Posts written by Yato Senju

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    Yato

    I bambini mi guardavano con un misto di curiosità, paura e forse speranza, vedendomi un poco più grande di loro, e forse avrei dovuto cogliere al volo quell'opportunità: un gruppo unito al mio comando sarebbe stato più utile per venire a capo di quella situazione e se li avessi salvati avrei guadagnato dei punti agli occhi delle loro famiglie e dell'Accademia, posto che riuscissimo a uscire da là. Inoltre potevano essere efficaci diversivi o vittime sacrificali se fosse stato necessario. Rivolsi a tutti loro un sorriso sicuro, nonostante le catene che mi limitavano. Andrà tutto bene. Dissi loro. Conosco qualche trucco e se stiamo uniti penso che riusciremo a cavarcela. Mi alzai, testando le catene con le braccia e saggiando la loro resistenza: difficilmente avrei ottenuto qualcosa con le arti del Mokuton ma questo non mi rendeva certo inoffensivo. Anche io dal Paese del The, mi ero imbarcato come mozzo e stavamo scortando dei ninja...poi la burrasca. Meglio restare sul vago mentre quelli parlavano delle loro disavventure e di cosa era successo fino a quel momento. Impiegai diversi secondi per fare il punto della situazione, mandare un appunto mentale a quanto detestavo le barche dopo l'ultima volta che ero stato vicino a Kiri e mi ritrovai persino a rimpiangere la presenza di Kairi, che quella volta era stata determinante. Non ci crederete ma sono già stato catturato dai pirati una volta. E possiamo sicuramente cavarcela. Davo per scontato di essere su una nave pirata, ma se fossero stati militari avversari non sarebbe stato poi tanto diverso. L'importante era che quei ragazzini si fidassero di me.

    Non avevo niente addosso? Sacche? Armi? Non ne sono orgoglioso ma stavo frugando nella stiva tra i bagagli dei ninja...ero curioso. E speravo che qualcosa fosse stato portato con me. In ogni caso dovevo elaborare un piano, e in fretta. Mirza, puoi descrivermi questi tizi che vengono di sotto? Hanno armi o sono minacciosi in qualche modo? I pirati che ho conosciuto in precedenza erano stupidi...se riusciamo a distrarli potrei batterli: sono più forte di quanto non sembri, anche con queste catene posso cavarmela. Sentivo l'impazienza di liberarmi che montava, ma quei ragazzi erano là da parecchio ed era sciocco agire in modo avventato: il Sensei era stato molto chiaro su quanto io tendessi a parlare e fare le cose troppo in fretta. Sentivo il peso della Missione e mi lasciavo trasportare, ma in quell'occasione avrei dovuto sviluppare qualcosa in cui ero parecchio deficitario e che tuttavia sarebbe stato essenziale per la mia carriera come ninja assassino: la pazienza.

    Facciamo così...aspettiamo che vengano per il cibo, voglio capire i loro movimenti e magari fare qualche domanda. Mi fingerò spaventato per non sembrare troppo fuori luogo. La volta successiva sarà quella in cui agiremo. Ci state? Avrei passato poi il tempo a chiacchierare coi ragazzi, cercando di sapere qualcosa di più di loro e delle loro attitudini: magari c'era qualcosa in cui erano bravi che avrei potuto sfruttare. Dal canto mio dovevo assolutamente scoprire qualcosa di più sui carcerieri e quando questi fossero arrivati avrei recitato la parte del ragazzino spaventato: Chi siete? Perché mi avete portato qui? Io non ho fatto nulla, liberatemi! Sono solo un mozzo, giuro che stavo solo frugando per curiosità, non volevo prendere quelle cose! Ero bravo a dipingere la disperazione dopo i lunghi e terribili addestramenti cui ero stato sottoposto per plasmare la Missione nella mia mente. Intanto ero in piedi e agitavo le catene con la frustrazione di chi non è in grado di liberarsi, cercando di avvicinarmi a quei tizi. Nel mentre avrei cercato di cogliere quanti più elementi possibili del nemico e di eventuali sue attitudini [Abilità]
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    Un Nemico Astuto

    Izumo e Tsuchihige-san sapevano il fatto loro quando si trattava di caccia, io mi sarei limitato a fare la guardia del corpo e supportare dove possibile. La mia missione era proteggere il cacciatore, non aiutarlo nella caccia,e visto i guai in cui mi aveva cacciato anche in passato non intendevo certo uscire dal seminato. Molto bene. Annuii, e con me il mio protetto, mentre venivano date indicazioni anche ai leopardi (verso i quali, ammetto, ero meno fiducioso). Io non vorrei averli alle spalle, a dire la verità. Dissi, cupo in volto e conscio di suscitare certo le loro antipatie e forse un pò di irritazione da parte del Cacciatore e di Izumo. Semplice logica: se questo mutaforma ha fiutato il loro odore col cambio di vento allora sa che sono presenti e proverà a controllare le loro menti. Tsuchihige-san, non ha detto che ha questa capacità? Uhm...non hai tutti i torti, Yatocchi. Non hai tutti i torti, ma il controllo non è istantaneo e se Izumocchi vuole tentare un combattimento da solo per far meglio da diversivo io gli darei questa opportunità, magari preserverà anche i nostri due amici qui distraendo il nemico. Mi ritrovai a dover concordare, anche se avrei preferito cambiare aria.

    Quando poi il ninja amico dei leopardi mi chiede una goccia di sangue la mia irritazione e voglia di sparire sarebbe aumentata ulteriormente. Feci un lungo respiro prima di rispondere. Non sarebbe male sapere il motivo, prima di fornire del sangue Senju così liberamente. Le esperienze col Flagello mi avevano sensibilizzato non poco sull'argomento, ma di fatto Izumo mi aveva pur ferito in precedenza, quindi alla fine acconsentii, ma comunque volevo avere una risposta. Se non altro per la mia dimostrazione di fiducia ottenni qualcosa da parte dell'altro: il suo vero nome. Non pensavo che Izumo fosse falso ma il suo rivelare la sua identità era il segno che avevo guadagnato dei punti ai suoi occhi e avrei fatto meglio a tenere quel vantaggio se fosse servito. Intuii qualcosa dalla sua rivelazione: aveva qualcuno o qualcosa di importante a Kiri, e non si trovava là per via del villaggio, quindi la sua relazione coi leopardi era qualcosa di nuovo o di segreto, ma non al punto da non volere che fosse resa pubblica al suo villaggio, qualora fosse successo qualcosa. Non servirà avvisare nessuno. Se farai attenzione. Mostrai volutamente una crepa nel cinico atteggiamento tenuto fino a quel momento, corredato da un mezzo sorriso assolutamente fugace. Piantare i semi, come sempre.

    Mi spostai assieme al gruppo cercando di trovare il punto migliore per una trappola mentre Ryuu, rapidamente rinominato "Ryucchi" dal cacciatore si attardava, generando dei cloni, per cercare di fermare il crudele mutaforma. Non dovette attendere molto per vedersi aggredito da Chishi Senshoku e dal suo aspetto ibrido, così lontano tanto dall'umanità quanto dalla sua natura bestiale, molto diverso dalla semplice trasformazione del Jinchuuriki o dei poteri di mutaforma dell'AltoBranco. Lui era un abominio, e la cosa era palpabile. Yukibaku e Kurobaku si allontanarono fino a non sentire più la sensazione di stordimento generata dal nemico, ma questo significava che si trovavano a più di mezzo chilometro di distanza, mentre io e Kuchihige-san non eravamo poi tanto più vicini. Il genin di Kiri era solo.

    La Mutazione annusò l'aria, assaporando le miriadi di informazioni che poteva trarne mentre gli occhi dorati erano fissi su quella che gli sembrava essere una preda deludente. Tu non sei il vecchio cacciatore di decenni fa. Tu sei...vicino al Bassobranco. Ma debole. Soffiò come un gatto minaccioso. Profondamente debole. Al punto che usi dei surrogati. Un cenno del capo e due leopardi si avventarono verso i cloni nascosti cercando di aggredirli con delle potenti zampate, superando i nascondigli [Azione 1 e 2]Percezione 12 contro Furtività 0
    Forza e Velocità Rossa +2 tacche, Potenza 25


    Contemporaneamente, senza fare un solo passo dalla sua posizione, a circa sei metri da Ryuu, il Mutaforma avrebbe artigliato l'aria generando una gelida corrente d'aria con ogni unghia, capace di squarciare facilmente le carni del ninja della Nebbia se fosse stato impreparato [Tecnica 1]Artiglio di Potenza 35 - Gittata 9 metri

    Taglio dell'Aria Gelida
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore sarà in grado di effettuare un attacco a distanza con un artiglio; la Velocità è pari a quella dell'utilizzatore. Il raggio d'azione di un singolo colpo verrà incrementato da un fascio luminoso di potenza pari all'arma. Gli effetti e status che l'arma può causare sono estesi al Taglio dell'Aria.
    Tipo: Ninjutsu - Hyoton
    (Consumo: Mediobasso)
    [Raggio Massimo: 3 metri per Grado]
    [Da genin in su]
    . Senza perdere troppo tempo però avrebbe messo in campo qualcosa di assai più crudele, espandendo il suo chakra per debilitare le percezioni del suo avversario [Tecnica 2]Era Glaciale (Custom)
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Caricamento (8)
    L'illusione si attiva se osservato dalla vittima durante il caricamento della tecnica. La vittima vedrà l'arena ricoprirsi di uno strato di ghiaccio, entro 21 metri dall'utilizzatore; la vittima presterà particolare attenzione per non cadere. Tutti i movimenti avranno malus di 2 tacche in Velocità e Riflessi e causa Intralcio Medio. L'efficacia è pari a 40.Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Consumo: Medio / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da genin in su]

    Azione Rapida
    Aveva fiutato il sangue e la strana acqua vicino a cui stava il Mizukiyo e non intendeva avvicinarcisi. Con il ghiaccio che avanzava ovunque la bestia ghignò in maniera estremamente umana prima di parlare nuovamente. Rivelami il tuo piano e potresti avere salva la vita. State preparando una trappola per me? Tu sei l'esca? Un'esca poco efficace, se devo dire la mia. Il terzo leopardo ad un cenno sarebbe balzato verso il ninja, cercando di atterrarlo piantandogli saldamente gli artigli nelle spalle, con le zanne aperte a pochi centimetri dalla gola [Azione 3]Balzo - Potenza 30, Forza Blu + Presa
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    Ordinazioni e Complimenti
    III
    Tenshi, Konoha


    Sarebbe il minimo per un'ospite venuta da così lontano. Ricambiai la richiesta della ragazza ignorandone volutamente l'insolenza, che pareva essere una sorta di meccanismo di difesa, annuendo con un sorriso caldo. Dalle sue parole doveva aver già parlato con qualche ninja della foglia che si era dimostrato amichevole, quindi non era male alimentare questa sua falsa convinzione per i miei fini, almeno finché la cosa fosse risultata utile. Gentile io? Solo con le sconosciute dall'aria interessante. E quelle che sembra abbiano bisogno di una piccola mano. Lasciai in sospeso la questione allontanandomi con un sorriso volutamente scherzoso, come se la prendessi in giro. Meglio essere vago e confonderla con un approccio delicato...pareva una persona diffidente e poco abituata a trattare con gli altri, a meno di essere un'attrice consumata. Un po' di gentilezza disinteressata la avrebbe vinta facilmente poco a poco.

    Rimase a sorseggiare la mia acqua mentre parlava con la proprietaria, descrivendo i dettagli del suo ordine e sobbalzando quando l'altra disse qualcosa. Sentii solo una parte del discorso, un "Diec" detto senza pensarci troppo, ma non sapevo se fosse un "Dieci" riferito alla tempistica o magari un "Diecimila" riferito ai costi. Ignaro del tutto, attesi il mio turno guardandomi intorno con fare interessato.

    Quando sedetti davanti alla proprietaria fu come se l'immagine di lei che aggrediva quella gran carogna che ci ritrovavamo come Kage mi si accendesse davanti agli occhi piena di pathos. Cercai di sopprimerla rapidamente: la Missione non richiedeva emozione e certamente il fatto che Raizen fosse odioso non implicava (o almeno non doveva implicare) una maggiore determinazione nell'ucciderlo. Ogni Hokage doveva morire, anche se fosse stato il mio migliore amico. Questa era la Missione, il mio unico scopo nella vita. Diciamo che ho assistito a un simpatico diverbio col nostro beneamato Hokage. Sorrisi. Sono Yato, del clan Senju. Chinai il capo, attendendo di cogliere le reazioni della donna al nominare quell'episodio e quella persona. Cosa avrebbe detto? Cosa avrei letto sul suo viso? Cosa potevo usare a mio vantaggio?

