Posts written by Jotaro Jaku

  1. .

    Il Talento di Akira nel combinare un casino dopo l'altro anche quando Sanjuro fa di tutto per aiutarlo


    [5]



    Ovviamente Sanjuro era uno sciamano.
    Ovviamente puntava a diventare lo sciamano del Mondo, un po' come il superkage di tutti i kage, quindi ecco, non era proprio l'ultima ruota del carro in quanto a sapienza e potere mistico. Eppure nemmeno lui riusciva a comprendere fino in fondo da quale sorgente di potere, Akira estraesse la sua capacità di trasformare una situazione favorevole, in una potenzialmente mortale per lui e per tutti i presenti. Il proiettile di Akira infatti, colpì la gemma di uno dei giganti, che non stavano affatto attaccando, nè avevano intenzioni ostili, erano infatti tra i pochi idoli di quella valle, sempre stati gentili con tutti.
    Akira aveva appena colpito il cuore di uno dei due, uccidendolo.
    Il gigante infatti divenne fango in un istante, rovesciandosi a terra, sciolto come un gelato alla nocciola lasciato accanto al fuoco. L'altro gigante fissò il fratello e prese a urlare fortissimo, provando un dolore orribile, dato che, per fortuna di Akira, quegli idoli di roccia provavano anche dei sentimenti, e ora quel poverino stava soffrendo come mai prima di allora.

    Sanjuro rimase immobile, i suoi occhi si socchiusero fino a diventare due piccole linee orizzontali, e prese a fissare malissimo Akira il giganticida. Prima di colpirlo in testa con Gassan.


    .....Screanzato.

    Anche il figlio di Sanjuro, chino sulle ginocchia, prese a piangere e a urlare, non solo perchè forse la sua possibilità di salvare la sua amata poteva essere andata in fumo, ma perchè Akira aveva appena ucciso un poveretto, la cui colpa era stata semplicemente quella di essere un gigante di roccia.
    Il quale, sempre urlando, assorbì il fango del fratello, divenendo ancora più grande, quasi a sbattere la testa sul soffitto della grandissima grotta; estremamente arrabbiato con Akira per la perdita del suo compagno; e avventandosi su di lui con furia distruttrice tale da far tremare le fondamenta stesse della terra.


    Tranquilli, ho una tecnica in grado di renderci del tutto immuni, coprendoci col chakra del guardiano della valle, passeremo attraverso al suo corpo fino a che non si sarà calmato, in questo modo saremo del tutto intangibili alla sua furia.

    Prima che il gigante arrivasse su di loro, Sanjuro compose alcuni sigilli e piantò Gassan a terra. Subito, lui, Junpei, il cavallo, e la capra di Sanjuro, vennero avvolti da un manto di energia azzurrino. Non Akira.

    Per le ceneri di Itai, non avevo mai usato questa tecnica su altri che su di me, a quanto pare il limite è di 4. Ok Akira, abbattilo.

    Disse tranquillamente Sanjuro, prima di sedersi a terra a gambe incrociate. Se Akira si fosse voltato, avrebbe notato come anche Junpei, la capra, e il cavallo, si trovassero tutti assieme seduti a terra, guardando Akira e annuendo come se nulla fosse.
    Questo incontro poteva essere così rapido, pensava Sanjuro; questi giganti una volta avvicinati, avrebbero semplicemente indicato la via ai ninja per tutti gli altri idoli, e avrebbero consegnato la loro energia per sbloccare Dormin, una cosa da dieci minuti, forse meno se Sanjuro fosse riuscito a raccontare una barzelletta abbastanza spassosa da farli divertire. Due fratelli vissuti assieme per centinaia di anni dovevano trovare la fine proprio in quel giorno, a causa di un giovane screanzato di Kiri che non era in grado di distinguere un marinaio ubriaco da una calda locandiera.


    OT
    Picchia durissimo, il guardiano è energia viola, il suo corpo è considerato una protezione pot 20 dur 4 con ulteriore protezione naturale. Sconfiggilo, screanzato.




  2. .

    L'alga del sogno


    [5]



    Il duo sarebbe giunto molto presto verso la fine del viaggio, poichè dopo un bel po' di capocciate, il fiume andava a perdere portata, dal momento che il terreno friabile ne filtrava le correnti, fino a trasformarlo in un piccolo ruscello, terminante in una piccolissima laguna; una pozza praticamente, grande come una stanza. Arrivati lentamente alla fine del viaggio, trovandosi a galleggiare sull'acqua fumicante del piccolo specchio d'acqua, i due, pur avendo percorso il fiume per tutta la sua lunghezza a grande velocità, si trovarono davanti lo sciamano seduto a terra, come se li stesse aspettando da un pezzo. Non solo, Sanjuro doveva essere lì da abbastanza tempo, da essere vicino ad appisolarsi.

    Ad una eventuale spiegazione, semplicemente lo sciamano avrebbe risposto:


    eh? Ho preso il sentiero.

    Un sentiero infatti costeggiava il fiume, ma a differenza del corso d'acqua, composto da continue curve, risalite e piccole cascatelle, procedeva dritto; era persino battuto, le tartarughe lo tenevano in buono stato proprio per non dover attraversare il fiume. Chiaramente questo tragitto doveva aver qualcosa a che fare con l'accesso alla valle segreta, magari Sanjuro sapeva qualcosa che ai due ninja sfuggiva, o magari voleva semplicemente stare solo mentre passeggiava lungo la via, per godersi il panorama, nonostante le botte e le grida dei due poveretti nel fiume sottostante.
    Subito dopo aver notato lo sciamano però, il duo avrebbe subito visto come la vegetazione di quel luogo fosse estremamente diversa dalla laguna delle tartarughe, non solo, ma diversa anche da tutto il resto di Kiri! Infatti il fiume, scorrendo sotto quel tratto di valle, l'aveva resa incredibilmente fertile, e per qualche ragione sconosciuta, aveva fatto crescere delle piante che non erano presenti in nessuna altra parte del mondo. Prima di procedere però, quando Fudoh con l'H e Kuso avessero poggiato il loro primo piede a terra, avrebbero notato come il guscio sulle loro spalle fosse finito completamente in polvere, forse a causa di un effetto mistico nell'allineamento del chakra degli scoiattoli, o forse anche quello faceva parte della prova.


    Fudoh con l'H-san, Kuso-san, la valle ha accolto la vostra richiesta, il guscio non è più su di voi, è ora parte di voi. La vostra schiena è stata investita dal chakra del guscio della tartaruga, con il quale potrete sopportare il peso di una montagna cadente! Prima di proseguire verso la Pozza Sacra però, dobbiamo renderti presentabile, Kuso-san; altrimenti così gli antichi spiriti si sentiranno a dir poco insultati.

    Quindi Sanjuro, afferrando Gassan con grande forza mistica, lo vibrò in aria, facendolo roteare sulla testa, per poi sbatterlo a terra; in quel momento, le alghe e l'acqua presenti nel terreno, avrebbero risalito il corpo di Kuso. Ogni suo centimetro di pelle, coperto ogni suo pertugio, fino a ricoprirlo completamente, per poi splendere di una luce azzurrina. A quel punto, quando la tecnica eremitica si fosse stabilizzata, Kuso si sarebbe ritrovato fondamentalmente dentro un costume da mascotte, di uno strano....essere.



