Posts written by DioGeNe

  1. .

    GLi emissari del kokage


    Guerra e Religione XLII, di Loxion Mikawa

    La risposta acida della vipera non infastidì minimamente Eiatsu, il quale, dopotutto, credeva di aver usato il suffisso migliore nei confronti della kunoichi; sebbene avesse ricevuto la nomina di consigliera, ella rimaneva tremendamente inferiore al ninja che per diverso tempo aveva vissuto spalla a spalla col Nidaime.
    Allo stesso modo le frecciatine rivolte a Diogene non turbarono i due jonin, non erano mai stati troppo attenti a queste cose perché entrambi avevano servito in passato padroni ben più strani e malvagi del Mikawa. Non era loro compito proteggere l'immagine dell'uomo che avevano deciso di seguire, anzi, non lo ritenevano proprio necessario.
    Ad ogni modo, la vipera era da sola (e questo giovava secondo l'Eiatsu per la discussione) e predisposta a leggere il contenuto della missiva del Kokage. Certo, aveva qualche remora sull'utilizzo del sangue, ma niente più di una battuta fine a se stessa e che di certo non avrebbe impedito di arrestare la cosa sul nascere. I due quindi presero posto sugli spigoli della scrivania, ai lati della ragazza, senza scomodare le comode sedute predisposte e attesero che aprisse la pergamena per leggerne il contenuto.


    ______________

    Nobilissimo Fudai Daimyō del Paese delle Risaie,
    il Villaggio segreto di Oto, in qualità di capitale militare del Riso, nelle veste del suo Kokage e dell'organo Amministrativo, richiede l'emanazione di un editto bellico con validità immediata per fronteggiare la minaccia Cremisi. Tale ordinanza avrà validità sull'intera estensione territoriale del Paese e attraversa di essa ogni famiglia di ogni villaggio dovrà fornire almeno un esponente da arruolare nell'esercito del Suono. Il villaggio di Oto metterà a disposizione ninja appositi per le fasi di ricerca, valutazione, addestramento, vestizione ed armamento delle nuove risorse; a tal fine verrà allestito un campo di addestramento poco fuori la città di Nakani, a seguito dell'intervento di repressione dei focolai ribelli in essa riscontrati.

    Si richiede, quindi, lo stanziamento di una somma congrua ai preparativi bellici citati di una somma pari a 160000 ryo
    [pari a 10 mensilità della rendita del villaggio] da versare alle casse di Oto in unica istanza oppure con rateizzazione cadenzata. Si informa, inoltre, che sarà necessario predisporre rifornimenti alimentari pari a:
    - 6750 kg di riso
    - 5000 kg di verdura, frutta ed ortaggi
    - 1000 kg di pesce essiccato
    - 250 unità di maiali
    - 500 unità di galline
    L'operazione di trasporto dei viveri avverrà contestualmente all'operazione di reclutamento dai rispettivi villaggi. Insieme ai combattenti, ogni villaggio dovrà fornire un numero di maestranze (cuochi, fabbri, sarti..) proporzionale secondo un rapporto 1 a 10.

    In ultimo, ma non meno importante, si richiede che tale editto venga discusso, promosso ed attuato in segreto, al fine di minimizzare le probabilità di intercettamento da parte di possibili spie nel territorio del Suono. A tal fine, si scoraggia il coinvolgimento di ogni persona non essenziale alla messa in moto della macchina bellica, inclusi delegati, funzionari e nobili Accademici e di altri Paesi alleati.


    Il Sandaime Kokage,
    Aloysius Diogenes Mikawa

    L'Amministrazione di Otogakure no Sato,

    ______________


    Entrambi i ninja diedero qualche istante alla consigliera per digerire il significato di quelle parole. Aloysius si preparava alla guerra e, in sostanza, stava chiedendo al leader del Paese di reclutare forze da ogni villaggio, da Yamashina a quelli di pescatori della Risaia del Golfo, contro lo scomodo vicino. Quello che invece chiedeva all'amministrazione era di appoggiare la sua richiesta per darle forza agli occhi del daimyo:

    " Basterà apporre una firma come dirigente amministrativo in basso, sotto quella del Kokage. C'eri anche tu durante l'incursione dei Cremisi...è passato fin troppo tempo per riscattarci di quell'affronto ma gli anni trascorsi sono stati preziosi per studiare il Fulmine e per sistemare alcuni di problemi interni del Villaggio. La missione denominata "Re Rosso" ci ha fornito molti dettagli.
    Aloysius è tornato, è in forze ed è pronto per guidare un attacco al cuore del nemico."


    Fyodor intanto si era fatto il giro della stanza, spulciando oltre finestre e porte per assicurarsi che non vi fossero uditori inappropriati a quel genere di discorso. Non erano chiacchiere da osteria, come molte se ne sentivano da anni nei vicoli e nelle osterie del villaggio in merito ad una rivincita contro il nord, quella era una richiesta ufficiale da parte del leader militare nei confronti di quello politico. E l'amministrazione avrebbe avallato la cosa, al fine di dare all'esterno un'immagine univoca delle intenzioni della capitale bellica del Suono.

    " Hai sentito anche tu il fermento che c'è e anche il malcontento del popolo per la posizione mite adottata fin'ora..A Nakani si sono formati dei gruppi violenti e razzisti nei bordelli e nelle case da gioco, avrai sentito che qualche settimana fa hanno preso d'assalto il maggior istituto bancario in segno di protesta contro l'inadempienza del Paese. E' il momento di fare qualcosa ed è necessario che lavoriamo insieme questa volta. E' il volere del Sandaime Kokage."



    La freddezza di Eiatsu nel parlare di quegli argomenti era sconcertante ma forse era l'altro emissario il più inquietante: continuando a camminare lentamente si era portato alle spalle di Hebiko e, quando il compagno finì di parlare, con uno scatto improvviso ma innocuo si sarebbe aggrappato alla poltrona sussurrandole all'orecchio:

    " Sarà anche il caso di rivedere i conti degli ultimi cinque anni. Spese, investimenti, tasse ed entrate...Diogene vuole essere informato di tutto quello che avete fatto e, eventualmente, apportare un correttivo hihi "

    Si, qualcosa stava cambiando nel Suono.


  2. .

    Gli emissari del Kokage


    Guerra e Religione XLI, di Loxion Mikawa


    Fyodor ed Eiatsu non bazzicavano quasi mai il palazzo amministrativo. In verità, in tempi passati, il primo aveva aiutato a posare la prima pietra dell'edificio, sebbene non fosse quello attuale ma l'originale che più volte nel tempo è stato ricostruito parzialmente o totalmente. Era strano vederli insieme perché i due non erano poi così amici; certo, entrambi provavano un amore smodato per i cadaveri ma avevano dei metodi del tutto personali e agli opposti di dimostrarlo...Questa distanza di pensiero nel tempo si era tramutata in un distacco che tuttavia consentiva loto di svolgere i compiti assegnati dal Mikawa, prima ancora che Kokage, senza pestarsi i piedi reciprocamente. In sostanza, c'era molto rispetto ma si facevano ribrezzo a vicenda.

    Quel giorno però avevano un compito importante e Aloysius aveva spinto che lavorassero insieme per mandare avanti la cosa; in realtà se ci fosse stato Omoi avrebbe affidato a lui il comando dell'operazione perché tra tutti i componenti di Shinku Teikoku era certamente il più adatto a mettere in pratica gli ideali del suo fondatore. Ad ogni modo i due si sarebbero presentati alle porte del palazzo all'orario prestabilito, puntuali e precisi come era nella loro indole fare le cose.

    " Fyodor, vedo che ormai usi il bisturi solo per ringiovanirti. A chi hai rubato il volto questa volta? Hai chiuso da cane la cicatrice sotto il mento.."

    " Eiatsu, vedo che non ti fai mai i cavoli tuoi. Mi dicono che l'ospedale è allo sbando, se passassi meno tempo nell'obitorio a pomiciare con i cadaveri.."

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    Non erano jonin molto socievoli, questo avrebbe potuto dirlo chiunque li avesse conosciuti per 5 minuti. Lo squarta carogne, così lo aveva ribattezzato il consigliere, aveva comunque più affinità dell'altro tra i corridoi della nuova struttura poiché durante il periodo di isolamento di Diogene aveva dato una mano nella macchina burocratica del villaggio, conoscendone cavilli, punti di forza e debolezza. Proprio per questo motivo avrebbe fatto lui strada, optando per non recarsi direttamente da Febh ma passando prima da colei che sapeva aveva molto più potere all'interno dell'amministrazione. Sperato quello scoglio, avere il beneplacito del quattrocchi sarebbe stato un gioco da ragazzi.

    " E' permesso? "


    Avrebbe detto bussando alle porte dell'ufficio della vipera. Aloysius probabilmente sarebbe entrato e basta, come suo solito, alzando la voce sin da subito e, probabilmente proprio per questo, aveva mandato i suoi due uomini più pacati (ma certamente non empatici) a parlare con Hebiko e Febh, conscio che quella sua mossa avrebbe procurato non poche tensioni o con i suoi "manutentori" di Oto. Una volta entrati, sarebbe stato sempre l'eliminatore a parlare, rivolgendosi alla kunoichi con il tono di chi ha un rango più elevato ma un ruolo inferiore all'interno del villaggio:

    " Hebiko-kun, confido che sia una buona giornata perché il motivo del nostro arrivo non è nulla di associabile alla banalità. Febh è in ufficio? Non che importi ora, di fatto preferiremmo parlare prima con te. Abbiamo una lettera dal Kokage che dovremmo distribuire in tutto il Paese..."

    A quel punto sarebbe stato Fyodor ad estrarre da sotto il mantello un rotolo di medie dimensioni per poi porgerlo tra le mani della ragazza. L'involucro, facilmente apribile, custodiva una pergamena chiusa dal sigillo del clan Mikawa [Sigillo di Sangue, For 1000]. Che Hebiko fosse stata svezzata o meno alle pratiche del suo Kokage, Fyodor avrebbe esplicitato il modo con cui poter accedere al contenuto, cercando di non mettere in difficoltà la consigliera:

    " La lettera è indirizzata solo ad Hebiko Dokujita e Febh Yakushi. Solo loro possono aprirla dichiarando la propria identità tramite un piccolo sacrificio di sangue, da apporre sul sigillo stesso. "

    Il formalismo della cosa ne esplicitava l'importanza...cosa diavolo aveva in mente il folle uomo con la benda?

  3. .

    Il Patto col Diavolo


    da "Il Colosso dei Mikawa", capitolo XIX



    Le dita del Flagello si strinsero sul collo del Colosso, troppo in alto e troppo grande per far sembrare quello un gesto di supremazia da parte del più esile dei due uomini: Aloysius lo fece fare, dopotutto in quel punto non c'era nemmeno una carotide su cui far pressione...ma non avrebbe di certo dimostrato insicurezza dopo quello scontro, dopo ciò che si erano detti. Il Generale osservava il vincitore dall'alto, non mancando di tenere dritta la schiena e gonfio il petto; aveva perso lo scontro e accettato la sconsiderata forza del nukenin, arrivando a pensare che potesse essere Lui il Dio in terra profetizzato dalla sua religione e, proprio per questo al suo cospetto, non avrebbe dimostrato alcuna forma di debolezza nel corpo come nello spirito.

    La mano dunque non venne cinta, lasciando la tecnica di confinamento preannunciata incompiuta poiché nessun patto, quantomeno quello inciso sulla Tavola Mikawa, aveva ragione di essere senza una controparte accondiscendente. Tuttavia il Kokage lasciò la mano lì, tesa al fianco dell'immortale mentre questi proferiva le sue parole di schernimento nei confronti dell'uomo che osava ancora trattarlo come un suo pari. Il Diavolo, così in avanti Diogene lo avrebbe chiamato, non era disposto a fissare alcuna delle regole del gioco di Sangue che lui stesso aveva richiesto..e questo la diceva lunga sul significato profondo di una alleanza con quell'essere immondo.

    " Ti sbagli Flagello, non si tratta di una forma di manipolazione, questo è un legame che supera il valore della parola e l'onore dell'animo..quello che ti sto offrendo è un patto che sfugge alle insulse forme di controllo dei uomini, ai tradimenti dei ninja. E, bada bene, il vincolo di Sangue agisce anche su di me qualora dovessi venir meno ai miei impegni. Questa stretta di mano è il modo con cui sarai sicuro che io non possa deludere le tue aspettative, che il mio sogno originale non si tramuti in una fugace illusione di impero o di una semplice baruffa con vicini scomodi. "

    Le parole del nukenin, di fatti, tradivano proprio l'improvviso cambio di direzione che la sua mano aveva compiuto qualche istante prima. Quella tecnica, pensata da leader di tempi passati in cui la guerra era la realtà di mezzo continente, era proprio la garanzia per Jeral di avere il Condottiero scorto nelle memorie del giovane Yotsuki. Viceversa, Aloysius aveva necessità di sapere che la calamità nota come Flagello Immortale non stesse tramando altro nell'oscurità della sua mente, ancora imperscrutabile agli occhi dell'otese; Lui era disposto a sacrificare i legami stretti in una vita, il Diavolo cosa stava mettendo sul piatto della bilancia?

    " Il guinzaglio è per gli animali o gli schiavi, un Patto di Sangue è un'ascia bipenne che si abbatte sulle nostre teste in egual misura e con le medesime modalità. E non credere che non sarei disposto ad uccidermi qualora ritenessi che sia invece tu ad esercitare una qualche forma di controllo su di me...anche io ho la pelle facilmente irritabile. "

    E con un rapido gesto della mancina scansò le dita che continuavano ad infastidirgli il collo. Un gesto tanto plateale quanto inutile (poiché il Flagello stava per indietreggiare) ma che faceva ben comprendere quale tipo di relazione il Generale Cremisi era disposto ad intavolare con il Diavolo fatto persona.

    " Possiamo limare le condizioni da te imposte ma non esiste accordo verbale al quale io affiderei il mio sogno, più che la mia vita. Ognuno sa chi è l'altro, le debolezze del mio animo che non ho tentato di nasconderti come anche l'incontrollabilità delle tue azioni che ti ergono come nemico degli uomini, dunque un'alleanza che possa definirsi tale richiede un vincolo che impedisca di annientarla reciprocamente. E' il nostro passato a parlare per noi, Flagello...ma questo matrimonio s'ha da fare!"

