Votes given by -Hidan

  1. .

    Gate


    3




    Kensei Hito non rispose alle due domande, o meglio non subito. Evocando, con un certo effetto scenico a dire il vero, uno stormo di pipistrelli mi invitò a salire su quella evocazione, o evocazioni pensai tra me e me, e salendo verso l'alto ci spingemmo nel cielo sopra Oto. Lasciai indietro la mia copia fisica, senza farla scomparire. [Arte dei Cloni] Arte dei Cloni [1]
    Arte: L'utilizzatore può allontanare tutti i cloni corporei generati da una tecnica di moltiplicazione fino a 10km, senza che questi si distruggano.
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]


    Tsk!
    fu la mia unica reazione alla minaccia di farmi precipitare. Quel Ninja era tale. Un misto di pretenziosità infinita e forza da dimostrare. La differenza rispetto ad un millantatore era che lui aveva le capacità per mantenere quanto prometteva e questo lo rendeva una persona pericolosa.

    All'udire le prime parole di Kensei rimasi a dir poco sconcertato, per la seconda volta nel giro di poco tempo. Aveva stretto un patto con Hayate, che aveva infranto di fatto, e nonostante ciò consapevole del rischio che stava correndo voleva di nuovo intraprendere dei rapporti con la Setta? Perché? Banalmente la risposta più semplice era quella accademica... Infiltrarsi in Hayate e spezzarla, ma con Kensei Hito non era mai così scontato. E comprendere la volontà e le intenzioni dietro alle sue parole non era per nulla facile. Che puntasse anche lui all'immortalità?

    La vera domanda tuttavia era un'altra: perché voleva me a Kiri? E per qualche motivo intendeva allenarmi? Non aveva particolarmente senso, ad una prima analisi. Eppure l'aria che tirava al Gate era terribilmente stantia, e il mio ruolo era fermo da quando ero diventato Genin. L'unica opportunità che ebbi di crescere ad Oto fu completamente ribaltata e cancellata. No, non avrei proseguito a Oto per quella strada. Tuttavia non mi sarei affidato a Kensei, non era nessuno di fatto per me. Non era il mio Kage e non era Hayate. Era una persona che conosceva un segreto tremendamente scomodo, in cui lui stesso era coinvolto. E su quell'aspetto avrei cercato di giocarmi un minimo di contrattazione. Avrei accettato la proposta, questo perché la mia ricerca, il motivo principale del mio tradimento ad Oto era il raggiungimento del potere. Della Forza. E le sfide e situazioni difficili dovevano diventare il pane quotidiano. E affrontare persone terribilmente sgradite ma dalla forza constatata rientrava perfettamente all'interno della mia cerca.

    Questo non avrebbe significato gettarsi nel vuoto, a testa bassa, ma sfruttare gli eventi e le occasioni e quella che mi stava proponendo Kensei a fine dei conti era una possibilità. E per garantirmi un minimo di sicurezza pensai ad una controfferta, la cui idea mi fu data da Kensei stesso Mizukage, sei stato tu per primo a interrompere i rapporti con Hayate. Cosa ti spinge a riallacciare questa unione? E' una domanda lecita, non trovi? Attesi un secondo Comunque la tua proposta è invitante, per quanto suoni strana. Sono disposto a muovermi dal Gate, uscire da queste mura che sono più delle prigioni per me. di nuovo lasciai passare qualche secondo E credo che ci sarà l'occasione per entrare in contatto con Hayate e le sue Virtù. Tuttavia prima di accettare ti propongo due piccole aggiunte a questa prospettiva. La prima è una tappa intermedia, e sei stato tu a darmi l'idea. lasciai in sospeso il discorso per un secondo Prima di andare a Kiri passeremo da Konoha, per recuperare Shin Kinryu per porgli la stessa offera che mi hai proposto. E solo allora, io e Shin insieme a te andremo a Kiri per allenarci. Per quanto mi riguarda io sono cambiato dall'Accademico di allora, e hai la mia parola di Hayate, sul mio cuore meccanico, che non sfrutterò l'occasione per tradirti o attaccarti alle spalle, come avevo proposto al Coraggio all'epoca. In effetti mi scuso per il comportamento, ma la paura, l'adrenalina e la situazione praticamente eccezionale mi avevano portato a compiere scelte azzardate. Ma quel giorno è avvenuta un'epifania per me. Te lo posso garantire. ripresi fiato E per quanto riguarda la seconda aggiunta: mi aspetterò altrettanto da te, Mizukage. Nessun tradimento, sotterfugio o fregatura, non come quella volta dei filatteri di sangue o justu simili. Ho bisogno di sentire la tua parola, e la tua garanzia in merito. Sono due richieste sulla quale non transigo. lasciai un secondo di spazio E francamente per te non dovrebbe cambiare nulla, se ciò che mi proponi è a conti fatti la verità. Shin è un compagno, e un fratello, e se devo migliorare lo dovrò fare insieme con lui. E la segretezza per Hayate è tutto, forse non te lo ricordi o l'hai rimosso. Nuovamente aspettai qualche attimo Altrimenti puoi benissimo andare da Diogene, il Kokage assente, o Febh, il Jonin mai stato interessato ad Oto, e spiegare il tradimento che ho perpetuato. Puoi anche provare ad uccidermi, e probabilmente ci riusciresti. Oppure costringermi a dire la verità, in qualche modo. In tutti i casi non guadagneresti nulla, e semplicemente ti troveresti contro le Virtu di Hayate da qui a sempre, memore del patto di segretezza infranto. E insieme con l'odio della Setta probabilmente la tua figura accademica messa in cattiva luce. Non voglio minacciarti, e non vuole esserlo in nessun modo. So che non funziona con te, Mizukage... Sto semplicemente parlando di affari e considerando le varie opzioni. Dunque... Affare fatto? Furono le mie ultime parole.

    A Kensei Hito la scelta finale.

    Nel frattempo la copia fisica avrebbe osservato il me originale e Kensei Hito andarsene con l'evocazione e una volta che si sarebbero allontanati a sufficienza, fin tanto da non distinguere più chiaramente la vista la coppia, avrebbe agito. Velocemente la copia fisica si sarebbe mossa verso un angolo delle mura, coperto da un tetto così da escludere ogni possibilità di farsi rilevare e a quel punto avrebbe evocato Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora (5)
    L'utilizzatore è in grado di richiamare oggetti o creature attraverso un varco spazio temporale. Creature: È necessario che il ninja abbia stretto un patto di sangue con una razza di creature. Richiamare in battaglia le creature è necessario una goccia di sangue e un consumo di chakra pari alla metà della riserva dell'evocazione, non è possibile ridurre il costo di chakra in nessun modo. È possibile invocare solo esseri di parienergia o inferiore. È possibile Pareggiare gratuitamente e senza la spesa di Slot le proprie creature, facendole ritornare al proprio luogo d'origine. Evocare una creatura richiede slot tecnica avanzato. Oggetti: È possibile liberare il contenuto iscritto all'interno di specifici rotoli spendendo ¼ Basso. Questo uso non richiede slot tecnica ma azione gratuita veloce. Inoltre consente, in condizioni di calma, di stipare oggetti solidi incustoditi nei rotoli; l'operazione che richiede un minuto ogni 100 crediti. Richiedono 1 Slot Tecnica ognuno.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Variabile )
    [Da genin in su]
    il Maestro, in maniera tale da riferire a qualcuno di fidato di ciò che era appena avvenuto alle Mura. La copia avrebbe proferito poche parole al Corvo Kensei Hito, ora Mizukage, è apparso al Gate e sa completamente dei fatti dell'Abete, anche quelli che in teoria avrebbero dovuto dimenticare. Ora il me originale è a colloquio, non ho idea di che cosa si potranno dire o accordare. Tuttavia considera oggi come un giorno chiave, qualunque cosa succeda. Ci aggiorniamo e avvisa i Kuroi, tieniti pronto Maestro. Compreso, Kato. Furono le uniche due parole del corvo, prima di scomparire nuovamente.







    Chakra: 91.5/100
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 725
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 725
    Intuito: 725
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rongusukai × 1
    • Stivali da combattimento × 1
    • Bolas × 1
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Elmo Protettivo × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Maschera × 1
    • Amplificatore Suoni × 1
    • Respiratore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Rasoio Meccanico × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Sigillo Maledetto del Fulmine × 1

    Note
    ///


  2. .

    Il Mistero del Fabbro


    2
    Il Luogo del Delitto

    Nella sala l'odore era evidentemente quello della forgia, che Raizen conosceva bene, ma alle sue narici non sfuggirono alcune sfumature molto importanti: quello era l'odore di una forgia la cui temperatura non era al massimo, come se fosse stata spenta da poco o appena accesa, inoltre c'era anche un leggero odore di sangue, l'odore che ha addosso chi ha combattuto molte battaglie, ma era distante e remoto...in qualche modo somigliante a quello dell'attuale Kokage. Il capello nero poteva essere appartenuto alla testa dell'Hokage, prima del cambio di look, ma senza un confronto diretto era difficile averne la certezza, non avendo ora una capigliatura similare. Il jutsu rinfrescante permise poi di toccare le pareti determinando senza ombra di dubbio che il calore proveniva da quella di destra, più tiepida e distante dai reperti, in appena pochi istanti. Contemporaneamente Akira ci si avvicinò, e sebbene il muro fosse spesso quasi un metro, ebbe la netta sensazione di una presenza, anche se molto sfumata, in una stanza adiacente. Contemporaneamente ebbe una chiara percezione di pericolo, nata dall'istinto e dall'esperienza! Chiunque fosse dall'altro lato era armato e pericoloso.

    Decisero di provare la via del dialogo, parlando attraverso l'Oni che agiva da interfono con dei sottili condotti per l'aria, chiedendo a Meku di farsi avanti e parlare, o spiegare. Se avessero continuato a tenere d'occhio l'altra stanza le percezioni di Akira avrebbero colto un movimento: probabilmente l'inquilino stava andando a parlare all'Oni che stava nel suo ambiente. Meku non è qui. Era una voce di donna, forse poco più che adolescente. Sta svolgendo un incarico per me e non tornerà prima di qualche settimana, mi ha lasciato stare qui nel mentre. Quindi piantatela di seccarmi, mi stavo riposando, e ora levatevi di torno. Intanto Raizen, che stava ancora manipolando la cenere, giunse alla conclusione che era qualcosa di organico e animale...l'odore era simile a quando si carbonizza un avanzo di carne caduto nelle braci, ma risalire a quale animale fosse stato bruciato fino all'incenerimento sarebbe stato impossibile. L'unica certezza era che quel capello e le ceneri erano sfuggite dall'ambiente sulla destra (l'En di Akira avrebbe confermato un ambiente simile a quello dall'altro lato, con un metro di parete, e ovviamente nessuna persona, almeno non vicina al muro) durante una modifica dell'ambiente o la chiusura del passaggio come spesso capitava.
  3. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 3 - - -

    È esatto, Kensei Hito, attuale Mizukage. Una persona che ha meritato la mia ammirazione. Specificai, con un breve cenno del capo, tralasciando gli sproloqui poco lusinghieri di quel kiriano ma senza prendermela particolarmente. Dopotutto se non correva buon sangue tra me e l'Hokage, era inevitabile che anche a Kiri potessero esserci dei contrasti, anche se bonari (o almeno così mi pareva). Esattamente come Fudoh-san. Aggiunsi senza ombra di imbarazzo, ma lasciandomi poi andare a un sorrisetto beffardo quando Akira sottolineò l'irritazione che provava nell'avere a che fare con Raizen, assolutamente condivisibile, tanto da incassare la pacca sulla spalla senza scoccargli occhiate ostili. Non avevo alcuna necessità di farlo, a onor del vero.

    La vicenda entrò nel vivo mentre soccorrevamo la donna ferita e Akira, da Jonin, prendeva le redini della faccenda. Dopo aver parlato a lungo con un suo contatto locale, un tizio basso e dall'aria terribilmente frustrata dalla nostra presenza, uscì per raccogliere ulteriori informazioni, assicurandosi che lo raggiungessimo. Mentre sorvegliavo la scena Fudoh trasse le sue prime conclusioni, anche se sembrava incerto sull'effettivo mezzo dell'aggressione. Una clava regolare forse no, ma magari un grosso bastone...se fosse realmente un pugno...quanto dovrebbe essere stato grande? Un Akimichi forse sapeva fare qualcosa del genere, ma perché mai un Akimichi avrebbe dovuto attaccare a Tsuya un discendente di Pangu, uno di quelli coinvolti nelle vicende di qualche anno prima? Avere così poche informazioni sull'argomento mi irritava, ma ancora di più mi irritava il fatto che c'erano delle briciole di pane da seguire fin troppo evidenti e ne eravamo tutti consapevoli. Le puntualizzazioni sui Guerrieri del Vuoto non mi aiutarono granché (alle volte Fudoh-san sapeva essere terribilmente evasivo, come se volesse mettermi alla prova) e anche i ringraziamenti della giovane Minami francamente mi lasciarono indifferente. Hanno donato questo Vuoto agli accademici? A chi di preciso? Chiedo giusto a titolo informativo, se non è un segreto. Speravo non fosse Raizen...non mi sarebbe affatto piaciuto scoprire che era diventato ancora più forte.

    Cercai di focalizzarmi sulla questione direttamente alla mano. Sapreste darci qualche indicazione aggiuntiva? Ci sono stati forestieri in questi giorni nel villaggio? O qualcuno che si è fatto notare in qualche modo tra gli abitanti? Avrei chiesto alle donne presenti, cercando di mostrare un sorriso rassicurante mentre Fudoh era all'opera con le sue sapienti arti mediche. E qualcuno potrebbe ricostruire i movimenti delle persone aggredite o uccise nei giorni precedenti al fatto? Il piccolo Tooru poi era evidentemente un'esca, ma meglio approfondire. Avete fotografie o qualcosa del genere delle vittime e del bambino? La cosa strana era che tra individui mascherati e morti assolutamente sospette e "tecnicamente" impossibili, il coinvolgimento di ninja era quantomeno ovvio. Ma ninja che provenivano da dove? E perchè? Fudoh-san...non abbiamo modo di mettere qualcuno a guardia dei feriti...non potremmo organizzare un trasporto verso una città vicina?

    Raccolte alcune informazioni (o così speravo), raggiungemmo poi Akira all'esterno, che si identificò come uno dei Guerrieri del Vuoto che i rapitori volevano a tutti i costi incontrare, o con cui volevano avere a che fare. Continuo a pensare che dovremmo remare contro il loro piano. In ogni caso... Poggiai una mano su uno dei rami del grande albero che costituiva l'intero paese. Questo albero è strano...previene gli incendi ma un jutsu lo ha aggirato, o almeno questa è l'ipotesi più probabile. Mi accigliai, componendo una manciata di sigilli per cercare di manipolarlo con la mia Kekkei Genkai. Mi trovai a poterlo fare, ma con una fatica notevole, come se la pianta fosse ricca di chakra esterno...e questo ebbe due importanti ripercussioni. La prima era una mia considerazione: Pensavo, dai rapporti, che l'albero fosse stato influenzato dall'energia vitale del leggendario Pangu...ma la pianta è ricca di chakra. Possibile che ci sia qualche elemento esterno? Cosa ne pensi, Fudoh-sa...FUDOH-SAN! Mentre manipolavo la pianta si era verificato qualcosa di assolutamente inatteso, una ripercussione priva di logica: il kiriano aveva avvertito un dolore intenso al ventre, come se qualcosa gli stesse frugando le interiora senza anestesia! L'effetto cessò non appena smisi di manipolare la pianta, ma lui se ne sarebbe accorto? Lo avrebbe condiviso con noi? Di certo avevo avvertito il suo malessere! Tutto bene? Cosa è successo?

    Poco dopo ci avrebbe raggiunto Masayoshi di Suna...un ninja che conoscevo e che in passato era stato una vera e propria palla al piede durante una missione che coinvolgeva una sorta di sacerdotessa indovina. Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo. Era stato talmente inutile durante la missione che a un certo punto lo avevo abbandonato, anche se non in pericolo, proseguendo sulla mia strada. Era molto cambiato da allora, lo ricordavo come un ragazzino sovrappeso, ma non per questo, nè per la sua natura di Guerriero del Vuoto, mi sentivo di poterlo considerare una risorsa o qualcuno di cui fidarmi per quella breve missione. Immagino di essere stato mandato io invece dell'altro perchè a differenza sua sono in grado di dire almeno due frasi consecutive con un senso logico e grammaticale. Commentai brevemente, esprimendo la mia scarsa considerazione per Youkai.

    Akira comunque catalizzò la nostra attenzione, prendendo le redini della faccenda e consigliando di proseguire le indagini invece che cercare subito il ragazzino rapito, cosa che approvai. Annuii quando distribuì gli incarichi. Molto bene, saremo più efficienti in due. Non amavo l'idea che i cittadini, possibili colpevoli o alleati dei ninja nemici ci scortassero, ma al momento non avevamo scelta.
  4. .

    Da "Il Colosso dei Mikawa: la vera storia", di Loxion Mikawa


    Capitolo XXI, Il Kage Assente



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    Un solo cadenzato suono nella villa fantasma. Il giardino incolto, le sale vuote, strati di polvere e muffa che ricoprivano i pregiati tessuti come i letti al piano di sopra; i camini spenti con l'inverno alle porte, le candele consumate e la cella frigorifera vuota...dove diavolo erano finiti tutti?
    Un qualsiasi ladro sarebbe potuto entrare, trafugare oro e mobilio di valore tale da campare generazioni, tuttavia nessuno osava farlo: il mai Kokage ancora destava terrore e l'immagine di quei capelli a punta e la benda sull'occhio era sufficiente a scoraggiare la malavita locale. E poi, detto chiaramente, nessun rigattiere del paese del Suono avrebbe comprato gli avari del Mikawa. Finestre e porte erano intatte, solo la natura si era fatta strada con rampicanti che ricoprivano le mura esterne, il vento che aveva fatto scomparire la striscia di viale alla nebbia del mattino che si infiltrava in qualche pertugio rendendo l'atmosfera ancora più tetra. Persino i ratti e gli animali del vicino bosco non avevano profanato quel luogo, teatro di innumerevoli vicissitudini di Oto e del mondo intero.

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    Dallo studio, dove Aloysius era solito passare molto tempo, forse qualche informaizone in più si poteva ricavare perchè qualcuno sembrava essere passato di lì: difficile dire quando con esattezza ma un occhio attento avrebbe notato, dallo strato di polvere leggermente più fino in alcune zone del pavimento, la presenza di impronte. Addentrandosi nella biblioteca, al ritmo di quell'incessante ticchettio sincrono, si sarebbe giunti ad una scalinata e quindi ad una serie di tomi ispezionati con evidente foga; uno di questi era aperto in corrispondenza di una pagina malamente strappata dalla rilegatura.
    Le impronte quindi continuavano e seguendole non senza difficoltà si sarebbe arrivati nell'ala Ovest difronte all'arazzo raffigurante la grande Guerra del Sangue, quella combattuta nella Rosa tra Mikawa e Kenkichi molti anni prima della fondazione di Oto. In pochi sapevano che di lì era l'accesso al covo del Colosso e che un elaborato meccanismo di difesa ne rendeva complicato l'accesso...

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    Anche entrando in quell'area segregata non vi sarebbero state tracce di nessuno degli abitanti della Villa e ancor meno di Aloysius. Era lì che si era isolato dal mondo per combattere la sua battaglia interiore, lì che una ragazzina lo aveva riportato dalle tenebre alla luce strappandolo alle grinfie di un antico Demone. Ora era diverso, non sembrava esserci alcun riferimento a quella terribile Profezia.
    L'armeria, la palestra e le celle erano vuote e inusate dallo stesso tempo che vedeva interrotte le attività al piano superiore, dove la vita si svolgeva un tempo con maggiore normalità.
    Le alte arcate a botte e le mura in pietra facevano da eco a i piccoli rumori della vita sotterranea ma, più di tutti, era sempre quel dannato orologio a scandire lo scorrere del tempo di quel luogo ormai di nessuno.



