Posts written by S h o !

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    Guerriglia a Kusa

    Post secondo - prima tappa




    Saragi ed Haku, questi i nomi dei compagni che il biondo avrebbe avuto per la missione, non sembravano spruzzare esperienza da tutti i pori, ma d'altro canto anche Denji si stava approcciando da allora a quel mondo.
    La strada sembrava chiara: una parabola nell'entroterra per evitare i pericolosi confini, anche a costo di allungare leggermente il viaggio, che comunque sarebbe stato, fortunatamente, in carrozza.
    Non conosco bene questi territori, Hitoshi, ritieni che i paesi di cui parla siano sicuri? Chiesi prima di apprendere il tipo di nemici che avrebbero potuto dare la caccia al nostro protetto. Non sarebbe stato bello affrontare quella gente, se davvero erano disperati che cercavano di raccimolare due soldi non erano poi così diversi da Denji, se non fosse stato proprio Shu a trovarlo dopo il suo lungo sonno, magari le posizioni sarebbero state invertite.
    In breve i preparativi per la partenza furono pronti ed il gruppo si accinse quindi ad iniziare il lungo viaggio per portare Tahiro nel posto prestabilito. Senti.. Sussurrò il biondo avvicinandosi a Saragi, in modo da non farsi sentire dal vecchio. Pure io non è che abbia tutta questa esperienza... Alzò quindi la voce e si discostò dal ragazzo. Sono esperto nel corpo a corpo, vedrai che non avremo problemi, alla fine il nostro obiettivo è quello di non combattere proprio.

    [...]



    Il tedioso tragitto del primo giorno fu interrotto da Tahiro, che chiese il perché di quella scelta di vita. Beh, in breve mi ci sono ritrovato. Ammise Denji con un sorriso amaro. Diciamo che... sono fatto per questo, volente o nolente. Sospirò. Vorrei dirvi che si tratta di una vocazione, che la mia volontà di aiutare i più deboli mi ha portato a fare questa scelta, ma mentirei. Non sono un eroe, sono qui per lavoro. Attese quindi la risposta del suo compagno, se ci fosse stata.

    [...]



    Verso il tramonto il gruppo giunse al villaggio di Wakoki, sul confine con il paese del fuoco. Il biondo scese dalla carrozza e si guardò attorno, il sole stava per scomparire e continuare nel bosco sarebbe stato sciocco, soprattutto perché non avevano fretta. Va bene, cerchiamo una locanda che ci sembri sicura e prendiamo una stanza per la notte, partiremo domani all'alba. signor Tahiro, per la sua sicurezza sarebbe meglio se non rendesse troppo palese la sua posizione nobiliare. Per la sua sicurezza preferirei se potesse scambiarsi di vestiti con il nostro amico cocchiere prima di addentrarci nel villaggio, per questa notte ovviamente. Avvicinò quindi Saragi. Una volta trovata una locanda uno di noi resterà come guardia del corpo mentre l'altro effettuerà un giro di circospezione del luogo. Vista la mia predilezione per il corpo a corpo preferirei essere io a rimanere con l'obiettivo, se per te non è un problema. Ci ritroveremo nella stanza una volta che avrai fatto, se uno di noi avrà dei problemi manderà un segnale di allarme.
    Sarebbero quindi partiti alla ricerca di un posto per la notte, camera unica, ovviamente, e, se Tahiro avesse accettato lo scambio di vesti, Denji si sarebbe comportato in modo da far sembrare di essere la guardia del corpo del cocchiere.


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    Il villaggio dei piaceri

    Secondo post - primo intoppo




    Oh, no , tranquilla, sono l'ultimo che si può permettere di giudicare come si veste la gente. Ammise il giovane di Suna, soprassedendo sul fatto che non disprezzava quel tipo di vestiario.
    Un paio. Rispose, dopo aver ascoltato l'illustrazione del caposquadra. Nella missiva che ho ricevuto dall'accademia non ci sono dettagli né sulle informazioni che dovremmo recuperare, né sull'organizzazione a cui dovremmo sottrarle. Mi chiedevo se tu ne sapessi di più. Non sono pratico di questo posto, quindi non so su come sia impostata la malavita qui.



    Il quartiere che stava percorrendo corrispondeva perfettamente alla descrizione che gli aveva precedentemente fornito la kunoichi: un posto dimenticato dalla legge, dove i più bassi impulsi dell'uomo potevano trovare sfogo e la feccia aveva la sua occasione di elevarsi dalle fogne in cui normalmente è costretta a strisciare. Un posto che, il vecchio Denji, avrebbe probabilmente chiamato casa.
    Ma era cambiato, o almeno ci stava provando; le abbaglianti luci dei nightclub e delle sale slot sembravano sussurrargli dolci parole all'orecchio, invitandolo ad entrare. Quella era persino la sua ora preferita: i giocatori amatoriali lasciavano i tavoli, lasciando il posto ai veri professionisti. Diamine, ho un problema.
    Ebbe una specie di epifania, il biondo. Dover stare in quel luogo di tentazioni avendo però una missione da portare a termine, gli permise di osservarsi dall'esterno e farsi un piccolo esame di coscienza. Beh, il primo passo per risolvere un problema è ammettere di averlo... credo.
    Tanto era preso dai suoi pensieri, che quasi non si accorse agli inconvenienti apprezzamenti che vennero rivolti alla sua compagna di squadra ed ai quali rispose con un sorriso quasi imbarazzato. Dovevano mantenere la copertura e, osservandola, gli sembrò che anche Kairi fosse sulla stessa lunghezza d'onda.

    L'edificio bersaglio era a dir poco immenso e, ovviamente, il suo ingresso era sorvegliato ventiquattro ore al giorno. Inizialmente il sunese pensò di proporre di cercare per un ingresso secondario e magari mettere KO chi lo sorvegliava, ma Kairi era di altre idee.
    In men che non si dica cominciò a scalare un lato oscurato dell'edificio, con l'obiettivo di raggiungere il tetto, peccato che Denji ancora non fosse in grado di utilizzare quella funzione del chakra. Lo conosceva, certo, e Shu gli aveva anche promesso che glielo avrebbe insegnato, peccato che fosse sempre impegnato con quelle maledette marionette.
    Per un attimo pensò di attivare la sua tecnica speciale per sviluppare qualche marchingegno che gli permettesse di raggiungere rapidamente il tetto, ma accantonò l'idea giudicandola tutt'altro che discreta. Ah, problemi? No, macché figurati... cioè, forse solo un piccolo dettaglio... quello... Disse, indicando la kunoichi che stava appiccicata al muro. Beh, non lo so fare.
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    Guerriglia a Kusa

