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    Bambino Smarrito


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    Devo dire che sono sorpreso. La mia strategia si rivela abbastanza efficace. Certo, dobbiamo non considerare il fatto che sono stato preso per la testa come se fossi una palla da tennis e schiantato contro lo sterno di questo povero cristo. Mi fischiano anche un po' le orecchie. Ho comunque l'occasione perfetta: carico la gamba, la tiro verso il petto e col piatto del piede raggiungo la sua caviglia malandata, già flessa, essendosi sbilanciato in avanti, massimizzando il danno articolare e la torsione innaturale. Tennouji cade a terra, dolorante. Non aspetto un istante e scatto in piedi. Non mi sono accorto che il mio cuscino si è alzato ed ora, con una posizione di vantaggio ed una velocità che io non posso neanche sognarmi, mi spinge via e mi torce il collo. Mi avvito sul mio asse come ... bhè, una vite. Era semplice questa come metafora! Leggermente dondolante e disorientato metto un piede davanti all'altro involontariamente, costretto dalla forza che non potevo pareggiare della spinta di quel tipo. Sono pericolosamente vicino alle scale e non riesco a riprendere equilibrio! Posso perderlo proprio ora!

    Mi rassegno al mio destino e porto le mani sopra la testa, mettendo i gomiti davanti agli occhi. Se devo rotolare per quelle scale, che per lo meno lo faccia senza troppi danni. Impatto con la schiena sulla prima asse di legno, poi continuo a ruzzolare, sbattendo al muro con i miei e rallentando la mia caduta prima di beccarmi uno spigolo dello scalino nelle coste sinistre ed arrestare la mia caduta sul fondo della tromba delle scale.


    ... ma porca puttana!




    Dico, mentre subito mi rialzo per lanciarmi verso le scale e recuperare i metri persi. Vedo il rosso con Noroi aggiustarsi il cappuccio e noto qualcosa di ... a dir poco strano. Dei lunghi baffi, anzi, delle vere e proprie vibrisse, un muso lungo e appuntito, due piccoli denti sporgenti. È ... un topo? Che stia usando la trasformazione? Kuwabara aveva forse un feticcio malato per i roditori e quindi hanno pensato di fregarlo così? Oddio, mi vengono in mente solo cose poco plausibili. È comunque un problema per dopo: se non li raggiungo è inutile che mi domandi perché quel tipo sembrasse proprio un topo.

    Arrivato in cima alle scale, senza fermarmi, mi appoggio al corrimano con la destra mentre Tennouji si ferma a raccogliere un sacchetto, forse quello che cercava dai due tipi che sto seguendo, e utilizzando il peso del mio corpo ed il momento del movimento, mi spingo verso la rampa che porta verso l'alto. Anche se quel ciccione mi segue, con la caviglia che si ritrova non sarà difficile tendergli qualche sorpresa. Ha fatto bene a ritirarsi, sul ring lo avrebbero massacrato con un punto debole così facilmente sfruttabile.

    Sono quasi in cima alle scale quando sento un violento rumore di legno che si spezza. Seguono delle urla. Che sia entrato qualcuno? Riesco a capire soltanto che vogliono dare fuoco all'edificio. C'era da aspettarselo, dopo il puzzo di bruciato che ho sentito prima.
    Mi fermo. C'è un'altra porta divelta, con la serratura che pende penzoloni dalla porta stessa, con un pezzo della cerniera in cui si infilava ancora attaccato. Bhè, sono forti, glielo concedo. Mi affaccio dalla porta. Se si sono lanciati dal tetto li ho persi. Maledizione, dimmi che non si sono lanciati dal tetto! Faccio tre passi oltre all'uscio, e li sento parlare. Un po' di fortuna ogni tanto non guasta. Pare che fossero qui semplicemente per dei soldi ... strano? No, siamo ad Ame. Potrebbero lavorare per i Quadri. Speravo in qualcosa più di due semplici ladruncoli ma non è importante. L'uomo-ratto si china sul balconcino che c'è in cima al tetto e scompare. Forse è sceso con qualche jutsu. Noroi sembra titubante e non sa che pesci prendere. È l'occasione perfetta! Mi infilo due mani in tasca e, lentamente, mi avvicino, sorridendo.

    Fine della corsa? Che peccato! Immagino che i Quadri avessero qualche problema con Kuwabara ed abbiano mandato voi a sistemare la questione. Sistemare l'avete sistemato ... ma i soldi del Seme non siete riusciti a recuperarli. Che disdetta! Ed ora rischi anche di bruciare vivo. Vedi il fumo che esce dalla porta alle mie spalle, no? Stanno dando fuoco a questa baracca quindi, o scendiamo di qui alla svelta o nel vicinato sentiranno puzzo di pollo arrosto per qualche ora.


    Cammino e parlo, parlo e cammino e mi invento un sacco di cose: non ho nessuna idea di chi siano, se lavorino davvero per i Quadri, se sono soltanto due disadattati che non sanno gestire la loro rabbia durante una rapina ... non so niente di niente su di loro, se si esclude le informazioni dell'oste e delle Picche, s'intende, ma si parla di poco e niente. Improvviso, dunque. L'Akimichi lo fa spesso e con una facilità disarmante e la gente è sempre terrorizzata quando gli racconta quelle che sarebbero state le loro mosse, anticipandoli! Spero di sortire un effetto simile. Sono ormai accanto a lui e guardo giù. Tiro fuori la mano destra dalla tasca e indico il suolo davanti a noi.

    Oggi dev'essere il tuo giorno fortunato, amico, mi sento di buon umore! Che ne dici, ti va di fare un affare? Io ti insegno come scendere da qui sano e salvo e tu mi parli un po' del tuo amico dai capelli rossi e la passione per le maschere che sta andando in giro rovinare le attività degli onesti commercianti della pioggia, che dici?


    Mostro il mio sorriso più infame. Il lavoro è lavoro, mica si può badare all'etica e alla morale. Va fatto quel che va fatto. Potrei anche proporgli dei soldi ... o magari di recuperare quanto perso con Tennouji. Ma magari quello dopo, se lo vedo restio a stare ai patti. [Note]Questa è una ipotetica a tutti gli effetti.
    Metto un piede sul muretto e tolgo entrambe le mani dalle tasche. Devo mostrarmi sicuro. Come se lo sapessi fare da una vita. Non gli dirò che l'ho imparato giusto una decina di minuti fa e che potrei schiantarmi al suolo con lui se mi emoziono troppo durante la discesa. Guardo verso il basso, cercando qualche appiglio lungo la facciata. Vedo un cornicione spesso ed un paio di finestre. Sono un ottimo punto per cercare un po' di sollievo. Cadere da quest'altezza forse non significa morire ma di sicuro poi non è che si sta proprio freschi come rose.

    Siccome sei più forte di me ed io non sono proprio il primo raccattato dalla piena, do per scontato che tu sappia usare il chakra almeno un po'. Non so se hai mai visto qualche ninja camminare sulle pareti per verticale o addirittura a testa all'ingiù su un soffitto. Bhè, io ne ho visti parecchi ed ho imparato con loro ad usare quello che viene chiamato chakra adesivo. Non posso farti chissà quali pipponi, abbiamo delle fiamme piuttosto alte alle spalle che non vedono l'ora di carbonizzarci, quindi il succo è questo: ricopri i tuoi piedi di una patina di chakra non troppo spessa, regolane l'intensità come se stessi convogliando il chakra dal tuo tantien per eseguire una tecnica. Cerca di mantenere il flusso costante e per l'amor dei Kami NON USARE TROPPO CHAKRA o ti troviamo spiaccicato sulla facciata di qualche edificio a una quindicina di metri da qui. Ci sono due finestre sotto di noi ed un cornicione piuttosto grande su cui potersi fermare a prendere un po' fiato o a cui potersi appendere se per disgrazia dovessi cadere verso morte certa. Oddio dovresti avere una presa bella forte per appenderti mentre cadi ma ... sì, insomma, dicevo: io ti starò davanti, di modo che se perdi l'equilibrio o la concentrazione magari posso darti una mano ed evitare che tu muoia prima che tu mi dica del tuo amico strano. Ed anche l'altro tuo amico strano, quello che è già sceso, magari digli di darci anche lui una mano ... o una zampa. Può stare davanti come me. In due sicuramente abbiamo più possibilità di riprenderti, ecco.


    Faccio forza sul piede sul muretto e mi do una spinta in avanti, impastando chakra nella suola per rimanere immediatamente appeso alla parete verticale. Un brivido di terrore mi scorre lungo la schiena ma devo continuare questa pantomima almeno finché non metto entrambi i piedi su un terreno perpendicolare a quello dove mi trovo adesso. Possibilmente senza finirci di faccia spiaccicato, quello non vale. Un piede dietro l'altro, mi faccio strada fingendo sicurezza. Invito Noroi a fare lo stesso. Mi volto, cercando di camminare all'indietro per vedere i progressi del ragazzo incappucciato e, in caso, tentare di salvarlo. Per fortuna nessuno dei due è un eccessivo energumeno, quindi qualche speranza dal punto di vista fisico di una presa al volo per una caduta possiamo averla.

    Con fatica e avendo consumato due delle sette proverbiali vite dei gatti - o meglio, se fossimo stati dei gatti le avremmo consumate - giungiamo a terra. Sono leggermente affannato e stanco. La mia riserva di chakra non è poi così voluminosa e so di averne consumata ben più di metà. Provo a parlare ma non riesco a trattenere il fiatone.


    Sani e salvi, salvi e sani. Ora è il momento della mia paga.




    Un cenno con la mano: le dita della destra si piegano più volte, velocemente, sul palmo della stessa mano. Devo riscuotere.












    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note

  2. .