    La mano era ancora lì, protesa in avanti verso il difficile interlocutore. Era necessario superare quello stallo per poi definire nel dettaglio le regole del gioco che i due combattenti stavano riscrivendo per il continente intero.
    Quindi il Colosso continuò con un tono di voce profetico, lo stesso adoperato in precedenza per aggiungere e apportare modificare alle condizioni della tecnica ancora attiva:

    " Possa dunque il mio cuore smettere di battermi in petto qualora le mie azioni tradiscano il compimento ed il mantenimento dell'Impero di Oto. Che sia maledetta ogni scelta mite, di servilismo verso l'Accademia o protettrice di popoli e gente nemica dell'Impero. "

    "Come Sandaime Kokage faciliterò ogni tua azione nel Suono
    [Sigillo Maledetto, Ordini da Kage, Incontro con Demoni, se consentito Ruoli di Villaggio], a patto che esse non siano rivolte a distruggerlo, depotenziarlo o tradirlo."

    "Marchiarti del mio sigillo di richiamo ti permetterà di essere raggiungibile dai miei missari alati anche a grandi distanze e in posti ignoti; di fatti è questo il modo con il quale riesco a raggiungere i membri della mia associazione, la mia rete di spie, in tutto il continente. Potrai chiaramente scioglierlo in qualsiasi momento."

    "Insieme alle precedenti, queste sono le nostre intenzioni. Possa il Sangue giudicarci qualora le infrangessimo. "


    La mano era ancora lì.

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    Edited by DioGeNe - 19/8/2021, 22:47
  4. .
    Ciaoooo!
    Idee sul personaggio? Villaggio, allineamento, mischia/distanza?
    Oto ti aspetta ;)
  5. .

    Il Patto col Diavolo


    da "Il Colosso dei Mikawa", capitolo XVIII


    Il nukenin si ritenne soddisfatto di quanto appena visto poiché il Generale Cremisi aveva messo in campo la sua forma più elevata, quella che lo elevava dal resto dei ninja e lo avvicinava al Dio della sua religione. Certo si era solamente salvato ma cosa più importante aveva salvato Oto dalla minaccia di distruzione annunciata dal Flagello qualora si fosse rifiutato di combattere. Chiaramente per Aloysius perdere un incontro era sempre stato sinonimo di fallimento, figuriamoci contro colui che aveva provocato non poche sofferenze al suo villaggio. Quella con Jeral, tuttavia, non poteva essere considerata una relazione come le altre: ogni passo andava percorso con cautela senza giungere a conclusioni affrettate o dettate da parametri di giudizio standardizzati. Era indubbio che l'immortale fosse un nemico dell'umanità e quindi anche del Suono, inteso come unione di genti e culture, ma la domanda che sin dal principio impegnava la mente del leader era per quanto continuare ad avere una minaccia di tale portata alle porte del suo villaggio. Ora aveva la certezza di non essere in grado di contrastarlo e quindi di non rappresentare un solido scudo a difesa della sua gente: la facilità con cui era arrivato nella sua dimora, i racconti delle sue imprese in tutto il continente, la conoscenza delle altre calamità che incombevano sul mondo e alimentavano i pensieri del Colosso ne erano solo un'ulteriore dimostrazione.

    Il primo argomento toccò il discorso della lealtà, un termine che Diogene aveva declinato in una forma del tutto personale nel corso degli anni e del quale il nukenin sembrava conoscere qualche dettaglio. Lo esortò a desistere da futili tentativi di manipolazione profetizzando però la possibilità, o meglio certezza, di un futuro tradimento che faceva ben intendere quanto lui stesso fosse scettico sulla veridicità di una parola data nel mondo dei ninja.

    Tuttavia la calamità si offrì come arma al servizio del comandante e in un attimo la fiammella di speranza legata al sogno assopito si risvegliò nel petto del Colosso; la via che nel tempo aveva abbandonato poteva essere ripercorsa perché ora poteva avere l'alleato sempre desiderato, una spalla per combattere contro le forze interne ed esterne che da sempre lo avevano ostacolato. Il Flagello aveva la forza per aiutarlo a realizzare i sogni di un ragazzo disilluso dalla vita ma che anni di esperienza nella complessità geopolitica del continente non erano riusciti del tutto a cancellare.

    Certo, tutto molto allettante, ma Diogene sapeva che un patto con il Diavolo gli sarebbe costato tutto...ghermire il potere cui non era stato in grado di opporsi avrebbe significato perdere i legami stretti fino a quel momento. Febh non avrebbe capito, Raizen non avrebbe capito...certamente Hohenheim di Suna non avrebbe capito e lo stesso sarebbe stato per Itai e Hoshikuzu se fossero stati ancora in attività. Personaggi paragonabili ad insetti per il Flagello ma con cui il Mikawa aveva condiviso praticamente una vita intera e di cui avrebbe tradito nuovamente la fiducia, questa volta irreversibilmente. Jeral era il nemico comune di tutti, l'argomento che metteva d'accordo ogni villaggio accademico e non; persino Ame aveva messo una taglia sulla sua testa. Lui era il nemico di tutti perché era l'araldo del caos e nulla desiderava di buono per gli uomini.

    Ma loro erano ciechi!
    Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me‚ io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma‚ a differenza degli altri‚ io ho la mano sicura.





    Pian piano le parole melliflue dell'immortale iniziavano a far breccia nelle difese morali del Garth: c'era della resistenza in zone profonde della sua mente, ricordi che cozzavano con quei propositi rinnegati. In quel momento si accorse di quanto il suo essere umano era un limite per ciò che il suo intelletto riteneva la scelta giusta: lui avrebbe potuto riportare ordine nel mondo, ristabilendo pace e benessere sotto il vessillo della nota del Suono. Aveva sempre saputo che era questo il suo destino. Tuttavia era ben conscio che per farlo avrebbe dovuto distruggere ogni barriera, resettare quello che gli uomini avidi avevano costruito sulla base di convinzioni sbagliate o retaggi di una storia passata dolorosa. L'Accademia era il simbolo di questa ingiustizia, un organo che premiava quattro villaggi in grado di vincere una guerra e che si erano divisi tutto tra loro lasciando le briciole a confinanti o sconfitti. Aloysius condivideva la voglia di rinascita di Iwa e Kumo, il loro desiderio di riscatto che andava ad alimentare il ciclo infinito di vendetta tra i popoli.
    Sapeva che c'era un unico modo per interrompere quel flusso senza fine, lo stesso che gli avrebbe consentito di spazzare via associazioni criminali radicate in profondità nelle radici del continente.
    Si, a questo aveva sempre creduto fin dai suoi primi passi nel mondo nei ninja e questa consapevolezza meritava di avere la priorità rispetto ogni altro pilastro del credo di Diogene.

    Con un fulmineo gesto del braccio afferrò il rotolo scagliato a tutta velocità dall'altezzoso ragazzo [TA Al Volo, For 850 + 50 sigillo + 200 impasto medioalto -> overcap, semiparalisi arto dx per 2 round]. Persino per evitare lo scherno di farsi colpire in volto doveva portare il suo corpo al limite...
    Tuttavia, quel gesto di apertura delle trattative indusse il Mikawa a sciogliere il sigillo maledetto, fino a quel momento lasciato attivo nel caso di un improvviso cambio di rotta nelle intenzioni del Flagello, e leggere a difese abbassate il prezzo fissato dal vincitore. Con voracità arrivò all'ultima condizione imposta dal nukenin, il quale sembrava essere giunto a Crematoria con le idee molto chiare riguardo il tipo di rapporto da instaurare con quel Generale di cui aveva sentito parlare solo dai racconti di storia recente o letto nella mente di qualche sventurato shinobi.
    Come previsto, il conto era salato: nuova identità con accesso ai segreti del villaggio, remunerazione tipica dei migliori mercenari professionisti, contatto con le forze portanti di Oto e accrescimento della taglia, forse il minore dei problemi in quel contesto specifico.

    Rimaneva solo una cosa da fare:





    " Tsk...prima di procedere dovrai concedermi del tempo. "

    Quindi si diresse verso una delle rocce vicine, si sedette a gambe incrociate e compose i sigilli necessari. Chiuse gli occhi ed impose pollice ed anulare sulle sue tempie per avvolgere il capo nel palmo della sua mano: come aveva detto più volte Il Flagello, la condizione umana era un limite e per questo motivo doveva privarsi di alcune catene che gli impedivano di prendere il volo [TA Dono del Seguace-> Modificare i Ricordi]. Ne alterò quattro in particolare bussando cronologicamente alle porte del Palazzo della Vipera e di Villa Mikawa, passando per il South Gate ed infine il Bosco dei Sussurri. Erano i quattro momenti che rappresentavano più di tutti l'umanità di Aloysius, l'aspetto di se che stava rinnegando per compiere il suo dovere ed accettare il suo destino. L'immagine di Febh inginocchiato in occasione della sua nomina a Kage, le parole di Raizen durante la visita in letto di morte, la rabbia provata dopo il rapimento del suo guardiano ed infine l'attimo in cui, vedendo il volto di una trovatella dai capelli rosa, si convinse a portarla con se e crescerla come figlia.

    Ci volle un'ora ma quando il Kokage riaprì gli occhi, Jeral avrebbe potuto scorgere che qualcosa era cambiato nello sguardo dell'uomo. Non c'erano più dubbi nel suo cuore e nella sua testa e questo si palesò in una risposta a tono alle condizioni dettate dall'immortale:

    " Ogni impegno preso con me è un patto vincolante per l'eternità, Flagello. Della parola di mortali o divinità ho imparato a desistere e di un tradimento profetizzato al momento non so cosa farmene. Considero il nostro incontro come un viaggio di sola andata verso il mio obiettivo e, questa volta, mi assicurerò di raggiungerlo.

    Portatosi a distanza minima dal suo interlocutore, il Colosso tese la mano aspettando di stringere quella del nukenin che forse mai aveva sentito parlare delle Tavole del Sangue e della seconda incisione chiamata Chi-Kyoutei. Accolta la tecnica, una forza non terrena avrebbe cinto gli avambracci e i polsi dei due protagonisti, isolati dal mondo esterno da un turbinio di chakra e sangue, e in quel frangente la calamità nota come Flagello Immortale avrebbe sentito un potere diverso, che esulava dall'uomo che aveva difronte [TA Patto di Sangue].

    " Mi impegno ad onorare la prima condizione pagando i tuoi servigi con le mie risorse monetarie. In cambio ti legherai ai miei propositi, verrai marchiato con il simbolo della mia associazione, la quale non tenterai di abbandonare, distruggere, svelare o tradire. Il credo dell'associazione è il credo del suo fondatore che sintetizzo nella creazione dell'Impero di Oto con lui al comando." [Simbolo di Richiamo, Benevolenza del Boss]

    " Metterò a disposizione l'influenza e le competenze mie e dei miei sottoposti al fine di introdurti come Mystogan nella realtà di Oto. Riceverai un sigillo maledetto che non dovrai (personalmente o tramite terzi) mai tentare di rimuovere o fondere in un altro oggetto o persona. La tua vera identità sarà nota solo ad alcuni fidati membri dell'associazione." [NB: per quanto riguarda la competenza da squadra speciale l'amministrazione sta introducendo un nuovo ruolo che prevede questa dinamica; il problema credo sia avere sia la competenza da nukenin che un ruolo di villaggio]

    " I Cercoteri di Oto, attraverso i loro portatori, saranno per te accessibili previa condizione di non recare loro alcun danno. " [NB: questa è una condizione molto OFF game, nel senso che richiede la disponibilità di tutti a giocare]

    " Jeral verrà posto in cima alla lista dei nemici di Otogakure no Sato, un ordinanza di uccisione a vista verrà emessa, provvedimento drastico che verrà condiviso e promosso anche verso il resto dei villaggi accademici, indicando il nome del Flagello come fautore dell'incursione nella capitale militare del Suono." [NB: bisogna comunque rispettare il meccanismo delle taglie quindi potrò proporre due stemmi relativi alle due giocate in questione per l'attribuzione della reputazione. ON GAME, invece, mi è concesso aggravare la condizione di Jeral dopo gli accadimenti di Kusa.]

    " Nulla potrà essere detto o condiviso di questo patto. Sugelliamo le nostre intenzioni Flagello e plasmiamo insieme il mondo secondo il correttivo del suo nuovo Imperatore! "




    Si, quello sguardo era di nuovo tornato nel mondo; il giorno in cui Aloysius aveva deciso di affidare la sua anima alle grinfie del Diavolo!

  6. .

    L'asse Oto - Kiri


    Guerra e Religione XXXV, di Loxion Mikawa



    Kyobi Kenkichi era il leader tipico dei piccoli gruppi, la sua era una realtà familiare allargata della quale si era fatto protettore essendo l'individuo più forte, esattamente come accade in natura per molti mammiferi. Il suo delicato compito di collegare il retaggio tribale del suo clan alla modernità dei villaggi del continente lo aveva elevato anche come oratore e diplomatico di rispetto, meritevole di sedere al tavolo con due Kage della compagine Accademica. Non si dimentichi che, al tempo stesso, il ragazzo costretto diventare uomo dalle difficoltà della vita, era custode di tradizioni, saperi ed artefatti ancestrali, risalenti alla fondazione della definizione stessa di ninja e quindi fonte di ispirazione per chi di chakra, sangue e spade aveva fatto una ragione di vita.

    " Cosa sai del fabbro e storico noto come Loxion Mikawa? Forse Kensei te ne ha parlato ma ho trovato un'antico manoscritto che potrebbe condurre alla Saishū heiki.. "


    Mumei vibrò come se fosse riuscita ad udire il nome della lama che, probabilmente, poteva essere considerata una sua sorta di evoluzione. Ma davvero era possibile riforgiare l'arma che, secondo la religione, solo la reincarnazione in terra di Khorne era in grado di maneggiare? E se si, come controllare questa volta quel potere che qualche anno prima stava per distruggere l'intera realtà Kenkichi e minare gli equilibri del mondo intero? Kyobi era il possessore dell'altra metà e aveva la storia del clan delle lame insanguinate dalla sua parte, il suo coinvolgimento era di primaria importanza anche solo per pensare di poter rievocare la reliquia regina.

