La Seconda riunione di Konoha

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,983
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Un Sobrio Preludio


    I






    Stava lì, in piedi sopra l’impalcatura che circondava con un alone di mistero l’intera area dell’amministrazione, tanti sapevano che stesse venendo ristrutturata, pochi quanto profondamente. Lui, impossibilitato ad accedere al suo ufficio, era costretto a meditare sopra quello scheletro di ferro e teli che ad ogni folata di vento ondeggiava leggermente.
    Cantha sembrava aver avuto nella foglia il suo ultimo obbiettivo, o per meglio dire, lo aveva nella parte della volpe che gli aveva sottratto, successo che aveva fatto ritrarre la marea, anche se ancora non sapevano in attesa di cosa.
    Sho era tornato.
    La volpe era tornata.
    Le armi dopo l’apparizione dell’Oni e la distruzione della Bakekujira sembravano distanti, il Kappa avrebbe dato problemi ma la sua attività fino a che non avessero avuto nuovamente rapporti di Shouyuu era difficile da inquadrare, pareva essere ovunque e da nessuna parte.
    Se c’era un momento per la Foglia di agire era esattamente quello.
    Aveva fatto una cernita degli shinobi in modo che potesse scegliere quelli più promettenti e quelli che avevano portato a casa maggiori risultati, assicurandosi che non avessero missioni in quel periodo in modo che potessero partecipare a quella chiamata senza problemi. Era la seconda riunione che teneva, ma questa sarebbe stata decisamente differente dalla prima, non che fosse superstizioso, il suo cambio di modi non era decisamente da attribuirsi alla credenza che la sua spavalderia gli avesse scatenato il karma addosso, semplicemente era cambiato.
    I più comuni ambienti dell’amministrazione però risultavano inutilizzabili, ragione per la quale avrebbe fatto salvare dai sigilli del cantiere l’ingresso ai sotterranei, facendo approntare una sala per l’occasione adeguatamente insonorizzata. Al loro arrivo gli shinobi sarebbero stati accolti da Youkai incaricato di condurli nei sotterranei, considerando gli scalini incontrati erano scesi di una decina di metri prima di incontrare la porta che permise al numeroso gruppetto di accedere ad una sala circolare, praticamente spoglia se non per un grande tavolo centrale con una mappa del continente.
    L’Hokage era dietro di lui, in piedi, ad aspettare gli shinobi.

    Bene, direi che non siamo in pochi nonostante tutto.
    Benvenuti alla mia seconda riunione di villaggio, ristretta questa volta, ed anche spartana.
    Il pubblico non mi fa bene.


    Un fugace sorriso per poi prendere vistosamente fiato.

    Innanzitutto le notizie più belle.
    Gli eroi alla foglia li abbiamo tutti incisi in una pietra nera, piace a tutti ma in realtà non piace a nessuno perché alla fine in quel nero c’è solo dolore, troppo per bilanciare una mera parola.
    Per questo oggi non abbiamo un eroe ma solo un valoroso shinobi, tornato con le sue sole gambe da Cantha.
    Qualcuno di voi probabilmente ancora non lo sa, ma Sho, il Jonin è di nuovo tra noi.


    Indicò l’individuo che portava la maschera del lupo, a cui aveva detto di indossarla appositamente per dare un po' più di tono a quella rivelazione. Avrebbe lasciato qualche minuto ai presenti per le eventuali congratulazioni prima di andare avanti, verso gli altri due protagonisti.

    Ma non è la sola buona notizia, dopo il loro importante contributo alle azioni accademiche in terre straniere anche Youkai e Yato sono stati promossi al grado di chunin.
    È un ottimo traguardo, ma… da adesso in avanti sarà più difficile, dovrete gestire maggiori responsabilità, più vite dipenderanno da voi.
    Purtroppo però direi che al rinfresco dovremmo pensare dopo, questo meeting potrebbe allungarsi più del previsto ed il cibo ci farà comodo… Tuttavia, congratulazioni.
    Ci sarà anche il tempo per le ricompense, ma più tardi.


    Sorrise nuovamente per poi poggiarsi sul tavolo, ancora restio sfruttare la sedia.

    Col ritorno di Sho anche i miei sospetti sulla volpe sono stati confermati, qualcuno di voi già mi ha visto farne nuovamente utilizzo, ma fondamentalmente non mi era stata sottratta.
    Durante la ricerca di Sho infatti ho fatto più di un tentativo per capire dove fosse finito colui che mi aveva sottratto quel potere, un demone dopotutto non si nasconde facilmente, e per farlo credevo di star sfruttando un residuo del suo potere, sbagliandomi.
    La volpe era lì, quelle che sfruttavo erano le sue ultime gocce di chakra.
    Alla riunione dei Kage scoprii che durante l’estrazione diventai vittima e medium di un genjutsu che onestamente consideravo perso tra le leggende più antiche… una volta sciolto ho lentamente iniziato a recuperare la mia forza, ed eccomi qui.
    Per quanto avessi valutato la possibilità non pensavo fosse possibile qualcosa di così fuori scala da coinvolgere me stesso e gli altri.
    Questo però ci porta alla prima della notizia meno belle.


    Puntò un dito su Ame, battendolo più di una volta su di essa mentre ne parlava.

    Loro hanno ancora qualcosa che ci appartiene.
    Ma li tratteremo per ultimi, abbiamo molto da programmare riguardo loro, voglio prima farvi un resoconto delle nuove informazioni.


    A quel punto avrebbe preso delle bandierine e mano a mano che parlava di un determinato rapporto avrebbe segnato l’area di interesse con i segnali poggiandoli sulla mappa.

    Partiamo dall’ultimo grande evento che ha coinvolto l’alleanza accademica: l’isola dell’Abete.
    Posta sull’atollo Kiriano ospitava l’arma più grande delle sette di Iwa, una gigantesca fortezza volante che siamo riusciti a non far attivare, è stata distrutta ma ciò che è successo ha aperto svariati scenari.


    Una nuova bandierina.

    Innanzitutto abbiamo un appuntamento con la Zanna, e non si può davvero definire niente di più di questo.
    Ci odiano e fino a che non gli dimostreremo qualcosa continueranno a farlo, tuttavia ho un forte sospetto sul quale sto indagando.
    Alla Zanna sono presenti infiltrati dei Cremisi che si adoperano per distruggere lo scarso equilibrio che ci concede di vederli solo come una probabile minaccia.
    È iniziato tutto durante la guerra con quei fetenti, ne ho avuto rapporti abbastanza dettagliati, eppure manca ancora qualche tassello, vi parlerò esclusivamente di cosa non mi torna ma potrete trovare precisazioni nella documentazione di supporto che vi ho messo a disposizione, la trovate su quel tavolo lì in fondo.


    Avrebbe quindi indicato un tavolo dall’aria anonima in cui erano state ordinate le varie copie dei rapporti da cui aveva ottenuto le informazioni che stava condividendo. Si schiarì dunque la voce mentre metteva un segno sulla carta nella vallata dove venne condotta l’ultima battaglia che portò i cremisi alla disfatta.

    Dicevo, nella guerra con i cremisi l’ultimo atto si svolse qui, l’accademia seppur forzando la mano era riuscita ad allearsi con la Zanna, tuttavia alle battute finali, in una situazione che per l’accademia non era troppo sfavorevole accadde una catastrofe: l’intera montagna crollò addosso alle truppe, non fece alcuna distinzione, prese tutti… tranne gli accademici che magicamente svanirono.
    Sembra facile tirare le conclusioni, qualcuno è stato sacrificato per un bene maggiore e storia finita.


    Fece una pausa per vedere se coglieva dei dubbi anche nei volti dei presenti, e sperava ci fossero.

    Immaginerete tutti che questa alleanza che lega i quattro villaggi ha qualche scheletro nell’armadio, ma questo è davvero ciò su cui abbiamo basato la nostra rinascita?
    La vita di quelli che una volta chiamavamo fratelli?
    Mi è sempre sembrato strano anche perché la figura di spicco che ha gestito l’attacco è un Uzumaki.
    E un Uzumaki che torna al villaggio non può sparire nel nulla mentre i cremisi, come sapranno coloro che hanno potuto fronteggiare il veterano, avevano la capacità di manipolare tempo e spazio.


    Ed a quel punto avrebbe voluto vedere il dubbio serpeggiare tra di loro.

    Dopo il settimo sono andati sparendo, e questo Hagemono è spuntato fuori dal nulla e nel nulla è tornato, e mi stupisce che un cognome simile abbia avuto possibilità di farlo.
    Ciò che temo è che i cremisi nel battere la loro ritirata abbiano voluto assicurarsi un alleato.
    È quindi mio interesse nel futuro indagare su cosa accadde realmente in quei giorni, scoprire chi erano le figure chiave e capire da dove venivano e dove sono andate.
    La Zanna non è nostra amica come vi dicevo, ma se sarà possibile cercate un approccio moderato con loro.


    Avrebbe a quel punto cercato con lo sguardo Shin e se l’avesse individuato gli avrebbe fatto cenno di avvicinarsi.

    Vieni avanti Shin, voglio cogliere l’occasione per chiederti una cosa: tempo fa durante la missione ad Iwa avete trovato un arma in grado di strappare le anime dalle persone per un certo lasso di tempo, puoi assicurarmi che non c’è alcun modo per rientrare in possesso di quella conoscenza?
    Da quando sono venuto a conoscenza del Veterano, un entità in grado di avere un controllo su così tante forze della natura mi sono accorto che forse una chiave c’è.
    E quella pergamena unita alle capacità dei nostri ninja di controllare l’anima all’esterno del corpo potrebbe essere la chiave per metterli in scacco.


    Esaurito l’argomento sarebbe quindi andato avanti, il successivo segnale sarebbe interessato più di tutti a Yato e Raizen non avrebbe certo evitato di metterlo al centro dei riflettori.

    Yato.
    La scorsa riunione ci avevi parlato del Kappa e dei suoi poteri, e credo di aver trovato una corrispondenza. Poco tempo fa durante una missione all’apparenza innocua, è stato necessario evacuare un intero villaggio: da squarci dimensionali emergevano tentacoli che dopo aver afferrato e ucciso le persone le risputavano fuori, mutate e fuse in agglomerati pericolosi e violenti.
    Ho collegato il tutto a quell’arma ma sei tu ad averla vista, cosa puoi dirci della dimensione che la contiene?
    È limitata oppure è speculare alla nostra e quindi permette all’arma di muoversi dove vuole?
    Può ancora contenere l’arma oppure questo è sintomo del fatto che dobbiamo prestargli maggior attenzione?
    Abbiamo carenza di esperti nel campo e di fatto al momento la tua esperienza diretta è tutto ciò che abbiamo, qualche giorno fa ho inviato un chunin, dovrebbe essere riuscito a contattarti per farti un rapporto dettagliato, no?


    Intanto che Yato diceva la sua avrebbe messo un altro segnale nel luogo in cui sapeva essere presente l’accesso alla dimensione del Kappa, grazie al precedente rapporto del chunin stesso.

    Concluso con questo passiamo a qualcosa che c’è stato tra i piedi per fin troppo tempo senza che gli dessimo la giusta attenzione: i Tentoo.
    In realtà non è un organizzazione troppo radicata o quantomeno non ne conosciamo ancora il quartier generale ne il fine preciso, al momento però le ipotesi ci portano a pensare che siano organizzati in piccole strutture che non utilizzano tutte assieme, quindi sono abbastanza diffusi nel territorio e contemporaneamente… non lo sono.
    Non hanno mai intrapreso azioni forti ne contro di noi ne contro gli altri quattro villaggi tuttavia sono costantemente a lavoro nel furto delle nostre conoscenze, erano riusciti a sottrarci il rotolo in cui veniva spiegata nel dettaglio l’arte della rinascita, l’ho fatta codificare successivamente per prevenire altri furti, ma il danno era ormai fatto.
    Ma non è stato il primo caso, generalmente mediante mercenari raccolgono i caduti nei campi di battaglia o li fanno uccidere loro stessi in situazioni non troppo sospette, generalmente il bersaglio delle uccisioni sono i ninja in possesso di geni particolari, non sembrano utilizzare le scoperte per loro stessi, quantomeno in prima battuta, e questo ci ha portato a pensare che le rivendano, il che spiegherebbe come mai ci sono così tanti portatori di tecniche segrete fuori dai villaggi.


    Prese quindi l’unico foglio che aveva estratto dai documenti, riportava il disegno visto da Youkai qualche tempo prima.

