Votes given by -Hidan

  1. .

    Il Mistero del Fabbro


    8
    Indagini Non Convenzionali


    Side Story: Shutter Raizen
    Ispezione sanitaria? Come ti permetti razza di bifolco! Ringrazia solo che ho una reputazione da difendere o ti sputerei nel piatto! Spinto all'interno lo Chef aveva un'espressione oltremodo ostile, calmandosi appena solo dopo che l'Hokage spiegò il motivo della sua visita lontano da orecchie indiscrete. La tua guida da due soldi è la stessa che incensa quella fogna a cielo aperto che fa ramen in fondo alla strada principale. Lo sai bene che il loro brodo è buono solo per oliare gli ingranaggi, lo hai assaggiato anche tu! Non me ne frega niente di stare su un libretto che mi paragona agli altri. Concluse arricciando il naso in un misto di orgoglio e disgusto. E le ricette le faccio come mi pare a me. Rimbeccò la nota sul brodo, che pure andava sul vivo, dato che la gestione dei tempi era ciò che obbligava Li-Wen a limitare le prenotazioni, ma di contro aveva rifiutato ogni singolo apprendista o lavoratore nel suo locale, viste le sue pretese assurde sulla qualità del servizio. Ovviamente si lasciò andare a uno sguardo carico di giudizi negativi quando per l'ennesima volta l'Hokage si mostrò poco interessato alle sue sperimentazioni, che pure avevano successo a suo dire. Mmh...ho una prenotazione a pranzo. Socchiuse gli occhi. Ma potrei raggiungerti subito dopo.

    Niente vicine chiacchierone che potessero fornire informazioni utili (Li-Wen ci teneva alla privacy dei suoi clienti, e più volte chi aveva avuto orecchie e occhi indiscreti si era ritrovato a dover affrontare un pranzo decisamente infernale, cambiando radicalmente i suoi comportamenti successivi) ma almeno aveva una pista e forse un alleato per capire cosa diavolo fosse capitato. Messo da parte Soken Hyuga, ormai ritiratosi a vita privata, l'unica alternativa restante era il padre di Sho e Oda, e Raizen scelse un approccio truffaldino per riuscire a svelare le sue carte.

    Bussò alla porta di casa Saitama, anche se non aveva perso tempo a raccogliere informazioni al riguardo in amministrazione, e scoprì che nessuno era presente. Ma vuoi per caso o per fortuna, una sagoma si sarebbe avvicinata alle sue spalle. Ah! Hokage-sama, che piacevole incontro! Come mai qui? Sho e Oda non sono in casa. Tsukimaru Saitama stava rientrando con le buste della spesa, come ogni altra persona avrebbe potuto fare. Un normale, semplice cittadino di Konoha.

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    Entri pure, tranquillo! Una chiave si sollevò dalla sua tasca andando ad aprire e poi tornando al suo posto, mentre entrambi raggiungevano l'interno della casa. Poggiate le buste sul mobiletto dell'atrio, l'uomo si voltò verso Raizen. Allora, è una cosa seria o...?
    Venne preso alla sprovvista dalla frase quasi sbottata dal leader del villaggio, arretrando appena col torso e battendo più volte le palpebre, confuso. Ehm...chi? E agire per cosa, esattamente?

    Non è che sta cercando Oda per qualche motivo e ci ha confuso?
    Poi ridacchiò. Ammetto di avere qualche capello in bianco in più.

    Side Story: Akira in Swordland

    Oh, tranquillo, anche tu sei il mio modo di sperimentare questo nuovo stile. Replicò con molta semplicità la leggendaria spadaccina, ribadendo quanto aveva affermato in precedenza, prima di schivare i suoi colpi e dissolvere con un singolo fendente di spada l'enorme costrutto di chakra della Hiramekarei, ottenendo un sorriso entusiasta da parte di Akira, solo in parte usato per nascondere la sua sorpresa. Lei sembrò un pò dubbiosa alla sua risposta. Quindi...mi stai dicendo che la tua Spada è abbastanza pesante da creare qualcosa del genere senza usare il potere intrinseco di quell'arma? No, non sono affatto convinta, Shishi-kun. Quindi sorrise. Ci credo che sei felice di avermi sfidato. Altri pagherebbero per farlo. Con la sua violentissima serie di attacchi Midorinaka lo costrinse a rinunciare a una delle spade e danneggiò più volte il suo avversario infliggendogli ferite terribili, persino costringendolo a usare le sue arti Hozuki per liquefare parte del danno, deformandosi all'impatto, anche se con severe conseguenze visti gli effetti del suo Stile del Torturatore.

    Normalmente i danni concentrati al petto avrebbero ucciso chiunque, ma in qualche modo il corpo dell'Hozuki poteva sopportare punizioni di entità molto superiori alla norma, cosa di cui la Kenkichi sembrò prendere rapidamente nota con uno sguardo tanto fugace quanto calcolatore. E soddisfatto. Era come se avesse ottenuto esattamente ciò che voleva, tanto che la sua espressione sembrò un pelo più annoiata quando Akira scatenò il suo contrattacco non appena incassato il danno, con una manovra a tenaglia delle sue spade che, per forza e velocità, poteva competere con le movenze di Midorinaka, peraltro colta in controtempo! Mi accusi di non saper giudicare i miei avversari? Ho ucciso per meno, Shishi-kun! Era troppo avanti e vicina per arretrare evitando tutti gli attacchi, ma al contempo come avrebbe potuto con una sola spada parare quattro attacchi, sebbene speculari? Lei emise solo un lungo respiro, prima di saltare all'indietro in quell che sembrava un salto mortale mentre il chakra scorreve violentemente negli arti inferiori, forse persino danneggiandoli, così come Samehada, la lama che mirava più un alto, che la ferì alla spalla durante il movimento. Niente di grave, un colpo di striscio che tuttavia beneficiava della forza di Akira e della scarsa resistenza fisica di Midorinaka. L'Hozuki era riuscito a trarre un pò di sangue dalla Leggendaria spadaccina [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Nera+10 tacche - Ferita Media alla spalla, Samehada assorbe 1,5 Bassi

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Impasto MedioAlto +8 Rif (OVERCAP)
    !

    Era ancora a mezz'aria quando Akira si fece avanti per il suo attacco successivo, con un colpo in diagonale estremamente rapido che tuttavia non la colse impreparata: dimostrando un'agilità che rivaleggiava con quella dell'Hozuki stesso, Midorinaka impugnò la spada con freddezza mentre torceva il busto per colpire una delle armi fluttuanti con la propria, sfruttando la lunghezza della lama e il suo scarso peso per spingersi lontano mentre l'acciaio si chiudeva a un soffio dalla sua pelle in quella croce mortale [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Nera+8 tacche, Forza Nera+6 Tacche

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Impasto Medio +6 Rif
    . Buona finta, ma le armi volanti erano già abbassate e in posizione...puoi muoverle solo imitando l'attacco di quelle che impugni, vero? Speculare o nella stessa direzione. Aveva compreso le dinamiche dello stile di Akira dopo quei pochi scambi? La sua esperienza era evidentemente superiore e ora aveva nuovamente guadagnato il suolo, mentre Akira continuava a spostarsi con quei suoi salti intermittenti, a malapena percepibili se si stava lontano. Stavolta le sua armi erano rimaste davanti alla kunoichi senza seguire il loro controllore.

    Lei si voltò verso Akira. Pensi realmente che abbia bisogno di guardarle per dovermi difendere dai tuoi giocattoli volanti? Tu sei decisamente più interessante, Shishi-kun. Disse con tono di sfida, la sua guardia alta, mentre chiaramente percepiva il movimento delle due spade alle sue spalle, anche usando un vago riflesso sulla sua lama per tenerle d'occhio, ma la semplice presenza del suo sangue su Sameha era per lei, una Mikawa, come toccare con mano quell'arma. Quando le armi batterono tra loro distolse immediatamente lo sguardo dal riflesso sulla lama, insufficiente ad accecarla ma certo fastidioso e la fece accigliare. Ci ha già pensato Shuichiro l'Imperatore ad accecarmi l'ultima volta, attento Shishi-kun, io mi sto divertendo ma non tirare troppo la corda. Quindi mosse la sua arma lateralmente, lasciando che sfiorasse appena il terreno con la punta. Dal punto di contatto il terreno si crepò vistosamente, andando ad annullare l'onda d'urto generata dalle due spade dal nome simile, con una forza uguale e contraria [Difesa 3]Statistiche: Forza Nera +8 tacche, Riflessi Nera+2 tacche, Potenza 50

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Metodo Esplosivo L'utilizzatore può applicare Distruzione ad Area a un colpo di spada ogni round, se colpisce il terreno o una struttura. L'attacco si propaga con velocità pari alla Forza dell'utilizzatore. La potenza è pari a quella dalla spada, i danni agli esseri viventi sono al massimo pari a una Leggera.
    . Se vuoi sfidare qualcuno di abile, potresti chiedere anche a lui. Lui ha decisamente raggiunto la sua Vera Spada, anche se ormai ha perso la sua affilatura. Kensei ci è vicino, ma la sta ancora forgiando. Scosse il capo. Tu invece sei molto bravo a usare le spade, sarebbe stupido negarlo. Ma non sei uno spadaccino. Sei solo uno molto bravo con le spade.

    Ancora una volta Hiramekarei esplose in un costrutto di chakra di grandi dimensioni mentre le lame alle spalle di Midorinaka si avventavano su di lei. Avrebbe potuto spezzarle con la Mortificazione delle Arti Magiche come in precedenza ma la posizione non era delle più congeniali avendo le lame alle spalle, quindi con un salto analogo a quello con cui si era inizialmente difesa dal contrattacco riuscì a portarsi sopra le lame in movimento elegante (era bassa ma con una forza straordinaria, saltare abbastanza in alto per evitare i colpi era semplice per lei), atterrando poco più indietro [Difesa 4]Statistiche: Riflessi Nera+10 tacche

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Impasto MedioAlto +8 Rif
    .

    Scorse l'arma che si accendeva di chakra prima di emettere un fascio di vento e chakra tagliente nella sua direzione, fin troppo lenta, al punto da essere sospetta. Visto e considerato che se mi sposto ti viene addosso, e che non sei uno stupido... Mormorò, prima di colpirla con la sua spada ancora diretta dalla Mortificazione, annullandola [Difesa 5]Statistiche: Riflessi Nera+2 tacche, Forza Nera+8 tacche, Potenza 35 più la Forza.

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +20
    Mortificazione delle Arti Magiche
    . Credo che fermarla sia la scelta migliore. Nemmeno il tempo di pensare e Akira nuovamente si scagliò su di lei caricando l'enorme martello di chakra della sua arma. Non capisci. Può anche essere grande il doppio. Ma è solo una spada che stai usando. Non c'è niente di tuo. Ancora una volta sollevò la spada, intercettando il colpo in arrivo con un movimento che sembrava quasi lento e nemmeno concentrato, al punto che fu lo spostamento d'aria della sua arma a tagliare in due il martello, e deviare persino le armi volanti, tanto era esteso [Tecnica 1]Statistiche: Riflessi Nera+2 tacche, Forza Nera+8 tacche, Potenza 50

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale +2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30
    Mortificazione delle Arti Magiche
    Tecnica Rapida + Taijutsu Inarrestabile +10
    !

    Atterrato, Akira si lasciò andare a un ultimo, instancabile attacco con un movimento a tenaglia che tuttavia stavolta trovò una Midorinaka che sbuffava, quasi irritata. Basta così. Con un movimenti brusco colpì Sameha e Samehada con una sua spada, parando il colpo mentre del sangue emergeva prepotentemente dalla ferita sulla spalla, intercettando le Spade Gemelle e bloccando così il colpo. Akira era arretrato, pronto alla controffensiva, ma non avrebbe avvertito alcun intento aggressivo da parte della ragazzina, la cui ferita sulla spalla si era chiusa da sola smettendo di sanguinare, mentre la sua spada era puntata verso terra.

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    Se con questo scontro volevi dimostrare qualcosa lo hai fatto. Hai dimostrato che sai combattere. Ma se volevi dimostrare di essere uno spadaccino di alto livello...beh...sei ridicolo. Non c'è nessuna Spada nei tuoi attacchi. Se anche avessi dei rastrelli o delle vanghe non ci sarebbe differenza. Quelle tue spade sono solo l'arma del momento, allenandoti con dei martelli cosa cambierebbe? Niente. Ho avuto quello che mi interessava, per me possiamo finirla qui. Socchiuse gli occhi. Ma anche se sei forte, anche se forse potresti anche vincere se mi cogliessi di sorpresa, di certo non sei uno spadaccino. Forse ci sei vicino, forse puoi iniziare a intuire quello a cui mi riferisco, ma non ne sono sicura. Inclinò appena il capo, pensierosa. Beh, mi hai intrattenuta e divertita, Shishi-kun, e sei stato un buon riscaldamento, arrivando anche a ferirmi, pur considerando che un pò mi stavo trattenendo. In effetti non aveva, se non all'ultimo, fatto uso delle sue arti di manipolazione del sangue nè di tutte le tecniche Kenkichi che conosceva. Quindi voglio premiarti. Voglio darti un assaggio della Vera Spada...chissà che non riesca a trovare un barlume della tua.

    Iniziò a sollevare lentamente la sua Katana, molto, molto piano...ma era la spada a muoversi lentamente o l'intero mondo davanti e intorno ad Akira che si stava muovendo al rallentatore? Riesci... La spada si sollevava e con quel movimento lento e inesorabile come la marea sembrava anche diventare più grande e vicina. ...a vedere... La lama cresceva e si avvicinava come se volesse trafiggerlo, ma le sue braccia erano immobili, pesanti come se migliaia di catene le legassero! Difendersi era impossibile! ...la mia Spada? L'acciaio gli trapassò il petto, il cuore e a nulla servirono le arti Hozuki o le difese offerte dalla sua armatura, quell'arma era impossibile da fermare, andava dritta al cuore e allo spirito, trafiggendolo senza che nulla potesse fermarlo, nulla...la coscienza di Akira sarebbe stata a un passo dallo spegnersi, quando realizzò di trovarsi in un dojo elegante, con un'atmosfera eccentrica fuori dalle pareti di carta su cui cerchi rossi tracciati col sangue di persone diverse riempivano l'ambiente con uno strano odore metallico. Lui era là, a pochi metri da Midorinaka che aveva la spada puntata su di lui. Retar, Sameha, Samehada, Hiramekarei, Gelida notte...tutte le sue spade erano là, a sua disposizione, e l'ambiente era pronto allo scontro.

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    Bene. Disse Midorinaka. Chi non si considera uno spadaccino, o chi pensa di esserlo senza nemmeno avvicinarcisi non riesce a vedere un bel niente. Chi invece comincia a intravedere la Vera Spada altrui può restare talmente sopraffatto da perdere i sensi. Chi ha una possibilità invece, allora forse ha una Vera Spada a cui rifarsi. Ma tu non ne sei consapevole, Shishi-Kun. Con la guardia dello stile del Torturatore Implacabile lei si avvicinò fino a essere a portata per gli attacchi. Non perdere tempo a schivare. La Vera Spada non può essere schivata.

    Essa è la somma di tutte le esperienze di chi la brandisce. Della sua motivazione. Della sua filosofia. Di che cosa una spada rappresenta. Il Ken-do incarnato. Capisci cosa intendo? Chi è consapevole della propria Vera Spada, anche a parità di forza e di velocità con l'avversario, ha sempre colpi più pesanti. Il fardello di chi è un vero spadaccino, di chi si è dedicato alla spada, e dei motivi per cui lo ha fatto. Non ho percepito nulla di tutto questo in te, Shishi-kun. Kensei invece li ha. L'Imperatore li ha. Tu no. Usi le tue tante spade, hai anche pensato a qualche spada fisica quando ho accennato alla Vera Spada.
    Commentò sarcastica. ...non c'è trascendente in te. Anche questa può essere una Vera Spada, ma bisogna esserne consapevoli. Scosse il capo. Ma è inutile parlare. Questo luogo è fatto solo per le Spade. Sono loro a parlare. In guardia, Shishi-kun. [Shinken: Chōetsu Kendō]Shinken: Chōetsu Kendō - Vera Spada: Kendo Trascendente
    L'utilizzatore ha appreso come cristallizzare la sua disciplina della spada a livello mentale e trascendente. Addestramento, allenamento e meditazione gli hanno permesso di comprendere il vero significato della sua spada, delle motivazioni che lo spingono a usarla e in ultima analisi di sè stesso. Ogni spadaccino che raggiunge la sua Vera Spada può con un solo sguardo comunicare con altri che abbiano raggiunto lo stesso livello, anche se solo ai fini della loro arte. Il confronto mentale tra le filosofie della spada può lasciare spossato chi è meno saldo nei propri principi.

    Confronto Trascendente
    L'utilizzatore può trasportare uno o più avversari in un mondo mentale per la durata di un round. Ciò che avviene nel mondo mentale non influenza direttamente il mondo reale, le ferite o la quantità di chakra. Il mondo mentale esiste al solo scopo di confrontare la Vera Spada dei partecipanti. Può essere usato a scopo di allenamento. Questa abilità non richiede chakra nè slot, non ha alcun effetto su chi non si considera uno spadaccino, o non è qualificato per esserlo.

    La Vera Spada
    L'utilizzatore e chi si trova nel mondo mentale combatte con quattro slot azione e uno slot tecnica, utilizzabile solo per i Kenjutsu. Non è possibile schivare ma è possibile parare o incassare i colpi, le Protezioni non offrono alcuna difesa. Le armi non causano danni reali, ma indeboliscono la risolutezza e lo spirito di chi viene colpito in misura proprozionale alla potenza dell'attacco subito, come se si scontrassero due ideologie e una schiacciasse l'altra.

    Filosofia Affilata
    L'utilizzatore e chi si trova nel mondo mentale ha con sè una copia di qualunque arma identifichi come necessaria al suo essere spadaccino. L'arma ha le stesse caratteristiche dell'originale, ma se entra in contatto con quella di un avversario saranno le motivazioni e le filosofie della spada a confrontarsi, esprimibili come dialogo o ragionamento. L'arma con motivazioni più deboli andrà in frantumi o verrà danneggiata, in base al confronto. E' possibile generare una nuova arma, se si trova una nuova motivazione.

    Apprendimento Trascendente
    L'utilizzatore può mostrare tecniche e stili di combattimento nel mondo mentale, il round di condivisione è efficace come una giornata di addestramento.

    Sconfitta Trascendente
    L'utilizzatore e chi si trova nel mondo mentale, se sconfitto nel Confronto Trascendente, avrà la sua motivazione annientata e sarà più propenso alla resa. Il Confronto Trascendente con la Vera Spada è una rappresentazione descrittiva di un duello di volontà, se sconfitti non ci hanno più motivazioni per proseguire.


    Gli attacchi di Midorinaka non erano veloci nè particolarmente forti. Non era quello il loro scopo. Non erano attacchi per ferire, erano attacchi che volevano annientare le false convinzioni di Akira, quelle che gli facevano "usare bene le spade", come detto da lei, ma in realtà oscuravano e allontanavano la sua Vera Spada, quel nucleo di forza e volontà che avrebbe dovuto infondere in ogni suo colpo. Ti sei addestrato molto, ma se avessi avuto un martello o una lancia non sarebbe stato forse uguale? Cosa SONO quelle spade per te? Affermò mentre sferrava un colpo orizzontale che avrebbe forse squarciato il petto dell'Hozuki se, questi non avesse parato [Trascendente 1]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +3 tacche, Potenza 50

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    . Io SO cosa rappresenta quest'arma per me, ma tu? Per lei la Spada era uno strumento, una sorella che poteva ritrovare in ogni impugnatura, in ogni lieve imperfezione del metallo. Era nata con una spada in mano, era cresciuta con essa, era morta con essa e anche tornata. Mai si era separata dalla sua spada. Poteva Akira dire altrettanto?

    Che l'arma usata da Akira fosse andata in mille pezzi o meno, Midorinaka avrebbe poi cercato un colpo diagonale discendente dalla sinistra, preciso e pulito come il precedente, ma che celava in realtà il peso di anni e anni di fatica, dolore e tormento. Ti sei sicuramente allenato tanto, ma per cosa? Perchè quelle spade? Che tu sappia o meno cosa sono per te...PERCHE' le hai scelte? [Trascendente 2]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +3 tacche, Potenza 50

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Lei avrebbe potuto scegliere qualunque altra forma per la sua arma, come ogni Kenkichi. Un arco, un tirapugni, un coltello. Aveva scelto una spada, e una ben più grande della sua misura. Un ostacolo, l'ennesimo ostacolo dell'essere nata con grande talento in un mondo ostile. Era una ragazza, era giovane, era minuta, intelligente e spaventosamente piena di talento. Ogni sguardo sin dal primo istante era stato ostile o terrorizzato, persino quello dell'amato padre. Aveva scelto di usare la spada perchè era l'unica che le restituiva uno sguardo libero da pregiudizi: quello del suo stesso riflesso. La spada rifletteva Midorinaka, e Midorinaka avrebbe sempre, senza mai sbagliare, avuto fiducia nella spada. Poteva Akira dire altrettanto?

    Forse un'altra spada di Akira sarebbe andata in pezzi, o forse si sarebbe crepata o avrebbe finito per rompersi, ma la Principessa Kenkichi aveva appena cominciato, portando avanti un piede e colpendo con un colpo ascendente verticale che avrebbe potuto squarciare il torso e la spalla dell'Hozuki in un lampo! E anche se sai cosa impugni...per QUALE MOTIVO lo fai? E questo tuo motivo...pensi realmente sia così potente? Così solido? Più del MIO? [Trascendente 3]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +3 tacche, Potenza 50

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Lei era una Kenkichi. Era nata con una spada. Aveva scelto di avere fiducia nella sua spada. La aveva brandita per quelli che riteneva fossero alti scopi, ideali importanti: prestigio, onore, miglioramento. Era stata tradita da tutti, ma non dalla sua spada. La spada anelava solo a migliorare sè stessa, lo stesso obbiettivo che Midorinaka aveva e che voleva estendere a tutto il clan, tagliando i rami secchi e scacciando i deboli. Non pensava affatto di aver esagerato, era certa di essere nel giusto, ma era stata tradita. Ora la Vendetta la guidava, ma essa non si era sostituita al suo scopo iniziale, e conoscere Kensei aveva tenuto accesa la fiamma che ardeva, gemella. Vendicarsi dei Kenkichi e Migliorare i Kenkichi non erano percorsi separati. Erano la stessa luce vista da due prospettive diverse. Erano la sua motivazione, ardente come un sole, la forza che spronava ogni suo attacco e ogni suo movimento con la sua spada, anche il più svogliato. Akira invece...non mirava forse solo a sconfiggere il nemico uno alla volta? A essere...buono? Un concetto così vago poteva realmente opporsi a tanta determinazione?

    E anche così, indipendentemente dal numero di spade rimaste, forse poche o forse nessuna se per caso Akira avesse provato a parare con più armi quei colpi carichi del peso di una Vera Spada, Midorinaka avrebbe ripreso fiato per un secondo, prima di esibirsi in un fendente che poteva decapitare Akira. Io sono Midorinaka Kenkichi. Vendetta e Speranza assieme. La forza nata dal sangue, dal sudore, dal dolore e dal pianto. IO so chi sono. Tutta me stessa vive in ogni mio attacco. Ma tu? Tu agiti le spade, non le impugni. Tu scherzi per nasconderti perchè hai terrore di essere serio. Tu ti preoccupi della forma e dei risultati, non delle motivazioni. Io sono Midorinaka. E TU CHI DIAVOLO SEI? [Trascendente 4 e Tecnica Trascendente 1]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +3 tacche, Potenza 100

    Base +6 For, +3 Vel, -3 Res
    Tributo di Sangue+30
    Lama Insanguinata +20, due leggere (dalla ferita sulla spalla, riapre il sanguinamento come gratuita) sacrificate


    Quanto sarebbe rimasto di Akira a quel punto? Quanti di quei colpi sarebbe riuscito a bloccare, quante risposte avrebbe trovato? E la sua Vera Spada...si trovava davvero da qualche parte in mezzo a quei ragionamenti?

    Midorinaka aveva usato una variante personale del Kendo Trascendente, e un novizio come Akira non avrebbe avuto modo di attaccare a sua volta in quello spazio, ma solo di difendersi. Comunque ne fosse emerso, nel mondo reale non era passato un tempo superiore a un battito di ciglia, e a meno che lui non intendesse arrendersi o fermarsi, stava ancora alla Principessa Kenkichi portare la sua offensiva.

    CITAZIONE
    Spezzo qui il post, dopo il tuo eventualmente faccio il mio attacco "reale"


    Edited by Febh - 21/3/2021, 17:32
  2. .

    Master of Puppets


    . 8 .

    E vorresti imparare a usare le energie di questo mondo in dieci secondi? A me non servono, non ho motivo di usarle e non avrei idea di come insegnartelo, o come canalizzarle nel tuo corpo senza distruggerlo. Il Bijuu era letteralmente una fonte di chakra, non aveva bisogno di adattarsi a quel mondo, limitandosi ad accumulare forza e crescere a quel modo, lentamente, nei decenni. Fortunatamente Youkai aveva un modo alternativo: il suo potere e la sua unica condizione, ancora ignota, che già una volta aveva scosso il corpo della strega e che, pensavano, avrebbe potuto portare a qualche risultato se combinato, nel senso più stretto del termine, con quello dell'Hokage e della volpe.

