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    Il Torneo del Drago Nero


    Post 4


    A quanto sembrava, i miei tentativi di accendere una vena diplomatica e risolvere la questione pacificamente non avevano funzionato nemmeno per un po', il che significa una sola cosa: ora dovevamo di nuovo menare le mani. Non che fosse una sorpresa per me: Taki era, sin dall'albore dei tempi, patria di malintenzionati e criminali di ogni sorta. Era più difficile trovarvi una persona onesta e con ideali che trovare un ago in un pagliaio. Quindi trovarci dinnanzi a un gruppo di pazzi che volevano attaccare ninja di Oto, - a quanto aveva detto il mio compagno di viaggio, - era una cosa ovvia, ma non era un problema.

    D'altronde, Taki non era conosciuta per la qualità dei criminali che vi abitavano (quella era Ame). Taki era conosciuta per la massa di criminali. E, al di là di qualsiasi dubbio, ve ne erano quelli di qualsiasi sorta, ma pochi tra loro erano in grado d'impensierirmi. Si trattava di feccia, proprio come quella che ci era capitata lì dinnanzi.

    E così, mentre riflettevo se addormentare tutti quanti subito e all'istante oppure lasciare che il mio amico si divertisse, quest'ultimo aveva già spiccato il volo in tutti i sensi possibili, diretti e non. Era infatti riuscito a evitare la zampata dal cane dalla forma del fulmine, mentre l'esplosione avvenuta in seguito, seppur leggermente pericolosa, non lo aveva minimamente impensierito.

    Tuttavia, era importante non sottovalutare coloro che si trovavano dinnanzi a noi, tant'è che quando il mio compagno di viaggio rilasciò il suo cono di elettricità in avanti, il nemico [alzò - Slot Tecnica 1] due protezioni sulle sue gambe che funsero da isolante. L'elettricità così s'infranse contro la terra e le scintille dell'elettricità stessa si dispersero, poco dopo, nell'aria vicino a noi.

    Il [danno] che quel tizio prese fu minimale, ma ciò non gli permise di difendersi efficacemente dagli altri attacchi che arrivarono poco dopo: quando arrivò la ginocchiata dell'otese, il nemico [cercò - Slot Difesa 1] d'interporre le braccia tra sé e quel colpo, ma esso fu tale che ebbe un piccolo [danno] alle braccia.

    Questo lo distrasse e non gli permise di capire ciò che stava per succedere poco dopo. A causa della vista offuscata e di altre difficoltà, quando sulla scena del crimine comparve il kunai, il ragazzo lo vide solo per un istante o poco meno. Subito dopo notò il veloce movimento della lama, ma era decisamente troppo tardi: esso si [conficcò] nella parte della gamba rivestita da quella parte di roccia, senza causare alcun danno. Ciò che avvenne dopo, quindi, non avvenne: fintanto che il kunai non si era conficcato nella carne, l'otese non avrebbe potuto premerlo per farlo andare più a fondo.



    - Seinji? - Sentii la Sua voce mentre mi divertivo a guardare gli attacchi dell'otese scontrarsi con la roccia pura che era stata evocata dal suo nemico. - Ti diverti molto in questo mondo di... umani? -

    [NOTA]

    Se mi divertivo? Beh, sì. Era sempre divertente guardare quei mammiferi bisticciare. Scannarsi per qualcosa di poco conto. Qualcosa che non fosse il Caos Eterno. Qualcosa che non fosse l'eternità nella sua forma più pura.

    - Ryuk... - - sospirai. - Ancora no... non mi diverto... Semplicemente... li osservo... in questa loro forma... animale... -



    Capito.



    Sentii ancora il suo respiro, mentre i miei occhi e i suoi ora si rivolgevano in avanti, dove due ninja del grado genin, - o qualcosa di simile, - si stavano ora dando battaglia a furia di acciaio e sangue. Per lui, - e un po' anche per me, - era come guardare due polli scannarsi in una specie di piccolissimo campo di battaglia.

    - E il drago? - Chiese lo Shinigami. - Non devi andare a recuperare ciò che devi? -

    Per qualche attimo fui io a distogliere le attenzioni dai due "polli" per guardare il dio vicino a me.

    - Non ho mai sentito di draghi da queste parti, Ryuk. - Sospirai. - I draghi sono degli animali estremamente rari, che appaiono di rado. Vederli una volta in vita è un privilegio... Solo alcuni possono farlo. E coloro che ci riescono, non sempre sopravvivono. Difficile che si tratti di un drago, dunque. Piuttosto... qualcosa di diverso. -

    Dissi trattenendomi a fatica mentre, dopo aver parato entrambi i colpi sullo strato di roccia, il ninja di Taki si allontanava di pochi metri e componeva dei [sigilli - Slot Tecnica 1] per poi lanciare dalla propria bocca una specie di palla di fuoco che rischiava d'investire totalmente il mio amico otese.



    Al contempo, anche le mie mani, ben nascoste dal mantello, si mossero in quel che era una tecnica risolutiva per le situazioni come quelle.

    - Hai ragione, comunque, Ryuk... Non possiamo perdere troppo tempo. -



    Poco dopo, i miei [sigilli - Slot Tecnica Avanzata] sarebbero finiti e tutt'intorno sarebbero iniziate a cadere delle piume. Nessuno di loro aveva un livello di preparazione sufficiente per resistere. Nessuno probabilmente conosceva quella tecnica. Era solo... una questione di tempo.

    [NOTA]



    Ci rivedremo presto... Akuma Seinji.

    Non mi accorsi nemmeno di come quello Shinigami iniziò a sparire dalla mia vista, dall'Occhio che tutto vedeva, e la sua presenza nel mondo materiale semplicemente smise di essere.



    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 550
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    84/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

    1. Sonno delle Piume

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    Note

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    Il Culto di Somujo

    Ambientazione della Setta di Somujo



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    Informazioni generali

    Non ci sono nozioni certe su come sia nata la setta dei Somujo e su come si sia sviluppata nel corso del tempo. Ci sono solo conoscenze di un tempo passato, risalente ancora al periodo pre-accademico, relative a un misterioso ninja pronto a tutto pur di piegare la Materia al proprio volere. Si suppone, - ma questo non è certo, - che la Setta sia giunta sul Continente da un posto pieno di ombre, così lontano dal mondo, che le comuni regole dell’etica e della morale non siano giunte sin lì. Un posto pieno di misteri, in cui sembra che un ninja affascinato dalle tecniche oscure abbia concluso un patto con una divinità capace di creare dei fori negli spazi interdimensionali per permettere ai propri adepti di spostarsi da un luogo a un altro in poco meno che un battito di ciglia e di potenziare i propri seguaci, rendendoli capaci di sferrare tecniche più potenti, di nascondersi tra le ombre e di trarre energia dal sangue e dalla carne umana.

    Forti di notte e deboli di giorno, potenti dopo aver assaporato la carne altrui, la setta di cannibali si è inizialmente sviluppata come un ristretto gruppo di ninja che abitavano più a Ovest del Paese dei Demoni, sotto le Montagne Scure ove sembra che la luce del sole non giunga. Nonostante agli inizi le loro abitudini cannibaliste fossero legato alla loro cultura e alle tradizioni dei loro clan, tramandate avanti da diversi anni, nel corso dell’ultimo periodo il Culto si è diffuso anche tra coloro che erano pronti a sacrificare tutto pur di ottenere il potere di Somujo. Il cannibalismo tipico dei membri è così diventato non una tradizione culturale tramandata da generazioni, ma solo un modo per ottenere il potere.

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    A differenza di altre sette culturali, in quella di Somujo viene applicato il concetto di esclusività e selettività: non tutti possono essere ammessi e, nella maggior parte dei casi, sono gli stessi adepti a cercare coloro che reputano meritevole di servire Somujo e che potrebbero piegarsi alla tentazione di ottenere il potere. Non accettano rifiuti e, qualora ne ricevessero, potrebbero usare metodi alquanto bruschi per convincere il Prescelto a entrare nella loro organizzazione. Un esempio di questo è il sacrifico della madre di Tasaki Moyo, mangiata viva in seguito al rifiuto del ninja di Oto a entrare nella loro setta.

    Per adempire agli ordini del Sommo Sacerdote, che reputano la persona vivente più vicina a Somujo, sono pronti a tutto, anche a venire mangiati dagli altri adepti.



    Luoghi

    Poche persone nella gerarchia dei Somujo sanno dove si trova il tempio principale a tale divinità, ma si suppone che sia nei pressi delle Montagne Oscure a Est del Paese dei Demoni, laddove nessuno osa mettere piede a parte pochi sacerdoti con le conoscenze necessarie per capire come muoversi tra i mostri che le montagne nascondono. Le leggende dicono che il principale Tempio di Somujo si trovi nel cuore della Montagna Oscura, nascosto da qualche parte tra gli Abissi, laddove non c’è il minimo sprazzo di luce e la ragione viene perduta già dopo pochi respiri.

    Esistono, tuttavia, dei templi minori più conosciuti, diffusi in altre parti del Continente e, sebbene la maggior parte degli stessi sia ancora ignota, ci sono dei templi conosciuti, come quello ad Ame, che attualmente risulta semi-abbandonato o, almeno, nessuno vi ha visto alcun anima viva da diversi anni.
    Nei Paesi ninja i templi di Somujo sono nascosti o mascherati in maniera tale da renderli simili a quelli di altri divinità. Talvolta gli edifici possono sembrare persino dei luoghi comuni, come bar, ristoranti, trattorie e così via.



    Scopo

    I membri di Somujo ambiscono all’Onore Massimo, visitare il Tempio principale di Somujo, nascosto tra le montagne all’Est del Paese dei Demoni. Per farlo, gli adepti di Somujo giurano di seguire tutti gli ordini della loro divinità, anche quelli più sanguinolenti e pazzi, fino ad annullare sé stessi pur di ottenere il massimo potere in questa vita o in quella successiva.

    Talvolta i loro obiettivi sono razionali e mirano a minare l’ordine politico del mondo; in altri casi i Somujo non fanno altro che seminare distruzione per il puro gusto di farlo. Alcune missioni li hanno visti cercare degli oggetti utili per condurre degli esperimenti sulle dimensioni. Si pensa, difatti, che il fine ultimo di Somujo sia quello di aprire dei portali tra le varie dimensioni, affinché il Mondo degli Umani venga unito alle dimensioni abitate da altre creature, alcune delle quali tanto antiche quanto lo è il mondo stesso. Pertanto, la maggior parte delle azioni della Setta sono finalizzate allo studio della multi-dimensionalità del Creato, con l’intenzione di unire Tutto in Uno e far sì che Uno divenga il Tutto.

    Per ottenere ciò che vogliono, i Somujo forzano il reclutamento solo di ninja che reputano estremamente forti e pronti a percorrere questa strada.


    Somujo



    Membri

    Quasi tutti i membri di Somujo mantengono un elevato livello di segretezza della loro identità, motivo per cui poco si sa di chi siano, ma alcune cose si conoscono sulle loro abilità. La storia ricorda, per esempio, di un ninja che seguiva non solo i comandi di Somujo, ma anche di un’altra divinità del sangue. Sembra, inoltre, che tra di loro ci siano anche dei fanciulli. Per il resto, si sa che la gerarchia della Setta è suddivisa in 3 livelli: il Sacerdote Supremo, dall’identità nascosta, di cui più in basso ci sono i membri con un livello di apprezzamento più elevato da parte di Somujo, per finire con i nuovi arrivati. Si suppone che scalare dal primo livello al secondo sia semplice, ma che sia estremamente difficile giungere all’ultimo livello partendo dal secondo.






    Le giocate di riferimento:


    La comparsa alla tomba di Asmodai
    Attacco a Oto
    Fulmine Nero
    Oto attacca Somujo


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    I 20 anni della Legend, dunque, sono stati nel 2023
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    Il Volto del Tennin


    "I grandi uomini si forgiano nel fuoco.
    È privilegio degli uomini più piccoli accendere le fiamme.
    Qualunque sia il prezzo."


    Capitolo 4 - La Meta





    Non reagii in alcun modo alle sue parole. “Maledetto”. Sì. Ero stato maledetto ed erano stati i kiriani stessi a maledirmi. Loro avevano plasmato me, la mia stessa essenza, la forma e lo spirito, in ciò che ero diventato. Loro l’avevano nutrita con l’energia. Con la loro ingordigia. Con le loro stupide azioni. Con quel modo di fare spavaldo, che niente aveva a che fare con l’Acqua stessa.

    Mi avevano maledetto ed ero stato felice di quella maledizione. Mi avevano maledetto e sarei stato felice di farmi maledire ancora una volta. Ero diventato finalmente libero.

    Senz’Amore.

    Senza sentimenti.

    I kiriani avevano aperto le porte e l’Antico mi aveva poi guidato, passo dopo passo, fino a formarmi. Fino a farmi ergere nuovamente in quel mondo di anime dannate. In cui più si era dannati, più si veniva maledetti, e più potere si otteneva. Fino a manipolarmi come se fossi l’Acqua stessa, assumendo la Forma e la Materia che la Provvidenza stessa apprezzava di più.

    - Sat Asat Viveka Buddhi, - dissi rispondendo alla domanda del ragazzo e non aggiunsi altro. Di certo non ero venuto lì per fare disquisizioni filosofiche con uno che sembrava essere più animale che un umano. Non sapeva usare la mente e, forse, la mente non gli serviva nemmeno. Ciò che gli poteva davvero servire era la capacità di andare oltre. Iniziare una nuova fase nella sua stupida esistenza terrena. Mutare e rinascere. Ricomparire al mondo come lo faceva l’Oscurità stessa dopo una lunga giornata di Sole.

    Guardai il suo vano tentativo di alzarsi con uno sguardo di disprezzo.

    - Sei patetico, - sottolineai. - Ti chiuderei in uno zoo se potessi. -

    Molti anni fa credevo che i ninja di Kiri fossero i migliori del mondo. A causa della lontananza da altri esseri inferiori, - soprattutto dai sunesi che non si lavavano e andavano in giro pieni di pulci, - pensavo che i nostri geni ci rendessero capaci di resistere, di mutare, di evolvere, di migliorarci. Una casta superiore, per così dire. Una classe di shinobi che superava di gran lunga le altre.

    Dei sovrumani.

    “Il gene immutato,” - mi ricordai, ricordandomi anche di persone come Etsuko, che quel gene lo conservavano con gelosia e impegno. Tuttavia, mi ricordai anche di altro bestiame, che quel gene lo sprecava in rapporti assurdi con esseri inferiori, come lo erano i sunesi o i fogliosi, per non dimenticarsi di quella fogna a cielo aperto, - governata da barboni vari, - che era Oto.

    - A quanto pare, in mia assenza e sotto l’influenza di mammiferi come Itai Nara, vi siete trasformati da ninja di tutto rispetto in bestiame incapace di pensare con la testa propria. Pecore e vacche. - Sbuffai capendo che ci sarebbe voluto molto lavoro per riportare i kiriani alla loro… umanità. Ma davvero mi serviva farlo? Per quale motivo? Per un senso di amore verso quel lontano angolo del mondo? Quello in cui la gente aveva scelto di perdere il proprio gene per sottomettersi a un foglioso? No. Non meritavano.



    - Peccato. - Scossi il capo con evidente disprezzo e disappunto mentre il tizio che fino a pochi istanti prima sprigionava enormi masse di chakra lanciando palle piene di energia in giro ora giaceva a terra, ormai in fin di vita, quasi privo di sensi, ma con qualche pensiero o idea che alimentava ancora quel corpo, all’interno del quale sembrava esserci ancora qualche anima. Il Soffio della Provvidenza che poteva riportarlo sulla retta strada.

    Con quelle parole e ancor prima che altre anime potessero comparire vicino a me, mi sarei avvicinato al corpo morente. Durante quel percorso mi sarei assicurato, anche grazie alla Vista Vitale, che non mi mentisse e che tutto quello, con la sua caduta, non fosse che un stupido modo per illudermi.
    Illudere me.

    “Troppo presto,” - mi dissi fra me e me avvicinandomi al corpo inerme. - “Decisamente troppo presto.”