    Post primo - Proteggi il nonnetto




    Altro giorno, altra missione. Chi avrebbe mai detto che per farti pagare un lavoro avresti effettivamente dovuto lavorare?
    Quando Shu aveva proposto a Denji di intraprendere la carriera nelle forze armate dell'accademia, questo si era immaginato una vita in cui perdi le giornate ad ASPETTARE una missione, non che tu debba farne tutti i santissimi giorni. Meh.. Sbuffò il biondo. Se non altro lo stipendio arrivava e l'essere occupato gli impediva di cedere alla tentazione di scommettere i soldi su qualcosa di stupido. Ahhh, scommettere... era tanto in effetti che non provava il brivido di puntare tutto su qualcosa di improbabile, gli mancava la sensazione che provava nello stomaco un attimo prima che il dealer rivelasse l'ultim. carta o che si scoprisse quale volpe delle sabbie avesse tagliato per prima il traguardo. Credo fosse fame, in realtà.. Decisamente possibile, visto che spesso e volentieri i soldi che scommetteva erano quelli che avrebbe dovuto usare per mangiare.
    Certo era che adesso i soldi arrivavano puntuali e sapeva bene che col progredire del grado sarebbero aumentati, forse la scommessa migliore che poteva fare in quel momento era puntare proprio sul progredire rapidamente in quell'ambito. Decisamente meno divertente... e moooooolto più lento! Sussurrò parlando tra sé e sé, anche se era piuttosto sicuro che gli altri volti, adesso sopiti, che possedeva potessero sentirlo; qualche volta era persino convinto di averli sentiti rispondere!
    Certo era che adesso non potevano farlo, il suo corpo era infatti, come sempre, alterato dalla tecnica della trasformazione; questa lo riportava al suo aspetto originale, fatta eccezione per il piccolo anello collegato ad una catenina che fuoriusciva dal suo petto.
    Il percorso fino al paese dei Fiumi, da cui la missione avrebbe avuto inizio, non era stato breve, ma era finalmente arrivato. Nella sua vita precedente non avava lasciato spesso Suna e di certo non si era allontanato abbastanza per vedere qualcosa al di fuori del suo arido deserto, quindi aveva preso del tempo per esplorare quel luogo così lontano dalle sue abitudini.
    Giunse quindi sul luogo stabilito, ad aspettarlo vi erano quello che dal coprifronte dedusse essere il collega del villaggio del suono che lo avrebbe accompagnato (con un curioso serpentello arrotolato attorno al collo che, curioso, sembrava osservare attentamente quello che gli accadeva intorno) assieme all'obiettivo che avrebbero dovuto proteggere e quella che si rivelò essere la sua guardia del corpo.
    Piacere, Denji. Disse brevemente, accennando un sorriso, prima di venir rapidamente interrotto dal prolisso discorso del tizio dai capelli blu. Un simpaticone insomma. Di certo non una persona affabile, ma alla fine doveva tornare sul fronte, quindi Denji ammise a se stesso che l'avere quel tono dell'umore era piuttosto congruo con la situazione.
    Qual è il percorso più sicuro? Una domanda ovvia, ma a dir poco fondamentale. Il signore, senza offesa, non pare proprio di primo pelo, inoltre non ho mai visto un nobile che si fa un viaggio a piedi, immagino che avremo a disposizione dei mezzi di trasporto, corretto? Attese quindi una risposta e, nel mentre, ne approfittò per dare un occhio un po' più attento al suo collega. Non era piccolo perché visto da lontano, come inizialmente aveva pensato, era piccolo e basta. L'aspetto, però, non era di certo qualcosa su cui Denji poteva metter bocca.
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    Il villaggio dei piaceri

    Post primo - La missione



    Il giovane di Suna aprì gli occhi e, come la maggior parte delle persone, si stirò, distendendo così le articolazioni degli arti superiori che entrarono nel suo campo visivo. Quello era per Denji il momento migliore della giornata: quando, stirandosi, vedeva infatti le sue normali braccia, per un breve secondo dimenticava di stare osservando il risultato della tecnica della trasformazione; in questo modo, sempre per un istante, era di nuovo lui. [Nota]
    Purtroppo questo attimo era tanto bello quanto effimero e sfumava nel tempo di alzarsi dal letto.
    Si osservò nello specchio del bagno: non sapeva perché ma, nonostante la trasformazione gli permettesse di alterare il suo aspetto più o meno a suo piacimento, manteneva comunque il piccolo anello che usciva dal suo petto, legato ad una corda che entrava in esso. Forse un monito al non commettere di nuovo le stupidaggini che lo avevano condotto dove si trovava in quel momento, o forse semplicemente perché lo riteneva estremamente di classe, ma non era il momento di riflettere su quel dettaglio, qualcuno stava suonando alla porta.
    Una missione eh? Disse il ragazzo, prendendo la lettera dalle mani del messaggero che, se non si fossero contati i 200 anni di sonno che aveva passato, sarebbe stato poco più giovane di lui. Interessante. La mente di Denji già cominciava a vagare su come avrebbe potuto piazzare il guadagno in una scommessa, in modo da raddoppiarne, macché dico raddoppiarne, anche triplicarne i profitti. NO! Un brusco pensiero interruppe il suo flusso mentale. Maledetto idiota non ti è bastato venir trasformato in un carretto a motore? Ringraziò il giovane e lo congedò per poter meglio studiare i dettagli che gli erano stati forniti dall'accademia.

    [...]



    Recuperare informazioni nel villaggio dei piaceri, niente di più semplice, con tutta probabilità ci sarebbe anche stato il tempo di farsi un giro per vedere se il nome di quel posto fosse o meno appropriato. Per l'occasione non portava segni di riconoscimento accademici e le armi erano be occultate sotto abiti civili, inoltre il suo aspetto ed il suo modo di fare di certo corrispondevano al profilo di qualcuno che poteva effettivamente andare a farsi un giro al quartiere dei piaceri; che fosse stato scelto per la missione proprio per questo?
    Arrivò puntuale al punto d'incontro, cercando di non rendere troppo evidente il sonoro sbadiglio che che voleva esasperatamente uscire dalla sua bocca; per quale motivo, pur essendo per gran parte una macchina, poteva ancora provare tutto quel sonno?
    Davanti ad una grande roccia vide un'avvenente donna in abiti succinti che pareva aspettare qualcuno e, essendo quello un pessimo posto per praticare la più vecchia professione del mondo, suppose che si trattasse niente di meno che del suo capo squadra. Buongiorno.. o buonasera? A quest'ora si fa sempre confusione a salutare... comunque piacere, sono Denji. Si limitò a dire. Nella missiva che il ragazzo aveva ricevuto vi era il nome della sua caposquadra, pertanto era più che logico supporre che anche lei avesse ricevuto il nome del ragazzo. In questo modo, anche se la sua interlocutrice non fosse stata chi pensava, non avrebbe compromesso la sua prima missione alle prime due parole.



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    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna

