Posts written by Luis

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    Amano
    Amministrazione, post 6

    Tirai una boccata d'aria fresca, poi un'altra ed un'altra ancora quasi fossi appena riemerso dalle profondità marine, il veleno dell'Amministratore ebbe un effetto repentino ed il gonfiore che mi occludeva le vie respiratore andò a ritirarsi immediatamente, al contempo anche gli effetti sulla mia fisicità andarono scemando dando spettacolo dell'efficacia della soluzione trovata in risposta al problema che mi stava uccidendo. In pochi minuti tutto sembrò tornare alla normalità. A questo proposito, la rapidità del recupero non diede modo allo Yakushi di trovare una nuova fonte d'interesse che lo distraesse dal piccolo scherzetto che gli avevo giocato poco prima e me lo ritrovai lì, curioso di sapere cosa avessi da dirgli.
    Per qualche istante rimasi impietrito, sudando freddo per la preoccupazione, giusto il tempo di macinare un pensiero dietro l'altro in cerca della soluzione che mi avrebbe cavato d'impiccio e fu in quel momento di titubanza che ebbi l'idea geniale.
    Parlare?! Se Febh si fosse aspettato un moccioso piagnucolone in cerca del perdono sarebbe rimasto decisamente sorpreso dalla veemenza con cui avrei preso parola. Stai scherdanzo, vero?! No, dimmi, stai scherzando!!
    L'aria accigliata serviva a nascondere la colpa, il tono infastidito voleva distogliere l'attenzione dell'interlocutore cercando di distrarlo convincendolo di dover capire dove avesse sbagliato, infine il colpo finale: il dito puntato con decisione all'indirizzo del colpevole, colui che avrebbe dovuto sentire la vergogna per l'accaduto gravargli sulle spalle. Febh! Lo sguardo severo non dava scampo, puntava dritto alla coscienza del jonin. Sapevi benissimo che sono allergico a quella pianta, tu... TU l'hai fatto apposta, hai tentato di assassinarmi! Abbassai lo sguardo, fintamente sconfortato, asciugandomi lacrime e moccio in un unico gesto. Era chiaramente scritto nel mio fascicolo e tu hai usato quell'informazione per punirmi, hai attentato alla mia vita... tu... tu che dovresti proteggere i più deboli! Le lacrime scesero a fiotti, la recita era giunta al suo apice.
    Mi rialzai, tremando più del necessario mettendo in mostra una debolezza ed una fragilità che non mi appartenevano e feci per allontanarmi, il volto rivolto al pavimento con i capelli che ricadendo nascondevano il viso. Credevo in te, credevo nel grande Febh il Salvatore, ma evidentemente mi sbagliavo... Addio! Mi hai sconfitto... lascerò il villaggio... Alcuni singhiozzi, i passi appesantiti dalla tristezza e dalla costrizione di lasciare un luogo che si amava.
    La recita definitiva, il tentativo coraggioso di puntare su un aspetto che lo Yakushi non poteva contestare: la preparazione come capo della burocrazia del Suono. L'averlo visto dormire in ufficio, l'atteggiamento tenuto durante il primo incontro, tutto dava l'idea che Febh fosse maledettamente distratto e poco attento, vittima della passione del momento. Puntare sulla conoscenza dei documenti che mi riguardavano (che per altro non esistevano) era la chiave delle catene che mi attendevano alle prigioni.
    Piansi, mi lamentai e mi dimostrai remissivo davanti alle angherie perpetrate alla mia persona, cos'altro se non questo spettacolo improvvisato avrebbe potuto salvarmi?
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    Nobuo
    Località sconosciuta, post 6



    La Natura di questo prodotto


    Di quello che accadde al suo involucro non ebbe coscienza, deliziato dallo strazio che l'operazione condotta dall'eliminatore gli aveva procurato, Nobuo si ritrovò a fluttuare nella nebbia estraniato dal suo corpo. Il jutsu che aveva permesso alla sua psiche di svilupparsi in quegli anni sembrava essersi riattivato forse a causa della violenza che aveva portato al suo svenimento, come se si trattasse di un interruttore di emergenza l'aveva posto al sicuro chiudendolo in una realtà fittizia. Il chunin, ora cosciente di quel trucchetto, arricciò il naso infastidito per l'impedimento occorso al suo personalissimo piacere.
    I vapori che lo avvolgevano iniziarono a diradarsi dando nuova lucidità alla sua mente, percepì il calore del sole sul viso e le braccia solleticate da una placida brezza, la terra sotto gli scarponcini riprese consistenza ed infine il peso del proprio corpo tornò a gravare sulle gambe mentre gli occhi prendevano a distinguere forme e colori. Lo shinobi tornò a vivere quel Mondo illusorio che l'aveva visto crescere e maturare, ma non vi era nulla di piacevole, comprendeva pienamente la falsità di quelle percezioni e già aveva messo in moto i suoi pensieri in cerca di una via di fuga da quella prigione mentale. Il Villaggio del Suono lo circondava così come lo ricordava (non quello attuale, ma la sua prima versione, quello creato da Orochimaru ancor prima della nascita dell'Accademia), ma non vi erano abitanti ed un silenzio assoluto appesantiva l'atmosfera. Inizialmente sorpreso dall'assenza di personaggi in quella nuova messinscena, il ragazzo trovò bizzarro il fatto di essersi appena accorto che il cielo fosse completamente nero, privo di sole o stelle, eppure il paesaggio era illuminato ed egli stesso sentiva il tepore delle radiazioni dell'astro mancante, non vi era modo di capire quanto tempo fosse passato e più si sforzava di pensarci più le sensazioni si facevano confuse, aveva l'assoluta certezza di aver appena aperto gli occhi su quel sogno ed al tempo stesso di averci già trascorso diversi anni. Qualcosa questa volta non aveva funzionato come doveva ed un senso di inquietudine lo assalì.
    Un violento scossone lo fece barcollare strappandolo a quei ragionamenti, arretrò impaurito, il terreno iniziò a fessurarsi e le crepe presero ad allargarsi zigzagando in ogni direzione disegnando un'intricato arabesco a terra come sulle pareti delle case e la volta scura che aveva sostituito il cielo, a quel punto l'aria si riempì del frastuono di miliardi di vetri che andavano in frantumi, assordandolo.

