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    The Sacred Timeline


    VII



    Il grido della ragazzetta prometteva bene, ma allo stesso tempo il Joker non aveva perso tempo con il contrattacco: fortunatamente la reazione tempestiva dei gregari appena liberati sembrava averli fermati, almeno per il momento.

    Arrivò ansimante alla biblioteca, riprendendo fiato ma ancora in allerta, non avrebbe sottovalutato individui con in mano il potere di manipolare il tempo stesso. Dopo una rapida conta dei gregari presenti ed essersi assicurata che Aoda aveva ormai intrapreso la sua strada per andare a prendere Diogene, non dovevano fare altro che fargli perdere tempo. Etsuko e Kensei erano presenti, insieme a quello che solo dal tono di voce avrebbe riconosciuto come Eiatsu. Woah, a te non è andata bene. Diogene... Non è ancora qui. Mormorò l'ultima parte sottovoce, irrequieta, non aveva intenzione di farsi sentire dalla persona sbagliata. Ma dal gesto calmo e di pazienza delle mani si capiva che aveva un asso nella manica, solo non avrebbe avuto il tempo di rivelare loro di Aoda. Dopotutto delle macerie non avrebbero fermato i mostri che li avevano appena raggiunti.

    Ebbe un sussulto tale da bloccarle il fiato quando si ritrovò nuovamente davanti gli stessi individui, la ragazzina dall'aria particolarmente furiosa. Comprensibile, dopotutto aveva appena ucciso il suo-

    TU!?!

    Le ansie e preoccupazioni erano mutate rapidamente in nera rabbia alla vista del tizio col cappello. Era ancora ferito, ma non sembrava aver subito poi tanti danni dalla sua bomba. Eppure era certa fosse andato a segno!! Trovarselo ancora tra i piedi le aveva dato nuova energia, tutto per via del suo orgoglio spezzato. Non poteva accettare di vederlo ancora in piedi, sia per il bene del suo Ego, sia perchè Amari aveva un compito troppo importante, ben più del Joker e la sua sottoposta.

    Etsuko le aveva fatto una chiara richiesta, alla quale avrebbe annuito con decisione. Farò ben più di questo. Non avrebbe solamente temporeggiato. Avrebbe fatto sì che nessuno di loro fosse più in grado di manipolare il tempo. Il suo sguardo si spostò prima sulla ragazzina, in alto a loro, e poi sul Joker. Sembrava non aver attenzioni per nessun altro.


    Se pensi di poterti mettere contro questa famiglia ti sbagli di grosso. Conosco bene i Mikawa. Potresti anche essere un dio sceso in terra, mostrar loro che non hanno speranze... Non spezzerai la loro volontà. Saranno sempre pronti ad affrontarti, uno dopo l'altro, FACCIA A FACCIA! MIKAWA! MOSTRATEGLI CHI SIETE VERAMENTE!!



    Dopo aver dato per bene la carica al gruppo, e aver attirato a pieno l'attenzione del Joker, si sarebbero mossi: ad un cenno deciso della mano della donna, il gruppo si spostò in sua direzione coeso, con la Vipera che con impressionante agilità si sarebbe mossa tra di loro, flessibile ed impossibile da vedere in modo chiaro mimetizzata tra i vari gregari. Avrebbe fatto un rapido cenno ai suoi compagni nel momento prima di scattare: qualsiasi distrazione le avrebbe fatto comodo. Non poteva abbassare la guardia contro uno come lui. [Movimento gratuito+ Nota]

    La prima cosa fu lanciare una bomba sonora in alto, il più vicino possibile alla ragazzina: importava poco che la bomba riuscisse ad assordarla, o che avesse perso tempo ad intercettarla, avrebbe fatto il suo dovere in ogni caso: tenerla occupata. [Azione I] Lanciando la bomba più in alto della giovane, l'avrebbe quantomeno costretta ad osservare in alto, a subirne gli effetti se distrutta, e cosa più importante far sì che distogliesse lo sguardo dal gruppo per quel poco che bastava.

    A quel punto, la donna si trovava di fronte al Joker e precedette il suo gruppo, ancora in corsa. Lo sguardo era deciso e puntato verso quella che sembrava la sua vittima, decisa in tutto e per tutto ad attaccarlo faccia a faccia, come aveva appena dichiarato: ma lui era il Joker, poteva davvero temere l'assalto di una chunin tanto minuta? Hebiko era certa di no, eppure dalla sua espressione sembrava aver preso la sua decisione. Il suo tentativo sarebbe stato unicamente un suicidio agli occhi di tutti, soprattutto all'ego del potente padrone di Ame. Ma lei lì lo voleva. Tronfio, sicuro di sè, altezzoso di fronte a quella che per lui non era che un temporaneo fastidio. I gregari la superarono, coprendola del tutto e andando di massa addosso al Joker, attaccandolo praticamente a distanza zero con tutto quello che potevano. Alla Vipera bastava quella temporanea cecità sulla sua figura, anche fosse durata solo mezzo secondo. [Finta + Azione Gregari II]. La sua vera intenzione sarebbe stata chiara solo a breve, dopo che i due jonin di Ame vennero entrambi distratti a modo: la Vipera era sgusciata raggirando il Joker di lato, sfruttando un'agile coda da serpe e fiondandosi come una freccia verso il suo vero obiettivo: Amari. Sarebbe schizzata alla massima velocità verso l'uomo ancora ferito, curvando con incredibile agilità per non farselo scappare in alcun modo. Fu proprio sfruttando quella velocità e quel prezioso momento creato ad hoc che avrebbe aperto la bocca, aggrappandosi coi denti al collo della sua vittima, in una feroce e furiosa presa; non bastasse, dalla bocca avrebbe fatto uscire la Kusanagi, trapassandogli il collo da parte a parte. [Azione III+IV + TA e TB] [Kusanagi]


    Se fosse riuscita nel suo intento, la spada sarebbe tornata nel suo corpo con un rapido scatto, mentre con un sospiro allentava la tensione accumulata, pur restando in allerta. Io, d'altro canto, non faccio parte dei Mikawa... Combattere un onesto uno contro uno non era nel suo stile, nè tantomeno combattere per l'orgoglio di un tiranno. Ingannare e raggirare, tutto per avere anche solo un minimo vantaggio.

    Uccidere Amari significava avergli dato tutto il tempo che volevano. Per quello che ne sapeva, era lui il principale artigiano in grado di controllare un meccanismo tanto complesso. Forse nè il Joker nè Tensai erano completamente all'oscuro del suo funzionamento, ma eliminare l'esperto nel settore avrebbe sicuramente dato loro sufficiente tempo per far sì che Diogene potesse entrare in scena in tempo. Avevano terminato le timeline: ora quella era la realtà di tutti. Dovevano solo sperare fosse quella in loro favore.
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    Giochi di Potere

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    ---------------- Parte di Madama Umezawa ----------------



    La conversazione con Madama Umezawa proseguì dopo la serie di domande che posi alla vecchia signora di Ame. E le sue risposte furono molto utili per inquadrare la situazione. E pensare così ad una strada da percorrere. Una cosa era certa, ero arrivata ad Ame per costruirmi una nuova casa e mettersi in mezzo a più Semi non era un'idea geniale. Avessi avuto più contatti, più soldi o comunque più potere potevo considerarla un'occasione interessante.

    Certo, ogni lasciata era persa. Difficilmente sarei mai più riuscita ad infiltrami in un Seme, in particolare nelle Picche... ma ne valeva veramente la pena? Valeva veramente il gioco? Portarsi la guerra nella propria casa? Il primo obiettivo in quel di Ame era costruirmi una reputazione nel Seme di appartenenza. Essere considerata come membro dei Fiori. Giocare tra Picche e Fiori invece avrebbe richiesto un modo di approcciarsi completamente diverso. Fuori dall'ordinario, senza considerare che ogni passo falso poteva costarmi l'ira di uno o dell'altro seme. Senza considerare inoltre che l'Asso di Picche era Ru Wai, almeno stando alle parole di Namae. L'avevo visto in azione all'Abete e di certo non era una persona da sottovalutare. E aggiungendo che davanti alla memoria storica dei Fiori, quella vetusta signora, nessuno era mai sopravvissuto a quel tipo di gioco di Potere allora decisi definitivamente il da farsi.

    No, avrei seguito il consiglio della Rigattiera Madama Umezawa, le sue parole mi hanno fatto riflettere. Non ho il potere, o i mezzi, per giostrarmi tra Picche e Fiori. Non al momento attuale. Il rischio di rovinare tutto è troppo alto. Quello che le chiedo invece è di farmi partecipare per i Fiori. Io cercherò di giocare per lei, con la sua quota e di vincere il premio finale. O almeno provarci, insieme all'altro giocatore dei Fiori chiunque esso sarà. Lasciai passare qualche secondo Per quanto riguarda Gobu... ci penserò io. Le chiedo solo di non divulgare il nome del maiale e del suo compagno. Tenga fuori entrambi, almeno per un po'. Finché le acque non si saranno calmate. Ho un mente un modo molto utile per spremere quel porco. Sorrisi, malefica.

    E dopo aver udito le sue parole finali, quelle sulla carta piazzata, non feci altro che inchinarmi in segno di profondo rispetto davanti ad una criminale di quella caratura. Sentivo che bene o male ci saremmo rincontrate a breve Le mie intenzioni sono chiare Madama, voglio portare onore al Seme. Ed Ame. E' la mia casa, infondo.


    ---------------- Parte di Gobu; Lacrima d'Argento ----------------





    Avrei aspettato quasi all'ultimo per interfacciarmi con Gobu. Lui sarebbe passato da me, alla Lacrima, ogni giorno per ascoltare o ricevere suggerimenti su chi proporre per le Picche per il torneo. Peccato che quella sera sarebbe andata “leggermente” in maniera diversa da come aveva pianificato!

    La mia Geisha avrebbe accolto Gobu e lo avrebbe invitato a raggiungermi nella mia stanza privata. Lì mi avrebbe trovata, perfettamente truccata e sensuale come poche altre volte. Mi ero preparata affinché non potesse resistere. L'intera stanza era satura del mio ormone che rendeva così fragili gli animi più voluttuosi. Appena sarebbe entrato accavallando le gambe avrei posato una mano sul bicchiere di saké e con l'altra avrei invitato Gobu a sedersi sopra di me, battendo le mani sul mio grembo Prego, Gobu-sama, divertiamoci un attimo, beviamo qualcosa insieme. Poi parliamo.

    E se avesse accettato lo avrei accontentato in ogni suo desiderio affinché il suo animo si piegasse, nuovamente. Solo a quel punto avrei proseguito con gli affari Ti mostro un trucco, Gobu-sama. Con un gesto della mano impercettibile avrei fatto comparire una carta. Un Asso di Picche, che avrei appoggiato sul tavolino. Un sorriso malefico a quel punto si sarebbe dipinto sul mio volto Allora, Gobu-sama immaginiamo per un attimo che io sia a conoscenza dell'identità dell'Asso di Picche. Che sappia dove si trova, che ci abbia già parlato e abbia degli affari con lui. Immaginiamo che io possa andare da lui, da quell'omone tutto ossa e muscoli... Avevo dato abbastanza informazioni al Maiale per fargli credere che fossi a conoscenza di chi stessi parlando, e fargli nascere dunque il dubbio … e immaginiamo che io gli riferisca che te, e il tuo compagno, vi siete fatti abbindolare così facilmente. Che avete rivelato informazioni chiave, posizioni delle Picche centrali. Avete mostrato debolezze, e passaggi segreti. Insomma... quello che chiamo un bel casino. E immagino che al nostro Asso non possa andare per niente bene. La mia proposta è la seguente. Il mio silenzio, nei confronti dell'Asso, vale diecimila Ryo. In caso contrario l'Asso di Picche lo verrà a sapere. Erano i soldi che mi servivano per diventare Fante. Non avevo altro modo. Non potevo partecipare al torneo per entrambi i Semi se entrambi i Semi volevano il primo premio. Avrei deluso inevitabilmente uno dei due. Se avessi notato un certo grado di ostilità, o rifiuto avrei incalzato Una mia copia, una Kage Bushin, si sta già dirigendo ad una certa Locanda... per informarlo. Hai ancora poco tempo, Gobu-sama. Non era vero, non avevo una copia ma lo avrei fatto; senza ombra di dubbio.

    Al Maiale la scelta Non è nulla di personale, Gobu-sama. Anzi se siglerai l'accordo di segretezza sarai sempre il benvenuto alla Lacrima! Terminai il discorso con un sorriso, prima di valutare la sua risposta.



    ---------------- Parte della Regina di Fiori, Lord Goemon; Lacrima d'Argento ----------------



    In tutto ciò, in quei giorni, se fossi riuscita ad ottenere i soldi da parte di Gobu per via del mio ricatto, avrei invitato la Regina di Fiori alla Lacrima d'Argento e avrei consegnato il contante, estraendolo da una valigetta contenuta in un rotolo da richiamo Lord Goemon, mio protettore. I miei toni erano aulici, e sottomessi allo stesso tempo. A lui piaceva, e a me andava bene Ecco i dieci mila Ryo, come pattuito, per il mio passaggio a Fante di Fiori. E la Lacrima come può vedere è vuota. Ci siamo solo noi, i miei Servitori e le mie Geishe. Ho imbandito quanto più cibo, droga e alcol potessi fare per festeggiare, privatamente, questo evento. La prego, brindiamo insieme. Divertiamoci, senza se e senza ma. E lì avrei lasciato che etica, onore e rispetto venissero sottomessi alla depravazioni che quell'uomo poteva manifestare. Lì avrei contribuito ulteriormente a rendere la Regina sempre più dipendentemente da me, dalla mia presenza, abilità e sensualità. Mi sarei trasformata in una droga per lui, tanto quanto lo erano tutte quelle che assumeva.



    ---------------- Parte di Namae, Yato; Lacrima d'Argento ----------------




    Ben diverso fu la situazione che si andò a creare dopo aver utilizzato l'Occhio sulla figlia dell'Oleandro. Rimasi in silenzio, e in disparte. Limitandomi ad un velato sorriso nei confronti della domanda di Bokushin prima di rispondergli No, Bokushin. Non è tra le mie priorità.

    Le rivelazioni che Hounko fece ai presenti furono di natura molto, molto importante. Era evidente che si collegavano con quanto avevo sentito in precedenza, tra Madama Umezawa, Gobu e non solo. C'era in atto un piano, che coinvolgeva numerosi Semi e parecchie ingerenze. Ma proprio per quel motivo non avevo intenzione di parteciparvi direttamente, il costo poteva essere troppo alto.

    Non potevo riferire direttamente il mio piano a Namae, non dopo quanto uscì dalla bocca della figlia. Questo perché a conti fatti stavo per partecipare al torneo, per conto dell'Umezawa, e quella donna poteva essere coinvolta se si pensava ad un rapporto tra Fiori e Quadri. Aiutare Namae mi avrebbe portato ad un conflitto di interessi, che non avrebbe aiutato nessuno dei due. Mi limitai ad una risposta neutra La porta della Lacrima d'Argento è sempre aperta, Namae. Io stanotte ho un compito dal quale non posso esimermi. Sono desolata, volevo parlartene ma mi sembra evidente che le tue priorità sono ben diverse. Non ti preoccupare per il pagamento. Mi basta che non parlerai in giro di quello che ho fatto e di come ti ho aiutato, e siamo pari. Conclusi, prima di lasciarlo andare.



    ---------------- Parte di Yuri; Delizia; il Torneo ----------------




    A meno che Madama Umezawa non aveva già pagato per conto mio l'ingresso e mi aveva invece affidato i soldi direttamente allora avrei adottato tutte le misure idonee per raggiungere il posto in sicurezza.

    Quindi dopo aver ricevuto i soldi mi sarei preparata a dovere. Avrei riposto i Ryo dentro una valigetta la quale si sarebbe trovata in una pergamena di richiamo, inoltre mi sarei potenziata a dovere con i simboli. [Preparazione 1][Preparazione 2][Prepazione 3]

    Dall'entrata principale della Lacrima d'Argento la mia copia fisica, identica a Yuri, sarebbe uscita. Io invece, trasformata in un tizia anonima sarei uscita dall'entrata secondaria e quindi lontana da sguardi indiscreti. Seguendo in parallelo, e cambiando spesso tragitto avrei puntato a raggiungere il Delirio mentre l'eventuale esca, la mia copia, avrebbe attirato l'attenzione muovendosi sempre verso il locale. [Copia]

    Augurandomi che non sarebbe accaduto nulla se fosse andato tutto liscio allora le mia copia poco prima di arrivare al locale di Goemon si sarebbero defilata, prendendo un altra strada per poi scomparire mentre io, letteralmente prima di trovarmi di fronte al locale, avrei mantenuto la copertura per poi annullare la mia trasformazione e presentarmi di persona, al massimo del mio splendore, con i soldi nella valigetta (richiamata dal rotolo poco prima).

    Comunque prima di entrare avrei eseguito poi subito dopo un'altra trasformazione che avrebbe mutato solo il mio volto, in una donna pur sempre bellissima ( avrei trasformato solo la mia faccia in maniera tale da preservare la sensualità che sprigionava il mio corpo) e sopra di esso avrei posto una maschera, che avrebbe nascosto il mio viso. Non sapevo se era necessario mantenere l'anonimato o meno, in quel caso avrei agito di conseguenza.

    Non mi sarebbe rimasto altro che giocare la partita.
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    Giochi di Potere

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    Come avevo previsto gli ormoni fecero effetto e da lì a poco avrei presto conosciuto per la sua vera identità, o almeno la sua principale, Gobu. Uno dei miei clienti più fidati. Cadde, letteralmente, ai miei piedi e addirittura mi offrì di seguirlo. Così da lasciarmi più tranquilla, e sicura, quantomeno dal suo punto di vista.