    Quello che mi preoccupa però è lui... no Youkai, il tuo disegno era indecente, non potevo sfruttarlo.
    L’ultima volta che quell’occhio è comparso non è stato bello, se quello è il loro obiettivo Senju è Uchiha dovranno stargli a parecchi metri di distanza, e anche gli Hyuga.
    L’unica cosa a cui penso che ambiscano per il momento sia la conoscenza, ma non so per cosa vogliano sfruttarla.
    Ci è comunque già capitato di incontrarli, Sho in particolar modo sa che non sono degli sprovveduti ma a livello combattivo non sono delle cime, non penso sia quello il loro obbiettivo, non per ora.
    Hanno comunque delle conoscenze molto avanzate nella modifica dell’organismo e nella creazione di supporti allo stesso, e non sappiamo bene quali siano i loro limiti da questo punto di vista.
    L’ultimo incontro è stato… quanto tempo fa Sho?
    Un paio di mesi?
    Nel paese della montagna, hanno rintracciato un asteroide con un simbionte, quell'affare gli renderebbe tutto troppo semplice, dopo Sho vi mostrerà come grazie ad un arma.


    Avrebbe quindi spostato l’attenzione verso una seconda cartina, uno zoom della zona di Ame seppure l’interno del villaggio avesse più di una zona oscurata su cui avevano scarse informazioni.

    Prima di passare al pezzo forte.
    Avrete notato che il villaggio da un po' a questa parte sta subendo varie modifiche, non solo estetiche ma anche funzionali, la più importante penso sia proprio l’amministrazione, crearne una adatta alle esigenze dei tempi che corrono era ormai impellente, andavano installati nuovi sistemi di comunicazione, di sorveglianza ed era necessario mettere sotto lo stesso tetto più di una funzione per rendere la macchina efficiente.
    Ci siamo accorti che non avevamo letteralmente spazio per una cosa simile.
    Quindi ho racimolato i fondi per un nuovo palazzo, anche se non è stato difficile, l'economia del villaggio e della nazione è forte, può sopportarlo senza problemi, in questo periodo siamo riusciti a potenziare diversi territori costruendo insediamenti e città dove prima c'era solo sterpaglia.


    Presentò il progetto ai presenti srotolando davanti a loro una delle parti meno tecniche che però faceva capire come l’amministrazione era composta.

    Le partizioni interne sono ancora modificabili, ma l’idea dell’esterno e la forma no, potete dare un vostro parere se pensate sia valido [è un modo ON GDR per farvi partecipare alla descrizione dell’amministrazione, fino alla conclusione della riunione apparirà come “cantiere” e se lo desiderate date idee qui e si potrebbe modificare qualcosa].
    Sta nascendo una nuova Konoha, spero sarà ancora più forte.


    Esauriti tutti gli argomenti sarebbe quindi venuto il momento di Ame.

     
    .
  2.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,905
    Reputation
    +188

    Status
    Offline

    La Seconda Riunione


    I




    Da quando era diventato segretario, Youkai aveva avuto modo di lavorare a stretto contatto con l'Hokage. Non aveva particolare talento nel gestire appuntamenti, nè era particolarmente bravo nelle questioni burocratiche, ma in quel modo Raizen poteva tenerlo sott'occhio, e lui poteva sfogarsi riguardo ogni sua nuova scoperta sulla Radice. Un argomento che non avrebbe potuto tirar fuori durante la riunione, proibitogli dal Kage stesso. Meno persone conoscevano quel segreto, più possibilità c'erano di trovare tracce di quella setta ancora in circolazione.

    Il rovescio della medaglia era che ora doveva lavorare a tempo pieno (e anche qualche straordinario, per colpa della sua pessima organizzazione) per il Colosso, obbedendo alle sue richieste. Se non altro, ogni volta che si dimostrava efficiente, riceveva da Hitomi un nuovo foglio di adesivi da utilizzare come più preferiva, cercando di spronarlo a fare di meglio. Organizzare la riunione non fu troppo complesso, ma impiegarono qualche giorno a rendere la stanza sicura e lontana da orecchie indiscrete, ed i portali di Tayoko furono fondamentali per trasportarvi all'interno quella grande quantità di sedie, necessaria a contenere tutti gli shinobi chiamati all'appello.

    E proprio Tayokounknown era stato messo a fare da guardia all'ingresso. Per ogni shinobi che si fosse presentato con il coprifronte in bella vista, avrebbe abbaiato attirando l'attenzione di Youkai stesso, che avrebbe accompagnato gli ospiti nei sotterranei, facendoli entrare nella stanza preparata per l'occasione. Si era preso la libertà di decorare le sedie, ognuna con un adesivo differente, sicuro che ognuno avrebbe preso posto nella sua preferita. L'adesivo sulla sua sedia rappresentava un sole ricoperto di brillantini, proprio di fianco alla sedia dell'Hokage, alla quale gli era stato proibito avvicinarsi, con salate minacce sul cosa sarebbe successo se avesse osato posare uno solo dei suoi adesivi lì sopra.


    La riunione iniziò con un'ondata di positività. Come prima cosa, Raizen annunciò con fierezza il ritorno di Sho, fin'ora mascheratosi per permettere l'effetto sorpresa. Anche per Youkai fu una sorpresa, nonostante lavorasse nell'Amministrazione diverse notizie gli sfuggivano sotto agli occhi, probabilmente aveva anche decorato il rapporto di Sho con qualche adesivo commemorativo. Gli dedicò un sincero inchino, ammirando le sue gesta. Quello era ciò che il rosso sperava di diventare.

    Subito dopo annunciò la sua promozione a chunin, anticipatagli pochi giorni prima, e non solo, anche Yato era stato promosso. Lo osservò con orgoglio, concedendogli un inchino. Se era arrivato così lontano, era sicuro che le sue accuse di sospetto fossero ormai parte del passato. Forse, invece di doverlo tenere d'occhio, poteva invece tentare di farci amicizia, cercando di capire cosa in primo luogo avesse fatto crescere i sospetti, e se necessario ricordargli quali fossero i principi della Foglia. Aveva buone speranze in lui. Congratulazioni, Yato! Potremmo lavorare insieme, qualche volta. Se fosse stato a portata di mano, avrebbe staccato uno degli adesivi, un allegro pollice all'insù, attaccandolo al suo coprifronte. Sul suo invece, una stellina luminosa. Quale metodo migliore per inaugurare la sua nuova carriera, se non mostrando con fierezza il suo distintivo personalizzato?

    Le notizie avrebbero iniziato ad incupirsi da lì a poco. L'Hokage era tornato al suo massimo potenziale, ma non grazie alla sconfitta nemica. Di loro ancora non si sapeva nulla. All'Abete avevano sconfitto un'Arma, ma ancora molte di esse erano sparse per il continente, in attesa di riattivarsi, pericolose quanto se non più la Bakekujira stessa. La Zanna sembrava aver concesso un contatto, ma le speranze di trovare un accordo di pace erano ancora vane.

    I Cremisi, insieme a Kumo, facevano parte degli interessi del neo chunin. La storia di Hagemono, fitta di misteri, gli interessava perlopiù per un egoistico motivo. Tuttavia, confidava nell'unione di clan. Forse anche lui era un disperso, o forse era in contatto con tutti i membri rimasti. Si fece avanti, timoroso, non appena Raizen finì di parlare di quell'argomento. Uh... Se è un Uzumaki... Forse possiamo trovare un contatto? Se riuscissi a trovarlo, magari potrei far cambiare idea al clan, e renderli alleati di Konoha... Sembrava intimorito dalla sua stessa proposta, ma speranzoso. Forse si stava spingendo un po' troppo in là, e la sua ossessione di ritrovare qualcuno che fosse come lui rischiava di metterlo nei guai.

    Il discorso sulla pergamena gli fece drizzare le orecchie, commentando con spontaneità: Ehi, io lo so fare! Guarda! Senza preavviso, la sua anima uscì dal suo corpo, che sbattè il muso contro il tavolo prima di scivolare a terra, esanime. L'anima invece aveva posseduto una delle bandierine, dalla quale era apparso un occhietto. Un ovattato Oh no. fu udibile a tutti i presenti, mentre la bandierina si staccava dalla sua posizione, saltellando verso il suo corpo morto caduto a terra. Un rapido scambio, e la bandierina tornò ad essere un oggetto comune, mentre Youkai riprese il controllo del proprio corpo. Ow, il naso... Dopo l'incidente con Murasaki, ho fatto ulteriori ricerche e perfezionato la possessione, ora posso eseguirla senza rischi! Sembrava piuttosto fiero dei suoi traguardi. Giorno dopo giorno scopriva qualcosa di nuovo sul suo peculiare potere, e sembrava impaziente di condividere quelle conoscenze con i propri alleati.

    Dopo una rapida spiegazione del Kappa, un'altra della Armi, e dopo la più approfondita spiegazione di essa da Yato, arrivò il momento di parlare del gruppo da poco scoperto da Youkai, che lui ancora chiamava Illuminati. Ancora aveva gli incubi di quel tremendo giorno. L'idea che esistesse un gruppo simile, che agiva in maniera così disumana solamente per soldi o per il sapere lo disgustava. E preoccupava. Raizen era preoccupato che il clan di Murasaki potesse essere uno dei bersagli più ambiti. Si morse le labbra, cercando il suo sguardo. Avevano condiviso quell'avventura insieme, ma per il bene che voleva, l'avrebbe preferita al di fuori di quella storia. Prima o poi sarebbe andato a fondo di quella faccenda, ma non poteva portarsi dietro qualcuno di così prezioso. Arrossì visibilmente quando Raizen criticò il suo (scarso) talento nel riprodurre il simbolo visto. L-Le mani sono difficili... Borbottò, abbassando lo sguardo imbarazzato.

    Si sforzò di non parlare quando l'Hokage chiese a tutti un parere sulla ricostruzione dell'edificio. Gli aveva già riempito la testa delle sue idee, tra modellini di trenini da utilizzare per portare gli snack da un ufficio all'altro ed acquari al posto dei muri per dare un'aria più allegra, aveva già subito strigliate a sufficienza da capire che forse la ristrutturazione non faceva per lui. Oppure Raizen non apprezzava la creatività. Avrebbe atteso con pazienza un altro momento per brillare.


    Edited by Waket - 1/7/2020, 08:57
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    24
    Reputation
    +6
    Location
    Italy

    Status
    Offline

    La Riunione


    Post I


    Da quando Daichi ottenne la promozione a Genin successero parecchie cose...
    Il ragazzo decise di partecipare alla riunione del villaggio e restò sulla spine dalla sera prima.


    Chissà com'è partecipare ad una riunione tanto importante come quella di domani, ci sarà persino l'Hokage. Sicuramente non si ricorderà di me, ma chissà... Poi ci saranno le persone più importanti del villaggio, sicuramente ci sarà anche Hideki essendo un membro del clan Uchiha; anzi ci sarà sicuramente!

    E tra i suoi pensieri, si addormentò.


    [ Il giorno seguente... ]

    Fu il momento per entrare nell'aula dove aveva sede la riunione e si posizionò tra gli altri ragazzini come lui per non attirare l'attenzione di nessuno dei grandi e ascoltò tutto quello che uscì dalla bocca dell' Hokage e delle altre persone che presero parola e provò a stare attento e a seguire a tutto quello che dicevano ma per la maggior parte dei discorsi c'erano delle parti che non tornarono, soprattutto perché la maggior parte erano dei discorsi riguardanti dei rapporti di missioni.

    Durante la riunione notò un ragazzino che intervenne spesso: aveva dei capelli di un rosso particolare, era la prima volta che vide una persona con quel colore di capelli; il ragazzo in questione sembrava iperattivo e probabilmente anch'esso è un Genin da poco anche se Daichi non ricorda di averlo visto durante la cerimonia... Secondo lui, quel ragazzo con i capelli rossi aveva un qualcosa di strano sotto quella faccia da piagnucolone e combina guai.

    Arrivò un momento in cui l'Hokage mostrò il progetto della piazza e del palazzo dell'amministrazione e Daichi, qualora avesse visto Hideki, osservò l'amico facendogli cenno con la testa per poter parlare direttamente con l'Hokage riguardo i ladruncoli che si aggirano nel villaggio e nei dintori.

    Quando la riunione ebbe avuto fine Daichi si scandalizzò, non avrebbe mai creduto a certe storie se non fosse stato fisicamente lì a sentirle, nella riunione si parlò di demoni, conflitti tra gruppi e associazioni che non avrebbe mai pensato certe cose potessero esistere e con quale complessità le discussioni erano intrecciate. Quella riunione portò delle notizie che lo destabilizzarono e lo lasciarono con dei dubbi per lui cruciali:


    Dopo tutte queste scoperte che cosa dovrò fare? Sarò in grado di dare un aiuto al villaggio?


