Posts written by Youshi2

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    ヤシミナタの日記

    Yashimata no nikki

    II

    Guardai per qualche secondo quel grottesco essere, Yashimita era stato fin troppo gentile nel descriverlo: era un'accozzaglia di grasso e ferro, numerose erano le ferite infette e straordinario il modo in cui quelle gambette riuscissero a sostenere tale mole, che si sviluppava più in larghezza che in altezza. Il mio occhio si posò sul gancio che sostituiva quasi completamente il braccio, quindi mossi qualche passo lento verso il bancone, osservando l'ambiente e il marciume che trasudava. Seguo la scia di sangue di Timosaki Nara, ma per ora non ho cadaveri con me risposi all'uomo. L'essere appena sentì il nome del fu shinobi di konoha sembrò rilassarsi e, prima di dirigersi in quello che identificai come un retrobottega, mi disse che avrei potuto dirgli subito che si trattasse di riscuotere un pagamento. Rimasi in silenzio facendo solo un cenno del capo, lo scaldacollo alzato sul viso mi aiutò, probabilmente, a non mostrare reazioni di stupore e sorpresa e così l'uomo si allontanò per qualche minuto provocando un gran baccano. Il battito accellerò, di cosa mai poteva trattarsi? Cosa aveva lasciato Yashimata pendente all'obitorio? A chi, poi, aveva pensato di lasciare tale eredità?
    Rimasi perplesso e incuriosito quando presi la busta, dissimulai lo stupore con uno sguardo gelido quando Densen mi disse che non solo odiava avere debiti, ma soprattutto con altri membri dei Cuori. Certo dissi Ci rivedremo presto, Densen, molto presto

    Mi allontanai a grandi passi dal fetore di quel luogo, diversi pensieri si accavallavano nella testa e solo trovando un luogo tranquillo ove riflettere avrei potuto darvi ordine. Trovai il mio frontistério in un vicolo che dava direttamente su uno dei canali del primo livello, lì l'odore di piscio si faceva nauseabondo, ma in compenso non sembrava avere altra finalità che essere l'urinatorio di quella zona. Tra le mani reggeva la busta che Densen mi aveva dato, il pagamento per quel corpo che Yashimata gli aveva portato anni addietro, ma erano state quelle parole identificative a fornirmi un indizio importante: il Tokugawa traditore era uno dei Cuori, tanto quanto quel Densen; ora le implicazioni non mi erano chiare, ma almeno sapevo dare uno stato all'uomo di cui tentavo di ricostruire le memorie. Rigirai un'ultima volta la busta tra le mani, quindi decisi di aprirla sebbene l'ignoto celasse pericoli che non potevo immaginare, data la caratura di chi aveva lasciato quell'eredità a chi avrebbe domandato del Nara. Mi fermai un momento, con la busta aperta e senza guardarne il contenuto, tutto ciò significava che Yashimata si aspettava qualcosa di simile, si aspettava che qualcuno avrebbe potuto ripercorrere i suoi passi in un futuro indefinito, lo dimostrava la polvere che fino a qualche attimo prima ricopriva la lettera. Scossi il capo mentre i dubbi non mi lasciavano tregua e, quasi scivolando, ecco comparire una carta da gioco. Potei vederne prima il retro, aveva uno strano teschio con un berretto a sonagli e due ossa incrociate dietro di esso, lo osservai attentamente e quindi lo girai svelando il numero e il seme: sei di Cuori.
    Alzai lo sguardo e controllai che nessuno si stesse facendo gli affari miei, quindi riposai lo sguardo sulla carta che reggevo. Yashimata aveva lasciato a colui che, un giorno indefinito, avrebbe domandato del suo primo cadavere portato a Densen, un simbolo. Altro non poteva essere, poiché una carta priva di mazzo perdeva la sua funzionalità primaria, certo, a meno che non avesse guadagnato una seconda funzionalità. Poteva trattarsi di un messaggio, un lascito testamentario, ma non era già il suo diario il luogo che racchiudeva le sue memorie? Provai allora a far fluire un po' di chakra nella carta da gioco, una lievissima quantità di chakra oscuro e vedere se ciò avrebbe provocato qualcosa in essa. Fatto quel tentativo, poi, avrei afferrato il diario pensando che qualcosa doveva essermi sfuggito, lo sfogliai rapidamente, ma trovavo pezzi che avevo già letto e riletto molteplici volte. Poi mi resi conto che vi erano delle pagine bianche poste tra altre scritte a cui, fino a quel momento, non vi avevo dato bado, non vi era un ordine o un pattern particolare, sembrava che Yashimata avesse saltato casualmente delle pagine da una all'altra deliberatamente. Guardai quindi la carta e la probabile mancanza di una risposta al mio input casuale e riflettei che, forse, il messaggio che speravo comparisse su di essa poteva essere contenuto nel diario, una sorta, insomma, di chiave per decifrare il biancore di alcune pagine.
    Ma quale modo aveva pensato Yashimata per attivare tutto questo, rimaneva un mistero, si trattava allora di procedere per tentativi. Il primo sarebbe stato reggere tra le mani entrambi gli artefatti e concentrarvi un po' di chakra oscuro, altrimenti mettere in contatto la carta con il diario e provare nuovamente a incanalarvi del chakra. Dopo di che avrei controllato se vi fosse stato qualche tipo di risultato.

    Se il diario mi avesse svelato il funzionamento della carta, sarei rimasto decisamente sorpreso. Prima di tutto perché quella semplice carta da gioco rappresentava un sistema di comunicazione tra i ninja di Ame e permetteva al suo possessore di accedere a luoghi non solo a me sconosciuti, ma anche, evidentemente e decisamente, privati e segreti per gli stessi ninja di Ame. In secondo luogo, poi, ciò che mi stupiva erano le intenzioni di Yashimata, poiché con quella carta dava risposte a domande non poste ne immaginate. Ovvero che il nukenin aveva preventivato che, chiunque fosse stato a raccogliere quell'eredità, poteva non appartenere ad Ame e non conoscerne i segreti, tant'è che si era premurato di fornirne una decifrazione. Inoltre all'ignoto dava una carta di Cuori, la scelta del seme non poteva essere casuale, che fosse l'ambiente entro cui proseguire le proprie ricerche? Non fu difficile immaginare che poter elargire un dono del genere significasse avere un ruolo importante all'interno dello stesso seme, quindi sarebbe stato verso le carte maggiori di Cuori che avrei inviato il messaggio criptico: Asso, Re, Regina e Principe di Cuori; punto a colore. Un secondo messaggio identico, non potendo escludere che anche la scelta del 6 non fosse casuale al poker: sei di Cuori, sei di Fiori, sei di Picche, sei di Quadri e asso di Picche; poker di sei con Asso.

    Nel momento più buio, solo chi cammina tra le tenebre...

    Quello era il mantra che amava ripetere il maestro durante i suoi estenuanti addestramenti per mantenere la mente dell'allievo concentrata sull'obiettivo. Quel maestro era Ossuri-sama, mio nonno, nonché padre del suo secondo genito: Yashimata Tokugawa, mio zio. Il messaggio era stato inviato incompleto, solo un allievo di Ossuri avrebbe potuto conoscerlo e completarlo. Inspirai ed espirai lentamente, quella consapevolezza mi forniva la certezza che, se avessi ricevuto in risposta la conclusione del mantra, avrei avuto a che fare direttamente con Yashimata. E se ciò fosse accaduto, avrei inviato un nuovo messaggio attraverso la carta ai medesimi destinatari:

    Ti attendo dove vennero mossi i primi passi


    Il battito accelerò improvvisamente di fronte a ciò che avevo appena fatto: avevo tentato di mettermi in contatto con quelli che, probabilmente, rappresentavano uno dei vertici del villaggio di Ame. Sbattei la testa contro il muro bestemmiando i Kami. Ero stato avventato, per quanto i miei due possibili messaggi fossero criptati, non sapevo se il destinatario venisse messo a conoscenze del mittente. In tal caso, essere in possesso della carta rappresentante il sei di Cuori avrebbe potuto rappresentare un pericolo non indifferente. Non c'era motivo, però, di farsi prendere dal panico: il messaggio poteva non essere decifrato, poteva essere considerato una cosa stupida e senza senso e, per tanto, ignorata.

    [. . .]


    L'attenzione che rivolsi verso il pubblico e la donna non bastò a rubare qualche parola dalla gente, qualche informazione su chi stesse orchestrando quello spettacolo ne chi rappresentasse la corvina per Ame e i suoi abitanti. Mi morsi il labbro, leggermente deluso da ciò: sapere chi fossero quelli che spiccavano tra la folla e colui che l'aveva radunata, avrebbe potuto mettermi in guardia dalle potenziali minacce, ma così non fu.
    La voce che improvvisamente risuonò nella mia testa non potè che mettermi in allerta, era una voce di donna e le sfumature con cui alcune parole o sillabe venivano pronunciate davano da pensare ad una donna lasciva. Rimasi in silenzio alla sua prima domanda, chiedendomi se con tutta quella pioggia non fosse legittimo indossarlo, una domanda che mi posi mentalmente nel modo più privato, aspettando a vedere se ci fosse risposta. D'altronde, era legittimo chiedersi se una persona che può parlarti nella mente fosse anche in grado di leggere i pensieri. Il mio sguardo si spostò verso la donna di cui non avevo recepito alcuna informazione, non potevo escludere che fosse lei e così domandai a quella voce: Non molto educato entrare nella testa di qualcuno senza presentarsi il mio sguardo si mosse nuovamente tra la folla cercando di cogliere chi potesse essere, poi nuovamente verso lo spettacolo in atto a cui la voce mi sconsiglio di fermarmi alla sua conclusione. La cultura del luogo sembra imporre la regola che niente viene detto o fatto per niente, per quale motivo mi dai questo consiglio? Allo stesso modo, accettare un aiuto senza saperne il prezzo sarebbe da folli avuta una risposta soddisfacente a queste due domande e ritenuto necessario avere un aiuto nella mia piccola ricerca, domandai: Cerco un luogo sotterraneo e vasto, un luogo segreto che le tenebre hanno fatto propria dimora. Cerco la Città Dei Morti Mi riferivo, infatti, ad un passo il cui titolo era proprio quello che avevo avuto modo di leggere tempo addietro nel diario. Il nukenin si soffermava su un'attenta descrizione del luogo, ma badando bene di non dare indicazioni su come arrivarci. Yashimata aveva usato toni entusiastici e lì identificava la base operativa da cui iniziare la propria opera di pacificazione. Era quello il luogo che cercavo.


    Edited by Youshi2 - 12/6/2023, 14:58
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    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    VI


    I miei occhi si illuminarono quando sentii parlare Kotaro di Ago, lo guardai mentre sorrideva e citava Sameheda come una gran coccolona, sorrisi a mia volta e mi feci zitto, pensando che ulteriori domande avrebbero potuto insospettirlo. Così, saltando da un ramo all'altro, lasciando che il silenzio ci accompagnasse, raggiungemmo la Pagoda Capovolta.

