Posts written by Yusnaan

  1. .

    La Famiglia Igashi

    La peggior squadra mai vista


    Tra la fredda brezza notturna ed il cielo limpido, il viaggio sarebbe proseguito meravigliosamente per Kiyomi, se non fosse stato per quei disperati raccattati fuori al Gate, che le fecero realizzare di aver fatto un grosso errore.
    Dovevo lasciarli a piedi. Un orbo, una ba-ba-balbuziente, uno che si definisce "discretamente furtivo" e un tossico. Ma perchè tutti io devo trovarli, i pazzi?
    La donna non si scomodò a leggere il biglietto su cui la sunese scrisse i suoi appunti, tanto meno avrebbe condiviso con gli altri ciò che era capace di fare in combattimento; era già tanto che avesse accettato di portarseli dietro, non essendo molto avvezza alla collaborazione, specie con estranei che si sarebbero potuti rivelare degli psicopatici. Cioè...più psicopatici.
    Perdonatemi se non condivido con voi, ma non lo trovo necessario. Avrebbe detto, voltandosi leggermente perchè potessero vedere il suo volto e tornando poi rivolta in avanti, aggrappata al suo fedele animale.
    E non sono mai stata una fan dei pigiama party. Avrebbe voluto dirlo ad alta voce, ma per amor della pace non volle sembrare eccessivamente odiosa; quei tizi potevano di certo tornarle utile per salvare Dorian, aveva bisogno di loro.

    Arrivati al porto, il povero pennuto costretto a portare quella ingrata comitiva, potè finalmente riposarsi, e Kiyomi lo lasciò libero di andare a brucare e cacciare piccoli animali nelle vicinanze; la ragazzina balbettante, intanto, si lasciò impressionare alla vista degli schiavi all'opera, sotto lo sguardo irritato della Saito. Oramai l'aveva presa completamente in antipatia, odiando a morte quel suo problema lessicale che si sarebbe potuto risolvere con un po' di buona volontà, dal suo punto di vista. Kiyomi era del parere "se non ti sai esprimere correttamente, evita di parlare", ma quella bamboccia sembrava non voler proprio chiudere la bocca.
    Neanche la vista dell'uomo malandato, che sembrava quasi uno zombie, scompose la kunoichi originaria di Oto, che rimase ad ascoltare le spiegazioni di quest'ultimo in merito alla situazione. Si era immischiata in una faccenda decisamente più grande di quanto avesse immaginato, tra fazioni in lotta e un'intera organizzazione criminale da stanare; di sicuro le informazioni che avevano a disposizione erano molto esigue, ed assaltare la fortezza così senza una minima preparazione sarebbe stato da incoscienti, quindi, malgrado le facesse schifo l'idea, si ritrovò ad essere d'accordo con l'irritante balbettìo della sunese.
    Sì, va bene, anche io concordo con Tina Parlantina, andiamo al villaggio del Pane. Almeno potremmo anche riposarci, avendo passato la notte in bianco, ce l'avranno una taverna, un b&b, no? O potremmo anche separarci per esplorare i 2 villaggi contemporaneamente, a mio avviso.
    Come se non bastasse, il tossico avanzò nuovamente la proposta di esporre le proprie abilità agli altri, così da potersi coordinare meglio, ed a quel punto Kiyomi non potè far altro che cedere a quello stupido rituale che andava fatto in ogni missione.
    Ahh e va bene. Io per combattere uso le spade ed i genjutsu. E se ci separiamo, io vengo con te. Avrebbe aggiunto, indicando proprio l'uomo che aveva perso la figlia, perchè benchè facesse uso di droghe, era forse il partner più normale di quella combriccola.
    Una volta presa una decisione, prima di avviarsi, Kiyomi avrebbe cercato di individuare nelle vicinanze un piccolo animale come uno scoiattolo od un passero, iniziando poi a cantare dopo aver preso fiato ed impostato il diaframma. [Tecnica]Schiavo Devoto
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Melodia (5)
    L’illusione si attiva se la vittima, un qualunque animale non ostile, senziente o controllato, ascolta una melodia cantata dall'utilizzatore. Si creerà un legame tra le 2 parti e l’animale si sentirà costretto a seguire l’utilizzatore ed obbedire ai suoi ordini per 24 ore. Insetti e altri animali di dimensioni simili o inferiori non sono considerati come potenziali vittime.

    La vittima sarà collegata mentalmente all'utilizzatore e sarà in grado di capire il linguaggio dell'utilizzatore. La creatura avrà statisteche bianca e potrà muoversi in un raggio di un chilometro dall'utilizzatore; superato questo limite, il legame si spezza.

    La vittima può eseguire compiti semplici, a discrezione del QM. La vittima non può effettuare azioni offensive o intralciare uno scontro, e non può essere usata per compiere azioni sleali e antisportive.

    E' possibile stringere un solo legame per volta; se viene stretto un nuovo legame, mentre ve ne è un altro attivo, il primo verrà cancellato.

    Una volta sciolto un legame, la vittima tornerà al suo habitat naturale. L'efficacia è pari a 30.
    Tipo: Genjutsu -
    Sottotipo:
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]


    Se il tutto fosse andato come sperava, avrebbe allungato la mano fino a far salire sul suo palmo l'animale richiamato, parlandogli poi con tono dolce, come se potesse capirla.
    Seguici, perlustra la zona in cui passiamo ma mantieniti ad una certa distanza. E se vedi qualcun altro oltre a noi, torna subito ad avvisarmi. Grazie. E detto questo, lo avrebbe lasciato andare a svolgere il suo compito, sicura di avere un po' più le spalle coperte nel caso in cui ci fossero stati nemici nei dintorni.

    OT/ Ovviamente il chocobo viene lasciato indietro. /OT

    Chakra: 67/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  575
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Radice di Giunzione × 1
    • Tessen × 1
    • Kaiken × 1
    • Nacchere × 1
    • Sai × 2
    • Abito Kusa × 1
    • Ocarina × 1
    • Lame della Rosa × 1

    Note
    ///


    Edited by Yusnaan - 8/3/2020, 22:31
  2. .

    Scontro Improvvisato


    Nemici per la pelle VI


    Il guardiano delle mura di Kiri era ormai allo stremo. Aveva consumato grosse quantità di chakra in pochissimo tempo ed aveva subìto non pochi danni da quel ragazzo che per qualche motivo voleva morto. Lo conosceva, eppure non riusciva a trattenere il suo istinto di attaccarlo, ma non poteva restare immerso in quell'acqua per sempre, così, dopo aver aspettato qualche istante per essere sicuro che il suo nemico non fosse nelle vicinanze, risalì lentamente la colonna di pietra che aveva davanti ed uscì allo scoperto, così da non rischiare di fare la fine dell'aragosta. [Nota]Non essendo l'acqua in movimento (tipo fiume), ma statica, considero molto lenta la diffusione del veleno all'interno del laghetto. Tornò a respirare, il più silenziosamente possibile, ma avvertiva ancora la morsa di quell'eccessivo calore avvolgerlo, soprattutto sugli occhi e le ferite ancora aperte.
    Non aveva tempo da perdere, però, doveva solo pensare in fretta a come agire, gli serviva un piano rapido e semplice da eseguire; purtroppo ancora non era in grado di richiamare un'altra volta il chakra del demone, si sentiva ancora troppo debole, ed il suo avversario era fin troppo forte per le sue normali potenzialità, ma forse avrebbe potuto temporeggiare ancora un minuto. Una volta deciso il piano d'azione, in un attimo compose ancora una volta i sigilli necessari per creare 2 cloni al suo fianco, e subito dopo rifece la stessa cosa, andando a creare altri 2 cloni, continuando intanto a mantenere la densa nebbia che li circondava. [Tecnica 1, 2]
    4 Cloni. Equipaggiamento: wakizashi x1, guanti rinforzati x1, kunai x2
    Non c'era bisogno di dire nulla, sapeva già cosa fare e di conseguenza anche i cloni lo sapevano, avendo ereditato i suoi pensieri, quindi senza attendere oltre, uno di loro si lanciò il più velocemente possibile verso l'ultima posizione in cui avevano visto il nemico, ma non trovando nessuno anche per via della poca visibilità. [Azione 1]
    DOVE SEI?? Il clone urlò, apparentemente in cerca di Fudoh, ma quello era nient'altro che il segnale per far procedere gli altri Ryuu al loro piano B. Fu in quel momento, infatti, che gli altri 3 cloni si sparpagliarono sulle rocce vicine per ampliare le possibilità di trovare il loro nemico, [Abilità] [Azione 2] ma non trovandone traccia, l'originale sciolse la tecnica, lasciando che la nebbia si dissolvesse e facesse uscire allo scoperto tutti i combattenti, compresa la tartaruga che per un paio di istanti mandò in confusione i Mizukiyo quando finalmente individuarono il loro nemico.
    Il piano però andava concluso, e facendo appello al loro chakra, tutti i Ryuu presero al volo un kunai dal proprio porta-armi e lo lanciarono contro il ragazzo che avevano intenzione di uccidere, 2 mirati alla testa, 1 alle mani e 2 alle gambe. [Azione 3]
    Essendo tutti i Ryuu apparentemente identici all'originale, compresi di ferite, vestiti zuppi di acqua e medesimo (apparente) equipaggiamento, sarebbe stato molto complicato per Fudoh riconoscere quello vero. Cosa avrebbe fatto, quindi?
    Chakra: 7/75
    Cloni: 7/8
    Vitalità: 6.75/15.5
    En. Vitale: 18.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 450
    Velocità:  525 > 475
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525 > 475
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Movimento
    3: Lancio Kunai
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Cloni Acquatici
    2: Cloni Acquatici
    Equipaggiamento
    • Cartabomba I × 0
    • Spiedi Potenziati × 0
    • Wakizashi × 1
    • Kunai × 0
    • Marchingegno ad Acqua × 3
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 0
    • Guanti Rinforzati × 1

    Note
    ///

  3. .

