Posts written by DioGeNe

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    Matatbi aveva rifiutato l'offerta, rigettandola in faccia al Demone insieme alla sua collera e il suo disprezzo. Una rabbia generata da secoli di soprusi cui il suo chakra era stato violentato per gli avidi scopi dell'uomo...una verità che Khorne conosceva bene e anche, ansi, era stato lui stesso ad alimentare. Dopotutto sfruttare la forza di quel corpo e l'immensita di quel chakra era proprio lo scopo dell'immonda creatura che, sebbene non antica quanto i Codati, ne aveva viste di ere e di guerre!


    " Non mi ripeterò...mi prenderò il tuo corpo con o senza il tuo benestare! Quant pensi che la ragazzina possa resistere?! MUHAMUHA "


    Era chiaro che il tempo del dialogo era finito, ora colui che era stato innalzato a Dio da parte dei Mikawa e dai Kenkichi doveva riprendersi il trono che gli spettava e lo avrebbe fatto attaccando il Cercotero nel suo punto più debbole, ovvero il suo legame con i mortali.
    Fece per muoversi quando l'anomalia apparve, dall'oscurità, sotto le sembianze proprio della jinkurichi; non doveva essere lì, non poteva essere lì !! Capì subito di essere in pericolo ma non al punto da perder eil controllo...dopotutto il demone era sigillato e lei una piccola nullità in confronto al suo sconfinato potere.

    Mai delusione fu più grande quando scoprì che si stava sbagliando.



    Eiatsu aveva commesso un errore, gli era sfuggito un dettaglio che aveva permesso al Codato e alla sua portatrice di essere in costante comunicazione. Una debolezza nel sigillo di costrizione che nel tempo era passato da spiraglio a voragine e che, in pratica, rendeva il Nibi assolutamente libero nel mondo interiore.


    " Questo è scorretto! Tu, VOI! Mi avete teso una FOTTUTA TRAPPOLA! "


    Era proprio così: le sbarre ciclopiche della prigione si spalancarono e, come il più abile dei felini, il Gatto Infernale balzò sulla sua preda atterrandolo con la possente zampa. Nessuno poteva sorreggere il peso schiacciante di quella forza primordiale, quella che rendeva i Cercoteri gli esseri più spaventosi che il mondo avesse mai conosciuto.

    Il Dio era stato chiacciato a terra e, mentre le fiamme crepitanti del predatore indebolivano la sua preda, si malediceva ripensando a come era stato aggirato da una stupida ragazzina. Lo scenario si era ribaltato ed era ora il duo otese ad avere il controllo della situazione. O almeno così sembrava...

    Khorne aveva già fatto la sua mossa: nel mondo reale aveva innestato il dubbio nella mente della jinkurichi, un tarlo di sangue e che stava rischiando di corrodere la mente della povea ragazza. L'illusione più potente mai ideata dal clan Mikawa aveva negli anni fatto vittime illustri nel palcoscenico che più conta nel mondo ninja; di fatto, persino Hoshi e Febh ne erano stati succubi, costretti a compere azioni indicibili contro il loro volere! Questa volta toccava ad una piccola genin ottemperare alle richieste del Garth e mai messaggio più difficile di quello che ricevette era stato formulato mediante quell'ordine cariche di chakra e sangue:


    " Ammazza Aloysius Diogenes Mikawa. "


    Parole che sarebbero andate oltre il corpo ormai sommerso dal sangue e prossimo al soffocamento; un comando che avrebbe attecchito in profondità, nella parte più recondita della mente, ovvero lì dove la ragazza aveva trovato il corpo straziato del Colosso, crocifisso e ridotto ad un guscio vuoto.



    Il sangue avrebbe bagnato le labbra disidratate di Diogene, appeso ad un filo sottile che lo teneva ancora attaccato al suo corpo e alla sua mente. Il Dio del Caos lo aveva battuto, rilegato a quell'angolo remoto del suo IO e privato di ogni controllo. Quella linfa vitale, tuttavia, fu sufficiente a farlo rinvenire; schiuse le palpebre e mosse istintivamente le dita dei piedi come per valutare se il suo corpo fosse ancora lì. Non ebbe la forza di alzare il capo penzolante ma riuscì a riconoscere comunque la kunoichi che aveva fatto così tanta strada per vederlo:

    " Harumi...sei riuscita a trovarmi. "

    Parlava a stento, era al limite. Non riuscì a rispondere alla domanda della ragazza ma lei avrebbe intravisto un sorriso stamparsi sulle labbra del kage...era contento di vederla, forse la prima vera apertura del Mikawa nei confronti della forza portante.
    Proprio per questo motivo quando la fitta al cervello la colpì, piegandola in due dal dolore e poi ghermendone la mente, l'intera faccenda avrebbe assunto un alone ancor più macabro e struggente.

    La salvatrice stava per diventare la carnefice, poichè il destino ineluttabile aveva ormai bussato alla sua porta.



    CITAZIONE
    OT/ Ottimo sviluppo e ottima interpretazione! Vediamo cosa fai ora :asdx: /OT
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    L'Hokage non era certo un avversario da prendere sottogamba e questo, il leader dei serpenti modificati dagli esperimenti del Nidaime, lo sapeva bene: aveva con se tutta l'esperienza dei suoi predecessori, impiantata tramite jutsu nella sua mente super sviluppata, superiore a quelli di molti umani.
    La spessa protezione chakra del jinkurichi fece subito intuire al rettile che difficilmente le sue zanne avrebbero potuto ferirlo e questo lo allarmò sull'ultimo attacco, sapendo che il jonin avrebbe tentato di coglierlo in contro tempo senza doversi preoccupare della difesa. Inutile dire che tale considerazione non riuscì comunque a farlo uscire illeso da quella tecnica riservata ai Demoni Codati e ai loro portatori: la nuova serpe ausiliaria sbucata dalla bocca spalancata della gigantesca evocazione venne spazzato via dalla bijuu dama ferendone il volto [TA Serpre Potettrice, Pot 50, Res Nera + 2 tacche tecnica + 4 tacche MedioBasso -> Ferita MedioLeggera]. Un danno non insopportabile ma fastidioso al punto da far infuriare ancor più il serpente, il quale sbottò preannunciando sventura per quel ninja così lontano dalle sue terre:

    " Tuuu morirai, qui, lontano da cassssa...quessssto è sssicuro, insssulsso umano! "

    Il successivo tentativo di presa si rivelò in realtà inefficacie per il Colosso della Foglia, il quale aveva sì un corpo sufficiente grande da cingere almeno una metà della sezione di quel grosso ma affusolato corpo ma peccò di superbia non attingendo a pieno alla reale forza dei suoi muscoli. Alla creatura bastò svincolarsi dalla presa mediante un secco movimento peristaltico e resistere al tentativo di stritolamento del Kage [1 SD Res Nera + 8 tacche MedioAlto -> Ferita Media], il quale comunque riuscì a provocare danni non da poco. Una mossa che aveva richiesto un cospicuo consumo di chakra ma che avrebbe permesso alla creatura di reagire prontamente e minacciare il suo bersaglio, così vicino e fermo in una posa tutt'altro che priva di buchi difensivi: colpi diretti non sarebbero serviti contro il manto del demone ma Orochi aveva altri modi per giocare con la sua preda...

    " Cosa sssiete venuti a fare qui? Chi vi ha detto di quesssto possto?! "

    Parole di sventura ale quali avrebbe seguito il generarsi di una filtra coltre di fumo, scaturita proprio dalle fauci spalancate dell'evocazione [1 SA, Coltre di Fumo -> Fumogeno] . Nulla di così pericoloso per un ninja esperto come Raizen, il quale sarebbe stato ben attento a non perdere il contatto visivo con i due grossi occhi gialli del suo rivale, che si vedevano nonostante il fitto pulviscolo. Sapeva benissimo che quella mossa non serviva ad altro che celare un imminente attacco...e proprio in virtù di ciò, la mente del boss pianificò la sua azione.

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    Difficilmete il jinkurichi vrebbe potuto sospettare di una tale tipologia di attacco [TB Sguardo della Serpe Paralizzante, Tecnica Rapida, Sigilli Rettili. Efficacia 60]; l'illusione si sarebbe attivata istantaneamente facendo sprofondare il jonin nella paura: si pechè, senza sapere come l'affusolato corpo del serpente si stesse muovendo oltre la coltre, senza nemmeno rendersene conto avrebbe visto il suo corpo imbrigliato da quelle mastodontiche spire. Avrebbe sentito le energie venirgli meno così come il suo controllo sul Nove Code...ma che diavolo stava accadendo?!
    Il primo Manda aveva avuto esperienza diretta nel combattimento contro i Demoni e aveva trovato un rimedio alla loro forza; ora quelle conoscenze appartenevano ad Orochi e ne avrebbe attinto avidamente pur di garantire la sopravvivenza della sua progenie.

    Quindi sarebbe arretrato [SG, 6 metri], trovando difesa per il volto tra le pieghe del suo enorme corpo e aspettando che il genjutsu facesse effetto rompendo le difese di chakra del ninja. Non aveva fretta, aveva atteso anni prima di odersi uno scontro del genere...e poi Mitsuki avrebbe volto avere del tempo per giocare con la sua sorellina preferita, no?

    :::

    Intanto a pochi metri di distanza si stava consumando un altro duello, probabilmente che interessava più la sfera personale, almeno per l'Erede ricnhiuso per anni nel laboratorio del padre. Il suo attacco dal basso era riuscito a bucare l'attenta guardia della ragazza, sebbene non nel tutto: afferrarle la caviglia e poi tentare di spezzarla non era stata poi una gran mossa e le due operazioni di leva avevano causato solo un po di contusione...Doveva aspettarselo dalla sua sorellastra la conoscenza dell'arte della Progenie ideata da Orochimaru e poi perfezionata da Kabuto, ma almeno ora era certo delle potenzialità della kunoichi che stava affrontando e che desiderava vedere morta stecchita.

