Posts written by -Shu

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    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Post Terzo - L'ira di Denji



    L'infiltrazione



    Il meccanismo è antico. Lo percepisco attraverso i fili, quasi come se fossero un’estensione delle mie mani. La loro dimensione e sensibilità non ha eguali e riesco tramite di essi a svolgere molteplici operazioni con ineguagliata precisione. Non capisco per quale motivo i miei colleghi di clan non si siano mai adoperati a esplorarne tutti gli utilizzi. Sento troppa resistenza per provare a disinnescarlo. Dovrò correre il rischio di attivare la serratura senza aver disattivato la trappola.

    Nonostante questo problema riesco ad aprire la botola senza grossi problemi. Lo stridio degli ingranaggi mi fa rabbrividire la schiena. Una lampadina si accende al terzo tentativo. La botola si apre in un pozzo, senza scale o gradini. Un cunicolo adatto ai ninja.

    Entro nel cunicolo, grande a malapena per farmi passare, rimanendo adeso alle pareti grazie al chakra adesivo. Scivolo verso il basso e mi volto indietro per controllare che non ci siano sorprese. Due braccia fuoriescono da delle rientranze nelle pareti, subito sotto la botola. Il cunicolo dev’essere a forma di imbuto. Gli arti sono fissati alle mura da un groviglio di fili neri bloccati da degli anelli metallici.

    Si tratta di arti artificiali che, anche se costruiti per passare da umani, non possono ingannare il mio occhio esperto. È tutta la vita che costruisco marionette, non saranno due antichi arti Ashura a ingannarmi.

    Potrebbe essere interessante recuperarli, tuttavia. Quei meccanismi potrebbero aiutarmi in questo periodo di mancanza di ispirazione.

    Mi faccio scivolare ancora più in basso. Il pozzo continua per diversi metri. Penso sbuchi in un corridoio di cunicoli sotterranei, simili a quelli che si trovavano al di sotto di Villa Akasuna. Curioso come più io abbia a che fare con i cugini Ashura più mi rendo conto che il nostro modo di ragionare sia simile.

    Allungo le braccia in alto e genero degli altri fili di chakra, per un totale di 6, tre per braccio. Avvolgo gli arti con il mio chakra, trovo il punto in cui sono collegati all’impianto elettrico e...

    Stoc!


    Un meccanismo scatta e dalle braccia vengono sparati diversi dardi addosso al muro di fronte. Altri vengono sparati verso l’alto. La trappola che non sono riuscito a disattivare prima.

    Si, anch’io avrei impostato la cosa così.

    Stacco gli arti che iniziano a volare verso di me… assieme a dei pezzi di roccia!

    Cazzo! Disattivo il chakra adesivo, inizio a cadere verso il basso. Stacco quattro fili, lasciandone solo uno per braccio. Infilo il braccio destro dietro la schiena e irroro di chakra la fune di canapa che si indurisce al contatto. [Tecnica delle corde]

    La faccio arrotolare su se stessa sopra di me, mentre continuo a scendere per effetto della gravità e grazie al chakra della tecnica faccio aderire un capo della corda al cunicolo e la faccio come rimbalzare tra le pareti, creando una specie di ragnatela irregolare



    Non è di certo il massimo ma riesco perlomeno ad evitare di venire schiacciato da un masso grosso quanto la mia testa.
    Attacco i quattro fili di chakra alla parete di roccia e inizio ad accorciarli in modo che riescano a fare da tiranti e rallentare la mia caduta senza strapparmi le braccia. Accorcio anche i fili attaccati alle braccia Ashura, più che altro perché tra questi e la corda sopra di me non riesco a pensare ad accorciare i fili di chakra in misura diversa, e mi ritrovo a stringerle nelle mie mani.
    Cado al suolo, piego le ginocchia per attutire l’impatto, mi piego in avanti e uso il chakra repulsivo per tuffarmi. Cado a terra nel cunicolo polveroso mentre dietro di me si conclude la frana.

    Di sicuro non potrò tornare in superficie da li ma, se gli Ashura sono intelligenti anche solo la metà degli Akasuna, di certo avranno pensato a diversi pozzi di apertura.

    Anche questo cunicolo è illuminato dalla luce elettrica per cui di certo non ho rovinato l’impianto principale. Anzi, questo è abbastanza alto da consentirmi di stare in piedi. Prendo un rotolo da richiamo dalla schiena e ci infilo dentro le due braccia Ashura. Sarebbe troppo una rottura di scatole trascinarmele dietro. Spero solo che abbiano una qualche utilità pratica e non siano solo un cimelio storico.

    Non ho molto altro da fare se non proseguire. Non mi ci vuole molto prima di raggiungere l’unica stanza a cui conduce quel corridoio. È più buia rispetto al corridoio. Entro dentro e mi accorgo perché: per qualche strano motivo i cugini hanno deciso di utilizzare le candele invece delle lampadine.

    Ce ne sono diverse, disposte a gruppi. Ricordano… un tempio? Strano, che possono venerare gli Ashura? Ci metto un paio di minuti ad adattarmi a quella luce fioca ma vedo una specie di cassa trasparente al centro della stanza. Mi ci avvicino, quasi con riverenza.

    Prendo una delle candele e la appoggio sopra la scatola di vetro. Guardo all’interno. È… un ragazzo.

    Non è una scatola… è una bara!

    Ma che cazzo?!

    Dei cavi elettrici escono dalla bara, sono collegati a una piccola stazione elettrica. Vedo dei numeri e un tracciato. Parametri vitali? Che sia… ancora vivo?

    Gli Ashura stanno tenendo prigioniero questo ragazzo? La cera cola dalla candela sopra la bara di vetro. Si consuma in fretta. Il che significa, visto il numero di candele, che queste vengono cambiate spesso. Devo muovermi.

    Il lato positivo è che grazie alle candele posso orientarmi nei cunicoli alla ricerca di un’entrata.
    Il lato negativo è che dovrò portarmi dietro la bara di vetro.
    Non posso risvegliarlo qui dentro. Sarebbe un’incognita troppo grossa ma… devo salvarlo. Chissà da quanto tempo lo hanno tenuto qui sotto.
    Riapro il rotolo ed evoco una marionetta. Dovrei riuscire a controllarla con una mano sola e dovrebbe essere abbastanza forte da potersi trascinare dietro la bara. Mentre io posso andare avanti e cercare una via d’uscita.
    Non è il massimo, ma a volte i piani più semplici sono quelli che riescono meglio…

    L'ira di Denji



    Strano, questo ragazzo. Si direbbe che non abbia memoria del suo passato, e degli esperimenti a cui lo ha sottoposto Sasori. Forse è meglio così. Se i rapporti del mio antenato corrispondono al vero... beh, lo ha trattato peggio di un pezzo di carne. Le uniche parti che si possono considerare veramente "Denji" sono i suoi organi interni.
    Muscoli, ossa, tessuti molli, occhi. Tutto artificiale.
    Ho avuto modo di toccare il corpo del ragazzo e, al contatto, sembra quasi vero. Certo, per me che ho avuto modo di lavorare su un modello più avanzato come Kaze, seppur privo di quell'ingegnosità artistica propria di Denji le differenze con un vero corpo umano sono evidenti ma... potrebbe ingannare quasi chiunque.

    Cerco di restare calmo e impassibile di fronte alla realizzazione di Denji. Provo per un secondo a immaginare la mia reazione, al posto suo. Probabilmente reagirei con ferocia.

    Sono un esperimento, vivo nel futuro e non posso nemmeno vendicarmi nemmeno di chi mi ha causato tutto questo perché , ovviamente, sono belli che andati. Corretto?

    Annuisco, e bevo un sorso di the. Sembra che la stia prendendo piuttosto bene.

    La testa del ragazzo ruota, il volto d'Ira si manifesta in tutta la sua furia.

    MOLTO BENE UN CAZZOOOOOOOOOOOOOO!

    Denji tira la cordicella che ha sul petto (quasi quasi lo avrei invogliato a farlo, incuriosito dalla cosa) e sfascia il tavolo. Allungo la mano sinistra e avvolgo con i fili di chakra la teiera mantenendola sospesa in aria. Mi spingo indietro con il piede destro per evitare la furia del ragazzo.

    Fortunatamente non sembra ancora in grado di controllare appieno la sua natura artificiale. La sua testa si apre a metà, e da dentro il collo sbuca un cannone che spara diverse posate contro il soffitto, sfasciandolo a metà.

    OK QUESTO ERA FIGO PERO' CAZZOOOOOOOOOOOOOO!

    Sospiro. Devo mantenere la calma. Se mi arrabbio anch'io rischio veramente che la cosa finisca male.

    Saresti pregato di non distruggere la mia officina, Denji.

    La teiera si sposta e rabbocca di liquido scuro la tazza che impugno sulla destra. Ne bevo un sorso.

    Ora che la tua nuova natura ti è chiara mi sembra giusto chiarirti in breve quella che è la tua posizione. Sia chiaro, non è per niente facile, e avresti molti, molti altri motivi per incazzarti. C'è però un vantaggio nel modo in cui sei stato... progettato.

    La teiera rimane sospesa in aria, e viene affiancata dalla tazza mentre raddrizzo una sedia e mi ci accomodo.

    Come ben saprai un essere umano può essere spesso preda delle proprie emozioni. Alcune positive, come il coraggio, altre più... negative. Come l'ira, ad esempio, o la tristezza. Chi ha progettato il tuo corpo ha cercato di liberarsi delle emozioni. Voleva creare un essere perfettamente meccanicizzato, indipendente.

    Una marionetta. Non l'avrei detto però a Denji.

    Nel tuo caso sembra esserci riuscito solo parzialmente. In realtà sembra essere riuscito a invertire il normale processo emotivo. Non è che tu non provi emozioni, Denji, è che... tu puoi controllarle, se lo desideri. Concentrati su un'emozione, ricorda quella sensazione e scopriti in grado di evocarla.

    Indico il soffitto.

    Magari qualcosa come la "calma", o la "gratitudine".

    Non sarebbe stato troppo difficile per Denji riuscirci. O almeno credevo. Doveva solo crederci. La funzionalità c'era. [Nota: mia interpretazione del sistema dei volti, sentiti libero di sviluppare o ignorare questa cosa in base al tuo gusto.]

    Una volta che ci fosse riuscito lo avrei invitato a sedersi.

    Parliamo di quello che è il tuo... ruolo culturale. Tu sei il primo della tua stirpe. Il primo "esperimento" di successo. In seguito a te ne sono seguiti molti, molti altri. Queste persone hanno sfruttato le loro potenzialità per diventare ninja e si sono aggregate in un clan di nome Ashura. Per loro tu sei una specie di reliquia o, perlomeno, lo eri. Sono stati loro a tenerti addormentato per oltre duecento anni.

    Mi gratto il mento. Non so se fargliene una colpa però. Non so se abbiano voluto e desiderato fare questa cosa, o se semplicemente non si sentissero in grado di risvegliarti. Per riuscirci ho dovuto utilizzare una parte della ricerca del mio antenato a loro sconosciuta. Anzi, a dire il vero, nessuno sapeva che ti tenessero prigioniero.

    Sospiro. Non so neanche se tu sia l'unico "prigioniero", a dire il vero. In ogni caso, per quel che posso, ti offro il mio aiuto e la mia ospitalità. La mia officina non sarà questo granchè ma un letto in più lo posso ricavare e... io ho la conoscenza per aiutarti a mantenerti in sesto. Specie se non desideri riconsegnarti agli Ashura.

    Mi alzo in piedi, e comincio a camminare avanti e indietro. Il tuo corpo è per la maggior parte artificiale, Denji. Hai bisogno di qualcuno che possa aiutarti a sopravvivere, e magari a integrarti nel mondo. Io posso essere questa persona.

    Di sicuro un ragazzo come lui mi avrebbe potuto chiedere cosa me ne veniva in cambio.

    Diverse cose, in realtà. Innanzitutto mi daresti modo di studiare la tua tecnologia, che poi è quella del mio antenato. La stessa tecnologia che utilizzo per il mio ninjutsu. Le Aka Higi, le marionette rosse della famiglia Akasuna. Aiutarti mi consentirà di progredire come Shinobi.

    Alzo l'indice. In secondo luogo mi consentirà di proseguire in quello che è il mio scopo nella vita: terminare per sempre la discendenza Akasuna. Recuperare tutta la ricerca di Sasori della sabbia rossa, e impedire che altre cose come quelle che sono successe a te possano ripetersi.

    Schiocco le dita. A questo proposito... che ne diresti di diventare uno shinobi della sabbia? Potrei mettere qualche buona parola per te. Saresti protetto dall'amministrazione di villaggio e gli Ashura non potrebbero toccarti ma, cosa più importante... si guadagna bene.

    Certo, un genin non poteva di certo divenire ricco o ritirarsi dopo un paio d'anni di servizio ma... si lavorava relativamente poco e si guadagnava più di un lavoratore medio.

    Un fato avverso ti ha reso ciò che sei Denji. Perché non sfruttarlo al meglio?
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    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Primo Secondo - Le basi della vita



    L'infiltrazione



    Rimuovo il tappeto e, come mi aspettavo, trovo una botola. Tocco il legno. Sembra solido. Molto più dei muri di questa capanna. Sposto lo sguardo sulla serratura. Una struttura composta da dei pulsanti. Dovrebbero sbloccare la serratura se premuti nel giusto ordine. Fuoco, vento, acqua e terra.

    Questi si son dimenticati dell'elemento fulmine.

    Mi guardo attorno, nella stanza c'è solo una libreria e una sbarra di ferro. Ma sono seri? C'è veramente gente così scema nella loro setta che hanno messo una sbarra? Così che qualche cretino possa sfondare la porta quando si scorda il codice?

    Faccio un respiro profondo. Mai sottovalutare l'avversario.

    Guardo la libreria. Magari han messo li la risposta della serratura. Inutile sforzarsi quando magari saranno loro ad aiutarmi, anche perché non ho il tempo di provare tutte le combinazioni possibili. Potrei provare a scassinarla con i fili di chakra ma non conoscendo quel meccanismo preferisco evitare. Rischierei di far partire un allarme o una trappola.

    Io di sicuro ci avrei collegato una bomba. Addio entrata, ma addio anche all'intruso. Poi basta mettere una seconda botola più resistente e il gioco è fatto.

    Certo, la mia passione per trappole di questo tipo è anche il motivo per cui ora mi ritrovo senza una casa ma... le vecchie abitudini sono dure a morire.

    Controlliamo un po'. Esploro le scanalature della botola con i fili di chakra. Oh. Un meccanismo. Ma allora sono sono così cretini. Quella sbarra è una trappola.

    Meno male.

    Mi avvicino alla libreria coperta di polvere. Ottimo. Se ci fosse qualcosa di interessante dovrei riuscire a capirlo dalla mancanza di polvere. Che scarso senso dell'igiene.

    Di questi solo un libro è privo di polvere. Lo apro. Tre scarabocchi. Una montagna, un ragno, della sabbia. Inizio a sfogliarlo.

    "Esperimento numero 23", "Oggi mi è stato assegnato un nuovo compagno", "La ricerca per conto del capo"... Sembrano un misto tra un diario personale e degli appunti di ricerca. Non ho tempo per leggerlo ora ma potrebbe essere interessante.

    Riapro la prima pagina. Dunque. Una montagna che sputa qualcosa. Lava? Un ragno che emette del vapore... avevo sentito che nel paese del ferro volessero fare qualcosa del genere. Usare il vapore come fonte di energia. E, infine... non è sabbia, ma una tempesta.

    Potrebbe essere un indizio sul codice. Ma sul serio lo hanno messo così?

    Dunque, magma, e quindi terra e fuoco. Poi vapore, quindi acqua e fuoco. E infine una tempesta di sabbia. Vento e terra, suppongo.

    Spero solo che il meccanismo non si inneschi se sbaglio a premere uno dei pulsanti. Mhh... meglio prima disinnescare quella trappola.
    Fortunatamente, conoscendone i meccanismi, dovrei essere in grado di sabotarla. [Nota: non è regolamentato il disinnesco di trappole ma considero, avendo sia occhio di falco che conoscenza delle trappole, che la cosa sia fattibile]

    Mi porto a distanza e sfrutto i miei fili di chakra, chiudendo gli occhi per concentrarmi al meglio sulle sensazioni che mi da il meccanismo al tatto. Sembra meno complesso del preventivato, e riesco a bloccarlo. Nel frattempo, con un'altra parte del cervello, studio la sequenza di simboli. Non credo sia una cosa difficile da decifrare, per cui vediamo un po' se riesco ad azzeccarci.

    Collego un filo di chakra ad un kunai che uso, sempre restando ai limiti della stanza, per premere i vari pulsanti. Qui si che mi sarebbe stata utile la vista.

    Un vulcano che erutta magma.

    Premo il pulsante della terra e quello del fuoco. Sembra tutto ok.

