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    Strategie

    Chapter VII - Villaggio di Amegakure




    [Quattordici giorni dopo l'Adunanza Oscura]


    Si presentò al cospetto di Ru Wai furente e con i nervi a fior di pelle.
    I suoi occhi contornati da due profonde borse ardevano come un incendio estivo fuori controllo. Namae vomitò la sua rabbia e frustrazione, agitando le mani come se tra le dita avesse un pennello con cui disegnare ciò che stava narrando.
    Ru Wai lo ascoltò con vivo interesse, senza interromperlo, e quando il Fiore ebbe finito, egli rivelò che anche il musicista che lavorava nel suo locale era stato catturato dai Quadri, quasi sicuro dallo stesso chirurgo che aveva osato allungare le mani su Hounko.
    L'Oleandro non lo diede a vedere, ma sotto il suo volto teso apparve l'ombra di un sorriso. La condivisione dello stesso nemico aumentava le possibilità di ricevere un aiuto dall'Asso di Picche. Non dovette attendere molto per capire se quest'ultimo avesse accettato o meno di aiutarlo; continuando il proprio discorso, egli rivelò un nome particolarmente interessante: il Visigoto, nonché Principe dei Quadri, padrone dello stesso Kuren, che da come ricordava aveva descritto il proprio Principe come un sudicio ratto. La voce dell'uomo riecheggiò nuovamente nella sua mente, con la stessa carica di odio che all'Oleandro era sembrata reale, sincera, simile a quella che si percepiva quando lui stesso nominava il nome del Lord della Perdizione.
    La descrizione combaciava, il luogo anche... Sul foglio di carta che stringeva ancora in mano, la figlia aveva disegnato solo il volto del chirurgo. Di Kuren aveva solo una descrizione orale che combaciava con quella del Jack di Quadri, ma vi era una remota possibilità che si trattava di una persona diversa o di qualcuno sotto Henge.
    Impedì ai dubbi e ai pensieri di distrarlo troppo dal discorso dell'Asso.

    CITAZIONE

    Se può servire, comunque, ho un nuovo medico fra le mie file, Shichifuko, potrebbe controllare le condizioni di tua figlia, posso anche mandarlo nel vostro locale, per una visita a domicilio, se vorrai.,


    Ti ringrazio Ru Wai-samaPiegò il busto in avanti.
    È stata già visitata da un dottore e sta bene. Nel silenzio che seguì la sua ultima frase, l'Oleandro abbassò lo sguardo sulla sua bambina. Osservandola dall'alto al basso, con i capelli rosa che gli celavano parte del volto, Hounko assomigliava a un fiore primaverile appena sbocciato.
    Ru Wai proseguì e, come aveva messo in conto sin dal primo istante in cui aveva deciso di rivolgersi all'Asso, quest'ultimo menzionò a due forme di pagamento per ottenere il suo aiuto. Lo smemorato non apparve né sorpreso né preoccupato; con un gesto della mano destra, invitò il Mercenario a dettare le sue condizioni. Si sarebbe indebitato con il diavolo in persona pur di uccidere il chirurgo.
    La prima richiesta generò in lui emozioni contrastanti: al Namae vendicativo e sanguinario si trattò di un'assurdità, di una richiesta irragionevole che non rispettava né il suo dolore né il suo sacrosanto desiderio di vendetta, ma il suo sé criminale comprendeva le ragioni di tale decisione. Non si trattava solo di trovare un nascondiglio per sua figlia, si doveva pensare a quali diversivi mettere in atto per celare il loro piano.
    Riguardo Hounko, aveva già pensato a dove lasciarla. Non al Nettare delle Orchidee e nemmeno in un locale di proprietà degli Umezawa.
    A questo proposito, ti chiederei se potesse rimanere qua, nascosta. Abbassò lo sguardo rattristato su sua figlia e si rivolse a lei, spiegando le ragioni di tale decisione. Sarai al sicuro più qua che altrove. Si tratterà solo di una notte, promesso.  Non avrebbe ammesso proteste.

    CITAZIONE

    Il secondo motivo è che non sappiamo se, quando arriveremo da questo Saigokage, ci sarà o meno Kuren, o qualche altro sgherro di questo Principe dei Quadri, quindi se ti unirai alla squadra con cui andrò ad attaccarlo domani, avremo un vantaggio numerico che potrebbe essere d'aiuto.
    Anche alla Zanna abbiamo attaccato la base nemica quando avevamo dei numeri più a nostro favore, ricordi?


    Ricordo molto bene. Confermò.
    Interessante. Aveva già in mente di attaccarlo con un team?
    Le sue labbra screpolate dalla mancanza di vitamine si incresparono in un sorriso bizzarro, equilibrio perfetto tra gioia e serietà. Servirsi della potenza di Ru Wai per attaccare il medico era motivo di felicità, infondo non avrebbe potuto chiedere di più dal destino, ma con la seconda condizione dettata dal Mercenario, quest'ultimo aveva alzato la posta oltre le possibilità di Namae, ultimo degli ultimi nelle gerarchie dei Fiori. In una manciata di secondi, l'Oleandro valutò bene la situazione.
    Il suo sguardo si fece pensieroso, poi all'improvviso le sue sopracciglia si piegarono di colpo verso il basso, donandogli un espressione dura come l'acciaio.
    Se in passato questo Visigoto ha avvelenato la proprietaria della tua Locanda e Kuren ha distrutto il tuo edificio, allora prometterti di riuscire a ucciderli sarebbe azzardato, anche con il tuo aiuto.Ricordava la reazione di Yuufuku quando aveva notato Kuren varcare la soglia della bottega. Senza considerare che una mia complicità nella loro morte potrebbe scatenare l'ira dei Fiori. Gli stava chiedendo molto più di un aiuto. Ripensando a ciò che era accaduto in poche ore della sua vita, egli scoppiò in una  risata carica di sarcasmo e ironia.
    Quattordici giorni prima, davanti alla bacheca dei Fiori appesa tra i fiori sbocciati grazie alle cure del fioraio, Namae aveva deciso di mettere in gioco la sua vita per il Seme e la grandezza degli Umezawa; ora, dopo aver scoperto che i Quadri avevano rapito e operato sua figlia, la decisione di anteporre gli interessi di un organizzazione criminale alla sua vita, e a quella di sua figlia, gli suonava patetica e stupida. Nelle quattro mura della stanza in cui Ru Wai troneggiava come un imperatore, Namae era pronto a distruggere metà Ame per garantire la sopravvivenza di Hounko.
    Dovrò diventare più forte per esserti utile contro il Principe, perciò per il momento pensiamo a donare l'eterno riposo al chirurgo e a trovare un modo per capire se dietro questi sequestri vi sia questo... famoso Visigoto. Trovata la connessione tra sequestri e il Visigoto, avrai il mio aiuto, promesso. Concluse, accettando la richiesta di Ru Wai con la condizione di avere la certezza che il Principe dei Quadri fosse coinvolto in prima persona.
    Ho un modo per tenere occupato Kuren domani sera Ammise subito dopo, serio.  Non sarà facile, ma potrebbe garantirci la possibilità di scendere nelle fogne senza il rischio di incontrarloL'idea gli era balenata in mente quando si era lasciato andare alla risata. In parte, aveva riso anche per quell'idea.
    Kuren vuole qualcosa da me e io ne approfitterò per spingerlo ad entrare di nascosto nel Delirio e Delizia, dove penso siano contenute le famose Jitte di Umezawa, obiettivo di una missione che ho accettato qualche giorno fa. Non sapeva nulla del torneo, ma frequentando il locale negli anni spesi a lavorare come corriere di Lord Goemon, era a conoscenza della difficoltà di penetrare all'interno di un edificio del genere, gestito dall'affidabile Saboru.
    Lascerò Hounko qui se per te va bene, e darò inizio alla mia strategia. Domani a che ora sarà l'attacco?Accarezzò con delicatezza il volto soffice di sua figlia. Ricevuta l'informazione sull'orario, egli si sarebbe congedato, promettendo di tornare nella notte o il mattino successivo per un briefing.
    Se non tornerò, consideratemi catturato e forse morto.

    [Quattordici giorni dopo l'Adunanza Oscura - Delirio e Delizia]





    Un cucciolo di adulto comparve sotto i potenti fasci di luce che illuminavano l’ingresso del locale più discusso degli ultimi giorni: il Delirio e Delizia.
    Il ragazzo aveva venti anni, capelli color della notte e occhi vispi di chi aveva imparato a sopravvivere ad Ame con la sola arma dell’astuzia; indossava vestiti logori, maleodoranti, strappati sulle tibie, forse rosicchiati dai grossi roditori che dettavano legge nella fauna della periferia.
    Sulla mano destra aveva una ventiquattro ore scrostata, sbiadita dal sole e con le rifiniture metalliche arrugginite. Due meccanismi a scatto ne permettevano l'apertura e la chiusura. Non vi erano fuunjutsu o esplosivi all'interno. Questo avrebbe visto Saboru, direttore del locale, qualora avesse accettato di uscire dall'edificio per ricevere il dono che la strana figura apparsa dal nulla aveva garantito essere destinato ad un ospite di primo livello. La valigia non sarebbe stata consegnata a nessuno, se non a Saboru stesso, e se fosse servito per convincerlo ad uscire, l’uomo che si celava sotto Henge avrebbe menzionato a bassa voce il nome del Visigoto. [Henge]
    Nell’attesa, per malinconia o forse per curiosità, se ne avesse avuto modo, Namae avrebbe gettato un’occhiata fugace all’interno del locale, morso dalla curiosità di vedere se qualcosa si fosse potuto collegare alla soluzione dell’indovinello della Rigattiera. In realtà, quel luogo gli evocava solo ricordi dolorosi.
    Dove sarai vecchio Jaro? Non aveva avuto occasione di scusarsi con il Fante e il tempo non aveva alleviato la tristezza per come il loro rapporto di amicizia si fosse concluso.
    Qualora Saboru fosse comparso davanti a lui, il piano prevedeva che il ragazzo prendesse parola, con il rischio di rivelare chi si celava sotto le sue spoglie. In diverse occasioni, anni prima, i due avevano discusso del più e del meno.
    Un pacco per una figura del Mazzo.Namae fece un passo avanti e qualora Saboru non avesse obiettato all’indicazione ricevuta, Namae gli avrebbe consegnato la valigia, non prima di averla aperta per dimostrargli l’assenza di esplosivi o sigilli. L’interno della valigia era stata foderata con una stoffa morbida e ben imbottita, in modo che le sei fiale affossate nel tessuto fossero rimaste integre anche in caso di urti. All'interno di ogni provetta era contenuta una sostanza trasparente, ottenuta con un processo di decolorazione a partire dal proprio sangue carico di ormoni, nella loro versione nociva. [Fiale Ormoni]
    Verrà domani notte. Troverà un modo per raggiungerti e ti verserà 5000 Ryo, metà di quanto pattuito con me, produttore.  Il suo sguardo divenne tagliente come una lama di rasoio. Prenderà la valigia e se ne andrà, senza disturbare. Credo che sia superfluo dirti che ho un paio di garanzie, diciamo assicurazioni, che mi proteggeranno da una vostra manomissione del prodotto. Non saranno necessarie, spero, in fondo siamo tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Asso, no? Bluffò, ma non aveva importanza. Nel caso in cui l'uomo gli avesse chiesto delucidazioni per aver scelto l'hotel come luogo di scambio, il ragazzo avrebbe sorriso.
    Ordini dall'alto le cui ragioni mi sono sconosciute.Plausibile per la sua vicinanza alla famiglia Umezawa. Se ci fossero state altre domande, Namae avrebbe risposto a ognuna di esse.

    In quel momento, con le carte che aveva scoperto davanti a sé, Kuren doveva essere considerato sia un nemico sia un alleato, perciò come accaduto con Jaro, avrebbe dovuto mettere a punto una strategia che gli permetteva di uscirne sempre sotto una buona luce: qualora Kuren fosse riuscito a tornare in tempo per salvare il chirurgo, Namae avrebbe potuto affermare che mandarlo al Delirio e Delizia era stata un'idea per allontanarlo dal massacro; nel caso in cui non fosse tornato in tempo, Namae avrebbe risarcito la montagna dei Quadri con gli ormoni che desiderava. Nel mezzo era chiaro esistessero decine e decine di possibilità, come ad esempio uno scontro tra Kuren e un Lord Goemon impazzito per le troppe droghe. Un sogno. Ma i sogni ad Ame non si realizzavano mai.     


    [Quattordici giorni dopo l'Adunanza Oscura - Territorio dei Quadri]



    Nel territorio dei Quadri, con il cuore e la mente piegate dalla dopamina, unico modo per affrontare Kuren dopo ciò che forse aveva commesso, Namae si sarebbe recato nel luogo in cui aveva accettato ufficialmente l'accordo con il Jack di Quadri. Forse avrebbe parlato con lui o forse con un suo scagnozzo fidato, a ogni modo con una calma artificiale ma indistinguibile, egli avrebbe semplicemente spiegato all'alleato che la notte successiva, a un ora che verosimilmente sarebbe stata circa un ora prima dell'attacco, egli si sarebbe fatto trovare all'interno del Delirio e Delizia, e che il passaggio nelle fogne, gentilmente offerto, sarebbe servito al Fiore solo per scappare dopo aver completato la sua missione.
    Secondo il piano da lui architettato, Kuren sarebbe dovuto entrare nell'edificio direttamente dal sottosuolo, se possibile, o furtivamente da un entrata nascosta, in modo da raggiungere Saboru e ricevere direttamente dalle mani del direttore il frutto del suo potere speciale, distraendolo il più possibile per permettergli di muoversi nelle stanze dell'hotel.
    Non menzionò in alcun modo il pagamento promesso; nella fervida mente dell'Oleandro, la questione del pagamento sarebbe servita per aumentare le probabilità di scatenare un combattimento all'interno dell'hotel. 
    Ottenuto ciò che era stato pattuito nella bottega di fiori, avrebbe atteso il suo arrivo fuori dal Delirio e Delizia, fino all'alba se necessario, ammazzando il tempo con il regalo appena ricevuto o dormendo. La scelta era la sua.  Nulla di più, nulla di meno. Non nascose la possibilità di essere inseguito, ma promise che avrebbe cercato di evitarlo a ogni modo.  




    Sarebbe andato tutto per il meglio?

                 

    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra 100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

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    3. ///

    Slot Tecnica

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    2. ///

    Note






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    La verità finalmente Emerge

    Chapter VI - Villaggio di Amegakure




    [Due giorni e 12 ore dopo l'Adunanza Oscura]



    Alle condizioni dettate dal famigerato Kuren, l'Oleandro annuì senza aggiungere altro. Sarebbe uscito dal locale e il resto, presto o tardi, sarebbe diventata una storia che molti avrebbero ricordato e narrato ai nuovi figli della Pioggia.

    L'orologio contò 12 ore, precisamente 720 minuti, quando nel quadrante nord di Ame, tra i vicoli lerci che conducevano nelle fogne di Ame, un fantasma ammantato di nero apparve alla ricerca di Kuren. Non si sarebbe trattenuto molto, giusto il tempo per informare l'interessato della sua decisione.
    Con il loro accordo, si completava l'alleanza tra Fiori e Quadri.


    [Quattro giorni dopo l'Adunanza Oscura]


    Il locale risuonava di voci e di vivace attività quando Janki e Miroku varcarono l'ingresso del Nettare.
    Tra addetti che discutevano su come disporre i divani attorno alla sala da ballo, non vi era traccia del proprietario e di sua figlia. Tutti erano così concentrati a portare a termine il lavoro prima della scadenza che nessuno avrebbe chiesto loro chi fossero e cosa volessero. Dietro il bancone pulito a specchio vi era una barista di circa venticinque anni, con un piercing al labbro e una capigliatura alquanto colorata.
    Il signor Namae è fuoriUn alone di tristezza scese sul volto della ragazza. non so quando ritorneranno, purtroppo sua figlia è gravemente malata e si sta occupando di lei. Se desiderate, lo informerò della vostra visita. Prese carta e penna e attese di ricevere un nome dal ragazzo, ignorando il vecchio suricato, ex Eremita.
    Chi siete? Aveva già scritto il nome di Ru-Wai.