    Bambino Smarrito


    - 1 -


    Mi domando se è uno scherzo. Guardo l'Akimichi negli occhi. Lui non abbassa lo sguardo. Allora lo faccio io: vedo che nella sua mano sinistra sta stringendo un foglietto. Sono le Picche.
    È passato poco dall'ultima missione che mi avevano affidato, anche se certamente più della volta precedente. Fukushū mi guarda però con sguardo fermo e serio, mi afferra per le spalle e mi chiede se ho davvero capito. Alzo la testa, cerco i suoi occhi. Non rispondo, abbasso ancora il capo. Lui sbuffa e si allontana.
    Lo capisco, da una parte. E lui, evidentemente capisce me. Sa quanto deve essere difficile chiedermi una cosa del genere. Eppure è la vita che abbiamo scelto e non possiamo farci molto. Quel che ci viene chiesto deve essere fatto. Un giorno, magari, potremo delegare: ma non è quel giorno, oggi. Siamo l'ultima ruota del carro. Siamo gli ultimi tra gli ultimi. Lo vedo accartocciare il pizzino mentre il suo pugno si serra, con le vene grosse e pulsanti della sua muscolosa mano che si ingrossano e irrigidiscono. Devo parlare o sarà ancora più difficile per lui.

    Sì. Ho capito. Questa volta siamo stati assoldati come sicari e dobbiamo eliminare un ragazzo della mia età o forse più piccolo.




    La voce è bassa, calma, distaccata ma, inevitabilmente, spezzata. Non lo ho mai fatto né l'Akimichi mi ha mai insegnato una cosa del genere o me ne ha parlato. Lo vedo, però, estremamente contrito e pensieroso. Qualcosa lo preoccupa più del necessario. Mi avvicino e gli metto una mano sulla schiena, prima di fare capolino con la testa oltre il suo busto, con un mezzo sorriso sulla faccia, serena.

    Non ti preoccupare, Panzone. So che è una cosa che va fatta ma che non dovrebbe essere fatta ... è il mondo in cui viviamo, no? Forse un giorno riusciremo a spezzare questo circolo di morte ... forse, un giorno, controlleremo tutto il flusso di informazioni sul continente ed a quel punto ci basterà renderemo la reputazione tutto ciò che è importante e l'ignominia il male più grande cosicché per la paura di cadere in rovina nessuno dichiari guerra a nessuno, nessuno uccida nessuno. Che dici, è un buon sogno? È un piano che potrebbe funzionare?

    Non sono io quello dei due che fa i piani, dopotutto. Le sue sopracciglia si distendono leggermente, le rughe sulla sua fronte corrucciata spariscono piano piano: le estremità delle labbra si aprono e tendono leggermente verso l'alto. Mi tocca la testa e mi scompiglia i capelli. Odio quando lo fa, mi agito e mi tiro indietro, pronunciando qualche offesa verso di lui. I suoi occhi sono lucidi. Non risponde direttamente alla mia domanda, si limita a ridere ed annuire. Poi mi indica col suo grosso indice. Per un attimo rimango impassibile ed interdetto. Lui tace alcuni lunghi secondi. Poi mi chiede se ho preparato la cena ché ha fame. Lo guardo male e non rispondo. Vado in cucina a prendere del riso freddo avanzato da ieri con un po' di frittata dentro. Il pollo è troppo costoso, questa settimana non possiamo permettercelo. Figurarsi il pesce. Mi ringrazia e prende la ciotola con due mani. Non è molto per entrambi. Ci ringraziamo l'un l'altro con un piccolo gesto della testa prima di iniziare a mangiare. Non è molto, dicevo, ma è quello che ci basta.

    [...]



    La lettera dei Semi chiedeva di me, quindi Fukushū rimane a casa. Mi indica alcuni locali di nostra conoscenza da perlustrare e mi descrive più di una bocca larga da far cantare. Il problema è che nessuno prende mai sul serio il figliastro dai capelli strani del Re del Ring di Ame se quest'ultimo non c'è. Quindi che fare? Devo inventarmi qualcosa. Ma cosa? Trasformarmi in Fukushū è fuori discussione: non so la tecnica della trasformazione, dopotutto. Posso provare a minacciare persone a destra ed a manca. Quando propongo la cosa, l'Akimichi si mette a ridere e mi dice che se becco quello sbagliato rischio di farmi saltare più di qualche dente. E io ai miei denti - come ai miei capelli - ci tengo un sacco. Anche questa pista è da escludere. Allora conveniamo insieme che la cosa migliore sembra agire da buon ninja della Pioggia e ... pagare. Peccato che non abbiamo troppi soldi da spendere per queste cose. Dobbiamo mettere mano al nostro fondo personale, quello delle emergenze, quello che teniamo da parte in caso qui le cose si mettano male e si debba scappare lontano. Prendo i soldi, li nascondo dentro le lunghe e larghe vesti e mi avvio verso la prima bettola descritta dall'ex ninja di Konoha.
    L'interminabile pioggia mi accompagna in quei dieci minuti di strada che mi separano dalla Spilungona di Kumo, un triste locale di scambisti con sole donne di colore. Cerco di non guardare le parti intime di nessuna delle ragazze che mi passano davanti, anche se i loro commenti sulla mia giovane età mi imbarazzano non poco. Gli ormoni mi tradiscono, però, e qualche occhiatina scappa. Ne vale la pena dopotutto, no? Mentre osservo una avvenente esibizione vergognandomi come un ladro, scorgo l'uomo descritto dall'Akimichi. Mi avvicino di soppiatto e porgo le mie domande sul precoce bombarolo rosso. Fa finta di non sapere. Kami se si vende che finge! È una vecchia tattica per far capire che vuole la grana. Abbasso lo sguardo, gli indico i piedi. Provo a minacciarlo. Fukushū mi aveva detto che era uno dei più vulnerabili e che se non trovavo guardie con lui potevo provare a forzargli la mano. Gli domando quindi se secondo lui una ballerina come quella sul palco chiederebbe un extra per un viscido porco senza una gamba. Lui sorride nervoso e lo vedo deglutire. Forse ha capito che oggi è il giorno sbagliato per uscire senza scorta. Prova a balbettare qualcosa. Mi dice di un altro informatore, un suo superiore - ahia - che è in un'altra locanda vicina ad aspettare un contatto. Lui qualche informazione dovrebbe averla, lui sa solo alcune voci di corridoio. Me le riferisce. Getto un altro sguardo alla ballerina di prima. Lei mi vede. Distolgo gli occhi e probabilmente arrossisco. Saluto con un cenno della mano lo smilzo, prima di uscire dal locale e dirigermi verso l'altra locanda.
    La cosa va avanti un po' di tempo. Rimbalzo tra locali con quasi le stesse dinamiche, a volte pagando, quando si tratta di informatori di grado superiore, alcune volte semplicemente minacciando. Dopotutto i miei calci sono famosi in tutta Ame: certo, arrivano sempre dopo che Fukushū ha colpito ed atterrato qualcuno, cioè quando quello è in terra e non può difendersi, ma fanno comunque male. Giungo infine qua, dove sono ora, nell'ultima bettola della lista. Entro: mi guardo a destra ed a sinistra ma non c'è l'informatore che mi è stato indicato. Getto uno sguardo più attento nella sala, cercando di capire gli atteggiamenti dei presenti. Non scorgo nessuno comportarsi in modo sospetto. Digrigno leggermente i denti. Mi viene in mente però la più antica regola per questo tipo di cose: chiedere sempre al proprietario di casa. Quindi metto le mani in tasca, distendo la faccia, e cerco di assumere la mia espressione scevra da emozioni, distaccata. Voglio sembrare una maschera di cera. Arrivo vicino al bancone e chiamo l'oste con voce ferma. Sembra non considerarmi. Lo richiamo senza venire ascoltato. A questo punto è evidente che lo faccia a posta. Sbatto un pugno sul bancone. Quanto faccio schifo con le mani, non so proprio manifestare la mia forza. L'oste mi ignora per l'ultima volta. Tiro un calcio allo sgabello che ho vicino, facendolo volare in direzione dell'uomo che mi stava ignorando. L'uomo alza lo sugardo e mi osserva. Gli pongo la mia domanda sul mio bersaglio ed il suo accompagnatore, Tale Noroi Nezumi. Il tipo mi invita a calmarmi e, col linguaggio del corpo, mi chiede di stimolare la sua memoria con un po' di ryo. Faccio due conti al volo: sono quasi al verde. Ho veramente poco da offrire: devo sperare che basti. Rimetto la mano in tasca ed estraggo i pochi soldi rimastimi. Li poggio sul bancone con una piccola botta e li faccio strusciare fino a quando non arrivano vicino a lui. Non alzo la mano dai ryo, però.

    È la prima volta che metto piede qui dentro: dimmi quello che voglio sentirmi dire ed avrai i tuoi ryo. Dimmi meno di quello che mi aspetto e ti darò meno soldi. Se vuoi guadagnare un bel gruzzolo, quindi, fatti tornare in mente più cose possibili e sarà il tuo giorno fortunato.




    Sto bluffando. L'Akimichi è più bravo di me in queste cose. Se non funziona mi caccio in guai seri. Oh Kami, per favore, fate che funzioni.







    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  3. .