    "Carino il giochetto con la muta!! "

    All'offensiva della ragazza, il chunin reagì nel più semplice dei modi, sfruttando il chakra per generare un costrutto di chakra e irrobustire la sua scatola cranica limitandoil danno dell'arma da taglio facendola impattare sulla parte meno critica [TB, Creazione della Forma, Maschera. Pot 20, Res Blu -> ferita Lieve]. Non si curò del diversivo al volto nè tantomento del secondo affondo, il quale minacciava un punto simile e che, vista la posizione rafficinata del mento alla gamba rivale, sarebbe stato attutito nuovamente dalla maschera [ferita Lieve].
    Intanto, il padrone di casa avrebbe continuato a mantenere viva la presa sulla caviglia [1 SA Presa -> For Blu + 3 tacche + 2 ts], non tanto per tentare di infierire nuovamente sull'articolazione ma per impedire un'efficacia difesa sull'"altro"; eh si, poichè il clone con il quale la Hebiko aveva interatto fino a pochi istanti prima [Ventriloquio, Recitazione], le sarebbe piombato addosso senza darle tregua. L'originale, ancora non emersa del tutto dal suolo, si sarebbe limitato a sfiorare con la mancina l'altro arto inferiore, quello libero, giusto in tempo per attivare la sua illusione e abbattare del tutto la mobilità della ragazza [SG + TA, Atrofia Muscolare]. Privata della possibilità di movimento, difendersi dai successivi attacchi dell'alter ego sarebbe stato alquanto complesso...
    Certo, il costrutto non possedeva le piene capacità dell'originale, ma era ricoperto di serpenti e menava sufficientemente forte da mettere a repentaglio la vita della ragazza la quale avrebbe dovuto lasciare la presa al volto per ritrovare una posa difensiva consona. Lui le era superiore praticamente in tutto: preparazione finsica, conoscenza della kinjutsu, equipaggiamento e ciò sarebbe apparso palese fin dalle prime battute!

    " Vedo che il mio veleno inizia a fare effetto! "

    Disse il Mitsuki in basso: era una menzogna ma l'otese non poteva sapere fosse un genjutsu l'arte che le stava mettendo fuorigioco la gamba destra. Intanto l'altro aveva bruciato la distanza che li separava [2 SA, Movimento, Azione Rapida] e, sfruttando la posa scomposta e accovacciata della kunoichi, avrebbe eseguito una carica frontale puntando con una katana, sfoderata all'ultimo dal groviglio di rettili, irta difronte a lui dritto al volto della ragazza, impossibilitata alla fuga [3 SA, Affondo, Pot 40, Vel Blu + 2 tacche, For Blu]. Che il colpo fosse andato a segno o meno poco importava, ora che erano in mischia sarebbe stata solo questione di tempo prima di riuscire a squamare la serpentella. Il ninja avrebbe quindi ritrovato l'equilibrio, mettendosi in difesa e scambiandosi un rapido gesto di intesa con la sua copia; avrebbe riso istericamente, sgranato gli occhi per l'eccitazione e poi sarebbe tornato improvvisamente serio, come se aimato da prsonalità multiple.

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    La follia del ragazzo, tuttavia, si stava rivelando un problema per Hebiko, la quale era in guai seri: era in inferiorità numerica e il suo rivale, di cui ancora non sapeva chi fosse il reale tra i due, giocava in casa...doveva trovare un odo di ribaltare la situazione altrimenti in pochi scambi avrebbe avuto certamente la peggio!



    CITAZIONE
    OT/ Eccoci qui! Ho dovuto ridare una letta alla giocata per ritrovare il filo del discorso XD
    Hebiko ricordati di tutto quello che hai "trovato" nel dungeon per lo scontro...
    Raizen quando vuoi iniziare a fare sul serio chiamami ahaha/OT


    Coltre di Fumo
    Speciale: L'utilizzatore può emettere dalla bocca una coltre di fumo paragonabile ad un Fumogeno.[Da genin in su]


    Sigilli Rettili
    Speciale: L'utilizzatore può sostituire ai sigilli delle tecniche corrispettivi movimenti della testa o della coda; i tempi di esecuzione rimangono invariati.[Da chunin in su]


    Edited by DioGeNe - 14/3/2020, 23:59
  3. .

    " Un incontro diplomatico, ora, dopo la riunione dei Kage..."

    " Direi sia necessario si, proprio per come sono andate le cose. Invia questa missiva...il Mizukage accetterà, vedrai. "

    Ukitake non capiva ma di certo non avrebbe ostacolato Aloysius quando sembrava essere in preda ad una delle sue geniali intuizioni; dopotutto non conosceva con precisione cosa fosse accaduto nelle terre del Ferro e non poteva comprendere l'intimo rapporto che inesorabilmente si fosse creato tra i due combattenti del sangue. Prese la lettera del Kokage e salì sul tetto della villa per accedere alla voliera e scegliere il più robusto dei corvi dal becco rosso; Ashiro avava fatto un ottimo lavoro con quelle ceature facendole arrivare ad un livello di affidabilità estremo. Legò meticolosamente il messaggio alla zampa dela rapace mentre questo attinse all'ultima porizione di sangue necessaria per i giorni di volo; il sigillo piazzato anni prima alle porte dell'isola maggiore dell'arcipelago della Nebbia era già stato attivato e la rotta prontamente raffigurata nelle sua mente. Non avrebbe fallito.


    Che sia il sangue ad indicarci la via: porta con te il migliore dei tuoi genin, lasciamo che le giovani leve onorino la causa in grado di riappacificare due Paesi ora distanti. La Chiamata ha rivelato i limti dell'Accademia e la forza di nemici in grado di minacciare la nostra sopravvivenza. Un tempo eravavamo una sola cosa, varrebbe la pena domandarsi se la risposta ai nostri problemi non risieda propio nella saggezza del nostro passato. Ad Oto, tra una settimana esatta.

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.



    Solo Kensei Hito avrebbe potuto leggere le parole del Garth, visto il chiiton che ne proteggeva il contenuto; e per lui comprendere il funzionamento del sacrificio di sangue sarebbe stato intuitivo e logico come per pochi altri. Una volta lette, le scritte, insieme alla piccola mappa con indicata la posizione precisa del punto di incontro, sarebero svanite e l'invito del Mikawa memorizzato solo nella mente del Kenkichi.
    :::

    " Dite che Harumi sia la kunoichi giusta? "

    " Quella ideale direi; offrire un jinkurichi come partner di uno scontro è cosa rara e sicuramente apprezzata. Inoltre voglio vedere anche dove sei arrivato con la ragazza, se è pronta ad aiutarmi sul campo di battaglia oltre che a villa Mikawa. "

    " Bene. Ho fatto portare anche i costrittri dagli Inferi; Meredora ti chiederà qualcosa in cambio, si quanto è restia nel mostrare ad estranei le sue invenzioni. Ma immagino che hai già pensato a qualcosa da in cambio..."

    " Pensavo ad un apprendista; per troppo tempo i segreti di quelle celle sono rimasti nelle mani di una sola persona. Ma di questo parleremo un'altra volta...eccola che arria. "

    Finì di parlare e qualcuno bussò alla porta. Fece tutto Eiatsu, gli spiegò dell'evento, della necessità di portare alto l'onore del villaggio e del suo rivale kiriano. Poi fu il turno degli artefatti presi in prestito dalla prigioni, dei concegni in grado di limitare le proprie capacità in maniera da riequilibrare la preparazione ninja dei due combattenti. Aloysius intervenne solo sul finale, quando, scostando il panno sulla scrivania, mostrò la presenza di una bellissima lama:

    " L'obiettivo è ricucire uno strappo con Kiri che risale ad anni fa. Onora il tuo villaggio ed onora il tuo rivale; questo significa che non dovrai concludere lo scontro senza attivare il demone. Lascia che lo vedano, esponendoti lancerai un messaggio potente. Quando avrai vinto consegna l'arma: lei è Canto del Delfino, che torni nelle mani di chi l'ha forgiata."

    Prese dunque la wakizashi è la porse con tutto il fodero alla ragazzina; un passaggio di consegna che rappresentava un passaggio di responsabilità alla quale Harumi non poteva sottrarsi. Eiatsu avrebbe quindi fornito tutti gli altri dettagli su ora e luogo dell'evento in modo da chiudere la discussione e congedare la jinkurichi, la quale sicuramente avrebbe passato notti insonni in attesa del fatidico evento. Poco prima che valicasse l'uscio della porta, tuttavia, Diogene si sentì in dovere di aggiungere un altro dettaglio che, per quanto scontato, faceva sempre effetto detto con quella vce cavernosa e quelo sguardo glaciale:

    " Ah, Harumi, come kunoichi di Oto e forza portante, ovviamente perdere non è contemplato. "


    :::

    L'arena del Bosco dei Sussurri era lo scenario perfetto per quell'incontro. Aloysius aveva voluto dare un taglio tutt'altro che formale alla cosa e, se aveva iniziato a capire almeno in parte la filosofia del suo ospite, nemmeno ai Mizukage i convenevoli stavano molto a genio. Ninja operativi, guerrieri eredi della cultura del Sangue...entrabi avevano visto fin dove portavano le loro origini, la natura tribale dei Kenkichi e del culto di Khorne.

    Per quanto ripulita e restaurata, l'antica arena voluta da Orochimaru come luogo per forgiare le squadre speciali del villaggio incuteva un certo timore; la natura si era impadronita di parte della struttura e l'oscurità e il respiro del bosco le aveva conferito un aspetto ancor più tetro e spettrale.

    Nessun fastoso banchetto, nessuna musica di festa o tappetto di fiori avrebbe atteso, come da prassi, uno dei leader militari più importanti del continente. Ashiro, l'uomo di Diogene, avrebbe atteso la coppia ai margni del Bosco dei Sussurri, a Nord di Oto; non avrebbe fatto riempire alcun modulo o prelevare alcuna arma (una dimostrazione di fiducia che raramente veniva concessa in quei tempi ad "estranei") e li avrebbe fatto strada nella penombra della vegetazione. Arrivati all'impnente struttura, il genin sarebbe stato scortato fino alla bocca dell'arena, dove Harumi ed Eiatsu erano già presenti, mentre il Kage esortato a salire i gradini verso la tribuno d'onore.

    " Aloysius la sta aspettando di sopra. "

    Nuda pietra, umidità e silenzio...forse non proprio quello che Kensei si aspettava ma che di certo l'otese aveva saputo generare un clima alquanto sacrale per quell'evento. Il Colosso era in piedi con lo sguardo rivolto verso il centro del colosseo, teatro di prove all'ultimo sangue alle quali il Mikawa stesso aveva partecipato anni prima. Due sgabelli in pitra e sulla destra un tavolo sul quale erano state posizionate 4 katane e 1 wakizashi, le lame superstiti pesate per la Mano Bianca e Nera della Nebbia, trafugate tempo addietro e ora pronte a tornare in patria.

    " I resti di un passato funesto, pervaso dall'odio verso un villaggio che aveva l'unica colpa di essere governato dalle persone sbagliate. Con questo gesto spero di mettere un punto a tutto ciò che è stato e di iniziare un nuovo capitolo che porti pace e prosperità ai nostri due Paesi."




    CITAZIONE
    OT/ Eccoci qui! Siamo un po sfasati con lo scontro ma tranquilli che pian piano vi riacchiappiamo :) /OT
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    Mostri, maledetti mOsTRi in un cupo scenario di morte, fanatismo religioso e sangue.
    Aloysius era a casa.
    Quella che era partita come una ripicca subdola da parte di Febh si stava per rivelare una delle più grandi opportunità per il Mikawa di sentirsi nuovamente vivo. Non conosceva Hidan, né la sua storia, ma quando si trovò difronte a quel ninja, letteralmente, di altri tempi capì subito che la posta in gioco era diventata la vita...ne ebbe certezza quando riconobbe il suo sangue uscire dal teschio stretto nella mancina del nemico e poi essere ingerito come solo un tipo di persona era avida di fare. Quando diavolo lo aveva ottenuto?! Quale imperdonabile leggerezza il Garth aveva compiuto?



