Votes given by Kairi Uchiha

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    Kairi chiuse gli occhi e lasciò che il chakra corrotto del sigillo penetrasse nel suo corpo, dal piedi fino alla testa, invadendolo di una energia mai provata prima. Percepì distintamente l'intero suo sistema circolatorio scricchiolare al passaggio di quel flusso di energia senza pari, le pareti dei vasi dilatarsi fino a creparsi e il tentien strabordare.
    Per la prima volta poteva sentire come era fatta dentro, la struttura stessa dell'albero dai mille rami che aveva ereditato dal suo clan e più o meno consciamente fatto crescere in anni ed anni di duro addestramento.

    Levitando sulla cima senza foglie, un occhio senza ciglia o palpebre la stava osservando.





    Non poteva esimersi dal ricambiare quello sguardo ammaliante. Era indifesa ora che aveva permesso al chakra di Kādomēkā di fondersi col suo, spettatrice di un processo che sentiva sempre più avvicinarsi a compimento. Lo poteva sentire nei propri occhi, un cambiamento che le avrebbe ricordato gli addestramenti fatti per sviluppare sempre più lo Sharingan e conquistare nuove tomoe.
    E questo avvenne! La terza effige degli Uchiha apparve sugli occhi della ragazza, bruciandone la cornea [Sbloccato nuovo livello della TS].


    " Ecco. Serviva solo una piccola spinta...altrimenti il seme non avrebbe attecchito hihihi"


    Ed infatti la kunoichi di Konoha percepì distintamente quell'albero rinvigorirsi, crescere in altezza ed arrivare a sfiorare quell'occhio dalla forma mia vista prima. Un processo che le avrebbe consumato praticamente ogni briciolo di energia rimasta, portandola quasi allo svenimento.

    Il fuuinjutsu quindi si interruppe, essendo ora verificata la condizione alla base della disattivazione del Mitsudomoe, impostato per il terzo livello della Kekkei Genkai. Kairi dunque era finalmente libera, benché spossata e ferita oltre che nel corpo anche nello spirito.
    Avrebbe potuto fare qualcosa, un ultimo attacco disperato, una fuga o semplicemente piangere per liberarsi di tutta quella malvagità che le aveva impregnato le ossa. Si sentiva sporca, appiccicosa e maleodorante a causa del quel chakra d'ombra che le era entrato dentro, depositando un qualcosa che non aveva ancora ben capito cosa fosse.


    " Non potrai ancora usarlo, non perché tu sia debole amore mio...il tuo corpo è forte, i tuoi geni puri e il tuo spirito santo. Mi serve altro tempo, una manciata di anni, nulla in confronto al tempo che gli specchi mi hanno concesso.
    Ma tu hai già visto Shinju, già ne hai sentito la forza.
    Quando tutto sarà pronto ti ci porterò e insieme ne mangeremo il suo frutto divino, abbandonando finalmente questo mondo di nullità. "



    Parole criptiche ma espresse certamente con sincerità e desiderio da parte del folle nukenin. La vita di Kairi era cambiata perché ora faceva parte di un disegno più grande, di uno scopo più alto, di un segreto più antico.


    ::: La sera prima, Fuyu no Ie :::

    " I Tatsuishi saranno salvi e avranno un ruolo di rilievo in questo feudo dell'Impero. "

    Disse Aloysius nei panni della cugina Mikawa, sconfitta in duello anni orsono nelle terre di Iwa.

    " Accetto l'ospitalità, dammi solo il tempo di recuperare i cadaveri migliori e ripulire questo luogo. Non deve rimanere traccia della mia mano dietro gli assalti al Ferro, almeno in questa fase preparatoria. "

    Detto questo, diede le spalle al cratere formatosi dopo il tuffo del suo Colosso leviatano e si incamminò verso la zona più bassa del villaggio invitando l'uomo del ferro a seguirlo. I regno dei Sanada era finito, una delle grandi casate al servizio dello Shogun erano state fagocitate dall'Impero e la stessa sorte attendeva l'intero Paese, ignaro di ciò che stava per arrivare.

    " Fyodor quanto ti ci vuole per i cadaveri? "

    Disse la donna al ninja sporco di sangue dalla testa ai piedi e accovacciato su uno dei Samurai trucidati. Quello non rispose subito, finì di imporre i suoi jutsu medici per la conservazione del corpo e, una volta terminato, si alzò leccandosi le labbra.

    " Un giorno intero. Hai esagerato con lo Tsunami di Sangue, alcuni hanno riportato ustioni talmente gravi da scoprire il derma fino alle ossa. Altri hanno perso i tessuti molli, come occhi e testicoli, col semplice impatto...Se vogliamo recuperarne un buon numero per l'esercito ci vorrà del tempo. Per fortuna ho tanto da mangiare per recuperare man mano le energie uhuhuh "

    Inquietante era dir poco e Minoru avrebbe dovuto resistere all'impulso di vomitare una volta comprese le parole del ninja e quindi realizzato di avere di fonte un cannibale crudista. Ma nessuno avrebbe saputo far meglio di Fyodor in quell'operazione specifica: sacrificando i deboli e mangiando i loro stessi organi ancora caldi si sarebbe assicurato di avere sempre energie sufficienti per attivare suoi involucri curativi, in grado di rimarginare anche le ferite più gravi cuoi corpi prescelti.
    Un lavoro da cani ma che provocava enorme piacere all'ingordo ex servitore di Orochimaru, oltre ad essere fondamentale per il piando di Diogene. Si, perché il Mikawa aveva trovato un modo tutto suo per ingigantire rapidamente il suo esercito.

    " Trovi un poso tranquillo dove riposarsi, Minoru-dono. Ci vorrà un pò. "

    Solo la notte del giorno dopo, quando ormai il medico di Oto aveva consumato tutte le energie e mangiato ben oltre il senso di sazietà, il piano dell'araldo di Khorne si sarebbe consumato.
    I cadaveri dalle ferite ripristinate erano stati messi affiancati in una lunga fila che percorreva la via principale del villaggio. Uno spettacolo raccapricciante, accompagnato da una litania incessante e dai caratteri tribali, così come i Kenkichi della Rosa d'Acciaio gli avevano indirettamente e suo malgrado insegnato anni prima. Il potere del Demone della Guerra, uno dei quattro del culto Mikawa originale, iniziò a pervadere le membra del fedele, trasmettendone parte della sua forza: un antico segreto che il mondo non avrebbe dovuto risvegliare dopo essere finito nel dimenticatoio della storia.
    In quella forma, la stessa che aveva permesso al Garth di brandire la Lama Definitiva, l'unione delle due gemelle portate da lui stesso e il Mizukage, nulla gli era precluso. Egli era ora l'incarnazione del Dio della Guerra.

    Il fiume di sangue iniziò a dipanarsi dal petto dell'araldo per andare a bagnare ognuno di quei corpi inermi man mano che estendeva il suo lento ma costante flusso. Un reticolo cremisi macabro perché il liquido stava penetrando ininterrottamente attraverso gli orifizi delle salme, provocandone un evidente gonfiamento al pari del pollame ingozzato di cibo.

    Si, li stava nutrendo.

    L'otese era immobile, concentrato nel prestare le giuste attenzioni ad ognuno di quei corpi, spingendo il sangue attraverso il loro corpo per andare a raggiungere il cuore. Man mano che la linfa vitale usciva dal corpo del Colosso quei corpi inviavano a muoversi, contorcendosi in maniera anomala ma riacquisendo colorito, il battito cardiaco e persino il respiro [18 + 12 Leggere di vitalità consumata -> 30 risorti con 1 leggera, stato Affaticato e riserva di chakra pari a 1/4 Basso].

    Una resurrezione di massa era in atto, un vero e proprio miracolo, qualcosa di assurdo che riusciva persino a superare le gesta del Colosso dei Cieli del giorno precedente. L'ennesima dimostrazione per il nuovo alleato del Ferro di non aver difronte un comune mortale bensì qualcosa che aveva trasceso il potere concesso agli uomini.






    Il rituale si concluse

    e i morti tornarono in vita,

    schiavi del Generale Cremisi.


    " FRATELLI DI SANGUE...anf...

    IN MARCIA. "





    [QUOTE]OT/ Complimenti per il terzo livello della TS raggiunto! Ora vediamo come continua la storia :guru:
    Ti faccio notare che ora siamo nello stesso posto, allo stesso tempo! /OT[QUOTE]
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    La Notte del Lupo

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    Era una notte come tante altre ad Ame. E lo stesso valeva per la Lacrima d'Argento. La notte infatti era la fase centrale del locale, dove avvenivano le principali attività. Lì, nelle sale private o negli spazi più aperti, le gente di Ame (e beninteso solo chi poteva permetterselo) godeva dei servizi di una delle case di piacere ormai più rinomate della città. E forse a dirlo del continente conosciuto. Le mie Geishe erano completamente autonome nella gestione del locale, e generalmente il mio intervento era richiesto solo per servizi speciali o per clienti estremamente facoltosi che potevano permettersi la presenza del Fiore Lupo. E senza saperlo la quasi totalità delle volte avevano a che fare con una delle mie copie fisiche. L'originale, io, spesso risiedevo nelle mie stanze private. In primo luogo per una questione di sicurezza, ma anche per studiare o allenarmi. A perfezionare arte e abilità, nella costante e immortale ricerca di potere e forza.


    Al mio fianco molto spesso era presente il Maestro (sempre nella sua forma umana, ovviamente per evitare di farsi scoprire o riconoscere). Era come un mio braccio destro, e sovente partecipava direttamente alle feste, orgie o eventi che si tenevano alla Lacrima. Insomma, il nostro rapporto ormai era diventato speciale. Senza considerare che, ad esclusione di Shin, il Maestro era stato il compagno con il quale avevo affrontato più missioni in assoluto. Dunque senza dilungarsi troppo il rapporto che esisteva tra di noi era di completa fiducia, e di reciproca assistenza.


    Così quando quella notte raccolsi la missiva inviata da Hayate compresi fin da subito l'importanza della missione che andavo incontro. E lo sapeva anche il Maestro, in quanto lo avevo debitamente edotto sul nostro futuro insieme. Posai il mio bicchiere di sake sul tavolo e alzai poi lo sguardo sul capo dei Corvi. Era sdraiato su un letto, avvolto nei fumi della droga (la più selezionata che si poteva avere ad Ame) e attorno a lui giacevano tre donne nude e completamente obnubilate dalle sostanze assunte nell'arco della notte... oltreché sfinite dalla prestazione richiesta per star dietro al Corvo. Si poteva parlare liberamente, difficilmente quelle donne si sarebbero ricordate la sera stessa, figuriamoci il resto.


    Maestro, come ti avevo anticipato. Noi andremo insieme per l'ultima missione, li cercherò la mia via tra i Lupi. Il mio sguardo si fece tremendamente serio Tuttavia ciò non mi toglie dai miei doveri nei tuoi confronti. O il rispetto o fedeltà che vige tra di noi. Giuro che ti riporterò ai vertici del tuo clan. Lo giuro sulla mia vita. Conclusi, alzando il sake verso il Maestro, il quale sembrò apprezzare e accettare il mio voto. Non erano parole vuote, lo sapevamo entrambi. Ed entrambi ci rispettavamo. Il tradimento o la sfiducia erano pensieri che non ci sfioravano nemmeno di striscio. Non dopo tutto, davvero tutto, quello che avevamo passato insieme. Lui era un mio compagno di vita.


    Lasciando le opportune consegne alle Geishe per la gestione del Locale sarei partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Prima però di lasciare Ame se fosse stato possibile avrei chiesto alla Liberalità (il quale ormai era diventata la mia Virtu di riferimento e quella sulla quale riponevo la mia piu grande fiducia dopo il Coraggio), sempre tramite alle vie oscure di Hayate, di quanto Jins fosse a conoscenza della mia identità o passato in misura tale da comportarmi di conseguenza.


    La Liberalità aveva parlato di una questione di fede. Di un Cuore che richiedeva una prova di fede per essere accettato. Un Cuore che forse era custodito dai Lupi di Hayate. Un Cuore vivo e pulsante che forse avrebbe sostituito quello meccanico che batteva sul mio corpo.