    Chakra: 20/20
    Vitalità: 10.5/10.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 175
    Velocità:  200
    Resistenza: 225
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate (Le bende sono posizionate sugli avambracci) × 1
    • Fuuma Shuriken × 3
    • Tessen × 2
    • Kunai × 19
    • Antidoto Base (C1 x1 | C2 x 1) × 2
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Fumogeno × 1

    Note
    ///
     
    .
  4.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Riunione di Konoha


    - 1 -



    Essere un Chunin forniva accesso a conoscenze e risorse impensabili per un Genin, e anche se questo sicuramente mi avvicinava al Bersaglio, al contempo creava tutta una serie di ostacoli che me ne allontanavo, primo fra tutti la visibilità e l'essere riconosciuto. La trappola peggiore di tutti però era quella che si appellava al mio Ego facendomi quasi credere di essere una persona importante o abile, quando in realtà la mia esistenza era stata, fino a quel momento, del tutto inutile: non ero ancora nemmeno l'ombra di una minaccia per il Bersaglio. La Missione era distante anni e anni, e non potevo permettermi di distogliere l'attenzione. A proposito di ostacoli legati alla visibilità, la mia partecipazione alla riunione indotta dal detestabile Hokage era fra queste. Col nuovo rango avevo anche avuto il privilegio di utilizzare la Maschera che mi era stata affidata e a breve le mie attività all'ospedale sarebbero state affiancate da quelle come Torturatore, avendo concluso il mio apprendistato, quindi non potevo mancare a un evento simile. Ma questo non significava che dovessi godermelo.


    Stavo con gli altri chunin, in disparte e cercando di evitare sguardi e comunicazioni, gli occhi fissi sull'impalcatura che, ero certo, avrebbe funzionato da palcoscenico per Raizen...cielo quanto amava i palchi quell'uomo...in attesa che venisse scoperta l'opera di ristrutturazione dell'Amministrazione. Venimmo però dirottati dopo poco verso il sotterraneo da Youkai, quell'irritante e fastidioso nanerottolo che quasi non riconobbi, avendo cambiato colore di capelli. Non lo salutai nè lo degnai di attenzione, dopotutto sembrava lui stesso impegnato a gestire il flusso di persone.

    La sala circolare aveva diverse sedute e un grosso tavolo con una mappa del continente, vegliata da Raizen che attendeva tutti quanti. Sedetti anche se avrei preferito stare lontano, magari appoggiato a un muro, e ovviamente evitai accuratamente la prima fila. Lui, il Bersaglio, forte del suo nuovo assurdo taglio di capelli fatto certamente per attirare l'attenzione esordì con una battuta, dichiarando la sua avversione al pubblico. Una falsa modestia che mi diede il voltastomaco. L'annuncio del ritorno di Sho Saitama (ancora non sapevo del secondo cognome) era effettivamente una buona notizia per Konoha, e applaudii come gli altri, anche se senza particolare trasporto, cercando Oda con lo sguardo come a comunicargli che al momento il nostro accordo non aveva più motivo d'essere. Un Jonin in più, un possibile futuro Kage, era sicuramente una buona notizia per Konoha. Poco dopo annunciò la mia promozione e quella di Youkai. Forse fino a pochi mesi prima sarei arrossito per l'imbarazzo cercando di controllarmi, ma ero cresciuto fortunatamente e mi limitai a un breve cenno del capo e a un sorriso appena accennato, mentre mantenevo uno sguardo vagamente ostile nei confronti di Raizen. Dopotutto che non fossimo in buoni rapporti era abbastanza noto. Youkai fu meno formale, avvicinandosi e scambiando qualche parola alla quale tuttavia non diedi particolare peso. Se due chunin lavorano assieme è perchè la missione è difficile, pericolosa e potenzialmente dannosa per la Foglia o il mandante. Dissi freddamente. Quindi in realtà sarebbe preferibile se non ci fosse alcun bisogno di lavorare assieme. Quello Youkai era fesso, ma non lo vedevo come una persona manipolabile: non serviva perderci del tempo. Lo guardai storto mentre poggiava l'adesivo sul mio coprifronte, che tenevo alla cintura, staccandolo subito dopo e gettandolo via accartocciato. Erano forse ubriachi quando lo avevano promosso?


    Raizen diede il via a una lunga dissertazione sugli eventi recenti, forse dando per scontato che tutti fossero a conoscenza degli avvenimenti precedenti, anche se dalle espressioni smarrite di alcuni genin e alcuni chunin era evidente che molti non avevano idea di cosa stesse parlando, con il risultato di accumulare solo ansia a preoccupazione. Non mi sforzai di approfondire o correggere: non era il mio ruolo correggere il Kage. Il mio ruolo era ucciderlo, ma questo non doveva saperlo nessuno. La Guerra dei Cremisi era l'evento più recente, di quaranta anni prima, che aveva portato alla costituzione dell'Accademia, con una netta perdita di potere di Iwa e Kumo e l'ascesa di Oto. Nel corso della Guerra l'Alleanza, divenuta poi Accademia, apparentemente aveva, per mero vantaggio strategico, tradito e ucciso un gran numero di ninja della Zanna, un piccolo villaggio che si era inizialmente mantenuto neutrale ma era stato poi obbligato a partecipare alla guerra, solo per finire vittime dei loro stessi sedicenti alleati. I discendenti erano tornati e avevano più e più volte compiuto azioni di disturbo nei confronti dell'Accademia. Pochi ma potenti, dai rapporti avevo appreso che si erano specializzati in tecniche che disturbano o danneggiano specificatamente le arti ninja avversarie. Non sapevo della questione dell'Uzumaki durante la Guerra dei Cremisi, ma al momento non era una mia priorità, sebbene la cosa sembrò colpire molto Youkai.


    L'isola dell'Abete, pur coinvolgendo la Zanna, era in realtà parte di un processo più grande. Molto prima delle Guerre dei Cremisi, molto prima della Prima Guerra Mondiale dei Ninja, praticamente ai tempi dei leggendari Indra e Ashura, nelle terre di Iwa erano state sviluppate delle armi mostruose, giganti, con cui i guerrieri del tempo cercarono di conquistare il mondo. Vennero sconfitti dopo un'aspra battaglia ma quelle Armi risultarono essere indistruttibili e vennero sigillare in vari luoghi e modi, in attesa di trovare un modo per annientarle. Negli ultimi tempi si erano risvegliate in qualche modo, e anche se tre di esse erano state distrutte (su sette totali) prima di fare troppi danni, restavano comunque una minaccia. L'abete era il luogo in cui era nascosta una di esse, un'isola in cui a causa dell'Arma stessa era impossibile morire e in cui Kiri aveva stretto una Tregua segreta con la Zanna, limitata alla sola isola, per evitare che gli abitanti immortali venissero rapiti per esperimenti dalla setta di Hayate. La missione da quel che avevo letto era stata un successo, con la distruzione dell'Arma e la creazione di una Tregua più ampia, anche se sempre limitata all'isola.


    Altro elemento pericoloso era che negli ultimi anni, quasi in contemporanea, i Cremisi sconfitti quaranta anni prima cominciavano a tornare, e forse muovevano le fila di numerosi eventi nel continente, guidati da un misterioso individuo chiamato Veterano, i cui jutsu piegavano il tempo e lo spazio. Proprio riguardo al Veterano Raizen convocò Shin per interrogarlo su una missione nelle terre della Roccia, ora esterna all'Accademia, con cui i rapporti erano, a voler usare un eufemismo, tiepidi. Non mi aspettavo di essere nominato poco dopo ed ebbi un breve sobbalzo, presto messo sotto controllo. Capisco. Risposi dopo la sua articolata domanda, cercando di preparare un discorso che fosse sensato. Il Kappa come credo sappiano tutti è una delle Sette Armi di Iwa. Un titano armato di tentacoli capace di trasformare i cadaveri in mostri sotto il suo controllo. Indistruttibile, venne sigillato da un guerriero leggendario chiamato NuwaFuji tremila anni fa, un esperto di jutsu spazio/temporali. Nello specifico non spedì il Kappa in un'altra dimensione, disse che una cosa simile era oltre le sue possibilità, quindi fece qualcosa che a stento comprendo: trasformò il Kappa stesso in una dimensione alternativa. Fisicamente ci sono solo le rovine di una torre, ma essa è in realtà il Kappa, confuso sulla sua vera natura da queste Henge Spaziotemporale. Il Kappa è esplorabile come un piccolo mondo, con diversi piani, come una torre i cui piani sono ampi centinaia di chilometri...tutti senza vita, anche se all'apparenza possono simularla. Forse gli episodi in cui dei tentacoli appaiono dal nulla dipendono dal fatto che si sta progressivamente risvegliando e cerca di riprendere il suo normale aspetto. C'era qualcosa che mi sfuggiva...non rammentavo assolutamente nulla di come fossimo sfuggiti al Kappa o cosa stesse capitando...perchè ero convinto che si stesse risvegliando? Forse era entrato in contatto con una Chiave? Tutte le Armi di Iwa erano talmente potenti che nessuna fonte di energia in natura poteva alimentarle...quindi traevano energia dal caos, dal Paradosso, da qualcosa che non avrebbe dovuto esistere. Io...non saprei aggiungere altro. L'Arma non è contenuta dalla dimensione. L'Arma È la dimensione. Era confuso, ma la faccenda stessa era assai contorta.


    Non sapevo nulla dei Tentoo o del simbolo che l'Hokage ci mostrò, ma dopo poco venne il momento di parlare delle migliorie all'Amministrazione. Guardai il kage di sbieco, che parlava come se fosse tutto merito suo, o almeno questa era la mia percezione, quando in realtà era evidentemente il Daimyo a gestire i flussi di denaro. Tuttavia la sua proposta apriva a qualcosa che poteva essermi utile. Io credo servano dei passaggi di sicurezza. Segreti, noti solo al Kage e ai suoi più fidati, per muoversi agilmente da dentro e fuori l'amministrazione e raggiungere altri punti nevralgici del villaggio senza perdere tempo. Cantha ha avuto gioco facile perchè eravamo separati e abbiamo impiegato molto tempo per raggrupparci, durante il vero attacco. Dovrebbero esserci metodi di trasporto avanzato per i ninja di rango più alto, o con ruoli importanti. Una via diretta per l'Hokage mentre era solo nel suo studio era esattamente qualcosa che poteva essere utile alla Missione. O un passaggio da riempire di trappole se lui lo avesse attraversato. Ovviamente tirare in ballo Cantha, che aveva attaccato il villaggio due anni prima e quasi ucciso l'Hokage oltre a devastare diversi quartieri, serviva a dare una giustificazione più patriotica alla mia idea.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    4,963
    Reputation
    +728

    Status
    Offline

    La Riunione di Villaggio


    Primo Post




    Hideki non fu affatto sorpreso di scoprire di essere stato chiamato a partecipare alla riunione di villaggio. Nonostante il ragazzo non fosse stato ancora insignito del grado di Genin in molti parlavano del nuovo talento del clan Uchiha, una promessa del mondo ninja che ben presto avrebbe fatto parlare di se riportando in auge il clan. Ad Hideki sinceramente questo genere di cose non importavano anche se un sogno da realizzare lo aveva, diventare più forte e grande di Madara Uchiha. Aveva letto molto sulle sue imprese e sul suo passato e nella figura del ninja leggendario Hideki aveva sicuramente trovato una guida a cui ispirarsi.

    L'invito fissava il ritrovo al cantiere della nuova amministrazione del villaggio. Hideki sapeva che la struttura aveva subito diversi danni e attacchi durante gli anni, dal quel che sapeva anche un tifone dalla forma umanoide. Era affascinato dalla nuova architettura dell'immobile ed infatti rimase a guardare il cantiere per un pò prima di unirsi al gruppo di ninja che già si erano riuniti li per ascoltare la voce dell'Hokage. Hideki lo aveva visto molte altre volte per le strade del villaggio ma solo ora che si era avvicinato così tanto era riuscito ad apprezzare la stazza del capo villaggio, l'Hokage era semplicemente un gigante. Dando un'occhiata in giro l'Uchiha si accorse di conoscere ben poche persone tranne una, Daichi che non esitò a salutare con un cenno del capo.

