Votes given by Filira

  1. .

    Ogni promessa è un debito


    da "La saga dei Codati" di Loxion Mikawa, capitolo XXIV

    Ci mancò poco, davvero poco, per far perdere la calma al giovane Kage ed indurlo a compiere il passo che avrebbe rovinato tutto, inficiando la sua missione diplomatica di recupero del codato. Aloysius doveva ammetterlo, lo aveva già constatato a Suna, nella casa dei suoi genitori nel cuore del quartiere povero del villaggio, quel moccioso aveva una forza interiore superiore alla maggior parte degli uomini di potere che tendevano i fili del Kabuki del mondo. Forse era stata la presenza e l'intervento della kunoichi della Sabbia o forse l'ardente desiderio di ritrovare quel tesoro perduto ma, se nemmeno vedere quel compagno da lui ritenuto morto per mano di Diogene stesso e il suo ricordo infangato dall'apposita farsa del Mikawa, beh allora non era sul piano psicologico che il Colosso avrebbe vinto quella battaglia, non quel giorno.

    Chiaramente Raizen non perse occasione per abboccare all'amo, da buon pesce di lago, e vomitare nei confronti del suo vecchio maestro una vita di tradimenti, misfatti e sotterfugi...parole che sapevano di stantio e che non intaccavano la posizione dell'otese più di quanto non fosse già accaduto in occasioni passate.

    " Voi non conoscete nulla, NULLA. Siete bambini pronti a puntare il dito forti di una conoscenza, un frammento di informazione al quale vi aggrappate fortemente poiché unica scoperta del mondo complesso che, per nostra sfortuna, siete tenuti a governare. Ma questo non cambia i fatti...se quanto emerso basta a superare il vaglio di Febh, sappiate che Eiatsu ci sta già aspettando nel luogo designato ed è pronto per l'estrazione. "

    Percepiva il Flagello fisso alle soglie di Villa Yakushi, chiaramente in attesa del segnale del Colosso; non serviva più prendere tempo, la missione poteva cominciare. Fece per muovere il suo primo passo verso il ciglio della porta quando l'allarme di Oto risuonò nell'aria, rimbombando della torre dove si trovavano.

    Senza esitare, Aloysius scattò fuori dove le vedette stavano indicando puntino in rapidissimo avvicinamento mentre la contraerea aveva già teso archi e balestre per l'attacco. In genere sarebbe stato il guardiano di turno a dover dare l'ordine ma quella era una situazione speciale poiché sia l'Amministratore che il Kage erano lì alle mura con loro! Tutti pendevano dalle labbra del comandante, il quale fu tentato di togliersi la benda per meglio identificare e triangolare al meglio la posizione dell'attaccante. Concentrò il chakra nel suo tentien, pronto per un jutsu a larga scala, mentre gonfiando la cassa toracica scandì con voce potente ma calma:

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    " Tirare al 3...2...1 "

    Titubò perché, per un frame utile alla sua videoanalisi oculare, vide la coda derivante dalla scia di una nuvola anomala, una tecnica più unica che rara e che solo un ninja era in grado di usare con così tanta maestria.

    " FERMI! "

    Come se le punte di ferro gli avrebbero potuto far qualcosa...ma almeno avrebbe risparmiamo soldi per l'equipaggiamento delle difese del villaggio. I cinquanta arcieri accorsi rilassarono il braccio e tornarono nella loro posizione di riposo, sebbene ancora non avessero capito cosa stesse succedendo. Fu questione di secondi perché poco dopo, il Rosso piombò sulla passerella del South facendo saltare per l'urto un paio dei merli della cinta muraria e alzando un gran polverone.

    Così, rapido tanto quanto era scomparso, Hoshikuzu Chikuma era tornato nel mondo dei vivi.

    " Sei in ritardo...di circa 4 anni. - disse serio - " ...ma che bello rivederti! "

    Lo alzò da terra stringendolo tra le sue lunghe braccia, un gesto insolito che il Mikawa non concedeva nemmeno alla foglia o alle saltuarie compagne che frequentava. Aveva spedito quella lettera senza grandi speranze, la sua mente gli diceva che il suo compagno era morto nella missione impossibile che aveva accettato di compiere ma dentro di lui sentiva che il legame di sangue che li univa era ancora attivo, in qualche modo perdurato per tutto quel tempo ben oltre il limite concesso dall'accordo che avevano sigillato.
    Di certo anche gli altri erano usciti fuori dalla struttura ma Aloysius sperò che non avessero visto quel suo gesto liberatorio che, a dirla tutta, lo alleggeriva di quello che reputava essere uno dei più grandi sbagli della sua vita.

    " La festa dici? Qui è già tanto se non ci uccidiamo a vicenda! ahahaha Ma a dirla tutta, Eiatsu ci sta aspettando da un pezzo al banchetto! Convincili tu i tuoi scorbutici amici ad abbassare la guardia e godersi la giornata! "

    Scostandosi fece dunque spazio gli altri, i quali probabilmente avrebbero avuto reazioni differenti nel constatare quello che sembrava un miracolo a tutti gli affetti. Cosa diavolo significava tutto questo? Che fosse un altro trucco del Colosso? E perché Hoshi non si era fatto sentire per tutto questo tempo se era ancora vivo? Cosa diavolo gli era successo?
    Tutte domande a cui spettava il Chikuma rispondere, qualora ne avesse avuto voglia e modo (non sapendo se il Patto fosse effettivamente ancora attivo o meno). Attese dunque l'esternazione di quelle prime reazioni per poi riportare tutti sul punto della faccenda:

    " Bene, ora che abbiamo anche il nuovo contenitore. Direi che possiamo discutere dei dettagli dell'operazione davanti ad una ciotola di ramen fumante al brodo di Kappa! O almeno chi lo vuole e non pensi sia avvelenato ehehe "


    Di fatto senza la tecnica che Omoi gli aveva insegnato per sigillare i Demoni, non vi era altro modo che assecondare il Colosso per portare a termine la missione senza dover aspettare l'intervento di altri ninja profumatamente pagati per i loro servigi; operazione che, comunque, avrebbe richiesto tempo oltre che aumentare il rischio stesso della già complicata missione. Il Colosso guidò il gruppo fino al piano interrato nel basamento della torre dove una leva nascosta apriva uno dei tanti cunicoli di accesso alla rete di sotterranea di Oto. Non dovettero camminare molto ma, lungo il tragitto, il Kage si avvicinò allo shinobi della Foglia selezionato da Raizen, prendendolo in disparte per dirgli col sorriso:

    " Non mi sono dimenticato di te, piccoletto. Pare tu abbia già compiuto imprese che Jonin esperti non immaginerebbero nemmeno di fare...non ricordavo che Konoha fosse un villaggio tanto avvezzo al pericolo e all'incolumità del suoi ninja. Sappi però che il mio uomo vale per me molto più del Cercotero con cui condivide l'otre...se lui morirà, allora morirai anche tu. "

    Finì di parlargli dandogli due colpetti sulla spalla, proprio mentre la strada si fece in salita, emergendo in quella sembrava una sala di attesa di una vecchia struttura ospedaliera abbandonata. Lo spazio era stato allestito con discreta cura: due tavoli in legno massiccio affilati con due lunghe panche ai lati, di lato il chioschetto del Ramen Sounds Good era stato trasferito insieme al suo cuoco Tatsuro, una vera celebrità ad Oto. Yuki, la cameriera, stava dando gli ultimi ritocchi alle ciotoline di edamame e wakame mentre Makoto stava portando al centro della tavolata una teglia piena di gamberi e verdure in tempura, appena fritti. Eiatsu era lì, già seduto al tavolo che aspettava con aria interdetta tutti gli altri.