    Il ragno metallico che emette vapore. Se il pulsante del fuoco fosse rimasto bloccato dopo la prima pressione sarebbe significato che bisogna sempre cambiare simbolo, e quindi sarei stato più fiducioso nel premere prima acqua e poi di nuovo fuoco.

    Tempesta di sabbia. Decido di premere prima vento, e solo poi terra. Temporalmente prima c'è il vento e poi la sabbia, la terra, che viene sollevata.

    Spero di aver compreso come funziona la botola. Se fossi riuscito ad aprirla avrei fatto due cose. Per prima cosa avrei staccato la copertina del diario dal resto del documento e lo avrei poi riposato dove lo avevo preso. Spero che se entri qualcuno non si soffermi sulla libreria. In ogni caso collego un filo di chakra alla copertina, così da sapere se qualcuno l'avesse rimossa.

    Poi mi sarei infilato dentro la botola e avrei ricollegato il meccanismo che fa funzionare la trappola, ma collegandolo con un filo di nylon o un innesco dei miei al pulsante del fuoco. Poi avrei collegato questo innesco ad uno dei miei fili di chakra, così da consentirmi di poterlo controllare a distanza.

    Se qualcuno avesse preso il libro dalla libreria, me ne sarei potuto accorgere. Se qualcuno avesse premuto il pulsante del fuoco, la trappola sarebbe scattata. Se qualcuno poi avesse fatto scattare la trappola, lo avrei saputo. Avrei potuto persino innescare io la trappola, se così avessi desiderato.

    Certo, finché fossi rimasto nel raggio dei miei due fili di chakra che collegavano le varie trappole e oggetti. [Conoscenza trappole, tecnica dei fili di chakra, inneschi trappole come equip. Intuito Viola.]

    Ora che tutto era pronto, e non ci avrei messo molto tempo a impostare quella mia trappola, posso addentrarmi nei cunicoli del laboratorio segreto degli Ashura.

    *** Il risveglio di Denji. Officina di Shu Akasuna ***



    Siediti. C'è un lungo discorso da fare. E non ti preoccupare di questa robaccia, non ha un gran valore.

    La cosa è vera tra l'altro. L'unica cosa di valore in quella situazione era lui stesso. Sasori non ne riporta il nome nel suo diario per cui mi sarei dovuto muovere con cautela.
    Dopotutto è un ragazzo non solo fuori dal mondo, ma anche dal suo tempo.

    Lo avrei fatto accomodare dall'altra parte della scrivania. Ci troviamo nella mia officina, che funziona anche da mia residenza. L'odore dell'olio sarebbe penetrato nelle narici del ragazzo, assieme a quello del metallo e della polvere del legno. L'unica cosa interessante, oltre ai vari strumenti del mio lavoro ingegneristico, sarebbe stata una parete mobile di carta, che nasconde un letto singolo.

    Gradisci del the?

    Ho solo un fornellino da campo, ma fa il suo dovere. Mi siedo, mentre l'acqua si scalda.

    Il mio nome è Shu Akasuna. Ti trovi nella mia officina, nel villaggio della sabbia. Come ti chiami?

    Meglio andare per gradi, e con calma. So per esperienza personale cosa vuol dire ritrovarsi spaesati in un mondo sconosciuto. Io ho avuto Ryugi e, in misura minore, Shinichi ad aiutarmi. Questo ragazzo ha solo me.

    Quasi mi dispiace per lui.

    Avrei iniziato, con calma, a introdurre il discorso. Dalla sua fisionomia e dalle sottolineature dei miei "cugini" Ashura l'ho identificato come il soggetto 23. Il primo con cui Sasori ha avuto successo nella sua costruzione del Mondo Ashura per conto del leader dell'Akatsuki. Certo, è un prototipo, chiaramente una versione inferiore della costruzione marionettistica che avrebbe poi sviluppato in seguito ma... è già qualcosa. La mia curiosità sulla sua ricerca però deve aspettare.

    Ho deciso di prendermi la responsabilità, come ultimo degli Akasuna, di tutti gli errori commessi dal mio antenato e dalla sua ricerca. E a questo ragazzo va restituita la vita. O una parvenza tale.

    Una volta identificatolo avrei potuto iniziare a parlare con lui.

    Suppongo che tu sia molto confuso, il che è comprensibile. Lascia allora che ti spieghi tutto, un passo alla volta, partendo da una cosa fondamentale: quella notte tu non sei riuscito a fuggire.

    L'acqua sta bollendo. Spengo il fuoco e preparo la tazza di the per Denji.

    Sei stato catturato e hanno usato il tuo corpo per degli esperimenti. La tua fortuna è che sei stato un... successo. Dal loro punto di vista.

    Parlo con calma, pesando ogni parola. Dai testi di Sasori il movimento dei volti dell'Ashura è stata legata alle concentrazioni di adrenalina. Alle emozioni del portatore. Per ora la mia illusione regge ma se dovesse alterarsi troppo...

    Sei ancora vivo, il che è già qualcosa suppongo, ma il tuo corpo è stato... modificato. Alterato. Potenziato, in certi aspetti.

    Se ancora non fosse scattato avrei continuato con la spiegazione, omettendo i dettagli più scabrosi. Il fatto che era stato modificato. Il fatto che era più macchina che uomo. La consapevolezza che tutti i suoi carcerieri ormai erano morti.

    E, infine, il fatto che aveva dormito per molto, molto tempo.

    Sono riuscito a ritrovarti in un laboratorio segreto, e ti ho liberato. In un certo senso mi sento in debito nei tuoi confronti, Denji. Sei stato catturato dal mio bis-bis-bis-bisnonno, o qualcosa del genere. Sono passati duecento anni, Denji.

    Tengo la tazza di the caldo in mano e guardo per terra. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. In un modo o nell'altro in quel momento sarebbe sicuramente esploso.

    [So che non devi tecnicamente "apprendere" la tecnica speciale, ma essendo questa una giocata introduttiva mi sembra interessante andarne ad esplorare alcuni elementi pertanto... dato che Gioia mi sembra fuori luogo, vedi tu se attivare il volto Ira o quello Tristezza, facendo scoprire definitivamente a Denji la sua natura artificiale. Nota: vedi questo non come un'attivazione della ts ma semplicemente come la rottura dell'illusione di Shu e quindi la rivelazione del vero aspetto di Denji, con i tre volti dell'ashura e le due braccia addizionali. Poi, chiaramente, vedi tu come la vuoi ruolare la cosa io ti do solo degli spunti ;)]





  3. .

    L'isola dei felini


    Roba per Yasuke Muramasa



    Un team? storco la bocca dubbioso.

    Kenichi annuisce e allarga le braccia. Il Kazekage è stato chiaro: devi presentarti in amministrazione domattina e unirti al team ninja che ti è stato assegnato. Un certo... guarda la lettera, si è già dimenticato i nomi: Yasuke Muramasa, mai sentito prima, e Tamashii. Niente cognome. La cosa più strana però è che non vi è stato assegnato un sensei o una guida. Bah. Questo non sarebbe mai successo-

    Con un Kurogane al comando, si.

    Sempre la solita tiritera.

    Preparo quel poco di equipaggiamento ninja che mi passa l'orfanotrofio (i primi guadagni delle missioni dovranno andare sul prendere dell'equipaggiamento migliore, dopo aver preso dei pastelli colorati decenti, ovviamente).

    Sto per andarmene quando mi torna in mente una delle lezioni di Hohenheim-sensei.

    Un artista porta sempre con se gli strumenti della propria arte

    Prendo il mio quaderno, una penna e un altro quaderno stracciato che uso per fare gli esercizi che mi ha dato Ukita per diventare più bravo a piegare i fogli. Quella scena con il caleidoscopio che ha fatto alla gilda degli artisti è stata molto figa. Se coloro la carta prima di piegarla poi, posso ottenere effetti fighissimi!

    E scommetto che se imparo bene a piegarla e la disegno in modo particolare potrò creare delle sculture di carta! Così unirò i miei disegni alle arti degli origami di Ukita-sensei e alle sculture di Hohenheim-sensei!

    Kuro scende dal letto a castello, si stiracchia e si avvicina. Mi fa le fuse attorno le gambe.

    Vuoi venire anche tu?

    Sbadiglia Mao, ma certo. Chi credi che abbia chiesto al Kazekage di farti conoscere l'altro Candidato di Sunagakure?

    Spalanco la bocca.

    Maooo, ma come, non lo sapevi?

    Scuoto la testa.

    Kuro si lecca la zampa sinistra Si vede che il Kazekage ha voluto farti una sorpresa.

    *** all'amministrazione di Suna ***



    Yasuke e Tamashii, cognome ignoto, avrebbero ricevuto una lettera simile a quella di Yugi Mutou: erano entrambi assegnati allo stesso team ninja e si sarebbero dovuti dirigere in amministrazione per conoscere il terzo membro, Yugi Mutou e per ricevere il loro primo incarico. Non sarebbe stato specificato né il coinvolgimento del Kazekage, né la presenza del gatto ninja.

    Una volta giunti sarebbero stati condotti in una classica stanza dei briefing tra ninja. Un largo tavolo al centro circondato da sedie, una lavagna sullo sfondo dove un ragazzino dai capelli improponibili stava dando loro le spalle.

    La lavagna che normalmente avrebbe ospitato una mappa era stata... "macchiata" dalla figura di un guerriero in armatura armato di lancia. I capelli lo avrebbero subito identificato come il ragazzo che stava dando gli ultimi ritocchi.

    Sul tavolo centrale un gatto nero se ne sta accoccolato a dormire.

    Non appena Yasuke sarebbe entrato nella stanza il gatto si sarebbe stiracchiato, alzato in piedi, iniziato la sua toeletta mattutina e solo poi, dopo circa un paio di minuti, se non fosse successo niente avrebbe miagolato, richiamando l'attenzione dell'artista/vandalo che si sarebbe voltato. Una macchia di colore rosso sulla guancia sinistra e un pennello tenuto in mezzo ai denti.

    Mi chiamo Yugi. Piacere.

    Solo dopo essersi presentato si sarebbe tolto il pennello dalla bocca.




    OT La giocata è ambientata temporalmente dopo "Il kage e l?orfano". Si apre prima della sua conclusione in modo da poter dar modo a Yasuke di avere potenzialmente la ts e il contratto per la guerra di Kusa. La giocata inizia a Suna (questo post è ambientato li) ma si evolverà rapidamente in una diversa location per questo è stato inserito qui il post./OT
  4. .

    Il Festival del Fuoco


    Doppia prova, giro al festival e dimostrazioni - Post Terzo



    Prima Yasuke Muramasa, e poi degli altri monaci, mi si sarebbero avvicinati proponendomi due diversi equipaggiamenti. Avrei indossato sia le spalliere che i bracciali. Ero già abituato a quel genere di equipaggiamento e, se gli Ensei temevano il sottoscritto, la cosa mi avrebbe fatto solo che bene.

    Mi sarei divertito di più.

    [Nota: dato che sia Rex che Leo han proposto degli equip debilitanti nei loro post utilizzo entrambi, tanto a livello di gdr la cosa non cambia molto.]


    Oh, rispetto a quelli che uso di solito questi sono un po' diversi.

    Dopo quell'espressione di stupore avrei lasciato perdere altre affermazioni a riguardo se non mi fossero state chieste. In caso contrario avrei specificato come quei bracciali e quelle fasce... Stanno stringendo le spalle e le braccia. Le fasce sulle spalle mi pare riducano l'afflusso di sangue alle braccia. Le fasce con i simboli invece... stringono i muscoli. Guarda...

    Avrei dato dimostrazione facendo vedere come non riuscissi a stringere le mani.

    Pensa provare a dare un pugno in queste condizioni... Temo che gli Ensei vogliano giocare sporco. Guarda solo che hanno fatto ai ragazzi per iscriversi.

    Avrei detto ad Asami.

    Accetto di buon grado l'invito della Kunoichi a passeggiare per il festival, e avrei invitato anche Arahaki a unirsi a noi.

    Se vuoi imparare a picchiare direi che sei nel posto giusto. Anche solo stando negli spalti dovresti riuscire a imparare qualcosina. dico alla culturista di Konoha.

    Il mio stile fa uso della natura del chakra di vento, per cui non credo di esserti utile, ma anche solo imitando le mosse qualche risultato dovresti ottenerlo.

    Assieme a Yasuke decido di cimentarmi anch'io nella prova. Prendo una delle palline. Maledette fasce elastiche. Non riesco a stringerla se non sforzandomi.

    Certo, potrei sfruttare il chakra adesivo e repulsivo, oppure anche solo impastare del chakra ma... So che questo tipo di strumenti è utile solo ed esclusivamente se li si lascia lavorare.

    Sospiro. Temo che mi ci vorrà un po', ragazzi.

    Riesco a trattenere la pallina tra le dita della mano. Provo a lanciare ma la posizione non mi è congeniale. Scaglio la pallina ma manco completamente non solo il bersaglio ma l'intero stand.

    Ehi, amico, cerca di non rompere tutto!

    Ridacchio. Scusa, colpa mia.

    Yasuke nel frattempo, complice la sua abilità e addestramento ninja, è già riuscito a vincere un soldatino e un pupazzo. Un tempo la cosa mi avrebbe fatto arrabbiare, specie visto che sta cercando di farsi bello di fronte ad Asami ma... la cosa non mi importa più.

    Buffo. Si vede che apprezzo Miyako più di quel che credo.

    O, forse, sono più concentrato sul mio addestramento.

    Mhh, cosa? Ah il pupazzo? Si, lascialo li. Ora devo solo vincerne altri due uguali o gli altri diventerebbero gelosi.

    I kami benediscano i rotoli da richiamo. E brava Asami che se l'è cavata con classe. Riconosco quando una ragazza ti vuole scaricare. Ho subito più approcci falliti io che una dozzina di altre persone assieme.

    Se volete continuare il giro fate pure. Io devo finire questa cosa.

    Mi sarei tolto la sopraveste lasciando solo una maglietta bianca di cotone tra i bracciali a spalla e la mia pelle. Gli altri avrebbero potuto notare come il mio fisico fosse muscoloso ed allenato. Forse non ai livelli di definizione muscolare della culturista di Konoha ma... anche lei si sarebbe resa conto di come quello fosse un fisico ottimizzato per il combattimento, e non per il culturismo.

    Il padrone dello stand si sarebbe sventolato con un ventaglio. Senti un po', fustaccio, fatti un po' in la. Non voglio mica che rovini il divertimento a tutti, no?

    Mi sarei mosso e prendo le palline, una ad una, cercando di scagliarle contro i bersagli. Il che non era semplice. Avrei aperto e chiuso le mani più volte, per cercare di scaldare sia i polsi che le dita, e poi avrei mosso le braccia a circoli con lo stesso scopo.

    Una volta riscaldati i muscoli avrei preso la prima pallina. Ora riesco a stringere le mani. La scaglio e tocco uno dei bersagli. Ma non cade.

    Ahi ahi ahi, fustaccio. Troppo debole.

    Non mi arrendo, tuttavia. Mi ci sarebbe voluto un po', complice anche i classici trucchi dei bersagli da giostra ma... nonostante le difficoltà degli Ensei quello era pur sempre uno stand per civili.

    Io sono un chunin della sabbia.

    Vinco i miei due leoni, alla fine, e li rinchiudo assieme al terzo nel rotolo di richiamo.

    Sono pieno di sudore, e sospiro. Dimmi un po', buon uomo, dov'è che possiamo trovare una locanda?

    Mi faccio dare le indicazioni, poi mi fermo ad una bancarella di vestiti e compro un'altra maglietta. Quella, ormai, è inutilizzabile da quanto è bagnata.
    Chi fosse stato presente degli altri avrebbe potuto notare come le braccia e, soprattutto, la mia schiena fossero piene di cicatrici.

    Ricordi di antiche battaglie, quando ero ancora più giovane di loro.

    Ci avrei messo un po' ma alla fine ci saremmo ritrovati sul palco principale per l'esibizione degli Ensei.

    Ci saranno stati una dozzina di monaci, tra cui quelli che ci avevano accolto ai vari stand. Si mettono in posizione e si esibiscono in una serie di Kata. Figure di allenamento e varie mosse dalle più agili alle più intense.

    Poi, dopo una decina di minuti, quando lo sguardo di tutti è rapito, sarebbe iniziato il vero spettacolo. Ciascuno di loro avrebbe evocato delle fiamme. Chi dalla bocca, chi dai movimenti del corpo.

    Fiamme che avrebbero preso la forma di parti del corpo o di animali interi, a seconda del grado di esperienza dei monaci vestiti di rosso.

    Oltre a Mutou Ryuji, che evoca un orso di fuoco, a Gouki Shibukawa, che avrebbe evocato un serpente gigante e a Liu Feiyan, con una serie di falchi di fuoco a far loro impressione sarebbe stato un altro di quei monaci. Un tizio grosso, alto quasi due metri con una benda sull'occhio destro. Ruggisce e dalla bocca fuoriesce una tigre. Sembravano, quei quattro, essere gli Ensei più alti in grado.