    [Quindici giorni dopo l'Adunanza Oscura]

      

    So bene possa essere una trappola. Un altro fulmine squarciò le nubi, illuminando la sua pelle spenta e pallida. Si voltò verso il medico, passandosi una mano sul volto stanco. Con mille pensieri in testa, orrendi e paragonabili a incubi ad occhi aperti, Namae rimase in silenzio ad osservare il medico che riponeva i suoi strumenti nella borsa di pelle.
    Devo cercare qualcuno che possa addestrarla La persona giusta per trasformare Hounko in una kunoichi formidabile sarebbe stata Madama Umezawa.
    Ma dovrei occuparmene io. L'addestramento iniziale spettava alla figura paterna, all'uomo che l'aveva cresciuta e insegnato le più elementali regole per vivere tra le strade di Ame. Fino a quando Hounko e Yuri non entrarono nella stanza, a discorso terminato con il medico, l'Oleandro si lasciò cullare dai ricordi.
    Eccovi qua. Esclamò e senza perdere tempo aggiornò il Fiore Lupo della situazione.

    CITAZIONE
    Sì, diciamo Namae che ho dei poteri in grado di aiutarci.. ma ha senso rischiare tanto? Hai ipotizzato l'alternativa che vi sia un controsigillo di sicurezza? Se stiamo parlando di professionisti magari disattivandone uno potremmo attivarne un altro, ancora più nascosto del primo e magari più pericoloso. E' una scelta rischiosa....

    Devo capire cosa sta accadendo. Disse, serio come non lo era mai stato, anche se ciò significava accettare il rischio di ferire la persona più importante della sua vita. Non fu una scelta facile. I pensieri che affollavano la sua mente erano come tentacoli attorcigliate attorno al suo collo. La missione dei Fiori e ciò che era stato fatto a sua figlia avevano un legame? O si trattava di due eventi scollegati? Qualcuno voleva fregarlo? Indurlo ad agire in modo impulsivo? Brancolava nel buio e ben sapeva quanto fosse letale l'ignoranza. In cuor suo la missione dei Fiori poteva attendere, ora doveva sapere esattamente chi aveva rapito sua figlia.
    Non seppe come Yuri ci riuscì, ma Hounko sbatté le palpebre e per qualche secondo rimase in silenzio, con gli occhi sgranati e i sensi assaliti dagli eventi che il fuunjutsu gli aveva impedito di ricordare: lamenti e urla atroci, l'odore pungente dei disinfettanti e l'espressione malvagia di un medico che dava le spalle a un macchinario enorme e costoso.
    Ehy tutto ok Hounko? Le mise una mano sulla spalla destra, scuotendola un po' per capire se fosse cosciente o svenuta in piedi.
    CITAZIONE
    " Waaaaaaaaaa waaaaaaaaaaaaaa! "

    Gli si gettò sulle braccia, in lacrime, bagnandogli il colletto dell'abito.
    Tranquilla, sei salva. La rassicurò, accarezzandole il capo e stringendola a sé per farle sfogare tutto ciò che aveva accumulato dentro di sé. Con il volto della bambina sulla sua spalla, Namae cercò gli sguardi di Bokushin e Yuri. Con un lieve accenno del capo, li ringraziò del loro aiuto.

    CITAZIONE
    I Quadri...i Quadri! Sono stati loro. Mi hanno trascinata nelle fogne ma io mi sono finta priva di sensi...proprio come mi ha insegnato madama Umezawa! Ho visto il percorso [accesso dal tombino in alto a sinistra] e ho lasciato delle pietruzze nel labirinto di cunicoli sotterranei ! "

    I Quadri? Ripeté tra sé e sé, allontanando il busto dalla bambina in modo che parlasse a tutti con maggiore chiarezza.

    CITAZIONE
    Per strada un menestrello ha provato a salvarmi...credo però sia stato steso pure lui da questo energumeno col codino. Lo stavano interrogando perché interessati a delle informazione in suo possesso. Non sono riuscita a sentire molto perché intanto mi stavano preparando per un qualche intervento ed imbottita di sostanze...Madama Umezawa nelle sue "lezioni di tè" mi ha insegnato come riconoscerle dalla viscosità e dai sintomi della pre-attivazione: quello era il veleno soporifero dei Fiori, ne sono sicura! "

    Si colpì la fronte con la mano destra quando Hounko nominò la Umezawa in presenza di Bokushin.
    Ci manca solo che gli diciamo dove abitiamo. Pensò, con il pollice e l'indice della mano destra che dalle tempie scivolarono lentamente verso gli occhi. Avrebbe dovuto sgridarla per l'imprudenza che aveva commesso, ma non era quello il caso. Aveva molto da farsi perdonare. Permise alla bambina di sfogarsi come meglio credeva, lasciandola raccontare ciò che aveva visto, osservato e subito.
    CITAZIONE
    Minoru, questo era il nome del chirurgo. Potrei disegnarne le fattezze se mi date un foglio e dei pastelli...

    Datele carta e pastelli, voglio vedere il volto di questo cadavere Esclamò, con le sopracciglia abbassate, le guance contratte e uno sguardo tagliente e minaccioso. Quando la bambina terminò il suo identikit, Namae quasi gli strappò il foglio dalle mani.
    Lo conoscete? Avrebbe chiesto ai due.
    Ricevute le loro risposte negative, l'Oleandro prese il foglio, lo piegò con cura e lo mise in tasca, affianco al biglietto dei Fiori dove Yuufuku chiedeva di recuperare le Jitte degli Umezawa. La vecchia befana avrebbe atteso ancora a lungo le sue amate armi.
    Sei stata molto brava. Esclamò, sorridendogli e accarezzandogli i capelli rosa dopo che la bambina raccontò della presenza di una macchina con pompe che trasportavano qualcosa che non erano veleni o sangue. Avrebbe scoperto presto cosa quel Minoru realizzasse nelle profondità delle fogne.

    NLiJ4W6tA
    Alla richiesta di Yuri di potersi occupare di un'altra faccenda, Namae fu perentorio.
    Nessuna faccenda è più importante di questa Disse, rivolgendole un'occhiata poco amichevole. Verrò ad ascoltarti solo per il rispetto che nutro nei tuoi confronti. Prima di lasciare sua figlia da sola, avrebbe atteso che il medico uscisse dall'edificio, sorvegliandolo per qualche minuto dalla finestra.
    Aspettami qui. Si congedò da Hounko, accarezzandogli i capelli, prima di spostarsi in un altra stanza, lontano da orecchie indiscrete.
    Ascoltata la richiesta del Fiore Lupo, quest'ultimo le fece cenno di non continuare oltre. [Note]
    Stanotte non esisteranno Semi, intrighi, affari o soldi. Stanotte esisterà solo la vendetta. Entro l'alba, i Quadri piangeranno quel Minoru. Non era una questione di reputazione o di mostrare ai criminali di Ame che l'Oleandro non perdonava affronti del genere. Senza la Vendetta, non sarebbe riuscito a guardarsi più allo specchio.
    Immagino tu sappia dove raccoglierò le informazioni su di lui. Potrai trovarmi lì se ti servo. Per il resto ti ringrazio e provvederò a sdebitarmi al più presto, promesso. Girò i tacchi e abbandonò la stanza. Afferrò la piccola mano di Hounko e uscirono dall'edificio, non prima di aver permesso alla bambina di salutare le Matrone.

    [I veri Batuman]



    La pioggia degli ultimi giorni aveva trasformato Ame in un labirinto di pozzanghere e fiumi che presto, oltre alla sporcizia, avrebbe lavato via il sangue dei Quadri. L'uomo avvolto nel mantello verde calpestava con rabbia ogni pozzanghera che gli si parava davanti, macchiando il suo abito e quello della figura magrolina che gli camminava affianco. Ogni goccia di pioggia che colpiva il suo viso alimentava la furia e il desiderio di vendetta che quella notte avrebbe soddisfatto a ogni costo.
    Aveva bisogno di informazioni, di tutte le informazioni possibili per conoscere le abilità e le abitudini di Kuren e Minoru. Se il primo lavorava nelle fogne di Ame mentre il secondo ne garantiva l'accesso, allora era molto probabile che i due lavorassero insieme. E che entrambi fossero i colpevoli di ciò che era accaduto a Hounko.
    Se fossero riusciti a raggiungere il locale dell'Asso delle Picche, i frequentatori che ben conoscevano Namae avrebbero intuito che qualcosa non andava: l'Oleandro entrò come un treno in corsa, mandando a sbattere la porta contro il muro adiacente.
    Si avvicinò al bancone come un rinoceronte furioso.
    Ho bisogno di Ru Wai. È una questione molto urgente. Si rivolse al solito barista.

    Ricevuto il permesso di incontrare l'Asso di Picche, Namae lo avrebbe raggiunto insieme ad Hounko. Non ci furono saluti o inchini. Rosso in volto, i suoi lineamenti facciali erano segnati dal dolore e dall'ira contenuta, mentre i suoi pugni serrati tradivano la rabbia che bruciava dentro di lui. In un primo momento, avrebbe ignorato ogni uomo o donna vicino l'Asso.
    NLiJ4W6tu
    Qualche giorno fa un figlio di puttana con il codino ha rapito Hounko, l'ha consegnata ad un chirurgo dei Quadri che l'ha operata e applicato qualcosa che un medico di nome Bokushin e Yuri sono riusciti a togliere. Se fosse stata sveglia e audace, Hounko avrebbe aggiunto altri particolari, come chi l'avesse difesa e chi fosse con lei in quel laboratorio.[Note]
    Il rapitore penso sia un certo Kuren, Jack di Quadri, con cui ho avuto qualche contatto. Il chirurgo sarebbe lui gli mostrò l'identikit Lo ha disegnato Hounko.. Cosa sai dirmi di questi due bastardi? Il medico si chiama Minoru ed è dei Quadri. Lavora nelle fogne e grazie all'astuzia di questa piccola scimmietta posso raggiungerlo facilmente. Lo sgozzerò come una gallina. Sentenziò, digrignando i denti come un animale.
    Non importa il prezzo di questa informazione, Ru Wai. Qualsiasi fosse stato il prezzo, quell'uomo doveva morire prima dell'alba. non mi importa dei Semi, per chi lavora o se ha figli, stanotte lo ucciderò con le mie stesse mani e in futuro mi dedicherò a Kuren, con cui ad essere sinceri avevo un accordo. Concluse, con un alone di delusione per quel tradimento da parte di Kuren. Con le braccia al petto, egli attese una risposta da parte dell'Asso.




        
                 

    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra 100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    Note






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    Differenze di Livello

    Chapter IV



    Con uno scontro amichevole in procinto di iniziare, Namae non aveva atteso le premesse ragionevoli della ragazza.
    S-s-sì. Va bene. L'adrenalina era già in circolo e, con le vene sporgenti  che gli attraversavano il collo, la voce fluì all'esterno con suono simile a un ringhio.
    Non era sua intenzione sottovalutare quel piccolo scontro; dall'avventura alla Zanna, vissuta al fianco di Ru Wai, Namae si era allenato duramente e aveva affinato le sue armi, senza però testare i suoi miglioramenti in un combattimento. Yuri era il suo banco di prova. Da Fante, sarebbe riuscito a difendere il suo rango contro una new entry?
    Le riflessioni interiori svanirono con la prima mossa fulminea della giovane. Era incredibilmente veloce. Namae la vide sparire e riapparire sotto di lui, accompagnata da un suono così intenso da stordirlo. Poi... non comprese nulla.
    Sentì qualcosa schiantarsi sul suo giubbotto con tale potenza da piegare le piastre metalliche interne e mozzargli il respiro, scaraventandolo a terra come una bambola di pezza in mano a un energumeno. Prima di impattare con la schiena a terra, stordito dalla rapidità e dalla potenza di quella donna, egli venne raggiunto da un secondo colpo altrettanto rapido e potente, ancora al centro del petto.
    La sua bocca si spalancò e un filo di saliva misto a sangue macchiò il colletto della maglia.
    In quell'istante infinitesimo, Namae comprese di non avere speranze, davanti a sé vi era una donna capace di sconfiggerlo in due colpi, senza alcuno sforzo. E forse, in futuro, forgiata da quella breve ma intensa esperienza, avrebbe potuto aspirare a ucciderlo. Lo meritava. Era debole. Troppo debole.
    Per la prima volta nella sua vita, si sentì impotente, inadeguato e ridicolo. Più di Goemon, che sapeva essere fuori dalla sua portata, Yuri aveva frantumato la sicurezza nei suoi mezzi che aveva maturato a caro prezzo, con cicatrici, sangue e anni di servizio nei Fiori.
    Che senso aveva combattere?
    Si lasciò andare e si fece colpire anche dal terzo colpo, un po' più lento. La sua schiena si schiantò al suolo, rompendo le doghe di legno e affondando parzialmente nel pavimento . Si ritrovò con un freddo tirapugni premuto contro la gola. L'adrenalina che aveva pervaso il suo corpo si dissolse come fumo.

    CITAZIONE
    Che ne pensi?

    Non disse nulla. Cosa avrebbe potuto dire?
    Con un dolore lancinante al petto e alle vertebre, schiacciate dietro a un paio di costole incrinate, lo smemorato distolse lo sguardo dagli occhi della donna. Si alzò da terra barcollando, aiutandosi con le braccia. Che senso aveva continuare?
    I loro livelli erano troppo distanti.
     Se vuoi ripensarci, mi farò da parte e terrò la bocca chiusa. Biascicò, in preda ai dolori, abbassando lo sguardo a terra per nascondere le lacrime che si erano accumulate negli occhi, sia per il dolore sia per la vergogna.
    In piedi, con le costole che gli impedivano di respirare a pieni polmoni, Namae fece due profondi respiri, poi al terzo fece scivolare la gamba destra indietro.
    Ora...ora è il mio turno
    Aveva promesso alla donna di mostrarle i suoi poteri e avrebbe mantenuto la parola. Al cospetto di quella kunoichi misteriosa, gli era rimasta solo la fedeltà a una promessa fatta.
    Lei mi sottovaluterà. Gli suggerì la mente, seppur il suo spirito combattivo fosse rasente lo zero. Come biasimarlo? Aveva un solo modo per ritrovare l'ardore perso: colmo di rabbia verso se stesso, Namae rilasciò una discreta quantità di adrenalina possibile dal suo sistema endocrino, sforzandosi di convincere la propria mente a vedere se stesso come avversario, e non la potente Yuri, che era stata in grado di atterrarlo in pochi istanti. Solo contro se stesso si sarebbe liberato di tutte le emozioni negative che albergavano al suo interno.
    Un'onda di energia esplose dentro di lui, come se ogni cellula del suo corpo si accendesse istantaneamente. [Adrenalina]
    Sotto i vestiti sudati e aderenti alla pelle del Nukenin, i muscoli emersero come blocchi di marmo, attraversati da tendini tesi come corde di violino. Si sentiva sul punto di esplodere, come un vulcano che per secoli ha solo accumulato energia dentro. Uccidilo! Davanti aveva un Namae debole, ridicolo, la versione più vera di sé, che un giorno avrebbe ucciso per sopravvivere ai Giochi di Potere di Ame. Infilò le mani nelle tasche e le estrasse subito dopo, apparentemente asciutte. Sapeva cosa fare contro avversari più forti. A dispetto di quanto credeva, per le capacità possedute, lui era un abile guerriero, addestrato da una lunga lista di sensei che il destino aveva cancellato dalla sua mente. Molto di ciò che eseguiva e pensava era frutto di quella parte di vita che era stata chiusa a chiave nella sua mente. E non vi era adrenalina e furia in grado di cancellare le sue capacità.

