Posts written by Febh

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    Le mie Prigioni

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    Raramente avevo incontrato missioni che potessi definire "facili" nella mia carriera, tra avversari del calibro del Flagello o delle Calamità, o negli infiniti intrighi del Villaggio della Pioggia, passando per ciò che si nascondeva all'ombra della Foglia. Ma per una volta avevo pensato che un semplice corso di aggiornamento nelle prigioni di Suna, famigerate per la loro natura isolata, fosse utile per la mia formazione e relativamente abbordabile, richiedendo solo impegno e studio. Sospirai, in un attimo di rimpianto, mentre lavoravo il Bokken che mi ero procurato con le arti del Mokuton...ma ci arriverò. Per una volta, poi, avevo il mio vero aspetto, cosa tutt'altro che comune.

    Stanco e provato dalla carenza di cibo e dai maltrattamenti, oltre che dal dormire con un occhio solo per evitare aggressioni e abusi da parte di carcerieri o carcerati, dopotutto non stavo facendo nulla di troppo diverso dalle lunghe sessioni di anche un mese cui mi sottoponeva il Maestro abbandonandomi con una sola spada non affilata tra le tundre di Genosha e i boschi di Azumaido. Il mio corpo era straziato e non avevo potuto assolutamente recuperare chakra in maniera adeguata, ma i giorni passati a nascondersi, ad aggredire pesci piccoli e a origliare avevano dato frutto: ero alle calcagna di un pezzo grosso di Kurotenpi, o comunque qualcuno che aveva informazioni a riguardo. Qualcuno che avevo seguito per giorni mantenendomi adeguatamente a distanza mentre valutavo se usare le informazioni in mio possesso per farmi avanti o meno. Centellinando il chakra, l'unico lusso che mi ero consentito era stato creare un bastone di legno massiccio che avevo poi lentamente intagliato fino a ottenere un bokken adeguatamente bilanciato, ma non lo si poteva certo chiamare "arma" anche se era meglio di niente.

    Attaccabrighe e pericoloso, il mio bersaglio sembrava aver trovato l'ennesimo giocattolo in un ninja che tutto sommato mi somigliava, provocandolo per scatenare una rissa e gioire dei danni inflitti. L'altro prese la sfida abboccando all'amo come un cretino, ignaro dei rischi che correva, ma venni colto alla sprovvista quando il mio bersaglio dai capelli azzurri si voltò nella mia direzione, nascosto a parecchi metri dietro un grosso albero, invitandomi ad avanzare. Tks... Dopotutto era un pezzo grosso, avevo preso in considerazione l'opzione di venire scoperto sin dall'inizio, quindi dopo un attimo di esitazione uscii dal mio nascondiglio con le mani alzate (non che fosse realmente una condizione di resa...ero un Senju quindi ogni parte del corpo era potenzialmente fonte di dolore). Le mie ossa sono secche e poco allettanti. Avrei spiegato, facendo alcuni passi in avanti, ma sempre ad almeno otto o nove metri. In realtà sto cercando protezione...non ne posso più di dormire con un occhio chiuso e uno aperto. Sono... Sospirai, onesto anche se certo con secondi fini ...stanco. E ho pensato che restando vicino a un pezzo grosso avrei avuto qualche vantaggio. Poi sul ragazzetto. Se però questo ha un costo...sarò costretto a pagarlo. Alzai una mano guardando il giocattolo, cercando di ricordare se lo avevo notato in precedenza. Pensaci. Consegnare un occhio o due è meglio che farsi strappare tutte le ossa. E se sarai gentile potrebbe anche permettermi di reimpiantarteli. Ero un ninja medico, una volta. Perché nascondere qualcosa che poteva rendermi interessante? Anche il più grosso figlio di puttana della prigione poteva avere un problema di salute da risolvere.

    Posso sapere il tuo nome? Temo dovremo venire alle mani... Spiegai al ragazzino, laconico, aiutando la mia recita del prigioniero disilluso in cerca di comodità con l'effettiva stanchezza che provavo, ma in realtà la mia mente era affilata come un rasoio in quel momento.

    Avevo passato i primi giorni di prigione a nascondermi abusando della Tecnica del Mimetismo per tenermi fuori vista anche se questo riduceva la possibilità di trovare alleati e socializzare, cosa che permetteva l'accesso a cibo migliore, e per nutrirmi avevo rapinato senza alcuna remora alcuni prigionieri francamente più debole di me. In quel luogo la forza era tutto e per sopravvivere serviva la forza...non ero affatto debole ma mi ero impegnato per sembrare sempre al livello di un genin esperto invece che alle mie reali capacità appositamente per cogliere impreparato un avversario a me superiore. Per lo stesso motivo non avevo mai usato il Mokuton o le arti mediche, usando le arti marziali e le capacità di assassinio per agire nell'ombra mentre cercavo di identificare la maggior parte dei prigionieri e distinguerli dai carcerieri. Avevo origliato molte cose, alcune su Ame che trovavano riscontro, altre totalmente inventate che mi convincevano della natura da fanfarone di chi parlava, ma pochi riscontri relativi a Kurotenpi fino a quell'unico indizio, settimane dopo.

    Due Kurotenpi nel piano, una sola conversazione che fosse anche solo vagamente correlata...il bersaglio era papabile e assieme a lui lo era quello che era stato il suo interlocutore, ma questo non voleva dire automaticamente che fossero entrambi membri. per quanto ne sapevo anche il giocattolo era un Kurotenpi e quella era solo una trappola, ma non avrei ottenuto nulla continuando a nascondermi. La situazione, dopotutto, era praticamente una passeggiata rispetto agli eventi dell'Artiglio. Ad Ame di solito i regolamenti di conti hanno metodi alternativi...denaro più che altro. Mormorai, guardando il micidiale amante dei gioielli d'osso. Ma immagino che un pò di sano divertimento sia l'unica valuta seria per uno abbastanza forte da procurarsi cibo e comodità, no? Cosa vuoi che faccia? Togliere gli occhi forse è eccessivo, non preferiresti...non so...che gli amputassi le mani e le riattaccassi sulle guance? E poi all'altro. Se non è tutta una recita divertente...penso ti convenga cominciare a scappare, perché anche se io fallissi...poi ci sarebbe lui. Avevo abbassato le braccia: in che inferno mi ero andato a cacciare?
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    Orgoglio

    Capitolo 7

    Scossi il capo alle domande sul Flagello. Le volte che lo ho disgraziatamente incrociato era sempre da solo, al massimo con alleati di fortuna recuperati tra i nemici contro un avversario comune. Spiegai. Immagino abbia anche lui una rete di qualche tipo, non fosse altro per l'alloggio o la raccolta di informazioni, ma incredibilmente sotto soglia: non ne ho avuto alcun sentore né diceria. Mentre riguardo gli eventi dell'Artiglio avrei aggiunto: La Utakata ha identificato un Senju che tuttavia è l'allievo del Mizukage, non conosce la mia vera identità. L'Uchiha invece sa chi sono, ma non sa della mia posizione alla Nebbia. In ogni caso annuii: dopo quella sessione di addestramento mi sarei dedicato a ritrovare gli elementi della squadra. Avevo un pò di tempo.

    [...]

    Durante l'addestramento ci fu il tempo di alcune chiacchiere, arrivando a parlare del giovane drago verde che accompagnava l'Hokage. La mia poteva sembrare una domanda di approfondimento ma celava come sempre la Missione: approfondire il legame coi Draghi del Kage era parte essenziale della raccolta di informazioni per circoscrivere il Bersaglio. Capisco, creature affini alla terra. Ma cosa intende con purezza? C'è qualche forma di corruzione nei Draghi dell'Ovest? Peraltro questo mi suggeriva che esistessero draghi anche negli altri punti cardinali.

    Il discorso si portò poi sui cloni e sulle speculazioni su come sviluppare quelle capacità in maniera più concreta, fino a quando dalla bocca del Kage non scivolò la parola "padre", che mi lasciò perplesso. Ero convinto che foste un orfano originario di Kumo. Accennai. Congratulazioni per aver trovato vostro padre. Aggiunsi anche se con tono piatto, vicino alle congratulazioni che si possono fare a un conoscente alla lontana per un successo personale che tuttavia non ci riguarda. Il discorso però passò ai miei genitori e al contrasto alla base della nostra inimicizia, lasciandomi perplesso per la sua affermazione. In che senso, Hokage-sama? E' evidente che loro sono parte del Progetto Y o io non sarei stato addestrato. Mi suonava ancora strano dare un nome all'organizzazione che mi aveva formato. Anche se a ben pensarci è plausibile che non siano i miei veri genitori ma dei membri del Progetto cui mi hanno affidato, dopotutto. A quel punto avrei fatto spallucce, privo di emozione nello sguardo come una bambola. Comunque è irrilevante, hanno fatto un ottimo lavoro dopotutto. Non potevo nemmeno immaginare la frustrazione o il cordoglio che qualcuno libero nella mente potesse provare nel sentire quelle parole: per me era la normalità. Fortuna che Raizen non era tipo da abbracci...probabilmente Youkai sarebbe partito in quarta con una stretta in mezzo alle lacrime.

    Non commentai i dubbi di Raizen su perché fosse sopravvissuto, e forse io stesso non avrei saputo metterli in parole, ma lasciai che proseguisse coi suoi consigli. Qualcosa di simile alle cellule staminali, si. E' un concetto necessario per accedere ai livelli più elevati del Mokuton, anche se non sono ancora là.

    [...]

    Il misterioso individuo aveva interrotto il mio addestramento era qualcuno che l'Hokage conosceva e, a giudicare dal linguaggio del corpo, in qualche modo temeva o comunque riteneva degno della massima allerta. Shinryu? Non avevo mai sentito quel nome, ma avevo notizie su Indra e sulle Pergamene che aveva lasciato. Al tuo servizio. Replicò il pelato con un mezzo inchino. E a quello della piccola qui presente. Ma non vedo perché definirmi un vecchio nemico di Ryujin, mi pare una cosa così sgradevole oltre che troppo di parte. Sogghignò, maligno. Eravamo fratelli un tempo, dopotutto. Prima che il Dominio mi trovasse e rendesse parte di lui, l'Aspetto di una creatura assai più grande di quanto Ryujin o il mio vecchio me stesso, Amesoko, potesse mai essere. Avevo sentito quei nomi in passato, ma cosa aveva appena confessato Shinryu? Un...Aspetto? Non ricordavo di aver già sentito informazioni simili.

    Inoltre, non sei preciso nel parlare di essere un Seguace di Indra. Noi, come Dominio, ne siamo il vero e unico erede! Puntualizzò, sollevando un dito mentre l'Hokage parlava di Tenson Korin ottenendo un sorriso da parte dell'Aspetto. Egli non è che uno strumento inconsapevole. Tutti lo sono per il Dominio, anche tu, anche il giovane Senju là accanto. Anche la Regina del Faro. Anche questi fili d'erba. Spiegò, un pò teatrale. Ah, per la cronaca...questo che vedi non è un aspetto alternativo...è più simile a quel divertente animale che chiamate rana pescatrice. Sopra di noi il cielo sfarfallò per un secondo, come se qualcosa di immensamente grande e traslucido fosse là presente e il corpo umano davanti a noi una mera estensione dello stesso. E'...immenso. Mormorai, francamente intimorito. Ma finché resto occultato non posso fare granché e non intendo certo scatenare il panico, sono qui solo per Kushami. Spiegò tendendo una mano verso la creatura mentre io mi facevo più vicino. Che quella fosse l'occasione per uccidere l'Hokage? In ogni caso la mia posizione era più per proteggere Kushami che per altro.

    Cerca di capire...lei ha il potenziale per essere la nuova Regina, visto che non è sottomessa alla catena di comando della Fonte Velenosa. La Regina non gradirebbe una concorrente, quindi va adeguatamente...educata. Aggiunse Shinryu, evidentemente convinto che la minaccia legata alla sua presenza fosse sufficiente, dato che le sue parole non avevano nulla di rassicurante. Il Kage rispose a tono, seguito da Kushami che erano ovviamente del tutto contrari a ogni mediazione, come era ovvio. Anche se schiacciato dalla frustrazione, non potevo impedire all'addestramento di fare il suo corso e meditare su come quella situazione poteva essere usata a mio vantaggio. Ma il problema era la motivazione: dovevo lasciare che l'Hokage combattesse quel nemico incredibile o dovevo supportarlo per ottenere la sua fiducia e fargli abbassare la guardia? La scelta era dilaniante...già una volta avevo sbagliato salvandogli la vita.

    Hokage-sama...io posso risolvere la situazione. E' una decisione...difficile, ma io sono stato addestrato per le decisioni difficili che un Kage non può prendere o non dovrebbe prendere. Respirai a fondo. Avete abbastanza fiducia in me da lasciarmi agire come meglio credo? E credi che un ninja così debole possa impensierirmi? O possa risolvere la questione o salvare Kushami? Vedo che ti circondi di incapaci...non sarebbe stato meglio lasciare che il tuo clone diventasse un Aspetto, lasciando quindi il tuo posto e diventando un servitore del Dominio? Avrebbe reagito Shinryu, che non sembrava aver notato il clone creato dal Kage...ma se il suo vero corpo era in alto e aveva buone percezioni, forse in realtà lo aveva scorto?

    In un certo senso, tutti eravamo messi alla prova in quella situazione.
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    Quartetto di Pinze

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    [Colloquio a casa di Hitomi]
    Preso da parte Hojo dopo il breve scambio sulla sua opera letteraria, il padre di Youkai ascoltò attentamente le parole dell'Hokage finendo per fare un lungo sospiro. Mia moglie è molto più brava di me su queste cose, avete ragione. Distolse lo sguardo per un secondo, come a voler trovare le parole, quindi spiegò la questione. Il Giseigan non va per il sottile. Se qualcosa mi appartiene, posso sacrificarlo. Abbiamo elaborato delle strategie per usarlo con ciascuna delle tre Lacrime...e onestamente speravo che quella della Trasmigrazione fosse l'ultima. La strategia prevede di uccidere chi la porta e far possedere Hikaru, che in quanto mia moglie è considerabile come qualcosa di "mio". Al netto dei moralismi o del politicamente corretto, al Giseigan questo basta. Sacrificando il suo corpo e la sua anima, sacrificherei anche l'anima di chi ha la Lacrima, eliminandola in maniera definitiva. Concluse con voce tremante, respirando come se quanto aveva pronunciato fosse fonte di immenso dolore. E' l'unica strada che abbiamo trovato, anche se...certamente...io ne uscirò distrutto.

    Per le altre due Lacrime avevano ideato dei metodi leggermente diversi, ma che consistevano sempre nel far andare l'anima immortale in qualcosa che era di proprietà di Hojo, così da poterlo sacrificare...avrebbero acquistato il terreno su cui si trovava l'albero scelto da chi sorgeva con la Lacrima della Rinascita, mentre per la Lacrima della Reincarnazione avrebbero optato per adottare il suo portatore, o rapirlo, prima di sacrificarlo.

    Piani estremi, ma che avevano il 100% di possibilità di successo. E, Hokage-sama. Per mia figlia...o figlio che sia al momento. Lo farei senza pensarci due volte, e Hikaru è con me.

    [La Sala di Shika]
    Poco prima dell'ingresso nella sala Tetsuba aveva sottolineato come i suoi cani fossero abili e fedeli, ma al più potevano contribuire al liberare lei da un Genjutsu, mentre per aiutare altri avrebbe al massimo potuto farli attaccare per facilitare il Rilascio del Jutsu. Non appena il gruppo entrò nella stanza una trappola dopo l'altra scattò, inclusi i tre avversari che senza fiatare, forse perché sotto il totale controllo della Speranza anche se per motivi diversi, iniziarono un'impietosa sequenza di bombardamenti.

    Mineru scaricò una raffica di meteore incendiarie contro il gruppo mentre il buio calava sulla maggior parte di loro, anche se la proditoria azione di Soken intercettò il jutsu nemico disperdendolo grazie alla Rotazione Suprema, mentre Youkai impediva a Raizen di gettarsi a capofitto in quella che era l'ennesima trappola [Nota], solo per trovarsi esposto alla spaccatura nel terreno che arrivò a lambire tutti i presenti! Anche se incapace di schivare un colpo così rapido, quando il terreno gli sparì da sotto i piedi sfrutto grandi quantità di chakra per generare catene sufficienti a salvare tutti i presenti, che vi si aggrapparono fermamente anche se ciechi, così da evitare gli effetti più nefasti del jutsu...anche se in parte ne furono evidentemente influenzati [Nota]. Chi ha spento la luce? Sarebbe sbottata Tetsuba, coi cani che ringhiavano, scampati per un soffio alla caduta. Un genjutsu di Konoha, ne avevo sentito parlare. Replicò Fujiko, mentre Raizen si portava sul soffitto bersagliando Mineru con una Bijuudama come rappresaglia e di fatto spazzando via un buon numero di cloni avversari, senza che gli altri mostrassero il minimo risentimento.