    Anche conoscendo bene i segreti della Villa, sarebbe stato complesso ricavare qualche informazione in più. Nel Pozzo, la storica dimora di uno dei più fidati collaboratori del Mikawa, la situazione era la medesima. Il laboratorio era abbandonato e vessava in uno stato pietoso anche per gli standard otesi: i macchinari sperimentali come le capsule per la conservazione dei cadaveri erano al termine del loro ciclo di vita e i corpi avevano iniziato la fase di decomposizione. Rispetto al resto dell'abitazione, però, qui sarebbe apparso più lampante il fatto che qualcosa non tornava in tutta quella faccenda; non bastava infatti un genio per capire che quello che si aveva davanti agli occhi non poteva essere il risultato di un anno di assenza. Di Fyodor, ovviamente, non vi erano tracce ma analizzando la vegetazione vicina all'ingresso si poteva capire parte di quell'inganno a cui stranamente nessuno, in tutto quel tempo, aveva prestato attenzione. Dall'interno, infatti, lo stato del manto erboso faceva come linea curva a scandire il confine tra ciò che sembrava essere vecchio di decine di anni e ciò che invece era il tempo per il resto del mondo; una verità che facendo anche un solo passo indietro non sembrava trovare riscontro...

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    Un mistero che si infittiva ancor più pensando al fatto che Harumi ed Eiatsu, abitanti della Villa e attivi nelle faccende del Villaggio, sembravano vivere le proprie vite tranquillamente convivendo, con dispiacere certo ma senza grandi allarmismi, con l'assenza del Kokage. Una pista chiara partiva proprio alle soglie di quella semisfera virtuale dove un passaggio frequente tra la fitta vegetazione si snodava fin dentro il Bosco dei Sussurri e precisamente alla vecchia baracca. Qualcuno ci era stato di recente, anzi la pericolante struttura sembrava essere diventata proprio la dimora stabile di una coppia...un letto di fogliame, teli e cuscini, dei panni sparsi in giro, un armadietto con del cibo preconfezionato.



    CITAZIONE
    OT/ Giocata aperta a tutti, Otesi e non ;) Non ci sono turni, posterò ad cazzum degli avanzamenti usando come input anche i vostri post /OT


    Edited by DioGeNe - 13/11/2020, 12:32
  5. .

    I Cinque Anni secondo Sanji


    Ulteriori confusioni tempistiche



    L'incontro con Akira-san e Yato-san fu caloroso con il secondo, che si congratulò persino del mio essere Primario, mentre il primo parve più focalizzato sul ninja della Foglia e su qualcosa che doveva fare nel suo villaggio.
    Durante la corsa, quando andai a sbattere contro l'albero, ricevetti un commento dell'Hozuki a riguardo, relativo ad Elmo-san, mentre, osservando il ramo, mi chiedevo: Chissà se con un bel pugno arricchito dal chakra reggerebbe?.
    Ma non era quello il momento di pensarci, avevamo fretta di raggiungere la locanda.

    [...]

    Sì, sono rimasto qui, duo di criminali! Mi avete riempito casa di scimmie quella volta, dannati voi!, fu l'accoglienza dello studioso, a cui, in effetti, avevano lasciato i falsi discendenti incatenati in casa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
    Il mio aiutante si chiamava Watanabe e se n'è andato qualche anno fa, è andato a fare il ninja, quel disgraziato!, brontolò, seguendo gli altri all'interno.

    Alla Locanda dell'Albero Nero il proprietario, Tanaka, l'uomo ferito, fu preso sotto le cure mie e di Yato.
    Alla domanda del Senju, allungai ancora un pò le dita sulla zona ferita, cercando di valutare al meglio il danno: Non saprei, Yato-san, una clava dovrebbe dare un danno uniforme e soprattutto, qui parlavano di guanto, no? Forse un tirapugni un pò più grosso del normale? , ipotizzai.
    Intanto, Takeshi e la sua fidanzata guardarono perplessi il mio compaesano per i suoi commenti su come fossero quasi esplosi con la locanda.

    Come gli altri, comunque, fui sorpreso nel sapere che ci aspettavano, o meglio, che si aspettavano il Rosso Eremita ed i "Guerrieri del Vuoto", cosa per la quale alzai lo sguardo, alla domanda di Yato: No, io non lo sono. All'Abete ce n'erano alcuni, guerrieri con un fuuinjutsu particolare ed usavano il Vuoto, non che abbia capito cosa fosse, ma erano dei tizi vecchissimi che hanno aiutato a distruggere l'Arma. Poi hanno donato il loro potere ad alcuni accademici..., mi fermai, ricordando che con quel tizio dal nome vergognoso, incontrato sul lago sotterraneo, c'era Akira-san ed erano entrambi dei Guerrieri del Vuoto.
    E proprio il jonin della Nebbia, dopo quelle parole, uscì dalla locanda assieme al tipo che li aveva accolti, quel Sanji.

    Il Rosso sarebbe rimasto lì dentro con noi, assalito dalle domande di Tanaka e Nami, mentre la giovane Minami si avvicinò a noi due medici: Grazie mille, grazie per aver aiutato il signor Tanaka e perché salverete il piccolo Tooru., esordì, quasi abbracciandoci, se la madre non l'avesse fermata, dicendole di farci fare il nostro lavoro.

    [...]

    Sanji, intanto, all'esterno, aveva ascoltato le domande di Akira e ci pensò qualche attimo, prima di rispondere: Il giorno dopo la fine della battaglia, verso il tramonto, un duo di shinobi portò al villaggio tutti i rapiti, erano un tizio bizzarro ed il suo capovillaggio, il Mizukage, mi pare., in effetti, se l'Hozuki, al contrario mio, avesse mai letto, essendo lui un jonin, fra i molteplici documenti quello fatto dal predecessore di Elmo-san sulla sua missione a Tsuya, forse sarebbe già stato a conoscenza dell'intervento di Itai e Seinji Akuma in quella missione per salvare i rapiti. [Nota]
    Per un bel pò di tempo ci fu un via vai di ninja: gente di Taki che veniva a studiare l'albero, qualche ronin, persino dei rappresentanti dell'Accademia, un paio di volte persino quel biondino, il Mizukage, vidi passare di qua. Era sempre un pò triste devo dire, però disponibile ad aiutare. Credo che Tanaka abbia anche una foto con lui il giorno dell'inaugurazione della nuova Locanda., certo Akira non poteva sapere giorno per giorno cosa Itai facesse in quel di Kiri, o quando era fuori per delle missioni.
    Poi niente, è stato tutto abbastanza tranquillo, a parte quando quella piattola di Watanabe si scoprì capace di sputare fuoco e decise di andare a fare il ninja, o quando il tuo amico Rosso, lì dentro, passò di qui in cerca di informazioni su un'isola volante., stava quasi per fermarsi, quando si ricordò di un particolare.
    C'era un tizio, un vecchio ninja che conobbi un giorno facendo delle ricerche attorno all'albero principale, si chiamava Rasetsu.
    Sarà stato tre anni fa? Forse un poco meno, Watanabe se n'era andato da un pò e mi toccava andare da solo in giro per i dintorni in cerca di qualche dato storico su questo Pangu. Avete scatenato un bel pò di casino voi ninja qui e la storia dei Discendenti iniziava ad interessare un pò di studiosi, io ero già qui, quindi iniziai a cercare qualche traccia del loro viaggio, o qualche dato interessante sull'albero che aveva ingoiato quello Scheletro gigante.
    Ad ogni modo, un giorno, vagavo nei pressi dell'albero centrale, quando trovai una sorta di casetta, o una caserma come la definì quel tizio.
    Mi spiegò che era un ninja della Foglia, rimasto qui dai tempi della grande guerra con i Cremisi, mi diede anche qualche informazione storica sul periodo, anche se non so quanto accettabile.
    Mi raccontò che aveva aiutato il Mizukage, il suo strambo compare ed un drago, particolare che mi sembra esagerato, nel salvataggio dei rapiti dagli uomini-scimmia; addirittura mi accompagnò a vedere dov'erano trattenuti i prigionieri, nella vecchia base delle truppe di Taki, in una sorta di burrone, ora pieno di tutti i rami di Sareshigami.
    Qualche volta era così ubriaco che, invece, si confondeva, ed iniziava a parlare in particolare di un suo compagno, un povero disgraziato che era rimasto con lui nei boschi, perdendo la moglie e le figlie, un povero disgraziato che alla fine aveva deciso di disertare... si dice così, giusto?
    A pensarci bene sarà un mese che non vedo più Rasetsu.
    , concluse a quel punto Sanji, prima di aspettare eventuali domande dell'altro.

    [...]

    Ciò che nessuno di noi sapeva era che, in qualche modo, qualcuno aveva spinto per un ulteriore inviato da Suna e la richiesta era stata di avere il neo-eletto chunin Masayoshi, un Jinchuuriki e Guerriero del Vuoto, anche se forse queste non erano informazioni note ai più.
    Masayoshi, mio buon amico aggiungerei, era partito da Suna in un momento diverso da Ossi...Ossh... l'Eremita Rosso, inoltre, non viaggiando via aria, arrivò alle mura di Tsuya quando noi eravamo già corsi all'interno.

    Il Jinchuuriki della Sabbia avrebbe avuto facile accesso al villaggio, che non era proprio sorvegliatissimo, ma per incontrare qualcuno, avrebbe dovuto attendere una buona decina di minuti, poi gli sarebbe venuto incontro un uomo anziano, che gli si rivolse prontamente: Salve, giovane viandante, cosa ti porta qui a Tsuya? Sei uno dei ninja che stavamo aspettando? E' successo qualcosa alla taverna dell'Albero Nero, io sono diretto lì, mia figlia e mia moglie ci lavorano. Io sono Kyoshiro Mifune, sacerdote eletto del tempio. [Kyoshiro Mifune]
    Masayoshi avrebbe potuto interagirci ed avrebbe scoperto un pò di fatti interessanti: A quanto pare c'è stata un'aggressione, se vuoi il mio parere è colpa dei peccatori, che non onorano Sareshigami! Sono morte già quattro povere anime peccatrici! Il dottor Amano, la signora Akane ed il figlio, il povero vecchio Yoshi, tutte anime che ora torneranno alla natura, poverine. Altro che scimmie! Si tratta di blasfermia, dico io! Povera mia figlia che ha perso la via della fede! , stava quasi blaterando l'uomo, ma, se il sunese lo avesse seguito, avrebbe finito per raggiungerci.

    [...]

    Nel frattempo, quando le condizioni del vecchio Tanaka erano ormai abbastanza stabili, avrei atteso per eventuali domande di Yato verso i vari tizi lì presenti, poi quando il Senju fosse stato d'accordo, saremmo andati fuori a raggiungere Akira-san.
    Alle spiegazioni del jonin, confermai con un accenno sul fatto che lui era il Guerriero del Vuoto, però fui come congelato da una sua frase: "l'Arma è distrutta".
    Ora, non chiedetemi perché, ma il ricordo di ciò che provai all'Abete, quella sensazione, e non parlo del dolore fisico, ma quel senso di qualcosa perduto, insomma sì, di abbandono, mi ritornò alla mente, però, cercai di tenere per me quella considerazione, mentre l'Hozuki parlava.

    Quello che diceva era in effetti sospetto: si aspettavano l'Eremita Rosso ed i "Guerrieri del Vuoto", al plurale, e lì c'era il primo ed uno di quei tizi dell'Abete, Akira appunto.
    Cosa c'entrano i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita con queste chiavi? Cioé, voi eravate tutti presenti alla... nascita di quest'albero, ma i ninja erano molti di più, giusto, Akira-san? Ma solo lei è un Guerriero del Vuoto fra quelli, gli altri due sono stati scelti all'Abete, se ben ricordo., osservai.
    Per poi fermarmi, nel notare l'avvicinarsi del ninja di Suna.
    Ehi! C'è Masa-san! E' uno dei due guerrieri del Vuoto appunto, no?, osservai, prima di voltarmi verso il Senju, Manca giusto un tuo compaesano, Yato-san, devono essersi confusi in Accademia., scherzai.
    In effetti, non fosse stato per la presenza di Yato-san al posto del tizio piagnucolone che m'aveva dato fuoco, ci sarebbero stati tutti i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita Rosso.
    A quel punto mi sorse una domanda, che tenni per me: Io che c'entro?

    Mentre quella domanda mi scivolava in testa e forse mentre il chunin di Suna si metteva in pari con gli altri, il sacerdote Mifune si avvicinò alla moglie, che stava uscendo dalla locanda ed entrambi si diressero verso di noi.
    Fu Oboro la prima a parlare: Takeshi voleva proporvi di visitare le altre scene del crimine, come le chiama lui, dove sono morti la vecchia Akane, o Yoshi. Inoltre, se volete attendere il giorno indicato da questi ninja con le maschere di scimmia, dovete pur trovare un posto dove dormire., propose.
    Possono venire al tempio di Sareshigami! Il divino Albero ci ha concesso tante rami che usiamo a mò di casette per chiunque voglia riposare e, magari, lodare la bontà divina!, s'intromise il vecchio sacerdote.
    Possono pure riposare qui alla Locanda, non serve che vengano al tempio, poi i rami possono essere un ostacolo per chi non è abituato., ribatté stizzita la moglie, che in effetti sollevò un argomento che ancora mi girava per la testa, su come liberarsi di quei fastidiosi rami.
    Se volete posso farvi vedere dov'è stato trovato il poveo professor Amano, magari così mi aiuterete a cercare Rasetsu., propose allora l'archeologo.
    E per quanto non sapessi di chi stesse parlando, lasciai comunque la prima parola ai jonin su cosa dovessimo fare.
  6. .

    Nella Locanda dell'Albero Nero


    Incongruenze (?)



    Ci riunimmo tutti assieme all'esterno del bosco di Sareshigami: i miei compagni di missione erano tutte persone che avevo conosciuto in momenti diversi!
    Il primo era Yato Senju, il ninja medico di Konoha, ve lo ricordate? Quello del compleanno in mezzo al mare.
    Come già l'altra volta, il ninja della Foglia si rivolse a me con incredibile cordialità: Yato-san! Troppo gentile! Di sicuro serviranno dei medici se hanno chiamato entrambi, forse non si tratta solo di gente morta, ma anche di qualcuno da salvare., ipotizzai, mentre si univa a noi il jonin spadaccino che avevo conosciuto all'Abete.
    Akira-san fu meno gentile e più ironico, Mi piace l'Ospedale. Il mio ruolo di Primario è importante., tagliai corto, guardando il jonin.
    E pochi minuti dopo, si unì a noi anche il Rosso Eremita del Deserto, "Oss -comesichiamava" sì, avete capito, quello che incontrai nell'Anarouch, quando ho conosciuto Badassanu.
    Eremita-sama, piacere di vederti, Badassanu sta bene, non lo evoco ancora così spesso, ma è una tartaruga molto divertente con cui avere a che fare., confermai, salutandolo a mia volta, prima che si rivolgesse anche agli altri.

    [...]

    Fu così che il nostro gruppo si mise in movimento verso il villaggio di Tsuya e quando ci arrivammo, appunto, fummo avvisati che un certo Tanaka e suo figlio erano stati aggrediti, il ché, aveva qualcosa di strano, come Yato-san stesso fece notare: quei nomi erano già fra la gente che era stata aggredita!

    Il villaggio era, all'interno, pieno di radici ed alberi "figli" del Sareshigami, tentacoli lignei che si estendevano in mezzo alle case e le strade, chi ci aveva urlato dell'assalto, una signora che sul momento non riuscii a distinguere bene, ci faceva strada in mezzo agli stessi come chi ci vive da ormai 5 anni.
    E mentre correvamo, non me ne sarei accorto, ma sarei andato a sbattere contro uno di quei rami.
    Ahio!, esclamai, pronto ad estrarre la lama dell'arma che portavo con me, ma la donna che ci guidava, si fermò a sua volta: Dobbiamo sbrigarci, presto! E' inutile usare le armi! I rami di Sareshigami si curano immediatamente da cose del genere!, urlò e guardai un attimo spaesato il ramo, prima di oltrepassarlo.
    In caso di un inseguimento, tutto questo potrebbe essere un bel problema., dissi, continuando a correre, fino ad arrivare ad una locanda.
    Oboro, presto! Tanaka sta sanguinando!, urlò un uomo anziano, guardandoci poi arrivare e sbiancando alla vista di Hoshi ed Akira, Voi due che diamine ci fate qui????, avrebbe esclamato quello che i jonin avrebbero riconosciuto come Sanji, l'archeologo di Iwa.
    Non mi sarei fermato più di tanto all'esterno, se c'era qualcuno di ferito dentro la locanda e così non vi saprei dire, sul momento, se qualcuno dei due jonin fosse rimasto indietro a parlare con l'archeologo. [Nota]

    All'interno del locale c'era un uomo svenuto e sanguinante, corsi subito vicino a lui, per analizzare le sue condizioni.
    Grazie al cielo siete arrivati giusto in tempo! Non eravamo sicuri che Amano fosse arrivato ad Umari!, esclamò disperata una ragazza, Calma, Minami, calma. Ora ci sono questi ninja, loro salveranno Tanaka., esordì la donna, abbracciando quella più giovane, Il piccolo Tooru, mamma, lo hanno rapito, le scimmie lo hanno rapito!, balbettò spaventata l'altra.
    A ben vederle, le due erano molto simili, una, quella che ci aveva raggiunti alle mura, era una donna più grande [Oboro Mifune], l'altra era più giovane [Minami Mifune]
    Scimmie?, avrei ripetuto, mentre iniziavo ad usare le mani curative sull'uomo ferito.
    Per la cronaca, come probabilmente anche Yato-san avrebbe potuto notare, se avesse voluto aiutarmi nelle cure, quel tipo era stato colpito con qualcosa di grosso e di pesante: quello che sembrava un singolo colpo, contundente, al fianco sinistro, contavo dalle tre, alle cinque costole rotte ed un polmone perforato da una delle stesse. Oltre quello, qualche altra frattura ed una spalla lussata, ma forse quello era dovuto solo alla caduta, di certo una caduta non da poco.

    Scimmie, sì, avevano delle maschere che ricordavano delle scimmie, erano in due: uno aveva una maschera verde, era alto, molto alto, ha colpito Tanaka-sama con un pugno e Tanaka si è piegato come uno scricciolo. L'altra, credo fosse una donna, aveva una maschera azzurra da scimmia. E'... è... è stata lei a lasciarmi un messaggio per voi..., spalancai gli occhi a quella frase, mentre la ragazza si guardava intorno ed osservava prima Oss... l'Eremita e poi noi altri: Ha detto che il ninja dai capelli Rossi ed i guerrieri del Vuoto devono farsi trovare su Sareshigami dopodomani, o uccideranno Tooru, me e gli altri rimasti., e dopo quelle poche parole, scoppiò a piangere di nuovo, mentre la madre la accudiva.
    Ancora Guerrieri del Vuoto?, pensai.
    Mia figlia è molto scossa: anche io ed il vecchio Sanji eravamo qui quando è stato aggredito Tanaka. Dovete sapere che cinque anni fa, la vecchia locanda, il Topo Nero, ha preso fuoco, ma abbiamo aiutato tutti e Tanaka ha potuto riaprire dopo nemmeno un anno, adesso la locanda si chiama l'Albero Nero. Mia figlia, Minami, dopo il rapimento e tutti gli altri avvenimenti, ha avuto un crollo di fede ed ora lavora qui alla locanda per il signor Tanaka., spiegò la madre.
    Erano due maledetti ninja!, si sarebbe intromesso Sanji, entrando di nuovo nella locanda, assieme ad una coppia che Akira e Hoshi, forse, ricordavano bene. [Nami] [Takeshi Oouryu] [Nota]
    Erano davvero uomini scimmia? Come quelli che... ommamma Takeshi!, esclamò la ragazza, spaventata.
    Non erano scimmie, quelli che mi avete descritto non avevano maschere da scimmie e si trasformavano, no? Questi erano dei maledetti NINJA! Avevano due maschere di scimmie, sì, ma uno aveva una specie di grosso guanto con cui ha colpito il povero Tanaka! L'altra ha intrappolato il povero Tooru in una bolla e se l'è portato dietro, dopo aver lasciato quel messaggio. Parlava di te, Rosso, e di Guerrieri del Vuoto... un'altra leggenda legata a quel Pangu che studiavo fin dai tempi di Iwa. Hanno detto, però, che finiranno gli altri Rapiti. Quindi pure Watanabe?, spiegò l'Archeologo, preoccupandosi alla fine dell'ex studente.
    Fu a quel punto che anche il massiccio omone si voltò verso di noi e prese la parola: E' una fortuna che Amano-san sia arrivato ad Umari prima che qualcuno lo uccidesse. Possono essere stati veramente gli stessi che ci rapirono? La morte di Amano-san, della signora Akane e del vecchio Yoshi sarebbero collegate a questo rapimento?, avrebbe esordito il giovane, che risultò chiamarsi Takeshi.
    Ed ora chi era questo Yoshi? Guardai verso i miei compagni di squadra, preoccupandomi di curare il proprietario della locanda, però, avevo una domanda che mi ronzava per la testa, e la feci: Perché dite tutti che è stato questo Dottor Amano a chiedere il nostro intervento? Lui non era già morto quando avete chiesto di noi ninja?