    Bella esibizione, vero? avrei detto ai miei compagni. Chissà contro chi mi faranno combattere domani. E voi? Non siete elettrizzati?

    Dopo un altro giro per le bancarelle, durante il quale avrei chiesto ai ragazzi di aspettarmi... Purtroppo sto armamentario è molto pesante... scusate ma non riesco a trascinarmelo dietro così facilmente... ci saremmo diretti ad una locanda, segnalata dal tizio dello stand a cui avevamo fregato metà mercanzia, e avrei preso tre camere per la notte. Una per me, una per le due ragazze e una per i due giovani di Suna.

    Se avessero voluto dividere in modo diverso le stanze sarebbero stati liberi di farlo ma, per ottenere una stanza divisa, ci sarebbero voluti diversi Ryo. Certo, forse qualcuno aveva già delle sistemazioni per la notte ma... non si poteva mai sapere.

    ***



    Tasaki Moyo



    Mentre Shinichi Kurogane si allenava e il resto della truppa si godeva il festival Tasaki Moyo restava seduto in un angolo, a tenere il broncio.

    Prima o poi avrebbe dato nell'occhio, dopotutto quello era un festival e bisognava divertirsi, mica un torneo di musoni!

    Un tizio, palesemente sbronzo, sarebbe sbucato all'improvviso dal limite del suo campo visivo. Non sarebbe stato un problema, normalmente, ma purtroppo quegli occhiali speciali dovevano aver debilitato più del previsto il nukenin.

    La situazione era critica: non ci sarebbe voluto molto per far degenerare la situazione. E il ninja di oto sembrava avere un vero talento per questo!

    [Nota: descrivi tu autonomamente una situazione, con queste premesse, in cui hai difficoltà a causa degli occhiali. Puoi gestirtela come vuoi ma ricorda che devi giocare il tuo "addestramento" alle difficoltà in precisione che ti causa l'equip debilitante. Se vuoi mettere ulteriori prove per Shinichi sentiti libero di farlo, rispettando i limiti temporali dell'evento.
    Sta a te vedere se, in base a come risolvi la situazione, assisti all'esibizione degli Ensei e quindi hai un assaggio delle loro capacità.]



    *** Il giorno successivo, il momento del torneo ***



    Avevo passato una notte d'inferno. A causa della compressione del torace non ero riuscito a stendermi: la posizione mi impediva di respirare. Ho provato sia a stare sul fianco che a faccia sotto. Niente. Alla fine avevo dovuto spostare il letto vicino al muro, spaccandomi le braccia a causa delle fasce elastiche, e dormire seduto con la schiena posata sul muro.

    Per fortuna che, a causa del casino delle gente che si era sfogata bevendo, nessuno sembrava avermi sentito e fosse venuto per rimproverarmi.

    Arahaki avrebbe trovato facilmente posto sugli spalti, da sola. Tutti gli altri avevano deciso di partecipare al torneo degli Ensei, che sarebbe iniziato di li a breve.

    Schierati ci siamo io, Tasaki Moyo, Yasuke Muramasa, Asami Hoshiyama, Tamashii Chikuma e un colosso nero che porta un coprifronte di Kumo rigato. Kouteki Yotsuki, a giudicare dal nome scritto sulla lista.

    Io e Tasaki indossiamo ancora il nostro equipaggiamento. Anche lo Yotsuki aveva qualcosa di simile. Due grosse palle di metallo, ciascuna legata ad una delle caviglie.

    Di fronte a noi Gouki Shibukawa passeggia avanti e indietro, ridacchiando.

    Ci sono un sacco di ninja quest'anno. E molti ninja di un certo livello. avrebbe detto guardando lo Yotsuki.

    Uno di voi ha persino deciso di sfidare il sottoscritto. Uno sguardo rivolto a Tasaki Moyo, ridacchiando.

    Le regole sono semplici: scontri uno contro uno. Si possono usare solo le arti marziali. Niente ninjutsu con quei vostri bellissimi sigilli, niente armi. Non si uccide nessuno. Si perde se si ammette la sconfitta o se non si è più in grado di combattere. Sono incontri dimostrativi e la cosa più importante è far divertire il pubblico. C'è un tempo limite, verrete fermati se lo raggiungerete.

    Ci indica un tabellone. Sono riportati gli scontri.

    Primo match: Kouteki Yotsuki VS Orochi Doppo, la tigre degli Ensei

    Secondo match: Tamashii Chikuma VS Kohinata Minoru [Shu o Niaval]

    Terzo match: Yasuke Muramasa VS Liu Feiyan, il falco degli Ensei [Zakira]

    Quarto match: Asami Hoshiyama VS Mutou Ryuji, l'orso degli Ensei [RexDraco]

    Quinto match: Shinichi Kurogane VS Takamura Mamoru, il bue degli Ensei [leopolis]

    Sesto match: Tasaki Moyo VS Gouki Shibukawa, il serpente degli Ensei [Shu]


    E vorreste far iniziare me per primo? Vi dovreste vergognare, Ensei!

    Così si sarebbe lamentato lo Yotsuki. Tutti sappiamo che, in una carta del genere, è il match finale il più prestigioso mentre è il primo ad essere quello più... semplice.

    Shizukawa scuote le braccia. È la stessa cosa che ha detto Orochi Doppo ma, purtroppo, così ha voluto il fato.


    DI li a poco inizia il match. Lo Yotsuki si avvolge di elettricità e si avventa addosso ad Orochi Doppo, l'Ensei con la benda sull'occhio. Purtroppo le pesanti sfere di metallo lo bloccano.

    In modo simile a quanto fatto da lui Doppo si avvolge nelle fiamme, creando la figura della tigre attorno a se. Un colpo solo, un montante allo stomaco, e manda a terra l'ex ninja della nuvola.

    Doppo alza le braccia al cielo e viene condotto fuori dal terreno centrale.

    Tamashii Chikuma sarebbe stato chiamato per prendere posto nell'arena, in realtà un semplice spiazzo di terra di 25 metri per 25.

    A dieci metri di distanza da lui ci sarebbe stato il suo avversario, Kohinata Minoru. Un ragazzo di 18 anni alto circa un metro e 70 dai capelli biondi. Non sembrava molto allenato e, il fatto che non fosse specificato il suo animale, la diceva lunga su quanto fosse in alto nella gerarchia degli Ensei.



    OT

    Le regole speciali degli scontri sono descritte di seguito, siete pregati di attenervi ad esse:

    Ciascuno di voi parteciperà al combattimento con il vostro pg e utilizzerete un PNG contro uno degli altri partecipanti alla giocata.
    Dato che Arahaki non partecipa a Nieval la scelta (sei pregato di comunicarmela in privato) di voler giocare o meno la parte di combattimento interpretando Minoru. In caso negativo sarò io a giocare contro Tamashii.

    Il combattimento consiste in 3 round standard di combat. Le regole le ha già spiegate Shibukawa. Ninjutsu e Genjutsu sono ammessi fintanto che riuscite a mascherarli da mosse di arti marziali. Lo stesso vale per l'utilizzo di ts o altre capacità. L'inventiva è concessa e apprezzata ma non è concesso modificare le regole di utilizzo di tecniche o altro (ad esempio ignorando l'uso di sigilli o simili). Si inizia di fronte al proprio avversario, in posizione di guardia, a 9 metri di distanza.
    Vi ricordo che questa è una giocata basata sull'utilizzo delle arti marziali.

    Iniziano i PG a combattere. Chi risponde è pregato di fare sia la sua fase che quella del PNG a lui assegnato (trovate le coppie sopra) se possibile.
    I PNG sono parigrado ed energia rispetto a chi combattono. L'unica eccezione è Gouki Shibukawa. Visto che Leo ha voluto una sfida maggiore, la avrà. Avete piena autonomia per la creazione delle loro schede, comprese capacità inventate da voi e tecniche speciali personali se sono in linea con quanto descritto per i monaci Ensei. Non è necessario passare per la sala valutazioni. Se avete capacità inerenti che vi va di testare, sfruttate i PNG per farlo.

    Anche se si combatte contro gli altri utenti questa NON è una giocata PvP. Gli scontri NON saranno valutati dai giudici e NON verranno conteggiati come combattimenti ai fini dell'assegnazione di stemmi.

    Regole per me e per leopolis: i nostri pg dovranno necessariamente sfruttare l'equipaggiamento debilitante per i primi due round di combattimento. I malus saranno maggiori a causa della poca dimestichezza con gli equipaggiamenti debilitanti: Shinichi avrà forza ridotta di una energia e Tasaki avrà precisione ridotta di una energia, con tutti i malus correlati.
    Durante l'ultima fase offensiva sarà possibile rimuovere l'equipaggiamento debilitante, ottenendo i bonus come da competenza normale. Sarà inoltre possibile sfruttare lo slot da Jonin, anche senza i requisiti, esclusivamente per fini scenografici al termine del combattimento.
    In ogni caso la competenza andrà richiesta come di norma al termine della giocata.

    Può essere che io mi sia dimenticato qualcosa. In qual caso mi scuso.

    Se avete dubbi in merito alle regole siete invitati a contattarmi in privato.
    Se avete dubbi in merito a poter utilizzare o meno una cerca capacità/tecnica significa che non potete utilizzarla.

    Vi ricordo che questa è una giocata basata sull'utilizzo delle arti marziali e che anche se si combatte contro gli altri utenti questa NON è una giocata PvP. Si, l'ho ripetuto due volte perché voglio che il concetto vi entri in testa.

    Sfruttate questa occasione per divertirvi e impratichirvi nell'utilizzo delle arti marziali sulla Legend.

    Enjoy /OT
  5. .

    Il cuore del fuoco contro il grido del freddo


    Post quarto



    La mia ricerca nelle stanze del capitano si rivela infruttuosa. Niente mappe nautiche, che comunque non avrei saputo leggere, niente bussola.
    Questo Samoru o ha eccessiva fiducia nelle proprie capacità di marinaio, oppure...

    È completamente pazzo

    La visibilità era scarsa o nulla, anche il D-Visor non mi sarebbe stato utile.

    Forse la mia scelta di imbarcarmi in questo viaggio in mare è stata meno oculata del previsto. Ma non potevo dire di no al mio quasi suocero.

    Anche la mia prova sfruttando il jutsu del primario di Kiri e l'immersione del compare di Hideo non sortirono grosse soluzioni.

    L'unica possibilità rimane interrogare il capitano per cercare di capirci qualcosa.

    Ancora una volta Fudoh-san dimostrò quanto fossi inadeguato, riuscendo a risolvere la situazione grazie a un'altra evocazione, un uccello armato di katana.

    Ascolto intrigato le parole del primario di Kiri. Un chakra elementale di freddo proprio di Azumaido. Interessante. E grazie a questo legame è riuscito a richiamare una creatura con questo legame. Qualcosa di simile a quello che fanno le creature della tomba di ferro con quel loro gigantesco contratto.

    -Non conosco questi saggi del deserto, anche se mi è capitato di conoscere qualche utilizzatore di chakra naturale. Più affini al sottosuolo, però. Per quanto riguarda gli abiti mi sembra di aver trovato qualcosa quando ho fatto un giro sotto, prima.-

    Torno sottocoperta e riesco a raccimolare qualcosa. Prendo degli abiti che mi pare possano andar bene per Fudoh e forse, con un po' di fortuna, sarei anche riuscito a trovare qualcosa di più pesante per me e gli altri shinobi, specialmente per il mio compaesano.
    [Al QM stabilire se e quali abiti Shinichi riesce a trovare]

    Per una volta forse, sarei riuscito a fare qualcosa di utile.


    In ogni caso mi appresto a interrogare il capitano. Anche se non avremmo più avuto bisogno della nave, grazie a Fudoh-san e a Tong, è sempre bene cercare di capirci di più della situazione.

    La comunicazione non sembrava aver funzionato. La psiche del marinario mi è distante, non riesce a sentirmi.

    Non riesco a comunicare con lui. Però... qualcosa riesco a vedere. Sta... sognando. O, forse, è un incubo.

    Chiudo gli occhi per focalizzarmi sui suoi pensieri.
    Dei ninja con delle divise da jonin. Una donna con le insegne del mizukage. Due giganti d'oro. Diversi però dalla cosa di urina che ha fatto Samoru. E diversi anche dalla manipolazione dei metalli.
    Cerco di andare più in profondità, di delineare l'ambiente attorno a quelle figure.
    Vedo... un tempio. Un ragazzo... morto. E... qualcuno che manipola il freddo. L'acqua? No, è ghiaccio.
    Non riesco ad andare oltre. Sciolgo la tecnica.

    La mente del capitano è troppo frammentata. Non capisco se sia un effetto collaterale del suo jutsu o se sia una condizione sua propria. Sono riuscito solo a scandagliare questi suoi pensieri. Vi ricorda qualcosa?

    Per quanto riguarda l'uccello samurai... non sentiva ragioni. Se volevamo raggiungere Azumaido avremmo dovuto dar man forte ad alcuni suoi commilitoni.

    Beh, nobile guerriero del freddo, se devo scegliere tra morire in battaglia oppure di fame e freddo in mezzo al mare... preferisco la prima opzione.

    Mi inchino di fronte a lui, ed estraggo la katana dei Kakita.

    Io, Shinichi Kurogane, in rappresentanza dei Kakita di Kiri ti giuro sulla mia lama che combatterò al tuo fianco contro i tuoi nemici.

    Rinfodero la lama e sorrido al pennuto. Vi basta questo mio giuramento?

    Grazie alla guida di Pen Gin, questo il nome del pennuto spadaccino, saremmo giunti ad Azumaido.

    Lui avrebbe sfruttato la propria spada per navigare in mezzo alla neve. Avevo già avuto qualche piccola esperienza con la neve quando visitai Yui anni fa. Lei si divertiva un mondo a giocare a palle di neve.
    Non ci avevo mai trovato questo fascino. Ai tempi ero interessato ad altre cose umide.

    Mi rivolgo verso l'altro sunese. Se sai utilizzare il chakra adesivo la neve è simile all'acqua, solo un po' più semplice da camminarci sopra. Dovresti riuscirci.

    Grazie al chakra adesivo avrei potuto camminare sopra la neve senza toccare il suolo, evitando sia eventuali insidie nascoste dalla bianca coltre sia di bagnarmi le gambe.

    Ne avrei anche guadagnato in velocità, non dovendo farmi strada a forza nella neve. Se Yasuke avesse avuto delle difficoltà mi sarei offerto di aiutarlo, sfruttando una corda che avrei legato attorno alle nostre vite e tirandomelo appresso.

    Avremmo raggiunto, prima o poi, la zona della barriera di ghiaccio. Le statue di animali e uomini mi incuriosiscono ma Pen Gin non avrebbe aspettato: si stava dirigendo in mezzo alla bufera. Avrei staccato la fune che mi teneva legato al compaesano.

    Mi sgranchisco gambe e braccia. Da qua penso che potrai cavartela da solo, no?
    Gli strizzo l'occhio.

    La presenza di quelle statue mi suggerisce che qualcosa di particolare si svolge in questo luogo. Resto all'erta e, prima di proseguire, provo a osservare l'ambiente con il D-Visor, prima di lanciarmi dietro a Fudoh-san. [D-Visor, Occhio di Falco, Percezione Intermedia]

    Non avrei avuto molta fortuna ma meglio tenere gli occhi aperti e, soprattutto, le orecchie all’erta. Una tormenta di nave è l’ideale per assaltare qualcuno grazie alla copertura visiva specie per creature adattate a questo ambiente.
    Mi sarei tenuto distanziato dagli altri shinobi, così da consentire la massima libertà di movimento a tutti, pur restando in grado di poter comunicare urlando e vedendoci seppur con fatica.

    Un rumore di ghiaccio. Un attacco. Estraggo la spada di Yui e la uso per deviare quei proiettili. [Impasto Mediobasso in riflessi]

    Una reazione istintiva, istantanea. Yui… mi hai voluto proteggere tu?

    È stato grazie al fatto che le mie gambe avevano una solida presa grazie al chakra adesivo che ero riuscito a eseguire quella tecnica, oltre ai miei sensi affinati che, seppur di poco, erano riusciti ad aiutarmi nella navigazione in quella tormenta.

    Manipolatori di ghiaccio. Come nei ricordi di Samoru! dichiaro ai miei compagni.

    Mi sarei mosso con più calma, la spada estratta e posta di fronte a me. La solidità del ghiaccio mi consentiva di deviarli con la lama. [Come da descrizione TS, in attacco sono considerati colpo con arma e ignorano metà potenza delle protezioni, oltre ad avere penetrazione 3. Una katana ha durezza 4 per cui posso usarla per difendermi deviando gli attacchi.]

