Posts written by - Hohenheim -

  1. .

    L’ultima arte Libera


    V


    Aishehi si faceva delle grasse risate mentre, al contempo, incitava i ragazzi, Yugi incluso, ad andare più veloci, a muoversi con più eleganza a tenere il ritmo! Al confronto dei tre ragazzini, che si esercitavano in quell’esercizio da molti mesi (anni per alcuni), chiaramente Yugi fu il primo a stancarsi. Pratica, pratica, pratica….il movimento perpetuo è la base per chi vuole imparare l’Arte della Spada Danzante. Bhè, se ti interessa e giri da queste parti potresti unirti al gruppo! E’ piuttosto emozionante essere un Primo Filo… Si sarebbe quindi gettato a spiegare il perchè, se un uomo piuttosto corpulento non fosse arrivato alle sue spalle! Ehi Ashihei…uff..sono arrivato, scusa il ritardo. L’uomo vestiva di nero, alla maniera dei ninja, ed aveva un grosso rotolo sulle spalle. E chi è il nuovo arrivato? Un altro Pirmo Filo?..no? Scusa ragazzo, Ashihei ha sempre molte persone che vogliono diventare sue apprendiste…non per nulla ha raggiunto il rango degli Otto Veli!
    A proposito, Ashihei, ti ho portato le marionette, hai le stoffe ed i modelli di cui abbiamo parlato?
    Certo. Ansu…porta i costumi. Disse alla ragazza della gonna, per poi ritornare sul marionettistaFammi vedere che mi hai portato. Così esortato, il marionettista evocò dal suo rotolo tre pupazzi, delle dimensioni di tre bambini. Le bambole avevano i corpi solo sbozzati, mentre tutta la loro espressività era nei volti. Appunto, le bambole erano senza vestiti. Il marionettista si sarebbe rivolto a Yugi: Non ti far impressionare ragazzo, sono solo delle bambole! E non le ho nemmeno riempite di armi…no queste servono solo per far allenare i ragazzi qui alla gilda. Ma attento, possono essere pericolose anche così! Così dicendo, mosse impercettibilmente le dita della mano sinistra, e le tre marionette si animarono, circondando Yugi con un fare intimidatorio. Sarebbe durato tutto solo un secondo però, perchè poi l’uomo si sarebbe messo a ridere ed avrebbe allontanato le marionette. Kokuzo, così lo fai morire questo ragazzo. Lascia perdere questo vecchio, è strampalato fino al midollo! Strampalato a chi?! Questi ragazzi di oggi! Yugi non diventare come Ashihei. Tieni sempre la testa sulle spalle. I marionettisti di Suna sono tra le menti più fini del villaggio, ed è il nostro ingegno che ci distingue da tutti gli altri shinobi del villaggio! Così dicendo, avrebbe tirato fuori un cilindro di legno di diametro 6 centimetri, e lungo quasi quindici. Era laccato di nero e finemente decorato in oro. Inoltre, nella parte centrale aveva cinque rotelle che potevano girare sul proprio asse. Su ogni rotella erano dislegante una sequenza di lettere, e girando le rotelle, era possibile comporre una parola. Un piccolo rompicapo di mia invenzione eheh! Avanti ragazzo, fammi vedere se hai un cervello sveglio. Leggi L’ indovinello e prova a risolverlo. Se termini prima che la prova costume delle marionette sia finita, ti mostrerò come funzionano le mie creazioni. Su!
    Girando il rompicapo, Yugi avrebbe trovato il testo dell’ indovinello, finemente inciso nel legno:

    CITAZIONE
    Ho foreste ma non alberi
    Ho fiumi ma non acqua,
    Ho città ma non abitanti.
    Cosa sono?

    [,,,]

    Il gatto non sembrava particolarmente impressionato dalla performance del jonin bambino. La cosa lo fece offendere un pochino, ma ci passò sopra. Kuro era senza dubbio un essere particolare e, a modo suo, molto generoso. Già, sembra che io non sia particolarmente incline a questa tecnica! Molto interessante però. Mi piacerebbe che mi continuassi ad allenare. E’ disarmante la facilità con cui riesci a controllare il chakra naturale…io riesco a stento a gestirne piccole quantità!

    Fu così che Kuro si lanciò nella spiegazione di un’altra delle proprietà del chakra naturale. Gli ci vollero un paio di tentativi per arrivare a farsi capire. Ok, quindi stai dicendo che posso usare il chakra naturale nelle mie tecniche per potenziarle? Giusto? Il gatto sembrò dargli ragione. Bhè quella sì che era una bella scoperta: se il chakra naturale poteva potenziare le sue tecniche, allora le sue combinazioni con l’argilla sarebbero state ancora più devastanti. Ma come testarlo? Certo non poteva usare una creazione di argilla…troppo distruttivo. Aveva solo un’altra tecnica che si poteva prestare a quell’esercizio, il muro di vento!

    Si mise subito al lavoro. Innanzi tutto, con la routine che aveva sviluppato nel ripetere l’esercizio con il gomito decine di volte, iniziò con il percepire il chakra naturale intorno a sè e, quindi, a farlo entrare piano piano nel suo sistema circolatorio del chakra. Sentì l’energia accumularsi e rendere i suoi lineamenti in qualche modo più ferini. Nonostante questo effetto indesiderato, avvertì che il suo tentien si caricò di un po’ di chakra naturale il che era esattmente quello che voleva. Era dal tentien che il jonin attingeva l’energia per eseguire le tecniche. Quindi creare un mix di chakra e chakra naturale, era l’unico modo che gli veniva in mente per trasferirlo ad una tecnica.

    Compose i pochi sigilli della tecnica e la rilasciò. [Scudo di vento] In risultato fu eccezionale! Non solo la potenza del vortice risultò incrementata, ma tutto lo scudo era diventato più grande! Incredibile! Così poco chakra naturale è riuscito ad avere un tale incremento su una tecnica così basilare… Il jonin già stava pensando cosa avrebbe potuto fare con la sua C3.

    Mmm proviamo con un’altra tecnica… Una sequenza più lunga di sigilli per un effetto decisamente più complesso! [Tecnica dello Scorpione di Pietra] Sapendo dell’effetto di potenziamento del chakra naturale, questo volta Hohenheim avrebbe impastato ulteriormente del chakra sperando di avere un effetto ancora più dirompente. Tuttavia, ottenere un effetto ancora diverso: non solo aveva aumentato la potenza e l’estensione della tecnica, ma la velocità di propagazione della tecnica era aumentata!
    Che effetto impressionante! Non mi sarei potuto immaginare una cosa del genere…e tutto semplicemente con del chakra naturale! Dimmi Kuro, cos’altro puoi insegnarmi!? Chieste entusiata Hohenheim , praticamente tornato sui banchi di scuola.
  2. .

    La torre deve cadere


    XiX



    [Mantenimento Izanagi][1/2 Basso CAP kiseki]
    Erano orami arrivati al dunque. Con la statua di Izanagi avevano praticamente raggiunto il fulcro da cui, nelle loro supposizioni, si emanava la barriera intorno al villaggio. Non c’erano dubbi che, se i due dovevano creare una distrazione, c’erano decisamente riusciti. Bhè sarà il caso di fargli perdere la concentrazione allora… Disse facendo un cenno della testa ad indicare il terzo ninja, il quale non aveva ancora preso parte allo scontro.

    Nonostante ciò, sembrava che i due ninja di Kumo fossero alquanto in difficoltò. L’uomo pieno di muscoli era riuscito a sventare il loro attacco, ma ormai dovevano averlo capito anche loro che era solo una questione di tempo. Infatti, l’attacco che portarono decisamente non aveva la forza del loro primo assalto.

    Come Febh, avrebbe resistito alla tempesta infuocata impastando un po’ di chakra per aumentare la sua resistenza. [SDI] Impasto Basso in Res —> Ferita Leggera+1/2 leggera + DnT Leggero, mentre si sarebbe fatto schermare dal clone di Febh per evitare l’onda d’urto del botto sonico. Bel trucco, me lo devi insegnare!

    Me il vero trucco dell’amministratore Otese venne poco dopo quando, attivando una tecnica che Hohenheim non aveva mai visto, creò un’aura nera intorno a sè, un’aura di distruzione come mai non ne aveva mai sperimentato. E questo cos’è!? Chiese stupito. Non ci fu però il tempo di ammirare la tecnica otese, che il contrattacco doveva partire.

    Izanagi coprì gli ultimi 30 metri, arrivando sotto la torre fin quasi ad abbracciarla [SAI]. Con lo stesso movimento, Hohenheim era scivolato lungo le forme lisce della scultura, raggiungendo terra e la base della torre.

    Con l’imponente scultura che lo copriva, sarebbe stato impossibile per i ninja in cima alla torre vedere quello che il jonin bambino aveva in serbo per loro. Poggiando la mano a terra, convertì una buona porzione della terra alla base della torre in argilla. Arrivando in pronfondità, così da indebolire l’involucro intorno alle fondamenta della torre. Aveva immaginato che il chakra dell’uomo muscoloso potesse proteggere la torre stessa, ma non poteva farlo anche con tutta la terra intorno ad essa. [SAII][Azione rapida]Converto 14 unità di argilla.

    A quel punto avrebbe mischiato parte dell’argilla così creata con l’ultima unità di Argilla Organica Argilla Organica [Vario]
    Argilla derivante dal guano dei pipistrelli delle Grotte del Silenzio. Ha una tonalità di colore rossiccia ed una densità paragonabile alla normale argilla. Quando brucia, l’Argilla Organica produce temperature estremamente elevate. Se utilizzata una Unità di Argilla Organica in una tecnica, i danni verso oggetti sono raddoppiati solo per il calcolo della rottura. Oggetti che non vengono distrutti diventano incandescenti per 3 round (DnT Leggero a contatto). Unsando tre Unità, i danni verso gli oggetti sono triplicati ed oggetti non distrutti diventano incandescenti per 3 round (Dnt Medio a contatto).Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 1 | Durezza: 2)
    [Da genin in su]
    Che gli era rimasta per dar vita ad un serpente di argilla rossa dalle dimensioni considerevoli. [STAII]6 unità di argilla ( 1 organica)
    Potenza 90+10(impronta)+10 (Nin inarrestabili)+20 (Guru)= 130
    Danni contro strutture 260
    Il serpente sarebbe sgattaiolato sotto terra, raggiungendo le profonde fondamenta della struttura e lì sarebbe detonato. Nel suo nucleo di distruzione, avrebbe raggiunto una temperatura così elevata da fondere persino la pietra. Non sarebbe rimasto nulla di ciò che manteneva la struttura così saldamente ancorata a terra.

    Sulla superficie, l’impatto sarebbe stato molto minore, ma comunque Hohenheim avrebbe ritenuto saggio arretrare, sia per distanziassi dal crollo della struttura, sia da eventuali i effetti secondari della sua stessa tecnica. [SAIII]

    A quel punto, se gli effetti della barriera fossero ancora stati attivi, un forte dolore avrebbe scosso il corpo di Hohenheim costringendolo quasi a piegarsi su sè stesso. [Danni] DnT grave. 2 Leggere La sensazione che provava era un potenziamento di quelli che aveva percepito entrando nella barriera, che fossero collegati? Ma se così era cosa era cambiato fino ad un attimo prima?

    Ingurgitò i due tonici di Tonici di recupero che aveva e urlò verso Febh: Febh la barriera mi ha in qualche modo ferito quando ho cercato di evitare l’esplosione. Tu hai percepito lo stesso?

    Quello che sarebbe successo dopo dipendeva dal risultato del loro attacco. Se la torre fosse caduta e la barriera disattivata, potevano dire il loro compito praticamente concluso. Non gli sarebbe rimasto che tornare dagli altri o tagliare la corda se il resto del gruppo fosse riuscito a far saltare in aria la flotta.

    Eppure ancora non aveva sentito nessuna esplosione. Che stavano facendo?

    Chakra: 89,5/150
    Vitalità: 16/20
    En. Vitale: 24/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: //
    2: //
    3: //
    Slot Azione
    1: Movimento costrutto ( ipotetica)
    2: Movimento costrutto ( ipotetica)
    2: Detonazione
    3: Lancio Amenonuhoko
    Slot Tecnica
    1: Mantenimento Effige di Izanagi
    2: Rigenerazione Lancia
    3: C3-Doll (Tecnica rapida)
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Maschera × 1
    • Fumogeno × 1
    • D-Visor × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 0
    • Contenitore di Elemento × 0
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Kiseki Verde × 1
    • Chinmoku no dōkutsu no fukuro × 1
    • Argilla Organica × 0
    • Argilla Sonica × 0
    • Argilla Paladina × 5

    Note
    Fuso con Kiseki



  3. .

    Inizia l’infiltrazione


    V



    Allora sono curioso di vedere come servirete la vostra evocatrice in questa missione…e poi ne potremmo parlare, che dici Oni? Avrebbe infine detto il Kazekage al demonietto, il quale aveva conquistato la sua simpatia con le sue battute argute.

    […]

    Hohenheim ascoltò con attenzione tutte le parti, compresa l’ipotesi di Ochiyo di deviare alla missione principale per andare contro il Flagello. Capisco le tue preoccupazioni, Ochiyo. Ma catturare il Flagello in questa situazione è come stringersi un cappio al collo. Iniziare uno scontro contro di lui sarebbe sicuramente lungo e faticoso, e noi siamo in campo nemico, circondati da ninja molto forti di Kurotempi e Ame. Onestamente, non potrei pensare ad una situazione peggiore per intraprendere una missione del genere. Butteremo via solo le nostre vite.

    No, procederemo con la missione di recupero e cercheremo di sventare questo colpo di stato..o qualsiasi cosa si tratti. Inoltre, cercheremo di uccidere quanti più membri di alto grado di Kurotempi possibile.

    Io, Ochiyo e Hisae cercheremo di entrare nella Pagoda. Ci avvicineremo alla pagoda per capire dove si trovino i nostri obiettivi. Sono un sensitivo e quindi posso scandagliare la struttura per trovare la presenza dei ragazzini e dei nobili. Sono tutti civili, quindi il loro basso livello di chakra dovrebbe essere indicazione più che sufficiente. Dobbiamo essere chirurgici in questo: entriamo una volta saputo dove dobbiamo colpire, non prima.  Dovremo fare attenzione però, un al tiro sensitivo potrebbe sentire il mio tocco psichico, ma se dovessimo essere scoperti lo verrei a sapere. [Abilità]

    Una volta individuata la posizione dei nobili e dei ragazzi, superiamo le guardie e gli insetti. Posso convertire una parte del muro della pagoda in argilla e possiamo entrare facilmente da lì, evitando porte e finestre che potrebbero essere maggiormente attenzionate. Ochiyo e Hisae avrete il compito principale di trovare e portare fuori dalla struttura i nostri obiettivi. Io intanto farò in modo che nessuno in quella Pagoda sopravviva il nostro passaggio, ma mi richiederà tempo e molte energie. Inoltre il vostro skill set dovrebbe aiutarvi ad eliminare in maniera silenziosa gli eventuali bersagli sulla nostra strada, se dovessero ostacolarci.

    Per allora avrò anche piazzato delle bombe sotto il casolare ad ovest della Pagoda. Quando staremo per lasciare la pagoda, farò saltare in aria il casolare creando una prima distrazione, al quale seguirà il vero attacco, che dovrebbe sterminare tutti i ninja presenti nella pagoda con un livello di forza superiore ad un genin.

    Usciti dalla struttura, Hisae copre le nostre tracce. A quel punto potrebbe essere utile Kokei e Ochiyo con le vostre illusioni. Potete far comparire dei nostri cloni che si allontanano nella foresta, mentre noi ci dirigiamo verso Kokei, e ci riuniamo. A seconda poi di quanti nemici saranno sopravvissuti, possiamo decidere se tagliare la corda o tornare a finire il compito.

    Obiezioni? Migliorie?

