Posts written by -Hidan

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    La Pioggia che Lava via Tutto


    IV


    Il viso del Kaguya si illuminò di colpo, di risposta alla mia offerta di consegnarli Ame su un piatto d'argento, alla quale rispose con un pronunciato sorriso divertito. Sono contento che la cosa ti faccia sorridere... Ma io non lo sto facendo. Io sono serio. Parlai, prima che il mercenario iniziò un lungo racconto sulle origini di uno dei suoi nomi.
    Ru-Wai, l'origine di quel nome, alcuni trascorsi del passato del ninja delle lunghe falci. Un racconto che, seppur nella sua brevità, attirò la mia attenzione, soprattutto per qualche piccola perla che le parole del Kaguya, volenti o nolenti, volontarie o inconsciamente, aveva lasciato.
    Sorrisi io, questa volta. Quindi un ninja accademico ti ha ingaggiato... Però, deve essere un grande ninja per poter avere affluente su di te... E sul Fragello. La mia voce si irrigidì. Dal tuo racconto, quel che riesco a capire è che... Dopo aver assolto alle tue richieste di questo famigerato ninja accademico, tu abbia non solo scovato il Flagello... Per carità, che che razza di soprannome... Ma anche collaborato con lui, almeno qui su Ame, o sbaglio? Una circostanza che non lo avrebbe poi posto più in una situazione di netta neutralità nei confronti dell'Accademia. Diciamo che... Adesso devi convincermi te, non sono più così sicuro di aiutare a impossessarsi di Ame al lacchè di quel Jeral. Incrociai, le braccia, un po' scocciato dalla insinuazione del Kaguya. Governare Ame per me? Di cosa stai parlando? Pff... Non ho velleità di comando, men meno di questo buco di culo di mondo fetido. E poi, per farti governare in mio nome, dovresti godere di una fiducia assoluta da parte mia e... Non vorrei spezzarti il cuore, ma non lo hai. Un piccolo ghigno, mentre alzavo le spalle e le braccia, quasi a voler sottolineare l'ovvietà di quella domanda. No, Kaguya, voglio consegnarti Ame, perché al momento quel Re folle che la comanda è un pericolo per tutto il continente, così come la giovane Asso di Cuori. E, per quanto forse non ti piaccia ammetterlo, avere un villaggio di nukenin al tuo comando renderà qualsiasi tua vendetta più semplice. Ovviamente c'è da dire che, nella tua ambiguità, non ti considero un problema per la sicurezza del continente, quindi preferisco sapere te seduto sulla torre più alta di Ame che il Joker... Direi che sto incominciando a diventare oltremodo cinico e pragmatico, se non sbaglio sono qualità che apprezzi. O sbaglio? Sorrisi nuovamente, chiudendo leggermente gli occhi. Magari poi ti rivelerai addirittura un problema maggiore, ma ogni cosa a suo tempo. Presi tempo, elaborando nuovamente i cardini di quel discorso.
    Vuoi addirittura più che Ame? Questo fa ridere Kaguya. Fammi sentire cosa vuoi in più, allora... E, visto che ci siamo, anche io voglio di più. Dammi il nome del ninja accademico che ti ha incaricato di venire qui ad Ame. Dimmi il motivo del perché lo hai fatto, se questo non persegue la tua vendetta... E dimmi in che rapporti sei e tutte le informazioni che hai sul tuo caro amico che chiamano Flagello.
    Dare e avere.
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    La Pioggia che Lava via Tutto


    III


    Il Mercenario, seduto sul suo scranno di ossa, in un dietro bottega di un'osteria malfamata, avevo un qualcosa di poetico, in fin dei conti.
    L'ambiguità di quell'uomo era chiara ed evidente perfino ad un bambino. Un essere pericoloso, non come indole, ma solo perché confinato nei limiti del suo stesso obiettivo. Un obiettivo che non si sarebbe mai potuto concludere in un risvolto positivo... L'assenza di un obiettivo in un uomo come quello poteva essere addirittura più pericoloso che la vendetta stessa.
    Ma, fino a quel momento, sarebbe stato il mio grimaldello.
    Sarà pure solo un'etichetta per te, ma non è lo stesso per tutto il resto del mondo. E l'etichetta che ti sei appiccicato addosso è molto più distinguibile di qualsiasi nome tu ti sia dato nel corso degli anni... Lo guardai, divertito. Per quanto mi riguarda, a me piace pensarti come Shiltar Kaguya... Ma non è per questo che sono qui. Scossi la testa. E no, non è neanche per come mi hai lasciato quella notte al Gelo. Assolutamente. Probabilmente avrei fatto lo stesso ed io... Mi fermai qualche istante.
    Oscurità e fuoco permearono la mia mente. Ricacciai indietro i pensieri. Ed io non ero in me.
    Continuai quindi ad attirare l'attenzione del Kaguya, riportandogli qualche notizia del mondo accademico che, anche da un fuorilegge ben informato come lui, non potevano essere giunte.
    In particolare, fu la riunione dei kage che stuzzicò la sua coscienza, e le sue parole. Dici bene, non sono qui per queste sciocchezze. D'altronde, se per te i nomi sono solo etichette, anche per i ruoli non cambierà poi molto, no? Lo stuzzicai. Conosco la tua passione per la vendetta, ed è per questo che sono venuto da te. Non credo che anche tra voi nukenin della Pioggia, spifferare informazioni sui paritetici in un'organizzazione criminale, sia considerato un atto... Onorevole? Ridacchiai. Non sarei qui, se non avessi qualcosa da darti in cambio... Mi avvicinai al Kaguya. E non mi sto riferendo a ryo, o armi... Perché, vedi, in effetti non ti ho detto proprio tutto... Presi fiato. E' vero, Tensai-ji è il nome su cui lavorare per primo, ma insieme a lei, qualcun'altro è il responsabile di quello che è successo al Gelo quella notte. Un uomo che forse neanche te hai mai incontrato. Colui, che adesso, possiamo dire, è il tuo capo. Guardai negli occhi il mercenario ancora seduto. Dopo Tensai-ji... Io voglio avere la possibilità di prendermi la testa del signore di Ame. Io voglio uccidere colui che viene chiamato il Joker. Aprii le braccia, abbracciando tutto ciò che mi circondava figuratamente. Solo allora avrai ciò che ti spetta. In cambio, Kaguya, io ti offro Ame.

