Posts written by Waket

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    Incursione

    XI



    Youkai non potè che inchinarsi con rispetto di fronte allo shishi, prima di congedarsi. L'importante era che a Raizen arrivassero le informazioni, anche se non negava che sentire la sua voce lo avrebbe forse rassicurato un minimo. Yato invece ci teneva a rimarcare la sua frustrazione sul piano d’emergenza di Youkai, cosa che lo portò a sbuffare, anche se ormai si stava convincendo che avesse ragione. Si limitò ad annuire, tenendo lo sguardo basso in un’espressione poco convinta. Si osservò la mano sospetta, preoccupato, stringendola a sè quando Yato menzionò il dover bruciare la pelle. Ah… C-capisco… ma preferirei fosse il te originale a farlo. Non possiamo compromettere le mie tecniche. Mettere parzialmente fuori uso una sua mano poteva essere una sentenza di morte.


    Riuscì a far aprire Kitori senza troppi problemi, cosa che non fece che nutrire le sue convinzioni, che fosse una brava persona incastrata in una pessima situazione. Ascoltò tutto ciò che aveva da dire con interesse, sia per curiosità personale ma, soprattutto per il suo vero scopo finale: una scappatoia da Ame, per portar fuori la reliquia. Che quella scappatoia includesse l'aiutare una persona bisognosa era una doppia vittoria. Fortunatamente la maschera fu in grado di coprire la maggior parte delle sue espressioni, anche se gli occhi sgranati e a dir poco sorpresi lasciavano intendere come la situazione del padre fosse per lui... insolita. Di certo, più sentiva dettagli su quella storia, più sentiva il bisogno di insistere che lui e chiunque fosse sopravvissuto dovessero andarsene da quella città maledetta. La morale di quella situazione era molto grigia, il padre probabilmente non aveva agito nel migliore dei modi, e poteva sicuramente trovare alternative meno rischiose a suo parere, ma la conseguenza che era piovuta sulla famiglia non era giusta nei loro confronti.

    Aveva il quadernino aperto di fronte a se, con la penna al di sopra pronta a scrivere, ma incerto sul cosa. Restava convinto che Kitori fosse vittima degli eventi e andasse aiutato, ma restava una situazione complicata. Se non altro l'ultima "battuta" del ragazzo diede un minimo di spinta a Youkai che, dopo aver accennato un sorriso, avrebbe scribacchiato qualcosa. Se non altro il tuo vizio ti ha permesso di incontrarmi. Certo, non dovresti spenderci tutto uno stipendio... Ma immagino che la situazione ti abbia costretto a distrarti in ogni modo possibile. A quel punto, partì il suo piano. Era abbastanza convinto della sua decisione, se voleva realmente salvare tutti i bisognosi, doveva quantomeno partire da Ame. Di certo non poteva pretendere di pagare i debiti di chiunque, nemmeno il suo... E aveva un piano di riserva a riguardo. Una sua presunta morte, soprattutto non conoscendo la famiglia, avrebbe quantomeno annullato il debito, avrebbe cancellato "Kai" dalla vita di Kitori, e gli avrebbe permesso di conoscerlo senza dover ammettere il suo inganno. Per quanto le sue intenzioni fossero buone, lo aveva conosciuto solo come vittima da interrogare per la Banca, e se doveva essere del tutto onesto, non voleva nemmeno essere ricordato come persona di cui essere in debito. Ma quello era un problema che avrebbe risolto più avanti, e da cui non poteva farsi distrarre.

    Di certo la sua offerta aveva avuto effetto, parecchio effetto, cosa che lo convinse sempre più che non solo il suo piano per andarsene da Ame sarebbe andato liscio, ma anche che sarebbe riuscito a salvare quello che restava della sua famiglia. Tuttavia comprendeva quanto fosse agitato, e fece un passo indietro, in modo da lasciarlo respirare. Hehe, non ti preoccupare, sarebbe stato uno shock per chiunque. Non voglio influenzarti ulteriormente, prenditi pure un po' di tempo per pensarci, io è meglio se sto qui. Sai, no? Indicò la sua maschera e sè stesso, a ricordargli della malattia e dell'attacco che aveva avuto in mattinata. Sarò qui ad aspettarti. Sorrise, porgendogli il quadernino per l'ultima volta quella sera. Era sereno, e forse fin troppo confidente nel suo piano. Quello che voleva era assicurarsi che le Picche lo proteggessero anche solo grazie alla fama per quella sera. Di certo non avrebbe immaginato che le sue azioni avrebbero messo sia i dipendenti della locanda, sia Kitori, in pericolo.


    La serata passò perlopiù tranquilla. Con il ritorno di Taiyoko, si fece aiutare dal piccolo shishi per scrivere altri sigilli su ratti e uccelli, più erano e più occasioni avrebbero avuto per distrarre tutti. Iniziava ad essere stanco, ma allo stesso tempo era in allerta, piuttosto agitato: non aveva la reliquia con sè, ma era comunque in mano di una sua preziosa alleata, e per quante istruzioni le avesse potuto dare, si sentiva impotente. Ma era necessario per il suo alibi, e quello della locanda stessa. Bruciò il quaderno utilizzato per parlare con Kitori, aveva informazioni fin troppo rischiose al suo interno, e ne aveva altri con sè, di cui uno che aveva iniziato ad usare per distrarsi, scrivendoci qualche teoria su Spiderboy e qualche nuovo sticker con cui imbrattare il suo ufficio a Konoha.

    In qualche modo però, non era bastato, o forse non era stato cauto abbastanza. Dei rumori fin troppo sospetti attirarono la sua attenzione, mandandolo rapidamente in panico. Le mani si mossero rapidamente nel creare due frammenti, attaccandoli ai suoi vestiti, ed ordinando a Taiyoko di nascondersi. Se mi senti battere il piede con forza, devi tornartene nel tuo regno, hai capito? Bisbigliò. Il cucciolo mugolò, ubbidendo contrariato, mentre Youkai faceva capolino dalla scala. [TS+TA] L'ultima protesta di Medo lo spinse a farsi vedere, con tanto di mascherina abbassata, mostrandosi in cima alle scale con espressione ben poco amichevole, inorridito e furioso di fronte a quell'offesa. La violenza non è tollerata in questo locale. Si impose sui due, squadrandoli dall'alto al basso. Al primo passo che uno dei due avesse fatto in loro direzione, avrebbe allungato la mano, imponendogli di fermarsi. Se ci tieni alla tua salute, ti sconsiglio di avvicinarti più di così. E vi consiglio di aprire almeno una finestra, prima che qualcuno inizi a sentirsi male. Ordinò, c'era poco da obiettare alle sue parole. Non so cosa volete, ma se cercate me, sarà meglio prepariate carta e penna. Nonostante non ve lo meritiate, non augurerei questa malattia nemmeno al mio peggior nemico. Certo, non aveva niente da augurare, dopotutto. Ora, ve lo chiederò con cortesia, una volta sola. Non mancate più di rispetto al personale di questo locale.

    Se si fossero calmati ed avessero accettato di parlare ad un tavolino (dopotutto scrivere in piedi gli stava scomodo, e il tavolo gli avrebbe permesso di nascondere i suoi frammenti di spirito, rubar loro prezioso chakra e farli sentire spossati andava solo a favore della sua veridicità sulla sua malattia infettiva. Accomodatosi, avrebbe risposto alle prime domande, osservandoli con aria torva, e solo se avessero lasciato stare Medo, non avrebbe accettato di vederlo come ostaggio. Avrebbe preso a scrivere sul suo quaderno. E' vero, ho una malattia, Piuttosto grave. Medo non voleva semplicemente invadere la mia privacy. Spero che sia per qualcosa di realmente importante. Spinse il quaderno verso di loro, invitandoli a leggere. Si sarebbe mostrato frustrato se avessero provato a svoltare le pagine precedenti, ritirandolo a sè. Non che avessero potuto trovare granchè, ma oltre ad una leggera vergogna per le sue teorie, non voleva lasciarli fare a modo loro. Era pulito, ne doveva essere certo, ma anche se voleva dimostrare di non aver colpe nei loro affari, doveva dimostrare di avere comunque una sua vita privata. Lo so bene che è successa una cosa brutta, sono quasi morto! Scrisse, con leggero sprezzo, per poi pensarci un po' su, e aggiungere: Non vorrete dirmi che qualcun altro ha avuto i miei sintomi?? Era piuttosto teso, per via della situazione. Sapeva benissimo perchè i due fossero lì, presentatosi come figlio di Euo. Ma doveva convincerli che il motivo della sua tensione fosse un altro, e la sua malattia era un'ottima scappatoia.


    Shinjitsuki era silenziosamente fuggita tra i tetti di Ame, il suo manto si mischiava perfettamente con l’oscurità della notte. Aveva ricevuto un chiaro comando dal proprio evocatore: dirigersi sul tetto di uno dei locali più grossi e popolari della città. Un locale notturno per la precisione, che al suo arrivo a malapena aveva aperto, accogliendo i primi timidi clienti, ma che nel giro di poche ore, col favore della notte, avrebbe accolto ben più persone. Abbastanza da rendere problematico il rintracciare una persona precisa.

    La tattica era abbastanza semplice: restare nei dintorni del locale, senza farsi notare da nessuno, ronzandovi attorno con cautela. Non appena avesse notato una figura particolarmente determinata e sospetta, soprattutto se notata sui tetti, avrebbe attivato uno dei portali, furtiva, usando tutti i metri necessari per saltare direttamente dal tetto alle fogne. [Creatura] [Abilità base Shishi + Note] Quel piccolo trucchetto poteva, in teoria, permetterle di passare una nottata tranquilla: se anche Girobatu avesse avuto accesso a dei cloni, il locale era particolarmente pieno, e secondo il suo evocatore, sarebbe stato più portato a pensare che si stesse nascondendo in mezzo a una fitta folla, che in un posto da cui era probabilmente difficile da cui scappare come le fogne. Non che per una creatura in grado di attraversare dei magici portali fosse un grosso problema… ma Girobatu non poteva ancora saperlo. Al primo rumore o presenza sospetta, non avrebbe fatto altro che attivare un secondo portale, spostandosi su un altro dei tetti nei dintorni. Il suo ruggito più soffice del marito, simile a delle fusa, le avrebbe permesso di attrversare più furtivamente i suoi portali, che emettevano una bianca luce fioca, svanendo in un cerchio bianco che imitava rapidamente le fasi della luna, richiudendosi alle sue spalle. Lo scopo era quello di lasciar tracce di se e della reliquia tutto attorno, che fossero confuse e difficili da notare, e che lasciassero cadere i sospetti sulle centinaia di umani lì presenti. Aveva qualche altro asso nella manica se la situazione si fosse fatta più complessa, ma era tranquilla. La sua specialità dopotutto era non farsi notare, e se riusciva a sfuggire all’insistenza di due cuccioli pestiferi, un umano non sarebbe stato troppo più difficile.


    Edited by Waket - 16/10/2023, 17:04
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    Supporto

    IV



    Oh!! Esclamò Youkai, con un certo sollievo. Oh- Avrebbe ripetuto, con più preoccupazione e disagio, alle specifiche di Kairi. Si morse il labbro, lasciando che la ragazza si sfogasse, ascoltandola e dandole le attenzioni necessarie. L'Uzumaki era il tipo di persona che aveva bisogno di trasmettere le proprie emozioni in modo più fisico, sentendo troppo freddo un rispettoso distacco che solitamente si utilizzava verso perfetti sconosciuti, e non potè trattenersi da posare la sua mano su quella di lei, in quello che voleva essere un gesto di accoglienza e benvenuto. Facciamo tutti cose impulsive quando si tratta di ciò che ci è caro. Nonostante il, um, vostro problemino... Borbottò a bassa voce, dopotutto la madre aveva pur tentato di ucciderla, e la sua era stata una ricerca di vendetta. Ma era certo una kunoichi come Kairi non si sarebbe spinta ad altro solo per odio, sicuramente sperava in un risultato diverso da un semplice scontro alla morte, e che vincesse il migliore.Ma se sei sana e salva, vuol anche dire che hai agito con la giusta cautela. Forse non sei riuscita nell'intento che ti eri personalmente prefissata, ma ti sei certamente fatta onore nonostante la situazione difficile. Konoha merita kunoichi come te. Le sorrise solare, orgoglioso nel vedere come non avesse ceduto alla ceca rabbia, diventando solamente un altro nome che sarebbe stato dimenticato col tempo. Era anche contento nel sapere che aveva contribuito al suo sfogo, riteneva che sentirsi ascoltati fosse molto importante, e voleva convincersi del fatto che a volte la giusta conversazione potesse realmente cambiare le cose.


