Posts written by -Max

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    Il ritorno della figlia della Nebbia


    I



    Quando rimisi piede sul suolo Kiriano ebbi una sensazione strana. Quasi nostalgica. Mancavo da casa da due anni, e quei due anni molto, troppo era cambiato nella mia vita.
    Per la prima volta, da che avevo memoria, ero sola. Mi ero pagata il viaggio da Konoha a Kiri sbrigando una missione per il capitano della nave. Un accordo diretto, non mediato da alcun villaggio. Mi ero presentata sul ponte, gli avevo chiesto un passaggio e se potessi fare qualcosa per pagarlo. Il vecchio capitano avevo detto che non accettava bambine, al che gli avevo mostrato gelato la bottiglia di rum fino a farla esplodere. Avevo ripagato anche quella (per fortuna che il rum era economico).
    Non avevo dubbi che non avrei incontrato qualcuno che mi conosceva lì a Kiri. Forse avrebbero potuto riconoscermi, ma due anni erano tanti ed ero cambiata da quando ero andata via. Inoltre, nessuno aveva mai prestato troppa attenzione alle figlie di Mizukage.
    Mio padre non sarebbe stato lì. Forse era andato a Konoha, sperando di incontrarmi, ma non avrebbe avuto successo. Chissà se avrebbe avuto il fegato di tornare a Kiri.
    A me non importava.
    Non volevo più vederlo. Mi aveva abbandonata proprio quando eravamo entrambi distrutti dal dolore. Hanako, sua sorella, aveva fatto del suo meglio per occuparsi di un'adolescente in lutto, con scarso successo. Però non la biasimavo per quello. Almeno lei aveva provato ad essermi vicina dopo la morte di quasi tutta la mia famiglia, mentre Itai Nara, il grande potente nono Mizukage era fuggito a deprimersi in qualche luogo sperduto.
    Quando ci pensava una rabbia atroce mistra a tristezza la pervadeva. Ed lì, in quel momento che, incapace di controllare le proprie emozioni, allargava la benda del braccio destro, scopriva l'avambraccio e vi affondava il coltello. Il dolore era fastidioso, lo odiava, eppure, per qualche ragione, la calmava. Diradava le nubi tempestose del suo umore e poteva tornare a pensare, con chiarezza.

    La strada dal porto al Villaggio era breve, ma lei non si sentiva poi realmente pronta a tornare, così deviò per fare un giro lungo la costa, allontanandosi dal porto, verso alcuni scogli poco frequentati. Erano per lo più rocce aguzze che sbucavano dall'acqua e rendevano difficile l'attracco di navi in quel punto, ed erano scomodi per starci su. Mi avvicinai al bordo della scogliera, pronta a saltare su uno di questi e contemplare il mare nebbioso con calma quando la mia attenzione fu attirata da un rumore che mi fece voltare.
    C'erano tre ragazzi, che non potevano avere più di quindici anni. Uno di loro era particolarmente grasso e dall'aria cattiva. Li osservai con attenzione, non sembravano armati. Sembravano solo civili.
    Ehi mocciosa! mi sentii chiamare. Sospirai irritata. EHI!
    Ma lasciala, non lo vedi che è una bambina? disse un compare, un tipo secco ed occhialuto, dallo sguardo viscido.
    Che ci fai da sola qui? Hai perso la mamma? disse il più basso ed infantile dei tre.
    Non erano pericolosi, erano solo fastidiosi. Mi strinsi nell'ampia felpa che mi copriva il corpo, ed alzai un cappuccio per ignorarli.
    Lasciatemi in pace, per favore dissi col tono che sembrava quasi una supplica. Quello grosso diede una spinta ai due per lasciarlo passare e si avvicino a Jukyu, che con riluttanza si girò per fronteggiarlo.

    I bambini non dovrebbero girare da soli, si sfregò le mani grassocce. Era evidente che per qualche motivo aveva deciso di infastidirmi. Non lo degnai quasi di uno sguardo.
    Allora perché la tua mamma non è con te? risposi, tagliente. Lui parve metterci qualche secondo a processare l'informazione. Nel mentre i suoi due "amici" erano scoppiati a ridere. Poi il viso del bullo si inasprì, distorcendosi dalla rabbia.

    Adesso ti faccio vedere io mocciosetta... mosse un altro passo verso di me, invadendo il mio spazio vitale. Non volevo di certo battermi con un civile, per lo più con un bulletto da quattro soldi. Alzai lo sguardo, fissandolo in viso.
    Altrimenti? risposi sfacciata, con lo sguardo di aperta sfida.

    A vedere la scena dall'esterno sicuramente ci sarebbe stato un bel po' di fraintendimento. Dopotutto sembravo davvero una bambina. Se avessi tolto la felpa forse avrebbero potuto darmi i miei tredici anni, ma bassa e coperta com'ero, senza vedermi bene il viso avrebbero potuto darmene tranquillamente undici, o meno. Non portavo armi visibili. Tutto faceva sembrare ad un'aggressione in piena regole, ad una situazione di pericolo per me. Chiunque avrebbe potuto fraintendere chi stava scherzando con il fuoco, e magari, pensare di intervenire.
  2. .

    Where everything started


    II


    Non avevo idea se qualcuno mi avrebbe potuto riconoscere. Il mio viso non era, fino a qualche tempo fa, esattamente sconosciuto. Per un momento pensai che l'apparente concitazione di uno dei due guardiani significasse che mi avesse riconosciuto, ma poi ricordai il mio viso e pensai che forse non era così. Non ne sarei stato certo e forse, dopotutto, mi importava? Non ero lì per tenere la mia identità segreta. Mi ero curato di non farmi vedere non perché mi interessasse nascondere i miei movimenti, ma per essere lasciato in pace. Nessuno avrebbe lasciato camminare Itai Nara senza meta, in un viaggio volto alla guarigione.
    Guardai il giovane uomo che mi aveva chiesto le generalità. Istintivamente analizzai il suo chakra [Abilità] e la sua riserva esigua mi fece comprendere quanto fosse inesperto. Poveretto. Lasciato lì da solo dal suo superiore, di fronte ad un uomo che sebbene disarmato, se solo avesse voluto, avrebbe potuto ucciderlo con fin troppa disinvoltura.
    Avrebbe potuto.
    Itai Nara non lo avrebbe mai fatto. Per principio. Quel principio che però non sentiva più suo. A volte si ritrovava a guardare il suo essere come dall'esterno. Non si riconosceva più nel suo corpo. Per qualche istante pensai di sbarazzarmi del giovane genin ed entrare senza attendere quella tediosa procedura, poi, tornai ai miei sensi. No. Non potevo farlo. Era sbagliato, ed il solo pensiero mi affaticava più di quanto fossi disposto ad ammettere.
    Trascinarmi fino a Konoha era stata dura, più dura di quanto volessi ammettere persino a me stesso. Era stato facile girovagare senza meta, ma ero lì con uno scopo ben preciso.
    Sono Itai Nara. Sono... Mi fermai, non ero più nessuno. Ero il Nono Mizkuage. Sono qui per parlare con l'Hokage e per vedere mia figlia.

    Era la verità.
    Non ero certo che avrei potuto fare una qualsiasi di queste due cose. Avevo abbandonato Jukyu alle cure di Hanako poiché nel mio stato mentale le avrei solo fatto del male. Non era stata una scelta facile. Separarmi da lei, seppur per il suo bene, era stato l'ennesimo dolore inferto a Jukyu che già provava un risentimento senza fine verso di me.
    Era del tutto possibile che a lei non interessasse parlare con me.
    E Raizen? Probabilmente anche lui ce l'aveva con me per la mia scomparsa. Di certo se avesse saputo cos'era successo avrebbe potuto provare a comprendere.
    Ero vagamente preoccupato per la prospettiva del rifiuto di Jukyu. Tuttavia, qualcosa in me era rotto.
    L'apatia.
    Non sentivo altro che quel vuoto orrendo. Se Raizen mi avesse insultato, non avrebbe ottenuto alcuna reazione. Non mi importava. Però razionalmente sapevo di dover provare a ricollegarmi al mondo. O non sarei mai guarito.
    Itai Nara forse, in qualche modo, sarebbe potuto tornare.
  3. .

    Where everything started


    I



    Sapete qual è la peggiore sensazione che un uomo possa provare? Il dolore? Forse. Il dolore atroce, rivoltante, che ti fa pregare la morte. Chi viene scuoiato vivo prega la fine della tortura a qualsiasi costo. Eppure c'è una certa utilità nel dolore. Provare dolore significa che qualcosa non va e che c'è qualcosa da fare per farlo smettere. Bendare la ferita, chiedere aiuto, un farmaco, o una droga. Il dolore è il segno che forse siamo in grado di renderci conto che in noi c'è qualcosa che non va.
    Forse c'è ancora qualcosa di peggiore del dolore. Forse ci sono due cose peggiori del dolore.
    L'impotenza.
    L'apatia.

