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    Inseguimento - Primo contatto con il Vuoto?


    Villaggio di Tsuya - Chapter III




    [Nel luogo dove Amano è stato ucciso]



    Stretto tra indice e pollice, Masayoshi sventolò il capello viola davanti al volto di Sanji.

    CITAZIONE
    C'era la ragazza di Shiba, lei aveva i capelli di questo buffo colore. Forse sarà passata di qui qualche giorno dopo, in fondo lei è di Umari, credo.

    Molto bene. Commentò, senza esternare i pensieri che affollavano la sua mente. Dovevano fermare quella ragazza e interrogarla, ma erano distanti e il loro obiettivo era raggiungere l'avamposto di Rasetsu. Posò lo sguardo pensieroso su Koinu. Il buon senso gli suggeriva di delegare al piccolo mammifero il compito di avvertire Fudoh e Yato, ma aveva bisogno di lui e delle sue doti percettive.

    [Da Rasetsu]



    Il jutsu di Akira aveva distrutto sia la porta d'acciaio sia l'intera parete che si affacciava sullo spiazzo da cui erano giunti. Il boato era stato così assordante da costringere il chunin a tapparsi le orecchia, mentre un soffio di vento bollente, quasi ustionante, lo aveva investito da capo a piedi, donandogli quella sensazione di calore che tanto gli mancava. Infreddolito dalle gelide ombre prodotte dai rami di Sareshigami, Masayoshi aveva approfittato di ogni momento di pausa per riscaldarsi le braccia intorpidite.
    Quando l'ultimo detrito incandescente fece ritorno sulla terra ferma, Koinu scese dalle spalle del chunin per mettersi a lavoro.
    Non penso ci sia qualcuno lì dentro. Commentò subito il Jinchuuriki, ancora impressionato dalla forza distruttiva di Akira. I suoi occhi verdi smeraldo erano puntati verso il muro di fumo e polvere che vorticava davanti all'edificio.

    Entrarono nell'avamposto e Masayoshi si accorse subito della presenza di un piano superiore. C'era ben poco da esplorare nel piano terra, metà del locale era invaso di mattoni, calcinacci e detriti vari, ma tra le macerie e il disordine generato dall'onda d'urto, il piccolo suricato fu in grado di individuare tre tipologie di impronte.
    Due uomini massicci e una donna sono entrati qui e Con il piccolo naso nero a contatto con il terreno, Koinu camminò fino alle scale che salivano al piano superiore
    Sono saliti di sopra. Annusò nuovamente e il suo sguardo si incupì. Qui c'era una quarta persona.
    Masayoshi lo seguiva passo dopo passo, come un'ombra, con il baricentro basso e la mano destra serrata sul suo speciale Katar. Si guardava attorno, attento a notare qualsiasi dettaglio fuori posto che poteva sfuggire all'evocazione e al Jonin. Oltretutto, doveva proteggere Sanji e Koinu da trappole o imboscate, mentre Akira era in grado di badare a se stesso.
    A passi lenti, i due abitatori del deserto salirono di sopra, seguiti o preceduti dallo spadaccino diKiri.
    Si trovarono al centro di un'ampia sala da pranzo, comunicante con una seconda stanza e un piccolo bagno. La luce filtrava all'interno da una parete distrutta oltre la seconda sala . Verosimilmente era stata usata dagli intrusi per uscire.
    Come riusciva a vivere qui dentro? L'aria era stantia e carica di polvere.
    Non c'è nessuno.Ribadì preoccupato, mentre lo sguardo del chunin correva verso l'angolo in cui era stato scagliato un grosso tavolo in legno. Dalla parte opposta, vicino al bagno, vi erano quattro sedie impolverate e ripiegate una sull'altra, mentre al centro ve n'erano altre due, su cui i combattenti avevano sfogato la loro rabbia.
    Qui qualcuno ha combattuto. Le tracce di uno scontro erano evidenti: quasi tutti i mobili erano stati danneggiati da colpi di taijutsu e di spada; su alcune pareti l'intonaco era stato strappato come se qualcuno avesse provato ad aprirsi una via di fuga con le unghie.
    E nessuno ha usato ninjutsu Pensò ad alta voce. Il loro obiettivo era rapirlo, non ucciderlo. Bisbigliò, con la mano destra sotto al mento, mentre Koinu entrava nella seconda sala, dove vi erano le tracce più interessanti.
    Dopo qualche secondo, il piccolo mammifero fece ritorno dal suo evocatore, cupo in volto, quasi spaventato da ciò che aveva scoperto.
    Nella confusione sono riuscito a trovare una mezza impronta sul divano La indicò con un cenno del capo. Appartiene a uno dei tre tizi che sono entrati qui. Poi invitò i due ninja e Sanji a seguirlo. Sotto la luce proveniente dall'esterno, il suricato indicò un angolo anonimo, dove erano visibili dei piccoli granelli di materiale color nero pece.
    E lì ho trovato dei granelli di metallo...simile a della sabbia, ma non so se.. Masayoshi aveva già capito. Che in quella brutta storia ci fosse lo zampino di un Kurogane? Era la famiglia più potente della Sabbia e il loro impero commerciale non aveva uguali nel mondo ninja. E soprattutto la storia li definiva come guerrieri da non sottovalutare.
    non so se sia sabbia nera o residui di metallo.
    Sì, forse abbiamo a che fare con un Kurogane. Ammise il sunese, con un ginocchio a terra e gli occhi sulla traccia lasciata dal misterioso ninja di Suna.

    E chi sono questi?! Chiese curioso, indicando il disegno che Akira aveva tra le mani. Rasetsu aveva disegnato diversi individui, compreso un uomo biondo che riconobbe essere il ninja che lo aveva guidato nello scontro contro gli scagnozzi del Veterano. Combattimento che non aveva dimenticato. Lo aveva riconosciuto dalla chioma e dai vestiti, infatti, quel giorno il Jonin indossava degli abiti simili. Sotto al kiriano, vi erano altri fogli e altri disegni..
    Hai avuto sempre quel ciuffo bianco. Ridacchiò per stemperare la tensione. Sperò che l'altro non lo prendesse sul serio. Era consapevole di non poter schernire nessuno con la sua chioma metà rossa e metà bianca.
    Sembrano una famiglia. Apparivano felici e sorridenti. Quel dettaglio gli fece pensare al significato di famiglia e quanto fosse bello averne una. Masayoshi l'aveva trovata a Suna, ma gli impegni e il suo essere un Jinchuuriki lo aveva allontanato dagli altri ninja. Cercò di pensare ad altro perchè la tristezza era una sveglia assai martellante per il demone.

    Uscirono all'esterno, preceduti dal piccolo suricato. Tra le fronde del grande albero che copriva tutto il cielo, Masayoshi capì che il tramonto era ormai prossimo. Avevano ancora un po' di tempo per il viaggio di ritorno.
    Le tracce degli uomini si interrompono. Il muso del suricato non si era staccato mai dal suolo, ma l'odore gli alzò il capo proprio in quel momento. Camminò in avanti per almeno due metri.
    Sono saliti sull'albero. Rivelò, invitando i due ninja a controllare la sabbia sulle foglie più basse.

    Speriamo che stia bene, povero Rasetsu, lasciato qui da solo ed ora rapito! Ma come hanno fatto ad entrare nel suo avamposto?

    Le impronte di una quarta persona partono dalle scale. Gli sono piombati in casa. Ci aveva pensato. Erano entrati sorprendendo il rapito a metà della scalinata. Poi tutto si era consumato al piano superiore.
    Si voltò verso Akira.
    ma non ne sono sicuro. Tu hai altre idee?
    E in quel momento, senza alcun motivo apparente, pensò al Rokubi.

    [...]



    Cosa diavolo è quel coso? Masayoshi aveva imparato a fidarsi ciecamente delle capacità percettive del suricato, perciò, udita quella domanda, il neo chunin puntò lo sguardo dove la creatura stava indicando. Nel cielo rossastro per il tramonto, i suoi occhi smeraldo riuscirono a scorgere ciò che Koinu aveva notato: una macchia indistinta si muoveva a gran velocità verso Sud Est.
    Sono...dei ninja. Aggiunse, mentre il Jinchuuriki cercava di acuire la sua vista strizzando le palpebre. Ci rinunciò al secondo tentativo. Non era importante che lui vedesse. Per quello aveva proprio il suricato. Non dovevano perdere tempo, senza una strategia o un piano d'azione fuori dall'ordinario, i nemici sarebbero scomparsi all'orizzonte. A differenza loro, Masayoshi non aveva nulla con cui volare.
    Come riuscire... Dovette inghiottire il resto della domanda. A qualche metro, il Jonin di Kiri aveva sotto ai piedi una spada di dimensioni colossali. Non si trattava di una semplice lastra di acciaio da usare come tavola da surf o tappeto volante, ma un'arma vera e propria, dotata di una lama molto affilata.
    Ehm.. Inarcò un sopracciglio, perplesso. Non dirmi che voleremo!? Non sapeva se esserne felice o terrorizzato. Lo avrebbe scoperto da lì a poco.

    [...]


    Dietro Akira, con le mani strette sui suoi fianchi composti di acqua, anche se questo il sunese non lo sapeva, Masayoshi tremava dalla paura e dal freddo. Pur di raggiungere i nemici, il kiriano era pronto a morire tra le fronde dell'antico Sareshigami. Nei primi secondi di volo, infatti, il duo aveva schivato almeno una decina di rami, alcuni grazie a dei cambi improvvisi di direzione.
    Ogni qualvolta il kiriano aveva sterzato, il sunese aveva liberato in aria, e in alcuni casi direttamente nelle orecchia del guidatore, grida di puro terrore.
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!
    Non sapeva se essere felice che davanti ai suoi occhi vi fosse Sanji. Avrebbe voluto avere la visuale libera per prepararsi mentalmente a un possibile impatto, e invece, le uniche cose che riusciva a scorgere erano i rami che si lasciavano alle spalle.
    Per sua fortuna, i nemici erano diretti lontano da Tsuya e da quell'albero maledetto. Dopo quel breve tratto nel cuore di Sareshigami, i tre iniziarono a volare in una zona abbastanza sicura. Tirò un sospiro di sollievo. Ora era felice che quel Sanji fosse lì davanti a lui. Si accostò alle sua schiena per sottrarre il volto dalla furia del vento. Rispetto al mezzodì, la colonnina di mercurio era scesa di almeno dieci gradi. A quella velocità, l'aria era fredda, gelida, al limite della sopportazione umana. Masayoshi non trascorreva le giornate al porto, a farsi rovinare la pelle dalla salsedine come tutti i kiriani; lui preferiva il caldo torrido del deserto, con il suo sole e la sua sabbia cocente. Lì come altrove, il sunese soffriva il freddo più di chiunque altro. L'unico che poteva capirlo era Koinu, accoccolato dentro i suoi vestiti da cui non sarebbe uscito nemmeno sotto minaccia.
    Per sua fortuna, il Jonin sembrava interessato a non ridurre troppo la distanza dai nemici. Piegando il busto a destra, il guerriero del vuoto in erba riuscì a gettare lo sguardo sugli individui in fuga. Si muovevano sopra un tappeto nero. Con le palpebre socchiuse, il chunin riuscì a scorgere altre due figure. Uno era seduto tra i nemici mentre il secondo era tenuto a mò di salame nella zona anteriore, dove i suoi occhi non riuscivano a spingersi. Avrebbe potuto chiamare Koinu, ma aveva paura che il suricato non avesse la forza necessaria per resistere alla forza del vento.
    Dovremmo stargli lontano. Non era saggio ingaggiare un combattimento aereo, specie se tra di loro vi era un Kurogane in grado di muovere la sabbia a comando. Non conosceva Akira, ma da quel poco che aveva potuto capire, era un ninja molto potente ma specializzato nel corpo a corpo.

    [Nel caso ci si trovi vicino ai nemici]



    Avevano impiegato del tempo per recuperarli ma c'erano riusciti. Si erano avvicinati sotto di loro, come predatori del deserto. In piedi sulla rombosogliola, a una decina di metri da terra, Masayoshi era senza armi, innocuo più di Koinu, perciò sperò con tutto il cuore che il Kiriano avesse qualche strategia in mente.

    Ad un tratto, i rami di Sareshigami saettarono verso di loro da ogni direzione. Sopra, sotto, sinistra e destra, nel tentativo infame di bloccarli. Il chunin di Suna fu completamente preso alla sprovvista. Si sarebbe atteso un attacco diverso, proveniente da sopra, dai nemici mascherati, e invece era stato lo stesso albero ad attaccarli.
    Che fosse la volontà dell'albero? O qualcuno tra quei individui era in grado di servirsene? Le risposte a tutte le domande che nacquero nella sua mente non lo avrebbero salvato dal suo destino. L'unico in grado di sbaragliare la muraglia di legno che era apparsa davanti a loro era Akira.

    Al minimo contatto con gli arbusti di Sareshigami, il ragazzo avrebbe percepito qualcosa di caldo fluire dentro il suo corpo, farsi spazio tra i muscoli, le ossa e i tendini, senza generare alcun dolore.
    Lo stupore iniziale lasciò spazio alla paura: da Jinchuuriki aveva una certa esperienza con visioni, allucinazioni e viaggi verso mondi interiori, e forse per quel motivo riuscì a capire ciò che presto gli sarebbe accaduto. Cercò di avvertire il kiriano con un urlo ma prima che il suono gli uscisse dalla bocca, il mondo perse i suoi colori e i lineamenti degli oggetti si mescolarono in vortici psichedelici, rendendolo cieco. Tutto durò pochi istanti, tempo di stringere con maggior forza i fianchi del Jonin. Non riuscì nemmeno a comunicare via chakra con Koinu, ancora nascosto dentro il suo vestito.
    Gli occhi ruotarono e l'iride scomparì dietro i bulbi oculati. La coscienza fluì all'esterno, verso un mondo diverso. Sulla fronte, sotto un ciuffo ribelle bianco, apparve un simbolo celeste, pulsante di energia.

    Aprì gli occhi e subito dopo li richiuse, accecato da una tenue luce bluastra. Grugnì, infastidito dal dolore agli occhi. Fece uno sforzo immane per aprirli. Dov'era? Perché non sentiva l'aria sul suo volto?
    In piedi, con le gambe unite e le braccia attaccate al corpo, Masayoshi si ritrovò ad aleggiare a qualche centimetro da quello che era un deserto senza fine, piatto come un tavola, privo delle caratteristiche onde che venivano create dal vento. Quel mare dorato si estendeva in ogni direzione, sotto un cielo azzurrino perfettamente monocromatico, privo di stelle e di nuvole. Dentro di lui, nel marasma di domande e di emozioni così dense da immobilizzarlo, il neo chunin aveva la certezza che quel deserto fosse reale e al tempo stesso composto da granelli di sabbia identici, nel colore e nella dimensione, come se il creatore di quel mondo si fosse limitato a creare un singolo oggetto da poter replicare in ogni direzione.
    Provò a muovere il capo ma fu impossibile.
    Aveva paura. No, era terrorizzato.
    Voglio andarmene! Voglio andarmene! No! Dove sono? Come posso uscire..Azz..Realizzò troppo tardi uno dei segreti di quel luogo. Ogni pensiero accorciava sempre di più le invisibili liane che gli avvolgevano il collo.
    Io...aaaaah...Percepì una pressione sul suo collo, sul petto e sulle gambe. Cercò di calmarsi, ma non ci riuscì. Prima di riuscire ad urlare, la stretta divenne così forte da fermare l'aria all'altezza della gola.
    Morirò. Per alcuni secondi interminabili il neo chunin provò l'immensa sofferenza di un uomo a un passo dallo strangolamento.

    Aprì gli occhi. Stavolta per davvero. Rinsavì come un uomo a cui avevano tolto il cappio un attimo prima di morire, ma tranne lo shock per quell'evento inspiegabile, i suoi polmoni non erano affatto in carenza di ossigeno. Fu sufficiente un solo respiro per recuperare la lucidità, e accorgersi di essere ancora in piedi sulla lama che stavano usando come tavola da surf volante.
    Ehy! Stupido! ... Stavi prendendo fuoco. Koinu si era affacciato dal colletto del suo abito. Era visibilmente preoccupato. Aveva avuto paura di perdere il suo evocatore. Stai bene? Cos'è quel simbolo? Koinu sapeva del Rokubi ma non del Vuoto che Lianshi gli aveva donato. Per la prima volta, il demone non aveva causato alcun problema, anzi, se ne stava in silenzio, dietro le sue sbarre di chakra, a rimuginare e a riflettere su qualcosa che Masayoshi non avrebbe potuto intuire per quanto immensa fosse la sua cattiveria e coscienza.
    Le sue mani erano ancora sui fianchi di Akira. Era svenuto? Per quanto tempo? Come aveva fatto a non precipitare?
    E di quale simbolo stava parlando il piccoletto?



    Chakra: 72/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///





  2. .

    Rasetsu e il chakra distruttivo


    Villaggio di Tsuya - Chapter II




    Lungo la strada che conduceva alla locanda in cui si era verificata l'aggressione, Masayoshi aveva chiesto al sacerdote se ci fossero delle differenze, o analogie, con ciò che era accaduto cinque anni prima. La sua risposta lo aveva sorpreso
    Wow. Esclamò, mentre lo sguardo scivolava su una piccola taverna ancora chiusa al pubblico. Non poteva essere frutto del caso: qualcuno aveva preso di mira quel gruppetto che un presunto capo ninja aveva definito come discendenti.
    E chi era questo capo ninja? Chiese, anche a costo di apparire agli occhi del suo interlocutore come un zoticone ignorante.

    jpg



    [...]