    In un certo senso mi sento un vero ninja di kiri. Certo, avrei potuto fare come Fudoh-san ed evocare Shunchu e lasciare che fosse lo scorpione di rame a gestire quei ghiaccioli. Oppure, un tempo, avrei potuto creare uno scudo di Satetsu e proteggere tutti.

    Oggi rappresento Yui Kakita e lei c’era solo una cosa che sapeva fare. Sfruttare la propria katana.
    Paradossalmente fu proprio questa sua specializzazione eccessiva che ne causò la precoce dipartita.

    Tra la spada, la concentrazione e i miei riflessi non sarebbe stato eccessivamente complesso evitare quegli assalti. Erano ripetuti, semplici, prevedibili.

    Sicuramente li controllava qualcuno di distratto in quel momento, oppure, più probabilmente, si trattava di un jutsu automatico. [Shinichi è Esperto di Ninjutsu, direi che ci può stare che possa intuire qualcosa sulla natura della tecnica]

    Ascolto il discorso di Fudoh riguardo al legame con il freddo, ai Kamui e al chakra naturale. Non sono mai riuscito a manipolarlo con precisione, ma la sensazione del chakra naturale mi è ormai divenuta familiare.

    Forse posso aiutarvi io per una volta, Fudoh-san. Se questi Kamui sono affini al freddo posso provare a ridurre la loro affinità con questa barriera. Potrei provare a renderla più affine agli elementi del deserto. Chissà come se la caverebbero questi Kamui, circondati da un muro di fuoco!

    Rinfodero la katana e mi preparo a estrarre la mia spada. Una spada di vento e chakra che, per l’occasione, sarebbe divenuta una lama di fuoco. La lama del deserto.

    Nanto Ho-Oh Yaiba, la spada della fenice di Nanto. Non sono mai riuscito a padroneggiare completamente quello stile, ma direi che è il momento migliore per cominciare.

    Mi avvicino alla barriera di fianco a Fudoh, tagliandola con la lama di fuoco per cercare di rendergli più agevole l’avvicinamento.

    Una lama che avrebbe indebolito il legame tra chi aveva eretto quella barriera e la stessa. Mi sarei mosso fianco a fianco al primario di Kiri, i nostri compaesani dietro di noi se avessero voluto seguirci. [Utilizzo Lama di vento, tramutata in katon con trucco dell’omnioji]
    [Nota post edit: in base alle ultime versioni del materiale personale in valutazione dovrei essere in grado di modificare sia l'elemento che la forma della lama per cui, a discrezione del QM, Shinichi crea un cerchio di fuoco in mezzo al quale possono passare lui e Fudoh. In sostanza non dovrebbe cambiare molto, ma mi piaceva l'analogia con il circo]

    Attendi che io arrivi vicino alla barriera. Se riesco a toccarla dovrei riuscire ad influenzarla completamente.

    Mi sarei avvicinato, ignorando le sferzate di freddo ed eventuali assalti finali di ghiaccio, compiendo gli ultimi metri semplicemente sforzando il mio corpo al limite. Le braccia davanti a me, a protezione. [Utilizzo Parata Perfetta]

    Mi sarei schiantato contro la barriera e, quando avessi percepito una resistenza, avrei cercato di comprenderne la natura elementale.
    Di comprendere il freddo dei Kamui, così alieno al sottoscritto. Di sfruttare quei pochi rudimenti di chakra naturale che gli abitanti della tomba di ferro avevano cercato di insegnarmi per trovare un legame.
    Dovevo incendiare la barriera. Renderla una fianma. Ma il calore del deserto, il calore del fuoco, il calore di Suna non è abbastanza.

    Trovo dentro di me una fiamma ancora più forte.
    La fiamma di una donna.
    La barriera si incendia. [uso trucco dell’omnioji sulla barriera]
    Quello è il segnale per Fudoh-san. Il momento in cui il legame tra il Kamui e la barriera sarebbe stato nella sua massima debolezza.

    Una lacrima mi sarebbe scesa dal volto. Normalmente sarebbe divenuta un pugnale di ghiaccio che mi avrebbe trafitto la guancia.
    Invece, in quel momento, sarebbe evaporata nelle fiamme.

    Mi dispiace, Yui.

    Per quanto la Kunoichi ancora albergasse nel mio cuore non era lei a cui avevo pensato.
    Un’altra donna aveva incendiato il mio cuore. Cambiato la mia vita.
    La donna con cui mi ero costruito una famiglia, Miyako Kurogane.

    [Nota: chiedo scusa per il formato del post ma lo invio così per consentire a Tezzu di rispondere il più rapidamente possibile. Non appena potrò editerò per apportare dei cambiamenti puramente cosmetici, se il QM me lo consente]




    OT
    Conoscenze rilevanti utilizzate (utilizzo questo formato per questo post per ridurre la quantità di testo editato:

    Spada di Vento - Kaze no Yaiba
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (1)
    L'utilizzatore, con un movimento ascendente di una mano, potrà creare un fendente di vento in grado di tagliare qualsiasi cosa presente entro 6 metri, seguendo una traiettoria lineare. Non considera protezioni fisiche, ma solamente difese di chakra o irrorate dal chakra. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza della lama è pari a 50 ed ha una lunghezza pari a 3 metri; una volta terminata la sua traiettoria, la tecnica si disattiverà.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Onmyoji Meiku - Trucco dell'Onmyoji
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Caricamento (1)
    L'utilizzatore, tramite contatto diretto o mediato da una sua tecnica, può modificare l'elemento di una ninjutsu propria o avversaria. Il cambiamento è istantaneo e può negare l'attivazione delle Impronte di Chakra avversarie corrispondenti; il cambiamento non deve essere sleale o antisportivo né può causare danni diretti ad un avversario. Se la tecnica è utilizzata per modificare l'elemento di una propria ninjutsu, può applicare ad essa i propri talenti Impronta di Chakra, aumentando di +20 il bonus alla potenza concesso dall'Impronta. Richiede Slot Tecnica anzichè Slot tecnica Avanzata.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da chunin in su]

    /OT

    Edited by -Shu - 17/11/2021, 16:10
  6. .

    A cold case


    Post Primo



    Ah si, guarda, è la che gioca con suo figlio più piccolo

    Con queste parole uno dei Kurogane avrebbe indicato a Genjo Sabita la mia posizione. Fin da li si poteva vedere una persona che lanciava in aria qualcosa e poi lo riacchiappava al volo. Ancora. E ancora una volta.

    Avvicinandosi avrebbe compreso che quella non era una cosa, ma un bambino.

    Più in alto papà, più in alto!

    Un altro lancio ancora e lo afferro con entrambe le mani.
    Yata ride, i capelli scuri lasciati lunghi ondeggiano al vento. A cinque anni ancora non si rende conto del pericolo che corre a essere lanciato a svariati metri di altezza.

    Ancora papà, ancora!

    Lo poso a terra. Adesso basta Yata, ti sei già divertito troppo.

    Quello scambio non avrebbe lasciato molti dubbi al giovane studente: quello era proprio lo shinobi che stava cercando.

    Mi volto verso di lui, ci scambiamo un incrocio di sguardi e lui si inchina. Riconosco le movenze prima ancora delle parole: è qui perché ha bisogno del mio aiuto. Il che significa… un caso.

    Scusatemi se vi disturbo, ma vorrei proporvi un'indagine interessante che mi riguarda in prima persona, magari in privato. Forse non mi conoscerete, sono l'ultima ruota del carro qui a Suna... sono Genjo Sabita. Shinici Kurogane, la vostra fama vi precede, avrei bisogno delle vostre capacità deduttive... dovrebbe essere arrivata voce al villaggio di una compagnia di cacciatori di tesori che è stata completamente sterminata, fatta eccezione per il loro capo, Jiro Sabita. Vorrei il suo aiuto per capire chi manderebbe quattro shinobi ben addestrati a rapire il capo di un gruppo del genere facendo domande su esperimenti di almeno trent'anni prima...

    Si, va bene, ma aspetta un attimo… dammi il tempo di capire la situazione non spiattellarmi tutto addosso
    così. Cerca di contenere i tuoi sproloqui in una ventina di parole, cazzo!

    Chi è questo buffo signore papà?

    Sospiro. Per fortuna che non c’è Miyako a casa, oggi. Una persona che ha bisogno dell’aiuto del papà. E cosa ti hanno insegnato mamma e papà?

    Si prende l’indice in bocca e volge lo sguardo al cielo. Che se qualcuno ha bisogno di aiuto bisogna darglielo?

    Bravo. E…?

    Apre la bocca, si è ricordato tutto. Ah già, e se non sei la mamma farti sempre pagare in anticipo!

    Gli spettino i capelli. Bravo Yata.

    Mi giro verso Genjo. Tirati su, Genjo, e vieni con noi. Dobbiamo parlare con calma.

    Se avesse tirato fuori l'argomento soldi avrei alzato l'indice della sinistra: Forse non ci siamo capiti. Non ho ancora accettato il caso. Prima mi esponi il caso, con calma, e solo dopo deciderò se averti come cliente.

    Mi faccio seguire fino a casa. Prima spolverati bene che non voglio che entri troppa sabbia in casa. Poi togliti le scarpe e lasciale li. Troverai delle comode pattine. Infine dovrai passare sotto un magnetizzatore.
    Mi raccomando, dopo esserti spolverato che ho pulito i filtri l’altro giorno.


    Apro la porta di casa. Se Genjo avesse avuto dei dubbi sulle operazioni da fare o l’ordine in cui eseguirle avrebbe potuto osservare me, o Yata. Prima avremmo sbattuto i mantelli da esterno, ripulendoli dal grosso della polvere e li avremmo appesi a degli appositi ganci. Poi ci saremmo spazzolati i capelli e i vestiti con delle grosse spazzole in setola sintetica. Ci togliamo le scarpe e indossiamo le pattine. Le mie sono nere, quelle di Yata hanno il disegno di un leone.

    Ci sarebbero stati diversi modelli per gli ospiti disponibili, in varie dimensioni e colori.

    Una volta sistemati saremmo passati attraverso un arco dorato che, grazie ai poteri di mia moglie (e di un nostro parete che aveva stretto un “patto” con Shukaku tempo addietro), era in grado di rimuovere tutta la sabbia dal corpo di una persona.

    Stiamo testando quest’apparecchio per rimuovere la sabbia.
    Se tutto va bene entro il prossimo anno dovremmo farlo uscire sul mercato.


    “Addio per sempre alla sabbia e alla polvere, con lo spolverino Kurogane!”

    Mi volto verso Genjo, mettendo una mano davanti alla bocca. Lo slogan è ancora un work in progress.

    Una volta sistemati avrei condotto Genjo verso la sala principale della dimora. L’elemento principale di casa mia, che poi aveva pensato Miyako a tutto, sono i tappeti. Numerosi tappeti ricamati ricoprono il pavimento e molti quadri di motivi diversi fanno lo stesso con i muri. Ha voluto organizzare ogni sala e corridoio con un tema preciso, chiaro solo nella sua testa, e ogni tanto decide di riorganizzare tutte le varie “esposizioni”. Un divertimento, per i ragazzi.

    Eseguo dei sigilli ormai familiari e da una nuvola di fumo esce un piccolo scorpione di colore giallastro.
    Otekko, lo scorpione di pirite.

    Buongiorno Sunagakure! Ehi, Yata, come stai?

    Yata si getta sullo scorpioncino prendendolo in braccio. Se ne approfitta perché tecnicamente avrei vietato a Otekko di reagire.
    Troppo forte, almeno.

    Faccio segno a Genjo si stare zitto mentre Yata si struscia sullo scorpione. Con la destra conto i secondi.

    Arrivati a cinque Otekko pizzica mio figlio che lo molla a terra Ahia!
    Siamo arrivati a cinque. Stai facendo progressi, Otekko.

    Yata mi mostra la mano dove Otekko lo ha pizzicato. È rosso ma non esce sangue. Guarda papà, mi ha
    fatto male! Devi punirlo!


    Lo scaccio con la mano. Tutta colpa tua, Yata. Ti abbiamo detto mille volte che non devi prenderlo in braccio. E ora… andate di la a giocare. Papà deve occuparsi di cose da grandi.
    Yata sbatte il piede. No, anch’io voglio fare le cose da grandi!

    Scuoto la testa e la spalle a braccia aperte. Ma se mi hai appena chiesto di punire Otekko per una punturina. E questa volta non ti ha neanche fatto sanguinare.
    Yata mette il broncio. Indico la porta che da al corridoio marino. Vai, subito. Il tono non ammette repliche.

    Yata abbassa la testa e si incammina verso la sua cameretta, seguito a ruota da Otekko.
    Conto su di te, compare.

    Lo scorpione si gira, alza la testa e porta la chela destra sopra gli occhi, in un saluto militare. Ci penso io, Shinichi!

    Accompagno Genjo dentro una stanza. Mancano gli onnipresenti tappeti e i muri sono tappezzati di librerie.
    C’è solo una scrivania, un paio di poltrone e un divano.
    Gli indico il divano. Accomodati pure, Genjo.

    Mi avvicino alla libreria che contiene i ritagli di giornale dei recenti fatti di cronaca. Dunque… se ho capito bene dei loschi figuri hanno attaccato la compagnia di cacciatori di tesori di tuo… padre? Fratello? Avete lo stesso cognome per cui penso siate imparentati, no?
    Mi giro verso Genjo per valutare la sua risposta.
    Avrei atteso una sua eventuale conferma prima di proseguire nella mia ricerca.

    Va bene. Dunque hanno sterminato tutti tranne te e tuo padre e hanno rapito lui. Corretto?
    Avrei sempre atteso la sua risposta prima di proseguire la ricerca.
    Ah, eccolo.
    Prendo il ritaglio di giornale. Do una letta all’articolo, così da avere un’idea generica dei fatti da parte di un osservatore terzo. Probabilmente hanno intervistato Genjo stesso, ma il giornalista ha dimenticato di menzionare questa cosa.

    Hai parlato inoltre di un “esperimento” giusto? Qualcosa avvenuto trent’anni fa?

    Questa è la parte che mi incuriosisce di più, assieme a un’altra cosa…

    E dimmi, questi figuri, portavano qualche segno identificativo? Ti pare appartenessero a un’organizzazione o qualcosa del genere? Sarebbero potuti essere dei ninja o ti sono sembrati più dei militari?

    In base alle sue risposte le possibilità diventavano molteplici.
    Purtroppo, non sempre le nostre rievocazioni dei ricordi sono affidabili.

    Se sei d’accordo Genjo, vorrei provare a interrogarti. Utilizzo un metodo poco tradizionale, ma molto in voga tra noi shinobi. Vorrei provare ad accedere mentalmente ai tuoi ricordi, se sei d’accordo.

    In caso positivo avrei spostato la poltrona portandola di fianco a lui. Mi siedo e appoggio un taccuino con una penna sulle mie ginocchia.

    Poso la mano sulla fronte del ragazzo. Rilassati. Chiudi gli occhi. Ascolta il suono della mia voce e andiamo in profondità, sempre più in profondità. Respira, rilassato. Dentro l’aria, fuori l’aria.
    Ripeto un paio di volte quella litania e, una volta che fosse stato tranquillo e rilassato, sarei riuscito a capirlo dal ritmo del suo respiro, avrei chiuso gli occhi e attivato la tecnica

    Che è successo quel giorno, Genjo? Fammi vedere!

    [Nota: essendo una free interpreta pure liberamente la domanda, puoi farmi vedere un flashback o altro. Sentiti libero di agire come preferisci.]

  7. .

    Lo stile degli otto trigrammi


    Post Quinto - I Primi passi infuocati



    Il mio attacco trova la creatura d'ombra ma percepisco che c'è qualcosa che non va: il tessen sta penetrando troppo nelle sue carni.

    Lo trapasso del tutto, da parte a parte, e lo guardo riformarsi. Rimango incuriosito da quel fenomeno e... mi accorgo troppo tardi della sua controffensiva. Devo... devo fare quella cosa.

    Il chakra scorre rapido dal tantien e va a rinforzare i miei muscoli. Stringo i denti e mi preparo all'impatto con quella lama d'ombra. Il tessen oscuro trova le mie carni e le taglia, facendo uscire una ridotta quantità del mio sangue pregiato. Contrariamente ai detti sui nobili che ogni tanto circolano no, non è blu, ma di un normalissimo rosso vivo. La ferita non sembra grave ma la cosa che più mi preoccupa è l'esito del mio attacco. Quella creatura non era rimasta scalfita dai miei assalti. [Slot Difesa I]Potenza del colpo avversario 10. Forza 100. Impasto 1/2 basso in resistenza, da 100--->150. Forza 100 VS Resistenza 150= riduzione di 5 alla potenza. Potenza 5, subisco una ferita 1/2 leggera da taglio al braccio sinistro. Nota: so di avere le bende protettive ma data la natura ombrosa dell'avversario mi sembra più corretto subire la ferita appieno.