    Solo il volto sbucava dal costume, dentro le fauci della creatura per la precisione; ovviamente indossante la sua tipica maschera. Sanjuro aveva evocato un costume proprio delle creature della Pozza Sacra. Kuso avrebbe presto scoperto la natura di quel costume...a sue spese. Infatti, non si trattava di un semplice costume, ma di una vera e propria maledizione, che non solo avrebbe impedito a Kuso di rimuovere l'abito, ma lo avrebbe presto trasformato in una delle suddette creature, se non avessero sconfitto l'eremita, e abbandonato la Pozza Sacra in tempo.
    Ovviamente nessuno sapeva di questo, nemmeno Sanjuro. E qualche capacità mistica, impediva persino all'istinto macchinatore di Kuso, di arrivarci.


    [...]

    Condotti da Sanjuro, i due sarebbero presto giunti alla Pozza Sacra, una piccolissima pozzanghera, grande come una piscinetta da bambini, la cui acqua era così verde da sembrare una pozza di vernice, al centro della quale era presente una pianta unica nel suo genere, unica persino all'interno della valle dove si trovavano. Doveva essere la Sacra Alga.

    E' il momento,
    Fudoh con l'H, estrai la sacra alga come pochi prima di te. Sarà necessaria per sconfiggere il tuo rivale e salvare la tua vita.



  3. .
    Ciao Conso, diobono, fatti vivo che ti sparo il DDT.
  4. .

    Nijimura 10



    Quando i braccianti attorno a Kamine cessarono di sfrigolare, un botto preannunciò una grossa nuvola di fumo nero attorno alla donna. In quel momento fu chiaro ai presenti che quelle marionette erano ben più di semplici serventi; potevano essere usati come cariche esplosive. Investita in pieno dalle tre esplosioni, Kamine venne sbalzata verso la villa priva di sensi, probabilmente ancora viva, ma certamente malconcia per essere stata investita in pieno. Quanto a Okiyasu, era diventato un salame grazie alla strategia ben riuscita di Oda, che ne aveva preso il controllo e lo aveva assicurato alle sue corde. Restavano ora Kato e il vecchio, con i suoi ulteriori 6 braccianti, disposti a difesa. Il ragazzo di Oto, rimasto illeso dall'esplosione che aveva colpito Kamine, sfruttò questo momento per attaccare il vecchio, il quale non si rese conto del proiettile umano che spedito lo stava raggiungendo, passando attraverso la coltre di fumo nero. [Note]Fa tanto Michael Bay
    Quando Kato uscì dalla coltre, era praticamente addosso al vecchio, il quale richiamò immediatamente i braccianti a difenderlo, ma dato che l'anello di difesa che aveva predisposto era abbastanza largo, Kato lo aveva penetrato prima che il padrone potesse controllare le marionette. Il maggiordomo non si aspettava un ulteriore attacco diretto anche dall'altro avversario, specialmente non così presto dopo che la sua compagna era stata colpita in pieno dall'esplosione. Il primo colpo di Kato non spezzò chissà quale guardia, dato che il vecchio non ne disponeva di efficaci, dal momento che la sua unica guardia erano i corpi disposti attorno a lui. Il colpo lo colpì all'addome, facendogli rientrare lo stomaco nell'esofago. [Ferita Medioleggera]
    L'uomo cercò di allontanarsi pesticciando, ma Kato era nel suo elemento e non avrebbe lasciato al vecchio possibilità di allontanarsi in fretta, infatti, sebbene l'uomo fosse riuscito ad evitare il secondo colpo, arretrando in maniera innaturale il busto, trovandosi senza equilibrio [Difesa 1], avrebbe quasi sicuramente incassato il colpo successivo, quindi, incapace di togliersi da quella situazione, accennò un mezzo sorriso e chiuse a pugno la mano sinistra, causando un movimento congiunto di tutti i braccianti nella sua direzione, e non più in quella di Kato. Il colpo arrivò in pieno, colpendo il vecchio nel punto scelto da Kato.


    Mentre il vecchio incassava, e le sue coste venivano frantumate, e il fegato spappolato in un patè, i braccianti tutti attorno a Kato e al vecchio, esplosero[Subisci e mena] in una grossa nube di fumo nera, dal quale, per l'inerzia del colpo del ragazzo, il maggiordomo venne sparato fuori, arrostito, finendo per conficcarsi nel muro della villa, lasciandolo privo di qualunque scintilla della vita. Kato in quell'istante avrebbe avuto appena una frazione di secondo, dopo aver colpito il vecchio, per togliersi da quella situazione, dal momento che l'esplosione sarebbe potuta essere probabilmente fatale. [Pot 90]
    Il raggio sarebbe stato pari a quello che aveva tramortito Kamine, ma il doppio più brutale. Se il ragazzo Otese fosse sfuggito da quella situazione sulle sue gambe, avrebbe trovato Oda ad aspettarlo dentro la villa. Quanto al giovane Nijimura, nemmeno avrebbe provato a liberarsi dal controllo del chunin della foglia. Non aveva la spina dorsale per una personalità completa, figuriamoci per una doppia. Il vecchio invece era stato neutralizzato, così come tutti i suoi fantocci.


    A quel punto non sarebbe stato difficile per i ninja estrarre informazioni da Okiyasu riguardo quello che stava realmente accadendo, più difficile sarebbe stato abbandonare l'area, dato che l'incendio aveva ormai intaccato ogni angolo della foresta di proprietà della famiglia Nijimura, lasciando intatta solo la villa, ma chissà per quanto tempo ancora. Se non avessero trovato un modo per lasciare quel posto, le fiamme avrebbero raggiunto la magione nel giro di una ventina di minuti, per cancellare ogni traccia dei ninja e della loro missione.

    OT

    A voi l'onere di un post conclusivo. Kamine è svenuta.
  5. .

    Crescita Interiore


    [4]



    Oboro seguì ogni singolo progresso della ragazza, sin dal primo albero. Il suo controllo del chakra era grezzo, ma non perchè non fosse capace; mancava semplicemente di tanta pratica. Doveva essere stata talmente protetta durante gli "addestramenti" alla sua magione, da non permetterle di esprimere il suo potenziale. Forse nemmeno assistita da un vero e proprio maestro ma dalla servitù di casa che dovevano averla viziata. La sua prima missione era stata un successo grazie alla presenza della donna, ma se fosse stata da sola, con quelle capacità, sarebbe stata catturata sicuramente.
    La prossima missione di Murasaki, se le cose non fossero cambiate, sarebbe potuta essere la sua ultima, e questo la Vespa non poteva permetterlo. Rivedeva molto di se stessa in quella ragazza, forse qualcosa di umano era rimasto in quell'alveare antropomorfo, tanto da spingere la donna a prendere la ragazza in carico e addestrarla. Evento fino a quel momento mai accaduto.

    Dopo appena una ventina di alberi, e altrettanti fallimenti, Murasaki prese a urlare e scalpitare, accasciandosi a terra in preda all'isteria. Chiaramente non era abituata a uno sforzo mentale, più che fisico. La sua volontà era ancora acerba, e probabilmente non aveva mai dovuto combattere per ottenere qualcosa. Doveva avere una dimostrazione.
    Dopo averla oltrepassata, Oboro si fermò per un attimo, dando le spalle alla ragazza, quindi tornò indietro senza dire una parola. Si fermò davanti all'albero che per ultimo la giovane aveva provato a scalare, quindi praticamente davanti a lei, e si tolse uno dei guanti neri che portava.
    Murasaki avrebbe visto una pelle molto, molto strana. Era giallastra, grinzosa, aveva lo stesso aspetto di una ustione diffusa su tutta la pelle, anche se il colorito non corrispondeva a quello di una bruciatura. Sembrava quasi che la mano fosse marcita dall'interno e che si fosse svuotata delle sue strutture fondamentali. Il colorito giallastro era così chiaro da poter vedere quasi l'interno dell'arto, come fosse più un bozzolo, che la mano di una persona.
    Oboro piegò leggermente le ginocchia, e saltò sul posto di circa 3 metri, per raggiungere il primo ramo disponibile, nemmeno troppo robusto.
    La donna arrivò a contatto con il ramo con il polpastrello dell'indice destro, che aveva appena liberato dal guanto, e quando l'inerzia venne sconfitta e la donna cominciò a scendere nuovamente, restò attaccata a suddetto ramo con l'ausilio del solo polpastrello, che si portò dietro il ramo fino a quasi spezzarlo sotto il peso del corpo della donna.