    Dopo essere scesi nella parte sotterranea dell'amministrazione la riunione ebbe finalmente inizio. I ninja chiamati a partecipare erano molti, alcuni dei quali emanavano una vera e propria aura di pura energia e forza. Hideki non aveva ancora certo sviluppato abilità da sensitivo o di clan ma alcune di quelle persone avevano semplicemente un'aura che le circondava che le rendeva quasi impossibili da avvicinare, tranne il tizio che sapeva far uscire la sua anima dal corpo, lui non metteva affatto paura. L'Hokage prese a parlare spiegando le varie missioni e fronti verso i quali si sarebbero dovuti rivolgere, l'Uchiha rimase in silenzio durante tutta la spiegazione assimilando ogni informazione che gli veniva passata. Non importava quanto queste potessero sembrare assurde o impossibili, se l'Hokage li aveva chiamati li per discuterne allora tutte quelle storie erano vere.

    L'Uchiha assaporò ogni storia con gusto concentrandosi su nomi, affiliazioni, ed esperienze vissute. Le abilità del suo clan potevano aiutarlo ad apprendere qualsiasi arte ninja ma ciò che poteva assimilare ed imparare ascoltando era di gran lunga migliore e più utile. Nonostante l'assurdità di certe storie l'Uchiha non si sentiva affatto spaventato, sapeva di poter contare su ogni ninja del villaggio e che ben presto lui stessi sarebbe stato la punta della lancia che avrebbe spazzato via i nemici di Konoha a costo di bruciare il mondo intero. Giustizia doveva essere fatta e lui sentiva di essere il vassallo della giustizia assoluta.

    Aveva molte domande da fare ma ci sarebbe stato modo e tempo, alla richiesta dell'Hokage di dare qualche idea su come migliorare l'amministrazione Hideki si sarebbe fatto avanti senza paura facendo un passo avanti verso il centro della stanza Mi chiamo Hideki Uchiha.. la ringrazio Hokage per avermi dato la possibilità di partecipare a questa riunione così importante.. anche se non ho ancora ottenuto il merito per essere considerato uno shinobi voglio dire a tutti che per me il villaggio di Konoha non è solo la mia casa.. ma un vero e proprio stile di vita l'Uchiha avrebbe fatto una piccola pausa prima di continuare Uno stile che credo vada insegnato anche nel resto dei villaggi ninja e non del continente acnhe con la forza e l'imposizione se necessario ovviamente.

    Credo che la l'amministrazione del più grande e sviluppato villaggio ninja meriti delle mura a prova di bomba e dei simboli forti e presenti sulle sue pareti che possano ispirare i ninja di tutto il villaggio come fanno già le facce dei precedenti Kage scolpite sulla grande montagna.. Hideki aveva studiato e sapeva cosa fare e non fare per rendere un forte inespugnabile e funzionale, ma era convinto che fosse più efficace rendere i soldati di quel forte più motivati e disposti al sacrificio piuttosto di spendere tonnellate di soldi in malta. Sapeva già che le cose sarebbero andate per le lunghe.

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    167
    Reputation
    +5

    Status
    Offline

    Le prime grida d'un bambino


    Un primo passo nel mondo degli Shinobi




    Narrato | «Parlato» | - Pensato


    La vita del giovane Senju avanzava, cosi come i vari avvenimenti che succedevano nel intero mondo Shinobi. Da poco era stato promosso a Genin. Una nuova generazione stava per crescere. Numerose erano le nuove leve e tanti erano i Clan d'appartenenza. Dai più sconosciuti a quelli più famosi. La sua posizione ormai era ben definita nel suo piccolo cuore, nel suo animo cosi puro e benigno. Un vero Senju. Ricorda bene il giorno della promozione. Quel dì di Konoha tanto atteso e talmente felice da essere stampato a fuoco nella mente e in quel meccanismo pulsante. Un giorno particolare per la sua famiglia che poteva vedere tutti i membri riuniti finalmente. Quella figura paterna sembrava essere ritornata al proprio posto, ma forte era la domanda: per quanto tempo? In quella notte vi fu una grande festa nella loro modesta abitazione e il capo famiglia e il suo primogenito erano completamente coinvolti nelle loro lunghe chiacchiere. Aveva cosi tanto da raccontargli e cosi poco tempo a disposizione. Passarono diverse ore e la fatica sembrava vincere quel gran duello. Al suo risveglio la figura paterna era ancora presente, lontano da quel suo duro lavoro che lo aveva costretto ad abbandonare i propri cari. Sembrava che niente potesse farli nuovamente allontanare ma purtroppo questo era solamente un insignificante pensiero d'un bambino. Doveva sapere cosa avrebbe portato entrare in quel crudele mondo e prima o poi accettarne le conseguenze. Quindi un nuovo giorno inizia. Particolarmente aggiungerei. Già perché proprio il capo famiglia in persona aveva ricevuto una curiosa lettera indirizzata al giovane Senju.

    «Convocato dall'Hokage in persona..»

    Il tono del padre era sicuramente carico di gioia per il proprio figlio. Ma qual'era il motivo di tale convocazione? Lui era soltanto un Genin da poco tempo e forse quella buffa vicenda avvenuta con l'Uchiha e l'altro ragazzo di nome Daichi poteva averci a che fare con tutto ciò. Che avessero scoperto qualcosa su quella ragazza? O addirittura che avessero scoperto qualcosa di più grande di quello che potevano pensare dei tre ragazzini? In pochi attimi decise il da farsi, d'altronde chi mai avrebbe rifiutato una tale convocazione? Indossato quindi il suo vestiario si diresse al luogo indicato su quella lettera. Le sue iridi verdi vanno a scrutare ogni particolare di quella zona. Una grande piazza circondata dal verde con quello che sembrava essere un monumento decorato di un colore nero come la pece. All'avvicinarsi di esso era possibile capirne meglio cosa fosse. Una sorta di monumento commemorativo verso i caduti in battaglia, a quegli eroi che avevano dato la loro vita per proteggere ciò che avevano di più caro al mondo. Tanta ammirazione appariva nei suoi occhi e altrettanto orgoglio di appartenere a quello stesso Villaggio. Alle spalle di quel monumento vi era un bonsai fatto in modo particolare, quasi familiare negli aspetti. Quel tipo di legno non sembrava essere trovabile da qualunque luogo e se era presente in quello stesso villaggio, forse la risposta era soltanto una. Pensando a quel quesito, un piccolo sorriso apparve sul suo volto mentre i suoi passi continuavano l'avanzata verso quello che doveva essere il luogo di destinazione. Ad attenderlo vi era un curioso cane dal pelo di un colorito fuori dal normale. Che il villaggio della Foglia darebbe degli incarichi cosi importanti a un.. cane? Eppure quel piccolo essere sembrava saper il fatto suo in quanto guardiano. La presenza del Senju aveva allarmato il piccolo quadrupede che subito si accingeva ad abbaiarlo contro. Pochi attimi e alle sue spalle apparve uno strano ragazzo dai particolari altamente curiosi. Si presentava con una chioma argentea e dalle iridi che sembravano voltate verso il violaceo. La sua struttura fisica non era di certo delle migliori. Un altezza che poteva girarsi sul metro e sessanta. Sembrava inoltre esile nella forza fisica. Che poteva davvero essere una minaccia per qualcuno? Eppure mai giudicare un libro dalla copertina e mai sottovalutare un nemico di cui non si conoscono le dovute informazioni.

    [...]


    Il motivo di tale convocazione era finalmente rivelata. Una sorta di Riunione segreta era stata organizzata dall'Hokage in persona. Gli occhi del giovane si posavano sui vari volti presenti cercando di capire chi fossero e trovando qualcuno di familiare. L'Uchiha e Daichi. I primi suoi compagni con i quali aveva stretto un buon rapporto. La stanza era piuttosto ampia permettendo la creazione di vari gruppi. Il "piccolo" Haruki si era posizionato in quello dei Genin dove vi erano anche i suoi due compagni. Non era il momento giusto per poter avvicinarsi a loro in cerca di una rapida chiacchiera ma forse finito tale evento avrebbero potuto ricongiungersi. D'innanzi ai presenti vi era l'Hokage in persona: Raizen Ikigami. Grandi erano le sue gesta e tali erano anche le sue abilità. Jinchuriki della Volpe a Nove Code. Le sue parole tagliavano l'aria pesante in quella stanza. Parole atte a spiegare cosa stava succedendo. Fatti terrificanti ma anche alcune di una grande felicità. Proprio come la promozione di quei due ormai ex Genin. Youkai e Yato. Questi erano i loro nomi. Il primo ben visibile in volto mentre il secondo coperto da una maschera. Eppure nonostante il camuffamento doveva conoscere il ragazzo. Anch'egli era un Senju dalle abilità molto più sviluppate del giovane Haruki. La Riunione continuava con il ritorno del famoso Sho Saitama, Jonin dalle spiccate abilità. La sua figura era dotata di grande fama e dal nome di un certo peso.

    - Queste persone..la loro presenza si fa sentire. Sono tutti pilastri del Villaggio..un giorno sarò anch'io al loro livello.

    Fin'ora nessuna parola era stata pronunciata dal Rosso. Come poteva? Le sue abilità non erano certamente paragonabili a quei nomi e avrebbe preferito solamente riuscire a catturare quante più informazioni possibili, analizzando le parole dell'Hokage mentre lo sguardo andava a scrutare ogni individuo presente. Il momento della Luce era ormai finito e ora iniziava quello delle Tenebre. Le parole successive di quell'uomo che ricopriva la più alta carica del Villaggio, spiegavano perfettamente quello che stava accadendo nel mondo. Il suo discorso parte dagli eventi più recenti: L'Abete a finire con i Tentoo.

    [...]


    Il "piccolo" Senju si ritrovava con le braccia incrociate mentre nella mente tutte quelle informazioni viaggiavano veloci. Ogni parola era analizzata nei minimi particolari e le varie informazioni stampate a fuoco nel cervello. La prima parte di Riunione sembrava essere finita con la presentazione di quella che sarà la nuova Amministrazione del Villaggio. Questa era stata colpita nelle fondamenta nel corso degli anni e distrutta varie volte. Eppure come una grande Fenice, risorgeva dalle sue ceneri ogni volta sempre più affascinante e maestosa nella stazza. Gli piaceva tutto sommato. Non vedeva cos'altro poteva aggiungerci se non una parte della sua speranza. Speranza in un futuro migliore per quel suo amato Villaggio. Speranza in quelle nuove leve presenti in quella Riunione. Quelle stesse entità che avrebbero dovuto creare un nuovo mondo.

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    171
    Reputation
    +11

    Status
    Offline

    La Seconda Riunione di Konoha


    Post I




    [Il giorno prima]

    Erano mesi ormai che Alinamaru non vedeva nessun membro della sua famiglia, dopo essersi allontanato per scappare da quella vita monotona e spenta che lo stava aspettando. Non odiava assolutamente i Nara in sè anzi, lui era fiero di esserlo, ma i suoi genitori erano le persone più stupide che conoscesse: non lo spronarono mai a fare bene e ad impegnarsi, lui era soltanto il terzo figlio che non aveva nessuna dote particolare e che sarebbe finito a timbrare fogli come impiegato all'amministrazione di Konoha.
    Quindi nonostante amasse e volesse bene a tutti se ne andò tagliando comunicazioni e rapporti vivendo la sua nuova vita.
    Quel giorno però Naishida Nara, cugino di Alinamaru e uno dei pochi familiari di cui apprezzava la compagnia, si fece vivo invitando il genin a mangiare del ramen per cena.
    Così si ritrovarono a chiacchierare tutta la sera, parlando del più e del meno, di come stavano andando le loro vite e di come stessero i familiari di Alinamaru
    Sono felice che stiano tutti bene
    Ah cazzo mi stavo quasi scordando! Naishida prese in mano una lettera e l'appoggiò sul tavolo davanti al cugino Io in realtà ero venuto a portarti questa! Mi ha mandato tuo padre a portartela, sapeva che ti avrebbe fatto piacere rivedermi. Comunque domani l'Hokage in persona ha indetto una riunione di villaggio, e sei stato convocato. Non so perchè sia arrivata nel quartiere Nara e non a casa tua... comunque tieni. E vedi di andare domani, devi partecipare di più alla vita militare del villaggio. Hanno sempre bisogno di Nara abili a... va beh, imparerai anche te a manipolare l'ombra molto presto, fidati
    Però ti posso tagliare in due con la mia falce maledetto Naishida! Il cugino aveva appena toccato un tasto molto dolente per Alinamaru, ma tra risate e prese in giro passarono tutta la serata bere alcolici su alcolici.

    [...]