    Post Quarto



    Ora che la calma era tornata nel corpo del giovane, poteva finalmente analizzare il nuovo corpo che possedeva: era disgustoso.
    Certo, i diari che Shu gli stava leggendo sembravano promettere un'efficacia in battaglia unica, ed anche il fatto di essere niente meno che il primo della sua "specie" suscitava in Denji un piccolo moto d'orgoglio nel suo animo; tuttavia questo era presto e pesantemente obnubilato dalla coscienza della perdita che aveva subito. I suoi difetti, vizi, peccati, Denji era forse il più umano tra gli uomini, ed ora sembrava aver perso tutto. Quella che poteva essere un'opportunità , era per lui stata un'imposizione: non aveva scelto quell'aspetto, quel potere, quella trasformazione e, osservando le braccia aggiuntive che si muovevano sotto il suo controllo, non pareva ci fosse il modo di tornare indietro. Voglio sapere cosa è rimasto.. beh, di me. Disse, quassi sussurrando le ultime parole.
    Seppur folle, l'idea di capire cosa di lui fosse veramente rimasto, donava al ragazzo l'ingenua concezione di un punto di partenza; qualcosa a cui aggrapparsi nella speranza di ritrovare queste fantomatiche e disperse parti di sé, che forse neanche esistevano.
    La speranza, infatti, era il più grande pregio e difetto del biondo; che fosse quella di un futuro migliore o invece quella di un'ottima mano al poker (mai arrivata), questa fastidiosa speranza non lo aveva mai abbandonato, ed anche ora che tutto pareva perduto, lo spingeva a cercare una soluzione. Non ho deciso di essere così, è vero. Sospirò. Ma oramai non pare che abbia scelta, quindi tanto vale cercare accettare la questione e trarre il meglio dalla situazione. Prima cosa: i soldi. Visto il corpo che ho adesso credo che accetterò la tua proposta di unirmi alle forze di Suna; secondo, direi che il primo passo dovrebbe essere l'ospedale, dopodiché vedremo di capire se davvero c'è da qualche parte di me sparsa a giro per le tane di quei maledetti Asura. Ma prima... Con un rapido gesto portò la mano alla cintura e tirò in avanti tanto quanto bastava per allontanare i pantaloni dal ventre ed intravedere quello che c'era, o almeno avrebbe dovuto esserci, sotto.
    Tirò un sospiro di sollievo quando vide che, effettivamente, i pezzi c'erano proprio tutti. Se non altro avevano fatto un lavoro di fino. Notò anche con piacere che avevano sostituto persino il testicolo che aveva dovuto vendere per ripagare una scommessa persa circa 200 anni fa: un piccolo dettaglio positivo nella tempesta di merda che era stata quella giornata.
    Bene, qual è il piano? Nel mentre mi farebbe comodo anche un piccolo aggiornamento sul breve periodo di buco di questi ultimi anni, se possibile. Accennò un sorriso, mentre la cordicella che aveva estratto dal torace ritornava al suo interno e le braccia aggiuntive smettevano di muoversi.




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    Integrazione sunese


    post secondo - Goffi tentativi




    Il biondo sentì chiaramente la propria mano impattare contro qualcosa di estremamente più duro della carne e di una consistenza che non faceva pensare ad una semplice protezione. Oh, ho capito. Giornata impegnativa eh? Sussurrò indicando il pollice la moltitudine di persone che affollavano le vicinanze. Convivendo con il rosso aveva avuto modo di capire che questo non apprezzasse particolarmente la gente, non lo avrebbe definito uno xenofobo... però. Diciamo che era convinto che il motivo principale della loro amicizia fosse, oltre il nascosto buon cuore di Shu, la sua natura meccanica, che lo separava nettamente dal resto della popolazione. Ma cosa ti viene in mente?! Hahahahah! Rise fragorosamente alla battuta dell'amico sull'officina ma una goccia di sudore (o olio?) si formò chiaramente sulla tempia destra del biondo che, prontamente, si voltò verso un punto indefinito della folla facendo cenno di "no" con la testa, come ad indicare l'annullamento di una pessima, pessima idea.

    Il motivo che aveva spinto il nostro amato amico alla fuga si ritirava assieme al resto della folla: stava arrivando una tempesta di sabbia importante. Il giovane, più o meno, seguì l'amico all'interno del gabbiotto, accettando ben volentieri l'offerta del the ma incupendosi alla sua battuta. Non mi fare piangere che poi mi si arrugginiscono gli occhi, lo sai che poi tanto tocca cambiarli a te. Per quanto folle possa sembrare, una delle prime cose che il biondo si era promesso di ritrovare era proprio il suo pistolino. Dentro il suo cuore, o quello che vi era al suo posto, credeva profondamente che questo si trovasse ancora disperso da qualche parte, magari con qualche maledetto maniaco che lo venerava come una sorta di fallica reliquia. Nessuno lo avrebbe convinto del contrario. Nessuno.

    L'ambiente rilassato venne presto spezzato: qualcuno aveva lanciato un sasso verso la loro direzione e, come suggerito dalla marionetta, era chiaramente troppo forte per essere stato lo scherzo di qualche ragazzino; la direzione, inoltre suggeriva che non fosse nemmeno portato dalla sabbia. Il biondo poteva facilmente escludere che si trattasse di un goffo tentativo degli uomini che lo seguivano in precedenza, quello era un luogo troppo importante, rischiavano di finire in guai decisamente troppo grossi per i pochi spiccioli che gli erano dovuti.
    Denji cominciò a guardarsi attorno, mi mando i movimenti della marionetta che lo affiancava, fino a che notò una discrepanza nell'ambiente circostante: qualcosa sopra di loro stava chiaramente bloccando la forte tempesta di sabbia. In questo caso la natura meccanica del giovane gli corse in aiuto, permettendogli di notare il nemico che tentava l'infiltrazione. [Nota]Mi pare di aver capito che il malus non di applica a Denji
    Come suggerito dalla marionetta, il giovane fece però finta di non notare niente, arrivando persino a strofinarsi con forza gli occhi, come a mimare un evidente fastidio derivato dalle condizioni climatiche. Cazzo, non si vede un cazzo! Fingendo quindi di ritirarsi dalla sabbia, arretrò di qualche metro verso l'interno del tempio e in direzione opposta a quella della marionetta così da permettere ad essa di agire indisturbata ma di essere anche nelle immediate vicinanze se le condizioni lo avessero richiesto. Si appoggiò quindi al margino opposto dell'entrata del tempio, continuando a far finta di non vedere ma osservandosi attentamente attorno per verificare la presenza di eventuali complici del primo furfante.

    [Nota] Mi pare di aver capito, dai vari post, di essere verso la direzione da cui proviene Tamashi, se così non fosse ignorate la prossima ipotetica, lascio comunque tutto in mano al QM

    [Se Tamashi entra nel campo visivo di Denji]

    Shu aveva ragione, il primo tizio non stava agendo da solo, abbastanza scontato vista la natura del luogo dove si trovavano. Un'ulteriore alterazione nella tempesta di sabbia, subito prima della parete del tempio, tradiva la presenza di un ulteriore elemento in quel tentativo di infiltrazione. Il biondo, vista la tempesta, non aveva idea se il soggetto in questione lo vedesse, ma di certo non si aspettava di essere visto, pertanto sarebbe stato meglio giocare su questo fattore. Avrebbe fatto finta di non vedere il proprio nemico fino a quando questo non si fosse avvicinato entro sei metri da lui, se questo fosse avvenuto il giovane sarebbe prontamente scattato verso di lui [Slot gratuito]Velocità Rossa per tentare di atterrarlo, piegandosi in avanti in modo che la sua spalla destra impattasse con il suo addome mentre le braccia superiori, attualmente le uniche attive, tentavano di cingere il suo ventre. [SA I,II e III]Spallata + Presa e mantenimento della stessa, la prima con Velocità Rossa + 3 (impasto Basso) e Forza Rossa, la seconda e la terza con stat Rossa

    [Se Tamashi non entra nel campo visivo di Denji]

    Il biondo non vedeva niente, ma questo non voleva dire che il suo amico avesse torto, se la situazione si fose volta a favore del marionettista, non avrebbe lasciato la sua posizione, se invece questo avesse avuto problemi contro il suo avversario, sarebbe corso in suo soccorso, tentando di atterrare l'infiltrato attaccandolo alle spalleSe mi sono figurato bene la mappa del posto, in condizioni di uno scontro tra Shu e Yasuke io dovrei essere alle spalle di quest'ultimo. In quel caso Denji esegue lo stesso set di azioni citate nella prima ipotetica. Queste azioni vengono tentate anche se non si trovasse alle spalle di Yasuke..

    Chakra: 40(39)/40
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 475
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Spallata
    2: Presa
    3: Mantenimento presa
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Biglie Metallo × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Balestra Leggera × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Veleno Debilitante Inferiore x3 × 1
    • Scimitarra × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico di Recupero Inferiore × 1
    • Kusari Fundo × 1
    • Fumogeno × 1
    • Proiettili × 5
    • Tirapugni con Lama × 1

    Note
    ///
  7. .