    " Si, lo so, siamo in ritardo...ma siamo al completo! "

    Disse Aloysius indicando con lo sguardo la presenza del Rosso. Eiatsu non diede a vedere lo stupore della cosa e, poggiandosi il tovagliolo sulle gambe, urlò:

    " Tutti a tavola. "

    Dcc-S-T3-Ws-AAIi-Aj

    La leccornia preparata dalle sapienti mani dello chef non si fece attendere e il pranzo per cui tutti i presenti erano stati invitati iniziò tra mille colpi di scena e domande, alla soglia di due missioni parallele che avrebbero potuto cambiare per sempre le sorti di Oto. Erano tutti lì, in quel posto che solo Febh aveva già visitato anni più di 10 anni prima [Verità Sepolte] e che, anche se ne avesse avuto memoria, difficilmente avrebbe potuto associare al reale intento del Mikawa: lì le tecniche di evocazione erano inibite.

    " Un brindisi al ritorno di Hoshi e alla missione che ci attende!

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    Senza dare nell'occhio attivò il sigillo di sangue, sguanzagliando il Diavolo [l'attacco di Jeral a Villa Yakushi inizia da qui].



  2. .

    Forza Quattro


    Primo Post


    Si ok era in ritardo. In realtà era molto in ritardo. Probabilmente in ritardo di anni, ma poco importava quando si trattava di raggiungere quello che probabilmente sarebbe stato l'ultimo stage della sua vita. In sella alla sua amata nuvola di vento il Rosso stava sorvolando il continente in direzione di Oto. Gli avvenimenti dell'ultimo periodo lo avevano portato a vivere innumerevoli avventure, tra le quali nel paese di Iwa. Era li che il Rosso in compagnia del colosalle Zong Wu e Febh aveva forse vissuto una delle sue più grandi avventure e ottenuto importanti informazioni e conoscenze da condividere con gli Accademici, e soprattutto il colosso del suono.

    SONO FOTTUTOOOOO!!! mentre urlava a squarcia la sua nuvola di vento volava sempre più rapidamente tralasciando qualsiasi particolare che sfrecciava sotto di lui, tranne uno. Un piccolo e insignificante casco di capelli rossicci che tra Konoha ed Oto si muoveva rapidamente quasi stesse scappando da qualcosa. Li per li il Rosso sorvolò la figura senza darle peso anche se qualcosa dentro di lui lo fece virare per dare un'occhiata migliore dopo un secondo passaggio. La concentrazione era al massimo mentre puntava il D-Visor verso le spalle dell'umanoide Mmh,, lo sapevo.. lo sguardo del Rosso da preoccupato per il ritardo ora si era fatto serio e concentrato ..mmh.. chiunque sia quella persona.. mmh.. il D-Visor era puntato sull'obbiettivo HA UN FONDO SCHIENA DA PAURA!!!! e senza pensarci due volte avrebbe cabrato verso il suolo per raggiungere la donzella e magari attaccare bottone.

    Il Rosso sarebbe piombato dal nulla affiancandosi alla ragazza che correva quasi disperata in direzione di Oto. Ovviamente sarebbe apparso creando un grande scompiglio non curandosi dello spavento dell'altra e mostrando il suo solito sorriso da ebete Holaaaa!.. serve un passaggio?! il Rosso aveva fatto bingo. Indipendentemente dalla risposta della ragazza non avrebbe certo mollato l'osso, il suo istinto non lo tradiva mai e anche quella volta aveva beccato una gnagna fiqochakrika. Peccato che la magia sarebbe svanita presto quando il Chikuma si sarebbe accorto del copri fronte che la ragazza indossava Oh?!.. ma sei una shinobi del villaggio di Suna!!! Aaaah.. che culo.. ehm cioè volevo dire.. ehm.. che fortuna.. già.. ecco fatto. Il rosso aveva trovato l'unica gnagna nel raggio di chilometri e questa altri non era che una shinobi di Suna e quindi off limits per le sue solite scorribande perchè troppo vicina alla sua residenza. Non si puccha a caso nel paese dove si vive.

    Sarebbe stato chiaro dopo qualche scambio di informazioni che la ragazza stava andando ad Oto e che quindi tanto valeva fare il viaggio insieme fino al villaggio. Il rosso l'avrebbe invitata a salire sulla nuvola di vento aiutandola con una mano prima di dirle semplicemente Oh.. io sono Hoshi.. piacere di conoscerti! Ora tieni forte.. SI PARTE!!! per partire a razzo verso il villaggio del Suono.

    [...]



    Non avrebbero impiegato molto a raggiungere il villagio in volo. Ovviamente il Chikuma in barba ad ogni tipo di regolamento tra villaggi avrebbe invaso lo spazio aereo del Suono cercando di individuare qualcuno che conoscesse. Il D-Visor ancora una volta si sarebbe rivelato fondamentale per trovare l'allegra compagnia che si era riunita li quel giorno. Individuare il colosso sarebbe stato un gioco da ragazzi Oh ecco Diogene!!! Sarà felice di rivedermi dopo tanto tempo!!! e ancora una volta sarebbe piombato verso terra a velocità massima in barba se Saru a quel punto fosse riuscita o meno a tenersi attaccata a lui.

    Probabilmente i più forti tra loro lo avrebbero percepito in anticipo, ma anche se fosse stato il Rosso sarebbe semplicemente piombato in mezzo a loro prendendo Saru tra le braccia ECCOMI!!! Diogene scusami per il ritardo ma dopo aver ricevuto il tuo messaggio ho avuto un paio di contrattempi e mi sono perso.. poi ho trovato Saru per strada.. oh già Saru forse è meglio se ti metto giù.. quindi solo dopo averla appoggiata a terra il Chikuma si sarebbe accorto di tutto il resto della combriccola li riunita. Il rosso avrebbe guardato tutti uno ad uno restando in silenzio e senza muovere ciglio, era ovviamente imbarazzato ma non aveva la minima intenzione di darlo a vedere. Soprattutto nei confronti di Razien dato che aveva già dato il meglio di se completando una missione di altissimo livello restando nudo dall'inizio alla fine.