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    Uno spettacolo al tempo stesso maestoso e terrificante, il paesaggio cadeva in pezzi e l'Esperimento non aveva alcuna scelta se non quella di osservare impietrito, se quella era la sua psiche aveva davvero qualche problema da affrontare e non sapeva nemmeno di cosa si trattasse. La realtà che lo attorniava continuava a tremare collassando su se stessa, portò le mani alle orecchie cercando di attenuare il rumore di distruzione, così intenso da fargli male, mentre l'ansia e la paura crescevano. Sembrava non esserci scampo, correre non sarebbe servito poichè il mondo stava morendo e non vi era luogo o nascondiglio che lo avrebbero tenuto al sicuro, l'angoscia che gli bruciava in petto come un tizzone ardente era un avvertimento che non sapeva ignorare. Si lasciò cadere in ginocchio ed in quel esatto momento un'esplosione accecante trasformò tutto in un immenso spazio nero. Nobuo sorrideva, non l'espressione di chi si diverte ma piuttosto di chi davanti all'inevitabile si arrende, così rimase inginocchiato fissando il vuoto e sentendo freddo, il gelo lasciato dalla vita che abbandona il corpo.

    Questo luogo non ti appartiene più. Sparisci!


    L'ordine perentorio giunse da tutte le direzioni, il ninja accasciato a terra ebbe un fremito e risollevando lo sguardo cercò l'origine di quella voce ma non vi era nulla su cui puntare gli occhi e per un momento si chiese addirittura se li avesse aperti o meno.

    HO DETTO SPARISCI!!


    Una tremenda forza lo costrinse nuovamente a terra, schiacciato da una pressione tale da paralizzarlo, inerme. In quel momento un suono di passi, lenti ma inesorabili, fece eco nel vuoto di quello spazio senza fine ed una risata sguaiata fece trasalire Nobuo.

    WAHAHAH! Qualcosa ti trattiene qui, vero?! Ma è solo questione di tempo, ormai. Il tuo corpo, o meglio il MIO corpo, ti rigetterà come uno scarto.


    Come una secchiata d'acqua gelida la verità di quello che stava succedendo divenne palese, il ninja riprese consapevolezza della sua situazione, la confusione mentale che l'aveva colpito vedendo il Mondo andare in pezzi qualche attimo prima gettandolo nel baratro della disperazione stava svanendo. Tsk! Sorrise, questa volta beffardo Dannati balordi, è così che si conduce un'operazione d'impianto?! Lasciando che l'innesto lavori come un parassita? Stupidi! . Puntò le braccia a terra e si sforzò di tirarsi in piedi, ancora sotto l'influsso di quella spinta che cercava in tutti i modi di tenerlo schiacciato.
    Era vero che qualcosa lo aveva trattenuto lì impedendo alle Ossa di prendere pieno controllo del suo corpo, i sigilli impostigli da Orochimaru l'avevano chiuso in una bolla illusoria proteggendolo, ma questo aveva concesso anche alla Volontà dei Kaguya di fagocitargli il corpo in quel momento privo della sua presenza, sostanzialmente le mura che dovevano salvaguardarlo si erano trasformate malauguratamente in una gabbia ora andata distrutta. Il chakra era stato consumato quasi del tutto nel momento dell'impianto della costola, i tessuti ossei avevano preso a nutrirsi dell'energia dello shinobi replicandosi e sostituendosi a quelli dell'ospite e mentre la parte fisica di quel procedimento avanzava, anche a livello incorporeo la conquista dell'anima e della mente di Nobuo era progredita fino al momento in cui quel piccolo nucleo venne dissolto, rivelando l'essenza stessa dello shinobi. Ascoltami bene, Palliduccio, ho aspettato decenni per avere il controllo di questo prodotto... I muscoli delle braccia tremavano per lo sforzo, ma per ogni secondo di lotta un centimetro veniva guadagnato, ormai già con un solo ginocchio poggiato a terra. E non ho certo intenzione di farmelo fregare da una sanguisuga come te.

    Credi di avere una scelta? Credi forse di poter lottare?! Ah! Ridicolo... puoi resistere, ma non riuscirai mai a liberarti di Me!

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    Il sorriso sul volto dell'estraneo era pieno di sicurezza, ma vacillò quando anche l'altro si mostrò pieno di baldanza recuperando la posizione eretta. Era palese lo sforzo fisico che stesse compiendo anche semplicemente per sostare in piedi davanti a quella candida presenza, ma non vi era dubbio alcuno -guardandolo- sulla fermezza di spirito che aveva recuperato ora che il fuuinjutsu illusorio applicato al suo cervello era andato distrutto, Nobuo si era trasformato nel predatore ed aveva posato lo sguardo sulla preda che solleticava i suoi appetiti. Liberarmi di te dici?! nascose il volto dietro la mancina, buttando indietro il capo lasciando che una risata cristallina gli scuotesse le spalle Ahahah... li-liberarmi di... di te... ahahah Era pieno d'arroganza e questo disturbava la Volontà dei Kaguya che, percependo la minaccia, ringhiò a denti serrati puntando il dito contro il suo avversario.

    SMETTILA! Smettila immediatamente! Non ti concedo di deridermi. Io sono lo Spirito dei Kaguya, sono la forza portante che da loro il Potere! INGINOCCHIATI!!!


    L'aria attorno al chunin vibrò e per un attimo la pressione che ancora gravava sulle sue spalle parve aumentare in maniera esponenziale, ma non cedette limitando la sua ricaduta ad una semplice flessione degli arti inferiori. Oh, sì! Sì! Mostrami il tuo Potere! inspirò profondamente prima di raddrizzarsi con maggior nonchalance, quasi si fosse abituato allo sforzo e questo colpì l'aggressore che fece un passo indietro, intimorito da quella dimostrazione di forza e resistenza, un gesto che non sfuggi alle iridi brune di Nobuo Non capisci vero? Sono io che ti ho voluto, io ti ho lasciato entrare dentro di me. IO non voglio liberarmi di te, desidero impadronirmi della tua forza, possederti ed usarti come più mi aggrada... fece un pesante passo in avanti e l'altro di riflesso ne fece uno all'indietro Sarai il potere con cui vincerò le mie battaglie, ti utilizzerò per il mio piacere e te ne sarò grato... l'incedere si fece più sciolto e sicuro, la Volontà invece era rigida e si muoveva a scatti, la distanza tra i due andava riducendosi e per ogni metro in meno la spavalderia dell'otese cresceva quasi la stesse assorbendo dal suo interlocutore che appariva sempre meno fermo sulle gambe.
    La camminata divenne corsa bruciando in pochi attimi lo spazio residuo che li divideva. L'Esperimento era sovreccitato, gli occhi sgranati fissavano l'obbiettivo con desiderio bruciante ed un rivolo di bava colò da un angolo della bocca deformata in una smorfia animale, appariva ormai impossibile frenarlo ed in un ultimo slancio si esibì in un poderoso gancio al volto della figura bianca che gli stava di fronte, un'immagine di impareggiabile forza e brutalità a cui rispose il secco suono di ossa rotte che un qualsiasi spettatore si sarebbe aspettato, sfortunatamente l'esito non fu quello dato per scontato, infatti le fratture non distrussero il cranio della Volontà ma le falangi ed il polso dell'arto con cui era stato sferrato l'attacco. Nobuo si ritrasse portando la mano deformata in grembo accovacciandosi, un sordo lamento accarezzò le orecchie dell'altro che, in risposta al colpo, aveva appena voltato il capo di lato nemmeno avesse ricevuto uno schiaffo da una ragazzina. L'azione aveva messo in risalto l'eccezionale resistenza tipica di quel rinomato clan.

