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    OUT OF TIME

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    Harumi si morse il labbro per trattenere la marea di emozioni che le sgorgavano in petto alla vista del suo mentore ridotto in quelle condizioni. Da quando aveva imparato a convivere con la sua metà più oscura aveva smesso di reprimere i suoi sentimenti, ma rimaneva ancora sorpresa da quanto violentemente la scuotessero avvenimenti che una volta l'avrebbero lasciata indifferente. E la visione di Eiatsu ridotto all'ombra di se stesso, con le carni scavate dall'impietoso scorrere del tempo e lo sguardo folle di chi ha attraversato l'inferno, la faceva tremare di rabbia. No, forse rabbia era troppo poco per descrivere il disgusto che provava in quel momento. Ignorò il sommovimento all'altezza dello stomaco, segno che la sua furia aveva raggiunto Matatabi, destandolo dal suo eterno dormiveglia.

    L'eliminatore aveva scelto volontariamente di sottoporsi al peggiore dei supplizi al solo scopo di salvarla, insieme agli altri membri della loro famiglia allargata. Poco importava che non fosse la stessa Harumi che conosceva, ma solo una versione alternativa. Il disgusto per la sua debolezza si mescolò alimentando la rabbia. L'aveva protetta attraverso i cicli immutabili e lei non era stata in grado di fare nulla per aiutarlo. Strinse i pugni, rimanendo immobile mentre colui che l'aveva accolta farneticava. C'era un senso nelle sue parole, dagli strati di disperazione emergeva un fioco lume di speranza. Forse le sue sofferenze erano giunte al termine, forse era giunto il momento propizio, forse...

    Mentre Kensei Hito dava la sua risposta, la giovane otese fece un passo avanti, stringendo il braccio dell'uomo senza badare al sudiciume che lo ricopriva. Eiatsu, ti ringrazio per averci dato la possibilità di raggiungere questo punto, sei stato incredibile. Poche parole, inutili per risolvere il dramma che li trovava coinvolti, ma che potevano toccare l'anima piegata dell'essere umano che aveva di fronte e donargli un minimo di sollievo. So che non sono la tua Harumi, ma ti garantisco che è fiera di te e di averti potuto aiutare nel tuo piano, sacrificandosi per riprodurre il rituale. Lo sapeva perché l'avrebbe fatto anche lei se le fosse stato richiesto, senza pensarci due volte. Ora non sei più solo, per quanto sia arduo il compito che ancora ci aspetta lotteremo al tuo fianco. Lasciò correre lo sguardo sui compagni che il fato le aveva messo a fianco. Avrebbero dato tutti il massimo, ne era certa.

    Il gruppo si era diretto di corsa verso l'origine del boato, identificato correttamente dai due otesi nella biblioteca. Ciò che vi trovarono riempì il loro cuore di gioia e al contempo di terrore. Al suolo, più o meno doloranti, ma vivi, giaceva quella che Harumi considerava la sua famiglia. A sovrastarli, tre individui che non conosceva, ma che identificò immediatamente come i responsabili dell'incubo dove erano stati precipitati. Il fremito che percorse il corpo della jinchuuriki era a metà tra la furia accumulata pronta a scatenarsi e il terrore per l'apparizione davanti a lei. Il suo corpo ne percepiva istintivamente la pericolosità e il Nibi stesso gemette mettendola in guardia.

    Le parole pronunciate dall'uomo, se davvero era tale, ricoperto di fulmini diedero ragione al pensiero esposto poco prima da Etsuko: il tempo era la chiave e a quanto pare non era infinito neanche per loro. Anzi, sembrava quasi che la situazione si fosse ribaltata e gli infiniti cicli a loro disposizione fossero agli sgoccioli. Altrimenti perché tanta fretta di agire? Bisognava solo guadagnare tempo impedendogli di mettere le mani sullo strumento. Ma lei poteva fare qualcosa? Mentre studiava la situazione indecisa sul da farsi, gli eventi presero forma intorno a lei lasciandola incapace di reagire.

    Akira ormai oltre ogni ragionevole sopportazione balzò in avanti desideroso di rivalsa, innescando la reazione della creatura. La giovane portatrice del Due Code fece solo in tempo a vedere il kiriano sbalzato all'indietro prima che il suo sguardo diventasse nero. Nei pochi che le rimanevano intuì che il tonfo sordo subito coperto da un incredibile boato era il suo corpo che sbatteva contro il suolo a seguito della saetta che l'aveva investita. Poi nelle sue orecchie rimase solo un rumore bianco di fondo, un fastidioso ronzio mentre null'altro percepiva. A quel punto perse i sensi.

    Prima il proprio respiro appena distinguibile. Un vago disagio, come quando nella lotta per svegliarsi non si percepisce ancora il proprio corpo. Una sensazione di calore alla fronte dove aveva battuto la testa. Hai intenzione di dormire ancora molto? Harumi batte debolmente le palpebre senza mettere tuttavia a fuoco. Il divertimento sta per iniziare, non voglio perdermelo. Il Nekomata stava fremendo, ormai completamente sull'attenti. Non era nelle condizioni di approfittare della momentanea debolezza della sua ospite, né forse l'avrebbe fatto a cuor leggero come in passato. Rimaneva comunque un demone pieno di rancore, desideroso di fuggire alla sua prigionia. Che fine hanno fatto tutte le belle parole di prima? Stai tranquillo, ci pensiamo noi... La kunoichi grugnì di dolore, indispettita dalle provocazioni del Gatto. Soprattutto perché la toccavano nel vivo.

    Il marionettista ha fatto qualcosa prima che fossimo colpiti, vuoi sprecare il suo sacrificio? In realtà il Due Code non sapeva in che condizione versasse l'Abara, ma aveva percepito chiaramente che si era intromesso impedendo che il colpo li prendesse in pieno e facendo sì che l'elettricità si scaricasse al suolo con i fili metallici che utilizzava nei suoi costrutti. Tuttavia la ragazza era ancora inchiodata a terra e stava riprendendo solo gradualmente la sensibilità agli arti. Ti presterò parte del mio potere, ma quando sarà il momento facci uscire mi raccomando. L'energia sovrannaturale del Demone iniziò a scorrere nel corpo della giovane, risanandone le ustioni e ponendo termine al sanguinamento dal taglio al capo. Ancora un poco e sarebbe stata in grado di unirsi alla lotta. Solo noi possiamo prendere la testa di Diogene Mikawa!




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    Il lago del mistero


    Post 11 ~ Aftermath

    Sebbene Shin non ne comprendesse il motivo, la creatura sembrava indebolita, quasi intimorita dalla sua determinazione e non oppose la resistenza temuta al suo pugno, che la sbalzò via senza problemi, né alla successiva combinazione con l'amico di tante battaglie. Il Signore della Vergogna ebbe una nuova onta di cui pentirsi quando gli inflissero il colpo di grazia, rimandandolo sul piano immateriale. Il giovane non sapeva se il merito finale fosse da attribuire ai suoi fendenti, di certo mortali, o al potere mentale dimostrato da Etsuko, ma si poteva definire senza dubbio un riuscito lavoro di squadra.

    Ce l'abbiamo fatta?

    Il Kinryu osservò la scena stupefatto, quasi incredulo di essersela cavata così facilmente. Rinfoderata la spada espirò lentamente mentre regolarizzava il suo flusso di chakra con la chiusura delle porte. Il dolore era sopportabile grazie all'uso ridotto, ma la fatica richiesta dalla tecnica proibita si fece comunque sentire. Eppure, quella sofferenza lo fece sentire vivo, vivo e determinato a raggiungere il suo obiettivo. Era una prova della sua volontà, di quel credo che aveva professato di fronte ad Haji e ai suoi compagni. Una cicatrice da esibire con orgoglio.

    Etsuko, credi che sia meglio distruggere i simulacri o lasciarli così come sono? Nasconderli da qualche parte, che ne so gettarli in mare ad esempio, potrebbe farci guadagnare tempo?

    Il trio si era inoltrato nel magazzino sotto la guida del foglioso. Se Kato era più preoccupato per i tre membri del suo clan, sopravvissuti sebbene fossero stati coinvolti nella prima scaramuccia contro il mostro, ma ancora incoscienti, l'Akuma avrebbe di certo riservato la sua attenzione sulle statue, di cui lui solo conosceva il vero significato. Dopo aver perlustrato attentamente il posto alla cerca di altri indizi, per quanto irrilevanti, su dove potesse trovarsi il samurai, sarebbe tornato da Kato, mormorando a bassa voce.

    Che dovremmo farci con loro? Li uccidiamo nel dubbio? Etsuko, puoi controllare se risultano collegati in qualche modo a quelle creature? In quel caso sarebbe facile rintracciarli. O magari le stanno alimentando con la loro forza vitale.

    Era chiaro che, non essendo un esperto, stava procedendo a tentoni, ma sapeva quali erano i rischi e aveva delle idee chiare su come limitarli. Nel caso non fosse emerso nulla da un'analisi del kiriano Shin si sarebbe limitato a scuotere la testa e avrebbe lasciato che fosse lo Yotsuki a decidere della sorte dei suoi compagni di clan. Prima di quello però Kato sembrava voler fare il punto della situazione una volta stabilito che il posto, almeno al momento, era sicuro. Condivise informazioni invitando Etsuko a fare altrettanto e il giovane della Foglia rimase ad ascoltare, intervenendo solo in un secondo momento.

    Credo di aver capito il concetto dietro queste creature grazie alla tua spiegazione. In questo caso se tengono fede ai loro nomi Kokai rappresenterebbe il rimorso e Memai la vertigine...

    Tutta quella situazione sarebbe stata difficile da credere se non l'avesse vissuta in prima persona, e se non avesse dovuto affrontare misteri ben più imperscrutabili, tra cui le pergamene di Indra nominate dell'otese. Se l'ultima venuta era collegata ad un sentimento relativamente gestibile, al solo pensiero di dover subire di nuovo quell'attacco mentale da parte dell'altro imbattuto un brivido gli corse lungo la schiena. Sapeva già a cosa si sarebbe attaccato per cercare di distruggere alla sua psiche, quel ricordo era già lì a galla, pronto per essere afferrato. Il chunin si voltò dando un momento le spalle ai compagni mentre tornava padrone di se stesso. Non voleva rivederla. Non così.

    Alla fine erano tornati nel covo del Pagliaccio. Ancora un volta lo shinobi lasciò che fosse l'amico a spiegare la situazione. Sembrava stranamente a suo agio nel rapporto con lo strano individuo, ma non riuscì a indovinarne il motivo e prese per buona la spiegazione che sapeva di trattare con un Hayate. Se c'era qualcosa da aggiungere su come combattere quei mostri che potesse essere utile ai loro alleati sarebbe toccato al kiriano aggiungerlo. Da parte sua, Shin si sarebbe fatto nel frattempo curare dall'evocazione di Kato o da chiunque altro fosse disponile [Nota]Non avendo cure da autoapplicarmi ti lascio la decisione su quanto recupero.. Però li sovvenne infine una considerazione e si rivolse alla Virtù.

    Nel caso dovessimo affrontare il samurai non so quanto sia in grado di utilizzare i poteri della sua spada, ma potrei trovarmi in difficoltà contro di lui con questa. Avrebbe un'altra arma da prestarmi?

    Con la mano poggiata sull'elsa di Luglio era chiaro a cosa si riferiva. Se davvero poteva recidere il collegamento con Uso ciò limitava le armi a sua disposizione. Inoltre poteva essere già a conoscenza delle sue caratteristiche peculiari. Meglio avere un piano di riserva se possibile. Chiedere non costava nulla. In ogni caso sarebbe giunto presto l'orario concordato con Yato per il meeting, quindi avrebbero dovuto rispiegare anche a loro la situazione, omettendo dei particolari, ma senza riservarsi informazioni utili per battere quei mostri.

    Restava il problema di trovare il loro obiettivo prima che questo terminasse il suo piano, qualunque esso fosse. Se puntava a creare un'armata di quelle creature a metà tra un incubo e un fantasma, idea folle, ma sensata agli occhi di una persona senza nulla da perdere, avrebbe dovuto obbligatoriamente tornare alla villa oppure nel santuario sotto il lago, ma in entrambi i luoghi era complicato tendergli un agguato. Memai stava sistemando la barca, a quanto aveva detto Kato, quindi probabilmente stavano approntando un nuovo viaggio. Sorprenderli la mattina poteva funzionare, anche se il rischio di coinvolgere dei civili c'era. Ma in prospettiva se avessero eliminato la minaccia il villaggio avrebbe sicuramente potuto dormire di nuovo sonni tranquilli. Potevano accettare un piccolo sacrificio per un bene maggiore.

    Prima però dovevano recuperare Yato e, possibilmente, Zoruto. Non perché nutrisse fiducia o simpatia per alcuno dei due, tuttavia era innegabile la loro utilità come carne da cannone, specie il nerboruto otese. Con loro le opzioni strategiche si allargavano, soprattutto considerando il calibro dei loro avversari. E se lo Yotsuki doveva rimanere quanto più possibile all'oscuro, Yato invece aveva un cervello fine da sfruttare per aiutarli a elaborare una tattica vincente. Consapevole che ormai l'ora si era fatta tarda, Shin alzò lo sguardo in direzione della porta, aspettandosi di sentir bussare il compagno della Foglia da un momento all'altro. Il punto di ritrovo era ben chiaro, e di sicuro non si sarebbe perso in quel buco di paese. Se non fosse comparso le spiegazioni erano solamente due: o Zoruto stava facendo qualcosa che andava tenuto sott'occhio, a costo di tardare, oppure erano finiti in qualche guaio molto grosso. Inaspettatamente considerati i loro trascorsi, il Kinryu si ritrovò a desiderare che non gli fosse successo nulla.

    Chakra: 63.5/100
    Vitalità: 12/20
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 750
    Resistenza: 700
    Riflessi: 725
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Accendino × 1
    • Bansou no Shichigatsu - Luglio di Accompagnamento × 1

    Note
    Equipaggiamento Debilitante indossato [-2 velocità]
    Ferite: 4 Leggere (braccio sx)

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    il trono vuoto


    7

    Harumi aveva seguito il suo istinto e si era recata nei recessi più segreti di Villa Mikawa. Mentre scendeva le scale cercò di esprimere una preghiera, ma non sapeva a quale divinità rivolgerla. Avendo vissuto una vita come la sua era difficile credere nell'esistenza di esseri superiori, ai quali interessasse il loro destino almeno. Eppure dopo tanta sofferenza aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo, quindi forse la speranza era davvero l'ultima a morire. Persa in quel pensiero, si lasciò andare ad un'espressione di stupore alla vista della cripta. Similmente ad un fonte battesimale blasfemo, il suo centro era ricolmo di sangue. Aveva già visto quella scena. Era impressa nella sua mente in modo indelebile. Eppure qualcosa era diverso... Sbagliato. Il liquido era melmoso, di un colore malato, privo di vitalità, quasi mancasse il cuore di quell'antico rituale. La giovane portò una mano davanti alla bocca e corse su per le scale. Doveva avvisare gli altri. La sua intuizione poteva rivelarsi sbagliata, ma se non lo fosse stata...

    L'indizio racchiuso nel libro conduceva allo stesso punto indicato dall'intuito della kunoichi, l'unico residente nella Villa a non essere scomparso. Lo sguardo negli occhi della ragazza faceva chiaramente intendere che avrebbe voluto dire qualcosa, ma il Mizukage si sarebbe rivelato irremovibile nella sua volontà di sistemare prima la sua protesi e lei lo lasciò fare, stringendo le labbra dopo essersi limitata a correggerlo una volta sola. Il mio nome è Harumi. Lo guidò, insieme a chi volesse seguirli, giù per le scale, disarmando le trappole e premunendosi di avvisare Diogene perché cambiasse i codici, una volta che fosse stato in grado di farlo. Presto, sperava.

    La jinchuuriki lasciò che fosse prima Kensei a parlare, dando sfoggio delle sue conoscenze teoriche sui rituali Mikawa. Tuttavia non poteva competere con l'esperienza personale avuta dalla fanciulla, la quale infatti si sarebbe infine fatta avanti per colmare le sue lacune. Ho già visto questo rituale. Durante quella che ritenevamo l'ennesima assenza del Kokage... In realtà il suo corpo giaceva qui sotto, ricoperto di sangue fresco, in attesa dell'ultimo sacrificio, una scintilla per risvegliarlo. Non come Diogene Mikawa, ma come simulacro di Khorne. Un brivido corse lungo la schiena della ragazza che omise di specificare come l'agnello sacrificale richiesto dal dio oscuro fosse proprio lei e ciò che custodiva, il demone a Due Code. Quella volta siamo riusciti a sconfiggerlo, anche se non è stato...facile. In effetti, quella volta lei era semplicemente morta. O per lo meno avrebbe dovuto esserlo. Il sangue Mikawa che scorreva nelle sue vene era la testimonianza che per una volta nella sua vita Diogene aveva messo qualcun altro davanti a sé. Tuttavia il sangue sembra privo di energia, e non vi è alcun corpo, perciò... So che può suonare stupido, ma considerando quello che abbiamo visto con il pendolo... Potrebbe essere che ci troviamo nel passato, per essere più precisi in un giorno indeterminato prima della liberazione di Diogene-sama. Forse qualcuno voleva poterlo colpire proprio nel momento in cui era più debole, privo di conoscenza e prima che il dio si risvegliasse. Harumi osservò la reazione di Kensei ai suoi vaneggiamenti, rifiatando. Oppure si tratta solo di una coincidenza, e il rituale ha un altro scopo che ora mi sfugge. Mi dispiace non poter essere più utile, io... La fanciulla si interruppe, abbattuta per la sua impotenza e con un ansia montante.