    A Clash of Bastards


    Post primo




    Un passato terribile, impossibile da dimenticare. La sua storia era partita in maniera tranquilla: i genitori, entrambi ninja molto benestanti, combattevano con coraggio per il loro villaggio ed avevano allevato tutti e sei i loro figli con in mente l'ideale che la giustizia prevale sempre e che c'è del buono in tutte le persone. Questa piccola utopia fu però distrutta quando , il giorno del suo ottavo compleanno, un'orda di banditi era venuta a sapere che suo padre era stato ferito durante una missione ed avevano deciso di introdursi nella loro casa per derubarli. Inutile dire che le cose non andarono secondo i piani; nonostante le ferite il padre, supportato dalla compagna, non erano bersagli né facili né arrendevoli, questo fece infuriare uno scontro che vide i terribili banditi sterminare non solo i suoi genitori, ma anche i quattro più grandi dei suoi fratelli. Lui e la sorella più piccola furono quindi presi dal capo del gruppo, adirato a causa di una ferita sfigurante che aveva subito durante il conflitto, come sfogo alla sadica rabbia che provava verso l'uomo che lo aveva ridotto in quel modo. "Pagherete per sempre per i peccati di vostro padre" queste le parole che si sentiva ripetere ogni giorno, sottoposto a torture fisiche e psicologiche e costretto a vedere la sorella subire la stessa sorte; la tortura preferita dell'uomo era quella di infilargli aghi sotto le unghie ogni volta che li sentisse parlare o che li vedesse piangere. Passarono così un paio di anni, fino a che la sorella non morì per i troppi abusi e lui , anch'esso dato per morto, fu abbandonato nel più schifoso dei sobborghi di Oto. Nonostante la terribile disperazione non proferì rumore e non pianse; plagiato da anni di torture che lo costringevano al silenzio giurò sul corpo della sorella che le prossime parole che avrebbe nuovamente riferito sarebbero state all'orecchio dell'uomo sfregiato, mentre piantava una lama nel suo cuore.
    Passarono quindi anni difficili di allenamento ed indagini per scoprire chi davvero fosse quell'uomo e dove trovarlo e, nonostante tutto, mantenne fede al suo giuramento, non lasciandosi mai scappare nemmeno il più piccolo dei suoni...questo fino a che non decise di intraprendere un viaggio in nave per l'isola di Goto, viaggio in cui avrebbe sicuramente ucciso il suo terribile obiettivo.

    NON LO VOGLIO VEDERE IL TUO CAZZO DI DISEGNO! Oh no! O mio dio cosa ho fatto! Perdonami sorella mia! Violato il giuramento, il suo animo si spezzò, tutto quello che aveva represso negli anni scoppiò come una bomba, frammentando qualsivoglia forma di determinazione e spingendolo a buttarsi in mare, lasciando ce l'acqua salmastra riempisse i suoi polmoni e lo portasse verso l'oblio. Fu quella la fine dello sconosciuto eroe: Alberto Cerutti.

    E la madonna però, che reazione...


    Davvero Kuso? DAVVERO? Cosa? Volevo solo che guardasse il mio disegno! Kuso, questo viaggio in nave dura una settimana e tu sono sei giorni e mezzo che gli chiedi incessantemente di guardare il tuo disegno senza nemmeno lasciarlo dormire. Poteva dirmi di no! LO HA FATTO! No, quello che ha fatto è fare dei gesti a caso scuotendo la testa, poi con le mani, poi cercando di allontanarmi con violenza, poi colpendomi con un mattone, poi trafiggendomi il petto con un punteruolo e..... OOOOOOH! Ma certo! Il folle si colpì la fronte con il palmo della mano destra, generando un sonoro schiocco. Colpa mia, decisamente, non avevo capito. Ma poi, mi spieghi come cazzo è possibile che tu non stia dormendo da una settimana? Beh, mi sono allenato negli anni con microcicli di sonno ed adesso non ho più bisogno di dormire...PFFFFFFFFFFF HAHAHAHAHAHAH No dai sono strafatto di cocaina, ti immagini se davvero uno facesse una roba del genere? HAHAHAHAHAH madonna che COGLIONE sarebbe! Va beh, fammi andare a dormire va che ho già avuto quattro infarti oggi. Aspetta.. e il disegno? Quale disegno? ....Ahhh, quel disegno, me ne stavo scordando, non è così importante. Comunque ecco.



    Siamo io e Noroi che ci teniamo la mano perché siamo amici, sai ho invitato anche lui, a Goto. Perché? E perché ci stai andando? Ma io che cazzo ne so, scusi? Hai ragione.

    Il viaggio si concluse ed il nostro amico cremisi, armato solo della sua inseparabile maschera e del suo separabilissimo perizoma, si recò in una locanda a caso, così, de botto, senza senso.
    Ordinò una coca cola zero, con limone, e si mise ad aspettare, cosa? Niente. Kuso non ha bisogno di aspettare niente in particolare, il caos lo segue perennemente.
    Nemmeno il tempo di finire tutta la cochina bella fresca che un tipetto tutto per benino e gnegnegne entrò nella locanda facendo, per così dire, il non etero. Non fu l'unico a notarlo, l'omino della Michelin associato alla Yakuza che aveva accanto sembrò mal tollerare i comportamenti del tipetto ben vestito e decise di aggredirlo in stile far west. Signori! Volete vedere il mio disegno? Li faccio anche su commissione eh, basta mi offriate un caffè.

    Esclamò il folle, balzando in piedi alla vista di cotanta violenza ed avvicinandosi la bellicoso duo.





























    Avrebbe poi tentato di toccare il pipolo ad entrambi. [SAI e II]Stat Blu
    Un buffo tipetto biondo saltò quindi su un tavolo, lanciando gioiosamente in aria uno sgabello e dicendo che avrebbe regalato a tutti delle collane, un tipo davvero amichevole, gli avrebbe sicuramente regalato un disegno.
  4. .

    A Clash of Destinies


    La Paranza degli Stolti - Take Cover!


    I viaggi sulla Dama di Sangue erano sempre una sofferenza. Forse piano, piano quella mente bacata che si ritrovava stava iniziando a capire che quel soprannome gli era stato dato proprio per via delle sue "grandi abilità" da marinaio. Kaizoku però adesso era il suo nome. Ed erano stati proprio quelli stronzi a scegliere chi sarebbe stato il loro carnerfice.
    Un misto di sensazioni negative che andavano ad scemare al momento dell'approdo. Quella era una gran bella nave. Magari non era la più grande, non era la più veloce o armata ma era perfetta. Vele color cremisi, il legno accarezzato dalla dolce e crudele stretta dei mari. Conosceva a memoria ogni graffio sullo scafo. L'albero maestro era stata per molto tempo la sua postazione, dopo che si erano accorti che anche a menare le mani ci sapeva fare. Però ecco, anche da lontano lo sentiva oscillare, piegarsi e reagire al respiro del vento.
    La Dama di Sangue era nata per bramare il dominio, la violenza. Non un gruppo di stronzi rammolliti che qualche volta andavano a rubare qualcosa.

    Rifornimenti, qualche voce interessante e ... "l'arraffo". Giusto, Takemakisama?

    Odiava chiamarlo così. Quella combriccola aveva pensato a chiamare le loro attività di scorribande "l'arraffo". Un debole tentativo di far sembrare importante qualcosa di orami irrisorio. Bhé, se tutto sarebbe andato per il meglio sarebbero stati loro a subire l'arraffo. Poi avrebbe cambiato modo di chiamarlo... "Cercare funghi?", "Dare ristoro a vedove"? Soluzioni già più poetiche.

    Takemakisama? Da dove viene tutto questo rispetto, eh Kaizoku?

    A quella risposta, nella sua testa era un susseguirsi di "Schifoso bastardo figlio di puttana, sei ubriaco tutto il tempo ed adesso noti questi dettagli?" La mente del giovane stava già andando in tilt per quella osservazione. Purtroppo era vera, non aveva mai badato a chiamare qualcuno dei suoi superiori con rispetto e, tanto meno, nessuno di loro lo aveva mai richiesto. La tensione gli aveva giocato un brutto scherzo. Come sempre.

    Vaffanculo, TakemakiSAMA!

    Eppure quel carattere focoso lo aveva portato lontano. Così lontano da essere ad un passo dallo sbarazzarsi di quegli stronzi. Perché doveva rischiare di rovinare tutto adesso?

    AHAHAHAHAHAH! Calmati, ragazzo, calmati! Ti sto solo prendendo in giro... sei sempre stato troppo avventato!

    Detto questo, il quartiermastro Takemaki si allontanò per la sua strada.
    Il giovane dalla testa calda aveva la possibilità di rifocillarsi e cercare quei contatti che gli avevano indicato Gotō come luogo del tradimento. Non restava che guardare cosa quel posto avrebbe riservato per lui.

    ...



    Orami girava per i mari da qualche anno. Era giovane sì, ma aveva visto la sua discreta fetta di posti di merda. Inutile dire che questo entrava di grazia nella categoria. Sputò in terra, qualcosa di pulito in quel mare di merda o semplicemente un gesto di stizza. La sua indicazione era semplicemente: "Gotō". Niente di più. Il nome dell'isola scritto su un piccolo straccio, ecco tutto quello che aveva dei suoi misteriosi "contatti".
    Fu proprio trascinato dalla fame e dai nervi che si ritrovò davanti ad una delle locande che frequentava solitamente. Questo posto era proprio abituato a ricevere gente come lui. Il Kaizoku, uno stronzo come tanti che faceva la sua fortuna su quella degli altri anche a costo della vita di quest'ultimi. Questo era quello che faceva. O meglio, quello che voleva tornare a fare.

    Che dire, quella bettola aveva da offrire molto di più di quello che mostrava. Gente di tutti i colori, molti dei quali simili ai suoi. Alcuni di quegli avventori aveva già capito che da tipi come Kaizoku era meglio stare alla larga. Specialmente se l'espressione che si leggeva sul suo volto emanava un chiaro messaggio di disapprovazione verso qualsiasi cosa.
    Si guardò superficialmente attorno. La sala era piuttosto grande ed il lungo bancone mostrava un frenetico traffico di cameriere e commensali. In un angolo in fondo, un tizio che si poteva definire grasso tanto quanto Takemaki, se non di più. Bhe, buon per lui.
    Kaizoku puntò un tavolo a caso, il destino beffardo volle che si trovasse proprio tra l'angolo dell'Aborto ed il bancone. Nel tragitto tra l'entrata ed il tavolo scelto, il giovane afferrò un boccale ed un piatto di pesce misto da un altro tavolo. Un gesto automatico, come se quella prepotenza fosse un aspetto fin troppo naturale della sua persona. La vittima si alzò di colpo e fece per urlare dietro al ragazzo, gli altri due commensali lo fermarono in tempo prima che la voce potesse manifestarsi. Ne uscì fuori un suono simile ad un peto beffardo, quasi impercettibile ma da una puzza letale. Fortunatamente per lui, niente da impensierire il Kaizoku, alla puzza di merda ci era abituato.