    Anni di amicizia con Jotaro gli avevano insegnato come trattare con i Jashinisti; fottuti malati di mente ma a dir poco pericolosi!! Era in procinto di scagliare contro lo shinobi una vagonata di sangue quando il grido abissale del teschio lo costrinse all'immobilità: un suono straziante capace di far tremare persino i ninja più forti dell'accademia.
    Ebbene era chiaro che i guai erano solo iniziati per quel raffazzonato gruppo...e pensare che Diogene aveva già attinto ad una cospicua parte della sua riserva per gestire la situazione fino a quel punto!

    La temperatura salì improvvisamente e insieme ad essa i due giganti percepirono distintamente i propri riflessi appannarsi; il preludio all'arriva di un nemico aberrante di cui ancora non potevano comprendere a pieno la forza. Sparì alla loro vista per apparire poi diversi metri oltre, in un'area spoglia al cento del nulla, come per dire a tutti gli accademici rimasti che lui era il boss fiale da combattere; la posta in palio, ovviamente, sarebbe stata la vita.

    :::

    Ora, dovete rammentare che Aloysius non era solo un combattente sanguinario, cultore di uno stile di combattimento che fondeva una forza smisuarata ed un perfetto controllo del sangue, ma era un impareggiabile tattico di guerra, un uomo che si esaltava in scenari simili a quelli che ora il gruppo di accademici si trovava a vivere. Già una volta aveva affrontato un essere così potente da trascendere il livello della ragione, nel cuore della Roccia degli Spiriti, e ora come allora sentiva la stessa aria riempirgli i polmoni, la stessa pressione opprimergli le spalle e lo stesso impeto riempirgli il petto. Lui era stato il solo ninja accademico ad uscire vivo dallo scontro con la Divinità Spezzata e aveva dovuto mettere in campo tutto il suo acume per farlo, salvando persino due Stelle e i corpi di Shiltar e Hoshi.

    Dietro le parole di scherno del Kage, le offese di Febh e l'apatia di Feng Gu forse tutti e tre sapevano bene che la difficoltà della missione si era spostata su di un altro livello, passando da complicato ad incalcolabile, persino per quel gruppo d'elite. Aloysius rimase ad ascoltarli con un tonico in bocca [1 SA assunzione tonico recupero superiore] perchè capì subito quanto fosse necessario in quella circostanza coordinare la forza dei suoi compagni per tentare di chudere quella faccenda prima che la situazione sfuggisse loro di mano.
    Dalla sua, tuttavia, aveva una salda convinzione, ovvero che quei tre shinobi erano senza ombra di dubbio le persone con le quali aveva combattuto e vissuto più a stretto contatto e delle quali sapeva di potersi intergare senza nemmeno proferir parola [Affinità combattiva].

    L'amministratore era un fiume di idee in piena, così gli diede spazio nell'esecuzione del suo tornado di distruzione e nel suo "veleno senza senso ammazza cose senza senso"; sapeva da anni che lo Yakushi stava lavorando da bravo chimico con quelle ampolle tanto care anche ad Eiatsu ma non sapeva fin dove la sua follia si fosse spinto. Mentre Mumei ne veniva consarsa, la mente del Colosso andò a Jeral e all'odio che aveva visto negli occhi dell'otese ai tempi dell'attacco ad Oto...evidentemente il regalo era stato elaborato, non mancava che la consegna.
    Quanto al mega jutsu, bhè, Diogene sapeva benissimo quanto complessa e potente fosse l'arte della rotazione di Febh: ora andava solo trovato un modo per sfruttarlo a pieno in quello scontro [Sinergia + Strategia -> 2+5 SA e 1 TA ceduto a Febh].

    Anche Feng Gu e Raizen avevano strategie in merito all'imminente scontro; idee valide che andavano però unite in un piano più ampio che tenesse conto anche delle riserve di chakra disponibili a tutti, dell'azione già intrapresa dal quattrocchi e dal rivale in questione. Aloysius serviva proprio a questo, oltre che fungere da micidiale support quelle poche volte che decideva di astenersi dalla prima linea:

    " Gli effetti del mio chiiton stanno finendo, quindi non sareti più immuni alle mie tecniche ma ricordatevi che avete un ultimo boost finale da poter sfruttare; concentratevi sul vostro sangue e sentirete il cuore pomparvi a mille per un breve periodo. Inoltre, vi faccio una nuova immissione per darvi un po di vitalità ed energie per lo scontro....ho consumato molto chakra ma in quanto a linfa vitale ho la sacca piena. "

    Un semplice tocco sulle spalle e i tre nerboruti ninja avrebbero sentito un po delle energie spese durante i precedenti scontri alla morte tornare loro [1+2 TB 2 SA (Azione Rapida) Immissione Vitale -> 3 Leggera alla vitalità a Febh, 1 agli altri; + 50 in una stat primaria a scelta ciascuno]. Quanto al piano poi, avrebbe aggiunto qualche parola in maniera da avere tutti ben chiaro il proprio obiettivo:

    " Febh ci ha concesso ad ognuno il suo colpo per porre fine allo scontro; direi di usarlo con parsimonia ed in momenti diversi...non sappiamo ancora cosa abbiamo difronte. Per questa volta mi terrei più lontano dalla battaglia, penso di potervi supportare meglio fuori dalla portata del mostro per incrementare i vostri colpi; so come combattete e questo mi permetterà di reagire in tempo su qualche colpo da k.o. Inoltre ho il sospetto che il nemico abbia parte del mio sangue e se è di un Jashin che stiamo parlando...bhè, non essere così vicino potrà salvarmi la vita.
    Raizen e Feng Gu dovete distrarre il mostro; avete in due le difese più potenti che mente ninja abbia partorito, sono certo non ruscirà a bucarle al primo colpo. Impegiatelo in mischia per permettere a Febh di consegnare il suo regalino, favorendone il posizionamento. Potrei usare delle pozze invisibili per trasportarti, Febh, ma dovrai fidarti di me fin quando non sarai nel punto giusto...lì dentro sei cieco. Oppure potei usarle per provare a bloccargli un arto inferiore su qualche difesa, fatto al momento giusto può farci mettere a segno un buon colpo...Tuttavia non sappiamo che capacità combattive, percettive e strategiche questo abominio abbia, quindi dovremmo prima saggiare le sue capacità prima di scegliere una strada precisa. Pronti a prendere un po di botte? ahahaha


    Assecondare quelle parole avrebbe giovato non poco a tutti, fissando le idee e sgomberando la mente da inutili fronzoli [Pianificazione->+ 50 in una stat primaria a scelta ciascuno, Preparazione-> azzero tutti i countdwn] e dato inizio ufficialmente alle danze. L'otese avrebbe quindi trovato la sua posizione, ingerendo un secondo tonico e portandosi a circa 27 metri dal nemico [SG movimento + 3 SA assunzione tonico recupero superiore], e distanziandosi dal gruppo di qualche metro in maniera tale da avere la migliore visuale sia sual nemico che sulle loro azioni.



    Quattro mortali contro un Dio della morte, anche meglio del solito per gli standard del Garth dei Mikawa.


    CITAZIONE
    Vitalità rimanente: 25.5 - 5 donata = 20.5/27.5
    Chakra consumato: 832.5 - 120 tonici = 712.5/1250
  5. .

    La donnola non disse nulla, evidentemente ancora non aveva accettato il modo in cui Aloysius le aveva abbandonate: accadde ai tempi dell'incursione a Suna, quando la Raijuu, il più potente di loro, venne usato a sua insaputa come mezzo per penetrare nell'ospedale e trafugare segreti e persone al villaggio. Quello fu un affronto troppo grande al boss, protettore di un popolo che affondava le sue radici nella Sabbia e che quindi ne era strettamente legato...Un male necessario poiché differenti erano le aspirazioni di Diogene e la morale di quelle fiere e potenti evocazioni.
    Sapere di essere state rilegate ad un'esistenza di stenti in realtà feriva non poco l'animo del Mikawa.

    Ad ogni modo, Tasaki era riuscito in qualche modo a limitare i danni di Mumei evitando di perdere l'utilizzo dell'arto ma finendo comunque ferito profondamente. Nulla che il Kokage non si aspettasse...in fondo aveva già valutato e soppesato i limiti e le potenzialità di quel ninja dallo spirito guerriero. L'arrivo di Anteras spezzò quella situazione di tensione che inevitabilmente il Garth aveva creato; dopotutto a nessuno piace essere affettati, tranne Jotaro e i fedeli di quel culto senza senso. L'ex di Kumo accettò le cure fornite dal maggiordomo senza però trattenersi dal giudicare il thè che gli era stato portato, appuntando una mancanza di latte e una temperatura non ottimale. Un affronto enorme per il ragazzo vestito di tutto punto il quale, però, non lo diede a vedere e rispose con un educato:

    " La prossima volta vedrò di assecondare i suoi gusti. "

    Come ringalluzzito da quella bevanda calda, il chunin cambiò il tono della discussione avvalendosi dell'uso di un "tu" non proprio appropriato al primo incontro con un leader militare. Ora, conoscete bene Aloysius, non è un tipo dai grandi formalismi ma vedersi rigettare le considerazioni fatte con quell'atteggiamento indisposto gli provocò un certo prurito. Apparte la presunzione di giudicare le parole del capovillaggio, nonché superiore in grado, il problema era nei contenuti di quelle risposte, prive di fondamento e attenzione. No, lo sbarbatello si sarebbe accorto ben presto che non valeva affatto 3 chunin e 2 Jonin, che possedere un determinato grado era sinonimo di precise responsabilità, che non toccava di certo a lui giudicare la bontà del villaggio che lo aveva accolto.
    Errori madornali che si andavano a sommare agli altri commessi nella pietosa dimostrazione di poco prima ma che non cambiarono di una virgola la posizione del Colosso in merito al percorso da far seguire a quell'atipico shinobi. Nemmeno a seguito si ciò che stava per accadere...dopotutto aveva notato quelle pupille dilatate e l'insofferenza tipica di chi voleva aggiungere altro alle semplici parole di dissenso [1 TA Circolazione Bestiale, Riflessi e Forza +50].