    [Estate 39 DF]
    L'impotenza.
    L'impotenza di guardare tutta la tua vita andare in pezzi senza poter far nulla per fermarlo. L'inesorabilità degli eventi guardanti dal punto di vista di un uomo che aveva sempre potuto fare qualcosa, costretto a non poter far altro che guardare, spettatore inerme di un destino che si svolgeva davanti ai suoi occhi.
    A cosa serve la tua spada, guerriero, quando il nemico non può essere ucciso con la lama?
    Le mani affondavano tra i capelli, mentre in me cresceva un'inquietudine senza precedenti. La necessità di essere utile e fare qualcosa si scontrava con la realtà che non c'era altro da fare che attendere e sperare. Itai Nara non poteva attendere e sperare. Itai Nara agiva.
    Risolveva problemi.
    Ma come poteva risolvere la malattia?
    A cosa serve il tuo potere, Mizukage, se non puoi ordinare a questo male di andar via?
    Natsu respirava a fatica. Il suo piccolo corpo, magro, era chiazzato. I suoi occhi verdi, come i miei, incavati nel cranio. Sembrava che gli avessero tolto qualsiasi oncia di grasso e muscoli il corpo di un bambino potesse avere. Tossì piano, ed io gli rimisi una mano sulla fronte. Scottava. La febbre non scendeva, non sarebbe scesa. Natsu iniziò a piangere, un lamentio di sofferenza.
    A cosa serve la tua influenza, se nessuno può aiutarti?
    Papà è qui Natsu, dissi, a voce bassa, cercando di essere di conforto al bambino.
    Natsu aprì gli occhi, sofferente. Aveva le sclere arrossate. Papà... Mi fa male... Tutto...
    Avvicinai le labbra alla sua fronte, glie la baciai, quasi ustionandomi.
    Dormi... gli mormorai vicino l'occhio. Quando ti sveglierai starai meglio.

    Poi, all'improvviso, dei colpi di tosse accesi attirarono la mia attenzione. Mi voltai, sapendo esattamente dove guardare. C'erano solo due letti in quella stanzetta sparata, in una casa isolata a Kurohai.
    Nana, che ormai aveva quasi tredici anni, giaceva sul letto vicino quello del fratello. Sua sorella gemella era dall'altra parte rispetto a me, appollaiata su una sedia con entrambi i piedi, con le braccia che cingevano le gambe poco sotto le ginocchia. Guardava sua sorella senza riuscire a dire o far nulla. Nana tossì ancora, più forte, il respiro affannoso, quasi rantolante.
    Le presi la mano.
    Papà... Il tono tremante era uno strazio da ascoltare. Ma peggio ancora erano i suoi occhi. Terrorizzati, carichi di un timore primordiale, di chi sta affrontando la fine senza esserne pronto.
    Sono qui le dissi. Jukyu balzo giù dalla sedia e senza dire una parola andò dal fratello, accarezzandogli la testa. Ultimamente Jukyu non parlava. Non diceva quasi una parola se non il minimo indispensabile e non lo guardava più in faccia. Un altro, ennesimo dolore. Ma non poteva pensare, in quel momento, al risentimento di Jukyu. La verità era che Natsu e Nana stavano morendo. Stavano morendo per colpa sua. Solo sua.
    Ho... Ho paura papà... singhiozzò Nana. Ed io non sapevo come consolarla. Sospirai, le accarezzai il viso asciugandole le poche lacrime che le rigavano le guance.
    Sono qui... era la terza volta che lo ripeteva. Ti prometto che andrà tutto bene...
    Natsu? la voce di Jukyu attirò la mia attenzione. Mi voltai subito, vedendo Jukyu china sul fratello, scuoterlo senza troppa dolcezza. Riuscii a vedere il suo volto, distorto in una smorfia di orrore. Deglutii. Cercai il coraggio.
    C'è riuscita tua figlia... , pensai, abbassando lo sguardo.
    Natsu dormiva.
    Il suo volto, pacifico, non aveva più l'espressione sofferente. Sembrava, per la prima volta da settimane, sereno. Jukyu lo scosse ancora, con vigore, chiamandolo, con una nota di disperazione nella voce.
    Mi avvicinai, consapevole. Avevo visto troppa morte nella mia vita per non riconoscerla quando era davanti ai miei occhi. Presi la mano di Jukyu e la scostai dal corpo del fratello.
    Ferma Jukyu, ti prego... il mio tono era quasi implorante. Lei alzò lo sguardo, guardandomi in viso per la prima volta dopo settimane. Era smarrita. Spaventata. Era poco più che una bambina, non era giusto che fosse lì.
    A vedere suo fratello morire.
    Quello era compito mio.
    Mio e di Ayame.
    Lasciami! scostò la sua mano dalla mia bruscamente e se la portò alla bocca.
    Va' a chiamare tua madre. Il tono della mia voce era neutro. Le emozioni, cancellate con la forza.
    Accarezzai la testa di Natsu. Doveva essere forte. Per Jukyu, per Nana, per Ayame.

    Lei entrò. Era davastata. Si prendeva cura dei due bambini di continuo, anche quando avrebbe dovuto riposare. Avevo dovuto costringerla quasi con la forza a riposare quel pomeriggio, per recuperare un po' di forza. Mi guardò in viso, vi lesse l'assenza di emozioni. Il mio viso, che era stata una maschera di tensione e preoccupazione, aveva perso qualsiasi emozione nello scontato tentativo di cancellarle.
    Lei comprese.
    Una madre lo comprende.No... Il mio bambino... il suo tono mi fece stringere il cuore. Sentii Nana singhiozzare.
    I ricordi si fecero confusi.

    Nana si spense il giorno dopo. Avrei dovuto riportare i loro corpi a Kiri, ma non mettevo piede nel villaggio da mesi. E francamente, non mi importava. No. Loro sarebbero rimasti lì.
    Scavai le fosse con le mie mani, senza usare jutsu o altro. Persino la mia forza sovraumana serviva a poco. Scavare era un lavoro ripetitivo, la pala poteva trasportare solo poca terra.
    E mentre scavavo due fosse troppo piccole, impastavo la terra con lacrime amare, ma scarse.


    A che serve essere vivi, se la vita significava quel dolore?
    A quella domanda, io ed Ayame arrivammo a risposte diverse. Pensai a Jukyu ed a lei. Natsu e Nana erano morti, ci erano stati strappati via troppo presto, ed era ingiusto. Quella ferita non si sarebbe rimarginata mai.
    Ma c'era ancora Jukyu. Lei aveva bisogno di me.
    E per lei ci sarei stato.
    Sempre.
    Ma Ayame no. Lei non resse il dolore. Due giorni dopo il funerale di Natsu e Nana, mentre Jukyu guardava le tombe di sua sorella gemella e si suo fratello con me che osservavo da lontano, sentii un tonfo sordo in casa.
    Ayame? la chiamai. Nessuna risposta. Entrai nella casupola, cercai in cucina, in camera da letto, ma lei non c'era. Così mi diressi in bagno, cercai di aprire la porta, ma era chiusa. Ayame tutto bene?, dissi, con voce accorata e preoccupata. Ma ancora, nessuna risposta. Diedi una botta secca in corrispondenza della serratura che non resse al colpo. La porta si aprì di schianto.
    Ayame era nella vasca da bagno, vestita. Il tumore che avevo sentito era il Kunai che le era scivolato dalle dita finendo sul tappetino. Lei riposava, le braccia distese in avanti, fiumi rossi di sangue che sgorgavano da due tagli longitudinali.
    Mi fiondai su di lei.
    La sollevai, ma non respirava più. Mi voltai, inorridito e solo allora mi resi conto che Jukyu mi aveva seguito.
    Ci guardammo.
    Le gambe mi cedettero, ma riuscii a posare Ayame distesa sul pavimento.
    Mamma... Jukyu non la stava chiamando interrogativa. Era sveglia, ben più matura dei suoi tredici anni scarsi. Sembrava le stesse chiedendo "perché lo hai fatto?".

    [Due settimane dopo]
    Hanako aprì la porta, trovandovi sua nipote Jukyuu. La ragazzina aveva con se un bagaglio leggero ed una lettera in mano. Hanako vide che il suo viso era distrutto dal dolore, da un dolore profondo ed inaccettabile.
    ...Jukyu? Era confusa. Che ci faceva Jukyuu da sola lì? Perché non c'erano né Itai né Ayame. E cosa ancora più strana, dov'era Nana?
    Lei le porse la lettera. Ciao zia. Hanako prese la lettera, sapendo che ci sarebbero state brutte notizie.

    Ciao Hanako,

    Natsu e Nana sono morti. Una malattia, è stata colpa mia.
    Ayame si è uccisa.
    Io non posso prendermi cura di Jukyu. Perdonami. Non riesco a spiegare.
    Tornerò, ti spiegherò.

    Itai


    Hanako cadde sulle ginocchia, piangendo, ed abbracciando Jukyu che però non cambiò la sua espressione, né ricambiò l'abbraccio.

    [...]