    Questo però non avvenne, nel giro di qualche secondo, il ramo assorbì il peso e tornò in posizione naturale, con Oboro attaccata sotto di esso, con l'impronta di un dito che si era incollata al ramo come fossero una cosa sola. Restando lì, immobile, senza dire una parola, con un braccio disteso lungo il corpo, e uno sollevato per restare attaccata, appena smossa dal vento. Sembrava un'alveare, più che una persona.
    Quindi improvvisamente la presa terminò e la donna tornò a terra, inserendo nuovamente la mano giallastra dentro al guanto che prima la conteneva.
    Per la prima volta dalla scenata di Murasaki, la donna insetto le parlò, non per darle un ordine, ma un consiglio molto accorato.

    Ti sei lasciata sconfiggere da un albero. Torna a casa, questa vita non fa per te. Proseguendo per questa strada affronterai scelte peggiori di questa.

    La voce stridula risuonava nelle orecchie della ragazza, mentre Oboro, con la mano destra cingeva la maschera che da sempre l'aveva contraddistinta.
    Un "click" preannunciò il distacco della copertura, e quando la mano destra calò fino al bacino assieme alla maschera che teneva, Murasaki avrebbe potuto vedere il volto della donna.



    Forse non era la maschera a produrre quella voce stridula. Murasaki avrebbe potuto posare gli occhi su qualcosa di orripilante. Simile a nessuna strana pratica ninja presente nel villaggio, il volto della donna era completamente sfigurato, privo di qualunque traccia pilifera, la pelle era completamente gialla, esattamente come la mano che aveva visto poco prima, ma a differenza della mano, la pelle del volto era di un giallo spento, quasi color ocra, piena di cicatrici e forme particolari, come se la donna avesse immerso la testa in una vasca di acido ma in qualche modo la pelle fosse tornata liscia. Nuovamente sembrava che qualunque cosa fosse successa, fosse avvenuta all'interno del corpo. Gli occhi poi, erano vitrei, di un giallo cadavere terrificante, con due punte nere come spilli al loro interno. Sembrava più il volto di un insetto che quello di una donna.

    Non sei adatta a questa vita, torna a casa...

    Concluse Oboro, prima di rimettere la maschera, voltarsi, e partire nuovamente a passo lento verso Otafuku.

  6. .

    Tappe Fondamentali


    [3]



    Niente di particolare, tieniti stretta il portafoglio.

    Terminò Oboro riguardo la fogna a cielo aperto dove erano dirette. Quanto all'allenamento invece, il volto mascherato annuì alla richiesta della ragazza, invitandola a seguire le sue direttive. Inizialmente Oboro indicò un albero situato a una trentina di metri da loro, senza smettere di camminare. L'albero era un pioppo piuttosto sottile, ma alquanto dritto.

    Corri a quell'albero e scalalo utilizzando unicamente il chakra e le piante dei piedi prima che io sia arrivata lì.

    La donna non stava correndo, ma a passo rilassato sarebbe arrivata al punto in questione piuttosto in fretta, Murasaki avrebbe dovuto scattare immediatamente per avere il tempo di potersi quantomeno concentrare per riuscire a compiere il primo passo non avendo mai provato, fino a quel momento, ad utilizzare il chakra adesivo.
    Oboro non aggiunse altro, nè elargì consigli alla ragazza, continuando a camminare inesorabilmente fino al momento in cui avesse raggiunto l'albero.
    Se la ragazza fosse ancora stata a terra, le avrebbe indicato un altro albero, trenta metri più avanti, e la prova sarebbe ricominciata.

    Continueremo senza fermarci, una volta a Otafuku avrai imparato, in un modo o nell'altro.

    Se invece la giovane fosse riuscita a compiere un passo o due in verticale, Oboro, giunta in prossimità dell'albero, avrebbe eseguito un movimento dolce con il braccio destro, come per scacciare una foglia che le stava cadendo lentamente addosso, in quel momento, il solito pulviscolo nero che Murasaki aveva già visto in precedenza, sarebbe uscito dalle sue maniche e da un'intercapedine sotto il braccio, assumendo una forma simile ad una goccia; colpendo in un attimo l'albero con estrema forza, sradicandolo e facendolo crollare in un solo colpo. Con la ragazza ancora sopra, che in base all'altezza, sarebbe caduta a terra in maniera più o meno rovinosa.

    Quando la giovane si fosse rimessa in piedi, Oboro le avrebbe dato pochi vitali consigli.

    Devi creare una patina adesiva sotto la pianta dei piedi, troppo spessa e la superficie che cerchi di scalare ti scaccerà, troppo sottile e non farai presa. Serve concentrazione. Eppure la concentrazione era esattamente l'unica cosa che Oboro non le stava permettendo di raggiungere, così come non le stava dando quasi il tempo di esercitarsi. La ragazza avrebbe dovuto comprendere il significato di quella prova, perchè era stata sviluppata in quel modo. Le due avrebbero continuato, albero dopo albero, km dopo km. Se Murasaki avesse preso la prova di petto, si sarebbe presto accorta di come, dopo una ventina di alberi, il suo corpo stesse iniziando a cedere, ed erano appena all'inizio.

    Otafuku dista parecchie ore. Ci arriverai con le tue gambe dopo aver appreso questa capacità, oppure la tua missione avrà termine.

    Che la sua salvatrice fosse in realtà più crudele del previsto? Murasaki doveva raccogliere tutta la sua forza di volontà per non crollare stremata, in quella che era soltanto la prima fase del suo primo vero addestramento, fuori dalla bambagia della villa del padre.


  7. .

    Resoconto


    [2]



    La giovane cercò un contatto con la sua accompagnatrice prima di iniziare il viaggio, ma questa, forse sorprendendola, le avrebbe rivelato un bassissimo grado di segretezza, forse per spiazzarla, o forse per iniziare la missione mentendo e mettendola alla prova.

    Al contrario, il mio nome è Oboro, puoi usarlo tranquillamente quando siamo sole. Posso dirtelo poichè ora lo conosci unicamente tu, quindi venisse esso scoperto, saprei da chi andare.

    Il Murasaki non avrebbe così chiaramente capito se il tono del discorso era scherzoso o minaccioso, meglio non indagare in merito con la donna che aveva davanti, della quale al momento, non aveva ancora mai intravisto il volto.
    La velocità con la quale Oboro aveva abbandonato la strada battuta, sarebbe presto diminuita; le interessava togliersi di mezzo ma non aveva affatto fretta di raggiungere il luogo in questione; come avrebbe entro breve, spiegato alla ragazza.

    Complimenti per la promozione. Ero sicura non avresti impiegato molto a ricoprire il nuovo ruolo. Siamo diretti alla città industriale della Foglia, Otafuku si trova sul fiume, più a sud. Non è solo il punto di appoggio economico di Konoha, è anche una fogna a cielo aperto per le feccia di questo paese. Stiamo cercando informazioni riguardo un fuggitivo.