    L'erba tinta di sangue


    Post terzo - ricognizione



    [Ore 11:30]


    Lentamente, ma in maniera costante, Kusa si riempiva di milizie provenienti dai quattro villaggi. Ogni singolo soldato che varcava la soglia di quel villaggio sembrava contribuire ad appesantire l'atmosfera, come se la sua aggiunta determinasse un aumentare della verità della questione, o almeno questo era quello che passava per la mente del nostro amico biondo.

    Dopo il primo briefing coi genin del villaggio della sabbia aveva intrapreso un giro per il villaggio, mantenendo con i suoi compagni un collegamento mentale garantito dal sigillo mentale che gli era stato apposto.
    Una caratteristica che non era cambiata dai suoi tempi era la segregazione che i vari villaggi avevano tra loro; si è sempre trattata di una pace armata tra potenze militari e questo non era minimamente cambiato nel periodo del suo sonno, pertanto anche adesso i vari ninja restavano più o meno divisi nelle loro fazioni anche all'interno di Kusa, segno che la pace di cui tanto si parlava era una situazione decisamente instabile. Speriamo solo che sappiano combattere assieme. Sussurrò il giovane, osservando i vari gruppi che si erano formati.

    Vista la natura delle sue nuove abilità e la situazione in cui si trovava, il giovane avrebbe cercato di ottenere un po' di equipaggiamento da potersi portare dietro durante il vivo dell'azione, ovviamente non voleva privare nessuno delle sue armi, ma si aspettava che in un posto del genere ci potesse essere un minimo rifornimento; non aveva infatti pretese sulla qualità o sul tipo di oggetti che avrebbe potuto prendere, tutto avrebbe potuto fargli comodo. [Nota]Denji prova a cercare a giro dell'equip che può prendere, data la natura dell'accampamento. Fammi sapere se riesce a mettere le mani su qualcosa.

    [Ore 12:30]

    Durante la sua ricerca, il sigillo di comunicazione che gli avevano apposto si attivò, comunicandogli la prima missione: Ricognizione. Sembrava inoltre che l'ordine arrivasse direttamente dal Kage, il bambino prodigio di cui aveva fino a quel momento solo sentito parlare e che era giunto per unirsi alle sue truppe. Le sue abilità erano narrate come impressionanti, ma oltre a questo la sua semplice presenza era, per le truppe di Suna, un bonus al morale non indifferente e i Kami solo sanno quanto questo fosse importante durante la guerra.
    Avrebbe utilizzato la stessa via di comunicazione per trovare la posizione di Ryuji, sua compagna in quella missione, e raggiungerla il prima possibile.

    Ascoltò le parole della ragazza, per tutto il tempo che questa ci mise a dirle, aveva da subito capito il messaggio che questa volesse trasmettere ma sembrava decisamente brutto interromperla. Ho sentito. I capi ne hanno parlato nel bianco castello eh? Scherzò, indicando la grande tenda bianca dove i vari rappresentanti dei villaggi si erano riuniti per decidere come agire. Bene, io sono pronto, vediamo di non farci ammazzare ok? Le informazioni sulla missione dicono che le linee nemiche sono a circa quindici chilometri da qui, a non abbiamo una posizione precisa. Verosimilmente i cremisi avranno inviato scout a loro volta per controllare la situazione qui e, con ogni probabilità, anche questi viaggiano in piccoli gruppi o addirittura in solo, al fine di non farsi scoprire. La cosa migliore, secondo me, sarebbe puntare a cercare uno di questi gruppi piuttosto che vagare a caso nella ricerca dell'accampamento, una volta trovati gli pestiamo per bene e ci facciamo dire dove si trova il loro campo. Che ne dici? Fece una piccola pausa. Spero solo che le loro abilità, in quanto scout, siano più di ricognizione che di combattimento, sennò potremmo trovarci in guai seri hahahahahahah. Beh, la vita alla fine è una scommessa no?
  8. .

    L'erba tinta di sangue


    post secondo -  Formicaio




    Resto in silenzio durante il tragitto da Konoha a Kusa, il breve scambio di frecciatine avvenuto nell'ufficio del Kage del fuoco mi ha colpito: si aspettano di vincere così?
    Non ho interesse nella vittoria di questa guerra, non ho terre da proteggere, interessi da difendere, questa non è la mia guerra, ma solo un'ottima occasione per studiare i più tipici e veri comportamenti umani, ma vengo sorpreso ancor prima di giungere sul campo di battaglia: nemmeno la guerra serve a lenire gli attriti dei loro animi, e più il loro ruolo nella società è importante, più questi divengono profondi, divorano le loro menti fino a farli quasi sembrare infanti che litigano. Curioso.

    L'arrivo a Kusa non è di certo meno interessante.
    Davanti a me si presenta un caotico flusso di persone, si muovono come in un brulicante formicaio. No. Sussurro, le mie labbra non riescono a trattenere quelle due lettere. Un formicaio sarebbe più ordinato, utile. Davanti a me si para invece un caotico susseguirsi di eventi che a tutto sembra far fronte, tranne che alla guerra.
    Le mura della città sono riempite di profughi, deboli, feriti, non solo inutili ai fini di una vittoria, ma perfino dannosi.
    Impassibile, osservo quel caotico tornado di gente, un numero elevato di forze è prodigato all'aiuto di quest'ultimi, non capiscono che così facendo riducono drasticamente le loro possibilità? Assurdo. Pensano di poter salvare i civili in fuga e contemporaneamente di far fronte all'attacco dei cremisi. Vorrei dire che ammiro il loro coraggio, la loro umanità, ma mi sembra semplicemente una strategia contro ogni logica funzionale. Concentrare tutte le forze nelle milizie garantirebbe una maggiore probabilità di vittoria e preverrebbe l'avanzata dell'esercito avversario, risparmiando così un numero decisamente più alto di civili.
    Le milizie unite dei ninja, in questo momento, sono come un lupo, le cui forze sono sottratte da tutti quei parassiti che, avidi, ne succhiano il sangue. Li osservo, attaccati alla vita come se fosse una malattia, alcuni di loro sono storpi, sfigurati, inabili ad un proseguimento funzionale del loro percorso; perché vogliono così tanto vivere una vita che sanno perfettamente sarà solo dolore e stenti?
    Stringo i pugni, una brezza invernale si condensa attorno ad essi. Quanto mi ci vorrebbe? Sono deboli, feriti e malati, quanto mi ci vorrebbe per eliminarli e liberare tutti da questo peso? No, gli altri non lo accetterebbero, sono uomini, accecati da un perverso senso del giusto che li fa peccare di lungimiranza. Devo adeguarmi a quanto loro credono se voglio impararne di più.

    Seguo Etsuko, uno dei consiglieri dell'impero della Nebbia, per raggiungere una specie di briefing dove vengono elencate le necessità immediate del paese. Apprezzo, se non altro, l'ironia di quell'avventura: vengo assegnato ad una missione di indagine e un tentativo di recupero di ben trecento profughi. Troppi. Quante altre forze avremmo dovuto impiegare se anche tutte quelle persone fossero giunte all'accampamento? Molto bene, non appena anche il mio compagno sarà pronto a partire ci muoveremo. Quando vuoi, Fudoh. Mi limito a quelle parole, nessuno screzio nella mia voce. Se sono fortunato quelle persone saranno già morte prima del nostro arrivo, se sono sfortunato, invece, vedrò che lo siano dopo di esso. Vincere una guerra comporta dei sacrifici, devono impararlo.