    Youkai nascondeva svariati segreti a cui aveva assistito personalmente, che dimostravano che Konoha si era ripresa solamente in facciata, e che, nascosti all'ombra dei grandi rami, c'erano radici che a volte causavano più danni che aiuti per il villaggio. Non era però il momento di rivelarle tutto, l'ultima volta che voleva era farla sentire insicura proprio in casa sua. Si limitò ad annuire, aggiungendo solamente qualche curiosità. Nonostante l'aspetto della nuova Amministrazione, tutto è stato costruito piuttosto rapidamente. I Senju sono davvero incredibili! In realtà, tutti i clan hanno dato il loro supporto, anche se non ne hanno lasciato segni visibili. Sospirò, consapevole che ci fosse un clan, ormai estinto, che aveva avuto occasione di fare ben poco. Anche io voglio lasciare il segno, prima o poi. Confessò, con un sorrisetto determinato tradito però da uno sguardo incerto. Osservò il monumento ai caduti mentre vi passavano di fianco. Magari non lì sopra. Per Kairi sarebbe stato difficile interpretare quel commento in modo diverso da "spero che il mio nome non finisca lì sopra". Ma da quando Youkai aveva scoperto parte della verità sul suo passato e le sue vere potenzialità, il suo reale pensiero era "spero non vengano scritti altri nomi per colpa mia". Dopotutto non solo gli eroi potevano vantare di lasciare il segno, spesso i più ricordati erano proprio gli shinobi più temibili e distruttivi.


    Arrivati al cospetto della Montagna, Youkai si lasciò scappare un mugolio spaventoso al rifiuto degli snack, bofonchiando qualcosa mentre usciva. Poi se do aria alla bocca si lamenta, che almeno mi lasci riempirla di snack. Sarebbe tornato non appena Kairi finì di parlare, accomodatosi sulla poltrona e ascoltando con curiosità. Era abbastanza tranquillo durante il discorso, bevendosi qualche sorso mentre Raizen spiegava la situazione di Shin, shinobi che Youkai conosceva troppo poco per dare un parere sensato, che fosse in sua accusa o sua difesa. Si soffocò per la seconda volta di quel giorno, finendo con il far andare l'acqua di traverso, quando l'Hokage le propose un'ulteriore missione, che potenzialmente richiedeva un altro lungo viaggio, proprio a qualche minuto dal suo ritorno. Cough, coff! Di nuovo?? Ma è appena tornata, non può andarsene di nuovo, e di nuovo sola! Strinse le labbra, per Kairi sarebbe stata sicuramente una forte tentazione, soprattutto considerato il suo interesse verso lo shinobi sperduto. Scusate. Non poteva nemmeno pretendere che non facesse nulla, oltre ad essere una persona a lei cara, quello era lavoro.

    Raizen non era certo uno sprovveduto nel pensare che una persona con un forte legame verso uno shinobi sperduto potesse essere quella giusta per la ricerca, sperava solo che potesse avere un ruolo più tranquillo il giorno stesso del suo ritorno. Ma non si sarebbe proposto per andare al suo posto, non avendo legami con Shin avrebbe perso ogni vantaggio, e Kairi era sicuramente turbata dall'aver perso anni senza motivo, come gli aveva confessato, l'idea di ripartire con un obiettivo più semplice e ritrovare la sua grinta una volta portata a termine la nuova missione poteva farle gola, e farle dimenticare il precedente fallimento. Avrebbe sbuffato, opporsi non era la tattica giusta. Cercherò di trovare tutti i documenti sulle sue ultime missioni e su eventuali avvistamenti. Se Raizen aveva ammesso di non aver avviato le pratiche da nukenin, trovava improbabile l'idea che il ragazzo potesse ancora trovarsi nel villaggio. Il meglio che poteva fare per la kunoichi era darle il supporto necessario per darle più chance di successo possibili. Se non altro sotto alcuni punti di vista sembrava maturato.

    Arrivati all'argomento Taka, Youkai si mostrò tranquillo in un primo momento. Dopotutto Kairi stessa gli aveva già dato lo shock principale. Tuttavia, cambio espressione almeno tre o quattro volte durante tutto il discorso di Raizen, diventando sempre più incredulo. Sembrava anche vagamente offeso per non aver avuto una simile notizia in anticipo, ora che ci pensava sapeva ben poco di tutta la riunione dei Kage, ma c'era una vaga possibilità che gli fosse stato detto e fosse stato distratto con qualcos'altro. Borbottò qualcosa, tra sè e sè. La Donnola Misteriosa... Uno degli anti-villain di Spiderboy, vagamente ispirato ad una figura storica per Konoha, un misterioso shinobi abilissimo con le illusioni che spesso appariva come un villain contro Spiderboy, mentre in un plot twist sorprendente il giovane eroe aveva scoperto che in realtà era stato dalla sua parte fin dall'inizio. Youkai sembrava tremendamente interessato alla faccenda, ed il vero motivo non era chiaro a tutti. L'importante era l'entusiasmo.
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    Il grande Ritorno

    IV



    Youkai gonfiò il petto, riempito da complimenti inaspettati che non pensava di ricevere. Kairi non conosceva la reale situazione dove il piccolo Uzumaki creava più caos che aiuto, usando stickers per creare codici unicamente comprensibili a lui, ritardando consegne, e riuscendo a restare a galla solo grazie ad Hitomi, che continuava ad occuparsi di tutto alle sue spalle. In un certo senso ultimamente le cose erano andate meglio, ma solo perchè Raizen aveva in qualche modo compreso alcuni dei codici di Youkai. C'era da sperare che non cambiassero nel tempo con l'evolversi delle sue abilità artistiche.

    Con un buon pasto caldo davanti potevano entrambi rilassarsi, iniziando a parlare del più e del meno. Alla menzione del Senju sorrise: Oh, ci frequentiamo spesso! E' un po' freddo e distante come al suo solito, ma sai com'è fatto. Sta diventando parecchio forte! Commentò, orgoglioso, quasi fosse merito suo. Naturalmente Yato avrebbe avuto ben altro da dire in risposta, ma il giovane foglioso aveva un suo punto di vista che era certo fosse quello giusto. Su Shin non aveva molto da dire. Non lo vedo dalla missione all'Abete. Non ci siamo mai frequentati molto... Mi sembra di aver sentito Raizen lamentarsene qualche volta. Riflettè, pensieroso, dopotutto la maschera a lui assegnata era tornata al suo posto. Forse non era la cosa migliore da dire a una possibile sua amica, appena tornata dal villaggio, Portò immediatamente le mani avanti, borbottando con agitazione: M-Ma sono sicuro non sia niente!! Raizen mi sgrida quasi tutti i giorni! Sono certo che stia bene. Di certo era vivo, o ne avrebbe avuto notizia, e non era nemmeno al corrente di alcun tipo di tradimento (per quel poco che si concentrava nel leggere i vari documenti e notizie).

    Youkai riprese a mangiare mentre fu il turno di Kairi di dire la sua... quasi soffocandosi quando l'altra gli rivelò la verità su sua madre. UGH- Braccio destr- Preso da pesanti colpi di tosse per uno spaghetto andato di traverso, non appena si riprese avrebbe tirato su la testa con espressione a dir poco sconvolta, che nonostante tutto sforzava un sorriso poco convinto. Aaaah... Questo è... Um... Portò le mani alle guance, con i gomiti sul tavolo, sforzandosi ulteriormente di tenere un sorriso,, ma gli occhi e le sopracciglia mostravano con chiarezza la sua preoccupazione a riguardo. La famiglia è importante! Ma-Magari non andare più a cercarla da sola però, hm? Shiro aveva lasciato una pessima cicatrice su tutta Konoha, e di conseguenza era quasi sollevato nel sapere che non aveva avuto modo di rintracciare nessuno di loro. Se non altro avevao comunque ottenuto diverse informazioni. Heh, tornerai a casa con un bel po' di cose da raccontare! Probabilmente dovrai restare in Amministrazione un bel po' per fare un rapporto completo, ma mi assicurerò che tu abbia tutti gli stuzzichini possibili per farti sentire ben accolta. Sorrise solare, almeno in quello era bravo.

    Gli studentelli erano fin troppo timidi per farsi avanti, ma non avevano mollato i due per un secondo. I borbottii più assurdi si levavano da quel tavolo, tra un improbabile amore tra i due, al domandarsi se quello degli Uchiha di abbandonare il villaggio fosse un vizio o un rituale, ad uno di loro che pensava di avere qualche chance di chiedere un appuntamento proprio a Kairi, nonostante la sostanziale differenza d'età, e altre chiacchiere da teenager scostanti tra loro.


    Osservò la gioia crescere in Kairi man mano che si avvicinavano al villaggio, parlandole delle novità che lei notava, dato che lui era fin troppo abituato per ricordare cosa fosse effettivamente nuovo. L'Amministrazione, per esempio, sarebbe stata un discreto shock (si spera in positivo) per l'Uchiha. Ah, già! Dopo alcuni, um, problemini, si è deciso di ricostruire tutto da zero. Sono stati molto veloci c'è da dire. Raizen pensava che una grossa piazza accogliente fosse più in tema con un edificio come quello dell'Amministrazione. Anche se il monumento ai caduti rende tutto molto malinconico. Al centro della piazza, il simbolo di Konoha stessa, un gigantesco albero bitorzoluto, e davanti ad esso un monumento ai caduti in onore del villaggio.

    C'era molta naturalezza nelle movenze di Youkai una volta all'interno dell'edificio, era chiaro che era lì dentro da abbastanza tempo da considerarlo quasi come casa sua (senza troppo quasi, dato che l'appartamento di Raizen era lì, e lui ci viveva insieme). Sembrava conoscere tutti i dipendenti per nome, nonostante non tutti lo vedessero come una figura positiva, per tanti era la mascotte dell'Amministrazione, e la maggior parte di loro apprezzava l'aria di positività che portava, soprattutto durante giornate troppo stressanti di lavoro. Non sembravano prenderlo troppo seriamente, c'era da dire.

    Youkai aprì la grossa porta in legno che li introdusse finalmente di fronte all'Hokage, invitandola ad avvicinarvisi. L'ambiente dava un'aria di solennità che solo una figura ai livelli del Kage poteva dare... Eppure Youkai si comportava come fosse nel salotto di casa, ad indicare nuovamente quanto fosse abituato a quell'ambiente, e non solo, ma anche alla presenza dell'Ikigami stesso. Sembrava però molto nervoso quando Raizen chiese di essere aggiornato sulla sua assenza, soprattutto dopo la news che aveva sentito da Kairi stessa, tappandosi la bocca con le mani per evitare di parlare al posto suo. In breve, avrebbe deciso che allontanarsi di poco per non rovinarle il momento sarebbe stata l'opzione migliore. Vado a prendere degli snack!! Zompettò, allontanandosi fuori per sparire qualche minuto, dando all'Uchiha il tempo di aggiornarlo prima di poterla interrompere, e tornando con patatine, qualche bibita rigorosamente senza zucchero, e più "sane" barrette proteiche. Si sarebbe accomodato sulla poltrona senza troppi complimenti, dopo aver abbandonato gli snack direttamente sulla scrivania, tenendo per sè solamente un pacchetto di patatine. Un servizio degno del segretario personale del Kage.
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    Ghost!

    VII



    Youkai era ancora intento ad analizzare a fondo le varie portate (come caldamente consigliatogli da Raizen, e bel allenato da ogni tipo di piatto o snack che Hebiko di tanto in tanto regalava loro), quando sentì per un momento la voce di Raizen che lo intimava ad usare la sua miglior tecnica di distrazione: fingersi morto. Era già pronto alla sua perfetta recita, quando però lo Yakushi fermò l'Hokage stesso, congelando sul posto anche il giovane konohaniano, incerto sul dafarsi. Ne seguì una discussione, che alle sue orecchie suonava come un brusio, concentrato nuovamente sulle sue pietanze, fidandosi a sufficienza dall'addentare almeno un paio di noodles, positivamente sorpreso dal gusto delicato e piacevole.

    Spostava lo sguardo qua e là, tra i vari Jonin, cercando solo ora di ascoltare, a ormai fine discorso, sperando di raccogliere quel poco di informazioni che gli potevano servire per non sembrare stupido se interpellato. E tra un boccone e l'altro, proprio quando lo sguardo scivolò nuovamente sul colosso otese, che notò un bagliore biancastro alle sue spalle. Aspirando uno degli spaghetti, si sporse di lato, sforzando quanto più poteva sia il collo che la schiena, per raggirare dalla sua posizione l'enorme stazza del Mikawa. Mmmm-mhh?? Mugolò, a bocca piena, difficile dirsi se fosse sorpreso o se stesse cercando di attirare l'attenzione di qualcuno si quella figura eterea. L'unica cosa che Ryuugi avrebbe potuto notare era vederlo fissare imbambolato un punto imprecisato alle spalle del Kokage. Ma, così com'era apparso, il misterioso bambino scomparve nel nulla. Inghiottì il suo boccone, voltandosi rapido in cerca di qualcun altro che se ne fosse accorto. I Jonin erano ancora impegnati tra loro, Raizen e Febh in procinto di andarsene, cosa che lo spinse ad alzarsi in piedi anche lui, terribilmente distratto da quell'evento e dal non capire cosa stesse succedendo tra i due kage. Incrociò finalmente lo sguardo con Ryuugi, che a sua volta sembrava cercare conferma di qualcosa. Youkai sussultò. Lo hai visto anche tu!?

    Non ci pensò due volte. Prese il polso della ragazzina, una presa delicata ma decisa, che l'avrebbe costretta a seguirlo per evitare di piantare la faccia per terra per lo strattone improvviso. Vado un attimo a vedere una cosa! Commentò di corsa, con la sunese alle spalle. Qualsiasi tono incuriosito o confuso nei suoi confronti lo avrebbe portato a giustificarsi in modo molto semplice: Pensavo Febh scherzasse quando parlava di fantasmi! Ah- Signor Kokage, con permesso... Con un discreto timore, si sarebbe prima assicurato che il suo sospetto fosse fondato: avrebbe controllato alle spalle della sedia del Kokage, e una lunga occhiata sotto al tavolo, ma niente. Era realmente sparito nel nulla.

