Votes taken by -< Etsuko >-

  1. .

    La Cascata D'Oro

    ...Prestiti e Patti...



    uhhh...
    ho una vasta esperienza nel selezionare le migliori... e credo che lui ne abbia di eccellenti da mostrarmi.


    rispose all'occhiolino di Mizuko, mentre con la lingua si leccava le labbra pregustando già quello che sarebbe potuto accadere dopo tra i due, lasciando sulle papille gustative un retrogusto salmastro.
    lasciò accantonati quei pensieri per focalizzarsi sulla vera ragione per cui era lì.

    piacere mio Hana... chissà magari avremo occasione di rivederci e perchè no, degustare insieme il contenuto delle bottiglie di Mizuko, se ti va. sono un ragazzo di ampie vedute.
    suonava come un'accattivante invito.

    seguì l'attendente che lo condusse verso l'ascensore, il vetro delle pareti permetteva di osservare la magnificenza architettonica dei luoghi. come spillare soldi ai frequentatori, donando l'oro ogni forma di intrattenimento e di lusso, tra ristoranti e bar lussuosi e camere private, chissà dove magari avrebbe finito la serata in piacevole compagnia.
    fu destato e non sorpreso non appena la porta si aprì...

    Bingo...
    pensò ritrovando l'uomo che con i suoi indizi l'aveva condotto sin lì.
    non era stato difficile trovarlo, e lo stesso brivido che aveva percorso la schiena, quella sensazione di terrore mista ad eccitazione, riapparve non appena lo vide.
    dovresti fare attenzione, questi tipi sono pericolosi, non come quelli smidollati di Kiri
    è il motivo per il quale siamo qui... Vendetta!
    mmm mi piace il tuo nuovo modo di pensare P******LLA
    e a me piace quando mi chiami così
    ho proprio creato un mostro quella volta.
    i presenti non avrebbero potuto immaginare il dialogo che le dicotomiche personalità di Etsuko stavano elaborando, così come il contorto piano di vendetta che l'amministratore stava architettando. ora la trama si arricchiva di una ulteriore variabile. Pericolosa ed Eccitante.
    si Eccitante ...
    pensò il Kiriano spostando lo sguardo verso l'omaccione seduto sullo scranno, colui che doveva essere il padrone di casa e che scoprì chiamarsi Wani...
    immaginando quello che avrebbe provato ad avere quel corpo muscoloso su di se in posizioni strane... poi quell'artiglio, una vera e propria perversione.
    quello ti schiaccia come un moscerino e non si accorge nemmeno di te.
    potrei attirare la sua attenzione in mille modi che conosco e tutti estremamente piacevoli, a dirla tutta non mi dispiacerebbe intrattenere entrambi.
    si accomodò alla destra del boss del casinò, mentre Yakusha gli si accomodava di fronte. quando gli fu vicino avvertì tutto l'oppressivo potere dell'uomo e ne fu estasiato oltre che eccitato.
    un mugolio sottomesso fuoriuscì appena dalle sue labbra, mentre l'altro rideva. pensava ai diversi modi in cui poter utilizzare quell'artiglio.
    capisco, Giochiamo a carte scoperte allora, sono Etsuko Akuma, amministratore e diplomatico di Kiri, nonchè mano del kage in persona... ma diciamo che la mia personalità ha diverse sfaccettature...
    sorrise lusinghiero.
    so e posso essere tante cose...
    ma anche questa è la Mia storia, come mi insegni... mia Soltanto.

    il tono dell'amministratore era calmo a dimostrare la padronanza nell'usare le parole senza indispettire l'interlocutori, esperienza maturata in diplomazia.
    eh già... prendiamola come una piccola precauzione
    Sasori... ahhhh... sanno della tua presenza da appena ai varcato le porte della città... questa è gente potente!
    il genere di potere che ci piace.
    ciò che accadde dopo Etsuko lo avvertì in modo ovattato, preso com'era dalla fiamma che surriscaldava l'artiglio.
    dopo tutte le parole spese nella spiegazione, da ciò che gli offriva, dall'operazione Utopia appena avviata, dal credito per ricevere supporto, alla missione d'infiltrazione che doveva comandare.
    Fu la non tanta velata minaccia dell'artiglio rovente vicino al suo volto che lo mandò completamente in estasi...
    ahhhhhh
    fumo e un pungente odore di carne bruciata, il lobo dell'orecchio destro bruciato, una frazione di secondo, nulla di irrimediabile per le sue doti mediche. MA un piacere sublime dolore misto a piacere. tutto in quella stanza l'eccitava, persino l'arredamento che in altri contesti e in altri tempi avrebbe definito orribile.
    avrebbe fatto sesso su quei mobili dorati, nudo a contatto con quella superficie preziosa, più e più volte con più e più persone...
    ora, avrebbe osservato la mano tramutarsi in sabbia e l'artiglio superarla senza arrecare danni.
    Aaaaaccetto
    il tono sospirato come se fosse sopraggiunto dopo un infinito orgasmo.
    una sola richiesta... tutto deve avvenire con le giuste tempistiche e nulla deve collegare la mia figura ad Operazione Utopia... ho in serbo piani interessanti per Kiri, che nell'ottica di destabilizzare gli equilibri del mondo ninja potrebbe dare una grossa spinta a questa operazione, al di fuori di Suna.
    se questo mi è concesso...
    sono in tutto e per tutto al vostro servizio.

    un leggero inchino del capo e lo sguardo perso nell'artiglio di cui prima aveva assaggiato il sapore.



  2. .

    La Cascata D'Oro

    indizi tra le spezie



    era ancora estasiato da ciò che aveva vissuto davanti all'ospedale di Suna. Quando aveva deciso di recarsi in quei luoghi per combattere la noia e per espandere i suoi loschi affari, mai avrebbe pensato di fare una conoscenza così interessante. tra le altre cose, gli si apriva un ventaglio di opportunità che l'ormai Ex se non del tutto, amministratore di Kiri non si sarebbe lasciato mai sfuggire.

    “L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.” “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.” “Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.”

    rotolando la carta che aveva ricevuto in dono, tra le dita. si ritrovò nell'ampio e brulicante emporio della sabbia. il cuore di tutti gli scambi commerciali. tra urla di venditori che promuovevano le proprie mercanzie, le grida di contrattazione, i boati d'apprezzamento. Etsuko che in quelle situazioni non era mai stato a suo agio, si confondeva con la folla, evitando scrupolosamente il contatto casuale con qualsiasi corpo e rifuggendo le zone di maggiore densità.
    non fu semplice adottare quel singolare requisito e concentrarsi sulla mercanzia, sicuro che in essi vi fosse qualche oggetto o indizio che il Cartaio, aveva attentamente e minuziosamente celato.
    Fosse stato un ninja generico, avrebbe avuto estrema difficoltà a identificare quel dettaglio tra le bancarelle. Per fortuna lui era speciale. Lo era il suo essere, il suo credo, l'imbattuto che custodiva in corpo e la sua diabolica vista.
    Fu quella a scorgere la singolarità... quel mazzo...
    Bingo...
    avrebbe detto la voce dell'imbattuto.
    credi sia quello che stiamo cercando?
    no, ne sono certo... non vedi di che si tratta?
    afferrò il mazzo, facendo segno al mercante che voleva apprezzare la merce prima di comprarla.
    non poteva essere una casualità.
    quanto vuoi per questo?
    ne abbiamo altri in vendita di più pregiata fattura e senza difetti... se mi permette di mostr...
    mi interessa questo.
    interruppe l'uomo con tono deciso e il mercante osservandolo e ricevendo di rigetto un fremito lungo la schiena, impose il suo prezzo. basso, sia per la fattura del mazzo che per liberarsi dell'uomo che gli provocava quella sensazione.
    lo prendo. avrebbe risolto la contrattazione concludendo l'affare e lanciandogli i ryo necessari.
    tieni pure il resto.

    cosa nascondesse quel mazzo lo sappiamo già... il lasciapassare per il seguito di quella storia.
    di certo Etsuko non si sarebbe lasciato sfuggire la possibilità di approfondire quella conoscenza, preso ormai dal Sadismo e dalla voglio di rivalsa di Vendetta.
    e fu in poco tempo al Casinò!