    Chakra: 60/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Respiratore × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Spiedi × 11
    • Kusari Gama × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Bomba Gelo × 1

    Note
    ///




    Edited by -Max - 5/1/2022, 12:20
  9. .

    Something in the water


    Post primo - il richiamo del Freddo




    Mi allontano dal fragore della città, per quanto voglia scoprire di più sull'animo umano, l'accalcamento delle persone all'interno del villaggio della Nebbia è qualcosa a cui fatico ad abituarmi. Per ere sono rimasto nelle fredde ed austere terre di Azumaido, lì il numero di umani che vedevo alla volta era facilmente contabile sulle dita di una mano, ma qui la storia è ben diversa. Conoscevo già gli umani, sapevo bene delle loro capacità di adattamento e della rapidità di riproduzione, ma il vederlo coi miei occhi, o meglio, con quelli di questo guscio, mi aveva comunque lasciato perplesso. Sembravano più simili ad uno sciame di locuste, pronti a divorare ed impossessarsi di ogni cosa gli capitasse a tiro.
    Ma non è per questo che prendo le distanze dalla nebbia, avvicinandomi invece ad una parte più selvaggia di quelle terre, qualcosa sta disturbando il corso delle acque, qualcosa o qualcuno interferisce con la natura di quel posto. Devo capire cosa sta succedendo, non sono il guardiano di questo posto, è vero, ma certe abitudini sono decisamente più difficili a morire di altre ed il mantenimento dell'equilibrio è proprio quello che il freddo rappresenta, una perfetta e cristallina immobilità; la bilancia non deve pendere da alcun lato, non se posso farci qualcosa, almeno.

    Raggiungo le acque che mi chiamano, si tratta della foce di un fiume che non conosco, ma alla quale richiesta di aiuto non posso rinunciare. Non lontano da me due creature confabulano, si tratta di un coccodrillo e di un serpente dall'aspetto a dir poco peculiare. Se le loro pelli risultano strane, sono tuttavia i loro occhi ad attirarmi di più: sono vuoti, oscuri, stranamente simili tra loro, che siano forse dominati da qualcosa?
    Ascolto attento i loro discorsi mentre mi nascondo tra gli alberi non troppo distanti, circa diciotto metri mi separano infatti dalle creature: parlano di una madre e di un certo Kan-sama, una prima ipotesi che nasce spontanea da quelle bravi frasi è che ci sia per essere un colpo di stato in quelle terre, ma è troppo presto per trarre conclusioni, necessito di sapere di più.
    Poggio le mani su due alberi che ho di fianco, in un istante da essi comincia a sgorgare acqua che entra sotto le maniche delle mie vesti e mi avvolge gli arti in delle spire. Il liquido inerme, al contatto con la mia pelle, si cristallizza e prende vita, da essa nascono due differenti serpenti bianchi pronti a seguire i miei comandi. Yami, Ori, mi servite per una missione. Vi avevo promesso che se fossi riuscito ad uscire da Azumaido vi avrei fatto vedere il mondo, ed eccoci qui. I due rettili di ghiaccio sibilarono piano di gioia alle mie parole, dette sottovoce. Sapete cosa fare. SI tratta di due Kami minori, ma tutti i Kamui, anche il più debole, sono abili combattenti.
    Yami 2 unità dimensionali, Potenza 20, Stat Blu, Resistenza Blu +6. sguscia rapido dal mio braccio sinistro e si avvolge attorno al mio addome ed al mio petto, avvolgendoli delicatamente, Ori2 Unità, Potenza 20, Stat Blu, Velocità Blu + 6. Penetrazione 4 per il primo attacco. rimane invece sul braccio sinistro, pronta a colpire in caso di necessità.
    Espormi adesso sarebbe sciocco, dalle parole dei rettili sembra che si dirigano alla fonte del problema, per adesso mi limiterò a seguirli in silenzio.Movimenti Silenziosi. Cerco di mantenere una distanza di 18 metri tra me e gli obiettivi. Furtività 6 metri.

    Chakra: 69/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 425
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 650
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Respiratore × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Spiedi × 11
    • Kusari Gama × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Bomba Gelo × 1

    Note
    ///
  10. .

    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Post terzo - 






    SaReStI pReGaTo Di nOn DiStRuGgErE lA mIa OfFiCiNa, DeNjI. Ripeté il furente biondo, con tono di scherno. COME CAZZO TI ASPETTAVI CHE REAGISSI? Urlò, colpendo con forza il muro con entrambe le mani destre. Anche quel semplice gesto, guidato dalla furia, si rivelò significativo per Denji, che distaccò lentamente la mani dal muro e le avvicinò al volto, incuriosito.
    Le mosse lentamente, esaminandone sia il palmo che il dorso, nonostante il forte colpo sulla parete, non aveva sentito il minimo dolore.
    La voce di Shu riempiva la stanza, ma per il biondo era poco più che un rumore di sottofondo, un rumore bianco che sfiorava le sue orecchie mentre la sua mente era affollata da una miriade di pensieri. Controllarle? Quella parte del discorso del rosso aveva riportalo la sua coscienza alla realtà. CONTROLLARLE? DICI CHE SE MI CONCENTRO SEMPLICEMENTE SU UN'EMOZIONE COME LA CALMA POSSO DIVENTARE CALMO? "OOOOOH, GUARDATEMI! PENSO INTENSAMENTE ALLA CAL...


    *CLICK*



    Una rotazione di novanta gradi, e la testa di Denji tornò alla posizione orginale. Ah... ha funzionato, ma pensa. Si chinò per raccogliere il tavolo e riporlo nella posizione originale emettendo un paio di colpi di tosse imbarazzati, quasi come a voler cancellare con quelli le urla imperversate fino a pochi istanti prima. Ehehe.. scusa. Sorrise imbarazzato mentre due delle quattro mani grattavano il retro della sua nuca e le altre due si appoggiavano sui fianchi. Si sedette, quindi, ad ascoltare il resto del discorso di Shu. Sembra che ti debba più di un favore, dunque. Sai, scoprire di essere stato trasformato in una macchina e di essere duecento anni nel futuro non è semplice, ma , se devo essere sincero... è un bene che sia capitato a me. Voglio dire... non è che avessi qualcosa o qualcuno nel mio tempo, altrimenti probabilmente non sarei nemmeno finito in questa situazione hahahahaha. Una risata amara. Sì, credo che restare qui sia l'idea migliore, e se posso aiutarti lo farò. La sua espressione divenne particolarmente seria, all'accenno che Shu fece sul guadagno di un ninja. Interessante! Molto interessante a dir poco! Ai miei tempi non erà così, una piacevole sorpresa se non altro. Si osservò, ancora una volta, ammirando i marchingegni che lo componevano. Beh, direi che me lo merito, no? La sua fronte poi si corrugò, come se fosse appena stato preso da un dubbio. Hai detto che ero... cioè sono, una reliquia per loro, ma è raro che le reliquie vengano conservate tutte in un unico posto, o almeno così era ai miei tempi.... non è che questi bastardi mi hanno sparpagliato a giro? Un dubbio legittimo che apriva le porte ad un obiettivo ben preciso: se chi gli aveva fatto quello aveva ancora parti del suo corpo, di certo non gliele avrebbe lasciate tenere.
  11. .
    Hola! Difficile non riuscire a creare una propria idea di PG in questo posto, basta che sia a tema, poi tutto è fattibile! (ovviamente nei limiti del regolamento XD)
  12. .