    Fu dopo poco che fece la sua comparsa una sagoma al quanto strana. Quella persona era adatta a quel contesto tanto quanto un macellaio dalle dita mozzate in un salone di bellezza. Aveva tutti i connotati del genere di persona che finisce vittima dell'"arraffo". Diamine quanto odiava quella parola.
    Passarono pochi istanti ed il Kaizoku ebbe conferma che il tizio con il pigiama troppo lungo appena entrato aveva suscitato l'attenzione di un altro ospite. Si godette la scena eserrefatto. Si svolse tutto così velocemente, una rabbia pacata che si manifestò nell'attacco con la bottiglia del vino, ma quell'azione era pura poesia per il giovane. Un tanfo inebriante la violenza, una volta respirato ed inebriato si trasforma in un dolce profumo.




    Ehi tu sacco di merda!

    I rotondi occhi, falsamente dolci e gentili, del giovane mostravano la sua espressione divertita ed assuefatta della situazione. Aveva proprio bisogno di quel nuovo spettacolo che si era creato per scaricare tutta quella tensione.
    Subito dopo al calcio dell'enorme e grasso Aborto allo sgabello del Tizio in Pigiama, Il Kaizoku avrebbe sollevato la sua seduta automaticamente dandosi lo slancio per ritrovarsi in piedi. Una piccola cavalcata che stava a significare che lui di risse in taverne ne aveva fatte.
    Con entrambe le mani fece volare lo sgabello in aria verso l'enorme schiena dell'Aborto ma si stava trattenendo. Non voleva che quel siparietto finisse troppo presto.
    Dopo l'azione salì sul tavolo facendo cadere quel piatto e boccale abbondanti che prima aveva trafugato.

    SE VUOI CERCARE DI FARE A BOTTE TI ACCONTENTO SUBITO! E QUESTO VALE ANCHE PER TE, STRAFOTTENTE FACCIA DI CAZZO CHE SE NE VA A GIRO IN PIGIAMA!

    Un singolo momento lo uso per raccogliersi, con lo sguardo ancora più pungente e l'espressione divertita. Un suono metallico uscì dalla sua voce, ormai era questo che voleva, il suo piano avrebbe aspettato l'alba.

    E IL PRIMO DI VOI ALTRI FIGLI DI PUTTANA CHE CERCHERA' DI FARE L'EROE SI GUADAGNERA' UNA COLLANA FATTA CON I SUOI STESSI DENTI!

  5. .

    Grande grosso e fetore


    l'aborto



    Questa storia ha inizio come molte altre storie, con una donna di strada che si alza la sottana, si piega sulle ginocchia, e dopo diversi minuti, scarica suo figlio sulla pietra lastricata assieme a sangue e feci, prima di andarsene barcollando. Non era una pratica così rara in quel periodo, la lotta per la Fondazione imperversava e la gente non aveva nè soldi nè forze per occuparsi dei figli. Nessuno seppe mai come questo bambino in particolare fosse sopravvissuto al suo "parto" ma decenni dopo, in molti avrebbero saputo della sua esistenza.
    L'estate si stava avvicinando e sull'isola di Goto il calore significava puzza, più puzza del solito. L'odore del pesce abbandonato morto per strada vicino al porto si mischiava a quello della gente abbandonata morta per strada, creando un olezzo paragonabile solo a quello degli abitanti. Non era un luogo ricco, persino i banditi erano di classe inferiore a quella dei normali criminali, tanto che, data la totale assenza della legge in quel buco di culo del mondo, lontana dagli affari dei ninja, i regolamenti di conti avvenivano in strada alla luce del sole, nei locali, nei bagni, persino l'acqua del porto in alcuni periodi dell'anno contava più cadaveri umani che imbarcazioni. In questo esotico paradiso viveva Shu.

    Ma chi era Shu? Shu era un aborto.

    In molti li chiamavano così, ma a bassa voce; perchè Shu non era affabile. Doveva essere stato un lottatore di sumo, fino a che i vizi e il temperamento lo avevano costretto al ritiro. Secondo alcuni aveva spezzato il collo al suo avversario nel suo ultimo combattimento. Secondo altri aveva incatenato l'arbitro e lo aveva cosparso di pece prima di dargli fuoco, secondo altri aveva ingozzato di topi morti la gola di un tipo che gli doveva dei soldi, ma nessuno aveva la certezza di chi fosse stato realmente. Quello che tutti sapevano era che Shu viveva da alcuni anni sull'isola, e si guadagnava da vivere come "agente di sicurezza" oppure come "sfrattatore" oppure col recupero crediti. Quando gli affari andavano male, semplicemente entrava in una casa buttando giù la porta, afferrava il primo che gli fosse capitato a tiro, e dopo averlo massacrato dipingendo una parete con la faccia del poveretto, si stabiliva nella sua casa fino a che c'erano provviste o denaro per comprarne, ripetendo questa sua abitudine fino a che non avesse avuto dei nuovi affari da portare avanti.

    Ma più rinomato del temperamento di Shu, era il suo appetito. Era grasso, o meglio, era stato forse grasso da bambino, ora era una vera e propria botte e dannatamente contrario all'igiene. Il suo appetito era più temuto delle mareggiate, e secondo alcuni, si era mangiato pure un cameriere che non gli aveva voluto portare altra carne. Questa però era sicuramente una falsità che veniva detta sul suo conto.

    Quel particolare giorno, si trovava una locanda vagamente più "rispettabile" per questo oltre agli stivaletti e le mutande a speedo che portava nel 90% del tempo, aveva anche, legato al collo, un bavaglio. Era intento a divorarsi mezzo tonno da solo, gozzovigliando e sbavando ovunque, in un angolo della sala, quando un tizio tutto rileccato entrò nel locale e....



    ...ecco questo mi vuole far incazzare


    Si mise davanti al bancone, evitando la gente come se temesse di sporcarsi. La cosa lo mandava in bestia. A tal punto che il boccone gli si fermò in gola e il sangue gli andò decisamente troppo al cervello. Tutto di quel damerino lo mandava in bestia, il suo abito, la sua faccia da coglione, i suoi capelli, le sue scarpe, tutto quanto. Ma dato che quella era la sua taverna preferita e avevano sempre ottimo cibo, decide di lasciare perdere.

    CITAZIONE

    Avete un bicchiere di bianco fresco? Un sauvignon fruttato, possibilmente... O qualsiasi cosa che non sappia di aceto, in alternativa, se non è chiedere troppo... E cosa avete da mangiare? Commestibile, la prego, commestibile. E non unto. E senza vermi nel piatto, sempre se possibile, ovviamente.


    ...........


    Shu si alzò. Con ancora il suo bavaglio sporco addosso, e gocce di brodo che gli colavano lungo il fianco tatuato. Percorse qualche metro, passando accanto alla rastrelliera con le bottiglie, ne prese una, a caso, e si diresse verso il damerino. L'oste non notò la cosa, fortunatamente per lui, dato che era impegnato dalla parte opposta della sala, al bancone vicino al tipo appena arrivato. Shu attraverò la sala, con la gente che stava iniziando a osservarlo, quindi, quando fu appena dietro al tizio vestito di bianco, beh lui, gli servì il vino. Tenendo la bottiglia in maniera decisamente storta cercò di colpirlo dal lato destro, standogli dietro, tra la guancia e il mento, o la spalla, non gli importava gran che, era troppo irritato da quella presenza per ragionare a modo. [Slot Azione I][Stat Bianca]

    zlvZhPI




    TIENI IL VINO CAZZO. ALLORA CE L'HAI CON ME, ALLORA VUOI PROPRIO MANDARMI IN BESTIA


    Non voleva semplicemente ferirlo, voleva sporcarlo, perchè quel tizio vestito di bianco stava CHIARAMENTE nella locanda per infastidire Shu, la cosa per lui era più che evidente. Per questa ragione, avrebbe quindi cercato di dare un calcio allo sgabello per farlo finire a terra. [Slot azione II][Stat bianca] Come osava venire proprio in quella locanda, proprio quel giorno, a disturbare la cena di Shu, chiedendo quella marea di stronzate? Era evidente che cercava di farlo andare in bestia. In breve tempo gli avrebbe persino vomitato addosso se quel tipetto tutto mocassini non si fosse levato dalle palle.
    La cosa divertente è che gli altri avventori avrebbero chiaramente visto questo superciccione cercare di massacrare un poveretto, ma il bavaglio sporco al collo di Shu che svolazzava, dava a tutta la scena un che di comico.

    Tieni, tieni il vino, allora? Non lo vuoi un po' di vino eh? MA VUOI PROPRIO FARMI INCAZZARE EHHHHHHHHHHHHHHHHHGHHHHHHH



  6. .

    A Clash of Bastards


    I


    Il destino, a volte, si sa, gioca brutti scherzi.

    Ma quello che stava accadendo quel giorno in una piccola cittadina di un'isola poco distante dal Paese della Luna aveva quasi del miracoloso, se di miracolo si poteva parlare quando una serie di individui, accomunati solo dal loro essere incredibilmente ripugnanti, egoisti, narcisisti, malvagi e violenti - chi più, chi meno, si fa per dire - si ritrovavano insieme nello stesso tempo e nello stesso luogo.
    Ognuno di loro aveva una storia diversa, ognuno di loro aveva un passato alle sue spalle, e ognuno di loro aveva un radioso futuro davanti, fatto perlopiù di terrore, sangue, paura e coltellate nel costato alle spalle. Prima, però, che questa storia possa iniziare, bisogna osservare gli esiti dello scontro dei loro Destini.

    Una cosa sola era certa: sarebbe stato un gran caos.