    In realtà non vorrei qualcosa di troppo diverso dalle tute a cui sono abituato, ma il vero problema è la capacità del mio clan. Come potete immaginare, i Senju sono in grado di manipolare il legno...e generarlo dal loro corpo. Diedi una brevissima dimostrazione mostrando come un sottile ramoscello potesse emergere dal mio palmo e poi avvizzire, divenendo polvere in pochi istanti. Mi chiedevo se non fosse possibile avere una divisa da combattimento che non si stracciasse con usi ripetuti della mia tecnica. Poi socchiusi appena gli occhi, lanciando una piccola allusione, giusto per vedere la reazione...in fondo della divisa non mi importava granché. Dopotutto posso generare rami anche di dimensioni notevoli. La malizia stava tutta nelle orecchie di ascoltava, naturalmente, ma era quella che volevo cogliere. Una capacità del genere sarebbe molto utile.
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    L'Odissea di Yato

    Scosso da un suono in avvicinamento, mi destai con il cuore che batteva a mille mentre una mano cercava di andare a recuperare le armi...senza riuscire! Allarmato dalla cosa, realizzai solo un momento troppo tardi che avevo entrambi i polsi bloccati da catene e manette e che non indossavo niente del mio equipaggiamento. Mi maledissi per quella debolezza dell'aver reagito a quel modo solo per un rumore, come d'istinto: un ninja più forte sarebbe rimasto calmo valutando la minaccia e agendo di conseguenza...ero immaturo. Intanto realizzai qualcosa di più dell'ambiente circostante, che fissavo come un animale selvatico e che certo avrebbe lasciato più di uno sguardo innocente turbato. Cosa? Dove…? Bambini. Prigionieri come me. Ma perché ero stato fatto prigioniero? Ricordavo solo la tromba d'acqua e poi solo il freddo e sagome confuse. Anche con la forza di spaccare il cielo e la terra, nessun ninja può opporsi alla natura quando questa si scatena, figuriamoci un genin come me.

    Mentre cercavo di scacciare quei pensieri e focalizzarmi sulla situazione attuale (ma anche solo doverlo fare mi ricordava la mia inadeguatezza) uno dei bambini prese a sibilare qualcosa in preda all'eccitazione, fornendomi così qualche informazione su ciò che era successo, anche se decisamente insufficiente. Bambini rapiti da tutto l'arcipelago, e io praticamente nudo e senza strumenti nè supporto. Se non altro riuscivo a percepire il mio stesso chakra, dato che feci una rapida prova col chakra adesivo prima di rispondere alla ragazzina. Io...non capisco. Ero rimasto zitto troppo a lungo, quindi meglio fingere di essere sotto shock o comunque un pò tardo. Dove siamo? e perchè...perchè sono legato? Io...mi chiamo Yaboku. Ero...per mare. Non...dove siamo? Ripetere le domande e dare informazioni spezzate e di nessuna utilità, impossibili da analizzare, mentre sembravo inutile. Intanto con aria ancora spaesata mi guardavo intorno, cercando di cogliere elementi importanti o che servissero a facilitare la mia fuga, perchè una fuga era necessaria, sicuramente.

    Hanno preso le mie cose? Non...non respiro qui al chiuso...dove siamo? Un tocco di panico era perfetto per sembrare ancora più inutile di quanto non fossi. Poter usare il Mokuton mi rendeva una macchina letale a breve distanza, se uno non se lo aspettava, ma dovevo raccogliere più informazioni possibil! Suoni nell'ambiente...ero su una barca o non si sentiva nulla? Quei bambini erano ben nutriti? C'era cibo nella stanza che doveva tenere al sicuro? Le catene che avevo addosso mi permettevano di alzarmi e camminare? E soprattutto...c'erano porte o uscite su cui uno spuntone di legno poteva far forza?
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    Il Quadro Generale

    Il gruppo di Shinobi si muoveva alla volta dell'Abete convinti di agire nella segretezza delle informazioni che erano state fornite al Mizukage dal suo defunto predecessore per bocca del Mercenario di Ame, ma la verità era che altre forze agivano all'insaputa della Nebbia e di quel che poteva trapelare ad Ame e su cui Feng Gu poteva mettere le mani. L'Isola dell'Abete era un luogo la cui esistenza era stata protetta da Shiltar Kaguya con ogni azione possibile, arrivando persino a formare una tregua con il Villaggio della Zanna pur di garantire che nessuno scoprisse o sfruttasse le proprietà sovrannaturali dell'acqua che scorreva nel sottosuolo. I ninja non sapevano che, mentre iniziava a cadere una pioggia via via più fitta dopo aver superato i diversi sistemi di individuazione, la vera tempesta era appena oltre l'orizzonte.

    La Tregua era nata perchè la Zanna e Kiri avevano un nemico comune in Hayate. E sempre Hayate era presente, come Alleato dell'Accademia, durante gli eventi dello Spettro dei Miracoli, quando importanti informazioni erano giunte dopo più di tremila anni rivelando un criptico indizio sulla posizione di una delle temute Armi di Iwa. Feng Gu aveva riunito i punti e compreso che, forse, lo strano villaggio incontrato nella sua vita precedente era forse il luogo a cui si riferivano le parole di Pangu, pronunciate prima di scomparire...non era strano pensare che anche i capi di Hayate avessero fatto lo stesso collegamento, anche se forse con meno rapidità o certezze. Quello che non ci si sarebbe aspettati però era che la loro azione successiva, invece di attaccare direttamente, sarebbe stata inviare un messaggio a Konoha, Oto e Suna, ignorando deliberatamente Kiri...e certo Ame non sarebbe rimasta all'oscuro visto il giro di informazioni che gestiva. Il messaggio recitava:

    Hayate chiede aiuto contro un Nemico Comune



    Molti mesi sono passati da quando abbiamo unito le forze contro il Gashadokuro. Ora abbiamo indicazioni su dove si trova un'altra delle Armi di Iwa.
    Riteniamo che si trovi in un'isola nell'arcipelago del Paese dell'Acqua, una zona in cui Kiri e il Villaggio della Zanna hanno una guarnigione congiunta. Apparentemente la guarnigione non è qualcosa di noto al resto dell'Accademia e secondo le nostre informazioni anche i Kiriani non coinvolti non ne conoscono la natura. Poichè la guarnigione ostacola le indagini sull'isola, chiediamo l'intervento dell'Accademia in nostro soccorso.
    Non siamo nemici, se le vostre azioni non ci ostacolano.
    Distruggere le Armi è una nostra priorità.

    Hayate


    Seguivano indicazioni su come raggiungere l'isola, che avvisavano della presenza di trappole e segnalatori nel mare circostante e indicavano un giorno preciso come quello in cui Hayate si sarebbe fatto avanti. Se si aspettavano un tradimento dall'Accademia di certo la cosa non pareva disturbarli, vista la confessione, ma era pur vero che distruggere un'Arma di Iwa richiedeva sforzi ben superiori a quelli di una singola persona...sempre che ci fosse realmente. Tutti i ninja, anche gli studenti, potevano avere facilmente accesso a ciò che era accaduto a Tsuya e alla faccenda del Gashadokuro, almeno per sommi capi (un'arma antica che minacciava grandi distruzioni e che era stata distrutta quasi per miracolo, anche con l'aiuto dell'organizzazione Hayate) e poichè si trattava di un'investigazione con in mezzo un delicato problema diplomatico che coinvolgeva Kiri, quasi certamente ogni paio d'occhi poteva tornare utile, anche quello del più debole tra gli studenti.
    Per inciso, Konoha aveva uno Shinobi infiltrato tra le fila dell'Organizzazione Hayate, e avrebbe facilmente potuto confermare, contattandolo, la buona fede del gruppo di Nukenin nell'inviare quel messaggio...perlomeno nei limiti che Mototsune aveva all'interno dei nemici. E ovviamente qualche Kiriano avrebbe avuto sentore della missione, vuoi per conoscenze trasverse o per voci di corridoio, quindi nulla impediva loro di partecipare...ma avrebbero scelto l'Accademia o la Tregua Kiriana citata, di cui però non sapevano nulla?

    Tutto stava a convergere sul posto, forzatamente via mare (o per chi ne era capace via aria) e scoprirlo. Il giorno indicato da Hayate era casualmente lo stesso scelto dal Mizukage e dai suoi pari (o forse le capacità profetiche di una delle Virtù avevano piegato il fato?) ma quello che non sarebbe cambiato era l'acquazzone che stava iniziano in quelle ore. Senza dubbio sarebbero tutti arrivati dopo i sei ninja partiti da Kiri, ma stava a loro decidere come affrontare le difeseVedete il post precedente dell'isola, a loro rischio e pericolo. Potevano arrivare da soli o in gruppo, potevano agire come preferivano, ma per i Villaggi (sia che volessero aiutare Hayate sia opporvisi) la missione era prioritaria!
    Sfortunatamente la segretezza che circondava l'isola impediva di avere mappe accurate o informazioni più precise. Qualcuno si era impegnato per far sparire quel posto nel nulla.

    Curse 2

    Non sembrava che il gruppo fosse particolarmente affiatato. Dopo essersi appartato con il Mizukage, il Sensei ci lasciò soli con il resto del gruppo, verso il quale onestamente avevo scarso interesse, eccezion fatta per il maestro di spada dei Kenkichi, particolarmente silenzioso durante il viaggio. Quello che ci colse di sorpresa fu la pioggia, specie perché a detta di Feng Gu quel posto era costantemente avvolto nella foschia e normalmente non pioveva quanto nel resto del Paese dell'Acqua, mentre le poche gocce diventavano velocemente una burrasca degna di un monsone. Avevo di che coprirmi, ma la cosa non era affatto rilassante. Se non altro l'acqua rende immortali, no? Quello era stato, in sintesi, il massimo che avevamo appreso dalle indicazioni del Mercenario, dato che delle questioni interne a Kiri e alla loro Tregua con la Zanna non mi importava granché. E tuttavia l'isola poteva celare qualche importante elemento che mi avrebbe aiutato nella Missione...anche solo in termini di esperienza personale o di prestigio agli occhi di quei ninja di così alto rango.

    Ma così come non ci aspettavamo la pioggia, certamente la presenza di sagome umane in alto nel cielo, illuminate improvvisamente dai lampi, non era qualcosa che avremmo voluto vedere. Sensei! Gridai, sovrastando il rumore della pioggia. Guardate! L'acqua dal cielo si faceva sempre più torrenziale, mentre alcune di quelle sagome, a malapena visibili, sembravano tanto quelle di un uomo con impermeabile e ombrello e quella di una sorta di spadaccino in abiti tradizionali e con due spade avvolte d'aria nemmeno fossero delle ali. E mentre il primo combaciava con l'immagine dell'Hozuki che era diventato famoso come Spettro dei Miracoli...l'altro fu riconoscibile solo a Feng Gu quando un fulmine illuminò meglio il suo volto: Akira Gen. Non che io potessi conoscere la sua identità. Cosa facciamo? Ma non ebbi mai risposta: l'acqua prese vita diventando un vero e proprio tornado liquido, certo scatenato dai jutsu dei due combattenti sopra di noi, e tutti noi finimmo per essere spazzati via prima di poter far qualcosa o ripararci.

    Saremmo arrivati tutti sull'isola in un modo o nell'altro, ma sicuramente qualcuno o qualcosa ci aveva individuato. E mentre il Sensei e quell'uomo di nome Akira Hozuki erano finiti molto vicino al porto di attracco dove effettivamente erano diretti, io non avevo idea di dove fossi capitato...e certo anche gli altri.


    Viste le possibili implicazioni e il fatto che c'è stato un discreto rallentamento coi Pg coinvolti, ho chiesto ai colleghi dell'amministrazione di ampliare questa giocata facendola diventare una News Gdr a tutti gli effetti.

    Questa è una News Gdr. Vi viene fornita un'ambientazione, ma sarete voi a scegliere se entrare nella giocata ed interagire. Potete anche uscirne in ogni momento (purchè sia sensato all'interno della giocata, se siete prigionieri ovviamente non potete). Se nessuno interverrà, la situazione si evolverà nel peggiore dei modi per l'Accademia, quindi ogni azione, anche quella del più debole degli studenti, può fare la differenza. Ovviamente anche i Nukenin possono partecipare liberamente.

    Questa è una mappa MOOOOLTO indicativa, ma purtroppo non ci sono informazioni in tutta l'Accademia sull'Isola dell'Abete, quindi dovrete ingegnarvi.

    urele-map



    Le altre informazioni che avete sono, a parte le descrizioni che ho fatto nel post precedente a questo:
    - Arrivate mentre piove. Pioverà intensamente fino alla mezzanotte, su tutta l'isola, una pioggia monsonica, che riduce anche la visibilità
    - Siete liberi di arrivare con qualunque mezzo, da qualunque origine
    - Feng Gu, Akira, Kensei, Yato, Densen e Itai arrivano verso mezzogiorno, voi INEVITABILMENTE arriverete dopo.
    - NESSUNO a parte i sei citati sopra sa che nell'isola per un qualche effetto sovrannaturale è impossibile morire. A meno che arriviate e moriate, ovviamente, restando svegli con un cuore bucato o simili XD
    - Limite di posting per questo giro è per il 3 Settembre. Ma come detto sopra, ci si può aggiungere in QUALUNQUE momento.