    L'ultimo luogo da perlustrare era il laboratorio dove Fyodor conduceva i suoi esperimenti, mangiava, dormiva, insomma viveva. La ragazza c'era stata in precedenza, ma non si era mai trattenuta a lungo. A differenza dell'ambiente freddo, ma ordinato e pulito dove il suo padrino conduceva i suoi esperimenti sui cadaveri, lì sotto regnava una sorta di caos organizzato, ma piuttosto inquietante. Eppure mentre si allontanava dal centro della Villa proseguendo nei cunicoli sotterranei Harumi realizzò quanto si trovasse vicino ai margini della magione. Una casualità che si rivelò una fiaccola di speranza. Il gruppo non impiegò molto a trovare il nascondiglio e ad aprirsi una strada e Harumi li lasciò fare rimanendo in disparte per non intralciare, ma appena vide il volto al di là della porta fu la prima a gettarsi verso di lui con un grido soffocato. EIATSU! Per quanto emaciato e con la barba incolta, avrebbe distinto quei lineamenti tra milioni. L'uomo a cui era più legata li osservava con occhi severi. Doveva essere sopravvissuto al di fuori della bolla temporale grazie ai viveri lasciati dal padrone dell'antro, ma la sue condizioni sembravano quanto mai precarie.

    Il suo primo istinto fu quello di abbracciarlo e constatare il suo stato. Tuttavia la ragazza capì subito dal suo tono che non c'era tempo per lasciarsi andare a sentimentalismi, se non voleva rendere inutile il suo sacrificio. Mordendosi le labbra e trattenendo le lacrime, lasciò che fossero gli altri a rispondere. Erano stati loro a manipolare il libro e per quanto riguardava l'artefatto non aveva idea a cosa si riferisse, salvo che il sangue manipolato da Kensei non avesse rivelato sorprese. Aveva mille domande in testa, ma si impose di non farne alcuna, salvo l'unica che poteva dare loro una speranza di futuro. Cosa dobbiamo fare Eiatsu? Mi fido di te. Qualunque fosse stato il piano, qualunque richiesta avesse formulato l'uomo, lei avrebbe obbedito ciecamente, lasciandosi guidare dalla sua esperienza. L'aveva già salvata una volta, contro ogni previsione.



  4. .

    Arte della Guerra


    I

    Le ali del corvo sfidarono coraggiosamente le violente correnti ascensionali che si scontravano contro le falesie a strapiombo sui flutti di Kiri. Il volatile aveva compiuto la traversata dello stretto braccio di mare che separava l'isola dal Continente senza soste, tale era l'urgenza impostagli dalla voce del padrone, e quando raggiunse il suo obiettivo era ormai stremato. Ciò nonostante adempì al suo compito, recapitando il messaggio nelle mani di una giovane ragazza alle prese con rotoli di pergamena tanto antichi a sembrare sul punto di sgretolarsi al solo guardarli. Bravo, ora riposati qua al calduccio. Gli occhi intelligenti del corvo si fissarono sul destinatario per un breve istante prima di emettere un acuto cra di risposta ed iniziare a riordinare il piumaggio scomposto dalle folate invernali.

    Diversi sentimenti trapelarono sul viso di Harumi man mano che proseguiva nella lettura della missiva. Era di certo contenta di poter tornare a casa, molto prima di quanto aveva previsto in effetti, ma il motivo era tra i peggiori possibili. Una guerra era esplosa alle porte del Suono, nei territori dell'Erba. Non serviva essere un esperto di geopolitica per capirne le ripercussioni ed il motivo per cui era impensabile rimanerne fuori. Diogene doveva essere frustato per essersi ritrovato improvvisamente nella parte della vittima e non dell'aggressore come aveva preventivato. I Cremisi l'aveva battuto sul tempo, sebbene avessero deciso di fare la loro mossa su un altro scacchiere. In ogni caso il Colosso aveva bisogno di lei, e questo la riempiva di un'immotivata gioia.

    La giovane prese rapidamente congedo dal Mizukage, il quale era già al corrente della situazione ovviamente. A differenza sua però aveva molte cose a cui pensare prima di partire, radunare le truppe, dare istruzioni da seguire durante la sua assenza ed altri ingrati compiti che solo un Capovillaggio poteva sostenere. Kensei Hito-sama, la ringrazio per essersi presa cura di me in questo breve periodo, spero di poter tornare a Kiri una volta terminata la guerra per proseguire le nostre ricerche. Io la precedo, ci rivedremo sul campo di battaglia. Con un lieve inchino la ragazza lasciò la stanza e si diresse verso il porto dove una feluca veloce l'attendeva per salpare alla volta di Oto.

    La guerra non aspettava i loro comodi, perciò una volta rientrata al Villaggio la kunoichi poté rimanere a Villa Mikawa appena qualche ora, il tempo sufficiente per abbracciare Yachiru e ricevere istruzioni da Eiatsu. Il padrone di casa era ovviamente indaffarato in ben altre, urgenti faccende, e non vi fu modo tra i due di incontrarsi. Harumi si diresse verso la località agricola di Yamashina con al seguito due ragazzine fresche di scuola come sue attendenti e un gruppo di sei giovani perfettamente identiche, se non per un fiocco di colore diverso tra i capelli di ciascuna che serviva a distinguerle, come guardia personale. Non si trattava di gemelle, bensì di cloni, una specialità del Suono fin dai tempi di Orochimaru, nati dal progetto fallito di mescolare diverse abilità innate. Nel loro caso si trattava di geni Yakushi e Yotsuki, ma i risultati erano stati di diversi ordini di grandezza inferiori alle aspettative. Potevano creare scintille con le dita e le loro ferite si rimarginavano leggermente più velocemente del normale, ma nessun incredibile potere. I responsabili dell'esperimento stavano per sbarazzarsi di tutte le sisters, come le avevano chiamate, ma Harumi era riuscita a salvarle e a trovargli un rifugio. Il loro numero era materia di dibattito tra i responsabili della struttura, perché pasti, letti e vestiti non corrispondevano mai al bisogno. Ed ora le più grandi, se un termine simile aveva un qualche significato per dei cloni, si erano offerte volontarie vista la carenza di personale in previsione della guerra. D'altronde Harumi era arrivata per ultima e le toccava accontentarsi di ciò che rimaneva.

    Nonostante fossero stati avvertiti prima del suo arrivo, radunare i coscritti richiese alla jinchuuriki più di quanto aveva preventivato. Quando infine la colonna partì dall'ultimo accrocco di capanne e si lasciò alle spalle i familiari che salutavano angosciati Harumi poté finalmente rilassarsi. La marcia procedette abbastanza spedita una volta che si immisero sull'asse viario principale grazie anche all'assenza di lenti carri per i rifornimenti, già convogliati al campo base. Giunsero in vista di Nanaki poche ore più tardi, attesi dagli attendenti di campo che rilevarono il comando del centinaio di miliziani raccolti dalla ragazza. Questa congedò i suoi assistenti dando loro appuntamento più tardi alle tende che li erano state riservate e si precipitò trafelata verso il centro di comando. Era certa che avrebbe trovato lì il Kokage. Si annunciò alle guardie fuori dalla tenda, attendendo ansiosa di essere ricevuta.

    Harumi Mikawa, a rapporto.


  5. .

    La famiglia Igashi


    Capitolo 13

    Harumi rivolse un cenno d'assenso a Ketsueki, contrariamente alle aspettative del nukenin per nulla toccata dai riferimenti macabri, e incredibilmente lo ringraziò. Grazie. Allora io vado, mi auguro di rivedervi in un'occasione migliore. Un Mikawa manipolatori di cadaveri sarebbe stato piuttosto a suo agio alla Villa, dove di certo avrebbe avuto modo di conversare con Eiatsu e Fyodor sui segreti della vita oltre la vita. Ma per il momento dovevano salutarsi, e l'uomo scomparve in una pozza oscura, lasciando la kunoichi sola. O meglio con Tasaki, ma questo non faceva che peggiorare la situazione.

    La giovane contò fino a tre dopo aver terminato di parlare. Tanto ci volle perché appunto Tasaki aprisse bocca e mandasse tutto all'aria, di nuovo. Solo che ormai aveva smesso di esserne sorpresa, e si sarebbe limitata a sospirare, attendendo un probabile responso negativo a quelle trattative. D'altro canto il suo obiettivo primario non era quello di prendersi un tè con gli astanti, bensì di costringere tale Kao a rivelare la posizione di Dorian, ammesso che la conoscesse davvero.

    Grande fu dunque lo stupore nell'apprendere che lo sconosciuto altri non era che Mazuri, o in alternativa un gemello separato alla nascita cui erano stati comprati gli stessi vestiti e giocattoli. Tuttavia ciò non aveva alcun senso, ammettendo che stesse facendo il triplo gioco, il che era anche plausibile, come aveva fatto a raggiungere il Pan-ya prima di loro, che si erano diretti verso di lui a marce forzate? In ogni caso era palese che qualcosa non andasse, ma purtroppo non ebbero modo di scoprirlo con le buone perché il Capovillaggio aveva preso la sua decisione dopo una breve riflessione.

    La kunoichi fu accecata dal fascio di luce improvviso, riparandosi troppo tardi il colpo, ma l'effetto sorpresa venne decisamente vanificato dagli ordini sbraitati dal comandante. Tuttavia a salvarla fu l'intervento della ragazzina balbuziente, che l'avvisò del pericolo imminente permettendole di difendersi chiudendosi a riccio. Percepì il calore di una fiammata, senza tuttavia esserne colpita, mentre invece alcuni proiettili rimbalzavano sul corpetto e sulle braccia, procurandole solo delle lievi ammaccature [Slot Difesa 1][Parata] Resistenza Blu+2, Protezione 25
    [Impasto] 1/2 Basso +2 Res

    Considerando l'attacco parienergia e la sua potenza ridotta dovrei annullarne gli effetti con l'impasto anche senza contare il corpetto.
    . Purtroppo rimaneva una tartaruga indifesa, almeno finché non avesse recuperato la vista, perciò tanto valeva rinforzare la sua armatura [Slot Tecnica 1]. Forse per merito della folta capigliatura, o per l'inesperienza dei miliziani, la prima raffica di colpi non centrò il bersaglio, infrangendosi contro le difese della giovane [Slot Difesa 2][Parata] Resistenza Blu+2, Protezione 15 + Corpetto 25
    [Impasto] 1/2 Basso +2 Res
    [Tecnica] +15 Protezione
    . Il terzetto nemico si fece nuovamente avanti, ma per loro sfortuna i pur irritati occhi dell'otese avevano ripreso a funzionare e difficilmente un attacco di quel tipo avrebbe avuto successo. Mentre i capelli fluenti tornavano della lunghezza usuale Harumi scartò lateralmente, in modo che le tre lance andassero a sbattere tra di loro al termine dell'affondo [Slot Difesa 3][Schivata] Riflessi Blu. Similmente con l'attacco successivo alla ragazza bastò abbassarsi di scattò, poggiando un ginocchio al suolo per essere pronta a scattare, per mandarli nuovamente a vuoto [Slot Azione 1][Difensivo] [Schivata] Riflessi Blu.

    Non voleva fare del male ai poveretti che non facevano altro che obbedire agli ordini, perciò stava pensando come renderli inoffensivi senza ferirli quando alle sue spalle percepì la presenza di Kao. Il martello gigante era di nuovo tra le sue mani e il modo in cui lo brandiva non faceva prevedere nulla di buono. Avendo avuto modo di osservare Mazuri fare qualcosa di simile Harumi non riflette più di tanto sul da farsi e si gettò nella direzione opposta di Tasaki, il primo su cui l'arma avrebbe impattato [Slot Azione 2][Difensivo] [Spostamento] Riflessi Blu+3
    [Impasto Basso]
    . Mentre si allontanava sentì però delle corde legarla. Un altro nemico l'aveva intrappolata ed ora il martello l'avrebbe colpita. Con quella convinzione chiuse gli occhi, ma invece di percepire il colpo il suo movimento di fuga venne accelerato e si ritrovò al sicuro a fianco della ragazza che prima l'aveva avvisata. G-grazie, ti devo la vita. Harumi era colpita dalla giovane che, nonostante la sua difficoltà a comunicare, ce la stava mettendo tutta perché l'ascoltassero. Con scarsi risultati, ma era l'impegno quello da considerare. E decise di contribuire nonostante la palese inutilità. La mia nuova amica qua ha ragione, non ho intenzione di combattere contro di voi! Stateci a sentire! In ogni caso avrebbe preparato un attacco rivolto a Kao: se avesse cercato di richiamare il martello a sé dopo l'ultimo attacco Harumi avrebbe tentato di deviarne la traiettoria con un kunai [Slot Azione 3][AaD] Forza Blu+3, Potenza 8 [kunai]
    [Impasto] Basso +3 For

    Si tratta di un'ipotetica che prende in considerazione il prossimo turno di attacco, perché alla fine di questo il martello non viene richiamato. Se non è possibile "spreco" lo slot per parlare con Ryugi.
    , facendogli perdere tempo per recuperarlo, urlandogli contro nel contempo. E tu smettila di lanciare il tuo martello in giro, è pericoloso!

    Considerando che si trovavano abbastanza distante dalla mischia, almeno sei metri da Tasaki che da bravo parafulmine stava concentrando su di sé tutta l'attenzione, l'accademica ebbe il tempo di passare una carta ninja ad Harumi, che iniziò a risponderle trafelata. Non molto, se non che è una qualche sostanza dagli effetti simili ad una droga, uno dei prigionieri sembrava in crisi da astinenza, continuava a ripetere "se faccio il bravo mi danno la nendo". Non conosciamo questa Nendo Potenziata, ma gli Igashi hanno nominato un antidoto di cui vogliono cedere i segreti ad Aimedacca in cambio del Sarto. Non so niente dei Perfetti, però... Una campanella avrebbe tintinnato nella testa della ragazza. Ecco perché Mazuri non aveva paura di Jinpachi. Quando parlava di "un piccolo sacrificio per la nostra causa" non intendeva quella degli Igashi. Probabilmente era uno di quei Perfetti nominati dalla collega. Un terzo schieramento di cui erano all'oscuro, ma che a quanto pareva aveva la chiave. Sospetto che uno degli Igashi appartenga ad un'altra fazione, e potrebbe trattarsi dei Perfetti. Inoltre...è identico a quell'uomo che voi chiamate Kao! Ma non riesco a spiegarmi come possa essere qui, era con noi fino a poco tempo fa... Ci sono troppe cose che non tornano, e noi stiamo perdendo tempo a convincere questa gente! Una maschera di palese frustrazione calò sul viso dell'otese, la cui pazienza era già stata messa a dura prova da due giorni a fianco di Tasaki e dalla sfilza di bugie che le avevano rifilato tutti fin da quando aveva lasciato il villaggio. A lei non interessava nulla di quella guerra per procura, Igashi e Aimedacca potevano continuare ad ammazzarsi tra di loro in quell'insulso angolo di mondo. Lei voleva solo ritrovare Dorian. Poi se ci scappava una dose di Nendo da far analizzare a Villa Mikawa o qualche altro souvenir tanto meglio, ma non era indispensabile. La jinchuuriki si voltò quindi verso la ragazza, sorridendole amichevolmente. Ah comunque io mi chiamo Harumi, e tu?



    Chakra: 49/75
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 7
    • Kaiken × 1
    • Wakizashi × 1
    • Bolas × 1
    • Makibishi × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Fumogeno × 1
    • Bomba Sonora × 1

    Note
    ///


  6. .

    giochi di guerra


    4

    L'intervento di Harumi non sembrò impressionare particolarmente i presenti e la fanciulla si mise a sedere con un sorriso stanco. Le informazioni in possesso dei due kage erano ovviamente più complete delle sue, così come ben più matura la loro esperienza del campo di battaglia. Sapevano cosa volevano e come ottenerlo. Non si sarebbero fermati davanti a nulla pur di raggiungere il loro obiettivo. E di lì a poco lo dimostrarono, toccando il vero cuore della questione, il motivo per cui la giovane kunoichi aveva accompagnato il Capovillaggio in quella delicata ambasciata.