    In sua vicinanza, gli avrei messo una mano sul polso, per controllare il battito cardiaco e, se fosse stato ancora attivo, gli avrei posizionato una mano sul collo, per poi spostarla verso i capelli, fino alla nuca. Lì, avrei tenuto la mano ferma per un po’, in modo da imprimere nella sua mente ben 4 [Simboli del Pensiero - Slot Tecnica Avanzata - Azione Rapida,] uno dopo l’altro. Tutti diversi, ma collegati. Tutti che avrebbero influenzato i comportamenti futuri del povero Rin Okumura, sempre se fosse sopravvissuto.

    Se fossi riuscito a imprimere sulla testa del ninja sdraiato quei simboli e, soprattutto, se egli non fosse morto subito per colpa dello sforzo sostenuto, l’avrei di nuovo guardato dall’alto verso il basso:

    - Cercheremo di salvarti, Rin Okumura, ma non sprecare la Misericordia dell’Antico. Perché non avrai altre possibilità di percorrere la Retta Via. -



    Solo in quel momento sentii il mio nome pronunciato da qualcuno o da qualcosa. Disse che ero diverso e mi voltai lentamente, fino a vedere una figura alata, più alta e grande di me; con quasi gli stessi occhi dal colore rubino. Sentii le note famigliari di quella voce, gelida e divertita, come se appartenesse a un essere sovrannaturale. Vidi le sue ali. Forse anche lo stesso gene che io avevo ricevuto.

    - Non mi interessa vedermi. Che cosa stupida sarebbe... - risposi osservando l’artiglio della figura puntato direttamente verso il mio cuore. - Non sarebbe interessante. -

    Conclusi ascoltando la sua domanda in merito a cosa mi avesse spinto a distruggere il sigillo che mi teneva legato, ma, in quanto entità sovrannaturale, egli stesso doveva capirlo. Doveva saperlo. Intuire il modo in cui i filamenti della realtà si intrecciavano dando vita a trame e storie. - La Provvidenza, - tagliai secco. - Colei che guida e dirige. Che modifica e rinnova. Affinché la Mano dell’Antico riporti questo mondo laddove deve merita di essere. -


    Non mi servivano le immagini che passavano nella mia mente. Mi ricordavo di quegli istanti e, da un certo punto di vista, avevo ora l’opportunità di osservarli da un’altra angolazione. Se tutto quello non fosse avvenuto, difficilmente avrei scoperto la sorgente del potere degli Akuma. Difficilmente avrei capito da dove provenissero i nostri diabolici poteri. Due passi indietro e uno di lato, per così dire. Nell’Universo delle stelle cadenti e delle anime oscure che vagavano tra le sabbie del tempo.

    Fu in quel momento che guardai gli occhi di Rin Okumura, quasi totalmente privi di vita, ormai, sebbene sperassi ancora che da qualche parte all’interno della sua coscienza quella vita la riacquistasse.

    - Se pensi che sia rinato per portare la pace nel mondo o altre assurdità del genere, sbagli. - Risposi alla creatura alata di cui non conoscevo il nome. - Non sono tornato qui per portare la pace, bensì la spada. Per far scontrare fratello contro fratello, padre contro figlio, amico contro amico e figlia contro sua madre, affinché l’uno sia nemico dell’altro e che all’interno di una famiglia non vi sia né calma, né pace, né tranquillità. -



    - D’altronde, nessun umano vuole davvero un mondo pacifico e ben costruito. Noi desideriamo un mondo con la sua melodia infinita. Con la dolorosa tensione dei contrasti. Per gli umani, quelli veri, la vita è giusta soltanto nella sua totalità. Nella meravigliosa sinfonia di note alte e di quelle basse. -

    Lo avrebbe capito cosa volevo: la Vita stessa. La rugiada mattutina. Il sangue degli innocenti. L'Odio. La Passione. Il Dolore, ovviamente. Tanto dolore. Il clangore delle spade. E il rumore delle esplosioni. Le voragini. Le macerie. Gli enormi castelli in pietra costruiti per mano umana.

    Fantasia e creatività. Senza limiti.

    Era ciò che volevo.

    La Bellezza della Creazione.



    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    58.5/90
    Vitalità
    10.75/14
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    Note

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    Il Volto del Tennin



    "Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro." - Proverbi 27:17"

    Capitolo 1 - L'Addolorato



    Chi? Come? Perché? Era, forse, stata la Provvidenza ad avermi di nuovo mandato in quel mondo, pecora tra i lupi? Mi ritrovai in ginocchio; il fumo bianco ancora intorno a me. Mi avevano evocato? Come una creatura? Non era forse stata la Provvidenza ad avermi inviato lì?.. A ogni azione c'era un perché. Ogni evento accadeva come diretta conseguenza di qualcosa. Del volere di qualcuno. Come un meccanismo nella macchina del Fato. Una ruota. Dovevo capirlo. Realizzarlo il prima possibile.

    Ritrovandomi in ginocchio a guardare avanti, mi bastò un'occhiata per osservare l'area tutt'intorno. Non conoscevo quel luogo. Non sapevo dove si trovasse. Un tetro e tenebroso... teatro. - Ci hai mai pensato, Ainashi?.. Il Teatro di Guerra. Come se fosse uno Spettacolo... Uno spettacolo per noi, per i déi. - Ci avevo pensato. Tempo fa, a dire il vero. E avevo sempre creduto che fosse... giusto. Alla fine dei conti, gli umani davano i nomi alle cose intorno a loro, ma erano i déi a donare loro l'ispirazione. - Ciò che non si vede è sempre più importante di ciò che si vede. - Mi ricordai dell'antica massima, tra me e me. Strano. Il tempo passava, ma la Verità restava sempre tale. Peccato che era tornato in un mondo in cui la maggior parte delle persone si era dimenticata di quella massima. E che ben presto avrebbe pagato la propria... testardaggine.

    Poi guardai me stesso. Il mantello e la maschera. Donatemi dalla Provvidenza. La perfezione fatta vestiti.  


    [Nota]



    Se la Provvidenza voleva che fossi vestito in quel modo, così sarebbe stato. Poi misi mano alla balestra. Un altro strumento. Da quando ero tornato a poggiare i piedi sulla Terra, l'unica cosa che faceva la Provvidenza era darmi i dettagli. I pezzi del puzzle. A riempirmi di ciò che dovevo avere. Di ciò che volevo avere. Il resto era abbastanza scontato: ero solo la Mano. Nient'altro. Lo Strumento che la Provvidenza poteva usare a proprio volere e piacere per liberare il Caos e far sì che il Sole sprofondasse nell'Abisso. Fare in modo che le persone non potessero mai più vedere la luce. - Il mondo deve sprofondare in un pozzo di disperazione. - Amatsu-sama aveva ragione. Lo sapevo. Lo sentivo. La disperazione. Più profonda. Più intensa. Più nera. Essa doveva balzare nel mondo come un tornado. Un fiume in piena. Riempirlo del Nero più Profondo. Portare la spada tra le genti. Far sì che un fratello uccidesse l'altro, padre ammazzasse il figlio e la madre la figlia. - Far sì che i bambini mangino i propri parenti.

    Lo vidi solo qualche istante dopo. L'altro attore in quel teatro. Un figuro distante da me. Che mi guardava. Che voleva qualcosa. - « È-è proprio lui!! ...è davvero comparso come aveva promesso!! » - Aveva promesso... chi? - Pensai curioso mettendomi una mano sulla maschera. La sistemai per bene sul volto, in maniera tale da vederlo meglio. Annusarlo meglio. E, infine, divorarlo meglio. Del resto lo sentivo. La droga. L'Occhio infuocato dentro di me. Bramava sempre nuove anime. Nuovi modi per aprire il Cancello che Izanagi, - sempre maledetto sia il Suo nome, - aveva creato millenni addietro. In fondo... Un sacrificio in più, uno in meno. Che importa? - ...Probabilmente qualcuno vuole che tu combatta, Seinji. - L'Occhio rideva. Di gusto. Divertito da quella strana situazione. Probabilmente voleva combattere, ma c'era un problema: dovevi guadagnare l'onore per poter combattere contro il Dio delle Stelle, il Caos Incarnato. Oppure... bastava solo chiedermi di morire di nuovo, senza portare a compimento la mia missione terrena. E continuare ad amare le Tenebre da quel momento e per sempre.

    Senza proferire parola, notai come il figuro davanti a me continuasse ad arrabbiarsi sempre di più. Chi era lui? Di chi era l'attore? Cosa voleva? Il suo aspetto gridava chiaro: era un ninja di Kiri. Forse uno del passato. Di cui mi ero dimenticato. Scordato. Qualcuno che mi avevo lasciato dietro. - « SEINJI AKUMAAA!! Il traditore che ha dato origine a tutto! Ogni sventura nella mia vita è riconducibile a te! » - Difficilmente ero riconoscibile sotto il mantello e la maschera. Era solo un figuro. Senza identità, ormai. Un dettaglio al servizio del Caos; uno strumento nelle mani del Male. Un aggettivo. Poco più che un numero. Eppure... Il mio chakra non era cambiato. Le mie abilità non erano variate. Persino la mia energia vitale forse era la stessa. In un modo o nell'altro le persone con delle ottime capacità sensoriali avrebbero potuto riconoscermi. E io le avrei ucciso per aver svelato il mio segreto.  Il Primo... - pensai allungando una mano in direzione del figuro.



    Hai ragione, - Risposi. - Io sono la causa del tuo male. Sono il responsabile delle tue sventure. Dopotutto... è così. - Ghignai leggermente sotto la maschera, con la mano ancora allungata nella direzione del figuro. Rivolsi lo sguardo in alto. Verso le nuvole. I cieli. Che razza di posto era quello? Dove mi ero trovato? La landa degli dèi?


    Lo guardai avvicinarsi. Non mi mossi. Osservai la sua spada. Era simile a quella del... Come si chiamava il traditore che aveva ucciso l'amore in me? Arashi? Sembrava la spada di Arashi. - « Non dovresti essere vivo. Sei già morto. Hai già fallito. NON PUOI NEMMENO IMMAGINARE IL COSTO DI QUESTA TUA SECONDA VITA, MALEDETTO!! » - Aveva ragione, dopotutto. Vivo non dovevo essere. Morto dovevo restare. Ma, in fin dei conti, eravamo solo pedine su una scacchiera più grande. E coloro che ci manovravano erano, a loro volta, pezzi sulla scacchiera di qualcuno di ancora più grande.Da sempre, volevo essere un Cavallo. Non potevo decidere io; il Caos doveva... decidere quando l'Amore sarebbe sprofondato nel Nulla.

    Osservai la lama del figuro alzarsi, muoversi, schizzare. - Non di nuovo, - pensai, le mani nascoste nel mantello. Vidi che la traiettoria della lama era molto al di sopra di me. Perciò non agii, come a voler far vedere che non me ne importa nulla. Né della mia vita; né di me stesso.

    Nello stesso momento in cui il fendente della sua lama impattò sopra di me, facendo tremare le rocce e facendole cadere, creai un'illusione: una [nuvola di polvere - SA1,] che si protrasse dalla terra su cui erano cadute le rocce fino a me, avvolgendomi totalmente al suo interno. Per 5 secondi il figuro non avrebbe visto nulla, se non la polvere fittissima, che solo io sapevo essere un'illusione.

    Negli stessi secondi vari eventi si sarebbero succeduti. In primis, quasi al contempo io avrei effettuato due tecniche, [sprofondando - STA1]  - nel terreno mentre la mia figura era avvolta dalla polvere illusoria e lasciando sul mio posto una [copia di me - STA2 - Tecnica Rapida.] Nello stesso medesimo istante, mentre sprofondavo nel terreno avvolto dalla polvere illusoria, avrei [passato] alla neonata copia ben 3 carta-bombe del II livello, che la copia avrebbe subito nascosto nel mantello per poi allungare una mano in avanti.

    Subito l'illusione si sarebbe diradata. La polvere sarebbe scomparsa. E il figuro di nuovo avrebbe visto il suo Seinji Akuma, con la mano diretta verso di lui. Una figura ancora inginocchiata sul ginocchio destro solo. - «Se hai un briciolo di decenza, rimani in ginocchio e lascia che ti metta fuori combattimento, così che io possa usarti come tributo per rimediare al dolore che hai causato.». - - Va bene, - gli avrebbe risposto la copia e si sarebbe tolta la maschera.



    Va bene, - avrebbe ripetuto la copia alzando lo sguardo verso il Sole, quasi come se lo volesse trovare... Da qualche parte. Lì in alto. - Tagliami la testa. Decapitami, se è questo che vuoi. Ma a una condizione... - avrebbe aggiunto Seinji piegando anche l'altro ginocchio e abbassando il capo in maniera tale da far vedere la parte posteriore del collo. - Devi guardare i miei occhi da vicino quando lo farai. Devi ricordarti della mia morte.

    Al contempo, io mi mossi sotto il terreno in direzione di quelle rocce, quasi come se volessi abbandonare il terreno di scontro. Non avrei virato, continuando sotto alle rocce per due motivi: uscire da quella specie di arena muovendomi sotto il suolo ed eventualmente poi uscire e posizionarmi sui picchi che circondavano l'arena per avere una migliore visuale. In quello stato avrei percorso [diversi metri - SA2 - Azione Rapida] prima di posizionarmi a 24 metri dal mio punto di stanziamento originale, eventualmente ben al di fuori dall'arena.

    La copia, invece, avrebbe aspettato per capire cosa avrebbe fatto il figuro indemoniato.

    CASO 1 - SE il kiriano si fosse avvicinato con la spada in mano, per tagliare la testa a Seinji, la copia avrebbe, senza far fuoriuscire le mani dal mantello, [attivato le carta-bombe - SA3] impostando il tempo alla misura necessaria al nemico di avvicinarsi a distanza di combattimento da corpo a corpo. Al contempo, mentre il nemico si avvicinava, la copia avrebbe parlato per far sì che la sua voce ricoprisse il suono di attivazione delle bombe. - Falla finire. Ti prego. Donami questo sollievo. Uccidimi. Poni fine alla mia miseria. Uccidi la voce nella mia testa. Ti prego. Portami alla fine della strada. Spegni il sole per me. Spegnilo. Colpisci qui... - avrebbe detto la copia tirando le mani fuori dal mantello, come per far vedere che le mani fossero prive di qualsiasi oggetto. - Non esitare, kiriano. Colpisci forte. Rimandami da dove sono venuto. Rimandami nell'abisso in cui non c'è la luce. Ma con un colpo solo. Oh sì. Fammelo di nuovo provare. Il dolore. Lo voglio. Colpiscimi! Colpiscimi! Finché non sono stato io a mandare il mondo nel buio... a distruggere Kiri. A distruggere te. A mangiare viva la tua famiglia. A stuprare. A razziare. A uccidere. A torturare. A divertirmi. A mangiare. A divorare i bambini.Comunque, non appena il figuro si fosse trovato a debita distanza, la copia sarebbe semplicemente sparita in una nuvolina di fumo, senza portarsi le bombe, ma lasciandole sul posto, e il millisecondo successivo queste sarebbero detonate producendo un'esplosione estremamente [potente.]

    In quel momento io avrei ricevuto le informazioni volute dalla copia, ma sarei ancora rimasto sotto alla terra, senza riemergere. Altrimenti... beh, sarei subito diventato un target per il nemico che, forse, era sopravvissuto, o per il Grande Orologiaio, che aveva allestito quel genere di spettacolo.


    CASO 2 - SE il figuro avesse provato a decapitare la mia copia dalla distanza, negandomi l'onore di una decapitazione da samurai, la copia avrebbe provato a schivare il colpo, sempre se avesse potuto farlo. [Nota]


    CASO 3 - SE il figuro ci avesse ripensato, non si fosse avvicinato, né avesse attaccato a distanza, io avrei sfruttato quel periodo di tempo per [allontanarmi] ancora di più, fuoriuscendo dalla scacchiera e abbandonando il Teatro. Al contempo, la mia copia, ancora in ginocchio, avrebbe guardato il figuro negli occhi. - Tergiversi?.. Pensi di star sbagliando? - Tempo. Mi serviva tempo per mettere in pratica le mie illusioni. E per scoprire chi tirava i fili.



    La partita era appena iniziata. E il mio avversario... Il mio vero avversario rimaneva nascosto. A quanto sembrava. Dovevo trovarlo. Il prima possibile. E l'Occhio mi avrebbe aiutato a farlo.