    Che schifo. Questo posto puzza di cadavere... E ho anche pagato per venire fin qui... Tsk! Zotici, sporchi e unti... Feccia dell'umanità ambulante, incapaci di comprendere che la loro esistenza sia tanto rilevante per il mondo quanto quella di un insetto.
    Avevo messo piede in quel piccolo villaggio portuale solo da poche ore, ma già avrei voluto dare tutta la città alle fiamme. E con essa, tutti i suoi abitanti.

    Erano passati due giorni da quando avevo deciso di abbandonare il mio palazzo nel Paese del Miele. Avevo rubato una buona quantità di risparmi dalle casse familiari, quindi, con il favore del buio, avevo lasciato la città assoldando un contrabbandiere. La destinazione era stata più o meno obbligata.
    Avevo bisogno di un luogo anonimo, fuori dalla circoscrizione di uno dei grandi villaggi ninja, dove la forza politica e militare era debole e vulnerabile... Ma non volevo e non avevo immaginato qualcosa di così... Infimo.
    La città, di cui non conoscevo neanche il nome - per dovizia, era una piccola isola di nome Gotōaae4a1066cf5ab4e0067bbecb845ee08, poco distante dal Paese della Luna n.d.a. [Qui] - era in realtà un insieme di costruzioni in legno e pietra, costruite in ordine sparso attorno ad un porticciolo commerciale. Il luogo era un ritrovo di commercianti, briganti, contrabbandieri, prostitute e pirati, ed era proprio da qui che veniva l'uomo che avevo ingaggiato.
    Un posto di confine, poco più che uno scalo per tutti, tranne per quel qualche migliaio di anime che ci vivevano.


    Un passaggio di qualche centinaia di piedi tra due lembi di terra permetteva l'accesso in una baia e, al centro di essa, si sviluppava la cittadina, che risaliva lungo un'altura.
    Le luci, il caos, il disordine - e anche l'odore - di quel luogo mi assalirono non appena misi piede a terra.
    Con fare brusco e speditivo presi congedo dal mio accompagnatore, che, intascati i suoi soldi, aveva da tempo abbandonato ogni velleitaria illusione di imbandire una discussione con me che non fosse incentrata su me che vomitavo addosso a lui ogni insulto che mi passasse per la mente.
    Addentrato tra le vie della città, camminai per qualche minuto, alla ricerca di una taverna dove poter riposare su un letto vero - sempre che questa città ne avesse avuto uno - e poter mangiare un piatto caldo con un bicchiere di vino... Mi piaceva almeno sperare nelle cose buone, una volta tanto.

    La mia attenzione alla fine fu catturata da una vivace locanda, pittoresca e decisamente piratesca, dove un gran numero di persone sembravano assembrarsi. Se la mente degli uomini funzionava in maniera quantomeno decente anche in quel luogo, la mia esperienza mi suggeriva che un posto del genere, quanto più era affollato, quanto più doveva essere, nel suo complesso, "buono"... L'alternativa era che stavo per entrare nel posto a più alta concentrazione di poveri ubriaconi disperati della città, ma non avevo poi così tante altre scelte a mia disposizione.

    DBdnLJNXYAEalKp

    Ancora vestito con il mio lungo soprabito chiaro ed elegante che indossavo dal Miele, entrai, facendomi spazio tra le persone, nella locanda, e mi avvicinai al bancone.

    Avete un bicchiere di bianco fresco? Un sauvignon fruttato, possibilmente... O qualsiasi cosa che non sappia di aceto, in alternativa, se non è chiedere troppo... E cosa avete da mangiare? Commestibile, la prego, commestibile. E non unto. E senza vermi nel piatto, sempre se possibile, ovviamente.
    Esclamai, sedendomi dinanzi al bancone, mentre gettavo a terra un uomo ubriaco con la bottiglia di rum ancora in mano. La bottiglia lo raggiunse a terra poco dopo, frantumandosi sulla sua testa, senza che questo o qualsiasi altra persona nella locanda se ne accorgesse.

    Ero circondato da decine e decine di personaggi loschi.
    Chi alto e mascherato, chi basso e biondo. Chi sfregiato, chi grasso.
    Ubriaconi, degenerati, disperati.

    Il destino, a volte, gioca brutti scherzi.


    Edited by -Hidan - 17/5/2020, 19:39
  7. .

    L'Incontro


    indagini



    Esatto Yukine, siete accademici in incognito. dunque siete funzionari amministrativi del paese delle cascate pronunciò quelle parole mentre si avviava lungo il ponte che collegava, l'ingresso alla residenza Takahashi. Chiamala, salma, cadavere, vittima, non è qui che devi portare rispetto verso il defunto, ma lì, difronte al nobile Akashi. La vittima si chiama Takashi e come vi ho già detto non c'è alcun sospetto, perchè si parla di caso di suicidio... ma abbiamo appuntamento e a breve potete dissipare tutti i vostri dubbi. ok Noriaki? ormai erano quasi a metà del ponte e il funzionario amministrativo, concluse così rispondendo a tutte le domande dei giovani ninja. no, non c'è bisogno di occultare le vosttre armi Kyuke, anche perchè credo che le guardie laggiù vi chiederanno di liberarvi di esse, per entrare nella residenza. non essendoci ulteriori domande, avrebbe proseguito. Sperando che ai ninja fosse chiara la propria posizione, l'essere scoperti poteva portare ad un incidente diplomatico di enormi proporzioni per il paese delle Cascate.

    LA RESIDENZA

    come anticipato poco prima da Soku, le guardie all'ingresso vi chiedono di depositare tutte le vostre armi, comunicandovi che resteranno custodite in armeria, proprio accanto al salone centrale, dove avete appuntamento con il proprietario di casa. nasconderne qualcuna per precauzione, potrebbe risultare da incoscienti, essere scoperti è considerato al pari di essere nemici della famiglia Takahashi e non conoscendo le leggi vigenti in quel paese, a voi la scelta di rischiare. depositate le armi, sarete condotto, scortati da 2 guardie, nel salone centrale.

    image host

    Salve mie ospiti, io sono Akashi, primogenito della famiglia Takahashi, mi rammarico nell'avervi ospiti in una situazione così angosciosa, la mia abitazione solitamente è più accogliente. Purtroppo però in questi giorni piangiamo la dipartita del caro fratello Takashi. come ben sapete ha deciso di togliersi la vita per motivi a noi sconosciuti, è appurato, il mio capo delle guardie di palazzo, l'ha trovato riverso nella vasca, con l'acqua ormai fredda e di color cremisi, al mattino di 2 giorni fa. avevo chiesto al governo, un pò di rispetto per tale lutto ma hanno insistito per inviare supporto, per rispetto al nome della famiglia dicono...

    l'atteggiamento del giovane rampollo sembra annoiato, se non infastidito dalla vostra presenza, d'altra parte l'ha detto apertamente che non avrebbe gradito che l'amministrazione si immischiasse in situazioni famigliari, soprattutto dopo aver appurato che a tutti gli effetti, si trattava di un suicidio.
    perdonatemi adesso, ho una importante faccenda da sbrigare, sapete? tutto questo ha un costo... se avete delle domande potrete rivolgerle a qui presente Masu, che è il capitano delle mie guardie, se non ne avete, sarete miei ospiti per un giorno e una notte e domani vi farò recapitare i miei saluti e ringraziamenti per esservi scomodati inutilmente

    dette queste parole si alza e accompagnato dalla sua ancella, scompare dietro ad una porta, uscendo definitivamente dal salone in cui siete presenti. con voi nella stanza le due guardie che vi hanno accompagnato e colui che sembri si chiami Masu, capitano delle guardie di palazzo. l'aria è impregnata d'incenso, comunemente associato a funzioni funebri, la stanza allestita a lutto, dei drappi di velluto nero sono accostati alle finestre. alle pareti una enormità di quadri autocelebrativi, raffiguranti il padrone di casa, in alcuni un signore più anziano che sarebbe dovuto essere il padre dei fratelli.





    Edited by -< Etsuko >- - 13/4/2020, 00:20
  8. .

    L'assassinio del rampollo


    Quest D


    è mattina quando l'accademia vi invia 3 missive contenenti le informazioni per una missione a voi ninja assegnata, all'interno poche righe con delle coordinate e poche informazioni. la missiva recita così:

    Salve ninja, l'accademia richiede il vostro intervento nel paese delle cascate, precisamente alla residenza dell'eccellentissima famiglia Takahashi, agirete in squadra, i membri assegnarti a questa missione di livello D è stato stabilito nel numero di 3. l'incontro è fissato alle 12 Am, da qui a 2 giorni, all'ingresso stesso della residenza. verrete accolti da un'inserviente governativo del paese delle cascate. nonchè acquirente "indiretto" di tale missione. ulteriori informazioni vi verranno fornite in loco.

    a piè di pagina il sigillo accademico e la data odierna.



    A DESTINAZIONE

    la residenza che vi trovate di fronte è a dir poco spettacolare, questa la dice lunga sull'influenza che la famiglia a cui appartiene ha nel paese stesso. alle 12 in punto, un inserviente amministrativo, vi attendeva. avrebbe sorriso ad ognuno del vostro arrivo ma avrebbe atteso in silenzio, prima di parlare, se nell'attesa gli avesse posto qualche domanda, avrebbe sorriso come se non capisse la vostra lingua. quanto tutti sarebbero giunti:
    Salve ninja accademici, il mio nome è Soku, membro amministrativo del paese delle cascate, innanzi tutto benvenuti nella nostra terra. oggi vi trovate davanti a una delle residenze più belle e suggestive a livello architettonico del nostro territorio. avrebbe sorriso, si comportava quasi fosse una guida turistica più che fonte delle vostre informazioni sulla missione
    Questa è la residenza della famiglia Takahashi, una delle famiglie più influenti della nazione. siete qui in veste non del tutto ufficiale, vi pregherei infatti di nascondere i coprifronte accademici, perchè questa missione è commissionata dalla nostra amministrazione, chiamata a investigare su apparente morte per suicidio di uno dei 2 eredi della famiglia. alcuni membri del consiglio ritengono che ci siano delle stranezze ed essendoci di mezzo tutto questo, più una cospicua eredità... "fatto il misfatto" . abbiamo bisogno di occhi esperti, ma soprattutto imparziali, per chiudere il caso.
    in definitiva pare che alcuni membri del consiglio, abbiano sospetti sul suicidio avvenuto nella villa che unito alla morte del vecchio Katsuo, padre dei 2 fratelli, poco tempo prima, li ha spinti a scrollarsi di ogni responsabilità ma soprattutto a pulirsi la coscienza, prima di chiudere un caso che a tutti gli effetti sembra suicidio. è chiaro che il giovane Akashi, fratello del defunto Takashi, non ha richiesto e anzi, reputa fastidiosi elementi al di fuori del paese. della serie i panni sporchi si lavano in famiglia.
    dunque se avete domande potete farle adesso, non dovete fare assolutamente riferimento a quanto detto fin'ora a Akashi e voi siete come me da adesso membri dell'amministrazione del paese delle cascate, tutto chiaro? ragazzi sono in gioco amicizie tanto potenti... vi prego, attenzione.
    se non vi fossero state domande Soku avrebbe preso a camminare verso l'ingresso della residenza, erano attesi dal proprietario di casa, lì i ninja avrebbero potuto richiedere tutte le informazioni sul caso.