    Sapete quella sensazione quando la gente ti guarda come se portassi le mutande sopra i pantaloni? Per quanto potessi ipotizzare che ambo i jonin della nostra missione la conoscessero, gli sguardi perplessi che mi rivolsero i presenti, fu la stessa, e fu Takeshi a spiegare perché.
    Il dottor Amano è stato ucciso tre giorni fa, mentre andava verso il villaggio di Umari, cercando aiuto perché le morti di Yoshi e Akane erano troppo sospette.
    O almeno, era sospetto qualcosa dei due fatti. Dovete sapere che la vecchia Akane, con suo figlio Shiba, sono morti in un incendio dentro casa loro, la cosa strana, però, era che i rami di Sareshigami impediscono dei veri e propri incendi in tutto il villaggio, piccole scintille, qualcosa così, ma per bruciare un intero edificio, per quanto piccolo? Doveva essere un incendio che non entra in contatto con le fiamme, quelle soffocano il fuoco, non lo fanno espandere.
    , iniziò a spiegare, per poi continuare: Durante il funerale, il giorno dopo, abbiamo notato che il vecchio Yoshi-san non c'era, siamo andati a casa sua e lo abbiamo trovato morto. Amano-san ha studiato il suo cadavere e ha detto che c'era qualcosa di strano, era stato affogato, diceva, ma era chiuso da solo, in casa sua, lo abbiamo trovato nel salotto!, concluse.

    A quel punto avrei lasciato agli altri la parola anche se, oggettivamente, le parole di quel Takeshi ed i giorni indicati nella missiva che avevo ricevuto, così come gli altri miei compagni di missione, sembravano non collimare.
    Chissà gli altri che domande, o richieste avrebbero avuto a quel punto.
  7. .

    THE SWORDMASTAH


    Il MASTAH del Pollaio



    Può capitare a tutti di dimenticarsi qualcosa nella vita. Tra impegni, preoccupazioni, pensieri, distrazioni è del tutto normale. Bisogna accettarlo ed andare avanti convinti che prima poi si riuscirà a ricordare, oppure, rassegnarsi all'idea di aver perso quel ricordo. Bhè, in quel momento Murai Kira stava cercando di ricordare con tutto se stesso. Spremeva le sue meningi con più forza rispetto a quella che usava nelle gambe per scappare. Perché quel cazzo di tizio biondo ossigenato lo stava inseguendo a rotta di collo per quattro isolati?

    FIGLIO DI PUTTANA MI DEVI 100.000 RYO!

    Un debito? Impossibile, lui non giocava di azzardo. Non aveva mai chiesto soldi a nessuno, aveva vissuto una vita nel pieno rispetto del duro lavoro e della meritocrazia.

    Lasciami stare! Io non ti devo nulla, per favore!

    Stava ripetendo quelle parole da così tanto tempo che ormai aveva perso l'originale sotto testo di paura e disperazione. Ogni volta, il suo inseguitore sembrava non ascoltare.

    Lo so che ce li hai cazzo! Puzzi di soldi! Ho deciso che mi devi 100.000 ryo per non spaccarti quella faccia di cazzo che ti ritrovi e...

    Si era perso per l'ennesima volta in uno dei suoi rabbiosi monologhi e non si era accorto che la sua vittima si aveva ritrovato rifugio in una stanza. Una mossa lesta, segno di una ritrovata speranza. Il Kaizoku doveva muoversi se non voleva perdere le sue tracce.
    Con uno scatto felino e goffo, allo stesso tempo, raggiunse l'entrata del luogo misterioso dove si era recato Murai. Spalancò la porta constatando che quel tentativo di fuga aveva incredibilmente aumentato il suo picco massimo di rabbia impossibile. Per qualcuno perennemente incazzato come il Kaizoku era un evento da registrare.

    LO VEDI CHE TI DEVO PER FORZA SPACCARE LA FACCIA?!

    Il giovane teppista non si era accorto di essere appena entrato in un bagno, ormai vedeva solo il suo obiettivo. Si poteva dire, inoltre, che in qualche modo aveva sviluppato una particolare abilità che gli permetteva di vedere il futuro. Infatti riusciva a vedere già la faccia della sua giovane vittima inzupparsi nel cesso. Un momento... quello non era il futuro, era il presente! Ah, che soddisfazione!
    Oltre che al luogo, Il Kaizoku non si era accorto della mirabolante mossa che avrebbe, di lì a poco, garantito la salvezza al povero Murai. Infatti, quello sfigatello aveva inserito un oggetto in una qualche fessura, convinto che qualcuno sarebbe uscito dalla parete per salvarlo. Povero illuso.

    Aiutatemi! Per favoblegeheheheh, aiutatemi!! Non ho fatto nientbheghererere!


    Nessuno può sentirti mia gallina dalle uova d'oro! Adesso sborsa i MIEI soldi o continuo! Che c'è non hai capito?! Nessuno verrà a salvarti, capito?! Nessu...

    In quel momento, la voce di Butanikuman si accordò con gli spruzzi provocati della faccia di Murai nel wc e le urla del Kaizoku.

    MA... MA CHE... MA CHE CAZZO!?

    Il misterioso soccorritore era arrivato veramente. Uscito dalla fottuta parete! La vita di Murai era salva e adesso quello che stava rischiando qualcosa era proprio il Kaizoku.
    L'uomo con la maschera da maiale sembrava avere un atteggiamento amichevole, addirittura stava esortando l'entrata di questo misterioso "contendente". Fu lì che il Kaizoku si sorprese per una dote (se così si poteva chiamare) che fin troppe volte aveva trascurato. Con tutta la sua velocità, staccò la mano dalla nuca della sua povera vittima e prese le sue distanze inorridito. Aveva ancora il cuore che andava a mille per tutta quella adrenalina, ma deglutì sonoramente e, con una pessima recitazione, si rivolse all'uomo che fino a poco fa aveva cercato di affogare.

    E QUESTO E' QUELLO CHE TI MERITI PER AVER PICCHIATO QUELLA BAMBINA! STRONZO!

    Si prese un lungo momento per assaporare come era riuscito a risolvere quella situazione. Era sempre stato una bestia domata dagli istinti, ma quella botta di acume e capacità di adattamento gli avevano garantito la salvezza. Ma veramente?!
    Adesso, giustamente, Butanikuman si stava aspettando un contendente. Doveva reggere il gioco, avrebbe conteso qualunque cosa ci sarebbe stata da contendersi.
    Indossò quindi la miglior faccia di culo che potesse mettersi e continuò la sua mediocre recitina.

    Ma certamente, Butanikuman-sama.

    Ne seguì una serie di inchini, fatti a malincuore ed in malo modo, e rispettose, quando mai, chinate con la testa che portò l'ingresso al torneo del Kaizoku. Era quasi al limite di esplodere ed inveire anche contro quell'essere maialoso che aveva interrotto la sua rapina, ma l'idea di sfogare la sua rabbia verso qualche sconosciuto in maschera era molto allettante. In più, vincere sarebbe significato essere il migliore, il più forte, il più duro, il più stronzo. E lui voleva essere il più, più insomma.
    Il giovane biondo ossigenato indossò quindi gli abiti ed il sigillo, lasciando gli occhi ad un breve attimo di oscurità nel momento che si infilò la maschera. Dalla rastrelliera, prese una Lancia Chiang[2], una Katana[2] ed una Wakizashi[1].
    Entrò nell'arena ed il pessimo odore della maschera sembrò svanire. Un leggero sapore metallico si fece largo tra le sue papille gustative, il cuore aumentò i suo battiti. Ormai era preso dall'eccitazione. Voleva menare qualcuno e finalmente avrebbe menato qualcuno. Una volta finito tutto sarebbe andato a ricercare quello stronzo di Murai, non poteva mica lasciare testimoni.
    Il Gallo Biondo della Rabbia -IKARI NO BURONDU KOKKU- così si immaginava, prese un attimo per osservare gli altri contendenti. Avrebbe cercato poi di attirare l'attenzione di altri avversari con la maschera di un volatile.

    KU KU KU KU KOKKU KOKKUUUU! A CHI E' CHE DEVO SPACCARE LA FACCIA?! KOKOKOKOKOKO!

  8. .

    La Pace degli Hayate


    XXVI



    Il dolore era totalizzante. Per pochi secondi la foga della battaglia e l'adrenalina lo avevano sostenuto. Eppure, quel taglio innaturalmente preciso del suo arto, il sangue che colava a terra...era diventato troppo. Ci mise un attmo a capire che lo scontro era finito quando Cao Cao si smaterializzò dalla sala del trono portando con sè la Pergamena. Sarebbe tornato? Oppure lo avevano conciato per le feste? Sarebbe dovuto rimanere vigile, ma non sostenne più lo sforzo e la fatica. Il suo respiro era pensate, il suo volto imperlato di sudore e pallido per l'emorragia. Crollò a terra senza alcun suono, prima che il buio si impossessò dei suoi pensieri.

    Si risvegliò quasi di soprassalto, sentendosi sollevato. Intorno a lui Kato e Shin si stavano prendendo cura della sua ferita. Il dolore era ancora lancinante e gli distorse il volto. Shin gli chiese da dove erano venuti entrando nella sala, ma Shunsui non aveva la forza per rispondere. Volse gli occhi nella direzione del pozzo che li aveva condotti lì, ma non riuscì afare molto di più. Quando i due chunin gli pulirono la ferita, stringendo le bende, il dolore raggiunse nuovamente livelli insopportabili. Urlò. Poi fu buio ancora.

    Riaprì gli occhi. Non sapeva quanto tempo era passato. Dal moncherino si propagavano scariche di dolore lungo i nervi tranciati, ma complessivamente era molto diminuito. Al suo fianco, Shunsui vide la Magnanimità che stava lavorando con precisione e maestria sul suo arto mozzato. In quel momento non c'era nessun altro con loro. Gli chiese cosa dovevano fare con il suo braccio: voleva il suo indietro oppure uno nuovo? Shunsui era in preda al dolore, a mala pena comprese di aver raggiunto un obiettivo per lui fondamentale. Disse...Voglio il mio braccio...ma non subito.. La sua pelle era ancora madita di sudore, e nella confusione del momento, i suoi occhi si muovevano freneticamente cercando di pensare. Fa passare il dolore...al braccio penseranno i ninja di Suna... La procedura richiese diverso tempo, ma alla fine la ferita venne pulita e chiusa, forse gli venne dato qualcosa contro il dolore.

    Shunsui si alzò ancora tremante per la stanchezza e per la ferita. Ma lucido. Shin non era nei dintorni e Kato se ne stava in disparte. Immagino che Shin e Kato non sappiano che sono uno di voi, giusto? Bene, preferirei che le cose rimangano così. Se Shunsuui voleva fare il doppio gioco, allora meno persone sapevano meglio erano. Forse le Virtù gli avrebbero detto o meno che Shin e Kato erano anche loro diventati aspiranti membri di Hayate. Ma se i due pianificavano di restare con l'accademia, probabilmente era il caso che nessuno sapesse dell'altro, almeno per il momento. Probabilmente non era la prima volta che una cosa del genere accadeva, e le Virtù avrebbero saputo come era meglio gestire la cosa.

    In quella circostanza avrebbe anche fatto la conoscenza del Coraggio di Hayate. Per il suo disappunto, Shunsui avrebbe chiesto di avere dei materiali per una nuova marionetta. Il suo corpo gli piaceva integro, per il momento. Infatti, una volta recuperato il braccio, avrebbe usato le sue arti di eliminatore per bloccare il deterioramento di quel pezzo di carne, fin quando non fosse giunto a Suna a farselo ricucire (o dalla stessa Magnanimità, ma in un secondo momento). Aveva preso quella decisione di getto, ma era convinto di aver fatto la scelta giusta. Del resto, quando aveva scritto quel messaggio per avvertire l'accedemia della posizione del cuore, lo aveva fatto inserendo volontariamente il suo nome. Voleva che tutti sapessero del contributo che aveva dato alla riuscita di quella missione, e che fosse considerato un eroe. Perchè nessuno dubita degli eroi. Ed il braccio mozzato sarebbe stato un segno potente di quanto lui aveva sacrificato per la riuscita di quella missione.

    [...]

    Qualche tempo più tardi, Shunsui raggiunse i vari gruppi accademici, della tregua e degli Hayate alla riunione che era stata organizzata. Si sedette tra gli accademici, giusto alle spalle di Saru e Masayoshi. Vedere il Jinchuuriki in perfetta forma gli tolse l'ultima preoccupazione che ancora ronzava da qualche parte nella sua testa. Saru, Masayoshi...mi fa piacere che stiate entrambi bene...dov'è Daishin? Dell'amministratore sunese non c'era ancora traccia. Se i due genin gli avessero voluto raccontare le loro peripezie, il chunin li avrebbe ascoltati con piacere Bene, vi siete comportati entrambi egregiamente. Farò in modo che ai piani alti sappiano del vostro operato.

    Intanto la riunione era iniziata: gli avvenimenti di quella missione avevano stravolto lo status quo dell‘Abete e serviva un nuovo equilibrio, una nuova tregua. Raggiungere un punto di incontro non sarebbe stato facile, non se c‘erano di mezzo gli Hayate. Semplicemente i sentimenti di astio di alcuni membri accademici, come Akira, e non, come il Mercenario, erano troppo marcati per avere una conversazione ragionevole a quel tavolo. Paradossalmente l‘Hokage, che pure si era predigato nel combattere strenuamente gli Hayate in quella missione, aveva deciso di andare a patti con loro se era per distruggere le armi. Per Shunsui la questione era molto semplice: tanto più l‘accademia fosse stata aperta alla collaborazione con gli Hayate, tanto più lui avrebbe avuto vita facile nel condurre le sue ricerche. Ad ogni modo, Shunsui non pensava che Suna o Daishin in quella sede si sarebbe opposta all‘alleanza con Hayate e, se così non fosse stato, non poteva poi fare poi molto di più. Avrebbe dato il suo contributo solo se qualcuno avesse sollevato e voluto approfondire la questione del tradimento di Cao Cao. A quel punto avrebbe detto: Cao Cao era in effetti impazzito alla fine. Quando ha scoperto che la forgia era stata attivata e che Natsuime-dono era in pericolo di vita non ci ha visto più dalla rabbia. Ha cercato di prendere il controllo della Balena...ed è solo grazie all‘unione delle forze tra me Kato, Shin e la Mansuetudine, oltre che al Mercenario, che siamo riusciti ad impedirgli di riuscire nel suo compito. Ci ha rivelato di essere stato contattato da un emissario dell‘Oni, che gli ha dato informazioni ed un modo per far tornare Natsuime, e quindi stare insieme. E‘ stato Cao Cao a far trapelare ad Hayate le informazioni sulla Balena, non immaginando che avessero il potere della Forgia. Era un uomo consumato dalla sua ossessione...dopo la battaglia ne abbiamo perso le tracce. Per il momento portare qualche prova del buono che era uscito dalla collaborazione con gli Hayate era tutto quello che aveva intenzione di fare. Del resto, se aveva distrutto il cuore e fermato Cao Cao era anche merito loro. Questo era un fatto.

    La missione viene sempre prima di tutto... Avrebbe risposto Shunsui alla domanda di Shin. Non aveva chiara tutta la storia, ma sembrava che il foglioso avesse lasciato Saru alla mercè di un nemico. Gli sembrava strano: Shin non lo aveva mai lasciato indietro, così come era accaduto anche in questa missione. C‘era quindi sicuramente una ragione dietro. Ad ogni modo, non gli sembrava di dover interferire ulteriormente in quella faccenda: tutti gli interessati erano vivi e vegeti, quindi nulla di grave era successo.

    Come ultima nota, Shunsui rimase piacevolmente sorpreso dal destino che era capitato a Masayoshi e Youkai: i nuovi guerrieri del vuoto. Per una frazione di secondo, percepì una leggera invidia per aver ricevuto quel potere con tanta semplicità. Soprattutto il Vuoto dell‘Esistenza, che gli era sfuggito tra le mani per le paranoie di Youkai. In effetti, in quella missione aveva perso la possibilità di comprendere ed analizzare molte capacità uniche: l‘intermediario, il Vuoto dell’esistenza e della distanza così come quella famosa pergamena. Tuttavia, aveva potuto vedere i piani di costruzione della Balena e, cosa più importante, aveva ottenuto un rango tra gli Hayate. Finalmente una sensazione di pace lo accolse. Non aveva importanza che Youkai e Masayoshi avessero ottenuto un potere che lui voleva. Potevano possedere quel potere per qualche anno o per tutta la loro vita. Quando i loro corpi sarebbero marciti, lui sarebbe stato ancora lì per impossessarsene.



  9. .

    The Island


    Post 22 ~ Epilogo

    Forza bruta. Veleno. Fulmini e fiamme. Il trio accademico aveva scatenato contro CaoCao tutto ciò che aveva, arrivando al limite ultimo delle loro possibilità. Per come erano allora, almeno. Dove da soli avrebbero fallito, in tre riuscirono, costringendo il nemico terribilmente debilitato a ritirarsi definitivamente dallo scontro. Privo di energia e senza più il corpo del clone a sorreggerlo, il braccio del Kinryu che reggeva la spada cedette. La punta di Luglio d'Accompagnamento si piantò nel terreno annerito e lo shinobi si appoggiò di peso alla guardia dell'arma, piegando un ginocchio.

    Ce l'abbiamo fatta.

    Fu poco più di un sussurro. Non era finita. L'ultima frase pronunciata dallo spirito della spada, la situazione di vita e di morte in cui si trovavano, lo scontro che proseguiva altrove. Tuttavia, erano sopravvissuti ad un avversario terribilmente scaltro, per quanto prossimo alla follia, e già quello era un risultato degno di lode. In più avevano portato a termine il compito loro assegnato dal fato, di proteggere la stanza da intromissioni finché il Cuore non fosse stato sconfitto. Eppure, nessuno lì dentro aveva voglia di festeggiare.

    Con estrema difficoltà, reggendosi a malapena sul precario sostegno, il Kinryu si tolse la maschera dal viso, respirando finalmente con tranquillità a pieni polmoni. Gli veniva da ridere nel considerare quanto anche quel gesto semplice gli procurasse fitte al costato. Raramente era stato ridotto così male nella sua carriera. A fatica slacciò i primi bottoni del corpetto e infilò l'oggetto nella tasca interna dove lo conserva di solito. Nel ritrarre la mano sfiorò qualcosa, e il ragazzo abbassò lo sguardo. Ciò che vide lo fece rabbrividire, ma poi sul suo volto si dipinse un sorriso triste.

    Era prevedibile immagino...

    Traballante nel corpo e nello spirito, il giovane forzò il suo corpo a rialzarsi. L'esaurimento della sua tecnica speciale aggiungeva dolore e stanchezza, e il chakra gli bastava appena per non svenire, ma c'era chi era messo peggio. Rivolse lo sguardo al suo primo compagno dei tempi dell'Accademia. Il suo primo amico fuori dalla propria famiglia. Si morse il labbro per non distogliere lo sguardo dal moncherino sanguinante. Quella ferita era per lui il monito di quanto aveva realizzato su quell'isola, dopo l'incontro con il Coraggio. Era stata la sua debolezza ad infliggere quello sfregio sul corpo del marionettista. Non era abbastanza forte per proteggere nessuno, era quella la verità.

    Si riscosse solo quando Kato iniziò a tamponare la ferita del sunese. Con passi pesanti, si avvicinò all'Abara per prestargli soccorso a sua volta. Srotolando alcune delle fasce da combattimento che portava alle braccia, le strinse intorno al busto del ragazzo per tenere premuta la benda improvvisata.

    ...mi dispiace, Shunsui.