    Il lancio della tazzina fu accolto con entusiasmo dal Kokage, ancora comodamente seduto sulla sua poltrona dall'altro lato della scrivania. Di fatto gli bastò sollevare un dito per evitare persino che il liquido non uscisse dalla ceramica sporcando il pavimento [2 TA Al Volo, For 850]. L'indico si infilò nel manico dell'oggetto, fermandone la corsa e riportandolo perfettamente parallelo al terreno; il tutto mentre lo sguardo del Mikawa non avrebbe perso per nemmeno un istante i movimenti del giovane voglioso di riscatto. Ed infatti quello cercò di approfittare di quell'azione chiaramente diversiva per portare il suo reale attacco, guarda un po' portato con la katana, proprio il punto forte dichiarato, proprio quello che Aloysius poteva aspettarsi e forzatamente con l'unico braccio a disposizione. A rendere ancor meno pericoloso quell'assalto sarebbe stato lo scenario nel quale i due erano calati: per affondare l'inguine, il punto più distante e nascosto dell'intera figura dell'otese (essendo questo seduto) l'esperto di mischia dovette sovrastare il tavolo e indurre il corpo e l'arto scelto ad un movimento atipico e forzato. Era evidente che voler ripagare con la stessa moneta il danno di Mumei non era, in quel frangente, la scelta giusta.

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    Probabilmente sarebbe stato il sorriso che improvvisamente si stampò sul volto del Colosso a preannunciare la difesa facile e scontata che seguì: la gigante mano già vicino alla zona sotto attacco si scostò leggermente e si aprì mostrando il palmo ricoperto una patina rossa associabile ad una protezione [1 SA Creazione di Sangue -> Guanto Rinforzato Pot 15+5, Movimento Felino; 1 SD Riflessi 600 + 50 circolazione + 75 Stile di Combattimento Perfetto + 150 Medio = 875]. Il movimento era in sé rapidissimo, il che motivava perché persino Kato fosse andato in difficoltà contro quel tipo, ma gli impedimenti dello studio, la scelta del bersaglio e il misero movimento difensivo da compiere avrebbero permesso al Garth di non scomodare conoscenze di altra caratura. La punta della katana si sarebbe infranta sul palmo senza intaccarlo nemmeno [Res 825 + Pot 20 vs For 500 + Pot 40 -> Danno nullo], una verità che forse avrebbe fatto ricredere l'attaccante riguardo le sue proclamate capacità: le cose erano due, o aveva pesato male la somma complessiva del valore di 2 jonin oppure quello che aveva difronte aveva trasceso da tempo gli standard canonici.

    Il secondo fendete costrinse il gigante a dover staccare il gomito dal bracciolo opposto ed alzarlo a difesa del collo [2 SD Riflessi 600 + 50 circolazione]; sfruttando la lunghezza superiore del suo arto, infatti, avrebbe tentato di impattare la mano di Tasaki impedendo alla lama che aveva in pugno di arrivare a bersaglio. Una precauzione inutile poiché quel colpo non sarebbe comunque mai andato a segno in quanto fermato dal suo esecutore, nel tentativo di disorientare Diogene. Una finta portata con la stessa fonte artefice dell'attacco precedente ed il successivo, per giunta figlia di un arto evidentemente irrigidito a causa di un eccessivo uso del chakra, ovvero una scelta che portava con se un davvero scarso valore strategico...soprattutto se il real punto di arrivo era a pochi centimetri di distanza da quello iniziale!
    Anche qualora Aloysius fosse stato costretto a scoprire la sua difesa, reagire al fendete non sarebbe stato affatto complicato. Emulando la scelta fatta in precedenza, infatti, un altro piccolo movimento della mano avrebbe permesso di frapporre il costrutto di sangue tra l'arma e l'addome dell'uomo, evitando che il kimono venisse squarciato [2 SA Creazione di Sangue -> Guanto Rinforzato Pot 15+5; 3 SD Riflessi 600 + 50 circolazione + 25 Bestia da Soma + 75 Stile di Combattimento Perfetto + MedioBasso = 850. Danno Nullo]. Il tutto eseguito con precisione e calma sovrumana, piccoli movimenti capaci di minimizzare al contempo gli sforzi e il danno...una lezione che il ronin avrebbe imparato soprattutto in virtù di quello che accadde dopo. Si perché l'ultimo attacco, riservato per il Mikawa al termine delle belle parole di sfida, gli sarebbe rimasto praticamente "in canna". L'arto si sarebbe bloccato al solo tentativo di alzare la lama oltre la testa, paralizzato dall'uso improprio ad esso riservato dall'impetuoso ragazzo, arrivato al limite.

    " ...una dimostrazione delle tue capacità... "

    Un tono pesante e severo, come l'impatto con la tazzina che avrebbe fatto riprendere Tasaki dal suo torpore autoindotto [S&M 4 SD + 3 SA, Attacco Feroce, Pot 5 For 850 + 50 circolazione + 75 Stile di Combattimento Perfetto]; non un vero attacco quanto più uno schiaffone di rimprovero sul volto. Era rimasto vicino al suo "nemico", praticamente in ginocchio sulla scrivania per riuscire nel suo intento, in quella posa statica e piena di falle; un altro errore, l'ultimo di quella lunga serie di fallimenti.

    " E io che ho sperato per un attimo che il servizio fosse salvo...Direi che è il caso di smetterla Tasaki-san. La tua storia, la tua forza e il tuo carattere sono proprio i valori che il Aloysius-sama ha considerato concedendoti il suo tempo e le risorse del villaggio...un periodo di formazione nei due gruppi speciali non potrà che far emergere le tue vere capacità e correggere gli errori che ti porti dietro dalla tua formazione. La villa è il posto migliore per crescere, fidati; e poi potrai aiutarmi a migliorare i miei infusi di thè! hihi

    avatar

    Quanto ai problemi di Oto mi dispiace dirtelo ma al momento non hai davvero voce in capitolo. Sei un ragazzo intelligente, lo sai anche tu. Magari ne riparlerete più in là, quando sarai pronto."


    Anteras aveva parlato, fermando sul nascere l'impeto che stava iniziando a crescere nel petto del Garth. La morte di una promettente risorsa del villaggio era quanto di meno auspicabile per il villaggio, soprattutto in quel periodo, e sebbene Aloysius questo lo sapesse bene, a volte frenare il suo spirito e i suoi geni era davvero complicato.

    Il Colosso non aggiunse nulla, rimase seduto con lo sguardo fisso verso la finestra; questa volta non lo degnò nemmeno di uno sguardo.



    Edited by DioGeNe - 24/1/2020, 08:46
  6. .

    ::: Settimane prima, nei meandri della Villa :::

    La testa non fu nemmeno percepita dal Colosso impossessato dal Dio [Res 825 + 75 Basso, Ferita Lieve distribuita (Anatomia Sanguigna)] il quale non si scompose minimamente continuando a fissare la ragazzina con sguardo da invasato. Khorne aveva preso il controllo completo sul corpo di Aloysius, rilegandolo ad un angolo minuscolo del suo io dopo mesi di solitudine in quella pozza di sangue, immerso nel buio più profondo, ed ora aveva finalmente l'occasione di cambiare quel contenitore ormai divenuto scomodo e inadeguato. Voleva il Gatto Infernale, voleva quell'essere mastodontico, voleva seminare terrore nel mondo come aveva fatto secoli prima, guadagnandosi la nomea di Signore del Caos. Doveva solo spingere quell'insulsa ragazzina al limite, costringendo il cercotero ad uscire e poi soggiogando la sua mente tramite le arti di sangue del Mikawa...
    Il Nibi sarebbe divenuto il suo nuovo jinkurichi, un corpo attraverso il quale avrebbe potuto usare la sua piena forza che sommata a quella dell'immonda creatura sarebbe stata capace di far tremare il mondo intero! Questo pensiero era divenuto il tarlo che lo aveva costretto a quel periodo di reclusione nell'attesa del giusto momento per tendere il suo agguato all'attuale contenitore del bicoda.

    Fu probabilmente l'eccessiva eccitazione e la scarsa considerazione che aveva della kunoichi a non fargli nemmeno notare quell'apparente innocua azione della ragazza. In un attimo il demone si vide cadere in un buio profondo, nello spazio senza fine in cui il Nekomata aveva costruito la sua dimora all'interno della psiche di Harumi. L'interminabile caduta lo fece atterrare su un terreno umidiccio e friabile: era sulla riva di quello che sembrava uno enorme acquitrino, freddo e privo di odore. Khorne si guardò le braccia, non erano più quelle rosate ed "esili" del Mikawa ma era tornato nel suo vero corpo, quello deforme e ripugnante con il quale era rappresentato nei tomi dei Kenkichi, la stessa venerata dai credenti di quel culto oscuro.


    " Dunque è qui che ti sei nascosto, MATABI!"


    Conosceva il suo nome, quello vero, noto solo ai suoi possessori più meritevoli e ai grandi ninja del passato; vedere quegli enormi occhi gialli riflettere sullo specchio d'acqua gli accese ancor più la voglia di conoscere e impadronirsi della leggendaria creatura. La figura ancora non si vedeva nitidamente, le fiamme azzurre che la truculenta belva era solita mostrare attingendo al suo chakra erano spente, ma nonostante questo si poteva percepire distintamente l'immensità dell'affusolato corpo; bastava considerare lo spostamento d'aria che le mastodontiche code generavano semplicemente muovendosi per accorgersene. Il Dio dovette alzare lo sguardo fino alla massima estensione per vederne la fine, lui che già di suo era molto più alto e grosso di qualunque mortale esistente.
    Quindi continuò a parlare con voce profonda ed esaltata, rivolgendosi con rispetto al suo interlocutore:


    " Pensa a cosa potremo diventare io e te INSIEME...una calamità fuori scala per questa realtà, un verdetto di sventura e morta per chiunque riteniamo indegno!





    Potremmo forgiare con il ferro e il sangue un IMPERO, una nuova era di splendore...non come l'idea smielata e senza senso del Mikawa. Unisciti a ME, io dall'esterno posso sbarazzarmi velocemente della mocciosa e fatto questo non ti confinerei come fanno gli umani in un corpo indegno di te, ti lascerei libero, nella tua forma più terrificante, COME TI VEDO ORA! Avrai la tua vendetta sull'otese e, portandolo allo stremo, lo costringeremo ad espellermi in maniera tale da poter diventare un'unica cosa!



    Sfruttare quel chakra senza fine e quel corpo senza eguali, Khorne avrebbe trovato finalmente un ospite in grado di sorreggere le sue tecniche e la sua forza senza limiti di tempo e senza le debolezze dell'uomo.
    Chiaramente non era un'offerta monodirezionale quella che il cercotero stava ricevendo: una vita libera dalle costrizioni dei ninja ma con quel simbionte avido di potere nella testa e nelle membra non era poi da considerarsi così entusiasmante.