    L'idea di riposare nel grande tempio di Sareshigami piacque al sunese per diverse ragioni: la struttura era appesa sui rami e l'idea di dormire a diversi metri di altezza lo stuzzicava; poi era gratis e per ultimo, ma non meno importante, lì soggiornava uno straniero che era arrivato dopo il funerale di un certo Amano. Non c'era da stupirsi se qualche pellegrino proveniente da Taki o dai territori accademici si spingesse fino a Tsuya, ma le circostanze li obbligavano ad indagare. Masayoshi non si sarebbe fatto problemi a porre qualche domanda al viaggiatore. 

    La suddivisione in team era stata fatta. Non rimaneva che mettersi in viaggio con Akira Hozuki e un signore calvo, di nome Sanji, più basso di Hoshikuzu ma con la stessa passione del rosso per gli alcolici. La sua maglia bianca evidenziava la pancia gonfia dal troppo bere.
    Forse il nero sarebbe stato più appropriato. Pensò.
    A dopo. State attenti. Salutò Fudoh e Yato con un cenno del capo.
    Ai piedi d Sareshigami, che ancora impressionava il giovane sunese per la sua imponenza, i tre presero una strada secondaria e in pochi minuti furono fuori dal villaggio.

    CITAZIONE
    Il corpo del dottor Amano è stato trovato a qualche ora di marcia da qui, io non sono esattamente velocissimo, ma penso che prima del tramonto potremmo riuscire anche a tornare. Rampicanti permettendo.

    Li aveva notati e aveva scartato l'idea di farsi spazio a colpi di scimitarra. Centinaia di radici emergevano dal terreno e intrecciandosi come serpenti in amore formavano veri e propri ostacoli, in certe zone paragonabili a muri di legno. Non si stava parlando di piccoli arbusti, ma di tronchi così spessi da costringere i ninja a usare le loro arti.
    Potrò rivestire le mie nocche di roccia. Fece spallucce, spavaldo, convinto di poter liquidare l'impiccio con uno dei suoi Doton; nel caso fosse stato necessario aumentare la velocità di avanzamento si sarebbe servito di un secondo jutsu. Con un terzo, avrebbe potuto sradicare quei rampicanti per una decina di metri. 
    Prima di riuscire a descrivere la sua strategia al suo superiore, il Jonin lo superò con due spade in pugno.
    Non erano katane qualsiasi, pure un civile o un cieco se ne sarebbe reso conto. Simili nella forma e nell'estetica, privi di inutili ricami che spesso compensavano la scarsa qualità dei materiali, esse emanavano un aura di pura energia e potenza. I suoi occhi si posarono sulla katana dalle sfumature azzurrine. La trovò affascinante e incredibile.
    La meraviglia e lo stupore del neo chunin si spostò presto dalle spade alle radici.
    Di male in peggio! Esclamò, quando vide i rami appena squarciati ricongiungersi all'istante. Il Jonin continuò a colpire, più e più volte, ma il risultato fu sempre lo stesso: qualsiasi fosse la forza impressa sulle due katane, le radici riapparivano nella loro posizione, come se nulla fosse accaduto.
    Frustrato per gli insuccessi, l'ultimo colpo sfoderato dal Jonin fu così potente da far sibilare l'aria in modo quasi assordante, facendo tremare il terreno come fosse un budino. Nonostante la dimostrazione di pura potenza distruttiva, metri e metri di foresta rasa al suolo rinacque davanti allo sguardo pietrificato ( e in parte terrorizzato) di Masayoshi.
    Purtroppo per loro, dovevano procedere mediante l'uso del chakra distruttivo, di cui aveva già sentito nominare.
    Credo non ci sia altra scelta. Mormorò digrignando i denti, infastidito all'idea di rallentare il gruppo per la sua inesperienza. Sperava solo che Akira lo aiutasse.

    CITAZIONE
    Masakoso, vieni qui vicino a me... Ti faccio vedere come si sa... Tu Sanji, resta un attimo lì dietro eh...

    Si sentì fortunato ad averlo al suo fianco.
    Si avvicinò al Jonin, baldanzoso.
    Cosa?! Sgranò poi le palpebre, quando si accorse della verità. Non era il solo a non saper usare quel tipo di chakra.
    Ehm..io non so farlo. Pensavo di poter imparare da te. Intuì che la reazione scatenata dalla sua risposta era solo un modo per nascondere quell'inconveniente all'anziano Sanji. Un secondo dopo, il kiriano iniziò a spiegargli la probabile attivazione e l'uso di quel chakra in grado di aumentare la zona d'impatto. La spiegazione fu sintetica e al tempo stesso semplice. Lo stesso kiriano era riuscito ad applicare quell'arte al primo tentativo.
    Il primo pugno di Masayoshi ebbe esito fallimentare, ma permise al neo chunin di capire dove fosse la vera difficoltà: rilasciare il chakra al momento giusto. Né troppo presto né troppo tardi.
    Devo solo fare pratica. Una parte di sé pensò al demone e un'altra al Kiseki, ma aveva promesso agli anziani di non rivelare i suoi poteri se non strettamente necessario.
    Appoggiò le nocche su un ramo, caricò il braccio e sferrò il suo colpo. Le schegge esplosero in ogni direzione.
    Meglio. Questa volta la forza d'impatto si era distribuita su un area maggiore, ma non era sufficiente. Senza perdere la concentrazione sferrò un gancio, poi un altro, poi un calcio...fino a quando lo spazio creato da un suo colpo non gli permise di passare oltre e continuare l'opera di distruzione.
    Sentiva di poter migliorare ma il tempo e il materiale su cui far pratica non sarebbe mancato.

    [...]



    Dopo due ore trascorse a prendere a pugni tronchi, radici e ogni cosa ostruisse il loro cammino, il gruppo aveva raggiunto la radura in cui era stato assassinato Amano. Masayoshi era visibilmente affaticato. 
    Le nocche erano rosse e alcune avevano iniziato a sanguinare. I muscoli delle braccia gli dolevano e la fronte era imperlata di sudore.   Con quel vento freddo avrebbe rischiato di prendersi un malanno. Per quel motivo preferiva allenarsi sotto il sole del deserto e rientrare a Suna prima del tramonto. Gli sbalzi di temperatura lo uccidevano.

    CITAZIONE
    Diamo una veloce occhiata in giro, dopo tutti questi giorni non credo ci sia ancora qualcosa di rivelante...

    Mentre Akira esaminava le tracce di sangue a terra, dove il corpo senza vita era stato trovato, Masayoshi perlustrava le zone circostanti. Bravo quanto fosse il neo chunin, le sue abilità investigative erano nulla in confronto a quelle di Koinu. Forse era giunto il momento di invitarlo alla festa.
    Un morso sul dito, un sigillo e nella nuvola di fumo bianco emerse uno dei tanti suricati che popolavano il deserto dell'Anarouch.
    Koinu era piccolo come un chihauaha e brontolone come un pincher. Sfoggiava una lunga coda (circa venti centimetri) e un paio di orecchie a punta che gli donavano un po' di tenerezza. I suoi occhi vispi e neri davano una prima impressione di ciò che era in grado di fare. Le sue doti percettive non avevano uguali tra i suricati. [Evocazione]

    Brrrrrr freddissimo issimoooo. Argh!...come osi chiamarmi qui senza avvertirmi? Non lavori mai nel deserto?
    Mai! Rispose, accigliato da quel dato di fatto.
    Prima mi aiuti e prima ti puoi scaldare dentro la mia sciarpa.
    Sì ok ok, allora diamoci una mossa.
    Dobbiamo trovare tracce e indizi in giro. Lì è stato assassinato un uomo tre giorni fa e dobbiamo trovare una pista.

    Con la promessa di potersi riscaldare nella sciarpa del suo evocatore, Koinu si diede subito da fare. [Abilità]Percezione Base + Intermedia : 12 (18 Vista Perfetta entro 6 metri)
    Seguire le Tracce (Base)
    Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.
    [Da genin in su]

    I risultati non tardarono ad arrivare: con la sua vista acuta - sviluppatasi per individuare in lontananza falchi e altri predatori - il suricato aveva individuato un capello viola, lungo, a qualche metro dal punto esaminato da Akira.
    Con ampie probabilità si trattava dell'assassino, o di qualcuno che si era imbattuto nel cadavere ed era fuggito. Cionondimeno, il colore era bizzarro e non comune. Nel villaggio di Tsuya, un tizio o una tizia con quella chioma sarebbe stata ben notata. Forse avrebbero dovuto fare un salto anche nei villaggi vicini , ma in quel caso, la decisione spettava ad Akira.
    Bravo Koinu. Hai trovato altro? Chiese, mentre consegnava la traccia al Jonin. Se non ci fossero state altre scoperte, il suricato si sarebbe arrampicato sul corpo del sunese per infilarsi dentro la sua lunga sciarpa di lana, lasciando sporgere all'esterno il suo naso appuntito.
    Hai mai visto qualcuno con quei capelli viola? Chiese poi a Sanji.

    [...]



    Avevano ripreso il cammino sferrando pugni e calci, ma questa volta impiegarono meno tempo per raggiungere la tappa successiva: la dimora di un certo Rasetsu. Nella mente del chunin, quasi tutti i nomi pronunciati dalla compagnia corrispondevano a volti neri, privi di dettagli e di una storia.
    La zona era impervia e abbandonata. Attorno a del terreno libero da erbacce, la vegetazione aveva ricoperto ogni cosa, dalle rocce agli stessi alberi, e solo un uomo dotato di una vista eccezionale sarebbe stato capace di spingere il proprio sguardo oltre i rami e gli arbusti. La stagione estiva non aiutava. D'inverno tutto sarebbe stato più semplice, a patto di girare per il bosco con dieci sciarpe, venti cuffie e chissà quanti abiti pesanti.
    Tocca a te Koinu!
    Uffffffffffffffffffffffffff. Il suricato scese e iniziò a scandagliare metro su metro l'intero ambiente.
    Scovare l'ingresso della struttura non fu un problema per il mammifero. [Abilità]Percezione Base + Intermedia : 12 (18 Vista Perfetta entro 6 metri)
    Seguire le Tracce (Base)
    Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.
    [Da genin in su]


    CITAZIONE
    Già è isolato, cosa diavolo se ne fa di un portone del genere con un codice? Uff..

    Una chiave e un codice? Akira aveva già strappato gli arbusti che strangolavano l'edificio abbandonato. Chiunque vivesse lì dentro, doveva avere una seconda uscita.
    Guardò a terra, alla ricerca di tracce, ma non sperò di trovare alcunché. Koinu era insuperabile.
    Intanto, a qualche metro, Akira invitava l'uomo ad uscire gridando come un pescivendolo.
    È proprio di Kirigakure. Sussurrò il suricato, al fianco del suo evocatore e in posizione eretta grazie alla sua robusta coda. Non vi era astio nelle sue parole. Entrambi ridacchiavano di quel tizio con la chioma blu mare, sporcata da un bizzarro ciuffo bianco, che con i suoi modi di fare ricordava Hoshikuzu.

    CITAZIONE
    E ti pareva... Masakoso, vuoi provare ad aprirla te? Invece di espellere il chakra al contatto, rendi il flusso costante per tutta l'esecuzione del pugno... Dovrebbe scaricarsi in automatico, rendendo il colpo devastante... Forza, prova.

    Masayoshi avrebbe potuto affidarsi al demone, ai suoi Doton oppure al potere ingabbiato nel Kiseki, incastonato sotto al suo cuore, ma decise di celare quel potere al kiriano e allenarsi nell'uso del chakra distruttivo.
    Va bene, proverò. Si avvicinò alla struttura, scrocchiandosi le mani ferite. La struttura era antica, rovinata dal tempo e dalla vegetazione, compresa la porta, che appariva robusta ma non indistruttibile.
    Dopo tre ore di pratica, aveva familiarizzato con il chakra distruttivo. Speranzoso, il neo chunin flesse le gambe, piegò il braccio, lo indietreggiò, fece fluire il chakra dal Tantien alla mano e quando si sentì pronto...fece partire il suo gancio!
    L'urto fu violento e il boato echeggiò per tutto lo spiazzo circostante. Sorrise, fiducioso. Aveva percepito il chakra fluire dalle nocche alla struttura e il risultato doveva essere ottimo.
    Purtroppo, la realtà fu ben diversa da quanto sperato.
    Cosa? Il suo sorriso si era spento all'istante. Davanti al suo naso, la porta d'acciaio era ancora in piedi. Il suo jutsu non aveva scheggiato nemmeno la superficie.
    Nascosto nella sua maglia per paura di eventuali schegge vaganti, persino Koinu era rimasto sorpreso del fallimento del suo evocatore.

    CITAZIONE
    Oh, non ti preoccupare, è normale che tu non ci riesca... Questa porta è molto dura, vedi, c'è bisogno di una maggior forza e di una maggior quantità di chakra... Guarda qui....

    Se il primo pugno del kiriano abbozzò la porta, al secondo colpo l'intera struttura esplose come se all'interno fossero detonate venti cartebombe di alto livello.
    Masayoshi e Koinu rimasero a bocca aperta, specie il suricato che non aveva mai visto una tale dimostrazione di forza. Deglutì, pietrificato. Probabilmente avrebbe voluto ritirare ciò che aveva sussurrato qualche minuto prima.

    Wow! Bel colpo! Non ci resta che proseguire. Avrebbe voluto mandare in avanscoperta Koinu, ma prima che il suricato si fosse deciso a scendere per una terza volta, abbandonando il suo comodo e caldo giaciglio, il kiriano avrebbe fatto in tempo a demolire l'intera abitazione.

    jpg




    Chakra: 72/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///












  3. .

    Verso il cimitero di Amegakure


    Chapter VIII - Amegakure



    Posso avere un futuro come ladro. Pensò, sogghignando.
    Le sue dita tozze si erano rivelate abili come quelle di un chirurgo. Il capello irrigidito dal chakra era scivolato nella serratura e in poco tempo lo smemorato era riuscito ad allineare tutti i cilindretti interni che costituivano il meccanismo di chiusura.
    Il tiretto della scrivania gli si aprì di fronte agli occhi, illuminati dall'emozione di poter scoprire qualcosa sul suo seme. All'interno vi erano oggetti innocui, ma anche documenti, note e mappe ingiallite dal tempo. Curioso come un gatto, prese alcuni fogli e li lesse con attenzione: il primo fascicolo era un atto di acquisto e riguardava l'immobile in cui si trovava, preso da Kansoshita per 10 Ryo; su un altro pezzo di carta vi era una lista di presunti clienti, con delle barrette che probabilmente indicavano i quantitativi di droga venduta o acquistata.
    10 Ryo. Ridacchiò, divertito. Stupido lui che viveva al Primo Livello, quando al Secondo vi erano abitazioni a quel prezzo, ma la verità era che lui era solo un pesce piccolo, fuor d'acqua come aveva aggiunto il maiale e per quelli come lui il posto da occupare erano i margini fangosi della Pioggia.
    Continuò a scavare nel cassetto.
    Una mappa! Esclamò, trattenendo un grido di gioia. Ame era lì davanti a lui, distesa su un foglio di carta piegato alla buona, con le sue vie, piazze e palazzi. Su di essa, qualcuno aveva cerchiato sei zone. Non perse tempo a capire di cosa si trattasse. Accartocciò tutto e lo infilò nelle tasche.
    Ma la vera sorpresa giaceva nel doppiofondo! Quando vide quel foglio ingiallito, logoro e accartocciato, Namae pensò di aver trovato qualcosa di antico, di rilevanza enorme, come il luogo in cui era custodito il denaro del seme o i nomi dei ninja più potenti della Pioggia, ma la fortuna gli aveva consegnato tra le mani una minaccia di morte firmata dai Fiori stessi.
    Su quel foglio stropicciato vi era una sola frase, gelida come ghiaccio artico e pericolosa come il filo della falce della signora morte.

    CITAZIONE

    Una vita e una vita. Abbandona Ame oggi stesso.


    jpg



    Ciò che lo stupì di quel messaggio fu la firma: i Fiori. Non il nome di un Re o di un Principe, come Lord Goemon, Kansoshita o chissà chi altri, ma il seme nella sua interezza, dal più piccolo Fante fino all'Asso che ne aveva le redini.
    Sotto, al centro, vi era uno squarcio trasversale, realizzato con un pugnale insanguinato. Al solo pensiero di poter ricevere un giorno una simile minaccia, un brivido di paura gli percorse la schiena.
    Non è riferito a Kansoshita. Dall'odore che saliva dal doppiofondo, quel foglio marciva lì da parecchio tempo. Doveva trattarsi di un cimelio di grande valore storico per il seme o per Kansoshita stesso.
    La prima missione? Fece scivolare la mano sul fiocco rosa. Come un tossico davanti a una dose, l'Oleandro bramò di rubare anche quel messaggio, ma decise di accontentarsi dei libri sui veleni e sui meccanismi. Era giunto il momento di ritornare indietro, anche perché correre con quei pacchi non sarebbe stato il massimo e il tempo a disposizione era agli sgoccioli.
    E fu così che con quei due pacchi tra le mani, il Fiore fece ritorno nel mondo reale.