    Kotaro si dimostrò particolarmente disponibile a partecipare al colloquio con Shuichiro, nel sentire ciò non potei che rilassarmi e, sorridendogli sereno nel poter vivere quel momento familiare che - per via delle vicissitudini della mia famiglia - non avevo mai vissuto, così replicai: Oh non puoi immaginare quanto. Addestramenti estenuanti e apparentemente inutili per formare lo spirito e la mente di un assassino appartenente ai Tokugawa. Un vero bastardo, anche se con il senno di poi... le parole mi morirono in gola, il viso cambiò espressione tornando serio e intellegibile, al ricordo del suo cadavere prima esanime e poi manovrato da Byakuei. Il ricordo del lutto mi riportò al presente e alla situazione assurda in cui ci trovavamo, cancellando quel candido momento, per quanto fugace.
    Feci qualche cenno del capo ascoltando le informazioni che Shuichiro mi diede su Hana, partendo da ciò che lei sapeva su di me e poi nella situazione in cui l'avevano trovata. Molto bene, è importante che non sappia del ruolo che ricopro all'interno del villaggio dissi, guardando seriamente il Kenkichi, poi proseguii quando concluse momentaneamente di parlare Hayate. Le mie informazioni sulla loro organizzazione sono approssimative: il loro guru - Hayate, appunto - era uno shinobi di Kiri, lasciò il villaggio per perseguire l'immortalità perfetta. I membri della sua setta hanno raggiunto forme di immortalità imperfette e ne sono ossessionati. Per questo motivo, per raggiungere il loro obiettivo, si sono trovati a volte in contrasto con l'istituzione che, nel nostro tempo, rappresenta i quattro grandi villaggi, a volte invece alleati. Capitò una volta, nell'Isola dell'Abete, di trovarci momentaneamente nella stessa fazione, lì ho collaborato con una di queste virtù, forse possiedono solo le informazioni che lui riuscì a estrapolare in quella situazione riflettei ad alta voce, in parte rincuorandomi. Il comportamento della donna descritto da Shuichiro, comunque, mi fece riflettere, scartai rapidamente l'idea di Kotaro che potesse trattarsi di delirio No, dubito potesse trattarsi di delirio. Forse l'angoscia di trovarsi in questa situazione l'ha portata a provare a mettersi in contatto con i suoi superiori o alleati, al momento non immagino altre possibilità. Molto interessante, indagherò su questo dissi facendo qualche cenno d'assenso.
    Mi grattai il mento, pensoso, e poi risposi alle domande poste dai due membri della Nebbia di Sangue: Al momento non mi viene in mente cosa possiamo avere in comune noi tutti, fare delle ipotesi casuali potrebbe portarmi ad avere una visione tubolare e a non farmi mai raggiungere la risposta o la prospettiva corretta quindi verso Kotaro No, no la Mano Nera è la squadra speciale del villaggio, penso si possa assimilare alla squadra di spionaggio che mi citavi precedentemente. Mi chiedevo rispondendo all'imperatore se avessi incontrato qualche altro "viaggiatore" che ti abbia detto tutto ciò, proprio per poter escludere questo e ragionare su cosa ti abbia portato a raggiungere tanto rapidamente e serenamente la realtà dei fatti. Forse colui che ha creato questo jutsu? mi domandai, riflettendo che - se così fosse - come avrei potuto escludere che non potesse anche controllare le loro decisioni, guidarli nelle loro scelte?
    Perché quel bestione è diretto nel luogo dove, credo, abbia avuto origine questa anomalia spazio-temporale o, meglio, il jutsu che ha creato questa realtà risposi, poi, asciutto verso il prozio.
    Posai lo sguardo serio verso Shuichiro, verso Kotaro e poi nuovamente verso Shuichiro, il disgusto nella mia voce sarebbe stato facilmente percepibile dai due: Vi prendo in parola e mi auguro che lo teniate sotto stretta sorveglianza in ogni momento mi voltai verso Kotaro e, per assicurami che facesse ciò che gli chiedevo, rivelai: Controllando il corpo di Shigure ha ucciso Ossuri lo fissai in silenzio Anche se ritenete che non si possano condannare le intenzioni perché non ancora attuate, non avrà il mio perdono e se dovessi trovarlo in fin di vita, anche in questa realtà, farò in modo che muoia. quindi guardai suo fratello e tacqui.

    Concluso quel momento di confronto con il Kakita, mi incamminai verso la pagoda con Kotaro. Le rivelazioni che si susseguirono mi portarono a fermare i miei passi più di una volta, osservando stupito il Tokugawa, non nascondendo la sorpresa in ciò che mi riferiva.
    Mi fermai un momento a riflettere e poi dissi calmo: Nella generazione di ninja precedente alla mia c'è stato un altro Tokugawa le cui abilità erano fuori dal comune, il suo nome è o era Yashiminata. Il secondo genito di Ossuri, mio zio e altro tuo nipote dissi calmo  Le motivazioni per cui Ossuri non mi abbia mai rivelato tutto questo potrebbero essere diverse: in primo luogo, dopo aver tradito il villaggio, non si hanno avuto più notizie di Yashiminata e quindi potrebbe essere ancora vivo ammisi, poi ripresi In secondo luogo Ossuri è stato veramente un maestro tanto pignolo quanto bastardo, sebbene come shinobi abbia dimostrato un certo talento (appena diventato genin entrai nella mano nera, all'età di sedici anni sono diventato chunin e dopo poco ho preso il controllo operativo della squadra speciale), penso che il mio maestro credesse che avessi ancora molto potenziale da esprimere prima di poter avere accesso ad informazioni del genere conclusi serenamente, sebbene il mio animo si sentisse ferito nel sapere che Ossuri non mi aveva ritenuto ancora degno di avere certe informazioni Poi... Sì, Byakuei l'ha reso un suo teschio e, anche volendo, non avrebbe potuto farmi certe rivelazioni e, ora, ho solo una flebile traccia per raggiungere a certe informazioni, una traccia che mi porterà chissà dove nelle profondità di Ame sospirai calmo, riprendendo il passo, quindi domandai: Cosa significa divorare l'ombra? E' quella cosa che hai fatto con il coltello prima? poi una piccola illuminazione mi fece domandare subito dopo Aspetta, pensi che questa tua condizione - grazie alla Yami Karada - possa permetterti anche di non essere completamente influenzato da questo jutsu? Tu senti qualcosa, nella tua testa, che ti suggerisce che cosa fare, che sentimenti provare, Kotaro-sama?

    Mi fermai nuovamente e bruscamente, poi, quando mi parlò delle sette spade e del rotolo a cui esse sono collegate. Ero evidentemente sbalordito. Non so come siano andate perdute, per questo cercavo qualche informazione in questa specie di passato in cui troviamo tentai di giustificarmi. Registrai rapidamente il rituale per recuperare il rotolo e quindi le altre spade, poi guardando incuriosito Kotaro domandai: Che incidente con Yaiba? Chi è questo e chi è l'Akuma di cui parli, cos'è successo? Potresti aiutarmi a ricostruire i fatti e, se mai dovessi fare ritorno nella mia realtà, iniziare una vera e propria ricerca per fare riavere a Kiri ciò che le appartiene!
    Inspirai ed espirai profondamente, quindi domandai non riuscendo a trattenere la curiosità: Ad ora ne siamo riusciti a individuare sicuramente tre: Shibuki, Sameha e Nuibari rimasi in silenzio per un attimo e quindi ripresi Quest'ultima, poi, l'ho vista da vicino. Combattuto contro il suo possessore, ma era superiore a noi ed eravamo stremati dalle vicissitudini che ci avevano portato fino a lui scossi il capo, tornando con la memoria in quella radura a Taki Devo ammettere che quell'arma esercita su di me un fascino non indifferente. Se non ho capito male tu ne sei stato il portatore, ti va di descrivermela? Perdona le mie domande, ma sono curioso. Com'è combattere con Nuibari? Cosa riuscivi a fare? Mi grattai il capo e aggiunsi Spero di poter, un giorno, trovarmi nuovamente a confronto con il portatore di Nuibari e, se tu riuscissi a darmi qualche informazione in più sull'arma e le sue capacità, beh avrei un vantaggio consistente contro di lui

    Raggiungemmo la donna Hayate e Byakuei all'interno della Pagoda, la prima stava consultando una mappa, il secondo stava compiendo qualche sorta di rituale con uno dei suoi kunai-teschio. Un rituale che scoprii essere di comunicazione, come lui ci rivelò indirettamente poco dopo. Guardai serio la donna negli occhi mentre ella ripeteva nuovamente la necessità di collaborare, arricciai leggermente il labbro e così le risposi: Va bene, Hayate, collaboreremo. E sono anche disposto a non rivelare agli altri ninja che con me si accompagnano la tua appartenenza, potrebbero non accettarla e preferire invece una soluzione diversa lasciai che qualche attimo di esitazione sottolineasse quella velata minaccia, per poi rapido riprendere A patto, però, che tu mi dia la tua parola che, quando e se riusciremo ad andarcene da questo... posto, questa realtà, tu mi metta in contatto con la Speranza di Hayate, il motivo di questa mia richiesta rimarrà privato puntualizzai poco dopo. Infatti, quando all'Abete incontrai Mansuetudine, mi parlò di uno strano legame che Ossuri-sama e la Speranza avevano, un legame che aveva prodotto un credito da parte del Tokugawa verso la Virtù, un legame che, dopo la morte del maestro, volevo approfondire e conoscere. Accetti? allungai la mano destra verso di lei. Dopo di che le domandai: Dimmi, piuttosto, disegnare lupacchiotti in giro per la foresta Kiriana è servito a qualcosa? Qualche altro Hayate è qua, in questa realtà?
    Un oggetto speciale o elemento sovrannaturale, dici? le domandai retoricamente mentre le mie mani si muovevano sotto il mantello controllando l'equipaggiamento, con me vi era quello ordinario e sei oggetti straordinari: Utsubo, la nera katana di Kiri e i cinque coltelli da lancio dentro cui era conservata il potere dell'ombra della Bakekujira. Se la katana non dava segni particolari, i coltelli al contrario sembravano vibrare di una forza ignota. Il mio viso non lasciò trasparire sorpresa o qualche emozione, così le risposi: No, non con me non porto niente che non siano tesori di Kiri dissi, non mentendole in quanto c'ho che era mio apparteneva anche a Kiri in qualche modo, quindi conclusi: Però, per qualche attimo all'Isola dell'Abete, sono entrato in contatto con le ombre della Bakekujira ed io stesso sono diventato tutte le sue ombre. Tu che legami hai avuto con la Bakekujira o con altre Armi di Iwa? Forse quella donna mi aveva appena fornito il motivo per il quale ci trovavamo lì.