    In perfetto orario il giovane e inesperto Nara si presentò al luogo di incontro per la riunione, il cantiere della nuova amministrazione: vestito di tutto punto con il suo lungo abito nero, il kimono a tema floreale e il cappello di paglia si fece accogliere da un buffo cagnolino che abbiando però gli fece scoppiare la testa
    Mi sa proprio che ho esagerato ieri sera con Naishida Di fatti la testa gli scoppiava e aveva delle evidenti borse sotto gli occhi.
    Un giovane ragazzo arrivò e scortò Alinamaru fino alla sala della riunione. Vide che erano presenti già un bel po' di shinobi ma neanche uno di sua conoscenza. In effetti non aveva mai partecipato tanto alla vita di villaggio, e le uniche conoscenze che aveva fatto al di fuori dei suoi familiari erano i coinquilini del palazzo dove abitava.
    Riconobbe due gruppi distinti e sembrava proprio che in uno ci fossero genin e nell'altro chunin. Senza farsi notare e senza incrociare lo sguardo con nessuno Alinamaru si sedette dietro a tutti i genin presenti, in disparte, con il cappello leggermente abbassato per non far vedere le condizioni in cui era.
    Un po' se ne vergognava.

    Una volta arrivati tutti l'Hokage fece la sua comparsa. Raizen Ikigami, il decimo Hokage, il Jinchuriki della volpe a nove code. Era un uomo possente e con tanto carisma e non attese tanto prima di iniziare il suo lungo discorso.
    Per prima cosa presentò ai presenti Sho il Jonin, che dopo un periodo di assenza era tornato al villaggio per fare ciò che sapeva fare meglio, ovvero proteggerlo e combattere per la foglia.
    Immediatamente dopo convocò sul palco i due nuovi chunin del villaggio, Yato e Youkai. Il secondo era proprio il ragazzino che lo aveva accolto all'entrata del cantiere, quello che tutto sembrava fuorchè un chunin, mentre il primo un ragazzo mai visto che prese la parola per parlare del Kappa, una creatura che a quanto pare viveva in una dimensione tutta sua e che era una delle sette armi di Iwa. E in quel periodo stava diventando una minaccia importante.
    Dopo di che l'Hokage nominò tanti nomi e tanti fatti successi, ma di cui la maggior parte Alinamaru non conosceva. Sapeva dell'ultima battaglia dei Cremisi perchè proprio Konoha ne subì i danni maggiori, ma dell'isola dell'Abete e di cosa Ame centrasse con Konoha non poteva saperlo.
    Così in silenzio ascoltò il dire di tutti, assimilando il più possibile da tutte quelle informazioni e cercando di capirci qualcosa in quel gran casino in cui Konoha sembrava essersi ficcata.
    Ciò che colse maggiormente l'attenzione di Alinamaru però furono i Tentoo, un'organizzazione che sembrava essere l'obbiettivo più vicino e imminente della foglia. Erano ladri di conoscenze che rubavano i geni e le abilità speciali dei ninja dei villaggi accademici per rivenderle al mercato nero. Forse.
    Il disegno che fece vedere a tutti rizzò i peli del Nara perchè sapeva di cosa si trattava, lo aveva studiato, e si trattava di un disastro che riguardava gli anni del settimo Hokage Naruto Uzumaki: il clan dei Otsotsuki. Ma non poteva esserne certo, avrebbe dovuto aspettare il momento giusto per chiedere la sua domanda.

    L'ultima parte di quell'ultimo intervento era la costruzione del nuovo palazzo dell'amministrazione del villaggio, dove l'Hokage diede a chiunque lì presente la possibilità di contribuire alla costruzione con nuove idee utili. Non aveva nessuna idea particolare Alinamaru tranne una, che però disse tra sè e sè
    Ramen... devono fare un chioschetto del ramen o non ci metterò piede in questa nuova amministrazione...
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    La seconda riunione della Foglia


    Post Primo




    Era il momento, potevo finalmente tornare nel mondo dei vivi. La seconda riunione della Foglia sarebbe stato il luogo in cui, finalmente, Raizen avrebbe rivelato al villaggio il mio ritorno da Cantha. Certo, non mi scocciava portare la maschera del lupo, ma poter viaggiare a volto scoperto tra le strade della mia città mi mancava immensamente; tuttavia la mia gioia sarebbe stata minore di quanto me la immaginassi, ma questo lo vedremo assieme tra poco.

    L'amministrazione era stata completamente rifatta, anche da fuori il grande edificio emanava una nuova energia che sembrava puntare al futuro; non ero stupido, al Kage piaceva fare le cose in grande e quello ne era l'esempio lampante.
    All'ingresso dell'edificio fui accolto da un piccolo ragazzo dai capelli rossi, un volto nuovo che avevo solo intravisto nei fascicoli quando ricoprivo il ruolo di consigliere.

    Può venire con me?


    Chiesi gentile, indicando il lupo bianco che mi seguiva come un'ombra, oramai girare senza di lui mi faceva sentire a dir poco nudo.
    Scesi con calma le scale che conducevano al sotterraneo dove ad aspettarci tutti vi era Raizen; il Kage, colossale come sempre, portava su di sé vestiti formali e si ergeva come un pilastro di pietra con alle spalle una mappa del mondo, lo salutai con un cenno del capo, senza indurre in ulteriori comunicazioni, non era il momento per le chiacchiere.
    Lentamente la sala si riempì di shinobi, ma fu proprio questo a ferirmi: nonostante i molteplici volti non scorgevo tra questi quelli di molti dei ninja che conoscevo. Volevo pensare che avessero lasciato la via del ninja per dedicarsi ad altro, ma sapevo bene che questo tipo di vita non si abbandona così facilmente. Osservai con attenzione i volti nuovi, le promesse della foglia e, se da una parte questo mi dava speranza, dall'altra mi riempiva di preoccupazione.
    I loro sguardi ammiranti verso il Kage, verso i ninja di rango più alto, sembravano sognare un futuro di fama e glorie, non conoscevano ancora le sofferenze alle quali quel percorso gli avrebbe condotti. Ma ero lì per quello.
    Nessuno avrebbe dovuto affrontare le sofferenze che avevo attraversato io, non finché avrei ancora avuto vita.
    Quando ci fummo tutti il decimo prese parola e fu con solennità e gentilezza che annunciò il mio ritorno, un discorso che di certo mi diede molta gioia, soprattutto perché il decimo non era un tipo che dispensava certe parole a cuor leggero.
    Tolsi la maschera e lasciai che tutti potessero vedere il mio volto, mentre ringraziavo gli applausi con un sorriso non privo di amarezza, la maggior parte di quelle persone non sapeva nemmeno chi fossi, ma probabilmente era un bene, voleva dire che non avevano dovuto affrontare i terribili avvenimenti della luna di sangue.
    Fu quindi il mio turno di applaudire, quando due shinobi furono promossi al grado di chunin: il primo era il ragazzo che mi aveva accolto, Yokuai, questo il suo nome; il secondo era Yato, un ragazzo molto abile che avevo avuto la possibilità di conoscere, anche se brevemente. Aveva un carattere non troppo accessibile, ma sapeva fare il suo dovere e tanto bastava.
    Serrai la mandibola con forza quando Raizen parlò dell'impero di Giada, probabilmente i presenti, se non poche eccezioni, non si rendevano conto della gravità della situazione, ma il pericolo era probabilmente troppo grande per loro, per questo non mi opposi quando il decimo decise di lasciare a dopo tale argomento.
    Ascoltai quindi in silenzio le parole del Kage e quelle di Yato: la foglia aveva più nemici di quanto immaginassi. Anche se Cantha era la mia priorità non potevo negare che nelle condizioni di debolezza che ci avrebbe imposto una guerra con l'impero di giada ci avrebbe reso vulnerabili agli attacchi di altri nemici, soprattutto se si parla di bestie che sono addirittura una dimensione intera. Dalle parole del kage capii che le situazioni da lui esposte avevano differenti gradi di pericolo, probabilmente ci sarebbero stati lavoro adatti per tutti là dentro.

    All'incirca, non più di due mesi e mezzo comunque.


    Confermai, alzando la mano destra sulla quale vi era uno dei neri artigli che Raizen aveva ottenuto fondendo il meteorite.

    Mi unisco all'idea di Yato, ma non penso sia sufficiente. Servirebbero dei passaggi segreti che permettano l'evacuazione rapida del villaggio da parte dei civili. Durante la notte della Luna di sangue ci sono state troppe vittime, non possiamo permetterci che accada ancora, è necessario che pensiamo a coloro che non sono in grado di combattere. Per quanto riguarda l'estetica, invece, mi piacerebbe modificare l'esterno dell'edificio in modo che renda omaggio ai clan. L'amministrazione deve essere un simbolo di unione, deve ispirare e far capire che siamo parte di un gruppo. Se da soli siamo vulnerabili, assieme siamo invincibili, chiunque guardi l'amministrazione dovrebbe pensare questo.
    Venendo a quello che diceva Raizen: Sì, quella misteriosa associazione sembra abbia imparato a creare dell'equipaggiamento che migliori incredibilmente le prestazioni fisiche. Detto in poche parole rendono persone normali di livello fisico pari ad un ninja mediamente esperto. Quelle a cui abbiamo assistito erano probabilmente solo prototipi, non mi stupirei se oggi possedessero equipaggiamento ancora migliore. Se non altro abbiamo tolto loro il meteorite e quello che ne resta è quello che potete vedere sulle mie braccia, speriamo che questo li possa rallentare.
    Colgo l'occasione per ringraziarvi del ben tornato, anche se molti di voi hanno volti nuovi spero di potervi conoscere tutti, ovviamente al di fuori delle missioni.

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    19
    Reputation
    +3

    Status
    Offline

    La riunione

    post  I


    Quando ricevette la convocazione Izumi era appena rientrata da una sessione di allenamento e la notizia la lasciò veramente stupita, perchè non si aspettava di essere convocata pure lei. Girando tra il quartiere del clan e ritrovandosi spesso nell'edificio dove si riuniva il consiglio, aveva avuto modo di sentire qualcosa, ma erano notizie vaghe e aveva solo capito che ci sarebbe stata una riunione. Non essendo riuscita a capirci molto aveva già in previsione di scoprire quando e dove sarebbe stata fatta per andare ad ascoltare di nascosto in qualche modo: magari qualche informazione le sarebbe tornata utile. La convocazione ufficiale bloccò sul nascere le sue intenzioni e tutto sommato la ragazza pensò che era meglio così, quella convocazione poteva essere un segno e forse pian piano sarebbe riuscita a inserirsi di più nella vita del villaggio. Poter essere riconosciuta da tutti non più come esterna e allo stesso tempo avere le risposte sul suo caso e ritrovare suo fratello e il maestro sarebbe stato il massimo.


    Il giorno della riunione

    Izumi arrivò al luogo stabilito con il fiatone perchè per arrivare in tempo aveva dovuto correre. 
    la riunione si sarebbe svolta al palazzo dell'amministrazione, che però era in ristrutturazione e quindi i partecipanti venivano accolti e accompagnati fin nei sotterranei, in una stanza preparata per l'occasione.
    Ad accogliere i partecipanti c'era Tayoko, lo shishi che Izumi aveva già conosciuto
    Tayoko ciao! ma sei sempre bellissimo!
    disse correndogli incontro fregandosene di essere in mezzo ad altri shinobi che come lei stavano andando alla riunione e che potevano guardarla in modo strano per il suo comportamento. 
    Il compito dello shishi era chiamare Youkai, quel ninja che aveva incontrato qualche tempo prima per caso, non appena arrivasse un partecipante così che il ragazzo potesse accompagnarli nella stanza. Izumi fu molto felice anche di rivedere Youkai e approfittò dell'occasione per scambiare due parole con lui.

    La stanza era piena di sedie, quasi tutte già occupate dagli shinobi arrivati per tempo. Izumi notò che le sedie erano tutte decorate con uno sticker, così scelse di sedersi dove c'era l'adesivo con l'immagine di un fiore sorridente con i glitter, lo staccò e se lo appiccicò sul dorso della mano guardandosela poi soddisfatta
    molto carino, questo me lo porto a casa
    Guardandosi intorno notò che non conosceva quasi nessuno delle persone presenti nella stanza e di molti si intuiva il loro essere ninja pieni di esperienza alle spalle; in quel momento Izumi si sentì ancora molto distante da quel mondo e si ricordò che comunque tra tutti lei era un'estranea.
    Per fortuna questo momento di sconforto durò poco perchè l'hokage iniziò subito a parlare, iniziando dalle notizie positive: il ritorno di uno shinobi dal nome Sho e la promozione a chuunin di Youkai e Yato.
    Non ci fu il tempo per festeggiare quelle belle notizie perchè si passò subito a parlare di quelle meno belle, che erano tante: si parlò di molti avvenimenti di cui Izumi non era a conoscenza ma che cercò comunque di comprendere per non perdere il filo del discorso e tutte le informazioni importanti.
    Le notizie erano tante, gli equilibri tra le nazioni fragili e stare dietro a tutte le informazioni non era facile, anzi per lei era quasi impossibile, ma questo spinse Izumi a volerci capire di più e a rendersi quindi più utile come ninja. Finita la riunione lo avrebbe detto anche al capoclan, così da renderlo per una volta fiero. Se fosse servito il suo aiuto non si sarebbe tirata indietro in più non rimanere ferma la avrebbe aiutata a farsi conoscere meglio e ad avere contatti con più realtà, e forse la avrebbe anche avvicinata di più al suo obiettivo personale.
    Per ultimo, chi voleva poteva dire la sua riguardo al nuovo palazzo dell'amministrazione che si stava costruendo. Izumi non aveva mai osservato bene la costruzione ma dalle proposte fatte capì che quello per il Villaggio rappresentava anche un simbolo e quindi decise di farci più attenzione, riservandosi di mandare le sue proposte nel caso le venisse in mente qualcosa.


