Votes taken by Kairi Uchiha

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    Ciao e benvenuto! Mi unisco a chi ti dice di venire su discord!
    Per il regolamento, i calcoli servono ma andando avanti capirai come il ruolare bene vada di pari passo, anzi sia forse persino più importante in molti casi
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    CITAZIONE (Bartok. @ 20/6/2017, 23:04) 
    Avevo scritto su discord che potevate proseguire anche senza aspettarmi. o.o Non ho ancora fatto niente di rilevate e nessuno mi ha visto, quindi non sto bloccando nessuno.

    CITAZIONE
    Bartok - 06/12/2017
    Appena posso (cioè nel weekend) riparto
    Ragazzi, non abbandono la giocata XD
    Sto solo dicendo che se in questi giorni volete andare avanti, potete farlo perché i miei post non vi influenzano
    Per ora
    Sono pure travestito, quindi per ora nessuno sa che ci sono

    Dicevo a Shinken :P
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    Specifico che l'associazione Hoshi-Hentai mi è venuta pensando a quello che sta per fare il suo pg nella free, non al giocatore, non sia mai che ne abbia a male^^''
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    La più bella del reame

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    Pensato
    Parlato


    Stentava a credere alla missiva che aveva appena ricevuto: il compito, anche se sarebbe stato meglio l'invito, proveniva da un tale Valentine Mihaw, apparentemente un famoso stilista a livello continentale che domandava la presenza di alcune fra le kunoichi del villaggio per la sua sfilata di moda. Una richiesta decisamente insolita, davanti alla quale la ragazza non sapeva proprio come comportarsi: era una kunoichi, una combattente, non di certo una modella o ragazza immagine!
    Lasciò la pergamena sul tavolo mentre si metteva a preparare la colazione, mentre Kiba le saltellava attorno, esaltata come non mai. La lupa ormai era diventata una residente fissa della casa, e tornava solo di tanto in tanto nelle terre del suo branco Devi andarci, devi andarci. DEVI! commentò allegra e non stando ferma un solo secondo. Era in quei momenti che si capiva come in realtà fosse appena una cucciola nonostante la stazza da lupo adulto E' un'occasione irripetibile, farai un figurone!
    Kiba...sono un ninja, non una ragazzina superficiale...queste cose non fanno proprio per me e lo sai. I vestiti non mi sono mai interessati più di tanto rispose tranquilla l'Uchiha
    Ma uffa!!! Sei sempre così seria, così dedita al lavoro che ormai sei quasi noiosa! continuò la piccola, ignorando totalmente l'occhiataccia che la ragazza le lanciò alla parola "noiosa" Una cosa del genere ti può fare solo bene e lo sai! Hai un viso ed un fisico che la maggior parte delle ragazze invidierebbe, dovresti solo esserne felice! E poi...è un invito a tutte le kunoichi, non credi che sarebbe un'ottimo modo per conoscere le abitanti degli altri villaggi ed in qualche modo, studiarle oltre che conoscerle? un sorriso sotto i baffi si formò nel muso della cucciola, che era sicura di aver colpito nel segno.
    Kairi si fermò qualche istante, volgendo nuovamente lo sguardo verso la pergamena: non aveva tutti i torti, quale situazione migliore per informarsi un po' sulle kunoichi degli altri villaggi? Inoltre forse avrebbe potuto incontrare nuovamente anche Harumi. Finì di prepararsi la colazione, sedendosi sul tavolo e riprendendo il foglio, fissandolo pensierosa. E va bene, tentar non nuoce. Ma sarà SOLO per motivi di studio, chiaro?
    Yeee!!! Certo, certo, solo per motivi di studio annuì soddisfatta la lupa, felice di aver ottenuto il suo risultato.

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    Arrivata nel paese del thé fu piacevolmente sorpresa dal tipo di accoglienza ricevuta, non aspettandosi di certo una stanza di hotel lussuosa fino a quel punto. Mihaw doveva possedere non pochi ryo ed agganci per poter permettere una cosa simile a tutte le kunoichi.
    Una volta raggiunta la sala di preparazione assieme alle altre ragazze non avrebbe avuto gran che tempo di salutare o cercare nessuna di sua conoscenza, venendo improvvisamente assalita da vari
    aiutanti dello stilista che gridava isterico istruzioni qua e là. Decise di non permettere a nessuno di vestirla contro il suo volere, ma di essere libera di scegliere fra i vari abiti presenti: non voleva un'abito provocante, sexy o volgare, era lì per rappresentare le kunoichi del villaggio della foglia e desiderava un vestito che rappresentasse al contempo la forza e l'eleganza di Konoha. Furono diversi gli abiti che
    le furono proposti e diversi i suoi "no" secchi, fino a quando non riuscì a trovare l'abito perfetto per lei e per quella situazione: dallo stile orientale risultava adatto al combattimento avendo le gambe libere da lunghe ed ingombranti gonne ed allo stesso tempo elegante, i colori dominanti rosso e bianco richiamavano il simbolo del suo clan, la maschera stessa era uno dei simboli di Konoha venendo utilizzata dalla stessa squadra ANBU, di cui voleva in futuro entrare a far parte, i kama seppur non affilati e puramente ornamentali rendevano bene l'idea della forza che ogni kunoichi del paese del fuoco possedeva. Quel vestito incarnava tutto ciò che la ragazza desiderava, Mihaw era riuscito ancora una volta a centrare il bersaglio.
    Dopo il discorso di incoraggiamento di Valentine, quando fu il momento di entrare in scena sentì il panico farsi strada in lei: cosa diamine stava combinando?? Non era mai stata un'esibizionista e non amava particolarmente essere al centro dell'attenzione, e su quel palco tutti avrebbero guardato lei non appena fosse giunto il suo turno sulla passerella! Fece un paio di passi indietro finendo con lo sbattere sulla ragazza dietro di lei, guardandosi intorno qualche istante: poteva ancora allontanarsi, era ancora in tempo!
    Decise però di prendere qualche secondo per calmarsi, chiudendo gli occhi e facendo un lungo respiro. Si trattava solo di una sfilata, aveva passato situazioni ben peggiori nella sua vita, come poteva farsi intimorire da una cosa simile? Ridicolo! No, non sarebbe di certo scappata come una bambina in preda ad un'idiota attacco di panico da palcoscenico! Avrebbe dato il meglio di sé a modo suo, facendo vedere al mondo di cosa era realmente capace una kunoichi di Konoha!
    Quando fu il suo turno il suo sguardo si fece serio mentre cominciava a camminare; non sculettò come molte altre ma guardò decisa davanti a sé, i kama che si muovevano ritmicamente seguendo i movimenti dei suoi fianchi. Arrivata a metà passerella circa cominciò la sua esibizione.
    Decise di mostrare le sue doti combattive al mondo, sicura che le lunghe maniche del vestito e le evocative armi avrebbero raggiunto il suo scopo: attivando lo sharingan poco prima di iniziare eseguì un vero e proprio kata di oltre un minuto