    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 550
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra 79.5/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. Illusione Polvere (3 bassi)

    2. Spostamento - Azione Rapida (1/2 Basso)

    3. Attivazione carta-bomba o Spostamento

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Movenza d'Ombra (4 bassi)

    2. Moltiplicazione Superiore del Corpo (3 bassi)

    Note


  6. .

    Il Volto della Malattia


    Post 1 - L'anziano Suirobu

     

    [Youshi-kun - 21 luglio, Anno 43, 19.30]

     Un corvo. Questo avrebbe visto il giovane chunin di Kiri, la promessa del villaggio, vicino a sé. Non importava ove fosse stato e con chi; il corvo lo avrebbe trovato ovunque, anche se avesse provato a nascondersi sotto la terra, dietro le pareti della sua abitazione, sugli edifici o altrove.


    Osservandolo meglio, il buon Tokugawa avrebbe visto che non si trattava di un corvo qualsiasi. Oh no. Era nero, come la pece, e fin qui tutto normale. Le sue piume, tuttavia, erano più lunghe del normale. I suoi occhi sembravano rossi. Su una zampa vi era legato un rotolo. E sul dorso del corvo c'era un simbolo. Un fuuinjutsu che il buon kiriano non conosceva.

    Comunque, il corvo avrebbe provato ad atterrare sul braccio del Tokugawa o nelle sue dirette vicinanze, alzando un'ala come per invitare il Tokugawa a prendere il rotolo. Una procedura classica, dopotutto, se non fosse che questa volta i vertici dell'Accademia non avevano mandato uno shinobi, ma un animale.

    Prendendo il rotolo, Youshi-san avrebbe visto sullo stesso il Simbolo dell'Accademia e quando lo avrebbe aperto (il corvo lo avrebbe invitato a farlo provando a morderli leggermente la mano), vi avrebbe trovato l'ordine accademico, anch'esso abbastanza tradizionale. Non aveva alcunché di speciale, se non fosse per l'urgenza.

    Youshi Tokugawa, Lei è invitato a recarsi presso il villaggio di Ochiru Hanabira, nel Paese dell'Erba. La questione è urgente. Si ordina di partire immediatamente. Il punto di raccolta è il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'anziano Suirobu.

     Facendo una piccola ricerca il Tokugawa avrebbe scoperto che si trattava di un paesino di piccolissime dimensioni situate nella parte Nord-Orientale del Paese dell'Erba, tra le radure e le colline pianeggianti. Nient'altro.   



    [Kairi-chan - 21 luglio, Anno 43, 16.54]


    L'Uchiha, a differenza di Youshi, non avrebbe ricevuto la visita di alcun corvo, bensì di un rappresentante accademico in carne e ossa. Era un messaggero, lo avrebbe capito subito. Figuro alto. Magro. Con il simbolo accademico e l'aspetto freddo di chi faceva solamente il proprio lavoro, senza alcuna emozione o passione. - Kairi Uchiha? - Le avrebbe chiesto trovandola ovunque fosse stata. 


    In ogni caso, se avesse risposto affermativamente, il buon messaggero le avrebbe consegnato la missiva che le spettava. Era praticamente la stessa che dopo qualche ora avrebbe ricevuto il Tokugawa kiriano, ma c'era anche qualche differenza.

    Kairi Uchiha, l'Accademia le dà l'ordine di recarsi immediatamente nel Paese dell'Erba. Il punto di raccolta è il paesino di Ochiru Hanabira. Troverete i Vostri compagni presso il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'anziano Suirobu.



     A differenza dei kiriani, tuttavia, alla Uchiha sarebbe stato dato abbastanza tempo per porre domande al ninja che portava la missiva. Non che sapesse molto, in realtà, ma il tizio sarebbe rimasto al suo posto in attesa di una reazione della chunin di Kiri. Sarebbe andata laddove le veniva chiesto oppure no? Avrebbe fatto le domande o no?


    [Hideo Nakamura - 21 luglio, Anno 43, 13.40]


    L'ultimo era il genin di Kiri dal nome di Hideo Nakamura. Un genin che aveva ricevuto l'etichetta di ninja "da supporto". Che poteva combattere da lontano assistendo i propri compagni senza esporsi. Era un elemento che serviva e i vertici dell'Accademia ne erano pienamente a conoscenza. Per questo Hideo Nakamura avrebbe ricevuto la missiva prima di tutti gli altri e... sarebbe stato un altro corvo a portargliela. Nell'aspetto fisico somigliava allo stesso che la sera dello stesso giorno si sarebbe recato dal chunin kiriano: nero, con le piume lunghe, un fuuinjutsu sul dorso, occhi di un rosso strano, acceso, e il rotolo legato nella parte alta della zampa.

    A quel punto, al giovane genin kiriano non sarebbe rimasto molto altro da fare che aprire il rotolo e leggere il "solito" testo che l'Accademia inviava a, - sembrava, - quasi tutti i propri ninja.

    Hideo Nakamura, la Sua presenza è richiesta urgentemente nel Paese dell'Erba per una missione di eliminazione e investigazione di livello B, potenziale B+. Il punto di raccolta è il villaggio di Ochiru Hanabira, sotto il Salice Cadente. Lì vi aspetterà l'Anziano Suirobu, che possiede tutte le informazioni sul caso. Il vostro obiettivo è eliminare l'obiettivo della missione e liberare il villaggio di cui sopra. Ordiniamo di partire subito. Otterrete i dettagli una volta giunti sul posto.

    Una volta consegnato il rotolo, il corvo si sarebbe alzato in volo dileguandosi tra i cieli, senza lasciar traccia di sé che non fosse il rotolo che Hideo Nakamura aveva probabilmente letto e che ancora stringeva tra le dita. Nessuna domanda avrebbe potuto fare, egli. Nessun percorso intraprendere, se non fosse quello diretto verso il Paese dell'Erba.  

     

    [22 luglio, Ore 17.30, Paese dell'Erba - Sotto il Salice Cadente]


    Trovare Ochiru Hanabira non era così facile come poteva sembrare a prima vista. Il villaggio era piccolo. Piccolissimo. Non compariva su molte mappe a causa della sua dimensione. Le poche persone che ne avevano sentito parlare, lo descrivevano come un villaggio in cui abitavano non più di 120 persone. Disperso "da qualche parte di là", nel Nord-Est, come se fosse un villaggio chiuso al resto del mondo. Chiuso dentro sé stesso. Immerso nelle tenebre che piacevano a Youshi e nelle nebbie che piacevano a Hideo. Un villaggio fantasma, o quasi...

    Perché se trovare il villaggio non era affatto semplice, lo stesso non si poteva dire per il Salice Cadente. Oh. Questo lo conoscevano tutti. O quasi tutti. - Certo! Lo conosco. Si tratta di un albero, sì. Un albero. - Avrebbero sentito gli avventurieri quando avrebbero domandato di questo mistico albero. Alcuni avrebbero saputo dargli delle indicazioni più precise; altri meno. Alcuni avrebbero detto che si trattava di un albero dall'antica storia... ma questo era un altro discorso. Per i nostri ninja era solo un punto di raccolta. Né più, né meno. Un punto su una mappa. Le coordinate geografiche precise non glie le avrebbe date nessuno, ma alla fine dei conti, chiedendo qua e là, lo avrebbero comunque trovato.

    Il Salice Cadente era... Un salice un po' piegato, i cui rami strisciavano sul suolo. Aveva l'apparenza di un albero molto vecchio. Quasi in procinto di morire. E sotto lo stesso avrebbero visto un anziano dall'aspetto di chi or-ora sarebbe morto. I suoi movimenti erano lenti. La pelle invecchiata e scrupolata. Gli occhi annebbiati. Le mani tremolanti unite in una preghiera. - Oh........ - Avrebbe detto egli alla vista di qualsiasi nuovo arrivato avesse visto. - Arrivati bene... voi... spero... - Una volta salutato qualsiasi nuovo arrivato, l'Anziano si sarebbe rimesso in piedi vicino all'albero ad aspettare gli altri. E quando tutti e 3 fossero giunti, l'anziano signore avrebbe rivolto loro uno sguardo fugace. Si sarebbe messo a borbottare qualcosa, per poi guardare i 3 accademici. - Capito... avete... voi? - Gli avrebbe chiesto per poi allungare una mano verso Est. - Villaggio... là... essere...  - Con l'aria convinta di chi aveva detto tutto, l'Anziano si sarebbe rigirato verso l'albero lasciando i 3 ninja in balìa di sé stessi. 


    Pregava?


    Cosa fare? E cosa no? Provare a chiedergli qualcosa? O andare in avanscoperta verso il lato indicato? Estorcergli le informazioni con la forza per capire perché si erano ritrovati lì? In fondo, se erano stati chiamati, c'era un motivo. E se anche l'Anziano era lì c'era un perché.

    La missione era iniziata.




    SPOILER (click to view)
    Salve.

    Tempo per postare - 2 settimane.
  7. .
    Trama: In un villaggio perduto tra le lande del Paese dell'Erba sembra essersi manifestato un evento insolito: l'intero villaggio sembra essere stato sottomesso alla volontà di un losco figuro, che ora viene venerato alla pari di una divinità. Secondo le informazioni in possesso dell'Accademia, gli abitanti del posto credono che si tratti di Ekibiogami-no-Kami, il Dio delle Malattie, manifestatosi in forma umana per far sprofondare il mondo in un'epoca oscura. Si sa, inoltre, che egli ha costruito nel villaggio un enorme tempio in proprio onore, che utilizza come una specie di fortezza e dove, sembra, sottomette al proprio volere le persone che vi entrano. Secondo gli informatori, il figuro ha uno strano legame con i ratti ed è in grado di far ammalare le persone toccandole.

    La missione ordinata dall'Accademia punta in primo luogo all'assassinio del figuro e, in secondo luogo, all'investigazione con l'obiettivo di scoprire di chi si tratta, da dov'è venuto e da dove sorgono i suoi poteri. Per riuscirci l'Accademia punta a reclutare 3/4 ninja da inviare, sotto copertura, nel villaggio in questione con l'obiettivo di riportare la situazione verso la normalità.

    Tipo: Assassinio / Investigazione

    Partecipanti: min 3 max 4

    Requisiti: Grado Chunin. Energia Rossa - Viola. Ammessa la presenza di al massimo un genin nel team, purché abbia capacità di supporto.

    Specifiche: Sarà data la priorità ai ninja specializzati in missioni di assassinio e di investigazione.

    La missione sarà da considerarsi conclusa se l'obiettivo muore (obiettivo minimo).
    La missione sarà da considerarsi conclusa con lode se oltre a uccidere l'obiettivo i ninja riusciranno a raccogliere le informazioni necessarie all'Accademia.


    QUOTE
    Regole:

    Se abbandonate la quest senza avvisare, perdete un arto.
    È presente la possibilità di morire (probabilità media / medio-alta).
    Le tempistiche di posting: circa 10 giorni a persona, in modo da finire la quest prima del 31 dicembre 2023.
    Ammessi solo PG accademici.
  8. .

    Il Volto Del Tennin



    "Nei tempi antichi, quando il Cielo e la Terra non erano tagliati e lo Yin-Yang non era diviso, il miscuglio del Tutto era come un uovo di gallina, scuro, e conteneva un germoglio che poi si aprì. Dallo stesso la pura luce si diradò e divenne il Cielo. Il pesante fango rimase bloccato e divenne la Terra.
    Fu così perché l'unione-coagulazione del sottile e dell'eccellente avviene facilmente, l'ispessimento-indurimento del pesante e del torbido è difficile. Pertanto, in un primo momento venne creato il Cielo, e la Terra è diventata in seguito. E poi le divinità nacquero tra loro.
    Si dice che in principio, quando avvenne la divisione tra il Cielo e la Terra, il firmamento nuotasse e si muovesse, come un pesce che gioca sulla superficie dell'acqua. E poi qualcosa sorse tra il Cielo e la Terra. Nella forma assomigliava a un bocciolo di canna. E si è trasformato poi in una divinità. Il suo nome è Ame-no-Minakanushi-no-Kami.
    Poi apparve Takamimusubi. Quindi - Kamimusubi. 
    Insieme - tre divinità." 

       

    Capitolo I° - Il Nero più Profondo


    Lo vidi.
    Nell'oscurità, nella notte. Lo avrei visto nella Nebbia. Né notai il colore. I raggi dorati che tagliavano le tenebre. Notai il suo sguardo. Il lume che ne usciva. Vidi il bagliore alle sue spalle. Il Bello assoluto. La Magnificenza. Il Dio degli Astri che da solo brillava come una Stella. 

        
    Lo Splendente... - pensai guardandolo, macchia di Luce in mezzo al Nero. Non era forse lui... il Brillante? La Stella che fungeva da Faro? Quella che gli altri seguivano per nuotare nella sua beatitudine? Il Re che sedeva su una montagna di Ombre. I teschi dei nemici ai suoi piedi; i cuori degli avversari gettati al lato del trono. 



    Ebbi un attimo per guardarmi intorno. Un momento in cui potei scorgere il buio ovunque al di fuori e dentro di me. Non vedevo nulla. Nemmeno i miei occhi, gli occhi di un Akuma, riuscivano a perforare l'Oscurità. D'istinto, mi portai la mano verso la testa. Gli occhi per vedere; le orecchie per sentire. La lingua per parlare. C'erano ancora? O me le avevano sottratte? Rubate? Come molti anni prima? Da un Kage ingordo, assetato di sangue, testardo... Malvagio? - Umano... - Sentii la voce diffondersi tra le tenebre. "Umano" - mi ripetei nel più Profondo Nero e capii che persino le stesse parole, i suoni già sentiti, furono mangiati. Divorati dal Vuoto. Perché nel Vuoto ero. E il vuoto regnava intorno a me. E solo lei era lì. La Luce. L'unica Salvatrice.

      
    Chiaro. - Dissi fra me e me abbassando lo sguardo. Certo. Me lo ricordavo. Il Tradimento. Non il primo. Non il secondo. Il Costante. La continua Bugia. Non mi ci volle molto per collegare ciò che vedevo davanti, con quello che era successo.  - Capito ora.
      
    Era successo prima. Me lo ricordavo. Il Tradimento. Il mio errore. Fidarmi del suo volto angelico. Di quella voce che sembrava buona. Di quegli occhi puri. Ecco dov'era il mio errore. Fidarmi di lui. La Fede. Il Credere. Il Fidarsi. Ascoltare la sua voce. Seguirla. Credere nella sua Bontà... - Maledetto di un Nara... - Me lo ricordavo ancora. Come mi avesse chiesto di andare oltre. Di tornare nel villaggio che amavo più di ogni altra cosa al mondo. "Insegnare le arti ninja alle nuove generazioni". Ci avevo creduto, alla fine dei conti. Maestro d'illusioni che cadeva vittima di una bugia. Indossare una nuova maschera. Diventare un altro. Diverso. Portare la pelle falsa...

    Successe dopo. Probabilmente per ordine del Nara stesso. - Che sciocco che sei... - Sentii il sussurro dal Nero più Profondo. Certo. Aveva ragione. Ero stato sciocco. Scoperto. Come un Cavallo colto da una Pedina. Ci avevo creduto! Incredibile. Come ero riuscito a farlo? Credere alle parole di un ninja della Foglia messo a capo della Nebbia dopo chissà quale strano intreccio? - Bella giocata Itai Nara... - Mossa giusta. Al momento giusto. Tanta falsità. E un piano preciso per eliminarmi. Lungo. Dettagliato. Non senza l’ausilio di 3 traditori della Nebbia. Anche loro pedine che il Nara aveva usato. Probabilmente. Manipolato. Sottomesso al proprio volere. - Maledetto... - Umano... - Sentii il sussurro.

    Nel Nero più Profondo le ombre sembravano addensarsi. Raccogliersi. Cambiare. Mutare. Erano quelli i prodromi di una nuova storia? La nascita di un Universo? Il mio sguardo non riusciva ad andare oltre. Notava solo una testa. Avvolta anch’essa dal Nero. Con gli occhi spalancati. Strinsi i denti. Serrai i pugni.

    Prendimi... - sussurrai al Buio della Notte. Lo desiderai. Volli che mi prendesse davvero. Vidi i suoi tentacoli. Percepii la sua energia. I fili d’oscurità partire verso di me. - Prendimi, - sussurrai al Nero più Profondo. - Prendimi e non lasciarmi.