    Ottenute o meno le informazioni sarei comunque partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Allo stesso tempo non mi sarei presentata con il mio stesso volto e corpo, quello di Yuri Zahard. Sarei stata fin troppo bella, e attraente, tale da richiamare attenzioni di ogni genere. Attenzioni che si sarebbero trasformate in curiosità e curiosità in problemi. Infondo stavamo parlando di una missione di Hayate, per Hayate, ed era bene seguire un percorso legato alla discrezione separando se possibile la mia vita ad Ame con la mia associazione alla Setta. Così mi sarei palesata (grazie alla Trasformazione) come un donna vestita in abiti comodi, definibile carina certo ma non tale da far battere all'impazzata il cuore di uomini e donne.




    E individuando il fratello Hayate grazie alla descrizione fornita dalla Confraternita [Nota per Febh] mi sarei avvicinata a lui, nella fase dell'imbarco, e con un sincero sorriso e un studiato inchino mi sarei presentata, truccando la mia voce [Recitazione] Eccomi, qui. Mio dolce Sato! Spero di non averti fatto aspettare troppo! un gesto che avrebbe avuto un duplice scopo, presentarsi in gran segreto grazie al saluto del Lupo e allo stesso tempo indicare la via a Jins su come relazionarsi. Ovvero come quella di una dolce coppietta, dai nomi falsi. Lasciando ovviamente a Jins la libertà di scegliere il mio. [Hayate]


    Non ci furono problemi nell'imbarco e la sera passò senza particolari eventi. In tutto ciò mentre la nave navigava solcando le onde e portandoci ad una destinazione specifica: Tsukiyama. Il Monte Luna, per dirla in altri termini. Lì, dove in teoria avrei trovato i Lupi di Hayate e il Cuore citato dalla Liberalità.


    Durante la cena non potei fare a meno che pensare a Jins Kaguya, mentre mi intrattenevo con lui parlando di fiori, profumi e vestiti. Forse come effetto collaterale di vivere ad Ame mi sorse il dubbio sulla sua affidabilità. Se da una parte non avevo la ben che minima remora sulle Virtù, e sul loro operato nel quale davo massima e totale devozione... potevo dire altrettanto di Jins? Lui infondo era un mio pari. E cosa lo spingeva a seguire Hayate? Potevo fidarmi ciecamente? Come matrona della Lacrima d'Argento conoscevo bene le Virtù e i Peccati degli Uomini e l'invidia o la gelosia erano tra le bestie più infime che potevano consumare chiunque. Tuttavia rispondere alle mie domande sarebbe stato impossibile da fare, mi trovavo davanti del resto ad un Jonin che aveva vissuto anni sotto copertura, senza lasciare tracce o creare dubbi, e quindi era un attore consumato. Molto più di me. Imperscrutabile. Restava solo un dato certo, se aveva ottenuto la fiducia della Liberalità allora aveva anche la mia... fino a prova contraria.


    A cena conclusa venne il momento di riservarsi del tempo, e per dare credito al nostra recita, ci ricavammo un posto a prua... intenti a scrutare oltre al mare alla ricerca della terra dei Lupi. E fu in quel momento che i miei occhi caddero sul ponte, a guardare chi era presente. E proprio lì che mi accorsi di tre individui singolari, erano Ninja o Samurai? Difficile dirlo, dalle armi e armature vistose che sfoggiavano. Notai poi la presenza di tizio un po' grassotto, un possibile e tipico cliente della Lacrima, sicuramente accompagnato da quella che poteva essere la sua guardia. Poi i miei occhi si spostarono su una giovane coppia, con due figli a carico e infine... infine il mio sguardo si posò su di lei.

    Lei.



    Kairi Uchiha.



    La mia compagnia di Team. Una persona di assoluta fiducia e onestà. Un persona a cui Kato credeva e a cui aveva svelato la sua anima. Aveva rischiato la vita per lei, e Kairi per Kato. Si erano pure affrontati, per conoscersi meglio. Lei era la luce che illuminava Shin e noi tutti. Una luce che quando si spense lasciò il vuoto. L'ombra. I Prodromi dell'Oscurità.

    Dovetti dare fondo ad ogni singola mia abilità e capacità attoriale, ormai frutto di infinite ore passate alla Lacrima, per gestire le emozioni che scaturirono dal mio cuore meccanico per mantenere la calma. Voltai leggermente lo sguardo, facendo finta di niente, restando neutra con il viso ma allo stesso tempo mi resi conto che sarebbe stato impossibile trattenersi completamente... così quando, quasi per fortuna o coincidenza, Jins iniziò a parlare di argomenti seri, in quei precisi frangenti mi avvicinai a lui, e fingendomi come la Lady Giulet Kurogane innamorata del giovane Romeo Iga in Occhi del Deserto, lo abbracciai forte stringendolo amabilmente, dando le spalle al trio di Ninja. Ma non solo, portando il mio indice sulla sua bocca bloccai le sue parole sussurrandogli all'orecchioSato-chan... non parliamo stasera. Godiamoci questo bellissimo chiaro di luna ... che si rifrange sui tuoi occhi. E concentriamoci sul suono delle onde del mare. Era da tanto che aspettavamo una vacanza insieme. Voglio sentire il tuo calore. E da meno di un palmo di mano l'uno dall'altra con un'occhiata velocissima che indicava la direzione, percettibile solo a Jins, suggerii all'Hayate una, anzi più presenze indesiderate. Una possibile minaccia. E lo volontà di ascoltare, raccogliere informazioni. [Nota Percezioni]


    Probabilmente Jins, stretti in quell'abbraccio, avrebbe percepito il mio cuore battere e sussultare. Questo perché avevo visto Kairi Uchiha. Sì. Lei. Jins avrebbe potuto notare una lacrima di sincera commozione scendere lungo il mio volto, memoria di una vita passata.

    Il mio pensiero volò nel passato, dove Kairi Uchiha insieme a Shin, Shunsui e Kato avevano agito alla città della Pietra e lì avevano cambiato le sorti di molti. Kato compreso. Lì, fu l'ultima volta che il team fu riunito. E da quell'evento nulla fu più come prima. Ancora da chunin accademico Kato aveva perso ogni rapporto con Kairi, la quale probabilmente si era allontanata dalla via Ninja. Se solo... se solo fosse venuta all'Abete pure lei, e ne ero certa, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Hayate colmando l'oscurità che si era formata nel nostro cuore dopo gli eventi di Iwa. Avrebbe compreso quante menzogne e quante castelli di carta circondavano il mondo accademico. Avrebbe visto la verità nell'azioni del mio Leader! Che spreco di talento incommensurabile!


    Sospirai, ritornando alla realtà. Forzandomi. E mi chiesi il perché della sua presenza, e anche del Jonin suo compagno di Clan. Hangetsu Uchiha, il nostro committente per la missione alla città della Pietra. Sicuramente anche il terzo era legato a loro, oltreché all'immancabile cane compagno dell'Uchiha. Era veramente plausibile che tre Ninja di quel calibro si stessero muovendo per catturare un possibile traditore? E se era veramente così allora di chi stavamo parlando? Tuttavia per un attimo venni colta da un flash. Possibile che anche loro fossero diretti dai Lupi? Infondo Kairi Uchiha era legata ad essi. Ma come era possibile? E perché proprio ora? Tale era la coincidenza?


    Così rimasi in silenzio, abbracciata a Jins, con i sensi in particolare l'udito acuito all'inverosimile e nel frattempo cercai di tranquillizzarmi. Non erano distanti, ma nemmeno troppo vicini. Dunque mi concentrai e cercai di ascoltare ogni loro parola, cogliere ogni dettaglio spingendo sicuramente Jins a fare altrettanto. Sperando di capire chi o cosa aveva spinto Kairi a ritornare in azione.


    Chiaramente non potevamo restare lì all'infinito, o sarebbe stato fin troppo sospetto. Quindi dopo un po' di tempo, e dopo aver provato a cogliere qualche loro conversazione, avrei suggerito a Jins di fare il giro della barca per capire chi fossero i presenti (ovviamente tendendo un orecchio al trio). A braccetto con il mio “fidanzato” mi sarei presentata in maniera cordiale a quello che non sapevo essere il mercante Una notte speciale, vero? Noi stiamo andando a Tsukiyama... come vacanza era da molto che aspettavamo un momento del genere. Lei è del posto? Mi sa suggerire qualche luogo speciale? Qualcosa che è conosciuto solo dai locali? Poi... per tutti i Kami! Ha visto anche lei quei Samurai? Mi incutono paura... non ho mai visto tutte quelle armi... Qualche frecciatina utile a sondare il terreno. Poi chiusa la conversazione con l'uomo passando a fianco del passeggino mi sarei limitata ad un ampio sorriso Chissà se al termine di questa vacanza arriverà una gradita sorpresa... dissi facendo l'occhiolino a Jins Quanti anni hanno? Così piccolo per un attraversata, seppur leggera. Un bel rischio, mamma! Per fortuna che il mare è tranquillo Commentai alla donna. E terminata quella conversazione non ci restò altro che tornare sottocoperta. Evitando ovviamente di incrociarci con il resto dei Ninja/Samurai.


    Chiusa la porta alle nostre spalle, lì avrei iniziato a parlare all'Hayate, sedendomi accanto e con giusto un filo di voce appena udibile Jins, i tre che erano vicino a noi... sono elementi indesiderati. Il primo, con la coda di cavallo, è un Jonin accademico. Hangetsu Uchiha accompagnato dal suo cane ninja. E' un suo valido alleato. La seconda è Kairi Uchiha. E' almeno un Chunin, sempre accademica. Abile anche lei. Non aggiunsi ulteriori dettagli Il terzo non lo conosco, ma presumo sia un loro alleato. E oltre a loro ci sono altri tre Ninja, o forse Samurai. Squadrai dall'alto al basso l'Hayate Ammettiamo che siano qui per ricercare un ladro. Per quale motivo l'Accademia smuoverebbe almeno un jonin e un chunin? Non solo, Kairi Uchiha so per certo che è legata ai Lupi. E io non credo nelle coincidenze, troppa gente in un posto così piccolo. Jins cosa sta succedendo nelle Foreste del Branco? Ti prego... di ascoltarmi e di rispondermi. La mia esperienza mi insegna che è fondamentale ottenere informazioni. Sta succedendo qualcosa sull'isola? Oppure hai ricevuto informazioni dal branco? Allarmi? Preoccupazioni? Hai modo di chiedere alle tue evocazioni? Avrei atteso una sua risposta o affermazioni In ogni caso ti volevo domandare... cosa devo sapere sui Lupi? Abitudini, comportamenti da evitare o doni da portare. Non solo, mi spiego meglio, è come se mi sentissi attratta... da quando avevo incrociato il lupo etereo, e lo avevo sconfitto ma questo forse non era ancora il caso di dirlo a Jins … come se alcuni di loro ululassero al vento e richiamassero la mia presenza. E' strano. Ma allo stesso tempo invitante. Accogliente, caloroso... come essere parte di un branco. Era proprio così. Non avevo al momento altri termini per descriverlo Per i Corvi invece... sono perfettamente consapevoli della mia scelta e non hanno obiezioni, l'importante è che rispetti il patto che ho siglato con loro e lo farò. Ho dato la mia parola. Al termine di quelle domande avrei lasciato Jins rispondere, avevo ancora diverse considerazioni da fare prima di chiudere la conversazione.

    Comunque al termine di tutto, quando sarebbe arrivato il momento di dormireOra è bene che facciamo a turno. Viste le premesse direi che è meglio che uno di noi resti sveglio, mentre l'altro riposa. Sei d'accordo? Ah, evitiamo di mangiare se non dalle nostre vettovaglie. O di muoverci da soli. Potremmo essere già dei bersagli.

    Naturalmente alla mattina, prima di uscire dalla stanza ingannando il tempo mi sarei preparata a dovere, mentre Jins riposava e dormiva. [Preparazione 1] [Preparazione 2][Preparazione 3]



  3. .