    [...]



    png



    L'enorme specchio si richiuse alle sue spalle e Namae fu nuovamente nel retro bottega. L'uomo che gli aveva aperto la via per il Terzo Livello lo attendeva seduto in un angolo della stanza, con le mani in tasca e un lieve sorriso da cui trapelava la più sincera soddisfazione nel vederlo lì prima delle due ore.

    CITAZIONE
    " 5 minuti e avremmo dovuto scomodare il Joker per farti uscire da lì hihihi Spero tu abbia fatto quello che dovevi fare ragazzo, la nostra signora sembra essere davvero di cattivo umore ultimamente. "

    Quel nome gli scivolò addosso come acqua. Chiunque fosse il Joker, qualunque potere avesse, non lo avrebbe aiutato a portare a termine la missione, che ora entrava nella sua fase finale.
    È stata più dura di quanto pensassi. Non mentì e non ricambiò il sorriso. Aveva poco di cui rallegrarsi, sebbene fosse riuscito a raddrizzare il corso degli eventi.
    Avanzò verso di lui con sguardo torvo.
    I pacchi erano sulle sue grosse mani da picchiatore. Sapeva di non poter rimandare ciò che aveva posticipato per uscire in tempo dal Terzo Livello. Il messaggio parlava di un pacco e lui ne aveva due, identici per dimensione, peso, tatto, odore e forse anche per contenuto. Avvicinando il suo orecchio destro, aveva udito in ciascuno il sottile e flebile tintinnio di vetri sottili.
    Entrambi erano stati lasciati sul divano circa quattro ore prima del suo arrivo.
    Aprirli era fuori discussione. Doveva scartare quei pacchi con l'uso della mente.
    Preparami un sacco, un qualcosa dove mettere questi due pacchi e riempili di fiori, per piacere. Ordinò, con voce solenne. Doveva portarsi avanti con i preparativi. Appoggiò con delicatezza le scatole su un ripiano polveroso e si accomodò su una vecchia sedia in legno, con i gomiti sulle ginocchia e le mani congiunte davanti al volto.
    Mentre l'altro preparava parte del suo travestimento d'assalto, lui doveva pensare, riflettere e ricordare ogni azione eseguita e frase udita.
    Mettici qualche fiore tipico dei cimiteri. Aggiunse, con tono calmo, tipico di chi non si aspetterebbe un no come risposta. Una parte di sé desiderava firmare la sua azione con degli oleandri, ma decise di non cedere al suo ego.

    Nel silenzio della bottega, il fioraio avrebbe avuto la netta sensazione che qualcosa era cambiato in Namae, in quel tizio alto due metri che si era presentato in modo quasi spavaldo. Se fosse stato perspicace, avrebbe potuto intuire quale dubbio tormentasse lo smemorato.

    Prima la questione dei pacchi. Estrasse la carta dell'Asso di Fiori prelevata dall'ufficio.
    E se fosse una carta ninja? Ci credeva poco, ma tentare non sarebbe costato nulla. Il chakra fluì dal Tantien alle dita, fino a riversarsi sulla carta, nella speranza di veder apparire un messaggio o una frase che lo avrebbe aiutato a capire quale pacco consegnare.

    [Se non funziona]

    Nessun messaggio apparve ai suoi occhi.
    Non gli rimaneva che il piano B: ripercorrere tutto il viaggio nel Terzo Livello, dall'istante in cui era apparso in quel bagno sudicio all'attimo in cui aveva fatto ritorno. Incastrando tutte le informazioni - ricevute e trovate - come tasselli di un puzzle, forse tutto sarebbe stato più chiaro.
    In quella posizione, l'Oleandro socchiuse gli occhi e iniziò a pensare.
    A riflettere.
    A rivivere quei momenti con tutti i suoi cinque sensi.
    Recati al negozio di fiori difronte al cimitero di Ame. Chiedi 7 Orchidee e di che sono per la tua cara sorella defunta. Una volta "dentro" avrai poco tempo, trova KansÅÂshita e recupera il pacco che ha per te. Lascialo infine sulla tomba di Toshiro Umezawa, cercando di non dare nell'occhio..
    Ricordava ogni parola del messaggio che gli era stato consegnato. Passò oltre e la prima immagine che si formò nella sua mente fu il volto di Kansoshita, illuminato dai mille fasci di luce.
    Bastardo. Lo aveva trovato in meno di dieci minuti, ma si era fatto fottere come un pollo. Non ricordava se a fregarlo fosse stata la sua espressione da ebete o la possibilità di poter parlare con qualcuno che, a detta sua, ne sapeva di più.
    Doveva andare avanti, proseguire nel suo viaggio mentale e avvicinarsi a quel bancone appiccicoso dietro al quale "danzava" la barista dai capelli verdi.
    Alla vista di quei ticket, fatti scivolare sul bancone come banconote da 500 Ryo, la donna aveva concesso qualche minuto al Nukenin per rispondere alle sue domande.
    Tutto sembrava volgere al fallimento, ma al momento dell'addio, complice lo stato di forte soddisfazione provocata dalla sua dopamina, con un gesto felino la falsa donna gli aveva infilato nella tasca una carta ninja con un messaggio da decifrare. E quel messaggio lo aveva condotto in via dell'arconte 01, dopo un breve siparietto con un uomo maiale.
    Lei sapeva ciò che dovevo fare. Ora la domanda è: mi ha aiutato di sua spontanea volontà o erano gli ordini di Kansoshita? La risposta a quella domanda avrebbe condotto il Nukenin a diverse conclusioni.

    Concentrato in quel viaggio interiore, riuscì a udire nuovamente lo schianto dei cardini e il profumo della droga che aleggiava in quelle stanze. L'ufficio era lì, a portata di mano, con i due pacchi sul divano che scintillavano come due Swarovski.
    Il pacco doveva essere consegnato da Kansoshita, ma io li ho presi da una delle sue tante case, grazie alla barista. Lì ho trovato la carta dei Fiori, i documenti e quella minaccia. Era sempre più convinto che quel foglio accartocciato fosse una semplice reliquia, qualcosa che aveva un significato storico per il seme o uno dei suoi ninja.
    Li hanno lasciati lì quattro ore prima. Possibile che il pacco che dovevo prendere fosse un altro e lì, su quel divano, vi fossero i restanti? Quindi, dovevo prenderne uno e invece ne ho presi due? Identici? Aprì gli occhi e posò lo sguardo sui due pacchi. Quelle domande erano destinate a rimanere senza risposta. Tutto quel viaggio mentale era servito solo a fare ordine nel suo cervello.
    Doveva agire, anche a costo di fallire. Continuare a pensare avrebbe aumentato solo la confusione che albergava nella sua mente. E lui odiava avere dubbi.
    Si alzò dalla sedia e le sue mani si unirono nel simbolo della Capra. [TA]

    Dalla piccola nuvola bianca emerse un settantenne sdentato, con braccia sottili come spiedi e due occhi neri contornati da rughe profonde come canyon. Una grossa pancia da bevitore sormontava i suoi addominali e la chioma di cui andava fiero aveva perso volume, specie sopra le tempie, dove i pochi capelli rimasti erano quasi tutti bianchi.
    È pronto il sacco pieno di fiori? Quanto ti devo? Se mi spari una grossa cifra dovrò portarteli a fine missione. La sua voce da cavernicolo si sposava bene con il suo nuovo aspetto. Inserì i pacchi all'interno del sacco, in modo che fossero ben coperti dai petali colorati e dei gambi.
    E dimmi, sai dov'è la tomba di Toshiro Umezawa nel cimitero qui davanti? Al fioraio la decisione se rispondere o meno. A ogni modo, gli avrebbe chiesto un ultimo favore.
    Prendi sottobraccio questo povero anziano e aiutalo ad avvicinarsi al cimitero. E iniziò a zoppicare.

    [...]



    Dall'esterno, fuori dal cancello arrugginito, il cimitero di Ame sembrava maestoso.
    Prima di quel giorno, non aveva avuto alcun motivo per visitare quel luogo. I suoi unici cari erano Jaro e sua figlia adottiva Hounkou, troppo giovani per traslocare in quella città nella città. Aveva perso il suo passato, la sua storia e chissà quanti parenti riposavano in quel luogo macabro. Se lo chiese mentre varcava la soglia del cimitero, ciondolando e zoppicando come se il suo ginocchio  destro fosse in procinto di cedergli. Le orecchia erano pronte a captare qualsiasi discussione interessante tra i presenti. [Abilità]

    Se avesse saputo dove fosse la tomba di Toshiro, Namae avrebbe fatto un giro molto largo, passando su strade sempre diverse, sostando davanti a qualche lapide per sviare eventuali osservatori. Pian pianino si sarebbe avvicinato alla pietra dell'Umezawa.

    Se non fosse stato in possesso di quell'informazione, avrebbe preso la prima strada e avrebbe cercato di capire la logica di tumulazione. Si andava per ordine alfabetico o data di morte?
    Chiedere informazioni sull'Umezawa agli addetti del cimitero era fuori discussione.





    Chakra: 94.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///
  4. .

    Tsuya e Sareshigami


    Villaggio di Tsuya - Chapter I





    [14 Luglio. Sera]



    Con l'avanzare del crepuscolo, un uomo incappucciato si lasciava il deserto alle spalle, inoltrandosi nella fitta boscaglia che si estendeva fino al pericoloso confine tra Ame e Konoha, ad altri due giorni di cammino dal luogo che aveva assistito alla nascita del nuovo guerriero del Vuoto e la distruzione di una delle armi di Iwa.
    Il ricordo di Lianshi-sama gli strappò un fugace sorriso, nascosto dietro la lunga sciarpa che gli avvolgeva il collo e parte del volto.

    [La sera successiva]



    Per un viaggiatore solitario le strade sono sinonimo di guai e incontri pericolosi.
    Se di giorno ci si può spingere sin dentro la foresta per non essere individuato, di notte, lungo i sentieri illuminati dalle torce dei viandanti, le taverne diventano una tentazione anche per gli spiriti più solitari. Calore, cibo, birra e letti caldi sono meglio del gelo, dell'umidità, del vento e dei giacigli da dividere con gli animali diurni.
    Quella notte, all'interno di una locanda, tutti osservavano quello strano viaggiatore che se ne stava seduto lontano, in disparte, con un piccolo suricato sulla spalla. Sorseggiavano insieme una zuppa calda: uno da un piatto normale e la creatura da un grosso cucchiaio di legno.
    I Kijin. Pensava, serio in volto.
    Aveva giurato, in ginocchio davanti agli anziani, di non porre la sua vendetta sopra la missione.

    [...]


    Nella striscia di foresta al confine tra il Fuoco e la Cascata, in barba alla tenue foschia mattutina, il neo Chunin riusciva ad ammirare l'enorme albero di cui gli avevano parlato. Lo avevano descritto come grande, immenso, imponente, ma Sagemashira era qualcosa di più, anche a chilometri di distanza. Era una montagna di legno il cui tronco era vasto quanto Suna, con rami così alti da perforare il cielo in più punti. Se non fosse il prodotto di qualche diavoleria, quell'albero doveva avere la stessa età della Terra.
    Mancavano due ore per raggiungere Tsuya. Aveva seguito le indicazioni dell'amministrazione sunese: costeggiare i confini, svoltare verso il Fuoco e proseguire verso Nord. Il briefing era stato breve ma intenso. Dopo il giuramento, aveva ricevuto l'ordine di studiare i resoconti di una missione avvenuta cinque anni prima. Il fascicolo pesava più di un chilo e in tutti quei fogli ingialliti dal tempo era riuscito a memorizzare solo una manciata di nomi e luoghi.

    Due ore dopo, nella radura ombreggiata che conduceva all'ingresso di Tsuya, lo shinobi si rese visibile.
    Avvolto da una lunga veste bianca che ne celava i lineamenti, per tre giorni la sua chioma bicolore era rimasta nascosta nelle profondità di un cappuccio dorato come la sabbia dell'Anarouch. Non aveva alcun coprifronte con sé.
    Sotto l'immenso Sareshigami, il neo chunin abbassò il proprio cappuccio. Uno dei pochi raggi di sole che filtravano dai rami delle pianta gli illuminò gli occhi verdi smeraldo.
    Avanzò piano, senza fretta, guardandosi intorno come un bambino in un parco giochi. Se sopra di lui la fitta ramificazione forniva una protezione quasi perfetta contro il sole e la pioggia, a terra le radici avevano fatto scempio del suolo.
    Alla soglia del piccolo Gate, nessuna guardia armata gli sbarrò la strada.
    Non ne fu sorpreso. Aveva già visitato luoghi in cui era permesso entrare ed uscire senza limitazioni.
    Dove saranno? Si chiese, perplesso, grattandosi il capo.
    Conoscendo Hoshikuzu non deve essere difficile scovarlo. E invece le strade erano deserte e silenziose. Non poteva saperlo, ma altrove era accaduto qualcosa di terribile.

    [...]



    Tra sbadigli e lamenti sussurrati a mezza voce del neo Chunin, un uomo si avvicinò a lui.
    Le rughe che solcavano la sua fronte lasciavano pensare che quel tizio, vestito in modo elegante, dovesse avere all'incirca il doppio degli anni di Masayoshi. Ciò nonostante, appariva in forze.
    Sì, sono uno dei ninja. Masayoshi di Suna. Rispose, staccandosi dalla parete su cui si era appoggiato.
    Li ho raggiunti in ritardo. Il malus in furbizia era stato speso per aumentare la fortuna, infatti, Kyoshiro non era un semplice cittadino, ma il sacerdote eletto del culto di Sareshigami.
    Sì, andiamo. Gli si affiancò, cercando di ricordare se quel tizio fosse menzionato nei verbali che aveva sfogliato qualche giorno prima. Poi capì che sarebbe stato meglio chiedergli cosa fosse accaduto, specie alla figlia e alla moglie.
    Aprì un piccolo vaso di Pandora.

    CITAZIONE
    A quanto pare c'è stata un'aggressione, se vuoi il mio parere è colpa dei peccatori, che non onorano Sareshigami! Sono morte già quattro povere anime peccatrici! Il dottor Amano, la signora Akane ed il figlio, il povero vecchio Yoshi, tutte anime che ora torneranno alla natura, poverine. Altro che scimmie! Si tratta di blasfermia, dico io! Povera mia figlia che ha perso la via della fede!

    Già quattro morti. Storse le labbra.
    Ci sono analogie con quanto accaduto cinque anni fa? Chiese, curioso ma pronto ad ignorare il suo pensiero. Diffidava dai fanatici, specie dopo aver conosciuto gli Hayate. Le fedi, qualunque esse fossero, offuscavano i giudizi.
    Non fece altre domande. Per il momento.

    [...]


    Aaaah eccolo Fudoh. Sapeva della sua convocazione. Gli anziani di Suna glielo avevano rivelato per convincerlo a mettere da parte la sua vendetta, requisito imprescindibile per poter partecipare alla missione.
    Lo avrebbe riconosciuto anche da cieco. Nessuno come lui andava in giro vestito in quel modo. La promozione a chirurgo non lo aveva allontanato dalla strada.
    Con lui vi era Akira Hozuki, il guerriero del Vuoto che all'Abete aveva salvato tutti. Il terzo componente della squadra era Yato Senju, il ninja che molti anni prima lo aveva abbandonato nel bel mezzo della missione.
    Fudoh! Sempre insieme. Sentirsi nominato come guerriero del Vuoto lo imbarazzò.

    CITAZIONE
    Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo.

    Sì ci conosciamo. Rispose al foglioso, sorridendo.
    Dal giorno in cui si erano incontrati nel villaggio della Neve, aveva sognato di incrociare il suo cammino per vendicarsi, ma ora, dopo anni dal misfatto, Masayoshi non avrebbe preteso le sue scuse. Non erano necessarie, anzi, a dirla tutta, il desiderio di ricambiare quell'umiliazione lo aveva spinto ad allenarsi ogni giorno, abbracciando il potere del demone, del Vuoto e del Kiseki incastonato all'altezza del suo cuore.
    Spero tu stia bene.

    CITAZIONE
    . Ci faremo una chiacchierata più tardi, magari, sono curioso di sapere i tuoi progressi... Ma adesso...

    Certamente. Rispose, senza aggiungere altro. Era chiaro che avesse interrotto una discussione.
    Rimase in silenzio e non mise bocca nelle decisioni di Akira; era appena arrivato e non sapeva nulla di ciò che avevano scoperto.
    Sì, verrò con te. Sapeva già di cosa avrebbero parlato e il neo Chunin avrebbe voluto scomparire pur di non dover confessare che il suo potere del Vuoto non era ancora germogliato. Ciò nonostante si sarebbe comportato da uomo.
    Ammettendo le proprie difficoltà, l'Hozuki avrebbe potuto aiutarlo.
    Ma quella era un'altra storia.


    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///



  5. .

    Tracce e sopravvissuti


    Chapter VIII



    Dimenticare ciò che aveva visto sarebbe stato impossibile.
    Teste mozzate, arti strappati, squarci così profondi da solcare le ossa, sangue a fiotti...troppo anche per qualcuno che aveva vissuto le bizzarrie follie del demone che albergava dentro di sé.