    La situazione era tutt'altro che rosea, con tutta la squadra meno tre membri completamente accecata e appesa a una catena, ma Youkai usò immediatamente le sue arti per cercare di salvare il salvabile, e anche se era impossibile per le sue forze riuscire a richiudere la spaccatura come era sua intenzione se non altro devastò gli spuntoni all'interno e i bordi, rendendola non più pericolosa di un piccolo avvallamento. Come da indicazioni Fujiko cercò di mettere in atto la tecnica delle Parole del Vanitoso su Seira, ma pur riuscendo, il successivo ordine di Youkai di mandare i cani di Tetsuba contro le Seira avrebbe reso del tutto vano l'insidioso genjutsu [Nota].

    Anche Tetsuba ascoltò gli ordini con un fischio, inviando i suoi cani contro le Seira presenti. Lampo e Fiamma, il Golden Retriever e il Collie, si gettarono su uno dei cloni di Seira (C) che tuttavia al minimo impatto sparì come fosse una bolla di sapone, nonostante la sua natura di Kage Bunshin, e lo stesso accadde per Seira (H) che fu aggredita da Sasso il Chihuahua e Onda il Boxer. Contemporaneamente Brezza il levriero avrebbe assalito Seira (A) che tuttavia avrebbe evitato l'attacco scartando lateralmente [Seira: Difesa 1].
    In contemporanea Soken avrebbe seguito a sua volta gli ordini, concentrandosi per sfruttare il Juuken alla massima potenza [Soken: Tecnica 2], per poi scattare a tutta velocità...verso Tetsuba, che stava a pochissimi metri di distanza. Praticamente in contemporanea alla sparizione del clone di Seira più vicino, l'ex capoclan Hyuga avrebbe cercato di affondare un dito carico di chakra nel centro del torso della donna che, cieca anche se dai sensi possenti, certamente non si aspettava un tradimento del genere, non a quella velocità [Soken: Tecnica 3], specie con l'intervento di Seira e del suo Legame Psichico [Seira: Gratuito]. Se avesse avuto successo lei sarebbe stata sostanzialmente fuori gioco, ma Soken non aveva finito e andasse come andasse si sarebbe voltato verso Youkai, greve in volto con le vene pulsanti intorno agli occhi bianchi che ogni cosa vedevano. Mi dispiace. Ma Hayate sa dove si trova Vergil, e me ne ha fornito le prove. Non ho altra scelta. SOKEN...maledetto traditore!!! Fujiko e gli altri accecati certo non avrebbero capito cosa stava succedendo, ma se lui era un traditore allora anche le informazioni che aveva fornito sulla natura di cloni degli avversari potevano essere non attendibili!

    Si sarebbe avventato su Youkai qualunque cosa capitasse, cercando di colpirlo all'addome con due manate consecutive, seguite da altrettante sulle spalle, nel tentativo di causare danni significativi agli organi interni oltre a sigillare parte dei suoi punti di fuga [Soken: Azione 1, 2, 3 e 4]. Se non altro, se anche solo uno dei suoi attacchi fosse andato a segno, Youkai avrebbe percepito chiaramente qualcosa che reagiva nel suo corpo, come se il blocco imposto avesse causato un sovraccarico nelle parti restanti del suo sistema circolatorio...riattivando le sue capacità di controllo spirituale [Nota]! Senza aiuto esterno il chunin sarebbe sicuramente caduto sotto i colpi di un ninja esperto come Soken Hyuga, ma tutti erano accecati o avevano ben altri problemi da gestire!

    Durante l'attacco di Soken a Tetsuba infatti, Batsumaru (A) avrebbe sogghignato mentre guardava l'Hokage sul soffitto, prima di spiccare un balzo che mai ci si sarebbe potuti aspettare da uno della sua stazza, in un tentativo di sferrare un calcio volante dalle notevoli potenzialità [Batsumaru: Tecnica 1] cui partecipava Seira come con Tetsuba, anche se la cosa le avrebbe richiesto maggiore concentrazione, manifestata da tutti i cloni presenti [Seira: Tecnica 1 e Azione 1]. All'attacco avrebbe subito fatto seguito un tentativo di colpire nuovamente il Kage con un pestone durante la caduta, ovviamente con un piede ingigantito a dismisura [Batsumaru: Azione 1] cui avrebbe fatto seguito l'attacco di Batsumaru (H) che durante i primi attacchi avrebbe accorciato enormemente le distanze fino a raggiungere l'area davanti al gruppo a circa 2 metri per cercare poi con la sua enorme Kusari-gama di colpire appieno il clone cieco di Raizen davanti a tutti con il peso dell'arma [Batsumaru: Azione 2 e 3] e, richiamatolo, cercare di decapitare Tetsuba con la falce, magari approfittando del blocco del suo chakra, e poi nuovamente il clone o quello dietro di esso, se l'altro fosse sparito, amplificata da una lama di chakra che ne avrebbe reso oltremodo complessa la difesa [Batsumaru: Tecnica 2, Azione 4 ed EXTRA]!

    Nel mentre Seira (G) e Mineru (E) si erano avvicinate fino a stare a circa 12 metri dal gruppo, con la prima che intrecciò rapidamente dei sigilli per cercare di coinvolgere tutti in uno spaventoso Genjutsu [Seira: Azione 2 e Tecnica 2], grosso modo mentre Batsumaru (A) eseguiva il secondo attacco su Raizen e Batsumaru (H) il primo sul clone. Mineru (E) invece accanto al clone che eseguiva il genjutsu avrebbe scagliato una pericolosa bomba in direzione di Raizen, immediatamente dopo il termine degli attacchi di Batsumaru (A) [Mineru: Azione 1 e 2]. Senza lasciare un secondo di respiro, tutte le Seira avrebbero iniziato a quel punto a comporre la posizione magica della Tigre, alterando enormemente l'ambiente circostante in modo che tutti i presenti percepissero un calore intenso e asfissiante, tale da compromettere ogni loro possibilità di recupero [Seira: Tecnica 3], mentre Mineru (B e C) correvano fino ad affiancarsi a Mineru (A) che aveva composto una manciata di sigilli per poi scatenare un dragone di fuoco che minacciava l'intero gruppo [Mineru: Tecnica 1]!

    Non ci sarebbe stata necessità di difendersi, tuttavia, dato che mentre il gigantesco drago si sollevava in aria per poi cercare di avventarsi sugli ignari, accecati e martoriati shinobi del gruppo, ecco che un sibilo annunciò un coltello da lancio legato a una cartabomba che gettandosi nelle fauci del mostro di fuoco detonò dissolvendo il jutsu. MA CHI HA MESSO TUTTE QUELLE TRAPPOLE? Una voce che sicuramente Raizen avrebbe trovato familiare, e certo anche Fujiko e probabilmente Youkai. Con la sua enorme padella al seguito e il suo pessimo carattere, anche se con qualche acciacco [Li Wen], cuoco e shinobi ritiratosi era arrivato proprio nel momento del bisogno. Come può essere qui? Avrebbe borbottato Soken, mentre l'altro saltava oltre il gruppo e atterrava davanti a Batsumaru (H). Un messaggio in codice diceva che Mineru era nei guai, e che lo stesso valeva per te! Avrebbe detto puntando un qualunque clone di Raizen. E anche se tu sei un bastardo che mette le mani nella mia dispensa, Mineru-san è una cliente di tutto rispetto...inoltre il tuo conto da me non è ancora stato saldato, quindi sono qui! Impugnata la padella sotto la quale soffiò una fiamma, con una rapidità che era pari alle sole posizioni magiche di un Jutsu Li Wen gettò un pugno di riso in cottura mentre il chakra faceva il resto, generando dei semplici ma gustosissimi Onigiri che dalla padella saltarono fino alle mani di tutti i suoi alleati entro 9 metri [LiWen: Tecnica 1]. Cercate di concentrarvi e riprendervi! Non so cosa stia succedendo ma sono qui per aiutare!



    Stizzita, Mineru (A) avrebbe quindi tracciato un singolo sigillo sul suo addome, lo stesso che appariva nelle cartabombe, anche se verosimilmente di potenza superiore! Voleva diventare una bomba vivente! [Mineru: Tecnica 2]
    Mentre accadeva tutto questo, slegate dalle altre azioni, Seira (B), Seira (F) e Mineru (G) avevano bersagliato i cani di Tetsuba, rispettivamente Brezza, Sasso e Onda [Seira: Azione 3 e 4, Mineru: Azione 4] mentre Seira (A) si allontanava di due o tre metri da Brezza, anche se fosse stato sconfitto, per riavvicinarsi a Batsumaru (D) [Gratuito].



    [Yato]
    Dalla posizione sopraelevata avevo guadagnato un possibile ingresso nella presenza di due lucernai, mentre il mio clone aggirava l'edificio facendomi cenno di non poter passare dai muri o dalle fondamenta, dirigendosi quindi alla porta. Annuii mentre la attraversava, focalizzandomi sull'accentuare le mie doti furtive [Tecnica 1] mentre con un ramo generato dal Mokuton mi avvicinavo all'edificio cercando di fare quanto meno rumore possibile. Il mio intento era passare dal lucernario, usando la Crescita Controllata per manipolare il legno e aprire il passaggio senza rompere il vetro nè fare rumore, se non il rumore di un albero quando cresce, per guadagnare poi l'interno, ovviamente solo se nessuno fosse stato visibile dal vetro. Se fosse stato bloccato o ci fossero stati testimoni avrei invece optato per il camino cercando di muovermi nella maniera più cauta possibile.

    Contestualmente il mio clone, privo delle mie capacità ma non del mio intelletto, si sarebbe trovato davanti a uno sconosciuto che certamente aveva mangiato la foglia, ma non per questo avrebbe ceduto terreno, continuando invece con la sua opera principale: guadagnare tempo! Beh, mi chiedo quanto uno possa essere sicuro dell'incolumità di un ostaggio se non vi fa attenzione. Mi chiedo...non vorreste prendere anche me come ostaggio? Sorrise affabile. Sono a vostra disposizione. Dopotutto era completamente disarmato, ma informato dei fatti, e sebbene quella fosse evidentemente una trappola tesa dal clone, era pur vero che ridurlo all'impotenza come prigioniero sarebbe stato infinitamente più facile che lasciarlo fuori a elaborare chissà quale strategia.

    Nel mentre il clone sul retro era entrato, trovandosi davanti a un mostruoso amalgama di cavi intorno a una maschera, segno che l'ingresso era sorvegliato, ma al primo movimento venne bersagliato da una violentissima corrente d'aria emessa dalla maschera che, tuttavia, non bastò a dissolverlo! I Cloni di legno erano come oggetti, molto più resistenti di qualunque altro clone corporeo, pertanto venne danneggiato in più punti, ma senza che il jutsu si spezzasse [Difesa 1]. Pessima scelta. Mormorò, gettandosi in avanti contro la maschera con la sua spada, in un tentativo di spaccare quello che riteneva essere il centro di quell'essere, la maschera, appunto, con un rapido affondo [Azione 1]!

    Dall'altra parte della porta il mio clone, vedendo la reazione di chi aveva aperto la porta, rincarò la dose. Naturalmente se io fossi un ostaggio, non ci sarebbero ulteriori visite, almeno per un pò. E se la porta fosse stata comunque chiusa, il clone sarebbe andato avanti come se nulla fosse, sorridendo e passandoci attraverso dato che era di legno [Basso], di fatto senza alcun danno all'edificio. Non credo che abbiamo finito di parlamentare.

    Nel mentre io avrei agito in base a ciò che avessi trovato, naturalmente.
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    Prologo

    Minarai - 1

    Avevamo lasciato Kiri la sera prima su una nave che trasportava altri ninja che, una volta arrivati al porto nel Paese del The si sarebbero dispersi per missioni di vario tipo, ma io e Hideo non eravamo là per questioni ufficiali, pur avendo richiesto e ottenuto il permesso dal Maestro per muoverci da Kiri. Indossavo i pesanti e scomodi abiti di Minarai e sarei rimasto quasi tutta la notte sul ponte della nave a scrutare l'orizzonte, meditando per tenere sempre accesa la fiamma dell'Odio che a poco a poco stavo coltivando: il fastidio indotto dai vestiti e dalla carenza di sonno erano uno stimolo, continuo e frustrante, da usare a mio vantaggio proprio come da insegnamenti del Maestro. Avevo detto al giovane Hideo di non disturbarmi durante la traversata e che gli avrei fornito i dettagli sul nostro obiettivo solo una volta a terra, quindi stava a lui riempire le ore di viaggio: che scegliesse di dormire o addestrarsi non faceva differenza per me.

    Una volta sbarcati, la mattina dopo, mi sarei avvicinato a lui non appena toccato terra. Vieni, dovremo correre per mezza giornata. Il nostro obiettivo è tra i territori della Pioggia e quelli dell'Erba. E senza attenderlo avrei iniziato il viaggio, appena un pò più veloce di quanto Hideo fosse capace, così da costringerlo a usare tutte le sue energie o sporadici impasti per starmi dietro, a meno di inventarsi qualcosa, e naturalmente non mi sarei mai fermato per aspettarlo: se mi avesse perso di vista la colpa sarebbe stata solo sua. Sbrigati. Sarebbe stato il massimo della mia interazione, dietro la maschera austera di Minarai, almeno fino all'arrivo, nei pressi di una locanda dall'aria malfamata in un paesucolo di periferia che viveva perlopiù di pastorizia e agricoltura. Ame non è distante. Avrei commentato una volta a destinazione. Sono abituati a vedere shinobi o persone dall'aspetto bizzarro quindi non faranno domande. Il nostro obiettivo è la tua formazione, ma rammenta che non sono un tuo sensei quanto piuttosto un senpai. Anche per me questo è addestramento.

    Hai ripreso fiato?
    Quale che fosse la risposta la avrei ignorata, iniziando a camminare verso l'edificio. Hai avuto paura e sei arrivato a dire sciocchezze al Maestro. Non posso e non voglio sradicare la paura dal tuo animo, e farlo sarebbe un'inutile spreco di risorse. Noi siamo qui per farti avere più paura. Talmente tanta da impazzire. E il tuo addestramento sarà sopravvivere. Un traditore della Zanna è la persona che dobbiamo incontrare: Daigoro Isuka. Lui ci aiuterà, non pensare a chi ha coperto il pagamento della sua opera. Entrando nella sala comune avremmo notato un gran numero di persone in abiti civili, ma anche cinque o sei shinobi dal coprifronte celato ma con abiti che ricordavano le divise ufficiali tanto di Konoha che di Oto, mentre altri tre strani individui dotati di armi di grandi dimensioni (un'ascia, una naginata e una clava) e vestiti sgargianti stavano discutendo animatamente in un tavolo al centro. Noi sederemo là. Avrei detto, facendo cenno a uno dei camerieri, che non si sarebbe certo azzardato a fermarci (inclusi eventuali Mondi al servizio di Hideo). Daigoro arriverà a minuti. Fino ad allora...parlami di te. Perché questa necessità di diventare forte? Cosa ti ha fatto Momin per renderti così debole nell'animo? Cosa avrebbe risposto Hideo, e cosa avrebbe chiesto di rimando?

    Dopo pochi minuti la porta si sarebbe aperta, lasciando che una persona a me conosciuta entrasse mentre rideva di gusto. Ohohohoh! Mia cara, non vedevo l'ora di provare l'arrosto di questa locanda. Mi dicono che solo un pagliaccio di prima classe come io sono possa realmente commentarne il gusto! La persona che era entrata era vestita da pagliaccio, con colori sgargianti e un'aria completamente svampita, ma nel momento in cui entrò tutti nella stanza si irrigidirono, come se non si aspettassero affatto di vederlo là, come se lo conoscessero...e lo stesso valeva per me. Il Pagliaccio...non abbassare la guardia, è un formidabile avversario. Anche se non sapevo poi tanto di più, visto che lo avevo incontrato in condizioni di grave fragilità.

    Era accompagnato da una donna che aveva incontrato appena fuori dalla porta, dopo alcuni messaggi che si erano scambiati attraverso metodi noti solo a loro due. Accomodati, mia cara, accomodati. Sono anni che non siedo con una bella donna in un tavolo di una locanda malfamata, eppure uno dei prerequisiti di un Pagliaccio di prima classe è proprio intrattenere le signore in ambienti di basso rango. Si sarebbero seduti dopo uno sguardo del clown che mirava a calmare gli animi, un pò troppo lontano per origliare, e dopotutto non erano affari miei. Tornai a Hideo e alle nostre conversazioni, mentre il Pagliaccio sedeva con la sua accompagnatrice. Allora, per cosa hai voluto incontrarmi, mia cara? L'ultimo nostro scambio riguardava la pessima idea che hai avuto per la questione di Giugno, no? Detta così sembrava parlasse del mese e non certo della spada ora modificata. Sono tutto orecchi. Non badare alla gente qui intorno, si faranno gli affari loro: dopotutto la Corte di Kusa avrà luogo fra due ore proprio qui vicino, e tutti quelli che vanno alla Corte sanno che non è una buona idea inimicarsi Waru il Pagliaccio. Spiegò, serafico, in attesa della sua interlocutrice.
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    Caos ad Ame

    Yato e Youkai
    16

    [In Albergo]
    Anche se la mia tecnica illusoria era andata a segno, lo stesso non si poteva dire del Mokuton che trovò nel corpo acquatico del nemico la possibilità di generare senza problemi delle bolle di sapone dal potere difensivo, costringendomi a ricalibrare la mia intera offensiva. Tks...se solo avessi già perfezionato gli insegnamenti del Maestro... Mi ritrovai a sussurrare, dato che come avevo appreso era possibile estendere le capacità della Mortificazione anche ai Jutsu che rivestivano o trasformavano il corpo, ma la mia preparazione era ancora insufficiente. Scacciando quel pensiero, approfittai della frustrazione per alimentare l'Odio e la determinazione nei confronti di Kuii [Assassino] mentre stringevo la mano sulla spada, preparandomi al contrattacco del nemico reso gigante dalla pioggia e dalle sue capacità.