    Eccomi. - La forza oscura. Non era forse quello che avevo bramato? L'essere forte per il bene di Kiri? Sempre pronto a sacrificarmi. A essere altruista. A tornare e vestire maschere per il villaggio. Ed era con quello che mi avevano ripagato, in fin dei conti? Con una testa rotolante sulla terra?.. Allungai le braccia ai lati. Sì. Volevo l'Oscurità. La volevo più di ogni altra cosa. - Lascia che io sia il tuo strumento. - Vidi la nuvola avvicinarsi. Il Nero più Profondo diventare Carne; l'Oscurità diventare Parola. Caos diventare Forma. Sentii il suo respiro. Il suo sospiro. Vidi i suoi occhi. E mi sembrarono i miei. 

    Asmodai? - Domandai. Quasi ci speravo. La voce del Demone nella mia mente. Il richiamo di un vecchio amico nello spirito. O era morto pure lui? Dissolto nell'etere? Perso nel vuoto? Non ottenni risposta a parte il silenzio: il Demone che era sempre con me ora era sparito. Assente. Andato. Non lo sentivo. Non lo percepivo. Udii, però, un'altra energia dentro. Una vibrazione. Energia. Sangue. Odio. Violenza. - Asmodai? - chiese e sorrise. Ammirai la sua voce. Era fredda. Divertita. Bassa. Energica. Divina. In fin dei conti, Buia. - Chi sei? - Domandai percependo il suo freddo propagarsi ancor oltre. Uscire dai confini. - Non c'è nessun Asmodai. E non c'è posto per il Seme degli dèi inferiori. - rispose. - Sono Amatsu Mikaboshi-no-Kami, - spiegò. - E voglio gettare il mondo in un Pozzo di Odio e Disperazione.




    Sorrisi.

    Odio. Disperazione. Malattie. Fame. Povertà. Un universo di Violenza. Morte. Sofferenza. Dolore. Molto Dolore. Dolore fisico. Dolore psichco. Dolore spirituale. Dolore animico. Dolore oscuro. Dolore Infinito. Sì. Era ciò che si meritava Itai Nara. Era ciò che si meritava il Mondo. Ero ciò che si meritava Kiri. Dolore. - Per troppo tempo sei stato imprigionato nel Nero più Profondo. - Dissi poco prima di sentire qualcuno vicino a me. Una voce che sembrava essere me stesso. - Il mirabile Senji Akuma. Kage della Nebbia. Per quanto? - Si prendeva gioco di me?.. - Seinji Akuma... Sì. Era proprio così che mi chiamavano prima del Tradimento. Primma di svelare la Bugia. Che nome sciocco! Che nome umano! - Si sono io. O meglio tu sei me. O lui è noi. Difficile dirlo. L'unica cosa certa è che io sono la versione più forte di tutti e tre. - Non risposi, ma guardai. Vidi altri Me. Altre versioni di Seinji Akuma. Il Me Vecchio. Il me demoniaco. Il me tradizionale. Legato ai villaggi. Alle persone. Alle emozioni. Alle promesse. Alle parole. Soprattutto legato alla Morale. Alle regole. All'Etica. - Voi? Voi siete la brutta copia. Una ridicola imitazione. Voi siete la versione peggiore di me. La versione involuta di me. La versione sunese di me. Siete... Ridicoli. Inferiori. Obsoleti. - Tagliai secco notando i due me partire all'attacco.

    Davvero pensavano di potermi fare qualcosa? Pensavano che fossi... Stupido? Dopo tutto quello che la Provvidenza aveva fatto PER ME?.. Ghignai. Ero lento. Molto più lento di come fossi abituato. Eppure... Sentivo ancora il chakra. Lo percepivo dentro. Chissà se fossi stato in grado di usarlo?.. Lo diressi, rapido, verso le gambe. Notavo il loro movimento sapevo dove puntava. Il [chakra] affluì laddove doveva. Lo sentii nel bacino e ancora prima che i due ME potessero colpirmi, mi spostai all'indietro di 75 centimetri, facendo mancare il loro colpo della stessa misura. [1° Slot Difesa]



    Me lo ricordo, - dissi. - Mi ricordo come si fa. Le mani iniziarono a comporre i sigilli da sole, il tutto mentre sentivo ancora la sua voce. La voce di Seinji. La mia vecchia voce. La voce errata. La voce falsa di chi vestiva le maschere. - E tu eri il figlio mirabile. E tu eri la nostra speranza. E tu dovevi essere il più grande tra gli Akuma. Perché proprio tu? Perché proprio io? Perché noi? - Perché. Perché?! Perché! - Perché il Bene è una Bugia. - Le mie dita finirono per [comporre i sigilli - ST e STA - Azione Rapida]. Se tutto avesse funzionato, se la Provvidenza aveva lasciato le mie abilità con me, un Velo di Nebbia sarebbe apparso nell'Oscurità e l'altro me, il vecchio me, il Peggior me, il me sunese, si sarebbe ricordato di quel che io, lui, noi eravamo capaci di fare.
  9. .
    QUOTE (Shakur @ 26/5/2023, 13:24) 
    Salve, è un pò che penso di provare uno di questi GDR play by forum, e finalmente mi sono deciso. ho scelto di iniziare proprio con questo, essendo un fan di Naruto, mi è sembrato un buona idea per provare. Avrò sicuramente molto da imparare ma non vedo l'ora di iniziare.

    Welcome!
  10. .

    Di ritorno dall'aldilà


    Post 2


    Il baratro.
    Per un attimo avevo pensato che mi fosse piaciuto... il baratro! La dimenticanza completa, l'assenza delle emozioni, delle mete, degli obiettivi, dello stress, e persino della necessità di rendere Oto un posto migliore. Certo, sarebbero stato più facile lasciarsi cadere e abbandonarsi, ma dove sarebbe stata, a quel punto, la mia volontà? Dopo ogni caduta, dovevo rialzarmi; dopo ogni colpo, dovevo tornare in sé e continuare a camminare. Se mi fossi arreso, avrei tradito non solo me stesso, ma anche tutti gli altri. E la sofferenza? Beh, il Dolore che provavo, per me, non era altro che un altro scalino nella mia scalata verso gli obiettivi che mi ero proposto.
    Dannazione: essere me implicava non conoscere il significato della parola "resa" e per il solo fatto di aver pensato, almeno per un istante, di abbandonarmi al baratro, provai un'immensa vergogna: mi sarei consegnato al baratro solo e soltanto se il mio spirito fosse stato spezzato. Fino ad allora non mi sarei lasciato andare alle mie debolezze, altrimenti non avrei mai ritrovato Yuki.
    Prima ancora che la mia coscienza tornasse, effettivamente, nel mio corpo, vidi la bellissima ragazza che mi assisteva alzarsi dalla sua sedia e asciugarmi la guancia. Non dissi nulla: le lacrime della vergogna, ecco cos'erano quelle. E di certo non mi avrebbero impedito di rialzarsi, un domani, e tornare a combattere, ad allenarmi e prendermi la mia rivincita, prima o poi.
    Strinsi il pugno e serrai e mascelle mentre la sua garza passava, docile, sulla mia guancia; ancora respiravo a fatica, ma ero già pronto ad andare ad allenarmi. Ero strano, no? Forse quei pensieri, la voglia di allenarmi, era proprio quella la luce nelle ombre. Era quella la mia volontà: non arrendersi mai, nemmeno dinnanzi agli avversari più forti e più pericolosi del mondo, come il Mizukage.
    - Tsk, - ghignai percependo come le unghie s'infiltrassero nella carne del palmo della mia mano. Mi ero allenato già tantissimo, quanti sacrifici avevo fatto, eppure niente di tutto quello era bastato. Quante strade avrei ancora dovuto percorrere e cos'altro fare pur di diventare più forte?
    D'istinto, di rabbia, quasi di odio, distolsi la guancia muovendo la testa in direzione contraria alla kunoichi. Era un gesto di rabbia, quasi aggressivo; non mi piaceva perdere, e mi promisi di non farlo, ma immediatamente mi calmai cercando di capire il mio stato e ammirando la kunoichi. - Chi... sei? - domandai con la voce debole. - E... cosa vuoi?.. - "In questo villaggio tutti fanno qualcosa solo per tornaconto personale." - Pensai intuendo che anche lei volesse qualcosa. Del resto, nessuno faceva del bene agli altri giusto per il puro cuore. Forse, solo io avrei potuto farlo in quel maledetto villaggio.
    - Tasaki... Moyo... - mi presentai. Avrei voluto fare un inchino con il capo, ma mi faceva male il collo, motivo per cui evitai. Alla fine mi disse che mi poteva raccontare ciò che era successo dopo la fine dello scontro, ma non ero sicuro di volerlo sapere. Alla fine dei conti, se lei addirittura doveva specificarlo, forse era successo qualcosa di molto grave... Ma cosa? Sembravo anche avere 2 mani e 2 piedi; c'erano entrambi gli occhi e orecchie. Pure il pipino mi sembrava al suo posto, così come tutte le dita.
    Lentamente, girai il capo verso la bella kunoichi e le feci un cenno.
    - Racconta... mi... per favore... tutto... - Le dissi aguzzando le orecchie e dopo, se mi avesse chiesto le mie motivazioni, avrei sorriso, come un idiota.
    - Mo... motivazioni? - Chiesi. "Bella domanda!" - Volli rispondergli. Che motivazioni avevo? - Del tempo... tempo fa... - tossi leggermente, - Kensei... Hito... il Mizukage... ha ucciso... lui... ha ammazzato... un... un prigioniero. - Dissi. - Mio... conterra... neo... - Spiegai. - Ho... vol... voluto... dargli una... lezione... Non potevo.. ignorare... un simile... gesto. I prigio... nieri... non si uccidono! -
    Avrei voluto anche aggiungere che così mi aveva raccontato mia madre ed era una di quelle sue lezioni intrinsecamente legate alla morale e all'etica, ma comunque fosse decisi di risparmiare le energie e mi rilassai espirando fortemente. Poi girai il capo vero di lei.
    - Sei... bella. - Le dissi. - Come un angelo. - "Il mio angelo..." - pensai ancora leggermente frastornato dalla botta che avevo preso in testa (e non solo).
    Quando mi propose del te, cercai di alzarmi per dirle quali erano le mie preferenze, ma alla fine non ci riuscii e balbettai qualcosa sotto il naso:
    - 2... cucchiaini... tè... nero... goccio... latte... intero... a 30°... - un enigma, in pratica. E forse avrei dovuto aggiungere anche una cannuccia, ma tan'è... Quant'era fantastico quando qualcuno si prendeva cura della tua stupida testa! Poi, prima ancora di ottenere il mio tè, bisbigliai altre parole.
    - Rivincita, - fu la prima. - Come... posso... ringrazia... graziarti? - Furono le altre 3.
  11. .

    Superare i limiti


    Post 5


    Arrivato sul posto, a una distanza più che sufficiente dall'avversario, respirai fievolmente afferrando la spada appena bagnata dal veleno con la mano destra invece che con quella sinistra. Dopo lo sforzo di poco prima, usare la mancina sarebbe stato per me difficoltoso, se non impossibile del tutto: era anche la mano ferita poco prima dai colpi di Kensei. Di parti del corpo "sane" mi restava solo la destra, le gambe e la testa. "Poco male," - pensai. Avrei usato quelle per superare i miei limiti; non avrei fatto un passo indietro, non mi sarei arreso. Se voleva sconfiggermi, doveva impegnarsi di più. E sapete cosa? Non avevo idea di come continuare quello scontro; l'unica cosa a cui pensavo era superare i miei limiti, di nuovo, in quel momento: solo oltrepassando i confini che mi trattenevano, quegli umani limiti che non mi facevano esprimere, forse sarei riuscito a battere Kensei Hito... e tutto questo mi piaceva molto. Il suo odio, quella strana aura che emanava, sembrava attanagliarmi; essa in qualche modo mi legava non permettendomi di esprimere la mia forza fisica. Essa non mi dava la possibilità di andare oltre. Come sbarazzarmene? Beh, la strada semplice era allontanarmi e combatterlo a distanza, ma... io non avevo mai scelto la strada più facile in tutta la mia vita; io, sempre, sceglievo la strada in salita. E il percorso difficile in quel momento era superare di nuovo sé stessi. Riuscire a farlo, ma questa volta già con varie ferite sparse lungo tutto il corpo. Ed era questo che rendeva le cose ancora più interessanti. Proprio questo mi avrebbe permesso, forse, di fare un altro passo verso la mia meta: riconquistare casa mia.

    Conscio delle mie difficoltà, con la spada nella mano destra invece che in quella semiparalizzata (la sinistra), osservai il Mizukage. Non capii il motivo, ma egli ritenne che la mia era stata una fuga: se avessi deciso di fuggire, lo avrei fatto; avrei abbandonato quel posto, andando nella villa e nascondendomi nella mia stanza. Ma poi come avrei potuto guardare negli occhi Diogene e gli altri? No, avrei accolto il mio destino a braccia aperte, come amavo fare, pur sapendo che, probabilmente, il mio destino non sarebbe stato roseo quel giorno... Ma non potevo lamentarmi mica: avevo scelto io la strada del guerriero, contrapponendo alla stessa la strada del commerciante. E non potevo rimpiangere nulla.

    Lo osservai mentre si muoveva.

    Lo osservai attentamente, notando come il chakra si stesse accumulando nella sua spada. Ero un sensitivo, dopotutto. Ed era quello che mi preoccupava: i suoi movimenti eleganti, quella camminata strana. Non mi curai minimamente delle sue parole; forse era solo come me. Parlava giusto per provocarmi, come facevo io. - "Vieni..." - pensai intuendo che tutti quei movimenti fatti con la spada servissero a spaventarmi in qualche modo: poteva anche essere un genjutsu o qualcosa del genere. La mia impressione venne confermata da quel che accadde: tutta l'aria intorno a me iniziò a diventare pesante, a influire su di me. Quel tizio non era semplicemente un ninja qualsiasi. No: era un portatore di morte. Emanava chakra e in qualche modo esso in"li fluiva sulle mie capacità... Quale miglior modo di allenarsi a combattere se non combattere contro il Mizukage con un peso che opprimesse il mio corpo? Accettai quel peso come una benedizione: voleva aiutarmi a superare i miei limiti? - "Io li supererò. Qui e ora." - D'altronde, Kensei Hito si poteva considerare un bel macchinario da allenamento, no? Era un costante combattere con handicap lo scontro contro di lui.

    Ghignai, ormai capendo che stesse per arrivare qualcosa di pesante. Vidi come la sua spada iniziò ad avvolgersi ormai di chakra visibile; le saette crepitanti della sua Impronta (anche lui Fulmine, come me), avvolgevano l'elsa della sua arma. La prima idea che mi venne in mente fu quella di comporre i sigilli della Kawarimi e di spostarmi, lasciando al mio posto nient'altro che un tronco di legno. Ma avrei superato i miei limiti in tal caso? Sarei davvero divenuto migliore dopo quello scontro? Sarebbe stata quella la strada difficile?

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    "Ovviamente no," - mi risposi. Non c'era onore nel scappare con le tecniche da genin; non c'era alcunché di buono nel restare sempre lo stesso, non cambiare mai, non migliorare mai. Non essere ferito e non ferire.

    In un attimo la mia spada iniziò a essere irrorata - ST1 Taglio dell'Inferno
    Villaggio: Tasaki Moyo
    Posizioni Magiche: Caricamento (4)
    L'utilizzatore può irrorare la propria arma di chakra del Fulmine Nero per sferrare con la stessa un singolo colpo dall'alta capacità offensiva. La potenza del colpo è aumentata di + 10 ogni grado ninja. Il danno ignora qualunque difesa con durezza pari o inferiore al livello della tecnica speciale.Tipo: Ninjutsu - Raiton
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Basso ogni 10 di potenza + Basso)
    [Richiede Taglio dell'Inferno I]
    [Da genin in su]

    Potenza Taglio dell'Inferno: 85 [(Spada 40 + Taglio Infernale 15 + 30 (Tecnica Taglio dell'Inferno)] + 10 (Impronta) + 15 (Chakra Infernale) + 15 (Simbolo della Psiche 1)] =125 [5.5 bassi]

    Taglio Infernale: L'utilizzatore può ricoprire le armi con il Chakra Infernale. L'utilizzatore può incrementare la potenza delle armi: ogni consumo ¼ Basso incrementa di 5 la potenza dell'arma. Riducendo di 10 la potenza della Lama Infernale, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio). Al V livello può ridurre di 30 la potenza per causare 1 volta a round un Sanguinamento Grave (DnT Grave).