    Entrambi avevano maleinterpretato le parole di Kirie, che pure li aveva avvertiti. "E' molto più grande di così", aveva gridato, prima di essere intrappolata nella tormenta e difesa alla meglio dalle code. Avevano pensato che intendesse l'aspetto mostruoso celato dietro quello femminile con cui si era mostrata...ma Kirie era uno spirito. E agli spiriti la crudele dominatrice di quel regno appariva sempre come quell'essere orribile. Non ci avevano pensato, la situazione era complessa e difficile e avevano dimenticato quel dettaglio. Ma ne avrebbero pagato il prezzo. Strinsero quel corpo bloccandolo con le code, strappandogli grida mostruose al contatto col chakra di Youkai, che fece tremare nuovamente il regno ghiacciato mentre Kirie tremava nonostante il calore del chakra della Volpe. La Bijuudama spazzò via parte di quel corpo lasciando che capitolasse al suolo contorcendosi in agonia. In tutto questo il frammento di Kurama trasmetteva la sua diffidenza, anche e soprattutto tenendo d'occhio Youkai del quale percepiva ovviamente la presenza. Accelerare il ciclo. Sicuro, danneggiare un'anima con del chakra può facilitarne la dispersione delle energie se non ha qualcosa che la tenga intera, e potrebbe accelerare il suo percorso qui, nel bene o nel male. Concesse la Volpe. Ma quella là è una Mezza Persona. E' fuori da qualunque ciclo, non dovrebbe stare qui, non ha un posto dove stare. Quindi al massimo puoi metterla fuori gioco per un poco.

    In tutto questo però la tormenta di neve non si era affatto fermata e il tremito del ghiaccio stava solo aumentando ora che avevano abbattuto il loro nemico. Non era evidentemente un buon segno. Non avete capito! Riuscì finalmente a dire Kirie, divincolandosi in modo da potersi muovere un poco nonostante la coda. E' MOLTO più grande di così!. A quelle parole il terreno sotto Raizen letteralmente esplose in un vulcano di ghiaccio e vento gelido, forse danneggiandolo ma sicuramente spingendolo assai lontano [Eruzione]Esplosione di Potenza 120 da ghiaccio. Raggio 30 metri centrata sulla Volpe, effetto di spinta di 60 metri con Forza Nera+12 tacche, il peso della volpe è irrilevante. mentre qualcosa di ancor più spaventoso emergeva dalle profondità di quel regno.

    Un pilastro di carne e volti immenso, odoroso di putrefazione, torreggiante persino sulla volpe se fosse stata all'apice delle sue dimensioni, e dalla bocca aperta di ciascuno di quei volti piangenti emergevano arti scheletrici e ossuti simili a quelli utilizzati fino a quel momento. Decine di voci urlavano il loro dolore e tormento, e ciascuna di esse aveva un chiodo sulla fronte da cui si dipanava una catena, simile a quella che legava Kirie in precedenza, che scivolava senza impedimenti verso il terreno sottostante [Nota]Grande 100 Unità. Ha 100 Leggere. Aspetto simile a una torre di carne con decine e decine di braccia lunghe fino a 10 metri. Difesa Naturale 50. Oggetti o attacchi grandi meno di 4 unità non causano danno significativo se non irrorato dal chakra. Se irrorati dal chakra il danno è ridotto del 50% prima di confrontarsi con la difesa naturale. Tutte le ferite 1/2 leggera o inferiore vengono rigenerate a inizio turno. Ignora effetti legati alla stazza o a trasformazioni di esseri grandi meno della metà di lei, incluso il peso.. E' questo che intendevo...

    TRADITORI! TRADITORI DISGUSTOSI! SARETE IL MIO PASTO PER L'ETERNITA'! HO SEMPRE PUNITO I TRADITORI E CONTINUERO' SEMPRE A FARLO!

    Se prima potevano aver provato un briciolo di ribrezzo nel vedere come fosse ridotta quell'anima, ora probabilmente nei loro animi vigeva una sorta di terrore al pensiero che quella cosa fosse stata umana, in vita. E aveva detto che Raizen era come lei, almeno come categoria generale. E' troppo forte! Fa lei le regole qui, dobbiamo scappare...come si può combattere una cosa del genere? Kurama era relativamente tranquillo, come se sapesse di poter sfuggire se le cose si fossero messe male, ma da solo. Eppure restava...che li stesse mettendo alla prova? Ti ho già detto le cose importanti...quanto sei stupido, Raizen? A chi importa del suo aspetto? Ricordati dove siamo...la ragazza ha ragione, lei fa le regole qui. Ma questo significa anche che è soggetta alle sue stesse regole. Ve le sta letteralmente sfarfallando davanti...ma non credo tu possa farci qualcosa direttamente.

    La tormenta infuriava selvaggia [Nota]Resta attiva, ma la creatura torreggia oltre essa e dalle bocche aperte di quell'essere a altezza "volpe" venne emesso in direzione del gruppo un soffio di vento gelido ancora più pressante e carico di cristalli di ghiaccio [Soffio Gelido]Cono lungo 90 metri e largo 150 alla base. Potenza 80 + Congelamento [DnT Grave]. Concentrazione Nera+4 tacche. Altro ghiaccio si sarebbe formato sopra di loro, nuovamente bombardandoli in modo apparentemente analogo a prima...solo che stavolta i cristalli si sarebbero fusi tra loro aumentando la loro potenza, ma come potevano saperlo in mezzo alla tormenta [Gelo della Vendetta]9 Blocchi grandi 3 Unità
    Potenza 30 per blocco.
    Velocità Nera, Furtività 9

    Tre cadono su ciascuno all'unisono, sommando la loro potenza
    ? Mani adunche e gigantesche avrebbero poi cercato di afferrare il gruppo tra le dita ossute e gelate, in una presa che poteva essere fatale [Stretta Vendicativa]Due braccia si allungano e le mani crescono fino a 10 Unità ognuna, cercando una presa sulla testa della volpe e sulla base delle code.
    Velocità Viola+2, ma sono molto grandi e Furtività 12. Non hanno odore (o meglio, l'odore della creatura riempie tutto l'ambiente, impossibile fare dei distinguo)
    Potenza 50, ignora Resistenza e considera dimezzate le Difese di Chakra. Forza Nera+12.

    Mantiene poi la stretta con potenza 45 se raggiunge il bersaglio.
    . La situazione si faceva disperata.

    [...]

    Le due figure sulla cima del ghiaccio si erano allontanate, ma una terza, che stava in disparte, aveva avuto l'incarico di restare là. Chiunque fosse sopravvissuto a quell'ordalia avrebbe pur avuto bisogno di una guida.

    Youkai...perchè continui a tornare qui? Non hai imparato già abbastanza da Karikitori? Scosse il capo, mentre l'enorme sarcofago

    alle sue spalle tremava e vibrava. Non è certo venuto a riprendere te. Sospirò. Se solo Kaji mi avesse detto qualcosa di più nel dettaglio...eppure lui è l'unica possibilità di migliorare le cose. Tra le mani aveva un anello che ricordava un drago che si mordeva la coda e ci giocava distrattamente. Spero riescano a sconfiggere la Strega, le cose sarebbero più semplici per noi senza quel mostro pieno di rancore. Ancora alle sue spalle il sarcofago fremette, subito quietato quando la donna alzò una mano, facendo illuminare diversi sigilli sulla sua superficie. Non è del tuo potere che ha bisogno. Non ne avrà mai più bisogno, è quello che ha scelto, ti piaccia o meno. E' quello che HAI scelto. Tornò a fissare il gruppo e lo scontro. Se non fosse stato per Kaji...forse col tempo sarei diventata anche io come quel mostro? Chiuse gli occhi, tornando a guardare il suo anello. Quello è l'uomo di cui ha parlato l'antenato....ma perchè mi sembra tanto familiare?

    Master of Puppets


    . 8 .



    Non rientra nei tuoi piani il normale ciclo delle anime? Non che io sappia di cosa tu stia parlando, ma credo di intuire il concetto a grandi linee. Chiese Febh, visibilmente coinvolto da quell'informazione, come se la trovasse estremamente interessante. Quindi sorrise nuovamente, un sorriso rettile e infido. Quindi in pratica sei un codardo? Personalmente, ho il mio modo per vivere quanto più a lungo possibile, ma una volta finito quello, sarei decisamente più interessato a vedere cosa succede dopo. A te invece l'ignoto fa spavento, vecchio inutile serpente, non è così? Anche se ti vanti di aver ricercato le conoscenze più oscure...il fatto di non sapere assolutamente niente del dopo ti atterrisce...è per questo che sei e resterai sempre un relitto del passato. Piccolo, superato, misero vecchio serpente. Lo canzonò, convinto delle sue opinioni (come dopotutto sempre accadeva, anche e soprattutto quando magari aveva torto).

    Quando poi quello rise dell'opinione dello Yakushi sull'impossibilità di creare qualcosa di reale nel mondo dei morti, ottenne solo uno sguardo accigliato, e quindi una risposta a tono, sempre accompagnata da un sorriso infame. Mi risulta che l'intero pianeta ruoti su sè stesso. A me far ruotare le cose sembra una cosa ben oltre i limiti umani, vecchio serpente. Sollevò una mano. Ma non fraintendere. Non ti ho mai sottovalutato. E' esattamente perchè so cosa sei e di cosa sei capace che dico che sei solo un piccolo povero patetico vecchio serpente. Ma pur sempre un serpente...e non ci tengo a farmi mordere. Sai, le cose vecchie puzzano, magari me la attacchi. Ora, se vuoi finirla con questo rimpiattino ridicolo, io sono in un posto spiacevole e in compagnia ancora più spiacevole, e faccio il possibile per essere altrettanto spiacevole per te. Quindi se vuoi dirmi come ci leviamo di torno sarò ben felice di farlo.

    Il discorso cadde sulla pergamena e Febh era assolutamente certo di averla distrutta, tanto che guardava Hebiko con aria vincente aspettando che lei lo rivelasse lasciando di stucco il vecchio. Solo che la pergamena non era stata distrutta: era stata consegnata all'attuale Kage che la aveva data a Jotaro Jaku. Impossibile, anche in quello stato di alta concentrazione, evitare di sgranare gli occhi sorpreso e battere una mano sulla fronte mentre la Consigliera lo rimproverava. Oh...OH! Cavolo è vero! Punto per Orochimaru, che si mise a biascicare qualcosa sul sapere tutto delle pergamene. Beh, poco importa: non è in condizione di nuocere e la macchina è stata distrutta. Cercò di recuperare i binari, ma aveva perso parecchio terreno e la minaccia di lavorare da parte di Hebiko non aiutava. Gene era il kage, gli stavo cedendo totale autorità, stava a lui decidere. Fece spallucce. Catena di comando, sai come funziona. Disse colui che nel 99% dei casi la ignorava. E COMUNQUE... tornò su Orochimaru. Non ho fatto nulla di nascosto a Hebiko, quindi smettila con questi giochetti che sono solo una perdita di tempo!

    Ma il defunto Kokage amava il suono della sua voce almeno, se non più, quanto Febh amava la propria, così come amava essere teatrale, tanto da allungare una mano fino a sfiorare la sua guancia. Lo Yakushi lo concesse, anche se la propriocezione era a mille per percepire eventuali anomalie e il suo naso si arricciò per il disgusto, mentre Hebiko cercò di fermare quel contatto. Vedo...ma il mondo dei vivi non è fra queste, visto che sei qui, vecchio serpente. Considerò di tagliare via la guancia e farla ricrescere ma sul momento si trattenne. Mi stai dicendo che tutti i cloni che ho fatto, anche quelli usciti male come la Hebiko con le gambe da sirena o la Hebiko con la testa al contrario o la Hebiko con la pelliccia da gorilla o la Hebiko Mimo, o la Hebiko con le ali da farfalla e pungiglione da scorpione...tutti loro erano in pratica tuoi cloni come il Nidaime? Meglio non approfondire come mai fossero usciti così tanti cloni fallati di Hebiko, inclusi quelli di sesso maschile o quelli che per motivi poco chiari avevano i pattini e la permanente e ballavano costantemente la disco music. Febh sospirò portando una mano alla fronte. Supponendo sia vero, e non ti credo fino in fondo, allora ho solo procacciato ulteriori te per il mondo...fortuna che erano tutti programmati per morire, e mi sono assicurato che lo abbiano fatto. Orochimaru spiegò anche il motivo per cui i cloni di Hebiko erano i più bizzarri, tanto che aveva poi selezionato il meno peggio coi capelli neri...anche se tutti avevano i capelli neri in realtà. Capelli rossi? Si voltò verso la sua ex segretaria. Onestamente ho sempre pensato ti facessi la tinta. Lo disse con grande onestà, ma era abbastanza concentrato da sapere che quella poteva essere interpretata come una provocazione, e l'ira avrebbe tenuto la kunoichi abbastanza sveglia da non farsi imbambolare dalle infinite chiacchiere del suo anomalo genitore.

    Venne poi la proposta di Orochimaru, mentre Hebiko chiedeva del marito, cosa che lui tralasciò volutamente per non cercare troppe rogne. E ascoltò attentamente le parole del vecchio serpente. La Kunoichi sembrava quasi convinta, ma Febh era pensieroso, ripetendosi quel discorso a mente. Alla fine parlò. Sai cosa ho sentito io di tutto il tuo discorso, Orochimaru-jii-san? Lo aveva appellato come nonnino, in contraltare all'essere chiamato col suffisso vezzeggiativo. Io ho sentito "sono molto bravo, ho un sacco di scappatoie, essere qui è solo un inconveniente temporaneo e so tutto quello che succede là sopra. Quindi perfavore portami con te. Ti prego portami con te." Sorrise. Io ho capito che da solo col cavolo che puoi uscire. Tu hai bisogno di noi. Ma a questo proposito mi viene un'idea diversa, un'idea di quando mi hai sfiorato con la tua lurida mano anche se ti avevo detto che puzzi di vecchio. Febh era irritato, molto irritato e molto concentrato, ma non ancora all'apice. Era abbastanza irritato forse da commettere delle leggerezze, ma in quel preciso momento aveva intenzione di affermare la sua dominanza e sottomettere quel lurido vecchio serpente con ogni mezzo, e forse agì in modo un pò avventato.

    Si alzò. Mi hai fatto venire in mente che tu vuoi restare fuori dal ciclo. Hai il terrore che la tua anima venga consumata. Hai una fobia assoluta dell'ignoto che ti aspetta oltre la fine. Disse avvicinandosi, sempre sorridente, fino a stare proprio davanti al vecchio serpente, con un'espressione serafica che per certi versi avrebbe ricordato Kaji ad Hebiko. Di riportarti nel mondo dopo la fatica che ho fatto per spedirti qui non se ne parla. Ma mi chiedo...ci aiuteresti se in cambio prometto che non ti scaraventerò a forza oltre questa tua patetica esistenza? Sollevò una mano, per sfiorare la guancia del vecchio serpente delicatamente come aveva fatto lui. Mi chiedo se funzioni...alla fine, come hai detto tu, nemmeno all'inferno le cose sono realmente eterne. Anche qui, in fondo, c'è una fine...inevitabile!

    Il suo chakra avvampò, nero come la pece fino a inondare i suoi occhi, mentre la mano crepitava di quell'energia volta al far cessare ogni cosa. Se il suo potere imponeva una fine forzata alle cose, cosa avrebbe fatto a un'anima che cercava in tutti modi di sfuggire alla naturale evoluzione del suo stato di esistenza? Febh non lo sapeva, ma era solo grazie al potere degli Hakai che Kaji era riuscito ad arrivare nella sua posizione all'inferno, e anche se forse funzionava un pò diversamente da quelle parti....come avrebbe reagito Orochimaru davanti a una concreta minaccia di annientamento della sua esistenza, persino in quel luogo che riteneva sicuro come l'aldilà?

    Certo, aveva rivelato il suo potere, questa era una leggerezza...ma cosa sarebbe successo poi? E la lucertola, che già una volta era stata scacciata e tenuta a bada da Kaji? Avrebbe reagito?



    Master of Puppets


    . 8 .

    Quell'uomo dagli occhi strani aspirò lentamente una boccata di fumo, salvo poi emetterlo in cerchi concentrici che cominciarono a ruotare su sè stessi in varie angolazioni, creando una forma geometrica affascinante. Fece poi cadere le ceneri con un breve tocco dell'indice, a terra. In realtà sparirono nel nulla prima ancora di raggiungere il pavimento. Non rispose alle domande del ragazzo, come se non gli interessassero, quindi annuì. Yami, allora. Molto bene. Io sono Kaji Hakai, ma puoi chiamarmi anche Febh Yakushi, anzi, dovrai chiamarmi così in seguito. Sollevò il capo come a scrutare un punto distante, strizzando gli occhi, ma anche guardando nella stessa direzione il Sogno Emerso non avrebbe visto nulla. Mmmh...non c'è molto tempo. Tornò a scrutarlo.

    Siamo all'inferno. O aldilà, o oltretomba. Immagino ti sia familiare come concetto, anche se tecnicamente non sei mai morto. O vissuto. Questo luogo, nonostante la sua natura eterna, è paradossalmente fugace e viene plasmato dalle anime che vi si trovano dentro, almeno fino a quando, non so bene come o quando, riescono a reincarnarsi naturalmente o procedere verso ulteriori stati dell'esistenza. Soffiò altro fumo, questa volta generando una spirale che prese a ruotare rapidamente fino a disperdersi, facendolo accigliare. Tks...non la controllo ancora bene come lui. Poi ancora su Yami. Il luogo da cui vieni tu, da cui sei originario, è ancor più fugace di questo. Esiste perchè la gente sogna, e in ogni dato momento almeno una persona sta sognando, da qui si origna quel collettivo caotico che tu potresti chiamare casa. E come in ogni ambiente, a volte qualcosa che sembra vita può originarvisi, come è accaduto con te e con qualche altro autoctono delle tue parti. Battè di nuovo via la cenere. Il Sognatore è come me. Si trova all'inferno, ma non vi appartiene. Non so tutta la sua storia, ma può muoversi liberamente tra questo luogo e il tuo, però non può tornare al mondo dei vivi. Non ti ho creato io, e nemmeno lui. A volte qualcuno, sognando, influenza anche gli autoctoni dei sogni, e francamente non so chi abbia influenzato te. Forse lo ricorderai col tempo, oppure no. Ma mi servi, per questo ti ho fatto portare qui dal Sognatore. Doveva cercare una Mezza Persona che non fosse mai stata viva. E tu lo sei. Aspirò ancora del fumo. Quindi posso farti nascere, così mi sarai utile nel mondo dei vivi.

    Si alzò lentamente, avvicinandosi a Yami mentre il suo abito cambiava radicalmente, così come il pannello alle sue spalle, quasi fondendosi con esso a vederli in un'illusione ottica. Ovunque fossero, quel luogo era interamente soggiogato alla volontà di quel Febh Yakushi. Il semplice fatto che tu abbia dei desideri implica che qualcuno o qualcosa dall'esterno ti ha influenzato, o non saresti mai nemmeno stato cosciente della tua condizione. Il Sognatore vi chiama Sogni Emersi, ma a me pari più un'Anomalia. E non c'è niente di male in questo. Anche io lo sono. Tutti noi lo siamo. Le Mezze Persone non hanno un posto all'inferno. Si sarebbe avvicinato sollevando una mano fino a toccare il petto di Yami, e in quel preciso momento accompagnato da sottili e crepitanti fasci di energia nera il ragazzo avrebbe avuto la consapevolezza di avere un corpo fisico, reale, ancor più concreto di un'anima, che tuttavia sparì quando Febh interruppe il contatto. Io ho modo di allentare le regole di questo modo e in questo momento sto cercando di trovare un modo per tornare nel mondo dei vivi. Che io abbia successo pieno o meno, penso che riuscirò a uscire da qui. E a quel punto avrò bisogno di aiuto là fuori. E tu mi aiuterai...in cambio, avrai la libertà di muoverti anche tu via dal caos dei sogni o dell'oltretomba. Fino al mondo dei vivi, l'unico luogo in cui esistono cose concrete.

    Non era il primo Sogno Emerso a cui lo chiedeva, ma tutti gli altri erano incompleti, troppo stupidi o carichi di vanagloria per ascoltare. Questo Yami gli trasmetteva un'impressione differente, forse finalmente il Sognatore aveva trovato quello che cercavano. Ci sono dei viventi all'inferno. Sono occupati con alcune persone del posto, per così dire, divisi, ma presto si riuniranno. Due persone tra loro sono importanti: una fanciulla dai capelli rossi e un ragazzino con dall'aria innocente. Hebiko... Ci fu una chiara emozione nel dire quelle parole ...è colei che mi ha condannato a questa mezza esistenza...ma non la odio davvero. Posso capire perchè lo ha fatto. Nonostante tutto però, non posso perdonare me stesso per essere stato più debole di lei. L'altro sarebbe stato un grande alleato, tempo addietro. Le sue idee non erano poi così diverse dalle mie. Anche se il tempo qui non ha un grande significato, il momento è differente, o sarebbe stato tutto più facile. Entrambi sono una possibile via per permettere a me e a te di uscire da qui. Per questo cercheremo di avvicinarli entrambi. Ti darò istruzioni più dettagliate quando ci sarà il momento.

    Ma fino ad allora...hai qualcosa in contrario a tutto questo? Hai qualcosa da chiedermi?
  3. .

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Prologo


    Atto I
    Ricostruire il dimenticato. †



    E ra buio. Un buio pesto, impenetrabile, quasi irreale. L'incapacità di vedere mi fece pensare per alcuni istanti che mi avessero strappato gli occhi, tanto era oscuro il luogo in cui mi ero addentrato. Eppure sentivo di non essere cieco e, soprattutto, ricordavo perfettamente ciò che avevo fatto soltanto un istante prima: avevo raggiunto Kotetsu Sakura e avevo indossato l'Elmo di Momin.
    Eppure perché adesso mi sembrava di essere dappertutto e da nessuna parte? Era una sensazione strana che anche il paragone col mio mondo interiore non riusciva ad esemplificare. Ma poi, d'un tratto, all'improvviso, iniziai a sentire qualcosa: le mie braccia, il mio corpo, le mie mani; riuscii a prendere forma in quella vastità di niente, sentivo di essere qualcosa, di occupare uno spazio. Alzai quindi le braccia e provai a muovermi. Camminavo nel niente, quasi fluttuavo, oniricamente disperso in quel luogo mefitico. Ma così come m'ero percepito d'un tratto, così percepii il pavimento sotto i miei piedi, smettendo di muovermi nel vuoto. Allo stesso tempo, alzando le mani, sentii all'improvviso una parete. Era perfettamente liscia, non riuscivo a distinguere su di essa alcuna impurità, la sua superficie era priva di protuberanze, nient'affatto frastagliata, impossibilmente perfetta. E fu in quel momento che lo percepii: il calore, il potere, l'ardore chiamarmi! Mi desiderava, dietro a quella parete, dietro quel muro dietro quella ... porta!



    ORA!

    Spinsi con forza davanti a me, squarciando quel velo di niente che subito si macchiò di sangue, quasi come se avessi divelto le carni di una fiera cosmica. Davanti avevo qualcosa di ancor più assurdo, luminoso ed infinito. Sembrava un pessimo gioco illusorio, una di quelle tecniche uchiha dove il tempo e lo spazio erano dilatati al punto da non far comprendere a chi vi cadeva vittima che lo strazio che stavano vivendo, in realtà, era soltanto una effimera proiezione della loro mente. Squarciato il cielo precipitai nel vuoto infinito dello spazio in una caduta che parve eterna. Ma lo parve solo per un istante: poco dopo, infatti, mi trovai davanti al Kenkichi reietto. Un Kenkichi. Dopo quanto tempo! Disse il biondo, sogghignando. Avete risolto il vostro problema con le spade? O siete sempre fissati con quelle armi così banalie prive di grazia? Continuava, indispettito ed evidentemente ostile. Certo, per quanto lui non fosse un Kenkichi, come mi avevano riferito Youshi e Fudoh, i suoi abiti avevano il retaggio delle Lame Insanguinate, oltre che le insegne. Momin vestiva degli abiti dei Parìa, coloro i quali non riuscivano a padroneggiare né tantomeno risvegliare i poteri sopiti legati alla tecnica segreta del Clan. Erano, insomma, coloro che venivano rifiutati, la maggior parte delle volte, durante il rituale di Sangue e Acciaio.
    Lo fissavo taciturno, senza volermi, inizialmente espormi. Dunque, dimmi, cosa ci fai qui? Mi chiese direttamente, squadrandomi. Tu sei riuscito a sviluppare una qualche forma di immortalità. Voglio conoscerla. Dissi, senza mezzi termini. Lui rise sguaiatamente. Oh, Kensei, Kensei! Continuava a ridere. Poi d'un tratto s'arrestò ed il suo volto divenne serio. Cosa sei disposto a fare per me perché io condivida con te i miei segreti?

    [...]

    Era passato un po' di tempo da quando ero stato ad Azumaido. L'ultima volta fu per quel colpo di testa di Hotene e la relativa, surreale, questione del Carbonchio Azzurro - rimasta a tutt'oggi, comunque, impunita. Tuttavia, dalle vicende che avevano visto Youshi, Fudoh, Ryuu e Ipokash scoprire un villaggio nascosto sotto metri e metri di neve, Kotetsu Sakura, avevo intrapreso alcune azioni sul territorio dell'isola gemella di Genosha: per prima cosa, avevo ordinato un'opera archeologica per riportare alla luce il villaggio del Ciliegio d'Acciaio al fine di ripopolarlo e godere delle sue gioie e tradizioni rimaste sommerse per secoli sotto la neve. Dopo di che, avevo ordinato la costruzione di alcune strade che collegassero per lo meno i due villaggi più importanti, quello di Ipokash e Munkeke a quello di Yusica ed Hotene al porto, verso Sud, ed a Kotetsu Sakura verso nord.
    Tuttavia, avevo sentito di alcune scorribande accadute proprio durante la costruzione di queste strade. Alcuni indigeni di villaggi minori si erano opposti in modo netto e strenuo a questa operazione perché, a loro dire, i Kamui non ne erano felici. Fu proprio l'Alto Sciamano Munkeke a scrivermi una lettera per richiedere il mio intervento. Dopotutto, le ultime due volte che l'aveva fatto la situazione si era risolta per il meglio ed ero riuscito a guadagnarmi la fiducia di un nuovo villaggio. Era l'occasione giusta per provare ad instaurare nuovi rapporti anche coi villaggi minori. Dopotutto si sa, un popolo scontento è un popolo meno disposto ai grandi sacrifici che il loro capo potrebbe richiedergli. Inoltre era un po' che non passavo al Tempio Kenkichi per meditare e salutare le prime anime che si erano unite alla Yakusoku.
    Per tale missione decisi di accompagnarmi, nuovamente, di due dei migliori e più promettenti Genin della Nebbia: Sekiro e Hideo Nishimura. Una missiva nera sigillata con cera blu e scritta con inchiostro argenteo portata da un piccolo pipistrello avrebbe comunicato loro che, due giorni dopo, la Spirito Indomito li avrebbe attesi al porto di Kiri per una missione. Nella missiva rivolta a Sekiro c'era aggiunto un particolare: "la buona riuscita di questa missione ti garantirà l'arto di cui hai bisogno".