    Se non ci sono dubbi o obiezioni preparatevi che partiamo al calare del sole. Hisae, ho finito i tonici di recupero, potresti realizzarne qualcuno con le erbe qui intorno?


    […]

    Nel paio di ore che avrebbero preceduto l’infiltrazione, Hohenheim avrebbe recuperato abbastanza bene l’utilizzo del braccio, dopo aver ringraziato Hisae per il suo prezioso aiuto. Inoltre, avrebbe tracciato un Sigillo di Interferenza su sè stesso, Ochiyo e Hisae, che sarebbero entrate nella struttura. Questo cancellerà quasi completamente la vostra impronta di chakra..potrei anche farla sparire del tutto, ma in quel caso non potreste usare affatto il chakra, il che non è il caso in questo contesto.

    Dopo di che sarebbero partiti. Hohenheim avrebbe capitaneggiato il trio, avvicinandosi alla struttura e fermandosi qualche centinaio di metri prima di incontrare la barriera di insetti, ma abbastanza vicino affinchè la struttura fosse all’interno della percezione di Hohenheim. [Abilità] Così facendo avrebbe potuto facilmente identificare i due ragazzini e i nobili che erano entrati nella struttura. In base alla loro posizione e alla posizione dei loro carcerieri, il gruppo avrebbe potuto decidere il punto migliore di ingresso. In quella fase, era imperativo tenersi a distanza rispetto le fonti di energia più forti.

    Ok, trasformiamoci nei nukenin che ora sono nel capanno e andiamo. Hohenheim si sarebbe quindi trasformato in Sanzo Meirei, così come apparso nelle foto che aveva scattato di lui. Dopo di che, avrebbe trasformato l’argilla del terreno intorno a sè in due grossi lombrichi di argilla. Le due creazioni si sarebbero fatte strada nel sottosuolo per portarsi lentamente verso il casolare, posizionandosi a diversi metri sotto terra sotto lo stesso, completamente occultati.

    Conteporaneamente, Hohenheim avrebbe assunto un tonico di recupero ( se Hisae fosse riuscito a realizzarne qualcuno) e poi si sarebbe immerso nel terreno [Tecnica]. In questa forma, Hohenheim avrebbe seguito le sue due compagne di squadra verso l’esterno della pagoda.

    Se tutto fosse andato come previsto, il gruppo sarebbe riuscito a superare insetti e guardie fino all’esterno della struttura. Ad un cenno positivo di Hisae, HOhenheim sarebbe sbucato dal terreno e con semplicità disarmante, avrebbe trasformato una piccola porzione del legno della struttura in argilla e quindi in una porta con il leggero tocco delle sue mani. Entrati all’interno, avrebbe mascherato l’ingresso con una semplice illusione. [Tecnica]

    Da quel punto sarebbe toccato alle due donne fare strada e lui si sarebbe iniziato a preparare per la sua parte.

    Chakra: 108/125
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • D-Visor × 1
    • Maschera × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Respiratore × 1
    • Contenitore di Elemento × 20
    • Fumogeno × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 0
    • Kiseki Verde × 1
    • Chinmoku no dōkutsu no fukuro × 1
    • Argilla Organica × 1
    • Argilla Sonica × 1
    • Argilla Paladina × 1

    Note

    4 Sigilli della Psiche (Pot. 40)
    Tonici di recupero consumati nella precedente parte nella missione.









  4. .

    Un incontro inaspettato


    I



    C’era stato un problema, uno di quelli inaspettati e colossali. Nonostante la fatica fatta per raggiugnere la Prigione e recuperare il Sigillo delle Cento Anime Visto che i riferimenti a Boruto non piacciono, cambiamo il nome di Karma con Sigillo delle Cento Anime, Shunsui non era ancora riuscito ad usare quel jutsu per trasmigrare la sua conoscenza e coscienza verso un’altra corpo. La cosa era alquanto frustrante e, nonostante il jonin avesse provato quasi di tutto, i suoi tentativi erano risultati in un nulla di fatto. Fu così che pensò di cercare supporto.

    In effetti, non era l’unico sulle tracce di quel potere. Il Maestro, Umoi e Kasumi che avevano partecipato alla missione di recupero, anche avevano ottenuto quel potere. Se tanto gli dava tanto dovevano anche loro essere incappati nello stesso problema, con la differenza che il vecchio, il Maestro, era un ninja dalle infinite conoscenze. Se c’era qualcuno che poteva portare qualche chiarimento, senza dubbia era lui.

    Piccolo problema, il jonin non sapeva dove fosse e in effetti, aveva già dato a Kato l’ordine di elimiarli tutti e tre. Avrebbe dovuto far rientrare quell’ordine, sperando che l’otese non fosse stato così zelante da aver già eseguito il suo comando…altrimenti il recuperare le informazioni he gli servivano sarebbe stato un bel po’ più complicato.

    […]


    Aveva mandato a chiamare Kato con il metodo che avevano concordato e si erano dati appuntamento nei boschi di Ame, a notte fonda, come si confà a dei cospiratori. Nelle sue vesti di Hagomoro, si era portato sul luogo dell’incontro con anticipo, distribuendo le sue marionette camuffato in un ampio raggio intorno lui per poter controllare il territorio e chi si avvicinava.

    Fu quindi con curiosità ed allerta che Shunsui vide una ragazza avvicinarsi al luogo dell’incontro. Accentratosi che la nuova arrivata stesse aspettando proprio lui, Shunsui decise di mandare avanti Gekido trasformato con le sue fattezze, mentre lui stesso si sarebbe nascosto entro nove metri, nascosto dietro un gruppo di alberi. La ragazza parlava svelta e sapeva cosa doveva dire. Eppure c’erano molti modi in cui la ragazza poteva aver avuto quelle informazioni. Per esempio, poteva aver trovato e torturato Kato - nel qual caso significava che la ragazza, forse anche insieme a qualche affiliato, era un nemico non da sottovalutare - riuscendo con droghe o tecniche ad estorcere quelle informazioni. Se così era, c’era da chiedersi il perchè volessero arrivare a lui e c’erano solo due possibili motivi: uno era il Sigillo delle Cento Anime, l’altra era la sua affiliazione ad Hayate che, nemmeno a farlo apposta, era stata appunto tirata in ballo.

    Dì poche parole..forse…di poca fiducia dipende…non mi piace lavorare con persone che non conosco, ma mi ritengo essere una persona flessibile.. mentre così diceva, Shunsui (Gekido) avrebbe fatto un innocente gesto della mano, che in realtà era un saluto in codice dell’ordine. Se quella ragazza era dell’organizzazione, lo avrebbe riconosciuto. [Saluto] Riconoscimento
    Speciale: L'utilizzatore può riconoscere altri membri dell'Organizzazione, studiando la loro reazione ad un saluto in codice. Eseguire il saluto per farsi riconoscere ha un bonus in furtività di +9.[Da chunin in su]
    Kato era in effetti stato molto in contatto con l’organizzazione, ma abbastanza per conoscere tutti i saluti segreti?

    Parli molto di Kato e di quello che ha fatto e di chi conosce…tu invece chi sei? Un’altra sorella di Hayate? E sotto quelle Virtù servi? Rispondi onestamente. Una domanda ed un ordine innocente, ma che sarebbe stato condita con il potere di piegare le menti. Perchè mentre Gekido parlava innocentemente, con le mani ben in vista, Shunsui compoenva i complessi sigilli per realizzare una tecnica di coercizione mentale. [T. Della Parola Ipnotica][Azione Rapida]

    Se Kato fosse riuscito a superare questi due piccoli test e Shunsui fosse stato soddisfatto delle risposte, sarebbe uscito infine dalla sua posizione nascosta. Io e Kato abbiamo un accordo molto chiaro e non comprende una terza parte. Lavorare con me richiede accettare la mia leadership Yuri. Anche se adesso sei coinvolta per colpa di Kato, da ora in avanti partecipi per tua libera scelta. E questo è quello che ti offro: potere e conoscenza in cambio della tua forza e della tua lealtà. Molto semplice. Purtroppo la lealtà non è qualcosa che si può costruire in un giorno, quindi farò lo sforzo di fidarmi di te sulla base della tua parola. Accetti? Il tono del marionettista era tranquillo ma nascondeva una tacita minaccia di morte. Non c’era dubbio infatti che tradire la fiducia di Hagomoro significava morte.

    […]

    Un tè potrà bastare Avrebbe detto secco alla proposta di Ortensia. C’èra una sola cosa che interessava al jonin ed era l ‘immortalità che gli avrebbe concesso di apprendere tutti i segreti del chakra…nulla che quella donna o quel posto potesse dargli. Gli uomini e le donne in quel luogo, con i loro desideri effimeri, erano fiammelle senza significato all’interno di un gioco che nemmeno sapevano di star giocando. Inutili.

    Accomodatosi nella sala del Tè, Shunsui accettò quello che gli venne offerto. Il suo naso fino si sarebbe accorto di qualsiasi sostanza fosse stata messa nella bevanda, per cui Yuri avrebbe fatto bene a non tirargli un tiro mancino. [Abilità]

    Sono sulle tracce di tre ninja…disse facendo comparire nelle mani tre carte ninja con le informazioni sul Maestro, Umoi e Kasumi. Sono sulle tracce dei segreti di una tecnica che insieme abbiamo recuperato. Kato te ne ha già parlato?

    Il problema è che questa tecnica si sta rivelando più difficile del previsto da utilizzare. Il vecchio del gruppo è però un ninja di grandi conoscenze, e potrebbe essere riuscito dove io ho fallito. Devi trovarli per me e dobbiamo scoprire cosa sanno…questo sempre che Kato non li abbia già uccisi, così come gli avevo chiesto di fare…s’intende.

    Dici che ti muovi bene ad Ame…
    Disse poi con tono interessato, guardandosi intorno In effetti sembra che tu abbia un’attività di successo in questo posto…questo è un bene. Le mie fonti dicono che quei tre potrebbero trovarsi proprio in città… ma io non ho idea di dove.

    Dimmi Yuri, dove potrebbero nascondersi tre cadaveri tornati alla vita, alla ricerca di un modo per non divenire nuovamente cenere? Io ho una lista di posti possibili, ma vorrei sapere che ne pensi. Dopo di che, possiamo iniziare a dividerci i posti in cui investigare.


    Così dicendo, Shunsui avrebbe tirato fuori una quarta carta ninja con una serie di luoghi scritti su:

    CITAZIONE
    - Ospedale
    - Amministrazione
    - Zona dei Cuori
    - Zona dei Fiori

  5. .

    Il campo base


    II



    Alla compagine di Suna sarebbe servito del tempo per poter arrivare fino a Kusa. Erano quasi in mille quando avevano lasciato il villaggio nascosto della Sabbia, ed un tale forza bellica si muoveva lentamente, ancor più se doveva attraversare l’Anauroch. Non per niente Shunsui aveva evitato di dirigersi verso Konoha per puntare direttamente alla meta, così da non dover raddoppiare il viaggio che lo attendeva.

    Forse per via della marcia alla quale Shunsui aveva spinto il gruppo, una volta arrivati a Kusa i Sunesi non videro traccia dell’accampamento degli altri villaggi - non sapendo che Konoha si era posizionata più a nord-est, mentre Oto e Kiri avevano tutt’altri piani. Masayoshi, manda qualcuno dei tuoi in avan scoperta…scopri dove si sono collocati gli altri villaggi. Chiese al jinchuuriki.

    Durante il viaggio, Shunsui aveva stabilito una linea di comando ben chiara. Come generale di quell’impresa, Shunsui aveva sotto il suo diretto comando circa 425 miliziani. Masayoshi e Shinichi erano i suoi secondi in comando ed ognuno aveva sotto di sè la metà delle rimanenti milizie, 250 a testa. Inoltre, avevano sotto le loro dirette dipendenze i genin e studenti che si erano uniti alla missione. Shinichi, piazzeremo l’accampamento a cinque, massimo 10 chilometri a sud di Kusa. La città è un forte punto di difesa e la useremo per schermare l’accampamento, così che all’occorrenza i nostri possano rifugiarsi in città, oppure indietreggiare senza problemi. Setta una rete di messaggeri che tengano sempre informato il campo di quello che succede a Kusa dal fronte e viceversa. Per il resto, facciamo riposare gli uomini finchè possiamo. Il Kurogane era un ninja molto capace e sapeva che avrebbe svolto bene quel compito, che pure non era facile. L’accampamento era enorme per ospitare tutte quelle milizie, senza contare le provviste e le armi. [Accampamento di Suna}
    Milizie Totali: 925
    Gregari Totali: 54
    PNG Totali: 18
    Ospedale da campo: No
    Arsenale: 348.700 ryo


    Prima che però il gruppo si disperdesse per eseguire I suoi ordini, Shunsui avrebbe chiesto ad uno dei quattri chunin che formavano la sua scorta di tracciare un sigillo di comunicazione su di lui, i suoi secondi ed i loro riporti. [Schede PNG: Niou Shinkiro Eizo Kurogane Suzue Iga Aiko Tabane]
    Aiko era molto giovane, ed aveva un volto spesso malinconico, ma era una sensitiva capace che avrebbe rapidamente traccaito tutti i sigilli sui presenti [Sigillo dei Pensieri]

    <!-- -->Renrakusen no Kangae - Comunicazione dei Pensieri
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale da 1 Round (Rituale)
    Tracciando un sigillo su una persona consenziente, l'utilizzatore può comunicare con essa telepaticamente entro 10 chilometri. È necessaria una situazione di relativa calma per mantenere attiva l'abilità; L'utilizzatore, se interrotta la tecnica, può riattivarla entro 3 round ripagandone il costo in chakra ma non lo slot tecnica. Non cambiano gli effetti.
    Dal grado jonin è possibile tracciare più sigilli con un solo slot tecnica entro 18 metri, anche senza contatto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: ½ Basso per sigillo)
    [Da chunin in su].

    Permettendo al gruppo di poter comunicare quindi entro i dieci chilometri.

    Verificato che la connessione fosse stabile, Shunsui avrebbe lasciato gli uomini riposare, mentre lui si sarebbe diretto a Kusa, ma non da solo: Masayoshi vieni con me al comando centrale e porta un’altra persona con noi. Suzue verrà anche. Vorrei portare il 20% del nostro arsenale e provviste a Kusa. Non so come sia la situazione al villaggio ma, potrebbero essere a corto di armi e provviste. Inoltre potrebbe essere una buona idea avere una scorta di armi più vicino al fronte. che ne pensi?

    […]

    Zassou era il capo villaggio dell’Erba, e Shunsui lo trovò piegato sul tavolo tattico quando entrò. Sapeva che non era da solo: arrivando nella città deserta aveva visto un grande drago sorvolare la città - l’Hokage doveva essere già arrivato. Non era l’unico, anche l’amministratore Otese si era unito al vertice strategico.

    Shunsui Abara, generale dell’esercito di Suna. Disse più a beneficio di Zassou che degli altri presenti, con il suo tono serio e neutrale, prima di fare un cenno di saluto agli altri accademici. Sono stato mandato, insieme a quasi mille uomini da Kazekage per difendere Suna. Abbiamo provviste e armi, una parte delle quali stiamo già portando all’interno del villaggio. Scambiati i convenevoli, il jonin avrebbe subito chiesto di chiarire qual era lo status del nemico e la distribuzione delle forze in gioco, avvicinandosi al tavolo tattico.

    Osservando i vari segna posto, vide con chiarezza che la maggior parte dell’esercito Cremisi era schierano in prossimità di Suna, pronto all’attacco. Le forze di difesa dell’Erba di erano ritirate per metà in città e per metà erano schierate al fronte. Konoha, invece, aveva ammassato le sue truppe più a nord-est in una posizione abbastanza sicura - e che preveniva una possibile avanzamento dell’esercito proprio verso i territori della Foglia. Comprensinile.

    L’esercito di Oto e di Kiri non si vedeva.