    Cruella Saito

    Cacciatori in Rivolta IV


    Kiyomi si pietrificò a fissare il ragazzino di Oto e Pei Pei strinse forte le labbra, quando questo diede sfacciatamente del "tu" alla donna, e solo quando ebbe finito di rivolgerle la parola, quest'ultima tirò un grande respiro ed andò a sedersi lentamente su una poltrona lì vicino.
    Ok... Iniziò a parlare molto lentamente, con un tono apparentemente calmo, ma che nascondeva un brutale istinto omicida. ...prima di tutto, non voglio sapere da chi hai imparato l'educazione, ma rivolgerti con quel tono ad una persona più grande di te, nonchè la tua richiedente della missione, nonchè il tuo caposquadra...è considerato immensamente offensivo.
    Per questa volta ci passerò sopra perchè sono una Signora...ma, per il tuo bene, ti consiglio di non giudicarmi dall'aspetto, perchè sono una kunoichi da molto tempo prima che tu iniziassi a pensare "oh, da grande voglio fare il ninja"...e posso farti a pezzi e passarla liscia in modi che neanche immagini.
    Non avrebbe accettato repliche, riprendendo immediatamente fiato e, sempre con voce apparentemente calma, avrebbe proseguito col rispondere alla sua domanda.
    Riguardo la missione...il mio compito è riuscire a concludere un grosso affare con dei pezzenti che in questo momento si trovano qui nell'hotel, dei cacciatori che hanno deciso di voler cambiare i termini di un accordo preso in precedenza. Gentaglia della peggior specie, ma che mi procurano il miglior pellame del Paese per la mia attività sartoriale.
    Vi chiedete quale sia il vostro compito? Starmi vicino per farmi apparire quanto più ricca e potente possibile. Più questi signori si sentiranno intimiditi dalla mia ricchezza, più vorranno fare affari con me.
    La sua voce eloquente continuava a scandire parola dopo parola il suo piano, di cui andava molto fiera.
    Avrei potuto portare 2 dei miei dipendenti con me, al posto vostro? Naturalmente. Avrei potuto scegliere 2 chunin per farmi da scorta? Assolutamente sì. Ma ho deciso di prendere con me 2 ragazzini sconosciuti, perchè ho bisogno di 2 apparenti schiavi che però sappiano cavarsela in una situazione di pericolo e possano tornarmi utili. Si deciderà tutto questa sera, e durante la cena dovrete dimostrare di essere abili quanto basta per individuare tra la folla tutti i cacciatori e conoscerne il numero esatto, e sapere dove alloggiano...perchè, come vi ho detto, si tratta di gentaglia...e nel caso le cose si mettano male, potremmo dover fare dei tagli al loro personale. Letteralmente. Adesso vi è più chiaro?
    C-certo K-Kiyomi-sama
    Una volta che la donna ebbe chiesto ad entrambi di mostrare i loro abiti per la serata, Pei Pei estrasse dal suo zaino un raffinato abitorBVaG1bT-x-AeCVGAAH76YieOTE411 in stile cinese, che soddisfò abbastanza le aspettative della Saito, mentre lo studente si presentò con nient'altro che un pantalone ed una maglia, cosa che la fece ovviamente irritare. Oh, per l'amor del cielo, metti via quella roba. Disse, andando ad aprire il suo trolley e tirandone fuori una pregiata stoffa ricamata con disegni dorati. Per fortuna avevo immaginato che non avreste portato qualcosa di adeguato. Ti cucirò qualcosa al volo e te lo farò recapitare più tardi. Alza un po' le braccia. Disse, avvicinando la stoffa al busto di Kyuke ed aspettandosi che eseguisse l'ordine, squadrandolo per qualche secondo dalla testa ai piedi per prendere mentalmente le misure del suo corpo, grazie al suo occhio allenato.
    A quel punto li avrebbe finalmente lasciati liberi di andare a riposarsi nella loro camera, posta appena dopo la sua, ma non appena il ragazzo varcò la soglia...Ah, Kyuke... un rapidissimo kunai gli sarebbe passato a pochi millimetri dalla faccia mentre questi si sarebbe voltato per guardare la donna, andandosi a conficcare nella parete alle sue spalle con una forza che egli al momento poteva solo sognare di avere. Comportati come si deve al ricevimento o la prossima volta mirerò in mezzo ai tuoi occhi. E detto ciò, avrebbe richiuso la porta.

    La camera dei 2 ninja si trovava poco più avanti nel corridoio, rispetto a quella di Kiyomi, ma era decisamente molto più minimalista nell'arredamento: una semplice camera doppia, con 2 letti matrimoniali ed un solo bagno, elegante ma semplice. L'hotel infatti, abituato ad accogliere gente a piamente abbiente, offriva ai vari clienti più facoltosi delle camere per la loro servitù, dotate dell'essenziale.
    Come suo solito, Pei Pei era su di giri per l'entusiasmo, sorridendo a 32 anni e gettandosi sul letto. No, dico, ma ti rendi conto di dove siamo? Questo è il top! Voglio diventare come la signorina Kiyomi, un giorno, e frequentare questi posti fantastici.
    Allora, facciamo così. Verso le 20 vado a farmi un bagno e inizio a prepararmi, se ti sta bene puoi lavarti o prima o dopo. Purtroppo mi ci vuole tempo per truccarmi e asciugarmi i capelli, sai com'è.
    La ragazzina ordinò qualcosa di leggero per pranzo, per poi farsi qualche ora di sonno per riprendere le energie, fino al momento in cui si preparò in modo impeccabile per la serata e fu pronta ad uscire. Un'ora prima dell'appuntamento, un inserviente bussò alla porta della loro camera e consegnò allo studente un completorBVaSlvYVbeAISHoAACFp7f4p34696_0 molto raffinato, accompagnato da un biglietto che diceva solo "Non sgualcirlo".
    Alle 21.30 in punto, Pei Pei si sarebbe trovata difronte all'ascensore, in compagnia di Kuyke, ed entrambi avrebbero potuto ammirare la ricca donna uscire dalla propria stanza in tutto il suo splendore. Avanzando lungo il tappeto rosso con eleganza principesca, sfoggiava uno dei suoi più preziosi abiti che aveva personalmente confezionato, un capolavoroElegante_1_0 di alta sartoria creato con la rarissima seta di Hoyu, impreziosito da file di perle e con un obi tempestato di cristalli e minuscole gemme; i capelli erano intrecciati in una signorile acconciaturaHairstyle-Tutorial-for-Traditional-Chinese-Hanfu-Dress-7_0, tenuta insieme da fermagli e spilloni d'oro, mentre il viso era coperto di un velo leggero di trucco che ne rimarcava i lineamenti perfetti, e tutta la sua figura era adornata con pochi gioielli di diamanti o zaffiri.
    Una volta in ascensore, Kiyomi diede le ultime disposizioni ai 2 ragazzini, per assicurarsi che non combinassero guai.
    Due cose: non dimenticatevi di restare 2 passi indietro e non utilizzate chakra per alcun motivo. La sala sarà ovviamente sorvegliata da ninja sensitivi pronti ad intervenire, quindi fingete di divertirvi e fate il vostro lavoro senza dare nell'occhio. Avrete all'incirca mezz'ora di tempo prima dell'inizio della cena. Buona fortuna. E non fate cazzate.
    E non appena le porte dell'ascensore si schiusero, Kiyomi avrebbe proceduto spedita fino all'enorme sala dei ricevimenti.

    Ballroom_0


    La sala era immensa ed ovviamente molto chic, colma di gente dell'alta società che era intenta a sorseggiare champagne in piedi, mangiare ai tavoli o danzare sulle note suonate dalla piccola orchestra che si esibiva sul palco. Entrando, Kiyomi si fece largo tra gli ospiti dell'hotel, prendendo un calice di champagne dal vassoio di un cameriere e salutando le varie persone di sua conoscenza, le quali sembravano piacevolmente sorpresi della sua presenza.
    Capitano, che piacere rivederla. Kiyomi-sama, che sorpresa trovarla qui, siete più bella che mai. Adulatore. Principessa Min! Quanto tempo... Saito-san. Ho visto la sua nuova collezione, adoro il suo stile. Lei mi onora. E si ricordi che i suoi ordini hanno sempre la precedenza. Ordinerò qualcosa quando mi rivelerà il segreto della sua pelle così luminosa. Oh, allora è presto detto: faccio il bagno nelle lacrime dei miei concorrenti ahahah Ahahah
    Tra una chiacchierata e l'altra, si avvicinò infine alla donna un uomoHjmNgPJ alto e muscoloso, con una barba molto curata e che indossava un elegante kimono, ma il suo volto segnato da battaglie passate e le mani ruvide e callose, tradivano la sua appartenenza ad una classe ben più inferiore di quella in cui era attualmente immerso. Kiyomi-sama... Oh, Ketsuke-sama...che eleganza. Per voi questo ed altro. L'uomo la salutò con un profondo inchino. Permette questo ballo? Disse, non appena l'orchesta iniziò una nuova canzone. Mi sarei offesa se non me lo avesse proposto.


    Sulle dolci note della melodia, Kiyomi e quell'uomo si portarono al centro della pista e si unirono alle danze. La ragazza prese il ritmo ed iniziò a muoversi leggiadramente, sfoggiando le proprie doti di ballo, sviluppate in anni e anni di esercizio, e la propria innata grazia, attirando così gli occhi della gente intorno a lei.
    Nel frattempo, Pei Pei aveva iniziato la sua ticarca, sorseggiando anch'ella dello champagne mentre si aggirava tra i tavoli, sperando che Kyuke facesse lo stesso. Ma lui cosa avrebbe fatto per svolgere il compito affidatogli?
  4. .