    Da lì a qualche momento fece il suo ingresso nella Pagoda Fudoh, il mio sguardo cercò il suo e lo salutai calmo. Con lui si accompagnavano diversi shinobi e potei dedurre rapidamente che era il gruppo citato in precedenza da Byakuei. Lasciai parlare il primario di Kiri e, quando per un momento avesse portato la sua attenzione verso di me, con un cenno del capo gli avrei fatto intendere che avevo necessità di parlargli in privato. Stavo iniziando ad avere dei sospetti confermati da alcune prove, per questo era necessario confrontarmi con lui in privato, contemporaneamente però dovevo tranquillizare Hana e farle credere che avremmo collaborato alla pari. Per questo motivo, allora, avrei accettato un briefing tra i presenti, partecipando attivamente, ma tenendo per me ciò che mi destava più preoccupazione: chi e cosa stava guidando gli elementi di quello scenario in cui eravamo stati catapultati e, soprattutto, quale era il suo fine?
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    IV

    Quello che avvenne poco prima che la mia lama colpisse la sedia dell'ufficio mi diede da riflettere: un'esigua nube di fumo nascose la figura del deposto consigliere e due cloni comparvero ai suoi lati. [Nota] Questi si mossero rapidi, dividendosi, verso la finestra da cui in precedenza erano usciti i costrutti messaggeri, notai che non ebbero difficoltà a muoversi sulla scivolosa lastra di ghiaccio che, dopo la detonazione, aveva coperto la quasi totalità della stanza (raggio 6 metri). Estrassi rapido la lama dalla sedia, riflettendo che l'Akuma, con quella rapida mossa diversiva, era riuscito a sparire dalla mia vista ed ora stava cercando di portare un vantaggio numerico dalla sua. Il mio sguardo si spostò su quelli che rappresentavano la minaccia più diretta e manifesta, ma i miei sensi cercavano di cogliere qualsiasi cosa segnalasse la presenza del mio nemico.

    [Fase Difensiva]

    Fu così che, quando un fitto velo di nebbia riempì la stanza limitando la mia vista costringendomi ad utilizzare solo gli altri sensi, potei percepire la terza presenza nella stanza, sebbene non mi fosse ancora chiaro dove fosse nascosto. [Percezione 9 vs Furtività 3] In compenso la scelta del consigliere mi portò nel mio ambiente naturale, quasi rilassai le spalle sorridendo e godendo della nebbia che ci avviluppava. [Furtività 12] [Furtività nella Nebbia] [Nota] Non percepii alcun movimento da parte dei cloni, ma altro invece attirava i miei sensi. Sentivo chiaramente la presenza del fu consigliere lì vicino a me. Avevo potuto escludere facilmente che si fosse trasformato nella sedia, poiché la mia lama lì aveva colpito quando era sparito, così come la possibilità che fosse uno dei due cloni vicino alla finestra, poiché la nube di fumo non ne aveva coperto completamente la comparsa. Eppure era lì, vicino a me, troppo vicino perché non potessi trovarlo. E così fu, il felpato rumore di palmi e dita che si incrociavano drizzò i miei capelli e un sorriso malvagio si aprì sul mio volto. [Percezione 9 vs Furtività 3] [Nota importante]
    Il movimento fu rapido e repentino per non lasciargli il tempo di concludere l'esecuzione di qualsiasi tecnica il consigliere stesse componendo. Ruotai il busto e il corpo in direzione della scrivania, che fino a qualche attimo prima mi dava la spalle, alzai Utsubo e rapidamente la abbattei sulla scrivania con il chiaro intento di frantumarla e uccidere lo shinobi che ivi si nascondeva. [AdO: I slot Azione - Attacco con Arma | For 675 Vel 750, Medio | Pot 40 +10 Precisione] [Utsubo] [Taglio Scoordinante della Murena] [Sovraimpasto]

    [Fase Offensiva]

    Ora che il nascondiglio era stato distrutto l'Akuma sarebbe stato alla mia mercé: lo strato di ghiaccio dell'esplosivo attivato precedentemente avrebbe potuto ridurre gravemente la sua mobilità, trovandosi probabilmente lui su di esso. Lo guardai con gioia e odio, cercando di cogliere le possibile ferite che quell'attacco dato in controtempo avrebbero potuto causargli, nel frattempo rinfoderai Utsubo. [Slot Gratuito Istantaneo - Estrarre/riporre un'arma] Quindi le mie mani si mossero velocemente componendo i pochi sigilli necessari, Drago, Tigre e improvvisamente una nube di tenebra proruppe dalla mia bocca riempiendo una buona parte della stanza. [Slot Tecnica Avanzato - Nube delle Tenebre | Raggio: 4,5 metri] Eravamo vicinissimi, per questo motivo Etsuko avrebbe potuto agilmente vedere che stessi continuando a comporre altri sigilli, tre per l'esattezza: Cane, Scimmia, Tigre. A quel punto la mia mano mancina si illuminò di un'ancestrale oscurità, l'ombra della Bakekujira, una delle Armi di Iwa, fece la sua comparsa nell'amministrazione Kiriana. Sorrisi violentemente. Quindi con un unico movimento fluido portai la mano all'elsa di Utsubo e la estrassi con forza tentando con un fendente di decapitare Estuko. Mentre la lama veniva nuovamente sfoderata, il consigliere avrebbe potuto notare che il Potere dell'Ombra della Bakekujira stava passando dalla mano all'arma. [Slot Tecnica - Mano Nera dell'Abominio][Tecnica Rapida] [II Slot Azione - Attacco con Arma | For 675 Vel 750, Medio | Pot 40 +10 Ninjutsu, Penetrazione: 3] [Utsubo] [Sovraimpasto]

    Se, precedentemente, avesse tentato di scappare alla mia presenza durante il caricamento di quelle due tecniche, l'avrei seguito ridendo e non lasciandogli il tempo di scappare da me, ormai già con la lama in pugno trasudante di quell'antico potere oscuro, per poi tentare di decapitarlo. [Slot movimento Gratuito - fino a 9 metri | Vel 675] [Scatto Migliorato] [Percezione 9 vs 3 Furtività]

    Se non avesse tentato di scappare o se, in tal caso, fossi riuscito a raggiungerlo, avrei continuato la mia offensiva finché il suo corpo non sarebbe giaciuto a terra morto o esanime. Così continuando il movimento rotatorio del busto, dovuto al fendente con cui avevo tentato di decapitarlo, proseguii la rotazione del corpo e repentina la gamba opposta alla mano che reggeva la spada simulò un attacco alle sue caviglie dato con il tallone, salvo poi fermarsi e appoggiarsi a qualche centimetro dal suo piede. [Slot movimento gratuito Veloce - Finta | Vel 700, Bassissimo] A quel punto la mia piroetta era completata e rapido avrei tentato un affondo direttamente al cuore dell'Akuma con la katana oscura. [III Slot Azione - Attacco con Arma | For 725 Vel 750, Medio | Pot 40 ] [Utsubo] [Colpo Possente] [Sovraimpasto]
    La furia omicida lasciò il posto all'adrenalina del combattimento e il divertimento che tutto ciò, naturalmente, provocava in me.

    Rialzata la lama reggendola in una posizione difensiva, osservai infine se i miei colpi avevano messo la parola fine alla vita di Etsuko Akuma.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    55,5/80
    Vitalità
    14/17
    Slot Azione

    1. AdO

    2. Utsubo

    3. Utsubo

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Nube delle Tenebre

    2. Mano Nera dell'Abominio

    Note


  4. .

    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    III

    Decisi di lasciargli quell'ultima gioia e, di conseguenza, rimasi al gioco: Ah la ragazza... Sarà anche lei in qualche missione diplomatica, a questo punto sorrisi calmo, mentre Etsuko dava voce ad una deduzione che non aveva alcuna fondatezza e senso. A quel punto lo guardai incuriosito, domandandomi se fosse la paura a creargli quei voluminosi castelli di carta. Poi mi sorprese: era davvero in contatto con il Mizukage? Possibile che Kensei-sama avesse rivelato la propria posizione a quel ninja e non a me? Abbassai gli angoli della bocca e ammisi Questo non me l'aspettavo. Mi porti un'ottima notizia, Etsuko, davvero
    Mi avvicinai alla sua scrivania con passo calmo un sorriso, che poteva trasmettere tanta gioia e serenità quanto un pazzo istinto omicida, era stampato sul mio volto. [Slot movimento gratuito] Pensi davvero che lo nasconderei al Mizukage? scossi il capo Gli indicherò la tua tomba appena avrà appoggiato piede sull'isola, te lo assicuro alzai e abbassai il sopracciglio. [Volontà Assassina]
    La mano destra, che reggeva l'elsa della spada che si trovava sul medesimo fianco, si mosse rapida estraendola e minacciando la gola del deposto consigliere con un fendente che, però, se non avesse trovato ostacoli, si sarebbe mosso solo a qualche centimetro dalla gola di Etsuko. [Slot Azione Gratuita Istantanea - Finta | Vel 675] [Fintare Migliorato]
    Il movimento aveva il solo scopo di attirare l'attenzione dell'Akuma, mentre il vero attacco era velato dal lungo mantello che copriva la mia figura: in contemporanea con la finta, la mano si aprì lasciando cadere una piccola sfera gialla che in un attimo toccò il terreno provocando un forte e istantaneo bagliore. La scrivania in legno che ci divideva aveva un classico pannello che nascondeva le gambe di chi stava seduto, per questo motivo l'ordigno non avrebbe attentato alla vista del ninja o intaccato gli altri suoi sensi e, allo stesso modo, il mantello tenuto con la mancina protesse la mia vista. [Slot Gratuito Veloce - Lanciare un oggetto senza volontà offensiva | For 600]
    Il bagliore, sebbene non avesse creato alcun problema ai sensi dei due presenti nella stanza, allungò e provocò una serie di ombre, tutti possibili ponti per il mio passo di tenebra. Il condannato a morte conosceva le mie capacità, mi aveva visto molteplici volte sfruttare le ombre per teletrasportarmici, avrebbe solo dovuto capire in quale di esse sarei comparso. Il sorriso che potè vedere mentre il bagliore illuminava la stanza, sparì in una insignificante nuvola d'oscurità. Infatti, sfruttata l'arte segreta del mio clan, mi spostai nell'ombra della scrivania proiettata sul soffitto, esattamente sopra all'Akuma. [Slot Tecnica - Passo di Tenebra | ½ Basso] [Furtività 9]
    Il resto lo fece la gravità, caddi verso il corpo ancora respirante tenendo la punta della lama verso il basso, il mantello era tenuto fermo dalle ascelle per evitare che il suo svolazzare potesse allarmare l'Akuma. Una discreta quantità di chakra attivò un'illusione a me cara, infatti, appena il chunin si fosse accorto della mia presenza - vuoi perché alzasse lo sguardo oppure perché percepisse all'ultimo il mio attacco -, nella sua mente si sarebbero proiettate una serie di cruente e violente immagini di me mentre lo trucidavo e, se fosse caduto nell'illusione, allora il suo corpo sarebbe risultato intorpidito e bloccato da una paura ancestrale. [Slot Tecnica Avanzato - Istinto Omicida]
    Nei pochi metri che mi separavano dalla mia vittima, lasciai cadere un altro piccolo ordigno che sarebbe esploso a contatto con il terreno, cosa che sarebbe avvenuta nel medesimo momento in cui io stesso sarei atterrato al fianco dell'Akuma. [I Slot Azione - Bomba Specchio | For 675, Basso]
    Lanciata la bomba afferrai l'elsa con entrambe le mani e mi lasciai cadere atterrando al fianco sinistro di Etsuko, l'attacco con Utsubo sarebbe giunto assieme alla mia caduta, la lama sarebbe dovuta penetrare tra la spalla sinistra e il collo dell'ex primario di Kiri con l'obiettivo di spaccargli il cuore, provocando una ferita verticale e mortale. [II Slot Azione - Attacco con Arma | For 675, Vel 750, Mediobasso; Pot 40] [Utsubo] [Percezione vs Furtività] [Taglio scoordinante della Murena]
    Se non fossi riuscito ad ucciderlo con quell'unico attacco, la mia mano destra avrebbe lasciato rapidamente l'elsa e con il gomito avrei fintato un attacco allo zigomo di sinistra dell'Akuma. [Slot gratuito veloce - finta | Vel 675] [Fintare Rapido] Salvo poi distendere completamente il braccio e, con la mano che improvvisamente era diventata tagliente quanto una katana, avrei tentato di ferirlo mortalmente al collo provocando una larga ferita su di esso. [III Slot Azione - Attacco senz'arma | Pot 10 +20 Oltraggio +10 Precisione, Basso; For 700, Vel 750, MedioBasso] [Oltraggio] [Mossa Kansas City] [Colpo Possente]

