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    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XII

    Un sorriso violento si dipinse sul mio volto, l'intuizione era corretta: Hagemono era anch'egli un viaggiatore. Lo stesso non si poteva dire di Byakuei che rispose calmo al mio leggero tranello, confermato da Tenma e gli altri presenti. Furono però le parole successive del generale deposto e traditore a farmi incespicare la mente: era da un mese che si trovava in quella realtà fatta di bianco e scale di grigio. Lasciai vagare lo sguardo sul parquet dell'ufficio mentre cercavo di elaborare quella informazione. Il bagliore non era avvenuto per tutti contemporaneamente? Non potevo certo escludere che nelle pieghe del tempo quella traslazione spazio-temporale fosse avvenuta con tempistiche diverse, ma anche non arrivasse dal mio presente, com'era possibile che ci avesse anticipato di così tanto? Mi grattai il capo pensieroso, riflettendo che sarebbe stato un enigma che avrei condiviso con gli altri due shinobi che mi accompagnavano. E' stata una chiacchierata veramente illuminante dissi allargando le braccia, prima di farle ricadere lungo i fianchi e mostrando un sorriso a trentacinque denti. Un'ultima cosa però aggiunsi, alzando due dita verso Orochimaru e invitandolo così a trattenere il legame tra la serpe e il torturato Con il suo beneplacito, Orochimaru-sama aggiunsi, verso il Kokage, inchiandomi leggermente con rispetto. Se avessi avuto ancora la sua collaborazione, avrei proseguito Hagemono è già stato spezzato da questa nostra chiacchierata, ha provato un dolore che in pochi sarebbero riusciti a reggere e a questo te ne devo dare atto dissi, rivolgendo lo sguardo verso di lui Quindi quest'ultima domanda, in onore della tua resistenza e caparbietà, non sarà sollecitata da altri gesti di tortura, ma vorrei comunque assicurarmi che tu non menta. Sarebbe a dir poco stupido, non trovi? piegai le ginocchia, avvicinandomi a lui e aspettando un suo eventuale cenno di assenso Cosa stavi per dire sullo Stratega? Ho un conto in sospeso dall'ultima volta che l'ho visto, sai dove posso trovarlo lontano dalla gonna del Veterano?

    All'arrivo di Kotaro, dopo che mi ebbe mostrato la piuma a cui fece seguito un buffetto sulla guancia e un occhiolino, sorrisi calmo in sua direzione. Era strano ricevere certi segni di approvazione da parte di uno shinobi del mio clan, infatti, se da un parte Ossuri-sama si era sempre dimostrato un maestro intransigente e marziale nei modi di fare, dall'altra gli shinobi e le kunoichi del clan Tokugawa erano soliti guardare con diffidenza la mia famiglia poiché contava ninja che, in un modo o nell'altro, avevano tradito Kiri: Yashimata, Kotaro e Ossuri stesso. Nemmeno i compiti che ricoprivo all'interno del villaggio, le molteplici missioni concluse con successo o la stretta vicinanza con il mio Kage avevano cancellato quel sentimento verso le stigmate che Yashimata aveva segnata sulla pelle della sua famiglia e i suoi discendenti. Per questo motivo, il sorriso che gli rivolsi in quel momento, fu particolarmente sincero e trasmetteva una serenità che non avevo mai provato. Quell'uccellaccio non aveva alcuna possibilità, zio dissi piegando le labbra divertito Hai forse intuito in quale direzione si stava muovendo? Domandai incuriosito Non credo che si possa escludere la presenza di altri loro alleati o spie tra le vostre file spiegando così la mia curiosità.
    Orochimaru evocò poi un serpente che ingerì Hagemono, sul mio viso passò un'ombra di disgusto e, dopo uno sguardo rapido verso Kotaro, ci incamminammo.

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    Alzai lo sguardo divertito verso il gabbiano urlatore e, al commento di Fudoh rispetto al suo cognome, risposi calmo: Mi stupisce meno di quanto tu possa credere, Fudoh Orihara un ghigno divertito lasciò cadere nel silenzio i pensieri che già in precedenza avevo fatto rispetto ai legami di Fudoh con le omonime Orihara Ma sarei curioso di approfondire le implicazioni di questo tuo legame ora manifesto alzai le spalle brevemente, mi rendevo conto che in quel momento vi era altro di cui discutere e la presenza di tutti quegli shinobi non permetteva di fare una sincera chiacchierata tra commilitoni, per cui rimandai volentieri quel discorso a momenti migliori. La dichiarazione successiva di Fudoh fu una sorpresa maggiore, spostai lo sguardo rapidamente da lui alla carrozza e poi nuovamente verso il primario che, subito, cercò di smorzare il mio spirito. Deglutii e lo guardai più profondamente, quini mi voltai verso il mare e con voce leggera gli dissi laconico: Capisco
    Venni quindi aggiornato dal primario di Kiri e seguii il suo sguardo quando parlò di un personaggio inquietante, tentennai per un momento quando lo riconobbi. Era lui, il tempo l'aveva mutato, ma sarebbe stato impossibile non riconoscerlo dopo gli eventi che mi avevano portato a incrociare il suo cammino. Fudoh... quello è venni interrotto dall'Hokage che anticipò le mie parole emettendo vampate di chakra, sorrisi falsamente e feci un cenno di assenso verso di lui Sì, il Veterano. Comandante dei Cremisi, lo definirei un po' più che inquietante, Fudoh serrai la mandibola e scossi il capo Se possibile le cose si sono messe peggio di quanto già non lo fossero, come si è riusciti a raggiungere un accordo con lui? guardai i presenti Quali sono i pesi sul piatto della bilancia? Attesa una risposta, ripresi: Scusa l'interruzione, continua pure Fudoh-san
    Venni così aggiornata sulla situazione: ci trovavamo in un sogno. Due erano le ipotesi su chi fosse il sognatore, la prima che fosse direttamente il Tengu a farlo, la seconda che fosse qualcuno che sfruttasse quell'arma di Iwa per indurlo a sognare al fine di liberarlo. Feci qualche cenno di assenso e poi interruppi nuovamente Fudoh Avrei bisogno di qualche informazione ulteriore sul Tengu, Fudoh-san scrocchiai il collo e lo guardai placidamente Ho bisogno di un tuo aggiornamento in materia. Si tratta di un dio guerriero, no? utilizzai il termine caro a Fudoh per definire le Armi di Iwa Dici che è prigioniero di qualcosa o di qualcuno, ma non so di cosa tu stia parlando dissi, invitandolo così ad approfondire l'argomento e aggiornarmi sugli eventi passati.
    Quando mi disse, infine, che l'Hokage sarebbe andato a combattere contro l'Oni insieme al Veterano sorrisi divertito non facendo alcun commento. Chissà se il foglioso avrebbe negato a Kensei-sama il piacere di ucciderlo, infilandosi da solo in un combattimento contro quell'essere divino. Capisco commentai nuovamente in maniera laconica.
    Qualche cenno di assenso seguì le ultime parole di Fudoh, quando definì il nostro ruolo in quella faccenda: svegliare il sognatore. Bene, immagino che seguiranno ulteriori dettagli Il sorriso che rivolsi al chunin di Kiri si tramutò in un'espressione di sorpresa quando disse che il Veterano aveva messo a disposizione delle armi. Davvero? Fammi vedere, sono curioso seguii allora il primario.

    Su un telo erano tenute diverse armi, alcune erano già state prese e lo potei capire perché vi erano degli spazi vuoti tra l'una e l'altra di dimensioni diverse. Mi chinai verso di esse e le guardai con attenzione, l'arco composito mal ridotto attirò la mia attenzione e lo osservai con più interesse, quindi lo raccolsi saggiandone le caratteristiche mettendolo in tensione. Interessante dissi a denti stretti, lasciando la presa sulla corda tesa. Quindi, se il Veterano fosse stato nei paraggi e avesse rivolto l'attenzione verso di me, d'altronde stavo raccogliendo uno degli artefatti che aveva messo a disposizione, l'avrei guardato senza dire nulla e non lasciando trasparire alcuna emozione dal viso. Erano passati molti anni nel mondo e sul mio corpo, le intemperie della vita da guerriero avevano lasciato segni indelebili sulle mie membra trasformandomi e chissà quanti altri shinobi accademici aveva visto morire, ma chissà quanti - invece - gli erano sfuggiti due volte. Il mio respiro - se ci fosse stato quello scambio di sguardi - sarebbe rimasto il più possibile regolare e, dopo un attimo, avrei messo l'arco sulle spalle e raccolto la faretra, invitando Fudoh con un cenno a seguirmi.