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

  4. .

    Il Mistero del Fabbro


    7
    Indagini Non Convenzionali

    Il lungo discorso di Raizen venne affrontato con indifferenza dalla giovane principessa, con giusto un sopracciglio inarcato quando lui cambiò tono della voce in un'imitazione grottesca. Quando ebbe finito, con la grazia che la contraddistingueva, espresse il suo parere in una semplice frase: Hai pisciato parecchio fuori dal vaso. Salvo poi sottolineare la cosa bevendo il saké. Qualcuno ha detto roba del genere quando avevo quattro o cinque anni. Da quel momento in poi hanno provato a uccidermi perchè volevo sottometterli a ME e non alle stupide leggi del clan. Perchè volevo migliorarli. Per tenermi alla larga hanno tentato di incastrarmi, mi hanno inviata in missioni suicide ma sono sempre tornata vittoriosa, schiacciando chi si opponea...solo alla fine hanno convinto mio padre ad ammazzarmi dopo avermi sottoposto a un rituale con cui speravano di controllarmi ma che è fallito. Quindi, piccolo stronzetto supponente, hai pisciato parecchio fuori dal vaso. Il rospo sul fondo del pozzo sei tu, con le fette di prosciutto sugli occhi. Io ho visto molto più di quanto tu possa anche solo sognare, che hai le labbra ancora sporche di latte. Bevve nuovamente, considerando concluso l'argomento.

    Concluso il banchetto Raizen passò parte del suo tempo a rielaborare con orrore crescente le informazioni raccolte dal condotto, molte delle quali non avevano alcun senso e tuttavia dipingevano una situazione di assoluto disagio e perdita di sè. Al nome Zampakuto la principessa Kenkichi fece spallucce. Mi sembra un nome altisonante per una spada. Ma non conosco nessuno che ne brandisse una. Sarà una parola a caso. Accolse con altrettanta sufficienza le parole di Akira su quale fosse il costo di un accordo con l'Aldilà, mentre non aveva particolare interesse nel sentire ciò che diceva Raizen sull'Uomo del Pilastro, una persona di cui non sapeva nulla. Kubomi trovò solo una stanza cubica al termine del condotto, un salottino che Raizen ben conosceva avendo vissuto in quell'officina cangiante per parecchio tempo, e che tuttavia non nascondeva segreti o altri elementi significativi.

    Le indagini sarebbero continuate, ma intanto era il gioco con Akira a dover cominciare...

    Side Story: Shutter Raizen
    La segretaria riferì di non avere nulla segnato in agenda quindi, essendo passato diverso tempo, non era in grado di ricostruire la giornata dell'Hokage. Con le informazioni in suo possesso poteva solo riferirle come una giornata asslutamente routinaria, così come i giorni precedenti. Dopo aver frugato un pò le carte, tuttavia, trovò una ricevuta di un pranzo al ristorante per due persone in uno dei pochi locali di Konoha dove si mangiavano portate a base di crostacei d'importazione e in cui effettivamente Raizen aveva qualche volta incontrato dei capoclan per questioni di ordine pubblico in passato, anche se non rammentava di averlo fatto. Nota significativa: in genere si spendevano sui 900 ryo a testa, considerando i vini, quindi essendo una cena per due la spesa doveva essere sui 2000, ma dalla ricevuta emergeva una spesa di circa 3500ryo. Forse avevano mangiato molto (o forse era andato con un Akimichi), ma un pò stonava. La ricevuta era stata inviata una settimana dopo la cena all'ufficio, dato che era stata messa in nota spese, come era prassi, quindi verosimilmente chiunque avesse cancellato le tracce, se realmente era accaduto, non poteva sapere di quella documentazione.

    Le guardie non poterono fornire alcuna informazione, di fatto ricordavano solo delle giornate come tante altre.

    Sempre che non volesse battere anche altre piste con le informazioni che aveva in mano, evidentemente il ristorante era la miglior scelta in quel momento. Ci era stato diverse volte: era poco più grande di un appartamento, in un palazzo dall'aria affatto appariscente e ospitava un massimo di quattro tavoli, ma la cucina era di qualità assolutamente superiore: il cuoco era stato un ninja per diversi anni prima di lasciare la carriera militare e dedicarsi unicamente alla cucina incorporando le sue conoscenze erboristiche con il cibo per creare piatti che potevano rivaleggiare con i tonici o le arti mediche. Aveva un pessimo carattere ma le sue capacità parlavano da sole, e aveva trovato in Raizen un cliente soddisfacente, capace di rispondere a tono e di discutere in maniera efficiente. Il suo nome era Li-Wen, originario del Paese della Terra ma per molti anni shinobi al servizio del Paese del Fuoco.

    Non hai prenotato, Hokage. Non ho posto per te. Lavorava da solo, senza camerieri, usando la sua affinata tecnica della telecinesi per servire ai tavoli e cucinare più cose contemporaneamente, quindi era potuto andare di persona ad aprire alla porta quando l'Hokage o un suo clone si fosse presentato. Pensavo fosse chiaro: non sono un suddito nè un sottoposto, per mangiare qui si deve prenotare, sia che si presenti il Daimyo o un redivivo Kakashi Hatake. E sai anche che le prenotazioni sono solo tramite posta. La presenza del Kage fuori orario e senza preavviso non era stata gradita, evidentemente, anche se era là solo per parlare. Informazioni, dici? Si accigliò. Sto preparando il brodo per il pranzo. Se terrai le mani a posto e sarai breve potrei dedicarti qualche minuto.

    Non aveva ricordi precisi del pranzo in oggetto, e anzi non ricordava nemmeno di aver avuto il Kage come ospite in quella giornata, cosa che lo irritò ulteriormente. Io ricordo con cura ogni pranzo che preparo. E' la base per migliorarsi continuamente. Disdicevole. Disse il burbero cuoco mentre con un gesto della mano aumentava il fuoco sotto una pentola, mostrando una precisione al limite del divino. Preparo il conto durante l'ordinazione come sai, quindi se c'è la ricevuta allora la ho sicuramente in copia. E in effetti in uno dei cassetti di una credenza nella sala da pranzo aveva ancora il talloncino in cartacarbone della ricevuta stessa. Mmmh...non ricordo nulla, nemmeno cosa vi ho preparato. Non conservo le comande quindi non potrei risalire a così tanto tempo addietro. Però...dammi qualche minuto. Ricordo tutto tranne quel giorno...quindi incrociando quel che ricordo con le note della dispensa dovrei risalire a cosa avete mangiato. Ci volle qualche minuto di attesa, durante il quale chiese al Kage di tritare delle erbe che gli servivano, così da non perdere tempo. Poi arrivò con scritto quello che doveva essere stato il menù. Tre piatti per ogni portata. Eravate in tre a quel pranzo. Battè una mano sul foglio che gli aveva consegnato (Raizen aveva ordinato i suoi piatti preferiti, e così uno dei commensali, mentre il terzo aveva fatto scelte diverse). C'è la roba che ti piace e uno dei due ti ha imitato. Ma questa tartare di polpo con sesamo del Paese delle Paludi è qualcosa che non preparo di solito, ha un gusto molto forte e non tutti lo trovano palatabile. La preparo solo a clienti selezionati dopo che vengono qui diverse volte. Chiunque sia stato a cancellare i miei ricordi ha commesso una leggerezza...che io sappia qui a Konoha solo Soken Hyuga e Tsuki Saitama lo mangiano. Più una dozzina di altre persone di altri paesi. Se scopri di chi si tratta fammelo sapere. Non tollero che qualcuno metta in mezzo la mia attività. Gliela farò pagare.

    Side Story: Akira in Swordland
    Un peccato, avrei avuto la scusa per usare la mia tecnica di contrattacco. Comunque parli fin troppo per rendere facile ignorarti. Sorrise, prima di scatenare il suo inferno. Il primo attacco andò in parte a segno mentre il grosso degli altri venne schivato e deviato dal gran numero di spade di Akira, che riusciva a muovere sapientemente tutto attorno a sè. Ci vuole una concentrazione notevole per usare tutte queste spade. Complimenti. E vedo anche che la loro portata è estesa da una specie di forma di chakra...tuttavia ti limiti a saltare e ruotare qua e là. Non vedo traccia della tua Vera Spada. Un peccato. Concluse con tono sarcastico, quasi a volerlo provocare.

    La controffensiva di Akira non tardò, con una rapida serie di attacchi multipli che lasciavano ben poco spazio per un contrattacco efficace. Midorinaka, comunque, sorrise appena mentre il sangue nelle sue vene accelerava bruscamente incrementando le sue già spettacolari capacità fisiche [Tecnica 1]Statistiche: +2 For, +2 Rif

    Tratto Combinazione
    Impronta Sangue+10 Pot
    Percezione BestialeConverte la potenza di Impronta Sangue, se applicata a Circolazione Bestiale, ottenendo invece +6 alla Percezione per il primo round.
    , preparandola a fronteggiare il primo assalto. Il Colpo di per sè era apparentemente perfetto: due lame in arrivo dalla sua sinistra mentre una teleguidata calava dall'alto e un'altra ascendeva da destra in diagonale. Il colpo orizzontale, tuttavia, era leggermente più veloce degli altri [Nota]Puoi impastare nelle lame teleguidate SOLO se fai l'esatto movimento di quell'attacco con le braccia. Qui sono attacchi completamente diversi sia per direzione che per movimento che farebbe il braccio, quindi non considero le 3 tacche da impasto nelle armi controllate a distanza. Vale anche per gli attacchi successivi.
    Anche l'attacco doppio con due spade, ovviamente sto considerando che impasti Basso per ogni spada, non si può impastare nel torso e dare lo stesso bonus a entrambe senza un'abilità che lo consenta.
    . Midorinaka scattò, forte anche della stazza minuta, scartando a sinistra e accucciandosi così che le due spade scivolassero innocue sopra la sua testa e allo stesso modo le due teleguidate mancassero il bersaglio, anche se di poco [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Nera+8 tacche

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto Medio +6 Rif
    . La rotazione di Akira continuò e così il movimento di Midorinaka che rialzatasi rapidamente si tuffò in avanti portandosi quindi sulla destra del suo avversario mentre questi girava, con una rapida rotolata che le permise di passare ancora una volta sotto alle lame orizzontali sfuggendo a quelle a mezz'aria assai più lente, mentre in ginocchio era pronta a reagire. [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Nera+8 tacche

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto Medio +6 Rif
    . Sembra quasi che io scappi come un topo, vero?

    Forte della posizione abbassata di Lei, Akira approfittò della breve distanza per attaccare frontalmente con un colpo ascendente che lo avrebbe portato a fare un salto mortale all'indietro prima di atterrare, ma stavolta non trovò un nemico pronto alla fuga, quanto piuttosto la lama di lei che, retta a due mani, calò pesantissima contro tutte e quattro le armi in arrivo, ovviamente coordinate per colpire in contemporanea in quell'attacco quadruplo, appena obliqua per intercettarle tutte in una parata tanto salda che per Akira sarebbe stato come colpire un palo d'acciaio, complice la forza nettamente superiore della rediviva spadacccina [Difesa 3]Statistiche: Riflessi Nera+8 tacche, Forza Nera+10 tacche - Potenza 70

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto MedioAlto +6 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +20 Pot
    Vantaggi della Spada Singola Si considera avere +4 tacche a Forza se impugna la spada a due mani. Non influenza i danni a strutture o persone, vale solo per effetti di spinta o manifestazioni di forza.Taglio Difensivo: Una volta a round ottiene +2 tacche a una statistica a scelta per un'azione difensiva con la spada, non può impastare in Resistenza.
    . Forse preferisci qualcosa di più diretto? Non importa quante spade hai, se non le usi come si deve.

    Quella parata aveva forse disturbato i movimenti acrobatici di Akira per una frazione di secondo, quanto bastava perchè lei si sollevasse e ricomponesse la sua guardia, sempre con un sorriso rilassato: Akira non le aveva ancora lasciato alcuna impressione degna di nota. Lui scattò ancora, quasi volesse replicare l'azione precedente, ma poi cambiò velocemente l'assetto delle due spade volanti e a sua volta saltò per un colpo dall'alto. Anche con tutto l'impegno nella sua finta, comunque portare le braccia da lungo i fianchi a sopra la testa, specie con armi così grosse, non poteva passare inosservato, e in ogni caso Midorinaka era esperta nella lotta e solo un grande esperto in furtività e sotterfugio avrebbe potuto farla cadere vittima di una finta. Stavolta i colpi venivano da direzioni troppo diverse per poter bloccare tutto con un singolo colpo di spada quindi dovette ricorrere al metodo precedente: si tuffò in avanti, scivolando sotto Akira e voltandosi velocemente dopo una piccola capriola: sapeva davvero come usare la sua piccola taglia a suo vantaggio! [Difesa 4]Statistiche: Riflessi Nera+10 tacche

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto MedioAlto +8 Rif
    Occhio del Maestro Ignora le finte se la Percezione è almeno il doppio della furtività avversaria aumentata di 6. Midorinaka al momento ha percezione 18 + Olfatto Perfetto


    Si era appena rialzata che ecco le due spade volanti tornare alla carica, sufficientemente lente da non essere preoccupanti, tanto che ancora una volta Midorinaka si abbassò velocemente per portarsi fuori bersaglio. [Difesa 5]Statistiche: Riflessi Nera+5 tacche

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto Basso +3 Rif
    . Le lame si erano appena levate di mezzo quando Akira sparì per un bettito di ciglia, comparendo sopra di lei con una sua copia spettrale e brandendo un martello di chakra di dimensioni colossali, prepotentemente emesso dalla spada che aveva usato fino a quel momento. La potenza di quel colpo sembrava fuori scala, tanto da far tremare l'arena stessa...e tuttavia dopo un breve istante di sorpresa Midorinaka sorrise, serrando la mano sulla sua Katana e sollevandosi per far impattare la lama contro quella muraglia di energia crepitante che mirava a spazzarla via dalla faccia della terra. Akira lo avrebbe sentito chiaramente il fallimento del suo attacco: nell'istante in cui il jutsu colpiva l'acciaio, invece di trapassarlo e infrangerlo come si sarebbe aspettato, sentì il peso della Rombosogliola che si esauriva di colpo, come se tutta l'energia soprannaturale che lo animava fosse stata spazzata via...e così il suo clone della Descrizione. Il colossale martello di chakra si deformò, piegandosi e poi dissolvendosi del tutto nel punto in cui Midorinaka lo aveva colpito, fino a dissolversi con un rumore che pareva un tuono ovattato in una marea di frammenti di chakra che si dissolsero dopo poco. Akira stesso era stato fatto indietreggiare dopo l'offensiva. In tutto questo la principessa Kenkichi aveva ancora il suo sorriso, ma meno sprezzante e più soddisfatto. [Tecnica 2]Statistiche: Forza Nera+12 tacche, Riflessi Nera +6 tacche - Potenza 90 (metà spada 25, Tributo 30, precisione 10, tai inarrestabili 10, Forza+12 contro Forza +8, avanzano 4 tacche quindi 20 di potenza)

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Impasto MedioAlto +4 Rif, +4 For
    Tributo di Sangue +30 Pot
    Tecnica Focalizzata +3 Precisione (+10 Pot)

    Qualche appunto
    - Non puoi usare sia la spada nera che il taglio del grande budda con l'abilità che li applicano a un taijutsu. Dice Una volta a round, non "una volta per ogni potenziamento ogni round". O uno o l'altro, idem per abilità similari.
    E' irrilevante nel nostro contesto, sia chiaro, ma volevo precisare.
    - Impronta Acqua recita esplicitamente che si applica a tecniche avanzate, quindi non puoi sommare a Manipolazione della Natura. Al netto di questo, la potenza è 80, io in ogni caso faccio 90 quindi anche se ci fosse stata l'impronta avrei spaccato tutto comunque.
    - Rombosogliola trasforma il colpo intero in una emissione, l'emissione ha potenza 80, non importa che faccia danni moltiplicati agli oggetti o abbia penetrazione, la Mortificazione danneggia l'emissione in quanto tale, e quindi ha la precedenza e la distrugge senza che la spada di Midorinaka riceva danni di sorta. Se avessi avuto una potenza inferiore e non avessi potuto spezzare l'emissione, ovviamente il danno ci sarebbe stato, così come la penetrazione e la moltiplicazione contro oggetti. Non è questo il nostro caso.
    - So che da descrizione dovrebbe rompere solo là dove colpisce quindi midorinaka è salva ma spacca tutto intorno a lei, ma volevo rendere la scena più epica e chocante, è solo estetica, perdonamela.


    Miagoli bene, leoncino. Ti chiamero Shishi-kun. Disse non appenala situazione si fosse rilassata un attimo. Sospetto che quell'attacco dipendesse dalla spada e non tanto dalle tue capacità. Mi pare di aver sentito che Kiri aveva delle cose del genere. Ma anche fosse...per te è una delle tante che usi, più o meno bene. Sei uno spadaccino passabile, di media fascia, ma francamente finchè non troverai la tua Vera Spada non andrai lontano. Dove si trova la spada che SOLO TU puoi usare a quel modo, Shishi-kun? Avrebbe detto, stavolta con maggiore coinvolgimento, come si finalmente avesse trovato quello scontro divertente. Continuiamo...non ho sentito ruggiti ma almeno ho trovato carino il tuo miagolare. Se non fossi un pò tonto mi faresti pensare a NekoNeko. Ma lui è meglio di te.

    Era il momento della controffensiva. In un lampo Midorinaka fu addosso al suo avversario cercando di colpirlo con un fendente orizzontale che mirava al torace. Il peso del corpo era distribuito in maniera leggermente diversa rispetto ad attacchi precedenti, ma da qui a capire che cosa stesse per fare c'era un oceano. Il colpo di per sè era rapido e sicuramente pesante, ma non pareva eccessivamente pericoloso...tuttavia anche solo al minimo contatto avrebbe generato una violentissima corrente d'aria con effetto di spinta non tale da poter allontanare un uomo adulto e certamente non Akira...ma forse gli avrebbe potuto strappare di mano le sue armi! Evidentemente tra i Kenkichi che aveva combattuto e ucciso, Midorinaka aveva anche incontrato chi usava più spada contemporaneamente e quindi conosceva delle adeguate contromisure. [Tecnica 3]Gin no Hono - La Vampa d'Argento (Silver Blaze)
    L'utilizzatore sferra un attacco con Velocità aumentata di 3 tacche. All'impatto con armi o protezioni avversarie genera una forte onda d'urto che esercita un effetto di spinta fino a 12 metri contro di esse con Forza pari a quella dell'utilizzatore +3 tacche. Armi impugnate possono essere disarmate se la Forza dell'Utilizzatore è superiore alla Resistenza avversaria, anche se non disarma può aprire forzatamente la guardia avversaria spalancando le sue braccia. Se colpisce una protezione, se la Forza dell'Utilizzatore è superiore alla Resistenza avversaria questi avrà Intralcio Grave alla zona colpita. Può essere utilizzato come tecnica base se Voto di Sangue: L'Avventura dei Faggi Rossi è attivo.

    Statistiche: Velocità Nera +8 tacche, Forza Nera +8 tacche (la spinta ha forza Nera+11 tacche), Precisione Nera + 8 tacche - Potenza 80

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel
    Chi no Chikai: Akai Buna no Bokuen - Voto di Sangue: L'Avventura dei Faggi Rossi Subisci Sanguinamento (DnT Lieve) ogni Basso impastato in Resistenza, se colpito
    Tortura Assetata Se l'utilizzatore ha causato DnT tramite la Forma del Torturatore Implacabile nel turno precedente, può considerare la sua precisione pari alla Forza per colpire le zone che hanno subito lo status.



    SE il colpo fosse stato evitato avrebbe sorriso. Pensi di essere l'unico avversario agile che io abbia mai incontrato? Avrebbe detto prima di avventarsi contro di lui con una rapidità inaudita, quasi a voler vendicare l'affronto appena subito cercando un attacco diagonale discendente da destra verso sinistra, mentre il sangue avvolgeva le sue braccia e la lama stessa [Tecnica 4]Bohemia no Sukyandaru no Jutsu - Tecnica dello Scandalo in BoemiaL'utilizzatore può eseguire un attacco in mischia con la spada con prestazioni aumentate se il suo precedente attacco è stato schivato. Compirà un movimento accelerato per portarsi alla giusta distanza per colpire e l'attacco di ritorsione avrà Forza e Velocità aumentate di 6 tacche, inoltre causerà Sanguinamento (DnT Grave)

    Statistiche: Forza Nera +12 tacche, Velocità Nera +12 tacche, Precisione Nera+8 tacche - Potenza 90 + DnT Medio (Sanguinamento)

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel, DnT Medio
    Impasto Bassissimo +1 Vel
    Chi no Chikai: Akai Buna no Bokuen - Voto di Sangue: L'Avventura dei Faggi Rossi Subisci Sanguinamento (DnT Lieve) ogni Basso impastato in Resistenza, se colpito
    Tortura Assetata Se l'utilizzatore ha causato DnT tramite la Forma del Torturatore Implacabile nel turno precedente, può considerare la sua precisione pari alla Forza per colpire le zone che hanno subito lo status.
    Tortura Affilata (Abile) L'utilizzatore incrementa di una categoria un DnT causato da un suo attacco, se questo prevede di ignorare o aggirare una qualche forma di difesa diversa da una parata o schivata.
    Tecnica Rapida - Tai Inarrestabili+10


    SE il colpo avesse aperto la guardia di Akira, immediatamente dopo Midorinaka si sarebbe esibita in un affondo micidiale che mirava al petto, potenzialmente fatale anche perchè sembrava come se il suo corpo venisse attirato da quell'acciaio, quasi lo desiderasse! [Azione 1]Statistiche: Velocità Nera +11 tacche, Forza Nera +8 tacche (la spinta ha forza Nera+11 tacche), Precisione Nera +8 tacche - Potenza 80 + DnT Medio (Sanguinamento) + Scoordinato

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel, DnT Medio
    Impasto Medio +6 Vel
    Tortura Affilata (Abile) L'utilizzatore incrementa di una categoria un DnT causato da un suo attacco, se questo prevede di ignorare o aggirare una qualche forma di difesa diversa da una parata o schivata.
    Tortura Assetata Se l'utilizzatore ha causato DnT tramite la Forma del Torturatore Implacabile nel turno precedente, può considerare la sua precisione pari alla Forza per colpire le zone che hanno subito lo status.
    Tortura senza Scampo L'utilizzatore è specializzato nel causare danni a dispetto delle difese avversarie. Una volta per round se il danno inferto viene curato, ridotto o annullato, causerà Dolore (DnT rispettivamente Lieve, Medio o Grave)
    Cacciatore di Cuori Una volta ogni 2 round, Se colpisce il petto avversario, anche con Protezioni, causa Scoordinato per 2 round


    IN OGNI CASO gli attacchi successivi sarebbero stati i medesimi.
    Un primo attacco orizzontale sempre diretto verso il petto e che tuttavia nuovamente celava il fine di disabilitare le armi di Akira. [Azione 2]Statistiche: Velocità Nera +9 tacche, Forza Nera +10 tacche, Precisione Nera +10 tacche - Potenza 80

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel
    Impasto Medio +4 Vel, +2 For
    Tortura Assetata Se l'utilizzatore ha causato DnT tramite la Forma del Torturatore Implacabile nel turno precedente, può considerare la sua precisione pari alla Forza per colpire le zone che hanno subito lo status.
    Taglio Disarmante L'attacco usa la Forza al posto dell'Agilità per disarmare, una volta per round. L'arma disarmata viene lanciata via ad almeno 6 metri.

    Un secondo attacco orizzontale dalla direzione opposta per tranciargli le gambe all'altezza del ginocchio [Azione 3]Statistiche: Velocità Nera +11 tacche, Forza Nera +8 tacche, Precisione Nera +8 tacche - Potenza 80

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel
    Impasto Medio +6 Vel
    Taglio Azzoppante L'attacco, una volta ogni due round, può causare Azzoppato se causa almeno una Leggera agli arti inferiori
    Taglio Esorcista L'attacco, se Mortificazione delle Arti Magiche è attivo, disattiva gli effetti di jutsu o manipolazioni sugli oggetti colpiti, rendendo impossibile riattivarli per 2 round se la potenza supera quella dell'oggetto o elemento manipolato.

    Infine un colpo discendente che mirava alla spalla sinistra, apparentemente facile da parare, ma che nascondeva a sua volta delle terribili insidie. [Azione 4]Statistiche: Velocità Nera +9 tacche, Forza Nera +12 tacche, Precisione Nera +12 tacche - Potenza 80

    Base+6 For, +3 Vel, -3 Res
    Circolazione Bestiale+2 Rif, +2 For
    Tributo di Sangue +30 Pot, +2 Vel
    Impasto MedioAlto +4 Vel, +4 For
    Taglio Esorcista L'attacco, se Mortificazione delle Arti Magiche è attivo, disattiva gli effetti di jutsu o manipolazioni sugli oggetti colpiti, rendendo impossibile riattivarli per 2 round se la potenza supera quella dell'oggetto o elemento manipolato.
    Climax della Tortura L'utilizzatore, se colpisce l'avversario e il colpo viene in qualche modo ridotto, curato o parato, converte tutti i DnT attivi sulla vittima in danno diretto alla vitalità. Un DnT Lieve riduce di 10, un DnT medio di 20, un DnT grave di 30


    SE non fosse stato necessario utilizzare la Tecnica dello Scandalo in Boemia, gli attacchi sarebbero stati ancor più pericolosi, concatenati in una specifica sequenza tramite un kenjutsu di Potenziamento sviluppato da Midorinaka stessa in giovane età [Tecnica 4 Alternativa]Odoruningyō no Jutsu - Tecnica degli Uomini Danzanti
    L'utilizzatore esegue tre attacchi in sequenza con la spada. Ogni attacco ha Forza e Velocità aumentati di 2 tacche e può causare Sanguinamento (DnT Medio). Se schivato un attacco, il successivo avrà ulteriori 3 tacche in velocità, anche superando il CAP. Se incassato un attacco, il successivo avrà ulteriori 3 tacche in forza, anche superando il CAP. Se parato un attacco, il successivo potrà potenzialmente disarmare con usando la Forza al posto dell'Agilità, aumentata di 4 tacche
    .
  5. .