    ... La CASCATA D'ORO ...

    non appena fu vicino al portone d'ingresso fu bloccato da energumeni che avevano la funzione di controllare le credenziali e limitare l'accesso solo a un selezionato tipo di clientela.
    non appena Etsuko tirò fuori dalle sue mani la carta acquistata poco fa, lasciandola passare sotto il naso, sniffandone il contenuto in un gesto altezzoso, a cui certo gli individui all'ingresso erano abituati. quelli si chinarono in gesto di rispetto spalancando rapidamente l'accesso.
    Ah Però... un'accoglienza degna di noi...
    Taci
    pezzi grossi del mondo che conoscevamo erano raccolti in qual sontuoso edificio a forma piramidale, avvolti in vesti preziose e gioielli. gli stessi che Etsuko fino a pochi giorni prima aveva indossato, mischiandosi tra loro per tessere trame, accordi e alleanze per il bene di Kiri.
    quanto tutto era cambiato ormai?
    avrebbe riscosso il suo credito al banco, direttamente in contanti, non amava il gioco d'azzardo. preferiva spendere i suoi soldi in droga e uomini sexy con cui sfogare i suoi peggiori istinti. Si sarebbe guardato in giro a tal proposito, come un predatore in cerca di una preda che facesse al caso suo.
    ciò che lo distrasse non fu esattamente ciò che cercava...
    Sorrise...
    un tanqueray ten tonic
    sollevando il dito e voltandosi, fissando negli occhi la donna che gli parlava.
    che drink di merda... sei proprio una femmina.
    avrebbe commentato la voce nella sua testa. commento che il kiriano avrebbe potuto prendere anche come complimento.
    tu devi essere l'amica in comune del nostro mazziere... è un piacere!
    avrebbe allungato la sua mano, prendendo quella della donna in un baciamano, finendo per annusarla.
    mmm... che buon profumo... e che bello smalto...
    avrebbe sorriso ancora.
    Sono Sasori Toy, ninja diplomatico della nebbia...
    avrebbe mentito sulla sua identità sicuro che la donna avrebbe capito!
    beh... sono a casa vostra e le regole le fate voi... a me piace sperimentare. e non sarà òla prima volta che ho dimenticato gli accadimenti di una notte brava.
    fece un occhiolino, stingendo tra le labbra in modo voluttuoso la cannuccia del coktail che il barista sexy gli aveva portato, dispensando anche una occhiata d'approvazione anche verso di lui.
    aveva già acconsentito. dopotutto era lì per quello.


  3. .

    Il Fulmine Nero di Ame

    Tu sei il Caos...



    successe, certo che successe, ve lo garantisco!

    Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.

    l'avevamo capito, quel luogo, così estraneo alla realtà che conoscevamo quali altri misteri poteva nascondere? quali altri poteri celare?
    era bastato sfogliare un tomo al suo redivivo cugine/Amante, per poterne trarre potere. in quei sigilli fluiva l'abilità straordinaria della traslocazione, la capacità impensabile di abbattere le barriere del tempo e dello spazio. traendone inoltre uno slancio, aumentandone seppur per breve tempo i parametri corporei.

    Sorprendente

    mi limitai a sussurrare conscio di quanto il Caos potesse insegnarci.
    mi toccò e raggelai. quel tocco sfuggente e inaspettato, dopo la traslocazione. fugace come spesso fugaci erano stati i loro carnali incontri. Lui bramava potere, non amore, come me d'altronde. su cose allora si basava quel rapporto? mero interesse e parentela? voglia di Vendetta? convenienza?
    chi avrebbe potuto dirlo... forse neppure loro lo sapevano!

    di certo è una abilità molto utile, Cugino!
    per conoscerne i punti di forza però dobbiamo conoscerne i limiti...
    non credi?


    osservai i sigilli tracciati, sfiorandoli con la mano, tracciando mentalmente i segni che il suo parente realizzava.

    traslocare velocemente ti darà un vantaggio a Kiri. se Scoperto!
    ma sarà sufficente?
    la mano nera del Kage è veloce e si muove tra le ombre, un'abilità per certi aspetti paragonabile in velocità a questa. poi Kensei e le sue molteplici abilità.


    l'impresa che l'attendeva non era cosa da poco, non avrebbe gradito l'idea del suo volto su una picca, seppure non realmente il suo e neppure quel grazioso viso, sangue del suo stesso sangue.
    infiltrarsi nel villaggio della nebbia, per diffondere il morbo dell'inganno e della disperazione dal suo interno, non era cosa da poco.

    dobbiamo capire tra quanti di questi sigilli al massimo riusciresti a spostarti! il LIMITE della Tecnica.
    con quanta furtività riusciresti a farlo per scappare più veloce delle ombre e più infido dei pipistrelli del Mizukage.


    gli accarezzai il volto.

    sarai coraggioso cugino e porterai il Caos a Kiri, la casa che ci ha rinnegato, la casa che ci ha ingannato, la casa che ci ha sfruttato.

    come Byakuei anni prima, la storia si ripeteva e il Clan Akuma ancora una volta ne pagava le conseguenze. l'epilogo questa volta sarebbe stato differente.
    lo vedeva Etsuko nel volto del cugino.

    gli prese il volto tra le mani fissandolo nelle iridi.

    TU SEI IL CAOS...

    Ben venga il caos, perché l’ordine non ha funzionato.



    avanti, scoviamo i limiti della tecnica e sopperiamo ad eventuali mancanze.





  4. .

    Suna è Compromessa

    Sangue tra le dune



    Presi un pugno di sabbia e glielo porsi, scioccamente chiedendo un anno di vita per ogni granello; mi scordai di chiedere che fossero anni di giovinezza.

    mi venne in mente quell'aforisma, lo stesso che nonno Akuma, sovente recitava a suo padre, per far comprendere quanto importante fosse lo scorrere del tempo e quanto questo meritasse di essere vissuto, sempre e comunque A PIENO.
    ero appena fuori il villaggio della sabbia, di cui solo per sentito dire ne conoscevo le imponenti mure e i varchi che conducevano al centro cittadino, il cuore pulsante del paese.
    non ero lì in veste ufficiale, nell'ultimo periodo avrei voluto strapparmele di dosso quelle vesti. Dovevo pazientare, aspettare che tutti gli ingranaggi fossero nel posto giusto per far scoccare l'ora esatta.
    NON MANCAVA TROPPO...
    così avevo sfruttato la missiva giunta a Kiri, in pompa magna l'accademia assegnava un prestigioso riconoscimento a un tale Hasami Soshi, Chunin distintosi in battaglia tanto da attirare gli occhi accademici. a dirla tutta pareva un tentativo non troppo velato di ridar prestigio al villaggio, parso ultimamente indebolito e soggetto a facili pensieri di conquista. in quel sempre più flebile tentativo di PACE.
    passi e impronta che per poco restavano tra le dune del paese della sabbia, cancellate da un vento insistente che si infrangeva sulle pietre.
    indosso un mantello nero che mi copriva completamente, a proteggermi dal sole e dagli occhi indiscreti, un ampio corpicapo, sul volto una maschera, oggi nessuno avrebbe dovuto riconoscermi. quella sarebbe stata anche un ottima occasione per espandere i suoi affari in quella parte del continente che ancora non conosceva.



    ... MA COSA L'ATTENDEVA? ...

    l'ingresso era stato semplice, e qualora qualcuno avesse voluto verificare la sua identità avrebbe mostrato il voucher amministrativo di Kiri che ne garantiva l'accesso all'evento di premiazione.
    in villaggio tuttavia non si respirava la pomposa e gioviale aria di festa, no. Sgomento e paura violavano le vie di Suna, sin dai portoni d'ingresso, l'avrei fiutata seguendone la scia di abitanti che in un andirivieni convulsivo si recavano a contemplare la macabra scoperta. lo feci pure io, lo ammetto attratto come le mosche dal fetore del sangue.
    alzai lo sguardo leggendo il chiaro messaggio.

    NEMMENO GLI EROI SONO AL SICURO.
    SUNA È COMPROMESSA.
    FUGGITE.


    parlava di eroi...
    dunque quello doveva necessariamente essere il tizio che l'accademia voleva premiare. bel premio gli era stato concesso, probabilmente tale medaglia l'aveva reso facile bersaglio delle forze nemiche.
    ma farlo così platealmente al centro città, nella patria che avrebbe dovuto proteggerlo. era un chiaro segnale di debolezza del villaggio e della forza e della facilità con cui quel gesto era stato compiuto.

    mi sarei Guardato intorno con le [abilità] in mio possesso.

    tra la folla di certo non gli sarebbe sfuggito il tizio Bizzarro che noncurante della situazione donava tutta la sua attenzione al castello di carte davanti a se stesso. atteggiamento imputabile a follia o ... come i più noti Killer apprezzava che la sua arte fosse ammirata dalle folle?
    avrei atteso l'evolversi di una situazione che improvvisamente stava diventando interessante.




  5. .

    V di VENDETTA

    dì quel che si voglion sentir dire...

    ...Vai all'inferno...



    intorno a lui la desolazione, sterminate lande aride e terra brulla, qualche ceppo scarno e adorno richiamava le ossa umane che segnavano i sentieri sui quali le anime dannate si muovevano in attesa del giudizio. una luce fioca proveniva da là, in fondo. un barlume di speranza che attirava come una calamita al metallo, i trapassati ad essa.
    lì si trovava Etsuko, appena beffato dall'imbattuto che aveva il nome di Vendetta e di quella ora si ricolmava l'anima sua, un paradosso.
    svuotato di quel sentimento da cui l'umana non umana creazione aveva avuto origine, già ribolliva di ricolmo sentimento verso chi l'aveva mandato in quei luoghi, senza gloria, senza onore e solo perchè aveva compiuto il suo compito sino in fondo, incollato alla fedeltà verso il suo signore.
    Verso chi gli aveva voltato le spalle, ignorato, deriso, sbeffeggiato. l'oscurità ora penetrava nelle sue membra, filtrando lo strato adiposo e muscolare, arrivando sino ai suoi organi e di lì al cuore, che si tingeva di nero e offuscava la sua mente.
    è vero forse che una esperienza così tragicamente drammatica ti segna e non si può più tornare indietro, modificando priorità e punti di vista. una prospettiva nuova si apriva all'EX Kiriano. trasformando il sentimendo di dedizione in pura, semplice e rara COLLERA...

    ...A KIRI...