    Allontanatoci di diversi metri dal gruppo, mentre l'Hokage stava armeggiando con Orochimaru e Hagemono, ripresi il discorso con Fudoh in maniera diretta e senza preamboli: Come fai a sapere del Cavaliere Dorato? inspirai ed espirai calmandomi. Benché ci fossimo allontanati dopo la missione in quel di Taki, conoscevo bene il primario, sapevo quali potevano essere i punti fermi su cui poter fare leva, così come lui conosceva i miei avendone a usato uno magistralmente in precedenza rispetto ad Ago e la Signora. Mi sembra di capire che tu abbia avuto occasione di parlarle, altrimenti non mi spiego come tu faccia sapere cosa lei sa dell'Abete o se tra le sue schiere vi è il Cavaliere Dorato attesi un momento abbassando lo sguardo verso il terreno So quanto tieni alla riservatezza sulle tue vicende familiari, anche se ora inizio ad avere degli elementi che mi stanno facendo valutare delle ipotesi ... Diciamo fuori dall'ordinario passai l'indice tra le labbra, pensieroso, alzando le sopracciglia e poi ripresi Rispetto la tua riservatezza, ma sarei curioso di avere tue conferme o meno a tal proposito, lo devo ammettere. Comunque sia, se hai avuto modo di parlare con lei, vorrei che se ci fossero delle informazioni - anche che reputi di poco conto - utili alla salvaguardia di Kiri e dei suoi abitanti, ad esempio dei suoi progetti, tu le condividessi con me e con il villaggio stirai le labbra e aggiunsi Se mi concederai la tua fiducia, farò in modo che il villaggio sappia né più né meno di quello che mi dirai e che vorrai condividere con esso nel silenzio espressi l'alternativa a quella proposta: il ruolo che ricoprivo all'interno del villaggio mi imponeva di trovare una risposta, con o senza il sostegno di Fudoh Orihara; e se fossi riuscito nel mio intento, avrei condiviso con il villaggio, ovvero con Kensei-sama, tutto ciò che sarei riuscito ad arraffare. Immagino abbia già incontrato Koma della Nebbia, se non ricordo male è stato lui a salvarla dal tempio, no? domandai, aggiungendo: Senti questa storiella che mi ha raccontato mio zio: il capostipite del mio clan, Kurogi Tokugawa, milla anni fa, liberò una donna da un monastero in cui le armi venivano abbandonate e trasformate in attrezzi agricoli. Questa donna gli fece un dono: gli insegnò la vera natura delle ombre e per lei riprese a combattere e, come ti ho detto, la salvò dalla prigionia un sorriso si dipinse sulle labbra quando conclusi: Il dettaglio più divertente? Il monastero, secondo la leggenda, si trova nei pressi di Taki Osservai il medico, aspettando che facesse i dovuti collegamenti, poi ripresi: Ho smesso di credere nelle coincidenze da molto tempo, soprattutto quando combaciano in maniera così perturbante alzai ed abbassai nuovamente il sopracciglio brevemente Dovessimo uscirne vivi da questo... tentennai appena, lasciando scorrere lo sguardo sulle onde grigie ...da questo sogno. Credo sarà necessario indagare sul monastero, potrebbe esservi segreti da svelare e nuove strade da percorrere. Ah e a tal proposito! vidi che la comunicazione mentale tra l'hokage e Hagemono era terminata e il foglioso era tornato con la mente alla solida realtà, quindi feci un cenno a Fudoh ti ricongiurci agli altri dicendo rapido e a mezza voce: Ti ricordi il tipo stroncato da tua zia, tua sorella (?) durante l'interrogatorio? Ci stava parlando di alcune fonti a Taki e di come lei volesse sfruttarle. Bene, a quanto pare mia nonna ne era una delle custodi e prima mi ha dato il punto preciso di dove si trovino sorrisi verso il primario con complicità e quindi volsi l'attenzione verso il gruppo a qualche metro di noi, mentre con passi larghi li raggiungevamo. Quel breve momento di condivisione delle informazioni, mi aveva aveva dato la possibilità di chiarire diversi punti ordinandoli in parole e pensieri di senso compiuto.

    Raggiungemmo il resto del team che un piccolo drago azzurro era appena stato evocato. Tra le fauci teneva una sfera, ma la sua voce e le sue parole risultarono chiare, così come il sentimento e le emozioni che provava: pericolo, ansia per il suo evocatore e urgenza. Fu poi Hagemono a presentarlo come Gyakuryū, uno dei draghi più anziani, benché avesse le fattezze e gli atteggiamenti di un giovane drago. Lo osservai in silenzio, muovendo lo sguardo rapidamente dall'evocatore all'evocato, cercando di cogliere eventuali messaggi prossemici nascosti. L'hokage prese parole presentandosi al drago, l'artificio dei nomi e dei riconoscimenti era atto evidentemente a cogliere il favore di Gyakuryū, non fu difficile cogliere ciò malgrado non conoscessi cosa intendesse per "guardiano dell'equilibrio", né chi fosse l'Esuvia Ryujin. Non mi sarei intromesso ne fatto parola alcuna, vi erano intrecci nelle storie dei draghi che mi erano ignoti e quindi lasciai che fosse chi li conosceva meglio a trattare con uno della loro specie.

    Ascoltato il piano di Fudoh e osservata la reazione di Raizen, inspirai ed espirai a pieni polmoni. Atteso qualche secondo, avrei domandato verso Kotaro: Zio, alla prigione parlavi di questa tempesta. Sai perché l'ipotesi di passarvi sotto non sia mai stata presa in considerazione? domandai calmo, aggiungendo subito dopo specificando meglio la mia idea Qualche esperto di doton, ma non per forza, potrebbe essere in grado di muoversi sottoterra aggirando il problema. E' stata mai provata questa possibilità e se sì, perché scartata? mi grattai il mento, cercando nello sguardo degli astanti dei cenni o delle parole.
    Per quanto riguarda il team che si dovrà occupare di oltrepassare la barriera, vediamo di limitare il numero di shinobi o kunoichi a quattro nuovamente mossi lo sguardo verso gli altri ninja mentre il resto degli shinobi o kunoichi, nel caso non potessimo passare sotto la tormenta, potrebbe fornirci supporto per oltrepassarla
    Quando Fudoh propose di portarci dietro uno dei combattenti della Signora di Taki, lo guardai con sospetto e mossi leggermente il capo in segno di diniego. Sarebbe stato molto difficile, per lui, convincermi di fidarmi di uno degli scagnozzi di Maya. Magari su chi ci accompagnerà ci ragioniamo dopo aver trovato un modo per oltrepassare la barriera, che dici Fudoh?

    C'erano diversi pensieri che mi ronzavano per la testa, ma uno in particolare mi attanagliava la mente: se il nostro obiettivo era fermare il sognatore, qualunque cosa fosse, considerato quanto detto dall'Imperatore ovvero che una presenza li portasse ad appianare dei dubbi o a compiere determinate azioni, cosa o come li stava influenzando in quel momento? Se non possedevano libero arbitrio, come mi aveva suggerito il fratello di Byakuei, le proiezioni oniriche ci stavano aiutando a quale scopo inconscio? Ci saremmo potuti fidare di loro? Se avessimo agito contro il sognatore e eliminata la loro effimera esistenza, come si sarebbero comportati di fronte a questa ipotesi? Era forse ciò che il Sognatore voleva che facessimo? E perché mai?
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    砂の海

    Suna no umi

    IV

    Le ombre mi avvolsero e divenni una di esse. Il teatrino messo in atto dagli shinobi di Suna attirava l'attenzione di tutte le persone presenti nello spiazzo e riuscii a muovermi senza venire notato né dei protagonisti, né delle comparse. L'attacco della kunoichi della sabbia andò a segno, ma l'uomo non sembrò subirne particolari effetti. Fu a quel punto che Hideo fece il proprio ingresso e, trasformatosi in shinobi della sabbia come mi aveva anticipato, tentò di circuire il shinobi con cui stava combattendo Ryugi. Ma l'uomo si dimostrò essere un ninja della sabbia ben navigato, conosceva profondamente le dinamiche di Suna e con una parlantina che mise in risalto le sue abilità oratorie decostruì l'inganno di Hideo, tacciando di incompetenza i due falsi guardiani che erano intervenuti. Riflettei, mentre un sorriso divertito si dipinse sul mio volto, quel ninja non era uno sbandato o un qualsiasi malvivente, apparteneva alle fila di Suna e ne era ben inserito, apparteneva probabilmente ad un rango elevato, altrimenti non si spiegava tale precisione e approfondita conoscenza. Il suo intento, che fino a quel momento faticavo a comprendere, si fece via via sempre più chiaro: si considerava un patriota del villaggio - e forse lo era, poiché non potevo ragionare per assoluti data la mia parziale ignoranza.
    Creatosi una sorta di palco grazie allo spostamento di una notevole porzione di terreno, che gli diede anche un discreto vantaggio strategico - analizzai con lo sguardo di un esperto combattente -, iniziò un'accattivante arringa cercando di conquistarsi il favore della folla. Mano a mano che le parole si diffondevano tra la gente gli facevano eco mormorii di approvazione, all'apice del climax rivelò un'informazione inattesa: il Kazekage risultava disperso. Sbattei le palpebre, considerando quella un'informazione da riferire il prima possibile a Kensei-sama e subito dopo sorrisi ascoltando le parole seguenti di Ko, capendo allora il suo intento. Lo colsi facilmente perché mi ero trovato, non molto tempo prima, al suo posto. Sebbene in prima persona non avessi cercato l'appoggio popolare come stava facendo quell'uomo, ma l'appoggio militare, avevo tentato di raccogliere il potere su Kiri cacciando Etsuko, approfittando dell'assenza di Kensei-sama. Seppur in maniera diversa potei capire, allora, che l'uomo stava ponendo le basi per la presa al potere, attirando il popolo con ciò che più li ammaliava: sicurezza e identità popolare.