     
    .
  10.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline

    La Seconda Riunione di Konoha


    Post I - Oda


    Oda entrò nei sotteranei senza troppi convenevoli, salutando Yokai con poche parole.
    Ciao, meno male che respiri senza problemi.
    Neppure la presenza del ragazzo, che riusciva ad estrarre la propria energia spirituale dal corpo, lo riuscì a distogliere dai propri pensieri.
    Dopo quello che era successo con Yokai e il ritorno di suo fratello Sho, aveva deciso di allontanarsi dalla via del ninja. In particolare il ritorno di Sho lo aveva messo in difficoltà, da un lato era contento per il ritorno del fratello, dall'altro non poteva dimenticare quello che aveva visto quando Raizen gli aveva chiesto di utilizzare le sue capacità da ninja sensitivo per trovare la Volpe. Forse era stata solo la sua stanchezza, amplificata dal dolore per la scomparsa di suo fratello... o forse aveva veramente visto Sho posseduto da un'energia sinistra, forse controllato da Shiro stesso. O dal suo maestro.

    Il ritorno di Sho rappresentava una minaccia, non solo per il villaggio, ma per la reputazione di Sho. Dopo averlo perso e ritrovato, poteva permettersi di perderlo di nuovo? Di vederlo diventare un mostro al servizio di Cantha?
    Il desiderio di liberare suo fratello da quella condizione, di cui non aveva alcuna prova, lo avevano portato ad immegersi nello studio di rotoli antichi e dei Fuinjutsu più disparati, ma qualcosa ancora gli sfuggiva e Oda si era lasciato andare sempre di più alla ricerca nel campo dei Sigilli di Contenimento e di Purificazione. Aveva abbandonato il suo ruolo di guardiano, aveva lasciato la maschera che aveva ottenuto combattendo contro Cantha, ma ancora non aveva un modo per liberare Sho.

    Era alla riunione solo per i suoi sensi di colpa, pronto a colpire il fratello con un capovolgimento spirituale non appena avesse mostrato segni di instabilità. Era la prima volta che si trovavano tutti quei ninja in un solo posto e non era improbabile che Cantha decidesse di attivare Sho proprio in quel momento.
    Ascoltò la discussione senza fiatare, applaudì quando Raizen rivelò del ritorno di Sho, guardandolo da lontano.
    Rimase sorpreso nel sapere che Yokai era stato promosso Chunin, non gli era mai sembrato un ninja particolarmente valoroso, più che altro un ragazzo spaventato in cerca di risposte.
    Non lo sorprese la notizia della promozione di Yato, il ragazzo era un ninja ben più freddo ed capace di lui, che quando Cantha aveva attaccato aveva sconfitto il proprio nemico per primo, potendo soccorrere l'Hokage... non male per un semplice Genin.

    Era presente quando Raizen era stato liberato dal Genjutsu, purtroppo lo era stato anche quando l'Hokage gli aveva ordinato di far intervenire un ninja in loro soccorso durante una missione diplomatica, ordine che si era rifiutato di seguire per evitare che la situazione diventasse più esplosiva di quanto già non fosse. Era stato coinvolto nelle operazioni di "ricerca" della Volpe, cosa per cui ancora non riusciva ancora a perdonare Raizen. Più intento a cercare la sua batteria, come la chiamava l'amministratore di Oto, piuttosto che recuperare Sho.
    Per fortuna che è tornato da solo.
    Quindi parlò delle armi di Iwa e delle varie forze che minacciavano Konoha.
    Difficile fare una lista delle pericolosità in quel frangente, certo Cantha aveva attaccato il villaggio e Oda desiderava con tutto se stesso che Shiro pagasse per quello che suo fratello aveva e stava subendo, d'altro canto erano anni che l'Oni e il suo Serraglio erano spariti come nel nulla.

    Intervenne solo quando ci fu bisogno di parlare dell'amministrazione, Oda non aveva interesse nelle grandi opere. Era sempre stato un tipo spirituale, ma ammetteva che la costruzione di una nuova amministrazione era un messaggio di speranza.
    L'amministrazione dovrebbe essere un punto di riferimento per il villaggio, dovremmo garantire che da qui le informazioni vengano diffuse in maniera capillare a tutti i ninja e ai civili, in modo da coordinarci meglio durante situazioni di emergenza, magari migliorando il vecchio sistema basato sui corvi Portano pure sfiga...
    Aggiunse le ultime parole a bassa voce, in modo che fossero quasi inudibili, Yato aveva ragione, ma quello che li aveva resi deboli era anche l'assenza di una guida. Probabilmente la Luna di sangue sarebbe andata diversamente se qualcuno fosse rimasto a coordinare le difese del villaggio.

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,983
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Radici


    II







    La Seconda Riunione della Foglia aveva ricevuto la risposta di tanti shinobi, nonostante gli avvisi e l’accortezza nel lasciare liberi da impegni i propri ninja, non tutti si erano però presentati, ebbe comunque piacere nel vedere che tra i presenti vi erano tutti quelli su cui riponeva maggior fiducia, certo non mancavano i giovani studenti e quella canaglia di Yato, ma era certo che i primi gli avrebbero mostrato qualcosa con il passare del tempo. Gli assenti erano un segno, e solo il tempo avrebbe deciso dove e quanto profondo lasciarlo.
    Tra i primi a farsi avanti nonostante la timidezza, fu Youkai che mostrò un coraggio non da poco, seppur accompagnato da una discreta dose di incoscienza.

    No Youkai, decisamente no.
    L’ultima volta che qualcuno ha provato ad avere un contatto con i Cremisi gli hanno sventrato prima le mura e poi un amministrazione.
    I cremisi si annientano, non si contattano.
    E questa volta dovremmo farlo per bene.


    Dopo la maldestra dimostrazione, accolta con un fugace sorriso avrebbe continuato a parlare.

    E forse sarebbe meglio una scialuppa di salvataggio che ti permetta di proteggere il corpo quando estrai totalmente lo spirito.
    Al momento sei estremamente vulnerabile in quello stato, banalmente anche un solo clone potrebbe fare la differenza, ma riprenderemo poi l’argomento.


    Il resoconto di Yato venne accolto con freddezza marziale, giusto un cenno del capo, niente di troppo distante dall’assenso che una qualsiasi figura militare rivolga ad un sottoposto.

    Direi quindi che sulle armi abbiamo un prossimo obiettivo ben definito.
    A conclusione della missione che sto per proporvi ci organizzeremo per mettere insieme un gruppo accademico, dopotutto la principale delle armi di Iwa, l’Oni, è ormai operativa ed alla costante ricerca delle altre statu.
    In loro risiede infatti parte del suo potere, sembra che fino a quando queste sono integre sia in grado di sfruttarne i poteri, non saprei come definire al meglio la cosa ma è come se ci fosse una connessione tra loro probabilmente grazie alle abilità che le creature da cui sono stati creati possedevano in precedenza, quindi è bene agire rapidamente prima che le difese cedano e possano riunirsi.
    Non abbiamo i numeri degli eserciti che ci hanno preceduto, due statue sarebbero estremamente difficili se non impossibili da abbattere.


    Gli studenti li presenti sembravano intimoriti da tutti i rapporti che la riunione lo costringeva a snocciolare, si rivolse quindi a loro.

    Hideki, Daichi, Haruki e Izumi.
    Immagino vi sentiate fuori luogo qui dentro, non ho sentito nessuna vostra proposta e le vostre facce mi dicono che lanciarvi qui dentro con una catapulta avrebbe cambiato di ben poco la situazione.
    Certo, giovane Uchiha escluso.


    Sorrise cordialmente.

    Comprendo i vostri timori ma non diventate loro schiavi.
    La cosa più utile nella vostra carriera sarà sempre e comunque il vostro cervello, tutti possono allenare i muscoli ma un cervello attento potrà sempre sorprendere ben più del più veloce dei pugni.
    Certo l’esperienza è utile, ma anche l’intuizione gioca un ruolo importantissimo, per cui, se ne avete non abbiate remore.


    Se la frase non fosse stata sufficiente ad ottenere dei suggerimenti per la domanda sull’amministrazione avrebbe proceduto.

    Mi dispiace per l’assenza di Shin, ma non posso più attendere, pare avesse di meglio da fare.
    Avrei voluto parlare in sua presenza in quanto coinvolto in entrambi gli eventi.
    Speriamo anche che non si attardino troppo gli Hyuuga.


    Avrebbe dunque osservato tutti i presenti e una nuova maschera di serietà avrebbe fatto capire che le parole spese da quel preciso momento in poi erano se possibile ancor più segrete.

    Fino ad ora vi ho riportato informazioni generiche su quello che sembra essere il leader dei Cremisi, ma tutto ruota attorno a lui, probabilmente dovuto al fatto che attorno a lui ruota una profezia.
    Sempre inesatta, sempre genericha… sempre qualcosa su cui un accorto scommettitore non punterebbe mai tutti i suoi risparmi, tuttavia in parecchi ci credono e questo gli da potenza perché vuol dire che si adoperano perché gli eventi seguano quel corso.
    Lascio poche cose segrete ed i rapporti su ciò che è successo quando l’accademia ha ritrovato il Veterano non sono tra questi.
    Sappiamo che grazie a degli artefatti di natura sovrannaturale ed un fisico che non mi sento esagerato a definire concepito dal destino per utilizzarli al loro massimo potenziale può controllare le principali forze della natura, assoggettandole al suo volere, tra le quali spazio e tempo, giusto per farvi capire l’entità del mostro di cui stiamo parlando.
    Il tempo però nei grandi periodi sembra dargli problemi, la sua modifica non è cosa da poco e neanche a lui è concesso muoversi al suo interno senza alcun tipo di contraccolpo.
    Tuttavia il controllo limitato, se così volessimo azzardarci a chiamarlo, sul tempo non gli impedisce di utilizzare a pieno le altre.
    Realtà, Vita, Chakra, Spazio e Tempo.
    Queste son le cinque, e se la realtà ha così tante declinazioni da essere soverchiante nei suoi utilizzi c’è qualcosa che le vecchie profezie non hanno tenuto di conto: che il tempo avanza, che i ninja maturano e imparano a fare cose che trascendono i mondi.


    Allungò la mano sul segnalino che Youkai aveva posseduto poco prima ponendolo nella linea visiva tra se e i presenti.

    Puoi controllare questa realtà, ma non è di sicuro l’unica, tante sono le parole che potrei usare per spiegarvi al meglio ma, molto semplicemente, nessuno ha mai badato all’anima, dopotutto se sei immortale chi può spostarla?
    Nessuno sarebbe la risposta più corretta, ma Indra o quantomeno una sua pergamena distrutta non la pensano allo stesso modo, Shin oltre che aver affrontato il Veterano ha scoperto una pergamena in grado di estrarre le anime dai corpi inoffensivo all’apparenza, visto che poi vi rientrano, ma se hai la capacità di muoverti in quello stato…


    Indicò l’arma più potente dei quattro villaggi in quel frangente: un ragazzetto tutto ossa un po' imbranato e dai capelli rossi che ancora faceva le smorfie per la botta al naso.

    … diventi la migliore possibilità di vittoria di un intera accademia.
    Al momento pare che a Konoha siamo gli unici a poter fare una cosa simile, e non mi stupirei se questa conoscenza avesse radici in quella pergamena, tuttavia lo shinobi che ha scoperto quelle informazioni è assente.
    Prossimamente organizzerò una squadra per trovare informazioni sulla pergamena, in tempi remoti qualcuno ne subì il potere e potrebbero esistere pergamene similari, so bene che la pista potrebbe essere incerta, ma non è un occasione che possiamo lasciarci sfuggire.
    Ovviamente perché durante la missione a cui Shin ha partecipato la pergamena è andata distrutta.