    Quella mia distrazione, e lo shock per aver fatto una cosa che uno Hyuga non dovrebbe mai fare, ovvero subire un attacco, non mi hanno fatto rendere conto che una delle ombre è riuscita a posizionarsi alle nostre spalle.

    Dannazione.

    A quella ci penso io. Se non dovesse andare al meglio, tornate interi a casa e sposatevi, nanetto e nanetta.

    Che cazzo sta?!

    Non ho avuto nemmeno il tempo di darle un ordine a riguardo che Arahaki si scaglia di propria volontà contro la palla di fuoco oscuro!

    Sarebbe bastato staccarci e tuffarci a terra, almeno per ridurre un po' i danni (al limite spingendoci distante a vicenda) ma invece Arahaki ha optato per un sacrificio.

    Dopo Miyori anche Arahaki ha dato dimostrazione di possedere la volontà del fuoco.

    Ammirevole.

    La cosa più interessante della "difesa" della gigantessa è che è riuscita a preservareConsiderato che Arahaki intercetta la palla di fuoco suprema a una distanza superiore rispetto a dove siamo noi di 3 metri, anche visto il suo movimento in difesa, considero come se l'esplosione, visto il raggio da studente, non ci raggiunga. sia il sottoscritto che Miyori.

    Un vento caldo e la figura di una donna seminuda in fiamme nere mi scuotono dal mio stato.

    Ijnek, la mia versione oscura, si scaglia di nuovo contro di me.

    Attenta Miyori, stanno tornando all'attacco!

    Faccio un piccolo balzo indietro per rimettermi in posizione di guardia, il tessen ancora estratto, e vedo l'ombra che cerca di attaccarmi con il ventaglio al centro del petto. Patetico. Questa volta non mi hai colto impreparato, ombra. Allargo il piede destro, quello arretrato, e lo uso per fare perno.
    Ruoto su me stesso in senso antiorario e uso il mio ventaglio per intercettare il suo e deviarlo dalla traiettoria del mio corpo. Grazie ad una bassissima quantità di chakra il movimento sarebbe stato reso più nobile e fluido, come si conviene ad uno Hyuga. [Slot Difesa 2]Impasto bassissimo in riflessi, 100--->125 VS Velocità 100.

    Il problema però rimane: come ferire quelle creature ombrose?

    Come se ciò non fosse bastato delle altre ombre si stavano formando dietro ai nostri doppi, fondendosi assieme per creare un'orrida creatura.

    Quindi Ijnek non è il mio doppio, ma solo una forma che ha preso l'ombra? Bene. Quindi suppongo che anche il mio venerabile nonno non sia qui.

    Sento del calore passarmi vicino. Volto lo sguardo: è Kyojuro. Oltrepassa noi tre e le ombre oscure per dirigersi contro l'ombra composta. È avvolto dalle fiamme.

    Indietreggio di un paio di metri per lasciarlo passare e guadagnare un attimo di respiro.

    Dubito tuttavia che persino Kyojuro possa essere così cretino da essersi dato fuoco per sbaglio. Dev'essere una sua tecnica particolare. Con un colpo di spada infuocata scioglie il mostro. Sembra come se fossero state le fiamme a farlo bruciare.

    Fiamme. Che il segreto fosse il fuoco? O la luce? No, aspetta. Se quella è una tecnica... forse queste ombre sono vulnerabili al chakra.

    Non sono certo in grado di avvolgere me stesso o le mie armi nel fuoco. E, anche se lo fossi, non userei mai una tecnica così barbara. Ci vuole qualcosa di più... raffinato.

    Ripongo il tessen. Se c'è da utilizzare il chakra noi Hyuga siamo i migliori.

    Sapete, in molti ritengono che il Juuken sia uno stile adatto solo per chi utilizza il Byakugan. Non è proprio così.

    Mi sgranchisco le braccia, piego le gambe e inizio a roteare le braccia attorno a me, con movimenti sempre più rapidi. Il Juuken deriva da uno stile molto, molto più antico. Uno stile che fa della forza, invece che della gentilezza, la sua essenza.

    Scatto [Slot azione gratuito] per bruciare quei pochi metri che mi separano da Ijnek sempre roteando le braccia in senso orario attorno a me. Mentre il braccio sinistro rotea allungo la mano, come se volessi colpire di taglio il mio avversario mentre in realtà è solo un movimento di richiamo dell'arto per effettuare un affondo con il destro. Il braccio sinistro protegge il volto, il destro tenta di colpire al centro del ventre Ijnek. La mano è aperta, come sempre nel Juuken, le dita sono come lance che cercano di trovare il mio avversario. [Finta + Slot Azione I]Impasto 1/2 basso in forza, 100--->150. Velocità 100. Chudan Nukite Tsuki, Colpo senz'arma, potenza 10 di base. (più il bonus alla forza, ovviamente) [Nota: un riferimento per comprendere meglio il colpo: Chudan Yonhon Nukite, Colpo a mano aperta con la punta delle dita]

    Da questa posizione gli arti superiori cambiano il verso della rotazione, passando a quello antiorario. Se Ijnek si fosse allontanato avrei nuovamente accorciato le distanze. Avrei ripetuto lo stesso movimento di prima, solo con le braccia invertite. Questa volta, tuttavia, non ci sarebbe stata alcuna finta. Il braccio destro si sarebbe allungato e avrei ruotato il polso, assieme al busto e alle gambe, per colpire con il taglio della mano destra la tempia sinistra del mio avversario. [Slot Azione II]Impasto 1/2 basso in velocità da 100-->150. Haito Uchi. Potenza colpo senz'armi 10. [Ti lascio anche qui un riferimento: Haito Uchi, Colpo con il taglio interno della mano]

    Subito dopo questo assalto avrei concluso la mia combinazione appoggiando tutto il peso sulla gamba anteriore, la sinistra, e avrei sollevato la destra per colpire con il tallone il mento del mio avversario, il piede avrebbe mantenuto una posizione a martello. Anche questo attacco sarebbe stato potenziato dal chakra. Subito dopo, indipendentemente dall'esito della mia offensiva, avrei richiamato l'arto riprendendo la mia posizione di guardia. [Slot Azione III]Calcio dal basso verso l'alto con piede a martello. Impasto 1/2 basso diviso tra velocità e forza, entrambe più una tacca. Forza 100-->125, Velocità 100-->125. Colpo senz'arma, potenza base 10.



    Chakra: 8/10
    Vitalità: 7.5/8
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Subisco il colpo
    2: Deviazione tessen
    3: ///
    Slot Azione
    1: Chudan Nukite (con finta)
    2: Haito Uchi
    3: Calcio a martello
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate (Arti superiori) × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tessen × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Spiedi × 5
    • Kunai × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Corda di Canapa [10m] × 1

    Note
    • Ferita 1/2 leggera al braccio destro
    Ho cercato di essere chiaro con la descrizione degli attacchi ma spero che anche i video in nota possano esserti di aiuto, in caso.
  8. .

    KENJI HYUGA


    Post Primo - Il dovere dello Hyuga



    Sono seduto in meditazione. Sento i passi. La porta del dojo si apre.

    Siete in ritardo, venerabile nonno.

    Apro gli occhi e vedo che il nonno ha con se un pesante stereo, di quelli che si usavano ai tempi della sua gioventù, credo.

    Questo era di tuo padre. Oggi, il giorno più importante della tua vita, fino ad ora, ti viene concesso di ascoltare della musica.

    Ascoltavo musica ogni giorno quando ero da mia madre ma forse questo è meglio non dirglielo.

    Alzati in piedi. Inizia il tuo allenamento.

    Eseguo l'ordine. Porto la gamba destra indietro facendola strisciare sul pavimento di legno, la punta verso destra. L'anteriore si piega, stacco il tallone da terra e poso tutto il peso sulla gamba posteriore. La mano destra è alla fronte, palmo rivolto verso il venerabile nonno. La sinistra protegge la parte inferiore del corpo, davanti l'inguine.

    Hajimè

    Il nonno sorride. Ottima posizione. Degna di un vero Hyuga.

    Preme il pulsante di accensione dello stereo. Il nastro magnetico inizia a girare.



    Storco il naso. Questa sarebbe musica?

    Il nonno scuote la testa. Mio figlio aveva gusti orrendi. Ma è ottima come esercizio per mantenere la concentrazione.

    Mantenere la concentrazione? Semmai sta roba te la toglie! Mantengo la posizione di guardia.

    Il venerabile nonno si picchietta la fronte.È proprio questo il senso, devi mantenere la tua forma anche nella più feroce delle battaglie.

    Corre verso di me, la mano destra sopra la testa a simulare una spada: Hyaaa!

    Mantengo il peso sulla gamba posteriore. È un attacco semplice, basilare, facile da schivare. Sollevo il braccio sinistro, piego il polso destro portando il palmo verso l'alto e lo appoggio sotto il polso del venerabile nonno, la mano sinistra tocca il braccio poco sopra il gomito per impedirgli di piegare il braccio, poso tutto il peso sulla gamba posteriore, ruoto il busto e mentre il braccio viene accompagnato fuori dal mio corpo sollevo la gamba avanzata, la sinistra, e colpisco il nonno al fianco destro, dove si trova il fegato.

    Una conoscenza basilare dell'anatomia mi ha aiutato nell'apprendere lo stile Juuken, non potendo ancora vedere effettivamente il groviglio di chakra che avvolge gli organi interni.

    Il nonno è agguerrito. Sarà un lungo allenamento.

    ***



    Siamo entrambi seduti, con il fiatone. Per fortuna ha spento la musica. Non ne potevo più di ascoltare quel pezzo in loop.

    Non... mi sembra... tanto diverso... da uno dei nostri soliti allenamenti... venerabile... nonno.

    Annuisce. Si, ma dovevo verificare di persona il tuo livello. Il tuo fisico è quasi pronto, Kenji.

    Si alza in piedi. Fatti una doccia e raggiungimi nella sala grande. Abbiamo cose importanti di cui parlare. L'hokage in persona ha richiesto la tua presenza.

    L'hokage? Che può volere da me l'hokage?

    Ah, certo. Ovvio.

    Persino l'hokage dev'essersi accorto della grandezza della mia figura e della nobiltà del mio sangue e deve aver deciso di prendermi come suo allievo.

    ***



    Mantengo un contegno, vestito nel mio kimono bianco che riporta la fiamma degli hyuga sul fronte e sulla schiena.

    L'hokage... Raizen Ikigami. La montagna della foglia. Ho sempre e solo sentito storie su di lui ma la cosa che mi interessa di più non è tanto il suo ruolo ma...

    Il Jinchuriki del Kyuubi.

    Il Kyuubi, la stessa creatura che un tempo abitava nel corpo del mio antenato. Un legame diretto con il passato, che mi avrebbe potuto far conoscere alcuni dei miei predecessori. Per un appassionato di genealogia come me poter attingere a una fonte così... diretta. Sarebbe impagabile.

    Il nonno sbatte la mani sul tavolo. Dovrai andare in guerra, Kenji. I cremisi hanno attaccato Kusa. L'hokage ha richiesto la presenza di ogni shinobi della foglia.

    Mi fa consegnare la lettera, firmata dall'hokage.

    E io che speravo in una missiva personalizzata. L'hokage non si è accorto di me. Niente chiacchere col demone a nove code sui miei antenati Hyuga.

    Kenji, sei pronto e non ti vieterò di andare.

    Annuisco. Non ci sareste riuscito comunque. Ho degli altri doveri di cui non siete responsabile.

    Ho letto il rapporto delle tue... disavventure nella landa del cuore nascosto.

    Alzo lo sguardo dalla lettera della mia convocazione in guerra. Esatto. Se sono state chiamate anche loro, in quanto leader del team 13, non posso rifiutarmi. Ho degli obblighi.

    Apre la bocca, stupito. Sei molto cresciuto Kenji, e questo lo conferma. Per una volta agisci prendendoti carico di una responsabilità che ti sei preso, non pretendendo un onore che non ti spetta di diritto. Tuttavia... come ben sai...

    Lego i miei capelli, e scopro la fronte candida. Sono uno Hyuga. Mi sottoporrò al rituale, nonno. Il Byakugan deve essere preservato.

    I nostri occhi sono bramati più dell'oro e dei gioielli più preziosi. Poco importa che io non lo sappia usare, i miei occhi sono la dimostrazione che il mio corpo possiede quel potenziale.

    Un potere che tutti desiderano. Un potere che dev'essere protetto e custodito.

    Sono nudo, legato ad un tavolo e bloccato con dei legacci. Mantengo una fibbia di pelle in bocca. Le antiche differenze tra casata cadetta e principale sono state abolite da tempo, una memoria ancestrale di un passato arretrato tuttavia le antiche conoscenze sono rimaste.

    Il sigillo maledetto degli Hyuga, protezione del Byakugan usato come catena per la casata cadetta. Il simbolo si è evoluto, ed è persino possibile rimuoverlo se ve ne fosse la possibilità.

    Da catena è divenuto un simbolo di guerra. Quando uno Hyuga si appresta a combattere, quando sa che dovrà affrontare la morte gli viene apposto questo simbolo, oggi.

    Può così combattere a cuor leggero con la consapevolezza che i segreti del clan sono protetti. I nemici del clan hanno imparato a temerlo più dei nostri stessi occhi.

    Uno Hyuga pronto alla morte può combattere con foga, divenire un turbine che distrugge i suoi nemici.

    Io, invece, mi accontenterei di salvare due ragazzine da un destino infausto.

    Il venerabile nonno è sopra di me, con un ago arroventato. Farà male, lo so. La tradizione vuole, in onore degli Hyuga passati che hanno subito questo trattamento, che il processo lo sia.

    Per ricordare sempre gli errori del passato.

    L'ago mi tocca la pelle, brucia come fuoco. Inarco la schiena. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    Fa male, brucia! No, no, ho cambiato idea, cazzo! Non posso farcela! Ma chi me lo fa fare? Ma chi se ne frega del clan!

    L'ago mi tocca di nuovo. Questa volta incide più in profondità. Cazzo, cazzo!

    Mhhhhhh

    Stringo la striscia di pelle che ho in bocca. Inizio a piangere.

    Arahaki, Miyori... lo faccio per voi.

    Ci sarebbe voluto molto tempo ma, alla fine, il venerabile nonno mi libera dai miei legami.

    È fatto.

    Mi sciolgo dai legami. Mi guardo allo specchio. Il simbolo maledetto degli HyugaNota: chiaramente non avendo la possibilità, on game, di pagare un png che possa effettivamente apporre il sigillo a Kenji la situazione è solo di flavour. Vi ricordo che il mio pg non ha ancora sviluppato la tecnica speciale per cui non è possibile da regolamento estrargli la ts, anche se visto come lo gioco quello è l'ultimo che motivi che possa spingere qualcuno a ucciderlo., un tempo veniva nascosto per vergogna.

    Io lo mostrerò con onore.

    Il nonno si inchina davanti a me. Hai sopportato quanto meglio hai potuto, ma sei arrivato in fondo. Ho due cose da dirti.

    Mi asciugo le lacrime e il sangue con il braccio sinistro. Ditemi, venerabile nonno. E rialzatevi. Questa posizione non vi si addice.

    Si ritira su, sorridendo. Questa tua scelta ti rende onorevole. Potrai usare il tuo vero nome in battaglia. Sarai Kenji Hyuga. Vedi di rappresentare con onore il clan, come mi aspetto che tu faccia.

    Apro la bocca. Annuisco e la richiudo.

    Lui sospira. C'è un'altra cosa. Il potere del Byakugan è dormiente in te. Conosci i fondamentali. Quando vivi forti emozioni, quando trovi qualcosa che vale la pena di proteggere, quando porterai la tua anima al limite... i tuoi geni si risveglieranno.

    Mi punta il dito al petto. Segui il tuo cuore, e risveglierai il Byakugan.

    ***



    A causa del rituale mi presento in ritardo alla riunione. Arahaki e Miyori sono già presenti e mi avvicino a loro. Scusate il ritardo, mi sono perso qualcosa?

    Più che i lungi capelli, raccolti in testa per evitare un facile appiglio ai nemici, più che il Kimono bianco con i simboli del clan che lasciava però intravedere la divisa da combattimento al di sotto, più che l'equipaggiamento ninja che mi portavo dietro... le due ragazze (non solo loro, ovviamente) avrebbero potuto notare come la fronte fosse deturpata dal sigillo maledetto, inciso sulla mia pelle.

    [Nota: Il sigillo maledetto è questo.]



    OT Daje tutta, team 13! /OT
  9. .
    [Nota del QM: l'azione di Yasuke riesce al primo assalto. Per voglia di rapidità vista la giocata in chiusura evito un altro post.]
  10. .