    Al riunione c'erano un pò tutti i pezzi grossi dell'Accademia, in fin dei conti anche il Chikuma era stato invitato dal colosso e sapeva benissimo quale sarebbe stato il topic di quell'incontro, lo Yonbi ed il futuro di chi si sarebbe preso la responsabilità di gestirlo Ehm.. spero di non essere fuori luogo.. lo so di essere un pò in ritardo maaah.. è rimasto qualcosa da mangiare dal rinfresco?!.. era giunto il momento di rivelare al Mikawa e a tutti gli altri ciò che aveva scoperto durante la sua corsa sfrenata per ottenere le antiche arti segrete del villaggio di Iwa.
  3. .
    Ok eccomi qua, ritornato in un gdr dopo diversi anni. Pieno di ruggine quindi perdonate i miei errori. Comunque mi chiamo Claudio ed ho 23 anni, abito vicino Napoli e datemi il tempo di leggere il regolamento che presto mi unirò a voi ^^
  4. .
    Ciao a tutti! Mi chiamo Federica, ho 26 anni e sono arrivata su questo forum per colpa di SexyLore (che come ho scritto nel titolo è un po’ un bullo, ma giuro che non mi ha costretta). È tutto molto nuovo per me, e so già che mi ci vorrà un po’ per capire come funziona il gioco, ma sono fiduciosa 🤞🏻
  5. .

    Il Liceo di Genosha


    Capitolo Unico


    Atto Unico
    L'Ombra dell'Acqua †



    La Promessa brillava di luce propria nell'oscurità di quel luogo. Riflessi cremisi circondavano il mio cammino mentre, lentamente, il mio volto e la mia figura iniziavano a mostrarsi tra la fitta nebbia del jutsu del Tokugawa. I miei passi pesanti divennero in poco tempo udibili ed la mia ombra si rigettò immediatamente sulle due giovani leve kiriane. Ero stato nascosto fino a quel momento, nell'ombra, invisibile agli occhi ed ai sensi di quei giovani ninja grazie alle mie capacità di clan. Era però giunto il momento di intervenire. Non sembravi dello stesso avviso, Hotene, quando si è reso necessario salvaguardare il tuo villaggio ad Azumaido. Commentai, ormai pienamente visibile dai due. Nella mano sinistra tenevo qualcosa, ben salda, difficilmente visibile per loro ma che avrebbe potuto ricordargli una sorta di bandana o una fascia. Se sei a Kiri è perché ti è stata data la possibilità di diventare apprendere molte più cose e molti più segreti di quanto non fosse possibile nella tua terra natia. Dovresti esserci grata per questo. Mi avvicinai molto alla ragazza. La mia lama le stava di fianco ed il mio corpo si stagliava di molto sopra il suo. Stavo quasi replicando la situazione venutasi a creare al nostro primo incontro, quando lei si frappose tra me e Yusica. La loro vita sarebbe comunque terminata anzitempo. Coloro che commettono atroci crimini contro Kiri o contro chiunque viva una vita dignitosa devono subire una retta punizione. Non trovi? Guardai la ragazza negli occhi. Una eventuale risposta negativa o a tono avrebbe causato l'espandersi dei miei poteri più sopiti. Un gelido afflato avrebbe circondato completamente Hotene instillando in lei emozioni contrastanti e potentissime: paura, odio, terrore, rabbia, ira - tutte forse così accentuate e amplificate da congelare sul posto una ragazzina con le sue potenzialità. Mi chinai avvicinando il mio elmo al suo volto. Sono certo che la pensi come me. Ed ho un compito da assegnarti proprio per questo. Avrei laciato correre così quell'affermazione, senza voler approfondire nient'altro in quel momento. Ogni cosa a tempo debito.
    Placata l'anima ribelle della giovane indigena nell'unico modo possibile, mi sarei spostato verso Akuraguri, l'altro ninja presente. Hai fatto il tuo dovere e ciò che era necessario. Complimenti.
    Mi portai poi indietro, richiamando a me tutti i sentimenti nefasti che cingevano Hotene le loro gelido abbraccio. Per le azioni compiute quest'oggi vi siete meritati un premio. Aprii la mano sinistra, finalmente mostrando ciò che tenevo stretto; due coprifronte di Kiri con la placca che portava il simbolo del villaggio peculiare: non di semplice metallo ma di una particolare lega color cremisi. Questo coprifronte comunicherà a tutti che voi siete ninja formati al Liceo di Genosha. Siete i ninja della nuova generazione di Kiri. Siete le leve più promettenti e capaci, l'incubo di ogni nemico della Nebbia. Li porsi, attendendo che si avvicinassero e li prendessero. Ed ora andate. Avrei detto, semplicemente scomparendo nelle tenebre così come ero apparso mentre la mia arma si ritraeva, smettendo di illuminare la stanza di quel cremisi colore.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

  6. .

    Liceo di Genosha


    Il gran finale

    Scossi la testa manifestando il mio diniego nei confronti della ragazza. Aspettai che concludesse quelle prime poche parole per aggiungere Hotene-san, forse non hai compreso nuovamente cercai il suo sguardo Non si è trattato di un tributo, non vi era alcun debito o sacrificio da saldare. E' stata una prova e l'esito è stato la sua morte e la tua vita lasciai cadere nel silenzio le altre parole della giovane isolana di Azumaido. Non vedevo l'utilità di spiegarle che quelli erano condannati a morte, che quella era la loro unica possibilità di rimanere in vita e tornare in libertà. In vero gli avevamo concesso un'ultima speranza a cui aggrapparsi prima del patibolo, la cosa mi sembrava anche più umana che, semplicemente, condurli dal boia. Ma non stava a me spiegare, non trovavo nemmeno il motivo di dipanare i dubbi di quella ragazzina.

    Nel frattempo, ancora dentro l'arena di fuoco, il giovane Akuraguri combatteva la nukenin del Paese del Fuoco. L'esplosione coinvolse entrambi, se da una parte il ragazzo ebbe la prontezza di difendersi anche grazie l'uso del chakra, la giovane, che già di suo non era abituata a subire i colpi avversari, venne travolta dall'esplosione subendo gravi e profonde ustioni.
    Non ebbe la stessa reattività del ninja di kiri nel balzare nuovamente in piedi, in cuor suo si augurava, d'altronde, che quel attacco fosse bastato a porre la parola fine allo scontro. Per questo motivo non riuscì a difendersi né a schivare quei sei nuovi piranha che, individuate le ferite sanguinanti, vi si gettarono mordendo ed entrato sotto la pelle della ragazza divorandole il corpo. Dal canto suo, come detto, non poté fare nulla se non contorcersi dal dolore e urlare fino a quando morte non sopraggiunse.