    Ovviamente immaginatevelo senza musica e senza urlì ed espressioni incazzate, ma volevo ben rendere l'idea di quello che fa Kairi u_u
    sfruttando i suoi enormi riflessi ed mettendo a frutto i duri allenamenti eseguiti nel corso degli anni per rendere il tutto il più spettacolare possibie, fregandosene dell'eventuale tempo extra utilizzato. Non le avevano dato limiti di tempo d'altronde no?
    In quel modo, facendo quello che da sempre era abituata a fare, tutto l'imbarazzo provato svanì: non le interessavano più gli occhi puntati su di lei in quel caso, stava mostrando al mondo le sue reali capacità e non le sue grazie, ed allo stesso tempo stava aiutando lo stilista pubblicizzando il suo
    vestito e mostrando come potesse essere utilizzato anche in eventuali battaglie (anche se dubitava che qualcuno avrebbe mai realmente comprato un'abito simile per combattere, perlomeno lei non l'avrebbe di certo fatto). I lunghi ed eleganti nastri attaccati alle estremità delle due armi avrebbero donato all'esibizione ancora più fascino, volteggiando armoniosamente attorno alla kunoichi.
    Non appena conclusa la sua esibizione ed arrivata alla fine della passerella grazie ai movimenti eseguiti la ragazza si sarebbe voltata verso il pubblico eseguendo un piccolo inchino, infine sarebbe tornata indietro sui suoi passi raggiungendo le altre ragazze, disattivando lo sharingan solo una volta di nuovo in fila.
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    Sono un Fennec!

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    Pensato
    Parlato


    Lo scontro stava entrando sempre più nel vivo, mentre Yato sembrava essere quello più in vantaggio sul gruppo, o perlomeno sembrava deciso a rubare tutte le uova, scelta che anche secondo l'Uchiha poteva essere la vincente. Shin dal canto suo sembrava aver perso completamente le staffe dopo l'attacco di Shunsui, e l'amica stentò quasi a riconoscerlo: non era da lui infuriarsi in quel modo...il sunese ed il kiriano nel frattempo stavano cercando di sfruttare al meglio le loro doti combattive mentre Kairi cercava di memorizzare il loro stile di combattimento, in parte per trarne spunto in parte per ottenere maggiori informazioni. D'altronde in reale motivo per cui era giunta in quel posto era proprio quello, anche se era un'ottima occasione per tifare per il compaesano.

    Fu il cucciolo di volpe a richiamare ancora una volta la sua attenzione, spiegandole che cosa fosse in realtà ed intestardendosi sul fatto che la sua maschera rappresentasse in realtà un lupo. Rassegnata la ragazza decise quindi di togliersela con un sospiro: se non dava la giusta idea non aveva poi così senso utilizzarla, no? Rivolse lo sguardo verso la tenera creatura Se sembra così tanto una volpe non ha raggiunto il suo scopo sorrise continuando a parlare verso il cucciolo Fennec dici? Ti chiedo scusa allora, ma mi ricordavi terribilmente le kitsune di un mio caro amico. Sta combattendo là, nell'arena continuò indicando con un cenno del capo Shin.
    Sentì poi il piccolo animale sussurrare qualcosa all'orecchio del suo padrone ma non riuscì a capire che cosa stesse dicendo a causa del forte rumore degli autoparlanti e dello speaker che commentava secondo per secondo la situazione giù in arena. Quando il rosso si girò infine verso di lei ricambiò lo sguardo incuriosita, finendo con l'arrossire ed incrociare istintivamente le braccia attorno ai seni imbarazzata quando il sunese sembrò letteralmente scannerizzarla con gli occhi, non abituata a quel tipo di attenzioni.
    All'ennesimo commento sbagliato sulla sua maschera rispose chiudendo gli occhi e scuotendo la testa; definitivamente rassegnata decise di toglierla proprio dalla vista, legandola alla vita sotto il porta armi in maniera tale da non venire più fraintesa Lupo, è un lupo! Ma lasciamo perdere esclamò, rispondendo poi con un sorriso al quello del rosso ed alla sua presentazione, scuotendo la testa gentile alla sua domanda No, non mi ha disturbato, come potrebbe? E' così carino... continuò sorridendo anche a Kigeki, sorriso che si incrinò però quando il volpino le mise davanti al naso il lecca lecca totalmente ricoperto di peli e saliva Ehm...ti ringrazio ma preferisco evitare di mangiare così tanti dolci prima di cena, mi rovinano l'appetito rispose portando le mani in avanti in segno di scusa e cercando di non risultare sgarbata nei confronti del cucciolo: in realtà adorava i dolci ma la sola idea di mordere un leccalecca pieno di peli come quello le metteva i brividi. Fortunatamente il suo padrone sembrava aver capito a sua volta la situazione, girandosi a sussurrare qualcosa verso il fennec che ancora una volta la ragazza non riuscì a capire.