    Accettare o rifiutare la proposta del Signore del Caos non avrebbe cambiato poi molto le azioni che Diogene fu costretto a compiere: prendere il controllo del Jinkurichi sarebbe stato il primo passo per avvicinarsi anche al Demone, il quale si ritrovava in ogni caso vincolato dal sigillo composto da Eiatsu al tentien della genin.
    Ormai la pozza di sangue aveva attirato al suo interno Harumi fino a coprirle la testa ed era solo questione di secondi prima che la morte per asfissia sopraggiungesse [TB Mantenimento Sabbie Mobili]; istanti in cui la ragazzina non avrebbe potuto far altro che affidarsi alla forza della sua mente e allo spirito del suo ospite per sopravvivere. La mano ancora fuori dal lago di sangue venne trafitta da Mumei, passata da parte a parte e infilzata a terra [1 SA, Vel 600, For 825, Pot 50]; una ferita dolorosa ma che si sarebbe rivelata decisiva per il destino dei partecipanti poiché veicolo per l'attivazione del jutsu più tremendo ideato dal Gath. Una quantità di sangue spropositata sarebbe stata iniettate nella ferita della giovane fino a prosciugare gran parte del lago di sangue e quindi dell'energia vitale di Aloysius, rilegato a mera risorsa da sacrificare [2 SA manipolazione sangue + TA Tentei No Imei, Azione Rapida, Efficacia 90 + 10 Impronta Oscurità -> 20 Leggere di vitalità sacrificata].
    Ma quale sarebbe stato l'ordine impartito?


    " Per troppo tempo il mio destino è stato tra le indegne mani dei mortali, influenzato da deliranti profezie e deboli shinobi. Ora sarò io a trovare la via per conquistare, di nuovo, questo mondo! Con o senza il tuo benestare!! "



    CITAZIONE
    OT/ Vai di interpretazione del Demone senza limitarti alla tua scheda. Vediamo un po questo Gatto Infernale all'opera nel mondo interiore! /OT
  7. .

    “ Se hai convinto Febh allora sei abbastanza forte. Io, invece, devo vedere cosa ti frulla per la testa...”

    Ed era proprio così, mettere alle strette Kato già di per sé bastava come dimostrazione di forza...un attributo fondamentale per la sopravvivenza ad Oto ma non sufficiente. Aloysius aveva bisogno di soldati capaci di ragionare con la propria testa perché troppi erano i problemi da affrontare; delegare i compiti era l’unico modo per uscire vincitori da quel periodo di guerra.
    Avere le falcidonnole come alleate era un altro punto a favore dell’ex ninja di Kumo: il Colosso più di ogni altro sapeva quanto fossero astute ed utili quelle creature affusolate e dal pelo lungo. Suibi, forse, ne era l’esempio più lampante; era la prima in linea di successione della progenie di Raijuu, il signore delle Kama. Diogene ricordava bene le gare di velocità con la donnola-lampo, la cerca nel Paese de The sulle tracce di Yami e lo scontro con il Nibi Infernale sul testa della portatrice di tempeste. La falce del bosso di contratto era di fatto l’arma più temibile che il Mikawa avesse mai visto all'opera!

    “ Rilegate da un branco di scimmie ad un fazzoletto di terra con due alberi? Davvero questo è il destino cui hai condotto la tua famiglia? Raijuu deve essere andato in pensione per aver permesso uno scempio de genere! “

    Pungenti come sempre, le parole del Kage avrebbero di certo fatto centro nell'animo indomito della vecchia alleata. Sapeva bene come ragionava quella creatura, le lunghe poste di guardia al gate passate in compagnia avevano permesso ai due di conoscersi a fondo.
    Ad ogni modo, la prova di Tasaki fu accolta con entusiasmo da quest’ultimo, il quale non ci pensò due volte ad agire. Bastarono quei passi decisi e la mano ferma per far intuire subito al Jonin la scelta del neo otese; un approccio diretto valutato all'istante come eccessivamente semplice:



    “ Aaaa avventato ragazzo...avventato. “

    Disse con un filo si voce udibile solo alla creatura evocata rimasta lì vicino per godersi lo spettacolo.
    Il chiiton si propagò in un istante lungo l’arto proteso del giovane riducendolo al un ciocco di legno arso mentre quello digrignava i denti per nascondere il dolore lancinante.

    “ Oh...abbiamo un vero combattente. È impulsivo ma risoluto...ti che dici Suibi? “

    Il secondo tentativo fu leggermente più ragionato, il minimo che Aloysius potesse aspettarsi visto l’ormai palese presenza di trappole...dopotutto bisogna sempre avere la giusta protezione per fare certe cose, no?
    La mancina fu salva e la lama prelevata dal suo piedistallo; in quel frangente il chunin, amante ed esperto di katane, poté percepire distintamente il “peso” e la pericolosità di quella lama più lunga del normale e dal filo irregolare. Mumei non sembrava essere come le comuni armi di pregevole forgiature, sembrava come viva.
    Fu nell'esatto momento in cui Tasaki allentò la presa che aveva sul manico per poggiare l’artefatto sulla scrivania del Mikawa che la sua caratteristica più importante si palesò in tutta la sua violenza: la Senza nome era sempre assetata di altro sangue.
    Come sospinta da una mistica forza, l’acuminata punta della katana iniziò a muoversi verso il basso facendo roteare l’intera arma nel palmo aperto dell’incauto shinobi, esponendolo ad una minaccia tremenda. Durò tutto un istante al termine del quale il gradito ospite si sarebbe ritrovato con l’inguine penetrato all'altezza dell’attaccatura con la gamba destra [Manipolazione del Sangue, Intinta nel Sangue, Vel = For 850, Pot 50]. La dinamica dell’azione, la velocità del colpo e lo stupore nel vedere il cimelio agire in autonomia avrebbero reso estremamente difficile una difesa adeguata, sebbene il Garth avrebbe sperato di vedere qualcosa di sorprendente...
    Subire o meno l’affondo di Mumei non avrebbe cambiato poi molto l’idea che Diogene si era fatto del ragazzo e che non avrebbe esitato ad esternare senza filtri:

    “ Tu non sei un chunin. “

    Parole che il ragazzo non avrebbe incassato con piacere, soprattutto ora che tra il dolore del sangue acido e le ferite riportate doveva provare un gran dolore, oltre che perdere diverso sangue. Anteras avrebbe avuto del lavoro da fare nel pulire la moquette da quelle macchie...

    “ Probabilmente sei più forte di un chunin ma non sei il leader che ci si aspetta da tale grado, non per gli standard di Oto, non per me. Il tuo senso del giudizio è scarno, così come la capacità di analisi...in una vera missione di recupero avresti mandato a morte il tuo team oltre che te stesso agendo come hai fatto. Hai detto di essere un sensitivo: beh al primo sguardo avresti dovuto accorgerti della trappola e della macchia oscura di chakra sulla lama. Hai detto di essere un esperto combattente ma non sai soppesare davvero la pericolosità di una lama. Hai detto di essere un esperto di ninjutsu ma non sai nulla del sangue, il che significa che non hai nemmeno raccolto informazioni sul mio conti prima di presentarti al mio cospetto...un gravissimo errore per un esploratore.”

    Lo sguardo era severo e il tono quello di chi giudica. Eppure il Garth manteneva la calma, senza alzare la voce stava distruggendo pezzo a pezzo l’intera formazione ninja del suo interlocutore...e la cosa assurda era che gli erano bastati 2 minuti per dirlo.

    “ Tuttavia hai un grande spirito e una giusta dose di follia. Qualità che alimentate nel giusto modo possono oscurare le altre lacune. “

    In quel momento, preceduto da due colpi alle porta, sarebbe entrato nella stanza il maggiordomo con in mano un vassoio. Thè, garze e tonici...come se sapesse già come sarebbero andate a finire le cose in quel tranquillo incontro. Certo perché se la faccenda fosse stata seria avrebbe portato con se anche Eiatsu e Fyodor in maniera preventiva; Aloysius a volte esagerava e il suo compito era assicurarsi che gli ospiti della villa ne avessero alla fine un ricordo felice!

    “ Mi sembra siate andati avanti da quando vi ho lasciati! Bene, bene il dialogo è fondamentale per iniziare al meglio una nuova collaborazione, non trovi Tasaki-san? Abbiamo trovato qualcosa da fare al nuovo membro del villaggio, Aloysius-sama? “



    Lasciò i suoi doni per il giovane ospite mentre Aloysius rifiutò con un gesto della mano il thè del maggiordomo. Questi però non se la prese e rimase lì nella stanza con il suo classico sorriso stampato sul volto, pronto a servire quelle che sapeva essere le ultime parole del Colosso sulla faccenda; dopotutto aveva una scaletta serrata e non poteva perdere troppo tempo per quella deviazione non programmata.

    “ Gli serve un periodo di prova nelle squadre speciali con i sensitivi e nel team di avanscoperta. Quando avrà iniziato a comprendere come si fanno le cose qui ad Oto potremo passare alla fase successiva...per la quale servirà qualche precauzione. Ci sono informazioni che un chunin del villaggio sotto il mio comando dovrebbe sapere ma che non sei ancora né pronto né meritevole di conoscere. In questo periodo di formazione e transizione le missioni accademiche sono vietate come anche allontanarsi dal villaggio senza reale motivo. Hai una sistemazione ad Oto? “

    Fu Anteras a rispondere, prendendo iniziativa:

    “ Proporrei la stanza di Omoi-sama...non se la prenderà troppo a più di due anni dalla sua assenza. Rimanere in villa non potrà che velocizzare il suo processo di apprendimento. “

    Diogene esitò un attimo ma poi rispose:

    “ Ok, ma dovrà sapere che è stata una tua idea. “

    “ Concordo. “

    Il tempo del Kage era finito; un ultimo sguardo rivolto al ragazzo sarebbe bastato per fargli capire che a breve i due si sarebbero rincontrati. Diogene non lasciava mai un giudizio in sospeso, soprattutto quando tra le mani aveva un diamante grezzo da far brillare.

  8. .

    " Una seconda possibilità è un privilegio che va guadagnato. "

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    Rispose così difronte alle pretese del jonin, ormai sfibrato dalla discussione con Aloysius. Era palese, sin da quando aveva messo piede in quell'umile casa, che la presenza stessa dell'otese aveva perturbato il suo animo. Il colosso si era giocato tre carte che pesavano come macigni sulle spalle del ninja delle squadre speciali: la fine di Hoshi, il suo passato da cadavere dell'Edo Tensei e il destino dello Yonbi. Argomentazioni che per quanto l'ex kiriano provasse a confutare e portare dalla sua parte, in cuor suo sapeva di peccare; si perché per quanto il Mikawa non fosse certo uno stinco di santo, corrispondeva al vero il fatto che fosse stato proprio l'eccentrico inventore a scegliere consapevolmente il suo destino e che fossero stati i ninja di Suna a perdere il Demone, dimostrandosi carenti. Quanto al passato dell'argilloso, poi, sebbene macchiatosi di indelebili atrocità, il bomberman doveva molto al Garth e ad Eiatsu, il quale gli aveva fatto dono di una seconda vita. Già...quella che il ragazzo stava vivendo era già la sua seconda possibilità.