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    Una Nuova Vetta


    III


    L'animo pesante di Kensei si destò dalle sue membra, permeando l'aria dell'intera stanza e divenendo mano a mano che parlavo, con il tempo, sempre più cupo.
    Lo conoscevo bene, lo conoscevo da quando era Keiji Kagome e, sebbene per me fosse sempre la stessa persona, avevo acconsentito anche a chiamarlo con un altro nome dopo quello che aveva perso durante la riunione di Kiri. E nessuno poteva non ammettere che qualcosa in lui si era spezzato quel giorno, mentre qualcos'altro era nato in lui e con lui.
    Aveva sempre detestato il mio modo di essere, il mio fare sempre sornione e spensierato, probabilmente all'esatto opposto della sua persona, ma da quando era Kensei, tutto quello si era addirittura amplificato. Ma, malgrado tutto quello, sapevo che Kensei, per qualche ragione, forse anche innaturale, più spontanea e vera che ragionata, mi teneva in considerazione, anche più di Itai se non fosse stato per il grado che rivestiva.
    E di quello gliene ero grato, come il Yin lo era con lo Yang.
    Fu però in quel momento che sentii quello che non avrei mai voluto sentire.
    Su una piccola mappa del continente, in una zona limitata da un cerchio rosso, al confine tra la Nuvola, il Gelo e il Paese delle Sorgenti Termali, Itai e Meika erano spariti. Mpf... Guardai quasi attonito la mappa dinanzi a me.
    E' la zona dove dovrebbe trovarsi il tempio dedicato a Jashin che è stato tirato in ballo durante la Riunione... Perché... Perché Itai... Mi sedetti, quasi sprofondando, nella sedia.
    E Lei era con lui. Lei. Lei che doveva rimanere a Kiri. Lei che doveva rimanere al sicuro. Lei che... Che avevo abbandonato.
    Sbattei il pugno destro sul tavolo, per sfogare la mia rabbia, e questo per poco non si accartocciò su se stesso.
    Respirai, quasi affannato, per qualche secondo, finché non riuscii a calmarmi, chiudendo gli occhi e rialzandomi dalla sedia. Quella sarebbe stata, più o meno, la mia prossima destinazione... Cercherò di ritrovarli io... Avevo abbandonato tutto per fare quello che sentivo di dover fare.
    E il mondo aveva abbandonato me a sua volta.
    Hai fatto la cosa giusta... Non è ancora il momento, ma presto lo saprà, non possiamo fare il contrario. E non si può tenere nascosta la cosa ancora a lungo. Feci una breve pausa, ascoltando le parole del Kenkichi. Lo so anche io che non ci sono stato, Kensei, e non credere che per me sia stato semplice. Non lo è stato, non lo è, e non lo sarà mai. Ma tu non hai visto quello che ho visto io. Il cielo che sputava fuoco. Le mie parole di prima non erano una morale, non sono nella posizione di farla a nessuno, benché minimo a te. E se ho fatto quello che ho fatto, se sono stato via tutto questo tempo, e se starò ancora via, non è perché scappo dai miei doveri. Affrontai lo sguardo di Kensei e la sua furia cupa. Se ho fatto quello che ho fatto non è stato per mancare di rispetto a te, ad Itai o ad... Mi interruppi, non terminando la frase. E sono a conoscenza di avere dei doveri. Sono a conoscenza dell'importanza delle lame che impugno. Forse ti sei dimenticato che molti dei tesori di Kiri, quelli vecchi e quelli nuovo, sono di nuovo alla Nebbia grazie a me... Senti te che ristrettezza di discorsi! Sbracciai, stizzito. Sei uguale a tutte le persone che disprezzi! Non riesci ad avere una visione più grande?! Non c'è solo il nostro popolo, non c'è solo il nostro villaggio, i tuoi doveri non si dovrebbero esaurire entro le mura della Nebbia! Appartenere ad un villaggio piuttosto che ad un altro ti dovrebbe rendere migliore?! Tu parli e ti comporti come tutti quelli che erano presenti alla riunione! Non sei diverso da loro, finché non capirai che c'è di più per cui lottare! Le parole erano aumentate di volta in volta di volume, e solo al termine di quella frase mi ero accorto che stavo praticamente urlando.
    Rialzai i palmi delle mani dal tavolo, calmandomi e tornando a parlare con un tono di voce più sommesso. Era a questo a cui mi riferivo prima, non era una morale, era un invito. Un invito a provare ad essere diverso... Finché noi tutti, finché tutti i villaggi dell'Accademia non lo faranno... I Cremisi, Cantha, o chiunque altro... La avranno sempre vinta. Presi fiato. Non so cosa tu stia pensando, non so se tu possa aver compreso quello che sto dicendo... Io non voglio tradire Kiri, non è questa la mia intenzione, non lo sarà mai. Ma per fare ciò di cui ti sto parlando, non posso essere più né il capo delle squadre speciali, né posso rimanere qui a sostituire Itai... Mi avvicinai a Kensei. So di non essere più forte del Veterano o di Shiro... Ma sono un ninja differente da quello che conoscevi... So di poter fare qualcosa in più... Per Kiri, per i villaggi, per tutte le persone che meritano di vivere una vita serena, lontana dalla guerra e dal dolore... E se per farlo, dovessi sacrificare la mia esistenza, donare la mia vita e la mia persona per questo scopo... Allora la mia scelta è già presa... Ma per farlo, devo essere in una posizione più alta... Sorrisi leggermente, e Kensei avrebbe visto una luce nei miei occhi.
    Credevo realmente nelle parole che stavo pronunciando. E questa parte di me, non sarebbe mai cambiata.
    Non lo hai ancora capito, Kensei? Io mi vado a prendere l'Accademia.

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    Una Nuova Vetta


    II


    Mi misi comodo, mentre uno dei due assistenti amministravi filava alla velocità della luce per eseguire l'ordine di un uomo che era apparso nell'ufficio del Mizukage.
    Quello che ne seguì, fu una sorta di duello di sguardi tra me e il restante dipendente. Lui, come gelato, ed io, mentre mi mettevo comodo, a mio modo, con l'ausilio della scrivania e delle sedie di Itai.
    Ma non è che mi puoi procurare qualcosa da mangiare? Ho fame. Esordii, spezzando il ghiaccio. Del ramen con dell'acqua fresca andrà bene. Ah... Fai scalare pure dallo stipendio di Kensei, non ti preoccupare.

    Quando Kensei, all'incirca una ventina di minuti dopo, avrebbe varcato la soglia dell'ufficio di Itai, mi avrebbe trovato seduto sulla sua scrivania, a mangiare ramen in tranquillità, come se nulla fosse mai successo. Ehi, Kensei, che si dice? Scusami per averti fatto uscire da casa con questo tempo, immagino che per te sia oltremodo fastidioso... Volevo essere qui questa mattina, ma ho avuto dei contrattempi... Conclusi il mio fugace pasto, bevendo un gran bicchiere d'acqua. Grazie, potete andare, e chiudete la porta per favore! Buona notte! Avrei accompagnato la frase con un vistoso segno della mano, disimpegnando così i messi amministrativi. Ma dove cavolo è Itai? Avrei atteso una risposta da parte del ninja, prima eventualmente di continuare. Allora, come è andata questa Riunione? Che ne pensi? Una breve pausa, prima di continuare senza attendere una risposta. Si, lo so, siamo messi abbastanza male... Ma non bisogna perdere la speranza, si può fare ancora qualcosa... Avrei approfittato della probabile sfuriata del Kenkichi per dare un "ultimo colpo" alla ciotola di ramen da asporto davanti a me.

    Lo so, hai tante domande, ma dovevo fare quello che ho fatto. Non sarei potuto rimanere a Kiri, dopo quello che è successo al Gelo... Avevo bisogno di stare da solo. Al resto... C'ha pensato Jotaro... Il mio tono era calmo e sicuro. Non è acile riprendere le fila, dopo quello che ho visto... Dopo quello che non sono riuscito ad evitare... Tu non c'eri, tu non puoi comprendere... E solo con la conoscenza, non puoi capire. Non c'è riparo da un terrore così grande... Ma, adesso, sono diverso. Adesso so cosa devo fare. Guardai Kensei. Devo solo rendermi conto se anche te ed Itai sapete cosa dovete fare, prima di iniziare. Non sono stato immobile, in questi giorni dopo la riunione. Ho messo tutti gli ingranaggi al loro posto. Ne manca solo uno, poi il circolo sarà completo, e potrò iniziare. Parole criptiche, che presto avrebbero avuto un significato anche per Kensei. Ma per farlo, ho bisogno di voi e del vostro appoggio. Devo sapere che Kiri è al sicuro, che Lei è al sicuro... Per poter proteggere tutti. Se così non fosse, non potrei fare nulla di quello che deve essere invece fatto. Presi fiato. I Cremisi, Cantha, il Veterano, Shiro, Ame e gli Assi, Hayate e tutti gli altri... C'è troppo male in questo mondo... Ed io devo sradicarlo. Mi alzai dalla sieda, avvicinandomi di qualche passo al Kenkichi. E per farlo... Non posso restare a Kiri.
    Tutto questo... Cosa significava?
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    I Signori delle Stelle


    III


    Sho, il ragazzo della Foglia dalla maschera di Tigre, a quanto pareva sembrava essere stato catturato da Cantha durante il suo attacco a Konoha. Ed era riuscito a fuggire da solo? Improbabile, ma evitai di fare domande a riguardo. Lo hai detto te, Shiro è un mostro. E se il suo maestro è solo di un decimo più potente di lui... Non credo basterebbe essere 10 contro 1. Credo che sarai d'accordo... Ma ci penseremo a tempo debito. Il ninja avrebbe potuto notare, per un solo istante, un cambiamento drastico nel mio comportamento, nella luce dei miei occhi, perfino dal battito del mio cuore e dal soffiare del mio respiro. Io distruggerò Cantha... Fu, appunto, un solo istante. Ma ora pensiamo a risolvere questa situazione! Il mio viso tramutò espressione, divenendo nuovamente, solitamente, sornione. L'isola e Tohoku erano a vista prmai.

    Nascondere?! Ma come nascondere?! Guardali! Sono brave persone, guarda che bel visino! Avrei preso sotto il mio braccio, con prepotenza, l'esile e mingherlino sindaco di quel posto, mentre con l'altra mano, pollice ed indice, tiravo sul gli estremi delle labbra dell'uomo, costringendolo a fare un gran sorriso rivolto a Sho. Potrebbe mai mentirci? Certo che no! Anche perché, se provasse solo a mentirci, potrebbe non essere più sindaco! O addirittura potrebbe non essere... Più... Giusto? Bene, andiamo! Avrei lasciato l'anziano uomo con la bocca spalancata, e un paio di gocciolone di sudore scendere sulla fronte bianchiccia, mentre prendevo Sho sotto braccio, dirigendomi verso l'uscita della struttura. Era praticamente pietrificato. Non so se mi convince, sicuramente sono spaventati, e ora, almeno lui, lo è ancora di più... Ho esagerato? Feci spallucce. No, non direi! Allora, quindi vogliamo dirigerci verso il villaggio attaccato? Avrei atteso una risposta. Si, mi sembra una buona idea! E io sono un ottimo investigatore poi! Avrei esternato, pensando a quante volte ero riuscito a recuperare informazioni vitali solo picchiando persone... Il dono della praticità non era di tutti.