    Scoperte ed Insegnamenti


    Giorno 1 e 2



    [I Due Guerrieri del Vuoto]

    Sanji non rispose alla domanda di Akira, mentre parlava della ragazza di Shiba: in fondo, l'archeologo non sapeva niente di "Veterano" o "Formiconi", semplicemente lasciò che i due ninja, se c'era altro da dire al riguardo, parlassero fra loro.
    Akira forse non ricordava che Umari era la cittadina più vicina a Tsuya, al di là del grande bosco, e la prima oltre il confine con Taki.

    [...]

    Nell'avamposto di Rasetsu i due individuarono i segni della battaglia, ma cosa più importante, Akira trovò tracce importanti, disegni, capelli dei colori che si aspettava e ricollegò tutto, o almeno ciò che lui sapeva: ricollegò che durante la missione nel Paese dei Demoni aveva incontrato due Kurotenpi che avevano parlato della Calamità che seguivano, come di qualcuno che lo conosceva; ricollegò, forse, che il Mercenario Kaguya aveva parlato (giusto qualche settimana prima) di come in quella stessa missione avesse incontrato Itai Nara, il Kyuudaime, che comandava un gruppo di uomini di Kurotenpi.
    E quando disse il nome del Nono ad alta voce, fu Sanji ad aggiungere un commento: Non è stato sempre qui, il ninja biondino che aveva salvato i Discendenti. L'ho visto sì qualche volta in città, era spesso con Amano, ora che ci penso, ma saranno due anni che non si fa più vedere, sai? Forse un pò di più... non sono sicurissimo, ma di certo c'era quando fu inaugurato il nuovo locale di Tanaka., volle specificare, anche se forse questo non aiutava a risolvere i dubbi di Akira.
    In compenso i due capirono che sì, era stato un volto amico a permettere agli aggressori di raggiungere l'aggredito e, al qual tempo, che non volevano ucciderlo, lo volevano vivo.

    Poi il trio uscì dall'avamposto, seguì le tracce finché il botto e le figure in avvicinamento catturarono la loro attenzione.
    Fu allora che Akira sfoggiò una delle nuove capacità apprese dopo il tempo passato all'Abete: volare su una delle sue spade, volare per inseguire le sagome che vedevano sulla distanza in volo.
    Successero molte cose in quel breve inseguimento: Sanji urlò, bestemmiò e pregò in ordine sparso, passando da una reazione alla successiva; il chunin di Suna ebbe un momento di trance dovuto ad una reazione del suo Sigillo del Vuoto ed Akira diede sfoggio di alcuni dei suoi poteri.
    Non raggiunsero il gruppo che aveva rapito Hoshikuzu, ma, mentre volavano lontano da loro, Akira avrebbe potuto notare che la "Scimmia Gialla" s'era voltata e stava guardando verso di lui! Non il loro gruppo in generale, il Jonin della Nebbia avrebbe, probabilmente, avuto la certezza che quella figura fosse focalizzato su di lui (o forse sul suo particolare chakra?).

    [I due Medici]

    Non commentai l'osservazione di Yato sul fatto che gli dispiacesse che non avessi conosciuto i miei genitori, ma che quello mi aveva definito per ciò che ero: non perché me la fossi presa, in fondo avevo fatto io quella domanda, ma perché sapete, questo tipo di discorsi me li fanno da quando ho memoria, "Povero piccolo, non hai genitori?", ammetto che magari di quando in quando i ricordi d'infanzia sono confusi, ma la gente che vede il piccolo barbone orfanello e fa questi commenti fasulli? Quelle sono memorie limpide ed irritanti.
    Fu la parte successiva quella importante del discorso e su quella mi focalizzai: Li ha interrogati? Ma su cosa, Yato-san? Cioé, cosa potevano sapere d'interessante? La madre, da quel che ci hanno detto, dopo quel rapimento, è stata allettata, non ce la faceva più ad andare in giro, ma suo figlio, cosa aveva di particolare? Lui non era stato rapito., valutai, per quanto in effetti, un corpo in direzione dell'altro indicava che probabilmente qualcosa del genere poteva essere successo, Un Katon, poi, doveva essere qualcosa di parecchio potente per riuscire a distruggere questo posto, non credi, Yato-san, considerando le capacità di questo albero., conclusi e, a meno di altre domande, o repliche, saremmo andati avanti, verso l'abitazione del vecchio Yoshi.

    [...]

    Il Senju osservava con attenzione le foto del vecchio Youshi dove si trovava anche la signora Oboro, prima di valutare un legame con la signora Akane, Bé, loro due sono stati rapiti, come la figlia della signora Oboro, no? Anche se questo non lega fra loro i due posti, credo., valutai, mentre analizzavamo anche il lavandino divelto.
    Lavandino in cui Yato poté notare, attraverso il suo ramoscello di legno, per fortuna senza provocare strane reazioni su di me, che c'erano delle tracce di quella stessa sabbia, polvere, o ciò che era, nera in quelle tubature.
    Fare uso di ninjutsu per attirare ninja? Bé, qui mi pare di capire che shinobi non ce ne sono, infatti, nessuno prima di noi aveva pensato ad un ninjutsu, né qui, né alla casa bruciata, no?, valutai, all'osservazione dell'altro, prima che trovassimo le chiavi e la polvere nera.
    Individuai anche una piccola calamita e così potemmo fare la prova suggerita: Sì, questa sabbia è metallica., confermai, vedendola avvicinarsi alla calamitina.
    Ci fu poi un'ultima osservazione, stavolta mia, mentre osservavo il mio parigrado fare una copia della chiave con il suo legno: Yato-san, anche qualche altra manipolazione potrebbe fare una cosa del genere? Mi spiego meglio: anche senza avere la chiave, quanto sarebbe difficile per il tuo legno scassinare quella porta?, chiesi, guardando la porta e la copia di legno della chiave.
    Poi ci dirigemmo alla clinica del dottor Amano.

    [...]

    Ammetto di non aver commentato l'ipotesi di Midori che prima di quello Shiba, iniziava una relazione con il dottore, che mi sembrava di capire fosse un pò più avanti con gli anni, in più alzai un sopracciglio nel vedere il chunin di Konoha che si portava via il reggiseno, su cui tra l'altro non avrebbe trovato capelli, o altre tracce utili, almeno non con il nostro livello di abilità.
    Poi trovammo il taccuino e dopo averlo letto entrambi, Yato mi suggerì di cercare alcune analisi e cartelle cliniche.
    Qualcosa trovai, non molto, ma qualcosa trovai.
    C'erano in effetti delle analisi del sangue ed un test di gravidanza i cui risultati erano tracciati il 6 Luglio: nessun nome segnato, solo il kanji "Kinjo" (vicina).
    Effettivamente erano negativi i risultati, ma nessun altro test da dover fare, Forse, semplicemente, era davvero preoccupato di avere un figlio da questa LEI , pensai.
    Le cartelle di Shiba e sua madre diedero poche notizie, oltre quelle che già avevamo: la signora Akane aveva tutti i segni dell'età, forse persino aggravati, a ben vedere cinque anni prima aveva una leggera artrite, problemi di ferro minimali e poco altro, ma poi erano andati peggiorando, anno dopo anno.
    Il figlio aveva giusto gli zuccheri ed il colesterolo alto: Questo Shiba aveva colesterolo e glicemia alti, più tanti altri segni distintivi di una forma fisica non esattamente invidiabile, Yato-san.
    Doveva avere una grande personalità per aver attirato questa Midori.
    , valutai con un'alzata di spalle.
    La cosa più interessante, però, la notai aprendo uno dei cassetti con le cartelle cliniche: Yato-san, guarda! Altra sabbia nera., esclamai e, in effetti, nell'elenco dei pazienti, in un punto imprecisato della lettera R, c'era una traccia di sabbia nera. Di nuovo la lettera "R".
    E, a ben vedere, non avremmo trovato nessun "Rasetsu" lì in mezzo, supponendo che ci fosse mai stato.

    Alla fine, non avessimo cercato altro, dopo il piccolo tentativo a vuoto per trovare altre note, non presenti, ci saremmo diretti al tempio.

    [...]

    Il signor Kinmaru ascoltò le parole di Yato, mentre io mi ero allontanato, e pareva genuino nel replicare, seppur, certo, poteva essere anche un ottimo bugiardo.
    Lo ammetto, può sembrare avventato, quasi folle, ma sa, dopo due anni di lavoro in miniera, le prime ferie che mi sono state concesse, arrivo ad Umari, sento di tre incidenti, ma ero troppo curioso, poi, fossi tornato subito nei territori di Toshi, il mio padrone, il lord del clan Horu, probabilmente non mi avrebbe dato ferie per altri due anni., fece una mezza risata, un pò amara, a quel timore, ma non ebbe niente da obiettare alle richieste di Yato di restare lì, Finché non rischio niente, non me ne andrò, non si preoccupi, Yato-sama., confermò l'uomo e, con una buona vista [Abilità] avrebbe di certo notato i calli dell'interlocutore, verosimilmente dovuti all'uso di un piccone.

    Poi l'esplosione e ci dividemmo.
    Io cercai di inseguire quel gruppo che si allontanava in volo, ma, appunto, quando la barriera di alberi bloccò Akira-san ed i suoi compagni sulla spada volante, mi chinai dal dolore, perché qualcuno, o qualcosa, aveva smosso quel gigantesco albero.
    Non trovai ciò che avevo visto nel mio "contatto", quindi tornai verso la città, per riunirmi con gli altri.

    [Riuniti]

    Il Senju ottenne il racconto di Oboro sui fatti e poco di più, nessuno poté confermare, o replicare, ai suoi dubbi sul perché avessero catturato Nami, anziché ucciderla come gli altri.
    Il ritorno dell'Hozuki e del ninja di Suna, permise anche a loro di essere messi in pari almeno su quella piccola parte, intanto, mentre Sanji vomitava anche l'anima, una volta sceso dalla spada volante.
    Infine anche io mi sarei riunito con loro e tutti: noi quattro ninja, Oboro e la figlia Minami, ed i coniugi Tanaka, andammo al tempio di Sareshigami.

    [...]

    Qui, Akira-san condivise le informazioni da loro trovate, parlando di questi "Kurotenpi" di cui non avevo letto che qualche breve relazione, accennando ad una donna del clan Ukataka e di un uomo del clan Kurogane, non che avessi idea di quali fossero questi due clan, seppur il primo mi era parso di averlo già sentito nominare.
    Poi parlò di "Itai" e mi venne da pensare che intendesse il predecessore di Elmo-san: non avevo mai conosciuto il Mizukage del periodo in cui ero a malapena un genin alle prime armi, era scomparso dal villaggio quando avevo iniziato ad avere un certo rilievo, persino all'Abete non ci incontrammo per poco, ma questa storia sembrava assurda.
    Come fa ad avere le conoscenze di questo Itai ed il suo aspetto, ma non essere lui?, ma tenni per me quella domanda in quel momento, ascoltando le parole degli altri: prima di tutto il suggerimento di Akira-san per Masa-san di allenarsi assieme, quindi il resoconto di Yato su quanto scoperto fino a quel momento da noi due sulle tre scene del "crimine".
    Alla domanda che mi rivolse il jonin, fui sincero: Ho visto quel gruppo che rapiva l'Eremita-san e ho pensato di provare ad inseguirli, ma... dopo un pò li ho persi di vista., ammisi, tralasciando tanto del secondo caso di dolori fisici, quanto della mia ricerca di quella piantina brillante.
    Poi, però, aggiunsi qualcosa: Sono d'accordo sull'allenarci, anzi, considerando che probabilmente ci dovremo muovere in mezzo all'albero, forse se qualcuno qui non conosce il chakra repulsivo, posso aiutarvi ad apprenderlo, stessa cosa per quelli adesivo e distruttivo.
    Yato-san, se vuoi, domani possiamo vedere di migliorare un pò l'uso di quello distruttivo, gli altri so che li conosci già, Masa-san, tu non so se sei esperto di tutti e tre, se vuoi, posso aiutarti ad apprendere eventuali informazioni in più. Akira-san, sei un jonin, immagino li conosci tutti, giusto?
    , avrei concluso verso l'Hozuki.
    Poi avrei valutato un'altra cosa: Forse potremmo anche cercare informazioni in questa città di Umari, non pensate? Se la ragazza di quello Shiba era di quel paese, forse potremmo ricavare qualche notizia in più., proposi, per quanto, lo ammetto, andare ad Umari implicava per me poter cercare quella fantomatica pianta.

    Ad ogni modo, sarebbe poi scesa la notte e di nuovo ognuno di noi avrebbe avuto un pò di tempo per se.

    [Notte]

    Prima di andare nella stanza che mi era stata assegnata, mi sarei avvicinato al Sacerdote Mifune, una volta accertatomi che non ci fossero altri miei compagni nei dintorni: Mi scusi la domanda, ma l'albero, il Divino Sareshigami, qui, ma è tutto immenso, così? Non ci sono alberelli più particolari, più strani? Lei vive qui da sempre, mi pare di capire, ha visto i fatti di cinque anni fa, ma per caso c'era qualche pianta più piccola? Qualcosa di singolare, magari?, avrei chiesto al sacerdote, l'unica persona, apparentemente, non legata a tutti quelli eventi e, magari, essendo un fanatico di quel grosso albero, poteva saperne di altre strutture più piccole e strane nei dintorni.

    Dopo di ciò, sarei andato dai coniugi Tanaka: avevamo stabilizzato il padre del piccolo, le condizioni erano di certo migliorate, ma l'esplosione della locanda, doverne fuggire e raggiungere il santuario, come medico avevo il dovere di controllare le sue condizioni.
    E così avrei fatto, ma mentre lo curavo, avrei anche parlato con loro: Troveremo vostro figlio, non preoccupatevi, lo salveremo e salveremo anche gli altri. In fondo, Akira-san era qui anche cinque anni fa, è tornato per aiutarvi. Voi ricordate la battaglia di cinque anni fa, giusto? Io non ero qui ai tempi, mi chiedevo: esattamente, dov'è stato sconfitto quel mostro-Teschio?, speravo di avere da loro quella singola informazione, perché avevo un dubbio e, se il sacerdote Mifune non mi avesse potuto aiutare a trovare quella pianta, forse cercare il luogo dello scontro con questo "Gashadokuro" mi avrebbe potuto aiutare in tal senso.

    Prima di ritirarmi per la notte, avrei incontrato un'ultima persona, la stessa con cui avevo passato buona parte della giornata: il chunin di Konoha.
    Yato-san, scusa, una domanda: tu quanto ne sai di queste Armi di Iwa? Io ho incontrato la prima all'Abete e lì ho scoperto, di fatto, di queste cose millenarie. Da quel che ho capito, ce ne sono ancora quattro in giro, giusto? Tu sai qualcosa di queste? Non vorrei sia legato alle Armi di Iwa tutto quello che sta succedendo qui., ipotizzai e, in qualche modo, l'eventualità non la escludevo, per quanto mi sembrasse inverosimile, ma magari dal chunin della Foglia avrei potuto, intanto, scoprire qualcosa di più sulle varie Armi.

    Finita quella breve chiacchierata, avrei augurato la buona notte al Senju, che intanto sarebbe partito per la sua di ricerca di informazioni. [Nota Febh]Gestiscimi tu le due mie ricerche di informazioni, oltre ovviamente alla nostra breve interazione fra pg.

    [...]

    Il Senju avrebbe scoperto davvero poco da Takeshi: era ancora traumatizzato, blaterava ancora che avevano preso Nami, Le scimmie l'hanno presa di nuovo! Il prossimo sarò io! Prenderanno di nuovo anche me! Eravamo assieme quando ci hanno preso!, sarebbe stato inutile fargli domande, lo shock era evidente e difficile da vincere, sempre che avesse qualche informazione utile da condividere.

    Poi si sarebbe diretto da Minami: la ragazza si era ripresa, aveva ancora un pò di occhiaie, per il pianto, ma sembrava più ferma, calma, salutò con un sorriso pacato Yato, finché questi non mostrò il reggiseno e parlò.
    Ci volle poco, meno di un minuto, perché la ragazza scoppiasse a piangere, mentre ascoltava le parole dell'altro e quindi confessò: E' mio., il pianto riprese, mentre Yato continuava a parlare [Nota]Esatto, era la figlia.
    A questo punto, considero che tutto il discorso ad Oboro, lo fai invece a Minami, come specifichi anche tu.

    Non lo avevamo previsto. E' successo tutto cinque anni fa. Ho ricordi confusi di quando fui catturata dalle scimmie, ho ricordi confusi di quella prigionia, mi dicono che è stata qualche settimana, al massimo, ma mi è parso un tempo molto più lungo. Ero lì, sola, al freddo, in mezzo a quelle prigioni di pietra e fango e con me, all'inizio, c'era solo lui, Amano. Lo avevano catturato prima di catturare me, eravamo vicini di cella e quando eravamo coscienti, parlavamo.
    Abbiamo parlato così tanto, ci siamo avvicinati tantissimo. Poi hanno preso zio Yoshi, la signora Akane, Takeshi e Nami, con lei ho condiviso la cella, ed il piccolo Tooru. Tutto questo finché i quattro ninja non ci hanno salvato.
    C'era quel tizio spaventoso, dai modi di fare un pò strani, che ci portò via sui suoi strani rettili alati, c'era l'anziano ninja con il tuo stesso coprifronte, poi c'erano i due ninja biondi, gemelli.
    , se avesse usato l'interrogazione mentale, durante quel racconto, avrebbe visto lampi di ricordi: una cella nella roccia, umida, sporca, lei prima da sola che parlava contro una parete in lacrime, poi assieme alla ragazza che era stata rapita poco prima, mentre si facevano forza a vicenda, quindi i loro salvatori.
    Yato non conosceva nessuno degli stessi, probabilmente, di certo non conosceva Rasetsu, l'anziano ninja ubriacone del bosco, né aveva mai visto Seinji Akuma con la faccia che aveva fino al giorno della sua morte (proprio per mano di Akira), forse aveva incontrato il predecessore di Kensei? Itai Nara? In quei ricordi avrebbe visto due Itai, mentre la fuga dalla prigione si concludeva ed il gruppo si riuniva.
    Certo, anche il tanto odiato, da Yato, Hokage usava i cloni, ma quelle immagini sembravano in qualche modo diverse, come se fossero due persone che parlavano fra loro, non un uomo ed una sua copia, o almeno questa idea avrebbero trasmesso. Che Itai avesse un gemello?

    Quando tornammo al villaggio, l'Albero gigante aveva riempito tutto, i primi tempi ci dovemmo abituare, ma mio padre ha reso tutto questo una nuova ossessione, come quella dello Spirito che salvava chi veniva assalito nei boschi! Non voleva accettare la verità! Era ossessionato dalla sua fede! Ma dov'era Sareshigami mentre ero intrappolata nel fango? Abbiamo litigato e dopo un anno ho lasciato questo posto., nuove immagini, urla, pianti, rammarico, paura, prima di andarsene da quel luogo.
    Mia madre cercava di starmi accanto, ma lei non capiva, non sapeva cosa avevamo vissuto. Nami aveva Takeshi, e Takeshi aveva lei. Zio Yoshi ogni tanto cercava di sostenermi, era un caro amico di mia madre e lo avevo sempre visto come uno zio, ma aveva un carattere difficile, si sforzava per essermi vicino, ma non riusciva sempre a farlo al meglio. La signora Akane era gentile con me, ma andare a casa sua... Shiba mi faceva sempre sentire sporca quando mi guardava.
    Il piccolo Tooru era gentile, ma i genitori lo tenevano in una capanna di vetro.
    Così mi sono chiusa in me stessa, mi sono indurita per tutti, ma c'era lui: Amano.
    , nuove immagini, l'anziano Yoshi visto con gentilezza, affetto, così come la signora Akane, al contrario, non c'era affetto verso Shiba, che la guardava quasi come un cane guarderebbe una bistecca.
    E poi il dottore.
    Era più grande di me, lo sapevo che era sbagliato, ma i sentimenti non hanno età e ci siamo trovati. Per tre anni siamo stati attenti, mia madre sapeva che avevo qualcuno, ma non chi. Sarebbe impazzita, l'intero villaggio sarebbe impazzito, ti prego, non dirlo a nessuno!, avrebbe quasi gridato, disperata. Le immagini che vide a quel punto erano molto "intime".
    Ad inizio mese è tornato il ninja biondo, era notte, non sapevo che venisse a trovare Amano, ci ha trovati insieme, era un pò diverso da come lo ricordavo, aveva qualcosa di più duro nello sguardo e nei modi, mi scrutò per un attimo, prima di allontanarsi con Amano, è stata quella notte che ho perso quel reggiseno.
    Poi è scoppiata tutta questa follia: la signora Akane e suo figlio, zio Yoshi e poi Amano. Ed ora Tooru e Nami. E' come se Sareshigami mi volesse punire, ma perché dopo cinque anni?
    , questa la sua ultima domanda ed anche Yato avrebbe visto nella memoria della ragazza la notte in cui "il ninja biondo" si era presentato a casa del medico, con uno sguardo non gentile come nei primi ricordi, molto più duro, forse persino maligno. [Nota 2]Non considero la visita ad Oboro, dimmi tu in caso se vuoi qualche informazione in più in tal senso.

    [...]

    E mentre Yato faceva questa scoperta, io cercavo di riposare ed Akira faceva il suo personale incontro con il passato, forse Masayoshi avrebbe avuto un altro sogno? In fondo era un Jinchuuriki, oltre che un guerriero del Vuoto, forse anche il Demone voleva dirgli la sua su ciò che aveva vissuto. [Nota 3]Nuovo spunto, se vuoi farne uso, per un altro viaggio nel Sigillo del Vuoto, magari sfruttando il supporto del Demone.

    [Il Secondo Giorno]

    Durante la mattina, avrei dato tempo agli altri eventualmente di condividere quanto scoperto, quindi avrei proposto: Dovremmo controllare questa città di Umari e questa Midori, non pensate?, poi avrei aggiunto, Inoltre, se qualcuno vuole ancora apprendere qualcosa sul controllo del chakra, possiamo fare un piccolo giro d'allenamento stamani, ok?
    Ora, avevo una certa urgenza, lo ammetto, per quanto mi vergogni un pò, ma il mio interesse di medico e persona verso l'Eremita dal nome impronunciabile e per il bambino e gli altri due rapiti era soverchiato dalla mia necessità di capire, di trovare quella pianta e scoprire perché avevo visto quella mano scheletrica.
    Cosa avevo di sbagliato? Era diventata quasi un'ossessione, ma, appunto, me ne vergognavo, dovevo restare concentrato sulla missione almeno per il bene di quelle persone rapite, quindi avrei cercato di aiutare gli altri a migliorarsi nel controllo del chakra.
    Avrei cercato un punto dove si trovassero quanti più rami possibili dove potersi arrampicare, quindi, verso chiunque mi avesse seguito, avrei spiegato il da farsi: Allora, ragazzi, una volta per uno, corriamo verso l'albero, utilizziamo il chakra adesivo per mantenerci sullo stesso e salire più in alto possibile, e poi saltiamo.
    La repulsione è una calibrazione diversa del chakra, non dovete usarlo per stringervi sul ramo, ma per venire lanciati via dallo stesso, dovete riuscire a calibrare il chakra per darvi un buono slancio e, mentre siete in aria, portate il chakra ad un punto qualsiasi del corpo ed usatelo per abbattere i rami mentre siete in caduta.
    Ricordate, per il chakra repulsivo dovete immaginare di spingere, ma la spinta non deve partire dalla gamba, deve partire dal piede, non sono i muscoli i primi a muoversi, è il chakra.
    Spingere con il chakra con una modulazione diversa rispetto all'adesività, -termine che non so se esista- mentre i muscoli delle gambe si flettono per il vero movimento.
    Poi colpire: il chakra dovrà disporsi sul braccio, o sulla gamba, come una patina e detonare intorno a voi, quasi un fazzoletto che aprite sulla superficie con cui entrate in contatto, stavolta è il muscolo il primo ad agire, poi, al contatto, rilasciate il chakra intorno a voi per incrementare la potenza dell'impatto.
    I colpi dovrebbero ridurre la vostra velocità di discesa, ma sul finale, se volete, sfruttate il chakra adesivo per fermarvi del tutto, ma attenti alla cinetica.
    , conclusi.
    Era un esercizio abbastanza completo, ora c'era da vedere chi avrebbe voluto farlo e, poi, cosa avremmo potuto scoprire con ulteriori indagini, magari ad Umari.
    E, soprattutto, avrei trovato la pianta? [Nota 4]Teoricamente nessuno di voi, mi pare, ha il chakra repulsivo in scheda, Hidan mi diceva di fare assieme tutti e due gli allenamenti ai tempi, così ecco una "combo" per perfezionare tutte e 3 le cose per chiunque voglia farla.

    Per il resto, a voi sia per l'eventualità di andare ad Umari, per le info che il mio pg potrebbe trovare sulla pianta e sull'eventuale allenamento fra guerrieri del Vuoto.
  6. .

    Andiamo a salvare Meika-dono


    E pure questo Itai Nara, sì...



    Una normale giornata in ospedale che fu interrotta dall'arrivo di uno dei pipistrelli di Elmo-san, ma stavolta non starò qui a descrivervi la paura che presero gli infermieri nel vedere il suddetto chirottero (ho appreso una parola nuova, sì!), bensì vi dirò della mia reazione quando ci fu confermato che il viaggio alla Bruma sarebbe iniziato entro poche ore.
    Sì! Finalmente! esultai fra me, mentre iniziavo a recuperare le mie cose e davo ordini agli altri medici sul da farsi per il resto della settimana, non sia mai che la missione durasse ben più del previsto.
    Considerando poi che oltre a Meika-dono volevano salvare anche questo "Itai Nara" che credo fosse il predecessore di Elmo-san, di certo ci sarebbe voluto tempo, specie se non erano tenuti nello stesso posto, giusto?