    Il kage e l'orfano


    Post Quarto



    Sono onorato che il vostro clan abbia deciso di cercare candidati a Suna. Dimmi Kuro, come riuscite a trovare i candidati? E cosa cercate esattamente in queste persone?

    Alla domanda del Kazekage il felino si sarebbe prima lisciato il pelo, torto la testa verso sinistra, raddrizzata la testa, e aperto la bocca.

    Piacerebbe saperlo anche a me. Non è una cosa che scegliamo è più… istintivo. Quando incontriamo un candidato lo sappiamo e basta. A volte è un gesto che fanno, più spesso una sensazione. Come dire… è come se certe persone avessero la giusta aura. Qui a Suna ce ne sono persino due. È una cosa rarissima. Il
    primo l’hai conosciuto, è Yugi. Ho capito che fosse un candidato quando mi ha dato da mangiare un po' della sua zuppa.
    Ho capito che è speciale.


    Sul secondo, almeno per il momento, non si sarebbe pronunciato.

    ***



    Yugi è un abitante della Sabbia e, come tale, è mio compito proteggerlo e fare in modo che abbia le stesse possibilità di tutti gli altri, anche se non ha un cognome importante. Non mi è stato detto molto della sua storia, ma ho avuto la sensazione che non sia stato facile per lui.

    Kuro sbadiglia, lasciando intravedere i denti affilati: No. Non lo è stato. Te ne accorgerai tu stesso quando lo sentirai piangere nel sonno, o svegliarsi urlando. Quel ragazzo… ha dell’oscurità nel suo cuore.

    La domanda del Kage bambino sulle armi da evocare lascia sbigottito il gattino. No, non ne so nulla. Se davvero si può… non è che potresti insegnare a Yugi a evocare un gomitolo gigante?

    Piega la testa sul lato sinistro, come fa sempre quando pensa, e poi prova a inventare una risposta: Una volta ho ascoltato una di quelle noiose lezioni di quell’umano su voi ninja. Parlava di un gruppo di costruttori… Burattinai mi pare li avesse chiamati, che evocano delle armi. Forse qualcuno di loro può aiutarti?

    [Nota: Kuro non ha informazioni in merito ma la cosa più sensata che può dirti credo sia questa. Il contratto dei felini non è mio, per cui non posso inventarmi cose al momento. Questa però è una traccia che penso tu
    possa sviluppare, magari anche con Shunsui.]


    ***



    L’esplosione di chakra non passò inosservata da parte di Kuro, che si limita ad aprire la bocca, stupito.

    Ah, già, mi sono scordato che c’era questo rischio! Controllare il chakra naturale è difficile e rischi dimtrasformarti in un gatto! Per fortuna che hai interrotto il flusso.

    Apre gli occhi e sorride Ma certo, basta solo che mi faccia prestare quella cosa. Aspettami qui! Oppure allenati ancora tanto, dovesse andar male, ti basterebbe ripetere quella esplosione chakrica, no?

    Ad Hohenheim scegliere cosa fare mentre Kuro si allontana, sparendo in mezzo a due palazzi. Sarebbe tornato dopo una mezz’ora circa.
    Giunto di fronte al Kazekage sputa una piccola pallina di filo azzurro. Se l’avesse presa in mano Hohe si sarebbe accorto che era lana, ma di fattura molto diversa da quella a cui era abituato.

    Questo è il sacro gomitolo dell’isola dei felini, usato da generazioni per l’addestramento dei Candidati degni di accedere ai segreti del chakra naturale afferma il gattino con gran deferenza.
    Se avesse chiesto informazioni in merito Kuro gli avrebbe detto che era il suo prossimo esercizio.

    Quando ti senti trasformare immetti il chakra naturale del gomitolo e potrai prevenire la trasformazione. Il gomitolo si gonfierà e tu potrai allenarti ancora. Prova e riprova fino a quando non riesci a controllare la trasformazione perfettamente! Ah si, mi ha detto Komachi che se riesci a fare un gomitolo gigante ti addestrerà lui stesso.

    [Nota: vedila come la versione felina dello strumento che usano i rospi per impedire a naruto di rospizzarsi e diventare pietra. Come al solito Kuro è un pessimo insegnante ma, come sai, la cosa è voluta. Puoi superare la prova in diversi modi: dal ripeti l’esercizio X volte finché non diventi bravo oppure… potresti ingegnarti per trovare una cosa più carina per risolvere il problema, o magari anche anticipare qualche mio insegnamento futuro. Sentiti libero di esplorare. Se riesci nell’esercizio del gomitolo gigante dal prossimo post vediamo di fare le cose più attive.]


    *** Yugi Mutou***



    Mi avvicino alla ragazza, con in mano il mio vaso di argilla. Ciao. Sai dov'è andato Hohenheim-sensei?

    Si morde la lingua e finisce la piega sulla carta che sta facendo. Il Kazekage? Eh... si. Il Kazekage. Ancora non ci credo. Allievo del Kazekage. Kenichi si brucerà tutto, quando lo saprà. Scusami non lo so…

    Chino la testa in basso per salutarla. Mi volto, faccio un paio di passi, poi mi rigiro. Dovrei cercare Hohenheim-sensei ma... la curiosità è troppo forte.

    Cos'è quella cosa che stai facendo?

    EMI, hai finito con la gru? Mi giro verso la direzione della voce. È un'altra ragazza, più grande di questa. Forse lei mi potrà aiutare.

    E tu devi essere nuovo. Io sono Ukita, ciao. Ti ho visto entrare con il Kazekage. Cosa fai qui di bello?

    Sollevo il vaso di argilla.

    Yugi. Mutou. Hohenheim-sensei mi ha insegnato a scolpire l'argilla come fa lui.

    Non credo di sembrare molto convinto.

    Wow che colpo! Sei mica un tipo famoso? Che ne so, un Kurogane o un Akasuna? Scusa non mi voglio fare gli affari tuoi…comunque ho visto il Kazekage da quella parte..però era molto concentrato a…bhè a guardare un cactus..che mi sembra una gran stupidata…sentiti anche noi ci stiamo allenando, ti va di unirti?

    Scuoto la testa. Non so che sia un Akasuna, Kenichi non li ha mai menzionati come clan. Kurogane... anche li, Kenichi è sempre stato molto chiaro: il modo migliore per uscire dall'orfanotrofio e avere una bella vita è manifestare i poteri magnetici, ed entrare nel clan Kurogane.

    Beh, chissene, secondo me è molto meglio farsi addestrare dal Kazekage in persona!

    Ah, forse ha capito che non mi voglio unire a loro.

    Si, mi unisco volentieri, ma cosa state facendo?

    Ukita si riempie di orgoglio e mi spiega come lei e Emi siano manipolatrici di carta. Ukita sta quasi per diventare chunin, ha la promozione in tasca dice lei, ed Emi... Emi diventerà una genin tra pochi mesi. Ma già sa far volare un foglietto di carta.

    Poso il vaso sul tavolo, di fianco agli origami (ha detto che si chiamano così?) di Emi. Mi iniziano a far male le braccia e secondo me Ukita continuerà a parlare per ore di quanto lei e sua sorella siano brave.

    Non capisco che ci sia di speciale nel far volare un aeroplanino di carta. Lo facevo sempre quando mi annoiavo a lezione e non mi sembra difficile...

    Allora tenetevi pronti entrambi!

    Allunga la mano e dei fogli di carta si staccano dal muro! Cavoli! Quindi è questo che vuol dire manipolare la carta?!

    I fogli di carta iniziano a volteggiare tutto attorno a noi e rinchiudono me ed Emi dentro una prigione.

    Tu hai idea di cosa voglia fare la tua sensei?

    I fogli iniziano a colorarsi e a vorticare tra loro. Quindi con la carta si possono fare queste cose? Che figo! Molto meglio dell'argilla questa cosa qua!

    Ma Ukita non aveva ancora finito! I fogli iniziarono a sovrapporsi e da diversi colori crearono un immagine. Varie bancarelle, prodotti di vario tipo, persone.

    Uao! Voglio imparare anch'io a fare questa cosa qua!

    Potrei prendere il disegno che ho fatto prima e trasformarlo in un vero quadro vivente! I miei fratellini ne sarebbero entusiasti!

    Ecco l’esercizio. Emi controlla la gru e nascondila all’interno della scena: puoi muoverla a piacimento e farle anche cambiare colore per mimetizzarti. Yugi invece dovrai trovare la gru in questo casino e colpirla con un kunai o shuriken, che trovi su quel tavolo. Mi raccomando, se sbagli sarai punto. Lo stesso vale per te, Emi, capito?

    Emi annuisce, tutta concentrata. Si morde la lingua, come faceva quando piegava le figure di carta. Si, sorellona.

    Ah, quindi sono sorelle.

    Afferro uno shuriken con la mano sinistra. È più leggero e posso farci traiettorie migliori rispetto al Kunai per cui dovrebbe essere più semplice colpire la gru, no?

    La gru si tuffa dentro la moltitudine di fogli di carta. Non la vedo più. Emi è concentratissima.

    Che bel gioco, Ukita. Anch'io li faccio sempre coi miei fratellini.

    Prendo un secondo Shuriken con l'altra mano.

    Scruto le figure di carta per cercare di vedere la gru. Eccola! È una cosa azzurra su uno sfondo rosso, non posso mancarla! Lancio lo Shuriken ma, non appena lo scaglio la gru si sposta! È velocissima! L'ho mancata!

    Un passante si dissolve in fogli di carta che mi si scagliano contro: Ma che diamine! Non faccio in tempo a pensare a muovermi, anche se dentro la prigione ne avrei tutto lo spazio. Chiudo le braccia e incasso.

    Cavoli. Non scherzava mica quando diceva di pungere. Devo concentrarmi se non voglio farmi male. Prendo un kunai. La prossima volta ci penso io a fregarti, Emi.

    Cammino avanti e indietro nel caleidoscopio. Se do meno margine alla gru per muoversi dovrei riuscire a colpirla più facilmente. In questo modo riesco a restringere un cono di posizioni possibili per la gru. Prima o poi si dovrà muovere dentro il mio campo visivo.

    La gru può cambiare colore per mimetizzarsi, devo prenderla in un momento in cui si sposta da uno sfondo all'altro. E devo cambiare posizione anch'io. Se cambio il mio punto di vista la posizione degli oggetti cambia. È solo una proiezione sui fogli della prigione. Almeno credo.

    Eccola, la gru. Un uccello color sabbia sopra delle mele colorate. Allora la mia idea funziona!

    Ora devo solo farmi furbo. Lancio il Kunai, bersagliando un punto vicino alla gru, alla mia sinistra. Per scappare dovrà per forza andare verso la mia destra e, li, troverà ad attenderla Il mio shuriken, scagliato con traiettoria circolare. Certo, avrebbe potuto tenere ferma la gru, ma sono sicuro che Emi si farebbe prendere dal panico. È normale, anch'io penserei che mi vorrebbero colpire la gru.

    Il Kunai va a vuoto e, mentre il turbine di carta mi colpisce alla schiena [Ferita Leggera] il mio shuriken colpisce la gru di carta! Mi sono così concentrato sul colpire la gru che non ho pensato alla rappresaglia del turbine di carta. Inarco la schiena in avanti e mi lascio scappare un gemito.

    Ora però succede una cosa che non mi aspetto. Un altro turbine di carta si stacca e colpisce Emi. Ahia!

    Mi avvicino. Ehi, Emi. Stai bene? Lei annuisce, non mi aspettavo che Ukita avrebbe colpito anche lei.

    Questo gioco non mi piace. Non c'è modo di vincere senza fare del male a Emi.

    Incrocio le braccia. Resto fermo.

    Che fai? Emi mi guarda stupito.

    Non gioco più.

    Gli occhi della ragazza si ingigantiscono. Che dici? Ci stiamo allenando!

    Allora non mi alleno più con Ukita. Voglio tornare da Hohenheim-sensei.

    Ma... ma...

    Non c'è modo di vincere a questo gioco, Emi. Se sbaglio mi faccio male io, e va bene. Ma se colpisco la gru ti fai male tu. E questo non mi piace. L'unico modo per vincere a questo gioco... è non giocare. Ukita ha detto "chi sbaglia viene punito". Quindi, per vincere, basta non sbagliare. E il modo migliore per farlo, è non giocare. Se non giochiamo, vinciamo.

    Certo, a quel punto Ukita potrebbe semplicemente farci attaccare dai turbini di carta e finirla qua ma... non voglio far del male alla mia compagna di allenamento! Persino Kenichi ci faceva usare le armi vere solo contro i manichini!


    OT So che immagino sia una fine che non ti aspettavi ma... Yugi è fatto così ahahaha /OT
  11. .

    SHINICHI KUROGANE


    Post Secondo - Una mano tesa





    Usciamo dall'ufficio di Shin e dalla magione del capoclan, senza incontrare nessuno.[Nota: dato il carattere dei pg preferisco che l'entrata dell'individuo sia successiva alla loro uscita dall'ufficio di Shin, altrimenti dovremmo andar dietro a questa cosa 6 post.]

    Passiamo dal centro città prima di dirigerci verso il quartiere Soshi. I mercanti stanno mettendo via le loro merci e le persone stanno tornando a casa.

    Miyako si chiude in un velo. Io invece preferisco tenere il viso scoperto, per essere riconoscibile. Sarà utile quando dovrò contrattare con gli scorpioni, credo.

    Se vivono ancora in tende come ho visto una volta sarà un momento molto difficile per loro. Ricordo bene com'era, quando ero piccolo.

    Ah si? Dimmi di più, come facevate?

    Non mi piace parlare della mia infanzia, Miyako lo sa e lo rispetta, ma questo non significa che quando mi lascio scappare qualche osservazione lei non ci si getti subito sopra, avida di sapere.

    Le racconto di come organizzavamo le tende e cercavamo un riparo, quando possibile, sfruttando delle formazioni di roccia, grotte o caverne. In un paio di casi abbiamo anche scavato un rifugio di fortuna.

    La volta più dura è stato quando è arrivata una tempesta di sabbia il giorno dopo aver perso un incontro importante. Per punizione sono stato lasciato fuori, in balia del vento, dentro una gabbia. Avevo solo una scatola come riserva d'aria. Ho creduto di morire.

    Quindi è ancora più importante dare una mano ai Soshi! Queste condizioni di vita sono inaccettabili, oggi!

    Sospiro. Quello del deserto è un popolo fiero, Miyako. Io ne ero parte, lo so. Non puoi semplicemente andar li e dire "prendete questo progresso!" lo vedrebbero come una grossa offesa.

    Ci avviciniamo sempre più al quartiere dei Soshi. Gli uomini si fanno coperti, le loro vesti cangianti li rendono riconoscibili anche da lontano. Sono loro.

    Un uomo si avvicina. La veste multicolore lo identifica come Soshi, direi. È un bestione alto due metri, almeno. Una macchia arcobaleno ricoperta di bronzo.

    Non siamo interessati.

    Ah però, le voci girano in fretta.

    Pensavo di essere stato chiaro con quegli altri. Non siete i benvenuti. Abbiamo abbastanza lavoro da fare con la tempesta per dar retta a due Kurogane kurhak

    Faccio un inchino, e mi rialzo.

    Siamo Shinichi e Miyako Kurogane, è vero.

    Faccio un sospiro. Devo provare a giocarmi il tutto per tutto. Ma anch'io ho sono un musafir alsahra'Viaggiatore del deserto in arabo.
    Nota di BG: Shinichi come da suo background ha vissuto i primi anni della sua vita come viaggiatore/prigioniero/schiavo nel deserto pertanto è fattibile che conosca alcuni dialetti del luogo. A te la decisione se questo particolare dialetto sia noto ai Soshi oppure no.
    . Anch'io ho vissuto il deserto e ho sentito il morso della sabbia e del vento sulla mia pelle. Lascia che ti aiutiamo e poi, quando avremo finito, sarai tu a decidere se ascoltarci o meno.


    Incrocio le braccia. Come se non bastasse... sono un Chunin della Sabbia. È mio dovere aiutare un mio fratello sunese in difficoltà.

    Faccio un cerchio con le dita, indicando le alte mura di roccia che circondano il villaggio. E finché queste mura saranno la tua casa, tu sei mio fratello. Che ne diresti, almeno, di farmi il dono del tuo nome? O preferisci essere chiamato il muharib maediniun?Guerriero di metallo, sempre in arabo.

    Sarei rimasto fermo, immobile. Se il muharib voleva perdere tempo prezioso per costringermi ad andarmene cavoli suoi. Hana aveva istruzioni precise in questi casi di tenere i ragazzi al sicuro dentro casa.

