Posts written by Yato Senju

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    Yato

    Avuta la conferma sull'acqua misi i bambini all'opera più per tenerli impegnati, e se la mia espressione mentre cercavo appariva concentrata sulla faccenda in corso, in realtà lavorava freneticamente per trovare una via d'uscita. Quando proposi di raccogliere tutti i frutti da solo Roh sembrò particolamente interessato. Posso riempirne anche il doppio, se ho ragione. Ma servirà un carretto per portare tutto...e qualcuno abbastanza forte da tirarlo, non certo dei bambini. Poi ebbi come un'illuminazione, portando una mano al mento. E uno o due tonici del chakra...ne hai con te? Era una domanda gettata là casualmente, ma con più di un significato, almeno per me.

    Quale che fosse la risposta, se Rho o i ragazzi avessero fornito un carretto, ci saremmo incamminati. Alla peggio faremo più viaggi. Questo il mio commento in caso di mancanza di mezzi. Vi facevo più organizzati, se riuscite persino a catturare tutti i bambini e fregarli con questa faccenda pensavo aveste anche dei mezzi di trasporto migliori. Roh sembrò assai più loquace durante la camminata, spiegando dettagli che verosimilmente non riteneva importanti, mentre sotto la sciarpa un respiratore in legno proteggeva le mie vie aeree. Certo, dopotutto tu sei sacrificabile per lui...o per meglio dire per lei. Mormorai a mezza voce, un piccolo seme di zizzania che non sapevo se avrebbe attechito. Se il frutteto era come immaginavo e se i miei sospetti erano adeguati allora forse avevo una possibilità. L'isola dove non si muore, eh? Era là vicino...questo apriva a possibilità, ma mi serviva una nave e delle carte nautiche...raggiungere il Sensei, sempre che fosse approdato, era complesso. Ho sentito qualche storiella al riguardo, ma nulla sull'isola dove si è trasferita la morte. Camminavamo ed eravamo ormai in vista del nostro obiettivo. Certo, non puoi mica risalire a bordo con la marionetta sporca di polline...quindi mentre gli altri due stanno al sicuro sulla barca tu sei l'unico costretto a scendere e lavorare. E ora hanno messo in mezzo anche me come tuttofare. Comoda la vita per quei due... Possibile che il vero Rho non fosse il ciccione visto di fuori, ma fosse qualche altro che passava inosservato, e che fosse sull'isola con me in quel momento? Magari non lontano. Gli avevo teso alcune trappole verbali, ma non sapevo se vi sarebbe cascato. Mi sarei anche avvicinato, del tutto inoffensivo, per battere una nocca sul corpo dell'altro. Se la marionetta è cava potremmo usarla come cesta aggiuntiva, tanto devi pulirla lo stesso, no?

    In ogni caso eravamo sul posto, e l'inquietudine che mi sentivo addosso era anche peggio di quella provata nella foresta finta dentro la Colonna Inesistente. Volevo andarmene il prima possibile. Roh, sistema una cesta sotto ogni albero. Io farò il resto. Dissi mentre mi avvicinavo alle piante, cercando di concentrarmi. Bene. Showtime. Mormorai incrociando le dita in due rapidi sigilli, mentre espandevo la mia coscienza e il mio chakra nel terreno, nelle radici e nell'aria, andando a cercare esistenze simili alla mia, forme di vita semplici che tuttavia possedevano una minima quota di chakra, un chakra fragile e che nessuno poteva percepire realmente se non chi era come un seme a sua volta. Il miracolo del Mokuton, la capacità di creare la vita tramite il chakra, vita vegetale, ma non esistevano classifiche quando si parlava di certe cose. Anche se toccare i frutti o respirare il polline faceva invecchiare o causava danni io non avrei fatto nulla...mi sarei limitato a chiedere a quei rami di crescere come se fossero stati emessi dal mio corpo e allungarsi fino a depositare i frutti nelle ceste, salvo poi avvizzire e staccarne il picciolo senza nemmeno toccarli. Mokuton no Jutsu: Jukai! [Tecnica 1]

    Se per qualche motivo non avesse funzionato avrei usato il mokuton a partire dal mio stesso corpo, anche se in quel modo avrei "toccato" le piante, ma speravo che la distanza e il mancato uso della pelle bastasse. Certo questo sarebbe costato molto chakra, ma proprio per quel motivo (e per un secondo più occulto) avevo chiesto a Roh dei tonici. Ci sarebbe voluto qualche minuto prima di terminare il raccolto, ma sarebbe stato certo molto più rapido dell'uso dei bambini, e speravo con molti meno effetti collaterali. Il vero punto stava nel dopo...cosa avrebbe fatto Roh una volta finito? Se non mi avesse attaccato (vedendomi ormai inutile) sarebbe stato il momento di passare alla fase successiva, con il legno che cominciava a protrudere dal mio cranio, modificando il mio viso fino a formare il ghigno deforme dell'identità che avevo assunto durante la permanenza ad Ame. Dubitavo che Roh conoscesse l'esatto utilizzo del Mokuton, quindi durante la raccolta avevo continuato a comporre sigilli ogni tanto, in maniera assolutamente casuale, per mascherare quello che avevo in mente, e che tuttavia dipendeva dalle azioni del mio rapitore.
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    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 2

    Ossuri Tokugawa. Non conoscevo quel nome ma sembrava importante, specie quando il mio compagno di viaggio lo collegò alla Speranza di Hayate, con cui avevo avuto a che fare, tanto che per un secondo persi la mia compostezza, mentre il Jonin (che certo aveva sentito parlare di quella criminale) rimase imperturbabile. Dovevo apprendere a controllarmi almeno fino a quel punto...la Missione mi pareva lontanissima e irraggiungibile.

    Annuii in risposta alla presentazione di Youshi. Le nostre abilità potevano implementarsi vicendevolmente, ed era probabile che quello fosse il motivo per cui eravamo stati scelti. Il ristorante. Mi sembra una buona idea, anche se dovremmo elaborare per bene un piano di fuga. Potremmo usare oggi come sopralluogo e domani metterci all'opera. Aggiunsi, propositivo. Non commentai sul veleno, non era il mio campo: troppe possibili tracce e troppi possibili modi per ricondurre a me, avevo deciso di escluderlo tra i possibili mezzi della Missione, così come le creature evocate. Sei guardie non sono comunque poche, e a differenza della sua casa saranno più attente, dato che sono in luoghi meno sicuri, ma vale la pena di provarci.

    Non sappiamo granchè della concubina. Il mio personale sospetto è che lui la picchi o comunque la tenga in soggezione tale da impedirle di uscire o avere a che fare con l'esterno. Un suo giocattolo, per così dire. Pare ce ne siano state altre. Non è un uomo piacevole e non credo sia un peccato farlo sparire dal mondo. Commentò il caposquadra, anche se simili considerazioni erano per me inutili: la missione pretendeva una morte, non contava di chi. Contava solo la missione, e con essa l'esperienza che mi avrebbe avvicinato al mio vero Bersaglio. Fra 72 ore il bersaglio riceverà una delegazione di samurai che potrebbero dargli supporto politico, rendendo più instabile la situazione della regione, e il mandante, la cui identità non ci deve interessare, non è favorevole alla cosa. La concubina. Mormorai. Avvicinarla significherebbe comunque eludere le guardie. Sarebbe come fare una puntura per fare un anestetico in modo da non sentire una puntura identica pochi secondi dopo...un rischio. Dimenticavo...sono anche un ninja medico.

    Personalmente ero più affine all'idea del ristorante. Se mettessimo piante con corteccia vicino al tavolo del nostro uomo io potrei attaccarlo anche da lontano, senza che se lo aspetti. Se uccidessimo poi le sei guardie non avremmo testimoni che possano ricondurre al Mokuton e quindi all'Accademia...posto che esistono anche nukenin traditori del mio clan, dopotutto. Mormorai. Magari ucciderle sarà più facile dopo averle avvelenate. Qualcuno sicuramente assaggerà il cibo del funzionario, se è così paranoico per la sua difesa personale, ma difficilmente controlleranno il cibo che diamo a loro. Al momento mi sembra il piano più abbordabile. E se fallissimo, avremmo il terzo giorno per tentare altri approcci. Sono daccordo. Concordò il caposquadra. Poche informazioni portano pochi risultati. Domani raccogliete informazioni e scoprite come infiltrarvi nel ristorante senza dare nell'occhio. Se avremo la giusta finestra il giorno successivo porteremo l'attacco. Annuii, la strategia era pronta. Io uscirò già stanotte. Posso almeno supervisionare la zona dai tetti ora che c'è poca gente. Dissi, rivolgendomi poi al Tokugawa. Non credo serva andare in due, ma non sono io il caposquadra. Ero molto pratico e non volevo certo offendere, in ogni caso Hangetsu ci avrebbe lasciato piena libertà d'azione nelle ore e nella giornata successiva.

    Cosa avrebbe fatto Youshi? E se mi avesse seguito, avrebbe voluto parlare di qualcosa? In ogni caso quando fossimo andati nelle nostre stanze per per riposare prima di iniziare la giornata di investigazione, lui avrebbe trovato un corvo dentro la sua stanza, che sarebbe volato via non appena lo shinobi fosse entrato. Sul cuscino una foglia ampia su cui era stato scritto in nero un messaggio enigmatico: Non ti immischiare. Ce ne avrebbe parlato? O avrebbe fatto altro?
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    Fudohcracy


    Improbabili Alleati
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    Un'altra missione in mare. Avevo combattuto in mare diverse volte, accumulando certo esperienza, ma non pensavo mi sarebbe stata granchè utile contro il Bersaglio, dato che Konoha era ampiamente nell'entroterra. Nonostante tutto sembrava che le passate peripezie fossero utili per darmi un certo curriculum, e unito al mio status di ninja medico questo mi rendeva il candidato ideale, assieme a un certo Fudoh, per una "semplice" missione di scorta, in cui il briefing stesso cercava di essere incoraggiante. Occhio d'Argento...l'organizzazione che protegge e pattuglia i mari del sud, se non erro. Ero davanti al caseggiato indicato nel briefing, indossando la mia solita tuta e la sciarpa leggera intorno al collo, armato come mio solito. Non avevo portato con me la Katana ottenuta nelle Grotte del Silenzio: mi ero imposto di utilizzarla solo una volta ottenuto il permesso del Maestro.

    Yato, del clan Senju. Sono atteso. Una presentazione secca alla donna alla reception, che mi accompagnò in una scarna sala d'attesa dove un tizio che poteva avere più o meno la mia età aspettava già da qualche minuto. Capelli rossicci, strani abiti...un lievissimo odore acre. Doveva trattarsi di Fudoh. L'assenza di cognome e quell'aspetto inusuale, con l'aria un pò assente mi colpì immediatamente: era un individuo bizzarro, con una forte personalità, che esternava in ogni gesto. Un pò come il Sensei, come il Maestro, come il Bersaglio stesso. Era facente funzioni di Primario quindi verosimilmente più abile di me nelle arti mediche, e quella stranezza nel porsi me lo fece annoverare automaticamente tra i ninja di rilievo del continente, qualcuno che poteva fare la differenza. La sua bizzarria era probabilmente espressione delle sue capacità superiori, e dovevo osservarlo attentamente per apprendere quanto più possibile. Poteva essere una forza determinante per la Missione, e non potevo lasciarmela scappare.

    Fu il momento delle presentazioni. Esatto, sono Yato Senju, genin della foglia e ninja medico dell'Ospedale di Konoha. Poi venne il momento in cui fui messo seriamente alla prova. Fudoh iniziò a parlare a ruota libera di una serie di persone con epiteti tutt'altro che chiari, ma che sottindevano due cose: conosceva diverse persone e aveva avuto numerose missioni. Visto che certo era un ninja di alto grado ed esperienza, o non si spiegava il suo fare bizzarro, evidentemente stava parlando in codice, riferendosi a eventi e persone a quel modo per mettermi alla prova. Annuii come finì il suo discorso...dovevo dimostrarmi all'altezza e tradurre i suoi riferimenti. Salti e pugni potenti, circondato da donne...non poteva che trattarsi del Bersaglio stesso, l'Hokage. E Fudoh lo aveva conosciuto quando Raizen ancora era chunin...il kiriano che avevo davanti doveva essere uno di quei bambini prodigio diventati chunin prima ancora dei dieci anni! L'Abete era stata una faccenda importante e non lo aveva messo in codice, ma sottintese che aveva rapporti di amicizia con un Guardiano di Oto, mentre il Panzone d'inverno mi riportò alla mente uno dei rapporti più bizzarri che avessi letto negli ultimi mesi. Il Re dell'Inverno, sei stato coinvolto in quella faccenda? Si, quello di Fudoh era certamente un codice. Temo che il Taijutsu non sia la mia prerogativa, escludendo l'arte della spada...non ho la fisicità adatta per il corpo a corpo, se non strettamente necessario.

    Sono stato a Kiri una volta. Una breve permanenza perchè subito dopo dei pirati hanno attaccato e hanno rapito diversi abitanti...e anche me. Successivamente ho partecipato a una missione in supporto del precedente Mizukage e... Rimasi un secondo in silenzio, realizzando la stranezza della cosa. ...e sono stato rapito da dei pirati. Dopo qualche secondo mi voltai verso l'enigmatico Fudoh. Ho come la sensazione che incontreremo dei pirati anche questa volta. Conclusi infine, con una certa amarezza nel tono. In ogni caso conosco due sole persona a Kiri: pur nella mia incapacità, il Maestro Kensei Hito mi ha accolto quale apprendista nell'arte della spada. E' un grande onore. Oltre a un'importante mezzo per raggiungere il mio obiettivo. Inoltre ho conosciuto Youshi Tokugawa in una missione recente.