    Una volta seduti a tavola, la richiesta accorata del Tokugawa di mettere da parte piani e trattive e dedicarsi prima ad argomenti più "leggeri" trovò il consenso di tutti. Condividere esperienze nel mondo dei ninja era forse il modo migliore per conoscere le persone dietro i combattenti e questo serviva a cementificare rispetto e lealtà..valori alla base di un'alleanza duratura e sincera.
    Fresco di promozione, il ragazzo aveva ben capito che l'accesso agli archivi accademici era per lui la possibilità di crescita più immediata e rilevante; la conoscenza era il requisito fondamentale per avere percezione della propria posizione all'interno del mondo. E quando i villaggi erano disposti a condividere la storia dei suoi interpreti di maggior rilevanza, arrivando a parlare delle vicende più rilevanti e delle imprese più memorabili, allora era quello il momento di assorbire ogni dettaglio!

    " Molto bene! La tua curiosità mi ricorda quella di un giovane ninja che passava notti intere tra gli scaffali della biblioteca accademica; al tempo c'era ancora la vecchia sede e i rapporti di missione, dopo essere stati validati dai rispettivi villaggi, venivano raccolti in un un archivio al piano interrato..io avevo trafugato le chiavi così riuscivo ad intrufolarmi e leggere la recente storia del continente, prima di essere messa in bella nei tomi a disposizione dei ninja. "

    Diogene nel precedente incontro aveva ammesso di aver trafugato le katane di Kiri quindi non avrebbe fatto scandalo una bravata tuttosommato innocua come quella. Quindi di mise più comodo sulla poltrona, sprofondando leggermente con la schiena, e continuò per esaudire il desiderio del chunin meritevole di conoscere di più di quell'avvenimento tanto incredibile quanto terrificante:

    " Figurati la vastità dell'Anauroch, ora immagina un mare di lava al centro del quale sorge uno sperone di roccia sul quale giace la più truculente e indomabile creatura che abbia mai calcato la terra. Guarda in alto ed osserva un cielo di fumo nero, squarciato da meteore infuocate grosse quanto palazzi...senti la terra tremare interrottamente ad ogni passo della belva e le tue orecchie implorare pietà ad ogni suo grido.

    E' l'incubo degli uomini fatto realtà.

    E' il sogno dei guerrieri che si realizza.





    Ebbene...perdemmo su tutta la linea. Quando pianificammo la missione, il Re delle Scimmie ci sembrava fuori contesto nelle sabbie del deserto ma si aspettava l'arrivo degli uomini e riuscì a non farsi cogliere di sorpresa, trasformando l'arido terreno nella dimora a lui più congeniale; ci costrinse a combattere tra i fumi lavici e a temperature esasperate. La portata dei suoi jutsu e dei suoi attacchi li rendeva semplicemente inschivabili e richiedevano il massimo sforzo difensivo, se non combinato, per resistervi. Ogni colpo era mortale e la sua furia sconfinata.
    Avevo già affrontato il cercotero che Harumi porta dentro di se, catturandolo tra le paludi del Riso, ma il bicoda era indebolito, ancora legato ai limiti del corpo che aveva appena abbandonato.
    No, pensavo di essere preparato, pronto a fare ciò che i sunesi non sarebbero mai stati in grado di compiere...ma fui davvero sciocco a pensarlo"


    Il Garth sapeva come raccontare una storia ma non stava di certo esagerando in quel caso: quel combattimento si annoverava di certo tra i tre più difficili di tutta la sua carriera e, considerando quanto a fondo nei segreti dei ninja si era spinto, questo era tutto dire. Si scolò il bicchiere di vino rosso per poi continuare:

    " Avrai capito che prevaricarlo non fu possibile..sprecammo tutti troppo chakra in troppo poco tempo per resistere ai suoi colpi ed essere in grado di portarne di significativi. Ricordo ancora come non fui in grado di trapassare la pelliccia! E pensare che impugnavo Mumei..

    MA gli umani sono grandiosi Youshi, puoi imparare i costumi di un popolo in pochi giorni ma ci vuole una vita intera per comprendere cosa c'è nell' animo di un solo individuo: ci salvammo grazie al sacrificio di un membro della compagnia. Per sigillare o liberare un Demone codato servono conoscenze specifiche e io avevo con me il migliore nel suo campo; capì prima di tutti che le probabilità di uscire vivi da quella situazione si limitavano ad una fuga fortuita e, senza esitazioni, ribaltò le sorti del duello legando la sua anima a quella dello Yonbi sigillando entrambi nell'otre demoniaca.. "


    Il tono non era quello impostato e distaccato di sempre; il Colosso era coinvolto emotivamente, molto da vicino, con quella faccenda e il desiderio di riavere indietro Omoi era vivo sin da quel maledetto giorno di circa sei anni prima. Il destino dell'otre era stato discusso anche nella riunione dei Kage e il verdetto finale non aveva affatto soddisfatto colui che aveva perso più di tutti in quella faccenda..Suna rivoleva il suo demone, sperperando quell'immenso potere o rischiando di perderlo nuovamente, e questo era per lui inaccettabile, per lui che lo vedeva come arma da sfondamento con cui piegare le difese di Kumo. Si, cera altro nel destino di Son Gokū e presto si sarebbe svelato.
    Intanto anche Kensei si era interessato alla faccenda, mostrando talaltro di essere in possesso di qualcosa di molto interessante:

    " Si, radunai i migliori di Oto e Suna; infatti c'era anche l'aspirante Kazekage Hoshikuzu Chikuma e i miei due sottoposti di maggior esperienza, uno dei quali fautore della nostra vittoria. Era una questione da risolvere internamente, la Sabbia non aveva la forza per recuperare il suo bene più prezioso e bisognava intervenire per evitare che finisse nelle manu di Iwa, del Fulmine o peggio ancora dei Cremisi o di Cantha. Chiaramente, oltre che negare un colpo da k.o. a favore dei nostri rivali, riuscendo nell'impresa avrei potuto avanzare pretese su quello che è agli occhi di tutti il paese meno forte, da diversi punti di vista, dei quattro Accademici. "

    Era stupefacente come l'otese parlasse con naturalezza delle sue intenzioni di esercitare pressioni politiche su un alleato per il suo tornaconto; dopotutto cosa che c'era da stupirsi? Nelle alte sfere non era un segreto che il Mikawa avesse manipolato il Chikuma per mesi al fine di imporre il suo volere sul più vasto paese del sud. Quindi prese la boccetta del Kage, la aprì e gettò il contenuto in aria probabilmente generando stupore in tutti coloro che conoscevano a fondo quale fosse il dominio del Garth: ogni goccia del liquido iridescente si bloccò improvvisamente a mezz'aria, impedendo di imbrattare la tavola, e fluttuando si ricompose in un fascio coeso che iniziò a girare tutt'intorno ad Harumi. La ragazza forse avrebbe saputo completare l'analisi che Aloysius condivise con i padroni di casa [Percezione Sanguigna, Vederci Rosso, Guardare oltre le apparenze<!-- -->Ematologo [Generica]

    Vederci Rosso
    Arte: L'utilizzatore, se attiva Percezione Sanguigna, può scoprire diverse informazioni sul sangue percepito, quali: quantità, gruppo sanguigno, presenza di anomalie, tempo di contatto con l’aria. Inoltre è in grado di riconoscere del sangue già incontrato e associarne la persona, se conosciuta. (1/2 Basso)
    [Da genin in su]

    Totem di Sangue
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Rituale (12)
    L'utilizzatore, tramite tocco con le superfici interessate, può imporre dei sigilli in grado di estendere la portata di Percezione Sanguigna. Ogni sigillo diventa il centro di una Percezione Sanguigna; i sigilli non possono essere più distanti del raggio concesso da Percezione Sanguigna.Tipo: Fuuinjutsu -
    Sottotipo:
    (Consumo: MedioBasso a sigillo)
    [Massimo 1 sigillo per grado ninja posseduto]
    [Da genin in su]

    Allargare gli Orizzonti
    Arte: L'utilizzatore, se attiva Percezione Sanguigna e previo 2 round di concentrazione, può estendere il raggio della tecnica ad 1 km.(MedioBasso a round)
    [Da chunin in su]

    Traccia Cremisi
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: (3)
    L'utilizzatore, se attiva Percezione Sanguigna, può etichettare una traccia di sangue percepita per seguirne gli spostamenti anche fuori dal raggio di manipolazione. Entro 5 km di distanza l'utilizzatore saprà distinguere la posizione precisa della traccia, oltre, invece, solo la sua direzione indicativa. Rimuovere il sangue percepito interrompe la tecnica.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo:
    (Consumo: MedioBasso / Mantenimento: Basso)
    [Da chunin in su]

    Guardare oltre le apparenze
    Speciale: L'utilizzatore, se attiva Percezione Sanguigna, può individuare anche la presenza di particolari geni nel sangue percepito. Sarà possibile definire il tipo di Kekkai Genkai, Hijutsu e Kinjutsu (se alterano il corpo del portatore) posseduta e riconoscerlo solo se già conosciuta l'informazione caratteristica.[Da jonin in su]
    ]






    " Si..è il suo! Hai gingilli interessanti sotto quel mantello Mizukage eheh Pare che lo Yonbi sia un donatore universale ma, apparte questo, è il chakra all'interno di ogni cellula a renderlo unico! Il solo fatto che non coagula lo etichetta come un plasma unico! E' una sensazione simile a quella che ho provato analizzando il sangue dei jinkurichi ma è molto più pura e appagante, la simbiosi tra liquido organico e chakra è perfetta..questo potrebbe spiegare la riserva di chakra infinita di questi esseri, probabilmente non sono nemmeno sottoposti agli umani limiti fisiologici di impasto ed erogazione istantanea dal tentien. Questo sinolo chiaramente sembra ripercuotersi anche su una capacità di rigenerazione smodata, la stessa che riscontriamo sui jinkurichi con il pieno controllo del Demone. Ah doppia impronta e doppia Yoton e Doton e confermo l'utilizzo di ninjutsu terrificanti associabili a queste firme.
    Harumi, puoi aggiungere qualcosa? "


    Il legame tra demoni e jinkurichi era ancora un mistero per Aloysius ma sospettava che toccando il vortice attorno a lei qualcosa sarebbe potuto accadere..
    Avere il sangue dello Yonbi apriva ad una serie di scenari fino ad ora preclusi a Kokage, forse pensare di ritrovare l'otre non era ora così irrealistico ora.

    Infine una domanda di tutt'altra natura, una curiosità condivisa dallo stesso padrone di Villa Mikawa il quale colse l'occasione anche per riallacciarsi alla domanda fatta poco prima al capoclan:

    " L'artista è ignoto, chiaramente l'arazzo era già lì al mio arrivo ma sul retro, in un angolo, vi è una scritta ormai quasi del tutto sbiadita; è una dedica in lingua Kenkichi che con fatica sono riuscito a tradurre e che dovrebbe dire: "Al mio vecchio amico Loxion". Io ho conosciuto diversi anni fa un fabbro con questo nome e, vista l'unicità dello stesso, credo si riferisca proprio al Mikawa che ha abbandonato tutto e tutti rifugiandosi ai confini tra la Rosa e il Ferro. Come mai questa domanda? Ricorda ciò che ti ho fatto vedere nell'arena di Oto, desidero andare a trovare quell'uomo per diversi motivi e anche Kyobi dovrebbe venire con noi. "

    Era stato Loxion, che al tempo si faceva chiamare Livon (probabilmente per nascondere la sua identità), ad insegnarli come attivare il vero potere di Mumei descritto nell’ultima Tavola del Sangue, la quarta incisione Nagai Ukiyo Erikushia, ovvero L’Elisir di Lunga Vita. Da allora non era mai più tornato in quella officina...

    " Anche io ho una domanda e solo uno di voi due potrà rispondermi: se Mumei è un artefatto Kenkichi, perché non riesco a sentire la sua anima? Qual è la verità dietro le lame delle lame insanguinate? MI ha parlato solo una volta, credo..ho visto un volto fiero, di una donna, la quale mi rimproverava di essere troppo debole per battere il giogo di Khorne..Kyobi, Kensei voi sapete chi era la Primogenita? "

  7. .

    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXVI, di Loxion Mikawa

    ::: ???, Paese della Luna :::



    La scarica avrebbe steso l'ultima delle monache custodi del tempio principale del Getsugakure no Sato, nel cuore del villaggio. Un jutsu di luce perenne era stato imposto all'interno di quelle imponenti mura decorate con marmi e affreschi preziosi ma era notte fonda quindi il luogo sacro era vuoto e nessuno avrebbe potuto sentire le urla di disperazione delle povere donne.

    " Mi toccherà trovare altri servi per questo posto.."

    Inveiva contro gli umani ma sapeva benissimo che il problema era di tutt'altra natura: un ladro capace di prelevare un frammento dello specchio non si sarebbe di certo fatto scoprire dall'effimera sorveglianza del tempio. E' che non riteneva proprio possibile una cosa del genere; invero, nemmeno lui sarebbe stato in grado di farlo!

    A braccia conserte si riposizionò difronte a quel disco ora imperfetto. Ne osservò l'irregolarità incuriosito per poi imporre il suo palmo a mano aperta, lasciando che il chakra fluisse verso la superficie solida a pochi centimetri di distanza. Qualcosa era cambiato, attivare il meccanismo si stava rivelando difficile poiché lo specchio aveva variato la solita risposta, progettata attraverso un perfetto equilibrio di saperi.
    Disturbato dalla situazione, il Joker forzò la mano attingendo energie dal tentien e come una porta sfondata il varco spazio-temporale si manifestò inondando l'intera sala del suo incredibile potere. L'artefatto sembrava ancora funzionare, per fortuna, ma l'elemento mancante andava trovato con priorità assoluta..e sarebbe stato lui stesso ad occuparsene. Ora sapeva che gli specchi erano in pericolo, dunque serviva maggiore prudenza: disegnò col bastone un paio del suoi sigilli a terra e poi si immerse nel portale, diretto verso lidi ignoti.