    Shin avrebbe pronunciato quelle parole senza alzare gli occhi dal suo lavoro, ma se il marionettista l'avesse osservato, avrebbe notato sul suo viso una serie di sentimenti contrastanti, ma sul sollievo svettava il senso di colpa. Era chiaro a chi lo conoscesse bene quali ragionamenti popolavano la sua mente in quel frangente. Sia che il sunese avesse parlato, sia che fosse rimasto in silenzio, appena finito di medicarlo il foglioso si sarebbe rialzato, passandosi una mano sul viso per rimuovere la polvere e forse un accenno di lacrime.

    La comunicazione di Hayate avrebbe rialzato lievemente il loro umore, ma lo scricchiolio sinistro proveniente dal soffitto gli avrebbe fatti rapidamente ripiombare nella preoccupazione. Rimanere lì era pericoloso, ma anche andarsene non sarebbe stata una passeggiata. Shin avrebbe preso sottobraccio dal lato sano il compagno ferito, facendo cenno all'otesi di aiutarlo.

    Il tunnel è ancora bloccato... Noi siamo stati portati qui da quel traditore, ma voi da che strada siete arrivati Shunsui? Indicaci la via, ti portiamo noi.

    La voce era secca, quasi arida, come se non gli fosse rimasta una goccia di saliva in bocca. Una volta che si fosse poggiato a lui il ninja della Sabbia avrebbe percepito quanto fosse teso il giovane, tanto da tremare lievemente. Eppure i suoi occhi continuavano a scandagliare la stanza, alla ricerca di un soluzione. Il suo animo era spezzato, ma non si era ancora arreso.

    A quanto pareva l'unica strada percorribile era attraverso la pesante anta metallica divelta dal Guerriero del Vuoto. Avrebbero fatto a ritroso il cammino del gruppo dell'Abara finché non avessero incontrato la Mansuetudine, che era venuta loro incontro, portando con sé tanto il braccio mozzato del sunese quanto il necessario per le prime cure. Tra gli Hayate che avevano incontrato fin'ora non sembrava così malvagio, ma anche si fosse rivelato il peggiore dei mostri ormai doveva considerarlo un suo superiore.

    Quella consapevolezza colpì Shin mentre veniva ripulita la ferita del ninja della Sabbia e sostituito il bendaggio. In cuor suo non aveva abbandonato Konoha, ma mettersi agli ordini di un'organizzazione di quel tipo non lo rendeva certo meritevole di lodi. Scosse la testa, cercando di scacciare quel pensiero. Avrebbe affrontato quel dilemma quando sarebbe stato inevitabile, per il momento aveva altro di cui preoccuparsi. In particolare una questione pressante, che iniziava a mettergli una giustificata ansia. I suoi tradimenti quel giorno non erano ancora finiti.

    Andate pure avanti, vi raggiungo tra un minuto.

    Con un groppo in gola, la voce del giovane era uscita stranamente strozzata. Una tenue luce filtrava da quella che doveva essere l'entrata a quel complesso sotterraneo e ben presto sarebbero stati all'aria aperta, ma a lui rimaneva ancora una cosa da fare. Quando fosse rimasto solo ed il rumore dei passi fosse scomparso, avrebbe infilato la mano sotto la maglia, tirando fuori un ciondolo. Il cristallo di puro chakra condensato era attraversato da una miriade di crepe sottili e il colore, solitamente di una trasparente lucentezza come l'acquamarina, ricordava un opale nero.

    Il pendente sembrava sul punto di esplodere in mille pezzi, ed era un vero miracolo che non fosse successo durante il combattimento in effetti. Mentre lo fissava, un piccolo frammento si staccò e cadde, polverizzandosi prima di toccare il suolo. Il tempo stava finendo. Doveva mandare un messaggio, e ripagare un debito. Non voleva fare nessuna delle due cose, ma non poteva sottrarvisi, lo sapeva bene. Con una lentezza esasperante, unì le dita macchiate da una goccia del suo sangue a formare poche posizioni magiche.

    Non stava pensato a niente e a nessuno mentre apriva il varco, il cervello sembrava paralizzato con il corpo che agiva come un automa, perciò Yukichi non avrebbe potuto incolpare nessuno della sua sfortuna se non gli dei avversi. Era la prima volpe del clan di Inari ad avere aderito alla sua causa, con l'entusiasmo tipico della gioventù, dopo che il ragazzo aveva siglato il contratto sul monte Yume. Il fato aveva scelto lui, con un macabro senso dell'umorismo.

    La kitsune, dall'aspetto di giovinetto, lo fissava preoccupato, e ne aveva ben ragione. Di sicuro Shamada prima e Anzu poi dovevano aver riferito cosa stava accadendo su quell'isola, ed esservi convocato non prometteva di essere una passeggiata di piacere. Quando vide che non c'era nessun pericolo imminente si rilassò un poco, ma gli bastò alzare lo sguardo sul volto del suo evocatore per essere assalito dall'ansia. Quelli erano gli occhi di qualcuno che aveva la morte nel cuore. Non che lui l'avesse più un cuore, ma questo non cambiava. Aveva perso un muscolo, non la sua anima. Non ancora almeno, non del tutto.

    Ho un ultimo messaggio da affidarti, Yukichi.

    Prese fiato un paio di volte, senza riuscire a formulare le parole, mentre la kitsune iniziava ad agitare irrequieta la coda, riflettendo sul significato della parola ultimo.

    Dì agli anziani di preparare la Pergamena che vi ho affidato, verrò presto a prenderla. E... Perdonami, se puoi...

    Luglio d'Accompagnamento sibilò nell'aria, recidendo in modo pulito il braccio della creatura. La volpe rimase immobile, pietrificata, mentre il sangue sgorgava dalla sua spalla. Lo shinobi alzò il ciondolo davanti a sé, mettendolo di fronte agli occhi dell'evocazione.

    Il talismano è spezzato. Non sono più degno della vostra amicizia e collaborazione. Riferisci anche questo.

    Il monile, che aveva resistito fino a quel momento, si disciolse in una miriade di frammenti come neve al sole. Ben presto, nella mano del giovane rimase solo il cordino vuoto che fluttuava lievemente sospinto dalla corrente che proveniva dall'uscita. Lentamente aprì le dita, e quello fu trasportato lontano dall'aria. L'ultima cosa che Yukichi vide prima di scomparire, tornandosene al tempio furono le guance del ragazzo solcate da lacrime silenziose.

    Tutto è compiuto.

    La lama maledetta era ricoperta di sangue innocente, e al ragazzo sarebbe bastato fissarla per capire se il suo debito era stato saldato. Con quel taglio non aveva solo privato di un braccio la volpe umanoide, ma spezzato il legame che l'univa a quelle creature. Non sarebbe stato mai più il benvenuto tra loro. Era stato un prezzo da pagare che andava oltre il mero pezzo di carne richiesto dalla spada. Un'altro brandello della sua anima gli era stato strappato con l'inganno.

    Ora sei soddisfatto?

    Aveva perso ancora qualcuno, ed era giusto così. Per i deboli non c'erano scuse o preghiere che tenessero. Nonostante ciò, affidò ai kami Yukichi, sperando che le arti mistiche delle kitsune gli salvassero per lo meno la vita. Con che occhi l'avrebbe guardato Anzu quando si sarebbero rivisti? Lei era l'unica alla quale non voleva rinunciare, a costo di perdere egli stesso qualcosa. Per lei avrebbe sacrificato ogni altra evocazione. L'aveva già dimostrato durante l'incontro con l'Inquisitore di Kiri. Per lui, Anzu era speciale. Erano stati insieme fin dal giorno della sua nascita, quando ancora la kitsune era imprigionata all'interno di una vecchia moneta.

    E proprio per poterla liberare aveva raggiunto il santuario delle volpi di Inari e stretto un contratto con loro, a patto di seguirne i principi. Le avevano offerto un posto dove stare, anche se non apparteneva al loro clan, ma rimaneva comunque un'estranea per loro. Ora che la promessa era stata spezzata, sarebbe stata cacciata per causa sua? O sarebbe rimasta con loro, abbandonandolo? L'avrebbe accettato, in fin dei conti se lo meritava. Come probabilmente si meritava il suo disprezzo. Quello sarebbe stato però un colpo molto più duro da sopportare.

    Uscendo dal percorso sotterraneo, si sarebbe ricongiunto con gli altri. Il suo volto privo di qualsiasi forma di vitalità, segnato troppo profondamente perché la sola stanchezza potesse giustificarlo. Non avrebbe proferito parola con nessuno, a meno di non essere interpellato. Ad un certo punto però, rimasto un po' discosto con solo Kato al suo fianco, gli avrebbe sussurrato poche criptiche parole, che solo lui avrebbe potuto capire.

    Quando tutto questo sarà finito, accompagnami al monte delle Volpi. Sono atteso.



    Sul terreno reso provvidenzialmente brullo da un incendio di origine sconosciuta erano stati disposti, probabilmente dai padroni di casa, dei lunghi tavoli dove fare accomodare un grande numero di ospiti. Il Kinryu era terribilmente provato dalla giornata impegnativa, ma cercò di trovare un minimo di motivazione per partecipare a quello che sembrava un summit conclusivo. L'Arma era stata sconfitta con la collaborazione di tutti, ora restava da decidere una linea d'azione, possibilmente comune, per il futuro. Il ragazzo lasciò vagare lo sguardo, riconoscendo Xu Shu, affiancato da due donne che non aveva mai visto, e poi gli esponenti di Hayate a parte.

    Ignorò tanti i primi quanto i secondi, ed avrebbe fatto lo stesso con il terzo tavolo, ad esclusione i rappresentanti della Tregua, non fosse stato la persona seduta al centro della delegazione e incaricata di presiederla. Nonostante il suo spirito esausto, il ragazzo ne fu rapito. Era probabilmente una delle donne più belle che avesse mai visto, forse alla pari di Kairi Uchiha. Ma dove quella appariva indomita e fiera, questa appariva delicata e maestosa. Se si fosse voltata nella sua direzione avrebbe notato le lunghe ciglia fremere appena sulle palpebre socchiuse, ma avrebbe avuto comunque l'impressione di essere osservato. Rendendosi conto di essersi immobilizzato per un istante, si sarebbe limitato a portare una mano aperta al petto e a chinare rispettosamente il capo, prima di proseguire entrando nella zona riservata agli accademici.

    Con lieve sorpresa, tra di loro si trovava niente meno che l'Hokage. Era abbastanza sicuro che non fosse con la delegazione accademica con cui lui era approdato sull'isola, quindi doveva averla raggiunta solo in seguito. In ogni caso non ebbe modo di avvicinarvisi per il momento, circondato com'era da ragazzini per lo più di altri villaggi, né ne aveva motivo. Non era a lui che doveva riferire l'esito della missione, ma all'Accademia intera, compresa ovviamente Konoha. Cercando un posto libero, Shin vide altri due volti familiari, e passando si fermò a scambiare poche parole.

    Ti avevo detto di non preoccuparti perché avrebbe trovato da solo un modo di uscirne, Kensei Hito, e da quello che vedo avevo ragione. Mi fa piacere rincontrarti, Akira-san, nonostante le circostanze. Abbiamo ancora un ramen in sospeso dai tempi della Valle del Riso.

    Si fermò un istante, come se avesse improvvisamente realizzato qualcosa di fondamentale.

    In effetti è da prima della partenza che non mangio nulla... Anche se temo che il cibo dovrà aspettare. Sembra che stiano per iniziare. A più tardi, Akira-san, Kensei-san.

    Gli ultimi convitati stavano infatti prendendo posto. Rivolse un cenno del capo in segno di commiato a ciascuno dei due, cercando di non incrociare lo sguardo dell'Inquisitore di Kiri. Anche con lui aveva una questione in sospeso, ma non così rilassante come una ciotola di spaghetti in brodo fumanti. Lo shinobi della Foglia si sedette poco discosto, rimanendo vicino a Shunsui se questi avesse voluto, in modo da potergli offrire una mano in caso di bisogno. Il giovane infatti, per quanto non lo desse a vedere, continuava a covare un sordo senso di colpa per le condizioni del compagno, fosse stato curato o meno nel breve intervallo di tempo trascorso. Dall'altro lato avrebbe avuto piacere si sedesse l'amico del Suono, ma avrebbe ovviamente lasciato libero Kato di agire come meglio avesse creduto.

    Il chunin cambiò diverse posizioni sulla seduta, nel tentativo di trovarne una comoda. L'altezza del tavolo non era evidentemente pensata per quella sedia, ma non ci si poteva aspettare altrimenti vista la fretta con cui era stato preparato tutto. Alla fine si appoggiò con un gomito al piano, proteso in avanti, mentre con le dita dell'altra mano tamburellava sul legno, decisamente annoiato. Quel tipo di riunioni non portava mai a nulla di buono, nella sua acerba opinione, e la scena che aveva davanti sembrava confermarlo. I pezzi grossi parlarono per primi, e se da una parte si muovevano timide proposte di collaborazione, dall'altra si levarono ingiuriose minacce che la rendevano impossibile.

    Il clima era teso, e i rapporti sembravano tesi non solo con Hayate, ma all'interno dell'Accademia stessa, se non addirittura dello stesso Villaggio. Shin avrebbe voluto veramente chiudere gli occhi ad un certo punto, esausto com'era gli era bastato accomodarsi tranquillo perché gli calasse addosso tutta la stanchezza. Si stava sforzando di rimanere attento, ma era ormai al limite. Tuttavia quando il Coraggio fece il suo nome trovò la forza di sollevare la testa per rivolgergli uno sguardo che, agli occhi di tutti i presenti, sarebbe stato inequivocabilmente di disprezzo.

    Ti piace prendere in giro la gente, non è vero?

    L'odio negli occhi del foglioso era d'altronde ben giustificato. All'angolo, con la propria vita e quella dei suoi amici a rischio, aveva chiesto alla spada di prestargli il suo potere. E quella l'aveva fatto, chiedendo un compenso esagerato. La ferita era troppo fresca nell'animo del ragazzo perché riuscisse a trattenersi. Era inutile, non sarebbe mai potuto andare d'accordo con quel mostro. Però ne aveva bisogno, per diventare più forte. Aveva stretto un patto con il Diavolo, ne era sicuro, ma era troppo tardi per pentirsene. La cosa migliore che poteva fare era approfittarne a pieno per trarne il massimo profitto, considerando il prezzo che aveva dovuto pagare.

    Ascoltò con attenzione, sebbene sempre con un principio di sonnolenza, gli interventi dell'uomo che avevano trovato in compagnia di Shunsui nella camera del trono e che rispondeva al nome di Feng Gu, così come di Akira Hozuki. I quali certo non la mandarono a dire ad Hayate, entrando in contrasto tanto con le proposte della fanciulla che aveva attirato il suo sguardo in precedenza come un fiore con un'ape, tanto con l'Hokage stesso. Il ragazzo stava veramente iniziando a ponderare di fingersi morto nel caso in cui avessero iniziato ad estrarre le armi, ma la situazione poteva ancora peggiorare, come in effetti tentò di fare un ronin di Kumo a lui sconosciuto, gettando una testa mozzata sul tavolo di Hayate. Però gli diede anche un'informazione interessante, che gli permise di unire diversi puntini.

    Alla fine l'assemblea ordinata si trasformò in una serie di piccoli capannelli di persone, alcune impegnate in comunicazioni dal carattere più riservato, altri che cercavano di smussare gli angoli emersi durante i colloqui. Shin si stiracchiò, cercando con lo sguardo gli amici alla sua destra e sinistra, se fossero stati lì ovviamente, chiedendo in particolare all'Abara se avesse bisogno di qualcosa, considerate le sue ferite e poi domando ai due se sarebbe stato scortese andarsene a quel punto.

    Immagino abbiate qualcosa da dirmi e da dirvi.

    Il giovane alzò gli occhi in direzione della voce. Alle sue spalle stava Raizen Ikagami, il decimo kage di Konoha. Anche se si fosse messo in punta di piedi, Shin non gli sarebbe probabilmente arrivato che al mento. Nascosta dalla sua imponente massa scorse poi Saru, la giovane kunoichi di Suna con cui aveva condiviso l'inizio dell'esplorazione sull'isola, prima di abbandonarla al suo destino per sfuggire alla cattura. Doveva intendere per forza quell'episodio con quella richiesta diretta. Il Kinryu affilò lo sguardo per un istante, ma subito dopo tornò a poltrire sul tavolo.

    No, non credo.

    Sarebbe seguito un momento di silenzio decisamente imbarazzante, che avrebbe provocato probabilmente una qualche reazione da parte della focosa ragazzina piuttosto che dall'imponente capovillaggio. Visto che tuttavia la sua battuta non era stata compresa, si sarebbe riscosso, deciso a levarsi di torno quella scocciatura il prima possibile. Non gli importava che le tavole intorno a loro fossero ancora gremite di gente, in fin dei conti erano stati loro a voler iniziare il confronto in quel luogo. Il giovane lasciò uscire un lungo sospiro.

    D'accordo, prestiamoci a questo ridicolo teatrino.

    Appoggiate le mani sul piano vi avrebbe fatto forza per alzarsi in piedi e rivolgere la sua attenzione verso il duo male assortito.

    Di solito i panni sporchi si lavano in casa, ma diamo pure spettacolo in pubblico. Prego, prima le signore.

    Non avrebbe né rivolto un sorrisetto sarcastico, né provocato in alcun modo la sua interlocutrice. Anzi, il volto del giovane era insolitamente serio, quasi scuro, e la voce secca, priva di ogni traccia di allegria, ma abbastanza forte per raggiungere anche le persone più distanti tra quelle lì radunate, a patto di essere interessati ad ascoltare.

    Avrebbe lasciato che fosse la genin a riassumere l'avvenuto, limitandosi ad annuire di quanto in quanto, a patto che non dicesse palesi bugie, per le quali l'avrebbe ripresa, dicendo la sua. Solo dopo che questa avesse esaurito le proprie argomentazioni sarebbe intervenuto.

    Come ha sentito da lei, ho proposto a Jins Kaguya di collaborare, in qualità di alleati accademici, senza nascondergli alcuna delle informazioni in nostro possesso. Lui ci ha però prima minacciati di imprigionarci, quindi mi ha attaccato una volta che mi sono, giustamente, opposto. Ne è seguita una breve lotta alla quale mi sono infine sottratto ritirandomi. Ho lasciato lì la kunoichi di Suna perché ho reputato che non fosse in pericolo di vita e il vederla qui sana e salva mi conferma che il mio giudizio non è stato sbagliato. A proposito, dov'è Jins?

    Avrebbe fatto atto di guardarsi intorno, prima di tornare a fissare i suoi interlocutori.

    Ah già, l'ha detto prima il ronin di Kumo esaltato. A quanto pare era un Hayate, quindi il suo obiettivo fin dall'inizio era ostacolarci. Ora mi spiego la stranezza del suo comportamento ed il rifiuto di farci incontrare una rappresentanza della Tregua. Direi che i fatti abbiano dato ragione alla mia intuizione, ed il mio operato dovrebbe essere lodato anziché messo in discussione.

    Non aveva ancora risposto dell'accusa silente di aver abbandonato un alleato per mettersi in salvo da solo, ma ci sarebbe arrivato presto, il tempo che uno dei due glielo facesse notare. E, vagamente irritato dal tono che stava prendendo l'intera conversazione, non si sarebbe certo risparmiato, rivolgendosi direttamente al capovillaggio anche mentre parlava con la sunese.

    Hokage-sama, non penso che ci sia bisogno di ricordarle cosa siamo, ma lo dirò ugualmente. Noi siamo ninja, soldati addestrati a compiere il nostro dovere. Non siamo bambini dell'asilo che giocano a fare gli amiconi. Se qualcuno qua lo pensa, ha decisamente sbagliato mestiere. La missione viene prima.

    Anche senza spostare lo sguardo, poteva immaginare che l'Inquisitore di Kiri fosse in ascolto. Avevano avuto, qualche ora prima, un violento scambio di opinioni su cosa volesse dire essere uno shinobi. Su alcuni punti si erano trovati d'accordo, anche se vi erano arrivati da percorsi differenti per trarne conclusioni differenti. Quella che stavano combattendo era diversa da una guerra solo nel nome, ed in una guerra sacrifici andavano fatti. Nei villaggi nascosti non vigeva la coscrizione obbligatoria: ognuno era libero di scegliere quella strada. Ma, se lo faceva, doveva essere pronto a mettere a repentaglio la propria vita.