    E se fossimo stati accolti dalla tempesta avrei semplicemente chiesto aiuto a Shunchu. Una tempesta di sabbia è una bazzecola da sopportare per lo scorpione di rame.Nota: anche se alla fine il contratto non mi è mai stato approvato e devo riscriverlo ho sia il contratto che gli stemmi della creatura come tratti. La creatura l'ho pure giocata in più occasioni per cui non penso sia un problema sfruttarla per flavour. Magari potrei evocarlo anche dopo, dopotutto uno scorpione gigante di metallo sarebbe interessante da conoscere per i soshi, no? :ghu:

    Miyako sarebbe rimasta dietro di me. Si guardava attorno, nervosa, ma ha fiducia in me e nelle mie capacità.
    Siamo Kurogane, dare il giusto valore alle cose è il nostro motto. Prendiamo solo rischi calcolati.



    OT Chiedo scusa del ritardo, mi sono incasinato con altre giocate XD /OT
  12. .

    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Primo Post - Denji, il primo Ashura



    Non avrò dedicato la mia vita alle arti investigative come Shinichi, ma almeno un appostamento base sono ancora in grado di farlo.

    Mi ci sono voluti mesi ma finalmente ho individuato il mio obiettivo: un laboratorio segreto dei cugini, gli Ashura.

    Le attività fervono di notte per cui scelgo un orario insolito, il mezzogiorno, per la mia infiltrazione. Faccio entrare dentro la finestra una piccola sfera di ferro e legno, una marionetta basilare il cui design ho rubato ai miei fratelli Musashi.

    Mi aspetto chissà cosa, invece è solo una piccola stanza. L'unico dettaglio inusuale è il tappeto ricamato, troppo consunto rispetto al resto della scarsa mobilia. Un entrata per un laboratorio sotterraneo.

    Sorrido: è proprio vero che Ashura e Akasuna sono fatti della stessa pasta.

    Aspetto il momento del pranzo, quando tutti gli abitanti dei dintorni sono impegnati a mangiare e fare schiamazzi, per entrare dentro quella finestra. Non ho mai visto un Ashura nano in questi mesi per cui è meglio non utilizzare la trasformazione per rimpicciolirmi. Ma non voglio neanche diventare un energumeno enorme come molti fanno. In tanto usano la tecnologia Ashura per potenziare il proprio corpo, un ragionamento che condivido appieno, ma esistono altre cose nella vita che essere grossi, gonfi e picchiare molto.

    Alla fine decido di mantenere un aspetto simile al mio come corporatura, con braccia e volti accessori. Grazie ai miei trascorsi con Kaze sono un esperto dell'anatomia Ashura, anche se credo che negli anni ci siano state molte modifiche e si siano sviluppare diverse "scuole di pensiero"Un mio modo di giustificare le diverse versioni della tecnica speciale (a 4 e 3 volti, a 4 e 6 braccia, con e senza coda, oltre alle diverse "lore" passate, dai monaci transumanisti con le manie religiose al clan "cugino" dei marionettisti, eccetera eccetera) all'interno del clan e di chi possiede quella tecnologia.

    Cambio il mio volto ed il colore di capelli, mischiando i tratti di alcuni ragazzi del quartiere. Con questo stratagemma spero che io risulti inconsciamente familiare a eventuali persone che mi troverò a incontrare e che quindi non si facciano troppe domande. Mi copro con un mantello e tolgo il tappeto. Una botola, proprio come pensavo.

    Sono sicuro che gli Ashura possiedano parte dei segreti di Sasori. Documenti, progetti, la sua ricerca sull'immortalità. Il fatto che, dalle storie e dai documenti, risulti che lui si sia modificato fisicamente fino ad ottenere un corpo completamente artificiale e che un altro membro dell'Akatsuki, Pain, possedesse una tecnologia simile è molto sospetto.

    Che gli Ashura abbiano sfruttato quella tecnologia, proprio a Suna patria del marionettismo, mi porta a pensare che ci debba essere un legame.

    E quel legame è Akasuna no Sasori.

    Ed è mio dovere, come ultimo Akasuna, porre rimedio ai danni che il mio antenato ha causato.

    *** Dai documenti segreti del clan Ashura ***



    Mi piacciono i poker del giovedì. Riusciamo sempre a trovare qualcuno così fesso da giocare con noi. Potremmo semplicemente rapire delle persone da sottoporre a questi esperimenti ma Kakuzu sostiene che così uniamo anche l'utile al dilettevole, raccogliendo fondi per l'organizzazione. Il nostro boss sono sicuro che si diverta a godere della trasmutazione delle espressioni delle nostre vittime.
    Io? Mi diletto nel calcolo delle probabilità. Senza contare che la cosa fa incazzare come una bestia Deidara.
    Restare fermo un'intera notte? Una tortura per il manipolatore d'argilla.

    Hidan invece ne approfitta per pregare quel suo "dio del massacro". Bazzecole. Secondo me è solo stato sottoposto ad un qualche tipo di esperimento da un biologo/medico che ha sfruttato la religione per crearsi dei fidi sottoposti.

    Questo devo appuntarmelo.

    Valutare la creazione di una religione per raccogliere seguaci da sottoporre ad esperimenti



    Al tavolo siamo io, Kakuzu, il capo e la nostra vittima designata per questa sera. Un ragazzo giovane, bell'aspetto, corpo abbastanza ben tenuto. Un'ottima cavia.

    Da dentro la mia marionetta ho facile manovrabilità e ampio spazio per cui, durante le mani, riesco a sfruttare un calcolatore per valutare le mie probabilità di vittoria. Ovviamente segno anche le carte che sono passate. Tra una mano e l'altra, specie quando tocca a me maneggiare le carte, riesco con i fili di chakra a spostare le carte sul tavolo mentre la vittima viene distratta dal capo o da Kakuzu.

    Lui, invece, ha un vero talento nel contare le carte e nel comprendere l'emotività dei suoi avversari. "Merito del suo cuore" dice sempre. Non penso sia un caso che l'abbiano cacciato da ogni sala scommesse del suo paese d'origine.

    Il boss, dal canto suo, viene sempre scortato dai suoi loschi figuri dagli occhi viola. Si piazzano tutto attorno al tavolo. All'inizio pensavo fossero solo sicurezza, o un modo per impedire alle vittime di scappare, ma il modo in cui tengono lo sguardo fisso e la preveggenza che sembrano avere riguardo le carte... rendono il tutto sospetto.

    -----------------------------------



    *** in un tempo successivo ***



    Questo frammento di documento si interrompe qui.

    Quello che è stato fatto a questo ragazzo è tremendo. Se queste parole sono vere questa "vittima" dovrebbe avere oltre un secolo di vita. Forse due.

    Eseguo i sigilli per la tecnicaKokohi no Jutsu - Percezione Falsata
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto grande fino a 4 unità per grado ninja, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    e tocco il suo corpo.

    Riesco a conferirgli un aspetto umano, ad eccezione di una cordicella che gli spunta dal torace.

    Sospiro. Non sarà per niente facile. È così che ci si sente a diventare padre?

    Premo il meccanismo sulla bara meccanica, interrompendo la somministrazione dei potenti farmaci che per molte vite hanno tenuto il ragazzo ">sedato.

    Al contrario del mio antenato non sono un esperto di sostante venefiche anche se tutti i suoi documenti a riguardo mi affascinano e un giorno potrei intraprendere quella via. Sarebbe uno spreco non sfruttare tutto quel potenziale.

    Anche la droga che ha tenuto il ragazzo addormentato così a lungo è una sua invenzione. Non credo che gli Ashura ci capissero molto più di me, ma le istruzioni erano abbastanza dettagliate da permettere di replicare la produzione di quella sostanza.
    Un vero peccato che questa formulazione non sia adatta al combattimento.

    Gli occhi sbattono. Si sta svegliando.
  13. .

    L'erba tinta di sangue - Shinichi Kurogane


    Primo Post - La brigata Kurogane



    La sera prima del briefing di Shunsui

    È UN ORDINE CHE NON POSSO IGNORARE, MIYAKO! allargo le braccia. Mi sento avvampare.

    Mia moglie scaglia un piatto di ceramica contro il muro lasciando sul pavimento frammenti del valore del prodotto interno lordo sunese.
    Mi punta il dito contro NON DIRE CAZZATE, SHINICHI! QUANDO TI È CONVENUTO TE NE SEI SEMPRE FOTTUTO DI AIZEN! me lo posa sul petto, e preme a fondo.
    Fa male. Da quando Miyako è diventata così forte? O sono io che mi sono indebolito?

    PENSI CHE IO VOGLIA LASCIARE TE E I BAMBINI? CHE MI FACCIA PIACERE ANDARE IN GUERRA? SONO UN NINJA DELLA SABBIA, E QUESTO le sbatto sul petto il comunicato È UN ORDINE UFFICIALE, FIRMATO DA AIZEN E DAL KAZEKAGE!

    Prende il foglio, e lo legge.

    C'è sicuramente lo zampino di quel pezzo di merda di Shin. Spera di poter... intromettersi se dovesse succederti qualcosa. E Aizen... da quando perdesti le tue capacità, non ti tiene più in considerazione.

    Posa il foglio sul tavolo della cucina. Mi da le spalle. Ma perché arrivare a tanto?

    Sospiro, mi avvicino a lei da dietro e le poso le mani sulle spalle. La bacio sulla guancia e le sussurro all'orecchio: Che ad Aizen interessassero solo gli utilizzatori di Jiton è cosa nota. Io ho... passato i miei geni. Il mio potenziale. Ormai, per lui, sono solo un ninja come gli altri, da mandare al massacro.

    La prospettiva non mi va a genio. Vorrei restare a casa a proteggere i ragazzi ma... sono un Chunin. Anche forte, mi dicono. Mandare me in guerra significa risparmiare tre ninja più giovani.

    Miyako si volta. È tutta colpa di quello stronzo di Shu Akasuna... se lui non avesse fatto quella stronzata dei sigilli, tu... non ti saresti fatto rimettere in guardia attiva.

    Sospiro. È stata una decisione che ho preso io. Lui non c'entra nulla, per quanto quello scherzetto non mi sia piaciuto per niente.

    La abbraccio forte. Lei mi ricambia. La sento ridere. Pensa che buffo se anche lui si ritrovasse invischiato in questa guerra. Avrebbe senso, no? Un marionettista vale diversi ninja in una situazione come la guerra dove i numeri fanno la differenza.

    Rido. Non è una possibilità da escludere. Anzi, se è rimasto attaccato al villaggio com'era prima dell'incidente potrebbe persino essersi offerto volontario.

    Miyako sospira, scioglie l'abbraccio e fissa il suo sguardo nei miei occhi. Le lacrime scorrono ma l'espressione è risoluta. Fredda.

    Sta per dire qualcosa che non mi piacerà, me lo sento. Lo stomaco si chiude.

    Sospira: Ho deciso. Verrò con te.

    CHE CAZZO DICI?!

    Mi avvicino, sento il fuoco che sale. Lei alza una mano per fermarmi. Siamo uniti in matrimonio, ricordi? Ricordi cosa ci siamo promessi?

    Sbuffo. Che cosa c'entra? Adesso siamo genitori, abbiamo dei figli!

    E come ben sai il loro futuro è protetto. Abbiamo stretto accordi, contratti e patti da quando sono nati i gemelli. Alza l'indice.

    Lo so, ma c'è una cosa che si è dimenticata: Sono bambini, hanno bisogno della loro mamma.

    E del loro papà.

    Si, è vero, però... Ascolta, Shinichi. Si asciuga le lacrime e fissa i suoi occhi nei miei. Mi sono allenata molto in quest'ultimo periodo. Tu stesso te ne puoi rendere conto. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Non ho intenzione di fare la mogliettina che aspetta a casa il ninja che torna dalla guerra.

    Si stringe le braccia, e distoglie lo sguardo. Non sono più la ragazzina storpia e viziata di un tempo. Sono una kunoichi. Inoltre... non potrei sopportare l'idea di perderti... così. Senza aver fatto nulla. Non potrei vivere con il dubbio che io avrei potuto salvarti, fare la differenza. Lo sai anche tu che quando stiamo assieme riusciamo a tirare fuori il meglio l'uno dall'altra.

    È una sua decisione. Non posso fare nulla per contrastarla, lo so. Assieme... assieme siamo più forti.

    In effetti... le probabilità di sopravvivenza sarebbero più alte. Almeno uno di noi... potrebbe sopravvivere.

    Ma sarei disposto a sentire di nuovo quel dolore? Potrei davvero crescere i nostri figli da solo?

    Oh, non ti preoccupare, Shinichi. Non farò la fine di Yui. Sarai tu quello che ci lascerà le penne questa volta, stanne certo!

    Ridacchio. Sa sempre quello che penso. No, non permetterei mai a Miyako di sopravvivermi. Piuttosto la faccio io la fine del topo, questa volta.

    Sospiro. Però ci portiamo dietro anche le ragazze. Un po' di scorta può sempre far comodo. E chi le sentirebbe se dopo tutti questi anni le lasciassi indietro?

    Miyako soffia. Poi mi guarda e sorride. Va bene, ma le divise le scelgo io!

    ***



    Tutti, al briefing di Suna, si sarebbero accorti dell'arrivo della brigata Kurogane. Saremmo arrivati opportunamente in lieve ritardo, dopo aver origliato da distante il discorso.

    Gli altri ninja stavano scegliendo i cavalli mentre cinque cavalieri sarebbero giunti dall'interno del villaggio. Quattro cavalieri sono ricoperti totalmente dalla testa ai piedi da un mantello con turbante bianchi. Persino il volto è ricoperto da un velo bianco. Il cipiglio marziale delle figure, la copertura e gli occhi duri non avrebbero mai fatto pensare che si trattava di quattro bellissime donne (una delle quali è mia moglie).

    Io le guido, a torso nudo. Un corpo scolpito dai muscoli e dalle cicatrici. Pantaloni bianchi fermati da una fascia blu al posto della cintura. Diversi bracciali d'oro stringono le gambe e le braccia. I capelli scuri sono adornati dal coprifronte di Suna, per una volta nella vita utilizzato come si dovrebbe.

    Mi avvicino alla posizione di Shunsui, se fosse stato presente. Avrei preferito fosse a terra ma se anche fosse stato a cavallo sarebbe stato lo stesso.

    Il clan Kurogane risponde alla richiesta del Kazekage. Shinichi Kurogane a rapporto, pronto a intervenire per la salvezza di Kusa.

    Mi sarei quindi girato verso gli shinobi li presenti. Con la coda dell'occhio avrei riconosciuto sia Shu Akasuna che Ryuji Nekki.

    Porto il pugno destro al petto, poi lo alzo al cielo. Per Suna!

    Le mie quattro cavaliere avrebbero emulato il mio gesto. Per Suna!

    Mi sarei girato verso Shunsui, ridacchiando e cercando di non farmi sentire troppo dagli altri ninja presenti. Fiero di servire al vostro fianco e di seguire i vostri ordini. Ma cercate di dare un po' di carica ai nostri ninja, stiamo mandando questi ragazzi a morire, diamine!

    Sarei tornato al fianco di Miyako che, sempre occultata nelle sue vesti, mi avrebbe consegnato un mantello blu che avrei indossato, ricoprendomi anch'io e lasciando scoperti gli occhi.

    I nostri alleati avrebbero potuto riconoscerci facilmente. I mantelli bianchi avevano il simbolo di Suna sulla schiena, in inchiostro nero. Io, lo stesso simbolo ma ricamato in oro.

    È tempo di cavalcare verso Kusa.

    Durante la cavalcata io e le ragazze avremmo mantenuto la formazione, io e Miyako affiancati davanti con il trio delle mie ex-allieve dietro di noi.

    Contenta? Ho fatto tutta la scenata come volevi.

    Bravo. Sai dare spettacolo quando vuoi. Hai visto poi? Te l'avevo detto che avrebbero chiamato anche lui.

    Già. I marionettisti in uno scenario di guerra sono preziosi come l'oro. Infatti hai visto chi il kazekage ha scelto come comandante in capo.

    Ti fidi di lui?

    Non saprei. Non conosco granché di Shunsui Abara, ma se il moccioso lo ha messo al comando di questa missione deve essere un ninja abile, oltre che fidato.

    Annuisce, da sotto il mantello. Di la verità, che ti sei divertito a fare la scenetta.

    Rido. Seguire gli ordini della signora del mio cuore facendo il diavolo a quattro? Ovvio.



    OT
    Come da scheda le tre gregarie sono una delle normali competenze gregari. Miyako è una gregaria d'elite, senza competenze aggiuntive. Non appena avrò la possibilità (vedasi ts e derivate) le proporrò la scheda così da avere delle capacità utili a complemento di Shinichi.

    Auguro buona giocata a tutti! :D /OT
  14. .

    Integrazione Sunese


    L'ultimo degli Akasuna - Post Primo



    La mia solita fortuna. Che giorno doveva scegliere il Kazekage per decretare l’inizio della sua nuova politica di “integrazione”?

    Quello in cui era Shu Akasuna a fare da piantone di fronte al tempio della sabbia.

    Già la mia era una visione insolita, per di più come sempre quando mi toccava quel turno di guardia sono stufo come poche cose al mondo.