    Da chi pensi abbia imparato.


    Il demone aveva iniziato a ridersela di gusto, soddisfatto che le fantasie usate per torturarlo si fossero trasformate in realtà in qualche zona del mondo.
    Ukoi era ancora lì dentro, distrutto nell'animo e nel corpo. Riusciva a sentire le sue urla strazianti, il rumore secco del suo cuore che si sbriciolava come un grissino secco al sole. Non aveva mai sentito qualcuno piangere in quel modo. A ripensarci, nemmeno Masayoshi aveva pianto così dopo essersi lasciato alle spalle il villaggio in fiamme.

    jpg



    Consapevole che il tempo fosse cruciale per poter raggiungere i nemici, il Genin si mise a lavoro per individuare tracce e informazioni su chi avesse compiuto quel massacro.
    Insieme a Fudoh si avvicinarono alle case costruite a Est, spazzate via dalla furia omicida che non le aveva risparmiate. Le porte erano state divelte e i mobili distrutti.
    Con il cuore sepolto da una tonnellata di apparente indifferenza, il sunese avanzò a passi misurati tra i resti delle case, scorgendo macchie di sangue, armi e vittime, uccise con colpi tremendi. Non si soffermò su di loro. Stava a Fudoh stabilire l'orario e la dinamica esatta della loro morte. Strinse con maggior forza l'elsa della sua scimitarra.
    Speriamo che Koinu trovi qualcosa di utile.
    Quando pensò di tornare dai suoi compagni a mani vuote, il suo piede destro calpestò della terra rialzata. Tra i fili d'erba piegati dal peso della rugiada, vi era un impronta umana.
    I suoi occhi verdi smeraldo si riempirono di speranza quando si accorse che tra la foresta e il centro del villaggio vi erano quasi un centinaio di orme, pari a quelle prodotte da circa sedici persone.
    mmmh però sembrano di bambini e donne. Il sorriso si trasformò in una smorfia di disappunto.
    Si guardò indietro, verso la cavità, poi le case, come se cercasse di ricostruire la storia delle orme sotto di sé, fino a quando Koinu non lo raggiunse, saltando sulla sua spalla.
    Vicino alla fossa ci sono impronte. I bastardi hanno disposto bambini, donne e uomini in fila indiana e li hanno portati nella foresta. Rivelò senza fronzoli.
    Li hanno visti morire.
    Io...penso di sì. La sua voce tremò. Doveva parlarne con la caposquadra e i suoi compagni.
    Prima che tu vada in avanscoperta, parliamone con Hebiko. Il suo ordine era stato chiaro: nessuno poteva allontanarsi dal centro non più abitato.


    Si diressero alla casa del Capoclan perlustrata dal kiriano, dove la caposquadra si era recata per un possibile sopravvissuto percepito dalla sua evocazione.
    Se Ukoi fosse stato con lei, Masayoshi si sarebbe chiesto come i suoi amici fossero riusciti a farlo rinsavire. Certo, sembrava un morto che camminava, ma era già un miracolo vederlo operativo.
    In religioso silenzio, curioso di capire chi fosse l'individuo e quali notizie avesse, il Genin avrebbe atteso che il presunto tizio nascosto si fosse palesato. In un attimo di calma, per non farsi sentire da Ukoi ( se fosse stato presente), a distanza di sicurezza, il Genin avrebbe rivelato alla Vipera ciò che avevano scoperto. [Abilità]

    Ci sono impronte di bambini e donne che dalla foresta arrivano al centro del villaggio. Sedici persone. E Koinu ha trovato altre impronte vicino alla fossa che da lì entrano nella foresta.
    Un po' contorto, ma non avrebbe saputo spiegarsi meglio.



    Chakra: 74.75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///
  6. .

    Di nuovo in marcia


    Villaggio Sconosciuto - Chapter IX



    La risposta di Mayari al suo grido carico di angoscia lo colse di sorpresa.
    Meravigliato da ciò che aveva udito in lontananza, spostò lo sguardo verso di lei e i suoi scagnozzi, bruciati vivi da Ryugi.
    Fece per ringraziarla, in modo sincero, ma l'uomo armato di martello giocò di anticipo e con un colpo discendente frantumò il suo capo.
    L'impatto liberò schegge e polvere nell'aria.
    Arricciò il naso, infastidito dall'irriverenza del membro dell'Aimedacca.
    A cosa era servito ucciderla?
    Non contento, seppur fissato da un Namae piuttosto adirato, l'uomo ridusse la dimensione del suo martello e lo lanciò a mò di freccetta al volto del tizio con cui il ninja di Ame aveva combattuto.
    L'arma si mosse rapida, roteando, e con sorpresa frantumò anche quel viso, lo stesso che non era riuscito a rompere con il suo pugno carico di chakra e di ormoni.
    Dal collo mozzato non fuoriuscì nemmeno una goccia di sangue.
    Notevole. Giudicò, un po' sorpreso dal risultato ottenuto con quell'attacco a distanza. Ne seguì affascinato il suo ritorno nella mano del proprietario, innescato con uno schiocco delle dita. Non era un'arma normale. Forse, in futuro, ne avrebbe chiesto l'origine.
    Poco più in là, il foglioso era disteso a terra, privo di sensi.

    CITAZIONE

    Dodododododododo... dobbiamo aaaaaaaaaa aiuaiuaiuaiuaiuaiu.... aiutarrrrrrrlo!


    Forse sarebbe riuscito a rianimarlo con un'iniezione di adrenalina, ma perché rivelare la sua abilità innata?
    Ignaro di cosa Mayari avesse detto a Kao prima di morire, si avvicinò ai suoi alleati mentre la sunese proponeva di proseguire per la costa.
    Cosa ne pensi Kiyomi? Dove lo lasciamo Satoru? Chiese, fregandosene della sua risposta. Come ninja della Foglia, sarebbe toccato a lei pensare al suo compaesano.

    [...]



    Con un elemento in meno, in fila indiana, il gruppo costeggiò la spiaggia rovente.
    Namae rimase in silenzio e di tanto in tanto lanciò un occhiata all'arma di Kao, entusiasta all'idea di poter mettere mano a un prodotto del genere, da comandare a distanza. Ne avrebbe potuto avvelenare una dozzina in una manciata di secondi.
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    È un' arma fantastica la tua. Dove l'hai trovata? Chiese, dopo aver incrociato i pescatori di ritorno all'accampamento. Per colpa del sopravvissuto, avrebbero saputo di aver incontrato gli autori della strage. Chissà se si fossero messi in viaggio per vendicarsi.
    Curiosità di un mercante. Aggiunse, grattandosi la nuca.
    Poi spostò la sua attenzione su Ryugi.
    E tu li hai bruciati vivi. Quella balbuzia nasconde una kunoichi con le palle. Ridacchiò. Kiyomi non fu presa di mira. Di lei avrebbe potuto chiedere del chocobo o del vestito che indossava.
    Davanti al cumulo di detriti, prodotti dalla frana, Ryugi propose di usare le sue corde. Una sopra l'altra, le rocce formavano una barriera molto alta, ma non invalicabile, e si sentì un novellino a dover ricorrere alla soluzione tirata in ballo dalla sunese..
    Aveva sentito parlare del chakra adesivo ma gli affari dei Fiori assorbivano tutto il suo tempo.
    Ottima idea Ryugi Servendosi del filo e della forza bruta, Namae riuscì a scavalcare l'ostacolo, portandosi oltre. Si asciugò il sudore dalla fronte con la manica del suo abito.
    Il viaggio sarebbe stato lungo e faticoso.

    [...]


    Prese la carta ninja tra le mani e ne lesse il contenuto.
    Sebbene una parte di sé lo obbligasse a proseguire anche di notte, specialmente ora che avevano raggiunto le porte di un villaggio, l'Oleandro fu abbastanza lucido da accettare la sosta.
    Dopo aver marciato così a lungo, il corpo meritava di riposare anche solo per qualche ora; per di più, Il sole stava calando e le tenebre avanzavano minacciose, sempre di più.
    Devo essere in forze quando sarà il momento. Sospirò, preoccupato. Cercò di non distrarsi, di non pensare a sua figlia in situazioni che non riusciva a sopportare.
    Per sua fortuna, la dopamina gli avrebbe permesso di schiacciare un pisolino, altrimenti sarebbe rimasto sveglio tutta la notte.
    Per me va bene riposare qui, fuori da quel villaggio che potrebbe esserci ostiieAnnuì. Direi di accendere un fuoco, coprirlo in modo che non sia visibile e fare turni di guardia di un ora perché, forse, quei pescatori che abbiamo incontrato saranno sulle nostre tracceSi scrocchiò il collo e la schiena, in attesa di commenti.
    Inizierò io il turno di guardia, poi Kao, Kiyomi e Ryugi, che la vedo stanca Aggiunse, con tono serio e severo. Avrebbero fatto meglio a non mettere parola sull'ordine deciso da Namae.
    A differenza loro, abituati ai giacigli caldi, ai buonanotte e alle attenzioni di una donna o un uomo, lui era nato e cresciuto nel villaggio della Pioggia, in un luogo in cui ogni notte si è predatori o prede. E l'Oleandro era un predatore.
    Si mise a disposizione per trovare un giaciglio adatto, della legna e un modo per accendere un fuoco. [Abilità]
    Accovacciato davanti alla fonte di luce, con i sensi in allerta, Namae avrebbe controllato i dintorni e il sonno di Ryugi, Kiyomi e Kao. [Abilità]Percezione 6

    Si sarebbe fidato degli accademici ma non di Kao.
    Se avessero accettato i turni decisi dal mercante, l'Oleandro avrebbe svegliato Kao per il cambio e poi, con una piccola recita, avrebbe fatto finta di non riuscire a dormire. Si sarebbe girato sul fianco sinistro, poi sul destro, poi nuovamente sul sinistro, sbadigliando.
    Mph..non ci riesco, il mio cervello non si spegne Avrebbe sussurrato, passandosi la mano sul volto.
    Sai, mi dispiace non averti aiutato davanti le mura di Konoha In parte fu sincero.

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    Raccontami qualcosa di questa organizzazione...Aimedacca. Sillabò. Tanto non ho sonno...quante organizzazioni criminali avete raso al suolo? Raccontami, magari dopo aver recuperato mia figlia, per ripagare il vostro aiuto, potrei fare richiesta di entrare tra le vostre fila. Non dovreste essere in molti, no? Avrebbe ascoltato ogni sua parola, in modo da farsi un'idea di quella presunta organizzazione segreta accademica, dedita alla distruzione di gruppi criminali.

    Giunto il momento di guardia di Ryugi, Namae si sarebbe finalmente addormentato.



    Chakra: 85.75/100
    Vitalità: 16.5/18
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    -1.5 Gamba SX

    /
  7. .

    La fuga di Jins e la Riunione


    Chapter XXII - Villaggio dell'Abete



    La scimitarra tranciò il collo dell'Hayate senza incontrare resistenza. Come aveva promesso a se stesso, quel ragazzo aveva terminato i suoi giorni in quella sudicia e umida grotta, lontano dal Paese del Fuoco da cui proveniva.
    Alle sue spalle, crepitanti di energia demoniaca, i costrutti di inchiostro si erano sciolti come neve al sole. Non ci furono esultanze o grida di giubilo.
    Avvolto da una sottile aura bluastra, Masayoshi rimase calmo, concentrato, freddo...glaciale. Con la scimitarra insanguinata inclinata davanti al busto, Il Genin posò il suo sguardo sul Lupo Dorato. Era giunto il suo turno. Se i due ninja lo avessero tenuto occupato, il Jinchuuriki avrebbe potuto colpirlo con tutta la sua forza.
    Nel mondo interiore che condivideva con il Rokubi, il Potere di Lianshi aveva fatto breccia nel "cuore del demone", permettendo al ragazzo di assorbire sempre più energia. Anche il Bjuu aveva subito gli effetti del bizzarro potere della guerriera: la sua rabbia nei confronti del genere umano era diminuita, assorbita dal Vuoto, e si sentiva uno sciocco ad aver nutrito per anni un odio così viscerale e snervante per ogni essere umano, a partire da Haruki. D'altro canto, l'idea di combattere al fianco di un ragazzino lo faceva rabbrividire.

    Accerchiato da tre accademici, senza più altri Hayate a spalleggiarlo, Jins optò per una ritirata.
    Un denso fumo nero coprì la sua corsa verso la più vicina via di fuga.
    Sul momento Masayoshi pensò di inseguirlo, di immergersi nella nebbia senza pensare alle trappole escogitate dal nemico, forte della sua incredibile velocità, ma poi decise di lasciarlo scappare. Con una fugace occhiata constatò lo stato di salute di Saru, bravissima nel combattere contro i lupi dell'Hayate.
    Tasaki derise il fuggitivo, giurando una vendetta contro lui e ogni uomo dell'organizzazione, ma Jins non cadde nella provocazione. Con una serie di cartebombe, si chiuse il cunicolo dietro di lui, in modo da rallentare la loro risalita.
    Lasciò a Tasaki l'onere e l'onore di prelevare la Chiba, ancora distesa a terra, priva di sensi.
    Solo un momento. Sussurrò al suo demone, dopo essersi allontanato dal duo.
    In superficie, se saremo fuori pericolo, disattiverò il potere. E stranamente il Rokubi non rispose.
    Ritorniamo a rivedere il cielo ahah. Esclamò, accennando un sorriso rilassato, il primo dopo molto tempo.

    [...]


    Rattoppato e riposato, con il demone assopito dopo l'uso del potere del Vuoto, Masayoshi si diresse verso la casa dei coniugi Yukimune, dove era stata organizzata una riunione molto importante. Notò subito l'assenza delle venature bluastre. Non poté non chiedersi che fine avesse fatto Lianshi e i suoi amici.

    Il Jinchuuriki pensò a un incontro riservato ai soli accademici perciò fu sorpreso di trovarsi davanti a una trentina di ninja, alcuni mai visti, tra cui spiccavano gli Hayate con cui aveva combattuto nella grotta. Dietro un tavolo piuttosto lungo sedevano la Speranza, la Magnanimità e due tipi strambi, di cui uno inquietante con quello sguardo folle incorniciando da una folta chioma riccia. Di Jins non vi era traccia.

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    Nessuno aveva ancora estratto le spade, ma la tensione tra gli schieramenti era palpabile.
    Lanciò un'occhiata carica di astio alla bambina immortale e ai suoi scagnozzi, poi concentrò la sua attenzione sui ninja accademici, raggruppati attorno a un secondo tavolo, alla ricerca di Daishin e di Shunsui. Il primo era scomparso mentre il secondo riuscì a intravederlo in lontananza, un attimo prima di scorgere la figura di Lianshi, seduta comoda alla sinistra di una donna misteriosa, mai vista prima.
    Era viva, illesa e felice a giudicare dal suo volto. Cercò di farsi notare, spostandosi di qua e di là, senza successo.

    La Montagna del Fuoco apparve davanti a lui e a Saru.
    Tutto bene Hokage-sama, lei? Se la sua amica avesse menzionato Jins e la sua identità, lo Shokuto avrebbe aggiunto.
    È stato messo in fuga Non spese parole riguardo alla Chiba e alla Muuga. 

    Il volto del ragazzo si illuminò quando, tra la folla in movimento, emerse Feng Gu. Strinse la sua mano dura come l'acciaio e si chiuse sulle spalle quando l'altro lo ringraziò per essergli stato d'aiuto. Emozionato dai complimenti, ridacchiò.
    Non so come si sia concluso lo scontro. Mi sono svegliato tutto ustionato ahahah assaggerò il tuo talento di fabbro anche se non mi sono mai sdebitato per il tuo aiuto nella missione per i Kiseki.Ripensò ad Hoshikuzu.
    Farò prima a venire ad Ame... Hoshikuzu è inafferrabile ahah Esplose in un' altra fragorosa risata. Il ninja più sfuggente di Suna era proprio lui, il Jonin dai capelli rossi, in grado di ingurgitare litri e litri di birra.
    Ame...Sapeva fosse un covo di traditori e tagliagole, ma ne ignorava ogni dettaglio. Per un drink con il suo amico mercenario, non si sarebbe fatto problemi a raggiungerlo nella Pioggia, vestito con venti sciarpe e pesanti vestiti per le precipitazioni torrenziali che flagellavano quella terra.
    Ci si rivede...e grazie Accennò un inchino, lasciandolo solo con Saru-san, che forse avrebbe rivelato anche a lui la vera natura di Jins.

    Si accomodò alla destra di Saru, dietro l'Hokage, con gli occhi fissi sulla cara Lianshi. Non lo aveva ancora notato, ma non importava. Prima che la riunione ebbe inizio, una voce familiare risuonò dietro il ragazzo. Alle sue spalle si era accomodato Shunsui Abara. Masayoshi si voltò quel poco che bastò per essere udito, dal lato opposto al braccio mancante.
    Stiamo tutti bene Sospirò, poi allungandosi verso di lui avrebbe indicato con discrezione la Speranza di Hayate.
    Io e Saru abbiamo combattuto contro di lei...e Jins ...che si è rivelato essere un Hayate Sussurrò, ignaro del suo doppio gioco. Come avrebbe reagito alle parole del Genin?
    E qualche ora prima, con il mercenario, contro Akira Gen Aggiunse, spocchioso. Forse Saru lo avrebbe accusato di eccessiva spavalderia, ma era fiero di ciò che aveva fatto, anche se in quei momenti aveva preferito pagare per trovarsi altrove. Accorgendosi di avere l'Hokage davanti, che lo aveva salvato più volte, si affrettò ad aggiungere.
    Fortuna l'Hokage eheh. Poi pensò all'amministratore. Daishin non so dove sia in effetti. Un bel guaio per Suna.