    Mi chiamo Kairi Uchiha, è un piacere Hoshi continuò poi la ragazza sorridendo ancora una volta ed accennando un piccolo inchino sulla sedia In realtà conosco 3 delle persone che si stanno fronteggiando, tutti tranne il kiriano. Ovviamente tifo per lo shinobi di Konoha.
    E' estremamente veloce e forte, e sono sicura abbia ottime possibilità di vincere la sfida
    proseguì, scuotendo poi la testa alla seguente domanda del sunese, senza riuscire a capire il perché di quello sguardo di puro terrore No, non è il mio ragazzo, anche se si può dire sia una delle persone a cui voglio più bene al momento rispose osservando Shin in arena: ultimamente il loro rapporto si era molto evoluto ed l'affetto che la ragazza provava per lo shinobi era andato con l'aumentare ogni missione di più. Dopo suo padre poteva affermare senza troppi dubbi che, nonostante fra di loro non vi fosse nulla di romantico, Shin fosse la persona a cui teneva di più in quel momento.
    L'otese sa il fatto suo, ma ha un pessimo carattere... continuò, sulla scia della domanda del rosso ...ho avuto modo di partecipare a diverse missioni assieme a lui ed anche di sfidarlo, mi ha dato non poco filo da torcere. Conosco anche il sunese, è il guardino del vostro villaggio giusto? Abbiamo superato assieme una missione piuttosto impegnativa qualche tempo fa, e devo ammettere che i marionettisti un po' mi spaventano...troppe trappole, troppi marchingegni, hanno un modo di combattere che fatico a comprendere e ad anticipare. Per quanto riguarda il kiriano, è la prima volta che lo vedo ma sembra sapere il fatto suo in effetti, ha un'ottima padronanza dei suiton e della tecnica della moltiplicazione. Sarebbe probabilmente un'avversario difficile per me utilizzando i katon per quanto riguardava i ninjutsu scontrarsi contro di lui significava trovarsi in una forte situazione di svantaggio, almeno da quel punto di vista. Anche se era piuttosto certa di essere molto più veloce nello schivare di tutti e 4 i partecipanti, e probabilmente solo Shin poteva eguagliarla e superarla in velocità fra di loro.
    Rimase qualche istante ad osservare lo scontro prima di riportare lo sguardo verso il rosso ed il fennec Originale la scelta di dipingersi il volto invece che usare una maschera esclamò, imitando sul suo stesso viso i segni dei baffi e del naso che il sunese aveva sul volto E' stata una tua idea, Kigeki? concluse, rivolgendosi al volpino, sicura in cuor suo che fosse stata proprio del cucciolo l'idea di mascherare il rosso in quel modo.
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    Ehilà, bentornato allora!
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    Tomodachi

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    Pensato
    Parlato




    Erano ormai giorni che Kairi non usciva di casa se non per allenamenti, missioni e questioni riguardanti il suo lavoro di guardiano: la sua voglia di interagire con il mondo e di vedere chiunque si era completamente azzerata, il suo unico obbiettivo era al momento quello di migliorarsi e perfezionarsi sempre di più. Allenarsi di continuo e portare il suo corpo al limite era in quel momento l'unico modo che trovava per distrarsi dai pensieri che annebbiavano la sua mente in maniera ormai costante, dalla rabbia continua di cui non riusciva in alcun modo a liberarsi, non più. Non riusciva più a dormire trovandosi costantemente torturata da incubi quasi perenni e faticava persino a mangiare, sforzandosi di farlo solo per non ritrovarsi a terra svenuta a seguito di uno dei suoi allenamenti, che di giorno in giorno erano diventati sempre più duri: il suo lavoro era pur sempre quello di una kunoichi ed era fondamentale che cercasse di rimanere in forze il più possibile per poter portare a termine i suoi compiti, o perlomeno doveva provarci.
    Profonde occhiaie segnavano il suo viso e più di una volta si era trovata a guardarsi allo specchio, per caso o per necessità, notando come lo sharingan spesso si fosse attivato senza che lei nemmeno se ne accorgesse o lo controllasse: sommato alle pesanti borse che ormai la accompagnavano come fedeli gemelle il risultato non giocava a suo favore ed osservandosi allo specchio a volte stentava a riconoscersi, o peggio...fissandosi non poteva non vedere in quel riflesso il viso della madre, ed era arrivata persino a distruggere lo specchio del bagno con un pugno deciso un giorno, non potendone più sopportare la vista.
    Kiba era sempre con lei, sempre più preoccupata e decisa a non tornare più al branco fino a quando la ragazza non avesse cominciato a migliorare. Persino Tsume aveva deciso di rimanere nella casa assieme alla padrona in quel periodo, convinto dalla sorella a fare la sua parte e preoccupato allo stesso modo, nonostante il suo modo di fare estremamente introverso lasciasse intendere ben poco di quello che provasse in realtà.
    Toccare il pelo folto e morbido dei due lupi era forse l'unica cosa che riusciva a rilassare la mente dell'Uchiha: i due animali rimanevano in silenzio totale pur avendo il dono della parola, senza giudicarla, senza pretendere nulla da lei e forse era esattamente quello di cui la ragazza aveva bisogno in quel momento.