    L'apatia.
    C'è un motivo per cui, nonostante alcuni eventi, Itai Nara (creduto disperso) non è mai tornato a Kiri.
    Non poteva più essere il Mizukage. Non poteva più essere un ninja. Non potevo essere più alcunché. Chomei era silente. Non avevo coraggio di evocare Yogan e non tornai a Kurohai. Partii, sentendo dentro di me null'altro che il profondo vuoto esistenziale.
    Non potevo essere più il padre di Jukyu, per il suo bene.
    Potevo solo essere l'ombra di me stesso, che camminava sulle mie gambe, perdendo pezzi di me ogni giorno che passava. Viaggiavo da solo, camminando, col volto coperto ed incappucciato per non farmi riconoscere, la mia presenza occultata. Garyuuka era rimasta nella casa di Kurohai assieme a Nishigikoi. Non mi fermavo per più di un paio di notti nello stesso posto, e mai in terre accademiche. Sempre lontano dall'acqua.
    Dopo alcuni mesi mi accorsi che non mi chiedevo se il villaggio fosse sprofondato o meno. Non mi importava più di nulla. Solo di Jukyu. Ma persino l'amore per mia figlia non era abbastanza. Ero consumato dal dolore. Totalmente annullato.
    Ogni giorno ambivo la morte, ma solo l'immagine del volto di Jukyu di fronte al cadavere di sua madre mi fermava.
    Itai Nara era un uomo finito.

    [Al giorno d'oggi]
    La luce più tenue brilla come un sole nella notte più buia. I miei passi mi condussero, quasi senza che me ne rendessi conto, dove la mia storia era iniziata, sedici anni prima.
    Le mura di Konoha, alte ed imponenti, mi fissavano con aria di monito ed io ricambiavo il loro sguardo.
    Non guardatemi così dissi a bassa voce. Lo so che ci ho fregato tanti anni fa, ma dovrebbe esservi passata.
    Mi avviai verso l'ingresso principale.
    Mi fermai. Se qualche guardano si fosse rivolto a me chiedendomi qualcosa, avrei risposto con semplicità.
    Chiamate l'Hokage, ditegli che... sospirai. Abbassai il cappuccio, rivelando il mio volto. Non era rimasto molto di Itai Nara. I capelli biondi, gli occhi verdi, ma l'espressione era matura e dura, infintamente triste. Il mento era coperto da una corta barba. A volte si vedeva allo specchio e quando non provava disgusto verso sé stesso a stento si riconosceva,


    Ditegli che un suo vecchio amico è tornato dalla nebbia.


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    La Fonte della Vita Eterna


    VI



    Sulle prime il discorso della Muuga mi spiazzò. Le mie intenzioni erano rimaste solo per me, i miei pensieri erano solo pensieri e speranze, nulla che avrei osato portare sul tavolo davanti alla donna. Sapevo che era solo una fantasticheria, una vaga speranza e forse al massimo speravo di costruire un inizio, ma ancora, erano solo pensieri che vagavano nella mia testa e nulla più.
    Poteva leggere nella mente? O forse poteva far altro?
    In ogni caso, le sue rivelazioni riguardo il suolo nella mia prigionia non ebbero un reale impatto su di me. Se avesse avuto modo di caripre ciò, lo avrebbe fatto. Non lo sapevo. Le ferite erano rimarginate, sia quelle fisiche che - sopratutto - quelle mentali. Non c'era rabbia o desiderio di vendetta, non avrei condotto una solitaria caccia ai miei aguzzini, né avrei trascinato il Villaggio o tutta l'Accademia in ciò.
    Se credevo in ciò che lei aveva percepito, era il minimo che potessi fare e la profonda comprensione non nasceva dallo sforzo di raggiungere quell'obiettivo: ero così, avevo accettato ciò che era successo ed avevo gettato via i sentimenti di vendetta, la rabbia immotivata, la furia senza fine. Ero libero, più libero di quanto chiunque vivesse ancorato a quei sentimenti potesse mai essere e provai tristezza, non pietà, tristezza e dolore nel sentire che qualcun altro definiva il suo intero essere sull'odio.
    Sospirai allora.
    Lo so, Muuga-san, dissi non senza una punta di amarezza nella voce. Siete una donna estremamente perspicace. In ogni caso, non sono qui con questo intento. Voglio mantenere la tregua e capire di più riguardo queste armi, Muuga-san. Tuttavia... se posso fare una domanda. Perché? Già. Perché? Perché la Zanna odiava così tanto l'Accademia? Non sapevo. Sapevo qualcosa, frammenti di storia, racconti di guerra, ma non sapevo esattamente l'entità del peccato che aveva generato quell'odio. Perché ci odiate così tanto? Non conosco la storia, non esattamente. Non conosco ciò che è accaduto a voi e voglio capire, fino in fondo, quanto sanguinaria sia la storia della mia gente.

    Che avesse o meno deciso di rispondere, la Kuei si sarebbe rabbuiata, notai la cosa. Ne fui incuriosito ma non indagai. Poi giunsero notizie di un attacco. Continuammo per la nostra trada rapidamente, finché non ci trovammo a mezzo chilometro da quell'enorme rinoceronte fiammeggiante.
    Controlliamo se c'è qualcuno nei paraggi, magari nascosto. Dette quelle parole morsi il dito della mano destra o composi i sigilli della tecnica del richiamo, evocando Yogan, nella sua forma umana [Yogan].

    Yooooooo! La dragonessa sbucò dalla nuvola di fumo con il suo fare baldanzoso. Non potevi stare senza me eh eh eh? E per buona misura mi colpì con diverse gomitate nel costato alle quali risposi con uno scappellotto.

    Smettila, dissi seccato dalla sua enorme esuberanza in quel momento. Yogan, vedi quel rinoceronte? Sali in alto ed esplora la zona, vedi se c'è qualcosa di strano.

    Va bene, va bene, palloso. Detto ciò si alzò in volo, nella sua forma umana, fino a circa trecento metri così da avere una migliore visuale di tutto.

    Quanto a me, chiusi un attimo gli occhi raccogliendo la mia concentrazione.
    Proverò a vedere se percepisco forme di chakra nei paraggi, Muuga-san e dunque mi concentrai, ci sarebbero voluti alcuni secondi prima di avere il responso dei miei sensi. [Abilità]



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    Era uno script a se stante. Comunque basta scrivere il nick vicino alla chiocciola °°, non è difficile. Utile nelle role.
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    F e n i x Nah, adesso si può taggare anche su Forumfree *_*
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    Reclutamento


    III

    Quando Hajime si gettò contro di lui creò due copie ma, senza alcuna manovra di diversione gli fu facile rendersi conto chi tre i tre fosse quello reale: l'unico che non era comparso nel nulla. Per cui Minako rimase al suo post concentrandosi sull'unico Hajime che sapeva essere reale.
    Il ragazzo arrivò da lei e lo colpì con un fendente e lei, traendo dal fodero il suo Kaiken decise di bloccare l'attacco: lama contro lama. [Difesa]Riflessi: 100 + Mezzobasso->150

    Oh, tu sei così morto. Così morto! Ora che ci fosse realtà in quelle parole era discutibile, ma Minako non diede tempo ad Hajime di pensare. Il Kaiken nella mano destra cercò un rapido affondo nell'addome del ragazzo, cercando di penetrare nelle sue viscere [Azione]Forza: 100
    Velocità: 100
    , subito dopo, se il colpo non fosse andato a buon fine, avrebbe cercato un fendente diagonale dal basso verso l'alto, dal fianco destro alla spalla sinistra del Kiriano [Azione]Forza: 100
    Velocità: 100
    seguito dopo da un tentativo alquanto inusuale di penetrare nella sua difesa: non appena l'attacco fosse terminato avrebbe fiondato la testa in avanti, nel tentativo di tirargli una testata in pieno viso [Azione]Forza: 100
    Velocità: 100
    .

    A quel punto Minako si ritirò, arretrando di sei metri [Azione Gratuita Istantanea]Nota: i primi 6 metri di movimento nella tua fase offensiva sono gratuiti. Non valgono però se divisi (esempio 3m - attacco - 3m), il secondo movimento lo paghi slot azione. Ricordo che lo slot azione per i movimenti ti da un certo numero di metri a seconda della tua energia, che puoi usare a differenza del movimento gratuito anche in maniera mon consecutiva.. Nel mentre alle sue spalle la Kiriana ed Hisako stavano combattendo, ma nessuno sembrava avere la meglio al momento: Namie non voleva uccidere Hisako ed Hisako non voleva uccidere Namie. In poche parole, una situazione di stallo che si sarebbe risolta in base al risultato ottenuto da Hajime.




    Bene allora, iniziamo a parlare del tuo post. Innanzitutto, volevo caprie a che livello fosse la tua compensione delle meccaniche del gioco. Ci sono cose da migliorare ma non temere, siamo qui per questo.

    1) Meno importante, ma cerca di usare gli strumenti adeguati per scrivere il post. Segui la guida che ho scritto e starai apposto.

    2) Più importante, riguarda la qualità delle descrizioni che fai. In un GdR Play by Forum ciò che avviene avviene perché lo descriviamo e quanto più minuziosamente lo descriviamo tanto meglio è. Nel tuo post descrivi genericamente un attaccare il nemico: come? Affondo? Fendente? In che direzione? Ricorda che tutto ciò che non descrivi può essere deciso dall'avversario - nei limiti del buonsenso, ovviamente-.