    A dare inizio alla riunione fu la donna che sedeva al fianco di Lianshi. Dopo essersi alzata in piedi, prese parola, proponendo una nuova Tregua  sottoscritta da ogni paese accademico. Sebbene non si fosse presentata, il ragazzo impiegò meno di un minuto per capire che si trattava di Natsuhime, colei che aveva accettato Lianshi nella sua famiglia.
    Come aveva fatto a ritornare in vita?
    A turno intervennero la Speranza, il Mercenario, il cui grido finale fece infuocare l'animo dello Shokuto; Akira Hozuki, che sedeva poco lontano da lui e poi Shunsui, il quale si limitò a informare che il Kazekage sarebbe stato aggiornato.
    Akira Hozuki... Lo squadrò da capo a piedi. Non era riuscito a condurre Lianshi-sama da lui.
    Ma ecco che lei si alzò, catturando il suo sguardo stanco. Si aspettò un discorso al veleno contro gli Hayate, invece, si avvicinò al sunese. Si sentì osservato da tutti i ninja presenti e la cosa lo emozionò al punto da fargli abbassare lo sguardo, per nascondere quell'emozione che non riusciva a controllare. Si sentiva le guance in fiamme, in disagio ma felice.

    CITAZIONE
    Senza di te e senza il tuo coraggio tutto sarebbe andato perduto. Accogli la mia eredità, Masayoshi, Guerriero del Vuoto. Rifletti e studia, trova la tua Declinazione del Vuoto. Akira ti guiderà.

    Si bagnò le labbra, in fiamme, vibranti del potere che gli era stato concesso qualche ora prima. Il Sigillo scese su di lui, fino a scomparire, assorbito dal suo spirito. Il Rokubi tentò di divincolarsi ma il Genin lo ignorò. Si sarebbe scusato con lui per averlo usato in quel modo, anche se nulla sarebbe cambiato. L'odio del sei code bruciava in eterno e non si spegneva con delle scuse.
    Lo farò Lianshi-sama. Dimostrerò di essere degno di questo dono Disse, con la voce rotta dall'emozione. La sua pelle vibrò per un istante come una corda di violino, poi il calore alle labbra scomparì.
    Grazie. Sussurrò con un filo di voce, mentre osservava un secondo ninja dell'accademia ricevere il potere del vuoto. A fine riunione, avrebbe dovuto parlare con lui e l'Hozuki, incoronato primo di una nuova schiera di guerrieri.
    Userò questo potere per liberare la mia terra dai Kijin. Promise a se stesso. 


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    [...]



    La riunione terminò dopo qualche altro intervento. Qualsiasi fosse la decisione finale, era una questione riservata ai Kage e ai ninja più potenti. Lui era solo un soldato senza potere decisionale. Vide Saru allontanarsi con l'Hokage e un altro ninja.
    Fece spallucce seppur incuriosito da ciò che dovevano dirsi, ma lui doveva trovare l'Hozuki. Decise di avvicinarsi a Youkai, il ragazzo che aveva ricevuto il potere del vuoto da Xu Shu. Avrebbe voluto presentarsi ma Akira li riunì al suo cospetto. Osservandolo da davanti, era un ragazzo della sua età, con uno strano ciuffo rivolto verso il cielo.
    Sono colui che ha scortato Lianshi-sama per trovarti Rispose scherzoso quando il kiriano gli chiese chi diavolo fossero.
    Lo lasciò parlare senza interromperlo.
    Voglio imparare, aiutami a intuire la declinazione del .... Il trattamento fu lo stesso per i due neo Guerrieri. La mano dello spadaccino si schiantò con forza  sulla sua spalla dolorante.
    Ahia...ehy, sono ferito! Brontolò, massaggiandosi la spalla con cui aveva lanciato la cartabomba.
    Non esiterò comunque! Lo salutò.
    E io dovrei andare a Kiri per incontrarlo? Perché proprio a Kiri? Si chiese, allergico al freddo umido di Kirigakure. La risposta alla sua domanda retorica non si fece attendere. Una voce familiare echeggiò alla sua sinistra. I suoi occhi si illuminarono come due stelle.
    Era lui. Era Fudoh, l'incredibiile e magico Fudoh, proprio quel barbone con cui aveva combattuto divertendosi un mondo.
    ANCHE TU QUIIIII!! Saltellò sul posto, felice. Si sporse alla ricerca del maledetto Fuuma Kunai con cui l'aveva sconfitto in passato.
    Dove tieni quell'arma maledetta? il fuuma kunai intendo ahah

    [...]



    Sarebbe tornato a casa con Saru e Shunsui-sama, dopo aver salutato il mercenario, Youkai, Fudoh, l'Hokage ma sopratutto Lianshi-sama.
    In cammino verso le navi con cui erano arrivati in quell'isola, il Jinchuuriki si accorse che il marionettista aveva perso un arto. Cercò di rincuorarlo, di ricordargli che se l'arto mozzato si fosse deteriorato con il viaggio, grazie le sue strabilianti abilità da meccanico avrebbe potuto fabbricare una protesi più efficiente in battaglia, con trappole e veleni.
    Sarebbe rimasto volentieri qualche giorno all'Abete per cercare Daishin, scomparso nel nulla, ma la decisione spettava a Shunsui. Non sembrò interessato al destino dell'amministratore.



  8. .

    Alternative


    Amegakure - Chapter III



    La lite perdurò un altra manciata di secondi, prima che Jou si offrisse volontario per recuperare il bambino caduto in mani nemiche. Namae sbuffò, sconfitto dalla mossa del sunese, e dopo aver assaporato l'ultimo goccio di vino nel suo bicchiere, scrollò le spalle e prese parola.
    Ok, va bene. Andiamo a salvarlo L'eccitazione di Jou era palpabile, come il desiderio di vendicarsi del pestaggio subito in casa.
    Namae era calmo, pacato e il motivo non era la dopamina in circolo, già assorbita dal suo organismo, ma dalla necessità di elaborare le informazioni ricevute.
    Amegakure non era Konoha, Kiri, Oto o Suna. Un errore nei Fiori significava morte certa e fino a quel giorno l'Oleandro non aveva sbagliato una mossa.
    Per un attimo aveva dovuto trovare qualcosa per scartare l'idea che Jou fosse una spia. A differenza di altri Nukenin, Namae era ben conosciuto tra i ninja accademici e aveva collaborato con loro in diverse occasioni. Difficilmente avrebbero agito in quella maniera per catturarlo.

    I bambini avevano ripreso a giocare nel loro angolo.
    La loro perdita non era stata notata, o forse, avevano imparato la dura vita nel Primo Livello, periferia di una città senza un apparente ordine.
    Seppur nata e cresciuta tra quelle baracche fatiscenti, Hounko era diversa. Aveva ottenuto l'accesso al Secondo Livello e in compagnia di Namae aveva viaggiato in buona parte del territorio accademico, dal Paese dell'Erba fino all'estremo Ovest del Fuoco, osservando e imparando come si svolgeva la vita nei villaggi civili. L'aver perso un bambino la faceva soffrire.
    Dimmi dove si trova. Addosso, sotto il lungo abito nero che lo avvolgeva da capo a piedi, aveva tutto il necessario per svolgere la missione di recupero.
    Verrò anche io... Ribatté la bambina, subito interrotta dal padre.
    Vai dai nostri e riferisci che ci penserò io. A quelle parole, la bambina annuì senza protestare. Da come l'aveva vista litigare, con la ferocia e la determinazione di una tigre, forse l'afro si sarebbe atteso delle proteste o tentativi maldestri di convincerlo della sua utilità, ma non fu così.
    Se non si fossero sbrigati, probabilmente li avrebbero già trovati con la gola squarciata. Con loro, anche il bambino.
    I Fiori di Ame non avevano mezze misure. Chi osava invadere il loro campo veniva falciato fino alla terza generazione.
    Piazza dei martiri.
    Bene. Tirò un sospiro di sollievo. Gli spacciatori dei Fiori preferivano altre zone, più affollate e frequentate. Forse sarebbero riusciti ad anticiparli.
    Andiamo Jou.

    [...]

    Il sole era sceso oltre le montagne senza mostrarsi ai loro occhi, coperto da un mantello di nuvole nere, cariche di pioggia, che ben presto si sarebbe scaricata su Amegakure.
    Camminarono fianco a fianco per una decina di minuti, su strade larghe e vicoli stretti, incrociando tossici, prostitute e gente innocua, dedita a qualche furto o truffa. Nessuno osò disturbarli o fermarli.
    Al Primo Livello di Ame era facile perdersi. Le case venivano costruite e abbattute a cadenza settimanale. Dall'alto, era possibile notare i cambiamenti perenni delle strade che, come una ragnatela, si districavano su tutta la periferia. Jou sarebbe rimasto sconvolto dalla velocità con cui la geografia di quella parte del villaggio mutava. Solo gli abitanti riuscivano a orientarsi con facilità e Namae era uno di loro, nato e cresciuto in quella terra dimenticata dalle divinità.

    La piazza apparve ai loro occhi dopo aver girato l'angolo di un vicolo anonimo.
    Davanti ai loro occhi vi era un piccolo spiazzo circolare, privo di panchine, alberi e monumenti, ad eccezione di una fontana malmessa, rubata chissà dove, installata al centro. Nulla di paragonabile agli scorci mozzafiato di Konoha e ai salotti eleganti di Suna.
    Attorno a loro non vi era anima viva.
    L'attenzione di Namae si posò su un edificio a Nord, da cui provenivano grida e schiamazzi.
    Sono lì dentro? Pensò mentre scivolava insieme a Jou dietro un tendone verde, sporco e puzzolente, squarciato in più punti. Da lì, come due tossici pronti a scippare un'anziana signora, i due riuscirono a scorgere delle figure su una terrazza.
    Erano in cinque, seduti attorno a un tavolo piuttosto ampio.
    Nessuno di loro era un volto conosciuto all'Oleandro. Ciò non significava che non vi fossero implicati i Fiori. Sebbene appartenesse a quel Seme, non conosceva l'intera gerarchia. Prima di sguainare le lame avrebbero dovuto approfondire la situazione.

    CITAZIONE
    Potrei fare da esca. Se mi metto sotto al loro terrazzo ad urlargli contro e incitandoli a scendere, secondo me scenderanno. E tu nascosto nell'ombra potrai attaccarli senza che loro neanche se ne accorgano. Potrebbe funzionare... dimmi te

    Ottima idea Rispose, entusiasta all'idea di avvelenarli, in maniera precauzionale, prima di un possibile combattimento. Il lanciaspiedi era già carico con dardi avvelenati.
    Voglio sapere a chi sta vendendo la tua roba. Se c'è di mezzo qualche potente boss dei Fiori ho le mani legate. Mise le mani avanti seppur fosse un opzione altamente improbabile. Il suo boss aveva serre e laboratori sparsi ovunque. E non era uno dei più potenti.
    ma escluderei un loro coinvolgimento tra sé e sé, come risultato dei suoi ragionamenti.
    Approfittando degli sguardi concentrati su Jou, avanzò di soppiatto a Nord, verso l'entrata dell'edificio, con le orecchie tese a captare ogni parola che ben presto i tre si sarebbero scambiati. Si nascose dietro una pila di barili accatastati sotto l'impalcatura del locale.
    Con Jou di fronte, a urlare come un pescivendolo, Namae cercò tutti i possibili angoli di tiro.
    La piazza si era ammutolita all'istante. Il baccano proveniente dall'edificio sopra di lui aveva lasciato posto al rumore del vento, freddo e umido, che soffiava da Est verso Ovest.
    Non dovette attendere molto l'arrivo degli Harada. Dalla porta disposta alla sua destra, uscirono prima due uomini sulla quarantina, coperti da lunghi mantelli neri, poi il tizio che doveva essere il loro capo. Alto, calvo, massiccio come una statua ellenica, con diversi tatuaggi sul collo e sul capo che gli donavano un aria da duro e da pazzo.

    CITAZIONE
    Sarà bello pestarti per una seconda volta Satoshi
    Sarà bello riportare le vostre teste a Suna

    Dalla zona d'ombra alle spalle di Akoi, qualcuno ghignò senza emettere alcun suono.
    Dai bauli posti di fronte a Jou, a una distanza di circa venti metri, emerse una figura umana resa gigantesca dall'abito immenso che Namae era solito indossare. Sorrideva come un pazzo. L'assenza di protezioni come corpetti o bende giocava a suo favore: i suoi spiedi si sarebbero conficcati al centro delle spalle senza incontrare alcuna resistenza.
    Con il bracco sinistro teso in direzione del nemico di Jou, il meccanismo di Namae scattò. Due spiedi uscirono in successione, uno dietro l'altro, diretti ad alta velocità verso la spalla destra e il fianco sinistro del bestione. Ogni ago era stato imbevuto con una sostanza velenosa, in grado di rallentare i riflessi e limitare la funzionalità del suo Tantien. [Abilità][SA I]Velocità Spiedi: Viola
    1 Dose Veleno C1+1 Dose (Allucinogeno) per spiedo. Malus Riflessi -3 Tacche + Status Scoordinato (Allucinogeno) per due round


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    Sciocco da parte vostra essere qui. Non ci fu un secondo attacco a sorpresa. Indipendentemente dall'esito della sua prima mossa, Namae sarebbe uscito da sotto l'impalcatura con le mani sui fianchi, ghignando.
    Avete due alternative Alzò l'indice della mano sinistra.
    Ridate l'erba a Jou e consegnatevi. Sarete uccisi come il Signore della Perdizione deciderà. Si va dalla decapitazione all'impalamento. In futuro...forse...la vostra organizzazione potrà stringere accordi con noi Alzò il medio.
    Se volete combattere, vi ucciderò uno a uno, i vostri corpi verranno esposti in questa piazza per un mese e la vostra organizzazione verrà cancellata.

    Se la loro scelta fosse ricaduta sulla prima opzione, Namae avrebbe atteso l'arrivo di una sentinella.
    Se avessero scelto la seconda, il Fiore sarebbe scattato in avanti alla massima velocità, bruciando quei sei metri in un batter d'occhio. [SG]Slot Gratuito 6 metri. Velocità Viola
    Sul lato destro di Akoi, l'Oleandro avrebbe sferrato un gancio sinistro al fianco destro, utile per costringerlo a spostare la guardia in basso, lontano dal volto, minacciato l'istante successivo da un gancio destro. [SA II e SA III]Velocità Viola+3 Forza: Viola Un uno-due semplice, forse prevedibile, ma perfetto per studiare le potenzialità del nemico.

    Uno degli scagnozzi si gettò contro Jou, con la wakizashi sguainata e distesa sul fianco destro.
    L'altro era rimasto fermo, limitandosi a porre le mani al volto, con le dita davanti alle labbra socchiuse, da cui fuoriuscì un vortice di aria tagliente diretta verso la spalla destra di Jou. [TA]Statistiche Rossa
    Un invito a schivare verso sinistra, dove lo avrebbe atteso l'altro scagnozzo, con la wakizashi pronta a perforare il suo cuore con un affondo dal basso verso l'alto. [SA I]Forza: Rossa
    Velocità: Rossa+3
    Potenza 20

    La manovalanza degli Harada era piuttosto valida. Se fosse riuscito a evitare il colpo mortale, con un rapido abbassamento del baricentro, l'uomo avrebbe sferrato un fendente orizzontale in direzione del suo collo. [SA II]Forza: Rossa+3
    Velocità: Rossa
    Potenza 20

    Il terzo attacco fu un fendente obliquo, dall'alto verso il basso, che puntava a mozzare il braccio destro all'altezza della spalla [SA III]Forza: Rossa+3
    Velocità: Rossa
    Potenza 20


    Cosa stava facendo l'altro scagnozzo? Come si sarebbe difeso Akoi?


    Chakra: 98/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Spiedi
    2: Gancio
    3: Gancio
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (4 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///



  9. .