     Fukushuu derubato Etsuko delle sue spoglie mortali si godeva l'aria che rientrava nei polmoni e il teatrino che gli Ex compagni dell'Akuma gli offrivano. già diffondeva tra i presenti il seme della vendetta, una sensazione simile al terrore della tecnica del Kage ma molto più sinuosa e filtrante, quasi irrilevante ma così profondamente presente. avrebbe tratto forza l'imbattuto da ogni sentimento rievocato nelle menti dei Kiriani, istigando in loro il seme del risentimento. mentre l'essere ritrovava forze, abituandosi al nuovo ospite.
    VENDETTA... una voce l'avrebbe fatto sobbalzare. era impossibile non riconoscere la voce di chi l'aveva intrappolato per tempi indefiniti.
    non è possibile... anche qui, come fai a raggiungermi?
    il corpo dell'Akuma è legato al mio e con esso la sua mente, puoi percepire i suoi ricordo, le sue emozioni come lui può percepire le tue e le mie... sa perfettamente cosa stai facendo e a cosa stai bramando. come posso percepirlo io.
    MALEDETTO BASTARDO
    disse imprecando nei confronti di SHINJITSU, l'imbattuto riconosciuto come Verità.
    non riuscirai a portare a termine i tuoi piani, seppur tu sia riuscito nel tuo intento ai sempre il legame all'amuleto... ricordi?
    ai più attenti non sarebbe fuggito infatti un dettaglio apparso sul corpo di Etsuko, un ciondolo legato ad una cavigliera.
    NLiKaViWU
    un lascito probabilmente della lotta al lago, un tentativo goffo di controllare gli imbattuti e di usarli come esercito personale. per il momento Vendetta era padrone della propria anima e del corpo dell'Akuma. questo bisognava riconoscerglielo.
    Fu distolto dal primario che gli si avvicinò offrendosi di curarlo. un ghigno si disegnò sul suo volto.
    ottimo... ottimo... rimetti in forze questo corpo.
    NLiKaYMTB
    sono proprio strani questi Kiriani. pensò dopo aver sottratto tutti i ricordi ad Etsuko.
    un primario disinteressato, la mano sinistra del kage, che agisce contro gli ordini di chi lo comanda uccidendo chi invece i suoi ordini li impartiva, poi un guardiano che accorre in aiuto di chi il Kage intende punire per insubordinazione. in definitiva si trattava di insubordinazione all'insubordinazione.
    Ai tempi del KAguya le cose sarebbero andate nettamente in modo diverso, tra osse intrisa di sangue e arti mozzati. quasi rimpiangeva quei tempi. ora si procedeva per innocue minacce eppure inneggiavano alla NEBBIA DI SANGUE.
    pensò Vendetta pregustando già il dolciastro sapore del risentimento di cui si cibava.
    ora il kage gli rivolse la lama nuovamente contro, chiedendo spiegazioni per qualche situazione.
    Sapeva perfettamente cosa voleva sentirsi dire e mentre Etsuko non l'avrebbe mai affermato, perchè i suoi intenti erano DIPLOMATICI.
    Fukushuu non esitò nell'affermarlo.
    con sguardo assertivo pronunciò quelle parole:
    TIENI VICINO I TUOI AMICI... alzò il braccio ancora utilizzabile verso Youshi, con palese intento irrisorio.
    MA BEN PIU VICINO I TUOI NEMICI... non è vero Kensei Sama... ?
    il mio intento era scoprire i piani di Konoha per sfruttarli a nostro favore e ci sarei riuscito se...
    ancora lo sguardo indicò Youshi.
    se qualcuno come molto spesso succede non si fosse intromesso.
    fece spallucce. indicando chiaramente quanto la mano nera del KAge, intralciasse piani che non lo riguardavano ergendosi molto spesso a paladino di una personalissima GIUSTIZIA.



    Edited by -< Etsuko >- - 16/7/2023, 16:14
  6. .

    Il Male Che Genera LA Nebbia

    le Cronache dell'amministratore



    "Perdete ogni speranza o Voi che Entrate"
    il lettore si ritroverà immerso nella lettura e gli parrà di rivivere parte di un opera di Dantesca penna. eppure solo i luoghi evocano tale richiamo.
    le anime camminavano lascive e rassegnate verso una destinazione ignota. L'oblio, i campi Elisi o l'assegnazione a gironi o cerchi. l'avremmo scoperto a breve, il protagonista passo dopo passo, incapace di forzare l'incedere era destinato a scoprire cosa l'attendeva, a rivivere il suo passato, le sue colpe o i suoi meriti, a pagarne ammenda o riceverne ricompensa d'innanzi a un giudice, che su una bilancia avrebbe soppesato gli uni e gli altri prendendo una decisione.
    il kiriano aveva ancora vivida nella mente la lama che l'aveva privato della vita e ora avanzava verso la luce, consapevole ormai di essere andato oltre, in quel mondo ultraterreno che gli umani possono solo immaginare e già curioso di ciò che sarebbe stato.
    MA Non Tutto sarebbe andato come si aspettava, un essere più alto della media sarebbe apparso tra la fila di anime, creando scompiglio fino a che l'ex consigliere, incapace di cambiare passo o direzione vi si sarebbe trovato difronte.
    Sono uno shinigami, umano, e puoi chiamarmi Ryuk. Sono qui perché non è ancora arrivato il momento del tuo oblio
    il resto della storia sarà il protagonista a narrarvelo. 

    ...ETSUKO...

    la terra ardeva sotto i piedi scalzi, eppure la sensazione che provavo non era di dolore, non avvertivo alcuna sensazione calpestando le appuntite lande dell'ultraterreno mondo. vedevo le anime intorno a me, alcune spaventate, altre forse inconsapevoli di ciò che gli stava accadendo.
    io sapevo bene cosa era accaduto ma soprattutto avevo fisso nella mente il volto del Kiriano che aveva tradito Kiri. si di questo si trattava, mi aveva messo alla gogna per le mie azioni passate, aveva smosso gli'animi dei miei stessi concittadini, opponendoli e spinti all'odio, mi avevano ripudiato. io che nella vita avevo anteposto Kiri a tutto, al potere, alla gloria alla voglia di riscatto.
    Se è vero che esiste una giustizia divina, sarà essa a porre rimedio.
    e colpirà con tutta la sua furia un unico essere vivente, YOUSHI.
    mentre questi pensieri attraversavano la mente mi resi conto di una figura che stonava nella monotonia dei luoghi, non so spiegarvelo con correttezza, benchè non avessi indizi, avvertivo che l'essere non apparteneva a quei luoghi, identificandolo nel mondo che fino a poco prima avevo abitato. era UMANO...
    pochi irreversibili passi mi condussero a lui e una volta che gli fui vicino palesò il suo intento.
    capite bene, non avrei potuto mai sapere che l'evocazione che avevo avanti fosse causa del carnefice che poco prima mi aveva spedito in quei luoghi. d'altra parte, chi sano di mente avrebbe mai potuto immaginarlo? quali erano gli scopi della mano sinistra del Kage? forse neanche lui in persona li conosceva.
    pensai che mi fosse data altra opportunità, che fosse stato Kensei stesso a darmi altra occasione e a porre rimedio alla situazione che si era venuta a creare solo il futuro mi avrebbe rivelato quanto in quel momento mi sbagliavo.
    così decisi di afferrare la mano che mi veniva porta per riportarmi lì dove tutto aveva avuto inizio.
    venni avvolto da un bagliore luminoso, le falangi dell'essere si avvolsero e strinsero il mio braccio, mantenendo salda la presa e avvertì una sensazione di vertigine.
    ero in tutto e per tutto pronto al grande balzo, credetemi...
    pregustavo persino la sensazione di poter rivedere negl'occhi Youshi, riversargli addosso la mia rabbia o meglio la mia totale indifferenza.

    MA...

    Dove credi di andare?
    una voce si insinuò nella mia mente...
    ricordi la tua promessa Etsuko? al Lago... hai giurato!!!a cosa faceva riferimento? di cosa parlava?
    non riuscivo a capire il nesso, ne quella voce che rimbombava nella mia testa ad associarla ad un volto o una persona.
    non mi riconosci?
    disse, conscio del fatto che non serviva parlare, poteva scrutare i miei pensieri.
    sono 復讐 [fukushuu]... ora hai capito?
    V E N D E T T A...
    si bravo, ora ti è tutto chiaro non è vero?
    mi è chiaro ma tu non dovresti essere qui.
    il riferimento agli imbattuti era sottinteso, lo dico per voli lettori che non conoscete la storia. ogni morte violenta di un Akuma, potrebbe generare un essere, che non è ne umano ne illusorio, generato dalle abilità oculari del clan e che richiama il sentimento che caratterizza in fase di morte il portatore.
    dovresti essere rilasciato al momento della morte e non dovresti seguire l'anima per tormentarla.
    Teoricamente dovrebbe essere così ma tu sei particolare... hai un legame con noi, indissolubile, lo sento il filo che ti collega a Shinjitsu, quel folle che cerca di controllarci tutti facendo ricorso anche al tuo potere.
    cosa vuoi da me? dissi capendo a cosa facesse riferimento.
    da te non posso volere nulla... non qui... ma puoi essermi ancora utile.
    ecco COME...
    AHahaHAahahahaaHAHAHAHAAHHahahahah




    prima una sensazione di calore, poi freddo gelido e brividi lungo la schiena, avverti una pressione sul polso poi il bagliore sparì e con essa anche la presa e la presenza ad essa associata. poi il nulla... con l'essere era sparita anche la voce nella mia testa e tutto mi fu chiaro.
    fukushuu il mio imbattuto aveva colto al balzo l'occasione per utilizzare il mio corpo. io mi senti morto per la seconda volta in pochi minuti e tutto prese forma, forse era quello il mio destino.
    VAGARE IN ETERNO PER QUELLE LANDE...