    ::: Presente, Villa Mikawa :::

    La sparizione di Hebiko non aveva destato poi così grande sgomento; ea strano perché, a dispetto delle ultime altre prove effettuate sul pendolo, questa volta nulla sembrò accadere in reazione a quel gesto tanto audace quanto folle.
    Il gruppo però non era rimasto con le mani in mano e ben presto tre possibili strade si delinearono all'interno del caos che sembrava aver investito la Magione da un tempo indefinito. Il salvataggio del marchingegno, individuato come la custodia del frammento fautore delle fluttuazioni temporali, ad opera del Kenkichi dalla furia quasi scellerata di Akira dava al gruppo ancora modo di studiare ed adoperare quella porta con l'ignoto. Il jonin kiriano, tuttavia, sembrava fin troppo coinvolto nella faccenda e avrebbe dovuto sin da subito rendere conto al suo Kage e agli altri ospiti della dimora, certamente incuriositi dal coinvolgimento di Ame. A loro definire fin quando adoperare lo specchio, evidentemente messo lì da qualcuno con propositi precisi: il dato di fatto era che il leader di Oto era sparito, così come tutte le altre persone che convivevano con lui.
    La seconda si generò da un'intuizione di Shunsui, il marionettista che solo in un'altra occasione aveva avuto modo di parlare con Diogene e che quindi sarebbe stato probabilmente facilitato nella risoluzione del enigma a lui indirizzato. Il guardiano di Sun, infatti, aveva intuito che serviva un riferimento ad un contesto diverso per essere sicuri di non essere capiti da coloro che sembravano avere una finestra aperta sugli eventi della Villa e quindi che la chiave fornita era il tassello mancante per sciogliere il significato del messaggio ricevuto tempo addietro, proprio dal Colosso. Lo shinobi aveva capito anche il come, visto che anni prima aveva osservato con i suoi occhi le mosse di Hoshikuzu per aprire regalo speditogli dal Mikawa. Tuttavia di mappe e libri di geografia il ragazzo ne avrebbe trovati a centinaia nella biblioteca, quindi il dove applicare quella sua intuizione rimaneva un punto aperto. Di fatto, anche se avesse perso tempo a spulciarli tutti la verità era che la pagina che stava cercando non era più alla sua portata! Che fosse stato anticipato sul tempo? Tempo...sempre che si potesse continuare a parlare in questi termini nella bolla del frammento.
    L'arazzo alle porte della terza alternativa esplorata dagli accademici, divideva la pista seguita da Kenshei con ciò che solo la giovane jinkurichi del due code conosceva tra tutti i membri della compagnia; la sua decisione di condividere l'accesso al covo di Aloysius rese certamente l'accesso al piano sotterraneo più facile ma, come già detto, nulla sarebbe accaduto se loro non avessero fatto le giuste mosse all'interno della linea 1045 [rimando alla descrizione del primo post]. Anche l'approfondita indagine visiva di Etsuko non avrebbe prodotto informazioni così rilevanti: Akira aveva distrutto i fiori di ghiaccio nascosti dietro ai grovigli che ricoprivano la Villa e in essi non vi era più alcuna traccia del chakra della sua creatrice. Apparve comunque lampante al chunin quale fosse l'ordine di grandezza di potere che l'Asso di Cuori era in grado di maneggiare; non solo, una riflessione sul fatto che si stesse parlando della capacità di mettere in sinergia i segreti di due Kekkei Genkai avrebbe aperto a quesiti sul tipo di genetica in possesso dell'ex principessa del Gelo.
    No, con il senno di poi forse la reazione del compatriota nello scoprire il coinvolgimento della bimba prodigio, non sembrava così esagerata.

    ::: Passato, Villa Mikawa :::



    Odiava attingere a quel potere; molti lo avrebbero visto come un dono divino ma, per ottenerlo, l'orgoglioso Garth era costretto a rivolgere proprio al Demone che lo aveva schiavizzato mentalmente per anni la sua preghiera [Immissione vitale -> resurrezione]. Altro che miracolo, si trattava di un patto di sangue non voluto e della peggior specie, attraverso un rituale che aveva dilaniato il corpo del Garth fino alla negazione stessa del suo sentirsi, ed essere, umano.

    " Per fortuna il corpo era in perfette condizioni, altrimenti non avrei potuto fare molto..su PARLA, cosa diavolo sta succedendo?! "

    " Aloysius..sarebbe il caso di farla respirare. "

    Il colosso rimase interdetto perché quella era una delle rare volte in cui Eiatsu aveva mostrato umanità; era strano sentire da lui quelle parole, che ultimamente riservava solo per la sua pupilla bicodata, ma forse la situazione richiedeva un minimo di tatto in più (visto ciò che intanto i due avevano scoperto). Era anche vero che l'eliminatore si sentiva a disagio con quel potere del Kage, visto che violava con metodi discutibili le regole sul funzionamento del ciclo vitale; chiaramente aveva forniti decine di cadaveri "freschi" per aiutare il Mikawa a perfezionare quella tecnica ma la ferita di aver dovuto rinunciare a tutte le sue conoscenze sull'Edo Tensei era ancora viva.

    " Ti abbiamo ritrovata morta all'interno in un vecchio orologio a pendolo della villa. Sei stata aggredita? Se vuoi posso vedere direttamente io nella tua mente, dobbiamo ricostruire meticolosamente gli eventi perché il tuo Kage sostiene di aver visto dei fantasmi poco prima della tua comparsa...

    Poi confermarmi la tua identità? Che giorno è oggi e cosa hai fatto nell'ultima settimana? "


    Potevano sembrare domande di routine ma il vero motivo risiedeva in un altro "piccolo" problema, un'apparentemente esile ragazza che, forse spaventata o solamente incuriosita, rimaneva dietro la tenda della stanza con un occhio fisso su quella scena e l'orecchio teso per sentire la risposta della trovatella. Uno degli uomini del maniaco del sangue l'aveva richiamata in udienza con urgenza senza spiegarle bene quale fosse il problema ma ora che si trovava lì faceva fatica a capire quale diavoleria avesse questa volta combinato il Mikawa.

    Certo che quella ragazza sdraiata sul divano le assomigliava davvero tanto..



    CITAZIONE
    OT/ Al gruppo: avete tutte le info per sbloccare la situazione per come l'ho immaginata io. Chiaramente nulla vi vieta di provare ad uscire dalla linea temporale predetta in modi "pittoreschi" AHAHAHA
    Ad Hebiko: ti chiedo di giocare entrambe le versioni di te, passato e presente ;) Come avrai capito, sei la variabile fuori dal controllo dei nukenin, quindi le tue azioni possono aiutare enormemente il gruppo! /OT
  8. .

    Come si sconfigge un rivale più forte? Domanda classica, forse la prima di cui ogni studente va a ricercare la risposta nel suo libro di teoria in accademia appena scartato. E' quel capitolo che si trova in tutti i manuali di tattica bellica, tra lo scontro in inferiorità numerica e la sopravvivenza in territorio ostile. E' probabilmente la più grande differenza che separa un ninja di rango genin da uno chunin...certo ci sono anche la gestione di un team, una seniority più elevata acquisita a suon di missioni e la capacità di vestire incarichi istituzionali. Tutte doti che si apprendono con studio e sudore, l'impegno che ogni aspirante leader ha l'onere di compiere; ovvero, da un altro punto di vista, la predisposizione che il buon maestro deve scorgere per puntare su una giovane leva. La carriera di un aspirante combattente ancora incapace di tenere in mano una wakizashi o lanciare un kunai nasce lì, in quel frangente, è l'intuizione nel vedere cosa c'è oltre un livido di troppo, una soluzione brillante di un calcolo delle traiettorie oppure le dita logore per i troppi tentativi sulla sequenza di una tecnica.

    Tutti coloro che stringono questo patto con se stessi diventano dei genin. Poi, però, la risposta a quel primo quesito torna dirompente perché è nel destino di ogni praticante della guerra vivere il momento che lo costringe ad elevarsi dalla massa; in epoche passate elementi selezionati dai propri maestri venivano forzati a confrontarsi con questa resa dei conti, l'accademia stessa organizzava scontri alla morte con i cugini della Zanna. Prima ancora, nella Nebbia di Sangue, i duelli dove in palio si metteva la vita erano incoraggiata sin da giovanissimi! Questa pratica ora è stata abbandonata, ritenuta disumana al punto da paragonarla alla mattanza dei tonni o la macellazione del bestiame...ora i futuri leader dell'Alleanza crescono senza sapere cosa significhi temere realmente per la propria vita, arrivare così vicino alla parola fine da essere costretti ad elevarsi, molto spesso attivando potersi assopiti ereditati dai propri gloriosi clan.

    Ci sono paesi, però, che sfuggono a questa regola non scritta, posti in cui temere per la propria vita e confrontarsi con ostacoli più grandi di se è la base per sopravvivere alla giornata. Sono le realtà in cui il controllo dettato da dogmi e convenzioni comuni non è applicabile perché si sono evolute in sistemi caotici, semplicemente non controllabili per definizione. Ecco il dipinto di Oto, ai tempi di Orochimaru e del primo Kabuto, prima dell'ingresso dei sentimenti e delle regole accademiche..oggi un lontano ricordo, a tratti una pavida imitazione o poco più, e in definitiva un handicap per tutti i ninja del Suono rispetto ai compatrioti del passato.

    Mitsuki aveva ricevuto in dono questo retaggio, era un ninja nato (o forse sarebbe meglio dire creato) per ereditare quella che può essere considerata la fetta più grande del sapere ninja in termini di Hiden, Juinjutsu, Tensei Ninjutsu, Kinjutsu e, chiaramente, Hebiton. Egli era l'anello che avrebbe permesso alla catena ideata dal Sennin di continuare a crescere dentro il Suono, tenendo viva la memoria e generando in qualche misura nuove forme di controllo da parte del padre "immortale".

    Bene..chi era invece Hebiko?
    Era una figlia di Oto che come molte era cresciuta nei vicoli del villaggio, vivendo di stenti. Per caso si era avvicinata alla vita degli shinobi, tanto odiata dai suoi genitori, e col tempo aveva capito di avere qualcosa di diverso rispetto agli altri coetanei fino a meritarsi il titolo di Vipera di Oto. STRONZATE! Una mera favoletta per bambini: Hebiko era uguale a Mitsuki, era stata creata per assolvere allo stesso compito degli altri portatori del frammento, generati dagli ovuli di Rengoku o tramite le altre diavolerie del Sennin, modificata per assomigliare al suo creatore e per diventare la vera Vipera, il vero involucro per la resurrezione del Padre. Lo sapeva, ne aveva avuto conferma dai racconti di Febh, Ledah e Manda e, come tale, godeva dello stesso grande vantaggio dei suoi simili: per lei la vita non era e non sarebbe stata semplice, lei era pronta già dalla nascita a compiere grandi cose.
    L'attacco finale di Mitsuki venne schivato e, cogliendo il ragazzo in controtempo, la Vipera riuscì a sferrare il colpo finale in grado di far cambiare le sorti dello scontro, il guizzo che serviva per ribaltare drasticamente il pronostico di uno scontro che stava perdendo fino a quel momento.

    " UARGGGGGGGGGGGG ! "

    Urlò e barcollò indietro il ragazzo, il quale tentava goffamente con la mano di arrestare la fuoriuscita di sangue...ma la ferita era profonda e senza accorgersene finì a strisciare a terra, contorcendosi in pose inumane più indotte dalla rabbia che dal dolore [Insensibile -> 3 leggere]. In quel frangente Hebiko avrebbe realizzato di avere la vittoria in pugno, le sarebbe bastato infierire su quel corpo inerme per mettere fine a quel duello alla morte. Al primo movimento, però, parlando a stento il fratello avrebbe implorato pietà:

    " AspeTTA! NOi si...si...ssIAMO fraTELLi! RiSPARmiamo la viTA e io me ne andRò LONtano! Ti lasCIO il labora...ratoRIO di NOSTRo PADre! "


    Una scena raccapricciante, aggravata dal sangue copioso e gli occhi strabuzzati della cavia in piena crisi isterica. Accettare o meno quella richiesta, però, non avrebbe cambiato le azioni del ragazzo a terra. Con uno scatto trovò posizione semi eretta dando le spalle alla sua rivale come per fuggire, mentre con la mancina gettò a terra [1 SA] una bombetta per celarsi dietro la coltre di fumo alzatasi...un gesto disperato perché nelle sue condizioni non sarebbe potuto andare lontano in quello spazio chiuso.
    Come detto, Mituski era un predestinato, diverso dalla gente comunque e dunque capace di mosse e strategie inimmaginabili per molti: la fuga, di fatti, non era altro che un mascheramento, una finta sbucare lì dove Hebiko non aveva ragione di guardare! Rigettò il suo stesso corpo, abbandonando l'involucro ferito a morte, per poi raccogliere la katana lì vicino prima di immergersi nel pavimento, forte ancora dell'impedimento visivo che ne celava le mosse [1 TA Rinascita Strisciante, 1 TB Arte della Terra]. Da lì avrebbe potuto fuggire senza problemi, concedere la vittoria alla mocciosa insolente ma per la cavia abbandonare la propria casa non era un'opzione percorribile: vincere era l'unica cosa che contava in quel frangente. In un attimo avrebbe bruciato la distanza che lo separava dalla rivale, arrivandole alle spalle senza poter essere visto e forte ancora dell'elemento sorpresa dato dal fumogeno non ancora svanito [2 SA Movimento, Azione Rapida, Furtività + 12 (Corpo del Serpente, Movimenti Silenziosi), 4 m].
    Questa volta non avrebbe detto nulla per tradire la sua posizione, impastò la massima quantità di chakra nel suo corpo e, emergendo alle spalle della sorellastra, mosse la lama alla massima velocità, eventualmente estendendo il suo corpo per arrivare a bersaglio, in un affondo finalizzato a trapassarle la schiena all'altezza del ventre [3 SA Affondo, Allungamento fino a 4,5 metri, Pot 40, Vel Blu + 50 base + 50 Predatore + 100 impasto MedioBasso -> Semiparalisi 2 round per Overcap, For Blu + 100 (sovraimpasto MedioBasso) -> 2 Leggere]. Un attacco pericolosissimo ma tatticamente sbagliato, sbilanciato, autolesionista..un attacco disperato.

