Posts written by -< Etsuko >-

  1. .

    VILLA MIKAWA


    COLLABORAZIONE



    Non fu difficile per il kiriano una volta concentratosi, poter individuare l’immensa fonte di chakra proveniente dall’orologio a pendolo posto al piano superiore. Un’arte affascinante, un fuuinjutsu impresso su quell’oggetto tremendamente potente. La quantità di chakra imprigionata sembra inesauribile. Fu questo quello che Etsuko comunicò a Shunsui.

    Saprai meglio di me che abbiamo a che fare con un oggetto estremamente potente, la fonte di chakra da cui attinge è inesauribile…

    Ascoltai in silenzio le osservazioni del jonin.

    Inoltre volevo avvisarvi che osservando il flusso circolatorio del chakra di ognuno di voi possiamo definirci tutti vittime di un Genjutsu… non uno qualunque. Ma un bel jutsu elaborato.

    Seguirono le osservazioni di tutti. Il piano in definitiva era semplice e forse anche l’unico attuabile. avremmo cioè dovuto utilizzare il rilascio su colui che da solo avrebbe potuto manipolare il sigillo. Restava il problema del Medium, era cioè probabile che seppure utilizzando il rilascio, tornando immediatamente il soggetto a contatto con il tramite ne sarebbe istantaneamente caduto vittima. Entrava così in gioco l’idea del Kage, pragmatica e sinceramente l’unica che non mi lasciava completamente tranquillo. Ovvero l’utilizzo di uno strumento fisico per bloccare l’ingranaggio dell’orologio, il pendolo che era la fonte del Ticchettio fastidiosissimo che rimbombava nelle nostre orecchie. Sempre che quello fosse realmente il Medium.
    Perché non mi lasciava tranquillo vi starete chiedendo? Beh, fossi stato io ad elaborare un fuuinjutsu di quella portata, collegato un oggetto arcaico di pregevole fattura e di sì tale potenza, unito ad un arte illusoria per confondere probabilmente chiunque fosse così temerario e incurante di avvicinarsi. Avrei mai permesso se non a caro prezzo, di rendere così banale l’interruzione del Medium? La risposta a tal quesito, rimbombava forte nella mia testa quanto quel TIC TOC, ed era un cacofonico NO.
    Ma si sa… mai contraddire un kage, soprattutto se il kage in questione è KENSEI HITO, Mizukage della Nebbia, "Nata dalla tempesta", la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d'Erba, "la Non-bruciata", "Madre dei Draghi", regina di Meereen, "Distruttrice di catene". Ah no… perdonatemi, questa è un’altra storia…
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    Per un attimo la mente del Kiriano avrebbe vagato dando sfogo all’antipatia verso il Kage, ma presto sarebbe rinsavita ritenendolo quello un momento poco opportuno.
    Ma si… procediamo, Pensai. Dopotutto si offre volontario e ci fa scudo per una eventuale protezione da trappole. Male che vada perderemo un kage e in ogni caso ci guadagneremmo comunque. Tzzzz… ancora una volta quello strano giochetto.
    Fu Hebiko questa volta ad attirare la mia attenzione e alla sua proposta risposi con un semplice gesto d’assenso.
    Se proprio ci tieni a perdere qualche arto superfluo… fai pure ragazzina.
    Fortuna voleva che nessuno avesse l’abilità di leggere i suoi pensieri. Che così pragmatici sarebbero pur potuti risultare cinici e cattivi MA… ma si, non si poteva dire altrimenti… erano davvero cinici.
    Bene se tutto è deciso al vostro via.
    Avrebbe poggiato la mano sulla spalla del jonin per contribuire al rilascio dell’illusione. TECNICAI&IIefficacia 45 consumo 4,5 bassi

    Ah però non è messo male il ragazzo… avrebbe apprezzato i muscoli che avvertiva sulla spalla del jonin



    Chakra: 66,5/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  500
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 550
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: RILASCIO
    2: RILASCIO
    Equipaggiamento
    • Contenitore di Elemento × 14
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi Potenziati × 13
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Kunai × 3
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Spiedi × 2
    • Cartabomba II × 1

    Note
    ///


  2. .

    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    INTERPOST



    IO CERCO DI USCIRE...IO SERVO l'IMBATTUTO. IO ODIO l'IMBATTUTO. MA MI HA BATTUTO. LUI SAPEVA. SAPEVA! E ORA SONO SUO. IO NON SONO MAI STATO DI NESSUNO, MA ORA SONO SUO. SUO!
    Di cosa o di chi sta parlando Mugen? Sai chi è l’Imbatutto?
    Vedere la ragazzina parlare al gigante era surreale, tale stazza avrebbe impietrito qualsiasi essere vivente, ma non lei, lei era eterea, illusoria, fiabesca. Lui invece… lui invece era tremendamente reale e bastava poco a costatarlo. Ogni movimento, gesto, persino il respiro emanava POTERE. Una potenza sovraumana, incontrastabile.
    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA
    USCIRO' DA QUI, BAMBINA. E UCCIDERO' TUTTO E TUTTI, E KOKAI NON MI AVRA' PIU' SE UCCIDERO' IL PORTATORE. DA DOVE SEI ENTRATA? DA DOVE POSSO USCIRE?

    Il momento di stasi, prettamente legato all’inconsapevole e inconsueto interrogatorio era destinato a terminare ben presto, d’altra parte neanche nella mitologia antica, Davide aveva provato ad ottenere informazioni preziose da Golia, sebbene l’epilogo di quella storia non era propriamente da considerare realizzabile.
    Bastò poco alla bestia per spezzare la tecnica, il velo di nebbia scomparve sovrastato dalla potenza del fendente che il gigante aveva riservato alla bambina. Se fosse stata reale a quest’ora sul tatami avrebbero raccolto Frattaglie. Ma fortunatamente per tutti, così non sarebbe stato. Il mostro, liberata la visuale avrebbe trovato inconsueti massi nell’arena , un essere senziente non avrebbe avuto difficoltà a individuarli.
    E' forte...troppo per noi. Ascoltami bene, scappa almeno tu, io lo tratterrò. Nascondi in qualche modo la porta da cui siamo entrati e non farti notare. Pensavo di essere sufficiente ma non basto...trova la tomba della Verità, avrai bisogno di tutto il potere possibile. Anche se la normale vista Akuma non funziona nella villa, comunque puoi usarla per vedere ciò che si nasconde dietro le informazioni false, vai fuori e...
    Non scherzare Mugen, non andrò da nessuna parte, resteremo Insieme, il nostro è un DUO. siamo arrivati qui come un DUO e moriremo come un DUO se il destino lo vorrà.
    Ma non fece in tempo il Kiriano. Che alle sue spalle…
    TROVATI!
    Ma come diavolo ha fatto ad arrivare così in fretta?
    Persino alle percezioni del sensitivo quell’essere era sfuggito, la voce incombeva proprio dietro alla roccia e si apprestava a colpire. Sarebbe mai stato in grado di schivare un colpo sopraggiungere ad una simile velocità e potenza? La risposta era più che evidentemente retorica. Eppure non era ancora giunto il momento per Etsuko. L’intervento dell’amico gli salvò la vita, non la prima freccia, che seppure scoccata ad una velocità inaudita, fu facilmente schivata dal gorilla. Impressionante e sovraumano fu invece il calcio che l’Akuma, quello oggettivamente più forte, scaglio al fianco del bestione che a sorpresa di tutti, più di chi l’aveva subito, lo sollevò dal pavimento gettandolo al terreno.
    VAI! Non penso di poterlo rifare!
    E cominciò a correre Etsuko, in direzione dell’unico ingresso che conosceva, non sapeva perché ma correva, sebbene le parole pronunciate poco prima garantivano un’altra soluzione. SLOT AZIONE1-2 si era accorto Etsuko che il mostro aveva annusato l’aria prima di scovarli e con il poco di lucidità che gli restava, avrebbe provato ad annullare la percezione sensoriale olfattiva del nemico. Macerie dal soffitto sarebbero cadute al pavimento, innalzando una gran quantità di polvere che avrebbe ostacolato la vista nemica SLOT TECNICA 13 unità di creazione demoniaca, Sarebbero inoltre apparsi due cloni identici del ninja SLOT TECNICA2 che dal punto di partenza da cui avevano avuto vita, si sarebbero allontanati alla stessa velocità dell’originale ma in direzioni diametralmente opposte . Diretti dove vi chiederete? Facile la risposta. Erano dirette verso 2 porte identiche in tutto e per tutto alla porta che il vero Etsuko avrebbe varcato a breve se la sua strategia fosse riuscita. Solo che quelle dei cloni altro non erano costrutti illusori, opera delle abilità innate del chunin che sarebbero rimaste attive, almeno finchè il kiriano non fosse riuscito a riattraversare e sigillare la botola dalla quale erano entrati.
    Avrebbe ripercorso al contrario tutto il tragitto che li aveva condotti lì… riattraversando la botola che Mugen aveva lasciato socchiusa, chiudendola alle sue spalle, sigillando nuovamente il lucchetto e con altra probabilità riattivando la trappola ad esso annessa.
    Se tutto ciò avesse portato i suoi frutti, significava che per ora era ancora vivo e con un profondo respiro avrebbe riassaporato l’aria fresca reintroducendola nei polmoni, che dalla lunga fuga ne erano quasi rimasti privi. Adesso aveva modo di ragionare, perché era solo? Che fine aveva fatto Mugen? L’aveva abbandonato al suo destino?
    Erano quelle domande scaturite dal senso di colpa ma qualcosa l’alleggeriva, sebbene inizialmente non capisse cosa. Fu costretto più volte a rivivere gli eventi appena trascorsi prima di darsi una risposta.
    Quel pallore, quella trasparenza… che il suo compagno non fosse mai stato reale? Che il suo compagno fosse un sistema di protezione della residenza stessa? Una richiesta di aiuto di qualcuno del clan? Aveva bisogno di risposte il kiriano e adesso doveva seguire l’unica pista che aveva. Le ultime parole udite.
    Trova la tomba della Verità aveva detto. Che cosa significava letteralmente? Ricordava di esser passato accanto al cimitero monumentale prima di introdursi nella villa. Solo la vista degli Akuma avrebbe potuto leggere le lapidi, gli rimbombavano ancora in testa le parole dell’amico che fino a poco prima non sopportava ma che tanto adesso avrebbe voluto al suo fianco.
    Così mai così ostinato si sarebbe portato alle lapidi attivando la vista degli Akuma per scoprire la VERITA’.