    ...A KIRI...

    era da poco entrato il KAge e scambiato qualche parola con Youshi. quando un bagliore rosso, simile ad un aura, avvolse il corpo del consigliere. sollevandolo da terra e mettendolo in posizione eretta a pochi centimetri dal pavimento. le iridi si disegnarono di un rosso carminio si spalancarono le fauci emettendo raggi luminosi, un'anima stava ripopolando quel corpo era chiaro.
    mentre il corpo si contorceva rianimandosi
    delle lettere fuoriuscirono dalla bocca del consigliere e riempirono la stanza in modo surreale.

    V E N D E T T A

    i presenti avrebbero potuto leggere quella come una esortazione di Etsuko ad una giustizia personale ma in realtà si trattava di altro. l'essere che abitava quel corpo non era il vero consigliere di Kiri.
    un'onda di chakra avrebbe avvolto la stanza, riproducendo gli eventi che si erano susseguiti poco prima nella stanza, dal tentativo del consigliere di Avvisare il kage di un colpo di stato, dalla volontà di Etsuko di evitare la lotta, dalla strategia di Youshi dall'inizio finalizzata ad Uccidere. dall'arrivo di Fudoh e la chiacchierata irrispettosa davanti alle spoglie del Kiriano.
    quande le immagini terminarono, frutto evidentemente del Magan, l'amministratore si accasciò al suolo stremato, con il capo chino e l'unico braccio, penzolante. gli abiti candidi erano macchiati del suo sangue, così come Kiri quel giorno si era macchiata di una onta che l'avrebbe perseguitata per lunghi giorni a venire.
    Questa è la Nebbia di Sangue... questa è la nuova Kiri...
    il sangue Reclama sangue, con esso la sete di potere degli uomini, insaziabili e pretestuosi.
    QUESTO SIETE VOI TUTTI... Colpevoli e complici...


    non avrebbero visto la smorfia di piacere che fukushuu provava in quel momento, cibandosi della vendetta di Etsuko e il risentimento che avrebbe potuto scaturire ogni sua azione.





  7. .

    il kage assente

    osare



    Eiatsu, non aveva mai visto quell'uomo, eppure poteva leggere la follia nei suoi occhi. di quello che dopo seppe essere una vita incastrata in un loop temporale che lo portava in tutti i casi a vedere morire le sue uniche speranze di salvezza. sacrificare per poter impedire l'acquisizione dell'artefatto e ricostringersi a rivivere l'episodio, ancora e ancora... fino a quel momento.
    così mentre brandiva il Kunai, pronto a porre forse termine a quella immane sofferenza, un bagliore si accese nei suo occhi e alla risposta una fiamma cominciò ad ardere.

    " Hebiko....Hebiko era con voi? L'ave...avete spedita nel passato? "

    si...
    rispose semplicemente data l'incombenza di non perdere secondi preziosi in inutili sproloqui. e ascoltò con attenzione tutte le spiegazioni che seguirono.
    dall'importanza del frammento che ormai avevano capito essere una reliquia di inestimabile valore, all'urgenza che il nemico aveva di riprenderselo, di ricaricarlo. doveva essere l'unica via d'uscita per loro o comunque la possibilità di riprovare in quella esasperante impresa. per loro chiaramente, l'unica possibilità di porvi fine.

    Eiatsu... mi stai dicendo che in tutti i casi a cui hai assistito sin'ora il nemico è sempre riuscito a recuperare il frammento senza mai invece recuperare il manufatto. corretto?
    l'alternativa per sopravvivere è:

    attese millesimi di secondo per esporre una considerazione che ormai appariva ovvia.
    FAR SCADERE IL TEMPO...
    ma come? dalle parole di Eiatsu, in tutti gli altri casi il nemico gli aveva sconfitti nonostante la presenza di ninja così capaci nel combattimento. era evidente che il "menare le mani" era la via destinata al fallimento. i fatti poi non avevano tenuto conto della presenza dell'incognita alternativa in quella linea temporale, ovvero la presenza del Joker. la cui forza il narratore non ha avuto fatica nell'elogiare al pari di una divinità. cosa restava da fare ai poveri ninja bloccati in quella villa, pur avendo ora la conoscenza dalla loro parte, rispetto alle altre linee temporali?
    che la Speranza nata negli occhi e nelle parole di Eiatsu, fosse frivola e flebile, come le possibilità di riuscire in quella epica impresa e che fosse destinata a dissolversi come i simulacri del Magan, su volontà del suo utilizzatore?
    COSA???

    il nemico era forte, sicuro di se, consapevole di avere il controllo su tutto ciò che stava avvenendo nella villa. era quello il punto debole. come poteva non averci pensato prima?
    era inutile imbattersi in uno scontro... gia infinite volte li aveva condotti alla sconfitta. forse semplicemente dovevano dargli quello che chiedevano... o semplicemente ILLUDERLI di avere quello per cui erano venuti.
    in questo Etsuko era maestro...
    così mentre Eiatsu parlava con Kensei... intervenne:
    e se... provassimo... ?
    avrebbe per filo e per segno spiegato quello che aveva in mente. su come eseguirlo e i dettagli, il resto, sarebbe stato simulazione e emulazione, di comportamenti già visti e già successi.
    così Avrebbe attivato la sua innata abilità, i suoi occhi di carminio tinti, avrebbero messo in scena la rappresentazione teatrale. avrebbe impercettibilmente modificato la stanza dove il pendolo si trovava, dissimulando quello reale con un costrutto illusorio, contenente il falso frammento. un simulacro in tutto simile all'originale, avrebbe persino provato a riprodurre il bagliore di chakra di cui il frammento era permeato. lo stesso avrebbe fatto con il manufatto, che ora sarebbe apparso tra le sue mani, per poi cederlo a Kensei, l'originale e il simulacro in tutto e per tutto erano identici.
    adesso non ci resta che arrenderci...

    ... Poco dopo ...

    si ritrovarono nella biblioteca, colti dall'improvvisa esplosione e radunati prima che i nemici apparissero al centro della stanza.

    per quanto il Kiriano si fosse assicurato di far prevalere pacatezza e senno, all'istinto e alla sconsideratezza, nulla riuscì a fare, quando Akira, tentò di risolvere le cose a modo suo... l'epilogo lo conoscete tutti. abbrustoliti al suolo. per fortuna la strategia messa a punto dal ninja della nebbia, sempre che i suoi compagni l'assecondassero, non era andata a farsi friggere come parte dei presenti.

    " Si, tu vai pure Amari. Recupera il pezzo prima che il tempo finisca, deve tornare al suo posto. Quanto a voi: se mi consegnate il cutter me ne andrò senza combattere. A voi la scelta. "

    Bene... vediamo che succede...
    osservò con la coda dell'occhio il ninja ferito, provare a spostarsi, sperando che nessuno lo intralciasse. osservai lo sguardo adirato della Vipera e prima che potesse operare un costrutto illusorio, pari ad una trasmittente sarebbe apparso nel suo orecchio, spiegandole le intenzioni del kiriano e terminando con un ... TEMPOREGGIA.

    non ho alcuna intenzione di farmi ammazzare...

    avrebbe detto Etsuko al Biondo che doveva essere il capo.

    ti consegnerò l'oggetto se manterrai la parola data.

    la posta in gioco era alta, così come il BLUFF. la partita di poker era in corso. chi avrebbe pescato il Jolly?






  8. .

    lotta di Abilità

    la mano destra e la mano sinistra

    sebbene Etsuko avesse posto in essere una strategia per poter disorientare l'assassino, quello non abboccò all'esca. decidendo di mandare a vuoto il suo fendente effetto sorpresa, nonostante i simulacri si fossero spostati prima che l'assassino iniziasse la controffensiva.
    allo stesso modo la bomba gelo fu scaraventata in direzione della scrivania ove ormai non vi era apparentemente nessuno. Che l'aggressore avesse appreso qualche abilità che gli permetteva di vedere oltre la realtà? questa non gli era dato saperlo, forse semplicemente si trattava di semplice FORTUNA. [NOTA]
    ciò che successe poco dopo allertò il consigliere della nebbia, la vicinanza al nemico era allarmante. egli aveva in primisi ignorato i simulacri che ora si sarebbero dissipati nella nebbia, nell'inconsapevolezza dell'assassino. sapeva che non sarebbe potuto sfuggire alla percezione di Youshi, come già narrato in precedenza si conoscevano.
    aveva Fallito Etsuko, forse dal primo momento, quando per amore fraterno aveva anteposto il bene dei più a quello di un fratello. ora avvertiva odio, tutto intorno.
    avrebbe dissipato il velo di nebbia prima che il fendente colpisse la scrivania squarciandola in 2. non si sarebbe opposto a Youshi, non lo prevedeva il suo ruolo, ne per quanto non lo apprezzasse come persona, aveva motivo di fargli del male.
    quel racconto sarebbe passato ai posteri come il giorno in cui, la mancina aveva moncato la destra. la mente non era stata in grado di mantenerle legate a sufficienza. quello era il fallimento di tutti.
    si spostò di lato, senza pero impedire che la lama gli tranciasse di netto il braccio.
    dolore profondo, odore acre di sangue, ora sparso sull'abito del consigliere. avrebbe avuto però la calma di rimettersi in piedi, nonostante tutto. mantenendo ferrea la sua volontà davanti alla morte. trovata la forza di osservare negli occhi colui che si vantava di essere il salvatore di Kiri. come avrebbe salvato Kiri?
    iniziando la costruzione sul sangue di un fratello. dopotutto cosa ci si poteva aspettare da colui che bramava il ritorno della nebbia di sangue?