    Ad ogni modo, mi mossi per l'orario indicato, arrivando al molo dove un gigantesco galeone veniva organizzato da Elmo-san.
    Vidi diversi volti noti: Youshi-san, per primo, con cui ormai avevo una discreta lista di missioni condivise, specie di discreto livello.
    C'era poi Etsuko-san, che un tempo era stato anche lui Primario dell'Ospedale, prima di Meika-dono e di me.
    C'era il ragazzino dal nome difficilmente pronunciabile, che non proverò nemmeno a ripetervi.
    C'erano poi due volti che non mi sembrava di aver mai incontrato prima e poi c'era ovviamente Elmo-san.
    Ed ultimo arrivò, con modi insieme fatiscenti, nel suo volare su una spadona gigante, come già gli avevo visto fare, ma più freddi del solito, Akira-san, il jonin spadaccino.
    L'Hozuki sembrava decisamente irruento e contrariato, sia quando chiese secco informazioni su Meika-dono, sia in seguito, mentre il Mizukage ci informava di quali fossero i dati in nostro possesso, con la nave ormai lontana dal molo.
    Sapevamo qualcosa di più su questi tizi della Bruma, sulla loro mentalità isolazionista e sulla loro storia, oltre che sulle loro forze, che sembravano comprendere una flotta, dei Kraken e degli Uomini Pesce? Un pò strana come notizia, oltre che decisamente pericolosa.
    Elmo-san, comunque, voleva dividerci in due squadre, essendo due le persone da salvare, ma l'Hozuki si mise in mezzo, decretando che avrebbe fatto da solo, senza una squadra, ci avrebbe dato il tempo di raggiungere l'arcipelago e poi si sarebbe scatenato.
    Non sembrava più necessario, o verosimile, dividersi in due squadre, ma comunque, in qualche modo tutti dovevano avere un'idea delle abilità di ogni componente di quella squadra, per quanto i due a me ignoti non si presentarono nemmeno, "il tipo dal nome impronunciabile" si rivelò un consanguineo del Mizukage, mentre Etsuko-san, bé, disse giusto il suo grado, Youshi-san, in compenso, fu ben più ricco di particolari nel descriversi.
    Ed io presi spunto da lui: Mi chiamo Fudoh, sono l'attuale Primario dell'ospedale di Kiri, quindi sono un ninja medico, ma anche un discreto combattente nel medio-brevi distanze, grazie alle capacità di controllo gravitazionale che possiedo.

    A quel punto, stava al Juudaime dirci come ci saremmo dovuti dividere e comportare per raggiungere la nave.

    I Due Giorni


    Il Viaggio dei Kiriani e di Akira



    [Akira Hozuki]

    Ripartito da solo, il Jonin della Nebbia avrebbe raggiunto con discreta facilità, sulla propria spada, la costa del Paese del Cielo e nel farlo avrebbe potuto notare come la mappa in possesso di Kensei non fosse la più esatta possibile.
    Avrebbe fatto retro-front e condiviso l'informazione con i compagni di villaggio? O avrebbe cercato di informarli in qualche altro modo?
    E soprattutto, Akira avrebbe scelto di volare sopra i territori della Bruma, o negli spazi di mare al largo delle isole?

    In ogni caso, continuando fino al Paese del Cielo, sarebbe arrivato ad una piccola cittadina portuale che affacciava sull'arcipelago della Bruma.
    A quel punto, forse, se il ninja della Nebbia avesse avuto anche abbastanza pazienza, e furbizia, da chiedere informazioni e dettagli sulla Bruma e su quanto era successo un anno prima, avrebbe ottenuto qualche ulteriore informazione, rispetto a quelle in possesso di Kensei.
    La prima, e forse più importante, sarebbe stata una mappa marittima dell'arcipelago della Bruma, anche detto la "Grande Mano", con il nome di ognuna delle isole.



    Avrebbe scoperto che l'isola più a sud, quella che voleva attaccare per prima nei suoi piani iniziali era il Porto Commerciale, da cui la Bruma faceva scambi con i vicini paesi del Cielo e del Miele.
    Quello era il cosiddetto "Pollice" della "Grande Mano".
    Poi c'erano le Isole del Clan Ukuwaru, un clan affiliato alla Bruma che, però, viveva in quel piccolo arcipelago interno all'arcipelago stesso, divisi in tanti sottoclan. L'Indice della "Mano".
    Il "Medio" era anche detto il "Primo Scoglio", lì c'era sempre un regimento armato di ninja che controllava le navi della flotta lungo tutto il perimetro, la prima barriera militare, per così dire, delle difese della Bruma.
    C'era poi l'isola prigione, Shin'En, l'Abisso, dove la Bruma rilegava tutti i suoi criminali, l'Anulare della "Grande Mano".
    Infine l'isola sacra di Arohihori, la divinità maggiore cui erano consacrati gli abitanti di quelle terre. Il "Mignolo" della "Grande Mano".

    Ed al centro il "Palmo", l'isola centrale, con due porti, uno che dava verso il Primo Scoglio e l'altro verso l'isola portuale e quella sacra.
    Le zone più interne del "Palmo" erano protette da quelli che la gente della piccola città, chiamava le "Nocche", due grosse mura difensive con delle protezioni ulteriori, probabilmente, anche se questo tipo di informazioni l'Hozuki non avrebbe probabilmente potuto scoprirla.
    O almeno, non semplicemente parlando con dei mercanti.
    Una cosa che avrebbe potuto scoprire era la presenza di diverse navi con un simbolo che ricordava vagamente quello della Nebbia, ma aveva una quinta "onda" centrale, le navi della Bruma, che viaggiavano lungo i mari che lui stesso aveva sorvolato.
    Aveva scoperto che c'erano degli accordi con il Miele ed il Cielo, che concedevano una buona elasticità di movimento alle navi mercantili ed il grosso del potere marittimo alla Bruma, appunto.
    Infine, avrebbe saputo che circa un anno prima, forse un pò di più, un gigantesco drago rosso era stato visto solcare il cielo al largo dell'arcipelago Ukuwaru, inseguito da alcune navi dalle vele cremisi che, però, appena intravista la flotta della Bruma si erano ritirate.
    Il drago, però, aveva continuato il proprio viaggio nel tratto di mare protetto dalla flotta dell'Akai-Te, sconfinando e venendo quindi attaccato.
    Se avesse chiesto a più fonti avrebbe sentito storie dissimili: arpioni giganti lanciati dalle isole, navi che cercavano di abbattere il grande drago a cui d'improvviso si affiancarono un secondo drago identico al primo ed un gigantesco mostro libellula.
    La battaglia per mare andò avanti fino all'arrivo della nave Ammiraglia, direttamente dal "Palmo": un gigantesco vassello con un kraken su sfondo porpora sulla vela maestra.
    E diversi kraken presero parte alla battaglia, seguendo la nave ammiraglia e costringendo, alla fine, l'unico drago, in acqua, ferito.
    Con lui, le due persone che si trovavano su di esso, fatti prigionieri, ma nessuna traccia del secondo drago o del mostro libellula di cui alcuni parlavano.
    Quelle notizie avrebbero di certo avuto un senso per Akira, che, forse, parlando con la gente del porto, avrebbe avuto modo di scoprire anche altro. [Nota]Piena libertà su come (e se) vuoi investigare per ottenere in caso altre informazioni e, ovviamente, anche se vorrai informare Kensei & Co. o meno, e quale tragitto prenderai, avrà delle ripercussioni.

    [La Nave Kiriana]

    Kensei ed i ninja al suo seguito avrebbero potuto forgiare ciò che preferivano, con le loro conoscenze: non c'erano ninja granché esperti nell'equipaggio della nave, se non si escludeva, appunto, il Mizukage stesso ed i sei ninja al suo seguito, quindi solo loro avrebbero potuto durante la prima giornata di viaggio forgiare ciò che preferivano. [Nota 1]Usate le competenze dei pg, non di qualche png ^^.
    E per correttezza non considerate quelle di Fudoh per Ppcc e Veleni ^^.
    Ergo quello che voi 6 sapete fare potrete forgiare, entro i limiti ragionevoli di una giornata.


    Durante il secondo giorno di navigazione, se avessero, già all'alba, iniziato a mandare qualche loro evocazione di vedetta avrebbero potuto scoprire a non più di un paio d'ore di navigazione le prime navi della flotta della Bruma, caratterizzate dalle tipiche vele con le cinque "onde": ce n'erano due sul loro tragitto, una a 10 km verso nord, una a 12 km verso sud.
    La seconda, avrebbero notato, era più piccola e stava a breve distanza dalla prima delle numerose isolette di quello che (loro non potevano saperlo) era l'arcipelago del clan Ukuwaru.
    Se le evocazioni fossero andate avanti nell'investigazione, avrebbero trovato una vera e propria fortezza ben protetta andando verso Nord: il Primo Scoglio era una grande isola con una fortezza militare al centro, una fortezza costruita sulle rocce con decine di edifici al suo interno ed almeno due ninja sulle mura più esterne, oltre ad altre tre navi ancorate sul versante dal quale sarebbero, eventualmente, arrivati loro.

    Da Sud, invece, c'erano appunto le isole del clan Ukuwaru e quelle apparivano meno controllate: c'era un complesso sistema di ponti fra un'isola e la successiva e, per lo più, sembrava che le navi partissero dalla più grossa di quelle verso il porto del "Palmo", o verso le altre isole maggiori.
    Sulle piccole isole erano presenti dei centri abitati, ma nessuno sembrava esageratamente corazzato com'era lo Scoglio a Nord.

    Avrebbero potuto scoprire di più le evocazioni? E quale sarebbe stato il piano di Kensei?
  7. .

    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXV, di Loxion Mikawa

    ::: Oto, presente :::

    La ragazzina era appena uscita dalla cella frigorifera procedendo a passo lento verso il suo compagno, seduto di spalle sul letto chirurgico; lei aveva le mani e le vesti sporche di sangue, il volto era stanco sebbene il ghigno sul suo volto faceva intendere che le ore passate a lavorare stavano iniziando a dare i suoi frutti. Con un balzo saltò affianco al suo sottoposto, sebbene la levitazione evitò che venisse a contatto con la superficie metallica, sdraiandosi nell'aria come se appoggiata su una comoda poltrona.

    " Allora, che ramo hanno preso? "

    " Il caso 1045, devo dire che sono stati rapidi a trovare il frammento ma l'aggiunta all'ultimo momento del sensitivo avevamo già considerato fosse il dominio delle linee temporali a noi più sfavorevoli. Ad ogni modo, nulla di problematico...anche l'Aogawa su cui mi hai fatto indagare, avresti dovuto vedere come è andato su di giri quando ha visto i tuoi fiori di ghiaccio ahaha"

    Una risatina nervosa, il ragazzo era evidente sotto pressione.

    " Quel marmocchio insolente. Ancora non capisco come non sia morto dopo il raiton di Masamune. Un colpo di fortuna, suppongo, ma la cosa è arrivata anche all'attenzione del Terzo Livello! Vabè, il frammento a quanto è arrivato? "

    " Mah, secondo i miei calcoli siamo appena al 70%. Non me ne preoccuperei, l'ho caricato a dovere. "

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    " Cos'è quello sguardo da cane bastonato allora?! Va tutto ALLA PERFEZIONE! Paparino anche sta per cedere, farlo sanguinare è stata dura ma le conoscenze di Hashirama sono tornate utili uhuhuhu "

    " E' questa tipa spuntata dal nulla! Mi sta facendo uscire pazzo! E se non avessimo ispezionato tutti i casi? Forse avremmo dovuto procedere ancora nella sperimentazione, come avevo suggerito! Non si mette fretta agli scienziati! "

    " Calmati Hātsu. Hai detto che si tratta di una genin, cosa diavolo credi possa fare di così rilevante da cambiare le cose? "

    " Forse hai ragione. E' che il tempo è una cosa così instabile, ci stiamo muovendo in un territorio inesplorato. Questa è pura ricerca app..."

    Si interruppe di botto mentre con lo sguardo andò a soffermarsi su quello che stava accadendo nella villa. Anche la bimba iniziò ad avvicinarsi alla nebulosa di chakra attraverso la quale avevano accesso allo scorrere degli eventi e, senza manco accorgersene, finì a toccare la testa con il compagno per quanto vicini erano arrivati. La curiosità, tuttavia, si trasformò ben presto in incredulità:

    " Lo ha fatto davvero?! AHAHAHHA Bye bye principessina! Hai visto Hātsu, il problema si è risolto da solo! HAHAHAH."

    " Ufff...meno male, almeno farà compagnia agli altri ahah "


    ::: Villa Mikawa, Presente :::

    Ci volle poco a quelle menti sopraffine di capire come sfruttare il meccanismo. Nel frangente in cui il sigillo rimaneva rimosso dalla superficie specchiata, si creava come un portale che metteva in comunicazione presente e passato...un fenomeno mistico e potente di cui tutti compresero il terribile potenziale. No, non erano finiti in un'illusione ma in un futuro di cui ancora non avevano compreso ancora le dinamiche!

    Il primo esperimento col kunai, conficcato sulla parte esterna dell'oggetto, andò a buon fine. Sparì mostrando ancora volta un frammento del passato, questa volta più estemporaneo e fugace del precedente, fin troppo rapido per un qualsivoglia tipo di interazione. Quel collegamento non sembrava comportarsi sempre allo stesso modo, non era una scienza esatta, un teorema da poter dimostrare: il modo con cui il chakra interagiva col sigillo, le tempistiche di cancellazione e altri piccoli dettagli apparentemente insignificanti potevano variare (seppur di poco) la finestra sulla quale affacciarsi nella storia trascorsa.
    Lo stesso successo, se così possiamo chiamarlo, accadde per il fogliettino lasciato dal sunese, provando una volta per tutte la veridicità della teoria ipotizzata dal Mizukage. Quarto libro, terza fila, libreria n.I, il messaggio era lì insieme alla risposta del Mikawa:

    " 日本伝統芸能 "

    Alquanto criptico, un atteggiamento comprensibile visto che si parlava di possibili nemici nella villa, ma sufficientemente esplicativo per il marionettista: che stesse sfruttando un elemento del passato, difficilmente accessibile anche a "manipolatori del tempo", per trasmettere un messaggio? Sarebbe stato un un approccio sensato, degno dell'intelletto sopraffino del leader di Oto...certo, ammesso che non vi fosse stata alcuna manovra di spoofing.

    Infine, il coraggio di gregge prese il sopravvento sull'intelletto: Hebiko, colta da un'improvviso atto di coraggio, diede il consenso a farsi teletrasportare lei stessa nel passato, dando adito al suggerimento di Kensei. Una vera e propria cavia umana per un processo di cui a malapena si ero scoperto il macro-funzionamento. Riattivare il meccanismo, sciogliendo ancora una volta il fuuinjutsu, avrebbe causato il solito effetto ovvero trasportare lo stato presente di quel pendolo (incantato dal frammento ivi custodito) in un tempo trascorso. Il risultato? Hebiko sarebbe scomparsa.

    Dall'interno, intanto, la villa sembrava come sotto attacco; potenti esplosioni stavano causando il panico, facendo cadere quadri, armature e causando parziali cedimenti. Affacciandosi alle finestre, almeno quelle rimaste ancora intatte, la causa di quel fragore sarebbe stata a portata di mano: Akira, dando sfogo ai suoi risentimenti assopiti nei confronti della Kondò artefice della distruzione di un popolo, stava riversando la sua furia contro i rampicanti che circondavano la struttura stessa, coinvolgendola inevitabilmente. Il Babbeo non lo sapeva, o forse non lo aveva realizzato. a pieno, ma quella prova di forza bruta non solo lo avrebbe fatto sentire meglio ma avrebbe sciolto anche l'illusione che vessava sull'intera magione, distruggendo il medium di attivazione e mantenimento annidato in quella vegetazione.

    Sarebbe stato bello entrare nella testa della jinkurichi in quel momento poiché, in effetti, aveva chiesto l'aiuto dello spadaccino di Kiri ma, sebbene liberata dal giogo che le attanagliava la mente e i sensi, ora lo vedeva accanirsi sulla sua casa con una foga e una disperazione che non poteva comprendere. Ora poteva vedere la Villa in che stato realmente fosse, costringendola a realizzare di aver vissuto per mesi in una baracca sperduta, lontana dai suoi affetti e dalla famiglia che aveva giurato ad Aloysius di proteggere.

    Chiusa questa parentesi, i quattro di dentro, anzi tre scusate, si sarebbero finalmente ricongiunti ai due di fuori completando finalmente il quintetto originale di questa vicenda, quello che sarebbe passato alla storia come "i fautori del caso 1045".

    ::: Villa Mikawa, Passato :::

    " Io non lo estrarr...ecco. "

    Eiatsu poteva sembrava un tipo cauto e riflessivo ma in realtà era molto deciso e sicuro quando si parlava di indagare un mistero, fosse l'autopsia di un cadavere o analizzare una qualsivoglia problematica. Estrasse l'arma dal legno senza esitazione per indagarla con maggiore attenzione e, dopo circa un minuto, esordì con un filo di voce:

    " Avevi ragione. Non è di Yachiru..."

    Lo getto tra le mani del Colosso il quale potè vedere con i propri occhi l'incisione che ne certificava l'appartenenza ad Hebiko. Ora, pensare che fosse tutto uno scherzo (o una minaccia) della kunoichi non era completamente da escludere ma sicuramente altamente improbabile visto il rapporto che vi era tra lei e il suo Kage ma questo non faceva che complicare la cosa:

    " Hai detto di aver visto ninja che non poteva essere qui nella villa, vero? Ma non te lo sei sognato, vero Gene? Matsumoto mi ha detto che ha trovato più bottiglie di sakè vuote del solito. "

    " Non dire assurdità. Non ha senso che quel gruppo di persone stesse insieme, figuriamoci a casa mia e per giunta apparendo dal nulla. Non ho dei sensi sopraffini ma so riconoscere la realtà da un'illusione, erano eterei come fantasmi! "

    " Appunto...vabè, non vedo altre alternative che chiedere spiegazioni ad Hebiko; potrà dirci qualcosa in più. "

    Non aspettò nemmeno la risposta del Mikawa per capire che alle sue spalle qualcosa era appena accaduto. Un rumore sordo, come quello che si sente al termine di una tecnica spaziale (di cui Eiatsu conosceva bene le caratteristiche), preannunciò una visione non così inaspettata.

    " Immagino non sarà necessario alzarsi dalla poltrona. Bene, esigo spiegazioni nanerottola !!! "

    Uno scherzo come quelli che si fanno da ragazzini con la tecnica dell'Occultamento; qualcosa davvero di pessimo gusto e che il Garth era pronto a punire severamente. L'eliminatore però si chinò a terra dove il corpo della ragazza giaceva in una posa fin troppo anomala e rilassata persino per la Vipera e, dopo le consone pratiche di accertamento, disse in maniera fredda e distaccata:

    zangetsu_400x400

    " Morte clinica 19:34, morte reale 19:34. "

    Quindi, mentre Aloysius andava ad analizzare la carta ninja e il kunai comparsi anch'essi in prossimità dell'orologio, impose le sue mani sulle tempie della ragazza e attinse al suo tentien per ispezionarle la mente [Interrogazione Mentale]. Ci volle poco per la dichiarazione mancante:

    "Morte legale 19:34. "



    CITAZIONE
    OT/ Hebiko non posterà fino a data da definirsi. Attenti a quello che fate! :guru: /OT
  8. .


    La Nebbia e la Bruma


    ~I~



    Quid est ergo Tempus?



    Cos'è, dunque, il Tempo? Il tempo, nel suo fluire, può sembrar lento, quando attendiamo che giorno dopo giorno arrivi una data tanto attesa, una svolta o che si realizzi un obiettivo, un sogno. Tuttavia, quando ci guardiamo indietro, quando ripercorriamo mentalmente il nostro lungo cammino, non è infrequente scoprirsi con un'espressione di stupore in volto, nell'accorgerci di quanto i nostri ricordi di “ieri” sembrino vicini e di quanto, in realtà, quei ricordi si riferiscano ad un passato ormai lontano. Il tempo, si sa, è relativo. Quanto può apparire lungo un periodo di almeno un anno? Beh... al Drago Divino, dispensatore di immortalità, o anche solo ad Hanbei l'Immortale, il senza morte che il Lupo aveva liberato dalla sua maledizione infinita dalle sembianze di un'infestazione di vermi, probabilmente molto poco... e, strano a dirsi, anche il ninja di Ashina aveva l'impressione che il tempo fosse volato via dalla fine della missione ad Azumaido in cui, assieme alla Pantera, aveva conosciuto il Mizukage in persona. Non solo... da quando aveva messo piede a Kiri, comparendo senza ancora alcuna spiegazione al porto del villaggio, i minuti, le ore, i giorni ed i mesi erano passati sotto i suoi occhi senza che quasi se ne fosse accorto. Aveva fatto tanto e conosciuto molti, il Lupo, in quell'anno di permanenza in terra straniera – anno? Più di un anno, visto che la missione ad Azumaido era avvenuta quando lo shinobi da un braccio solo risiedeva già da vari mesi nella Nebbia – eppure, nella sua mente, lui si trovava ancora nel Tempio in Rovina, a scolpire Buddha, là dove un tempo c'era lo Scultore, l'Orango da un braccio solo, che si era letteralmente fatto carbonizzare vivo dallo Shura in agguato dentro di sè. Uno Shura che, era stato avvertito, poteva crescere in silenzio anche nell'animo del Lupo, se solo avesse abbassato la guardia... un brusco rumore fece ritornare il ninja alla realtà. L'emissario che era stato inviato nella sua vecchia capanna ai confini di Kiri se n'era andato. Il Lupo abbassò di nuovo lo sguardo su ciò che era stato la causa che aveva suscitato in lui quella riflessione sul tempo: una lettera nera. Un ordine da parte del Ninja di Ferro rivolto a tutti i suoi migliori sottoposti... un ordine di presentarsi al porto del villaggio per partire verso una missione dalla priorità assoluta.

    […]



    Molti degli shinobi, con cui aveva condiviso un pezzo di storia di quell'anno, erano riuniti davanti ad un enorme galeone. Il Lupo avrebbe fatto un cenno di saluto a tutti, dopo essersi inchinato, rispettosamente, di fronte al Mizukage. Riguardando le loro facce, l'Ōkami poteva fare un riassunto o, meglio, un excursus mentale delle disavventure vissute assieme ad ognuno di loro. Tuttavia, solo uno, tra tutti, quel giorno, risaltò all'attenzione dello shinobi d'Ashina, sia per il modo con cui questi fece la propria apparizione, sia per il cambiamento, ben visibile, che i suoi occhi e il suo atteggiamento facevano risuonare nel molo. Stiamo parlando proprio del primo ninja che il Lupo aveva conosciuto, il primo che lo aveva accolto nel villaggio: Akira Hozuki. C'era qualcosa di diverso però. Dopo esser giunto in modo a dir poco spettacolare, chissà da dove, letteralmente volando con delle ali quasi inconsistenti, lo shinobi dal ciuffo albino appariva inquieto e brusco nei modi. Egli si rivolgeva al Mizukage... Mizukage che, una volta condotto il gruppo sotto coperta, dove era stato allestito un laboratorio che sembrava capace di creare qualsiasi arma o pozione potessero immaginare, e aver spiegato la situazione che avrebbe dovuto essere sbrogliata (una missione di recupero del precedente Mizukage e di una certa Meika Akuma), aveva chiesto a tutti di presentarsi velocemente al jonin. L'atmosfera, tuttavia, prima ancora che i giochi potessero ufficialmente iniziare, si stava già scaldando. L'Hozuki era troppo sconvolto per poter assicurare un buon lavoro di squadra con chiunque dei presenti. Voleva partire da solo. Dava un appuntamento, che suonava in realtà più che altro come un ultimatum, al resto dei suoi compatrioti: a due giorni da allora, il jonin avrebbe atteso l'arrivo degli altri sulla costa del Cielo. Chi c'era, c'era. Superato il termine, avrebbe agito per conto suo. Il Lupo avrebbe voluto dire qualcosa, salutare l'Hozuki, dirgli che non si era dimenticato di lui, né della capra di Sanjuro, lo Sciamano, né del ladro con cui aveva dovuto combattere tempo addietro. Avrebbe voluto informarlo che aveva ascoltato il suo “consiglio”: finalmente aveva smesso con quelle che l'Hozuki aveva definito "droghe" (che non erano droghe, ma confetti buddisti di potenziamento, introvabili al di fuori di Ashina). Ma non lo fece. Questo perchè quel ninja, là, sulla nave, con tutti loro, non era Akira Hozuki. O, per lo meno, non l'Akira Hozuki che aveva conosciuto il Lupo: il ninja sempre pronto alla battuta, allo scherzo, alla risata, alle maniere “gentili”, all'ascolto e all'aiuto, ma che sapeva diventare risoluto e spietato al momento del bisogno. Un flash improvviso attraversò la mente del Lupo: un ninja dal ciuffo albino fuoriusciva dall'enorme cancello, marchiato dalle tipiche quattro onde di Kiri, e scorgeva uno strambo pellegrino che dall'aspetto risultava del tutto fuori luogo.

    Carotina! Hai visto mica passare da qui una capra?

    Un altro lampo e la scena, improvvisamente, cambiò di nuovo. Completamente stravolto per la lotta all'ultimo sangue contro il ladro di capre, all'alba ormai di quello stesso giorno, lo shinobi d'Ashina si avviava, finalmente, a varcare l'imponente Porta della Nebbia, prima di svenire, di lì a poco, proprio davanti all'ingresso, per poi risvegliarsi all'ospedale. Con un sorriso, quasi da fratello maggiore, dopo avergli consigliato cosa fare per l'immediato futuro, Akira Hozuki salutava il Lupo che iniziava quella nuova parte di vita.