  9. .

    Yamanbushi


    Post decimo - To be continued




    Eheheh... Rideva Kuso mentre osservava la propria avversaria, domandandosi perché non lo stesse in seguendo. I am fast as fuck boyyyyyy. Ripeteva assiduamente mentre provava delle partenze, scattava avanti ed indietro per non farsi cogliere di sorpresa dalla Nezumi quando fosse partita. Guarda che ti ho visto eh! Ti vedo che ti muovi. Mi prendi per scemo? vuoi che abbassi la guardia così mi riprendi subito. Nossignore!
    Fu allora che dal bosco spuntarono Noroi e molteplici altri topolini. Noroi! Ehy Noro ciao! Ciao Noroiiii! Urlò Kuso saltando sul posto, oramai l'adrenalina pompava nelle sue vene come la più intensa delle droghe, non giocava ad acchiappino da un sacco di tempo e farlo aveva risvegliato in lui le gioie dell'infanzia. Volete giocare anche voi? Eheheheheh non mi batterete mai!
    Il ragazzo si avvicinò alla Nezumi come per soccorrerla, fu allora che Kuso si calmò istantaneamente, come un bambino che si accorge di aver fatto un errore. Ma... ma guarda che le ho dato proprio un buffetto eh....Oh? OH!
    La sua attenzione fu colta da quello che sembrava essere il capo dei ratti, visto il rispetto che tutti gli portavano, subito il folle gli corse incontro e si inginocchiò. Maestro Shifu! Sono un suo fan da tempo immemore! Sua nipote? OH NO!
    Immediatamente il folle estrasse uno dei tirapugni con lama e si incisa su petto "scusi maestro Shifu non ne avevo idea, la prego mi perdoni. XOXO Kuso." , scritta che durò circa tre secondi prima si sparire. Oh, accidenti, beh avete capito comunque il concetto dai.
    Kuso ascoltò attentamente le parole del topo, meno che il nome ovviamente, gli aveva dato quello di Shifu e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea. Sì, Noroi mi aveva detto una cosa del genere ed io ho accettato di aiutarlo, lo inizierò così agli Yamabushi. Si rivolse al giovane. YAMABUSHI, Noroi, YAMABUSHI. Senza la N! Volse quindi nuovamente la sua attenzione al maestro. Ma come non ve lo ricorderete? Ve l'ho pure scritto! Va beh ve ripeto: Kuso. KUUUUUUUUSOOOOOOO. Cappa, U, Esse, O. Se volete poi infondo ci potete mettere tipo un piccolo teschio, non è necessario eh, è giusta una cosa mia. Il folle s'incamminò quindi col simpatico gruppetto di topolini e fu avvicinato da Noroi. Beh allora sembra che abbiamo un po' di tempo per allenarti, caro il mio scarsetto. Sarà la tua missione e sarai tu a decidere come agire: se infiltrarti o se spaccare la porta principale; se andare quando il villaggio è più debole o se vorrai invece far vedere a tutti quando strapperai il cuore a questa sacerdotessa. Che poi, dovresti raccontarmi il perché di tanto astio, cioè l'ho letto nel post, ma non essendo parlato non è che potrei saperlo, quindi diciamo che me lo racconti in questo skip, ok? Si rivolse quindi a Shifu e sussurrò. Senta, sommo maestro,non è che per caso voi avete qualcuna delle cannucce tutte arzigogolate che tipo si illuminano? Che io le ho finite...


    TO BE CONTINUED
  10. .

    Yamanbushi


    Post nono - Tag




    I piedi del folle atterrarono pesanti sull'altra riva e, con una rapida flessione e distensione delle sue stupefacenti e muscolosissime gambe, fu di nuovo all'inseguimento della pelosissima signorina.
    Ogni muscolo del ninja nudo era contratto e focalizzato al raggiungere il suo obiettivo, troppo concentrato per rendersi conto di rompere uno stupidissimo filo, voglio dire, chi sei lo incula un filo? Di certo non Kuso. Anche perché non hanno un ano. Pensa a correre.
    Una manciata di scarti di metallo arrugginiti fiondarono contro il corpo nudo del bellissimo ninja come se potessero costituire un pericolo, ignari del fatto che Kuso aveva minuziosamente seguito le indicazioni vaccinali fin dalla tenerissima età, era praticamente immune al tetano ben prima di scoprire i suoi poteri rigenerativi!

    Quella sottospecie ti lamiere taglienti, forse pericolose solo per un pg come Tasaki, che ha tipo quattro tacche di malus a resistenza... Cazzo davvero, come fa a sopravvivere? Sopravvivere a lungo non è mai stata una caratteristica dei pg di Leo. Giusto. Comunque, quelle cose stupide non erano di certo una minaccia per il folle che nemmeno rallentò la propria corsa, limitandosi a rendere la sua pelle dura come il cuoioL'uomo nudo
    Maestria: L'utilizzatore, fintanto che non indossa [Protezioni], ottiene 1 tacca di vantaggio in resistenza durante uno slot difesa. Utilizzabile una volta per round.[Da genin in su]

    Pelle di cuoio
    Arte: L'utilizzatore, fintanto che non indossa [Protezioni], è in grado di aumentare di 10 il valore della propria difesa naturale per uno slot difesa. Utilizzabile una volta a round.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Resistenza Viola, Difesa 10, danno azzerato
    .
    Ma il folle non si lmitiò a quello, tramite l'ingegnoso uso delle sue abilità di chakra attrattivo mantenne adese le cianfrusaglie metalliche al suo magnifico corpo, scolpito probabilmente dagli dei, e continuò lo scatto verso la Nezumi
    che aveva addirittura avuto il coraggio di fermarsi per tentare un'offensiva. Povera stolta.

    Il giavellotto lanciato dalla ragazza topo saettò verso l'addome di Kuso che, ancora una volta, ignorò completamente la cosa, continuando a correre. Al momento dell'impatto  lo strano strumento s'infranse sull'addome scolpito del ninja come la testa di qualcuno che mi chiede incessantemente se voglio donare alla sua associazione benefica. NO! NON VOGLIO! MI GARBA CHE I BAMBINI IN AFRICA MUOIANO, OK?
    Tornando a noi, lo stupido giavellotto non lasciò di se alcun segnoGuarigione Yin delle Ferite - In'yu Shometsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, attivando la rigenerazione nella zona dove subirà il colpo, può ridurre i danni. La riduzione della potenza dell'offensiva è pari a 20 ogni livello nella tecnica speciale posseduto. La potenza può essere annullata, lasciando illeso l'utilizzatore. L'utilizzatore non subirà mai status dall'attacco subito. Riutilizzare questa tecnica rende Affaticato l'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    Sottotipo: Medico
    (Consumo: Medioalto)
    [Richiede Tecnica della Rigenerazione I]
    [Da genin in su]

    Livello 2, riduzione 40. Danno annullato
    non riuscendo nemmeno a rallentare la corsa di Kuso, che oramai si era trasformato in un cazzo di treno. [S&M]

    La distanza era oramai azzerata e dal corpo del folle partirono tutti i frammenti di ferro che aveva trattenuto fino a quel momento, sparati via da un'enorme ondata del chakra repulsivo che aveva appena imparato ad usare. Intanto il suo pugno destro scattò rapido e potente contro il muso della Nezumi, accompagnato al grido di : TUA! [Fase offensiva del S&M] Velocità Blu + 2 Sovraimpasto ed Overcappo in Forza. Impasto Medio Forza Viola + 2
    Kuso avrebbe quindi riso come una scolaretta delle superiori e sarebbe saltato indietro, aspettando che fosse adesso la ragazza ad inseguirlo. Non aveva capito a pieno la situazione.

  11. .

    Yamanbushi


    Post ottavo - Come un rospo




    La tecnica repulsiva che il folle stava usando era tanto rudimentale quanto efficace, la distanza con la Nezumi si stava chiudendo al prezzo di qualche ramo rotto, decisamente ragionevole, anche per qualcuno che non aveva mai spicci con sé.
    L'inseguimento proseguì in quel modo fino a quando i due non raggiunsero uno specchio d'acqua che la donna-topo riuscì a superare con grazia e facilità. Oh no! Proprio oggi che mi sono fatto la permanente, se casco in acqua sono un uomo finito! Ma...hai la maschera, nessuno ti vede i capelli. Lo faccio per me, mica per gli altri, anche io ho il diritto di sentirmi carino. Ti prego supera questa prova e non parlare oltre.
    Osservando le pietre che risplendevano di una luce verdastra non era difficile capire che si trattasse di una superficie estremamente scivolosa a cui il folle avrebbe dovuto fare estremamente attenzione: finire in acqua avrebbe voluto dire perdere la Nezumi. E' per via dei muschi e licheni. Lo so. I muschi e licheni sono organismi viventi appartenenti ad un mondo a sé stante che... SO COSA SONO, SONO ANDATO ALLE MEDIE, GRAZIE. ORA PER FAVORE MUOVITI. Suscettibile oggi eh, è per via della quarantena? Ti farò affogare.