    Hai Vinto... sei soddisfatto Adesso?

    avrebbe fatto in tempo a pronunciare quelle parole prima che un verso gli si strozzasse in gola e la lama gli tranciasse di netto la carotide. poi fu Buio... buio profondo e di Etsuko, in quel giorno i narratori avrebbero solo raccontato bugie... chissà se qualcuno mai avrebbe conosciuto la Verità.
    ora però finalmente lui, era in PACE.




    Edited by -< Etsuko >- - 15/6/2023, 00:32
  9. .

    Amministrazione di Kiri


    Strategie Politiche



    A discapito di quanto ella potesse pensare, mi piaceva quella ragazza. Aveva, inconsapevole, tanti punti d’intralcio con il carattere del Nono, benchè cercasse di evitarlo.
    So benissimo che sei in grado di capirmi, Akuma, non sei affatto stupido. Ho bisogno di poter decidere quale strada percorrere: quella di una diplomazia più aggressiva, incarnata dal candore di Jukyu e dal suo cuore traboccante rabbia, o quella di una diplomazia posata, elegante, ineccepibile, di cui tu sei l'emblema più alto in tutto il continente. Devo essere in grado di riuscire a definire, anche attraverso la vostra reciproca collaborazione, non solo il confronto, quando mi è permesso forzare la mano, quando posso pungere o quando devo accarezzare. Non voglio, però, che tu fraintenda: non ho scelto di affiancarti qualcuno perché non credo che tu non sia in grado di darmi questi consigli. L'ho fatto perché, anche dall'esterno, si veda che non sei solo tu a sussurrarmi nelle mie orecchie. La tua fama nel continente già ti precede. C'è bisogno di mischiare le carte, di creare difficoltà di lettura. Kiri deve essere tanto limpida e tersa come il cielo d'estate quanto nebulosa ed oscura come la sua nebbia - e questo è un ottimo modo per raggiungere questo obiettivo. I nostri alleati, tanto quanto i nostri nemici devono avere chiare le nostre intenzioni ma non riuscire a comprenderle dalle nostre azioni. Dobbiamo mantenere un'ambiguità assoluta che ci permetta di tirar fuor la carta della correttezza formale al momento del bisogno.
    Sorrisi, giocando con l’anello al dito raffigurante l’effige di casa Akuma



    l’occhio carminio che tutto osserva, regalando una visione del mondo che solo i prescelti possono ricevere in dono. E non sfuggiva ad Etsuko, la visione del Kage, quell’uomo era scaltro, non sarebbe stato facile per nessuno ingannarlo. Pragmatico, selettivo, autocritico… valutava le 1001 opzioni e strade possibile prima di scegliere tra le 1000 disponibili. Kiri era in buone mani, per quanto se ne potesse dire nel continente e per quanto la politica di Kensei non fosse, per l’opinione pubblica, magnanima e attenta alle esigenze dei cittadini di Kiri. Lui li aveva a cuore a suo modo e per quanto si sforzasse, non riusciva a dimostrarlo a Kiri stessa. Sarebbe stato questo il mio compito, rendere il volto del kage a kiri, meno spaventoso e alleggerire lo stress cittadino con eventi e espedienti che riportassero alla rivalutazione di Kensei stesso. La diplomazia parte da kiri stessa prima di espandersi al continente. E già avevo in mente qualcosa.
    Chiedetemi ciò che volete o che credete dobbiate sapere ed io vi risponderò. Iniziamo a delineare insieme la facciata formale che Kiri avrà con l'Accademia ed i suoi più stretti alleati.
    Bene Kensei… iniziamo da Konoha… credo che sia conveniente alleggerire i rapporti con Raizen, l’occhio vigile dell’Hokage, sugli affari di Kiri non è conveniente, per quanto lui possa contare su rapporti diplomatici e su alleati potenti. Anche nei miei confronti si è raffreddato e credo che questo sia dovuto al rapporto che noi due abbiamo instaurato… hei un attimo… quale rapporto c’era tra i due? A dire il vero, Kensei di punto in bianco aveva deciso di renderlo consigliere… ed era bastato questo ad associarlo allo spettro d’ira e d’odio che il Mizukage si portava dietro. Inoltre l’avvicinamento repentino al Mikawa di Oto, ha portato molte perplessità nell’accademia. Diciamo che lui non è tra gli alleati più affidabili e lo ha dimostrato diverse volte in passato. Ma credo che tu stia adottando tutte le precauzioni possibili, investendo in questo asse.
    Ma oggi qui voglio sapere… quali sono le vere mire espansionistiche di Kiri? Dobbiamo sapere quali carte poter giocare, quali intarsi diplomatici attivare e quali tenerci cauti.
    Inoltre Kensei, dobbiamo lavorare sulla tua figura qui a Kiri… c’è malumore tra le genti, le tasse gravose e i pochi momenti di divertimento e gioia, in un clima austero che circonda la tua figura, affossano le preoccupazioni dei cittadini, implementandole. Credo che una strategia di rivalutazione della tua immagine, all’interno del villaggio. Renderebbe i cittadini più tranquilli e il clima più disteso.




  10. .

    …Kusa non Deve cadere…


    O forse deve?





    Che strano l’atteggiamento di Raizen, il kage, forse preso dalle dinamiche del conflitto aveva repentinamente cambiato l’approccio con Etsuko. Il kiriano ne rimase dispiaciuto, eppure non lo diede minimamente a vedere, non avrebbe intaccato il suo atteggiamento da diplomatico. Ma era forse il loro rapporto d’amicizia così flebile da spezzarsi al minimo accenno di vento?
    Beh forse si… e il kiriano aveva valutato male tante cose. Ma la storia si sa è imprevedibile e i suoi risvolti si possono valutare solo con il trascorrere del tempo.

    … al quartier Generale …

    Mi ero fatto carico del ritardo delle truppe kiriane al cospetto del kage, seppur il trattamento nei confronti dell’amministratore del suono fosse stato ben diverso, probabilmente per l’apporto delle forze in gioco o forse per la maggiore simpatia che provava per quello. Di certo l’ago della bilancia quel giorno non pendeva dalla nostra parte e avrei dovuto far qualcosa perché la situazione di Kiri migliorasse in quell’asse diplomatico. Dopotutto la nebbia era uno dei quattro villaggi fondatori dell’accademia e un atteggiamento di supremazia o di predominanza da parte dell’uno o l’altro villaggio, qualunque la situazione fosse… non era tollerabile.
    Così l’eccesso di zelo, di Raizen alla mia semplice richiesta d’ingresso di Youshi come duo diplomatico al servizio di Mizukage, fu ancora scambiato come pretesa o arroganza mia o della delegazione Kiriana. Così ancora ingoiai il rospo e guardando di sbiego il kage, feci accesso con il mio collega nella sala riservata alle decisioni.
    Ascoltammo in silenzio la situazione che si fece via via più drammatica, con richieste di ausilio e supporto in più parti del territorio dell’erba e con diverse grane da risolvere. Ognuno dei presenti così prese parola, proponendo l’uno o l’altro membro delle sue squadre, per l’una o l’altra missione. E arrivò anche il nostro turno. Mi sarei tolto qualche sassolino dalla scarpa…

    ZAssou… signori…
    Mi rivolsi con un inchino a tutti i presenti.
    Sono Etsuko Akuma, consigliere del Mizukage, lui è Youshi uno degli shinobi più vicini a Kensei… siamo qui in rappresentanza della delegazione Kiriana… siamo qui in veste accademica per combattere INSIEME una guerra… siamo qui pronti a sacrificare le nostre vite per proteggere queste terre in nome di una istituzione, l’ACCADEMIA di cui facciamo parte come villaggio fondatore.
    Adesso son costretto a rispondere qui davanti a voi di un ritardo delle truppe kiriane, per motivi logistici e organizzativi… e per questo ritardo me ne scuso ufficialmente. Ma ci tengo altresì a precisare un altro punto fondamentale… siamo qui per scelta… non per costrizione, siamo qui perché insieme abbiamo necessità di combattere una guerra. Ribadisco INSIEME…
    Non risponderò qui, oggi di dissapori passati tra diversi Kage, ne mi prenderò fardello… o mi assumerò le conseguenze.
    Dopotutto se la nostra presenza qui non è gradita o ritenuta scomoda, non resteremo di certo a subire frecciatine o trattamenti disparitari. Signori sono uno shinobi, ho orgoglio e onore a cui dar conto, nonché i gravosi oneri diplomatici. Ma rappresento un popolo e come tale, gradiremmo essere trattati al pari degli altri popoli qui presenti.


    Mi sarei seduto senza aggiungere altro, non esitando a mantenere la mia posizione. Ne a rispondere al Kage di konoha con atteggiamento minoritario, non era a lui che rispondevo. Eravamo lì per aiutare non per essere maltrattati.
    Se tutto avesse avuto un risvolto positivo mi sarei diretto al campo base.