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    Dopo un'oretta di chiacchiere, con un pò di mal di testa nello sforzo di star dietro al codice di Fudoh, finalmente qualcuno venne a presentarsi. Non mostrai irritazione per l'attesa nè aspettative: mantenni un'aria calma, osservando chi entrava e badando attentamente alle loro parole. Il leader non parlò, salvo presentarsi, mentre il grosso del lavoro lo fece il comandante della nave su cui saremmo saliti, tra cui presentarci il padre del festeggiato. Il nostro era un ruolo di semplice supporto per ridurre gli incidenti o porvi rapidamente rimedio, ma avremmo comunque navigato in acque poco sicure, nonostante i recenti interventi di bonifica da parte dei ninja accademici alleati all'Occhio d'Argento. La caccia ai pesci poteva essere problematica...avevo sentito dell'esistenza dei mostri marini, ma ci avremmo pensato se fosse capitato. Tutto stava a capire che tipo fosse questo Ushitaro...dubitavo fosse un uomo di poche parole e di modi sgarbati come il padre, o non avrebbe scelto una crociera del genere, con tanto di postriboli, come festa di compleanno.

    Fudoh alzò la mano per porre una domanda tanto circonvoluta che nessuno volle rispondere. Ebbi un secondo di ammirazione: anche con i mandanti non rinunciava al suo codice, a trasmettere le informazioni secondo le sue regole, come solo un ninja di alto grado può fare. Se avessi avuto un briciolo di ciò che aveva Fudoh, forse avrei potuto compiere la Missione molto prima. Concordo, eventuali vizi o informazioni segrete sulla nave o sull'equipaggio sarebbe meglio conoscerli sul momento, così da prevenire eventuali danni. Che tipo è Ushitaro-sama? Sa della nostra presenza a bordo? Incrociai le braccia, dopo aver dato manforte a Fudoh-san. E soprattutto...chi ha autorità su di noi durante la traversata?



    Li scrutai attentamente con occhi accesi che, lo sapevo, a volte potevano sembrare disturbanti. Da quelle domande volevo anche capire quale fosse l'equilibrio di potere tra i tre uomini che avevo davanti: chi si sarebbe fatto avanti quando si parlava di autorità?


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    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 1

    Una missione di Assassinio dopo molti mesi di compiti meno importanti e utili solo a raccogliere un pò di esperienza di base, quasi routinaria, inutile ai fini della Missione. L'ultimo evento realmente importante era stata la missione per conto del Sensei nelle Grotte del Silenzio, dove ero stato scelto come apprendista del Maestro Kensei Hito, ma non è questo il momento di riportare gli eventi successivi. Quello che contava era che ero stato affiancato a un ninja di Kiri, per una missione grosso modo equidistante da entrambi i nostri villaggi: il Paese del Ferro. Samurai con usi completamente diversi del chakra rispetto alle nostre abitudini giravano per quel luogo freddo e spesso innevato, qualcosa a cui non ero per nulla abituato e che certo sarebbe stato un'esperienza significativa.

    Entrambi i partecipanti avevano ricevuto chiare indicazioni: dovevamo uccidere un dignitario del Paese del Ferro, inviso ad altri samurai, in modo da eliminare la sua influenza sulla regione. Ovviamente doveva sembrare l'opera di persone esterne all'Accademia stessa, quindi era richiesta la massima cautela nel non farsi scoprire. Le mie doti furtive erano basilari, ma potevo completarle con i miei genjutsu, mentre pareva che l'altro ninja appartenesse al clan Tokugawa, favoleggiato per essere l'apice dell'assassinio silenzioso. Mi incuriosiva incontrarlo, avrei potuto apprendere qualcosa. Il briefing con il caposquadra, che avrebbe agito da centro di coordinamento e da supporto (non avendo capacità da assassino di per sè) sarebbe avvenuto in una piccola locanda al limitare del territorio del dignitario di nostro interesse, tale Motonari Fuumi. Il suo palazzo non era che a un'ora di marcia per un ninja del mio pur modesto calibro, al centro di un piccolo centro abitato chiamato Mochimori, nella zona più occidentale del Paese del Ferro.

    La locanda aveva appena quattro stanze, ed erano state tutte prenotate dal caposquadra, per quanto saremmo stati solo in tre a occuparla. Entrai nella sala comune sfuggendo al vento gelido della notte, con la mia iconica tuta, appena un pò imbottita per sopportare il freddo, e con una lunga sciarpa ben avvolta intorno al collo. Il locandiere si faceva gli affari suoi, mentre non sapevo se il Tokugawa era già arrivato. Il caposquadra era un mio conterraneo, un Uchiha che portava sempre con sè un cane (voci dicevano che apparteneva a un suo compagno di squadra inuzuka, deceduto in missione) e che avevo incontrato qualche volta. Si chiamava Hangetsu Uchiha

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    Era seduto comodamente su un divanoe mi fece cenno di accomodarmi su una poltrona vicina. Gettai uno sguardo al locandiere, che tuttavia aveva come un'aria sognante. Genjutsu...comodo. Commentai mentre mi sedevo: non ci avrebbe ascoltato nessuno. Non appena fossimo stati tutti presenti il caposquadra avrebbe preso parola. Sono Hangetsu Uchiha e vi coordinerò in questa missione. L'obbiettivo è un funzionario locale, con qualche guardia del corpo ma niente che due genin di belle speranze non possano affrontare. Naturalmente se riuscirete a evitare e farlo fuori senza dare nell'occhio sarebbe meglio. Pare che Motonari Fuumi abbia pestato un pò di piedi di troppo, specie quando ha appoggiato un pò troppo calorosamente un'incursione che le forze dei Samurai hanno da poco messo in atto nei confronti di una montagna sacra ad alcuni Youkai...dei Tengu, se non ricordo male. Avrebbe poi guardato verso di me. Ho sentito dire che hai una delle Maschere, spero ne sarai degno. Arrossii...non avevo ancora le capacità necessarie per usarla e stringendo le labbra chinai il capo. Naturalmente, Hengetsu-san. Lo odiai per aver sottolineato a quel modo le mie debolezze, anche se forse nella sua testa quello voleva essere un complimento. E poi si sarebbe rivolto al mio compagno. Tu invece...sei il nipote di Ossuri, no? Uomo interessante...molti hanno debiti o agganci con lui, sai? E' quello che si dice un uomo abile nel muoversi tra le ombre. Letteralmente. Sogghignò. Caso vuole che lo incontrai per la prima volta proprio qui nel Ferro, e la missione fu un successo, spero che sarai alla sua altezza. Scambio di convenevoli che non mi interessava più di tanto, ma tacqui per educazione.

    Come d'usanza, mi presentai al mio compagno di squadra per quella missione. Mi chiamo Yato, del clan Senju. Genin della foglia...conosco le arti del Mokuton del mio clan e sono specializzato nell'uso della spada, qualche arte furtiva e un buon uso di tecniche illusorie per alterare l'ambiente. Attesi che anche lui si presentasse. Il Caposquadra si limitò a dire che apparteneva al clan Uchiha ma era ben noto da quelle parti, specie per Ludo, il suo cane, e che non avrebbe partecipato direttamente all'assassinio, ma solo per una nostra eventuale copertura in caso di fuga, quindi non serviva che conoscessimo di più su di lui.

    Ora veniamo a noi...il bersaglio è nel suo palazzo in mezzo alla cittadina, un edificio di due piani circondato da un giardino ampio, con un fiumiciattolo decorativo e un gazebo a parte...la casa ha una ventina di guardie e non abbiamo mappe o piante, partiamo un pò svantaggiati. Ogni mattina Motonari si sposta con almeno sei guardie a piedi, fino al palazzo amministrativo locale, a circa venti minuti da casa sua, e vi rimane fino a pranzo, mangia in un ristorante a due piani là davanti e quindi torna al lavoro fino alle sei di sera, ora in cui torna a casa. Non è sposato, ma ha una concubina che resta tutto il tempo a casa. Disse mentre consultava delle carte ninja che tirò fuori dal taschino. Non abbiamo altro, il mandante è stato povero di informazioni...abbiamo tre giorni per riuscire...avete qualche piano in particolare, prima che vi dica le mie idee? Non era una situazione semplicissima, ma c'erano diverse opzioni...però lasciai che fosse il Tokugawa a parlare per primo.
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    Il Canto del Silenzio
    Kenjutsu 12


    Un jutsu....anf...spettacolare. Replicai man mano che tornavo a prendere aria, mentre i due ninja di grado maggiore apparivano imperturbabili. Riuscii a rialzarmi, anche se indebolito, e quando il Maestro propose che prendessi posto accanto a lui sul pipistrello chinai il capo. Sono lusingato. Me lo offriva perchè avevo fatto un buon lavoro o perchè percepiva la mia fragilità e la mia necessità di aiuto? Non lo chiesi nè mostrai segni di quel dubbio: se non altro il Maestro mi aveva riconosciuto e offerto un posto accanto a sè. non sarei stato tanto sciocco da rifiutare. Volare sul pipistrello fu strano, con quei continui movimenti d'ala, ma dopo pochi secondi riuscii a stabilizzarmi...poi dopo aver mangiato qualcosa tutto fu molto più tranquillo per me.

    [...]

    Il Sensei era là, assieme a quel Tengai dall'aspetto umano, e si era riavvicinato assieme ai pipistrelli che componevano il suo seguito. Mentre i nobili parlavano tra loro e con Kensei ci si avvicinò. Il suo primo commento fu per l'orecchio di Hohenheim, cosa che mi gettò ancor più nello sconforto, salvo poi rivolgermi parole di scusa per aver preferito la sua missione al suo ruolo nei miei confronti. Sensei, la Missione viene prima di tutto, non serve che sprechiate parole per un allievo indegno come me. Aggiunsi chinando il capo. E sono lieto che stiate bene. Fu poi Hohenheim a darmi il colpo di grazia con una semplice frase: ero talmente debole e incapace che anche l'autovalutazione era lontana dalle mie possibilità. Forse intendeva altro, ma sul momento mi lasciò interdetto. Certo, Hohenheim-san...farò tesoro dei suoi consigli. Dissi a mezza voce, senza sapere fino a che punto fidarmi della strana mancata guarigione del suo orecchio.

    Il Maestro rispose al saluto di Tengai con forse maggiore formalità, ma il nobile amante della caccia ai Mostri d'Ombra sembrò assai compiaciuto. Eccellente allora, qualcuno dei nobili minori al mio servizio potrebbe anche decidere di seguire il contratto se lo vorrai, non ho nulla in contrario. E sarei ben felice di una sessione di caccia con qualcuno capace di abbattere Reika e il suo disgustoso potere. Si esibì in un inchino che aveva qualcosa di ironico, ma appena un accenno, come se scimmiottare i movimenti umani divertisse quell'individuo. Sempre che di individuo si potesse parlare, dato che era uno stormo di pipistrelli concentrato.

    Osservai rapito la cerimonia con cui Kensei attribuì un nome a due dei pipistrelli che erano accorsi, come da indicazione della Hakushaku, legandoli così a sè e al suo contratto, così da poterli richiamare quando necessario. Il Richiamo doveva essere un'arma potente, ma non pensavo fosse un percorso da intraprendere: la Missione richiedeva l'uso di pedine senza però accogliere troppi rischi, e una creatura specifica a me legata, a meno di essere tenuta segreta, poteva solo indebolirmi. Il secondo dei Pipistrelli era in realtà abile nel concentrarsi in una spada...un potere che combinato all'abilità del Sensei poteva aprire a incredibili capacità combattive. Dovevo diventare più forte. E dovevo riuscirci in ogni modo possibile, per avvicinarmi anche solo di un passo a quegli esseri così superiori. Quei ninja che stavano allo stesso livello dell'Hokage.

    Il Maestro accettò poi di buon grado i doni offerti dalla Hakushaku come ricompensa, e con mio grande stupore il primo che nominò quale possibile beneficiario fui io. Sgranai gli occhi, azzurri e scintillanti alla luce delle fiamme che illuminavano quel luogo a nostro unico effettivo vantaggio. Per...me? Mi aveva accettato quale allievo, e subito fui piegai un ginocchio, a capo chino. Non vi deluderò, Maestro. Mostratemi cosa significa il potere dell'arte della spada. Kyofu stesso, con le sue ali bianche e possenti atterrò davanti a me depositando una spada dal manico interamente nero, con un motivo a fiori di ciliegio inciso delicatamente sulla superficie. Una Katana... Non ero ancora in grado di utilizzare armi di quel calibro, ma certo lo avrei appreso...era uno stimolo e uno sprone a fare di meglio. Il suo nome è Sakura no Ankokudzura...il Lato Oscuro del Ciliegio. Un'arma vecchia di almeno mille anni che tuttavia non ha perso il suo filo. Apparteneva a un uomo che per affinare la sua arte della spada venne qui per sfidare i Mostri Ombra e vi rimase per dieci anni, aiutandoci nel compito ma senza mai rivelarci il suo nome. Lasciò qui la lama quando raggiunse un livello tale da dire che non serviva più avere in mano la sua arma per utilizzarla, quindi se ne andò. Egli sarà certo deceduto ormai, e te ne facciamo dono, come chiesto dal nobile Kensei Hito. Raccolsi l'arma con rispetto. Ne farò tesoro. Era presto per utilizzarla, ma il Maestro mi avrebbe insegnato.

    Quindi il Maestro si rivolse al Sensei, e i pipistrelli stavano per accorrere con un dono adeguato al suo riconoscimento quando Tengai si fece avanti, fermandoli. Se posso ardire, credo che qualunque oggetto presente in queste grotte sarebbe un dono inadeguato. Ho io qualcosa di assai più appropriato e prezioso per il nostro Yohei, il Mercenario. Sorrise, avvicinandosi al Sensei con passi assai più rapidi e silenziosi di quanto un umano sarebbe stato capace. Vedi...Tsubasa tra tutti i pipistrelli al mio servizio, e di rimando del clan Kuei, almeno fino a oggi, è quello con l'udito più raffinato, tanto da percepire persino i battiti cardiaci e le variazioni della pressione nel sangue della sua preda. Uno può recitare ed essere impassibile quanto vuole, ma se affronta qualcosa che lo turba o lo emoziona certe ripercussioni non sono controllabili. Sorrise. E a te interessa parecchio il figlio di colui che ero. Nel dirlo sollevò una mano, da cui un minuscolo pipistrello emerse, separandosi dallo stormo concentrato e volando verso il Sensei, prima di trasformarsi in una sorta di ciondolo. Ti condurrà da lui, ma una sola volta. E poi tornerà a me. Tengai sorrise. Credo sia il dono più adatto, concordi? Persino io avevo intuito che qualcosa collegasse il Sensei al clan Kuei....probabilmente era realmente il miglior dono possibile.