    Il piano era abbastanza semplice: saltare sfruttando il potere appena sviluppato ed aggrapparci alla roccia tramite il chakra adesivo. L'applicazione, d'altro canto, poteva essere meno semplice.
    Tempo da perdere non ve ne era, la donna topo stava scappando, quindi il folle non ne perse di ulteriore e sfruttò il chakra repulsivo, così aveva deciso di chiamarlo, totalmente di sua iniziativa e con un'idea a dir poco originale, per aumentare la potenza del primo salto e raggiungere la prima pietra.
    La modulazione della forza non fu eccellente, troppa, si ritrovò quasi oltre all'obiettivo, per fortuna una solida conoscenza del charka adesivo gli permise di non finire in acqua, ma fu costretto ad usarne molto per aderire completamente alla roccia e si fermò quindi del tutto,, rallentando il suo inseguimento.
    Senza tergiversare il ninja cremisi effettuò il secondo salto, riducendo l'imput del chakra, stavolta andò meglio, non perfetto, ma meglio. Anche l'uso del chakra adesivo fu meno necessario, basto infatti una piccola presa seguita da un rapido rilascio ed un'inversione di flusso in modo da eseguire anche il terzo salto con fluidità e senza doversi soffermare come sulla pietra precedente.
    Il terzo salto fu quasi perfetto: la giusta dose di chakra repulsivo e giusto un tantino troppo chakra adesivo che rese l'inizio dell'ultimo salto leggermente meno che immediato, ma preferiva quello al rischio di cadere in acqua.
    L'ultimo salto fu strabiliante, agile e veloce il folle giunse sull'altra riva dello specchio, pronto a raggiungere la Nezumi, incrementando la sua velocità tramite la modulazione delle proprie fibre muscolari.Sposto le tacche di controllo del corpo da re le distribuisco tutte a Velocità, sottraendole a Riflessi.
  12. .

    Yamanbushi


    Post quinto - Caccia al tesoro




    L'uomo ed il volatile, dall'alto dei loro due occhi, uno a testa, squadrarono da testa a piedi l'abile bugiardo. Un tesoro? Esordì curioso, il piccolo pappagallo. Di che tesoro stai parlando? Nonostante si trattasse di un uccello, e non di un pesce, il peculiare capitano di quella piccola nave sembrava aver abboccato all'esca. Ma.. signore... Intervenne l'uomo con l'uncino al posto della mano. Se voleva ingaggiarci perché è passato dall'acqu.... AHIA! L'affermazione dell'uomo, decisamente corretta, fu interrotta a metà da una tanto violenta quanto piccola beccata sulla fronte. TU! Sancì deciso il capitano. NON! Ancora un'altra beccata, nel medesimo punto. SERVI! Ancora. PER! Un'altra. PARLARE! E non costringermi a levarsi anche l'altro occhio. Il poveruomo s'ammutolì, massaggiandosi il punto in cui era stato percosso e che , in realtà, riportava solamente un piccolissimo arrossamento. RYUKY! Dormiglione maledetto! Fa salire a bordo il compagno del nostro amico qui ed il loro prigioniero. Si salpa!
    Era fatta: Noroi aveva abilmente convinto i membri dell'equipaggio a salpare alla volta delle paludi dei Nezumi senza dover ricorrere alla violenza.
    Kuso e Jerry salirono sulla barca e presero posto di fianco al ragazzo. Non male. Sussurrò il folle colpendo il ragazzo topo con un'amichevole pacca sulla spalla.
    In pochi minuti la piccola imbarcazione fu pronta a salpare , ovviamente anche l'energumeno in precedenza addormentato si era unito allo sgangherato equipaggio a bordo.
    Il viaggio sarebbe durato esattamente quanto previsto, senza particolari imprevisti, durante questo tempo Noroi avrebbe potuto chiedere qualunque cosa volesse a Kuso per conoscere meglio il peculiare compagno di viaggio che tanto era deciso ad aiutarlo, tuttavia non sarebbe stato possibile parlare con il curioso trio che avrebbe trascorso il tragitto all'interno della cabina.

    Al sorgere del sole la nave attraccò sulla spiaggia contigua alla palude dei Nezumi e lo strano equipaggio pirata uscì dalla cabina, Noroi avrebbe potuto constatare senza difficoltà che la benda del pappagallino si trovava adesso sull'occhio opposto a quello del giorno prima, mentre quello precedentemente coperto si rivelava essere un occhio normalissimo e funzionante. Allora? Siamo qui... Dov'è il tesoro che ci spetta, ragazzo?
    I pirati la loro parte l'avevano fatta, stava a Noroi rispettare la sua e , se avesse guardato Kuso, avrebbe potuto notare come questo fosse rimasto seduto a braccia conserte con un sorriso dipinto sulla sua faccia ad indicare che voleva vedere come se la sarebbe cavata, senza aiuto, in una situazione del genere.
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    Post quarto - All'arrembaggio!




    Quello che preferisci. Rispose tranquillo Kuso alla proposta di Noroi, la scelta era sua e sua soltanto. Procedi come meglio credi. E lo fece, il ragazzo topo, immergendosi nella gelida acqua marina, sfruttando la coda dell'amico murino per non produrre alcun rumore.
    Il freddo riempì di brividi il corpo del ragazzo che dovette nuotare per un paio di metri prima di ricominciare a percepire il sangue tornare a fluire nelle sue membra.
    Silenzioso quanto poteva, Noroi esaminò da fuori la terza imbarcazione riuscendo a trovare su un lato di essa una corda tramite la quale salire a bordo; con una buona dose di forza ed un rapido colpo di reni il Nezumi adottato di issò sulla nave ritrovandosi a dover affrontare la fredda aria della notte bagnato mezzoFreddo cane!
    I tuoi riflessi sono diminuiti di 1 tacca ma sei insensibile ad 1 ferita Leggera
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    La barca, se così si poteva definire, era lunga circa nove metri ed aveva al centro di essa una specie di cabina che probabilmente permetteva il riposo di una persona, a terra le travi di legno erano consunte e sporche di sale derivato dall'evaporazione dell'acqua salmastra, il legno stesso che componeva lo scafo era chiaramente usurato dal tempo: si trattava decisamente di una barca che aveva vissuto i suoi anni avventurosi.
    Guardandosi attorno, Noroi, non avrebbe trovato il timone che , con tutta probabilità, si trovava all'interno della stanzetta al centro della nave. Per la barba del Kraken! Sentì urlare mentre la porta che conduceva alla cabina centrale si apriva di scatto e ne fuoriusciva un curioso tipo alto circa un metro e settanta. Il peculiare signore era vestito di abiti chiaramente sfarzosi ma con cui il tempo non era stato clemente, rendendoli sporchi e logori; sul suo occhio destro, o almeno dove questo si trovava un tempo, vi era una benda nera,; mancante anche era anche la mano destra, sostituita da un rugginoso uncino. A coronare il tutto, sulla sua spalla destra, l'uomo aveva un piccolo pappagallo, anchesso con una benda sull'occhio destro ma anche con, in più rispetto all'uomo, un piccolo cappello pirata. E tu chi arcidiavolo saresti, marrano?! La voce, rauca e profonda, non era però provenuta dalla bocca dell'uomo, le cui labbra erano rimaste immobili durante quelle parole, ma dal piccolo volatile!
    L'atteggiamento dell'uomo non era certo dei più amichevoli, d'altronde Noroi si era appena intrufolato sulla sua nave, ma per adesso non era partito all'attacco. Come avrebbe agito il ninja in erba?
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    Post secondo - Destino




    Hai ragione. Ammise Kuso, portandosi la mano destra alla faccia e cingendosi il mento con indice e pollice in fare pensoso. Probabilmente avremmo dovuto dargli fuoco, ma qui ad Ame c'è un'umidità pazzesca. Non proprio quello che il suo interlocutore intendeva, ma alla fine stava comunque mentendo, quindi amen.
    La locanda, intanto, sembrava come in un istante cristallizzato nel tempo: nessuno osava urlare, muoversi o anche solo respirare. Certo, le piccole attività criminali erano all'ordine del giorno in quel luogo, forse anche un paio di omicidi erano passati inosservati sopra quelle rancide tavole di legno che costituivano il terreno, ma quello era stato diverso.
    Davanti ai presenti era stata appena effettuata una vera esecuzione a sangue freddo, non solo, ma l'uomo che l'aveva compiuta era perfino l'assassino di Kagemishira, beh, adesso di entrambi i Kagemishira, sempre che quello fosse il suo cognome. Sentite... Affermò il folle con fare dispiaciuto mentre entrambe le mani si portavano in avanti come a dimostrare che fossero vuote. Mi dispiace, ma ho finito le cannucce. Colpa mia.
    Boati e fischi si levarono dalla folla; c'era chi piangeva, chi bestemmiava chissà quale divinità, chi sputava per terra. L'oste, preso dal panico, cominciò a spaccare per terra tutti i bicchieri ed i piatti che gli capitavano a tiro. MA! Riprese il ninja cremisi in quel delirio, riportando in un istante il silenzio. LA PROSSIMA VOLTA LE PORTO PER TUTTI! Furono grida di gioia quelle che si levarono dalla folla questa volta; c'era chi piangeva, chi bestemmiava chissà quale divinità, chi sputava per terra. L'oste, preso dalla gioia, cominciò a spaccare per terra tutti i bicchieri ed i piatti che gli capitavano a tiro. Ah, png con schemi d'azione prestabiliti, capisco... vediamo.... CULO! Dalla folla si levarono molteplici grida; c'era chi piangeva, chi bestemmiava chissà quale divinità, chi sputava per terra. L'oste, preso da un raptus casuale, cominciò a spaccare per terra tutti i bicchieri ed i piatti che gli capitavano a tiro. Figo.
    Finite le prove per vedere fin dove potessero spingersi le azioni di quei png, Kuso dedicò nuovamente la sua attenzione a Noroi, oramai privo di coscienza per le botte subite. Senza pensarci due volte si chinò su di lui e gli cacciò in gola un tonicoTonico di Ripristino Minore [Tonico]
    Ingerendo questo farmaco il ninja ripristina la propria vitalità di una ferita Media.
    Dose Massima: 2 al giorno.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 3
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 45)
    [Da genin in su]
    che gli permise di tornare vigile.
    Non appena gli occhi del ragazzo furono di nuovo aperti, prima ancora che capisse cosa stava succedendo, il ninja nudo gli infilò la mano destra in bocca, facendosi mordere. In un istante il braccio rotto di Noroi tornò intero. Ah, sei messo peggio di quello che pensavo, certo che sei gracilino eh. Il folle si fece quindi mordere ancora due volte, riparando completamente tutto quello che l'energumeno dalla coda corvina aveva rotto, tranne ovviamente la fiala, ma non solo! Noroi avrebbe infatti potuto notare che le ferite della malattia che gli segnava il volto erano in parte regredite, diminuendo anche il dolore che normalmente gli provocavano!
    Allora... Noroi hai detto? Mm, ok, avrei detto qualcosa tipo Oda. Comunque, viaggiare e distruggere i villaggi è il mio lavoro. Si tratta di un mestiere duro e la paga e scarsa, ma qualcuno deve pur farlo. Kuso s'interruppe un attimo per fissare il vuoto. Come sarebbe che non è vero? Dici sul serio? Ma pensa...Allora Noroi, pare che alla fine non sia un vero lavoro, chiamiamolo quindi hobby. Quello che ti sto dicendo è: credi nel destino?
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    Post primo - Le cannucce