    … ore 13.00 al campo base…

    Bene…
    Proporrei Fudoh e Samui, per la missione di Shida, son sicuro che il primario di kiri e il suo collega abbiano le caratteristiche giuste per portare a termine il compito.
    Hideo, andrà in ricognizione… inoltre ho diversi Genin che potrebbero affiancare chi ritenete opportuno nelle altre missioni di supporto.
    Io mi affiancherò a voi nella missione d’infiltrazione del re della Armature se ritenete che possa esservi d’aiuto.
    Il riferimento era velatamente rivolto a Raizen.
    Se le proposte si fossero concluse nel migliore dei modi, avrei comunicato ai kiriani presenti le missioni a cui erano stati affidati. Assicurandomi che fossero d’accordo e pronti a svolgerle al massimo delle loro possibilità.

    Ore 10.30

    TEAM ETSU
    Kanko RYO Sadanobu

    Com’è la situazione all’accampamento? Abbiamo notizie dal fronte Otese/kiriano?


  11. .

    L’erba tinta di sangue


    ULTIMO PIANO; ULTIMA SPERANZA




    Dov’eravamo rimasti? Ah si…

    Kusa deve cadere

    Erano stati quelli gli ordini del kage, seguirono delucidazioni e sebbene le parole appena pronunciate fossero in perfetta linea con le intenzioni di Kensei. Stridevano non di poco con le modalità di attuazione. Di certo alcuni di noi sarebbero risultati più propensi all’arte dell’inganno e non avrebbero provato alcuno scrupolo nel sabotare le azioni accademiche ma come avrebbero reagito di fronte alla eventuale morte di amici di sempre? Era davvero quello il prezzo ultimo da pagare? Era quello l’unico modo per portare l’idea e la demagogia Kiriana oltre i confini di stato?
    Lasciai l’amministrazione pensieroso, non mettevo in dubbio la mia lealtà a Kiri e a Kensei ma quel che cercavo di ottenere era il risultato con il minor numero di sacrifici possibili, non avrei permesso nessun sacrificio inutile seppur fatto in guerra, non avrei macchiato le mie mani di sangue da traditore.
    Dovevo tuttavia capire come ottenere tutto ciò…

    …A OTO…

    Eravamo ormai abituati a viaggiare tra lo stormo dei pipistrelli evocazioni del kage e così giungemmo ad Oto, senza alcun problema. Kensei raggiunse la tenda del Mikawa e noi ci aggregammo allo sparuto gruppo del suono che come noi era stato designato a raggiungere il fronte. Riconobbi subito il ninja a capo della delegazione, il ragazzetto amministratore del villaggio, Febh, al suo fianco due ragazze, la prima non l’avevo mai vista, l’altra ragazza aveva dei lineamenti a me non sconosciuti… l’ultimo membro ma non per importanza era lo spadaccino Tasaki, rinomato oltre che per le abilità con la lama, per l’incapacità di tenere a freno la lingua. Ma quella riconobbi, era una attitudine piuttosto comune ai ninja del villaggio del suono. e il capogruppo ne era l’esempio più lampante.
    Mi avvicinai al gruppetto, prendendo parola dopo Youshi.

    Tasaki… Febh… ragazze… piacere di conoscervi, sono Etsuko.

    Quando l’evocazione di Febh comparve per essere usata come mezzo di trasporto, mi feci avanti come possibile passeggero. Avevo necessità di giungere prima possibile sul campo di battaglia, ero certo che nel mio ruolo diplomatico mi sarebbero state fatte parecchie domande, anche scomode, arrivare in ritardo mi avrebbe dato uno svantaggio. Inoltre preferivo restare distante da alcuni dei miei compagni di missione, ignari vittime della guerra appena cominciata e pedine di un piano nel piano, che avrebbe potuto prendere risvolti seriamente pericolosi.

    Sarei lieto di accompagnare il gruppo di Oto nel vostro viaggio, Febh sama, ho molto sentito parlare delle vostre evocazioni e sarei lieto di testarne personalmente le capacità… sia chiaro non in senso bellico… non mi sognerei mai di competere con loro, sotto questo punto di vista.

    Che l’amministratore avesse accettato o no… sarei giunto all’accampamento allestito dalla foglia a Kusa.

    L’ACCAMPAMENTO DELLA FOGLIA

    Non ci volle molto prima che Raizen, mi chiamasse a consulta. Prima di entrare in tenda, rivolsi una occhiata rammaricata a Youshi, reo di aver mal disposto il kage e consapevole ora che sarebbe toccato a me rimediare ancora una volta a quella delicata situazione.
    Una volta nella tenda:
    Etsuko, la nebbia di sangue deve aver fatto dei miracoli che andrebbero condivisi con l’intera accademia se vi ha reso capaci di sgominare un intero esercito in cinque!
    Non essere ridicole Raizen, abbiamo radunato il gruppo di noi più idoneo e ci siamo diretti qui per dare supporto immediato al fronte. Abbiamo tra noi ninja d’Elite, abili ognuno in un campo diverso, ben assestati e ben addestrati. Era il meglio che potessimo fare, in così breve tempo.
    Sei in grado di dirmi perché la lettera di Kensei prometteva gruppi ausiliari e cellule specifiche ma non li vedo ne all’orizzonte ne tantomeno entro i confini konohaniani?
    Stanno arrivando a nuoto?

    Non ti è oscura la situazione del continente e il dominio sui mari, abbiamo dovuto tracciare una rotta più lunga ma sicura, in questi tempi di guerra non si sa mai quali manovre il nemico abbia in servo. Meglio giungere in ritardo ma giungere, piuttosto che lasciar annegare l’esercito kiriano in acque nemiche e privarsi del supporto che Kensei ha promesso.
    Sono tempi bui per tutti Raizen, dobbiamo contare sulle forze che abbiamo a disposizione al momento, nessuno di noi era pronto alla tempestività del nemico che così facendo ci ha colti alla sprovvista. Siamo qui grazie alla baronessa che ci ha permesso di attraversare mare in totale sicurezza.


    Non avrei aggiunto altro se non vi fossero state ancora domande e ciò detto avrei lasciato la tenda raggiungendo il gruppo di Kiri, in particolare avrei richiesto del Primario, Fudoh, facendolo chiamare.

    Fudoh san, mi rendo conto che non abbiamo poi scambiato troppe parole sino ad oggi, purtroppo le situazioni non ce lo hanno concesso. Tu hai un ruolo fondamentale in questa guerra. Ho bisogno del tuo supporto costante e ti sarà richiesto il massimo sforzo. Dobbiamo limitare le perdite al massimo. Richiedi tutte le risorse necessarie, fammi sapere quello di cui hai bisogno e cercherò di procurartelo. Bada ai tuoi amici, chiunque essi siano ma non perdere di vista questo, indicai il coprifronte della nebbia. Ricordati che questo simbolo significa FAMIGLIA.

    Mi voltai andando via per raggiungere il palazzo amministrativo di Kusa. Era lì che avremmo delineato tutte le operazioni belliche.
    Prima di farlo mi sarei rivolto al resto dei Kiriani, cercate quante più informazioni possibili sul nemico, raccogliete ogni tipo di informazione dai superstiti. Intanto vediamo qual è la situazione al quartier generale. Avrei attivato la mia speciale vista che capire che fine avesse fatto la mia antitesi per antonomasia. Non vedevo infatti Youshi nei dintorno. Ma non mi fu difficile scovarlo nell’accampamento, fu così che un mio simulacro potesse raggiungerlo, aveva le fattezze di un piccolo pipistrello a sottolineare l’importanza del messaggio che conduceva. Avrebbe sicuramente compreso chi fosse il mandante di tale ambasciata.

    Ci vediamo al palazzo amministrativo di Kusa, torna a fare un po' le cose da grandi Youshi sama, Etsuko ha bisogno del tuo supporto.

    Così l’avrei atteso ai piedi del palazzo, le operazioni erano in fermento per l’imminente scontro, sebben gli animi fossero stati ristorati dalla presenza degli accademici la situazione appariva tetra e disperata, non era un mistero che la mancata presenza di Kiri ed Oto, destava sospetto e preoccupazione, il primo per la natura definita inaffidabile dei suoi due kage, la seconda per la condizione di inferiorità numerica che l’assenza comportava. Non appena Youshi fosse giunto…

    Abbiamo bisogno di capire i piani d’azione se vogliamo portare a termine la nostra missione. Ci risulterà più semplice salvare la pelle e rischiare il meno possibile. Sappi che non ho alcuna intenzione di sacrificare vite inutili.

    Dissi con tono severo all’altra mano del kage, una volta giunti al piano riservato ai massimi esponenti, ritenni superfluo presentarmi, vista la divisa ufficiale della mano d’oro di Kiri.
    Lui sta con me, sono gl’ordini di Kensei, sama… la mano destra e sinistra del mizukage a servizio di Kusa.
    Se avessero avanzato qualche resistenza avrebbero dovuto opporsi con la forza, visto che non avremmo bloccato l’incedere dirigendoci nella sala delle decisioni che contavano.