    Era la tua vita ciò che ti offrivo, Etsuko-san dissi a denti stretti, assumendo una posizione difensiva brandendo la lama nera di Kiri e preparandomi al prosieguo dello scontro.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    67,5/80
    Vitalità
    17/17
    Slot Azione

    1. Bomba Specchio

    2. Utsubo

    3. Oltraggio

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Passo di Tenebra

    2. Istinto Omicida

    Note

    E si menano le mani! :riot:
    Come concordato con Etsuko, Fudoh arriverà al termine del terzo round di combattimento.


  5. .

    裏切りの言葉

    Uragiri no kotoba

    VII

    Il nodo alla gola mi accompagnò per lungo tempo mentre correvo tra le vie e vicoli kiriani. Il passerotto illusorio di Etsuko mi diede le informazioni di cui necessitavo: la strada più rapida per la Pagoda e i meccanismi per accedervi. Serrai la mandibola riducendo al silenzio i dolori che mi attanagliavano: le ferite sul corpo, provocate dalla Kakita burattino di Byakui; le ferite dell'animo, nell'immagine del maestro mentre una forza esterna lo costringeva ad attaccarmi e il suo Io ancora presente si rivoltava ad esso. Rabbrividii e accelerai il mio passo, raggiungendo così il Mizukage, Fudoh e Kato. Quest'ultimo, fino a quella mattina, era stato tenuto prigioniero da me e Etsuko nelle segrete kiriane e vederlo lì, libero e al fianco di Kensei-sama mi fece tentennare. Osservai il capovilaggio con fare dubbioso, muovendo lo sguardo dal primo all'ultimo, il mio viso e la mia espressione stranamente lasciavano trapelare le sofferenze, fisiche e non, che mi attanagliavano. Strinsi i pugni sotto il mantello e parlai con voce roca verso il Mizukage: Ossuri-sama è caduto sotto i colpi di Byakuei feci una pausa, inspirando a pieni polmoni E' diventato anch'egli un burattino controllato da questo ninja, ma è riuscito a ribellarsi al suo controllo e mi ha detto di riferirti quanto prima che la tua spada, carica di sangue, può interferire con il controllo che i suoi Kunai Teschio esercitano mi feci zitto per qualche attimo attendendo un riscontro da parte degli altri ninja presenti, poi conclusi: Conosco la strada per la Pagoda e i meccanismi per accedervi, me li ha riferiti Etsuko-san, non so come abbia avuto accesso a queste informazioni ma... alzai il sopracciglio, lasciando intendere che in quel momento la fonte dell'informazione non era importante In questo momento si trova a dare supporto a Shigure e la Kaguya, contro la Kakita e Ossuri-sama le labbra si strinsero diventando ancora più fini, non avevo altro da aggiungere.

    Muovendoci rapidi e in formazione tra le vie di Kiri verso la palude dell'isola, potei sentire una collera crescente tra i cittadini, non vi era la paura di essere sotto attacco da una forza interna - quanto meno non vi era solo quella - ma si sentivano urla di persone che apparentemente litigavano tra di loro. Alcuni, anche, li potemmo vedere per le vie mentre si urlavano insulti e agitavano le mani furiosamente. Scossi il capo pensieroso e mi avvicinai al Mizukage domandandogli: Cos'è successo? Io stavo rientrando a casa quando quella Kakita ha attaccato Ossuri. Ha parlato di una profezia, io ho cercato di mettere in salvo il maestro, ma lei è riuscita a individuarci e lo ha ucciso il mio sguardo si mosse verso i tetti che rapidi stavamo percorrendo E ora questa onda di discordia e rancore che sta travolgendo la città, dev'essere anche questa opera di Byakuei... Prima ho sentito una forte esplosione provenire dal quartiere Kenkichi lasciai cadere la mia domanda indiretta nel silenzio, in attesa di venire aggiornato sui fatti che avevano coinvolto quei tre shinobi.

    Le informazioni raccolte da Etsuko erano precise e dettagliate, riuscimmo così a raggiungere agilmente quell'albero concavo da cui potemmo svuotare il bacino idrico e accedere alla base segreta di Byakuei. Venni mandato in avanscoperta per sfruttare le mie capacità furtive e avvistare, senza essere visto, eventuali minacce e nemici. Annuii calmo in direzione dei ninja lì presenti e, reso il mio corpo nuovamente ombra tra le ombre, anticipai il team. [Furtività] [Percezione]
    Mi mossi allora attraverso il magazzino, la mia capacità di vedere nel buio avrebbe dovuto aiutarmi nell'individuare più facilmente eventuali trappole o nemici. Se nel magazzino non avessi individuato nessuna delle due cose, avrei proseguito imboccando la scala a chiocciola e raggiungendo il dojo rovesciato. Dalle informazioni in nostro possesso sapevo che ci sarebbero dovuti essere stati due Teschi di basso rango, per questo motivo posi ancora più attenzione tanto nell'evitare rumori sospetti, quanto nell'individuare i possibili nemici o trappole. Una volta conclusa la ricognizione, sarei tornato dai tre shinobi e li avrei aggiornati. Poi, verso Fudoh-san, avrei domandato in un filo di voce: Hai trovato qualche tonico? Sono esausto, avrei bisogno di cure e chakra
    Ascoltai silente il piano di Kato e Fudoh-san, quindi annuii con la testa. Certo, trasportare tutti e quattro nelle ombre mi avrebbe richiesto una discreta quantità di chakra dal mio già esiguo tantien, ma concordai che fosse la cosa migliore per superare le guardie furtivamente. Avremo dovuto organizzare due trasporti tra le ombre, non essendo in grado di trasportare tutti e tre in un colpo solo, quindi prima con i due chunin e poi con il Kage, scese il minimo indispensabile le scalette, avrei compiuto il passo tra le tenebre che ci avrebbe portati fino al montacarichi. [Chakra consumato]

    A quel punto, grazie alle conoscenze di Fudoh riuscimmo ad evitare di attivare il montacarichi e scendere nei meandri della futura tomba di Byakuei.

    Chakra: 29,2/60
    Vitalità: 11,7/15
    En. Vitale: 25,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Tonici
    2: Movimento
    3: Movimento
    Slot Tecnica
    1: T. Richiamo
    2: Dimostrazione dell'Orrore
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Scheda di riferimento per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/scheda...CWIgrK3w7odilb6


  6. .

    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    Sospirai, stanco e annoiato, alle parole di Etsuko-san. Abbia il coraggio di fare un passo indietro. Prenditi le tue responsabilità davanti al villaggio e davanti al Mizukage scossi il capo, sebbene prevedessi un atteggiamento del genere da parte del fu consigliere, non mi aspettavo certo avesse il coraggio di porre a sua difesa lo stato. La Mano Nera, la Mano Rossa e la Mano Grigia non ti vogliono. Il prolungamento del viaggio di Kensei-sama ha messo in luce la tua inadeguatezza, il villaggio è stato lasciato alla sopravvivenza. Ancora sono ruderi gli edifici cittadini distrutti da Byakuei e la sua cricca; senza considerare che tanto le mura quanto le prigioni hanno bisogno di lavori di restauro e aggiornamenti che non ti sei nemmeno degnato di avviare. Il popolo ha bisogno di sentirsi sicuro, soprattutto ora che il Mizukage è distante dalla città e tu hai fallito, Etsuko la mia mano indicò la finestra da cui si poteva vedere la città Non sei la persona giusta per questo ruolo, sospetto che la tua intelligenza possa mettere a tacere l'orgoglio e riconoscerlo. Non c'è niente di male, anzi... dissi, alzando le spalle tranquillo.
    Porto la volontà del villaggio, la stessa volontà che ha portato alla morte di Seinji Akuma corrucciai improvvisamente il sopracciglio, quasi turbato e ripresi A tal proposito, una falla nel sistema di sicurezza, ha permesso a qualche ninja di mettere le mani sui tuoi documenti riservati. La notizia che sia stato tu ad aiutarlo a scappare, a impiantargli nuovamente gli occhi che Shiltar gli strappò, si sta diramando per la città le labbra si piegarono in una smorfia mentre le braccia si chiudevano al petto Certo, ho cercato di tranquillizzare le persone dicendogli che il Mizukage avrà avuto ogni motivo di prendere questa decisione, che ne so, magari che eri in una missione segreta per il villaggio, qualche tipo di doppiogioco, ma alla gente non gliene frega niente e non mi hanno dato bado mentii serenamente allargando le braccia Ma cosa vuoi, la tua pessima amministrazione non ti ha creato una buona reputazione e questa sembra essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso alzai il sopracciglio simulando sorpresa Hideo-san, quando ha espresso la sua fiducia e fedeltà nella mia persona, pensa, ha addirittura ammesso che la tua morte l'avrebbe lasciato indifferente, forse addirittura se l'augurava scossi il capo pensoso e poi riportai lo sguardo verso l'Akuma, quindi proseguii: Le possibilità che hai, ora, sono tre: dimetterti e rimanere nel villaggio in attesa del giudizio del Mizukage; andartene da Kiri; morire qui e ora Le tre dita della mano si erano alzate ognuna ad ogni possibilità elencata. Ma è una scelta che devi prendere in fretta, devo mettermi all'opera quanto prima per rimediare alla tua nullafacenza. Ho convocato i capi della Mano Rossa, Grigia e Bianca, dovrebbero essere qui a momenti e dobbiamo discutere su come rialzare Kiri dalla palude in cui ci hai infilati
    Il pollice alzò di qualche centimetro Utsubo dal suo fodero e conclusi: Non hai il lusso di una quarta opzione, non dopo tutto quello che non hai fatto per Kiri e i suoi abitanti

    [. . .]