    Non poteva che essere l'occasione perfetta per raccogliere informazioni su un elemento che ritenevo decisamente interessante, di conseguenza la mia risposta non si fece attendere Gobu-sama la ringrazio per la premura. La seguirò, e non disturberò. Anzi, se vuole potrà passare la notte con me come compensazione per averle arrecato così tanto disturbo! Mi inchinai in segno sì di rispetto ma anche per mostrare nuovamente le mie forme e convincerlo ulteriormente. Dunque il mio viaggio, in quella notte di Ame, iniziò a portando l'ombrello che coprii dalla pioggia me stessa e il mio cliente.

    Il primo punto in cui ci fermammo fu una casa fatiscente, che sicuramente si mescolava bene in mezzo alle rovine dei bassi livelli di Ame. Rimasi in silenzio, soprattutto quando si riferì al fatto che stavamo per entrare in uno dei posti più riservati di Ame. Cosa intendeva veramente? E quanto avrei rischiato a spingermi così oltre? Per un attimo tentennai, pensando che forse stavo per fare il passo più lungo della gamba ma la curiosità prevalse e con ciò decisi di seguirlo.

    Acuii al massimo i sensi, osservando con molta curiosità e attenzione i gesti e i movimenti del maiale quando si trovò davanti allo specchio, cogliendo quelle strane combinazioni di parole. [Percezione 12] E quando notai che in quel modo lo specchio divenne trasparente compresi che si era aperto un passaggio da qualche parte.

    E attraversando quella specie di portale mi sembrò quasi che il mio respiro si bloccò per istante, per poi riprendere subito e realizzare che ero nella stessa casa, più o meno. Questo perché l'ambiente era migliorato e decisamente più accomodante. Ma non eravamo soli, un altro uomo stava battendo su un registro e una pila di Ryo, decisamente tanti, erano lì appoggiati.

    Sorvolai sul primo commento dell'uomo, consapevole che la passione di Gobu effettivamente si stava rivelando un vero peccato. Comunque ascoltai con la massima attenzione e dovetti sforzarmi al massimo per mantenere uno sguardo gelido all'udire la conversazione.

    In base ai discorsi che stavo udendo Gobu, e quell'uomo, dovevano per forza di cose e per esclusione appartenere alle Picche e io in qualche modo ero finita in uno dei loro covi. Anzi addirittura stavano parlando di una persona a me vicina. La Rigatteria, Madama Umezawa. Stavano indagando su di loro, sui Fiori e sui Quadri. Ero appena stata testimone di una terribile ingerenza! Uno dei peccati più gravi di Ame. Cosa fare, come comportarmi? Rimasi un attimo in attesa. E fu lì che decisi di spingermi oltre, tentare a sfidare l'ignoto.

    Gobu-sama. Lo richiamai contravvenendo al suo ordine e allo stesso tempo mi inchinai verso il basso. In segno di prostrazione e di rispetto, e allo stesso tempo mostrando le grazie e gli odori ammalianti del mio corpo a Gobu (che avrebbe vissuto di nuovo l'estasi carnale) e all'uomo, che sicuramente non sarebbe rimasto impassibile Sono desolata se vi interrompo. Ma conosco la Rigatteria. O meglio ho dei clienti che alla Lacrima lavorano per lei. E nelle varie conversazioni le mie orecchie hanno già sentito parlare di questo nome. La Rigattiera... Madama Umezawa giusto? Stavo spudoratamente puntando ad un doppio gioco. Basandomi sul fatto che nessuno ad Ame, ad esclusione di pochissimi membri dei Fiori, erano a conoscenza dei miei legami con i Fiori Potrei indagare per voi. Discretamente, con abilità e orecchie fine come solo una Geisha come me sa fare. Tengo troppo a lei, Gobu-sama, per esporla direttamente e ho paura che potrebbe rischiare senza ottenere nulla. Mi dia questa possibilità, per ringraziarla della sua fiducia e del suo supporto. Ma mi serve sapere qualcosa, un qualche argomento sul quale intavolare un eventuale discussione. Sapete qualcosa di preciso? Potete dirmi qualcosa? Oppure potrei lavorare per voi. Cercare o scoprire qualcosa, mi basta sapere da dove partire, da quali informazioni. Gobu voglio farmi un nome ad Ame e aiutarti so per certo che può essere la strada giusta! Non mi importa se sarà pericoloso! So in ogni caso che riuscirai comunque a salvarmi... Gobu! Ero di nuovo spudorata ma mi basavo sempre su due elementi tanto banali quanto veri. A loro due non sarebbe mai interessato se una puttana sarebbe morta cercando informazioni su Madama. E allo stesso tempo loro non sapevano quello che avevo intenzione di fare con Madama. Non c'era motivo per loro di non usarmi come talpa. Anzi in me avrebbero visto un'occasione come fonte di informazioni, e quello sarebbe stato il loro errore più grande ma allo stesso tempo la loro certezza più ferma. Io invece volevo condividere tutto ciò la Rigatteria, sia che mi avessero chiesto di indagare su di lei o di lavorare per Gobu. In ogni caso il mio punto di partenza era quello di condividere le informazioni con Madama Umezawa.

    Se avessero accettato allora non mi sarebbe rimasto che ringraziarli Abbiate fiducia di me! Gobu-sama la prego di ritornare nei prossimi giorni nel mio locale. Saprò informarla, eventualmente. In ogni caso poi mi sarei poi silenziata, e rimasta in attesa. Curiosa di vedere quali sarebbero stati i loro passi successivi, se ce ne sarebbero stati.

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    [NOTA PER DIOGENE QM]



    Comunque se Gobu avesse accettato la mia proposta ritornando al mio locale una volta conclusa quella gita con il maiale, tramite contatti fidati nei Fiori, avrei chiesto un colloquio con Madama Umezawa magari chiedendo la raccomandazione da parte del mio signore, Lord Goemon. Non avrei dubitato che sarei riuscita a parlarci, infondo stavamo nello stesso Seme. Se ci fossi riuscita allora ovunque mi avrebbe ricevuta di fronte a lei mi sarei inchinata, questa volta in segno di rispetto. In teoria lei NON era a conoscenza che io ero Kato, e del mio trascorso, questo perché il cambio di identità era avvenuto solo per mano di Lord Goemon e parte fondamentale dell'accordo con Lord Goemon fu proprio la totale segretezza di tale cambio di vita. Gli Umezawa erano rimasti fuori da questo scambio. Di conseguenza nessuno sapeva che ero Kato, a parte Lord Goemon.

    E' un piacere conoscerla, Madama Umezawa. Sono Yuri Zahard proprietaria della Lacrima d'Argento. Kunoichi esperta e protetta di Lord Goemon. La presentazione era dovuta, del resto. Era la prima volta che ci incrociava alla fine dei conti, notai inoltre come le differenze fisiche dei nostri corpi erano abissali Sono intenzionata ad entrare nel Seme dei Fiori e sono qui proprio per questo motivo. Sono venuta a conoscenza di una terribile ingerenza che il Seme dei Fiori sta subendo e che riguarda anche lei, Madama. Ma se Ame mi ha insegnato qualcosa le chiedo in cambio delle mie informazioni, e se necessario del mio supporto nell'affrontare questa ingerenza, una mano a diventare Fante di Fiori. Ho un accordo con la Regina di Fiori: in cambio di diecimila Ryo diventerei una Fante. Tuttavia non ho abbastanza fondi per tale passaggio. Le chiedo una mano per mediare con Lord Goemon o i soldi necessari per diventare Fante. Può essere un accordo valido?

    Nel caso avesse accettato allora iniziato Non so se conosce un certo Gobu. Un essere a forma di maiale che bazzica la Lacrima d'Argento. Sono riuscita a spremerlo... durante la mia attività e seguendo in una delle sue gite ad Ame ho scoperto che probabilmente lavora per le Picche. Ha attraversato uno specchio, in una casa desolata, e ci siamo ritrovati in un posto simile ma abitato. Lì era presente anche un'altra persona, un certo Hachi, e si sono messi a discutere di lei e dei suoi accordi con i Quadri. Hanno citato anche di un certo Miroku...A quel punto avrei riportato a Madama per filo e per segno le parole che avevo udito Ci troviamo davanti ad una notevole ingerenza. La mia idea Madama Umezawa sarebbe quelle di fornire delle piste false a queste persone. Piste valide, che possano avere un senso, ma non reali. Così da sviarli, e impedirgli di indagare ulteriormente guadagnando tempo. O come alternativa Madama Umezawa io sono a disposizione se deve compiere qualche lavoro. Entro i miei limiti, chiaramente. Voglio dimostrare la mia affiliazione ai Fiori. E so che lei è una persona chiave, influente e potente ad Ame. avrei così terminato con una sincera, ma non troppo, adulazione. L'avrei convinta? Ci ero già riuscito una volta, perché non riuscirci di nuovo?

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    [NOTA PER BORE]



    Allo stesso tempo proprio per le informazioni di Gobu cercai di prestare attenzione alle voci di eventuali sparizioni e notai che effettivamente c'era un riscontro. Da parte mia sicuramente non avevo i contatti o i mezzi per indagare ulteriormente, non ero delle Picche del resto, e dunque la mia unica possibilità era quella di agire direttamente per capire cosa stesse succedendo e magari scoprire le motivazioni, in maniera tale da cogliere qualche opportunità per guadagnare Ryo o prestigio per il Seme dei Fiori. E fu in una delle varie serate che camminando tra le strade di Ame notai un certo spettacolo, decisamente insolito pure per la Città della Pioggia. Un piccolo teatrino ambulante faceva capolino in uno dei vicoli dimenticati. Attorno ad esso si radunavano numerosi sbandati, barboni o senzatetto. Una scena alquanto eccentrica che richiamò decisamente la mia attenzione.

    Con l'ombrello sempre aperto mi avvicinai a quel gruppo. E rimasi in attesa, incuriosita dal motivo per il quale così tante persone si erano riunite. Cosa aveva di speciale quel teatrino? Chiaramente mi resi conto che mi distinguevo notevolmente dalla folla, richiamando attenzioni da più parti. Io del resto ero Yuri Zahard, il Fiore Lupo. E i miei vestiti, il mio profumo e la mia presenza si distinguevano notevolmente da tutti i pezzenti che mi circondavano. L'unica cosa che feci, oltre chiaramente ad evitare anche solo di toccare quegli esseri putridi, fu dare una decina di Ryo come donazione e osservare così per bene da vicino il teatrino per notare o ascoltare eventuali dettagli. Poi mi sarei allontanata di qualche metro, e rimasta in attesa.


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    Lo sguardo del Diavolo era fissoGene, pro futuro, Jeral ha usato Percezione del Chakra sul Joker, Amachi, Tensai-ji ed il Poeta!

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona e scoprirne alcuni aspetti caratteristici: impronte possedute; alterazioni da tonici o veleni, tipo di tecniche più presenti in scheda, riserva di chakra rimanente con un errore di 12 bassi. Se mantiene la concentrazione almeno un round, potrà scoprire anche Possessioni o similari, Tecniche Speciali, riserva di chakra rimanente con un errore di 6 bassi. Attivare Percezione del Chakra richiede uno slot gratuito lento ed evidente concentrazione.

    [Da Chunin in su]
    su quella tregenda.

    Molte furono le cose che egli lesse nelle reazioni dei mortali davanti a quali si era manifestato: sgomento, ribellione, umiliazione, ma soprattutto... timore. Un timore che scorreva profondo nei loro cuori e che, realizzò, era in verità dovuto alla presenza dell'Uomo-Dio e all'oltraggio che il Flagello gli aveva appena arrecato. Oh, avevano paura di lui - lo starnazzare nervoso della ragazzina, la postura difensiva di un nukenin che non aveva mai visto ed i commenti risentiti del Risorto ne erano evidenza lampante -, ma quell'essere dall'aspetto regale e selvaggio incuteva in loro un terrore istintivo e ferale, sinolo del concetto stesso di istinto di sopravvivenza.

    Indubbiamente, un avversario formidabile.

    E allora perché non ampliare un poco il perimetro della scacchiera?

    « Vedo che sei sempre ricolmo di rancore, oh terribile Asso di Picche. »

    Disse pertanto, alludendo con una traccia di scherno al titolo del Risorto, mentre continuava a sostenere lo sguardo imperscrutabile dell'Uomo-Dio. Un tempo, il redivivo Kaguya aveva scioccamente creduto di poter essere compagno di avventure del tetro pellegrino per il solo fatto che avessero condiviso qualche informazione. Anche ora, anni e anni dopo il momento in cui egli era caduto in trappola e fuggito piuttosto che combattere - e il Flagello l'aveva lasciato fuggire -, il Risorto pareva risentito di quello che ai suoi occhi era evidentemente stato un tradimento. Tuttavia, la sua era una logica fallace, giacché l'Immortale non aveva mai instaurato alcun rapporto che si potesse tradire. Egli era il Flagello, un castigo incarnato che calcava la terra per corromperla secondo il proprio capriccio. Non c'era spazio per compagni di avventura, ma solo per giocattoli divertenti.

    Nondimeno, doveva concedere, il tocco dell'oltretomba che aveva percepito nel Risorto alla Città Dolente lo rendeva diverso dagli altri mortali. Ma non era per questo che gli rivolgeva la parola. No, era tutto parte del suo disegno più ampio, nel contesto del quale il redivivo Mizukage era un pedone, o al più un alfiere. Ma sul campo di battaglia c'erano anche altri pezzi, di valore ben più interessante, come ad esempio...

    « Quasi, forse, come l'Asso di Quadri. Non così onniveggente dopotutto, eh? », commentò, con un cenno di capo verso il Re Mortale al fine di rimarcare l'umiliazione atroce che gli aveva inferto tingendo il Principe della sua oscurità, prima di ritornare a parlare con il Risorto. « Tuttavia, Risorto, la tua mente rimane obnubilata. »

    Era evidente che da quell'incontro casuale nella città volante di Iwa, dopo che il Flagello aveva spezzato l'Ancora, egli non avesse raccolto altro che una sconfitta sul campo di battaglia (per quanto supportato da ben altri due jonin, incluso quel ragazzino rosso di Suna dal chakra irritante). Non c'era sottigliezza nella sua analisi degli eventi che aveva potuto osservare... come sempre aveva fatto, ancora egli falliva di comprendere la natura del Flagello e la complessità delle sue azioni, ivi incluse nei confronti di Enuo, dell'Arbitro e del fantomatico Uomo del Pilastro. Creargli qualche problema diplomatico lo avrebbe forse costretto ad usare il cervello un po' di più.

    « Mi domando se ciò sia dovuto a quel jonin di Suna dallo scarso intelletto, Hoshikuzu Chikuma, di cui sei alleato da sempre, o di quell'altro ragazzino della Foglia, Yato Senju, di cui ti circondi di continuo. » Lasciò che quelle rivelazioni aleggiassero nell'etere e si sedimentassero nelle orecchie avide e nelle menti prive di fiducia dei nukenin lì presenti. Come avrebbero utilizzato quelle informazioni a loro vantaggio e a discapito del Risorto? Forse anche l'Uomo-Dio l'avrebbe visto in una luce diversa. Soprattutto alla luce di ciò che stava rivelare. « Forse la ragione è che nella tua vita passata eri uno dei Gokage? »

    Il Diavolo sorrise, giacché non aveva detto la verità e solo la verità. Che ci provasse ora, una volta trapelata quell'informazione da opera di uno degli invidiosi astanti, a farsi obbedire da schiere di canaglie che odiavano l'Accademia. Una sciocchezza, ma divertente.

    Il suo sguardo si posò poi sulla ragazzina dai capelli verdi. Possedeva una forza notevole, ma era acerba. La compagna di giochi perfetta per suo figlio, Castigo, se mai fosse venuto alla luce da quella sacerdotessa. Intenzionalmente, la fissò con cupidigia evidente, come se fosse un oggetto prezioso su cui mettere le mani e in alcun modo una minaccia, e puntò un dito d'ombra verso di lei. Ella, in quel momento, avrebbe avvertito tutto il peso dello sguardo scintillante del Flagello Immortale.

    « Sarai uno strumento utile, tu, femmina. Cerca di restare in vita abbastanza a lungo. »

    Poi, l'atmosfera in quella stanza sotterranea di cui aveva carpito il segreto cambiò. Il Flagello lo poté percepire anche tramite il jutsu dell'arte dell'ombra che aveva eseguito tramite la Pietra Cremisi. Le sue labbra si serrarono in un sorriso di sfida ed egli rivolse finalmente la sua piena attenzione all'unico individuo in quella stanza oltre all'Uomo-Dio in grado di interessarlo in combattimento: il Re Mortale.

    Vide così quegli occhi rossi unici e sentì un chakra torrido e furioso fluire verso di lui. Avrebbe potuto fermarlo, ma non lo fece: era il suo modo di accettare la sfida. Si godette quella sensazione illusoria di temporanea palpitazione, ormai non più davvero in grado di toccare la sua psiche, e lanciò un ultimo sguardo all'Uomo-Dio, che aveva lasciato sfogare il Re Mortale, comprendendo cosa gli stesse dicendo: ho accettato la tua sfida stabilendo il collegamento con la Pietra Cremisi, ma per arrivare a me dovrai prima prevaricare l'uomo che più mi è vicino: Yu Amachi.

    « Così sia. »

    Fu la sua risposta, pronunciata in un sospiro che solo l'Uomo-Dio ed il Re Mortale avrebbero potuto udire, prima che l'adunanza oscura si infrangesse.



    [...]

    Nel frattempo, come preannunciato dal Flagello, i meandri di Ame erano un luogo meno sicuro, ora. Grazie agli anni di sottili danneggiamenti ad opera di un Principe, una miriade di individui si era infiltrata all'interno del villaggio sotto le spoglie più varie, da mendicanti a mercanti, da prostitute a pescatori, da becchini a briganti. Tuttavia, anche senza le macchinazioni del tetro pellegrino, Ame rimaneva un ammasso di grattacieli e edifici freddi e colpiti da una pioggia incessante, dove sopravvivere era l'unico pensiero e la sfida principale della massa di popolani che infestavano i livelli più bassi. C'era una voce che girava circa la recente sparizione di alcuni disperati, ma in un simile contesto come era possibile verificarla?