    Non sarebbe stato difficile, chiedendo le dovute indicazioni, ad imboccare un sentiero che ci avrebbe condotto verso un crocevia: la piccola isola, che vantava al suo centro una catena montuosa non indifferente, soprattutto in relazione alle sue isole, presentava una strada principale che circumnavigava l'atollo, ed un sentiero interno, un vero e proprio passo montano. Quest'ultimo era per lo più abbandonato, ed utilizzato solo dagli allevatori di bestiame per la transumanza. Al centro del passo, svettava il monte più alto, Monte Argento... E sarebbe stato veramente semplice capire il motivo di quel nome. La grande montagna, quando rifletteva i raggi del sole, restituiva uno strano riflesso argentato. Quell'effetto era dovuto ad un particolare minerale che era presente nella roccia della montagna.
    Quello era il luogo di dimora dei... Lupi visoni, che adesso erano anche fonte dei problemi di quell'isola.
    Chiedere informazioni agli abitanti del luogo sarebbe stato inutile o quasi, tutti avrebbero risposto allo stesso modo. I cittadini di quel luogo non se ne erano mai curati, e quegli strani animali erano da sempre assolutamente tranquilli e solitari.
    Le leggende narravano di questo branco di lupi proveniente dal Paese della Luna, animali saggi che traevano forza ed ispirazione dalla luna e dalle varie fasi lunari... Ma la loro reale provenienza e il motivo della loro presenza sull'isola era, per tutti, ignoto. Così come il loro drastico cambiamento.
    Però c'è qualcuno che potrebbe aiutarvi. Un contadino ed allevatore, alle soglie del villaggio, praticamente insistente sul crocevia di sentieri, aggiunse qualcosa di importante. La vecchia Takumi. E' un'anziana signora, non nativa di quest'isola, che abita su una piccola appendice del Monte Argento. E' praticamente una eremita, e si dice che fosse una specie di vecchia sacerdotessa di qualche culto. Lei conosce molte storie, ed è praticamente la persona che vive più vicino ai Lupi visoni... Certo... Se è ancora viva...
    Raggiungere il lato opposto dell'isola passando dalla via "del mare" avrebbe richiesto all'incirca 3 ore, sia da un lato che dall'altro, mentre il passo montano un paio di ore in più, con la possibilità di poter parlare con la signora Takumi... Anche se c'era la possibilità che questa non fosse più "disponibile" alle storie, soprattutto dopo tutta quell'aggressività dei Lupi... Stava a Sho decidere la via.

    [Ore 14.00]
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    Una Nuova Vetta


    I


    Fui di parola, a modo mio.
    Erano passati all'incirca dieci giorni dalla riunione dei Kage avvenuta nel Paese del Ferro. Avevo partecipato a quell'evento non in veste ufficiale di ninja della Nebbia, ma su convocazione di Jotaro, e la motivazione era ben comprensibile. Erano infatti circa due mesi che non mettevo piede a Kiri.
    Dopo la disfatta accaduta nel Paese del Ghiaccio, mi ero sentito perso, abbandonato, sconfitto, e avevo a lungo vagabondato. Per mia fortuna, fu il Jaku ad indicarmi la strada da percorrere, e fu allora che capii cosa dovevo realmente fare.
    Lasciato il Ferro, avevo raggiunto Ame, e da lì il mio incontro con il Kaguya mercenario era già diventata storia... Dopo di ciò, il prossimo passo era ritornare alla Nebbia.
    Non una destinazione finale, ma il giusto intermezzo.
    Avrei dovuto parlare con Itai e con Kensei, immaginavo, e sotto quella montagna di acciaio e ferro già sapevo che non sarebbe stata un'impresa fargli comprendere quali erano le mie ragioni delle mie azioni recenti... E di quello che sarebbe stato il mio futuro.

    Coperto da un mantello lacero e bagnato, immerso dalla nebbia e dalla fitta pioggia che quella sera cadeva sul Villaggio, lentamente mi avvicinai al palazzo dell'amministrazione. Non utilizzai la porta principale, non volevo essere riconosciuto, e non volevo che la mia presenza fosse notata ai più... E da Lei... Quindi utilizzai solo un po' di chakra per raggiungere quasi la vetta del palazzo e, in particolare, la grande finestra dell'ufficio di Itai. La forzai, facendo entrare una forte folata di vento, che fece cadere a terra alcuni fogli sulla scrivania del Mizukage.
    Odore di chiuso, e ciò era strano.

    Probabilmente allarmato dallo strano rumore, una impiegata fece capolinea nell'ufficio. Quello che la donna vide fu la sagoma di un uomo incappucciato, seduto dall'altra parte della scrivania, con i piedi su di essa, incrociati. La donna, come congelata, fece quasi per urlare, ma la gelai con un solo cenno della mano. Mi puoi far chiamare Itai? Un istante di silenzio. E, perché no, anche Kensei.

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    La Fonte della Vita Eterna


    XVII


    Aprendo il mio corpo al Vuoto, riuscii ad integrarmi con esso come non avevo mai fatto prima, e ciò mi permise di immergermi nell'acqua del lago che era Natsuhime.
    Nuotai in esso, finché, dopo pochissimi minuti, raggiunsi finalmente l'atollo di cui mi era stato detto. Un'isolotto di forse dieci metri di raggio, con al centro una grande tomba a cui erano collegati, con delle catene, dei paletti, anche questi di roccia; due di questi, erano spezzati.
    Feci appena in tempo a rimettere i piedi sull'isola, che il potere del Wu scomparve dal mio corpo, lasciandolo più debole di come ero prima. [Vitalità 10 Leggere]
    Riemergendo, passò a malapena un istante prima che i miei sensi percepirono una presenza. Aguzzai gli occhi, preparandomi allo scontro, ma la figura che si manifestò da dietro la tomba aveva un non so che di conosciuto.
    CaoCao...? L'uomo che avevo di fronte, con tanto di spada in mano ed armatura di altri tempi, era proprio l'allegro vecchietto a cui piaceva raccogliere funghi... Solo che, non era più vecchio.
    Il Guerriero del Vuoto della Distanza mi spiegò come Xu Shu aveva eliminato la vecchiaia dalla sua esistenza, questo per permettergli di combattere al meglio delle sue forse, almeno per un po'.
    Quello di cui avevo immaginato, lo avrei dovuto rinviare: per avere una presenza quantomeno fisica, e quindi distruttibile, della Bakekujira, altri 3 sigilli sarebbero dovuti crollare.
    CaoCao mi spiegò da cosa derivavano le Armi, come erano state create, come i Cremisi avevano distrutto l'essenza stessa dei guardiani della natura per i loro sporchi scopi... Fu allora che mi disse dov'era imprigionata la Bakekujira... Ebbene, l'Arma che cambia il Mondo era l'isola stessa. Come Natsuhime aveva modificato l'acqua di quel posto, la Balena Mostruosa aveva modificato l'intera composizione fisica dell'isola.
    Anche tu, come Lianshi, ti riferisci a me come una "speranza"... Quelle parole, se ripetute, non potevano essere solo una casualità. Io non so quale sia stata la motivazione che ha portato Pangu a fare di me l'undicesimo Guerriero del Vuoto... Ho iniziato solo adesso a capire veramente cosa il Vuoto significa... Ma ti chiedo un'unica cosa: fidati di me. Non solo come Guerriero del Vuoto, ma anche come erede della famiglia di Natsuhime-dono... Mi avvicinai a CaoCao, cercando di poggiare le mie mani sulle sue spalle. Io ho un piano. Lo guardai negli occhi. Non c'è bisogno che tu perda la vita. Aiutami a rompere 3 dei sigilli che rimangono, sciogliendo gli spiriti dei nostri fratelli su quest'isola... E poi, noi quattro Guerrieri del Vuoto rimasti in vita, eredi dello spirito e della volontà di Pangu, distruggeremo la Bakekujira! Sospirai. Possiamo farcela, ma ho bisogno di te... E di Lianshi... Con il vostro aiuto, con il mio piano, distruggeremo la Bakekujira. Lo giuro, sulla mia vita.
    Attesi una risposta da parte dell'anziano amante dei funchi, prima di continuare. Dobbiamo risolvere altri 3 indovinelli degli altri Guerrieri... Sempre se chi si sta divertendo a spezzare sigilli non ci dia una mano con i restanti... Ma, prima di andare... Mi avvicinai alle colonne di pietra che raffiguravano i dieci Guerrieri, per osservare quale dei due sigilli erano stati spezzati. Il Vuoto Mentale e il Vuoto di Intenti... Perfetto... Mi avvicinai alla grande tomba di Natsuhime, per osservarla meglio, e per osservare i suoi abiti e... Gioielli.
    Che la moglie di Pangu avesse potuto tenere con sé qualche potente artefatto ninja di altri tempi? Lo chiesi anche a CaoCao, eventualmente rassicurandolo. Non sono un ladro, ma se c'è qualcosa che può esserci d'aiuto contro l'Arma... Allora dovremmo usarlo. Pangu e anche Natsuhime avrebbe voluto così... Al termine di tutto, ritorneranno al loro posto.