    Raggiunse il nemico in un batter d'occhio, stringendo i denti in una morsa in grado di perforare l'acciaio..
    Con la gamba sinistra avanti, il busto ruotato di 60 gradi rispetto all'asse verticale e il braccio destro caricato dietro le spalle, Namae avrebbe tentato di sorprendere l'avversario non con un pugno, ma con una selva di sottili spiedi sparati dal Lanciaspiedi celato dentro il braccio sinistro, all'altezza del polso, orientato in modo che gli aghi mirassero l'inguine destro e sinistro della donna, aree distanti dal colpo che probabilmente la donna si stava attendendo. [SA I]
    Il veleno contenuto negli spiedi era sufficiente per paralizzare le gambe della ragazza e rendergli la vita difficile per i secondi a venire.
    Senza interruzioni, Namae distese indietro il braccio destro e lo scagliò in avanti con una traiettoria dall'alto verso il basso, con il palmo rivolto verso il soffitto, inconsueto per un qualsiasi tipo di pugno che Yuri aveva affrontato fino a quel momento. Il secondo colpo non sarebbe stato un pugno, ma una frustata effettuata con il nuovo bracciale di origine otese che gli ricopriva l'intero avambraccio, che si trasformò in una frustra, lunga tre metri, un attimo prima di sferrare il colpo muovendo l'arto. L'arma flessibile avrebbe disegnato un arco circolare dall'alto verso il basso, con l'obiettivo di colpire il busto della donna, lacerandogli vestiti e pelle. Essere colpiti significava ricevere un danno ben maggiore di un taglio bruciante. [SA II]
    Continuò l'offensiva abbassando ancor di più il baricentro, mentre la mano sinistra, rimasta vicina al busto sin dal primo attacco, lasciò cadere ai suoi piedi una piccola sfera grigia dalla Sacca Porta Oggetti. A contatto con le piastre in legno intatte, l'oggetto sarebbe deflagrato senza produrre alcun rumore, ma la sua apertura avrebbe generato un intensa luce dall'elevato potere abbagliante, in grado di accecare chiunque si fosse trovato in quel momento con gli occhi aperti, compreso Namae, il quale, pur di celare la natura della bomba, non commise l'errore di chiudere gli occhi. [SA III]
    Il sacrificio della vista gli avrebbe permesso di aumentare le probabilità di successo e non avrebbe inficiato il successivo attacco: con il baricentro già posizionato nella maniera corretta, egli allungò la gamba destra verso l'esterno ed eseguì una delle sue tecniche taijutsu preferite. [ST I]

    Atterrata o meno, qualunque fosse l'esito del taijutsu, con mezz'occhio aperto Namae avrebbe emesso una notevole quantità di gas velenoso direttamente dalla bocca. In pochi istanti, un'ampia zona della stanza sarebbe divenuta altamente tossica e in grado di stordire anche un ninja del calibro di Yuri. [ST II]

    Avrebbe terminato l'offensiva passandosi il pollice sul labbro inferiore, come per asciugarsi le tracce di veleno appena soffiato.
    Sono veleni non letali, tranquilla. Adesso sai molto di me. Più di quanto mi conosca Hounko, mia figlia Lo aveva visto combattere una sola volta. Anni prima.
    È proprio vero che ci si conosce veramente solo dopo una sana scazzottata. Sospirò, tenendosi il petto che iniziava a dolergli a ogni respiro. Ora sai che potresti uccidermi facilmente o convincere qualcuno che sia giusto farlo Si accese una sigaretta.
    Diavolo! Mi sento così vulnerabile E ciò gli dava parecchio fastidio essendo lui l'anello debole della catena. Ora che erano consapevoli delle loro abilità, e che Yuri era incredibilmente più forte dell'Oleandro, quest'ultimo decise di giocarsi la carta della sincerità e di un accordo futuro.
    Con il Kakute sul dito della mano destra si aprì un piccolo taglio sul pollice dell'altra mano. Un rivolo di sangue sgorgò dallo squarcio.  Nessuno lo sa e nessuno dovrà saperlo. Assaggia e preparati. Allungò il braccio verso di lei. Il suo sangue non conteneva agenti patogeni, ma una concentrazione di dopamina notevolmente incrementata.

    Se la donna avesse accettato di assaggiare il sangue dell'uomo, il suo corpo sarebbe stato scosso da un profondo e piacevole senso di rilassamento.
    Sono una fucina di veleni e tonici. È per questo che sono nei Fiori. Ma la sua lealtà era rivolta a qualcosa di più grande. Ma la mia fedeltà è rivolta soprattutto ad Ame intera, il villaggio in cui sono nato e che mi ha cresciuto. Oltre a Lord Goemon che minaccia mia figlia, i miei nemici sono coloro che sfruttano il villaggio per i loro scopi personali, senza alcun briciolo di fedeltà ad essa Praticamente il 99% dei Nukenin che approdavano ogni giorno nel villaggio della Pioggia Perenne.
    Non sei una kunoichi alle prime armi. Non conosco il tuo passato né perché sei qui, ma finché agisci nel bene dei Fiori e di Ame non ti vedrò mai come nemica.







       

    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. Spiedi

    2. Fendente con Bracciale

    3. Bomba

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Tecnica della Spazzata

    2. Nebbia Velenosa

    Note

    Considerando che lo scontro è in amicizia, ho deciso di far subire ogni colpo a Namae senza però eseguire il conteggio dei danni. Altrimenti altro che amicizia :ghu: Namae diretto all'ospedale.
  4. .

    Non preoccuparti, Hounko - Conoscere Touya, l'ex Asso

    Chapter III - Villaggio di Amegakure





    [Quindici giorni dopo l'Adunanza Oscura]



    Quando il medico rivelò la propria appartenenza ai ninja della Foglia e la sua completa estraneità alle dinamiche dei Semi, Namae rimase impassibile. Forse un giorno si sarebbe chiesto come un accademico fosse a conoscenza delle dinamiche interne di Ame, ma ora aveva altro a cui pensare: il dolore agli occhi di Hounko continuava a essere un grosso problema da risolvere, ma Bokushin si stava dimostrando in grado di poterne scoprire le origini e individuare una cura.

    CITAZIONE
    Hounko...e Oleandro. Da quello che capisco non vivete assieme fin dall'infanzia. Sappiamo qualcosa della famiglia in cui sei nata? Dettagli? Capacità speciali? 



    L'uomo emise un respiro profondo e il suo sguardo si spostò sulla testolina della figlia, in piedi tra lui e il giovane medico.
    Non ricorda nulla Disse e Hounko annuì, senza neppure sforzarsi di apparire interessata alle sue origini. Quel poco che ricordava era sufficiente a non ricordare di più. Ma è probabile che provenga dal Paese del Fuoco. Aggiunse, senza mentire. Per diverse ragioni, le probabilità che la bambina provenisse da quei luoghi erano assai alte.
    A tale scopo, in programma avevamo un viaggio a Konoha. E un contatto al suo interno sarebbe stato utile per superare il Gate senza controlli né domande.

    Quando gli fu chiesto di raccontare le loro ultime settimane, se ci fossero stati episodi e/o sintomi che avessero causato un attivazione del sistema circolatorio del chakra, Namae girò la richiesta direttamente alla ragazzina. Sebbene fossero padre e figlia, nelle ultime due settimane avevano trascorso poco tempo insieme. Lasciarla sola non era mai stato un problema per l'uomo, soprattutto dopo la loro affiliazione alla famiglia Umezawa, grazie alla quale la ragazzina aveva avuto l'onore di ricevere lezioni di thé, spaccio e logistica dalla Rigattiera in persona. [Note]
    In pochi mesi, Hounko aveva appreso come gestire un locale come il Nettare delle Orchidee. In assenza di Namae, come nelle ultime due settimane, era stata proprio la fanciulla (con un piccolo aiuto, ovvio) a organizzare le serate e gli affari interni al locale.
    Nulla di strano. Lui è sempre stato via e io mi sono occupata della nostra attività. Non c'è stato nulla di insolito Mentre cercò di ricordare altri dettagli, si morse il labbro inferiore, il suo viso dolorante si increspò e le sopracciglia si aggrottarono. Dietro di lei, Namae la lasciò pensare. Si fidava della capacità della ragazzina di tenere la lingua a freno e non rivelare troppo agli estranei. Cieca sì, scema no.
    Ci dispiace non esserle di aiuto. Aggiunse Namae, quando la bambina confermò quanto detto.

    CITAZIONE
    Sono in grado di rimuovere le arti oculari da qualcuno..E posso farlo in modo da non nuocere, quindi potrei rimuovere completamente il problema...ma bisogna valutare se per Hounko è un problema o piuttosto un'opportunità. In alternativa...potrei usare l'interrogazione mentale per vedere se dal suo subconscio emerge qualcosa relativo ai giorni passati.

    Non la priverò di un potere oculare. Tuonò l'uomo, serio in volto. Riguardo l'alternativa all'intervento, il medico stava comunque chiedendo molto, troppo. Nella mente della bambina vi erano conservati i loro segreti e quelli di Ame. Con le domande giuste, il medico avrebbe potuto scoprire l'identità dell'Asso di Picche, l'Umezawa e molto altro.
    In un gesto di impulsività, fu sul punto di negare il permesso, ma il medico lo anticipò con le parole giuste per bloccare la reazione dell'uomo. Come colpito da un fulmine, Namae rimase congelato, con la bocca aperta e il braccio destro leggermente alzato.  Deglutì.
    Merda. Dalla tasca estrasse una sigaretta e l'accese, fregandosene delle buone maniere. Ci fu qualche secondo di silenzio. All'esterno la pioggia aveva aumentato d'intensità. Alzò lo sguardo verso il medico e lasciò parlare gli occhi.
    Davanti a sé, Bokushin aveva Namae, Namae aveva Lord Goemon e il suo desiderio di mettere mano su Hounko.
    Le minacce sono all'ordine del giorno, ma nessuno ha mai minacciato Hounko. Al medico sarebbe stato chiaro che qualcuno o qualcosa aveva preso di mira la bambina dai capelli rosa, e che le sue parole servivano solo a non allarmare la ragazzina
    Mica lo verrebbero a dire a te. Hounko era troppo sveglia, o forse troppo grande per abboccare alle stronzate del padre, ma Namae non voleva farla preoccupare.
    Ne sono certo. Sono io ad essere esposto, ad essere...importante ecco
    Io non lo sono?! La sua non fu una domanda pronunciata con tristezza. Il vulcano era pronto ad esplodere nuovamente.
    Ci siamo capiti. Non intendevo che non sei importante per la mia attività...possibile che devo sempre spiegarmi? Che non posso utilizzare una parola fuori posto altrimenti vengo bacchettato? Sbuffò. Altro errore da non fare davanti a una ragazzina in pubertà.
    Io dovrei sbuffare, non tu. Ho pure gli occhi che mi fanno tanto male. La prossima volta ci stai tu. Chissà dove ti sei infilato in questi giorni Namae non rispose. L'ultima parola non l'avrebbe mai avuta con quella peste.

    Puoi proseguire Bokushin, ma attieniti a queste ultime due settimane. Ti prego. Sospirò.


    NLiDumMPW




    [Due giorni dopo l'Adunanza Oscura]



    Con il foglio tra le dita tozze della mano destra, una sagoma con un bizzarro cappello di peli violacei urtò Namae all'altezza del sedere.
    Oh! Esclamò, sorpreso dalla figura imponente che era apparsa in quella porzione del locale in cui vi era spazio solo per una persona. Sorrise. Le abilità di Samaki erano impressionanti: celato da diversi teli di forma e colori ben studiati per la mimetizzazione, lo specchio era quasi impossibile da scorgere.
    Chiunque ella fosse, doveva appartenere alle alte sfere dei Fiori se aveva usufruito del passaggio per il bizzarro luogo di cui pochi ad Ame erano a conoscenza. E dalle parole pronunciate a mezza bocca prima di urtare l'Oleandro, non era la prima volta che optava per quel passaggio.
    Ne esistono altri. Namae la squadrò da capo a piedi, senza lasciarsi intimorire dalla stazza imponente ed esagerata della kunoichi, che lo sovrastava di ben venti centimetri. Il mantello e il cappello colmo di piume le donavano un'aria di potere e di mistero.
    Lo smemorato fu sicuro di non averla mai vista nei vari locali gestiti dai Fiori, anche se da diversi mesi, per paura e per prudenza, il Fante preferiva restarsene rintanato nel Nettare delle Orchidee. Si sarebbe potuto presentare, stringerle la mano o inchinarsi in segno di rispetto, ma la donna anticipò ogni sua mossa, rivolgendogli un avvertimento riguardo al biglietto mancante sulla bacheca nascosta dietro il muro di fiori.
    Il potere per servire i Fiori e difendere ciò a cui tengo.Rispose con decisione, pensando alla minaccia che Lord Goemon aveva scagliato contro sua figlia. Con garbo, Namae eseguì un passo laterale per posizionarsi leggermente al centro del corridoio che conduceva verso l'uscita. Non fu così sciocco da sbarrare la strada alla donna in modo arrogante. Tra le dita della mano destra comparve una normale sigaretta. Lo stress dell'ultimo periodo aveva acceso in lui nuove e vecchie dipendenze.
    NLiDuqTqO
    Se non mi conoscete, permettetemi di presentarmi con un Haiku regalatomi dal mio signore: il sole muore, su bocciolo d’Oleandro, nuovo germoglio. Una presentazione particolare, ma che rivelava alla donna a chi era posta la fedeltà dell'Oleandro. E viceversa. Toccare Namae significava toccare il Nettare delle Orchidee, locale in mano a Toshiro e Yuufuku. [Note]
    Ho diversi canali a cui attingere per avere delle informazioni, ma investire denaro nelle casse degli altri Semi mi dà il voltastomaco. Quanto desidera dall'Oleandro per delle informazioni da cui iniziare? Domandò senza fronzoli, concedendogli lo spazio per andarsene qualora la signora avesse deciso di non fornirgli alcun aiuto.
    Dal momento in cui aveva staccato quel foglio, Namae sapeva di non avere in mano né un indizio né una diceria sulle armi degli Umezawa. Ciò da cui poteva iniziare la ricerca erano congetture: se Yuufuku desiderava ripossedere quella armi, dal rango che ricopriva lei e suo figlio, quel tesoro doveva trovarsi in un nascondiglio segreto, conosciuto solo da Touya, o in mano a gente estranea al Seme. Non era un esperto cacciatore di tesori, ma se gli oggetti erano come le persone, allora per trovare quei tesori doveva conoscere Touya, il suo passato, il suo carattere e i suoi vizi. Fuori dai Fiori, solo una persona avrebbe potuto aiutarlo: l'Asso di Picche, uno dei pochi ninja di cui si fidava.



    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  5. .