    Solo a cose fatte sarebbe esploso, rigettando anni di frustrazione e solitudine in faccia alla Vipera:



    " IO SONO L'UNICO EREDE DI OROCHIMARU! TU SEI IL PIANO B DESTINATO A CADERE NEL DIMENTICATOIO E MORIRE! MUAUHMUHAMUHA"

    :::

    Il Raizen non sembrava cogliere a pieno il sarcasmo della sua matrice, era come se conoscesse il significato di quell'atteggiamento tipico di alcuni umani ma non avendolo mai messo in pratica né subito non sapeva bene come reagire. Si limitò a stare in silenzio, ascoltando le domande che il curioso Kage aveva per lui.

    Chiaramente era la stessa esistenza di un suo clone a rendere irrequieto il jinkurichi, dopotutto per creare una copia quantomeno somigliante con un originale di tale complessità serviva il chakra dei due componenti, probabilmente anche del materiale organico per ricreare il corpo e, non ultimo, una certa mole di informazioni tali da riempire una mente altrimenti vuota e prima di esperienze.

    Profetizzato certo...l'Eremita Serpebianca ha doti di preveggenza ma quest'arte più di altre naviga nell'incertezza del caos che permea il mondo e dunque è affetta da errore. Il Nidaime si affidava spesso alle doti del Hakuja Sennin, nella Caverna dei Draghi.
    Analizzare, studiare, immagazzinare informazioni, usa il termine che preferisci ma nelle pergamene che vedi lì accatastate c'è la trascrizione della tua vita fino al 09/34..ah siete poi riusciti a ritrovare Keita Kitase? Da quel poco che ho letto, mi è sembra parso un tipo in gamba..




    Nessun sentore di menzogna, stava parlando a mente aperta sin dal principio, un atteggiamento tipico di chi aveva già accettato da tempo il proprio destino. Alcune informazioni, tuttavia, sembravano come offuscate se non addirittura cancellate e quindi non disponibili al clone:

    Mi dispiace, le mie risposte sono limitate.

    Non sapeva come il Nidaime, ovvero Orochimaru, avesse recuperato quanto necessario per la creazione dell'esperimento etichettato come "Jinkurichi 2.0" (in stato di ERROR secondo quanto letto al pc al piano superiore) ma la situazione era chiara: Raizen era stato messo sotto attenta osservazione da parte dell'entourage del Suono dal principio, ben prima che si affermasse nel mondo ninja come Montagna del Fuoco di Konoha. Forse scavando nel suo passato avrebbe ritrovato il momento di debolezza nel quale era incappato, proprio in territorio Otese e alla corte di un Mikawa al tempo non così potente e capace di avere controllo sui movimenti del Kokage.

    Probabilmente infastidito dall'ignoto rappresentato dall'esistenza stessa di quel suo clone, Raizen mise subito alla prova le parole e le intenzioni del suo duale sintetico escogitando un bel teatrino, in grado di far vacillare un animo debole. L'esito di quella manovra, tuttavia, portò il ragazzo ad accogliere con l'imponente mano la testa del prigioniero, salvato dal tonico del mangiafuoco che teneva i fili della conversazione, come le sorti della vita del suo interlocutore, tra le callose dita.

    La mia formazione è stata abbandonata da anni, ho avuto tempo per crearmi delle domande e trovare delle risposte da solo, basandomi su sensazioni piuttosto che su conoscenze. Orochimaru mi ha creato, vero, ma lo scopo è venuto meno e quindi anche ogni forma di vincolo che un tempo mi legava a cose o persone di questo mondo. Ucciderei Orochimaru? No, per il semplice motivo che non mi aspetto di fare nulla se non attendere la mia fine.

    Detto questo, non nego di essere un codardo: non ho pretese sulla mia esistenza ma al tempo stesso non riesco ad evitare di mangiare ciò che l'erede mi porta di tanto in tanto. Immagino tu lo abbia già ucciso...peccato, lui è come me ma solo più sfortunato perché creato per pretese molto più alte.


    Per comprendere l'entità che aveva difronte, il foglioso avrebbe dovuto sforzarsi di immedesimarsi nel suo interlocutore, capire il significato profondo di una vita senza più scopo, in solitudine e priva di esperienze se non quelle lette da inutili pergamene.
    Interpellare Kurama avrebbe forse creato solo più caos nella mente del ninja; il Demone sembrava confuso e restio a sbilanciarsi su quella forma di chakra insolita:


    Questo tipo sei tu Raizen, la stessa puzza che un tempo ritenevo insopportabile. E la cosa che ha dentro sono IO..una piccola parte del mio chakra, una forma ancestrale, direi quasi rinnegata. E' la stessa sensazione che provo quando arriva un nuovo jinkurichi, quando non c'è sintonia, quando il muro che ci separa è così alto ed imponente. Ma è solo un briciolo del NOSTRO potere, non conta nulla..puoi ammazz..aspetta..si, ECCOLO!


    Un'immagineMV5BMjIxMTg5NDE1MF5BMl5BanBnXkFtZTgwNjU1OTI0MjE@._V1_ attraversò la mente del Cercotero, così come quella del suo portatore, rievocando un esatto momento del passato; un tempo dimenticato del quale il Demone stesso non riusciva ad avere un ricordo nitido.

    Che abbia rubato una parte di ME in quel frangente? Il colore, l'essenza di quel chakra è quello di allora..un misto di rabbia, incompletezza e paura di cui non mi va di parlare! Fanne quello che vuoi, non pretendo di riaverlo, non mi serve..non CI serve.


    Proprio in quel momento, nel mondo interiore di Raizen sarebbero giunte le parole del suo alter ego evidentemente in grado di connettersi a quel legame più unico che raro:


    L'hai sentito, io farei lo stesso.



    CITAZIONE
    OT/ Siamo vicinissimi alla conclusione ;) /OT
  9. .

    Il limite di un Dio


    da "Il Colosso dei Mikawa", capitolo XVIII

    Un giorno Dio inventò la superbia. Ma chi c’è più superbo di lui che si è fatto chiamare Dio?


    L'uomo superbo ruota tronfio intorno al proprio asse e si crede perfetto. La coscienza della propria perfezione è sempre indice di poca e vana umanità; chi ha approfondito la propria e altrui umanità, sa che la vera dignità dell'uomo è nel suo essere imperfetto, nel sentire inadeguati i mezzi ai fini superiori che la mente prospetta e vorrebbe raggiungere. Questo Aloysius lo aveva capito bene, i suoi propositi erano sempre oltre i suoi attuali limiti e proprio per questo era in grado di superarli per poterne fissare sempre di più ambiziosi. Il Flagello, al contrario, non la vedeva in questo modo, per sua stessa natura o origine era impossibilitato a farlo! Di come il corpo dello Hyuga fosse stato messo a disposizione del Demonio che ne aveva assoggettato le membra non si avevano testimonianze ma, dopo averci parlato e combattuto, al Mikawa apparve chiaro come l'entità schivasse ogni forma di associazione all'involucro mortale che in qualche modo lo ancorava alla dimensione terrena.

    E qui, in questo spiraglio sottile nella composizione, ovvero nella struttura, della calamità nota come Flagello, il destino del Garth si concretizzò un un possibile, quanto improbabile, mossa di quella partita a scacchi che stava giocando a costo della sua stessa vita.





    Da un occhio esterno, capire cosa stesse succedendo in quel lembo di terra emersa, dimenticato dall'umanità e paragonabile ad un inferno terreno era cosa ardua: un groviglio di sangue, carne e chakra dalle sembianze umane ma alto come la più grande delle costruzioni degli uomini stava scuotendo la terra nel tentativo di ghermire un piccolo figuro, nemmeno distinguibile in quel tetro scenario di morte e sangue. Nessuno, nemmeno lo stesso Mikawa impegnato nell'immane sforzo di tenere insieme la sua forma più vicina al Dio della sua religione, del quale ne era diventato araldo, avrebbe mai potuto credere che una prova di pura forza potesse concludersi a favore dell' "insignificante" sfidante. Non era l'astuzia di Davide o la tenacia della Tartaruga, in questo caso si stava parlando proprio la sovversione della realtà, la verità che si palesava sotto gli occhi increduli del Kage:
    Jeral era più forte di lui.
    Si, lo era in tutti i sensi, perchè dopo averlo schernito con jutsu di inconcepibile violenza eseguiti con uno schiocco di dita e schivato ogni suo attacco con facilità, ora lo stava battendo anche nel fondamentale che il mondo dei ninja gli riconosceva come suo di diritto e che si era guadagnato confrontandosi come esseri come lo Yonbi.
    L'impatto tra l'esile braccio e l'immane massa fu tremendo [Difesa omessa: For 1025 vs Res 775 -> QuasiGrave al braccio] ma lì, tra le cosce dell'incarnazione di Khorne, il Flagello si crogiolava nel suono delle sue risa e nella consapevolezza della sua immane potenza.



    " WAAAAAA Cosa sei TU ?! CHI ti è generato?! Da dove PROVIENIIII ??!!"






    Sentire la sua presa venir meno e percepire la forza divina provenire dai palmi delle mani del nukenin fece sprofondare l'orgoglioso Garth in un baratro dove ogni sua convinzione e la sua logica perdevano di significato. Come poteva essere tanto più forte di lui? Quali cose non aveva ancora compreso dell'arte dei ninja? Quanti nozioni ancora gli mancavano per arrivare a scoprire cosa c'era dietro i misteri del chakra? Aveva dovuto abbandonare il suo corpo per superare i limiti degli uomini, aveva dovuto commettere atrocità e compiere un'infinità di missioni per forgiare il suo rigoroso e metodico intelletto, aveva dovuto trafugare e consultare segreti e tomi antecedenti alla Grande Guerra per scoprire i segreti del mondo nei ninja..eppure non era ancora sufficiente.
    Per un attimo pensò che tutto ciò fosse un imbroglio, poi che quel nukenin fosse solo uno scherzo del destino, un'anomalia che seguiva regole ancor diverse da quelle che con estrema fatica e grande sacrificio aveva infranto.

    Poi, però, si concesse al dolore diffuso provocato dalle profonde ferite che i raiton di poco prima avevano provocato sul suo corpo; l'adrenalina scese e un diffuso senso di rassegnazione si impossessò delle sue membra rendendo improvvisamente instabile il flusso di chakra che teneva insieme quella abnorme forma. L'illusione, di efficacia tale da poter essere considerata una seconda versione della realtà e perfettamente in linea con il livello di tutte le altre arti padroneggiate dal nukenin, trovò facile attecchimento e ora Aloysius era del tutto immobile preda dell'assalto di quel combattente che aveva scioccamente creduto di poter battere. Ora il Flagello era in caduta controllata, diretto verso lo sterno del gigante e pronto a sferrare il colpo del k.o. dando spettacolo di ciò che il suo taijutsu potesse fare in proiezione offensiva.

    MA nessun manuale dei ninja nega che la rassegnazione possa tramutare in una forma di difesa. Interrompere l'afflusso di chakra, infatti, dissolse tutti i chitton stratificati sul corpo del Mikawa, facendo regredire il Colosso alla sua forma originaria, quella dell'uomo con la benda ed i capelli a punta noto ai più. Litri e litri di sangue vennero rigettati da ogni poro o fessura del corpo dei Diogene, le deformazioni causate dal chakra regredite e lo spazio occupato decrementato enormemente rendendo distanza ed altezza tra i due rilevante al punto da perdere la mischia [circa 12 metri].
    Una difesa sciocca, mista tra il casuale e l'inconscio forse, ma tremendamente efficace per come si erano messe le cose.
    Una difesa non voluta.
    Una difesa superflua.

    Si, perchè il braccio del Flagello probabilmente non avrebbe in ogni caso raggiunto il corpo dell'otese. Un sonoro crack avrebbe preannunciato il blocco funzionale dell'arto, poco prima protagonista di successive prove di forza a livelli estremi [Da regolamento a 6 leggere un arto va OFF, il tuo dovrebbe essere a 6.5 alla fine del tuo post quindi decidi tu come gestire la cosa, ai fini della mia difesa è ininfluente. Teoricamente ciò sarebbe dovuto avvenire già durante la tua difesa]. Forse, per la prima volta, quello sguardo attento a scrutare le debolezze dei rivali si sarebbe posato sul corpo a lui più prossimo; come un simbionte parassitario ne aveva preso possesso senza interessarsi di allenarlo ed accudirlo..era l'arroganza del Dio, l'unico vero punto debole che Aloysius aveva individuato fin dall'arrivo in villa.

    Il Garth intanto era finito in ginocchio, ferito nell'animo oltre che nel corpo, incatenato senza interesse o possibilità di fuga e disorientato per la repentina de-evoluzione , la quale, se da un lato lo avrebbe salvato qualora l'attacco del rivale fosse realmente partito, aveva in qual che misura decretato la fine della partita e messo in evidenza ciò che era tremendamente restio ad ammettere. Il sigillo di oto era ancora attivo, dunque la mutazione indotta dal chakra nascondeva ancora la condizione psicofisica del colosso, ma al nukenin sarebbe bastato poco per svelare lo sconfitto dietro quella maschera [1 TB - Mantenimento Sigillo Maledetto].
    Quando i due incrociarono lo sguardo l'esito del confronto era già stato appurato..ora bisognava capire come le cose sarebbero andate avanti.

    L'affinita con la Roccia regalata dall'omonima maledizione gli dava una via di fuga attraverso il terreno ma avrebbe preferito vedere Mumei spezzata piuttosto che voltare le spalle; tuttavia Jeral era imprevedibile e nessuno poteva sapere se gli sarebbe bastato vedere il Generale Cremisi in ginocchio per acconterare il proprio ego. Aveva ancora delle energie e una carta da giocare ma tentare di fermare il massacro era la cosa più logica, per intelletto ed esperienza, da fare in quel frangente.
    Dunque Aloysius non attese il verdetto del vincitore e squarciò il silenzio con parole più penetranti del rombo dei vulcani attivi nelle vicinanze:


    " Hai visto chi sono, cosa sono realmente..ma io credo di non aver ancora visto te. Non ho mai avuto una possibilità, giusto? Non è stata nemmeno una battaglia..altro che perfezione ahahaha Ma i 10 minuti sono appena scaduti e io sono ancora qui."