    YAHAHAH!! Stupido... Stupido... stupidostupidostupidostupi... eh?!


    Riavutosi per un attimo lo Spettro si lasciò andare ad uno sfogo che s'interruppe immediatamente guardando il combattente che appariva rannicchiato su se stesso dolorante, in un primo momento il rantolo sembrò quello di un sofferente che cerca con tutte le sue forze di nascondere il dolore, ma la natura di quel suono era del tutto differente addirittura agli antipodi delle sensazioni che un danno del genere dovrebbe naturalmente causare ad una persona normale, ma di normale in Nobuo vi era ben poco. Quando rivolse nuovamente il capo verso l'alto non vi era afflizione, bensì appagamento ben riconoscibile anche nella folle maschera che era divenuta il suo volto. Uooohh... ssiii... è questo che voglio! ♥ La mano, producendo suoni agghiaccianti mentre ossa e tendini si ricomponevano, riacquistò in brevissimo tempo la sua anatomia, un'operazione che non sembrava poter essere trascurata dal beneficiario di quella repentina guarigione e che naturalmente avrebbe prodotto non poco dolore in qualsiasi essere umano e che invece sembrava gustare allo shinobi, sempre più infoiato e fuori controllo. Nessuno vorrebbe liberarsi della propria puttana! FAMMI GODERE! Travolto dall'impeto balzò contro la sua preda scaricandogli una gragnola di colpi sul volto ed il petto, ad ogni impatto lo schiocco di ossa spezzate e gocce di sangue riempivano l'aria attorno ai due, lo shinobi inarrestabile continuava ad infierire sul suo avversario, chiuso a riccio in una guardia serrata, e sul suo stesso corpo incurante dei danni che si stava auto infliggendo, cazzotto dopo cazzotto le mani si stavano letteralmente spappolando non dando il tempo alla straordinaria rigenerazione di ricomporle e mentre l'animalesco assalto procedeva le risate si disperdevano nello spazio senza fine che era la Volontà di Nobuo. Quando non vi furono più pugni con cui colpire venne il tempo dei calci e dei morsi, azzannò il volto dell'entità all'altezza dello zigomo spaccandosi alcuni denti, ma una piccola breccia si aprì nell'armatura apparente impenetrabile della pelle marmorea, una piccola crepa che diede ancor più animo all'attacco. Nobuo si avvinghiò con i moncherini e le gambe rotte al corpo iniziando a divorarne il volto, ora a far da contorno alla scena erano le grida disperate della Volontà dei Kaguya che, inerme, veniva consumata un boccone alla volta.

    All'esterno, i due medici avrebbero potuto assistere alla battaglia sotto altre spoglie: se in un primo momento il corpo della cavia parve andare fuori controllo, lentamente si riebbe ed i tessuti dapprima impazziti ripresero la loro consueta fisionomia, con lentezza certo ma senza più arrestarsi e per chi aveva avuto l'occasione di assistere alla rigenerazione propria degli Yakushi vi avrebbe potuto ritrovare una certa somiglianza. Forse alla brillante mente dell'Eliminatore sarebbe sovvenuta la particolare natura di quel corpo, le sue origini, e lì vi avrebbe trovato la spiegazione a quanto stava accadendo. La Volontà dei Kaguya stava soccombendo alla capacità rigenerativa presente nei geni che aveva ereditato Nobuo dal suo "padre" biologico. Un corpo nato da un esperimento il cui scopo era creare un siero capace di rendere uno shinobi un perfetto ricettacolo di conoscenze ninja era terreno fertile per qualsiasi impianto, la cavia perfetta per quell'esperimento.
  3. .

    Amano
    Amministrazione, post 5

    Lo sforzo di farmi comprendere stava inficiando le scorte di ossigeno ad un ritmo elevatissimo, ormai annaspavo nel tentativo di frenare la foga dello Yakushi maledicendo mentalmente quella stupidissima pianta, segnandomi come prima cosa da fare (se mai fossi sopravvissuto a tutto quello) il compito di estirparne ogni singolo esemplare dal continente. Come se non bastasse, dimentico della furia con cui si era avvicinato poco prima l'Amministratore aveva preso ad armeggiare con una lama dorata il cui ronzio pareva un canto di morte, due rubinetti si aprirono lasciando sgorgare lacrime di sconforto per l'apparente ineluttabilità degli eventi. Ero certo che fosse giunta la mia fine e che sarebbe stata la mano di Febh a condurmi all'altro mondo, cosa potevo mai fare in quella situazione se non agitarmi cercando di fermare l'allegro chirurgo che si era impossessato del jonin?
    Mi gettai in ginocchio, le mani giunte in preghiera, mugugnando parole indecifrabili. Uno spettacolo davvero imbarazzante, il volto fradicio di lacrime e moccio che aveva preso a colarmi dal naso, ma sembrava esser tutto inutile e più l'arma mangiava lo spazio che la separava dal mio collo più l'ansia e la confusione crescevano in me. Volevo solamente fuggire, in cerca di aiuto, fu forse quel profondo desiderio di salvezza, o un riflesso inconscio dettato dall'aver da poco terminato l'addestramento, che mi slanciòAttacco Improvviso - Kyuu Batsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può aumentare la rapidità dei movimenti nel round rendendosi impercettibile finché non attacca. La distanza minima di percezione avversaria è azzerata e l'utilizzatore è considerato sotto copertura parziale.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Da studente in su]
    in avanti verso l'unica altra entità che pareva aver un minimo di senno in testa, tra un battito di ciglia e l'altro scomparvi, prima c'ero e poi non c'ero più.
    Mi ritrovai alle spalle della lucertola appesa alla parete aggrappandomi con la forza della disperazione alla sua coda, per quanto le mani più simili a guantoni mi permettessero, trascurando il pericolo che poteva significare per la mia salute quel gesto (avevo già avuto modo di osservare con un certo gusto cosa potesse succedere se veniva presa alla sprovvista), a quel punto mi sarei probabilmente ritrovato folgorato, ma questo non mi avrebbe impedito di lanciare un ultimo grido di soccorso con l'ultimo respiro che avevo in corpo Fe-malo, fi pfego!
    Lo sforzo esagerato mi condusse al capolinea, faticavo a sorreggere la testa che iniziò a ciondolare vistosamente, le immagini sfarfallarono mentre le sagome si moltiplicavano, non avevo più energie e nuovamente ricaddi a terra, seduto, i polmoni in fiamme che chiedevano aria fresca. Era davvero la fine delle mie avventure, dopo nemmeno 72 ore dal mio arrivo al villaggio? Chissà quanto avrebbe riso papà se gli avessi raccontato quella storia.
  4. .
    L'edificio era elegante ed in un qualche modo austero, le facciate regolari e l'intonacatura impeccabile donavano un'aria seria alla struttura sanitaria nonostante la prolungata assenza di un dirigente ufficiale, non che questo avesse mai indotto ad una deficienza nell'assistenza medica per i cittadini di Oto. Tutto procedeva con una regolarità maniacale e nulla veniva trascurato, seppur ad occhi più attenti, o per richieste ben più particolari di un'ingessatura o qualche punto di sutura, la mancanza di un primario o un'attenta organizzazione risultava più che evidente. L'ospedale di Oto era allo sbando, ma risultava ancora in funzione e per la popolazione civile del villaggio nulla era cambiato fino a poco tempo prima.