    Sarebbe arrivato il momento di spiegare tutto anche alla ragazzina, lasciando finalmente la presa e spiegando in qualche modo la sua reazione. Avevi una faccia, pensavo avessi visto anche tu il fantasma! La situazione gli sarebbe probabilmente stata spiegata in breve, portandolo a corrugare la fronte. Youkai aggrottò la fronte, cercando di annusare l'aria a sua volta, senza però sentire niente di ciò che gli fu descritto. Huh. Raize- L'Hokage si sarebbe accorto subito se ci fosse stato qualche odore strano. Ha il naso di un segugio! ...Magari sei una medium, ma che percepisce solo gli odori? Si mostrò pensieroso, riflettendo poi su ciò che aveva visto lui stesso, ed eventualmente rispondendo a possibili dubbi della ragazzina (vista la sua balbuzie, avrebbe ben volentieri anticipato le sue domande). Oh, non sono un medium. Non penso almeno. Fin'ora gli unici fantasmi che ho visto erano nell'aldilà. E là ti aspetti che tutti siano così, e poi sono più anime, non fantasmi. ...In realtà i fantasmi dovrebbero essere proprio anime, non credi? Chissà se posso manipolare un fantasma... Sarebbe tornato in sè da lì a poco, rilasciando quello che sembrava un fuoco fatuo dal suo petto. [Tecniche] Fammi controllare in giro. E se senti di nuovo l'odore, dimm- Si bloccò, stringendo le labbra per qualche secondo mentre pensava ad una migliore alternativa. -tirami la manica due volte. Le consigliò, annuendo con decisione. Le sarebbe rimasto però vicino, dopotutto il suo frammento era libero di andare dove preferiva, anche se il raggio era limitato, aveva una discreta area esplorabile a disposizione. Si sarebbe mosso un oggetto dopo l'altro, alla ricerca di quella figura misteriosa. Non aveva mai avuto un simile incontro, potendo manipolare la sua stessa anima ed essendo non solo passato dall'inferno, ma anche uscito vivo, credeva di averle ormai viste tutte. Inoltre, se quella fosse stata realmente un'anima dispersa incapace di raggiungere il proprio regno, era suo compito aiutarla per intraprendere il processo di reincarnazione. E magari lasciare un messaggio alla Santa, mentre passava.
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    Hojo

    VI




    Youkai ascoltò con attenzione le parole di Yamato, lasciandosi andare in un pesante sospiro. Anche l'altro sembrava in grado di vedere il loro punto di vista, e nemmeno Youkai li biasimava. Lui stesso sarebbe stato probabilmente più un ribelle se fosse nato sotto il Concordato. Huh... Non dev'essere facile... Si limitò a commentare, non era decisamente il momento per schierarsi dalla parte opposta, nè provare a difenderli. Yamato, decisamente stressato, replicò in modo leggermente brusco, facendo sussultare appena il giovane Uzumaki, che ridacchiò nervoso. Heh... No, immagino di no. Ma lui sapeva bene cosa fosse successo. Aveva solo un problema: per via della punizione infertagli dagli dei, non poteva condividere apertamente la cosa. Sembrava ancor più spiazzato nel cercare di spiegare il perchè dei suoi capelli bianchi. Oh... Può darsi? Dopotutto morire non dev'essere di certo una bella esperienza. Sembrava una battuta, ma dal tono sembrava anche non trovasse quell'ipotesi poi tanto assurda.

    Fu a dir poco deluso dal suo tentativo fallito, innervosendosi: certo, all'inizio non voleva farsi scappare la possibilità di sapere finalmente di più sul suo clan, ma ora non voleva di certo perdere per sempre la vita che ormai si era creato!


    Da Hitomi ebbe modo di rilassarsi... Più o meno. Era ancora rosso in volto per la storia del mitomane. Certo, il sovrannaturale non ha mai senso, non per questo vuol dire che non sia vero!! Era ormai sprofondato nel divano, a braccia conserte, offeso. Il commento successivo la sua confessione di essere nato donna non avrebbe aiutato nè lui a calmarsi, nè loro a convincersi che stesse dicendo cose sensate. Ma gli shinig- Si bloccò, ribollendo di rabbia, inspirando con aggressività. Portò entrambe le mani in avanti, gesticolando con fermezza e parlando a denti stretti, sganando gli occhi ogni volta che tentava di render chiaro un concetto.
    Io ho visto me stesso donna poco prima di morire, è stato uno shinobi otese a leggermi la mente per cercare informazioni che potevo aver nascosto nel subconscio. Era visibilmente stressato nel parlarne, gli sembrava assurdo che informazioni che sapeva vere per certo potessero essere messe in dubbio. E' stato un traditore otese, credo che Febh avesse chiamato il suo potere "manipolazione ormonale". Introdurre lo Yakushi nel discorso non avrebbe aiutato a renderlo più credibile, soprattutto se si conosceva la fama del Consigliere. Probabilmente l'effetto doveva essere temporaneo, ma la mia morte ha fatto sì che diventasse permanente. Avrebbe lanciato una rapida occhiata ad entrambi, sospettando qualsiasi reazione che non fosse positiva, ri-affondando nuovamente sul divano al primo accenno di dubbio. Agh!! Non so come rendere più credibile qualcosa di incredibile!! L'ho visto con i miei occhi, e non era un'illusione!! Ci tenne a specificare, come se fosse servito a qualcosa. Per il problema dell'ospedale, la risposta poteva forse essere semplice. Beh, ai tempi avevo i capelli bianchi e non sapevo usare le catene. Forse non se ne sono accorti. Non c'era fine al possibile delirio, ogni cosa che usciva dalla sua bocca sembrava il racconto fantasioso di qualche teenager in procinto di scrivere le proprie avventure.

    Ebbe modo di calmarsi quando venne sommerso dalla vergogna, ora che le poche bugie che aveva detto stavano venendo a galla. S-Scusami... Temevo che se ti avessi rivelato tutto saresti sparito nuovamente... Sono anni che cerco tracce di almeno uno di voi, mi sentivo solo. Confessò, fortunatamente consolato da Hitomi, chinando la testa per poggiarla sul braccio della donna, pentito. Aveva persino gli occhi lucidi, si vergognava come un cane per un simile affronto, e lo stress dell'essere un mitomane non aiutava. Sniff... Grazie, Hitomi. Perdonami, Yamato...

    Nonostante la tensione nella stanza, avrebbero avuto modo di discutere della lettera, dove le iniziali sembravano indicare non il nome di una persona, ma forse di un'intera associazione, o Progetto. E la cosa sembrò turbarlo più del dovuto. Avrebbe ascoltato lo scambio di battute tra i due in silenzio, pensando a quali potessero essere le conseguenze di far parte di un simile segreto. Forse ne sapevo di più prima di aver perso la memoria... Magari chi mi ha mandato la lettera conoscere il mio passato. Ma perchè non fare come Yamato, facendomi tornare nel Concordato e dirmelo?? Insomma, la lettera è arrivata quando ero davanti all'Hokage, è stato messo in allarme anche lui! E chiunque sia stato ha persino cercato di dare le colpe a Yato! Riflettè sulle sue ultime parole. Forse si tratta di un membro della divisione dei ribelli? Magari sfruttando me potevano trovare un modo per far sì che l'attuale Hokage venisse a sapere della loro situazione, e facesse qualcosa a riguardo. Dopotutto, per quanto il clan fosse diviso in due sezioni ben distinte, da quel poco che sapeva non sembravano così ostili, volevano solo essere liberti, nonostante la libertà avesse dei rischi. Sembrò particolarmente offeso nel sentire come questa Fujiko avesse importanti informazioni tenute ancora segrete. Come?? Ma proprio tu fai parte dell'Amministrazione, se c'è qualcuno che merita di saperlo sei tu! E anche Raizen! Chi è questa donna??

    Avrebbe presto avuto una spiegazione, e fortuna voleva che Yamato stesso avesse un appuntamento con lei. Bene. Così avrai occasione di pretendere delle scuse e farci spiegare di questo Progetto Y. Non avrebbe avuto alcun problema nel pazientare, dopotutto avendo scoperto di non essere più in grado di lasciare alcuna traccia per Raizen, aveva poca altra scelta su cosa fare. Ma avrebbe chiesto dei fogli e penne colorate per distrarsi nell'attesa.


    Tra uno stuzzichino e l'altro, progettando qualche nuovo sticker per la sua collezione personale, avrebbero tutti atteso pazientemente il suo arrivo, parlando del più e del meno. Finalmente il campanello squillò, facendo alzare Hitomi per accogliere la loro ospite. Ospite che sembrava ci stesse mettendo una vita, forse stavano discutendo di qualcosa. Youkai si lasciava distrarre dai suoi disegni, anche se l'agitazione di Yamato lo fece sosprirare, ancora colpevole. Tu non hai fatto niente di male Yamato, se proprio hai aiutato un Uzumaki ancora allo scoperto a nascondersi e salvarsi da questo assassino. Commentò, cercando di farlo sentire meglio. Entrambi non potevano aspettarsi che al posto delle due donne, colui che fece capolino dall'entrare non era altri che il Leader del gruppo degli estremisti.

    Youkai scattò a sua volta, istintivamente frapponendosi tra lo sconosciuto e Yamato, con due delle catene estratte dalla schiena in bella vista ora al di sopra delle sue spalle, che crepitavano di energia oscura e minacciosa. Lo sconosciuto non sembrava per niente allarmato, mentre entrambi i giovani avevano i nervi a fior di pelle, pronti a scattare se necessario. Tutti si muovevano lentamente e con cautela. Il rosso strinse i denti nel sentire il loro avversario pronunciare il suo nome, ricambiando a sua volta, fissandolo truce. Hojo. Teneva una mano dietro di se, a voler proteggere Yamato. Non sapeva quanto potesse essere in grado di difendersi da una simile minaccia, e l'ultima cosa che voleva era che ci rimettesse le penne per colpa sua. Me lo auguro, per te. Replicò, dopo il suo commento su Hitomi. Purtroppo non aveva modo di assicurarsi come stesse la donna senza abbandonare Yamato, e anche fuggire con lui avrebbe permesso a Hojo di usarla come ostaggio. Non conosceva le sue intenzioni, quel poco che aveva saputo da quella divisione lo sapeva da Yamato, e non immaginava che potessero arrivare a metodi tanto brutali.

    Allora perderai ogni possibilità di scoprirlo! Rispose ad alta voce, con fare arrogante. Il cuore batteva all'impazzata, timoroso sì, ma soprattutto per la rabbia e l'affronto. L'idea che proprio un Uzumaki potesse essere così freddo e crudele lo scaldava più del necessario. Inspirò, sforzandosi di calmarsi, dato che dubitava il loro avversario lo avrebbe mai fatto. Portò una mano in avanti, come ad invitarlo alla calma. Non dovremmo essere nemici. E se anche fosse, Hitomi e Yamato non dovrebbero essere coinvolti. E' vero, sono stato io a disattivare il Concordato. Confessò, come aveva sicuramente già avuto modo di leggere dalla lettera. Al momento, la sua priorità era una sola: non fare vittime. Al resto, avrebbe pensato dopo. Mentre parlava, cercava di camminare lentamente dalla parte opposta della stanza, assicurandosi di avere sempre Hojo alla stessa distanza, e Yamato alle spalle. Voleva arrivare a spostare il ragazzo di fronte all'entrata, in modo che potesse soccorrere Hitomi ed andarsene. Yamato mi ha detto cosa tu e il tuo gruppo volete fare. E probabilmente vorremmo tutti essere liberi. Vi aiuterò se posso. Ad UNA condizione. Commentò, con fare deciso, non c'era dubbio o tremore nella sua voce. Lascia andare Yamato e Hitomi. Se fuori da questa casa c'è qualche tuo alleato, ordinagli subito di non torcere loro un capello, e lasciali andare. Se le mie condizioni saranno rispettate, verrò con te. Fece vibrare le catene estratte con aggressività. Altrimenti, non ci metto niente a sparire da qui e farti perdere la tua unica chance di poter tornare a una vita normale. Era un bluff, più o meno. Era difficile immaginare che avrebbe abbandonato sia Yamato che Hitomi, ma se davvero aveva un potere che non sapeva controllare, chissà cosa altro nascondeva. La richiesta era sicuramente un rischio per entrambi, ma sarebbe valsa la pena perdere la possibilità di poter interrogare un ragazzino più docile, che trovarselo contro in preda alla furia?
  6. .

    Recuperare il Tempo perduto

    II



    L'umore del piccolo Uzumaki era alle stelle dopo non solo aver ritrovato una persona ritenuta sperduta, ma anche poter constatare che stesse bene e non mostrasse astio nei suoi confronti o nel villaggio, un sollievo non da poco. Anzi, pareva che Raizen fosse persino informato della sua gita in solitaria. Oh, spero tu abbia trovato ciò che stessi cercando. Ma non dovresti andartene così da sola, noi shinobi della foglia siamo più forti insieme! Dopotutto era una morale tramandata dai tempi del primo Hokage, e che Raizen non smetteva di ripetergli (anche perchè non si fidava a farlo gironzolare da solo). Ed era una morale che ultimamente aveva dovuto ripetere fino allo sfinimento ai suoi studenti, cosa che si poteva intuire dal tono quasi musicale con cui era abituato a pronunciare quella frase.