    Il suono, non distante da quello di una bolla di sapone che esplode, si sentì mentre l'uomo stava rifiatando: una nuvoletta di fumo, dove prima vi era il genin del Suono, testimoniava la scomparsa di quella che dev'essere stata copia di Kuroshi. La risposta del ninja della Sabbia fu rapida e, ancora una volta, mirata a conquistarsi l'appoggio morale della folla. Elevandosi difensore del popolo, scoperto l'inganno degli altri shinobi accademici, lì attacco con rapidi attacchi a distanza, per la precisione sputi.
    Serrai la mandibola muovendo lo sguardo tra la folla, ancora troppo scandalizzata o spaventata per riuscire a muoversi. Volevo trovare il genin del Suono e immaginavo si trovasse nascosto tra la gente, mi ero assunto delle responsabilità e non avrei voluto avere a che fare con un Febh indisposto perché gli era morto o era stato mutilato un genin del suo villaggio. D'altro canto, uno dei motivi per il quale avevo chiesto a Hideo di venire era proprio quello di valutare le sue capacità per capire se fosse pronto per entrare nella Mano Nera e quel combattimento sarebbe stata una buona prova.
    Mi mossi allora rapidamente, cercando di sfruttare le zone di ombra proiettate dagli edifici ma anche dalla gente stessa (d'altronde il mio metro e sessanta mi permetteva di passare piuttosto inosservato se tenuto un baricentro basso) e cercai tra la folla il genin di Oto.
    [Mantenimento Movimento Oscuro lv III, +3 Furtività][Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore] [Furtività Intermedia]

    Chakra rimanente: 77 / 80 (1 basso per cammino della morte, 1 basso attivazione Movimento Oscuro, 1 Basso mantenimento)
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    砂の海

    Suna no umi

    III

    Come hai detto che ti chiami? Domandai nuovamente al ragazzo visto che in precedenza eravamo stati interrotti dal guardiano nel momento delle presentazioni, quindi ripetei il mio nome e gli volsi uno sguardo calmo. Le strade di Suna erano in fermento malgrado la calura, quel luogo mi era particolarmente ostile per via del sole battente, me ne ero completamente dimenticato dall'ultima volta che avevo fatto visita a Shunsui. Asciugai una goccia di sudore dalla tempia, riflettendo che le mie vesti nere e grigie non erano assolutamente adatte e che presto avrei dovuto trovare qualcosa di più leggero da indossare. Con una smorfia di fastidio per quella situazione, ripresi a parlare con l'otese con voce leggera e tranquilla, dissimulando l'interesse nascosto che si celava dietro le mie parole: Ho conosciuto diversi shinobi e kunoichi del tuo villaggio, alcuni è da molto che non li vedo. Ad esempio... portai una mano al mento, pensieroso, fingendo di non ricordare Ah sì, Harumi Miyazaki è ancora una genin del Suono? L'hai conosciuta? Una domanda di cui sapevo già la risposta: la kunoichi, portatrice del due code, era stata affidata dal Kokage a Kiri all'interno dello scambio che il Mikawa aveva proposto al Kenkichi e da lì non si era mossa, dubitavo che il ragazzo ne fosse a conoscenza. Ma volevo solo avviare il discorso, per poi proseguire, mantenendo l'aria di chi cercava di rinvangare cose ormai dimenticate: Capisco, capisco... Poi c'era l'altra kunoichi, se non sbaglio era amministratrice del Suono. Come si chiamava, Yebiko forse? il mio sguardo di spostò sul ragazzo, se avesse ricordato o aggiustato il nome dell'Erede, avrei approfondito Oh sì, fui mandato una volta in missione con lei, certo Hebiko. Che sbadato un sorriso leggero si dipinse sul mio volto, dissimulazione di un calcolato interesse Come se la passa lei? E' ancora amministratrice? All'epoca mi parlò di qualche conflitto interno nella politica otese... il mio sguardo si spostò sulle strade e la gente del suono, fingendo non curanza rispetto all'argomento Mi auguro che le cose si siano sistemate. Hideo, probabilmente, avrebbe potuto ricordare che quell'argomento era già stato affrontato, in compagnia dell'amministratore di Oto Febh, nel bistrò al porto di Kiri. Se avessi notato che il ragazzo era restio a parlare di certi argomenti o che non ne fosse a conoscenza, avrei battuto le mani sorridendo: Via, non parliamo di politica! Hai detto che sei qua per dei meccanismi, hai qualche progetto in mente? Cosa stai cercando? Avrei ascoltato dimostrando più attenzione rispetto a prima, facendo qualche cenno di assenso con il capo o utilizzando brevi intercalari di approvazione.
    Poi avvenne qualcosa di inaspettato: un'esplosione a cui fece eco una seconda. Mi fermai di scatto e guardai oltre i tetti delle case, alla ricerca di segni di fumo o polvere che indicassero il luogo da cui quel frastuono era provenuto. Lanciai uno sguardo serio verso Hideo e con il capo indicai il volatile Guidaci dissi, in maniera secca con un tono nettamente in contrasto rispetto a quello usato con lo shinobi del Suono, rivelando la mia vera natura. Seguendo le indicazioni del genin saremmo giunti ad un piazzale dove era in atto un combattimento, la situazione non era chiara, ma le parole dei due contendenti diedero dei contorni a ciò che era sfumato. Il shinobi e la kunoichi parlavano alla popolazione con parole accattivanti, cercando una loro approvazione e appoggio. L'uomo, in particolare, stava aizzando la folla con moti insurrezionali parlando di traditori del villaggio della sabbia e mancanza di sicurezza nelle strade. Ah è lei? domandai, volgendo appena il capo verso Hideo, ma tenendo lo sguardo verso il campo di battaglia dove la ragazza aveva appena generato un muro di fiamme Interessante...
    Mi voltai allora verso il genin della Nebbia e con voce calma gli dissi: La scelta su come procedere è tua, io farò quello che mi dici ascoltate le sue parole annuii. Ottimo. Tieni questo gli lanciai una piccola sfera Dì al tuo falchetto di tenerla stretta tra gli artigli, nel caso dovessimo combattere, che la utilizzi sullo shinobi dopo il mio attacco. Intesi? [Bomba Gelo] poi mi sarei voltato verso l'otese Non so cosa tu sia capace di fare in combattimento, ma vedi di non metterti nei guai o morirci. CI sono già abbastanza problemi tra Oto e Suna senza che ci scappi un morto
    Dopo di che il mio corpo assorbì la propria ombra, i miei contorni divennero sfumati e i miei lineamenti irriconoscibili. [Slot Tecnica - Movimento Oscuro, Basso] Arretrai in un'ombra proiettata da un telone di un negozio lì vicino, poi mi sarei mosso cercando di avvicinarmi e aggirare lo shinobi contro cui stava combattendo Ryugi. Mi sarei nascosto in un'ombra, a circa dieci metri dal ninja della sabbia, lì avrei atteso di vedere come se la sarebbe cavata il genin della nebbia. [Slot Gratuito movimento e Slot Azione I, II e III | Fino a 81 metri] [Vel 675, Furtività: 9] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore]
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    ヤシミナタの日記

    Yashimata no nikki

    V

    Un mezzo sorriso si dipinse sulle labbra quando vidi lo sguardo del marinaio rivolto verso Utsubo. Mah... nulla di nuovo dissimulai calmo in un ghigno rispondendogli, era risaputo che le lame di Kiri fossero state spesso preda di ambiziosi ladri. Prime, tra tutte, quelle appartenenti ai sette spadaccini leggendari che erano distribuite nel continente e che, alcune di queste, avevo potuto vedere da lontano senza riuscire ad affrontare l'usurpatore o senza riuscire a toglierle dal loro cadavere. Ma era questione di tempo: Kotaro Tokugawa mi aveva tramandato il modo per rintracciarle, per farlo avrei dovuto mettere le mani su una di queste e poi seguire i passaggi che mi aveva detto. A distanza di diverse decine di anni, poi, avvenne un secondo furto di massa e solo nella storia recente, grazie al vincolo tra i due paesi coinvolti, si venne a sapere dell'implicazione dell'attuale Kokage a tutto ciò. Insomma, se da una parte non era una novità, dall'altra era sicuro che, se fosse realmente avvenuto un nuovo furto delle katane di Kiri, il villaggio avrebbe dispiegato e investito tutte le sue forze per ritrovare il ladro e renderlo un esempio.
    Per un attimo soltanto la bonarietà del marinaio lasciò spazio al vero volto del nukenin, la maschera crollò e si riformò in un battito di ciglia appena accettai la via dell'omicidio. Accettai il boccale di birra e brindai, non avevo nessuna intenzione di bere con lui, ma rifiutarlo apertamente avrebbe potuto creare un po' di maretta, per questo, dopo il brindisi, lasciai il boccale sul tavolo e ascoltai le parole di Mogen, piegando le labbra in un leggero sorriso.
    No dissi secco, guardando l'uomo con un'espressione calma e glaciale Voglio le prove che tu possa portarmi alla Città dei Morti attesi un attimo, cercando di studiare la sua espressione e conclusi prima di aspettare una sua risposta: Che tu sappia o possa portarmi fino all'obiettivo, non fatico a crederci. Mogen. Ma a me interessa la Città dei Morti, il tuo Saicokage è solo un mezzo per arrivarci, null'altro Non sarei stato transigente su quel punto. Se non era disposto a portarmici prima dell'avvenuto omicidio, cosa che mi aveva dimostrato non rispondendo alla mia richiesta, a mia volta non gli avrei fornito i miei servigi senza una prova che sapesse dove si trovava e che sapesse portarmici. E' una condizione indispensabile al raggiungimento dell'accordo, Mogen Chiarii un'ultima volta, abbassando una mano dal tavolo e appoggiandola sull'elsa di Utsubo.
    Se avessi ricevuto le informazioni che ritenevo necessarie, avrei fatto un cenno di assenso. Bene, allora indicami la via E così mi alzai, senza muovere la sedia e tenendo una mano sull'elsa della spada per evitare che sbattesse sul fianco. Dissimulai un sorriso divertito quando mi citò i cunicoli e i passaggi segreti di cui era a conoscenza, lasciai scivolare il discorso con poche parole, concentrandomi poi su ciò che potevo sapere e imparare dell'obiettivo.
    Le informazioni che mi rivelò furono diverse e interessanti. La prima questione - questa sì che allargò le mie labbra in un sorriso divertito e violento - riguardava il territorio entro cui avrei potuto incontrare la vittima: il suo laboratorio, nascosto nel territorio che apparteneva ai Quadri. Guardai con interesse Mogen, decidendo che avrei svelato in un secondo momento le mie carte, poiché iniziò a parlarmi dell'obiettivo. Saicokage era un genetista, il suo campo d'interesse principale era la sperimentazione su cavie umane e l'occulto. Non apprezzi l'ermetico fascino dell'occulto, Mogen? chiesi divertito, rincarando successivamente Sai a che tipo di culto si rifà l'obiettivo? Potrebbe essere utile saperlo avuta una risposta l'avrei lasciato riprendere il discorso, seguendolo lungo quella strana e mastodontica grotta. Mi informò allora che considerava improbabile che avesse una guardia privata, ma che era ugualmente un avversario difficile da sconfiggere anche per via dell'aura di terrore che lo avvolgeva. Malgrado Mogen non fosse entrato nei particolari, pensai subito ad un qualche tipo di genjutsu, conoscendo io stesso una tecnica illusoria molto simile alla descrizione del marinaio; quella sarebbe sicuramente risultata essere un'informazione utile, se fossi riuscito a entrare a contatto con il bersaglio.
    Arricciai il naso quando il fetore della botola svelata da Mugen mi investì. Portai una mano al naso, trattenendo lo schifo e poi la riabbassai rispondendo all'uomo e la sua velata frecciatina: Essere consci delle proprie capacità non significa sopravvalutarsi, Mogen diedi un'occhiata nel buco dentro cui mi sarei dovuto infilare Io sono un assassino e questo è ciò che so fare meglio conclusi alzando un sopracciglio pensieroso.
    Quando rispose alla mia ultima domanda rispetto al motivo reale per cui lo voleva morto, sorrisi muovendo il capo e dissi a mia volta Sai, forse mi hai involontariamente già risposto poco fa, Mogen il mio occhio cercò il suo sguardo e ripresi: Tu appartieni ai Quadri e hai assoldato uno shinobi, da poco ad Ame, per uccidere un uomo che si trova nel - che parole hai usato prima? Ah sì - nel regno dei Quadri un sorriso violento si allargò sul mio volto Una morte che consideri valere 15.000 ryo o la vittoria in non so quale tavolo da poker, il cui montepremi immagino sia pari o superiore al biglietto per l'attraversata alzai le spalle e poi le riabbassai: Come hai detto ci guadagnerai molto, lo considereresti lecito supporre che la morte di Saicokage - il quale immagino essere anch'esso appartenente ai Quadri poiché si rifugia nel loro territorio - potrebbe essere il tuo ascensore nelle gerarchie di questo Seme? scossi appena il capo Non me ne intendo molto, ma il sei non mi sembra essere un numero così elevato, no?