    Per Fudoh sarebbe una giornata tutto sommata normale in ospedale, non si erano presentate particolari emergenze e il suo turno di visita ai pazienti, se non l'avesse voluto delegare ad un suo sottoposto, non avrebbe messo in risalto criticità. Furono due, però, le cose particolari che avvennero quel giorno, ovvero due notizie che, tra i corridoi dell'ospedale o nelle sale di lunga degenza, venivano mormorate tanto tra i dottori e infermieri, quanto tra i pazienti. La prima che gli arrivò all'orecchio fu quella che riguardava un velo di nebbia che si muoveva rapido tra la città, alcuni dicevano che era partito dall'amministrazione poi si era mosso fino alla mura e quindi alle prigioni del villaggio, altri sostenevano che il tragitto era stato il contrario, solo in pochi cambiavano completamente l'ordine. Nessuno sapeva, in realtà, dare informazioni maggiori su quel particolare avvenimento, solo che era iniziato poco dopo l'alba, in un giorno in cui il sole splendeva sulla città non filtrato dalle basse nubi. La seconda notizia che lo raggiunse, invece, riguardava il passato del Consigliere del villaggio: Etsuko-san infatti, da quello che mormorava la gente, aveva aiutato a fuggire Seinji Akuma, il momentaneo Kage che, dopo essere stato un nukenin ed essere ritornato a Kiri, durante l'attacco di Cantha si era rivoltato ai suoi shinobi e si era unito all'opera di distruzione dell'invasore. [Nota]
    Qualunque fosse stato il pensiero di Fudoh riguardo a tutto ciò, sia che si fosse trovato nel suo ufficio quanto nei corridoi dell'ospedale, avrebbe visto Kenku-sama raggiungerlo. Il karasutengu teneva le spalle abbattute e il capo in avanti, il taglio degli occhi e la prossemica testimoniavano chiaramente il suo desiderio di non essere lì in quel momento. Appena avesse incontrato lo sguardo di Fudoh avrebbe schioccato il becco frustato No, no io sono un karasutengu e non ti permetto di insultarmi nuovamente disse agitando il flauto minaccioso nei confronti del primario Beh poco importa disse cercando di calmarsi e alzando le mani verso Fudoh, ricordandosi che Youshi gli aveva detto che il capo della Mano Bianca era un po' tocco, poi proseguì Comunque, Youshi mi ha mandato a chiamarti. Ti attende nella Sala del Consiglio insieme agli altri capi delle Mani di Kiri... incrociò le braccia al petto Ah, per favore digli che non sono il suo postino, io sono un maestoso Karasutengu e un ottimo suonatore di flauto, non mi abbasserò più a fare certe cose una luce illuminò lo sguardo di Kenku e, assunto un atteggiamento di complicità, disse a Fudoh Se vuoi gliela facciamo pagare con un tuo piccolo ritardo all'appuntamento, vuoi essere testimone della mia grandezza di musicista? Potrei alleviare le sofferenze di qualche tuo paziente, sai?

    Se Fudoh avesse rifiutato l'invito di Kenku, avrebbe trovato il palazzo amministrativo ancora in parte avvolto da un velo di nebbia. Direttosi verso la Sala del Consiglio, avrebbe trovato i capi della Mano Rossa e Grigia in attesa, tra le mani reggevano delle buste e salutarono Fudoh con un cenno del capo. Sembra che le cose stiano andando per le lunghe, aspettavamo te prima di entrare... Vabbè però io sono stufa di aspettare, ci pensi tu Fudoh-san ad aprire? domandò la kunoichi vestita con le vesti cremisi della Mano Rossa, il suo sguardo e voce tradiva un po' di tensione.Sembra che l'Akuma non l'abbia presa bene aggiunse poi lui, confidandosi con il chunin Qualcuno dice che ha addirittura parlato di colpo di stato! Avanti, avanti, fai tu strada Fudoh-san quindi tentò di spingerlo con fermezza verso la porta ponendosi dietro di lui.
  7. .

    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    Il respiro e il battito del cuore non tradivano l'emozione che mi stringeva al petto. Avvolto nella nebbia correvo lungo Kirigakure, lunghi balzi mi portavano da un tetto all'altro in direzione dell'amministrazione, oramai quell'insolito banco di nebbia che si muoveva tra la città aveva attirato l'attenzione dei più curiosi. Qualcuno aveva provato a mettere il naso tra quella nebbia, ma si muoveva rapida senza attendere nessuno ed io avevo imparato con duri addestramenti a non farmi individuare all'interno del Velo [Furtività 9] [Furtività nella Nebbia]; altresì, se qualche sensitivo avesse provato a scandagliare quali e quante fonti di chakra vi fossero al suo interno, avrebbe osservato un'indistinguibile ammasso di chakra oscuro, del mio chakra oscuro. [Abbraccio della Nebbia]
    Il mio piano stava funzionando alla perfezione, ero infatti riuscito ad avere la fiducia e la lealtà di Akuraguri-san e Hideo-san; i due genin avevano accettato di promuovere la mia immagine tra le fila delle loro Mani e, non di meno, avevano indicato al loro capitano di fare riferimento a me per tutte le loro esigenze. Nel giro di poco si sarebbero presentati a loro volta in amministrazione e, nel consegnare quelle buste da me richieste, avrebbero sugellato ciò che stavo andando reclamare.
    Non mi ero ancora confrontato con Fudoh-san, ma il motivo era semplice: con lui avrei dovuto affrontare la discussione in maniera completamente diversa, sapevo come avrei potuto guadagnarmi la sua fiducia, ma sarebbe stato un passo da fare una volta completata l'operazione. D'altronde, da quando eravamo tornati da Taki, aveva perso fiducia nel sottoscritto, anzi, aveva iniziato a nutrire un sentimento equiparabile all'antipatia, non solo per le scelte individuali, ma anche per le scelte che riguardavano il villaggio di Kiri e il suo rapporto con l'Accademia. Ed è proprio lì che avrei giocato le mie carte per averlo dalla mia.
    Saggiai l'elsa di Utsubo, la sua lama già una volta si era posata alla gola dell'Akuma nell'ufficio del Mizukage, mi domandai se mi avrebbe spinto a tanto. Sospirai leggero, riflettendo che avrei potuto banalmente non trovarlo a lavoro oppure che avrebbe accettato serenamente quella solida realtà. Speranze in cui non riponevo molta fiducia, Migite mi aveva sempre dato l'impressione di essere una persona tanto orgogliosa quanto piena di sé, nemmeno ponendolo di fronte alla volontà degli shinobi che componevano il villaggio avrei potuto farlo ragionare lucidamente, se messa a repentaglio la sua posizione di potere.

    Mi fermai sul limitare della piazza che dava sul palazzo amministrativo, composi pochi sigilli e - feritomi il dito - evocai kenku-sama. Il Karasutengu comparì avvolto da una leggera nube, mosse le ali elegantemente e così le braccia volteggiarono seguendo l'aria di una musica presente solo nella sua testa. Youshi-sama! si prodigò in un inchino molto accentuato Quale onor... la creatura si guardò attorno e con aria perplessa mi domandò Questa nebbia è troppo fitta pure per la ridente cittadina in cui sei solito vivere Siamo a kiri, ma il Velo di Nebbia è mio, dovevo mandare un messaggio alla popolazione. E ora tu, dovrai andare all'ospedale di Kiri per me, da Fudoh-san NO! mi interruppe Kenku, agitando stizzito le ali e portando le braccia conserte al petto Quel tipo è un maleducato, gretto, ignorante e... La mia non era una richiesta Kenku-sama aggiunsi, poi proseguendo Non è colpa sua se non si è fermato ad ascoltare il tuo concerto l'ultima volta, sicuramente ci trovavamo in una situazione d'emergenza e non si poteva trattenere. Chissà quali sentimenti ed emozioni, altrimenti, avresti suscitato in lui con la tua arte il Karasutengu mi guardò di sott'occhio e sembrò lasciarsi scappare un sorriso sentendo quelle parole di miele Sì, beh, pressoché impossibile rimanere impassibili. Certo, certo. Ma non è quello! riprese, minacciando di colpirmi il capo con il flauto Quel rude mi ha scambiato per... per... Un pipistrello, un gufo o un gabbiano, manco mi ricordo! A me! Guarda le mie ali lucenti, guarda il mio portamento fece qualche piroetta rimanendo in perfetto equilibrio sui suoi sandali atipici. Via, non essere così permaloso, il nostro primario è solo un po' tocco dissi cercando di tranquillizzare il karasutengu, il quale a quelle parole alzò un sopracciglio dubbioso Uhm.... Comunque non ti preoccupare ripresi Devi tornare al suo ufficio, quello dell'altra volta, e dirgli di venire alla Sala del Consiglio qua in amministr... IONONSONOILTUOPOSTINO! urlà il karasutengu che tentò di colpirmi con il suo flauto usato a guisa di randello, rapido schivai il colpo e gli dissi Grazie mille, Kenku-sama. Ti devo un piacere quindi balzai giù dall'edificio e mi avvicinai rapido verso il palazzo amministrativo QUESTA ME LA PAGHI! sentii urlare in mia direzione, mentre già un centinaio di metri ci separava. [Nota]

    La nebbia di cui mi ero fatto portatore avvolse il palazzo amministrativo e, nell'aprire la porta dell'edificio, una parte di essa seguì i miei primi passi tenendosi all'altezza delle ginocchia. Attirai diversi sguardi perplessi che ignorai, quindi con passi calmi e senza dire nulla mi diressi nella sala del consiglio, accedendovi senza bussare.
    Se non avessi trovato Etsuko lì o nel suo ufficio, avrei atteso Fudoh-san mentre alcuni uomini della Mano Nera si occupavano di fare ciò che gli avevo comandato.
    Se avessi trovato Etsuko, invece, l'avrei guardato per qualche secondo e poi con voce calma e lenta gli avrei detto Etsuko-san la voce era filtrata dalla maschera delle squadre speciali che in quel momento tolsi mostrando il mio viso E' giunto il momento di consegnare le dimissioni dal ruolo di Consigliere del villaggio
  8. .