    Di certo, se qualcuno avesse risposto alla chiamata dei Cuori e avesse provato a recuperare qualche cavia nei vicoli più sbandati del villaggio, presto o tardi si sarebbe imbattuto in uno spettacolo alquanto strano: in una piazzetta senza alcun rilievo, sotto una tettoia pericolante e di fianco ad alcuni maleodoranti sacchi della spazzatura, si trovava un carretto di legno scuro con un'apertura a lato. Essa era circondata da vecchi pezzi di stoffa nera strappata e ricucita e sembrava, a tutti gli effetti, il palcoscenico di un teatrino ambulante. Dato che il carretto era attiguo al muro, non era possibile vedere chi fosse dietro, ma davanti ad esso, nonostante la tettoia proteggesse dalla pioggia solo le prime due file, c'erano ben cinque file di spettatori (ciascuna da sei). Tutti, ad eccezione forse di un paio di quelli seduti il più lontano possibile dal puzzo del pattume, avevano un aspetto piuttosto trasandato, per non dire di peggio. Eppure, nonostante l'acqua e l'aspetto sciupato di chi dovrebbe preoccuparsi piuttosto di cercare un pasto caldo, questi avevano uno sguardo illuminato, che era fisso sul palcoscenico.

    « Gueueue, spero che siate pronti, signore e signori! Il terzo atto inizierà a breve! »

    La voce, calda e divertita, non sarebbe stata difficile da udire per chiunque passasse per quella piazzetta anonima, ma che (forse a causa della geografica caotica del villaggio) non si trovava troppo lontano dalla Banca Centrale di Ame. Si udì qualche fischio ed una risata, ma soprattutto trepidazione. Poi calò il silenzio e, accompagnata da un tintinnio di quelli che sembravano tamburi funerari in minatura, ci fu l'apparizione.

    Una mano, bianca come il marmo, apparve tra le tende nere da dietro al carretto trasandato. Alle dita, lunghe ed affusolate, erano legati rudimentari fili di spago che erano collegati ad una marionetta di legno e paglia, grezza come poche e senza nessun colore. Tutti gli occhi erano su di essa, ma allo sguardo di un ninja attento [Percezione 9] non sarebbe sfuggita l'assenza di ciotole per raccogliere denaro e, per chiunque si fermasse abbastanza, l'attenzione quasi totale che quei disperati stavano prestando allo spettacolo [Occhio di Falco / Vista Perfetta]. Una simile capacità di attrarre disperati poteva avere un valore nei posti giusti... e che dire dei disperati già presenti?

    La marionetta si inchinò ai propri spettatori.



    [Tetro Spettacolo di Marionette- Nota: questa è un'occasione per ninji curiosi di inserirsi nella macro-trama di Gene da un altro punto di vista... ma quale? : guru : ]

    [...]

    Impossibile dire se la visione della fredda lama della morte sul proprio collo che aveva percepito l'Oleandro quando si era soffermato sulla missione relativa alle Jitte di Umezawa fosse accurata. L'unica cosa certa era che in quel negozietto di fiori quel giorno era stato visitato da un avventore quantomeno inusuale: un energumeno alto oltre due metri e dieci e largo come un armadio a sei ante. Tuttavia, egli aveva un aspetto piuttosto pacifico: era vestito in maniera occidentale, con lungo cappotto ed una sciarpa autunnale attorno al suo collo enorme, ed un paio di occhiali sul naso. Sembrava intento nell'osservare dei semi di papavero e alcune piante rampicanti.

    YTd4PXa

    « ... »

    Passare inosservato era impossibile per quell'uomo, che tuttavia non sembrava neanche molto intenzionato a provarci. All'ingresso aveva porto un cortese buongiorno a Samaki, il fioraio che dirigeva quel negozietto, e pareva genuinamente intento a farsi gli affari suoi. Tuttavia, quando l'attenzione dell'Oleandro si spostò sul biglietto della bacheca relativo alla Jitte di Umezawa, forse quella sensazione di morte che aveva percepito non era tanto frutto di una profezia quanto dell'attenzione, all'improvviso focalizzata, da parte dell'energumeno. Tutte sensazioni, certo, e nessuna conferma. Ma servivano davvero cose del genere a ninja di alto livello?

    [La Terza Via- Nota: Roro, questo è un PNG con un passato che, per qualche motivo, si ritrova sulla stessa strada del tuo PG. A te capire, se ti interessa, se stia andando nella stessa direzione o in quella contraria. Ti dico solo: alto rischio, alto rendimento! ]
  5. .

    Picche

    Per la Vendetta



    [Base dei Quadri]

    Sembrava che, in effetti, i presenti stessero ascoltando più il Flagello che il Risorto.

    Il baffetto dei Fiori sembra al quanto spaventato!
    La Principessina, invece, sembra positivamente baldanzosa ed avversa a Jeral.
    Sì, Fratello, peccato che gli altri due dimostrano eccessivo interesse per le proposte del Flagello.
    Saranno così folli da accettare la proposta di quel... essere?
    Antenata, tu non li conosci: sono come cani, gli piace marcare il territorio.
    HEY! GRRRR!!!!
    Scusa, Zanna, non ti voleva offendere: lo sai, ci piacciono gli animali.
    Disse l'uomo nella cui testa c'era la coscienza di una Fenice, di una Tartaruga e di un cane.

    Probabilmente il bisticcio sarebbe andato avanti ancora a lungo, non fosse stato per le successive parole della Principessa del Gelo, che catturarono l'attenzione del Kaguya, facendo sorgere un sorriso sul suo volto.
    Attenta, Asso di Cuori, ho visto scappare il Flagello ad una velocità davvero difficile da eguagliare, davanti ad una Marionetta particolarmente potente., esordì, con evidente sarcasmo, il Risorto, Ma se vorrai una mano nel portare avanti quanto proponi, ritienimi interessato., avrebbe aggiunto con un affabile sorriso alla Regina di Cuori. [Slot Competenza]

    CHE HAI URAMI STAI FACENDO?
    Non urlare, Fratello, ti sentiamo tutti benissimo.
    Va bene, Fenici Immortali, cosa stai facendo, mio psicotico Fratello?
    Cerchiamo di guadagnare qualche alleanza da questa situazione, anche se non basata sulla fiducia.
    Con una ragazzina che ha causato un genocidio nella sua terra natia?
    Perché secondo te, baffetto è un sant'uomo?
    Fenici Immortali, aiutateci voi.

    Furono due azioni successive dei restanti Assi ad interrompere quelle nuove disquisizioni e lasciare sbalordito il Kaguya.
    Dapprima, in positivo, lo sbalordì l'Asso di Quadri: il Risorto di certo non sapeva che già una volta l'uomo con le due Arti Oculari aveva usato quel particolare jutsu su Jeral, ma ne avvertì, in quel momento, la collera, quasi un piacevole solletico per le sue Ceneri del Rancore, quando percepì il desiderio di punire il Flagello che invadeva il Re di Quadri.
    Mi inizia a diventare simpatico!

    Quando, comunque, l'ospite inatteso concluse il suo vaneggiante soliloquio ed il Joker sembrò accettare la "sfida", se tale si voleva chiamare, fu il vecchietto con il codino a parlare, lasciando il Kaguya stupito, ma in negativo: Voi dei Fiori le droghe dovreste venderle, più che usarle, o mi sbaglio?, sarebbe stato il laconico commento.
    A quel punto, il Risorto avrebbe atteso eventuali nuovi commenti, tanto dai suoi "pari", quanto dal Joker.
    Se, però, al di là dell'accenno ad un "piano migliore", quello che alcuni definivano un "dio" (concetto su cui il Risorto aveva, di per se, molta titubanza persino ad un livello più metafisico) non avesse offerto ulteriori indicazioni, allora, non appena quella piccola riunione si fosse conclusa, l'uomo delle Picche si sarebbe mosso verso la Locanda dei Veri Batuman.

    [Territorio delle Picche]

    Rientrato alla locanda che usava come luogo d'incontro, il Risorto sapeva già di dover agire, non poteva restare un partecipante passivo degli eventi, o muoversi solo su indicazioni altrui, com'era avvenuto in passato nelle sue interazioni con gli altri Semi, così avrebbe dovuto dirigere le sue "forze" per organizzarsi al meglio.

    E prima di tutto avrebbe parlato con le sole "persone" che condividevano ogni suo segreto: quelle nella sua testa. [Competenza]

    Una riunione di condominio? Dopo tutto questo tempo!, esclamò la voce del Mostro, il Chuda Tartaruga, dal suo trono fatto di carne.
    Stai zitto, qui abbiamo già abbastanza problemi per ora, da non dover pensare anche a te., lamentò la manifestazione del Re delle Fenici, dal suo Trono di Piume.
    Non sono problemi, Fratello, forse abbiamo qualche opportunità., commentò il defunto, vero, Mizukage, Shiltar Kaguya, dal suo Trono di Ossa.
    Non so, Discendente, vedo rischiose molte delle idee che abbiamo discusso nel tornare fin qui., osservò scettica l'Antenata, la manifestazione della Memoria della Prima Kaguya, sul proprio trono fatto d'ossa, con Zanna, il cane Kaguya vissuto nell'omonimo villaggio, accucciato acconto a lei.
    Ci sono dei rischi, indubbiamente, Antenata, ma possiamo anche ottenere qualcosa, tanto per le Picche e la nostra vita qui ad Ame, quanto, soprattutto, per la Vendetta., obiettò calmo il Risorto, sul suo Trono di Ceneri.

    Esattamente, Fratello, sappiamo che ci sono diversi aspetti di questa inattesa situazione che adesso ti stuzzicano, ma siamo sicuri di quello che facciamo?
    Questa non è la Vendetta che tanto ti ossessionava, non è il progetto che stavi portando avanti dapprima che vi incontrassi.
    Lo sappiamo, ma non per questo dovremmo rinunciare.
    Quindi punti al Flagello?
    Non essere sciocco, Mostro, attaccare il Flagello direttamente sarebbe inutile.
    E qui entrano in gioco gli altri Assi e quello che dobbiamo scoprire per cercare di offrirglielo.
    E la tua folle idea di entrare in contatto con la bambina del Gelo.
    Neanche volessimo compiere un reato! Vuole solo proporle un piano che darebbe ad entrambi dei vantaggi.
    Zitto, Mostro! E tu, Fratello, ricordi cosa ci disse tanto tempo fa l'Uomo di Latta?
    Che non stiamo giocando ad Asso piglia tutto?
    Esatto ed aveva inaspettatamente ragione. Qui dobbiamo provare a fare una bella Scala, o almeno un Full d'Assi.
    Qualcosa di valido con cui impedire un Tris d'Assi avverso, Ossicino?
    Qualcosa che possa impressionare il Jolly e, chissà, forse anche altri.
    Ammetto che per una volta non sentirti parlare di Vendetta è un piacere, Discendente, ma non ti sembra di essere un pò ambizioso?
    Mi hai inteso male, Antenata, scusami: questo fa ancora parte della mia Vendetta, in modo indiretto.
    Se il piano andrà bene, o anche solo qualche tessera, o carta, sarà quella che spero, potremmo indebolire uno dei nomi nella lista, forse persino due, o tre di loro.
    E se nel frattempo otterremo più risorse ad Ame, da poter offrire alla Zanna, daremmo guadagni tanto alle Picche, quanto ai nostri alleati nella Vendetta.
    Ed il Nobile Fratello avrà sempre più fiducia in noi, in attesa del prossimo passo.
    Il prossimo passo?
    Ricorda, Mostro, la Vendetta è TUTTO!
    E la nostra Vendetta ha tanti bersagli minori, ma due principali.
    La Speranza.
    KAZUHIRO!



    Quando il dialogo alla luce del Sole Nero si concluse, gli occhi del Kaguya si riaprirono sul suo "ufficio", il retro della Locanda dei Veri Batuman.

    Quindi sarebbe questo il nostro piano?
    Io non lo definirei un piano, sei troppo ottimista nel dire così, Pennuto.
    Sì, non è un piano, stiamo giocando una partita in fondo.
    Non sei confortante, Fratello.
    Si tratta di cercare di recuperare le carte che ci servono, Fratello mio.

    Dopo aver elaborato e coordinato le sue idee, il Kaguya avrebbe mandato a chiamare il suo "circolo stretto" in quel di Ame, le poche persone con cui condivideva i piani e che, di fatto, si occupavano delle Picche ogni qualvolta lui non era in quel della Pioggia, cosa che, di recente, succedeva spesso. [Nota x il QM]

    La locanda sarebbe stata momentaneamente chiusa al pubblico, ma non sarebbe rimasta senza guardiani: una piccola fenice era ben nascosta all'interno del locale per controllare che nessuno si permettesse di entrare o disturbare quanto stava accadendo. [Wakonda]
    Intanto, nel retrobottega, il gruppo era in riunione: sei persone sedute ad ascoltare l'Asso di Picche.

    Il primo a cui si rivolse fu Miroku.
    Membro delle Picche ai tempi del predecessore dell'Uomo di Latta (Gendo), aveva dovuto darsi alla macchia per i suoi contrasti con il suddetto manipolatore del metallo, ma il Kaguya lo aveva incontrato grazie ad Ananta, compagno del finto monaco ed ulteriore elemento di quel cerchio ristretto. [Miroku]
    Per l'Asso di Picche, quel quasi Principe, se non nel titolo quanto meno nel ruolo, si occupava di organizzare gli altri elementi del loro Seme, di coordinarli e di indicare quelli più validi, per le missioni.
    Ecco un Jack di Picche.
    Miroku-san, che missioni ci sono per ora in atto all'interno di Ame? Mi serve sapere quali possono essere degli elementi utili, una lista di nomi affidabili e che possano muoversi anche subito, se necessario.
    Inoltre, cosa più importante, devi organizzare un incontro con Fyona.
    , avrebbe esordito verso l'altro.
    Che cosa???, avrebbe sbottato Tendora.
    Calmati, tesoro, è pur sempre un Fante delle Picche e ha delle informazioni che potrebbero servire, spero., spiegò con tono rilassante alla proprietaria della Locanda.
    Sei sicuro, Fratello?
    Uno dei punti importanti potrebbe dircelo lei.
    Soprattutto: non abbiamo bisogno di informazioni che vanno contro i Sassi rossi, quindi non dovrebbe essere un problema per lei.
    E poi vuoi proporle qualcosa che, forse, le farebbe gola, puntando alla tua Scala Reale.

    L'attenzione del Risorto si volse poi verso il compagno di Miroku, Ananta.
    Uno dei tanti figli della Carità di Hayate, privo di abilità ninja, ma in possesso di una memoria eidetica: lo aveva aiutato a liberarsi da un debito verso i Quadri ed aveva dato asilo a lui e Miroku, in cambio di tutte le informazioni che potesse offrirgli in cambio. [Ananta]
    Ananta, mi serve che tu mi dica tutti i luoghi dove poter contattare i Cuori.
    Obitori o quant'altro, almeno quelli validi di cui sei a conoscenza, che possano permettermi di fare arrivare un messaggio ai piani alti, senza fare rumore.
    , avrebbe richiesto all'altro.
    Questa parte mi piace parecchio, devo dire.
    E' rischioso: quella è una pazza sanguinaria.
    Vero, ma non voglio fidarmi di lei, voglio offrirle un vantaggio per entrambi.
    E vedere se tramite lei, possiamo puntare almeno ad un Tris di Assi, se non ad un Poker.

    A quel punto si sarebbe voltato verso il più bizzarro degli individui nel variopinto gruppo: Janki, un suricato che era stato per lungo tempo Eremita del Deserto.
    La morte di un suo compagno Eremita, lo aveva portato ad allearsi con il Risorto, senza diventarne un'evocazione, alleati assetati egualmente di Vendetta che si aiutavano a vicende per i propri bersagli.
    Di fatto, Janki si occupava di proteggere la Locanda, di allenare i membri più deboli delle Picche e, forse, era quello di cui il Kaguya si fidava di più, apprezzandone l'ossessione per la Vendetta. [Janki]
    Janki-san, mi servirebbe che portassi la missiva che scriverò, se Ananta sa dove inviarla. , avrebbe semplicemente detto al suricato.
    Sempre bello quando mi usi come postino, Bestione., scherzò il suricato, fumando dalla sua pipa.
    Oh, non preoccuparti: sono certo che con l'andare avanti di questa situazione ci potrebbe essere anche qualcosa di più utile da fare.
    Ancora non hai scritto niente, Discendente.
    Vero, Antenata, ma se avremo bisogno, lo faremo.
    E poi lo affiderai al topo parlante con la passione per le erbette allucinogene.
    Come dicevo, Mostro, mi sono sempre piaciuti gli animali.
    Stai facendo lo spiritoso, Fratello?
    AHAHAHAHAHAH!!!

    Smettetela, non manca ancora qualcosa piuttosto?
    Giusto, Antenata, Quadri e Fiori, ma per i primi, il percorso è tortuoso.
    Quindi ci restano i Fiori, l'Oleandro.
    E non dimentichiamoci la sua amichetta, Pennuto, com'era? Ortensia?
    Non ho alcun interesse nell'entrare in contatto con quella p...
    Fratello!
    Discendente!
    Professionista, volevo dire Professionista!
    AHAHAHAAHAH!!!!
    Comunque è vero: la donna della Lacrima non è come Namae, lui sembra agire prima di tutto per Ame e poi per il suo tornaconto.
    L'altra mette se stessa prima dei Fiori, sembrava.
    Come fai tu, Ossicino? La Vendetta prima di Ame, in fondo.
    La Vendetta prima di TUTTO!
    Ma questa è la questione: se la sua priorità non è Ame, allora non è affidabile quanto l'Oleandro.