    Nuovamente un sorriso percorse il mio volto mentre l'arena di fiamme si spegneva, sebbene distante qualche metro percepii non solo l'odore acre ma anche il respiro del genin di Kiri. Lentamente mi avvicinai a lui, forse nel mio sguardo sarebbe riuscito a leggere un moto d'orgoglio mentre gli allungavo un tonico nel palmo della mano, se avesse tentennato gli avrei detto con poche parole Rimarginerà le ferite, non c'è motivo di non fidarsi di me dopo di che avrei aggiunto Hai combattuto bene, Akuraguri-san. Ora seguimi [Rimargina le ferite subite, non recuperi vitalità. A te scegliere se vuoi tenerti le cicatrici e smettano di sanguinare o far sì che si rimarginino]

    Non sciolsi il velo di nebbia, il rito doveva ancora concludersi. Tornammo nel posto in cui tutto era iniziato, a qualche metro dalle arene e vicino al tavolo da cui avevano preso i loro equipaggiamenti. Con un cenno della mano gli avrei fatto segno di attendere, con voce calma dissi Non sta a me giudicare il vostro operato. Forse ci rivedremo, ninja di Kiri. Addio Quindi mi allontanai lentamente fino a che non fossero stati più in grado di riconoscere la mia figura.
    Dopo qualche attimo, nel silenzio totale della sala, avrebbero intravisto una nuova figura - molto più grande e massiccia del sottoscritto - farsi avanti verso di loro, tra le mani si accese una lama rossa che proiettò ombre scarlatte nell'ambiente oscuro. [Immagine di riferimento]



    Edited by Youshi2 - 25/5/2020, 12:04
  7. .
    Hola hola a tutti!

    Come state bei figli delle stelle? :*

    Ho deciso di ripercorrere il rituale di fogatura pesa nel forum fin quando la vita non mi schiaffa con violenza alla realtà! Altrimenti non sarei un onorevole masochista!

    A differenza delle altre volte, ho già fatto tutti i compiti e preparato il tutto.
    Farò qualcosa che non ho mai giocato ma che nella vita mi viene abbastanza bene: lo stronzo.

    Ci becchiamo su Discord!
  8. .

    Il Ritorno





    L'aveva letto su un libro una sera qualche mesetto prima:
    "Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza"
    Jou non aveva mai negato a nessuno di voler tornare prima o poi a Suna, ma spesso nel profondo si chiedeva che cosa fosse veramente ciò che lo aveva fatto allontanare dal villaggio: era da poco diventato Genin, aveva fatto numerose amicizie ed esperienze interessanti, guadagnava i suoi soldini in maniera losca e non, e aveva una bella casetta in centro a Suna...
    Già casa sua... erano due anni ormai che ogni giorno viveva con il pensiero fisso di quella maledetta finestra che non si ricorda se l'avesse chiusa o meno.
    E conoscendosi non l'aveva chiusa

    Comunque, Jou si convinse di partire due anni fa, era un lungo periodo in cui non si sentiva felice . Il problema è che quando Jou capisce che qualcosa non va decide sempre di fare qualche cambiamento. Solo che quella volta fu drastico.
    Nel giro di due giorni organizzò tutto e se ne andò senza dire niente a nessuno.
    Aveva sempre vissuto nel caldo asfissiante del deserto e nella sabbia delle dune, quindi decise di passare il suo "ritiro spirituale", come piace chiamarlo a lui, nei boschi tra il paese del Fuoco e quello del Vento, a Sud del Paese dei Fiumi non tanto distante dal mare. Aveva conosciuto un tizio a Suna un po' di tempo prima che gli parlò di una casetta abbandonata ricoperta dai rami e le foglie delle piante. Jou decise di andare lì e abitarci, mettendola a posto il necessario e per lo più adattandosi alla situazione.
    La casetta dopo una bella ripulita dalla vegetazione e qualche chiodo e tegola sul tetto, era abitabile. E divenne casa per due anni.
    Gli piaceva l'idea della vita dell'eremita, fino a quando non scoprì una locanda non troppo lontana da dove abitava e quindi di venerdì e di sabato Jou si scordava di essere un eremita e andava a fare baldoria.
    Tra cattive compagnie, qualche allenamento di spada per non arrugginirsi del tutto e un bel po' di risse da bar passarono due anni.
    Due anni che lo stufarono.

    L'idea del tornare a Suna, a casa sua, lo tormentava da un bel po'. Sapeva in sè che quello che voleva veramente era tornare in quell'arido e così inospitale villaggio della Sabbia, e forse era partito proprio per questo.
    Voleva capire veramente quanto fosse importante per lui una casa come Suna, non una baracca in mezzo al bosco.
    Si divertì tantissimo per carità, imparò tante cose sulla natura e sulle piante, e divenne sicuramente più riflessivo e calmo.
    Però il suo posto era in mezzo alla gente del villaggio.

    Zaino in spalla tornò su suoi passi, fece lo stesso identico percorso dell'andata e dopo qualche giorno di viaggio vide finalmente in lontananza quel grosso tumulo in mezzo al deserto che era Suna.
    Un brivido gli percosse la schiena, stava tornando davvero a casa. Non aveva ancora pensato per un secondo alle reazioni che potevano avere i suoi superiori o i pochi amici che aveva. Tutte le sue emozioni e i suoi pensieri erano focalizzati sul tornare a casa, aprire la porta, sdraiarsi e accendersi una sigaretta.
    E scoprire o meno se quella maledetta finestra era stata chiusa o no.

    Mancavano davvero pochi metri all'oltrepassare le mura di Suna quindi si fermò un po' prima, si accese una sigaretta e attese il guardiano che lo avrebbe accolto.
    Il guardiano delle mura, una figura che lo aveva sempre affascinato e spinto a migliorare nella sua carriera ninja, peccato avesse interrotto quest'ultima per il suo viaggio.
    Una volta arrivato , prese in mano il suo zaino per tirare fuori il coprifronte del villaggio e le chiavi di casa sua
    Sono Jou Satoshi, genin del villaggio della Sabbia, assente da due anni. Vorrei tornare a casa, con permesso
  9. .

    Lettera da Oto


    I



    Una lettera giaceva sul tavolo del Kazekage; una lettera con il sigillo del Kokage sopra di essa. Hohenheim la guardò giacere sulla scrivania del suo ufficio. Sapeva di cosa si trattava: dopotutto, la stava aspettando da un po' di tempo ormai, nonostante l'embargo dei ninja di Oto dal suolo sunese ancora era in vigore. Eppure, il bando degli otesi era stata una misura politica per velocizzare un processo che, tuttavia, andava avanti al passo del Mikawa. Hohenheim si rigirò la busta di carta chiusa fra le mani. Sapeva che non era una semplice missiva: era un concentrato di chakra. Probabilmente Aloysius vi aveva applicato una complessa serie di jutsu per proteggerne il contenuto. Hohenheim lo aveva già visto fare in passato e non se ne stupì. ...proprio nel suo stile... Anche alquanto obsoleto. Da tempo l'amministrazione sunese aveva implementato sistemi di comunicazione rapida con le amministrazioni degli altri villaggi. Un meccanismo decisamente più rapido e sicuro di quello adottato dal leader di Oto ma, appunto, quella faccenda viaggiava con il ritmo del Mikawa.