    Se guarirai, sono convinto che prima o poi ci rincontreremo. Fino ad allora, fai il bravo! E grazie per il divertiment... Volevo dire aiuto. Grazie per l'aiuto.

    Proprio come era successo nella sua capanna, quando aveva ricevuto la lettera del Mizukage, il rumore delle voci e dei passi dei suoi compagni riportarono di colpo lo shinobi da un braccio solo al presente. Era incredibile come quei ricordi sembrassero freschi e vividi come se fossero successi il giorno prima. Che strana cosa il tempo! Un attimo ed il jonin se n'era già andato. Chiunque fosse stato, quello non era di certo il ninja dal ciuffo albino che si ricordava. Anzi, probabilmente, dopo che il Lupo lo aveva lasciato alle porte del villaggio, quel giorno di così tanto/poco tempo fa, Akira Hozuki, quell'Akira Hozuki, non era più tornato...

  9. .

    il trono vuoto


    4

    Harumi fissò lo shinobi della Nebbia cercando di capire chi avesse davanti. Parlava dei kage, alcune delle più importanti persone del Continente, con una tono tale da lasciar intendere una certa familiarità. Non per questo tuttavia l'avrebbe guardato meno torvo ogni qual volta avesse mancato di rispetto a Diogene Mikawa, quale che fosse la scusa. La ragazza si limitò a scuotere la testa, proseguendo con il discorso. A quanto pareva il sospetto che iniziava a insidiarsi nel suo petto era più che giustificato, perché ciò che lei vedeva non corrispondeva a quanto le stava descrivendo Akira. Eccezion fatta per la sua immagine. Innocentemente, Harumi tirò un sospiro di sollievo, non accorgendosi dell'imbarazzo di cui l'uomo era stato vittima.

    No, non sono pazza. Non credo almeno. Ma è quello che direbbe anche un pazzo, suppongo.

    Quando il ragazzo rifiutò la ricompensa, enunciando il suo credo ninja e offrendosi di aiutarla senza nulla in cambio, avrebbe ricevuto un sorriso modesto, ma nella sua semplicità probabilmente il più bello da quando si trovava di fronte alla kunoichi. Considerando il suo passato e la sua vita ad Oto, una affermazione del genere non poteva che sorprenderla positivamente, e non aveva motivo di dubitare della sua sincerità. Harumi si sarebbe limitata ad un grazie, ma profondamente sentito. Poi avrebbe congiunto le mani a formare il sigillo.

    Il sangue colava dal braccio, scivolando tra le dita e, una goccia alla volta, cadendo sul pavimento malmesso in un ticchettio appena percettibile. La giovane però non se ne curava, occupata com'era ad osservare l'ambiente circostante. Da quanto era sotto quell'illusione? L'espressione sul suo volto più che sofferente per la ferita auto inferta era estremamente arrabbiato, un cambiamento tanto repentino rispetto ai modi di fare precedenti che probabilmente avrebbe preso in contropiede perfino il kiriano, salvo poi scomparire un istante dopo. La ragazza aveva fatto un respiro profondo, tornando alla sua espressione naturalmente sorridente nei confronti di Akira che le porgeva un panno sporco.

    La ringrazio, ma non si preoccupi per me, le mie ferite guariscono in fretta. Se proprio vuole fasciarla, devono esserci delle bende pulite in un kit medico dentro quel mobiletto. Questa...dovrebbe essere una delle nostre basi di appoggio nel Bosco.

    La ragazza esitò un attimo nel confermare quando effettivamente il ninja della Nebbia era andato affermando fino a quel momento, quasi si sentisse in colpa ad ammettere di essere in torto nonostante non fosse palesemente colpa sua. Una volta che l'uomo ebbe terminato con le medicazioni, la ragazza si alzò ed uscì dalla porta, facendogli cenno di aspettare un momento. Con un paio di balzi felini, aiutata dal chakra che controllava alla perfezione, fu sulla cima di un grosso albero e da lì scrutò oltre la coltre della vegetazione per orientarsi. Riatterrò a fianco del nebbioso con un tonfo ovattato e si rassettò le vesti.

    Come ricordavo, le mura sono in quella direzione.

    Non si sarebbe però mossa, fissando invece l'uomo negli occhi, come se stesse cercando di leggergli dentro.

    Akira-san, lei è forte?

    La domanda a bruciapelo poteva indurlo in confusione, ma probabilmente lo spadaccino aveva visto abbastanza del mondo per capire cosa intendeva il suo interlocutore. Che qualcosa non andasse lì era chiaro già da un po', ma probabilmente la situazione non sarebbe migliorata proseguendo, anzi. Se avesse deciso di seguirla lo avrebbe fatto consapevole dei possibili rischi. A modo suo la ragazza stava cercando di dimostrare la sua premura, per evitare di coinvolgere una persona che aveva appena conosciuto nei suoi problemi. Akira l'aveva già aiutata tantissimo ed il pensiero di abusare della sua gentilezza la preoccupava. Poteva osare chiedergli di più? Poteva di nuovo fare una richiesta così egoista?

    Akira-san, per favore mi aiuti.




    Superare le mura del Villaggio per l'Hozuki non sarebbe stato un problema. Uno sguardo intimidente da parte della sua accompagnatrice, un semplice lui è con me, e le guardie del gate si sarebbero scansate per lasciarli passare senza aggiungere altro. All'andatura sostenuta dettata da Harumi non ci avrebbero messo molto prima di arrivare di fronte al vialone che conduceva a Villa Mikawa. Prima di tutto doveva accertarsi che gli altri stessero bene. Se si fosse scoperto che si trattava dell'ennesima prova di Eiatsu o di uno scherzo particolarmente elaborato la faccenda si sarebbe risolta con una risata, al massimo qualche pugno ben assestato sul cranio del responsabile, e poi avrebbe potuto accompagnare Akira dal capovillaggio se fosse stato in casa. Altrimenti...

    La fanciulla avrebbe fatto un paio di passi verso il cancello d'ingresso, quando il suo accompagnatore l'avrebbe vista arrestarsi improvvisamente come se avvinta da una forza invisibile. Gli occhi si sarebbero fatti vacui per alcuni secondi, poi si riscosse e si voltò, cominciando a percorrere la strada a ritroso. Se il kiriano l'avesse fermata o interrogata a riguardo, lei l'avrebbe fissato come se non si fosse accorta della sua presenza prima, ma poi gli avrebbe risposto con un tono di voce sospettosamente tranquillo mentre dava le spalle all'edificio monumentale.

    Dobbiamo andare a Villa Mikawa no? Da questa parte.

    Fortunatamente, la kunoichi non avrebbe dovuto sacrificare un altro braccio per tornare in sé, ma sarebbe bastato un intervento energico da parte del kiriano per farla rinsavire. L'illusione non si era ancora radicata profondamente, e il suo flusso del chakra tornò normale in poco tempo. Era palesemente legata alla casa, a questo punto era inevitabile pensarlo. Il solo avvicinarvisi l'aveva riattivata, perciò il medium doveva trovarsi entro il perimetro della proprietà. Con suo sommo sgomento però il genjutsu non sembrava avere effetto sul suo compagno. Mentre studiava la situazione, l'occhio allenato della ragazza scorse una serie di impronte sul ghiaino del vialone, almeno altre due o tre persone si erano dirette verso la Villa di recente [Abilità]. Qualcuno, o qualcosa, stava cercando di tenerla fuori da casa sua. Chi poteva avercela specificatamente con lei?

    Akira-san, sembra che io non possa proseguire oltre. Dovrò affidarmi ai suoi occhi e alle sue orecchie per il momento, cerchi di capire cosa mi impedisce di entrare, la prego.


  10. .

    Un nuovo Ciliegio d'Acciaio


    Epilogo


    Atto XVI
    Pulvis sumus et in pulvis revertemus



    Andò tutto come avevo immaginato: quel demone faceva estremo affidamento sulle sue capacità legate al chakra ed alla manipolazione e quando replicai il mio assalto, più rapido e veloce del precedente, certo, ma identico sotto tutti gli aspetti, il Demone non poté che provare a starmi dietro, replicando la difesa sicura ed efficace che precedentemente aveva usato. Quando però la mia spada, di punto in bianco, divenne capace di tranciare i costrutti che fino a quel momento l'avevano stacolata, il Demone non riuscì a prevedere la cosa, cadendo vittima del mio senjutsu, e perendo sotto la potenza della Promessa. Il suo corpo dapprima si crepò come vetro, poi si sciolse in una specie di liquame scuro, denso, che si depositò sulla neve formando una pozzanghera. Mi chinai, estraendo un filatterio e provando a raccogliere un piccolo campione di quella strana sostanza. [Note]Vedi te se fattibile.

    Utilizzo la competenza sui filatteri, eventualmente, per filtrarla dalla neve o altro materiale eterogeneo, se quel liquame è considerabile sangue. Altrimenti la raccolgo così com'è per poi lavorarlo in seguito.
    Gli uomini non-morti che erano al suo servizio iniziarono a cadere visto che, con la morte del demone, il jutsu che li soggiogava era andatosi interrompendo. La Yakusoku lentamente si ritrasse, rientrando nel Femore del Figlio. Roteandola la posai, osservando la devastazione causata dal Demone tutt'intorno voltandomi verso il villaggio da cui ero provenuto prima e verso Maroboshi, traslucido e difficilmente individuabile, dopo. Devo ringraziarti, Kyoketsu Komori. Se non fosse stato per te non sarei mai arrivato in tempo. Mi fermai a pensare un istante, prima di procedere. Mi hai detto che sei un chirottero al servizio del Nobile Tengai. Lui non si è riunito allo stormo della Hakushaku dopo le vicende delle grotte di qualche anno fa - vicende che sicuramente conosci. Voglio comunque chiederti di proporti di unirti a me e la Baronessa nel rinnovato contratto che lega i Vampiri ai Kenkichi. Avrei poi atteso una risposta del Pipistrello. Nel frattempo, un altro piccolissimo chirottero ci raggiunse. Un po' goffo, un po' buffo, sicuramente non minaccioso come la maggior parte dei fratelli della sua stirpe: il suo nome era Befrai. Era partito con lo Spettro ed aveva il compito di catalogare i non-morti che il Demone non si era portato dietro ma aveva deciso di spargere per i vari villaggi in cerca di devastazione. Un'idea senza dubbio intelligente. Chiedo scusa per non averla informata, Kensei Hito: la mia priorità era la sconfitta del demone e le sue capacità erano di molto superiori alle mie, figurarse a quelle di Befrai nel combattimento. Lui è abile nel inseguire le prede, ma non nella fase della vera e propria caccia. Disse Maroboshi al presentarsi del piccolo pipistrello e dopo i suoi complimenti verso il sottoscritto. Hai agito come dovevi, Maroboshi. Non devi render di conto a me degli ordini che hai ricevuto. Poi, verso il piccolo nuovo giunto. È un piacere incontrarla, Befrai. La ringrazio per quanto ha fatto. Sono sicuro che anche il suo contributo si rivelerà fondamentale in questa seconda parte della gestione della fuga di questo Demone. Ed infatti così fu, dato che immediatamente ci diede notizie su Hotene e Yusica, più le rispettive evocazioni. Maroboshi mi propose un congedo che, tuttavia, non potevo accettare. No. Dissi secco. Ho degli impegni da rispettare. Continuai mentre, nuovamente, composi i simboli necessari al richiamo di Kakuresata perché mi portasse nel villaggio da cui eravamo partiti. Fu particolarmente interessante vedere il vorticare torbo dello stormo del Maestro degli Inganni quando davanti a lui si palesava Befrai. Qualcosa lo turbava, ma non mi era dato, per il momento, saperlo. Avrei comunque il piacere di estendere anche a te la mia proposta, Befrai, dato l'ottimo lavoro svolto. Come Maroboshi gradirei che ti unissi allo stormo della Hakushaku anziché continuare a servire Tengai. Dopotutto, continuare a smuovere gli equilibri del potere all'interno delle Grotte poteva rivelarsi interessante sotto molti punti di vista. La risposta, comunque, stava a loro.
    Giunti al villaggio di Yusica e della sorella di Ipokash, mi sarei precipitato dall'Alta Sciamana per assiurarmi delle sue condizioni. Il Demone è stato abbattuto ed è sconfitto. Dissi poi, cercando di risollevare un po' il morale. Se c'è qualcosa che posso fare, sono ancora a disposizione. Dissi a Yusica, ancora ebbro dalle sensazioni inebrianti della battaglia. Azumaido era, come Genosha, un'isola sotto la giurisdizione di Kiri. Dovevo dimostrare a tutti i suoi abitanti quanti la Nebbia tenesse a loro. Non si forgiano cittadini devoti senza atti di estremo e completo eroismo. Dovevo cercare di portare la situazione a mio vantaggio.

    [...]

    Quando l'Elmo di Momin si mosse, Fudoh dimostrò ottimi riflessi facendo rapidamente volare la sua arma e deviando l'oggetto già in volo. Pur essendosi mosso con dovuto ritardo perché le capacità di Momin erano decisamente superiori a quelle del Medico di Kiri, la spada impattò con il dovuto anticipo perché l'Elmo venisse deviato e impattasse ad un muro lì vicino, spezzandosi poi in più pezzi. Doveva essere chissà cosa questo Eterno Gelo e poi si rompe dopo aver cozzato con una speda? Mpff! Disse Ipokash, ansimando. Poi apparirono i Leopardi e Ryuu, spiegando l'accaduto. Al nostro altare c'era quel kunai particolare che abbiamo visto nella camera col ciliegio. Rispondeva in modo curioso al chakra e riusciva quasi ad attrarre gli oggetti metallici nell'ambiente, eterno gelo compreso, pur non essendo fatto d'eterno gelo. Forse Fudoh avrebbe capito, grazie a quello che aveva compreso della sua nuova sciabola ed a come Momin aveva combattuto con loro, che quella si trattava di una ennesima creazione del folle genio Kenkichi, forse in un primo tentativo di creare qualcosa di proprio con cui combattere. Riuscendo io a percepire ancora lo sforzo di Gyaro per non tornare nel Freddo - quasi come se lo temesse - ci siamo adoperati per raggiungerlo credendo che, una volta salvatolo, poteva rivelarsi un potente alleato nella battaglia con Momin. Ma siete stati più veloci di quanto credessi, devo farvi i miei complimenti. Gyaro fece un inchino, rivolgendosi direttamente a Youshi. Devo farti i miei complimenti, giovane Youshi. Sei riuscito a scalfire la pelle di Gyaro, l'Orso Maggiore del Freddo. È un'impresa di cui pochi possono vantarsi! Oh-oh-oh! La risata piena dell'orso suonava quasi fuori luogo in quel posto di morte e tristezza infinita; ma il peggio era passato e anche il Ciliegio d'Acciaio aveva bisogno di un nuovo inizio.
    Fudoh poi rassicurò Gyaro sulle condizioni del suo amico Gyoza. L'Orso prima spalancò gli occhi - uscire dal Freddo era l'equivalente del venir annientati per sempre, un destino riservato soltanto ai Kamui che più di tutti tradivano l'idea dell'Inverno unendosi ad angherie e misfatti - ma poi quasi comprese quello che il primario di Kiri aveva da dirgli. Capisco ... credo. L'importante è che stia bene. Un giorno, ne sono sicuro, ci rivedremo. concluse poi, abbozzando un leggero sorriso.
    Quando Ipokash, tentando di riportare tutti sulla retta via, svenne, Youshi fu lì a salvarla ed a sussurrarle parole che lei, tuttavia, non avrebbe potuto udire. Il tempo che spesero all'interno di quel villaggio dimenticato si esaurì in quel modo, con Youshi che si premurava della ragazza che fino a pochi istanti prima aveva disprezzato, delineando un cerchio di mutamento continuo nella vita dell'uomo, completamente diverso dalla statica estasi che Momin aveva cercato di spiegare ai kiriani e che aveva raggiunto, non si sa bene quanti anni prima, con i suoi jutsu rituali.
    Durante la strada, il Tokugawa si rivolse all'Orso che prima aveva combattuto, chiedendogli, come poteva, scusa. Non preoccuparti, Youshi-kun. Non è stata colpa tua. In guerra, comunque, non ci sono amici che tengano, non dimenticarlo. Non devi mai chiedere scusa per quello che hai fatto. I guerrieri si conoscono combattendo dopotutto, no? Oh-oh-oh!

    [...]


    Quando Fudoh, Youshi e Ryuu con a presso i Kamui tutti e Ipokash svenuta nella braccia del Tokugawa, tornarono nel villaggio di Munkeke, un assordante silenzio li accolse, insieme al calar della notte. Poche anime si aggiravano per il villaggio e tutte sembravano meste per il destino sofferto dalle popolazioni vicine. Ma poi un rumore squarciò la singolare e triste calma in cui quel luogo era immerso: YOOOOOOOOOOOOOOSH! SIETE TORNATI! Munkeke, con i suoi fluenti capelli biondi raccolti e gli abiti kabuki saltellava sulla gelida neve, correndo incontro a sua sorella con un gigantesco sorriso sulle labbra. SAPEVO CHE CE L'AVRESTE FATTA! LO SAPEVO! YOSH! E così dicendo strappò la giovane dalle braccia del Tokugawa, iniziando a ballare in cerchio con la ragazza in collo, mentre la neve intorno a loro si sollevava senza poi cadere verso terra, rimanendo sospesa a mezzaria in una mistica danza di gioia ed eleganza. Tutto il villaggio, lentamente, si affacciò dalle loro capanne ad osservare lo spettacolo. Gyaro si toccava dietro la testa, in evidente imbarazzo. Suo nonno aveva proprio ragione... Commentava, mentre anche l'anziana donna che aveva accolto i kiriani al porto si palesava, uscendo dalla stessa tenda da cui era uscito Munkeke. Entrate, forza, ci sono alcune sorprese per voi. E del citatap appena pronto.
    Una volta entrati nella capanna, i tre Kiriani trovarono, proprio come la prima volta, dei comodi giacigli per sedersi e mangiare le prelibatezze locali. Davanti a questi giacigli vi erano sedute due persone: Hotene, per loro una seconda Ipokash, e me, il loro Mizukage. Bentornati, ragazzi. il mio tono era il solito ma potevano aver scorto una sorta di rammarico o rimprovero nelle mie parole. Avete completato la vostra missione? Domandai, forse creando in loro un qualche dubbio. Non vedo alcun Elmo con voi. Poi, voltandomi verso Fudoh avrei alzato un braccio, indicando la sua nuova spada che di certo né a me né alla Yakusoku era sfuggita. Dammela. Chiesi, anche se il tono ed il comando sembravano suggerire tutt'altro. L'occhio secolare ed esperto della Promessa la analizzò rapidamente, facendola sollevare dalle mie mani. Non so se sai che cos'è. Dissi, facendo una piccola pausa prima di spiegare il raro oggetto che tenevamo tra le mani. Fa parte di una usanza antica, persa nel tempo, che io conosco soltanto in parte per dei manoscritti Kenkichi ritrovati sparsi in molti luoghi, tra cui Kiri, un tempio qua su Azumaido e la Rosa d'Acciaio, sia perché la Yakusoku mi sta spiegando adesso stesso di cosa si tratta nel dettaglio. La spada si fermò davanti al mio volto levitando perfettamente. Quest'arma è un oggetto di scherno che veniva assegnata ai membri del Clan che non riuscivano a sviluppare le arti Kenkichi. Insieme a questa era assegnato un Elmo per coprire il volto degli inetti e non gettare disonore sulla loro famiglia d'origine. I Reietti o Paria, così venivano chiamati i membri del Clan che non riuscivano ad apprendere una hijutsu, erano destinati a maneggiare un'arma priva di grazia, equilibrio e, spesso, anche di lama. Dovevano riuscire a elevarsi ad una qualche forma di kenjutsu attraverso le difficoltà, realizzarsi come persone al di fuori del Clan. Quando ciò accadeva, l'Elmo veniva tolto e queste persone erano ri-ammesse al Clan ma non come membri, soltanto come ospiti ben accetti. L'Arma poi smise di levitare, lasciando che la prendessi al volo. In quel momento, alcune immagini vagarono nella mia mente: fu come se riuscissi a comprendere come quell'arma funzionasse, o meglio, fu come se qualcuno mi stesse spiegando come aveva sviluppato la tecnica per farla levitare. Un istante dopo, tuttavia, le immagini scomparirono. Ripresi fiato prima di terminare il discorso. Credo che... tu possa tenerla. Noi Kiriani abbiamo una innata capacità con le spade. Voglio che questa lama sia un ulteriore sprono a migliorarti, Fudoh, come sei migliorato dal giorno in cui abbiamo combattuto insieme per i vicoli della Nebbia. YOOOOSH, che gente strana questi Kenkichi. Disse Munkeke, facendo gomito gomito con quella che per un attimo gli parve Ipokash per poi rendersi conto si trattasse di Hotene. Voltandomi, mi resi conto che non avevo presentato la ragazza al gruppo. Lei è Hotene, sorella di Ipokash, come potete ben vedere. L'Alta Sciamana del suo villaggio ha deciso che lo doti della fanciulla sono meritevoli di uno sviluppo che qui ad Azumaido non può ricevere. Verrà con noi a Kiri, dunque, per diventare un'abile kunoichi. Guardai il membro delle squadre speciali. Youshi, la affido a te. Dissi, con un cenno del capo. Nonostante la mancata restituzione dell'Elmo, la vostra missione può dirsi riuscita. I Kamui di questo luogo, grazie a Munkeke, mi hanno detto cosa stavate facendo e cosa avete scoperto: un antico villaggio racchiuso, sotto terra, da una calotta di neve e due ingressi cerimoniali, costruiti dopo l'opera riuscita di Momin. Avete portato alla luce un tesoro di inestimabile valore. Le persone che avete liberato devono ricevere il saluto eterno che meritano. Complimenti. E poi avrebbero sentito una frase che forse sarebbe rimasta impressa a fuoco nella loro mente per lungo tempo. Almeno finché non l'avessero risentita - e l'avrebbero fatto alcuni anni dopo -, cosa che poche persone possono vantarsi di aver ricevuto. Sono orgoglioso di voi. Un cenno del capo come a ringraziarli ed a sottolineare la veridicità di quella parole. Quando vorrete, la Baronessa è pronta a riportarvi a Kiri. Io vi raggiungerò domani. E così dicendo mi alzai, congedandomi dai presenti ed uscendo da quella capanna. YOSH, amici miei. Grazie per il vostro impegno. Sarete sempre ben accetti ad Azumaido ed i kamui vi saranno riconoscenti per sempre. Anche Repun Kamui, la Balena, ha saputo del vostro impegno. Gyaro sussultò. Repun!? Non si sentiva di lei da quando Akira Hozuki si è unito al Freddo. disse l'Orso, evidentemente euforico. YOSH! Rispose Munkeke, trangugiando un po' birra sciamanica. Volete? L'ho già purificata io per voi! La vecchietta, che fino a quel momento si stava occupando di Ipokash svenuta, si avvicinò. Grazie. Grazie davvero. Da oggi in poi saremo tutti più sollevati. Speriamo che Azumaido tenga nascosti i suoi segreti per ancora alcuni anni. Azumaido avrà per voi sempre un letto e del citatap caldo. Un sorriso comparve sul volto tatuato della donna. Il calore del focolare li avvolgeva. La notte era giovane ed il riposo era concesso anche ai più valorosi tra i guerrieri. Potevano godersi il loro meritato riposo.

    Ma non tutti erano della stessa idea. Con passi pesanti le mie protesi affondavano nella neve mentre ormai già mi trovavo nel cunicolo che mi avrebbe portato a Kotetsu Sakura. Tu porti la Promessa del Padre a suo Figlio. Non sei il benvenuto in questi luoghi. Lascia il mio tempio! Gridava una voce nelle mie orecchie. Sapevo che non dovevo ascoltarla. Continuai la camminata fino a che non giunsi all'accesso per il Tempio dell'Arte Perfetta, entrando al Ciliegio d'Acciaio. Non v'erano più le sagome dei popolani cristallizzate nel chakra color ambra di Momin; tuttavia, al centro della sala vi era il suo elmo, integro. Mi avvicinai, chinandomi e prendendo l'Elmo.


    Ma questa è una storia per un altro momento.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 26.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1: Colpo braccio dx
    2: Colpo braccio sx
    3: Affondo
    4: Fendente testa
    Slot Tecnica
    1: Manipolazione della Natura
    2:
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.
    Turni di combattimento: 4.

    Punti Eleganza: 0.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

  11. .

    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXIII, di Loxion Mikawa

    ::: Mesi prima, sul viale alberato della Villa :::

    " Insulsi sguatteri, non capirò mai chi crede nella forza del numero...HAHAHAH ditemi, dov'è paparino?! "



    Dieci dei gregari di Diogene erano in aria in pose plastiche come granitiche statue incapaci di avere il controllo delle proprie azioni. Ashiro, Soifon Matsumoto e gli altri fluttuavano sopra le cime degli alti pini impotenti di front allo strapotere della Bimba Prodigio del suo tempo...a terra vi erano i segni di un duello solo abbozzato, una manovra difensiva che, per quanto alti fossero gli standard del Mikawa, non era stata sufficiente nemmeno di lacerare le vesti della nukenin. Le trappole avevano fatto in quale modo cilecca e l'intera tattica anti-intrusione, composta di armi a distanza, bombe e jutsu di sangue, si era rivelata un totale fiasco: per quale strano motivo, il duo, si perché c'era anche un ragazzo longilineo al suo fianco, sembrava come conoscere ciò che gli avrebbe attesi.
    D'altro canto i due erano come sbucati dal nulla, direttamente all'interno delle mura del villaggio e proprio nella proprietà privata del Kokage! Un potere che in qualche maniera sembrava ancor più spaventoso della peculiare arte dei Somujo, i quali avevano causato gravi danni al villaggio sguarnito del suo Leader.

    " Non c'è tempo per giocare con loro..."

    Disse il Principe preoccupato per le azioni non programmate della ragazzina. Lei sbuffò vistosamente ma sapeva che era il suo sottoposto l'esperto in quella situazione e che doveva affidarsi al suo giudizio per riuscire in quell'operazione che così tanto tempo e risorse, umane e monetarie, aveva richiesto.