    Parli ancora con le voci nella tua testa?, domandò Tendora, forse quella che di più conosceva l'abitudine del Risorto, complice l'intimità fra di loro.
    Bastarono però quelle parole a riportare il Kaguya al luogo presente e spostare la propria attenzione su Medo e Tamura: il primo era il giovane barista, cugino della locandiera, che considerava "Ru-Wai" il suo sensei da tantissimo tempo, il secondo era stato l'ultimo guardiano delle Mura di Ame molti anni prima, per poi diventare un musico monco e, egualmente, un allievo dell'Asso di Picche, dal suo punto di vista. [Medo & Tamura]
    Tamura, direi che potrebbe essere saggio provare a fare qualche spicciolo al Nettare, il locale dell'Oleandro: non fare troppo rumore, se ti danno modo fai qualche spettacolo musicale e raccimola qualche moneta.
    Se servirà contattare Namae-san, ti avviserò: devo prima capire come andrà quanto chiesto ad Ananta.
    , spiegò secco al monco, prima di voltarsi verso il barista che già sorrideva.
    Sì, Ru-Wai-sama, mi preparo appena finiamo e vado., confermò entusiasta il ragazzo, prima che il Risorto parlasse con Medo.
    Tu non sorridere in quel modo, non serve andare alla Lacrima d'Argento, anzi, dovrai restare qui assieme a Tendora e tenerti pronto., tagliò corto verso l'altro, che subito si incupì: Va bene, sensei.

    Infine il Risorto si voltò proprio verso la Locandiera, che negli anni fra le angherie dell'Uomo di Latta prima e le sofferenze per l'avvelenamento perpetrato da uno sgherro del Visigoto dopo, ne aveva viste parecchie, prima di diventare lei stessa parte di quel piccolo gruppo, unendo le sue scarse abilità ninja a quanto appreso da Janki. [Tendora]
    Io cosa devo fare? Con chi devo parlare?, chiese pronta la Locandiera.
    Restare qui e tenere aperta la baracca, tesorino., rispose laconico l'Asso.
    Che cosa?
    Mi serve qualcuno che controlli la Locanda. Se Miroku ha dei nomi affidabili, qui è più facile incontrarli. Tu dirigerai quanto succede qui e Janki si occuperà di tutto il resto, ok?, propose accomodante.
    Ok., sbuffò Tendora.

    La lasciamo così, Fratello?
    E' la cosa più sicura, sia per lei, sia per i nostri propositi.
    Che sarebbero?
    Tutto si riduce ad una cosa, Mostro, sempre la stessa.
    LA VENDETTA!!!!
  6. .

    Il Bell'Iga

    V






    Le balbuzie di Ryugi nascondevano bene la sua incertezza nel fornire risposte ma nutrivano anche l’impazienza del poliziotto che aveva il suo da fare tra l’ insolitamente violenta tempesta e un quintuplo omicidio.

    Mh.
    Non è la più cristallina delle risposte, concordi?


    Il tono non era accusatorio, anzi, Hisu sembrava voler impostare un interrogatorio sereno.

    Dunque, sei venuta qui e una delle vittime ti ha portato a vedere la zona, al tuo arrivo hai visto anche dei Chikuma ai quali è stato impedito di entrare eppure ora stanno qui dentro, morti insieme a due Soshi.
    Una delle vittime era l’anziana levatrice del clan.


    Girò una pagina del taccuino.

    Mama Kyushu.

    Ritornò a quella dedicata a Ryugi.

    Alcuni testimoni hanno confermato che era stata chiamata per aiutare la moglie del capoclan, Lyn, nel parto leggermente prematuro del suo bambino e che poi scortata da lei e Hyai sei stata accompagnata fuori, probabilmente lontana dal quartiere.

    Questo in soldoni ciò che aveva detto Ryugi, con l’aggiunta di qualche conferma che faceva pensare che Hisu avesse già iniziato da un po' a fare i compiti, niente di sensibile però era stato aggiunto, segno che ancora c’era qualcosa da confermare prima di far decadere i sospetti.

    Niente però è ancora in grado di chiarire come mai una persona che mai si era approcciata al clan è stata ritrovata al suo interno, illesa, a poca distanza dal luogo del delitto e senza una motivazione per essere qui.
    La dottoressa ci ha detto che l’esposizione al veleno avrebbe reso assai confusi i ricordi della serata, ma questo non vale per ciò che è avvenuto prima dell’esposizione.
    Ed a prosito, mi dispiace, assistere ad un parto Soshi dev’essere stata dura, le tende sono spazi angusti resistere al suo interno tutto quel tempo nella concitazione dev’essere stato impegnativo.


    Battè con la penna sul foglio.

    Dunque, vogliamo provare a ricordare e ricostruire la tua gita all’interno del quartiere Soshi?
    La casa del capoclan dopotutto non apre le porte a chiunque, a volte neanche i cancelli del clan.


    Il suo sguardo si focalizzò sui simboli vestiti dalla Nekki.

    Neanche ad un membro delle squadre speciali.

    La guardò con un accenno di compassione, doveva esserci una ragione se il Kazekage, di sicuro un eccellente esempio di prematura genialità, permetteva al poliziotto di fare quelle domande ed anzi evitava le interazioni con Ryugi.

    È adesso il momento migliore per ricordare, devo chiederti questo sforzo, qualcosa di molto strano è successo qui e se qualcosa di strano è capitato a te sarebbe bene descrivermelo prima che vada perso per sempre.

    Non avrebbe sorriso, ma il suo bel volto e i celebri occhi degli irreprensibili Iga sembravano farlo al posto suo tanto i suoi lineamenti ispiravano fiducia. Non era costretta e non lo sarebbe diventata, anzi, se avesse avuto necessità di alzarsi e ripercorrere il suo cammino non sarebbe stata fermata nonostante Hisu la seguisse passo passo, probabilmente fiducioso delle sue possibilità fisiche.





    CITAZIONE
    Beeeeeeeeeeeeene.
    Restart.
    Ho dato una buona lettura, cercato di capire cosa avesse fornito hohe rispetto alla trama e preso in mano la quest, riniziamo dunque con un recap anche per te e vediamo se con questa mappa mentale rischiariamo le idee a te, Ryugi e riusciamo a stabilire una vaga idea di cosa capita e delle azioni da intraprendere per capire cosa sta succedendo.
    Se lo trovi necessario e possibile prova anche a interagire con ciò che ti circonda alla ricerca di indizi o di ricostruire i tuoi stessi movimenti.
  7. .

    Nuove Storie della Pioggia

    Dettagli Criminali
    2

    Uhmpf! Disgustosa Meretrice. Commentò l'uomo mentre Yuri cercava di esporre i propri "talenti" acquisiti senza ottenere altro che uno sguardo colmo di sdegno, mentre una delle due guardie, pur mascherata, sembrava gradire la scena. Amitabha...che io sia perdonato per questa sozzura. Il bene superiore richiede che anche i più puri debbano infangarsi a volte. Sembrava un vero fanatico religioso, ma il solo fatto che si trovasse ad Ame, che avesse relazioni coi Fiori e che fosse pronto a cedere un segreto di Villaggio e di Clan indicava che il suo più grande talento era probabilmente l'ipocrisia. Non che questo lo rendesse un cliente meno interessante per Goemon o per Yuri, naturalmente.

    Seduto al tavolo, prese solo alcuni piccoli morsi di verdura, guardando con aria giudicante i piatti a base di carne e pesce quasi fossero avvelenati, e ovviamente non espresse alcun parere positivo nè ringraziamento, mentre le due guardie stavano in piedi poco distanti, senza mai intervenire. Uhm, sfrontata e avida, decisamente una persona lontana dagli insegnamenti del Buddah. Commentò. I Kurogane vogliono fornire ai cuori dei potenti anestetici e altre sostanze per le loro sale operatorie, ma la quantità è tale che sicuramente vorranno immetterne un pò nel mercato di straforo. Il mio interesse è che avvenga lo scambio di persona e che non sia sospetto. Se puoi trafugare le scorte senza che la mia spia venga scoperta bene, in caso contrario sappi che il Buddah non perdonerà l'aver mandato all'aria i miei piani. Un avviso tutt'altro che celato, per non dire una chiara e palese minaccia.

    Non sollevò il calice quando lei propose di brindare: la sua ostilità era evidente, ma fece un minimo cenno del capo come a sottolineare che avevano un accordo. Il Buddah piange quando gli uomini si abbandonano all'alcool e alla lussuria. Ma chiude un occhio quando un bene superiore è in gioco, anche se si compiono azioni discutibili. Disse, come a voler rinfrancare la sua personalissima interpretazione della sua religione. E hai ragione nel dire che non sono affari tuoi. La guardia è pronta a sostituire il bersaglio: è stata adeguatamente addestrata, ma ci serve il corpo per controllare dettagli come nei, voglie e tatuaggi. Tu occupati della tua parte e non allungare le tue disgustose mani su ciò che non ti compete. Stai ricevendo un pagamento notevole per questa tua azione, ricordalo. Aggiunse, ferreo nelle sue convinzioni e per nulla turbato dalla criminale, che anzi guardava con sdegno.

    Il motivo per cui devi apprendere le tecniche Iga è che il bersaglio, Yuuki Kurogane, è praticamente invulnerabile. Suo padre, il capoclan, le ha impiantato una sfera di sabbia magnetica nel corpo con un rituale proibito, e il suo corpo è costantemente circondato da un campo magnetico che respinge e riduce enormemente qualunque tipo di attacco, anche se al prezzo di impedirle di sviluppare adeguatamente le capacità del suo clan: il controllo dei campi magnetici. Bisogna disattivare per qualche istante questo campo magnetico e le nostre arti sono l'unico modo, ma per ovvi motivi non possiamo esporci in prima persona. Aggiunse con un gesto della mano che voleva sottolineare la frase. Un criminale che ha in qualche modo trafugato una tecnica segreta di Suna invece è un bersaglio ideale. Yuuki deve morire. Ma ha due guardie del corpo, una dei Kurogane e una fornita dai Fiori. Non puoi ucciderle, devi fare in modo di neutralizzarle senza che ricordino l'accaduto, o agire senza che sappiano cosa è successo. Hai libertà di scelta su come agire e con chi associarti, ma solo la donna deve morire e nessuno deve saperlo. L'intervento chirurgico dovrà essere completato sul campo con i dettagli sul corpo di cui ti dicevo e poi verrà sostituita. Non preoccuparti di far replicare il rituale del campo magnetico: abbiamo una soluzione già approntata che non ti riguarda. Tagliò corto.

    La vittima dormirà in un albergo poco distante, uno della zona di lusso, con dieci piani. La guardia del corpo dei Fiori è sempre appostata fuori dalla porta mentre quella Kurogane sta sempre dentro la stanza con lei, anche se è una donna quindi non ci sono coinvolgimenti sentimentali. La sua camera sarà al sesto piano, sul lato ovest, con una finestrella in bagno e due finestre che si aprono sulla suite, che è di circa trentacinque metri quadrati. Arriverà alle quattro del pomeriggio e andrà in albergo. Poi dovrebbe uscire per cena, al Nettare dell'Orchidea intorno alle venti, da sola con le guardie del corpo. Dopodiché dovrebbe tornare in albergo e prepararsi a un incontro segreto a mezzanotte coi Cuori. Non ci saranno altre finestre disponibili per agire nei giorni successivi e a me serve che venga sostituita prima dell'incontro. Pianifica bene le tue mosse e i tuoi alleati. Avrebbe detto, alzandosi da tavola a sua volta e arricciando il naso per il disgusto quando lei offrì il conforto delle sue impiegate. Il giorno successivo avrebbe avuto il primo incontro per l'addestramento.

    [...]

    Ad Ame molte persone hanno molti recapiti. Alcuni sono fidati, altri meno, ma solo uno sciocco non organizza un modo per monitorarli, qualora ci fossero occasioni di guadagno. Ortensia sapeva bene a chi far avere un messaggio che, per vie traverse, mi avrebbe inevitabilmente raggiunto senza però che fosse facile tracciarlo o raggiungere la mia esatta posizione. Fortunatamente in quei giorni ero ad Ame per un'altra missione, assai seria, che tuttavia lasciava un pò di tempo libero. E il tempo libero ad Ame era meglio impiegarlo per arrotondare. Konoha non pagava poi così bene.

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    Ho parecchio da fare, barista. E allontanarmi da una mummia rompiscatole è un mal di testa notevole. Ma potrei avere del tempo per faccende di Draghi. Ne sai niente? Non ci sarebbe voluto molto per raggiungere Yuri, la proprietaria del locale con un segreto che solo io conoscevo, ma con adeguate contromisure per evitare di essere ucciso per silenziarmi. La proposta della donna era semplice, ma mi fece aggrottare la fronte. Un nuovo intervento così presto? Pensavo che fossi soddisfatta del lavoro svolto. In ogni caso come sai non lavoro per i Semi, quindi l'unica garanzia che posso offrire, al netto di risorse minori, è la riservatezza. Ma ora mi servono dei dettagli. Aggiunsi, sedendo alla scrivania.

    [Il giorno successivo]

    Una delle due guardie mascherate, la più bassa e con una corporatura più minuta, era in piedi davanti a Yuri in una sala della Lacrima predisposta per l'occasione, con le braccia conserte e occhi profondi oltre le fessure della maschera. Sono la guardia che sostituirà Yuuki. E appartengo al clan Iga. Sebbene la mia abilità sia modesta è più che sufficiente per insegnartene i rudimenti: saranno più che sufficienti per disperdere la difesa del bersaglio. Puoi chiamarmi Kaoru. Disse senza alcun intento gentile o affettuoso, con tono marziale e assolutamente distaccato. Tutto deve avere un inizio. Anche se fisicamente sei più forte di me dovrai ascoltarmi e seguire le mie indicazioni o non apprenderai nulla. Portò le braccia dietro la schiena. Il primo approccio è teorico. Con un tocco noi Iga possiamo dissolvere le tecniche e il chakra con cui entriamo a contatto. Il chakra come sai ha due componenti: una mentale e una fisica, Yin e Yang. La tecnica Iga si basa quasi interamente sulla prima e non è dissimile da un discorso o un confronto. Con questa mia informazione riesci a intuirne il motivo? Sarà più semplice passare alla parte successiva se mediti su quale possa essere il funzionamento di base della tecnica.


    Edited by Febh - 21/9/2022, 21:55
  8. .

    Prologo


    Messaggi e Missive



    Quasi un anno prima, il Mercenario Kaguya era stato ospite del villaggio della Foglia, seppur per un brevissimo tempo, discutendo di argomenti di rilievo con l'Hokage, ma, da allora, per quanto i due ninja si fossero ripromessi di portare avanti almeno due progetti assieme, non c'erano state novità da parte dell'Asso di Picche.
    Finché qualcosa non accadde.
    Un giorno come un altro, alle Mura di Konoha, fra i numerosi viaggiatori, c'era anche una giovane donna, che si presentò come la proprietaria di una locanda del Villaggio di Ame, in visita per conoscere i luoghi in cui era nato il padre. [IMG1]

    Ad un controllo alle Mura, non c'era molto di sbalorditivo, da un punto di vista di abilità ninja: aveva una discreta quantità di chakra, e controllando le informazioni sul padre, in effetti risultava essere stato un aspirante genin, quasi quarant'anni prima, che aveva poi abbandonato la carriera ninja ed il villaggio stesso.
    A detta della ragazza, di nome Tendora, il padre era morto da quasi 10 anni, lei aveva ereditato la sua locanda in quel di Ame e, al momento, era in viaggio per degli accordi con dei fornitori di birre artigianali del Paese del Fuoco, così ne aveva approfittato per visitare per la prima volta il Villaggio della Foglia.
    La storia, per quanti controlli possibili, sarebbe risultata veritiera e, forse, l'unica cosa stramba di quella locandiera era il suo animaletto di compagnia: un suricato con il muso sfregiato, chiuso in una piccola gabbia.

    Quando l'avessero fatta entrare, lasciando l'unica arma in suo possesso alle mura, Tendora sarebbe andata per un pò in giro, comprando qualche souvenir, fino a fermarsi in una locanda e lì avrebbe iniziato a bere: e più beveva, più il tempo passava, più iniziava a lamentarsi del buttafuori della sua locanda, che definiva il proprio "fidanzato", il quale ancora non si decideva a mettere su famiglia, mentre lei invecchiava ed invecchiava.
    In tutto ciò, però, il suricato era scomparso dalla propria gabbietta.

    Qualche minuto ed alle porte dell'amministrazione della Foglia si sarebbe presentato un animaletto piuttosto curioso, con una strana benda su un occhio, che fumava da una pipa, mentre si rivolgeva al primo ninja presente sul luogo [IMG2]

    Salve, ho un messaggio per tale Montagna di Konoha... che mi dicono trovarsi qui, seppur è un posto un pò strano per tenere una montagna., avrebbe iniziato, prima di alzare una zampina, E ho anche un biglietto da visita per presentarmi.

    Da sotto la benda, lì dove non era presente l'occhio, avrebbe recuperato un pezzetto di carta raggomitolato (ed un pò sporco), per poi spalancarlo e mostrarlo a quale che fosse il suo interlocutore Credo che dovrebbe essere sufficiente per farmi aprire qualche porta., avrebbe ghignato, rivelando cosa c'era sul "biglietto da visita".



    Se avesse avuto il risultato atteso, il piccolo mammifero sarebbe stato abbastanza inamovibile sul consegnare il proprio messaggio solo alla "Montagna" di Konoha e, quando introdotto dall'Hokage, il suricato con la passione per il fumo avrebbe iniziato a parlare:

    Mi chiamo Janki, un tempo Eremita del Deserto, adesso associato del nostro comune conoscente con la passione per la Vendetta e l'uso di diversi nomi.
    Ha presente, no? Bei capelli, ego più largo delle spalle, che già sono grosse di loro, parla ogni tanto da solo... un vero Asso, se vogliamo.
    , avrebbe ghignato.
    Il nostro amico mi manda a dirle che è tutto pronto per ospitare il giovane malato ed il suo medico curante, ha preparato per loro due stanze nella Locanda dei Veri Batuman e trovato anche alcune località turistiche che potrebbero interessargli, in funzione di quanto vi eravate detti tempo fa.
    Che poi, turismo ad Ame... mah.
    Ad ogni modo, il nostro comune conoscente è al momento lontano dalla Pioggia, per affari legati ad uno degli altri argomenti di cui avevate parlato, ma i due giovani possono già raggiungere il villaggio dalla prossima settimana, tutto è, appunto, pronto ed alla Locanda siamo tutte persone di sua fiducia, noi lavoranti.
    , avrebbe concluso, a meno di domande da parte della "Montagna".