    Se la mia teoria si fosse rivelata corretta, avrei sorriso calmo. Allora diciamo che, se tutto dovesse andare nel migliore dei modi, conosceresti un nukenin di Kiri interessato ad entrare nei Quadri .
    Se la mia teoria non si fosse rivelata corretta, avrei sorriso calmo. Pensavo che la mia intenzione fosse corretta, ti avrei proposto un secondo accordo. Ma mi sbagliavo, Mogen

    Risposi a mia volta al saluto del marinaio con un cenno del capo. Quando richiuse la botola dietro di sé, presi da sotto al mantello la mia maschera protettiva e la indossai, era ovviamente priva del simbolo di Kiri e completamente nera. Quindi abbassai il baricentro e, facendo uno sforzo per ignorare l'odore pungente di quel luogo, avanzai con la massima attenzione. Non dovetti camminare più di una trentina di metri, alla fine del condotto infatti vi era una botola che si apriva sul soffitto di un corridoio in parte crollato. Feci capolino dall'entrata solo con la testa, osservai quel luogo che apparentemente sembrava deserto e senza pericoli. Riflettei, infine, sul fatto che quella missione era diversa dalle altre a cui avevo partecipato: ero solo. Non vi era alcun ninja di supporto, nessun alleato che potesse darmi man forte o curarmi a dovere nel caso fossi stato in difficoltà. Se questo, da una parte, mi esponeva ad un pericolo maggiore, dall'altra mi permetteva di agire con la massima libertà, ovvero di esprimere il mio potenziale senza una zavorra troppo lenta o impacciata nel muoversi silenziosamente. Un fattore, questo, che avrei dovuto sfruttare pienamente, bastò allora una briciola di chakra per assorbire la mia ombre e fondermi con quelle che dominavo quel luogo per diventare una di esse. [Slot Tecnica - Movimento Oscuro lv II] Quella non sarebbe stata l'unica precauzione che avrei preso, infatti, nuovamente ricorrendo al chakra, avrei creato delle patine adesive che mi avrebbero permesso di muovermi serenamente in verticale o in orizzontale ignorando la forza di gravità. Così, alla stregua di un ragno, sarei uscito dalla botola fissando il mantello alle vesti in modo che non oscillasse e non rivelasse la mia posizione. [Controllo del Chakra Adesivo]

    Camminando sul soffitto o sulle pareti uscii da quel corridoio tenendomi alla mia sinistra che, se avessi avuto dei punti di riferimento, avrei saputo essere verso Sud. Dopo non molti metri si aprì uno spiazzo con una porta, mi spostai dal soffitto ad una parete in verticale per poter osservare con più attenzione quell'ambiente e studiarlo in cerca di trappole. Non avendone scorte, mi sarei avvicinato verso la porta rendendomi conto che dei sigilli e dei fuinjutsu la proteggevano: sull'anta, infatti, vi erano delle frecce luminose a puntare i quattro punti cardinali e una quinta al centro di quella che sembrava essere una fedele rappresentazione di una bussola. La loro luminescenza mi fece facilmente intuire che sicuramente quella cosa era attiva e che, quasi sicuramente, era una sorta di meccanismo di difesa. Di fronte alla porta, poi, vi era un fuinjutsu la cui mia totale ignoranza in materia non mi permetteva di comprendere. Non avrei tentato di toccare la porta, non prima di essermi assicurato un qualsiasi indizio per capire quel sistema di sorveglianza, allarme o difesa che fosse.
    Decisi allora di proseguire, sapendo che sarei dovuto tornare sui miei passi e, per evitare di perdermi in quel dedalo di cunicoli, decisi di applicare una semplicissima strategia: scoprire i limiti di quel luogo e poi addentrarmi verso il centro. Notai allora, seguendo la parete o muovendomi lungo il soffitto, che mi trovavo in una enorme sala a base circolare nel cui centro spiccava quella che sembrava essere una statua imponente. Le gettai uno sguardo interessato ma altrettanto rapido, essendo deciso di seguire il mio piano per non perdermi. Seguendo il limitare della sala e osservando gli anfratti, scorsi qualcosa che mi attirò e mi convinse a fermarmi per studiarlo meglio.
    Una palla di vetro, il cui materiale bianco all'interno - molto simile a del fumo - si muoveva inspiegabilmente, era stata posizionata in un buco nella parete e, vicino ad essa, vi era una targhetta, raffigurante i quattro semi di Ame, che riportava la scritta "Banditi io vi comando: pagate il giusto prezzo". Strinsi i denti, nuovamente mi trovavo di fronte a qualcosa che non sapevo come interpretare. Se la porta di prima sembrava un puzzle che richiedeva che alcuni elementi venissero posizionati, quest'ultimo elemento - la sfera - sembrava un indovinello. Tutto, pensai, stava nel individuare il giusto conio. Era risaputo che ad Ame tutto girasse intorno ai soldi, ma non sembrava esserci nessuna fessura dove poter infilare dei soldi. Potevo escludere, dunque, fosse quella la moneta con cui pagare il giusto prezzo. Riflettei ancora un attimo, cercando di vagliare le poche informazioni che avevo sull'obiettivo: era un genetista e amava lavorare con cavie umane vive. Che richiedesse un pagamento di sangue, testimonianza della presenza di cavie da offrirgli? Stavo procedendo completamente alla cieca e forse ero arrivato, proprio per questo, ad una risposta così banale, ma decisi comunque di percorrerla. Impugnando uno dei miei coltelli da lancio, incisi la mia pelle, lasciando cadere qualche goccia di sangue sulla sfera, aspettando un qualsiasi tipo di reazione, mentre mi fasciavo il dito appena ferito.

    Proseguii lungo la parete, trovando una rientranza che formava un corridoio. Mi inoltrai vedendo qualcosa di interessante, ma che non riuscivo a comprendere, verso il fondo. Salii il muro in verticale e mi posizionai sul soffitto dopo aver preso qualche sassolino da terra, quindi mi avvicinai con molta attenzione sia a non provocare rumori sia a quelli che mi circondavano. Arrivato nei pressi dell'entrata, potei notare una strana stanza con una sorte di vasca chiusa al centro di un liquido malsano. Lanciai un primo sassolino verso l'entrata della porta, attesi con il fiato sospeso l'effetto di quel mio lancio: il rumore di uomo di guardia, il sibilio di una trappola che scatta. Se non avessi percepito nessuna delle due cose, ne avrei lanciato un secondo, verso quel liquido malsano e avrei osservato la reazione del sassolino. Ancora una volta, se non ci fossero stati segni evidenti di trappole o guardie, avrei fatto capolino dall'architrave e avrei provato ad infiltrarmi all'interno della stanza per poterla studiare meglio e da più vicino.

    [Percezione: 9]
    [Furtività: 7,5 +?]
  5. .