    Uhhhhh. Stai calmo. I muscoli del folle fremevano sotto la sua pelle mentre immobile sorseggiava uno dei peggiori rum di Caracas in una delle peggiori bettole dei confini di Ame. Come? Perché una bettola di Ame dovrebbe avere il peggior rum di Caracas? Non ce l'ha, Kuso se l'era portato da casa. Lo so, lo so, non è assolutamente educato, ma è un periodo che veramente non ha spicci poverino. UUUUUUUUUUH. Devi. Stare. Calmo. Come faccio a stare calmo?! A momenti da quella porta entrerà GIONNINO! Lo so, ne siamo tutti felici, ma devi comportarti come se non t'importasse.
    Con intensità inaudita il ninja cremisi continuava a fissare l'ingresso della locanda, sussultando ogniqualvolta la porta veniva aperta; era talmente in tensione che non riuscì a controllare la forza della mano nella quale cingeva il bicchiere di rum, facendolo esplodere in mille pezzi di vetro. Oh, diamine. Oste! Mi scusi molto eh, mi servirebbe un altro bicchiere. Vuoto. Disse con gentilezza mentre continuava a comportarsi come se non stesse bevendo roba portata da casa. Senza fiatare l'uomo oltre il bancone dove il folle era seduto gli porse un altro bicchiere. Ah, lo sapevo che con fare gentile si può ottenere tutto. Certo, oppure dipende dal fatto che l'ultimo tipo che te lo ha fatto notare adesso mangia attraverso una cannuccia. Dici che si sta comportando così perché anche lui vorrebbe ricevere in regalo una delle mie bellissime cannucce speciali? Lo suppongo. Ma le ho finite! Allora ci rimarrà molto male. Oh no! Eh sì.
    Ora, oltre ad essere strepitante per l'arrivo del futuro amico, Kuso doveva fronteggiare anche l'ansia che l'oste scoprisse che aveva finito le sue meravigliose cannucce, quelle che fanno tutti i giri e quando ci passa il liquido dentro tipo s'illuminano, avete presente? Ecco, quelle.
    Il corpo del folle era madido di sudore mentre cercava di fissare sia l'oste, come se questo potesse esorcizzare le proprie terribili colpe, che la porta d'ingresso. Così finirai con lo spezzarti il collo.
    Fu proprio allora che un individuo mascherato.. Mascherato... non esagerare, gli copre appena metà volto... Sta zitto che è gionnino. Gionnino! ... entrò nella locanda, comportandosi come se quel luogo gli appartenesse.
    Il ragazzo avanzò lentamente per poi sedersi al bancone ed ordinare in malo modo da mangiare, fin lì tutto bene, alla fine si stava approfittando di una condizione creatasi spontaneamente, ma forzare la mano di certo non si rivelò una mossa geniale. Se fino ad allora infatti il fatto che si trattasse di colui che aveva eliminato Kagemishira era una verità non detta, il suo dichiararlo apertamente aprì per lui delle strade che non avrebbe, probabilmente voluto percorrere.
    Il giovane, intento a divorare con diletto la propria zuppa, non lo sentì neppure arrivare: un colpo secco da dietro la nuca gli fece piantare la faccia nel piatto stordendolo. Nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo che un secondo colpo , stavolta laterale, impattò con forza contro il suo braccio destro, fratturandogli l'omero e scaraventandolo un paio di metri alla propria sinistra, praticamente tra i piedi del folle più bello di questo forum.
    Frastornato e dolorante, Noroi avrebbe potuto alzare la testa per vedere un tipo alto circa un metro e novanta, molto muscoloso e dai capelli lunghi e corvini raccolti in una coda, sovrastarlo con in mano la gamba di una sedia: chiaramente quello che restava dell'oggetto con cui lo aveva appena colpito. AHAHAHAHAHAH! Rise l'uomo con vigore, mentre guardava il povero Noroi dall'alto verso il basso. Ma guarda un po', a volte il destino ci regala delle gioie! Disclaimer, io non la penso così. Ho speso mesi nel cercare l'assassino di mio fratello... Perché ti sei fermato? Cazzo non ho chiesto a Shiltar quale dei due fosse il nome e quale il cognome. ... Fratello! Colto da un raptus di rabbia il gigante sollevò la gamba destra e slanciò con forza verso il fianco sinistro del ragazzo, non solo provocando dei danni, ma anche , come poi Noroi avrebbe avuto modo di scoprire, infrangendo l'unica boccetta di liquido palustre che aveva con sé. E tu ti presenti qui, spavaldo. Beh, mio fratello doveva essere più debole di quello che dicevano, uomo mascherato, perché non vali poi molto. E, con un sorriso sinistro dipinto sul volto, tentò ti colpire con forza la testa di Noroi con la gamba della sedia ad una velocità tale che per lui sarebbe stato possibile sopravvivere, l'unica cosa che poteva fare era chiudere gli occhi e pregare che non facesse troppo male. 
    Il colpo avrebbe quindi fracassato il suo cranio se.... se... Kuso? KUSO! Eccomi! Che stai facendo? Tocca a te! Lo so, scusami, ma l'oste continua a fissarmi, è come se mi scrutasse nell'anima. So che sa che ho finito le cannucce e so anche che sa che so che lo sa. Per cortesia, ti potresti concentrare un attimo sul fatto che a gionnino sta per essere aperta la testa come un cocco a Calafuria in una calda giornata d'Agosto? Grazie. Ok, hai ragione... ma quello sguardo... KUSO!
    Il colpo, sulla testa di Noroi, non ci arrivò mai. Quando il ragazzo riaprì gli occhi, pochi secondi dopo, l'unica cosa che vide sopra di sé fu la faccia mascherata del folle che si era chinato su di lui fino quasi a toccarne il naso con il proprio e frapponendo la sua testa tra lui e l'arma improvvisata. Ciao! Mi chiamo Kuso e, che tu lo voglia o no, sarò tuo amico!
    E tu chi cazzo sei? Sbottò il fratello di Kagemishira, a cui non sto neppure a dare un nome... o un cognome.. insomma sto tipo sbotta, ok? Guardò il folle, poi la sua mano sinistra che cingeva solo trucioli della gamba della sedia. Intanto il ninja cremisi si era messo in piedi ed aveva preso posizione tra l'uomo e Noroi, rivelando ad entrambi il proprio possente copro pieno di cicatrici nella sua totale magnificenza, soprattutto al ragazzo, che aveva a circa un metro i marmorei glutei dell'uomo dalla maschera scarlatta. Io.. l'ho letteralmente appena detto. Non sei un buon ascoltatore eh? Pff, che tipo! Concluse il folle con un sorriso mentre si rivolgeva a Noroi. L'avversario, senza perdere tempo, scagliò una serie di colpi sul corpo del folle che non reagì minimamente, tanto da parere che non li avesse neppure sentiti. Stai messo male eh? Chiese a Noroi mentre l'altro uomo continuava a colpirlo senza alcun effetto. Sai, sarei potuto intervenire prima, ma quell'errore nel titolo della discussione mi ha proprio dato fastidio. Si scrive YAMABUSHI, senza la N! ADESSO BASTA! Urlò l'uomo estraendo un lungo pugnale.NON IGNORARMI! E si avventò contro il folle che, ancora una volta, si limitò a sospirare. E va bene! Disse quindi il ninja cremisi scocciato mentre la lama si piantava nel suo petto, ma senza andare in profondità quanto avrebbe dovuto. In un istante nella stanza si espanse un suono, come un colpo di fucile, probabilmente solo Noroi si sarebbe reso conto che il folle aveva colpito la faccia dell'avversario con il palmo della mano; tutti gli altri avrebbero semplicemente visto crollare a terra il corpo dell'uomo dalla coda corvina mentre la sua testa veniva sparata verso la parte opposta della stanza. Allora. Riprese Kuso rivolgendosi verso Noroi e mostrandogli il petto, privo di qualsivoglia ferita. Dimmi un po', chi sei di preciso? E perché vai a giro a prenderti i miei meriti riguardo a Kagemishira?


    Edited by S h o ! - 19/3/2020, 10:26
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