    Scorci del suo passato

    Chapter II


    Al nominare lo Sharingan, prima abilità innata che balzò in mente a Namae, Yuri rivelò con entusiasmo di aver affrontato un Uchiha in passato. Come una spugna gettata in una bacinella d'acqua, l'Oleandro acquisì tutte le informazioni che la ragazza gli fornì. Che lo facesse per aiutare o meno Namae, o per semplice egocentrismo, a quest'ultimo non interessò molto.
    Sembra avere molta esperienza. Inclinò il collo e per un momento si concentrò nel guardarla da un'altra angolazione. Sotto una luce diversa, Yuri non assomigliava a un lupo, come si era definita la prima volta che si erano incontrati, bensì a una Vedova Nera: un piccolo ragno che amava nascondersi negli anfratti umidi e sporchi, sempre pronto alla fuga in caso di pericolo, ma in possesso di un veleno in grado di sorprendere e uccidere anche nemici molto più grossi di lei. Quanto era sentite le parole di rispetto che riservava all'Oleandro? Quest'ultimo aveva già fatto la sua scelta, perciò continuò coerente con quanto aveva già deciso.
    In agenda avrei qualcosa, ma non si può sempre lavorare. Seppur troppo piccola per essere paragonata a un'arena o a un campo di allenamento, la stanza in cui si trovavano era insonorizzata e robusta per resistere a jutsu di media potenza, perciò non sarebbe stato un problema scambiarsi qualche pugno in simpatia, senza tecniche particolari.
    Possiamo procedere qui con l'addestramento. Affermò, alzandosi e invitando le due ragazze a raggiungerlo al centro del locale.
    Si, conosco le proprietà adesive del chakra. Confermò, sfilandosi il lungo mantello verde dopo aver rimosso un bottone nascosto in prossimità della spalla.  Sopra a una semplice maglia a tinta unita, Namae indossava un pesante giubbotto rinforzato. Per qualche motivo, l'uomo riteneva necessario proteggersi persino nel suo locale.
    Yuri aveva calcolato ogni decisione dell'Oleandro. Dopo la sua risposta affermativa, infatti, la donna lasciò che Ortensia liberasse in aria un centinaio di piccoli blocchi di legno da impiegare per l'addestramento. Sotto quella pioggia, come una danzatrice del Fuoco, la donna si sfilò i propri abiti cerimoniali, mostrandosi all'Oleandro con un paio di pantaloncini stampati sulle gambe e una maglia attillata che a malapena riusciva a tenere fermo il suo corposo davanzale.
    Ti eri già preparata a una mia risposta affermativa. Commentò prontamente Namae, con lo sguardo che inevitabilmente era sprofondato tra i seni della donna, per poi scivolare in basso, sui fianchi e sulle gambe. Yuri si sarebbe accorta che negli occhi dell'uomo non vi era alcun cenno di desiderio. La stava ammirando come tutti gli uomini erano soliti fare, ma qualcosa, o qualcuno, annullava i naturali pensieri maschili che il suo corpo era in grado di far emergere da ogni individuo.

    CITAZIONE
    Namae, Fante di Semi, ti pongo una domanda. Ho già insegnato le basi del chakra e ci sono numerosi modi per imparare il Distruttivo. Ma prima di tutto ho bisogno di sapere da te una cosa: che cosa significa per te il Chakra? Ovviamente ti darò poi la mia versione.

    Accarezzato dal profumo della Lacrima d'Argento che aveva già invaso ogni angolo della stanza, Namae iniziò a rifletterci. Non si era mai chiesto nulla sul chakra, né cosa fosse né come il suo corpo fosse in grado di adoperarlo. Il suo vecchio sé sarebbe stato in grado di rispondere a quelle domande.
    Cos'è per me il chakra?
    Forse...potere. Biascicò, per nulla sicuro della sua risposta. Era chiaro che non avesse investito un secondo della sua vita per meditare sul chakra.
    Non lo so, se devo essere sincero. Per me il chakra è solo un mezzo per sopravvivere. Terminò, visibilmente confuso dalla domanda della kunoichi. I suoi silenzi non furono un problema per Yuri, o almeno così sembrò quando continuò con l'addestramento. A sei metri di distanza, la donna gli mostrò le potenzialità del chakra distruttivo e Namae ne rimase folgorato. Seppur di piccole dimensioni, il blocco di legno esplose al minimo contatto con il dito della kunoichi.
    Incredibile. Esclamò, afferrando l'oggetto che Yuri gli lanciò addosso subito dopo. Aveva appena visto un abilità che doveva assolutamente apprendere per la sua ascesa nei ranghi del Mazzo.
    Sì, ci dovrò riuscire! Affermò con una determinazione coinvolgente, stringendo il cubo con una tale forza da creparlo in più punti.
    In pochi attimi Namae era cambiato: da uomo freddo, calcolatore e poco incline a fidarsi degli altri, si era trasformato in un ragazzino eccitato all'idea di imparare cose nuove. Afferrò un altro blocchetto e lo lanciò in aria. Se si trattava di imprimere una volontà al chakra, Namae non aveva rivali. Il primo tentativo fu un disastro: il legno colpì l'estremità del dito, piegando la falange in modo innaturale. Stringendo i denti, l'uomo riprovò senza abbattersi, convinto fosse solo una questione di tempo. La sicurezza nei suoi mezzi rimase granitica per diversi tentativi, poi dopo la terza ora colma di fallimenti e zero miglioramenti, su di essa iniziarono ad apparire delle piccole cricche. Per tre ore il blocchetto cadde ripetutamente sul suo dito irrorato di chakra senza spezzarsi affatto.
    Io...sto impastando chakra e sto immaginando che questo pezzo esploda. Protestò, infastidito dai continui errori, ma ancora fiducioso sulle sue capacità. Stava sbagliando solo una cosa, ne era sicuro, doveva solo scoprire cosa.
    Devo imprimere la mia volontà. Lo ha detto anche lei. Lanciò uno sguardo alla donna e riprovò su un altro blocco preso dal pavimento.
    Nulla di fatto. E così per un altra ora, fino a quando l'indice divenne inutilizzabile per uso troppo prolungato del chakra.
    Mi tocca cambiare dito. Spero di non dover usare i piedi. Scherzò, rivolgendosi alla donna. Quella battuta servì più a lui che a lei.
    Continuò a provare senza mai fermarsi, adottando diversi approcci, come aumentare la quantità di chakra o irrorarlo solo al momento del contatto con il blocchetto, mantenendo sempre il suo pensiero fisso sul desiderio di far esplodere l'oggetto.
    Nulla di fatto.
    Perché? Dopo la sesta ora, Namae lanciò diverse imprecazioni. Colmo di rabbia repressa, prese uno dei blocchetti a terra e lo scagliò contro il muro opposto all'ingresso. La fiducia in se stesso si stava esaurendo, la determinazione che aveva brillato nei suoi occhi si era spenta, lasciando il posto a un prima ombra di rassegnazione. Lui, Oleandro, stava facendo una figura di merda davanti a Yuri, aspirante Fante. Se avessero saputo della sua incapacità nel controllare il chakra, quel poco di reputazione che si era guadagnato con il sangue sarebbe crollata come un castello di carte.
    Devo prendermi una pausa, è chiaro. Sbottò, avvicinandosi all'angolo barman. Prese una bottiglia di vodka, ne bevve mezzo litro come fosse acqua e la buttò nel cestino, mandandola in frantumi. Si sedette a terra, in mezzo ai blocchetti, e chiuse gli occhi.
    Fatti un drink, almeno ammazzi un po' il tempo. Qua ci impiegherò tre mesi Biascicò, quasi sul punto di piangere. Io non ho avuto...Con le palpebre chiuse, le braccia distese lungo i fianchi, e le difese annullate dall'alcool, la coscienza dell'Oleandro scivolò in breve tempo negli abissi della mente che fino a quel momento erano stati inaccessibili.

    Era un bambino e si trovava insieme ad alcuni coetanei in una stanza simile a un aula scolastica, senza finestre né porte visibili. Vi era un silenzio innaturale, interrotto dal martellare incessante della pioggia, un suono che Namae riusciva a riconoscere in ogni stato mentale. Amegakure.
    Sono io? La voce dell'Oleandro echeggiò nella mente del bambino. Si trattava di un normale sogno lucido, ma che aveva acquisito forma pescando nella mente dove erano celati i segreti della sua precedente vita. Persino più piccole di quelle di Hounko, le sue mani tremavano come foglie d'autunno. Aveva paura, molta paura, e non era il solo ad essere terrorizzato. Seppur incapace di voltarsi, sentiva che ogni bambino seduto in quell'aula stava lottando con la propria paura.
    Oltre le schiene dei suoi compagni seduti davanti al suo banco, vi era una scrivania logora, colma di polvere, senza alcun maestro. O almeno così avrebbe giurato di aver visto, perché all'improvviso, apparso da chissà dove, un uomo magro sedeva sul bordo sulla scrivania, fissandoli uno ad uno, come figli suoi e al tempo stesso come armi a sua disposizione. Un ombra ne celava il volto.
    Perché sono qua?
    Usare il chakra distruttivo vi renderà dei veri guerrieri per lo scopo che voi tutti conoscete. Fu l'entità a parlare.
    Che scopo? La sua bocca sembrava cucita con del filo spesso.

    Il segreto è concentrare il chakra su un pugno e rilasciarlo tutto insieme al momento dell'impatto,in modo che esso entri nelle fibre dell'oggetto e lo spezzi. Immaginate cosa accade quando una goccia di pioggia impatta su uno specchio d'acqua. L'uomo continuò a parlare ma non fu più in grado di udire le sue parole. Cinque secondi dopo vi fu un esplosione sotto di lui. Namae chiuse istintivamente gli occhi, scuotendosi. Quando aprì le palpebre, il suo banco era ridotto in macerie, distrutto dal chakra distruttivo che aveva egli stesso utilizzando servendosi del pugno destro che aveva sferrato senza pensarci. Davanti a sé, non vi era né il maestro né la stanza in cui erano nascosti come topi. Si trovavano tutti all'esterno, sotto la pioggia, ancora seduti sui banchi.
    Sei sempre il più bravo. Una voce maschile, da adulto, lo richiamò alla sua destra. Quando il sogno gli permise di voltarsi, Namae urlò con tutta la voce che aveva dentro di sé: Il bambino al suo fianco aveva il volto di Lord Goemon, sorridente, con la pelle e gli occhi sfasciati dalle droghe, e con un coltello stretto nella sua mano destra. Prima del colpo "mortale" da parte del suo acerrimo nemico, che avrebbe messo la parola fine a quel "sogno", dietro alle spalle del falso Goemon, per un istante Namae riuscì a scorgere il volto di un uomo giovane, sulla trentina, con un pizzetto appena accennato, occhi blu, labbra sottili e una lunga chioma castana che gli scendeva fino alle spalle. Rispetto agli altri bambini, girati verso la scrivania scomparsa nella notte di Ame, il misterioso ragazzo lo stava fissando, sorridendogli. Sentì il collo aprirsi in due, il pomo d'Adamo frantumarsi e il nero avvolgerlo in un rapido abbraccio.



    Forse Yuri gli avrebbe raccontato il suo ritorno al Nettare delle Orchidee con maggiore dettaglio: di sicuro, Namae si risvegliò con il cuore che batteva all'impazzata, il respiro accelerato e la fronte madida di sudore.
    Dove cazzo...chi.... Si alzò a fatica, asciugandosi il sudore accumulato sul collo con il colletto della maglia.
    Io.. Fece dei profondi respiri per circa due minuti, confuso da ciò che gli era appena accaduto.
    Io sapevo...so usare il chakra distruttivo. Lo sapeva fare sin da ragazzino.
    Si alzò aiutandosi con il banco su cui erano appoggiati gli alcolici, prese uno dei blocchetti, lo lanciò in aria e alzò l'indice dell'altra mano, irrorato con una piccola quantità di chakra. Yuri avrebbe notato una piccola protuberanza di chakra emergere dall'estremità del dito. Aveva una forma strana, simile a una goccia rovesciata.  Quando il legno entrò in contatto con la sua pelle, Namae rilasciò il chakra in un istante, tutto insieme, indirizzandolo dentro all'oggetto. Facendosi largo nelle fibre del legno, il chakra creò quell'onda d'urto di lieve entità sufficiente a separare di netto le fibre lignee del blocchetto, causandone la rottura.  Non ci alcun sforzo fisico né mentale da parte dell'uomo. Lo aveva sempre saputo fare.
    Il chakra è espressione del proprio scopo.

    Qual era il suo scopo insieme agli altri bambini? Chi era quel tizio?
    Si era trattato di un semplice sogno o di scorci del suo passato?



    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  6. .

    Interrogatori

    Chapter V - Villaggio della Sabbia


    Le richieste che avanzò al funzionario Atsumori non vennero accolte. La tempesta stava assorbendo ogni risorsa del villaggio, compreso Shunsui, convocato altrove dopo essersi congedato con la speranza di concedersi un agognato riposo.
    Bene, forse riusciremo a vedere qualcosa. Apprezzò il suggerimento dell'altezzoso Shinkiro dal volto a punta.
    Grazie. Ringraziò con tono serio, mentre il suo naso si avvicinava alla lente più esterna, graffiata dalla sabbia. Alcuni granelli erano rimasti attaccati alla superficie. Dalla frattura visibile sulla lente, la sabbia aveva esercitato una forte pressione sul vetro.
    Hanno cercato di distruggere il meccanismo. E al tempo stesso offuscare la visuale di Ikue. Ipotizzò, voltandosi verso l'unica persona rimasta nella stanza, seduta davanti alla parete tappezzata dai monitor. Fece un profondo respiro.
    Tu sapresti aiutarmi? Chiese alla giovane. Aveva bisogno di una pista, di qualsiasi cosa da poter usare durante l'interrogatorio ai prigionieri.

    CITAZIONE
    Niente di entusiasmante, i due sono arrivati abbastanza rapidi, e hanno fatto il loro sporco lavoro, ti faccio vedere.

    Con una spinta della gamba destra, la sedia della kunoichi roteò verso uno degli schermi principali posti sul lato sinistro, dove il funzionario aveva indicato quando aveva annunciato l'avvenuta effrazione. Le dita della ragazza pigiarono i vari pulsanti della tastiera a una velocità impressionante. Masayoshi gli si avvicinò da dietro, con le mani sui fianchi e gli occhi sul monitor, dove si susseguivano le ultime immagini registrate dal punto di osservazione.
    Senza un elemento caratteristico di un quartiere o un clan, lo Shokuto non riuscì a riconoscere la strada su cui la telecamera stava puntando. Una cosa era certa, se le facciate degli edifici non avevano simboli legati ai numerosi clan della Sabbia, allora la via si trovava fuori dai quartieri principali.
    Ikue mandò avanti la registrazione, stoppandola nel momento esatto in cui sul monitor apparvero due figure incappucciate. Si sforzò di ricordare i loro nomi, pronunciati dall'alto funzionario Atsumori.
    Yasuke Muramasa e Tamashii Chikuma.
    Le due figure incappucciate avevano raggiunto il Punto di Osservazione a colpo sicuro, coprendo l'obiettivo con una mano. Pochi istanti e lo schermo era divenuto nero, ma non prima di trasmettere una manciata di frame di cui Atsumori aveva accennato prima di congedarsi. Risultato di una programmazione furba di chi aveva progettato quel meccanismo di visione, Masayoshi notò con chiarezza la presenza di altri individui sospetti alle spalle dei due colpevoli.
    I sue capelli bicolore si drizzarono di colpo, come accadeva al manto di un suricato quando fiutava un grosso pericolo in arrivo.
    Questo non mi piace. Commentò a denti stretti, stringendo i pugni sul bordo della scrivania in legno dove Ikue aveva la sua tastiera.
    Potrebbero proprio essere i guardiani che li hanno arrestati. Pensò ad alta voce, passandosi la mano sinistra sulla fronte imperlata di sudore. Direi che sia probabile che fossero complici, visto che hanno trovato anche un secondo punto di osservazione manomesso. Cosa ne pensi? Chiese a Ikue, come se avesse bisogno di dividere la responsabilità della decisione che aveva il dovere di compiere.

    CITAZIONE
    Ci sarebbe da fare qualche indagine più specifica, a volte invidio quel clan di Konoha con i cani, sembrano un sacco utili per queste cose.
    I cani son sempre utili no?