    Era diretto, mentire ora non avrebbe aiutato o assecondato lo scopo della sua partenza per Crematoria [[la proposta del Flagello a villa Mikawa fa riferimento ad un combattimento alla morte di 3 round]. Quindi, con la mente avvolta nel simulacro infernale di catene, riuscì a stendo ad alzarsi per aggiungere:


    " Ma non troverai un altro ninja in grado di tenerti testa così a lungo..e il mio corpo, come il mio spirito, non sono assogettabili come fai di solito con ogni altro essere che finisce lungo il tuo cammino. Quindi forza, illuminami! I tuoi occhi hanno visto abbastanza o è quella lama a reclamare altro del mio sangue? Il Re è caduto, è ora giunto il tempo delle parole ?






    CITAZIONE
    OT/ Gene si arrende! /OT
    Chakra adoperato: 915 + 5 mantenimento Percezione Sanguigna = 920/1250
    Chakra Sigillo adoperato: 90/160

    Vitalità rimanente: 9.5/27.5

  10. .




    Il volume della tua voce è troppo alto.

    Era Raizen, l'aspetto e i tratti del colore del suo chakra non mentivano, ma era l'anima che ospitava l'involucro ad essere diversa dall'originale. Certo, si era intravisto lo stesso fuoco che animava il petto della Montagna qualche istante prima ma la situazione era subito rientrata. E mentre il Kage si crucciava a trovare una spiegazione per quello che i suoi occhi gli stavano trasmettendo, la cavia continuò a parlare con il medesimo timbro dell'interlocutore sebbene mantenendo il tono ascetico dettato dagli anni di reclusione:

    Bene, suppongo che il mio momento sia infine giunto.

    Finì di pregare per poi riaprire gli occhi ed alzarsi in piedi. Guardò quella versione di sé con curiosità ma non si scompose in inutili domande, come quelle che gli erano state poste: erano nove code? Certo. Come era possibile? Bhe, davvero aveva senso questa domanda in quel posto? Febbraio dell'anno 32, forse il ninja aveva dimenticato il suo periodo no, quando anomalia nelle sue porte del chakra lo stavano per uccidere...aveva passato diverso tempo ad Oto e al tempo la sfera di controllo del Mikawa non era così vasta e robusta per uno shinobi del calibro del Nidaime.
    Da quanti anni...che importanza aveva? Di certo non si era messo a contarli. Invero, anche se avesse provato a rispondere, l'unica cosa che sarebbe uscita dalla sua bocca sarebbe stato un:

    Mi dispiace, le mie risposte sono limitate.

    L'ultima, domanda, invece, diede finalmente prova che l'uomo fosse dotato di intelletto, con grande sollievo del suo clone.

    Questa, Raizen, è la domanda giusta.
    Sono la versione migliore di te. O almeno, sarei dovuto esserlo: nessuna presenza scomoda nel mio mondo interiore, nessun occhio da volpe, nessun conflitto tra i due tipi di chakra. Il mio compito era rimanere qui per rimpiazzarti non appena tu fossi morto.
    Bhè, è evidente che le cose sono andate diversamene da come aveva preventivato il mio creatore.


    Quindi si avvicinò alle sbarre, le stesse sulle quali tutte quelle bombecarta erano state collocate (seguendo un intricato schema di attivazione in sequenza) e vi poggiò la testa in modo che il collo fosse scoperto e la giugulare a portata del suo interlocutore.

    Non avrei possibilità contro di te. Ho analizzato a fondo i tuoi dati biometrici e la tua natura di Jinkurichi; inoltre fino a qualche tempo fa mi arrivavano ancora informazioni sulla tua carriera e la tua vita, anche privata. Sei arrivato ben oltre il grado chunin, traguardo al quale il Nidaime aveva profetizzato la tua morte. Direi di finirla qui.

    Per quanto assurda fosse quella situazione, per quanti perché affollassero ancora la mente del ninja, la sentenza di vita o di morte di quella vita spettava a Raizen.

    :::

    Al piano di sopra la battaglia era arrivata al suo punto più alto: gli eredi avevano messo in palio le loro vite, ovvero il destino di una storia che andava avanti da generazioni e attraverso la quale l'impronta del fondatore rimaneva vivida nella realtà del Suono.
    Riattivare la protezione a scaglie fu una mossa non calcolata da Mitsuki il quale vide la sua strategia offensiva vanificarsi mentre Kui affiancava la kunoichi in battaglia.

    " Tu!! DANNATO bastardo traDITOre!!! "

    Ora lo scontro era tornato in parità numerica e vi era stata una inversione di direzione nei pronostici suo sul esito. Non doversi preoccupare di difendersi dal groviglio di serpenti, Hebiko riuscì a veder partire e quindi schivare l'attacco a sorpresa con il caricatore interno e questo colse del tutto in controtempo il fratellastro, non tornato in posizione di difesa.
    Da quella posizione ravvicinata e scomposta schivare la presa sarebbe stato impossibile, così come reagire al raiton trasportato a contatto dall'allungamento; il dolore al braccio e quello che imperversava in tutto il corpo a causa delle scariche elettriche arrivarono praticamente all'unisono costringendo il folle ninja ad una smorfia di dolore [Res + 75 (Impasto MedioBasso) -> Quasi Leggera al braccio + Lieve diffusa + Stordimento]. L'illusione, sebbene individuata dall'evocazione e quindi nota alla genin, era ancora attiva e questo ridusse l'efficacia della stretta al braccio consentendone ancora l'utilizzo. Intanto il clone fu attaccato da Kui, il quale lo immobilizzò per facilitare l'ultimo colpo della sua nuova padrona. Il cazzotto entrò più nel normale in quell'assemblato di serpenti e chakra che si sfaldò per i danni subiti, esplodendo in una miriade di piccoli rettili.
    Il doppio fronte di attacco permise a Mitsuki, infine, di riuscire a schivare il lancio dei coltelli poiché poté osservare il movimento dell'unica mano libera nell'andare a recuperarli dalla sacca, reagendo quindi in anticipo [1 SD Rif + 75, Impasto Basso]. Ruotò su se stesso arrotolandosi praticamente sul braccio della sorellastra ancora allungato e a contatto; un dettaglio che in quel momento le sarebbe risultato fatale.
    Gli bastò semplicemente serrare l'arto sotto la sua ascella, praticamente già posizionata correttamente a seguito della difesa e pronta a chiudersi sul nemic [1 TA Arte dell'Immobilizzazione -> Presa al braccio, Scoordinato. For Blu + 75 base + 50 da TS, Pot 10 + 20 Corpo del Serpente]. Un rapido sigillo della capra, che in quale maniera uccise sul colpo l'ultimo serpente rimasto in vita tra quelli che aveva addosso, e anche le due mani allungabili andarono a rinforzare/ritrovare la morsa per impedire alla poveretta di riprendersi quella sua parte del corpo [1 SA, doppia presa al braccio, Allungamento fino a 4,5 metri. Vel + 100 (Impasto MedioBasso), Pot 20, For Blu + 75 base + 50 da TS+ 50 Predatore -> Overcap Semiparalisi]. Non l'avrebbe mollata per nessuna ragione al mondo, non ora che aveva deciso fin dove spingersi per ammazzare quella sporca usurpatrice [2-3 SA impiegato per mantenere la presa con le medesime caratteristiche, qualora necessario]

    Il ragazzo, quindi, divenne improvvisamente triste, preda di un altro sbalzo di umore che però non faceva presagire nulla di buono:

    " Ok, l'hai voluto tu...veREMO chi la spunta adeSSSSo, chi è il vero erede di OROCHIMAru. "



    Aveva già eseguito la posizione magica necessaria, doveva solo aprire la valvola del tentien e lasciare che il chakra fluisse attraverso il suo corpo [2TA (Tecnica Rapida) Erede della Progenie -> Serpe Gemella Assassina. Sacrifica fino a 12,5 leggere (+2 concesse dalla tecnica) prima di azzerare la sua vitalità] . Aveva intrapreso un viaggio di sola andata verso la vittoria o la morte e, nella sua incoscienza, era determinato ad arrivare a destinazione, qualunque essa fosse!

    ::: Intanto, non molto lontano :::



    " Oh si! SI sisisisi SI SI si ssi abbiamo il nostro vincitore! Un fegato perfetto! "

    Era su di giri mentre estraeva con grande maestria l'organo dal cadavere aperto proprio per l'occasione; ce ne erano altri 7 appesi sul perimetro della stanza ma erano stati scartati, chi per un motivo chi per un altro. No quello era perfetto, come disegnato nei manuali di medicina lo stava aspettando da giorni.

    Giorni di digiuno.

    Aveva apparecchiato la tavola per l'evento, qualcosa che non faceva spesso, anzi praticamente usava piatti e forchette solo quando lo invitavano alla Villa in quelle stupide cene che Aloysius definiva fondamentali per tener alto il senso del gruppo e il morale. Non che lui parlasse molto con la gente: il problema non era del tipo "asocialità compulsiva" di Eiatsu ma proprio che la gente faceva fatica ad accettarlo. E come dargli torto? Parliamo di un ninja di un altro tempo, un fedelissimo di Orchimaru che in qualche modo aveva ingannato il tempo cambiando le fattezze del proprio corpo per sopperire ai problemi dell'età.

    Fece appena in tempo ad infilzare il fegato ancora caldo quando le casse del computer della stanza accanto iniziarono a bippare. Il momento di indecisione risultò infinito per il Jonin con l'acquolina in bocca, combattuto tra i desideri della sua pancia e la logica della sua mente: sapeva che, in alcuni casi, reagire con un minuto di ritardo poteva far fallire un esperimento che poteva impiegare anche anni per compiersi. Alla fine scelse di andare a vedere, lasciando la stretta sull'arnese biforcuto, e si fiondò davanti al videowall composto da 9 schermi. Per quanto vecchia e maltenuta, quell'attrezzatura comprata ai tempi dell' ex primario e "presa in prestito" dall'ospedale funzionava ancor bene: il medico aveva collegato ad esso ogni suo fascicolo rimasto aperto, ogni suo incarico rimasto appeso sin dai tempi delle prime squadre speciali, quelle fondate dal leggendario Sennin.

    Il led acceso era uno appartenente ad una colonna che non monitorava da tempo e, visto che l'ordine era cronologico, doveva risalire a qualcosa di almeno 5-6 anni prima. Incuriosito eseguì l'accesso al sistema e iniziò ad indagare su quale fosse l'evento associato a quell'allarme:

    " mmmmm Laboratorio 11-A...uuu ma è il centro primario! Vediamo, che qualche capsula abbia finito il suo decorso? "

    Mentre con lo sguardo indagava tra i pannelli del software, con una mano andava a cercare il faldone giusto; una volta riconosciuto, semplicemente grazie al tatto, lo aprì per riguardare gli appunti presi su quella serie di vecchi esperimenti iniziati da Kabuto e continuati dal Nidaime.

    " Creazione di nuovi veleni e tonici, progettazione di una nuova generazione di Serpenti, clonazione di equipaggiamenti segreti e tecniche innate, evoluzione di possessioni demoniache...ma io dico, concentrarsi su una cosa e farla bene, no ? "

    Era chiaro che non aveva partecipato all'allestimento del laboratorio né alla tipologia di esperimenti ivi condotti; il suo rapporto con il Kage (ovvero quella particolare versione di Orochimaru) non era roseo come con l'originale. Ad ogni modo, continuò a vedere le schermate avendo in mirroring le stesse informazioni che
    i due intrusi erano riusciti a scoprire.

    " Ecco, quod volebat demonstrandum! Tutto in ERROR o in stato primordiale a causa dei processi dai tempi lunghissimi. Partire da feti...il Nidaime pensava davvero di campare così tanto per vederne gli effetti ? Dovrei anche aggiornare questi report, dei 100 % non ne è rimasto vivo uno. Cavia 135A deceduto per problemi al tentien, pare avesse iniziato a disperdere il suo chakra invece di assorbire quello altrui. I due gemellini con i Dojutsu della foglia, cavia 3 e 5, morti nel laboratorio 2-B dopo essere stati trovati da Febh e Aloysius. Cavia 55C, il clone di Kymimaro...deceduto nel lazzaretto dopo aver contratto il penultimo stadio di Corpus.

    Vedo però che il Veleno Necrotico e l'evocazione Kui sono praticamente pronti! Una buona notizia finalmente, bene bene. "


    Aggiornò il supporto cartaceo, così come quello digitale, per passare all'ultimo tab: c'era una segnalazione sul perimetrale e su alcune trappole scattate ma accadeva spesso che laboratori così vecchi avessero sensori mal funzionanti oppure che un qualche animale dei Sussurri fosse riuscito ad intrufolarcisi. Tuttavia non sembrava questo il caso.

    " EH?! Ma qui è scattato TUTTO?! Il client locale risulta loggato 25 minuti fa, devo andare a vedere! "

    Si alzò di scatto limitandosi a lockare il software centrale e lasciare sul tavolo il fascicolo consultato. Quindi tornò nella parte della caverna che chiamava "sala da pranzo" e fissò nuovamente il contenuto del piatto.
    Che peccato, si era già raffreddato.



    CITAZIONE
    OT / Ultima prova per Hebiko! Raizen vediamo cosa fa ora :guru: /OT

    Erede della Progenie
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Variabile
    L'utilizzatore, a patto che la Tecnica Speciale sia attiva e previo sacrificio di un serprente, può eseguire un Hebiton di lista di un grado superiore. Le condizioni di attivazione, numero e durata dei sigilli e consumo sono le medesime.Tipo: Ninjutsu - Hebiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Variabile + Medio)
    [Richiede Progenie del Serpente III]
    [Da chunin in su]
  11. .

    L'Arma Finale dell'Antica Iwa


    "La saga dei Colossi XII, di Loxion Mikawa"

    Solo nel momento finale Aloysius realizzò davvero di essere finito in una trama molto più grande di lui, una storia di odio che durava da millenni e che aveva portato alla generazione di esseri così potenti da non potersi considerare semplici rivali. Vedere il colpo dell'Hokage, potenziato dal sangue del Garth, infrangersi sull'ala di Oni senza nemmeno provocarne un graffio smorzò l'isteria bellica dell'uomo mutandola in inadeguatezza. Il suo sangue, quello acido e carico di chakra oscuro, non riusciva a corrodere quel corpo inumano, così come intaccare la perfezione delle sue logiche computazionali...Come aveva detto l'arma finale dell'Antica Iwa, le probabilità di vittoria del suo rasentavano il ridicolo.