    Sussultò appena quando il grosso lupo gli si avvicinò, chiaramente incuriosito dagli stuzzichini che si portava dietro. Oh, anche tu devi essere affamato! Taiyoko ancora ronzava intorno alla bestia, dopotutto gli shishi avevano una dieta differente da quella dei comuni mortali, anche se qualche snack lo sgraffignava comunque per golosità. Se non altro avrebbe presto avuto modo di incontrare una lupa più materna ed accogliente, abbaiando a tutto volume per la gioia e blaterando le sue avventure con il suo evocatore, il più giochi ed addestramenti passati insieme. Youkai da canto suo aveva avuto modo di toccare la testa del lupo più freddo un paio di volte, in cambio di deliziose barrette di pancetta affumicata. Hehe, morbidoso.

    Youkai arrossì appena quando Kairi stessa commentò il suo aspetto, dopotutto vivere come un nomade non poteva esser salutare per nessuno. Non voleva però essere rude proprio appena dopo averla trovata! Ehe- Beh, diciamo che non sembra che tu abbia dormito su un letto comodo. Ridacchiò, invitandola a seguirlo. Avrebbe commentato il suo nuovo status di membro del Clan Uzumaki. Più o meno, diciamo di sì. Heh, le mie ultime avventure sono state... a dir poco surreali. Non poteva sembrare un mitomane proprio ora, forse se Raizen per primo le avesse detto qualcosa, anche i suoi racconti caotici avrebbero avuto senso. Purtroppo non ne ho trovati altri a Konoha, Raizen dice che siamo ormai molto rari, non credo ci siano molti altri membri del mio clan nel resto del continente. Commentò con naturalezza, per quanto la cosa gli avesse fatto male la prima volta, ormai si era abituato alla sua vita, avere una routine e sapere di appartenere al villaggio della Foglia era una discreta consolazione. Restava molto curioso nei riguardi del clan nonostante tutto.

    Arrivati nel piccolo villaggio, Youkai riunì i suoi studenti, perdendo qualche minuto per coordinarli prima della partenza, assicurandosi che anche loro mangiassero qualcosa. Lui e Kairi si sarebbero seduti nel tavolo di fianco, in modo da avere un po' di privacy, nonostante gli sguardi curiosi ed incerti dei tre studentelli, che ora grazie al loro sensei erano venuti a sapere del ritorno di una potente kunoichi. Oh, Konoha se la sta cavando bene. Il nuovo Damiyo è più freddo e scorbutico del precedente, ma tutto sommato sembra una brava persona. Non che io debba averci molto a che fare per fortuna. Lo incontrava di tanto in tanto grazie al suo lavoro, anche solo di passaggio. Oh, lavoro in Amministrazione! Sono il segretario di Raizen. ...DELL'HOKAGE!! Avrebbe commentato tronfio, correggendosi poco dopo per la mancanza di professionalità. Non era semplice per lui, ora che vivevano praticamente insieme, avendo persino la sua cameretta nell'appartamento dell'Ikigami. Però soprattutto come sensei e di fronte ad una kunoichi che non metteva piede nel villaggio da un pezzo doveva darsi un tono. Che poi come segretario fosse disastroso e passasse tutto il giorno a creare ed attaccare stickers su documenti importanti, era un altro discorso. Se non altro prendeva più seriamente il suo lavoro da sensei, quando si trattava di salvare o tenere al sicuro altre persone, sembrava essere completamente in allerta. Mangia quello che vuoi, offro io! Sorrise solare. In cambio, puoi raccontarmi cos'è successo mentre eri via. Gli studentelli del tavolo di fianco sgranarono gli occhi, impazienti di origliare il possibile.


    Sarebbero arrivati al villaggio nelle ore successive, recandosi subito in Amministrazione. Raizen sarebbe sicuramente stato contento del suo ritorno, e poi era impaziente di fare rapporto per la sua missioncina da Sensei. L'Hokage ultimamente lo mandava spesso a gestire giovani shinobi, e Youkai sembrava ben volenteroso di occuparsi di loro, studiando persino allenamenti personalizzati per ognuno di loro.
  7. .

    The Sacred Timeline


    VII



    Il grido della ragazzetta prometteva bene, ma allo stesso tempo il Joker non aveva perso tempo con il contrattacco: fortunatamente la reazione tempestiva dei gregari appena liberati sembrava averli fermati, almeno per il momento.

    Arrivò ansimante alla biblioteca, riprendendo fiato ma ancora in allerta, non avrebbe sottovalutato individui con in mano il potere di manipolare il tempo stesso. Dopo una rapida conta dei gregari presenti ed essersi assicurata che Aoda aveva ormai intrapreso la sua strada per andare a prendere Diogene, non dovevano fare altro che fargli perdere tempo. Etsuko e Kensei erano presenti, insieme a quello che solo dal tono di voce avrebbe riconosciuto come Eiatsu. Woah, a te non è andata bene. Diogene... Non è ancora qui. Mormorò l'ultima parte sottovoce, irrequieta, non aveva intenzione di farsi sentire dalla persona sbagliata. Ma dal gesto calmo e di pazienza delle mani si capiva che aveva un asso nella manica, solo non avrebbe avuto il tempo di rivelare loro di Aoda. Dopotutto delle macerie non avrebbero fermato i mostri che li avevano appena raggiunti.

    Ebbe un sussulto tale da bloccarle il fiato quando si ritrovò nuovamente davanti gli stessi individui, la ragazzina dall'aria particolarmente furiosa. Comprensibile, dopotutto aveva appena ucciso il suo-

    TU!?!

    Le ansie e preoccupazioni erano mutate rapidamente in nera rabbia alla vista del tizio col cappello. Era ancora ferito, ma non sembrava aver subito poi tanti danni dalla sua bomba. Eppure era certa fosse andato a segno!! Trovarselo ancora tra i piedi le aveva dato nuova energia, tutto per via del suo orgoglio spezzato. Non poteva accettare di vederlo ancora in piedi, sia per il bene del suo Ego, sia perchè Amari aveva un compito troppo importante, ben più del Joker e la sua sottoposta.

    Etsuko le aveva fatto una chiara richiesta, alla quale avrebbe annuito con decisione. Farò ben più di questo. Non avrebbe solamente temporeggiato. Avrebbe fatto sì che nessuno di loro fosse più in grado di manipolare il tempo. Il suo sguardo si spostò prima sulla ragazzina, in alto a loro, e poi sul Joker. Sembrava non aver attenzioni per nessun altro.


    Se pensi di poterti mettere contro questa famiglia ti sbagli di grosso. Conosco bene i Mikawa. Potresti anche essere un dio sceso in terra, mostrar loro che non hanno speranze... Non spezzerai la loro volontà. Saranno sempre pronti ad affrontarti, uno dopo l'altro, FACCIA A FACCIA! MIKAWA! MOSTRATEGLI CHI SIETE VERAMENTE!!



    Dopo aver dato per bene la carica al gruppo, e aver attirato a pieno l'attenzione del Joker, si sarebbero mossi: ad un cenno deciso della mano della donna, il gruppo si spostò in sua direzione coeso, con la Vipera che con impressionante agilità si sarebbe mossa tra di loro, flessibile ed impossibile da vedere in modo chiaro mimetizzata tra i vari gregari. Avrebbe fatto un rapido cenno ai suoi compagni nel momento prima di scattare: qualsiasi distrazione le avrebbe fatto comodo. Non poteva abbassare la guardia contro uno come lui. [Movimento gratuito+ Nota]

    La prima cosa fu lanciare una bomba sonora in alto, il più vicino possibile alla ragazzina: importava poco che la bomba riuscisse ad assordarla, o che avesse perso tempo ad intercettarla, avrebbe fatto il suo dovere in ogni caso: tenerla occupata. [Azione I] Lanciando la bomba più in alto della giovane, l'avrebbe quantomeno costretta ad osservare in alto, a subirne gli effetti se distrutta, e cosa più importante far sì che distogliesse lo sguardo dal gruppo per quel poco che bastava.

    A quel punto, la donna si trovava di fronte al Joker e precedette il suo gruppo, ancora in corsa. Lo sguardo era deciso e puntato verso quella che sembrava la sua vittima, decisa in tutto e per tutto ad attaccarlo faccia a faccia, come aveva appena dichiarato: ma lui era il Joker, poteva davvero temere l'assalto di una chunin tanto minuta? Hebiko era certa di no, eppure dalla sua espressione sembrava aver preso la sua decisione. Il suo tentativo sarebbe stato unicamente un suicidio agli occhi di tutti, soprattutto all'ego del potente padrone di Ame. Ma lei lì lo voleva. Tronfio, sicuro di sè, altezzoso di fronte a quella che per lui non era che un temporaneo fastidio. I gregari la superarono, coprendola del tutto e andando di massa addosso al Joker, attaccandolo praticamente a distanza zero con tutto quello che potevano. Alla Vipera bastava quella temporanea cecità sulla sua figura, anche fosse durata solo mezzo secondo. [Finta + Azione Gregari II]. La sua vera intenzione sarebbe stata chiara solo a breve, dopo che i due jonin di Ame vennero entrambi distratti a modo: la Vipera era sgusciata raggirando il Joker di lato, sfruttando un'agile coda da serpe e fiondandosi come una freccia verso il suo vero obiettivo: Amari. Sarebbe schizzata alla massima velocità verso l'uomo ancora ferito, curvando con incredibile agilità per non farselo scappare in alcun modo. Fu proprio sfruttando quella velocità e quel prezioso momento creato ad hoc che avrebbe aperto la bocca, aggrappandosi coi denti al collo della sua vittima, in una feroce e furiosa presa; non bastasse, dalla bocca avrebbe fatto uscire la Kusanagi, trapassandogli il collo da parte a parte. [Azione III+IV + TA e TB] [Kusanagi]


    Se fosse riuscita nel suo intento, la spada sarebbe tornata nel suo corpo con un rapido scatto, mentre con un sospiro allentava la tensione accumulata, pur restando in allerta. Io, d'altro canto, non faccio parte dei Mikawa... Combattere un onesto uno contro uno non era nel suo stile, nè tantomeno combattere per l'orgoglio di un tiranno. Ingannare e raggirare, tutto per avere anche solo un minimo vantaggio.

    Uccidere Amari significava avergli dato tutto il tempo che volevano. Per quello che ne sapeva, era lui il principale artigiano in grado di controllare un meccanismo tanto complesso. Forse nè il Joker nè Tensai erano completamente all'oscuro del suo funzionamento, ma eliminare l'esperto nel settore avrebbe sicuramente dato loro sufficiente tempo per far sì che Diogene potesse entrare in scena in tempo. Avevano terminato le timeline: ora quella era la realtà di tutti. Dovevano solo sperare fosse quella in loro favore.
  8. .

    Combattimento doppio

    V



    La notizia aveva sconvolto il giovane otese, ed Hebiko non era tra le persone migliori in grado di calmare qualcuno in modo efficace, per quanto l'addestramento con la vecchia Ogen, capoclan Yakushi, avesse migliorato questo suo aspetto. Solo in parte però, rendersi conto delle emozioni altrui e manipolarle era lavoro, in fin dei conti, non qualcosa che avrebbe voluto fare col ragazzino in una simile situazione. Beh... creane uno. Ne avrai bisogno. Il ragazzino iniziò ad agitarsi, forse più del dovuto, cosa che a sua volta fece agitare la Consigliera. LO SO! Avrebbe sibilato, sgranando gli occhi in un'espressione aggressiva, ed un tono di voce al limite del disperato. La sua reazione fu brusca, ma perlomeno sincera. Un sospiro l'avrebbe fatta calmare. Lo so. Non sono tutti uguali. Il villaggio stesso di Oto è parte di generazioni di sue creazioni, dopotutto. E tua madre viene da Kumo, no? Se siamo fortunati, quelli erano dati particolarmente precisi per una missione di invasione o altro. Non sembrava credere molto alle sue stesse parole, ma come detto non era brava in quel tipo di conversazione. Se non altro, lo sfogo sembrava averlo calmato, e aveva persino accettato la sua proposta di lavoro. La donna annuì, sollevata. Bene. Ora hai un posto sicuro in cui stare. Niente sfugge ai miei occhi nè le mie orecchie dentro l'Amministrazione. Presto Kuroshi avrebbe constatato di persona le sue parole. Hebiko aveva reso l'Amministrazione la sua personale rete di informazioni, il suo regno se si vuole. Si diceva che ci fossero persino alcuni segreti tenuti nascosti al Kage, anche se relativamente poco importanti. Ma la cosa dimostrava chi aveva il reale controllo dell'edificio e dei suoi dipendenti. Dopotutto quello era il primo passo, prima di poter puntare più in alto.


    La cosa positiva era che il giovane shinobi non avrebbe avuto bisogno di alcuna strigliata per riportare la concentrazione dove serviva, cosa che avrebbe potuto renderlo un temibile shinobi. La cosa negativa, era che ora avevano problemi più gravi di un polveroso documento sospetto.