    Ma per quanto il rapporto con le due evocazioni si stesse in quel modo rinforzando sempre più, al contrario il rapporto con suo padre, da sempre idilliaco, era andato pian piano ad incrinarsi peggiorando di giorno in giorno e con la crescente preoccupazione di Izuna: Kairi non era ancora riuscita a dire una sola parola dell'accaduto al padre finendo con il chiudersi in un quasi totale mutismo con lui. Come poteva parlargli dopo quello che lei aveva fatto? Come poteva confidarsi con lui dopo quello che l'uomo le aveva nascosto per anni ed anni?
    Tutti i tentativi dell'uomo di interagire con la ragazza erano andati a vuoto ed ogni volta la kunoichi aveva dimostrato maggiore malumore nel rapportarsi con lui e nel rispondergli in maniera sempre più fredda e perentoria, arrivando al punto di provare fastidio anche nel solo guardarlo negli occhi. Per quel motivo il poliziotto, non trovando più modi o alternative, aveva deciso di agire di testa sua ed in maniera completamente diversa dal suo solito.

    Finito il suo turno a lavoro invece di tornare verso casa e verso il quartiere Uchiha si sarebbe diretto in un'altra zona residenziale del villaggio: essendo un poliziotto e rivestendo fra le cariche più alte dell'intera Konoha non fu per lui difficile risalire ad un nome e ad un indirizzo.
    Aveva visto quel ragazzo durante la riunione, aveva notato come sua figlia sembrasse andare d'accordo con lui come mai l'aveva vista fare con nessun'altro ed era in quel momento l'unica speranza che gli rimaneva.
    Per quel motivo Izuna Uchiha quella sera aveva raggiunto la casa di Shin Kinryu deciso a chiedere il suo aiuto.

    Chiunque fosse stato presente nella casa quella sera avrebbe sentito un deciso bussare alla porta ed aprendola si sarebbe trovato davanti l'uomo in divisa, il simbolo della polizia del villaggio ben chiaro sulla fascia posizionata sul braccio. Seppure inizialmente serio il volto dell'ufficiale si sarebbe in seguito addolcito, mostrando una gentilezza che ricordava in tutto e per tutto i modi di fare della ragazza: era chiaro di chi fosse il merito della buona educazione della kunoichi.
    Chiedo scusa per il disturbo e per l'orario, ma non potevo più aspettare. Sto cercando Shin Kinryu, è in casa? non appena il ragazzo si fosse presentato alla porta o nel caso in cui fosse stato lui stesso ad aprire l'uomo si sarebbe infine presentato Mi dispiace immensamente disturbare ma mi trovo senza alternative...il suo volto si oscurò di tristezza Sono Izuna Uchiha, il padre di Kairi. Ti ho visto alla riunione, ho visto il tuo modo di porti con mia figlia ed i sorrisi che ti riservava. Ho bisogno del tuo aiuto, te ne prego in una maniera che avrebbe probabilmente spiazzato lo shinobi l'uomo si inchinò profondamente davanti a lui; non gli interessava quello che avrebbe pensato la gente vedendolo né quello che poteva immaginare il giovane Kinryu, di cui conosceva la famiglia come ogni membro del suo clan. In quel momento aveva a cuore solo il benessere della ragazza, ed avrebbe fatto ogni cosa per poterla aiutare Io non sono più in grado di raggiungerla in nessun modo concluse, alzandosi e guardando nuovamente il ninja con un'espressione che lasciava ben intendere il suo stato d'animo: in quel momento Shin era l'unica possibilità che aveva per cercare tirare fuori dal baratro in cui sembrava essere caduta la figlia.


    Edited by Kairi Uchiha - 13/7/2017, 14:43
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    Ospiti Curiosi

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    La kunoichi si aspettava delusione ed eventuale ira da parte della famigliola, ma quella reazione fu per lei inaspettata. L'uomo sembrò innervosirsi all'improvviso, preoccupato per la situazione e fu allora che la ragazza si accorse di aver utilizzato parole probabilmente troppo dirette, abituata com'era ormai ad avere a che fare quasi esclusivamente con shinobi e militari e non con civili. Osservò con premura l'uomo prima di rispondere Devo ancora deluderla ma non posso dirle altro a riguardo: posso tranquillizzarla sul fatto che non vi è stato alcun attacco al villaggio però continuò, sfoggiando ancora una volta un sorriso cordiale nel tentativo di infondere sicurezza all'uomo che in quel momento sembrava quasi in una crisi di nervi.