    E per Diogene la stava nuovamente sprecando.

    Ormai erano tutti e due in piedi attorno al vecchio tavolo in argilla; i due jonin si erano vomitati l'un l'altro parole severe e dolorose ma il rischio di uno scontro sembrava scampato e anche i due genitori del Colosso parvero accorgersene tirando un sospiro di sollievo. L'ultima imbeccata del giovane prodigio della Sabbia decretò la fine della discussione, rivelatasi con grande disappunto del capoclan infruttuosa.

    " Tu sei solo una mela marcia caduta lontano dall'albero, un figlio che si ribella stupidamente al volere del padre forte di convinzioni che solo il tempo gli insegnerà essere fallaci. Io sono venuto qui mettendo sul piatto la verità e lo stato delle cose, tu solo un muro di ignoranza e paura.

    Io sono l'incarnazione del sinolo di Oto e Suna, il ponte tra questi due villaggi...farò grande le mie due case anche senza il tuo aiuto, tu che sei solo un "uomo" di passaggio. "


    Così si chiudevano i rapporti tra il Suono e la Sabbia, con l'odio di Hohenheim e la delusione di Aloysius. Un ultimo sguardo in direzione della madre, la quale aveva gli occhi ricolmi di lacrime, e poi si diresse verso la porta seguendo il guardiano del villaggio; Ferrid invece si alzò di scatto e, ritrovando la forza e il coraggio di altri tempi, alzò la voce indicando con il dito un punto lontano oltre l'ingresso appena aperto:

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    " Non tornare mai più, mostro! Suna non è più il tuo villaggio e questa non è più la tua casa! "

    Che ironico è il fato: un discendente della linea diretta di Sangue, un guerriero spietato e inflessibile, uno scienziato avido e immorale ridotto ad un vecchio storpio dalla malattia. Il ricordo della frusta usata nei primi addestramenti per attivare i geni assopiti del clan, delle notti passate insonni nella spettrale Villa, delle prove mortali e della mancanza di affetto ritornarono alle mante del Colosso in un istante facendogli ribollire il sangue. I vetri rotti della capsula, il suo volto deturpato e segnato da profonde rughe, quegli appunti trovati nel laboratorio segreto e i calcoli rivelatisi sbagliati. Ohhh avrebbe voluto dire molte cose, l'ei fu Siomaru, all'uomo che ora gli stava puntando contro il dito. Tuttavia non si voltò nemmeno e accucciandosi per non sbattere con la testa contro l'uscito della dimora disse con un filo di voce prima di chiudere la porta e lasciarsi tutto alle spalle:

    " Quello che sono è solo merito tuo. Mi hai fatto tu così, padre. "

    :::

    Il tragitto per le mura del villaggio sarebbe stato questa volta rapido e senza deviazioni; Diogene avrebbe seguito il chunin senza proferir parola accertandosi solamente che Mumei fosse ancora lì con lui. Il vincolo che suggellava la sicurezza dell'arma era stato necessario proprio per via della maestria che l'artigiano aveva mostrato in quanto a meccanismi ed equipaggiamenti; Aloysius tuttavia non poteva immaginare fino a che accuratezza la vista e il tatto allenato dello shinobi potesse arrivare. Di fatto risultò lampante al sabbioso che dentro l'involucro metallico era custodito un qualche genere di segreto: il sangue contenuto all'interno si muoveva autonomamente e continuamente si generavano nuovi flussi capaci di muoversi in maniera asincrona e peculiare, come se ognuno avesse una sua personalità...Non c'erano dubbi, quell'elsa era viva! Un altro dettaglio avrebbe fatto letteralmente fremere di curiosità il ragazzo: a detta del Colosso, Mumei doveva avere più di 400 anni e se non corrispondevano a menzogne le dicerie sullo spirito guerriero dei Mikawa e dell'attuale capoclan doveva essere stata impiegata in un numero spropositato di guerre...allora come diavolo faceva il metallo di cui essa era composta ad essere letteralmente intatto?! L'irregolarità del filo della lama non era affatto il risultato di migliaia di scontri bensì la minuziosa attenzione e grande manualità di un qualche fabbro! Non c'era un graffio o una cricca, era come se Lei fosse in gradi di rigenerarsi in qualche modo dopo ogni battaglia.

    Sin dal primo incontro, Diogene aveva etichettato il guardiano come un ninja interessante: oltre ad essere un abile marionettista, dimostrando di saper controllare più marchingegni contemporaneamente, si era gettato a capofitto nel rompicapo del Patto di Sangue per il semplice desiderio di essere partecipe di quella tecnica criptica, oscura e di altissimo livello. Quel genere di amore per la conoscenza era qualcosa di raro e che difficilmente si poteva frenare. Salvo iniziative del sunese, sarebbero arrivati fin sull'orlo dell'accesso al villaggio; era certo che avevano tracciato ogni suo spostamento e annotato ogni sua azione fin dal principio quindi agì solo all'ultimo, nel momento in cui Shunsui avrebbe ridato la leggendaria lama al suo proprietario. In quel frangente, quando il palmo del Mikawa si fosse aperto per afferrare il manico, il chunin avrebbe potuto vedere un bigliettino nascosto al suo interno: sarebbe stato lui stesso a decidere se prenderlo o meno, il Garth si sarebbe limitato ad aprire quello spiraglio verso il promettente shinobi. Accettare o meno il "dono" dello sgradito ospite non avrebbe cambiato il saluto finale.

    " Ci rivedremo Abara, seguirò con attenzione la carriera. "

    Quindi se ne andò, era la terza volta che si lasciava quell'imponente fenditura alle spalle senza sapere se l'avrebbe rivista. Ma il suo passaggio non era passato inosservato e il suo segno era stato impresso nell'animo dell'insofferente artista così come nella curiosa mente del marionettista, il quale se avesse trovato il coraggio per spingersi verso l'ignoto avrebbe potuto leggere il messaggio del tenebroso Otese [Inchiostro di Sangue ]


    Se condividi le parole di Hohenheim puoi fermare la tua lettura qui ma ricorda, il cristallo più puro non nasce tra le sabbie del deserto ma nella roccia più dura.
    ioi.jujjrujiijijri N oio.uujrrojruriuir E



    Le scritte sarebbero svanite insieme a quelle coordinate criptate, impresse solo nella mente di Shunsui.



    Edited by DioGeNe - 8/1/2020, 09:07
  9. .
    Oto ti aspetta ;)
  10. .

    Lo strano ticchettio prodotto dal mercante non passò inossrvato al monaco, il quale era in grado di concentrarsi sui dettagli molto meglio che fissare macroconcetti [Occhio di Falco]. Non che questo gli impedì di scongiurare l'inevitabile scorrere degli eventi ma almeno non fu colto completamente di sorpresa quando i cinque grossi uomini irruppero nel negozio con fare minaccioso. Ciò gli permise di afferrare al volo il prezioso dal ragazzetto del quale già si era dimenticato il nome e di muovere subito le gambe nella direzione di fuga.

    " Bhe...è stato un piacere fare affari con lei! "

    Non era affatto vero ma dire corbellerie del genere era tipico di Torikeshi. Si fiondò oltre la porta e fu di nuovo alla luce del giorno, poco distante dalla folla della piazza centrale di Suna. Sapeva di essere inseguito, ovviamente, ed era ben conscio che le sue gambe non erano più agili come una volta...in una gara di pura velocità avrebbe perso, doveva sfuttare i suoi salti e il caos delle bancarelle per cavarsela. Impastò un po di chakra negli arti inferiori [Acrobazia Tropicale] e in un attimò si trovò sul tetto del Desert Bar, già proiettato con lo sguardo in avanti per trovare la via migliore di fuga. Probabilmente aveva guadagnato qualche minuto ma per renderlo fruttifero avrebbe dovuto inventarsi qualcos'altro: sfruttando la misera distanza che separava un edificio dall'altro, continuò ad avanzare sui tetti stando ben attento di non farsi vedere dalla strada ma continuando a mantenere una certo ritmo [Velocità 250]. Intanto si era messo la gemma sotto i vestiti, stringendo la cintura del kimono per evitare che cadesse nella corsa...occhio a questo passaggio perchè con Torikeshi anche la più banale delle azioni può rivelarsi un problema.

    Una volta assicuratosi di non essere osservato, non appena fosse stato coperto da un muretto un po più alto o qualunque cosa potesse celare la sua figura mingherlina, si sarebbe calato dall'edificio sfruttando una grondaia o qualche appiglio utile alle sue esili ma forzute dita. Dopo anni passati in solituine a scalare le montagne limitrofe il monastero era diventato un maestro nell'arampicata. Quindi si sarebbe gettato nella folla, afferrando la prima coperta a portata di mano per coprirsi la testa: data la sua sua statura bassa si sarebbe facilmente mescolato tra la gente e anche per un osservatore attento sarebbe stato molto difficile individuarlo. Il genin avrebbe girovagato senza una meta, facendo trascorrere il tempo, dimenticando cosa stesse facendo e perdendosi nella complessità del mercato del villaggio...

    L'eroico gesto della kunoichi si tramutò ben presto nella sua rovina. I due ninja Sunesi se la diedero a gambe sfruttando alcune delle loro abilità ninja per alzare una coltre di fumo e dileguarsi. Quando il pulviscolo si diradò, attorno a Ryugi vi erano tre grossi omoni; era circondata, in inferiorità numerica e sola...la situazione peggiore per infischiarsi di un fatto che non la riguardava affatto! Pensare di attaccare o di fuggire sarebbe stata probabilmente la sua rovina: prima di poter fare la sua mossa una caterva di colpi le sarebbero arrivati da tutti i lati, in sequenza, senza darle nemmeno il tempo di girarsi, ed erano mazze chiodate quelle che quei gentiluomini stavano usando [9 attacchi, Pot 20, For e Vel 300]! L'avrebbero ridtta una straccio, probabilmente facendole perder ei sensi e provocandole danni pesanti a schiena, gambe, testa e ventre.
    Qualora invece la ragazzina fosse stata propensa al dialogo, Amune sarebbe uscito dal suo negozietto con lo sguardo torvo e un ghigno inquietante stampato sul volto:

    Portatela dentro, deve essere una loro compagna lasciata come palo. Sarà il nostro ostaggio per convincere quei ninja a tornare muhamuha Sempre che Iroki e Sotu non riescano ad acciuffare il vecchio decrepito!