    Avrebbe avuto molto altro da aggiungere, ma si morse la lingua. Invece, se fosse stato vicino a lui avrebbe interpellato direttamente Shunsui Abara, il ninja di Suna con il grado più elevato presente sull'Isola, cui si sarebbe rivolto con l'onorifico in forma di rispetto, cosa che non faceva ormai da tempo. Mentalmente si scusò con l'amico per averlo sfruttato come via di fuga ad una conversazione che sembrava sul punto dal degenerare.

    Shunsui-san, pensavo che spiegassero queste cose alle reclute della Sabbia, o sbaglio? Tra alleati ci si aiuta come se fossimo membri dello stesso villaggio, ma abbiamo dei compiti da assolvere. Salveresti un compagno, condannando un paese?

    Lo stesso Shin avrebbe dato una risposta ben diversa solo qualche giorno prima, ma nel frattempo erano avvenute molte cose. Soprattutto, aveva preso consapevolezza di quanto fosse debole e dell'inutilità dei suoi sforzi. Il potere dell'amicizia poteva sconfiggere il male solo dentro a un fumetto. Nel mondo vero serviva il potere per poter proteggere le persone care. Il Kinryu continuò dopo aver lasciato cadere la domanda retorica posta in precedenza.

    La risposta dovrebbe essere chiara a tutti. Tuttavia, se il Villaggio di Suna ha qualche rimostranza verso il mio operato, ne renderò conto.

    Aveva finito la sua arringa difensiva, per il momento. Guardare troppo a lungo negli occhi Raizen gli aveva fatto tornare in mente una notte terribile per Konoha che avrebbe preferito dimenticare, le cui ferite erano troppo recenti e non si erano ancora rimarginate, perciò sperò la che questione si sarebbe chiusa lì. Rimaneva da spiegare la frase sibillina del Coraggio, ma quello sarebbe stato semplice: gli sarebbe bastato dire la verità. Certo, sfruttando l'ambiguità della lingua parlata, ma erano dettagli.

    Per quanto riguarda la spada, è presto detto. Ho combattuto con il Coraggio e Kensei Hito, come potrà confermarti lui stesso, e al termine ho perso la mia lama. Hayate me ne ha offerta una in prestito come sostituzione, e come si può notare non è una persona che accetta un no come risposta. Oltretutto è un'arma piuttosto pesante da impugnare. Ma è meglio di niente suppongo.

    Ancora, avrebbe guardato con astio verso il moccioso con la mazza, che probabilmente avrebbe risposto ridendosela di gusto. Dove c'era da seminare zizzania, era sempre pronto. Dopo alcuni secondi, se nessuno avesse aggiunto altro, si sarebbe riseduto al suo posto. Non aveva le energie per allontanarsi al momento, e già reggere una discussione di quel calibro era sfiancante. Non vedeva l'ora di andarsene da lì e andare a farsi un bel bagno caldo. Anche se c'era il rischio concreto che vi ci si addormentasse dentro e affogasse.

  10. .

    Le Terre Dimenticate


    Post 1



    TEAM 1 - Youkai - Akuraguri - Saru


    Come succedeva in occasione di ogni chiamata alle armi, i tre ninja avevano ricevuto una missiva con l'effige dell'Accademia che li informava di essere stati scelti per seguire una missione. Si trattava di una missione piuttosto pericolosa dato che era stata classificata come di Grado B. Tutti loro si sarebbero dovuti recare al limite del confine occidentale del continente ninja per seguire una missione di protezione e recupero.

    La loro missione consisteva nel dare supporto al famoso avventuriero ed archeologo Indo Jonzu uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo di incontro dei membri della squadra gli shinobi avrebbero trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto tutti carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbero avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.




    TEAM 2 - Etsuko - Ryugi - Jou


    Come succedeva in occasione di ogni chiamata alle armi, i tre ninja avevano ricevuto una missiva con l'effige dell'Accademia che li informava di essere stati scelti per seguire una missione. Si trattava di una missione piuttosto pericolosa dato che era stata classificata come di Grado B. Tutti loro si sarebbero dovuti recare al limite del confine occidentale del continente ninja per seguire una missione di sabotaggio e assassinio.

    La loro missione consisteva nel sabotare ed eliminare il famoso avventuriero ed archeologo Indo Jonzu uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo di incontro dei membri della squadra gli shinobi avrebbero trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto tutti carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbero avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.




    TEAM KUSO - Kuso


    Era sicuramente difficile non notare un personaggio eclettico come Kuso, ma era ancora più strano sapere che qualcuno ad Ame lo aveva assoldato un per un lavoretto di estrema importanza. La vicenda vissuta con Kagegashima e la distruzione del suo impero avevano reso Kuso piuttosto famoso nel villaggio della pioggia. Qualcuno lo aveva contattato inviandogli una missiva anonima che gli chiedeva, in cambio di una lauta ricompensa, di recuperare un oggetto.

    La sua missione consisteva nel recuperare un prezioso e raro oggetto: il Diario personale di Indo Jonzu, uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo dell'ultimo avvistamento dell'uomo, Kuso avrebbe trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbe avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti nel villaggio di Ame che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare. Un luogo spiritualmente molto vicino ad Ame insomma.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.



    [...]




    [Villaggio di Gomi]




    Il Villaggio di Gomi era davvero un brutto posto dove vivere.

    Tutti i ninja durante il loro viaggio verso quell'area si sarebbero accorti che man mano che si avvicinavano al villaggio la terra si faceva sempre più brulla e morta. La rigogliosa vegetazione che cresceva verso oriente bruscamente marciva e rinsecchiva avvicinandosi alla zona. Non si trattava solo dell'area vicina al villaggio, ma di un vasto territorio che comprendeva probabilmente anche altri avamposti e colline limitrofi. Dall'odore malsano che aleggiava un pò ovunque si poteva capire che la causa principale di quella situazione si poteva imputare alla falda acquifera ribollente che in alcun zone riemergeva in superficie rilasciando nuvole di gas tossico e maleodorante. Un'altra cosa che inoltre avrebbero percepito tutti, chi più chi meno, sarebbe stata una insopportabile sensazione di spossatezza e il riaffiorare del dolore di qualsiasi ferita o cicatrice guarita da tempo, quasi solo stare in quei luoghi potesse riaprirle.

    Nonostante la spiacevole sensazione nessun di loro avrebbe accusato delle vere e proprie limitazioni nello spirito e nel corpo e raggiungere il villaggio non sarebbe stato un problema.

    Gomi era un villaggio come tanti altri, almeno nella morfologia e struttura. Due grandi e larghe strade tagliavano il villaggio rispettivamente da est verso ovest e da nord a sud intersecandosi nel centro. Di fatto i vari caseggiati e baracche erano divisi in quattro grandi quartieri. Nel quartiere nord-occidentale vi era una LOCANDA dove gli abitanti del posto e la gente di passaggio si ritrovava per trascorrere le serate o la notte. Nel quartiere nord-orientale oltre a case e baracche si poteva trovare una specie di AMMINISTRAZIONE o forse meglio dire, piccolo municipio, dove il villaggio veniva amministrato alla bene e meglio. Il quartiere sud-occidentale invece sembrava essere adibito per lo più alle poche e rare attività commerciali del posto, oltre a bancarelle vuote e negozi distrutti e abbandonati si poteva trovare una vera e propria zona di MERCATO con mendicanti e commercianti che cercavano di vendere qualcosa. L'ultimo quartiere invece, la zona sud-orientale sembrava essere adibita a semplice zona ABITATIVA, anche se di fatto anche le altre zone lo erano in questa era presente l'edificio più grande del povero villaggio, una grande villa diroccata e malmessa recintata da un'alta cinta muraria e che un tempo di sicuro doveva aver passato tempi migliori.

    Non restava che cercare Indo Jonzu e portare a termine la missione.

  11. .

    Shin, Kato, Shunsui

    Il sacrificio della Mansuetudine non era bastato per placare la sete di materia di quel disco generato col Potere del Vuoto, al punto che nel continuare la sua corsa finì per divorare parte della marionetta che conteneva Shunsui e, suo malgrado, anche parte dello stesso marionettista [Nota]Normalmente un braccio è uno slot dimensionale. Ma diciamo che ne prende 5 alla marionetta e 1 a te., con grande shock di tutti i presenti. Come posso fidarmi di voi? Di voi che avete rovinato TUTTO? Era un piano perfetto, assolutamente PERFETTO! Ho fatto trapelare IO le informazioni sull'Arma ad Hayate ma non immaginavo avessero quell'orrore di Forgia Divina pronta a disposizione! E ora sta crollando tutto, tutto il piano che avevo elaborato, tutti i consigli di quell'uomo sono andati nel vento. E tutto per colpa vostra che mi avete prosciugato! Tutta colpa di Hayate! Esultava davanti alla ferita di Shunsui, come se avesse la vittoria già in tasca. Ma ora voi morirete, tutti e tre. E avrò la possibilità di salvare finalmente Natsuhime-dono, di essere il suo uomo! Portò la sua offensiva ma con le energie rimaste Shunsui riuscì a difendersi in extremis (certamente l'immortalità garantita dall'isola aiutava a mantenersi cosciente)

    La controffensiva, certo alimentata dalla furia per le ferite subite e dalla disperazione, non si fece attendere. Shunsui scappò dal confronto in corpo a corpo lasciando un piccolo "regalo" che tuttavia CaoCao non ebbe problemi a scagliare lontano con le sue capacità prima che Fukuro le schiacciasse: era quasi inutile lasciare qualcosa di incustodito o di piazzato contro di lui, la strada doveva essere un'altra. Scongiurate le bombe, il Guerriero del Vuoto si trovò a fronteggiare Kato che gli si avventava addosso dal lato. Non penserai che due scintille mi preoccupino? Sbottò, incassando senza difficoltà il colpo, che pur non causando danni lo scagliò lontano. COSA? Probabilmente era stato troppo stordito o concentrato su Xu Shu per notare il modo in cui Kato aveva partecipato allo scontro con gli Anticorpi, o forse non immaginava di poter subire un effetto di spinta tanto intenso. Era perfettamente consapevole del posizionamento di Shin, del clone e della marionetta Cho, ma non riuscì a impedire al veleno di entrare in contatto con i suoi arti, semiparalizzandoli tutti ma senza causare ulteriori effetti vista la fugacità del passaggio. Atterrò sulle sue gambe riguadagnando rapidamente l'equilibrio, attento al circondario anche se sentiva gli arti pesanti.

    Il Clone-Shin gli fu addosso mentre i Kunai di Kato rimbalzavano sul ghiaccio e sulla roccia, ma li parò senza problemi, forse con appena un piccolo impasto di chakra (non aver usato le sue capacità nè ora nè durante la spinta indicava forse che stava esaurendo le energie?) trovandosi poi a fronteggiare il clone deviandone la spada con la propria e di fatto cascando nella trappola: si vide bloccato nella presa e certo si sarebbe liberato rapidamnte se Shin non fosse piombato su di lui come una furia. PAZZO! Il Clone venne trapassato, ma come l'originale indossava un Giubbotto Rinforzato che mitigò enormemente le potenzialità offensive dell'arma, al punto che quando raggiunse CaoCao riuscì appena a trafiggere l'addome approfondendosi di un centimetro scarso. TU...VOI... In quel momento sgranò gli occhi: stava evidentemente per teletrasportarsi altrove ed evitare la prosecuzione dell'offensiva di Shin quando la sua visuale dell'ambiente gli mostrò chiaramente Kato che stava per impadronirsi della Pergamena di Indra e dovette fare una scelta. NO! QUELLA NO! L'ambita Pergamena sparì un attimo prima che l'otese la raccogliesse, comparendo nella sua mano, ma il tempo perduto, nonostante i riflessi sovraumani, lasciarono a Shin la possibilità di scatenare il suo jutsu! AAAAAAAAHHHHH!!! Il clone svanì ma non per questo l'elettricità lasciò indenne il Guerriero del Vuoto, folgorato sul posto e costretto ad arretrare, con innumerevoli ustioni e spasmi muscolari, libero dalla spada ma sconvolto dal dolore e dalla follia.

    Io non posso...NON POSSO ARRENDERMI! Ho bisogno di...di TEMPO! Un battito di ciglia ed era scomparsa, fuggito lontano con le sue ultime forze, non avendo abbastanza energie per combattere ancora, ma poteva tornare in qualunque momento, magari dopo aver raggiunto una riserva di tonici o affini che aveva preparato da qualche parte. Ma al momento erano soli, sani e salvi ma allo stremo delle forze e con diversi problemi da risolvere: Shunsui che sanguinava, l'assenza di una via d'uscita comoda, Kato al limite dello svenimento, Nakoudo ancora nel ghiaccio ma che prima o poi si sarebbe liberata e, soprattutto, la spada di Shin che aveva dichiarato il suo prezzo e ora attendeva il pagamento. Inevitabile per Shin non aver udito le parole del clone prima della sparizione: Sei spietato, Shin. Ricordalo al momento del pagamento.

    Erano rimasti soli, stanchi e stremati, e Shin percepiva chiaramente l'imposizione di ripagare Luglio d'Accompagnamento per i suoi servigi. Cosa avrebbe fatto? Una speranza però nel caos: Shunsui avrebbe ricevuto una comunicazione dalla Mansuetudine: era vivo, nella Città, e aveva vicino a sè i pezzi di Fukuro e il braccio mozzato di Shunsui. Li avrebbe informati rapidamente dello scontro agli sgoccioli contro il Cuore (era stato informato dal Coraggio) e avrebbe detto loro di tenere duro, che sarebbero venuti a prenderli. Hayate ricompensa sempre i suoi. In effetti nella sala coi quattro troni in cui era arrivato Feng Gu sarebbe presto crollato il soffitto, mentre la Magnanimità di Hayate li raggiungeva, dopo averli informati...non percepivano più gli effetti della Forgia e Nakoudo aveva smesso di muoversi...che fosse finita? Ma come sopravvivere per quei venti minuti prima dell'arrivo dei soccorsi?


    Altrove
    Era la sponda del lago in cui era apparsa la lapide. Quella in cui CaoCao aveva perso Akira cominciando la sua discesa nella follia. Quella in cui era cominciata la traversata nel lago. Per il Guerriero del Vuoto quello era stato il primo luogo a cui pensare nella sua fuga disperata dallo scontro con i tre ninja affiliati ad Hayate, forse perchè aveva l'impressione che tutto fosse cominciato ad andare male da là. Arrancava, appoggiandosi a stento alla sua spada mentre la mano sul petto era attraversata da terribili spasmi. Natsuhime...devo...devo solo riprendermi e poi...e poi...salvarti...e... Ci fu il suono di due lame che venivano sguainate: l'uomo alzò lo sguardo. Una voce un pò effeminata commentò gioviale. Vedo che ho fatto proprio bene a restare qui in attesa di capire qualcosa. Forse non avrò la testa della Muuga, ma anche la tua è parecchio interessante, sin da quando mi hai risposto male su quelle scale, vecchio.

    Poi solo silenzio.


    Saru, Masayoshi, Tasaki
    Nonostante il brusco rodeo Saru riuscì, a prezzo delle gambe bloccate e di un braccio malconcio, a fracassare del tutto le vertebre del suo avversario con una piccola contorsione, di fatto paralizzando la creatura che cadde, vigile ma incapace di nuocere ulteriormente, guaendo. Jins poco distante, dopo aver ignorato le provocazioni sulla sua posizione di galoppino, avrebbe constatato la fine fatta dai due lupi accigliandosi appena, ma era Tasaki la sua principale preoccupazione al momento: il nukenin era arretrato parecchio per mettere in atto il suo Jutsu, segno che gli bruciava aver ricevuto un contrattacco tanto inaspettato. Mi sei diventato codardo, amico fanfarone? Parli, parli, ma alla fine cosa sei? Chiacchiere, e nulla di più. Commentò, dileggiandolo mentre portava un tonico alle labbra per ripristinare un pò di scorte di chakra ed essere pronto per la carica furiosa dell'altro. Tutto qui? Tanta fatica per provare a infilzarmi? Infilzare un Kaguya? Non sei tanto sveglio, vero?

    Non si mosse nemmeno mentre dalla cassa toracica e oltre i vestiti emergevano delle costole giganti, aumentate dalla sua tecnica speciale per diventare due veri e propri scudi che intercettarono l'offensiva limitandone enormemente le potenzialità offensive [Difesa Jins 1-2]Manipolazione Ossea: 2 Scudi di Potenza 40, uno per spada, Resistenza Viola+3 tacche, ferita Leggera dalla spada da 65

    Come specificato nel testo, le Lame di Chakra possono SOLO tagliare. Non hanno alcun effetto su un affondo nè possono causare danni perforanti.
    . Mentre senza troppo curarsi della finta avversaria serrò la stretta sulla lancia ponendola parallela al corpo in verticale con un modesto impasto di chakra, così da bloccare l'assalto delle due spade senza alcun problema, anche quando il bersaglio cambiò rapidamente. Solo questo? Vuoi vedere come si affonda veramente un'arma? Stava per contrattaccare quando si rese conto di cosa stava accadendo poco distante: il suo compare Hayate aveva sottovalutato Masayoshi cercando di eseguire la sua tecnica preferita, la Palla di Fuoco Suprema a una distanza troppo breve, finendo per essere preso in controtempo! EHI! Interrotti i sigilli scartò rapidamente all'indietro, ma non abbastanza non trovarsi con un discreto squarcio sul collo che cominciò a grondare sangue e privarlo della parola. AAAGH...ghack... I suoi costrutti attaccarono comunque ma Masayoshi ebbe gioco facile di entrambi prima di incalzare l'avversario ferito e abbatterlo facilmente con il suo attacco successivo, completando la decapitazione con la sua Scimitarra. Tks...incapace!

    Il Kaguya arretrò di uno o due passi, ancora a distanza da mischia da Tasaki, valutando rapidamente le sue opzioni: era più forte di tutti loro, ma erano in tre e Saru conosceva almeno un genjutsu, cosa che poteva cambiare le sorti di uno scontro anche contro chi era più abile. Avrebbe potuto evocare altri lupi ma questo comportava una spesa di chakra non indifferente. Optò quindi per una ritirata strategica, appoggiando per un secondo la lancia all'incavo del gomito mentre componeva un singolo sigillo. Desolato, credo che mi toglierò di torno. Disse mentre una fitta nebbia riempiva l'ambiente e lui si dava alla fuga per raggiungere il condotto in cui si erano incamminati anche la Speranza e la Magnanimità [Tecnica 1, Azione 1 e 2]Velocità Viola+3 tacche, Furtività 9, percorre 30 metri a slot, anche se durante la fuga si premunì di lasciar cadere alle sue spalle delle cartabombe, proprio all'ingresso del tunnel, che esplodendo lo avrebbero fatto crollare, forse addosso a chiunque osasse inseguirlo.

    Stava a loro reagire alla situazione e valutare come uscire da là. Dovevano portarsi dietro la Kunoichi del clan Chiba?


    Akira in WonderHELL

    Io sono la Volontà stessa. Presa dal Colosso che supervisionava alle radici delle montagne stesse nella cruda valle del vento che ogni cosa divorava. Immensamente amplificata dalle arti dei Signori di Iwa. E ora parte del Guerriero Divino. Superiore a ciò che un umano può anche solo immaginare. Le tue sono parole al vento! E in effetti con le sue azioni il Dimenticato era riuscito a complicare non poco la vita ad Akira, impantanandolo in quel chakra denso e venefico, almeno fino a quando Natsuhime non lo portò in salvo, anche se la sua figura stava disfacendosi sempre di più. Cieco? Non lo siamo tutti in fondo? Anche Pangu lo era, cieco e smemorato, per questo scriveva tutto. Ridacchiò, non era chiaro quanto quella fosse una battuta ma era evidente che volesse distrarre dalle sue gambe quasi scomparse. Alla preoccupazione di Akira si limitò a guardarlo e sorridere

    latest

    , come a dire che non era il momento nè il luogo di pensarci.