    Temo di essermi spiegata male, le chiedo scusa... esclamò dopo aver educatamente ascoltato l'uomo quando questi ebbe finito di esporre i suoi dubbi Gli abitanti del villaggio sono liberi di uscire e rientrare, d'altronde ormai conosco le facce di quasi tutti quelli che passano abitualmente, almeno di vista, e sono tutti schedati, discorso diverso per gli sconosciuti. Credo sia la prima volta che vedo dei turisti qui in realtà, la locazione precisa del villaggio non è conosciuta a tutti gli abitanti del paese rispose, tranquilla: l'uomo ne era probabilmente a conoscenza essendo un mercante, eppure sembrava non sapere come funzionasse il passaggio delle merci lì Per quanto riguarda il commercio, è strano che lei mi faccia questa domanda, essendo un mercante del paese del fuoco dovrebbe sapere come funzionano le cose a Konoha: siamo un villaggio militare non una semplice cittadina, da quando vi è stato l'attacco di cui lei stesso parla il nostro modo di gestire il commercio è radicalmente cambiato, è molto più sicuro. Davvero non ne avete mai sentito parlare? domandò, osservando dubbiosa l'uomo: possibile che conoscesse alla perfezione le mete turistiche del villaggio ma pur essendo mercante non fosse a conoscenza della situazione che ormai perdurava da 2 anni ed oltre?
    In ogni caso nell'eventualità in cui la situazione si faccia realmente pericolosa nel paese del fuoco non sarà negato l'accesso a chi cerca protezione ed allo stesso tempo gli shinobi del villaggio si muoveranno per salvare il paese, come sempre, ma non è questo il caso. Come le ho detto prima si tratta principalmente di una questione di sicurezza interna, non lasciatevi prendere dal panico, non è necessario. Una volta che la situazione sarà tornata alla normalità tornerà tutto come prima, non dubitatene sorrise, cercando di tranquillizzare l'uomo che dal suo punto di vista aveva avuto una reazione troppo esagerata ed emotiva Se però avete piacere posso farvi compilare già dei moduli così da inserirvi nei registri e velocizzare la situazione la prossima volta quando ritornerete, posso inoltre mandare un falco nel vostro villaggio per avvisare la vostra amministrazione e voi non appena la situazione sarà tornata alla normalità per farmi perdonare per il disguido, Konoha è splendida in effetti e capisco il vostro interesse a riguardo concluse, cogliendo al balzo la palla e sfruttando l'occasione per prendere qualche dato: era praticamente impossibile verificare se i dati fossero reali o meno, ma era pur sempre un modo per registrarli ed ottenere qualche informazione in più. Inoltre in quel modo avrebbe realmente cercato di ripagare il disturbo alla famigliola.


    Per quanto riguarda la situazione dei mercanti e del commercio a Konoha, mi riferisco a questa role


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    Inside the nightmare

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    Pensato
    Parlato


    Dunque era solo uno strumento.
    Le parole di Jotaro furono schiette e pesanti come macigni. All'accademia ed al villaggio non importava se quello per lei sarebbe stato il compito più difficile della sua vita, a nessuno interessavano i suoi sentimenti o le sue emozioni a riguardo: più volte aveva sentito dire da shinobi più esperti e maestri come la loro vita fosse la vita di soldati, una vita completamente e totalmente dedicata al konoha ma mai fino a quel momento aveva realmente capito il significato di quelle parole. Più che mai ora capiva come mai suo padre avesse sempre cercato fino a quel momento di mantenerla al di fuori da quella via. Forse temeva che prima o poi quel compito sarebbe spettato proprio a lei...

    Chiaro. Ha senso rispose in tono neutro e fissando un punto imprecisato davanti a lei, le iridi ancora cremisi: "gli occhi sono lo specchio dell'anima" le ripeteva spesso Izuna e gli Uchiha erano il clan che rappresentava in pieno il popolare detto. Per quanto all'esterno potesse apparire totalmente calma al contrario nella sua anima si inseguivano in quel momento un turbinio di emozioni, sebbene tenute sotto controllo ed al sicuro dall'ormai abituale muro che aveva nuovamente eretto. Non voleva nemmeno pensare cosa sarebbe successo se in esso si fosse formata una crepa, prima o poi.

    Che tipo di persona era mia madre? domandò senza spostare lo sguardo sull'uomo dopo che ebbe sentito la sua raccomandazione, decisa perlomeno a capire il più possibile come fosse realmente la persona che per tutta la sua vita aveva ritenuto totalmente diversa dalla realtà Mi stai dicendo il contrario ora ma con me era amorevole e dolce, anche con mio padre. Certo ero una bambina, ma i pochi ricordi che ho sono molto chiari...vuoi dirmi che era davvero tutta una recita? in cuor suo sapeva già la risposta ma le serviva la conferma dello shinobi per rendere tutto più reale. Solo in quel modo, solo distruggendo totalmente il ricordo che aveva di sua madre e considerandola una traditrice a tutti gli effetti sarebbe riuscita ad adempiere davvero al suo compito, o almeno così sperava. Per quanto razionalmente sapesse che quella era l'unica e sola scelta possibile e giusta, non era così sicura che una volta davanti a Taka sarebbe effettivamente riuscita a portare a termine il suo compito senza indugi. Doveva trasformare l'amore in odio il più velocemente possibile, voltando la monetina dalla faccia opposta.