    Iniziò Oboro, mentre entrambe le donne camminavano di buon passo sul sottobosco, rallentate, ma non troppo, dalla flora del posto. La donna non sembrava assolutamente diversa dal loro primo incontro, se non per il fatto che stavolta non sembrava avere la minima fretta di spingere Murasaki in chissà quale direzione, e non avevano individui particolari a seguirle.

    Un gruppo di 3 ninja della Foglia è partito per una missione molto semplice, di classe D ormai quasi due settimane fa. Nel peggiore dei casi avrebbero dovuto tornare al villaggio nel giro di 48 ore, invece non se ne hanno notizie, capirai che qualcosa non torna, dato che la loro missione doveva svolgersi a mezza giornata di corsa da Konoha. Non fossimo in piena emergenza contro Shiro e il suo circo di pezzenti, sarei già andata a cercarli, ma la situazione purtroppo è questa.

    Dopo circa venti minuti, nei quali Oboro avrebbe risposto più o meno precisamente un po' a tutte le domande, non personali, avanzate da Murasaki, la donna mascherata si sarebbe rivolta alla giovane, sempre senza smettere di camminare.

    Sei già stata addestrata nell'uso del chakra che non sia lo sparare tecniche a caso? In caso contrario potremmo approfittare del viaggio...

    Chakra: ???/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 450
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 525
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Fukibari × 10
    • Kunai × 3
    • Shuriken × 5
    • Cerbottana × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Mantello × 1
    • D-Visor × 1
    • Maschera × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1

    Note
    ///


  8. .

    Passaggio a Otafuku [1]



    Il tramonto, quel sabato, si era appena concluso, e il cielo era quasi ormai del tutto scuro. Murasaki era stata promossa genin da pochi giorni, e al momento si trovava da qualche parte nella sua tenuta, a cena, o a riposo, agli estranei non era dato saperlo. Il padre Genji, attirato all'esterno da una qualche sorta di richiamo, o di sensazione, avrebbe lasciato da parte chiunque avesse vicino, per recarsi in cortile, dove avrebbe iniziato a guardarsi attorno, come se si aspettasse qualcosa. Non troppo tempo sarebbe passato, prima che una farfalla dal corpo verde e dalle ali ricamate di nero si facesse strada tra le siepi del grande giardino, e arrivasse sul palmo della mano che l'uomo le aveva rivolto, una volta scoperta. La farfalla, toccata la pelle, cambiò completamente forma, rivelandosi niente altro che un rotolo sigillato con una sola parola scritta sopra. L'uomo, letta tale parola, spalancò gli occhi, e chiamò una guardia della tenuta perchè mandasse a chiamare Murasaki con grande fretta, ma discrezione. Quando la ragazza fosse arrivata dal parte, questi le avrebbe consegnato il rotolo, aggiungendo solo poche parole, prima di lasciarla in compagnia dell'oggetto, da sola nel giardino notturno.

    - C'è il sigillo delle squadre speciali, e il tuo nome. Qualcuno ti ha notata. Leggi con attenzione, è solo per i tuoi occhi. -

    Quando Murasaki avesse osservato il rotolo con attenzione, avrebbe notato un sigillo di contenzione con i kanji della parola "vespa" e il proprio nome. Staccando l'adesivo avrebbe potuto aprire l'incartamento e scoprire poche righe indirizzate a lei, con qualche informazione riguardante una missione che sarebbe dovuta iniziare presto.

    " Ti ho scelta per seguirmi in una missione, non sei obbligata a seguirmi e potrebbe essere pericoloso. Se accetterai, ti aspetterò per 30 minuti all'entrata del villaggio. Decidi in fretta. "



    Chiunque avesse mandato il messaggio non aveva speso troppo tempo nella scelta delle parole, che a malapena spiegavano qualcosa. Per certo, Murasaki avrebbe incontrato una figura incappucciata alla porta del villaggio, se avesse accettato di preparare il suo equipaggiamento e recarsi all'uscita di Konoha con la sola luce della luna ad illuminarla. La figura in questione era impossibile da riconoscere nei lineamenti, a causa di una maschera, ma nel complesso, Murasaki avrebbe potuto riconoscere la postura e la forma del corpo, proprie della stessa donna che pochi giorni prima l'aveva scortata via dall'incontro diplomatico. Era nuovamente lei.
    Quando la Hyuga si fosse avvicinata, la donna l'avrebbe salutata con un cenno del capo, aggiungendo poche altre parole a quelle contenute nel rotolo, prima di partire a passo svelto per la boscaglia, evitando la strada principale.


    - Felice che tu abbia trovato il coraggio, sarà un ottimo banco di prova per te e per le tue qualità. Ti spiegherò lungo la strada. -

    Ma la strada per dove?

    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 450
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 525
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Fukibari × 10
    • Kunai × 3
    • Shuriken × 5
    • Cerbottana × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Mantello × 1
    • D-Visor × 1
    • Maschera × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1

    Note
    ///
  9. .

    Il sentiero dei gamberi


    [4]



    Sanjuro rimase letteralmente di sasso quando Fudoh con l'H gli consigliò di avvolgere le ciabatte con dei giornali. Lo sciamano, dall'alto del suo mistico sciamanesimo non aveva mai pensato ad una soluzione tanto semplice ma allo stesso tempo così pregna di misticismo. Le stelle ci avevano visto giusto, quel ragazzo poteva davvero essere il prescelto. Inutile dire che lo sciamano si limitò a scollare la testa sulla domanda sugli struzzi. Proprio vero che tutto doveva bilanciarsi, tanto prescelto quanto stupido.
    Quando l'altro tizio venne evocato, a Sanjuro sembrò normalissimo, ma percepiva una grande forza mistica in lui, qualcosa che andava oltre una singola parete. Era così denso il suo misticismo, da essere spesso almeno 4 pareti, forse di più, avrebbe potuto essere uno sciamano a sua volta. Lo sguardo di Sanjuro si fece severo, dietro la maschera. L'uomo dal volto bello come il sole ( come sciamano poteva vederlo) avrebbe un giorno potuto significare qualcosa di molto grande. Avrebbe potuto portare pace nel mondo, oppure gettarlo nelle tenebre, ne era certo.
    A quel punto Sanjuro attirò l'attenzione di entrambi e lanciò ai loro piedi un sasso per ciascuno. Il sasso, carico di chakra mistico, sarebbe penetrato nella terra, e con una piccola nuvoletta di fumo e polvere, al suo posto sarebbe apparso un guscio di tartaruga grande quanto un grande zaino. Zaino perchè i due gusci avevano due cinghie per poter essere indossati proprio come zaini da campo. Lo sciamano prese nuovamente la parola.




    Presto, indossate i gusci, non potrete proseguire senza, il peso delle nuvole vi schiaccerebbe ! Sanjuro si voltò quindi verso la grande formazione di roccia, saltando di 180° sul posto, e poi chinarsi sulle gambe, stile posa da lottatore di sumo, o da sciamano che fa la cacca nel bosco, e invitò i presenti, una volta indossati i gusci, a mimare i suoi movimenti.
    Lo sciamano pose le mani in avanti, a palmi aperti, e recitò il mantra sacro delle tartarughe.