    Facendo scorrere l'indice sul bordo di carta, il jonin si procurò volontariamente un minuscolo taglietto. Il suo sangue venne immediatamente assorbito dalla carta ed il jonin bambino percepì il sigillo del Kokage sciogliersi mentre apriva la missiva. Poche righe di un rosso cremisi racchiudevano il breve messaggio ed un invito a pranzo. Che faccia tosta... pensò il Kazekage, mentre il messaggio svaniva nell'aria. Si alzò dalla sedia lasciando cadere sul tavolo il foglio di carta ormai privo di contenuto. Dalla sua finestra, il suo sguardo abbracciava tutto il villaggio riarso dal sole. Era una vista suggestiva, che riuscì a placare il suo animo. Doveva rimanere calmo e mettere da parte le sue emozioni. Il Kokage stava portando a termina la sua parte dell'accordo ed era anche stato gentile ad invitarli per mangiare qualcosa insieme. Questi erano i fatti. Certo, Hohenheim non si aspettava che tutto sarebbe andato liscio. Per meglio dire: il Kokage avrebbe senza dubbio restituito il 4 code, ma a quale prezzo? Hohenheim non aveva dimenticato le parole con le quali si erano lasciati alla riunione dei Kage. I ricordi di quell'evento gli portarono tristezza; una parte della quale era legata alle sue stesse azioni. In quell'occasione si era lasciato prendere la mano e le sue emozioni avevano preso il sopravvento. Non poteva capitare ancora. Avrebbe dovuto fare in modo le sue emozioni non si intromettessero nella buona riuscita di quella questione. Suna non se lo poteva permettere.

    Chiamami Daishin. Avrebbe chiesto al suo attendente che stazionava in un ufficio vicino al suo. L'amministratore aveva partecipato alla riunione dei Kage e, come suo braccio destro, era anche il migliore per consigliarlo in quel momento. Una volta che Daishin avesse messo piede nel suo ufficio, Hohenheim lo avrebbe invitato ad accomodarsi.Diogenes ha fatto la sua mossa. Sono invitato, insieme al futuro jinchuuiriki del 4 code, ad un banchetto. Cosa ne pensi? Il ragazzo aveva un acuto istinto politico, e un'analisi della situazione e dei vari scenari fatta da lui sarebbe stata molto apprezzata. Mi serve inoltre che mi porti un candidato da portare all'incontro. Sono sicuro che avrai già una lista in mente. Portami chi ritieni essere più adatto: deve essere un ninja di talento e che capisca il suo ruolo come jinchuuriki. Mi raccomando, è importante che questo shinobi accetti volontariamente il suo ruolo. Non voglio che nessuno sia forzato in questa scelta. Hohenheim sapeva che il destino dei Jinchuuriki non era dei più facili e non avrebbe costretto nessuno ad intraprendere quel percorso. Quando lo avrai trovato, portalo da me.

    Una volta che Daishin ebbe lasciato l'ufficio, Hohenheim si portò ad un lato della sua stanza, dove un enorme fuuinjutsu era stato disegnato. Lasciando che il suo chakra si infondesse nel simbolo, attivò la tecnica di comunicazione a distanza e formulò un messaggio per l'Hokage in persona. [SIstema di comunicazione a distanza]Sistema di Comunicazione a Distanza:
    Dal suo ufficio un Kage o un Consigliere possono inviare o ricevere messaggio da un altro Kage/Consigliere di un altro Villaggio tramite Fuuinjutsu. Il messaggio richiede 1 ora per essere inviato. Richiede un consumo Mediobasso a messaggio.


    CITAZIONE
    Raizen, immagino che Diogenes abbia inviato anche a te un invito. Volevo accertarmi che ci sarai e così il tuo uomo. Grazie per l'aiuto che ci stai fornendo in questa faccenda. Se possiamo approfittare della tua ospitalità, arriveremo a Konoha la sera prima del banchetto, per alleggerire le ore di viaggio. Aspetto tua risposta.
    Hohenheim

    Era nell'interesse di Diogenes che l'Hokage presenziasse a quell'incontro, visto che un suo uomo poteva tentare di recuperare l'anima del jonin otese che si era sacrificato affichè lo Yonbi venisse di nuovo sigillato. Tuttavia, Hohenheim non voleva rischiare. Inoltre, se l'Hokage avesse voluto, avrebbero potuto fare un pezzo di strada insieme, sebbene il livello di sicurezza imposto da Diogenes sulla trasmissione delle informazioni legate a quell'incontro lo fece desistere da inserire particolari nel messaggio.

    Ora che era pronto, non rimaneva che incontrare la futura jinchuuriki.

    [...]

    La scelta di Daishin ricadde su Saru, genin di media esperienza delle file di Suna. Hohenheim conosceva i criteri di selezione. Anche se un genin poteva rappresentare un punto di debolezza, e quindi mettere a rischio la sicurezza del demone, per via della sua scarsa esperienza, era dimostrato che sigillare un demone in un ninja di giovane età poteva facilitare l'integrazione tra i due chakra e portare, con il tempo, ad uno shinobi più performante. Inoltre, Saru si era distinta in compiti sia all'interno del villaggio - nella squadra torturatrice - che all'esterno del villaggio - missione dell'Abete. Hohenheim concordava quindi che la ragazza era un'ottima scelta.

    Pergo Saru, accomodati. Immagino Daishin ti abbia già spiegato qual è la situazione in cui ci troviamo. Mi vorrei tuttavia assicurare che tu capisca bene cosa comporti essere un jinchuuriki, perchè questa non è una scelta reversibile, se non a costo della tua vita. Dimmi, perchè vuoi prenderti in carico la responsabilità dello Yonbi? Una volta che il demone sarà dentro di te, avrai sì un grande potere, ma anche un bersaglio sopra la schiena. Inoltre il demone cercherà di soggiogare la tua volontà e non sarà un a battaglia facile. Certo l'Hokage ed il precedente Mizukage sono bellissimi esempi di comunione tra demone ed umani, ma questa non è la storia di tutti. Quindi, ti chiedo, sei assolutamente sicura di voler intraprendere questo viaggio?

    Se Hohenheim fosse stato convinto dalle risposte della ragazza, allora avrebbe continuato: Molto bene allora. Domani siamo stati invitati al villaggio segreto di Oto per un incontro con il Kokage: un banchetto invero. L'Hokage sarà presente e, se tutto andrà per il verso giusto, domani stesso il demone sarà sigillato dentro di te. Devi sapere che, per via delle circostanze eccezionali in cui ci troviamo -ovvero che lo Yonbi è in mano otese e non nostra - la situazione tra Suna ed Oto è tesa. Del resto anche tu sei a conoscenza dell'embargo. Tuttavia, domani questa situazione potrebbe finire, riportando un po' di equilibrio nell'accademia. Credo che anche tu capisca quanto questo obiettivo sia importante. La ferita che si era aperta tra Hohenheim e Diogenes non poteva essere sanata, ma Suna ed Oto non avrebbero dovuto soffrire per questo. L'accademia non avrebbe dovuto soffrire per questo.