    Shunsui alzò lo sguardo verso i presenti: Dove sono le truppe di Oto e Kiri? Sicuramente la mappa doveva essere ancora aggiornata. Del resto, l’amministratore di Oto era lì con loro e sicuramente non era venuto da solo.

    Ad ogni modo, sembrava che il colpo dei Cremisi si sarebbe abbattuto proprio su Kusa e i Sunesi, così vicino al villaggio, ne avrebbero dovuto reggere il colpo in prima battuta. Dovremmo richiamare più forse accademiche verso Kusa. Se la mapp dice il vero, non basteranno le forze dell’erba e di Suna per reggere un attacco su larga scala dei Cremisi. Raizen e Febh, quante truppe potete portare su Kusa? E quanto rapidamente?

    Per quanto riguarda il Re delle Armature, che cosa sappiamo di lui? Capisco che non sia normale che si sia spostato dietro le retrovie…normalmente guidava lui la carica? C’è qualcosa, al di là del nostro arrivo che potrebbe averlo spinto a indietreggiare?

    Assumerei comunque che stia pianificando qualcosa a nostre spese, forse gli serve tempo e concentrazione…ne possiamo approfittare?

    Chi sono i suoi secondi? Cosa avere imparato su di loro e sulle loro capacità? Come è composto il loro esercito? In cosa sono forti, in cosa sono deboli? come lo avete tenuto a bada fino ad adesso?


    Un po’ di domande di base, per cercare di capire meglio il loro nemico. Tuttavia, la loro comprensione del nemico non sarebbe stato sufficiente a batterlo, se i numeri erano quelli in campo. Se Oto e Kiri non avessero dispiegato le loro forze, allora sarebbero stati problemi.

    Avvertiamo Hohenheim della situazione al fronte…diciamogli che potrebbero servire rinforzi
    Avrebbe diffuso tramite il canale mentale l’ordine sia a Masayoshi, che era al suo fianco, sia a Shinichi che era all’accampamento.





  6. .

    Gomitolo


    IV



    Quei pochi dettagli che Hohenheim sentì sul ragazzo gli fecero stringere il cuore. Aveva sentito molte storie terribili - nel loro lavoro era facile incappare in casi del genere - però questo non toglieva nulla alla vicenda di Yugi. Hohenheim decise comunque di non indagare oltre sul passato del ragazzo. Avrebbe avuto modo di conoscerlo meglio e, se Yugi si fosse aperto a lui, allora lo avrebbe ascoltato volentieri.

    [—-]

    Il suo primo tentativo con il chakra naturale non era andato poi molto bene ma, dal commento di Kuro, intese che una cosa del genere era abbastanza comune. Avvertimi di queste cose per favore, Kuro. Avrebbe detto in tono gentile, sebbene leggermente preoccupato. Dannazione, era da anni che non si sentiva più come uno scolaretto, in particolar modo per questioni legate al controllo del chakra.

    Ad ogni modo, il gatto sparì per qualche tempo, il che diede modo ad Hohenheim di riflettere a quello che era successo e a quello che aveva provato. Si rendeva conto che prendere familiarità con il chakra naturale, quello che si provava a percepirlo e a sentirlo scorrere dentro di sè, era la chiave per imparare a padroneggiare quella tecnica,

    Per quando Kuro fosse ritornato, Hohenheim aveva già tentato un paio di volte nell’esercizio, perdendo il controllo tutte le volte, ma acquisendo familiarità con quella pratica. Un gomitolo? Ed esattamente come dovrebbe aiutarmi a controllare il chakra naturale? Il gatto, da pessimo maestro qual era, non sarebbe riuscito a formulare una risposta sufficientemente chiara, ma anche a questo il jonin si stava abituando.

    Toccare il gomitolo fu la prima cosa che gli venne in mente di fare. Aprire il suo occhio interiore percependo il chakra gli diede quasi subito la risposta che voleva: il gomitolo era, in un qualche modo, una calamita di chakra naturale ed una riserva di quell’energia allo stesso tempo. Hohenheim lo poteva sentire chiaramente, perchè era come se tendesse a risucchiare il chakra che era intorno a lui.

    Capisco…il gomitolo facilita a rilasciare il chakra naturale verso un obiettivo. E’ un modo preferenziale di indirizzare l’energia che scorre senza controllo verso il tentien e che immagino causi la trasformazione…

    Mentre diceva queste parole, si scoprì a realizzare che se il chakra naturale lo trasformava tanto più riempiva il suo tentien, allora quello che doveva fare per controllarlo era “corazzare” il suo centro di controllo del chakra, così che solo poco chakra naturale vi entrasse. Del resto, usare l’esplosione di chakra era un modo estremo di forzare il chakra naturale fuori dal suo sistema circolatorio. Però forse, con il gomitolo sarebbe stato più facile reindirizzare l’energia.

    Non rimaneva che provare. Mentre con una mano toccava la soffice palla di pelle, svuotò il suo chakra così che il chakra naturale, dall’esterno iniziò a scorrere verso le sue porte ed il tentien. Mentre sentiva che la trasformazione entrava in atto, Hohenheim tentò di bilanciare l’energia naturale con quella veniva da fuori. Era come bilanciare i due bracci di una bilancia molto instabile. Si accorse però, che il Gomitolo funzionava estremamente bene, anche con un novizio come lui. Già di base, tendeva ad assorbire parte che dell’energia che glia correva attraverso, e poi quando impastava molto chakra, il chakra naturale veniva naturalmente spinto verso di lui, come se fosse una passaggio che offrisse meno resistenza.

    Il bilanciamento richiese un pochino, ma alla fine, Hohenheim riuscì a trovare un punto in cui il chakra naturale scorreva placido nel suo corpo, una parte dirigendosi verso il suo tentien - controbilanciato da il suo chakra fisico e mentale - dall’altra verso la palla. Era un equilibrio molto precario ma, mano mano che riusciva a stare in quello stato, il gomitolo continuava ad ingrossarsi!

    Con un po’ di tempo, avrebbe raggiunto le dimensioni un bambino!

    [….]

    Non vuoi giocare eh? Disse infervorata la ragazza. A quel punto, tutte le pareti di carta intorno a loro sarebbero crollate, investendoli entrambi in un mare di foglietti che, sebbene non avrebbero fatto loro del male, certamente li avrebbero disorientati. Hai un animo dolce dietro quello sguardo cupo che hai. Ma ricorda, non giocare non è sempre un’opzione possibile e raramente è la soluzione. Che cosa voleva dire? C’erano forse altri modi in cui poteva soverchiare le regole del gioco? O forse il punto non era soverchiare le regole, ma il regolatore dietro il velo? Ukite, come sei permalosa…solo perchè il ragazzino ti ha fatto passare per una sadica ahha Mentre Ukite metteva il broncio e preparava una risposta acida, Yugi avrebbe potuto voltarsi a guardare chi era appena arrivato.

    Ashihei era un ragazzo di 25 anni, alto e slanciato, dalla pelle color caramello che vestiva con una leggera veste di lino color carta da zucchero. Come ti chiami ragazzo? Yugi bene…lascia stare il lancio dei coltelli. Le armi te le devi tenere ben strette! Così dicendo portò la mano davanti al petto e, con un movimento di prestigio, dove prima non c’era nulla. comparse una daga nella sua mano. E comunque l’arma più grande che avrai sarà sempre il tuo corpo. Noi Danzatori facciamo del nostro corpo l’arma più temibile e più elegante. Così dicendo indicò tre ragazzini, che in verità sembravano dei ragazzi di strada, i quali stavano correnti e saltando apparentemente senza meta, all’interno di quella che era una specie di gabbia ampia tre metri di lato,I Primi Fili sono i nostri apprendisti. Quello che stanno eseguendo è il passo fondamentale del nostro stile: il Movimento Perpetuo, lo riesci a vedere? In verità, Yugi non avrebbe notato nulla di particolare, solo che i tre ragazzzi, nonostante andassero alla loro velocità massima, non si toccavano mai in una traiettoria che, per i tre, cambiava con fluidità. In effetti, non si muovevano e basta, ma c’era una certa eleganza in quello che facevano.

    Perchè non ti unisci a loro? Rinforzare il tuo corpo è un esercizio che sicuramente ti servirà per il futuro, e non servono conoscenze particolari per iniziare questo tipo di esercizio. Dai, tengo io il vaso!

    Oltre al fatto che l’uomo sembrava aver riconosciuto senza problemi che la sua opera era in effetti un vaso, Yugi avrebbe potuto entrare la zona di allenamento dei Primi FIli e provare a fare quello che facevano loro. I due ragazzi e la ragazza che si stavano allenando si muovevano molto rapidamente ma non ci sarebbe stato pericolo di scontrarsi fin quando non si fosse mosso. Se invece lo studente avesse iniziato a correr e e saltare tra le pareti, invece, gli sarebbe servirti tutta la sua concentrazione per stare al passo degli altri in un sistema estremamente caotico.

  7. .

    La furia dell’Anauroch


    III



    [Ryugi]

    Mmmm…siamo tantissimi! Il clan dei Soshi è (era) il più numeroso del’Anauroch e ogni nostro guerriero vale 10..anzi 100 mercenari del deserto! Sì proprio così! Chiaramente il ragazzo non sapeva il numero esatto dei componenti del clan. Ad osservare il numero delle tende e delle persone che vedeva in giro, la kunoichi avrebbe stimato circa un 200 persone al più. L’argomento successivo fu però quello che fece infervorare Hyai: Non conosci la presa avvelenata? Ma com’è possibile!! Te lo spiego io. Si gioca in due, ognuno si scopre un braccio e ci si mette nella posizione di quei ragazzi che hai visto. Quindi devi cercare di spingere la mano avversaria contro il tavolo. E’ super difficile, perchè l’altra persona cerca di fare lo stesso, capisci? E mentre cerchi di batterlo con la forza usi il tuo veleno per renderlo più debole e allo stesso tempo neutralizzi il veleno dell’avversario. Devi concentrarti al massimo per distillare il veleno più potente a cui riesci a pensare e BAM! Hai vinto. Mi piacerebbe giocare con te, ma purtroppo solo i Soshi possono, lo sanno tutti! Per quanto riguarda le altre tradizioni, avrebbe detto: La mia festa preferita è il Giorno del Dono, che capita vicino al mio compleanno. Tutto il villaggio fa un grande banchetto sulla piazza centrale, tutti si ingozzano con le mani e bevono fino a svenire! Poi tutti ballano e le donne che non sono sposate portano gli uomini nelle loro tende e …bhè non so esattamente che fanno, a me ancora nessuno mi ha chiesto di venire nella sua tenda… Se gli avesse chiesto del Dono avrebbe detto: Ma quindi non sai proprio nulla! Ogni membro della tribù lascia una goccia di veleno sul cibo e nel vino che si beve, così che tutti possano riceverlo e diventare più forti! Così siamo immuni da tutti i veleni…ovviamente! Le avrebbe sicuramente potuto raccontare altro, ma ormai erano arrivati alla tenda del capo clan, ed altri affari l’ attendevano.

    Molto bene.Disse Saso-Kotei prendendo il messaggio che Ryugi gli aveva portato. Rotto il sigillo del Kage, lesse rapidamente il contenuto, spostando rapidamente gli occhi scuri che si potevano vedere sopra il velo sul volto. Portò quindi il messaggio alla consorte che lo lesse a sua volta. Quando ebbe finito, con espressione interessata guardò Ryugi e, contemporaneamente, emise qualcosa dalla mano che bruciò il foglio di carta fino a ridurlo in cenere. Hohenheim non smette di sorprenderci, mandare te a consegnare un messaggio di tale importanza sicuramente è stato una mossa furba....o avventata. Tuttavia sembra che tu sia riuscita nel tuo compito, messaggero. Si sarebbe quindi avvicinato ad un tavolo basso, dove avrebbe preso tre bicchieri. Due li avrebbe riempiti con vino e l’ultimo con acqua. Offrì quindi il liquido alcolico a Ryugi. Bevi Ryugi del clan Nekki. Disse in un tono che non ammetteva repliche. Se Ryugi non voleva infrangere ancora qualche norma di buon costume, avrebbe fatto bene ad accettare. Il vino aveva un sapore pungente e leggero. Le venne anche offerto un puff dove sedersi, e quindi tutti si sarebbero accomodati. Riconosco tuttavia che il Kazekage sia stato intelligente a mandare te, che appartieni al clan Nekki. Abbiamo combattuto fianco a fianco nel deserto molte volte negli ultimi anni, ed io riconosco il vostro valore come combattenti ed esploratori. Qual è la tua casa? Disse in maniera criptica. La tua linea di discendenza materna, Ryugi. Speigò la donna, vedendo che la ragazza era in difficoltà E’ così che noi individuiamo le linee di Sangue. Non fanno così anche i membri del clan Shinkiro? In effetti i manipolatori del Miraggio avevano una struttura fortemente matriarcale. Si mise quindi a ridere leggermente. Credo che ti stiamo mettendo un po’ in difficoltà. Mettiti comoda, Ryugi, perchè non andrai molto lontano, la tempesta ci ha raggiunti! Un attimo dopo il vento iniziò ad ululare intorno alla tenda. I sottili muri di quella casa iniziarono a dondolare, come una vela battuta dal maestrale. Eppure, per quanto si muoveva, la struttura resisteva. Anzi, tutto sommato dall’interno non sembrava che si stesse scatenando il cataclisma che era stato preannunciato. Mmm…andrò a controllare che tutti siano dentro le tende.. Il capo clan si alzò da terra e fece per muovere verso l’uscita, quando un rumore di bicchiere infranto si avvertì vicino la donna. Lyn?

    La ragazza, che fino ad un attimo prima era in ottima forma, aveva ora il volto distorto dal dolore. Una leggera patina di sudore le bagnava la pelle ed a terra, dove il bicchiere si era rotto, si allargava una chiazza bagnata che non era l’acqua del suo bicchiere: le si erano rotte le acque:Oh non proprio ora..Ggggg…portami mama Kyushu…ora! L’uomo fece un cenno di assenso e quindi guardò Ryugi Rimani con lei, non le far perdere i sensi per nessun motivo…e non la toccare! Uscì quindi come una furia lasciando la ragazza con la donna in agonia. Lyn-Menei si era alzata e, camminando senza meta, si era quindi appoggiata con una mano ad una delle aste che teneva su la tenda. Poi, senza preavviso, fu colta prima uno scossone e quindi da quello che sembrava un mancamento che l’avrebbe fatta stramazzare a terra se Ryugi non fosse intervenuta. Cosa fare?

    [Shinichi]


    Il tuo aerabiun è barbarico… Disse il Capo di Caccia, sentendo il Kurogane parlare il suo dialetto. Tuttavia, la sua voce aveva una leggerissima nota di sorpresa. Non si aspettava che un Kurogane si potesse abbassare al livello dei nomadi del deserto. Un punto a favore di Shinichi, ma non abbastanza da scalfire la scorza dura dell’uomo.

    Tu non sei mio fratello. Condividiamo le stesse mura che ci proteggono. Non dire assurdità come vantare una linea di sangue in comune. Tu sei al più un vicino di casa, ed uno fastidioso per giunta. Ora levati dalle palle. Degnò nemmeno di uno sguardo Myako, fissando il suo sguardo invece in quelli di Shinichi. C’era un’ostilità profonda e radicata in quell’uomo. Impossibile capire se gli desse fastidio che fosse un Kurogane o un estraneo al clan dei Soshi.

    Tuttavia, se davvero Shinichi avesse evocato lo scorpione, l’uomo avrebbe palesemente fatto un passo indietro, come se avesse visto un fantasma oppure la fine del mondo. Ritrovando il controllo, avrebbe detto Hai stretto un contratto con gli scorpioni sacri…tu….come hai fatto per ricevere un onore del genere? Anche se non poteva vederlo in viso, l’uomo sembrava turbato, come se stesse combattendo una battaglia interiore. Poi si rilassò, come se avesse preso una decisioneSe i Saggi Scorprioni del Deserto ti hanno accettato vuol dire che l’ospitalità del clan Soshi ti è garantita. Entra, fa quello che vuoi. Se vuoi aiutare il lavoro non manca. Ma stammi alla larga.