    Edited by Febh - 19/8/2018, 23:07
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    Un Ninja Medico in Famiglia


    Solo io al momento. L'Accademia non ha lasciato abbastanza Ho per darci grande discendenza. Siamo poco più di una ventina nel clan. E appena una dozzina in grado di combattere. Spiegò nella fretta di liberare la zona, annuendo quando Feng Gu disse che sarebbe rimasto nella zona. Gli riferirò tutto, non temere. Poi socchiuse gli occhi, prima di svanire. E saluterò Michi...ma ancora non ti credo su quel punto, Mercenario. Le ceneri e le fiamme si dispersero, mentre qualche scusa che sarebbe forse stata supportata da dei ryo extra nel conto zittì le lamentele e le preoccupazioni di chi si avvicinava, mentre il Risorto lasciava la stanza per recarsi rapidamente al piano di sopra.

    […]

    Non sapevo né potevo sapere cosa era accaduto di sotto, ma con un po' di azzardo mi ero fatto avanti combinando come sempre le mie propensioni al genjutsu con l'iniziale addestramento nell'arte della spada. Anche con il veleno che bruciava i polmoni e le ferite che pulsavano terribilmente (decisamente incassare non era nelle mie corde) mi sforzai di procedere mentre gli innumerevoli allenamenti che avevano impresso quei movimenti nei muscoli e nelle ossa mi permettevano di colpire senza impaccio, fluido, cogliendo quell'istantanea distrazione fornita dal genjutsu. L'acciaio trapassò la carne mentre il legno svelleva la chitina, lasciando che un brivido di soddisfazione mi percorresse mentre il gas velenoso usciva dalla finestra spaccata, anche se i miei polmoni erano ancora in fiamme. Quando Feng Gu apparve sulla porta stavo già usando quanto più chakra possibile con le Mani Curative per riparare al danno...fortunatamente il veleno era ormai dissolto ma la stanchezza restava.

    Sensei… Gli risposi, provato, mentre facevo un cenno verso il corpo che aveva smesso di contorcersi. Ame. Non ho avuto modo di interrogarlo a fondo...era troppo forte. E quindi io troppo debole, ma ammetterlo a voce alta sarebbe stato troppo in quel momento di prostrazione. Mi spiace...dovrei apprendere delle tecniche capaci di sondare la mente...ho scoperto solo che si chiamava Otoko, sempre che fosse il suo vero nome. Ed è stato mandato per punire te per qualche regolamento di conti. Non so bene cosa volesse ottenere colpendo me...ma forse hanno compreso che c'è un qualche legame tra noi. Chiusi gli occhi. Sono stato inadeguato, Sensei, se hanno compreso che le mi visite alla Locanda costituivano un collegamento con voi. Sono...mortificato. Anche e soprattutto per averlo ucciso senza scoprire di più.

    La guarigione mi aiutava a respirare meglio, ma solo una lunga notte di sonno avrebbe ripristinato le mie energie. Sensei...come è andata di sotto? Ora che era tutto più tranquillo mi resi conto che non arrivavano rumori dalla stanza di Juana. La hanno ripresa? Nessuna emozione per quella che era stata la mia paziente per tanto tempo: per me non era più rilevante di un animale da allevamento appena scambiato per un sacco di grano. Solo un pezzo di carne necessario ad avvicinarmi al mio scopo, e non c'era alcun dubbio su questo nella mia mente. Nasconderò il corpo e la finestra rotta con un'illusione, in attesa di smaltirli in qualche modo. Un respiro profondo, mentre pronunciavo le parole più difficili per il mio orgoglio: Forse...forse il nostro comune amico di Ame potrebbe ottenere qualcosa da lui se glielo portassimo in tempo. Chiedere aiuto a Densen perchè ero stato troppo debole per catturare il nemico. Che umiliazione terribile...ma anche quello serviva per avvicinarsi all'Obbiettivo della Missione.

    E tuttavia faceva male ricordarlo.
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    ChicAme Hope


    Juana era a terra priva di sensi, come sopraffatta dal quel potere profetico che aveva letteralmente preso il controllo del suo stesso chakra pur di manifestarsi, ma anche uno sguardo non esperto poteva capire che era incolume e che il peggio era passato. Yamato le stava accanto, con un mano sulla fronte, confuso almeno quanto il Risorto dopo quella deriva esoterica che nessuno dei presenti si aspettava. Ascoltò avidamente le parole di Feng Gu, alla ricerca di indizi, di suggerimenti, di qualcosa a cui appellarsi per ottenere delle risposte ma non trovò nulla. Non ho mai sentito nulla di Catene o Dominio, ma Daichi aveva raccontato qualcosa su quell'uomo e sui tuoi sospetti sulla sua vera identità. Non per questo capisco cosa possa centrare adesso. Concentrato, mentre le voci si avvicinavano allarmate dai rumori, cercò di mettere rapidamente in ordine le poche informazioni che aveva. La Danza delle Fenici è un rituale del mio clan, quando due individui di uguale potere sanciscono un legame di sangue...in genere un matrimonio, ma anche alleanze o grandi amicizie. Quando il numero di Figli della Fenice era maggiore era una cosa comune, ora è poco più che una tradizione, la si esegue solo pro-forma ai matrimoni. Ma non vedo cosa possa centrare. Sbuffò, accigliato. La leggenda vuole che il calore del clan Ho nasca da una Fenice, la più grande e brillante fra tutte: FengHuang. Su un campo di battaglia lui e il mio antenato giacevano morenti contro non so quali nemici, avvelenati. La Fenice chiese al mio antenato di ucciderla e prendere in sé le ceneri, sopportandone il calore mentre le fiamme si riaccendevano, in questo modo si sarebbero salvati entrambi. Ebbero successo, ma un frammento della creatura rimase dentro il mio antenato, e da allora venne tramandato nei secoli, col sangue, come una cenere che non si è mai spenta. I più potenti nel clan sono detti Figli della Fenice perché si dice che le ceneri siano più intense in loro e che nascano in fiamme per questo motivo, ma è solo una leggenda, la nostra è una mutazione dei sistemi di regolazione del calore corporeo che possiamo accelerare col chakra, nulla di più!

    Ma sul suo trono di piume e fiamme, lo Hai Urami di Feng Huang aveva come una reminescenza. Qualcosa di simile era accaduto a lui e Shiltar Kaguya, e il solo fatto che quel rituale fosse accaduto con il ninja di kiri significava che quel rituale effettivamente ESISTEVA...e che forse aveva un precedente. Ma in tutta onestà non ricordava completamente ciò che era successo, anche perché gli eventi avvenuti durante le rinascite erano sempre molto fumosi e confusi, al più, specie se così antichi. Nulla di strano, però, che nel clan Ho esistesse una sorta di Hai Urami che veniva tramandato di padre in figlio, suddiviso tra i discendenti, a volte più o meno manifesto, e che accentuasse le loro già notevoli capacità. Ma questo non spiegava nulla su catene, dominii o danze delle fenici, questo era certo.

    Intanto nel sentirsi intimare di levare le tende lo Yonga raccolse la donna e, mostrando una delicatezza ed agilità sorprendenti per uno della sua stazza, si dileguò rapidamente, lasciando piccole lingue di fuoco e cenere in quella che doveva essere una variante della tecnica del Teletrasporto. Non sarebbe stato difficile liberarsi dei curiosi...ma cosa avrebbe trovato Feng Gu al piano di sopra?

    [...]

    La mano avversaria si aprì scatenandomi contro un Fuuton a brevissima distanza contro cui aveva poche possibilità di difesa, non avendo mai visto una tecnica del genere! Grazie al Mokuton generai dei legno nell'addome, ammortizzando almeno in parte il colpo che tuttavia mi spinse indietro contro il muro, vicino alla finestra mentre stringevo i denti [Difesa 1]Statistiche: Resisitenza Rossa -2 tacche, Difesa 20, Ferita Leggera

    Mokuton 2 Unità, difesa 20
    . Non potevo far nulla contro il veleno che emise nuovamente dalla bocca salvo sopportare il terribile bruciore ai polmoni [Ferita]1/2 Leggera alla vitalità da DnT e cercare di restare concentrato per non cadere vittima della mia stessa strategia! Agitando la lama di vento quello cercò di colpirmi alle gambe per pareggiare le forze in campo, mentre la coda, a cui comunque dovevo prestare attenzione, discendeva spietata contro la mia spalla. Col muro alle spalle le mie possibilità di movimento erano oltremodo limitate...ma c'era una possibilità! Portando quanto più chakra possibile alle gambe mi gettai di lato, di fatto buttandomi sul letto, che avrebbe ammortizzato la caduta, evitando entrambi i colpi per un soffio [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Rossa +4 tacche. - 1/2 Leggera per sovraimpasto

    Base +1 Rif
    Impasto Basso +3 Rif
    , anche se la lama di vento veniva ancora una volta scatenata cercando di raggiungermi in quella posizione oltremodo scomoda, da cui sarebbe stato impossibile schivare...quindi non lo feci! Afferrando il materasso lo sollevai rapidamente per fornire una qualche forma di difesa, mentre del legno emergeva dalla pelle per difendermi...di fatto senza alcun danno [Difesa 3]Statistiche: Riflessi Rossa +2 tacche.

    Mokuton: 1 Unità, difesa 10
    Impasto Bassissimo +1 Rif
    Considero che il materasso offra comunque una qualche protezione contro l'attacco, quindi non considero alcun danno, unito allo strato di legno sull'addome
    .

    Non uccidi quando vuoi ottenere informazioni da rivendere, insetto. Avrei replicato, quasi canzonandolo, mentre partiva la mia controffensiva: il materasso venne perforato da uno spuntone di legno che, alla cieca, avrebbe cercato di trapassare il petto del nemico [Tecnica 1]Statistiche: Velocità Rossa, Potenza 10

    Mokuton:1 unità, Potenza 10
    . Attacco pericoloso per uno con una gamba fuori uso ma non certo terribile, ma utile per distrarlo mentre le mie dita si incrociavano per il vero attacco: l'illusione della porta che si apriva alle spalle del nemico, con il Sensei che faceva il suo ingresso, armato, il tutto corredato di rumori più che congrui, e di un grido inintellegibile anche se non avrebbe parlato [Tecnica 2]Statistiche: Cambia aspetto della porta in "porta che si apre e Feng Gu Appare", con effetti sonori

    Percezione Falsata - Kokohi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. Il consumo è pari a Basso ogni 10 d'efficacia.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Variabile)
    [Effiacia Massima: 20 per grado]
    [Da studente in su]
    Azione rapida
    Percezione Credibile
    Talento: L'utilizzatore può rendere più credibile la Percezione Falsata aggiungendo reazioni automatiche in base alle interazioni degli avversari, dove possibile, e anche minimi effetti sonori, ma non una voce. A discrezione del QM. Utilizzabile una volta ogni 2 round, non è possibile applicare altre abilità Talento in combinazione[Da genin in su]
    Percezione Fascinosa
    Maestria: L'utilizzatore, se sfruttata una Percezione Falsata per distrarre l'avversario e se entro 15 metri dalla stessa, ottiene un bonus di 3 alla furtività.[Da genin in su]
    ...in realtà avevo solo cambiato l'aspetto della porta, ma mi bastava quel singolo secondo di distrazione, appena un piccolo istante per caricare il nemico con tutta la forza e la furtività di cui ero capace, per cercare di conficcargli il Kunai alla base del collo, magari mentre era girato [Azione Gratuita e 1]Statistiche: Velocità spostamento Rossa +1 tacca e Furtività 6 (distanza di 2-3 metri massimo), poi attacco con Forza Rossa +1 tacca e Velocità Rossa +3 tacche - Kunai

    Base +1 Vel, +3 Furt
    Impasto Basso+3 Vel, +1 For
    Percezione Fascinosa +3 Furt
    . Con le ferite accumulate, la distrazione e la furtività come mia alleata, pensavo di riuscire a mettere a segno un colpo letale. Comunque andasse, specie se fosse sopravvissuto, il mio attacco successivo sarebbe stato uno spuntone ligneo che, emergendo direttamente dalla mia gamba avrebbe cercato di fracassare definitivamente il ginocchio già ferito mentre uno analogo avrebbe cercato di trapassare la base della coda, forse rendendola inefficace [Azione 2 e 3]Statistiche: 2 attacchi con Velocità Rossa, Potenza 20

    Mokuton:2 unità, Potenza 20
    .

    Se fosse sopravvissuto alla mia offensiva non avrei avuto altra scelta a parte cercare di disimpegnarmi avvicinandomi alla finestra, così da poter cercare una fuga rapida gettandomi di sotto contro la sua offensiva successiva, sempre che arrivasse.

    La sopravvivenza era diventata fondamentale: avevo ormai raggiunto il punto in cui raccogliere informazioni perdeva di significato...magari con Densen avremmo potuto interrogare il cadavere successivamente, ma ora contava uccidere quel nemico e, se avessi fallito, scappare da quella trappola piena di veleno!
  8. .
    Una Goccia nel Vuoto
    Kenjutsu 2


    Chinai il capo con rispetto alle spiegazioni del Sensei. Quell'uomo aveva una conoscenza e un potere che erano assai lontani dal mio stato attuale e ci sarebbero voluti anni per raggiungere simili capacità, anche se per quel che potevo vedere, il controllo delle sue emozioni era, almeno in quel preciso momento, inferiore al mio. Piccoli movimenti, alcune espressioni brusche: era impaziente. Vi ringrazio per la lezione e per l'opportunità, allora, Sensei. Sempre formale, anche se era passata molta acqua sotto i ponti: alla fin fine io lo stavo usando per migliorarmi, e gli permettevo di usarmi per le sue losche faccende nel mentre, ne eravamo entrambi pienamente consapevoli.