    3) Hai 3 slot azione a round, usali tutti! Hai fatto semplicemente un movimento ed un attacco :3. Non c'è bisogno che citi pezzi del regolamento nel post XD!

    Bene, iniziamo a parlare dell FASE DIFENSIVA e delle STATISTICHE.
    Come dicevo precedentemente sei tu a decidere l'esito degli attacchi che ti vengono rivolti contro. L'esito dipende da una serie di fattori: dalla situazione in cui il tuo pg si trova, dalle statistiche dell'attacco e del difensore e deve esserci sempre una base di sportività e lealtà. Giocare contro qualcuno che schiva tutti i tuoi attacchi per un pelo, senza avere quel grosso vantaggio che renderebbe realistica questa cosa, è davvero brutto e noioso.


    Per quanto riguarda le statistiche, leggi il Regolamento: www.narutogdr.it/regolamento/#h23h0.

    Sostanzialmente sono 4 Primarie (Forza, Velocità, Resistenza e Riflessi) e 4 Secondarie (Concentrazione, Intuito, Precisione ed Agilità), a cui aggiungiamo la Vitalità (indica quanto il tuo pg può restare in piedi prima di svenire, varia con l'energia), L'Energia Vitale (si riduce assieme alla vitalità quando subisci un danno, è uguale per tutti e se si azzera si muore) ed il Chakra (energia necessaria per impasti e tecniche).
    Le statistiche primarie funzionano o in attacco (Forza e Velocità) o in difesa (Riflessi e Resistenza). Il regolamento può chiarirti i vari effetti delle diverse statistiche.

    Piccola nota per i danni, del cui calcolo parleremo più in avanti: ogni attacco ha una Potenza. La Potenza di un attacco fisico non armato è pari a 10, se armato il valore di Potenza è quello dell'arma, per le tecniche è quello indicato nella tecnica. Ogni 10 di Potenza riduce Vitalità ed Energia Vitale di 1 Leggera. Ci sono variazioni a questo valore ma ne parleremo successivamente :3

    Per cui in questo post devi innanzitutto difenderti e dunque contrattaccare, tenendo conto degli errori che hai fatto nello scorso post e dell'effetto delle statistiche. Se hai dubbi, contattami pure in privato!
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    Benvenuto! Ti consiglio di unirti al nostro canale discord: https://discordapp.com/invite/0h2DLBsH4RXWQHPM
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    Come creare una grafica adeguata per i post



    Consentire un'adeguata leggibilità dei propri post è importante: la Naruto Legend è un gioco Play by Forum e ciò significa che la narrazione delle azioni del nostro personaggio deve essere chiaramente leggibile, senza sforzo, agli altri giocatori ed ai Quest Master. Non solo l'aspetto grafico è importante però: anche segnare in maniera corretta le conoscenze utilizzate e gli slot utilizzati è importante per facilitare la lettura, specie nelle fasi di combattimento.
    Questa guida è scritta con lo scopo di darvi tutte le informazioni utili al fine di scrivere un post che non solo sia leggibile dal punto di vista grafico ma anche adeguato in termini di informazioni ausiliari (slot, conoscenze ecc...).

    I COLORI SONO IMPORTANTI
    E su questo punto non si dovrebbe transigere. I colori sono importanti, è importante. Non importa quanto bello sia il post se i colore di sfondo ne rende praticamente impossibile la lettura.
    Ad esempio: questo testo è molto difficilmente leggibile, mentre magari questo testo si legge davvero bene.
    La veste grafica del post non deve rendere difficoltosa la lettura, che è lo scopo primario del post: il post deve essere letto!
    Come faccio a scegliere il colore adeguato?
    Innanzitutto deve esserci un adeguato contrasto tra sfondo e testo (esempio bianco/nero oppure grigio/nero).
    Bisogna cercare di evitare colori saturi (colori eccessivamente vividi) sia per il testo che per lo sfondo, in quanto colori scintillanti stancano facilmente la vista (esempio: questa è una scritta gialla su un testo verde ed è decisamente fastidiosa, mentre desaturando il giallo ed il verde il risultato è decisamente più leggibile)

    Consiglio di leggere anche questa guida scritta da Waket per i colori della scheda ma che trova la sua applicazione anche nei colori dei post: link.

    TEMPLATE O NON TEMPLATE?
    L'uso dei template che vedete diffusi non è di certo obbligatorio. L'uso dei template è consigliato se non avete voglia di pensare ad una grafica del tutto vostra, se non ne capite a sufficienza di HTML e CSS da costruire il vostro.

    Il Template della scheda può essere caricato dal Post Creator ed inserito direttamente nel post con un semplice click.
    Abbiamo due tipi di Template: quelli del personaggio, che vengono caricati direttamente dalla scheda e quelli personali che vengono creati da voi.
    Per quanto riguarda i TEMPLATE DEL PERSONAGGIO, normalmente sono template vuoti senza alcun colore a meno che non abbiate personalizzato i colori dell scheda. In tal caso i colori personalizzati della scheda vengono utilizzati per creare un template

    Un esempio di template generato a partire da questa scheda

    Titolo del Topic


    Sottotitolo del topic


    Questo è il post





    Un esempio di Template non legato a nessuna scheda

    Titolo del Topic


    Sottotitolo del topic


    Template non legato ad alcun post


    PARLATO E PENSATO
    Il Post Creator mette a disposizione due bottoni per il Parlato ed ilPensato. Questi bottoni permettono di inserire un colore nonché inserisce direttamente dei simboli adeguati per distinguere parlato e pensato.
    In linea generale il parlato dovrebbe essere ben evidenziato rispetto al testo circostante ed il colore usato dovrebbe essere univoco per ogni pg/png presente nei propri post: il rosso sempre ad un certo personaggio.
    Ricordo che è possibile creare profili per poter richiamare facilmente una combinazione di stili per il parlato e pensato, anche inserendo nel caso un'immagine. Un esempio di risultato di questo è:
    Parlato dello Stratega

    La guida per i profili può essere trovata seguendo questo link.

    SLOT AZIONE, DIFESA E TECNICA, CITARE LE CONOSCENZE
    Laddove sono presenti scene di combattimento o più in generale, l'uso di abilità o tecniche, è necessario citarle correttamente, meglio se nel corpo del post stesso laddove vengono usate, anziché alla fine del post.
    Per farlo in maniera corretta e rapida è possibile utilizzare il dataspoiler (guida qui), strumento caldamente consigliato.

    COSA NON FARE
    1. Non si dovrebbero citare solo i nomi delle conoscenze, ma il testo della conoscenza dovrebbe essere riportato per intero (usare il dataspoiler in tal senso facilita molto).
    2. L'uso di slot azione o difesa dovrebbe essere chiaro e non sottointeso nel testo. Inoltre eventuali dataspoiler dovrebbero essere utilizzati in maniera separata rispetto al narrato, al fine di consentire ai giocatori, qm o giudici di localizzare rapidamente le azioni nel post.
      Esempio di ciò che non va bene:
      Avrei cercato di colpire il nemico con la mia katana per poi tentare di colpirlo al viso con un pugnoForza: 500.

      Esempio di ciò che va bene:
      Avrei cercato dicolpire il nemico con la mia katana [Azione] per poi tentare di colpirlo al viso con un pugno [Azione]Forza: 500.


    TABELLA DI FINE POST
    La tabella di fine post non deve essere complicata, ma deve necessariamente contenere un riassunto delle azioni eseguite, del chakra residuo e della vitalità ed enrgia vitale residue.
    Se state utilizzato un personaggio è possibile utilizzare delle tabelle generate in automatico dal Post Creator, selezionando il vostro personaggio dall'apposito menu.
  10. .

    La Rottura


    II

    [Kunihiro]

    L’enorme uomo dai capelli violacei aveva un’aria tutt’altro che sveglia. Qualcosa nel suo sguardo lo faceva apparire svogliato ed aveva l’aura negativa e plumbea di chi desiderava essere in tutt’altro posto fuorché lì, intrappolato in un limbo temporale, sommerso di nemici ed improvvisamente al cospetto dell’uomo che per lui aveva assunto le sembianze di una vera e propria divinità.
    La vista del Veterano, per un momento, confuse Murasaki ma all’improvviso qualcosa parve calmarlo. Si voltò dal Veterano allo Stratega e dunque ai nemici, squadrandoli con aria leggermente più determinate rispetto a poco prima.
    Non è che ci abbia capito molto stratega. Murasaki sbadigliò Lo faremo, Stratega. Le parole del ragazzo allo Stratega non rispondevano ad alcuna domanda. Lo Stratega non aveva ancora aperto bocca!

    Murasaki, argina gli attacchi diretti contro di me.[Abilità]+2 Tacche in Riflessi per ogni difesa effettuata atta a difendere lo Stratega. Le parole del Veterano risuonarono per l’uomo, il quale annuì, pronto. Doveva difendere il Veterano e lo Stratega. Lui era il migliore a far ciò.