    Ululato nella Notte

    -1-

    Sul Mare
    La luna piena splendeva, pallida e troneggiante sulla testa dei naviganti, cullati dalle lunghe onde di un mare placido che prometteva solo una pigra e tranquilla traversata dell'oceano che dal Paese del The portava fino al Paese della Luna, o nello specifico, all'isola a settentrione dello stesso, sede della città portuale di Tsukiyama, nome preso dalla montagna che si ergeva sull'isola stessa. Diversi erano i motivi che potevano portare qualcuno a Tsukiyama: qualcuno tornava dalla famiglia dopo aver lavorato nel continente, altri rientravano da una missione e dovevano far tappa là, altri ancora erano solo di passaggio e dovevano cambiare nave. Altri invece avevano affari da sbrigare proprio sulla montagna che dava il nome alla città.

    Nella calma notturna la brezza era piacevole, e diverse persone si erano concesse qualche minuto per riposare al chiaro di luna dopo la cena frugale offerta a bordo...non erano nemmeno le nove di sera, dopotutto. Tra queste persone un gruppo di tre shinobi del Villaggio della Luna stavano in un angolo, con ampie maschere a coprire il volto e armature che non sarebbero sfigurate nelle gelide lande dei samurai, capaci di coprire i corpi massicci dei tre senza che nemmeno un brandello di pelle fosse visibile...le loro armi più in mostra erano una lancia, una grossa mazza e uno shuriken di dimensioni ragguardevoli, ma non erano là per fare del male a qualcuno quanto piuttosto per tornare a casa, facendo una piccola tappa a Tsukiyama. Non distante, più tranquillo per la presenza dei ninja, un mercante dal grosso naso e la sua guardia del corpo parlavano sottovoce mentre osservavano una luce in lontananza: la città dove avrebbero dovuto acquistare un pezzo raro per la collezione del ricco commerciante. A poppa una famiglia con due bambini, uno dei quali in un passeggino, riposava dopo la cena lasciando scorrazzare il maggiore, eccitato per la traversata. Una donna di bell'aspetto si accompagnava al fidanzato dai biondi capelli vicino alla prua, discorrendo a bassa voce dei loro piani per il giorno seguente, anche se lui ogni tanto gettava occhiate lontano dalle procaci forme di lei

    E poi c'erano tre ninja accademici. Qualche sguardo storto dai Ninja della Luna arrivava, ma non c'erano ostilità tra i due territori e i tre shinobi erano là per una missione ufficiale: il caposquadra aveva anche mostrato i documenti ai ninja locali e al capitano della nave quindi nulla era fuori posto. Salvo l'atteggiamento dei tre. Hangetsu Uchiha [Immagine] aveva dei capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e stava appoggiato al parapetto con la schiena, mentre il suo cane Ludo sonnecchiava a terra, in realtà attento a odori o rumori fuori posto. Era un Jonin di grande esperienza e aveva scelto personalmente i suoi sottoposti: Haru, dotato di una chioma altrettanto bionda [Immagine], era stato in squadra con lui in diverse occasioni e si era sempre dimostrato un elemento eccellente, con una promozione al grado Jonin pochi mesi prima, dopo una complessa missione di assassinio cui aveva partecipato col fratello...la sua espressione gentile tuttavia appariva quasi vuota, come una maschera che nascondeva continuamente qualcosa. L'altro membro della squadra era una Kunoichi, ella stessa del clan Uchiha come Hangetsu (anche se lui era un pò una pecora nera) e già ingaggiata da lui ai tempi di Città della Roccia. La missione è semplice. Stava spiegando il caposquadra. Una volta a Tsukiyama dobbiamo raccogliere informazioni su un ladro di opere d'arte e preziosi che pare si nasconda sulla montagna. Predilige quadri e vasi pregiati, ma forse anche armi. Hanno ingaggiato noi accademici invece che i ninja della Luna perché sospettano potrebbe essere un Accademico traditore, e ci lasciano la cortesia di lavarci i panni sporchi in casa...naturalmente a un prezzo stracciato. L'economia, si sa, era tutto. Approderemo domattina alle otto, ma credo potremo goderci ancora un pò la serata. Haru annuì. Naturalmente, Hangetsu-san. Era gentile nei modi e tradiva un'eleganza innata, anche se un pò distante. Kairi-san, ho sentito che non sei tornata da molto a Konoha. E' la tua prima missione dopo un lungo periodo? Se non altro era affabile.

    Quello che Haru e Hangetsu forse non sapevano era che prima di partire, dopo aver ricevuto il briefing iniziale, Kairi era stata contattata dalle sue evocazioni: Tsukiyama (il monte) era uno dei luoghi da cui si poteva accedere al loro mondo, le Foreste del Branco. E questo significava anche che conoscevano la montagna come le loro tasche...e che lei avrebbe potuto incontrare altri membri del branco. Avrebbe tenuto per sé quelle informazioni?

    Nessuno di loro sapeva che la coppia di fidanzati sulla prua, a forse quindici metri, non era affatto una coppia di fidanzati. L'uomo era uno dei membri di Hayate più fedeli al leader, pur senza avere il ruolo di Virtù, e rispondeva al nome di Jins Kaguya, traditore di Kiri [Immagine]. I suoi connotati erano cambiati parecchio e solo chi era stato all'Abete durante gli eventi turbolenti di qualche anno addietro poteva riconoscerlo, mentre la donna altri non era che Yuri Zahard, il Fiore Lupo che si giostrava all'insaputa di quasi tutti tra Ame e Hayate, usando le armi della seduzione che aveva conquistato al prezzo di un terribile intervento chirurgico per cancellare la sua vecchia identità....identità che non avrebbe certo faticato a riconoscere Kairi e Hangetsu. Si era incontrata al porto con Jins dopo aver ricevuto un messaggio tramite le vie segrete di Hayate, e dopo un breve incontro erano saliti sulla nave che sarebbe salpata da là a poco. Jins parlava sottovoce, difficile da sentire a differenza di Hangetsu che teneva un tono di voce normale (ma con la distanza e il rumore dei motori della nave sarebbe servita abilità per sentirlo). La montagna è il modo migliore per raggiungere le Foreste del Branco. Ciò che cerchi è là. Ma dimmi...cosa hai pensato di fare coi Corvi? E con quel tuo...si chiama Maestro, giusto? [Nota] Jins sapeva molto e fino a quel momento si era reso disponibile alla sceneggiata della coppietta, ma non si era mai realmente lasciato andare.

    L'intera notte era davanti a loro, fino a quando non fossero voluti andare in cabina. Avrebbero parlato tra loro o ci sarebbero state discussioni o chiacchiere con gli altri che ululavano alla luna piena su quel ponte, in mezzo al mare?

    Dove avrebbe portato quella Luna?
  4. .

    [La Casa di Shaina Otori]

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    Kairi Uchiha era giunta a Suna, un villaggio alleato con la Foglia, per motivi personali: desiderava solo riallacciare i ponti con una o due vecchie conoscenze. Non era lì in missione, né era in cerca di guai. Eppure, quando, persa a girovagare tra le strade della Sabbia, si trovò per caso davanti alla casa della ex-Consigliera, il suo istinto di Guardiana prese il controllo. Subito ella si guardò attorno sfruttando le sue doti da sensitiva. Una mossa astuta, effettuata per prepararsi ad eventuali attentati, ma - folla scandalizzata a parte - tutto sembrava tranquillo.

    Quello era, dopotutto, un villaggio militare e dunque Kairi poté notare, assieme a diversi esseri umani "normali", probabilmente mercanti, manovali o qualcosa di simile, diversi individui con un chakra che suggeriva che avessero una qualche sorta di allenamento [25 Bianche, 7 Gialle, 3 Verdi, 1 Rossa]. Nessuno di questi avrebbe avuto la benché minima speranza di arginare la ragazza, che era una chunin nelle cui vene scorreva il sangue di uno dei clan più famigerati del continente.

    Una notevole eccezione a quella considerazione le arrivò quando si accorse della presenza di un uomo giovane ma estremamente muscoloso, che, dopo aver appena finito una sigaretta ed essersene acceso un'altra, cercava di disperdere la folla con aria seccata e piuttosto distratta. Incuriosita dall'individuo, Kairi rinnovò la concentrazione necessaria per sfruttare i suoi doni da sensitivo anche su quell'uomo... che in quell'esatto momento scomparve.

    Un battibaleno dopo, Kairi ne percepì di nuovo chiaramente la presenza...

    ... proprio alle sue spalle [AdO - Sublime Passaggio della Foglia- I Slot Tecnica (TA Immobile).

    - Nota: occhio che usare Percezione del Chakra richiede un'Azione Gratuita Lenta ed evidente concentrazione, il che da regolamento causa AdO (dato che non hai usato Azione Rapida XD ). Detto questo, il PNG per il momento non ti "attacca" (dato che sei un'alleata), ma interrompe l'utilizzo dell'abilità togliendosi dalla tua vista e comparendoti alle spalle. Non riesci quindi a chiedere informazioni in giro per il momento!

    Sublime Passaggio della Foglia - Konoha no Suteki
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, se entro 12 metri dal proprio obiettivo, sparirà ricomparendo alle spalle dell'avversario. Da questa posizione può colpire l'avversario al collo, con il taglio della mano: può causare uno Stordimento per 2 round e sbilanciare l'avversario. Il danno massimo è leggero e causa danni da contusione; non è concesso l'uso di armi. L'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.
    Tipo: Taijutsu
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Medio)
    [Da Genin in su]

    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]
    ]
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    1-Copy

    « Cosa credi di fare? »

    Forse, ad una shinobi esperta come Kaira, sarebbe colata una goccia di sudore giù dal collo.

    Quell'uomo, a dispetto del suo fisico nerboruto, era letteralmente comparso e ricomparso alle sue spalle, quasi a guisa dello Yondaime Hokage. Anche se Kairi non poteva saperlo (ma forse poteva presumerlo), il Sunese che aveva davanti non aveva utilizzato la tecnica segreta del divino volo fulmineo, né alcun sigillo, bensì una suprema padronanza delle arti marziali. Più in particolare, quella mossa era una tecnica di deambulazione insegnata solo ai più promettenti tra i genin di Konoha, che tuttavia risultavano sempre disorientati da un movimento così rapido e dunque non riuscivano a far altro che a colpire il nemico al collo o simili con il taglio della mano. Quell'uomo, invece, che aveva appreso o ideato la medesima tecnica di deambulazione, sembrava averla usata senza problemi!

    Ma anche quelle considerazioni parevano assumere un'importanza relativa sotto la terribile pressione dello sguardo del ninja di Suna. Era alto un metro e novanta circa, muscoloso oltre ogni dire e al contrario delle genti del suo Villaggio non sembrava doversi coprire dal sole. La sua carnagione era chiara e indossava semplici abiti militari: pantaloni di cuoio nero, una maglia di stoffa bianca ed un mantello pure nero che teneva legato sulla spalla destra, avente un simbolo stilizzato su di sé. Alla sua cinta, una katana nera come la notte, sigillata in un fodero del medesimo colore, pendeva in modo minaccioso. Non sembrava portare con sé altre armi, a parte le consuete buste porta oggetto in dotazione ad ogni ninja. I suoi capelli, come i suoi occhi, erano pozzi di oscurità... e, anche senza le doti di un sensitivo, la pressione che questi proiettava solo con la propria presenza era notevole [Energia Nera].