    Chakra Infernale: L'utilizzatore può sfruttare il Chakra Infernale per 1 slot tecnica, aumentando la potenza di una tecnica di 5 per ogni consumo ¼ di chakra impiegato. Per ogni livello pari nella tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono incrementate del 50% per Emissioni o di 1 categoria Dimensionale per Costrutti. Questa abilità si può usare solo per le tecniche applicate alla spada o usate con la spada.

    Lama Infernale: L'utilizzatore può Tagliare le ninjutsu o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. La potenza della Lama Infernale è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato. Una tecnica Tagliata viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Lama Infernale contro oggetti e strutture è aumentata (x2); non aumenta il danno verso le persone.

    Impronta di Chakra Elettricità [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    del chakra particolare che mi venne donato nei meandri dell'inferno, in quella strana missione. Anche Kensei avrebbe visto delle saette crepitanti avvolgere l'elsa della mia spada, con l'unica differenza che quello era il Chakra del Fulmine Nero, e pertanto il Mizukage avrebbe visto unicamente delle saette nere vorticare intorno all'elsa. Non male, dopotutto. Tuttavia, un istante dopo un'altra katana sarebbe comparsa nel mio braccio sinistro, - quello semiparalizzato, - e le saette intorno all'elsa nella mano destra si sarebbero fatte più intense - ST2 + ST3 Tecnica Rapida

    Creazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare l'equipaggiamento [A Distanza], [Mischia], [Potenziamento] e [Protezioni] con il proprio chakra. Può creare equipaggiamento di una singola classe ogni utilizzo della tecnica; si può creare una singola [Protezione] per ogni slot tecnica. È possibile creare solo l'equipaggiamento di lista a cui si ha accesso o equipaggiamento posseduto dall'utilizzatore; non è possibile creare Competenze [Equipaggiamento]. L'equipaggiamento avrà potenzialità massime parigrado all'utilizzatore e potrà essere influenzata da altre tecniche come se fosse un normale equipaggiamento. L'equipaggiamento [Protezione] creato sarà in grado di proteggere dai ninjutsu esclusivamente nelle zone in cui interagisce con gli stessi: colpirli o pararli non ridurrà la potenza dell'intera tecnica ma solamente quella della zona colpita. L'equipaggiamento così creato dura per un singolo slot azione/difesa/tecnica in cui viene utilizzato, poi scompare.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 20 crediti )

    Creo un'altra katana spendendo 4 bassi e 1/2

    Mortificazione delle Arti Magiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può attaccare i costrutti di chakra, emissioni o le manipolazioni; non avrà effetto contro costrutti normalmente danneggiabili. Sono considerati parienergia rispetto al difensore. Ogni attacco ridurrà la potenza di 5 ogni tacca in Forza in più dell'utilizzatore, se la tecnica non ha potenza, la danneggerà di ½ Basso per ogni tacca in Forza; se azzerata la potenza, non produce effetti. Se utilizzato equipaggiamento, la potenza di questo verrà considerata dimezzata. Può annullare effetti ad area o Emissioni di grandi dimensioni solo nel punto in cui le colpisce. Per un round il materiale sfaldato non è manipolabile. Attacchi successivi al primo richiedono slot tecnica/azione.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Basso)


    1° spada: 40 + 15 =55/2=25 + 40 (Taglio dell'Inferno e Impronta) + 15 (Chakra Infernale) +15 (Simbolo della Psiche) +30 (Lama Infernale)= 125
    2° spada: 40 + 15 =55/2=25 + 30 (Lama Infernale) + 15 (Chakra Infernale) = 70

    Totale Senza Forza: 195

    Forza: 675+2(Incalzare Infernale) - 5(Odio) +1 tacca da impasto precedente (rimanente dall'impasto MedioAlto usato nella parata, di cui una tacca non è stata usata) + 6 = 625 (+5 di potenza Mortificazione) + 6 (Sovraimpasto Medio, per una potenza di +30): Potenza Totale Mortificazione = 195 + 35 = 130

    Danno restante: 5 (A causa di un danno così basso, dato che è stato annullato il 96.29% della potenza totale della tecnica, mi sa che posso non prendere alcun status, ma non ne sono sicuro)


    Chakra Infernale: L'utilizzatore può sfruttare il Chakra Infernale per 1 slot tecnica, aumentando la potenza di una tecnica di 5 per ogni consumo ¼ di chakra impiegato. Per ogni livello pari nella tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono incrementate del 50% per Emissioni o di 1 categoria Dimensionale per Costrutti. Questa abilità si può usare solo per le tecniche applicate alla spada o usate con la spada.
    Lama Infernale: L'utilizzatore può Tagliare le ninjutsu o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. La potenza della Lama Infernale è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato. Una tecnica Tagliata viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Lama Infernale contro oggetti e strutture è aumentata (x2); non aumenta il danno verso le persone.
    : il chakra totale che si era accumulato nella mia spada era incredibilmente alto, ma anche la potenza che sarei riuscito a esprimere da lì a poco, soprattutto nei confronti dei ninjutsu avversari, era molto elevata. Anche Kensei avrebbe potuto vedere a occhio nudo tutto quel chakra: non era l'unico spadaccino sul Continente in grado d'imagazzinare moltissimo chakra nella propria spada. Con l'unica differenza che la sua spada sembrava speciale, mentre la mia era una katana qualsiasi comprata al mercato. Ma d'altronde, non era mica la spada a fare lo spadaccino...

    Non appena mi indicò con la sua arma, che piegai le ginocchia portando le spade leggermente giù; né girai un po' l'elsa, pronto ad affrontare qualsiasi cosa mi fosse arrivata da lì a poco. In quegli istanti avrebbero agito entrambe le mani, con l'intenzione di parare quel colpo arrivo, annullandolo del tutto grazie alle mie capacità e alla mortificazione.
    E quando vidi un intenso fascio di luce nera partire dalla sua spada verso di me, concentrai di nuovo del chakra nelle braccia e li mossi rapido - SD1 - ParataTacche Riflessi: 625 – 4 (Odio) = 525 + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 8 (Impasto MedioAlto) = 850 (Sovraimpasto, -1.5 leggere)


    con le mie katane. Considerando anche la distanza di ben 15 metri, grazie all'enorme dose di chakra da me usata, riuscii a far scontrare le mie lame cariche di chakra contro il fascio di luce, tagliandoloPotenza tecnica combinata 235 Vs Potenza totale Mortificazione 235. Le mie lame impattarono contro le saette, dividendole in tantissime parti che si dispersero nell'ambiente. Di quella tecnica non restò nulla; ciò che rimase fu l'odio.

    Riepilogo danniBusto: 8.5 leggere subite su 12
    Braccio sinistro: 3 leggere, Semiparalisi per un altro round dopo questo

    + Danno da Sovraimpasto: 4.5 leggera
    + 0.5 leggere (DnT)
    + 0.5 Danno Tecnica

    Chakra speso in difesa: 22.75 bassi


    Schivare? No! Tagliare! Parare? No! Tagliare! Dopo la mia visita all'inferno, grazie alle capacità concessami, tagliare le cose era diventato piacevole. Amavo tagliare: ninjutsu, equipaggiamenti, carne, ossa, mura, mobili... Un oggetto era meritevole di attenzione solo se si poteva tagliare e quel tizio lì, con l'elmo, che mi guardava ritenendomi indegno... Beh, anche lui si poteva tagliare. Certo, era sempre una questione di limiti: se fossi riuscito a superarli in qualche modo; se fossi stato in grado di oltrepassarli, di spingermi oltre, di fare il passo, forse gli avrei riservato qualche brutta sorpresa.



    Giusto un attimo. Mi presi giusto un attimo per osservarlo, capire fin dove ero arrivato io stesso. Comprendere quali potessero essere i suoi punti deboli. Quell'attimo mi servì anche per riprendere il fiato dallo sforzo precedente. Gamba, braccio, volto, petto... Prima, quel rumore metallico... - Io... - bisbigliai, - supererò... - sibillai, - I MIEI LIMITI! - - QUI E ORA! -

    Rapido - SA1 Velocità: 650 – 3 (Odio) + 2 (Bestialità) + 2 (TS) = 675 + 2 (Missione in Solitaria) = 725

    Metri: 6 metri (Slot Gratuito Istantaneo) + 9 metri dei 33 disponibili (Movimento Migliorato)

    avrei bruciato la distanza che mi separava da Kensei. Con la sola katana nella mano destra (e la sinistra ancora inerme) mi sarei fermato a 1 metro di distanza dall'avversario. Lì, con la katana carica di chakra, avrei fintatoVelocità: 650 – 3 (Odio) + 2 (Bestialità, malus a resistenza) + 2 (TS) = 675 + 2 (Missione in Solitaria) = 725 un colpo a media altezza, orizzontale rispetto al terreno, quasi parallelo allo stesso, diretto verso la mano sinistra dell'avversario. La mia intenzione in quel frangente sarebbe stata potenzialmente chiara: un colpo verso il braccio, con l'intenzione di "toglierglielo" e quindi d'inibire la sua capacità di combattimento. Tuttavia, a metà strada verso l'obiettivo, avrei rapidamente modificato quel fendente orizzontale, rendendolo ascendente; altresì avrei ruotato a 90° l'impugnatura nella mano, dirigendo la katana verso il lato sinistro dell'elmo dell'Inquisitore. Avrei mosso rapidamente - SA2Velocità: 650 – 3 (Odio) + 2 (Bestialità, malus a resistenza) + 2 (TS) = 675 + 2 (Missione in Solitaria) = 725 + 4 (Assalto Bestiale) + 3 (Stile di combattimento) = 900 + 6 (Impasto Medio) = 1025 (Sovraimpasto, semiparalisi braccio destro 2 round) + Sovraimpasto, -0.5 leggere
    Forza: 675 (base) + 2 (Incalzare Infernale) - 5 (Odio) = 600 +1 (Katana della Forza) + 1 (Katana dell'Illusione) = 650

    Katana della Forza
    Maestria: L'utilizzatore ottiene un bonus di 1 tacca in Forza se effettua un attacco impugnando una Katana. Utilizzabile una volta a round.[Da genin in su]

    Stile di Combattimento [2] - Velocità
    Maestria: L'utilizzatore sceglie una Competenza Combattiva: le relative conoscenze avranno un +3 ad una statistica scelta dall'utilizzatore quando utilizzate. Non cumulabile con altri potenziamenti alle competenze.[Da chunin in su]

    Katana dell'Illusione
    Maestria: L'utilizzatore può effettuare una finta maggiormente efficace utilizzando una katana. L'attacco immediatamente successivo alla finta ha Forza aumentata di 1 tacca. Utilizzabile una volta a round.[Da genin in su]
    il braccio con la katana in una traiettoria ascendente, che mirava a eludere la sua guardia qualsiasi essa fosse stata. Dal basso verso l'alto, la mia katana si sarebbe mossa sotto alla sua dirigendosi verso l'obiettivo a una velocità che forse Kensei stesso avrebbe potuto reputare a dir poco stratosferica. Un colpo semplice, a prima vista, che puntava a colpirgli direttamente la testa, come prima, cercando di togliergli di dosso quel secchio di spazzatura che si portava sul collo. Anche quel colpo, come prima, sarebbe stato non mortale, in quanto portato con la parte piatta e ottusa della lama, per fargli un eventuale danno da contusione, invece che da taglio. La mia intenzione non era di ucciderlo o di fargli male; era ben altra... Superare i limiti.

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    I LIMITII!



    Forse Kensei se ne sarebbe accorto, o forse no, ma la mia spada era ancora carica di chakraPotenza: 40 (base) + 15 (Taglio Infernale) = 55 (contro persone)
    Potenza contro oggetti: 55 + 60 (Lama Infernale) + 80 (Chakra Distruttivo) + 10 (2 tacche di differenza tra Forza di Tasaki e Resistenza dell'elmo)= 205

    Katana della Distruzione
    Abile: L'utilizzatore può trasmettere il Chakra Distruttivo tramite una Katana. Utilizzabile una volta a round.
    [Da chunin in su]

    Lama Infernale:
    L'utilizzatore può Tagliare le ninjutsu o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. La potenza della Lama Infernale è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato. Una tecnica Tagliata viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Lama Infernale contro oggetti e strutture è aumentata (x2); non aumenta il danno verso le persone.

    Katana del Tempo
    Abile: L'utilizzatore può negare l'attivazione di un Subisci & Mena se l'attacco è stato portato con le katane; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione del S&M. Utilizzabile una volta a 2 round
    [Da chunin in su]

    Spesa totale colpo: 9.75 bassi
    di prima.

    E in ogni caso, dopo l'attacco, sarei arretrato - SA1 - Azione RapidaVelocità: 650 – 3 (Odio) + 2 (Bestialità) + 2 (TS) = 675 + 2 (Missione in Solitaria) = 725

    Metri: 24 metri restanti dei 39 disponibili

    Movimento Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si sposta molto più prontamente: la distanza massima dello slot azione aumenta di 9 metri.[Da chunin in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]
    fino a posizionarmi a 24 metri da Kensei (al contempo volevo accorciare le distanze dalla mia falcidonnola, portandomi a 6 metri da lei): sembrava essere una distanza sufficiente per uscire dall'area d'azione di quel suo stranissimo jutsu. E, ovviamente, sarei rimasto fermo, a guardare le azioni del Mizukage; egli avrebbe visto soltanto il mio respiro affannato e lo sguardo ancora ben concentrato. E, forse, avrebbe sentito un paio di parole uscire dalle mie labbra.
    - Indegno? - avrei chiesto alzando la voce, affinché ascoltasse il mio tono. - Tu sei indegno... a essere un Kage. -

    levi-ackerman-aot-levi



    Una sentenza che forse non era giustificata dato il mio stato. Considerando l'attacco di poco prima, ero abbastanza sfiancato motivo per cui dopo eventualmente essermi allontanato a 24 metri da Kensei, avrei messo altra distanza tra me e lui, percorrendola - SA333 metri, 24 + Movimento Migliorato

    Movimento Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si sposta molto più prontamente: la distanza massima dello slot azione aumenta di 9 metri.[Da chunin in su]

    Movimento totale: 6 (Slot Gratuito Istantaneo) + 33 (Slot 1, suddiviso in prima dell'attacco e dopo l'attacco) + 33 (Slot 3) = 72 metri
    in direzione di Komaki-Kama: mi sarei posizionato a 6 metri dall'albero su cui sin dall'inizio del combattimento si trovava la falcidonnola.
    La mia mossa era stata chiara: doveva raggiungermi, se voleva; altrimenti l'avrei fatto io, ma senza trattenermi più, come avevo fatto fino a quel momento.

    Riepilogo statusSemiparalisi braccio sinistro: altri tre round
    Semiparalisi braccio destro: altri due round
    Indebolito: al busto







    Chakra:14/80
    Vitalità:4.5/16
    En. Vitale: 13.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2:
    3:
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Attacco
    3: Movimento
    4: Slot sacrificato per Semiparalisi braccio sinistro
    Slot Tecnica
    1: Taglio dell'Inferno
    2: Mortificazione
    3: Creazione della Forma
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 0
    • Tonico di Ripristino Medio × 0
    • Tonico di Recupero Minore × 0
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 0

    Note
    ///



    SPOILER (click to view)
    Edit concordato con Tezzu in seguito alle discussioni regolamentari


    Edited by leopolis - 15/9/2021, 10:16
  12. .