    Arrivarono due ninja. Uno era poco più che un ragazzo dalla pelle colorata dal sole di Suna, non molto più grande di me ma già capace di opporsi al clima rigido senza apparente bisogno di abiti pesanti. Difficile trattenere un moto di invidia davanti al talento: avessi avuto le capacità così avanzate la Missione sarebbe stata molto più vicina. L'altro era oltremodo strano, anche per i criteri dei conoscenti di Feng Gu (che, ricordiamo, includevano il Flagello e una specie di Ermellino Delinquente): non una traccia di umanità nei gesti e nei modi, così come l'aspetto interamente nascosto da tessuto e acciaio, quasi a lasciare il dubbio se quell'essere fosse realmente mai stato vivo, e non piuttosto un macchinario animato di cui si leggeva in certe leggende. Zong Wu è il nome con cui mi è noto. Risposi, senza particolari fronzoli. In una missione Accademica capitò le nostre strade si incrociarono, ci diede una mano e alla fine gli chiesi di istruirmi nell'arte Ninja, non trovando a Konoha degli elementi sufficientemente abili per quelli che sono i miei scopi. Mi chinai nuovamente. E ora nuovamente mi trovo davanti a un ostacolo nella mia formazione, per perfezionare l'arte della spada. Se il Sensei vi raccomanda, allora sarei più che onorato di apprendere da voi, se mi riteneste degno. Lo chiesi in maniera molto asettica, questo va detto, come se fosse una transazione d'affari, tutto stava a vedere cosa avrebbe risposto l'uomo mascherato.

    Le questioni sul Flagello, per quanto interessanti da tenere a mente visto quanta gente gli si opponeva, non mi riguardavano direttamente e mi limitai a mandare a memoria che sia Suna che Kiri, in quelle due persone, gli volevano dare la caccia. Non mi sentivo di dar loro torto, lo ammetto, ma era sempre utile considerare il Flagello una risorsa da scatenare sull'Hokage, una volta o l'altra. Non ne avrei comunque pianto la scomparsa se lo avessero eliminato. Quanto allo sterminare dei pipistrelli, francamente non mi interessava affatto. Se era per quello che il Sensei mi aveva portato dietro allora li avrei uccisi. Ero il più basso in grado, a giudicare dai toni, e non avrei fatto altro che seguire gli ordini.

    big_room01


    Per ninja di quel calibro procurarsi un grosso cervo non sarebbe stato affatto un problema nonostante l'ambiente più che ostile. Personalmente avrei avuto forse qualche difficoltà all'inizio, ma il legno mi era alleato e un cervo non si sarebbe mai aspettato di essere attaccato dai rami e tronchi dietro a cui normalmente si nascondeva. Certo a quanto a si diceva in giro l'altra grossa isola di Kiri, Genosha, aveva un clima addirittura più rigido, ma non volevo concentrarmici troppo. Secondo le indicazioni fornite dal pipistrello bianco esisteva una grotta che fungeva da tramite per le Grotte del Silenzio. Esse non si trovavano materialmente dietro quello squarcio nella roccia, ma con il giusto rituale attraversare quella soglia portava in quel luogo mistico dove normali animali avevano sviluppato chakra e coscienza. Il parallelo con i cambiamenti dimensionali della Colonna Evanescente bastavano a risvegliare dei brividi sopiti a cui non volevo pensare assolutamente, e se non altro il terreno era solido e reale, concreto, a differenza della foresta senza vita e delle stanze prive di senso di quel luogo che non era un luogo.

    Camminando sul terreno polveroso, a malapena illuminato da poche torce sulle pareti, sembrava che l'unica via percorribile portasse verso un anfratto buio dove ogni luce perdeva di significato. Sensei...sembra che la transizione sia stata meno disturbante di alcune nostre esperienze recenti...ma a parte questa sala iniziale non c'è luce più avanti. Le torce alle pareti erano di grandi dimensioni e trasportarle non sarebbe stato né comodo né utile, né si vedeva muschio fosforescente o altre fonti di illuminazione che potessero tornarci comode. Posso generare dei rami da usare come torce se necessario, anche se in mezzo a quel buio sarebbe come attaccarci un bersaglio addosso. Cosa sappiamo di questo luogo? Abbiamo un piano d'azione?

    Improvvisamente un suono assordante ci piovve letteralmente davanti, come una violenta onda d'urto che, se ci avesse colpito appieno, certamente avrebbe fatto sanguinare più di un timpano...ma sembrava solo un colpo di avvertimento o qualcosa del genere perché, anche se un po' scossi, ne uscimmo del tutto illesi. Sopra di noi un'ombra massiccia discese danzando in maniera irregolare al bagliore del fuoco, fino a fermarsi a poca distanza, battendo le ali ritmicamente. Era un gigantesco Pipistrello con tanto di armatura e qualche cicatrice, e questo lo identificava quasi sicuramente come un'abitante di quel luogo che eravamo venuti a razziare, più o meno. Ma agli occhi del risorto sarebbe certamente saltato agli occhi come una vecchia conoscenza di quando ancora era legato ai Megachirotteri: Druy, o qualcosa del genere, una delle creature più potenti del contratto...anche se restava da capire cosa ci facesse in quel luogo e non nelle terre in cui lo aveva incontrato per la prima volta.

    L'essere sembrava intento a fissarci, anche se probabilmente il suo spettro delle percezioni era decisamente più ampio del nostro, valutando ogni suono emesso dal nostro corpo come fosse una traccia rilevante almeno quanto il colore degli occhi o dei capelli. Il mio nome è Du-Rui, Emissario della notte. Quale desiderio vi porta alle Grotte del Silenzio? Quella voce era stranamente disturbante, come se parlasse su più frequenze, delle quali potevamo sentire solo una parte...forse altri esseri viventi avrebbero percepito un canto melodioso o profonde inflessioni mediate da un timbro sublime, ma per le semplici orecchie umane quel suono era solo una fastidiosa incompiuta. Questa non è terra per esseri umani, ma ultimamente sembra che stiate abbondando. I Mostri Ombra sono una nostra prerogativa, non un passatempo per shinobi annoiati. Proseguite per la grotta, mantenete la sinistra e raggiungerete la grotta da cui è possibile l'uscita.

    Qualcuno era entrato nelle grotte? E si poteva uscire solo da un punto diverso da quello in cui eravamo entrati? Guardai il Sensei e l'Inquisitore con aria dubbiosa: quanto di tutto questo era stato riferito dal loro informatore, il pipistrello bianco? In realtà la creatura era stata abbastanza reticente, riferendo che per rinsaldare il rapporto era bene che fosse la Baronessa a spiegare ciò che era accaduto nelle Grotte. Aveva solo accennato al fatto che esistevano diverse caste all'interno delle Grotte del Silenzio, e che la strada attraverso cui i non-pipistrelli potevano uscire era quella che dava il nome al luogo: qualunque rumore attivava trappole letali contro chi provava ad andarsene.

    Se interrogato rispetto all'altro uomo entrato nelle Grotte, Du-Rui avrebbe replicato quasi con tono seccato, per quanto fosse difficire cogliere sfumature nella sua strana parlata. Un guerriero annoiato. In cerca di brividi e di risposte. Non so cosa abbia trovato ma dopo aver parlato coi suoi antenati è disceso nell'abisso in cerca di un Mostro Ombra, affermando di voler combattere contro quelle creature per riempire il vuoto, qualunque cosa intendesse. Ha detto di chiamarsi Kazuhiro, ma non so se è vivo, morto, o se è già andato via dalle Grotte, parliamo di due settimane fa. Non sembri intenzionato a fermarci... Avrei detto. Non sei il guardiano di questo posto? Una serie di schiocchi rapidi, in quello che doveva essere il suo modo di ridere, fecero fischiare le orecchie per qualche secondo. Guardiano? Io sono solo di passaggio, mi piace riposare qui. Non servono guardiani nelle Grotte del Silenzio, non è a ciò che viene da fuori che prestiamo attenzione, ma a ciò che viene da sotto. Inoltre io e i miei pari non apparteniamo alla società degli altri pipistrelli. I Megachirotteri sono guerrieri, noi combattiamo i Mostri Ombra e seguiamo le nostre faccende, ma non ci immischiamo nella politica, e siamo al di sopra delle loro leggi. Semplicemente questo è il nostro luogo natale, e a turno veniamo a combattere.

    I Mostri Ombra erano creature deformi provenienti dall'abisso sotto la loro città. A quanto sembrava dalla grotta in cui ci trovavamo si raggiungeva un'ambiente molto più largo e senza un pavimento, con la Colonia dei Pipistrelli che era stata costruita a testa in già sul soffitto, con alcuni passaggi per gli umani, creati molti secoli prima, che tuttavia non consentivano un pieno accesso. Sotto la città il buio avanzava senza fine, ma dal fondo emerevano ogni tanto i Mostri Ombra...e i Pipistrelli da generazioni, sin dalla loro origine, esistevano col preciso scopo di impedirne la fuga...o almeno questo ci disse la creatura, quando chiedemmo spiegazioni. Essendo una casta a parte, o comunque un completo estraneo alle faccende dei Pipistrelli Vampiri e della società locale, non avrebbe avuto molto altro da dire, ci aveva fermato solo per pura curiosità e per consigliarci di andarcene. Ma non sarebbero servite grandi indicazioni, perchè in qualche modo, intrapresa la strada più buia, la Yakusoku avrebbe avuto come una lieve vibrazione, agendo come una bussola che ci avrebbe guidato verso la Baronessa, in un dedalo di ponti sospesi in legno marcescente (li avrei rafforzati con le mie capacità dove possibile) tra grotte e stalattiti cave che facevano da nido a pipistrelli di ogni forma e dimensione. La Colonia non era per nulla paragonabile a una città in senso "umano", e a volte sarebbe stato necessario saltare e compiere gesti acrobatici per andare avanti, anche considerando che le uniche luci sarebbero state quelle che ci portavamo dietro...e la mia mancanza di conoscenze sul chakra adesivo per camminare al contrario pesavano come un macigno di inadeguatezza nella mia mente, rendendomi terribilmente frustrato.

    Per qualche motivo nessuno ci avrebbe fermato o importunato, sembrava che i Pipistrelli ci stessero ignorando appositamente...fino a quando la Yakusoku non smise di condurci. Nessuno intorno, o almeno nessuno che si facesse avanti, mentre stavamo su un ponte sospeso sopra l'abisso più nero che avessi mai contemplato...abbastanza da rendermi inquieto. Senza una guida e nessuno in vista...cosa potevamo fare per attirare l'attenzione? In che modo presentarci?
  9. .
    Chi Spezza il Silenzio?
    Kenjutsu 1


    Azumaido. Terra inospitale a sud-est di Kiri, non temibile quanto Genosha ma, a modo suo, altrettanto letale per un viaggiatore impreparato. Animali selvatici, pochissimi esseri umani se si escludeva la citt portuale (che comunque era discretamente sviluppata) e tanta storia antica sepolta da infiniti strati di neve. Avevamo viaggiato a lungo, con il Sensei, e ora stavamo sulla cima di una collina, quasi nel centro dell'isola, in mezzo al niente. Forse un piccolo accampamento stava a qualche ora di viaggio, ma eravamo comunque terribilmente lontani da ogni forma di civiltà. Sensei, comprendo che il freddo sia utile per temprare lo spirito, e fortunatamente abbiamo l'equipaggiamento adatto per proteggere il corpo quel che basta, ma esattamente per quale motivo siamo venuti qui? Mi aveva accennato della spedizione per un'isola Kiriana, ma pensavo fosse non prima di tre settimane. Feng Gu mi aveva reclutato durante una delle visite ad Ame per le cure a Juana. Mentre parlavamo di strategie, come parte della mia formazione, gli avevo rammentato di come cercassi qualcuno che potesse inziarmi con maggiore rigore alle vie del Kenjutsu, dato che, per sua stessa ammissione, lui era abile con tutte le armi ma quella d'elezione era una falce, ben lontana dalla Wakizashi e dalla Katana come utilizzo. L'ultima volta che ne parlammo ero appena stato nominato Genin e mi avevate detto di cercare a Kiri. Come vi ho raccontato quella faccenda finì in un buco nell'acqua per via dell'attacco pirata e dovetti tornare a casa. Arricchito come esperienze, certo, ma non nel ramo che intendevo approfondire. L'altro giorno, chiedendovi se conoscevate qualche spadaccino degno di fiducia, invece che reindirizzarmi a Kiri mi avete chiesto di seguirvi qui...la domanda è: perchè? Qualche indigeno del posto? O un antico campo di addestramento?