    Allora, puoi trasportarmi velocemente tramite il tuo Vuoto? Credo di sapere come risolvere gli indovinelli del Vuoto Mentale e del Vuoto di Significato... Andiamo in quest'ordine, per adesso. Avrei sempre potuto camminare, ma il potere di CaoCao sarebbe stato nettamente migliore per muoverci ed evitare problemi lungo il percorso. Scioglieremo insieme i sigilli, poi dobbiamo recuperare Lianshi... Lei è fondamentale per il mio piano. So che si sente più potente nella sua dimora, ma il Vuoto di Potere non può rimanere ad attendere per altri tremila anni. Anzi, se puoi, fagli arrivare un messaggio... Il suo Vuoto magari poteva anche trasportare oggetti, oltre che persone.
    Avrei atteso e, nel caso CaoCao non avesse potuto trasportarmi, avrei continuato. E allora ci dividiamo. Io andrò a spezzare i sigilli, tu recupera Lianshi, e attendimi proprio sulla spiaggia da cui sono arrivato... Immagino che, sciogliendo la metà dei sigilli, anche l'acqua potrà essere attraversata più facilmente, giusto?

    Se CaoCao mi avesse trasportato con sé, mi sarei ritrovato dinanzi alle rovine del Vuoto di Memoria.

    Se non fosse stato CaoCao a trasportarmi presso le rovine del Guerriero del Vuoto di Memoria, allora avrei chiesto a lui di indicarmi, in ordine, sulla mappa che avevo preso dalla Tregua, per ciascuna rovina, il Vuoto a cui si riferivano.
    A quel punto, mi sarei avvicinato all'acqua del lago. Allora... Farò del mio meglio per fare più velocemente possibile... Tu, stai attento, e proteggi Lianshi... Avrei pronunciato, prima di toccare l'acqua del lago.

    In entrambi i casi - certo, per la seconda opzione sarebbe stata molto più lunga la questione - avrei raggiunto - come più o meno tempo - le rovine che cercavo.

    E le rovine che cercavo, almeno per come le avevo immaginate, avrebbero risposto ad una mia determinata azione...
    Mi sarei seduto a gambe incrociate vicino al simbolo del Vuoto di Memoria, e avrei chiuso gli occhi.
    Lianshi mi aveva parlato dei loro guerrieri caduti, e della loro declinazione del Vuoto, e da lì avevo iniziato per immaginarmi le soluzioni degli indovinelli delle loro rovine...
    Il Vuoto di Memoria si declinava nella perdita di informazioni vitali...
    Avrei dovuto perdere qualcosa di importante del mio passato, per aprire le porte al mio futuro.
    Fino a quel momento, però, non avevo mai pensato a quale sarebbe stato il ricordo che avrei sacrificato.
    Cosa poteva definirsi vitale per una persona? Cosa poteva definirsi vitale per me? Cosa potevo sacrificare del mio passato?
    Il mio primo e unico pensiero, del mio passato, era quello di mia madre. E di mio padre. Morti quando avevo solo pochi anni di vita, nella guerra con i Cremisi. Erano pochi, distinti e fumosi ricordi, eppure da quelli avevo attinto le mie forze per diventare un ninja. I loro volti... Erano sempre stati stranamente nei miei ricordi.
    Li focalizzai nella mia mente. Il viso di mio padre, adesso così simile al mio, i buffi capelli blu di mia madre ed il suo sorriso... Si poteva dire che non li avevo mai conosciuti, eppure scese una lacrima. Addio... La mente restrinse il campo su di loro, cancellando tutto il resto.
    Lasciai che il Vuoto mi aiutasse ad abbandonarli.
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    Daje Cesare, vieni su discord
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    La Chiamata


    IV


    Tamashi non si muove dal mio fianco.
    Irruppi dal mio silenzio con straordinaria veemenza e fermezza.
    Avevo assistito a decine di minuti di chiacchiere, più o meno utili, dei diversi partecipanti alla riunione.
    La "sorpresa" di Jotaro, l'infiltrata dall'occhio di Sharingan, era stata rivelata, e, come la colomba dal cilindro, aveva portato con sé non solo stupore ma anche delle buone cose, vantaggi riacquisiti tra tutti.
    Ma, dopo l'allegra novella, nuovamente si era ripiombati nell'oscura melma della stagnazione. Egoismi mai assopiti, di un ego smisurato, seppur differente da ninja a ninja.
    L'assoluta loro sete di assolutismi e conoscenze, li aveva spinti a parlare di condivisione di conoscenze, bijuu, tecniche segrete, ma vigeva costante la sensazione del voler chiedere più di dare.
    E quella sensazione mi aveva dato il voltastomaco.
    Non si muove. Scandii ogni singola parola, come a volerlo rimarcare. La Lanterna non può essere distrutta, da alcuna mano mortale e forse anche immortale. Non chiedetemi del perché sono così sicuro di questo, ma lo sono. Era impossibile spiegare ciò che era successo nella notte precedente alla Follia nel Gelo, appena recuperata Tamashi dalle stanze segrete della magione nobiliare. Lei mi aveva informato, mi aveva detto chi era, e, come se fosse sempre stata mia, io, da quel momento, sapevo.
    Vi dirò qual'è il suo potere... Tamashi, la Lanterna delle Anime, può imbrogliare la Morte. In alcuni casi, può spezzarla, e riportare chi non c'è più, in vita. Incrociai le braccia. Immensa, nella sua semplicità. Cercando di cambiare discorso, una volta messo in chiaro la questione di cui prima... Credo di essere l'unico qui dentro ad essermi imbattuto con tutti i numerosi nemici di cui stiamo discutendo da ormai troppo tempo... Non so se reputarmi fortunato, o molto sfortunato... Mi schiarii la voce. Shiro è un vero demone, e... Il cubo di cui stavi parlando. Guardai il giovane Kazekage. Beh, adesso lo ha lui. Glielo abbiamo visto, durante l'attacco a Kiri, ed è ora a me chiaro come ha fatto a sparire come nel nulla quel giorno. E' uno dei grandi artefatti, e quindi potremmo definire... Meno uno, oltre a Tamashi, ne mancano quattro. Seguì al numero pronunciato l'alzarsi di altrettante dita dalla mia mano destra, mostrandole ai vari partecipanti. Riguardo a Shiro, non so dire in realtà poi molto. Ha delle capacità fisiche straordinarie, sicuramente, ed è uno spadaccino, lo so per certo, dato che porta con sé svariate spade di media dimensione e due, al fianco, leggermente maggiori... Sono il primo ad odiare Cantha, e a considerare quell'uomo un pericolo immane per noi tutti... Ma è distante da noi, troppo distante, e al momento non saremo in grado neanche di infiltrarci in quel posto, probabilmente. Presi fiato. Degli Hayate non c'è molto da dire. Questa strana setta crea problemi di volta in volta, ma in alcune occasioni si sono rivelati anche utili, come a Tsuya... Hanno un debole per le Armi di Iwa, anzi per la loro distruzione, esattamente. Sono abbastanza sicuro che tutto questo avvantaggi in un qualche modo il Tamasizu, loro leader, ma non è una grande preoccupazione, per adesso. Sospirai, bacchettando sul tavolo con le dita. Ame... Ho un conto in sospeso con uno dei loro Assi... E verrà il loro momento, di soffrire. Fui glaciale. Per quanto riguarda il Veterano... Ha ragione Itai. Probabilmente è un essere ancora più potente di Shiro. Per quanto le loro capacità fisiche mi sono sembrate sostanzialmente speculari... Controlla realmente delle forze primordiali, seppur in modo non assoluto. E prendere questa ultima affermazione come una debolezza, o cercare di scherzarci sopra... Un chiaro riferimento al ninja che accompagna l'Hokage. E' veramente da idioti. Il suo corpo è praticamente invulnerabile, e ha delle capacità di guarigione pressoché immediate. Controlla... Queste... Forze, così l'ha chiamate. Ne dovrebbe avere quattro, al momento, anche se non so quante dovrebbero essere in tutto. Si può teletrasportare, controllare e forzare lo spazio-tempo, può rigenerarsi, e possiede sicuramente la Forza della Vita. In sostanza ha, al suo interno, l'essenza vitale di qualche migliaio di persone del Paese delle Valli... Per quanto ho compreso, potrebbe sedersi e vederci morire tutti di vecchiaia sogghignando per tutto il tempo del mondo. Conclusi. Questo è il leader dei Cremisi, e questo è quanto. Almeno per me. Mi alzai dalla sedia. Jotaro mi ha chiesto di partecipare sia in quanto testimone della feroce notte del Gelo, sia per mostrarvi Tamashi. Adesso, qui, mi sento di troppo. Itai, Kensei, verrò a Kiri, tra qualche giorno... Parleremo in quell'occasione. Non avrei risposto ad altre domande, almeno da parte loro. Quando, e se riuscirete, a prendere delle decisioni, magari sensate, arriverà il tempo anche per me di tornare sui miei passi. Fino a quel momento, farò per conto mio. Non prendetela sul personale. La mia fedeltà non va ad un solo Villaggio, la mia fedeltà va a tutte le persone che non possono difendersi contro il male dilagante. Cercherò di proteggerli, a qualunque costo. Anche sacrificando tutto ciò che amavo. Concentratevi, se posso, da ultimo, sul recupero di questa fantomatica Lancia... La questione mi appare molto più complessa rispetto al culto di Jashin... Ho un certo trascorso in fatto di immortali, vorrei pensarci io al Tempio... Inizierò quasi immediatamente, dopo una certa questione... Vi terrò aggiornati, non vi preoccupate. Mi rivolsi verso il ronin. Grazie per questi giorni, Jotaro... Gli dovevo molto. Ma le parole non sarebbero state di alcun aiuto. Prego, continuate pure. E, senza indugio, mi portai verso la porta.