    Titolo del Topic


    Post 4


    Se c'era qualcosa che odiavo davvero fare, era fare il serio. La maggior parte dei miei combattimenti finivano con la mia vittoria senza che accendessi il regime di serietà: non serviva e non mi piaceva. Alla fine dei conti ero Tasaki Moyo e potevo permettermi di fare il fancazzista e comportarmi da coglione finché non mi trovavo in difficoltà. Era per quello che inviavo un po' quelle lettere strane a destra e a sinistra, vantandomi di aver battuto quello e quell'altro: odiavo fare il serio, come detto. Eppure, combattendo contro quel tizio non solo capii di dover fare serio, - il che era accaduto di rado, poche volte nella mia intera vita, - ma di dover fare il molto serio. Il molto serio per me era una specie di stato di concentrazione massima, in cui cercavo di cogliere tutti i fattori del combattimento senza distrarmi nemmeno un po'. E sapete cosa mi indispettiva di quel tizio rivestito con la corazza di ferro? Beh, un sacco di cose. In primis, quell'aura di odio che Kensei cominciò a emanare, quasi come se fosse una specie di ninjutsu strano. Non sapevo ancora se fosse una qualche trappola strana o qualcosa del genere, ma sinceramente, non avevo altri modi per scoprirlo se non nel corpo a corpo, ovvero il modo che più preferivo. La seconda cosa che mi aveva indispettito, era il chakra che in un istante lo circondò. Difficile dire cosa fosse per me, che per una questione di mobilità preferivo combattere senza le protezioni sul corpo (che alla fine dei conti appesantivano e rallentavano) e senza il chakra protettivo ovunque (non per altro, ma semplicemente perché non sapevo usare alcuna tecnica protettiva di quel tipo, esattamente come non sapevo ancora usare la trasformazione). La terza cosa che m'indispettì, fu il rumore metallico che la mia spada produsse quando si scontrò con la sua gamba. Non era il rumore tipico di una protezione (e io sapevo riconoscerle, le protezioni): no, era un suono metallico stridente, più acuto, diverso da una protezione. Quasi come se avessi appena colpito una specie di oggetto metallico vuoto al proprio interno. La quarta cosa strana fu l'annullamento della mia tecnica: ero bravo a rompere gli oggetti. Ero dannatamente bravo a rompere gli oggetti. Eppure, prima ancora che la mia spada carica con il chakra della Manipolazione potesse colpire l'arto di Kensei, sentii qualcosa di strano, come se il mio chakra avesse smesso di fluire nella spada. Anche quello era un trucco di Kensei? L'aver annullato le mie abilità? Di sicuro avrei dovuto ancora scoprirlo, continuando il mio combattimento contro di lui in un stretto regime di corpo a corpo. A queste si aggiunsero anche altre considerazioni: il mio 2° colpo andò a segno, ma a causa della mancanza del chakra naturale che ero solito imprimere nella spada, a causa della protezione che l'avversario, non nemico, indossava sotto le vesti, e anche alle specificità del suo corpo (probabilmente altrettanto resistente, come il materiale di cui era completamente avvolto), non servì a niente. A confermare questa mia teoria, - che aprire Kensei sarebbe stato difficile, - era anche la sua ferita: si era letteralmente bucato con una katana prima. Eppure, combatteva in una maniera ugualmente forte e pericolosa: era riuscito a parare il mio veloce colpo verso il suo elmo. La sua mano si era mossa in una maniera altrettanto rapida e repentina, bloccando il mio tentativo di togliergli la maschera. Insomma, oltre a essere abbastanza veloce, resistente e forte, aveva anche degli ottimi riflessi. Il tutto con una ferita nel corpo

    Già da quel primo scambio avevo raccolto un ammasso d'informazioni su Kensei, che di certo non si limitava a nascondere le proprie conoscenze. Oppure, evidentemente, usandole tutte e mostrandole mi riconosceva come un nemico suo pari? O forse quelle conoscenze rappresentavano soltanto una piccola parte di quel che egli sapeva fare? Di certo erano cose che avrei dovuto mettere in conto per il proseguito dell'incontro, sempre se ci fosse stato un seguito. In futuro avrei dovuto ancora scoprire quali parti del corpo di Kensei erano completamente metalliche (e quali no), e cosa dovevo fare per evitare quel tipo di aura che egli generava (e che, alla fine dei conti, m'indeboliva parecchio). Forse era quella la chiave per riuscire ad aprire una breccia nel suo corpo (sempre che egli non avesse deciso di aprirne una da solo, ancora una volta). Tuttavia, per confermare quella mia teoria, derivante dalle mie osservazioni nella stretta battaglia, avrei dovuto ancora combatterci e l'occasione non mancò ad arrivare (per mia sfortuna, bisogna dire).

    Kensei, in effetti, probabilmente se l'era presa a male per quella lettera, tanto che dopo aver parato il mio ultimo attacco, quello diretto verso il suo elmo, decise subito di contrattaccare senza darmi la possibilità di riprendere fiato. Un po' mi piaceva quel tizio, dovevo dire: non lo rispettavo, ovviamente, figuriamoci, ma era un tipo che mi permetteva di combattere sempre al mio massimo. Era più forte di me, questo sì, ma la cosa positiva era che potevo provare a superare di nuovo i miei limiti. Andare oltre, insomma: gli scontri con gli avversari più forti di me non servivano che ad aiutarmi ad andare oltre il mio confine. E Kensei, cazzo, ci riusciva davvero a spingermi oltre i miei limiti.

    Restando in corpo a corpo continuai ad analizzare i suoi movimenti: era il suo braccio con la spada che m'impensieriva, dopotutto. L'altro non lo aveva ancora mosso e mi veniva difficile capire cosa avrebbe potuto fare con lo stesso. In ogni caso, guardando come la sua spada si stesse muovendo verso il mio braccio ancora a pendolo, non mi rimase nient'altro da fare che muovere la spada che mi era ancora rimasta. Come prima, impastai - SD1Riflessi: 625 + 2 (Bestialità) + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 4 (MedioBasso) = 925, OverCAP, braccio semiparalizzato per 2 round a partire dal successivo moltissimo chakra, effettuando anche una rapida torsione del corpo (di 45° circa) per allontanare così il mio braccio (e il suo obiettivo) dalla sua portata. Ovviamente la sua lama si fermò contro la mia, almeno per qualche attimo: subito la katana che avevo nella mano si spezzò e cadde. Avevo parato quel colpo, anche complice la posizione precedente della mia katana, ma ora era completamente distrutta. - Maledizione! - pensai scontento della piega che aveva preso lo scontro e immediatamente lasciai cadere i pezzi rovinati della mia katana distrutta. - Ha usato un qualche tipo di chakra distruttivo? - mi chiesi. Ancor prima che egli ritraesse il braccio per un nuovo attacco, la mia mano sana afferrò la katana riposta e dopo che feci un passo di lato, la estrasseSlot gratuito Istantaneo. Per le volte successive non avrei potuto più permettergli di attaccare in quel modo, lasciandomi letteralmente senza un'arma: alla fine dei conti, anche io potevo potenziare le armi ed era forse arrivata l'ora di avvalermi di quella capacità!

    Seguendo i suoi movimenti e cercando di capire cosa e in che modo avrebbe attaccato Kensei, vidi che aveva raddrizzato la sua spada e alla fine l'aveva mossa rapidamente di nuovo contro di me, quella volta puntandomi al braccio armato. Avrei di nuovo voluto parare quel colpo; il problema è che non avrei potuto pararlo. Lo capii in pochissimi istanti: riuscire a posizionare l'arma in maniera tale che parasse la sua arma sarebbe stato incredibilmente difficile. Pertanto, subito dopo aver estratto la katana e osservando come la sua spada si muovesse in modo parabolare verso il mio braccio, lo spostai - SD2Riflessi: 625 + 2 (Bestialità) + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 4 (MedioBasso) = 925, OverCAP, braccio semiparalizzato per 2 round a partire dal successivo dalla sua traiettoria. Ci riuscii decisamente per poco: la lama passò poco sotto al mio pugno, in cui stringevo la spada: se avesse mirato qualche centimetro più sopra, mi avrebbe, probabilmente staccato il braccio.

    Immediatamente cercai di riprendermi da quel colpo ben assestato, tanto da ritrovare non solo l'equilibrio, ma piegarmi anche leggermente in avanti per vedere come il nemico stesse afferrando il manico della sua spada con entrambe le mani salvo poi alzarla sopra la propria testa. A quel punto, in quel preciso istante, quando Kensei non ebbe ancora mosso la propria katana, usai nuovamente tantissimo chakra per portare la spada sopra alla mia testa e metterla in una posizione parallela. Complice anche il movimento precedente, non riuscii a reagire così prontamente come avrei voluto: potei solo deviare - SD3Riflessi: 625 + 2 (Bestialità) + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 4 (MedioBasso) = 925, OverCAP, braccio semiparalizzato per 2 round a partire dal successivo

    Segnalo uso del chakra (0.75 basso) per rinforzare la lama nel caso Kensei volesse romperla
    la sua spada, che invece di sbattere sulla mia spalla, cozzò un po' più lateralmente, di striscio, aprendomi una ferita di circa 10 centimetriMedia sul braccio sinistro.

    Non dissi nulla, percependo unicamente come la lama avesse "prelevato" del sangue da me: mi concentrai unicamente su quel che stesse accadendo e vidi come di nuovo il mio avversario caricò le braccia raddrizzando la lama. - Un affondo? - pensai. - Rapido, per quanto potessi, mossi la parte destra del corpo (quella con il braccio penzolante) all'indietro al contempo usando di nuovo moltissimo chakra nel braccio sinistro per muovere la katana perpendicolarmente al terreno (un movimento di ben 90° dopo che Kensei ebbe attaccato con il suo colpo discendente). Tuttavia, muovendo la spada, capii di essere in ritardo. Quello era un colpo che non potevo evitare nonostante la mia reattività e velocità: non sarei riuscito a frapporre la mia katana tra la sua e la mia spalla. Per questo adottai la quasi-stessa tattica di prima, creando - ST1Creazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare l'equipaggiamento [A Distanza], [Mischia], [Potenziamento] e [Protezioni] con il proprio chakra. Può creare equipaggiamento di una singola classe ogni utilizzo della tecnica; si può creare una singola [Protezione] per ogni slot tecnica. È possibile creare solo l'equipaggiamento di lista a cui si ha accesso o equipaggiamento posseduto dall'utilizzatore; non è possibile creare Competenze [Equipaggiamento]. L'equipaggiamento avrà potenzialità massime parigrado all'utilizzatore e potrà essere influenzata da altre tecniche come se fosse un normale equipaggiamento. L'equipaggiamento [Protezione] creato sarà in grado di proteggere dai ninjutsu esclusivamente nelle zone in cui interagisce con gli stessi: colpirli o pararli non ridurrà la potenza dell'intera tecnica ma solamente quella della zona colpita. L'equipaggiamento così creato dura per un singolo slot azione/difesa/tecnica in cui viene utilizzato, poi scompare.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 20 crediti )
    [Da chunin in su]
    una protezioneCotta di Maglia Completa [Protezione]
    La cotta di maglia protegge l'intero tronco e gli arti superiori del ninja grazie all'intreccio di sottili anelli di ferro ed è indossabile sotto i normali vestiti.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Gigante
    (Potenza: 40 | Durezza: 4 | Crediti: 225)
    [Da chunin in su]
    che mi avrebbe permesso di attutire il colpo. Ovviamente, preparandomi a subire, irrorai la zona con il chakra per diminuire il più possibile i danni di quel urto, ma fu comunque molto doloroso.Resistenza: 500 + 4 (Impasto MedioBasso) + 4 (Assalto Bestiale) Vs Forza 925
    25 (diff protezione-arma) + 45 (differenza forza-resistenza)
    Ferita Grave sulla spalla destra + Dnt Medio (1/2 leggera ogni round per 6 round) + Indebolito


    Senza fermarsi, però, Kensei continuò ad attaccare e ritrasse la spada costringendomi di nuovo a piegare leggermente le ginocchia e portare la spada a difesa del mio busto. A quel punto, notai come compisse una specie di mezzaluna davanti al suo elmo, salvo poi puntarmi verso il ginocchio sinistro (leggermente piegato). Non potevo sbagliare, altrimenti me lo avrebbe staccato: rapido mossi la mia arma verso il basso con l'intenzione di deviare la sua katana poco prima che sbattesse contro la mia gamba. Ci riuscii, ma non senza difficoltà: dovetti di nuovo usare moltissimo chakra per parare - SD4Riflessi: 625 + 2 (Bestialità) + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 4 (MedioBasso) + 1 (Sovraimpasto) = 950, OverCAP, braccio semiparalizzato per 2 round a partire dal successivo

    Segnalo uso del chakra (0.75 basso) per rinforzare la lama nel caso Kensei volesse romperla
    la sua katana poco prima che mi sbattesse contro, salvo poi vedere che stesse facendo una cosa del tutto simile, se non perfettamente uguale: dopo aver ritirato la sua spada, compì di nuovo una specie di mezzaluna (che fosse un qualche rituale, o qualcosa del genere?) e mi puntò l'altro ginocchio: a quel punto era un attacco abbastanza telefonato e prevedibile. Con la katana già in basso dopo l'attacco precedente, mi fu più semplice spostarla di 50 centimetri al lato parando - SD5Riflessi: 625 + 2 (Bestialità) + 4 (Assalto Bestiale) + 2 (TS) + 4 (MedioBasso) + 1 (Sovraimpasto) = 950, OverCAP, braccio semiparalizzato per 2 round a partire dal successivo

    Segnalo uso del chakra (0.75 basso) per rinforzare la lama nel caso Kensei volesse romperla
    la sua lama a circa metà strada.

    Riepilogo danniBusto: 8.5 leggere subite su 12
    Braccio sinistro: 3 leggere
    + Danno da Sovraimpasto: 1 leggera
    + 0.5 leggere (DnT)

    Danno totale nel round: 10.5 leggere


    A quel punto era chiaro che non sarei riuscito a reggere in alcun modo l'urto di Kensei: complice anche quell'aura che mi aveva pervaso quando mi ero trovato vicino a lui. Era piuttosto chiaro che ero destinato alla sconfitta, a meno che non avessi cambiato rapidamente qualcosa nella mia strategia. Farlo non era semplice: le ferite sul mio busto e sulla mano sinistra si facevano sentire e stavo persino sanguinando. A quel punto non mi restava molto altro da fare che cercare di recuperare le forze e distanziare il più possibile quel tipo. Di certo, in quelle condizioni non sarei mai riuscito a fuggire chissà dove, motivo per cui pur restando a una distanza da corpo a corpo, presi e ingoiai - SA1Utilizzo tutti e 5 i tonici, 3 per il recupero chakra (+11 bassi) e 3 per il recupero vitalità (+8 leggere) tutti i tonici che avevo. Immediatamente sentii l'arrivo di un'enorme forza rinvigorente ed era una cosa buona, visto e considerato che quei tonici erano il mio ultimo asso nella manica. Da quel momento in poi, non avrei più potuto niente.

    Comunque, una volta ingoiati i tonici, avrei dapprima fatto una piccola finta, un classico evergreen: con la katana avrei fintato Slot Gratuito Veloce - Velocità: 650 + 2 (TS) + 2 (Missione in Solitaria) + 4 (Assalto Bestiale) = 850 un colpo uguale a prima, mirando con la parte piatta della lama al suo elmo (sembrava essere un posto sacro per lui), ma al contempo avrei fermato la lama poco prima che Kensei si fosse difeso eseguendo un rapido spostamento - ST2 - Azione RapidaScatto Rapido
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può scattare rapidamente verso una direzione, muovendosi della distanza concessa da uno slot azione. La velocità di spostamento è incrementata di 4 tacche.Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]
    all'indietro. Ero veloce, ma forse non quanto bastava per confondere il Mizukage. Subito dopo la finta, sarei quindi scattato nella direzione opposta a Kensei cercando di mettere più distanza possibile tra noi 2: per giunta, mi sarei mosso all'indietro, cercando di non perdere mai di vista quel tipo per evitare che mi attaccasse la schiena o qualcosa del genere. E se fossi riuscito ad allontanarmi avrei percorso una distanza abbastanza elevata per darmi il tempo di pensare a una strategia. Al contempo, una volta che mi sarei allontanato a 39 metri, avrei applicatoSlot gratuito lento sulla spada il mio velenoVeleno Debilitante B1 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 3 tacche per 2 round. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Debilitata (DnT Medio). Dopo 2 round dalla prima somministrazione, la vittima è Spossata (DnT Leggero).Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 100)
    [Da chunin in su]
    , tutte le dosi, preparandomi a capire come avrei bucato la sua difesa.