    Se hai qualche dubbio o domanda questo è il tempo per farle, altrimenti ti direi di andare a prepararti per il viaggio. Andare ad Oto richiede oltre otto ore di viaggio e preferire non farle tutte di mattina. Quindi partiremo oggi e saremo ospiti dell'Hokage a Konoha per una notte. Sei mai stata?

    [....]

    Per quel viaggio, Hohenheim aveva deciso di non portare armi al suo seguito, nè di preparare sigilli sul suo corpo. Per perorare quello slancio di collaborazione con Oto, aveva deciso di non presentarsi alle porte del Suono come se stesse andando in guerra. Avrebbe quindi vestito i paramenti da Kage, visto che era un vento formale ed importante, ma senza equipaggiamento ninja. Avrebbe tuttavia portato con sè il rotolo con la chiave per aprire l'urna di contenimento dello Yonbi.

    Arrivare a Konoha avrebbe richiesto loro sei ore di viaggio, forse qualcosa in meno in volo, ed avrebbe fatto in modo di arrivare per cena, se l'Hokage li avesse invitati, altrimenti non più tardi delle dieci di sera. Saru sarebbe stata invitata a raggiungerlo alla sommità del palazzo del'amministrazione, dove anche Daishin sarebbe stato presente.Pronti per la partenza? Una statuetta di argilla sarebbe comparsa nella mano mancina del jonin bambino. Inondata di chakra, la scultura sarebbe cresciuta a visto d'occhio, tramutandosi in un' aquila gigante, sufficientemente grande da poterli trasportare tutti e tre. [Tecnica]



    Prego... avrebbe fatto segno ai suoi accompagnatori di salire prima di seguirli. Al costrutto di argilla sarebbero poi bastati pochi colpi delle ali fittizie, ma estremamente realistiche, per portarsi ad un centinaio di metri d'altezza, lasciando che il villaggio della Sabbia si rimpicciolisse alle loro spalle. Una volta che la rotta fu impostata, la creazione raggiunse rapidamente la velocità di crociera, rendendo il deserto dell'Anauroch una macchia indistinta sotto di loro. Daishin, forse possiamo spendere un po' di tempo raccontando a Saru la storia dello Yonbi e del perchè si trovi in territorio otese, ti va? Era importante che la ragazza fosse al corrente del contesto, se l'amministratore non lo aveva già fatto.

    Ad ogni modo, non ci sarebbe voluto poi molto ad esaurire quell'argomento ed Hohenheim aveva voglia di conoscere meglio la ragazza che, di lì a poco, avrebbe ricoperto un ruolo importante per Suna: Mi piacerebbe sapere di più su di te Saru...perchè non ci racconti della missione all'Abete. Personalmente ho solo letto il rapporto della missione e mi piacerebbe che me la raccontassi dal tuo punto di vista. Oppure se preferisci qualche altra missione... il viaggio è lungo, e sarebbe bello riempirne una parte con una storia interessante.
  10. .
    Tre corvi dal becco rosso volarono all'unisono dalla torre più alta di Villa Mikawa. Oguno di loro portava con se un'informazione che, se caduta in mani sbagliate, poteva vanificare ogni sforzo compiuto e aumentare il potenziale bellico dei nemici rendendo la posizione degli Accademici ancor più deficitaria all'interno del quadro geo-politico che ormai si era delineato nel continente.
    Proprio per questo motivo, il Kokage impose la protezione massima su ciascuna delle missive; un meccanismo di chakra e sangue da tempo collaudato e che ormai rappresnetava un po la firma del colosso del Mikawa quando si trattava di faccende delicate. Il chiiton che proteggeva la lettera avrebbe richiesto il sacrificio di una, seppur misera, quantità di sangue, un pegno che avrebbe rivelato l'autenticità dei destinatari designati dall'otese, consentendo loro di accedere al contenuto. In caso contrario, solo la forza bruta poteva essere di aiuto per distruggere quelle protezioni e non sarebbe stata proprio una cosa da tutti farlo [Forziere + Lucchetto di chakra; Pot 80, Durezza 3]. Non solo, anche rompendo l'involucro esterno che proteggeva la lettera, per baipassare il sigillo bisognava sbrigionare una forza inaudita, propria del Garth e di poche altri individui [For 1025]. Facendo questo, però, si sarebbe attivata anche una trappola nascosta all'interno delle pergamena che, oltre a distruggere il messaggio stesso, avrebbe potuto ferire a morte l'incauto ficcanaso portando con se buona parte del suo corpo [Sigillo Esplosivo, Pot 80].

    corvi

    Certo...la consapevolezza che tutto questo non avrebbe comunque fermato entità come il Joker o il Veterano non avrebbe fatto dormire sonni tranquilli al Mikawa.

    Ogni lettera era personalizzata: il corvo più fortunato avrebbe solo duvuto passare dal tetto della villa a quello dell'amministrazione di Oto dove un funzionario avrebbe lasciato la lettera sulla scrivania del consigliere più esperto dei due. Essa recitava:

    Direi che è ora di risolvere la faccenda dello Yobi. Ho già avvisato Suna e Konoha...se potessimo vederci prima te ne sarei grato.

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    A Konoha, il rapace, monitorato dalle vedette sulle mura, avrebbe raggiunto l'ufficio dell'Hokage per consegnarli la lettere a lui intestata:

    Raizen, sono tornato. Spero che il tuo uomo sia pronto. Tra 7 giorni ad Oto...per pranzo i cuochi hanno messo a marinare già da qualche giorno una famigliola di Kappa, ti faccio mangiare una leccornia!

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    Decisamente più formale sarebbe stato il messaggio spedito a Suna, dove il giovane Hohenheim probabilmente stava aspettando da tempo tale evento:

    Spettabile Kazekage,
    con la seguente ci tengo ad invitare personalmente lei ed il ninja selezionato come nuovo jinkurichi del Quattro Code ad un banchetto che si terrà alle ore 13:00 ad Oto mercoledi 29 Aprile, Quarantesimo anno dalla Fondazione. Nella speranza che tale evento rappresenti un nuovo inizio per i nostri due villaggi, attenderò con impazienza il suo arrivo.

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    Difficile credere che quelle parole fossero state scritte per mano del Colosso o dette con convinzione...in ogni caso le scritte di sangue sarebbero scomparse per tutti subito dopo aver finito di leggere [Inchiostro di Sangue] senza lasciare alcuna prova di quanto detto. Ma ognuno degli interessati avrebbe tenuto ben a mente l'invito del Jonin con la benda, no?