    Infine il Maestro si rivolse a Hohenheim...al Kazekage. In quel momento ancora una volta sbiancai, sudando freddo. Avevo tagliato un pezzo di orecchio al Kazekage. Non lo avevo ancora realizzato! Se mai l'Hokage lo avesse scoperto...la Missione sarebbe potuta fallire prima ancora di entrare nel vivo! Serrai le mani sul Lato Oscuro del Ciliegio fino a farle sbiancare. Kyofu prese il volo, tornando dopo qualche minuto con un sacco tra le zampe inferiori, che appoggiò davanti al sunese. Il sacco in sè era assai raffinato, in qualche tessuto antistrappo che pareva quasi moderno, anche se le decorazioni erano decisamente antiche. Questo sacco è direttamente collegato con un gemello che si trova nelle Grotte e che possiamo riempire in ogni momento, se ci giunge un segnale. Poichè l'Argilla è la tua arma, Kazekage, abbiamo pensato che concedertene l'uso sia un dono adatto. Nelle grotte il nostro guano, unito alle particolari conformazioni rocciose e al chakra che trasuda dai Mostri Ombra crea materiali diversi dal solito, che potrebbero avere effetti diversi se alterati dalla tua arte. Sappiamo per certo che l'argilla proveniente dal nostro guano può agire da combustibile, aumentando enormemente le temperature, mentre il terreno vicino all'uscita reagisce ai suoni con effetti di riverbero che possono danneggiare l'interno delle persone e delle strutture...secoli fa un martello da battaglia venne forgiato utilizzandolo, un'arma che poteva strappare le carne delle vittime con le sole vibrazioni. Infine, la malevolenza che permea il terreno abitato dai Mostri Ombra reagisce nutrendosi delle intenzioni oscure che ha intorno...pensiamo che con la tua arte tu possa beneficiarne. [Nota]Oggetto Leggendario: Sacca delle Grotte del Silenzio
    Indicativamente ha le seguenti caratteristiche, poi si vedranno in fase di giudizio.
    Slot 1: descrive la sacca, che contiene fino a 5 unità di argilla per tipo descritto. Durezza 5, non conta come giara di elemento
    Slot 2: Tipo di argilla derivante dal Guano (calore? potenza extra? altro?)
    Slot 3: tecnica (riempie la Sacca ricaricandola)
    Slot 4: Tipo di argilla derivante dal terreno che amplifica i suoni (danno da vibrazione, ignora difese? Altro?
    Slot 5: Tipo di argilla derivante dal terreno dei mostri Ombra (danni extra a chi agisce con malvagità)


    E' giunto il momento che lasciate questi luoghi, Kensei Hito e suoi fidati compagni.
    Saremo sempre lieti di accogliervi nuovamente.

    Sappiate che l'uscita dalla grotta richiede di passare in un'area in cui il terreno reagisce violentemente a qualunque suono, amplificandolo e causando terribili danni, pertanto solo chi è realmente preparato può uscire...o chi ha il nostro benestare.

    Lasciate che tutti noi intoniamo il Canto del Silenzio, Musei no Uta, così che l'eco del nostro canto vi avvolga spegnendo ogni suono mentre lasciate questo luogo.
    Non vi saranno parole o saluti ad accompagnarvi, nemmeno tra voi, ma il silenzio sarà il canto festoso con cui vi salutiamo, col cuore gonfio di gioia.


    Da quel momento in poi non riuscii più a sentire nulla...dai pipistrelli veniva come una vaga vibrazione che cancellava ogni altro suono. Un rumore bianco, lontano, separato, quasi accogliente. Mi trovai a muovermi senza nemmeno sentire lo spostamento d'aria dei miei passi...quasi fosse un sogno.

    E se non fosse stato per l'arma che stringevo, e per le preziose lezioni ottenute, forse lo avrei pensato davvero.

    E se mai avessi dimenticato qualcosa di tutti quegli eventi, certamente mai avrei scordato quella colossale ed entusiasmante melodia priva di qualsivoglia suono.

    Il Canto del Silenzio ci portò fino a casa.

    [Conclusione]
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    Yato

    Eh, si...anche per me era stata una nottataccia. Per fortuna abbiamo quasi finito, no? Replicai conciliante, lasciando i tre mozzi con i loro problemi. Avevo appreso ben più di quanto non pensassi dalle loro parole, e mi ero cominciato a fare un'idea più precisa della minaccia che avevo davanti. Avevano toccato dei frutti, ma non era necessariamente detto che toccarli avesse gli effetti temuti. I sintomi erano abbastanza chiari: orecchie e lingua edematosi, muco ovunque...pareva una specie di reazione allergica o comunque un'irritazione delle mucose da esplosizione a qualcosa. Le possibilità erano due: il polline di quegli alberi, o delle sostanze che si liberavano quando venivano tagliati coi falcetti. Con le mie capacità potevo ricreare un Respiratore di fortuna o almeno un filtro per il naso e la bocca, ma magari bastava il contatto con gli occhi o con le orecchie per restare influenzati. La scelta migliore sarebbe stata stare lontani. O sacrificare uno dei ragazzini rapiti. Gli effetti, poi, non erano istantanei quindi sarebbe stato difficile valutare la cosa. La donna invece, a giudicare dai commenti, era realmente acida e malevola...avevo fatto bene a seminare un principio di zizzania, oltre a scoprire che verosimilmente usava qualcosa di appuntito...insetti, magari? La nave ne era piena.

    [...]

    Raggiunta terra Roh diede a me e agli altri ragazzi qualche minuto per guardarci intorno e soprattutto per loro per riprendere fiato. L'isola era grandicella, ma nascondersi e avere la meglio su tre shinobi che già la conoscevano era fuori questione, specie con quelle palle al piede, ma forse potevo in qualche modo guadagnare tempo. Cominciammo a camminare verso un insediamento dovre avremmo fatto tappa. Solo Roh ci seguiva...possibile che controllasse la marionetta da così grande distanza? O le esalazioni tossiche erano realmente tanto pericolose? Che il polline arrivasse fino a là? Avevo la mia sciarpa e la serrai per bene sul volto per coprire il naso e la bocca, e avrei detto ai ragazzi di fare altrettanto con stoffe o affini se avessero potuto.

    Roh non era povero di avvertimenti, anche se si trattava di informazioni sterili e senza veri approfondimenti. Cosa potrebbe capitare? E' forse inquinata? O c'è qualche sostanza tossica? Gli chiesi, dubbioso, ma certo era strano non vedere insetti nè altre creature sulle sponde o vicino ad essa. C'era erba...che fosse tossico solo per gli animali? Ci lasciò poi una mezz'ora d'aria, posizionandosi in modo da tenerci relativamente d'occhio. Era il momento di elaborare una strategia. Mirza era brillante, sarebbe stato un peccato sacrificarla lungo la strada, ma lo avrei fatto senza problemi se la Missione lo avesse richiesto. Cogliere frutti da un albero. Ma sono avvelenati, estremamente nocivi, anche se fanno effetto dopo qualche ora e... Mi zittii. C'erano insetti ovunque...e se Miya avesse intrufolato alcune sue creature (posto che realmente le controllasse) tra quelle? Dovevo essere cauto. Feci cenno a Mirza di fare silenzio, quindi, generata una tavoletta di legno, vi incisi sopra le informazioni necessarie.

    Ci controllano, forse con gli insetti. State attenti all'acqua, credo sia velenosa.
    Respirate il meno possibile, penso che i frutti abbiano un polline tossico
    Proverò a distruggere il Frutteto prima che possa danneggiarci.
    Ora frugate le case circostanti, trovate ogni cosa che possa sembrarvi utile.

    Con la tavoletta avebbe condiviso le informazioni con gli altri bambini abbastanza grandi da non mettersi a piangere come deficienti. Proponi un gioco agli altri: cerchiamo nel villaggio le cose più interessanti. Dissi, guardando Roh con la coda dell'occhio. Avevo cercato di non dare nell'occhio mentre scrivevo e passavo la tavoletta, ma non era detto che fossi riuscito a sfuggire alla sorveglianza [Nota]Furtività 3. Speravo che i ragazzi trovassero almeno un modo per proteggere le vie aeree, non potevo certo badare a tutti loro.

    Muffa, abbandono da chissà quanti anni e decine di insetti, ma non vicino al fiumiciattolo che stavamo seguendo come indicatore del sentiero. Conoscevo abbastanza di botanica da sapere che se l'acqua era inquinata, le piante che nonostante questo vi crescevano vicino dovevano essere tossiche e impregnate delle sostanze disciolte in essa. Concordavo con Roh che l'acqua fosse una cattiva idea. Ragazzi, dobbiamo cogliere dei frutti, se trovate ceste o qualcosa con cui fabbricarle mettetevi al lavoro per ammucchiarle. Certo, sicuramente il trio criminale aveva le sue ceste pronte, ma io avevo una controproposta. Roh, io penso di poter cogliere tutti i frutti senza che i bambini debbano avvicinarsi agli alberi. Che ne diresti di lasciarli qui a fare ceste? Potremmo fare un carico nettamente superiore. Offrirmi come capro espiatorio doveva farmi guadagnare dei punti coi bambini, ovviamente. E avevo capito da solo che è meglio non respirare troppo da queste parti. Tuttavia sono un Senju. Una pianta non può nuocermi.

    Quello che Roh difficilmente sapeva era che mentre frugavo nelle case avevo prodotto non meno di otto manganelli appuntiti, non dissimili da piccole spade, con le mie capacità di creazione, e che sul retro della tavoletta stava scritto, inciso di nascosto mentre incidevo sopra, una sola frase: "Armatevi. State Pronti."
    Anche se in minoranza, dovevamo essere preparati.

    Con o senza i bambini, man mano che ci avvicinavamo al Frutteto non mancai di notare l'erba che andava riducendosi e le piante che avvizzivano. Un Frutteto particolare. Considerando che dubito mi lascerete in pace quando torneremo...mi sai almeno dire come lo avete scoperto? E magari chi è il compratore? Dovevo guadagnare ancora un pò di tempo e di informazioni. I frutti possono cascare a terra o li vuoi ben adagiati nelle ceste? Perchè se devo sistemarle tutte mi servirà una mano. E dubito che una marionetta respiri polline tossico, sai? Nel mentre sotto la sciarpa che ben copriva metà del volto avevo sollevato una copertura di legno dalla pelle, assai raffinata e dettagliata, così da limitare ulteriormente il respiro e magari filtrare qualcosa, replicando in un certo senso un respiratore. [Tecnica]Manufatto Perfetto
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente (1)
    L'utilizzatore può produrre grandi quantità di legno, fino a 2 volte quelle normalmente manipolabili, per realizzare un manufatto inerte e non offensivo. Il manufatto possederà qualsiasi rifinitura o dettaglio ideato dall'utilizzatore. Il legno non è più estensione del corpo dell'utilizzatore; non è utilizzabile in combattimento.Tipo: Ninjutsu - Mokuton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medio)
    [Richiede Mokuton I]
    [Da genin in su]
  7. .
    Cadute e Ascese
    Kenjutsu 10


    Feng Gu
    Il Sanga venne colto alla sorpresa dall'attacco a tradimento, con il breve preavviso di quel grido che gli permise di portare in salvo almeno la vita. Schivò in extremis con una notevole spesa di chakra, pur ricevendo una ferita all'addome che sgorgò decisamente più sangue di quello che avrebbe potuto gradire. Stringendo i denti il Kuei mise tutto sè stesso nel non disperdere quel clone "autenticato" dalla presenza di un singolo pipistrello reale. Yohei! Ruggì! Ti lasci usare così facilmente? Anf...sono deluso! E dire che ti pensavo...anf...quasi capace di far qualcosa... Quel tono arrogante non svaniva nonostante le criticità. Usando i veli Kuei bloccò il colpo successivo, ma cosa avrebbe fatto il Kaguya ora che aveva assaggiato il sangue della sua preda dopo così tanto tempo? Avrebbe davvero lasciato correre? Non ci fu modo di approfondire perchè l'enorme ascia del Re lo obbligò a restare concentrato sullo scontro: doveva pur sopravvivere.

    Giunto il momento del contrattacco, al grido del Mercenario il Sanga annuì, componendo una manciata di sigilli. Come immaginavo non ci sono altri Kaguya come lui...ma non importa! Vedi almeno di renderti utile adesso! Sora no Hofuku! [Tecnica]
    Sora no Hofuku - Vendetta dal Cielo
    Villaggio: Zanna
    Posizioni Magiche: Serpente (5)
    L'utilizzatore, a patto di essere al chiuso, genera un fulmine dal soffitto della struttura che colpisce entro 15 metri da sè. Il fulmine è largo 3 metri ed ha potenza 30, più 10 per ogni 3 metri di altezza del soffitto scelto come origine.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: / Consumo: MedioAlto )
    [Da Chunin in su]


    Non sto a fare il calcolo, ma a occhio siamo sopra i 1000 di potenza
    Sul momento non si percepì nulla: l'oscurità era tale che non si vide nemmeno una scintilla, ma chilometri più in alto una saetta era stata appena generata sul soffitto e avrebbe percorso quell'estrema distanza con furia crescente, fino a diventare una folgore di dimensioni e potenza colossali. Tutto stava a tenere fermo il bersaglio, e questo era il ruolo del Mercenario. Con la falce carica di energia si gettà contro il Re divorato dal tempo, avvampando di ceneri e rancore alla ricerca di un contatto, uno che fosse almeno parziale, tra gli spietati Hai Urami che albergavano nel suo corpo e quell'essere immortale che era al contempo un concetto e una creatura. Le ossa si sollevarono per bloccare le fiamme, ma nulla poterono contro le ceneri che divampavano ovunque, non per danneggiare, ma per sfiorare.