    Dimostra Chi Sei


    Si Parte


    Era passato del tempo da quando Ryuu era andato a dare il benvenuto al nuovo mizukage ed a volte ancora si tormentava per ciò che gli aveva detto; certo, l'uomo mascherato sembrò felice del suo ritorno in servizio, ma lo aveva anche completamente demolito per la faccenda di Neko. Non era andata per niente bene e, come se non bastasse, Kensei aveva spiattellato difronte all'altro ninja presente che Ryuu fosse il jinchuuriki del Sanbi. Non che dovesse restare per forza un segreto, ma preferiva decidere lui a chi dirlo, era una cosa personale, dal suo punto di vista.
    I giorni trascorsero normalmente, fino a quando una mattina, mentre si trovava ancora sotto le lenzuola e la sua mano destra stava scendendo per svolgere il suo lavoro mattutino, un battito d'ali contro la finestra chiusa, lo fece letteralmente saltare giù dal letto; niente da fare, non si poteva stare un attimo tranquilli in quel villaggio, che un pipistrello ti bussava alla finestra in pieno giorno mentre tu eri intento a reggere un lenzuolo per coprirti le pudenda nude.
    Non ebbe neanche il tempo di aprire la finestra, però, che l'animale era già volato via, accorgendosi della busta che aveva lasciato quest'ultimo solo quando si affacciò al balcone per controllare se avesse lasciato qualcosa da mangiare che attirasse fauna selvatica. Dopo averlo osservato perplesso tra le mani per un paio di secondi, finalmente aprì quella singolare lettera; poche parole vi erano scritte, ma bastarono a rispondere a tutte le domande del genin, che in un primo momento aveva pensato che avessero terminato i corvi all'ufficio postale. Oooohhh....diamine, mette i brividi. Ma non poteva usare la carta bianca? Costa anche meno, lo fa proprio apposta. In effetti gli fece strano leggere frasi bianche su sfondo nero, ma la cosa importante era che il giorno della partenza era finalmente stato fissato. E anche richiudere la finestra per evitare denunce per atti osceni in luogo pubblico.


    Il genin non stava più nella pelle all'idea di partire, era da molto che non veniva convocato per una missione ufficiale, specie per una così importante con il Mizukage in persona, e quella in particolare era la sua unica possibilità per far colpo su di lui.
    Il loro rapporto non era partito nel migliore dei modi, mostrando una certa immaturità nei pochi minuti in cui si si erano conosciuti, ma il giovane era pronto a riscattarsi: niente Neko, niente cazzate ed agire a sangue freddo in qualsiasi situazione, gli avrebbe dimostrato davvero come fosse in grado di svolgere un compito con la massima serietà e professionalità. Motivo per cui non si sarebbe fatto trovare nemmeno impreparato al freddo di Azumaido, andando immediatamente a comprare il vestiario adatto: non era abituato a vestirsi eccessivamente pesante, ma seguendo i consigli delle nonne (già state su quell'isola in passato, per svolgere delle missioni), si procurò un giubbottoNew-Men-Winter-Jacket-Mens-Winter-Coat-Mens-Winter-Parkas-Men-Faux-Fur-Lined-Hoodie-Winter_0 blu con pelliccia sintetica all'interno, degli spessi guanti del medesimo colore, un paio di pantaloni neri antivento e dei pesanti stivaliVancat-Winter-Warm-Plush-Fur-Snow-Boots-Men-Ankle-Boot-Quality-Casual-Motorcycle-Boot-Waterproof-Men, anch'essi foderati di pelliccia sintetica all'interno, mentre nello zaino, oltre ai viveri ed un acciarino (che non si sa mai) aveva un passamontagna e dei guanti di riserva.
    Arrivando al molo designato, notò che Fudoh era già lì e già immaginò le 2 povere nonne in pasticceria, a dover gestire tutto da sole e mandando lo sfortunato marito di una delle 2 a fare le consegne.
    Fudoh-kun! Allora si parte? Disse, avvicinandosi a lui, sorridente e con fare amichevole. Dopotutto, ormai si conoscevano da parecchi mesi e per Ryuu sarebbe stato assurdo mantenere un rapporto formale con quello che considerava un amico, oltre che un dipendente, sempre che l'altro fosse stato dello stesso avviso.
    Non gli ci sarebbe voluto molto a capire il motivo per cui l'altro genin non fosse già salito a bordo, udendo urla e strani rumori provenire dall'interno della nave, suoni che gli provocarono soltanto un'assoluta voglia di non impicciarsi degli affari degli altri.
    Ahmm...che dici, meglio aspettare qui e far finta di nulla? Disse, un po' imbarazzato dalla situazione.
  5. .

    La principessa venuta dal mare


    Il ninja speciale


    Della faccenda all'ufficio guardiani, Ryuu tentò di non pensarci, andando avanti nelle ricerche, ma il ragazzo di Oto continuò ad insistere nel voler controllare ogni singola nave del porto, sembrando completamente sordo alle spiegazioni del genin; ormai il kiriano iniziò ad esasperarsi per quel comportamento infantile, ma non volendo offenderlo, assecondò sorridendo le sue obiezioni e la sua uscita sul volergli parare il culo. Ehhm-va bene, grazie.
    Che disagio essere guardiano e dover avere a che fare con la gente. Oramai era quasi del tutto convinto che quella non fosse un recita, specie quando, mentre entrambi erano impegnati ad ispezionare la nave in cerca di indizi o prove del misfatto, quello si lasciò distrarre da Neko che intanto stava giocando per i fatti suoi, fermandosi e ridendo della scena, con in mano intanto un dildo che si poteva solo immaginare in quai oscuri anfratti era stato.
    Quando Ryuu trovò infine il tonico, l'otese confermò che gli apparteneva, ma sotto gli occhi attoniti del genin, lo mandò giù senza pensarci 2 volte.
    Ma......perchè l'hai mangiato? Siamo in cerca di prove per dimostrare la tua innocenza e tu te le mangi?
    Che lo avesse fatto per nascondere qualcosa? Magari era davvero colpevole e lo stava solo prendendo per il culo? La faccenda era diventata particolarmente frustrante per il capo dei guardiani. non sapeva proprio più cosa pensare di Tasaki, ma almeno, poco dopo, fu lui a trovare una svolta nelle indagini.
    Come?! Chi è? Dov'è adesso?
    Tramite la tecnica che utilizzò coi gabbiani poco prima, infatti, il chunin rivelò di aver intercettato una ragazza salire sulla barca misteriosa, la stessa che i guardiani credevano fosse abbandonata, ma sulla quale avevano lasciato ugualmente gli oggetti che conteneva, nella speranza che il proprietario si facesse vivo per recuperarli. Non appena sentì che una strana ragazza si era fatta viva per prendere delle cose a bordo, scattò immediatamente verso il ponte superiore per scendere dalla nave ed intercettarla, ma venne fermato dalle parole immediatamente successive di Tasaki, voltandosi a guardarlo.
    Facciamo così. Io resto qui, a interrogare sta gente. Tanto non mi muovo fino a quando resto sulla nave. Tu invece vai a quella ragazza e chiedile come mai ha preso dei frutti dalla sua barca e ispezionala di nuovo. Magari nei frutti c'è la droga. Non si sa mai. Ok?
    Ehmmm...sì, ok, tu resta qui e continua ad ispezionare. Ma non ti fare male. Neko-kun, resta qui con lui. Disse in ultimo, rivolgendosi al leopardo, che intanto cercava di stanare il topo sotto un armadietto.
    Se è qualcosa fammi sapere, che ti paro le chiappe. Ok? Certo, tranquillo. Gli rispose, sorridendo per non scoraggiare il suo intrepido spirito combattivo, prima di correre su per le scale e precipitarsi giù al porto. Poverino, però. Sembra anche un bravo ragazzo, è un peccato.
    Ryuu scese sul molo, ma della ragazza proveniente dall'altra parte del porto, non sembrava esserci traccia, senza contare che non sapeva nemmeno come fosse fatta; dirigendosi al gate, dove 2 guardiani erano impegnati perquisire delle persone prima di lasciarle partire per le loro mete.
    Sì, è passata un paio di minuti fa, aveva solo della frutta con sè. E un remo, ha detto che non voleva lasciarlo incustodito sulla sua barca. A quanto pareva, Tasaki aveva detto il vero, e Ryuu era sempre più intrigato dalla situazione, volendo scoprire a tutti i costi chi fosse quella ragazza e perchè fosse arrivata a Kiri, ma rimase alquanto deluso dal seguito della conversazione.
    E non le avete chiesto con quale barca fosse arrivata.
    Ahm...Ha detto di venire da un'isola qui vicino e di essere passata per fare delle compere, l'abbiamo perquisita, davvero, sembrava apposto. Sì, non era sicuramente di queste parti, ma non sembrava avere brutte intenzioni.
    Quelle cose le ha prese sulla barca abbandonata! O le ha rubate o è lei la proprietaria, come avete fatto a lasciarla andare così? Purtroppo per lui, i guardiani stavano badando a molta più gente del solito e non avevano di certo potuto tenere d'occhio una persona qualsiasi, non avendo fatto caso a dove si fosse diretta all'interno del villaggio. Non sarebbe stato facile rintracciarla, specie con la nebbia che come sempre invadeva le strade.
    Nel frattempo, Tasaki avrebbe potuto continuare ad controllare la nave deserta, ma oltre a diversi oggetti di uso comune, non avrebbe trovato altri indizi o sostanze sospette. Anche Neko, dopo essersi stufato di dare la caccia al topo, si mise ad annusare in giro per cercare gli odori strani che tempo prima lo avevano fatto cadere in un trip allucinogeno, ma nulla, non ce n'erano tracce a bordo, ma non era detto che non ce ne fossero stati.
  6. .