    Una pioggia di piume avrebbe chiuso quella faccenda senza nemmeno dare modo agli uomini del Garth di poter offrire un'ultima resistenza. Semplicemente, il divario che li separava dalla calamità che si era abbattuta su di loro era troppo grande...direi incolmabile. I corpi si accasciarono a terra, caduti in un sonno profondo, mentre i due nukenin avanzavano nel viale puntando dritti al maestoso portone; sapevano che Aloysius non era in casa, avevano scelto apposta quella precisa finestra del passato per incastrare l'uomo che solo adesso aveva iniziato a darsi da fare per Oto.

    " Appena entreremo ne arriveranno due da sinistra la botola è mascherata dal tappetto a due metri dalla scalinata mentre la piccola peste è nascosta tra le travi pronta a dare il colpo di grazia. Quanti uomini abbiamo perso per quella stronzetta dai capelli rosa! "

    Lei lo guardò come infastidita mentre con un calcio abbatteva l'uscio in legno massiccio e reagiva con la precisione di una macchina a quelle azioni ineluttabili ed inutili dei combattenti al servizio del Colosso; colpì così duramente Yachiru che assi del pavimento si ruppero a seguito dello schianto della poveretta, bloccata in volo per il collo e scaraventata a terra con forza inaudita.



    " Dovrei ucciderti per le rogne che mi hai causato...ma Hātsu dice che non si può, causerebbe una qualche inconsistenza nel flusso del tempo blablabla E poi paparino ti vuole così tanto bene hahahAHAHha ! Chi li avrebbe detto che una cosa tanto insignificante possa in realtà essere il punto debole di un uomo considerato Maestro di Guerra."

    Un colpo alla nuca ben assestato la mise k.o. mentre agli altri gregari avrebbe pensato il Cuore, il quale non trovò grandi difficoltà a gestire Gennosuke e Bard (abili combattenti corpo a corpo ma non al livello di un nukenin di tale caratura). Quindi il giovane guardo ancora il simbolo di chakra che aveva sul braccio: avevano solo tre minuti prima che la furia del Garth si abbattesse su di loro...aveva fatto cento simulazioni ma ogni volta che si arrivava al duello le percentuali di successo della missione calavano a picco. Nel 70% dei casi lui stesso faceva una brutta fine. Tuttavia erano ancora nel range temporale accettabile per prepararsi al suo arrivo, Tensai-ji avrebbe pensato alla trappola mentre lui poteva iniziare il suo rituale...il frammento era già nella sua mano mancina.

    :::

    C'è un concetto, una formulazione assiomatica della Teoria del Caos, che ipotizza come un piccolo evento che sembra avere flebile riscontro solo nel suo immediato intorno possa avere in realtà effetti catastrofici altrove; un effetto paragonabile ad un'onda capace di attraversare lo spazio e il tempo e di ingigantirsi seguendo le non-regole dell'entropia e proprio per questo pericoloso come poche altre cose.
    Ebbene, l'increspatura superficiale di quella storia acquisì le sembianze di una giovane kunoichi di Oto; un parametro del tutto inatteso nell'equazione che il Principe aveva cercato con tutti i suoi sforzi di bilanciare...ma forse sto correndo troppo, procediamo con ordine. Dopo l'incontro tra il Sunese e il Kage, nell'immensa biblioteca avrebbe messo piede anche Hebiko Dokujita, la nuova Serpe del Suono erede del sapere di Orochimaru. La sua biforcuta lingua non trovò una crepa nell'atteggiamento degli forestieri, i quali diedero evidenza di non essere ninja alle prime armi...tutti sembravano avere un motivo per essere lì, incluso il guardingo Etsuko, sbucato per ultimo da una delle librerie nella sala.

    Erano ora quattro i ninja accademici nella Villa e, superate le prime diffidenze reciproche, poterono iniziare ad agire come un vero team e le informazioni più succose arrivarono dalle capacità del Sensitivo e dallo Stratega, forse più avvezzi ad operare nella fase di raccolta informazioni. L'Akuma, per definizione stessa del retaggio collegato al nome del suo clan, sarebbe arrivato dritto alla fonte del problema. La fonte di quel ticchettio era, ovviamente, uno degli innumerevoli orologi della Villa ed in particolare quello a pendolo del salone secondario al piano terra; una porzione di superficie fin troppo piccola per contenere la luminosità di quell'impronta di chakra, di un bagliore accecante.



    Aprendo la porticina che dava agli ingranaggi dell'oggetto di fine artigianato, si avrebbe dato finalmente una forma all'unico elemento estraneo alla dimora: un pezzo di vetro, un frammento di quello che sembrava essere uno specchio. L'analisi del chakra avrebbe evidenziato un valore assolutamente fuoriscala, della categoria Bijuu per intenderci, e di Elemento assolutamente neutro. Al suo interno, immerso in quel nido di energia, vi era un fuuinjutsu di chakra oscuro che sembrava come attingere potere dall'oggetto su cui era stato collocato.
    A quell' analisi dettagliata, possibile solo ad un ninja con tali occhi e tali conoscenze ninja, si sarebbe aggiunta la peculiare visione del mondo degli Hayate e quindi l'indagine di Shunsui, il quale avrebbe associato distintamente una forma di vita innaturale a quel frammento nascosto. Qualunque cosa fosse si trattava di un artefatto, o più probabilmente una parte di esso, generato con conoscenze ignote, probabilmente arcaiche e dimenticate.

    L'altro elemento che non sarebbe sfuggito a Sensitivo, sarebbe stata la presenza di un enorme Genjutsu che egiva su tutta la proprietà; un'illusione che sembrava avere origine dal fitto groviglio di rampicanti che aveva praticamente ricoperto le mura esterne dell'abitazione. Rompere l'inganno che celava si sarebbe rivelata un'impresa ardua [Efficacia 130].

    Il Mizukage, invece, aveva optato per la via più pragmatica seguendo l'unica percepibile ai suoi sensi, ovvero le orme a terra. Forse sarebbe stato l'unico del gruppo ad apprezzare a pieno l'arazzo cui la pista finiva ma, oltre a chiedersi chi avesse raffigurato la guerra che aveva causato lo scisma tra Mikawa e Kenkichi ai tempi del primo Rida, bisognava capire come andare avanti nel Covo del Kage. Serviva conoscere la sequenza giusta nelle fessure della parete per sbloccare il meccanismo occultato dal dipinto e, anche usando la forza bruta, una subdola illusione non mostrava altro che la fredda roccia dove le orme terminavano [Codice a Fori + Velo di Protezione].

    Intanto nella Baracca, la realtà nella quale si era rifugiata Harumi stava per essere frantumata dalle parole di un goffo Jonin della Nebbia, il quale non aveva di certo fatto del "tatto" il suo punto di forza. Forse lei ancora stava pensando a quel giorno così importante, a quel momento del passato che le aveva dato la gioia più grande che potesse sperare. In quel pomeriggio uggioso, infatti, Diogene aveva fatto ciò che probabilmente mai si sarebbe sognato di fare prima di venire a contatto con la profezia dei Kenkichi...Erano anni che ci provava ma forse il suo seme non era forte quanto i suoi desideri e nessuna delle donne con cui aveva giaciuto era stata in grado di dargli ciò che bramava. Un'affermazione sbagliata ma dettata da un pensiero che per diverso tempo aveva abitato la mente di quell'uomo troppo orgoglioso per ammettere quale fosse il reale problema; una verità che qualche tempo dopo Fyodor non ebbe molte difficoltà a ricondurre agli effetti dell'esperimento tragicamente fallito quando l'otese era ancora un chunin.
    La risposta del Colosso sorprese tutti i presenti nella stanza:



    " Questa è casa tua, il luogo che dovrai sempre proteggere accanto alle persone che puoi considerare la tua famiglia. Accanto a me, perchè da oggi il tuo nome sarà Harumi Mikawa. "

  12. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 4 - - -

    Molti dettagli non tornavano sin dall'inizio. La data della morte di Amano non era la stessa comunicata all'accademia...e se Amano era andato a Umari per contattare i ninja...perchè all'Accademia era giunta notizia della morte di Amano stesso? La cosa più probabile era che fossero stati altri a contattare l'accademia, magari usando il contatto di Amano. L'errore nel giorno della morte poteva significare che avevano inviato la missiva prima di ucciderlo ma programmando di farlo...e lo stesso valeva per l'aggressione a Tanaka e Tooru. In ogni caso sentivo che tutta quella faccenda non fosse altro che un grosso teatro messo in atto, alle spese degli abitanti, per attirare degli specifici Accademici in quel luogo. E il messaggio dato a Minami ne era solo la prova. Sbuffai, chiudendo gli occhi per qualche secondo mentre riordinavo le informazioni, ma c'erano fin troppe incongruenze ed era difficile capire quali derivassero dalla semplice carenza di informazioni e quali dalle macchinazioni dell'invisibile nemico che ci aveva condotto in quel luogo.
    E soprattutto perchè attirare anche me, che con quella vicenda non avevo nulla a che vedere?

    Avevo ancora alcune domande prima di prendere Fudoh in disparte e mi rivolsi tanto alle due donne della famiglia Mifune quanto ai due giunti in un secondo momento. Ancora qualche piccola domanda...potrebbe aiutarci a trovare degli indizi. Spiegai. I funerali delle quattro vittime sono stati celebrati tutti, vero? Esattamente in quali date? E i corpi sono stati...seppelliti? Non conosco le vostre usanze funebri, mi spiace. Avere l'occasione di studiare i corpi, forte dei recenti studi, poteva solo essere utile. Inoltre...sapreste dove trovare Midori, la ragazza del defunto Shiba? Magari lo ha visto o ci ha parlato nei giorni precedenti l'incendio. Mi soffermai poi sulle foto a parete. La signora Akane sembra molto anziana...era per caso costretta in sedia a rotelle o a letto? Il Figlio vedeva di lei? E infine, per concludere le domande alle Mifune. Quanto agli aggressori mascherati da scimmia...a parte la maschera avevano qualcosa di particolare? Mi sarei avvicinato, posando una mano sulla testa della ragazza, come per rassicurarla. Si sforzi di ricordare signorina Minami...lo immagini nella sua mente, proprio mentre le parlava...aveva qualche inflessione dialettale? Difetti di pronuncia che si notavano nonostante la maschera? Qualche somiglianza anche solo di corporatura con la coppia dei Murakami, quelli che sono andati via la settimana scorsa? E mentre parlavo cercai di carpire l'immagine esatta degli aggressori tramite una delle mie [Tecniche]Tre Domande, mi interessa captare le immagini, e di rimando anche quelle dei Murakami, se si riesce.

    Lasciato il ferito alle cure di Hoshikuzu, mentre uscivamo presi da parte Fudoh per una breve parola. Qualcosa non torna...hanno detto che gli ha dato un pugno ma quel danno non può essere un normale pugno...è troppo esteso e non mi risulta esista un modo per ampliare la superficie colpita...a meno di aver usato qualche tecnica o aver celato il loro vero aspetto. In ogni caso non mi convince affatto questa storia...è evidentemente una trappola, come abbiamo già appurato. Sbuffai, non ero io il leader e quindi non potevo che sottostare alle decisioni dei superiori. Se non altro sono felice che tu sia nel team, Fudoh-san...la tua saggezza ed esperienza ci sarà certo utile. Dissi, annuendo con convinzione. Piuttosto...pensi che la tecnica con cui hanno rapito il ragazzo dentro una bolla si rifaccia alle arti di quel tipo durante la missione in mare? Questa era una donna, ma magari è lo stesso clan, no?

    Ci ricongiungemmo col gruppo e scoprii mio malgrado che Akira Hozuki, tra i più alti in grado, considerava interessante buttarsi a capofitto nella trappola per distruggerla. Un modo di fare decisamente opposto al mio che avrebbe previsto una controtrappola per diventare noi quelli con le redini in mano...ma a conti fatti la mia idea non teneva conto dell'incolumità del ragazzino, a ben pensarci. Avrei annuito con serietà: Daccordo...immagino dovremo essere pronti e in costante allerta. Ho letto i briefing, ma nessun utilizzatore del Mokuton era presente allora, dunque dubito siano state fatte delle indagini approfondite. La vera domanda è se il chakra residuo è di Pangu...o dell'Arma.Replicai con tono asciutto, per quanto con un velo di prima del mio esperimento e delle terribili conseguenze su Fudoh-san, che tuttavia minimizzò la cosa...la sua reazione era sospetta, ma per quale motivo avrebbe dovuto avere una qualche correlazione con l'albero? Probabilmente si trattava solo di una coincidenza ma presi nota di ciò che era accaduto. Presta attenzione, Fudoh-san. Non sottovalutare sintomi che potrebbero complicare la missione, se ritieni di dover riposare fallo. Gli dissi con tono professionale, prima che ci offrissero alloggio nel Tempio di Sareshigami dove Akira-san aveva svolto parte della missione anni prima, come ebbe modo di puntualizzare immediatamente. Era ciarliero e la cosa mi irritava un poco, ma almeno non era esageratamente ossessivo come Youkai, nè palesemente infido e passivo-aggressivo come l'Hokage. In ogni caso avrei gradito di mantenere i contatti al minimo, e la divisione in due gruppi calzava a pennello. Masayoshi sostenne il mio sguardo...era molto diverso nell'aspetto ma per ora non gli dedicai più che un cenno del capo ulteriore: non mi fidavo. E lui lo sapeva.

    Lungo la strada con Fudoh-san, lasciati gli altri due alle investigazioni nei luoghi più distanti, pensai di condividere alcune teorie. Io penso che l'intera faccenda del dottor Amano sia un frottola. Non che sia morto, ma sospetto che i tempi e i modi siano diversi da quelli che ci hanno fatto credere, con la faccenda della missiva che lo dichiarava morto quando in realtà era andato lui ad avvisarci. In ogni caso se avremo tempo forse dovremmo visitare la sua casa...se ci fossero segni di colluttazione o similari avremmo notizie in più...o comunque potremmo trovare indizi. Per ora seguiamo questo Takeshi. Avevo parlato sottovoce mentre il giovane ci guidava tra rami e passerelle fino a quella che era la nostra prima destinazione.

    Una casa di due piani mezza bruciata dove l'albero, forse nel tentativo di riparare i danni, aveva fatto crescere una serie di rami di supporto, stranamente senza segni di bruciature, che ora come ora bloccavano il passaggio. La vista è decisamente innaturale...e ho una certa esperienza di strutture in legno. Borbottai. Ma anche con quel chakra estraneo penso di poter... Fudoh-san mi fermò, facendosi avanti e io, rispettosamente, feci un passo indietro osservandolo con la massima attenzione: potevo solo imparare da lui...e non rimasi deluso. Un pugno il cui danno si estese rapidamente per il legno, spaccandolo! Incredibile Fudoh-san! E poco dopo mi spiegò l'origine di quell'azione tanto elementare quanto distruttiva. Il Chakra Distruttivo. Anche il Maestro ne aveva parlato come di una cosa necessaria per sviluppare appieno lo stile di spada che mi aveva insegnato. Ne ho sentito parlare ma non lo ho mai appreso...Konoha è spesso carente nella formazione degli shinobi. Replicai con un minimo gesto di stizza...perchè dovevo sempre elemosinare altrove le mie conoscenze? Perchè sotto un Hokage incapace il villaggio non mi forniva gli strumenti di cui avevo bisogno per la Missione?

    Fudoh iniziò poi quella che era stata, da che lo conoscevo, la conversazione più lunga e ininterrotta, senza i suoi abituali indovinelli e giochi di parole svolti a spingermi a ragionare e interpretare. Aveva colto la mia impreparazione, era evidente, e in un moto di pietà, vista la missione alla mano, aveva deciso di essere diretto, una volta tanto.
    Come se avesse a che fare con un bambino incapace...
    Serrai le mani tanto forte che le unghie mi ferirono il palmo, ma riuscii a mantenere un'espressione neutra, interessata e grata. Era un'umiliazione terribile e mi aveva reso furioso, non certo verso Fudoh-san, che mi era francamente superiore, ma per la mia inadeguatezza e debolezza che lo aveva obbligato a essere così diretto...ero uno stupido...e tutta quell'ira cercai di metterla da parte, come aveva insegnato il Maestro, di accumularla in un solo punto, come brace pronta a divampare in un incendio terribile. Molto bene, Fudoh-san. Ti ringrazio del tuo insegnamento. Dissi con un breve inchino, avvicinandomi agli alberi.

    Conoscevo il controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo grazie al Sensei. Questa terza conoscenza giungeva da qualcuno di completamente diverso, sotto quasi ogni aspetto, ma non meno esperto. La spiegazione era relativamente semplice: invece di modulare il chakra semplicemente con la regolarità che forniva adesione o l'eccesso controllato che forniva repulsione...in questo caso dovevo volutamente emettere abbastanza chakra da distruggere il punto di contatto, ma senza spaccarmi le mani. E dovevo farlo in un solo istante, quello dell'impatto. Feci un primo, infruttuoso tentativo che crepò il ramo senza però grandi risultati, a parte far volare qualche scheggia. Mmh... Rimasi a rimuginare qualche istante prima di tentare nuovamente, causando qualche danno extra ma senza aver realmente raggiunto il concetto. L'ira per la mia debolezza era là, pronta a esplodere ma non vi ricorsi...sprecare tanto potere e tanta energia per dei rami sarebbe stato assurdo, per non dire umiliante. Fudoh-san ha parlato di espandere... Mormorai tra me e me, immaginando come un'onda nell'acqua esattamente come aveva detto. Focalizzandomi sull'impastare in eccesso emettevo chakra che spaccava ciò che attraversava, ma era irregolare e poco efficace. Dovevo riuscire a canalizzare quell'energia, ma fortunatamente non ero più un genin alle prime armi con i controlli del chakra: come ninja medico gestire l'emissione e la distribuzione del chakra era il mio pane quotidiano: dovevo solo espandere istantaneamente e uniformemente in tutte le direzioni l'energia, così da danneggiare in maniera organizzata.

    Il primo tentativo fu incoraggiante, imprimendo diverse crepe assai più profonde e meno propense alla guarigione, abbastanza da donarmi l'accenno di un sorriso con solo una punta di isterìa, ma nel giro di qualche minuto riuscii ad amplificare più efficacemente l'effetto. Alla fin fine era come se dovessi curare in un secondo, ma senza applicare le tipiche capacità del chakra curativo. Ci fu un lampo nella mia mente...e se avessi in seguito provato a collegare la cosa con le arti mediche? E' abbastanza semplice dopo la tua spiegazione. Da ninja medico comprendo come mai tu abbia scelto quella metafora per spiegare. Sei un insegnante eccellente, Fudoh-san. Dissi, man mano che facevo pratica. Ma sbaglio o questa capacità potrebbe spiegare le ferite sul signora Tanaka? L'idea che siano ninja è rafforzata, no? Inoltre mi chiedo...esiste un modo per sfruttare qualcosa di simile per una cura istantanea con le Mani Curative?

    Qualche tempo dopo la strada era aperta e camminare con il chakra adesivo fino al piano superiore per entrare poi dal tetto fu la semplicità stessa. Questo controllo del chakra...con la mano è abbastanza semplice. Applicarlo alla spada sarà una faccenda molto diversa, temo. Avrei borbottato, facendo le veci di Minarai, mentre entravo all'interno dell'abitazione, la nostra prima Scena del Crimine.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    Ceneri. Legno bruciato, mobili malridotti e servizi fuori uso nel bagno. Il fuoco aveva divorato il tetto risparmiando relativamente il piano di sotto, segno che verosimilmente le fiamme erano divampate al piano di sopra, dove erano stati trovati i corpi. Bruciati...e l'altro annegato. Borbottai, cominciando a guardarmi intorno. Fudoh-san, vedi quella sedia vicino all'ingresso della stanza? Vedi quella sorta di linea indenne dal fuoco? [Abilità]Percezione 9 Lasciai che notasse la cosa prima di proseguire. La sedia è integra, mentre la porta e l'altra sedia nella stanza sono andate distrutte...e c'è una zona indenne. Come se il fuoco fosse partito da là. O si fosse fermato là. Ma considerando quanto sappiamo finora, credo che un Katon sia quella che potremmo considerare l'Arma del Delitto. Cercai con attenzione vicino alla sedia in cerca di indizi...capelli o frammenti di vestito che potessero essere andati perduti.

    La disposizione dei corpi è strana. Akane era a letto e il figlio è caduto vicino al letto, rivolto verso di lei. Stava precipitandosi sulla madre per farle da scudo o per soccorrerla? Difficile a dirsi. Ma sospetto fosse sulla sedia e stesse parlando con chiunque si trovava seduto qui. Che entrambi conoscevano per averlo fatto arrivare fin qui. Dissi con una mano al mento, rimirando la fotografia della ragazza che Fudoh-san aveva recuperato. Akira-san non ha parlato di un tizio del villaggio che ha iniziato a sputare fuoco da un giorno all'altro? In ogni caso una volta fuori dovremo chiedere se la ragazza con la spada è quella Midori di cui hanno parlato, quella con "aria marziale". Avremmo avuto ben presto conferma.

    CSI: Yoshi's Place
    Lungo la via aggredii altri rami, per semplice esercizio, ma con le mie basi nelle arti mediche era semplice approfondire e ripetere quanto appreso con Fudoh-san...probabilmente in pochi giorni avrei anche potuto applicare quelle conoscenze in combattimento. La casa di Yoshi era più piccola e sembrava, dalle informazioni, che fosse chiusa a chiave. Questo per un qualunque ninja non era un problema insormontabile, ma il fatto di lasciare tutto chiuso era segno che, forse, volevano nascondere le tracce. Ma ancora, un modus operandi misterioso come l'annegamento al chiuso non poteva fare altro che attirare sospetti quindi le intenzioni dei nemici risultavano assolutamente prive di senso. Quasi schizofrenico. Perchè entrare di nascosto se poi uccidono in modo platealmente innaturale? Guadagnato l'ingresso grazie alla chiave di Oboro Mifune, ci trovammo davanti a un ambiente sostanzialmente intonso, se si esclude un tavolo, forse rovesciato da un calcio agitato, e una macchia di umidità.

    Mmm... cercai di immaginare la scena di Yoshi, l'anziano, che mentre annegava si divincolava e faceva cadere le cose...ma perchè spingere il tavolo? Ci si era appoggiato nell'agitazione o lo aveva...calciato? E se fosse stato sospeso per aria? Proposi a Fudoh-san. Se un nemico usa le bolle, poteva mettergliene una intorno alla testa e tenerlo sospeso, annegandolo. Cercando di liberarsi potrebbe aver calciato il tavolo. Feci un giro rapido, cercando fotografie e altri effetti personali (il fuoco aveva distrutto quasi tutto nell'altra casa...magari anche qui era sparito tutto perchè gli aggressori volevano nascondere qualcosa in mezzo al caos di informazioni discordanti). La mia attenzione venne poi catalizzata dal lavello della cucina e dalla sua evidente manomissione. Due possibili dinamiche mi vennero in mente, e le spiegai a Fudoh-san: Un jutsu potrebbe aver divelto il tubo...un Suiton che ha portato l'acqua alla testa di Yoshi. Oppure...il nemico in qualche modo ha viaggiato con l'acqua ed è entrato e uscito da qui...o è diventato acqua...o una sua evocazione lo ha fatto. Non mi spiego però perchè entrare di soppiatto, non servono precauzioni per colpire un vecchio che vive solo e gli altri due avevano fatto entrare l'aggressore. E in generale nessuno si aspettava aggressioni. Una vittima del fuoco, una dell'acqua...semplice caso o c'era un qualche rituale in ballo che coinvolgeva gli elementi? Dopotutto i Rapiti degli eventi di anni prima erano stati coinvolti in una sorta di rituale...che qualcuno volesse proseguire su quella falsariga? Verifichiamo dove sono le chiavi di Yoshi...se la porta era chiusa a chiave dall'interno, allora le chiavi sono in casa. Se non lo sono...allora il nostro aggressore ha un souvenir che potrebbe tradirlo, se non le ha buttate da queste parti. Immagino tu non abbia una tartaruga capace di esplorare la zona circostante o di risalire le tubazioni, vero?

    Il Tempio di Sareshigami
    Congedatici da Takeshi-san, che tuttavia era un possibile bersaglio di nuovi attacchi, raggiungemmo il Tempio dove i Mifune ci accolsero e con loro anche l'ospite che era giunto a Tsuya da pochi giorni. Fudoh-san mi lasciò il compito di indagare su di lui mentre si allontanava, certamento alle prese con questioni che un ninja del mio rango non poteva ancora comprendere. Soffocai rapidamente quell'irritazione, approciandomi al misterioso Kinmaru con aria affabile.

    I miei saluti, il mio nome è Yato Senju e sono uno shinobi di Konoha. Questa zona è sostanzialmente nella nostra giurisdizione e siamo qui per qualche spiacevole evento degli ultimi giorni. Spero che aver sentito degli incidenti non abbia turbato la vostra presenza qui, Rinmaru-san. Naturalmente il nostro primo e più importante obiettivo è garantire la sicurezza di tutti e riportare le cose alla normalità.

    Avrei detto, annuendo con aria deferente. Giusto a titolo informativo, siete qui da molto? Per caso avete sentito qualcosa o visto qualcosa che potrebbe tornare utile alle indagini? A volte uno sguardo esterno è più utile di mille interrogatori a chi è coinvolto. Stavo cercando di mettere in chiaro che per me lui non centrava nulla con quella faccenda, così da metterlo a suo agio e farlo parlare più facilmente. E se posso permettermi, come mai da queste parti?

    [...]