    « Kairi Uchiha. Konohagakure no Chunin. Guardiana delle Mura con diverse missioni rilevanti all'attivo, nonostante alcuni anni di allontanamento dal Villaggio. Ti è stato consentito l'accesso a Sunagakure circa quarantacinque minuti fa, poco dopo due Kiriani, di cui uno degno di nota, ed un ragazzino Otese. Hai dichiarato di non essere qui in missione per conto della Foglia o dell'Accademia, ma per motivi personali. Hai iniziato a girovagare nel villaggio e, guarda caso, sei finita a curiosare sul luogo di uno strano incidente che stiamo ancora investigando e che sembra essere motivato da intenti terroristici. »

    Quell'uomo, di nome Yami Sukehiro Chikuma, parlava con la certezza di chi possiede una mente ben addestrata e che lavora duramente, senza lasciare spazio a dubbi, incertezze o imprecisioni. Di certo, la sua recente nomina era giunta anche grazie alle sue indiscusse capacità di leader e di raccolta informazioni, entrambi requisiti essenziali per comandare una squadra di individui di alto livello come i Sand Scorpions. Nondimeno... la sua capacità di raccogliere, elaborare ed utilizzare informazioni era particolarmente acuta [ControspionaggioTerzo Insegnamento: Tieniti Più Stretti Gli Amici
    Speciale: L'utilizzatore può estendere l'abilità "Controspionaggio" a PG di altri villaggi o terre, purché siano almeno Chunin Blu e ricoprano una competenza Ruolo.[Da Chunin n su]

    Controspionaggio
    Speciale: L'utilizzatore è in grado di ottenere informazioni su Nukenin o PG nemici del proprio Villaggio: può ottenere informazioni riguardanti la maggior parte delle attività di Nukenin PG e PG nemici fino al grado B o chunin senza rischio o interagire con PNG. Può ottenere informazioni riguardarti le attività dei Nukenin PG fino al grado A o PG non Nukenin nemici del villaggio fino al grado jonin spendendo 1 competenza RYO. L'utilizzatore deve svolgere un Incarico di Villaggio per ottenere le informazioni. Sarà impossibile scoprire argomenti segreti, vietati o assenti nel luogo in cui presente l'utilizzatore. Può ottenere informazioni su PNG Nukenin se il QM è d'accordo.[Da Chunin n su]
    ]
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    « O pensavi forse che una kunoichi del tuo livello potesse essere ammessa a Suna senza che io ne fossi messo al corrente? »

    A conti fatti, l'uomo non le aveva torto un capello né aveva fatto il minimo cenno che lasciasse intendere di volersi affidare alla violenza... ma di certo non sembrava contento della presenza di una shinobi alleata, ma straniera, davanti alla casa della ex-Consigliera. Il collegamento di Shaina Otori con la Monocoda era noto a tutti nel villaggio... ma Yami era anche a conoscenza della travagliata storia dello Sharingan e del rapporto di quell'arte oculare con i Cercoteri, motivo per quale sembrava trovare l'arrivo di Kairi in quel luogo sospetto. Il fatto che lei avesse poi utilizzato una qualche abilità ninja, di cui egli si era accorto grazie alle sue straordinarie doti di osservazione e investigative, non aveva aiutato la kunoichi a fare una buona prima impressione.

    « Puoi chiamarmi Yami Sukehiro Chikuma. Appartengo ai Sand Scorpions e non ripeto mai una domanda due volte. »

    Tralasciò di menzionare che fosse il Capitano: la sua nomina era recente e in quel contesto non aveva alcuna importanza.

    « Ora rispondi: qual è il vero motivo della tua visita? »

    Tutto attorno, i Sunesi presenti avevano iniziato ad allontanarsi. Se un membro dei Sand Scorpions era presente, significava che la situazione doveva essere sotto controllo dopotutto! Inoltre, vedere un energumeno simile scomparire e riapparire alle spalle di una kunoichi straniera lasciava presagire possibili rogne nell'immediato, motivo per il quale la folla aveva iniziato ad allontanarsi anche più in fretta... portando con sé la voce che, come dimostrato dal preoccupante messaggio inciso sulla facciata dell'abitazione di Shaina Otori, l'instabilità sembrava regnare in una Suna molto indifesa.

    OFF GAME

    Kairi è finita nei guai a causa della sua curiosità! Decidi come relazionarti con il nuovo Capitano dei Sand Scorpions e, se credi, convincilo della tua innocenza!

  5. .




    " No non dire così! Non ti farei mai del male! Tu sei la persona che ho aspettato per 200 anni, tu sei la figura che mi appare in sogno e mi accompagnerà verso il mio destino. La nostra vita insieme nel mondo degli Dei. "

    Ma cosa stava blaterando? Duecento anni?! Ma se era un giovane appena entrato nell'età dei grandi. E poi, in che senso non si era macchiato di alcuna colpa? Aveva ingannato una ragazza, l'aveva ferita, rapita e ora incarcerata. Le aveva fatto provare un dolore che di secondo in secondo diventava più forte. La stava privando del suo bene più prezioso, del suo retaggio culturale, lo stesso che sembrava conoscere così bene, tanto approfonditamente da sembrare contraddittorio e sbagliato per la chunin della Foglia!

    Kairi era impaurita ed impotente difronte ad un rivale chiaramente fuori dalla sua portata. Tuttavia, sebbene la situazione diventasse sempre più disperata, la sua forma mentis da guerriera le permise di costruire l'unica strategia che reputava sensata in quel momento; una pantomima per cogliere l'unica debolezza apertamente dichiarata da Kādomēkā, sempre se fosse quello il suo reale nome. Il ragazzo sembrava effettivamente innamorato della kunoichi, quindi magari dimostrando più empatia e un maggior coinvolgimento sul lato sentimentale magari una possibilità di fuga poteva aprirsi...certo, si trovava sul tetto del palazzo dei Sanada quindi, anche se fosse riuscita ad uscire da quel fuuinjutsu, solo gettarsi nel baratro poteva darle la libertà.
    Una possibilità che sicuramente le sarebbe passata per la testa, considerando che ormi gli occhi le stavano implorando di attivare ila sua Kekkei Jenkai Oculare [in caso contrario, ripeti il danno].

    Effettivamente, la richiesta disperata di aiuto e spiegazioni da parte dell'accademica, spinse il giovane a scomporsi per cadere goffamente in avanti, sbattendo con la faccia a terra pur di non usare le mani e spezzare il rituale. Un dettaglio che difficilmente sarebbe passato inosservato, considerando l'effettiva forza del nemico, a cui seguì una risata gelida e sbilenca insieme al movimento da quelle ombre che, come delle braccia aggiuntive, andarono a riportare il loro manipolatore nella sua precedente posizione [qualora già vista, riconosci la TS dei Nara].

    " Ouch eheheh che sbadato. No, no! Non devi agitarti, non avere paura! Devi fidarti di me! Lascia che il chakra fluisca, fai apparire le tomoe e io potrò cancellarle per rimpiazzarle con una versione più pura e perfetta del potere degli Dei! "

    La resistenza dell'Uchiha, la quale davvero stava provando un dolore in grado di far svenire la maggior parte delle persone, le stava permettendo di far uscire informazioni importanti dalla bocca del suo rapitore. Ma per quanto ancora avrebbe resistito? Il corpo vitreo e la sclera dei suoi occhi erano in fiamme e il dolore si stava espandendo verso la retina e il nervo ottico...rischiava di compromettere in maniera irreversibile i suoi organi! Non solo, quel flusso indotto di chakra che fuoriusciva in maniera incontrollata dal suo petto, le aveva già intaccato il tentien: solo la sua esperienza nel gestire e manipolare tecniche di livello Chunin le stava permettendo di non far scoppiare i vasi del sistema circolatorio.
    E poi c'era quell'istinto irrefrenabile, quella spinta genetica che portava i suoi globuli rossi a risvegliare la tecnica speciale ereditata dal suo clan; come une belva che sbava sentendo l'odore della carne o l'uomo che trova irresistible l'odore della donna...Kairi dove avrebbe trovato le forze per non assecondare il volere del suo interlocutore?

    E se volesse davvero il suo bene? E se le stesse offrendo realmente un nuovo potere in grado di farla evolvere e quindi di raggiungere ogni suo desiderio di grandezza? Forse in questo modo avrebbe potuto trovare sua madre, avrebbe potuto addirittura sconfiggerla e porre fine ai turbamenti del suo animo. Sarebbe diventata così un vero guerriero su cui la Foglia e l'Hokage avrebbero potuto fare affidamento nel futuro, ad esempio contro nemici del calibro dei Canthiani, che già una volta avevano colpito al cuore del Fuoco.

    Dopo mesi di pace e distaccamento dal mondo dei ninja, Kairi si trovava difronte ad uno delle scelte più importanti della sua vita, associata ad uno dei pericoli più grandi che avesse mai affrontato. Avrebbe difeso il clan di sua madre, colei che l'aveva tradita e ferita nel profondo, oppure avrebbe seguito il cammino conclusivo della sua avventura del Ferro?

    " Hai mai pensato, nel vedere i capillari rotti negli occhi, che fossero come sottili radici di un albero? Nelle tavole segrete del tuo clan si nomina, Shinju. E se fossimo tutti figli di un unico ceppo? Terminazioni di radici che inglobano il mondo e lo rendono prigioniero? Un albero con un frutto dolcissimo, capace di sfamare un Dio e di compiere il fine ultimo di miliardi di persone sparse sul pianeta.
    Non vorresti anche tu mangiarne un pezzo? "



    ::: La sera prima, Fuyu no Ie :::

    Le gambe dei samuari pronti a fronteggiare la minaccia in avvicinamento si bloccarono un istante prima di sguainare le katane. Come pietrificati, i quattro corpi rimasero ad osservare il lento avanzare della donna la quale con sguardo tronfio osservava il panico scaturito dalle sue azioni. Solo un sensitivo avrebbe potuto notare l'auro oscura che si stava sprigionando dal suo corpo e che stava corrompendo l'animo d'acciaio dei combattenti in armatura, terrorizzandoli al punto di non avere il coraggio di sferrare il colpo [1 TA Aura di Paura + Aggravare il fardello]. Spezzare le sicurezze, ecco in cosa era davvero bravo il generale Cremisi.

    Un nobile ebbe la forza di distinguersi dal branco di pecore belanti: un uomo di esperienza e che probabilmente aveva già avuto modo di comprendere e destreggiarsi nelle dinamiche di potere tipiche del mondo ninja. Ottimo, aveva finalmente trovato il suo lasciapassare per arrivare alla testa del Ferro; doveva solo accertarsi che fosse sufficientemente influente da garantirgli udienza nella sala di comando dei Toshiro.

    " Lei è un uomo saggio, Minoru Tatsuishi. Venga con me...lei merita di salvarsi. "

    Afferrò l'uomo per la cintola e con due poderosi balzi si posizionò sulle alte mura che delimitavano il centro nevralgico del villaggio e lì invitò l'uomo a guardare il cielo e assistere a quello che stava per accadere.





    Per tutte le anime ancora in vita nella zona del palazzo non ci sarebbe stata via di scampo: come un vero e proprio meteorite, il Colosso dei Cieli avrebbe invertito la sua rotta e si sarebbe schiantato letteralmente a terra, abbattendo con la sua ineguagliabile mole ogni corpo di pietra, metallo o ossa sul suo cammino [2 TA Carica + Taglia Mastodontica (60 Unità) + Arte della Terra]]. In pochi istanti del centro di potere del villaggio non sarebbe rimasto traccia perché, così come era giunto, il Leviatano delle Leggende capace di terra-formare il mondo, iniziò a sparire ma questa volta non tra le alte nubi bensì fondendosi con la terra stessa, portando con sé tutti quei detriti e i corpi frantumati.
    Il rombo di tonnellate e tonnellate di terra smossa era assordante e della portata di un piccolo terremoto capace di mutare la geografia di quel territorio. E man mano che l'enorme mole scendeva nella montagna un cratere prendeva forma al posto di quella che una volta i Sanada chiamavano casa.


    Così decadeva il potere di una delle otto famiglie al servizio dello Shōgun, tra le radici e i vermi dello stesso Feudo rimasto senza padrone.


    Minoru-dono avrebbe assistito ad un palmo di distanza a quella catastrofe naturale, al fianco della donna che aveva portato morte e distruzione in quella porzione isolata del Paese del Ferro. Una tragedia, un tremendo massacro che gli avrebbe fatto comprendere una volta per tutte con chi stesse per stringere alleanza: un vero e proprio patto con Diavolo.

    Solo quando il frastuono terminò e il silenzio calò sulla città, privo delle grida dei suoi cittadini e dello scrosciare della pioggia di sangue, Otsune Mikawa proferir parola:

    " Bene...abbiamo fatto pulizia.
    Ora veniamo al dunque Minoru-dono. Lei sarà la mia spia all'interno dell'amministrazione di questo Paese. Voglio sapere tutto riguardo la politica, gli accordi economici e le strategie militari che Onoro Toshiro insieme a voi famiglie nobili state attuando da dopo gli eventi dell'Erba.
    Voglio arrivare a comprendere i segreti di queste terre, dalla forza dei Samurai in grado di competere con le conoscenze dei ninja, agli antichi artefatti e tomi tramandati nella vostra storia. "


    Quella non era una richiesta ma un ordine.