    La Bella e l'Oni

    Il Paese delle Valli


    Il vagabondo non fu in grado di contrastare la velocità superiore di Kuso, che lo prese in pieno volto con il suo palmo e gli ruppe inevitabilmente il naso; lo strano tipo venne sbalzato via di un paio di metri, cadendo rovinosamente a terra, ma nonostante respirasse ancora, le corna infuocate erano sparite e non sembrava avere più intenzione di alzarsi.
    Dopo qualche attimo, un intenso fumo rosso fuori uscì dal corpo del moribondo e andò ad avvolgere il ninja cremisi, che avrebbe sentito una strana forza tentare di insinuarsi all'interno del suo corpo da ogni suo pertugio; in breve, avrebbe sentito una strana sensazione in tutto il corpo e la sua mente quasi annebbiata, che gli causò anche un vago mal di testa e un assordante fischio nelle orecchie. Il tutto durò circa 5 secondi e le spiacevoli sensazioni svanirono, lasciando posto soltanto ad un "sovraffollamento" di pensieri. Il ninja, infatti, oltre alle voci alle quali era già abituato a sentire nella sua testa, avrebbe percepito dei pensieri che non gli appartenevano ed una voce roca e mostruosa.
    In sequenza, vide l'oceano, come se lo stesse attraversando velocemente, arrivando ad una terra lontana, poi si spostò ad un panorama montano, una gola profonda e deserta con un antico e malridotto arco nel mezzo, e successivamente vide un villaggio rurale; nel mentre, l'empia voce urlò imprecazioni e bestemmie piuttosto colorite, prima di maledire Kuso e tutti i suoi avi.
    Il fumo rosso fuoriuscì nuovamente dal suo corpo (e così anche la voce assordante), ed andò a condensarsi in una palla di fuoco che per qualche istante schizzò in aria, a destra e a manca, allontanandosi di diverse decine di metri, per poi tornare a schiantarsi poco lontano dal ninja; lì, le fiamme presero una forma umanoide ma spaventosamente grande (oltre 3 metri di altezza), e la voce che aveva sentito prima si rivolse direttamente a lui, quasi implorandolo.

    AIUTACI, PER FAVORE...UCCIDI IL CUSTODE...ED OTTERRAI UN POTERE INIMMAGINABILE....CONSEGNACI LE CHIAVI E IL MONDO SARA' TUO...


    Subito dopo, la figura esplose e le fiamme si dissolsero nel nulla.
    Controllando l'uomo che lo aveva attaccato, ormai spirato, Kuso non avrebbe trovato nulla, se non 2 spiccioli ed una vecchia chiave; non aveva altri indizi, tranne un pensiero che aveva assorbito dall'entità: il luogo che aveva visto nelle visioni si trovava nel Paese delle Valli, mentre un nome gli sarebbe rimasto impresso nella mente, "Pariki". Che avesse voluto seguire o meno la richiesta, la decisione spettava solo a lui (ma tanto ci va lo stesso, perchè sì).


    In un luogo molto lontano da lì (presumibilmente), non molto tempo dopo, nel freddo e cupo Villaggio della Nebbia accadeva ben altro che un sanguinoso scontro notturno; era l'alba ed i raggi del sole non erano ancora abbastanza intensi da perforare la fredda nebbia che avvolgeva le case, ma questo di certo non scoraggiava le attività del porto.
    Tra pescatori in arrivo dal mare e marinai in partenza per chissà quali viaggi, nonna

    Nonna_Ayaka

    e nipote si dirigevano, bagagli alla mano, verso il molo 7.
    Dai nonna, sbrigati, che perdiamo la nave.
    Quanta fretta Ryuu, la nave non scappa mica. Abbi pazienza, non sono più agile come quando avevo 80 anni.
    La dolce vecchina, seppur arzilla e ancora molto abile nelle arti ninja, non aveva certo la vitalità di quel ragazzo neanche ventenne, e con la dovuta calma procedeva lenta verso la nave che li avrebbe portati al Paese delle Valli.
    Poche navi si spingevano fino a quella lontana nazione, e le opzioni per arrivarci erano 2: spendere un patrimonio per noleggiare una nave privata o affittare una cabina nella nave mercantile che una volta al mese partiva dal Paese del Fuoco, passava per quello del The, dell'Acqua, del Miele ed arrivava infine a quello delle Valli. Approfittando della nave di passaggio in quei giorni, quindi, la donna decise di andare a far visita ad uno dei suoi fratelli che viveva lì, accompagnata dal nipote che non vedeva l'ora di esplorare un nuovo territorio e conoscere lo zio di sua madre, chiudendo il negozio per qualche giorno e regalando così anche un po' di relax ai suoi altri nonni.
    Dopo aver preso possesso della cabina assegnatagli, il potente fischio della nave annunciò la sua partenza. La giornata prometteva bene, e Ryuu non potè che passarla sul ponte, ascoltando appoggiato al parapetto il suono delle onde che si infrangevano sulla prua della nave, passando il tempo chiacchierando con sua nonna o leggendo fumetti come suo solito.
    Dalla Nebbia, ci sarebbe voluto un giorno esatto di viaggio per giungere al porto di Haki, un piccolissimo villaggio di pescatori, e da lì, con un altro paio di ore di viaggio si sarebbe potuto arrivare al pacifico villaggio di Pariki, il luogo dove abitava il parente dei Mizukiyo, e procedendo su quella tabella di marcia, sarebbero arrivati a destinazione di primo mattino.

    E VIA :hero:
    Ancora una volta puoi partire da dove vuoi e decidere come arrivi al paese del the. Se hai notato, partendo dal continente, incroci sicuro Ryuu sulla nave, ma per quello che ne so potresti trovarti già nel Paese del The, tanto sei un barbone, quindi sticazzi XDD A piacere tuo, ci vediamo lì! :ghu:
  7. .

    Cruella Saito

    Cacciatori in Rivolta III


    Finita la pausa, Kiyomi avrebbe riposto nuovamente le sue cose nella borsa che avrebbe poi porto a Kyuke, mentre Pei avrebbe ripreso le pesanti valigie; la ragazza si mostrò leggermente offesa quando l'otese la scacciò per evitare di parlarle, ma cercò poi di non badarci, essendo troppo impegnata a cercare di far bella figura con la sua momentanea datrice di lavoro.
    Forza, non manca molto, cercate di non perdere il passo. E detto ciò, in groppa al suo chocobo, avrebbe dato l'ordine di partire.
    Durante il tragitto, l'animale non avrebbe dato il minimo segno di stanchezza, al contrario di Pei Pei, che (tranne quando Kiyomi si voltava per controllare che fossero ancora dietro di lei) iniziava a sentire le gambe affaticate da tutto quel peso extra trasportato per così tanto tempo, come si potè notare dal sudore che le solcava la fronte ed un paio di volte in cui rallentò leggermente il passo; il cielo, inoltre, si rannuvolò un po' man mano che proseguirono il cammino, ed un lieve vento freddo li avrebbe investiti per tutto il resto del viaggio, ma Kiyomi sarebbe sembrata sempre impassibile, con lo sguardo rivolto in avanti.
    Infine, un po' prima del previsto sulla tabella di marcia, giunsero ai confini di Otafuku; all'apparenza un enorme villaggio che non aveva nulla da invidiare a Konoha in quanto a grandezza e ricchezza, e dotato anche di un grande porto sul lato opposto, ma con un lato nascosto, composto da criminalità organizzata ed una legalità del tutto relativa.
    La ricca giovane donna si diresse lentamente, facendosi largo tra le strade principali e sempre sul suo destriero piumato, nella parte ovest del villaggio, attraversando diversi quartieri sempre apparentemente più ricchi e raffinati, fermandosi infine in un piccolo maneggio, dove lasciò in custodia il suo chocobo. Da lì, ci vollero circa altri 5 minuti a piedi per ritrovarsi infine davanti al maestoso Sameho Hotel.


    Non ci sarebbe voluto certo un genio per capire che si trattava di un Hotel di lusso, uno dei migliori del villaggio e probabilmente del Paese del Fuoco, curato perfettamente in ogni suo minimo dettaglio e con un esercito di dipendenti impeccabili sempre disponibili e intenti a pulire e lucidare anche il più piccolo angolo.
    Prima di entrare, Kiyomi si sarebbe assicurata che i suoi 2 assistenti non la facessero sfigurare. Mi raccomando, restate sempre 2 passi dietro di me e non guardatevi troppo attorno. E non una parola finchè non saremmo in stanza, dovete dare l'impressione di essere miei dipendenti. Forse il termine più corretto sarebbe stato "schiavi", ma l'importante era assicurarsi che Kiyomi sembrasse più ricca e nobile possibile.
    Con una postura ed un'eleganza regali, la ragazza si avvicinò alla reception, ma non dovette pronunciare neanche una parola, che il dipendente la riconobbe immediatamente e fece un sincero inchino per salutarla.
    Bentornata Kiyomi-sama. Ha fatto buon viaggio? Il solito, un po' noioso. Rispose serenamente, con un leggero sorriso. Ecco le chiavi. Ha bisogno di un facchino? No, non serve, ho pochi bagagli questa volta. Kyuge, prendi le chiavi. Bene, allora. Buona permanenza. Una volta che l'otese avesse preso le 2 tessere plastificate che il consierge aveva poggiato sul bancone, Kiyomi si diresse verso uno degli ascensori, dove l'inserviente avrebbe atteso che tutti e 3 entrassero, prima di schiacciare il pulsante per l'ultimo piano. Il lungo corridoio del piano attico aveva la stessa atmosfera di super lusso della Hall, con un dolce aroma di lavanda di lavanda nell'aria ed un lungo tappeto rosso che lo percorreva in tutta la sua lunghezza.
    Kiyomi si fermò infine dinnanzi alla camera 418, e dopo che Ryuki ebbe aperto la porta, ella entrò e la richiuse non appena fossero entrati anche gli altri 2.
    Mettete pure lì i miei bagagli. Disse, indicando l'angolo vicino alla porta. La suite era ovviamente enorme e composta da più stanze, ed in quel momento i tre si trovavano nell'enorme ingresso/salone, arricchito con innumerevoli vasi di rose rosse.
    Allora... La Saito iniziò a parlare, mentre si tolse lentamente il mantello ed i guanti, poggiando il tutto su di un attaccapanni lì vicino. ...questa è la mia suite, voi dormirete in un'altra camera, qui accanto. Potete ordinare quello che volete, vi basterà spingere il tasto azzurro accanto alla porta ed arriverà un inserviente; per il resto, non mi importa cosa farete per passare il tempo, purchè non ve ne andiate in giro e vi facciate trovare davanti all'ascensore alle 21.30 precise. Mi raccomando, dovrete essere impeccabili: se vedo un solo capello fuori posto, ve ne tornate dritti a casa e la vostra missione potrà considerarsi fallita. Siamo intesi?
    Certo, Kiyomi-sama-
    Bene. Al ristorante potrete portare le vostre armi, ma solo quelle che potete nascondere tra i vestiti: qui sono tutti armati, ma nessuno deve darlo a vedere.
    Ora, se avete domande da fare, vi consiglio di farmele adesso, non avremo molto tempo per parlare, quando saremo a cena.