    Honmono-Sasu sarebbe quindi tornato a dare indicazioni a destra e a manca se Shinichi non si fosse fatto avanti con altre richieste. L’uomo in prima persona si sarebbe messo a fissare i paletti per le tende, a mettere in sicurezza materiali e così via. I due Kurogane avrebbero potuto mettersi a disposizione come meglio credevano, oppure potevano andare a cercare il capoclan.

    In particolare modo, se avessero scelto la prima opzione, il tempo sarebbe per loro volato. Spinti dalla necessità, molti del clan Soshi non avrebbero fatto troppe domande nel ricevere l’aiuto dei due sunesi. Tempo che però non avevano. La tempesta di sabbia piombò su di loro come un flusso d’acqua che riempire gli argini di un fiume. Ma si trattava di aria calda e sabbia, che accecava la vista, riempiva i polmoni e ti buttava a terra. [Note]

    Non è normale che la tempesta sia così forte all’interno del villaggio! Avrebbe quasi urlato Myako al consorte. Poi, in un momento in cui la visibiltà migliorò per pochi istanti, la vide. Una grossa struttura di tela e ferro ampia oltre venti metri di larghezza…e completamente chiusaEcco la vela, ma perchè è chiusa? La donna guardò Shinichi. Cosa dovevano fare? La struttura si trovava ad oltre venti metri di altezza dal suolo e bisognava sfidare una parete di roccia completamente verticale per arrivarci. Oltre la visibilità quasi a zero, salire in quota avrebbe aumentato la forza del vento. Una caduta alla cieca da quell’altezza poteva uccidere…non sarebbe stato la prima volta.

    Se avessero deciso di sfidare la sorte e fossero riusciti a raggiugnere la Vela, avrebbero visto che il meccanismo di apertura manuale sembrava ancora funzionare. Il tessuto che componeva la vela non sembrava avere lacerazioni maggiori, ma l’ intelaiatura metallica, quindi la struttura portante di acciaio della Vela, aveva delle pieghe innaturali. Un Kurogane non avrebbe avuto troppi problemi a sistemarli, ma Shinichi?


    [Shu, Yasuke, Tamashii e Denji]


    Quando i due ninja accettarono la proposta di Yohao, il ragazzo saltò in piedi, tutto eccitato. Anche i due camaleonti si misero a saltellare intorno a lui, empatici. Allora siamo in affari! Non ti preoccupare per il mandate, ho tutto sotto controllo! Ehm…non è che abbiamo fatto troppe domande…del resto chi li ha mai visti 30000 Ryo…Lyshar ci fai fare la figura dei pezzenti! Buoni vuoi due! Da oggi cambiamo tutto, diventeremo ricchi e la faremo vedere a Ashihei! Guardò quindi intensamente i due ninja, mantenendo però il dito puntato sul “pomello”.

    Ci sarebbe voluto un attimo  ai due ragazzi per individuare esattamente cosa Yohao stesse indicando. In generale puntava verso il Tempio di Suna, una cosa assurda di per sè, perchè volere interferire con gli affari di quel luogo era una follia, nonchè illegale. Eppure il ragazzo puntava proprio in quella direzione.

    La facciata del tempio era stata scolpita direttamente sul costone di pietra che era la cinta muraria di Sunagakure. La facciata emergeva come un altorilievo dalla roccia. Per lo più emergevano le forme di colonne, travi e qualche scultura. In un punto ad un quindicina di metri da terra, c’era appunto una statua che reggeva una sfera nella mano, non più grande di una palla da baseball. Che fosse quello il pomello?

    Esatto! Dobbiamo solo prendere quella palla in mano alla scultura e darcela a gambe levate. E la cosa migliore è che oggi è il giorno perfetto! Tutti sono impegnati nei preparativi per la tempesta. Hanno lasciato solo un marionettista all’ingresso. Andiamo, scaliamo la parete del tempio, e prendiamo la sfera. Chiaramente i dettagli li lascio a voi, non posso fare mica tutto io!

    Il marionettista a cui faceva riferimento era proprio Shu Akasuna, il quale si stava cimentando nel tedioso compito di tenere a bada i curiosi e gli impauriti per l’annuncio di quella mattina e per la tempesta, nonchè quelli che cercavano riparo. Un compito che non sarebbe durato tuttavia poi molto. Quando la prime avvisaglie della tempesta si fossero manifestate, se ne sarebbero praticamente andati via tutti. Bhè tutti tranne forse Denji…

    I marionettisti avevano approntato un piccolo gabbiotto giusto all’esterno del Tempio, dentro cui Shu avrebbe potuto controllare la situazione ed ripararsi dal peggio. La visibilità sarebbe stata comunque molto bassa, ma del resto chi doveva venire a rompere le scatole quel giorno? Certo, se Denji fosse rimasto la situazione sarebbe stata un po’ affollata nel gabbiotto ed i due ninja avrebbero dovuto capire cosa fare. Denji poteva essere d’aiuto nel tenere d’occhio la situazione (la sua natura meccanica lo rendeva insensibile alla sabbia), oppure poteva essere una distrazione per il suo compito. Poi c’era quell’altra questione. Era già abbastanza strano che un Ashura e un marionettista fossero in stretti rapporti…se fosse successo qualcosa di spiacevole e i piani alti avessero saputo della presenza di Denji, sarebbbero stati guai amari per Shu.

    La piazza che si apriva davanti al tempio era oltre 50 metri di diametro e praticamente senza nessuna copertura. Non c’erano palazzi ai lati del tempio, quindi era facile individuare qualsiasi persona si dirigesse verso il tempio. [Note]La visibilità è sempre ridotta a 3 metri da quando inizia la tempesta. La percezione in generale è ridotta di 3. Visto che il tempio è ben schermato, salire in quota non produce effetti di spinta. Qui posteranno prima Yasuke e Tamashii con un piano di attacco a cui risponderà Shu. Denji può operare per l’una o per l’altra parte e quindi posterò con squadra ladri o con Shu. Yasuke e Tamashii possono dare comandi ai due camaleonti e Yohao, come se fossero una squadra di gregari energia verde.

    [Masayoshi]


    Io? Ho principalmente lavorato nell’obitorio e mi sono dedicato a nuove marionette. In effetti, ho una nuova marionetta appena ultimata. Una marionetta a cui ho pensato dopo la nostra missione all’Abete. Di cura e supporto, casomai te la mostrerò dopo. Shunsui diede via quel pezzo di informazione, tralasciando invece le vere attività che lo stavano tenendo impegnato in quel periodo, come la ricerca dell’immortalità e delle conoscenze di tutti i ninjutsu mai creati. Purtroppo doveva tenere per sè quella parte: era roba troppo controversa e che comunque portava alla sua recente affiliazione con gli Hayate. Altro argomento che era meglio tenere per sè.

    Mentre lavorava al Punto di Visione, il marionettista si lasciò raccontare degli allenamenti del chunin e della sua nuova affiliazione con i suricate del Deserto: Un vero Eremita del Deserto insomma, un appellativo proprio azzeccato. Disse in tono leggero, ma si fece più serio quando il jinchuurichi gli parlò del Sigillo del Vuoto. Durante la missione all’Abete, c’era stato un momento in cui avrebbe potuto prendere per sè uno di quei sigilli eppure aveva dovuto rinunciare per mantenere la sua copertura e vincere la fiducia di Hayate. In quell’occasione aveva quindi preferito avere accesso accesso alle conoscenze sull’immortalità che quel gruppo di nukenin possedeva al posto del potere del Vuoto. Tuttavia, gli era rimasto un certo appetito dell’argomento e, se Masayoshi gliene voleva parlare, certamente non lo avrebbe fermato: Bhe come sai sono molto forte con i Sigilli. Se ti serve una mano fammi sapere…e con questo ho finito! Avrebbe quindi detto, inserendo il nuovo Punto di visione all’interno della sua sede. Il jonin si alzò, guardando verso il cielo: Rientriamo, non penso manchi ora molto all’arrivo della tempesta. Così vediamo anche se il meccanismo funziona

    Se Masayoshi l’avesse voluto seguire, Shunsui avrebbe fatto strada quindi verso il tempio. Arrivati ad un centinaio di metri dall’ingresso, la tempesta sarebbe scoppiata, avvolgendoli nel rumore e nella sabbia. Shunsui si avvolse con uno strato di chakra che poteva schermarlo
    Corpo Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore può resistere all'ambiente circostante: non subirà l'effetto di ambienti troppo caldi o freddi, forte vento, accecamento da sabbia e polvere e sarà idrorepellente. (Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]
    completamente dalla tempesta, ma che comunque non avrebbe potuto mantenere attivo per tutta la sua durata. Masayoshi avrebbe dovuto resistere per il tempo necessario ad entrare nel tempio ma, dato le sue recenti esperienze, sicuramente era avvezzo ad una tale esperienza. Inoltre, passando davanti l’ingresso del tempio, avrebbero anche fatto un cenno di saluto a Shu Akasuna che aveva l‘ingrato compito di sorvegliare l’ingresso. MAsayoshi si sarebbe potuto fermare se avesse voluto. Sembrava comunque che il marionettista avesse compagnia.

    Chiudere le porte del Tempio dietro di loro, fu come far sparire la tempesta. Di tutto il frastuono e confusione che si abbatteva all’esterno, praticamente nulla filtrava all’interno delle grandi sale del tempio, sempre fresche e sempre ammantate di un alluce tenue. Shunsui avrebbe guidato Masayoshi tra enormi colonne di pietra che salivano per oltre trenta metri verso la sommità della volta del Tempio, fino a raggiungere una delle stanze operative dove lavoravano alcuni marionettisti. In questa, in particolare, non c’era mai stato. La stanza era dominata una una decina di schermi che sormontavano un lungo tavolo a cui sedeva una ragazza sui 21 anni. Ammantata di nero, aveva il volto coperto da segni di pittura viola, come facevano molti membri che praticavano le Kuro Higi. Abbiamo sistemato il Punto 89, Ikue. Ci controlli che sia tutto in ordine? Ikue si è da poco unita ai guardiani. Questo è MasayoshiDisse tralasciando che fosse la forza portante del Rokubi - più che altro non c’era bisogno di aggiungerloSubito..e piacere di conoscerti, Masayoshi! Nonostante la voce un po’ imbarazzata, la ragazza si mostrò molto capace nel portare il feed di immagini del Punto 89 davanti gli occhi dei due ninja: il punto funzionava bene e, come tutti gli altri, mostrava principalmente che la tempesta stava infuriando su tutta Suna. Bene, dove si trova ora il nostro Kazekage? La ragazza mosse rapidamente dei comandi e, pochi secondi dopo, un nuovo feed di immagini mostrò Hohenheim indaffarato con gli ultimi preparativi insieme ad altri ninja. Una pellicola di chakra avvolgeva il jonin bambino - probabilmente lui poteva mantenere quello stato molto più a lungo di tuti loro.

    Soddisfatto, Shunsui si rivolse infine al chunin: La tempesta durerà ancora qualche ora. Il mio consiglio è riposati nel tempio e sistemati. Se vuoi mi puoi venire a cercare per un po’ di allenamento o per la storia del sigillo o se ti interessa vedere qualche marionetta. Oppure puoi sfidare la tempesta! Con un sorriso furbetto, avrebbe quindi lasciato Masayoshi in compagnia di Ikue. The? Chiese lei infine, per spezzare il silenzio!

    [Genjo]

    Genjo aveva fatto un piccolo errore di calcolo lasciando casa a quell’ora. Sperava di arrivare al tempio prima che la tempesta arrivasse, ma si trovava ancora nella piazza del mercato quando invece il vento si alzò e la tempesta quasi azzerò la visibiltà. Lo studente era all’altezza della grande fontana asciutta che troneggiava la piazza a quel punto. Intorno a lui tutte le persone si erano più o meno tutte messe a riparo. Perciò fu una sorpresa per il ragazzo sentire una voce arrivare da qualche parte alla sua sinistra: AIuto! Aiuto!

    Se Genjo avesse voluto intervenire, avrebbe dovuto seguire la voce dell’uomo perchè certamente non riusciva a vedere un gran che. Dopo poco, tuttavia, sarebbe arrivato alla fonte del problema. Un bancarella dotata di ante chiudevoli era stata chiusa alla buona e, quando il vento si era levato, doveva aver fatto aprire le ante e quindi ribaltare il carretto su un uomo, che ora giaceva a terra, schiacciato dal torso in giù. L’uomo vestiva da mendicante, con un velo che gli copriva quasi totalmente la faccia. Con il braccio sinistro teneva il suo shamisen lontano dal corpo, come se nella caduta avesse fatto di tutto per salvarlo dall’impatto. Con il destro, invece, stava cercando di liberarsi dal peso del carretto, ma il braccio doveva avere qualcosa di meccanismo, perchè si muoveva a scatti e non riusciva a completare nessun movimento. Oh che i Kami siano lodati! Presto, aiutami ragazzo sono bloccato!

    Se Genjo gli avesse dato una mano, l’uomo sarebbe sgattaiolato da sotto il carretto, rimettendosi in piedi per stringere a sè lo shamisen con entrambe le braccia. A quel punto, strinse anche Genjo in un abbraccio e gli fece cenno di seguirlo fina ad un gruppo di tre case dove una Vela strategicamente piazzata teneva la tempesta a bada. Che i kami ti arridano ragazzo! Che la fortuna sia sempre dalla tua parte! Che tu non debba mai soffrira la fame o il freddo! Io, Daisuke, ti ringrazio dal profondo del mio cuore! Ti sono debitore per aver salvato me ed il mio amato shamisen. Daisuke il Disgraziato, noto e completamente inoffensivo senzatetto della zona, mostrò lo strumento al ragazzo. Genjo non avrebbe saputo dire quale dei due fosse messo peggio. Non so come avrei fatto senza di te, credo che sarei persino potuto MORIRE! Che i kami ti benedicano! L’uomo avrebbe potuto continuare ad elogiare Genjo per un’altra mezz’ora se il ragazzo non lo avesse interrotto in qualche maniera. Scusami ragazzo, mi commuovo a vedere un tale atto di generosità. Per me che vivo senza fissa dimora significa tutto! Il tono di voce dell’ uomo si fece quasi rotto dal pianto e dietro il velo si udì un sinistro click. Oh non temere, il mio corpo fa suoni buffi, non è più come una volta. Fai bene però a stare sempre in guardia. La città è pericolosa in questi giorni…molto pericolosa! Ma non parliamo di questo in un momento così gioviale!

    Se però Genjo gli avesse chiesto perchè era così spaventato, Daisuke avrebbe continuato. Non ne sai nulla? Molti di noi senza fissa dimora sono scappati, abbiamo dovuto abbandonare i nostri soliti ritrovi. Una tragedia ragazzo mio, una tragedia! Disse in tono drammatico e stralunato. Demoni, ragazzo mio! Ci sono dei Demoni nel villaggio! Era fuori come una campana!

  8. .

    Il foglio mancante


    VIII



    Alla fine era stato Etsuko a risolvere l’arcano, proponendo di utilizzare il sigillo ed il pendolo per tornare al momento in cui il loop temporale era iniziato, e così recuperare la pagina mancante del libro. Certo, manipolare il sigillo per ottenere un effetto del genere non era una cosa da poco, ma ormai il marionettista aveva fatti diversi tentativi ed aveva compreso il funzionamento di quel jutsu al pari del suo stesso creatore. [Comprensione delle Sei Vie]
    Comprensione delle Sei Vie: L'utilizzatore può analizzare il funzionamento di una tecnica, abilità o di uno slot competenza di cui vede l'esecuzione e la composizione dei sigilli (se presenti), tramite slot azione/tecnica, purchè parigrado o inferiore. Non può analizzare TS e Derivate. Questa capacità è sempre attiva, ma all'attivazione della tecnica speciale l'utilizzatore può memorizzare le conoscenze acquisite negli ultimi due round per livello di TS inserendole in una competenza "Conoscenze Comprese" ma non può sfruttarne gli slot senza usare un Sigillo delle Sei Vie. Ha a disposizione una competenza Conoscenze Comprese per livello di tecnica speciale e nuove conoscenze memorizzate sostituiscono le precedenti. Può inoltre replicare e sfruttare tecnologie, meccanismi o rituali se osservato o studiato l'utilizzo delle stesse per almeno un round, dedicandovi più di metà degli slot azione; questo Apprendimento è permanente e richiede TS attiva.
    [Attivazione TS] In effetti, a qual punto ne avrebbe potuto sapere abbastanza per spezzare definitivamente quella tecnica, se ci fosse stato un modo!