    La donna era impegnata con quella specie di brutta copia dell'ottacoda, per sua fortuna dato che era decisamente depotenziato e goffo rispetto all'originale, oltre a non avere i trick più conosciuti dei demoni. Tuttavia era rapida abbastanza da quasi sparire alla vista del ragazzino, che vedeva perlopiù colpi dati in ogni direzione, e la bestia gridare senza sosta, in un misto di rabbia e dolore. Grida non dissimili da quelle del gruppo di ratti mutante, che nonostante stridesse in modo più acuto per i colpi subiti, era chiaro che la sua stessa esistenza gli provocasse un tremendo dolore. Hebiko aveva notato il giovane con la coda dell'occhio, ancora bloccato nella stanza. Huh! Te la cavi bene! Occhio ai tentacoli, potrei non riuscire a gestirli tutti e otto!

    Il ratto aveva subito diversi colpi, e alcune teste ora pendevano esanimi. [Nota] Le altre però ancora stridevano, nonostante si muovessero più goffamente, perdendo sangue e saliva ad ogni squittìo. Non sembrava volersi arrendere nonostante tutto, e tornò presto alla carica: la sua stazza gli permetteva di caricare come un cinghiale di piccola taglia, cercando di fiondarsi dritto sul ragazzino, scontrandosi ad altezza delle ginocchia. [Azione I] Ma non era che l'inizio.

    Le ferite sul suo corpo miste alla sua saliva si mischiarono, e tra un movimento e l'altro avrebbero sparso veleno ovunque, lasciando una pozza tossica che al contatto con la pelle ne avrebbe attivato le tossine. Le scarpe ancora proteggevano il giovane ragazzo, ma se fosse scivolato sarebbe stato un grosso problema per lui, ed il re dei ratti non gli avrebbe certo permesso di mantenere saldo il suo equilibrio! [Trappola] Il ratto sembrava conscio della sua goffaggine, mantenendo il focus sui piedi del ragazzo: tre delle teste avrebbero cercato di mordere la caviglia destra, e se ci fossero riuscite l'avrebbero tenuto ben stretto e strattonato, cercando di fargli perdere l'equilibrio. [Azione II + IIIA]

    SE Kuroshi avesse invece evitato il primo assalto, non avendo nulla da strattonare il ratto avrebbe gonfiato il pelo con furia, scagliando verso di lui una serie di pericolosi ed affilati aghi!! [Tecnica] Dopo essersi scosso gli aculei di dosso, si sarebbe piombato nuovamente verso lo studente, con una goffa testata non dissimile alla precedente carina, che puntava agli stinchi. [Azione IIIB]


    Difesa: occhio all'ultimo slot, che immagino sia solo un refuso: un impasto ti concede un bonus in tacche SOLO per quello slot azione! Quindi nell'ultima difesa o spendi un altro mezzo basso, oppure semplicemente resta a 100.
    Le descrizioni della difesa vanno MOLTO bene, con l'esperienza ti renderai conto che alcune cose puoi ometterle senza problemi, ma una simile precisione ti darà un netto vantaggio nelle situazioni più pericolose, o nei pvp!

    Attacco: qui c'è il primo problema: hai usato 2 Tecniche avanzate, mentre ne hai a disposizione solo 1 Avanzata. In pratica se la scheda ti dice che hai 2 tecniche a disposizione, quel numero indica le tecniche Base che hai a disposizione ogni turno. Di quelle due tecniche, solo una può essere convertita in Avanzata. Più avanti avrai modo di sbloccare tratti e potenzialità che potranno portarti ad avere anche 3 tecniche avanzate a turno, ma per ora ricordati sempre: ogni turno, 1 avanzata e 1 base. Volendo anche 2 Base, ma quelle è più difficile che scombino o ti servano entrambe nello stesso turno. Il vantaggio è che in questo turno non hai usato il chakra della seconda tecnica, quindi quando andrai a calcolare il chakra speso, quella la devi ignorare!

    Ricordati che oltre all'arma puoi inserire le stat nei vari dataspoiler! Se non le inserisci ci si aspetta automaticamente che l'attacco sia della tua energia base, che non è un errore, ma soprattutto all'inizio che hai poche combo disponibili è bene abituarsi a ricordare di metterle sempre.

    Oltre al problema della tecnica, ti sei mangiato via qualche slot: gli slot sono 3 Azione e 2 Tecnica, ma non si sovrappongono tra loro: questo vuol dire che i taijutsu e le tecniche ad emissione con la palla di fuoco valgono come attacco singolo, senza il supporto di Slot azione, quindi avresti avuto ben 4 attacchi a disposizione! Il palmo elettrostatico invece, essendo una pallina che si crea nella mano, va spinto stile rasengan verso il punto in cui vuoi colpire, quindi va usato accompagnato da uno slot azione. Ricorda che non è un errore invece fare meno slot azione di quelli disponibili, ma è sicuramente uno svantaggio, ed è sempre meglio usare ogni cosa che si ha a disposizione!

    Gli attacchi in sè però sono molto buoni, soprattutto le descrizioni, così come è stato per la difesa! Vediamo nel prossimo round come sistemi i vari problemi!

    Ora nella nuova giocata dovrai iniziare a fare attenzione ai metri: la schivata ha un limite preciso, scritto nel regolamento, che ti sfido a trovare (ma se sei troppo disperato scrivimi pure ahah). La trappola ti spinge a gestire al meglio questa distanza, oppure a sfruttare invece la meccanica della Parata. Valuta tu quale può essere la mossa migliore! Inoltre, l'ultimo attacco del ratto non sembra poi così potente: potrebbe interessarti la parte del regolamento che parla di Subisci e Mena ;) Oh, e per il calcolo dei danni contattami pure, oppure sentiti libero di chiedere info in supporto regolamento o in chat generale, è sempre un po' antipatico le prime volte, ma poi diventa come andare in bicicletta!

    OT: mi scuso tantissimo per il ritardo, è stato un periodaccio sotto ogni punto di vista possibile, ma essendo ora in vacanza posso sia rilassarmi che trovare tempo libero più facilmente, quindi non temere, il prossimo post avrà di nuovo i ritmi rapidi dei precedente!
  9. .

    Mitomane

    V



    Yamato ancora insisteva, cercando di capire l'identità di Youkai, confondendogli solo le idee. Huh? Clan Proibito?? A quanto pare persino tra di loro c'era un'ulteriore divisione, c'era da capire quanto in là si spingevano per essere definiti tali. Come riconosci un Uzumaki integralista? Fissò Yamato, visibilmente curioso e genuinamente ignorante a riguardo. A malapena aveva letto di altri Uzumaki nei libri di storia (e nemmeno troppo approfonditamente, dato che lo annoiavano in fretta). Rivelargli di aver completamente perso la memoria fece impanicare l'altro ulteriormente, che rivelò altre utili informazioni. Ah... Non mi ricordo. Confessò, dopotutto era passato parecchio tempo. Di sicuro non Yato. Ridacchiò nervoso. Ma ai tempi nemmeno sapevo di essere un Uzumaki. Pensa che avevo i capelli bianchi!

    Le catene restavano il principale sospetto per il fallimento del Concordato. Ci avrebbe rimuginato sopra qualche secondo, mentre Yamato freneticamente cercava una soluzione al suo disastro. Voleva incontrare la capoclan, ma allo stesso tempo si sentiva cauto a riguardo: possibile che, considerato che gli Uzumaki nascosti sembrassero una manciata, nemmeno la capoclan, che aveva probabilmente la maggior rete di contatti sapesse nulla? Youkai non nascondeva certo la sua appartenenza al clan quando era in giro al villaggio! Certo, non poter dimostrare di saper usare le catene non era semplice, ma c'erano stati altri Uzumaki storici che non le sapevano usare, e nessuno aveva messo in dubbio la loro identità, men che meno avrebbe dovuto qualcuno presumibilmente esperto come la capoclan! Inoltre, per quel poco che sapeva sulla lettera consegnatagli, se lei era abbastanza avanti con gli anni, poteva essere una delle sospettate. Probabilmente Youkai si stava fasciando la testa più del dovuto, le sue ultime esperienze lo avevano portato ad essere più cauto. Più o meno. Se non altro Hitomi poteva essere una buona pista, vista la pazienza che aveva con lui in ufficio, sarebbe sicuramente stata dalla sua parte. Borbottò quando l'altro commentò la sua inesperienza con i fuinjutsu. Sto imparando!! Sono riuscito a replicare un sigillo di tracciamento, magari potrei riuscirci anche con quello. Con un po' di pazienza. Soprattutto considerato che era un sigillo di livello decisamente superiore a quello che aveva avuto modo di replicare.

    La spiegazione sul Concordato gli spense il cervello per qualche istante. Possibile che fosse realmente lui? La descrizione combaciava quasi nel dettaglio. Ma era anche vero che la sua vita precedente a questa era stata "così buona da meritare una chance". Doveva solo sperare che fosse effettivamente la precedente, e che la strana concezione del tempo che esisteva all'inferno non gli avesse fatto un brutto scherzo. E... Voi sapete il perchè uccidesse tutti gli Uzumaki? Gli chiese, attendendo paziente una risposta, ma non aveva uno sguardo curioso. Il suo volto mostrava preoccupazione. Solamente se Yamato avesse ammesso di non sapere niente, Youkai avrebbe continuato. Penso di sapere il perchè. Sapeva decisamente il perchè. Non andare al Tempio era forse stata la scelta migliore, ma ancora non si dava pace. Se era vero che li aveva liberati una volta, anche se in un'altra vita, poteva farlo di nuovo. Non poteva abbandonarli al loro destino.

    Vennero interrotti dall'arrivo di Raizen e del suo gruppetto, ma nonostante fosse precisamente di fronte a lui, non sembrava in grado di vederlo. Yamato tirò un grosso sospiro di sollievo, sapendo che il fuinjutsu li stava proteggendo. Youkai osservava il gruppo cercarli freneticamente, visibilmente confuso su quanto fosse efficace il funzionamento di quel sigillo. Il rosso esitò, separarsi ulteriormente da Raizen poteva significare perdere completamente le tracce. Ne aveva lasciata una, ma ora che erano nascosti dal Concordato, ulteriori tracce sarebbero state inutili. Si sarebbe momentaneamente arreso, seguendo Yamato. Aveva la sua fiducia, non poteva perderla proprio ora, soprattutto considerato che non si stava mostrando una persona sospetta, ma solo uno dei tanti Uzumaki parte di quell'accordo. Accordo che gli venne spiegato nel dettaglio mentre uscivano all'esterno, e su cui Youkai aveva un singolo commento da fare. E'... terrificante, sotto certi punti di vista. Confessò, leggermente sconvolto dalla cosa. Voglio dire, è più che comprensibile, visto il pericolo, ma... Guarda come siete ridotti a vivere solo per colpa di un folle!! A Youkai faceva rabbia. In un certo senso, gli Uzumaki a Konoha erano in trappola tanto quanto quelli al Tempio.

    I due erano finalmente per strada, e se era vero che le tracce come le aveva appena lasciate non avrebbero funzionato, aveva un altro asso nella manica, perlomeno per avvertire Raizen delle sue condizioni e la sua posizione. Avrebbe almeno intuito non fosse in ostaggio. Avrebbe pazientato fino al momento in cui intorno a loro c'erano il minor numero di persone possibili, e a quel punto avrebbe semplicemente estratto una delle sue catene, un po' come faceva con l'anima, dalla schiena, tenendola nascosta nella maglietta. A quel punto avrebbe osservato in alto, cercando Kubomi, e alle spalle di Yamato, gli avrebbe fatto un cenno, indicando la direzione approssimativa di dove si trovasse. Se era vero che erano le sue catene ad influenzare il Concordato, il piccolo drago avrebbe dovuto vederli apparire comprendere il suo gesto, e sparire poco dopo, non appena Youkai disattivò le catene. Se avesse funzionato, aveva quantomeno un modo per lasciare ulteriori messaggi e tracce in giro. Poteva fidarsi di Yamato, ma non era certo del resto dei membri del clan, e non avrebbe permesso loro di renderlo completamente invisibile e decidere per lui il suo destino. Yamato ebbe tempo di borbottare, lamentando la perdita della sua casa, cosa che fece sentire il giovane chunin miserabile. M-Mi dispiace... Proporsi di aiutarlo a sistemare la cosa sarebbe servito a poco, ora che gli aveva quasi letteralmente rovinato la vita. Probabilmente rifarsi una nuova identità implicava anche perdere la vita che aveva ora, e dover ricominciare daccapo. Essere un Uzumaki a Konoha aveva ben poco di speciale e fin troppi rischi. Non poteva accettarlo.