    Uno sciocco trucco che unisce le spade, possibile solo qui. Ho accesso al medesimo potere, e la mia forza è superiore alla vostra. Perirete
    Dopo una difesa complessa e sofferta, ma che li lasciò illesi, i due decisero di comune accordo di dare libero sfogo al potere che il Chakra di Pangu aveva concesso loro. Millenni prima la principessa pirata aveva usato la Descrizione di Natsuhime Yukimune per diventare uno con tutta l'acqua dell'isola, dirottando parte delle energie dell'Arma inattivata e legandosi a essa, quindi quel potere, ancora attivo di fatto, non le sarebbe stato utile contro il Dimenticato, ma poteva pur sempre sfruttare le sue doti naturali e amplificarle a dismisura. Sono dietro di te. Sorrise appena. Non lo dicevo da una vita, ma mi stava per scappare un "all'arrembaggio", Ahahaahah! ANDIAMO! Incuranti delle sue parole i due attaccarono, e anche se il Dimenticato non cadde nella trappola della finta, usò la spada che impugnava per bloccare il primo colpo, pur subendo un certo contraccolpo al braccio, che venne visibilmente distorto dall'onda d'urto. Immediatamente dopo Akira bersagliò l'altra gamba ma stavolta Oboeteinai non ebbe modo di opporsi, dato che Natsuhime gli fu addosso dopo essersi letteralmente trasformata in una cascata orizzontale che colpì il tronco impedendo al braccio armato di difendersi.

    NOOOO!!!
    Mozzata la gamba Akira si spostò sul fianco per cercare di tranciare una delle braccia mentre Natsuhime tornava solida ma con un solo gesto solidificava l'acqua che ancora inzuppava il nemico, rallentandone i movimenti quanto bastava per rendere efficace l'azione del suo lontano consanguineo. Dimenticato, avrai anche trattenuto le montagne, ma io sono la donna che ha abbattuto il Muro del Mare e che ha saccheggiato le piramidi dorate del continente a sud. Ho letteralmente strappato gli attributi a un dio...non sfidare troppo la sorte quando hai a che fare con me. Rimosso anche il braccio disarmato, Akira caricò il suo colpo finale che Oboeteinai cercò di fermare con tutte le sue forze, reclamando a sè tutte le spade e fondendole in quella che impugnava, che parve gonfiarsi come se composta da carne pulsante e chakra malevolo, disgustoso anche solo a guardarsi. Subito alle spalle di Akira Natsuhime impose il suo controllo sull'Hozuki suo alleato, accelerando e rafforzando ulteriormente i suoi movimenti (era acqua capace di controllare l'acqua, e in quel momento akira era disciolto in lei, non sarebbe stato difficile), fino a renderli talmente rapidi e potenti da far calare la spada come un verdetto divino, tranciando l'arma nemica così come il suo braccio e parte del busto.

    AAAAAAAAARH!!!! Inaccettabile, è INACCETTABILE! La Volontà di un Guerriero Divino...la glora di Iwa. Il vento tra le rocce. Il mio potere. Questo dolore...la mia Volontà superiore. Io...noi...Il ricordo di ciò che ero...e la supremazia dei nostri Creatori...eio...noi...cosa...che cosa siamo diventati? MA NON PUO' ESSERCI SCONFITTA! Noi...io...non...
    Il Dimenticato cadde sconfitto mentre il chakra denso intorno cominciava a essiccarsi. Sconfitto ma non ucciso, incapacitato ma scosso nel suo profondo, quel sistema di sicurezza della Bakekujira era stato surclassato da dei miseri umani anche se aveva usato tutte le sue risorse. In quel momento mentre anche la schiena e le braccia di Natsuhime cominciavano a farsi più rarefatte e a separarsi come spuma di mare dal corpo, lei ascoltò la proposta dell'ultimo Guerriero del Vuoto, annuendo. Hai ragione. Potrebbe funzionare. E' debole e verrà sopraffatto, e se i tuoi amici all'esterno hanno danneggiato abbastanza il cuore fisico potremmo farlo collassare senza esplodere. Esitò un secondo. E salvarci. Entrambi. Annuì con un sorriso colmo di fiducia, posando una mano sul confuso e balbettante Oboeteinai e l'altra che prendeva quella di Akira. Voleva il potere. Diamoglielo. Con tutto quello che comporta. Disse mentre la pressione scivolava via improvvisamente dal corpo dell'Hozuki e probabilmente anche da Natsuhime, che fece un lungo respiro...al contrario il Dimenticato, la Volontà ormai sottomessa della Bakekujira, unita ai danni subiti dal cuore, non poteva certo tollerare che l'intera forza distruttiva della Forgia Divina e l'intero carico del Chakra di Pangu scorressero in lui. Il suo piano originale era dominare il secondo per spegnere la prima, ma ora non aveva più la facoltà o la concentrazione per farlo.

    No...no....NOOOOOOOOOOHHHH!!!
    Ricoperto dalle rosse striature della Forgia, il Dimenticato così come la stanza in cui erano iniziò a distrcersi e creparsi, quasi volesse esplodere ma questo gli fosse vietato, fino a cominciare a collassare e polverizzarsi al contempo. Natsuhime guardo Akira esultante. Ci siamo riusciti! Sei un degno Guerriero del Vuoto, Akira Hozuki. Lo abbracciò per poi scostarsi appena, le mani sulle sue spalle. E penso di poterti considerare un caro amico. Ora usciamo da qui! C'era l'ombra della tristezza nel suo sorriso...il suo corpo mentale era ancora in dissoluzione quando diede una spintarella allo spadaccino. "Perdonami" sussurrarono le sue labbra senza emettere alcun suono, e poi lui ebbe la chiara sensazione di quando tornava solido dopo la liquefazione, emergendo da un velo d'acqua che bagnava una strana sala dove non era mai stato prima, circondato da persone più o meno conosciute.


    La Sala del Cuore

    Qualcosa stava fluttuando intorno a Lianshi e Xu Shu, che tenevano i palmi delle mani congiunti e parevano assorti in una profonda meditazione. Non era chiaro cosa li circondasse, e di certo non lo si vedeva nè percepiva, se non in modo indiretto. Un paragone, anche se poco calzante, è quello del vedere le fronde degli alberi muoversi al vento in un vecchio film, che fa intuire la presenza di uno spostamento d'aria, ma anche così era difficile inquadrare quale assurda capacità stessero cercando di intessere manipolando al contempo la capacità di Non-Esistere e la capacità di Non-Agire. Certamente la loro concentrazione era tale che non risposero a nessuno stimolo esterno nè comunicarono alcunchè, mentre Daishin faceva loro la guardia.

    Poco distante, ovviamente, accadeva un finimondo. Sotto la pioggia scrosciante Kagami aveva fallito nel suo tentativo di toccare e quindi di copiare Murasaki, ignorando però il lancio di Fudoh [Nota]Lanciare un'arma così ha senso se miri all'arma che il nemico impugna. Mirare alla mano anche se con scopi "difensivi" inevitabilmente può causare danno, e nessuna difesa può farlo, quindi è un'azione scorretta che verrà ignorata che complice la stanchezza sbagliò clamorosamente bersaglio. Senza aver ottenuto nuovo potere, lo Specchio ripescò la Spada dell'Hokage e si lanciò all'attacco nella sua forma originale, non potendo fare di meglio. I genin e il chunin incaricati di tenerlo a bada però erano pronti nonostante le ferite e la stanchezza, e riuscirono a bloccarlo per tempo!

    Youshi per primo gli si catapultò davanti, facendogli da ostacolo col suo corpo e con una bomba gelo che venne lanciata al suolo. Oh perdincibacco! Ma perchè nessuno mi lascia fare il mio lavoro? Si fermò di colpo per evitare di scivolare mentre i sigilli facevano il loro lavoro catapultandolo nell'illusione che amplificò la presenza del ghiaccio estendendola all'arena (peraltro in parte già congelata). In quel momento Youkai gli fu addosso dopo una breve rincorsa, evitando il veroghiaccio con un salto che poteva essere decisamente pericoloso, ma che il nemico intercettò con la sua spada senza alcun problema...pareva quasi che fosse del tutto irrilevante rallentare le sue reazioni o alterare le sue prestazioni: i suoi gesti erano sempre esattamente pari a quelli che subiva [Nota]Combattimento Specchiato
    L'utilizzatore ha sempre statistiche pari a quelle degli attacchi che subisce, indipendentemente da bonus, malus o altre capacità. Se attacca senza sfruttare un Attacco Speculare, le sue statistiche sono sempre pari a quelle del nemico bersagliato, la forza sarà sempre pari a quella di ciò che colpisce. Non può impastare chakra.
    . Non è bello attaccare alle spalle, e anche questo rumore mi distrae parecchio! Atterrato sul ghiaccio, anche se instabile, Youkai riuscì poi coi suoi movimenti a causare ulteriore intralcio a Kagami copiandone i movimenti e sovrapponendo le loro ombre a breve distanza, quel tanto che bastava perchè Fudoh gli piombasse alle spalle afferrando la testa. EHI EHI EHI! NON E' BELLO PRENDERE LA GENTE COSI'! Stava per cambiare aspetto quando, con quello che sembrava essere un Fuuinjutsu apposito, il Kiriano cancellò quanto aveva visto: ossia Kagami che diventava Youkai, Kagami che diventava un mostro, e Kagami con la spada dell'Hokage. Tre ricordi bloccati che privarono completamente lo Specchio dell'accesso a quelle informazioni e alle trasformazioni corrispondenti. Era stato enormemente fortunato a non aver subito alterazioni nel suo Fuuinjutsu a causa della pioggia, che in effetti si era fermata più o meno in quel momento, come vedremo poi.

    Ma che caspiterina combinate? Disse mentre la spada svaniva come se non ci fosse mai stata, subito prima che un rumore di vetri infranti accompagnasse il Fuuma Kunai che gli trapassava il petto da dietro. MA QUESTO E' TERRIBILMENTE SCORTESE! Sbottò (che non sentisse il dolore?) mentre la sua figura cominciava a sfarfallare e Youkai dava il colpo di grazia spruzzandogli addosso un bel pò d'olio per poi accenderlo immediatamente. Il calore ovviamente avrebbe sciolto il ghiaccio, ma questo era secondario...era la quantità d'olio e la vicinanza di Fudoh, che dopo l'attacco non aveva pensato di allontanarsi nè di ritrarre l'arma, a essere state poco oculate. Parte del liquido finì inevitabilmente addosso al Kiriano che, impreparato, si sarebbe trovato in fiamme a sua volta, anche se certo in misura minore rispetto a Kagami [Danni Fudoh]Abbastanza olio da fare 3 metri di area, Fudoh attacca e non descrive alcun allontanamento, è inevitabile che venga coinvolto. Subisce una Ustione (DnT Medio).

    Ricordo a Youkai che il marchingegno va applicato a un Equipaggiamento, non sarebbe male dichiarare quale.
    Uh, ma questo è proprio caldo...diamine...evidentemente non era...destino... Un sonoro rumore di vetri infranti e quello di una piccola esplosione con tanto di nube di fumo accompagnarono la scomparsa di Kagami. Era un'evocazione, per quanto particolare, e avevano appena reciso il suo legame di Richiamo...nel suo aspetto originale Kagami era interamente composto da specchi, quindi non c'era umidità nel suo corpo e non poteva sfruttare l'immortalità dell'isola, a differenza degli aspetti che rubava con le sue doti. Senza che nemmeno se ne accorgesse, la Muuga era stata protetta dai ninja di basso rango e Kagami era stato sconfitto...senza tutto questo, quanto segue non sarebbe potuto andare come effettivamente andò.

    Durante quegli eventi i ninja di maggior rango erano alle prese con il Cuore e con qualche piccola incomprensione interna, soprattutto tra il Coraggio di Hayate e Raizen Ikigami. Ti pare che abbia bisogno di oliare le mie armi? Sono più che abbastanza forte così, HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Tieniti la tua boccetta, e io mi terrò le mie risposte. Sei buffo, sai? Pensi sempre che le risposte ti siano dovute o lo fai solo con me? HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Difficile valutare quella persona, ma non sembrava aver notato nulla nel Kage e probabilmente non sapeva nulla di cosa era accaduto al precedente originale. Quasi in contemporanea la Muuga, ancora inconsapevole degli eventi che avvenivano alle sue spalle, accettò di buon grado quel potenziamento. C'è del gas mefitico intorno al cuore, anche per un'esperta del Baragan le mie percezioni sono un pò disturbate...ma farò tutto il possibile. Queste le sue parole mentre i preparativi si estendevano agli altri partecipanti, con il Potere di Lianshi che veniva passato da una mano all'altra, sebbene il Mercenario non approfittò dell'aiuto [Nota]Shiltar non dichiara alcuno slot per usare l'olio sull'arma, che sarebe uno slot gratuito lento come fosse un veleno, o perlomeno uno slot azione, quindi non lo considero applicato. Non che cambi, come vedrete.

    Mentre Raizen si riavvicinava a Murasaki per progettare l'offensiva, Kensei e Feng gu si facevano avanti per supportare l'attacco. Il futuro Mizukage spinse con forza l'aria disperdendo parte del gas ma, soprattutto, sparando lontano i due bozzoli di carne centrali, direttamente in linea d'aria. Approfittando dell'apertura Feng Gu si precipitò davanti all'orrendo cuore e con un colpo di ventaglio diradò per qualche istante il resto delle mefitiche esalazioni [Nota]Senza usare specifiche tecniche l'effetto è limitato, dopotutto il liquido puzzolente è ancora là, quindi dissolvi gli effetti solo per due slot azione., per poi aggredire pesantemente il bozzolo di ghiaccio che ancora restava, sebbene indebolito, e che avrebbe potuto impedire le azioni della Hyuuga. Un colpo di palmo dalla potenza dirompente [Nota]Un appunto: non è del tutto corretto usare così la Manipolazione. Se crei un blocco d'osso allora non colpisci col palmo, e se non colpisci con il palmo non stai usando il jutsu. Il metodo corretto sarebbe stato usare la Creazione per fare un Potenziamento che aumentasse il danno col palmo. La Manipolazione si presta poco a queste combinazioni. fece tremare e crepare la struttura in più punti, ma senza farla cedere. Fu solo al lancio del Kaze Tessen che ebbe successo grazie alla collaborazione della Muuga: usando la lancia come asta era saltata molto in alto come in precedenza, esibendosi in un calcio volante che intercettò il ventaglio piantandolo con maggior forza nel guscio congelato, di fatto mandandolo in frantumi. Perfetto! Disse mentre con una piroetta saltava all'indietro atterrando poco distante dal Risorto. Le tue ossa hanno un odore familiare, a ben guardare...ci siamo già incontrati? Maya Orihara era brava, ma cambiare persino l'odore delle ossa forse andava oltre le sue capacità (o non pensava fosse qualcosa di utile fare)...se non altro non sembrava che Kasumi lo avesse effettivamente riconosciuto: forse la rinascita aveva cambiato un poco la struttura del corpo del Risorto, quel che bastava per creare dei dubbi.

    L'attacco successivo della kunoichi della Zanna avrebbe aspettato le azioni di Raizen, impegnato in una mirabolante acrobazia aerea rafforzata dal teletrasporto. L'olio sulle mani di Murasaki avrebbe avuto effetti molto limitati, se non marginali (era pensato per agire su armi e armature) ma venne in qualche modo assorbito dalla pelle mentre la Kunoichi si preparava all'attacco. I due comparvero in caduta libera sopra il disgustoso cuore ormai privato del suo guscio di ghiaccio. L'Hokage attirò l'attenzione del Cuore e degli Anticorpi attaccando la colonna carnea che lo collegava al soffitto: con l'olio di Lianshi la resistenza naturale di quell'essere era del tutto irrilevante ma nonostante questo non riuscì a tranciarlo di netto, complice una sottile barriera di vento generata all'ultimo dall'Anticorpo corrispondente. Decine di bocche si aprirono per gridare su quell'ammasso di carne comunque nel vedere recisa per metà quell'importante appendice, con tanto di sangue (era sangue quel materiale scuro e violaceo dall'odore orribile?) che grondò tutto intorno e nell'aria, puzzolente e vagamente caustico. Murasaki poco sotto era riuscita nell'impresa di sigillare i Tenketsu di collegamento con l'Anticorpo dell'Acqua, ottenendo l'immediata interruzione della pioggia! Nemmeno il tempo di esultare ed ecco che Raizen la afferrò per teletrasportarsi via un secondo prima che il getto di icore malsano giungesse loro addosso dal taglio appena inciso.

    Arrivati a terra qualche goccia sicuramente li raggiunse, così come il nauseabondo odore delle esalazioni che erano tornate a farsi sentire dopo la sventagliata del Kaguya, ma se Raizen fu efficace nel tenere a bada i bozzoli, animatisi per gettarsi su di loro e respinti dal roteare della spada, la Hyuga non ebbe altrettanta fortuna vedendo il suo juuken scontrarsi contro una sottile membrana d'acqua che deviò i suoi assalti: l'Anticorpo d'Acqua si era abbassato come per inseguirli ora che non era più vincolato al far piovere, ed era seguito a ruota dai due di Vento e Ghiaccio. Quest'ultimo si frappose all'attacco finale di Raizen, bloccando la spada con il suo stesso corpo e finendo in parte crepato e parte sfracellato, ma non per questo era stato distrutto, e il Cuore stesso era stato preservato. Se non altro nè il Cuore nè i suoi servitori ostacolarono la fuga del duo. Sospesa la pioggia e spostati gli anticorpi, costretti a sprecare energie, era il momento per gli altri ninja di dare il colpo di grazia!

    Appena un pò china, reggendo la naginata dietro il collo la Muuga compose un singolo sigillo prima di far roteare la lancia caricandola di energia fino a farla brillare di chakra rossastro, per poi scagliarla contro il Cuore, proprio mentre alle sue spalle gli intenti di Kagami venivano definitivamente fermati dai genin e da fudoh. Moretsuna Nagareboshi! (Stelle Cadenti Furiose) Il brutale attacco a distanza prese a vibrare prima di moltiplicarsi in non meno di quindici se non venti lance di analoghe dimensioni e potenza. Inutilmente gli Anticorpi generarono delle barriere, assai meno efficienti di quelle iniziali, che finirono infrante una dopo l'altra e trapassarono il Cuore facendolo vibrare di dolore come se fossero incandescenti (e lo erano, a causa di una rapidissima vibrazione), arrivando anche a infrangere del tutto l'Anticorpo di Ghiaccio già provato dall'Hokage. Approfittando del bombardamento di copertura di Kasumi Bara, l'Inquisitore di Kiri accorciò nuovamente le distanze, stavolta senza ostacoli o impedimento, saltando e vibrando la Promessa con tutte le sue forze, fino a decapitare in un colpo solo l'orrendo mezzobusto che sbucava da quel chakra nero e denso al centro del cuore. Le bocche restanti gridarono orribilmente, pur vive, mentre il sangue del bestio bagnava il Kiriano, senza effetti salvo il malessere legato all'odore. HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!!

    KENSEI HITO! MI PIACE DA MORIRE GIOCARE CON TE!


    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!

    Ma ora guarda fin dove mi spingo IO.
    Annunciò il Coraggio che fino a quel momento era rimasto in disparte, avvicinandosi con i pattini e la mazza storta che brillavano come fossero piccoli soli d'oro. La mia combinazione preferita! Ou no teishutsu - Sottomissione dei Re! Saltò fino a portarsi a distanza da mischia, esibendosi in un colpo verticale che, lungi dall'essere tagliente, pareva piuttosto una colossale martellata che distorse la superficie esterna e carnosa del Cuore e strappò del tutto la colonna già danneggiata da Raizen, come se avesse aumentato il peso di ciò che era stato colpito. E ora Kamigami no kutsujoku - Umiliazione degli Dei. Senza fermarsi, non appena atterrato il Coraggio ruotò su sè stesso cercando di colpire il Cuore schiacciato con una spazzata rasoterra, per poi salire in una spirale tagliente che squarciò in più e più punti il nemico mentre il suo stesso sangue veniva come forzato a uscire e seguire la "lama" di Hayate. E ora il gran finale: Zettai no mujun - Contraddizione degli Assoluti! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!! A mezz'aria, completando la sua piroetta, il coraggio si sarebbe esibito in un fendente orizzontale mentre tutto il sangue versato si sollevava e si muoveva come decine di lame taglienti intorno alla sua arma, la cosa paradossale fu che sebbene il fendente venne bloccato dai due anticorpi rimasti, sacrificatisi, tutto quel sangue venne rispedito a forza nelle ferite da cui era uscito, facendole gonfiare e causando ancora più danno di quello iniziale! EHI! Potevate anche eliminare quelle sferette, mi hanno impedito il colpo di grazia! Non sono affatto contento, KENSEI HITO, FAI QUALCOSA! Commentò imbronciato non appena atterrato, arretrando di qualche passo.