    Avevo un uomo da incontrare.
  10. .

    [Continua Qui]

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    Il Peso del Riso


    X


    Fragore di spade e scudi, di urla e lamenti, fiamme e sangue.
    Un vorticoso scontro di volontà avverse in un luogo e in un tempo di un paradosso, fuori da tutto e, allo stesso tempo, dentro a tutto.
    Il Veterano non era stato minimamente sfiorato dai miei attacchi prima, ed ora era stato uno dei suoi sgherri ad impedirmi di disturbare il capo dei Cremisi dalle sue azioni.
    Atterrai sulle mie gambe dopo aver recuperato l'equilibrio in aria. Solo una manciata di secondi, e la testa dell'uomo con lo strano cristallo in testa venne sbriciolata, come se fosse una ciliegia nel palmo di un gigante.
    Non c'era nulla da poter fare, e nessuno che potesse sbarrargli la strada. Mi sentii nuovamente come quella volta davanti all'amministrazione di Kiri, alla presenza di Shiro di Cantha.
    Digrignai i denti, mentre i muscoli tesi e il Vuoto mescolata al mio chakra allentava la presenza dal mio corpo, lasciandomi più debole di come lo ero all'inizio.
    Avevamo perso.
    Con uno scrocchio di dita, il Veterano e i Cremisi sparirono in un varco, e lo stesso fine equilibrio di quel posto vacillò. Abbiamo fallito... Quasi sospirai, risentendomi come un insetto dinanzi a quell'essere.
    Forse dovevo reputarmi fortunato, così come tutti gli altri, dato che per qualche oscuro motivo il Veterano sembrò interessato a non eliminarci tutti... Ma non riuscivo a capacitarmene, e se avessi potuto scegliere, probabilmente, avrei optato per quella disastroso alternativa. Itai... Cosa...? Sentii il mio corpo sfarfallare, così come tutti gli altri presenti, mentre venivo inghiottito da un bagliore verde che sembrò quasi farmi perdere i sensi; lasciai quel paradosso, ma la sconfitta l'avrei portata con me.
    Insieme alle altre, sarebbe stato un tassello su cui costruire il castello della mia forza.

    [...]

    Anf... Anf... Anf... Ero in ginocchio, nel tempio di Yon, nuovamente nel Paese delle Valli. Ai miei lati, i tre compagni con cui ero partito all'inizio. Siamo... Tornati... Ignorai quasi l'uomo che corse via, verso l'uscita di quel posto, ormai solo un vecchio reliquiario del passato. Ma sembra che qualcosa sia cambiato, non trovate? Il posto era infatti spoglio e deserto, come se i segni di un tempo che non credevo potesse essere passato avessero agito su quel luogo. Andiamo a vedere cosa diamine è successo qui... Tanto non può essere peggiore o più incredibile di quello che abbiamo vissuto, o sbaglio?

    Usciti dal tempio, le mie impressioni mi diedero ragione, dato che il fiume dove si trovava prima il reliquiario era solo un lontano ricordo. Ci fu però una cosa che mi fece tornare il sorriso: la maledizione era spezzata.
    Fummo raggiunti ben presto da un gruppo di guardie, dalle quali emerse un uomo. E questo vecchio chi diavolo è adesso? Il Daimyo delle Valli, ovviamente.
    La situazione, malgrado la sconfitta subita in quell'evento che, forse, non c'era mai stato, sembrava migliore di quella che avevamo lasciato.
    Il vecchio daimyo, che si rivelò essere stato schiavizzato dal suo stesso potere, e la sua morte liberarono di fatto la città dalla maledizione... La gemma aveva assorbito centinaia di anni di forze vitali, e quell'energia immortale era ormai nelle mani del Veterano.
    Rabbrividii, per un attimo, ma evitai di tediare i presenti dei miei pensieri. Avrei avuto il mio tempo.

    Gli Tsuno erano stati sciolti da Shinken che, dopo aver seppellito la loro caduta, lasciarono il paese.
    Ma il ronin aveva lasciato qualcosa per me. Come? Una lettera e un oggetto? La ormai nuovo capo della polizia mi consegnò Gelida Notte, la katana di Shinken. La sconfitta lo aveva distrutto nell'orgoglio, e probabilmente quell'azione era la sua possibilità per cercare di colmare quell'incredibile vuoto.
    Presi la lama tra le mani, sguainando leggermente la lama. Era una spada di veramente eccezionale fattura. Custodirò io la spada. Che tu possa trovare la pace.
    Parlai, come se il ronin potesse sentirmi.
    Capii la sconsolazione di un uomo che aveva combattuto per una vita senza mai essere sconfitto e che aveva destinato il suo essere ad uno scopo, alla difesa di un uomo, che si è invece rivelato un tiranno maledetto.
    Aveva bisogno di ritrovare se stesso e, in un certo senso, speravo veramente che potesse farlo.
    Quindi dicevate che son passati qutattro mes.... QUATTRO MESI?! Urlai, come se non ci fossero presenti. Oh, per tutti i kami... Meika mi ucciderà... Sigh... Ritrovai compostezza. Ok, ho preso a schiaffi un po' di culi, il Paese è salvo, e noi siamo gli eroi. Tutto molto bello, grazie tante, ma adesso me ne devo andare. Anzi devo letteralmente volatizzarmi! Ci vediamo allora, eh! Mi raccomando, non sparite, anche per un ramen ogni tanto! Incominciai a salutare i presenti, con clamorose pacche sulle spalle o buffi gesti, sconosciuti compresi. Se volete, per la mia statua grandezza naturale, il vecchio tempio è un buon posto. Grazie, grazie, non dovevate, ma apprezzo il gesto! Ci vediamo ragazzuoli! E, con il mio solito sorriso sornione, incominciai a dirigermi verso il porto delle Valli, per salire sulla prima nave: destinazione Nebbia.

    C'era molto di cui parlare con Itai.
    Avevo ancora molto da imparare per crescere. Ma sarei diventato, come sempre, più forte.
    Anche dalla sconfitta.

  12. .

    La Fonte della Vita Eterna


    XVI


    Lianshi continuò ad illustrarmi molti dei misteri dei tempi antichi.
    La grande guerra, la venuta delle Armi di Iwa e quello che avvenne dopo il conflitto. La necessità di distruggere le Armi, al costo di migliaia e migliaia di esistenze, o di nasconderle e sigillarle, con l'oscuro futuro da affrontare in caso di un loro ritorno.
    La Forgia Divina venne accantonata... Uno strumento capace di distruggere un'infinità di vite in un istante, anche se per uno scopo specifico... Forse anch'essa poteva essere considerata un'Arma. Uno strumento spaventoso e temibile.

    Venne quindi il momento di come la moglie dello Scriba del Mondo, Natsuhime Yukimune, insieme ai Guerrieri del Vuoto rimasti in vita e agli eredi di Pangu, unitamente al suo chakra, impresso come un sigillo su di lei, giunsero sull'Abete e crearono il sigillo per la Bakekujira, così come da istruzioni. Ma Natsuhime non si accontentò di ciò, e da lei e la sua abilità, con il chakra di Pangu, nacque l'acqua che ancora permeava quell'isola. Fu così che capii come l'immortalità permeava quel luogo e i suoi abitanti. Tutti gli abitanti di quest'isola nascono come derivazione del chakra di Pangu e dal corpo di sua moglie, e a lei ritornano quando vogliono morire... Ma non era tutto, dalle parole di Lianshi un'altra cosa era ben evidente. Se anche lei è addormentata in un sonno eterno, come l'energia vitale di Pangu nel grande albero, sta attendendo qualcosa... C'è un modo per "risvegliarla"... Deve esserci qualcosa, un motivo per cui ha deciso di fare ciò... Ragionai, a voce alta. Nell'acqua, a Natsuhime, si erano quindi legati migliaia di anni di esistenze...
    Poi ci fu una notizia, che andò a mutare qualche mia convinzione. Quindi non siete immortali? Questo è un vero problema, dannazione! E se è a causa del sigillo del Vuoto... Allora anche io non sono immortale... Per fortuna la resistenza era per me una caratteristica innata.
    Al centro del lago, una piccola isola, a cui nessun essere dotato di chakra e non nativo dell'isola, e quindi non derivante da Nastsuhime stessa, poteva avvicinarsi, conteneva il centro del sigillo... La tomba della moglie di Pangu, e la Bakekujira.