    Non parlò granché durante tutto il resto del viaggio e fu lieta che Jotaro facesse lo stesso. Le serviva del tempo in silenzio per metabolizzare l'accaduto e prepararsi al meglio alla sua missione. Quando finalmente la carrozza si fermò e saltò giù da essa sentì le ginocchia cederle appena toccato il terreno, non tanto per la stanchezza o la rigidità causata dal lungo viaggio quanto per il suo status psicologico.
    Si riprese però in pochi secondi, facendo un profondo respiro e portando tutta la sua attenzione sulle seguenti parole dell'uomo: più andava avanti nel suo discorso più fu per lei chiaro che avrebbe dovuto affrontare quella prova quasi completamente da sola e sentì il cuore perdere un battito, e le sembrò quasi si fermasse quando Jotaro le spiegò cos'era lo strano sigillo.
    Ah... rispose semplicemente riponendo il foglio dopo averlo fissato qualche istante con sguardo, per la prima volta da quando aveva messo piede sul carretto, terrorizzato. Anche in quel caso la realtà si stava abbattendo violentemente su di lei, per quanto sapesse che ogni missione era rischiosa avere addosso quel sigillo rendeva il tutto ancora più tangibile. Si voltò incerta un'istante verso il carretto che si allontanava, domandandosi per un lunghissimo momento se fosse ancora in tempo per raggiungerlo: in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per non trovarsi in quella situazione disperata ma al contempo sapeva di non avere ulteriori scelte. Se si fosse allontanata sarebbe stata considerata una disertrice a tutti gli effetti ed avrebbe perso tutto quello per cui fino ad allora aveva combattuto: inoltre sua madre doveva pagarla per quello che aveva fatto al villaggio, al suo clan, a suo fratello, a suo padre, a lei. Furono quei sentimenti di rabbia ed odio crescente che le diedero nuovamente la carica per affrontare la missione, e quando girò nuovamente il viso verso lo shinobi ogni traccia di incertezza era scomparsa.

    Visto che mi viene data possibilità di scelta, entrerò dall'alto, dalla guardiola entrare dal portone principale le sembrava quantomeno imprudente e ne aveva abbastanza di fogne. Entrare dall'alto le avrebbe permesso di sistemare man mano ogni ostacolo e di ripulire perlomeno una zona dell'edificio, non dovendosi in quel modo preoccupare dell'arrivo di nemici dall'alto Senza dovermi preoccupare di fare prigionieri o mantenere qualcuno in vita sarà tutto più semplice. Sembri piuttosto informato, sai anche a grandi linee quanti avversari incontreremo? E tu sei sicuro di riuscire a cavartela da solo? Sembri totalmente privo di chakra... solo ora che era più tranquilla ed osservandolo con lo sharingan si rendeva conto di come il corpo di Jotaro fosse totalmente ed assurdamente privo anche della minima traccia di chakra. Come pensava di uccidere qualcuno senza? Qual'è il nostro punto di incontro esatto? Abbiamo un tempo limite? Ovvero se non ci vedremo arrivare entro, ad esempio, 3 ore dobbiamo continuare da soli, andare alla ricerca dell'altro o abortire la missione? rimase poi qualche istante a rimuginare ripensando alle direttive ma non le venne in mente nessun'ulteriore domanda. Non appena Jotaro ebbe fugato i suoi dubbi si voltò ad osservare il loro obiettivo Quando vuoi possiamo partire
    A prescindere dall'esito della missione di una cosa era certa: quel giorno sarebbe morta anche una piccola parte di lei.
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    Incubo

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    Pensato
    Parlato




    L'uomo non si oppose in nessun modo alla sua presa, dimostrando una tranquillità che spiazzò la kunoichi. Quando le disse di prendere qualcosa dalla sua tasca non se lo fece ripetere due volte, mollando il colletto dello shinobi con il braccio destro ed andando alla ricerca di qualcosa nel suo mantello: impiegò diversi secondi per trovare la foto, la mano le tremava dalla rabbia e dall'irritazione causati dalle frasi che aveva sentito poco prima, mentre la sua mente ancora non riusciva a ragionare in maniera razionale. Quando finalmente sentì un pezzo di carta sotto le sue dita estrasse la foto velocemente, e quasi le venne un colpo al cuore quando riconobbe la donna.

    Mamma... sussurrò, mentre sentì improvvisamente gli occhi farsi umidi: ricacciò a forza le lacrime indietro mentre osservava anche gli altri dettagli della foto. Non riconosceva l'uomo alla sinistra, ma la persona al centro era chiaramente una versione più giovane dello shinobi che sedeva davanti a lei nel carretto in quel momento. Fu la piccola collina di cadaveri di bambini ai piedi dei 3 che le fece venire la pelle d'oca, mentre un brivido freddo percorreva la sua intera spina dorsale. Sua madre era complice di quello sterminio disumano?

    Dimmi quello che sai. ribadì ancora una volta, mentre in tutta risposta il ninja tirava fuori un piccolo libricino e glie lo porgeva. Costretta a mollare definitivamente la presa la ragazza si allontanò di mezzo metro, sedendosi sulle ginocchia ed appoggiando la foto sulle sue stesse gambe quasi fosse una reliquia ed iniziando a sfogliare il piccolo diario.
    Riconobbe alcune foto, altre erano a lei completamente sconosciute ma non le fu difficile capire che si trattava di una sorta di libro nero dell'accademia, ove venivano riportati i soggetti più pericolosi, obiettivi da catturare o meglio ancora, eliminare. Quando finalmente raggiunse la foto che temeva, quella di sua madre, si portò istintivamente una mano alla bocca quando riconobbe una firma che per lei era fin troppo conosciuta, ovvero quella di suo padre. Rimase secondi che le parvero infiniti a fissare il foglio, passando lo sguardo fra la foto e la firma e riportandolo sullo shinobi davanti a lei solo quando questi cominciò a parlare nuovamente.

    Ascoltò la spiegazione senza dire una parola, abbassando la mano dal viso fino ad andare a sfiorare senza nemmeno rendersene conto la firma di suo padre. Per tutti quegli anni le aveva nascosto quelle informazioni? Stentava a crederlo, eppure si fidava di suo padre più di ogni altra persona al mondo, se l'aveva fatto doveva esserci un motivo più che buono. O forse più semplicemente l'uomo davanti a lei stava mentendo. Si, quella era la soluzione migliore, la più semplice. Mentiva.