    Ovviamente, mi avrebbe fatto comodo nascondermi da lui, magari tra le foglie degli alberi; forse sarebbe stato persino intelligente farlo, considerando la complessità della situazione. Non lo avrei fatto: una volta messa abbastanza distanza tra Kensei e me, mi sarei fermato osservandolo. Poi avrei allungato la mano che mi si era appena ripresa dalla paralisi nella sua direzione, "invitandolo" a venire.



    Ero Tasaki Moyo dopotutto. Testardo fino all'ultimo, anche a costo di continuare a subire.

    Di contro, se non fossi riuscito a distanziarmi e Kensei mi avesse colto a metà strada, beh, a quel punto, con la katana all'altezza del petto, mi sarei difeso.




    Chakra: 44/80
    Vitalità: 10/16
    En. Vitale: 17/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Schivata
    3: Deviazione
    Slot Azione
    1: Convertito
    2: Convertito
    3: Uso tonici
    Slot Tecnica
    1: Creazione della Forma
    2: Eventuale Scatto Rapido
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 0
    • Tonico di Ripristino Medio × 0
    • Tonico di Recupero Minore × 0
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1?

    Note
    ///
  13. .
    QUOTE
    Schede: Tasaki Moyo Vs Kensei Hito

    Durata: Assente una durata prestabilita. Lo scontro continua fino all'intervento dei medici, fino alla resa o la fuga (senza possibilità d'inseguimento), oppure finché uno dei due non sarà incapace di continuare il combattimento.

    Regole speciali: Non è possibile morire
    I combattenti possono "prepararsi" al combattimento, nel senso di realizzare tecniche preparatorie.


    Arena: Una radura circolare dal raggio pari a 75 metri (diametro 150, quindi), con un laghetto circolare dal diametro pari a 15 metri al centro della radura (profondità 6 metri) e qui e lì situati vari alberisequoie dalla fitta vegetazione, alte 40 metri, durezza 4, potenza 30 ai fini della distruzione

    Senti tu, brutto pappagallo...


    Post 1



    Nella mia stanza nella villa Mikawa, di quel brutto essere egoista che Diogene era e che non aveva ancora suddiviso tutti i suoi averi tra la gente povera di Oto, c'ero solo io e un paio di candele che gettavano delle ombre strane sulle mura e io che, seduto dietro a un tavolo, scrivevo una specie di lettera. Già, la mia piuma andava avanti e indietro sulla pergamena nel mentre mi gustavo quel momento di pura e mistica magia, anche perché non riuscivo proprio a non immaginare l'espressione facciale del tipo che avrebbe letto quella missiva (e l'avrebbe letta sicuramente, dopotutto). Ma era una questione che, volente o nolente, dovevo pur risolvere in qualche modo (prima o dopo, ma era meglio prima che dopo). Per vari motivi: in primis perché non mi era ancora passata l'offesa dopo che quel tipo aveva ammazzato un prigioniero di guerra senza che ci fosse il minimo bisogno di farlo, ma vi rendete conto? In secondo luogo perché si comportava come un pappagallo maledetto. Faceva blablabla e poi niente. E poi, beh, diciamocelo chiaramente: dopo che avevo attaccato Diogene e Febh e avevo vinto, non potevo fare a meno di sfidare anche Kenzai o come si chiamava quello là tutto incappucciato e cose del genere. Se fossi stato in grado di aggiungere anche Kenzoi alla mia lista dei sconfitti, in cui c'erano già Febh e Diogene, mi sarei realmente potuto considerare il miglior spadaccino del Continente (cosa che ero già, chiaramente, è solo che avevo bisogno di confermare questo mio status in uno scontro aperto per non dare a tutta quella gente strana di Kiri o di altri villaggi mediocri come Suna l'idea che qualcuno di loro potesse in qualche modo essere migliore di me). Diciamoci anche che non ero abituato alle sconfitte e quindi consideravo la mia vittoria contro quel pappagallo come una questione di tempo e nient'altro. Sarebbe venuto, l'avrei menato, poi lo avrei rispedito in quel posto pieno di nebbia e ombra che era quel suo tipo "villaggio", così sto coso avrebbe imparato a uccidere i miei compatrioti che si erano arresi. Questo, almeno, era il piano nato nella mia testa. Non una strategia duratura o troppo complessa, ma chi avrebbe mai detto che l'avrebbe dovuta essere? Ero bravo a usare la spada, mica il cervello! Anche se poi qualche volta pure il cervello mi serviva!
    La questione davvero problematica per uno shinobi del mio leggendario livello era far sì che quel pappagallo venisse attirato in una trappola. Sapevo bene che i pappagalli, generalmente, non amavano le cose di questo tipo e pertanto preferivano restare sempre a distanza o cose del genere. Era tipo strano, no, il fatto che Kenzui dovesse recitare quella sua parte dell'incappucciato cattivo e malvagio e cose del genere, ma forse non aveva ancora incontrato qualcuno che, come me, poteva suonargliele bene su tutti i fronti. Proprio qui entravo in gioco io, lo Spadaccino Leggendario, colui che aveva sconfitto Fehb e Diogene, aveva salvato l'isola, quella là come si chiamava, nel Paese del Mare e ora si ritrovava a compiere uno scontro di routine menando un altro Nessuno che sarebbe venuto lui stesso a prenderle da me (come se fosse stato un problema, per me, agitare due spade e fargli passare la voglia di fare qualsiasi cosa contro me medesimo, ma vi rendete conto?). Il problema era farlo venire, perché Kenzoi non mi era sembrato un tipo che andava in giro a farsi picchiare (o almeno non era una cosa che faceva in pubblico, quella). Poi, oh, ci stava pure che Kenzii avesse qualche tipo di fetish strano. Tanto per quanto né avevo sentite, un botto di gente nell'Accademia aveva questo tipo di voglie: era solo che non le mettevano spesso in mostra. Per questo dovevo inventarmi un modo per far sì che quel pappagallo abboccasse e venisse. Dovevo in qualche modo tirarlo fuori dalla sua grotta di Kiri e farlo venire a Oto. Poi, a Oto, se si fosse mostrato, per qualche strano, inspiegabile e impossibile motivo, più forte del sottoscritto, ci sarebbero stati i ninja di Oto a sedarlo, calmarlo e allontanarlo mentre io gli avrei gridato che ero comunque quello più forte e che aveva finalmente ricevuto la sua lezione come si meritava di ricevere.
    In tutto il mio piano un ruolo fondamentale assumeva la lettera. Se non fosse stata abbastanza convincente, quel coso la di nome Kanzai in Gita avrebbe potuto semplicemente ignorarla e a quel punto chi diavolo mi avrebbe garantito che mi fossi sentito davvero il migliore del Continente? Tanto per capirci, poi dopo mi sarebbe mancato solo Raizen (l'unico che pagava, ma alla fine i soldi manco mi arrivavano) e quel nukenin là, Gerald o cose del genere, manco mi ricordavo, un lavoro facile quello là e pure un sacco di soldi. Considerando che poi dovevo scrivere la lettera in maniera tale da non causare alcun tipo di conflitto tra Oto e Kiri e non era una cosa conveniente, perché tra i kiriani c'erano un sacco di persone a cui volevo bene (tipo Youshi, il barbone Fudoh ed Etsuko), non potevo creare troppi casini. Per questo mi limitai a una lettera creativa, ma "sobria" (a mio modo di vedere la situazione, s'intende).
    Una volta finito di scrivere la lettera, la piegai in 9 e 3/4 parti, ci sputai sopra (era tipo il sigillo) e bisbigliai:
    - TASAKI MOYO IS IN DA HOUSE, BITCHES! -

    [...]



    Ovunque fosse stato il Mizukage, sarebbe stato raggiunto da un pennuto che sembrava un corvo, ma aveva 3 gambe e un pene di plastica attaccato sulla fronte (con tanto di 3 testicoli, colpa di Kato Yotsuki, ovviamente). Al piede aveva legata una pergamena con uno sputacchio sopra e se Kensei non si sarebbe schifato troppo nel prenderla con uno guanto o con un'altra parte del suo magnifico corpo robotico, avrebbe finalmente potuto vedere la scritta sulla parte frontale della carta: - Senti tu, brutto pappagallo... - Recitava la scritta frontale. Non c'era il bisogno d'immaginarsi cosa vi fosse all'interno, perché bastava agitare la letterina avanti e indietro e si sarebbe aperta rivelando un testo ricco di allegorie e metafore, atte a evitare qualsiasi incidente diplomatico tra un villaggio bello e figo come Oto perché nello stesso viveva Tasaki Moyo e uno che era carino, ma solo perché ci vivevano Fudoh e Youshi. La letteraTasaki Moyo al MizuCoso di Kiri chiamato Kinzei in Gita,

    io non mi sono dimenticato quello che hai fatto al mio compatriota e prigioniero. Pappagallo maledetto, che non sei altro! Amico di Gerald e fratello di Hayate, ma tu non sai chi sono io. Servitore del Male che forse non hai capito chi ti parla. Che diavolo di CosoKage sei, se non sei nemmeno in grado di uccidere un riccio con il tuo culo nudo? Come puoi guidare i guerrieri di Kiri se con il tuo becco lungo non riesci a uccidere una tartaruga che caga sulla spiaggia? Puoi fare tipo il severo quanto vuoi, ma se non riesci a sputare arrotolando la tua lingua biforcuta non sei nessuno! Porca Izanami, se è vero! Non so se ti guardi allo specchio, ma forse ci vedi il muso di un porco e il culo di giumenta: è per questo che ti nascondi dietro a un elmo! Fai tutto il figo, ma solo perché non fai sesso se non con dei maiali di Kiri! hahahaha Tu sguattero del Paese dell'Acqua, birrario del Paese del Fuoco, servo del Paese del Riso, fottitore seriale di capre del Paese del Ferro, maiale mischiato al pappagallo che si era scopato un cane, sangue alcolico, vista annebbiata!
    Sei il più grande sciocco del mondo se pensi di uccidere i prigionieri senza conseguenze, Nipote del Grande Porco e idiota davanti al Migliore Spadaccino, Tasaki Moyo! Sei un crampo al mio cazzo!
    Non puoi dare ordini a nessuno, nemmeno ai maiali di un otese. Figurati a me! Sei una brutta anatra!
    Per fartela pagare e darti una lezione e farti recuperare la tua dignità perduta e mai avuta ti sfido a un duello di spada fino al primo sangue, essere scricchiolante con una pessima voce! Mettiti pure un naso rosso e una parrucca, koala!
    Questo affermo io, Tasaki Moyo, alla vista di quello che hai fatto: puoi baciarmi il culo. :shifty: Ho picchiato Febh e Diogene; è venuta la tua ora. TASAKI MOYO IS IN DA HOUSE, BITCH! :XP:

    P.S.: Ti aspetto a Oto, nel Bosco dei Sussurri, tra 3 giorni. :p:

    P.P.S.: La data non la so. Il Sole è in Cielo, la Luna pure. Ogni tanto escono le stelle. Il giorno è uguale sia qua che là. L'anno l'hanno scritto sui libri. E non venire se prima non riesci ad ammazzare un riccio con il tuo culo nudo!
    :lol:

    stessa era facile da leggere: la calligrafia di Tasaki Moyo non era il massimo, ma si poteva comunque leggere. La lettera, volontariamente provocatoria, mirava solo a far sì che il Mizukage s'incazzasse. Dall'altra parte del foglio c'erano un paio di numerini che volevano indicare per lo più il luogo in cui Tasaki Moyo avrebbe incontrato Kensei Hito per fargliela pagare e Kensei Hito avrebbe incontrato Tasaki Moyo... per fargliela pagare per il riccio, il culo e tutte quelle cose là. Ovviamente, il motto di tutta la missiva non era stato scritto, ma, conoscendo un po' la situazione, esso si poteva intuire: "Le gambe veloci non temono gli schiaffi."

    [...]



    Giunto sul posto indicato nella lettera, Kensei Hito avrebbe trovato il Bosco dei Sussurri (così chiamato perché dentro ci sussurravano le cose, immagino) e, per essere più precisi, una radura circolare dal raggio pari a 75 metri (diametro 150, quindi), con un laghetto circolare dal diametro pari a 15 metri al centro della radura (profondità 6 metri) e qui e lì situati vari alberisequoie, alte 40 metri, durezza 4, potenza 30 ai fini della distruzione. La radura su cui Tasaki Moyo si sarebbe scontrato con Kensei Hito era limitata da una specie di filo rosso, di quelli che si mettevano sulle scene di crimine per limitare l'accesso alle stesse ai semplici plebei ficcanaso. Per questo Kensei Hito non avrebbe avuto molti problemi a trovare il posto, né a capire che fosse proprio quello il posto giusto. Una volta sorpassato il filo rosso, Kensei non avrebbe nemmeno avuto alcun problema di sorta nel vedere una figura con due spade legate alla schiena vicino al laghetto. Aguzzando lo sguardo oppure avvicinandosi, il Mizukage avrebbe anche visto la bella, carina, carismatica e affascinante faccia di Tasaki Moyo che guardava l'avvicinarsi dello Jonin di Kiri con il viso del tipico tizio-giocatore di poker. In pochi avrebbero potuto capire che dentro di lui c'era un mix di emozioni incredibile, che però il chunin di Oto non lasciava mica trasparire (conscio anche del fatto che mostrare le proprie emozioni a un avversario sarebbe potuto essere letale in battaglia). Inoltre, camminando Kensei Hito avrebbe visto ben 4 ninja di OtoPNG situati qua e là sugli alberi presenti nell'arena. Avevano una fascia bianca al braccio ed era chiaro che si trattasse di medici del Paese del Riso.

    levi-ackerman-icegif-3



    - Kensei Hito! - avrei esclamato al suo avvicinarsi, cercando di mantenere una distanza di almeno 15 metri da lui. In mano avevo una tazzina di tè, da cui sorseggiavo lentamente. - Però, hai le palle di venirmi a sfidare! - Tutte frasi di circostanza, ovviamente. Era passato molto tempo da quando avevo picchiato Kato nei pressi di Oto e ora volevo semplicemente picchiare qualcun altro. Avevo un motivo per farlo con Kensei: alla fine dei conti, avevo fatto una cosa che andava contro il mio codice d'onore (uccidere un prigioniero).
    Dopo una breve occhiata avrei chiarito alcune cose.
    - Anche se nella lettera che ti ho inviato, ho scritto "fino al primo sangue", in realtà, grazie ai nostri amici medici, possiamo andarci più pesante, ma senza ucciderci, - che se ammazzassi il Kage di Kiri succederebbe un casino, - Combattiamo finché uno dei due non si arrende o non scappa o non sarà incapace di continuare a combattere. L'intervento dei medici necessario per le cure decreta la fine dello scontro. - Chiarito questo punto, gli avrei fatto un cenno con il capo per sapere se avesse inteso quello che gli avevo detto oppure no.

    Ovviamente, entrambi siamo stati in grado di prepararci al meglio per la battaglia. Così, prima di partire evocai Komaki KamaKomaki Kama [Evocazioni]Komaki Kama è la Falcidonnola maggiormente esperta di tutto ciò che riguarda il supporto al ninja. Si è appassionata alle arti illusorie sin dalla sua nascita, ma non disdegna i fuuinjutsu. Per questo al giorno d'oggi essa si può considerare alla pari di un'esperta in tutto ciò che riguarda questo tipo di tecniche. Ha la resistenza e i riflessi aumentati a discapito della Velocità. Possiede le Competenze "Generalità" e "Genjutsu".