    Conclusa la parentesi sui Cremisi la presenza di Oda gli ricordò un fatto tutt’altro che piacevole, ma che avrebbe trattato solamente a fine riunione.
    Inspirò, passando quindi ad un argomento più leggero.

    Riguardo l’amministrazione andiamo in ordine.
    Ill progetto dei passaggi segreti va di pari passo con la costruzione dell’amministrazione, diciamo che se Oto è famosa per ciò che ha sotto la superficie è anche vero che sono arrivati per secondi, dopotutto per quanto tendano a dimenticarlo è il sangue marcio della Foglia che ha messo radici in quella palude, anche se non con gli effetti catastrofici che questo avrebbe potuto causare, va detto.
    Ma le radici noi le abbiamo sempre avute.
    Da tempo siamo in possesso di un sistema di gallerie sotterraneo, ma va esplorato ed adattato, il suo utilizzo infatti è al momento una prospettiva, attuabile certo ma ancora non è stata posta in opera, banalmente procediamo per gradi.


    Si sarebbe quindi unito il giovane Uchiha, con la proposta di una nuova cinta muraria che fece storcere le labbra a Raizen.

    Mmmmh.
    Credi davvero che dei muri possano essere sufficienti?
    La prudenza è cosa buona e giusta Hideki, ma i mattoni non saranno mai sufficienti a reggere la carica di qualcuno realmente intenzionato ad abbatterli o magari scavalcarli.
    Per tanti shinobi la gravità non è un problema.
    Non temere però, le mura che difendono il villaggio sono sufficientemente avanzate da infastidire anche i ninja più esperti che fino a poco tempo fa potevano farsene beffe con poco più di un salto, l’amministrazione potrebbe essere minacciata solo da qualcuno già dentro le mura del villaggio.
    Chiunque passi la prima cinta non sarà fermato da una seconda.


    Venne quindi il momento di Sho, la sua bontà spesso gli faceva pensare che quella vita non fosse adatta a lui, ed a volte gli tendeva scomodi tranelli, dopo che finì di parlare, inizialmente senza voltarsi verso di essi, Raizen indicò lo stendardo del Fuoco e quello di Konoha dietro di se.
    Soltanto quando iniziò a parlare si sarebbe voltato per guardare nella medesima direzione in cui guardavano tutti.

    Abbiamo già il simbolo della nostra unione, la nostra stessa nazione, la nostra stessa storia, persino il nostro simbolo... Konoha nella sua più intima natura è simbolo d’unione a cui i clan hanno contribuito enormemente.
    Ma anche coloro senza un cognome celebre hanno fatto la loro parte... il quarto hokage, il terzo, io... tu.
    C'è una fiamma per ognuno qui.


    Disse mentre indicava i pilastri con la loro particolare forma.

    Ma non si sa quale sia di chi, ci sono i più grandi a reggere maggior peso, eppure non c’è un più grande, e persino i più piccoli sono necessari perché neanche un singolo pezzo ceda, eppure anche qui non c’è un più piccolo al quale si possa rinunciare, il cui lavoro sia inutile.
    L’unione è portare avanti lo scopo comune senza un nome da difendere o al quale dare gloria, l’amministrazione non è solo della foglia, chi verrà da fuori non vedrà gli stemmi dei clan cercare spazio nell’angolo meglio esposto dell’edificio, ma solo il richiamo agli instancabili shinobi che siamo.
    Non vedrà qualcosa che celebra i clan, ma un edificio da tutti per tutti.
    Solo senza un volto siamo tutti uguali, come un sol corpo, una sola mente.
    Le distinzioni e le specifiche non sono mai positive, è qualcuno che rivendica una propria identità da imporre sul prossimo, anche in buona fede impedendo ai singoli di esprimersi malgrado le loro azioni, e io non voglio lasciare fuori il nome di nessuno.


    Si voltò nuovamente verso di loro.

    Tutto questo è rappresentato da questi due simboli, e trovo siano di sufficiente ispirazione per ogni konohaniano degno di tale nome.

    Disse concludendo, sperando di aver lasciato in loro qualcosa di più che la mera filosofia dietro quella scelta stilistica.

    Per il sistema di comunicazione sono al vaglio nuove tecnologie, se tornerai completamente operativo verrai certamente coinvolto Oda.
    Ed ora.


    Con un unico gesto arrotolò la carta del continente rivelando al di sotto quella della nazione della Pioggia, svariate volte più grande.

    Veniamo ai debiti da riscuotere.

    Posizionò un segnalino in un punto preciso della mappa, sopra la stilizzazione di una città.
    La carta mostrava i passaggi studiati dai ninja in vari appostamenti in periodi più o meno lunghi con lo scopo di capire in quale punto il paese della Pioggia avesse i confini meno sorvegliati, ma questi erano segnati in maniera più generica rispetto a quello che era lo sviluppo della città.

    Ame è… particolare.
    È grande, povera e con orecchie parecchio grandi, una mappatura precisa è impossibile la sua periferia cambia rapidamente grazie alla natura provvisoria delle sue abitazioni.
    È una terra di nessuno fatta eccezione per i fortini dei loro padroni ed è totalmente sprovvista di mura, non ha nulla da difendere, nessuna ricchezza, nessun segreto, nessuna conoscenza, potete immaginarla come una gigantesca palude da cui emergono delle collinette questi sono i centri del potere, e non è difficile immaginare che solo ad un certo livello della gerarchia sia possibile entrare a far parte di quella cerchia.
    Questo vuol dire che l’organizzazione e quindi l’accesso alle informazioni è settorializzato e dovremmo muoverci con cautela durante la scalata, come vi dicevo Ame ha orecchie, e dovremmo starne ben distanti.
    Ma noi abbiamo un uomo al suo interno.


    Avrebbe guardato verso Yato, Raizen non sapeva minimamente del suo operato ad Ame, solamente che di quando in quando si accompagnava a Feng, cosa tutto sommato accettabile visto quanto il mercenario si era dimostrato collaborativo e pure utile all’accademia, ma questo Yato lo sapeva?
    O avrebbe creduto che Raizen sapesse di tutti i suoi loschi affari fuori dal villaggio?
    Dopo una qualsiasi reazione avrebbe continuato.

    Mi riferisco ad una figura abbastanza popolare per quanto controversa: Feng, un esperto Kaguya all’apice di comando dentro ad Ame, uno degli apici per meglio dire, ma è anche un leader abbastanza atipico e potrebbe essere il nostro lasciapassare.
    Certo, sempre che non abbiate remore a farvi aiutare da un nukenin, per quanto con una taglia quasi inesistente grazie ai suoi favori all’accademia.
    Perché ci spingiamo a tanto?
    Ame ha un demone, e per quanto una creatura vivente non possa appartenere a qualcuno non ho la minima intenzione di lasciare a quei guerrafondai una simile forza della natura, hanno già scatenato un disastro e temo non esiteranno a farlo nuovamente.
    Il 5 code deve tornare alla Foglia e noi andremmo a riprendercelo.
    Questa riunione nasce proprio per studiare un piano d’azione che possa permettere a tutti di fare la propria parte, avete idee?


    Lui aveva già riflettuto a lungo sul piano, ma non voleva permettere che i suoi pensieri influenzassero quelli dei suoi shinobi, erano idee fresche quelle che servivano al suo piano per rinforzarsi e riuscire a tenersi sulle proprie gambe.
    Quella parte della riunione avrebbe occupato un discreto lasso di tempo, ma prima o poi sarebbe finita e proprio quando la sala stava per svuotarsi avrebbe chiesto ad Oda e Sho di fermarsi per chiudere alcune piccole questioni.

    Dobbiamo parlare di qualche problema minore ma non certo da sottovalutare.
    Alcuni dettagli della travagliata avventura di Sho sono trapelati.


    Si voltò verso il Saitama, serio ma senza alcuna espressione d’accusa.

    Ho parlato con Sho, non ha fatto parola fino a quel momento di ciò che gli era capitato.
    Il fatto che un chunin kiriano a cui sta ancora stretto il cappello da Mizukage abbia insultato la fedeltà dei ninja della foglia sbattendomi in faccia quella che a lui sembra incompetenza da parte del villaggio e dei suoi shinobi è un amaro boccone che ancora non sono riuscito a digerire: ciò che è successo a Sho come il suo ritorno di cui non so se possa esserci stata una fuga di notizie, ma potrebbe, doveva restare un segreto e l’aver toppato nel nascondere un’ informazione così semplice da mascherare mi preoccupa.
    Solo noi sapevamo di tutto questo, cosa che riduce estremamente le incognite, ma se nessuno di noi ha detto niente vuol dire che qualcosa è stato fatto a sua insaputa.
    Hai mai avuto la sensazione di essere seguito da qualcuno Oda?
    Sospetto che possa esserci qualcuno che passa informazioni ai Kiriani.


    Il suo tono era gentile e tranquillo, ma non voleva mascherare una certa rabbia di fondo che però teneva sotto controllo, ma presto sarebbe immutato, non voleva lasciare infatti che dalle sue parole trapelasse un qualche tipo di accusa.

    Se sei stato attaccato, o costretto puoi dircelo, devi dircelo.
    Siamo Un villaggio anche per questo: perché ci sosteniamo.


    Avrebbe quindi ascoltato le risposte dei due.



    Edited by F e n i x - 24/7/2020, 14:19
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline

    La Seconda Riunione di Konoha


    Post II - Oda


    Odiava quelle situazioni ufficiali, non capiva il motivo, ma improvvisamente si ritrovava ipercosciente della propria postura e qualsiasi sensazione lievemente fastidiosa veniva amplificata di mille volte. Un prurito diventava un bruciore insostenibile che doveva grattarsi. La riunione stava prendendo una piega simile al ritrovo dei Kage avvenuto mesi prima: erano circondati da nemici, senza alcuna via di scampo.

    Quando era diventato un ninja il mondo non era un posto così pericoloso. I nuovi Genin avrebbero dovuto affrontare molte situazioni complicate, rischiose. Era dispiaciuto per loro, si vergognava di aver potuto affrontare problemi più piccoli all'inizio.

    L'hokage cambiò discorso, affrontando la questione del Gobi che in quel momento doveva trovarsi dalle parti di Ame.
    Siamo sicuri che il demone sia ancora ad Ame? Potrebbero aver inserito il Gobi dentro un altro shinobi... Questo Feng potrebbe esserci utile per ottenere queste informazioni, anche se dovrebbe essere ben inserito all'interno dell'organizzazione per sapere queste cose. In poche parole non credo che ad Ame raccontino a chiunque dove, o se, stanno custodendo un demone. Finchè non abbiamo queste informazioni credo sia avventato muoversi... rischiamo soltanto di metterli in guardia. Con il Capovolgimento Spirituale credo di poter condurre un'infiltrazione per raccogliere informazioni cercando di fare meno polverone possibile.

    Poi Raizen lo sorprese, non solo pensavano di avere nemici tutt'intorno, ma anche dentro le proprie mura. L'Hokage, davanti a tutti gli shinobi del villaggio, mi chiese se Oda avesse lasiato trapelare informazioni sul ritorno di Sho ai kiriani.
    La domanda in realtà era ben diversa, chiedeva se lui si fosse sentito minacciato o seguito da qualcuno, se fosse stato attaccato.
    Qualche kodama giocherellone, a volte qualche Yokai che si smarisce, ma niente di serio!
    Ammise il chunin, era risaputo che Oda vedeva gli spettri. Per esempio, uno spettro lo aveva guardato tutta la notte e alle prime luci dell'alba si era traformato nei suioi vestiti del giorno prima, poggiati sulla sedia. Pazzesco!
    In verità era stato attaccato da Kensei,In quel frangente era venuto a conoscenza dell'identità dell'inquisitore. Lo scalda-bagno di Kiri era il padre di Sho e questo li rendeva in qualche modo parenti. Non fratelli, ma fratellastri.