    KEBAB SENZA CIPOLLE

    In quel momento, quando anche gli altri due avessero eseguito il mantra alla perfezione, un'ondata di misticismo sarebbe esplosa dai loro chakra della terra, per diradarsi tutto attorno. La parete di roccia si sarebbe divisa perfettamente a metà, per poi cadere in avanti con un gran tonfo e alzando un'incredibile nube di polverone mistico. Lo sciamano corse verso la porta, intimando agli altri di seguirlo, scalando il lato che prima poggiava sul terreno, alto circa un metro, per poi passare oltre.

    [...]

    Il gruppo avrebbe attraversato la porta che ora giaceva orizzontalmente sul terreno, per giungere dall'altra parte. Quello che Sanjuro non aveva detto, era che i gusci dovevano avere una qualche fregatura mistica, dato che il loro peso era terrificante, i ninja avrebbero potuto a malapena restare dritti con quei macigni sulle spalle, figurarsi camminare o tantomeno correre. Avrebbero dovuto ricorrere a tutta la loro forza di volontà, a tutta la loro sciacciata all'olio, a TUTTA LA LORO POLTRONA RECLINABILE PER RIUSCIRE NELL'IMPRESA.
    Ovviamente Sanjuro avrebbe proseguito sul sentiero di buon passo, assicurandosi di non assicurarsi delle condizioni dei due candidati. Erano lì in veste di prescelti, dovevano bere l'amaro calice fino in fondo.

    Dopo circa un paio d'ore nella valle...che in realtà era esattamente identica al paesaggio termale precedente, solo divisa da una grossa porta, il terzetto più gassan, e la capra, sarebbero giunti a un vicolo cielo. O meglio, davanti a loro si stagliava una cascata di circa 4 o 5 metri, di acqua bollente, che si trasformava poi in un fiume piuttosto misticamente incazzato, con pareti di roccia aguzza ai due lati. Il gruppo avrebbe dovuto necessariamente attraversare il fiume nella sua lunghezza, oppure usare il chakra adesivo sulle pareti per....


    Eccoci al Sentiero del Gambero Fritto. Ahimè come prescelti, la valle vi impedirà di usare il chakra adesivo sulle pareti di roccia, dovrete necessariamente attraversare le acque bollenti del fiume. Ecco il perchè dello spesso guscio sulla vostra schiena. Una volta nell'acqua, distendetevi sui gusci e lasciatevi trascinare dalla corrente, e occhio a non inzuppare mani, piedi, o attrezzi nell'acqua calda!

    Disse lo sciamano, senza riferimenti al perchè il fiume si chiamasse così. Quello che i due non sapevano, era che una volta nell'acqua, per la corrente e la conformazione dei gusci, sarebbero finiti necessariamente con la testa rivolta verso la direzione di marcia, incapaci di vedere cosa si parava davanti a loro. Inutili eventuali tecniche di rotazione, l'acqua li avrebbe tenuti rivolti all'indietro in ogni caso. Durante la traversata avrebbero tirato capocciate alle rocce, sarebbero finiti a sbattere tra di loro, e sarebbero stato schizzati continuamente dalle acque bollenti, per non parlare del tuffo iniziale dalla cascata. Ovviamente tutto faceva parte del sentiero per l'illuminazione della tartaruga.
    Quanto a Kuso, Sanjuro intuiva che non avrebbe dovuto motivarlo a percorrere il sentiero assieme a Fudoh con l'H. Qualcosa gli suggeriva che lo strano individuo nudo, già fosse al corrente del suo destino...

    ...E poi meglio non dirgli di Fendiscimmie....



  10. .
    [9] - Sacrifici

    Quando il pugnale si conficcò nel fianco di Murasaki, il nemico restò un attimo perplesso, non pensava che metterla nel sacco sarebbe stato così facile, ma in quell'istante, la ragazza afferrò il suo braccio e rispose con un affondo, mirando l'esatta congiunzione tra le placche di armatura. Che fosse un colpo di fortuna, o un piano ben elaborato, era chiaro solo alla ragazza, ma la lama della wakizashi penetrò nel collo dell'uomo, poco sotto il pomo d'Adamo, perforando l'inizio della colonna e uscendo dall'altra parte. Il samurai prese a sbrodolare sangue dalla bocca, e pochi secondi dopo cadde sulle ginocchia, per poi sdraiarsi a terra lasciando andare la presa sul pugnale, e finì per giacere morto con la spada ancora conficcata in gola, se la ragazza non l'avesse trattenuta e sfilata mentre lui cadeva.
    Quando Murasaki si fosse voltata, attirata dal suono di qualcosa che si muoveva, avrebbe notato come dietro di lei non fosse presente un ulteriore nemico, ma la donna che l'aveva accompagnata, apparsa dal nulla come se non fosse mai sparita.

    - Sei ferita, ci penso io. -

    Nuovamente la strana nuvola nera emerse dalla tunica dell'Anbu e si diresse al fianco della ragazza, per chiudere la ferita del pugnale. La donna quindi si sarebbe assicurata che tutti i presenti fossero effettivamente passati al Creatore, per poi tornare da Murasaki.

    - Complimenti, un'azione degna di un ninja. Ti sei comportata bene oggi, mi assicurerò che l'Hokage venga informato della tua prestazione odierna. Devo ammettere che ti pensavo molto più avvezza ai libri che alla pratica, mi hai spiazzata. Andiamo ora, le tue ferite devono essere trattate come si deve, io posso solo fermare il sangue e chiudere qualche graffio, ma quel fianco va fatto controllare da qualcuno più esperto. -

    Quindi con un cenno della mano, avrebbe invitato Murasaki a seguirla. Assieme avrebbero fatto ritorno alla foglia in poco tempo. Quello che la giovane Hyuga non sapeva, era che a seguito delle azioni alla tenuta, e alle informazioni inviate da Oboro, al loro ritorno, erano attese. Il padre di Murasaki, decisamente preoccupato, era sulla porta che attendeva la figlia. Non avrebbe mostrato segni di debolezza, ma in cuor suo era molto in ansia per la prima missione della ragazza, per altro nemmeno minimamente avvisata su quello che le sarebbe accaduto, e temeva il peggio. Nonostante questo, aveva fiducia nelle potenzialità di Murasaki, e quel giorno, la sua fiducia sarebbe stata premiata. Chissà che anche ai piani alti della Foglia queste potenzialità non fossero passate inosservate....


    Quanto ad Oboro, sarebbe avrebbe salutato la ragazza poco prima dell'entrata nel villaggio, invitandola a raggiungere subito la sua famiglia, cercando di restare quanto più discreta possibile sui dettagli della missione, sebbene fosse certa che questo non sarebbe avvenuto. Quando Murasaki avesse voltato la porta del villaggio, voltandosi, avrebbe scoperto di essere nuovamente sola; chiunque fosse quella strana ombra che l'aveva aiutata, era scomparsa proprio come si era fatta viva, e chissà quando la ragazza l'avrebbe incontrata di nuovo.


    Ot
    Grazie per la giocata, ricorda quello che ci siamo detti sui singoli post e sugli errori, per cercare di non commetterli di nuovo. Buon proseguimento!
  11. .