    Il ritorno di Korra, che si era dovuta allontanare per evitare il colpo precedente, giunse in concomitanza con la controffensiva di Kuii che con una manciata di sigilli generò cinque enormi squali d'acqua che si diressero contro tutti noi con una velocità a dir poco invidiabile! Forse non sono ancora al livello del Maestro...ma questo non è niente per me! Anche se lo squalo era molto rapido non mi sarebbe servito alcun movimento ampio, ma solo pungolare l'enorme massa d'acqua in arrivo con la punta della spada, coadiuvato dal chakra, per spezzare il chakra che teneva unito il costrutto [Tecnica 1 e Difesa 1]. Contestualmente però avevo notato lo squalo diretto al nostro datore di lavoro alle mie spalle...e se volevo che Toa ci aiutasse a distruggere l'avversario non avrei avuto altra scelta che proteggere il mercante, generando al contempo una rozza ma enorme copertura di legno da dietro la schiena che si sarebbe frapposta allo squalo a mò di ventaglio, sfasciandosi all'impatto ma preservando la vittima [Difesa 2]! Respiravo profondamente: non era facile mantenere l'attenzione su così tanti dettagli contemporaneamente, ma se non altro la Fioritura Senju aiutava a mantenere alta la concentrazione a dispetto della fatica che andava accumulandosi.

    Il quinto squalo venne affrontato in maniera simile, con un semplice movimento di spada per lambirlo appena mentre mi passava accanto (dopotutto Ushio era poco dietro di me), così che l'acciaio distorcesse l'acqua gettandola a terra e lavando via parte del sapone ancora presente [Difesa 3]. Il modo migliore per fermare tutto questo è uccidere il nostro aggressore. Sentenziai, rafforzando la mia determinazione anche se i miei alleati erano feriti in più punti. Facciamola finita! In quel momento mi focalizzai sul genjutsu che colpiva l'avversario, estendendo i germogli dal braccio fino al torace, limitando le sue capacità [Azione 1 e 2].

    Ora, approfittando delle liane che bloccano il torace, colpite alla testa! Avrei intimato tendendo una mano verso l'avversario dalla quale emerse rapido un tronco di grandi dimensioni che, a breve distanza dal bersaglio, si sarebbe aperta in un intrico di rami molto largo il cui scopo principale non era tanto ferire Kuii ma bloccare la sua visuale per qualche istante...istanti preziosi [Tecnica 2]! Contemporaneamente Toa approfittò del passaggio per mandare i suoi due Simulacri di forma canina proprio sopra il Mokuton, correndo su di esso e sfruttandolo per avvicinarsi quanto più possibile al volto del gigantesco avversario, mentre nuovamente li bersagliava con un semplice Jutsu elettrico per caricarli [Toa: Azione EXTRA, Tecnica 1 e 2, Azione 1 e 2]! Ottimo! Dissi, mentre segretamente facevo un cenno a Korra con la mano armata di spada, indicandomi il collo invece che il viso e mimando con la bocca la parola "Kai", per farle capire, non visto grazie al Mokuton che copriva la vista di Kuii, che in realtà intendevo mirare al collo e non al volto, chiedendole supporto.

    Appena il mio legno sparì i due Simulacri di Toa si sarebbero gettati sul volto di Kuii per cercare di danneggiarlo pesantemente, e usando quella posizione per poi attaccare le due braccia [Toa: Azione 3 e 4], mentre Toa usava le armi ormai abbandonate dei due ninja di Ame caduti per generare un nuovo Simulacro che si sarebbe recato vicino a Ushio-san [Toa: Tecnica 3]. Intanto io e Korra avevamo messo in campo la nostra azione: durante l'attacco dei cani e subito dopo la dissoluzione del mio Mokuton avevo preso a correre in avanti, generando un trampolo di legno sotto il tacco destro per aiutare il mio salto e portarmi a grandi altezze, oltre il foro nel muro e con la spada impugnata in entrambe le mani, come se volessi calare dall'alto sul volto del nemico [Azione 1 e Tecnica 3]! Probabilmente mi avrebbe scorto solo all'ultimo dopo l'assalto dei cani, mentre Korra lanciava un Kunai, se possibile con cartabomba o con un fumogeno, per colpirlo al volto immediatamente dopo l'attacco di Toa [Korra: Azione 1 (e 2 se c'è una bomba)], per nascondere la mia vera intenzione: generare un nuovo ramo dalla pianta del piede che si sarebbe puntellato sul muro dell'albergo dietro di me (usare il territorio intorno era la base per un ninja, figuriamoci un Senju) così da avere un punto d'appoggio "a mezz'aria" per saltare e proiettarmi con tutta la forza possibile verso il collo del gigantesco Kui, mentre i cani per mia fortuna tenevano occupate le braccia, e provare a decapitarlo con tutta la forza che avevo a disposizione [Azione EXTRA e 4], mentre Korra un secondo prima lanciava nella stessa direzione un Kunai carico della Mortificazione, con lo scopo di annullare eventuali bolle difensive create all'ultimo prima che la mia lama si abbattesse sul bersaglio [Korra: Azione 2 e Tecnica 1]!

    Io sarei forse precipitato oltre Kuii se lo avessi sconfitto, ma ne sarebbe valsa la pena, anche se forse Korra avrebbe trovato un modo per fermarmi o salvarmi...se invece non ne avesse avuto si sarebbe avvicinata a Ushio, per beneficiare del Simulacro di Toa poco distante.

    Yato Senju

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 525
    • Resistenza: 425
    • Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 525
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    29,5/75
    Vitalità
    9.5/14.5
    Slot Azione

    1. Perso per Semiparalisi

    2. Potenzio Germogli di Primavera

    3. Salto aiutato dal Mokuton

    4. Assalto aiutato dal Mokuton

    Slot Difesa

    1. Mortificazione

    2. Difesa con Mokuton

    3. Nuova Mortificazione

    4. //

    Slot Tecnica

    1. Mortificazione

    2. Attacco Mokuton

    3. Trampolino Mokuton

    Note

    Tecnica Rapida 3/3
    Ferita Mediograve diffusa
    Semiparalisi 2/2
  6. .

    Mi Rovini la Scena

    Fermezza
    4

    La scena madre dello Yakushi venne in qualche modo rovinata quando, davanti alle deboli rimostranze della guardia che non intendeva certo marchiare i visitatori, l'amputazione derivante fallì nel recidere il braccio di quel Tenjin, complice un'evidente protezione in chakra che un ninja esperto come Febh non avrebbe mai potuto evitare di notare...e quindi nonostante tutto e nonostante la reazione ottenuta nel Sunese si accigliò, cupo in volto. Ah, la tua cute sarebbe difficile da danneggiare? Gli rispose con un tono allegro che nulla aveva a che vedere con l'espressione terribile. A me sembra più che tu sia un codardo che non sa comportarsi come gli viene chiesto. Realizzi di aver rovinato tutta la scena, vero? Il punto era insozzare questo tizio e fargliela pagare, non me ne frega nulla di accusarlo di tradimento. Ma visto quanto sono generoso hai una possibilità per un secondo ciak. Indicò Tenjin. Tagliati la mano da solo, o quanto è vero il cielo il Kokage non potrà fare nulla per come ti renderò la vita. In cambio te la faccio ricrescere. Forse. Aveva appena rivelato di poter guarire gli alleati almeno quanto sé stesso, ma non era più quello il punto, e sembrava totalmente impervio al fatto che stava consumando una pessima figura con Suna, con quelle azioni da asilo nido.

    Quando l'altro accennò al fatto che lo avrebbe protetto dal Guardiano adducendo a una qualche debolezza, lo Yakushi avvampò di istinto omicida nemmeno fosse un Onryo, tendendo all'inverosimile i muscoli del collo che pure restavano quelli di un mingherlino non particolarmente alto e con occhiali finti. Oh...ma che tenero che sei. Si voltò verso il Guardiano. Torna pure sulle mura, qui abbiamo da ristabilire un secondo la questione della scala gerarchica Otese. Scala che vede me in cima, e gli altri al più al mio stesso livello. Spiegò, in maniera affatto lusinghiera verso il Kokage, ma anche a giudicare dalle parole successive di Tenjin, il sedicente otese aveva frainteso completamente ciò che Febh Yakushi riteneva importante e cosa no...probabilmente perché il Mikawa stesso aveva frainteso del tutto il suo Consigliere. Delle apparenze, del rigore, delle regole, dell'ordine delle cose...allo Yakushi non importava assolutamente nulla. Spesso per convenienza o pigrizia aderiva, ma l'unica regola a cui rispondeva era la sua. Era persino arrivato a dichiarare che piuttosto che essere fatto Kage avrebbe tradito il villaggio, dopotutto. Poi entreremo...perché come ha detto lui, il patto è rispettato, non hai detto che dovevamo tenere il sigillo attivo tutto il tempo.

    Tenjin, no? Riformuliamo un secondo la situazione, ti va? Ammetto di aver scelto qualcosa di leggermente pirotecnico e ci sta aver avuto paura ed essersi salvaguardati sul momento, ma amo essere ricordato. E tu ora ti opponi e mi apostrofi pure come arrugginito? Realizzi che una volta ho mutilato un tizio per avermi detto che il mio ufficio era un pò impolverato? Si accigliò. Chiunque sia otese con abbastanza esperienza da parare un mio attacco dovrebbe saperlo. Tenjin aveva commesso l'imperdonabile errore di attirare la sua attenzione. E che io sappia...forse solo due o tre persone ne sono capaci. Da dove salti fuori tu? E perchè non c'è ancora la tua mano insanguinata a terra? Aggiunse indicando il suolo. E se l'altro avesse citato archivi che lo Yakushi non aveva letto, la risposta sarebbe stata un lento scuotere della testa. No, no. Non ti ho chiesto dove sta scritto chi sei o quello che io dovrei sapere o dovrei ricordare o avrei dovuto vidimare. No. Ti ho chiesto chi diavolo sei. Raccontami la tua storia. Possibilmente con una mano mozzata.
  7. .

    Pregiudizio

    Capitolo 6

    Annuii, accogliendo la missione riguardo Yuri che, dopotutto, non era molto diversa dalle richieste di tenerla d'occhio fattemi dal Sensei. Per ovvie ragioni, il Kaguya avrebbe sempre ricevuto il rapporto per primo, ma questo Raizen non avrebbe mai avuto modo di saperlo. Molto bene. Replicai riguardo i rapporti, accennando un lieve sorriso. Userò un codice criptato e indecifrabile. Avevo a tempo perso ideato un codice che nascondeva le informazioni in mezzo a infinite sfilze di insulti e critiche all'Hokage in forma di articolo di giornale. Si sarebbe lamentato qualunque cosa io avessi fatto, ormai lo conoscevo, quindi tanto valeva prendersi quella piccola soddisfazione. Vi farò avere la chiave di lettura entro pochi giorni, in maniera discreta.

    Dopo il breve resoconto sugli eventi dell'Artiglio l'Hokage si lasciò andare a una considerazione sul Flagello che mi trovò concorde. Ho avuto a che fare con lui anche in passato, come ricorderete. E' un mostro. Amorale, caotico, ma anche incredibilmente intelligente, con il peggior tipo di intelligenza possibile. Francamente avrei delle riserve sul cercarlo attivamente per raccogliere informazioni. Quanto all'Artiglio poi aggiunsi. Le mie conoscenze sono parziali: mi trovavo in una cella e so solo quello che chi è venuto alla cella mi ha riferito. Il ninja al servizio del padre di Jushiro è morto durante la fuga, mentre la donna del clan Utakata non ha avuto grande...empatia. Era evidentemente interessata a fuggire col bambino e lasciarmi là a morire anche dopo avermi identificato. Spiegai. Quanto all'inizio della vicenda: era semplicemente una questione di soldi, l'incarico era curare il ragazzino. Credevo che il paziente di prova fosse quello vero, e alle mie proteste hanno aumentato il compenso. Poi, quando mi hanno imposto il viaggio, ho pensato che rifiutare poteva voler dire finire ucciso: avevo visto l'ostaggio, quindi ho collaborato, pur lamentandomi. Inoltre non potevo lasciare quel ragazzino in pericolo...ma non ero nella condizione di poter fuggire.

    Poi corrucciai la fronte quando lui parlò dei possibili problemi con Suna dopo quanto era successo. Come se fosse colpa mia...come al solito non perdeva occasione per sottolineare quanto io fossi inadeguato o scorretto, senza mai guardarsi nemmeno allo specchio nonostante professasse di non farlo. Ma feci del mio meglio per non far trasparire nulla di tutto questo. Il Soshi continuava ad attaccare con capacità nettamente superiori alle mie. E' un miracolo che io o Jushiro non siamo rimasti uccisi...e non mi ha dato modo di spiegare chi fossi o di farglielo capire, sfortunatamente. E' stato un Kurotenpi a ucciderlo mentre fuggivamo...il...Fattucchiere Rosso? Un nome del genere. La situazione era stata talmente concitata che nemmeno io, noto per i rapporti meccanici e dettagliati, non avevo chiare informazioni. Quindi il Kage mi intimò di proseguire con un'opera di propaganda via via più sfacciata...come tutto quello che faceva, dopotutto. Ero convinto fosse diventato Kage a furia di fanfaronate, e il fatto che fosse effettivamente potente rendeva le cose molto complicate per me. In ogni caso la sua proposta successiva mi sorprese: nonostante le sue critiche pesanti (o almeno io le avevo percepite come tali) e la sua arroganza intendeva offrirmi una missione del genere come metodo per pareggiare i conti con Suna? Io ho grande stima di Hohenheim-sama. Non serviva sottolineare che per Raizen ne avevo molta meno. Sarei lieto di poter aiutare nella sua liberazione, se è realmente prigioniero. E Kairi Uchiha sarebbe un elemento su cui contare in qualunque situazione. Spiegai, anche se certamente sarei stato più felice di vederla mia alleata in un Kagecidio. Sarò rapido nei miei studi, almeno abbastanza da padroneggiare le basi della Hiraishin prima di partire. Promisi. Non avevo però altre informazioni sul confilitto, essendo stato coinvolto solo in maniera oltremodo marginale, ma suggerii che portare Jushiro con noi poteva essere utile, se le sue condizioni mediche fossero state sufficientemente stabili.

    [...]

    Parassitare i cloni altrui...questo si sarebbe un talento che potrei trovare utile. Mormorai, anche se sarebbe stato certamente difficile ottenere qualcosa del genere al livello di Raizen, e sicuramente lui aveva delle contromisure, ma nulla mi vietava di prendere il controllo dei cloni di persone a lui vicine e usarli contro di lui. In ogni caso non persi la concentrazione, ascoltando i commenti della dragonessa che aveva invaso il mio clone. Acqua e terra...in effetti sono tra gli elementi più abbondanti all'interno di un corpo umano. Borbottai, intuendo alcuni usi del chakra che avrebbero forse facilitato il perfezionamento di quell'arte nei giorni successivi. Ma...posso sapere chi è Kushami-san? Intuizioni e suggerimenti simili li ho riscontrati solo in una persona...il mio principale modello come Shinobi. Ovviamente escludendo la Missione dal quadro, naturalmente. Fudoh-san non sarebbe mai stato uno che agiva attivamente per uccidere il Maestro. Che Raizen scegliesse di parlare o meno, l'addestramento avrebbe poi seguito un percorso differente, per esplorare le altre possibilità concesse dai Cloni Corporei.