    Nell'ascoltare la proposta del Mikawa, Harumi chinò il capo. Era preparata a quella possibilità, come ad altre ben peggiori, ma sentirla pronunciare dal suo padre putativo le lasciava una sensazione di pesantezza nel petto, residuo di un sentimento di cui aveva dimenticato il nome e che stava cercando di recuperare un pezzo alla volta, unendo i frammenti di quel vaso rotto fin troppo presto. Era abituata ad essere usata e poi abbandonata, ma quella volta, per la prima volta, si sentiva triste al pensiero. Forse si era illusa di poter passare una vita, se non tranquilla, per lo meno vicina ai suoi cari. Era l'essere separata da loro a renderla inquieta, o c'era dell'altro?

    La fanciulla scosse appena la testa per scacciare quei pensieri inconcludenti. L'aveva detto lei stessa: avrebbe fatto tutto ciò che fosse stato in suo potere, e anche oltre, per permettere a Diogene di realizzare il suo desiderio. Anche trasformarsi in un'arma. Rimanere a Kiri come ostaggio, a garanzia del prestito del Tre Code, non era tra le opzioni peggiori che potevano capitarle. E come aveva sottolineato lo stesso Colosso, avrebbe avuto modo di affinare le sue capacità sotto l'occhio severo di Kensei. Un modo squisitamente otese di prendere due piccioni con una fava.

    Harumi rialzò lo sguardo su colui che l'aveva accolta e le aveva dato una casa e un nome. Le sembrava dietro quell'aria di cupa serietà di intravedere un sorriso e ne fu lieta, un riflesso quasi incondizionato la fece sorridere a sua volta. In fin dei conti andava bene così. Quello era il suo modo di spronarla a migliorarsi, duro come gli uccelli che spingono i piccoli fuori dal nido per forzarli a imparare a volare, ma non privo di un significato più profondo. Stava a lei spalancare le sue ali e dimostrare di poter essere utile alla famiglia. Doveva, no, voleva, rispondere alle sue aspettative. Non gli avrebbe dato motivo di doverla abbandonare. Non di nuovo.

    Diogene-sama, la ringrazio per riservarmi un ruolo così importante.
    Non tradirò le vostre aspettative e metterò a frutto questa opportunità.

    La giovane, che si era alzata in piedi, si sarebbe dunque voltata verso il Mizukage e gli avrebbe rivolto un reverente inchino. Diogene non l'aveva detto espressamente, ma lei avrebbe comunque tenuto d'occhio l'alleato per assicurarsi che fosse pronto al momento della chiamata e non provasse a fregare Oto in qualche maniera. Sì, poteva essere più di una figlia data in garanzia per un debito. Sarebbe stata le orecchie e gli occhi di suo padre nell'isola della Nebbia.

    Kensei Hito-sama, mi affido a lei. Sembra che sarò sotto le sue cure per un po',
    la prego di addestrarmi secondo il volere le Kokage al meglio delle sue possibilità.

    La bambina senza nome era divenuta una Mikawa e più di quasi tutti gli altri aveva toccato con mano i segreti ancestrali su cui il clan poggiava. Poteva forse integrare quella conoscenza risalendo le nebbie del tempo fino a riunire le conoscenze Kenkichi con la comune origine nel sangue? L'avrebbe scoperto rimanendo al fianco del Mizukage.


  7. .

    La famiglia Igashi


    Capitolo 12

    Harumi stava avendo una pessima giornata. Per l'ennesima volta si chiese se la vita di Dorian, chiunque egli fosse, valesse l'immenso stress che stava accumulando. La causa, almeno per il cinquanta per cento, era proprio di fianco a lei. Nonostante i suoi strenui tentativi di scrollarselo di dosso, Tasaki continuava imperterrito non solo a seguirla, ma pure a tampinarla con commenti inopportuni, sguardi lascivi e tentativi più o meno riusciti di palpeggiamento. Più di una volta aveva pensato di lasciar compiere a Matatabi un atto di umana giustizia, con buona pace degli abitanti della zona che sarebbero finiti in mezzo alla furia bestiale del Demone a Due Code senza averne nessuna colpa. Trattenendo l'ennesimo sospiro aveva respinto la tentazione e si stava godendo un po' di spazio dallo scomodo compagno visto la loro posizione occultata che gli impediva di muovere un solo muscolo. Almeno in teoria se non voleva farsi beccare subito. Ma forse per lui il fondoschiena della kunoichi valeva il rischio.

    Tuttavia la scena alla quale assistette contribuì solo ad aumentare il livello di stress a cui era già sottoposta, riempiendo l'altra metà lasciata disponibile dal maniaco. Sulle prime non capì che cosa stava accadendo, ma ci mise poco per rendersi conto che i due tizi, che sotto ogni punto di vista non appartenevano né ad uno schieramento né all'altro, si stavano facendo intortare ben bene. O in alternativa erano loro quelli che erano stati imbrogliati, sebbene avesse qualche vaga prova che indicasse in direzione opposta. I due Accademici, o nukenin assoldati che fossero, per lo meno espressero la propria perplessità ad alta voce, o per iscritto nel caso della ragazzina. Gli occhi dell'otese di ridussero a fessure simili a quelle di un gatto, ma riuscì a cogliere buona parte dei messaggi che sventolava in tutte le direzioni affinché tutti i suoi interlocutori le potessero vedere. Più ascoltava, o leggeva, più si rendeva conto di una cosa. Era tutta una montatura. Ma da che parte stava la verità? E come poteva intervenire?

    La pupilla del Mikawa spremette le meningi cercando di elaborare un piano d'azione. Ketsueki avrebbe voluto che lasciassero allontanare quella gente per parlare da soli con Pan-ya, che era alla ricerca di un antidoto e dei suoi compaesani rapiti. A meno che non ci fossero altri otesi coinvolti nella faccenda, sperava che fossero loro ad avere le risposte! Assurdo! Era stato evidentemente imbrogliato dall'altro tizio di cui aveva afferrato il nome grazie ad un foglietto della giovane, in teoria era lui Kao. Su di lui aveva capito tre cose: mentiva, millantava di essere di Aimedacca e asseriva di sapere dove si trovava Dorian. In pratica, si era appena messo un bersaglio enorme sopra la testa. Quanto all'altro mercenario, o forse accademico infiltrato visto che non aveva coprifronte, sembrava trovarsi lì per una faccenda personale. Una figlia scomparsa se non aveva sentito male? In ogni caso si era fatta un'idea. Restava da prendere una decisione unendo tutti gli elementi a sua disposizione.

    A Villa Mikawa le avevano insegnato molte cose. L'arte del sotterfugio, celarsi nell'ombra e fingersi qualcun altro. Aveva imparato i rudimenti della recitazione e come parlare per far abbassare la guardia ad un uomo. Come combattere pure, certo, ma era sempre la seconda opzione. C'era solo un piccolo problema. Dei diversi piani che stava formulando nessuno resisteva al rasoio di Tasaki purtroppo. Qualsiasi cosa avesse fatto, l'avrebbe inevitabilmente mandata a puttane per l'ennesima volta. Nel dizionario del troglodita non esisteva null'altra parola se non CARICA FRONTALE. La kunoichi si mise le mani davanti la faccia sul punto di piangere, ma non lo fece realmente. Si prese piuttosto quell'istante per ponderare la sua decisione. Se non poteva combatterlo, tanto valeva anticiparlo. Quella che stava per fare era una pazzia lontanissima dal suo solito modo di agire, ma era anche l'unico modo per limitare i danni. La giovane si schiaffeggiò le guance per darsi coraggio e far recuperare loro colore dopo l'appostamento al freddo, per poi alzarsi in piedi. Era il momento di entrare in scena.

    Harumi avrebbe chiesto al loro accompagnatore di sciogliere la tecnica illusoria che ne alterava l'aspetto, ma in ogni caso si sarebbe adattata [Abilità]. La prima cosa che avrebbe attirato l'attenzione di tutti i presenti, visto che nessuno aveva avuto ancora il tempo di allontanarsi, sarebbe stato un applauso affettato e chiaramente sarcastico. Poi la figura della giovane sarebbe emersa dai cespugli, le mani ben in vista che si univano e separavano ad un ritmo innaturalmente lento eppure ipnotico. Quando improvvisamente smise la magia si interruppe, ma proprio in quell'istante iniziò a parlare.

    Bene bene bene, ma che enorme immensa colossale pantagruelica gargantuesca montagna di cazzate! No vi giuro, se ne aggiungessimo solo un altro paio sarebbero abbastanza per raggiungere la luna! La giovane lasciò che le sue parole raggiungessero i destinatari prima di proseguire, senza dar loro tempo di intervenire. Se cercavate gli otesi, i brutti cattivi perfidi otesi, ebbene li avete trovati. Avrebbe fatto un inchino degno del miglior attore sul palco, ma quando si fosse rialzata sarebbe stato chiaro che non stava affatto sorridendo. Non credo che serva sottolinearlo, ma penso sia chiaro che vi stanno prendendo in giro, Pan-ya. Noi siamo qui solo per recuperare Dorian, o il Sarto come lo chiamate voi, e finora non abbiamo avuto fortuna nel trovarlo. Ma ecco, finalmente qualcuno afferma di sapere dove si trova! Magnifico! Ti chiedo soltanto una cosa... Per chi lavori? Perché si dà il caso che nelle nostra indagini abbiamo scoperto che Aimedacca l'aveva in custodia, ma se l'è lasciato scappare... Ed ora collabora con gli Igashi per ritrovarlo! Potete crederci? No? Beh sarei perplessa anche io se non l'avessi visto con i miei occhi. Quindi ora sentiamo, dove si troverebbe Dorian esattamente?

    Aveva mollato la bomba ed ora toccava agli spettatori reagire alle sue rivelazioni. Certo, potevano anche non crederle, ma per quale altro motivo si sarebbe fatta avanti così? Di certo non aveva nulla da guadagnare nell'imbrogliarli apertamente a quel punto. Io mi sono rivelata davanti a voi in segno di perfetta buona fede, oltre che per aprirvi gli occhi davanti alle stronzate che questo tizio vi stava rifilando. Harumi puntò un dito verso Kao. Se non bastasse, ho verificato che gli Igashi tengono un sacco di prigionieri nella loro base, dove li fanno lavorare stordendoli con la Nendo. Non escludo che Aimedacca faccia altrettanto, però purtroppo non ho ancora appurato di persona. E ormai mi fido solamente di quello che vedono i miei occhi, visto che qui la menzogna sembra lo sport nazionale. Fissò ancora il Pan-ya, che voleva giustizia per la sua gente, e i due sconosciuti che non riusciva a inquadrare, ma erano lì alla ricerca di qualcuno se non aveva frainteso. Posso condurvi da loro ed aiutarvi a liberarli, ma prima ho bisogno di trovare Dorian e metterlo al sicuro. Può rimanere anche ospite da voi se avete bisogno del suo aiuto per elaborare questo fantomatico antidoto, non ho lamentele basta che possiamo rimanergli accanto. Per evitare che sparisca di nuovo, si intende. Sembra che sia particolarmente bravo a farlo.

    Chakra: 54/75
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 7
    • Kaiken × 1
    • Wakizashi × 1
    • Bolas × 1
    • Makibishi × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Fumogeno × 1
    • Bomba Sonora × 1

    Note
    ///


  8. .

    Il legno della vita


    9

    Harumi osservò il ragazzino comparso dal nulla e ne ascoltò la risposta per nulla convinta. Affermava di non essere né un kami né un emissario, eppure la descrizione che diede del suo ruolo era quanto di più simile ad un sacerdote custode della foresta potesse venirle in mente. Tuttavia per non indispettirlo evitò di controbattere, lasciando correre. Notò subito che per loro quella era la Foresta della Vita, e sarebbe stato strano il contrario considerando come si ponevano nei suoi confronti. Alla menzione all'antica forma di chakra che percepiva provenire da lei un brivido freddo le corse lungo la schiena e dovette trattenersi dal mettersi in guardia. Il suo segreto non era più tale, ma a quanto pareva il compagno non aveva colto il riferimento. Presa dalla preoccupazione ci mise però alcuni secondi per comprendere a pieno le sue parole.

    E qualcun altro?

    Il sussurro era rivolta più a se stessa che allo sconosciuto, che infatti continuò a parlare come se nulla fosse. A chi poteva fare riferimento? Non all'auto proclamato medico kiriano, e probabilmente neppure alla Vipera del Suono che conosceva bene. Il ragazza della Foglia non si era inoltrato abbastanza a fondo nella foresta per poterlo prendere in considerazione. Rimanevano dunque Youshi e Masayoshi. Ci mise un poco, ma alla fine tutti i puntini andarono al loro posto. Ecco perché Hebiko l'aveva messo in guardia nei suoi confronti e cercava di tenerli lontani. Dunque quel feeling tra di loro aveva un motivo ben più profondo di quanto avesse sospettato. Anche il giovane sunese era un jinchuuriki. O per lo meno Harumi ne aveva il forte sospetto.

    Nel frattempo la conversazione era proseguita e l'Hangyoku aveva rivolto loro un'offerta difficile da declinare eppure al contempo pregna di incognite ed imprevedibili conseguenze. Abbandonare, seppur momentaneamente, i compagni era lecito considerando il bene della missione? Harumi era combattuta. In realtà era sicura che fossero in grado di cavarsela anche senza il suo supporto. D'altro canto, se penetrare oltre il Terzo Cerchio era veramente così difficile come prospettato da Ukoi, rischiavano di perdere un'occasione irrepetibile per anticipare gli avversari e farsi trovare preparati. Una volta nella Culla poi avrebbero forse trovato il modo di agevolare il passaggio anche per gli altri. Infine c'era quel riferimento al Demone. In che senso era affine alla natura più intima della Foresta? La fanciulla sentiva la necessità di indagare in quella direzione e la sua presenza era in quel caso fondamentale. Aveva preso la sua decisione.

    Ukoi stai tranquillo, se è veramente una trappola sarà per noi soltanto. Voi ricongiungetevi agli altri e riferite di quanto avete udito. Noi andremo avanti per anticipare i nostri avversari ed aprirvi una strada. Avrebbe dunque porto il suricata a Kiko. Koinu, per favore guidali da Masayoshi-kun e spiegagli la situazione. La ragazza si fermò un secondo rimuginando se rivelargli il suo segreto, magari con un sottile stratagemma per ingannare gli altri. In realtà sia Youshi che Hebiko erano a conoscenza della sua situazione, restava escluso quindi solo il sunese e lo shinobi di fianco a lei. Ma con lui avrebbe avuto modo di chiarirsi una volta lasciati il taglialegna e la ragazzina. Digli anche che non è l'unico a portare un fardello, e che potrebbe essere la chiave per superare la barriera tra il Terzo e Quarto Cerchio. Per il momento erano quelle le informazioni fondamentali. Avrebbero avuto tempo di approfondire l'argomento, se fossero entrambi sopravvissuti chiaramente. Dopo che si furono così congedati Harumi si voltò verso Fudoh e gli fece un segno di assenso con la testa per poi rivolgersi all'Hangyoku.

    Andiamo.

  9. .

    Le parole del tradimento


    III

    La situazione nella piccola stanza non sembrava sul punto di sbloccarsi in nessuna delle due direzioni. Né il Kinryu né l'Apprendista avevano motivo di investigare sulla faccenda, eppure i due Kenkichi sembravano animati da uno zelo fin troppo eccessivo. Approfittando dello scambio tra i tre kiriani, Shin rilesse la missiva cifrata, schioccando infine la lingua prima di riporla. Confermava la sua prima impressione: la situazione non gli piaceva per niente. Inoltre un vago senso di disagio iniziò ad aleggiargli attorno. Veramente Kensei Hito voleva metterlo, o meglio metterli, alla prova? Era plausibile che gli ultimi arrivati non ne sapessero nulla? Troppi buchi nell'ordito rendevano impossibile imbastire una trama di possibili spiegazioni, ma l'istinto gli suggeriva cautela. Per il momento avrebbe dunque continuato a pestare i piedi, fingendosi più idiota di quanto effettivamente era. O almeno così sperava.

    Io non c'ho capito un'acca, quindi non guardate me. Sono qui per imparare a usare la spada, non per fare la settimana ninjistica. Però vedo che voi siete più informati di me: cosa sarebbe esattamente questo Fuoco Nero di cui parlate?

    A quel punto era chiaro che i due non avrebbero accettato una risposta negativa da parte del giovane e del ragazzo mascherato, perciò si trattava solo di rallentare l'inevitabile. Sospirando esageratamente, il prigioniero-ospite si rivolse a Minarai, scrollando le braccia in segno di resa.

    Mi sembra che il tuo maestro ci abbia incastrati con questa caccia al tesoro. Non ci resta che assecondare questo loro capriccio per il momento, soprattutto se questo mi permette di riempirmi la pancia. Tuttavia sarebbe meglio se la mia faccia non fosse vista in giro, almeno finché il Mizukage non si sarà pronunciato... Non ti avanza per caso una maschera simile alla tua, Apprendista? Chi sa, forse per stasera potremmo divenire compagni, quindi tanto vale portarci avanti.