    Inutile sottolineare quanto la Muuga fosse disgustata da quell'individuo, ma il vero problema era che il Cuore, ormai danneggiato in più e più punti da tutti loro, forse già instradato al colpo fatale dagli attacchi di Raizen, di Kensei e della Muuga e poi castigato dal Coraggio, cominciava a ribollire nel suo centro di chakra denso...movimenti pericolosi che quasi certamente preannunciavano l'esplosione! Le bocche aperte si muovevano nella carne come a voler sfuggire al loro amalgama immondo, come a voler evitare l'inevitabile...fu in quel momento che i due Guerrieri del Vuoto capirono che era giunto il loro momento di agire. Presto, state tutti indietro! Dobbiamo stare attenti, se non annullo solo l'esplosione potrei rendere inesistenti tutti i danni che gli avete causato. Modulerò io il suo potere...non distraeteci! Avanzarono fino a stare a circa dieci metri da tutti, pronti a intervenire nell'istante esatto dell'esplosione....ma la distrazione ci fu. Con un rumore come se fosse appena emerso da un lago, Akira Hozuki apparve improvvisamente davanti a loro, in carne e ossa, vivo e respirante, lasciandoli interdetti. Cosa? Eh? L'intero chakra del Cuore divenne vergato da venature rosse e invece di gonfiarsi cominciò a collassare e avvizzire: il suo "sangue" che era schizzato tutto attorno e aveva macchiato i ninja evaporò rapidamente a contatto con l'aria fino a diventare cenere. Cosa stava accadendo?

    Il Cuore avvizzì, non esplose. Morì seccandosi come una pianta e poi trasformandosi subito in polvere. L'isola intera fu colta da un sussulto. In quel preciso momento Fudoh avvertì una fortissima sensazione di dolore al petto, peggiore persino di tutti i danni accumulati fino a quel momento. Si accasciò, del tutto privo di sensi, mentre Lianshi si riavvicinava ad Akira, sospendendo per il momento l'esecuzione della tecnica combinata con il suo antico compagno d'armi. Akira! Come? Cosa è successo? Dove si trova Natsuhime-dono? Xu Shu era altrettanto confuso, così come la Muuga che certo ricordava Akira dall'incontro col Mizukage nel giorno precedente e dall'apparizione di poco prima. Ha lo stesso odore dell'acqua dell'isola. Identico. Mormorò, dubbiosa, mentre Xu Shu osservava il Cuore ormai quasi svanito e il Coraggio ridacchiava, riavvicinatosi a Kensei per dargli di gomito come fossero vecchi amici. Il Cuore non è esploso...il piano di Natsuhime-dono forse ha avuto più successo del previsto! Intanto Youshi percepiva chiramente il potere delle ombre nel suo corpo che si affievoliva, fino a lasciare poco più che una scintilla di tenebra nel suo essere.

    Forse Akira sarebbe stato ancora confuso da quanto appena accaduto, ma dopo pochi secondi l'acqua nuovamente usò Youkai come medium, chiedendo in prestito la sua bocca ma senza causargli alcun dolore, come se la sua forza ed esuberanza si fosse enormemente attenuata. Percepì in effetti quasi una stanchezza, un esaurimento di fondo. Il piano era di Akira, non mio. Non solo mio almeno. Ma devo ringraziare tutti voi. Senza il supporto dall'esterno che ha indebolito la struttura del Cuore dubito sarei riuscita a permettere la fuga di noi due dall'interno. Saremmo morti entrambi, ma così almeno lui, almeno l'ultimo Guerriero del Vuoto potrà salvarsi. Avrebbe fatto una pausa, facendo scuotere il capo a Youkai se altri avessero insistito sul volerla salvare. Di me, della mia coscienza, rimane ben poco ormai. Gli altri che nei millenni si sono riuniti a me hanno sacrificato la loro esistenza per permettermi di arrivare fino a qui, donando una scintilla della loro vita per riportare qui Akira senza dover consumare la sua strana lanterna. Sicuramente il Coraggio e la Muuga rizzarono le orecchie a quell'informazione, ma non interruppero l'antica piratessa. Anche se Akira usasse il suo trucco per riportare in vita le persone non farebbe altro che mettere una mente mutilata in un corpo...quindi ho preferito restare qui, dove mi spegnerò divenendo solo acqua senza coscienza. Non è una brutta morte, e mi permetterò di preservare gli abitanti dell'isola. Tutti i nati qui resteranno immortali ma incapaci di usare il chakra, anche se i visitatori non disporranno più dei vantaggi dell'Abete. Scusami Akira, ti ho ingannato. Poi verso i Guerrieri del Vuoto. Amici...mi dispiace. Oh beh, se gli indigeni restano immortali a me sta bene. HiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! La Muuga lo guardò con furia, sibilando la parola "mostro", ma l'attenzione era tutta per Natsuhime. Natsuhime-dono, non possiamo permettere che ve ne andiate così. Io posso annullare la vostra scomparsa! Propose Xu Shu, ma sapeva che questo avrebbe comportato il ritorno del Cuore, essendo i due fatti strettamente legati. Ho visto abbastanza nella vita, e ora riposerò. I miei discendenti vivranno, e questo mi basta. Non serve una Principessa Pirata al mondo.

    Ci sarebbe stato il tempo per parole di commiato, o forse anche di proposte più o meno costruttive, mentre l'isola cambiava fu inizialmente impercettibile ma poi tutte quelle rocce pulsanti di acqua azzurra e intensa divennero prive di vita mentre il liquido si ritirava. Il lieve tremore che aveva interessato ogni struttura per tutto quel tempo dal risveglio dell'Arma sparì del tutto, fino a trasformare la Bakekujira, l'Arma che Cambia il Mondo, in una semplice e inerte parte del mondo. La battaglia contro quella terribile reliquia del passato era terminata, ma non senza vittime. I Sigilli sparirono assieme all'Arma che trattenevano, e in quel luogo, per una frazione di secondo, le sagome traslucide dei Guerrieri del Vuoto il cui sigillo era ancora intatto apparvero per un'ultimo saluto, niente più che un rapido inchino con l'eccezione di Guan Yu, che pur senza dire niente si avvicino al corpulento Hokage battendogli una mano sulla spalla e, forse, trasmettendogli un'immagine poco chiara. Io...credo sia ora di andare. Disse per bocca di Natsuhime. Ho percepito qualcosa su ciò che accadeva a CaoCao in queste ore...è terribile. Non pensavo potesse impazzire a quel modo. Avrebbe fatto scuotere il capo del ragazzo. Ma...non è più tra i vivi. Ho percepito il suo sigillo spezzarsi prima della disattivazione dell'Arma. Quel traditore è morto? Bene! Disse con astio Lianshi, ancora troppo incollerita per perdonare e analizzare. Traditore? Ma allora...sul serio? Xu Shu non era ancora stato del tutto informato, ma ci sarebbe stato tempo in seguito.

    Per quanto assurdo, se nessuno avesse avanzato prima la proposta o qualcosa di simile, sarebbe stato il Coraggio a suggerire una soluzione. Tutto qui? MA CHE NOIA! Non sei daccordo, Kensei Hito? O tu, Hokage Inopportuno. Mi piace, ti chiamerò così, HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Natsuhime stava per ritirarsi del tutto e scivolare nell'oblio quando giunse il semplice suggerimento del fabbro degli Hayate. Lei è una Hozuki, no? Falle sparire quei geni e tornerà solida e intatta. E tu donna limita l'effetto della sparizione al momento presente, come volevate fare per fermare l'esplosione, no? Devo pensare a tutto io? Bah! Era una possibilità concreta, abbastanza da volerla sperimentare. Avevano un solo tentativo e poco tempo per metterlo in atto. Se nessuno si fosse opposto, mentre Youkai tratteneva in sè la coscienza della donna i due Guerrieri del Vuoto avrebbero dato fondo a tutte le loro energie, e forse anche Akira se qualcuno gli avesse restituito un pò di chakra. L'evento fu meno pirotecnico di quanto si potesse immaginare: la mano puntata di Xu Shu generò un effetto simile a un tuono silenzioso che fece tremare l'aria senza alcun suono, mentre Lianshi pareva più la sensazione di una brezza leggera che rimuove l'afa in un secondo. Natsuhime non ebbe nemmeno il tempo di opporsi che con un tonfo apparve nell'acqua in modo assolutamente analogo ad Akira poco prima. Il duplice e contradditorio effetto di due declinazioni del Vuoto aveva compiuto il miracolo. Visto? HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Ora, le comunicazioni funzionano di nuovo, anche se quelle di noi Hayate non sono mai state interrotte, come avrete notato. E la Speranza vorrebbe fare un incontro in una zona neutrale fra un'ora, se siete daccordo, per tirare le somme prima di andare via. L'isola è ancora un posto strano, no? HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! DAI RIDETE! E' una situazione DIVERTENTE! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!

    Intanto i due Guerrieri del Vuoto si erano lanciati su Natsuhime, sorpresa di essere viva e integra, abbracciandoli di rimando. Io...non... Come avrebbero interagito i presenti e come avrebbero scelto di andarsene da quella sala dove si era combattuto così duramente era solo una faccenda che riguardava loro.


    Un Campo Bruciato

    Sembrava che nessuno in Città o nel Paese avesse notato cosa era successo, ricordando a malapena i terremoti, ma ovviamente Hayate non aveva proposto i centri abitati come zona neutrale per un incontro, preferendo invece un campo bruciato che forse era familiare per Kensei, Kato e Shin, e che si trovava vicino a una fattoria data alle fiamme nella notte, anch'essa familiare per molti dei presenti essendo la dimora dei coniugi Yukimune. La Tregua, dietro ordine della Muuga, aveva fornito tonici, cibo, riposo e cure mediche per tutti i presenti, ma stava a loro decidere se essere presenti a quella catartica riunione o meno. In un modo o nell'altro tutti erano riusciti a uscire dalle viscere della Balena, chi salvato da Hayate, chi arrampicatosi con le sue sole forze [Nota]Se il gruppo Saru-Tasaki-Masayoshi insegue Jins, non considerate questa parte e continuate la vostra battaglia.. Erano stati predisposti dei tavoli e delle sedie in quel campo e tutti erano assolutamente esausti (non bastava certo una sola ora per riaversi del tutto) quindi uno scontro era decisamente poco probabile tra le parti. Si sarebbe solo parlato. Non tutti erano presenti.

    Nel tavolo settentrionale, a rappresentare gli abitanti dell'isola, stavano Natsuhime con la sua Ancora vicina, e al suo fianco sedevano Lianshi e Xu Shu, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Erano stanchi ma sereni, tutti e tre, una serenità che trascendeva il semplice sollievo di una battaglia vinta, ma piuttosto la fine di una lunga e terribile ordalia.
    Dirimpetto, a meridione, la Tregua con la Muuga come rappresentante, Kisugy Shinretsu e Minami Chiba erano con lei. Durante la crisi Kisugy era rimasto fuori dal sottosuolo come da indicazioni della Muuga per coordinare gli sforzi della Tregua, e la Chiba si era ripresa appena in tempo per uscire dopo l'agressione del Kaguya. Degli altri membri della Tregua Jins e le sorelle Terumi erano irreperibili, mentre la kunoichi del clan Kuei era nella Sede della Tregua a badare a suo figlio, ora tornato normale, assieme al padre kiriano: Kymuji. Altri presenti erano Satoshi Kujo, ancora vivamente stordito dopo la decapitazione (ma riavutosi per tempo, per fortuna, prima che finisse l'Immortalità) e il ninja del clan Ho la cui identità era stata rubata da Akira Gen sin da subito, e che aveva solo una vaga idea di cosa fosse successo in tutto quel tempo. Endo Bara, il ragazzo parente di Kasumi era cerebralmente morto, la sua mente annientata da qualche genjutsu, e dal volto della Muuga si notava che aveva pianto, ma per il momento il dolore era stato messo da parte. Anche Akira Gen non era presente, se si esclude la testa essiccata e ormai defunta nelle mani di Feng Gu.
    Nel tavolo occidentale Hayate osservava i presenti con distacco, nella figura della Speranza, del Coraggio, della Magnanimità e della Mansuetudine. Nemici di tutto rispetto che tuttavia non avevano interessi nel combattere, almeno al momento. Nessuna notizia dei sottoposti macellati durante la missione fino a quel momento, ma se non li aveva ricomposti nessuno allora erano sicuramente passati a miglior vita. A meno di avere delle Vesti dell'Abete, ma questo non era importante per gli Accademici.
    L'ultimo tavolo appunto riguardava gli Accademici. Potevano partecipare tutti, dal Ggenin al Jonin, e persino Tasaki. Secondo quanto dichiarato da Natsuhime TUTTI avevano uguale diritto di parole, ma sarebbe stata lei a cominciare, con il benestare della Tregua. Unico assente Fudoh, ancora privo di sensi e tormentato da terribili incubi...ma di questo ne parleremo in seguito. Shin, Shunsui e Kato ovviamente potevano sedere a quel tavolo come a quello di Hayate, i secondi avrebbero ovviamente capito, gli accademici magari avrebbero voluto delle spiegazioni.

    Natsuhime prese la parola: Siamo qui per discutere. In un certo senso noi siamo i primi abitanti dell'isola, e tutti gli abitanti discendono da noi. Vivranno in eterno, e pian piano racconteremo loro dei segreti dell'isola. Meritano di sapere la verità che fino ad ora intuivano solo quando si ricongiungevano a me nel lago sotterraneo. Ma come prima cosa vorrei ringraziare tutti i presenti. Senza di voi forse non saremmo qui ora per festeggiare la fine di una delle Armi, dopo tremila anni, nonostante le incomprensioni e le rivalità. Tutti e tre si inchinarono, e fu la Speranza a parlare per seconda, nel corpo della ragazzina. Comincio a essere stanca e questo corpo deve riposare. Ma vorrei approfittare di questo incontro per ringraziare a nome di Hayate, nonostante i nostri dissapori. La Distruzione delle Armi è una nostra priorità. Anche se a livello personale possiamo essere nemici, io vorrei ricordare che la nostra organizzazione non è nemica dell'Accademia, e la combatterà solo se strettamente necessario. A questo proposito. La Muuga prese la parola. Vorrei proporre una nuova Tregua per difendere l'Abete da interessi avversari. Non chiederò certo ad Hayate di partecipare, ma forse l'Accademia tutta, invece della sola Kiri, vorrà partecipare. Potremmo discutere i dettagli in seguito. Mi pare ovvio che non ci vogliate...gli abitanti sono comunque prede interessanti, HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Disse il Coraggio, poi rivolto a Kensei Hito. Non sei daccordo Kensei Hito? Andare tutti in armonia sarebbe un tale spreco di divertimento! Per inciso, noi credo ci rivedremo presto, no? Poco prima della riunione Kensei aveva trovato una bolla di sapone vicino al suo orecchio, che scoppiando gli aveva rivelato la posizione di un atollo dove incontrare Hayate per perfezionare il loro accordo. E tu puoi tenere pure la spada, Shin-kun. Me la restituirai quando sarà il momento. HiAHiAHiAHiAHiA!!! [Arma]

    Gli abitanti gradirebbero di certo una protezione. Con tutto il rispetto, non penso ci sia da fidarsi di Hayate. Ottenne qualche occhiata e qualche espressione di scherno da quel tavolo. E ovviamente sia io che i due Guerrieri del Vuoto faremo parte della Tregua. A differenza di tutti gli altri abitanti, noi tre non siamo immortali, quindi saremo pari. Spiegò Natsuhime, mentre Xu Shu prendeva la parola. Con il mio potere ho prolungato l'esistenza di noi Guerrieri del Vuoto fino a ora. Sospirò. Ma era necessario per contenere l'Arma. Ora che non serve più, continuare a farlo sarebbe solo come fuggire. Guardò Lianshi. Siamo entrambi stanchi, e crediamo che sia la stanchezza e la vita troppo lunga che hanno fatto impazzire CaoCao. Cederemo il nostro potere. Un semplice gesto da parte di entrambi e dal loro corpo il Simbolo del Vuoto si sollevò, fluttuando sopra le loro teste. Akira, sei l'undicesimo Guerriero del Vuoto, nominato da Pangu, ultimo tra noi. Ma anche primo di una nuova generazione. Io e Xu Shu abbiamo scelto i nostri successori. Il Simbolo di CaoCao è perso, ma esiste un'ultima copia del Simbolo, una che Pangu stesso lasciò a Natsuhime-dono. Lei annuì, mostrando uno scrigno che, mosso da dell'acqua, raggiunse Akira. Non era completo e non sapevo cosa farmene, forse lui lo preparò apposta per te. Scegli saggiamente chi si unirà a te tra i Nuovi Guerrieri del Vuoto, Akira Hozuki. Guerriero del Vuoto del Chakra. Disse Natsuhime, sorridendogli. Accanto a lui Lianshi con un gesto fece fluttuare il Simbolo verso Masayoshi di Suna. Senza di te e senza il tuo coraggio tutto sarebbe andato perduto. Accogli la mia eredità, Masayoshi, Guerriero del Vuoto. Rifletti e studia, trova la tua Declinazione del Vuoto. Akira ti guiderà. Disse con fiducia l'antica cortigiana, mentre forse le labbra del giovane bruciavano ancora. Xu Shu invece designò Youkai come suo successore. Sei stato fondamentale, hai scelto di rischiare la vita pur di aiutare uno sconosciuto pure un pò sospetto. Sono sicuro che Pangu approverebbe. Accogli la mia Eredità, Youkai, Guerriero del Vuoto. [Simbolo del Vuoto] [Nota per Akira]Puoi sviluppare due competenze Combattive sul Vuoto di Chakra e sul Chakra di Pangu, se lo desideri, anche se è stata una sola giocata. Inoltre se lo desideri hai un ticket gratuito per cambiare la seconda TS, naturalmente è solo una possibilità, nessuna imposizione.

    Mentre si compiva la cerimonia, il Maestro aveva raggiunto Kato senza bisogno di essere evocato, portando con sè un nuovo corvo. Avvicinatosi, gli parlò nell'orecchio: aveva riferito gli eventi dell'Abete e uno dei suoi compagni si era convinto a offrire i suoi servigi allo Yotsuki. Inoltre gli portò un dono: dei denti dalla strana consistenza, quasi eterea. Li ho strappati al Lupo che hai sconfitto per salvare Shin. Ho pensato che potessero essere utili per farne un pugnale o un'arma.[Nota]Hai diritto a un nuovo Corvo con uno degli stemmi della giocata. Inoltre hai dei materiali adatti per un'arma Leggendaria, e puoi ottenere l'elite apposito in questa, ma servirà un'altra giocata per forgiare l'arma o farla forgiare da un jonin. Questa la spiegazione...anche se in realtà era stato il Coraggio a farglieli recapitare, intercettando il Corvo prima del suo arrivo, forse come punizione per Jins più che come premio per Kato. Va detto che sia lui che Shin erano ostaggi del Coraggio, nel bene o nel male, a causa del Cuore che "batteva" nel loro petto.

    Per quanto riguarda Shunsui, la Mansuetudine aveva recuperato il suo braccio e con le arti mediche della Magnanimità non sarebbe stato difficile riattaccarlo se avesse voluto, ma il Coraggio poco prima della riunione si era offerto di procurargli dei materiali molto interessanti, delle leghe da lui stesso ideate, con cui il Marionettista (di cui aveva sentito tanto parlare e con cui voleva giocare un pò) avrebbe potuto costruirsi un braccio marionettizato di qualità superiore, supervisionato da lui stesso. Se invece avesse avuto il braccio guarito, gli avrebbe comunque dato dei materiali, ma più controvoglia, magari per una marionetta [Nota]Non servono altre giocate. Inutile dire che era stato automaticamente promosso al Rango Base di Hayate, a differenza di Shin e Kato che erano ancora in prova, ma questo gli Accademici non avrebbero dovuto saperlo.