    砂の海

    Suna no umi

    I

    Hideo avrebbe ricevuto una lettera di mio pugno da parte di un delegato kiriano, le poche parole scritte in una caligrafia rapida ed elegante chiedevano della sua disponibilità a partecipare ad un viaggio nel territorio del vento. Lo informava, inoltre, che mi ero già preso la libertà di avvisare il suo superiore della Mano Grigia che, a causa di un incarico di villaggio, non sarebbe stato disponibile alla veglia delle mura. Avrebbe dovuto, allora, presentarsi all'alba del giorno dopo al molo di Kiri dove una nave ci avrebbe trasportato fino al paese del The.
    Mi avrebbe trovato sottocoperta, seduto davanti ad un tavolo spartano mentre osservavo la mappa e programmavo il tragitto migliore. Al suo arrivo, chiusa la mappa e fattogli un cenno di saluto con il capo, l'avrei invitato a sedersi a sua volta. Non mi sarei perso in convenevoli, per quelli avremo avuto tempo in un secondo momento durante il viaggio, la cosa che mi urgeva maggiormente era spiegargli il motivo della sua convocazione. Gliene avrei offerte due, mentre la terza me la sarei tenuta per me: Ben trovato, Hideo-san. Siamo diretti a Suna, si tratta di una semplice ricognizione allungai verso il genin un foglietto firmato da Fudoh-san Ieri ho cercato Fudoh-san in ospedale per una questione e mi hanno informato che manca da un po' di tempo e che aveva lasciato questo pizzino sul foglio, il primario, aveva lasciato scritto che si sarebbe diretto a Suna per questioni personali senza dare ulteriori spiegazioni Fudoh-san ha un ruolo fondamentale per Kiri il mio sguardo si spostò fisso sul genin, non era mio compito informarlo del legame familiare del primario con la Signora di Taki e il ruolo di questa nello scacchiere politico internazionale, tanto meno del legame che il rosso sembrava avere con quelli che lui definiva Dei Guerrieri. Dobbiamo assicurarci che sia in salute e, se possibile, scoprire le motivazioni che l'hanno spinto nel territorio del Vento. E' fondamentale, però, visto che può essere un po' permaloso piegai appena le labbra in un sorriso ironico Che se dovessimo incontrarlo non venga a sapere che siamo andati a cercarlo, potrebbe non prenderla bene. Aspettai un suo cenno di assenso e quindi estrassi un secondo foglio dalla tasca interna del kimono e glielo mostrai, questa volta era una fotografia e raffigurava un giovane shinobi Lui è Hasami Soshi. Chunin di Suna che ha appena ricevuto la medaglia accademica al valore uno dei riconoscimenti più importanti dell'istituzione accademica, forse il genin ne aveva sentito parlare Da quello che mi è dato sapere, per un rapporto accademico che è circolato, si è distinto in una missione contro Kurotenpi attesi un momento, cercando le parole adatte tamburellando le dita sul tavolo, per poi riprendere Voglio saperne di più. Può essere che la missione riguardasse ciò sta succedendo nel Paese dell'Artiglio, dovremo quindi entrare in contatto con i Sands Scorpions o con quel chunin direttamente ripresi la fotografia e la bruciai, come se nulla fosse, sfruttando la fievole fiamma della candela posta sul tavolo. Domande? [Incarico di Villaggio]
    La terza ragione per cui l'avevo convocato e di cui non gli avevo parlato, invece, era di tutt'altro tenore: ero interessato ai suoi progressi. Non solo alle sue capacità o le sue conoscenze che avevo potuto osservare durante l'ultima missione accademica, ma principalmente al suo modus operandi.
    Volevo, insomma, valutare se fosse pronto a togliere il Grigio e indossare il Nero.

    [. . .]

    Durante il viaggio, una marcia dal ritmo sostenuto e priva di agio, sarei stato disponibile a intrattenere quasi qualsiasi dialogo con il genin, se avesse voluto e se fosse stato in grado di parlare malgrado la velocità che stavo dettando. [Velocità di movimento: 550]
    Mi tornarono in mente diverse immagini e sensazioni, uditive e olfattive, della prima volta che avevo visto le mura di Suna, ormai diversi anni prima, quando avevo raggiunto il grado di genin. Molte cose erano cambiate da allora. Tolsi mal volentieri il cappuccio che mi proteggeva dai raggi diretti del sole, una volta raggiunto il portone di Suna, così da farmi vedere chiaramente in volto. Da non molto avevo appreso un metodo per limitare il flusso di chakra e così, al fine di mantenere mie informazioni che ritenevo sensibili, già da quando eravamo sbarcati al paese del Thè, avevo attivato quella tecnica. [Slot Tecnica: Cammino della Morte]
    Se non lo avesse già fatto, quando all'orizzonte si sarebbe intravista Suna, avrei detto al genin: Credo sia il caso di attivare gli altri due tuoi corpi attesi un momento e, guardando il falco, dissi Non facciamo cose sospette, rimaniamo in gruppo finché non abbiamo superato le mura. Poi inizieremo la ricognizione mossi qualche passo e poi mi bloccai riguardando l'uno e trino: Ah pensa a cosa dire, nel caso dei loro sensitivi dovessero analizzare il tuo chakra, se scoprissero che siete un'unica entità. Quello che vuoi, anche la semplice verità se pensi che sia la cosa migliore, l'importante è entrare nel villaggio e non attirare l'attenzione indesiderata dei proprietari di casa

    Poco prima che mi identificassi ai guardiani, la voce di un giovane si fece sentire con chiarezza: mostrava un rotolo verso le mura, documento che rendeva conto della sua presenza e della sua necessità di entrare nel villaggio per acquistare dei meccanismi. Osservai con curiosità le sue cicatrici e un sorriso, tremendo per la perfidia che trasudava, si dipinse sul mio volto: quel ragazzo portava sul corpo i segni di una vita dedicata al pericolo. Mi era impossibile non solidarizzare con lui, a mia volta portavo con orgoglio i segni delle battaglie e degli scontri che avevo affrontato. Un altro motivo che attirò la mia attenzione sul ragazzo fu il suo coprifronte: era uno shinobi di Oto. Era un alleato, un ninja dell'asse.
    Spostai allora lo sguardo verso le mura e con voce tranquilla ci annunciai Sono Youshi e loro sono Hideo e Shuradõ, shinobi di Kiri feci un cenno verso il mio compaesano Sono venuto per incontrare il mio maestro: Shunsui Abara. Immagino che il suo negozio all'interno del DESERT sia ancora aperto attesi un momento e poi ripresi, guardando lo shinobi di Oto Se sei interessato a dei meccanismi, Shunsui è sicuramente la persona che stai cercando. Posso condurti da lui, se desideri quindi avrei riportato l'attenzione verso le mura.
    Se mi fosse stato chiesto di deporre le armi avrei storto il naso Speravo che certe abitudini fossero state obliate dal tempo scossi il capo con dissenso Ho con me oggetti dal valore inestimabile, preferirei non separarmene dissi con voce asciutta.

    Chakra rimanente: 79 Bassi



    Note Off: Ho posto l'arrivo in concomitanza con Shakur per due motivi: il primo, principale, è per poter partecipare alla serie di giocate avviate da Boreanz; il secondo, non meno importante, è per poter giocare con Shakur.
    Per questi motivi mi auguro che non ci siano complicazioni, in caso sentiamoci privatamente.
    Tanti bacini
  6. .

    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    VIII

    Non che io sappia risposi calmo a Fudoh, socchiusi un occhio e aggiunsi Sono stato addestrato per un altro scopo, forse il mio defunto nonno è andato a cercarlo. Ma se anche l'avesse trovato - cosa che dubito - non mi riferì nulla. Un nukenin S non è così facile da rintracciare e nemmeno sopravvivergli, non credi Fudoh-san? Serrai la mandibola, risultò piuttosto evidente la difficoltà con cui affrontavo quell'argomento: il tradimento di Yashimata aveva gettato una pesante onta di disonore sulla mia famiglia e, malgrado stessi riuscendo a lavare quel disonore grazie alla mia dedizione per il villaggio e l'ultimo viaggio ad Ame, la ferita non era ancora rimarginata.
    Rispetto ai pensieri di Fudoh circa i piani di Maya feci qualche cenno d'assenso con il capo, quindi confermai i suoi pensieri Sì, direi che con le informazioni che abbiamo recuperato a Taki possiamo azzardare questa ipotesi. Un'unica e gigantesca Arma osservai a lungo Fudoh e ripresi Molto interessante. Credi sia in grado di ricreare un'Arma di Iwa, Fudoh-san? Che abbia a disposizione un... finsi, lasciando cadere lo sguardo nel vuoto, di riportare alla memoria la giusta definizione Un dio guerriero? la mia espressione esprimeva serietà e serenità, come se quell'argomento catastrofico non incidesse effettivamente nel mio animo. Devo ammetterlo, mi ha sempre incuriosito la tua posizione e le tue informazioni riguardo a tutto ciò feci una piccola pausa Come quella volta alle mura di Kiri con il nostro elefante nella stanza qua e Raizen. Mentre io stavo parlando con Etsuko circa la volontà del Mizukage e i suoi ordini, tu hai avuto una fitta e - mi è sembrata - animata discussione con il Kage della Foglia. Beh io non ho avuto modo di seguire la vostra discussione per ovvi motivi, ma l'argomento non è passato inosservato. Riguardava proprio le Armi di Iwa, non posso nasconderti una certa curiosità nel sapere cosa vi siate detti conclusi scandendo lentamente quelle ultime parole, certo era una domanda indiretta, ma il mio obiettivo era piuttosto chiaro.
    Alle parole che seguirono, poi, risi facendo vibrare le mie corde vocali. No, Fudoh-san. Mi stupisce piuttosto come la tua prospettiva sia cambiata tanto radicalmente! tornai serio lasciando un leggero sorriso sul volto Ci sono stati dei segnali, è vero, che qualcosa nella tua prospettiva del mondo stesse cambiando. Basti pensare agli avvenimenti nella foresta di Taki. Ma sei addirittura arrivato a disinteressarti dei morti che la guerra provocherà nel continente? A pensare che, se avessi conosciuto la tua parenti di Iwa, potresti riconsiderare la fedeltà alla gente di Kiri come hai detto poc'anzi? mantenni volontariamente un tono leggero e gioviale, la risata ancora riverberava nella stanza. Il motivo era semplice: Fudoh non era Etsuko. Il primario rappresentava un avversario che non sarebbe stato altrettanto facile sconfiggere seduta stante, inoltre aveva una marea di informazioni che agognavo prima di poter pensare di mettere la parola fine alla sua esistenza. Oltre a queste motivazioni ce ne era un'altra, più intima e coperta dalle stratificazioni del mio Sè: Fudoh era stato un amico. Fudoh la scoperta delle tue origini ti ha cambiato profondamente. Te ne sarai accorto tu stesso d'altronde ancora una volta lasciai che un respiro più profondo spezzasse le mie parole e quindi domandai: C'entra forse il fatto che ti ritieni Sangue degli Dei? il mio sguardo si posò pesante sul suo, riportavo quelle parole che lui stesso aveva gridato nella radura a Taki. Questa consapevolezza che tanti cambiamenti ha provocato in te, cosa comporta? forse per un attimo Fudoh avrebbe riconosciuto un tono di voce, nella mia domanda, che apparteneva al passato a quando l'astio e l'odio non scorrevano ancora.