    Se Minarai avesse accettato di prestargli un'uniforme, sempre che ne avesse una di scorta, il foglioso avrebbe insistito perché andasse a prenderla prima di muoversi dalla stanza. Invece di intavolare una conversazione nell'attesa, lasciò che i due Kenkichi cuocesse un po' nel loro brodo, tanto che si misero a riflettere sul significato della lettera. L'unico intervento che fece il giovane fu per chiedere chiarimenti sul Teschio. Si trattava di una persona famosa nella Nebbia o solo dell'ennesima metafora? In caso in cui la sua ombra avesse rifiutato avrebbe invece esteso la richiesta ai due spadaccini, cedendo infine solo di fronte a rifiuti inderogabili da parte di tutti. Almeno poteva dire a se stesso di averci provato.

    La nave che si trovavano di fronte era effettivamente tanto imponente quanto peculiare. Il Kinryu, che pure di posti ne aveva visti, non riconobbe lo stile in cui era stata costruita, ma la cosa forse più strana era lo stato di apparente abbandono in cui versava unito alla perfetta condizione in cui era tenuta. Alzando un dito verso il vascello chiese ai suoi accompagnatori quale fosse la sua storia e perché si trovasse lì. Se non lo sapevano loro che ci vivevano e la vedevano tutti i giorni era inutile indagare ulteriormente, soprattutto considerando quanto poco gli interessava.

    Giusto perché la giornata stava già girando male, a quanto pareva non era destino che mettesse qualcosa sotto i denti a breve. La locanda di fronte all'imbarcazione risultava al completo, nonostante il piano terra alle spalle dell'oste fosse completamente vuoto. Non serviva un ninja addestrato per capire dalle sue parole che qualcosa non andava, ma non avendo motivo di ficcare il naso lasciarono perdere, decretando così, indirettamente, la morte dell'uomo. Shin dava le spalle all'edificio quando udì il tonfo secco. Voltatosi di scatto, afferrò l'elsa della spada di riflesso, salvo poi immobilizzarsi.

    Ma che caz...

    La macchia di sangue si allargava senza che nessuno osasse avvicinarsi. Il giovane alzò lo sguardo, cercando di ricostruire la traiettoria dell'ormai cadavere, ma tutte le finestre erano chiuse. Per quanto potesse umanamente dispiacergli per il malcapitato, non aveva nessuna intenzione di farsi coinvolgere in quella brutta faccenda. Già lo stavano trascinando per Kiri contro voglia e a stomaco vuoto. Di certo non lo pagavano abbastanza per probabilmente ritrovarsi in una rissa contro degli sconosciuti. Anzi, a dire la verità non lo pagavano e basta.

    Non pensavo che il vostro Villaggio avesse gli stessi standard dei Vicoli di Oto.
    Direi che sia il caso di avvisare la polizia... Quella almeno ce l'avete vero?

    A Konoha il crimine era represso con efficacia dal servizio d'ordine fornito dagli Uchiha, come aveva avuto modo di appurare in prima persona. Il giovane si lasciò fuggire uno sguardo malinconico, forse celato dalla maschera, osservando i marosi che si abbattevano contro la chiglia della nave. Quella sensazione durò un solo momento, ma quando si riscosse lo lasciò leggermente più motivato di quanto non fosse in precedenza. Appena appena. Con l'ennesimo sospiro, visto che nessuno prendeva in mano la situazione, Shin si rassegnò.

    Sentite, su quella bagnarola si può salire per caso? Magari cela qualche indizio. Però mi dovete ancora una cena, perciò vediamo di cavarcela alla svelta.

    L'umore del Kinryu continuava a peggiorare fin da quando aveva incontrato il Mizukage nella foresta, convocato con l'inganno, e stava ormai rasentando terra. Se avessero continuato con quel ritmo non poteva assicurare di non affondare la maestosa barca entro la prossima ora. Sarebbe stato dunque meglio per loro darsi una mossa e poi lasciarlo rilassarsi davanti ad una tazza di ramen fumante.
  10. .

    giochi di guerra


    3

    La teoria formulata dalla ragazza sull'origine dei Demoni e dei loro poteri riscosse timidi cenni di assenso, ma la questione venne accantonata per un secondo momento. Oto aveva promesso la massima collaborazione sull'argomento e avrebbe fornito personale e strumentazione. Quanto al Mizukage, anche attraverso la maschera si potevano percepire gli occhi dardeggianti di soddisfazione per il campione di sangue fornitogli dalla jinchuuriki col consenso del Kokage. Con quello e i resti dello Yonbi la ricerca avrebbe potuto proseguire ancora più speditamente. Mentre entrambi i capovillaggio non le prestavano attenzione Harumi allungò la mano verso il fluido dall'aria incandescente che fluttuava di fronte a lei, quasi ipnotizzata. Come scoprì ben presto, solo perché inerte non avrebbe dovuto sottovalutarne la pericolosità.

    La sensazione di calore atroce la investì non appena inglobato il liquido all'interno del suo palmo. Vene d'un rosso pulsante iniziarono a risalire dall'estremità lungo il braccio, lentamente ma inarrestabili come una colata lavica. Nonostante la quantità fosse minima, l'effetto era incommensurabile e l'avrebbe sicuramente consumata rapidamente se fosse stata un normale essere umano. Per fortuna lei era un po' speciale. La giovane aveva un istinto di sopravvivenza estremamente limitato, dettato dallo scarso valore che dava alla propria vita, ma non si sarebbe mai sognata di fare qualcosa di tanto stupido se non avesse portato dentro di sé il Nekomata, il Gatto infernale. Era sopravvissuta al rischioso rituale d'urgenza cui Eiatsu l'aveva sottoposta e da allora il suo corpo era cambiato, adattandosi a custodire l'enorme potere del Due Code.

    Il sangue del Quattro Code ardeva però nella profondità della sua carne e Harumi poteva percepire chiaramente il tentativo di rigetto verso quell'elemento estraneo per l'innato istinto di autopreservazione del suo organismo. I tessuti venivano infatti consumati ad una rapidità allarmante a cui perfino la rigenerazione demoniaca stentava a tenere dietro. La fanciulla si afferrò con la mano sana il braccio all'altezza del gomito, quasi a voler fermare la dilagazione dell'incendio. La fronte le si imperlò di sudore per l'aumento della temperatura interna e perfino chi le era vicino poteva percepire che la ragazza scottava come in preda ad una febbre innaturalmente alta. Anche il suo respiro si era fatto più affrettato, all'affannosa ricerca di ossigeno per raffreddare il sangue in circolo e rifornire le cellule dell'ossigeno consumato dal fuoco.

    Matatabi, per favore...

    Il demone sbuffò, ma non ci fu necessità di aggiungere altro. La ragazza e il gatto si capivano incredibilmente bene considerando che a lungo non erano stati in grado di comunicare l'un con l'altro, e che anche dopo i momenti di attrito non erano mancati. Solo l'ostinatezza della kunoichi nel voler convivere con lui e permettergli di realizzare, un giorno, il suo desiderio l'avevano alla fine convinto. Il Nibi lasciò che una piccola frazione del suo potere scorresse dal tantien attraverso i circuiti del suo ospite fino ad entrare in contatto con la parte sofferente. Agli astanti non sarebbe fuggita la lieve patina di chakra dalle sfumature azzurre e nere che ne avvolgeva la pelle, così come la fessura degli occhi che si era fatta più ferale, senza tuttavia che l'iride mutasse di colorazione, segno che la giovane non aveva perso il controllo. Non che nel caso sarebbe stato un problema, considerando chi era radunato intorno a quel tavolo.

    Nel frattempo le cellule del braccio iniziarono a scindersi più velocemente, sovrastando il consumo da parte della goccia di lava che si incuneava dentro la jinchuuriki. Lentamente, le venature si ritraevano man mano che i tessuti si rigeneravano, fin quando non rimase che il nucleo pulsante. A quel punto, simile alle zampe di un gatto che giocavano con un insetto, il chakra del Bakeneko si chiusero sull'intruso, isolandola dal resto del corpo per poi trascinarla con loro fino alla tana del Demone. Lì nelle successive ore ci avrebbe giocato, finendo per digerirla poco per volta. Fortuna nella fortuna, i due esseri codati condividevano in parte lo stesso elemento, il fuoco, ed erano perciò compatibili. Se avesse appreso qualcosa di utile o meno, solo il tempo l'avrebbe detto. Per il momento, repentina come era giunta, la crisi terminò lasciando Harumi decisamente provata, intera, ma prosciugata delle proprie forze. Decisamente disidratata, Harumi allungò la mano verso il suo bicchiere, pentendosi della sua bravata, grata della temporanea assenza di Youshi e augurandosi che il Colosso dei Mikawa e l'Inquisitore della Nebbia non si facessero beffe di lei, al contrario di qualcun altro.

    Tsk, così impari, idiota.

    Harumi chiese permesso e si congedò momentaneamente dal tavolo, dove rimasero a terminare il banchetto solamente i due kage, sebbene solo quello del Suono stesse godendo effettivamente delle prelibatezze preparate per loro. Kensei infatti non si era mai levato l'elmo che lo contraddistingueva, né aveva ingurgitato una singola goccia d'acqua. La giovane non poteva fare a meno di chiedersi se fosse effettivamente vivo e che tipo di persona ci fosse oltre quella spessa corazza d'acciaio che lo isolava dagli altri e dal mondo intero. Distraendosi con simili pensieri la fanciulla uscì dal lussuoso bagno del palazzo dopo essersi data una rinfrescata e cambiata d'abito. Le era bastato chiedere ad un inserviente perché le fosse portata la sua borsa, dentro cui aveva preparato l'occorrente per la lunga gita fuori porta. Decisamente rinfrancate e più comoda, Harumi si incamminò per tornare nel salone principale, ma svoltato l'angolo si imbatte nel Tokugawa che rientrava dopo essersi schiarito la mente ottenebrata dai fumi dell'alcol. Gli si avvicinò con un sorriso e percorsero la strada rimanente insieme senza parlare. Così come lei si era sentita stupida poco prima, immaginava che anche per il ragazzo l'idea di mostrarsi debole, per quanto non fosse colpa sua, lo mettesse a disagio, quindi evitò di fare riferimento all'accaduto o di chiedergli come stava. Inoltre era stata sola così a lungo che i silenzi non la mettevano a disagio, anzi al contrario. Parlava ancora poco, quando interpellata o se sentiva di dover assolutamente far sentire la sua opinione. Forse Youshi le stava simpatico anche per quello, uno spirito affine abituato a non fare rumore, sfiorando appena le vita degli altri.

    La riunione dopo cena si spostò su elementi di ben altra caratura. Linee vennero tracciate sulla mappa, cancellate e disegnate di nuovo in un commercio sull'esistenza di centinaia di migliaia di persone non inviate alla discussione sul proprio destino. La giovane pupilla del Mikawa ricopiò le suddivisioni territoriali che apparivano di fronte ai suoi occhi su un'agenda dall'aria vetusta e già compilata per tre quarti, nonostante in realtà fosse quasi nuova. Entrambe le proposte suonavano ai suoi occhi sbilanciate. Quella del Kokage era semplicistica e rispecchiava il suo modo di vedere il mondo. Bianco e nero. Con me o contro di me. Quella del Mizukage era eccessivamente complicata e testimoniava il suo modo di fare. Machiavellico e macchinoso. Harumi appoggiò il retro della penna sulle labbra con fare pensieroso ed iniziò a tracciare un terzo disegno mentre le contrattazione proseguivano. A Diogene sarebbe bastato spostare appena lo sguardo per studiarne i contorni, considerando la notevole differenza di altezza con la kunoichi al suo fianco.

    Per certi versi era più simile alla sua idea, ma la diagonale era inclinata diversamente e molto più ondulata a seguire rilievi naturali che potevano fungere da delimitazione. La linea passava appena a est dell'Aunaroch, punto su cui il Kokage non avrebbe sentito ragioni, assegnando quindi gran parte delle coste del Vento a Kiri. All'altezza di Suna si interrompeva, quasi che la ragazza fosse indecisa su quale lato far cadere la demarcazione. Ricominciava poco sopra, tagliando in due il Paese del Fuoco. Qui due diversi tratteggi indicavano delle alternative, uno tra Konoha e Otafuko e uno a sud della località commerciale. In ogni caso poi curvava riservando l'interezza della parte settentrionale del Continente a Oto. Oltre il mare, rimanevano assegnate al Suono le isole disabitate a sud di Kumo e un'unica porzione delle terre orientali con funzione di avamposto, ossia il Paese del Cielo. Successivamente era stato aggiunto un cerchio a riconoscere le pretese di Kiri sull'enclave della Zanna e in modo simile la punta meridionale del The dove si trovava la base navale del Colosso con l'isola Jiro, occupata fin dai tempi di Orochimaru, erano punti isolati in mano ad Oto. Sulla carta la distribuzione sembrava ancora sbilanciata a favore del Kokage, ma la realtà era ben differente. La maggior parte del territorio acquisito era infatti costituito da sabbia, montagne e ghiaccio. Sterile, e abitato per di più da popolazioni bellicose e contrarie ad ogni politica di integrazione. Il Mizukage al contrario guadagnava il controllo sulla quasi interezza delle coste, compresi gli sbocchi commerciali meridionali, e su territori densamente popolati e produttivi nel Paese del Fuoco e del The. Nessuno dei due sarebbe stato contento di quell'accordo, e questo era prova della sua bontà.

    La jinchuuriki tuttavia tenne tutte quelle riflessioni per sé, a meno che non fosse il Capovillaggio in persona a chiederle di dargli corpo. Proprio allora sarebbe stata chiamata in causa, ma per un motivo diverso. Con tono sprezzante, che però forse voleva essere solo scherzoso, avrebbe chiesto al Mikawa se sarebbe stata proprio lei la terza vittima sacrificale, un'arma vivente da scagliare contro il cuore dello schieramento avversario. Prima ancora che l'uomo potesse replicare, Harumi si sarebbe alzata in piedi, portando la mano aperta sul voluminoso petto e guardando il Kensei dritto negli occhi, priva di qualsiasi remora o timore per quanto stava per dire o per il suo interlocutore.

    Se Diogene-sama me lo chiedesse,
    sarei pronta a mettere la mia vita nelle sue mani in questo stesso istante.

    Non potevano saperlo, ma questo era effettivamente già successo. Entrambi erano stati sommersi e salvati, ciascuno per la mano dell'altro. Il legame che gli univa andava al di là della mera ubbidienza e sottomissione. Ad unirli era un filo rosso del destino, un filo composto da sangue scarlatto, che solo gli dei -oscuri o benigni che fossero- sapevano dove li avrebbe condotti. Ma per il momento il debito nei suoi confronti era tale che la ragazza dubitava sarebbe mai riuscita a restituire in misura pari a quanto aveva ricevuto. Un luogo da chiamare casa e una famiglia. Che avrebbe protetto ad ogni costo.

    Lo giuro sul Gatto.

    Lo sguardo serio della ragazza durò un paio di secondi prima che chinasse la testa chiedendo perdono per l'interruzione e tornasse a sedersi. In quanto a durezza però l'Inquisitore della Nebbia la batteva ancora di gran lunga, e la richiesta di un patto di sangue al Colosso dei Mikawa ne fu la riprova. Prima che quest'ultimo potesse replicare fu però il Tokugawa a prendere la parola. Senza esimersi espose con chiarezza i suoi dubbi e le strategie che avrebbe adottato se fosse stato lui al comando. La jinchuuriki voltò pagina e prese appunti sul suo quadernino, annuendo su alcuni passaggi e sollevando la penna perplessa su altri. I ragionamenti del braccio destro del Mizukage avevano senso, ovviamente, ma probabilmente mancavano il punto della questione. Non appena ebbe terminato e nella stanza fu calato il silenzio, Harumi alzò timidamente la testa e cercò con lo sguardo il proprio Capovillaggio.

    Diogene-sama, permette?