    Stai mentendo, vero? esclamò, scuotendo la testa ed emettendo una piccola risata, gli occhi sgranati La cosa è chiara come il sole. Questo è un pessimo scherzo di carnevale in ritardo, non può essere altrimenti continuò quasi senza rendesi conto di ciò che diceva: se si fosse fermata qualche secondo a ragionare razionalmente si sarebbe resa conto di quanto anche solo credere la cosa fosse assurdo, ma in quel momento la sua mente era in totale confusione. Le prove che l'uomo aveva portato, la foto, il libretto e la firma di Izuna ben riconoscibile erano già più che sufficienti per dimostrare che ciò che diceva era la realtà, e la prova più schiacciante fu il seguente foglietto che le venne dato. Lo sharingan non mentiva, e le bastò un'occhiata per capire come quella fosse, in maniera che non concedeva dubbi, la scrittura di suo padre.

    Ma Jotaru non aveva ancora finito: come un boia che da il colpo finale alla sua vittima l'ascia della verità, una verità che le era stata taciuta per quasi 13 anni, calò inesorabile sulla kunoichi dandole il colpo di grazia. Allo stesso tempo scoprì di avere un fratello e che il suo stesso fratello era stato ucciso da sua madre, una persona che aveva sempre creduto essere una combattente della foglia, fedele servitrice del villaggio e del suo clan. Donna che in realtà non era altro che una vile traditrice e figlicida: un colpo che la sua psiche in quel momento non sapeva come metabolizzare, un colpo troppo duro che distrusse totalmente tutte le sue credenze ed al contempo tutte le sue speranze.
    Lasciò cadere dalle mani il libretto che scivolò sulle sue gambe fino ad appoggiarsi morbidamente sulle varie pellicce, fissando il buio davanti a lei per diversi istanti, la sua mente totalmente annebbiata da sentimenti vorticanti che neppure lei riusciva a decifrare.
    E fu allora che il muro fece il suo lavoro: quel muro che fin da quando era bambina, fin da quando aveva 6 anni aveva creato per proteggersi da un dolore troppo forte da sopportare tornò inesorabilmente a costruirsi nel suo inconscio, andando a vanificare tutti gli sforzi di buttarlo giù fatti negli ultimi anni e soprattutto nell'ultimo grazie anche alle persone che le erano state attorno.
    Non una lacrima scese dal suo viso, non un singhiozzo. Se l'uomo si fosse aspettato qualsiasi ulteriore reazione da parte sua sarebbe rimasto stupito nel vedere come in quel momento davanti a lei ci fosse al contrario una persona apparentemente calma e tranquilla, ma in realtà in stato di shock totale. Una sola frase fu proferita dalla kunoichi, le uniche domande a cui ancora non aveva ricevuto risposta

    Perché proprio io? Perché proprio ora? Cosa dovrei fare, adesso?

    L'ultima domanda fu retorica, per quanto non volesse ammetterlo neppure a se stessa la soluzione era una, ed una soltanto. Sua madre era una traditrice del villaggio, traditrice del suo clan e peggio ancora traditrice della sua famiglia. Taka doveva morire.
  11. .

    Silenzi Scroscianti

    1° post




    Pensato
    Parlato


    Quella notte non aveva dormito, anzi non aveva nemmeno provato a stendersi: suo padre era fuori per un turno notturno e Kairi aveva passato tutta la notte in giardino seduta su una roccia osservando le stelle mentre la sua mente vagava fra mille pensieri ed attendeva l'orario per poter incontrarsi con quell'uomo.
    Non aveva la più pallida idea di chi fosse, ma il fatto che l'Hokage sembrasse conoscerlo bene le dava in qualche modo la conferma che non potesse trattarsi di un impostore o di una persona giunta al villaggio per motivi malevoli. L'aveva riconosciuta grazie alla semplice somiglianza con sua madre e quindi doveva per forza averci avuto a che fare in passato. Ma se davvero sapeva qualcosa su Taka, perché dirglielo solo ora? Perché contattare lei e non suo padre, perché non avvisare il villaggio? Il corpo di sua madre non era mai stato ritrovato e la speranza che fosse ancora viva da qualche parte non era mai svanita per la kunoichi. Si poteva dire che attendeva quella notte da quasi tutta la vita.

    Quando si avvicinò l'orario scrisse a suo padre un semplice biglietto, lasciandolo sul tavolo vicino ad una porzione di riso e qualche condimento che avrebbe potuto mangiare per colazione


    CITAZIONE
    Parto per una nuova missione, starò via qualche giorno. Scusami se non ti ho avvisato prima ma non posso dirti di più per il momento. Prometto che quando tornerò a casa ti racconterò ogni cosa e mi farò perdonare

    Si allontanò poi dalla casa completamente avvolta dall'oscurità della notte, nel più totale silenzio: a quell'ora non vi era praticamente nessuno in giro, le porte del villaggio erano serrate e solo chi aveva appositi permessi poteva lasciarlo, essendo guardiana lo sapeva più che bene. La segretezza della missione doveva essere la più totale possibile visto l'orario scelto dall'uomo, e la cosa non poteva che mettere in allarme la kunoichi.
    Arrivata presso l'accesso alla porta ovest notò immediatamente la sua figura, unica presenza in quel luogo, ed istintivamente accelerò il passo per raggiungerlo: gli abiti identici a quelli dell'ANBU che l'aveva avvicinata il giorno prima alla riunione le fecero capire che doveva trattarsi della stessa persona, tuttavia rimase sorpresa nel vedere quale fosse il vero aspetto che si celava dietro alla maschera. La carnagione chiara, il viso scavato ed i lunghi capelli neri lasciavano trasparire come l'uomo non fosse nel pieno della salute, e gli strani occhi rossi rendevano ancora più inquietante la sua figura nell'insieme. Si soffermò qualche secondo a studiare le iridi alla ricerca di 3 tomoe convinta che si trattasse di un membro del suo clan visto l'inchiostro utilizzato, ma non vedendole le fu chiaro che non fossero in nessun modo consanguinei Non sei un Uchiha... esclamò, più sorpresa che delusa, per poi ascoltare le sue parole.