    L'erba tinta di sangue


    Post secondo - l'organizzazione degli ultimi




    Teneva duro, il povero Denji.
    Andare a cavallo non era di certo il suo forte e, ora che si stava abituando al nuovo corpo, questo era diventato ancora più difficile. Quasi la totalità della sua attenzione, almeno inizialmente, era infatti dedicata al non venir disarcionato dalla povera bestia che doveva tollerare il suo anormale peso. L'avvicinarsi di una giocane kunoichi, però, si rivelò un piacevole diversivo alla continua tensione che affliggeva il nostro povero biondino meccanico. Piacere mio! Sono Denji e sono entrato da poco a far parte delle squadre di Sunaaaaaaaaa! Mai distrarsi, solo con una prontezza non indifferente di riflessi il giovane riuscì ad evitare di cadere, mentre il cavallo saltava un piccolo ostacolo che aveva incontrato sulla sua corsa.

    Per il resto, nonostante la continua paura, il viaggio continuò senza intoppi. La destinazione era come ci si poteva immaginare: uno schifo. Per quanto non fosse mai stato un guerriero, almeno fino a quel momento, Denji aveva vissuto la totalità della sua vita in un tempo ben diverso da quello a cui i suoi compagni erano abituati. Aveva visto la guerra e le sue conseguenze, sperimentato sulla propria pelle la sensazione della povertà e della malattia che questa porta con sé.
    Scese da cavallo, guardandosi attorno afflitto, sentiva chiaramente i meccanismi al suo interno fremere, come se volessero forzare la testa a ruotare all'impazzata per rappresentare la miriade di emozioni che lo pervadevano in quel momento.
    Aiutò a costruire l'accampamento, proponendo a Shu di scommettere ben 10 Ryo sul chi sarebbe riuscito più velocemente ad erigere una tenda. Il rosso poteva avvalersi delle marionette e dei fili, è vero, ma il nostro amico aveva pur sempre 4 braccia a disposizione!

    Si avvicinò quindi alla giovane e balbuziente ragazza che aveva avuto comodo di conoscere durante il viaggio: se il suo parlato vacillava, di certo non sembrava farlo il suo spirito. Fu infatti lei a parlare per prima e porre le fondamenta per un'organizzazione sul da farsi. Beh, io... non so fare niente ehehehehehe! Rise, portandosi imbarazzato la mano destra dietro la nuca e grattandola nervosamente. Tuttavia non credo che questo sia un problema. Tornò serio. Guardati attorno, vedi queste persone? Loro sono il nostro lavoro... mi pare di aver capito che nessuno di noi, qui, è particolarmente forte, di certo io non lo sono. Non saremo noi a decidere le sorti di questa guerra, non sarà di noi che parleranno, un domani, i libri di storia, ma questo non vuol dire che non saremo utili! Il nostro più importante compito sarà limitare le perdite dei civili, proteggere le persone che fuggono e lasciare così che, chi forte lo è davvero, possa preoccuparsi solo della battaglia. Almeno questo è il mio pensiero, ma, come ti ho già detto, non sono qui da molto, capisco che le mie opinioni possano contare poco. Tuttavia scommetto che potrai cambiare idea su di me prima della fine di questa guerra..... diciamo 15 Ryo?
  13. .






    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Post secondo - Bene, ma non benissimo








    [Prima del Risveglio]

    Notare la trappola era un conto, ma disattivarla, beh, quella era tutta un'altra storia.
    Non si trattava di un'incapacità da parte dell'Akasuna, che vedeva nel suo ingegno la sua carta vincente, o almeno non solo; gran parte del problema sulla disattivazione risiedeva infatti principalmente nell'antichità del meccanismo, la cui usura rendeva, per assurdo, assai difficile la sua manipolazione dall'esterno, ed anche per la sua estrema peculiarità, ma questo lo avrebbe potuto vedere successivamente.
    Tuttavia, l'incapacità di disattivazione della trappola non si rivelò un problema, in quanto l'intuizione del ninja si rivelò corretta e la botola sì aprì ai suoi piedi, permettendogli di accedere al sottosuolo segreto.
    Entrando nella cupa botola lo shinobi si sarebbe trovato davanti ad un angusto tunnel scavato nella roccia, debolmente illuminato da un impianto elettrico e sostenuto da un susseguirsi di antichi pali di legno che a fatica tolleravano il peso della terra e del tempo. Era evidente: quel luogo, per quanto prezioso, non veniva visitato da moltissimo tempo, ma perché tutte quelle precauzioni per un luogo praticamente abbandonato?
    In un secondo momento, Shu avrebbe potuto finalmente vedere cosa nascondesse il meccanismo; una volta sceso, infatti, se si fosse voltato, avrebbe potuto notare niente meno che due braccia appese ai lati della botola!
    Gli arti, inizialmente dall'apparenza normale (per quanto normale possa essere la visione di due braccia mozzate appese al muro), si trovavano a destra e sinistra della botola, fissati al muro da una miriade di cavi neri che si intricavano in un caotico gomitolo per poi insinuarsi in parte nelle pareti ed in parte nel sistema elettrico del cunicolo , che rilasciava nell'anfratto una flebile luce.
    Toccandole, le braccia avrebbero rilevato la loro vera natura: come un fiore al mattino sarebbero sbocciate, aprendosi in diversi pezzi e lanciando vero la parete opposta una miriade di armi, tra le più varie. Chiunque fosse passato attraverso la botola senza la giusta combinazione, non avrebbe di certo fatto una bella fine.
    Davanti a Shu, adesso, si prospettava un succulento bottino, due braccia Ashura, anche se non certo di un modello recente, erano lì pronte per essere prese ed esaminate, ma tutto ha un prezzo.
    Per quanto attento fosse stato, infatti, nel prendere le braccia meccaniche, una volta distaccate dalle pareti queste avrebbero causato una profonda crepa nelle stesse ed il successivo dissesto e distaccamento di due differenti pilastri di legno! Il tunnel sarebbe cominciato presto a crollare se il furbo marionettista non avesse fatto qualcosa, ma cosa? [Nota]Una scelta semplice, proseguire tranquillo per il tunnel o provarsi ad accaparrare due pezzi interessanti. Interpreta pure il crollo come vuoi e sii autoconclusivo sulla risoluzione, se scegli quella possibilità.

    Avrebbe camminato per pochi minuti, il sunese, progredendo nel cunicolo, prima di giungere a quello che il sottosuolo nascondeva: una singola e cupa stanza, con al centro una bara trasparente.
    A differenza del corridoio precedente, questa era illuminata non elettricamente, ma da gruppi di bianche candele radunati in vari spazi. Non avrebbe avuto difficoltà, guardando la cera per terra e quella che colava dal corpo delle candele, a capire che queste venivano cambiate giornalmente, si trattava chiaramente di un luogo di culto.
    Avvicinandosi alla tetra bara il ninja avrebbe visto un giovane, o quello che ne rimaneva, al suo interno. Il suo corpo era stato alterato in quasi la sua totalità , sostituendone i pezzi con meccanismi ed armi; si trattava di un Ashura, ma non era come gli altri, le sue fattezze, per quanto accurate, ricordavano un tempo passato, antico. Non ci avrebbe messo molto, l'intuitivo shinobi, a capire che quello avanti ai suoi occhi era il capostipite dei suoi avversari: il primo Ashura. Il progetto di cui aveva appena letto si trovava davanti ai suoi occhi, in carne meccanismi ed ossa, ma c'era di più: era vivo! Sedato, in un profondo sonno lungo secoli, giaceva immobile, memento della nascita di un clan.
    Come reagì l'Akasuna, oramai, lo sapete già, ma le azioni che il rosso effettuò quel giorno, il furto di cui osò macchiarsi... beh, diciamo che le loro conseguenze sono ancora ben lontane dall'essere scoperte.