    " Questa Paese diventerà presto di mia proprietà, la conquista è appena iniziata, e lei può avere un ruolo attivo e una posizione di potere nella nuova amministrazione. L'età del Ferro è passata, amico mio, ora stiamo entrando in un'era più tetra, pregna di oscurantismo e di poteri forti che a regime schiacceranno realtà retrograde come la vostra.

    La mia è una scialuppa di salvataggio in questo mare in tempesta. Non avrà una seconda occasione.

    Cosa risponde? "



    CITAZIONE
    OT/ Cosa farà Kairi?!?! Direi che con 2-3 post l'avventura avrà fine ;)
    Per la mai parte, questo contatto potrebbe diventare l'intro per una giocata più amplia (magari una QdC nei confronti del Ferro) quindi sono mooolto curioso!/OT
  6. .

    Un sopracciglio si alzò sul bellissimo volto del ragazzo quando Kairi paventò l'idea di riprendere il suo viaggio. Forse era la paura di perderla a guidare il suo giudizio ma le parole di Sanada avrebbero potuto far stranire l'Uchiha:

    " Una madre che fa questo alla propria figlia non dovrebbe nemmeno essere meritevole delle sue attenzioni. Lasciala al suo destino insieme a quello del villaggio che ha deciso di servire. Non sentiremo parlare di Cantha per diverso tempo, questo è certo. "

    Una frase pesante, di cui subito il giovane si pentì, ma in cui probabilmente credeva e che, forse, voleva anche quella giovane donna in abito nero provasse.

    " Sono stato sgarbato, perdonami. "

    Kādomēkā sapeva sempre come uscire da una conversazione difficile e anche come chiedere scusa, anche solo con uno sguardo. Dopotutto Kairi sapeva benissimo di potersene andare quando voleva, che non era una prigioniera di quel luogo fuori dal tempo e dal mondo, ma anzi un giaciglio per la sua mente, una seconda casa in cui aveva scelto di restare per tutto quel tempo.

    " Akame della famiglia Nidari, il quinto feudo? Mi ricordo di lei! Giocavamo sempre da bambini quando le nostre famiglie si riunivano. Sapevo avesse preso la via della spada ma non che fosse diventata una vera guerriera, sono contento. Se non sono ardito nel chiederlo....che comportamento aveva mia madre nei suoi confronti? Nulla di strano? Qualche complimento o gentilezza di troppo? Forse non dovrei dirlo ma mio padre aveva scelto lei come mia sposa...non so bene come funziona tra le famiglie nobili del Fuoco ma qui i matrimoni combinati sono ancor oggi il modo più semplice e usato per far accordi politici ed economici. Unire i nostri due feudi per fare concorrenza a quelli più vicini al trono dei Toshiro è sempre stato il sogno di mio padre, Hitomori Sanada...con la sua morte poi non se ne è fatto più nulla. Per fortuna hihi "

    Il giovane non doveva essere un gran bevitore perché probabilmente l'alcol stava rendendo la sua lingua leggermente più rapida delle altre volte. Dopotutto quella era la sua festa, poteva rilassarsi anche lui un po’ no? Almeno con lei, con la quale sin da subito si era sentito in estrema sintonia.

    " Una Kekkei Genkai, ho sentito voi ninja parlarne ma non ho ben capito di cosa si tratta nello specifico. Yamamoto Hinoasu è così orgoglioso nel parlare del retaggio del Fuoco e dell'importanza dei segreti delle arti ninja nel panorama bellico, e non solo, del continente! Mi ha sempre incuriosito capirne qualcosa in più, sento come di non conoscere una parte fondamentale del mondo che mi circonda e che quindi non riesco a capirne alcune dinamiche! "

    Forse l'Uchiha avrebbe potuto fare qualcosa per colmare quella lacuna nel sapere del suo interlocutore o forse no, fatto stava che la faccenda sarebbe svanita così come iniziata qualora la chunin non avesse voluto addentrarsi nell'argomento.

    Difatti il focus si sarebbe spostato sul discorso della mandria scomparsa quando, d'un tratto, un boato assordante sconquassò l'aria interrompendo la musica della festa: le cinta muraria del palazzo reale tremarono e dalla loro sommità, coma spuma delle onde del mare, rivoli di liquido cremisi ne superarono le difese riversandosi sulle bancarelle e il pavimento, formando grosse pozze rosse.

    NLiUahWzo

    Nemmeno a dirlo, il panico scoppiò in un istante.
    Gli invitati iniziarono a correre verso l'unico posto "sicuro", ovvero l'alta torre dei Sanada, e tra spintoni e urla dell'eleganza e felicità di quel momento non vi era più traccia alcuna. Se è vero che è nei momenti inattesi, quelli dove si sente il reale pericolo, che la vera natura dell'uomo esce allo scoperto, beh di quella gente ben pochi si sarebbero salvati a degli occhi esterni. Qualche mamma teneva stretta il proprio figlio mentre la folla la strattonava, un paio di anziani mercanti provavano a placare quell'isteria di massa mentre addirittura un manipolo di giovane samurai correvano in direzione opposta incontro al pericolo ignoto...E poi c'era Kādomēkā, il quale non perse nemmeno un attimo a tergiversare sulla faccenda:

    " Kairi dobbiamo andarcene da qui! "

    Agli occhi di una shinobi esperta, quale era la chunin, sarebbero potute sembrare le parole di un vigliacco ma la ragazza doveva cercare di mettersi nei sui panni per comprenderne il punto di vista: il sovrano di Fuyu no Ie non era un combattente e quindi unirsi alla battaglia poteva solo essere di intralcio per la madre e i suoi uomini. Inoltre probabilmente se vi era uno scopo dietro un attacco al villaggio la probabilità che questo fosse proprio la cattura del ragazzo era elevata, guarda caso stava avvenendo proprio nel giorno del suo ritorno dal lungo viaggio in giro per il continente!

    La mano del giovane era protesa verso la Uchiha, il quale avrebbe solo dovuto stringerla per farsi condurre via da quel preludio di morte. In quel caso, infatti, Kādomēkā avrebbe dimostrato una conoscenza approfondita del suo villaggio e, invece che rintanarsi nella torre come stavano facendo tutti, avrebbe preso la stradina che costeggiava la sua dimora fino ad arrivare alla stalla dei cavalli. Le bestie erano scappate, liberandosi dalle corde in preda al terrore, ma non era a loro che il giovane nobile stava puntando: scostando un paio di grosse balle di fieno, infatti, una botola spuntò tra gli assi in legno.

    " Ci condurrà fuori dal villaggio, direttamente nella vallata. Aiutami. "

    Con un rapido gesto di mano si legò i capelli e rigirò il kimono in modo che non gli desse intralcio. Quindi con l'aiuto di Kairi (che sicuramente ce l'avrebbe fatta anche da sola) sarebbe riuscito ad aprire la pesante anta dagli arrugginiti cardini e quindi avrebbe fatto strada scendendo la stretta scalinata che conduceva al ripido tunnel sotterraneo. Era buio e non c'era stato il tempo di procurarsi una fiaccola ma forse la kunoichi avrebbe potuto far qualcosa per permettere loro di avanzare in sicurezza...in caso contrario sarebbero avanzati lentamente e a tentoni fin verso l'uscita del condotto segreto, impiegandoci non meno di quattro ore per vedere la luce della luna.

    Sbucarono da una grotta immersa nel bosco: i suoni della natura e la sensazione dell'aria fresca sul volto sarebbero apparsi come chissà quale premio per i due profughi, probabilmente ancora scossi da quanto accaduto. Si erano allontanati un bel po’ poiché da quel punto non si vedeva nemmeno la montagna sulla quale era arroccato il villaggio.
    Durante la traversata l'erede dei Sanada era apparso particolarmente taciturno, preoccupato per la sua gente e la sua casa che si stava difendendo contro un nemico ignoto. Che provasse anche dei sensi di colpa? Se davvero era lui che stavano cercando, avrebbe potuto consegnarsi per evitare un massacro...oppure avrebbe potuto impugnare finalmente una katana, come sua madre aveva cercato di insegnarli per una vita, per difendere la sua gente.

    " Debole! Debole! Inutile! Sono e resterò sempre solo uno stupido Bocchan! "

    E così la figura del perfetto e inarrivabile Kādomēkā venne meno agli occhi proprio dell'ultima persona che aveva avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. Una fragilità che tuttavia rendeva la sua apparente perfezione, da figura quasi angelica, molto più interessante e vera...semplicemente, umana.

    Ma il ragazzo qualcosa di buono sicuramente l'aveva fatta, aveva salvato Kairi, la quale non poteva dire con certezza che sarebbe stata ancora in vita qualora fosse rimasta nel villaggio, rintanata con gli altri nobili o sul campo di battaglia insieme ai samurai. A bene pensarci, doveva la vita a quel ragazzo che fino a qualche momento prima l'aveva invitata a ballare difronte a tutti quelli sconosciuti.

    Non avevano da mangiare o un posto sicuro dove passare la notte. Il boschetto sembrava sicuro sebbene del tutto inadatto alla presenza dell'uomo: l'umidità era alta vista la presenza dello specchio d'acqua, che talaltro portava zanzare e sicuramente anche animali. Era notte inoltrata e, nonostante la luna garantisse una discreta visibilità, pensare di allontanarsi ancor più dal villaggio non era fattibile; apparte la stanchezza fisica bisognava considerare anche quella mentale che al momento stava subendo una persona non avvezza al mondo della guerra.
    In altre parole, avrebbe dovuto pensare Kairi a come organizzarsi, almeno per trascorrere la nottata in sicurezza; in quel momento la mente del ragazzo era rivolta a sua madre, ai suoi amici e ad ogni abitante di Fuyu no Ie.
    Sfilò quindi il koto che portava sulla schiena, che probabilmente avrebbe dovuto usare per una qualche esibizione durante la sua festa, e iniziò a suonare una musica straziante, forse una preghiera a qualche lontano dio, melodia che aveva tutta l'aria di una supplica di salvezza.

    NLiUasTmr

    :::

    La nebbia aveva invaso tutti i quartieri bassi del villaggio, costringendo i samurai richiamati all'appello dalle guardie a raggiungere le mura pesantemente debilitati nella vista. Una situazione che non solo ne avrebbe rallentato la tempestività ma soprattutto che li avrebbe resi del tutto impotenti difronte al vero attacco del nemico.

    " Mumei no chikara 、 watashi wa anata wa yobimodoshi masu . Yyaku bannin no heishi no chi wa senjou chou ni sosogi 、 teki wa mokuyoku sa se 、 shinku no teikoku no dorei toshite yomigaera se yo . "


    CITAZIONE
    Nota dell'autore: Fyodor in uno dei suoi diario scrive delle conquiste del V Garth nel Paese del Ferro. Dice: "Un'empia voce senza volto né luogo si udì nell'aria, e se la memoria e la traduzione non mi inganna faceva così << Mumei, io ti richiamo. Inonda il campo di battaglia del sangue di un milione di soldati per farne nascere di nuovi come schiavi dell'impero cremisi. >>. Questo dimostra che, in quel momento, Aloysius fosse già stato consumato dal Diavolo in quel di Crematoria e che la creazione dell'armata per l'asse Oto-Kiri aveva raggiunto tutt'altra importanza rispetto al bene del villaggio di cui era Kage.

    Loxion Mikawa


    Ebbene, un'onda di sangue di portata ciclopica [80 unità x 1,5 = 120] avrebbe investito le strutture in legno e i soldati riempiendo le stradine del villaggio e allagandolo completamente. Un chiiton potentissimo di cui ogni malcapitato avrebbe potuto avere contezza solo all'ultimo istante a causa della nebbia, impedendo loro di attuare una qualsiasi difesa. L'emissione cremisi avanzava ad una velocità disumana [For 850 + 75 (Stile di Combattimento Perfetto) + 50 (Primo Stadio Sigillo) = 975] ed era in grado di trasportare strutture e nemici con se per metri e metri causando ingenti danni non solo per la forza dell'impatto ma anche per le sua capacità corrosive [1 TB [Chiton Acidi] (Sinergia Cremisi), 1 TA [Tsunami di Sangue] (Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile, Azione Rapida, Chiiton Acidi) + 2 TB [Controllo assoluto del Garth] (Tecnica Economica, Ninjutsu Perfette, Ninjutsu Inarrestabile, Sangue Nero) + 3 TB Manipolazione della Forma (Intuizione). Pot 30+10+50+10 + 10 = 110 + Travolgimento + Indebolimento + Dolore Medio + Ustioni Medie].