    Se il Mikawa avesse fatto un cenno di assenso la giovane avrebbe posato l'agenda e si sarebbe alzata in piedi, pur dando l'impressione di essere ancora minuscola a fianco di giganti di quella levatura. Ispirò ed espirò profondamente per regolarizzare il battito del suo cuore e mettere ordine nei suoi pensieri, poi iniziò a spiegare il suo punta di vista sulla questione con voce calma e cortese, ma al contempo ferma e decisa. Mi rendo conto di non avere nessuna voce in capitolo e di essere la persona con meno esperienza qui dentro, ma vi prego di ascoltarmi lo stesso. Vi ruberò solo pochi minuti. Lasciò scorrere gli occhi sugli astanti, accertandosi di avere la loro attenzione, fermandosi per ultimo sul giovane kiriano. Youshi-san, approfitto del tuo intervento per partire da lì. La tua idea è ben ragionata e in un'altra situazione sarebbe un buon piano d'azione. Tuttavia ci sono due elementi fondamentali che non hai preso in considerazione. La ragazza alzò un dito. Primo: il tempo. La tua strategia, in assenza di una rete di spie già profondamente infiltrate, richiederebbe mesi, se non anni per portare la popolazione ad un punto tale da vedere con favore un possibile intervento esterno. Tempo che non abbiamo, visto che siamo già in fase di mobilitazione. Inoltre cercare di corrompere la persona sbagliata potrebbe mettere la pulce nell'orecchio ai vertici militari di Kumo. Stessa cosa dicasi per le azioni di disturbo. Anche se compiute con la massima cura, non possiamo essere sicuri che qualcuno non ci scopra o qualche mente particolarmente brillante unisca i puntini. Quello a cui il Kokage-sama punta è approfittare del loro momentaneo indebolimento e di portare un colpo inaspettato quando meno se lo aspettano. Per questo l'effetto sorpresa è fondamentale. La giovane si inumidì appena le labbra con la punta della lingua e proseguì, alzando un altro dito. Secondo: il nemico che abbiamo di fronte. E a ben guardare è lo stesso motivo per cui il tuo piano potrebbe funzionare in astratto, ma non in questo caso. Il Paese del Fulmine è controllato da una dittatura militare, la cui giunta è guidata dai Cremisi. Non possiamo fare affidamento su un'opposizione interna strutturata. Inoltre è proprio la tua premessa errata. Non stiamo progettando di invadere un paese per rubarne le risorse. Stiamo pianificando un affondo mortale ad un nemico che ha dimostrato di poterci colpire a casa nostra come e quando vuole. Se dovessimo lasciarci alle spalle una landa desolata, sarebbe comunque una nostra vittoria. Ci saremmo tolti una spina dal fianco, assicurandoci di avere un fronte in meno di cui occuparci in futuro.

    Harumi fece una piccola pausa, chiedendo con gli occhi scusa a Youshi per averlo contraddetto di fronte al suo superiore. Quando riprese a parlare si sarebbe questa volta rivolta al Mikawa in particolare, e a Kensei di riflesso. Anche se non sono a conoscenza dei dettagli del piano, capisco che vuole puntare tutto su una battaglia decisiva Diogene-sama, a costo di utilizzare tutte le nostre risorse in un unico attacco mirato. Lo comprendeva, è vero, ma non lo condivideva fino in fondo. Sotto la guida di Ukitake, anche se poteva scommetterci con sotto lo zampino del capoclan, aveva ampliato i suoi studi fino a comprendere le biografie di grandi condottieri e manuali sull'arte della guerra. A livello tattico non ho nulla da eccepire, né ho l'esperienza per darle suggerimenti, ma a livello strategico vorrei comunque che mi ascoltasse. Le battaglie si vincono con la forza, ma le guerre si vincono con la logistica. Piegandosi sul mappa ancora distesa sul tavolo, allungò un dito ad indicare il Paese delle Sorgenti Termali. Questo territorio per noi è di fondamentale importanza. Possiamo già contarvi come base d'appoggio essendo nella sfera d'influenza dell'Accademia, ma credo che sia meglio portarlo al più presto sotto il nostro controllo. Nonostante non sia una grande potenza militare, ha sicuramente una popolazione maggiore a quella di Oto. Con i nostri uomini impegnati in guerra, contare sulla loro forza lavoro ci assicurerebbe un rifornimento continuo di generi alimentari e prodotti di consumo. La giovane spostò l'indice facendolo scorrere verso il mare e poi fino a Kiri. Inoltre è la via più breve per collegare il Suono con la Nebbia, senza dover passare da territori controllati da altre potenze come il Fuoco. La kunoichi non aveva ancora finito. Del resto il suo taccuino era ricolmo di appunti che riguardavano proprio quel punto nevralgico. Consideriamo poi l'ipotesi remota, ma non trascurabile, che la spedizione vada male. Volendo credere che rispetteranno la neutralità del Paese del Gelo, cosa tutt'altro che scontata, si lanceranno in una controffensiva inseguendo le nostre forze al di là dello stretto, sempre che la loro flotta ne sia in grado. Ma anche passassero via terra, prima di arrivare ad Oto dovranno attraversarlo, perciò controllando il Paese delle Sorgenti Termali potremmo organizzare una più efficace resistenza per rallentarli. Meglio combattere in casa altrui, ma meglio ancora se in quella casa abbiamo già piazzato le nostre trappole.

    La fanciulla si fermò un poco a riflettere, per poi tornare a rivolgersi verso il Tokugawa. Youshi-san, in questo caso il tuo piano potrebbe funzionare: ci sono già tutte le precondizioni. Sia Kiri che Oto hanno degli agenti sul territorio, e inoltre la loro presenza non preoccuperebbe nessuno, né il potere centrale è tanto forte da poter sopprimere tutte le voci dissidenti. Sono abituati alla pace, perciò con i soldi potremmo effettivamente convincere parte dei nobili a cambiare schieramento. Mi chiedo se... Harumi rimase meditabonda, per poi chiedere a Kokage. In che rapporti siamo con i loro vertici? Potremmo puntare a sostituirli con qualcuno a noi fedele? Oppure in caso contrario potremmo eliminarli e gettare il paese nel caos. La tranquillità con cui quella ragazzina tanto carina ed educata parlava di argomenti tanto truci faceva raggelare il sangue ed era completamente incomprensibile da chi non ne conoscesse il passato. Fomentando due diverse fazioni potremmo ottenere una guerra civile... e così una scusa per intervenire militarmente nel Paese. Oto da ovest e Kiri da est. Ci divideremmo il territorio, affidandolo poi a nobili locali sotto la nostra ala. Così la presenza delle nostre truppe ad un balzo dal Fulmine desterebbe meno sospetti. Ovviamente agiremmo in nome dell'Accademia, per preservare la popolazione locale. Un sorriso per nulla rassicurante si formò sul viso della kunoichi, ma sparì un istante dopo quando chinò il capo imbarazzata per l'escalation che avevano avuto i suoi pensieri. Mi scusi Diogene-sama, mi sono lasciata trasportare dai ragionamenti, la prego non prenda in considerazione tutto ciò che ho detto... Harumi si risedette, nascondendosi il viso arrossato con le mani. Aveva lasciato correre troppo la lingua, dilungandosi nonostante fosse una mera accompagnatrice. Cosa avrebbe pensato Diogene di lei?


  11. .

    Il lago del mistero


    Post 10 ~ Vergogna

    Aveva commesso un errore. Nel studiarne il comportamento aveva avuto fretta di trascinarlo in trappola, ma avrebbe fatto meglio a ragionarci più attentamente. Haji nell'inseguirlo si era ritrovato, ma né l'attacco messo a segno da Kato né le menzogne pronunciate da Etsuko avevano avuto qualche effetto. Anzi, piuttosto il contrario. Mentre la ferita della creatura si rimarginava ad una velocità sovrannaturale, Shin schioccò la lingua indispettito. Non che sperasse di averne ragione così facilmente, ma quello si preannunciava un avversario decisamente ostico.

    Quella creatura è Haji. Gli attacchi fisici lo danneggiano, ma più a lungo gli rimaniamo accanto e più energie ci prosciugherà, rigenerandosi. Dobbiamo finirla alla svelta.

    Il trio di shinobi alzò la guardia, concentrando la propria attenzione sul nemico al centro del triangolo che formavano, pronti ad ogni sua mossa. Ma nonostante tutta l'esperienza accumulata non sarebbero mai potuti essere pronti per quello che avvenne. L'Imbattuto proclamò il suo credo, ponendo a tutti loro una domanda. Non provavano Vergogna?

    La testa del Kinryu prese a pulsare con violenza, facendogli portare le mani alle tempie sul punto di esplodere. La vista si affievolì, rendendo il mondo circostante nulla più che un'ombra vaga e tremolante. Le orecchie furono riempite da un fischio sordo, come se gli fosse esplosa una bomba accanto. Ma il peggio stava per arrivare.

    Un'immagine si formò nella sua mente, richiamata dalle profondità del suo inconscio. Stordito, impiegò alcuni battiti di ciglia per metterla a fuoco. Un volto che gli era ben noto, ma che non vedeva da molto, molto tempo. I lunghi setosi capelli neri, la pelle candida, lo sguardo fiero. Davanti a lui Kairi, esattamente com'era l'ultima volta che l'aveva incontrata. Dopo un tempo eterno non più lungo di un secondo quelle labbra che aveva conosciuto pronunciarono una frase che non riuscì ad udire. Poi la ragazza si voltò, iniziando a scivolare lontano da lui. Shin si protese in avanti, o ebbe l'impressione di farlo, tenendo la mano verso il fantasma, ma nel richiuderla afferrò solo aria. Un'emozione travolgente come un pugno lo investì e senza che se ne accorgesse delle lacrime iniziarono a scendergli ai lati del viso. Quello era rimorso. Per non averla inseguita, impedendole di andarsene. E perdendola per sempre.

    Ma non era quello il sentimento che l'Imbattuto stava cercando nella sua anima. E così un altro miraggio prese forma. Una figura piccola, rannicchiata su se stessa. Una volpe, avvolta dalla sua morbida coda. Un secondo dopo al suo posto una ragazzo mingherlino, appena adolescente, dallo sguardo allegro e curioso. Ma fu solo un istante. Non appena i loro occhi si incrociarono l'espressione si fece fredda, distaccata. Yukine non l'aveva mai guardato così, neppure in quell'ultimo istante prima che la lama brandita dal Kinryu calasse sul suo braccio. La prima delle kitsune con cui aveva stretto un patto ad essersi fidata di lui era stata anche la prima ad essere scartata. Usata, per ripagare un prezzo immondo. Tradita, per ottenere più potere. La visione scandì una sola parola, prima di finire in pezzi, squartato dalla sua anima decaduta. Vergogna.

    Shin cadde in ginocchio e urlò verso il cielo sordo ai suoi lamenti. Intorno a lui ciascuno dei suoi compagni si contorceva, vittima dei propri demoni interiori. L'origine di quel tormento stava al loro centro e, anche se non poteva udirlo con le orecchie, lo percepiva ridere delle loro vergogne. Quella del Kinryu era particolarmente profonda e fino a quel momento era riuscito a non pensarci, tenendola relegata in un angolo nascosto della sua mente. Ma l'incantesimo dell'Imbattuto l'aveva fatta riemergere con prepotenza, sbattendogli in faccia la realtà. Cosa era diventato? Il giovane annaspò con le mani, alla ricerca di un punto solido nel suo sprofondare sempre più in basso in quel mare di fango scuro. Quella domanda gli rimbombò nella testa, pretendendo una risposta. E mentre cercava di sopportare la sua stessa esistenza, le sue dita sfiorarono qualcosa nell'oscurità.

    Il ragazzo fece scorrere l'indice lungo il bordo zigrinato della moneta. Conosceva quel monile da sempre. Gli era stato posto intorno al collo quando era ancora nella culla e non l'aveva mai abbandonato. Le sue tenebre vennero rischiarate da quel punto brillante, un ricordo morbido, che lo avvolse con il suo calore come aveva fatto Anzu non appena l'aveva liberata dal sigillo che la imprigionava. Per lei aveva sfidato terribili insidie e stretto un patto con le kitsune del monte Yume, ma non faceva parte del loro novero. Lei era unica, tanto da non considerarla neppure un'evocazione, bensì un'amica insostituibile. Per salvarla si era prostrato di fronte a Kensei Hito, sfidando sia lui che le parole del Coraggio. E ne aveva dovuto pagare il costo. Doveva diventare più forte, a costo di rinunciare a parte della sua umanità. Ma perché aveva preso quella decisione in origine?

    La tragedia di Konoha era stato il punto di svolta. La vista dei bambini uccisi. La sua impossibilità a fermare il mostro che aveva compiuto quell'atrocità. Tra di loro poteva esserci anche lei, la sua preziosa sorellina. Quella volta era stato fortunato, e aveva ringraziato i kami con tutto il cuore, ma al tempo stesso il seme della sua ossessione era stato piantato nel suo cuore. Non poteva permettere che accadesse di nuovo di fronte ai suoi occhi, non si sarebbe perdonato di dover assistere impotente alla minaccia verso la sua famiglia e alle persone a cui teneva. Lo faceva per lei, per Aruhina. Per Anzu. Per Kairi. E per tutti coloro che doveva ancora incontrare, ma avrebbe amato. Quello era il suo nuovo credo, e l'avrebbe difeso a costo della sua stessa esistenza.

    Per proteggere qualcosa, hai bisogno di potere.
    Per ottenere qualcosa ci vuole ancora più potere.
    Senza alcun potere, non hai altra scelta che perderla.
    E recuperare ciò che hai perso, richiede ancora più potere.

    Le lacrime sul volto del Kinryu si erano già asciugate e lasciarono il posto alla risata rauca di chi è ad un passo dalla pazzia. Proprio dopo quella notte di morte, mentre accompagnava la kunoichi, le aveva rivolto una domanda. Pensi che io sia una persona buona? Lei non aveva risposto, ma ora aveva trovato la risposta. O meglio, l'aveva finalmente accettata.

    Shin si rialzò in piedi. L'illusione non era certo spezzata [Status][Vergogna] -2 statistiche, -2 CAP, Ingombro, ma il suo spirito combattivo era tornato. Con un gesto secco, mentre Haji si scagliava contro Kato, afferrò i bordi del suo mantello e lo aprì, gettandolo a terra dove cadde con un tonfo sordo [SG][Istantaneo] Liberazione: nessun bonus. Con quel gesto si liberava non solo della sua limitazione fisica, ma di ben altro peso che gli gravava sulla coscienza. Le estremità avevano smesso di tremare e la nausea era stata ricacciata indietro repentina come era apparsa. La vista gli si era spannata e poteva osservare il mondo limpidamente, con occhi nuovi. La vergogna più grande che la creatura aveva strappato dalla sua anima non era qualcosa di cui pentirsi, ma la scelta suprema che dimostrava la sua forza. Aveva sacrificato tutto senza perdere di vista il suo obiettivo, non importava quanto fosse grave il fardello di cui si faceva carico.

    Dal momento in cui nasciamo,
    strappiamo continuamente qualcosa agli altri.
    La vita dei forti è un susseguirsi di peccati.
    Sono consapevole del fatto di essere malvagio...
    E così siete tutti voi!

    Un'aura di chakra avvolse la sagoma dello shinobi ed andò aumentando a scatti. Una, due, tre, quattro pulsazioni fino a raggiungere il limite fisico di quel corpo che aveva fatto di tutto per rendere più forte [ST 1]CAP +4
    Velocità +2
    Forza +2
    Riflessi +2
    Resistenza +2
    +9 Bassi
    . Lui non era speciale, non era nato in una famiglia ninja, non era dotato di un talento particolare, né di un'abilità innata. Tutto ciò che aveva se l'era guadagnato tramite l'impegno, il sudore e il sangue. Aveva preso delle decisioni che avevano fatto storcere il naso, scelte per cui era stato condannato e lasciato solo, ma doveva veramente vergognarsene? La disapprovazione di uno, due o anche diecimila sconosciuti non valevano neppure uno dei sorrisi con cui Hina lo accoglieva quando tornava a casa dopo una missione. Si era liberato dalla catene delle aspettative sociali, non gli interessava il giudizio degli altri. Si era lasciato alle spalle la moralità quando aveva realizzato che per salvare Anzu avrebbe dato fuoco ad un intero villaggio. Per il loro bene, si sarebbe fatto nemico il mondo.



    Dovrei provare vergogna? Ma fammi il piacere, essere imperfetto e miserabile!

