Votes taken by Yato Senju

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    Discussioni Inumane
    Kenjutsu 5


    Prima di Separarsi
    Non ho mai preteso un Sensei perfetto e senza difetti. Sarebbe irreale e non potrebbe trasmettermi nulla. Voi siete quello di cui ho bisogno. Replicai alle ultime parole del Mercenario prima che andasse per la sua strada, con un breve inchino. E seguirò le vostre indicazioni.
    Hohenheim mi consigliò bene sull'utilità delle sue arti ai fini dell'arte omicida, mentre il discorso su come difendersi eventualmente dal Nobile donna ricadde su di me che avevo fatto partire il discorso. In genere occhi naso e bocca...ma alcune sostanze agiscono anche con la pelle. Senza un campione non possiamo saperlo...e non ci tengo a scoprirlo sul campo di battaglia. Intanto avevo incassato delle scuse formali dal Maestro di spada. Quell'uomo era l'esatto opposto del caos girovago del Sensei, ma forse per migliorare l'arte della spada era esattamente quel rigore a potermi guidare.

    Feng Gu
    Si, Tengai Kuei, ma il cognome perde di importanza quando si diventa Nobili. Disse con sufficienza, abbozzando un sorriso condiscendente. Ah, quindi devo intuire che non sei sotto la sua protezione. Questo ti rende una persona che ama il rischio nel venire qui. Potresti tornare utile contro i Mostri d'Ombra. Amo gli spericolati. C'era stato un accenno di minaccia nella prima frase, alla quale tuttavia Tengai non diede poi seguito, restando in effetti spiazzato dall'improvviso quanto ridicolo abbaiare. O forse devo intuire che la tua mente ha dei...problemi? Se non inficia le capacità combattive non ho di che lagnarmi...credo. Decisamente incerto nel parlare dopo quella strana dimostrazione, sembrò ancor più scettico quando l'altro spiegò della presenza di Zanna, o quantomeno del suo eco, all'interno della sua coscienza. Zanna...il sacco di pulci di Shijin? Battè le palpebre diverse volte, forse troppe, come a voler metabolizzare qualcosa di assolutamente improbabile. Poi si avvicinò di due o tre passi, con un misto di serietà e incertezza, quindi tese la mano col palmo in alto e disse: Zampa.

    Doveva essere un gioco che faceva con il cane in passato, ma andasse come andasse avrebbe poi riso di gusto, con leggerezza. AHAHAHAHAHAH! Questa è una delle storielle più spassose che abbia mai sentito! Sei interessante, MoltiNomi, ma ancora non capisco perchè tu sia venuto a cercarmi. Si ricompose pian piano mentre il Risorto parlava. Si, si, conosco la storia. La ho vissuta, e tu devi aver studiato bene, ma come ti ho detto, della Zanna non mi importa più nulla. Sono un Nobile ora, simili questioni sono al di sotto della mia attenzione. Quindi di fatto non aveva nemmeno interesse nel raccontare o spiegare. E a quel punto ci sarebbe stata la menzione di Kazuhiro, alla quale Tengai non fece una piega, mantenendo la stessa espressione cortese, un pò sarcastica e impassibile che aveva tenuto fino a quel momento. Kazuhiro? Oh, si, Kazuhiro, vero. Avevo avuto un figlio tempo fa con quel nome, si. Beh, è solo umano, non mi interessa. Poi si fece più interessato quando Feng Gu nominò i Mostri d'Ombra. Uhm...si...ora che mi ci fai pensare quel Kazuhiro è stato qui da poco. Voleva aiuto e consigli paterni per non so quale assurdo mal di vivere. Bah, sono diventato Nobile che aveva sette anni, francamente nemmeno mi ricordavo della sua esistenza. Lo ho mandato a combattere Mostri Ombra per levarmelo di torno, dicendogli che uccidendo uno dei Quattro Re si sarebbe sentito meglio. Fece spallucce. E il fesso è andato. Sembrava parecchio turbato ora che ci penso. Comunque non credo sia tornato, almeno non da me. E se è morto pazienza, basta che sia stato utile per mettere fuori gioco qualche Mostro d'Ombra. Se vuoi andare a cercarlo sentiti pure libero di farlo, ma della Zanna a me non importa. E di Kazuhiro anche meno. Privo di una figura paterna sin dai sette anni, o peggio ancora con una figura paterna che non si curava di lui, il Sanga doveva essersi rivolto al padre nella speranza di capire cosa stava capitando dopo l'uso prolungato della Divina Danza Notturna, ottenendo però un distacco che doveva averlo precipitato ancor più nello sconforto.

    Ora la domanda è...dopo che ti ho aiutato...tu cosa farai per me? O pensi forse di andartene a mani vuote? Avrebbe chiesto a braccia conserte. Come minimo mi devi una battaglia contro i Mostri d'Ombra. I miei sottoposti mi dicono che alla Spira Nera c'è del movimento. In ogni caso se vuoi raggiungere quell'umano dovrai passare per di là. Che ne dici?

    SE avesse accettato, recarsi alla Spira Nera non sarebbe stato complesso, eccetto il buio più totale che la avvolgeva in cui i suoi sensi avrebbero senza dubbio percepito uno scontro di qualche tipo con battiti d'ali e forti vibrazioni, mentre "qualcosa" cadeva dabbasso. L'enorme stalattite era lucida, senza alcun appiglio, e necessitava del chakra adesivo per potersi muovere in sicurezza. Tengai non avrebbe lesinato le informazioni, dichiarando che scendeva di sotto per almeno un chilometro, tanto da rendere impossibile vedere qualcosa anche trasportando una luce, senza contare il discreto dispendio di chakra per muoversi per tutto quel tempo sulla parete verticale. Se avesse intrapreso la discesa, dopo circa trecento metri avrebbe senza ombra di dubbio percepito qualcosa che stava caricando nella sua direzione. Con una luce sarebbe stato possibile cogliere il grottesco aspetto

    di quella creatura, che non appena a portata avrebbe allungato le propaggini simili ad arti in cerca di un attacco per poi cercare di salire ancora.

    SE avesse rifiutato, allora Tengai avrebbe immediatamente spento tutte le luci senza alcun preavviso, mentre la sua presenza svaniva e i numerosi pipistrelli sul soffitto cominciavano a muovere le ali. Il Nobile chiedeva uno scontro. Al buio. Nel suo ambiente.

    Akira, Hohenheim, Yato
    Ci fu uno squittìo stizzito quando il Maestro si inchinò davanti ad Amano, fugace ma ben udibile, come se la Baronessa non avesse apprezzato affatto quel gesto che attribuiva ad altri un'autorità che invece il leader dei Kenkichi non avrebbe dovuto riconoscere, ma non disse nulla: era al suo servizio in ogni caso. Io, come Hohenheim seguii il suo esempio e Amano parve assai compiaciuto, sebbene leggere emozioni in quel muso animalesco fosse quasi impossibile, ma certamente si rilassò e con esso anche la mia pelle d'oca. Hohenheim era stato capace di fermare il suo primo attacco, che tuttavia era certo dimostrativo: sarebbe stato altrettanto abile nei confronti di una vera offensiva? E io cosa avrei potuto fare in quel caso?

    Parli di antichi patti e antiche promesse umano. E non mi porti alcun dono. Ti inginocchi davanti a me ma le tue parole non portano affatto sottomissione. Mi chiedi di cedere il controllo che ho sui pipistrelli attraverso il legame col clan a cui appartenni in virtù di un contratto che non mi lega. In virtù di ricordi che ho rimosso. In virtù di decisioni fatte da un uomo che ora non esiste più e con cui non ho alcun legame. Si sarebbe avvicinato, portando le zanne aguzze e l'alito pesante e sanguigno a pochi centimetri dal volto di Kensei, in un tentativo evidente di intimidazione. Io dal canto mio avevo già degli spuntoni lignei pronti a emergere dalle mie spalle. In sostanza vieni qui come galoppino della Hakushaku per chiederle di ridarle i compagni che non è capace di prendersi da sola. Sei il suo faccendiere, forse?

    Poi fu Hohenheim a prendere la parola, scegliendo termini più diplomatici e, soprattutto, lasciandosi andare alle lusinghe, cosa che fece voltare Amano nella sua direzione. Non vi è reputazione più grande della mia tra i Nobili, infante. E tuttavia una nuova causa, un nuovo scopo, potrebbe essere allettante. Poi tornò su Kensei. Ma cedere ciò che è mio solo per delle parole vuote, quello sarebbe da sciocchi, non da pionieri. Che cosa puoi offrire tu, umano, per lasciare che i pipistrelli al mio servizio tornino a rispondere anche al richiamo del loro antico Contratto, e non solo a quello sottoscritto dal mio passato clan? Voleva contrattare, voleva intimidire. E non si sarebbe certo tirato indietro dal combattere. Ma cosa avrebbe mai potuto offrirgli Kensei se non le sue parole? Mi ritrovai a guardare il Kiriano, onestamente intimorito da quella che sarebbe potuta essere la sua reazione e la sua risposta.

    SE avesse offerto solo parole, minacce anche solo accennate o semplicemente avesse ribadito il suo punto, Kensei avrebbe ricevuto una sorta di gutturale risata come risposta. Mi diverti, faccendiere. Ma il divertimento di un giullare arriva solo fino a un certo punto. Non hai nulla da darmi e quindi con la tua presenza mi offendi! E ogni Kenkichi dovrebbe sapere che le offese si lavano nel sangue! E a quel punto avrebbe cercato di colpire Kensei con una delle zampe artigliate, prima di disperdersi in uno sciame di pipistrelli e leversi in alto, mentre le luci si spegnevano tutte di colpo. Eravamo stati avvisati di non affidarci ad esse, ma sul momento fui preso dal panico, accucciandomi come a cercare un riparo mentre pensavo a cosa fare...sarei stato agli ordini dei due ninja più esperti, senza prendere iniziative!

    SE avesse invece offerto qualcosa di valore, o qualche accordo, la questione sarebbe stata ancora aperta.
  2. .
    Nobili Intenti
    Kenjutsu 4


    Ossessionato, il Sensei aveva occhi solo per quel Tengai che era in qualche modo collegato con il suo unico interesse: Kazuhiro Kuei, quale che fosse il motivo del suo odio. Nonostante le parole del ninja di Suna si dimostrò irremovibile nel suo intento di recarsi da solo alla Casa della Caccia per incontrare Tengai, il più giovane tra i Nobili, divenuto tale dopo uno strenuo allenamento per una qualche vendetta. La Baronessa fornì le indicazioni, mentre io parlavo con il Maestro di Spada. In realtà mi chiedevo come fosse possibile impedire a noi di cadere vittima dei feromoni della Nobile...tapparsi il naso è limitante, possono essere assorbiti anche dalla bocca o dagli occhi...secondo il tipo di sostanza anche dalla pelle. Non sarà facile. In ogni caso, il Sensei intende andare da solo, quindi se non vi sono di troppo peso io verrò con voi. E chinai il capo, sottolineando formalmente quella richiesta.

    Intanto Kensei prese la parola, prima di incamminarsi in una direzione diversa da quella del Sensei, chiedendo ad Akayoru qualche informazione aggiuntiva. Noi percepiamo tramite il suono e le vibrazioni. Nessuno tra i nobili, a mio sapere, percepisce o può essere influenzato dalla percezione del chakra. Le Creature d'Ombra sono diverse, ma la tua missione non dovrebbe affatto portarti da loro. Seguendo poi le indicazioni della Baronessa seguimmo una passerella e poi la parete di un edificio decadente che si continuava, quasi compenetrato, in una serie di stalattiti talmente ravvicinate da sembrare un organo a canne. L'unica fonte di luce una piccola torcia che la Baronessa ci aveva consentito di accendere. Verosimilmente accenderanno le luci per accogliervi, ma siate furbi: loro non ne hanno bisogno e sapranno come spegnerle all'improvviso se lo riterranno utile. Non affidatevi alle luci nelle Caverne del Silenzio. Un avvertimento che ritenni prezioso, e per un breve istante pensai al Sensei e ai rischi a cui si stava esponendo. Non ero preoccupato per lui in senso stretto, ma più per quello che rischiavo se fosse caduto: era pari al Bersaglio, forse superiore. Senza di lui da chi avrei potuto attingere le informazioni e gli insegnamenti necessari? Spero che tu faccia attenzione. Sussurrai appena rivolto a quell'orecchio distante e distratto. Non mi poteva sentire ma era più qualcosa che riguardava me stesso.

    Hohenheim-san. Chiesi durante la camminata tra una passerella e l'altra di quello strano mondo di rocce ed edifici al contrario. Dicevate qualcosa sulle capacità da Sensitivo...se non sbaglio si tratta di conoscenze riservate ai ninja di grado più alto, ma volevo chiedervi: sarebbero utili per qualcuno che intende specializzarsi nell'assassinio silenzioso? Sto apprendendo molto sulla furtività dal Sensei Zong Wu, e spesso mi chiedo in che modo implementare queste conoscenze. Non mi rivolsi a Kensei, invece. Il Maestro aveva detto che forse mi avrebbe addestrato, ma adesso era talmente focalizzato su sè stesso e sul suo clan che ogni mia interferenza avrebbe potuto compromettere i futuri insegnamenti. Se volevo usarlo in maniera efficiente per ora dovevo tacere.

    [...]

    Il Trono Buio era qualcosa di più simile a una torre al contrario costruita rozzamente che a una formazione naturale, tanto che da lontano, alla fioca luce che ci portavamo dentro, sembrava proprio una costruzione. Ma una volta vicini fu subito evidente che era invece una stalattite di dimensioni poderose, con un diametro alla base di forse cinquanta metri e che comunque sembrava sfidare il suo stesso peso con aree irregolari più o meno larghe a vari punti della sua altezza (o meglio profondità, visto che si stagliava verso il basso) ed era piena di buchi, anfratti e nicchie. Alcune catene di grandi dimensioni la fissavano al "soffitto" circostante e agli edifici vicini, unico segno dell'opera umana in quella grandiosa torre rovesciata. Alcune torce accendevano una delle grotte più ampie, più o meno a metà altezza. Sembrerebbe che ci stiano aspettando. Mormorai, indicando l'area illuminata.

    Dovemmo seguire una delle catene per raggiungere quel punto, camminando in equiibrio sugli anelli resi scivolosi dall'umido e dal tempo, ma per dei ninja non era un problema e anche la conoscenza del chakra adesivo trasmessami dal Sensei mi facilitò notevolmente il passaggio [Nota]Per i movimenti dal punto di incontro con Akayoru fino all'arrivo al Trono Buio, per lo sporadico uso del Chakra adesivo, tutti noi consumiamo 3,5 Bassi. Non appena messo piede sulla nuda roccia un sonoro squittire ci avvertì della presenza di un gran numero di pipistrelli nella zona: decine di piccoli occhi si aprirono nella luce del fuoco e in una frazione di secondo ci trovammo avvolti dai roditori e dai loro denti affilati! Dovevamo difenderci in qualche modo! [Attacco]Lo stormo avvolge e causa danni da morsi e colpi d'ala multipli per una potenza complessiva di 40. Equivale a una Bomba per il calcolo danni, ma è un attacco fisico.
    Emette al contempo ultrasuoni che causano Ingombro e Scoordinato a chi indossa armature metalliche o impugna armi metalliche e non le lascia andare.

    Lo stormo attacca tre volte, è composto da centinaia di pipistrelli


    DANNAZIONE!! Ma non dovevamo solo parlare? In effetti dopo quella prima sortita, andasse come andasse, i pipistrelli si sarebbero poi dispersi mentre la Baronessa si faceva avanti, svolazzando davanti al nostro gruppo. Quindi una risata echeggiò nella struttura, quasi come se fosse il Trono Buio stesso a ridere. AHAHAHAAHAH! Dunque si tratta di una visita, temo di aver frainteso: pensavo che questi umani fossero un'offerta di cibo. Sono mortificato.


    Lo stormo tornò, ma stavolta si concentrò davanti a noi fino a formare una creatura vagamente quadrupede, con braccia-ali mostruose almeno quanto le sue orribili fauci. Amano, Nobile tra i più potenti...e sicuramente più forte di me, tanto che mi scoprii a tremare leggermente, almeno fino a quando non serrai i denti cercando di controllarmi. Cosa ti porta nel mio dominio, Hakushaku? E come mai porti degli ospiti con te? Non mi paiono essere membri del clan Kuei, dunque mi chiedo cosa significhi la loro presenza qui...desideri forse attaccarmi? Essi sono qui per volontà di Kensei Hito, erede di Kenchiki Mikawa. Mi sono limitata a condurli da te, sono una semplice guida.

    Con movimenti goffi la creatura caracollò verso di noi, fino a portarsi davanti al volto del Maestro di spada, grondando saliva dalle zanne aguzze. Io sono Amano. Cosa può mai volere un umano da me? Ho forse fatto un torto ai tuoi antenati nella mia vita precedente? Se cerchi la vendetta potremo combattere, ma io non sono più quell'uomo, non ne ricordo nemmeno la forma. Poi lo sguardo di quegli occhi bianchi si posò su me e Hohenheim. Porti con te questi fanciulli come offerte per me? Un pasto a base di carne morbida? Desideri forse chiedermi un favore, umano in armatura? Mi pare una ben misera offerta, ma è un inizio. Inginocchiati davanti a me, riconosci la mia autorità e potremo poi parlare. Io arretrai istintivamente di un passo al sentirmi catalogato come uno spuntino, ma certo avrei venduto cara la pelle. Akayoru intanto non disse nulla, stando in disparte.