    Ci fu una comunione di spiriti che ben poco aveva della sacralità dei Kami coi loro sacerdoti, essendo invece assai più simile all'empio contatto con spettri maledetti e corrotti, una nausea profonda, come se si nuotasse nella melma rovistando alla ricerca di qualcosa di ancor più disgustoso al tatto. Mani scheletriche grondanti acido verdastro irruppero nella stanza dei troni, cercando di ghermire il Sole Nero con le sue dita pallide e del tutto incuranti del fuoco e del dolore: la sua potenza era superiore. La sua essenza inarrivabile. Le vuote orbite di quel Re aleggiavano in ogni angolo del mondo interiore, con un sussurro incessante che obnubilava il cervello. MIO MIO MIO MIO!!! Dicevano, stordendo anche il più solido degli animi.

    Questo almeno fino al momento esatto in cui l'Ego attribuì un nome al suo nemico, il momento in cui definì l'essere che stava affrontando come Avidità. Se l'acido verde aveva cominciato a sciogliere e digerire il mondo interiore, minacciando persino i troni e loro confini, ecco che come colte da una scarica elettrica quelle mani si fermarono, contratte, con il verde che diventava grigio e tutto che si ristabiliva rapidamente...invano il Re cercò di ritrarsi: era stato catturato e non poteva sottrarsi a quel contatto almeno fino a quando non lo avesse voluto il Risorto. Le parole sono potenti nei confronti delle emozioni...non bastano forse poche sillabe a suscitare ira o placare gli inquieti? Esseri senza corpo non sono forse armati di pensieri e parole, e solo da essi possono essere realmente influenzati? La luce nera del Sole avvampò più forte mentre piume di cenere si depositavano sulle mani forzando l'apparizione del Re stesso nella sua interezza in quel mondo interiore. La nenia si interruppe: il Re doveva parlare, alla pari. Non verrò dimenticato. Sai chi sono, non posso permettermi di svanire nel nulla finchè non sarò soddisfatto. Ci dici diversi, ma siamo affini. La tua vendetta è avidità, ma la mia avidità non è vendetta. Tu brami qualcosa che ti dia soddisfazione. Io bramo TUTTO, specie ciò che mi è stato tolto. Mi porti una proposta...e se potrai darmi tutto allora io verrò con te!

    Il Re sollevò le braccia, quasi in segno di resa, ma non c'era sconfitta nè sottomissione nel suo sguardo vuoto. Non sarò una tua arma. Non sono uno Youkai che abita negli oggetti. Sono Ossa che dominano le Ossa. L'unico modo che ho per manifestarmi nel mondo fuori da queste grotta è nelle ossa di un morto, non in quelle che puoi emettere col chakra in quella tua patetica imitazione del mio potere. Ma Tu....tu sei Morto. Io lo percepisco, e dunque sarà nelle tue ossa che mi anniderò, e così ti chiamerò: Il Morto. Non ci fu un contratto o una frase nè un accordo. Non ci furono parole che siglarono qualcosa. Il concetto era più di una reciproca consapevolezza tra le due parti: ora che il nome del Re era noto al Kaguya, questi era in netto vantaggio, potendo ignorare gran parte dei poteri della creatura. Con la vittoria non più certa e una via di fuga assicurata, ovviamente avrebbe scelto la via più vantaggiosa. Il tradimento era contemplato, da parte di entrambi ed entrambi ne sarebbero stati coscienti, ma per il momento la situazione poteva andar bene.

    Il Re non avrebbe abitato nel mondo interiore nè comunicato con le voci. Non era una personalità, non era rancore incarnato ma Avidità. Era un concetto reso fisico, e la sua fisicità era comunque imprescindibile, non si sarebbe arrischiato a proiettarsi ancora davanti ai Troni dopo essere stato così facilmente sottomesso dalle ceneri. Non avrebbe vissuto nemmeno in un'arma, come voleva il Kaguya, ma si sarebbe rifugiato in un singolo osso del suo corpo: verosimilmente una delle vertebre cervicali o del torace, che avrebbe assunto un colore verde acido e malsano, con un vago fastidio costante da parte del suo portatore. Trasferì in esso le sue potenzialità e là sarebbe rimasto, in attesa, al servizio del Kaguya finchè gli avesse fatto comodo. Manipolare quell'osso con la sua tecnica speciale avrebbe avuto effetti ben diversi dal solito, oltre a poter contare sulla coscienza del Re e sulla sua pur deviata e corrotta conoscenza (per quanto sapesse ben poco del mondo, vista la lunga prigionìa).

    Mentre la sua essenza scivolava nel corpo del Risorto, il Re lasciò che il suo corpo principale perdesse forza, con le ossa che cedevano e le fiamme che finalmente lo lambirono, incarcerandolo in un incendio brutale. Il grido di frustrazione riempì l'aria, mentre invano si divincolava cercando di scacciare il fuoco. Perfetto, Yohei! Ora levati da là! Esultò il Sanga. Pochi secondi e dal cielo una luce abbagliante si schiantò a pochi passi dal Kaguya, più simile a una lancia scagliata da qualche divinità che a un semplice Raiton, riducendo il corpo ormai privo di essenza del Re divorato dal Tempo in minuscoli brandelli, oltre che togliendo la vista per qualche secondo ai presenti, senza contare lo spostamento d'aria brutale.

    LA VITTORIA INFINE!!! VITTORIA E FORZA! L'EMOZIONE! AH! LA SENTO! Il Sanga alzò entrambe le braccia al cielo in una manifestazione di gioia feroce. NON SONO VITTIMA DEL MIO CLAN! IO SUPERERO' QUEI LIMITI! IO, E SOLO IO! IO SENTIRO' SEMPRE. Mi servono solo nemici DEGNI! AHAHAHAHAHAHAHH!!! Rideva, rideva ancora...ed era mentre rideva che cadde privo di sensi, ancora estatico. Era esausto e ferito. Il pipistrello che lo serviva (che si era tenuto lontano durante le fasi più concitate della lotta) accorse immediatamente al suo fianco. Ha perso molto sanuge ed energie...puoi aiutarlo?

    Il Re dentro il Kaguya intanto, più simile a un sussurro che veniva dalla base del suo collo che a una voce interiore, disse semplicemente Portami fuori da qui, Morto. Aiutami a riavere ciò che è mio. Mostrami la tua Vendetta e io ti mostrerò cosa è più importante. Ma cosa avrebbe fatto ora il Risorto? Ucciso il Sanga? O lo avrebbe aiutato tornando di sopra alla cittadella abitata dai Pipistrelli? E come trasportarlo? C'era anche il discorso di Kensei e Yato là sopra...oltre al far rapporto dal padre di Kazuhiro.

    Kensei, Hohenheim e Yato
    Dimostrando capacità che non potevo immaginarmi il Maestro tese una mano contro il getto di gas dell'orrida apparizione che ci minacciava dal soffitto, scatenando una vera e propria tempesta di fulmini neri che la travolse, strappandole grida di dolore che continuarono a risuonarmi in testa per qualche minuto, talmente acuti che sarebbe impossibile per una gola umana riprodurli anche solo alla lontana. Severamente danneggiata da quell'attacco, Reika non prestò particolare attenzione alla miracolosa capacità difensiva di Hohenheim, che schivò un'esplosione quasi come se fosse attesa. MALEDETTI! MALEDETTI! CADRETE COME LE MOSCHE CHE SIETE! La voce del mostro si mescolava alle grida, uno dei vantaggi di avere più bocche, ma l'odio e l'ira erano quasi più opprimenti del suo dolore in quella caverna sotterranea, con il respiro che cominciava a farsi sempre più pesante...erano quelle esalazioni, era evidente!

    A nulla servirono i richiami del Maestro: la Hakushaku non poteva superare il jutsu di contenimento di Hohenheim, e lo stesso valeva per Kyofu. Sto cercando di giungere, Kensei Hito, ma la strada è bloccata! Lo ammonì la parte della baronessa che era presente. Ti chiedo perdono per la mia scarsa fiducia. Farò il possibile per redimermi. Ma intanto il nemico era sempre sul soffitto, e mentre mettevo in atto il mio stratagemma Hohenheim tornò a concentrarsi sullo scontro in atto dopo qualche secondo in cui sembrava come distratto. Con le sue arti sollevò dal terreno due grossi pipistrelli d'argilla, uno dei quali agì da mezzo di trasporto per il Maestro. Per un secondo pensai di salire sull'altro, ma a cosa potevo essere utile là in alto? Ero debole e fuori luogo ma almeno nel mio piccolo potevo pur fare qualcosa, anche se si trattava di un misero sassolino sul nostro piatto della bilancia. Attuai la mia strategia illusoria, ottenendo informazioni importanti e spingendo il nemico a scartare, abbassandone almeno in parte la difesa mentre il Maestro in volo lo caricava per cercare due attacchi con la sua strana spada gorgogliante di sangue e chakra...senza tuttavia causare grandi danni (avrebbe chiaramente percepito lo scarso impatto su quel corpo mostruoso, abbattendo giusto una manciata della miriade di pipistrelli che lo componevano) LURIDO TRADITORE! VERMI! SIETE SOLO SPAZZATURA! MORIRETE! VI SCHIACCHIERO'! VI DIVORERO'! Era come se a ogni contatto quell'essere perdesse sempre più la sua razionalità, come divorata da un'ira senza fine....che centrassero gli attacchi del Sensei? O era solo schiava di un incommensurabile orgoglio?

    In ogni caso Hohenheim si accodò all'attacco lasciando che uno dei pipistrelli appena creati esplodesse proprio a distanza ravvicinata dal nemico, coinvolgendola in uno spostamento d'aria che spense decine e decine di quelle voci che la componevano, in uno stridìo acuto e insopportabile, cui fece seguito una seconda esplosione più piccola, certo frutto delle minuscole bombe disperse nell'ambiente. Hohenheim sembrava tornato in sè e mi guardò con un sorriso nonostante l'orecchio mozzato. Mi sentii un verme...era solo colpa mia. Mia e della mia inutilità. Io...sono mortificato...sto...sto bene credo ma un pò...stordito... Troppo danneggiata per parlare in maniera coerente, Reika perse la sua forma compressa, diventando quindi, in un'ultimo tentativo di sopravvivenza, uno stormo furioso e feroce che si diffuse per tutta la sala...una nube nera di ali e denti che ci avrebbe avvolto tutti, visto lo spazio limitato, anche se questo la avrebbe certo esposta maggiormente ai fumi tossici che cominciavano a intontirmi...ma non abbastanza da realizzare la minaccia! NO! Mi spostai davanti al ninja di Suna, che pure non aveva certo bisogno del mio aiuto, cercando di sfruttare al massimo le mie capacità per innalzare una difesa che proteggesse entrambi e bloccasse lo stormo letale [Attacco]Lo stormo invade la stanza con velocità Viola+3 tacche. A contatto ha potenza 30 + Sanguinamento (DnT Grave), che infligge per ogni slot in cui si resta nello stormo
    Inoltre ogni tecnica o azione non offensiva causa AdO a chi si trova nello stormo
    .

    Forse...se ha abbastanza istinto di sopravvivenza... Composi anche una manciata di sigilli, gli stessi della tecnica illusoria di poco prima. L'effetto congiunto fu una selva di rami intricati che emerse dal mio corpo in una sorta di bozzolo semisferico per bloccare l'attacco...e alcuni rami che cambiavano aspetto come se dal legno fiorissero delle cartabombe accese, con effetto sonoro [Difesa e Tecnica]9 Unità - Potenza 30
    Più Percezione Falsata
    . Avrebbe funzionato, pur prosciugando gran parte delle mie energie...ma la Nobile ancora comprendeva che le esplosioni erano pericolose per lei, e non era abbastanza sveglia per capire che erano illusorie. Le cartabombe sul soffitto, Maestro...non ci si avvicinerà! Potevo aver aiutato Hohenheim ma non Kensei...e lo stormo restava ovunque nella stanza, disperato e alle strette. Sarebbe bastato un ultimo piccolo attacco per abbatterlo definitivamente, ma io non ero in grado di portarlo.

    La Hakushaku, unico pipistrello nostro alleato in quella cacofonia, si era riavvicinato a Kensei, se questi fosse sopravvissuto all'assalto. Reika è sconfitta e fuori di sè. E questa stanza è completamente isolata...anche se solo una frazione di me è qui permettimi di aiutarti ad abbatterla definitivamente, non posso attaccarla in maniera diretta, ma nulla mi vieta di supportarti, specie dopo che lei ha colpito per prima. Imbraccia la mia forza, Kensei Hito, e abbattila! Usa la mia forza come un tempo la usò Kenkichi! Sfruttando il chakra il piccolo pipistrello emise un getto di ultrasuoni del tutto simile a quello usato dal primo megachirottero incontrato nella grotta: una vibrazione talmente intensa e devastante da distorcere l'aria fino a diventare visibile, con il Kiriano come unico bersaglio ravvicinato! Tuttavia al contatto non ci sarebbero stati danni o distruzione, ma piuttosto un'armonica distribuzione sul braccio dell'uomo, fino alla sua spada...e per una strana congiunzione di eventi anche a tutte le sue parti meccaniche. Forse Kenkichi Mikawa combinava la sua arte della spada con i suoni di Akayoru, ma Kensei Hito non si limitava a impugnare la sua arma: ERA un'arma. [Tecnica]Yoru no Uta: Kezuru - Canto della Notte: Affilatura
    Posizioni Magiche Caricamento (4)
    L'utilizzatore emette un getto di ultrasuoni lineari con cui potenzia un Equipaggiamento alleato entro 6 metri, a patto che non vi siano ostacoli tra i due. L'Equipaggiamento vibra intensamente, ottenendo un aumento di Potenza di 30. Ogni contatto dell'arma contro un bersaglio genera un botto sonoro semisferico con raggio 3 metri e Potenza 10, che ignora le Protezioni. Ogni botto riduce di 10 la Potenza caricata sull'arma. E' possibile scaricare tutta la potenza in un solo attacco. Il jutsu dura due round, o fino ad annullamento. della potenza accumulata.
    Tipo: Ninjutsu - Potenziamento
    [Da Chunin in su]

    Variante Kensei La potenza è diffusa a tutto il corpo, la potenza caricata su spada e corpo è 60, ma ogni 10 di Potenza scaricata causano una ferita MezzaLeggera diffusa al Kiriano.