    Non che il mio umore, a detta delle persone con cui ho a che fare, sia dei più rosei.

    La folla di curiosi di fronte all’entrata non fa altro che alimentare il mio malumore.

    Sono talmente stufo che a malapena mi accorgo del piccoletto che mi si avvicina
    Mi scusi, posso farle una domanda?

    Scuoto la testa e guardo il bambino. Pelle scura, capelli neri. Avrà 7 o 8 anni.
    Ma certo gli sorrido. Grave errore.

    Mi ritrovo quindi a spiegargli che mi chiamo Shu Akasuna, che sono un marionettista, che no, non sono della famiglia Musashi, che sono stato chiamato a sostituire un collega all’ultimo minuto, che sono felice che mi sia stato concesso l’onore di sorvegliare il tempio anche se non sono un marionettista della “giusta famiglia”, che sicuramente appoggio la decisione del Kazekage e che
    altrettanto fa il clan dei marionettisti e che no, non sono preoccupato di finire avvelenato, in un bozzolo di tela e mangiato da uno del clan Soshi.

    Quelli poi sono I ragni, non gli scorpioni. gli dico, concludendo quella mezz’ora di dialogo riassunta in poche righe.

    E, signor Shu, ma allora—

    Adesso basta! sbotto Circolare! Non c’è nulla da vedere

    Il bambino, assieme a una decina buona di passanti, decide di andarsene. Rimangono in poche,
    giusto tre o quattro persone.

    Con ogni probabilità sarebbe rimasto anche Genjo Sabita, che presumibilmente avrebbe assistito a tutta la scena [Nota: ho deciso di posizionare qui Shu sia per tenerlo distante da Shinichi che per consentire a Ryose di interagire con qualcun altro. Chiaramente l'ultima parola spetta al QM].
    Anzi, probabilmente presto sarebbe uscito anche un collega dei Musashi dalle profondità del tempio. Già non gli sarebbe andato giù dover condividere quel compito con un Akasuna, figurarsi con gente esterna al clan.

    Un Akasuna. Rido. Come se fossimo rimasti in chissà quanti. A parte me e mia sorella non c’è più nessuno della famiglia.
    E, visto qual è lo scopo dei marionettisti delle tecniche rosse (che comunque si sono diffuse nel clan ben oltre le mie aspettative), direi che è un bene.

    L’ultimo degli Akasuna. Si, forse è un bene che la genia bastarda di Sasori termini con me.




    OT Chiedo scusa del post semplice, ma ho cercato una presentazione sensata e basilare, che potesse semplificare le cose ad Hohe e a Ryose. Nei prossimi giorni arriva anche la parte di Shinichi /OT
  15. .

    Il massacro di vicolo corto


    Basi per Nobu Kurogane - Post Secondo



    Shinichi Kurogane



    Apro la porta di casa e trovo una ragazza, giovane ma non per questo meno carina. Potrei capire la gelosia di Miyako, visti i miei precedenti.
    Ma ora sono una persona diversa. E, anche se non lo fossi, mantengo comunque la mia etica professionale.

    Nobu si inchina. Una ragazza molto formale.

    Buongiorno, Kurogane-sensei. E' un onore conoscerla e la ringrazio per aver deciso di seguirmi in questo percorso importante.

    Ridacchio. Non è necessario essere così formali. Puoi chiamarmi Sensei o, se preferisci, anche solo Shinichi.

    ***



    Come sono abituato a fare per via del mio vero lavoro studio il linguaggio del corpo di Nobu. La tensione iniziale, anche giustificata, cala pian piano per dar spazio a una più sana eccitazione. La noto osservarmi con attenzione ma non dico nulla, né faccio trasparire il lieve disagio che mi causa la cosa.
    Dopotutto, è normale. Il suo primo approccio alle arti ninja. È desiderosa di imparare.

    Mi fa sorride il saluto militare che mi rivolge, prima di prendere le armi e apprestarsi a lanciarle. Adesso è il mio turno di piantarle gli occhi addosso. Osservo i movimenti che compie mentre scaglia il kunai e gli shuriken.
    Anche se è ancora inesperta devo ammettere che Nobu ha le potenzialità per essere un buon ninja. Una kunoichi guerriera, di quelle che piacciono a me. Non una di quelle sciacquette che si fanno strada solo con la seduzione, che tanto apprezzavo in gioventù.
    Mi vengono in mente un paio di esempi... chissà che fine ha fatto quella tipa di Konoha...

    Cerca di tenere più rilassato il polso quando scagli gli shuriken o rischi di farti male se ti alleni troppo. Comunque sei molto meglio di quello che mi aspettassi. Sicura di non esserti mai addestrata prima?

    ***



    Tengo lo sguardo fisso sul volto della ragazza mentre lei mi racconta i suoi sogni e desideri. Mi sento venire uno sbadiglio, una mia reazione naturale. Preferirei tenere gli occhi chiusi ma la guardo per mostrare interesse. Non che non mi interessi la ragazza o quello che ha da dire ma... alla fine è una storia come tante altre. È all'inizio del suo percorso. Ed è giusto che sia guidata, come è successo a me tanto tempo fa.
    Spero solo di fare un lavoro migliore rispetto al mio, di sensei.

    Voglio essere forte, voglio aiutare ... perché sono Nobu, non perché sono Kurogane.

    Annuisco. La capisco. Molto, molto bene.

    Si, il clan si è un po' troppo fissato sui ninja che utilizzano le Jiton di recente. Una fissa che deriva dal nostro capoclan, Aizen. Non capisco per quale motivo visto che in passato più di un ninja dei nostri è riuscito a eccellere anche senza sfruttarle. Pensa, per esempio, ai figli di Rasa, il quarto kazekage. Certo, Gaara il quinto aveva dalla sua i poteri del demone Shukaku, ma i suoi fratelli? Sono riusciti a eccellere e divenire ottimi shinobi pur senza i poteri magnetici.

    Mi sarei alzato in piedi, stiracchiandomi. E ti posso assicurare che Kankurou è ritenuto uno dei marionettisti migliori della storia. Anzi, se in futuro dovesse interessarti quell'arte conosco molto bene uno dei migliori ninja per insegnartela. Ma non è una cosa di cui devi preoccuparti adesso.

    Le avrei teso la mano, invitandola ad alzarsi. Mentre ci stavamo incamminando verso il baule avrei continuato il discorso.

    Io poi, sono un caso ancora più particolare. Io... un tempo... possedevo i poteri magnetici. Poi... li ho perduti. Eppure, se mai ti dovesse capitare di parlare con qualcuno che mi conosce come shinobi, ti posso assicurare che nessuno si ricorda di me perché sfruttavo la Satetsu. Le cose che mi hanno sempre distinto sono altre.

    Mi gratto la testa. Non mi piace molto parlare di me, ma sento che questa cosa possa aiutarti. Che tu possieda o meno la potenzialità per il potere di clan, non lasciare che sia questa cosa a definire chi sei.

    Le indico il cuore e, poi, la testa. Sono il tuo cuore e la tua mente a definire chi sei. A stabilire chi sia Nobu Kurogane e il suo valore come ninja. Non le armi che usi.

    A questo punto saremmo giunti di fronte al baule. Avrei atteso una sua eventuale risposta mentre prendevo degli altri equipaggiamenti.

    Ad esempio, adesso ci eserciteremo con qualcosa di diverso.

    Afferro un Hanbo, un bastone da combattimento, e lo lancio alla ragazza.

    CITAZIONE
    Hanbo [Mischia]
    L'hanbo è un bastone da combattimento in legno della lunghezza pari a 90cm, pari cioè alla metà di un bo. Sfruttarlo in lunghezza, a causa della sua struttura, porterà a scarsi risultati offensivi. È principalmente impiegato per attacchi di punta e per il disarmo.
    Tipo: Asta - Contusione
    Dimensione: Media
    (Potenza: 10 | Durezza: 2 | Crediti: 35)
    [Da studente in su]

    Io invece avrei preso due bastoni più corti, lunghi circa 30cm ciascuno, ma dalle pari potenzialità.

    Quando ero un Kurogane alle prime armi apprezzavo molto il bojutsu. Lo ritengo ottimo per iniziare a impratichirsi in sicurezza e senza farsi troppo male.

    Avrei evitato sia di menzionarle le mie prime, vere, esperienze con le armi, sarebbe stato troppo crudo per lei, sia per quale motivo, ai tempi, inventai il Bojutsu Kurogane. Se mai avesse appreso quelle capacità, o se io fossi riuscito a riottenerle, avrei potuto mostrarle la potenza della Satetsu in merito.

    All'inizio le avrei mostrato le posizioni di guardia classiche e qualche kata con il bastone per allenarsi a casa. Ti invito a fare pratica con tutte le armi e l'equipaggiamento ninja accademico. Se dovessi avere bisogno di una mano o avessi dei dubbi su come utilizzarle sentiti libera di passare di qua.

    Tra le mie esperienze nell'arena, gli insegnamenti di Shu Akasuna e il mio tempo come Satetsu-tsukai avevo imparato molto sulle armi. E sono convinto di essere molto bravo anche adesso a sfruttarle ma... mi fanno venire in mente troppo spesso... brutti ricordi.

    Quando avesse imparato qualche mossa base di bojutsu allora saremmo passati alla parte più interessante. [Nota: è esclusivamente flavour, non sentirti obbligata a descrivere Nobu che fa mosse di bastone.]


    L'avrei invitata a portarsi a 10 metri da me. Ora simuleremo un combattimento. Io proverò ad attaccarti. Tu ti dovrai difendere e poi contrattaccare.

    CITAZIONE
    Un round di combattimento dura, idealmente, da 6 a 18 secondi (è solo una misura indicativa).
    Come puoi trovare scritto sulla tabella riassuntiva che hai già iniziato ad usare in ogni round hai a disposizione 3 slot azione e 3 slot difesa (più tecniche e azioni gratuite, ma di queste ci occuperemo successivamente).

    Senza ulteriori preavvisi sarei scattato verso di lei. Avrei volutamente limitato le mie capacità a quelle di un ninja al suo livello. Il mio scopo è farle apprendere a combattere, non umiliarla. [Slot Azione I - Movimento]

    Arrivato a circa un metro di distanza l'avrei attaccata con il bastone che impugnavo con la destra. Un movimento circolare, da destra a sinistra, dall'esterno verso l'interno che mirava alla sua tempia. Un assalto banale e facile da schivare e parare. Se Nobu non ci fosse riuscita, comunque, l'arma si sarebbe fermata dopo averla appena toccata. [Slot Azione II - Attacco con Bastone]

    Indipendentemente dalla sua difesa avrei atteso che si fosse rimessa in posizione di guardia per poi effettuare un doppio assalto. Avrei mosso entrambi i bastoni, caricando un colpo che dall'alto verso il basso avrebbe tentato di colpire entrambe le spalle della kunoichi. [Slot Azione III - Attacco doppio con Bastoni]

    CITAZIONE
    Questo è un turno di combattimento molto semplice. Ora andremo ad analizzare cosa ho fatto con le definizioni del regolamento.

    Slot azione I - Movimento
    Movimento: Richiede 1 slot Azione un movimento. Il movimento può essere intervallato da azioni o tecniche. Il salto è considerato parte del movimento.

    Aggiungo due specifiche sul movimento:
    • c'è la possibilità di utilizzare un'azione gratuita per effettuare il primo movimento offensivo del round, non divisibile e di massimo 6 metri

    • La quantità di metri di cui puoi muoverti dipende dalla tua energia, una misura della potenza a livello statistico di un personaggio (mentre invece il grado è la misura di quanto sei capace come ninja)

    Non sono importanti ai fini di questo post ma te lo dico per completezza.

    Un'ultima nota: ricordati sempre che qui cerchiamo di simulare il mondo reale, i personaggi non si muovono su una griglia. Pertanto considera sempre una distanza minima dal tuo avversario (a meno che tu non voglia abbracciarlo) e la lunghezza degli arti (per convenzione mezzo metro circa) oltre alla portata delle tue armi quando devi calcolare le distanze e la fattibilità di un'azione che hai in mente di fare.

    Slot Azione II - Attacco in Mischia
    Attacco in Mischia: Richiede 1 slot Azione un'azione offensiva diretta composta da un singolo movimento (pugno, calcio, affondo) oppure da un movimento elaborato (spazzate, calci ruotati).

    Questo non credo richieda spiegazioni particolari.

    Slot Azione III - Attacco Doppio
    Attacco Doppio: Richiede 1 slot Azione un doppio Attacco in Mischia portato con due o più arti o armi, con movimento simile e contemporaneo richiede un singolo slot Azione; un Attacco Doppio può essere schivato con un unico movimento difensivo.

    Anche questo mi sembra che, specie guardando l'esempio sopra, si capisca abbastanza bene.

    Nota come, in entrambi i miei attacchi, io abbia definito l'arma che ho usato, la traiettoria del mio attacco e il mio bersaglio.

    Ora veniamo alle difese. Ci sono tre tipi di difese:

    Parata: Richiede 1 slot Difesa fermare un attacco avversario senza danneggiarlo come lanciare proiettili contro proiettili o interporre una spada contro una spada. Il danno subito può essere ridotto o azzerato.

    Schivata: Richiede 1 slot Difesa evitare un attacco avversario spostandosi entro un metro. Il danno è azzerato.

    Spostamenti: Richiede 1 slot Difesa spostarsi dalla propria posizione per evitare un attacco. Il movimento massimo è pari a 1/3 del movimento di uno slot Azione. Il danno è azzerato. Fuggire usando una capacità di movimento particolari (volo, nuoto ecc.) è considerata Difesa Totale: il round termina, possono essere eseguite solo ulteriori azioni difensive, se l'avversario può concludere le sue azioni offensive. Una Difesa Totale sull'ultima azione offensiva dell'avversario non fa terminare il round.


    Si capiscono anche queste abbastanza bene, direi. Per ogni attacco devi usare uno slot difesa per difenderti. Evitare di difendersi, o farlo in modo scorretto, può consentire al tuo avversario (nei limiti della sportività) di stabilire lui quanto e come il suo attacco ti danneggia pertanto cerca di difenderti in modo corretto.

    ESCLUSIVAMENTE ai fini di questo post di combattimento DEVI ignorare le statistiche. Mi interessa che scrivi bene le difese e gli attacchi, che è la cosa più importante. Come si sfruttano le statistiche lo vedremo poi.

    Come ha detto Shinichi, difenditi e contrattacca! Utilizza solo il bastone per adesso, dopotutto è uno scontro di allenamento! Avrai modo poi di fare un combattimento più serio.

    Al termine di quello scambio, dopo aver dato un eventuale feedback alla mia allieva, la nostra attenzione sarebbe stata richiamata da un uomo, appoggiato al muro, che batteva le mani.

    Aveva sulla cinquantina, magro, vestito di stracci. I capelli bianchi erano incolti e le borse sotto gli occhi ne tradivano il poco sonno.

    Jishin Iga.

    Il cognome avrebbe potuto tradire il suo lavoro: si trattava di una guardia. Purtroppo per lui non aveva mai avuto il talento, la possibilità o la voglia di addestrarsi alle arti ninja ed era stato relegato al ruolo di semplice poliziotto di pattuglia.

    Jishin si sarebbe avvicinato a noi. Shinichi Kurogane, mi chiedevo cosa ci fosse di strano quando non ho sentito quei tuoi pupattoli scorrazzare in giro. Ti sei tenuto casa libera per approfittarti di questa giovanotta, eh? Bravo, bravo.

    Avrebbe battuto di nuovo le mani, per sfottermi.

    Ridacchio. Immagino che se tu sia qui... sia per motivi di lavoro, vero?

    Annuisce. Abbiamo trovato quattro cadaveri, tutti assieme, in una stradina del quartiere Ovest.

    Estrae un taccuino dalla tasca dei pantaloni, lo sfoglia. Vicolo Corto. Che fantasia di nome. In sostanza dovresti occupartene tu. È la tipica situazione che può sfociare in una bolla di sapone, o essere una rogna.

    Sospiro. Come puoi vedere gli dico, indicando Nobu, sono impegnato.

    Anche se... sarebbe potuto essere un buon modo per... ma si, perché no?

    Senti, se vuoi scoparti le ragazzine-

    Alzo la mano. D'accordo. Si occuperà Nobu del caso però.

    Jishin alza un sopracciglio. Rido. Sotto la mia supervisione, naturalmente.

    Jishin scuote le spalle e la testa. Come vuoi, a me basta dire al tenente che ti ho scaricato la rogna.

    Sorrido e mi frego le mani. Eccellente.

    Mi volto verso la ragazza. Forza Nobu, molla quel bastone e vieni con me. Dai che si fa qualcosa di interessante!

    [Nota: a parte il bastone considera di avere con te tutto il tuo equipaggiamento ninja da scheda, come riportato sulla tabellina riassuntiva.]


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