    Il mondo già aveva visto un'onda anomala di tale entità ed era stata in occasione dell'elezione del Mikawa stesso come nuovo Kokage.

    Ovviamente il jutsu era solo l'inizio dell'attacco del Colosso: a seguito del suo tsunami corrosivo si sarebbe fiondato per le strade del villaggio facendo mattanza di ogni malcapitato a portata. Con Mumei stretta del sua mano, avida di sangue ora più che mai, non avrebbe lasciato nessun testimone di quel massacro senza apparente motivazione.
    Il tutto nella nebbia che ora odorava di ferro ma che, sebbene rendesse la morte di quei samurai ancor più meschina e senza onore, non impediva affatto i movimenti e i sensi del Mikawa: ovunque regnasse il sangue lui, il Generale Cremisi, poteva sentirsi a casa [Percezione Sanguigna]. Avrebbe visto quelle poche anime, rimaste in vita dopo la burrasca e quindi meritevoli di essere stroncate da egli stesso, come puntini di una precisa mappa tinta di rosso; ne avrebbe distinto i movimenti indecisi e persino la paura che li attanagliava. Con un netto colpo di lama ne avrebbe tagliato la giugulare, trafitto il cuore, sbudellato il tronco o rimosso il cervello...poco importava quando aveva un magno del "taglia e cuci" come Fyodor al suo fianco.
    Per il resto, avrebbe pensato le lacrime di Karura a fare pulizia.

    NLiUaWCzt




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    98/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    26/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

    OT/ Scusa il ritardo ma avevo perso l'ispirazione! Spero che la situazione stimoli il tuo interesse ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 30/10/2023, 14:52
  7. .

    Il grande Ritorno

    IV



    Youkai gonfiò il petto, riempito da complimenti inaspettati che non pensava di ricevere. Kairi non conosceva la reale situazione dove il piccolo Uzumaki creava più caos che aiuto, usando stickers per creare codici unicamente comprensibili a lui, ritardando consegne, e riuscendo a restare a galla solo grazie ad Hitomi, che continuava ad occuparsi di tutto alle sue spalle. In un certo senso ultimamente le cose erano andate meglio, ma solo perchè Raizen aveva in qualche modo compreso alcuni dei codici di Youkai. C'era da sperare che non cambiassero nel tempo con l'evolversi delle sue abilità artistiche.

    Con un buon pasto caldo davanti potevano entrambi rilassarsi, iniziando a parlare del più e del meno. Alla menzione del Senju sorrise: Oh, ci frequentiamo spesso! E' un po' freddo e distante come al suo solito, ma sai com'è fatto. Sta diventando parecchio forte! Commentò, orgoglioso, quasi fosse merito suo. Naturalmente Yato avrebbe avuto ben altro da dire in risposta, ma il giovane foglioso aveva un suo punto di vista che era certo fosse quello giusto. Su Shin non aveva molto da dire. Non lo vedo dalla missione all'Abete. Non ci siamo mai frequentati molto... Mi sembra di aver sentito Raizen lamentarsene qualche volta. Riflettè, pensieroso, dopotutto la maschera a lui assegnata era tornata al suo posto. Forse non era la cosa migliore da dire a una possibile sua amica, appena tornata dal villaggio, Portò immediatamente le mani avanti, borbottando con agitazione: M-Ma sono sicuro non sia niente!! Raizen mi sgrida quasi tutti i giorni! Sono certo che stia bene. Di certo era vivo, o ne avrebbe avuto notizia, e non era nemmeno al corrente di alcun tipo di tradimento (per quel poco che si concentrava nel leggere i vari documenti e notizie).

    Youkai riprese a mangiare mentre fu il turno di Kairi di dire la sua... quasi soffocandosi quando l'altra gli rivelò la verità su sua madre. UGH- Braccio destr- Preso da pesanti colpi di tosse per uno spaghetto andato di traverso, non appena si riprese avrebbe tirato su la testa con espressione a dir poco sconvolta, che nonostante tutto sforzava un sorriso poco convinto. Aaaah... Questo è... Um... Portò le mani alle guance, con i gomiti sul tavolo, sforzandosi ulteriormente di tenere un sorriso,, ma gli occhi e le sopracciglia mostravano con chiarezza la sua preoccupazione a riguardo. La famiglia è importante! Ma-Magari non andare più a cercarla da sola però, hm? Shiro aveva lasciato una pessima cicatrice su tutta Konoha, e di conseguenza era quasi sollevato nel sapere che non aveva avuto modo di rintracciare nessuno di loro. Se non altro avevao comunque ottenuto diverse informazioni. Heh, tornerai a casa con un bel po' di cose da raccontare! Probabilmente dovrai restare in Amministrazione un bel po' per fare un rapporto completo, ma mi assicurerò che tu abbia tutti gli stuzzichini possibili per farti sentire ben accolta. Sorrise solare, almeno in quello era bravo.

    Gli studentelli erano fin troppo timidi per farsi avanti, ma non avevano mollato i due per un secondo. I borbottii più assurdi si levavano da quel tavolo, tra un improbabile amore tra i due, al domandarsi se quello degli Uchiha di abbandonare il villaggio fosse un vizio o un rituale, ad uno di loro che pensava di avere qualche chance di chiedere un appuntamento proprio a Kairi, nonostante la sostanziale differenza d'età, e altre chiacchiere da teenager scostanti tra loro.


    Osservò la gioia crescere in Kairi man mano che si avvicinavano al villaggio, parlandole delle novità che lei notava, dato che lui era fin troppo abituato per ricordare cosa fosse effettivamente nuovo. L'Amministrazione, per esempio, sarebbe stata un discreto shock (si spera in positivo) per l'Uchiha. Ah, già! Dopo alcuni, um, problemini, si è deciso di ricostruire tutto da zero. Sono stati molto veloci c'è da dire. Raizen pensava che una grossa piazza accogliente fosse più in tema con un edificio come quello dell'Amministrazione. Anche se il monumento ai caduti rende tutto molto malinconico. Al centro della piazza, il simbolo di Konoha stessa, un gigantesco albero bitorzoluto, e davanti ad esso un monumento ai caduti in onore del villaggio.

    C'era molta naturalezza nelle movenze di Youkai una volta all'interno dell'edificio, era chiaro che era lì dentro da abbastanza tempo da considerarlo quasi come casa sua (senza troppo quasi, dato che l'appartamento di Raizen era lì, e lui ci viveva insieme). Sembrava conoscere tutti i dipendenti per nome, nonostante non tutti lo vedessero come una figura positiva, per tanti era la mascotte dell'Amministrazione, e la maggior parte di loro apprezzava l'aria di positività che portava, soprattutto durante giornate troppo stressanti di lavoro. Non sembravano prenderlo troppo seriamente, c'era da dire.

    Youkai aprì la grossa porta in legno che li introdusse finalmente di fronte all'Hokage, invitandola ad avvicinarvisi. L'ambiente dava un'aria di solennità che solo una figura ai livelli del Kage poteva dare... Eppure Youkai si comportava come fosse nel salotto di casa, ad indicare nuovamente quanto fosse abituato a quell'ambiente, e non solo, ma anche alla presenza dell'Ikigami stesso. Sembrava però molto nervoso quando Raizen chiese di essere aggiornato sulla sua assenza, soprattutto dopo la news che aveva sentito da Kairi stessa, tappandosi la bocca con le mani per evitare di parlare al posto suo. In breve, avrebbe deciso che allontanarsi di poco per non rovinarle il momento sarebbe stata l'opzione migliore. Vado a prendere degli snack!! Zompettò, allontanandosi fuori per sparire qualche minuto, dando all'Uchiha il tempo di aggiornarlo prima di poterla interrompere, e tornando con patatine, qualche bibita rigorosamente senza zucchero, e più "sane" barrette proteiche. Si sarebbe accomodato sulla poltrona senza troppi complimenti, dopo aver abbandonato gli snack direttamente sulla scrivania, tenendo per sè solamente un pacchetto di patatine. Un servizio degno del segretario personale del Kage.
  8. .

    Un Ritorno Inatteso

    I






    Konoha era sempre la stessa a prima vista, il grande e accogliente villaggio che faceva da bussola al mondo quando questo cercava la via del mutuo guadagno e del sacrificio. Nel primo dei villaggi moderni, nati in pace come associazioni di potenti clan, sembrava che cambiasse poco, ma un albero secolare era davvero immobile?
    Le foglie cambiavano, nuovi rami nascevano ed altri si spezzavano e in quel ciclo di mutamenti la sua vita proseguiva adattandolo alle intemperie nonostante nessuno paragonasse mai quei rigidi giganti all’adattamento malgrado ne fossero dei campioni.
    Così era Konoha, alla costante ricerca di una via che percorsa dalle giuste radici potesse impedire all’accademia di franare verso il burrone della guerra, una speranza che fluiva innata nella società del villaggio in cui il bene comune aveva gran valore e lo si apprezzava in una moltitudine di gesti quotidiani e spontanei. Non era un ambiente in cui era facile essere maliziosi.
    Dalla sua ultima visita Kairi potè notare che degli aggiornamenti erano stati fatti, tanti per una maggiore sicurezza, altri per un maggior decoro della capitale ninja del Fuoco. Fuori dalle mura il vibrante mercato accoglieva una vita che alle prime ore del pomeriggio in vista della chiusura, iniziava a fluire verso l’interno, alcuni per rifornire rivenditori al dettaglio altri per organizzare la giornata successiva, ma tutti con un apposito pass. Nella via principale una moltitudine di attività commerciali si affacciavano, anche se mediante qualche specifico finanziamento erano stati prediletti sarti, fabbri di primordine, malgrado il migliore stesse in un buco nel terreno, alimentari street food in spazzi appositi e ristoranti di prima classe. Percorrendo la via, adornata da querce sicuramente ammaestrate dai Senju non si poteva far a meno di pensare che Konoha avesse fatto buon utilizzo della sua storia anche se quell’asse così dritto tra le vie del villaggio paradossalmente lo nascondeva, invitando ad entrare nei caratteristici vicoli per farsi sorprendere da tutte le sfumature che la via principale non poteva mostrare. Al termine della strada ecco i primi cambiamenti: la seconda cinta muraria che proteggeva l’amministrazione era scomparsa e una grande piazza dava respiro ad una struttura che celebrava la vera spina dorsale del villaggio: i ninja. In pieno stile konohaniano il precedente palazzo venne sacrificato per poter trarre in salvo Hoshi ed al suo posto era stato edificato qualcosa di più rappresentativo seppure ricordasse l’originale.
    La grande piazza antistante l’amministrazione, ritrovo dei più disparati raduni sociali, nella vita di tutti i giorni sarebbe stata un ottimo filtro per la chunin per ripercorrere i suoi giorni fuori dal villaggio e trovarsi preparata davanti a Raizen. Come spesso l’aveva trovato quando era stata convocata anche quel giorno stava dietro alla massiccia scrivania e quando i due entrarono, saltando qualche controllo grazie a Youkai, lo videro poggiare un foglio nei documenti in uscita e aggiungere una puntina nella mappa alle sue spalle.
    Sarebbe stato certamente sorpreso da quella visione se non ne fosse stato informato con qualche minuto di anticipo, ma sul momento non potè che sorridere.

    Non penso che gli shinobi della foglia smetteranno mai di tornare quando meno li si attende e quando più si sente bisogno di loro.
    Bentornata, Kairi Uchiha.


    Già Sho prima di lei era tornato, quasi spuntando dal nulla, quando ormai tutto sembrava perso, di Kairi di contro si sapevano solo sporadici aggiornamenti che nell’ultimo periodo erano diventati assenti.