    Si cambia musica


    Chapter XXI - Villaggio dell'Abete





    Il Doton del ragazzo dai capelli bicolore non lasciò scampo al canide dal manto nero pece: lo stesso terreno che era stato modificato dalla Speranza di Hayate lo investì e lo trascinò diversi metri indietro.
    Masayoshi si era già posizionato di fronte al suo vero nemico, che aveva osservato la scena e si era preparato a ricevere il Jinchuuriki con i giusti onori. Al suo fianco, composti dallo stesso inchiostro con cui aveva realizzato l'enorme tigre, un serpente e uno scorpione scalpitavano in attesa di un segnale del loro padrone. La lingua biforcuta del rettile saggiava l'aria, le possenti chele dell'aracnide si aprivano e si chiudevano con una forza tale da frantumare le ossa di un gigante.
    Masayoshi Shokuto, per la precisione. Aggiunse fiero, concentrato nel combattimento, mentre l'altro si preparava a eseguire un secondo Katon, lo stesso di cui si era servito per mettere "fuori gioco" l'ex alleato Kaguya. Commise l'errore di sottovalutarlo. Al terzo sigillo, il Jinchuuriki decise di mettere fine alla sequenza, senza jutsu o trasformazione in demone, ma con un passo in avanti per ridurre ulteriormente la distanza tra i due, già azzerata dal movimento precedente del sunese. Con la scimitarra sul braccio destro, questa saettò da destra verso sinistra, alla ricerca del collo nemico, sul lato sinistro, in un tentativo di mozzargli il capo. [AdO]Uso TA con 5 Pos. Magiche.
    Velocità: Blu+3
    Forza: Blu
    Potenza 20

    Avrebbe pagato quell'errore con la decapitazione per mano di un sunese profugo.
    Il contrattacco era stato eseguito con coraggio. Era esperto a sufficienza per sapere che i due animali non sarebbero rimasti fermi ad assistere alla probabile morte del loro padrone. Con un movimento ad arco, essi tentarono di aggredirlo ai fianchi.
    Gli occhi del sunese seguirono il serpente con molta attenzione, in quanto più sfuggente, temibile e difficile da decifrare rispetto allo scorpione, già affrontato in passato.
    Quando l'aculeo saettò verso il braccio sinistro, tenuto largo a causa del fendente sferrato contro il pittore, la prima idea fu quella di balzare all'indietro, con il rischio che uno dei due si sarebbe frapposto tra lui e l'Hayate, separandoli, perciò decise di spostarsi di un metro verso destra, verso il rettile, pronto a morderlo o ad attorcigliarsi attorno alla sua gamba. [SD I]Riflessi: Blu+3
    A mezz'aria l'aculeo dell'animale riuscì a infilarsi nella maglia, affondando nella benda e nei muscoli potenziati dal chakra. [Danno]Bende Rinforzate. Danno Mezza Leggera + DnT Medio
    Con i denti serrati per il dolore, a mezz'aria Masayoshi si diede una spinta con l'arto inferiore sinistro per eseguire un secondo salto laterale, verso destra, in modo da evitare il nemico strisciante che si era avvicinato sotto di lui. Riuscì a evitare la morsa del serpente grazie al chakra e raccogliendo le gambe al petto. Atterrò oltre di lui, a pochi passi dal nemico, con la scimitarra inclinata a proteggere il petto e il volto. [SD II]Riflessi: Blu+4. Mezza Leggera. Due Bassi[Note]Non considero l'azione dell'Hayate per via dell'AdO

    Avanzò di un passo verso di lui, pronto a completare la prima fase della sua strategia: essere a distanza zero con il nemico.
    Come era già accaduto in passato, con Akira Gen e la Speranza, gli eventi più importanti erano invisibili agli occhi dei presenti e si stavano consumando all'interno dell'anima del Jinchuuriki.
    Il Bjuu aveva già capito cosa il ragazzo avesse intenzione di fare ed era contrariato. Molto contrariato.
    Purtroppo per lui, Masayoshi non era più in vena di discussioni. Ora si sarebbe fatto ciò che lui desiderava, con o senza il volere del Rokubi.
    Giunto sotto il nemico con la gamba destra leggermente in avanti, il chakra demoniaco divampò all'istante. Non ci fu alcuna transizione, urlo o minaccia che avrebbe potuto far pensare a una seconda trasformazione. [Note]Attivazione TS II con bonus forniti da Lianshi!
    Controllo Demoniaco su Velocità e Riflessi.
    1 Tacca Bonus Forza. -1 Tacca Resistenza.

    Avvolto nel Vuoto di Lianshi che appariva come un guscio sottile di chakra argenteo, così impenetrabile da isolarlo dall'odio acido del demone, Masayoshi era apparso sulla groppa di un Rokubi adirato, con le mani strette su una robusta catena che cingeva l'intero corpo del Bjuu.
    Concentrato e freddo come il ghiaccio di Genosha, fuori dal mondo interiore di cui era divenuto padrone temporaneo, il sunese focalizzò la sua sete di violenza sull'Hayate.



    La scimitarra si mosse silenziosa da destra verso sinistra, ad altezza spalla, in un fendente che mirava alla base del suo collo, mentre l'altro braccio si accentrava per sferrare il successivo colpo. [SA II]Velocità: Blu+1(Controllo Demoniaco)+3(Furia Demoniaco 1/2 Basso)+3 (Basso) = Viola+3
    Forza: Blu+1(Controllo Demoniaco) = Blu+1
    Potenza 20

    Indipendentemente dall'esito del primo attacco, egli avrebbe sfruttato la posizione del pugno sinistro per sferrare un diretto allo sterno del nemico. Seppur eseguito senza ruotare le spalle e il busto, quel colpo vantava un potenziale distruttivo assai elevato, sufficiente a frantumare e polverizzate le ossa dell'immortale. [TA]Velocità: Viola
    Forza: VIola

    Testerò...
    Disse, senza emozioni, un istante prima di sferrare l'ultimo affondo del combattimento: con una traiettoria ascendente, la scimitarra puntava a farsi spazio nelle carni sotto lo sterno, con un' angolazione tale da raggiungere il cuore. [SA III]Velocità: Blu+1(Controllo Demoniaco)+3(Furia Demoniaco 1/2 Basso)+3 (Basso) = Viola+3
    Forza: Blu+1(Controllo Demoniaco) = Blu+1
    Potenza 20

    La tua immortalità. Concluse, con una teatralità che gli era estranea.

    Dei serpenti, scorpioni e lupi, a Masayoshi non interessava nulla. Alle due creature il ragazzo avrebbe degnato solo fugaci occhiate.
    Per il ragazzo Hayate non ci sarebbe stata alcuna clemenza e la missione non sarebbe terminata con la sua sconfitta, perché tolto di mezzo lui, lo sguardo indemoniato del sunese si sarebbe posato su Jins, il traditore, impegnato nello scontro con lo spadaccino.


    jpg




    Chakra: 39/75
    Vitalità: 8.75/16
    En. Vitale: 15.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Salto
    2: Schivata
    3: ///
    Slot Azione
    1: AdO
    2: Fendente
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Spaccamontagne
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 2
    • Cartabomba I × 0
    • Kunai × 1
    • Rivestimento Mimetico × 0
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    Busto 5.75 (+Lieve DnT Leggero)
    Braccio DX 3.5
    Braccio SX 4 + DnT Medio a partire dal prossimo post.
    Gamba DX 0.5
    Gamba SX 1
    Tecnica Economica -50% 1/2








  10. .

    Il massacro ha inizio


    Villaggio Sconosciuto - Chapter VIII



    Prese atto del triste esito del suo primo attacco e dell'espressione che l'uomo gli riservò, infastidito dall'intromissione del Fiore di Ame nel combattimento contro l'uomo della Foglia. La sua attenzione dovette tornare su quell'anonimo pescatore in grado di generare una corazza sotto pelle.
    Sull'affondo finale, il viso del nemico si era deformato in modo orribile. Guance, mento e zigomi si erano piegati fino a trasformare la sua espressione in una maschera dell'orrore, spaventosa e disgustosa. Tuttavia, a dispetto dei precedenti fendenti, la lama d'acciaio aveva perforato il lato sinistro del volto e aveva strappato via il suo occhio.

    Con la vista danneggiata, le sue chance di vittoria erano schizzate alle stelle. D'altro canto, il veleno  aveva già iniziato a fare il suo sporco lavoro, ma ci voleva ben altre sostanze per impensierirlo.  Era giunto il momento di sapere se quei profughi sapessero dove fosse sua figlia. Le loro risposte avrebbero potuto placare la furia del Fiore.
    È stata qui mia figlia!?!? Urlò, disperato e furioso per effetto degli ormoni che il suo organismo aveva prodotto. Ricordare lei e quei secondi in cui non era riuscito a difenderla dallo sgherro degli Igashi fu come piantare una spada rovente nel cuore.
    Ha i capelli rosa e occhi verdi Aggiunse ad alta voce, affinché tutti potessero udirlo e rispondere.
    Con la lancia impugnata con entrambe le mani, il nemico provò a colpirlo prima al fianco destro e poi al sinistro, alla stessa altezza; al Fiore fu sufficiente frapporre il piatto di una delle due lame, lunghe ciascuna mezzo metro, davanti al busto e lasciarlo lì, nella stessa posizione, così da fermare anche il secondo affondo. [SD I]Riflessi: Viola - 2 (Veleno)
    Sul colpo al collo, sferrato con un abbassamento dell'estremità superiore della lancia, Namae balzò verso destra.[SD II]Riflessi: Viola - 2 (Veleno)
    Una finta! Il legno si era fermato e aveva invertito il proprio moto, così che la lama smussata  in basso potesse minacciargli i genitali con un movimento ascendente. Forte dei suoi riflessi sopraffini, l'Oleandro assecondò il suo movimento con un secondo balzo laterale, portandosi fuori pericolo. [SD III]Riflessi: Viola - 2 (Veleno)

    Se nessuno avesse risposto alla sua precedente domanda, lo smemorato avrebbe dato sfogo a tutta la rabbia, l'angoscia e il terrore che si erano insidiati nel suo cuore. Avrebbero fatto meglio a sparire, a nascondersi oppure a rispondere all'ultima ancora di salvataggio che il padre di Ame aveva intenzione di lanciare verso loro, non per pietà, ma per l'estremo bisogno di avere una pista concreta.
    DOVE CAZZO E' MIA FIGLIA!!! Tuonò, con la gamba destra avanti e l'altro braccio carico dietro le spalle. Senza alcuna esitazione, con una rotazione fulminea del busto, Namae sferrò un colpo di palmo verso lo sterno del nemico. All'impatto con il suo corpo o con l'arma in legno, il chakra concentrato nelle nocche sarebbe esploso. L'urto avrebbe spedito il tizio nove metri indietro, forse in acqua, con le costole polverizzate. [ST]Velocità: Viola
    Forza: Viola+4


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    Se il nemico fosse morto e/o tra i due vi fosse stata una distanza superiore a 6 metri, Namae avrebbe rivolto la sua attenzione sull'altro pescatore, che aveva osato fermare il suo spiedo avvelenato.
    Spero tu ne sappia di più!! Orientò la sua arma verso di lui, a mò di minaccia. Avete sacrificato una bambina?
    Satoru avrebbe fatto bene a scansarsi o a seguire con attenzione gli attacchi del Fiore, poco incline a una collaborazione spalla a spalla.
    In corsa verso colui che aveva messo alle strette uno dei suoi compagni, con la Doppia Lama ciondolante sul lato destro, Namae pensò a come distruggerlo nel breve tempo possibile. [SA I]Movimento
    Il primo attacco che decise di sferrare fu più dettato dalla furia che dalla strategia: a distanza da corpo a corpo, con un piccolo balzo in avanti, egli sferrò una potente ginocchiata sulla bocca dello stomaco del rivale. A metà percorso, a sorpresa, la somatotropina agì sui muscoli adiacenti al ginocchio, aumentandone le dimensioni e la forza. [SA II]

    L'utilizzatore può aumentare la produzione di Somatotropina. Aumenta la potenza del colpo senz'arma e le dimensioni dell'utilizzatore, ogni Unità di ormone utilizzata consuma ¼ Basso. Con una Unità di Somatotropina è possibile ottenere uno tra i seguenti vantaggi: +2 tacche in Forza in attacco ecc


    Forza: Viola +2 (Somatotropina)
    Velocità: Viola + 3 (Basso)
    Unità +2
    Consumo 1.25

    Concluse il suo attacco con un affondo simile a quello sferrato qualche secondo prima. Con un movimento dell'arto da destra verso sinistra, a rientrare, il Fiore avrebbe cercato di conficcare una lama alla base del collo del nemico, nel lato sinistro. [SA III]
    Forza: Viola +2 (Somatotropina)
    Velocità: Viola + 3 (Basso)
    Unità +2
    Consumo 1.25
    Potenza 25


    Se il pescatore fosse riuscito a schivare il taijutsu o a rimanere entro i 6 metri, lo smemorato si sarebbe fiondato su di lui, irritato dalla tenacia dal mezzo cieco. Con un abbassamento istantaneo, Namae avrebbe sferrato un fendente orizzontale al braccio sinistro, all'altezza della spalla. [SA I] Forza: Viola
    Velocità: Viola
    Potenza 25

    Gli ultimi due attacchi sarebbero stati identici a quelli descritti nel primo caso: ginocchiata e affondo di doppia lama alla base del collo, sferrati però senza ausilio del chakra e degli ormoni, forte della sua maggior forza e velocità. [SA II e SA III]
    Forza: Viola
    Velocità: Viola
    Potenza 25


    Chakra: 85.75 o 90.25/100
    Vitalità: 16.5/18
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Balzo
    3: Balzo
    Slot Azione
    1: Movimento (o Fendente)
    2: Ginocchiata
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Palmo Distruttivo
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    -1.5 Gamba SX

    /


  11. .

    I mostri del bosco dei sussurri


    Amministrazione otese




    Hebiko rischiò di far piangere il bambino appena mise piede nel suo ufficio. Un primato nella storia di Oto.
    Alla domanda dove fosse suo padre, il labbro inferiore tremò e si portò sopra quello superiore, con gli occhi che si riempirono di tristezza liquida. Riuscì a stento a non capitolare in un pianto disperato che lo avrebbe messo in cattiva luce.
    Sua madre gli diceva sempre che a undici anni non era permesso piangere e che suo padre, diventato un angelo in cielo, lo avrebbe ammonito per la sua debolezza. Si limitò a tirare su il naso mentre Hebiko prometteva punizioni a un povero impiegato colpevole di aver trascurato delle informazioni.
    È cattiva come dicono. Pensò, deglutendo, quando la sentì promettere punizioni per aver trascurato delle informazioni sul suo conto. A quell'età, i castighi non avevano alcun significato e seppur nel Suono i fanciulli divenivano grandi in tenera età, il biondo era un figlio anomalo: barricato giorno e notte nella sua dimora, non era mai sceso in strada senza sua madre se non per gli allenamenti in cortile. L'unica volta in cui era sgattaiolato fuori dalla sua abitazione, aveva partecipato alla terrificante riunione per la proclamazione del Kokage.
    Yukine era un talento vero, cristallino, unico studente ad aver superato un test del neo Kokage, ma era ancora un bambino, con i suoi pregi e i suoi difetti, come l'essere viziato e molto "mammone". Tutto ruotava attorno alla figura materna. Sarebbe andato d'accordo con Hebiko?
    Si avvicinò ai divanetti insieme alla segretaria.

    CITAZIONE
    Non temere, la tua unica colpa è di essere troppo bravo per la tua età. Non nego che mi aspettavo qualcuno di più... grandicello, ma sono sicura che saprai dimostrarmi la tua maturità durante la nostra missioncina.

    Mia madre dice che i migliori meritano un premio. Sono qui per un regalo? Chiese con un sorriso a trentadue denti, interrompendola. All'idea di un regalo, la tristezza era scomparsa, salvo se la Genin non lo avesse strangolato.
    Scelse la fragranza ai frutti di bosco, la sua preferita, ma il primo sorso gli andò di traverso quando capì di dover entrare nel bosco dei sussurri. Sapeva cosa accadeva in quel luogo maledetto, quali creature si aggirassero tra le fronde degli alberi e il sottobosco, quanti fossero scomparsi per poi essere ritrovati spolpati come un frutto.
    Oh..si, non...non ci sono mai andato. Sua madre gli aveva narrato orribili storie su quel luogo, come deterrente.
    Ci sono grandi mostri che ti rapiscono e ti mangiano pezzo pezzo...ti fanno anche bollire...però se sei buono ti lasceranno..ma proprio buono e divertente devi essere Gesticolava. Mia madre mi ha anche detto che lì vivono i più cattivi del mondo e lei ne ha sconfitti alcuni...Per mostrare la grandezza dei nemici sconfitti Yukine allargò al massimo le sue piccole braccia. giganti così, molto di più...mille volte di più.
    Poi sembrò tornare in sé, forse per l'espressione non molto soddisfatta della consigliera.
    In ospedale ho studiato medicina. So curare ferite, ustioni, cucire tagli e anche prendere contromisure contro i veleni. Qui ho tutto il necessario Ancora tremava all'idea di recarsi nel Bosco dei Sussurri, anche se, con la fantasia tipica dei bambini, la sua testolina aveva iniziato a pensare che la fama della cattiva consigliera di Oto avrebbe allontanato tutti i mostri.



  12. .