    Ti vendicherò Mugen, chiunque tu sia… o sia stato…




    CITAZIONE
    conteggio chakra al prossimo post se è indispensabile, edito
  3. .

    villa Mikawa


    Sgamato



    non fu difficile seguire il kage all’interno della villa, tra corridoi e stanze che sembravano disabitate da tempo. Eppure vi era qualcosa di irreale lì, non sapevo di chi fosse quell’abitazione, chi Kensei avrebbe dovuto incontrare e probabilmente non mi sarebbe dovuto interessare, eppure l’avevo fatto. mi ero introdotto e stavo ascoltando, non troppo distante, una conversazione tra ninja.
    Cosa? Questa è la residenza del Kokage? Aveva sentito poco tempo prima che il Mikawa che anni a dietro aveva incontrato sulle tribune di uno dei tornei più memorabili dell’epoca, era diventato il massimo rappresentante di Oto. La notizia non l’aveva meravigliato, in primis per le doti del colosso che a muscoli e potere già all’epoca aveva dato spettacolo, seconde solo all’ego smisurato e all’arte provocatoria. Non erano infatti anche quelle peculiarità del suono? “fatto il misfatto” avrebbe detto qualcuno.
    Son contento per te Mikawa… avrebbe pensato, ricordando i momenti di tensione sugli spalti e le parole taglienti che erano volate tra i due, uno scontro verbale che aveva distolto gli spettatori a quello fisico concomitante nell’arena. Ma il colosso gli piaceva e ricordava pure la proposta che tempo addietro aveva declinato. Una scusa in più per giustificare la sua presenza lì.

    Si ridestò dai quei pensieri non appena udita una voce famigliare, Hebiko, l’indomita consigliera del suono… che stupido che ero stato, per curarmi delle prede, non mi ero preoccupato io stesso di divenire preda. Avevo tralasciato di utilizzare il chakra e le mie abilità da sensitivo per non essere in qualche modo individuato e adesso quella ragazzina, come spesso faceva a dir la verità, stava rovinando tutto. .Anche tu, Etsuko. ecco… perfetto! Come poteva immaginare non si era smentita.
    Sarebbe così apparso il kiriano, lasciando la posizione nascosta dal quale fungeva da spettatore.



    Hebiko… Mizukage, avrebbe rivolto un gesto di riverenza “forzato” chinando impercettibilmente il capo, Shunsui Abara ,chiamando per nome il terzo

     sono Etsuko Akuma, piacere di conoscerla. Avrebbe poi atteso che si consumassero i convenevoli in quella stanza. Dalla presentazione della consigliera del suono, alle motivazioni sottratte di Kensei sulla sua presenza lì e qualora fossero arrivate, anche a quelle di Shunsui… intanto il chunin OSSERVAVA. La sua vista vitale avrebbe scansionato l’intera abitazione per un raggio di 300m. chiunque l’avesse osservato bene avrebbe notato una evidente discromia oculare. Avrebbe inoltre cercato d’individuare alterazioni dovute a Genjutsu o Fuuinjutsu, valutando il proprio e altrui normale flusso di chakra. Così non appena il kage gli chiese parere…
    Sono già all’opera Mizukage, solo qualche secondo. Avrebbe inoltre utilizzato il suo sesto senso e percezione del chakra, per individuare qualsiasi forma di chakra presente e analizzarne colore e caratteristiche. Doveva raccogliere informazioni, di nemici o amici.
    Dopo aver appreso tutto ciò che gl’interessava e aver detto ai suoi compagni di missione quello che aveva ritenuto utile che loro sapessero, avrebbe accolto la strategia del Kage che obbiettivamente era la più sensata. 

    Come preferisce Mizukage sama.

    E si sarebbe accostato a lui nella ricerca in villa Mikawa


  4. .

    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    C'ERA UNA VOLTA...




    Le mani si sarebbero congiunte a comporre la posizione magica della “Scimmia”



    Non abbiamo tempo da perdere Mugen, qualcuno o qualcosa di molto pericoloso sta per raggiungerci. Non so tu ma non me la sento di abbandonare il campo, di fuggire dall’arena che per anni i nostri avi hanno solcato. Qualcuno ha invaso la villa del clan, ha abusato dei nostri ricordi, delle nostre tradizioni. Il tono con cui pronunciava quelle parole era grave ma fermo, deciso, ostinato oserei dire.
    velocemente osservava l’ambiente circostante e imbastiva una strategia credibile. La scala si trovava a nord a circa 20 metri da loro e presto sarebbero stati esposti al nemico frontalmente. Le doti nemiche che aveva avvertito erano oltremodo temibili e nulla avrebbero potuto in uno scontro diretto.

    Il suo chakra… è spaventoso, cosi come la sua forza! Ma dobbiamo provarci, dobbiamo tentare, ne va del nostro onore. Cercheremo di fare quello in cui siamo maestri… quello che i nostri occhi diabolici sanno fare meglio, quello che questa arena insegnava ai membri del nostro clan.

    …Gli faremo vivere il suo peggior incubo…




    “Non aspettare che la nebbia ti inghiotta, perché la nebbia che viene dal mare ha dentro di sé storie che nessuno vorrebbe ascoltare.”
    Chissà quali storie avrebbe dovuto raccontare la nebbia che ora aveva avvolto la sala di villa Akuma, una nebbia fitta, irreale, che come per la frase appena citata, offuscava la vista, ma si lasciava ascoltare… e ora raccontava di una bambina. Piccola e dispersa in quella fitta nebbia, solo la sua voce, lieve e stridula riecheggiava in quel vasto salone.

    L’uomo nero non è morto
    ha gli artigli come un corvo
    fa paura la sua voce
    prendi subito la croce
    apri gli occhi, resta sveglia
    non dormire questa notte.




    Una lenta nenia, nella nebbia, accompagnata da passi vicino o lontani, non definiti, quasi irreali.

    Dovremmo comunque metterci a riparo è troppo pericoloso restare qui, esporci ad un attacco ad ampio raggio senza riparo alcuno. Mugen, se hai idee migliori parla adesso, altrimenti tu che ti sei dimostrato abile con quella. Avrebbe indicato la balestra così cara al suo compare, non perdere di vista il nemico nemmeno per un attimo e se non avremo alternative e solo se non avremo alternative, rischieremo il tutto per tutto per salvarci la pelle. Avrebbe proposto così di ripararsi dietro l’ingresso dal quale erano appena entrati. Avrebbe garantito comunque una forma di riparo.

    Quando raggiunse il tatami, quello si crepò. Avvertì un brivido lungo la schiena Etsuko, quasi la crepa l’avesse raggiunto dal pavimento seguendo la linea degl’arti sino al busto. Era consapevole, quello che aveva a qualche decina di metri era un mostro, della specie che nessuno vorrebbe incontrare. La prova più grande che fino ad ora si era trovato a fronteggiare. Ma si sa, “E' il male il vero motore di ogni racconto: gli eroi e le vittime sono solo uno strumento, perché ai lettori non interessa la vita quotidiana, hanno già la loro.” Così il destino aveva scelto di affidargli quella prova, di sottoporlo alla vera incarnazione del male.

    Così la scena che si sarebbe presentata a qualsiasi lettore sarebbe stata surreale, in un contorno offuscato dalla nebbia, quasi in un paesaggio lontano e fiabesco, un gigante dalla faccia d’odio avrebbe presto ascoltato prima e potuto incontrare poco dopo, una esile bambina, ritratto della innocenza e purezza. Il viso angelico non sarebbe stato segnato dalla vista del demone, impariamo a conoscere l’orrore con l’esperienza, quella sembrava non averla. Pareva smarrita eppure non indietreggiava, anzi incalzava l’incedere verso chi per tanti sarebbe potuto essere il carnefice ma che per lei pareva essere l’unica ancora di salvezza.