    Cloni capaci di generare coperture istantanee potevano essere utili per il mio stile, mentre catturare per pochi istanti non mi era poi così utile viste le mie altre capacità. L'esplosione elettrica poteva essere utile ma non sarebbe stata coerente con le arti Senju, mentre l'evitare la trasmissione del danno, con le mie tutto sommato ridotte capacità di incassare era sicuramente allettante. La dimostrazione della tecnica inclusa nel clone era portentosa ma imprecisa. Sospetto che un Fuuinjutsu riuscirebbe a fare la stessa cosa con più efficacia...a meno di creare voi un Fuuinjutsu dedicato per i cloni. Mi azzardai a suggerire, mentre il suggerimento coi semi mi riportava alla mente vecchie leggende di guerrieri che nascevano dai denti di un mostro sparsi come semi in un campo. Un'idea...decisamente interessante. L'arte dei Semi Senju era importante per tracciare le prede ma poter far germogliare un clone da un seme era una combinazione notevole...non a caso l'Hokage era il maestro indiscusso nelle arti di clonazione, anche se sospettavo lo fosse solo per avere qualcuno che lo ascoltasse fino alla fine senza ribattere.

    Quando poi mi rivolsi a lui con il titolo di Sensei ottenni però una reazione che non mi aspettavo, con il tentativo di puntualizzare e affondare le sue critiche come sempre. Osava anche paragonarsi al Maestro, come se il rapporto che mi legava a lui fosse anche solo lontanamente affine alla mia richiesta di aiuto con la questione dei cloni...e questo mi fece sbuffare appena, irritato. Se voi foste un mio Bersaglio, sareste morto quel giorno, Hokage-sama. Replicai piccato con la risposta che tante volte mi ero esercitato a pronunciare in modo da avere la giusta inflessione e suonare veritiera. Per quanto ne sapeva il Kage, avevo ragionato, il mio volerlo uccidere era solo UNA delle opzioni legate al Progetto Y, ma non sapeva che fosse l'UNICA che mi era stata trasmessa, almeno a quanto ne sapevo io. Feci un profondo respiro. Il mio unico scopo è e resta il bene della Foglia. Sappiamo già che non saremo mai amici, Hokage-sama. E non saremo alleati che si fidano l'uno dell'altro senza riserve. Avrei detto, ombroso. Ma voi siete molto superiore a me sotto ogni punto di vista, e so che se voglio migliorare devo affidarmi a voi. Sospirai. Non si trattava di una facciata per compiacervi né di un trucco. Ma finora mi sono sempre rivolto così a chi mi ha insegnato...se avete altre preferenze...seguirò le vostre preferenze su come chiamarvi. Conclusi con le labbra serrate, ottenendo in tutta risposta l'immensa e opprimente aura dell'Hokage che andava a schiacciarmi e farmi sentire piccolo. La sostenni, pur intimorito, perché avevo provato altre volte qualcosa di simile con il Maestro, il Sensei o il temibile Robai a Tsuya...ma restai comunque sottomesso e tremante perché non avevo altra scelta.

    Gettai tutta quella frustrazione nelle fiamme dell'Odio che il Maestro mi stava insegnando ad alimentare con cura e attenzione, ma ero ancora scosso quando lui concluse il discorso. Capisco... Dissi mogio, convinto che avesse usato per l'ennesima volta la situazione per umiliarmi e schiacciarmi col suo ruolo e potere, ma alzai lo sguardo su di lui. Era assurdamente convinto che io fossi qualcuno che poteva agire fuori dalla Missione...che sciocco! Non supererò il limite, Hokage-sama. Dopo qualche istante per far sbollire la situazione lui prese a indicare la foresta, suggerendomi un metodo per usare i Cloni e comunicare direttamente con essi, anche se probabilmente la cosa avrebbe richiesto una grande concentrazione. Le radici...si. Mormorai ancora un pò risentito per lo scontro, ma respirai profondamente mentre componevo i sigilli necessari a rendermi capace di manipolare il legno fuori dal mio corpo. Se ero in contatto con quelle piante, dovevo essere anche in contatto con ciò che producevano, quindi andai per gradi: prima il sistema di chakra rudimentale (che creare a distanza era parecchio più dispendioso) quindi il sigillo necessario alla Kage Bunshin.

    Ai primi due tentativi ottenni solo l'esplosione della corteccia di due alberi...cosa utile se usata in maniera differente ma decisamente non era il mio scopo. Dopo alcuni minuti riuscii finalmente a creare un sistema circolatorio funzionante a distanza, usando un piccolo trucco per avvicinare le radici dell'albero con il mio Mokuton, generato sotto la pianta dei piedi per andarle a lambire, anche se la cosa avrebbe richiesto moltissimo chakra. Avanti...e ora...con cautela... Edera, Albero dell'Acqua, Banyan. Il sigillo della Kage Bunshin e il clone venne generato, ma appena ritrassi il mokuton svanì nel nulla, strappandomi un gesto di stizza, forse acuito dal fatto che ancora ero preda delle emozioni negative generate dal discorso del Kage. Ci sarebbe voluta almeno mezz'ora prima di avere un risultato che sopravvivesse senza il Mokuton, ma restava necessario dover percepire tramite esso, e avevo ormai chiaro che la Crescita Controllata fosse la strategia migliore, dato che permetteva al mio chakra di entrare in risonanza con quello pur debole e volatile che permeava le piante, un chakra che normalmente tutti davano per scontato vista la sua esigua quantità ma non certo i Senju. Il Kage riteneva che le radici fossero la via, ma lo diceva perché non aveva una conoscenza profonda del Mokuton: non servono radici perché esistono radici aeree o metodi per ottenere vita da una pianta come per esempio... Una talea. Il clone è come una talea. Non servono radici, esso stesso le genererà. Sussurrai: dovevo figurarmi il clone composito come una parte di me, non come una copia. una parte di me che otteneva vita propria come un ramo che in acqua dopo un pò faceva nuove radici, ma restava connesso a me tramite il chakra, come un albero in risonanza con il mio sistema circolatorio. Era quella l'idea vincente, da declinare negli impasti e nei flussi di chakra secondo gli insegnamenti Senju, naturalmente.

    Presa confidenza col metodo, dopo aver generato un clone sufficientemente stabile chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sul legame che ci univa tramite l'albero e tramite il chakra dello stesso, un segreto che solo un Senju poteva in qualche modo percepire. E pur con occhi chiusi e orecchie tappate, sentii un fruscìo di foglie distante, trasmesso dal mio Clone. Niente di realmente utile o quantificabile, ma innegabilmente era avvenuto...e quando il clone aprì gli occhi, per un secondo notai una scena molto sfocata di alberi e piante...pochissimi dettagli, ma uno mi saltò subito all'attenzione, perché era un dettaglio impossibile: un albero non poteva avere su un lato le stesse identiche venature e nodi che aveva sull'altro lato, quello rivolto verso di noi, anche se a distanza!

    Hokage-sama, anche se debole sono riuscito a percepire qualcosa. Solo che... Deglutii. Solo che non siamo soli! Uno di quegli alberi è falso! Avrei detto, allarmato, mentre sollevavo un dito verso la pianta che il clone aveva chiaramente percepito come non tale. L'immagine dell'albero sfarfallò prima di deformarsi e svanire, come per la Percezione Falsata anche se chi si nascondeva doveva avere certo delle doti furtive non indifferenti se era sfuggito a tutti fino a quel momento. Dall'albero emerse una figura incappucciata con le mani dietro la schiena che avanzò fino a sette od otto metri da noi, prima di mostrare il volto: una testa calva, occhi gialli tutt'altro che umani e orecchie a punta che incorniciavano un viso capace di trasmettere malevolenza anche solo a un'occhiata superficiale. All'orecchio sinistro un monile simile a un drago, e sembrava avesse qualcosa di simile anche sul collo.

    Progenie del piccolo Hashirama, vedo. Molto, molto inopportuno, ma congratulazioni, devi essere esperto di quel gioco di prestigio che ho usato per camuffarmi. Avrebbe sollevato un dito adunco per indicare Kushami (anche se magari nascosta in un clone). Sono qui per riprendermi lei. Deve tornare al Faro e presentarsi alla Regina Verde. Bere alla fonte da cui si abbeverano i suoi simili...o perderà la scintilla divina che la tiene in vita. Poi verso Raizen. Ci incontriamo nuovamente, no? Un peccato che il tuo clone non sia diventato uno di Noi...sarebbe stato una buona aggiunta alla scuderia. Ma non sono qui per rivangare il passato. Allargò le braccia. Il mio ruolo qui è solo di portavoce per la Regina Verde cui manca tanto la sua cucciola, e non credo tu sia così crudele da separarli, no? Mosse appena una mano e un drago verde lungo almeno sei metri emerse dal terreno, forse evocato da esso, con gli occhi spenti e le fauci che grondavano una mefitica melma violacea dall'aria tossica. Mi ha anche fatto accompagnare da Hakike (Nausea), per avere un passaggio diretto al Faro. Come farebbe qualunque bravo Zio la ho accontentata, proprio perché so quanto sia difficile tenerti a bada, Raizen Ikigami Huangdì, ma non ho intenzione di combattere. Sono realmente qui per il bene della piccola. Non sapevo cosa stesse succedendo ed ero decisamente sul chi vive, anche se metà della riserva era andata a farsi benedire coi numerosi tentativi e l'addestramento. Tacevo, osservando la scena pronto a intervenire, e l'unica cosa che potei fare fu attivare la speciale arte della Fioritura Senju, così da acuire enormemente [Nota] la mia capacità di Concentrazione, estendendo il beneficio all'Hokage, a Kushami e a Raitei se fosse stato vicino.
  8. .

    Pregiudizio

    Capitolo 5

    Scossi il capo alla menzione delle arti marziali di Yuri. Non si tratta di uno stile di taijutsu che io conosca...quindi se proviene dai quattro villaggi...l'origine può essere Suna od Oto. Ma potrebbe anche essere uno degli altri villaggi non accademici. Spiegai, dopotutto avevo esperienza diretta solo di Konoha e Kiri, più qualche sporadico clan. Ed è questo il mio rapporto, fornirò una versione scritta con identikit in seguito. Aggiunsi, dopotutto le mie scorribande ad Ame erano un fatto nato da un accordo privato tra me e l'Hokage (dopo che mi aveva scoperto) e ovviamente non ne doveva restare traccia.

    Quando poi Raizen menzionò il Flagello immortale io annuii. E questo ci porta al secondo argomento di cui volevo parlarvi: la guerra civile all'Artiglio. Jeral è coinvolto, anche se ignoro l'esatta entità della sua interferenza. Aspettai che l'informazione decubitasse adeguatamente. Sono stato ingaggiato dai Quadri per curare un loro ostaggio che era stato ridotto in coma vegetativo tramite arti di cui ignoro l'origine, ma era coinvolto Saigokage, un folle scienziato affiliato a quel seme. Ho scoperto solo successivamente che l'ostaggio, un bambino di nome Jushiro, era il figlio di un alto dignitario dell'Artiglio...ma andrò con ordine. Non avevo detto esattamente la verità ma nemmeno mentito platealmente: Jushiro era sì un ostaggio, ma era stato creato artificialmente per lo scopo...e per quanto ne sapevo il materiale di base era il Jushiro originale. Dopo una prova: rianimare un poveraccio che avevano ridotto in fin di vita, sono stato ingaggiato come Fauno per cercare di curare il ragazzino che era in condizioni vicine alla morte cerebrale, forse per l'effetto di sostanze o jutsu del folle Saigokage. Non volevano coinvolgere i Cuori perché catturare il bambino e portarlo all'Artiglio, come avrei scoperto, era un ingaggio da parte di Kurotenpi e avrebbe sicuramente portato più danni che guadagni agli altri Semi, come confermato dal Sensei.

    Non è stato semplice ma avevo il meglio della tecnologia a disposizione. Vero, anche se a tutte le analisi non era risultato nulla perché Jushiro non era in coma ma solo una mente vuota. E con l'Interrogazione Mentale sono riuscito a raggiungere quel poco di coscienza che restava e riportarlo in qua. Dopodiché ho dedicato diversi giorni alla sua riabilitazione, almeno per farlo stare seduto o alzarsi per brevi tratti. Il Mokuton come esoscheletro ha aiutato. Non c'era niente di male nel vantarsi almeno un poco delle mie capacità mediche, ma poi mostrai il Fante di Quadri che mi aveva seguito durante la riabilitazione, dalla pelle scura di Kumo e la testa completamente calva. Dopodiché Sanzo, il mio committente al servizio diretto del Visigoto...mi ha imposto di partire perché dovevamo consegnare Jushiro. Non avevo alcuna idea di dove andassimo o chi fosse in quel momento. Offrivano molto denaro e sembrava una situazione interessante...inoltre il ragazzino era solo e senza nessun appiglio. A parte me. Anche nella missione in mare che mi era valsa la promozione avevo dimostrato di aver fatto carte false per salvare dei bambini, e nulla nel mio comportamento o nel rapporto con il Kage poteva cambiare quella verità: per quanto fosse solo utilitarismo da parte mia, l'impressione che la salute dei bambini fosse una mia priorità era qualcosa che nemmeno Raizen poteva contestare o dubitare.

    Volevano che un medico supportasse Jushiro per tutto il viaggio e ho acconsentito, pur protestando davanti a loro, ma da quel momento non mi sono mai separato dal bambino, la cui salute era oltremodo fragile, difendendolo a qualunque costo...esattamente ciò che mi avevano chiesto di fare. A quel punto recuperai un documento che avevo portato con me. Questa missione accademica fallita riguarda l'attacco a un convoglio di Ame sventato dall'arrivo di Kurotenpi. Un Soshi ha perso la vita contro di loro. In parte è anche colpa mia, ma ho dovuto scegliere tra lui e il bambino. Spiegai come il carro fosse stato bombardato e poi divelto dal Soshi che mi aveva attaccato senza che potessi in alcun modo spiegare la situazione, e di come lo avessi ferito diverse volte, anche se nettamente inferiore a lui, pur di preservare il ragazzino che lui stava cercando di uccidere, forse troppo ligio al dovere. Non avevo idea degli ordini che aveva ricevuto. Un Uchiha che conosco mi ha riconosciuto nonostante l'aspetto del Fauno e ha compreso che la situazione era complessa...ho mantenuto la copertura e seguito i Nukenin di Ame in fuga mentre Kurotenpi combatteva e uccideva il Soshi. L'Uchiha, ho scoperto dopo, ha volutamente evitato di identificarmi nel rapporto, e immagino che questo mi abbia salvato la vita.

    Anche se con qualche acciacco siamo arrivati in una fortezza nel Paese dell'Artiglio, scortati da Kurotenpi, che la presidiava. Era quella riportata nella missione in cui, ho scoperto dopo, è andato disperso il Kazekage. Non so molto della vicenda in sé, ma so che Jushiro era là per piegare la volontà di suo padre e ci fecero incontrare...e in quell'occasione passò Jeral, che aveva degli affari da sbrigare con i vertici di Kurotenpi. Aggiunsi. Non so però cosa abbia fatto di preciso il Flagello. Io e Jushiro fummo chiusi in una cella in attesa di una votazione che ora so essere quella che ha portato al conflitto attuale. il padre di Jushiro mandò una sua guardia per liberarci, morta nel tentativo, e una kunoichi di Kiri che era al servizio di Hohenheim-sama. Sospirai. E' stata una fuga rocambolesca...e siamo stati trasportati troppo lontano e troppo danneggiati per poter influenzare la votazione in qualunque modo.

    Jushiro è ancora convalescente, non in grado di compiere un lungo viaggio e l'Artiglio è pericoloso al momento, quindi al momento mi sto occupando di lui a casa e in ospedale. La sua salute ha risentito enormemente da tutta questa vicenda. Inoltre, per quanto ne sapevamo, suo padre era morto o colluso con Kurotenpi.

    [...]

    Non mi ero nemmeno accorto della presenza del piccolo Drago, convinto che l'Hokage se la fosse portata dietro, e certamente lei era troppo interessata a frugare nel cassettone da cui era uscita per darmi dei consigli, quindi sostanzialmente ci eravamo ignorati vicendevolmente, o così credevo. Al ritorno dell'Hokage lei, evidentemente una sua evocazione visto il carattere, iniziò a lamentarsi sulla mia incompetenza, come se io da solo non fossi già sufficientemente prono all'autoflagellazione! Quando poi il Kage partì con la sua breve frecciatina sul non aver accettato il suo aiuto compresi che lui e il drago erano d'accordo: era un piano volto a umiliarmi, per il loro nudo divertimento. Gettai quell'Odio nella fiamma che covavo in fondo al petto, anche se le mani tremavano di rabbia, non era ancora il momento, ma annuii facendo buon viso a cattivo gioco. Un pregiudizio o forse l'incoscienza di un allievo inesperto. Chiedo scusa. Parole che mi costò parecchio pronunciare, ma almeno lui sembrò prenderle per buone, andando a fornirmi delle spiegazioni più chiare.

    Sedevo mentre lui specificava come la mia opera fosse stata un tentativo insensato di saltare i calcoli e giungere troppo rapidamente al risultato, nonostante io fossi stato convinto di aver agito un passo alla volta. Capisco...i cloni di legno hanno una riserva di chakra ma...ma non un vero e proprio sistema circolatorio...sono più come un ciocco di legno imbevuto di chakra. Il piano del Kage era qualcosa di molto più schematico: creare un sistema circolatorio di chakra tramite il Mokuton...dopodiché integrare questo costrutto coi Cloni di Legno, in modo da renderli più affini alle KageBunshin e poter quindi unire le due tecniche in una sola. Non sarebbe stato facile.