    Etsuko e Harumi, che si erano momentaneamente portati in biblioteca, tornarono quindi con il libro. Come avevano preventivato, la pagina mancante era appunto una mappa. Una goccia del sangue di Shunsui nel punto identificate dalle coordinate del messaggio che aveva decifrato, fece quindi emergere finalmente il messaggio che Diogenes aveva voluto portare inviare loro. Sarebbe stato il Mitsukage con Harumi a recuperare qualsiasi cosa Diogenes avesse lasciato per loro.

    […]

    Il laboratorio era completamente dismesso. A Shunsui sarebbe servito relativamente poco tempo per ricordare fin nei minimi dettagli qualsiasi oggetto, capsula ed elemento biologico in quell’area. [Memoria Eidetica] Memoria Eidetica: L’utilizzatore, spendendo un round, può analizzare un ambiente o un oggetto, ricordandone ogni dettaglio. Fintanto che rimane in quell’ambiente, può convertire le tacche a Intuito in aumenti della Percezione o della Furtività di 1,5 per ogni tacca scambiata. Inoltre permette di comparare istantaneamente ciò che è fuori posto rispetto a una precedente osservazione e può stimare distanze e misure con precisione millimetrica ad una sola occhiata. Le tue capacità da sensitivo rilevano qualcosa in quest’area? Avrebbe chiesto ad Etsuko.

    Infine, anche grazie alle osservazioni del Mizukage, l’attenzione del gruppo fu ad una zona del laboratorio che, per qualche motivo, non aveva muffa. Lì, invecchiato e decisamente agitato, c’era Eiatsu. Kensei lo rassicurò del fatto che avevano risolto il trucchetto di Diogenes, ma cosa li aspettava a quel punto?

    Sei rimasto in questo spazio per tutto questo tempo, Eiatsu? Deduco che non abbiate trovato altro modo per aggirare il loop temporale. Ma immagino che a questo punto hai un piano, dico bene?

    Lo sentiva, si stava avvicinando la battaglia e la resa dei conti. Le sue marionette erano state tutte distrutte, quindi la sua potenza combattiva era notevolmente ridotta, ma non si sarebbe fatto trovare impreparato. C’erano abbastanza corpi in quel laboratorio per poter esercitare la sua arte. Al resto, avrebbe pensato il suo ingegno.
  9. .

    L’arte della Carta


    III



    Kuro e Yugi avevano accettato la sua offerta ed ora il trio stava viaggiando verso la Gilda. Sono onorato che il vostro clan abbia deciso di cercare candidati a Suna. Dimmi Kuro, come riuscite a trovare i candidati? E cosa cercate esattamente in queste persone? Chiese per pura curiosità. Il jonin aveva davvero avuto poco a che fare con le evocazioni, ad eccezione dei chirotteri del Mizukage - un’esperienza che a tratti avrebbe preferito non ricordare. Comunque, non aveva mai avuto il tempo o il modo di approfondire alcune questioni.

    Tra una chiacchiera e l’altra, sarebbero arrivati al dojo: Una Gilda è un’associazione di persone che sono accomunate da una stessa passione o professione. Lo scopo della gilda è quello di favorire la crescita dei suoi membri e proteggerli nel caso di bisogno. E’ come se fosse un villaggio nel villaggio, a ben pensarci. Questa gilda tutela gli artisti. Visto che siamo in un villaggio ninja, tutti o quasi tutti sono anche ninja. In questo luogo, però, la forza combattiva di un ninja non ha alcuna importanza. L’unica cosa che importa è il messaggio che porti con te e che vuoi trasmettere, e la tua abilità nel farlo! Andiamo da quella parte…

    Accompagnato Yugi nella sua stanza, e assegnatogli il suo compito, Hohenheim vide che il bambino si era buttato nell’esercizio con anima e corpo, venendone completamente assorbito. In effetti, non gli aveva fatto nemmeno una domanda o chiesto aiuto. Il che era segni di grande caparbietà.

    Fu per questo che il jonin non ebbe particolari remore a seguire Kuro, mentre il ragazzo sgobbava sull’argilla. Yugi è un abitante della Sabbia e, come tale, è mio compito proteggerlo e fare in modo che abbia le stesse possibilità di tutti gli altri, anche se non ha un cognome importante. Non mi è stato detto molto della sua storia, ma ho avuto la sensazione che non sia stato facile per lui. Tuttavia, per rispetto del ragazzo, non avrebbe chiesto alcuna informazione a riguardo.

    Ad ogni modo, Kuro volle ricambiare la sua gentilezza, dandogli la possibilità di condividere con lui alcune conoscenze sul senjustu. La cosa lo prese di sorpresa. Una tale proposta mi onora. Negli anni ho combattuto contro persone in grado di controllare il chakra naturale, quindi ne ho una conoscenza da battaglia, piuttosto che teorica. So tuttavia che sono quasi sempre gli animali ninja ad isegnarla e mi sono sempre chiesto il perchè. Che mi puoi dire a riguardo?

    Per il contratto, nessuna offesa! Ho sempre avuto il timore di legarmi ad un animale ninja perchè il mio modo di combattere si concilia male con l’avere compagni al mio fianco…tuttavia, ora che ne stiamo parlando, ti volevo chiedere: hai mai sentito parlare di Armi o Oggetti di evocazione? Me ne è stato parlato di recente: invece di evocare un animale, si evoca un oggetto che sia semi o completamente senziente. Nella storia pre accademica, i racconti dicono che Orochimaru, per esempio, potesse evocare dei grandi portali difensivi…conosci qualcosa di simile?


    L’idea di un’arma da evocazione lo interessava non poco.

    Ad ogni modo, poco dopo Kuro cercò di fargli capire come entrare in comunione con il chakra naturale, chiedendogli di prendere l’energia di un cactus. La sua spiegazione era piuttosto confusa e lo fece dubitare di aver ben compreso: Non posso nemmeno usare la percezione del chakra? E immagino che non ci sia bisogna di contatto fisico per prelevare l’energia di una pianta…o sbaglio? Almeno le persone contro cui aveva combattuto non ne avevano avuto bisogno…ma del resto che ne sapeva lui?

    Si mise in una posizione comoda e tentò di seguire le indicazioni del gatto. Nonostante la spiegazione confusa, aveva capito che doveva rilassarsi per fare in modo che il chakra scorresse verso di lui. Questo era diametralmente opposto alle arti ninja canoniche, dove bisognava immettere il chakra in oggetti, o impastarlo per emetterlo sotto forma di un ninjutsu. Tuttavia, Hohenheim immaginava che invertire il processo, almeno a livello concettuale, non doveva essere una cosa così complessa (?).

    C’era poi un altro elemento che lo turbava. Negli anni in cui aveva affinato le sue capacità da sensitivo, non aveva mai percepito alcun chakra naturale. O meglio dire, solo una volta ad Iwa, con l’Hokage, si era ritrovato in un posto dove ce ne doveva essere una concentrazione incredibile, perchè qualcosa avevano entrambi sentito.

    Mentre così ragionava, la sua mente stava scivolando rapidamente in uno stato meditativo. Quando era ancora un allievo all’interno del monastero del Giglio, c’era un esercizio molto semplice (quanto complesso) che si usava per facilitare il processo di entrata nella meditazione: si osservava un complesso nodo di corda e poi lo si scioglieva con la mente. Dopo anni di quella pratica, non aveva quasi più bisogno di arrivare alla fine dello scioglimento.

    La sua mente era vuota, salda ed il suo cuore aperto. I suoi sensi si estendevano attraverso il suo corpo verso l’esterno, captando ogni minimo suono o rumore. Era nel Qui e Ora. Cercò la stessa energia che aveva percepito quel giorno ad Iwa. Era un’energia basale, potente ed implacabile, ma ad Iwa era concentrata, probabilmente perchè si trovavano sulla bocca di un vulcano! In quel dojo, non ce ne era nemmeno l’ombra di un’energia così potente.

    Però forse era proprio questo il punto. Il chakra naturale esisteva nelle cose, nelle piante, e negli animali. Nell’aria che si respirava, ma ce ne era così poca che era impossibile da percepire a meno che non si faccia silenzio. E come le luci delle case di notte non permettono di vedere le stelle, Hohenheim capì che forse era il rumore del suo stesso chakra che gli impediva di sentire.

    Allora chiuse il suo Tentien, facendo in modo che in lui circolasse sempre meno chakra. Oscurando la sua forza. Un ninja non sensitivo avrebbe avuto molto più difficoltà a fare una cosa del genere, ma per uno studente alle prime armi forse sarebbe stato più facile per certi versi.

    Fu quando quasi non circolava più una briciola di chakra nel suo sistema circolatorio, che Hohenheim iniziò a percepire una leggera pressione. Un rumore di fondo, basale e debolissimo che a mala pena ricordava quello che aveva sentito ad Iwa, ma c’era ed era della stessa natura. Lo circondava, irradiandosi in prevalenza dal cactus che aveva così vicino, ma che permeava anche le travi di legno, il pavimento e persino l’aria che respirava.

    E mentre si beava di aver trovato quello che stava cercando, si accorse anche di star facendo una minima resistenza, che equivaleva alla quantità di chakra che girava nel suo sistema, per impedire al chakra naturale di entrare. Era una misura di sicurezza, in qualche modo, e se l’avesse fatta cadere si sarebbe ritrovato come dall’altra parte di una diga che crolla. Per un attimo ebbe timore di quello che sarebbe successo, ma poi lasciò andare.

    Nonostante l’energia naturale fosse poca, si riversò in lui come un torrente. Non solo quella del cactus, ma tutta quella che si trovava a portata. GH! Hohenheim si sentì strozzare metre l’energia riempiva rapidamente il suo tentien. Anche se la sua riserva di chakra era elevata, nulla poteva competere con la vastità dell’energia naturale. In tutto questo, anche se non si poteva vedere, il chakra naturale stava avendo effetto sul suo corpo. Le sue orecchie si erano leggermente allungate, diventando a punta. I suoi occhi si erano fatti dorati e la sua pupilla si era allungata in un taglio verticale, come quella di un gatto o un serpente.

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    Quando percepì quel cambiamento fisico, capì che era troppo. Doveva fermarsi, subito! Impastò una quantità Abissale di chakra, che esplose dal suo tentien riversandosi nel suo sistema circolatorio, andando a contrastare il flusso di chakra che arrivava dall’esterno.
    Dannazione!

    […]

    Completato il suo vaso e ritrovandosi da solo, Yugi non si perse d’animo ed uscì dalla stanza per cercare Kuro e Hohenheim. Non trovandoli, ebbe la buona idea di chiedere ad una ragazza della sua età che stava piegando della carta, in una forma base dell’arte degli orgami: una gru. Il suo nome era Emi: Il Kazekage? La bambina si guardò intorno, spaesata. Anche lei, come Yugi, si era persa nel suo compito. Scusami non lo so…EMI, hai finito con la gru? Una ragazza sui vent’anni, dalla pelle color ambra ed i capelli metà neri e metà grigi si avvicinò ai due ragazzi E tu devi essere nuovo. Io sono Ukita, ciao. Ti ho visto entrare con il Kazekage. Cosa fai qui di bello? Se le avesse detto che il Kazegage lo stava allenando, la ragazza gli avrebbe fatto un fischio:Wow che colpo! Sei mica un tipo famoso? Che ne so, un Kurogane o un Akasusa? Scusa non mi voglio fare gli affari tuoi…comunque ho visto il Kazekage da quella parte..però era molto concentrato a…bhè a guardare un cactus..che mi sembra una gran stupidata…sentiti anche noi ci stiamo allenando, ti va di unirti?

    Ukita gli avrebbe spiegato che erano entrambe delle manipolatrici della carta. Lei era una genin esperta in odore di chunin, mentre avrebbe fatto l’esame genin tra qualche mese, ma già sapeva far volare un foglietto di carta! Allora tenetevi pronti entrambi! Così dicendo, portò la mano sinistra avanti e dalla parete alla loro destra, iniziarono a volar via centinaia di fogli di carta che andarono a creare un cilindro vuoto, abbastanza grande da contenere i due ragazzini, quasi 5 metri di raggio.

    I fogli vorticavano l’uno sull’altro, quasi impossibili da distinguere l’uno dall’altro, ma il bello doveva ancora arrivare. Dapprima bianchi, i fogli iniziarono a colorarsi diventando un caleidoscopio di colori. Quindi si ordinarono prendendo le forme di persone, case e strade: in un battito di ciglia i due bambini erano in mezzo al mercato di Suna! Con centinaia di persone che entravano ed uscivano dal loro campo visivo cilindrico che era l’interno del tubo di carta. Era una scena molto dinamica, con un andarivieni continuo di cose e persone: mancavano solo i rumori a renderlo realistico al 100%.

    Ecco l’esercizio. Emi controlla la gru e nascondila all’interno della scena: puoi muoverla a piacimento e farle anche cambiare colore per mimetizzarti. Yugi invece dovrai trovare la gru in questo casino e colpirla con un kunai o shuriken, che trovi su quel tavolo. Mi raccomando, se sbagli sarai punto. Lo stesso vale per te, Emi, capito? Sì, sorellona!

    Così dicendo, la gru di Emi si sarebbe tuffata nella calca, sparendo rapidamente alla vista di Yugi. La gru era piccola, meno di un loro pugno, e molto rapida.[Note]La gru si muove con velocità variabile tra 100 e 200. A tratti acquisisce furtività 3. Inoltre, se Yugi avesse mancato la mira, un piccolo turbinio di carta si sarebbe staccato dalla parete per colpirlo al petto.

  10. .

    La gilda degli artisti


    II



    Yugi si stava divertendo, e questo era un bene. Hohenheim non era stato attirato dal ragazzo solo per il suo talento artistico, ma anche per l’aura tetra che ogni tanto si dipanava dalla sua figura. Nulla di concreto, come il chakra, ma solo una sensazione. Eppure, se il ragazzo riusciva ancora a provare gioia, allora non era troppo tardi per lui.

    Un artista porta sempre con se gli strumenti della sua arte, ricordalo! Disse vedendo che il ragazzo era sprovvisto di carta e matita. Con un rapido gesto, Hohneheim avrebbe quindi evocato un rotolo di richiamo, che avrebbe passato al ragazzo. La penna l’aveva sempre con sè - del resto, nel suo lavoro doveva firmare sempre un sacco di cose!

    Osservò il ragazzo cimentarsi nel disegno. Così come aveva fatto all’orfanotrofio, il suo stile era decisamente basato sul realismo e, a parte qualche difetto tecnico, era molto buono. E questo chi è? Avrebbe chiesto, indicando il gatto che era stato raffigurato. In realtà, non dovette aspettare molto, che probabilmente lo stesso gatto sarebbe comparso tra le sue gambe e si sarebbe diretto verso il disegnatore.