    Preferisco i suricati. Commentò, con la mente impegnata ad elaborare un discorso con cui iniziare gli interrogatori. Non aveva tempo da perdere.
    Dove si trovano i quattro? La ragazza digitò una frase a schermo. Su quattro dei piccoli monitor che circondavano quello centrale, su cui avevano osservato l'azione di sabotaggio, lo Shokuto diede un occhiata a ciascun prigioniero. Si trovavano in una piccola prigione, probabilmente interna al tempio, in celle minuscole e separati l'uno dall'altro.

    CITAZIONE
    Noi non abbiamo ancora raccolto alcun tipo di testimonianza, sono tutti tuoi.
    Anche perché un conto è guardare quattro monitor, un altro è fargli sputare la verità.

    Ti chiedo un grosso favore: farmi avere informazioni su tutti e quattro. Voglio sapere la loro storia, le missioni che hanno condotto insieme e se entrambi hanno avuto degli screzi con i Soshi. Ordinò, continuando a fissare quei quattro volti dietro i quali, forse, si celava la verità sulla tempesta.

    [...]



    Con il permesso già acconsentito dalle alte sfere del villaggio, Masayoshi non ebbe problemi a farsi condurre verso le celle dei prigionieri.
    Il primo ninja ad essere posto sotto torchio dallo Shokuto fu Yasuke Murasama. Il Jinchuuriki si sarebbe avvicinato alla cella con passo sicuro e deciso, ben consapevole di non potersi permettere alcuna esitazione nel discorso di apertura.
    Yasuke Murasama, sono Masayoshi Shokuto. Avrai sicuramente sentito parlare di me. Si mise di fronte alla cella, attendendo una sua risposta. Sotto le pieghe del cappuccio, un altro paio di occhi fissavano il prigioniero. [Percezione & Koinu]
    Se ciò che ha compiuto sarebbe accaduto un altro giorno, forse se la sarebbe cavata con un soggiorno in prigione. Ma oggi, con questa tempesta innaturale che sta mettendo a dura prova il nostro villaggio, ciò che lei sta rischiando è la pena capitale...insieme al suo collega Chikuma. Continuò a fissarlo in volto.
    La manomissione del Punto di Osservazione fa parte di un disegno più grande. È collegata alla tempesta e alla decisione del Kazekage sui Soshi. Voglio sapere da te il collegamento. Perché manomettere i Punti di Osservazione? Eravate solo voi due?
    Incrociò le braccia al petto e rimase in attesa. Qualunque fosse stata la risposta o la confessione del ninja, Masayoshi sarebbe uscito per interrogare anche il Chikuma, con la stessa dinamica e domande che aveva rivolto al Murasama.

    Se le loro risposte sarebbero state diverse, lo Shokuto avrebbe deciso di passare alle maniere forti.

    jpg



    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  7. .

    Presentazione e sulle tracce di Arujimaru

    Chapter II - Nel Deserto dell'Anarouch




    Mushu-sama gli riservò parole al miele e, imbarazzato dai complimenti ricevuti, le guance del ragazzo acquisirono sfumature rossastre.
    Il deserto è la mia casa. Confermò, con la mano destra dentro ai capelli colmi di sabbia.

    [...]



    Non ricordavo nulla su Arumajiro. Commentò tra sé, colpendosi la testa con la mano sinistra. In realtà, nella precedente missione nell'Anarouch per conto di Mushu, nessuno gli aveva rivelato che all'interno di Arumajiro ci fosse un villaggio. Gli avevano svelato, invece, che quest'ultimo fosse il più vecchio tra i Saggi. Se il paese abitato dai Pakku era stato controllato da soggetti estranei, significava che anche Arumajiro era caduto in mano nemica. Solo con quell'informazione, Masayoshi comprese in pieno la preoccupazione degli altri Eremiti.
    Chissà quanto sarà grande. Si chiese, pensando a un armadillo che poteva ospitare su di sé un intero villaggio.
    Fudoh lo aveva raggiunto e al suo saluto Masayoshi rispose porgendogli la mano.
    Ciao Fudoh-san. Non pensavo proprio di trovarti qui. Posò il suo sguardo allegro sulla piccola tartaruga che era appena sbucata dalla testa dell'ex barbone.
    Qui ci sono i più belli dell'Anarouch ahah Rise della sua stessa battuta, sicuro che nessuno avrebbe frainteso quella risata in un clima teso e preoccupato.
    Nel deserto, lo ammetto, la maggior parte degli animali sono orrendi e pericolosi. Lo avvertì, immaginandosi l'espressione di Fudoh davanti a una mandria di scorpioni, lombrichi e cavallette, ottime da consumare dopo averle abbrustolite.
    Le tartarughe sono proprio belle. Aggiunse, senza azzardarsi ad accarezzare il guscio della tartaruga che parlava una lingua incomprensibile. La voce roca e incline alla vocale "u" lo metteva in soggezione. Le poche volte che aveva detto qualcosa, sembrava come sul punto di azzannare qualcuno. Tra le due tartarughe presenti, con quel complimento, Masayoshi si era rivolto principalmente a Myk, che aveva già incontrato in passato.
    L'intromissione di Mushu nella discussione impedì al ragazzo di continuare la chiacchierata con Fudoh. Con le parole inghiottite a forza, lo Shokuto sobbalzò e si affrettò a fare le presentazioni.
    Mushu-sama, lui è...il mio migliore amico. Ammise, con un po' di imbarazzo, indicandogli con la mano destra il giovane Fudoh, ma la donna suricata sembrò interessarsi a Badassanu, menzionando un certo Saban'Na, Testuggine del Deserto. Con le braccia scese ai lati del busto, Masayoshi ascoltò il resto della conversazione, interrotta dalla stessa Mushu-sama, che forse aveva visto qualche sguardo non proprio simpatico.
    Avevano altro a cui pensare.
    Si avvicinò a loro il grosso felino.

    CITAZIONE

    Se volete fare delle domande agli altri rifugiati, vi suggerirei di farle al più presto, così poi potremo partire.


    Sì, procediamo.

    Furono condotti in una diversa zona della montagna, scavata dai Fennec in modo che avesse una forma ad alveare: sulle pareti si aprivano diverse celle, di piccole dimensioni, dentro le quali si erano sistemati i profughi. Ciascuna cella era illuminata da una torcia di legno secco dallo scarso potere calorifero. Al loro interno vi erano esclusivamente bambini, dai cinque ai dodici anni circa, troppi per il numero di adulti presenti.
    O quest'ultimi erano rimasti tutti su Arumajiro oppure erano stati condotti in un altro luogo. Davanti a tutti quei profughi, la mente dello Shokuto si riempi di immagini, suoni e odori di quella terribile notte che aveva rivissuto troppe volte. Con enorme sforzo riuscì a scacciare via i ricordi e a concentrarsi sulla missione. Se i Kijin avevano preso il controllo di Arumajiro, doveva essere lo Shokuto ad annientarli.  Intanto, con la sua domanda, Fudoh aveva appena ricordato allo Shokuto come i Pakku crescessero molto lentamente.
    Quel bambino che aveva l'aspetto di un dodicenne aveva quattro volte la sua età!
    Colloquiò con numerosi Pakku e i loro incontri furono di breve durata. Quasi tutti risposero ai dubbi del Jinchuuriki con gentilezza e con pazienza, ma fu chiaro a lui, e sicuramente anche a Fudoh, che dietro quei sorrisi si celavano dolore, sgomento e paura per ciò che era accaduto ad Arumajiro e ai Pakku manipolati. Il Jinchuuriki chiese di sapere quanti uomini scimmia ci fossero, se ci fosse un modo per far rinsavire i Pakku e se l'entrata nel loro villaggio fosse accessibile in qualche preciso modo che i due ninja avrebbero dovuto sapere.
    Al termine della loro attività investigativa, egli seppero che Arumajiro era legato al chakra della sua "Voce" e di chiunque avesse il controllo della sua sala del Cuore.
    O qualcun altro è diventato la Voce di Arumajiro o la Voce è stata soggiogata in qualche modo. Avrebbero dovuto scoprirlo una volta giunti nel Villaggio dei Pakku.

    [...]



    Qui si che si sta meglio. Esclamò Masayoshi, rivolgendosi a Fudoh e a tutta la ciurma che aveva trovato spazio sulla groppa dell'enorme felino. Dalla cella frigorifera erano stati catapultati in un forno bollente. Il sole picchiava forte e la sabbia rifletteva su di loro parte della sua radiazione.
    Con le braccia alzate, il chunin respirò a pieni polmoni l'aria incandescente che gli accarezzava il volto, il collo e agli arti. Si era così abituato alla sabbia in sospensione da non percepirla più.
    Chi è questo Yakushi-sensei, Fudoh-san? Avrebbe chiesto durante il viaggio, giusto per poter scambiare qualche parola e tenersi aggiornato sulla vita del suo caro amico.

    [...]


    Come riesci a percepire Arumajiro-sama? Dopo poco meno di un giorno di viaggio, intervallato da qualche sosta, il felino li condusse nelle vicinanze di Arumajiro. Sulla calda sabbia del deserto, il più Saggio tra gli Eremiti aveva generato enormi voragini. Affacciandosi, si rischiava di svenire se si soffriva di vertigini.
    CITAZIONE

    Che faremo una volta arrivati? Hai un piano, Masa-san?


    Il Jinchuuriki ci pensò un momento. In realtà, nei silenzi che avevano scandito quel piccolo viaggio, Masayoshi aveva riflettuto su una possibile strategia.
    jpg
    Io direi di entrare e capire come diventare la Voce di Arumajiro, in modo da poter dialogare con lui. Avrebbero avuto bisogno di un Pakku sano. Dovremmo cercare Aladdin, ma sarà sicuramente ben sorvegliato. Sul suo volto si accese un ghigno.
    Direi di entrare insieme nel villaggio sotto Henge, così da infiltrarci nei Pakku rimasti, ma dobbiamo prepararci all'eventualità che ci trovino subito qualora la Voce condivida i pensieri o i sensi di Arumajiro. Se così non fosse, cerchiamo di capire dove sia questa stanza del Cuore, dove dovrebbe...forse...esserci Aladdin, e quando ne siamo sicuri potrei affidare a te il recupero, visto che sei medico. Far prendere il controllo di Arumajiro a un kiriano? Ascoltando quelle parole, forse Baghero sarebbe stato stroncato da un infarto.
    Io attirerò l'attenzione dei nemici. Esclamò in modo deciso. Il piano appariva raffazzonato anche allo Shokuto stesso, ma per un motivo più che comprensibile, ciò che aveva importanza per il chunin era schiacciare quei nemici che, con alta probabilità, sarebbero stati i Kijin.
    Tu hai idee migliori? Chiese, sicuro che Fudoh fosse in grado di trovare un piano migliore.  A ogni modo, il primo obiettivo era chiaro: trovare Arumajiro ed infiltrarsi senza farsi scoprire. 



       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  8. .

    Le radici del Fuoco della nuvola Rosa

    Chapter I - Villaggio di Amegakure




    Sarà in grado di aiutarmi? La voce di una bambina preoccupata vibrò nel cuore di un vicolo che conduceva nella zona in cui la Lacrima d'Argento aveva aperto dopo l'arrivo di Yuri.
    Lo spero. A rispondere non era stato un uomo qualunque, ma uno dei più chiacchierati nei bassifondi dimenticati di Ame. Per mesi, in qualche angusto e lurido vicolo del Secondo Livello, qualcuno aveva messo in giro la notizia (falsa) della sua morte. Il motivo di tale diceria non era dato saperlo, tuttavia, in quel lungo periodo, l'Oleandro era realmente scomparso dalle strade che era solito frequentare in compagnia della sua bambina dai capelli rosa.
    Era stato parecchio impegnato con il Nettare delle Orchidee. La chiusura del primo bilancio di esercizio aveva confermato la necessità trasformare quel salotto per vecchi snob in una discoteca in cui far scatenare i più giovani, più affamati e assetati rispetto all'alta borghesia. Il restyling era stato un bagno di sangue, ma ce l'aveva fatta e ne era uscito vivo (letteralmente), con gli affari incrementati del 200%.
    Le preoccupazioni sembravano esser concluse lì, ma non fu così, infatti, circa un mese prima della data odierna, Hounko aveva fatto ritorno a casa lamentando un intenso dolore agli occhi. Sin da subito aveva preso sul serio quel dolore incomprensibile, senza gonfiori o altri sintomi visibili, ma Namae non immaginò di dover cercare urgentemente un medico per poter rivedere gli occhi di sua figlia. Da due giorni, per avere un po' di sollievo, Hounko si copriva gli occhi con tre giri di benda medica. E non c'era verso e modo di fargliela togliere. Fuori dai confini della Pioggia, i vari freelance si erano dimostrati inetti e incapaci anche solo di poter ipotizzare una possibile diagnosi. A malincuore aveva deciso di trovare un bravo medico slegato dai Cuori. Un impresa quasi impossibile. Proprio quando aveva pensato di rivolgersi all'Accademia con un falso nome, Namae aveva avuto un'intuizione: perché non tentare con quella donna misteriosa che si era presentata nel suo locale? Yuri Zanhard. Una donna che doveva essere molto abile se era riuscita ad aprire un locale come la Lacrima d'Argento.

    Siamo arrivati. Esclamò l'uomo, con una smorfia di disappunto. Dalla base della scalinata che conduceva all'ingresso, l'edificio appariva maestoso e incantevole. Al suo fianco, con una benda attorcigliata davanti agli occhi, la bambina gli strattonò il lembo dell'abito per attirare la sua attenzione.
    Mi descrivi il posto?
    Nulla di che. Tagliò corto, infastidito dalla vasta proprietà in possesso dalla ragazza. Hounko aveva già capito tutto, suo padre era sempre stato un libro aperto per lei. Doveva essere un posto splendido, più bello ed esclusivo del Nettare delle Orchidee, incastonato nel lurido centro città di Ame. Mentre salirono le scale, la giovane Hounko compensò la vista abbandonandosi all'odore dei fiori e delle fragranze che le matrone avevano sapientemente diffuso nell'aria.
    Quando la porta d'ingresso si aprì, alla vista di quell'energumeno dall'espressione corrucciata, la sfortunata dama corse subito a chiamare la padrona di casa. Quest'ultima non si fece attendere. Il suo benvenuto fu accolto da Namae con un lieve inchino.
    La ringrazio per l'ospitalità..e per il favore.



    [...]



    CITAZIONE
    E' il dottore che mi hai richiesto, non è affiliato a nessun Seme. E ti posso, personalmente, garantire per la sua discrezione. Se non avete obiezioni o avete necessità della mia presenza, vi lascio qui in questa stanza a discutere da soli.