    [...]

    Feng Gu avanzava da solo tra passerelle e stalattiti, diretto alla Casa della Caccia secondo le indicazioni che gli erano state fornite. Svoltato l'ennesimo angolo trovò infine il suo obiettivo, luogo in cui verosimilmente lo aspettavano dato che una torcia accesa davanti a una porta marcava inequivocabilmente l'ingresso. L'edificio scavato dentro una costruzione rocciosa era al contrario come tutti quelli della città sotterranea, ma lo spostamento era agevole anche se avesse deciso di non usare il chakra adesivo [Nota]Se usi il chakra per spostarti, in tutto consumi 1,5 Bassi (è più vicino del Trono Buio). L'interno dell'edificio era abbastanza scarno, con muri e colonne consumati dal tempo e diverse luci che lo illuminavano all'interno, come a voler accogliere il nuovo arrivato [Immagine]

    . Sul soffitto un gran numero di pipistrelli attendeva placidamente, per nulla disturbati dalla luce o dalla presenza del nuovo arrivato. Non appena Feng Gu si fosse annunciato o avesse dato segni di impazienza ecco che i suoi sensi affinati avrebbero percepito una presenza nella stanza accanto, che si stava avvicinando.

    Quello che varcò la soglia aveva solo una vaghissima somiglianza con il Tengai che ricordava dai ricordi di Zanna, anche se forse la sua voce interiore lo avrebbe identificato chiaramente, pur notando le differenze. la cosa particolari era che era come apparso dal nulla nell'altra stanza, lontano dal suo sguardo, diventando percepibile solo da qualche istante, come se prima non ci fosse nessuno. E' raro avere ospiti. La voce era la stessa di quando era umano. Il mio nome è Tengai, ma immagino tu lo sappia già o non saresti qui. Vestiva elegantemente con abiti in foggia occidentale e con tanto di cappello a cilindro, che probabilmente il Kaguya aveva visto solo in alcune illustrazioni. Quello che io non so è come mai tu sia amico della Hakushaku...e come mai tu sia venuto qui. Se intendi chiedermi di supportare la Zanna anche tu io non posso che ripeterti che non ho alcun interesse per quelle faccende. Eppure era stato là a urlare vendetta dopo il discorso appassionato di Shijin, a partecipare alla costruzione della Zanna come era adesso. O magari hai un messaggio da parte della Baronessa? O intendi mettere alla prova le tue capacità contro i Mostri d'Ombra. In sostanza...chi sei? E cosa vuoi da uno come me?

    Se invece vuoi altro...beh, francamente non mi importa granchè.
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    Missione nel Riso
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    Tutto andava come previsto, con i miei attacchi che andavano a segno e l'Oni dello Shimasu che approfittava della distrazione del fuoco e del caposquadra per sconfiggere facilmente i suoi avversari, mentre Munisai a sua volta si dava da fare con le sue armi, muovendosi occultato fino all'ultimo istante salvo poi tornare visibile e colpire quando era ormai tardi per riorganizzare le difese. I Kunai ferirono e gettarono a terra il primo dei suoi bersagli mentre l'onda tagliente avvolse la donna che gettò un grido sofferente, con la pelle lacerata in più punti. A corpo a corpo con il nemico rimanente il Fuuma Kunai era già pronto a trapassare la sua vittima, il cui campo visivo era coperto parzialmente dalla mano del Rosso...quando improvvisamente il terreno venne a mancare sotto i piedi di tutti noi!

    Ma che cosa...? Anche se mi trovavo ancora lontano il terreno era ceduto, e lo stesso valeva per i miei compagni, come se l'intera area fosse una gigantesca... UNA TRAPPOLA! Svelato l'ovvio dallo Shimasu, non potemmo che cadere impotenti, dato che anche usando il mokuton non riuscii a trovare un appiglio adeguato per frenare la mia rovinosa discesa in quel mare di sabbia e detriti che ci avrebbe inesorabilmente trascinati verso il basso in quella sorta di cono che terminava in una larga voragine che presto inghiottì anche i nostri avversari....che si erano nel mentre trasformati in semplici ammassi di terra, e il carro ancora avvolto dall'illusione! No!! Non ho appigli! Piantare la spada in quella frana era inutile e lo stesso valeva per i mio legno...invano cercai pateticamente di afferrarrmi al bordo per non cadere di sotto ma era inutile. Chi poteva aver mai creato una trappola così estesa...e come era sfuggito ai nostri informatori?

    Mentre cadevo nel buio che la mia illusione di fiamme non riusciva a spezzare, l'ultima cosa che vidi, e forse lo stesso valeva per i miei compagni, era la sagoma di Tenma che veniva gettato a sua volta nella trappola: non era riuscito a scappare. Poi il buio.

    [...]

    Eravamo in una stanza senza finestre con solo l'umidità e una goccia che cadeva da delle vecchie tubazioni ogni tanto a tenere il conto del tempo. Stavo, esattamente come Munisai e Tamao, appeso al soffitto con delle catene metalliche che terminavano in manette in acciaio massiccio talmente stretto che pareva quasi ce lo avessero fuso addosso, ma non c'erano segni di ustioni nè odore di carne bruciata quindi doveva essere frutto di un Jutsu. Tenma era nella stessa stanza, ma legato da quattro catene, una per arto, e sospeso. Tenma-san, Tamao, Munisai...siete svegli? Sapete dove siamo? L'intera parete era rivestita da lamiere metalliche, senza una vera e propria porta. Siamo prigionieri...il capo era un clone di terra e mi si è gettato addosso imprigionandomi con il fango. Non so chi sia o perchè siamo ancora vivi...temo possa essere per estrarre le nostre capacità. Siete feriti? Forse posso riuscire a curarvi anche da questa distanza. Si guardò intorno mentre io mi chiedevo come fosse possibile estendere per tutti quei metri il raggio d'azione delle Mani Curative. Non riesco a manipolare questo acciaio...ci deve essere il chakra di qualcuno che mi è almeno pari dentro. Le strattonai, provando a emettere legno dai polsi per forzarle, senza risultato. Io non riesco a spezzare l'acciaio col mio legno...voi potete fare qualcosa? Tenma era cupo e pensieroso, e si guardava intorno come se cercasse qualcuno, ma non sembrava affatto disperato, mentre lo Shimasu sudava profusamente ed era palesemente sull'orlo di una crisi di nervi. Dal canto mio io non sapevo bene cosa fare...la situazione pareva senza via di uscita, ma ero stato catturato altre volte. Avevo solo bisogno di un pò di tempo...e di un piano. Mi hanno preso tutto! Tutto! Non ho ferite ma non riusciremo mai a liberarci! MALEDIZIONE! MALEDIZIONE! Tamao non stava reagendo in maniera razionale, da bruto quale era, nonostante la sensibilità musicale. Arriva qualcuno... Annunciò Tenma, catturando l'attenzione di tutti noi prigionieri.

    L'acciaio che rivestiva le pareti si deformò mentre un uomo dall'aria estremamente soddisfatta, con lunghi capelli neri

    faceva il suo ingresso, avvicinandosi a Tenma e schiaffeggiandolo appena. Chi sei? Non è da tutti riuscire in una trappola del genere. Specie contro di me. Calmo e misurato nonostante la situazione critica...per un secondo lo ammirai, prima di preoccuparmi, ma il suo interlocutore sorrideva. Sono ArijigokuFormicaleone, Principe di Fiori. Lord Goemon ha un conto in sospeso con Oto e non aspettava altro che imprigionare un ninja di alto rango di oto, ma non mi sarei aspettato di certo una delle tre guardie personali del Daimyo. Come stai Tenma, non riconosci un vecchio amico? Ho sentito che ti sei dedicato ai Draghi nel paese del Fulmine. Asami...pensavo fossi morto dopo averci tradito. Sono Arijigoku ora. La morte ha tante sfaccettature, vecchio amico. Asami...Asami Shimasu...è un traditore del mio clan!

    Non sono più Asami. Ho imparato molto ad Ame, dopo che mi hanno salvato. E ho ottenuto potere...un potere tale da eguagliare il tuo. Conservo le note del mio clan originario, ma ho strappato il potere del metallo dall'uomo che ti ha addestrato, Tenma. Ottenne solo uno sguardo torvo come risposta. Oh, sempre così poco emotivo...ti detesto. E rise, con uan vena di isterìa che certificava la poca sanità mentale rimasta in quell'uomo. Non avrai molte soddisfazioni da questa cattura. In tutta risposta ottenne un kunai conficcato nella spalla già tirata allo stremo dalle catene, e una smorfia sofferente sul volto, ma il medico non fiatò oltre. Per ora siete nella mia trappola sotterranea. Presto i miei ragazzi saranno qui per portarvi ad Ame, e là ci divertiremo a estrarre dalla vostra mente e dal vostro corpo tutto ciò che può valere qualcosa. Ebbi un lampo di speranza negli occhi: il mio Sensei era di Ame...ma non potevo rivelare le mie associazioni così alla leggera...avevo bisogno di tempo...e Arijigoku si levò di torno, convinto di averci in pugno.

    Tenma aspettò qualche secondo per essere sicuro che il nostro carceriere si fosse allontanato prima di parlare. Abbiamo ancora delle possibilità. Un mio...alleato...è rimasto fuori e il nostro carceriere non lo ha notato. So per certo che si sta avvicinando e potrà darci una mano, ma dobbiamo trovare un modo per liberarci da soli. Sembrò combattuto per un secondo, poi chiuse gli occhi. Non riesco a manipolare le mie catene, ma sento che le vostre non hanno chakra estraneo...però sono troppo vicine a voi per poterle influenzare con la mia capacità. C'è un modo, però. Ma è rischioso. Aprì gli occhi, fissando i suoi due compatrioti. Io sono esperto dell'arte della manipolazione metallica, una Hijutsu di Oto. Munisai, avevo promesso di insegnartene le basi e spiegarti le origini di questo potere, ma non c'è il tempo di farlo. Normalmente ti avrei insegnato come far vibrare il tuo chakra e mandarlo in risonanza con il metallo con delle tecniche di respirazione e poi saremmo passati alla fase successiva...ma servono settimane di allenamento e non le abbiamo. Tamao...Munisai. Esiste un metodo per apprendere l'arte del metallo molto più rapido, ma potenzialmente fatale. Tu Yato non appartieni a Oto e non posso tramandarti questa conoscenza, anche a costo della vita, ma voi due avete una possibilità, se volete tentare.

    Userò questo Kunai che Asami mi ha gentilmente conficcato nella spalla. Ne estrarrò una piccola quantità di metallo, non più spessa di un capello...e ve la conficcherò nel petto. Poi la stringerò intorno ai vasi cardiaci del cuore...sono abbastanza esperto da trovarli anche a distanza, quindi bloccherò la manipolazione. Strozzare i vasi vi provocherà qualcosa di simile all'infarto, rischiando la vostra vita ma vi farà anche respirare nella maniera corretta per mandare il chakra in risonanza col metallo. La vostra vita sarà in pericolo perchè una volta all'interno del corpo io non potrò più manipolare il metalllo, ma in quei minuti prima di perdere i sensi avrete la possibilità di percepirne la vibrazione. Se accettate, da questo dipenderà la vostra sopravvivenza: percepite la vibrazione del metallo e poi cercate di influenzarla...anche la minima manipolazione, per quanto rozza, basterà a rilasciare il filo metallico e salvarvi.


    Dopodichè dovrete solo replicare quella sensazione per cercare di allentare le vostre catene. Io ero inorridito...la nostra vita era in pericolo ma quell'uomo stava proponendo ai due sottoposti di suicidarsi prima di finire sotto le attenzioni del nemico! Io avrei preferito arrivare ad Ame e poi tradirli, dopotutto non potevo mettere in pericolo la mia Missione, ma l'alternativa proposta dal medico apatico era folle! La possibilità di riuscita doveva essere molto bassa, tanto che Tamao era atterrito e stava scuotendo il capo, pronto a rifiutare, anche se sapeva bene che l'alternativa era rischiare di essere sezionato vivo. E' davvero l'unica opzione? Forse con il legno posso cercare di liberarci, anche se ci vorrà del tempo... Ma parlavo senza convinzione...in ogni caso quella decisione non era mia. Mi voltai verso Munisai, appeso accanto a me, e verso Tamao dall'altro lato. Non dissi nulla. Era il loro momento.
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    La Corte delle Cattive Intenzioni
    Kenjutsu 3


    Il mio clan era tra i più famosi del continente, con le sue origini che datavano fino alla prima grande guerra mondiale dei ninja e, secondo alcune voci non confermate, fino ad Asura stesso. Ogni Senju aveva un briciolo di orgoglio per le sue origini, ma davanti alle parole di quello sciame parlante non sapevo bene cosa pensare: la Baronessa aveva sostanzialmente ammesso di essere la capostipite del clan dei Kuei, eppure dalle sue parole non traspariva alcun orgoglio nè interesse per quelli che avevano seguito la sua stessa strada...fu questo a colpirmi maggiormente: aveva detto di aver smesso di essere umana, e forse non si trattava solo di una trasformazione fisica, ma anche la sua stessa anima ed emotività erano state spazzate via. La ammirai per questo. Anche io dovevo smettere di essere umano, smettere di provare emozioni, purgare la mia anima per diventare un mero strumento privo d'anima al servizio della Missione.

    Ma la strada era ancora lontana, e pur ascoltando quei racconti senza cogliere particolari riferimenti, sicuramente sul mio viso era trasparita quella sognante ammirazione verso la Baronessa e la sua condizione di trascendenza...segno inequivocabile della mia debolezza. Avevo assistito alla cupa danza di ali battenti che aveva accolto il nome con cui si era legata al Maestro di Spada, così come le sue parole. E' un giorno di grande celebrazione, allora, Kensei Hito. Io sarò Akayoru per te, e per te soltanto. Quando avrai bisogno di me, chiamami e verrò...ci sono molte cose che posso insegnarti, e sono certa che ci siano molte cose che puoi insegnare a me. La strana manifestazione mascherata accanto a Kensei pareva approvare, ma non sapevo chi o cosa fosse, e francamente non mi interessava: quell'uomo mi era utile solo per migliorare. Esattamente come il Sensei. Esattamente come chiunque altro. La Missione era l'unica realtà della mia esistenza. Il ritorno di Midorinaka è di grave preoccupazione. Il suo talento e i suoi seguaci non avevano eguali...se ha spezzato il vincolo della morte allora sconfiggerla potrebbe non essere sufficiente. Ma penseremo a lei in un secondo momento, cercare di legare nuovamente lo Stormo viene prima.

    Non avevo idea di chi fosse Midorinaka, e guardai interrogativamente il Sensei. Dall'espressione di quell'Hohenheim compresi che verosimilmente nemmeno lui aveva lumi al riguardo. Assistetti quindi alla narrazione delle origini del clan Kuei, che fece sorgere sul mio volto quella profonda ammirazione, tanto che per poco non mi inginocchiai in segno di rispetto. Un luccichìo mi balenò negli occhi al sentire la parola "Flagello del Creato", ma non ero stato il solo...ricordando l'episodio della Colonna Evanescente alle parole del Sensei, trovai sospetto almeno quanto lui quel parallelismo...mentre le creature d'ombra erano di scarso interesse: se nemmeno Indra le aveva potute eliminare e controllare, non avrei potuto certo usarle contro l'Hokage. Non posi domande alla Hakushaku, limitandomi a guardarla mentre la sagoma continuava a battere le ali nella penombra. Il Sensei, il Maestro e Hohenheim avevano altre domande per la sovrana dei pipistrelli.

    Ti sconsiglio di usare l'Occhio Interiore, giovane accompagnatore di Kensei Hito. Se la tua mente li toccherà anche loro potranno toccarla quindi mantienila ben chiusa...anche guardarli negli occhi può essere pericoloso, è per questo che sono stati scelti i pipistrelli per controllarli: non abbiamo bisogno della vista e dunque non possiamo essere soggiogati o irretiti. In un angolo della mia mente pensai che anche le talpe potevano assolvere al compito, ma dubitavo fossero efficaci quanto un volatile in combattimento. Quelle creature sono il nostro nemico. Il Male che siamo chiamati a contenere sin dalle origini, e il loro unico scopo è uscire da qui e generare ancora più oscurità, come parassiti, invadendo anche gli esseri viventi fino a creare un'assoluta desolazione. Non conosco la loro precisa origine, ma so di un uomo che seguiva Indra e credendo di compiacerlo usò alcuni dei suoi insegnamenti approfondendo l'uso del chakra, fino a creare questi esseri oscuri e privi di controllo. Non sono più umana, ma non oso immaginare quali osceni sacrifici siano stati necessari per generare quelle ombre.