    Kunihiro, di lingua arguta e di rapida azione, non attese una parola del Mizukage. Semplicemente attaccò, distribuendo dei kunai marchiati ai suoi compagni, uno dei quali fu afferrato anche dal Mizukage. I primi tre Kunai che lanciò contro Murasaki non furono una minaccia. L’uomo arretro semplicemente saltò all’indietro, lasciando che i tre pugnali si conficcassero innocuamente al suolo. [Difesa]Riflessi: 725 + Mezzobasso->775. La velocità del movimento fu disarmante, era arretrato ancor prima che i kunai fossero a metà del percorso!
    Murasaki non era solo un uomo grande, all'apparenza assai duro da buttar giù, ma era anche incredibilmente rapido. Quando i due Kunihiro comparvero davanti lui non fece una piega e tutta quella rapidità non ebbe l'effetto sperato: Murasaki non attivò la sua tecnica per annullare le lame, si limitò ad una rapidissima schivata facendo un lungo passo indietro, facendo roteare nell'aria la spada di Kunihiro. [Difesa]Riflessi: 725 + Mezzobasso->775
    Murasaki fu, per un attimo distratto da qualcosa. Un pericolo. In quel momento allora prestò più attenzione al suo orecchio che ai due avversari davanti lui e questo lo rese - giusto - per un momento, più lento. Ma la bordata di chakra che usò per compensare quella distrazione gli consentì di non finire castrato in un'orrida maniera [Difesa + Azione]Riflessi: 725-2 + Mediobasso->775.
    Sei immensamente fastidioso. Mentre pronunciava quelle parole Kunihiro, uno dei due per essere precisi, cercava di colpirlo al cranio con un attacco che in teoria sarebbe stato in grado di penetrare le ossa senza troppi sforzi. In teoria almeno. Ma non quelle di Murasaki. In un attimo attivò la sua Hijutsu [Tecnica]Obiettivi da proteggere: Il Veterano, lo Stratega, E - Faccia di Aizen - e lo Yotsuki. e subito sul suo avambraccio sinistro comparve uno scudo fatto di fulmini che bloccò la lama di Kunihiro [Tecnica][Difesa]Riflessi: 725. Lo scudo fu sufficiente anche per parare l'attacco successivo. [Tecnica][Difesa]Riflessi: 725

    A quel punto uno dei due Kunihiro si avventò contro di lui ma lo scudo fece il suo lavoro: rapido Murasaki lo alzò, proteggendosi [Difesa]Riflessi: 725, lasciando che Kunihiro sfogasse la sua furia contro l'elettricità di Raijin. Nel mentre non gli era sfuggito il kunai lanciatogli alle spalle e rapidamente si voltò con la testa, giusto in tempo per vedere il foglioso arrivare a tentare di mozzargli il braccio. Come un uragano Murasaki si voltò, lasciando che cercasse di portare via il braccio protetto dal grosso scudo, ben più difficile da distruggere di quanto non sembrasse [Difesa]Riflessi: 725 + Basso->800.
    Si trovava in una morsa. I due avrebbero potuto avere più fantasia. Combinare gli attacchi così da rendere difficilmente schivabile, chiudergli i movimenti. Non serviva grande forza ad uccidere un uomo, serviva solo un unico preciso attacco. Ed invece optarono per l'ozione peggiore: un affondo nello stesso punto, perfettamente schivabile con un unico movimento, difendibile con un'unico scudo. E quella volta Murasaki decise di passare all'attacco: unì le mani a formare un sigillo e tra lui ed i due Kunihiro comparve un muro di elettricità che non sarebbero stati in grado di sorpassare e che anzi, avrebbe dato loro più di un problema. [Tecnica + Azione]
    Quell'offensiva incessante non diede modo a Murasaki di contrattaccare in nessun modo. Allo stesso modo, non diede modo a Kunihiro - nemmeno ai suoi cloni - di agire in supporto! Purtroppo per Shin. [Nota del QM]L'azione di teletrasporto verso Shin non avviene: l'uso della TS da parte delle copie implica l'utilizzo di tutti gli slot tecnica del round. Non dei rimanenti: di tutti.

    [Contro il Veterano]
    FERMI ASPETTATE! Quell'urlo arrivò troppo tardi. Partirono alla carica contro il nemico più forte, convinti che un attacco combinato senza alcuna strategia dietro potesse funzionare. Kato ed Akira si lanciarono senza riflettere contro il Veterano ed io, per salvarli, fui costretto a seguirli nella loro follia.

    Tuttavia il Veterano non parve granché impressionato da quell'insieme di individui, tra cui il Mizukage ed il Capo della Mano Nera di Kiri, dirigersi con intenti tutt'altro che amichevoli verso di lui.
    Voi non potete nulla, quella frase, minacciosa, fu pronunciata dal Veterano con tranquillità serafica, accettando lo scontro senza fare una piega. Del resto, dalla sua aveva due Forze [Forza dello Spazio][Forza del Tempo] e non solo: il suo corpo era Immortale [Corpo del Veterano] e richiamò a se la conoscenza di Vite passate [Tecnica: Memorie del Veterano]. Lui era il Veterano. Lui era il Veterano di mille battaglie di svariate vite. Lui era il ricordo delle Guerre dopo Indra ed Ashura, lui era il ricordo del Tempo prima della formazione dei Paesi e dei grandi villaggi, lui era il ricordo di Quattro guerre Mondiali e di una guerra Cremisi come il sangue, voluta da lui, per liberare il mondo dal gioco della guerra una volta per tutte. Lui era il controsenso. Lui era la Conoscenza. Il Tempo e lo Spazio. Lui non poteva essere ucciso. Lui non era UN nemico.

    Lui era IL NEMICO.
    L'unico che ebbe il coraggio e l'incoscienza di gettarsi contro un nemico di tale calibro fu Akira. Beh, non che il ragazzo peccasse di una certa genetica avventatezza. Così Akira si avventò verso il Veterano come una furia ed io dietro, più preoccupato ad evitare che venisse brutalmente ucciso. Il Veterano vedeva. Poteva vedere chiramente ciò che Akira stava facendo. Avventato, si stava per buttare contro di lui. La mano sull'elsa indicava che avrebbe eseguito un fendente e vista la posizione della fodera non poteva che cercare di colpirlo in diagonale, dalla spalla al fianco.
    Così prevedibile, il tono canzonatorio e paternalistico di quella frase rese forse ancora più umiliante per Akira la difesa dell'enorme uomo che, all'improvviso rapido come un uragano, semplicemente saltò quanto bastava, un mezzo metro indietro, per far sì che il fendente si perdesse nel vuoto. [Difesa]Riflessi: 700
    + 6 tacche (Divoratore del Tempo)
    +6 tacche (Previsione Accurata)
    Totale: 1000
    + 6 Istanti conservati.


    Akira maledizione! Il mio tono era irritato e preoccupato, in un attimo fui di fianco al ragazzo, Garyuuka nel fodera che sofderai in un rapidissimo attacco che però il Veterano schivò come se nulla fosse. Nessuno schivava facilmente i miei attacchi. Nessuno. [Difesa]Riflessi: 700
    + 6 tacche (Divoratore del Tempo)
    +6 tacche (Previsione Accurata)
    Totale: 1000
    + 6 Istanti conservati (12 totali)

    Per lui tutto ciò non era altro che un gioco. Quello scontro non era altro che un intralcio e tutti quanti erano scattati. Quasi tutti anzi. Daishin era rimasto da solo a guardare Yobu e la Forza della Vita. Decisamente troppo poco contro un uomo che poteva controllare lo spazio.

    Akira cercò un altro attacco, una rapida rotazione delle spade che il Veterano sbeffeggiò con un salto acrobatico, passando sopra la testa dell'Hozuki e me perfettamente parallelo al suolo per poi atterrare con grazia dall'altra parte quando ormai le due spade avevano concluso il loro viaggio morale. [Difesa]Riflessi: 700
    + 6 tacche (Divoratore del Tempo)
    +6 tacche (Previsione Accurata)
    Totale: 1000
    + 6 Istanti conservati. (18 in totale)

    Ma non era ancora finita lì! Un fendente di chakra proruppe da Sameha e quella volta il Veterano non si degnò nemmeno di tentare una difesa: si lasciò colpire, quasi come se non fosse accaduto nulla, lasciando che la sua immane resistenza fisica parlasse per lui [Danno Subito]Resistenza: 850 (+6 tacche rispetto alla propria energia)
    Riduzione: -15 (riduzione massima possibile, metà della potenza dell'attacco)
    Danno: Una leggera e mezza al petto
    .
    L'ultima offensiva dell'Hozuki attirò la sua attenzione: cercò di separare la mano dal suo braccio, così da rendere totalmente inservibile la Forza dello Spazio. Peccato che, alla fine dei conti, fosse così poco dotato. Purtroppo per quel ragazzo, purtroppo per l'Accademia intera per meglio dire, il Tempo che fagocitava all'Hozuki lo rendeva così lento ed ancor più prevedibile di quanto non fosse.  Così schivò anche quello, semplicemente roteando il corpo. [Difesa]Riflessi: 700
    + 6 tacche (Divoratore del Tempo)
    +6 tacche (Previsione Accurata)
    Totale: 1000
    + 6 Istanti conservati. (24in totale)


    Io avrei dovuto seguire l'offensiva, ma mi resi conto di quanto ciò fosse un errore: arretrai vicino a Daiki, Yobu e l'altra forza.
    Lui vuole questo MALEDIZIONE. Siete scattati tutti all'attacco lasciando scoperti i bersagli da difendere! C'era reale rabbia nella mia voce. ARRETRATE TUTTI A DIF... Ma era troppo tardi.