    [8]



    I rinforzi, nemici, non si fecero attendere troppo.
    Murasaki cercò di impensierire uno di loro con alcune armi da lancio, assaltando invece il secondo uomo, avvolta nel simulacro di spine. Oboro seguiva tutta la scena da una posizione imprecisata. Strategia interessante secondo la donna, ma che poteva limitarle i movimenti, e metterla in difficoltà. Per quanto volesse addestrare la ragazza, riportarla a casa in un sacco, poteva non essere favorevole.
    Il primo samurai si difese dalle armi interponendo un parabraccia che portava addosso, sul quale si conficcarono gli shuriken, mentre il secondo uomo, incapace di comprendere la posizione del corpo della ragazza sotto la massa scura di capelli spinosi, si beccò un discreto pugno in faccia, che lo fece indietreggiare, e per poco non cadere a terra. Proprio in quell'istante, il primo individuo estrasse una wakizashi dalla cintura e sollevò il braccio destro con la lama, pronto a colpire la donna con un fendente verticale da dietro la schiena. Murasaki avrebbe potuto notare con la coda dell'occhio, una mano emergere dal terreno ed afferrare la gamba destra del tizio un istante prima del colpo; l'uomo venne trascinato sotto terra in una frazione di secondo, lasciando solo la wakizashi al suo posto, che cadde con un suono metallico sul terreno. Dell'individuo nessuna traccia, la terra lo aveva risucchiato e si era richiusa dietro di lui senza lasciarne alcuna traccia.
    Nessun suono, nessun grido, il terreno lo aveva letteralmente divorato.


    [...]

    Quanto al primo avversario invece, l'uomo tornò rapidamente in posizione, e a sua volta tirò fuori la spada corta, impugnata nella mano destra, assieme a un pugnale, nella mano sinistra, per attaccare Murasaki con una combinazione a due mani. Avanzò con la gamba destra, per portarsi abbastanza vicino da copiare il colpo dell'alleato, e tagliare verticalmente murasaki [Azione I][Stat 125] A seguire, avrebbe colpito di affondo con il pugnale, seguendo la direzione di schivata o di parata della ragazza, cercando di ferirla al costato. [Azione II][Stat 125] Quindi avrebbe preso a guardarsi attorno, alla ricerca del suo compagno, che era sparito nel nulla, causando in lui una crescente situazione di panico. Di Oboro ancora nessuna traccia, sempre che la sparizione del primo avversario di Murasaki non fosse opera della donna.
    A giudicare dalle loro azioni, non sembrava proprio che questi uomini volessero colpire "non a morte" la ragazza per rapirla e chiedere un riscatto. Forse avevano cambiato idea riguardo il loro piano, e preferivano vendicarsi dato tutto quello che era successo al resto del gruppo. La giovane Hyuga avrebbe dovuto prestare attenzione, perchè forse da adesso, un errore avrebbe potuto significare la sua morte.
    Intanto alla tenuta, le autorità erano state avvisate dal momento che il corpo del mercante deceduto era stato finalmente ritrovato. Inizialmente si era generato il panico, e l'evento era stato annullato in anticipo, senza nemmeno troppo dispiacere dei presenti; quindi, una volta che le acque si fossero calmate, le forze di polizia della zona avrebbero provveduto a fare il loro lavoro, anche se in maniera piuttosto complessa, dal momento che il padrone della tenuta, in contatto con Oboro, stava facendo di tutto per mettere loro i bastoni tra le ruote. La notizia si sarebbe sparsa, ma nemmeno troppo in fretta, permettendo alla ragazza di tornare forse al villaggio prima della notizia di quanto accaduto.
  12. .

    [7]



    Oboro fu soddisfatta della volontà della ragazza di non piangersi addosso e di seguirla, nonostante fosse la sua prima azione, non indugiò alla vista del cadavere e seguì la donna dopo pochi istanti. Quindi, presa dall'emozione dell'evento, Murasaki prese a parlare con la donna che l'aveva soccorsa e a porre domande. Solitamente la Vespa non era di molte parole, specialmente quando si trovava fuori dall'ufficio dell'Hokage, ma in presenza di quella giovane recluta, qualcosa di vagamente umano sembrò riaffiorare nel corpo dell'Aburame, che si prestò al gioco, e rispose via via alle parole della ragazza, anche rimettendola in riga, quando necessario.

    - Non ti aspettavi una situazione del genere perchè sei ingenua, e inesperta, tutte cose di cui imparerai a fare a meno. Salvatori compresi. Presto sarai in grado di terminare da sola quello che cominci, o che cominciano gli altri per te. -

    Murasaki quindi, completamente ignara di quale fosse la reale motivazione che l'aveva spinta fino a quella tenuta, spiegò alla donna tutta la situazione, cosa che fece sorridere l'anbu sotto la maschera, forse più di riflessi che per emozione. Nuovamente Oboro rispose alla giovane Hyuga, stavolta con tono più materno, come a farle capire che aveva commesso un errore.

    - Non devi presentarti, so benissimo chi sei bambina, io e tuo padre abbiamo ragionato molto sul tuo impiego in questa giornata. Da tempo avevi il prurito di diventare una kunoichi, quindi io e il tuo vecchio abbiamo escogitato un piccolo incarico per farti provare sulla pelle come è un giorno nei nostri panni, e nel frattempo, anche aiutarmi a stanare una persona poco affabile. Riguardo alle tue capacità, oggi ti hanno servita bene, se non avessi indugiato, avresti potuto mettere fuori gioco il tuo nemico senza bisogno del mio intervento. -

    Quindi Oboro tirò fuori dal mantello il rotolo che aveva recuperato dal corpo del mercante, e lo sventolò davanti a Murasaki, per poi rimetterlo a posto in una tasca nella tunica.

    - La tua missione era quella di farti avvicinare dal mercante e di metterlo fuori gioco assieme alla sua guardia, affinchè io recuperassi questo. Per evitare di essere scoperti, tuo padre ha mascherato il tutto sotto forma di invito diplomatico, anche alle tue orecchie. L'uomo che hai trovato morto, il mercante, era un mercante di uomini, e su questo rotolo potrebbero esserci informazioni sulla posizione di ninja della foglia catturati e venduti. Probabilmente la sua intenzione era di mettere le mani su una Hyuga, ma per tua fortuna, il suo avido aiutante ti ha reso le cose facili. -

    Quanto all'ultima domanda, Oboro rispose per metà, chiaramente per evitare di esporsi. - Ti sei salvata da sola, io sono passata solo a disinfestare. - La coppia, assieme al samurai svenuto, arrivò a circa 4 km dalla Foglia, quando improvvisamente, Oboro fece un cenno alla ragazza, e assieme si nascosero tra dei cespugli. Qualcuno le aveva seguite fino a quel momento, decidendo all'ultimo istante, di farsi avanti. L'anbu estrasse una piccola biglia dalla tunica e la passò alla ragazza.

    - Mastica questo. Ristorerà il tuo chakra. Presto saremo attaccate, probabilmente mercenari del mercante dell'Erba, o di qualcun altro in affari con lui. Preparati. -

    Come infatti Murasaki avrebbe potuto notare, circa 100 metri più avanti, nella piccola radura che avrebbero incontrato proseguendo verso la foglia, un gruppetto di 5 uomini armati stava aspettando semi-nascosti tra gli alberi, per tendere un agguato alle due kunoichi. Spazientiti dal mancato arrivo delle due, il gruppo si stava ora avvicinando per cercare di intercettarle. Provocando non poco chiasso.

    - Devono averci aggirate per tagliarci la strada, producono parecchio rumore e non sanno nascondersi, forse mercenari, ma se ci vengono incontro, probabilmente hanno un uomo o due di rinforzo alle nostre spalle. Fa attenzione. Prima regola quando stai venendo cacciata, ragazzina? -

    Oboro si aspettava una risposta da manuale, che se non fosse arrivata, avrebbe fatto sbuffare Oboro, ma che avrebbe dato a Murasaki la risposta:

    - Manuale degli inseguimenti ninja, fingiti catturata o stupisci l'inseguitore, quindi assaltalo. - L'anbu scaricò il samurai a terra, quindi, la solita nube nera di particelle che Murasaki aveva notato poco prima, uscì dalla tunica della donna, per insinuarsi sotto gli abiti dell'uomo, che si alzò in piedi, come una bambola, e prese a camminare verso i mercenari davanti a loro.
    Quando fu a una decina di metri, l'uomo, per via del movimento, e degli insetti di Oboro che lo stavano pungendo ripetutamente sulla pelle per svegliarlo, riprese conoscenza.