    Dopo che il primo sigillo venne distrutto, Lianshi mi spiegò cosa CaoCao credeva. Un modo per distruggere le Armi, un modo che era collegato al grande piano di Pangu, e alla mia venuta.
    Tutti i fili stavano tornando verso il centro del gomitolo. A poco a poco, le tessere di un immenso puzzle, creato da un uomo vissuto millenni prima, stavano andando al loro posto... E non poteva essere tutto uno strano scherzo del destino, una serie di coincidenze inaspettate. Lianshi... La situazione è critica... Come credevo, Hayate ha veramente intenzione di liberare l'Arma rompendo il sigillo... E se hanno scoperto, in qualche modo, come liberare i sigilli nelle rovine. Non possiamo aspettare o cercare di proteggervi. Quello che volevamo fare, è saltato. Dobbiamo agire prima che il sigillo venga spezzato definitivamente. Mi alzai dal divanetto. Lianshi, crederò in quel che crede CaoCao. Pangu aveva un piano, e se ha voluto creare un undicesimo Guerriero del Vuoto non può essere considerata una casualità... E non può essere una casualità che Natsuhime fosse, in qualche modo, una mia antenata... Io sono un Hozuki, anche io acqua... Molti pensieri si avvicendarono nella mia mente... E con molta fatica cercai di dargli un ordine. Finché la terra non si mosse nuovamente.
    Un altro sigillo era stato rotto.
    Non ci voglio credere, dannazione! Così presto! Non possiamo stare qui ad attendere! Non posso cercare qualcuno che si può teletrasportare attraverso l'isola, o qualcuno che può nascondere la sua stessa esistenza... Raggiungerò l'isola e cercherò di distruggere la Bakekujira prima che il sigillo sia troppo debole. Ho un piano... Più o meno, avrei voluto aggiungere. O quantomeno, una speranza. Direi che è abbastanza per tentare. Mi avvicinai alla porta a grandi falcate. Tu, sopravvivi. Un sorriso sornione dei miei apparve sul volto. Ci vediamo dopo! Esclamai quasi come se non fosse successo nulla, mentre uscivo dalla piccola casetta, chiudendo la porta dietro di me.

    Subito incominciai a correre verso nord-est, dove dalla mappa che mi aveva fornito la Tregua mi ricordavo essere presente la più vicina entrata alla grotta. Passai dinanzi al fortino della Tregua, dalla quale stava uscendo proprio in quel momento un ragazzo moro che non avevo mai visto, e a cui non avrei dato alcuna importanza se non fosse stato lui a chiamarmi e a mettersi a correre dietro di me. [Velocità 600] EH?! Che vuoi?! Non ho tempo da perdere! Se proprio vuoi seguirmi, stai zitto e tieni il passo, ho fretta! Come dici?! Hayate?! Si, si, vai di lì! Avrei indicato un punto a casaccio alla mia destra. Il Mizukage e il capo della Zanna di là! Un ulteriore punto a casaccio a sinistra. Non avrei dato più ulteriori spiegazioni di sorta, ne avrei risposto ad alcuna domanda del ragazzo. L'unica cosa che avrei fatto sarebbe stata correre per raggiungere l'entrata della grotta e il lago sotterraneo. La mia mente, intanto, già si preparava alla sfida che mi avrebbe aspettato.

    Se non ci fossero stato ulteriori sorprese di sorta - e anche laddove le avessi incontrate, le avrei, per quanto potuto, deliberamene ignote - la mia meta ultima sarebbe stato la soglia del lago, all'interno della grotta sotterranea, solo a quel punto mi sarei fermato. Uhm...? Guardai alla mia sinistra; a qualche decina di metri da me, tre persone sembravano confrontarsi. Vedi? Te l'avevo detto... Vedi lì? Si, si, proprio quello... Lì c'è uno dei boss di Hayate, come ti avevo detto. Intanto inizia te a fare quello che devi fare... Ora ti raggiungo. Avrei assecondato le mie parole con un gesto delle mani, lo stesso gesto che si usa per scacciare un animale che stava infastidendo qualcuno... Ovviamente non avevo la minima idea di chi stessi parlando o di chi avessi indicato veramente, ma avevo bisogno di concentrazione.
    Mi sedetti, proprio a bordo del lato, con le gambe incrociate e congiungendo le mani... Gli occhi si chiudettero, e cercai di scacciare dalla mia mente ogni pensiero superfluo, se non il mio obiettivo.
    Quello che molti Guerrieri del Vuoto avevano fatto in decenni, avrei dovuto cercare di farlo in istanti.
    Il battito del mio cuore scandiva lo scorrere del chakra in tutto il mio corpo.

    z6ooNnk


    Energia, pura energia, che alimentava ogni corpo, e attraverso la quale l'energia psichica e quella fisica si univano in una sola cosa.
    L'essenza della vita e dell'esistenza di un essere umano, spiegata attraverso l'energia che vi scorreva attraverso.
    Questo è il chakra... Io sono chakra... Lo sentivo scorrere in me, istante dopo istante, finché, raggiunto quel che credevo essere un equilibrio, aprii il mio essere al Vuoto.
    Il simbolo del Wu apparve sulla mia fronte, e l'essenza stesso del Vuoto e il suo infinito potere si propagò nel mio corpo, infinito e, allo stesso tempo, definito attraverso il simbolo e il mio corpo. [Guerriero del Vuoto]Guerriero del Vuoto [Equipaggiamento]

    Apertura al Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può attivare il Marchio del Vuoto, facendo comparire il sigillo sulla sua fronte: all'attivazione aumenta della metà la riserva attuale di Vitalità, eventualmente eccedendo il suo massimale. Il Marchio del Vuoto rimarrà attivo per 1 round ogni grado ninja: alla disattivazione l'utilizzatore sarà Affaticato e la Vitalità viene dimezzata rispetto alla riserva posseduta al momento dell'attivazione. Il Marchio del Vuoto può essere attivato 1 volta al giorno.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Manifestare il Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può mescolare il chakra del Vuoto al proprio quando esegue un impasto, ottenendo 1 tacca extra nella stessa statistica.[Da genin in su]

    Mescolarsi nel Vuoto
    Talento: L'utilizzatore può usare l'energia del Vuoto per potenziare una sua tecnica, 1 volta ogni round. La tecnica ignorerà le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni]. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Marchio del Vuoto [Vario]
    Il Marchio del Vuoto è un sigillo applicato su una qualsiasi parte del corpo, a discrezione dell'utilizzatore. [Img] Se rimosso il Marchio del Vuoto è costituito da un foglietto sui cui è applicato e disegnato il sigillo. Il Marchio si fonderà normalmente su qualsiasi oggetto organico toccato. Rimuovere e fondere il Marchio del Vuoto con un nuovo oggetto o parte del corpo richiede 1 ora di preparazione.Tipo: Supporto -
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da chunin in su]

    Servitore del Vuoto
    Arte: L'utilizzatore può ricoprire il suo corpo e le armi che impugna dell'energia del Vuoto stesso: l'utilizzatore, finché attivo il sigillo, guadagna 2 tacche da distribuire alle proprie statistiche e può estendere il raggio d'azione di ogni attacco di 2 unità. Il potere del Vuoto permette di rendere un attacco, 1 volta ogni round, in grado di ignorare le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni].(Mantenimento: Medio)
    [Da jonin in su]
    Questo è il Vuoto... Io sono il Vuoto...
    Vuoto e chakra si unirono, danzando nel mio corpo, quasi come se fossero una cosa sola. Se il Vuoto in me è chakra, nel chakra come nel Vuoto c'è l'essenza di tutto... O non c'è... In un solo istante, più breve ed effimero di un battito di ali di una farfalla, il potere del Vuoto e il chakra che scorrevano in me si fermarono all'unisono, come congelati.
    ... Nulla...
    Tutto ciò che era chakra in me sparì, come inglobato dal Vuoto e annullato in quello stesso potere che mi definiva. Riaprii gli occhi, non sapendo bene se sentirmi all'apice della mia forza e della consapevolezza delle mie possibilità... O della mia debolezza. Ma ero pronto.
    Dovevo esserlo.

    Mi alzai di scatto, guardando il lago. Pangu aveva lanciato un dado, adesso dovevo guardare su che faccia questo si era fermato.
    Mi gettai nell'acqua, e incominciai a nuotare, al pieno delle mie forze e delle mie capacità.
    Il potere del Vuoto non era illimitato, e nella mia testa avrei dovuto usarlo ancora una volta prima di rilasciarlo.
  13. .