    Ti prego, aiutami… puoi aiutarmi? Sei tu il proprietario di questa villa e che ci fai qui?
    Mi stanno inseguendo, vogliono catturarmi.


    Chissà se quell’essere avrebbe agito come chiunque si sarebbe aspettato, così come era destinato a reagire o si sarebbe avvalso per quella volta di una forma di libero arbitrio, dissociato dalla filosofia del luogo comune.



    CITAZIONE
    Round 1
    attivazione nebbia
    costrutto illusorio
    Round attivo
    Tecnica Avanzata
    Parametri 550+2 tacche bonus Debilitazione
    Spesa chakra
    2 unità costrutto 1 Basso
    Velo di nebbia 18 m 2 bassi
    Tecnica MEDIOALTO 4 bassi
    chakra rimanente 68 bassi
  5. .

    IL TALENTO DEL CALABRONE


    POST I



    L’animaletto volteggiò per un po' attorno alla figura del Kiriano. Osservava il cielo Etsuko, le nuvole viaggiavano rapide come i suoi pensieri, brandivano il terrestre per poi disperdersi all’orizzonte come non fossero mai esistite. Lì, dove si trovava, il cielo era limpido, non pioggia, non nebbia ne ricordi e rimpianti, solo un azzurro intenso, qualche sparuto uccello ed il vento. Come amava il vento, la sensazione che gli regalava sulla pelle, quella carezza che non aveva mai avuto il coraggio di chiedere e che lui in modo incondizionato gli regalava. quella sensazione ad occhi chiusi di una presenza rassicurante ed eterea.
    Il ronzio si fece più insistente e per un momento lo costrinse ad aprire gli occhi, si adagiò sul braccio sinistro posto sul petto e lo vide, quello strano animaletto. Spavaldo lo fissava. Sorrise Etsuko e lo riconobbe, era un Calabrone e così ricordò quello che in giorni lontani gli avevano detto. Detto in momenti in cui aveva avuto voglia di mollare, quando aveva creduto che fosse impossibile…

    “le cose si imparano a forza di errori” gli avevano detto… "nulla è impossibile"
    "La conosci la storia del CALABRONE? qualcuno pensò per il calabrone che data la forma piccolissima delle sue ali fosse impossibile volare, tutti si domandarono come fosse possibile il contrario… fino a che qualcuno disse, il calabrone vola perché non sa di non poter volare"

    Questo che significa? Gli aveva risposto il Kiriano… "Tu devi essere il Calabrone, lascia credere agl’altri di non essere in grado di spiccare il volo, finchè alzeranno gli occhi al cielo e ti vedranno volare, con le tue piccole ali…"
    Sorrise ricordando e alzò gli occhi al cielo, immaginandosi lassù… fu allora che lo vide.

    […] POCO DISTANTE […]


    L’avevo seguito sin lì, mantenendomi a debita distanza, prendendo tutte le precauzioni per non essere individuato. Lo vidi atterrare, dissipando la sua nuvola di animaletti notturni, proprio davanti all’abitazioni in evidente stato di abbandono sebbene mantenesse, nonostante tutto, un certo lustro. Iniziava a chiedersi cosa ci facesse lì, che lo stesse cercando? No, doveva essere una semplice coincidenza. Ma colto da curiosità e colpito dall’inesorabile ruota delle coincidenze, decise che sarebbe stato saggio approfondire. Dopotutto era un CALABRONE.
    Avrebbe lasciato che il kage entrasse nella residenza, avrebbe atteso qualche minuto, il tempo necessario per non incontrarlo sull’uscio e poi avrebbe seguito le sue orme, sino a quella che sembrava essere una biblioteca. Aveva avvertito la presenza di qualcun altro oltre alla più alta carica di Kiri e si sarebbe fermato, celato agl’occhi in una delle stanze adiacenti di quella enorme abitazione. Chi doveva incontrare? E in quali guai si stava cacciando?




  6. .

    UNA NERA FOLLIA


    AMICO O NEMICO?



    Avrebbe tirato un respiro di sollievo il Kiriano non appena l’altro abbassò la Katana. Non che lo temesse ma semplicemente non amava combattere se non era strettamente necessario e poi doveva raggiungere Akuraguri che sarebbe già dovuto essere lì e invece… lì non era. Poteva significare semplicemente una cosa, era in pericolo o era stato trattenuto... il che al 99% dei casi, significava che presto sarebbe potuto trovarsi in pericolo. Non era tipo da sottrarsi agli ordini di un superiore.
    La presenza di quella organizzazione “La Bilancia Nera” l’aveva chiamata l’uomo, non dava di certo poi la possibilità di tirare un sospiro di sollievo in quella missione. Che tra occhi cavati e bambini scomparsi non si faceva mancare nulla. Una cosa in particolare avrebbe colpito Etsuko, le parole appena pronunciate…

    “mi vedi, mi hai sentito e hai parlato…”

    Avrebbe atteso che l’uomo gli spiegasse cosa fosse successo, venendo a conoscenza della Kuro Tenbin, del rito di iniziazione della prova per entrarvi… parlava di un “OSSERVATORE” …
    Riorganizzando le idee, quei due dovevano essere i ninja di Kiri abitanti di quell’isola, le cui mogli erano state trucidate e i cui figli rapiti. Ma una cosa non era chiara. Se quell’uomo era uno dei mariti delle donne uccise, doveva essere anche uno dei tre padri… conosceva la base sull’isola dell’organizzazione. Strano avesse avuto la lucidità di cercare aiuto prima di intervenire per salvare il proprio figlio… qualcosa non tornava.
    Se invece non era uno dei ninja interessati, chi era realmente? E dov’erano i 3 ninja…?
    Aveva necessità di saperne di più:

    mi vedi, mi hai sentito e hai parlato… non è una metafora vero? Lo sguardo di Etsuko si sarebbe poggiato indagatore sul ninja al suo cospetto… vorresti dire che i membri hanno delle limitazioni fisiche? Cosi si spiegherebbe il macabro rito d’iniziazione e la macabre morti delle donne.
    Dove hai intercettato quest’uomo? Vicino la casa di una delle vittime nei pressi di un fiume, verso l’entroterra?
    Doveva collegare Etsuko il ritrovamento di residui umani, abbandonati o semplicemente, perduti durante una colluttazione. Purtroppo non ho tecniche d’interrogazione mentale, ma ciò non significa che quest’uomo non ci possa tornare ancora utile da vivo.
    Una domanda… quindi, quando parli di “amore della tua vita” parli di una delle donne morte qui sull’isola? Se non era uno dei ninja, avrebbe spiegato l’accaduto, i delitti e i rapimenti, magari poteva ricavarne qualcosa sul Modus operandi della organizzazione.
    Avrebbe cercato di bloccare così il lancio del Kunai
    Lo so… è un tuo prigioniero e Dio sa quanto meriti questa fine, ma noi siamo ninja, abbiamo un onore da mantenere e preservare, ci rimane solo quello… lasciamo che la giustizia accademica sia la mannaia che incomba sopra la sua testa. Dobbiamo inoltre mantenerci una via di fuga. Io verrò con te alla base ma se qualcosa dovesse andar storto è sempre una fonte di informazioni importante. Assicuriamoci che non possa fuggire e ci penseremo più tardi.
    Se l’uomo avesse deciso di assecondarlo, si sarebbe chinato verso il prigioniero, gli avrebbe afferrato i polsi e con impressionante maestria, ruotandoli in modo innaturale, li avrebbe fratturati. Il rumore che ne sarebbe conseguito avrebbe fatto raggelare il sangue a chiunque… ma non a loro… loro erano guerrieri.
    Ci assicuriamo che non possa utilizzare alcuna arte ninja, le precauzioni non sono mai troppe.
    Assicurato che fosse ben legato ad un albero, avrebbero anche lasciato un messaggio scritto sulla sabbia. Indirizzato a chiunque vi si fosse avvicinato, primi tra tutti uno dei due poliziotti dell’isola che Etsuko aveva mandato in avanscoperta per rintracciare Akuraguri.


    … Poco dopo …
    ALL'INGRESSO DEL COVO

    Avevano corso per tutto il tragitto per arrivare prima possibile all’ingresso di quella grotta, Etsuko aveva attivato la sua innata abilità per scrutare l’ambiente circostante, così come in precedenza aveva notato quelli strani flussi di chakra svilupparsi per tutto l’entroterra. Che avessero fonte proprio da quel luogo nel quale erano giunti? Le sue future azioni sarebbero dipese dal riscontro ricevuto dall’utilizzo del MAGAN , se avesse potuto vedere Akuraguri all’interno della grotte impegnato nel combattimento, avrebbe messo da parte ogni forma di precauzione, fiondandosi rapido in aiuto del compagno per sopraggiungere il prima possibile e dar man forte al kiriano. Se la sua arte fosse stata in qualche modo, stranamente bloccata, avrebbe preferito utilizzare ogni forma di precauzione, anche in vista dei sospetti che nutriva per l’ospite che si portava dietro.