    La cosa però non era riconducibile alle affermazioni che aveva fatto il Kage, in più c'era un altro problema: avevano combattuto solo nelle loro menti, durante un capovolgimento spirituale.
    Oda non ne avrebbe comunque parlato, non solo perchè quando aveva incontrato Kensei, Sho non era ancora tornato, ma anche perchè Raizen aveva ragione....
    A Konoha le radici scavano nel profondo e nessun legame sarà mai più profondo di un legame di sangue.
    No, niente da segnalare. Da quando Sho è tornato non ho combinato poi molto, ho anche smesso di fare il guardiano e mi sono dato alla meditazione.
    Aggiunse con calma, in effetti sentiva di aver perso un po' lo smalto. Si era concentrato troppo sulla mente e aveva trascurato il corpo nell'ultimo periodo. Essere un sensitivo aveva anche quello svantaggio.
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    19
    Reputation
    +3

    Status
    Offline

    La riunione


    post II



    La riunione stava andando avanti e man mano che gli altri shinobi intervenivano ci si addentrava di più nelle varie questioni, che non erano poche. Presero la parola anche alcuni ninja che erano stati coinvolti in prima persona nelle varie situazioni, aggiungendo dettagli e informazioni a quelle che aveva già dato l'hokage.
    L'equilibrio tra le varie nazioni era molto precario e tutto quello di cui si stava parlando, le informazioni che stavano uscendo, le ipotesi sui diversi eventi, avrebbero influenzato come si sarebbe mossa Konoha da quel momento in poi.
    Izumi ascoltava, le informazioni erano tante e lei non aveva mai assistito, anzi diciamo pure mai sentito praticamente niente di quello che era stato portato all'attenzione degli shinobi quel giorno. 
    Organizzazioni varie, azioni losche, armi imponenti che sfruttano lo spazio tempo, anzi no, sono allo stesso tempo loro stesse una diversa dimensione, da cui ogni tanto escono tentacoli, fughe di notizie e anche un mercenario di mezzo... una marea di nomi e luoghi si intrecciavano e delineavano la delicata situazione a cui il villaggio doveva far fronte.

    Non era semplice stare dietro a tutto, l'intenzione della ragazza era non perdere neanche una parola, in fondo se doveva partecipare al pari di un membro del villaggio non poteva rimanere indietro e non conoscere certi fatti fondamentali e allo stesso tempo in tutte quelle situazioni incasinate forse avrebbe trovato indizi per la sua ricerca o, meglio ancora, qualcuno avrebbe potuto rispondere alle sue domande.

    certo che qua chi sa fa finta di nulla quindi non saprei neanche chi potrebbe aiutarmi ma.... avendo a che fare con diversi shinobi, e diverse realtà anche fuori dal villaggio, forse... qualcosa potrebbe uscire... in fondo tra tutti qualcuno sicuramente sa, devo capire chi e indagare... e forse vedere altri luoghi potrebbe aiutarmi a ricordare... e se mi imbattessi addirittura in loro?
    .... ..... maestro... fratello.... ma dove siete finiti... non so cosa mi aspetta dopo questa riunione, ma devo fare in modo che si trasformi nell'opportunità giusta per togliermi da questa situazione di stallo e avvicinarmi a voi... ma come.... non posso creare troppo danno al clan Senj.......


    Izumi era stata distratta dai suoi pensieri, alimentati dalle nuove scoperte che aveva fatto: anche se non aveva ancora ben chiare tutte le storie iniziava però ad avere una visione più ampia della situazione, non che prima non conoscesse cosa la circondava e certe dinamiche ma ora riusciva ad avere anche un'idea più chiara della qualità dei rapporti che il villaggio aveva con i territori esterni.
    Comunque, Izumi venne riportata alla realtà dall'hokage che si rivolse direttamente ai "nuovi" chiedendo di non aver timore di parlare e di fare proposte. Aveva perso il filo del discorso quindi non sapeva di cosa l'hokage stava parlando, ma probabilmente, come lei, anche loro stavano ancora elaborando e dando un senso alla mole di informazioni ricevute e sicuramente i loro visi rendevano questo palese.

    Il progetto dei passaggi segreti va di pari passo con la costruzione dell’amministrazione

    !!! passaggi segreti! stavano parlando dei lavori di costruzione della nuova amministrazione! e quindi il villaggio è dotato da tempo di gallerie sotterranee... se solo l'avessi saputo prima, avrei evitato quei tentativi fallimentari di introdurmi all'interno delle zone amministrative

    Alla fine il pensiero tornava sempre a quello. Era vero che si stava impegnando, anche se con i suoi modi un po' maldestri, negli affari del clan per cercare di ripagarli per l'opportunità che le era stata data ma trovare informazioni e riempire quel buco di memoria è sempre stato in cima alle sue priorità, e come aveva fatto a non pensare ai passaggi segreti!! i passaggi segreti!! sarebbe stato così facile non farsi beccare e per una volta avrebbe evitato una delusione al capoclan.

    bella fregatura.... va beh, oramai è andata così

    Intanto nella riunione erano usciti tutti gli argomenti di cui si doveva discutere, c'era solo più da capire come muoversi da lì in avanti.


     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,905
    Reputation
    +188

    Status
    Offline

    Lo spettro di Konoha


    II




    Il rosso salutò tutti con calore, sbattendo più volte l palpebre al saluto di Oda, incerto su come rispondere, e trovandosi in difficoltà di fronte alla richiesta di Sho. Hmm... In un certo senso è un ninja anche lui... Per me può andare! Lo scappellotto per la decisione sarebbe stato un problema futuro.

    Yato non sembrava granchè incline al dialogo. Il suo commento costrinse Youkai a nascondere la testa nel colletto, mugolando intristito: Ah... Po-Potresti aver ragione. Ma se ti servirà aiuto, sarò disponibile. Cercò di concludere con un sorrisetto forzato, andando presto a nascondersi dietro il massiccio Hokage, l'unica persona con cui aveva confidenza sufficiente da non farlo sentire a disagio. Viste le sue ultime scoperte sulla radice, inoltre, forse l'unica persona che lo avrebbe fatto stare zitto se gli fosse sfuggito qualcosa.

    Ciò che gli interessava di più in quella riunione erano i Cremisi. Non si sarebbe tirato indietro agli ordini del Kage, che fosse quello di cercare informazioni ad Ame (mediamente azzeccato per uno come lui, a patto di avere al suo fianco qualcuno che potesse impedirgli di finire in trappola), o un vero e proprio salvataggio. Ma non accettò un semplice "no" come risposta. Prepotentemente spinto dall'egoismo di poter scoprire qualcosa sul suo clan, si fece nuovamente avanti, con espressione decisa e vagamente preoccupata della risposta che poteva tornare indietro. Ma con me potrebbe essere diverso! Nessuno mi conosce, quindi non potranno prendersela con Konoha! E... Posso usare il mio spirito! Non potranno nemmeno toccarmi, posso avere il completo controllo della situazione! Io de- Noi dobbiamo comunicare con loro. Magari potremmo risolvere questo conflitto! Il suo egoismo non tardò a manifestarsi, goffamente nascosto subito dopo. Si mordeva il labbro, nervoso. Sentiva una forte pressione su di lui, dubitava che Raizen avrebbe mai approvato la sua idea. E probabilmente non era abbastanza coraggioso per fiondarsi in quel luogo da solo, cercando un cremisi qualsiasi da poter interrogare... ma quanto era disperato? Quanto a lungo sarebbe riuscito a resistere, sapendo che le risposte alle più grandi domande che aveva sulla sua persona erano lì, ad aspettarlo?

    Un compito però lo aveva, più o meno. Mancava la pergamena, ma quella, in mano sua, a dire dell'Hokage, sarebbe stata una delle armi più potenti forse non solo di Konoha. Youkai strinse i pugni al petto, annuendo, seppur spaventato dall'idea. Con un potere simile, su di lui sarebbe crollata una responsabilità enorme. E non aveva nessuno a cui scaricare quel compito. Il suo potere peculiare era tanto un vanto quanto un peso, a seconda dell'occasione. Aveva ancora tempo per rafforzarsi, prima che una nuova pergamena fosse nuovamente disponibile. E si sarebbe fatto trovare pronto. Non aveva altra scelta.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Riunione di Konoha


    / 3 /

    Ero attento al Kage, in cerca di punti deboli o fragilità che potessero emergere dal suo discorso, ma badare alle sue parole implicava anche ascoltare la sua boria e l'insopportabile inflessione che dava a ogni singola sillaba, come se volutamente cercasse di incensarsi e cercare invano di captare la benevolenza degli ascoltatori, quando in realtà li riteneva inutili e inferiori, umiliandoli. Lo detestavo. Avrei bruciato qualche altra sua foto dopo averla vandalizzata con un taglierino, come facevo spesso per dare un sano sfogo allo stress ma senza lasciare poi tracce. Sarebbe stato bello avere un muro pieno di immagini vandalizzate ma era troppo rischioso, qualora lo avessero trovato, quindi mi limitavo all'ingiuria usa-e-getta.

    Tornando in tema, mi trovai a sorbire una lunga dissertazione su come averci chiesto idee fosse stata una perdita di tempo e su come lui avesse già deciso tutto con la sua mente superiore e infallibile. Se solo avessi saputo usare un jutsu che trasformava l'arroganza in forza esplosiva avrei fatto scoppiare quel pallone gonfiato anni prima. A ben pensarci forse non era esattamente quello il senso del suo discorso, ma certamente si trattava di qualcosa di molto simile, e l'espressione accigliata e ostile sul mio volto ovviamente non mancava di sottolinearlo...ma mi forzai di mantenere una postura neutra, cercando di limitare il linguaggio del corpo: era pur sempre il mio leader, mio malgrado, e la mia fedeltà andava alla Missione in primo luogo, ma a Konoha immediatamente dopo. Parlò ancora dei poteri del Veterano, poteri oltre la portata dei jonin più forti dell'accademia quindi vedevo poca utilità nel terrorizzare noi meno esperti...un semplice dossier informativo sarebbe bastato ma no, lui doveva per forza fare teatro! Anche Sho, redivivo al quale dedicai un cenno del capo decisamente meno ostile quando si rivelò.

    Venne il momento del discorso di incoraggiamento vero e proprio, facendo ricorso ai volti dei Kage che incombevano su di noi e all'immagine di tutti noi come piccoli pezzi di un mosaico più grande. Trito e già sentito, ma sicuramente d'impatto sui più giovani e inaspettatamente anche su di me. Io ero il pezzo che mirava a far staccare l'ingombrante pezzo "hokage" fino a quando non fosse arrivato uno che non poteva essere staccato. E avrei continuato fino all'ultimo respiro. Strano a dirsi ma quel discorso mi motivò, tanto che l'espressione ostile venne sostituita da una di seria determinazione mentre annuivo e applaudivo appena.

    Ma i discorsi non erano finiti, e l'Hokage puntò il dito su Ame, catturando la mia attenzione. Mi recavo spesso là, in genere usando le libere uscite o accettando missioni in sede anche di poco conto, per avere la scusa di restare con le Picche e lavorare con l'alias del Fauno. Avrei potuto raccontare molte cose su Ame...e a quanto sembrava Konoha aveva qualcuno all'interno! Questa poteva essere una complicazione così come un'utile risorsa da sfruttare, tanto che mi accigliai, chiedendomi chi. tra i numerosi personaggi incontrati in quel luogo criminale, potesse essere il nostro contatto. Mi guardò, a lungo...possibile che sapesse? O che mi ritenesse esperto di Ame viste le ripetute missioni in quel luogo? Dopo un brevissimo istante di smarrimento mi trovai a inarcare un sopracciglio, palesemente confuso e interrogatorio riguardo quella lunga occhiata: come a dire che non sapevo di chi diavolo stesse parlando, anche se forse si aspettava che lo sapessi. E poi andò avanti: il Sensei! Sgranai gli occhi sorpreso, battendo le palpebre diverse volte non tanto per la sopresa ma per l'assurdità della cosa. Il Sensei era molte cose, ma sicuramente non era un agente prezzolato della Foglia, o dell'Hokage. Raizen stava prendendo un granchio...l'unico motivo per cui Feng Gu poteva essere di aiuto a Konoha, specie nel suo ruolo di capo delle Picche, era semplicemente per guadagno personale! Qualunque altro pensiero era solo una pia illusione. Mi ricomposi rapidamente...forse avrei potuto in seguito sfruttare la malriposta fiducia dell'Hokage a mio vantaggio. Intanto chiese la nostra opinione, e mi limitai, dopo aver atteso qualche parere, a dire la mia.

    Conosco Ame in maniera superficiale, ma ci sono stato in diverse missioni di poco conto. Non sono esperto, ma so per certo che una cosa sola ha importanza ad Ame: i Ryo. Non potremmo semplicemente ricomprare il Cinque Code? Tutto è in vendita alla Pioggia, o può essere barattato. Era un suggerimento stupido e lo sapevo, ma volevo tastare il terreno. In ogni caso, se scegliessimo una sorta di furto o un attacco diretto, servirebbe comunque molto denaro per avere le informazioni che servono. In quel labirinto urbano con l'infiltrazione si arriva solo fino a un certo punto, da quel che ho potuto vedere.
     
    .
31 replies since 29/6/2020, 23:37   905 views
  Share  
.