    Arrivati davanti alla casa della segretaria, iniziò a farsi nervoso. Non sapeva come lei avrebbe reagito alla sua presenza, quindi si fece piccolo alle spalle di Yamato, salutandola timidamente una volta aperta la porta. La prima reazione fu decisamente sorpresa. Hi-Hitomi. Salutò con la mano, sgranando gli occhi nel vedere la sua folta chioma di capelli rossi, forse sorpreso quanto lei nel vederla. Fortunatamente ci avevano visto giusto, e sembrava disposta ad aiutarli, invitandoli subito in casa. Prima di fare il primo passo però, Youkai si sarebbe bloccato sulla soglia, con chiara espressione offesa. Mitomane!? Perchè dovresti pensare una cosa simile!? Zompettò all'interno, lasciando che Yamato spiegasse la situazione, mentre con aria offesa sprofondava nel divano, a braccia incrociate e tenendo il broncio. Fu quando Hitomi porse a lui qualche domanda, che allargò le braccia, pronto a difendere la sua identità. Lo so che non avevo ancora le catene!! Ma ti ho anche detto che è stato il Dio della Morte a dirmi che ero un Uzumaki, perchè mai un Dio dovrebbe mentire! Un Dio magari no, un umano era un'altra storia. E, un po' per l'agitazione, un po' perchè alla fine con la donna aveva parlato parecchio (era più onesto dire che lui blaterava e lei fingeva di ascoltare), avrebbe risposto anche ai suoi dubbi sulla sua identità: Certo che non trovano ragazzini, dovevo essere femmina! Me l'hanno detto gli shingami!! Per la sua identità più precisa invece, avrebbe inclinato la testa, più calmo. ...No. Non ho ancora capito bene chi sono... Un mostro, a sentire Febh e la Volpe, e un pericolo da contenere nel sentir Raizen. Un'eroina a sentire Kirie. Confuso, quello era ciò che era realmente. Sospirò. Nascondere ulteriori dettagli nei confronti di chi sembrava genuinamente disposto ad aiutarlo non era una mossa saggia, e si fidava a sufficienza della donna, non essendo una completa sconosciuta. Le catene le ho da stamattina. Confessò, finalmente. C'era una lettera, una normalissima lettera, almeno in apparenza. E' bastato leggere la frase all'interno, e mi sono sentito immediatamente strano. E da quel momento non sono più in grado di controllare la mia anima, ma escono invece queste catene. Le avrebbe messe in mostra, ormai erano ben nascosti all'interno di un'abitazione, e per quel che ne sapevano anche sotto Concordato. Dentro c'era solo scritta una frase, qualcosa su di un passato reale, non mi ricordo bene. Non c'erano fuinjutsu nè niente di sospetto, non so come sia stato possibile. Voglio dire, non mi dispiace nemmeno riuscire finalmente ad utilizzarle, fin'ora mi era successo solo un'altra volta, e non ero esattamente lucido quel giorno. Non era nemmeno esattamente umano mentre risucchiava un centinaio di anime senza preoccuparsi delle conseguenze. Però vorrei anche tornare ad essere in grado di usare la mia anima! Sul mittente della lettera aveva poco da dire. Stavamo investigando proprio quello con Raizen. Dicono che sia stata una donna vecchia. Non aveva filtri a riguardo. Magari voleva solo guidarmi fino a scoprire del Concordato. Magari lei non mi credeva un "mitomane". Borbottò, sprofondando ancora di più sul divano, di nuovo a braccia incrociate. Se Hitomi non aveva qualche risposta, il loro unico tentativo sarebbe stato quello di raggiungere la capoclan.
  10. .

    Chakra affini

    XVI



    La kunoichi alzò il muso sospetta quando il suo kage le fece cenno di avvicinarsi, sospetta ma accettando di sedersi. Lo shock sul suo volto per il tono con cui si rivolse a lei non durò molto, costretta in una sorta di presa mentale, così potente che richiedeva tutta la sua concentrazione per non perdere la testa. Non gli avrebbe permesso di usarla come un burattino.

    Si sentiva come se fosse all'interno di una tempesta di sabbia, ma allo stesso tempo inondata da rumori statici e di circuiti elettronici impazziti. Era a malapena in grado di focalizzare la sua immagine nella sua mente, invasa da un flusso d'energia che era, volontariamente, pesantemente incompatibile con lei. Si sentiva soffocare, qualcosa le premeva tutta la cassa toracica stringendola il più possibile, e solamente far fluire il chakra le dava un sollievo irrisorio che bastava unicamente per restare cosciente. Fu l'arrivo di Raizen che le aprì la speranza che serviva, sottoforma di una finestra sospesa per aria, anche se era all'altezza che ci si aspettava di vederla. Spinta anche dal vento, che ora fluiva violento all'esterno, le si avvicinò spingendo metà del busto al di fuori di essa, prendendo grosse boccate di chakra, gentilmente concesse da Raizen stesso. Haa... Gra... zie... Respirava affannosa, la tempesta non era esattamente finita ma era decisamente più gestibile, poco meno che irritante.

    La Vipera ancora respirava con avarizia quel chakra più pulito e calmo, facendo respiri profondi, e rispondendo con un certo astio ma discreta tranquillità alla Montagna, mostrando il suo astio aggrottando le sopracciglia. Huuu. Lascia perdere. Gente come lui non è in grado di fidarsi a pieno nemmeno della sua stessa famiglia. Commentò con sprezzo. Non aveva idea di com'era realmente il Colosso nella sua Villa, ma era difficile non immaginarlo come un tiranno che non aveva pietà per nessuno. Ne stava dando un'ulteriore dimostrazione proprio adesso: erano stati proprio loro due insieme a vincere contro Orochimaru stesso, ed ancora aveva dubbi a riguardo? Non ho idea di cosa speri di ottenere da Febh, se non astio. Hmm... Non credo sia saggio intervenire a questo punto. A meno che Febh non... Non ci chieda... Mmmh... Hebiko si stava stiracchiando sempre di più fuori da quella finestra, inalando più e più chakra. Sto bene. Rispose, le pupille dilatate dalla sensazione calda e accogliente che percepiva su tutto il suo corpo. Pensi che esistano cose come dei chakra compatibili? Domandò, dal nulla. Di certo doveva essere quello il motivo per cui l'intervento di Raizen l'aveva fatta sentire così bene. Dopotutto avevano appena ammesso al pubblico di essere una coppia, forse il loro legame era davvero forte al punto da rendere persino i loro chakra così positivi l'uno con l'altro.

    Respiro dopo l'altro però, un chakra rossastro iniziò ad apparire come fiammelle lungo tutto il suo corpo. Inizialmente un piacevole pizzicorio sulla pelle, non dissimile da quello percepito sotto un forte sole, appena usciti dall'acqua. Ma il pizzicorio iniziò a diventare bruciore, ed il bruciore un dolore intenso. Ah! Basta! Così no!! Si tirò indietro, cercando di chiudere la sua finestrella, ormai svanita. Il suo corpo sembrava avesse apprezzato quell'energia in un primo momento, ma ora ne aveva accumulata più di quanto potesse sostenere. E alla Volpe quel prestito non sembrava andar bene. Si trovò il suo muso davanti, scorbutica, prepotente... ma tutto sommato ancora innocua. Il suo respiro le diede la stessa sensazione piacevole provata in precedenza, e lo spavento del trovarsela davanti così all'improvviso sembrò spegnere quelle fiamme che la circondavano. Ah!! Sussultò. Da te non voglio proprio niente. Ho già una presenza di troppo nella mia testa, non ho bisogno di trovarmene un'altra. Si riferiva naturalmente al frammento di Orochimaru ancora presente in lei, ma che a loro insaputa aveva vita breve, anche se in cambio di un pessimo accordo. Riflettè, cercando di dare una risposta alla bestia che le stava di fronte, effettivamente sembrava aver preso parte del suo chakra. Hmph. Non è ovvio? Ti ricordo Raizen, ora che ho preso parte del suo chakra per resistere a quel... tiranno. Commentò con sprezzo verso il Mikawa, e con tono sicuro di sè vero la Volpe, come se un demone non fosse in grado di riconoscere il chakra del proprio jinchuriki nel corpo di qualcun altro. Solo in futuro avrebbero scoperto che il suo corpo aveva agli effetti "assorbito", ma sarebbe più corretto dire incanalato, quel chakra in modo così naturale ed istintivo per un motivo ben preciso. E quel motivo era un esperimento creduto fallito da troppo tempo, così tanto che nemmeno il frammento aveva reagito in alcun modo, per quanto potesse percepire la viperella.

    Aveva una certa fretta di levarsi di torno il muso della Volpe. Ora pensiamo alle cose importanti, come impedire a quel mostro di torturare ulteriormente Febh. Commentò. Il suo astio verso il Mikawa era cosa ben conosciuta, ed avrebbe insistito nel dire che il motivo per cui si sentiva così nervosa era proprio lui... Ma stava nascondendo anche a se stessa che uno dei motivi era ben altro. Percepire Febh relativamente vicino all'attivazione dell'Oni (le domande di Diogene lo avevano costretto ad una mood in cui si trovava meno a suo agio dopotutto) le stava facendo venire la pelle d'oca, come fosse in stato d'allerta. Era facile giustificare il motivo, lo Yakushi era parecchio diverso sotto l'influenza dell'Oni, ed anche se ancora non le aveva mai fatto del male, esserne spaventati era una reazione più che naturale. Solamente dopo il loro viaggio turbolento nell'aldilà sarebbero stati in grado di avvicinarsi alla verità... Sperando che a quel punto fosse pronta ad affrontarla.
  11. .

    Soccorso imprevisto

    I



    L'Uzumaki camminava sul sentiero di una delle piccole montagne della zona. Di tanto in tanto gridava la stessa frase, con voce un po' stanca. Soccorso! Squadra di soccorso! Taiyoko, il giovane shishi che pià che un leone somigliava in tutto e per tutto ad un corgi con un po' troppo pelo, lo anticipava, zompettendo di fronte a lui infilando il naso ovunque potesse. La notte precedente c'era stata una brutta pioggia che aveva provocato alcune frane, ed avevano chiesto aiuto ad alcuni shinobi per assicurarsi che nessuno, tra persone e animali domestici, fosse rimasto intrappolato in casa, o da qualche altra parte. Fortunatamente, trattandosi di un villaggio molto piccolo, non era stato difficile liberare le poche case con le porte finite sbarrate da fango e rocce, le persone più a valle non avevano subito poi molti danni, e l'occasione si era rivelata buona per aiutare altri giovani shinobi ad imparare una lezione o due sull'altruismo e su come muoversi su superfici ripide o scivolose. Tutto sommato si trovava a suo agio nell'aiutare giovani promesse a crescere.

    Taiyoko prese ad abbaiare, correndo da solo in direzione della donna. Arrivato poco distante, si sarebbe fermato a debita distanza, vagamente intimorito dal lupo, ma da come agitava quel ciuffo di pelo che chiamava coda e roteava su sè stesso, sembrava piuttosto eccitato all'idea di aver trovato qualcuno. Squadra di soccorso!! Vi serve soccorso?? Siamo qui per dare soccorso!! I continui abbai e vociare del giovane shishi guidarono Youkai fino a lui, che vista l'eccitazione prese a correre a sua volta. Arrivo, arrivo! Sì, siamo la squada di soccorso, se avete ferite o avere pers- Quando arrivò ad incrociare lo sguardo con la donna si fermò, strizzando gli occhi incerto. Inclinò appena la testa, scrutando il duo con fare sospetto. ...Ci conosciamo? Non era una faccia a lui nuova. Non avevano mai passato molto tempo insieme, ma nel sentire il suo nome sarebbe stato chiaro dall'espressione del suo volto che l'aveva riconosciuta: dopotutto, non era solo una conoscente, ma anche una degli shinobi considerati sperduti del villaggio. Ma sì, sei l'Uchiha!! Cosa... Cosa ci fai qui?? Non... non sarai mica scappata?? Io sono Youkai!! Ti ricordi di me? Non ebbe il coraggio di avvicinarsi troppo, almeno fino a che il grosso lupo non si fosse dimostrato più amichevole. Heh. Bello, cucciolotto. Aveva una discreta tentazione di accarezzarlo. Aveva qualche snack nella sua tasca, per entrambi.

    Assicuratisi entrambi che nessuno aveva brutte intenzioni, Youkai l'avrebbe approcciata più da vicino, emozionato all'idea di aver ritrovato una vecchia amica prima che qualche farabutto potesse farlo al posto suo, e contento di vederla dopo tutto quel tempo. Le avrebbe porso una borraccia d'acqua fresca. Tieni, bevi! Non offenderti, ma non mi sembri in gran forma. Stava cercando di metterla a suo agio, ma era evidente che per quanto emozionato fosse anche shocckato. Anche Taiyoko era emozionato quanto il suo evocatore, ronzando tutto il tempo intorno al grosso lupo, insistendo per giocare mentre gli umani si occupavano delle loro noiose questioni. Forse Youkai poteva scaricare un po' di quella tensione spiegando cosa lui stesse facendo lì. Ah, poca roba, ho alcuni studenti e genin con me per assicurarci che stiano tutti bene dopo la frana. Sapevamo che non c'erano stati molti danni, ma i sensei delle scuole insistono che si faccia anche esperienza sul campo, soprattutto quando la situazione è perlopiù sicura come in questo caso. Meglio esser sempre pronti ad ogni evenienza, no? Avrebbe sorriso, solare. Prima o poi sarebbe arrivata anche la menzione del suo nuovo look, dopotutto Kairi se lo ricordava abbastanza diverso. Ah- Beh, è una storia un po' lunga. Ma no, non è colorante per capelli. Sono un Uzumaki! Commentò, con un certo orgoglio. Dopotutto era un clan piuttosto raro, sentiva il bisogno di portare quel nome con onore. Spiegarle come lo aveva scoperto e dei suoi DUE viaggi all'inferno non sarebbe stato produttivo in quel momento. Non poteva certo permettersi di sembrare un folle proprio nel momento in cui doveva riportare una kunoichi sperduta a Konoha. Seguimi, fatti offrire un pasto caldo giù alla valle. Tra qualche ora ripartiremo per tornare al villaggio. C'è un posto extra nella carrozza. Ridacchiò, pronto ad aiutarla se si fosse mostrata stanca o indebolita. Aveva un sacco di domande da farle, ma fece il possibile per non farle venire il mal di testa fino a che non si fosse assicurato che fosse al pieno delle forze, e magari nuovamente a casa.
  12. .