    L'edificio, due piani d'altezza ed ogni singola finestra sigillata da inferiate d'acciaio, era strutturato in un unico blocco, un semplice parallelepipedo in cui erano stipati tutti i reparti medici. Una scelta singolare considerata la presenza al suo interno di un laboratorio per le malattie infettive ed un reparto psichiatrico (a cui forse erano dovute tutte le sbarre presenti ad ogni finestra dello stabile), però considerando l'abitudine di scavare nel sottosuolo dei primi progettisti del Suono era naturale pensare che il complesso proseguisse verso il basso, per un numero imprecisato di livelli sotterranei.
    Gli interni, come l'esterno dell'edificio, erano impeccabili sia per manutenzione che pulizia: ovunque si voltasse lo sguardo il colore dominante era il bianco, partendo dalle piccole piastrelle dieci per dieci che ricoprivano i pavimenti e le pareti, per il mobilio in alluminio verniciato o per le rifiniture dei soffitti ed il linoleum nelle sale operatorie. Tutto era candido ed immacolato e non vi era nessun tipo di indicazione per orientarsi in maniera autonoma.

    Tutto era perfettamente in ordine tranne che per una cosa, le infermiere da qualche tempo sembravano più aggressive, non che lo fossero mai state, ma il loro atteggiamento pareva quasi problematico negli ultimi giorni. La mancanza di delicatezza nelle medicazioni e la poca cura nelle suture avevano sollevato qualche lamentela, ma di fatto mancando un responsabile, il tutto era rimasto nascosto privo della giusta attenzione dei superiori. Che l'Amministratore fosse uno Yakushi forse aveva complicato la cosa, essendo il suo clan noto per la poca necessità di interventi medici.


    Pensavo e ripensavo ad un incipit per avervi lì, nel posto sbagliato al momento giusto, ma non riuscivo a trovar nulla che si adeguasse ad entrambi, quindi ho preferito altro. Ho deciso di giocare in risposta completa alle vostre azioni, mi son fatto un'idea generale di quello che c'è nell'ospedale ed ora sta a voi dire come-perchè-da dove entrate.
    Sappiate solo che in ospedale non si usano cellulari e non si entra affetti dall'influenza o malattie trasmissibili per via aera, pena l'immediata sodomia fino a piena guarigione... e no Dorian, non sarà cosa piacevole!
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    Amano
    Amministrazione, post IV

    Avvisare l'Amministratore non servì a nulla ed il risultato di quella sfortunata serie di eventi (del tutto slegati dalla mia volontà, ne ero convinto) aveva condotto ad una svolta quanto mai dolorosa: la pianta sbalzata dalla porta colpì con forza la parete, per un attimo pensai a quanto fossi stato fortunato ad aver avuto l'intuizione di togliermi da lì per tempo, potevo esserci io sfracellato sul muro, ma con grande sorpresa il cactus rispose all'offesa con una sua contromossa assai efficace sparando una selva di aghi in ogni direzione. Incrociai le braccia davanti al volto con un movimento fulmineo che solo l'istinto poteva concedere, ma l'azione risultò alquanto inefficace per evitare di trasformarmi in un puntaspilliMezza leggera x3, volto e braccia umano Ahi! Che prurito... . Oltre al dolore delle numerose punture, in un batter d'occhio la pelle di mani e volto divenne rovente ed un fortissimo prurito si diffuse nelle zone colpite dai dardi, ricoprendosi di bolle quasi istantaneamente.
    Mentre Febh urlava il suo furore, capigliatura afro ed il volto anestetizzato in un'espressione beata, io tentai di calmarlo con le parole spiegando come la situazione fosse sfuggita dal mio controllo. Appetta -ebh... la-ia -e tu spuegh-... l'unico evidente problema in quel contesto era il gonfiore che aveva raggiunto livelli preoccupanti, tirando la pelle di mani e volto facendone sparire ogni accenno di rugosità, gli occhi ridotti a due fessure finissime e le labbra talmente turgide da impedire di parlare in maniera comprensibile.
    Non avevo alcuna possibilità di fuggire in quelle condizioni, impossibilitato a reagire con prontezza dato il fastidio prodotto dalla reazione allergica tanto da negarmi anche un sapiente uso del chakra, quindi rimaneva solamente la via diplomatica e ci stavo mettendo davvero tanto impegno nel deporre a mio favore, spiegando per filo e per segno cosa fosse successo, glissando abilmente sul divertimento sperimentato nel gabbare il jonin mentre schiacciava il suo pisolino immeritato, tutta una serie di argomentazioni davvero molto logiche ed inattaccabili che avrebbero convinto chiunque, anche il più furioso dei guerrafondai. Peccato che tutto il discorso sarebbe risultato indecifrabile.
    Lo Yakushi si sarebbe quindi ritrovato di fronte ad un palloncino rosso fuoco che gesticolava e mugugnava con frenesia, quasi inconsapevole di esser impossibile capirlo, apparentemente sul punto di scoppiare tanto era tirata l'epidermide.
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    Amano
    Amministrazione, post III