    - Cos....cosa....dove sono.... -

    A quel punto, gli insetti che lo stavano muovendo uscirono da una fessura dell'armatura situata in zona caviglie, sparendo nel sottobosco, e l'uomo, privo di forze, si accasciò rapidamente a terra. I mercenari, riconoscendolo, si avvicinarono per soccorrerlo, e Oboro compose un sigillo.



    Un mercenario, quello più distante, si lanciò fuori dall'esplosione, coperto di bruciature, tutti gli altri, apparentemente, furono investiti in pieno.
    Oboro attese nella boscaglia assieme alla ragazza, mentre l'uomo in questione, a terra, si lamentava per le ferite.


    - Nascondere delle cartabombe in un'esca è un buon diversivo, se prevedi di essere inseguita. Se poi non riesci a stanare tutti i tuoi avversari, cattura un loro alleato, feriscilo, fallo sanguinare, fai in modo che chieda aiuto. E...? -

    Un'altra domanda da manuale per Murasaki. Stesso modus operandi della precedente. - Uccidi chi accorre. - Quindi Oboro restò in attesa, e rivolse un'ultima parola alla ragazza. - Stanali tigre. - Per poi scomparire nel nulla in una nuvola di fumo.

    OT
    Scegli le azioni che preferisci e stana gli avversari. Puoi decidere in autonomia di trovarli, fino a 2 nemici, quindi una volta localizzati, o se decidi di farli arrivare in soccorso dell'alleato, attaccali.
  13. .

    Il rituale


    [3]



    Certo che per un estraneo al mondo dello sciamanesimo, Fudoh con l'H si stava destreggiando piuttosto bene tra le follie e le maldicenze di Sanjuro, ma questi non potè far altro che scrollare la testa quando il ragazzo espresse le sue domande riguardo il Mizukage: quella storia drammatica doveva essere risolta, e il fardello spettava a Sanjuro, nessun altro avrebbe potuto aiutarlo.
    Quando, davanti alla grande tartaruga invece, Fudoh con l'H si chiese il perchè di tutto questo consumo di miele, tutte le tartarughe si voltarono verso di lui con una incredibile faccia da poker, lo stesso fece Sanjuro. E tutti assieme risposero, in coro:


    - Perchè è buono. -

    Tornando a noi, Sanjuro aveva condotto il giovane barbone dalle tartarughe, che avevano addestrato uno sciamano all'uso dell'alga proibita, che si era in qualche modo ribellato e ora minacciava la vita del ragazzo non si sa in che modo. Kurma accolse le domande del ragazzo, e prese ad annuire, pensieroso, prima di rispondere. Tirò dentro una grande quantità di fumo, che una volta rilasciato coprì completamente la visuale di tutti i presenti, lasciando una grossa puzza di spezie tostate nell'aria.

    - L'eremita...è un combattente esperto, che un tempo, anni fa, abbiamo accolto come nostro discepolo, punto di contatto tra noi e il mondo degli uomini, come facciamo da generazioni. Esiste sempre un Maestro del Guscio tra noi, per farci comunicare con il resto del mondo, e per addestrarlo, permettiamo che consumi una rara pianta che gli permetta di avere la forza necessaria ad addestrarsi con noi. Ora, dal momento che le previsioni del nobile Sanjuro non si sono mai rivelate fallaci, dobbiamo prepararci al peggio...e non è la cosa peggiore...se davvero egli si è rivoltato alla via del Guscio, avrà sicuramente chiuso l'accesso alla zona della valle dove dimora, zona che nemmeno noi possiamo aprire senza l'ausilio di un altro Maestro del Guscio, è tradizione. Spero che la forza del Misticismo ispirerà il nobile Sanjuro a trovare una soluzione a riguardo.... -

    E infatti, lo sciamano aveva passato gli ultimi istanti a grattarsi il mento, alla ricerca di una risposta a questa domanda, quindi, afferrato con forza Gassan, il fido bastone, se lo tirò in testa da solo, facendo risuonare un suono sordo in tutta la valle. Quindi, a giudicare dalla sua nuova postura e dall'aura di Misticismo, era evidente che Sanjuro aveva appena ricevuto l'ispirazione.

    Useremo un antico rituale mistico di grande intensità. Fudoh con l'H qui è già un Maestro predestinato, ma non essendo ancora tale, non potrà aprire la valle da solo, ce ne servirebbe un altro. Evocherò un futuro Maestro, destinato dalla costellazione del panzerotto.

    Tutte le tartarughe borbottarono su quanto lo sciamano fosse misticamente potente e dalla saggezza chakraquantisticamente irraggiungibile.

    - E sia. Sanjuro-san, Fudoh con l'H, siete nominati difensori della valle del Guscio fino alla sconfitta della minaccia. Andate e inseguite il vostro destino. -

    Così, la coppia, si sarebbe incamminata verso nord. Fudoh con l'H a piedi, e Sanjuro seduto su una capra zebrata apparsa dal nulla, che passeggiava tranquillamente. La traversata attraverso le zone sulfuree e le terme affioranti sarebbe durata circa 40 minuti, durante i quali lo sciamano avrebbe chiesto informazioni sul ragazzo, di dove fosse originario, e quali scopi avesse nella vita, e soprattutto, cosa fondamentale, se fosse in grado di fabbricare ciabatte.
    Arrivati a destinazione, i due si trovarono davanti ad una maestosa parete di roccia, con inciso un enorme guscio, per maestosa si intende grande come dieci palazzi, e per enorme si intende grande come almeno 4 o 5 Kurma.
    Davanti alla parete era presente un circolo magico, formato da una decina di paletti di legno posti in circolo, piantati nel terreno.


    Questo luogo di potere esiste da tempo immemore, fondato dai primi sciamani del mondo, una infinità di mercoledì fa, quando ancora gli uomini camminavano sulla punta degli indici dei loro struzzi. Siediti al centro, così che io possa convogliare l'energia mistica di questo luogo, e richiamare un secondo prescelto, ammesso che esista. E resisti, poichè sarà estremamente doloroso.

    Quando il ragazzo si fosse preparato, ovviamente a petto nudo come richiedeva la tradizione sciamanica, Sanjuro prese a saltellare attorno al cerchio, e sputare per terra, e su Fudoh con l'H. Quindi, dopo circa una decina di minuti di questo, col ragazzo che a parte prendere sputi non stava facendo un bel nulla, i bastoni di legno iniziarono a brillare di chakra azzurrino, come Fudoh con l'H non ne aveva mai percepito. A quel punto, e solo in quell'esatto momento, Sanjuro raccolse una grande quantità di pietre da terra, e iniziò a tirarle addosso al ragazzo. Per almeno 10 minuti. Al terminare del decimo minuto, e dopo molte, molte sassate, lo sciamano si inginocchiò, piantò Gassan a terra, e declamò:

    SPIRITI IMMORTALI DEGLI ANTICHI GUSCI, PERMETTETEMI LA LUCIDITA' E LA MISTICHEZZA PER MESCOLARE LE UOVA SENZA CHE IMPAZZISCANO IN UNA SCODELLA DI PELLE DI CAPRA, E SE TROPPO NON VI DISTURBA, PORTATE A ME E A QUESTO INDEGNO LA PRESENZA DI UN SECONDO PRESCELTO PERCHE' LA MISTICA PROFEZIA ABBIA CALENDARIO RICEVUTO PER POSTA. RISOTTO.