    Non distante, Fudoh si era avvicinato all'albero in un posto un pò appartato, appoggiandosi alla cortecca come per capire quale potesse essere la causa del legame che sentiva internamente. Per qualche secondo non avvertì nulla di particolare...salvo poi avere la netta sensazione di qualcosa di motlo familiare, visceralmente familiare, tutto intorno a sè. Era tenue, debole, poco più che un alito di vita di "qualcosa" che avrebbe percepito come caro e importante, ma non avrebbe potuto individuarne l'esatta posizione o natura. Alieno e fraterno al contempo.
    E c'era anche qualcosa che incombeva su di esso, una sorta di pericolo che dava la caccia a quell'entità affine. Entrambi erano nell'albero, da qualche parte, e forse con qualche elemento esterno aggiuntivo che non comprendeva...ma sentì che il suo chakra curativo andava a rafforzare la presenza che percepiva come amica, e in quel preciso istante nella mente vide chiaramente l'immagine di una mano d'ossa che faceva un cenno, che chiedeva di avvicinarsi. Il tirapugni con cui si era svegliato all'Abete vibrò appena nella sua tasca, ma poi più niente.

    Quando interruppe il contatto Fudoh avrebbe impiegato qualche tempo per capire dove si trovava, come se fosse un pò ubriaco o lo avessero prosciugato improvvisamente, ma al contempo aveva anche un nuovo e importante indizio: un piccolo albero, poco più che un germoglio, che da qualche parte era nato in mezzo al grande albero, con foglie rosa e cariche di chakra, accompagnato da una bruttissima sensazione. La Presenza sua affine vedeva quel Germoglio come un nemico...voleva che Fudoh lo abbattesse, ma l'immagine era troppo vaga, senza dettagli o elementi che potessero guidarlo. Dove poteva andare? Mifune o altri nel tempio non avrebbero saputo indirizzarlo anche se avesse chiesto loro.

    [...]
    L'esplosione ci colse tutti alla sprovvista. Cosa succede? Sbottai, mentre con lo sguardo cercavo Fudoh-san, cercando di ricongiungermi rapidamente a lui. Esplosione! Viene da dove abbiamo lasciato Tanaka...di nuovo fuoco? La mia teoria degli elementi cadeva, sempre che non fosse stato uno scoppio di altra natura. Dobbiamo andar... Iniziai a dire, poi fermandomi. L'esplosione poteva essere un modo per attirarci, per distrarci...
    E se fosse un diversivo? Dubito di essere abbastanza forte da battere chiunque abbia avuto la meglio su un Jonin di Suna. Forse dovremmo restare qui e monitorare la zona...o cercare intorno all'esplosione per eventuali fuggitivi. Deglutii. E se...ci dividessimo, se io restassi qui e tu cercassi vicino all'esplosione? Lui era più forte e abile, avrebbe avuto maggiori possibilità e questo era un mero calcolo probabilistico, non certo codardia. Sei il più alto in grado, Fudoh-san, attendo ordini.
  13. .

    Il Mistero del Fabbro


    3

    Sospettata Numero Uno

    Raizen fu il primo a replicare alla voce femminile che arrivava da quella sorta di interfono, puntualizzando quanto le parole di lei suonassero sospette soprattutto alla luce degli indizi raccolti, a partire dalla forgia spenta da poco e dai resti di qualcosa, o qualcuno, che era stato carbonizzato di recente. Non mancarono poi approfondimenti e insinuazioni sul suo legame col Kokage e una buona dose di autorità nel mettere in mezzo il ruolo stesso di Hokage...stranamente detto alla fine e non all'inizio, quasi fosse un rinforzo e non il punto principale. Dall'altra stanza non arrivarono risposte immediate, e proprio mentre Raizen stava per evocare kubomi ecco che la voce si levò nuovamente, fortunatamente prima che Akira parlasse. Senti coso...ho smesso di ascoltare a metà...per i kami quanto parli! La voce sembrava quella di una ragazzina viziata cui era stato chiesto per l'ennesima volta di abbassare il volume della sua musica. E' così difficile per una volta fare le cose come dico io senza che debba spezzare qualche osso? Chiedo troppo? Hokage...puah!

    Un rumore sottile, quello di una lama che sferzava l'aria con velocità e precisione degna di un grande maestro (uno spadaccino avrebbe certo riconosciuto quel suono), si levò nell'ambiente, ma presto venne seguito da decine e decine di altri...possibile che chiunque fosse oltre la parete stesse muovendo una spada non meno di cinquanta volte...o forse cinquanta spade assieme? Ci fu qualche brevissimo bagliore color rubino sulla parete, rapido e appena percettibile prima che la pietra cominciasse a collassare, tagliata a cubi di piccole dimensioni apparentemente tutti identici tra loro. Nemmeno il tempo di un respiro e le pareti della stanza, inclusa quella oltre la parete appena abbattuta, cominciarono a grondare sangue che avrebbe rapidamente chiuso ogni uscita e riempito l'intero ambiente [Tecnica]L'utilizzatore può sigillare uno spazio chiuso rendendolo un suo Scenario di Sangue. Il sangue gronderà dalle pareti e formerà una pozza alta uno o due centimetri al suolo, e gocciolerà anche dal soffitto, che appare impregnato. Le aperture vengono sigillate con velocità pari alla concentrazione in un raggio fino a 24 metri dall'utilizzatore, o limitandosi a una stanza se di dimensioni inferiori. Le superfici ricoperte di sangue hanno Potenza 40 e Durezza 4 e non possono essere attraversate, manipolate o alterate da tecniche o abilità, solo distrutte. Il sangue nell'ambiente non è manipolabile per alcun fine, ma può essere usato per camuffare Chiiton o costrutti di sangue, che ottengono Furtività 6 e vedono il raggio minimo di percezione ridotto a 0,5 metri. All'interno della stanza la presenza del sangue induce Intorpidito negli arti e Nausea (DnT Medio, applicato una sola volta. Dall'esterno non è possibile percepire quanto avviene all'interno.
    Azione Rapida
    . Al centro della stanza dirimpetto (almeno sei metri dal muro che pure aveva appena tagliato) poterono chiaramente vedere una spada che veniva finita di infilare nel fodero, e accanto a essa, comodamente seduta su una poltroncina con del velluto rosso, una ragazzina che non poteva avere più di quindici anni, con un topolino sulla spalla e una tazza di sakè nell'altra mano. Li guardava con aria seria e ostile.

    Sia chiaro...sto cercando di essere un pò più compiacente...chiamatela una specie di promessa fatta a un amico. Quindi se ve ne state buoni buoni non vi farò niente, e se il sangue nella stanza vi infastidisce non mi interessa affatto. Poteva andarvi molto peggio. bevve la sua tazza e poco dopo il topolino si mosse per raggiungere la bottiglia di alcoolico e riavvicinarla, servendolo nuovamente. Disturbare così il dovuto riposo di bellezza di una giovane donna. Sono disgustata! Disse prima di trangugiare di malagrazia la nuova tazza, venendo rapidamente servita. E tu...sei tu l'Hokage? Che diavolo hai fatto ai capelli? Chi è quel pazzo che ti ha conciato così? Fosse per me gli avrei strappato le dita e gliele avrei ficcate nelle articolazioni per bloccarlo per sempre. Il suo sguardo cadde poi su Akira. E tu? Socchiuse gli occhi. Sei uno che usa più spade diverse tra loro, vero? Si vede dalla postura. Devi decisamente lavorare ancora, sei scarso.

    Terza tazza (e chissà quante altre ne aveva bevuto prima). Meku non c'è, è andato via due ore fa per una faccenda che mi riguarda. E lo ha fatto di sua spontanea volontà. Sono una cliente a cui non è sano rifiutare niente. Non so nulla di questo Kokage ma suppongo sia un Mikawa. Bella prova. Tu invece non odori di nulla che mi piaccia...l'altro invece... Pochi respiri quasi assaporasse l'aria col naso. Kiri? Acqua perlopiù...sei più umido della media. Uno Yuki? O un Hozuki? O qualcosa di simile, comunque. Quarta tazza (il topolino era un maggiordomo affidabile e preciso). Io sono Midorinaka. Kenkichi. E francamente che tu non gradisca la mia presenza non mi interessa affatto. Considera una mia estrema cortesia il fatto che non ti stia obbligando a stare inginocchiato davanti a me pregandomi di baciarmi i piedi. Disse, incrociando le gambe sempre seduta comodamente sulla sedia. Tornate fra una settimana, immagino che per allora quel cadavere di un fabbro sarà tornato. Deve recuperare una spada che mi serve, una che ha forgiato lui. E con quello che gli ho promesso in pagamento non ha esitato un secondo a spegnere la forgia e levarsi di torno. Mi ha pure detto di fare come fossi a casa sua e di usare la dispensa che ha da parte per i clienti privilegiati. Quinta tazza. Quindi potete ben capire che se continuate a stare qui a seccarmi, potrebbe non apprezzare la cosa quando tornerà. Disse anche se era evidente che si stava trattenendo dal partire con minacce o attacchi molto più diretti e pericolosi...forse aveva davvero promesso di non uccidere se non necessario. Non penso che quello che volete da lui sia urgente, abbiate pazienza, chiedete scusa e sparite, e tutto andrà bene. Sesta e settima tazza. Ora che mi fai notare sento anche io l'odore di cenere, senza la parete di mezzo. Il capello comunque ha il tuo stesso odore, e pure la cenere, anche se vagamente. Non chiedermi come o perchè però io sono qui solo da mezza giornata e quella roba è vecchia di settimane.

    Se avessero insistito chiedendo dove fosse andato Meku per raggiungerlo avrebbero ottenuto un lampo d'ira nel suo sguardo. Se avessi voluto dirvi nei dettagli i fatti miei lo avrei fatto, no? Non voglio che lo distraiate, sta lavorando per me. Avrebbe quindi avvicinato la mano alla spada che era appoggiata al lato della poltroncina. E la mia pazienza sta per finire, sapete?
  14. .

    il trono vuoto


    2

    Diogene pronunciò un'unica parola, che rischiò di andare perduta tra i singhiozzi della ragazza. Un'unica parola, ma di un valore inestimabile, in grado di cambiare interi destini.

    Scemo...

    Harumi si pulì il volto con la manica, cercando di darsi un contegno. Si era lasciata andare all'emotività, come una bambina. Non succedeva da... Quando era stata l'ultima volta che si era comportata così? Che aveva lasciato trasparire ciò che provava veramente? Non riusciva a ricordarlo.

    ...l'importante è che tu abbia capito.

    Un silenzio imbarazzato sarebbe sceso nella stanza, interrotto solo dal soffiare su un fazzoletto della giovane. Aveva accumulato tensione per giorni e alla fine era inevitabilmente esplosa. Ed incredibilmente ora si sentiva meglio. Le veniva quasi da ridere al pensiero, ma a giudicare dall'atmosfera nella camera sarebbe stata fraintesa. Ora che si era ricomposta, poteva finire di dirgli quello che aveva meditato nel profondo del suo cuore durante quei lunghi giorni di veglia, in cui il tempo pareva immobile e che ora sembrava aver finalmente iniziato a scorrere anche per lei.

    Io... Sono sempre stata sola. Voi per me siete le prime persone che possa chiamare una famiglia. Eiatsu, Yachiru, Matsumoto, gli altri...e tu.

    Seguì una breve pausa in cui abbassò la testa, impacciata, prima di continuare con una battuta per stemperare il clima che lei stessa aveva contribuito a rendere pesante.

    Come una specie di severo padre poco presente... O forse un nonno? Giovane però eh!

    Una risatina cristallina avrebbe spezzato almeno in parte la tensione. Per qualche assurdo motivo la paura reverenziale che provava per il grande ninja era momentaneamente stata messa a tacere. Forse era impazzita del tutto, oppure lo stato pietoso in cui versava il kokage la stava inconsciamente manipolando.

    In fin dei conti sei pur sempre il capofamiglia, e sei stato tu a decidere di accogliermi ed io... Non potrò mai essertene abbastanza grata!

    Quasi di riflesso, la ragazza si sarebbe inchinata profondamente di fronte all'uomo. Non lo aveva mai ringraziato prima per tutto quello che aveva fatto per lei, non ce n'era stata l'occasione o meglio la necessità. Eppure ora sentiva di doverlo fare e non si trattenne al costo di sembrare ridicola. Solo in atteggiamento di umile preghiera, poteva dare voce alla sua supplica.

    Io vorrei solo... io vorrei...

    No. Non vorrei. Harumi ispirò profondamente. Per la prima volta nella sua vita stava per esprimere un desiderio egoistico. Non c'era spazio per un condizionale. Si rialzò e rivolse i suoi occhi innocenti al volto di Diogene.

    Io voglio avere un cognome. Il tuo cognome. Voglio un segno che dimostri che faccio parte di questa famiglia. Che questa è la mia casa.

    Harumi si volse verso la finestra. Nel cielo ormai nero brillava un sottile falce di luna. Solo un frammento, ma sufficiente a dare speranza e rischiarare il cammino di chi si affidava alla sua flebile luce. Senza distogliere lo sguardo dal corpo celeste, riprese a parlare.

    Miyazaki non è il mio vero cognome, l'ho scelto quando è stato il momento di compilare i moduli per l'arruolamento. Mi sono ispirata all'autore di uno dei miei libri preferiti, Kaguya e il castello nel cielo. Uno dei pochi ricordi felici della mia infanzia. Ve lo consiglio, è una bella storia.

    Il suo sorriso si era fatto triste, ma non aveva intenzione di arretrare di un passo. Non avrebbe ceduto proprio alla fine, dopo che aveva messo se stessa. Essere morta e risorta aveva messo molte cose in prospettiva, dando a ciascuna il giusto valore. Era stata ridotta in frantumi, ma da quel giorno in avanti poteva ricostruirsi come meglio credeva, basandosi solamente su ciò era importante per lei, e non sul giudizio degli altri. La ragazza si portò una mano al cuore. In fin dei conti il sangue del capoclan scorreva già nelle sue vene. Dall'indomani avrebbe ripreso a trattarlo con il rispetto che gli era dovuto, ma in quel momento la fanciulla fece un ultimo passo verso di lui, superando tutte le barriere che li separavano.

    Qual è la tua risposta, Diogene?




    [...]



    Bussavano alla porta. Nulla di strano, se la porta in questione non fosse appartenuta a una baracca dispersa all'interno del Bosco dei Sussurri, uno degli angoli più pericolosi dell'intera Oto. Il che era tutto dire. La foresta selvaggia pullulava di mostri nati dalla fantasia della natura o dalla perversione dell'uomo. Ma anche le piante stesse di cui era costitutita sembravano concepite appositamente per attentare alla vita di chiunque avesse la malsana idea di avventurarsi tra le spire. Eppure lo shinobi in attesa davanti alla soglia della casupola di tutto ciò non si curava, e a ragione. Pochi nell'intero Continente avrebbero osato confrontarsi con colui che aveva rinunciato al cappello da Mizukage per motivi noti solo a pochi. Le fiere in agguato ignoravano le faccende dei kiriani, ma percepivano distintamente il tremendo potere che emanava il jonin e se ne tenevano istintivamente alla larga.

    I minuti passarono, abbastanza perché l'uomo iniziasse a pensare che la baracca fosse vuota, ma non a sufficienza perché si decidesse ad andarsene. Ad un certo punto, preceduto da una serie di rapidi passi proveniente dall'interno, la porta si spalancò, rivelando una scompigliata ragazza. Non molto alta, ma decisamente ben formata, sarebbe bastato un rapido sguardo per capire che la fretta era dovuta dal tentativo di indossare rapidamente l'uniforme del Villaggio. Il viso accaldato sfoggiava un sorriso cordiale, sebbene gli occhi che vagavano all'intorno, come alla ricerca di qualcosa, tradivano una certa confusione.

    Scusi l'attesa, pensavo si sarebbe occupato Anteras di accoglierla, ma deve essere occupato... Prego, si accomodi.

    L'ospitalità a Villa Mikawa era sacra. D'altronde, chi mai si sarebbe sognato di attaccare la residenza del Kokage? Harumi fece strada per quelli che furono non più di pochi metri agli occhi di Akira fino ad un tavolo robusto, ma bisognoso di una riverniciatura, indicandogli una delle uniche due sedie presenti nella stanza. Se a quel punto il ninja della Nebbia si fosse guardato intorno, avrebbe constatato lo stato di decadenza in cui versava lo stabile, sebbene sembrasse abitabile, a patto di non essere schizzinosi con i coinquilini che abitavano le intercapedini dei muri. La ragazza nel frattempo si affaccendava davanti ad una scansia, tornando alcuni minuti dopo con due bicchieri di carta. Ne adagiò uno di fronte al suo ospite, che a quel punto ne avrebbe riconosciuto il contenuto come un tè solubile di qualità appena passabile.

    Mi chiamo Harumi, e le do il benvenuto a Villa Mikawa. Se cercava il Kokage non è in casa, ma posso provare ad aiutarla lo stesso. Spero che gradisca il tè, anche se Anteras lo prepara di certo meglio. Chi sa dove si è cacciato, e dire che è il maggiordomo...

    La ragazza avrebbe poggiato una guancia sulla mano, pensierosa, mentre oscillava sovrappensiero il bicchiere economico. Perfino Fudoh si sarebbe accorto che qualcosa era chiaramente sbagliato in quella situazione. Eppure finché il jonin non avesse fatto nulla, quella sceneggiata sarebbe continuata come se fosse la realtà, tanto la giovane si impegnava a rendere coerente la sua narrazione.

    Perché mi fissa così? Ho i capelli in disordine? Stavo riposando, poi devo andare in Amministrazione per portare dei documenti, nella speranza che nel frattempo Febh-sama non li abbia usati per costruirsi un cappello da imbianchino... Ma mi sembrava che stesse dicendo qualcosa mentre attendeva fuori, vuole ripetere le sue domande?

    Se Akira l'avesse accontentata, la giovane avrebbe annuito, però avrebbe posato la bevanda e avrebbe posato i suoi occhi sull'ospite, quasi lo stesse valutando. O meglio come se fosse stato lui a dire qualcosa di strano, e non la ragazza. Tuttavia avrebbe mantenuto l'espressione benevolente e avrebbe replicato con fare accondiscendente, soprattutto alla sua domanda che gli venisse indicata la strada per entrare al Villaggio.

    Akira-san, lei è già dentro Oto. Non ha forse passato le mura per venire fin qui?

    A quel punto si sarebbe accorta che, effettivamente, l'uomo appariva armato. Cosa stavano pensando al gate? Aveva forse un permesso speciale per tenere con sé il suo equipaggiamento? In ogni caso Harumi si limitò a muoversi sulla sedia, che scricchiolò preoccupantemente, alla ricerca di una posizione più comoda, evitando di fare una scenata per niente. In fin dei conti non si riteneva in pericolo: i suoi compagni, i sottoposti del capoclan, sarebbero accorsi in un attimo se la situazione fosse fuggita di mano.

    Per quanto riguarda Orochimaru, sarà anche forestiero, ma dovrebbe sapere che è morto da un pezzo! Anche se ammetto che se anche solo la metà delle leggende che sono state tramandate su di lui sono vere, non sarebbe così strano trovarlo vivo e vegeto, magari su una qualche isola tropicale a continuare i suoi esperimenti proibiti tra un cocktail e l'altro... Ma non credo che lo troverà ad Oto. Hanno perfino abbattuto il suo vecchio palazzo... Ah!

    La giovane si bloccò improvvisamente e portò la mano sotto il mento. Si era rammentata qualcosa parlando dell'edificio che l'Amministratore del Suono aveva raso al suolo con eccessiva foga una notte ormai lontana. Forse non centrava nulla, ma magari sarebbe stato d'aiuto all'Hozuki.

    Ci sarebbe... Sì, la segretaria... no mi scusi, intendevo il nuovo Consigliere del Suono, Hebiko Dokujita, potrebbe saperne qualcosa. Ovviamente è possibile che anche Diogene-sama e Febh-sama abbiano delle informazioni, ma il capovillaggio è fuori casa al momento e il nostro facente funzioni è un individuo... peculiare. Mi dispiace non poterle essere più utile di così.

    Non si sarebbe dilungata nel dare spiegazioni dettagliate sull'origine di quell'intuizione, nulla di più di una pallida traccia per la vaga richiesta del kiriano. Non sarebbe stata lei a rivelare le conoscenze del Villaggio, di cui le peculiari doti elastiche e serpentine della Vipera del Suono facevano parte, ma non reputava di aver fatto alcun danno nell'indirizzare Akira verso quella pista. Ma quello era argomento per un'altra storia. Ad ogni giorno bastava la sua pena, e molta doveva provarne l'uomo alla vista della ragazzina nella baracca. Che stava succedendo lì?

  15. .

    Da "Il Colosso dei Mikawa: la vera storia", di Loxion Mikawa


    Capitolo XXII, Il Kage Assente


    Come api attratte dal richiamo della loro regina, furuono diversi i ninja giunti in quel nido di sventura; qualcuno parlerebbe di coincidenza ma sta a voi lettori interpetare i segnali ineviquocabili su quanto veritiera fosse questa comune credenza. Non vorrei influenzare il vostro giudizio ma, per esperienza, potrei aggiungere che quando si parla di Aloysius mai nulla è dettato dal caso.

    Era pomeriggio quando Shunsui si addentrò con avidità nella villa fantasma, notando subito l'anomalia che ivi giaceva chissà da quanto tempo. Nessuna traccia di veleni ma quella sua particolare conoscenza sui segreti dell'Immortalità gli consentì di intuire che qualcosa stava alterando il normale scorrere degli eventi tra quelle possenti mura; difficile dire con esattezza cosa fosse ma la sensazione di poter estendere con facilità i sui giorni da vivere sembrava essergli a portata di mano. Forse un'idagine del chakra avrebbe potuto fornire maggiori informazioni a riguardo.

    Arrivare alla biblioteca e quindi alla pagina strappata, permise al sunese di carpire quello che doveva essere l'argomento di interesse di chi quel tomo stava consultando: le scritte precedenti e successive a quelle mancanti parlavano del Nidaime Kokage ed in particolar modo riportavano lo studio di una sua particolare caratteristica che aveva sin dai tempi della sua apparizione incuriosito le persone che ne venivano in contatto. Non era un gran segreto ma quell'uomo di rado era uscito dalle mura di Oto e quindi non era scontato che Shunsui, così come altro shinobi della sua generazione, sapessero dello strano modo di parlare al contrario che comunemente adoperava. Forse sarebbe stato proprio il Mizukage, sopraggiunto con qualche minuto di ritardo, ad illuminarlo a riguardo...certo, sempre che avessero superato quella piccola fase di stallo iniziale. Non era stato il sangue a condurlo fin lì, non come era accaduto anni prima quando Midorinaka aveva spinto lui e il Mikawa a raggiungere il Bosco dell'Upupa nella Rosa d'Acciaio. Era giunto il tempo che il loro discorso all'Arena prendesse finalmente forma eppure, più i granelli di sabbia scendevano inesorabili nella clessidra, più il Kiriano avrebbe avuto la netta impresisone che non sarebbe stato quello il giorno per dare adito a quei sogni condivisi.
    Intanto il non più acerbo frutto della storia recente di Oto era nella condizione da cui vessava da diversi mesi ormai. Non che ne avesse colpe...semplicemente si era trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nella sua mente era vivido il ricordo dell'ultimo incontro con il Mikawa: quella volta le parti si erano invertite e lei si dimostrò molto più matura di quell'uomo con profonde righe sul volto e che a stento si teneva dritto nel letto della sua camera. Lei lo aveva preso letteralmente a schiaffi, così mi disse Matsumoto in lacrime poco prima della sua riscomparsa; la fine della trama di Khorne, raccontata in dettaglio nel mio "Guerra e Religione" aveva messo in serio pericolo la vita del Jinkurichi del Due code e della piccola Yachiru, sinonimo di quanto la situazione fosse sfugita di mano all'imperturbabile Garth.

    " Scusami "

    Rimane negli annali, quella la prima ed unica volta in cui Diogene (inteso come tale dall'esperimento mal riuscito che ne aveva mutato l'aspetto) avesse preteso il perdono per le sue azioni.


    Il secondo erede di Byakuren sarebbe stato ancor più guardino del primo nell'addentrarsi nella magione: perchè fosse lo shinobi della squadre mediche fosse lì rimane ignoto ma anche lui aveva avuto a che farre con Diogene anni prima e anche lui ne era stato inevitabilmente attratto. Il bello è che ognuno di loro, anche Akira appena sopraggiunto al limitare dei Sussurri e quindi alla vecchia baracca, avrebbe creduto di avere un reale motivo, credibile come il controllo del proprio volere e delle proprie azioni, per andare a scomodare il Colosso di Oto. Il suo era un richiamo, una parola detta in un fugace incontro ma mai capita fino in fondo e proprio per questo meritevole di indagini...una potente spinta dell'anima non dettata da asturi genjutsu ma dal semplice desiderio di ogni uomo di elevarsi dalla massa.
    Ma era questo che aveva portato quei quattro ninja, precisamente in quel momento, proprio in quell'angolo di mono noto a chi conta ma pur sempre minuscolo? Se se vi era un filo, invisibile anche agli occhi dell'abile marionettista, ad unirne i destini come solo un abilissimo tessitore del fato sarebbe in grado di fare?

    Domande a cui solo il tempo avrebbe potuto dare risposta. Certo, un modo di dire che in quella circostanza aveva dell'ironia e assumeva tutt'altro significato.
    Se nulla avessero fatto, nulla sarebbe accaduto...apparentemente.


    ::: Tempo Prima, ad Ame :::

    " Se scegliamo l'anno giusto, nello stesso luogo ci sono due delle Stelle di Iwa nelle mani di un solo uomo, qualcosa che non si è mai verificato nella storia moderna. "

    " Cosa stai proponendo Hātsu, un furto del tempo? "

    " La quarta dimensione è un argomento da trattare con cautela mia signora. Ad Ame siamo soliti giocare con lo spazio ma questa è tutt'altra storia... "

    " Non fare il cripitico e vieni al punto. "

    " Si, diciamo che in via ipotetica la teoria delle stringhe che sto sviluppando lo consentirebbe. Devo solo finire gli ultimi esperimenti con il frammento che ha recuperato dal Gelo ma, attraverso di esso, solo il Mazziera sa dove i miei poteri possano arrivare!

    0bcbab3a5b310c0cbdf28cff49491631

    Certo, poi si dovrà pensare a come gestire gli Otesi e il loro leader..."


    " Tu pensa a portarmi lì, il resto è compito mio. "



    CITAZIONE
    OT/ Benvenuti in un ramo della megatrama di Ame ;) /OT
361 replies since 29/1/2007
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