    una nuova alba

    IV

    Il mio viso non lasciò trasparire i pensieri che rapidi si susseguivano nella mia mente nel vedere la mano tesa in segno di accordo da parte del genin, guardai prima lui e poi la mano, quindi la strinsi. Ero riuscito a guadagnarmi non solo la sua fiducia, ma anche a giustificare un'eventuale conflitto con Etsuko-san. Sorrisi nello stringergli la mano, Hideo-san si sarebbe potuto rivelare una pedina utile per i miei progetti a lungo termine. Così sia dissi Vedremo come si comporterà e quanto sarà attaccato alla poltrona conferitagli conclusi in una scrollata di spalle. Già una volta ci eravamo trovati a confrontarci fisicamente, io e l'Akuma, e quel rapido sparring era stato interrotto dal Kage, non mi sarei fermato di fronte ad un suo diniego di dimettersi, ma mi auguravo che non fosse necessario. E' ora che io vada, ricordati di parlare con il tuo superiore e i tuoi compagni d'arme mi fermai sul bordo delle mura che dava sulla cittadina Hai fatto la scelta giusta, vedrai che tutti ne trarranno beneficio.
    Fischiai brevemente e dalla nebbia emersero nuovamente le figure con cui mi accompagnavo, quindi assieme spiccammo un balzo e scomparimmo alla vista del guardiano. Chissà se troveremo la Sala del Consiglio occupata o meno dissi con un ghigno verso il team della Mano Nera, poi aggiunsi Il piano sta procedendo alla perfezione. Umiko! chiamai quando saremo nella Sala del Consiglio ricordati di andare a chiamare Fudoh-san il più rapidamente possibilepoi verso Himeichi e Noriyo Voi vi occuperete di far sì che la notizia di due nuovi consiglieri a Kiri si diffonda velocemente. Dovesse esserci uno scontro con l'attuale consigliere, inoltre, che la gente sappia del passato di Etsuko. Hideo ci ha mostrato che è un'ottima leva con cui giustificare l'eventuale violenza
    Dopo quelle poche parole il silenzio calò nel Velo di Nebbia che si era mosso dalle prigioni alle mura e dalle mura si avvicinava ora rapido al palazzo amministrativo.

    [ CONTINUA IN AMMINISTRAZIONE DI KIRI]


  9. .

    una nuova alba

    III

    Ad anticipare le mie parole un unico cenno deciso d'assenso con il capo , il mio occhio cercò nuovamente il suo sguardo, volevo che comprendesse e cogliesse la mia totale sincerità: Riferisci al capo della Mano Grigia e a tutti i guardiani che non verrete mai più lasciati soli o indietro un attimo di silenzio ruppe le mie parole, dovevo essere chiaro nell'esprimere quanto ritenessi fondamentale avere un corpo di guardia non solo efficiente, ma anche orgoglioso e contento del proprio ruolo nella società che difendevano Tutte le Mani di Kiri si prodigano per il bene del villaggio e i suoi abitanti, il vostro è il compito più diretto per la salvaguardia della città e farò in modo che la vostra importanza venga riconosciuta. Non dubitare mai di queste mie parole, Hideo-san
    Ascoltai poi le parole del guardiano e un leggero sorriso comparì sul mio volto: non solo pensava che mi sarei candidato al ruolo di consigliere, cosa che non avrei certo fatto dato che l'intenzione era autoproclamarmi tale, ma lasciò anche intendere che avrebbe preferito l'aria stantia che si respirava in quel momento a Kiri piuttosto che, se necessario, qualche tafferuglio. La domanda, poi, venne posta con solennità, lasciando che il silenzio che la precedesse ne sottolineasse l'importanza per lui. Ed io di rimando lo osservai a lungo, studiandone il viso prima di domandare con voce estremamente calma: Immagino che tu conosca le vicende che portarono alla morte di Seinji Akuma corrucciai le sopracciglia e quindi mi corressi Sì, mi ricordo che l'avevo accennata al Robatayaki bistrò quando venne l'amministratore di Oto. Ma permettermi di raccontarti quanto ho avuto modo di leggere sui rapporti del capo stesso della Mano Nera, Akira Hozuki presi fiato e iniziai così a raccontare: A seguito dell'epidemia che colpì Kiri, Itai Nara andò a cercare una cura per la malattia che stava stroncando la nostra popolazione. Per fare fronte allo stato d'emergenza, durante la celebre settima riunione di Kiri, il fu Daymio nominò, l'allora noto alla cronaca, Asmodai Akuma come Kage reggente. Si dia il caso che il membro del clan Akuma non fosse altro che Senji stesso, riaccettato nel villaggio della Nebbia da Itai poiché gli aveva promesso un doppiogioco ai danni di alcuni nemici di Kiri... appoggiai la schiena su uno dei merli della mura portando le braccia al petto, il fatto che il nemico del villaggio in questione fosse il capoclan dei Mikawa nonché - ad ora - Kage di Oto e primo alleato di Kiri ritenni fosse un'informazione da non dare al genin, quindi proseguii: Akira era consapevole di ciò, probabilmente gli era stato confidato dal Itai stesso poiché controllasse il nukenin ritornato all'ovile feci una piccola pausa e ripresi Il capo della Mano Nera - Akira - non era a conoscenza solo della vera identità dell'Akuma, ma anche del germe della pazzia che l'Akuma covava in sé. Rifiutò, allora, l'ordine del neo mizukage di abbandonare al proprio destino l'ospedale del villaggio e tutte le persone che vi erano all'interno dall'assalto di Cantha e, insieme ad un chunin e ad un genin, lo affrontarono osservai il genin per assicurarmi che assimilasse il mio racconto Ora quello che accadde nella testa dell'Akuma è difficile da spiegare, vuoi che si sentisse in qualche modo tradito, vuoi che quel germe di cui ti dicevo prese il controllo, ma quello che scelse di fare fu di unirsi all'opera distruttrice della Zanna e tentò di radere al suolo il villaggio. Fortunatamente quei tre shinobi della Nebbia ebbero la meglio e riuscirono ad eliminarlo, come sai Decisi di glissare, poi, sulle altre informazioni in mio possesso: come l'infiltrazione della Zanna nel palazzo del Daymio, probabile spiegazione del perché venne presa quell'assurda idea di eleggere l'Akuma. Anche durante quel temibile assalto alla città di Kiri, il ninja più potente del villaggio decise come prima cosa - costretto dalle circostanze - di eliminare il marcio nella Nebbia e poi poté, insieme al resto degli shinobi, scacciare l'invasore feci una pausa alzando le spalle e lasciando perdere il mio sguardo tra i flussi della nebbia Mi chiedi cosa sono disposto a fare o come sono disposto a farlo per assicurarmi che Kiri venga tolta da questo torpore e abbia degli shinobi in grado di reggerla fino al ritorno del Mizukage... di scatto spostai lo sguardo verso di lui e molto lentamente gli dissi: Sono disposto a tutto. Perché questo villaggio e i suoi abitanti sono tutto per me.
    Mi tolsi dal merlo su cui mi ero appoggiato e mossi qualche passo, spostando le mani giunte dietro la schiena La vera domanda è cosa sarà necessario fare, per far sì che ciò avvenga. E dubito fortemente che eventi tanto estremi siano necessari lo guardai facendo un'espressione che avrebbe fatto intendere al genin che ritenessi tutto ciò ovvio: Mi auguro che i due attuali consiglieri, sempre che siano presenti nel palazzo (cosa che dubito dato che mi giunge notizia che è da un po' che non si fanno vedere), sappiano assumersi le loro responsabilità e facciano un passo indietro. Poiché non vado lì portando unicamente la mia opinione ma, con quella della Mano Nera, la fiducia dei ninja della Mano Rossa e, se sei ancora disposto, quella della Mano Grigia mi grattai la guancia e quindi proseguii: Credi che l'Akuma sia stato nominato consigliere perché Kensei-sama si fidava di lui o lo riteneva adeguato a quel ruolo? sorrisi scuotendo evidentemente la testa Juudaime ha eletto consigliere Etsuko-san perché lo voleva al suo fianco per poterlo osservare e controllare. Il motivo? Sai chi fu il capo della Mano Bianca che, durante un'operazione chirurgica, ri-impiantò il Magan a Seinji e l'aiuto a scappare da Kiri per poi raggiungerlo poco dopo?
    Etsuko Akuma.
    lasciai che le mie parole venissero processate dal genin, quindi aggiunsi Le mie rivelazioni possono sembrarti assurde, ma sono documentate e potrei fartele avere se non dovessi credere alle mie parole passai le labbra sui denti e guardai serenamente il ragazzo.

    Respirai profondamente e conclusi: Spero, in questo modo, di aver dato risposta alle tue domande. Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli, Hideo-san. Kiri è questo, questa la sua natura

  10. .

    una nuova alba

    II

    Sorrisi alle parole del genin e feci qualche cenno di diniego con il capo Noto con piacere che le mura di Kiri sono state affidate ad un ninja all'altezza dell'onere che comportano ora che distavamo a meno di qualche metro di distanza lo osservai attentamente, scorgendo quanto fosse cresciuto da quella notte in cui entrai di soppiatto nella sua dimora. Ho un lavoro per te, se sarai disposto ad accettarlo mossi qualche passo verso il parapetto e ivi vi appoggiai le mani guardando il fluttuare della nube che ci circondava, così come avevo fatto con Akuraguri spiegai da prima le motivazioni che mi avevano portato a prendere tale decisione: Come ben sai le ricerche del Mizukage l'hanno portato distante da Kiri ed è da molto tempo che non ritorna, qui ha affidato l'amministrazione del villaggio ad Etsuko-san e alla figlia del nono mi voltai verso di lui, la mia voce era calma e non tradiva particolari emozioni o sentimenti Un operato, il loro, pressoché inesistente che ha sopito l'ardente dinamicità kiriana che fu sotto il controllo diretto di Kensei-sama piegai le labbra in una breve smorfia Ma presto non sarà più così posai l'occhio sul volto del genin e ne cercai lo sguardo Gli abitanti e gli shinobi di Kiri hanno bisogno che qualcuno amministri la città efficacemente fino al ritorno del Mizukage e i due consiglieri da lui nominati si sono dimostrati inadeguati attesi un momento, quindi portai le mani giunte dietro la schiena e ripresi Ho bisogno, allora, che tu vada dal capo della Mano Grigia immediatamente e gli dica di fare una lista di tutto ciò che i guardiani e le mura hanno bisogno. Dalle ristrutturazioni alle migliorie del sistema difensivo dissi muovendo con il palmo verso l'alto indicando tutto ciò che ci circondava Quella lista dovrà essere consegnato a me da lui stesso tra un'ora nella Sala del Consiglio. tornai ad appoggiare lo sguardo sulla nebbia e ripresi E diffondi, tra le fila della Mano Grigia che non avranno più a che fare con un'amministrazione sorda alle loro esigenze e che Youshi Tokugawa si occuperà di far sì che non si sentano più abbandonati dalle più alte istituzioni del villaggio con un'espressione seria e grave in viso lo guardai nuovamente, cercando di estrapolare qualche informazione dalla sua mimica e prossemica, poi domandai: Sei disposto a fare quanto chiesto dall'Hidarite e Kuroi Te, Hideo-san?