  7. .

    L'assasinio del rampollo


    IL BANDOLO DELLA MATASSA



    KYUKE

    La conversazione con il rampollo si rileva essere davvero produttiva, ti libera da un sospetto. Chissà quanto Akashi abbia simulato il suo stato d’animo o abbia sinceramente espresso il suo malessere e rammarico per una giovinezza spensierata e ormai perduta in una famiglia ben lontana da considerarsi, unita e felice.
    La richiesta a Masu, non appena fuori della stanza del rampollo, non riceve obbiezioni, così il capitano delle guardie ti accompagna alle scuderie, lì dove di certo avesti trovato al trotto la moglie del rampollo. Nel frattempo però appare leggermente turbato, non è il solito impassibile capitano… con piccole domande cerca di estrapolarti, strascichi della conversazione avuta con il proprietario di casa.
    Sai, Akashi non è come sembra, è davvero segnato dalla morte di Takashi. Dice, quasi a giustificare l’atteggiamento strafottente del rampollo. Stanotte ha fatto incubi e la signora è stata costretta ad allontanarsi dalle stanze per provare a trovare pace in un sonno tranquillo. Abbiamo dovuto quasi sedarlo per provare a tranquillizzarlo.
    Mentre ti rende partecipe delle difficoltà della notte trascorsa, in lontananza riuscite già a scorgere la donna al trotto, accompagnata da alcune ancelle che si mantengono a debita distanza per evitare di infastidire cavallo, ma soprattutto lei, dall’ego smisurato e carattere pungente e arcigno.
    Non m’interessa il nome degli spioni e a voi non deve interessare il mio… dice, senza rispettare alcuna forma e decoro. Amato cognato? Chi vi ha parlato di questo? Takashi è un fannullone e buono a nulla. Un inconcludente e incapace. Non per questo il padre evitava di portarlo ad eventi di rappresentanza, non sopportava la tensione e finiva per mettere tutti in imbarazzo, con qualche uscita delle sue. Sarà stato per questo che ha deciso di farla finita… forse.
    Avrebbe fermato il cavallo per parlare con il ninja, mantenendo intatta, bellezza e scontrosità. Tutto si poteva dire di quella donna ma non che non fosse splendida. Una donna per cui un uomo tutto avrebbe potuto. Si spiegava cosi l’atteggiamento di Akashi e Masu nel dispensarla dalla loro presenza.
    Gli uomini… così deboli… tutti, nessuno escluso!
    A quella frase avrebbe ripreso a trottare e la discussione pareva essersi conclusa.
    Signora, vi prego, le raccomandazioni del medico, ricordate? Troppo tempo a cavallo, potrebbe far male al bambino. Taci, ancella… so benissimo badare a me stessa. La ragazza, con occhi bassi torna ad occupare la sua postazione, sgattaiolando intimidita.
    Pare ormai chiaro che la donna nasconda qualcosa e sembra certo che presto ci sarebbe stato un nuovo erede in quella famiglia…

    YUKINE
    _Akashi oggi è stato con mio padre, nel pomeriggio doveva andare a cavallo ma non ne aveva voglia, abbiamo fatto quel giochetto, nessuno se ne accorge, alla fine basta fingere un po'… a me piace andare a cavallo…
    Quale pagina dopo
    _Mamma non riesce più ad alzarsi dal letto, il dottore ci dice che andrà tutto bene ma perde ore ed ore a discutere con nostro padre che dopo ogni colloquio, sbatte i pugni sul tavolo e si richiude nel suo studio. L’ho sentito piangere.

    _Papà si è fatto più insistente, dice che uno tra me e Akashi, dovrà portare avanti il nome della famiglia, a me non importa, m’importerebbe avere una famiglia che si possa definire tali. Ormai Akashi passa ore e ore in studio con lui, pomeriggio mi ha chiesto di fare quel giochetto, deve vedersi con una ragazza, dice di amarla.

    _ Per poco non ci scopriva, eppure è andato tutto bene, neppure papà capisce quando giochiamo, oggi Akashi presenterà quella ragazza alla famiglia, dice di amarla, è davvero bella, saranno felici… si chiama Eraya.

    _il matrimonio è stato uno spasso, finchè papà non ha scoperto il mio segreto, mi ha visto nei bagni con quello schiavetto, gli ho detto che era un gioco innocente ma mi ha risposto che chiaramente non sarò io a portare avanti il buon nome della famiglia è meglio che me ne faccia una ragione, sinceramente, non m’importa…

    _ieri Akashi ha voluto giocare ancora, ho dormito con Eraya, non è stata una bella esperienza, lei mi crede un fannullone, uno sciupafemmine… se solo sapesse… anche oggi Akashi ha preferito lasciare i suoi doveri di marito per spassarsela con quelle ancelle… chissà se almeno loro conoscono la verità… non è più il caso che vada nelle stanze della servitù, si farà scoprire.

    _ho conosciuto finalmente chi mi fa star bene… lui mi capisce, abbiamo passato una notte intera al chiar di luna a parlare di noi, di chi siamo e di vogliamo essere… abbiamo parlato del futuro. Non riesco a crederci.

    _adesso basta Akashi, questo gioco non mi piace più, l’altra notte l’ho fatto, io non volevo ma non son riuscito a convincerla a non farlo… lei mi toccava, mi provocava e fermarmi significava metterti nei guai… così è successo… è tua moglie Akashi, capisci. Ho tanti sensi di colpa… è inutile che insisti qui si chiude questa storia.

    Le ultime pagine erano strappate, forse lo stesso Takashi aveva preferito farlo, prima della morte e aveva portato con se, nella tomba i segreti di quella famiglia.
    Dopo aver smesso di leggere il diario, t’introduci nella cavità dietro al camino, le scale scendono, strette, sino a giungere ad uno spiazzo, accanto all’uscita dalla quale sei giunto vi è un’altra apertura del tutto analoga e complementare. Se decidi di salire per quella via, arriverai ad un muro, chiuso dall’interno. Potresti provare a far qualcosa per aprirlo, di certo è grande e resistente, a te l’iniziativa. Se invece decidi di proseguire oltre, seguendo il tunnel ti ritrovi ad un finto muro di liane, senti aria fresca provenire da dietro, scostandole, ti ritrovi in una grotta, nascosta agl’occhi dallo scrosciare della cascata, di lato un sentiero conduce sino al villaggio più vicino. Probabilmente si trattava di una via di fuga in caso d’invasione.

    NOROI

    Le tracce che segui ti portano in giro per il giardino monumentale, la cosa strana è che riesci a scovare indizi sempre più vividi a riparo da occhi discreti, ora dietro un cespuglio, ai piedi di una statua, Come se le ragazze volessero sottrarsi alla vista di qualcuno. Che volessero fuggire? Le impronte si fanno via via più pesanti e affondano nell’erba bagnata dalla brina mattutina. Finche giungi accanto al ponte dal quale siete giunti. Qui ci sono segni di colluttazione, la terra è smossa, te ne accorgi dal terriccio ancora fresco. Se osservi attentamente noti anche macchie di sangue, occultate in modo affrettato, come se chi l’avesse fatto, fosse sicuro che nessuno avrebbe perso tempo a cercarle. Tutte le tracce ti conducono al burrone poco distante, vieni inondato da aria fresca proveniente dal lago sottostante, accanto hai il fragore delle cascate che proteggono la magione. Sporgendoti, noti anche qualche metro più giù, del sangue ancora fresco, probabilmente un corpo aveva urtato sulla roccia appuntita prima di cadere per essere inghiottito dalla profondità delle acque. Cosa era successo lì?
    Tu, fai attenzione… la voce della guardia posta a sorveglianza del ponte. Rischi di farti male, è un bel po' in altezza per pensare ad un tuffo. Ti sei perso o cosa?
    Come ti comporti? Decidi di essere sincero, svelando quello che hai scoperto in modo da allertare la sorveglianza del castello o decidi di proseguire facendo finta di nulla?

    PER TUTTI…
    Intanto, la campana del mezzogiorno suona i rintocchi a indicare il pranzo, l’adunata nella sala grande è per tutti gli abitanti della villa. Non esserci potrebbe insospettire il padrone di casa. A voi la scelta, se presenziare o decidere di proseguire le vostre indagini.
    Nella sala grande, seduto al tavolo principale vi erano Akashi e Eraya, accanto alla donna le ancelle che non la perdevano di vista nemmeno per un attimo e dalla parte opposta, accanto al padrone di casa, il capitano delle guardie.
    Gli altri tavoli erano occupati da cortigiani e servitori, e vi era persino un tavolo per gli ospiti, era qui che erano state posizionate le portate per voi. Vi sareste trovati così allo stesso tavolo sotto gli occhi vigili dei sospettati.




  8. .