    Dovrai raccontarmi cosa è successo in questo periodo temo, sono certo di avere qualche risposta che ti farà bene sentire ma devo esser certo che tu sia chi dici di essere.
    Per cui, Kairi Uchiha, chi sei tu?


    In qualche modo la chunin era invecchiata, non nel fisico, ma nei suoi occhi una luce diversa aveva preso il posto della precedente spensieratezza, qualcosa di più piccolo ma forse più brillante. Ricordava una delle ultime interazioni che ebbe con lei, fu quando gli venne fatto rapporto della missione ad Iwa e potè scoprire della sciagurata perdita della pergamena delle anime. In quel momento quella domanda non era solo utile a comprendere chi fosse adesso Kairi ma cosa l’avesse portata ad esserlo. Raizen di contro era accogliente e gentile, dopotutto aveva fiducia a sufficienza su Youkai per non credere che gli avesse portato un nukenin alla scrivania, non di nuovo.

    Riguardo i tuoi corsi Youkai ne parleremo una volta chiuso qui.

    Quando Kairi avesse finito la sua presentazione e il rapporto sugli eventi che l’avevano tenuta lontano dal villaggio, ed una volta toltosi eventuali dubbi in merito Raizen avrebbe cambiato leggermente discorso per iniziare gli aggiornamenti che era necessario dare.

    Hai mantenuto qualche contatto con il villaggio?

    E mentre lei forniva la risposta che si aspettava l’Hokage prese un rotolo e srotolandolo fino a raggiungere il kanji della volpe ne rilasciò il contenuto: la maschera omonima, appartenuta a Shin.


  9. .

    Il Volto Della Malattia

    I: Una Missione Fuori Scala



    La noia mi stava giocando un gran brutto scherzo in quel periodo, era da un po' che a Kiri non succedeva qualcosa che ne mettesse in pericolo le alte mura del villaggio. Passavo le giornate in semplici lavori di routine per poi andare a riposarmi e ripetere il tutto il giorno successivo.. proprio come una scimmia ammaestrata. Non era passato molto dallo screzio che c'era stato tra le mure dell'amministrazione kiriana e continuavo a ripensare a quello che era successo quel giorno, a quanto possa essere sottile la differenza tra la parola alleato e il suo contrario, nemico. Mentre ero assorto in quei pensieri stavo comminando nella zona del porto, come ero solito fare verso fine turno, e la mia attenzione venne catturata dal rumore di un corvo che stava sorvolando l'area. Non ci diedi moltissima attenzione visto che di corvi ne si vedevano molti in giro, era uno dei metodi di comunicazione più usato tra i membri della mano nera e comunque un volatile molto comune nelle nostre terre, ma tutto mi sembrò più sospetto quando l'animale decise di avvicinarsi a me volando in picchiata e appollaiandosi su di una grossa cassa ove erano stipati dei materiali che, il giorno successivo, sarebbero stati inviati fuori dall'isola. Il corvo a quel punto fece un movimento molto simile ad un inchino, mostrando molto bene il fuuinjutsu applicato su di esso e spostando la zampa facendo in modo che il messaggio fosse ben visibile ai miei occhi. Una missiva? sarà Youshi che ha bisogno di qualcosa? non ci resta che scoprirlo. Portai avanti la mano in modo da raggiungere il messaggio e lo srotolai in modo da leggerne il contenuto. Una missione di livello B dell'accademia? addirittura B+? Si saranno sbagliati.. Sono ancora un Genin.. Rimasi qualche secondo davanti a quel pezzo di carta sbalordito. Non era di certo uno scherzo, in missioni come quelle la gente ci perde occhi, arti e chi più ne ha più ne metta. Ero davvero pronto per qualcosa del genere? e soprattutto quali sarebbero stati i miei compagni? Saremmo stati all'altezza di quella missione? Intanto il corvo prese nuovamente il volo e tornando da dove era venuto avendo portato a termine la propria missione. C'è poco da pensare su.. Sono stato scelto per me mie abilità di supporto e questo dovrò fare. Mi basterà supportare al meglio la mia squadra e sicuramente torneremo da questa missione da vincitori. La decisione era presa e non mi sarei tirato indietro per nessun motivo.

    Il giorno seguente sarei partito per quel luogo misterioso. Le mappe accademiche non sembravano riportare un villaggio con quel nome magrazie ad una piccola ricerca ero riuscito a capire a grandi linee la sua ubicazione.. si doveva trattare di un villaggio veramente molto piccolo a questo punto. E così il viaggio sarebbe iniziato direzione paese dell'erba.. si trattava di oltrepassare un bel po' di altri luoghi conosciuti e altamente pericolosi.. Di buono c'era però che sarei passato anche nelle vicinanze di Oto dove noi Kiriani eravamo accolti abbastanza bene. Sarebbe stato un ottimo luogo per riposare durante il viaggio. Avrei invece evitato il più possibile la Foglia con cui, fino a quel momento, non avevo avuto grandi interazioni ma, sapendo dei problemi del Mizukage con l'Hokage, preferii evitare possibili seccature.

    Una volta arrivati all'Erba fu abbastanza complicato trovare il villaggio menzionato dal messaggio. Anche chiedendo in giro le risposte non erano di grande aiuto e solo quando, in una serata ad una Izakaya, parlai del salice cadente dove ero diretto e un uomo sulla cinquantina, proprietario del luogo, mi seppe dare qualche indicazione più precisa che mi fu molto utile per trovare il villaggio in questione. Il salice, una volta visto, non mi sembrò che un albero sul punto di morte.. non che effettivamente mi importasse molto. Più interessante invece era la persona davanti ad esso, un vecchio probabilmente ultra centenario a vedersi.. un po' di vento e probabilmente si sarebbe disintegrato in migliaia di chicchi di polvere da quanto sembrava fragile. Salve buonuomo, lei è Suirobu? penso che lei abbia delle informazioni per me..

    Altri due ninja arrivarono all'incontro e, per mia sorpresa, uno di loro era proprio Youshi! Mi avvicinai subito a lui porgendogli la mano in segno di saluto. Non avrei mai pensato di trovarti qui! Devo dire che questo mi da un po' di speranza. Quando ho letto della missione pensavo di finire in qualche squadra accademica di quinto ordine.

    L'ultimo membro della squadra era una donna che non avevo mai visto prima. Mi feci avanti e nuovamente porsi la mano in segno di saluto Benvenuta, Sono Hideo Nishimura, Genin e guardiano del porto di Kirigakure. Squadrai dall'alto al basso chi avevo davanti cercando di provare a capire dal suo fisico che tipo di persona fosse. Stiamo aspettando anche un tuo collega? visto che sono stati scelti due ninja Kiriani.. Immagino che anche tu possa avere un compagno o sbaglio? Non ci erano state date molte informazioni su quanti dovevamo essere Un po' in realtà lo spero.. per una missione classificata B+ dall'accademia mi sarei aspettato almeno un altro Genin oltre a noi due.. Avrei forse scoperto solo più tardi che in realtà in quella missione sarei stato l'unico di grado così basso.. infatti sia Youshi che la ragazza appena conosciuta mi superavano in grado di molto.

    Suirobu fu più criptico di un Kurotempi nella sala di interrogatorio di Kiri. Le informazioni che riuscì a darci di sua spontanea volontà furono semplicemente una indicazione molto generale con la sua mano sulla posizione di.. un'altro villaggio forse? Tutto qui signor Suirobu? Da quello che ci hanno detto è lei ad avere le informazioni a noi necessarie per procedere con la missione.. Non ci si poteva aspettare molto da quel vecchio effettivamente ma magari era effettivamente tutto quello di cui avevamo bisogno.. le sue parole però mi avevano messo curiosità.. una curiosità che avrei cercato di dissipare fin da subito. Stendendo a terra il rotolo da Richiamo avrei evocato entrambi i corpi di Shuradō e Gakidō, un ragazzo giovane quanto me e un aquila albina che, fin da subito, prese il volo nella direzione indicata dal vecchio cercando più informazioni dal cielo. [Abilità Utili]

    [Note per tutti]



  10. .

    Il Volto della Malattia


    Post 1 - L'anziano Suirobu

     

    [Youshi-kun - 21 luglio, Anno 43, 19.30]

     Un corvo. Questo avrebbe visto il giovane chunin di Kiri, la promessa del villaggio, vicino a sé. Non importava ove fosse stato e con chi; il corvo lo avrebbe trovato ovunque, anche se avesse provato a nascondersi sotto la terra, dietro le pareti della sua abitazione, sugli edifici o altrove.


    Osservandolo meglio, il buon Tokugawa avrebbe visto che non si trattava di un corvo qualsiasi. Oh no. Era nero, come la pece, e fin qui tutto normale. Le sue piume, tuttavia, erano più lunghe del normale. I suoi occhi sembravano rossi. Su una zampa vi era legato un rotolo. E sul dorso del corvo c'era un simbolo. Un fuuinjutsu che il buon kiriano non conosceva.

    Comunque, il corvo avrebbe provato ad atterrare sul braccio del Tokugawa o nelle sue dirette vicinanze, alzando un'ala come per invitare il Tokugawa a prendere il rotolo. Una procedura classica, dopotutto, se non fosse che questa volta i vertici dell'Accademia non avevano mandato uno shinobi, ma un animale.

    Prendendo il rotolo, Youshi-san avrebbe visto sullo stesso il Simbolo dell'Accademia e quando lo avrebbe aperto (il corvo lo avrebbe invitato a farlo provando a morderli leggermente la mano), vi avrebbe trovato l'ordine accademico, anch'esso abbastanza tradizionale. Non aveva alcunché di speciale, se non fosse per l'urgenza.

    Youshi Tokugawa, Lei è invitato a recarsi presso il villaggio di Ochiru Hanabira, nel Paese dell'Erba. La questione è urgente. Si ordina di partire immediatamente. Il punto di raccolta è il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'anziano Suirobu.

     Facendo una piccola ricerca il Tokugawa avrebbe scoperto che si trattava di un paesino di piccolissime dimensioni situate nella parte Nord-Orientale del Paese dell'Erba, tra le radure e le colline pianeggianti. Nient'altro.   



    [Kairi-chan - 21 luglio, Anno 43, 16.54]


    L'Uchiha, a differenza di Youshi, non avrebbe ricevuto la visita di alcun corvo, bensì di un rappresentante accademico in carne e ossa. Era un messaggero, lo avrebbe capito subito. Figuro alto. Magro. Con il simbolo accademico e l'aspetto freddo di chi faceva solamente il proprio lavoro, senza alcuna emozione o passione. - Kairi Uchiha? - Le avrebbe chiesto trovandola ovunque fosse stata. 


    In ogni caso, se avesse risposto affermativamente, il buon messaggero le avrebbe consegnato la missiva che le spettava. Era praticamente la stessa che dopo qualche ora avrebbe ricevuto il Tokugawa kiriano, ma c'era anche qualche differenza.

    Kairi Uchiha, l'Accademia le dà l'ordine di recarsi immediatamente nel Paese dell'Erba. Il punto di raccolta è il paesino di Ochiru Hanabira. Troverete i Vostri compagni presso il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'anziano Suirobu.



     A differenza dei kiriani, tuttavia, alla Uchiha sarebbe stato dato abbastanza tempo per porre domande al ninja che portava la missiva. Non che sapesse molto, in realtà, ma il tizio sarebbe rimasto al suo posto in attesa di una reazione della chunin di Kiri. Sarebbe andata laddove le veniva chiesto oppure no? Avrebbe fatto le domande o no?


    [Hideo Nakamura - 21 luglio, Anno 43, 13.40]


    L'ultimo era il genin di Kiri dal nome di Hideo Nakamura. Un genin che aveva ricevuto l'etichetta di ninja "da supporto". Che poteva combattere da lontano assistendo i propri compagni senza esporsi. Era un elemento che serviva e i vertici dell'Accademia ne erano pienamente a conoscenza. Per questo Hideo Nakamura avrebbe ricevuto la missiva prima di tutti gli altri e... sarebbe stato un altro corvo a portargliela. Nell'aspetto fisico somigliava allo stesso che la sera dello stesso giorno si sarebbe recato dal chunin kiriano: nero, con le piume lunghe, un fuuinjutsu sul dorso, occhi di un rosso strano, acceso, e il rotolo legato nella parte alta della zampa.