    La verità era che, con l'avvicinarsi della missione all'Abete, allo Shogenin era giunta una nota da parte di un ninja di Kiri, l'Inquisitore, per il quale era giunto il momento di concludere un recente accordo. Non sapevo se il Sensei avesse invitato qualche altro shinobi alla festa, ma ero là per crescere, e sapevo che Feng Gu era la via più semplice per raggiungere l'Hokage, in un modo o nell'altro. Il Bersaglio e la mia Missione erano tutto ciò che serviva per contrastare il rigore del gelo di Azumaido...per quanto l'abito con imbottitura fosse gradito.

    Non ci sarebbe voluto molto tempo perchè una figura si avvicinasse, infine, alla nostra posizione. Non mi sarei presentato fino a quando il Sensei, dopo i primi discorsi, non me ne avesse dato licenza. Yato Senju, ninja di Konoha. Non pensavo servisse di più. Avevamo un solo obiettivo: una grotta che, secondo quanto riferito dal grande pipistrello bianco alleato di Kensei, portava alle Grotte del Silenzio, anche se in realtà le Grotte non si trovavano affatto a Kiri o nel Paese dell'Acqua. Non del tutto, almeno. Dopo il recente disastro su più dimensioni della Torre Evanescente avevo capito quanto bastava per sapere che era meglio non fare domande e accettare quello che accadeva quando i limiti del mondo si facevano fragili, pena il rischiare la salute mentale.

    Concluse le chiacchiere, e magari attesi altri partecipanti, avremmo dovuto muoverci. Le grotte erano a sud-ovest, a forse tre quarti d'ora di marcia, ma serviva un sacrificio di sangue per entrare, come aveva detto in passato anche il Sanga stesso ad Akira Hozuki (non che io o Feng Gu potessimo saperlo), e quindi, prima di cominciare, avremmo dovuto catturare una qualche preda di grosse dimensioni, come un grosso cervo, un orso polare o magari un lupo, se sufficientemente massiccio.
  10. .
    Curse 1
    Fuori dal Tempo


    Avevo pensato a lungo a come presentarmi per quella missione. Il Mizukage era coinvolto, quindi anche l'Hokage sarebbe stato sicuramente informato, in un modo o nell'altro, e questo significava rivelare il rapporto che legava me e Feng Gu come allievo e maestro. E l'Hokage conosceva Feng Gu. Nascondere la mia identità come aveva intenzione di fare Densen era inutile: sarei stato scoperto al primo utilizzo del Mokuton, e se davvero avessimo avuto a che fare con un nemico della portata di un'Arma non potevo certo permettermi di limitare le mie capacità. Per questo motivo, prima di partire alla volta del Paese dell'Acqua avevo inoltrato una comunicazione ufficiale all'amministrazione di Konoha, indicando che avrei partecipato a una missione nel Paese dell'Acqua, senza specificare l'esatto obiettivo ma indicando che il Mizukage sarebbe stato presente. Con un pò di fortuna riuscii a partire prima che qualcuno, nello specifico Raizen, leggesse la comunicazione e mi convocasse per chissà quali domande facendomi perdere tempo.

    Giorni dopo, sedevo accanto al Sensei nella sua stanza, con Densen, o meglio Ryuden, poco lontano, in attesa dei ninja di Kiri che ci avrebbero dovuto raggiungere in quel preciso punto di incontro: avremmo poi preso una barca o qualche altro mezzo di trasporto per giungere al Villaggio dell'Abete, di cui ci aveva accennato Feng Gu, o meglio Zong Wu. Faceva strano essere l'unico là dentro a usare il mio vero nome e il mio vero titolo, ma non era più che un pensiero passeggero e fugace: dovevo rimanere concentrato. Fino a quel momento non c'erano stati grossi ostacoli al viaggio: il Paese dell'Acqua era umido come lo ricordavo, e freddo nonostante la stagione ancora calda, ma nella locanda la temperatura era più che accettabile, e anche il pasto era di qualità accettabile, per quanto molto inclinato verso i prodotti ittici, per ovvie ragioni. Avevo raccontato a Densen qualcosa delle Armi di Iwa mentre attendevamo e mentre il Sensei sembrava distaccato, preso dai suoi pensieri. Circa tremila anni fa ci fu una guerra nei territori che conosciamo come Iwa, e crearono delle specie di enormi creature, delle vere e proprie fortezze semoventi con poteri sovrannaturali. Chi le manovrava venne sconfitto, ma le Armi, così si chiamavano, erano troppo potenti per essere distrutte quindi i vincitori si limitarono a sigillarle, qua e là per il mondo. Per qualche motivo, negli ultimi anni, si stanno riattivando, una a una. Una di quelle Armi, il Kappa, ha una minima intelligenza e riesce a trasformare i cadaveri in mostri, creando soldati a oltranza.

    Non ero in vena di continuare con le chiacchiere nè dare la spalla alle battute del medico corrotto, quindi salvo necessità sarei rimasto in silenzio, almeno fino all'arrivo dei ninja della Nebbia. Quello che si identificò come Mizukage aveva un'aria completamente diversa da Raizen, segno che, come sospettavo, il suo problema fosse fondamentalmente il suo carattere orrendo e che Konoha meritasse davvero un Hokage differente, magari più simile a quell'Itai Nara. Certo, lo avrei dovuto uccidere comunque, e senza particolari remore morali, ma se non altro non ci sarebbe stato quel pungolo costante legato all'antipatia che il colosso generava con ogni suo respiro. Non conoscevo la ragazza, certo stranamente a suo agio anche se svestita con quel clima, ma non stava a me giudicare, mentre degli altri due il giovane dai capelli di un colore decisamente innaturale mi era sconosciuto, anche se a pelle pareva fin troppo esuberante, mentre con Kensei avevo avuto a che fare non troppo tempo prima. Giunto il momento delle presentazioni, con il coprifronte di Konoha in vista mi inchinai con molta formalità. Yato, del clan Senju di Konoha. Sono un ninja medico, mi unirò alla spedizione dietro invito di Zong Wu, che è stato mio Sensei e alleato in diverse difficili missioni. Tra cui quella nel Paese dei Fiumi, di cui certamente il Mizukage-sama avrà letto, riguardante la Colonna Evanescente e il Flagello. In quel modo la mia esperienza in fatto di Armi avrebbe quietato eventuali domande troppo puntigliose.

    [...]

    Dopo l'introduzione dell'Alleanza tra Kiri e la Zanna, le vie di accesso alla piccola isola dove si trovava il Villaggio dell'Abete erano decisamente limitate. Via mare diversi scogli affioranti e persino alcuni iceberg creati appositamente da Kisugy creavano dei sentieri obbligati e di facile individuazione, mentre un ninja della Zanna dotato di grandi percezioni aveva eretto una serie di trappoleSimili ad aquiloni o lanterne cinesi, sparse un pò ovunque, con un raggio di attivazione variabile ed effetti tra i più disparati, ma in ogni caso abbastanza appariscenti da attirare l'attenzione. e jutsu-sentinella a mezz'aria che avrebbero reso cauto qualunque volatile. Solo approciandosi seguendo un "corridoio" aereo e navale molto preciso si poteva giungere senza far scattare allarmi, anche se questo avrebbe inevitabilmente causato l'avvistamento da parte di chi era di guardia. Shiltar Kaguya era a conoscenza del percorso in quanto i suoi fidati sottoposti glielo avevano comunicato, confermando poi tramite Maya Orihara le inevitabili variazioni nel tempo, durante quegli anni, anche se da quando era giunto ad Ame non c'erano più stati contatti nemmeno per interposta persona.

    Un approccio come quello del Mizukage di anni prima, giunto in incognito e accolto dai coniugi Yukimune (che gli erano stati letteralmente gettati addosso) non era più possibile. Al tempo i cittadini e la guardia residente della Zanna, i Custodi, ritenevano che la nebbia e la blanda illusione che essa gettava fossero sufficienti per far credere a tutti che il villaggio fosse abbandonato e in rovina, ma le cose erano cambiate. Come Gruppo avremmo dovuto scegliere che tipo di approccio seguire per arrivare sull'isola, ma già a poche centinaia di metri dalla riva avremmo iniziato tutti a percepire un'umidità nettamente superiore alla media, con una foschia che pareva perenne e che saturava il naso e la gola, ostacolando anche in parte la visuale. Dai ricordi di Zong Wu, quello era lo stato naturale del villaggio, ed era proprio quell'umidità profonda a garantire l'immortalità a chiunque si trovasse sull'isola.

    Manjidani



    Nel caso di un approccio diretto, sarebbero stati fermati al porticciolo, il cui aspetto trasandato e abbandonato non era molto diverso rispetto a quando Shiltar Kaguya aveva abbandonato l'isola. Unica differenza una torretta di guardia in legno, sopra la quale due guardie coperte da una tuta integrale li avrebbero accolti intimando di fermarsi e dichiarare chi fossero e cosa facevano in quel posto, per poi concludere: In ogni caso non siete persone gradite, questo luogo è interdetto a chiunque non abbia l'autorizzazione di chi ha firmato la Tregua.
  11. .
    2
    Private PrAMEctice


    Lo Yonga avrebbe ascoltato con attenzione la lunga ammissione del suo interlocutore, continuando a fumare lentamente, senza dare particolari segni di impazienza. Unito al suo aspetto severo e massiccio, certamente sarebbe stato un buon giocatore con le carte. Soffiò ancora una volta ciò che aveva inalato, stavolta in tanti piccoli cerchi verso l'alto, mentre piegava appena le labbra in un sorriso sornione. Ah, prepararsi un erede qualora le cose andassero male. Sensato, è la stessa cosa che abbiamo fatto noi, come hai appunto detto. E ovviamente scegliere come erede qualcuno che vivrà meno di trent'anni, e lo stesso vale per tutti i suoi futuri discendenti è una strategia vincente per i tuoi propositi. Specie contro un sedicente immortale. Non commentò oltre, ma era chiaro che fosse stato lo Yonga a segnare quel punto, smantellando la tesi del Mercenario, nei confronti del quale la sua fiducia non era certo aumentata, ma nemmeno era indispettito: semplicemente manteneva la sua posizione di cauto distacco. Non commentò le risposte alle sue precedenti considerazioni, soprattutto quella su come Hayate fosse vivo, anche se ancora un bambino, ai tempi del massacro, né su Michi, dato che comunque non aveva alcun motivo di controbattere. Non disse nulla, in effetti, per diverso tempo, limitandosi, sempre con quel sorriso enigmatico, a indicare la porta. Aveva chiesto di vedere Juana. Non un comizio.

    [...]

    Juana era nella sua stanza, seduta a terra, vicino al tavolino centrale, che contemplava i pochi oggetti in suo possesso: una spazzola, un foulard, alcuni fermagli, un piccolo specchio tascabile, di quelli richiudibili, che non aveva ancora avuto il coraggio di aprire per osservarsi o provare a truccarsi (la locandiera le aveva fornito tutto il necessario, ovviamente. E anche Ananta, che sembrava ferrato in materia). Quando la porta si aprì si voltò a osservare il Risorto. Avevo sentito dei rumori nella stanza accanto, ma penso che il medico si stia allenando. E' stato bravo, non potevo chiedere di più in quella situazione, ma ho percepito che come shinobi è meno esperto di quanto non voglia far credere. Poi un breve istante di silenzio, prima della domanda, un pò frenata dall'emozione e dall'aspettativa. Come è andata? Non sapeva come Feng Gu avrebbe contattato la Zanna, ma era evidente che quel giorno era uscito con quello scopo, e lei lo sapeva. Alla risposta spalancò gli occhi, portando una mano alle labbra. Yamato... Gli occhi che avevano visto fin troppo si inumidirono nel sentire quel nome. Gli avevo predetto che sarebbe diventato la quarta zanna senza versare una sola goccia di sangue del suo avversario. Non...non pensavo avrei più sentito quel nome. Chiuse gli occhi, mentre una lacrima scivolava lungo il volto, un volto che era diventato inevitabilmente diverso, alieno per lei. Non era lo stesso volto con cui era cresciuta, ma quantomeno ci si avvicinava un poco. Un secondo per ricomporsi, poi si sarebbe alzata, chinandosi verso il Mercenario. Perdonami se non ho controllato le mie emozioni. Andiamo. Sono pronta.

    [...]