    Pei Pei non ebbe nulla da chiedere alla giovane donna, ma se Kuyke avesse avuto qualche dubbio o richiesta, avrebbe potuto tranquillamente esporlo, come era usanza fare prima di iniziare una missione.
    Successivamente, prima di congedarli, Kiyomi avrebbe chiesto di vedere l'outfit che i 2 ninja avevano scelto per la cena elegante che li attendeva, per essere sicura che fossero abbastanza per l'occasione.
  8. .

    Rinnovare l'equipaggiamento


    DESERT


    Il genin kiriano sorrise di nuovo difronte all'impacciata guardiana, mentre le consegnava le proprie armi, ma non certo un sorriso di derisione; si era trovato già altre volte a parlare con persone balbuzienti e non gli dava affatto fastidio, lasciandole finire pazientemente le frasi come se non avesse davvero un difetto di pronuncia.
    Ahm-in realtà nulla in particolare. O meglio, un'idea ce l'avrei, mi piacciono le armi da corpo a corpo, ma anche delle bombe più pratiche delle solite cartabombe mi tornerebbero utili, le uso spesso. Si sentì un po' strano a dirlo, ed in effetti, forse, non dava una bella impressione dire in giro che gli piacesse far saltare in aria le cose, ma evitò di specificare che cercasse anche qualche artigiano che potesse fabbricargli un tridente come quello del suo eroe preferito, provando un po' di imbarazzo a confessare ad una ragazza quel desiderio forse un po' infantile.
    Solo nel momento in cui la ragazza gli chiese del leopardo, si ricordò che Kurobaku era ancora lì ad osservare la scena.
    Oh! Bè, sì, lui è Kurobaku, mi sta accompagnando e mi aiuta a portare l'acqua. Non sono per niente abituato a questo caldo, se non bevo in continuazione potrei evaporare. Disse, quasi ridendo, ma sapendo che non era poi così lontano dalla realtà. Puoi controllare, se vuoi. Se la giovane guardiana avesse voluto controllare, Ryuu si sarebbe avvicinato all'animale ed avrebbe aperto per un paio di secondi la valvola di ciascun barile, per farne uscire quello che conteneva, e Ryugi avrebbe potuto notare come non contenessero altro che acqua (tranne una, che conteneva the freddo), ma se avesse voluto fare controlli più approfonditi, il genin non avrebbe avuto obiezioni.
    Successivamente, il genin avrebbe ripreso il discorso delle armi di cui era in cerca, particolarmente incuriosito dal DESERT. Ah, che dicevi sul DESERT? Mi sa che mi hanno parlato proprio di quello, ma non ci sono mai stato. Purtroppo conosco poco Suna, dovrò chiedere continuamente informazioni o trovare qualcuno che mi ci accompagni.
    Indirettamente, Ryuu tentò di chiederle di accompagnarlo lì: una guida gli sarebbe stata utile e non gli sarebbe dispiaciuto passare un altro po' di tempo con quella ragazza, che se si fosse proposta di farlo, si sarebbe ritrovata davanti un ragazzo visivamente contento. Sarebbe fantastico.
    Se la kunoichi avesse quindi accettato o avesse rifiutato facendogli notare che fosse impegnata a sorvegliare le mura, il Mizukiyo avrebbe in ogni caso tentato di estorcerle una specie di appuntamento, dandole un punto di incontro per andare poi, insieme, al DESERT. Magari possiamo andarci dopo che hai finito il turno, potrei aspettarti ad un bar o una taverna...se ne conosci una, perchè io no, non mi ricordo niente di Suna.
    In ogni caso, non se la sarebbe presa in caso di un rifiuto o se gli avesse semplicemente suggerito un posto in cui chiedere informazioni, al massimo mostrando un po' di dispiacere, ma era ancora tutto da vedere.
  9. .

    Scontro Improvvisato


    Nemici per la pelle V


    La combinazione di colpi dei 3 Ryuu sembrò funzionare, debilitando vagamente Fudoh, ma questi, dopo aver ingerito un tonico, tornò subito all'attacco. Il genin originale, intanto, iniziava a sentire che il chakra ed il relativo potere del Sanbi andavano affievolendosi: la sua mente stava lentamente tornando lucida, e con essa arrivò a farsi sentire pian piano anche l'affaticamento in tutto il corpo, per gli sforzi compiuti.
    Il nemico si mosse veloce, molto veloce, ed il Mizukiyo sapeva già che non sarebbe stato in grado di reagire, visti i precedenti, motivo per cui si preparò a difendersi richiamando tutto il chakra di cui necessitava, e nel momento in cui lo vide scattare dritto verso di lui, unì le mani per comporre il Sigillo del cane, alzando immediatamente una barriera d'acqua tra loro 2, così che il piede del suo avversario andò ad impattare violentemente contro la sua tecnica. [Tecnica 1]Muro rettangolare (Pot 50)
    *Vincolo Demoniaco infranto

    Subito dopo, dissolto il muro, Ryuu avrebbe visto avvicinarsi un secondo attacco al volto, ma nel tentativo di evitare quel colpo, cadde ancora una volta in quella trappola che gli costò caro: infatti, nel momento in cui tentò di frapporre il proprio avambraccio al pugno avversario, aiutandosi con del chakra [Demone, Turno 3]Forza +1, Riflessi +1
    Controllo Demoniaco: Forza e Resistenza +1, Velocità e Riflessi -1
    [Difesa 1], quest'ultimo lo prese alla sprovvista con un secondo pugno dalla direzione opposta, ormai inevitabile per lui. [Danno] Stordito nuovamente, come si era già ritrovato qualche minuto prima, quasi nello stesso punto, Ryuu perse per un istante l'orientamento, facendo un passo indietro e quasi scivolando dal supporto che lo separava dall'acqua, ed ebbe appena il tempo per accorgersi che il suo avversario era già saltato via, rivolgendo ancora una volta la mano aperta verso il Mizukiyo, che ormai aveva imparato cosa volesse significare; senza pensarci neanche una volta, si voltò istintivamente rivolgendo le spalle al ragazzo e tentò contemporaneamente di farsi scudo con le mani per coprirsi la testa dell'urto che non tardò ad arrivare, venendo di nuovo sbalzato via di qualche metro dall'energia magnetica che scatenò il suo avversario. [Difesa 2] [Danno]
    Stringendo i denti per il nuovo contraccolpo subito, si preparò ad atterrare sul duro terreno, ma con sua sorpresa, finì inevitabilmente in quella scottante acqua, e malgrado la temperatura non fosse così esageratamente alta come aveva creduto, risalì immediatamente a galla per uscire il più in fretta possibile da lì. Fu in quel momento che si rese conto che la sua mente non era più sotto l'influsso negativo del demone: nonostante il leggero stordimento, riusciva a pensare molto più lucidamente e le sue azioni non erano più mosse dalla rabbia incontrollata di poco prima. Ma quel ragazzo andava comunque tolto di mezzo, quindi, mentre vide il clone trasformato in roccia riprendere le sue sembianze per aggiornarsi sulla situazione, gli venne un'idea che forse avrebbe potuto permettergli di portarsi a casa la vittoria nel minor tempo possibile, sapendo di non poter resistere ancora a lungo contro la forza decisamente superiore del suo avversario.

    Invece di uscire dal lago, decise di farne un suo alleato, prima prendendo ed ingurgitando un tonico dalla tasca [Azione 1], e poi attivando una tecnica che gli avrebbe garantito una buona copertura, ma non prima di aver avvisato il clone su ciò che avrebbe dovuto fare. Coprimi! Dopo aver composto un semplice sigillo, una leggera nebbia sarebbe andata a formarsi attorno a lui, ricoprendo una vasta area circostante ed inghiottendo tutti e 3 i ninja. [Tecnica 2]Area di 18 metri, 2 Bassi utilizzati.
    Al clone, che sapeva già dove si trovasse Fudoh, sarebbe bastato spiccare un unico lungo balzo per arrivare a lui, attaccandolo immediatamente con un gancio destro diretto al volto con tutta la forza che aveva in corpo; [Azione 2] sapeva di non poter fare molto in quell'occasione, contro un avversario tanto forte, ma il suo obiettivo era rallentarlo il più possibile per permettere all'originale di mettere in atto il suo piano, e quindi, dopo aver afferrato ed estratto la propria spada avrebbe richiamato tutto il chakra possibile per sferrare un ultimo e devastante attacco alla gamba sinistra del ninja, nel tentativo di tranciargliela di netto, ma sacrificando sè stesso per il contraccolpo che ne sarebbe conseguito. [Azione 3] [Danno] Inevitabilmente, che avesse preso l'obbiettivo o meno, lo sforzo eccessivo gli provocò una fitta non da poco nel braccio, ma che per fortuna durò una frazione di secondo, sfaldandosi subito dopo e tornando ad essere nient'altro che acqua.
    L'originale nel frattempo, nonostante fosse ancora tormentato da quella strana voce che cercava ancora di ignorare, dopo aver caricato i polmoni di molta aria, si fece coraggio ed andò in immersione; l'acqua era calda, molto calda, e riuscendo a malapena ad aprire gli occhi per un istante, il genin si fece guidare principalmente dal tatto, immergendosi per almeno un paio di metri in profondità grazie al pilastro di pietra che aveva davanti ed incominciando a spostarsi per cercare di far perdere le proprie tracce al nemico, nascondendosi dietro un altro pilastro. [Azione 4] Per fortuna, il tonico aveva iniziato a fare effetto, sentendosi immediatamente più sollevato ed avvertendo un lieve miglioramento alle ferite e contusioni subite.