    [...]

    Quando la disquisizione fosse finita, il suricato sarebbe tornato dalla Locandiera e, a fine giornata, il duo avrebbe lasciato Konoha, per continuare il loro viaggio d'affari ancora per qualche giorno.

    [...]

    Il duo di chunin della Foglia sarebbe stato atteso, entro la settimana successiva, ai Veri Batuman e lì sarebbero stati accolti dal variopinto gruppo di lavoranti, che Yato già conosceva.
    C'era la Locandiera, leggermente alcolizzata, Tendora, proprietaria della locanda e "fidanzata" del Mercenario Kaguya.
    Il suricato tabagista Janki, che non aveva un vero e proprio lavoro, per lo più stava seduto dietro il bancone a fumare.
    C'era poi il giovane cugino della Locandiera, Medo, che si occupava di preparare da bere da dietro il bancone [IMG3] e si considerava un "allievo" di Ru-Wai (quello il nome con cui il Kaguya era conosciuto ad Ame).
    E poi il musicista monco, che rallegrava la locanda, suonando la chitarra con l'unico braccio rimastogli (l'altro gli era stato mozzato proprio da Ru-Wai anni prima): Tamura [IMG4]

    La Locanda si sviluppava su due piani: il pian terreno era il cuore vero e proprio, con diversi tavoli, occupato da clienti a quasi ogni orario, mentre il piano superiore aveva un totale di sei stanze da letto e due bagni. Al loro arrivo, Medo avrebbe consegnato ai due della Foglia le chiavi delle loro stanze, contigue, al piano superiore ed una lettera per loro da parte di Ru-Wai (quello il nome con cui il Mercenario era conosciuto ad Ame).

    Miei giovani amici,

    Mi dispiace di non poter essere qui di persona ad incontrarvi, ma altri impegni mi terranno per un pò lontano da Ame.
    Ho fatto qualche ricerca su quello che avevamo discusso mesi fa con voi ed il vostro "capo" e ho lasciato un pò di informazioni ad Ananta.
    Medo può organizzarvi un incontro con lui, ma potete, ovviamente, anche cercare da voi eventuali ulteriori indicazioni da cui partire per quello che è il vostro interesse qui alla Pioggia.

    Spero che ci vedremo presto.


    La firma era una versione stilizzata dell'Asso di Picche, simile a quella usata come biglietto da visita a Konoha.
    Stava ai due giovani decidere come muoversi: potevano tanto cercare Ananta, oppure parlare liberamente con uno qualsiasi dei gregari del Risorto che lì si trovavano.
  9. .

    Le Zanne e il Destino


    Il Ritorno dello Shoga

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    Cinque sedie davanti a lui, ognuna decorata semplicemente, senza fronzoli, come a sottolineare che si trattava di qualcosa di meramente funzionale e non certo un onore da rincorrere o una carica a cui aggrapparsi. Cinque sedie senza un nome o un simbolo, a sottolineare che chiunque si sedesse fosse al pari degli altri. Cinque sedie senza altri posti per sedere nella stanza, come a dire che nessuno aveva autorità in quel posto, fosse anche un re o un imperatore, a meno di essere una delle cinque persone là sedute. Un cielo di stelle fittizie fuori dalle finestre tradiva la sofferenza di dover vivere gran parte della vita sottoterra, al punto che in quella sala del consiglio si erano ricamati una parvenza di esterno per placare l'animo e pensare a mente serena, mentre l'architettura curata, a differenza delle altre stanze di quel dedalo sotterraneo, indicava che davano grande importanza a ciò che accadeva in quel luogo.

    Feng Gu era stato convocato, alcuni giorni dopo gli eventi della Cattedrale di Carne, ed era stato decisamente complesso separarlo da Michi che ancora lottava tra la vita e la morte, stabile nella sua gravità ora che il clan Chiba era riuscito a recuperare alcune apparecchiature medicali più avanzate anche se ancora non sufficienti. Nonostante gli sguardi del fratello di lei, il Mercenario era rimasto vicino alla fanciulla le cui ferite erano, in ultima analisi, una sua colpo, anche se saggiamente dirottata verso i nemici contro cui si era già in parte vendicato. La devozione era stata tale che probabilmente nemmeno si era accorto della ricostruzione da parte dei ninja della Zanna e del lento ritorno alla normalità, anche se con ferite profonde nell'animo e nel corpo. Molti erano caduti e molti erano ancora feriti o traumatizzati, ma la vita aveva cominciato a scorrere nuovamente in avanti. Sarebbe stata Kasumi Bara in persona a convocarlo. Le Zanne volevano parlargli.

    [...]

    Yohei. Finalmente siamo riusciti ad allontanarti dal capezzale della giovane Michi. Il primo a parlare era probabilmente l'uomo per lui più importante, colui la cui vita era l'unica ragione di esistenza per il Risorto. Il suo Bersaglio, per usare i termini di un suo allievo. Kazuhiro Kuei, capoclan dell'omonima famiglia e Sanga della Zanna, maestro nell'arte di scomporsi in innumerevoli pipistrelli e combattere con perizia e cruda efficienza. Era considerato immortale, ma solo per la sua immensa abilità e per il potere che la Stella Rossa della Rovina, una delle Stelle di Iwa, gli conferivano. Hai salvato il mio villaggio e la vita dei miei compaesani, Yohei. Io non dimentico. Avrebbe detto, sollevando una mano. i suoi toni erano bruschi e decisamente poco accattivanti, ma c'era della sincerità nel suo sguardo, che invece mancava al loro precedente incontro nelle Grotte del Silenzio e decisamente non era presente nello scontro di una vita precedente. Sono pronto a considerarti un mio fratello giurato. Un'apertura che poteva significare molte cose per chi, come Feng Gu, percorreva la strada della Vendetta.


    Quindi lo chiami Yohei? Buffo che questa persona abbia un nome diverso a seconda dell'interlocutore. Ma non mi dispiace comunque, Kazuhiro-kun. Sul secondo scranno era seduto un uomo mastodontico, pari almeno al Risorto o ai due Kage del Suono e della Nebbia, con una pelle oltremodo scura che forse tradiva origini vicine a Kumo, e capelli di un rosso acceso che decisamente sembravano fuori posto e pronti ad accendersi in fiamme alla prima occasione. Yamato Ho, Yonga della Zanna, conosciuto da alcuni anche come Figlio della Fenice e capace di bagnarsi nella lava fusa senza il minimo impaccio. Per fortuna le mie arti sono abbastanza democratiche...quel bastardo di un Hayate non mi ha portato con sé nella cattedrale o avrei incendiato tutto quello schifo oltre ai suoi fiori...difficilmente sareste riusciti a vincere contro me, Kasumi e Kazuhiro assieme. Non si stava vantando, la sua sembrava più un'analisi tattica a posteriori, volta a comprendere ed apprendere. Secondo le dicerie Yamato Ho non aveva preso il posto di leader con la lotta, nonostante le sue impareggiabili capacità, ma piuttosto vincendo una partita a shogi in maniera talmente clamorosa da essere definito un genio strategico. In ogni caso hai salvato Juana, ci hai aiutato in più occasioni, e ora anche questo. Aggiunse, con quel brutto grugno che sembrava pensieroso. Ma in qualche modo penso di non poterti dichiarare un mio fratello di fiamma...credo tu possa immaginare il motivo. C'è una faccenda tra noi che dobbiamo chiarire, prima di poterlo fare. Certamente il Risorto sapeva a cosa si stesse riferendo.


    La fanciulla poco distante, dal viso sereno anche se con occhi che tradivano una profonda stanchezza, era la Muuga, la Senza Zanne, titolo che in genere veniva trasmesso a chi, abile al pari degli altri quattro, era in genere su posizioni più moderate, in modo da aiutare il villaggio a non autodistruggersi completamente nella ricerca della Vendetta. Kasumi Bara, capoclan altamente esperta nel taijutsu con lo stile della Lancia della Bestia di ispirazione Tsumuji, aveva in odio l'accademia quanto ogni altro ninja della Zanna, ma la sua opera voleva essere quanto più possibile incruenta, devastando economicamente e nella reputazione l'alleanza degli shinobi. Credo che siamo tutti tra amici, Yamato. Credo tu possa parlare. E anche tu Kazuhiro, non mi avevi detto di conoscere già il Mercenario...sono stanca dei segreti e delle incertezze. Disse con un profondo sospiro, specie dopo che l'intero sistema di difesa della Zanna basato sui cloni e sulla segretezza era stato rivoltato contro di loro ad opera di Hayate. Avrebbe poi guardato il Risorto con accesa riconoscenza. Hai salvato tutti noi, tu assieme a Namae. Hai la mia amicizia, e avrai sempre il mio supporto. Tre Zanne ti riconoscono i tuoi meriti, e al momento il seggio della Seconda Zanna è vuoto, ma non credo avrebbe nulla da obiettare se esistesse. Ti siamo riconoscenti, e come sai faremo tutto ciò che è in nostro potere per Michi...ma c'è qualche altra cosa che possiamo fare per te? Finalmente molti nodi iniziavano a venire al pettine.


    Al tempo. Ammonì la quarta figura nella stanza, unica non seduta esattamente come il Mercenario, ma in piedi accanto a uno dei seggi, con la mano posata su di esso. Maschera Tre del Clan Kamen, un individuo oltremodo misterioso, così come il suo intero clan, che si fregiava del titolo di Shoga della Zanna rifiutandolo al contempo. La carica era infatti divisa tra il ninja mascherato e un'altra persona, che viveva invece alla luce del sole e che durante i disordini dei Cloni Ribelli era lontana in missione. Ovviamente con la sua affermazione si era attirato uno sguardo ostile da parte della Muuga, mentre il Sanga sorrideva appena, beffardo, come a chiedersi quale sarebbe stato il problema...era un uomo alla costante ricerca di stimoli. Lo Yonga invece annuì, come se avesse già capito dove voleva andare a parare il Mezzo Shoga. I suoi meriti sono innegabili e sono onorato di aver combattuto al suo fianco. Ma sono una persona che per natura esisten nell'anonimato e nell'incertezza. Come sapete il clan Kamen si basa sull'annullare sè stessi e vivere solo come una maschera. L'unica via d'uscita dalla setta è trovare qualcuno che si faccia carico della nostra esistenza e la sostenga, come è successo con la mia sposa. Sollevò una mano indicando il Risorto. E proprio perchè questo è il mio campo, so capire quando una persona indossa una maschera. E il Kaguya qui ne indossa innumerevoli. Nessuna informazione sul suo passato è verificabile. Ci ha sempre aiutato senza mai chiedere realmente nulla in cambio se non parole o vicinanza. E per quanto io sia colpito e commosso dal suo altruismo e dall'aiuto che ci ha dato...non posso fare a meno di chiedermene il motivo. Le sue risposte, anche quando chiare...si rifanno sempre a eventi che non si sposano completamente con ciò che è accaduto. Si sporse appena in avanti. Anche a costo di portare il peso dell'irriconoscenza, non mi sento di dire che sono pronto ad accoglierti qui senza remore. Non so nulla di te. E sembra quasi che tu non sia mai esistito prima di aver cominciato ad avere a che fare con la Zanna a Iwa, anni addietro. Anche la mia metà, la cui sicurezza è la mia priorità assoluta, ha una strana attrazione verso di te, e questo mi rende ancora più circospetto. I Kaguya sono il suo punto debole, come tutti sapete. Quindi verso le altre Zanne riunite. Chiedo dunque che Feng Gu parli e risponda, ma che sia anche sincero sulla sua identità, se vuole sincerità in cambio. In ogni caso, lo Shoga sarà presto qui, e si potrà prendere una decisione più ragionata.




    Dunque lo Shoga era di ritorno, finalmente, e così l'intero consiglio sarebbe stato pronto. Feng Gu aveva qualche minuto per parlare ai presenti, e anche all'ingrato Maschera Tre, che pure parlava guidato dalla pura ragione, consapevole di non essere emotivamente corretto (anche se non chiese scusa al riguardo). Lo Yonga immaginava una cosa del genere, anche se evidentemente lo irritava un atteggiamento del genere, mentre la Muuga era chiaramente oppositiva. Solo il Sanga pareva intrigato dal sapere qualcosa di più sul suo "fratello giurato", qualunque cosa intendesse.

    In ogni caso dopo diversi minuti avrebbero chiaramente udito il suono di tacchi sul pavimenti, in avvicinamento, con l'aggiunta di qualcosa che in qualche modo strisciava. La porta venne aperta di scatto mentre una figura con un ampio mantello bianco orlato di pelliccia entrava, le sue fattezze ancora non chiare ma certo era una donna a giudicare dalle calzature. I presenti ovviamente la riconobbero: era la Shoga. E aveva un prigioniero dall'aria decisamente ammaccata che gettò di malagrazia ai piedi di Feng Gu. Una voce molto familiare arrivò da sotto il cappuccio, una voce che conosceva da molti anni, quando ancora era Shiltar Kaguya, e che aveva risentito quando era alla Colonna Evanescente. Mi pare che questo sia tuo. Ha un'informazione che ci serve e con questo disastro dei cloni non ho avuto tempo di interrogarlo prima di tornare qui. Ma forse puoi sciogliergli la lingua. Dove si trova la Pergamena di Indra della Porta dei Sogni? Lui lo sa. Ai piedi di Feng Gu, in condizioni disastrose, mi trovavo a malapena cosciente...eppure lo vidi, senza capire. Era stata una lunga e complessa avventura e forse la Missione stava per essere persa definitivamente. Troppo debole per parlare o spiegare, non facevo che pensare al Bersaglio lontano...ma alla vista del Risorto non potei che pronunciare una singola, debole parola.

    tenor

    Sen...sei...




    Edited by Febh - 22/3/2022, 20:30
  10. .
    Distesa sul letto, avvolta dalla leggera brezza del mattino che precedeva il caldo soffocante del giorno, fissavo inquieta la mia mano sinistra.

    Allenati in qualunque momento, non perdere mai la concentrazione. Ogni minimo sforzo, ti porterà ad ottenere un giorno grandi risultati.

    Le parole di Souta mi rimbombarono nella mente mentre, con lo sguardo vuoto, questa vagava nel ricordo di quel pomeriggio che avevo passato ad allenarmi, senza però ottenre i risultati sperati. A differenza dei miei coetanei dell'accademia io non ero originaria di Suna, e le mie tecniche avrebbero dovuto differenziarsi da quelle tipiche del Paese del Vento. Così non era, però, e lo scoprii proprio insieme a Souta che dopo la morte dei miei genitori si era preso cura di me sia come maestro che come tutore.
    Con uno sbuffò portai la mano dietro la testa e fissai il soffitto sentendo una leggera folata di vento che portò dei granelli di sabbia a urtare delicatamente la finestra di camera mia.
    Sentii bussare alla porta e sussurrando un leggero "avanti", la figura di Souta si palesò.

    "Cosa succede?" domandai all'uomo dalla pelle scura davanti a me. Non era solito disturbare il mio sonno, anche se il mio sonno si era interrotto da un pezzo.

    "È arrivata una lettera per te" rispose lui cercando qualcosa all'interno della sua giacca e porgendomela.

    Mi alzai dal letto curiosa e la presi sbirciandola. La aprii senza troppi complimenti e lessi il messaggio al suo interno.

    Studentessa di Suna Raushana, è stata selezionata per una missione nel deserto dell'Anauroch. Si prepari a dovere e si faccia trovare tra cinque giorni a Suna. Alla locanda "Sete Infinita" potrà incontrare un Genin che guiderà la spedizione e vi spiegherà in cosa consisterà la missione. Il suo nome è Kyojuro e vi aspetterà li.




    Stupita guardai Souta e poi nuovamente la lettera. L'uomo non sembrava esserlo, probabilmente aveva già intuito di cosa si trattasse e con un sorriso leggero disse: " Allora? Come ti senti all'idea?"

    "Non pensavo che avrei fatto una missione così presto."

    Andrà tutto bene, dopotutto ti ho addestrato io!" ridendo sonoramente si portò alla porta e poco prima di uscire voltò lo sguardo verso me. Preparati ci alleneremo senza sosta prima dell'arrivo di quel giorno."

    Con un sospiro annuii debolmente e mi portai a sedermi sul letto sfatto. Fissai la lettera prima con un leggero timore, poi il volto cambiò. Il coraggio spaziò in me e con gli occhi pieni di determinazione mi preparai per raggiungere Souta al piano di sotto dove ci saremmo allenati.


    Dopo svariati giorni, arrivò finalmente il momento di recarsi alla locanda "Sete Infinita". Nome appropriato per un posto situato in una cittadina del deserto, specialmente per i prezzi che avrebbero potuto rendere reale la sete infinita, dato che erano altissimi.
    Mi guardai in giro osservando i vari abitanti che camminavano in silenzio sotto i raggi prepotenti del sole.
    Arrivata alla locanda entrai e mi godetti il fresco unito all'odore del cibo che era stato servito ai clienti. Sistemai la mia fascia bianca che mi ricopriva il corpo e con un sospiro alzai leggermente i capelli lunghi fino alla vita per rinfrescare la zona dietro la nuca. Con uno sguardo veloce cercai il Genin con la quale avevo appuntamento e una volta inquadrato mi ci avvicinai.Sembrava fosse ghiotto di bento in quanto dietro di lui si potevano vedere svariate scatole vuote. Sorrisi leggermente alla vista e osservai bene il ninja davanti a me. Questo alzò lo sguardo e mi diede il benvenuto chiedendo di mostrargli la missiva.
    La presi dalle tasche dei pantaloncini e gliela porsi.

    "Ottimo! Mi chiamo Kyojuro, sarò il caposquadra per questa missione. Vedo che stai osservando il bento.. Accomodati, sarai affamato.. Prendi, prendi e mangia a sazietà!" disse.