    Sono immortali nel senso che non sono più vive. Anche distruggendole pian piano rigenerano, quale che sia il danno. Ma un danno sufficientemente elevato può disabilitarli per anni o per secoli, e il nostro principale metodo per combatterli è impedire loro di volare e farli precipitare, così da danneggiarli quanto basta. Ma sono centinaia. Forse migliaia.
    E forse il Flagello aveva a che fare con loro, ma personalmente dubitavo che farlo precipitare potesse in qualche modo fermarlo...era semplicemente eccessivo sotto ogni aspetto. Quindi possono volare tutti quanti? Non è possibile che qualcuno sfugga? Molti fluttuano, giovane ninja, ma un volo tale da attraversare questo baratro è possibile solo per alcuni di loro. Hanno forme fra le più disparate, incredibilmente mutevoli. Gli altri risalgono la Spira e noi li facciamo precipitare...non fuggono, ma possono toccare la mente umana...a volte hanno comunicato con l'esterno attraverso sogni o mezzi che mi sono ignoti. E gli sventurati dall'altro lato hanno risposto....esistono rituali per richiamare le creature d'Ombra, almeno parzialmente, e in quel caso non possiamo fare nulla. Un contratto di richiamo con dei dispensatori di distruzione assoluta...allettante ma poco utile: non volevo la distruzione, ma una singola morte, quanto più pulita possibile.

    Si rivolse poi al Sensei, nel quale potevo scorgere chiaramente i segni di un'ossessione crescente (come non riconoscerli, quando erano così radicati anche in me?) per questo Kazuhiro Kuei che tanto aveva catturato la sua attenzione. La risposta della Hakushaku comunque fu abbastanza breve: Egli non mi ha parlato, ma ho percepito la sua ricerca ossessiva di qualcosa, come se avesse un vuoto dentro. L'apice delle capacità del clan Kuei è la Divina Danza Notturna, che trasforma il corpo in uno sciame di pipistrelli di enormi dimensioni, che può essere concentrato e plasmato a piacimento...in sostanza si diventa un Nobile, anche se per breve tempo. Questo apre la strada alla trasformazione definitiva: ogni utilizzo rende più difficile tornare umano e lascia un piccolo vuoto all'interno...molti prima di arrendersi si sono convinti che quel vuoto fosse l'effettiva mancanza di qualcosa o qualcuno...emozioni, amore, nemici. Ma non è altro che un pò di umanità ormai perduta...lo ho visto accadere tante volte. Credo che Kazuhiro sia convinto di aver perso qualcuno che per lui era importante e che questo sia il vuoto, ma in verità ha solo iniziato la strada per diventare uno di noi. Immagino si sia recato dal padre per chiedere consiglio, ma ovviamente Tengai non ha alcun interesse per gli esseri umani: il fatto di essere il padre di Kazuhiro Kuei è per lui una semplice informazione priva di qualunque significato emotivo. Sembrava essere molto sicura delle sue parole, ma qualcosa nel suo tono mi diede da pensare: aveva detto di non aver parlato con Kazuhiro, quindi come poteva essere così certa che la sua diagnosi (il medico che era in me avrebbe scelto questo termine) fosse effettivamente corretta? In ogni caso sembrava che la Baronessa non intendesse parlare ulteriormente di quel Sanga, dedicandosi invece al Maestro, che era la sua principale fonte di interesse.

    Kyofu si è riunito allo stormo, la sua presenza ora non era necessaria: desideravo comunicare con voi in privato. Tra le mie doti esiste la capacità di emettere suoni ad alta frequenza che contrastano ogni altro suono, dunque nessuno può sentirci, come se fossimo in una bolla di silenzio assoluto per chi si trova all'esterno. Gli altri Nobili potrebbero ascoltare e prepararsi, ma vedermi mandare via Kyofu abbasserà i loro sospetti. Non sono più umani, ma mantengono molte delle vostre storture, come il sospetto e le macchinazioni per manipolare gli altri. In quel momento un pipistrello rossastro volò dallo stormo fino a Kensei, prendendo a muoversi intorno a lui. Ogni parte di me è me. Verrò con te, ma non per combattere: per mia stessa legge non posso attaccare direttamente i Nobili, nè loro possono attaccare me. In uno scontro posso sottometterne uno o due con metodi indiretti, ma questo farebbe insorgere gli altri e non potrei fermarli, dunque ho le mani legate. Ti aiuterò come posso.

    Sensei...comprendo che la Spira Nera sia troppo pericolosa per me, ma forse lo sarebbe anche per voi da solo, se prima non raccogliete le dovute informazioni. Risposi al Risorto che intanto mi aveva preso da parte indicandomi di restare con Kensei, cosa che io stesso auspicavo se volevo ingraziarmelo come maestro. So che avete uno scopo, e che questo scopo è tutto. Ma la fretta nel raggiungerlo rischia di rovinare tutto, io so cosa significa avere una Missione è che è la vita stessa, e so che senza la dovuta preparazione non avrei possibilità. Non ero forte come lui. Non ero esperto come lui. Ma in materia di ossessioni penso di potermi definire un suo pari...mi avevano formato sin dall'infanzia perchè lo fossi. Forse per le mie parole o forse per quelle di Hohenheim, ma alla fine il Sensei decise di seguirci almeno per un poco, prima di recarsi in mezzo alle creature d'ombra.

    I Nobili non sono molti, dopotutto la Divina Danza Notturna è l'apice delle capacità dei Kuei e pochi sono in grado di raggiungerlle. In totale ci sono diciassette Nobili, nessuno di essi legato al Contratto, vista la loro precedente natura umana, io sono l'eccezione. E non essendo legati al Contratto, spingono gli altri pipistrelli su cui hanno ascendente a legarsi ai Kuei, loro discendenti, non perchè importi loro delle faccende umane, ma semplicemente perchè più pipistrelli hanno al loro servizio e maggiore è il loro peso nelle decisioni delle Grotte del Silenzio. Il loro potere politico, per così dire. La maggior parte di loro è giovane o di scarse ambizioni e non cerca di ammassare potere, ma sono quattro quelli da convincere. Per moltissimo tempo i tre nobili più forti hanno mantenuto un costante equilibrio, sono in disaccordo tra loro e si controllavano a vicenda, sapendo che se due di loro si fossero alleati per conquistare le Grotte io mi sarei alleata col terzo, sopraffacendoli. E non c'è possibilità che possano mai accordarsi per agire tutti e tre assieme...tuttavia con l'ascesa di Tengai, qualche anno fa, l'equilibrio di potere si è rotto: quell'individuo era forte almeno quanto loro. Se vuoi che i Nobili rinuncino al loro ascendente sui pipistrelli e permettano loro di tornare a legarsi ai Kenkichi come da tradizione, invece che ai Kuei, dovrai convincere o uccidere almeno due tra i quattro Nobili più forti. Ho abbastanza potere per tenerne a bada due, ma non di più.

    I Nobili di cui ti parlo sono tre maschi e una femmina. Tengai, l'ultimo arrivato e padre di quel Kazuhiro che è venuto alle Grotte è asceso dopo una lunga e sanguinosa vita di vendetta e allenamenti escrucianti per non so quale vendetta...una volta diventato Nobile però nulla di tutto questo gli interessava più. E' abile e ambizioso, e sa come guidare i Pipistrelli per contrastare i Mostri d'Ombra...sembra che quella sia il suo maggiore interesse: combattere, ma non per dei ninja, e attira quanti più soldati possibile nel suo gruppo, legandoli ai Kuei. A volte assume ancora il suo aspetto umano, vista la giovane età non lo ha scordato del tutto come me, nè lo ritiene inelegante. Poi c'è Amano, il più anziano, uno della prima generazione del clan Kuei, antico e forte quasi quanto me. Spesso condensa la sua forma in una creatura quadrupede e priva di ali...è infido ma si maschera di pomposa etichetta e si riempie la bocca di onore e tradizioni, traviando spesso i normali Pipistrelli. Secondo, e quasi coetaneo, è Ieiasu, divenuto Nobile quando aveva quasi novant'anni, e che in genere si condensa in un aspetto quasi demoniaco...non è molto intelligente ed è facile all'ira, e sebbene un pò più debole di Amano, sa come sottomettere gli altri con la paura e utilizzando tecniche a dir poco devastanti, persino superiori alle mie in termini di pura potenza. L'ultima è Reiko, divenuta Nobile durante quella che voi chiamate Terza Grande Guerra dei Ninja...faceva parte delle forze alleate contro Madara Uchiha. Anche lei a volte ancora si condensa in una forma umana, ma preferisce un aspetto simile a un grosso ragno dotato di ali...è tanto vanitosa quanto potente e ha una strana capacità, che esula dalle arti ninja o da quelle dei Kuei e che usa per soggiogare le menti...ha detto di averla ricevuta durante la guerra da una fanciulla in cambio dei suoi servizi, ma non ha mai approfondito la cosa. Si trasmette con l'odore, sospetto siano feromoni...quindi prestate attenzione se siete in grado.
    Esiste un modo per schermarsi dagli odori, Sensei? Chiesi sottovoce, vicino a Feng Gu. Ci si affida molto, forse troppo, e questa è la sua grande debolezza.

    La baronessa precisò poi che Tengai si trovava in una zona delle Grotte chiamata Casa della Caccia, non più di un edificio rettangolare costruito secoli prima e pieno di crepe da cui potevano volare via i pipistrelli. Amano viveva invece sul Trono Buio, una stalattite irregolare con alcune passerelle e molti anfratti in cui nascondersi. Ieiasu non aveva una fissa dimora, avendone distrutte diverse, e vagava nella zona sud della grotta, tra una insenatura e l'altra, non lontano dalla Spira Nera. Reiko abitava poco distante, in uno dei palazzi costruiti secoli prima da kenkichi per gli alleati umani dei pipistrelli in visita...era in rovina ma lei la aveva decorata con drappi e altre amenità decisamente prive di gusto, ma aveva perso il senso della misura e dell'eleganza che si confaceva agli esseri umani con la trasformazione in Nobile. Dobbiamo convincerne almeno due...come faremo? Sanno sicuramente che siete arrivati, e sanno che avete parlato con me, ma non per quale motivo, quindi non attaccheranno a vista, sicuramente saranno pronti ad accogliervi e forse parleranno, anche Ieiasu con la sua testa calda. Vorranno sapere cosa volete, quindi preparatevi a dovere. In tutti questi luoghi ci sono passerelle per chi non sa camminare al contrario, ma essere in grado di muoversi sui muri sarà a dir poco necessario. Annuii, rivolgendomi quindi ai tre ninja di maggior rango, in attesa di istruzioni.
  5. .
    L'Eleganza della Notte
    Kenjutsu 3


    Non intendo appropriarmi dei segreti di alcun clan. Tutto ciò che desidero è una guida, dovessi anche seguire la strada più ardua e costruirmi uno stile da zero. Ma non posso farlo da solo, io conosco i miei limiti. Ammisi, aspettandomi un simile rifiuto, ma quando l'uomo mascherato propose la sua prova di forza acconsentii senza perdermi in chiacchiere. Usai il Mokuton, quello si, ma solo per guadagnare tempo. Una spada non era uno strumento con cui cacciare, aveva scopi più alti...o almeno questo era il modo in cui vedevo la faccenda.

    Attraversato l'ingresso delle grotte con l'appropriato rituale, tutti noi ci trovavamo nel buio, solo per essere accolti da un chirottero che effettivamente era lì solo di passaggio e sembrava piuttosto loquace. Ci consigliò di andarcene, ma non era una guardiano e il suo voleva solo essere un avvertimento amichevole, per quanto portato da una creatura che probabilmente mi poteva strappare in più parti con un solo attacco delle sue possenti ali. Desiderio, perchè è la parola usata da quel Kazuhiro. Quando gli chiesi cosa fosse venuto a fare, lui mi rispose che aveva un Desiderio. La parola mi ha colpito, normalmente i Kuei che vengono qui lo fanno perchè non hanno più motivo di restare tra gli esseri umani. I...Kuei? Mi pare che sia un clan della Zanna, o almeno così ho sentito dire alla Colonna Evanescente, o sbaglio? Sono umani molto affini alla nostra specie, vengono soprannominati i Fratelli della Notte. E i più potenti tra loro vengono a vivere tra noi, ma non spetta a me parlare della loro casata.

    Kyofu era poco distante ed emise una lenta serie di schiocchi. Non pensavo foste interessati ai Kuei, ma solo al mio precedente evocatore. Loro diventano pipistrelli...ma quando raggiungono l'apice della loro arte la trasformazione tende a diventare persistente. Diventano sempre meno umani...ma sarà la Baronessa a spiegarvi meglio cosa è accaduto dopo la Diaspora delle Lame. Dopotutto è stata la prima. Lasciato Du-Rui al sui riposo, tutti noi avanzammo per la città al contrario, dove fortunatamente erano state allestite delle passerelle e dei ponti per i pur rari visitatori umani...anche se nell'avvicinarci al nucleo della Colonia alcuni edifici diventavano maggiormente riconoscibili, con pavimenti veri e propri al posto dei soffitti, e tutto in buono stato, curato. Hohenheim, futuro Kazekage, aprì i suoi sensi all'ambiente circostante solo per scoprire un gran numero di fonti di chakra nascooste nel buio sopra di loro e negli anfratti, alcune grandi, altre molto piccole, altre ancora parevano frammentate, come se venti o trenta creature condividessero la stessa identica quantità e qualità di chakra. Difficile dire chi fosse la Baronessa, nessuna fonte raggiungeva le caratteristiche del Risorto o dell'Inquisitore...anche se entrambi parevano avere qualcosa all'interno, come una presenza non troppo dissimile dalla sensazione trasmessa dai Jinchuuriki. Io, al confronto, ero decisamente banale al suo occhio interiore.
    Ma quello che più di tutto lo avrebbe turbato sarebbe stato ciò che stava sotto di noi, nel buio impenetrabile di quell'abisso, dove un unico chakra, oscuro, oppressivo, ribolliva come un mare di lava pronto all'eruzione, tanto intenso e perverso che concentrarcisi più di qualche istante avrebbe provocato una nausea intensa al giovane Jonin, persino minando il suo equilibrio.

    Guidati più dalla Yakusoku che dalle percezioni del ninja di Suna, attraversavamo la città, non senza turbamento almeno da parte mia, che sentivo sempre più pressante la mia inadeguatezza e il bisogno quasi disperato di superarla. In tutto questo il Sensei non era utile per mantenere la concentrazione, visto che sembrava persino più agitato di me anche se ne ignoravo il motivo, mentre non conoscevo abbastanza Hohenheim per parlargli (era di alto rango, magari conosceva l'hokage e non potevo rischiare errori) e di fatto l'Inquisitore non mi aveva ancora accettato come allievo. Le torce che avevo acceso si spensero all'improvviso quando raggiungemmo una piattaforma sospesa, quadrangolare con un lato di forse dieci o dodici metri, trattenuta da quattro pesanti catene, una per lato. Io avevo sentito solo un brusco rumore, ma i sensi degli altri tre avrebbero certo percepito che era stato "qualcosa" a volare sulle fiamme spegnendole, veloce almeno quanto loro. Poi quel rumore crebbe, diventando un battito d'ali terribilmente confondente, con uno stormo di pipistrelli che calava su di noi da tutte le direzioni, in un caos che mi costrinse a portare le mani sulle orecchie, tendendo gli altri sensi al massimo.

    Del fuoco si accese sulle strutture circostanti, creando una penombra appena accettabile, mentre lo stormo si condensava davanti a noi in una sagoma gigantesca, come se quelle decine e decine di volatili stessero disegnando un volatile più grande. Difficile per Shiltar Kaguya, dentro il Risorto, non riconoscere la Divina Danza Nottura che il Sanga aveva utilizzato nel loro grande scontro tanti anni prima. E tuttavia Kazuhiro era diventato un gigante umanoide fatto di pipistrelli, non un pipistrello gigante. Se non ci fossero stati attacchi da parte del Risorto (o se questi fossero stati fermati dai suoi alleati...io certo non avrei potuto fermarlo nemmeno volendo) la sagoma brulicante avrebbe parlato con decine di voci che si facevano una sola. Femminile. Stranamente sensuale.

    Kenkichi. Torni da me, finalmente. Le ali del grande pipistrello si muovevano come se le battesse, ma era lo stormo in realtà a muoversi per simulare quel movimento. Anelavo a incontrarti ancora, anche se è solo come Yakusoku che ti presenti a me. Sono felice, dopo tanti anni. Colui che ti porta ha tracce del tuo sangue e ha accettato di impugnarti, gliene sono riconoscente...la Diaspora è dunque finita? Sono la Hakushaku dei Kyoketsu Komori, molti anni fa, prima che io fossi ciò che sono, mi chiamavi Akayoru, la Notte Rossa.

    Tuttavia il mio nome è perso negli echi dello stormo. Ogni Lama ha scelto un nome per me e per ciascuno dei membri del mio clan. E' tuo diritto decidere come chiamarmi.


    Le stesse parole di Kyofu, mesi prima, e che era intanto volato via. Quello era un rituale a cui Kensei doveva sottoporsi, per etichetta, probabilmente.