    Al pronunciare della parola risotto, un fulmine tra il blu e il verde, avrebbe colpito il terreno esattamente accanto al ragazzo al centro del cerchio, rivelando una figura....

  14. .

    [6]



    La figura in nero non rispose alle parole di Murasaki, continuò ad avanzare fino a quando la ragazza vibrò un paio di shuriken al suo indirizzo. Lo sconosciuto, con uno scatto, tirò fuori uno spiedo dal porta-armi e con un solo movimento, lo inserì nel foro delle due armi mentre erano ancora in volo, creando una sorta di spiedo, per poi riportare il braccio verso il basso e lasciar scivolare a terra le armi della ragazza. [Riflessi 525]
    La figura ammantata ignorò per un attimo Murasaki, per recarsi presso il corpo del malcapitato mercante; ne controllò lo stato, spostando il cadavere, quindi frugò nel poco che restava degli abiti, recuperando un rotolo che inserì nel mantello, quindi tornò dalla ragazza, chinandosi su di lei fino ad arrivarle con la maschera praticamente sul volto. Murasaki avrebbe potuto notare come il coprivolto fosse probabilmente di legno, del tutto bianco senza decorazioni e osservando con attenzione dentro i fori per la visuale, avrebbe potuto scorgere due occhi completamente gialli come quelli di un animale malato, occhi molto particolari che sicuramente non aveva mai visto fino a quel momento. La donna, tale sembrava dalla voce, parlò.


    - Non sembri gravemente ferita. Sei al sicuro ora con questo essere. Ti sei difesa bene. -

    La voce della donna era molto, molto strana, piatta, priva di emozione e molto stridula, ricordava il canto delle cicale più che la voce di una persona. Un suono irritante che penetrava sotto la pelle di Murasaki come una lama. Chiunque avesse davanti in quel momento, non era una persona normale. La donna quindi per assicurare tranquillità alla giovane Hyuga, si abbassò sulle punte, restando appollaiata sulle gambe, quasi seduta a terra, e le mostrò il coprifronte della foglia che teneva sotto la tunica nera; in quel momento, da una delle due maniche della donna, fece capolino una strana, piccola nube scura di pallini piccolissimi, come una piccola nebbia, che si allungò rapidamente fino a raggiungere la ferita che Murasaki aveva subito poco prima dall'attacco dell'uomo. Dapprima una sensazione di bruciore, poi la ragazza avrebbe potuto avvertire qualcosa di diverso, calore, fino a che, dopo pochi secondi, la piccola nube si fosse ritirata sotto le vesti della donna, lasciando il corpo della ragazza del tutto privo di danni, solo con un lieve arrossamento nella zona che prima ospitava la ferita.

    - Il padrone della tenuta è già stato informato, è ora di tornare a casa, non è bene che occhi indiscreti ti vedano qui. Siamo certi che puoi camminare. Non è così ? -

    La donna sarebbe quindi tornata in posizione eretta, si sarebbe diretta alla porta e avrebbe afferrato il corpo del samurai privo di sensi, alzandolo come un sacco di patate per posizionarlo poi sulla sua spalla. Il modo in cui si era liberata di quel tizio era stato molto particolare, e tutte le sue azioni facevano presupporre che non si trattasse di una semplice guardia della tenuta, forse Murasaki avrebbe potuto scoprire di più prima di raggiungere il villaggio, anche perchè la donna in questione l'avrebbe scortata, a suo dire, per tutto il tempo della traversata fino al ritorno a Konoha.
  15. .

    [8]



    Quando Raizen mostrò il sigillò a Jotaro, seguito dai simboli sulla pulsantiera, il suo alleato si chiuse in un paio di secondi di riflessione nel silenzio, per poi rispondere al Kage.

    << No i simboli sui pulsanti non significano nulla di particolare, non sono correlati con questi sigillo, ne sono sicuro. Probabilmente per chi lavorava o viveva qui erano ovvi, ma non per noi che non abbiamo il libretto di istruzioni. Quanto al sigillo, è un sistema molto complesso, molto al di sopra delle mie possibilità, non posso annullarlo nemmeno se fossi io davanti alla porta, pennello in mano. >>

    L'uomo, per il poco che poteva muoversi, prese a disegnare nell'aria delle linee utilizzando le dita, come se stesse riflettendo, quindi con estrema difficoltà, tirò fuori l'inchiostro da sigilli che aveva nella tuta, e prese a dipingere a terra, accanto al sigillo disegnato da Raizen. Il simbolo completo sarebbe stato simile all'originale, ma con alcuni Kanji e alcuni simboli aggiunti sopra al disegno originale. Jotaro prestò molta attenzione nel mostrare al kage quali simboli dovevano essere sovrascritti a quali.

    << Possiamo però ingannarlo e fargli credere qualcosa di diverso senza disattivarlo, in modo che qualunque cosa ci sia nella stanza rimanga nella stanza, esclusi voi. Una volta disegnato completamente l'ultimo simbolo, dovremmo essere espulsi dal S.O.M.A. dato che il sigillo in sè è una sorta di chiusura di emergenza a cui è legato un sottosistema di fuuinjutsu in stile uscita rapida, molto simile a quelli che tengono aria e luce in questo complesso. Per fartela breve ci attaccheremo ad un sistema che c'è già, e dovremmo essere sparati in superficie. Il tutto dando per scontato che i sigilli funzionino ancora, ma sembra proprio questo il caso. Non abbiamo molte altre possibilità se non vuoi premere pulsanti a caso in un laboratorio ninja... >>

    Jotaro sperava di aver convinto il suo kage, dal momento che non aveva alcuna altra idea, nè poteva sciogliere il sigillo in questione.
    Quando Raizen avesse scarabocchiato il sigillo sulla parete, sul suo petto sarebbe comparso un kanji, e lo stesso su quello dei suoi cloni, su Jotaro, e sulle ragazze, se non fossero state più fuse ai cloni per qualche motivo.
    In quel momento sarebbero tutti sprofondati nel pavimento, o in un muro se fosse stato più vicino, per ritrovarsi nell'oscurità dell'oceano, ma asciutti. Ognuno era in una sorta di bolla di chakra che fluttuava nell'acqua, tutti incapaci di vedere i compagni per via dell'oscurità. Improvvisamente le bolle sarebbero schizzate a velocità folle verso la superficie, senza che coloro all'interno subissero i danni per la pressione che veniva ridotta così improvvisamente, per arrivare fino al confine dell'acqua con il cielo, e venire sparati in alto di una decina di metri, per poi atterrare nuovamente in acqua, dove le bolle sarebbero scomparse.
    Era giorno in superficie, e Jotaro non era riemerso con loro.
    Quello che però avrebbero notato era la presenza di una imbarcazione a remi, una decina di metri a nord rispetto alla loro posizione, circa dove si erano immersi per entrare nel S.O.M.A.
    Lì, seduto sulla bagnarola, uno stranamente tranquillo Jotaro li aspettava abbastanza scocciato, e preoccupato.


    << NO MA, NON ASPETTATEMI EH, VI HO ATTESO PER MEZZA GIORNATA SULLA RIVA PRIMA DI VENIRE A CERCARVI QUA. >>

    A giudicare dalla reazione, il ronin sembrava appena arrivato, e certamente mai partito con loro...
1042 replies since 24/9/2014
.