    Dopo alcuni tentativi di base nel generare una struttura rudimentale somigliante al sistema circolatorio di chakra che avevo studiato, ma senza lasciare che il mio chakra vi scorresse, giusto per avere un legame. Una volta fissata la forma e memorizzata diventa più semplice replicarla. Spiegai, dato che il kage non conosceva le peculiarità delle arti di manipolazione, iniziando quindi a lasciare che il chakra scorresse nel costrutto man mano che lo creavo...cosa affatto semplice dato che il legno tendeva a spezzarsi se troppo saturo di energia, visto quanto era sottile, oppure iniziava a degradare in quanto manipolato per troppo tempo. Rimasi stupito dalle capacità della piccola dragonessa che riusciva a manipolare chakra affine al mio con una semplicità invidiabile. Impiegai non meno di tre ore prima di avere un costrutto funzionante, anche se sotto la guida dell'Hokage, che arrivò a far scorrere in maniera stabile circa un terzo della mia riserva. Se ora lo separassi da me sparirebbe in pochi istanti...e non credo che il chakra tornerebbe da me. Commentai, provato anche se nella posizione del loto per aiutare la concentrazione. Però, come dite...se usassi lo stesso meccanismo dei Cloni Corporei per garantire il ritorno del chakra concesso...

    Non era semplice scomporre una tecnica così avanzata ma avevo studiato il modo per plasmare il chakra in modo che tornasse da dove era arrivato...usavo lo stesso metodo sia per le Moku Bunshin che per le Kage Bunshin, anche se con qualche differenza. Ci volle almeno un'ora di tentativi prima che riuscissi a creare il costrutto e plasmare il ritorno di chakra...sebbene l'abominevole costrutto non avesse nulla delle fattezze dei normali cloni. Provai a separarlo, e alla scomparsa quasi l'ottanta per cento dell'energia concessa tornò nel mio sistema circolatorio...meglio di niente. Respirai profondamente mentre assumevo un tonico e portavo avanti un nuovo esperimento, abbastanza deforme ma più umanoide dell'ingorgo di rami precedente, tanto che l'Hokage si sarebbe fatto avanti, imponendogli il suo aspetto con un tocco. Quello scheletro rudimentale era davvero predisposto per essere un clone di qualità superiore, e anche se la cosa mi faceva drizzare i peli sul collo e sentire un sapore disgustoso in fondo alla gola, dovevo ammettere che in fatto di Bunshin il Bersaglio era forse il più esperto del continente.

    Alla sua domanda su come completare la questione suggerì l'uso delle caratteristiche stesso del legno come radici. Sorrisi appena: avevo fatto qualcosa di molto simile ad Azumaido quando mi ero trovato a che fare con il Freddo, oltre agli eventi di Tsuya dove le radici erano state l'elemento fondamentale. Si...quello lo so fare. Rispetto a dover far retrocedere le "radici" del Freddo mutato in un Kamui pianta questa era una bazzecola. Cercai di fare in modo che la Kage Bunshin avesse già un suo "equipaggiamento" di legno nella forma del costrutto autonomo creato poco prima, che avrebbe infiltrato la natura di chakra del clone usandola come terreno fertile...di fatto sovrapponendo e parassitando il sistema circolatorio della copia come fosse edera anch'essa capace di condurre chakra. Edera per invadere e seguire il sistema circolatorio del clone...albero dell'acqua per condurre chakra al suo posto...il banyan per le radici aeree che diventano tronchi usando ogni cosa come terreno fertile. Piante a cui ispirarsi. Ogni Senju era un'albero...quindi anche il clone di un Senju era un'albero...e con qualche accorgimento, esso era sia clone che legno.

    Il clone risultante era comunque instabile e riuscì appena a muoversi, rigido e irregolare, ma era una base su cui lavorare. La strada era tracciata...in pochi giorni avrei avuto sufficiente manualità da combinare le due tecniche così simili e al contempo diverse. Respirai profondamente, molto stanco ma soddisfatto, sollevando gli occhi verso il Kage. Io...vi ringrazio. Dissi velocemente e distogliendo rapidamente lo sguardo: era terribilmente imbarazzante dire cose del genere a una persona che detestavo. C'è...uhm...c'è qualche altra cosa che potrebbe tornarmi utile coi cloni? Per esempio...se alla distruzione si trasformassero in alberi o roveti oppure... E sputai parole che forse erano più pesanti delle scuse precedenti. Oppure qualcosa che voi riteniate importante nella mia formazione... Deglutii. ...Sensei Hokage. Ebbi un netto brivido di disgusto.
  9. .

    Ululato nella Notte

    -1-

    Sul Mare
    La luna piena splendeva, pallida e troneggiante sulla testa dei naviganti, cullati dalle lunghe onde di un mare placido che prometteva solo una pigra e tranquilla traversata dell'oceano che dal Paese del The portava fino al Paese della Luna, o nello specifico, all'isola a settentrione dello stesso, sede della città portuale di Tsukiyama, nome preso dalla montagna che si ergeva sull'isola stessa. Diversi erano i motivi che potevano portare qualcuno a Tsukiyama: qualcuno tornava dalla famiglia dopo aver lavorato nel continente, altri rientravano da una missione e dovevano far tappa là, altri ancora erano solo di passaggio e dovevano cambiare nave. Altri invece avevano affari da sbrigare proprio sulla montagna che dava il nome alla città.

    Nella calma notturna la brezza era piacevole, e diverse persone si erano concesse qualche minuto per riposare al chiaro di luna dopo la cena frugale offerta a bordo...non erano nemmeno le nove di sera, dopotutto. Tra queste persone un gruppo di tre shinobi del Villaggio della Luna stavano in un angolo, con ampie maschere a coprire il volto e armature che non sarebbero sfigurate nelle gelide lande dei samurai, capaci di coprire i corpi massicci dei tre senza che nemmeno un brandello di pelle fosse visibile...le loro armi più in mostra erano una lancia, una grossa mazza e uno shuriken di dimensioni ragguardevoli, ma non erano là per fare del male a qualcuno quanto piuttosto per tornare a casa, facendo una piccola tappa a Tsukiyama. Non distante, più tranquillo per la presenza dei ninja, un mercante dal grosso naso e la sua guardia del corpo parlavano sottovoce mentre osservavano una luce in lontananza: la città dove avrebbero dovuto acquistare un pezzo raro per la collezione del ricco commerciante. A poppa una famiglia con due bambini, uno dei quali in un passeggino, riposava dopo la cena lasciando scorrazzare il maggiore, eccitato per la traversata. Una donna di bell'aspetto si accompagnava al fidanzato dai biondi capelli vicino alla prua, discorrendo a bassa voce dei loro piani per il giorno seguente, anche se lui ogni tanto gettava occhiate lontano dalle procaci forme di lei

    E poi c'erano tre ninja accademici. Qualche sguardo storto dai Ninja della Luna arrivava, ma non c'erano ostilità tra i due territori e i tre shinobi erano là per una missione ufficiale: il caposquadra aveva anche mostrato i documenti ai ninja locali e al capitano della nave quindi nulla era fuori posto. Salvo l'atteggiamento dei tre. Hangetsu Uchiha [Immagine] aveva dei capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e stava appoggiato al parapetto con la schiena, mentre il suo cane Ludo sonnecchiava a terra, in realtà attento a odori o rumori fuori posto. Era un Jonin di grande esperienza e aveva scelto personalmente i suoi sottoposti: Haru, dotato di una chioma altrettanto bionda [Immagine], era stato in squadra con lui in diverse occasioni e si era sempre dimostrato un elemento eccellente, con una promozione al grado Jonin pochi mesi prima, dopo una complessa missione di assassinio cui aveva partecipato col fratello...la sua espressione gentile tuttavia appariva quasi vuota, come una maschera che nascondeva continuamente qualcosa. L'altro membro della squadra era una Kunoichi, ella stessa del clan Uchiha come Hangetsu (anche se lui era un pò una pecora nera) e già ingaggiata da lui ai tempi di Città della Roccia. La missione è semplice. Stava spiegando il caposquadra. Una volta a Tsukiyama dobbiamo raccogliere informazioni su un ladro di opere d'arte e preziosi che pare si nasconda sulla montagna. Predilige quadri e vasi pregiati, ma forse anche armi. Hanno ingaggiato noi accademici invece che i ninja della Luna perché sospettano potrebbe essere un Accademico traditore, e ci lasciano la cortesia di lavarci i panni sporchi in casa...naturalmente a un prezzo stracciato. L'economia, si sa, era tutto. Approderemo domattina alle otto, ma credo potremo goderci ancora un pò la serata. Haru annuì. Naturalmente, Hangetsu-san. Era gentile nei modi e tradiva un'eleganza innata, anche se un pò distante. Kairi-san, ho sentito che non sei tornata da molto a Konoha. E' la tua prima missione dopo un lungo periodo? Se non altro era affabile.

    Quello che Haru e Hangetsu forse non sapevano era che prima di partire, dopo aver ricevuto il briefing iniziale, Kairi era stata contattata dalle sue evocazioni: Tsukiyama (il monte) era uno dei luoghi da cui si poteva accedere al loro mondo, le Foreste del Branco. E questo significava anche che conoscevano la montagna come le loro tasche...e che lei avrebbe potuto incontrare altri membri del branco. Avrebbe tenuto per sé quelle informazioni?

    Nessuno di loro sapeva che la coppia di fidanzati sulla prua, a forse quindici metri, non era affatto una coppia di fidanzati. L'uomo era uno dei membri di Hayate più fedeli al leader, pur senza avere il ruolo di Virtù, e rispondeva al nome di Jins Kaguya, traditore di Kiri [Immagine]. I suoi connotati erano cambiati parecchio e solo chi era stato all'Abete durante gli eventi turbolenti di qualche anno addietro poteva riconoscerlo, mentre la donna altri non era che Yuri Zahard, il Fiore Lupo che si giostrava all'insaputa di quasi tutti tra Ame e Hayate, usando le armi della seduzione che aveva conquistato al prezzo di un terribile intervento chirurgico per cancellare la sua vecchia identità....identità che non avrebbe certo faticato a riconoscere Kairi e Hangetsu. Si era incontrata al porto con Jins dopo aver ricevuto un messaggio tramite le vie segrete di Hayate, e dopo un breve incontro erano saliti sulla nave che sarebbe salpata da là a poco. Jins parlava sottovoce, difficile da sentire a differenza di Hangetsu che teneva un tono di voce normale (ma con la distanza e il rumore dei motori della nave sarebbe servita abilità per sentirlo). La montagna è il modo migliore per raggiungere le Foreste del Branco. Ciò che cerchi è là. Ma dimmi...cosa hai pensato di fare coi Corvi? E con quel tuo...si chiama Maestro, giusto? [Nota] Jins sapeva molto e fino a quel momento si era reso disponibile alla sceneggiata della coppietta, ma non si era mai realmente lasciato andare.

    L'intera notte era davanti a loro, fino a quando non fossero voluti andare in cabina. Avrebbero parlato tra loro o ci sarebbero state discussioni o chiacchiere con gli altri che ululavano alla luna piena su quel ponte, in mezzo al mare?

    Dove avrebbe portato quella Luna?
  10. .

    Ah, Capisco.

    Metodi alternativi
    3

    Febh Yakushi sembrava un perfetto idiota messo a capo di qualcosa solo per le sue conoscenze (non che la realtà fosse molto diversa...anche se restava un ninja dalle doti notevoli fuori dagli ambiti meramente amministrativi) Oh, mi spiace che tu sia uno sconosciuto. Ma capisco che solo poche persone sono degne della fama. Le comparse non dovrebbero crucciarsi di essere solo cittadini di second'ordine. Replicò lo Yakushi, magnanimo (nella sua testa). Sono sicuro che prima o poi farai qualcosa di importante. Intanto puoi già vantarti di avermi conosciuto. Aggiunse con quello che doveva essere un caldo sorriso ma sembrava più la vanesia rappresentazione di un cretino che verosimilmente non aveva colto il sottotesto delle affermazioni altrui. Se ti consola a quasi trent'anni ancora non mi cresce. Avrebbe fatto spallucce. Immagino per colpa dei Kemono o per qualche invettiva dei nemici. In realtà stimolando le cellule giuste avrebbe potuto farla crescere quanto voleva, ma si preferiva sbarbato: molta meno fatica.

    Raggiunte le mura, la situazione si fece immediatamente tesa, con l'imposizione del Sigillo di Tracciamento che lo Yakushi prese come un'onta personale, meditando immediata vendetta, anche se non poteva mettersi certo a demolire le mura (ci pensò per un poco, ma poi rammentò come Suna avesse sostanzialmente solo quelle), specie perché la cosa non sarebbe stata affatto umiliante per l'Usciere. Con un falso sorriso lo Yakushi promise eventi interessanti, come nel proverbio cinese che vede la frase "ti auguro tempi interessanti" come una forma di iettatura, e poi sempre sorridente rispose alla domanda dello sventurato. Una lucertola gigante, venne ferita in uno scontro di cui non so bene secoli fa e si è ritirata sottoterra a riposare. Ssalmertz e Ssalshield, due lucertole che evoco, lo chiamano il Nobile, leader della loro specie, e dicono che è strano che non si sia ancora ripreso, quindi volevo controllare. Spiegate le sue buone intenzioni, lo Yakushi colse ovviamente la tensione che trasudava da Tenjin, giudicandolo però non pericoloso ma interessante...e fraintese purtroppo le sue parole successive.

    In nome di Oto faremo ciò che serve per tenere alta la nostra nomea, naturalmente. Quindi...Usciere, vieni qui sotto e risolviamola da uomini. Tenjin...tendi la mano verso l'Usciere e io farò lo stesso. Come ha detto...porteremo con noi i Simboli di Tracciamento. Avrebbe detto, accomodante nel tono anche se trasudava un temibile istinto omicida al pari del Feidaikin (si era volutamente contenuto)...e se il Jonin di Suna si fosse azzardato a scendere, avrebbe di fatto lasciato che agisse, imponendo una sola condizione. Il simbolo sul dorso della mano. La mia destra e la sua sinistra. Che la gente sappia che Suna tratta Oto come animali marchiati. Disse, provocatorio anche se aveva ben altro in mente. Tenjin, per Oto questa è la cosa migliore. E Suna dovrà assumersi il peso della sua scelta. Disse, sempre diabolico nei manierismi.

    Non appena il Jonin avesse terminato, avrebbe guardato a lungo il simbolo impresso sul dorso della mano, avvicinandosi al suo conterraneo. Non so...a me non sembra fatto poi così bene. Tese il braccio verso l'altro, piegato. Affiancalo al mio, così. Se quello avesse obbedito le due mani sarebbero state una accanto all'altra, rivolte nella stessa direzione. Mmmh...si. Sono decisamente di infima qualità...ma li porteremo con noi esattamente come richiesto. Le sue parole sembravano quasi sibilare come quelle di un serpente mentre l'altra mano si muoveva con velocità impressionante dal basso all'alto, in un movimento tutto sommato di piccola entità e a partire da una posizione neutra e tutt'altro che offensiva, avvolta da un sottilissimo strato di elettricità che vibrava...per cercare di mozzare di netto tanto la sua mano che quella di Tenjin, verosimilmente inondando di sangue il Jonin sunese là davanti [Tecnica 1 e 2, Azione 1]!

    Dal moncone di Febh del chakra guaritore sarebbe emerso prepotentemente, come un fiume in piena multicolore e carico di energia, rigenerando istantaneamente il danno e lasciando una mano perfettamente normale e ovviamente senza il sigillo, sul dorso di quella caduta a terra in una pozza di sangue [Tecnica 3]. Ho acconsentito a portare il sigillo sul mio corpo. Ma non avete mai specificato che quella parte dovesse restare attaccata al resto del corpo. Porteremo le mani con noi...ma se involontariamente le dimenticassimo da qualche parte, allora chi non ce le ha ricordate sarebbe colpevole di mancanza...hai detto così poco fa, no? E poi un tono più duro. O preferisci che distrugga le mura? A me cambia poco...ma ricorda che io ho fatto esattamente ciò che hai chiesto. Se sei un pessimo guardiano incapace di fare il suo lavoro non è colpa mia. Ora noi entreremo...e prega il cielo che nessun Sunese ci attraversi la strada nella maniera sbagliata.

    Se Tenjin si fosse prestato all'amputazione sarebbe stato il momento di ricompensarlo, mentre lo Yakushi faceva appena un taglietto sul dorso della mano, porgendola verso il suo sedicente conterraneo. Posa le labbra sulla ferita...e riavrai la tua mano, Tenjin. Non c'è di ché. Un empio baciamano che avrebbe permesso al Fedaikin (sempre che il suo aspetto falso non tradisse qualcosa) di riavere le sue dita, per quanto temporaneamente intorpidite [Tecnica (turno dopo)]. Se invece avesse evitato l'amputazione Febh lo avrebbe guardato con aria di sfida: La mano. Ora. Non rovinarmi lo spettacolo... La scena per umiliare l'Usciere era per lui infinitamente più importante di qualunque bega tra villaggi in quel preciso momento. Fammi aspettare più di tre secondi e non te la faccio ricrescere. Una minaccia che era oltremodo tangibile.
  11. .