    Setting-for-a-Japanese-tea-ceremony



    Lo Yonga sedeva là, dove era stato lasciato, con una tazza fumante contenente una bevanda dal forte aroma di erbe, anche se una nota pungente indicava che quasi certamente era stata corretta con una qualche forma di alcoolico. Quando i due entrarono nella stanza non fece una piega, continuando a bere. Juana si avvicinò, sedendo sulle ginocchia, con le mani congiunte in grembo che ogni tanto tremavano appena come unico segnale che tradiva la sua inquietudine. L'uomo le dedicò un'occhiata appena svogliata, continuando a bere. Rimasero due minuti buoni in quella posizione, senza che nella sala si udisse un singolo suono che non fosse il sorseggiare del massiccio ninja dai capelli rossi e con la pelle scura. Fu lui a spezzare il silenzio, dopo poco, poggiando la tazza. La faccia è diversa. Francamente ho visto truffatori impegnarsi molto di più, Kaguya in cerca di Vendetta. Ora...come pensi di ripagarmi per il tempo che mi hai fatto perdere? Terrai la vita se saprai farmi divertire, ma uno o due arti me li porto dietro di certo. La schiettezza con cui stava liquidando la faccenda era venata da un certo senso di delusione, ma quella più colpita sarebbe stata Juana, le cui mani avrebbero stretto con forza l'orlo dell'abito che indossava. Prima ancora che Feng Gu potesse giustificarsi, sarebbe stata lei a prendere la parola. Il mio vero volto è perduto. Avrebbe detto a labbra strette, tese dall'ira e, in una certa misura, da una profonda tristezza. Non tornerà più. Ciò che ho vissuto mi ha segnata profondamente, Yonga della Zanna. Solo grazie a quest'uomo ora se non altro ho una faccia, anche se non è la stessa che tu conoscevi. Ma non osare nemmeno per un secondo pensare di liquidarmi così senza nemmeno avermi parlato, Yamato! Lui la guardò annoiato, e dedicò lo stesso sguardo al Risorto. Ora immagino dirà quello che ha imparato sulla Zanna, su chi siamo, con qualche informazione qua e là per sembrare realistica...e poi farà qualcosa con i pendoli imitando i Tessitori del Fato, giusto? Come ho detto, ci sono truffatori che si sono impegnati di più... Figlio della Fenice. Replicò Juana, e lui tacque per qualche secondo. Potresti aver sentito il mio titolo, qualche volta potrei averlo detto e magari qualcuno è sopravvissuto, o dei prigionieri della Zanna magari hanno parlato troppo o... Smettila di trattarmi così, Yamato! Non parlo dello stupido titolo che hai nel tuo Clan. Nato in fiamme ma incolume, lasciando anche la madre indenne. Il più grande tra i talenti del clan Ho. La reincarnazione della Fenice. Tutte voci che potrebbero essere trafelate. Ma no. Io parlo di un ragazzino che si lanciò dal terzo livello del villaggio e atterrò nel quinto indossando solo un paio di mutande e un ridicolo mantello fatto di piume di gallina, con una specie di cappuccio sulla testa e un becco di cartone attaccato sopra. E che continuava a farlo urlando "Sono il Figlio della Fenice" nonostante tutti lo riprendessero. Era subito dopo la morte di mia madre. E ti vestisti così per cercare di distrarre me e Jaime. Con lui non ci sei riuscito, ma io ho riso per un pomeriggio intero, anche se poi sei finito in punizione. Lei piangeva, mentre alzava lo sguardo su di lui che era ammutolito. Sono io...Yamato. Sono...io.

    Una frazione di secondo dopo lui le si era letteralmente gettato contro, abbracciandola con gli occhi chiusi, tremante per l'emozione, mentre lei ancora piangeva, restituendo l'abbraccio. Una scena toccante, se non fosse che per il Risorto era tutto funzionale alla sua Vendetta...o forse qualcosa avrebbe smosso le sue molte anime? Dopo qualche tempo i due si sarebbero sciolti, mentre lui la guardava del tutto scevro dalla severità e dall'aura di minaccia che aveva fino a pochi minuti prima. Sei tu. Sei davvero tu. Lei annuiva, e lo Yonga si sarebbe infine voltato verso Feng Gu. Devo rimangiarmi quanto ho detto...hai fatto realmente ciò che hai promesso. Scostandosi da Juana avrebbe poggiato i pugni a terra, esibendosi in un perfetto inchino formale, fino a poggiare la fronte al suolo. Ti devo le mie scuse per come ti ho trattato, ma spero tu comprenda la situazione, dopo tanti anni di aspettative tradite. Avrebbe alzato lo sguardo, sincero ma pur sempre screziato da una scintilla di allerta nelle profondità di quegli occhi rossi: non aveva dimenticato che le motivazioni del Risorto non erano del tutto pure. Porterò Juana con me oggi stesso. Nei prossimi giorni manderò Jaime da te. Qui o dovunque tu preferisca, e stai pur certo che avrai il tuo pagamento. E forse anche una mano in ciò di cui mi parlavi prima.

    Avrebbero forse discusso per qualcosa, o forse il Risorto aveva delle domande, ma dopo qualche tempo l'attenzione di entrambi sarebbe stata catalizzata dalla donna che, all'improvviso, avrebbe gettato un grido e poi inspirato profondamente, come se in preda a una qualche crisi. Che succede? Lei avrebbe alzato le braccia mentre dalle maniche emergevano i filamenti, intessuti dai suoi stessi capelli, con cui poteva veicolare il suo chakra nella tecnica speciale del suo clan. La differenza stavolta erano gli occhi: cambiati radicalmente fino a diventare simili a quelli della leggenda

    mentre i fili si muovevano troppo rapidi per essere intercettati, ferendo tanto lo Yonga quanto il Risorto, non profondamente, ma quel che serviva per prendere una singola goccia di sangue di entrambi. Udite. Avrebbe pronunciato con voce disincarnata, aliena. Udite le parole della mia Verità.

    I filamenti composero la Trama del Fato come quando la donna aveva predetto il futuro basandosi sulla Falce Nera del Paradiso, ma stavolta l'immagine che descrivevano nel loro delicato intreccio tridimensionale, quell'illusione ottica che nasceva dal reticolato in movimento erano due volatili che si inseguivano in un circolo continuo. Volatili avvolti dalle fiamme, uno dei quali legato con una catena a qualcosa di indistinto.

    La Catena impedirà la Danza delle Fenici.
    Il Fuoco e la Cenere in Entrambi. All'origine della loro Forza
    Il Fuoco e la Cenere dell'uno si scontreranno con il Fuoco e la Cenere dell'altro.
    La Catena li farà scontrare. Il peso che uno di loro trasporta.
    Non vi sarà la Danza. Vi sarà Battaglia.
    Battaglia e Distruzione.
    Fuoco e Cenere si uniranno. Divorati? Alleati?
    La Catena sarà spezzata, ma a che prezzo?

    Temete colui che ha il Dominio.


    Intanto le due fenici nell'immagine si erano raggiunte, non era chiaro se si fossero scontrate, attaccate, o semplicemente fuse assieme, ma nessuna delle due fu più distinguibile mentre la scena diventava come un grande incendio con una catena al centro, che dopo poco venne spezzata, e con essa l'intera immagine e la Profezia. Gli occhi di Juana tornarono normali mentre lei cadeva a terra, priva di sensi. Anche se fatta rinvenire, non avrebbe saputo riferire nulla di quel che era accaduto, ma a un primo controllo stava bene, era solo svenuta. Non ho mai visto una cosa del genere... Lo Yonga sembrava seriamente turbato. E' come se invece di usare la sua tecnica per avere una visione, sia stata la visione a usare la sua tecnica per manifestarsi attraverso Juana. Non so cosa pensare...dovrei chiedere a Jaime. Ma intanto guardava il Risorto con rinnovato sospetto. Non sapeva che le sue capacità avessero a che fare con le fenici, ma certamente la visione era nata dal sangue di entrambi, quindi in qualche modo li riguardava. E lo Yonga, a quanto ne sapeva, non portava alcun peso che lo incatenasse.

    Avrebbero continuato la loro discussione, o i movimenti al piano di sopra si sarebbero fatti troppo rumorosi per essere ignorati? Intanto qualcuno stava accorrendo dopo il grido di Juana, sicuramente i locandieri: dovevano inventarsi qualcosa.

    [...]

    Tutto accadde in pochissimi istanti, mentre interrogavo quel nemico appena catturato dal Mokuton. E nel raccontarlo riconosco ancora una volta i miei limiti: non era il "mio" Mokuton, perché quel legno era parte integrante e vivente del mio essere, ero IO quel legno, così come ero il seme interiore da cui si era generato, ma non avevo piena consapevolezza di cosa significasse essere una foresta vivente. In quel preciso momento, ricordo solo che quel nemico rispose alle mie domande, ma il suo era un palese tentativo di prendere tempo. Non ci sono padroni o maestri. Ad Ame conta solo il potere. E il potere è il denaro. Vengo pagato per i miei servizi come medico. Tutto qui. Avevo raggiunto le mie armi nel frattempo, imbracciando un Kunai, pronto a reagire contro attacchi improvvisi...e fu esattamente ciò che feci, scagliando la mia arma sul nemico nell'istante in cui quello aprì la bocca per soffiare non so bene quale sostanza [Difesa Omessa]Avevo indicato come "azione preparata" che avrei attaccato se quello avesse provato a liberarsi...sfortunatamente nell'immediatezza dell'evento non ebbi la prontezza per trapassargli la gola, confuso dal gas, ma se non altro lo raggiunsi alla spalla, causando sicuramente qualche danno [Ferita Nemico]Medioleggera alla spalla sinistra. Si era liberato e io avevo finito per inalare quella sostanza che subito mi affaticò i polmoni, ma almeno lo avevo ferito almeno in parte [Ferita]Subisco 1/2 Leggera

    Fortunatamente quella sostanza venefica non era d'impaccio alla vista, e quando l'altro si sporse sputandomi qualcosa fui rapido a reagire intercettando il dardo con del legno che uscì direttamente dal mio volto, abbastanza largo da bloccare l'assalto in modo che solo alcuni schizzi, urticanti, potessero raggiungermi. [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Rossa, 2 Unità di Legno Il legno colpito iniziava a sfrigolare e fui rapido a farlo marcire, staccandolo dal corpo, ma non ci fu molto tempo per soffermarsi ad analizzare ciò che stava succedendo perché quel "qualcosa" che mi aveva bersagliato in precedenza era in arrivo dal lato e non avevo molto tempo per reagire. Coi polmoni in fiamme, anche i miei riflessi superiori alla media avevano difficoltà a star dietro a un attacco così serrato, subito dopo quel getto di materiale acido, finendo per rendermi una preda più facile per il mio nemico. Generai appena in tempo un Bokken dalla mia mano, intercettando così il colpo, anche se solo parzialmente, ma fu in quel frangente che mi resi conto di cosa si trattava: una coda che terminava in una sorta di pungiglione...e come tale, nel venir bloccata, si era piegata permettendo alla punta di trafiggermi il fianco...certo ammortizzata rispetto alle intenzioni del nemico, ma comunque avvertii chiaramente il morso del dolore e un forte malessere che sembrava emergere dalla regione colpita! GGgh...non mi aspettavo...una coda... la mia scarsa propensione ad incassare i colpi non aiutava di certo in quel frangente: dovevo riprendere rapidamente il controllo e focalizzarmi sulla rapidità di movimenti per combattere, anche se quello spazio ridotto non era l'ideale. [Difesa 2 - Tecnica 1]Statistiche: Riflessi Rossa +3 tacche, Resistenza Rossa -2 Tacche - Ferita Leggera+1/2 Leggera (parte dell'impatto è ridotto dall'aver incassato) +1 dose di Veleno

    Creazione Mokuton: 1 Bokken
    Impasto ½ Basso +2 Rif


    Una cosa era certa: non potevo permettermi il lusso di catturarlo. Dovevo uccidere o essere ucciso.

    Coda da insetto, delle specie di chele intraviste mentre spezzava il vincolo delle mie liane: quello era uno scorpione o qualcosa del genere. Ed ero assolutamente in trappola, perdipiù con solo una parte del mio equipaggiamento. Il legno non era all'altezza delle sue armi naturali (chissà se si trattava di innesti meccanici, innesti biologici o qualcosa di legato ai suoi geni?) ma il resto del suo corpo probabilmente era fragile come quello di chiunque...e questo significava che i suoi punti vitali sarebbero crollati come quelli di chiunque altro...dovevo solo decidere se chiamare aiuto, o magari se tentare la fuga dalla finestra, non troppo lontana. Certo restare in quell'ambiente chiuso con i vapori mefitici del mio avversario era fuori questione. Un solo attacco, decisi, e poi sarei scappato se non fosse bastato a metterlo fuori gioco. Strinsi i denti cercando di placare il dolore al fianco, e afferrai un Kunai dal letto vicino a me, con tanta rapidità da non lasciare margini per un contrattacco [Tecnica 2]Statistiche: Forza Rossa +3 tacche

    Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    . Il colpo mirava alla fronte del mio avversario, un bersaglio insolito ma che poteva essere letale a quella distanza, anche se la mia intenzione era principalmente focalizzare la sua attenzione su ciò che avveniva in alto, così che non vedesse (complice appunto la breve distanza e gli spazi esigui) lo spuntone di legno che, emerso dalla punta del mio piede sinistro sarebbe avanzata rasoterra per poi curvare all'improvviso non appena superato il nemico, speravo non visto, cercando di conficcarsi nella sua nuca durante la sua difesa dal mio lancio [Azione 1]">Statistiche: potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca, rasoterra, 3 Unità di Legno

    Mokuton base: +1 Vel
    . Comunque andasse, anche se avesse reagito a quell'assalto, non gli avrei lasciato il tempo di reagire mentre da quello stesso ramo, ma nella parte che stava rasente il terreno, sarebbe spuntato un secondo spuntone che, salvo imprevisti, avrebbe fatto scempio del ginocchio sinistro dell'avversario, proseguendo magari la sua corsa per conficcarsi anche nell'altra gamba, se l'angolazione fosse stata favorevole [Azione 2]Statistiche: potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca, 3 Unità di Legno

    Mokuton base: +1 Vel
    . In quel breve spazio le sue possibilità di schivare erano ridotte quanto le mie, e pur essendo rapida, la sua coda poteva parare un solo attacco alla volta: anche accorgendosi del colpo alla testa, che comunque arrivava alle spalle dopo un attacco potenzialmente letale, questo gli sarebbe forse costato la sua mobilità, o almeno così speravo.