    La manovra funzionò anche meglio del previsto, lasciando un Febh ben cotto a terra per diversi attimi a cui non rispose al mio ben svegliato, anzi una volta che si riebbe cominciò a gridare come un ossesso con un tono di voce che non lasciava ben sperare. Mi sa che si è arrabbiato... ops. Nonostante l'aria minacciosa dell'amministratore riuscivo a trattenere a stento le risate, ma di sicuro l'ultimo posto in cui volevo farmi trovare in quel momento era appena dietro quella porta. Anche se non era ancora riuscito a vedermi, non avrei saputo cosa inventarmi per evitare la furia dello Yakushi, dovevo svignarmela ed alla svelta e non conoscevo modo migliore se non quello delle arti ninja, intrecciai quindi le dita con sapienza in una delle tecniche basilariTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )
    per la sopravvivenza di uno shinobi e sparì letteralmente, al mio posto, proprio dietro l'uscio appena dischiuso, comparve un vaso con quella che solo dopo il rapido movimento riconobbi essere una pianta adulta di cactus.


    Alta circa un metro ed ottanta aveva un aspetto alquanto bizzarro, quasi antropomorfa sembrava in attesa di un abbraccio e le rugosità nella parte superiore del fusto centrale parevano disegnare un volto triste, forse affranto per il destino che attendeva chiunque avesse risposto a quel suo gesto affettuoso.
    La scelta era stata del tutto casuale, non avevo infatti deciso io di arredare gli uffici con quel genere di piante, ma nell'urgenza del momento non seppi con cos'altro scambiarmi. Forse l'irruenza di Febh avrebbe finito per metterlo "in pericolo", per questo dal fondo del corridoio gridai a squarciagola ATTENTO FEBH! Sì, ci provai anche perchè se in un primo momento la mia intenzione era quella di "punire" la pigrizia del ragazzo burlandomi di lui, non avevo alcun motivo per ferirlo volontariamente: chi poteva immaginare che quella piccola lucertolina possedesse quel potenziale elettrico, capace di cotonare i capelli di un jonin, seppur colto con la guardia abbassata?
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    Amano
    Per le vie di Oto, post II

    L'assalto fulmineo dell'esserino mi mise in un primo momento in allerta, ma ritrovandomelo poi addosso, mordicchiando con scarsiLieve all'indice dx risultati l'indice della mano destra, mi fece sorridere. L'eccezionale velocità di cui era dotata Palla era cosa d'ammirare, ma in compenso il potenziale offensivo di quella creatura sembrava essere infimo, addirittura ridicolo ai miei occhi e questo mi mise quasi di buon umore. Sembrava un cucciolo di lupo smarrito, aggressivo ma impossibilitato a trasformare la sua furia in qualcosa di più che semplici minacce a vuoto. Lo lasciai fare, la tenerezza che mi ispirava forse mi mise in una condizione sfavorevole dato che in realtà non sapevo di cosa fosse capace, ma l'aspetto ed il fare goffo m'indussero a pensare che fosse innocuo e quindi non agii in maniera diversa da come avrei fatto con un semplice gattino. Succhiava quelle poche gocce di sangue con avidità, ma non sembrava trarne alcun piacere ed infatti in poco tempo si arrese spontaneamente, dichiarandosi sconfitto ed in cerca di aiuto. Suo padre?! Che fosse dunque un semplice cucciolo come pensavo? Che l'allarme fosse stato attivato perchè in giro c'era una versione più grande e pericolosa? A ben giudicare se anche solo fosse stato capace di qualcosa di più, unito all'incredibile velocità con cui sapeva muoversi, si sarebbe potuto trattare di un pericolo serio che in pochi avrebbero potuto affrontare.
    Lo squadrai con fare serio, rimuginando su quanto sapevo di quella storia per quanto poco fosse, giungendo infine ad una scelta forse rischiosa, ma che reputavo incapace di procurarmi fastidi che non sarei stato capace di gestire. D'accordo, proverò a sfamarti, ma in cambio devo chiederti una cosa: non scapperai appena finito il banchetto, vero? sorrisi affabile, tornando a mostrare il lato affettuoso mentre il chakra iniziò a fluire lungo le mie dita: nel caso della mano sinistra, dove ancora conservavo il rocchetto di filo in acciaio, mi preparai ad utilizzare uno dei primi jutsuTecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    che avevo imparato, portando la mancina fuori dal campo visivo di quell'unico occhio complice la vicinanza della creatura e la sua attenzione rivolta alla mano opposta; nella dritta invece il flusso di chakra sarebbe servito a creare una leggera patina adesiva Tocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.
    (Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da Genin in su]
    , nulla che potesse attrarre realmente qualcosa, ma abbastanza "forte" da risultare appiccicosa al pari del miele.
    Se quell'essere si era nutrito di tutto quel sangue, evitando di mangiare anche le carni delle sue vittime e trascurando altre fonti di nutrimento come i vegetali (di cui non avevo trovato traccia durante la mia caccia) evidentemente cercava qualcosa d'altro negli esseri viventi che istintivamente aveva attaccato, ma che non avrebbe potuto trovare in semplici animali, su questa idea abbozzai il mio piano per sciogliere la lingua a Palla e capirci di più su quello che stava accadendo al Suono. Prova a nutrirti ora, come ti sembra adesso il mio sangue? Oltre alla carne ed il sangue, un uomo aveva il chakra ed ero convinto che fosse quello il cibo di cui aveva necessità lo sgorbietto.
    Intanto, sperando di averlo distratto a sufficienza, il filo si saremme mosso con lentezza in piccole spire sempre più ampie seguendo i contorni di quel corpicino tondo ma facendo attenzione a non entrarne mai direttamente in contatto, in fondo ci aveva messo del tempo per accorgersi di me prima, quindi non era dotato di sensi finissimi, ed ora sarebbe stato distratto dal banchetto che gli avevo preparato, speravo. Al minimo accenno di azioni violente, o se avessi intuito che anche questo ennesimo pasto non fosse di suo gradimento, il cavo metallico si sarebbe richiuso su Palla e lo avrebbe catturato evitandone la fuga senza però procurargli alcun danno.
    In ogni caso non avrei perso il sorriso, forse leggermente beffardo e canzonatorio se fossi stato costretto alla cattura Facciamo due chiacchiere, Palla.