    Oh..ma gaurda….e lui com’è salito fin qua su? Non solo l’animale era stato piuttosto rapido, ma decisamente agile a scalare la parete di roccia. Così, quasi istintivamente, il jonin percepì il chakra del bambino e dell’animale. Vide senza problemi una forza tenue emanarsi da Yugi, compatibile con il livello di forza di un ragazzo della sua età alle prese con i fondamenti del ninjutsu. Ma…diavolo…il gatto aveva praticamente la stessa forza!!! Era un gatto ninja? Mi spiace.. Disse rivolgendosi direttamente all’animale, questa volta Non avevo idea che fossi un gatto ninja. Piacere di conoscerti, io sono Hohenheim. Aveva già imparato a parlare? Quasi sicuramente era abbastanza intelligente da capirlo.

    Sei pieno di sorprese Yugi. Non solo hai il tocco artistico, ma sembra che tu sia il favorito di un animale senziente, il che vuol dire molte cose…come saprai, è usanza che il Kazekage prenda sotto la sua ala uno degli orfani. Molti vengono adottati in questo modo, ma io non posso fare una cosa del genere…Tuttavia, se vuoi, puoi diventare mio discepolo. Ti insegnerò quello che so sul ninjutsu, e anche sull’arte se è questo che desideri. Cosa ne pensi? Forse era stato un po’ impacciato ma, del resto, questa era la prima volta che prendeva un orfano come allievo. Se il giovane avesse risposto di sì, avrebbe detto:Molto bene, allora direi di spostarci alla Gilda dove avremo tutti gli strumenti per iniziare con qualcosa di semplice. Chiaramente, Kuro, sei più che benvenuto!

    […]

    A bordo della tigre, il gruppo avrebbe impiegato cinque minuti a raggiungiungere un alto edificio di argilla e sabbia, nello stile sunese, che era recintato muro perimetrale. Il muro definiva un giardino di pietra e ghiaia, con poche piante grasse a dare un tocco di verde. All’interno, si apriva un’enorme sala, dove diverse persone stavano eseguendo pitture, sculture e disegni. Tutti avrebbero fatto un inchino al Kazekage passandogli vicino. Anch’io ho imparato l’arte di manipolare l’argilla qui. E’ uno dei dopo/studi allestiti da membri della Gilda di cui faccio parte. Come sai, noi manipolatori di argilla non abbiamo un clan…questo è quello che assomiglia di più ad una cosa del genere. Da questa parte. Avrebbe fatto quindi accomodare il ragazzo in una stanza piuttosto ampia, dieci metri per dieci. A terra c’erano assi di legno lucidate e un ampio tavolo contornato da sedie basse. Hohenheim avrebbe lasciato la stanza, dando il tempo a Yugi di acclimatarsi. Una volta tornato, aveva con sè un sacchetto ed aveva portato un vaso.

    Mise l’oggetto su una piattaforma al centro del tavolo, e quindi vuotò il contenuto del sacco, un po’ davanti a sè ed un po’ davanti a Yugi. Subito si avvertì quello che era l’odore di terra.La scultura, come tutta l’arte in generale, è un atto pratico. Ho capito che non ti si mai cimentato con la scultura, quindi questo sarà un ottimo modo per iniziare. Lo faremo insieme… Disse sedendosi affianco a lui ed iniziando a prendere una parte dell’argilla che aveva davanti. Cerchiamo di replicare il vaso? Nulla di troppo difficile, ma occhio. Questa argilla non è come il pongo che si usa a scuola. Solo un ninja può manipolarla. Così dicendo, si sarebbe chiuso nel silenzio del lavoro, invitando il ragazzo a fare lo stesso. Tuttavia, ben presto Yugi si sarebbe accorto che non era così facile: semplicemente l’argilla non stava in piedi! O meglio dire, la sua argilla non riusciva a prendere una forma. Il Kazekage se la stava cavando più che bene. Cosa faceva di diverso?
  11. .

    Guerra


    I





    Quando la notizia della guerra con i Cremisi arrivò a Suna si creò un grande fermento nell’aria. Tuttavia, per quanto l’attacco Cremisi fosse stato rapido, Shunsui se lo aspettava. Del resto una rappresaglia dopo l’Attacco accademico alla Flotta Cremisi era prevedibile.

    I sentimenti erano dei più misti del villaggio, ma il Kazekage aveva preso in mano la situazione ed approntato una squadra da mandare direttamente a Kusa. Shunsui, come jonin esperto, si era immediatamente candidato di guidare la spedizione, visto che la presenza del Kage stesso era incerta. L’intelligence interna aveva infatti captato delle possibili minacce alla capitale del Paese del Vento, e probabilmente il Kazekage sarebbe dovuto rimanere a difendere Suna.

    Questo lasciava spazio a Shunsui, il quale non poteva che essere contento dell’imminente guerra. Per lui, infatti, era un’opportunità unica. Aveva ormai appreso i segreti del Sigillo delle Sei Vie: un potere immenso ma che si accresceva solo accumulanto moltissima esperienza in battaglia. Ora lui era come un contenitore vuoto, pronto ad essere riempito di tutta la conoscenza di quel mondo, e la guerra era l’occasione d’oro per farla. Centinaia di ninja, centinaia di tecniche, tutta alla sua portata. Non stava più nella pelle!

    Certo sarebbe dovuto stare attento. Innanzi tutto per la sua vita: si stava pur sempre cacciando in una battaglia all’ultimo sangue. Purtroppo, Il Sigillo delle Cento Anime - un piccolo rombo nero al centro della sua mano sinistra - ancora non gli aveva dato il potere dell’immortalità, che bramava quasi sopra ogni altra. Chissà, forse avrebbe trovato in quella missione il modo di farlo funzionare?
    In secondo luogo, doveva stare attento per la sua copertura. Il Sigillo delle Sei Vie era il potere di Hagomoro - la sua identità fittizia all’interno degli Hayate - e quindi difficilmente avrebbe potuto usarlo vestendo i panni di Shunsui. In effetti, solo Kato aveva avuto modo di vedere quel particolarissimo sigillo, però non era il caso di rischiare.
    A conti fatti, se fosse riuscito a tenere sotto controllo quei due elementi, se la sarebbe cavata bene,

    […]

    Era stato il Kazekage in persona ad organizzare il tutto. Per motivi puramente logistici, andare fino a Konoha avrebbe quasi raddoppiato il viaggio verso Kusa per i Sunesi. Quindi, avvertendo della cosa l’Hokage con una lettera, le forze al suo comando avrebbero viaggiato alla massima velocità verso il centro della resistenza a Kusagakure. Per loro, erano stati approntati i più forti e rapidi cavalli che il clan Nekki aveva potuto mettere a disposizione. I Nekki erano i migliori ninja esploratori della Sabbia, e per buona parte lo dovevano a quelle bestie.

    Viaggeremo rapidamente attraverso il deserto. I Nekki ci scorteranno portando cavalli freschi fin quando non raggiungeremo il Pese della Pioggia. Quindi cambieremo cavalli e proseguiremo rapidamente fino a Kusa. Controllate le vostre provviste ed equipaggiamento, partiamo fra due minuti

    Il debrief ai suoi compagni di missione sarebbe stato rapido ed asciutto - come ci si aspetta da un buon sunese. Ancora non sapeva esattamente come il suo team sarebbe stato composto, ma con ogni probabilità erano persone con le quali già aveva collaborato. Il marionettista seguì il suo stesso consiglio prima di partire, controllando che il suo equipaggiamento fosse appositamente riposto nei rotoli, comprese le bombe elementali che aveva riempito qualche ora prima. In quella missione, avrebbe portato anche la sua nuova creazione - la sua prima marionetta Rossa.

    Al suo segnale, salì a cavallo e tirò sul volto un velo che lo avrebbe protetto contro la sabbia ed il vento durante la prima parte del viaggio.Partenza! Con uno schiocco deciso delle redini, Shunsui avrebbe lanciato il suo cavallo a spron battuto verso l’uscita di Sunagakure e quindi attraverso l’infinito Anauroch, puntando a nord. Dietro di lui, i suoi compagni di missione ed una scorta di quattro Nekki, tutti a cavallo, battevano la soffice sabbia del deserto al suo stesso ritmo. Suna stava arrivando!


  12. .

    L’orfanotrofio


    I



    Non era esattamente che non gli facesse piacere andare all’orfanotrofio. Sapeva che era importante - così come quasi tutte le cose che gli venivano sottoposte - e per di più era una tradizione. La verità era che non si trovava esattamente a suo agio con i bambini. Era sempre stata così. Hohenheim era sempre stato più maturo dei suoi coetanei, e quindi non aveva mai relazionato con loro. Solo durante l’accademia, potendosi confrontare con persone più mature e più competenti nelle arti ninja, aveva davvero iniziato a legare con qualcuno. Sto andando…sto andando… come hai detto che si chiama il direttore dell’ orfanotrofio? Sospirando, avrebbe quindi preso il cappello da Kage ed il kimono più decente che avrebbe trovato a portata di mano per l’occasione, prima di uscire dal suo ufficio.

    […]

    Kenichi Kurogane stava davvero tentando di fare il suo meglio per dimostrare che i soldi che i il villaggio versava a quel posto erano ben spesi. Tralasciando il tentativo eccessivo di fare colpo su di lui, il che non gli faceva particolarmente piacere, Hohenheim fu compiaciuto nel vedere che, sotto lo smalto scintillante, comunque i ragazzi erano ben nutriti e ben curati, che era la cosa più importante. Rispetto a questo, l iniziazione alle arti ninja che i ragazzi avevano in quel luogo era un aspetto che, per quanto rilevante, passava in secondo piano per il Kage.

    Dopo aver visto quello che si promuoveva a Kiri sull’educazione giovanile con la Nuova Nebbia di Sangue, Hohenheim aveva deciso che si sarebbe tenuto ben lontano da inculcare alle nuove leve della Sabbia un’ideologia tanto cinica ed elitaria. Perciò, vedere che i ragazzi crescessero sani, che potessero sviluppare passioni diverse rispetto alla cultura della supremazia, esprimendosi per esempio nel disegno, era davvero molto importante.

    Sono molto colpito dall’ottimo lavoro che state facendo qui, direttore. Questi ragazzi avranno tempo per imparare il ninjutsu, ma questo è il momento decisivo nelle loro vite per imparare i valori che li porteranno ad essere ottimi ninja, se questo sarà il percorso che vorranno intraprendere. Si concentrò quindi sui disegni che lo ritraevano. Erano acerbi, ma riusciva a vedere che la mano che li aveva tracciati aveva un certo stile, ma che era un’anima tormentata. Chi ha disegnato questi? La risposta evasiva del direttore lo fece diventare sospettoso. Eppure il jonin decise di non insistere..era sicuro che lo avrebbe scoperto in ogni caso.

    L’occasione non ci mise molto a palesarsi. Poco più tardi, nel cortile dell’orfanotrofio, circondato dai ragazzi che si stavano esercitando nelle arti basilari del ninjutsu, Hohenheim vide un ragazzo che non si stava unendo alle esercitazioni. Quando un bambino gli disse che sapeva disegnare, non ci volle molto a fare due più due. MI piacerebbe scambiare due parole con Yougi direttore Disse senza dare ulteriori spiegazioni ed il direttore fu abbastanza intelligente da non impedirglielo direttamente, ma piuttosto tentò di portare la sua attenzione verso altri ragazzi. In effetti, il Kage era sempre più o meno circondato da bambini che gli facevano domande (i più sfacciati) o che semplicemente lo stavano ad ascoltare. Yougi non si univa alla folla. Perchè era così attratto da quel ragazzo? Qualcosa che aveva visto nei suoi disegni? Capendo che continuando così non sarebbe mai riuscito ad interagire con il ragazzo, decise di cambiare approccio. Direttore, i vostri ragazzi mi hanno mostrato di cosa sono capaci, forse è il caso che anche io ricambi il favore! Così dicendo, Hohenheim avrebbe prelevato un po’ ’ dell’argilla che aveva con sè e, in men che non si dica, avrebbe creato un enorme Simulacro dalla forma di una quercia secolare. L’albero si sarebbe innalzato per almeno 20 metri nel cortile, con ampi rami che sostenevano quello che sembrava un percorso creato apposto per i. Essere esplorato dai bambini, con altalene, scivoli, e parti sospese. Lo stupore in mezzo al gruppo sarebbe stato notevole e, con ogni probabilità, avrebbe colto anche l’attenzione di Yugi.

    Ti piace la mia creazione? Avrebbe detto una voce alle spalle del ragazzo. Voltandosi, Yugi avrebbe visto un ragazzo più o meno della sua stessa età, vestito in un kimono molto semplice, che gli stava rivolgendo la parola. Osservandolo bene in faccia, avrebbe notato che quello era proprio Hohenheim! Ma come era possibile? Il Kazekage era ancora sotto l’albero a far giocare i suoi compagni! Quello? E’ solo una copia di argilla. Farà le mie veci mentre io mi faccio un giro…vuoi venire con me? Probabilmente il ragazzo sarebbe stato abbastanza confuso da acconsentire. Ottimo! Lo avrebbe preso alla cintola e, con un solo balzo, avrebbe saltato oltre il confine sud della scuola, sparendo alla vista del direttore e di tutti gli altri bambini.

    Oltre il muro, Hohenheim ed il ragazzo atterrarono sul soffice: il Kage aveva predisposto un altro dei suoi simulacri - una tigre di argilla, abbastanza grande da farli stare in groppa comodamente. Andiamo! Al suo comando, la tigre fece un balzo in avanti, iniziando a correre tra. I vicoli di Suna. Con un balzo fu quindi sui tetti piatti delle case: Ho visto i tuoi disegni Yugi. Hai una buona mano e talento…hai mai pensato di provare anche con la scultura…potresti diventare un ottimo manipolatore di argilla! La tigre aveva fatto un ultimo salto, portandosi dal tetto di una casa fino ad una grande roccia sporgente della grande cinta di roccia che conteneva il villaggio. Facendo salti impossibili, stavano conquistando la cima.

    Arrivati fin su, il ragazzo forse avrebbe potuto vedere per la prima volta il villaggio dall’alto in tutta la sua magnificenza. Una vista invero solo per i Guardiani delle Mura di Suna. Bello vero? E’ uno dei miei posti preferiti, uno di quelli che mi fa venir voglia di modellare e creare nuove forme con l’argilla. Ti andrebbe di disegnare qualcosa per me ora? Cosa avrebbe risposto ora? Avrebbe capito a cosa mirava il Kazekage?
  13. .

    Tempesta in arrivo


    II


    [Shinichi]

    Mayako era una donna d’oro…letteralmente. Eppure era stato grazie alle sue capacità diplomatiche, piuttosto che per le sue capacità innate, che aveva permesso a Shinichi di ottenere un riconoscimento formale che pochi potevano vantare all’interno del clan. Anche se l’influenza che quell’attestato aveva era forse nulla rispetto l’influenza che il chunin aveva avuto quando era Consigliere, senza dubbio rappresentava un ottimo punto per riprendere la scalata.

    Era forse proprio perchè stavano pensando alla vittoria appena conquistata che i due coniugi, uscendo dall’ufficio di Shin, avrebbero prestato poca attenzione all’uomo che, dopo di loro, sarebbe entrato nell’ufficio del numero due del clan. Lunghi abiti neri avvolgevano il suo corpo snello, arrampicandosi fino alla sua faccia, in una maschera che ne copriva la metà inferiore del viso. Una zazzera grigia spuntava sotto un cappuccio tirato sopra la testa, che non permetteva di cogliere molti dettagli. Un’ombra, in effetti, al quale la coppia avrebbe dato solo poco più di un’occhiata.

    Una volta usciti dall’edificio, la coppia avrebbe deciso che non bisognava perdere tempo su una questione del genere. Tutti i clan avrebbero fatto la loro mossa e se volevano stringere qualche accordo commerciale con i Soshi prima degli altri, avrebbero fatto bene a muoversi rapidamente.

    Era metà pomeriggio, quando la loro risoluzione fu presa. Un forte vento spirava all’interno del villaggio, portando polvere e sabbia in giro con una tale insistenza che la maggior parte delle persone si era coperto con veli la testa, il naso e la bocca. Grandi nuvole si erano innalzate nel cielo e, chiunque avesse avuto un minimo di feeling con il deserto, avrebbe riconosciuto i segni di una Tempesta di Sabbia in arrivo.