    Mi sedetti lentamente e accettai il bento anche se, in effetti, avevo già lo stomaco pieno. Lo feci più per rispetto. Mangiai molto lentamente sperando che questo non risalisse in momenti meno opportuni più avanti.

    "Ma dimmi, da dove vieni?" chiese poi per fare un pò di conversazione.

    Erano anni ormai che non interloquivo con altri, se non con Souta, nonostante il mio maestro mi avesse sempre spinta a ritrovare quel carattere solare che con la morte dei miei genitori avevo inesorabilmente perso.

    " Sono di Suna..." risposi poco convinta del voler parlare delle mie orgini. Souta si era ben prodigato dall'avvertirmi di non comunicare ad altri con leggerezza delle mie orgini di Shimo.

    "C'è una motivazione per cui hai scelto la strada dello shinobi? è una strada piena di pericoli..non è sempre facile percorrerla appieno! ahahahah" domandò lui.

    Ci pensai. Portai il mio sguardo verso alcuni clienti seduti non molto lontani da noi e risposi: " Seguo le orme della mia famiglia, erano tutti shinobi. Desidero, un giorno, diventare abbastanza forte da poter trovare chi ha tolto loro la vita e poter proteggere chi come me è rimasto solo per la malvagità di altri."

    Presi una piccola pausa e mentre osservavo il Genin che attento aveva ascoltato le mie parole chiesi in cosa consisteva la missione. Mi fece segno di attendere, in quanto aspettavamo qualcun altro. Obbediente, rimasi in silenzio scrutandolo mentre felice come un bambino consumava il suo pasto, il mio invece facevo fatica a terminarlo.
    Non riuscii a parlare di altro, il mio punto debole purtroppo era proprio quello.

    "Ricorda che la comunicazione con i tuoi compagni sarà importantissima." ricordai le parole di Souta.

    Non sapendo a cosa sarei andata incontro poggiai le mani sulle ginocchia in attesa dei miei compagni di squadra e quando fummo al completo diedi loro uno sguardo veloce per poi riportarlo a Kyojuro che dopo un breve colloquio iniziò a spiegare.

    Bene signori. Oggi la nostra è una missione di ricerca! Sono state trovate delle rovine all'interno del deserto e l'accademia vuole che andiamo a recuperare uno strano artefatto presente al suo interno. Nulla di troppo complicato, ci vorrà probabilmente un po' per trovarlo ma non ci aspettiamo nulla di pericoloso in vista se non l'età del posto dove andremo. é una vecchissima costruzione che si estende sotto la sabbia, e proprio per questo dobbiamo fare attenzione a dove mettiamo i piedi, non vorrei che ci crollasse tutto sule nostre teste.

    Osservai il suo sorriso. " Di che artefatto si tratta?" domandai curiosa.

    Ero stata molto spesso nel deserto, insieme a Souta. Si era prodigato a farmi comprendere come sopravvivere sia di giorno che di notte. Ero munita di tutto il necessario, acqua, Tè ( nel caso avremmo dovuto viaggiare anche di notte per evitare che il freddo ci portasse a consumare tutti gli zuccheri necessari) e eventuale vestiario per il freddo notturno. La missione non sembrava nulla di molto impegnativo, ma non ero stupida e iniziai a pensare ai peggiori scenari che si sarebbero potuti presentare nel caso qualcosa fosse andato storto.

    Nel frattempo attendevo la risposta Di Kyojuro....

    Edited by Ashanii91 - 20/12/2021, 19:01
  11. .

    La mossa del Nemico


    da "Guerra e Religione" di Loxion Mikawa, capitolo XLI

    Sun Tzu disse:
    " In breve, questo è il metodo per organizzare le operazioni militari -
    Un migliaio di carri da guerra veloci, un migliaio di carri coperti di cuoio,
    centomila fanti armati e la possibilità di trasportare le provviste per più di mille li -
    per le spese in patria e sul campo di battaglia, per gli stipendi dei consiglieri stranieri,
    per i costi dei materiali come la colla e la lacca, dei carri e delle armature,
    lo Stato dovrà provvedere mille monete d'oro al giorno.
    Se si dispone di tanto, si potranno allora mobilitare centomila soldati. "




    Spedendo i quattro migliori ninja di Oto a "supporto" dell'operazione Accademica, Aloysisu si era assicurato la protezione massima per il suo futuro e quello del Villaggio, a prescindere degli esiti di quella battaglia e da quelle che erano le sue reali intenzioni. Il babbeo quattrocchi guidava un gruppo esperto ma non coeso, in una missione onorevole ma non credibile, al fianco di un villaggio potente ma ingenuo. Le probabilità di successo per il manipolo del Suono e le forze militari dell'Hokage contro l'orda Rossa erano bassissime, l'ennesimo maldestro tentativo di sopravvivenza di un'organizzazione senza più controllo degli accadimenti del continente. Di fatti, dall'altra parte del mondo, Suna non sembrava voler attivare il grosso del suo esercito mentre la Nebbia si era mossa per vie traverse raggiungendo la base di Nakani in autonomia, senza informare il resto dell'Alleanza. Il campo base allestito da Aloysius era predisposto a contenere fino a cinquemila uomini, quindi gli uomini al seguito dell'Inquisitore avrebbero potuto trovare ristoro dopo il lungo viaggio nell'area loro preposta, senza necessità alcuna che i due eserciti si mischiassero. Come aveva dimostrato Febh uscendo dalla tenda, per la maggior parte degli abitanti di Oto "loro" rimanevano dei pescivendoli e lo stesso sentimento si poteva applicare nel senso inverso. Il Generale Cremisi sapeva benissimo che quella divisione all'interno dello schieramento intero avrebbe potuto causare dei problemi ma confidava che alla prima battaglia vinta insieme sul campo, gli animi avrebbero iniziato ad unirsi e i ricordi di dissapori passati sbiadirsi. Condividere il proprio cibo e le comodità dell'accampamento sarebbe stato il primo passo per agevolare l'avvicinamento dei due popoli.

    Una volta resettati i ricordi sensibili, radunarsi ed organizzatisi, i membri di Puragu sarebbero partiti alla volta del punto di raccolta di Raizen sulla cavalcatura speciale del consigliere. Ne avevano già parlato, il nome del gruppo derivava proprio da questo: Kamine sarebbe stata la sua spina nel fianco per tutta la missione. Doveva progredire, doveva affrontare ciò che il destino le aveva riservato e al tempo stesso doveva essere protetta; quella era la sua missione primaria, il reale destino di Kusa era in altre mani. Una maggiore comprensione del piano del Mikawa, infine, si poteva avere andando ad analizzare gli altri due componenti scelti; il primo con un passato strettamente legato ai nemici di oggi, dunque emotivamente coinvolto e inadatto ad un impiego militare, ed il secondo eletto consigliere al pari dello Yakushi proprio per minarne l'autorità. Tutte difficoltà che rendevano ancor più complesso il compito del Jonin, già di base inadatto alla gestione di problematiche di questa natura e dai modi distruttivi più che costruttivi.
    Senza considerare la reale missione assegnata dal Mizukage ai ninja kiriani che si sarebbero uniti alle fila del Fuoco.

    Avrebbe fatto uscire tutti dal tendone all'arrivo del leader di Kirigakure e impedito l'avvicinamento a chiunque in un raggio di 30 metri.

    " Mi meraviglierei del contrario, Kensei. "

    Lo avrebbe salutato con una tipica stretta di mano della tradizione Kenkichi, cingendogli con la mano l'avambraccio metallico.
    Lo avrebbe quindi accomodato a prendere posto attorno al tavolo centrale, sul quale era stata collocata una grossa gigantografia della porzione di mappa interessata dal conflitto. Su di essa erano state collegate delle pedine di forma e colore differente e altre simili erano disposte di fianco, in attesa di essere aggiunte allo scenario. Vi erano anche dei segnaposto con scritte le informazioni che arrivavano evidentemente in continuazione dai gruppi sparsi di gregari spie del Kokage sparsi nell'area di interesse. Un lavoro certosino che sicuramente il Kage aveva delegato ad un uno dei suoi [si ringrazia Veronica per il lavoro!], un dettaglio che poteva fare la differenza per la pianificazione di una tattica di alto livello efficacie. Hebiko era stata assegnata alla tenda dei rapporti, collocata di fianco a quella principale. Tre esperti sensitivi di Oto [PNG, Chunin Viola] tenevano traccia di tutti i rilevamenti e dei canali di comunicazione aperti con il villaggio e i responsabili di ognuna delle quattro zone del campo base; mentre i gruppi di gregari in missione e il team Puragu riportavano direttamente al Mikawa in persona attraverso il meccanismo dei corvi. Il compito della consigliera era elaborare queste informazioni per sintetizzare messaggi precisi e puntuali da dare ai due Kage come input per le decisioni da prendere e l'aggiornamento della mappa.

    " Circa 1800 unità complessive marchiate con la nota di Oto. Non erano i numeri che ti avevo promesso ma il nemico si è mosso prima del previsto. Tu quanti ne hai raccolti tra le isole del vostro arcipelago? I miei corsari mi hanno comunicato che lo sbarco nella Risaia del Golfo è andato alla perfezione, circumnavigare la penisola del Fulmine è stato un azzardo ma vi ha fatto risparmiare diverse ore di viaggio. Siete arrivati più freschi e pronti per la battaglia! "



    Si appoggiò con le nocche sul tavolo in legno massello e si proiettò con la mente sul fronte, dove Kusa era sotto attacco. Conosceva sufficientemente bene quella roccaforte per stimare ancora qualche giorno di resistenza; gli assedi sono procedure lunghe e complesse anche quando in schiacciante superiorità numerica...certo, sempre che un simil Febh tra le fila Cremisi fosse intervenuto sconvolgendo calcoli e proiezioni.
    Proprio in quel momento il gruppo dei sensitivi si mise in contatto telepatico per comunicare un importante aggiornamento:

    " Harumi-dono è in arrivo con un centinaio di uomini. Hanno superato il blocco di controllo a ovest di Otogakure. "

    Dunque il Mikawa prese alcune delle pedine extra e le piazzò nella posizione comunicatoli, smarcando anche quel piccolo task nella sua infinita lista mentale di preparativi...quelle erano le ultime milizie recuperate dai villaggi di agricoltori del Yamashina, tra le piantagioni di riso che si estendevano fin nei territori del Ferro. Avrebbe invitato il Mizukage a fare lo stesso per le sue unità in maniera da avere visibilità totale almeno dei due schieramenti alleati. Una volta che Puragu si fosse unito alle truppe del Fuoco avrebbero avuto visibilità anche delle scelte di Raizen mentre per Suna sarebbe rimasto un mistero fino all'ultimo non avendo esplicitato più di tanto le sue intenzioni.



    CITAZIONE
    MAPPA full size

    Leggenda:

    Forme
    - Cerchio: PG (con logo/sigla), Gregari d'Elite (con sigla), PNG (vuoti)
    - Quadrato: Gregari (1 competenza, 3 unità. Grande blu, medio verde, piccolo bianca))
    - Triangolo: Milizie (25 unità)

    Colore
    - Viola: Oto
    - Verde: Konoha
    - Blu: Kiri
    - Arancione: Suna
    - Rosso: Cremisi
    - Grigio: Erba

    Griglia
    - Quadrato tratteggiato di lato 100 km

    Note
    - Questa mappa si aggiorna in ritardo rispetto ai post proprio per simulare la grande distanza che divide l'accampamento di Nanaki con quello accademico.
    - Le posizioni sono chiaramente indicative, servono solo a Diogene per avere lo stato della battaglia e i numeri in gioco.

    " E' evidente che ci servono i numeri del nemico. Le mie spie sono a lavoro proprio per stimarne l'entità ma si sta rivelando più difficile del previsto da una visuale terrestre; anche interrogando i superstiti di Soyo riceviamo informazioni contrastanti. Parlano di un'orda rossa senza fine e l'unica cosa certa ad oggi è che abbiano tagliato come burro le difese dell'Erba con 3 eserciti distinti, ora alle porte di Kusa. Potrebbero davvero aver raggiunto le 10000 unità e al momento sembrano volersi disporre per formare un fronte unico che taglia l'Erba in due; spero che Raizen e Febh si muovano ad avvicinarsi il necessario per ottenere lo stato delle residue forze arroccate nel villaggio e dettagli ulteriori sull'orda rossa, magari sfruttando il cielo...Devo ammettere che i fogliosi sono stati coraggiosi ad avvicinarsi così tanto e subito al nemico ma il confine con la pazzia è sottile: se i dati che mi hanno comunicato sono veri, l'accampamento è a mio avviso troppo vicino al nemico, rischiano di essere accerchiati in un territorio ormai preda del nemico in rapporto di forze 1 a 8. Forse l'Hokage pensava che Kusa gli avrebbe fornito un sopporto maggiore, immaginando una resistenza congiunta in prima linea, ma questo famigerato re delle armature li ha costretti ad una ritirata fulminea nella roccaforte di Kusa. "

    Posò nuovamente lo sguardo sul leader kiriano, probabilmente intento a memorizzare tutte le informazioni fino a quel momento raccolte dal Mikawa; dopotutto dall'altro lato del mare "vedere" ciò che stava accadendo nel cuore del continente era impossibile. L'alleanza che avevano stretto serviva anche a questo, colmare le distanze e abbattere le barriere geografiche tipiche di un piccolo Paese e di un arcipelago. La posizione dei sunesi rimaneva un'incognita ma iniziava a girar voce che il Kazekage avesse spedito comunque il 75% delle forze della Sabbia nella traversata verso il fronte.

    " Quanti dei tuoi hai mandato a morire per tenere il gioco dell'accademia? "

    Domanda secca che si apriva a quello che secondo Aloysius era il tema del piano dell'Inquisitore. Con lui frenare la lingua non aveva molto senso, i due si erano già accordati sui propositi della loro alleanza segreta durante la cena alla Magione Kenkichi, quindi la visione di uno era a grandi linee chiara all'altro e di certo correre in soccorso dell'erba non vi rientrava per entrambi! Il fatto stesso che l'accampamento di Oto fosse rimasto quello pensato per la guerra a nord contro Kumo, senza creare nemmeno un distaccamento limitrofo alle forze accademiche la diceva lunga su quello che Aloysius aveva in testa per l'impiego del suo esercito.

    " Movimentare le armate da qui richiede un giorno di viaggio mentre i gruppi ninja che abbiamo spedito saranno da Raizen in 4-5 ore. Dobbiamo calcolare bene in tempi se vogliamo arrivare al momento esatto...non trovi? "

    Non lo stava ancora dicendo esplicitamente, avrebbe aspettato che il Kenkichi rivelasse i dettagli del suo piano per sbilanciarsi sebbene entrambi dovevano avere in testa il medesimo destino per la fazione cremisi, quella accademica e quella dell'Erba.
    In quel momento sarebbe entrato nella tenda uno dei corvi del Mikawa, fermandosi sulla mano tesa del generale già proiettate a leggere il contenuto del rapporto criptato che trasportava:

    " Il nemico si sposta. Il gruppo di infiltrazione 3K, capitanato da Gennosuke, riporta che ora l'alfiere del Veterano è a metà strada tra Kusa e Soyo...pare che non guiderà lui l'assalto a Kusa. Che l'insediamento accademico abbia catturato la sua attenzione? Supponendo una suddivisione al 50%, a breve 5000 milizie cremisi si abbatteranno sui nostri "amici" mentre l'altra metà continuerebbe la presa della capitale...tu cosa ne pensi Kensei? "

    I ninja potevano spostare gli esiti di una battaglia in netta inferiorità numerica ma, sebbene fosse a tutti noto il valore di shinobi del calibro del Jinkurichi del Nove Code, anche il nemico aveva dimostrato di avere ninja di altissimo profilo (come i due Kage di Iwa e Kumo assoggettati al loro volere ad esempio). Ancora non sapevano, oltre il famigerato capitano, quali ninja di rilievo sarebbero scesi in campo per la fazione opposta e questo rendeva l'esito di quel conflitto decisamente aperto.
    Ad ogni modo, ora che lo stato di quel sistema caotico in continuo divenire sembrava aver preso forma, Diogene era pronto a sentire il piano del Mizukage e avrebbe iniziato proprio dal punto in cui si erano interrotti qualche mese prima, a Kiri;

    " Dimmi, hai portato quello che ti avevo chiesto? "



    ::: Stalle :::

    Hayashi si era messo a testa bassa sul compito assegnatogli da Korra. Un lavoro tedioso, monotono e apparentemente banale che lo studente non si sforzò affatto di far evolvere allo standard dei ninja. Inoltre le cose non erano state facili come l'otese pensava: le bestie non erano mansueti puledri da passeggio ma stalloni da guerra, dall'impetuosi e testardi. Muoverli per pulire le stalle e spazzolarli non era una cosa così banale e il suo atteggiamento sbrigativo gli aveva solo fatto perdere del tempo; stessa cosa per il trasporto di acqua e viveri...non attivare il cervello e svolgere tutto come avrebbe fatto un civile non esperto nel settore era quanto di più inatteso alla giovane ufficiale di primo livello cui era stato assegnato. Era arrabbiata e al tempo stesso scocciata del pessimo operato dello studente.

    " Sei sicuro che vuoi intraprendere la carriera da ninja? Ci sono tanti mestieri a questo mondo, non tutti sono adatti a questa vita. Non ti è nemmeno passato di mente l'idea di usare la moltiplicazione per avere il controllo sui cavalli e farli star calmi? Oppure avresti potuto trasformarti per diventare uno di loro e convincerli a seguirti negli spostamenti con più semplicità! Tecniche o chakra per aumentare la velocità per gli sposamenti lineari e ripetitivi? E poi i trasporti...non posso credere tu stia facendo tutto a mano! Cosa ci voleva a piantare un kunai su questa trave, collegarci un filo di acciaio e realizzare una carrucola per i secchi d'acqua o di letame e le balle di fieno? I ninja, prima che combattenti, sono gente pensante, ingegnosa!! Bah...proviamo con altro. "

    Lo trascinò quasi fuori dalla struttura per condurlo nei pressi del bosco limitrofo l'accampamento.