    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    INTRUSI



    Per la prima volta lo vidi, e con “vidi” intendo, avere la vivida percezione di chi fosse realmente… fino a quel momento aveva indossato una maschera e sebbene materialmente la conservasse ancora, mi parve spoglio, spoglio di ogni protezione, nudo. Avevo provocato una minima reazioni in lui e gli occhi del color carminio acceso, così scrutabili dalle piccole fessure, ne erano la prova tangibile.
    Così Etsuko ripensò a quello avvenuto poco prima mentre insieme scendevano le scale a piè della botola appena aperta, al fianco di un compagno di missione ancora sconosciuto e del quale ancora non poteva fidarsi totalmente.
    I luoghi che si aprirono poco dopo parevano bloccati, bloccati in un tempo non trascorso. Sebbene vi fosse una patina polverosa a garantirlo, pareva più quella una forma di protezione, protezione di un tesoro, la tenuta degli Akuma che garanzia dello scorrere degli eventi. Nessuna impronta, il pavimento immacolato confermava che alcuno era passato per quella via. La cantina conservava vivande a scorta di quelli che dovevano essere gli abitanti della residenza e gli adepti che si prestavano all’addestramento. Come mai nessuno aveva provveduto a svuotarla? Cos’era successo da non permettere un trasloco graduale e inutilizzo di quella residenza così repentino? Qualcosa non tornava agl’occhi del chunin ed era sicuro che Mugen sapesse di più di quanto diceva.
    Strano che ci siano ancora così tante scorte, vero? Dev’essere stata abbandonata di colpo. Si sarebbe avvicinato alla porta, constatando, come aveva già fatto il compagno, la presenza di argilla a impedirne una agevole apertura. Sebbene le precauzioni di Mugen per evitare qualsiasi rumore, era per loro inevitabile adesso farne un po'.
    Proviamo a forzarla… dammi una mano
    Estratto un Kunai, il chunin avrebbe provato a liberare l’apertura dalla parte dell’argilla che ostruiva il passaggio. Dopo essersi mossi con estrema cautela, facendo attenzione ad ogni rumore che sarebbe potuto provenire dalla stanza nella quale erano diretti, avrebbero ottenuto il passaggio.

    Incrociai lo sguardo del compagno di missione e guardando lo scenario che mi si prestava avanti, credo fosse chiaro a cosa si riferisse. Quei segni di lotta, quelle esplosioni, l’argilla presente in tutta la stanza. Quella non era opera del Magan, quella non era opera degli Akuma.
    INTRUSI
    Ormai era chiaro, la residenza era stata violata… le misure a protezione erano cadute, qualcuno l’aveva usata per i propri scopi. Ma perché quella lotta? Tra chi? Poche cose erano chiare in quella situazione, se neanche Mugen era riuscito ad andare oltre al sistema di protezione degli Akuma uno o più ninja potenti erano coinvolti in quella missione. Evidentemente anche esperti di Genjutsu… oppure, oppure Mugen mentiva. Anche quella era una opzione a cui tener conto. E di certo non potevo restare con il dubbio…
    Fu così che Etsuko mentre rivolgeva parola al compagno di missione avrebbe mosso due passi avanti, inginocchiandosi là dove il pavimento era divelto, pareva assorto nell’osservare i danni e ad analizzare la situazione. In realtà provava ad utilizzare la sua DOTE INNATA, gli occhi si irroravano di sangue all’insaputa del compagno e cercava di osservare la situazione con la sua vista superiore. Fin’ora si era fidato, credendo che sarebbe stata inutile, chissà se era vero quello che gli aveva fatto credere, di li a poco l’avrebbe scoperto.
    Intanto per non destare sospetti:
    non può essere di certo opera di costrutti sfuggiti al controllo del proprio utilizzatore vero? Qualcuno di reale, qualcuno di estremamente pericoloso si nasconde qui… c’è o c’è stato… e credo che non possiamo fermarci a questo dubbio, dobbiamo provare a raccogliere più informazioni possibili da riportare al gruppo.
    Indipendentemente dal feedback ricevuto dall’utilizzo del Magan, si sarebbe rialzato, osservando adesso la scala a chiocciola che saliva verso il piano superiore. Indicandola.
    Credo che sia l’unico intralcio, alla raccolta di informazioni che ci servono.
    Intanto un dubbio sorgeva nella sua testa. Forse il Magan nulla poteva in quella situazione ma lui non era sicuramente cieco… avrebbe potuto usare altre abilità per andare oltre al visibile. Avrebbe così deciso di utilizzare le sue abilità di sensitivo. Avrebbe potuto cogliere PERCEZIONI DI CHAKRA, con il suo SESTO SENSO ne avrebbe scrutato presenza, ma non solo… l’obbiettivo era anche quello di rilevare, impronta, tecniche speciali, alterazioni. Per ora della presenza di cui era certo, ovvero di Mugen, poi d qualsiasi altra presenza all’interno della residenza.
    Conosci i tuoi nemici, gli avevano detto… ma ancor di più i tuoi amici, per essere sicuro di poterli definire tali. Erano le prime regole della sopravvivenza.
    Se avesse ottenuto qualsiasi informazione utile, l’avrebbe analizzata prima di decidere di condividerla con qualsiasi altro. Dopo aver utilizzato le sue doti da sensitivo e quindi ultimato la sua strategia avrebbe fatto un gesto di assenso a Mugen. Attendendo una qualche reazione.
    Sei tu il padrone di casa, fai strada? Indicando la scala. Credo che dovremmo raccogliere più informazioni possibili sulla residenza, altrimenti avremmo fatto un passaggio a vuoto da giustificare ai nostri colleghi. Non vorremo tornare a mani vuote, spero.



  9. .

    ALBATROS CINEREO


    AGGUATI ?



    Sorseggiai il thè assaporandone più che il gusto, il leggero torpore che riscaldava membra e spirito. Avevo ascoltato con attenzione le parole di Youshi e Sumiatsu dopo aver lasciato il ponte della nave per ritirarci sottocoperta. quelle erano cose da “Grandi” cose che i Genin in missione non avrebbero dovuto udire, eppure quelle erano comunque informazione che facevano parte della missione che si apprestavano a svolgere. Mi chiedevo quanto fosse stato saggio portarsi dietro i 3 che erano sul ponte in quel momento. possibile che fossero sacrificabili per una missione di copertura? Si sarebbero rivelati all’altezza qualora le cose non fossero andate per il verso giusto?
    Erano riflessioni quelle che il chunin faceva, mentre la bevanda, che confermò essere di pessima qualità, terminava nella tazza prima di essere riposta sul tavolino in quella piccola cabina, in quell’anonima imbarcazione, in quell’immenso mare che circondava l’arcipelago della nebbia.
    Così kiri ha pensato bene d’indagare su questo probabile esercito per non farsi trovare impreparata… o magari per trarne qualche tipo di vantaggio…
    Avrebbe osservato Etsuko, guardando prima Youshi e poi il magnate del commercio di Katane che nella storia era semplicemente stato tirato in ballo. Era il modo d’operare dei poteri forti, era il modo d’operare delle mani di Kiri, per conto della mente massima, IL MIZUKAGE.
    Bene, se questo è il volere della Nebbia, non possiamo che compierlo…
    Avrebbe concluso Etsuko, lasciando che l’inequivocabile commento potesse raggiungere orecchie e menti dei suoi interlocutori. Che non si dicesse infatti che il Chunin non fosse al servizio del villaggio… doveva allontanare da se ogni forma di sospetto.
    Il laconico contributo del kiriano che avrebbe sancito la fine della discussione in altri casi sarebbe continuato.
    Ho solo una richiesta… avrebbe detto il chunin avvicinandosi ai due in richiesta d’intimità, continuando una conversazione troppo privata per essere udita, persino da qualsiasi lettore.
    [… CONVERSAZIONE CRIPTATA…]



    POCO TEMPO DOPO QUESTI EVENTI




    Sarebbero riapparsi i due chunin agli occhi dei presenti sul ponte della nave, Etsuko avrebbe rivolto un saluto a Akuraguri, era la prima volta che si rincontravano dopo la missione…
    Credo che dovremmo sopportarci a vicenda anche questa volta… come stai? Avrebbe detto il chunni, rivolgendosi al ragazzo. Si sarebbe poggiato con i gomiti sul balcone in legno ad osservare il mare, così placido e calmo, così rassicurante… così…
    Youshi!!! L’esclamazione del chunin a richiamare l’attenzione del compagno di missione…
    Lo vedi anche tu? Qualcosa non torna… un fitto ammasso di nebbia, in progressivo avvicinamento, in pochi secondi avrebbe avvolto la nave… Ninja, a raccolta! l’invito di Etsuko a formare un cerchio per evitare di esporre fianchi e punti deboli. Non credo vi faccia piacere saperlo, ma credo che siamo sotto attacco. Youshi che ne pensi?
    Prima che potessero rendersene conto, l’urlo sottocoperta… Maledetti, lasciatemi… l’inconfondibile voce di Sumiatsu chiedeva aiuto. Non avrete mai quello che mi chiedete. Aiutooooo! Il primo che avesse provato a rispondere a quel disperato grido d’aiuto provando a raggiungere la porta che conduceva alle cabine sottostanti, si sarebbe accorto di non potersi muovere. I piedi infatti sarebbero risultati inchiodati al pavimento, una melma era diffusa su tutto il ripiano sottostante e aveva intrappolati i ninja. Merda, ci hanno colto alla sprovvista. Non perdete la lucidità, ho un’idea.si sarebbe accovacciato rapidamente, per studiare la sostanza melmosa che si trovava ai loro piedi, una luminescenza sarebbe apparsa a prolungamento dell’arto del chunin, quasi a creare un piccolo bisturi di chakra che sarebbe affondato nella melma tagliandola e dividendola, per un piccolo istante, prima che si ricompattasse e diventasse nuovamente adesiva. Come immaginavo… si sarebbe piegato sulle ginocchia, concentratosi per impastare una quantità di chakra sufficiente sui piedi, avrebbe atteso il momento giusto per rilasciarlo rendendo e trasformando quello stesso in chakra repulsivo, facilitando così il salto che avrebbe spiccato di lì a poco che gli avrebbe permesso di liberarsi dalla presa e posizionarsi sull’albero maestro a 7 metri di altezza da dove era partito. Avrebbe effettuato il tutto con estrema semplicità, sinonimo di assoluta maestria nel controllo del chakra stesso.
    Avrebbe osservato, gli altri membri con sguardo interrogativo, avrebbe solo in seguito immaginato che non conoscevano l’arte del controllo del chakra. Allora, che aspettate? Abbiamo una missione da compiere…