    Epilogo

    Minarai - 9

    Non ero del tutto consapevole di cosa stavano parlando i presenti, dopo la dipartita dell'uomo che avevano cercato di curare, ma notai facilmente come un elemento fosse ricorrente: il Potere dell'Eremita delle Sei Vie, modificato in maniera radicale...e uno strano oggetto rituale che era completamente privo di acqua e dunque non sottoposto all'influsso del Freddo. Non c'è acqua...ma potrebbe contenere un liquido. Qualcosa di totalmente alieno al Freddo... Pronunciarlo acuiva le centinaia di spilli che sentivo sotto la pelle. Ma che potrebbe trattenere qualcosa che lo è. Se il Freddo è veicolato dall'acqua...allora a dispetto delle iconografie esso è Vita. Non esiste vita senza acqua. A giudicare dal...anf...motivo e dalle decorazioni, quello sembra qualcosa di affine alla Morte. Veicola un potere opposto al Freddo...per contenerlo, forse? Catturarlo? Mere illazioni, non avevo più informazioni dei presenti e forse persino meno, ma era un'idea che dava da pensare.

    In quel frangente, mentre Fudoh-san arretrava scoprendo le doti di Hideo, osservai la punizione che il Sensei riservava a chi non aveva abbastanza forza per opporsi alla paura, che doveva diventare uno strumento e non un legaccio, come rimarcai poco dopo. Mi chiesi piuttosto come mai Fudoh-san avesse tanto ribrezzo per una delle arti ninja più antiche...forse la sua immobile fibra morale e la sua esperienza rifiutava il ricorso a manipolazioni e a chi si opponeva alla storia naturale delle cose, seguendo le arti mediche. Mi ripromisi di parlargliene in un secondo momento. Poco dopo i due sciamani si congedarono, mentre il Primario compiva il miracolo aiutandomi a condensare il Freddo in un Kamui oltremodo atipico...un seme, silente ma dall'immenso potenziale, proprio accanto al mio tan'tien nel centro del corpo. Forse con il tempo avrei appreso come liberarne il potere in maniera graduale, a mio vantaggio. Respiravo, finalmente libero dal terribile dolore, ma la stanchezza ormai appesantiva i miei arti e tremavo ancora, per quanto a causa della fatica e non della temperatura.

    Mentre mi sollevavo Fudoh-san si diresse verso Youshi come da indicazioni, dopo aver ricevuto i miei ringraziamenti...e quindi mi prostrai davanti al Maestro, che si mostrò degno del titolo che portava. Comprendo, Maestro...eppure le mere briciole erano incredibili. Chinai il capo nuovamente. La stanchezza ha avuto la meglio e ho perso di vista la giusta prospettiva: troppa fretta e irruenza sono solo una perdita di tempo senza la comprensione. Apprendere che una tecnica proibita celava il potere ultimo di quell'Emozione mi trasmise sensazioni ambivalenti: un potere del genere era incredibile, ma avrei dovuto brandirlo in segreto per il resto della vita, uccidendo chiunque lo avesse visto o sarebbe diventato motivo di sfiducia e mi avrebbe allontanato dal Bersaglio. Anche se incredibile era una capacità che avrei potuto usare forse una volta contro l'Hokage e poi mai più coi successivi. Io...capisco. Vi ringrazio del tempo concessomi. Non era il momento e non ero nelle condizioni di ragionare a mente lucida, ma certamente quel dilemma sarebbe stato al centro delle mie meditazioni future.

    Sarebbe stato Hideo ad avvicinarsi mentre lasciavamo la scena, interrompendomi e portando avanti una richiesta a dir poco azzardata, specie considerata la presenza del Maestro e la sua influenza. Rimasi in silenzio alcuni istanti, stanco al punto da rispondere seccamente e con scarsa cortesia, ma mi obbligai a respirare a fondo dietro la maschera prima di replicare, lento. Hai un potere che apre all'incredibile, capace di raggiungere vette leggendarie. E tuttavia...te ne vergogni. E lo temi. Dissi, solenne. Come speri di migliorare te stesso se ti rifiuti? Come ho detto...se il problema è essere controllato da Momin, allora apprendi a essergli superiore. Alzai un braccio. Il Maestro ti ha castigato e ripreso per il tuo atteggiamento, non per le tue parole. Qualcuno che ha vergogna di usare il potere non merita il potere. Il Debole pensa allora di rinunciare al potere, e il Maestro odia i deboli. Lasciai depositare quelle sillabe. Il Forte uccide la propria vergogna e sottomette la propria paura. Io stesso lentamente con gli insegnamenti di Kensei stavo raggiungendo quell'obbiettivo. Fino a quando non saprai farlo, come potresti mai essere degno del Maestro?

    Quanto alla sua proposta avrei camminato, superandolo come per ignorarlo, ma aggiunsi, mentre mi allontanavo. Un Minarai è Apprendista, non Maestro. Non posso essere il Sensei di nessuno, poiché l'arroganza è il primo nemico di un Minarai, a meno che non sia pronto ad abbattere il suo Maestro. Figurativamente o letteralmente. Non ho ancora il potere per farlo. Ma se vorrai un supporto per semplice sparring o allenamenti di base, potrai chiamarmi Senpai. Con quelle parole mi sarei allontanato senza proferire altro. Una volta a Kiri il mio freddo e angusto alloggio sarebbe sembrato una reggia riscaldata mentre, senza nemmeno togliere la maschera, precipitavo nel sonno degli esausti, lasciando che il Freddo fosse solo un terribile ricordo...e un seme pulsante che portavo in corpo.
  12. .
    Regole del Kappa

    Il Kappa è un'Arma di Iwa, le sue azioni sono sempre soggette alla presenza di un QM e qualora venisse mosso contro qualcuno o qualcosa all’interazione con altri player perché l’azione sia validata e validabile. Il Kappa fa parte di un ambientazione creata da Febh ed in quanto punto focale della stessa non può essere manovrato da terzi, niente ON e OFF game può cambiare questo. Ha una mente capace di pensiero tattico e a breve termine durante la battaglia, quindi non risponde a ordini diretti ma solo a una direttiva generica, per cui agisce poi in autonomia per raggiungere quell'obbiettivo. E' possibile catalogare il Kappa secondo 4 competenze, cui il personaggio ha accesso senza necessità di stemmi o di inserirle in scheda.

    Corpo del Kappa
    Slot 1: Il Kappa è grande 60 Unità, ha l'aspetto di un bipede con numerosi tentacoli, con un torso vagamente umanoide ricco di bocche dentate e una testa priva di occhi o bocca. Percorre 30 metri con uno slot azione, non può mai essere furtivo. Ha 3 Slot azione e 2 Slot Tecnica, più due slot azione per ogni avversario che sta affrontando, ma non può eseguire più di 3 attacchi contro un singolo bersaglio se in condizioni di inferiorità numerica. E' Energia Nera con tutte le statistiche aumentate di 6 tacche, non può impastare nelle sue azioni.
    Slot 2: Il Kappa non può essere distrutto secondo metodi tradizionali. Se subisce 100 Leggere viene disattivato per 1 mese, poi riprende forza. Mentre è disattivato, non è possibile sigillarlo o danneggiarlo ulteriormente in alcun modo.
    Slot 3: Il Kappa ha un sistema circolatorio di chakra artificiale. Ha 300 Bassi. Non è possibile assorbire o sfruttare questo chakra da parte di terzi, anzi se assorbito o sfruttato risulta tossico, causando un danno pari a 1/2 Leggera per ogni Basso con cui si interagisce. Il Kappa rigenera 50 Bassi ogni 24 ore
    Slot 4: Il Kappa ha una difesa naturale pari a 30. Un suo attacco ha potenza 60 e ignora metà delle Protezioni. I tentacoli possono estendersi fino a 45 metri di distanza
    Slot 5: Il Kappa può muoversi liberamente in acqua o sul fondo del mare, è impervio ai danni ambientali quali lava, incendi o similari, ma non se questi sono veicolati dal chakra.

    Mente del Kappa
    Slot 1: Il Kappa ha una mente autonoma e può comunicare telepaticamente con gli altri Dei Guerrieri entro 10 Km. Non comunica mai direttamente con gli umani, nemmeno con il Pilota
    Slot 2: Il Kappa ha un Intermediario, entità mostruosa Energia Nera grande 6 Unità, dotato di tentacoli con Potenza 40 e Difesa Naturale 20. L'Intermediario comunica con il Pilota o altri esseri umani, riportando le volontà del Kappa. L'Intermediario non combatte mai, a meno di dover difendere un punto debole del Kappa o dover Scomunicare un Pilota che si riveli essere un traditore. Se distrutto, l'Intermediario impiega 1 mese a riformarsi, a meno di trasformare il cadavere di un PG o PNG energia Nera con un consumo di 20 bassi.
    Slot 3: Il Kappa non può essere bersaglio di Genjutsu, eccetto quelli che creano false immagini visibili a chiunque (vedi Percezione Falsata). Jutsu che cerchino di alterare pensieri o memorie del Kappa falliscono, a meno di rituali che coinvolgano almeno 10 persone, ma la durata dell'effetto è al massimo di 1 ora.
    Slot 4: Il Kappa è strenuamente fedele all'antica Iwa e agli ideali della stessa (Sconfiggere chi si oppone, conquistare chi viene battuto, sottomettere chi si arrende, guidare e proteggere il popolo annesso a Iwa). Cercherà di punire attivamente chiunque li derida o si opponga a essi. Azioni contro tali ideali o tentativi di sfruttarlo
    Slot 5: Il Kappa opera un effetto di plagio nei confronti dei suoi Piloti e Alleati, influenzando la loro mente per aderire agli ideali dell'Antica Iwa. Ogni giocata in cui viene utilizzato, la vittima subisce inconsciamente un effetto analogo a un Simbolo di Pensiero (senza reale fuuinjutsu), che aggiunge una parola della frase "Agisco solo per Iwa". Quando completa, questo effetto diventa permanente (questo effetto è comune a tutte le Armi di Iwa).

    Potere del Kappa
    Slot 1: Tecnica, il Kappa può curare chi viene toccato dai suoi tentacoli, rigenerando istantaneamente fino a 8 Ferite Leggere e ripristinando 1 Leggera di Vitalità. Caricamento (1) - Consumo: 5 Bassi
    Slot 2: Tecnica, il Kappa può potenziare chi viene toccato dai suoi tentacoli, causando una grottesca mutazione fisica che tuttavia aumenta di 2 tacche due statistiche primarie per il resto della scena. La mutazione non può essere furtiva. Rimuovere la mutazione richiede Conoscenze Mediche Intermedie e un'ora di chirurgia, ma rimuove anche il bonus. - Caricamento (1) - Consumo: 5 Bassi
    Slot 3: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, a patto che sia morto da meno di 3 round, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa e deforme grande 6 Unità. La creatura ha la stessa energia del cadavere, con tutte le statistiche aumentate di 1 tacca. Ha la metà della riserva massima di chakra e vitalità della creatura originale e ottiene 2 AdR con potenzialità da Chunin. Alla creazione può fondere tra loro più cadaveri rianimati tramite slot tecnica, aumentano solo le dimensioni della creatura risultante, ogni cadavere oltre al primo consuma 3 Bassi. Mantiene le conoscenze che possedeva, ma non ha una mente e risponde solo agli ordini del Kappa. Caricamento (1) - Consumo: 10 Bassi
    Slot 4: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, a patto che sia morto da meno di 3 round, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa e gonfia di chakra grande 6 Unità. La creatura ha la stessa energia del cadavere, con velocità aumentata di 3 tacche, e viene distrutta da qualunque danno ma alla morte esplode con Potenza 100 in una sfera di 9 metri di raggio. Caricamento (1) - Consumo: 8 Bassi
    Slot 5: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, morto in qualunque momento, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa di dimensioni a sua scelta tra 3 e 10 Unità. La creatura è Energia Nera, con tutte le statistiche aumentate di 2 tacche. Ha metà della riserva di chakra di un'energia Nera e 15 Leggere di Vitalità. Ottiene 2 Adr con potenzialità da Chunin e 1 con potenzialità da Jonin. mantiene le conoscenze che possedeva e ha una mente rudimentale asservita a quella del Chakra o del suo Pilota. In caso di più Piloti è il Kappa a decidere chi ha il controllo della creatura. E' possibile creare un massimo di 5 creature di questo tipo. Caricamento (1) - Consumo: 20 Bassi

    Facoltà del Pilota
    Slot 1: Il Pilota può dare ordini all'Intermediario, che li riferirà al Kappa. Il Pilota è considerato un alleato del Kappa, che cercherà di difenderlo dove possibile. Il Kappa tuttavia esegue gli ordini secondo la propria indole e strategia. Può avere con sé una emanazione dell'Intermediario grande 1 Unità, identica nell'aspetto, dotata di Difesa Naturale 20 e 5 Leggere di vitalità per comunicare con il Kappa entro 10Km. L'emanazione non può combattere o collaborare se non per le comunicazioni, fluttuerà entro 3 metri dall'utilizzatore. Il Kappa può avere fino a 4 Piloti principali.
    Slot 2: Il Pilota può porre un Veto a un'azione del Kappa fino a due volte al giorno. Se il Pilota vieta una specifica azione, il Kappa rielaborerà la sua strategia per assecondare il Veto. Il pilota può porre un Veto anche per bloccare l'ordine di un altro Pilota, ma in caso di veti ripetuti o ingiustificati o non allineati agli ideali di Iwa, il Kappa potrebbe rivalutare la posizione dei Piloti, interrogandoli tramite l'Intermediario.
    Slot 3: Il Pilota può prendere alloggio all'interno della testa del Kappa, su uno dei 4 troni ivi presenti (uno per ogni Clan di Iwa Antica), teletrasportandosi all'interno semplicemente toccando il Kappa. Allo stesso modo dalla sala può teletrasportarsi in un qualunque punto della superficie del Kappa. Il Teletrasporto fa terminare il round, non è possibile compiere altre azioni. La sala è rivestita esternamente dalla protezione naturale del Kappa, inoltre è una stanza circolare con raggio 9 metri, le cui pareti hanno Potenza 40 e durezza 5.
    Slot 4: Il Pilota può richiedere un salvataggio di emergenza da parte del Kappa, tramite l'emanazione dell'Intermediario, venendo teletrasportato nella testa del Kappa entro 10 Km. L'azione consuma uno dei Veti della giornata e rende Affaticato l'utilizzatore per 24 ore.
    Slot 5: Il Pilota può utilizzare lo slot 3 e 4 della competenza Potere del Kappa, in presenza dell'emanazione dell'intermediario, come se fosse un tentacolo del kappa, tuttavia consumerà il chakra del Pilota. Ciascuno slot è utilizzabile una volta per scena, a patto che il Kappa sia entro 10 Km.

    Esistono tre metodi per distruggere il Kappa. Solo uno di essi è noto all'Arma stessa (e dunque al Pilota), ed è danneggiare contemporaneamente gli 8 Punti Deboli della struttura del Kappa (di cui conosce la posizione), causando a ciascuno di essi un danno di almeno 15 leggere. Il danno deve essere diretto e mirato precisamente a quelle zone, attacchi ad area anche di potenza immensa che coinvolgano il kappa in toto non danneggiano i punti deboli, che non hanno segni di riconoscimento evidenti.
  13. .

    Black Stuff

    12

    Davanti all'eclatante reazione di lei Febh, un pò imbarazzato, replicò con l'aria di chi non sta capendo più niente: No, no, Bilancia, ascendente Scorpione. Se conti l'oroscopo annuale invece...uhm...mi pare topo o maiale. Comunque continuò la sua forzata opera di "seduzione" arrivando al fatidico bacio e persino al giacere assieme, cosa che portò lo Yakushi a prendere una decisione che incarnava il caos nella maniera più assoluta: sposare il nemico...e quindi convincerla a non essere più un nemico!

    Mentre proseguiva il suo corteggiamento nella maniera meno ortodossa possibile, con un veleno che alterava la vittima (qualcuno senza conoscere il contesto potrebbe parlare di un aberrante reato oltre che atto malvagio...o forse lo era?), lo Yakushi pur traviato non poté fare a meno di sentire la sua futura moglie che chiedeva aiuto alla sua sedicente alleata. Come Shun-rai? Senti...io non so se sono pronto per una relazione poliamoros... Ne aveva sentito parlare in una tragica tripla puntata di Occhi del Deserto dove arrivavano ben quattro nuovi personaggi che avevano una relazione poligama, ma poi finivano per morire tutti schiacciati dall'evocazione bufalo di Fernanda, la servitrice di Don Pablo Chikuma, per errore. Ma non divaghiamo, perché con le sue ultime energie prima di perdere del tutto il controllo contro l'Invito all'Oblio, la donna liberò nell'aria il suo potere, potere che per potenzialità sembrava competere con la temibile forza della Fine Inevitabile, o così sembrava!