    Era la sua occasione...non poteva fallire.
  8. .
    Bestie Ferite

    Ryuu era riuscito a evitare con relativa facilità gli attacchi del suo nemico, ma era solo e in svantaggio numerico, completamente vittima del potente genjutsu che aveva raggelato l'area e non ne era nemmeno consapevole. Non potevo assistere alla scena, ovviamente, ed essendo sopravento nemmeno i leopardi potevano avere idea di cosa si stesse consumando. La natura di Jinchuuriki di Ryuu mi rimase quindi oscura, in quell'occasione, ma certo Chishi Senkoku la avrebbe avuta impressa negli occhi dorati come se marchiata a fuoco.

    Tu...affrontarmi da solo? E con quale... Ma poi quel chakra esplosivo che spazzò via la razionalità del giovane, ormai non più esca o stratega, ma pura potenza. Più bestia della creatura feroce che aveva davanti. Non capisco... Probabilmente non aveva mai visto nè sentito parlare dei Demoni, o comunque non si era mai trovato davanti a uno di essi, affrontandone la furia e la forza smisurata. Con uno scatto Ryuu ignorò la bestia che lo aveva aggredito poco prima e gli stava accanto, lanciandosi a tutta forza verso il Mutaforma, con velocità che lui poteva solo a stento raggiungere!

    Che creatura sei? Ruggì mentre quel pirmo pugno colpiva il suo muso, anche se non in pieno per un abbozzodi schivata, riuscendo però a trarre un verso di dolore alla Mutazione e lasciarlo per qualche istante più esposto all'attacco successivo! Dovette sicuramente ricorrere a una grande quantità di energia per scartare lateralmente ed evitare lo spiedo che stava per piantarglisi nella coscia, solo per ritrovarsi con un'arma analoga conficcata nella spalla sinistra dopo un vano tentativo di deviare il colpo. RRRAUGH! Troppo preso dallo scontro a breve distanza, non ebbe nemmeno il tempo di sfruttare i felini che aveva soggiogato: doveva contrastare da solo il suo nemico, e da troppo tempo non combatteva più in prima persona!

    Il calcio volante ancor più rapido raggiunse il collo di Chishi Senkoku costringendo il suo corpo massiccio a inginocchiarsi, nonostante Ryuu fosse decisamente minuto al suo confronto...e quell'istante di incertezza segnò la sua fine, perchè l'estrazione dell'arma, nella quale Ryuu aveva deliberatamente scelto di ignorare ogni suo limite a costo di danneggiare le sue braccia, portò il Mutaforma a contemplare un lampo d'acciaio che si muoveva fin troppo veloce per le sue limitate forze: non si era aspettato uno scontro diretto nè un nemico che potesse sviluppare capacità fisiche fino a quel livello! Cercò di ripararsi con gli artigli ricoperti di ghiaccio ma fu troppo lento. Di appena una frazione di secondo...ma troppo lento.

    La testa cadde al suolo alcuni metri più in là...e in quel preciso istante i tre leopardi intorno caddero al suolo privi di sensi, ora che il loro marionettista era caduto. Il cacciatore aveva perso contro la sua bestia.

    Noi arrivammo parecchi minuti più tardi: i due leopardi assieme a noi non avevano più sentito alcuna influenza mentale, nemmeno un vago fastidio, e la cosa era sospetta. Inoltre nè Ryuu nè il nemico si erano avvicinati alla trappola che avevamo preparato. Questo non va bene... mormorai, ma Kuchihige-san era della stessa idea. Dopo un poco propose che almeno io andassi in avanscoperta, con l'ordine di ritirarmi al primo problema. Il mio scopo è proteggere il cacciatore, non andare a esplorare... protestai debolmente, ma non c'era verso di convincere il vecchio a cambiare idea. Quando arrivai dove avevamo lasciato il kiriano vidi che tutto si era concluso per il meglio...e provai una punta di invidia: come aveva fatto a sconfiggere quell'essere completamente da solo, quando anche Kuchihige-san lo riteneva un pericolo significativo? Ah...lo hai battuto. Mi sforzai di mostrarmi sollevato, anche se avrei voluto digrignare i denti. Congratulazioni! Manderò un segnale per far riavvicinare gli altri.

    Il vecchio sembrò estremamente sollevato nel vedere il corpo abbattuto, tornato a essere quadrupede, tanto che si chiuse in preghiera per qualche secondo. Finalmente questa piaga è stata debellata, e anche la mia promessa mantenuta. Guardò verso il Kiriano. Ryucchi, vorrei portare la pelle di questa creatura a colei che domina l'Altobranco. Ovviamente il tuo nome sarà ricordato come colui che ha cacciato e abbattuto la Mutazione. I due leopardi si avvicinarono al giovane Mizukiyo, esibendosi in un profondo inchino prima di avvicinarsi e strusciare la loro testa sulle sue gambe, come fosse un membro della famiglia, quasi ronfando. Quei tre poveri animali controllati da Chishi Senkoku si riprenderanno, ma avranno bisogno di tempo...ci vorrà qualche ora per trasportare tutti e distruggere il campo di questi bracconieri...Yatocchi, dai una mano! Sbuffai. Io non sono un tuttofare...sono solo una guardia del corpo...

    Ma a nulla serviva protestare...quella faccenda era finita. Dovevamo solo raccogliere le spoglie e andare a casa.
  9. .
    Yato

    Con le ali tarpate dalla sorveglianza continua e i ragazzini che speravo di usare a mio vantaggio fuori dai giochi, mi trovai a fare il meglio che potevo con il poco a disposizione per cercare di portare a casa la pelle. Il mio accordo con i tre rapitori era equivalente ad aver infilato la testa in un cappio, in una trappola talmente palese da essere inevitabile...anche perchè conteneva l'unica flebile speranza di sopravvivenza. Avevo dei forti sospetti su ciò che potevano fare quei frutti che mi volevano far cogliere...ma servivano informazioni certe per poter sfruttare la cosa a mio vantaggio.

    I miei sospetti vennero corroborati fortemente dall'incontro coi tre marinai dai modi e dalla mente semplice, pur in corpi assolutamente adulti che tuttavia sembravano "indossare" senza l'adeguata esperienza e che attendevano di tornare dai loro genitori. In un moto di pietà pensai che se fossimo riusciti a cavarcela avrei dovuto ucciderli prima che realizzassero l'orrore della loro condizione. Ma prima dovevo riuscire a cavarmela io stesso. Yacchi, Waku, Seki...siete stati bravissimi. Kinoko ha detto anche a me la stessa cosa. Dissi con un sorriso conciliante. Anzi, sono abbastanza sicuro che questo sia l'ultimo lavoro e dopo saremo tutti liberi di andare. Tenevo il tono basso, magari i tre rapitori non mi avrebbero sentito con chiarezza, e abbassai ulteriormente la voce, come a voler confidare loro un segreto. Però sembra che tra i boss ci sia un pò di maretta...la donna vorrebbe una fetta più grossa e parlava di restare più tempo e fare un carico extra, anche di nascosto, ma non ditelo in giro. Spargere voci infondate poteva tornare utile per creare un pò di zizzania.

    Quelle piante in qualche modo facevano invecchiare, forse fino alla morte (non potevo saperlo), e non potevo permettermi di cadere preda del loro influsso. Sacrificare i bambini poteva essere utile, ma dovevo giocare le mie carte al massimo, bluffando fino alla vittoria se necessario: l'ideale sarebbe stato usare quei frutti proprio contro i rapitori stessi. Sorrisi ai tre sempliciotti. Si, Yacchi. Ero uno dei primi, sai? Per questo ho avuto tempo di imparare a parlare e muovermi con più facilità. Una cura esiste, Kinoko me lo ha assicurato, sai? Ma mi chiedo...io avevo toccato i frutti con delle pinze e sono invecchiato lo stesso...è successo anche a voi? Vi ricordate di preciso come è andata? Io ho una gran confusione in testa...ho pianto tutta la notte dopo quello che era successo. Raccogliere informazioni e al contempo alimentare le loro speranze...quando i rapitori le avessero infrante forse l'ira e l'indignazione di quelle menti semplici avrebbe sopraffatto le loro paure creando una piccola rivolta....mi sarebbe bastata anche una minima distrazione come quella per agire, se fosse stato necessario.

    [...]

    Le ore erano passate e ora mi trovavo sulla spiaggia, con i ragazzini rapiti e la marionetta di Roh. Sono qui. Dobbiamo solo fare un piccolo lavoro per questi tizi e poi ci lasceranno andare. Ho un accordo con loro. Spiegai, cercando di tranquillizzare i ragazzi. Sono spaventati e stanchi, è la prima volta che vedono il sole da giorni. Dai loro qualche istante e poi lavoreranno meglio e in modo più utile...a volte serve anche la carota, Roh. Andiamo, ragazzi, con calma. Avevo bisogno di tempo per elaborare un piano...certamente non pensavano di mandare solo la marionetta con noi...o forse mandando la marionetta si preservavano dagli effetti delle piante! Dovevo fare il possibile per non raggiungere la zona verde. Cosa c'era sul nostro percorso?
  10. .
    Problemi d'Intesa
    Kenjutsu 8


    Feng Gu
    Premuroso! Commentò seccamente il Sanga, non senza trascurare una punta di sarcasmo. Che mamma chioccia premurosa, Yohei, sono commosso...come se non fosse ovvio che la tua pantomima mira a qualcosa. Nessuno è così generoso con la Zanna, o in generale, e non credo alla storiella del mettere radici e tirar su famiglia con quella mocciosa. Acre nel tono, lo shinobi continuò. Ma sono una voce fuori dal coro...in qualche modo hai dalla tua lo Yonga, lo Shoga e persino Jaime Shura, candidato per il seggio della Seconda Zanna. Hai reso grandi servizi alla Zanna, ma non per questo hai la mia fiducia. Concluse, pur non rifutando l'aiuto in quella faccenda.

    Quando poi si parlò delle eventuali contromisure verso il Re, il Sanga rimase in silenzio perqualche istante, come sorpreso dalle sue affermazioni. Ho combattuto dei Kaguya, ma la gioia di ucciderne uno...di spezzarne le ossa e la vita dopo uno scontro finale, sfruttando ogni risorsa disponibile... Aveva un'aria quasi rapita ...no, quella mi è stata negata. Io non ho mai ucciso un Kaguya, lo riconosco. E farei di tutto per avere ancora quell'opportunità. Poi ancora sul mercenario. Senza rancore, Yohei, non ho nulla contro il tuo clan in quanto tale...è più una faccenda personale. Una vecchia storia, diciamo. A giudicare dall'assenza di reazioni non sapeva granchè dei Tamasizu o della storia del clan delle Ossa, la faccenda era per lui molto più delimitata.

    Ascoltò poi con interesse le strategie del Risorto, assorto, quasi le stesse applicando mentalmente...anche se non necessariamente allo scontro che li aspettava nel futuro più prossimo. Sentimenti negativi dici? A quella menzione sbuffò. Farneticazioni dei nobili, e controsensi. Questi RE sono il prodotto di jutsu e ricerche eretiche, e quindi sono materiali e tangibili. Non è pensabile dare forma fisica a un'emozione o un concetto...non dovresti credere a tutto quel che ti dicono. Quei mostri sono solo molto resistenti e capaci di rigenerare...forse realmente immortali, ma nulla di metafisico. Nulla di più. C'era una sottile venatura nel suo tono, quasi stesse cercando di convincere sè stesso, più che il Kaguya.

    Stavano ancora parlando quando ecco che la Sagoma si avvicinò al limitare dell'area illuminata, ancora semi-immersa nelle tenebre che ne dissimulavano l'aspetto, a circa dieci metri da Feng Gu. Senza grande preavviso dalla sua massiccia figura sorse, più o meno all'altezza del petto, un gigantesco drago d'ossa che dopo un'iniziale ascesa si sarebbe poi abbattuto in picchiata sull'area illuminata cercando di ridurre a brandelli entrambi gli shinobi, spargendo poi brandelli d'ossa ovunque [Tecnica 1]Soffio del Drago d'Ossa - Honeryuudan no Jutsu
    Villaggio: Mostri Ombra
    Posizioni Magiche: Caricamento (6)
    L'utilizzatore può evocare dal suo corpo un dragone composto d'ossa, lungo 26 metri e con raggio di 9 metri; può percorrere 45 metri prima di svanire. La potenza del drago è pari a 80. Il costrutto si può muovere liberamente, ma con manovre piuttosto ampie. La velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)

    Azione Rapida
    Chakra Eretico +30 Potenza
    Statistiche: Concentrazione Nera +6 tacche
    !

    Comunque andasse un sussurro avvolse l'area poco dopo lo schianto, tanto intenso da essere quasi assordante, come l'urlo di qualcuno oltre una spessa parete che riverberava in tutto l'ambiente. CORPI! CORPI PER LA MIA ASCESA! CORPI PER LA MIA VENDETTA! Il suono non veniva necessariamente dal Re, ma era stato lui a parlare, oltre ogni ragionevole dubbio. Il Sanga si era salvato scomponendosi in quattro grossi pipistrelli, per poi riunirsi una mezza dozzina di metri più addietro, ben oltre le ossa frantumate che dopo l'impatto erano sparse qua e là. In qualche modo i sigilli che mantenevano la luce erano rimasti intatti. Non abbassare la guardia, Yohei. Quelle ossa può muoverle ancora! Tsubasa intanto si era salvato spiccando il volo con largo anticipo e ora con un botto di onde sonore spazzò via gran parte dei frammenti d'osso, così da ridurre le risorse disponibili per il Re.