    Ora che aveva davanti a sé il dottore, le parole della kunoichi si fecero sempre più flebili e poco importanti all'udito dell'Oleandro. Non si fidava della donna. E non perché conosceva l'uomo che si faceva chiamare il Fauno, ma perché nessun professionista ad Ame campava senza invischiarsi negli sporchi tentacoli delle organizzazioni. Aveva scelto di correre il rischio, con il vantaggio di poter curare sua figlia e conoscere maggiormente il passato della donna. Aveva già messo in conto che quel tizio fosse un gregario o lo scagnozzo di qualche potente signore di Ame.
    Faremo in un batterd'occhio. La raggiungerò appena finiremo qui.
    Grazie ancora, signora. La schernì hounko, che dal primo incontro non aveva nutrito grosse simpatie con la kunoichi.
    Quando furono soli, forse spiati da qualche sistema di osservazione installato dalla donna, Namae si rivolse all'uomo con aria sospetta.
    Se ho accettato di fidarmi di lei Con la testa indicò la padrona di casa appena uscita dalla stanza. L'ho fatto solo per lei. Appoggiò la sua mano sulla spalla della bambina.
    Abbassò lo sguardo su Hounko. Devi mostrare al dottore i tuoi occhi Alzò lo sguardo e fece intendere al ragazzo di notare la reazione della bambina. Il volto di Hounko si era irrigidito, le sue mani avevano iniziato ad attorcigliarsi nervosamente l'una nell'altra, mentre le labbra erano così serrate da perdere il loro tipico colore rossastro.
    Fa male... fa...tanto male..non la voglio togliere Protestò Hounko, tremante come una foglia. La tipica spavalderia adolescenziale era scomparsa come neve sotto il sole estivo.
    Lamenta un forte dolore agli occhi. L'unico sollievo lo trova bendandosi. Non so dove sbattere la testa Ammise Namae, che con un fulmineo movimento dell'arto sciolse la benda e la tirò a sé, serrandogli le braccia in una morsa da cui la bambina non avrebbe potuto sottrarsi. Si prese una quantità d'insulti da far impallidire persino un bestemmiatore incallito, ma non aveva altra scelta se non usare la forza. Per il suo bene.
    Bastardo...mi fanno male... non riesco a tenerli aperti ti ho detto...È come se bruciassero. Nei brevi momenti in cui riusciva ad aprirli, i suoi occhi neri non sembravano avere alcuna anomalia, né sull'iride né sulla pupilla. Da dove proveniva tutto quel dolore? In certi momenti scalciava come un cavallo imbizzarrito.
    ;Se vuoi usare qualche sostanza rilassante o sedativa. Una sostanza adatta Namae la possedeva, ma non avrebbe rischiato di rivelare il suo potere più grande. la dovrò testare prima io su di me. [Analisi accurata]


    Buona giocata a tutti :ghu:
    Povera Hounko, costretta a star male per partire tutti insieme dal bordello di Yuri :P. Ne approfitto per rimarcare le sue origini :ghu:
  9. .

    Ehy! Non ignorare Masayoshi Shokuto!

    Chapter XV

    Nei suoi occhi smeraldo, verdi come le foglie appese sugli alberi accarezzati dal vento, lo Shokuto assaporava già lo sgomento che sarebbe emerso dal volto del falegname quando, voltandosi verso la frana in avvicinamento, avrebbe capito di non avere vie di scampo. E che sottovalutare il Jinchuuriki della Sabbia era stata una pessima idea.
    Quella visione non trovò posto nella realtà e il sorriso sognante del Genin si spense all'istante.
    I metri di distanza che Fudoh guadagnò con il salto all'indietro furono azzerati in un batter d'occhio dallo stesso nemico che lo Shokuto aveva dato per spacciato; purtroppo egli non era solo alto e robusto, ma anche veloce e concentrato.
    Con il serio rischio di coinvolgere il kiriano nel suo potente jutsu, Masayoshi corse ai ripari; con il piede a pochi centimetri dal terreno, d'istinto rilasciò l'accumulo di chakra nei fasci muscolari della gamba. [Note]
    Aaargh. Con l'arto gonfio a tal punto da apparire quasi il doppio dell'altro, le labbra si piegarono in una smorfia di dolore. Non si fece piegare dalla fitta muscolare, con i kunai stretti tra le lunghe dita della mano destra, egli scagliò la cartabomba verso il volto del nemico.

    La luce rilasciata dall'esplosione illuminò il ghigno malefico sul volto dello Shokuto. Il volto e la porzione superiore del petto del nemico scomparvero dentro una nuvola di fumo denso, attraversata come fulmini da sottili lingue di fuoco, mentre il boato raggiungeva le profondità inesplorate della foresta.
    Una folata di vento incandescente accarezzò gli alberi e la pelle secca e abbronzata dello Shokuto, pronto a difendersi dagli attacchi di un nemico accecato dal desiderio di vendicarsi per le ustioni ricevute al volto. Quando la nube si diradò nell'ambiente, l'uomo aveva il volto scorticato, ustionato, e la sua enorme chioma era ridotta a un mucchio di capelli bruciacchiati.
    Gonfio di rabbia proprio come lo Shokuto aveva previsto, il falegname si lanciò nuovamente contro Fudoh, scagliando prima un ascia verso il suo petto poi caricandolo con la sua enorme stazza.


    Masayoshi sgranò le palpebre, sorpreso.
    Perché mi ignora? Non lo considerava alla sua altezza? Desiderava misurarsi con un kiriano?
    Le domande affollarono la sua mente ma il Genin riuscì a non farsi incatenare dalle stesse.
    Per un Jinchuuriki, i pensieri da cui scaturivano dubbi e perplessità potevano rivelarsi cibo per il proprio demone. Doveva intervenire sia per aiutare il suo amico sia per placare lo strano senso di colpa che lo faceva sentire in debito per non aver ricevuto alcun attacco dal nemico. Con Fudoh costretto a combattere nel corpo a corpo, il Genin aveva poche opzioni tra le mani.
    Se non posso usare i Doton, devo puntare al taijutsu. Le sue labbra si storsero in una smorfia di disappunto. Sarebbero riusciti a coordinarsi?
    Non mi rimane che colpirlo alle spalle. Affermò a se stesso, abbassando il proprio baricentro.
    Con il favore delle ombre che disegnavano a terra lunghe dita scheletriche, egli si portò alle spalle del nemico tracciando una traiettoria ad arco. [SG]
    A una distanza di circa sei metri dalla grossa preda, Masayoshi sbiancò di colpo quando vide quest'ultimo piegarsi in avanti per azzannare il collo del suo amico. Ne aveva visti di colpi feroci e privi di umanità, ma quel tentativo di rompere il collo di un ninja con un morso lo lasciò senza parole. Per un interminabile secondo, lo Shokuto pensò all'inimmaginabile.
    Fudoh. Sussurrò dentro di sé con un filo di voce, angosciato dal corpo apparentemente immobile del suo amico, ancora eretto e nascosto dalla stazza del nemico. Trattenne il fiato a lungo, poi un sospiro di sollievo allietò la sofferenza. L'amico era vivo. Ed era pronto a contrattaccare, servendosi del Fuuma Kunai che, con qualche abilità particolare, era tornata nella sua mano.
    ORA! Urlò dentro di sé, e con il cuore colmo di felicità, di gioia e pura determinazione, egli scattò verso il falegname.
    Fu una decisione istintiva, forse suggerita da un sesto senso che aveva visto, nel contrattacco a sorpresa di Fudoh, la finestra perfetta per attaccare. [SA I]
    Masayoshi sarebbe intervenuto sulla spinta gravitazionale con cui il kiriano cercò di scacciare via il nemico. Indipendentemente dall'esito del jutsu, con il braccio sinistro caricato sin dietro alla spalla, lo Shokuto avrebbe scagliato il suo taijutsu contro la base della colonna vertebrale, nel tentativo di frantumargli l'osso sacro e condannarlo a una vita in sedia a rotelle. [ST]


    Continuò la sua danza senza fermarsi; egli estrasse la scimitarra con la mano destra e con un movimento fluido da sinistra verso destra tentò di squarciare i tendini che correvano dietro la ginocchia del nemico. In caso di successo, l'uomo sarebbe caduto a terra come una mela marcia. [SA II]
    L'offensiva del sunese non sarebbe terminata lì.
    La gamba sinistra strisciò in avanti, la schiena si piegò verso il nemico e il braccio destro saettò con una traiettoria obliqua verso il collo del falegname. Se il fendente era stato veloce, l'affondo fu fulmineo, grazie all'elevata quantità di chakra che irrorò nuovamente l'arto destro. Doveva sorprendere il nemico a tal punto da costringerlo a concentrarsi solo su di lui, così da permettere a Fudoh di rifiatare. [SA III]
    Consapevole dell'uso smodato delle armi da lancio, che era in grado di richiamare con qualche strana abilità, Masayoshi sferrò l'ultimo colpo proteggendosi il busto con il braccio sinistro, ancora avvolto da una lunga fascia da combattimento.
    Terminò l'attacco spostando l'arma sull'altro arto. Il braccio destro dolorante e intorpidito era caduto lungo il rispettivo fianco, inutilizzabile per chissà quanto tempo.

    <div class="w3-col m4">Chakra: 47.5/75
    Vitalità: 13.5/16
    En. Vitale: 27.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Fendente
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Spaccamontagna
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note










  10. .

    Attacco a sorpresa - Un Namae diverso

    Nelle terre del Pan-ya - Chapter XIV


    Con coraggio o forse idiozia, Namae si decise a concentrare i propri sforzi sul recuperare Dorian, il famoso sarto di Oto, mettendo sua figlia al secondo posto.
    Dentro al suo cuore, in ogni fibra del suo essere, sapeva di aver preso una decisione tremenda, che quella scelta lo avrebbe condannato ad essere il peggior padre del mondo, ma cosa avrebbe potuto fare da solo? Era debole, stupido e incapace di capire quale direzione prendere per ritrovarla.
    Doveva fidarsi degli accademici, che aveva imparato a tollerare e a sfruttare per i propri scopi, o di Kao?
    il ritorno di Tula nel cortile del Pan-ya lo strappò dai pensieri dolorosi e dagli interrogativi senza risposta che lo tormentavano da circa un giorno.
    Sotto le prime luci dell'alba, padre e figlia presero in considerazione l'ipotesi di una terza fazione discussa da Namae, subito contrastata dallo stesso Kao, che non lo credeva alquanto possibile. Il dibattito si mantenne calmo fino all'interruzione dell'otese, che dal primo momento aveva nutrito forti sospetti su Kao, ma a differenza dell'Oleandro, egli non era capace di tenere a bada i propri istinti. Avanzò verso il Perfetto con la spada puntata sul collo di lui.
    CITAZIONE
    - Ti chiami Kao? Che strano. Mi sembrava aver visto un tuo gemello di nome Mazuri. -


    Sebbene considerasse il detto "male non fare paura non avere" una grandissima stronzata, in quel preciso momento e luogo, l'Oleandro aveva tutto l'interesse per sostenere l'idea dello spadaccino. L'interrogazione mentale avrebbe permesso a tutti di gettare più luce sui misteri di quella guerra che durava da tempo.
    Forse non ha tutti i torti. Indicò il ragazzo, come a voler esortare gli altri e fare un po' di pressione. Ma non fu necessario, perché Kao sembrò accettare e si disse pronto a sostenere la tecnica dell'otese.
    Fu così sciocco da credergli. E come lui, tutti gli altri.
    Al primo sigillo eseguito dallo spadaccino, Kao balzò diversi metri indietro e a mezz'aria scagliò contro tutti i presenti un vero e proprio fiume di fango.
    NLiarzFLz
    COSA DIAV!... Sorpreso dal jutsu del loro accompagnatore, Namae pensò solo a portarsi fuori dal raggio di devastazione del Doton. In un istante impercettibile, il chakra del Fiore fluì dal Tantien alle gambe, trasformandoli in un ammasso di muscoli e tendini.
    Con un balzo laterale, egli riuscì ad atterrare sulla dura e arida terra del Pan-ya. [Difesa]
    Sono salvo. Pensò, ancora turbato dall'attacco ricevuto. Si guardò attorno con la stessa espressione di chi aveva ricevuto uno schiaffo inaspettato.
    I suoi occhi scivolarono sopra ogni ninja, da Ryugi fino a Tula, e per ogni sguardo incrociato, l'Oleandro sentì la rabbia crescere dentro di sé. Una rabbia potente che non aveva mai provato prima, generata dalla frustrazione accumulata in giorni di ricerche e dal dolore che la sua vocina interiore gli infliggeva quando gli sussurrava della possibile morte di sua figlia.
    Doveva prendere una decisione: inseguire il finto Kao o permettergli di scappare.
    Nel ventaglio di opzioni che si era aperto davanti ai suoi occhi, la rabbia gli implorava di braccare Kao e di spaccargli ogni osso del corpo, ma nel caos dei suoi pensieri, l'Oleandro captò una voce femminile, debole e lontana, che gli sussurrava con tutte le sue forze una parola di otto lettere che iniziava con D e finiva con A.
    Per un momento gli sembrò di ascoltare la voce della sua bambina.
    Quando sei arrabbiato sei brutto. Le sue labbra si piegarono in un amaro sorriso e con determinazione accolse il suo consiglio.
    Dal Tantien, una piccola quantità di chakra fluì nel sistema endocrino e nelle ghiandole responsabili del rilascio del suo ormone preferito. L'iniezione di dopamina spense le fiamme alimentate dalla rabbia, consentendogli di poter pensare non solo con maggior chiarezza, ma in modo diverso, senza escludere a prescindere qualsiasi opzione. [Ormone]
    Nessuna rabbia, preoccupazione o frustrazione gravò sulla sua mente.
    Solo pace interiore.
    E in quel clima di falso sollievo, il cervello usurato dalle droghe e dagli ormoni lo premiò gettandolo in pasto a un suo ricordo: fu come trovarsi nuovamente nell'abitazione del Pan-ya, era notte e lui faceva ritorno presso la sua camera, distrutto dal dialogo che aveva avuto con Tula; dopo aver sceso le scale che conduceva al piano inferiore, egli aveva incrociato Kao sul corridoio, fresco come una rosa; spinto dalla frustrazione, Namae lo aveva minacciato di ucciderlo qualora non fosse riuscito a recuperare sua figlia. Ricordava le sue parole cariche di astio, ma non la risposta del Perfetto. In quella strana allucinazione la udì e gli tolse il respiro. La sua domanda era suonata sincera e al tempo stesso spaventosa.
    CITAZIONE
    Trovare chi? Hey!


    Non era Kao. Esclamò,
    Ora che la foresta, il Palazzo del Pan-ya e la strada avevano riacquistato forma attorno a sé, Namae osservò il Perfetto fuggire a gambe levate, seguito dallo spadaccino. L'Oleandro di qualche secondo fa si sarebbe gettato all'inseguimento senza pensare, ma ora era un uomo diverso, quasi disinteressato al destino del Perfetto che fino a quel momento li aveva usati per i suoi loschi scopi.

    NLiarzWtb



     Non seguitelo, Pan-ya. Al massimo, faccia agire le sue guardie. Tuonò con fermezza, così da farsi udire dal Pan-ya.
    Ci penserà lo spadaccino a ucciderlo. È abile.Non ne aveva la certezza, ma dal breve scontro a cui aveva assistito, quel ninja non era affatto debole. E anche se lo avessero raggiunto e fermato, il carattere dell'otese avrebbe reso particolarmente difficile ogni tentativo di collaborazione.
    Dobbiamo uscire dallo schema e osservare tutto dall'alto. Da un'altra prospettiva.
    Raggiunse Ryugi e si fece consegnare la carta ninja. Nei gesti e nel modo di fare, il falso mercante sembrava proprio un'altra persona.
    Lo lesse con attenzione e poi lo commentò.
    Alla spiaggia sono stato io a far credere alla donna che fosse arrivato il loro Dio. Ammise, senza alcun senso di colpa per ciò che ne era conseguito. Ho attivato una tecnica illusoria con cui fargli credere di aver udito la parola Igashi. Sono loro a rapire le persone Lasciò che la ragazza digerisse la sua rivelazione.
    E forse fanno lo stesso gli Aimedacca. Posò lo sguardo su Tula, poi sul Pan-ya, se quest'ultimo avesse accolto il suo consiglio di non gettarsi all'inseguimento del bastardo.
    Esistono perfetti anche negli Igashi? Chiese alla ragazza di Oto, se fosse stata lì con loro. Perché se essi esistono anche negli Igashi, grazie alle loro Kekkai Genkai potenziate, sarebbero potuti essere loro l'elemento di equilibro per entrambe le fazioni, poi l'antidoto ha sconvolto le carte in tavola, minando questo stallo e costringendo l'altra fazione a servirsi di Dorian per creare un'altra arma. Portò una mano al mento. E in questa caotica scacchiera, grazie alla loro intelligenza, i Perfetti potrebbero aver costituito una terza fazione, non credete? Sono pur sempre dotati di parecchia intelligenza E con un cenno della mano, indicò Kao ormai divenuto un puntino all'orizzonte.
    Se TUTTI stanno cercando Dorian, sia gli Aimedacca sia gli Igashi...o ce l'hanno i perfetti o non ce l'ha nessuno.
    Posò lo sguardo su Ryugi.
    Credi che si nasconda proprio lì? Chiese, riconsegnandogli la carta ninja.