    Costretto a un cambio di scena che li aveva precipitati in una sorta di cimitero, sul momento lo Yakushi venne preso alla sprovvista dallo sdoppiamento del suo Jutsu che gli si avventò contro, ma non per questo interruppe il contatto con la Lussuria (lei ancora legata dalla sua Catena di Seiryu che era indipendente), cercando di riavvicinare le braccia al petto. Dopo un tentativo di scostarsi per evitare il colpo che non poté materialmente concretizzarsi, come se una forza esterna lo stesse intrappolando, Febh si vide costretto a focalizzarsi sulla difesa usando il chakra adesivo e un significativo impasto di chakra per resistere a quel jutsu che lui stesso aveva sviluppato...finendo prigioniero quanto la Lussuria, ma non per questo danneggiato pesantemente [Difesa 1]. Ecco...questo mi ricorda quando perdevo il controllo della tecnica mentre la sviluppavo...ahi... Se non altro il dolore, unito al fatto che la donna aveva perso la sua indole combattiva lo liberò in parte dall'influsso di chakra che alterava i suoi sensi, anche se sarebbe servito ancora un pò per dissolverlo [Nota], e aveva fatto in tempo a tenere le mani vicine casomai fosse stato necessario comporre delle posizioni magiche...anche sotto plagio un jonin resta un jonin.

    Legato strettamente dal drago che limitava le sue azioni, ma con un danno tutto sommato sopportabile senza alcun problema [Insensibile], Febh non si era ancora raccapezzato del tutto quando vide il lampo crepitante prendere forma pochi metri sopra di lui, carico di immenso potere. Questo non vale... Borbottò, affidando la sua difesa alla tecnica più veloce che conosceva, escluse le arti di rigenerazione, usando il suo stesso corpo trattenuto dal drago come punto di contatto per evocare una lucertola di proporzioni immense sopra di lui, accesa di folgori crepitanti come e più del drago che si abbatté sulla sua schiena. Spiacente...Ssaltzar...ma ora ho una futura moglie da difendere... Naturalmente l'enorme lucertola dalle scaglie dorsali che agivano come parafulmini fu più sorpresa e traumatizzata da quella notizia più che dall'incredibile Drago Elettrico di Shunrai. TU HAI CHE COS...??? L'esplosione elettrica fu mitigata lasciando incolumi l'evocatore e la sua futura sposa, ma spezzando il vincolo dell'evocazione stessa [Tecnica 1], con Febh e Lussuria soli in quel luogo spettrale che certo non ci si sarebbe aspettati di associare al concetto del peccato capitale di cui lei si fregiava. Ah, naturalmente c'era anche Shun Rai, ma di lei parleremo dopo.

    Futuro marito. Avrebbe puntualizzato alla donna in preda alla confusione da veleno. Prima devo pulirti la fedina penale... Sospirò. Detestava sentirsi obbligato a fare le cose ma chi avrebbe sentito Ogen lamentarsi se non si fosse preso le sue responsabilità? Certo, sarebbe stata meglio una come Kuroka...e siamo in una posizione parecchio scomoda quindi se hai attivato tu questo guaio perché non spegni tutto e pensiamo al da farsi? Perchè in caso contrario...dovrò essere io a farlo. Aggiunse, un pò irritato ora che iniziava a schiarirsi il cervello, specie per la consapevolezza di Shun Rai che da qualche parte aveva osato tradirlo dopo tutte quelle belle parole su come l'Accademia fosse inaffidabile. Ehi, Shun Rai. Il mio consiglio è arrenderti, altrimenti il Veterano ti sembrerà solo uno sbiadito ricordo di uno spavento...il vero incubo sono io! Disse, ma certamente avvolto da una catena di chakra assieme a una donna in posizioni equivoche la sua minaccia perdeva di validità. La Lussuria parlò di quelle che erano le sue sensazioni, e Febh che aveva visto nell'episodio sulla vita coniugale di Occhi del Deserto che esprimere le proprie emozioni con sincerità era importante le diede supporto: Certo che lo senti! Siamo nemici, mi hai sedotto e ora devi pagarne le conseguenze! Ma tranquilla, presto ti farò cambiare completamente ide...EHI!

    Dal nulla una bara traslucida era apparsa, simile a una vergine di ferro dall'aria oltremodo pericolosa, cercando di chiudersi sullo Yakushi che, bloccato in quella presa, non poteva fare altro che piccoli movimenti e in generale era influenzato dal Dominio, pur non essendosene reso completamente conto. Ma pure questa? E che cavolo! Aveva solo due opzioni con il poco tempo a disposizione: usare nuovamente un jutsu difensivo o fare affidamento sulla sua pellaccia dura, magari accentuandone le capacità liberando quella che era la sua eredità, la Promessa fatta anni addietro a una madre che ricordava appena. Una promessa che apriva a un potere che, al pari del Dominio, era qualcosa che stravolgeva ogni regola...e indeboliva ogni cosa. Ora basta! la sua voce si fece stentorea mentre gli occhi cambiavano colore invasi da un chakra nero e crepitante che subito si espanse tutto intorno...agli occhi di chiunque ogni ferita e ogni struttura sarebbero sembrati insignificanti...il Dominio stesso avrebbe svelato imprecisioni e punti di debolezza, poiché ogni cosa inevitabilmente ha una fine, e su questo potenziale verteva l'antico potere degli Hakai: avvicinare la Fine Inevitabile del tutto [Tecnica 2].

    Mentre la bara si chiudeva sulla vittima, decine di spilli pateticamente fragili si abbatterono sullo Yakushi, focalizzato sulla difesa come lo era stato quando la Catena di Seiryu lo aveva catturato e impastando persino una quantità di chakra superiore...ma con scarso risultato [Difesa 2]. AAAAAAAHHH!!! Aveva impegnato le sue migliori difese ma le decine di aghi che lo avevano infilzato li aveva sentiti tutti, indipendentemente dalla pelle o dalla protezione offerta dalla maglia del Prestigiatore...solo la sua innata resistenza era stata utile a mitigare il pur terribile danno...e il grido di dolore di qualcuno che incarna la distruzione non è qualcosa che si voglia sentire, quando si combatte dalla parte opposta. Mentre gli spuntoni lo avevano rinchiuso, pensando di restare prigioniero all'interno aveva dato fondo al suo chakra e alle sue risorse, complice la capacità di sopportare i danni, per attivare una tecnica [Tecnica 3 (S&M)] con cui distruggere quel sarcofago, ma esso svanì come fosse fatto di fumo...un genjutsu, forse? Respirava pesantemente mentre la sua energia invadeva tutto ciò che aveva intorno in un ampio raggio e la vibrazione, tecnica forse nota a Shun Rai, faceva fischiare le orecchie tutto intorno mentre il chakra crepitava come la più temibile delle bombe pronta a esplodere...e in tutto questo Febh aveva come ricevuto una secchiata d'acqua fresca. Tu, Lussuria. E tu, Shun Rai...preso imparerete che non ha alcuna importanza quello che fate a me. Dal momento in cui avete osato opporvi...la vostra fine è diventata un punto fisso nella storia. Il chakra Hakai continuava ad avere il piccolo effetto di farlo parlare come un cattivo megalomane di qualche telefilm di infima qualità.

    Non aveva realizzato appieno fino a che punto la situazione fosse labile, ma poteva reggere quel quantitativo di danni...per un pò, tuttavia non avrebbe mai e poi mai accettato di continuare a subire attacchi stando fermo e la sua pazienza, mediata e modulata dal problema della Lussuria, stava ormai arrivando al termine. Sono decisamente stanco di tutto questo...i giochi possono FINIRE. La Lussuria bloccata in quell'abbraccio fatale da parte della Catena di Seiryu confessò di aver perso qualcosa in maniera definitiva e che la sua vita era attaccata a un filo...ma questo avrebbe reso oltremodo complesso il matrimonio riparatore quindi pur accarezzando l'idea, Febh era di una diversa opinione. Oh, no. Non credo proprio. E dolce metà un corno, il nostro è un matrimonio dovuto, non voluto. In ogni caso...se è la regola della Bilancia Nera a doverti far morire...allora non morirai. Non hai il mio permesso. Tralasciando l'aria di patriarcato che trasudava da quella frase, il concetto principale era che lo Yakushi aveva deciso che avrebbe volutamente e attivamente distrutto ogni attività della Bilancia Nera, rea di averlo irritato e messo in una situazione complicata. Quindi non ci sarà alcun sacrificio! Al nuovo movimento di mano di lei giunsero nuovi attacchi, ma usare la stessa tecnica contro Febh Yakushi, autoproclamatosi genio, era qualcosa al limite dello sciocco, per non dire offensivo.

    Shun Rai...osserva. E decidi verso chi è più sicuro rivolgersi...se la Bilancia Nera...o ME! La bara era nuovamente comparsa e stava calando su di lui, ma considerata la minima possibilità di spostamento lo Yakushi attese fino all'ultimo, proprio mentre una seconda bara più grande e pericolosa compariva...ma ai suoi occhi maledetti le ferite apparivano come incurabili e gli edifici prossimi alla rovina per l'usura...e allo stesso modo quei costrutti di chakra, illusori o meno che fossero, erano solo pieni di errori e punti deboli pronti a essere sfruttati. Il suo corpo vibrava con forza indicibile, alimentato dal nero chakra degli Hakai che al contempo influenzava anche ciò che lo minacciava. Tutto era poco più solido di un castello di sabbia intorno a Febh Yakushi e la Fine Inevitabile sottolineava questa cosa in maniera netta e inequivocabile. Il chakra vibrante e carico di potenzialità distruttive avvolgeva il Consigliere di Oto che dovette fare una sola cosa: sollevare appena la testa un attimo prima che la bara si chiudesse intorno a lui...un movimento infimo, praticamente privo di forza, ma che era anche la cosa più devastante che l'Illusione delle Rose nemica avesse mai fronteggiato, mentre una spinta di chakra faceva saltare il ninja contro i due sarcofagi...riducendoli in briciole nonostante la loro natura illusoria [Difesa 3 (counter?)]!

    Le scariche nere degli Hakai bruciarono le Rose e spezzarono ogni speranza di quell'arma del Dominio di esercitare qualsivoglia influenza sullo Yakushi che mentre riatterrava allargò rapidamente le braccia per colpire la catena di Seiryu che lo legava, distinta e separata da quella della Lussuria, di fatto mandandola in pezzi [Azione 1]. Ora capite? O pensate di poter capire? Ebbene, questo è ancora nulla davanti all'Araldo della Fine Inevitabile. L'occasione ha una finestra stretta...sei ancora in tempo, Shun Rai. E poi verso la Lussuria. Non hai il permesso di morire. E non hai il permesso di tornare alla tua vecchia natura. Dobbiamo sposarci, poi starà a te sopravvivere a Ogen e a Palazzo Yakushi. Cos'è questo potere che ci circonda? La domanda ovviamente era rivolta anche a Shun Rai. Non lo conosco...ma valutiamo se è possibile andare via da qui. Tese una mano verso la Lussuria, sollevandola a distanza dopo aver provato ad afferrarla con il chakra adesivo esterno. Opponiti e finirai come quelle bare. Le intimò [Azione 2].

    Trascinandosela dietro, cauto nei confronti di Shun Rai, avrebbe cominciato a camminare [Azione EXTRA] per allontanarsi dal cimitero con la Lussuria in pugno (salvo sue strenue opposizioni) mentre il Serpente che la aveva morsa perfezionava la presa riducendola, speravo, all'impotenza [Azione 3], fino a raggiungere quello che sembrava il limite del Dominio in cui si trovavano. Uhm...sembra andare avanti ma è finto...una specie di prigione, o cupola. Commentò. Patetico...un potere che non è altro che una piccola stanza dei giochi, quanto credete che possa andare avanti? Non avete ancora compreso che la fine è INEVITABILE? Serrò il pugno della mano libera mentre il chakra nero e vibrante che lo ricopriva iniziò a ruotare vertiginosamente, accentuando l'effetto legato alla Fine Inevitabile e raggiungendo nuovi apici di potenza, incarnando la volontà del ninja di distruggere senza speranza alcuna quella prigione. Osserva, Shun Rai, se ancora non ti sei convinta. E osserva anche tu, Lussuria, quale è il potere del tuo futuro marito. Credi realmente che qualcosa possa opporsi a me? E scaricò quel pugno sulla barriera [Tecnica EXTRA, Azione 4 ed EXTRA].

    A meno di interventi esterni o elementi inattesi, il pugno avrebbe colpito proprio là dove gli occhi neri dello Yakushi vedevano le crepe nella struttura di ciò che aveva davanti, là dove faceva più male. Là dove il danno si sarebbe distribuito lungo tutta la cupola rendendo quelle crepe più evidenti, a tutti, fino a far esplodere quel Dominio del quale aveva sentito il nome gridato dalla Lussuria solo poco prima. Piacere senza Fine? No. Avrebbe sentenziato, fissando la donna con l'alterigia di un dio. La Fine è Inevitabile.

    A quel punto restava da sistemare Shun Rai e decidere l'abito nuziale.

    Febh Yakushi (Kaji?)

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 775
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 775
    Chakra
    84/125
    Vitalità
    16,5/21.5
    Slot Azione

    1. Incasso Catena di Seiryu

    2. Incasso Prima Bara///

    3. Distruggo Bare successive

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Distruggere la mia Catena

    2. Catturare Lussuria

    3. Camminare fino al muro (Extra)

    4. Il Serpente Lega meglio Lussuria

    5. Speso per Rotazione (Estra)

    6. Pugno Atomico!

    Slot Tecnica

    1. Tecnica del Richiamo Difensivo (T.Rapida)

    2. Attivazione seconda TS

    3. Tecnica della Vibrazione Mostruosa

    4. Rotazione: Kaizan (Extra, tratto Combinazione)

    Note

  14. .

    La Congiura dei Serpenti

    Capitolo 3

    Febh e Makoto
    Dopo essersi congedato da Hebiko con il cuore più leggero, dato che lei aveva compreso che il vero colpevole era la spia e che Febh sarebbe stato presente per aiutarla a superare il suo trauma da sostituzione di persona, il Consigliere Yakushi aveva raggiunto il prigioniero, trovandolo affranto e usando la sua proverbiale empatia per risollevargli il morale e curare la sua anima, nonostante i sospetti. Chiaramente quanto appena scritto è interamente frutto dell'interpretazione dello Yakushi stesso. Ti pare onesto uno che vuole aiutarti a compiere due reati? Scappare dal tuo villaggio e infiltrarti in un villaggio nemico? Alzò gli occhi al cielo, ma con tutta onestà non si può dire che lui fosse molto più sveglio in situazioni poco concitate.

    Quando Magoo si spogliò lo Yakushi ebbe un attimo di imbarazzo all'inizio (detestava gli spogliatoi e usava un costume da bagno con tanto di maglia, quindi figuriamoci) ma il Fuuinjutsu attirò la sua attenzione. Uno lo ho già visto, ma questo grosso mi pare una roba nuova... A quanto pareva era stato visto e studiato dalle guardia all'ingresso, ma giudicato un mero sistema di amplificazione di altri jutsu, senza reale potenzialità offensiva, quindi lo avevano fatto passare. E poi Gene si vanta che i suoi uomini sono i migliori. Sbuffò. Se tu ora morissi, il simbolo di tracciamento sparirebbe e quelli scapperebbero, se non lo hanno già fatto. Idem se lo spezzassi io. Ma per quanto ne sappiamo potrebbero aver già scoperto tutto con la questione di Hebiko quindi abbiamo poco tempo. Il North Gate è il più vicino al Bosco dei Sussurri quindi potrebbero essersi appostati là. O se sono entrati potrebbero essere nascosti ovunque, in un edificio abitato o anche in quelli vuoti come il Palazzo delle Lance. Avrebbe incrociato le braccia. Anche se questo Fuuin fosse un amplificatore potente, non credo potrebbero stare troppo lontani, quindi diamo per buono che fossero dentro le mura. La prima cosa da fare è andare al North Gate e indagare su quante persone sono entrate il giorno in cui sei arrivato tu. E dovrai guardare...con la lente...tutte le foto segnaletiche di chi è entrato...magari F ha usato una Henge assumendo un viso a te familiare.

    Con le Carte Ninja avrebbe potuto facilmente fare degli identikit a partire dalle informazioni delle guardie, che certo non potevano opporsi a un suo ordine, così da avere una prima scrematura. Che trovassero o meno qualcosa, avrebbe chiesto a Makoto di ripercorrere la strada che aveva fatto a ritroso, ovviamente dopo aver assunto l'aspetto di Hebiko con la Henge. Avanti, vediamo se salta fuori qualcosa!