    Ancora una volta quel sussurro. MIEI! MIE PEDINE, NON OSATE RIBELLARVI! DEVO AVERVI, DEVO RESTARE. NON POSSO ESSERE DIMENTICATO! E mentre parlava le schegge ossee germogliarono, quasi fossero piante, fino a generare veri e propri rami irti di costole affilate che insidiarono i ninja in un brutale tentativo di cattura [Tecnica 2, Azione 1]Fruste del Drago d'Osso- : Honeryuuben
    <sommario>Villaggio: Mostri Ombra
    Posizioni Magiche: Caricamento (3)
    L'utilizzatore può creare fino a 4 fruste d'acqua a partire da ossa nell'ambiente. Le fruste possono raggiungere i 21 metri. Muovere le fruste con traiettoria simile richiede slot azione; attaccare con più fruste è considerabile "azione doppia". Potranno muoversi esclusivamente con traiettoria lineare e ogni cambiamento necessiterà di un nuovo slot azione. Ogni frusta avrà potenza pari a 40; hanno Velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore, incrementata di 2 tacche. Ogni frusta può rimanere attiva per massimo 2 round.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Mediobasso ogni frusta)

    Chakra Eretico +5 per frusta
    Ossa Affilate Causa Sanguinamento (DnT Medio)
    Statistiche: Concentrazione Nera +8 tacche per il primo attacco. potenza 45 per frusta + DnT Medio (Sanguinamento)
    ! Il Sanga usò i Veli Kuei, parte del suo abbigliamento e fondamentali nelle tecniche di clan, per spezzare le due fruste che lo attaccarono, mentre il Risorto venne bersagliato da un primo attacco doppio che voleva catturargli il braccio sinistro e la gamba destra. Andasse come andasse il movimento successivo sarebbe stato un guizzo della frusta che aveva mirato (e forse preso) il braccio che provò a spiccare la testa del suo bersaglio [Azione 2]Statistiche: Concentrazione Nera +8, Potenza 40

    Comunque andasse il Re avrebbe poi scagliato la gigantesca ascia contro il Risorto nell'intento di spaccargli il torso con la sua stazza e la violenza del colpo [Azione 3]Statistiche: Forza Nera +4 tacche, Velocità Nera +6 tacche, Potenza 55, ascia grande 4 Unità, per poi sollevarsi come dotata di vita propria per cercare un nuovo colpo qualora non lo avesse ucciso, vibrando un fendente a mezz'aria che voleva falciare le gambe [Azione 4]Statistiche: Forza Nera +4 tacche, Velocità Nera +6 tacche, Potenza 55, ascia grande 4 Unità. Yohei! Sembra che tu gli piaccia! AHAHAHAHA! Il Sanga era divertito, apparentemente di ottimo umore, prima di trovarsi a deviare a la medesima ascia con i suoi Veli, seppur con difficoltà. Tks! Impegnati di più, Re! Non sei ancora al SUO livello!

    Infine il massiccio Re entrò nel campo luminoso. Giusto un piede sinistro scheletrico e parte del torso, con la colonna sulla cima del teschio a malapena visibile in quella penombra. Il suo sussurro assordante era ancora nell'aria, come un'eco distante che si faceva sempre più flebile. Allora, Yohei? ATTACCHIAMO NOI! AVANTI! Come da strategia concordata, stava a Yohei aprire le danze.

    Kensei, Hohenheim e Yato
    Mi ero pentito immediatamente della reazione avuta alle parole di Hohenheim, anche se per certi versi era stato liberatorio esprimere ad alta voce il mio dissenso. Entrambi i ninja, forti di esperienze ben maggiori della mia, anche se opposte quanto a conclusioni, ebbero qualcosa da dirmi. Quando il Maestro mi disse di non lasciar andare l'odio e di coltivarlo, alimentarlo, per un breve istante ebbi quasi un'epifania: era forse quella la strada per il potere? Era qualcosa che poteva rendermi più forte? Che poteva farmi portare a termine la Missione? Un lampo di entusiasmo che però durò poco, presto schiacciato dalla freddezza: come potevo completare la Missione senza il raziocinio? Ho già provato la via dell'ira e dell'odio, e mi ha solo affondato nell'autocommiserazione, nella frustrazione e nello sconforto, Maestro. Risposi, torvo in viso...è pur vero che avevo provato quella strada quando ero molto giovane, senza grandi risultati...possibile che avessi solo sbagliato il modo di brandirlo? Hohenheim tese una mano, offrendo il suo aiuto e la sua disponibilità. Era buono, sapeva essere accogliente e confortevole. Ma se non ero certo che l'odio fosse utile, sapevo per certo che non avrei mai completato la Missione abbandonandomi al benessere e alla comprensione degli altri: il mio era il ruolo di un terrorista e di un nemico. Io dovevo essere da solo. Grazie. Gli dissi. Mi scuso per il mio comportamento, ho parlato male el Kage solo perchè abbiamo avuto dei trascorsi tesi, e questa grotta mi ha messo sotto pressione. Sono ancora immaturo. Poi verso Kensei. Sono debole e ignorante...tuttavia...rifletterò sulle tue parole. La ringrazio E aggiunsi dopo. Su quelle di entrambi. Ma era evidente che fosse stato il Kiriano a colpirmi maggiormente.

    [...]

    Reika sembrava a suo a gio, e per quanto d'aspetto certamente provocante era tutt'altro che seducente...solo un pervertito o qualcuno con parecchio alcool in corpo. Era strana, disturbante nel suo scimmiottare l'aspetto umano, tanto che mi trovai a non volerla fissare troppo a lungo, e per fortuna non ero tenuto a farlo. Rimasi in disparte, come Hohenheim, e fortunatamente la donna non ci considerò più di qualche secondo: aveva occhi solo per Kensei. Mio caro Kensei Hito! Che bello vederti qui e che bello vedere un inchino galanete...ma preferirei di gran lunga se ti togliessi quella brutta maschera, così da poter incollare gli occhi sulle mie forme...amo essere guardata. Allora, la toglieresti, per me? Non avevo idea del perchè il Maestro indossasse quel catafalco, anche se dal modo in cui camminava sospettavo che una, o forse entrambe le gambe avessero subito qualche intervento, forse anche protesico, ma per qualche motivo ero assolutamente certo che non si sarebbe mai levato l'elmo per una semplice richiesta.

    Se non altro Reika non diede troppo peso alla cosa, e quale che fosse la risposta di Kensei non avrebbe fatto una piega, facendo però per avvicinarsi al suo interlocutore. Incedendo nella sua direzione, aveva quasi un'espressione famelica, come se volesse mangiarlo con gusto. Hohenheim aspettava proprio come me, a breve distanza, e mi trovai a ripensare allo scambio di poco prima. E se ne avesse parlato all'Hokage? Non che Raizen non sapesse della mia antipatia nei suoi confronti, ma dovevo imparare a tenere a freno la lingua. Esaudire ogni mio desiderio, Tesorino? Una donna potrebbe perdere la testa per una proposta del genere, sai? Lei portò un dito sulle labbra carnose, massaggiandole appena, sensuale, mentre faceva scorrere lentamente lo sguardo su tutti noi con i suoi profondi occhi neri. E se avesse chiesto di mangiarmi come già aveva fatto Amano? Non potevo certo permettermi di rischiare la vita per una sciocchezza simile...il Maestro lo avrebbe prevenuto sicuramente...e se proprio qualcuno doveva essere mangiato speravo che prendesse Hohenheim, piuttosto. Così avrei anche evitato di preoccuparmi di chiacchierate inopportune con l'Hokage.

    Vediamo, vediamo...non mi dispiacerebbe essere tua amica, tanto per cominciare, anche per un lungo periodo. Hai un'amante, Kensei Hito? Non disdegnerei darti le mie attenzione per qualche tempo... Fissò me. Proprio me. Voleva attaccarmi? Avrei fatto in tempo a spingere Hohenheim sulla traiettoria per salvarmi? Sentivo il sudore freddo sul collo e le palpitazioni...puro terrore! Da quando aevo così poco controllo delle mie emozioni? Eppure pensavo di stare migliorando come shinobi, di aver ottenuto esperienza e pelo sullo stomaco...perchè tanta tensione? Lei mi fissava, ne ero certo anche se non la guardavo di rimando...ne ero certo. Con quegli occhi attraenti e quel seno così prosperoso. ...per esempio per i prossimi trent'anni.

    LEI SAPEVA! In qualche modo aveva saputo degli eventi al Trono Oscuro. Aveva spie? O magari qualcuno le aveva spifferato tutto. Ecco perchè guardava ME, l'idea dei trent'anni era mia! Ma chi...possibile che fosse stato Hohenheim? Mi guardavo intorno, sudando freddo, agitato. Ci poteva stare...le sue parole sull'Hokage...forse era un suo amico? Un amico del Kage...tutto tornava! Era una sua trappola! Una trappola dell'odiato Raizen, di quella Bestia! Serrai i denti, scoccando una lunga occhiata accusatoria al sunese...non potevo abbassare la guardia. Non ora. Reika intanto, raggiante nella posizione di superiorità che le conferiva la sua bellezza, continuò a parlare a Kensei, ormai a meno di un metro da lui. Cosa ne pensi, Kensei Hito? Inoltre...oh, so di essere avida...ma se proprio non mi vuoi come amante, o vuoi farmi un primo regalo in quanto tale...io vorrei il comando degli Shin'ya Komori. E la morte di Amano. Oggi stesso. E nel dirlo avrebbe fatto per carezzare la guancia metallica del Maestro. Perchè solo a lui? E magari restare soli, io, te e i tuoi veri amici.

    Sentivo il respiro di Hohenheim accanto a me. O era una risata soffocata? Si, era sicuramente una risata! Rideva di me, della mia debolezza, dell'umiliazione che mi aveva scaricato addosso! La sua trappola perfetta, da braccio destro dell'Hokage era stata tesa e si sentiva il vincitore, pensando che non avessi nemmeno una mossa a disposizione, nemmeno una possibilità! Ah, ma non sarei precipitato così facilmente, anche se il sangue mi pulsava in testa con una rapidità incredibile e quasi mi impediva di vedere. NO! Sbottai. NON LO PERMETTERO'! La mia arma venne sguainata con una velocità che mai avevo posseduto...che fosse l'influenza di Reika, del mio desiderio di restarle vicino unito al volermi proteggere? NON MI TAGLIERAI FUORI! Dovevo attaccare per primo o sarebbe stato lui ad attaccare me, era semplice sopravvivenza!

    Un colpo netto, in piena estrazione e che certamente non si aspettava...sapevo che con quel colpo avrei cavato sangue, non poteva essere altrimenti [Tecnica 1]Statistiche: Velocità Nera +4 tacche, Potenza 25, Furtività 3

    Base +1 Vel
    Feromoni di Reika Per un'azione a Round, agisce come se di due energie superiori
    ! Avevo mirato alla testa, alla chiara ricerca, se non di una decapitazione (la wakizashi probabilmente non era abbastanza forte per un colpo netto), almeno per sgozzarlo...certo se fosse riuscito a schivare o avesse provato a parare magari gli avrei portato via un orecchio o un dito...nella migliore delle ipotesi gli potevo cavare un occhio, ma sinceramente speravo che morisse, che non si mettesse più sul mio cammino con le sue trappole seducenti e con l'intento di portare via Reika! Sapendo di dover insistere proseguii la mia offensiva con un tentativo di affondo per spaccargli in due il cuore [Azione 1]Statistiche: Velocità Blu +4 tacche, Forza Blu+1 tacca, Potenza 25

    Impasto Mediobasso +3 Vel, +1 For
    subito seguito, vista la corta distanza, dalla rapida crescita di due spuntoni lignei dalle mie tibie, che estendendosi in avanti avrebbero cercato di fracassare le ginocchia del sunese! [Azione 2 e 3]Statistiche: Velocità Blu+1 tacca, Potenza 20 per spuntone PER REIKA!

    E nel dirlo, qualcosa dentro di me reagì bruscamente. Reika? Una donna, per quanto bellissima, che importanza poteva mai avere per la Missione? Quell'unica certezza, quella colonna d'acciaio scolpita da anni di indottrinamento e addestramento in fondo al mio animo, alla mia mente e al mio cuore, non poteva certo lasciare spazio a una donna. La Missione era l'unica gioia della mia esistenza...quindi cosa stavo facendo? Tentennai, senza portare ulteriori attacchi. La...Reika...no...la Missione è...tutto! Stringevo i denti: non ero in grado di controllare me stesso e tremavo nel disperato tentativo di trattenermi. I feromoni? Ma quando ne ero caduto preda? Quando avevo perso il controllo? Come avevo potuto permettere a una stupida donna di distogliermi dalla Missione? NIENTE poteva essere superiore alla Missione! UUUAAAAHHH!! Non potevo controllarmi appieno, ma ero un Senju...ero il Seme. Ero l'Albero. Ero Vita. E la vita nacque dal mio corpo come legno, con rami resistenti che avvolsero le spalle e le braccia, limitando i miei movimenti. Forse non ero libero di agire, ma avrei fatto tutto il possibile!

    E gli altri? Erano stati sottoposti anche loro a quell'attacco così infido e dal lento sviluppo? Avrebbero capito che non riuscivo a controllarmi? Che non ero padrone di me? E loro erano padroni di sè stessi? Reika intanto sorrideva soddisfatta, arretrando fino a circa sei metri, assolutamente deliziata dalla scena, che si stava godendo appieno. La Hakushaku si sarebbe mostrata preoccupata e avrebbe cercato di aiutare solo il Maestro con consigli o parole, se non fosse stato in sè, ma non le interessava granchè di me e Hohenheim...