    L'addio e il nuovo combattimento


    Chapter XX - Villaggio dell'Abete



    Gli Hayate si dimostrarono interessati alla proposta dell’Hokage di terminare lo scontro senza vincitori né vinti.
    Il Cuore era stato scovato da una squadra di Kiri, come riferito dalla presenza che si era aggiunta a loro, e la sua distruzione avrebbe comportato la demolizione dell'arma di Iwa.
    Qualche secondo dopo aver portato la mano davanti alla bocca, le due Virtù sapevano quanti e quali ninja erano accorsi nella Sala del Cuore.
    Possono comunicare a distanza? Al loro arrivo all’Abete, le comunicazioni tra i team accademici e Daishin-sama erano avvenute con un sistema di trasmissione simile. Per ragioni sconosciute, dopo aver abbandonato il centro abitato, lo Shokuto non aveva ricevuto alcuna direttiva dall'amministratore sunese.
    La Speranza acconsentì a disattivare la Forgia solo dopo la distruzione del cuore.
    Con rammarico, Masayoshi si trovò d'accordo con quell'entità che aveva quasi trasceso la morte: erano sbarcati su quell'isola con il compito di indagare sull'arma e distruggerla, con ogni mezzo necessario; fallito il ritrovamento dell'Hozuki, in possesso di una valida strategia d'azione, la Forgia costituiva un piano di riserva.
    Sapeva che il metodo degli Hayate era immorale, pessimo e brutale, come testimoniavano le urla di dolore e di sofferenza delle anime sciolte nel lago, ma rimaneva pur sempre una soluzione; sulle spalle dei ninja più potenti, come l'Hokage, la Muuga e Lianshi, gravava il compito di rendere la Forgia inutile.
    Provava disgusto e sdegno verso se stesso ad avere una posizione simile a quella della Speranza e dei suoi seguaci.
    Mentre i pezzi grossi battibeccavano su vecchie storie in cui il Genin non c'entrava nulla, il ragazzo Hayate rispose alla frecciatina dello Shokuto. Si rifugiò dietro la licenza artistica, ma qualunque cosa fosse, non giustificava il suo disegno sbagliato. Udita la richiesta dello spadaccino per avere qualche tonico di supporto, lo Shokuto gli lanciò l'ultima radice rimastagli. [Note]Ultima radice per il PG Tasaki. Ne aveva prese tre e nell'ultimo post ne aveva mangiate 2.
    Poi pensò a come ribattere al nemico ma i passi di Lianshi verso di lui catturarono tutta la sua attenzione. 


    Nella sua piccola testolina si era già costruito il cortometraggio del loro addio: lui che la salutava cercando di mantenere un certo decoro e lei che lo ringraziava per ciò che aveva fatto con un cenno del capo o della mano. In tal caso non si sarebbe lamentato di nulla. Lei era una figura quasi mitologica e lui uno stupido Genin di Suna con una lumaca nello stomaco.
    Dovette ricredersi quando, davanti agli Hayate e all’Hokage in persona, gli riconobbe il fervido coraggio con cui aveva preso le sue difese in ogni occasione e contro ogni nemico.
    Avere addosso gli sguardi dei presenti lo mise così in imbarazzo che avrebbe voluto nascondere il volto dietro le sue mani. Poi giunse quella frase che non avrebbe mai dimenticato; un complimento che rivolto a un Jinchuuriki inesperto assumeva un significato speciale.
    Sono una persona bellissima e un eroe. Ripetè tra sé e sé, dentro il suo cervellino bacato, condiviso con un'entità che non aveva la stessa opinione sullo Shokuto.

    AHAHAAHAHAHAHAHAHAHAH Vedo che tutto il peso della vecchiaia è ricaduto sul cervello AHAAAHHAHA


    La risata del demone sconquassò il mondo interiore, facendolo tremare, ma il Genin non udì nulla, se non un rumore simile a un bisbiglio al centro di una tempesta.
    Aveva il cuore colmo di felicità, di gioia e di luce. Non importava se le sue guance fossero rosse come due peperoni, se gli altri rosicavano o ridevano della sua espressione da pesce fuor d'acqua, perché lui…era una persona bellissima e un eroe.
    Appoggiandogli la mano sulla spalla, Lianshi si piegò in avanti e appoggiò le sue bollenti labbra su quelle tremolanti del ragazzo. Un bacio semplice, privo di malizia, ma carico di erotismo.

    png


    In quel secondo che sembrò durare un’eternità, il Genin rimase fermo, pietrificato, con le palpebre spalancate in un’espressione meravigliata. Il cuore dello Shokuto era schizzato in gola e batteva come un tamburo.
    Si sentiva come Gatou Warai con cui aveva "collaborato" a Soyo: completamente avvolto nelle fiamme. Il suo volto divenne ancora più rosso e i suoi occhi non riuscirono a nascondere il turbinio di emozioni generate da quel bacio inaspettato.
    Lianshi aveva trasmesso nel cuore dello Shokuto una piccola porzione del Vuoto di Potere: per una e una sola volta, avrebbe potuto servirsi del chakra demoniaco senza essere oggetto delle terribili angherie del Rokubi.
    Grazie mille. La ringraziò, emozionato e al settimo cielo. Di tutt'altro umore era il suo Bjuu.

    Il guinzaglio lo infilerei a te, vecchia. Dimmi EROE...ti trasformerai anche tu in un ballerino? Ti ci vedo bene a sculettare in qualche bordello di Suna. Non avrai problemi a trovare dei ventagli nel tuo schifo di villaggio AHAHAHAHAH


    E continuò a vomitare frecciatine e insulti sempre più pesanti, verso di lui e Lianshi. Avrebbe voluto urlargli di smetterla, di restarsene in silenzio e a cuccia, ma sarebbe stato controproducente.
    Solo l’indifferenza assopiva il suo potere e la sua volontà.
    Ti prometto che rimarrò sempre così Lianshi-sama! Le urlò alle spalle, un attimo prima di scomparire insieme alla Muuga e all'Hokage.
    Una persona bellissima ....e un eroe. .

    Con il mare in ebollizione alle spalle, il Genin si guardò intorno, ancora commosso per i doni e le parole che aveva ricevuto. Una parte di sé tremava al pensiero di dover usare quel frammento di Vuoto per difendersi dagli Hayate che, contravvenendo a quanto pattuito con l'Hokage, avrebbero cercato di rapirlo per strappargli il demone dal corpo.
    Per sua fortuna, la Regina dei Tranelli fu più interessata a mettere le mani sugli abitanti dell’Abete, specialmente ora che la Tregua non aveva più senso.
    Non ha più senso? Inarcò un sopracciglio, confuso. Fu Jins a rivelare il terrificante uso che gli Hayate facevano dei civili dell'Abete. In confronto, con la loro ferocia in battaglia, i Kijin erano angeli del paradiso.
    Consapevole di essere una pulce in confronto alle due Virtù, il Genin si limitò a fissarli con tutto il disprezzo che era in grado di esternare.
    Ad un tratto, Jins iniziò a parlare in modo strano: aveva accusato la Chiba di aver ucciso Endo e di avere secondi fini sulla Muuga; la sensazione che l’ex Kaguya simpatizzasse per le azioni degli Hayate prese sempre più piede, fino a quando, dopo essersi teletrasportato alle spalle della ragazza mascherata per colpirla, l'uomo rivelò il suo vero ruolo.
    CITAZIONE
    Io sono Hayate. Il Lupo d'Oro che serve il Leader

    Merda. Quel biondo armato di tridente era uno di loro.
    La sua inutilità nella battaglia aveva insospettito chiunque, persino Masayoshi, famoso per essere un po’ pollo e ingenuo, ma aveva pensato a un momento “no” o a una serie di circostanze sfortunate; invece, il Kaguya aveva approfittato della caduta delle rocce per rimanere a terra senza far nulla. La Speranza e la Magnanimità abbandonarono la scena, diretti chissà dove, mentre il Lupo dorato li pregò di farsi sigillare davanti a quel lago che urlava di dolore, una manciata di metri sotto terra, almeno fino al termine dei suoi piani. Al suo cospetto apparvero due lupi minacciosi.
    Si potevano fidare di un traditore?
    Lo Shokuto pensò a un modo per guadagnare tempo. Dentro di sé, tra i mille pensieri che affollavano la sua mente, il cuore gli suggeriva di ergersi a paladino dei civili mentre il cervello gli proponeva di avanzare un piano B, un compromesso vantaggioso per entrambi, in barba ai popolani usati come vestiti.
    Shunsui, Daishin e i vecchi anziani del villaggio si erano raccomandati con lui di non strafare, di non correre rischi e di calcolare le conseguenze di ogni sua azione.
    Guardandosi alle spalle era stato sia prudente, come nel pedinamento e nel salvataggio di Lianshi, sia impulsivo, quando aveva accettato di sacrificarsi per coprire la fuga della Guerriera del Vuoto, ma in ogni situazione aveva sempre agito nell’interesse della missione.
    Ora il suo compito lì era terminato, perciò perché non fare ritorno a Suna sano e salvo e godersi il bellissimo ricordo del bacio?
    E i civili? Pensò, inquieto. Non poteva andarsene e pulirsi la coscienza promettendo a se stesso di obbligare l’accademia a organizzare una seconda spedizione in tempi brevi.

    Vivo in te da tre anni ormai. Ti conosco molto bene. Stai cercando una scusa con cui giustificare la tua ritirata, per poterti guardare allo specchio senza sputarti contro. Questo non è eroismo, tutt'altro. Sei un codardo e un opportunista.


    L’insicurezza del Genin era la sua pietanza preferita, si cibava di essa e ne traeva tutta la forza necessaria per scardinare le difese del Jinchuuriki, ma nella tortura psicologica di cui era maestro, qualche volta il Rokubi dimostrava di conoscerlo davvero.
    Zitto! Combatterò! Ho già visto una popolazione trucidata... Il Sei Code ghignò soddisfatto dietro le  sbarre sostenute dal sigillo di Hoshikuzu.

    Non ti illudere. Il tuo cambiamento è solo superficiale. Vorresti solo andartene, lo percepisco... rassegnati. Non sei una bella persona, non lo sei stato e non lo sarai mai...


    Quel groviglio di pensieri era durato un battito di ciglia.
    Non fece in tempo ad aprir bocca che Tasaki aveva già riempito Jins di insulti e minacce di morte. Quel ragazzo aveva un talento unico nel bruciarsi tutte le possibilità di essere risparmiato in caso di sconfitta. Stranamente il Bjuu non avanzò l'idea che fosse lui a voler sempre avere i piedi in due scarpe.
    Masayoshi decise di dialogare con Jins servendosi della comunicazione a distanza.
    Lianshi-sama si fidava di te… Azzardò.
    Come sei riuscito a guardarla negli occhi? Ci deve essere un altro modo per ottenere l’immortalità e lasciare incolumi i civili a cui lei teneva. La voce del sunese echeggiò nella mente di Jins, affiancato dal foglioso che aveva iniziato a comporre una lunga serie di sigilli. Non c'era più tempo per continuare a parlare.
    I lupi ci sono dietro! Disse a Saru, situata sulla sua destra, costretta a dover proteggere il Jinchuuriki come impartitogli da Daishin. I canidi si erano spostati dietro di loro, pronti a colpirli nell’istante di maggiore distrazione.
    Al termine dei sigilli, il disegnatore emise verso il duo sunese tre grandi sfere infuocate.
    Cerca di dividerci. Non poteva permetterglielo. Come era accaduto nella strada ciottolata fuori dal centro abitato, Masayoshi si sentiva responsabile della vita di Saru. 
    La ragazza doveva rimanere dietro di lui per supportarlo con genjutsu e ninjutsu. 
    Flesse la gamba sinistra per contrarre il quadricipite e balzò verso destra, imprimendo al proprio corpo una rotazione oraria lungo il suo asse verticale, così da atterrare frontalmente ai due lupi che avrebbero approfittato del vasto Katon per sottometterli. [SD I]Schivata
    Riflessi: Blu+3

    A mezz'aria, usò il braccio destro per spingere lontano Saru con un colpo di palmo sulla sua spalla sinistra. Dosò con cura la forza impressa al colpo per evitare che la ragazza cadesse con la faccia a terra. [SD II]Spinta
    Riflessi: Blu+3
    Forza: Verde+2 (Sorry Saru, ma devo spostarti ahaha :ghu:)


    Con il calore che man mano diveniva sempre più intenso per l'avvicinamento delle sfere, Masayoshi si accorse all'ultimo istante di non essere riuscito a portarsi fuori dalla traiettoria della palla di fuoco che era destinata alla sua amica. Lo avrebbe colpito sul fianco destro, forse anche sulla schiena, e in ogni caso le fiamme lo avrebbero acceso come un cerino.
    Pensò di rivestire il busto con uno strato di roccia, ma finì per mettersi il cuore in pace e prepararsi alla sofferenza.
    Fuoco o acido? Quale dei due farà più male? L'urto con la palla incandescente lo spinse verso i lupi, senza sbilanciarlo, mentre le lingue di fuoco iniziarono a danzare fameliche sul suo fianco e attorno al braccio.
    Le fiamme che avrebbero dovuto fare scempio della sua pelle vennero assorbite dal suo corpo.

    png


    Cosa? Sgranò le palpebre, incredulo per ciò che aveva visto. Doveva finire carbonizzato e invece aveva subito solo una leggera scottatura. [Note]Assorbo 50 di potenza dell'emissione. La tecnica ha potenza 40 + uno status Grave. Mi infliggo Ustione Media, ma a te la decisione. Doveva esserci il suo zampino.

    Attiverò due delle mie capacità su di te.


    La voce di Lianshi riecheggiò dentro di lui, potente e al tempo stesso soave,  mentre il lupo nero balzava verso lo Shokuto con le zampe in avanti, nel tentativo di sottometterlo sotto il suo peso. Seppur la rotazione fosse stato interrotta dal colpo inferto al fianco, lo Shokuto non si ritrovò in una posizione così sfavorevole, perciò, con il peso sul piede destro, assecondò il movimento precedente con un balzo a sinistra dal triplice scopo: schivare il lupo, portarsi fuori dalle piccole fiamme che bruciavano a terra dove era caduta la terza sfera e ruotare di alcuni gradi, come fatto prima, per riavere il disegnatore nel campo visivo, seppur ai margini. [SD III]Riflessi: Blu+3
    Spinto alle corde dal nemico che era tornato all'attacco, Masayoshi non si mosse né spostò le braccia a difesa del busto; si limitò a impastare più chakra possibile sull'avambraccio sinistro in cui i denti del lupo sarebbero affondati. I canini bucarono la benda rinforzata e i muscoli, senza raggiungere l'osso. [Danni]Resistenza: Blu+3
    Benda rinforzata Protezione 10
    1 Leggera e mezza.

    Il dolore fu lancinante ma strinse i denti e passò all'attacco senza perdere tempo: con la mano destra già stretta sull'elsa della scimitarra, il ragazzo sguainò l'arma con un estrazione da destra verso sinistra. Grazie al doppio filo della lama, senza interrompere il movimento orizzontale, cercò di conficcare il freddo acciaio sul lato sinistro del muso del lupo. Ciò che interessava al ragazzo era disintegrargli la mascella o, meglio ancora, staccargliela di netto. [SA I]Velocità: Blu+2
    Forza: Blu
    Potenza: 20

    Indipendentemente dall'esito di quel primo attacco, Masayoshi batté un piede a terra. Un gesto semplice e all'apparenza trascurabile, ma che permise al chakra di fluire dal Tantien al sottosuolo, dando vita a una frana di potenza modesta che avrebbe investito il lupo. [ST]Velocità Frana: Blu+3
    Potenza: 30
    Tecnica Economica -50% -> 2 Bassi

    Con quella mossa a sorpresa, il sunese tentò di spazzare via il canide per diversi metri, mandarlo sotto terra e impedirgli la corsa al massimo della velocità, perché l'azione successiva del Jinchuuriki fu correre nella direzione quasi opposta, verso il disegnatore, senza passare sopra le fiamme  o in prossimità dei due combattenti. [SA II]Movimento 18 metri
    Velocità: Blu


    Masayoshi avrebbe coperto la sua corsa lanciando due shuriken in direzione del lupo, mirando a una zampa anteriore e imprimendo ai dardi la stessa traiettoria parabolica a scendere. Non aveva di meglio e l'ultimo kunai preferì tenerselo se in futuro fosse stato disarmato. [SA III]Forza: Blu+3
    Potenza: 5

    Saru seguimi! Avrebbe ordinato alla sua amica prima di correre. Stava a lei organizzarsi e sapere di dover coprire il suo movimento.



    Chakra: 47.75/75
    Vitalità: 10.5/16
    En. Vitale: 16.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Aiuto Saru
    3: Schivata
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Movimento
    3: Lancio Shurri
    Slot Tecnica
    1: Smottamento
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 2
    • Cartabomba I × 0
    • Kunai × 1
    • Rivestimento Mimetico × 0
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    Busto 5.5
    Braccio DX 3.5
    Braccio SX 3.5
    Gamba DX 0.5
    Gamba SX 0.5
    Ustione Media
    Azione Rapida 0/1
    Tecnica Economica -50%







  13. .

    Fine missione


    Villaggio di Amegakure - Chapter IX



    Uscì dalla dimora abbandonata con i capelli arruffati, i vestiti sgualciti e un sorriso pieno di soddisfazione.  
    Con la mente che riassaporava quei momenti di lussuria e passione, i due ritornarono nella piazza in cui avevano lasciato Hounko. La bambina era ancora lì, seduta su un muretto a giocare alla guerra con due soldatini che aveva estratto dalla sua piccola borsetta giocattolo.

    Oh siete tornati Esclamò, sorridente.
    Quando Fukme gli allungò la collana con il ciondolo a forma di farfalla, su cui era incastonato un grosso rubino, gli occhi della bambina assunsero la forma di due cuori pulsanti.
    Ooooh bellissimoooo! Posso indossarla papa?
    Adesso no
    DAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!! LA VOGLIO METTERE ORA! ORAAAA!
    E alla fine, come in ogni rapporto padre-figlia che si rispetti, Namae dovette allacciargliela attorno al collo mentre borbottava qualcosa su quanto sarebbe stato impossibile avere a che fare con la sua adolescenza.
    Sarà l'inferno. Con fiamme e molto altro.
    Fukme gli rivelò che era riuscita a riprendere la sua borsa grazie all'aiuto di suo padre, ma Hounko la ignorò, troppo concentrata a pavoneggiarsi con quella collana che gli arrivava sotto i seni appena accennati.