    Amministrazione di Oto, Ufficio 3B
    Congedati i due ragazzi, Yayoi si sarebbe dedicata a coordinare altre missioni (dopo una piccola pennichella) mentre i due si recavano al Quartiere dei Piaceri, suddividendosi i compiti non appena arrivati a destinazione. Saragi ebbe parte del loro budget mentre si trasformava in Hideo, ninja di Kiri, guadagnando così l'ingresso e gironzolando fino a trovare i tavolini all'aperto del giardino interno, quello aperto a chi non era interessato a una stanzetta privata...o non poteva permettersela. Sedutosi al tavolo avrebbe aguzzato occhi e orecchie in cerca del sospettato senza però cogliere la sua presenza, quindi quando una cameriera ben vestita ma ancora giovane e non certo bella come quelle che intrattenevano gli ospiti delle sale private si avvicinò per ordinare, le chiese qualcosa riguardo alla necessità di cosmetici. Oh, ma certamente, ci sono almeno due o tre negozi nei vicoli. Avrebbe detto, affabile. Recupero una cartina e glieli indico, solo eviti i vicoli troppo stretti. Posso consigliare un the al Loto? E' più affine ai gusti di chi viene dal Paese dell'Acqua.

    Poco dopo la donna sarebbe tornata con l'ordinazione, esibendosi in una breve e stringata cerimonia del the, nata più per creare un piccolo intrattenimento a chi non poteva permettersi di assistere a quella vera, dopodiché posò una carta ancor più approssimativa di quella fornita da Yayoi davanti al ragazzo, mentre recuperava il pagamento per il the (nella sala grande si pagava subito la consumazione). Ci sono altri negozi nel villaggio, ma questi sono quelli nel quartiere dei piaceri, i più vicini. Stava per congedarsi quando ebbe un ripensamento. Oh, però se non fossi interessato a profumi del Paese del Riso ma a cose più esotiche, un nostro cliente abituale ha un campionario. Nel dirlo avrebbe voltato il capo verso una delle porte scorrevoli disposte intorno al giardino, una per ogni saletta privata del piano terra. Magari potrei chiedergli un piccolo parere, di solito è molto gentile. Anche se non lo disse, il tono lasciava intendere che quel servizio valeva una mancia generosa...però con i suoi sensi ovviamente Saragi avrebbe seguito il suo sguardo, di fatto individuando la sala dove si trovava il Profumiere.

    [...]

    All'esterno Kuroshi fu altrettanto fortunato. Guadagnato il tetto di uno degli edifici del Quartiere dei Piaceri, perlopiù in cattivo stato di manutenzione, si sarebbe appostato approfittando dei suoi abiti dal rivestimento mimetico mentre scrutava l'edificio in cerca di possibili brecce da cui infiltrarsi. C'erano almeno due possibili ingressi al piano di sopra (a patto di arrampicarsi senza far rumore, era troppo distante per saltare) e una finestra al piano di sotto che dava a una saletta privata al momento vuota, forse dimenticata aperta da una delle geishe. Proprio mentre contemplava come sfruttare quell'apertura, dato che la strada era al momento deserta, ed ecco che la finestra accanto venne aperta, e proprio dall'uomo che stavano cercando, il cui volto arrossito e alticcio dimostrava che non stava certo bevendo solo del The. Chiacchierava con qualcuno all'interno e non sarebbe stato difficile avvicinarsi abbastanza, nel vicolo, per sentire cosa veniva detto nella stanza (grazie all'orecchio fino del ragazzo)

    Sono certo che Naga-sama sia lieto del mio operato, mi ha anche dato un bonus! AHAHAHAH! Rideva l'uomo, con voce un pò roca da fumatore, alticcio. Certamente Shoboshi-san. Gli rispose la voce calma ed elegante di una donna, ma senza sporgersi dalla finestra (col rischio di essere visti) non le si poteva dare un volto. E sono felice che i tuoi affari stiano andando bene, ma servono più fondi. Hai individuato qualche bersaglio? Naga-sama ha detto di andarci coi piedi di piombo qui a Oto. L'uomo stava bevendo qualcosa e poi poggiò rumorosamente a terra la bottiglia o la tazza, comunque un contenitore di vetro. Due donne. Una vive nel quartiere dei piaceri, ricca ma non troppo, sposata a uno a cui non interessa e ha un amante giovane e scemo, anche se non quanto quel bietolone dell'altra volta. Disse. L'altra è una vedova del clan Akadou, vive dentro le mura, ma ha una passione per il chakra dei neogenin...schifosa vampira. Non parlare così dei nostri clienti, Shoboshi-san. E ricorda che non devono restare tracce. Lui però era sprezzante. Uhmpf! Hanno entrambe provato il Bacio del Naga...è solo questione di tempo. Ma ora parliamo un pò di noi...perché non ci divertiamo un pò, Tsukino-chan? Chiese con tono lascivo, ma la donna ridacchiò con fermezza, inziando a strimpellare uno shamisen.

    Forse Kuroshi avrebbe avuto qualche nome in mente pensando alle donne vedove all'interno del suo stesso clan, ma non poteva certo conoscere tutti, soprattutto chi viveva lontano dal loro quartiere, quindi sul momento non avrebbe potuto avere idea di chi parlavano. Poteva arrischiarsi a sbirciare nella stanza o entrare? Quale era la mossa successiva?

    Bosco dei Sussurri
    Il flirt tra Hebiko e Meredora continuava come un'abile rituale di corteggiamento mentre le due raggiungevano la caverna e la sorpresa all'interno, sebbene ciò che si trovarono di fronte, ossia un sosia dello Yakushi con atteggiamenti decisamente poco affini allo Yakushi, era molto più sorprendente della residenza lussuosa che era stata ricavata da quel luogo, mandando temporaneamente Meredora in sovraccarico di informazioni, totalmente colta alla sprovvista. Kaji sembrava totalmente a suo agio e anzi sorrise caldamente a Hebiko mentre questa celava il suo imbarazzo con la manica del Kimono e rispondeva a tono. Sono arrivato quattro giorni fa, il tempo di rendere questo posto più accogliente. Avrebbe detto. Ma non da solo, naturalmente. Non aggiunse altro mentre lei presentava Meredora e lui si avvicinava, ancora un pò gocciolante. Meredora, sono incantato. Si sarebbe proposto per un baciamano ma lei non avrebbe porto il braccio, cercando di riprendersi dopo aver fissato la Consigliera. Kaji...quindi non...? Lo sguardo di Hebiko non le fece finire la domanda. Avrebbero avuto tempo per chiarire, e lui non sembrò affatto risentito dal rifiuto del baciamano.

    Non serve cambiarsi. Mormorò lei dopo un breve colpo di tosse per riprendersi, componendo un mezzo sigillo mentre i suoi vestiti, in realtà composti dalle sue ragnatele, mutavano forma divenendo eleganti filamenti che drappeggiavano sul corpo nudo, opportunamente coperto dove serviva, prima di tramutarsi in un elegante costume intero che tuttavia sembrava svelare molto più di quanto nascondeva. Se siamo ospiti, allora stiamo al gioco. Poi verso Hebiko. Cambiati pure, resto io di guardia. Comunque andasse Kaji avrebbe osservato con un vaghissimo moto di gelosia quello scambio. Ah, vedo che siete molto amiche, sono felice di fare la tua conoscenza, Meredora. Non avrai certo pensato di essere il suo unico amico, no? Replicò prontamente lei, sorridente quanto lui anche se saette e fiamme nascevano nel punto di incrocio dei loro sguardi.

    Tra i due litiganti Hebiko, che si fosse cambiata o meno (certo era un pò imbarazzante essere l'unica vestita davanti a due persone in costume da bagno), avrebbe cercato poi di riportare la conversazione là dove le interessava. Che si fossero accomodati sui divani o nella vasca, avrebbe chiesto a Kaji le ultime novità. Non è Aji Tae a usare me. Ci siamo usati a vicenda, ma strettamente parlando lui è un mio sottoposto. Aveva certi...vincoli che ora ha fortunatamente rimosso. Quando a me, sono nuovamente vivo e devo ringraziare solo la tua fiducia, che stai pur certa non tradirò più. Meredora fece un gesto stizzito ma non approfondì, avvicinando invece una mano per sfiorare il ginocchio di Hebiko. Ti avevo promesso che non sarei stato un pericolo e avrei ripagato la tua fiducia, per questo mi sono allontanato il più possibile, per evitare problemi visto l'altro me. Ora sono il ministro di un governatore nel continente orientale. E' stato facile con le mie capacità. Possibile che in poche settimane avesse ottenuto tanto potere? Certamente Aji Tae gli aveva spianato la strada o aveva predisposto qualcosa prima ancora di fuggire dall'inferno. Piuttosto, se mai volessi un regno, sarei lieto di offrirtelo. Credo che governare Oto con il tocco che solo una donna di classe sa offrire sia la sua più alta aspirazione. Ribatté Meredora, con sguardo di sfida. Non mi piace il suo aspetto...evoca pessime impressioni. Sono ciò che lui sarebbe potuto essere. Disse, sibillino, senza approfondire, mentre forniva a Hebiko il tabacco della migliore qualità.

    Per quale motivo siamo qui? Avrebbe chiesto alla fine Meredora, dopo aver rifiutato il fumo. Accennavi a dei pericoli, per questo mi sono precipitato qui con un mio fidato sottoposto. Quanto ai miei compagni dell'altra parte...mantengo contatti molto labili, il nostro patto durava fino all'uscita dalla nostra...prigione. E sul non pestarci poi i piedi a vicenda. Aji Tae ha alcuni interessi in comune con me, per questo collaboriamo...sai, lui intende recuperare un tesoro che era in suo possesso moltissimi anni fa, e farebbe di tutto per averlo. Parole che sostanzialmente fornivano a Hebiko il punto debole del Mercante, ma perché parlarne così, dove forse potevano sentirlo? Ora dimmi del pericolo...e di come posso aiutarti.
  15. .

    Caos ad Ame

    Yato e Youkai
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    [In Albergo]
    La mia sequenza di attacchi aveva portato alla decapitazione del ragno e alla successiva disfatta della donna che cadde sotto la mia lama e l'assalto di Korra, mentre con un lancio di Kunai arrivai a ferire Kuii, come anche fece Toa, ma senza versare nemmeno una goccia di sangue. Quel ninja doveva avere un qualche jutsu difensivo attivo, ma i suoi vestiti erano stati lacerati dunque qualcosa doveva pur essere successo! Un attacco contro un onesto mercante. Persino Ame non ha più riguardo verso chi ha denaro? Dissi, cercando di appesantire l'impressione che quella dei ninja della Pioggia fosse stata una trappola elaborata per derubare il nostro committente. In tutta risposta quello parlò come se fosse venuta meno la sua intenzione di mantenere le apparenze, e al grido di allarme del mio clone che teneva d'occhio il corridoio sollevai un braccio e con esso una vera e propria muraglia di legno a difesa di me e Kasumi (nulla potevo per proteggere Toa) [Difesa 1].

    L'onda d'urto ci colpì comunque, mandando in frantumi la mia protezione anche se fortunatamente era stata oltremodo mitigata, per quanto sarebbe stato impossibile salvare il clone, già danneggiato dagli assalti precedenti. Dannazione! Sbottai, accusando il colpo senza poter impedire a Kuii di gettarsi dal varco che era stato aperto dall'esplosione precedente, solo per contemplarlo mentre assumeva proporzioni gargantuesche, diventando un vero e proprio gigante come se la pioggia stessa alimentasse la sua stazza. Non posso negare che per un secondo sbiancai, preoccupato, ma non avevo modo di scappare ormai che eravamo in gioco, e sicuramente la cattura di Toa poco dopo complicò la situazione, lasciandomi accigliato anche davanti a Korra che approfittò della confusione per darsela a gambe. Tks! Un atto del genere poteva essere la fine della nostra collaborazione, ma implicava anche che Kasumi doveva aver recuperato le spade gemelle.

    La mano che aveva ingabbiato Toa sembrava composta d'acqua che assumeva la forma del gigantesco Kuii e continuava la sua corsa nella mia direzione in un tentativo di inglobarmi a mia volta, ma avrebbe trovato una barriera più che degna in un groviglio di rami nodosi che emersero dalla mia mano, puntata in avanti contro il colpo in arrivo e abbastanza robusta da fermare il pur massiccio assalto...inoltre era la forma di difesa più rapida che avevo a disposizione [Difesa 2]! Appena in tempo per osservare le bolle di sapone che miravano a catturare il nostro nasuto committente, del quale francamente al momento non mi importava, ma anche e soprattutto me! Forte dell'addestramento del Sensei, oltre che dell'esperienza con la Utakata incontrata all'Artiglio, non potei fare altro che restare immobile nella mia guardia, con la katana in pugno: dopotutto era una bolla di sapone abbastanza grande da gettarmisi contro frontalmente, senza trucchi o scherzi anche se rapidissima...troppo per schivare o parare...ma non per lasciare che la mia lama, improvvisamente ricoperta di rigoglioso chakra affine al legno, la trafiggesse e facesse sparire proprio mentre mi si avventava contro [Tecnica 1 e Difesa 3]. Non serve nemmeno la Mortificazione delle Arti Magiche contro attacchi così banali. La bolla si era letteralmente gettata contro una punta capace, grazie al jutsu, di farla scoppiare!

    Korra era fuggita, il mio committente era intrappolato in una bolla e Toa stava cercando di liberarsi, segno che dovevo decidere se scappare o proseguire lo scontro, sebbene ormai metà della mia riserva di chakra fosse sfumata...ancora una volta ringraziai la strabordante vitalità dei Senju. Prenderci? Non credo affatto! Avrei detto attirando l'attenzione (dopotutto ero l'unico libero) mentre posavo la spada e componevo una rapidissima sequenza di posizioni magiche proprio sotto gli occhi di Toa. Non ricordi cosa ho detto? Io controllo ogni cosa nel palazzo...e danneggiarlo ha le sue conseguenze! Salvo intuizioni dell'ultimo minuto Kuii sarebbe caduto preda del mio insidioso Genjutsu che avrebbe cominciato a fargli vedere dei germogli nelle ferite da taglio che aveva subito, anche se non sanguinanti e anche se di fatto si erano richiuse...il solo averle subite, aver avuto un varco, apriva la strada all'illusione! Sei solo un giardino più grande per me, ora [Tecnica 2]! Non sapevo se avrebbe visto i germogli sulla gamba ferita o sulla spalla destra, ma sicuramente mi concentrai per far avanzare quanto possibile l'illusione [Azione 1]! Inutile dirti che provare a strapparli sarà uno spreco di tempo...presto sarai un arbusto sotto il mio controllo!

    Immediatamente dopo sarei scattato verso la bolla che conteneva il collezionista di spade provando a pungolarla con la spada appena recuperata, così da liberarlo (e creare l'illusione per Toa che la sua vita mi importasse...e per Kuii che potesse usarlo come bersaglio, magari facendogli perdere tempo) [Azione Gratuita e Azione 2]. In quel momento Toa si sarebbe liberato, dando il via alla sua controffensiva. Toa-san! Presto sarà bloccato dalle liane, attacchi il braccio destro! Ovviamente la guardia del corpo non poteva vedere le mie piante illusorie, ma sicuramente era abbastanza sveglio da stare al gioco e si sarebbe focalizzato su quella zona, mandando uno dei suoi costrutti alla carica verso quell'arto, anche saltando fuori dall'edificio [Toa; Azione 1, Tecnica 2 e 3] mentre componeva una manciata di sigilli per una rapida combinazione di tecniche: la bestia doveva solo arrivare a toccare Kuii, non necessariamente danneggiarlo, perché un attimo prima dell'impatto sarebbe stato colpito da un feroce fulmine, incrementando enormemente le sue doti offensive!

    Io contestualmente, approfittando della distrazione avevo generato uno spuntone di legno che correndo lungo il pavimento si sarebbe portato fino all'apertura, precipitandosi poi contro l'avversario in un tentativo di impalarlo e saggiarne le capacità difensive proprio mentre si opponeva a Toa. Non sarebbe bastato a sconfiggerlo, forse, ma magari lo avrebbe indebolito a sufficienza...inoltre se per caso il ramo fosse riuscito a entrare all'interno del corpo liquido, da là sarebbe esploso con rami in tutte le direzioni per causare quanto più danno possibile [Azione 3 e Tecnica 3]!


    Yato Senju

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 525
    • Resistenza: 425
    • Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 525
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    27,5/75
    Vitalità
    11.5/14.5
    Slot Azione

    1. Difesa con Mokuton

    2. Difesa con Mokuton

    3. Spada nella direzione della megabolla

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Perso per Semiparalisi

    2. Potenzio Germogli di Primavera

    3. Attacco contro la Bolla del mercante


    Slot Tecnica

    1. Germogli di Primavera

    2. Manipolazione della Natura


    Note

    Tecnica Rapida 2/3
    Ferita Media diffusa
    Semiparalisi 1/2
5231 replies since 7/2/2006
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