    Rischiavamo di essere distrutti senza aver fatto assolutamente niente...

    Come spero si possa intuire, Yato cade lentamente nella trappola dei feromoni. La tecnica di Reika causa una crescente simpatia per lei, e di contro alimenta paure e paranoie verso gli altri, accentuando difetti caratteriali e irritabilità, accompagnati da tachicardia e sudorazioni. Siete entrambi vittima degli effetti..Kensei un pò meno perchè ha meno pelle esposta (quasi niente in realtà) ma questo potere è pericolosamente efficace nell'accentuare il suo Odio, quindi vediamo come ve la giocate, e come pensate di resistere, se potete, e di reagire.
    Hohe, Yato ti attacca di sorpresa e con parecchie tacche...a buon intenditor...


    Edited by Yato Senju - 13/11/2019, 23:37
  11. .
    Yato

    Non risposi al cenno del marionettista, limitandomi a sostenerne lo sguardo, salvo poi distogliere la mia attenzione verso gli altri due membri dell'equipaggio. Kinoko sembrava una persona decisa e probabilmente era lui il leader dell'operazione visto come zittì le poche e fugaci informazioni che Roh mi stava involontariamente trasmettendo. Annuii. Naturalmente, solo uno sciocco svela le sue carte. Il Paese dell'Abete era la destinazione della missione col Sensei...avevo forse modo di riavvicinarmi a lui? Peccato non poter menzionare la mia conoscenza dell'argomento vista la storiella di copertura che mi ero appena costruito, ma almeno sapevo qualcosa di nuovo.

    Un frutto in qualche modo collegato all'isola dove non si muore. Un frutto che possono raccogliere dei bambini e con effetti venefici, anche su loro. E che verosimilmente si sarebbero estesi anche a me. Passai qualche secondo a immaginare i possibili effetti di quel succo, ma non erano che elucubrazioni e ipotesi: il trio non era intenzionato a parlare ulteriormente e mi lasciò libero campo sulla nave, anche se sotto stretta sorveglianza. E non certo da parte della marionetta, visti gli insetti che ronzavano ovunque e che tuttavia non erano minimamente attratti dalla mia presenza o dal cibo della cambusa. Non potevo far nulla di sospetto.

    Come supponevo la nave non era gestibile da tre sole persone, e almeno altri tre marinai erano intenti nelle faccende di tutti i giorni, anche se parevano molto mogi e poco inclini alla comunicazione...forse affetti da qualche ritardo mentale. Ma poichè l'apparenza poteva ingannare, decisi di farmeli amici in qualche modo, o almeno provarci. Dopo essermi rifocillato in cucina preparai un semplice piatto avvolgengo alcune foglie di lattuga intorno alla carne secca, aggiungendo un pizzico di sale e poi portandolo loro. Non ho il permesso di dare da mangiare ai bambini. E feci l'occhiolino alla marionetta che mi aveva fermato poco prima. Quindi ho deciso di portare lo spuntino a voi, soci. Non mancai di scorgere Kinoko con la coda dell'occhio, così come lo avevo visto in cucina e sul ponte...aveva doti furtive eccellenti, forse persino superiori al Sensei...oppure poteva spostarsi in un istante come il Flagello. Non avevo modo di accertare la cosa. Sono Yaboku, sto pensando di unirmi alla spedizione, un pò come voi. Avrei studiato attentamente le loro reazioni. Come vi chiamate? Erano avanti con gli anni ma dalla mente semplice. Vista la loro reazione nei confronti della marionetta le chiesi se poteva stare un poco più distante (giusto per farmi vedere che lo chiedevo, per vincere punti nei loro confronti, onestamente non mi importava della risposta). Allora, come mai a bordo? Non sembrate esattamente a vostro agio...ma immagino che la paga sia buona per sopportare gli insetti, i pupazzi impiccioni e quel Kinoko che fa capolino coi suoi rasta ovunque

    Non avevo molto altro da fare, salvo lasciare in cucina un seme ligneo in mezzo ai rifiuti mentre gettavo gli avanzi della preparazione, o guardarmi intorno per cogliere qualche punto di riferimento.

    Alla fin fine, davanti alla scelta finale, avrei accettato di collaborare. Forse avevo iniziato a capire quale fosse il pericolo di quel frutto e di quel succo...ma dovevo trovarmelo davanti per elaborare una contromisura.
  12. .
    Missione nel Riso
    7


    Feci un cenno di assenso mentre Munisai metteva in atto la sua decapitazione, giusto per essere sicuri. Avevo visto il Flagello Immortale in azione e sapevo che non c'era da fidarsi troppo del dissanguamento come forma di omicidio...inoltre una piccola e debole parte di me gradiva quella giusta retribuzione. Lo Shimasu nostro alleato non parlò ma guardò verso Tenma, che pur non fermando il suo conterraneo ebbe un breve gesto di stizza, quasi fosse irritato da quello sviluppo, ma non si soffermò a recriminare mentre scappavamo.

    Giunti all'esterno venne il momento dello scontro. Ebbi facilmente la meglio su quei due scagnozzi poco addestrati, mentre lo stesso Tenma li liquidò in pochi istanti. Tamao ebbe qualche difficoltà aggiuntiva visto che le creature da lui evocate non rispondevano benissimo ai suoni sghembi della mia ocarina improvvisata, ma alla fine, gettandosi in mischia con un paio di calci più adatti a un teppista che a uno shinobi, riuscì a metterli fuori gioco. Munisai era, al pari di Tenma, nel suo elemento naturale con tutto quell'acciaio pronto per essere manipolato, e mi trovai ad ammirare la rapidità con cui si era adattato alle capacità appena acquisite...ricordando la mia incapacità e impotenza quando ero rimasto per ore e ore a fissare un seme nel disperato tentativo di farlo germogliare.

    Un nemico cadde al primo attacco a sorpresa, mentre l'altro fu abbastanza rapido da evitare il colpo, trovandosi però davanti all'otese, che lasciato andare il Kunai, era pronto a colpire con due wakizashi affilate nate praticamente dal nulla. Non ebbe scampo. Stavamo per raggrupparci quando improvvisamente sentii il corpo diventare incredibilmente leggero, quasi come se una forza esterna lo stesse trascinando mentre una brezza leggera cominciava ad agitare l'aria nel capannone. Presto, all'esterno! Annunciò Tenma, e fummo rapidi nel seguirlo...solo per trovarci improvvisamente a fluttuare per aria come privi di peso. Sopra di noi un lungo drago serpentino, del diametro di almeno un metro si stava precipitando verso di noi, avvolgendosi rapidamente intorno al caposquadra che, invece che reagire, sospirò come sollevato. Finalmente...mi spiace per la separazione, ma non riuscivo a richiamarti là dentro. Se la creatura parlava, noi non potevamo sentirla.

    Il potere di Toppu ci permetterà di volare per un'ora circa. Sufficiente per ritirarci al punto di rendez-vous e poi tornare ai rispettivi villaggi. Io e Munisai proseguiremoin volo verso Oto, ha bisogno di essere valutato al più presto dall'ospedale. Ora via da qui. Indipendentemente dalla nostra volontà, sospinti dal vento di quel drago bianco ci trovammo a scorgere il mare degli alberi lasciandoci indietro il luogo della nostra cattura. Toppu è il mio alleato. Abbiamo un legame che va oltre i contratti da richiamo, e se siamo separati troppo a lungo la sopravvivenza di entrambi è messa alla prova. Poi verso Munisai. Spero potrai perdonarmi se sono sembrato affrettato, ma il tempo stava scadendo e non sareste riusciti a battere il mio vecchio amico se io fossi stato fuori combattimento.

    Quanto alla mia irritazione poco fa...semplicemente avevo trasmesso parte del mio chakra medico nei fili mentre gli squarciavo la gola: lo avrebbe mantenuto in vita fino all'ultimo, accentuando le sue percezioni così che soffrisse in maniera indicibile il più a lungo possibile...e con il mio chakra nella ferita non avrebbero potuto guarirla con altre arti mediche, a meno di qualcuno eccezionalmente dotato.
    Ammutolii...anche il pacato Tenma teneva viva la fama di sadismo che Oto aveva nel mondo. Di fatto gli hai garantito una fine più rapida e clemente...dopo tutto qullo che aveva fatto avrei preferito che soffrisse, ma non importa, quello che è fatto è fatto. Ora dobbiamo tornare a casa.

    Tornare a casa.

    Non sembrava poi una brutta idea, anche se l'ebbrezza di volare sulle ali del vento era qualcosa che avrei ricordato con una strana euforia negli anni a venire. Una goccia di reale divertimento dopo aver rischiato la vita, e che tuttavia avrei dovuto annegare quanto prima nella concentrazione e dedizione necessaria alla Missione.

    Considera Acquisito il livello I della Manipolazione dell'Acciaio.
  13. .
    Discussioni Inumane
    Kenjutsu 5


    Prima di Separarsi
    Non ho mai preteso un Sensei perfetto e senza difetti. Sarebbe irreale e non potrebbe trasmettermi nulla. Voi siete quello di cui ho bisogno. Replicai alle ultime parole del Mercenario prima che andasse per la sua strada, con un breve inchino. E seguirò le vostre indicazioni.
    Hohenheim mi consigliò bene sull'utilità delle sue arti ai fini dell'arte omicida, mentre il discorso su come difendersi eventualmente dal Nobile donna ricadde su di me che avevo fatto partire il discorso. In genere occhi naso e bocca...ma alcune sostanze agiscono anche con la pelle. Senza un campione non possiamo saperlo...e non ci tengo a scoprirlo sul campo di battaglia. Intanto avevo incassato delle scuse formali dal Maestro di spada. Quell'uomo era l'esatto opposto del caos girovago del Sensei, ma forse per migliorare l'arte della spada era esattamente quel rigore a potermi guidare.

    Feng Gu
    Si, Tengai Kuei, ma il cognome perde di importanza quando si diventa Nobili. Disse con sufficienza, abbozzando un sorriso condiscendente. Ah, quindi devo intuire che non sei sotto la sua protezione. Questo ti rende una persona che ama il rischio nel venire qui. Potresti tornare utile contro i Mostri d'Ombra. Amo gli spericolati. C'era stato un accenno di minaccia nella prima frase, alla quale tuttavia Tengai non diede poi seguito, restando in effetti spiazzato dall'improvviso quanto ridicolo abbaiare. O forse devo intuire che la tua mente ha dei...problemi? Se non inficia le capacità combattive non ho di che lagnarmi...credo. Decisamente incerto nel parlare dopo quella strana dimostrazione, sembrò ancor più scettico quando l'altro spiegò della presenza di Zanna, o quantomeno del suo eco, all'interno della sua coscienza. Zanna...il sacco di pulci di Shijin? Battè le palpebre diverse volte, forse troppe, come a voler metabolizzare qualcosa di assolutamente improbabile. Poi si avvicinò di due o tre passi, con un misto di serietà e incertezza, quindi tese la mano col palmo in alto e disse: Zampa.

    Doveva essere un gioco che faceva con il cane in passato, ma andasse come andasse avrebbe poi riso di gusto, con leggerezza. AHAHAHAHAHAH! Questa è una delle storielle più spassose che abbia mai sentito! Sei interessante, MoltiNomi, ma ancora non capisco perchè tu sia venuto a cercarmi. Si ricompose pian piano mentre il Risorto parlava. Si, si, conosco la storia. La ho vissuta, e tu devi aver studiato bene, ma come ti ho detto, della Zanna non mi importa più nulla. Sono un Nobile ora, simili questioni sono al di sotto della mia attenzione. Quindi di fatto non aveva nemmeno interesse nel raccontare o spiegare. E a quel punto ci sarebbe stata la menzione di Kazuhiro, alla quale Tengai non fece una piega, mantenendo la stessa espressione cortese, un pò sarcastica e impassibile che aveva tenuto fino a quel momento. Kazuhiro? Oh, si, Kazuhiro, vero. Avevo avuto un figlio tempo fa con quel nome, si. Beh, è solo umano, non mi interessa. Poi si fece più interessato quando Feng Gu nominò i Mostri d'Ombra. Uhm...si...ora che mi ci fai pensare quel Kazuhiro è stato qui da poco. Voleva aiuto e consigli paterni per non so quale assurdo mal di vivere. Bah, sono diventato Nobile che aveva sette anni, francamente nemmeno mi ricordavo della sua esistenza. Lo ho mandato a combattere Mostri Ombra per levarmelo di torno, dicendogli che uccidendo uno dei Quattro Re si sarebbe sentito meglio. Fece spallucce. E il fesso è andato. Sembrava parecchio turbato ora che ci penso. Comunque non credo sia tornato, almeno non da me. E se è morto pazienza, basta che sia stato utile per mettere fuori gioco qualche Mostro d'Ombra. Se vuoi andare a cercarlo sentiti pure libero di farlo, ma della Zanna a me non importa. E di Kazuhiro anche meno. Privo di una figura paterna sin dai sette anni, o peggio ancora con una figura paterna che non si curava di lui, il Sanga doveva essersi rivolto al padre nella speranza di capire cosa stava capitando dopo l'uso prolungato della Divina Danza Notturna, ottenendo però un distacco che doveva averlo precipitato ancor più nello sconforto.

    Ora la domanda è...dopo che ti ho aiutato...tu cosa farai per me? O pensi forse di andartene a mani vuote? Avrebbe chiesto a braccia conserte. Come minimo mi devi una battaglia contro i Mostri d'Ombra. I miei sottoposti mi dicono che alla Spira Nera c'è del movimento. In ogni caso se vuoi raggiungere quell'umano dovrai passare per di là. Che ne dici?