    [Contro lo Stratega]
    Nell'assoluta fretta ed onnipotenza del momento un bel po' di individui avevano deciso che doveva essere una buona idea attaccare col fisico un uomo che non poteva essere ferito. Se solo - per caso - qualcuno di loro si fosse fermato a chiedere al Mizukage cosa sapesse. Se per caso avessero atteso che il Mizukage (non l'ultimo arrivato) informasse loro delle abilità fino a quel momento note dello Stratega di certo non sarebbero andati così a cuor leggero contro di lui.
    Era ancora nella mia mente l'immagine della mia spada che trapassava un corpo senza materia.
    Che stuolo di primitive bestie, sospirò l'uomo dall'aspetto strano, rimanendo fermo con le sue braccia conserte. I Kunai di Kato lo trapassarono, così come gli Uchiha Shuriken. Il bolas si perse nel nulla, passando attraverso il suo corpo come se fosse fumo. Ciò che avevano colpito non era altro che una proiezione, una proiezione disfigurata del corpo ormai deforme dello Stratega che in realtà attendeva nell'oscurità. No, cercare di batterlo con la forza bruta non era la cosa migliore.




    [Contro lo Yotsuki]
    Lo Yotsuki senza nome era forse, tra tutti, quello che meno possibilità di uscirne vivo. Non era al livello del Veterano e dello Stratega e, sebbene si potesse rilevare una quantità di chakra magigore rispetto a quella di E (il ninja con gli occhiali), di certo non era stato messo lui in testa alle operazioni di SoyoL'attacco di Shin fu terrificante sia per la sua grande velocità, ma anche per l'attimo di distrazione che la tenaglia causò: il tempo di voltarsi ed il rapidissimo Konohano era già davanti a lui, la lama affondava già nella sua carne, la testa rotolava già dalle sue spalle.

    [Contro E]
    Che Kitori e Masayoshi si fossero diretti da soli contro E, quinto Shinobi della Nuvola, era un'azione che poteva essere premiata con coraggio o forse - più probabilmente - essere tacciata di totale stupidità. Per fortuna che, insieme a loro, un uomo avvolto nelle fiamme dell'inferno decise di unirsi a supportare i due Genin che altrimenti stavano andando contro una morte abbastanza rapida e sicura.
    Oh, coraggiosi, mormorò in maniera appena udibile e con sguardo sicuro. Non aveva una posizione di difesa vera e propria, entrambe le mani erano poggiate sull'avambraccio del braccio opposto. I suoi occhi vedevano attraverso i movimento di Masayoshi. [Tecnica].
    Con tutto il rispetto che si poteva provare per il coraggio mostrato da Masayoshi, non c'era nulla che poteva fare per impensierirlo. Nemmeno la finta ebbe un gran risultato: E sempliemente inclinò il capo lasciando che la lama si perdesse dietro di lui [Difesa]Riflessi: 600 + 4 tacche (Occhio dell'Imperatore)->700
    . Un peccato, anche considerando l'ulro di dolore che il ragazzo lanciò. Quell'attacco doveva esergli costato caro.
    Poi proseguì, imperterrito, cercando di distrarlo con un mezzuccio inutile che ebbe come unico risultato quello di fargli esclamare un semi-sorpreso Uh?, ma alzò semplicemente il braccio rapidamente, frapponendo il suo avambraccio tra la lama ed il suo collo. Si unì il clangore del metallo che colpiva il metallo dei suoi parabraccia, nemmeno scalfiti da quell'azione. [Difesa]Riflessi: 600 ed infile l'ultimo attacco, diretto contro il suo cuore si infranse contro la sua cotta di maglia [Nessuna difesa]. Infine il ragazzo, con un guizzo, arretrò, lanciandogli contro una tecnica che questa volta E schivò con un rapido movimento laterale. [Difesa]Riflessi: 600
    Forse tu sarai più interessante ragazzo, che dici? Kitori si avventò contro il nemico, brandendo ben due spade. Il primo attacco però non ebbe fortuna migliore rispetto alla prima offensiva di Masayoshi, venendo bloccato in maniera quasi pigra dal parabraccia rinforzato di acciaio del ninja di Kumo. [Difesa]Riflessi: 600 + 4 tacche + Basso->775
    La finta non ebbe l'effetto speato, probabilmente. Kitori proseguì con un rapido affondo ma quella volta E, stanco, estrasse dal fianco la sua Katana, parando l'attacco con la lama della Katana [Difesa]Riflessi: 600 + 4 tacche-> 700.
    Poi, all'estremo di un attacco fondamentalmente senza senso Kitori cercò un affondo con due lame che però avevano circa cinquanta centimetri di differenza in lunghezza. Manaita poteva raggiungerlo, ma la Wakizashi no. In ogni caso, era stanco: la Wakizashi non raggiunse il volto e Manaita si infranse contro le sue difese. [Nessuna difesa]


    EHI VOI DUE, STATE INDIETRO E LASCIATE IL TIZIO A ME! La voce (l'urlo) di Warai giunse dalle loro spalle. Il Ninja di Kurotenpi sembrava pronto a fare un notevole caos: ancora avvolto nelle sue fiamme, potrò il braccio destro indietro tenendosi il polso con la mano sinistra, quasi volesse sostenerlo. Che diciben faccino, vuoi ballare con qualcuno alla tua portata? E mentre lo diceva, un piccolo sole comparve alle sue spalle [Tecnica]Tecnica trasformata in Shakuton (+25 di Potenza)
    Impronta: +10
    Ninjutsu inarrestabile: +10
    Potenza finale: 125
    Raggio: 9 metri
    .
    Quello sarebbe stato un botto notevole. La sfera che Incendio lanciò era molto lenta ma non appena toccò il suolo ci fu un'immane esplosione larga nove mentre che travolse molta gente, E compreso.
    AHAHAHAHAHAHAHAHA, la risata isterica di Warai durò per qualche secondo, il tempo necessario affinché le fiamme si placassero, il tempo di notare che il proprio avversario era ancora vivo.

    Parecchio intenso, Incendio di Kurotenpi... come c'era da aspettarselo del resto. La voce era chiaramente distorta dal dolore. Probabilmente sotto le molte protezioni il calore aveva ustionato la pelle, ma forse meno gravemente di quello che Incendio si era atteso. In compenso però c'era un sigillo sul palmo della mano destra di E che era illuminato di una luce simile al fuoco che aveva appena ricevuto contro. [Tecnica]





    Una quiete. Momentanea, brevissima per meglio dire, ma pur sempre quiete. Il Veterano l'assaporò, esaltato dentro per ciò che stava per accadere. Nella fretta molti di loro si erano gettati all'assalto. Incendio di Kurotenpi era avanzato contro E, mentre la donna in nero era rimasta indietro. Anche il Mizukage aveva tentato solo una sortita poi era tornato indietro verso Yobu e l'altra Forza.
    Credo sia arrivato il momento, signore. La frase dello Stratega al Veterano ebbe come risposta un rapido cenno di assenso.

    Ho assistito a molte gesta di coraggio oggi, ma questo non è sufficente la sua voce tuonò nel campo di battaglia, prima che, dopo un brevissimo baluginio della pietra azzurra al suo anulare destro, il Veterano scomparisse ricomparendo subito dopo alle spalle di Yobu, del Mizukage, della Forza della Vita.

    Non appena percepii la presenza del Veterano mi voltai e mi lanciai contro Yobu ma accaddero diverse cose contemporaneamente: una tremenda forza mi attirò all'indietro, ed assieme a me anche Kurona, Daishin e Youshi. Ne eravamo appena dentro, mentre Yobu e la Forza della Vita, che erano alle nostre spalle rispetto alla battaglia, ma a quel punto si frapponevano tra noi ed il Veterano non ne furono risucchiati., compresi alcuni dei Kunai di Kunihiro che si sarebbero trovati nel raggio di azione, così da allontanare totalmente la possibilità che il teleporta della Foglia potesse avvicinarsi [Azione]
    Centro di Gravità (Forza del Tempo): Forza 850
    .
    La forza di attrazione non durò a lungo, ma Kurona fu tirata violentemente verso il centro e probabilmente anche Daishin e Youshi. Io, grazie al Chakra di Chomei riuscii a resistere ma persi l'attimo necessario a scattare e quando fui nuovamente in grado di muovermi una figura nera, fatta di ombra, comparve tra me ed il Veterano.
    Un istante
    Fu solo un istante. Quando sufficente affinché il Veterano afferrasse con la sua enorme mano destra la pietra che baluginava di bainco con una mano e Yobu con l'altra.
    HA PRESTO YOBU! urlai agli altri, pronto ad attaccare la figura nera davanti a me, che però sparì, come se fosse fatta di fumo. Alle mie spalle lo Stratega sorrise, il Veterano, invece sollevò Yobu per il collo, stringendo.