    Una volta conclusosi e ricevuto un nuovo nome, assieme a quello del suo futuro evocatore, la Baronessa avrebbe concessu udienza a noi ninja, lasciando che le ponessimo qualunque genere di domanda, dimostrandosi accorta e presente, nonostante fosse ancora, sostanzialmente, uno stormo dotato di una coscienza collettiva. Una vita addietro era una umile kunoichi e servitrice di Kenkichi Mikawa. Dopo la nascita del suo gruppo di guerrieri mi unii alla sua causa, tra le prime, fino a diventare una dei suoi pià fidati collaboratori, ma non lasciai che la via della spada fosse la mia unica dote. Kenkichi ci spingeva a migliorare noi stessi, e io trovai nei Pipistrelli Vampiri, che da tempo immemorabile vivevano in queste grotte, un possibile sostentamento. Guardavano una pergamena lasciata loro dal potete Indra millenni prima, e da quelle parole, dopo lunghi studi, appresi come tramutarmi in una di loro per prendere il sangue del nemico e usarlo per potenziare le mie arti della spada...non potevo sapere che quella tecnica, portata all'apice, comportava il trascendere a un livello superiore, faceva diventare delle creature del tutto analoghe ai Pipistrelli cui mi ero legata. Ma anche con la fine della mia umanità non potevo cessare il rapporto di lealtà verso kenkichi, e divenni la sua prima evocazione. Assieme a lui riunificai i pipistrelli in un clan e costruimmo la colonia. Non rimpiango affatto la mia trasformazione, sono fiera di ciò che sono diventata...e altri umani cercarono il mio stesso potere, fino a formare un clan, i Kuei, che giurò alleanza coi pipistrelli e i Kenkichi.

    Dopo la Diaspora, i Kuei lasciarono la guerra, ritirandosi in un villaggio pacifico e continuando a intessere il loro destino col nostro. Molti Kuei sono divenuti come me e si sono trasferiti nelle Grotte del Silenzio, fino a formare una vera e propria casta, quella dei Nobili. Poi la loro vita venne stravolta, riportando i pochi sopravvissuti alla Guerra....e noi li abbiamo aiutati. Ma se i Kenkichi sono tornati a seguire la Yakusoku, allora loor sono la nostra priorità...per quanto i Nobili potrebbero avere da ridire. Essi non sono legati al Contratto, e tutt'ora spingono molti dei giovani a legarsi ai Kuei e rinnegare la Promessa che ci lega ai Kenkichi. Ho potere su di loro, ma alcuni mi sono quasi pari come capacità, e quando sono assieme non sono in grado di controllarli del tutto. Spietati giochi politici albergano la Colonia, da quando i Nobili hanno portato la loro mente e le loro ambizioni, anche se non sono più umani. Per rinnovare realmente l'alleanza anche con altri membri, Kensei Hito, dovrai convincere i Nobili a non ostacolarci...o ucciderli.


    Se interrogata riguardo ai Mostri Ombra (pareva fosse la domanda più pressante di Hohenheim) la Baronessa avrebbe temporaneamente dissolto lo stormo per poi riformarsi, forse il suo modo di esprimere sorpresa. Essi esistono da prima di me. I primi pipistrelli dotati di chakra vennero elevati dalla loro natura animale da Indra stesso, millenni fa, perchè uno dei suoi seguaci aveva maleinterpretato i suoi insegnamenti creando degli esseri oscuri e malvagi, di assoluto terrore, capaci di cambiare radicalmente l'animo umano rendendoli schiavi del male. Indra li raccolse e rinchiuse qui sotto, ponendo i pipistrelli a guardia del loro potere. Alcuni ogni tanto sfuggono alla loro guardia...e alcuni sono stati inviati qui molto dopo la morte di Indra stesso...segno che qualcuno ancora ha provato a crearli e li ha poi banditi...e questi ultimi creati sono ancora più potenti di quanto non fossero i precedenti, come se qualcuno avesse cercato di perfezionarli. Quattro di loro, pur nella loro brutale e animalesca intelligenza, si sono attribuiti il titolo di Re, e competono da secoli per dominarsi a vicenda...anche se hanno poi unito le forze contro l'ultimo arrivato: la creatura più malvagia e spaventosa che io possa contemplare. Un vero e proprio flagello per il creato...tuttavia questi cinque Mostri Ombra superiori non non danno segno di vita da alcuni anni ormai. Quando ho parlato di loro a Kazuhiro, egli ha deciso di recarsi nelle profondità della grotta per cercarli e sfidarli, per quanto siano formalmente immortali.

    Se interrogata riguardo Kazuhiro Kuei avrebbe detto che era giunto nelle loro terre. Quell'uomo trasporta un grande peso e una grande maledizione, ma non ha espresso maggiori dettagli. Cercava sfide, e pensava che i Mostri Ombra delle leggende del suo Clan potessero essere utilii...inoltre voleva ricevere consiglio da suo padre Kengai, che ormai ha abbandonato il suo nome diventando un Nobile, molti anni fa. E' disceso nelle tenebre seguendo la Spira Nera, la più grande tra le stalattiti qui vicino, che consente di raggiungere le Ombre di sotto. Non è ancora tornato, e non c'è modo di sapere quando lo farà. La nostra missione è fermare i Mostri Ombra, non addentrarci nel loro territorio, se non per le prove di raggiungimento della maggiore età dei nostri giovani, o per le tradizioni dei Megachirotteri, nostri lontani cugini, slegati dai Nobili e dai Vampiri.
  6. .
    Missione nel Riso
    1


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    La missione non era qualcosa di particolarmente complesso, tanto che avevano scelto solo dei Genin da affiancare al Jonin caposquadra. Io avevo appena concluso una serie di brevi missioni nel paese del The e invece di tornare a Konoha ero stato intercettato per recarmi verso nord, nei territori più meridionali del Paese del Riso, dove avremmo dovuto sabotare un gruppo di contrabbandieri di metallo. Con Kumo alle porte il Paese del Suono aveva un disperato bisogno di risorse e perdere materie prime necessarie alla fabbricazione di armi per via di un gruppo di criminali era un problema da mettere a tacere nel più breve tempo possibile.

    A quanto sembrava Konoha voleva schierarsi con Oto e fornirle supporto per quella specifica missione, inviando me, ma ignoravo che esistessero debiti di riconoscenza tra i due villaggi o anche solo dei vantaggi per la Foglia nell'immischiarsi, se non ai fini dell'Alleanza Accademica. Con indosso la mia classica tuta da ginnastica e la sciarpa che mi contraddistinguevano mi presentai al gruppo, riunitosi per l'occasione in un locale senza troppe pretese dove il caposquadra aveva ordinato dei Nikuman per tutti. Era uno strano individuo dai lunghi capelli, l'aria trasandata e uno sguardo che oscillava tra l'apatico e l'ostile, ma percepivo una discreta forza in lui. Kenzo Tenma, sono un ninja medico e Jonin di Oto. Spiegò mentre mangiava...avevo come l'impressione che avesse qualcosa attorno, come un refolo l'aria che evitava accuratamente di toccare le cose o farsi notare, ma non mi sarei spinto oltre per chiedere. Se non vi conoscete a vicenda credo che delle presentazioni siano d'obbligo. Annuii, abituato a quel protocollo. Il mio nome è Yato, Genin del clan Senju di Konoha. Sono un ninja medico, ma anche specializzato nell'uso di genjutsu e nell'arte della spada, uniti alle capacità del mio clan.

    Il ragazzo accanto a me non poteva avere più di diciotto anni ma si atteggiava a teppista della peggior specie. Rimasi stupito nel notare il flauto che portava alla cintura, decisamente discordante rispetto alla sua aria da duro. Mi chiamo Tamao Shimasu. Genin di Oto. Uso Taijutsu con le gambe e Genjutsu sonori. E poi si voltò verso il tizio dai capelli rossi che concludeva il trio. E anche tu sei del mio villaggio, no? Mi pare di aver sentito che sei tra quelli che si sono avvicinati al nuovo Kage. Oto aveva un nuovo Kage? Non avevo sentito nulla al riguardo, ma le missioni al The erano durate quasi un mese, per quanto semplici e poco pericolose. Mancava solo la presentazione del terzo membro, prima che il Jonin fornisse i dettagli della missione.

    La nostra missione prevede un attacco diretto alla base dei contrabbandieri, già individuata da Saki, una mia parigrado otese. Dovrebbero essere sei uomini, di cui due guardie che stanno sempre all'esterno e un leader, con capacità paragonabili a un chunin, che sarà il mio avversario. Dalle informazioni in nostro possesso apre che i bersagli siano al soldo di Ame, se non direttamente parte dell'organizzazione criminale di quella città. Ascoltai avidamente: eravamo tre contro cinque se non si teneva conto della forza individuale nostra e dei nemici. Niente di inarrivabile con un po' di strategia. Oggi alle sei di sera, fra cinque ore esatte, dovrebbe essere prevista la consegna di un carico nel capannone che usano come base. Colpirò in quel momento attirando il leader lontano. Voi dovrete attaccare gli altri. Non è necessario uccidere, anche da vivi potrebbero fornire utili informazioni. Una situazione abbastanza basilare, tutto stava a prevenire gli inconvenienti.

    Io non amo perdere tempo in chiacchiere. Non pensavo che degli Otesi potessero essere utili per la mia Missione, quindi non aveva senso perdersi in tentativi di ingraziarmeli: dovevo solo finire quell'incarico e tornarmene a Konoha. Posso immobilizzare o colpire di sorpresa con la mia kekkei genkai, e sono abbastanza silenzioso. Se Tenma-san fornisce il diversivo, forse un attacco diretto è la cosa migliore, al massimo correlato a un'illusione per creare ulteriore confusione. Non mi era sfuggito che quegli uomini potessero essere di Ame, ma anche fossero stati diretti sottoposti del Sensei avrei dovuto abbatterli. Lui avrebbe capito, in molte cose eravamo simili.
  7. .
    Il Quadro Generale

    Il gruppo di Shinobi si muoveva alla volta dell'Abete convinti di agire nella segretezza delle informazioni che erano state fornite al Mizukage dal suo defunto predecessore per bocca del Mercenario di Ame, ma la verità era che altre forze agivano all'insaputa della Nebbia e di quel che poteva trapelare ad Ame e su cui Feng Gu poteva mettere le mani. L'Isola dell'Abete era un luogo la cui esistenza era stata protetta da Shiltar Kaguya con ogni azione possibile, arrivando persino a formare una tregua con il Villaggio della Zanna pur di garantire che nessuno scoprisse o sfruttasse le proprietà sovrannaturali dell'acqua che scorreva nel sottosuolo. I ninja non sapevano che, mentre iniziava a cadere una pioggia via via più fitta dopo aver superato i diversi sistemi di individuazione, la vera tempesta era appena oltre l'orizzonte.

    La Tregua era nata perchè la Zanna e Kiri avevano un nemico comune in Hayate. E sempre Hayate era presente, come Alleato dell'Accademia, durante gli eventi dello Spettro dei Miracoli, quando importanti informazioni erano giunte dopo più di tremila anni rivelando un criptico indizio sulla posizione di una delle temute Armi di Iwa. Feng Gu aveva riunito i punti e compreso che, forse, lo strano villaggio incontrato nella sua vita precedente era forse il luogo a cui si riferivano le parole di Pangu, pronunciate prima di scomparire...non era strano pensare che anche i capi di Hayate avessero fatto lo stesso collegamento, anche se forse con meno rapidità o certezze. Quello che non ci si sarebbe aspettati però era che la loro azione successiva, invece di attaccare direttamente, sarebbe stata inviare un messaggio a Konoha, Oto e Suna, ignorando deliberatamente Kiri...e certo Ame non sarebbe rimasta all'oscuro visto il giro di informazioni che gestiva. Il messaggio recitava:

    Hayate chiede aiuto contro un Nemico Comune



    Molti mesi sono passati da quando abbiamo unito le forze contro il Gashadokuro. Ora abbiamo indicazioni su dove si trova un'altra delle Armi di Iwa.
    Riteniamo che si trovi in un'isola nell'arcipelago del Paese dell'Acqua, una zona in cui Kiri e il Villaggio della Zanna hanno una guarnigione congiunta. Apparentemente la guarnigione non è qualcosa di noto al resto dell'Accademia e secondo le nostre informazioni anche i Kiriani non coinvolti non ne conoscono la natura. Poichè la guarnigione ostacola le indagini sull'isola, chiediamo l'intervento dell'Accademia in nostro soccorso.
    Non siamo nemici, se le vostre azioni non ci ostacolano.
    Distruggere le Armi è una nostra priorità.

    Hayate


    Seguivano indicazioni su come raggiungere l'isola, che avvisavano della presenza di trappole e segnalatori nel mare circostante e indicavano un giorno preciso come quello in cui Hayate si sarebbe fatto avanti. Se si aspettavano un tradimento dall'Accademia di certo la cosa non pareva disturbarli, vista la confessione, ma era pur vero che distruggere un'Arma di Iwa richiedeva sforzi ben superiori a quelli di una singola persona...sempre che ci fosse realmente. Tutti i ninja, anche gli studenti, potevano avere facilmente accesso a ciò che era accaduto a Tsuya e alla faccenda del Gashadokuro, almeno per sommi capi (un'arma antica che minacciava grandi distruzioni e che era stata distrutta quasi per miracolo, anche con l'aiuto dell'organizzazione Hayate) e poichè si trattava di un'investigazione con in mezzo un delicato problema diplomatico che coinvolgeva Kiri, quasi certamente ogni paio d'occhi poteva tornare utile, anche quello del più debole tra gli studenti.
    Per inciso, Konoha aveva uno Shinobi infiltrato tra le fila dell'Organizzazione Hayate, e avrebbe facilmente potuto confermare, contattandolo, la buona fede del gruppo di Nukenin nell'inviare quel messaggio...perlomeno nei limiti che Mototsune aveva all'interno dei nemici. E ovviamente qualche Kiriano avrebbe avuto sentore della missione, vuoi per conoscenze trasverse o per voci di corridoio, quindi nulla impediva loro di partecipare...ma avrebbero scelto l'Accademia o la Tregua Kiriana citata, di cui però non sapevano nulla?

    Tutto stava a convergere sul posto, forzatamente via mare (o per chi ne era capace via aria) e scoprirlo. Il giorno indicato da Hayate era casualmente lo stesso scelto dal Mizukage e dai suoi pari (o forse le capacità profetiche di una delle Virtù avevano piegato il fato?) ma quello che non sarebbe cambiato era l'acquazzone che stava iniziano in quelle ore. Senza dubbio sarebbero tutti arrivati dopo i sei ninja partiti da Kiri, ma stava a loro decidere come affrontare le difeseVedete il post precedente dell'isola, a loro rischio e pericolo. Potevano arrivare da soli o in gruppo, potevano agire come preferivano, ma per i Villaggi (sia che volessero aiutare Hayate sia opporvisi) la missione era prioritaria!
    Sfortunatamente la segretezza che circondava l'isola impediva di avere mappe accurate o informazioni più precise. Qualcuno si era impegnato per far sparire quel posto nel nulla.

    Curse 2

    Non sembrava che il gruppo fosse particolarmente affiatato. Dopo essersi appartato con il Mizukage, il Sensei ci lasciò soli con il resto del gruppo, verso il quale onestamente avevo scarso interesse, eccezion fatta per il maestro di spada dei Kenkichi, particolarmente silenzioso durante il viaggio. Quello che ci colse di sorpresa fu la pioggia, specie perché a detta di Feng Gu quel posto era costantemente avvolto nella foschia e normalmente non pioveva quanto nel resto del Paese dell'Acqua, mentre le poche gocce diventavano velocemente una burrasca degna di un monsone. Avevo di che coprirmi, ma la cosa non era affatto rilassante. Se non altro l'acqua rende immortali, no? Quello era stato, in sintesi, il massimo che avevamo appreso dalle indicazioni del Mercenario, dato che delle questioni interne a Kiri e alla loro Tregua con la Zanna non mi importava granché. E tuttavia l'isola poteva celare qualche importante elemento che mi avrebbe aiutato nella Missione...anche solo in termini di esperienza personale o di prestigio agli occhi di quei ninja di così alto rango.

    Ma così come non ci aspettavamo la pioggia, certamente la presenza di sagome umane in alto nel cielo, illuminate improvvisamente dai lampi, non era qualcosa che avremmo voluto vedere. Sensei! Gridai, sovrastando il rumore della pioggia. Guardate! L'acqua dal cielo si faceva sempre più torrenziale, mentre alcune di quelle sagome, a malapena visibili, sembravano tanto quelle di un uomo con impermeabile e ombrello e quella di una sorta di spadaccino in abiti tradizionali e con due spade avvolte d'aria nemmeno fossero delle ali. E mentre il primo combaciava con l'immagine dell'Hozuki che era diventato famoso come Spettro dei Miracoli...l'altro fu riconoscibile solo a Feng Gu quando un fulmine illuminò meglio il suo volto: Akira Gen. Non che io potessi conoscere la sua identità. Cosa facciamo? Ma non ebbi mai risposta: l'acqua prese vita diventando un vero e proprio tornado liquido, certo scatenato dai jutsu dei due combattenti sopra di noi, e tutti noi finimmo per essere spazzati via prima di poter far qualcosa o ripararci.

    Saremmo arrivati tutti sull'isola in un modo o nell'altro, ma sicuramente qualcuno o qualcosa ci aveva individuato. E mentre il Sensei e quell'uomo di nome Akira Hozuki erano finiti molto vicino al porto di attracco dove effettivamente erano diretti, io non avevo idea di dove fossi capitato...e certo anche gli altri.


    Viste le possibili implicazioni e il fatto che c'è stato un discreto rallentamento coi Pg coinvolti, ho chiesto ai colleghi dell'amministrazione di ampliare questa giocata facendola diventare una News Gdr a tutti gli effetti.