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    una nuova alba

    I


    [ CONTINUA DALLE PRIGIONI ]


    E' stato avvisato alle mura disse una voce di donna filtrata dalla maschera anbu, mi voltai verso di lei scrutandola e continuò Settore sud-est, la cinta che dà verso il porto Annuii e con voce calma ordinai, alzando l'indice verso l'alto e muovendolo in circolo: Cambiamo direzione, seguitemi! Quindi spiccai un balzo verso le mura di un edificio lì vicino e quindi, grazie ad una leggera patina di chakra, continuai a correre in verticale fino a giungere sul tetto, da lì proseguimmo in formazione verso l'ultimo luogo ove era stato avvistato Hideo Nishimura.
    Perché mi chiese Umiko mentre saltavamo tra gli edifici Ti interessa tanto il loro appoggio? Sei l'Hidarite, data la situazione sarebbe il normale procedere delle cose e poi sono solo dei genin, hai già l'appoggio della Mano Nera a cosa ti servono? la osservai serio e commentai sprezzante, atterrando sul tetto successivo Ti facevo più sveglia Umiko ma ritenni opportuno darle una spiegazione, poiché percepivo che gli altri sette membri della Mano Nera che con noi si muovevano, in quel innaturale banco di nebbia che dalle prigioni si stava spostando nella città, stavano a loro volta ascoltando e che anche loro si stavano ponendo tali domande: Non deve sembrare un colpo di mano delle squadre speciali anche se lo sarà, mi dissi prima di riprendere dobbiamo allora avere l'appoggio da parte delle altre Mani di Kiri. E, prima che tu me lo chieda, non vado a parlare con i loro superiori per un semplice motivo: la nuova amministrazione deve avere alle fondamenta gli shinobi che sono nati nella Nebbia di Sangue attesi un secondo mentre, grazie al tonico da me usato, guardavo attraverso il Velo di Nebbia le mura avvicinarsi rapidamente Senza considerare che sono stati miei allievi e, come mi ha dimostrato Akuraguri, possono nutrire in me una fiducia che altri ninja del villaggio potrebbero non avere. Assicurandomi la loro fiducia e il loro appoggio tra le fila della loro Mano, invece, possiamo giustificare la presa della Sala del Consiglio non solo ai nostri compaesani, ma anche al Daymo stesso e ai paesi Accademici conclusi, pensando a quanto avrebbe fatto piacere ad un kage o un consigliere qualsiasi accademico avere adito alla politica interna di Kiri.

    Hideo, se non fosse stato completamente concentrato a guardare solo verso l'esterno della mura, avrebbe facilmente notato quel banco di nebbia che, palesemente innaturale, si stava avvicinando rapidamente dalle prigioni di Kiri verso la sua posizione. Prima che la nebbia lo investisse avrebbe notato emergere, quasi fosse liquido, dal terreno e dalle mura quattro membri della Mano Nera attorno a lui a distanza di circa cinque metri, indossavano la divisa e la maschera che gli avrebbe permesso di riconoscerli facilmente. Poi, poco prima che la nebbia lo investisse limitandogli - probabilmente - la vista e dopo che appoggiai il mio piede su uno dei merli delle mura alle sue spalle levandomi la maschera [Furtività 9], dissi mostrando un ghigno: Hideo-san, posso disturbarti? la nebbia a quel punto ci aveva completamente avvolto ed io, saltato giù dal merlo delle mura, mi sarei avvicinato a lui così che potessimo vederci in volto.

  13. .

    il Diario

    I

    Quasi fosse un personalissimo benvenuto, la pioggia iniziò a cadere quando posai per la prima volta lo sguardo sugli alti edifici che costituivano la città di Ame, mi trovavo ancora a diversi kilometri dal centro abitato e, sul punto più alto di un dolce colle, osservavo affascinato il suo stagliarsi sull'orizzonte. Con me avevo portato poche cose: il coprifronte, in primis, era rimasto a Kiri ed era stato sostituito da una semplice benda nera che copriva l'occhio mancante; i miei lanciaspiedi e le munizioni, poi, ricordi dei miei primi passi nel mondo ninja, erano stati abbandonati in favore di veleni e tonici che mi avrebbero, i primi, aiutato a raggiungere il mio obiettivo e, i secondi, a tutelare la mancanza di un team ninja di supporto [Note]; le vesti che indossavo non erano quelle della Mano Nera, ma un mantello nero da viaggio lasciava intravedere un leggero kimono grigio consunto le cui maniche e orli dei pantaloni erano tenuti stretti da un cordino di cuoio; Utsubo, la nera katana di Kiri, era legata al fianco e così il resto dell'equipaggiamento era diviso nelle tasche porta oggetti tenute all'altezza dei reni; un semplice scaldacollo nero elasticizzato tenuto sul naso e una tintura scura dei capelli, avrebbero dovuto permettermi di depistare, ad un primo sguardo, chi avesse avuto informazioni su Youshi Tokugawa. Nelle tasche interna del vestito, infine, un grimaldello che mi avrebbe permesso di aprire alcune porte, 2200 ryu, e la mappa che mi avrebbe guidato, con le sue reminiscenze, tra le vie di Ame: il diario di Yashimata. Era stato quest'ultimo, dono del Kokage durante la sua visita a Kiri, a riaccendere in me - mano a mano che lo leggevo - il desiderio di comprendere e conoscere in prima persona la storia del traditore che aveva gettato quell'onta di disonore su tutta la nostra famiglia. Alcune pagine del quadernino, protetto da del cuoio rosso cremisi, erano state strappate da mani ignote, altre, invece, che riportavano alcuni studi e possibili evoluzioni dell'arte segreta del nostro clan, di mio pugno; si trattava, infatti, di studi che stavo approfondendo e che certamente non volevo che venissero divulgati. Rimanevano, però, alcuni flussi di pensieri di Yashimata e brevi racconti della sua vita nel villaggio della Pioggia, questi mi avevano permesso di farmi un quadro, per quanto abbozzato, della sua psiche. Nello specifico alcune pagine mi avevano dato una prima idea del modo di pensare del Tokugawa, si trattava di una sua disamina del rapporto che i ninja di Ame possedevano con il denaro rispetto ai Kiriani e si soffermava nel descriverlo come affascinante e sincero. A testimonianza di ciò, con una scrittura che si era fatta rapida - come fosse un vero e proprio flusso di coscienza - riportava la prima volta che si era affacciato in prima persona a questa prospettiva o, come la descrive lui nelle sue pagine, filosofia. Il luogo gli era stato indicato da tale Shinken e sulle pagine del diario riportò interamente la lettera con cui, questo ninja a me sconosciuto, gli aveva indicato il modo più facile e sicuro per raggiungere Ame e l'Obitorio, un locale che apparteneva al primo livello della città. La testimonianza diretta del traditore proseguiva descrivendo il suo arrivo all'Obitorio, con sé portava il cadavere di Timosaki Nara e il medico grasso - primo cittadino di Ame con cui entrò in contatto - che acquistò il corpo del ninja accademico.
    Quelle informazioni, tra le poche presenti nel diario che davano dei precisi indirizzi topografici, costituivano l'inizio della mia ricerca.

    Per accedere alla città sarebbe stato necessario percorrere il ponte Tsubuki, lo percorsi lentamente, con il cappuccio alzato per proteggermi dalla pioggia, mischiandomi ad una pulsante folla di viaggiatori. Così, muovendomi tra la gente, sfruttando anche i nascondigli che quei corpi potevano rappresentare per una persona dalla mia minuta stazza, varcai la porta di Ame. [Furtività] [Nota]
    Quello che era noto come il primo livello del Villaggio della Pioggia si costituiva in abitazioni non molto alte e spesso lasciate alla deriva, diversi corsi d'acqua si diramavano al suo interno e alcune barchette venivano utilizzato come mezzo di trasporto di persone o merci. Seguire le indicazioni annotate da Yashimata non sarebbe stato difficile, ben diverso sarebbe stato se non ne fossi stato in possesso, dato quella parte della città si presentava ai miei occhi di forestiero come un'intricato dedalo di vicoli e canali. Pago delle descrizioni e dei racconti dello zio traditore, considerai il pericolo ad ogni angolo, per questo motivo il mantello scendeva chiuso poco oltre le ginocchia, non mostrando nulla di ciò che portavo se non lasciando spuntare unicamente l'ultima parte del fodero in ebano lucido dall'orlo che finiva poco oltre le ginocchia. [Percezione 9]

    Giunsi così all'Obitorio, l'edificio era in parte crollato e l'unico accesso non murato era una vecchia porta girevole. Osservai per qualche minuto quel luogo, riportai alla memoria la descrizione che avevo letto negli appunti privati che conservavo nella tasca interna e quindi mi incamminai in quella direzione. Il cigolio emesso dalla porta girevole annunciò la mia entrata in quel luogo, non dissi nulla ma mi guardai semplicemente attorno.

    [. . .]

    Camminavo per Ame cercando di non andare nell'occhio, per questo mi trovavo spesso a muovermi lungo gli argini delle strade e, anche per proteggermi da quella pioggia incessante, tenevo alto il cappuccio lasciando che la sua ombra si proiettasse sull'occhio sinistro, unico luogo del volto non coperto dalla benda o dallo scaldacollo nero. Se da una parte il mio interesse verso Yashimata era puramente personale, essendo stato egli un membro stretto della mia famiglia, dall'altra scoprire che fine avesse fatto rientrava negli interessi di Kiri e, sempre nei confronti del villaggio, avevo l'obbligo di carpire quante più informazioni possibili da quella visita. Per questo motivo la mia attenzione si divideva tanto nel prevedere o scovare pericoli, quanto nell'ascoltare le voci della strada, spostandomi lungo le vie, i mercati e qualche locanda malfamata. [Controspionaggio]
    Era mio interesse non andare nell'occhio, per quanto non mi fossi ancora esposto nel cercare direttamente informazioni, ma mi fossi dedicato semplicemente ad ascoltare le voci che giravano nella città. Per questo motivo elaborai una semplice strategia per sfuggire a eventuali sguardi indiscreti e a mimetizzarmi tra la gente per far sì che non si sentissero interdetti dalla mia figura ammantata: se mi muovevo per le strade della città e mi ritrovavo a entrare in un vicolo deserto o, ancora, prima di uscire da un locale pubblico passando dal bagno della bettola di turno che non aveva un unico cesso e quindi potenzialmente poteva esserci più di una persona, mi trasformavo in una persona anonima. Dopo un po' di tempo, svoltato qualche vicolo o fermatomi per strada fingendo di chiedere l'elemosina e non notando visi trovati in precedenza, tornavo ad assumere le mie sembianze riprendendo a fare ciò era necessario per raccogliere informazioni sui nukenin più di spicco presenti in quel momento ad Ame. [Nota]

    Fu così che, muovendomi per le vie, la mia attenzione venne attirata da una voce squillante e un chioschetto scuro da cui essa si era propagata. Nella piccola piazza il teatrante aveva attirato una discreta folla nei pressi di un palcoscenico adibito alla rappresentazione di uno spettacolo di marionette, osservai la scena stupito dalla sua forte caratteristica grottesca. Quasi a volerla estremizzare una bella donna, chiaramente altolocata rispetto agli straccioni presenti, si palesò nella piazzetta dando del denaro agli spettatori presenti. Tesi l'orecchio, poiché sembrava essere riconosciuta dalla folla, per cercare di capire chi fosse e cosa rappresentava ad Ame quell'elegante figura.
    Non mi ero inserito tra le file di spettatori, mi ritrovai a mia volta -così come quella donna protetta dall'ombrello - ad osservare tutto ciò a poco meno di una decina di metri dal teatro ambulante, il gesto di lei mi fece pensare nuovamente alle parole di Yashimata, ovvero il valore dei soldi e l'idea che gli abitanti di luogo avessero del denaro come simbolo di potere e libertà. Corrucciai il sopracciglio, allora, notando il teatrante non aveva esibito alcun cappello per raccogliere le offerte e questo strideva con quanto avevo letto e visto ad Ame fino a quel momento. [Percezione 9] Possibile che il suo spettacolo fosse dettato da un sentimento di gratuità verso gli strati più miseri di Amekagure? Certo, sarebbe stato strano, ma perfettamente in linea con le incoerenze a cui avevo potuto assistere fino a quel momento, sebbene ritenessi che, se non in moneta sonante, altre forme di pagamento erano attese. Decisi, allora, di non concentrare la mia completa attenzione verso lo spettacolo, cercando piuttosto nei suoi pressi alcuni altri elementi che potessero attirare la mia curiosità.