    Faremmo meglio a sbrigarci, di questo passo la tempesta arriverà prima di cena. Non vorrei farmi la strada del ritorno fino a casa nel bel mezzo della tempesta..spero che questa volta abbiano dispacciato più ninja dell’ultima volta… Disse Mayako avvolgendosi a sua volta un velo intorno alla testa prima di dirigersi verso Sud-Est imboccando una delle principali strade che, a raggiera, portavano al palazzo del Daimio e del Kazekage. Passando per il centro del villaggio, notarono che una certa concitazione era presente tra le persone che si trovavano per strada. I passanti si stavano affrettando a tornare alle loro case, ed anche i commercianti stavano chiudendo baracca, rinunciando ai profitti della parte finale della giornata, pur di non trovarsi tutta la mercanzia rovinata dallo sferzare della Sabbia.

    Infatti, lasciando le strade principali ed il centro del villaggio, avrebbero trovato sempre meno persone in giro, fin quando non arrivarono al quartiere ghetto dei Soshi. In effetti, il quartiere non aveva nessun elemento territoriale o costruttivo che lo dividesse dal resto del villaggio. Tuttavia, le case si erano abbassate e diradate per lasciar spazio ad un numero sempre maggiore di tende. Non stupide tende da campeggio, ma grosse strutture, tirati da cavi in acciaio che potevano arrivare anche a 10 metri di altezza. I Soshi avevano origini nelle popolazioni nomadi del deserto e, sebbene avessero lasciato quella vita per la stabilità di un villaggio, non si erano lasciati alle spalle le loro abitazioni.

    Approcciando il quartiere, videro che anche lì l’attività era quasi frenetica. Molte persone stavano mettendo in sicurezza le tende e raccogliendo dalle stradge tutto quello che poteva volar via. I ninja non avrebbero avuto problemi a riconoscere gli uomini, vestiti nella tipica tunica cangiante che li avvolgeva, e nel copricapo che ne nascondeva il volto. Anche le donne erano coperte, ma non più di quando non lo sarebbe stata una donna non-Soshi.

    Prima che si potessero addentrare nel villaggio, sarebbero però stati intercercettati. Non siamo interessati. La voce dell’uomo era un tuono che riusciva a sentirsi persino sopra il turbinio del vento. Voltandosi, Shinichi e consorte si sarebbero trovati davanti probabilmente il soshi più imponente che avessero mai visto. Era alto almeno 2 metri e 10 e la tunica inanellata con fitte scaglie color bronzo lo facevano apparire largo quanto un armadio. Ma non era solo un’impressione: nonostante il vestito, sotto il tessuto erano evidenti delle braccia spesse quanto tronchi d’albero.Pensavo di essere stato chiaro con quegli altri. Non siete i benvenuti. Abbiamo abbastanza lavoro da fare con la tempesta per dar retta a due Kurogane kurhak Aveva detto l’ultima parola nel dialetto della tribù…con ogni probabilità era un insulto. Che cosa li aveva traditi, tuttavia? Il modo di vestire o come parlavano tra di loro, probabilmente, o forse si aspettavano la loro visita?

    [Ryugi]

    Che quel giorno sarebbe stato intenso, Ryugi già lo sapeva. Oltre alle questioni politiche, l’arrivo di un’enorme tempesta di Sabbia significava un lavoro extra di non poco conto. Come membro delle squadre speciali era suo compito coordinare i lavori per mettere in sicurezza il villaggio. A metà mattianata, avevano già tirato su tre quarti delle Vele, le grandi barriere infrangivento che erano posizionate strategicamente nel villaggio per direzionare e disperdere la corrente che, dalla fessura che era l’entrata del villaggio, si convogliava verso le abitazioni. I lavori sarebbero terminati nel primo pomeriggio.

    In aggiunta, avrebbe supervisionato il dislocamento di una ventina di ninja, per tenere a bada l’ingresso della sabbia, e non solo del vento, nel villaggio. Se il villaggio avesse avuto ninja del calibro del Kazekage, Gaara, forse non sarebbero servite così tante risorse. Eppure, impedire alla sabbia di entrare nel villaggio, per le 5 o 6 ore che sarebbe durata la tempesta, forse sarebbe stato impossibile persino per una leggenda del suo calibro.

    Ad ogni modo, il suo servizio sarebbe stato interrotto: Buongiorno Ryugi Il nandaime Kazekage si sarebbe palesato davanti la ragazza. Non indossava i paramenti formali, bensì quelli di un qualsiasi jonin della Sabbia. Speravo di trovarti qui. Come procedono i lavori? Avrebbe ascoltato il suo rapporto, quindi avrebbe continuato: Bene, procederò io qui con quello che deve essere ancora fatto. Ho bisogno che tu porti questo rotolo a Sasu-kotei Soshi. E’ un messaggio molto importante, nonchè solo per i suoi occhi. Ci siamo intesi? La pergamena non aveva nulla di particolare, se non il simbolo del villaggio della Sabbia nel sigillo che la chiudeva. Cosa ne pensi del mio annuncio di stamattina? La domanda a bruciapelo avrebbe forse colto la ragazza in contro tempo. Era la prima volta che il Kazekage le faceva una domanda politica così diretta, ed il suo tono era neutro e schietto.

    Se la ragazza fosse riuscita a divincolarsi dalla domanda del momento, avrebbe potuto dirigersi direttamente verso il quartiere ghetto. Ora che ci pensava; quanti uomini coprivano quel quadrante? Forse non abbastanza, considerando che c’erano più tende che case in quella zona. Ad ogni modo, il tempo avrebbe retto ancora per quando fosse arrivata all’accampamento.

    Un uomo completamente coperto da un’ampia tunica, grosso come una casa, stava bloccando il passaggio ad un uomo di mezz’età e due ragazzi che gli facevano da scorta. Tutti e tre portavano delle lame pregiate alla cintura, abbellite dal simbolo dei Chikuma. Ad ogni modo, l’uomo non semvbrava prestarle troppo attenzione e quindi la ragazza avrebbe potuto tentare la sua fortuna e cercare di aggirarlo. Tuittavia, se ci avesse provato, sarebbe stata intercettata da un altro Soshi, completamente ammantato, che era più o meno della sua statura: Wow squadre speciali!! Una voce di ragazzo uscì dal complicato turbante che gli copriva il volto. E sei anche più piccola di me!! Disse con un’ esaltazione che lasciava intendere tutto il contrario. Cosa ci fai da queste parti? Io sono di guardia, sai? Non devo far passare nessuno, sai? Mio padre dice che oggi le persone che arrivano hanno cattive intenzioni. Tu che intenzioni hai?? Mostrandogli il sigillo del villaggio, il ragazzo avrebbe esclamato: Il sigillo del Kazekage!! Ma che fico! Sei una importante, allora! Sai anch’io sono abbastanza importante, sono il figlio del … HAYAI-SASU porta quella ragazza da Saso -kotei, ORA! Il ruggito dell’uomo montagna avrebbe fatto saltare in aria anche Ryugi! S..Sì signore!

    Il ragazzo avrebbe fatto cenni frenetici di seguirlo, ma non l’avrebbe mai toccata. Ryugi sarebbe stata condotta tra le immense tende a cupola dei Soshi. Strutture completamente bianche, intessute con fili di color senape, macchiato di rosso, molto simile al colore della sabbia di primo mattino. Su molti era disegnato lo stemma del clan: uno scorpione d’oro in un cerchio sottile del medesimo colore. Come forse si era studiata, avrebbe notato i maschi del clan completamente coperti, mentre le donne mostravano il volto e qualcuna anche le braccia - del resto il vento non si era ancora ingrossato abbastanza da essere fastidioso o pericoloso. Anche i bambini piccoli, se maschi, portavano veli che li coprivano interamente. L’unica eccezione che vide, fu sbirciando all’interno di una delle mastodontiche costruzioni di tessuto e cavi, in quella che poteva essere un sorta di precamera, dove due ragazzi si erano scoperti entrambi il braccio destro e stavano facendo un gioco di forza. E’ molto scortese guardare nelle tende se non si è invitati. Non ti hanno insegnato le buone maniere? Comunque non era nemmeno un grande spettacolo. Io sono molto più forte di loro nella Presa Avvelenata! Lo sanno tutti nel clan! Difficile però credergli. Del resto, Ryugi avrebbe notato che il ragazzo zoppicava in maniera abbastanza vistosa e non sembrava essere un gran lottatore.

    Sarebbero quindi arrivati a quella che, senza dubbio, era la tenda più grande nell’accampamento, se si escludeva una grande struttura centrale allo stesso, che sembrava essere l’equivalente di una piazza di villaggio.Eccoci, sana e salva. Da qui puoi andare da sola, sei stata invitata, quindi non sarai scortese se entri. Io..potrei rimanere nei paraggi, se ti servisse una mano o mi volessi raccontare cosa ti ha detto Saso-Kotei. Mi raccomando digli che ti ho portato io qui, eh! E anche che sono il più forte nella Presa Avvelenata, capito! OK, ciao! Si sarebbe tolto quindi rapidamente di mezzo, con la sua andatura claudicante.

    Prima che potesse aprire il tessuto che chiudeva l’ingresso alla tenda, questa si sarebbe aperta da sola. Ne sarebbe uscita una donna dalla pelle color marrone chiaro, che si vedeva dal viso, le braccia e scollatura. I suoi capelli neri erano avvolti in una treccia complessa che le arrivava fino al sedere, ed aveva occhi verdi penetrati. Poteva avere 28 anni e portava in grembo un bambino di almeno otto mesi. Che curioso messaggero…entra ragazza, si sta per sollevare il vento. Il suo tono era basso e penetrante: se fosse stato un uomo, Ryugi se ne sarebbe innamorata instantaneamente. La donna l’avrebbe condotta nella tenda. Era un luogo accogliente: i tappeti creavano uno strato continuo soffice sotto i suoi piedi (si andava con delle pantofole per gli ospiti) e diversi fuochi creavano un’atmosfera soffusa, permeate dal profumo di oli e profumi che Ryugi non avrebbe riconosciuto. C’erano diversi mobili di buona fattura ed era pieno di sedute, incluso un letto nella parte più lontana della stanza. Saso, è arrivato un messaggero per te. La donna quindi si eclissò, andandosi a sdraiare su un piccolo divanetto non troppo distante. La persona a cui si era rivolta non era difficile da individuare. Saso-kotei era poco meno imponente dell’uomo all’ingresso del ghetto, ma non meno formidabile. La sua tunica inanellata era di scaglie cangianti, che andavano dall’oro al nero. Il Kazekage chiaramente pone molta fiducia nei suoi giovani ninja. Non me lo sarei aspettato da una persona di villaggio. Accomodati, messaggero, il mio halak è un luogo sicuro per tutti coloro che vi sono ammessi. Qual è il tuo nome e quale messaggio mi porti?

    [Yasuke e Tamashii]

    Era una coincidenza che i due ninja si sarebbero trovati nei pressi della piazza principale di Suna quando il vento sarebbe stato abbastanza forte da creare qualche problema camminando. Probabilmente erano entrambi diretti verso il quartiere ghetto, uno per cercare opportunità di profitto, l’altro per capire come ottemperare alla sua missione. Di fatto, si ritrovarono entrambi in mezzo al caos generale, mentre tutti gli avventori del mercato di Suna iniziarono a sgombrare in fretta e furia. Ma l’agitazione provocò solo ulteriore caos e questo si vide subito. Alcune ceste di datteri e frutta si erano rovesciate a terra per colpa di una mano frettolosa ed alcuni parasole di due o tre bancarella si erano strappate perchè chiuse con eccessivo ritardo. Tutti erano indaffarati a togliersi dalla strada, inclusi i poveracci che avevano solo la strada come casa. Solo Daisuke il Disgraziato continuava a suonare il suo shamisen, monco di una corda, con quel braccio strano che si muoveva a scatti.

    Fu quindi nel fuggi fuggi generale che, improvvisamente, Yasuke sentì un tocco leggero dietro la schiena, doveva aveva la sacca porta armi. Se avesse controllato, avrebbe immediatamente notato che sia il fumogeno che le carte bomba gli erano stati sottratti!! Scandagliando la folla, non avrebbe avuto problemi ad individuare una macchia marrone, della taglia di un bambino, che schizzava rapidamente tra la folla e già lo aveva distanziato di parecchi metri. Il criminale era veloce, ed il suo vantaggio era nella statura, che gli permetteva di muoversi senza quasi essere ostacolato dalla folla. [Inseguimento]

    Tamashii era troppo lontano per accorgersi del furto. Eppure, quando il ladro passò vicino a lui, la corrente di vento che aveva generato lo fece voltare ed accorgersi di Yasuke. Avrebbe capito cosa era successo? Avrebbe colto i segni nel vento? Se così fosse stato avrebbe dovuto anche lui affrontare l’inseguimento, anche se la sua statura ridotta avrebbe annullato il vantaggio della sua preda. [Inseguimento]

    Se i due ninja fossero stati abili a seguire le sue tracce, avrebbero visto il ragazzino salire sopra una serie di ceste di cibo capovolte, fino a raggiungere il tettuccio di una bancarella, con abilità e agilità sorprendente. Da lì, si sarebbe lanciato verso il tetto basso e piatto di una casa, per continuare la sua corsa tra i tetti di Suna. Percorsi altri 100 metri, sarebbe entrato dentro la finestra di un edificio dismesso.

    All’interno, i due ninja si sarebbero trovati nella completa oscurità. I suoni erano quasi completamente cancellati dal sibilo del vento che batteva la struttura e si insinuava nelle sue fessure. Improvvisamente, un luce concentrata sarebbe esplosa nell’oscurità, gettandoli in un cono luminoso. Una voce molto giovane avrebbe scimmiottato quella di un adulto dicendo con enfasi: Voi due! Avete superato la PROVA!!!!! Un secondo riflettore si sarebbe acceso nella stanza, questa volta puntando sul bambino che aveva parlato. Poteva avere poco più di 10 anni ed era secco come un chiodo. Aveva dei vestiti che erano poco più che stracci, avvolti in maniera disordinata intorno al corpo, mentre la sua testa era un turbinio rosso di caos. Nessun ninja per bene sarebbe riuscito a seguirmi fin qui dentro! Quindi voi siete i candidati perfetti per diventare miei compari ed aiutarmi nel colpo del secolo. TU..come ti… La luce che puntava su di lui si sarebbe interrotta improvvisamente, togliendolo dalla scena. Lyshin, ma che cavolo fai! Mi stai rovinando la scena!! Scusa boss, mi si è seccato l’occhio!! Strizzando le pupille, i due ninja avrebbero notato che l’essere che aveva risposto al ragazzo era una specie di geko o camaleonte. A te si secca sempre l’occhio, ti avevo detto di mangiare più verdure…come sei de deboluccio ehehe La prima luce parò, rivelando di essere a sua volta un animale.Lyshar, non ti ci mettere anche tu! Dannazione! Avete rovinato tutto. Tieni, riprenditi la tua spazzatura. Avrebbe detto il ragazzo, gettando verso Yasuke quello che gli aveva rubato.