    Chakra: 18,75/20 Bassi
    Ferite: Lieve mano dx
  8. .

    Amano
    Amministrazione, post II

    Feebh... Feeeebh! Lo Yakushi non sembrava intenzionato a rispondermi e poi che diavolo era quella cosa che aveva seduta in grembo?! Una specie di lucertola elettrica forse, maledissi quella bestia (l'amministratore ovviamente) decidendomi a chiamarlo un'ultima volta con quanto fiato avevo in corpo FEBH! SVEGLIATI!!

    Se anche quest'ultimo tentativo non avesse avuto successo, con mio sommo rammarico avrei dovuto procedere ad un approccio ben più invasivo. Sempre semi coperto dalla porta, oltre al volto fece capolino da dietro la schermatura in legno la mancina, un rocchetto di nylon (più fragile rispetto all'acciaio, ma di gran lunga più adatto in quell'occasione per la sua natura plastica) stretto tra l'indice ed il medio. Non me ne volere, ma son davvero curioso e tu non mi lasci scelta stupido amministratore Sogghignai già divertito dalla cosa, intanto il filo prese a scorrere come se fosse stato vivo, muovendosi senza produrre alcun suono fluttuando nell'aria simile ad un serpentello. Ancora un pò ihihih Il filamento procedeva con fare quasi guardingo, soffermandosi a tratti quando uno dei due emetteva qualche grugnito o si agitava sull'amaca, ma riprendeva poi senza indugio la sua missione, scivolando nell'etere prima sotto l'amaca per poi risalire dalla parte opposta rispetto alla porta e soffermarsi un'ultima volta, concludendo infine con un ultimo guizzo all'indirizzo della coda di quella curiosa creatura. Quel suo bagliore ed i piccoli archi elettrici che correvano lungo il suo corpo mi diedero infatti una splendida idea, strattonarla nel sonno svegliandola di colpo l'avrebbe forse messa istintivamente in allarme spaventandola quel tanto che bastava per folgorare il suo stesso padrone.

    Se fortuitamente lo Yakushi si fosse destato dal sonno con quelle semplici grida, o fossi riuscito a svegliarlo con il trucchetto del filo, mostrando il miglior sorriso di sempre gli avrei porto i miei omaggi Buongiorno stellina! Ben alzato... ci sono due cosette di cui dovremmo parlare.

    Altrimenti mi sarei davvero inalberato, rivolgendo il nylon ora verso il muso di Febh ancora intento a sonnecchiare, mi sarei curato di fare un'attenta e profonda rinoscopia con quanto filo avevo a disposizione giungendo fin'anche al cavo orale se la cosa fosse stata necessaria, per poi legare l'estremità alla porzione esterna così da accalappiare il volto dello Yakushi. A quel punto l'avrei strattonato, buttandolo giù dal giaciglio con forza bruta. Te la sei cercata dormiglione!

    Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
  9. .
    Shiltaruccio, sai che farò buon uso dei tuoi poteri!
  10. .

    Amano
    Amministrazione, post I

    Con il sole ormai morente oltre le montagne, i vestiti laceri, il corpo pesto ed i capelli impastati dal sudore e la sporcizia, mi presentai in fretta e furia agli uffici amministrativi del Suono. Avevo corso a perdifiato per le vie di Oto, non avevo più la pazienza di aspettare ancora e dato il tardo orario (dubitavo infatti che come in tutte le amministrazioni gli orari di lavoro si prolungassero più di tanto) non volevo rischiare di dover tornare l'indomani, così, dimentico delle pietose condizioni in cui versava il mio aspetto, mi lanciai su per le scale nel cuore pulsante del villaggio. Alcuni impiegati mi guardarono appena, tornando poi con il capo chino su immensi faldoni ricolmi di documenti più o meno importanti, mentre altri meno indaffarati mi squadrarono, chi con curiosità (pochi) chi con disgusto (quasi tutti), eppure non vi feci molto caso, l'unico mio pensiero era il sapere che fine avesse fatto la spada di mio padre.
    Mi scusi... dissi rivolgendomi ad un ometto paffutello intento ad azzannare un panino dolce alla zucca Mi scusi, avrei urgenza di parlare con Febh Yakushi, saprebbe indicarmi il suo ufficio? quest'ultimo, ormai con il boccone in bocca, sgranò gli occhi appena mise a fuoco la mia figura, evidentemente troppo preso dalla fame per essersi accorto prima dell'intruso, quindi sollevò un braccio indicando una direzione, il mio sguardo seguì il dito cicciotto e con un largo sorriso mi congedai.
    Il passo tradiva la mia urgenza, gli occhi guizzavano a destra e sinistra scorrendo velocemente le numerose targhette affisse sulle altrettanto numerose porte presenti nel corridoio, una certa irritazione montava, piano piano, ad ogni fallito tentativo di trovare l'ufficio desiderato ed il passo si faceva sempre più nervoso e scattante. Ma porc... non poteva starsene seduto all'ingresso anche quel dannato Yakushi?! Oh, eccolo... finalmente ero giunto a destinazione e con un sospiro rilassai le spalle, mi presi del tempo per ritrovare la calma sapendo con chi stavo per avere a che fare. Mi era bastato il nostro primo incontro per capire che con l'amministratore bisognava avere tanta pazienza e buona volontà, bussai energicamente e senza aspettare socchiusi la porta infilando la testa tra lo stipite ed il battente, un sorriso ampio e luminoso Feeebh, sei qui? Posso entrare? . Non dei più educati come ingressi, ma avevo davvero tanta fretta.
  11. .
    Nobuo
    Località sconosciuta, post V