    Ospite a sorpresa

    III



    L'Uchiha mostrò ottime abilità nel combattimento, utilizzando persino delle copie per effettuare un'efficace finta. Conosceva le basi per un attacco efficace, e tanto gli bastava. Applaudì un paio di volte, entusiasta ma ancora visibilmente frettoloso. Bene così! Per caso eri lo studente di punta della tua classe? Forse potevi anche dargli un altro colpo o due, sai, il manichino sta lì ad aspettarti, un avversario potrebbe non essere tanto paziente. Gli avrebbe sorriso, iniziando a prepararsi mentre l'altro gli rispondeva, incitandolo poi a sbrigarsi per la vera prova.


    L'infiltrazione andò bene, dopotutto come Youkai aveva detto quello era il perfetto orario per avere pochissimi se non nessun impiegato a ronzare nei dintorni, ed una volta all'interno, trattandosi di un edificio abbandonato, non avrebbero avuto ulteriori problemi. L'Uchiha avrebbe avuto modo di sfogliare il suo quaderno, probabilmente finendo per sentirsi ancor più confuso di prima sulla veridicità delle sue parole. La sua risposta non avrebbe aiutato. Perchè nessuno mi crede mai!! L'ultima volta mi hanno definito "mitomane". Pronunciò quella parola canzonando chi gliel'aveva detta la prima volta, nonostante la sua testa fosse ancora immersa in polverosi scatoloni alla ricerca di chissà cosa. Non capisco perchè la gente faccia così fatica a credermi. Nemmeno quando sono tornato dall'aldilà, dopo essere sfuggito al drago infernale a cui piace tanto collezionare noi Uzumaki, tutti si mettevano sempre a ridere. Ci ho quasi rimesso le penne! E' anche vero che sono stato sempre io a cercare il portale che ci ha poi catapultati nel regno dei morti, ma io volevo solo un metodo per contattare qualche mio antenato e chiedergli dove fosse finito il nostro clan! Aveva una voce molto giovanile, che in simili momenti di rabbia diveniva più acuta, rendendo sempre più difficile prenderlo sul serio. Certo, c'era comunque la possibilità che quello che avesse detto era vero... A patto di credere che un chunin potesse in qualche modo finire nell'aldilà e tornare per raccontarlo. Purtroppo spesso un ninja deve fare il lavoro sporco senza aspettarsi nulla in cambio. E' il nostro lavoro. Tutte parole molto vere... che non promettevano nulla di buono uscendo dalla bocca di un presunto svitato.

    Youkai fece brillare gli occhi quando l'altro gli citò l'idea delle divise, intravedendo finalmente un prezioso alleato. Ah... Sì!! Penso che negli uffici ne abbiano alcune, forse un po' polverose, ma almeno potremmo uscire indisturbati! Commentò eccitato, zompettando al piano di sopra alla ricerca di suddette divise. L'Uchiha sarebbe rimasto solo per almeno qualche minuto, notando come sperava alcune tracce, non troppo recenti ma nemmeno vecchie quanto l'abbandono della fabbrica, portare ad una stanza perlopiù normale, contenente lunghi scaffali su cui erano posate varie scatole. Nella maggior parte di esse non c'era poi roba così interessante: stampe dei sacchetti di patatine ancora da tagliare, alcuni ingredienti ormai abbandonati da tempo (alcuni di cui colmi di insetti che facevano festa), materiale di ricambio vario per alcune parti dei macchinari e poco altro. Tra i macchinari però, alcune cose risaltavano come curiose. Alcune siringhe, per esempio, comicamente grandi. Certo, non era una novità che alcune di quelle potessero tornare utili, in una pasticceria per riempire qualche pasticcino alla crema, per esempio. Il liquido verdognolo e l'odore stagnante lasciavano intendere che non era il caso di assaggiarlo per assicurarsi che fosse effettivamente cibo. Altri pezzi di metallo erano più curiosi. Alcuni andavano a formare quelle che sembravano rudimentali armature, messe su alla bene e meglio. C'erano diversi tubi collegati ad ogni pezzo, che sembravano collegarsi ad una sorta di contenitore, con delle maniche che lasciavano intendere andasse usato come zaino. Sulla cima, degli spazi rotondi dove curiosamente sembrava possibile incastrare per bene la siringa trovata in precedenza, e forse altre simili ad essa. Se avesse controllato in modo più minuzioso i vari pezzi di armatura, si sarebbe accorto che, alla fine di ogni tubo, proprio dove l'armatura doveva stare a contatto con la pelle, erano presenti degli aghi, che sicuramente servivano ad iniettare il contenuto dello zaino direttamente in chi la indossava.

    Forse le teorie dello svitato non erano più così assurde.

    Youkai sarebbe arrivato poco dopo, che fosse stato richiamato o meno dal ragazzino, con un paio di divise tra le braccia. Eccole qui! Hai trovato qualcosa di interessante? Oh, ma- Sussultò, correndo verso l'armatura appena trovata. Sono loro!! Questa somiglia a- OW! Si toccò il collo, trovandovi appicciato qualcosa. Kawayama avrebbe potuto vedere come ciò che lo aveva punto sembrasse un piccolo chip, che in qualche modo si era piantato sulla sua pelle. Huh. Qualcosa mi ha punt-



    Una leggera scossa elettrica anticipò il disastro: una potente scarica di chakra sarebbe uscita dal corpo del giovane chunin, scuotendo tutto l'edificio. Mani spettrali cercavano di uscire con violenza dal suo corpo, muovendosi con caos ed una velocità alla quale il giovane Uchiha non poteva sperare di tener testa. Alcune di queste braccia spettrali puntavano proprio in direzione del ragazzino, anche se il suo sensei sembrava avesse quel poco di controllo rimasto per renderle più deboli delle altre. Ciò non le rendeva meno pericolose: sarebbe bastato il tocco perchè risucchiassero un frammento stesso della sua anima! Il primo attacco precipitò dall'alto in un colpo a martello, puntando dritto alla testa dell'Uchiha, e nonostante le braccia spettrali dovessero essere incorporee, il solco che lasciavano sul terreno lasciava intendere che non solo l'anima avrebbe risentito di quel colpo! [Slot Azione I] Un secondo colpo avrebbe invece distrutto parte degli scaffali che lo circondavano, portando uno di essi a cadere proprio sopra al ragazzino. [Slot Azione II] Ebbe a malapena il tempo di reagire allo scaffale, che un'altra mano spettrale, con un movimento a frusta ad altezza degli stinchi, che poteva causargli un brutto danno e limitare pesantemente i suoi movimenti futuri. [Testo Visibile]

    Non riesco... A trattenerle! Il mio corpo.. Agh! L'Uzumaki era a terra, faticava persino a stare in piedi. Tutto il suo corpo esplodeva di chakra, terribilmente pericoloso per chiunque gli stesse intorno, e per sè stesso. Se non fossero riusciti a fermare ciò che lo stava costringendo ad emettere tutta quell'energia, nel migliore dei casi sarebbe svenuto dopo aver provocato chissà quali danni, nel peggiore poteva persino morire di fatica!

    A debita distanza, quello che sembrava un civile, ma armato. A terra c'era una strana balestra, forse l'arma con cui era stato lanciato lo strano chip. L'uomo, alto ma molto magro, ridacchiava nervoso, osservando come la sua vittima si dimenava incapace di trattenere quel potere. Heh... Il Prototipo non era pronto per essere usato su shinobi così potenti... Ma poco importa! Se riesco a portare al Centro un Uzumaki, come minimo mi faranno salire di almeno due gradi!! La sua storiella era un ammonimento verso lo studentello: La posta in gioco per me è troppo alta. Sei troppo giovane per morire. Sparisci, e non ti farò del male. Stava al ragazzino la scelta su cosa fare. Poteva certamente uscire e cercare dei rinforzi, ma al suo ritorno avrebbe trovato nuovamente il suo sensei o sarebbe riuscito a portarlo via prima che lui tornasse?


    Combat: Come ti avevo anticipato, complessivamente va molto bene, un errore è stato mangiarti via un paio di slot azione che in un vero combat potrebbero darti un vantaggio.
    Slot tecnica: gli slot tecnica in genere funzionano da soli (sparare una palla di fuoco o creare un muro, ad esempio), alcuni richiedono invece il supporto di slot Azione (come può essere una tecnica che potenzia i colpi di un'arma, tu la attivi, ma senza il supporto di uno slot Azione non stai sferrando nessun colpo). Hai a disposizione 2 slot Tecnica: uno di questi può essere usato come tecnica Avanzata, oppure puoi usare entrambi come tecnica Base. Attivare una TS ti occuperà una tecnica Base. Per la tecnica Avanzata ad esempio, potevi attaccare proprio tramite lo slot Tecnica, e saresti arrivato ad avere 4 attacchi, che in un vero combat ti avrebbero dato un discreto vantaggio!

    Qui il tuo unico vero errore è stato usare uno slot per le copie: trattandosi di copie illusorie, quelle possono muoversi liberamente all'interno del tuo slot, con il minimo di realismo che basta rispettare per le tempistiche (che in questo caso sono state corrette). Di conseguenza, anche gli shuriken che lanceranno saranno illusori, e non hai bisogno di toglierli dal tuo equip. Considera quel tipo di copie come una finta, che non ti fa sprecare slot azione.

    Riassumendo:

    Slot Azione: qui è dove avviene l'azione vera e propria, in genere quella del combattimento più classico in corpo a corpo. Possono essere eseguite azioni DURANTE il movimento, a patto che siano entro i metri dati dal tuo grado (trovi tutte le stat precise nel regolamento e in scheda). Le uniche eccezioni sono movimenti particolarmente complessi (come può essere un salto carpiato) che richiedono Agilità aumentata per funzionare, in quel caso il movimento ti richiederà uno slot azione solo per quello.

    Miniriassunto: mi raccomando per il combat: la difesa precede SEMPRE l'Azione, qualsiasi difesa ignorata prima del tuo primo slot d'attacco, conta come preso in pieno, e non vuoi MAI che accada! Considera come se i turni, invece di essere un colpo singolo, funzionassero a serie di colpi avversaria - serie di colpi tua, e così via.

    Ora ti insegnerò gli IMPASTI.
    Si tratta di una meccanica abbastanza fondamentale, in brevissimo: l'impasto è ciò che rafforza il muscolo del personaggio, e gli permette di effettuare attacchi o difese più potenti, in cambio di una spesa di chakra. 1 basso di chakra equivale a 3 tacche di energia, che puoi assegnare a qualsiasi stat primaria. In genere, si tende ad impastare in un'unica stat, ma tutte le tacche che ti dai in un impasto possono essere divise come preferisci. Occhio però, che l'impasto vale per un unico slot (quello in cui lo usi) e le stat che ti interesserà potenziare saranno sempre o Forza e Velocità per l'attacco, Resistenza e Riflessi per la difesa.

    1 tacca: 25 punti energia. Quindi, se io dovessi farti un attacco energia Gialla, se tu da Bianca riesci ad impastare 4 tacche, riusciresti a pareggiare l'energia!
    Il tuo limite di tacche possibili da ottenere da studente è +2, spendendo un mezzoBasso, ovvero 1/2 di chakra. Nella sezione Tacche e Potenziamenti del Regolamento troverai quello che ti ho citato, e in fondo alcune meccaniche che, non sono obbligatorie, ma se vorrai usarle non sarò io a fermarti >:))

    Ultimo accorgimento: mi raccomando che hai solo 10 tacche di chakra da studente! Non serve che ogni tuo singolo colpo sia potenziato, ma solo quelli più importanti! Il chakra che hai usato contro il manichino non è un problema, facendo attività leggera il chakra si rigenera poco a poco, quindi ora la tua riserva è di nuovo intera.
  13. .

    Alleanza

    X



    Youkai interruppe ciò che stava facendo per voltarsi verso Yato con espressione di shock, incredulo e pure con un leggero rossore, poco abituato ai complimenti e ancora meno abituato a sentirseli dire da uno come lui. Grazie. Mormorò, sopracciglia corrucciate, tornando a voltarsi sul suo sigillo. Ci sarebbe voluto poco perchè la situazione tornasse più simile al solito, iniziando a darsi la colpa l'un l'altro: E non era forse quello il piano?! Dovevo darti una rapida via di fuga! E poi saremmo stati sospetti a prescindere, solamente noi e quegli altri che hai accompagnato siamo entrati nel sotterraneo. Ti ricordo che avevano una certa fretta di trasferire il demone in un portatore, sarebbe cambiato poco e niente. Gli avrebbe messo il muso, confrontandolo faccia a faccia, ma distogliendo lo sguardo per sputare fuori la sua ultima frase. Sarò più attento la prossima volta. Qualcosa poteva comunque essere fatto meglio. Pensare di avere un piano perfetto era spesso impossibile, e se loro erano arrivati ad avere la reliquia in mano era stato anche merito di almeno una piccola dose di fortuna. Lo so. Non lo entusiasmava l'idea di essere un ricercato, anche se di fatto stavano rubando a dei criminali. Useremo i mercanti per dare il via al vero caos, come hai detto tu. Possiamo farcela. Si innervosì appena alla menzione di Kitori, borbottando a bassa voce: Da quello che ho visto, anche lui potrebbe essere in pericolo... Non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che lui tra i Quadri non ci stesse a fare niente. Per non parlare dello sfogo che il suo superiore aveva avuto nei suoi confronti: poteva forse essere il momento di tensione, o un brusco tentativo di calmarlo, ma la cosa non gli era andata giù. Era perlopiù una sensazione, non avrebbe di certo rischiato tutta la missione per così poco, ma avrebbe sicuramente tastato meglio il terreno.