    Questa è una News Gdr. Vi viene fornita un'ambientazione, ma sarete voi a scegliere se entrare nella giocata ed interagire. Potete anche uscirne in ogni momento (purchè sia sensato all'interno della giocata, se siete prigionieri ovviamente non potete). Se nessuno interverrà, la situazione si evolverà nel peggiore dei modi per l'Accademia, quindi ogni azione, anche quella del più debole degli studenti, può fare la differenza. Ovviamente anche i Nukenin possono partecipare liberamente.

    Questa è una mappa MOOOOLTO indicativa, ma purtroppo non ci sono informazioni in tutta l'Accademia sull'Isola dell'Abete, quindi dovrete ingegnarvi.

    urele-map



    Le altre informazioni che avete sono, a parte le descrizioni che ho fatto nel post precedente a questo:
    - Arrivate mentre piove. Pioverà intensamente fino alla mezzanotte, su tutta l'isola, una pioggia monsonica, che riduce anche la visibilità
    - Siete liberi di arrivare con qualunque mezzo, da qualunque origine
    - Feng Gu, Akira, Kensei, Yato, Densen e Itai arrivano verso mezzogiorno, voi INEVITABILMENTE arriverete dopo.
    - NESSUNO a parte i sei citati sopra sa che nell'isola per un qualche effetto sovrannaturale è impossibile morire. A meno che arriviate e moriate, ovviamente, restando svegli con un cuore bucato o simili XD
    - Limite di posting per questo giro è per il 3 Settembre. Ma come detto sopra, ci si può aggiungere in QUALUNQUE momento.


    Edited by Febh - 19/8/2018, 23:07
  8. .
    3
    ChicAme Hope


    Juana era a terra priva di sensi, come sopraffatta dal quel potere profetico che aveva letteralmente preso il controllo del suo stesso chakra pur di manifestarsi, ma anche uno sguardo non esperto poteva capire che era incolume e che il peggio era passato. Yamato le stava accanto, con un mano sulla fronte, confuso almeno quanto il Risorto dopo quella deriva esoterica che nessuno dei presenti si aspettava. Ascoltò avidamente le parole di Feng Gu, alla ricerca di indizi, di suggerimenti, di qualcosa a cui appellarsi per ottenere delle risposte ma non trovò nulla. Non ho mai sentito nulla di Catene o Dominio, ma Daichi aveva raccontato qualcosa su quell'uomo e sui tuoi sospetti sulla sua vera identità. Non per questo capisco cosa possa centrare adesso. Concentrato, mentre le voci si avvicinavano allarmate dai rumori, cercò di mettere rapidamente in ordine le poche informazioni che aveva. La Danza delle Fenici è un rituale del mio clan, quando due individui di uguale potere sanciscono un legame di sangue...in genere un matrimonio, ma anche alleanze o grandi amicizie. Quando il numero di Figli della Fenice era maggiore era una cosa comune, ora è poco più che una tradizione, la si esegue solo pro-forma ai matrimoni. Ma non vedo cosa possa centrare. Sbuffò, accigliato. La leggenda vuole che il calore del clan Ho nasca da una Fenice, la più grande e brillante fra tutte: FengHuang. Su un campo di battaglia lui e il mio antenato giacevano morenti contro non so quali nemici, avvelenati. La Fenice chiese al mio antenato di ucciderla e prendere in sé le ceneri, sopportandone il calore mentre le fiamme si riaccendevano, in questo modo si sarebbero salvati entrambi. Ebbero successo, ma un frammento della creatura rimase dentro il mio antenato, e da allora venne tramandato nei secoli, col sangue, come una cenere che non si è mai spenta. I più potenti nel clan sono detti Figli della Fenice perché si dice che le ceneri siano più intense in loro e che nascano in fiamme per questo motivo, ma è solo una leggenda, la nostra è una mutazione dei sistemi di regolazione del calore corporeo che possiamo accelerare col chakra, nulla di più!

    Ma sul suo trono di piume e fiamme, lo Hai Urami di Feng Huang aveva come una reminescenza. Qualcosa di simile era accaduto a lui e Shiltar Kaguya, e il solo fatto che quel rituale fosse accaduto con il ninja di kiri significava che quel rituale effettivamente ESISTEVA...e che forse aveva un precedente. Ma in tutta onestà non ricordava completamente ciò che era successo, anche perché gli eventi avvenuti durante le rinascite erano sempre molto fumosi e confusi, al più, specie se così antichi. Nulla di strano, però, che nel clan Ho esistesse una sorta di Hai Urami che veniva tramandato di padre in figlio, suddiviso tra i discendenti, a volte più o meno manifesto, e che accentuasse le loro già notevoli capacità. Ma questo non spiegava nulla su catene, dominii o danze delle fenici, questo era certo.

    Intanto nel sentirsi intimare di levare le tende lo Yonga raccolse la donna e, mostrando una delicatezza ed agilità sorprendenti per uno della sua stazza, si dileguò rapidamente, lasciando piccole lingue di fuoco e cenere in quella che doveva essere una variante della tecnica del Teletrasporto. Non sarebbe stato difficile liberarsi dei curiosi...ma cosa avrebbe trovato Feng Gu al piano di sopra?

    [...]

    La mano avversaria si aprì scatenandomi contro un Fuuton a brevissima distanza contro cui aveva poche possibilità di difesa, non avendo mai visto una tecnica del genere! Grazie al Mokuton generai dei legno nell'addome, ammortizzando almeno in parte il colpo che tuttavia mi spinse indietro contro il muro, vicino alla finestra mentre stringevo i denti [Difesa 1]Statistiche: Resisitenza Rossa -2 tacche, Difesa 20, Ferita Leggera

    Mokuton 2 Unità, difesa 20
    . Non potevo far nulla contro il veleno che emise nuovamente dalla bocca salvo sopportare il terribile bruciore ai polmoni [Ferita]1/2 Leggera alla vitalità da DnT e cercare di restare concentrato per non cadere vittima della mia stessa strategia! Agitando la lama di vento quello cercò di colpirmi alle gambe per pareggiare le forze in campo, mentre la coda, a cui comunque dovevo prestare attenzione, discendeva spietata contro la mia spalla. Col muro alle spalle le mie possibilità di movimento erano oltremodo limitate...ma c'era una possibilità! Portando quanto più chakra possibile alle gambe mi gettai di lato, di fatto buttandomi sul letto, che avrebbe ammortizzato la caduta, evitando entrambi i colpi per un soffio [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Rossa +4 tacche. - 1/2 Leggera per sovraimpasto

    Base +1 Rif
    Impasto Basso +3 Rif
    , anche se la lama di vento veniva ancora una volta scatenata cercando di raggiungermi in quella posizione oltremodo scomoda, da cui sarebbe stato impossibile schivare...quindi non lo feci! Afferrando il materasso lo sollevai rapidamente per fornire una qualche forma di difesa, mentre del legno emergeva dalla pelle per difendermi...di fatto senza alcun danno [Difesa 3]Statistiche: Riflessi Rossa +2 tacche.

    Mokuton: 1 Unità, difesa 10
    Impasto Bassissimo +1 Rif
    Considero che il materasso offra comunque una qualche protezione contro l'attacco, quindi non considero alcun danno, unito allo strato di legno sull'addome
    .

    Non uccidi quando vuoi ottenere informazioni da rivendere, insetto. Avrei replicato, quasi canzonandolo, mentre partiva la mia controffensiva: il materasso venne perforato da uno spuntone di legno che, alla cieca, avrebbe cercato di trapassare il petto del nemico [Tecnica 1]Statistiche: Velocità Rossa, Potenza 10

    Mokuton:1 unità, Potenza 10
    . Attacco pericoloso per uno con una gamba fuori uso ma non certo terribile, ma utile per distrarlo mentre le mie dita si incrociavano per il vero attacco: l'illusione della porta che si apriva alle spalle del nemico, con il Sensei che faceva il suo ingresso, armato, il tutto corredato di rumori più che congrui, e di un grido inintellegibile anche se non avrebbe parlato [Tecnica 2]Statistiche: Cambia aspetto della porta in "porta che si apre e Feng Gu Appare", con effetti sonori

    Percezione Falsata - Kokohi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. Il consumo è pari a Basso ogni 10 d'efficacia.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Variabile)
    [Effiacia Massima: 20 per grado]
    [Da studente in su]
    Azione rapida
    Percezione Credibile
    Talento: L'utilizzatore può rendere più credibile la Percezione Falsata aggiungendo reazioni automatiche in base alle interazioni degli avversari, dove possibile, e anche minimi effetti sonori, ma non una voce. A discrezione del QM. Utilizzabile una volta ogni 2 round, non è possibile applicare altre abilità Talento in combinazione[Da genin in su]
    Percezione Fascinosa
    Maestria: L'utilizzatore, se sfruttata una Percezione Falsata per distrarre l'avversario e se entro 15 metri dalla stessa, ottiene un bonus di 3 alla furtività.[Da genin in su]
    ...in realtà avevo solo cambiato l'aspetto della porta, ma mi bastava quel singolo secondo di distrazione, appena un piccolo istante per caricare il nemico con tutta la forza e la furtività di cui ero capace, per cercare di conficcargli il Kunai alla base del collo, magari mentre era girato [Azione Gratuita e 1]Statistiche: Velocità spostamento Rossa +1 tacca e Furtività 6 (distanza di 2-3 metri massimo), poi attacco con Forza Rossa +1 tacca e Velocità Rossa +3 tacche - Kunai

    Base +1 Vel, +3 Furt
    Impasto Basso+3 Vel, +1 For
    Percezione Fascinosa +3 Furt
    . Con le ferite accumulate, la distrazione e la furtività come mia alleata, pensavo di riuscire a mettere a segno un colpo letale. Comunque andasse, specie se fosse sopravvissuto, il mio attacco successivo sarebbe stato uno spuntone ligneo che, emergendo direttamente dalla mia gamba avrebbe cercato di fracassare definitivamente il ginocchio già ferito mentre uno analogo avrebbe cercato di trapassare la base della coda, forse rendendola inefficace [Azione 2 e 3]Statistiche: 2 attacchi con Velocità Rossa, Potenza 20

    Mokuton:2 unità, Potenza 20
    .

    Se fosse sopravvissuto alla mia offensiva non avrei avuto altra scelta a parte cercare di disimpegnarmi avvicinandomi alla finestra, così da poter cercare una fuga rapida gettandomi di sotto contro la sua offensiva successiva, sempre che arrivasse.

    La sopravvivenza era diventata fondamentale: avevo ormai raggiunto il punto in cui raccogliere informazioni perdeva di significato...magari con Densen avremmo potuto interrogare il cadavere successivamente, ma ora contava uccidere quel nemico e, se avessi fallito, scappare da quella trappola piena di veleno!
  9. .
    Una Goccia nel Vuoto
    Kenjutsu 2


    Chinai il capo con rispetto alle spiegazioni del Sensei. Quell'uomo aveva una conoscenza e un potere che erano assai lontani dal mio stato attuale e ci sarebbero voluti anni per raggiungere simili capacità, anche se per quel che potevo vedere, il controllo delle sue emozioni era, almeno in quel preciso momento, inferiore al mio. Piccoli movimenti, alcune espressioni brusche: era impaziente. Vi ringrazio per la lezione e per l'opportunità, allora, Sensei. Sempre formale, anche se era passata molta acqua sotto i ponti: alla fin fine io lo stavo usando per migliorarmi, e gli permettevo di usarmi per le sue losche faccende nel mentre, ne eravamo entrambi pienamente consapevoli.

    Arrivarono due ninja. Uno era poco più che un ragazzo dalla pelle colorata dal sole di Suna, non molto più grande di me ma già capace di opporsi al clima rigido senza apparente bisogno di abiti pesanti. Difficile trattenere un moto di invidia davanti al talento: avessi avuto le capacità così avanzate la Missione sarebbe stata molto più vicina. L'altro era oltremodo strano, anche per i criteri dei conoscenti di Feng Gu (che, ricordiamo, includevano il Flagello e una specie di Ermellino Delinquente): non una traccia di umanità nei gesti e nei modi, così come l'aspetto interamente nascosto da tessuto e acciaio, quasi a lasciare il dubbio se quell'essere fosse realmente mai stato vivo, e non piuttosto un macchinario animato di cui si leggeva in certe leggende. Zong Wu è il nome con cui mi è noto. Risposi, senza particolari fronzoli. In una missione Accademica capitò le nostre strade si incrociarono, ci diede una mano e alla fine gli chiesi di istruirmi nell'arte Ninja, non trovando a Konoha degli elementi sufficientemente abili per quelli che sono i miei scopi. Mi chinai nuovamente. E ora nuovamente mi trovo davanti a un ostacolo nella mia formazione, per perfezionare l'arte della spada. Se il Sensei vi raccomanda, allora sarei più che onorato di apprendere da voi, se mi riteneste degno. Lo chiesi in maniera molto asettica, questo va detto, come se fosse una transazione d'affari, tutto stava a vedere cosa avrebbe risposto l'uomo mascherato.

    Le questioni sul Flagello, per quanto interessanti da tenere a mente visto quanta gente gli si opponeva, non mi riguardavano direttamente e mi limitai a mandare a memoria che sia Suna che Kiri, in quelle due persone, gli volevano dare la caccia. Non mi sentivo di dar loro torto, lo ammetto, ma era sempre utile considerare il Flagello una risorsa da scatenare sull'Hokage, una volta o l'altra. Non ne avrei comunque pianto la scomparsa se lo avessero eliminato. Quanto allo sterminare dei pipistrelli, francamente non mi interessava affatto. Se era per quello che il Sensei mi aveva portato dietro allora li avrei uccisi. Ero il più basso in grado, a giudicare dai toni, e non avrei fatto altro che seguire gli ordini.

    big_room01


    Per ninja di quel calibro procurarsi un grosso cervo non sarebbe stato affatto un problema nonostante l'ambiente più che ostile. Personalmente avrei avuto forse qualche difficoltà all'inizio, ma il legno mi era alleato e un cervo non si sarebbe mai aspettato di essere attaccato dai rami e tronchi dietro a cui normalmente si nascondeva. Certo a quanto a si diceva in giro l'altra grossa isola di Kiri, Genosha, aveva un clima addirittura più rigido, ma non volevo concentrarmici troppo. Secondo le indicazioni fornite dal pipistrello bianco esisteva una grotta che fungeva da tramite per le Grotte del Silenzio. Esse non si trovavano materialmente dietro quello squarcio nella roccia, ma con il giusto rituale attraversare quella soglia portava in quel luogo mistico dove normali animali avevano sviluppato chakra e coscienza. Il parallelo con i cambiamenti dimensionali della Colonna Evanescente bastavano a risvegliare dei brividi sopiti a cui non volevo pensare assolutamente, e se non altro il terreno era solido e reale, concreto, a differenza della foresta senza vita e delle stanze prive di senso di quel luogo che non era un luogo.

    Camminando sul terreno polveroso, a malapena illuminato da poche torce sulle pareti, sembrava che l'unica via percorribile portasse verso un anfratto buio dove ogni luce perdeva di significato. Sensei...sembra che la transizione sia stata meno disturbante di alcune nostre esperienze recenti...ma a parte questa sala iniziale non c'è luce più avanti. Le torce alle pareti erano di grandi dimensioni e trasportarle non sarebbe stato né comodo né utile, né si vedeva muschio fosforescente o altre fonti di illuminazione che potessero tornarci comode. Posso generare dei rami da usare come torce se necessario, anche se in mezzo a quel buio sarebbe come attaccarci un bersaglio addosso. Cosa sappiamo di questo luogo? Abbiamo un piano d'azione?

    Improvvisamente un suono assordante ci piovve letteralmente davanti, come una violenta onda d'urto che, se ci avesse colpito appieno, certamente avrebbe fatto sanguinare più di un timpano...ma sembrava solo un colpo di avvertimento o qualcosa del genere perché, anche se un po' scossi, ne uscimmo del tutto illesi. Sopra di noi un'ombra massiccia discese danzando in maniera irregolare al bagliore del fuoco, fino a fermarsi a poca distanza, battendo le ali ritmicamente. Era un gigantesco Pipistrello con tanto di armatura e qualche cicatrice, e questo lo identificava quasi sicuramente come un'abitante di quel luogo che eravamo venuti a razziare, più o meno. Ma agli occhi del risorto sarebbe certamente saltato agli occhi come una vecchia conoscenza di quando ancora era legato ai Megachirotteri: Druy, o qualcosa del genere, una delle creature più potenti del contratto...anche se restava da capire cosa ci facesse in quel luogo e non nelle terre in cui lo aveva incontrato per la prima volta.

    L'essere sembrava intento a fissarci, anche se probabilmente il suo spettro delle percezioni era decisamente più ampio del nostro, valutando ogni suono emesso dal nostro corpo come fosse una traccia rilevante almeno quanto il colore degli occhi o dei capelli. Il mio nome è Du-Rui, Emissario della notte. Quale desiderio vi porta alle Grotte del Silenzio? Quella voce era stranamente disturbante, come se parlasse su più frequenze, delle quali potevamo sentire solo una parte...forse altri esseri viventi avrebbero percepito un canto melodioso o profonde inflessioni mediate da un timbro sublime, ma per le semplici orecchie umane quel suono era solo una fastidiosa incompiuta. Questa non è terra per esseri umani, ma ultimamente sembra che stiate abbondando. I Mostri Ombra sono una nostra prerogativa, non un passatempo per shinobi annoiati. Proseguite per la grotta, mantenete la sinistra e raggiungerete la grotta da cui è possibile l'uscita.