    [. . .]

    L'elmo del Mizukage non si mosse dal mio viso mentre parlavo, solo quando riferii di ciò che era avvenuto alle mura di Kiri si mosse per un attimo verso il defunto. Mi lasciò parlare, rimase silenzioso e solo poche parole vennero filtrate dalla protezione al volto che era diventata simbolo della Nebbia: "completa il rituale". A mia volta feci un cenno verso Umiko ed ella proseguì, ma il mio sguardo era rimasto verso la piccola ampolla che il Kage ancora reggeva. Non aveva ancora guardato i miei ricordi e non ne comprendevo il motivo, ma un pensiero nefasto si annidò nella mia mente. La proposta di aiuto del primario venne bloccato dal Mizukage che subito riportò l'attenzione su di me. La mano si pose vicino all'elsa e la sua voce cadde come una ghigliottina: definì le azioni di Etsuko sotto la sua diretta volontà ed io non ci volli credere. Rimasi sorpreso e il moto di rabbia che le sue stesse conoscenze stavano alimentando si nutrì di nuovo folgorante odio. Non ebbi il tempo di parlare che, la leggera brezza che fino ad un attimo primo mi sferzava il viso, divenne un potente turbinio che mi afferrò e bloccò completamente. Sentii le ossa scricchiolare sotto la potente e invisibile presa del Mizukage, un prolungato mugugnio di dolore che mi lasciò abbagliato fu la mia risposta involontaria a tutto ciò. Spalancai l'occhio, poi, quando il Kage ventilò le mie azioni come un tradimento, il dolore sembrò scomparire per un momento e solo la rabbia riluceva nella mia pupilla. Come osava dire o pensare una cosa simile? A me, Youshi Tokugawa, che avevo sacrificato tutto nella mia vita, compresa la mia famiglia, per il bene di Kiri. A me, Hidarite, che ero il suo ninja più fedele e utile. Poi una nuova ondata di dolore quando la presa schiacciò le mie carni non mi permise di sputare il mio odio e il dissenso verso quelle sue parole.
    Avvenne poi una cosa imprevista: Hideo. Il giovane genin irruppe nella stanza urlando parole in mia difesa e in difesa della mia fedeltà a Kiri. Vidi cosa stesse tentando di fare, ma io stesso non potevo intervenire per bloccarlo e forse altri avrebbero salvato il guardiano di Kiri. Sfruttai però quell'inaspettato momento per sfuggire alla morsa del Mizukage, l'ombra era quella proiettata dalla scrivania la cui fonte era la finestra e lì mi ci trasportai grazie alle conoscenze segrete del mio clan. [Difesa Totale: Passo di Tenebra]
    Non riuscii a reggermi in piedi e le ginocchia caddero sul pavimento dell'ufficio, il dolore si era fatto più acuto ed ogni osso e muscolo erano indolenziti. Con quella temibile e semplice dimostrazione di forza mi aveva quasi ucciso. Ho fatt... le parole si ruppero per il dolore, serrai la mandibola e tornai ad usare le stesse parole che mi erano state dette nel momento dell'investitura Ho fatto per Kiri tutto ciò che era necessario quando la situazione l'ha richiesto. Tutto il mio sguardo si pose fermo sull'elmo, si pose su Kiri.
  7. .

    ヤシミナタの日記

    Yashimata no nikki

    III


    [Primo livello, 2 ore dopo l'Adunanza Oscura]
    Corrucciai il sopracciglio leggendo le parole d'inchiostro che emersero dalle pagine bianche, fu quella specifica circa il livello denominato "terzo", un'illusione, a lasciarmi interdetto. Parole che non potevo elaborare pienamente con le limitate informazioni in mio possesso, deglutii pensoso tornando a posare lo sguardo sulle pagine e continuando a leggere. Un sorriso beffardo emerse tra le mie labbra notando la lingua a cui Yashimata aveva affidato il resto del suo messaggio, spostai lo sguardo pensoso verso le pietre sconnesse e scomposte che formavano la strada del vicolo in cui avevo trovato riparo per quelle mie scoperte. Chiusi il libro e le dita si mossero tra i capelli, era una lingua a me ignota, proveniente da popolazioni che avevano vissuto secoli se non millenni prima di noi. Appoggiai il capo contro il muro, quindi riaprii il diario e spostai le pagine febbrilmente ritrovando altre pagine in cui Yashimata aveva lasciato un pensiero, una poesia e o un haiku in quella lingua, spesso ne aveva riportato la traduzione. Osservai alcune parole e capii che sarei stato in grado di risalire al loro significato attraverso la comparazione con gli altri messaggi decifrati. Inspirai ed espirai a pieni polmoni, osservai ancora una volta la carta - il sei di cuori - non vi era stata ancora nessuna risposta e, così, l'unica strada che potevo percorrere sarebbe stata composta da lunghe e interminabili ore di studio. Dovevo solo trovare un luogo tranquillo ove potermi concentrare.

    [Secondo livello, 3 ore dopo l'Adunanza Oscura]
    L'inclinazione della labbra che avrebbe dovuto ricordare un sorriso era un elemento alieno sul mio volto serio e concentrato, la voce volubile di quella donna che mi rimbombava nella testa mi aveva messo sul chi vive. Mi trovavo, effettivamente, in una situazione tanto pericolosa quanto particolare e imprevedibile. Decisamente... mi dissi mentalmente, quando lei mi fece notare che non avevo potuto acquisire abbastanza breve per discernere il vero dal falso. L'espressione di delusione, sentendola all'oscuro di cosa fosse la Città dei Morti, lasciò spazio - ancora una volta - ad un sopracciglio alzato, chiaro segnale di sorpresa, quando una seconda voce rimbombò nella mia testa. Si sta facendo affollata qua la situazione comunicai agli inquilini non richiesti, osservandomi attorno cercando elementi che potessero farmi realizzare chi fosse all'origine di quel jutsu. La chiara voce maschile si presentò come il Pallido Shinigami, serrai leggermente l'arco dentale sinistro, riflettendo che quel nome mi era completamente nuovo, ma non vi furono altri elementi della mia prossemica che avrebbero potuto far presagire stupore o ignoranza. Capisco risposi all'uomo che esplicò le ragioni di quell'intromissione nella mia testa, osservai ancora una volta gli astanti e le marionette che si muovevano agilmente sul palco. Il Pallido Shinigami vi era stato una volta nella Città dei Morti, ma non compresi cosa intendesse dire quando disse che "aveva fallito", ma non ebbi tempo di domandare perché il suo discorso proseguì e nella mia mente si proiettarono diverse immagini, meglio, delle mappe e dei luoghi. Prima la piantina della città della Pioggia, quindi l'area sud della stessa e infine un vecchio cimitero decisamente abbandonato. Non capivo perché mi stesse aiutando, certo, potevo immaginare che la mia presenza lì non era gradita e che, invece di costringermi a fuggire, abbia preferito un approcio più cauto, ma perché fornirmi quelle indicazioni verso la città dei morti? La mia eredità risposi Ecco cosa otterrò nella Città dei Morti volsi le spalle verso lo spettacolo del burattinaio e iniziai a incamminarmi verso sud Ti ringrazio, Pallido Shinigami. Non mi piace essere in debito con qualcuno, troverò un modo per sdebiarmi.
    "Il vecchio teschio ha un caratteraccio" mi ripetei, sistemando il cappuccio a protezione del viso, forse vi era un nuovo abitante nella Città dei Morti, oppure era semplicemente il suo guardiano. Mi guardai attorno, una volta sbucato sulla via principale, e quindi indirizzai i miei passi verso il cimitero abbandonato.

    [Primo livello, 4 ore dopo l'Adunanza Oscura]
    Osservai dall'esterno, muovendomi con calma in strada, il cimitero che avevo già visto nella mia mente grazie allo Shinigami. Non era assolutamente affollato, anzi per quello che mi era dato sapere, risultava essere completamente vuoto. La pioggia batteva e le mie vesti ne erano completamente inzuppate, anche solo dopo poche ore già quel tempo atmosferico aveva smesso di disturbarmi, d'altronde ero abituato alla fitta nebbia della mia terra, il fatto che ci fosse qualcosa che limitava il campo visivo mi faceva sentire, in qualche modo, a casa. La smania della sicurezza non avrebbe inficiato la volontà di mantenere un basso profilo, così non avrei fatto più di un giro di perlustrazione all'esterno e, una volta individuato il vecchio cancello e valutato che il tempo la ruggine potessero averlo intaccato provocando dei rumori alla sua apertura, decisi che sarebbe stato un mio passo tra le tenebre di una lapide a farmi entrare nel cimitero. Scomparvi improvvisamente, subito dopo aver girato in un vicolo, e comparii nell'ombra di una delle lapidi. Rimasi fermo, qualche istante, continuando a studiare la zona, cercando di cogliere se la mia entrata avesse azionato qualche allarme o vi fosse qualche shinobi a proteggere quei luoghi. Una volta ritenuto l'ambiente sicuro, sarei scivolato sulla stradina che serpeggiava in quel cimitero lasciato all'incuria e al tempo. Superai cautamente la casetta che sarebbe dovuta appartenere al guardiano, il tempo era stato crudele con essa e anche con gli oggetti che si trovavano all'esterno.
    Mi mossi allora per il cimitero, tra le lapidi che lo costituivano e la natura che si era conquistata, centimetro dopo centimetro, ciò che l'uomo e la sua cultura le avevano sottratto in precedenza. Non sapevo cosa cercare, non ne avevo un'idea chiara, mi aspettavo di trovare la tomba di Yashimata sì, quello fu un pensiero momentaneo, pensiero che abbandonai quando mi accorsi che non vi era la sua lapide ne, tutte le altre, portavano nomi di importanti shinobi o illustri clan. Eppure, malgrado lo stato di abbandono, notai che qualche fiore era stato lasciato in ricordo di un defunto. La cosa mi incuriosì e gli dedicai la mia attenzione, cercando di comprendere quale fiore fosse o se vi fosse un particolare pattern tra le lapidi in cui vi era quell'omaggio alla persona scomparsa.