    [Nota finale]
  14. .

    la Fine della Veglia

    IV

    Ascoltai calmo le parole del genin, dal mio viso non trasparirono emozioni al suo diniego se non qualche cenno d'assenso con il capo. D'altronde io stesso, quando il Kage me ne presentò l'opportunità, rifiutai il ruolo di Guardiano e quindi comprendevo il sentimento di appartenenza che Akuraguri provava verso la Mano Rossa. Le sue parole successive, poi, mi fecero riflettere che un giorno, se avesse continuato con la stessa perseveranza che mi stava mostrando il suo addestramento ninja, si sarebbe rivelato adatto ad entrare nella Mano Nera. Quindi vi fu ciò che speravo: dichiarò la sua fiducia nei miei confronti ed io mi sentii pago della visita nella prigione e così dissi Bene, Akuraguri-san, mi fa piacere di sapere in te un fido alleato mi allontanai verso il limitare del tetto, la città mi rubò un altro sguardo sui suoi comignoli, e proseguii Capisco perfettamente le tue parole e la convinzione con cui le pronunci mi fa capire che sarebbe un errore trasferirti nella Mano Grigia. Però... attesi un momento prima di riprendere, passandomi la lingua rapidamente sui denti Ti chiederò di ridurre i tuoi turni alla prigione in favore della guardia alla cinta muraria, fino a quando non avremo trovato un ninja valido a cui affidarle. Io farò lo stesso, ma i prossimi giorni saranno densi di eventi e Kiri ha bisogno che i nuovi Consiglieri gli dedichino corpo e mente per rimetterla in sesto destandola dal sopimento in cui è stata calata mi voltai nuovamente verso di lui e respirai lentamente E' ora che io vada. Non dimenticare le mie parole e vai dal capo della Mano Rossa, riferiscigli ciò che ti ho detto e dì pure di inviare a me la lista che ti ho accennato. Mi troverà nella sala del consiglio affacciandomi nuovamente verso il vuoto oltre la balaustra della prigione conclusi prima di spiccare un salto: Tra non molto avrò bisogno di te per una missione ad Ame, nel frattempo mi auguro che tu abbia imparato ad usare la spada che ti è stata consegnata dal Mizukage e, senza attendere risposta, mi buttai dal quarto piano della prigione.

    Le braccia erano stese lungo i fianchi e le gambe tenute dritte mentre l'aria mi sferzava il viso e agitava il mantello scuro allacciato al collo e i lunghi capelli argentei. Quando due metri mi separavano dal terreno, chiusi il corpo e le braccia compiendo una capriola e, nell'attimo prima che le mie membra venissero schiacciate mortalmente al suolo, scomparii in una nube di tenebre, ricomparendo ad una ventina di metri nell'ombra di un palo della luce. A quel punto, nelle mie vicinanze, emersero dal terreno e dai muri degli edifici limitrofi otto ninja della Mano Nera, ognuno di essi indossava l'uniforme che ci era stata donata dal Mizukage e la classica maschera delle squadre speciali del villaggio. Guardai un'ultima volta verso il tetto della prigione e con un cenno del capo avrei salutato il genin, poi - afferrata da sotto il mantello - avrei indossato a mia volta una maschera simile alle altre e mi sarei incamminato verso l'amministrazione del villaggio accompagnato dai ninja della Mano Nera. Dopo pochi passi un'innaturale nebbia avrebbe riempito la strada coprendo me ed il team e, se il genin si fosse fermato a guardare, avrebbe notato che si sarebbe mossa con noi lungo le strade del villaggio fino al palazzo amministrativo.

    [ CONTINUA ALLE MURA DI KIRI ]




    Edited by Youshi2 - 24/5/2023, 23:49
  15. .

    la Nebbia e la Bruma

    IX

    Ci saremmo mossi io e il genin Kenkichi verso il tempio dell'isola Arohihori, avremmo sfruttato due dei posti messi a disposizione dalla Triade su una nave dei pellegrini che dal palmo dell'arcipelago ci avrebbe portato al mignolo. La scelta era stata vagliata durante l'ultimo incontro preparatorio con il resto dei ninja kiriani e il mizukage, le informazioni erano state condivise e si era ritenuto necessario, per una più agevole infiltrazione, venissimo inviati solo noi. Il resto degli shinobi del villaggio si sarebbero occupati di fornirci un'agevole fuga una volta recuperato l'obiettivo, poiché due dei tre prigionieri erano fuggiti. Qualche ora prima dell'imbarco chiedemmo al sensitivo Etsuko-san di porre su di noi dei sigilli, pago dell'arrivo precedente al Palmo, così da evitare controlli approfonditi da parte di eventuali guardie. [Note] L'eventuale chiave per sciogliere il fuuinjutsu sarebbe stata "Chigiri", ovvero "nebbia di sangue".
    Indirizzati da un uomo della triade ci muovemmo verso la nave che avrebbe condotto noi e altri pellegrini al tempio, con voce bassa mi sarei rivolto al genin, stando attento che nessuno ci stesse spiando: Ci presenteremo come aspiranti iniziati e da lì proveremo ad infiltrarci nel tempio feci una pausa guardandomi attorno e riconoscendo la nave così come ci era stata descritta dal membro della Triade Ecco, dev'essere quella conclusi laconico.

    Durante il viaggio non parlai molto con il mio compagno, lo sguardo si abbandonava spesso verso il mare e poi lungo l'orizzonte dove Arohihori si stagliava e verso cui, rapidi, ci stavamo avvicinando. La nave era effettivamente affollata di pellegrini e aspiranti iniziati, forse avrei potuto facilmente coglierne le differenze semplicemente dal loro armamentario, se presente o meno. Le informazioni che ci aveva fornito Hideo-san parlavano di un'isola molto piccola e questo era facilmente notabile, oltre alla presenza di pellegrini e novizi ci aveva notificato la presenza di un gruppo di monaci guidati dal Sommo Sacerdote, Corallo. Il giovane genin, inoltre, aveva saputo dare una descrizione di massima dell'isola, poiché estremamente semplice: a partire dal porto vi erano tre strade che, inerpicandosi e inoltrandosi tra la boscaglia, portavano tutte verso il tempio.

    Poco dopo l'attracco della nave carica di pellegrini su cui ci eravamo nascosti, potei notare una terza imbarcazione da guerra arrivare al porto. Non vi erano pellegrini o novizi e, infatti, discesero dalla barca una comitiva composta da otto persone: quattro trasportavano una lettiga e altri quattro costituivano la scorta della stessa. Con un cenno del capo invitai il genin a seguirmi e, mischiandoci tra la folla, avremmo tentato di avvicinarci a loro per confermare l'identità del prigioniero. Lì, bendata quasi completamente e stremata, stava Meika Akuma, precedente primaria dell'ospedale di Kiri. Serrai la mandibola guardandola, guardando le ferite che riportavo e il prodotto della schiavitù sul suo viso, non avremo avuto pietà dei suoi aguzzini, ma in quella situazione sarebbe stato un suicidio anche solo provare a liberarla. No, andava aspettato il momento migliore, quando la scorta sarebbe stata minore e l'attenzione più flebile.

    Mi voltai verso verso Akuraguri e, a denti stretti, gli dissi Andiamo quindi avrei mosso i miei passi verso il tempio, una volta che la lettiga e la sua scorta ci avesse superato di una decina di metri. Malgrado il numero di persone presenti in quella piccola isola, non sarebbe stato difficile mantenere il contatto visivo con il nostro obiettivo e così potemmo notare che svoltò nella stradina orientale che portava verso il tempio. Rallentai il passo e con un cenno della mano feci lo stesso verso il mio compagno di missione Non ti sembra strano? domandai a bassa voce. Non capivo, infatti, per quale motivo non avessero intrapreso la strada più rapida verso il tempio, ma avessero preferito quella celata da quel fitto bosco. Rimasi un attimo in silenzio ragionando su un'idea che mi balenò nella mente, ovvero che quella strada secondaria avrebbe potuto condurre anche in un altro luogo oltre al tempio e per questo fosse stata imboccata dalla processione. Ma seguendoli ci saremmo divisi dal gruppo di pellegrini che si stava muovendo verso il tempio attraverso la strada più rapida e, di conseguenza, avremmo potuto attirare l'attenzione non desiderata di qualche ficcanaso. Osservai ancora una volta l'imboccatura del fitto bosco, poi voltandomi verso Akuraguri Proseguiamo, rischiamo di fare tardi dissi seguendo la strada che portava dritta verso il tempio.
    Decisi che non sarebbe stato saggio seguirli semplicemente per un motivo: se avessero cambiato strada o se non fossero giunti al tempio perché imboccata un'altra via nascosta, ce ne saremo accorti facilmente una volta giunti al tempio perché non li avremo più visti e a quel punto, se così fosse stato, sarebbe stato più facile allontanarci da un gruppo di persone la cui attenzione sarebbe stata probabilmente rivolta verso il tempio, meta del loro pellegrinare.

    Se la lettiga e la scorta, composta dagli stessi componenti, si fosse presentata al tempio, saremmo rimasti ad osservare le loro azioni, per poi tentare di accedere a nostra volta nel luogo sacro fingendoci aspiranti novizi.

    Se la lettiga e la scorta non avesse fatto capolino dal sentiero immerso nella foresta, ci saremmo diretti in quella direzione cercando di non farci notare dalla folla o dai monaci presenti, scandagliando il sentiero in cerca di eventuali tracce [Percezione 9]
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