    In realta le lettere erano quattro ma, dell'ultima forse non è ancora il caso di rivelarne il destinatario. Una cosa, tuttavia, si può certamente dire: Aloysius, in tutti quegli anni, aveva mai perso la fiducia. Attiviò il suo richiamo personale [Simbolo di Richiamo], nella speranza che fosse ancora dove lo aveva piazzato a suo tempo e che illuminasse la via del corvo che aveva trale mani. Lo baciò sulla testa e poi lo scagliò in aria, già in direzione Nord-Ovest.

    CITAZIONE
    OT/ Buona giocata a tutti! /OT

  11. .

    Conseguenze


    X



    Così questi erano i fatti. Diogenes era rimasto della sua posizione, non riuscendo a mettere il bene dell’alleanza davanti al suo ego. Sarebbe bastato ridare subito il demone a Suna, così come il consiglio aveva stabilito, e l’alleanza avrebbe superato quel momento per andare avanti. Ma era chiedere troppo. Quando le azioni dei singoli diventano sinonimi della volontà di un intero villaggio, quando l’io parla per tutti, si perde di vista il quadro generale.

    I Kage non dovrebbero essere solo persone, pensò Hohenheim. Non dovrebbero essere come singoli individui che reclamano le loro azioni come favori personali, invece di riconoscere tali azioni come semplice ottemperare ad impegni presi. I Kage non dovrebbero minare l’interesse di tutti; a fronte poi di che cosa? Eppure, le persone che aveva davanti - eccetto chiaramente Itai, che non era più presente - si stavano comportando come individui e non come Kage.

    Persino l’Hokage, che pure era suo alleato in quel momento, nel fronteggiare le affermazioni di Diogenes, lo aveva criticato come farebbe una persona, ma non un Kage. Nelle sue affermazioni, c’era il disprezzo di Raizen Ichigami, ma non la presenza politica dell’Hokage di Konoha. Per questo, nonostante le sue parole, forse per il bene della pace, l’Hokage non aveva intrapreso nessuna azione politica per far valere la decisione del consiglio. Così facendo, non aveva avallato la sua richiesta di formalizzare quel tentativo unilaterale di Oto di tenersi il demone e farne quello che voleva, alle condizioni che voleva. Questo era intollerabile.

    Tutte queste considerazioni colpirono il jonin bambino con una tale forza da lasciarlo basito. La sua rabbia scemò, cristallizzandosi in una ferma determinazione: che lui non si sarebbe comportato nella stessa maniera. In quel momento, lui non doveva essere Hohenheim Kakita, ma il Kazekage, e solo gli interessi di Suna in quel momento dovevano avere importanza. Per questo, non poteva ignorare i danni che la Sabbia aveva seguito, nè mettere a repentaglio la sua futura sicurezza all’interno dell’alleanza. Serviva una soluzione politica e, se l’Hokage non lo spalleggiava in maniera istituzionale, avrebbe dovuto lui stesso portare il discorso a quel livello.

    Con rinnovato controllo nella sua voce, il Kazekage disse:

    Le azioni che hai descritto, Kokage, rientrano negli accordi che i nostri villaggi hanno stabilito quasi 40 anni fa. Non considerando il ritorno personale che potresti aver avuto da ognuna di queste azioni, è nostro dovere, di ciascuno di noi, aiutare un accademico in difficoltà. In quest’ottica, recuperando lo Yonbi, non hai fatto un favore a Suna, ma hai fatto il tuo dovere. Alla stessa stregua, salvare il ninja che si è sacrificato per recuperarlo, o recuperare il 5 code, è dovere di ognuno di noi e non ci sarà nessun debito da saldare quando questo verrà portato a termine.

    Questo infatti diceva lo statuto dell’Accademia che tutti si erano imposti volontariamente.

    Complottare contro i villaggi, fraternizzare con i nukenin e alterare la coscienza di ninja accademici...queste sono cose che violano completamente il codice che ci siamo dati. Che Hoshikuzu Chikuma ti abbia perdonato o meno, questo testimonia solo in favore della sua bontà, ma agli occhi di Suna tale comportamento non può passare inosservato. Per quanto dice la legge dell’Accademia, ci sono tutti gli estremi per imprigionarti e buttare la chiave. Tuttavia, questi sono tempi eccezionali, perchè la sopravvivenza di noi tuttI è messa a rischio. Allo stesso tempo, la posizione della Sabbia è stata chiara fin dall’inizio: non possiamo continuare a considerare Oto un alleato se l’equilibrio tra i villaggi non viene ristabilito.

    Per questo, decreto con effetto immediato, che tutti i ninja di Suna non considerino Oto ed i suoi ninja come membri appartenenti all’accademia; che l’accesso a Suna sia proibito ai ninja di Oto, così come l’approvvigionamento di tecnologia ninja prodotta dal DESERT. Inoltre, Suna non parteciperà a nessuna azione offensiva di alcun genere che sia capeggiata o proposta da Oto, se il consiglio non avrà deliberato in suo favore.

    Questa condizione permarrà fin quando lo Yonbi non sarà ridato a Suna senza ulteriori condizioni.

    Visto che viviamo in tempi particolari, come atto di buona volontà da parte del Villaggio, Suna si impegna a continuare a difendere il Suono in caso di attacco da parte dei Cremisi o di Chanta. Alla stessa maniera, Suna continuerà ad onorare gli impegni presi nel consiglio dei Kage. Invito inoltre il Mizukage e l’Hokge a emanare misure restrittive simili nei confronti di Oto, per velocizzare il processo di restituzione e lasciarci questo brutto episodio alle spalle


    Così il Kazekage avrebbe parlato, emanando una direttiva dura verso tutti i suoi ninja e verso l’alleanza. Non era così che avrebbe voluto che le cose andassero, ed aveva fatto del suo meglio per trovare una soluzione politica che non compromettesse ulteriormente la stabilità tra i villaggi. Ma tutto quello che avevano stabilito e concordato in assenza del Kokage era stato distrutto nel momento in cui lui aveva aperto bocca nuovamente.

    Ora puoi andare a riposare Kokage, se ne hai bisogno. Spero che il riposo ti porti consiglio.

    Avrebbe quindi lasciato la sala, probabilmente con Daishin al suo seguito. Il suo consigliere probabilmente non sarebbe stato d’accordo con quella linea così dura che il Kazekage aveva adottato. Tuttavia, il Consigliere non era arrivato a quell’incontro con suggerimenti di varie linee di azioni e quindi Hohenheim aveva agito secondo quello che reputava il bene di Suna e dell’alleanza. Ad ogni modo, il Kage bambino avrebbe ascoltato la sua opinione e qualsiasi suo consiglio su come continuare a gestire quella situazione.