    [All'officina]

    Peccato... Sbuffò il biondo, nonostante la situazione era stranamente calmo. Il triste motivo per questo stato d'animo era che non era la prima volta che si trovava in una situazione, quando perdi così spesso al gioco d'azzardo, svegliarsi in luoghi che non conosci dopo che ti hanno massacrato di botte è abbastanza normale; tuttavia, ben presto avrebbe avuto modo di capire che quella volta era ben diversa da quelle che aveva precedentemente sperimentato.
    Ma... a gratis vero? Chiese guardingo, una volta che gli fu proposto il thè. Beh allora cazzo sì! Ahhhh, mi sento la bocca secchissima, sembra quasi che non beva da una vita. Rispose, una volta che il rosso gli fece un cenno positivo alla sua domanda.
    Piacere Shu! Mi chiamo Denji! Suna dici eh? Questa volta è andata bene dai... due o tre volte mi sono ritrovato in mezzo al deserto! Ahahahaahha! Confuso? beh sì, ma sorpreso? Quello no, come ti dicevo non è la prima volta che mi capita di.... in che senso esperimenti? D'un tratto, il clima di calma e rilassatezza che fino ad allora era stato proprio di Denji, scomparse. Il ragazzo si ammutolì, ascoltando le parole dell'uomo che aveva davanti. Come se un peso fosse posto sulle sue spalle, si incurvò in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia e sostenendo la testa con le mani. Ma... non è possibile! Scattò in piedi. Il mio corpo.. io... sono normale, come sempre! Guardò in basso, esaminandosi attentamente; tutto pareva normale, tutto meno un curioso filo che fuoriusciva dal suo petto, in fondo ad esso, un piccolo anello. Che.. cazzo... Quella presa di coscienza cominciò a far scemare gli effetti della tecnica di Shu, in breve l'illusione cominciò a svanire , lasciando che il biondo potesse vedere il suo nuovo, incredibile e terribile corpo.
    Incredulo, cominciò a palparsi, sfruttando le mani che poteva muovere; tra le altre cose, infatti, erano compare anche un paio di braccia all'altezza dei fianchi, inermi. Le toccò delicatamente e, come un lampo, la sua mente fu abbagliata da una miriade di frammenti di ricordi: dolore, odore del sangue della carne che brucia, il rumore delle sue stesse urla, la visione delle sue membra che venivano strappate buttate e sostituite con il freddo metallo. Capisco. Disse quindi, gelido. Sono un esperimento, vivo nel futuro e non posso nemmeno vendicarmi nemmeno di chi mi ha causato tutto questo perché , ovviamente, sono belli che andati. Corretto? Delicatamente, con estrema calma, si appoggiò ad un tavolo che aveva affianco. Molto bene.

    *CLICK*



    Con uno scatto, la testa del giovane ruotò di novanta gradi ed il suo volto fu sostituto da uno nuovo, uno a cui, dall'espressione, in realtà questa cosa non è che andasse poi tanto bene. MOLTO BENE UN CAZZOOOOOOOOOOOOOO! Con un grido, in realtà molto più simile ad un ruggito, il ragazzo portò la mano al petto e, d'istinto, tirò la corda che aveva sul petto, nel tentativo di strapparla, come se quello potesse porre fine a tutta quella follia. Non appena la cordicella fu tirata le due braccia accessorie si attivarono e sbatterono con forza sul tavolo, mandandolo in frantumi. Tutte le cianfrusaglie sparse su esso vennero lanciate in aria e ricaddero sul furente Denji, ma, non appena toccarono il suo corpo, vennero istantaneamente assorbite! AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH! CAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOO! La testa del giovane si aprì così a metà, da essa fuoriuscì un piccolo cannone che, puntando verso il soffitto, sparò un potente colpo. Tutte le cianfrusaglie erano state agglomerate in un singolo e potente costrutto metalliche che sfrecciò verso il soffitto, sfondandolo. In un attimo il cannone fu riassorbito e la testa del ninja tornò al suo posto. OK QUESTO ERA FIGO PERO' CAZZOOOOOOOOOOOOOO!
  14. .

    Il Freddo


    Post V - Il Freddo




    Angoscia, confusione, odio.
    L'Oni davanti a me è un concentrato di pure emozioni.
    Non prova a nasconderle, come molti suoi simili, bensì le utilizza come strumento per accrescere il suo potere, ne trae forza. Che abbia trovato qualcuno da cui imparare?
    Vedo come osserva le peculiarità del mio potere, anche se il suo volto è coperto non è difficile percepire in lui dell'astio verso di essa; ma non ne é contrariato, anzi, l'ammira, nel suo cuore si insinua forse una nota d'invidia per una capacità così unica. Non lo biasimo, nonostante il suo immenso potere, si tratta comunque di un uomo, e le emozioni che tanto lo alimenta lo conducono inevitabilmente verso questi pensieri.
    Si avvicina, non è contento della mia risposta, eppure ho sempre creduto che il nome fosse un concetto fondamentale per la specie umana; al loro inizio non passavano attimo che non fosse dedicato alla denominazione di ciò che vedevano, sentivano, o addirittura pensavano. Il nome, per l'uomo, è fondamentale, ma forse non sufficiente a definire la natura di quello che rappresenta, adesso ho capito. Grazie.
    Rimango immobile, da vicino la sua mole fa ancora più effetto, ma non accenno a movimento, non si altera il mio respiro o il fastidioso battito che sento all'interno del mio petto, forse dovrei provare paura in questo momento... forse, ma non posso, non ancora almeno.
    Rapido esegue dei sigilli ninja e dal suo braccio diparte un nefasto fulmine oscuro. Ah, gli uomini, così proni alla violenza. Sì, sono convinto, costui davanti a me incarna perfettamente l'animo umano, non ne nega i più oscuri istinti, non prova neanche ad occultarli. Decisamente interessante.
    L'emissione saetta minacciosa verso di me, carica di un grande potere distruttivo, ma, ancora una volta, non ho reazione alcuna; la mia terra e gli spiriti che ne fanno parte hanno deciso che questa mia avventura è appena iniziata, è troppo presto per ritirare il dono che mi è stato fatto. Allungo delicatamente la mano sinistra, distendendo l'indice verso il nefasto fulmine, sento chiaramente la sua potenza mentre si avvicina, un impatto con quella tecnica avrebbe sicuramente distrutto questo corpo, ma ve l'ho detto, Azumaido ha deciso che non è ancora arrivato questo momento.
    Non appena il potente fulmine sfiora il mio indice, tutta la sua furia si dissipa; le crepitanti saette oscure si cristallizzano, la sua rabbia diviene calma e le sue grida di rabbia lasciano spazio solo al più totale silenzio. Non c'è un singolo rumore, ora, nel deserto di ghiaccio. Chi sono... Le mie parole, atoniche, risuonano nell'aria, espandendosi ogni dove nonostante il basso volume, intanto l'energia della tecnica che mi è stata lanciata contro muta, diviene un turbine di neve che, delicato, sfiora lateralmente il mio braccio sinistro per poi passare guizzante alle mia spalle e, quindi, al mio lato destro.[STA]Gyakuryū - Soffio Inverso
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore è in grado di infondere Soffio di Vita Glaciale ad una Hyoton, Suiton, Fuuton o un costrutto dei precedenti elementi emesso dall'avversario all'interno dell'area di influenza di Samui seikatsu. L'utilizzatore potrà così generare un Kamui sotto il suo controllo che segue tutte le regole della tecnica speciale. La potenza massima convertibile in questo modo è pari a 20 per livello di Tecnica Speciale, tecniche con potenza maggiore non verranno tramutate in Kamui ma vedranno la loro potenza diminuita di un valore pari a quella convertibile.
    Tipo: Hyoton -
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Basso + Basso ogni 10 di Potenza)
    [Richiede Samui seikatsu, Tecnica del ghiaccio vivente I]
    [Da genin in su]
    Io sono la colui che fa condensare il tuo respiro. Dopo aver compiuto questo suo elegante giro attorno a me, il turbine di neve muta la sua forma, assumendo la forma di un grande orso bianco; in lui lo spirito di un forte Kamui, per onorare la potenza della tecnica stessa. Io sono il brivido che corre lungo la tua schiena, la sensazione che gela le tue ossa, colui che intorpidisce i tuoi movimenti. Sento il mio potere che si risveglia, si impossessa, seppur solo parzialmente, di questo corpo. La pelle muta, diviene del colore della neve, i capelli si allungano e divengono come il cielo mentre tutti i miei tratti si fanno più affilati e la mia presenza, assieme a quella dell'orso, si fa più effimera nell'immensa landa di neve. [ST]Attivo monarca del gelo Sono un'ancestrale paura, tra le prime dell'uomo. Ero, sono e sarò sempre. Io sono il Freddo. Tu, invece, sei un ospite di queste terre. E non uno educato. Kimun, tu cosa ne pensi? Senza esitazione Kimun, il grande orso, si scaglia contro il nemico, e con le zanneTocco del Freddo, Potenza +10 tenta di mozzargli la testa [SAI,II,III]Tre attacchi consecutivi dove Kimun usa, ogni volta, un terzo della sua potenza totale, ogni volta potenziato da Tocco del Freddo. Non uso numeri visto che siamo in narrativa, gestisci pure l'assalto come ritieni meglio.
    Finita la sua offensiva, l'orso si dissolve, tornando neve e posandosi nuovamente sul terreno, un ciclo perfetto. Soddisfatto stavolta, uomo-demone?