    Qualcuno era entrato nelle grotte? E si poteva uscire solo da un punto diverso da quello in cui eravamo entrati? Guardai il Sensei e l'Inquisitore con aria dubbiosa: quanto di tutto questo era stato riferito dal loro informatore, il pipistrello bianco? In realtà la creatura era stata abbastanza reticente, riferendo che per rinsaldare il rapporto era bene che fosse la Baronessa a spiegare ciò che era accaduto nelle Grotte. Aveva solo accennato al fatto che esistevano diverse caste all'interno delle Grotte del Silenzio, e che la strada attraverso cui i non-pipistrelli potevano uscire era quella che dava il nome al luogo: qualunque rumore attivava trappole letali contro chi provava ad andarsene.

    Se interrogato rispetto all'altro uomo entrato nelle Grotte, Du-Rui avrebbe replicato quasi con tono seccato, per quanto fosse difficire cogliere sfumature nella sua strana parlata. Un guerriero annoiato. In cerca di brividi e di risposte. Non so cosa abbia trovato ma dopo aver parlato coi suoi antenati è disceso nell'abisso in cerca di un Mostro Ombra, affermando di voler combattere contro quelle creature per riempire il vuoto, qualunque cosa intendesse. Ha detto di chiamarsi Kazuhiro, ma non so se è vivo, morto, o se è già andato via dalle Grotte, parliamo di due settimane fa. Non sembri intenzionato a fermarci... Avrei detto. Non sei il guardiano di questo posto? Una serie di schiocchi rapidi, in quello che doveva essere il suo modo di ridere, fecero fischiare le orecchie per qualche secondo. Guardiano? Io sono solo di passaggio, mi piace riposare qui. Non servono guardiani nelle Grotte del Silenzio, non è a ciò che viene da fuori che prestiamo attenzione, ma a ciò che viene da sotto. Inoltre io e i miei pari non apparteniamo alla società degli altri pipistrelli. I Megachirotteri sono guerrieri, noi combattiamo i Mostri Ombra e seguiamo le nostre faccende, ma non ci immischiamo nella politica, e siamo al di sopra delle loro leggi. Semplicemente questo è il nostro luogo natale, e a turno veniamo a combattere.

    I Mostri Ombra erano creature deformi provenienti dall'abisso sotto la loro città. A quanto sembrava dalla grotta in cui ci trovavamo si raggiungeva un'ambiente molto più largo e senza un pavimento, con la Colonia dei Pipistrelli che era stata costruita a testa in già sul soffitto, con alcuni passaggi per gli umani, creati molti secoli prima, che tuttavia non consentivano un pieno accesso. Sotto la città il buio avanzava senza fine, ma dal fondo emerevano ogni tanto i Mostri Ombra...e i Pipistrelli da generazioni, sin dalla loro origine, esistevano col preciso scopo di impedirne la fuga...o almeno questo ci disse la creatura, quando chiedemmo spiegazioni. Essendo una casta a parte, o comunque un completo estraneo alle faccende dei Pipistrelli Vampiri e della società locale, non avrebbe avuto molto altro da dire, ci aveva fermato solo per pura curiosità e per consigliarci di andarcene. Ma non sarebbero servite grandi indicazioni, perchè in qualche modo, intrapresa la strada più buia, la Yakusoku avrebbe avuto come una lieve vibrazione, agendo come una bussola che ci avrebbe guidato verso la Baronessa, in un dedalo di ponti sospesi in legno marcescente (li avrei rafforzati con le mie capacità dove possibile) tra grotte e stalattiti cave che facevano da nido a pipistrelli di ogni forma e dimensione. La Colonia non era per nulla paragonabile a una città in senso "umano", e a volte sarebbe stato necessario saltare e compiere gesti acrobatici per andare avanti, anche considerando che le uniche luci sarebbero state quelle che ci portavamo dietro...e la mia mancanza di conoscenze sul chakra adesivo per camminare al contrario pesavano come un macigno di inadeguatezza nella mia mente, rendendomi terribilmente frustrato.

    Per qualche motivo nessuno ci avrebbe fermato o importunato, sembrava che i Pipistrelli ci stessero ignorando appositamente...fino a quando la Yakusoku non smise di condurci. Nessuno intorno, o almeno nessuno che si facesse avanti, mentre stavamo su un ponte sospeso sopra l'abisso più nero che avessi mai contemplato...abbastanza da rendermi inquieto. Senza una guida e nessuno in vista...cosa potevamo fare per attirare l'attenzione? In che modo presentarci?
  10. .
    Chi Spezza il Silenzio?
    Kenjutsu 1


    Azumaido. Terra inospitale a sud-est di Kiri, non temibile quanto Genosha ma, a modo suo, altrettanto letale per un viaggiatore impreparato. Animali selvatici, pochissimi esseri umani se si escludeva la citt portuale (che comunque era discretamente sviluppata) e tanta storia antica sepolta da infiniti strati di neve. Avevamo viaggiato a lungo, con il Sensei, e ora stavamo sulla cima di una collina, quasi nel centro dell'isola, in mezzo al niente. Forse un piccolo accampamento stava a qualche ora di viaggio, ma eravamo comunque terribilmente lontani da ogni forma di civiltà. Sensei, comprendo che il freddo sia utile per temprare lo spirito, e fortunatamente abbiamo l'equipaggiamento adatto per proteggere il corpo quel che basta, ma esattamente per quale motivo siamo venuti qui? Mi aveva accennato della spedizione per un'isola Kiriana, ma pensavo fosse non prima di tre settimane. Feng Gu mi aveva reclutato durante una delle visite ad Ame per le cure a Juana. Mentre parlavamo di strategie, come parte della mia formazione, gli avevo rammentato di come cercassi qualcuno che potesse inziarmi con maggiore rigore alle vie del Kenjutsu, dato che, per sua stessa ammissione, lui era abile con tutte le armi ma quella d'elezione era una falce, ben lontana dalla Wakizashi e dalla Katana come utilizzo. L'ultima volta che ne parlammo ero appena stato nominato Genin e mi avevate detto di cercare a Kiri. Come vi ho raccontato quella faccenda finì in un buco nell'acqua per via dell'attacco pirata e dovetti tornare a casa. Arricchito come esperienze, certo, ma non nel ramo che intendevo approfondire. L'altro giorno, chiedendovi se conoscevate qualche spadaccino degno di fiducia, invece che reindirizzarmi a Kiri mi avete chiesto di seguirvi qui...la domanda è: perchè? Qualche indigeno del posto? O un antico campo di addestramento?

    La verità era che, con l'avvicinarsi della missione all'Abete, allo Shogenin era giunta una nota da parte di un ninja di Kiri, l'Inquisitore, per il quale era giunto il momento di concludere un recente accordo. Non sapevo se il Sensei avesse invitato qualche altro shinobi alla festa, ma ero là per crescere, e sapevo che Feng Gu era la via più semplice per raggiungere l'Hokage, in un modo o nell'altro. Il Bersaglio e la mia Missione erano tutto ciò che serviva per contrastare il rigore del gelo di Azumaido...per quanto l'abito con imbottitura fosse gradito.

    Non ci sarebbe voluto molto tempo perchè una figura si avvicinasse, infine, alla nostra posizione. Non mi sarei presentato fino a quando il Sensei, dopo i primi discorsi, non me ne avesse dato licenza. Yato Senju, ninja di Konoha. Non pensavo servisse di più. Avevamo un solo obiettivo: una grotta che, secondo quanto riferito dal grande pipistrello bianco alleato di Kensei, portava alle Grotte del Silenzio, anche se in realtà le Grotte non si trovavano affatto a Kiri o nel Paese dell'Acqua. Non del tutto, almeno. Dopo il recente disastro su più dimensioni della Torre Evanescente avevo capito quanto bastava per sapere che era meglio non fare domande e accettare quello che accadeva quando i limiti del mondo si facevano fragili, pena il rischiare la salute mentale.

    Concluse le chiacchiere, e magari attesi altri partecipanti, avremmo dovuto muoverci. Le grotte erano a sud-ovest, a forse tre quarti d'ora di marcia, ma serviva un sacrificio di sangue per entrare, come aveva detto in passato anche il Sanga stesso ad Akira Hozuki (non che io o Feng Gu potessimo saperlo), e quindi, prima di cominciare, avremmo dovuto catturare una qualche preda di grosse dimensioni, come un grosso cervo, un orso polare o magari un lupo, se sufficientemente massiccio.
  11. .
    2
    Private PrAMEctice


    Lo Yonga avrebbe ascoltato con attenzione la lunga ammissione del suo interlocutore, continuando a fumare lentamente, senza dare particolari segni di impazienza. Unito al suo aspetto severo e massiccio, certamente sarebbe stato un buon giocatore con le carte. Soffiò ancora una volta ciò che aveva inalato, stavolta in tanti piccoli cerchi verso l'alto, mentre piegava appena le labbra in un sorriso sornione. Ah, prepararsi un erede qualora le cose andassero male. Sensato, è la stessa cosa che abbiamo fatto noi, come hai appunto detto. E ovviamente scegliere come erede qualcuno che vivrà meno di trent'anni, e lo stesso vale per tutti i suoi futuri discendenti è una strategia vincente per i tuoi propositi. Specie contro un sedicente immortale. Non commentò oltre, ma era chiaro che fosse stato lo Yonga a segnare quel punto, smantellando la tesi del Mercenario, nei confronti del quale la sua fiducia non era certo aumentata, ma nemmeno era indispettito: semplicemente manteneva la sua posizione di cauto distacco. Non commentò le risposte alle sue precedenti considerazioni, soprattutto quella su come Hayate fosse vivo, anche se ancora un bambino, ai tempi del massacro, né su Michi, dato che comunque non aveva alcun motivo di controbattere. Non disse nulla, in effetti, per diverso tempo, limitandosi, sempre con quel sorriso enigmatico, a indicare la porta. Aveva chiesto di vedere Juana. Non un comizio.

    [...]

    Juana era nella sua stanza, seduta a terra, vicino al tavolino centrale, che contemplava i pochi oggetti in suo possesso: una spazzola, un foulard, alcuni fermagli, un piccolo specchio tascabile, di quelli richiudibili, che non aveva ancora avuto il coraggio di aprire per osservarsi o provare a truccarsi (la locandiera le aveva fornito tutto il necessario, ovviamente. E anche Ananta, che sembrava ferrato in materia). Quando la porta si aprì si voltò a osservare il Risorto. Avevo sentito dei rumori nella stanza accanto, ma penso che il medico si stia allenando. E' stato bravo, non potevo chiedere di più in quella situazione, ma ho percepito che come shinobi è meno esperto di quanto non voglia far credere. Poi un breve istante di silenzio, prima della domanda, un pò frenata dall'emozione e dall'aspettativa. Come è andata? Non sapeva come Feng Gu avrebbe contattato la Zanna, ma era evidente che quel giorno era uscito con quello scopo, e lei lo sapeva. Alla risposta spalancò gli occhi, portando una mano alle labbra. Yamato... Gli occhi che avevano visto fin troppo si inumidirono nel sentire quel nome. Gli avevo predetto che sarebbe diventato la quarta zanna senza versare una sola goccia di sangue del suo avversario. Non...non pensavo avrei più sentito quel nome. Chiuse gli occhi, mentre una lacrima scivolava lungo il volto, un volto che era diventato inevitabilmente diverso, alieno per lei. Non era lo stesso volto con cui era cresciuta, ma quantomeno ci si avvicinava un poco. Un secondo per ricomporsi, poi si sarebbe alzata, chinandosi verso il Mercenario. Perdonami se non ho controllato le mie emozioni. Andiamo. Sono pronta.

    [...]

    Setting-for-a-Japanese-tea-ceremony



    Lo Yonga sedeva là, dove era stato lasciato, con una tazza fumante contenente una bevanda dal forte aroma di erbe, anche se una nota pungente indicava che quasi certamente era stata corretta con una qualche forma di alcoolico. Quando i due entrarono nella stanza non fece una piega, continuando a bere. Juana si avvicinò, sedendo sulle ginocchia, con le mani congiunte in grembo che ogni tanto tremavano appena come unico segnale che tradiva la sua inquietudine. L'uomo le dedicò un'occhiata appena svogliata, continuando a bere. Rimasero due minuti buoni in quella posizione, senza che nella sala si udisse un singolo suono che non fosse il sorseggiare del massiccio ninja dai capelli rossi e con la pelle scura. Fu lui a spezzare il silenzio, dopo poco, poggiando la tazza. La faccia è diversa. Francamente ho visto truffatori impegnarsi molto di più, Kaguya in cerca di Vendetta. Ora...come pensi di ripagarmi per il tempo che mi hai fatto perdere? Terrai la vita se saprai farmi divertire, ma uno o due arti me li porto dietro di certo. La schiettezza con cui stava liquidando la faccenda era venata da un certo senso di delusione, ma quella più colpita sarebbe stata Juana, le cui mani avrebbero stretto con forza l'orlo dell'abito che indossava. Prima ancora che Feng Gu potesse giustificarsi, sarebbe stata lei a prendere la parola. Il mio vero volto è perduto. Avrebbe detto a labbra strette, tese dall'ira e, in una certa misura, da una profonda tristezza. Non tornerà più. Ciò che ho vissuto mi ha segnata profondamente, Yonga della Zanna. Solo grazie a quest'uomo ora se non altro ho una faccia, anche se non è la stessa che tu conoscevi. Ma non osare nemmeno per un secondo pensare di liquidarmi così senza nemmeno avermi parlato, Yamato! Lui la guardò annoiato, e dedicò lo stesso sguardo al Risorto. Ora immagino dirà quello che ha imparato sulla Zanna, su chi siamo, con qualche informazione qua e là per sembrare realistica...e poi farà qualcosa con i pendoli imitando i Tessitori del Fato, giusto? Come ho detto, ci sono truffatori che si sono impegnati di più... Figlio della Fenice. Replicò Juana, e lui tacque per qualche secondo. Potresti aver sentito il mio titolo, qualche volta potrei averlo detto e magari qualcuno è sopravvissuto, o dei prigionieri della Zanna magari hanno parlato troppo o... Smettila di trattarmi così, Yamato! Non parlo dello stupido titolo che hai nel tuo Clan. Nato in fiamme ma incolume, lasciando anche la madre indenne. Il più grande tra i talenti del clan Ho. La reincarnazione della Fenice. Tutte voci che potrebbero essere trafelate. Ma no. Io parlo di un ragazzino che si lanciò dal terzo livello del villaggio e atterrò nel quinto indossando solo un paio di mutande e un ridicolo mantello fatto di piume di gallina, con una specie di cappuccio sulla testa e un becco di cartone attaccato sopra. E che continuava a farlo urlando "Sono il Figlio della Fenice" nonostante tutti lo riprendessero. Era subito dopo la morte di mia madre. E ti vestisti così per cercare di distrarre me e Jaime. Con lui non ci sei riuscito, ma io ho riso per un pomeriggio intero, anche se poi sei finito in punizione. Lei piangeva, mentre alzava lo sguardo su di lui che era ammutolito. Sono io...Yamato. Sono...io.

    Una frazione di secondo dopo lui le si era letteralmente gettato contro, abbracciandola con gli occhi chiusi, tremante per l'emozione, mentre lei ancora piangeva, restituendo l'abbraccio. Una scena toccante, se non fosse che per il Risorto era tutto funzionale alla sua Vendetta...o forse qualcosa avrebbe smosso le sue molte anime? Dopo qualche tempo i due si sarebbero sciolti, mentre lui la guardava del tutto scevro dalla severità e dall'aura di minaccia che aveva fino a pochi minuti prima. Sei tu. Sei davvero tu. Lei annuiva, e lo Yonga si sarebbe infine voltato verso Feng Gu. Devo rimangiarmi quanto ho detto...hai fatto realmente ciò che hai promesso. Scostandosi da Juana avrebbe poggiato i pugni a terra, esibendosi in un perfetto inchino formale, fino a poggiare la fronte al suolo. Ti devo le mie scuse per come ti ho trattato, ma spero tu comprenda la situazione, dopo tanti anni di aspettative tradite. Avrebbe alzato lo sguardo, sincero ma pur sempre screziato da una scintilla di allerta nelle profondità di quegli occhi rossi: non aveva dimenticato che le motivazioni del Risorto non erano del tutto pure. Porterò Juana con me oggi stesso. Nei prossimi giorni manderò Jaime da te. Qui o dovunque tu preferisca, e stai pur certo che avrai il tuo pagamento. E forse anche una mano in ciò di cui mi parlavi prima.

    Avrebbero forse discusso per qualcosa, o forse il Risorto aveva delle domande, ma dopo qualche tempo l'attenzione di entrambi sarebbe stata catalizzata dalla donna che, all'improvviso, avrebbe gettato un grido e poi inspirato profondamente, come se in preda a una qualche crisi. Che succede? Lei avrebbe alzato le braccia mentre dalle maniche emergevano i filamenti, intessuti dai suoi stessi capelli, con cui poteva veicolare il suo chakra nella tecnica speciale del suo clan. La differenza stavolta erano gli occhi: cambiati radicalmente fino a diventare simili a quelli della leggenda

    mentre i fili si muovevano troppo rapidi per essere intercettati, ferendo tanto lo Yonga quanto il Risorto, non profondamente, ma quel che serviva per prendere una singola goccia di sangue di entrambi. Udite. Avrebbe pronunciato con voce disincarnata, aliena. Udite le parole della mia Verità.