    Primo impianto


    Ancora nudo, Nobuo si fece guidare dalla kunoichi presso l'ennesimo lettino su cui si sdraiò senza fiatare, quasi fosse già pronto a quello che sarebbe avvenuto di lì a pochi momenti. In effetti ci sarebbe da precisare che la vita che aveva sognato all'interno dell'ampolla, per quanto fittizia, non era stata meno reale. Aveva combattuto, imparato ed addirittura insegnato, aveva conosciuto l'arco storico di un passato molto lontano con i suoi protagonisti -ormai tutti passati a miglior vita- ma non era privo di conoscenze del mondo ninja.
    Io sono Nobuo, per il cognome puoi prendere quello del materiale biologico da cui mi sono sviluppato, Yakushi... oppure no, non fa alcuna differenza. Sorrise beffardo, quando la donna gli appuntò gli elettrodi ed il gioco cominciò.
    Le scariche elettriche, dapprima semplici pruriti superficiali, s'intensificarono andando a ledere in minima misura l'epidermide da subito arrossata, ma la maggior parte della potenza si riversò sul cervello e le membra in tutta risposta s'irrigidirono con un sussulto, il corpo per un istante parve fatto di marmo per poi rilassarsi nuovamente, ora lo shinobi aveva l'aria estasiata, gli occhi ricoperti dal lucido delle lacrime sembravano bramare ancora quella sensazione e le labbra si schiusero per palesarne la richiesta Ancor-ah...
    Preso dal piacere, visibile non solo in volto ma anche tra le cosce, Nobuo ascoltava con disinteresse le parole dell'eliminatore Voglio tuttoRichiamo, Sostituzione, Creazione e Trasformazione.! disse in un filo di voce per poi ringhiare ammonendo l'operatore che manovrava quel macchinario con la sapienza di un veterano NON FERMARTI! Chiaramente masochista! Il sigillo curativo ancora attivo contrastava in parte con la sofferenza del soggetto e questo stravagante miscuglio di afflizione e benessere, come una marea in costante mutamento, stava suscitando in Nobuo un profondo eccitamento. Dal canto suo lo stesso Eiatsu sembrava in preda al divertimento, era facile leggerglielo in volto, per questo forse o per la deviata mente dei due medici alle prese con l'innesto, tutto procedette in assoluta "normalità". Si giunse quindi alla scelta dei jutsu, l'eliminatore si dilungò in una presentazione di tutto quello che era il sapere del Suono, suggerendo però al contempo che allo stato attuale delle forze che Oto poteva vantare sarebbe stata vantaggiosa l'aggiunta di un medico, capace di lenire le sofferenze dei soldati ed a quel punto, tra gli spasmi di piacere, lo sguardo dell'Esperimento si fece severo, rivolgendosi al suo interlocutore con fare stizzito Non perdiamo tempo, ti ho già detto che mi è stata già insegnata l'arte medica, non serve aggiungere altro in quel campo. fece un lungo sospiro Voglio evocare serpentiFune del serpente e Stretta della serpe dal mio corpo. Ansimava di piacere, il volto arrossato ed il corpo sudato per lo sforzo a cui il fisico veniva sottoposto ad ogni nuova scarica, ad ogni nuova conoscenza. Perso nei meandri della sua passione ricordò di un uomo, colui che sarebbe divenuto il nuovo corpo del Sommo Maestro, il cui nome ora gli sfuggiva, ma ben ricordava le sue capacità e d'un tratto gridò, tra dolore e desiderio diede fiato a quel pensiero Voglio quel dannato potere, voglio la sofferenza di lacerare le mie carni. Dammi le Ossa, dammi le Ossa, DAMMI-LE-OSSA! In un impeto selvaggio, quasi avesse perso la ragione, Nobuo non seppe più controllarsi ripetendo a più riprese quelle tre semplici parole in una richiesta disperata, poco dopo svenne, il cervello incapace di sopportare altri stimoli sembrò "riavviarsi" lasciando incoscente il soggetto.
  12. .
    Questa del limite a Chunin Blu mi è nuova :dappa:
  13. .
    Anche se tu non avessi il ticket, mica dovresti ripartire da chunin blu Leo, non era mica con energia o grado inferiore per rifarsi un pg?
  14. .
    Amano
    Amministrazione, post V

    Rimasi di stucco, perchè mai non venivano forniti simili mezzi se ce n'era la disponibilità? Forse i fondi del villaggio non erano sufficienti? Nonostante non comprendessi questa scelta amministrativa non era il momento di pensare ai possibili problemi di budget del Suono. Allora me ne fornisca cinque, ho intenzione di tornare da Kamine per sincerarmi delle sue condizioni e nel caso dovessi incontrare i miei compagni potrei donargliele io stesso, così avremmo una rete di comunicazione rendendo sicuramente più efficienti i nostri movimenti! Avrei voluto domandare altro, approfondire le conoscenze su cui lo stesso Yakushi sembrava riflettere, ma non ne ebbi il tempo poichè privandomi della possibilità di intervenire tra i suoi profondi pensieri evocò una creaturina sulla propria scrivania. Supporto?! L'Amministratore mi diede una descrizione sommaria delle capacità dell'animale che, a quanto sembrava, mi avrebbe accompagnato per il resto di quell'indagine. La salutai frettolosamente con un certo imbarazzo quando la lucertola si voltò ad osservarmi Come ha detto che si chiama?! Non colsi il commento riferito ad una precedente occasione in cui il rettile ebbe a che fare con le Asce, perso nell'imbarazzo di non aver colto il nome del mio nuovo compagno, ma quando l'animale mi si portò sulla spalla gli sorrisi affabile Tranquillo Sal-... Sal! Posso chiamarti Sal?! Non c'è nulla di cui preoccuparsi, dobbiamo solo tornare da un'amica e riunire il gruppo. Vedrai che ci divertiremo! avrei quindi atteso che Febh mi fornisse ciò che gli avevo chiesto ed una volta ottenute le ricetrasmittenti mi sarei assicurato che lo stesso fosse fatto con chiunque fosse tornato a fare rapporto Mi raccomando, dia una di queste anche agli altri nel caso venissero a far rapporto e non li avessi già intercettati di persona. feci per andarmene, ma rivolsi nuovamente la mia attenzione sul ragazzo E tienine una pure tu, sia mai che dovessi ritrovarci nella merda fino al collo e ci servisse un pronto intervento dei pezzi grossi. così m'indirizzai verso l'uscita, destinazione il tatuatore, non prima di aver lasciato le stesse istruzioni anche ad ogni singolo impiegato degli uffici che avrei incontrato, non ci si poteva certo affidare alla mancanza di affidabilità del nostro caro Febh Yakushi.