    L’ULTIMO PIANO e L’ULTIMA SPERANZA

    Le ultime speranze di Kusa erano riposte nei suoi 4 membri al comando, 2 uomini e 2 donne, il primo che sedeva sullo scranno pareva già rassegnato all’epilogo della faccenda. Ascoltai in silenzio l’elenco di cose da fare, e di incombenze a cui erano stati sino a quel momento pressati sin dai primi giorni dopo l’invasione dei Cremisi. Prima l’orda rossa, poi quella di profughi, lo spirito di fratellanza che si sfalda, la speranza che crolla e lo spirito nazionale che vacilla. Serviva una presa di posizione salda per rinsaldare animi e spingere a combattere con accesa ancora la fiamma della speranza. Ero davvero curioso di capire come avrebbe agito l’accademia a riguardo. Al momento, colui che doveva parlare era lo stesso che aveva convocato l’aiuto di tutti gli elementi che la costituivano.
    Noi avremmo Atteso.


  12. .

    Gli abiti della nebbia


    Consigli e consiglieri



    La ragazzina irriconoscente e frignona non avrebbe preso bene le mie parole… sapete che vi dico? E chissene… problema suo, non restavo zitto, non l’avevo fatto con Kensei per mostrare il mio disappunto verso la sua visione e figuriamoci se avrei dovuto farlo per quello scricciolo. Badate bene, la mia non era smania di superiorità, non mi ritenevo in forza e capacità superiore a nessuno. La mia era superiorità intellettuale su quel punto di vista si. Ritenevo modestamente di essere un gradino sopra a tanti. Di sicuro sopra di lei…
    Vedevo odio e basta, Kensei avrebbe potuto lavorarci, sarebbe stata fucina per un arma importante per Kiri, non era difficile intuire le sue intenzioni ecco perché la voleva al suo fianco e poi lei era la figlia del Nono… anche quella era un ottima ragione per portarla dalla sua parte, chissà… un giorno sarebbe potuto tornare e ottimo motivo di persuasione per un padre disperato. Come l’avrebbe presa in quella situazione? Sorrisi e mi accorsi di un piccolo cambiamento a livello climatico nella stanza, non fu difficile per i mie occhi comprenderne l’origine.

    Hei, hei… ghiacciolo, suvvia non surriscaldarti. Per così poco…

    Pensai. Pensai quanto potesse essere pericolosa quella collera repressa se bastava una parola fuori posto a farla esplodere. In missione, in amministrazione. Perché Kensei amava circondarsi di psicopatici? E di sicuro quella era una domanda retorica.
    La ignorai… e quando ella si avvicinò chiamandomi per nome… mi voltai non degnandola di attenzione, doveva dare rispetto se lo pretendeva e avrebbe dovuto ritagliarsi un posto al tavolo dei grandi, non ero per nulla accondiscendente in queste cose, nonostante Kensei lo avesse a lei concesso.

    Tornando a parlare di cose importanti…

    Il sacrificio di sangue, un altro. Avrebbe portato con se dei doni, le nuove divise di colore diverso in base alle funzione e ruoli che ognuno di noi avrebbe ricoperto. Guardai uno per uno i mei compagni senza soffermarmi troppo. Tutti parevano soddisfatti. Beh… quasi tutti, vedi Fudoh, lui era un personaggio enigmatico, degno di studio. Quel primario eccentrico, mi piaceva. Hei… hei… non prendetemi per il solito pervertito, non parlo di attrazione fisica. Mi incuriosiva, quello si. E mi ripromisi di andarlo a trovare in ospedale, dopotutto era un po' di tempo che non mi ci recavo. Chissà se fosse a conoscenza del mio laboratorio di ricerca.
    E poi c’era lei, avevo incrociato il suo sguardo qualche volta ancora, tentava d’ignorarmi, avete presente? Le persone stizzite, irritate, offese e colpite nell’animo, rancorose che fingono disinteresse? Ecco lei rispecchiava tutti i canoni appena elencati. Poveretta. Ma credetemi, la mia voleva essere non una offesa, una critica forse ma l’avrei addirittura fatta passare per un consiglio. Ma adesso secondo voi, poteva la consigliera del kage, incazzarsi e risentirsi in quel modo per un consiglio? Eravamo al paradosso.
    I membri della riunione uscirono uno ad uno… lasciandoci di volta in volta sempre più soli, come aveva richiesto Kensei.
    Fu prima che tutti avessero abbandonato la stanza che mi avvicinai a lei, rivolgendogli parola.

    Hei ragazzina… hai il ciclo?
    Chissà quel mio tentativo ironico cosa avrebbe scatenato. Avrebbe trasformato il mobilio dell’amministrazione in iceberg? Di certo non avrebbe allentato la tensione presente in se stessa.
    Quello che volevo dire… avrei proseguito prima che potesse ribattere o alterarsi. È che dipende tutto da te…
    Io conoscevo Itai e mi fa male sapere che persino sua figlia non crede alla sua visione delle cose, quando lui ha sacrificato tutto per essa. Poi tu ti potrai incazzare, con me, con tutti, contro ogni cosa. Certo potrai farlo, la rabbia ti farà sentire meglio nella foga dell’attimo… come spaccare ogni cosa da un tremendo senso di libertà… ma poi? Poi ti guardi attorno e non restano che cocci.
    Io non sono tuo nemico…

    E se credi che ti abbia mancato di rispetto, ti chiedo scusa, per quanto non ti ho mancato di rispetto. Tu l’hai fatto nei confronti di Kiri… e dovresti chiedere scusa a te stessa per il modo in cui ti sei espressa.
    Avrei parlato per poi tornare a rivolgere la mia attenzione verso il kage, ormai eravamo soli in quella stanza.



  13. .

    Fiducia


    l'amministrazione



    Non opposi resistenza…
    Youshi scoperto l’inganno lasciò cadere la sedia in avanti, feci un salto per evitare di essere scaraventato via. Era quello il suo credo quindi, estrema fedeltà al Kage, no ma non era semplice prostrazione alle sue volontà. Anzi, lui era l’estremista, non a caso aveva rifondato la Nebbia Di Sangue, non a caso non tollerava divergenze di vedute, non a caso era pronto a fare tutto ciò che andava fatto, senza un minimo di titubanza. E così per la prima volta lo vidi… VIDI quello che era YOUSHI… e lo catalogai come persona di cui non potersi FIDARE. Era una persona estremamente pericolosa.
    Ritenni dunque non fosse il caso di non continuare, qualsiasi spiegazione o argomentazione lui non l’avrebbe ritenuta esauriente per spiegare il mio atteggiamento. Quello non capì che la mia era PROVOCAZIONE. Di certo il contrasto di vedute non screditava la visione dal kage ai ninja presenti, se così fosse stato, gli stessi avevano scarsa considerazione della massima autorità della nebbia. Quello che chiedevo a KENSEI era più condivisione e meno totalitarismo. UTOPIA? No di certo e le azioni successive me lo avrebbero confermato. Youshi, doveva ritrovare esempio nel suo Kage e imparare a pensare prima di agire. Questa volta avrebbe trovato in me TOLLERANZA… ma chissà se in un'altra occasione avrebbe avuto modo di ottenere quello che tanto desiderava, “LO SCOTRO”… in quel caso, sangue sarebbe stato versato e lì, non avrei mostrato pietà per una figura pericolosa come la mancina. L’erba cattiva andava estirpata, prima che potesse infestare tutto il giardino, instillando seme dell’odio e intolleranza. Lo misi a mente.
    Le azioni successive vennero bloccate dall’intervento di Kensei, gli bastò sollevare il braccio affinche un flusso d’aria mi spingesse verso di lui, anche in questo caso non opposi resistenza, non avevo modo di reagire in quella situazione. E finì proprio nella morsa di quello che sarebbe potuto essere il mio carnefice. Ma come vi ho anticipato le cose andarono diversamente.
    Rimasi colpito, lo ammetto. Colpito dall’umanità dell’uomo che ora mi stringeva il collo, dietro a quella maschera metallica scorsi un barlume di speranza. Speranza che non fosse solo quello che mostrava… ci doveva essere altro. Covava rancore il kage per quello che avevano fatto a suo figlio, in questo caso Raizen e non tollerava la mancanza di rispetto che all’insediamento del Decimo. Io ne fui colpito. Colpito perché conoscevo quel malessere. Sho me l’aveva mostrato, inconsapevole, nella nostra ultima missione alla ricerca di uno dei suoi lupi. Aveva mostrato tutta la sua fragilità mettendosi a nudo. Il martirio subito, i giorni interminabili di prigionia, le pene e la sofferenza. Avevano per un momento in quella missione permeato la mia anima, penetrando il mio cuore, così duro e insensibile, scalfendo la corazza che l’avvolgeva e me ne ero INNAMORATO. Innamorato di cotanta bellezza, di velata fragilità e della fierezza con cui aveva superato quell’ostacolo credendo ancora nell’umanità.
    Quindi… come potevo rimanere insensibile a quelle parole? Come potevo non cedere all’ira di Kensei, in parte condividendola? Non potevo e così sospirai… allentando la tensione intorno al collo. Il kage avrebbe avvertito il cambio anatomico. Quello era il mio gesto d’apertura nei suoi confronti. Mi fidai in quel preciso istante, tanto che con un semplice gesto avrebbe potuto spezzare il mio indifeso, collo.
    Lo fissai negl’occhi… oltre la maschera. E sussurrai…

    Si… ci tengo a conoscere gli eventi kensei e vorrei parlare con te un po' di questa storia.