    Prima di lasciare quel luogo, l’Hokage lo sarebbe venuto a trovare confermandogli il suo supporto. Hohenheim avrebbe desiderato che Raizen gli avesse dato più supporto politico durante la riunione, ma probabilmente non si era voluto esporre tanto nei fatti quanto nelle parole. Ad ogni modo, Raizen si era offerto di aiutare a superare quella crisi, e Hohenheim non poteva rifiutare il suo aiuto:

    Grazie per i tuoi consigli e per l’aiuto che stai mettendo a disposizione per superare questa crisi tra villaggi.

    Avrebbe riposto Hohenheim, in tono riconoscente, ma forse con meno calore rispetto a quanto avrebbe fatto in altre circostanze. Del resto aveva un peso nel cuore. Quella era la prima riunione tra i Kage a cui partecipava ed era stato un bagno di sangue. Augurarsi che le cose potessero andare avanti e per il meglio non sarebbe bastato. Le parole non sarebbero bastate. C’era bisogno di più fiducia tra di loro e di azioni che creassero quella fiducia. Oto, o per lo meno Diogenes, non si era mostrato degno di tale fiducia, nè aveva dimostrato di aver fiducia nel loro giudizio. Se le cose fossero rimaste così com’erano, avrebbero perso tutto quanto.
    Hohenheim si chiese se avesse dovuto lasciar correre e lasciare che lo Yonbi rimanesse dov’era. Sicuramente, Diogenes avrebbe comunque trovato un modo di adoperarlo anche se i Kage si erano opposti all’utilizzo che ne voleva fare. Sarebbe stato meglio in quel caso? Solo il tempo avrebbe potuto dire quali conseguenze le scelte di oggi avrebbero prodotto domani.

  12. .
    CITAZIONE (-< Etsuko >- @ 27/3/2020, 16:19) 
    ma ci potrei essere pure io? o siamo in troppi?

    Niente, sei troppo forte :p:

    Filira Sei dentro.
  13. .
    Vedo il nick di etsuko e mi scende una lacrima
  14. .

    La Fonte della Vita Eterna


    Capitolo Primo


    Atto IV
    Io sono Hayate



    La risposta pareva essere piaciuta a quello strano uomo-ragazzino dall'arma sbilenca. Non risi (e chi avrebbe, dopotutto?) alla sua macabra esternazione su ciò che avrebbe potuto fare a Ryuden, il naufrago che così si era presentato e che poco prima avevo minacciato con la spada. Certo era che, se mi fosse passato per le mani un certo immortale amante del rubare spade, probabilmente, mi sarei deliziato anche io con tal genere di azioni. Si sa, dopotutto, che non ho mai disdegnato la tortura.
    Nonostante questo, non mi intromisi quando l'uomo scattò verso il naufrago né mi voltai per vedere cosa succedeva. Continuai a guardare dritto verso il mare. Fu in quel momento che realizzai che forse conoscevo quell'uomo. Il suo volto mi parve delinearsi in testa, sopra una nave. Forse anche il suo nome, qualcosa con la "D" ... ma non riuscivo a ricordare né la nave, né il nome né alcun altro dettaglio. Dannazione. pensai. Che sia un'accademico? Il pensiero mi balenò per la testa ma non me ne feci più di tanto un problema. Ero lì per ben altro motivo. Sul campo di battaglia le perdite erano un fattore considerato - per quanto all'Abete non si potesse morire.
    Quando il ragazzino tornò a ridere mi voltai nuovamente verso di lui, qualsiasi cosa fosse successo. Io sono Hayate, no? Io sono il Coraggio di Hayate, e sono qui per divertirmi e distruggere vecchie armi. Adoro distruggere le armi, solo una spada ha motivo di esistere per me! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!! Quella risata era più noiosa delle stupidaggini dette da Akira. Ed Akira diceva tantissime stupidaggini. Kensei Hito, vuoi giocare con me e distruggere tutto quello che capita fino a far apparire quella stupida balena? La Speranza dice che può usare la sua Heiwa no Gizō, la Forgia della Pace, sull'isola, ma per me è un metodo troppo poco elegante. Obbedirò se devo, ma voglio svegliare l'arma e poi spaccarla pezzo per pezzo con le mie mani, come solo un vero Fabbro Leggendario può fare! Cosa fare, in quella situazione? Bhè, accettare mi sembrava il minimo. Non sapevano chi fossi e di certo non sembravo uno che la mandava a raccontare. Unirmi a loro poteva essere una via sensata, dopotutto erano diretti esattamente dove anche i miei compagni dovevano star andando. Una volta ricongiunto con i kiriani avrei potuto lasciar cadere la mia copertura e combattere con la forza del numero. Proprio quando stavo per rispondere, tuttavia, il Coraggio - come si era appena presentato - riprese a parlare. Se sei con me, e non vuoi che mandi in mille pezzi quelle protesi...oh, sono un fabbro di prim'ordine, non potevo non notarle...se sei con me, allora taglia la testa a Ryuden e portiamocela dietro, e poi andiamo a fare a brandelli un pò di Kiriani e di Zannuti...chissà che questo non faccia uscire allo scoperto i veri guardiani dell'isola! HiAHiAHiAHiAHiA! Portai la mano su Unagi. Cerchiamo la stessa cosa. Non avrei mai declinato la tua offerta. Dissi, mentre estraevo la spada. Ho solo una cosa da dire, però. Puntai l'Anguilla al collo di Ryuden. Avrebbe dovuto salvarsi da solo o comunicarmi qualcosa se non avesse voluto che gli recidessi la testa dal collo sul momento. E l'avrei fatto, se il Coraggio avesse accettato quel che stavo per proporre. Non attaccherò i kiriani. O almeno, non subito. Ho una questione in sospeso col Mizukage e so che anche lui è qui. Chiederò prima udienza e se questa mi verrà negata o se mi verranno negati i miei desideri allora e soltanto allora ucciderò ogni singolo abitante del villaggio della Nebbia. Uno ad uno, di morte lente e violenta. La spada avrebbe poggiato sul collo di quello che ormai ero certo essere un alleato. Per fas et nefas. Avrei detto, tranciando la testa al povero Densen, se niente fosse successo nel frattempo.
    In ogni caso, tuttavia, avrei seguito il Coraggio, pronto, al momento opportuno, a tendergli un agguato. Andiamo. Quest'arma non si distruggerà da sola.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 550
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note Combattere con Handicap attivo.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku


  15. .
    Ciao a tutti.
    Ho già fatto un po di confusione sul gruppo Discord, forse era meglio presentarsi prima qui.
    Sono Znortland, e mi piace fare di role play. L'avere poco tempo a disposizione mi ha portato su un play by forum; sono cresciuto con Naruto nonostante i miei ormai 29 anni e sono rimasto affascinato dagli strumenti che questa community mette a disposizione.

    Grazie per la possibilità!

    P. S: sono un patito di regolamenti, amo comprendere ogni minima postilla... quindi abbiate pazienza con me, vi prego!
61 replies since 6/4/2018
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