    Chakra: 86.75/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    /



      
  11. .

    Un Fiore a forma di Picca

    Villaggio di Amegakure - Chapter II





    Varcata la soglia del Veri Batuman, la chitarra di Tamura suonò la sua ultima nota. La folla si ammutolì di colpo e gli sguardi dei presenti caddero come macigni sui corpi seducenti di Yuri e Ortensia. Davanti a quella reazione, Namae continuò ad avvicinarsi al bancone, palesemente contrariato dall'attenzione catturata e dalle occhiate maliziose che la sua compagnia elargiva a ogni cliente.
    Lì' erano al sicuro, ma fuori cosa sarebbe accaduto? Se era vivo dopo anni di carriera, Namae lo doveva soprattutto alla sua capacità di non attirare l'attenzione. Più di chiunque altro sapeva mescolarsi tra i criminali e i drogati di Ame senza brillare come facevano le due ragazze.
    Medo si dimostrò abbastanza professionale, riuscendo a guardare Namae negli occhi.
    Buonasera Medo-san. Quando il ragazzo fece notare che l'appuntamento con il suo capo era riservato solo a due persone, l'Oleandro si scusò per la disattenzione.
    Hai ragione, è stata colpa mia Si voltò verso la sua nuova Nukenin per chiederle di lasciar fuori Ortensia, ma la donna lo anticipò, offrendo al barista la possibilità di trascorrere del tempo "interessante" (e gratis) con l'accompagnatrice.
    Sempre al sesso pensano. Aggrottò la fronte e senza volerlo davanti ai suoi occhi gli apparve il volto deformato di Goemon, il suo vecchio boss che da mesi era diventato il suo nemico numero uno.  

    [...]



    NLi7rRnfk
    Dovresti ammodernarlo un po' questo posto. Esordì al cospetto di Ru Wai, o di Feng Gu, come si era abituato a chiamarlo nel villaggio della Zanna. Altrove si sarebbero definiti amici, ma ad Ame era più comune utilizzare la parola "collega in affari". Avrebbe scelto la parola socio, ma tra l'Asso e l'Oleandro non esisteva alcun business regolare.  Tuttavia, rispetto ad altri ninja con cui stringeva accordi regolarmente, Namae aveva una profonda stima dell'uomo a capo delle Picche, e talvolta sorvolava (non che potesse far molto) su quanto la Fenice usasse Ame solo per i suoi scopi.
    O almeno così gli era sembrato, quando nel corso degli anni, per diversi motivi, tra i due vi era stato un lungo scambio di favori, con l'ago dei debiti che pendeva verso l'Oleandro.
    Oh stanno andando bene, non posso lamentarmi. Commentò, senza aggiungere altro.
    La discussione si spostò sul motivo della loro visita. Scivolò alle spalle della signorina, e non per fissargli il culo, ma per sedersi sopra una grossa cassa e ascoltare comodo le frasi scelte dalla ragazza.  Yuri sapeva chi Ru Wai fosse; si sarebbe dimostrata all'altezza della situazione? Essere al cospetto di un Asso era diverso dal presentarsi a sorpresa al Nettare dell'Orchidea, anche se la differenza di classe dei due locali era abissale.

    Non se la cavò male. Aveva parlato con scioltezza, senza balbettare, sicura di sé e con il giusto rispetto. Ma aveva omesso informazioni molto importanti.
    Altrove la sua strategia sarebbe stata giudicata sensata e oculata, ma al cospetto del Signore delle Fenici e Asso delle Picche, tanta riservatezza era priva di senso.
    Non sarà una spedizione qualunque. Afferma di conoscere la posizione di un vecchio laboratorio di Orochimaru Intervenne Namae, che osservandosi l'avambraccio destro, dove si era fatto installare un potente lanciaspiedi, aveva deciso di palesare sul tavolo cosa la ragazza gli aveva offerto.
    Alzò lo sguardo su di lei, sulle ciocche rosse che emergevano come punte di lance dalla sua chioma nera corvina. Come avrebbe reagito alle sue parole? Sebbene fossero entrambi affiliati ai Fiori, in quella stanza era lei l'estranea. Ru Wai e Namae avevano già collaborato in passato.
    Non è la persona giusta con cui rimanere sul generico. L'ammonì, ma senza essere troppo severo con lei.
    E tranquilla, non penso ci siano aberrazioni peggiori di quelli che abbiamo già affrontato io e Ru WaiScese dalla cassa e si avvicinò alle spalle della Lupa dei Fiori, sorridendo all'Asso, che sicuramente ben ricordava il tempio di carne e il Padre delle Genti.
    La mia sorella nei Fiori ha aggiunto che ci saranno oggetti piuttosto particolari. Aggiunse, alla destra della ragazza. I suoi occhi erano fissi su quelli del Mercenario.
    Questa ragazza ci sa fare e non penso stia bluffando Gli lanciò una fugace occhiata. Per questo ho pensate a te. Tirò su con il naso.
    Se ci avrà ingannato, pagherò io la sua parte... più un extra. E lei? Bhè...in quel caso la testa mozzata della donna sarebbe stata donata ai bambini del suo quartiere come nuovo pallone con cui giocare a calcetto.

    NLi7rRmmL


  12. .

    Titolo Post

    Sottotitolo Post




    [Chapter I - qualche ora dopo l'incontro al Nettare delle Orchidee]

    Il luogo è quello La mano ossuta indicò il Veri Batuman, la taverna al Secondo Livello di Ame dove Ru Wai aveva la sua base operativa. All'esterno, tutto sembrava meno che la casa di un Asso; dalla piccola vetrata che si affacciava sulla strada, l'osteria appariva accogliente, pacifica e ordinata, con frequentatori dall'aria bonaria e tranquilla.
    Chiederemo udienza. Si abbassò il cappuccio, noncurante della tormenta.
    La pioggia si abbatté violenta sul suo capo e in pochi secondi la sua ampia chioma venne ridotta a un ammasso di capelli appiccicati sul collo. Dietro di sé, o al suo fianco, vi era la nuova entrata nei Fiori, seguita forse dalle sue Matrone.  Per lei, L'Oleandro non aveva alcun consiglio. Non era né suo padre né suo fratello. E fino a prova contraria, tutta la sua storia poteva rivelarsi una trappola infame messa a punto dai suoi nemici. Uno di essi era Lord Goemon.

    [...]

    Varcata la soglia del Veri Batuman, in segno di rispetto Namae lasciò il suo abito a sgocciolare vicino all'entrata. A differenza della Lupa, il Fante indossava abiti informali, umili e consumati, peggiori persino di quelli che molti avventori sfoggiavano dentro la taverna. La serata procedeva bene per Medo, il barista-segretario dell'Asso, impegnato dietro allo stesso bancone dove, cinque anni prima, egli aveva chiesto il suo primo incontro con Ru Wai. La clientela non mancava e a giudicare dai boccali di birra sui tavoli nessuno aveva la gola secca.
    Avanzò verso il bancone e con un cenno del capo attirò l'attenzione di Medo.
    La ragazza non poteva saperlo, ma qualcuno li aveva anticipati per informare Medo e altri del loro arrivo. Sarebbe stato scortese presentarsi di sorpresa e rivelare a una persona estranea, senza storia, appena arrivata ad Ame, il covo del Leader delle Picche.
    La galoppina era stata Hounko; aveva raggiunto il Veri Batuman con una richiesta e il nome di colei che avrebbe accompagnato Namae all'incontro, in modo che le Picche potessero indagare al riguardo, e aveva fatto ritorno con una risposta positiva.
    È da un po' di tempo che non ci vediamo. Non nominò il suo nome. Presentarsi o meno sarebbe stata una decisione del ragazzo.
    Spero che ti abbia informato del nostro arrivo.
    Si voltò verso la ragazza e con un sorriso appena accennato chiese:
    Qualcosa da bere? Offro io. Al Nettare delle Orchidee gli aveva preparato uno dei suoi famosi cocktail, qualche ora dopo le offriva un altro drink, cosa aveva in mente?

    Noi siamo pronti, attendo te. Avrebbe infine detto, in attesa del via libera per raggiungere Ru Wai nel suo vero ufficio.

  13. .

    Hounko la testa calda - il dono di Namae


    Chapter III



    Presto le Matrone e la loro padrona si sarebbero accorte che i loro giochi di seduzione avevano effetto solo su Hounko, visibilmente infastidita dall'atteggiamento delle tre clienti. Era gelosa del padre a tal punto da fissarlo per coglierlo in flagranza di reato, quando il suo sguardo avrebbe ceduto alla tentazione e si sarebbe infilato nelle grazie in vista delle sue clienti. E lei lo avrebbe sgridato per la sua debolezza come Madama Umezawa gli aveva insegnato.
    Namae aveva esperienza in criminali, traditori, ninja accademici e molto altro ancora, ma al cospetto di una ragazzina in fase adolescenziale appariva piccolo e indifeso, incapace di far valere i suoi trent'anni di vita.

    L'Oleandro aveva giocato sporco. Yuri se ne sarebbe accorta, se attenta, quando l'Oleandro aveva sorseggiato il suo secondo cocktail, a base di vodka secca, erbe varie e impreziosito con un liquido che aveva riposto sotto al piccolo bancone. Al primo assaggio, i suoi muscoli facciali si erano rilassati a tal punto da cancellare ogni traccia di nervosismo e desiderio; e proprio in quel momento, Namae aveva iniziato a fissarla come si osserva un oggetto privo di valore e importanza.
    Namae ascoltò con attenzione ogni singola parola pronunciata dalla nuova aspirante Fante di Fiori e ne captò dettagli che prima avrebbe perso, e non era frutto di chissà quale pozione o sostanza, bensì dei suoi ormoni, della dopamina che aveva raggiunto il suo cervello.

    CITAZIONE

    Se ti svelassi ogni cosa su di me... dove finirebbe il mio fascino?


    Concordo. Rise, lasciandosi andare a una frecciatina maliziosa. Ti prometto che non indagherò oltre, né qui né fuori. Le sue labbra si piegarono in un sorriso malizioso mal riuscito, forse a causa dell'ormone o per la sua completa incapacità di essere sexy e affascinante.
    A lato della stanza, adirata da ciò che aveva udito, Hounko imitò il gesto del padre in modo denigrante, seppur comico a dire il vero, mimando con le labbra le sue parole.

    jpg



    Chissà se Namae fece finta di non vederla.

    Yuri iniziò a illustrare il lavoro che aveva appena menzionato nella sua presentazione, inarcando la schiena in modo che il suo seno prosperoso fosse a portata del suo sguardo. Fu difficile mantenere l'attenzione sugli occhi mandorlati di lei, estremamente difficile, ma ci riuscì seppur con una seconda dose di dopamina, che aggiungendosi alla prima ancora in circolo, spense sul nascere i bollenti spiriti.

    CITAZIONE

    Un lavoro... direi molto complesso. Ma estremamente redditizio. Sarò breve e coincisa, tuttavia ho la necessità di sapere una cosa prima di parlare. Le persone qui presenti sono affidabili? Possiamo parlare privatamente?Le informazioni che ti darò sono esclusive, se qualcuno altro le verrà a sapere perderemmo un vantaggio enorme.


    Stai parlando delle tue donne, vero? Esclamò, furibonda, incrociando la braccia al petto.
    Madama Umezawa aveva contribuito alla crescita di Hounko in modo indelebile e tangibile. Chi, come Yuri, aveva conosciuto la vecchia rigattiera non avrebbe avuto alcuna difficoltà a notarlo; la bambina taciturna, passiva e minuta che seguiva Namae in giro per il mondo si era trasformata in una ragazza estroversa, attiva, impulsiva e incapace di tenere a freno la lingua, come l'ammonì subito Namae, particolarmente infastidito dall'ingerenza dell'adolescente. Tuttavia, ella non aveva torto. Poco apprezzava chi puntava il proprio sguardo in casa altrui. Lui stesso avrebbe potuto sospettare di lei e delle due Matrone, entrate nel Nettare delle Orchidee come due semplici schiave.
    Perdonate Hounko, saggezza e adolescenza non vanno d'accordo ad Ame. Fece un sorso del suo cocktail.
    A ogni modo sì, potete fidarvi di lei. La mia carriera è iniziata con la sua liberazione e da lì non ci siamo mai separati Non mentì e fece segno di continuare, con la curiosità che gli rosicchiava l'animo. La donna non tardò a proseguire, chiedendogli se conoscesse Orochimaru.
    Solo di fama, ovviamente.

    CITAZIONE

    Il punto della questione era molto semplice: Orochimaru fa parte del passato ma ha lasciato dietro di sé molti laboratori. Luoghi di scienza occulta dove sono presenti un'infinità di macchinari, farmici e sostanze praticamente introvabili. Per lo più a nessuno interesserebbe usare quelle cose, non se ne farebbero niente... se non noi, i Fiori. Ci vorrà poco per convertire i macchinari per produrre droghe, e sostanze ad un livello prima impensabile. Sbaglieremo la concorrenza di Ame in pochissimo tempo.


    La dopamina che devastava il suo cervello non mitigò lo stupore che gli fece alzare le sopracciglia e a sgranare le palpebre. Sapeva a grandi linee ciò che Orochimaru aveva rappresentato per l'Accademia e il Continente Ninja, e la ragazza non sembrava mentire. Storie su farmaci, sostanze e armi sviluppati in laboratori segreti dal fondatore di Otogakure ne erano pieni i racconti e i libri di fantascienza.
    Nel Paese del Riso aveva udito tre leggende sui figli e l'eredità, genetico e non, di Orochimaru. Ad Oto, dove si era intrufolato passando direttamente dal Gate, aveva ascoltato altre storie.
    CITAZIONE

    La mia idea è semplice: andiamo in quel posto, ci prendiamo le macchine, ci prendiamo le materie prime. Ritorniamo ad Ame e iniziamo a produrre per conto nostro. Il sessanta per cento del ricavato futuro andrà alla Lacrima d'Argento e il quaranta al Nettare dell'Orchidea. Questo per ripagare il tuo supporto. Inoltre ti chiedo la tua buona parola al termine della missione nel farmi entrare come Fante di Fiori... Ah, aggiungi che nel posto in cui andremo dovrò prendere una cosa che mi appartiene, non ha alcun valore se non per me..


    Troppo generosa. Pensò quando lei rivelò le percentuali, ma rimase in silenzio, titubante ma troppo interessato per rifiutare. La percentuale offerta poteva essere alta per i vari pericoli che avrebbero dovuto affrontare. E fu lei stessa a citarli subito dopo, dimostrando ancora una volta di riuscire a leggergli i pensieri.

    CITAZIONE

    Se mi chiedi quali possono essere i rischi in realtà sono quasi certa che non ci saranno Accademici, ma non posso escludere che quel posto sia abitato da qualche aberrazione che Orochimaru aveva sintetizzato. Dunque... sarebbe meglio chiedere l'aiuto di una terza persona, forte, ma esterna ai Fiori così da non creare concorrenza tra di noi. Se conosci qualcuno del genere sarò ben lieta di invitarlo e pagarlo in Ryo naturalmente, divendendo a metà tra me e te il costo. Ma non ti dirò altro, finché non sentirò la tua risposta.