    Il ragazzo si sarebbe quindi seduto ad una finestra del casolare, con i piedi che pendevano fuori, offeso perchè il suo grande piano era andato in fumi.Scusa Yohao, ci dispiace…Sì, ci dispiace… I due animaletti, non più grandi di un palmo ognuno, si sarebbero avvicinato al ragazzino, ma solo il secondo avrebbe intimato ai due shinobi: Embhe non fate nulla? Non vedete che avete rattristato Yohao. Su forza, ditegli che farete parte della sua squadra! Su forza!Non ascoltatela…diventa super protettiva a volte…mi spiace se vi ho fatto correre..pensavo di aver trovato le persone giuste. E’ che…quel tipo mi ha detto che mi avrebbe dato 30.000 Ryo se gli avessi rubato quella cosa…ma io non ce la faccio da solo.. 30000 Ryo? Ma poteva mai essere vero? (i camaleonti avrebbero detto che era vero)

    Se i due si fossero mostrati interessati, per lo meno per capire chi potesse mai aver offerto una somma del genere a quel ragazzino di strada, il viso di lui si sarebbe un po’ sollevato: Volete sapere eh? Io ve lo dico solo se accettate di aiutarmi, sennò ciao ciao. Se i due ninja fossero stati convincenti abbastanza allora il ragazzino si sarebbe tirato su, sorriso a trentadue denti, e puntando il dito indice fuori dalla finestra avrebbe detto: DOBBIAMO RUBARE QUEL POMELLO!

    [Masayoshi]

    5 secondi. Era questo il tempo medio che, mediamente, i marionettisti incaricati della difesa del Rokubi impiegavano a mettere in sicurezza la forza portante, una volta che questa rientrava al villaggio. Nulla di eclatante chiaramente. Forse un ninja appostato su un tetto, o un gruppo di animali che, stranamente, si trovavano sempre nei suoi pressi. Per lo meno, così era stato quando Masayoshi era un genin. Ora che aveva conquistato il grado intermedio di chunin, il collare dei Guardiani si era allentato parecchio. Del resto, le sue capacità come ninja erano aumentate parecchio negli ultimi tempi, e non così tanti potevano ora stare al suo passo.

    Infatti, rientrando al villaggio questa volta, si sarebbe accorto che nessu Guardiano si era presentato ad accoglierlo. Evidentemente, la notizia della nomina di nuovi Guardiani doveva aver scioccato quelli vecchi. In realtà, il chunin sapeva che per lui non sarebbe cambiato nulla. I Soshi sarebbero stati spediti a far da guardiani ai Santuari dei Cercoteri nel deserto, ruolo praticamente inutile al momento, mentre i marionettisti avrebbero continuato a controllare il Tempio Sacro.

    Forse più tardi avrebbe dovuto fare un salto al tempio - almeno per un piccolo check-in, se voleva rispettare delle procedure meramente formali - ma la sua destinazione era sicuramente il palazzo del Kazekage. Se voleva essere l’arma e lo scudo di Suna in quel momento, quello era il luogo dove essere.

    Sfortunatamente per lui, la tempesta stava provocando agitazione nel villaggio e venne interrotto più volte nella sua avanzata per dare una mano qui e lì, aiutando la popolazione a mettersi al riparo. Come se non bastasse, avrebbe sentito una voce familiare alle sue spalle. Ma guarda un po’, Masayoshi, sei tornato a casa. Bene bene, al Tempio saranno felice di saperlo…in particolare modo il tuo nuovo Guardiano. Che cosa ti ha tenuto lontano da Suna? Shunsui era comparso dal nulla. Vestito sempre di nero, aveva anche lui intorno alla testa un turbante per evitare di essere accecato dalla sabbia. Il jonin era stato per qualche tempo il Guardiano del Rokubi, e comunque aveva affrontato una serie di missioni con Masayoshi, non ultima quella all’isola dell’Abete.

    Molte cose erano successe da allora, ed al marionettista ancora bruciava di non aver potuto mettere le mani su uno dei curiosi Sigilli del Vuoto. Non che adesso non avesse grattacapi più grandi per la testa. Aveva attraversato dimensioni intere per ottenere quel piccolo sigillo a forma di rombo nel palmo della sua mano. Un sigillo che, per qualche motivo, si rifiutava di funzionare. Immagino che tu abbia sentito dei cambiamenti in corso. Guardiani Soshi…potrebbe essere interessante. Che ne pensi? Come tutti i marionettisti del Tempio, Shunsui non avrebbe mai parlato direttamente o indirettamente di quello che stava succedendo all’interno di quelle mura. Immagino tu voglia andare a conferire con il Kazekage…però non penso che lo troverai a palazzo. So che sta coordinando le attività di messa in sicurezza da qualche parte in città. Siamo sotto di personale…ora che ci penso…ti va di venire con me? Devo riparare un Punto di Visione difettato. Anche questo era piccolo vantaggio che il jinchuuriki aveva acquisito spendendo così tanto tempo con i marionettisti: sapeva un paio di cose che le persone normali del villaggio - quelle che non avevano un demone nella pancia - non sapevano sulle arti dei marionettisti. Per esempio, sapeva Shunsui era un esecutore di Tecniche Bianche, mentre qui Punti di Visione erano Tecniche Nere, tipiche dell’arte della famiglia Musashi. Se quindi era stato mandato Shunsui, davvero erano sotto di personale.

    Se avesse acconsentito, il duo si sarebbe diretto a nord-ovest del villaggio, verso la cinta muraria interna, nel raffinato quartiere del clan Shinkiro. Un quartiere molto piccolo, invero, ma piuttosto benestante. Diverse squadre stavano proprio rientrando dopo aver messo in sicurezza la zona.

    Il jonin marionettista avrebbe quindi impiegato un paio di salti per raggiungere la sommità di una casa, approcciando una grondaia che scendeva dritta fino a terra.Eccoci, queste Kuro Higi sono difficili da scorgere anche se uno sa dove guardare, vedi? Il marionettista avrebbe indicato un punto della grondaia che non sembrava avere nulla di particolare. A Masayoshi sarebbe servito una vista di falco per scorgere le leggere imperfezioni che tradivano la presenza di qualcos’altro rispetto al metallo della grondaia. [Note] Anche se non avesse notato nulla, Shunsui avrebbe compiuto un elegante gesto della mano - probabilmente collegando i fili invisibili che solo i marionettisti sapevano controllare con tale maestrai - per liberare una marionetta dalle dimensioni contenute, che si era come fusa con la struttura.

    In realtà, la marionetta non aveva nulla di particolare: la sua parte principale era una struttura sferica, come un grande occhio.Abbiamo riparato questo Punto diverse volte negli ultimi giorni, ma si continua a rompere…forse abbiamo preso una partita difettosa di pezzi.. Si mise quindi al lavoro per effettuare la riparazione Era da un po’ che non ci incontravamo..direi dalla missione all’Abete…che cosa hai fatto da allora?


    Edited by - Hohenheim - - 15/10/2021, 19:17
  14. .

    Arrivo a Oto


    IV



    Forse Youkai non era la persona più decisa che ci fosse al tavolo, ma Hohenheim percepì che il ragazzo aveva messo il cuore dietro le parole e decise di fidarsi. Conto su di te allora Disse, incoraggiandolo. Non aveva senso a qual punto ribadire l’importanza della cosa, avrebbe solo fatto sentire l’Uzumaki ancora più sotto pressione.

    Hohenheim continuò quindi a discorrere con l’Hokage, facendo un cenno di assenso circa i discorsi sui Cremisi: Sconfiggere Kumo è una delle nostre priorità. I miei ninja sono pronti a portare l’attacco ora che le giuste informazioni saranno arrivate ed avremo formulato un piano di assalto. Ci siamo comportati bene all’attacco alla Flotta Rossa…dobbiamo solo continuare Così dicendo, si sarebbe alzato da tavola, dirigendosi verso la stanza che aveva chiesto, dopo aver preso congedo. Raizen era stato cortese ad offrirgli di rimanere a palazzo, sebbene forse ci era rimasto male che la cena fosse finita così presto.

    Una volta arrivato in camera, il Kazekage si fermò brevemente ad osservare il paesaggio del villaggio e le verdi chiome degli alberi che si potevano vedere fuori dalla sua finestra. Così diverso dal Suna, nei colori, nella luce e negli odori. Era straordinario pensare come ninja così stranieri credessero nella loro stessa causa e, anzi, erano addirittura disposti a sacrificarsi per essa. Eppure era proprio così, e questo pensiero gli permise di riposare un po’ più serenamente.

    […]

    Il mattino successivo, Il Kage bambino si sarebbe svegliato un po’ più di buon umore di quello che si sarebbe aspettato. L’arrivo di Ryugi non avrebbe fatto altro che migliorarlo. Ciao Ryugi, hai fatto buon viaggio? Mi spiace di averti chiamata qui all’improvviso…ti sono molto grato di esserci. Tra tutti gli studenti che erano passati sotto di lui, Ryugi era sicuramente quella con cui Hohenheim era stato più duro di tutti. Letteralmente, una volta le aveva detto di cambiare mestiere! Però la kunoichi si era dimostrata molto più determinata della sua parlantina incerta, ed aveva conquistato una buona posizione nel villaggio e nei suoi ranghi. Sei i miei occhi e le mie orecchie oggi. Fammi sapere se qualcosa ti sembra strano. Se non puoi parlare, aumenta un po’ la temperatura intorno a noi e capirò L’avrebbe istruita trovando un attimo solo per loro due.

    Intanto, Youkai era andato a prendere una carrozza per il viaggio, cosa che sorprese il Kage: Viaggiamo per strada? Non vogliamo arrivare in volo? Raizen aveva tutti i mezzi per farlo, così come lui stesso. Evidentemente, tuttavia, i fogliosi avevano ritenuto più opportuno presentarsi in maniera meno scenica alle porte di Oto e, alla fin fine, Hohenheim fu d’accordo nel dire che era la scelta migliore.

    Una volta sulla carrozza, Youkai fece una delle solite gaffe con Ryugi, iniziando a battere le mani al ritmo della balbuzie della Nekki. Quel ragazzo era davvero senza speranze. Tuttavia, Hohenheim lo voleva concentrato: Ora che abbiamo un po’ di tempo, dimmi Youkai, come avverrà la procedura per l’estrazione dell’anima del ninja di Diogene?Prima hai detto che hai avuto qualche esperienza simile, di che si tratta? Il tono del Kazekage non era particolarmente duro, non troppo per un Sunese comunque, ma era molto diretto. Del resto, Diogenes avrebbe posto queste domande, ed  era meglio che il ragazzo si esercitasse con lui, piuttosto che con il Kokage.

    Dopo di che, avrebbe detto a Raizen: Sicuramente a Diogenes non andrà bene che Saru non sia in grado di diventare il junchuuriki dello Yonbi seduta stante. Se la conversazione si areneerà su questo punto, cosa possiamo proporre? Qual è la nostra strategia?

    […]

    I cancelli di Oto era tra i più minacciosi e terrificanti che la mente umana avesse mai potuto partorire. E ce ne erano addirittura 4. Ecco, se Youkai pensava che quella fosse una gita, probabilmente avrebbe capito che si sarebbe trattato più di una casa degli orrori. Del resto i ninja di Oto erano sicuramente i più…stravaganti…nel parco accademico.

    Non mi posso nè voglio tirare indietro. Andremo insieme a parlare con il Kokage e Febh.

    Avrebbe detto senza un’estinzione nel suo tono prima di andarsi a presentare alle mura del villaggio.
  15. .

    Ritorno a Casa


    XIX



    Tuo padre?.. Chiese con tono acuto la donna, mentre i suoi occhi si riempivano di stupore e tristezza. Forse anche lei doveva sentirsi un po’ come Raizen in quel momento: forse si stava interrogando sui suoi genitori di cui non si ricordava nemmeno. Sono sicura che riuscirai nel tuo intento. Del resto, hai salvato anche me dal deserto, no? Gli sorrise di rimando cercando di rincuorarlo.

    Una volta scelto il suo nome, la donna lo ripetè un paio di volte ad alta voce, quasi come se fosse una preghiera per non dimenticarlo. Sembrava di essere di buon umore, e quando Raizen le chiese cosa volesse fare del suo nuovo inizio, Mai disse senza quasi nessun dubbio: Voglio aiutare le persone! Fare del bene, così come tu mi hai aiutato oggi! Io non so ancora come, ma farò il mio meglio per ripagare la tua generostà, Sig. Ikigami.

    […]

    Una volta che ebbe pronunciato le fatidiche parole, il guardiano cambiò improvvisamente atteggiamento. Con un gesto della mano accettò la sua offerta di resa, mentre il tempo intorno a loro si piegava al ritmo del volere dell’essere. Il corpo di Hohenheim fu quasi distrutto dal flusso di chakra e tempo che lo pervase. Gli parve come se il suo io venisse spaccato, cercando di coesistere in lui cioè che era stato, fin dal momento in cui era nato, a ciò che sarebbe diventato, quando la vita lo avrebbe infine lasciato.

    In quel marasma di sensazioni, avvertì quel nodo vicino al suo tentien, che afferrava ogni volta che doveva piegare il tempo al suo volere, sciogliersi come neve al sole, fino a che nessuna traccia ne rimase. Nel flusso che lo percuoteva, avvertì una voce, un monito con una missione, che gli intimava di portare al suo giudizio tutti i Koro che vagavano ancora a piede libero sulla terra.

    Poi la sensazione scomparve.

    Hohenheim si ritrovò accasciato, con le ginocchia a terra. Aveva gli occhi chiusi e si accorse di star urlando. Quando li riaprì, scoprì con stupore di essere da solo e, tutto sommato, di non provare alcun dolore fisico. Così come Satoru, la tecnica del guardiano sembrava averlo guarito nel corpo, ma anche nella mente. Si accorse infatti che la sua mente si era in qualche modo alleggerita e le ombre che permanevano ai margini del suo campo visivo si erano sciolte. Non avvertiva più alcuna traccia del controllo sul tempo che prima brandiva.

    Sì alzò, guardandosi intorno. Era quasi del tutto buio, eccetto la luce pulsante del Kiseki Verde che gli brillava nel petto. Ma cosa…? Guardando in basso, verso la pietra, un frammento della stessa si era colorata di nero, simile all’alabastro con cui i Koro avevano imbrigliato il potere del tempo. Che cosa era successo? Troppo presto per valutare una cosa del genere, in generale non prometteva nulla di particolarmente buono. Il Kiseki, come i suoi gemelli di diverso colore, erano note anche come PIetre dell’Anima, ed un loro cambiamento non poteva che significare che qualcosa era fondamentalmente cambiato nel loro portatore. Questo sarebbe stato cosa il giovane Kazekage si sarebbe portato a casa da quell’esperienza.

    Uscito dal tunnel, trovò un clone di Raizen ad attenderlo. No, no particolarmente, ma riesco a camminare. Arriverò da te a breve Quando il clone fu scomparso, Hohenheim attraverò rapidamente l’accampamento, guardandosi intorno. Si aspettava di vedere Satoru ed il manipolatore della terra da un momento all’altro, ma questo non successe. Si dovevano essere intascati i manufatti del Koro per poi sparire tra le ombre. Non che fosse strano: ora Satoru non poteva più usare il tempo, ma sicuramente il Kage di Iwa avrebbe potuto. Il Kage…un altro Koro…un altro maldetto…un’altra vittima…

    Trovò Raizen alla locanda e si sedette a fianco a lui. Alle sue domande, raccontò quello che gli era capitato, con una voce che non gli sembrava nemmeno la sua. Solo alla fine, vedendo il volto del jonin avrebbe detto: Mi spiace Raizen, probabilmente speravi che io potessi aiutarti con tuo padre…

    Anche al jonin della Foglia era però successo molto e, appena seppe di Eruzione, Hohenheim la scandagliò con le sue capacità da sensitivo:La donna non ha alcun sigillo nè genjutsu addosso…quindi la sua memoria non è stata artificialmente ritoccata. Tenerla è comunque un rischio Raizen, ma sono certo che questo tu lo sappia.

    Per quanto riguarda il tuo regalo…la porterò a chi è più competente di me in materia. Vedremo di tirarne fuori qualcosa.

    Direi che è ora di tornare a casa. Non so se questa missione sia stata davvero un successo. La mia conoscenza sui Koro è aumentata ed allo stesso tempo mi sono lasciato sfuggire quel retaggio. Forse è un bene lasciare indietro le cose che ci fanno star male, ma non posso non chiedermi se le cose che ho visto nelle mie visioni diventeranno infine realtà, oppure si trattava tutto di una menzogna.



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