    OSSERVAZIONIBene ragazzi, questa è la situazione… direi, visto la semplicità con cui il mio pg ha eseguito l’impasto e salto repulsivo, diciamo che l’utilizzo del chakra potrebbe risultarvi alquanto intuitivo e vista la situazione di pericolo… direi che ognuno dei vostri pg, possa nel primo post, provare a concepirne utilizzo, con svariate tecniche e modi per ottenere il raggiungimento finale. Il mio pg, vi darà consigli utili in base ai vostre descrizioni e difficoltà a partire dal prossimo post utile.
    Spero vi piaccia e buon divertimento

  10. .

    Albatros cinereo


    POST I



    manonera

    Gentile Etsuko-san,
    Necessito un tuo aiuto per una missione che avrà luogo nell'isola Nagi e O'uzu, con un team composto da genin dovremo scortare un mercante fino alla capitalo dell'ultima isola citata. La presenza di un secondo chunin è dovuta a delle frequenti azioni di brigantaggio su tali territori, il nostro obiettivo sarà quello di raccogliere informazioni su di loro. All'alba del 18 Ottobre Molo Nord.
    La Mano Sinistra,
    Youshi Tokugawa



    Non erano di certo giorni in cui ci si sarebbe potuti annoiare quelli che trascorrevano tranquilli a Kiri, sebbene la situazione nel mondo ninja versasse in uno “stallo” apparentemente di pace, le missioni ninja non erano ferme e risolvere tafferugli, azioni di brigantaggio o scortare qualche mercante, assicurava al villaggio liquidità per finanziarsi e sostenersi. Non capiva però Etsuko la vera ragione per cui fosse stato convocato. C’era gia un chunin a presenziare a quella missione e ad essere chiari dopo l’incontro con il Mizukage aveva come l’impressione di essere un “sorvegliato speciale” situazione che a dirla tutta non gli piaceva affatto.
    Auron gli aveva portato una tazza di un buon Thè, bevanda che giungeva direttamente dalle lontane terre d’occidente e il ninja, rilassato e sprofondato nella poltrona che stazionava davanti al camino acceso di casa Akuma , sorseggiava la bevanda bollente, rilassato ma assorto nei suoi pensieri.
    Era ancora in dubbio se accettare o rifiutare l’incarico, non vi era richiesta ufficiale ma pura e semplice formalità di un amministrativo che chiedeva aiuto, la “Mano” non incuteva alcun tipo di timore reverenziale, era stato lui stesso in passato un fondatore delle squadre speciali della nebbia, quindi non era di certo questo un incentivo ad accettare.
    Fu tra le fiamme che trovò la risposta o semplicemente tra i suoi pensieri, rifiutare avrebbe attirato l’attenzione amministrativa su se stesso e di rigetto quella della più alta carica di Kiri ed era proprio quello che voleva evitare. Cosi si sarebbe comportato da buon soldatino e avrebbe così presenziato alla missione dando il suo contributo a Kiri.
    Alzatosi si sarebbe appoggiato a braccia distese sul ripiano portaoggetti del camino in pietra, vi avrebbe lasciato la tazza di porcellana, quasi vuota e avrebbe assaporato più da vicino il calore suadente e rassicurante del fuoco. All’indomani all’alba il fresco pungente della notte ottobrina l’avrebbe accompagnato nel risveglio, scostato il plaid con cui amava coprire le nudità prima di addormentarsi, si sarebbe vestito accanto alle ceneri quasi spente del comignolo, godendo ancora del quasi sopito calore. Quando tutto fosse stato ultimato, avrebbe lasciato la casa nel quartiere, chiudendo la porta dietro di se.

    … AL MOLO …


    La nebbia bassa lasciava intravedere le prime luci dell’alba, costeggiava le banchine che iniziavano a popolarsi dei primi pescatori kiriani ma non sarebbe risultato difficile scorgere il gruppetto di ninja che si era radunato poco più in là per adempiere alla missione che gli era stata affidata. Tra quelli riconobbe subito il compagno di missione Akuraguri e si rassicurò del fatto di poter almeno contare su una faccia amica. Per il resto l’avrebbe scoperto vivendo…

    Salve a tutti, Sono Etsuko Akuma e mi unirò a voi nella missione affidataci.



    Avrebbe poi rivolto un cenno di saluto all’altro Chunin che era palesemente membro delle squadre speciali, visto l’abbigliamento inconfondibile.



  11. .

    Nel Labirinto


    QUESTIONE DI TESTA



    Alla nuova digitazione di quel codice alfanumerico una botola si sarebbe aperta accanto all’apertura della caverna dal quale era sopraggiunto, il tempo necessario affinchè dall’ombra cupa e minacciosa dell’anfratto potessero spuntare fameliche zanne e affilati artigli. Le bave di chi pregusta un pasto dopo giorni di astinenza, colavano dal muso delle creature. Vispi e carmini gli occhi e la folta peluria rizza sul dorso assumeva un colorito scuro su una caratteristica chiazza.



    un branco di 4 lupi, adesso provava a circondare Tasaki, mentre la temperatura di quella grotta continuava lentamente a salire, anche il secondo tentativo non era andato a buon fine… il tastierino si sarebbe nuovamente illuminato di rosso per poi spegnersi e resettarsi al verde, adesso poteva nuovamente digitare il codice. Il problema adesso era uno… Tasaki con le sue azioni precedenti aveva distrutto l’unico strumento utile che potesse fornirgli suggerimenti per la risoluzione dell’enigma. Lo specchio infatti era andato in frantumi lasciando una parete spoglia dietro di se…
    a cosa si riferiva “scopri cosa c’è Dietro”? dietro dove o a cosa? Dietro… doveva valere per entrambe le direzioni d’ingresso? Se vi era un altro tastierino al di la del cancello, probabilmente il codice doveva essere valido per l’una e l’altra direzione? cHi poteva saperlo?
    Una risata sarebbe riecheggiata nella grotta, echeggiando.
    Sei tanto forte quanto stupido… sapevo che avevi un punto debole.
    La voce la riconosci è la stessa del boss che in altre occasioni avevi combattuto e vinto.
    Non uscirai vivo dalla trappola che ho messo in serbo per te e son felice come non mai di godermi lo spettacolo. Il tuo amichetto è già bello che schiattato… sai non era poi un granchè.
    Cosa poteva fare Tasaki adesso? a questo punto se ancora fosse stato presente lo specchio, un nuovo indizio e un nuovo codice sarebbe apparso. Ma purtroppo non era cosi e il tastierino reclamava la password per aprire il cancello.
    Facciamola finita…
    All’ordine alcuni dei lupi presenti si sarebbero fiondati sulla preda, SLOT AZIONE I il primo sarebbe balzato in avanti e con le fauci spalancate avrebbe mirato alla gamba destra del ninja nel tentativo di azzannarla,SLOT AZIONE II il secondo che intanto si era spostato di 90° a est dal primo attacco ora cercava d’insidiare il collo di Tasaki con un balzo in rapida successione al primo attacco, indipendentemente da quel che fosse successo il terzo lupo, SLOT TECNICAPasso Furtivo del lupo Assassino
    Villaggio: generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, se entro 6 metri dal proprio obiettivo, può effettuare uno scatto rapido risultando completamente occultato, ricomparendo vicino all'avversario, portando attacco diretto, Il danno massimo è pari a mezza leggera; può sbilanciare causando Stordimento finché a terra. Non è possibile usare armi, Potenziamenti esclusi.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    occultato sarebbe apparso dopo l’attacco del secondo mirando questa volta al fianco sinistro. L’altro lupo attendeva trepidante il lauto bottino.
    note del QM i lupi hanno parametri da energia Rossa, la soluzione è ancora possibile... rifletti. la temperatuta è salita di altri 5°