    SE avesse accettato, recarsi alla Spira Nera non sarebbe stato complesso, eccetto il buio più totale che la avvolgeva in cui i suoi sensi avrebbero senza dubbio percepito uno scontro di qualche tipo con battiti d'ali e forti vibrazioni, mentre "qualcosa" cadeva dabbasso. L'enorme stalattite era lucida, senza alcun appiglio, e necessitava del chakra adesivo per potersi muovere in sicurezza. Tengai non avrebbe lesinato le informazioni, dichiarando che scendeva di sotto per almeno un chilometro, tanto da rendere impossibile vedere qualcosa anche trasportando una luce, senza contare il discreto dispendio di chakra per muoversi per tutto quel tempo sulla parete verticale. Se avesse intrapreso la discesa, dopo circa trecento metri avrebbe senza ombra di dubbio percepito qualcosa che stava caricando nella sua direzione. Con una luce sarebbe stato possibile cogliere il grottesco aspetto

    di quella creatura, che non appena a portata avrebbe allungato le propaggini simili ad arti in cerca di un attacco per poi cercare di salire ancora.

    SE avesse rifiutato, allora Tengai avrebbe immediatamente spento tutte le luci senza alcun preavviso, mentre la sua presenza svaniva e i numerosi pipistrelli sul soffitto cominciavano a muovere le ali. Il Nobile chiedeva uno scontro. Al buio. Nel suo ambiente.

    Akira, Hohenheim, Yato
    Ci fu uno squittìo stizzito quando il Maestro si inchinò davanti ad Amano, fugace ma ben udibile, come se la Baronessa non avesse apprezzato affatto quel gesto che attribuiva ad altri un'autorità che invece il leader dei Kenkichi non avrebbe dovuto riconoscere, ma non disse nulla: era al suo servizio in ogni caso. Io, come Hohenheim seguii il suo esempio e Amano parve assai compiaciuto, sebbene leggere emozioni in quel muso animalesco fosse quasi impossibile, ma certamente si rilassò e con esso anche la mia pelle d'oca. Hohenheim era stato capace di fermare il suo primo attacco, che tuttavia era certo dimostrativo: sarebbe stato altrettanto abile nei confronti di una vera offensiva? E io cosa avrei potuto fare in quel caso?

    Parli di antichi patti e antiche promesse umano. E non mi porti alcun dono. Ti inginocchi davanti a me ma le tue parole non portano affatto sottomissione. Mi chiedi di cedere il controllo che ho sui pipistrelli attraverso il legame col clan a cui appartenni in virtù di un contratto che non mi lega. In virtù di ricordi che ho rimosso. In virtù di decisioni fatte da un uomo che ora non esiste più e con cui non ho alcun legame. Si sarebbe avvicinato, portando le zanne aguzze e l'alito pesante e sanguigno a pochi centimetri dal volto di Kensei, in un tentativo evidente di intimidazione. Io dal canto mio avevo già degli spuntoni lignei pronti a emergere dalle mie spalle. In sostanza vieni qui come galoppino della Hakushaku per chiederle di ridarle i compagni che non è capace di prendersi da sola. Sei il suo faccendiere, forse?

    Poi fu Hohenheim a prendere la parola, scegliendo termini più diplomatici e, soprattutto, lasciandosi andare alle lusinghe, cosa che fece voltare Amano nella sua direzione. Non vi è reputazione più grande della mia tra i Nobili, infante. E tuttavia una nuova causa, un nuovo scopo, potrebbe essere allettante. Poi tornò su Kensei. Ma cedere ciò che è mio solo per delle parole vuote, quello sarebbe da sciocchi, non da pionieri. Che cosa puoi offrire tu, umano, per lasciare che i pipistrelli al mio servizio tornino a rispondere anche al richiamo del loro antico Contratto, e non solo a quello sottoscritto dal mio passato clan? Voleva contrattare, voleva intimidire. E non si sarebbe certo tirato indietro dal combattere. Ma cosa avrebbe mai potuto offrirgli Kensei se non le sue parole? Mi ritrovai a guardare il Kiriano, onestamente intimorito da quella che sarebbe potuta essere la sua reazione e la sua risposta.

    SE avesse offerto solo parole, minacce anche solo accennate o semplicemente avesse ribadito il suo punto, Kensei avrebbe ricevuto una sorta di gutturale risata come risposta. Mi diverti, faccendiere. Ma il divertimento di un giullare arriva solo fino a un certo punto. Non hai nulla da darmi e quindi con la tua presenza mi offendi! E ogni Kenkichi dovrebbe sapere che le offese si lavano nel sangue! E a quel punto avrebbe cercato di colpire Kensei con una delle zampe artigliate, prima di disperdersi in uno sciame di pipistrelli e leversi in alto, mentre le luci si spegnevano tutte di colpo. Eravamo stati avvisati di non affidarci ad esse, ma sul momento fui preso dal panico, accucciandomi come a cercare un riparo mentre pensavo a cosa fare...sarei stato agli ordini dei due ninja più esperti, senza prendere iniziative!

    SE avesse invece offerto qualcosa di valore, o qualche accordo, la questione sarebbe stata ancora aperta.
  14. .
    Missione nel Riso
    6


    Una rapida ispezione del corpo di Munisai escluse ferite esterne significative, ma il polso era più debole del previsto e verosimilmente il cuore non era in buono stato. Le metodiche otesi erano crudeli e lesive per il corpo, mi trovai a chiedermi se il potere che si guadagnava valesse un simile prezzo...ma fu questione di un solo istante: per compiere la mia Missione avrei felicemente rinunciato a entrambe le braccia e a un polmone. Si...non c'è molto di più che io possa fare, hai ragione. Concessi, rivolgendomi quindi al Kunai e alla spalla ferita, per sistemarli mentre con Kenzo stabilivamo il da farsi. Ho la capacità di trasmettere vibrazioni al metallo per ottenere informazioni...una sorta di sonar, se hai conoscenza delle capacità di delfini e pipistrelli. Quindi so che ci sono dei meccanismi e degli aghi all'interno, e una specie di magnete che si muove in sincrono con le altre manette, ma non sono un esperto e non saprei come disinnescarla senza usare la Manipolazione del Metallo, nè potrei spiegarvela...e servono capacità superiori alle basi che hai appena preso in mano per poterla usare a tua volta. Spiegò il caposquadra, mentre ci preparavamo per liberarlo. Cogliere anche quell'evento in cui la tensione era al massimo per allenare un suo sottoposto...a Konoha non avevamo persone così...era anche per quel motivo che avevo cercato altrove un Sensei.

    I minuti passavano mentre il ninja di Oto si concentrava per controllare il metallo e manipolare la sua chiave, con uno sforzo che, per un secondo, mi fece pensare al suo cuore malandato con un breve moto di preoccupazione. Lo scacciai rapidamente: spegnere le emozioni doveva diventare facile come respirare, ma avevo ancora molta strada da fare. Con notevole tempismo, la chiave fu pronta proprio quando lo Shimasu vicino al muro ci avvisò che qualcuno o qualcosa si stava avvicinando, e viste le sue doti musicali c'era decisamente da fidarsi del suo udito. Allora speriamo che funzioni.

    La chiave girò e Tenma fu nuovamente libero proprio mentre il nostro rapitore entrava con un ghigno soddisfatto. Ghigno che si tramutò presto in un'espressione sorpresa e che immediatamente dopo divenne dolore mentre le catene che avevano legato me e Tamao diventavano innumerevoli fili d'acciaio che avvolsero il nemico in una stretta fatale. Non fece nemmeno in tempo a parlare che già si trovava appeso con le carni sanguinanti, tagliate in più punti. Kenzo Tenma non era uomo da sottovalutare. Ken... Un cenno della mano e il collo del sedicente Formicaleone venne squarciato dall'acciaio. Non abbiamo tempo per lui. Usciamo. Ma la sua testa...c'è sicuramente una taglia! Lo Shimasu protestò, certo guidato anche dalla fatica e dalla tensione. No, dobbiamo muoversi, Toppu è sopra di noi. Toppu? L'amico di cui vi dicevo...abbiamo un legame...particolare. Se siamo separati troppo a lungo...beh, non sarebbe una cosa piacevole. Andiamo. E le nostre armi? Avevate qualcosa di insostituibile? Beh...no, in effetti no. Nemmeno io. Concessi, un pò colpito e forse preoccupato dall'urgenza che il caposquadra stava dimostrando. Allora forza.

    Ci aspettava un lungo corridoio scavato nella roccia, apparentemente senza guardie. Io avevo generato un flauto di legno per lo Shimasu con il Mokuton (niente di che, e il suono era pessimo, ma disse che poteva bastargli) mentre Kenzo cedette il kunai con cui era stato ferito a Munisai, casomai ci fossero guardie all'esterno. Lui tenne per sè alcuni fili d'acciaio.
    Il percorso sotterraneo era stretto e corremmo per non meno di cinque o sei minuti, con una luce lontana che si faceva sempre più marcata. Avanti! Ancora quel sospetto senso di urgenza nell'altrimento pacato caposquadra. Sbucammo all'esterno solo per trovarci nel capannone che avremmo dovuto assaltare secondo il piano originale, pieno di metallo e acciaio stoccato un pò alla rinfusa e con non meno di dodici balordi armati pesantemente con grosse spade e fuuma kunai pronti a fermarci. Posso prenderne almeno sei. Annunciò Tenma, partendo all'attacco senza attendere o pianificare. Io Due. Disse Tamao, evocando due dei suoi Oni. Io fissai Munisai, che in quell'ambiente aveva tutto l'acciaio che voleva a disposizione per mettere in pratica le sue abilità in un vero scontro, quindi annuii. Anche io due. Buona fortuna. Dobbiamo arrivare all'esterno e poi potremo scappare. Forza! Con un pò di Mokuton e un'illusione come diversivo avrei facilmente messo fuori gioco i miei avversari, mentre Munisai aveva i nemici a circa sei metri, e dell'acciaio più o meno alla stessa distanza sulla sinistra.

    CITAZIONE
    Ultimo post prima della conclusione, combatti pure come se avessi il Metallo livello 1. Sei Affaticato per questo scontro, con solo metà della riserva di chakra e


    Edited by Febh - 5/4/2019, 19:32
  15. .
    Yato

    Non ero nella posizione di avanzare pretese ma non potevo nemmeno mostrare debolezza implorando di essere risparmiato. Camminavo su un fragile e a malapena visibile filo di ragnatela pronto a spezzarsi al minimo passo falso, ma non potevo permettermi di tentennare o mentire in maniera troppo plaetale: c'era una via d'uscita ma sarebbe stato difficile raggiungerla, e mi sarebbe costata dei sacrifici. La mia vita è senza dubbio preziosa. Soprattutto per me. E per le Picche di Ame, coloro che trafficano nell'assassinio e che filtrano ogni informazione che arrivi alla Pioggia. Dissi molto semplicemente, quasi a voler ricordare ai tre, due dei quali sghignazzavano, che ogni azione poteva avere delle conseguenza. Non voleva essere una minaccia, non ero in condizioni di farne, ma poteva essere utile ricordarlo a quei tre rapitori di bambini.

    Annuii. Dunque non si trattava di un semplice rapimento ma piuttosto di una ricerca di risorse. E io ero una risorsa in quel momento. A giudicare dalle parole monche della ragazza davanti a me i bambini non facevano una bella fine su quell'isola, e io ero piuttosto giovane. Improbabile uscirne senza rischiare, ma per il momento dovevo stare al gioco e acquisire quante più informazioni possibile, esattamente come aveva fatto il Sensei alla Colonna Evanescente, assecondando entrambi i gruppi di Zanna e Accademici fino ad avere il risultato che voleva. Io dovevo controllare i bambini e al contempo assecondare i loro rapitori. La sopravvivenza viene al primo posto, non ho motivo di rifiutare la vostra offerta. Come posso chiamarvi...soci? I loro nomi sarebbero stati un discreto punto di partenza.

    Posso sapere qualcosa di più su questa operazione? Ovviamente nell'ottica di esservi più utile. C'è un mandante? Ho un discreto numero di agganci, specie a Otafuku. Vero. E potrebbero esserci soluzioni più...lucrative, per qualunque cosa abbiate in mente. Semina il dubbio, crea scelte là dove non ci sono e li indebolirai. Appena arrivati vi comunicherò la mia risposta...sono lieto della fiducia che mi state accordando.

    Lasciato libero e solo con la marionetta, mi sarei aggirato per la nave cercando di capire quante persone fossero a bordo, soprattutto marinai o civili, se ci fossero stati, lasciando uno o due semi di tracciamento ben nascosti, fatti cadere con indifferenza. Cercai di rifocillarmi e darmi una ripulita come prima cosa, senza togliere gli occhi di dosso dalla marionetta o dagli insetti. Non avrebbero dovuto esserci insetti sulla nave, se non mosche in cambusa e forse uno o due scarafaggi, che normalmente temono l'acqua e stanno al chiuso...ma questi giravano liberamente quindi forse non erano poi tanto normali. Chiesi alla marionetta se avevo la possibilità di portare del cibo ai bambini di sotto, per ottenere la loro fiducia e utilizzarli al meglio, ma questo stava ai miei carcerieri (anche se libero di girare, non ero affatto libero in senso lato, e me ne rendevo conto).

    Trovata una branda avrei riposato quelle notti, ma nei miei giri sulla nave le domande principali a cui cercavo una risposta erano:
    - Quanti marinai a bordo, quanti armati?
    - C'era una santabarbara con polvere da sparo o la nave non aveva armi?
    - Dove si trovava la cambusa? Che cibo c'era all'interno? Per esempio zenzero o liquirizia?
    - C'erano piante a bordo?
    - Avevo accesso ai bambini? Per quanto tempo e con quale supervisione?
    - Cosa c'era nella stiva (a parte i bambini)?
    - Gli insetti stavano anche nel sottocoperta? C'erano aree dove non andavano?
    - Avevo accesso a cate nautiche o altri documenti?

    Solo avuti tutti questi elementi, e agito di conseguenza nel caso avessi avuto la risposta che cercavo, avrei potuto poi parlare con la donna al momento dell'attracco.
295 replies since 27/8/2015
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