    Chakra: 44.25/75
    Vitalità: 6.75/15.5
    En. Vitale: 18.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 450
    Velocità:  525 > 475
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525 > 475
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Impasto
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Tonico
    2: Pugno (clone)
    3: Fendente (clone)
    4: Movimento
    Slot Tecnica
    1: Muro Acquatico
    2: Velo di nebbia
    Equipaggiamento
    • Cartabomba I × 0
    • Spiedi Potenziati × 0
    • Wakizashi × 1
    • Kunai × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 3
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 0

    Note
    //
  10. .

    La seguace della Dea


    III


    Fukmi era fatta così: decisa e svelta in ogni movimento, una figlia della strada che sapeva come cavarsela in situazioni difficili. L'unico problema era rappresentato dal fatto che i nemici erano 3, ma per fortuna intervenne immediatamente l'uomo che era stato preso di mira dai criminali, uccidendone uno prima che questo colpisse la ragazza, ma non potendola difendere dal colpo dell'uomo le cui palle erano sotto la feroce morsa di lei. I riflessi pronti della giovane, però, bastarono a farle evitare il colpo con un semplice quanto rapido balzo verso la propria destra, mollando la presa sullo scroto del malcapitato. [Difesa 1]
    Il resto del gruppo di criminali scappò subito dal locale, evidentemente spaventati da quei clienti insoliti, ma non prima di aver tentato di uccidere la donna, che ancora una volta dovette far affidamento al proprio chakra per evitare il colpo in arrivo, gettandosi a terra ed evitando per un soffio di venire pugnalata, ricavandoci un graffio sul braccio ed un taglio sul proprio kimono nel medesimo punto. [Difesa 2] [Danno]
    Maledetto bastardo! Disse a denti stretti la ragazza, mentre rialzandosi si fasciò la ferita sanguinante con un tovagliolo di stoffa. Il proprietario del locale arrivò tempestivamente da lei per aiutarla a medicare il taglio, ringraziando sia lei che l'uomo per aver cacciato quei furfanti, nonostante sapesse bene che prima o poi sarebbero tornati a chiedergli nuovamente i soldi che pretendevano. Ma quegli uomini non se ne erano andati a mani vuote.
    Dando un'occhiata al tavolo dov'era seduta poco prima, Fukmi si rese conto di un terribile fatto: la sua borsa era sparita.
    NOOOOO! Letteralmente in preda al panico, la donna cercò l'oggetto sotto al tavolo e spostando le sedie, ma doveva averla presa quasi certamente il quarto uomo che era stato intento a fare da palo ai suoi compari.
    Oh, mi dispiace Fukmi-san. Aveva qualcosa di valore lì? Domandò l'uomo alla giovane ormai in lacrime. C'è tutta la mia vita lì dentro! Ci sono tutti i miei soldi, i miei talismani e...!!! Quasi le venne un colpo al pensiero del suo preziosissimo disegno che ritraeva l'uomo dei suoi sogni, perduto. Lei sa dove si nascondono?
    Bè, in realtà sì, sono solo una banda di quartiere, ma sono organizzati. Ho sentito che il loro covo è in un vecchio palazzo in costruzione, se segue questa strada per un paio di isolati e poi volta a destra, lo vedete, si affaccia su un fiume. Ma non le conviene andare, Fukmi-san, sono troppi e ora che li ha fatti arrabbiare, non riuscirà a farsela ridare.
    Lei non capisce, io devo andare per forza, non posso vivere senza quello che c'è in quella borsa, la mia vita non avrebbe più senso. E detto ciò, la ragazza si avviò all'uscita, e se Namae non si fosse fatto avanti per concederle un aiuto, sarebbe stato il vecchio Tomoe a chiedergli di fare quel favore alla ragazza che aveva tentato di difendere la figlia, non che ne avesse realmente bisogno ovviamente.
    Namae-san, perchè non accompagna lei la signorina. Lei è molto forte, una banda di delinquentelli non sarà certo un problema. Le guardo io la bambina finchè non tornate. E vi offro la cena, stasera. L'uomo era ovviamente ammaliato dalla prorompente avvenenza di Fukmi, ma mandare il nerboruto e temibile uomo che frequentava il locale con sua figlia, gli avrebbe sicuramente anche risolto il problema dei banditi che lo tormentavano, vista la violenza con la quale l'Oleandro si era scagliato contro uno solo di loro. Sentendo la richiesta del vecchio, la giovane si sarebbe voltata ad osservare per qualche istante il tizio, in attesa di una risposta, nonostante non si aspettasse una simile piega degli eventi, ma se in entrambi i casi quest'ultimo avesse accettato di accompagnarla, si sarebbe dimostrata subito riconoscente, avviandosi insieme a lui verso l'edificio indicatole e offrendogli di ripararsi sotto il suo ombrello. Grazie infinite. Non era tenuto a farlo, ma lo apprezzo, quella borsa è tutto per me, non ho altro.
    Chakra: 5.75/10
    Vitalità: 7.5/8
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Schivata
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Spiedi × 5
    • Kaiken × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Tessen × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Kunai × 5
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Biglie Metallo × 1
  11. .

    La principessa venuta dal mare


    Lettere ed Ispezioni


    Ancora una volta, il ragazzo di Oto si dimostrò incredibilmente sfacciato, ma quando fece il nome di Febh Yakushi per farsi grosso, il genin non mosse neanche di un millimetro un solo sopracciglio, per niente intimorito da quella che sarebbe dovuta essere vagamente una minaccia.
    Guardi, per me può avvertire anche i Kami, ma le sfugge il fatto che abbiamo trovato le prove in mezzo ai suoi effetti personali e questo non fa di certo di lei un innocente. Avrebbe detto Ryuu, procedendo con il discorso fino a quando non propose all'otese di partecipare alle indagini, ma di nuovo, imperterrito, quest'ultimo se ne uscì con la sua ultima follia. ...noi dovremmo pagarti? Ormai era chiaro agli occhi del kiriano, che quel tipo doveva essere sicuramente un po' toccato e che probabilmente lo avevano reso chunin per renderlo felice; prima di proseguire, il MIzukiyo tirò un profondo sospiro, cercando di parlare con tutta calma e di decidere come esprimersi per far sì che quello sciagurato ragazzo gli desse ascolto e comprendesse davvero la situazione.
    Allora...forse non ci siamo capiti. Nelle tue armi sono state trovate prove sufficienti per farti arrestare come spacciatore e contrabbandiere, nessuno potrà considerarti innocente. E se ti sto concedendo questa enorme possibilità di provare la tua innocenza, è solo perchè non voglio alimentare un inutile razzismo verso gli otesi, quindi dovresti essere tu a pagare noi, se davvero volessi convincerci che non c'entri niente con questa storia. Il genin non era mai stato così serio e le volte in cui si era ritrovato ad innervosirsi tanto si potevano contare davvero sulle dita. A quanto sembrava, avrebbe dovuto davvero trattarlo come fosse un bambino e sapeva già quale tasto andare a toccare; dopotutto, il ragazzo, nel giro di 2 minuti aveva già esposto il suo punto debole.
    Comunque, va bene, tranquillo, non è un problema se non vuoi, ci mancherebbe, noi non costringiamo nessuno. Riprese il Mizukiyo, con un tono apparentemente molto più tranquillo. Però ovviamente dovrò tenerla sotto stretta sorveglianza e avvisare Oto di quello che è successo. Chi prende un foglio e una penna? Chiese agli altri guardiani presenti. Inviate una lettera all'amministrazione di Oto e informateli che il loro chunin Tasaki è stato arrestato per contrabbando di sostanze illegali ed ha rifiutato di collaborare con i guardiani di Kiri. Ah e naturalmente ditegli di mandare una copia del messaggio anche a sua madre e la sua famiglia. Se la tattica fosse riuscita ed il ninja otese avesse accettato di collaborare senza condizioni, il guardiano avrebbe fermato il ninja con il felpone, che intanto si stava recando alla scrivania lì vicino per eseguire quanto richiesto, ma in caso contrario, il genin non avrebbe avuto intenzione di bluffare, essendo sinceramente stufo di avere a che fare con un tipo testardo come quello, facendo procedere alla scrittura della lettera e al successivo invio alla postazione dei corvi.