    Ovviamente a nulla sarebbero false parole di diniego a riguardo, in effetti a parti inverse probabilmente anche la ragazzina dei Nekki avrebbe pensato lo stesso...chi mai si sarebbe gettata in una rissa contro gli uomini del famigerato uomo?
    Una volta portata dentro, con le buone o con le cattive, la genin sarebbe stata legata ad una sedia e messa in un angolo, sorvegliata da due dei banditi. Lì sarebbe stata costretta al silenzio, anche imbagaliandola se necessario, e avrebbe ascoltato il mercante confabulare con l'ultimo suo uomo riguardo l'accaduto:

    Se quei due decelebrati non mi portano quello smeraldo li farò sgozzare! Ma come diavolo hanno fatto quei ragazzi ad avere una simile gemma! Da chi l'hanno rubata? Varrà almeno 15000 ryo...sai cosa significa?! Potremo finalmente allagarci e farci un nome tra i Kurogane nel Fuoco, potrei assoldare più uomini e aumentarvi persino la paga!

    L'uomo era evidentemente su di giri, forse troppo per farsi vedere da un ninja del villaggio: si perchè il coprifronte che Ryugi sfoggiava con tanto orgoglio poteva rappresentare un problema per l'assciazione a deliquere del "mercante", il quale già si era fatto scappare troppi dettagli. E dinfatti il cugino mercenario non ci mise molto a domandare:

    " Cosa facciamo con la ragazza ? "

    Tenetela qui, fin quando non sapremo se la gemma è nelle nostre mani sarà la nostra unica leva contro quei mammocci. Io ora devo andare assolutamente a concludere un'altra trattativa con dei dementi della Nebbia; pare vendino accaio di fattura kiriana, la stessa che hanno usato per le katane delle squadre speciali, a due soldi. Se Iroki non torna entro due ore chiama anche gli altri della famiglia, i ninja potrebbero tornare con dei rinforzi. CAPITO?!

    La kunoichi era finita in un grosso guaio ed uscirne ora non sembrava affatto semplice.

    A meno di un kilometro di distanza, qualora il vecchietto fosse riuscito a scampare ai suoi inseguitori, Torikeshi avrebbe infine smesso di girovagare e avrebbe trovato posto vicino un paio di cani randagi, sul ciglio di una delle centinaia di stradine secondarie che si diramavano dalla piazza.

    " Una corsetta al giorno toglie il medico di torno hihihi ! Che mi dite cuccioletti? Oggi è una giornata così tranquilla..."



    Peccato che avesse addosso uno dei giolielli più rari di una delle donne più potenti ed influenti nella malavita di Suna e di Ame...

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    Leo tvb Dietro ovviamente 😝
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    Riprese coscienza che era nel granaio, lo stesso di inizio missione. Non che lui si ricordasse dove fosse, con chi avesse viaggiato e quale fosse il suo scopo...ovviamente. La prima cosa che i suoi occhi notarono fu un grosso becco sovrastato da una cresta rossastra, probabilmente stava fissando quel gallo da un'ora acciuccato, con le mani sotto le ascelle e le braccia larghe cercando di imitare il suo "interlocutore". Si accorse egli stesso dell'assurdità di quello che stava facendo e ridendo si rialzò da terra; non era la prima volta che perdeva il contatto con la realtà e aveva imparato a convivere con gli scherzetti della sua mente. Era ricoperto di fieno e chicchi di cereali, aveva delle strane macchie sul kimono e anche il suo odore non faceva presagire a nulla di buono...dire come avesse impiegato tutte quelle ore in quel posto, senza farsi scoprire dalla genete tralaltro, era una impresa a dir poco ardua.

    " Hihihi ancora una volta Torikeshi. Vedamo un po se mi ero appuntato qualcosa..."

    Infilò la mano nella sacca che aveva attaccata alla cintola e ne estresse una manciata di fogliettini bianchi; una piccola immissione di chakra [Carte Ninja, Bassissimo] e le scritte più recenti presero forma permettendo al monaco di ricostruire il tutto (o almeno una parte). Shunsui, un chunin di Suna, aveva assegnato loro il compito di perlustrare la zona sud-est del villaggio...chiaro e limpido. Si guardò attorno e non vide nemmeno l'ombra degli altri due compagni ma, senza preoccuparsene molto, face spallucce e continuò nella lettura. C'era un appunto sul fatto che dei tizi volessero fermare altri tizi in possesso di un mega qualcosa di pericoloso. Nulla di più fumoso per l'anziano sunese il quale rileggendo le sue stesse parole capì solo di essere dalla parte dei primi di questi tizi. Informazioni non molto dettagliate ma che, in un certo senso, ridiedero al genin un posto e uno scopo. Prese un secchio lì vicino contenente un liquido che sembrava essere acqua, di certo non pulitisisma, e ne bevve un sorso; aveva anche un certo languorino e lo trovò strano perchè lui non aveva mai fame...



    " Vabè, direi che il granaio è sicuro, forse un po freddino, ma tutto tranquillo. Qui dice che l'appuntamento è fuori dal centro abitato. In marcia! "

    Peccato che erano passati un paio di giorni dallo sbarco e ne erano accadute di cose sull'isola dove non si conosceva la parola morte!

  13. .

    Entrando nell'ufficio del Kokage, Tasaki avrebe sentito un'enorme pressione sulle sue spalle, come se improvvisamente il suo operato, ogni sua azione o parola, fosse finito sotto una lente di ingrandimento. Con Aloysius era sempre stato così, anche quando era un guardiano: ti concedeva dieci minuti del suo tempo e marcava con il fuoco le prime impressioni raccolte, un'etichetta che solo in pochi erano stati in grado di modificare nel tempo. Se c'era qualcosa in cui il Garth eccelleva, di fatto, era nel valutare le persone, soppesandole nel dettaglio al fine di assegnare loro incarichi e responsabilità congrue; solo una volta aveva fallito nel farlo e ne aveva pagato il prezzo per anni.

    Quando lo sguardo del chunin si posò sull'imponente schiena del Mikawa, sarebbe stato per lui difficile interpretare le informazioni che la sua capacità di analisi gli stava suggerendo. Sembrava trattarsi di un ammasso anomalo di chakra [125 Bassi] legato al corpo da un sistema circolatorio che differiva da quello canonico linfatico, come se fosse "abituato" a mutare in qualcosa di più capillare e privo di struttura. Il risultato finale era un alone oscuo [Impronta Oscurità] crepitante di potere. Una parte di esso preveniva dalle cellule del sangue, irrorate di un chakra peculiare, sicuramente dovuto all'appartenenza al clan [Kekkei Genkai Manipolazione del Sangue]; un'altra, invece, sembrava risidere nella mente dell'otese, in una zona angusta, sepolta sotto strati di barriere di chakra e in qualche modo in collegamento diretto con il tentien [Kinjusu Khorne no Keshin]. In effetti, non sembrava molto diversa da una seconda entità, simile per certi versi ad una possessione.
    Insomma, nulla di banale, come ogni aspetto di Diogene.

    Poi l'ex ninja di Kumo parlò introducendo ad una ventina di tematiche differenti con una leggerezza tale da lasciare di stucco anche il gigante del Suono, il quale non potè fare altro che voltarsi e prestare attenzione a quella voce.



    " Non correre ragazzo, ti sei preparato il discorso a memoria? "

    La vistosa benda mascherava in parte un volto pieno di rughe e di cicatrici, usurato dal tempo e da decine di battaglie. Per prima volta lo sguardo del Colosso si sarebbe posato su quell di Tasaki il quale avrebbe dovuto sostenerne il contatto per non causare grande delusione nell'animo del Kage. Soddisfatto tale requisito, Aloysius passò alla sua analisi:

    " Ora ricordo, Kato mi aveva aggiornato riguardo un ronin preso a Genosha. Devi essere in gamba per averlo quasi ridotto in fin di vita...doppia katana, dico bene? Se la tua storia ti ha condotto fin qui allora hai passato il vaglio di Febh e questo fa di te un amico di Oto a tutti gli effetti. "

    Si sarebbe avvicinato alla scrivania allungando il braccio in direzione dello shinobi e tendendo la mano. Il ragazzo non poteva sapere quali pericoli si celassero dietro una stretta di mano con il Garth ma, in quell'occasione, nessun artificio mortale sarebbe scaturito dal famigerato gesto. Tasaki avrebbe solo potuto percepire la solidità e la forza custodita nel fascio di muscoli che il kimono taglia xxl a malapena riusciva a mascherare; in quel momento avrebbe avuto la netta impressione che in nessun modo sarebbe riuscito ad uscire da una presa condotta da quell'uomo.

    " Sediamoci. "

    Disse cadendo sulla robusta poltrona e scandando con un piede i progetti e i fogli che ingombravano la zona centrale del tavolo. Attese qualche istante per andare a pescare il primo dei tanti argomenti sollevati dal giovane interlocutore; le sue orgini, le sue conoscenze, i suoi ideali, la sua missione...c'era del potenziale certo, ma senza saperlo aveva preso Aloysius per la gola, portandolo ad un tempo passato di cui aveva bei ricordi.

    " Mi daresti grande gioia se evocassi qui Suibi-Kama...sai, sono anni che non ci parliamo; da quando mi ha portato via il rotolo di contratto riportandolo tra la sua gente nel Thè. "

    Non sentiva di loro da allora, da quando aveva iniziato a parlare di Impero, ovvero da quando i loro ideali si erano drasticamente divisi. Ma il ricordo delle gare di velocità, delle operazionidi infiltrazione e di ricerca, dei combattimenti all'ultimo sangue era vivido nella sua mente; un'amiciza che aveva dovuto interrompere per realizzare la sua visione.

    " Un mondo senza guerre è un mondo che ne viste prima tante. Il nostro scopo è quello di indirizzare il caos affinchè il sangue versato e le vite stroncate vengano sacrificate per una giusta causa, la medesima di cui tu parli. E' questo il tempo della battaglia contro i Cremisi, certo, ma anche contro tutti quei nemici che alzano vessilli a favore di un padrone senza morale. Scoprirai che ci sono persone che non si possono né comprare né dominare, non ci si ragiona né ci si tratta. Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo. "

    Un signore della guerra, ecco cosa era diventato Diogene nel tempo; un uomo più orientato allo scontro che al dialogo, all'intimidazione che alla corruzione...

    " Affermi di essere molte cose Tasaki di Kumo. Ad Oto abbiamo bisogno di un abile sentivio ed esporatore per rinforzare le nostre squadre speciali; sarai inoltre in possesso di informazioni preziose nella lotta contro i Cremisi. Sei venuto per giurare fedeltà al villaggio...bene! Io rispondo che sei arrivato nel momento giusto visto ciò che ci attende all'orizzonte. Tuttavia saggerò la volontà del tuo spirito solo dopo aver visto con i miei occhi di cosa sei capace."

    Puntò il dito verso il ragazzo ma il suo sguardo andava oltre, verso la porta dello studio e quindi la sala adiacente. Stava puntando Mumei e aveva stampato sul volto un inquietante ghigno:

    " Sei al termine della tua missione di recupero, l'antico prezioso è lì, su di un piedistallo al centro della stanza segreta che con tanta fatica hai raggiunto. Hai perso l'intero tuo gruppo nel dungeon, tra trappole mortali e nemici del villaggio e sei ora da solo. La scena è tua."