    La Fonte della Vita Eterna


    XV


    Le mie parole annichilirono ogni forma di resistenza da parte di Lianshi.
    Lei mi aveva riconosciuto non solo come guerriero del Vuoto, bensì come degno di fiducia.
    La saggia donna millenaria prese quindi a spiegarmi il funzionamento del sigillo tramite cui era stato sigillata l'Arma di Iwa, e di come questo era collegato con le rovine, dove residui di spirito e chakra dei Guerrieri del Vuoto morti restavano impressi, ma anche alle loro stesse vite, alle vite dei 3 Guerrieri del Vuoto rimasti su quell'isola, che non poteva essere più da loro abbandonata.
    Un sigillo potente, ma che lasciava come uno scampolo di libertà ai discendenti di Pangu laddove fosse stato trovato un modo di distruggere la Bakekujira. La Forgia Divina? Che cosa sarebbe? Chiesi, colpito da quel nome di cui non avevo mai sentito parlare. Qualsiasi cosa potesse permettere di distruggere un'Arma di Iwa, doveva essere tremendamente potente.
    Qualsiasi cosa voglia fare Hayate con l'Arma, anche il solo provare a distruggerla, non può essere ignorato. E non possiamo fidarci delle loro parole e dei loro metodi. Non voglio immaginare di poter consegnarli su un piatto d'argento una soluzione alla ricerca dell'immortalità per il loro capo... Concordai con Lianshi, che poi crollò immediatamente quando affrontai il tema della sua declinazione del Vuoto.
    Vivere per tremila anni, su un'isola sperduta, non doveva essere semplice. Ma veramente il potere del Vuoto poteva permeare così tanto in una sola persona? Modificare i suoi intenti, i suoi pensieri, le sue azioni, come se provenisse dal più profondo del suo cuore? Questo era successo a Lianshi, definita dalla sua definizione, condannata all'impotenza dovuta alla possibilità di fare tutto.
    Voi non dovrete combattere, se non per difendervi in situazione disperate. E questo, proprio non ci voleva... Gli effetti dell'isola funzionavano solo parzialmente su di loro, il che significava che potevano essere uccisi. Devi trovare gli altri due, ed insieme nascondervi. Almeno finché non sarò riuscito a sistemare tutto. Sospirai. Ma ti prego, prima di andarmene devi dirmi tutto ciò che mi può essere utile sull'Isola. So che c'è un lago sotterraneo, al cui centro ci dovrebbe essere una piccola isoletta, o non so cosa... Ma nessun umano con un sistema circolatorio del chakra può attraversare l'acqua di questo lago... Cosa c'è veramente al centro dell'isola? Ci sono modi di attraversarla? Perché gli abitanti di quest'isola si immergono in quell'acqua quando vogliono morire? Presi un solo istante per rifiatare. Puoi dirmi cosa crede CaoCao? Perché Pangu ha voluto creare un nuovo Guerriero del Vuoto? Perché era necessaria? Devo saperlo se può aiutarmi in qualche modo e se...
    Una minuscola scossa. La terra, per un solo istante, tremò e, come se fosse legato in qualcosa modo a quell'evento, una sensazione di fastidio, un prurito, colse per un frangente la mia fronte, proprio dove si trovava il sigillo del Wu.
    Cosa... Massaggiai il sigillo, prima della sconvolgente notizia.
    Un sigillo era stato spezzato.
    Digrignai i denti, alzandomi di scatto. Non c'è più tempo. Basta parlare, adesso bisogna muoversi.

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    La Fonte della Vita Eterna


    XIV


    Le mie parole sorbirono un certo effetto verso Lianshi che, seppur sommessamente, ammise di aver per un certo verso sbagliato a giudicarmi.
    Con una piccola bandierina dalla mia parte, presi a teorizzare i poteri dei tre Guerrieri del Vuoto.
    Il Vuoto della Distanza, forse anche grazie alla maggior conoscenza, quantomeno visiva, del rispettivo Guerriero, fu da me pressoché centrato.
    Per il Vuoto dell'Esistenza e il Vuoto del Potere mi avvicinai molto alla verità, soprattutto riguardo al primo.
    Fu nelle parole di Lianshi riguardo alla sua derivazione del Wu che mi ritrovai maggiormente a pensare.
    La totale ed infinita possibilità di agire portava, infine, ad una situazione di stallo... Parole ambigue, che mi diedero da pensare.
    Lianshi rimase quasi entusiasta della mia scelta, affascinata da quella che fu il mio ragionamento e da come quella possibilità sarebbe potuto essere una vera sintesi tra il mondo dei Guerrieri dello Scriba del mondo e il nuovo mondo, il mondo dei ninja.
    Un potere in grado di negare tutta la mia energia e, allo stesso tempo, in grado di assorbire il chakra che scorreva nell'ambiente attorno a me, ed incanalarlo nel mio corpo grazie al Vuoto.
    Avrei avuto tempo per perfezionare la mia declinazione di Potere, ma c'era altro con cui fare i conti.
    Lianshi continuava a parlare per interrogativi. Non percepiva pericoli, nonostante tutto.
    Arrivò la conferma: l'Isola era la tomba della moglie di Pangu e, grazie a lei e al chakra dello Scriba del mondo, teneva sigillata l'arma di Iwa denominata Bakekujira, la Balena Mostruosa che era in grado di cambiare il mondo.
    E fu così che la intuizione si rivelò essere giusta: le rovine non erano nient'altro che parte dei Guerrieri del Vuoto che tenevano sigillata l'Arma. Ma, se è così, perché la Zanna sta cercando Voi? Chiesi, quasi ingenuamente, confuso. Non ho interesse a distruggere la Bakekujira, ho già affrontato un'Arma di Iwa e se una di queste rimane sigillata in maniera certa e sicura, non sarò io a spezzare il sigillo. Voglio essere sicuro di come può Hayate tentare di spezzare il sigillo. Sono qui in massa, non è e non sarà come le altre volte. Hanno un piano, e sono pronti a tutto. Devo sapere se c'è un punto debole nel sigillo. Devo sapere perché hanno intenzione di distruggere l'Arma: il loro leader, il Tamasizu, gode di una precaria immortalità dovuta alla sua vecchia permanenza su quest'isola, sono convinto che tu lo sappia... Allora perché distruggere l'Arma se così rischierebbero anche di distruggere l'Immortalità del loro leader? Quesiti, troppi quesiti. Io cercherò di scacciare gli Hayate, ma DEVI aiutarmi. Devo sapere a cosa sto andando incontro e come poterli anticipare sul loro piano. Non puoi continuare a pensare e sperare che tutto si sistemerà senza che tu faccia niente! Senza che nessuno faccia niente! Il Vuoto del Potere ti ha influenzato fino a questo punto? Se sei così libera grazie al tuo Vuoto, perché a me sembri così incatenata alle tue credenze e alla tua speranze? Non sei libera, sei schiava della tua libertà! Mi sfogai, alzandomi dal divano sul quale ero seduto.
    Se non vuoi, o non puoi, aiutarmi, devo andare. Il mio apprendistato continuerà in altro modo... Grazie comunque del tuo tempo, Lianshi.
    Le parole, a volte, ferivano più della spada.

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    La Fonte della Vita Eterna


    XIII


    Il dado era tratto, e dalle parole della donna dinanzi a me - se fosse stata veramente Lianshi o una sua nipote, ancora non mi era dato saperlo - una qualsiasi mia azione, se non indirizzata nel verso giusto, avrebbe potuto avere effetti devastanti su quelle che erano le mie speranze di poter comprendere qualcosa in più sul Wu e sui Guerrieri del Vuoto.
    Non sarei qui, se non fosse grave. Il mio scopo è quello di proteggere tutti gli abitanti di questa isola, così come tutti i compagni che sono qui con me. Esclamai, rivolgendomi alla ragazza, che continuava a portare avanti quella strana pantomima fatta di ingenuità mista ad un atteggiamento quasi imperiale. Tempo per tutto, dici? Forse, ma non credo sarà difficile alzarsi da una stanza da letto che non c'è... Un chiaro riferimento alla casupola in cui mi trovavo, priva di qualsiasi stanza a vista. Un tempo per tutto? Forse è vero... Ma non è anche questo quello che chiamiamo saggezza? Saper discernere le situazioni, comprenderle, ed agire di conseguenza.
    Sciolsi la trasformazione, allineandomi alle parole della donna. Scellerata o meno, ho dato le mie motivazioni... Non avrei mai disturbato il Suo sonno, altrimenti... Mi soffermai volutamente sul pronome.
    Lo sguardo della donna si trasformò, divenendo da docile e gentile a severo e rigido, non adatto alla ragazza con cui avevo parlato fino a quel momento. Un ulteriore tradimento della recita che, come me, stava portando avanti.
    Non è così... Non credo che mi sia tutto dovuto... Ma... Saggia Lianshi... Ascoltai le sue dure parole, prendendola forse in contro tempo. Si era tradita nuovamente. Io avevo solo detto che era stato creato un undicesimo guerriero... Non ho mai detto che quello ero io. E non ho mai parlato del simbolo del Wu sulla mia fronte... Mi fermai un solo istante. Se sono qui è perché sono pieno di domande, e ho poche risposte. Se sono qui è perché voglio guadagnarmi il suo tempo. Non ho mai avuto il piatto pronto in tutta la mia vita, un sacrificio per ogni mio successo... Strinsi i pugni, mentre la donna, che aveva riacceso la sua pipa, riprese a fumare... E a parlare...