    Una volta risolta la questione nell'ufficio dei guardiani al porto, Ryuu si sarebbe infine ritrovato a camminare per i moli di Kiri in compagnia dello strano tipo venuto da Oto, ed a discutere con quest'ultimo sulle possibili mosse da fare per cercare di risolvere il misterioso traffico di droghe. Come prevedibile, Tasaki non aveva idea di chi fosse la barca a vela ritrovata dai kiriani; non che Ryuu si aspettasse altro o che sospettasse fosse il mezzo utilizzato dai narcotrafficanti per far arrivare la droga a Kiri, ma avrebbe voluto accertarsi che la sua comparsa non fosse solo una coincidenza con la scoperta di quei giorni.
    Bè, no, sapendo che sei venuto con un'altra nave, non mi aspettavo davvero che mi sapessi dire qualcosa, ma speravo almeno che l'avessi già vista da qualche altra parte, almeno per avere un qualche dettaglio in più. Ma fa niente.
    Il chunin, avuta libera scelta su cosa avrebbero potuto fare per primo, propose di perquisire tutte le navi del porto, un'impresa alquanto folle, oltre che eccessivamente dispendiosa di tempo ed energie, dal punto di vista del Mizukiyo.
    Bè...sarebbe una cosa impossibile, ci sono navi e pescherecci che vanno e vengono di continuo, non possiamo bloccarle tutte. Abbiamo intensificato i controlli ai passeggeri, rallentando gli sbarchi e le partenze, per questo c'è così tanta folla oggi, e già così si è creato un bel casino.
    Al massimo possiamo dare un'occhiata più approfondita a questa barchetta e vedere se troviamo qualcosa a bordo di quella con la quale sei arrivato. Di più non possiamo fare.
    Ah, e io vengo con te. Non che non mi fidi, ma di certo non posso lasciarti girare da solo sul luogo del misfatto.
    No, non si fidava.
    Il kiriano guardò affascinato il modo in cui l'altro balzò per raggiungere dei gabbiani che svolazzavano sopra le loro teste, applicandogli dei sigilli e facendo in modo che obbedissero ai suoi ordini; decisamente una bella tecnica, utile in svariate possibili occasioni. I 3 uccelli andarono a posizionarsi in 3 punti distanti tra loro del porto: uno accanto al molo 1, dove si era accalcata la folla che attendeva di partire, il secondo al molo 6 ed il terzo all'ultimo molo dove si trovavano in quel momento in 2 ninja. [Nota]I gabbiani hanno un malus -6 alla percezione per via della nebbia, mentre Tasaki ha un malus -3.
    Subito dopo, i due più il cucciolo si diressero al molo 4, per perlustrare la nave da cui era sbarcato il chunin tempo prima, un brigantino di medie dimensioni. Saliti a bordo, ci sarebbe stato ben poco da vedere sul ponte, quindi il genin avrebbe proposto di controllare le cabine e gli alloggi dell'equipaggio. La nave era completamente vuota ed i ninja poterono ispezionarla come meglio crederono; Ryuu iniziò subito a controllare casse ed armadietti, trovando vari effetti personali lasciati a bordo, compresi un paio di sex toy sul quale non volle indagare, ma non trovò niente di vagamente sospetto o utile alle indagini, al contrario di Neko, che nel giro di poco tempo finì per mettersi a dare la caccia ad un topo per tutta la nave, del tutto sordo ai richiami del suo evocatore.
    Successivamente, mentre Tasaki controllava altri angoli nelle vicinanze, il kiriano ispezionò la cabina dove quest'ultimo aveva soggiornato e ad una prima occhiata sembrava non esserci niente fuori posto, finchè non intravide qualcosa poco lontano dall'unico oblò della stanza, sul pavimento. Avvicinandosi a quella che sembrava essere una innocente pallina bianca, prendendola delicatamente con 2 dita potè constatare che si trattava quasi certamente di un tonico ninja, e la cosa gli sembrò un po' strana. Poteva averlo perso Tasaki, senza accorgersene? Per risolvere quel dubbio, sarebbe andato quindi a chiederlo al diretto interessato.
    Tasaki-san, c'erano altri ninja in viaggio con te? Molto improbabile, dato che non ne erano stati segnalati altri a bordo, a giudicare dalla lista dei passeggeri. Questo non è uno dei tuoi tonici? E' simile a quelli che ci hai dato...ma questo sembra buono. Ryuu glielo avrebbe volentieri ceduto, e controllandolo, il chunin si sarebbe accorto effettivamente che quello fosse un tonico di sua proprietà, eppure li aveva già visti tutti, in fila sul tavolo dei guardiani (o almeno quelli contaminati).
    Nel frattempo, i suoi gabbiani non notarono niente di sospetto fino a quel momento, quando improvvisamente quello lasciato nei pressi della barca a vela si mise in allerta; una persona si avvicinò all'imbarcazione, ma proveniva dalla costa, dal lato opposto al porto, a nuoto. Salendo sulla barca, sarebbe stato chiaro che si trattava di una ragazza, vestita con abiti indigeni e con la pelle decisamente troppo scura per essere un'abitante di Kiri, e quest'ultima, dopo essersi accertata che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, sollevò una botola nella barca e prese da lì un paio di frutti che mise nello zaino che portava a tracolla, per poi afferrare l'unico remo a bordo e scendere, dirigendosi all'entrata del porto.
    Intanto, sulla nave, non avrebbero trovato altro di interessante e Ryuu era pronto a passare alla mossa successiva, all'oscuro di ciò che avrebbe visto Tasaki.
    Allora? Io direi di andare a cercare gli altri passeggeri e interrogarli. L'equipaggio è a posto, già controllato.
  12. .

    La Bella e l'Oni

    Oni_2
    Bambina_1
    Tanto tempo fa, in una regione dello Yomi lontana lontana...un giovane oni viveva nella sua tana infernale. Benchè avesse tutte le anime che potesse torturare, l'oni era benevolo, altruista e clemente.
    Accadde però, che una notte d'inverno, una dolce bambina si presentò alla sua dimora e offrì all'oni un kanabo per farsi torturare per i peccati che aveva commesso in vita. Lui, che provava compassione per quella giovane dal tenero aspetto, rifiutò il dono e la abbracciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perchè la vera malvagità si trova nel cuore. L'oni l'abbracciò di nuovo...e in quel momento la tenerezza della bambina si dissolse ed apparve l'infernale Dea Izanami.
    Allora l'oni si scusò, ma era troppo tardi, perchè lei ormai aveva visto che non c'era odio nel suo cuore...
    Izanami
    Oni_Principe
    e per punirlo lo tramutò in un bellissimo principe umano, e lo esiliò nel mondo dei vivi insieme a tutta la sua famiglia.
    Vergognandosi del suo aspetto incantevole, l'oni si rinchiuse nel suo nuovo castello, tormentato dai suoi stessi cari per averli condannati a quell'orrido destino.
    Il kanabo che gli aveva offerto la Dea, era davvero un kanabo incantato e sarebbe rimasto integro fino a che l'oni avesse compiuto 670 anni. Se avessi imparato ad odiare e fosse riuscito a farsi odiare a sua volta, prima che fosse caduta l'ultima punta, la maledizione si sarebbe spezzata. In caso contrario, sarebbe rimasto un principe per sempre.
    Castello
    Kanabo
    Con il passare degli anni, il giovane cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza.

    Chi avrebbe mai potuto odiare...un principe?








    L'incontro di Kuso


    In un giorno come un altro della vita del folle in rosso, sarebbe presto accaduto qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita. Era una notte serena e la luce della luna piena non era offuscata da nuvole, ma mentre il silenzio lo circondava, una figura si avvicinò lentamente a lui, un uomo dagli abiti logori e coperto di ferite grondanti di sangue. Trascinando i piedi passo dopo passo, puntò effettivamente a raggiungere Kuso, fissandolo con i suoi occhi completamente neri e le iridi di un rosso acceso.
    L'uomo non avrebbe avuto neanche una minima reazione a qualunque cosa avesse provato a dirgli il vagabondo, e solo una parola pronunciata con una voce gutturale fuoriuscì dalla sua bocca. ...fame.... Subito dopo, l'individuo emise un ruggito bestiale e contemporaneamente delle corna infuocate vagamente eteree si materializzarono sopra la sua testa, ed in preda ad una furia incontrollata attaccò.
    Scattando in avanti con improvvisi rapidi movimenti avrebbe tentato un pugno al petto del malcapitato, un attacco apparentemente debole ma che nascondeva una forza devastante
    Vel 350, For 350+4
    . Subito dopo, avrebbe tirato fuori dalla tasca destra un piccolo coltello ed avrebbe tentato di pugnalare la coscia destra del rosso, per poi tentare un aprirgli lo stomaco con un taglio netto. Niente avrebbe fatto cedere lo strano tipo dal voler togliere la vita al ragazzo che aveva avuto la sfortuna di capitare sul suo cammino e nessuno ci sarebbe stato nelle vicinanze per correre in suo aiuto.

    Si parte col botto! Decidi tu dove avviene l'incontro, hai carta bianca, con una sola condizione: non deve esserci nessun altro nel raggio di 50-100 metri da Kuso.
  13. .

    Nuovo Addestramento

    I Tentativi Continuano


    L'otese provò e riprovò, ma stava evidentemente sbagliando qualcosa e Raizen non tardò a correggerla. In primis la corresse sulla definizione di "tamburo", nonostante non trovò molta differenza con quello che aveva detto lei; successivamente, il colosso le illustrò meglio cosa dovesse fare per poter far scattare la serratura, e lì in effetti la ragazza si rese conto di aver immaginato la faccenda in modo diverso.
    Ascoltò con molta attenzione la spiegazione di Raizen, decisa a voler imparare al più presto quella tecnica, e poi, seguendo il suggerimento datole, si diresse verso il mobile pieno di polvere che le aveva indicato ed iniziò a pensare a come riuscire nell'impresa. Forse aveva capito dove volesse andare a parare l'altro, quindi tese una mano aperta a pochi centimetri dal piano impolverato e iniziò a richiamare il chakra sul palmo e le dita.
    Il modo in cui aveva provato prima non aveva dato risultati e, in effetti, guardando attentamente i granelli di polvere, si accorse che questi venivano attratti dalla sua mano e non respinti come invece credeva; involontariamente aveva ripreso ad usare il chakra adesivo senza cambiare nulla, motivo per cui cercò di abbandonare quel procedimento e si concentrò sul cercare di ottenere l'effetto opposto, ma stavolta provando prima con un dito solo, così da concentrare la sua attenzione su una porzione più piccola.
    Provò e riprovò ancora, immaginando e desiderando che il suo chakra facesse schizzare via quella maledetta polvere, in tanti modi diversi di impastare il chakra e per svariati minuti, fino a che non avvertì un lieve formicolio sulla punta dell'indice e proprio in quel momento notò alcuni granelli di sabbia allontanarsi dal suo dito. Per un attimo sobbalzò, forse aveva trovato il metodo giusto e non era proprio un'inetta ad usare il chakra, come stava iniziando a credere. Mpf, ma certo che non sono un'inetta. Io sono Kiyomi Saito, creatrice del marchio Tenshi, non c'è niente che io non possa fare.
    Continuando su quella via, ritentò fino a che il formicolio non si fece più forte e fosse riuscita a mantenerlo per qualche istante, per poi passare a provare con l'intera mano aperta; impastò nuovamente il chakra fino a sentirlo scorrere sul palmo e le dita, ed anche se richiedeva un bello sforzo, decisamente maggiore del chakra adesivo, cercò di mantenerlo fino a sentire nuovamente la sensazione di formicolio. Pian piano la polvere sotto la sua mano iniziò a spostarsi e col passare dei minuti riuscì a mantenere la sensazione anche per diversi secondi di fila. Se tutto fosse andato a dovere, ne sarebbe stata decisamente contenta e soddisfatta, provando così infine a riprodurre quel tipo di chakra poggiando completamente la mano sulla parete.
    Stavolta sapeva di dover mantenere la mano ferma, la serratura doveva essere proprio lì dietro e lei non avrebbe dovuto far altro che far arrivare il suo chakra dall'altra parte del muro e spingere il tamburo, la tromba, il violoncello e tutta l'orchestra per far muovere quella dannata porta invisibile. Fanculo loro e le loro entrate segrete. Bastava scriverci sopra "bagno fuori uso" e nessuno sarebbe entrato. Disse, quasi bisbigliando, mentre cercava di dirottare la sua rabbia su quello che stava facendo.
    Mettendoci un po' tropa foga, però, ottene solo come risultato che la sua mano venisse sbalzata via dal muro, ma era decisamente un passo avanti. Poggiò nuovamente il palmo sopra di esso, ma stavolta iniziò ad emettere chakra prima di avvicinarlo del tutto, e la sensazione che provò fu come quella di un palloncino che si frapponeva tra la mano ed il cemento, che andava via via a farsi più resistente ogni centimetro che la distanza si accorciava, come se lo stesse schiacciando. Senza commettere ancora l'errore di impastare una dose eccessiva di chakra, avrebbe continuato a provare ad avvicinare la mano al muro mantenendo la sensazione di formicolio e dell'aria compressa che si andavano a formare, schiacciandola completamente sopra per qualche istante e ricominciando il procedimento nella speranza alla fine di riuscire a sbloccare quel complesso (per lei) meccanismo.
  14. .