    No Pain no Gain

    Allora Sal, ti spiego un pò come stanno le cose. Sulla strada per il salone avrei ragguagliato la lucertola sulla situazione, così che anch'essa potesse farsi un'idea ed elaborare a modo proprio le informazioni l'avrebbe aiutata a supportarmi sicuramente in maniera più consona, oltretutto credevo fermamente che in questo modo avrei potuto assicurarmi un certo grado di simpatia da parte di Ssalmertz che non avrebbe di certo guastato. Ci siamo quasi ormai, ma toglimi una curiosità, su che genere di veleni possiamo fare affidamento?
    Una volta giunti al salone, ritrovando Kamine rivestita e decisamente meno sofferente, tirai un sospiro di sollievo. Sembra che tu stia meglio... allora prima le presentazioni. Questa è Sal, una creatura legata a Febh, ci aiuterà nei prossimi incarichi. Lei è Kamine Ashimi, kunoichi del Suono! avrei detto, allungando un braccio verso la ragazza di modo che la lucertola le si potesse avvicinare, volendo, per interagire con lei. Mi sarei fatto raccontare del tatuaggio, ringraziando a mia volta Mozumi per il suo pronto intervento che aveva sicuramente salvato la vita a Kamine, ma dopo quelle prime battute che affrontai con un sorriso ed un'aria rilassata il mio sguardo si fece serio, quasi severo. Prima ho sorvolato sul fatto che tu mi abbia ignorato perchè comprendevo l'urgenza di agire, ma a questo punto voglio delle risposte. Ho bisogno di sapere dov'è andato Kato, se era in compagnia di Hebiko o chi altri e devo saperlo subito, abbiamo una missione da svolgere e potrebbero anche essere in pericolo per quello che ne sappiamo. A tal proposito, tieni... dissi porgendo la ricetrasmittente alla ragazza Me le ha fornite Febh, con queste potremo tenerci in contatto anche in caso dovessimo separarci. Avrei quindi riportato le iridi cerulee sull'anziano, aspettando una risposta solo per continuare poi chiedendo dell'inchiostro che aveva chiamato Jigoku. Questa volta l'avrei strizzato fino all'ultima informazione disponibile, sempre che non ci avesse pensato Kamine naturalmente.

    Era arrivato il momento di decidere sul da farsi, presi quindi congedo dall'uomo ed una volta assicuratomi che non potesse più sentirci avrei parlato con un tono di voce più flebile possibile, giusto per farmi sentire dalla lucertola e la ragazza. Ho portato le droghe a Febh per analizzarle, come ti avevo detto, ed è saltato fuori che potrebbe esserci una pista. Pare che ci sia una serra, nei vicoli del Quartiere, in cui viene coltivata una varietà speciale di felce rossa. Ora, io pensavo di radunare il gruppo e fare un salto a vedere come stanno le cose, ma l'amministratore non ritiene necessario andarci in molti, per questo ci ha fornito il supporto di Sal, è bravo nelle infiltrazioni. Mi sarei preso una pausa, lasciando il tempo di riflettere ai due. Ora son tre le opzioni che vedo: andare alla serra e fare una perlustrazione preliminare, intanto gli altri andranno sicuramente dal capo a fare rapporto ed avremo modo di metterci in contatto con loro tramite i comunicatori; oppure torniamo in ufficio ed aspettiamo che tornino; come ultima scelta possiamo seguire le tracce dello Yotsuki sperando di trovarlo, ma penso che in questo caso finiremmo solo per rincorrerci. Che ne dite voi due?

    Amano Banryu

    Energia vitale: 30/30
    Vitalità: 8/8
    Ferite: Illeso.
    Chakra: 90/100
    Consumi del turno: nessuno.

    Commenti OT
    No comment.

  15. .

    Amano
    La Torre, post VI

    Alzai appena in tempo lo sguardo, inutilmente data la totale oscurità, ma quell'attimo mi diede la consapevolezza di aver fallito in maniera elementare e giusto un secondo più tardi con una presa ferrea il jonin mi sollevò da terra, trascinandomi verso quella che parve l'uscita dal labirinto di ombre. Che stupido, ed a un passo dalla fine poi! Ascoltai senza repliche il Takatsui, annuendo di tanto in tanto, avevo capito quello che voleva dirmi e sicuramente non avrei dimenticato la lezione appena appresa.
    Ero ridotto ad uno straccio, la poca luce che penetrava tra le assi di legno della casupola mi permise di fare un veloce check up delle mie condizioni e tra lividi, escoriazioni, sudore e stanchezza avevo l'aspetto di un barbone, per non parlare poi delle macchie che l'umido aveva lasciato sui vestiti laceri. Il bagno di luce mi accecò, sollevai le mani a protezione delle iridi azzurre, stropicciandomi gli occhi in attesa che si riabituassero a quel livello d'illuminazione, mentre la Vita della strada ebbe un effetto quasi di disorientamento nell'immediato. Mi ritrovai così al centro della vita frenetica del villaggio del Suono, con persone che di sottecchi mi squadravano per il mio aspetto malconcio ed un uomo, non meglio vestito che mi porgeva una striscia di carne salata. Sorrisi, affrettandomi ad afferrare il cibo offertomi Mi sembra di non mangiare da una vita! Ancora in silenzio mi mossi per seguire il ninja, al pari di un cucciolo che tenta di tenere il passo, mettendo una passione nello sgranocchiare quel pezzetto di carne che aveva quasi del commovente. Ero raggiante.

    Dopo il fallimento della prova, complice anche l'atteggiamento indecifrabile del ninja, mai mi sarei aspettato quella semplice domanda una volta giunti in una corte, all'interno di un piccolo complesso di abitazioni che pareva inabitato, un ottimo posto per non esser disturbati da sguardi indiscreti. Ancora con la dura fibra della carne tra i denti non persi tempo neppure a pensare Taijutsu! .

    ...


    Allungai una mano, poggiandola sulla schiena muscolosa di Shinken, prima che questi potesse voltarsi a guardarmi, il movimento accelerato della nuova jutsu che avevo acquisito mi aveva fatto sparire dalla sua vista per qualche istante, ma ero certo che i suoi sensi sapevano già dove mi trovassi. La ringrazio per la preziosa lezione alla Torre e per questo regalo, Maestro Il tono era serio e rispettoso, sapevo che avrei dovuto dirlo prima di concludere quell'incontro o avrei avuto un rammarico per il resto della vita nei suoi confronti, sarebbe stato difficile trovare un'occasione simile per esprimere qualcosa di intimo ad una persona che in poco tempo avevo imparato a rispettare se non altro per l'aiuto che mi aveva concesso.
    Tornai quindi a sorridere, alleggerendo il pathos della situazione Ormai il sole sta calando, sarà meglio che vada ad incontrare quel pazzo di un Amministratore, giusto per capire che ne è stato della spada di mio padre e del grosso Mikawa. Ci si vede in giro! Due dita alla fronte, una caricatura di un saluto militare prima di congedarmi.
1351 replies since 3/4/2005
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