    Altrove



    Ma si, andate pure a raccogliere il mio cadavere, sciocchi…
    Mantenendo profilo basso e assicurandosi che la zona fosse completamente sgombera il ninja avrebbe raggiunto una delle due finestre per intrufolarsi nell’edificio… una volta dentro
    “capra” composta con le mani la posizione magica avrebbe assunto le sembianze della donna, così avrebbe potuto muoversi indisturbato… forse…SLOT TECNICA

  12. .

    una nera follia


    IL CORAGGIO DELLE PROPRIE SCELTE




    In tutta quella storia erano pochi i punti chiari, l’uomo che aveva davanti e che custodiva l’arte e l’eleganza di un ballerino unita alla maestria temibile della spada però sembrava essere nel giusto, probabilmente aveva ostacolato la cattura di un nemico. Ma vi si poteva porre rimedio e quasi sicuramente l’unico che avrebbe potuto chiarire un po' di più la trama arricchendola di dettagli e informazioni utili era proprio colui che con l’elsa alzata sulla testa, manteneva una posizione ferma, difensiva ma minacciosa allo stesso tempo, un’arte che Etsuko evidenziò sconosciuta ma da non sottovalutare assolutamente.
    La lama di chakra, aveva colpito il costrutto che volutamente si era dissipato sotto gl’occhi dell’aggressore, rendendolo forse più sospettoso ma sicuramente per poco…
    FACCIAMOLA FINITA…
    La voce del ninja avrebbe richiamato l’attenzione del Nemico/Amico poco distante da sé.
    Aveva pensato il kiriano di porre in avanguardia un ulteriore costrutto illusorio con le sue fattezze ma sarebbe risultato poco onesto e ora più che mai vi era bisogno di onestà, c’erano dei neonati da salvare, e di Akuraguri neanche l’ombra… in che guaio si era cacciato?
    Il vero Etsuko, disciolta l’illusione coprente si sarebbe così palesato avvicinandosi all’uomo, mantenendo comunque alta allerta e distanza di sicurezza.



    OK, OK hai ragione sono stato io ad affondare la barca… ma non per le ragioni che credi, avevo modo di credere che fosse l’imbarcazione dell’assassino delle donne e rapitore dei neonati, non potevo permettere di lasciare una via di fuga.
    Sono un Etsuko Akuma, ninja di Kiri, in missione per conto del Mizukage… identificati…

    Avrebbe fatto scivolare la mano afferrando i kunai dalla cintola, era evidente che i due si stessero studiando e per farlo dovevano adoperarsi nell’utilizzare ogni precauzione possibile, d’altra parte lui maneggiava un’arma. Avrebbe volutamente omesso di non essere solo in missione, non avrebbe chiamato in causa il suo compagno esponendolo ad un pericolo diretto.
    Se come pensava entrambi erano dalla stessa parte avrebbero fatto prima a collaborare per risolvere quella districata situazione.
    Se abbassi l’arma, potremmo finalmente fare chiarezza… pensavo fossi un nemico, così ho creato una copia illusoria a immagine e somiglianza di una foto trovata nella cassaforte di una delle case ninja in cui si erano verificati i misfatti. Avevo bisogno di metterti alla prova.
    Per la barca…

    Avrebbe indicato il relitto armai affondato.
    Beh… possiamo trovare una soluzione.
    Non restava che attendere una reazione, qualunque essa fosse.


  13. .

    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    Post II “il bosco infestato e la splendida compagnia”




    Il suo compagno sembrava abile nel dare risposte alle sue domande pur non rispondendo nulla. Aveva lasciato intendere di conoscere Senji eppur di non conoscerlo così bene, il suo era un districarsi continuo in espedienti verbali per dire e non dire, un po' come aveva dimostrato di essere e non essere.
    Avevano lasciato il luogo di raduno per incamminarsi lungo il tortuoso sentiero che saliva sulla collina, il lago conferiva pace e pacatezza a quel luogo ma vi era qualcosa d’altro, una sensazione, un sinistro presagio o semplicemente l’architettonica costruzione che li sovrastava. Quella infatti lasciava avvertire un alone cupo, non era chiaro al ninja se quella sensazione potessero avvertirla solo loro, appartenenti al clan o se fosse un diffuso turbamento avvertibile ai sensi umani.



    Il cigolio del cancello avrebbe focalizzato l’attenzione sulle parole del compagno
    Sono anni ormai che studio il nostro Clan, a dire il vero non pensavo vi fossero ancora troppi membri attivi nel mondo ninja, eppure mi chiedevo quanto sia strano che io non conosca un luogo così importante per noi Akuma e quanto invece tu lo conosca così tanto bene.
    Non riusciva a non essere sospettoso nei confronti di Mugen, c’era qualcosa che lo faceva passare come non totalmente trasparente, qualcosa che dal profondo urlava “non fidarti”… di certo non avrebbe lasciato affogare quella vocina non in quella situazione.
    Lo stornare dei corvi avrebbe accompagnato i primi loro passi nella tenuta della villa, il boschetto tetro che avrebbero dovuto attraversare, l’evidenza del pericolo che Mugen diceva celasse.
    Non sapevo che il magan potesse sfuggire al controllo del suo utilizzatore, non avevo neanche mai sentito di illusioni che assumessero vita propria, seppur costrutti di chakra, come era possibile che quello si dissociasse dal suo creatore e rimanesse attivo, una volta rilasciato?
    Avrebbe chiesto mentre faceva attenzione a scavalcare arbusti evitando ragnatele e rovi. Non era a suo agio, come poteva esserlo? Lui era abituato a vedere sempre oltre, a vedere sempre e comunque, adesso la sua vista era offuscata, il sistema di protezione Akuma, lo disorientava, era cosi che si sentivano coloro che dovevano superare l’addestramento? “ ciechi “ era il termine che gli era subito balzato in mente, così si sentiva.
    Ma cosa stava succedendo? Improvvisamente ci vedeva benissimo e quello che vedeva accadere davanti ai suo occhi non era certo rassicurante.
    Mugen… parliamone…
    Non avrebbe avuto il tempo di continuare che il dardo avrebbe scosso l’aria, la stessa che pochi istanti dopo sarebbe sbattuta minacciosa sulla sua guancia sinistra, bagnata poi dal rivolo lasciato dalla goccia di sudore freddo, caduta per la minaccia da poco scongiurata. Avrebbe seguito con lo sguardo la traiettoria del dardo e le spire del serpente diradarsi trasformandosi in nebbia, per subito dissiparsi.
    Non avrebbe atteso oltre Etsuko, che scattando in direzione del kiriano con la maschera (velocità Blu) cercando di afferrare il braccio che reggeva la balestra, la sua non era una vera minaccia, non portata a quella velocità. Se avesse o no afferrato il compagno avrebbe comunque parlato…



    Ascolta bello, non mi piace questo atteggiamento, non mi piacciono i tuoi modi di fare, la tua spocchiosità e non ti permettere mai più di puntarmi l’arma contro senza nemmeno provare a lasciare intendere le tue intenzioni. Ti rendi conto cazzo… di cosa sarebbe potuto succedere vero?
    Guarda mi viene davvero voglia di… mmm… Cazzoooooo!!!
    Avrebbe gridato mollando la presa se fosse riuscito ad afferrarlo o semplicemente alzando il tono di voce…
    Ahhhhh… al diavolo…
    GRAZIE.

    Non sarebbe riuscito ad aggiungere altro prima di quella tetra risata…
    È questa la risata che riecheggia nel villaggio e di cui parlava la missione, è certo, proviene dalla villa… credi che possa trattarsi di una qualche illusione sfuggita al controllo del suo utilizzatore?
    Per quanto si trattasse di una domanda Etsuko conosceva già la risposta, la reazione di Mugen, l’aveva suggerita, sembrava sorpreso, forse era la prima emozione che aveva lasciato trasparire.
    La realtà quella di Etsuko era ammirazione, ambiva ad essere come lui, ANONIMO per gli altri, VUOTO di qualsiasi emozione che potesse ostacolare i suoi stessi obbiettivi.
    Proseguiamo diretti
    Usciti dalla folta vegetazione li avrebbe accolti una piccola fontana prosciugata al centro del piazzale antistante al monumentale ingresso della villa.
    Beh la risata lascia intendere la presenza di qualcuno, non credo sia una buona idea entrare dall’ingresso principale e anche l’ingresso secondario potrebbe essere controllato, rimane la terza opzione ed è pure quella che mi piace meno. la Botola e il seminterrato che conduce alla sala d’addestramento, potremmo trarre vantaggio dalle tue conoscenze dell’edificio, sperando che siano più approfondite di chi sembra abitarlo attualmente. Di certo un’azione frontale la riterrei sconsigliabile non avendo alcun tipo d’informazione. Che dici?