    Feci presa sul suo braccio con entrambi le mani per vedere prima Fudoh, a cui era stato riservato un trattamento diverso dal mio per poi invece portare la mia attenzione sulla ragazzina. L’avevo ignorata fino a quel momento ma quando Kensei riassegnò i ruoli e notai ulteriori affermazioni sul Nono, non riuscì a tenere a freno la lingua.

    Smettila di blaterare ragazzina…

    La voce era leggermente strozzata dalla presa del kage.

    Come puoi evitare che le azioni nostre e di Kensei siano influenzate dalla tua parentela prossima a Itai se tu stessa non riesci a prendere decisioni senza lasciarti influenzare dalla sua ingombrante presenza?
    Tu preghi… certo, ci preghi che non dipenda da quello… in realtà esorti te stessa!
    Smettila di covare odio… quasi tutti in questa stanza dobbiamo qualcosa al Nono. E il fatto che le sue scelte l’abbiano condotto a fare quella fine non precludono il senso di ciò che ha fatto, la coerenza con cui ha fatto scelte per il nostro bene.


    Sorrisi…



    Adesso tu sei e sarai sempre la figlia di Itai… questo è innegabile e puoi decidere di essere ricordata per questo. Ma qui, oggi, Kensei ti sta dando un’occasione. ti sta dando l’opportunità di essere riconosciuta per le TUE scelte, non lasciarti prendere dal timore, smettila di fare domande stupide e se ritieni che questo per te sia il meglio, decidi di accettare.
    Ma bada… non fare questa scelta con leggerezza… perché ricorda… quando la destra non risponde come dovrebbe… sta alla mancina decidere di amputarla.


    E indicai con un cenno del capo in direzione di Youshi. Il riferimento a ciò che era da poco accaduto in modo provocatorio era chiaro.
    Ciò che sarebbe accaduto dopo era tutto un mistero. Non appena il kage mi rilasciò mobilità, ripresi la mia posizione adempiendo al sacrificio ulteriore di sangue che mi veniva richiesto.



  14. .

    TRADITO


    Interpost



    Un bagliore investì la stanza accecando i presenti, ero intento ancora ad ascoltare le parole del Genin e quando averti la presenza dietro di me fu ormai troppo tardi per opporre un qualsiasi tipo di resistenza.
    Youshi… il solito vecchio Youshi…
    Il chunin della nebbia non aveva mai nascosto di simpatizzare con le bizzarre idee del kage. in realtà a volte persino io le avevo assecondate, non però fino a quel punto. La sua era pura adulazione per la figura di Kensei, l’adulazione opprimeva una qualsiasi forma di elaborazione concettuale ma fino a quel punto?
    Al punto da puntare l’arma alla gola di un compagno? Un compagno che in più di una occasione gli aveva coperto le spalle? Un compaesano? Era questo il modo che intendevano di essere i MIGLIORI… e poi, migliori in cosa?
    Quel sangue non basta per le tue dimissioni, Etsuko-chan
    Coraggio allora, cosa aspetti… sussurrai aprendo le mani in segno di resa. Cosa aspetti a prendere quello di cui hai bisogno?. Youshi non aveva espressività sul volto, il mio non lasciava trasparire alcun segno di timore, la lotta era tra titani.
    Quando hai avuto l'onore di poter diventare la Mano Destra del Mizukage, Etsuko, avresti dovuto capire che l'unico modo per uscirne non era da vivo. Con le tue parole, con il tuo diniego, stai sputando in faccia a tutti i ninja del villaggio qui riuniti
    Hai un po' le idee confuse mio caro Youshi, tant’è che confondi il DISACCORDO con il TRADIMENTO… stai forse insegnando ai Kiriani il modo per non essere pensanti? Ti stai ponendo forse al pari di Byakuei, stai cercando di riprodurre un villaggio di fantocci al servizio di un solo uomo? Un uomo è libero indipendentemente dal ruolo di interpretare e esprimere la propria opinione. Il dissenso è una forma costruttiva di confronto. Costruttiva nel mio modo di vedere le cose… nel tuo?
    La domanda retorica riecheggiò nella stanza amministrativa, chissà cosa avrebbero pensato i presenti della reazione della mano sinistra del Kage. avrebbero dovuto aver paura del proprio leader o rispetto?
    Pensi che il kage abbia bisogno del tuo aiuto per reclamare il mio sangue? Pensi che non conoscesse i miei punti di vista quando mi ha scelto? Pensi che avere due punti di vista obbiettivamente antitetici come mano DESTRA e mano SINISTRA, sia stata una mera coincidenza? Suvvia Youshi… se lo credi davvero, allora sei tu che offendi Kensei.
    Una nuvola di fumo improvvisamente sarebbe apparsa attorno alla seggiola, lasciando al posto di Etsuko un fantoccio solo lontanamente somigliante al kiriano… il riferimento alla tecnica della sostituzione era chiaro, chiunque conosceva quella tecnica base, la forma di difesa assoluta. La realtà però con Etsuko… non era mai quel che sembrava. Un simulacro era quello che stazionava sulla sedia a rivestire il kiriano mentre un altro identico all’Etsuko originale sarebbe apparso alle spalle di Youshi e brandendo un Kunai avrebbe tentato di minacciarlo puntandolo a pochi centimetri dalla nuca azione se l’operazione fosse riuscita…
    Mettendoti in imbarazzo di fronte ai migliori genin di Kiri
    Quello che ci mette in imbarazzo sei tu Youshi… adesso abbassa quell’arma e torna al tuo posto, mi conosci e sai che non scherzo affatto, conosci anche le mie competenze mediche, non sfidare la sorte.



  15. .

    Dimissioni


    e cos'altro ancora?



    Bleaaa… che nauseabondi…

    Ma facevo davvero parte di quel villaggio? Erano questi i momenti in cui mi pentivo delle scelte di una vita… tutti quei sacrifici, le difficoltà di scelte folli e restringenti. Avevo abbandonato la possibilità di guadagnare potere in passato per vie traverse a quella della rettitudine, avevo scelto di non svendere la mia fedeltà per un bene superiore, di villaggio. Persino ultimamente avevo deciso di ricoprire una carica, che doveva essere “Diplomatica” per migliorare le possibilità della Nebbia e dei suoi abitanti. Per cosa?
    Per cosa avevo fatto tutto questo?
    Cosa sarebbe stato di me se avessi deciso di seguire le orme del Mikawa alla fossa dei Sennin o la volontà di Hayate… forse sarei ad Ame, forse avrei avuto potere al pari delle Virtù, di certo non sarei stato qui ad ascoltare le elucubrazioni di un Kage, che prometteva potere, che prometteva la pace ma a quale costo? Dare le colpe alla inefficienza dell’asse accademico era per Kensei, semplicemente un pretesto. Si, non attendeva altro che dimostrare quanto quello fosse inconsistente e nell’ultimo periodo di occasioni ne aveva avute. Ma cosa faceva invece lui per dimostrarne il contrario? Aveva mai chiesto aiuto agli alleati? Cosa aveva fatto quando Etsuko aveva tentato di ricucire i rapporti con Raizen? E soprattutto cos’ero io…?
    A che serviva la diplomazia se la strada era già spianata ai propri piani?
    Mi aveva utilizzato come palliativo? Conosceva i miei rapporti con Raizen e sapeva che il kage della foglia si fidava di me, sapeva che avevo rapporti in tutti i villaggi e forse aveva sfruttato le mie capacità semplicemente per guadagnare tempo… per ovviare a spiacevoli inconvenienti con alleati troppo pressanti, quando l’alleanza per Kiri, già non esisteva più. Che motivo avevo io di essere? Di essere lì…
    Fudoh, mi aveva anticipato. Quel pensiero era oligarchico e come ogni forma di oligarchia, molto pericoloso… concentrare il potere nelle mani di pochi, significava distruggere il concetto stesso di democrazia. L’aggiunta di un pezzo di semitismo era aberrante. Chiunque dei presenti bramava al potere, chiunque voleva il bene di Kiri, chiunque sarebbe morto per la giusta causa. Quella però per me non era una giusta causa… la divergenza di vedute con Kensei era oceanica e non avrei mai potuto rappresentare un simile pensiero.

    Fudoh è stato sin troppo diplomatico…

    Avrei affermato prendendo la parola.

    Permettetemi di affermare che tutto ciò che sento è ridicolo… essere richiamato qui, senza alcun preavviso, essere messo a conoscenza di questa linea amministrativa così, come se fosse una comunicazione di servizio, buttando all’aria mesi di lavoro è aberrante. Non metterò in dubbio le scelte del Mizukage… è lui la guida politica del paese. Lanciai uno sguardo a Kensei. Ma non chiedetemi di condividerle, perché non le condivido.
    Rinnovo la mia fedeltà a Kiri… e seguirò i fondamenti della nebbia mi costassero essi la mia stessa vita, perché è questo il credo di un ninja.

    Mi morsi il pollice eseguendo il rituale che ci veniva richiesto, una goccia del mio sangue cadde sul pavimento attivandolo. Apparve un piccolo altare davanti a me… non ci prestai troppa attenzione dopotutto, dopo le parole che avevo appena pronunciato mi aspettavo che quel dono mi fosse ritirato.
    Con il mio sangue mi privo anche della possibilità di ricoprire la carica che mi era stata assegnata, la ritengo a questo punto inutile e incongruente. In realtà mi sentivo completamente preso in giro e non volevo che quella farsa continuasse neppure per un momento ancora.



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