    Il doppio fendente calò sul viso dello shinobi, ma venne intercettato dal braccio sinistro. Nonostante la protezione avvolta da una sottile patina elettrica, un rivolo di sangue iniziò a colare dalla manica, ma il ragazzo continuò a fissare allucinato l'abominio senza lasciarsi fuggire un lamento [SD 1| ST 2][Parata] Protezione 25 (Parabraccia)
    +20 rottura contro Rottura
    Resistenza Nera+4, Riflessi Nera+5

    [Impasto] Mediobasso +4 Resistenza
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso +4 Riflessi
    [Tecnica] Basso: Protezione +20
    [Abilità] Controllo del Chakra Stabile 1/2 Basso
    [Abilità] Controllo del Chakra Corazzato 1/2 Basso

    Controllo del Chakra Stabile
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere il Chakra Repulsivo Esteso contro un attacco fisico che sta per incassare, riducendone la Forza e la Velocità di 1 tacca. Non cumulabile.(Consumo: ½ Basso per difesa)
    [Da genin in su]

    Controllo del Chakra Corazzato
    Arte: L'utilizzatore può rivestirsi di Chakra Repulsivo per convertire un danno Tagliente o Perforante in un danno Contundente. Può ridurre di una categoria, una volta per difesa, il Sanguinamento causato da capacità avversarie con un consumo aggiuntivo Basso (da Grave a Medio) o 1/2 Basso (da Medio a Lieve o da Lieve a nullo).(Consumo: ½ Basso per difesa)
    [Da genin in su]

    [Danni] 4 Leggere (braccio sx)
    . Sotto il peso delle innaturali lame il braccio scricchiolò in maniera preoccupante, ma non cedette. Lentamente, il giovane iniziò a sollevarlo portando con sé gli arti dell'incubo. Poi sorrise. Liberò il pugno destro dal fianco dove l'aveva ritratto e scaricò un diretto verso lo sterno dell'avversario con un movimento completo dei fianchi e della spalla, spostando il peso del corpo in avanti per infliggergli la massima spinta possibile, concentrata in un unico punto e attraverso il percorso più breve infilandosi sotto la sua guardia [SA 1][AiM] Potenza 10 +30 (Fasce da combattimento)
    Forza Nera +4, Velocità Nera +6
    +40 Potenza contro oggetti
    x3 contro oggetti
    + metà ad area [Bomba]
    + Spinta Forza Nera+6

    [Impasto] Mediobasso +4 Velocità
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso +4 Forza
    [Tecnica] Basso x3 contro oggetti
    [Abilità] Distruzione ad Area (Intermedio) 1/2 Basso
    [Abilità] Tocco Distruttivo (Superiore) 2 Bassi +40 Potenza
    [Abilità] Impatto d'Assalto Basso

    Distruzione ad Area (Intermedio)
    Arte: 'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni. Nel caso vengano colpiti jutsu difensivi il danno ad area si somma al danno inferto sul punto di impatto diretto.(Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]

    Impatto d'Assalto
    Arte: L'utilizzatore può allontanare un avversario fino a 6 metri con un attacco; la spinta non provoca danni aggiuntivi all'avversario, ma potrebbe provocarli l'impatto; la spinta ha Forza pari a quella dell'attacco aumentata di 2 tacche.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])

    [Da chunin in su]
    .

    Che il diretto fosse andato a segno o meno lo shinobi di Konoha si sarebbe preparato a ciò che stava per accadere. Non distolse gli occhi dallo sguardo vitreo dell'essere, lasciando che la sua attenzione continuasse a rimanere su di lui. Le parole erano superflue: lui avrebbe capito. Contro un avversario di quel tipo, dotato di una tale capacità rigenerativa e completamente a suo agio anche in minoranza numerica, non potevano bastare le mezze misure. Bisognava andarci giù pesanti. E la loro tattica ormai rodata faceva al caso giusto. Il Kinryu sorrise al pensiero che gli si formò in testa.

    Facciamolo Kato!

    Lo Yotsuki avrebbe tentato con tutte le sue forze di sferrare un unico colpo, ma incredibilmente preciso nei suoi effetti. Nelle sue intenzioni infatti Haji avrebbe perso ogni contatto col suolo, sospinto verso l'alto dove sarebbe stato impossibilitato a spostarsi a piacimento e le sue possibilità di difendersi limitate. Era tutto ciò di cui Shin aveva bisogno. Con un balzo altissimo sarebbe stato sopra la creatura, ma anche se non fosse riuscito nel suo intento gli sarebbe balzato addosso dopo un breve scatto calando dall'alto [SG][Instantaneo] fino a 12 metri di spostamento e 10 metri di salto, la destra stretta intorno all'elsa della spada maledetta. Avrebbe riservato al suo nemico il più forte attacco dello stile Ittou Ryuu, un fulmine che sarebbe disceso dal cielo per abbattersi contro l'incarnazione della Vergogna. Inarcò la schiena caricandola come una molla per poi rilasciarla e in un unico movimento estrarre la lama e fendere l'aria mirando a tagliare in due parti l'Imbattuto partendo dalla testa per poi spingerlo nuovamente verso il terreno con un potente schianto [ST 3][AiM] Potenza 40 (Luglio d'Accompagnamento)
    x3 contro oggetti
    Forza Nera+8 , Velocità Nera+5
    + Spinta Forza Nera+10
    + Status: Scoordinato

    [Loto della Foglia] 1/2 Basso +4 Forza
    [Tecnica] Forza +3, Velocità +3
    [Tecnica] Basso x3 contro oggetti
    [Abilità] Potenza d'Assalto +1 Forza
    [Abilità] Impatto d'Assalto Basso
    [Abilità] Azione Rapida
    [Abilità] Taijutsu Difensive

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    Taijutsu Difensive [2]
    Maestria: L'utilizzatore guadagna una protezione naturale contro ninjutsu pari a 20, per 2 round, se utilizzata una taijutsu. Non è cumulabile. [Da chunin in su]

    Potenza d'Assalto
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 tacca a Forza per il primo attacco eseguito dopo una tecnica o un'abilità che allontana un avversario; una volta ogni due round.[Da genin in su]

    Impatto d'Assalto
    Arte: L'utilizzatore può allontanare un avversario fino a 6 metri con un attacco; la spinta non provoca danni aggiuntivi all'avversario, ma potrebbe provocarli l'impatto; la spinta ha Forza pari a quella dell'attacco aumentata di 2 tacche.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Contraccolpo d'Assalto
    Abile: L'utilizzatore può infliggere lo status Scoordinato per due round con il primo attacco dopo aver allontanato un avversario da sé tramite abilità e tecniche; una volta ogni due round.[Da chunin in su]
    .

    Ittou Shura: Raikou!

    Haji aveva affermato che più erano e più sarebbe stato facile sconfiggerli. In quel momento però forse si sarebbe dovuto ricredere, perché la combinazione di attacchi non era ancora terminata. Infatti, oltre a Kato e Shin, rimaneva ancora Etsuko libero di agire. Le sue arti non erano vincolate se non dalla sua forza di volontà: gli bastava visualizzare l'oggetto nella sua mente per farlo apparire. E nella speranza del Kinryu ad attendere la creatura all'impatto non avrebbe trovato solamente il suolo, ma anche pali acuminati pronti a trafiggerlo e catene leste ad intrappolarlo. Non che il foglioso avrebbe lasciato andare la preda così facilmente, tutt'altro.

    Sfruttando la gravità a suo vantaggio discese come una freccia divina contro il suo bersaglio, mirando al capo dell'obbrobrio umanoide con il calcagno come punta per perforarlo e fargli esplodere quell'imitazione di faccia con il suo unico occhio e la finta lacrima sotto di esso che si ritrovava [SA 2][AiM] Potenza 10 +30 (Fasce da combattimento)
    Forza Nera +4, Velocità Nera +6
    +40 Potenza contro oggetti
    x3 contro oggetti
    + metà ad area [Bomba]
    + Spinta Forza Nera+6

    [Impasto] Mediobasso +4 Velocità
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso +4 Forza
    [Tecnica] Basso x3 contro oggetti
    [Abilità] Distruzione ad Area (Intermedio) 1/2 Basso
    [Abilità] Tocco Distruttivo (Superiore) 2 Bassi +40 Potenza
    [Abilità] Impatto d'Assalto Basso

    Distruzione ad Area (Intermedio)
    Arte: 'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni. Nel caso vengano colpiti jutsu difensivi il danno ad area si somma al danno inferto sul punto di impatto diretto.(Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]

    Impatto d'Assalto
    Arte: L'utilizzatore può allontanare un avversario fino a 6 metri con un attacco; la spinta non provoca danni aggiuntivi all'avversario, ma potrebbe provocarli l'impatto; la spinta ha Forza pari a quella dell'attacco aumentata di 2 tacche.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])

    [Da chunin in su]
    . Se in precedenza non fosse riuscito ad alzarlo e quindi non fosse precipitato al suolo, dopo aver provato a colpirlo con la tecnica d'estrazione Shin avrebbe finto un fendente obliquo di ritorno mirato al suo collo [SG][Istantaneo] Finta

    Fintare Migliorato [1]
    Abile: L'utilizzatore, una volta al round, può effettuare una finta come slot gratuito Istantaneo. [Da genin in su]
    , mentre in realtà sarebbe arrivato un pestone dall'incredibile potenza distruttiva sui piedi dell'avversario che avrebbe presumibilmente finito per coinvolgere il terreno sottostante [SA 2/bis]Uguale a SA 2 precedente come statistiche e abilità tranne Impatto d'Assalto che non viene usato. Per il resto cambia solo la descrizione dell'attacco..

    E mentre la devastazione finiva di abbattersi sull'emissario della Vergogna sarebbe probabilmente sopravvenuto l'otese con una simile batteria di colpi mortali per schiacciare quanto rimaneva dell'Imbattuto. Shin ne avrebbe approfittato per recuperare l'equilibrio sul terreno malmesso e lasciare spazio all'amico secondo uno schema collaudato, mettendosi in guardia e preparandosi ad affondare il colpo finale. Quella creatura di umano aveva solo la forma, questo l'aveva capito. Perciò non era detto che i danni massicci inflitti alla pseudo testa bastassero ad eliminarlo definitivamente. Il giovane avrebbe brandito la spada tentando di decapitare definitivamente Haji se fosse stato necessario, oppure infilzando al centro del petto dove sarebbe stato il cuore segnalato dai pali che ne fuoriuscivano nel caso la testa fosse stata già messa fuori gioco dagli assalti ripetuti [SA 3][AiM] Potenza 40 (Luglio d'Accompagnamento)
    Forza Nera+4, Velocità Nera+6
    x3 contro oggetti

    [Impasto] Mediobasso +4 Velocità
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso +4 Forza
    [Tecnica] Basso x3 contro oggetti
    . Con il fiatone, Shin avrebbe fatto un passo indietro per ammirare con sguardo sprezzante la scena di fronte a sé e dar voce ai suoi pensieri.

    Ho fatto una scelta che molti non sarebbero stati in grado di compiere.
    Sono solo dei pavidi, incapaci di scegliere e di afferrare il loro destino.
    Io sono ORGOGLIOSO di ciò che ho deciso di diventare per realizzare il mio desiderio.
    Perciò non mi spezzerai, né ora né mai. La mia vita è solo mia.



    Chakra: 63.5/100
    Vitalità: 12/20
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 750
    Resistenza: 700
    Riflessi: 725
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione:650
    Agilità: 650
    Intuito: 650
    Precisione: 650
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Pugno
    2: Calcio
    3: Spada
    Slot Tecnica
    1: Loto della Foglia
    2: Manipolazione Natura
    3: Estrazione Mortale
    Equipaggiamento
    • Coltelli da Lancio × 5 4
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Accendino × 1
    • Bansou no Shichigatsu - Luglio di Accompagnamento × 1

    Note
    Equipaggiamento Debilitante [tolto]
    Loto della Foglia [turno 1]
    Ferite: 4 Leggere (braccio sx)

  12. .

    giochi di guerra


    2

    Harumi portò la mano davanti la bocca a coprire un sorriso sincero di fronte al lieve imbarazzo mostrato da Youshi. Era così raro che l'assassino tanto composto rimanesse sorpreso da qualcosa che trovava adorabile il contrasto. Lo seguirono mentre faceva strada nel Palazzo fino a raggiungere una suntuosa tavola apparecchiata. Non si aspettava di meno dal Mizukage, che di certo teneva a non sfigurare davanti alla magnificenza dimostrata dal Capovillaggio del Suono durante la sua ultima visita. Cortesia che non mostrò nei suoi riguardi, ponendole una domanda a bruciapelo piuttosto insidiosa. La giovane non avrebbe battuto ciglio, riservandogli un sorriso molto più accennato rispetto al precedente e volgendo appena lo sguardo verso il Mikawa. La ringrazio per le gentili parole, Mizukage-sama. Nell'ultimo anno ho completato il mio addestramento sotto la supervisione del Kokage a Villa Mikawa. Purtroppo non proveniendo da una famiglia ninja mi mancavano, diciamo, le basi. Fortunatamente ho colpato le mie lacune. Quindi niente missioni di nota per me, anche se ho assistito in alcune faccende... interne. Ma non vorrei tediarla e far raffreddare le pietanze che ci ha così generosamente offerto. Avrebbe atteso dunque un cenno del padrone di casa per allungare le posate verso il piatto imbandito.


    La giovane fu rapita dal racconto del Mikawa. Non sapeva dire se per il tono, o per il contenuto, fatto sta che l'ascoltò avidamente, spalancando la bocca quando si interruppe per una breve pausa scenica e sospirando per la sorte del fedele Omoi. E quando Diogene afferrò la boccetta non poté che seguirne i movimenti, rimanendo incantata ad osservare il fluttuare del liquido scarlatto sebbene avrebbe dovuto essere ormai usa a tale spettacolo. Quando il Colosso la chiamò in causa si riscosse quasi frastornata e dovette battere un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco i commensali. Io... Avrei una teoria a riguardo, se vuole sentirla... Con una timidezza memoria di anni orsono, Harumi fece sentire la sua voce sottile, abbassando lo sguardo sulla tovaglia immacolata. Credo che i demoni codati siano... Simili a stelle. Probabilmente gli astanti le stavano rivolgendo uno sguardo perplesso a dir poco di fronte a quella metafora azzardata, ma la fanciulla evitò di confermarlo alzando lo sguardo ed affrettandosi a continuare. Le stelle si formano quando enormi ammassi di gas si riuniscono nel vuoto spaziale e si condensano fino a divenire globi brillanti ed incandescenti. Ecco, io credo che i demoni si siano in origine generati dalla condensazione del chakra presente in natura. Superata la massa critica hanno iniziato a risplendere, assumendo una coscienza propria. Si inumidì le labbra secche e proseguì. La loro apparentemente illimitata riserva di chakra e rigenerazione potrebbe essere collegata alla loro capacità di attrarre il chakra naturale in modalità simile alla Modalità Eremitica, ma su scala immensamente più grande. Avrebbe allargato le braccia per enfatizzare il concetto.

    Avrebbe timidamente alzato la testa per verificare come era stata accolta la sua idea, ma le rimaneva ancora qualcosa da fare. Entrambi i capovillaggio aspettavano qualcosa da lei e nonostante fosse in soggezione si fece coraggio e si rivolse al Colosso. Diogene-sama, se permette. Harumi prese un calice inutilizzato, visto che non aveva beveva vino, e un coltello da arrosto pulito piuttosto affilato. Senza battere ciglio, quasi fosse un gesto abituale, si fece un lungo taglio sul palmo della mano. La linfa vitale scivolò lungo il polso ed iniziò a gocciolare nel recipiente fino a riempirne una buona parte. A quel punto avrebbe spinto il bicchiere verso il Mizukage se il Capovillaggio del Suono non avesse avuto nulla da ridire. Tuttavia aveva ancora qualcosa da fare. Mentre l'attenzione del Kenchiki era presumibilmente rivolta verso il suo sangue la jinchuuriki avrebbe teso la mano a sfiorare il liquido sospeso dal potere del Mikawa. Contrasse la mano per riaprire la ferita che già si stava cicatrizzando e afferrò una goccia sferica separata dall'insieme. Il sangue sarebbe entrato in circolo, mescolandosi a quello misterioso della giovane che già conteneva al suo interno parte dell'essenza del Nibi e di Diogene. Una mossa piuttosto azzardata, ma quello era l'unico modo per interagirvi. Se l'avesse solo toccato o ingerito si sarebbe degradato o avrebbe dato esili risposte. Così invece poteva lasciare fluire il suo chakra e quello di Matatabi per integrare quel minuscolo frammento del Tetracode. E non aveva nulla da temere: in fondo Diogene era al suo fianco.

    Indipendentemente dalla reazione, la discussione avrebbe preso presto un'altra piega. Il Kokage parlò di Mumei, la Senza Nome. Harumi aveva custodito la spada durante l'assenza del Capoclan e la conosceva bene, ma poteva solo immaginare il tormento interiore dell'uomo. Era come se il Nekomata avesse smesso di farle sentire la sua voce. Fu però sorpresa dalla menzione della divinità oscura. Se quello era il motivo del suo mutismo forse qualcosa sarebbe potuto finalmente cambiare. Anime intrappolate in armi. Il concetto non la faceva impazzire, ma poteva accettarne la scelta se compiuta liberamente. Interessante il pensiero che fosse complementare a quella del portatore. Questo le fece turbinare in mente tutta una serie di ipotesi, ma la sua attenzione fu richiamata dal proseguire del racconto. In particolare la menzione agli Dei Mikawa. Lei ne aveva conosciuto uno solo ed era stato un incontro terribile. Ma apparentemente ne esistevano altri di benevoli. Qualcosa le risuonava nella mente a quell'idea, ma non sapeva perché. Altre cose dovevano essere discusse, ma non toccava a lei prendere la parola. I grandi del Continente stavano tirando i dadi sulla sua sorte.