    I filamenti composero la Trama del Fato come quando la donna aveva predetto il futuro basandosi sulla Falce Nera del Paradiso, ma stavolta l'immagine che descrivevano nel loro delicato intreccio tridimensionale, quell'illusione ottica che nasceva dal reticolato in movimento erano due volatili che si inseguivano in un circolo continuo. Volatili avvolti dalle fiamme, uno dei quali legato con una catena a qualcosa di indistinto.

    La Catena impedirà la Danza delle Fenici.
    Il Fuoco e la Cenere in Entrambi. All'origine della loro Forza
    Il Fuoco e la Cenere dell'uno si scontreranno con il Fuoco e la Cenere dell'altro.
    La Catena li farà scontrare. Il peso che uno di loro trasporta.
    Non vi sarà la Danza. Vi sarà Battaglia.
    Battaglia e Distruzione.
    Fuoco e Cenere si uniranno. Divorati? Alleati?
    La Catena sarà spezzata, ma a che prezzo?

    Temete colui che ha il Dominio.


    Intanto le due fenici nell'immagine si erano raggiunte, non era chiaro se si fossero scontrate, attaccate, o semplicemente fuse assieme, ma nessuna delle due fu più distinguibile mentre la scena diventava come un grande incendio con una catena al centro, che dopo poco venne spezzata, e con essa l'intera immagine e la Profezia. Gli occhi di Juana tornarono normali mentre lei cadeva a terra, priva di sensi. Anche se fatta rinvenire, non avrebbe saputo riferire nulla di quel che era accaduto, ma a un primo controllo stava bene, era solo svenuta. Non ho mai visto una cosa del genere... Lo Yonga sembrava seriamente turbato. E' come se invece di usare la sua tecnica per avere una visione, sia stata la visione a usare la sua tecnica per manifestarsi attraverso Juana. Non so cosa pensare...dovrei chiedere a Jaime. Ma intanto guardava il Risorto con rinnovato sospetto. Non sapeva che le sue capacità avessero a che fare con le fenici, ma certamente la visione era nata dal sangue di entrambi, quindi in qualche modo li riguardava. E lo Yonga, a quanto ne sapeva, non portava alcun peso che lo incatenasse.

    Avrebbero continuato la loro discussione, o i movimenti al piano di sopra si sarebbero fatti troppo rumorosi per essere ignorati? Intanto qualcuno stava accorrendo dopo il grido di Juana, sicuramente i locandieri: dovevano inventarsi qualcosa.

    [...]

    Tutto accadde in pochissimi istanti, mentre interrogavo quel nemico appena catturato dal Mokuton. E nel raccontarlo riconosco ancora una volta i miei limiti: non era il "mio" Mokuton, perché quel legno era parte integrante e vivente del mio essere, ero IO quel legno, così come ero il seme interiore da cui si era generato, ma non avevo piena consapevolezza di cosa significasse essere una foresta vivente. In quel preciso momento, ricordo solo che quel nemico rispose alle mie domande, ma il suo era un palese tentativo di prendere tempo. Non ci sono padroni o maestri. Ad Ame conta solo il potere. E il potere è il denaro. Vengo pagato per i miei servizi come medico. Tutto qui. Avevo raggiunto le mie armi nel frattempo, imbracciando un Kunai, pronto a reagire contro attacchi improvvisi...e fu esattamente ciò che feci, scagliando la mia arma sul nemico nell'istante in cui quello aprì la bocca per soffiare non so bene quale sostanza [Difesa Omessa]Avevo indicato come "azione preparata" che avrei attaccato se quello avesse provato a liberarsi...sfortunatamente nell'immediatezza dell'evento non ebbi la prontezza per trapassargli la gola, confuso dal gas, ma se non altro lo raggiunsi alla spalla, causando sicuramente qualche danno [Ferita Nemico]Medioleggera alla spalla sinistra. Si era liberato e io avevo finito per inalare quella sostanza che subito mi affaticò i polmoni, ma almeno lo avevo ferito almeno in parte [Ferita]Subisco 1/2 Leggera

    Fortunatamente quella sostanza venefica non era d'impaccio alla vista, e quando l'altro si sporse sputandomi qualcosa fui rapido a reagire intercettando il dardo con del legno che uscì direttamente dal mio volto, abbastanza largo da bloccare l'assalto in modo che solo alcuni schizzi, urticanti, potessero raggiungermi. [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Rossa, 2 Unità di Legno Il legno colpito iniziava a sfrigolare e fui rapido a farlo marcire, staccandolo dal corpo, ma non ci fu molto tempo per soffermarsi ad analizzare ciò che stava succedendo perché quel "qualcosa" che mi aveva bersagliato in precedenza era in arrivo dal lato e non avevo molto tempo per reagire. Coi polmoni in fiamme, anche i miei riflessi superiori alla media avevano difficoltà a star dietro a un attacco così serrato, subito dopo quel getto di materiale acido, finendo per rendermi una preda più facile per il mio nemico. Generai appena in tempo un Bokken dalla mia mano, intercettando così il colpo, anche se solo parzialmente, ma fu in quel frangente che mi resi conto di cosa si trattava: una coda che terminava in una sorta di pungiglione...e come tale, nel venir bloccata, si era piegata permettendo alla punta di trafiggermi il fianco...certo ammortizzata rispetto alle intenzioni del nemico, ma comunque avvertii chiaramente il morso del dolore e un forte malessere che sembrava emergere dalla regione colpita! GGgh...non mi aspettavo...una coda... la mia scarsa propensione ad incassare i colpi non aiutava di certo in quel frangente: dovevo riprendere rapidamente il controllo e focalizzarmi sulla rapidità di movimenti per combattere, anche se quello spazio ridotto non era l'ideale. [Difesa 2 - Tecnica 1]Statistiche: Riflessi Rossa +3 tacche, Resistenza Rossa -2 Tacche - Ferita Leggera+1/2 Leggera (parte dell'impatto è ridotto dall'aver incassato) +1 dose di Veleno

    Creazione Mokuton: 1 Bokken
    Impasto ½ Basso +2 Rif


    Una cosa era certa: non potevo permettermi il lusso di catturarlo. Dovevo uccidere o essere ucciso.

    Coda da insetto, delle specie di chele intraviste mentre spezzava il vincolo delle mie liane: quello era uno scorpione o qualcosa del genere. Ed ero assolutamente in trappola, perdipiù con solo una parte del mio equipaggiamento. Il legno non era all'altezza delle sue armi naturali (chissà se si trattava di innesti meccanici, innesti biologici o qualcosa di legato ai suoi geni?) ma il resto del suo corpo probabilmente era fragile come quello di chiunque...e questo significava che i suoi punti vitali sarebbero crollati come quelli di chiunque altro...dovevo solo decidere se chiamare aiuto, o magari se tentare la fuga dalla finestra, non troppo lontana. Certo restare in quell'ambiente chiuso con i vapori mefitici del mio avversario era fuori questione. Un solo attacco, decisi, e poi sarei scappato se non fosse bastato a metterlo fuori gioco. Strinsi i denti cercando di placare il dolore al fianco, e afferrai un Kunai dal letto vicino a me, con tanta rapidità da non lasciare margini per un contrattacco [Tecnica 2]Statistiche: Forza Rossa +3 tacche

    Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    . Il colpo mirava alla fronte del mio avversario, un bersaglio insolito ma che poteva essere letale a quella distanza, anche se la mia intenzione era principalmente focalizzare la sua attenzione su ciò che avveniva in alto, così che non vedesse (complice appunto la breve distanza e gli spazi esigui) lo spuntone di legno che, emerso dalla punta del mio piede sinistro sarebbe avanzata rasoterra per poi curvare all'improvviso non appena superato il nemico, speravo non visto, cercando di conficcarsi nella sua nuca durante la sua difesa dal mio lancio [Azione 1]">Statistiche: potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca, rasoterra, 3 Unità di Legno

    Mokuton base: +1 Vel
    . Comunque andasse, anche se avesse reagito a quell'assalto, non gli avrei lasciato il tempo di reagire mentre da quello stesso ramo, ma nella parte che stava rasente il terreno, sarebbe spuntato un secondo spuntone che, salvo imprevisti, avrebbe fatto scempio del ginocchio sinistro dell'avversario, proseguendo magari la sua corsa per conficcarsi anche nell'altra gamba, se l'angolazione fosse stata favorevole [Azione 2]Statistiche: potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca, 3 Unità di Legno

    Mokuton base: +1 Vel
    . In quel breve spazio le sue possibilità di schivare erano ridotte quanto le mie, e pur essendo rapida, la sua coda poteva parare un solo attacco alla volta: anche accorgendosi del colpo alla testa, che comunque arrivava alle spalle dopo un attacco potenzialmente letale, questo gli sarebbe forse costato la sua mobilità, o almeno così speravo.

    Se fossi riuscito a incapacitarlo con quegli attacchi sarebbe stato il momento di rompere la finestra gettandoci contro uno dei Kunai (così da facilitare anche l'uscita del gas tossico e magari attirare l'attenzione) e intimandogli la resa, se voleva salva la vita. In caso contrario mi ci sarei buttato contro, cercando la fuga correndo lungo la parete con il chakra adesivo, per guadagnare l'esterno. [Azione 3]Lancio di Kunai (Forza Rossa) oppure fuga (Velocità Rossa +1 tacca e Azione Rapida)
  12. .
    1
    Nip/Tuck alle Sorgenti Calde


    Registrato il discorso sui draghi del Kage e sui loro problemi, pur senza particolari dettagli, lasciai che la conversazione andasse avanti, mentre condividevamo i preparativi per il nostro piccolo viaggio.

    [...]

    L'atteggiamento strafottente dello Yonga non mutò mentre il Risorto parlava, intessendo abilmente le sue parole per ottenere un racconto che fosse credibile, vero e al contempo mistificatore. Sbuffò ancora del fumo ogni tanto, ma più lo faceva e più sembrava che ogni suo movimento fosse una mossa calcolata in una qualche forma di astratta partita a scacchi, dato che dietro allo sguardo severo e agli occhi incavati brillava una scintilla di intelligenza assai più pericolosa e minacciosa della sua corporatura massiccia. E dunque cerchi Vendetta e hai un tempo limitato. Ho avuto alcuni incontri con questi Hayate. Non tutti piacevoli. E quelli spiacevoli lo sono stati soprattutto per loro... Sbuffò, stavolta verso il soffitto invece che verso il Mercenario.

    Non mi convinci del tutto. La vita dei Kujo è tragica. E' facile appellarsi al loro dramma per cercare di distrarre dal resto del discorso. Si sarebbe sporto in avanti. Se la Vendetta è tutto...perchè mai pensare al dopo? O forse la tua Vendetta non è poi così importante? Se valuti l'alternativa, forse la tua ragione di vita non è salda quanto pensi. Cosa potrà mai essere l'esistenza di un Tamasizu che nemmeno era vivo al tempo del massacro, rispetto al crearsi una famiglia? Lo Yonga sapeva di quegli eventi? Chi poteva averlo informato? Qualcosa mi sfugge...non è per i Kaguya che vuoi uccidere Hayate. Sogghignò. Aveva capito parte del trucco, ma per sua sfortuna era caduto vittima dell'altra parte dell'inganno, finendo per prendere, anche se non del tutto, il binario tracciato dal Risorto. E a questo punto non penso nemmeno che tu voglia Michi per il motivo che dichiari...forse vuoi strappar loro la Maledizione della Pelle Dorata per colpire Hayate. Forse lei è solo un'arma per te.

    O forse il patto con l'Hokage non riguarda solo i Draghi, ma è interessante che sia stata la Foglia a permetterti di averla e non Oto. Questo vuol dire che forse Oto sarebbe interessata a scoprire come mai sia sparita. Sei stato cauto finora, ma questa ammissione ha esposto un tuo punto debole, Kaguya.
    E se lo Yonga aveva messo in evidenza la cosa, questo significava che forse ne aveva individuato altri...come fidarsi? Indicò la porta. Vai a prendere Juana e portala qui. Il gioco è divertente, ma voglio capire se vale la pena alzare la posta. Kaguya. In che modo il Risorto avrebbe scelto di presentarla? In fondo il suo viso era cambiato leggermente per via della prigionia e della chirurgia...doveva giustificare la cosa o almeno provarci, ma sembrava che il ninja della Zanna non fosse interessato a chiacchierare ancora finchè non avesse visto la "merce".

    [...]

    Un guizzo e avevo già un Kunai in mano, mentre la finestra si apriva, ma non mi voltai se non all'ultimo, quando il misterioso trasgressore comprese che era stato scoperto! Nemmeno il tempo di scambiare una o due parole, o intimargli di identificarsi e già quello partì alla carica, mentre dal suo ampio abito partiva "qualcosa" che cercò di trapassarmi! Le mie capacità difensive erano sicuramente superiori alla velocità avversaria, ma mi aveva colto di sorpresa e la sua posizione era sicuramente più favorevole della mia, quindi dovetti ricorrere a una grande quantità di chakra per star dietro all'attacco e schivare lateralmente, finendo per ricevere comunque una ferita alla spalla, senza contare che non ero ancora riuscito a rialzarmi in piedi! [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Rossa +4 tacche

    Base+1 Rif
    Impasto Basso+3 Rif


    Fortunatamente il mio avversario era un povero idiota che, forse convinto che io fossi inoffensivo, si avvicinò senza curarsi troppo dei suoi movimenti, arrivando persino a comporre una manciata di sigilli senza curarsi dell'ambiente circostante! Un'altro shinobi, da terra e senza armi immediatamente a portata di mano non avrebbe potuto reagire efficacemente, ma io ero un Senju: dalla mia spalla emerse uno spuntone di legno che cercò di conficcarsi nell'addome del mio avversario proprio mentre muoveva le mani: era stato sciocco! [Tecnica 1 - AdO]Statistiche: Forza Rossa e Velocità Rossa +1 tacca. Potenza 20 (2 unità totali)

    Mokuton Base +1 Vel


    Che lo colpissi o meno, comunque sarei riuscito a interrompere le sue azioni, e mentre mi alzavo da terra avrei approfittato per comporre tre rapide posizioni magiche, troppo poche perchè lui riuscisse a interrompermi...e in quel preciso istante dallo spuntone di poco prima emersero nuove propaggini lignee, solo che stavolta erano molto più flessibili e simili a liane, anche se equipotenziali, che cercarono di bloccare la coda col collo e il torace con le due braccia, magari approfittando della sorpresa (o ancor più facilmente se avesse avuto ancora il legno conficcato nel corpo) Mokuton: Shibari no Jutsu! [Tecnica e 2 Azioni]Statistiche: 2 Prese con Forza Rossa e Velocità Rossa +1 tacca. Potenza 20 ciascuna (4 unità totali)

    Mokuton Base +1 Vel
    Mokuton: Mokusatsu Shibari no Jutsu - Strangolamento Arboreo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Serpente (3)
    L'utilizzatore può creare rami molto flessibili ed elastici col Mokuton invece che strutture lignee, più simili a liane. Una unità è lunga 1,5 metri e può eseguire prese con Forza pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Avrà potenza pari al legno manipolato e durezza pari a 1 ogni livello dispari della tecnica speciale.Tipo: Ninjutsu - Mokuton
    (Consumo: ¼ Basso extra per ogni Unità)
    [Richiede Mokuton I]
    [Da genin in su]


    Avrei seriamente contemplato la possibilità di chiamare aiuto...ma un rumore di troppo poteva attirare anche eventuali alleati di quell'uomo, quindi dovevo essere cauto. Il mio equipaggiamento era sul mio letto, ad appena un metro, forse un metro e mezzo dalla mia posizione. Un semplice passo per avvicinarmi, che il nemico fosse prigioniero o meno, e poi gli avrei intimato: Dimmi chi sei e forse avrai salva la vita. Da questa posizione posso ucciderti facilmente. Coda o non coda. Al primo movimento sospetto (cercare di liberarsi, o movimenti della coda) avrei immediatamente afferrato uno dei Kunai sul letto per poi lanciarglielo dritto verso il collo! [Azione 3]Statistiche: Forza Rossa +3 tacche

    Impasto Basso+3 For
  13. .
    La Bestia dalle Zanne Crudeli


    La povera vittima era terrorizzata, e quando le venne concesso quel briciolo di respiro, con la sua vita in pericolo, il suo fiato era comunque alla mercé del suo carceriere e poteva solo rispondere alle sue domande, e aveva poco tempo per farlo. Cos...ninja? no...siamo solo...cacciatori...ma voi chi siete? Che volete da noi? Con la minaccia che si accentuava cedette alla domanda successiva. Il capo? Si, lui forse era un ninja o qualcosa del genere, una volta ha fatto una cosa con del ghiaccio...ma non saprei, lui conosce questa zona meglio di chiunque e... La voce in arrivo portò una flebile scintilla di speranza negli occhi del malcapitato, ma l'acciaio sulla nuca spense rapidamente ogni sua forma di coscienza, mentre io, dal mio nascondiglio, mi preparavo a generare un'illusione che nascondesse quanto possibile il macello che avevamo combinato: l'acqua caramellosa aveva bagnato e ricoperto i corpi dei nemici caduti, e con una semplice applicazione della Percezione Falsata feci in modo che apparisse come erba alta, abbastanza da coprire i corpi, i leopardi e i miei avversari...servì una concentrazione non indifferente per elaborare un'area così estesa, per quanto avessi comunque modificato un unico oggetto, e sicuramente ci sarebbero state delle piccole imperfezioni, magari tali da non sfuggire a un ninja esperto, ma non certo a un cacciatore di frodo che vedeva la zona di sfuggita, o almeno così speravo. Bravo Yatocchi. Ora aspettiamo. Mi incoraggiò sottovoce il mio cliente, tutto tronfio nemmeno quella situazione fosse merito suo!