    A quel punto, al giovane genin kiriano non sarebbe rimasto molto altro da fare che aprire il rotolo e leggere il "solito" testo che l'Accademia inviava a, - sembrava, - quasi tutti i propri ninja.

    Hideo Nakamura, la Sua presenza è richiesta urgentemente nel Paese dell'Erba per una missione di eliminazione e investigazione di livello B, potenziale B+. Il punto di raccolta è il villaggio di Ochiru Hanabira, sotto il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'Anziano Suirobu, che possiede tutte le informazioni sul caso. Il vostro obiettivo è eliminare l'obiettivo della missione e liberare il villaggio di cui sopra. Ordiniamo di partire subito. Otterrete i dettagli una volta giunti sul posto.

    Una volta consegnato il rotolo, il corvo si sarebbe alzato in volo dileguandosi tra i cieli, senza lasciar traccia di sé che non fosse il rotolo che Hideo Nakamura aveva probabilmente letto e che ancora stringeva tra le dita. Nessuna domanda avrebbe potuto fare, egli. Nessun percorso intraprendere, se non fosse quello diretto verso il Paese dell'Erba.  

     

    [22 luglio, Ore 17.30, Paese dell'Erba - Sotto il Salice Cadente]


    Trovare Ochiru Hanabira non era così facile come poteva sembrare a prima vista. Il villaggio era piccolo. Piccolissimo. Non compariva su molte mappe a causa della sua dimensione. Le poche persone che ne avevano sentito parlare, lo descrivevano come un villaggio in cui abitavano non più di 120 persone. Disperso "da qualche parte di là", nel Nord-Est, come se fosse un villaggio chiuso al resto del mondo. Chiuso dentro sé stesso. Immerso nelle tenebre che piacevano a Youshi e nelle nebbie che piacevano a Hideo. Un villaggio fantasma, o quasi...

    Perché se trovare il villaggio non era affatto semplice, lo stesso non si poteva dire per il Salice Cadente. Oh. Questo lo conoscevano tutti. O quasi tutti. - Certo! Lo conosco. Si tratta di un albero, sì. Un albero. - Avrebbero sentito gli avventurieri quando avrebbero domandato di questo mistico albero. Alcuni avrebbero saputo dargli delle indicazioni più precise; altri meno. Alcuni avrebbero detto che si trattava di un albero dall'antica storia... ma questo era un altro discorso. Per i nostri ninja era solo un punto di raccolta. Né più, né meno. Un punto su una mappa. Le coordinate geografiche precise non glie le avrebbe date nessuno, ma alla fine dei conti, chiedendo qua e là, lo avrebbero comunque trovato.

    Il Salice Cadente era... Un salice un po' piegato, i cui rami strisciavano sul suolo. Aveva l'apparenza di un albero molto vecchio. Quasi in procinto di morire. E sotto lo stesso avrebbero visto un anziano dall'aspetto di chi or-ora sarebbe morto. I suoi movimenti erano lenti. La pelle invecchiata e scrupolata. Gli occhi annebbiati. Le mani tremolanti unite in una preghiera. - Oh........ - Avrebbe detto egli alla vista di qualsiasi nuovo arrivato avesse visto. - Arrivati bene... voi... spero... - Una volta salutato qualsiasi nuovo arrivato, l'Anziano si sarebbe rimesso in piedi vicino all'albero ad aspettare gli altri. E quando tutti e 3 fossero giunti, l'anziano signore avrebbe rivolto loro uno sguardo fugace. Si sarebbe messo a borbottare qualcosa, per poi guardare i 3 accademici. - Capito... avete... voi? - Gli avrebbe chiesto per poi allungare una mano verso Est. - Villaggio... là... essere...  - Con l'aria convinta di chi aveva detto tutto, l'Anziano si sarebbe rigirato verso l'albero lasciando i 3 ninja in balìa di sé stessi. 


    Pregava?


    Cosa fare? E cosa no? Provare a chiedergli qualcosa? O andare in avanscoperta verso il lato indicato? Estorcergli le informazioni con la forza per capire perché si erano ritrovati lì? In fondo, se erano stati chiamati, c'era un motivo. E se anche l'Anziano era lì c'era un perché.

    La missione era iniziata.




    SPOILER (click to view)
    Salve.

    Tempo per postare - 2 settimane.
  11. .

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    I giorni divennero settimane, le settimane mesi.
    Il paesaggio mutò in tre stagioni difronte alla finestra di quella piccola dimora in stile buke-zukuri nel villaggio di Fuyu no Ie, nel cuore del Paese del Ferro. Era un agglomerato arroccato sul costone di una cima a circa mille metri di quota con un lungo ponte che lo collegava alla via maestra e una cinta muraria rispettabile a difesa dello stesso.
    Le sue ricerche l'avevano spinta fin lì, in quel posto dimenticato dal mondo dove il tempo e il progresso degli uomini sembrava essersi arrestato e il legame con la natura era ancora al centro della vita quotidiana.
    Aveva imparato a comprendere la filosofia dei Samurai, quella forza armata misteriosa che da sempre si contrapponeva per stile e tecniche alle conoscenze dei ninja. La loro forza era nel rigore della mente, nella sacralità del metodo e nel ricordo degli antenati, tre valori che probabilmente gli shinobi avevano accantonato a favore della scoperta del chakra. Non che quei guerrieri in armatura non ne conoscessero l'esistenza ma semplicemente vi facevano moto meno affidamento.

    La pista di Jotaro si arrestava in quel luogo ameno e bellissimo. Il Jaku delle squadre speciali probabilmente si era sentito in dover dare spiegazioni alla ragazza in merito al ritorno di Taka, durante l'attacco di Cantha al palazzo del Daimyo [leggere Il Drago e L’Oni]. Solo un mese prima di quegli accadimenti, infatti, le aveva svelato il segreto della sua famiglia per poi mostrarle il corpo della madre sotto un telo bianco, privo dei preziosi occhi e freddo come la pietra [leggere Silenzi Scroscianti]. Tuttavia, quell'evento capace di sconvolgere la mente della giovane kunoichi si era rivelato una menzogna: Lei era viva, un generale dell'Armata del Drago e diretta sottoposta di Shiro.
    Probabilmente avrebbe attraversato il Mare di Giada a piedi pur di avere un secondo e definitivo confronto con quella donna (benché ormai fosse chiaro a tutti i ninja di Konoha la sua forza) ma il suo "amico" dell' Ansatsu Senjutsu Tokushu Butai le aveva suggerito di ripercorrere i passi della madre dalle origini, per comprendere meglio il suo nemico. Secondo Jotaro, infatti, Taka aveva vissuto lì parte della sua vita, circa 20 anni prima, forse in missione per conto dell'Impero. Una prima associazione era rappresentata dal Tempio di Kaineng, il Drago D'Oro, che sorgeva anche in quel villaggio alle pendici delle montagne [leggere ambientazione di Cantha]. Aveva cercato informazioni su di lei interrogando praticamente ognuna delle duemila anime di quel posto ma nessuno aveva mai sentito parlare dell'Uchiha né tantomeno ne aveva riconosciuto il volto.
    Qualcosa però aveva tenuto Kairi ancorata a quel posto. Non sapeva dire con precisione cosa fosse ma si sentiva in qualche modo connessa a quel modo di vivere in comunione con la natura. Gli agricoltori riuscivano a coltivare le difficili zolle di terra montane producendo ortaggi e verdure che avevano il sapore di casa, di Konoha. I pescatori tornavano dalle spedizioni nel Mare del Nord con grossi tonni grassi, che i ricchi nobili del Fuoco avrebbero pagato a peso d'oro pur di avere nel loro sushi o sulle loro griglie. I combattenti si allenavano con rigore marziale, secondo il ciclo del sole coadiuvando gli esercizi del corpo a quelli della mente. Il panta rei valeva forse ancor di più a Fuyu no Ie.

    Oggi doveva vedere Kādomēkā, il giovane Nobile appartenente alla famiglia feudale che noverava il villaggio. Era un ragazzo gentile ed erudito, abile nel versare il tè quanto nelle domande di storia e geografia più o meno dell'età di Kairi. Lo aveva conosciuto poco dopo essere arrivata al villaggio e lui stesso le aveva fornito la casa dove aveva passato tutto quel tempo, oltre che un aiuto per le ricerche della madre. Spesso era via per questioni politiche ma ogni volta che tornava era un piacere passare con lui del tempo...questa volta era mancato per un mese intero ma il viaggio non sembrava aver intaccato il suo animo gentile: per quella serata le aveva fatto arrivare un bellissimo hakama in seta.

    :::

    NLiIbOCiV

    " Abbiamo gli ultimi numeri signore. 38 combattenti, 72 giovani uomini arruolabili e 20 artigiani utili. "

    " Un misero bottino. Era davvero un viaggetto di poco conto. "

    Il comandante osservava le fiamme divampare senza cambiare espressione. Era il terzo centro abitato del Ferro che stava saccheggiando ma il reclutamento andava a rilento; dopotutto dovevano gire con discrezione facendo ben attenzione che la sua operazione non arrivasse all'attenzione della giovane Onoro, figlia del Toshiro Daimyo di quelle terre [leggere Il Ruolo dell’Accademia]. Le avevano detto fosse una donna di straordinaria lungimiranza e pacatezza, per lo standard dei samurai, ma di certo non avrebbe preso bene l'operazione del Suono. Chiaramente stava agendo lungo il confine, in una zona di confidenza dove a dirla tutta molta della popolazione si sentiva più parte delle Risaie che del Ferro ma a volte aveva dovuto usare la forza per sovvertire la resistenza.

    " Sono villaggi di agricoltori Aloysius. Cosa ti aspetti di trovare? Certo le fila dell'esercito aumentano in numero ma prima che saranno pronti a combattere le guerre dei ninja passeranno anni. "

    Eiatsu era come al solito spietato nei suoi giudizi ma proprio per questo era il braccio destro del Garth. Serviva una voce della verità che non fosse da lui suggestionata per aiutarlo a prendere le giuste scelte.

    " Hai ragione. Dobbiamo addentrarci. Qual è il prossimo villaggio militare verso Nord? "

    Fyodor era con Ukitake a leggere la mappa e fare i loro conti su distanze e morfologia del terreno.

    " Fuyu no Ie. Circa duemiladuecento abitanti. Protetto da alte mura. Direi di scartarlo, è tropo grande e sicuram..."

    " Quanti giorni di viaggio? "

    " Emh...due al ritmo di marcia dei tre squadroni. Un quarto dovrebbe rientrare al campo base di Nanaki [leggere L’Erba tinta di Sangue] per sistemare gli schiavi, curarli e prepararli all'allenamento. Diogene è troppo rischioso e ci vorranno giorni di assedio per conquistarlo! I samurai sono avversari ostici e i nostri uomini trovano difficoltà a superare le loro spesse armature... "

    " Hai ragione. Non sono pronti e sono troppo lenti. Rientrate tutti a Nanaki. Tutti tranne tu Fyodor... "

    NLiIbTnjh

    "...tu vieni con me. "



    CITAZIONE
    OT/ Eccoci Kairi! Sono entusiasta di fare questa giocata con te! Spero di dare dei buoni spunti di crescita al tuo pg! Tu invece sentiti libera di malmenare Gene come meglio credi! Possiamo colmare insieme il buco temporale nel quale i pg sono scomparsi ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 25/6/2023, 14:15
  12. .
    Ciao Cara. : )
    Siamo sempre qui, specie su discord. Quando vuoi, fai un salto.

    Anche perché dobbiamo pensare al PG per tua figlia, no?
  13. .
    Ehilà ci sono anche io <3 Kairi :b:
  14. .
    ciao Kai! ç_ç
    ci manchi ç_ç
  15. .
    CITAZIONE (Kairi Uchiha @ 21/6/2023, 11:47) 
    PS: intanto ho editato l'immagine con una che ho chiesto a Waket tempo fa, per fare capire che ancora vi ho in mente tanto :P

    hehe best commission
123 replies since 1/11/2004
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