    E, Murasaki, non lasciate che interferiscano con il nostro Signore.Le parole dello Stratega furono decise, mentre il Veterano scompariva ancora, riapparendo in alto, all'altezza di nove metri dal cielo, levitando. E e Murasaki si mossero dalle loro posizioni, avvicinandosi allo Stratega mentre in cielo il Veterano conservava nelle sue vesti le pietre che aveva nella mano sinistra, per poi avvicinarla al povero Yobu, urlante e spaventato.

    Non temere, la voce del Veterano era quasi dolce. Presto sarà tutto finito. Presto questo potere non sarà più la tua croce, piccolo Yobu.

    Merda... Yamina ci ucciderà..., Kurona si rialzò dopo quello sballottamentodurante il quale sicuramente avrebbe impattato contro chiunque altro fosse stato risucchiato.

    EHI MIZUKAGE, VUOI RIMANERE A GUARDARE? Urlò Incendio, la sua voce leggermente affaticata. Volò verso di me rapidamente, ma ormai il Veterano aveva messo la sua mano sinistra attorno al cranio di Yobu.

    No. Però credo che non avremo modo di fare altro che guardre. Se proviamo ad avvicinarci..., sospirai, mentre venivo rivestito dal manto del Demone [Tecnica]. Chiunque tu sia, dobbiamo volare fin lì e sperare che non si teletrasporti. VOI ATTACCATE GLI ALTRI DUE. NON LO STRATEGA, IGNORATELO! Così, seguito da Incendio, presi il volo diretto contro il Veterano, pronto a cercare di fare il possibile per evitare che Yobu venisse ucciso e che il Veterano mettesse le mani su un altro di quei cristalli. Tuttavia le dita del Veterano stavano già stringendo il cranio di Yobu. Le ossa stavano già scricchiolando sotto la terribile morsa. Il Cristallo però pulsava, qualcosa stava accadendo, ma un qualsiasi ritardo sarebbe costato carissimo al mondo.
    Tutti dovevano cercare di evitare che E e Murasaki si mettessero di traverso tra me, Incendio ed il Veterano. Era l'unica cosa che a quel punto si poteva fare.
    Era la fine della partita.




    Come promesso, ci avviciniamo alla fine rapidamente, giacché è inutile tirarla per le lunghe senza motivo. Non rimproveratevi nulla, tutta questa mini News non aveva molta possibilità di riuscita, per cui sicuramente ormai una delle Forze è in mano al Veterano.
    Ma narriamo la cosa :wosd:!
  11. .
    Missione chiusa per abbandono
  12. .

    La Trama della Vita


    IX - B



    [Kensei]

    Alcune ore prima

    Il gruppo principale andò verso Nord e le loro vicende sono già state narrate, ma adesso discutiamo di ciò che accadde a Shinken ed il rabbioso Kensei. I due, lasciati indietro, avevano il compito di braccare e limitare i movimenti dei Kurotenpi che assieme ai Cremisi sembravano avere grande interesse nelle Shinka e nelle loro capacità.
    Hoshi però era semplicemente volato via, lasciando indietro Shinken e Kensei e lo scontro tra lui e l'uomo con l'ombrello stava andando mentre Kensei e Shinken rimasero soli. Dovevano setacciare un posto enorme che probabilmente brulicava di strani nemici e creature pericolose.
    Senza contare i nemici umani, due schieramenti che li avrebbero annientanti senza problemi, giusto per il fatto di portare il coprifronte sbagliato.
    La situazione non era delle migliori ed Hoshi era praticamente fuggito, lasciando indietro i due, troppo rapido per sperare in un efficace inseguimento.

    Tuttavia non puoi rimanere per troppo tempo fermo in una pianura circondato da nemici senza sperare che qualcuno ti trovi... e così fu. Qualcuno giunse da ovest, dal fiume che scorreva alla loro destra. I suoni furono udibili nel bel mezzo della campagna e questo diede a Kensei circa dieci secondi di preavviso che, per un ninja, erano un'eternità. Gli occhi non lo avrebbero tratto in inganno, erano tre figure maschili che si dirigevano rapidamente verso la loro posizione. I dettagli alla distanza erano indistinguibili ma quando furono sufficientemente vicini affinché la vista del kiriano risolvesse qualche dettagli poté notare il rosso cremisi attorno alle loro teste, una banda di stoffa che reggeva una placca metallica.

    Poi, all'improvviso, avrebbe potuto avvertire qualcosa alle sue spalle se avesse avuto la capacità percettiva di farlo poiché l'uomo più furtivo del mondo era appena comparso dietro di lui, a circa nove metri di distanza. Era tremendamente silenzioso, era invisibile.. [Kuro: Furtività 15]N.B i bonus vari delle abilità di Furtività non aumentano la Furtività in termini numerici, ma vale la capacità di annullamento delle abilità di percezione, se presenti. In tal caso la Furtività scende a 12 se presente una tra Udito/Tatto/Vista/Olfatto Perfetti. Lì, nel silenzio più assoluto, probabilmente non visto, Kuro rimase fermo nell'attesa dell'avvicinamento degli altri tre.

    Nel momento in cui i tre si fossero avvicinati abbastanza Kuro si sarebbe mosso appena di lato, rimanendo a circa nove metri da Kensei.

    I tre che si palesarono erano volti noti ad altra gente, specie l'Hokage. Uno era un ragazzo biondo, dall'aria apparentemente allegra [Immagine]. Di fianco a lui c'era un altro uomo, della stessa giovane età del primo, dall'aspetto decisamente più selvaggio[Immagine]rzSzk3V. Dietro i due, distante circa sei metri, c'era un terzo uomo, alto più di un metro e novanta, dall'aria seria e rigida [Immagine]GA4aFxW
    Oh ma vedi che inaspettatissima sorpresa, il sarcasmo nella sua voce era palpabile, tanto quanto la palese irritazione. Accademici! Salve compagni di sventura. Ehi tu, non hai caldo così pieno di metallo addosso? Che dici Aoki? Sembra che abbia valigiato un negozio di armature e che non avendo idea di dove mettere il bottino, se lo sia messo tutto quanto addosso.

    ...Ma tu taci mai?

    L'uomo dai capelli blu era rimasto silenzioso, guardando prima Kensei, poi Shinken.
    Avevamo sentito di Accademici in arrivo. Non aspettavamo di trovarvi già così a nord. Perché non ci seguite con calma? Siete in svantaggio. Se vi arrendete, non vi uccideremo. Non subito, probabilmente.

    Ehi bella questa Aoki, il ragazzo biondo, che di nome faceva Kintaro, sembrava sinceramente divertito.

    Piccola nota.
    La placca di metallo retta dalla stoffa cremisi che tutti e tre portavano attorno al capo aveva inciso un simbolo difficilmente confondibile. Nuvole.
    Le Nuvole di Kumo.
  13. .

    Reclutamento


    II


    Sarebbe stato veramente bello e semplice se con quelle parole la cara vecchia Hisako si fosse semplicemente convinta. Certo, in lei c'era l'intenzione di ascoltare, quantomeno valutare la possibilità di seguire quei due con la certezza di un posto a Kiri come donna libera, anziché nelle sue prigioni o peggio, in una qualche fossa comune dove avrebbero gettato le sue ossa una volta presa la sua vita.
    Il suo silenzio poteva essere interpretato in modi diversi: i due di Kiri forse avrebbero potuto pensare che si trattava di un tempo adeguato per ponderare la situazione e prendere la migliore decisione possibile - per lei e per loro -; Minako, d'altro canto, di fronte a quel lungo silenzio che durò una trentina buoni di secondi rifletté nello stesso la speranza che covava dentro di lei: che la sua amica voltasse le spalle a quella follia e tornasse libera qual era a vagare per il mondo.
    Che assicurazioni ho riguardo il fatto che non appena meterò piede a Kiri non sarò imprigionata?

    Non ne hai. Solo la parola di due mezze calzette. Quelle parole di disprezzo non erano del tutto errate. La donna non aveva altra rassicurazione se non quella che proveniva dai due Shinobi che - a ragion veduta - non era poi molto.

    A quel punto Minako si fece avanti, traendo un Kaiken, facendolo roteare pericolosamente tra le dita.
    Io dico di sventrarli per vedere se è vero che i Kiriani puzzano di pesce marcio dentro.

    C'era crudeltà in quelle parole, ed Hisako a quel punto apparve decisamente più dubbiosa.
    Ho un'idea. Tu. Disse indicando Namie. Tu vieni qui. Ti teniamo come ostaggio finché non saremo arrivati a Kiri. Una mossa falsa e ti sgozzo e col tuo sangue dipingo un ritratto impressionistico del Mizukage prima di mandarglielo.