  14. .

    Erano ragazzini, Hohenheim come Hoshikuzu...bambini troppo potenti e con troppe responsabilità, capaci solo di far perdere tempo al Colosso dei Mikawa. Era stato così con il Rosso il quale, non solo si era fatto scoprire sotto l'effetto del jutsu illusorio del Garth, ma aveva anche fallito come inventore e fautore dei sogni dell'otese. Non avrebbe ottenuto nulla da quella visita nella sua terra natia: era venuto con idee e proposte che esulassero da ciò che l'Accademia imponeva loro di fare ma il bomberman era ancora legato da spesse catene ai dogmi e ai precetti di quel mostro a più teste che stava, secondo Aloysius, distruggendo i villaggi membri.

    " Qualsiasi cosa io abbia fatto ad Hoshi...E' singolare constatare come prima mi accusi di non sapere nulla e poi metti la mia etichetta su ciascuno degli accadimenti che in qualche modo ti coinvolgono. Il Rosso ha fallito per una sua mancanza, non un mio capriccio: si è riempito la bocca di parole grosse, forse troppo per le sue capacità e probabilmente ora si trova nella Roccia in qualche prigione sotterranea, oppure morto stecchito in una delle tante landa dimenticate di quelle aride terre. Il tempo è finito mesi or sono, non si stringe un patto consenziente ed equo con me senza essere certi di poterne sostenere il peso. Iniziate a programmare un futuro privo della simpatia del moccioso perché ci vorrebbe un miracolo per riportarlo al sole di Suna. E non credere che questo non sia anche per me un peso tremendo: avevo usato tutto il mio sapere e la ma influenza per riesumarlo dalla tragedia di Iwa, avevo investito tutto nel suo genio e nelle sue capacità, avevo pagato a peso d'oro servigi che mai potrò ricevere. Un errore che non intendo perseguire anche con te, alla luce di quanto emerso oggi. "

    Così era questo il destino che aveva attanagliato il manipolatore del vento; un patto con Diogene non rispettato, una sentenza di morte difficilmente reversibile. Quella frase era rivolta anche al marionettista che aveva forse con troppa leggerezza stretto la mano del jonin otese. Quindi Aloysius di alzò dalla sedia e, riponendola in maniera ordinata sotto al tavolo, continuò a rispondere alla secondo punto sentenziato da Hohenheim.

    " Ed ecco cosa penso dell'amato Yonbi. Lo avete perduto e poi siete stati incapaci di trovarne rimedio. Cosa sarebbe accaduto se, per qualsiasi capriccio, avesse deciso di lasciare il deserto e seminare distruzione nel Vento e altrove? Cosa sarebbe accaduto se la vostra debolezza lo avrebbe esposto alla mercé di Ame, Kumo o gli Hayate? Avreste fornito la più potente arma mai vista dall'uomo al nemico, un prezioso che l'accademia al tempo vi donò con la promessa di esserne i custodi. Ebbene AVETE FALLITO. Il Quattro Code resta ad Oto, da chi ha avuto la forza per portarlo al sicuro. Decideremo noi quando sarete in grado di assolvere ai doveri che tale potere comporta. "

    Aveva risposto con la stessa carta usata dal jonin: l'Accademia quaranta anni prima aveva distribuito i codati tra i quattro villaggi rendendone garanti e responsabili. Con quelle parole ora il Suono stava reclamando il diritto di essere il nuovo custode del Gorilla poiché decaduto per incapacità era il diritto di possessione dei sabbiosi.

    " La riunione dei Kage è alle porte. Vedremo in quella sede a chi spetta decidere sull'uso del Cercotero in relazione alle minacce che ci troveremo a fronteggiare. Lo Yonbi rimane un'arma da poter usare in guerra e io ho tutta l'intenzione di sfruttarla. Detto ciò la mia proposta rimane valida: segnala il nuovo contenitore e, quando sarà il momento, fallo trovare pronto per assolvere al suo destino. Suna riavrà, quando ne sarà meritevole, il suo Demone. "

    Aloysius aveva finito. Grosso era il suo rammarico nell'aver trovato una marionetta dell'accademia e non un uomo che ragionasse con la propria testa al comando della Sabbia. Ancora una volta avrebbe dovuto fare tutto da solo, ancora una volta aveva mal posto i suoi sforzi e le sue speranza.

    0AHqM6X



    CITAZIONE
    OT/ Cazzo ma c'era sta giocata appesa! Vai Hohe :guru:/OT
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    ::: Villa Mikawa, Museo del Sangue :::

    " La esorto a non giudicare Aloysius-sama da quello che vede. La Villa è di proprietà del clan Mikawa da generazioni...si accorgerà che il Kokage è di quanto più lontano si possa associare al concetto di nobiltà hihi "

    I due giunsero infine nella sala d' "attesa" e gli occhi di Tasaki si riempirono dell'opulenza ostentata dal Garth in tema di guerra e sangue. Anteras sorrise ma non si meraviglia di quella reazione in quanto lui stesso se ne stupiva ogni volta che passava di lì: dal Palazzo della Vipera, ora in disuso e distrutto, avevano riportato alla luce diversi cimeli risalenti ai tempi di Orochimaru e Kabuto. Eiatsu in questo era stato fondamentale in quanto lui aveva vissuto per un po in quei tenebrosi cunicoli per apprendere l'arte dell'Edo Tensei dal Nidaime stesso e sapeva dove cercare...E chissà quanti altri segreti erano ivi sepolti, alcuni dei quali solo Omoi, l'Acchiappademoni, conosceva. Stessa cosa per il Maniero Jaku dal quale Aloysius e Fyodor avevano saputo ben scegliere cosa riportare alla luce, sotto centimetri di polvere e ragnatele.

    " Bhè, non so che impressione lei possa farsi del Kokage qualora asserissi alla sua domanda...ma, no, Diogene inorridisce alla vista di bambini trucidati dalla guerra come tutti noi, se è a questo che si riferisce."

    Sperando che tale risposta fosse sufficiente a chiarire il profondo concetto cui il chunin aveva accennato, il maggiordomo fu ben lieto di assecondare i desideri del ragazzo riguardo il tè. L'ultimo a cui lo aveva offerto, un certo Flagello Immortale, non ne aveva bevuto nemmeno un goccio ferendo nell'orgoglio il servitore della magione. Quanto alla seconda richieste, invece, Anteras non si sentì di dare un pieno consenso, bensì si limitò a dire:

    " Non vedo alcun cartello con scritto "non toccare" in giro. Ma la devo avvertire che gli oggetti personali del capoclan Mikawa non sono proprio da tutti...tuttavia, se posso dire la mia, ad Aloysius piacciono gli shinobi intraprendenti e capaci di sostenere il peso delle proprie scelte. Quella è Mumei, la Senza Nome, ed è la spada che Diogene usa in combattimento.

    Kts8GAY

    Si tratta i un cimelio del clan, risalente alla prima generazione, ovvero ai territori della Rosa d'Acciaio; si dice contenga l'anima e il sangue di tutti i precedenti Garth e di tutte le persone da essa trafitte.
    Ora, con permesso, vado a riscaldare l'acqua..."


    Quindi lasciò la sala, chiudendo la porta e lasciando il neo otese da solo. In fin dei conti le parole di Anteras avrebbero in qualche maniera alimentato la voglia del ninja, seppure allertandolo del possibile pericolo.
    Ovviamente, nemmeno a dirlo, non appena la mano di Tasaki si fosse posata sul manico del leggendario artefatto un dolore immane ne avrebbe pervaso i vasi fino a diramarsi a tutto il corpo [Sangue Acido (Chiithon Acidi) + Tranello Sanguigno + Trappola Camuffata + Manipolazione della Natura -> Pot 40 + 10 Impronta Oscurità + 10 Ninjutsu Inarrestabile + Dolore (DnT Medio) + X3 contro armi/oggetti]. Una trappola a contatto che avrebbe potuto letteralmente far esplodere l'arto dell'incauto ninja, qualora non si fosse munito di apposite precauzioni.

    Il trambusto avrebbe interrotto anche la discussione che stava avvenendo nella stanza limitrofa e, dopo pochi secondi, la porta prima socchiusa si sarebbe aperta mostrando l'identità dell'interlocutore che stava tenendo occupato Diogene. Si trattava di una bellissima donna, dai capelli fluenti e corvini, truccata da serata; vestiva abiti succinti e aveva in mano uno strano peluche. Aveva notato il ragazzo, probabilmente piegato in due dal dolore e con la pesante ferita al braccio, ma, come se abituata a scenari di quel tipo, si sarebbe incamminata verso l'uscita con passo felpato. Una volta giunta nei pressi di Mumei e di Tasaki si sarebbe fermata e si sarebbe sporta in avanti verso il malcapitato concedendogli le sue attenzioni e mostrandogli le sue grazie. Quindi avrebbe infilato indice e medio tra i seni per sfilare con le unghie una bustina con dentro delle pillole [tonico coagulante medio] ; l'avrebbe lanciata al chunin accompagnando quel compassionevole gesto con parole dal tono seducente:

    GxLsroC

    " Tutto tuo, non farlo arrabbiare...è già di pessimo umore"

    La porta era aperta. Poteva entrare.
    Lo studio di Aloysius era situato al centro della biblioteca della villa. Tappezzata di scaffali ricolmi di libri la stanza dava un bel colpo d'occhio; una scala di quelle scorrevoli permetteva di arrivare anche i ripiani più alti situati ad oltre sei metri da terra mentre delle scrivanie per lo studio e la lettura erano poste vicino gli scaffali più bassi.
    Il Kokage, invece, era difronte la grossa finestra che affacciava sulla tenuta ed in particolar modo sui giardini orientali e gli ulivi; il suo sguardo sembrava puntare in lontananza, dove si poteva intravedere il maneggio ed alcuni dei cavalli in possesso del Mikawa. Aveva addosso un lungo kimono bianco e nero e, anche senza armatura, la sua stazza era talmente grande da impedire alla maggior parte della luce di passare ed illuminare la stanza.

    A dividere i due ninja vi era una grosso tavolo in legno scuro, situato proprio sotto l'appariscente lampadario; era attorniato da comode poltrone mentre su di esso erano collocate pile di scartoffie. Al centro era in bella vista il progetto di una qualche nuova struttura per Oto e, qualora Tasaki avesse allungato l'occhio, avrebbe potuto leggere sulla testata del documento il "Children's Sound"...doveva trattarsi di una specie di orfanotrofio da costruire sulle fondamenta del Neko Senzai distrutto diverso tempo prima. Ad interrompere quel suo curiosare sarebbe stata la perentoria voce del Kage, il quale avrebbe continuato a dare le ciclopiche spalle al suo nuovo ospite:

    " Chi diavolo sei tu? "

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