  14. .

    l'assassinio del rampollo


    scarsità di tempo




    KYUKE

    Entrando nella camera mortuaria si sarebbe accorto che tutto era rimasto così come l’avevano lasciato il giorno precedente, il corpo giaceva freddo e pallido sulla balaustra. I fumi dell’incenso impregnavano l’aria, scacciando qualsiasi olezzo o accenno di putrefazione, il clima era fresco e il monaco che sorvegliava il corpo era assorto in una sorta di meditazione o più semplicemente assopito.
    Osservando nuovamente il corpo il ragazzino avrebbe notato una patina biancastra sulle braccia e sul busto lì dove era scoperto dagli abiti cerimoniali, ora la ferita con sangue rappreso, risaltava più del giorno precedente. Probabilmente si trattava di qualche intruglio per la conservazione o essenza per attenuare il crescente odore di morte. Se avesse provato in qualche modo a smuovere quella patina avrebbe, osservato petecchie diffuse in alcuni punti delle braccia e se avesse approfondito, ne avrebbe riscontrate altre, nella parte posteriore del collo e sull’addome.
    Un minimo di conoscenza medica le avrebbe dichiarate conducibili ad una sorta di colluttazione o forse semplicemente al modo in cui il corpo era adagiato nella vasca da bagno. Entrambe le ipotesi erano valide. Di certo… fosse stata vera la prima, chi aveva inscenato il suicidio, doveva conoscere il fatto suo.
    Non avrebbe ottenuto altro da quel luogo e da quel corpo.

    … Al cospetto del padrone di casa …

    Avrebbe ascoltato il proprietario di casa le parole sincere di Kyuke, avrebbe ascoltato con attenzione tutta la storia del fratello. L’espressione del suo viso da severa, si sarebbe addolcita man mano che il racconto procedeva. Si sarebbero trovati poi simultaneamente a versare una lacrima a causa del ricordo dei fratelli scomparsi.
    Capisco le tue ragioni ragazzo, non dev’essere stata semplice… sai non abbiamo mai avuto una vita che definirei “normale”. Una infanzia spensierata, i giochi fanciulleschi…
    nulla di tutto ciò. Siamo cresciuti con le ferree leggi educative della villa, attenti più al nostro rango nobiliare che a goderci l’ilarità dei momenti felici.
    Ben presto io e Takashi, siamo diventati estranei in casa… ma era pur sempre mio fratello, nonostante nostro padre abbia creato un muro tra noi. Lasciando che fossi io, il più responsabile a suo parere ad amministrare il patrimonio. Ma lui lo sapeva… non l’avrei mai abbandonato.

    L’atteggiamento di Akashi sembrava sincero, fuori ogni ragionevole dubbio.
    Mia moglie dovrebbe trovarsi al trotto con i cavalli a quest’ora, le scuderei, dovreste chiedere a Masu di farvi accompagnare. Ora se non avete altro da aggiungere, avrei del lavoro importante da sbrigare per la riunione d’affari imminente.


    NOROI

    Non avrebbe sbattuto ciglio Masu sul fatto che potesse trovare con facilità le stanze della servitù, d’altra parte non aveva dubbi, dato l’esperienza appagante della sera precedente.
    Non avrebbe ricavato nulla dalla porta, se non che fosse guasta e andava riparata, quel cigolio era inaccettabile per una residenza così sfarzosa.
    Chiedendo in giro non avrebbe ottenuto notizie rilevanti, tutti coloro che erano presenti scappavano a destra e a manca in completa agitazione. Sembrava ci fosse stata una convocazione generale e una sorta di punizione, esplicata in ore terribili di lavoro continuato senza pause sino a sera.
    Le ragazze non erano state viste uscire dalla stanza. Se il ragazzo avrebbe provato a raggiungere l’alloggio si sarebbe accorto che la porta era aperta ma la stanza vuota. I letti erano in disordine, in memoria delle baldorie di recente passato. Ma ad essere sparite, oltre alle ragazze, erano anche tutti gli oggetti personali di loro proprietà. Giusto qua e là qualcosa di dimenticato, a testimoniare che il tutto era stato fatto in fretta e furia… chissà poi perché.
    Pochi istanti dopo, una guardia sarebbe sopraggiunta con 2 ragazzi.
    Ecco… questo è il vostro nuovo alloggio, andrà sistemato ma vi accorgerete che è confortevole, ha anche il bagno in camera e non tutti gli alloggi hanno questa fortuna.
    La riconferma della riassegnazione era palese… che fine avevano fatto le ragazze?
    Analizzando la stanza vi erano due possibili vie di fuga, la porta che dava nel corridoio e la finestra, un lucernario appena sopra il livello del pavimento che dava sul giardino. Lo stipite era aperto. Se si fosse affacciato e indagato avrebbe trovato il terriccio oltre il lucernario smosso e poco oltre frammenti di vestito incagliati nei cespugli decorativi del giardino. Avrebbe potuto procedere con l’indagine ma per farlo avrebbe dovuto lasciare la stanza, uscendo per quella via e cercando altri indizi.


    YUKINE

    La camera del rampollo era ampia, probabilmente più di una residenza che un normale umano avrebbe definito grande. La camera da letto spaziosa e luminosa, si affacciava maestosa sul grande giardino della residenza. Sovrastava persino le cascate che dalla cima, scorrevano e si tuffavano nel lago ai piedi della residenza. All’interno mobilie e quadri di pregiata fattura. Tutto appariva in ordine, probabilmente sistemato o forse lasciato come era stato trovato. Il bagno anche quello immenso, portava ancora evidenti i segni della morte, dal sangue rappreso sui bordi della vasca e per terra, probabilmente lasciato per permettere asettiche le indagini.
    Il bagno non lasciava alcun segno evidente che non corrispondesse con le ipotesi del suicidio, il sangue era scivolato sul pavimento dopo la morte, senza che incontrasse ostacoli. Nessuna impronta intorno alla vasca che lasciasse pensare ad altra presenza umana.
    Analizzando la stanza da letto, l’occhio e una indagine esperta, avrebbe potuto scorgere 2 anomalie.
    La prima un cassetto bloccato, probabilmente chiuso a chiave della scrivania. Forzandolo o utilizzando strumenti adatti con abilità opportune, sarebbe riuscito ad aprirlo e all’indagine avrebbe notato un doppio fondo. Nascosto avrebbe trovato una piccola agenda con intarsi in pelle, aprendo la prima pagine avrebbe letto.

    “DIARIO DI TAKASHI”

    La seconda anomalia riguardava il camino, la conformazione strutturale di alcune mattonelle pareva chiaramente disarmonica rispetto all’architettura. Provando a manipolarle o premere avrebbe ad un certo punto avvertito l’innesco di un meccanismo. Se avesse provato a spingere o tirare, avrebbe notato che il camino, scorreva sul muro adiacente, lasciando un passaggio di circa 40 cm che dava su una rampa di scale scura…



  15. .

    nel labirinto dello yokai


    in gabbia



    Poteva il labirinto dello yokai riservare enigmi e soluzioni così scontate? Certo che no! E Tasaki avrebbe dovuto immaginarselo. Così digitare la progressione di simboli così come poteva vederli, sul tastierino alfanumerico, non avrebbe portato all’esito desiderato, anzi. Passarono appena 5 secondi, gli stessi che intervallarono una progressione simbolica all’altra, che qualcosa avvenne. L’entrata che divideva il nuovo ambiente dalle scale da cui era arrivato, fu immediatamente sbarrata da un muro di pietra spesso e resistente. Cosi il ninja era a tutti gli effetti rinchiuso tra l’incertezza d’andare avanti e l’impossibilità di tornare indietro. Guardandosi intorno non avrebbe potuto scorgere nulla ma i suoi sensi qualcosa avvertivano… il suo corpo avrebbe potuto accorgersi di un costante e repentino cambio della temperatura ambientale. Calore che scaturiva dalle pareti laterali. Che l’errore dello shinobi avesse innescato una trappola mortale? Beh forse questo era abbastanza scontato. La temperatura s’incrementava di 3° centigradi, ogni 60” di permanenza nell’ambiente. Già sfiorava i 30 gradi e in 5 minuti avrebbe raggiunto 45° in 10 i 60°, temperature a cui era difficile adattarsi.
    A peggiorare la situazione, lo specchio avrebbe sentenziato

    “non è ciò che vedi, quello che in realtà è. Forse serve sapere quello che c’è dietro…”

    Cosa volevano dire quelle parole? Avrebbe avuto modo Tasaki di scoprirlo?
    Il tastierino alfanumerico si sarebbe illuminato di luce rossa, così come il tastierino dall’altro lato del cancello, entrambi emettevano suoni a intermittenza.
    Intanto dopo la frase apparsa nello specchio, sarebbe anche cambiata la successione di simboli, ora era…

    Montagna, nebbia, scimmia, sole

    Spettava a lui decidere cosa fare…

    INTANTO ALTROVE

    Non si sarebbe lasciato influenzare Etsuko dalle parole dei ninja, era freddo e distaccato e l’essere apparentemente morto, non poteva che arrecargli un vantaggio… avrebbe pazientato un altro po' sperando di poter ricavare più informazioni possibili prima di agire, perché se c’era una cosa di cui era certo è che avrebbe agito… eccome se avrebbe agito, era solo questione di tempo.



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