    Avevo ormai compiuto diversi giri del cimitero, ogni volta che cercavo di soffermarmi un nuovo dettaglio, finché non decisi di incamminarmi verso il cancello, pensando che forse lì vi era qualcosa che mi ero perso. Nel farlo passai nuovamente affianco alla casetta del guardiano e lì posai nuovamente gli occhi sulle pale tenute all'esterno, le guardai inclinando leggermente il capo. Erano troppo a portata di mano per non essere state vittime dell'inciviltà umana, oltre che del tempo, avevano sicuramente una funzione. Quelle, pensai, potevano essere la chiave per raggiungere la Città dei Morti, ma - se quelle erano realmente la chiave per accedere - allora la porta da imboccare non poteva che essere una; il mio sguardo si abbassò sul terreno reso fangoso dalla pioggia, quindi si spostò verso una delle lapidi: per raggiungere la Città dei Morti, per arrivare nell'oltretomba terreno, avrei dovuto imboccare la via dei morti.
    Afferrai una pala e mi diressi verso una delle lapidi su cui non vi era segnato alcun nome, iniziai quindi a scavare rapidamente, a volte addirittura impastando del chakra per rafforzare i miei muscoli e concludere più rapidamente il mio lavoro. Se, una volta raggiunti i due metri di profondità, nella buca all'interno della quale sarebbe potuta entrare serenamente una bara non fosse successo nulla, mi sarei guardato attorno furiosamente salvo poi bloccarmi all'improvviso. Avrei lanciato la pala all'esterno della buca e, con movimenti lenti, mi sarei prima inginocchiato e poi sdraiato in posizione supina, lasciando che la pioggia di Ame mi pulisse il volto.

    [???, ??? giorni dopo l'Adunanza Oscura] [Ai QM]
    Osservai divertito la serie di fogli che coprivano la scrivania illuminata da tre candele consumate, ciò su cui stavo appoggiando i miei occhi era il risultato di giorni di certosino lavoro. La prima fase era stata la lettura delle parti del diario scritte in quell'antica lingua e le corrispettive traduzioni nel linguaggio corrente, lì ero riuscito a trovare la traduzione di alcune parole che mi ero appuntato su un foglio. Con il passare delle ore, poi, avevo individuato quale fosse il metodo migliore per tentare di tradurre, avevo capito che ogni tentativo doveva iniziare dal verbo. Analizzandolo, cercando di coglierne gli aspetti e le caratteristiche, mi sarei potuto indirizzare verso i suoi argomenti sintattici, individuando così gli elementi fondamentali della valenza verbale del verbo su cui mi ero concentrato; fato questo, ovvero trovato l'ossatura fondamentale della frase, potei dedicarmi agli elementi circostanziali, quindi le informazioni non fondamentali che davano però un'idea più chiara di quando e come l'azione veniva svolta, subita o vissuta. Conclusa quella parte, infine, mi mossi per porre sugli stessi piani o piani differenti le frasi tradotte, individuando così la reggente e le sue coordinate o subordinate.
    Per compiere quel lavoro, dunque, mi ero preparato quella sfilza di fogli che coprivano la scrivania, ognuno di essi riportava alcune regole grammaticali che ero riuscito a individuare grazie alla comparazione tra gli scritti, tra tutti quello che più era presente nel messaggio di Yashimata: ad esempio, la preposizione "ab" che si trovava in relazione con un determinato caso, quest'ultima aveva un significato diverso in base a quale categoria la parole che seguiva rientrava; se in altri scritti "ab" veniva tradotto come un movimento da luogo o stato in luogo, in altre - come nel caso specifico analizzato - aveva assunto il significato di agente o causa. Mi ci vollero giorni e diverse ore di pazzia per cogliere quelle sottili differenze, ma il risultato fu fantastico e ne valse decisamente la pena.
    Appoggiai la penna sulla scrivania e osservai il foglio, la scritta recitava:

    Il diario è uno degli artefatti di Ame tra i più potenti. Le pagine che raccolsi provengono dalla stessa arte origamica di una delle fondatrici del villaggio. Le pagine bianche che sono in contatto con la pioggia di questa terra qua si riempiranno



    Rilessi un'ulteriore volta, inspirai ed espirai, quindi presi lentamente il diario di Yashimata e andai verso l'esterno, aprendo le pagine vuote verso il cielo lasciando che la pioggia lo bagnasse.
  8. .

    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    V

    Il Velo di Nebbia si sciolse in concomitanza con il potente attaccò che squarciò la scrivania. Il braccio del consigliere deposto giaceva a terra mozzato, sbattei le palpebre pensando che quello che stessi vedendo fosse un'illusione dell'Akuma: lo schizzo di sangue provocato da Utsubo stava assumendo stato gassoso. Non sapevo quale altro trucco Etsuko avesse elaborato, ma non avevo intenzione di dargli il tempo di attuarlo e per questo, una volta rialzatosi in piedi con una calma notevole, compii la finta e l'ultimo colpo recise la sua carotide mentre nell'aria ancora le sue parole: "Hai Vinto... sei soddisfatto Adesso?"
    Il fiotto di sangue provocato da quell'ultima mortale ferita cosparse il mio volto e, una volta che il corpo cadde privo di vita, notai come ancora la linfa vitale dello shinobi kiriano che fluiva dal suo corpo non rimaneva liquido. Mi osservai attorno, cercando di comprendere come avesse fatto a salvarsi e cosa stesse architettando, fu così che potei notare quella nube rossa crescente riempire sempre di più la stanza fino a celare ogni cosa vi era al suo interno. La mia attenzione si concentrò sull'udito e gli altri sensi, per cercare come in precedenza di individuarlo, e sul mio tantien successivamente, notando un flusso di chakra che non avevo attivato coscientemente. [Slot Tecnica | Velo della Nebbia di Sangue] Era una tecnica che avevo attivato senza rendermene conto, qualcosa che aveva iniziato il suo effetto quando il sangue nemico era entrato in contatto con una parte del Velo di Nebbia. Respirai calmo, cercando di rallentare il battito cardiaco e realizzare ciò che stava accadendo: estrassi la lingua dalla bocca e assaggiai l'aria, la nebbia rossa che mi circondava era composta di sangue, potei capacitarmene per via del gusto ferroso che mi rimase in bocca. Qualcosa di incredibile era avvenuto, qualcosa le cui cause e ragioni avrei dovuto ricercare in un secondo momento. Bloccai il flusso di chakra e la nebbia di sangue scomparve, lasciandomi solo di fronte al cadavere, lo guardai per qualche attimo mentre pulivo e rinfoderavo la lama, poi con voce gelida risposi alla domanda lasciata sospesa: Non ancora, sarebbe troppo semplice, Etsuko.

    Le cose per Fudoh sarebbero andate diversamente da come preventivato. Raggiungendo l'amministrazione, infatti, avrebbe notato che - all'altezza degli uffici dei consiglieri - un solido e largo Velo di Nebbia copriva tutto il piano dell'edificio, tanto l'esterno quanto l'interno tra i corridoi e le altre stanze. Imboccando le scale avrebbe notato diversi shinobi muoversi rapidi e con una certa fretta, alcuni sembravano spaventati altri, invece, sembrava stessero eseguendo semplicemente degli ordini e non mostravano alcun tipo di preoccupazione nel loro volto. Salendo, poco prima di imboccare il corridoio dove vi era la Sala del Consiglio, incontrò gli altri due Capi delle Mani di Kiri e subito la kunoichi vestita di rosso si rivolse a lui: Fudoh-san! Finalmente, mi sa che è successo qualcosa tra Migite e Hidarite... Sembrava... Sembravano rumori di scontri disse preoccupata guardando l'uomo con l'uniforme grigia, che annuì Non... Non ci sembrava il caso di intervenire. Ma magari tu puoi fare qualcosa, ecco. Tieni queste però strappò una lettera dalle mani dello shinobi vestito di grigio e la consegnò insieme a quella che reggeva lei, era una semplice busta bianca chiusa e con scritto unicamente: "all'attenzione di Hidarite". Si precipitarono giù dalle scale senza attendere domande o fornendo risposte, ma forse qualcosa avrebbe distolto ogni domanda dalla mente del primario: la Bakekujira. Improvvisamente, infatti, il primario poté sentire fortemente la presenza dell'Arma di Iwa e questa si trovava proprio lì a meno di una decina di metri da lui. Realizzato che si trattava veramente della presenza della Bakekujira, tanto che il suo tekken iniziò come a vibrare, la nebbia si tinse di sangue.