    Cruella Saito

    Cacciatori in Rivolta II


    La ragazza a cui l'otese si avvicinò si guardava intorno come se fosse in attesa di qualcuno, fino al momento in cui il giovane gli rivolse la parola.
    Oh, ciao Kyuke-san, io mi chiamo Pei pei Omizu, ma puoi chiamarmi "Pei". Rispose la ragazza, esponendo un gran sorriso. Però no, non sono un mandante, mi spiace, mi sono appena diplomata e devo partire per la mia prima missione. Pei Pei era visibilmente elettrizzata all'idea di partire, stringendosi le mani mentre era intenta a parlare. Però anche io ho appuntamento qui con il mio mandante, magari è lo stesso. Aggiunse, sempre molto allegra.
    Ci vollero ancora vari minuti di attesa, ma alla fine un enorme pennutochocobo_0 giallo sarebbe arrivato dall'interno del villaggio, portando in groppa un'incantevole donna con indosso un pregiato abitoAbito_invernale_0 pesante per combattere la gelida aria invernale ed una piccola collana di smeraldi che faceva risaltare il suo viso luminoso; lo sguardo di quest'ultima vagò per qualche istante alla ricerca di qualcosa, quando infine si fermò sul duo di ragazzini, e Kiyomi tese le briglie del suo animale per condurlo proprio ad un passo da loro, rivolgendogli infine la parola quando il chocobo si fermò.
    Voi siete i 2 che dovranno accompagnarmi, vero? Ho richiesto 2 studenti o genin per una semplice missione di routine. La melodiosa voce di Kiyomi sarebbe parsa decisamente in contrasto con il suo tono freddo, ma agli occhi della piccola genin sembrò senza dubbio una principessa con l'aria da nobile che la contraddistingueva dalla gente comune.
    Ah-credo di sì, signorina. Io sono Pei Pei. Rispose prontamente la giovane.
    E tu sei uno studente? Disse, rivolgendo lo sguardo all'otese ed attendendo una risposta. Dopo che il ragazzo ebbe parlato, avrebbe ripreso in mano lei la conversazione.
    Io sono Kiyomi Saito. Dobbiamo dirigerci ad Otafuku e passare una notte lì, e vi ho fatto chiamare principalmente per portarmi i bagagli. OH! Ci penso io, Kiyomi-sama. La giovane ancora una volta si presentò molto euforica e vogliosa di rendersi utile, prendendo immediatamente la valigia61UfNO-UPLL più grande, legata dietro il dorso del chocobo, e lasciando da prendere solo una borsaborsa_lusso_1 di coccodrillo allo studente.
    Pei Pei non era per niente sconfortata dal dover trasportare quell'enorme peso per un viaggio che sapeva essere lungo, tanto che se l'otese si fosse proposto di aiutarla, lei avrebbe prontamente rifiutato, sempre molto fiduciosa di sè stessa e desiderosa di partire, legandosi il tutto dietro la schiena con la fune che prima legava la valigia al volatile. Una volta che entrambi i ragazzini fossero stati pronti a partire, Kiyomi avrebbe dato le ultime disposizioni.
    Molto bene. Per Otakufu servono circa 6 ore di viaggio, faremo una sola sosta a metà percorso. Cercate di tenere il passo, perchè non vi aspetterò. E non graffiatemi le valigie.
    Non si preoccupi, Kiyomi-sama, ero la migliore del mio corso sia nella teoria che nella preparazione atletica, le starò dietro senza problemi. Pochi secondi dopo, senza attendere eventuali domande da parte dei 2, Kiyomi avrebbe dato l'ordine al suo destriero di partire, il quale sarebbe immediatamente mosso verso est, seguendo la strada principale che collegava i due villaggi.

    I poveri ninja appiedati avrebbero dovuto tenere un passo da corsa leggera per riuscire a stare dietro all'animale piumato, ma la bionda non avrebbe voluto dare segni di cedimento per nessun motivo; poco dopo essere partiti, il caposquadra della missione avrebbe dato alcune spiegazioni riguardo il loro compito, senza ovviamente voltarsi verso i 2 ascoltatori.
    Ad Otafuku ci fermeremo in un Hotel di mia conoscenza. Devo incontrare dei cacciatori per una questione di affari e la sera avremo una cena nel ristorante dell'hotel. E' un posto molto elegante, quindi spero abbiate portato un cambio elegante, come ho richiesto nella missiva. Ovviamente, senza dare tempo allo studente di rispondere, fu Pei Pei a parlare per prima, col petto gonfio d'orgoglio. Certo, signorina! Quando ho letto la lettera sono andata subito a comprare un vestito nuovo con mia madre. Bene. Mi auguro che però siate pronti anche a combattere. Otafuku non è un posto per gite e pic-nic. Nessun problema, signorina. Mi sono diplomata col massimo dei voti. Ero già capace di usare la tecnica della moltiplicazione e della trasformazione dall'età di 9 anni, e sono molto brava ad usare le armi da corpo a corpo e gli shuriken dalla lunga distanza. Il tono di Pei Pei ogni volta che si rivolgeva alla mandante della missione era decisamente differente da quello usato con il suo compagno di squadra, volendosi palesemente farsi bella ai suoi occhi e risultare sempre la migliore, così come probabilmente aveva sempre fatto durante i suoi anni in accademia.
    Molto bene, Pei Pei. E tu, Ryugi? La donna avrebbe ascoltato ciò che avrebbe avuto da dire lo studente, annuendo successivamente, e se poi avesse avuto altre domande da farle, elle non si sarebbe dimostrata molto vogliosa di rispondere, ma lo avrebbe fatto ugualmente.
    3 ore più tardi si sarebbero fermati nei pressi di una fontana in mezzo alla strada, dove Kiyomi avrebbe fatto abbeverare il suo animale; la sosta sarebbe durata 20 minuti, durante il quale la Saito avrebbe chiesto indietro la borsa da Ryuki, dalla quale avrebbe tirato fuori una bottiglia d'acqua di vetro ed un flauto traverso, ed avrebbe ingannato il tempo bevendo e suonando il suo prezioso strumento, seduta su una panchina. La biona Konohaniana, invece, avrebbe volentieri fatto 2 chiacchiere con l'otese, sdraiandosi sull'erba per riprendersi dalla faticosa corsa, dopo aver depositato molto attentamente i bagagli di Kiyomi accanto a lei.
    Era metà mattina ed il sole era alto nel cielo, ma una fredda brezza invernale non cessava di arrivare da sud.
  15. .

    Migliorare l'equipaggiamento


    La guardiana carina


    Il caldo continuava ad imperversare e il kiriano sentiva già i suoi liquidi abbandonarlo rapidamente, tanto che dovette cedere alla tentazione e prendere il tubicino attaccato al piccolo barile che aveva dietro la schiena, e portarselo alla bocca aprendo intanto la valvola per far partire il flusso; grazie all'acciaio di cui era composta la botte, l'acqua era rimasta ad una temperatura decisamente gradevole e la sensazione di freschezza lo inondò istantaneamente, tanto che nell'attesa che gli si avvicinasse uno dei guardiani ne ebbe già ingurgitato mezzo litro.
    Alla fine fu una ragazza alquanto carina a presentarsi e chiedergli chi fosse e cosa volesse; domande più che comprensibili e che il genin stava già aspettando, ma fu la balbuzie della giovane a portare il suo volto a schiudersi in un sorriso, non di derisione ma di tenerezza, come se quel difetto di pronuncia le aggiungesse una nota dolce che la rendeva ancora più carina. Prima di parlare, allungò di nuovo la mano dietro la schiena per chiudere la valvola e staccarsi il tubo dalla bocca
    Salve. Mi chiamo Ryuu, genin di Kiri. Ehm-sono venuto per conoscere un armaiolo. Sto cercando qualche arma migliore per il mio equipaggiamento e mi hanno detto che i vostri sono bravi. Disse sinceramente, attendendo poi che, come da procedura, gli venisse chiesto di consegnare le proprie armi.
    Ah, giusto. Ecco qua. Avrebbe detto nel caso in cui gli fosse stato richiesto, slegando dalla cintura la propria sacca porta-armi e la wakizashi. Dove posso lasciarle? Avrebbe aggiunto, con un altro sincero sorriso. Se la ragazza fosse parsa indecisa o sembrasse non avere intenzione di chiederglielo per via della sua inesperienza, ci avrebbe pensato Ryuu stesso a ricordarle cosa fare, dall'alto dei suoi anni passati a fare il guardiano. Ora dovrei consegnarti il mio equipaggiamento, giusto?
    Per comodità non aveva portato con sè la cotta di maglia, ma in quel momento pensò che però sarebbe stata una buona occasione per sfoggiare il suo fisico che andava via via formandosi con gli allenamenti...


    Edited by Yusnaan - 10/2/2020, 20:30
1459 replies since 8/6/2013
.