    " Legna. Prendi quei soldati con te, convincili a staccare prima dalla pausa e accompagnarti nel bosco. Sai quale si usa per accendere fuochi e cucinare, si? La raccogliete, tagliate in pezzi consoni e accatastate lì, dove ci sono quelle casse. Tutto chiaro? Hai tempo fino ad ora di pranzo. "

    Questa volta avrebbe dovuto fare un lavoro migliore; serviva un piano per ispezionare il bosco in maniera ottimale e organizzare la raccolta e il taglio, oltre a spronare e tenersi buoni gli uomini di certo poco volenterosi di sacrificare il proprio tempo libero in quel modo...

    ::: Armamenti :::

    Saragi era proprio un secchione, questo avrebbe pensato Ashiro dopo averlo interrogato su quanto appreso in quelle poche ore. Aveva capito le principali differenze tra i macchinari realizzati dai sunesi su commissione di Aloysius e ne aveva compreso limiti e vantaggi tattici. Quindi avrebbe calcato la mano per vedere se la matematica e la tattica bellica era uno dei punti di forza del ragazzo:

    " Quanto tempo ci vorrebbe per trasportare 3 trabucchi fino al fronte [mappa e competenze linkate]?
    Quali tipo di soldati avrebbe più senso impegare [gregari, png, milizie, pg e loro livello]?
    Ipotizzando che il primo livello murario di Kusa sia composto da blocchi di pietra fino a 25 metri di altezza, a che distanza converrebbe posizionare queste armi per avere dei bersagli efficaci?
    E dopo quanti colpi le mura cadrebbero? "


    Il genin aveva dei compiti numerici da fare prima di potersi dedicare alla preparazione dei grossi proiettili. Gli ingegneri e meccanici otesi avevano tra le mani i progetti spediti da suna ma non sembravano ancora padroni al 100% di quegli schemi.



    Il problema era sul collaudo della leva di attivazione della balista, che se eseguiti lanci troppo ravvicinati tra loro, sembrava come indurirsi fino ad incepparli del tutto; per sbloccarla sprecavano diverso tempo perché la posizione era interna e scomoda e serviva una stretta micidiale per forzare il meccanismo. Per il momento la soluzione sulle macchine ancora sane era quella di oleare l'ingranaggio alla base costantemente ma, oltre ad essere una procedura poco pratica durante una battaglia, a Saragi non sarebbe di certo apparsa la soluzione migliore.
    Avrebbe preso l'iniziativa o si sarebbe limitato ad assemblare gli oggetti da lancio?

    ::: Campo di Addestramento 2 :::

    Kyuke aveva affrontato la sfida di Soifon con l'atteggiamento sbagliato, quello tipico dei ninja che iniziavano ad elevarsi dalla gente comune e capire il mondo della guerra e delle arti marziali e del chakra. Tuttavia, pensare che gli addestramenti di Kato fossero di esempio per il livello di perfezione richiesto ed atteso dall'ufficiale di secondo livello era un errore grave: il guardiano scomparso, sebbene più forte della gregaria, non possedeva affatto il rigore marziale e la perseveranza di quest'ultima, qualità già spiccate per natura ma accentuate da anni di allenamenti impossibili richiesti dal kage.
    Apprendere il Kata di Jo non significava solo copiarne i movimenti e urlare cose a caso ma era una forma di arte marziale antica, profonda, viscerale, che attivava il tentien attraverso il diaframma e univa l'estensione dei muscoli al vigore delle pose statiche, allenando agilità e forza allo stesso tempo. Era un allenamento intermedio per l'esecuzione di taijutsu prolungati, sequenze di colpi precise che se interrotte perdevano di efficacia, come molte delle tecniche insegnate ai giovani otesi interessati al combattimento corpo a corpo.

    Lo avrebbe mandato a correre 30 km attorno al campo di addestramento, appesantendogli il trasporto con ulteriori 20 kg di peso oltre l'armatura che aveva tenuto già da prima, senza spiegarli nemmeno tutte le cose sbagliate che aveva compiuto. Perlomeno avrebbe avuto del tempo per rifletterci e capire i suoi errori.

    Alla fine della "corsetta" lo avrebbe preso in disparte, dicendogli:

    " Ancora. E questa volta fallo bene. "


    CITAZIONE
    OT/ Entro il prossimo post definiremo tutte le schede dei png di Oto.

    Kyuke e Hayashi cercate sempre di entrare nel merito delle cose, approfondendo l'argomento, descrivendo per filo e per segno quello che fate e i ragionamenti del vostro pg. Cercate di riportare le cose al mondo dei ninja, alle vostre conoscenze e al reale significato delle sfide che vi vengono messe davanti ;) /OT
  12. .


    Nobu Kurogane
    la via del ninja: kunai e shuriken. Non bastano le buone intenzioni e il potenziale per fare un adulto, figurarsi un ninja.
    Nobu questo deve ancora impararlo per bene, troppo giovane per avere l'esperienza adatta a comprendere le preoccupazioni di suo padre e lo scetticismo dei suoi parenti.
    "Ma ha risvegliato l'abilità?" Era una domanda che veniva canonicamente espressa fra i corridoi di casa, oltre la carta delle porte scorrevoli davanti ad una tazza di tè. Amici di famiglia, ospiti, clienti: se capitava la conversazione sul "la figlia di Daijiro si è iscritta all'Accademia ninja", spontanea era la pretesa fosse una di loro, l'èlite, l'oligarchia della tradizione dei Kurogane.
    «Non potevo andare in Accademia tutti gli altri? Tanto non so usare il magnetismo, no? Tanto vale che mi lasciate in pace.» Da lì i capricci, i battibecchi. Là dove altri avrebbero aspettato riconoscenza davanti alle preoccupazioni e attenzioni di Daijiro, Nobu vedeva un insulto dietro l'altro.
    Pensava fosse troppo incapace per allenarsi con gli altri? Non voleva facesse fare cattiva figura al Clan?
    Pensieri infondati, decisamente erronei, giustificati e resi fattibili al suo sguardo per un'infantile convinzione di essere una priorità nei problemi degli adulti unicamente perché giovane, piuttosto che essere una priorità delle loro cure e attenzioni.

    Così con ancora l'amaro in bocca, Nobu Kurogane si era ritrovata alle porte della dimora di Shinichi Kurogane, un chunin forte, celebre e con una fama decisamente discutibile alle spalle per il suo amore per le donne.
    Un bene che Nobu fosse non più che una ragazzina, decisamente distante dal plausibile interesse di un uomo maturo con i sedici anni scarni che si portava addosso.
    Pelle scura, capelli castani e occhi verdi, non vantava ancora muscoli tonificati ma godeva per costituzione di una silhouette slanciata. Alla fascia alla vita, sui pantaloni di lino neri, pendevano un paio di occhiali protettivi per le intemperie dal deserto, sopra una canotta verde lasciava esposte le braccia protette solo al destro da una serie di bende protettive e guanti di cuoio.
    Era già attrezzata, evidentemente merito del denaro del Clan: sarebbe stato disdicevole mandarla a casa di un ninja di tale lignaggio senza attrezzatura d'eccezione.

    L'educazione, per fortuna, non se l'era dimenticata assieme al buon umore.
    Si presentò esibendo un profondo inchino, rigido con le braccia premute lungo i fianchi. «Buongiorno, Kurogane-sensei. E' un onore conoscerla e la ringrazio per aver deciso di seguirmi in questo percorso importante.»
    Non che ce l'avesse con Shinichi, pover'uomo, innocente del crimine di voler istruire uno studente, ma era palese che il suo tono mancasse sia di entusiasmo che di riverenza per l'uomo. No, era scocciata; sembrava stesse leggendo controvoglia le frasi del buon costume da un foglio.

    Il malumore venne gradualmente dimenticato via via che si addentrarono nella casa del maestro.
    L'arredamento prima e l'equipaggiamento poi le strapparono un sorriso spontaneo, entusiasta e genuino come quello di un bambino in un negozio di giocattoli.
    L'adrenalina improvvisa portò le guance ad arrossarsi, mentre le nocche dei pugni venivano fatte ripetutamente cozzare tra di loro, come a voler dare segno anche con il linguaggio del corpo di essere pronta a darsi da fare.
    Come biasimarla del resto? Diventare un Ninja era il suo sogno.
    Da quel momento Shinichi avrebbe notato un rapido cambiamento di atteggiamento: Nobu non perdeva mai d'occhio il maestro, l'avrebbe seguito come un ombra con lo sguardo ad eccezione di quando avrebbe impugnato le armi, concentrandosi con gli occhi sui dettagli dello shuriken estratto.
    Cercò di imitare a distanza il movimento delle braccia e della mano allo scagliare dell'arma, similmente poi avrebbe rifatto per il kunai.
    Le brillavano gli occhi.
    «Davvero? Posso? Ah sì, certo che posso, ehm.» L'entusiasmo aveva rotto l'illusione della serietà e della passivo aggressività e se ne dovette accorgere anche lei, visto che si affrettò a tornare a mostrare broncio e fronte corrugata. «Allora vado, signor-- maestro.» Niente, a far la dura faceva un po' pena.
    Si portò persino la mano destra alla fronte prima di allontanarsi in favore dell'equipaggiamento offerto, cercando di emulare un militare sull'attenti.
    Pena e pietà e tenerezza.

    Prese alcuni shuriken (2) e un kunai, portando i primi nel porta armi alla cintura e lasciando pendere il secondo dall'indice destro opportunamente posto nell'occhiello all'impugnatura.
    Si portò a qualche metro (dieci circa) di fronte ad uno dei manichini di paglia, poco distante da Shinichi che avrebbe potuto così osservarla e correggerla.
    Sfilò il kunai, portando le dita a chiudersi parzialmente attorno all'impugnatura. Portando il braccio all'indietro, si preparò a caricare il lancio, mentre socchiudendo leggermente l'occhio sinistro cercò di focalizzare lo sguardo sulla bocca dello stomaco del manichino. La mano e il kunai erano portato all'altezza della spalla destra. Quando trattenne il respiro per stabilizzare i movimenti inconsulti del braccio, fece scattare questo in avanti lasciando l'arma al momento della distensione dell'arto per cercare di indirizzare il kunai in una traiettoria rettilinea verso il punto preso di mira.
    La mano libera a quel punto si sarebbe mossa lesta verso la tasca degli shuriken, estraendone uno e reggendolo alla base dell'indice con la pressione del pollice sul metallo. Piegando il braccio sinistro verso l'interno, portando lo shuriken oltre il braccio opposto, cercò di distendere di scatto il braccio per riaprirlo e lasciar andare l'arma a metà evoluzione dell'arto per cercare di indirizzare l'arma con una traiettoria obliqua verso la spalla sinistra del manichino.
    Era un'azzardo, un colpo meno calcolato di quello del kunai, forse proprio per colpa della sua inesperienza.
    Avrebbe tentato di raddrizzare il tiro seguendo i consigli del maestro, prima di passare al colloquio.

    «Uhm. Io ...» Titubò, prendendo tempo sedendosi per ultima sotto il salice. Nonostante avesse preso il bicchiere di succo si limitò a osservarlo.
    La posizione delle spalle e la contrazione dei muscoli suggeriva una tensione di fondo. Lo sguardo pensoso non lasciò il suo riflesso sul bicchiere.
    «Noi Kurogane pensiamo troppo alla tradizione.» Lo disse frettolosamente fra le labbra, come un borbottio scocciato. «Cioè sì, è vero, siamo alla base della storia del Villaggio, fico, sicuramente, ma non fanno che dirmi "sabbia di qui e sabbia di là", come se servisse quella per essere forti ed essere grandi.» Avvicinò il bicchiere al volto, sfiorando con le labbra screpolate per l'afa il vetro.
    «Voglio essere come gli eroi delle storie. Voglio aiutare il villaggio in prima linea, non dietro i conti della merce e le trattative di mio padre: voglio spaccare il muso a chi se lo merita, esplorare i posti che nessuno ha mai avuto il coraggio di vedere, voglio salvare qualcuno perché ho rischiato, non perché gli ho fatto uno sconto. Voglio ...» Aprì la bocca, pronta a dire qualcosa, ma poi la richiuse di scatto, chiudendosi nel silenzio per qualche secondo con la scusa di due sorsi di succo.
    «Voglio essere forte, voglio aiutare ... perché sono Nobu, non perché sono Kurogane.»
    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT

    Chakra: 10
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1:  ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 6
    • Fukibari × 5
    • Kusari Fundo
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Guanti in cuoio × 2
    • Bende rinforzate (braccio dx)
    • Occhiali protettivi × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1

  13. .

    Turismo Alla Zanna


    ( 15 )
    Epilogo

    Io...sto bene, si... Mormorò Tia, stranamente rosea nelle guance nonostante il pallore, mentre Namae la soccorreva e aiutava a rimettersi in sesto. Quando raggiunsero il piano superiore trovarono i resti di una violenta battaglia e l'orrore di carne che animava quell'intera struttura.
    Nel mentre Maschera Tre non commentò alle parole sulla Kaguya della Zanna, limitandosi ad annuire, prima che l'attenzione di tutti e tre andasse a ciò che restava di Kiyomaro Sekai sul fondo del pozzo. L'arrivo di Namae e Tia, pur stanchi, apriva a opzioni interessanti.

    La sostanza che produci potrebbe rallentare l'attività di quell'essere, ma resta comunque fuso con l'edificio. Non mi piace. Io dico che dobbiamo farlo esplodere. Commentò invece Tia, dando manforte al Risorto e a Goemon. Dobbiamo distruggere questa cosa disgustosa. Anche Namae parteggiava per quella opzione e fornì il suo supporto, mentre Maschera Tre generava dei nuovi cloni, pur restando pericolosamente a corto di chakra, dato che divise la sua già scarna riserva tra loro, ma il piano restava valido. Sei agli sgoccioli, tu vai via e lascia i cloni, resto io con il nostro Yohei, qui, per la fuga rocambolesca.
    Tutto era pronto e il gruppo si era allontanato con il corpo privo di sensi del Sanga, che verosimilmente aveva cercato di confrontarsi con la Carità ma era stato sottomesso, forse con l'inganno o con uno dei fiori, mentre Goemon e Feng Gu, stanchi ma determinati a mettere la parola fine a quella vicenda, rimasero sul bordo di quel pozzo, respirando pesantemente. Tu sei completamente pazzo, Yohei, te lo hanno mai detto? Borbottò l'ex pirata. Ma forse quello veramente pazzo sono io che sto qua ad aspettare la fuga con te.

    I Cloni di Maschera Tre entrarono nel pozzo, e anche se con qualche difficoltà riuscirono a piazzare i tre Kunai. Come prevedibile, per effetto della Dopamina, la Carne iniziò a rigenerare più lentamente mentre il battito rallentava. L'intera pagoda iniziò a scricchiolare, segno della reale sofferenza di Kiyomaro o perlomeno di ciò che restava di lui. Della sua lancia nessuna traccia, ma era possibile che si trovasse nel pozzo, in mezzo a tutta quella Carne. Certamente nessuno dei due ninja aveva intenzione di andarla a cercare in quel momento. Acceso di ali e furia vendicativa, Feng Gu si fiondò nel condotto facendo avvampare il suo chakra con tutto quello che aveva, prima di rilasciare un tornado di fiamme tanto intense da aver persino battuto le capacità immortalizzanti dell'Abete. Non scherzavi quando dicevi che sarebbe stato devastante...

    Il Fuoco divampò ovunque intorno al Risorto, carbonizzando istantaneamente gran parte della Carne e avvolgendo il cuore che, avvelenato dalla dopamina, non riusciva a rigenerare con velocità sufficiente per guarire le terribili ustioni. L'odore nauseabondo di carne bruciata investì Feng Gu e Goemon ancor prima dei tremori sconquassanti che coinvolsero l'intera struttura mentre il fuoco si diffondeva ben oltre il pozzo fino a raggiungere le pareti e trasmettersi forse all'inter Tempio, del quale sarebbe presto rimasto ben poco. In tutto ciò il Mercenario era volato via afferrando il massiccio braccio che Goemon gli tendeva con le ultime forze, volando entrambi verso la parete, lontano dalle fiamme esplosive che divampavano. Ora se permetti faccio qualcosa io! UUUUAAAAHHH!! I muscoli del braccio libero si tesero fino allo spasmo mentre l'orrido shinobi della zanna lanciava con forza il suo enorme martello di legno improvvisamente avvolto da una micidiale corrente d'aria. Questa la usavo quando dovevamo trascinare la nave in fretta se inseguiti. L'arma sfondò la parete di carne e quella di mattoni e legno sottostante prima che il fuoco riempisse l'intero ambiente. Il duo in volo scappò proprio mentre la struttura iniziava a crollare su sè stessa, in un incubo di fuoco che certamente stava divorando anche gran parte dei cultisti ancora all'interno. Certo, qualcuno era inevitabilmente scappato, terrorizzato dall'improvvisa distruzione del tempio, e semplicemente non avevano le risorse per inseguirli. La Carne dentro di loro sarebbe rimasta, ma era impossibile dire se sarebbero diventati una minaccia in futuro.

    Mentre la distruzione indiscriminata continuava, distruggendo in continuazione la Carne che cercava di rigenerarsi, tutto iniziò a crollare, in parte nel lago ma perlopiù sulla piccola isola centrale, fino a quando non ci furono solo macerie fumanti. Non che Feng Gu o Goemon potessero restare là a guardare: una volta raggiunti gli altri si affrettarono a tornare nei cunicoli verso il campo della Zanna. Le loro ferite dovevano essere curate a tutti i costi, e dovevano riposare, prima di ogni altra cosa, per quanto vedere i corpi degli abitanti riversi nei cunicoli senza più fiori addosso fosse liberatorio...avrebbero avuto il tempo di salvarli e recuperarli, se non fosse stato troppo tardi.

    [...]