  13. .

    il trono vuoto


    6

    Il meccanismo scattò come la giovane attendeva, segno che non era stato forzato da chi si era introdotto nella Villa. D'altro canto non sembrava neppure che fossero in possesso della chiave segreta del covo, ed il motivo era presto detto. Non c'era traccia di impronte sulle scale che scendevano nei recessi della magione. La scia che avevano seguito fino all'arazzo si interrompeva di fronte alla decorazione parietale, scomparendo nel nulla. Harumi scese alcuni scalini per accertarsene, ma quella pista sembrava condurre ad un vicolo cieco. E allo stesso modo dovettero pensarla gli aspiranti investigatori coinvolti in quel caso, che si disinteressarono della rivelazione della ragazza per tornare ad analizzare lo studio al piano di sotto. Eppure il marionettista sunese, comprensibilmente più attratto dai meccanismi che dalla superstizione, le aveva infilato una pulce nell'orecchio con il suo borbottio confuso. Un teatro od un tempio, aveva detto Shunsui. E se entrambi erano assenti in senso stretto, allargando il concetto le sovvenivano delle possibilità. Riguardo la prima, ragionando lateralmente, c'era il teatro anatomico, un modo elegante per chiamare la sala per le autopsie di Eiatsu. Si trattava tuttavia di una pista troppo flebile e decisamente fuori mano al momento, ma la avrebbe sicuramente verificata in seguito. Quanto alla seconda...

    Lasciata sola, la portatrice del Due Code sarebbe scesa per la scalinata, disattivando le trappole come le aveva insegnato il capoclan. Con i sensi allerta cercava tracce del passaggio recente di intrusi, così come dello scorrere del tempo anomalo che aveva colpito l'intero complesso. Possibile che qualche meccanismo di difesa avesse escluso i recessi più protetti da quella maledizione? Era forse per quello che le impronte svanivano una volta varcata la soglia? Già cancellate dal tempo, o al contrario non ancora impresse sul pavimento polveroso? Apparentemente anche là sotto tutto era immobile, ma non che prima fosse esattamente vivace. L'unico vero momento di gloria della sua storia recente, parlando dal punto di vista di Harumi, erano stati gli eventi della cripta. E proprio là si diresse, guidata da un'illusoria speranza. Il sancta sanctorum, il nucleo stesso della Villa e l'altare di sangue dove si era compiuta una morte e una rinascita. Se non era un tempio, era di certo la cosa che più gli ci si avvicinava.

    La kunoichi del Suono percorse con le dita le rocce levigate intorno alla stanza e le pietre regolari che ne componevano il fondo, raccogliendone presumibilmente solo polvere. Eppure nei suoi occhi quel luogo era tinto delle cangianti sfumature scarlatte del sangue. Raggiunto il centro, si chinò in una posa simile alla preghiera, di fronte al nulla, nel silenzio rotto solo dai rintocchi del pendolo che distorti e surreali raggiungevano anche quell'antro abbandonato. Dopo qualche secondo di riflessione, con una delle lame che portava con sé si aprì una ferita sufficientemente profonda per far sgorgare un copioso fiotto di sangue. In lei scorreva anche quello del suo benefattore e quel dettaglio poteva fare la differenza. La linfa vitale andò ad irrigare il suolo sterile e la fanciulla, mordendosi il labbro inferiore per non farsi sfuggire nessun mugolio di dolore, con un movimento deciso andò a disegnare un ensou, un cerchio simbolo della totalità e del nulla. Al suo interno, attingendo alla ferita che già si stava rimarginando per merito del Nibi, tracciò due kanji dal significato inequivocabile. Famiglia. Casa. Ovunque fosse il Mikawa, quella era la sua dimora e i suoi abitanti la cosa per lui più preziosa. Harumi si rialzò, sperando che quell'ancora potesse riunirli attraverso il tempo e lo spazio, un faro da seguire per il Maestro del Sangue. La prego, faccia ritorno sano e salvo, Diogene-sama.



    Tornata nello studio, Harumi si trattenne dal gridare, ma per motivi diversi. Un misto di incredulità e un pizzico di rabbia per la condizione in cui era ridotta la stanza presumibilmente. Solo la condizione dei suoi occupanti le fece sbollire, lasciandole sulle labbra una domanda laconica. Si può sapere che cosa avete combinato? Tuttavia già si era avvicinata al sunese, che del terzetto le pareva l'unico a cui potere effettivamente prestare una mano con le medicazioni. Il Mizukage infatti aveva un arto fuso, che quindi si rivelava come sospettato dalla giovane metallico, mentre l'altro che si era presentato come Akuma si teneva gli occhi quasi fosse stato accecato. Akira non era presente, probabilmente era fuori a sbollire la rabbia per non aver potuto distruggere il marchingegno diabolico. Abara-san, se ha delle medicazioni posso disinfettarle e fasciarle le mani, purtroppo con la casa in queste condizioni non ho idea di cosa sia rimasto. La giovane avrebbe fatto del suo meglio per mettere in pratica le nozioni apprese dal medico della Villa, al quale in molti dovevano la vita. D'altronde la ragazza era una spugna che assorbiva qualsiasi nozione dalla sua famiglia allargata, una tela bianca sui cui il Capovillaggio aveva abbozzato delle linee appena accennate.

    Mentre Harumi accudiva il giovane di Suna ebbe modo di farci conversazione. In particolare si fece spiegare nei dettagli cosa avevano fatto per provocare l'esplosione. La ragazza ascoltò in silenzio, per poi buttare lì un commento apparentemente superfluo. So che è una domanda stupida a questo punto, ma qualcuno ha provato a riavvolgere le lancette della pendola? Sarà anche un cliché da romanzo... La kunoichi lasciò trasparire il suo principale svago, a cui poteva dedicare meno tempo che in passato dopo essersi ambientata in quella caotica famiglia. ...però non vedo perché non provarci. C'è anche quella questione della scrittura al contrario del Secondo Kokage, forse ha qualcosa a che fare con questo. In fin dei conti qui sembra sia passato molto tempo, quasi fossimo nel futuro... Magari si può riavvolgere o qualcosa del genere. La voce della genin tradiva tutta la sua incertezza e quasi sembrava riemergere la sua personalità timida e impacciata di quando era arrivata ad Oto. Si rendeva conto da sé che era fin troppo scontata come idea, ma non le veniva in mente altro. Anche se parlare della pagina strappata le fece ricordare di un'altra cosa. Prima cercavate delle mappe vero? Avete delle coordinate se non ho capito male. E se andassero lette al contrario, da destra a sinistra? Ovviamente Harumi non poteva sapere che si trattava di un messaggio lasciato tempo prima dal Kokage all'Abara, perciò le mancava un pezzo del puzzle. Tuttavia era così in ansia per i suoi cari da parlare a ruota libera con qualsiasi suggerimento le venisse in mente, al costo di fare la figura dell'idiota, nella speranza di trovare qualcosa di utile.

    In realtà aveva un altro paio di idee non particolarmente brillanti. In precedenza Kensei le aveva rivolto una domanda alla quale non aveva saputo rispondere. Perché lei era ancora lì, unica tra gli abitanti della Villa? Qualcuno si era preso la briga di alterarle i ricordi e intrappolarla in un'illusione perché conducesse la sua vita di tutti i giorni senza interruzioni. Ma se fosse bastato che non interferisse aveva molto più senso ucciderla... Il pensiero la fece rabbrividire, temendo non per lei, ma che quella sorte fosse toccata agli altri. Anche imprigionarla sarebbe stato più efficace. Per quanto assurdo, sembrava che volessero che rimanesse lì, anche se innocua. Mi chiedo se...Harumi spostò lo sguardo dall'orologio all'Akuma. Aveva una vaga idea di cosa potevano fare i suoi occhi, ammesso che nel frattempo avesse recuperato la vista. Forse lui o il marionettista potevano darle una risposta. Scusate, ma questo artefatto come si alimenta esattamente? Secondo voi è in grado di sostenersi autonomamente, oppure ha bisogno di una qualche fonte? A seconda della reazione, le sarebbe venuta in mente una sola risposta, sebbene non necessariamente corretta. La fanciulla era una jinchuuriki, portatrice del Demone a due code. Se si parlava di chakra, non poteva esistere batteria migliore di lei. Cosa avrebbe visto il kiriano osservandola con i suoi occhi magici? O forse Matatabi, percepiva alterazioni nel flusso di energia, ora che glielo faceva notare?




    Edited by Historia - 2/9/2021, 20:41
  14. .

    Il lago del mistero


    Post 9 ~ Diavoli e Incubi

    Confrontarsi con lo spirito che albergava dentro Luglio era un'esperienza straniante. Pareva di trovarsi di fronte ad uno specchio, ma rovinato dal tempo, con scrostature e macchie che distorcevano l'immagine riflessa, restituendo un sorriso sadico e degli occhi sogghignanti al posto dello sguardo impassibile e delle labbra tese di chi vi si rimirava. La bugia oltre al velo si era rivelata per proporre uno scambio iniquo come la sua più intima natura, lasciando interdetto il giovane che pur si reputava pronto ad ascoltare le sue condizioni nefande. Ferire un amico in cambio di informazioni preziose. Per quello che parve un tempo lunghissimo, Shin rimase a contemplare le sue opzioni. Lasciar perdere subito, rimanendo con un pugno di mosche in mano. Fingere di accettare, ascoltare quanto aveva da dirgli per poi rimangiarsi la parola in seguito, pagandone le conseguenze. Oppure assecondare quella follia. Qual era la soluzione che gli offriva il maggiore vantaggio? Cosa gli avrebbe permesso di vivere ancora un giorno per portare avanti il suo obiettivo?

    Shin fece un passo in avanti, quasi sfiorando lo specchio con la punta del naso. I suoi occhi erano fissi sul vortice nero al centro di quelli di Uso come se stesse cercando di leggergli dentro. A modo suo, voleva bene a Kato. Si fidava di lui e gli era stato di aiuto in diverse occasioni complicate. Era un ninja di gamba. Di sicuro in grado di sopportare quel tributo. Il giovane scosse la testa, interrompendo il contatto visivo. Era la voce di quel diavolo a tentarlo, o era la sua? Da quando aveva scelto quella strada, possibilmente anche in precedenza, al ragazzo era stato chiaro che chi possedeva le conoscenze giuste era in vantaggio, sempre, indipendentemente dalla forza che poteva possedere. Quando affrontava un avversario non si gettava mai a testa bassa, ma tentava di carpirne il punto debole prima di affondare il colpo decisivo. Non sapere a cosa si andava incontro equivaleva a combattere ad occhi chiusi. E caricare a testa bassa era qualcosa che riusciva particolarmente bene allo Yotsuki, non a lui. Il Kinryu rialzò lo sguardo sulla sua ombra. Uno sguardo carico di disgusto, ma con una scintilla di corruzione.

    E sia, avrai il tuo sangue, ma non la sua vita. Ora parla, e spera per te che ne sia valsa la pena, altrimenti giuro sui kami celesti che rimarrai sepolto per l'eternità nelle profondità marine, finché la terra non muterà forma e gli uomini smetteranno di camminarvi.

    Avrebbe ascoltato ciò che Uso aveva da dirgli senza perdere la sua compostezza. A quel punto si sarebbe congedato con un cenno di sufficienza del capo, affrettandosi a tornare presente al mondo. La sua fretta tuttavia era ingiustificata, perché allo stesso modo in cui lui stava conversando con la spada, Etsuko sembrava in preda ad una trance mistica. Ritenendo poco saggio scuoterlo, il giovane attese che il compagno di riavesse per comunicargli quanto aveva scoperto.

    Si riunirono infine con Kato, sebbene Shin faticasse a guardarlo negli occhi. Ma ormai era troppo tardi per avere dei ripensamenti. Per prima cosa doveva liberarsi degli occhi indiscreti di Etsuko, ma non sarebbe stato difficile se avesse collaborato. Avrebbe infatti suggerito di dividersi per compiere un'esplorazione dettagliata dell'esterno della struttura prima di procedere con il piano, ma appena si fossero separati avrebbe raggiunto l'amico del Suono trattenendolo per un polso. Alcuni secondi di silenzio sarebbero presumibilmente calati tra i due, fin quando il giovane non fosse riuscito ad aprire bocca. Confessargli il suo piccolo tradimento era molto più faticoso di quanto si era immaginato in precedenza, forse a causa del minore influsso della sua metà oscura in quel frangente.

    Kato, avrei un favore da chiederti. Ho avuto modo di scoprire di più sui nemici che stiamo per affrontare, ma ciò richiede un pagamento... Che devi essere tu a pagare. Mi dispiace, ma è per il bene... della missione.

    Per un istante l'ombra di Uso sfiorò il viso del ragazzo. Per il bene della missione... O per il proprio?

    Rimuovi le tue protezioni, affinché Luglio possa dissetarsi del tuo sangue. Altrimenti dovrò prendermelo con la forza, e non voglio farlo. Ti prego. Comprendi che non abbiamo scelta. Non posso prometterti che non farà male, ma cercerò di stare attento. Perdonami...

    Avrebbe continuato a supplicarlo se fosse stato necessario, sbarazzandosi del suo inutile orgoglio e riempendosi di senso di colpa. Se Luglio gli avesse chiesto a lui di pagare il tributo, avrebbe accettato con tanta leggerezza? No, probabilmente no.

    Volente o nolente, alla fine Shin avrebbe vibrato un colpo, secco e pulito, all'addome dello Yotsuki, sufficiente a squartarlo sebbene troppo superficiale per intaccare organi vitali che l'avrebbero condotto a morte rapida [Attacco][Attacco in Mischia] Forza Nera+4, Velocità Nera, Pot. 40 (Luglio di Accompagnamento)

    [Impasto] MedioBasso +4 Forza
    . Subito dopo che il sangue ebbe preso a scorrere lo shinobi avrebbe fissato la lama ricoperta del fluido vitale vermiglio a domandarle se fosse soddisfatta ora. Vincendo il ribrezzo per se stesso, si sarebbe quindi prodigato per assistere l'amico che egli stesso aveva ferito al massimo delle sue possibilità, continuando a mormorare un mi dispiace appena intellegibile.

    Etsuko li avrebbe ritrovati entrambi pallidi, anche se per motivi diversi. Se anche avesse fatto domande non avrebbe ottenuto risposte perché il foglioso avrebbe riportato ogni volta la conversazione sulla ricognizione e, accertatosi che non vi fossero novità, si sarebbe avvicinato all'ingresso che avevano individuato in precedenza. Senza aggiungere altro il ninja sarebbe penetrato con un balzo atletico all'interno della struttura, iniziando la sua missione in solitaria.

    Si aspettava di trovare delle statue dopo quanto gli aveva rivelato l'Akuma, ma di certo non così tante. Diverse per forma, integrità e stato di conservazione, quell'esposizione spettrale fugava ogni dubbio residuo. Era quello il luogo che stavano cercando. Anche i fuda alle pareti sembravano appesi di recente, e Shin fu tentato di strapparne uno, ma si trattenne. Entrando li aveva evitati, ma poteva benissimo trattarsi di allarmi attivati da un tocco incauto. Anche se magari erano quelli a mantenere la barriera che impediva all'Akuma di scrutare all'interno dell'edificio. Però per bruciarli avrebbe sempre fatto tempo in seguito. Ed una tentazione molto simile, ovvero sia di farla esplodere, gli sfiorò la mente mentre osservava la statua con sopra un mezzo ideogramma, che il suo cervello completò per lui. Kokai. Bingo.

    La sua attenzione fu però attratta dal suono sommesso e regolare che proveniva da un angolo. Si mosse circospetto, senza trovare ostacolo di sorta, fino a scoprirne la fonte. Il terzetto addormentato, ma probabilmente erano stati in buona compagnia fino a non troppo tempo prima a giudicare dalle corde abbandonate a terra, era facilmente riconoscibile grazie alle informazioni che aveva ottenuto da Kato. Si trattava dei nipoti del jonin bisbetico che li aveva accompagnati, salvo poi abbandonarli per cercare proprio i tre che aveva davanti. Mentre ponderava se svegliarli a suon di ceffoni o se disporre di loro in ben altro modo, un rumore per nulla rassicurante lo fece voltare. La maschera impassibile che era il volto del Kinryu fu incrinata per un attimo di fronte a quella cosa. La creatura sembrava uscita da un incubo e ricordava un essere umano solo vagamente, con lunghe lame fuse agli arti inferiori ed un volto privo di qualsiasi riferimento ad eccezione di un occhio rosso da cui scendeva una lacrima di sangue.

    Lo shinobi strinse i denti in un sorriso angosciato. Quindi erano quelle le illusioni da cui l'aveva messo in guardia l'Akuma. Sembrava però che fossero arrivati tardi, perché o era molto realistica, o le era già stato fornito un contenitore di cui fare uso. In ogni caso dubitava di poterla affrontare con semplicità. L'essere parlò, pronunciando poche parole cariche però di significato. Non sapeva chi fosse Senbou, ma ormai Kokai era un nome noto. Ed escludendolo, ne rimaneva solo un'altra nella lista a quanto sapeva.