    Dimostrando una certa elasticità, anche Izumo ricorse a una dissimulazione, anche se si trattava della Tecnica della Trasformazione, per cercare di prendere tempo. Ah, eccoti. E gli altri? Chiese la sentinella in avvicinamento, guardandosi intorno come se qualcosa non tornasse nell'ambiente circostante, anche se non capiva di cosa si trattasse di preciso. Bah, eppure dovrebbero sapere che non devono allontanarsi troppo, specie Taro dopo la strigliata che si è preso dal capo. Quindi hai preso un cucciolo? Bene... Poi sembrò inorridire alla proposta di farne una pelliccia. Vorrai scherzare? Quelli piccoli il capo li vuol sempre valutare prima lui, lo sai! Non voglio fare la fine di Jirobo! Quell'attimo di esitazione però fu sufficiente a permettere al ninja di Kiri di partire al contrattacco, pur senza la situazione ottimale fornita dall'acqua caramellosa: l'arma in volo gli trapassò la fronte, facendolo stramazzare a terra senza un fiato. Ottimo! Annunciò Kuchihige-san mentre, dopo aver controllato che non ci fossero altre guardie in avvicinamento, usciva dal suo nascondiglio, con me al seguito. Ora non resta che trovare questo leopardo mutaforma. Aggiunsi, senza però disperdere la mia illusione per il momento. Dobbiamo solo decidere in che modo avanzare, o se attirarlo in qualche trappola come con gli altri.


    Stavamo cominciando a discutere della cosa quando i leopardi e il pingue cacciatore improvvisamente rizzarono le orecchie, apparendo tutti e tre turbati. Non va bene. Il vento... Forse anche Izumo se ne era accorto, ma io non ero tanto abituato alla vita da cacciatore da avere una sensibilità tanto immediata. Il vento è cambiato, Yatocchi, Izumocchi...ora siamo sopravento. Non mi aspettavo un cambio così repentino...non va bene, la nostra preda ha sensi molto affinati e... Sentii un rumore provenire poco distante, dal campo dei cacciatori, come se una tenda fosse crollata di botto. Non ci furono ruggiti o minacce ma sentii chiaramente la schiena che si imperlava di sudore mentre qualcuno, o qualcosa, si stava avvicinando con intenzioni tutt'altro che pacifiche. Abbiamo pochi secondi per prepararci o allontanarci...io sono pronto alla lotta se serve, anche perché siamo in superiorità numerica, ma ammetto che preferirei uno stile più da cacciatore. Io sono qui per la sua incolumità, Kuchihige-san. Replicai, per quanto teso. Aveva deciso tutto lui fino a quel momento e ora delegava a me? Non ci tenevo proprio ad andare oltre il ruolo per il quale ero stato ingaggiato...quindi mi rivolsi a Izumo e ai suoi leopardi. Che decidesse lui, anche se il tempo per prepararci a qualunque cosa stesse arrivando era davvero poco. [1 round]


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    Qualunque cosa avesse deciso di fare, ben presto il nostro avversario si sarebbe fatto vivo, tronfio e sicuro di sé, con tre grossi leopardi con un collare borchiato e gli occhi che parevano velati, come se fossero privi di effettiva lucidità, mentre lui stesso, dapprima un umano ben piazzato dai capelli biondo cenere, si deformava progressivamente fino a diventare un felino umanoide dall'aria oltremodo minacciosa. Odore di sangue dei miei schiavi umani. E odore di leopardi. E di una vecchia conoscenza. Avrebbe passato la lingua tra le zanne. Finalmente una caccia degna di questo nome. E in quel frangente una sorta di alto sibilo avrebbe invaso le nostre menti, solo un fastidio transitorio per noi esseri umani, ma i due compagni di Izumo ne avrebbero accusato maggiormente gli effetti [Se entro 500 metri dalla Mutazione sono Scoordinati, al termine del secondo round di esposizione passano sotto il suo controllo]. Intanto un vento gelido avrebbe attraversato gli alberi e il sottobosco, con la brina che cominciava ad apparire, fuori stagione, sulle foglie più esterne. In che cosa ci hai cacciato, Kuchihige-san? Avrei chiesto, lo ammetto, un pò turbato. Di contro lui non avrebbe risposto, serio e silenzioso, qualunque fosse stata la scelta strategica di Izumo.
  14. .
    0
    AmE.R.


    L'Hokage! Il Bersaglio coinvolto in quella faccenda senza che nemmeno me lo immaginassi. Nulla delle poche cose che Juana aveva rivelato poteva ricollegarsi a quell'uomo, ma feci del mio meglio per trattenere il più possibile le mie reazioni, tanto che solo un breve lampo di interesse passò nel mio sguardo, prima che forzassi il mio volto in un'espressione neutra. Comprendo. Dissi semplicemente. Nasconderò questo dettaglio, tuttavia non mi dispiacerebbe sapere di più su questo evento...c'è sempre da imparare dalle tue imprese, Sensei, o da quelle di altri ninja di alto rango...sebbene dal carattere non altrettanto piacevole. Soprattutto quando questo mi permetteva di conoscere qualcosa sul Bersaglio...non che Feng Gu fosse particolarmente sensibile alle lusinghe, ma sicuramente aveva qualcosa da raccontare e magari la menzione sul carattere di Raizen lo avrebbe spinto a spostare parte del racconto su di lui, senza nemmeno accorgersene.

    [...]

    Durante la cena nella locanda (niente di complesso, dei semplici spaghetti di soba saltati con verdure e pollo) la conversazione verteva più che altro su questioni di poco conto come il cibo della regione, alcuni luoghi di interesse e su quanto potessero essere utili i bagni termali per accelerare la guarigione di Juana, a patto che prestasse attenzione alle cicatrici con gli unguenti che le avevo fornito. Sotto Henge, avevamo messo in scena quelle chiacchiere principalmente per mantenere una recita con il personale del posto, e Juana lo sapeva benissimo, tanto che lei stessa usava ancora la Trasformazione, per quanto il suo aspetto si fosse quasi normalizzato. Fu tra un discorso e l'altro che il Sensei decise però di introdurre un piccolo argomento che gli interessava maggiormente, qualcosa riguardo delle Armi Nere e una Profezia che aveva ottenuto dalla donna. Con educato interesse non intervenni, mentre la Kunoichi sembrava sorpresa dal nome menzionato...non si trattava della sorpresa di qualcuno che viene scoperto, quanto piuttosto quella di qualcuno che ha appena sentito una cosa che conosce ma che non pensava minimamente collegata all'argomento in ballo.

    Shin'en no Gaira? Gaira dell'Abisso? Non vedo cosa centri...ma come conosci le leggende sulla fondazione della Zanna? Tenevamo la voce bassa, e se si parlava di leggende e mitologia verosimilmente non avremmo attirato l'attenzione di eventuali orecchie indiscrete. Prego, vai avanti. Aggiunsi educatamente, mentre lei continuava a mangiare, raccontando del mito vecchio di qualche secolo. La Zanna si ritirò dalla vita ninja, ma quando venimmo attaccati e quasi distrutti dall'Alleanza scappammo. Fu Mikoto, la portatrice dello Shichibi a portarci nel luogo sicuro in cui ora si trova il Villaggio. La sua posizione era stata fornita dal Bijuu stesso, perché era stato appunto Shin'en no Gaira, una sua precedente Forza Portante, a generare l'Abisso: una caverna verticale tanto profonda da non avere quasi fondo, nelle cui spire si insediarono i sopravvissuti. Strano che rivelasse così placidamente che il suo Villaggio fosse in una caverna verticale...probabilmente non pensava che quell'informazione ci potesse essere utile, magari a causa di qualche trucco difensivo, o più banalmente si erano spostati da allora. Pare avesse una tecnica simile alla trappola di un formicaleone e che una volta la usò senza alcun limite, liberando il Bijuu e scavando un vero e proprio abisso. Il formicaleone scavava fosse in cui era inevitabile essere attirati verso il fondo, e dalla sua posizione bersagliava le vittime con la sabbia, accelerando la loro dipartita...avevo studiato quelle trappole naturali come parte del mio addestramento. Quindi...forse intende quello, o magari qualcosa di completamente diverso. Conclusi, non che avessi grandi informazioni sull'argomento.

    [...]

    Lo Yonga non sembrava aver colto alcuno dei segnali di irritazione da parte del Risorto, continuando a fumare e bere senza particolari preoccupazioni, come se fosse nel pieno controllo della sua situazione. Ascoltò poi i ragionamenti del Kaguya, che aveva in effetti messo a segno diversi punti nella sua esposizione, ma non poté fare a meno di farsi sfuggire un minimo accenno di sorpresa quando saltarono fuori le intenzioni riguardo Michi e il clan Kujo. Poi la conclusione con la piccola nota scurrile, alla quale lo Yonga, in tutta risposta, soffiò nuovamente del fumo in faccia al Mercenario. Salvo poi tirare fuori un sigaro e glielo offrì. Non si offrì di accenderlo, ma semplicemente osservandolo, dopo un brevissimo istante di intenso calore nella stanza, il tabacco si accese da solo.

    Credi di essere l'unico? Jaime ha chiesto a molti, negli anni. E molti si sono presentati. Quasi tutti trappole. Alcuni dei mitomani. Sono tutti morti. Dopo un po' ho preferito bloccare le informazioni in arrivo e verificarle io per primo. Jaime è un amico. E un compagno. Non tollero che soffra. Finì la sua tazza di the verde, poggiandola a terra poco distante. Tu sei il primo a dire chiaramente che vuoi usarlo come appoggio per ottenere qualcosa...anche se non so esattamente cosa tu voglia dai Kujo. Da una tasca interna della sua divisa estrasse una pergamena dai margini bruciacchiati, che ritraeva la giovane Juana. I Kujo non hanno grande influenza sulla Zanna, per quanto io li ritenga preziosi alleati. Non ho avuto mai il piacere di avere a che fare con la giovane Michi, ma è cresciuta diventando una bella ragazza. Ma non bella al punto da far fare cose del genere a un Mercenario. Vuoi qualche altra cosa, e Juana e Jaime sono solo un mezzo.

    Non so se fidarmi, apprezzando il fegato che dimostri, o schiacciarti prima che tu possa crearmi problemi. Mise via la carta. Qualcuno è arrivato a rapire e istruire, no, persino programmare delle ragazze per sembrare Juana. Quasi tutte avevano dei segni di chirurgia più o meno recente che li hanno sbugiardati, o qualche trucco che mimasse o camuffasse le sue doti. Incontrerò questa tua "Juana". Poi deciderò come proseguire. Se anche fosse lei, e vorrò sapere come la hai recuperata da Oto, questo non significa che avrai quello che desideri. Soffiò ancora del fumo in faccia al Risorto, ma non si sarebbe scomposto se questi avesse fatto altrettanto.

    Sei sempre in tempo per dirmi esattamente quello che vuoi. O per andartene.

    [...]

    Io ero di sopra nella mia stanza, durante questo periodo. Sapevo che il Sensei era tornato perché gli avevo consegnato uno dei miei Semi come metodo di tracciamento se ci fossero stati problemi. Juana ne aveva uno a sua volta, ed era nella stanza accanto. Ero intento a meditare, cercando di perfezionare il mio addestramento e la mia capacità di controllo sui flussi di chakra, quando un rumore attirò la mia attenzione: qualcuno stava cercando di entrare dalla mia finestra, alle mie spalle...chi poteva essere?

    Rimasi immobile, pronto ad agire...
  15. .
    Una Carriera nelle Prigioni

    Opportunamente stuzzicato, per la prima volta fu l'Hokage a rispondere esattamente come mi aspettavo. Per la prima volta lo avevo manipolato portandolo a dire quello che volevo che dicesse, per poter segnare un punto a mia volta. Cominciavo a comprendere il suo orrido carattere, e questo era un passo avanti per la Missione, senza ombra di dubbio. Tuttavia non sorrisi, non gongolai, mi limitai a fissare l'Hokage e, quando ebbe finito, chinai il capo. Le chiedo scusa, Hokage-sama. La prossima volta che mi richiederà una mia opinione personale la terrò per me, disobbedendovi o mentendo. Non avevo compreso, nella mia limitata conoscenza, che voi volete sentire solo lodi quando chiedete un parere. Comprendo ora che preferite avere intorno persone che mentono, piuttosto che persone sincere. Prendo nota. Non avevo bisogno di aggiungere altro. Quell'uomo amava parlare e pensare di avere ragione, ma di fatto mi aveva pungolato per avere un mio parere, glielo avevo dato, e poi aveva detto che era colpa mia essere sincero. Questo sottolineava soltanto il mio punto di vista sulle sue limitate capacità sociali, nulla di più. Vorrei solo puntualizzare che l'attacco di Cantha, per quanto terribile, non ha modificato la mia opinione di voi. E' immutata. Prenderò contatti con le prigioni quanto prima...forse potrò comunque esercitare le mie arti mediche anche in quel contesto.

    Quindi verso Shin, che ancora una volta rivelò come Kairi potesse essere la sua debolezza. Aveva reagito all'attacco su di LEI, ma non su quello contro sé stesso. Bassa autostima? Una fragilità intrinseca che ancora non avevo sondato a sufficienza. Torna in fretta al tuo stato normale, allora. Anche se preferirei di gran lunga se tu volessi picchiarmi per qualcosa che riguarda TE, e non altri. Altri...Kairi, che avevo deliberatamente ferito, aggirando la sua domanda per la pura curiosità di vedere come avrebbe reagito alla menzione della donna Uchiha alleata di Cantha. Kairi, che poteva essere molto importante per il futuro. Un solo cenno verso Oda, e poi le ultime parole del Kage. Sono stato irrispettoso con voi, Hokage-sama. Non credo sia lecito o coerente chiedervi alcunché. Declinai quindi il regalo, imitando però il ninja degli Yamanaka nell'uso della Percezione Falsata per camuffare la preziosa Maschera. Se possibile vorrei tenerla alcuni giorni, per cercare di comprenderne le capacità, anche se queste sono ancora oltre le mie possibilità. Essere preparati è sempre utile.

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    Solo mentre quella riunione si concludeva mi sarei avvicinato a Kairi, raggiungendola dopo che fosse uscita, fissandola negli occhi. Mi dispiace. Avere a che fare con l'Hokage tira fuori il peggio di me. Ti ho attaccato e non ne avevo diritto. Ti chiedo scusa...ma vorrei anche che capissi che non puoi tenerti dentro una cosa del genere...solo menzionare quella donna ti ha paralizzato. Se fosse stato un nemico saresti stata in pericolo, e tu che sei una delle persone più forti che conosco non puoi permettertelo. Una pausa ben misurata e poi: Se vorrai parlarne, un giorno, sappi che io sarò là per ascoltarti. Quindi un sorriso appena accennato, fugace nella sua serietà e presto affogato dalla pesantezza delle mie parole. Quanto alla risposta di cui ti ho privato...beh, la verità è che non lo so. Non lo so perché non sono un Kage. Quale Genin potrebbe mai essere un Kage? Ma so una cosa: lui ha fatto tutto da solo...forse ha mascherato la cosa da spirito di sacrificio, forse persino a sé stesso, forse si è attaccato al tempo che correva, non lo so. Non sono nella sua testa, ma so che è una persona che di fronte a un dilemma, con tutti noi vicini, non ha pensato a chiedere niente a nessuno. Perché si riteneva superiore. Invincibile. E poi è rimasto da solo. Lo hanno visto combattere e nessuno è andato, Kairi. Fuggivano nella direzione opposta, per aiutare, ma lui era là da solo. Ero solo mentre salivo quel sentiero fino al monumento, tutti andavano nella direzione opposta. Io ho visto il risultato di chi è convinto che un Re sia il solo ad avere le risposte. Scossi il capo. Forse cambierà, ma io ne dubito. Se fossi stato al suo posto? Forse avrei speso almeno un secondo per chiedere un parere...forse. Ma è il pensiero di chi non è mai stato un capo, è puerile e immaturo, me ne rendo conto. Ma durante la lotta tu eri con me, ci siamo coordinati, aiutati. Eravamo Compagni, lui ha scelto di non averne.

    Lui non ha cercato nessuno. E poi nessuno ha cercato lui. Tranne me e quelli che si trovano in questa stanza.


    Questo era quanto, e non sapevo se il kage avesse ascoltato da oltre la porta, o se avrebbe voluto interferire, borioso come sempre. Ma quello era il mio sincero parere, almeno nella misura in cui era utile alla Missione.
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