    Chakra: ??/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Respiratore × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Spiedi × 11
    • Kusari Gama × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Bomba Gelo × 1

    Note
    ///
  15. .

    Il primo Ashura e l'ultimo Akasuna


    Post primo - il risveglio




    [Prima del risveglio]

    Ha scelto l'orario giusto, il giovane marionettista.
    L'edificio sembrava sguarnito di guardie al momento della sua infiltrazione. Forzare la porta fu un gioco da ragazzi, la serratura era debole, quasi come se non servisse, quasi come se si trattasse di una provocazione.
    Come aveva avuto modo di vedere nella sua precedente ricognizione si trovò dentro ad una piccola es angusta stanza, illuminata solo sa un raggio di sole che, obliquo, filtrava attraverso una piccola finestra alle sue spalle.
    per terra l'inusuale tappeto: troppo consunto rispetto al resto della stanza per essere un caso.
    Rimuoverlo avrebbe permesso al ragazzo di vedere una botola proprio come da lui sospettato; la fattezza della stessa, però, non aveva a che fare con quella della porta precedentemente "affrontata": legno massiccio, difficile (ma non impossibile) sa sfondare; una serratura complessa con sopra un piccolo pannello con quattro pulsanti rappresentanti i quattro elementi: acqua, fuoco, terra ed aria.
    Un occhio attentoSe posseduto Occhio di Falco avrebbe permesso al giovane di individuare, tra le scanalature, di percepire la presenza di una trappola. Non avrebbe potuto capire la natura della stessa, ma dedurre che si trattasse di un meccanismo difensivo per contrastare chiunque avesse provate a forzare la botola era tutt'altro che difficile.
    Guardandosi attorno, il rosso avrebbe potuto notare solo pochi oggetti che facevano al caso suo: una sbarra di ferro, lunga circa un metro e ricoperta da uno spesso strato di polvere, stretta abbastanza per insinuarsi negli spazi tra la botola ed il pavimento ma decisamente forte abbastanza da non rompersi o piegarsi nel tentativo di forzareNecessaria Forza Blu + 4 la suddetta; una libreria dall'aspetto dimenticato, ripiena di fogli e lirbi all'apparenza inutili che però, se il ragazzo si fosse rivelato abbastanza attentoIntuito Blu + 4 o Occhio di Falco avrebbe rivelato un tomo interessante. Si trattava di un diariosi tratta dei documenti che citi nel tuo post contenente le avventure dei primi membri dell'Akatsuki; sulla prima pagina, disegnato con un inchiostro secco chissà da quanti anni, tre scarabocchi in sequenza: il primo rappresentava un vulcano in eruzione, piccole frecce erano disegnate intorno ad esso indicandone il magma che ne fuoriusciva,; il secondo era una macchina a vapore, una specie di ragno meccanico che emanava grandi quantità di vapore acqueo, proprio questo era evidenziato dalle frecce; infine uno spettacolo decisamente noto a Suna, una tempesta di sabbia.
    Il giovane era da solo, ma il tempo scorreva inesorabile e presto i guardiani di quel posto sarebbero tornat, cosa avrebbe fatto?

    [Denji]

    ...ERTA'! Il biondo urlò, convinto di poter ancora fuggire dalla sfortunata serata al poker. Purtroppo però le sue speranze erano vane da tempo e l'impeto di entusiasmo che aveva accompagnato il sonoro grido lo spinse in avanti, facendo dislocare e rompere i vari cavi che lo tenevano appeso al soffitto e facendo sì che questo cadesse in avanti, scontrandosi sonoramente contro il duro pavimento di pietra. Ouch! Gemette lo sfortunato, istintivamente, portandosi entrambe le mani sul ginocchio sinistro, che per primo aveva impattato contro il terreno. Poi, lentamente, la consapevolezza: non aveva provato dolore.
    Gli occhi, inizialmente serrati, si rilasciarono e le mani si allontanarono dall'articolazioni, sorprese. Ah, mi deve essere andata bene. Sussurrò, ancora ignaro.
    La sorpresa per il piccolo e , da lui ritenuto fortuito, avvenimento, lasciò ben presto spazio alla ben più grande sorpresa per il luogo in cui si era appena risvegliato. Ma che cazzo! Scattò in piedi, guardandosi attorno, confuso. Do... dove mi trovo? Poi il suo sguardo si posò sul ragazzo di fianco a lui. E tu chi cazzo sei? Dove cazzo sono? Come cazzo sono finito qui? Che cazzo sta succedendo? Comprensibilmente confuso e parzialmente alterato, il biondo continuava a guardarsi attorno, nella speranza di riuscire a comprendere le circostanze del suo risveglio, ma ben presto la sua indole sopraffece la suo confusione, e fu costì attirato dalla miriade di misteriosi oggetti che lo circondavano; sembravano preziosi. Ehy, quanto dici che valgono? Chiese al misterioso compagno, cominciato a curiosare e tocchignare uno strano meccanismo sul polveroso tavolo che aveva davanti.
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