    Trenta ore possono sembrare tante, ma tutti i partecipanti alla missione le trascorsero dormendo o quasi, tanto che a malapena si resero conto del tempo che passava. La Kunoichi del clan Enma si era rifiutata di sentire un resoconto dettagliato, obbligando tutti a fermarsi, mangiare qualcosa e dormire, con uno sguardo gentile ma fermo che non ammetteva repliche. C'era tempo per riposare e riprendersi.
    Quando si riebbero, scoprirono che Tsubaki aveva inviato tutti i ninja della base a recuperare gli originali ora liberi dalla maledizione, quasi tutti disidratati e denutriti, ma capaci di riprendersi rapidamente ora che la loro mente era libera, così da aiutare nel salvare altri, in una sorta di effetto a cascata benefico per il villaggio, soprattutto per il recupero delle risorse. C'era stata qualche scaramuccia di poco conto con dei Sekai rimanenti, ma il grosso era morto nell'incendio o scappato, per fortuna. Qualche giorno e il Villaggio sarebbe tornato operativo, ma i leader avrebbero dovuto trovare un modo per impedire una ribellione dei cloni futura, o cambiare completamente il modo con cui si nascondevano al mondo. Ma tutto questo era una storia diversa, che forse verrà narrata più tardi.

    Quello che interessava all'Oleandro era riaversi e stringere degli accordi. Se non altro i ninja della Zanna ora lo guardavano con rispetto e gratitudine. Tsubaki Enma era sempre molto gentile con lui e si occupava personalmente delle sue ferite e di cambiargli le bende, riservandogli dei candidi e materni sorrisi (e con la sua barriera disattivata finalmente le ferite guarivano decentemente). Tia Mikawa era strana, evitava il suo sguardo e si allontanava sempre con le orecchie e le guance arrossate, ma più di una volta Namae la avrebbe scorta che lo spiava da lontano, magari da dietro una cassa o un pilastro di roccia, e gettava sguardi irritati a Tsubaki che invece gli stava vicino. La missione sembrava aver spazzato via la sua arroganza nei suoi confronti, ma l'atteggiamento era del tutto invariato con le altre persone, anzi sembrava più prepotente e autoritaria che mai, scappando quando lui si avvicinava. Non accennò più alle sue capacità sciamaniche, ma forse ne parlò con qualche ninja di alto grado del villaggio, o lo avrebbe fatto in futuro.

    Feng Gu era stato trasportato assieme a Michi nel quartiere dei Chiba, dove la ragazza era stata fortunatamente stabilizzata ma restava in coma, con ustioni estese e la necessità di un ventilatore meccanico (e quelli della Zanna non erano di alta qualità nè moderni, venivano usati per gli esperimenti di quel folle clan di scienziati normalmente). Feng Gu si era appisolato al suo capezzale, vicino alla sua mano, dopo che il fratello gli concesse di passare, dopotutto doveva pensare alla sua famiglia appena riavutasi dalla maledizione della Carità. Mentre era là, contemplando la fanciulla in condizioni precarie, avrebbe sentito il tocco di una mano fresca sulla spalla. La Muuga era stata la prima a svegliarsi tra tutti i ninja del villaggio dopo la maledizione, e aveva rapidamente organizzato tutto togliendo il peso del comando a Tsubaki, che per natura era più schiva e ritrosa. Hai i miei ringraziamenti. I più sentiti. Ma non c'è altro che tu possa fare qui per lei. Vieni...c'è molto di cui parlare...
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    Turismo Alla Zanna


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    Resa dei Conti - Parte 5

    Namae
    Namae era stato raggiunto e ferito su più fronti, complici gli scontri ravvicinati e il suo sistema endocrino che veniva spremuto fino alle ultime gocce pur di star dietro alle offensive nemiche. Contrastata alla meglio la Kusari-gama nemica, scelse di incassare la lama approfittando del brusco aumento dimensionale della sua spalla per impedire alla falce di penetrare troppo in profondità, pur sacrificando gran parte dei muscoli dell'arto che sarebbe stato poi ben poco riutilizzabile, ma mettendo a segno un pesante pugno che spezzò il fiato avversario scaraventandolo lontano fin quasi contro la parete. Il grido di Tia non bastò come avvertimento per l'attacco della disgustosa carne che si fuse con i suoi abiti e la sua schiena, ma almeno convinse l'Oleandro a intraprendere una strategia più efficace. Due contro uno, approfittando dei pochi istanti guadagnati con la sua tecnica di spinta.

    Tia era accorta e vide cosa stava facendo, ma sgranò gli occhi per la sorpresa quando lui scagliò la spada contro l'ammasso di carne, pur comprendendo le sue intenzioni. Era pur sempre un'esperta di esplosivi, ma non poteva sapere con certezza che tipo di bomba Namae avesse utilizzato, se non altro ebbe la buona creanza di non gridare nè svelare il piano al nemico. L'ammasso di Carne incassò la spada senza alcun danno, solo effetti ad area potevano realmente danneggiarla, e in quel preciso istante lei scattò all'indietro, allontanandosi fin quasi alla parete e riparandosi come poteva. Lo scoppio sconquassò quel nemico già danneggiato dallo scambio con la Mikawa mentre lei, pur aspettandosi lo spostamento d'aria, venne sbattuta contro il muro perdendo una frazione di secondo. L'altro emissario dei Cieli si era ripreso quanto bastava per vedere, stupito, la morte definitiva del suo commilitone, le cui Carni iniziarono ad avvizzire rapidamente, e si gettò con un grido belluino contro Namae con l'intento di conficcargli la falce della Kusari-gama nel cuore.

    Tia era distante e Namae era stato colpito duramente...non si sarebbe mai potuto difendere da quell'attacco senza subire ulteriori danni, ma che possibilità aveva? NOOO!! E in quel preciso momento il nemico venne travolto da una vera e propria ondata di sangue rosso vivo e bruciante di chakra che lo sbalzò via schiantandolo contro un muro. Dalla mano ferita di Tia, tesa verso l'avversario, il sangue era fuoriuscito prepotentemente, moltiplicandosi e abbattendo quel nemico che, ancora stordito, si ritrovò con la testa letteralmente strappata via da un movimento successivo di quel rosso liquido vivente, sotto il controllo, stupito, della Mikawa. Cosa? Come...non è possibile...io... I suoi occhi si erano come rovesciati, facendosi bianchi mentre avanzava di qualche passo. Il nemico prese a mutare rapidamente, trasformandosi nella Carne, ma bastò un gesto di lei per inondarlo col sangue senza intento offensivo, bagnandolo. Uno schiocco di dita e il sangue iniziò a splendere di una luce azzurrina prima di esplodere con un violento spostamento d'aria. Dunque è questo il potere dei veri Mikawa...dei...dei miei antenati. Si guardava la mano, su cui la ferita iniziò a chiudersi rapidamente. Questa presenza in me. La avverto chiaramente. Il Secondo Garth? Un antenato? E' suo questo potere? Gli occhi bianchi si portarono su Namae prima che le gambe cedessero, dopotutto aveva appena consumato una quantità enorme di sangue. Io...sono...stanca...

    Che Namae riuscisse a sorreggerla o meno, il disgustoso pavimento di carne almeno era abbastanza morbido da non causare danni all'impatto e non perse i sensi. Dobbiamo...andare di sopra. Gli occhi erano tornati normali. Non so bene cosa sia successo, ma siamo vivi...e non possiamo fare nulla come guardie adesso...io...ti chiedo perdono. E' stata colpa mia... Deglutì, incapace di mantenere la sua arroganza in quello stato, considerando quanto era esausta e stordita da quella strana esperienza. Tia non era nemmeno in grado di alzarsi da sola, ma Namae la avrebbe aiutata o sarebbe andato da solo? O avrebbe avuto altre idee? Di sopra sembrava che i rumori si fossero calmati...


    Feng Gu

    La mia specialità sono gli attacchi combinati, ma daccordo. Me la vedrò con quella copia di Kazuhiro...ho la tecnica adatta per affrontarlo. Ma il Falso Sanga lo aveva sentito e replicò con tono di sfida. Solo perchè usi le ombre della tua dolce metà non pensare di potermi battere. Un esperto di corpo a corpo non ha nè avrà mai speranza contro di me. Al contempo la Falsa Muuga aveva imbracciato la lancia, pronta a combattere con tutte le forze che aveva, come da ordini dell'uomo che la aveva liberata dalla sua natura di Clone.

    Maschera Tre non perse tempo portandosi verso il Sanga con le mani e il corpo, sebbene in parte nascosti dagli abiti larghi e dal mantello, in una posizione che era estremamente simile agli stili di combattimento tramandati nel clan Kaguya. SEI SOLO UN PAZZO! Nel momento in cui il ninja mascherato arrivò a distanza da mischia Kazuhiro aprì le braccia con un sorriso infido mentre in una frazione di secondo si divideva in un nutrito stormo di pipistrelli! Il vero Kazuhiro non avrebbe mai commesso una simile leggerezza...Ombra della Danza del Roseto! Un singolo movimento, a metà tra un'acrobazia e una piroetta danzante, e dal corpo di Maschera Tre emersero numerosi spuntoni d'ombra molto sottili che si dipanarono in tutte le direzioni con precisione fatale...ognuna di esse trafisse un pipistrello, dissolvendone la natura di clone. Una sola danza, e il Sanga era stato annientato! Se fosse stato quello vero un attacco così debole non sarebbe certo bastato...ma per fortuna era solo una pallida imitazione. Annunciò trionfante il ninja della Zanna, mentre sul volto irato della Carità più di un vaso sanguigno si gonfiava, pulsante.

    Contemporaneamente il Risorto si era avventato sulla falsa Kasumi Bara, che sebbene inferiore rispetto all'originale manteneva una notevole capacità nel corpo a corpo e, di rimando, un'estrema reattività, tanto che all'apparizione della mano d'ossa piantò la lancia a terra usandola come trampolino per guadagnare una quota di sicurezza: non venne afferrata ma le dita scheletriche si chiusero sulla sua arma, bloccando la sua manovra quel che bastava da farle perdere tempo. No! La mia arma! Dovette ricorrere a un impasto di chakra quasi proibitivo per reagire all'improvvisa e inaspettata esplosione delle ossa, ma anche se non venne annientata sicuramente non avrebbe avuto modo di interferire mentre Feng Gu scattava oltre, cercando di raggiungere il suo obbiettivo.

    Avrei dovuto farti uccidere molto prima! Che tu sia maledetto, Kaguya! Il legno emerse a bloccare il duplice colpo di falce, anche se tra rituale e difesa era evidente che la Carità si trovava in estrema difficoltà, forse anche per gli effetti dello scontro mentale, tanto che la forza del Kaguya ancora premeva sulla struttura lignea che era sorta a mò di gabbia di rami per fermarlo. Maschera Tre arrivò appena in tempo con un movimento elegante e lame d'ombra che emergevano dal suo corpo, insinuandosi tra i due contendenti per appena un istante, quello che serviva a tagliare parte del legno e indebolire la difesa di Hayate. NO! NOOO! Senza una struttura sufficiente per contrastare la dirompente forza del Risorto e degli Hai Urami che spezzò il legno rimanente, arrivando quindi, finalmente, a divorare le carni e il sangue della Carità di Hayate con un duplice attacco orizzontale, qualcosa che tagliò via la sua testa e divelse gran parte del suo voluminoso addome! Prima ancora che potesse gridare, il nemico cadde a terra e una frazione di secondo dopo anche la Falsa Muuga sgranò gli occhi, accasciandosi prima di svanire nel nulla.

    I fiori sul corpo del vero Sanga avvizzirono rapidamente, così come il corpo della Carità che certo stava rinascendo altrove in quello stesso istante, ma il rituale era stato interrotto e così anche la guerra dei cloni. Con un colpo di falce e la collaborazione tra uomini e donne tanto risoluti quanto disperati. SI! Siete stati grandi! Gridò Goemon, ora abbastanza in forze per muoversi, che si avvicinò di corsa anche per verificare lo stato di Kazuhiro Kuei, privo di sensi. Maschera Tre emise un lungo sospiro dietro il suo travestimento. E' estremamente difficile usare le Danze quando lei è lontana...ho quasi esaurito la mia riserva di chakra. Ma abbiamo vinto. Avrebbe teso una mano al Risorto, per aiutarlo a sollevarsi se fosse stato a terra per la stanchezza. Ma dobbiamo essere pragmatici...anche se vincitori non abbiamo ancora finito. Kazu-kun sta bene, ma è privo di sensi e un pò disidratato. Annunciò Goemon, che sembrava avere molta confidenza con il Kuei visto il vezzeggiativo (va detto che vedere l'orribile Isuka aveva ancora degli effetti negativi e spaventosi su Feng Gu, era inevitabile per qualche tempo), mentre si sollevava, indicando il pozzo con una mano. Ma rimane il problema con quello.

    Il Rituale era terminato ma la pagoda era sempre invasa dalla disgustosa carne pulsante e affacciandosi nel pozzo il trio non avrebbe scorto altro che un puntino lontano nell'oscurità, unito, una volta ottenuto il silenzio, a un ritmico e inquietante pulsare, come se fossero presenti tre cuori di grandi dimensioni che battevano fuori sincrono. Ma il Risorto avrebbe sentito quel battito...o il respiro del Sanga inerme a pochi passi? Sarebbe stato estremamente semplice ucciderlo in quel momento. La semplicità stessa. Ed era turbato, stanco e provato, senza contare che ogni sua paura era amplificata per via dell'intervento dell'Isuka. Avrebbe scelto quella strada così facile?

    Aspettate... Maschera Tre prese dalla tasca quello che sembrava essere un D-Visor, scrutando le profondità del pozzo. Quello...sarebbe Kiyomaro Sekai? Quale perversione... Passò a Goemon il visore, che piegò il suo già brutto muso in una smorfia disgustata. E' parecchio diverso da come lo ricordavo. Dio...è persino più brutto di me al mattino prima del caffè! Ci sono mostri negli abissi che preferirei baciare rispetto a quella cosa... Avrebbero passato il visore al Risorto, sempre che questi non avesse in qualche modo scelto la strada della vendetta facile, permettendogli di scorgere, anche se in bianco e nero, un disgustoso cumulo di carne nella profondità del pozzo, dal quale sporgeva, sulla cima, un torso vagamente umanoide che sembrava composto da Carne pulsante più organizzata, con un cuore esterno evidente, uno mezzo nascosto dal torace e uno sulla schiena. A giudicare dal volto inumano ogni respiro di quell'essere era sofferenza.

    Non potevano saperlo, ma Kiyomaro aveva raggiunto il Tempio Sekai dopo il suo rientro alla Zanna, arrivando fino al Naos e insediandosi come nuovo sacerdote dopo aver internalizzato tutta la Carne del Progenitore che restava. Questo lo aveva trasformato in una creatura mostruosa incapace di spostarsi dalla Pagoda, ma gli aveva anche concesso di richiamare a sè tutti i Sekai ancora vivi, sia cultisti che portatori della Carne. Con loro aveva iniziato il rituale per controllare la Carne del Progenitore e potersi poi muovere. Ma tra i Sekai giunti c'era un membro della famiglia della Carità, e questi poteva sapere sempre cosa accadeva ai membri della sua famiglia. Questo gli aveva ricordato del suo esperimento di secoli prima con la Carne...ed era arrivato per un suo Rituale: amplificare la Carne a oltranza, strappando il controllo a Kiyomaro, per poi riassorbirla e usare tutta quella carne vivente come sacrificio per la Forgia Divina contro le Armi di Iwa restanti.

    I cultisti erano stati annientati, e forse interrogandone qualcuno avrebbero potuto scoprire almeno la parte di Kiyomaro Sekai della storia. Il vero problema però, come aggiunse giustamente Goemon poco dopo, era un'altro. Che diavolo facciamo con quella cosa? I Cuori esposti sembrano il punto debole, come se non fosse ancora riuscito ad assorbire tutto nell'ammasso sottostante, ma potrebbe essere anche una trappola. Io dico di usare fuoco e cartabombe e bruciare tutto. Non sappiamo come potrebbe reagire al fuoco, ricordati che è fuso con l'edificio... replicò Maschera Tre. Penso che i cuori siano il punto debole... ma i Sekai sono famosi per la loro incredibile capacità di rigenerazione. Fatemi provare una cosa... Generò un clone, gettandolo di sotto. Al solo avvicinarsi la Carne reagì cercando di abbatterlo ma la copia riuscì a superare l'offensiva e conficcare una katana nel cuore esterno anteriore, prima di essere annientato. Il cuore rimase fermo per un secondo, ma rigenerò rapidamente, come se fosse uguale al resto della Carne circostante. Uhm...non è un punto debole. Ma è decisamente un cuore. Pompa energia o sangue o qualcosa in quell'ammasso di schifezze. Forse se li colpiamo tutti e tre contemporaneamente avremo una possibilità, ma siamo stanchi e scendere sarebbe pericoloso. Io dico di sigillare il pozzo. Ho delle tecniche apposite. Quando avremo sistemato il villaggio ci penseremo. Anche se questo significava tenere una bomba sotto il loro pavimento. Probabilmente anche Namae e Tia sarebbero arrivati poco dopo. Ma che strada avrebbe scelto il Kaguya? E magari Namae poteva avere qualche parere su cosa fare.

    Un corpo di carne che guariva rapidamente, con tre cuori apparentemente funzionanti. Chi appoggerà Feng Gu? La distruzione o il sigillo? O poteva inventarsi una strada diversa?
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    Ciao ragazzi,
    sono trascorsi eoni dalla mia ultima visita.
    Sono qui... perchè? Bella domanda!
    Nostalgia...
    Risentirvi dopo tanto tempo...
    Sinceramente mi sento molto in imbarazzo.
    E non so neanche come prenderete la mia visita dopo essere scomparsa all'improvviso.
    Naturalmente il panico da tastiera non aiuta a digitare frasi di senso compiuto. ^^''
    Aggiungiamo anche la mia innata timidezza da presenazione, sebbene buona parte dello staff lo conosca da anni.

    Concludo qui per non aggiungere altre figuraccie.

    Un abbraccio,

    Paola (Shinny)
99 replies since 25/12/2016
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