    Se fossi riuscito a incapacitarlo con quegli attacchi sarebbe stato il momento di rompere la finestra gettandoci contro uno dei Kunai (così da facilitare anche l'uscita del gas tossico e magari attirare l'attenzione) e intimandogli la resa, se voleva salva la vita. In caso contrario mi ci sarei buttato contro, cercando la fuga correndo lungo la parete con il chakra adesivo, per guadagnare l'esterno. [Azione 3]Lancio di Kunai (Forza Rossa) oppure fuga (Velocità Rossa +1 tacca e Azione Rapida)
  12. .
    1
    Nip/Tuck alle Sorgenti Calde


    Registrato il discorso sui draghi del Kage e sui loro problemi, pur senza particolari dettagli, lasciai che la conversazione andasse avanti, mentre condividevamo i preparativi per il nostro piccolo viaggio.

    [...]

    L'atteggiamento strafottente dello Yonga non mutò mentre il Risorto parlava, intessendo abilmente le sue parole per ottenere un racconto che fosse credibile, vero e al contempo mistificatore. Sbuffò ancora del fumo ogni tanto, ma più lo faceva e più sembrava che ogni suo movimento fosse una mossa calcolata in una qualche forma di astratta partita a scacchi, dato che dietro allo sguardo severo e agli occhi incavati brillava una scintilla di intelligenza assai più pericolosa e minacciosa della sua corporatura massiccia. E dunque cerchi Vendetta e hai un tempo limitato. Ho avuto alcuni incontri con questi Hayate. Non tutti piacevoli. E quelli spiacevoli lo sono stati soprattutto per loro... Sbuffò, stavolta verso il soffitto invece che verso il Mercenario.

    Non mi convinci del tutto. La vita dei Kujo è tragica. E' facile appellarsi al loro dramma per cercare di distrarre dal resto del discorso. Si sarebbe sporto in avanti. Se la Vendetta è tutto...perchè mai pensare al dopo? O forse la tua Vendetta non è poi così importante? Se valuti l'alternativa, forse la tua ragione di vita non è salda quanto pensi. Cosa potrà mai essere l'esistenza di un Tamasizu che nemmeno era vivo al tempo del massacro, rispetto al crearsi una famiglia? Lo Yonga sapeva di quegli eventi? Chi poteva averlo informato? Qualcosa mi sfugge...non è per i Kaguya che vuoi uccidere Hayate. Sogghignò. Aveva capito parte del trucco, ma per sua sfortuna era caduto vittima dell'altra parte dell'inganno, finendo per prendere, anche se non del tutto, il binario tracciato dal Risorto. E a questo punto non penso nemmeno che tu voglia Michi per il motivo che dichiari...forse vuoi strappar loro la Maledizione della Pelle Dorata per colpire Hayate. Forse lei è solo un'arma per te.

    O forse il patto con l'Hokage non riguarda solo i Draghi, ma è interessante che sia stata la Foglia a permetterti di averla e non Oto. Questo vuol dire che forse Oto sarebbe interessata a scoprire come mai sia sparita. Sei stato cauto finora, ma questa ammissione ha esposto un tuo punto debole, Kaguya.
    E se lo Yonga aveva messo in evidenza la cosa, questo significava che forse ne aveva individuato altri...come fidarsi? Indicò la porta. Vai a prendere Juana e portala qui. Il gioco è divertente, ma voglio capire se vale la pena alzare la posta. Kaguya. In che modo il Risorto avrebbe scelto di presentarla? In fondo il suo viso era cambiato leggermente per via della prigionia e della chirurgia...doveva giustificare la cosa o almeno provarci, ma sembrava che il ninja della Zanna non fosse interessato a chiacchierare ancora finchè non avesse visto la "merce".

    [...]

    Un guizzo e avevo già un Kunai in mano, mentre la finestra si apriva, ma non mi voltai se non all'ultimo, quando il misterioso trasgressore comprese che era stato scoperto! Nemmeno il tempo di scambiare una o due parole, o intimargli di identificarsi e già quello partì alla carica, mentre dal suo ampio abito partiva "qualcosa" che cercò di trapassarmi! Le mie capacità difensive erano sicuramente superiori alla velocità avversaria, ma mi aveva colto di sorpresa e la sua posizione era sicuramente più favorevole della mia, quindi dovetti ricorrere a una grande quantità di chakra per star dietro all'attacco e schivare lateralmente, finendo per ricevere comunque una ferita alla spalla, senza contare che non ero ancora riuscito a rialzarmi in piedi! [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Rossa +4 tacche

    Base+1 Rif
    Impasto Basso+3 Rif


    Fortunatamente il mio avversario era un povero idiota che, forse convinto che io fossi inoffensivo, si avvicinò senza curarsi troppo dei suoi movimenti, arrivando persino a comporre una manciata di sigilli senza curarsi dell'ambiente circostante! Un'altro shinobi, da terra e senza armi immediatamente a portata di mano non avrebbe potuto reagire efficacemente, ma io ero un Senju: dalla mia spalla emerse uno spuntone di legno che cercò di conficcarsi nell'addome del mio avversario proprio mentre muoveva le mani: era stato sciocco! [Tecnica 1 - AdO]Statistiche: Forza Rossa e Velocità Rossa +1 tacca. Potenza 20 (2 unità totali)

    Mokuton Base +1 Vel


    Che lo colpissi o meno, comunque sarei riuscito a interrompere le sue azioni, e mentre mi alzavo da terra avrei approfittato per comporre tre rapide posizioni magiche, troppo poche perchè lui riuscisse a interrompermi...e in quel preciso istante dallo spuntone di poco prima emersero nuove propaggini lignee, solo che stavolta erano molto più flessibili e simili a liane, anche se equipotenziali, che cercarono di bloccare la coda col collo e il torace con le due braccia, magari approfittando della sorpresa (o ancor più facilmente se avesse avuto ancora il legno conficcato nel corpo) Mokuton: Shibari no Jutsu! [Tecnica e 2 Azioni]Statistiche: 2 Prese con Forza Rossa e Velocità Rossa +1 tacca. Potenza 20 ciascuna (4 unità totali)

    Mokuton Base +1 Vel
    Mokuton: Mokusatsu Shibari no Jutsu - Strangolamento Arboreo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Serpente (3)
    L'utilizzatore può creare rami molto flessibili ed elastici col Mokuton invece che strutture lignee, più simili a liane. Una unità è lunga 1,5 metri e può eseguire prese con Forza pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Avrà potenza pari al legno manipolato e durezza pari a 1 ogni livello dispari della tecnica speciale.Tipo: Ninjutsu - Mokuton
    (Consumo: ¼ Basso extra per ogni Unità)
    [Richiede Mokuton I]
    [Da genin in su]


    Avrei seriamente contemplato la possibilità di chiamare aiuto...ma un rumore di troppo poteva attirare anche eventuali alleati di quell'uomo, quindi dovevo essere cauto. Il mio equipaggiamento era sul mio letto, ad appena un metro, forse un metro e mezzo dalla mia posizione. Un semplice passo per avvicinarmi, che il nemico fosse prigioniero o meno, e poi gli avrei intimato: Dimmi chi sei e forse avrai salva la vita. Da questa posizione posso ucciderti facilmente. Coda o non coda. Al primo movimento sospetto (cercare di liberarsi, o movimenti della coda) avrei immediatamente afferrato uno dei Kunai sul letto per poi lanciarglielo dritto verso il collo! [Azione 3]Statistiche: Forza Rossa +3 tacche

    Impasto Basso+3 For
  13. .
    La Bestia dalle Zanne Crudeli


    La povera vittima era terrorizzata, e quando le venne concesso quel briciolo di respiro, con la sua vita in pericolo, il suo fiato era comunque alla mercé del suo carceriere e poteva solo rispondere alle sue domande, e aveva poco tempo per farlo. Cos...ninja? no...siamo solo...cacciatori...ma voi chi siete? Che volete da noi? Con la minaccia che si accentuava cedette alla domanda successiva. Il capo? Si, lui forse era un ninja o qualcosa del genere, una volta ha fatto una cosa con del ghiaccio...ma non saprei, lui conosce questa zona meglio di chiunque e... La voce in arrivo portò una flebile scintilla di speranza negli occhi del malcapitato, ma l'acciaio sulla nuca spense rapidamente ogni sua forma di coscienza, mentre io, dal mio nascondiglio, mi preparavo a generare un'illusione che nascondesse quanto possibile il macello che avevamo combinato: l'acqua caramellosa aveva bagnato e ricoperto i corpi dei nemici caduti, e con una semplice applicazione della Percezione Falsata feci in modo che apparisse come erba alta, abbastanza da coprire i corpi, i leopardi e i miei avversari...servì una concentrazione non indifferente per elaborare un'area così estesa, per quanto avessi comunque modificato un unico oggetto, e sicuramente ci sarebbero state delle piccole imperfezioni, magari tali da non sfuggire a un ninja esperto, ma non certo a un cacciatore di frodo che vedeva la zona di sfuggita, o almeno così speravo. Bravo Yatocchi. Ora aspettiamo. Mi incoraggiò sottovoce il mio cliente, tutto tronfio nemmeno quella situazione fosse merito suo!


    Dimostrando una certa elasticità, anche Izumo ricorse a una dissimulazione, anche se si trattava della Tecnica della Trasformazione, per cercare di prendere tempo. Ah, eccoti. E gli altri? Chiese la sentinella in avvicinamento, guardandosi intorno come se qualcosa non tornasse nell'ambiente circostante, anche se non capiva di cosa si trattasse di preciso. Bah, eppure dovrebbero sapere che non devono allontanarsi troppo, specie Taro dopo la strigliata che si è preso dal capo. Quindi hai preso un cucciolo? Bene... Poi sembrò inorridire alla proposta di farne una pelliccia. Vorrai scherzare? Quelli piccoli il capo li vuol sempre valutare prima lui, lo sai! Non voglio fare la fine di Jirobo! Quell'attimo di esitazione però fu sufficiente a permettere al ninja di Kiri di partire al contrattacco, pur senza la situazione ottimale fornita dall'acqua caramellosa: l'arma in volo gli trapassò la fronte, facendolo stramazzare a terra senza un fiato. Ottimo! Annunciò Kuchihige-san mentre, dopo aver controllato che non ci fossero altre guardie in avvicinamento, usciva dal suo nascondiglio, con me al seguito. Ora non resta che trovare questo leopardo mutaforma. Aggiunsi, senza però disperdere la mia illusione per il momento. Dobbiamo solo decidere in che modo avanzare, o se attirarlo in qualche trappola come con gli altri.


    Stavamo cominciando a discutere della cosa quando i leopardi e il pingue cacciatore improvvisamente rizzarono le orecchie, apparendo tutti e tre turbati. Non va bene. Il vento... Forse anche Izumo se ne era accorto, ma io non ero tanto abituato alla vita da cacciatore da avere una sensibilità tanto immediata. Il vento è cambiato, Yatocchi, Izumocchi...ora siamo sopravento. Non mi aspettavo un cambio così repentino...non va bene, la nostra preda ha sensi molto affinati e... Sentii un rumore provenire poco distante, dal campo dei cacciatori, come se una tenda fosse crollata di botto. Non ci furono ruggiti o minacce ma sentii chiaramente la schiena che si imperlava di sudore mentre qualcuno, o qualcosa, si stava avvicinando con intenzioni tutt'altro che pacifiche. Abbiamo pochi secondi per prepararci o allontanarci...io sono pronto alla lotta se serve, anche perché siamo in superiorità numerica, ma ammetto che preferirei uno stile più da cacciatore. Io sono qui per la sua incolumità, Kuchihige-san. Replicai, per quanto teso. Aveva deciso tutto lui fino a quel momento e ora delegava a me? Non ci tenevo proprio ad andare oltre il ruolo per il quale ero stato ingaggiato...quindi mi rivolsi a Izumo e ai suoi leopardi. Che decidesse lui, anche se il tempo per prepararci a qualunque cosa stesse arrivando era davvero poco. [1 round]


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    Qualunque cosa avesse deciso di fare, ben presto il nostro avversario si sarebbe fatto vivo, tronfio e sicuro di sé, con tre grossi leopardi con un collare borchiato e gli occhi che parevano velati, come se fossero privi di effettiva lucidità, mentre lui stesso, dapprima un umano ben piazzato dai capelli biondo cenere, si deformava progressivamente fino a diventare un felino umanoide dall'aria oltremodo minacciosa. Odore di sangue dei miei schiavi umani. E odore di leopardi. E di una vecchia conoscenza. Avrebbe passato la lingua tra le zanne. Finalmente una caccia degna di questo nome. E in quel frangente una sorta di alto sibilo avrebbe invaso le nostre menti, solo un fastidio transitorio per noi esseri umani, ma i due compagni di Izumo ne avrebbero accusato maggiormente gli effetti [Se entro 500 metri dalla Mutazione sono Scoordinati, al termine del secondo round di esposizione passano sotto il suo controllo]. Intanto un vento gelido avrebbe attraversato gli alberi e il sottobosco, con la brina che cominciava ad apparire, fuori stagione, sulle foglie più esterne. In che cosa ci hai cacciato, Kuchihige-san? Avrei chiesto, lo ammetto, un pò turbato. Di contro lui non avrebbe risposto, serio e silenzioso, qualunque fosse stata la scelta strategica di Izumo.
  14. .
    0
    AmE.R.