    In silenzio ascoltai ogni singola parola, convinto che tra le frasi della donna potevano nascondersi i segreti del Vuoto, come degli aghi in un pagliaio. Stava a me scovarli, stava a me ricollegare le briciole.
    Il Vuoto non era un semplice simbolo, sembrava essere contemporaneamente, principio e fine di ogni cosa, almeno potenzialmente.
    Laddove non c'era nulla, nel Vuoto, con il Vuoto, poteva esserci qualunque cosa. Un simbolo per definire l'assenza, e nell'assenza poter creare qualsiasi cosa.
    Il Potere del Vuoto traeva origine dal suo intrinseco paradosso. Per quanto quelle parole potevano apparire semplici, ad un primo ascolto, mi ritrovai ad un istante a pensare a cosa poteva significare veramente... Uno spazio che non esiste, potenzialmente infinito nella sua essenza.
    Un potere sconcertante.
    E, tutto ciò, era solo il principio. Definendo il simbolo, si poteva rivelare in quel modo il vero potere del Wu.
    Anni di allenamento solo per comprendere la propria definizione di Vuoto non poteva essere una possibilità da tenere in considerazione per me... Non potevo permettermelo.
    Di cosa sta parlando...? CaoCao cosa spera possa fare? Tentai, chiedendo a Lianshi, che però non rispose mai alla domanda.
    Qualcos'altro, però, fece: incominciò a parlarmi dei vecchi Guerrieri del Vuoto, mostrandomi anche il simbolo di ogni loro definizione di Wu grazie al fumo che espirava di volta in volta.
    Ogni racconto fu un'epopea in miniatura. Sette persone, così distanti nel tempo da me, così diverse l'un l'altra tra di loro.
    Filosofi, guerrieri, strateghi, studiosi, ingegneri, storici, astronomi, scienziati... Ogni Guerriero del Vuoto aveva dato la sua personale definizione al Simbolo, e questo aveva assorbito e generato in quella definizione il suo vero potere. Ogni simbolo era, allo stesso tempo, principio e contraddizione di se stesso.
    E tutto quello era affascinante.
    Rimasi costantemente a bocca aperta, quasi incredulo mentre la donna mi narrava dei guerrieri e dei loro simboli, salvo poi fermarsi una volta arrivata al settimo.
    I sette, come già sapevo, perirono nella guerra del passato, i tre rimasti in vita erano invece ancora lì, su quell'isola.
    Il ragionamento sembrava chiaro, ma anche questa volta, dal punto di vista temporale, qualcosa non tornava. Non riesco a comprendere... La grande guerra è di tremila anni fa, lei stessa lo ha affermato... Se voi tre siete i sopravvissuti, come lo stesso Pangu mi ha detto... Allora non avete gli anni che affermate di avere, ma... Non finii la frase, celandomi dietro al silenzio. Che fosse questo solo l'ennesimo puntino da unire per poter ammirare il quadro?
    Una prova? Poteva esserlo... Come doveva esserlo quella dinanzi cui mi aveva appena messo Lianshi... Se avevo quantomeno afferrato flebilmente il vero significato del Vuoto, nella sua definizione basica, potevo comprendere dalle definizioni dei loro Vuoti il loro... funzionamento?
    Un piccolo sorriso apparve sul mio volto. CaoCao... Il Vuoto della Distanza... Ricordai il mio incontro con lui. E' passato solo qualche ora da quando l'ho incontrato... E ora penso di poter provare a capire quale sia la definizione del suo Simbolo... CaoCao era a pochi centimetri da me e, in meno di un istante, il suo corpo era scomparso... Ma non è questo quello che mi meravigliò... Sono un ninja, esistono molteplici tecniche di teletrasporto e similari nel mio mondo... Ma quello che ho visto, la sensazione che ho avuto, è come se CaoCao non solo si fosse teletrasportato via, ma è come se in quel luogo, su quella montagna, lui, non c'era mai stato... Anzi, al suo, posto, il Vuoto mi ha addirittura attirato a se, dove prima la presenza di CaoCao occupava quello spazio. Ora, mi domando... CaoCao era lì in quel posto, con me... O non è mai stato su quella montagna? Continuai a sorridere. Ma forse questa domanda non ha senso. Con il Vuoto della Distanza, ha davvero senso chiedersi se CaoCao fosse sempre stato lì o non ci fosse mai stato? Essere e non essere, allo stesso tempo, in un luogo, o in più luoghi contemporaneamente... Quando la distanza, quando lo spazio non esiste, accorciarlo o stralciarlo è la stessa identica cosa, immagino... Forse è questo il Vuoto della Distanza...
    Presi fiato, mentre la mia mente passava al Vuoto dell'Esistenza, il simbolo di Xu Shu. Pochi minuti fa mi sono fermato. Una cosa non mi è chiara, come dicevo... Se la grande guerra dell'epoca di Pangu risale a tremila anni fa, come potete, voi tre Guerrieri del Vuoto rimasti, avere non solo meno anni di quanti dovreste averne, ma perfino avere tre età differenti? Qualcosa non torna, eppure lei stessa ha confermato tutto ciò... E adesso... Esistere... Cosa può significare? La vita stessa è... Esistenza, giusto? E se il Simbolo dell'Esistenza potesse annullare la vita? Non intendo con la morte... Non vivere non deve significare necessariamente... Morire... Far confluire l'essenza stessa del Vuoto nella vita, ed eliminare da questa le influenze che il tempo e lo spazio lasciano, immancabilmente, nell'esistenza di una persona... Forse, in questo modo, la mia domanda potrebbe trovare una risposta... Cancellare la propria esistenza e quella degli altri e, forse, al contempo, poter plasmare dal vuoto una nuova esistenza...
    A differenza di quanto era accaduto con CaoCao, non avevo alcun appiglio su cui basare i miei ragionamenti, e mi lasciai trasportare dall'intuito.
    Lianshi... Il Vuoto del Potere... Non ho niente su cui poter immaginare cosa lei possa fare o non possa fare... Ma che significato dare a questa parola? Sta forse a significare "potenza"? No, non credo... E' forse proprio sulle mie precedenti parole la giusta via... Poter fare o non poter fare. Avere il potere di poter fare ogni cosa, o di non poter fare nulla. Non è poi, proprio questo, il più grande potere? Annichilire una persona, definirla nella stagnazione del non fare e, al contempo, ergersi contro di essa con lo spirito di chi può fare qualunque cosa? Passai la mia mano sugli occhi, continuando comunque a sorridere. O forse sto dicendo sono un mucchio di stronzate... E, come lei stessa ha già affermato, più che pensare alle altre definizioni, dovrei comprendere quale sia la mia di definizione di Vuoto.
    Presi fiato, un ultima volta. Cosa significa il Vuoto per me... Perché il Vuoto deve trovare una nuova definizione in me... E' una domanda troppo complessa, e dove i figli di Pangu hanno impiegato anni a comprenderlo, non posso credere io di poterlo fare in soli pochi minuti... Da solo e senza guida... Però, una cosa la so. So cosa voglio. So cosa rappresento. So chi sono. E so che se Pangu ha deciso di donare il Potere del Vuoto ad un ninja, un significato deve averlo. Quando lo spirito dello Scriba dei Mondi è venuto in mio soccorso, ero a terra, debole, sfinito, senza speranza e senza chakra. Ero troppo debole per poter ricevere il potere del suo Spirito Guardiano, per questo lui mi ha donato la forza di potermi oppormi al male imperante in quel momento con il Vuoto. Ed è da questo che devo partire. Io sono un Guerriero del Vuoto. E sono un ninja. Cosa mi definisce come ninja rispetto agli altri Guerrieri del Vuoto... La risposta era semplice, forse banale. Il Chakra. Guardai Lianshi negli occhi. Voglio declinare il Vuoto in quella forza, in quella energia che mi ha permesso di affrontare il Gashadokuro. Attingere dal Vuoto per poter creare chakra, e contemporaneamente poter cancellarlo nei momenti di bisogno e sfruttare ciò a mio vantaggio... Poter sostituire il chakra con il Vuoto poteva avere ed esplicarsi in molteplici vantaggi... L'assenza di chakra poteva permettermi di svanire alla vista dei sensitivi, eliminare gli effetti delle illusioni su di me, poter cancellare delle particolari condizioni negative sul mio sistema circolatorio... E forse infiniti altri modi ancora di sfruttarlo.
    O ancora, rendere il mio corpo un ricettacolo pressoché infinito di energia combattiva.
    L'unico limite era la mia testa.
    Questo è il Vuoto per me. Una possibilità di poter proteggere chi amo, combattendo per loro. E per farlo, se il chakra scorre costantemente in me, io sarò tutt'uno con il Vuoto.
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