    " Raizen...dobbiamo ripiegare. "

    Disse con un filo di voce, quasi vergognandosi di ammettere il fallimento.
    A risolvere la siutaziuone, però, ci penso Ogre; in quel momento si vide tutta la differenza di esperienza e controllo tra un "giovane" leader e uno che si era fatto carico del destino di un popolo da eree geologiche. Un gap temporale inimmagiobaile che però conferiva al Colosso, quello vero, una capacitò di comando su un livello del tutto differente dall'aspirante Kokage. Una verità che appariva in quel momento limpida al Mikawa, il quale fermò l'azione di patteggiamento della ciclpica creatura, dandole fiducia in quella sua ultima azione disperata...
    Quello che avvenne gli ricordò molto un evento della Villa, occorso anni prima sempre in compagnia del foglioso, e ad opera di un loro comune amico di vecchia data il quale espulse dal suo corpo quelle che poi la storia ci ha insegnato chiamarsi Reliquie. In questo caso, invece, si trattava dell'eredità dei Colossi, un sapere antico e prezioso per Oni (così come pe ril suo creatore?), che venne scisso in tre componenti e scagliate in tre direzioni distinte come comete luminose. Un'azione che prese alla sprovvista l'angelico calcolatore e che lo indusse addirittura a definire sconveniente il protrarsi della battaglia. Diogene rimase attonito difronte a quello spettacolo, non solo perchè dall'Esuva le masse in gioco facevano assumero alla scena caratteristiche ancor più Epiche, ma poichè poteva percepire le emozioni legate a quella disperata ricerca di aiuto da parte del Pastore di Montagne!

    kenpachi-strengths-and-weaknesses-feature

    " Ogre..."

    Incredibile quanto alcuni sentimenti potessero essere condivisi dagli uomini come dagli altri esseri viventi, per quanto la loro origine e natura fosse differente.
    Dunque l'invincibile rivale lasciò la scena, rapido così come vi era entrato, ed ora rimanevano soli a raccogliere le briciole di quella vicenda: il tutto era nato per far ritrovare la ragione all'antica evocazione ma poi le cose avevano assunto tutt'altro significato. I due ninja erano stanchi, provati dal doppio confronto, ma per quanto le cose si erano messe male dovevano solo ringraziare di ritrovarsi con solo qualche ammaccatura e quasi a corto di chakra. Raizen fu il primo a parlare, mentre l'immenso dragone sul quale l'ultima fase dello scontro si era consumata, ritrovava il contatto con il terreno (inevitabilmente deformandolo con il solo peso): aveva tutte le intenzioni di far pesare l'accaduto all'Otese, sottolineando ogni aspetto andato male di quella faccenda, e a dire il vero Aloysius non sembrava affatto desideroso di evitarsele. Aveva sottovalutato il problema, non c'era poi molto da controbattere.
    Era anche vero, tuttavia, che non era nell'indole del Garth compiangere i propri errori ma la sua mente era proiettata sempre avanti, pronta a trovare le soluzioni ai propri e altrui danni; proprio per questo non si dilungò in inutili scuse ma partì con domande mirate in direzione del compagno:

    " Lascia stare i rapporti Accademici, Gashadokuro e Tengu sono le armi di Iwa fino ad ora note e distrutte, giusto? Rientrando devi illuminarmi tu su tutto, per troppo tempo ho ignorato gli accadimenti di Iwa. La Divinità Spezzata e le Stelle di Iwa non hanno nulla a che fare con tutto questo, vero? Pare che il Dio Guerriero possa attingere al potere anche delle altre armi cadute, giusto? Se è così, immagino che il Kappa fosse capace di scindere il proprio corpo per generare figli o sottoposti..."

    GLi servivano risposte subito, ora che le immagini di cosa Oni potesse fare erano ancora vivide nella sua mente. Al Colosso, invece, rivolse altri dubbi:

    " Ogre oggi ci hai salvati tutti e ammiro le tue gesta, se ti ho rilegato in questo luogo era per farmi trovare pronto a quello che invero non sono stato in grado di affrontare.
    Ora però devi dirci la posizione degli sciamani e far capire anche a noi di che potere si sta parlando. Secondo te perchè Oni vuole questa "memoria genetica"? Ha detto che sarebbe utile alla sua missione...ha parlato anche di un "Componente Principale" e che la capacità di richiamare la forza degli Antenati gli era dovuta. Dobbiamo organizzare delle spedizioni per accertarci che i discendenti degli Wushu non arrivino mai a loro. "


    Una serie di domande in sequenza ma indispensabili per avere un'idea più chiara dei guaio in cui si erano cacciati e che, forse, non avevano fatto altre che ingigantire.



    OT/ Bella trama, Oni è uber sgravo, Esuva ciccione, Ogre è proprio un fico. /OT
  12. .

    L'Asse Oto - Kiri


    Guerra e Religione XXXIV, di Loxion Mikawa



    Ci eravamo lasciati nella penombra del Bosco dei Sussurri, con un pipistrello gigante in volo e la promessa di un prossimo incontro. Un evento che per diverse ragioni (alcune delle quali spiegate nei miei libri) tardò ad arrivare, annunciato circa un anno dopo da una missiva scritta di pugno dal Mizukage e indirizzata proprio a Diogene. Kiri aveva da riorganizzare molto dopo le perpetuate invasioni subite e quindi Aloysius non diede molto peso al ritardarsi delle manovre belliche; dopotutto lui stesso era finito, nel frattempo, in una faccenda spinosa che vedeva coinvolta Ame e che solo grazie all'aiuto dello stesso Kensei era riuscito a risolvere.

    La cena dell'indomani era l'occasione giusta per rispolverare mappe e piani, oltre che di tornare a rivedere con i propri occhi quel Paese tanto affascinante cui Itai aveva impedito, a lui come ad ogni altro otese, di metter piede. Harumi poi sarebbe stata contenta di rivedere Youshi, il ninja che aveva battuto ma che ora sembrava averla sorpassata visto il suo rango appena acquisito di chunin. Un dettaglio che il Mikawa non mancò di sottolineare mentre si imbarcavano a Durai, dal porto di Kyari, amici e colleghi in affari di vecchia data.

    " E stai pur certa che deve trattarsi di una promozione vera. Kensei non approverebbe gli scempi fatti negli ultimi tempi riguardo le nomine a chunin e jonin, avvallate dalla commssione Accademica per giunta. "

    Non serviva completare con un " E tu? " per capire dove il Colosso volesse andare a parare. Ad ogni modo, avevano viaggiato a piedi a ritmo sostenuto tagliando per il Fuoco ed il The quindi la vista delle imbarcazioni, un gruppo di tre che Aloysius lasciava sempre ormeggiate in quel punto strategico, sarebbe stata un sollievo per la genin. Dopotutto aveva sentito parlare diverse volte della flotta che Diogene aveva e stava continuando a realizzare quindi quello sarebbe stato anche un modo per iniziare a conoscere meglio i possedimento "di famiglia". Forse anche per questo motivo il Colosso aveva deciso di allungare il tragitto, detto che circumnavigare il Fulmine non era affatto una buona idea di quei tempi...

    " E pensare che un tempo avevo fatto costruire queste navi per fare guerra a Kiri ahahah"

    Avevano ormai preso il largo e a velocità spedita [Blu] solcavano le onde dell'oceano leggermente mosso di Kanashi, a sud della meta.

    :::


    La vista delle mura di Kiri era sempre un bel colpo d'occhio; il doppio livello di fortificazione, l'accesso al porto e poi quello al villaggio vero e proprio, evitava un sacco di rogne (sebbene a nulla era servito contro l'esercito di Cantha) e le mura che entravano in profondità nel mare un'opera notevole di ingegneria. In quel momento Aloysius non poté che sorridere pensando che nel post attacco dei Cremisi, la decisione di Shinken prima e Kato poi fu quella di non ergere alcuna cinta muraria...due punti di vista opposti ma entrambi meritevoli di approfondite analisi militari.

    Il Kage avrebbe lasciato che fosse la Jinkurichi a presentarsi al guardiano per guidarli fino al luogo del rinfresco.

    " Non hai messo un chilo di muscoli dal nostro ultimo incontro...ma immagino non sia un metro di giudizio attendibile per un Tokugawa, giusto? "

    Ci sarebbe stato tempo per dargli il regalo promesso tempo addietro. L'occhio scoperto di Aloysius si focalizzava su ogni dettaglio, come anche la qualità delle opere di ricostruzione, il numero e gli equipaggiamenti delle guardie all'entrata, l'espressione sui volti dei passanti, il numero di botteghe aperte e chiuse, lo stato di strade e fognature e molto altro...informazioni che gli permettevano di capire sin da subito il livello di ripresa socioeconomica del villaggio, ovvero l'attuale qualità della vita, nonché la solidità militare.

    La Magione era una copia della Villa, prova inconfutabile di quanto Kenkichi e Mikawa avessero una comune radice, sebbene meglio tenuta visto il numero di spettacoli cui la dimora ereditata da Aloysius aveva ospitato per il bene e il male della storia dei Ninja. Il volto dell'uomo che li accolse trovò riscontro nella mente del Garth solo grazie ai ricordi trasmessi dal filatterio di Kensei, un trucchetto delle Lame Insanguinate che aveva consentito al Mikawa di rivivere gli accadimento della Rosa d'Acciaio.

    " Suppongo che le mie scuse siano dovute, per quanto non fui padrone del mio corpo. Vedo che avete lasciato l'Upupa e la vita tribale; deve essere stato un cambiamento radicale. E' presente ancora il presidio lì nel Paese del Ferro? "

    Il rispetto del capoclan Kenkichi era un qualcosa di prezioso per il combattente di Oto. Lo sguardo inevitabilmente finì sulla lama, l'artefatto che aveva in qualche maniera veicolato il rituale di risveglio di Khorne e quindi i dolori patiti poi dal malcapitato shinobi. In quel momento sentì chiaramente Mumei reagire alla gemella e il pensiero tornò all'arma definitiva, fusione delle due, che aveva osato brandire per qualche fendente.

    " Salve Kensei, questa volta non ho portato alcun regalo per te. Spero sia sufficiente la nostra presenza. "

    Parole del tutto informali ma adeguate visto l'atmosfera calorosa ed accogliente, una situazione quasi inaspettata visti gli standard di Kiri e del suo Inquisitore, ma decisamente apprezzata dal Colosso. Nemmeno il tempo di riuscire ad acclimatarsi del tutto che già il bicchiere si era riempito fino all'orlo e la lingua svelta del leader annunciò a due temi capaci di far sussultare l'animo d'acciaio del Mikawa. Guerra e traditori...nessun motivo migliore per alzare il calice e brindare al futuro!

    " All'asse Oto-Kiri! "

    Tracannò il delizioso fermentato per poi mettersi comodo sullo schienale, levarsi il mantello, ed invitare l'uomo mascherato ad illuminarlo su ciò che aveva scoperto:



    " Inizierei con il ninja da aggiungere al necrologio di Oto"



    OT/ Si continua! ;) /OT
  13. .

    I Panni sporchi si lavano in Famiglia


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XVI, di Loxion Mikawa


    C'è stato un memento, tra il terzo e il quarto mese dell'anno 40 dalla Fondazione, in cui Aloysius provò a fare ciò che non era riuscito mai a nessun Kokage: preoccuparsi per il villaggio. Può sembrare un'assurdità ma questo è da sempre stato un concetto avulso ai leader di Oto (probabilmente poichè sempre frutti o forme alternative di Orochimaru si stava parlando), concentrati su tutt'altre tematiche che il bene e la prosperità del proprio popolo. Complice anche la più giovane storia all'interno dei villaggi del panorama Continentale, a Diogene abbiamo sin dai tempi del chunin e il distaccamento dal credo Accademico sempre riconosciuto un amore (oserei dire folle) per il luogo che lo aveva ospitato e che aveva imparato a chiamare casa.

    L'incontro con Ogen-sama, istituzione del Villaggio e della storia dei Ninja, di cui suonerebbe riduttivo provare a descriverne le gesta in poche righe, è dunque un punto altissimo nella crescita di un villaggio militare che voleva iniziare, sotto la guida del Garth, a cambiare filosofia.
    Bisogna sottolineare quanto in realtà il Colosso stesso sapesse fosse ancora lunga la strada: un esempio lampante era proprio la presenza dell'Hokage che faceva ben intendere quanto movimento ci fosse al di fuori della sfera di controllo. Per non parlare del guardiano che proprio in quel periodo si stava allontanando dal villaggio...

    " Uh Raizen? Non sapevo fossi da queste parti. Sei venuto per qualche ripasso sul controllo del chakra da parte di Febh? ahahha "

    La buttò sulla risata ma sia la padrona di casa che il foglioso stesso sapevano che tutt'altro stava passando per la testa di Diogene. Pensieri resi ancor più nebulosi dalla carezza che il gigante diede ad Hebiko, svelando un qualcosa di ancora ignoto all'uomo con la benda. Cosa diavolo avevano in comune l'Erede di Orochimaru e la Montagna del Fuoco? La domanda era lecita ma passava in secondo piano ora che anche Febh era nella stanza; di fatti Raizen stesso capì che se il Mikawa si era spinto nel cuore del territorio degli Yakushi c'era qualcosa di importante che bolliva in pentola.

    " Rimani ad Oto questa sera; andiamo a mangiare qualcosa e ci aggiorniamo sugli ultimi eventi Accademici e non. "

    La presenza del leader di Konoha, per quanto inaspettata, era comunque un'ottima occasione per confrontarsi su alcune tematiche; un invito impossibile da declinare senza risultare oltremodo scortese da parte del Kage, visto il fatto di non aver nemmeno preannunciato il suo arrivo.