    Molto interessante, molto interessante. La sua lingua scivolò sul labbro inferiore. Non lo dava a vedere perché spesso il senso di giustizia emergeva dai suoi ricordi dimenticati e finiva per controllare le sue azioni, ma a determinare le sue decisioni più impulsive, come ogni cittadino di Ame, era l'amore per i soldi,  il potere, gli obiettivi che si era fissato nel cuore e la vendetta che aveva giurato di ottenere. E per strappare il cuore dal petto del Signore della Perdizione aveva bisogno di contatti e affari. Ma poteva fidarsi di lei?
    Hai pagato per queste informazioni? Chiese, divertendosi un po' con lei. Sì, stava pensando che la sua interlocutrice fosse un'otese, ma poteva star tranquilla, perché credere che quella bomba sexy fosse in realtà il tizio conosciuto nella missione che lo aveva condotto nelle braccia degli Umezawa sarebbe stato impossibile anche per la mente più geniale del Continente.
    Non indagherò, non sarebbe gentile farlo. E non tratterò sulle percentuali. La tua offerta è già generosa così, poi dopo la missione, in base ai pericoli affrontati e a ciò che troveremo, non credo che avremo problemi a trattare sui dettagli. Si rivolse a Hounko. Di là, nel mio ufficio, prendimi il catalogo La bambina annuì e uscì dalla stessa porta in cui era entrata.
    A differenza di molti, che usano Ame per arricchirsi, io credo nel villaggio e nell'importanza dei contatti. Dell'amicizia, potremo dire. Fortunatamente Amegakure ha al suo interno uomini e donne di questo tipo. Per quanto riguarda la tua promozione a Fante, non avrai problemi a fine missione. Ovviamente se tornerò a casa vivo e vegeto  La porta si aprì e Hounko fece il suo ingresso, trenta secondi dopo la sua uscita, con un raccoglitore in pelle stretto tra le mani. Avrai il mio benestare Confermò, e subito dopo annunciò:
    Ho un nome da proporti come elemento esterno ai Fiori. Non è un consiglio, vedilo come una condizione necessaria per la mia partecipazione Aprì il raccoglitore e, senza permettere alla kunoichi di sbirciarne il contenuto, egli estrasse una carta a testa in giù, posizionandola sul suo piccolo bancone. La invitò a osservarla, alzandosi dal divano se necessario.
    Consideralo un dono per questa tua missione. È un uomo molto potente, con cui ho un piccolo debito. Farlo partecipare solleverebbe me dal ripagare il mio debito e nel tuo caso potrai aggiungere qualcuno di potente alla tua lista di "amici". Quando la donna avrebbe sollevato la carta per posizionarla davanti a sé, ella avrebbe notato al centro il simbolo delle Picche, stampato in grande, con due lettere A agli angoli. La carta dell'Asso di Picche.
    Prima preoccupata dalle promesse di Yuri, Hounko si era rilassata quando i suoi piccoli occhi di cristallo avevano notato la carta estratta; aveva intuito la mossa scaltra di suo padre, che più di chiunque altro aveva difficoltà a fidarsi degli estranei, figurarsi di chi, dal nulla, entrava nella sua casa per proporgli una fetta del quaranta percento sui prodotti di Orochimaru, nascosti in un luogo segreto che solo lei conosceva.
    È sufficiente? Namae allungò la sua possente mano per siglare definitivamente l'accordo.


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  14. .

    Gli Otesi irrompono sulla scena - Salvare Dorian!


    Villaggio Sconosciuto - Chapter XIII



    Schioccò la lingua quando il Pan-ya gli concesse la possibilità di partecipare allo scambio di informazioni tra Kao e il membro degli Igashi.
    Molto bene. Esclamò, entusiasta come se avesse vinto la lotteria; agire in prima linea lo faceva sentire meno inetto, meno colpevole per ciò che era accaduto a sua figlia. Perderla senza rischiare la propria vita sarebbe stato imperdonabile.
    Con il cuore in lacrime, Namae sentì il bisogno di spendersi a favore di Tuya, imprigionata dal padre per essersi opposta a un suo ordine. A sorpresa, grazie all'enfasi con cui aveva pronunciato il suo discorso, il Pan-ya ammise l'errore e accettò il consiglio del Fiore, rivolgendosi ai suoi soldati per liberarla. La sua espressione dispiaciuta stonava con gli ordini impartiti ai suoi sudditi. Sembrava che volesse Tuya al suo fianco come kunoichi, e non come figlia. O forse era solo una sua impressione, a cui badò il necessario.
    All'improvviso alla loro destra, sul delimitare del bosco, si udirono dei passi in avvicinamento, accompagnati da un applauso.

    Una ragazza e un ragazzo.
    Namae impiegò pochi istanti per riconoscere il ninja di Ame. Aveva con sé le due katane che gli aveva visto utilizzare nella loro missione, avvenuta qualche anno prima. Dopo aver distrutto la Torre di Ichiro, non si erano più rivisti. Quando lo aveva conosciuto, egli era una Picca di Ru-Wai; in quel momento, a giudicare dallo sguardo accigliato che riservò a tutti i presenti, compreso allo stesso Namae, poco cambiato nell'aspetto dal giorno in cui si erano salutati, lo spadaccino sembrava aver preso altre strade.
    La ragazza che lo precedeva era un'altra faccia nota. Si erano incontrati anni prima, a Natale, in un fantastico quanto macabro Villaggio di Babbo Natale. Ciò che ricordava di lei non era il suo fascino adolescenziale, il suo sguardo magnetico o i suoi capelli ordinati, simili a come li aveva Hounko, bensì l'uomo che era stato al suo fianco per l'intera durata dell'avventura. Diogenes Mikawa. Garth di Oto e Kokage. A dire il vero l'ultima informazione gli mancava, ma Namae ricordava bene il suo carisma, il suo potere distruttivo e non si sarebbe sorpreso della sua proclamazione a Kage.

    Otesi Ringhiò, con il sangue in ebollizione per la loro alleanza con gli Igashi e per quell'applauso di scherno. Aveva pensato così tante volte a quei maledetti otesi, alleati degli Igashi, di coloro che avevano rapito sua figlia a Konoha, da aver già visualizzato i loro corpi mutilati. E ora li aveva davanti a sé, con una che aveva ben pensato di applaudirgli in faccia. Abbassò il baricentro, serrò tra le sue mani l'elsa della Doppia Lama e i suoi occhi divennero due fessure traboccanti di odio, astio e desiderio di combattere fino alla morte. Inclinò il busto in avanti, pronto a lanciarsi contro coloro che vedeva come sequestratori di sua figlia.
    Non lo fece.
    Nessuno saprà mai come Namae riuscì ad aggrapparsi al minuscolo briciolo di lucidità ancora presente dentro di sé. Ne fu scosso persino lui.
    Con il peso del corpo spostato in avanti, rischiò di "inciampare", incapace di incassare ciò che la Jinchuuriki aveva rivelato, perché le sue parole avevano distrutto le uniche certezze su cui Namae si era aggrappato per tentare la liberazione di sua figlia. Gli Igashi non avevano Dorian. Gli Igashi non avevano dalla loro i ninja di Oto.
    Basta...Mormorò. Prima gli Igashi come nemici, poi l'Aimedacca e gli Igashi alleati tra loro, la Nendo, i Perfetti...L'Antidoto. Con tutte quelle informazioni che gli piovevano addosso, si sentiva come un naufrago in mare aperto, senza un appiglio all'orizzonte e sballottato in ogni direzione da ogni singola onda.
    Harumi continuò il suo monologo, accusando entrambe le fazioni di utilizzare la Nendo per i propri scopi. E per quanto riguardava Dorian, il ninja sarto di Oto, secondo lei nessuno sapeva dove fosse finito.
    Ma a me non mi importa nulla del Sarto. Pensò, devastato all'idea di dover salvare qualcuno che non fosse Hounko. Davanti a sé, il Pan-ya ordinò al proprio esercito di attaccare gli otesi, ma Namae rimase immobile, sconfitto dalla confusione che albergava nella sua mente.
    Lei mi sembra sincera. Nella voce di Harumi aveva captato il suo stesso fastidio per quei inganni e tranelli. Con la coda dell'occhio lanciò uno sguardo a Kao. Sulla sua mano stringeva il martello con cui aveva ucciso la donna nella spiaggia.
    Non riesco più a fidarmi di lui, non se devo salvare Hounko. Erano trascorse troppo ore dalla scomparsa di Hounko. Strinse i denti, con il fruscio delle armi lanciate da Kao in sottofondo.
    Potrei abbandonarli tutti. Mettermi in viaggio da solo. Ricordava a grandi linee la mappa che gli era stata presentata dal capo di Kao, ma la sua mente non era affidabile come quella di un giovanotto. Un altro giorno e tutti quei dettagli utili per orientarsi in quella parte del mondo sarebbero scomparsi, lasciandolo solo, sperduto chissà dove.
    Posso... Lo ripeté tre volte ma non riuscì a proseguire la frase. Non aveva idee o alternative valide su cui fare affidamento.
    Sospirò, poi alzò lo sguardo e si accorse che il combattimento era cessato. Forse non del tutto, ma Namae sfruttò quella finestra temporale per raggiungere le spalle della ragazza di Oto.



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    Dorian è un otese. Voi siete otesi. Credete che sia un individuo in grado di far perdere le proprie tracce? Oppure è plausibile che sia prigioniero?Chiese, serio in volto.
    Perché se gli Igashi pensano che l'Aimedacca abbia Dorian, l'Aimedacca il contrario, forse la verità è nel mezzo Si voltò verso Kao, poi verso il Pan-ya e infine verso l'alba, visibile a Est. Dorian è in mano a una terza fazione di cui fanno parte sia alcuni Igashi sia alcuni Aimedacca. Lui intendeva i Perfetti ma non si escludeva un altro terzo gruppo.
    A Konoha hanno rapito mia figlia. Gli Igashi, mi è stato detto. Voi l'avete vista? È una ragazza dai capelli rosa, bassa, magrolina, con occhi verdi In caso di risposta negativa, Namae avrebbe sospirato.
    Capisco. Ormai la mia missione è trovare Dorian e confidare sul fatto che questa ricerca mi possa condurre da lei. Non so se ci riuscirò. Era il solo modo di sopravvivere a una situazione come quella. E non aveva dimenticato che molti, compresi Tuya e Kao, avevano affermato che il ninja di Oto era la chiave di tutto, l'uomo in grado di risolvere quella intricata questione. E chi se non i ninja di Oto desideravano ritrovare Dorian?
    Se quel giorno eri con il Mikawa, devi essere una tipa sveglia. Lanciò uno sguardo anche a Ryugi, dimenticandosi per un momento di Tasaki. Dove credete che sia? Noi abbiamo perlustrato poche zone. Voi avete interrogato qualcuno degli Igashi e dell'Aimedacca? Avete una pista?



    Chakra: 89.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    /


  15. .

    L'inizio di una collaborazione?


    Chapter II



    Quando le tre donne varcarono la soglia della stanza, guidate da una Hounko glaciale, Namae le osservò dal riflesso del bicchiere che stava maneggiando.
    La voce che aveva avvisato il Fiore del loro arrivo non aveva esagerato nel definirle "donne fuori dal comune". E non era la loro bellezza che stava elogiando, bensì il loro portamento, la sicurezza con cui riuscivano a riempire la stanza con i loro corpi e il loro profumo, così intenso da soffocare l'aroma di vaniglia emesso da una candela accesa vicino al letto.
    Non sono affatto deboli. Aveva fiuto per i criminali e, in quel caso, se avesse alzato lo sguardo su di loro, difficilmente sarebbe riuscito a staccargli gli occhi di dosso. Non concesse loro una soddisfazione di quel tipo.


    Quando le Matrone si presentarono al Fante, Namae annuì a ognuna di loro, inchinando il capo in segno di rispetto. Poco importava se fossero kunoichi o bagascie: lui stesso era stato un servo, lo schiavo di un maiale che aveva minacciato di morte sua figlia; ora era diventato ufficialmente un Fante, con concrete possibilità di scalare la gerarchia del Seme, nutrendosi della rabbia che ogni giorno alimentava contro l'uomo che aveva immaginato Hounko tra le sue sporche braccia. Ma quella era un'altra storia.
    Quello che Namae aveva appreso era semplice: Ame concedeva possibilità anche a chiunque, dalle prostitute ai senzatetto, e uno su mille, per talenti nascosti o chissà quale motivazione, forse riusciva a diventare qualcuno. Per questo si ricordava di trattare bene ogni brigante con cui scambiava qualche parola.
    La prova lampante era Toshiro Umezawa. Chi avrebbe scommesso su di lui? Rispetto al massiccio e aggressivo Goemon, Toshiro era un vecchio poeta, effemminato e quasi sempre ubriaco; tuttavia il divin codino rivestiva un ruolo importante nel Seme dei Fiori.
    Piacere mio. Rispose, mostrando loro un sorriso.
    A chiudere il cerchio della presentazioni fu la donna dai capelli neri corvino, con delle curiose ciocche rosse sul lato destro del capo. Il suo nome era Yuri Zanhard, proprietaria della Lacrima d'Argento, un nuovo locale che aveva aperto i battenti con il consenso dei Fiori. A quella notizia, Namae sollevò le sopracciglia, sorpreso di trovarsi davanti a una nuova ninja dei Fiori. Concesse alla donna solo pochi istanti per captare il suo stupore. L'istante successivo, il volto appariva serio e freddo come lo era stato fino a quel momento.
    È qui per minacciarmi? Perché presentarsi in tre? Si domandò, chiedendosi se non avesse dovuto far scendere Hounko di sotto. Altri Fiori si sarebbe sentiti minacciati dalle parole della donna, ma Namae non era un uomo paranoico e prima di lasciarsi andare a giudizi affrettati verso qualcuno che era agli inizi, lasciò che l'incontro continuasse. Yuri rispose subito alla sua domanda interiore, dichiarando di essere lì solo per una presentazione a un Fante del suo stesso seme, gestore di un locale simile al suo. La motivazione era plausibile, pensò Namae, tranquillo di essere stato nominato con il suo soprannome. Era il nome che usava più spesso nelle introduzione o per rivendicare le sue azioni, sia dentro sia fuori i confini di Amegakure, ma per quanto riguardava il suo rango nella gerarchia del Seme, il Fiore provò un certo fastidio.
    Lei continuò nel suo monologo lungo e senza soste, rivelando poche altre informazioni utili, ad eccezione dell'ultima frase da lei pronunciata.
    Un lavoro? Le labbra si inarcarono in un sorriso.
    Alzò lo sguardo verso le ospiti e quando vide la Matrona testare il suo cocktail prima di porgerlo a Yuri, l'Oleandro non si sentì offeso ma si limitò a mantenere quel sorriso inalterato e dare inizio ai preparativi di un secondo cocktail. Prese un bicchiere con la mano destra e iniziò a versare della vodka secca.

    Una decisione mica da niente...unirsi ai Fiori Appoggiò la vodka e prese un contenitore ad ampolla dal vetro oscurato, con all'interno chissà quale contenuto.
    I soldi qui ad Amegakure sono tutto. Un principio ormai conosciuto da tutti e ovunque. Ma c'era un però. Così importanti da mettere Amegakure in secondo piano. Per me non è così. La Pioggia è la mia casa. Spero che con gli anni lo sarà anche per te. Aggiunse del succo di ananas e delle erbe aromatiche.
    Posso chiederle da dove proviene? E se avesse risposto di no, Namae avrebbe fatto spallucce, indifferente.
    Mescolò il cocktail e ne bevve un sorso.

    Ti ringrazio per gli sconti, ma nei miei trent'anni sono un uomo vecchio stile. Tuttavia verrò sicuramente a portare i miei saluti al locale, a cui auguro il meglio. I Fiori sono una grande famiglia. Gli scappò una piccola risata. Le ho sentito parlare di un lavoro. Sono curioso. Come posso aiutarti Yuri Zanhard? Chiese, indicando alle due Matrone le bottiglie davanti a sé, come ad invitarle a scegliere un cocktail.
    Nessuno doveva uscire dal Nettare delle Orchidee con la gola secca.

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