    Dal lato degli Accademici e loro alleati, la Muuga si era intrattenuta per qualche minuto con Feng Gu, invitandolo ufficialmente alla Zanna per approfondire la questione di Akira Gen, e ovviamente poteva tenersi ciò che restava del corpo. Murasaki era stata molto importante per la vittoria e sicuramente avrebbe fatto tesoro di quella pur terribile esperienza...e tuttavia anche lei aveva qualcosa che le era rimasto: scrutando le sue mani con il Byakugan avrebbe scorto chiaramente dei residui del Potere del Vuoto che erano rimasti indissolubilmente legati alle sue mani...forse non la avevano aiutata direttamente contro il nemico, ma con lavoro e pazienza avrebbe forse potuto svilupparli in qualcosa di nuovo [Nota]Ottieni la possibilità di crearti una TA personale nonostante tu sia ancora Genin, con il Vuoto di Potere come tema, magari collegata al Juuken, ma non è obbligatorio..

    Prima della riunione Raizen avrebbe avuto il tempo di scambiare due chiacchiere con Lianshi riguardo la strana immagine che gli era stata trasmessa da Guan Yu prima di congedarsi: una fiasca di vino ornata sopra un tavolo altrettanto decorato in una sala in penombra, e poi una grotta dalle fattezze che ricordavano vagamente un Drago. Lianshi aveva memoria di un posto simile, ma si parlava di tremila anni prima in quello che ora è il Paese degli Uccelli, una delle zone conquistate da Guan Yu prima di diventare un Guerriero del Vuoto. Non hanno però idea di cosa fosse stato mostrato loro. Raizen, siamo stati alleati, ma fuori di qui non lo saremo di certo. Gli disse poi Kasumi Bara durante la riunione e dopo la cerimonia dei Guerrieri del Vuoto. Ma strane forze si muovono all'interno della Zanna. Siamo nemici, ma non per questo ci dovremmo uccidere a vista. Forse potremmo parlare, almeno una volta, in territorio neutrale. Considerala...un'offerta.

    Youshi intanto aveva cercato di conservare il potere delle tenebre che aveva accolto in sè per qualche tempo, ma apparentemente senza riuscire, vedendolo scivolare via dal corpo come un'emorragia di ombre ormai fuori dal controllo di chiunque. Ma realizzò presto che oltre al suo corpo anche il suo equipaggiamento era stato in qualche modo alterato, soprattutto i suoi preziosi pugnali da lancio. Forse per uno scherzo del destino o forse per semplice fortuna, in qualche modo parte del potere del buio si era legato indissolubilmente ad alcuni di loro, che apparivano ora completamente neri, dai contorni sfumati e cangianti come fossero composti da ombre e non più da acciaio [Pugnali nell'Ombra]. Inoltre, forse una scintilla di quel potere poteva ancora essere sfruttata per qualcosa [Nota]Hai diritto a creare una Kageton personale anche dal grado Genin, anche slegata alle specializzazioni, se lo desideri..

    La Tregua mise poi a disposizione una cospicua somma di denaro per diversi di loro, in assenza di ricompense maggiori [Feng Gu]Ottieni 5000 Ryo [Tasaki]Ottieni 3000 ryo [Saru]Ottieni 3000 ryo [Raizen]Ottieni 4000 ryo.

    Chiaramente, tutti potevano dire la loro durante la riunione.

    Fudoh non era presente, a riposo in uno dei letti nella Sede della Tregua, alle prese con incubi terribili. Prima avanzava nelle tenebre con un ragno gigante che lo inseguiva, salvo poi a tratti essere LUI il ragno stesso che cercava di braccare un misero e debole umano per farne qualcosa di utile. Poi l'ombra sopra la sua testa di una gigantesca creatura, grande come un'isola e dotata di ali e coda quasi fosse una balena mistica...in essa percepiva fratellanza e amicizia, e una vaga sensazione di lutto. Ebbe la chiara impressione che una creatura simile a una sirena e un gigante dalla pelle nera lo stessero salutando per un ultimo commiato, ma si sarebbe svegliato solo a riunione inoltrata, sudato e stanco. Aveva la chiara sensazione di poter percepire qualcosa di affine al suo incubo [Nota]Più un plot-bait che un vero premio...anzi è quasi una punizione ^^", e soprattutto reggeva nelle mani un Tekken che pareva apparso dal nulla, con i Kanji per la parola Bakekujira incisi sopra. Da dove era saltato fuori? [Bakekujira Redux]

    Edited by Febh - 18/6/2020, 00:25
  12. .
    BUUURLA
  13. .

    A Clash of Bastards


    Scelto per Ultimo



    Il caos che si era generato in quella manciata di minuti aveva fatto completamente dimenticare a il Kaizoku perché fosse lì. In quella isoletta dimenticata da tutto e da tutti, vissuta solamente da gente che, come lui, aveva scelto di non scegliere di avere una vita normale. In molti avevano scelto la droga, l'alcool, il furto. Lui per ora si era limitato alla violenza, ma appena avrebbe potuto avrebbe scelto anche tutte le altre.
    Il suo attuale compagno di schiaffi, Noroi, aveva incassato bene il suo attacco in scivolata. Il volto del Nezumi era segnato e sfregiato, difficilmente il Kaizoku avrebbe potuto lasciare il segno su quel murales fatto di carne. Ciò nonostante, il suo avversario lo raggiunse il quell'orgia di liquido vischioso, cadendo a terra. Nel frattempo, il ciccione che prima aveva oscurato la luce nella locanda aveva finalmente raggiunto il punto di schianto provocando una netta fine del percorso di vita che si era scelto il locandiere. La pavimentazione in legno del luogo si spaccò in un sonoro e netto istante. Un tuffo che, come un professionista, aveva lasciato ben poche ripercussioni sugli altri elementi del locale. Per il momento.
    Qualche secondo dopo, come il tuono che arriva dopo il fulmini, uno schianto ben poco amichevole raggiunse tutti gli avventori.

    Mi stai prendendo per il culo?!

    Una fottuta esplosione riempì il buco lasciato dal colossale Shu, portandosi presto insieme altri pezzi di locanda, facendo divampare velocemente un incendio. Come se tutto ciò non bastasse, il Nezumi aveva fatto partire un attacco diretto alla fronte del Kaizoku con una gamba di un tavolo. Una semplice gamba di un tavolo non sarebbe stato un problema per il suo coprifronte: se le leggende che aveva sentito erano vere questi strumenti, apparentemente solo estetici, erano in grado di bloccare attacchi di potenza e proporzioni epiche; di certo non avrebbe avuto problemi. Peccato solo che non aveva mai avuto uno. Non aveva mai ricordato di averne uno... e, adesso che ci pensava un po' di più, non ricordava nemmeno da dove poteva provenire lui.
    Fortunatamente per il giovane biondino, il gigantesco tizio che prima lo aveva scaraventato via come se fosse una piuma aveva bloccato l'attacco di Noroi. Sembrava che tra i due ci fosse una tangibile confidenza, come se si fossero già conosciuti o che, addirittura, facessero parte di un qualche gruppo comune. Con la stessa velocità con la quale si esegue un rutto, Kuso afferrò anche il Kaizoku rivolgendo lui parole amichevoli. Sembrava non essersi minimamente accorto che stava facendo a botte con un suo amico. Nel mentre uscivano dalla locanda in fiamme, il Nezumi sembrò seguire il ragionamento del tizio altissimo, cosa che riuscì totalmente ad accendere il focoso biondino.

    No che non siamo am-bheglbebebe

    Il tizio più alto che avesse mai visto aveva appena premuto la sua faccia contro il suo orecchio, facendo chiudere la bocca del Kaizoku in una morsa che seguiva scrupolosamente l'abc del perfetto omosessuale. Era forse fragola quella che aveva appena sentito? O forse porco fritto? Fatto sta, che la sua gamba sinistra sembrò giovarne parecchio da quel morso involontario. Il tizio alto era dotato di molte sorprese, quelle comportamentali erano solo la punta dell'iceberg?
    Il giovane pirata scese dalle spalle di Kuso giusto in tempo per poter assistere ad un tizio del tutto intenzionato a minacciare il gruppo che si era appena salvato dall'esplosione della locanda. Sì, quel tizio aveva tutte le carte in regola per essere menato dal Kaizoku. Già poteva sentire la sensazione delle sue nocche che si schiantavano su quel sorriso da strafottente. Solo lui poteva sorridere strafottentemente! Il tizio in pigiama sembrava aver preso proprio a cuore quelle minacce, in qualche modo aveva incluso tutti gli altri in quel che sarebbe stato una sorta di scontro tra bande rivali. Se sarebbe stato fortunato, avrebbe sicuramente riservato qualche schiaffo per il tizio in pigiama nel caos della battaglia. Il gruppo attuale, o meglio quasi ex-gruppo, del Kaizoku prevedeva dei pirati anche fin troppo gentili per i suoi gusti, ma almeno portavano degli abiti adeguati ai loro atti. Non potevi vestirti in pigiama e poi andartene per locali a scatenare risse.
    Qualche secondo dopo aver scelto il suo bersaglio ci fu un altro evento inaspettato, scatenato dal solito aborto obeso. Un tuono nelle profondità anticipò il volo che avrebbe ucciso il tipo che poco fa lì aveva minacciati e si era meritato la totale attenzione del giovane. Dal punto di esplosione, volò con una grazia grassa e fiammeggiante quel che rimaneva del colossale Shu. Atterrò davanti al Kaizoku, coprendoli la vista sul gruppo di nemici che aveva davanti. Non poco stizzito, sì spostò in modo da riavere la visuale. Nel mentre, l'obeso sembrava non dare nessun segno di vita.

    Ehi sacco di grasso fiammeggiante... Stai bene?!

    Giusto il tempo di finire il discorso che un altro possibile bersaglio gli si palesò davanti agli occhi. Era perfetto! Il suo volto era giovane, ma emanava sofferenza, malattia ed un età celebrale molto più alta di quella che mostrava. La sua carnagione, inoltre, dichiarava la sua provenienza dall'estremo sud del mondo. Molte volte il Kaizoku aveva proposto di navigare negli oceani a sud dato che aveva sentito che in quelle terre molte associazioni criminali si era formate e aveva guadagnato il controllo di quei posti. Sì, gli avrebbe staccato la giugulare a morsi a quello ma... qualcosa nel suo sguardo non lo convinceva. Non stava guardando il Kaizoku ma Kuso! E quest'ultimo, dalla sua maschera, stava ricambiando lo sguardo di sfida! Dannazione un altro bersaglio gli era stato soffiato.
    Un'altra rapida occhiata gli rivelò l'ennesima scioccante rivelazione.

    Cosa?! PEZZO DI MERDA IO TI SPACCO LA FACCIA!

    L'altra banda era dotata di un tipo biondo ossigenato come lui! Il Kaizoku era l'unica persona che conosceva a portare quel colore di capelli, non avrebbe tollerato nessun altro. Anche qui però gli sguardi di sfida parlavano chiaro: l'altro tizio biondo stava puntando chiaramente a Noroi e quest'ultimo stava ricambiando.

    MI STATE FACENDO PROPRIO INCAZZARE!


    EHI STUPIDO STRONZO! DA PICCOLO MI SCEGLIEVANO SEMPRE PER ULTIMO! NON PERMETTERO' CHE ACCADA LA STESSA COSA CON TE!

    L'attenzione del Kaizoku venne istantaneamente assorbita da un tizio con un casco. Un tipo che da piccolo deve aver subito ogni genere di complesso che ora lo avevano spinto a scegliere proprio il focoso biondino come avversario. Era stato forse il suo ignorarlo totalmente a scatenare quella reazione? Bhè, non sarebbe più stato questo il caso adesso.

    Fatto sotto stronzo! Ti farò vedere io di cosa è capace un bastardo e... quando manderò in pezzo quel cazzo di elmo che ti ritrovi, mi aspetto che i tuoi capelli siano biondi come i miei e come quelli di quello stronzo del tuo amico, altrimenti vedrò di rintracciare ogni tuo amico di infanzia che ti ha scelto per ultimo e dirgli personalmente che ha sempre fatto la scelta giusto!

    Si voltò leggermente poi verso Noroi.
    Guarda di spaccare e strappare i capelli a quel figlio di puttana.

    It's showtime.

    Usati 3 Bassi e prese 3 e 3/4 lecche nnivviso - 2 lecche nnvviso = 1 e 3/4 lecche nnivviso

  14. .

    Il Volto del Male


    Uno strano torneo



    Lo so, lo so cosa vi state chiedendo: "Fudoh, che diavolo cavolicchio ci fai ad un torneo di spadaccini?"
    Bé, come spesso succede, ero in ospedale, facevo il mio bravo lavoro di facente funzioni di primario e mi annoiavo: nessun problema, incidente, o pipistrelli che entrano in ospedale minacciando nuove missioni, oltre che l'igiene del luogo e la salute dei pazienti.
    Sapete quanto sporcano i pipistrelli di Elmo-san? Ok, saranno evocazioni, saranno addestrati, tutto quello che volete, ma teoricamente ognuno di quei cosi può portare chissà quante malattie tanto fra i malati, quanto fra i medici.
    Comunque, sto divagando, lo so. Dicevo: ero lì che mi annoiavo quando ecco che mi chiamano per un gravissimo caso di epistassi rettale.
    Onestamente, non fossi stato un medico, non avrei avuto molto interesse a controllare un paziente con un problema simile, invece, da bravo facente funzioni di primario, andai a controllare le condizioni di questo povero sventura.
    Sventurato che, in effetti, era un ninja del clan Kakita, che blaterava di come avesse vinto le informazioni per un torneo ad uno del clan Kenkichi... ora, come ben sapete, a me dei clan e delle famiglie di Kiri interesse tanto quanto mi interessa il numero di formiche che passano sul pavimento mentre ci dormo.
    Cioé, ci ragiono solo se voglio trovare qualcosa di noioso che mi faccia addormentare, ma questo tipo parlava e parlava di un torneo e, alla fine, ascoltai con più attenzione.

    Così, eccoci qui: ho fatto un viaggio, ci ho messo qualche giorno ma sono arrivato in tempo, per entrare in un dubbio bagno pubblico, prendere uno strano biglietto e poi avanzare in un corridoio scuro fino ad incontrare uomo con una maschera da maiale!
    Il discorso ammetto che fu entusiasmante: Sì, Buta-san, combatterò per questo titolo. Ammetto di non capirne molto di spade, ma la parte tagliente si rivolge all'avversario e fin lì, ci siamo! Il resto, vedrò!, esclamai sorridendo, prima di posare gli abiti nel rotolo da richiamo ed aprire l'armadietto e lì il terrore prese il possesso di me.

    AHHAHHAAHHHH!!!!!!!!!!!!



    Urlai dalla paura, ignudo, voltandomi verso l'altro, Grande Porco, non può essere! Questa bestia! Questa creatura del Male! Dovrei mettermi questo sulla testa? ed indicai quella oscenità di maschera [Preview]

    Un orrendo GABBIANO!
    Quelle bestie maledette e dovevo indossarne una come maschera.
    Strinsi i denti, presi gli abiti, lo strano fuuinjutsu ed indossai quella blasfemia di maschera, sentendomi molto, molto sporco.
    Voi direte: Fudoh, ma non hai minimamente chiesto cosa faceva quel sigillo? Vi rendete conto che stavo mettendomi una maschera dalla forma dell'animale più malvagio ed orribile in natura, un Gabbiano? Che me ne poteva fregare di un sigillo, suvvia!
    Il Grande Porco spiegò l'utilità tanto della maschera (oscena), quanto dei fuuinjutsu, quindi visto che non ci sono andato così alla cieca, e poi mi condusse in una seconda stanza piena di spade ed altre cose simili.
    Vidi i Fuuma Kunai e, come ben sapete, avendone spesso usato uno, pensai bene di prenderne due, poi mi guardai intorno, notando i numeri da lui indicati... Uhm... ne ho spesi due, me ne restano tre, poi vidi un grossissimo spadone e guardai le katane.
    Grande Porco, ma perché hanno lo stesso costo? Questo è più grosso di quelle! Ne prendo una, ok?, così recuperai anche quel grosso cosone e con i Fuuma Kunai legati dietro la schiena, andai avanti. [Note]Uso 4 Sword Points: 2 Fuuma Kunai & 1 Nodachi

    Per il nome... Hoshi, mi affido a te XDDDDD


    Alla fine del percorso, mi trovai in un ampio insieme di piccole arene, illuminati da tante fiaccole, mentre il Grande Porco, lì, stava parlando, certo che gli piaceva parecchio parlare, sapete?
    Comunque, stava lì a spiegare quale fosse il premio e quali le regole per venire sconfitti ed io, lo ammetto, mi chiedevo soltanto che me ne sarei fatto semmai avessi vinto una spada del genere.
    Nemmeno le so usare bene le spade!
  15. .

    In Cerca di Vendetta


    Terzo Post



    Niente avrebbe mai potuto prepararmi a ciò che stavo per scoprire quel giorno.

    Quando il Mastino prese a parlare evocando davanti ai miei occhi quel suo fottuto uccello blu, sentii quasi il cuore salirmi in gola al posto delle corde vocali che avevo perso. Il fottutissimo "Mercenario delle Fenici" era sempre stato davanti ai miei fottutissimi occhi. Avevo cercato in lungo e in largo durante i miei viaggi per riuscire a trovare l'uomo che Carità ed Hayate volevano tanto eliminare ed era sempre stato a pochi passi da me. In effetti il Mastino aveva sempre palesato il suo astio verso la congrega degli Hayate, ma credevo che tutto quell'interesse facesse parte del suo lavoro ad Ame e al controllo che aveva ed esercitava sul villaggio di malfattori.

    Stavo tremando mentre il Mastino interagiva con il volatile che aveva evocato spiegando chi fosse veramente. In realtà non mi interessava del perchè odiasse Hayate, ciò che volevo era solo un valido alleato per ottenere ciò che desideravo ed il Mastino era senza alcun dubbio un alleato di prima scelta. Sul mio volto si era palesato un sorriso carico di malizia e anche se non potevo ridere in quel momento, tutti in quella stanza avrebbero percepito la gioia che stavo provando in quel momento. Non potevo esitare oltre, la fortuna stava nuovamente girando dalla mia parte. Preso un pezzo di carta e la penna avrei nuovamente scritto per farmi capire da colui che mi avrebbe portato alla grandezza e al segreto dell'immortalità

    Voglio vendicarmi portando via loro ciò che mi è stato sottratto!
    Occhio per occhio.. dente per dente..
    Mi hanno privato della voce e menomato per il resto della vita ora esigo di impossessarmi dei loro segreti..
    Anche distruggendoli se necessario!



    Avevo passato il foglio a Kuso riprendendo subito a scrivere, avevo molto altro da dire. quello che stavo cercando quel giorno era un patto con il Mastino o forse meglio dire "Il Mercenario delle Fenici".

    Collaboriamo! E troviamo ciò che entrambi stiamo cercando..

    VENDETTA

    Carità ha piantato nel mio corpo un seme che gli permette di sapere sempre in ogni momento dove io mi trovo.. non posso sfuggirgli.. e questo per noi è un'ottima cosa.. perchè sappiamo che dove ci sono io potrebbe esserci anche lui.. ciò che ti propongo e di fare un patto Mercenario delle Fenici.



    Stavo concedendo molto al Mastino, dovevo approfittarne per avere molto altro in cambio. La vendetta era sicuramente qualcosa che poteva ingolosire lui, ma io stavo cercando potere e conoscenza e se non fosse stato Hayate a concedermele allora sarebbe stato un altro gruppo li ad Ame che da molto tempo stavo cercando.

    Ti farò incontrare Carità.. gli dirò che ti ho trovato e che so dove ti trovi..
    A quel punto sono quasi certo che lui farà di tutto per poterti eliminare anche di persona se necessario..

    Ovviamente non saprà che tu lo stai già aspettando!

    Questo è ciò che posso fare Mercenario.. ma vorrei anche io una cosa in cambio.. so che la tua rete di informatori e le tue conoscenze sono vaste.. voglio mettermi in contatto con le Arterie di Ame ed entrare a fare parte della loro organizzazione.. saranno loro a darmi ciò che Hayate non ha potuto..



    Avrei aspettato che Kuso parlasse per me concentrando il mio sguardo sulle reazioni del Mastino. Stavo giocando un gioco pericoloso e con forze di gran lunga al di sopra delle mie possibilità, ma avevo Kuso con me e niente poteva spaventarmi. Se volevo ottenere ciò che desideravo più di ogni altra cosa dovevo mettermi in gioco e rischiare il tutto e per tutto.

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