    L'Hokage! Il Bersaglio coinvolto in quella faccenda senza che nemmeno me lo immaginassi. Nulla delle poche cose che Juana aveva rivelato poteva ricollegarsi a quell'uomo, ma feci del mio meglio per trattenere il più possibile le mie reazioni, tanto che solo un breve lampo di interesse passò nel mio sguardo, prima che forzassi il mio volto in un'espressione neutra. Comprendo. Dissi semplicemente. Nasconderò questo dettaglio, tuttavia non mi dispiacerebbe sapere di più su questo evento...c'è sempre da imparare dalle tue imprese, Sensei, o da quelle di altri ninja di alto rango...sebbene dal carattere non altrettanto piacevole. Soprattutto quando questo mi permetteva di conoscere qualcosa sul Bersaglio...non che Feng Gu fosse particolarmente sensibile alle lusinghe, ma sicuramente aveva qualcosa da raccontare e magari la menzione sul carattere di Raizen lo avrebbe spinto a spostare parte del racconto su di lui, senza nemmeno accorgersene.

    [...]

    Durante la cena nella locanda (niente di complesso, dei semplici spaghetti di soba saltati con verdure e pollo) la conversazione verteva più che altro su questioni di poco conto come il cibo della regione, alcuni luoghi di interesse e su quanto potessero essere utili i bagni termali per accelerare la guarigione di Juana, a patto che prestasse attenzione alle cicatrici con gli unguenti che le avevo fornito. Sotto Henge, avevamo messo in scena quelle chiacchiere principalmente per mantenere una recita con il personale del posto, e Juana lo sapeva benissimo, tanto che lei stessa usava ancora la Trasformazione, per quanto il suo aspetto si fosse quasi normalizzato. Fu tra un discorso e l'altro che il Sensei decise però di introdurre un piccolo argomento che gli interessava maggiormente, qualcosa riguardo delle Armi Nere e una Profezia che aveva ottenuto dalla donna. Con educato interesse non intervenni, mentre la Kunoichi sembrava sorpresa dal nome menzionato...non si trattava della sorpresa di qualcuno che viene scoperto, quanto piuttosto quella di qualcuno che ha appena sentito una cosa che conosce ma che non pensava minimamente collegata all'argomento in ballo.

    Shin'en no Gaira? Gaira dell'Abisso? Non vedo cosa centri...ma come conosci le leggende sulla fondazione della Zanna? Tenevamo la voce bassa, e se si parlava di leggende e mitologia verosimilmente non avremmo attirato l'attenzione di eventuali orecchie indiscrete. Prego, vai avanti. Aggiunsi educatamente, mentre lei continuava a mangiare, raccontando del mito vecchio di qualche secolo. La Zanna si ritirò dalla vita ninja, ma quando venimmo attaccati e quasi distrutti dall'Alleanza scappammo. Fu Mikoto, la portatrice dello Shichibi a portarci nel luogo sicuro in cui ora si trova il Villaggio. La sua posizione era stata fornita dal Bijuu stesso, perché era stato appunto Shin'en no Gaira, una sua precedente Forza Portante, a generare l'Abisso: una caverna verticale tanto profonda da non avere quasi fondo, nelle cui spire si insediarono i sopravvissuti. Strano che rivelasse così placidamente che il suo Villaggio fosse in una caverna verticale...probabilmente non pensava che quell'informazione ci potesse essere utile, magari a causa di qualche trucco difensivo, o più banalmente si erano spostati da allora. Pare avesse una tecnica simile alla trappola di un formicaleone e che una volta la usò senza alcun limite, liberando il Bijuu e scavando un vero e proprio abisso. Il formicaleone scavava fosse in cui era inevitabile essere attirati verso il fondo, e dalla sua posizione bersagliava le vittime con la sabbia, accelerando la loro dipartita...avevo studiato quelle trappole naturali come parte del mio addestramento. Quindi...forse intende quello, o magari qualcosa di completamente diverso. Conclusi, non che avessi grandi informazioni sull'argomento.

    [...]

    Lo Yonga non sembrava aver colto alcuno dei segnali di irritazione da parte del Risorto, continuando a fumare e bere senza particolari preoccupazioni, come se fosse nel pieno controllo della sua situazione. Ascoltò poi i ragionamenti del Kaguya, che aveva in effetti messo a segno diversi punti nella sua esposizione, ma non poté fare a meno di farsi sfuggire un minimo accenno di sorpresa quando saltarono fuori le intenzioni riguardo Michi e il clan Kujo. Poi la conclusione con la piccola nota scurrile, alla quale lo Yonga, in tutta risposta, soffiò nuovamente del fumo in faccia al Mercenario. Salvo poi tirare fuori un sigaro e glielo offrì. Non si offrì di accenderlo, ma semplicemente osservandolo, dopo un brevissimo istante di intenso calore nella stanza, il tabacco si accese da solo.

    Credi di essere l'unico? Jaime ha chiesto a molti, negli anni. E molti si sono presentati. Quasi tutti trappole. Alcuni dei mitomani. Sono tutti morti. Dopo un po' ho preferito bloccare le informazioni in arrivo e verificarle io per primo. Jaime è un amico. E un compagno. Non tollero che soffra. Finì la sua tazza di the verde, poggiandola a terra poco distante. Tu sei il primo a dire chiaramente che vuoi usarlo come appoggio per ottenere qualcosa...anche se non so esattamente cosa tu voglia dai Kujo. Da una tasca interna della sua divisa estrasse una pergamena dai margini bruciacchiati, che ritraeva la giovane Juana. I Kujo non hanno grande influenza sulla Zanna, per quanto io li ritenga preziosi alleati. Non ho avuto mai il piacere di avere a che fare con la giovane Michi, ma è cresciuta diventando una bella ragazza. Ma non bella al punto da far fare cose del genere a un Mercenario. Vuoi qualche altra cosa, e Juana e Jaime sono solo un mezzo.

    Non so se fidarmi, apprezzando il fegato che dimostri, o schiacciarti prima che tu possa crearmi problemi. Mise via la carta. Qualcuno è arrivato a rapire e istruire, no, persino programmare delle ragazze per sembrare Juana. Quasi tutte avevano dei segni di chirurgia più o meno recente che li hanno sbugiardati, o qualche trucco che mimasse o camuffasse le sue doti. Incontrerò questa tua "Juana". Poi deciderò come proseguire. Se anche fosse lei, e vorrò sapere come la hai recuperata da Oto, questo non significa che avrai quello che desideri. Soffiò ancora del fumo in faccia al Risorto, ma non si sarebbe scomposto se questi avesse fatto altrettanto.

    Sei sempre in tempo per dirmi esattamente quello che vuoi. O per andartene.

    [...]

    Io ero di sopra nella mia stanza, durante questo periodo. Sapevo che il Sensei era tornato perché gli avevo consegnato uno dei miei Semi come metodo di tracciamento se ci fossero stati problemi. Juana ne aveva uno a sua volta, ed era nella stanza accanto. Ero intento a meditare, cercando di perfezionare il mio addestramento e la mia capacità di controllo sui flussi di chakra, quando un rumore attirò la mia attenzione: qualcuno stava cercando di entrare dalla mia finestra, alle mie spalle...chi poteva essere?

    Rimasi immobile, pronto ad agire...
  15. .
    Una Carriera nelle Prigioni

    Opportunamente stuzzicato, per la prima volta fu l'Hokage a rispondere esattamente come mi aspettavo. Per la prima volta lo avevo manipolato portandolo a dire quello che volevo che dicesse, per poter segnare un punto a mia volta. Cominciavo a comprendere il suo orrido carattere, e questo era un passo avanti per la Missione, senza ombra di dubbio. Tuttavia non sorrisi, non gongolai, mi limitai a fissare l'Hokage e, quando ebbe finito, chinai il capo. Le chiedo scusa, Hokage-sama. La prossima volta che mi richiederà una mia opinione personale la terrò per me, disobbedendovi o mentendo. Non avevo compreso, nella mia limitata conoscenza, che voi volete sentire solo lodi quando chiedete un parere. Comprendo ora che preferite avere intorno persone che mentono, piuttosto che persone sincere. Prendo nota. Non avevo bisogno di aggiungere altro. Quell'uomo amava parlare e pensare di avere ragione, ma di fatto mi aveva pungolato per avere un mio parere, glielo avevo dato, e poi aveva detto che era colpa mia essere sincero. Questo sottolineava soltanto il mio punto di vista sulle sue limitate capacità sociali, nulla di più. Vorrei solo puntualizzare che l'attacco di Cantha, per quanto terribile, non ha modificato la mia opinione di voi. E' immutata. Prenderò contatti con le prigioni quanto prima...forse potrò comunque esercitare le mie arti mediche anche in quel contesto.

    Quindi verso Shin, che ancora una volta rivelò come Kairi potesse essere la sua debolezza. Aveva reagito all'attacco su di LEI, ma non su quello contro sé stesso. Bassa autostima? Una fragilità intrinseca che ancora non avevo sondato a sufficienza. Torna in fretta al tuo stato normale, allora. Anche se preferirei di gran lunga se tu volessi picchiarmi per qualcosa che riguarda TE, e non altri. Altri...Kairi, che avevo deliberatamente ferito, aggirando la sua domanda per la pura curiosità di vedere come avrebbe reagito alla menzione della donna Uchiha alleata di Cantha. Kairi, che poteva essere molto importante per il futuro. Un solo cenno verso Oda, e poi le ultime parole del Kage. Sono stato irrispettoso con voi, Hokage-sama. Non credo sia lecito o coerente chiedervi alcunché. Declinai quindi il regalo, imitando però il ninja degli Yamanaka nell'uso della Percezione Falsata per camuffare la preziosa Maschera. Se possibile vorrei tenerla alcuni giorni, per cercare di comprenderne le capacità, anche se queste sono ancora oltre le mie possibilità. Essere preparati è sempre utile.

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    Solo mentre quella riunione si concludeva mi sarei avvicinato a Kairi, raggiungendola dopo che fosse uscita, fissandola negli occhi. Mi dispiace. Avere a che fare con l'Hokage tira fuori il peggio di me. Ti ho attaccato e non ne avevo diritto. Ti chiedo scusa...ma vorrei anche che capissi che non puoi tenerti dentro una cosa del genere...solo menzionare quella donna ti ha paralizzato. Se fosse stato un nemico saresti stata in pericolo, e tu che sei una delle persone più forti che conosco non puoi permettertelo. Una pausa ben misurata e poi: Se vorrai parlarne, un giorno, sappi che io sarò là per ascoltarti. Quindi un sorriso appena accennato, fugace nella sua serietà e presto affogato dalla pesantezza delle mie parole. Quanto alla risposta di cui ti ho privato...beh, la verità è che non lo so. Non lo so perché non sono un Kage. Quale Genin potrebbe mai essere un Kage? Ma so una cosa: lui ha fatto tutto da solo...forse ha mascherato la cosa da spirito di sacrificio, forse persino a sé stesso, forse si è attaccato al tempo che correva, non lo so. Non sono nella sua testa, ma so che è una persona che di fronte a un dilemma, con tutti noi vicini, non ha pensato a chiedere niente a nessuno. Perché si riteneva superiore. Invincibile. E poi è rimasto da solo. Lo hanno visto combattere e nessuno è andato, Kairi. Fuggivano nella direzione opposta, per aiutare, ma lui era là da solo. Ero solo mentre salivo quel sentiero fino al monumento, tutti andavano nella direzione opposta. Io ho visto il risultato di chi è convinto che un Re sia il solo ad avere le risposte. Scossi il capo. Forse cambierà, ma io ne dubito. Se fossi stato al suo posto? Forse avrei speso almeno un secondo per chiedere un parere...forse. Ma è il pensiero di chi non è mai stato un capo, è puerile e immaturo, me ne rendo conto. Ma durante la lotta tu eri con me, ci siamo coordinati, aiutati. Eravamo Compagni, lui ha scelto di non averne.

    Lui non ha cercato nessuno. E poi nessuno ha cercato lui. Tranne me e quelli che si trovano in questa stanza.


    Questo era quanto, e non sapevo se il kage avesse ascoltato da oltre la porta, o se avrebbe voluto interferire, borioso come sempre. Ma quello era il mio sincero parere, almeno nella misura in cui era utile alla Missione.
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