    Non una presentazione, non una reale spiegazione: riferendosi al discorso fatto da Raizen il giorno prima l'uomo le disse solo di seguirla, mentre Kairi premeva per avere delle risposte. Prima che salisse sul carretto parlò Dimmi almeno chi sei! Mi hai chiamato qui senza darmi una spiegazione e parlando di mia madre, dicendomi di mantenere ogni cosa segreta e nemmeno ti presenti! Come fai a conoscerla? Dov'è lei? esclamò, dimenticando completamente della sua solita diplomazia. Voleva delle risposte, e le voleva ora! Aveva atteso per anni e sentiva di non poter sopportare ulteriormente.

    La risposta arrivò pochi istanti dopo, mentre sia lei che l'uomo si sistemarono e mimetizzarono fra le pelli del carretto che cominciò lentamente a muoversi. Nel sentire le sue ultime parole la kunoichi sentì il sangue nelle vene gelare letteralmente mentre con sguardo incredulo ed occhi sgranati volgeva il viso verso quello pallido di Jotaro ...Mi prendi in giro...? rimase qualche istante ferma immobile ad osservarlo, troppo presa alla sprovvista da quell'affermazione per riuscire anche solo a dire ed a pensare altro, il mondo che le sembrava quasi fermo attorno a lei. Non poteva avere realmente sentito quelle parole. Tuttavia le seguenti frasi dell'uomo le fecero capire come non si fosse sbagliata.
    Quando finalmente realizzò, quando tutto ricominciò a muoversi ebbe una reazione che colse di sprovvista persino lei stessa, totalmente istintiva e priva di qualsiasi riflessione. Abbandonato totalmente il suo autocontrollo le sue iridi si infiammarono di cremisi mentre tentava[Vel: 500 + 3 tacche preveggenza: 575, consumo 0.50] di afferrare l'uomo con entrambe le mani ai baveri dell'abito e portava il suo viso a poca distanza dal proprio, le sue parole uscirono dapprima sottovoce mentre il suo tono andava via via ad alzarsi sempre di più ...Mi porti qui con un biglietto in codice, facendomi venire un colpo ed in maniera totalmente segreta per...per dirmi che dovrei uccidere mia madre, che non vedo da 12 anni, da quando non ero che una bambina...? Perché?? E' uno scherzo, vero? Un pessimo scherzo. Perché proprio io fra tutte le persone che ci sono al villaggio?? non riusciva a capacitarsene, mentre il suo viso era ricoperto da una totale maschera di rabbia Io non...non penserai davvero che possa farlo! Dov'è mia madre e cosa ha fatto?? Perché è considerata una traditrice? Chi ha deciso della sua morte?? Perché né a me né e a mio padre è stato detto niente fino ad ora?
    Ci è sempre stato detto che era dispersa e probabilmente morta! RISPONDIMI, ADESSO!!Imposizione: L'utilizzatore può imporre un comando tramite lo scambio di sguardi. Non eseguire un ordine causa un malus ad una statistica primaria: l'utilizzatore decide all'attivazione le statistiche influenzate. Il comando non può essere autolesionista, rendere inabile la vittima o danneggiare terzi. L'efficacia massima del comando è pari a 10 per livello della Tecnica Speciale, il comando dura finché non rilasciato. Richiede uno slot azione/tecnica ed un consumo ½ Basso ogni 10 di Efficacia ogni round di durata.

    Eff: 20, consumo 1 basso
    Malus eventuale: non mi importa, non è un combattimento, lei è solo tanto incazzata XP
    le sue ultime parole furono un vero e proprio ordine: non le interessava se la persona davanti a lei fosse un genin, un chunin, un jonin o un sannin, non le interessava quali sarebbero state le conseguenze di quel gesto, non in quel momento. Voleva solo delle risposte, ed in un modo o nell'altro le avrebbe ottenute.
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    Ecco qui, grazie a Kaworu per la cortesia :P

    i1111870_kairi

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    Ci penso da qualche giorno, da quando è passata per la tv per caso la pubblicità de "La foresta dei pugnali volanti"
    Abbiamo quasi tutti personaggi di anime come prestavolto, ma se i vostri personaggi fossero attori, chi li rappresenterebbe al meglio?

    Ho guardato un po' di attrici orientali in giro, e la più adatta per Kairi è sicuramente Li BingBing

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    Se invece parliamo di Isuke la mia scelta è andata subito su Katheryn Winnik, ha gli occhi azzurri ma si può soprassedere



    Ovviamente sono entrambe strato-gnocche, perché farsi un pg bruttino quando si può rasentare la perfezione? u_u

    Attendo i vostri, non lasciatemi il topic vuoto :P
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    Uh grazie! ** ora sono da cell e non posso metterle si ma direi che vanno benone entrambe, Isuke probabilmente sarà Kaguya ma ancora non ho deciso quindi va benissimo così, per Kairi quella intonata con l'Avatar è la mia preferita!
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95 replies since 1/11/2004
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