    Quindi tu devi essere Haji. Vorrei dire che è un piacere fare la tua conoscenza, ma mentirei. E non è da me.

    A voler essere positivi, poteva andargli peggio. Poteva incontrare Kokai, che aveva sconfitto perfino il Coraggio. A voler essere negativi, poteva andare meglio, perché era comunque della stessa stirpe che aveva sconfitto il Coraggio. Avrebbe pagato un milione di ryo per sapere come in quel momento, ma anche potendo non avrebbe fatto in tempo. Già sulla difensiva, venne comunque colto di sprovvista dalla rapidità con cui il mostro gli si mosse incontro con intento chiaramente ostile. Il calcio al volto era sì rapido, ma non così tanto da essere inevitabile per un ninja del suo calibro. Approfittando del fatto che aveva mirato piuttosto in alto, spostò all'indietro il piede e flesse la gamba sfruttando il peso del proprio corpo per abbassarsi, ritrovandosi con un ginocchio e una mano appoggiate al suolo mentre la lama sibilava sopra la sua testa [Slot Difesa I][Schivata] Riflessi Nera+5

    [Missione in Solitaria] +2 Rif.
    [Impasto] 1/2 Basso +2 Rif.
    .

    Da quella posizione gli sarebbe stato però difficile difendersi dalla successiva artigliata diretta verso il suo petto. Difficile, ma non impossibile. Tuttavia, lo shinobi decise di rischiare qualcosa per farsi un'idea del reale potenziale offensivo della creatura, che non doveva essere particolarmente intelligente visto che le unghie, per quanto aguzze, non ebbero modo di sorpassare il corpetto in bella vista [Slot Difesa II][Parata] Resistenza Nera+3, Prot. 35 (Giubotto Rinforzato)

    [Impasto] Basso +3 Res.
    . Nonostante la forza del colpo fosse contenuta, il Kinryu assecondò la spinta e rotolò all'indietro per rimettersi in posizione, quasi sbattendo contro i prigionieri che ignari di tutto continuavano a dormire in un sonno innaturale.

    Non era ancora del tutto in piedi però quando un affondo decisamente più insidioso mirò ai suoi occhi. A quel punto lo shinobi decise che era il momento di sfoderare una parte del suo potenziale. L'incubo probabilmente non se ne sarebbe accorto, ma più si avvicinava più la sua mano perdeva impercettibilmente d'impeto. Inoltre, anche la traiettoria non era identica a quella che voleva eseguire, ma spostata appena verso l'alto, più vicina allo scalpo che alle orbite. Sarebbe comunque andato a segno, ma lo shinobi calcolò con attenzione la tempistica e sospinse ulteriormente verso l'alto l'arto del nemico sferrando un deciso colpo ascendente a mano aperta contro l'avambraccio mostruoso [Slot Difesa III][Parata] Riflessi Nera+5

    [Missione in Solitaria] +2 Rif.
    [Impasto] 1/2 Basso +2 Rif.

    [Controllo del Chakra Stabile] 1/2 Basso -1 For., -1 Vel.
    [Controllo del Chakra Deviante] 1/2 Basso
    .

    Trovando finalmente un momento di respiro nell'offensiva avversaria, Shin dovette prendere una decisione alla svelta. Fedele al suo principio di non caricare a testa bassa, avrebbe testato ancora per un poco le capacità della creatura. Innanzitutto, poteva veramente ferirla? Si trattava pur sempre di un'illusione, incarnata o meno che fosse. Doveva accertarsene prima di fare la sua mossa. Al tempo stesso una cosa gli dava da pensare fin da quando li aveva scorti: perché quei tre erano ancora vivi? Non sarebbe stato più conveniente prosciugarli subito? Lo stesso presunto Haji gli aveva involontariamente suggerito una risposta. Evidentemente gli servivano vivi. Un ghigno malvagio comparve sul viso del giovane, più simile a Uso che a Shin. La mano corse all'elsa di Luglio dietro la schiena. Doveva essere sicuro di colpire la creatura per togliersi il dubbio, e al tempo stesso privarla del suo prezioso materiale.

    Ittou-ryuu«: Kazegiri

    Stile a una Lama: Tagliavento


    Il Kinryu estrasse la spada con un rapido movimento, tagliando l'aria e tutto ciò che lo circondava nel raggio di quasi cinque metri [Slot Tecnica I e II][AiM] Forza Nera, Velocità Nera, Pot. 40 (Luglio di Accompagnamento), raggio 4,5 metri
    Danni x3 contro oggetti ed equipaggiamento (tipo: raiton)
    Forza spinta fino a 6 metri Nera+2
    Danno ad Area fino a 1,5 metri da superfici colpite x0.5 (terreno e parete)

    Impatto d'Assalto
    Arte: L'utilizzatore può allontanare un avversario fino a 6 metri con un attacco; la spinta non provoca danni aggiuntivi all'avversario, ma potrebbe provocarli l'impatto; la spinta ha Forza pari a quella dell'attacco aumentata di 2 tacche.
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    [Taijutsu Difensive]
    [Azione Rapida]
    [Distruzione ad Area (Intermedio)] 1/2 Basso

    . Ciò comprendeva l'incubo, ma anche i tre Yotsuki, quasi che Luglio ci avesse preso gusto ad assaggiarne le carni. I fendenti di vento furono accompagnati da una spinta che avrebbe allontanato tutti, mandando presumibilmente i corpi inerti a sbattere contro la parete retrostante e rendendo più difficile all'essere intervenire in loro difesa. Mentre ancora il colpo stava esaurendo il suo effetto, Shin completò il movimento del braccio che era iniziato con l'estrazione sfiorando il terreno per poi riportarla verso l'altro ed infine rinfoderare la spada. Lo stile Ittou-ryuu era basato sul battoujutsu, concentrava l'intero potenziale offensivo nell'apertura per poi tornare in guardia, pronto ad un nuovo colpo fatale.

    Che in quel caso non sarebbe giunto. Il chunin di Konoha aveva creato sufficiente spazio tra sé e Haji per avere un minimo margine di manovra. Già in precedenza aveva lasciato spaziare gli occhi sul luogo dove si trovava. Si era lasciato alle spalle il magazzino ingombro di statue e si trovava ora in uno spazio più ampio, ma stava pur sempre combattendo al chiuso. Se anche Kato ed Etsuko l'avessero raggiunto si sarebbero ritrovati probabilmente ad intralciarsi a vicenda senza riuscire a sfruttare la, per lo meno momentanea, superiorità numerica. E anche combattendo da solo, considerate le sue caratteristiche uno scontro prolungato in quello spazio angusto avrebbe finito per svantaggiarlo. L'unica cosa razionale da fare era ritirarsi trascinandosi dietro la creatura se possibile, sperando che non avesse percepito i suoi compagni all'esterno e quest'ultimi, messi sul chi vive dal trambusto precedente, fossero pronti a riceverla.

    Non sarebbe però tornato sui suoi passi, era troppo rischioso. Con uno scatto avrebbe invece raggiunto l'estremità opposta della stanza che dava sul corridoio che metteva in comunicazione i due edifici, come aveva potuto osservare durante la ricognizione precedente [Slot Gratuito][Istantaneo] Movimento 9 metri. Se c'era un punto debole nella struttura doveva essere quello, presumibilmente si trattava di un'aggiunta e le pareti sarebbero state in legno piuttosto che in mattoni. Quasi al termine della corsa per tenere occupato l'essere si voltò in un baleno per scagliare con un movimento fluido uno dei suoi coltelli, dritto al cuore, o meglio a dove si sarebbe trovato l'organo in un essere umano [Slot Azione I][AaD] Forza Nera+3, Pot. 10

    [Impasto] Basso +3 For.
    . Avrebbe voluto mirare all'occhio, che sembrava l'unico punto debole riconoscibile, ma tenendo la traiettoria più bassa, se l'allineamento l'avesse permesso poteva minacciare anche i prigionieri -di cui non aveva potuto accertare la sorte- alle sue spalle nel caso si fosse scansato.

    Se il breve scatto non fosse stato sufficiente a raggiungere il corridoio esterno, mentre scagliava l'arma, ormai ad una decina di metri dall'essere, avrebbe composto con l'unica mano libera una rapida sequenza di sigilli, scomparendo e riapparendo molto più in là [Slot Tecnica III (i)]Scambio fantasma
    Abile: L'utilizzatore può eseguire la Tecnica della Sostituzione senza lasciare al suo posto un oggetto o una persona.
    [Da genin in su]

    Scambio armato
    Speciale: L'utilizzatore può eseguire le posizioni magiche richieste per la Tecnica della Sostituzione con una sola mano.
    (Consumo: ½ Basso)
    [Da chunin in su]
    . In ogni caso, una volta nel passaggio se fosse riuscito a raggiungerlo, avrebbe puntato ad un punto debole nella parete, come una finestra o un tramezzo, possibilmente di legno, scagliando un pugno di inaudita violenza [Slot Azione II][AiM] Forza Nera+5, Velocità Nera, Potenza 10 +30 (fasce da combattimento)
    Danni x3 contro oggetti ed equipaggiamento (tipo: raiton)
    Potenza +20 contro oggetti ed armi
    Danno ad Area fino a 1,5 metri da superfici colpite x0.5 (terreno e parete)

    [Impasto] Basso +3 For.
    [Piano B] +2 For.
    [Distruzione ad Area (Base)] 1/4 Basso
    [Distruzione ad Area (Intermedio)] 1/2 Basso
    [Tocco Distruttivo (Superiore)] 1 Basso
    [Manipolazione della Natura] 1 Basso
    . Se avesse ottenuto uno spazio sufficientemente ampio si sarebbe tolto d'impiccio, componendo una serie di sigilli per effettuare un movimento accelerato, o con un lungo salto potenziato dal chakra, ritrovandosi in ogni caso -almeno nelle sue intenzioni- nello spazio aperto antistante la struttura dove, presumibilmente, i suoi compagni sarebbero stati ad aspettarlo [Slot Tecnica III / Azione III]Scambio fantasma
    Abile: L'utilizzatore può eseguire la Tecnica della Sostituzione senza lasciare al suo posto un oggetto o una persona.
    [Da genin in su]

    OPPURE

    [Salto] 15 metri

    [Salto Repulsivo] 1/2 Basso
    .

    Ora che l'aveva avuto davanti la descrizione del flagello che affliggeva il villaggio assumeva un senso compiuto. Non erano passato neanche mezzo minuto e già aveva il fiato corto e la fronte imperlata di sudore, quasi come se le forze gli fossero state prosciugate dal corpo nonostante non avesse subito nessun colpo, né si fosse sforzato particolarmente [Danno]2 Leggere Vitalità prosciugate. L'Akuma l'aveva messo in guardia: pare che queste creature siano in grado di assorbire l'energia mentale di colori con cui entrano in contatto. Restargli vicino troppo a lungo li avrebbe condotti ad una fine inevitabile. Occorreva dunque finirli il più rapidamente possibile. Ma potevano veramente danneggiarli? O forse c'era un altro trucco per affrontarli? Forse le osservazioni che il Kinryu aveva condotto a suo rischio e pericolo li avrebbero aiutati a formulare un piano d'azione.

    Chakra: 85/100
    Vitalità: 18/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 750
    Resistenza: 700
    Riflessi: 725
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Incassare
    3: Parata
    Slot Azione
    1: Lancio dardo
    2: Pugno parete
    3: Salto (i)
    Slot Tecnica
    1: Tifone della Foglia
    2: Manipolazione Natura
    3: Sostituzione
    Equipaggiamento
    • Coltelli da Lancio × 5 4
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Accendino × 1
    • Bansou no Shichigatsu - Luglio di Accompagnamento × 1

    Note
    Equipaggiamento Debilitante: -2 Velocità [1 round]

  15. .

    La famiglia Igashi


    Capitolo 11

    Finalmente liberata da quell'incubo, che evidentemente abusava di sostanze alcoliche visto che neppure ricordava correttamente il suo nome nonostante professasse un amore inscalfibile, Harumi si guardò intorno notando che oltre al terzetto anche lo stuolo di cadaveri si era volatilizzato senza un suono. La rianimazione dei cadaveri del Suono non permetteva giochetti di prestigio di quel genere da quanto ne sapeva e le erano sembrati piuttosto reali, troppo per cavarsela definendole semplici illusioni. Avrebbe di certo approfondito la questione se possibile, una ragione in più per continuare a seguirlo ed osservarlo. In effetti è innegabile che mi abbia tolta da un bel pasticcio, Ketsueki-san. Ha i miei ringraziamenti. Un leggero inchino sarebbe seguito a quelle parole. La giovane jinchuuriki aveva avuto una vita sufficientemente fuori dall'ordinario per non formalizzarsi su amici, nemici, alleati e minacce quando si trattava di riconoscere i meriti di qualcuno. Avrebbe collaborato con facilità con il peggiore degli assassini se quello l'avesse trattata bene e con rispetto.

    In effetti dopo che erano rimasti da soli l'atmosfera si era in qualche modo alleggerita, permettendo per lo meno una conversazione produttiva. Sì, sono in grado di controllare il chakra con sufficiente precisione. Per quanto riguarda la furtività non è il mio forte, ma neanche il mio punto debole, e per le distrazioni posso inventarmi di certo qualcosa. La ragazza si interruppe per un poco, trattenendo una domanda sulla punta della lingua mentre ponderava se darle voce o meno. Alla fine cedette alla tentazione mentre già erano in marcia. Mi scusi, Ketsueki-san, ma non ho potuto fare a meno di domandarmelo. Lei è originario di Oto per caso? Le sue arti ninja mi sono familiari. Avrebbe introdotto l'argomento con una naturale innocenza, aiutata in questo dalla sua aria poco pericolosa e dalla voce rassicurante. Il tempo per parlare ci sarebbe stato, anche se le asperità del terreno l'avrebbero costretta spesso a tacere per poter rifiatare [Nota]Harumi resta al passo con chakra adesivo e repulsivo: -15 Bassi.

    Nonostante l'aspetto burbero e l'aria truce, il nukenin non sembrava antipatico, almeno per gli standard della fanciulla che era stata adottata da Etsuko e dalla famiglia Mikawa. E proprio a loro pensò quando la sua guida gli propose, quasi intimandoglielo in verità, di modificare il suo aspetto tramite una tecnica. Ah non si preoccupi, sono abituata. Probabilmente perfino l'uomo avrebbe alzato un sopracciglio sentendolo, ma la kunoichi non avrebbe approfondito lasciandolo con la curiosità. Ah, basta che non sia permanente chiaramente! Il fatto che non le fosse venuto in mente subito, oltre al suo fidarsi di un perfetto sconosciuto poco raccomandabile, dovevano dire molto del senso di conservazione della ragazza. Dopo che ebbe terminato, l'unico suo commento sarebbe stato al dir poco spiazzante. Mi dispiace solo non poter vedere come appaio, sono un po' curiosa di sapere chi ha scelto. Potrebbe essere utile saperlo per calarmi nella parte, almeno il nome no?

    Più gli stava vicino, più si convinceva che fosse un Mikawa. Si erano lasciati alle spalle una recinzione sciolta e ricostruita col sangue da relativamente poco tempo quando raggiunsero il loro primo obiettivo, almeno da quel poco che le venne rivelato. Si trattava del famoso, o presunto tale, Fornaio. Beh, Harumi supponeva che lo fosse per lo meno localmente. In ogni caso la sua attenzione era stata attratta da altre due persone vicino a lui che sembravano in tutto e per tutto dei ninja, sebbene non sapesse dire se si trattasse di accademici. Il ragazzo era decisamente massiccio e di certo qualche anno più grande di lei mentre la ragazza piuttosto gracilina doveva essere forse più giovane. Spostò lo sguardo sul suo accompagnatore in cerca di risposte che non sarebbero arrivate. Dopo poco fu chiaro che la sua linea attendista non avrebbe condotto da nessuna parte. Non mi sembrano intenzionati a schiodarsi presto, che facciamo? Considerate le guardie che li circondavano non dovevano essere in ottimi rapporti, ma era troppo distante per capire di cosa stavano parlando. Si sarebbe quindi avvicinata sfruttando la copertura degli arbusti e rasentando terra cercando di non far rumore fino ad essere a portata di udito ed avere una migliore visuale. Forse avrebbe finalmente compreso brandelli della conversazione, oppure aguzzando a sufficienza la vista sarebbe riuscita a leggere qualche parola delle carte che la ragazzina sventolava in aria [Abilità]A te stabilire quanto riesco a captare con le abilità utilizzate.. Qualsiasi cosa insomma che potesse aiutarla a farsi un'idea se i due elementi non considerati nel piano dell'Igashi potevano esserle utile o avrebbero provocato solo più caos.



    Chakra: 54/75
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 7
    • Kaiken × 1
    • Wakizashi × 1
    • Bolas × 1
    • Makibishi × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Fumogeno × 1
    • Bomba Sonora × 1

    Note
    ///


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