    CITAZIONE
    Grazie ancora e scusa il disturbo, spero tu non avessi altri impegni.

    Nessun impegno. Alla prossima. E come se non fosse accaduto niente in quella casa diroccata, Namae e Hounkou, mano nella mano, si allontanarono verso il Secondo Livello.




  14. .

    Si ritorna a cacciare.
    Giudizio divino


    Chapter V



    In trappola e con una manciata di spiedi nel suo corpo, il gatto si rifiutò di rispondere alle domande di Namae. Definì i topi come una razza schifosa, una malattia per Ame, per il mondo e poi continuò con altri insulti. Il suo odio era tangibile, concreto, viscerale e per un momento pensò di chiedere il motivo di tale astio.
    Lo sputo anticipò le sue azioni. Con il volto bagnato dalla saliva del gatto, il Fiore cedette all'ira e con una spinta della mano spinse la sua arma nella zona molle del mento del felino, con forza, in modo da raggiungere le scatola cranica e aprirla in due.
    La morte sarebbe stata istantanea, per nulla dolorosa.
    Non potevamo escludere che fosse in comunicazione con il suo evocatore o i suoi alleati Disse, alzandosi in piedi dopo aver estratto tutti gli spiedi conficcati nel suo corpo.
    Perciò portarlo al villaggio per torturarlo sarebbe stato un errore. Li guardò uno a uno.
    E non avrebbe parlato Non poteva averne la certezza ma preferì sparare una piccola bugia che ammettere di non averci nemmeno provato.
    Ditemi, sapete se tutti i gatti sono rapidi e forti come loro? E se la risposta sarebbe stata affermativa, Namae avrebbe reagito con una smorfia di disappunto.
    Quei tre erano quasi al suo livello.

    Avete dieci secondi per sfogarvi sui due corpi. Io penso a come muoverci. Disse, glaciale, allontanandosi per riflettere. A quella decisione, seguirono circa cinque secondi di analisi, osservazioni e ipotesi, condite dal probabile rumore di ossa spaccate e carni squarciate.
    Siamo messi male. Non sappiamo nulla di loro, delle loro intenzioni e del loro capo. Hanno parlato di un Re quindi escluderei un evocatore.
    Direi di andarcene di qui e colpirli altrove Non perse altro tempo.
    Andiamocene da qui. Subito. Non passiamo per la vostra città per evitare di lasciare tracce. Si guardò intorno. Per trovare la città dei topi, i felini dovevano muoversi con diversi team. Uno di essi era stato eliminato, seppur in parte, e l'unico sopravvissuto sarebbe tornato con un numero di alleati sufficiente a sopraffarli.
    Torneranno presto. Andiamocene e troviamo un altro gruppo da uccidere.

    [....]



    Non male. Giudicò, infastidita da ciò che aveva appena visto.
    Con la mente soggiogata dall'Uchiha, Tasaki era riuscito a prendere la sua arma e a lanciarla verso lo Shuriken Gigante, in barba agli effetti fisici del suo genjutsu.
    Alla kunoichi non sfuggì la velocità con cui l'otese si era abbassato sulle ginocchia per evitare i coltelli. Per giunta, non fu l'episodio che più la sconvolse: sul suo terzo attacco dalla distanza, lo spadaccino scomparì, apparendo un istante dopo al suo fianco, a sei metri, con le mani sull'elsa delle sue lame.
    Bruciò quell'irrisoria distanza in un batter d'occhio.
    L'espressione della donna si riempì di stupore, ma era troppo esperta per potersi considerare in pericolo di morte.
    Al colpo sul suo braccio sinistro, ella non si mosse, convinta che il parabraccio in acciaio - celato sotto il vestito - fosse stato in grado di proteggere i suoi muscoli, contratti all'inverosimile, cosa che avvenne in parte, perché una lama ignorò gli anelliParabraccia in Acciaio [Protezione]
    Parabraccia forniti in coppia, garantiscono un' ottima protezione agli avambracci. Impedisce di essere Furtivi.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza:50 | Durezza: 4 | Crediti: 90)
    di acciaio, squarciandogli in modo grave il muscolo appena sopra il gomito. [Danno]Forza Tasaki: Viola
    Resistenza: Viola+4 Protezione 50. -> Ferita Media (2 Leggere derivanti dal Taijutsu) Parabraccio distrutto

    AAAARGH. Gridò, sorpresa e leggermente impaurita dalla pericolosità del nemico. Era da mesi che il suo corpo non subiva ferite.
    Al successivo fendente, dall'alto verso il basso, la donna balzò verso destra a una velocità sovrumana. Non avrebbe mai più sottovalutato quelle spade. [SD I]Riflessi: Viola+3 (TS)+8 ->Nera +7
    Si sentiva come una lupa davanti a un orso. Poteva batterlo, ma doveva allontanarsi dal nemico per riorganizzarsi e riprendersi dallo shock iniziale.
    E sul terzo attacco, anticipato da una finta, la donna non si fece scrupoli e schivò nuovamente con un salto, questa volta all'indietro, eseguito senza nemmeno piegare le ginocchia. [SD II]Riflessi: Viola+3 (TS)+8 ->Nera +7

    Sei forte, molto forte Non si spiegò come quello spadaccino fosse stato messo in fuga dal manipolatore della Sabbia. In lei si insinuò il pensiero di non poterlo battere. Scacciò quel fastidioso dubbio aprendo nuovamente i suoi occhi: rossi come il sangue, sporcati con tre tomoe, essi sprigionarono un potere indescrivibile, lo stesso potere con cui aveva sconfitto il nemico di Namae alla torre con uno solo scambio di sguardi. [TS I]Sharingan
    Kekkei Genkai di Konoha

    A Mantenimento
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione e un mantenimento. L'attivazione richiede un consumo Basso di chakra; il mantenimento richiede un consumo per ogni round in cui rimane attiva la tecnica speciale, escluso il primo.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]

    Con lui sarebbe stato lo stesso?
    Non ebbe scelta che giocare duro sin da subito perché quel condannato a morte sembrava avere tutte le carte in regole per sconfiggerla.
    Tasaki Moyo...
    Con un semplice scambio di sguardi, Tasaki ebbe l'onore di subire un genjutsu leggendario, forse uno dei pochi ad avere traccia nei libri di storia dei ninja. [ST II]Tsukuyomi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'Illusione se attiva se scambiato lo sguardo con l'utilizzatore. La vittima crederà di essere in una dimensione dove l'utilizzatore ha pieno controllo dello spazio e del tempo, potendo infliggere alla vittima qualsiasi danno per un tempo che può arrivare fino a 48 ore nel mondo illusorio, un attimo nel mondo reale. Alla disattivazione la vittima sarà fortemente debilitata: avrà per 3 round un malus di 3 tacche in Velocità e Riflessi, sarà Scoordinata e Stordita per 2 round. Richiede la manipolazione di tutte le Unità di Illusione, l'efficacia è 60, più 10 ogni livello dispari nella tecnica speciale.
    Tipo: Genjutsu - Dame-ji
    Sottotipo: Debilitante
    Efficacia 70

    In un istante, il giovane ninja si trovò disteso su un letto di marmo bianco, simile a un altare, con le braccia e le gambe incatenate a delle grosse catene di ferro indistruttibili. Era vestito con gli stessi abiti con cui stava combattendo, ma le katane erano tra le mani della donna, in avvicinamento.
    Guardandosi attorno, muovendo solo il capo, avrebbe notato che erano nella stessa distesa arida e avvelenata dal Flagello, con l'enorme voragine alle spalle, da cui erano fuoriusciti quattro individui, senza volto, simili nell'aspetto a dei fantasmi.
    La donna aveva raggiunto Tasaki. Si fermò lateralmente ad esso, all'altezza dello stomaco.
    Tasaki Moyo. La tua anima sarà donata alla madre, dolce madre.
    Così sia. Risposero i quattro, abbassando i loro capi.
    Il trapasso durerà un po' e sarà doloroso, ma non temere, tutto sarà presto finito.
    E la lama di una katana sprofondò nel suo quadricipite, con un colpo verticale.
    Approfittane per ripercorrere la tua vita, dall'inizio ad adesso. Tu portatore di giustizia, che agiti le tue katane contro i cattivi...Sei stato cattivo nella tua vita? Hai sempre operato per il bene? E la seconda katana sprofondò nello stomaco, senza pietà, senza esitazioni.
    Quante persone hai abbandonato? Quante tradite? Quante uccise?
    E fu in quel momento che gli occhi di Tasaki avrebbero visto un denso fumo fuoriuscire dallo squarcio appena realizzato sullo stomaco. Nella nube nera, in grado di assorbire anche le sue urla di dolore, avrebbe scorto in alto il volto deforme di una bambina, accolta dai quattro con grida di giubilio. [LINK]
    Essa allargò la bocca in modo innaturale, poi parlò con voce solenne.
    Un assassino di cattivi...non è anch'esso un assassino? Non alimenta il vortice di malvagità che impregna questo mondo? E rise davanti a quello sciocco, preda di un illusione così potente che sarebbe durata per altre 48 ore.
    Dov'è la tua anima? Scava adepta, scava più a fondo
    48 ore di squarci, torture, sia fisiche sia mentali, da cui sarebbe uscito forse mutato, ma di certo cambiato, perché nessuno è mai sopravvissuto a quel jutsu senza riportare delle ferite nel cuore.

    E mentre Tasaki urlava di dolore, alcuni intervennero in difesa della donna, curandola in fretta e fuga, ma nessuno avrebbe osato toccare l'otese.
    Aveva il rispetto dell'Uchiha.

    Chakra: 91.75/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: AdO
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: AdO
    2: Lancio
    3: Lancio
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///



    Chakra PNG: ? /80 Leggere
    Vitalità: ? /18


  15. .

    Scaramuccia tra banditi


    Villaggio di Amegakure - Chapter VI



    Interessante. Rispose, cercando di spulciare nelle zone più remote della sua mente, inaccessibili e oscure dal giorno in cui aveva perso la memoria.
    Forse, in passato, con essa aveva corso lungo le vetrate dei più alti palazzi della Pioggia, sentendosi parte del villaggio in cui era nato e che aveva giurato di difendere fino alla morte.

    Sentì le gambe della donna avvinghiarsi sui suoi fianchi, le mani scendere fino ai pettorali e il volto avvicinarsi al suo. I suoi capelli profumavano di lavanda e la pelle di cocco. 
    Mentre le mani possenti del Fiore aderivano alla parete metallica, la ragazza si complimentò per i suoi pettorali d'acciaio e senza vergogna gli chiese se fosse single.
    Namae rimase in silenzio, impegnato a mantenere alta la concentrazione. Era sufficiente un piccolo errore, una minuscola distrazione e il chakra non avrebbe lasciato scampo. Evento che ebbe luogo quando la pietra colpì la sua spalla, facendolo precipitare insieme alla ragazza.

    Single, ma non mi interessano relazioni Serrò i denti, con l'acqua che gli colava sul viso. Ho già troppi problemi. La sua unica fonte di felicità era Honkou, sua figlia.
    Sopra le loro teste, ignaro della strategia d'azione proposta dalla ragazza, l'uomo strambo rideva.
    La sua richiesta di lanciarla in alto lasciò sbalordito il Fiore di Ame.
    Dieci metri. Non erano molti, ma nemmeno pochi.
    Pronta? Abbassò le braccia fin sotto l'acqua. Sali sopra le mie mani.
    Appena i tacchi o le piante dei suoi piedi si appoggiarono sui suoi larghi palmi, Namae si concentrò. Dal Tantien, il chakra eccitò il suo sistema endocrino, liberando dosi di somatotropina. Le braccia si ingigantirono a dismisura. [+2 Unità]
    Strinse i denti e con uno sforzo immane lanciò la donna verso l'alto con tutta la sua forza. [Forza: Viola+4]
    La vide spiccare il volo con le sembianze di un ombrello, grande abbastanza da coprirlo alla vista dell'uomo.
    Bravissima. Sul suo volto burbero nacque un sorriso.

    La mano destra era già a contatto con la parete, per la terza volta.
    Namae...eri in grado di usare il chakra adesivo. Ne sono sicuro. Lo era, lo era davvero.
    Sapeva di possedere quell'abilità dentro di sé.
    Espulse il chakra dai pori, modellò il flusso, facendolo roteare il più velocemente possibile e si issò, con la forza dei bicipiti, appoggiando subito l'altro palmo, con il chakra già pronto per aderire alla superficie. Ora che doveva sostenere solo il peso del suo corpo, ne diminuì la quantità.
    Continuò ad alternare le mani fino a quando non si trovò davanti a una rientranza, come se qualcuno lì avesse colpito il metallo con un pugno. La vide all'ultimo istante, quando ormai le dite ricoperte di chakra si erano già posate su di essa.
    Il chakra espulso non ricoprì il difetto superficiale e l'effetto fu nefasto; in un batter d'occhio l'aderenza venne meno e lui cadde in acqua per la quarta volta.

    Di fronte all'ennesimo fallimento, per placare la rabbia che sentì crescere dentro sé dovette ricorrere in modo pesante alla dopamina. I lineamenti del suo volto si accentuarono per un istante, per poi ritornare lievi.
    C'ero quasi, tranquillo Namae. Segui il difetto della parete. Riprese la scalata, questa volta con una certezza in più. Certezza che aveva il sapore di un ricordo afferrato.
    Sopra di sé si udivano i rumori di un combattimento.
    Concentrati!
    Fu davanti alla crepa e questa volta la sua mano sinistra aderì perfettamente al metallo.
    Scalò la parete come un ragno, alternando braccia e addirittura gambe. Le difficoltà iniziali si affievolirono con la pratica e man mano proseguiva nella scalata più aveva la sensazione che, in fondo, aveva sempre saputo come fare.
    Ciò di cui non era a conoscenza era che l'esito della sua scalata...dipendeva da Fukme.

    [...]



    Appena la donna emerse dal pozzo, bagnata fradicia, l'uomo si allontanò dalla cavità, sorpreso dall'impresa del duo. Li aveva sottovalutati e avrebbe pagato cara la scelta di non chiamare i rinforzi.
    Il calcio arrivò rapido e smorzò sul nascere il grido di aiuto.
    AAIUT...ARGH Lo subì in pieno e la schiena impattò contro il muro alle sue spalle. [Danno]Resistenza: Bianca Danno Leggera
    La kunoichi estrasse un Kaiken dai capelli e con un fendente obliquo riuscì a squarciargli il ventre, contratto all'ultimo istante da una dose di chakra, il quale limitò seriamente i danni. [Danno]Resistenza: Bianca+2 Danno due Leggere
    Il dolore fu notevole, ma si aggrappò alla vita, rimanendo vigile sui successivi attacchi. Aveva ancora qualche chance di liberarsi della ragazzina, infatti, Il colosso non era ancora fuoriuscito dal pozzo e i suoi amici erano di sotto, a pochi metri da lui.
    Impastando il chakra sugli addominali, riuscì a schivare il colpo al braccio sinistro piegando il busto verso destra. [SD I]Riflessi: Bianca+2
    Mentre il Kaiken si dirigeva verso l'avambraccio destro del nemico, con l'arto sinistro il nemico riuscì a estrarre il coltello da sotto la maglia, serrato tra la cinta in cuoio e il pantalone, e con un movimento dal basso verso l'alto cercò di conficcarlo nel petto della donna. Un attacco semplice e rozzo, ma pericoloso. [S&M]Velocità: Bianca Potenza: 10
    Danno più che Leggera a braccio

    Indipendentemente dall'esito dell'azione, egli avrebbe cercato di spingere Fukme nel pozzo con entrambe le mani, facendo pressione sui suoi seni. Perché non unire l'utile al dilettevole? [SA II]Attacco Doppio Velocità: Bianca Forza: Bianca
    Al minimo tocco con la ragazza, il bandito avrebbe attivato un genjutsu poco conosciuto nel mondo ninja. [TA]Hinote no Jutsu - Tecnica della Mano in Fiamme
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'illusione si attiva se l'utilizzatore tocca la vittima in una qualsiasi parte del corpo. La vittima sentirà prima del bruciore sulla zona toccata e poi vedrà delle fiamme divampare per ricoprire l'intera zona. L'illusione non causa danni, ma può distrarre la vittima facendole tentare di spegnere le fiamme (cercare di spegnere il fuoco causa AdO), il fuoco è resistente all'acqua o al vento e causa calore intenso, ma non dannoso. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu -
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]

    Nel caso in cui Fukme fosse realmente finita nuovamente in acqua, nella caduta avrebbe colpito Namae, mandando in fumo la sua scalata.
    Mi hai fatto tanto tanto male ma ci vuole altro per sconfiggermi ah ah ah
    Iniziò a correre verso la porta da cui era entrato così da chiamare i rinforzi e farsi medicare, con le mani sul ventre ferito per limitare la perdita di sangue. [SA III]Fuga Velocità Bianca



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