    Chiusa quella parentesi [suppongo Raizen fuori dal Palazzo], la scena era ora per l'amministratore e il motivo per il quale Aloysius era giunto fin lì già il giorno prima:

    " Febh vorrei che tu raccontassi a tutti come ci siamo sbarazzati del Demone di Sangue dei Cremisi, durante l'attacco ad Oto. "

    Era serio e sapeva che lo Yakushi odiava quel genere di discorsi ma la dimostrazione del suo teorema era appena iniziata. Avrebbe atteso che il ragazzo spiegasse tutto per poi aggiungere:

    " Ancora, dimmi come abbiamo sconfitto Hidan a Komugi. "

    Altra risposta che si aspettava sufficientemente dettagliata e lucida. Ultima domanda:



    " E ora, spiegami cosa è accaduto quando hai scacciato Khorne, salvandomi la vita. "

    Ogen aveva visto la verità, a lei il compito di appurare se le preoccupazioni del Kage avevano o meno delle fondamenta solide: quello che diceva Hebiko era vero, l'Oni era una zona della mente di Febh che emergeva in momenti critici al fine di conferisgli controllo assoluto...ma ciò a cui il Mikawa aveva assistito quella volta non era nulla di tutto ciò. La testimonianza che stavano per udire era l'ipotesi iniziale del problema che dovevano risolvere, sempre che l'intuizione del compagno di mille avventure fosse stata corretta. Spremere la Vipera dei segreti che ancora non aveva confessato sarebbe venuto dopo.



    CITAZIONE
    OT / Riprendiamo questa giocata che si era sul punto bello! :) /OT
  14. .

    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXV, di Loxion Mikawa

    ::: Oto, presente :::

    La ragazzina era appena uscita dalla cella frigorifera procedendo a passo lento verso il suo compagno, seduto di spalle sul letto chirurgico; lei aveva le mani e le vesti sporche di sangue, il volto era stanco sebbene il ghigno sul suo volto faceva intendere che le ore passate a lavorare stavano iniziando a dare i suoi frutti. Con un balzo saltò affianco al suo sottoposto, sebbene la levitazione evitò che venisse a contatto con la superficie metallica, sdraiandosi nell'aria come se appoggiata su una comoda poltrona.

    " Allora, che ramo hanno preso? "

    " Il caso 1045, devo dire che sono stati rapidi a trovare il frammento ma l'aggiunta all'ultimo momento del sensitivo avevamo già considerato fosse il dominio delle linee temporali a noi più sfavorevoli. Ad ogni modo, nulla di problematico...anche l'Aogawa su cui mi hai fatto indagare, avresti dovuto vedere come è andato su di giri quando ha visto i tuoi fiori di ghiaccio ahaha"

    Una risatina nervosa, il ragazzo era evidente sotto pressione.

    " Quel marmocchio insolente. Ancora non capisco come non sia morto dopo il raiton di Masamune. Un colpo di fortuna, suppongo, ma la cosa è arrivata anche all'attenzione del Terzo Livello! Vabè, il frammento a quanto è arrivato? "

    " Mah, secondo i miei calcoli siamo appena al 70%. Non me ne preoccuperei, l'ho caricato a dovere. "

    Schermata-2020-12-13-alle-11-16-42

    " Cos'è quello sguardo da cane bastonato allora?! Va tutto ALLA PERFEZIONE! Paparino anche sta per cedere, farlo sanguinare è stata dura ma le conoscenze di Hashirama sono tornate utili uhuhuhu "

    " E' questa tipa spuntata dal nulla! Mi sta facendo uscire pazzo! E se non avessimo ispezionato tutti i casi? Forse avremmo dovuto procedere ancora nella sperimentazione, come avevo suggerito! Non si mette fretta agli scienziati! "

    " Calmati Hātsu. Hai detto che si tratta di una genin, cosa diavolo credi possa fare di così rilevante da cambiare le cose? "

    " Forse hai ragione. E' che il tempo è una cosa così instabile, ci stiamo muovendo in un territorio inesplorato. Questa è pura ricerca app..."

    Si interruppe di botto mentre con lo sguardo andò a soffermarsi su quello che stava accadendo nella villa. Anche la bimba iniziò ad avvicinarsi alla nebulosa di chakra attraverso la quale avevano accesso allo scorrere degli eventi e, senza manco accorgersene, finì a toccare la testa con il compagno per quanto vicini erano arrivati. La curiosità, tuttavia, si trasformò ben presto in incredulità:

    " Lo ha fatto davvero?! AHAHAHHA Bye bye principessina! Hai visto Hātsu, il problema si è risolto da solo! HAHAHAH."

    " Ufff...meno male, almeno farà compagnia agli altri ahah "


    ::: Villa Mikawa, Presente :::

    Ci volle poco a quelle menti sopraffine di capire come sfruttare il meccanismo. Nel frangente in cui il sigillo rimaneva rimosso dalla superficie specchiata, si creava come un portale che metteva in comunicazione presente e passato...un fenomeno mistico e potente di cui tutti compresero il terribile potenziale. No, non erano finiti in un'illusione ma in un futuro di cui ancora non avevano compreso ancora le dinamiche!

    Il primo esperimento col kunai, conficcato sulla parte esterna dell'oggetto, andò a buon fine. Sparì mostrando ancora volta un frammento del passato, questa volta più estemporaneo e fugace del precedente, fin troppo rapido per un qualsivoglia tipo di interazione. Quel collegamento non sembrava comportarsi sempre allo stesso modo, non era una scienza esatta, un teorema da poter dimostrare: il modo con cui il chakra interagiva col sigillo, le tempistiche di cancellazione e altri piccoli dettagli apparentemente insignificanti potevano variare (seppur di poco) la finestra sulla quale affacciarsi nella storia trascorsa.
    Lo stesso successo, se così possiamo chiamarlo, accadde per il fogliettino lasciato dal sunese, provando una volta per tutte la veridicità della teoria ipotizzata dal Mizukage. Quarto libro, terza fila, libreria n.I, il messaggio era lì insieme alla risposta del Mikawa:

    " 日本伝統芸能 "

    Alquanto criptico, un atteggiamento comprensibile visto che si parlava di possibili nemici nella villa, ma sufficientemente esplicativo per il marionettista: che stesse sfruttando un elemento del passato, difficilmente accessibile anche a "manipolatori del tempo", per trasmettere un messaggio? Sarebbe stato un un approccio sensato, degno dell'intelletto sopraffino del leader di Oto...certo, ammesso che non vi fosse stata alcuna manovra di spoofing.

    Infine, il coraggio di gregge prese il sopravvento sull'intelletto: Hebiko, colta da un'improvviso atto di coraggio, diede il consenso a farsi teletrasportare lei stessa nel passato, dando adito al suggerimento di Kensei. Una vera e propria cavia umana per un processo di cui a malapena si ero scoperto il macro-funzionamento. Riattivare il meccanismo, sciogliendo ancora una volta il fuuinjutsu, avrebbe causato il solito effetto ovvero trasportare lo stato presente di quel pendolo (incantato dal frammento ivi custodito) in un tempo trascorso. Il risultato? Hebiko sarebbe scomparsa.

    Dall'interno, intanto, la villa sembrava come sotto attacco; potenti esplosioni stavano causando il panico, facendo cadere quadri, armature e causando parziali cedimenti. Affacciandosi alle finestre, almeno quelle rimaste ancora intatte, la causa di quel fragore sarebbe stata a portata di mano: Akira, dando sfogo ai suoi risentimenti assopiti nei confronti della Kondò artefice della distruzione di un popolo, stava riversando la sua furia contro i rampicanti che circondavano la struttura stessa, coinvolgendola inevitabilmente. Il Babbeo non lo sapeva, o forse non lo aveva realizzato. a pieno, ma quella prova di forza bruta non solo lo avrebbe fatto sentire meglio ma avrebbe sciolto anche l'illusione che vessava sull'intera magione, distruggendo il medium di attivazione e mantenimento annidato in quella vegetazione.

    Sarebbe stato bello entrare nella testa della jinkurichi in quel momento poiché, in effetti, aveva chiesto l'aiuto dello spadaccino di Kiri ma, sebbene liberata dal giogo che le attanagliava la mente e i sensi, ora lo vedeva accanirsi sulla sua casa con una foga e una disperazione che non poteva comprendere. Ora poteva vedere la Villa in che stato realmente fosse, costringendola a realizzare di aver vissuto per mesi in una baracca sperduta, lontana dai suoi affetti e dalla famiglia che aveva giurato ad Aloysius di proteggere.

    Chiusa questa parentesi, i quattro di dentro, anzi tre scusate, si sarebbero finalmente ricongiunti ai due di fuori completando finalmente il quintetto originale di questa vicenda, quello che sarebbe passato alla storia come "i fautori del caso 1045".

    ::: Villa Mikawa, Passato :::

    " Io non lo estrarr...ecco. "

    Eiatsu poteva sembrava un tipo cauto e riflessivo ma in realtà era molto deciso e sicuro quando si parlava di indagare un mistero, fosse l'autopsia di un cadavere o analizzare una qualsivoglia problematica. Estrasse l'arma dal legno senza esitazione per indagarla con maggiore attenzione e, dopo circa un minuto, esordì con un filo di voce:

    " Avevi ragione. Non è di Yachiru..."

    Lo getto tra le mani del Colosso il quale potè vedere con i propri occhi l'incisione che ne certificava l'appartenenza ad Hebiko. Ora, pensare che fosse tutto uno scherzo (o una minaccia) della kunoichi non era completamente da escludere ma sicuramente altamente improbabile visto il rapporto che vi era tra lei e il suo Kage ma questo non faceva che complicare la cosa:

    " Hai detto di aver visto ninja che non poteva essere qui nella villa, vero? Ma non te lo sei sognato, vero Gene? Matsumoto mi ha detto che ha trovato più bottiglie di sakè vuote del solito. "

    " Non dire assurdità. Non ha senso che quel gruppo di persone stesse insieme, figuriamoci a casa mia e per giunta apparendo dal nulla. Non ho dei sensi sopraffini ma so riconoscere la realtà da un'illusione, erano eterei come fantasmi! "

    " Appunto...vabè, non vedo altre alternative che chiedere spiegazioni ad Hebiko; potrà dirci qualcosa in più. "

    Non aspettò nemmeno la risposta del Mikawa per capire che alle sue spalle qualcosa era appena accaduto. Un rumore sordo, come quello che si sente al termine di una tecnica spaziale (di cui Eiatsu conosceva bene le caratteristiche), preannunciò una visione non così inaspettata.

    " Immagino non sarà necessario alzarsi dalla poltrona. Bene, esigo spiegazioni nanerottola !!! "

    Uno scherzo come quelli che si fanno da ragazzini con la tecnica dell'Occultamento; qualcosa davvero di pessimo gusto e che il Garth era pronto a punire severamente. L'eliminatore però si chinò a terra dove il corpo della ragazza giaceva in una posa fin troppo anomala e rilassata persino per la Vipera e, dopo le consone pratiche di accertamento, disse in maniera fredda e distaccata:

    zangetsu_400x400

    " Morte clinica 19:34, morte reale 19:34. "

    Quindi, mentre Aloysius andava ad analizzare la carta ninja e il kunai comparsi anch'essi in prossimità dell'orologio, impose le sue mani sulle tempie della ragazza e attinse al suo tentien per ispezionarle la mente [Interrogazione Mentale]. Ci volle poco per la dichiarazione mancante:

    "Morte legale 19:34. "



    CITAZIONE
    OT/ Hebiko non posterà fino a data da definirsi. Attenti a quello che fate! :guru: /OT
  15. .

    Primordi dell'Espansione


    Guerra e Religione XXXIII, di Loxion Mikawa


    " Ma lui rifiutò l'invito, mostrando che il nostro rapporto era ancora formale e tutt'altro che da considerarsi amichevole. Avevo donato le katane, avevo onorato il suo ninja, avevo assecondato alle sue richieste ma tutto questo non era valso un posto a tavola, un'occasione per fargli levare l'elmo e permettermi di leggere nei suoi occhi una traccia di lealtà. Un momento di vita reale nei quali avrei capito chi era Kensei Hito...era stato così con Hoshi, anni addietro, in un locale di Okasada dopo essercele date di santa ragione che avevo capito chi fosse realmente il Rosso e lo stesso per Raizen, il quale venne a farmi visita alla Villa durante la prolungata Malattia.
    Non potevo ancora comprendere il nuovo Mizukage e non ci sarei mai riuscito qualora lui non me lo avesse permesso. "


    Così chiude Aloysius sulla faccenda dell'arena e il suo incontro con l'Inquisitore di Kiri. Una fine che lascia l'amaro in bocca ad un uomo che dava molta importanza ai rapporti umani oltre che al valore di un alleato; il Kenkichi aveva mostrato attitudini concordi con quelle del Colosso ma la loro alleanza era solo agli albori, acerba come i ninja che in quel giorno si erano dati battaglia nell'Arena di Oto.

    Il Garth rispose un cenno del capo all'invito del kiriano, sarebbe stato bello poter tornare nella Nebbia dopo tutto quel tempo, e lo lasciò andar via senza aggiungere altro sulla sua evocazione alata, dopo aver recuperato il genin stremato dal duello.
    Vedendolo andar via l'uomo non potè che pensare ad Itai; i due leader erano tanto diversi che sarebbe stato interessante capire come il villaggio avrebbe preso un così drastico cambio di rotta. Il paladino della giustizia e dell'Accademia contro l'adulatore dell'antica "Nebbia di Sangue", forgiato dalla coltura del sangue dei Kenkichi. Con il primo Aloysius non era mai riuscito ad entrare in sintonia e si era più volte scontrato arrivando a definirlo un rivale mentre sembrava essere in discesa la strada con il secondo...una sensazione che non avrebbe fatto peccare di leggerezza il Kokage: Itai si era merita il rispetto del Colosso a furia di missioni e dimostrazioni di forza, Kensei era un ninja tutto da scoprire.

    " Eiatsu, recupera Harumi, torniamo a casa. "

    La jinkurichi aveva superato quella prima prova e acquisito punti agli occhi di Diogene, il quale sapeva di avere finalmente un portatore del Nibi degno di questo nome.



    CITAZIONE
    OT/ Chiudiamo qui per evitare conflitti temporali con altre giocate. Si continuerà in un secondo momento ;) /OT
2574 replies since 30/12/2006
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