    Furtività (Base)
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività. [Da genin in su]

    Interrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore può interrogare direttamente la mente di una vittima posando una mano sulla sua testa. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.Tipo: Ninjutsu - Supporto
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso ogni domanda)
    [Da genin in su]

    Komaki Kama
    Speciale: L'utilizzatore può evocare tramite la tecnica del richiamo la Creatura Komaki Kama. Possiede l'energia Blu.(Energia Blu: Vitalità 9 leggere | Riserva 12 bassi | 2 unità)
    [Da chunin in su]

    Fuuinjutsu del Chakra Nullo
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    L'utilizzatore può imporre un Sigillo sul tantien di un organismo rendendolo completamente occultato nei confronti delle abilità di percezione dei Sensitivi e qualsiasi forma d'individuazione del chakra. Usare il chakra scioglie il Sigillo. Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medio)
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]

    Illusione del vento tagliente
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Capra, Tigre, Cane, Drago, Pecora (5)
    L'illusione si attiva se la vittima entra in una zona scelta dall'utilizzatore, di raggio variabile pari a 6 metri ogni 2 gradi ninja. Entrando nell'aria la vittima percepirà delle forti correnti di vento tagliente. Ogni slot utilizzato in questa area ridurrà di medioleggera la vitalità della vittima. L'efficacia è pari a 60.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Sigillante
    (Consumo: Alto / Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]
    . Una volta sul posto dello scontro, le dissi di nascondersi tra gli alberi, a 20 metri circa da me XFurtività 3. Oltretutto, Komaki Kama eseguì anche la tecnica del Simbolo della Psiche ben 2 volte: posizionò 3 simboli Potenza 15 ognuno su di me e altrettanti su di sé. Il tempo restante recuperò il chakra perduto e una volta arrivata insieme a me sul futuro campo di battaglia, Komaki si nascose tra il fogliame degli alberi come le avevo chiesto di fare. Sarebbe stata il mio asso nella manica: del resto, combattevo contro il Mizukage e avevo almeno il vantaggio di prepararmi il campo di battaglia. Così, una volta che Kensei fosse giunto dove richiesto, non avrebbe visto la mia creatura, ma soltanto me, che lo aspettavo bevendo il tè, e i medici, pronti a intervenire nel caso la sua o la mia vita fossero in pericolo.
    - Se ti è tutto chiaro... cominciamo? -

    XKomaki Kama
    Vitalità: 9 leggere
    Chakra: 12 bassi


  14. .
    Italiani e italiane,

    Non so a cosa serva questo topic in tempi di Discord (nessuno lo sa, in realtà), ma dato che sembra qualche tipo di tradizione strana aprire i topic inutili... eccomi qui. Sì, lo so. Sono in ritardo, ma meglio tardi che mai (vero Harumi?). Poi, dopo che il GDR è morto e risorto più di qualche volta (manco fosse Gesù), sembra brutto non provare a continuare la tradizione. E ormai mi sento pure come Silvio Berlusconi nei suoi anni migliori durante i saluti di Capodanno (pace all'anima sua).
    Ordunque, il 2020 è iniziato con i miei auguri di buon anno a tutti ed è finito con 2,5 milione di morti. Si potrebbe pensare che sia colpa mia, ma la tradizione dice che sia colpa di Febh, anche se le ali di pipistrello non digerite portano a indicare altri uomini mascherati. In ogni caso cercherò di portare meno sfiga al mondo, ma non ci riuscirò e finirà come sempre.
    Doveva essere un anno di speranze e poi c'è la stata la pandemia e la quarantena ed è stato interessante in realtà, ma poteva andare meglio. In molti hanno lasciato le cose inutili tipo il lavoro, le prostitute e lo studio dedicandosi completamente alle cose importanti come il posting. Ciononostante alcuni sono scomparsi (nel senso buono) durante l'anno. Per esempio sono spariti i leopardini di Ryuu e mi mancano. Qualcuno nel frattempo ha perso un occhio, qualcuno la dignità, qualcuno la verginità, qualcuno non l'ha mai avuta, qualcuno è scomparso dal villaggio e qualcuno è scomparso completamente. Poi qualcosa è pure diventato Mizukage e ci sono stati intrecci famigliari strani in giro. Alcuni nel frattempo sono molto cambiati: ci sono quelli che hanno iniziato a ridere ogni tanto come dei cretini, quelli che hanno trovato dei nuovi ideali per cui lottare e quelli che hanno pure cambiato il loro aspetto estetico. Si sospetta che ci sia anche stata gente che, sembra, abbia iniziato a lavarsi (e non credo si tratti di Fudoh), ma credo che sia solo un luogo comune. E ci sono anche quelli che non cambiano mai e vengono odiati da tutti, ma va bene così.

    Tutto questo per augurarvi con il mio solito ritardo di fare del buon gioco e guadagnarvi tanti stemmi da rivendere poi al mercato nero. Con tanti belli eventi GDR in cui viene pestato brutalmente qualcuno che non sia Tasaki (magari Diogene, così Tasaki prende il suo posto, ordina a Harumi di sposarlo e sconfigge la fame nel mondo).


    Buon 2021 :wub: (forse non avrei dovuto dire questa frase)
  15. .

    La Nave di Tasaki Moyo


    Post 20


    Mentre la battaglia infuriava in quel mare aperto di tutto mi potevo aspettare, ma non che fosse così forte. Il mostro dei mari, come avevamo battezzato quella strana creatura, mi aveva dato del filo da torcere. Persino un po' troppo filo da torcere e nonostante tutti i miei sforzi dovevo dire che per poco non passavo a miglior vita a causa di quel mostro dell'acqua. Non mi aspettavo di vederla tornare a quella specie di sembianze umane che la contraddistinguevano. Era sì una vera sorpresa quella. Una sorpresa, a dire poco. Ma fu anche grazie a quella sorpresa che le mie lame iniziarono a penetrare pelle e carne tagliando a destra e a sinistra come sempre. Gambe, carne, ossa, braccia... Amavo quella strana sensazione. Amavo percepire come il metallo si addentrasse nella carne. Amavo sentire quella specie d'impressione di dolore che le mie vittime avevano. Ero una brutta persona, devo dire. Prima le feci saltare gli arti inferiori, tant'è che la nostra Kagome si ritrovò senza un appoggio. Poi tutto fu più semplice e con la mia furia, sostenuta anche da una velocità niente male, mi fiondai sul mostro dei mari pronto a decapitarla privandola della sua testa. - Ah? - chiesi abbastanza sconvolto da quella richiesta di fermarsi. Era mai possibile che arrivasse proprio in quel momento? Perché tutti supplicavano di fermarsi quando ormai erano in punto di morte? Osservai tutto ciò che né restava dopo il mio intervento scomposto da macellaio qual'ero, in effetti, e mi grattai i capelli sulla nuca con una delle mie spade. - Che c'è? - chiesi serio prima di sentire che dovevo aspettare. Sì, ma cosa? - volli chiedere quasi e invece non dissi nulla continuando a osservare abbastanza confuso il corpo di quel coso. Cos'è che voleva non mi era chiaro e restava ignoto e non è che volessi scoprirlo chissà quanto. Fermai la lama e notai le lacrime che iniziavano a scenderle lungo gli occhi. - Ora ti metti a piangere? - chiesi curioso dopo essermi grattato il mento. Poi notai l'indice puntato verso Eiko. - E tu da dove cazzo salti fuori? - chiesi con la mia espressione vivace di sempre.



    Io un'unica cosa sapevo fare: tagliare. E tagliavo abbastanza bene qua e là, a destra e a sinistra. Poi arrivavano loro, si mettevano a piangere e mi rendevano le cose abbastanza complicate. Diavolo quanto odiavo le scelte! Quanto odiavo farle, le scelte! Odiavo essere libero di fare le scelte. Qualsiasi cosa facessi, qualsiasi cosa potessi fare, mi ritrovavo sempre in una situazione di merda. Era un labirinto senza uscita, un corridoio buio. Ogni tanto mi sembrava persino che quella gente mi prendesse per il culo, sapete. E sospettavo ancora che tutto quello potesse essere qualche teatrino stupido messo sù dal mostro del mare per darmi un ulteriore fastidio. Così, dopo qualche secondo di esitazione e con la lama già puntata al suo collo, sospirai. - Quanto vi odio tutti quanti. Non vi immaginate nemmeno. - In effetti, nonostante odiassi lei e tutto quello che aveva causato e tutta la situazione del cazzo nella quale mi ero ritrovato per colpa dei kiriani, era anche vero che in qualche modo bisognava finire tutto quel strano teatrino. Guardandola dall'alto in basso, poi, mi faceva pietà... o quasi tenerezza. Certo, avevo sempre una grande voglia di continuare a tagliare, quel genere di missione che mi aveva dato una così grande soddisfazione. Ma potevo mica non concederle un ultimo atto, qualche genere di parola finale prima della morte?



    - Va bene, - sospirai infine. Presi ciò che restava di Kagome e andai da Eiko tenendo Kagome sotto l'ascella, come se fosse un pacco. Poi la appoggiai davanti a Eiko. - Poste Otesi. Corriere espresso Tasaki Moyo. C'è un pacco per lei. - A quel punto fu Kagome a darsi da fare dicendo di avere qualcosa nelle tasche. - "Sicuro è una bomba che ci secca tutti." - pensai prima di prepararmi a saltare via evocando anche qualche specie di difesa intorno a me. In realtà Kagome tirò fuori dalla tasca una qualche specie di boccetta dal colore viola. A quel punto pensai che fosse qualche veleno o qualcos'altro che ci avrebbe ben presto ingannato in qualche modo. Alla fine dei conti, da una che trasmetteva i genjutsu per via degli odori mi potevo aspettare letteralmente di tutto. - Hey! - Dissi puntandole di nuovo la katana verso la gola. - Niente scherzi con i tuoi genjutsu che si trasmettono per mezzo dell'odore! - la avvisai serio nel volto, ben conscio anche del fatto che se avesse fatto qualcosa saremmo probabilmente caduti nel genjutsu senza riuscire più a uscircene. Come pensavo ben presto la droga o quel che è iniziò a fare il suo effetto e, non so Eiko, ma io iniziai a vedere cose strane. - "L'avevo detto... ci ha drogati..." - pensai capendo che in qualche modo dovevamo pur sempre liberarci da quel tipo di arte illusoria o qualsiasi cosa fosse. Comunque sia, per un po' di tempo non feci nulla, ma mi godetti tutta quella visione, quasi come se fosse una specie di film e mi mancavano soltanto i popcorn e le patatine con il succo d'arancia. Per dirla brevemente raccontava un po' della storia di Kagome e del mostro dei mari e io ero lì che sbattevo il piede per terra aspettando che tutta quella visione finisse per continuare a fare quello che sapevo fare meglio. Poi, quando la visione finì, guardai Eiko e guardai Kagome. Sbadigliai. - Mica sapete che ora è? - chiesi. - Voglio proprio farmi una bella tazza di tè con del limone e un goccio di latte, come mi aveva fatto Tanaka.. A proposito, - continuai guardando le due, - sapete mica dove diavolo è finito quel terrorista? - In effetti guardando in giro non riuscivo proprio a vederlo e l'ultima volta che lo avevo visto era stato colpito dalla zampona gigantesca di quel mostro marino. - Se è andato da qualche parte a bere il tè senza di gli rompo la mandibola. - D'altro canto dove mai poteva egli andare a bere il tè? Alla fine dei conti gli avevo tagliato niente popò di meno che la nave. Con una nave in meno di quella che si meritava difficilmente poteva bere il tè senza il miglior bevitore di tè del continente.



    Solo dopo notai lo sguardo di Eiko, quello interrogativo, che mi stava chiedendo cosa fare ora. - Prego Eiko. Figurati. Tutti sarebbero persi senza di me. Del resto sono io, no. - - Per quanto riguardava la domanda, sbadigliai facendo un cenno con le spalle come per dire: fai ciò che vuoi. Dalla bocca, però, uscirono altre considerazioni. - È un'ingannatrice. Una maestra delle illusioni. Ma credo che abbia anche del buono dentro. E credo che possa usare le proprie capacità per rendere questo mondo migliore. Per esempio potresti farle pascolare le pecore, che ne so? - chiesi ridacchiando. Poi mi avviai verso la barca con il menomato del cazzo che mi ero portato dietro. Magari almeno lui aveva ben pensato di preparare del te? Difficilmente.

    [...]


    Per niente convinto dalle parole dell'ormai ostaggio, Sekiro iniziò a fare delle domande a sua volta. Certo, era un bel rompicapo anche per lui considerando che tutta quella situazione era ormai molto più difficile e imprevedibile di come poteva sembrare a una prima vista. Rivolgendosi alla Donna come "Donnola" Sekiro si beccò uno sguardo a metà tra l'offeso e il furioso, prima che la Donnola potesse ribadire che: - Mi chiamo Komaki-kama. - Il vero era che tanto ciccione quel pirata ciccione tanto ciccione non era, dopotutto. Uno normale, per così dire. Uno che evitava il fast-food di Konoha, ma che ogni tanto poteva riempirsi del ramen. L'ostaggio ascoltò le parole di Sekiro e ribadè quando detto prima: - Ho detto che mi arrendo. - Disse alzando di nuovo le mani in segno di resa e facendo il cenno di scrutargli pure nella testa, tanto non è che avesse chissà cosa da nascondere. E così Komaki fece quanto chiesto appoggiando una mano su quella testa di cazzo che il pirata si ritrovava e iniziò a leggergli - ST1Interrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore può interrogare direttamente la mente di una vittima posando una mano sulla sua testa. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Supporto
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso ogni domanda)
    [Da genin in su]
    nella mente.
    Alla prima domanda lo Shinretsu rispose chiaramente: un nukenin di Kiri. Uno fuggito dal clan Shinretsu. - Satoshi Shinretsu. - - disse la donnola comunicando a Sekiro anche a proposito del fatto che fosse un ninja di Kiri fuggito da Kiri. Ebbene, anche grazie alle informazioni fornite dallo stesso nukenin si poteva dire che egli non fosse propriamente un nukenin: era fuggito ancor quando era piccolo, quasi un bambino.
    Alla seconda domanda Satoshi rispose altrettanto brevemente: - Difesa, - disse la donnola. - Hanno pensato che li stessimo attaccando e hanno agito di risposta attaccandoci. - considerando com'era finita la nave di Tanaka, era difficile dar loro torto.
    Alla terza domanda la falcidonnola vide addirittura una piccola storia. Dopo essre fuggito da Kiri, difatti, per molto tempo Satoshi vagava in cerca di nulla. La famiglia naturale l'aveva rifiutata; era solo in mezzo al niente. Dopo aver trovato Tanaka, quest'ultimo decise di far entrare Satoshi nella sua ciurma prendendolo come un figlio adottivo. Fu questo che la falcidonnola disse: - Padre adottivo. -
    Infine, all'ultima domanda la falcidonnola scosse la testa. - Si è arreso, ma ci considera ancora dei potenziali nemici. - A quel punto la donnola sarebbe caduta a terra abbastanza senza forze. XHa consumato 7 bassi, 1 slot tecnica e 3 slot azione. Considerando l'enorme sforzo in termini di chakra, elevato anche per le creature d'elité di Tasaki Moyo, Sekiro avrebbe dovuto legare il prigioniero da solo qualora l'avesse voluto. Certo è che sarebbe stato divertente vedere come un disabile di mani e di testa legasse un tizio con la corda.

    [...]


    O almeno era quel genere di cose che avrei voluto vedere io almeno una volta nella vita. E a dirla tutta era anche quel genere di cose che speravo di vedere avvicinandomi alla barca mentre camminavo sull'acqua. In realtà non vidi che la mia donnola che mi guardava storto, un tizio a me sconosciuto con le mani in alto e l'handicappato con la wakizashi rivolta verso il tizio. - Beh, noto che sei sopravissuto. E' una bella notizia. Magari riuscirai a diventare un buon soldato prima o poi. - Poi guardai il tizio seduto con le mani in alto. - E tu chi cazzo saresti? - chiesi prima di rivolgere lo sguardo verso gli altri. - Sta tempesta mi ha fatto venir voglia di bere del tè caldo. - Dissi accomodandomi sulla barca vicino al prigioniero. Poi feci il cenno con la mano come per dire di remare che volevo tornare sulla terra ferma e bere il mio tè. Tanto se avevamo un ostaggio, avrebbe remato lui, no? Col cazzo che lo avrei fatto io dopo tutto quello che avevo fatto.

    Io, dal canto mio, semplicemente sbadigliai, mi accovacciai nella posizione dell'embrione in uno degli angoli della barca e mi misi a dormire. Non prima di aver detto agli altri di non svegliarmi prima dell'arrivo sull'isola.






    Chakra: 14,25/80
    Vitalità: 3,25/20
    En. Vitale: 17,25/34
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4 (Bonus Agilità): Inutilizzabile
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 0
    • Tonico di Ripristino Medio × 0
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi - sulle katane) × 1

    Note
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