    Namie, spaventata, fece un passo indietro ma qualcosa in lei stava andando fuori controllo. Decisamente fuori controllo.
    NO NO NO! La donna dalla sua schiena prese il suo Bokken, portandolo in avanti in posizione di difesa.

    Pft. Lo avevo detto io. Disse Minako con chiaro disprezzo nella voce. Che facciamo? Non puoi fidarti.

    Uccidiamola Hajime-san! Uccidiamola! Sta rovinando tutto!

    Il che era perfettamente vero. Da quando Minako stava parlando la situazione era rapidamente precipitata da "tesa" a "disastro" e ciò che forse, forse, potevano fare era ridurre quella Minako al silenzio.

    La situazione vedeva dunque Namie ed Hajime, distanti l'uno dall'altra non più di mezzo metro affrontare Minako che distava da loro cinque metri. Un paio di metri più indietro invece c'era Hisako che aveva estratto la sua arma, giacché la situazione si era fatta fin troppo tesa.
    Se l'attaccate sappiate che la difenderò!

    Io tengo impegnata Hisako, Hajime! Uccidi quella, uccidila! Il tono lamentoso di Namie era insopportabile, ma ormai tutto era stato messo in moto. Prima che qualsiasi opposizione potesse essere mossa Namie era scattata verso Hisako e Hajime avrebbe fatto bene a seguirla per cercare di impegnare Minako che era davanti loro prima che la Nukenin dai capelli biondi bloccasse la kiriana.





    /OT

    Il primo post va bene, se non per un appunto che già ho avuto modo di farti in privato: non puoi decidere ciò che pensa e men che meno ciò che fa qualsiasi altro pg o png, a parte il tuo pg o i png che sono in tuo diretto comando (quando sei QM o quando un QM te ne affida uno o quando muovi PNG in situazioni di gioco). Non puoi sapere come si sente Namie, puoi immaginarlo, puoi pensare che la veda così in base alle osservazioni del tuo pg, ma non altro.

    Iniziamo con il combattimento. Non riporterò tutte le regole, sarebbe una copia dal regolamento che puoi leggere tranquillamente.
    La regola fondamentale del combattimento è che ogni attacco è ipotetico ed ogni difesa è autoconclusiva. Cosa significa? Tu non colpisce il nemico bensì tenti di colpirlo.
    Un esempio errato di un attacco è, appunto "avrei colpito il nemico con un pugno in faccia", mentre è corretto "avrei cercato di colpire il nemico con un pugno in faccia".
    Al contrario le difese sono autoconclusive, cioè sei tu a decidere l'esito dell'attacco dell'avversario. Ma questo lo vedremo nel prossimo post.

    In questo post ti consiglio di leggere nel regolamento il concetto di Slot Azione ed Azioni Gratuite: Link oltre che l'introduzione al regolamento.
    Non preoccuparti, per questo momento, delle statistiche: ne parleremo. Per il momento limitati a fare dei semplici attacchi.

    Edited by -Max - 27/1/2019, 16:48
  14. .
    Questa nuova funzione del Post Creator introdotta oggi consente di creare profili per recuperare le stesse combinazioni di colore/font/stile che in genere vengono usati per contraddistinguere i vari PG/PNG durante il gioco.
    Questo consentirebbe di creare, efficacemente e con pochi click, un profilo contrassegnato da un nome di vostra scelta che potete usare per recuperare tutto ciò che vi serve senza dover ricordare "quel colore a che png è? Ma che font ho usato?"

    Come si usa?
    Per prima cosa, è necessario creare un profilo, per farlo cliccate sul tasto "[+]" nella barra del Post Creator.

    profilo1


    Subito dopo si aprirà una finestra che vi chiederà conferma delle vostre intenzioni. Confermate e vi si aprirà una finestra dove inserire alcune informazioni. Potete scegliere o meno di inserire un'immagine che comparirà vicino al parlato del post. L'immagine può essere facilmente eliminata dal codice se in una particolare occasione non dovesse servirvi.

    profilo2


    A questo punto cliccate sul bottone per inserire il parlato, o premete alt + o, e vi comparirà la classica finestra per inserire il colore. Anziché il colore però inserite il nome del profilo creato preceduto da un + (in questo caso +kishi)

    profilo3


    Confermate e comparirà il codice del parlato che avete scelto in fase di creazione del profilo!

    profilo4



    I profili restano salvati?
    Sì, i profili restano salvati nel browser e potete usarli in qualsiasi post.

    Posso modificare il profilo salvato?
    No, ma puoi crearne uno nuovo con lo stesso nome. Le modifiche verranno sovrascritte.

    Posso eliminare un profilo creato?
    No, ma non importa perché non esiste una lista dei profili creati al momento. Probabilmente sarà integrata in futuro.

    Quindi i profili sono associati al mio account sul sito?
    No, i profili non sono associati all'account sul sito. Sono salvati su browser, per cui spariscono se cambiato browser o pc, o se formattato quello che avete. Posso pensare ad una integrazione con il database, ma lo farò solo se l'utenza stessa lo chiede e se sembra un'idea migliore.
  15. .

    Debutto: Reclutamento


    I


    Non puoi davvero cascarci Hisako. È una trappola. Sicuro. Le parole di Minako Minako la sorella è un PNG generato per questione missione di potere 2 e villaggio Nukenin.
    erano uno spiacevole eco nelle orecchie di Hisako. Forse lei era stanca di quella vita costantemente in fuga, magari desiderava solamente lasciarsi alle spalle anni di violenza e cattiveria. La Kunoichi però afferrò il bavero della compagna e lo strinse, portandola a due passi dal suo viso vecchio.
    Non mi interessa. Voglio parlarci. Magari questa volta ci vado davvero in pensione e che cazzo.
    E come la taglia come la mettiamo? È del tutto possibile che ti facciano la pelle solo per Ryo. Sentimi vecchia, stavamo bene, perché hai deciso di ascoltare un Villaggio?
    Hisako lasciò andare Minako con un gesto seccato, mandandola a cadere in terra. Io ci andrò. Tu fa' cosa vuoi.

    Il nodo della discussione tra le due Nukenin era un accordo segreto preso tra il Villaggio della Nebbia ed Hisako: Hisako veniva ammessa nelle fila di Kiri in cambio di informazioni. La prospettiva era una minore libertà in cambio di una serie di grossi vantaggi che riguardavano la protezione personale ed una pensione assicurata.
    Tuttavia Minako non era un granché felice. Abituata a viaggiare con Hisako non credeva possibile che lei avesse accettato una proposta che, a suo modo di vedere le cose, era certamente una trappola.
    Non lo era. Kiri aveva davvero impiegato parte delle sue risorse per assicurarsi i servigi di Hisako e sebbene non fosse tutto ancora certo si era giunti al punto in cui qualcuno da Kiri avrebbe dovuto incontrare Hisako al fine di convincerla.
    Il tutto era stato organizzato in maniera tale che due ninja che non avevano ancora raggiunto il grado di Genin fossero inviati a trattare con Hisako. Una era una Kunoichi attempata ma dall'aria giovanile, l'altro invece era un giovane Terumi al suo primo incarico ufficiale. Il luogo deciso per l'incontro era fuori il Villaggio, ma sempre sull'isola della nebbia, sulla costa nord dell'isola [Link alla mappa], su un'alta scogliera che cadeva a strapiombo nel mare dopo un salto di trenta metri.
    sarebbe accaduto tutto in pieno giorno, quando il sole era alto in cielo, anche se nuvole minacciose oscuravano l'azzurro quel giorno.

    I due si sarebbero incontrati alle porte del villaggio e da lì, dopo un viaggio sostenuto di alcune ore, sarebbero arrivare a destinazione.
    S... salve Haijime-san..., una tiimidezza quasi grottesca sulla faccia di una donna di quell'età. Il tutto la rendeva tenera, in qualche modo. Tenera ma anche inquietante.
    Ci vollero dieci minuti prima che giungessero Hisako e Minako. La presenza della seconda Kunoichi allarmò Namie che si rivolse al Terumi. Quella non doveva esserci... solo una...
    Minako non è qui per interferire, vero Minako?
    Minako non rispose ma rimase in disparte. Hisako mise una mano sull'elsa dell'hanbo, in un atteggiamento di difesa. Ma qui non siamo amici, non ancora almeno. E la mia amica qui invece mi dice che è tutto una trappola... non lo è, vero? Guardò i due, attendendo una risposta.


    /OT

    Innanzitutto benvenuto alla tua Missione di Debutto! in questa missione, come puoi vedere, dovrai cercare di reclutare una PNG - Hisako - aiutata da un'altra PNG, Namie. Per equilibrare il gioco c'è anche un'altra PNG Nukenin in campo.

    Innanzitutto, le basi del pbf credo che tu le conosca: si narrano scrivendo le azioni dei personaggi. Ciò che mi preme ricordare però è il concetto di autoconclusività: non puoi mai decidere l'esito delle tue azioni se queste influenzano anche un altro personaggio.

    Per questo primo post voglio vedere come ruoli, senza combattere, argomento che inizieremo a trattare nel prossimo post.
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