    Ebbe la sua riunione con gli shishi, che fortunatamente sembrò andar bene. Youkai sembrava piuttosto emozionato, ma non dimenticò di inchinarsi di nuovo. Grazie infinite! Non dimenticherò il vostro gesto. Avrebbe alzato la testa, mordendosi un labbro leggermente confuso. Ah... Ma lei dov'è? Qui. Shinjitsuki era apparsa alle spalle dei due shinobi come un'ombra, facendo sussultare il giovane Uzumaki. Ah!! Quando...?? Adesso. La grossa shishi, molto simile ad una pantera, nera come la notte dal manto che sembrava in grado di assorbire la luce stessa, era tra le creature più silenziose, sia nelle movenze che nel dialogo, considerate le sue secche risposte. La voce era calda e materna, i suoi occhi gialli scrutavano i due shinobi senza lasciar intendere cosa stesse pensando realmente. Ma non sembrava avesse filtri particolari nell'ammetterlo. Siete a malapena due cuccioli, perchè hanno dato a voi un compito del genere? Quello poteva significare che aveva pietà di due persone così giovani che stavano mettendo a rischio la propria vita per un simile obiettivo, o che non li ritenesse minimamente all'altezza. Youkai prese parola, facendosi coraggio. Per dimostrare che siamo ormai cresciuti! Commentò, non nascondendo un certo orgoglio. Io... Vi ringrazio entrambi, per aver deciso di aiutarci in questa missione. Questa è per te. Avrebbe alzato la reliquia, lasciando che la leonessa la facesse assorbire dalla sua stessa criniera, che nonostante fosse molto meno ingombrante di quella del marito, aveva fatto scomparire la reliquia con facilità. So che sei sicuramente più che in grado di difenderti da sola. Ma sono stato io a coinvolgerti in questa missione, ed è mia responsabilità prendermi cura di te. So che non avrai problemi a ricambiare il favore, se dovesse servirmi aiuto in futuro. Dopotutto, per una creatura probabilmente già vecchia quanto tre vite umane, poteva suonare strano farsi proteggere proprio da uno di loro, le ricordò che poteva tenersi il titolo di "madre" responsabile nonostante tutto. Le avrebbe dato delle semplici istruzioni: doveva spostarsi ogni mezz'ora, sfruttando i suoi portali, principalmente nelle fogne, in capannoni abbandonati, ovunque non ci fosse anima viva, insieme ai luoghi che Yato avrebbe a breve descritto. Dopotutto, se avessero avuto bisogno di lei con urgenza, poteva sempre usare il richiamo, non doveva seguire i loro movimenti. La leonessa avrebbe emesso quello che sembrava un ringhio affettuoso, probabilmente non dissimile dalle fusa dei gatti, che con quelle proporzioni risultava più minaccioso di quanto non fosse. Ai tuoi ordini, giovane evocatore. Un secondo ringhio avrebbe aperto un portale sul pavimento, nel quale sarebbe balzata in pochi istanti, sparendo in quelle che potevano vedere fossero le fogne di Ame.

    L'ultima richiesta dell'Uzumaki fu quella di poter contattare rapidamente Raizen. Non avrebbe detto molto. Abbiamo la reliquia. Stiamo organizzando un piano per portarla fuori, un sigillo di tracciamento ci sta dando qualche problema. Prepara dei rinforzi, ma non fare mosse azzardate: un passo falso potrebbe costarci caro. Avere un piano B poteva sempre far comodo, almeno per una rapida fuga. Yato invece lo ammonì, mentre Youkai borbottava in risposta. Certo che non lo porterò!! So che non è un mio alleato... Ma potrebbe essere un alleato di Kai. Non avrebbe insistito oltre, dopotutto la soluzione di Yato, drastica com'era, avrebbe portato più problemi che soluzioni a parer suo.

    Gli sarebbe rimasto quel poco tempo che bastava per comprare abiti nuovi, darsi una ripulita, e bruciare i vecchi insieme ai suoi altri disegni per il sigillo. Ne avrebbe tenuta una singola copia, per evitare di dimenticarselo, infilandola nella criniera di Taiyoko, senza però attivare il sigillo in modo che non diventasse anche lui un bersaglio. Era ancora preoccupato per quella stretta di mano, soprattutto ora che Yato aveva scoperto che le sue spade erano state tracciate. Non voleva trovarsi la sua mano tagliata via.


    L'appuntamento iniziò senza problemi, nonostante ci fosse un minimo di tensione (dopotutto era pur sempre parte dei Quadri), forse presto anche gli altri avrebbero capito che almeno lui era fuori pericolo. Arrossì di colpo alle allusioni dell'altro, ridacchiando leggermente nervoso. Ho appena avuto un attacco, finirai per uccidermi! Scrisse, aggiungendo qualche faccina a fine frase, doveva comprenderlo ma non demoralizzarlo. E la cosa lo avrebbe aiutato a capire come avrebbe preso un rifiuto.

    Sapere che Kitori era una frana nel combattimento in parte lo sollevava: questo confermava non solo che non poteva essere un pezzo grosso dei Quadri, ma anche che in caso di emergenza avrebbe potuto stordirlo con estrema facilità. Non sarebbe voluto arrivare a tanto, ma meglio quello di una brutale morte. Detto così non suona nemmeno male. Avrebbe ammesso, incapace di togliersi dalla testa che fosse proprio lui il pazzo che stava rischiando tutto. Vedere il tuo collega così agitato un po' mi ha spaventato, lo ammetto. Insomma, se è un luogo così sicuro, possibile che basti così poco per farlo agitare?? Avrete pur dei sistemi di sicurezza che vi avvertono prima che qualsiasi criminale possa svignarsela! Scrisse, con espressione un po' frustrata e preoccupata in volto. Aveva bisogno di sapere da lui quanto sapesse dei loro sistemi di sicurezza, e se ne avessero fatto scattare qualcuno. Se non altro gettare la frustrazione sulla sua ingiusta punizione lo avrebbe aiutato a far sembrare il discorso più naturale e meno sospetto.

    Sapere che non aveva mai viaggiato fuori da Ame era una buona notizia, poteva ingigantire qualsiasi lato positivo del Paese del Fuoco (non che ci volesse molto, se confrontato ad Ame), e spingere su di essi. Il debito poteva essere un problema, ma allo stesso tempo un'ottima occasione. Youkai aggrottò le sopracciglia, scrivendo un'unica frase. A quanto ammonta il debito? La sua non era una semplice domanda per fare quattro chiacchiere, e per quanto metà del suo volto fosse coperto, non c'erano dubbi nei suoi occhi. Dopotutto aveva una grossa quantità di denaro rilasciatagli dall'Hokage in persona. Tutto per la missione, naturalmente. Non voglio spaventarti. Avrebbe iniziato a scrivere, spostandosi più vicino. Non mi piace molto Ame. Sono qui solo per colpa della mia malattia, perchè i metodi più tradizionali non sembrano funzionare, e secondo mio padre in una città simile avremmo potuto trovare... metodi non convenzionali per trovare una cura. Dover scrivere invece di recitare lo aiutava a rendere la storia molto più reale, Kitori non avrebbe avuto modo di cercare di interpretare il suo volto alla ricerca di espressioni sospette. Ma non aveva intenzione di raccontare solamente la storia che si era preparato ad hoc. Oggi sono stato fortunato, ma domani? Magari tra un mese, magari qualche anno. Persino stanotte. L'unica cosa che so è che ho una falce che pende sul mio collo, e non so quando gli shinigami decideranno di riprendersi la mia anima. La cosa non mi preoccupa troppo, ma allo stesso tempo non voglio starmene con le mani in mano. Strappò quel foglietto, porgendoglielo per farglielo leggere, mentre poggiava la testa sulla sua spalla per scrivere il resto nel quadernino, assicurandosi di render chiaro il suo affetto. Il tempo è prezioso, e non voglio sprecare il mio, nè vedere altri sprecare il loro. Sei una delle poche persone qui in Ame che non fossero conoscenti di mio padre da cui non mi sentivo di dovermi guardare le spalle. Vorrei poterti aiutare, invece di guardarti sprecare tempo prezioso in un posto dove "tutto sommato poteva andarti peggio". Raccontami cosa vorresti fare davvero. Sarebbe poi rimasto quieto, ascoltando la sua storia. A meno di imprevisti, aveva sicuramente un sogno nel cassetto che non andava ad interferire con le morali di Youkai (non che pretendesse poi molto, gli bastava che non desiderasse minare la vita di altre persone). A quel punto il suo piano poteva iniziare davvero.

    Permettimi di aiutarti. Non ti costringerò ad accettare soldi che non vuoi. Se preferisci, sarà un prestito. Invece di avere un debito con chiunque lo abbia la tua famiglia, lo avrai con me. E sarà un segreto solamente tra noi due. Non dirò nulla nemmeno a mio padre. Teneva il quadernino di fronte a sè, serio. Avrebbe ripreso a scrivere solo quando Kitori finì di leggere tutto, chiedendogli di aspettare a fare la sua risposta. Non mi importano i ritardi. Mi ripagherai con calma, e con i tuoi tempi, ma almeno saprò che sarai libero di fare il lavoro che vuoi, e soprattutto dove vuoi. Mi dicono che il paese del Fuoco sia particolarmente bello in questa stagione. Aggiunse qualche faccina con l'occhiolino, ridacchiandosela. E poi, grazie al nostro accordo segreto, se dovessi morire prima del tempo, non avresti nemmeno più un debito! L'avrebbe buttata sul ridere, ma era importante ricordarlo: non lo stava mettendo in ostaggio, ma gli stava dando una posizione ben più vantaggiosa di quella che avrebbe avuto da qualsiasi altra parte, con qualsiasi altra persona. Solo a quel punto, sarebbe arrivata la vera "trappola". Dopotutto Kai gli stava facendo un favore non da poco con tutte quelle proposte. Non ho niente da perdere. Se accettare tutto questo dovesse ancora farti sentire in debito nonostante tutto, non preoccuparti: prima o poi mi verrà in mente un favore da chiederti. E, quel giorno, spero che tu sarai entusiasta di aiutarmi. Naturalmente lui sapeva già che favore chiedere: un sicuro punto per una rapida fuga da Ame. E, in caso estremo, se beccato con la reliquia in mano, una promessa di restare in silenzio, in cambio di una prospettiva di vita migliore. Era un grosso rischio, ma dopotutto ad Ame funzionava così, no? I soldi potevano comprare tutto, ed avere un creditore che non sembrava intenzionato a tagliarti la gola al primo errore era sicuramente un lusso che pochi altri potevano permettersi in quella corrotta città.

    Yato lo aveva avvertito: li avrebbero cercati. E Youkai non aveva intenzione di fare nulla di sospetto prima di aver dato loro un ottimo alibi. Per quello, alla proposta di Kitori, Youkai avrebbe risposto con un sospiro, mimando con il pollice un taglio alla gola. Visto quello che mi è successo oggi, sarebbe meglio che per un po' non mi allontanassi dalle apparecchiature mediche. Il mio dottore mi ha persino sgridato per il nostro appuntamento, secondo lui sarei dovuto stare a riposo. Non sapeva se l'altro avrebbe avuto intenzione di restare. La stanza è un po' piccola, ma se ci si fa stretti è fattibile. Avrebbe ridacchiato, arrossendo e leggermente nervoso. Lo avrebbe lasciato da solo per qualche minuto a prendere la sua decisione, andando in bagno per richiamare Taiyoko in segreto. Gli avrebbe sussurrato cosa dire a Yato: A parte Kitori, ancora non ho incontrato nessun altro dei Quadri. Se è vero che ci stanno pedinando, allora voglio farmi trovare esattamente dove dovrei essere. Dopo aver confermato il mio alibi, mi farò trovare in uno dei nascondigli. Lascia i messaggi che devi a Taiyoko. Il corgi avrebbe quindi sfruttato i suoi portali per essere più furtivo possibile in giro per la città, andando di nascondiglio in nascondiglio ed aspettando come ordinatogli, spostandosi solo ogni ora. Una volta trovato Yato gli avrebbe riferito tutto, aggiornandolo anche sulle sue capacità. Nella mia criniera ci puoi mettere degli oggetti! Vuoi farmi trasportare qualcosa?? Un fumetto? Uno snack? Per quanto fosse una creatura mitologica, da cucciolo sembrava mantenere perlopiù atteggiamenti prevalentemente canini, e a giudicare da cosa era abituato a trasportare di solito, il suo istinto da cane da riporto ancora prevaleva.
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    CITAZIONE (Kairi Uchiha @ 21/6/2023, 11:47) 
    PS: intanto ho editato l'immagine con una che ho chiesto a Waket tempo fa, per fare capire che ancora vi ho in mente tanto :P

    hehe best commission
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    Ricordati che un paio di post a settimana come media è alta, in caso ti venisse il dubbio di voler provare almeno una free di riassunto degli eventi recenti! E sì, un giro su Discord è più che necessario 😤
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