    ... troppo semplice, Etsuko. Il primario di Kiri avrebbe sentito chiaramente quelle mie parole entrando nella sala. Lì avrebbe visto i segni di una rapida battaglia: la sedia del consigliere era ribaltata all'indietro, la sua scrivania divelta a metà e uno strato di ghiaccio, le cui origini erano facilmente deducibili da Fudoh, ricoprivano il pavimento. Lì giaceva Etsuko in un bagno di sangue. Il sangue fluiva dal collo e dalla spalla dove una volta vi era il braccio che, in quel momento, si trovava inerme vicino alla scrivania.
    Lo shinobi mi trovò che ancora osservavo la mia vittima, davo le spalle al ninja dai capelli rossi e così gli dissi quando lo riconobbi: Ti stavo aspettando, Fudoh-san mi voltai calmo verso di lui, non volevo che potesse considerarmi una minaccia, sebbene il sangue di Etsuko imbrattasse completamente il mio volto, un sorriso candido si aprì e aggiunsi Non ti preoccupare, non ti ho certo chiamato per essere il testimone di un omicidio. Va tutto bene, ho scoperto che la morte può essere uno stato transitorio e questo è il caso dissi indicando il cadavere e poi pulendomi il viso con il mantello In realtà non abbiamo nemmeno fretta, potrei parlarti del motivo per cui ti ho chiesto di venire qua prima che arrivi Umiko. Cosa ne dici? chiesi, indicando la finestra che dava sul villaggio e invitandolo a seguirmi al suo capezzale per osservare la città e allontanarci dal corpo.

    Se il primario si fosse attivato per cercare di salvare il cadavere, mi sarei avvicinato a lui e appoggiandogli la mano, gli avrei detto: La vita ha abbandonato questo corpo, credo che nemmeno tu, primario di kiri, potrai riportarlo in vita solo grazie alle tue arti mediche. Ma non ti preoccupare ora, abbiamo cose più urgenti di cui parlare a quel punto l'avrei invitato nuovamente a raggiungere la finestra e osservare la città

    Hai per caso trovato il capo della Mano Grigia e la capa della Mano Rossa? Avevo chiesto anche a loro di venire qua, mi chiedo come mai siano in ritardo domandai, leggermente stupito mentre osservavo i comignoli della città di Kiri.
    Da quello che so il Mizukage dovrebbe essere di ritorno, ma ci sarà tutto il tempo per sistemare quanto è successo feci una piccola pausa, quindi ripresi calmo: Dopo gli eventi di Taki percepisco come un leggero astio da parte tua, fidati di me vedrai che le mie parole verranno confermate anche da Etsuko quando tornerà a respirare. Ma dico di approfittarne di questo suo assordante silenzio per parlare prima tra di noi, con tutta calma un leggero sorriso increspò le labbra.



    Png approvato dall'amministrazione e valido per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/?s=NLschedaHIltdi
    Pagato 6500 Ryo, lo stipendio - essendo l'app rotta - mi è stato accreditato privatamente previa approvazione, ovviamente, dello staff.
  9. .

    una nuova alba

    III

    Ad anticipare le mie parole un unico cenno deciso d'assenso con il capo , il mio occhio cercò nuovamente il suo sguardo, volevo che comprendesse e cogliesse la mia totale sincerità: Riferisci al capo della Mano Grigia e a tutti i guardiani che non verrete mai più lasciati soli o indietro un attimo di silenzio ruppe le mie parole, dovevo essere chiaro nell'esprimere quanto ritenessi fondamentale avere un corpo di guardia non solo efficiente, ma anche orgoglioso e contento del proprio ruolo nella società che difendevano Tutte le Mani di Kiri si prodigano per il bene del villaggio e i suoi abitanti, il vostro è il compito più diretto per la salvaguardia della città e farò in modo che la vostra importanza venga riconosciuta. Non dubitare mai di queste mie parole, Hideo-san
    Ascoltai poi le parole del guardiano e un leggero sorriso comparì sul mio volto: non solo pensava che mi sarei candidato al ruolo di consigliere, cosa che non avrei certo fatto dato che l'intenzione era autoproclamarmi tale, ma lasciò anche intendere che avrebbe preferito l'aria stantia che si respirava in quel momento a Kiri piuttosto che, se necessario, qualche tafferuglio. La domanda, poi, venne posta con solennità, lasciando che il silenzio che la precedesse ne sottolineasse l'importanza per lui. Ed io di rimando lo osservai a lungo, studiandone il viso prima di domandare con voce estremamente calma: Immagino che tu conosca le vicende che portarono alla morte di Seinji Akuma corrucciai le sopracciglia e quindi mi corressi Sì, mi ricordo che l'avevo accennata al Robatayaki bistrò quando venne l'amministratore di Oto. Ma permettermi di raccontarti quanto ho avuto modo di leggere sui rapporti del capo stesso della Mano Nera, Akira Hozuki presi fiato e iniziai così a raccontare: A seguito dell'epidemia che colpì Kiri, Itai Nara andò a cercare una cura per la malattia che stava stroncando la nostra popolazione. Per fare fronte allo stato d'emergenza, durante la celebre settima riunione di Kiri, il fu Daymio nominò, l'allora noto alla cronaca, Asmodai Akuma come Kage reggente. Si dia il caso che il membro del clan Akuma non fosse altro che Senji stesso, riaccettato nel villaggio della Nebbia da Itai poiché gli aveva promesso un doppiogioco ai danni di alcuni nemici di Kiri... appoggiai la schiena su uno dei merli della mura portando le braccia al petto, il fatto che il nemico del villaggio in questione fosse il capoclan dei Mikawa nonché - ad ora - Kage di Oto e primo alleato di Kiri ritenni fosse un'informazione da non dare al genin, quindi proseguii: Akira era consapevole di ciò, probabilmente gli era stato confidato dal Itai stesso poiché controllasse il nukenin ritornato all'ovile feci una piccola pausa e ripresi Il capo della Mano Nera - Akira - non era a conoscenza solo della vera identità dell'Akuma, ma anche del germe della pazzia che l'Akuma covava in sé. Rifiutò, allora, l'ordine del neo mizukage di abbandonare al proprio destino l'ospedale del villaggio e tutte le persone che vi erano all'interno dall'assalto di Cantha e, insieme ad un chunin e ad un genin, lo affrontarono osservai il genin per assicurarmi che assimilasse il mio racconto Ora quello che accadde nella testa dell'Akuma è difficile da spiegare, vuoi che si sentisse in qualche modo tradito, vuoi che quel germe di cui ti dicevo prese il controllo, ma quello che scelse di fare fu di unirsi all'opera distruttrice della Zanna e tentò di radere al suolo il villaggio. Fortunatamente quei tre shinobi della Nebbia ebbero la meglio e riuscirono ad eliminarlo, come sai Decisi di glissare, poi, sulle altre informazioni in mio possesso: come l'infiltrazione della Zanna nel palazzo del Daymio, probabile spiegazione del perché venne presa quell'assurda idea di eleggere l'Akuma. Anche durante quel temibile assalto alla città di Kiri, il ninja più potente del villaggio decise come prima cosa - costretto dalle circostanze - di eliminare il marcio nella Nebbia e poi poté, insieme al resto degli shinobi, scacciare l'invasore feci una pausa alzando le spalle e lasciando perdere il mio sguardo tra i flussi della nebbia Mi chiedi cosa sono disposto a fare o come sono disposto a farlo per assicurarmi che Kiri venga tolta da questo torpore e abbia degli shinobi in grado di reggerla fino al ritorno del Mizukage... di scatto spostai lo sguardo verso di lui e molto lentamente gli dissi: Sono disposto a tutto. Perché questo villaggio e i suoi abitanti sono tutto per me.
    Mi tolsi dal merlo su cui mi ero appoggiato e mossi qualche passo, spostando le mani giunte dietro la schiena La vera domanda è cosa sarà necessario fare, per far sì che ciò avvenga. E dubito fortemente che eventi tanto estremi siano necessari lo guardai facendo un'espressione che avrebbe fatto intendere al genin che ritenessi tutto ciò ovvio: Mi auguro che i due attuali consiglieri, sempre che siano presenti nel palazzo (cosa che dubito dato che mi giunge notizia che è da un po' che non si fanno vedere), sappiano assumersi le loro responsabilità e facciano un passo indietro. Poiché non vado lì portando unicamente la mia opinione ma, con quella della Mano Nera, la fiducia dei ninja della Mano Rossa e, se sei ancora disposto, quella della Mano Grigia mi grattai la guancia e quindi proseguii: Credi che l'Akuma sia stato nominato consigliere perché Kensei-sama si fidava di lui o lo riteneva adeguato a quel ruolo? sorrisi scuotendo evidentemente la testa Juudaime ha eletto consigliere Etsuko-san perché lo voleva al suo fianco per poterlo osservare e controllare. Il motivo? Sai chi fu il capo della Mano Bianca che, durante un'operazione chirurgica, ri-impiantò il Magan a Seinji e l'aiuto a scappare da Kiri per poi raggiungerlo poco dopo?
    Etsuko Akuma.
    lasciai che le mie parole venissero processate dal genin, quindi aggiunsi Le mie rivelazioni possono sembrarti assurde, ma sono documentate e potrei fartele avere se non dovessi credere alle mie parole passai le labbra sui denti e guardai serenamente il ragazzo.

    Respirai profondamente e conclusi: Spero, in questo modo, di aver dato risposta alle tue domande. Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli, Hideo-san. Kiri è questo, questa la sua natura

  10. .

    le Parole del Tradimento

    Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via

    V° post

    Di quello che avvenne prima che riuscissi a mettere a fuoco quella figura, quel volto, in compagnia della Kakita, rimase poco nella mia mente.
    Etsuko-san mi aveva trovato mentre percorrevo la strada più rapida verso il quartiere kenkichi e il cataclisma ivi riversato, con me un frammento della Baronessa che in precedenza mi aveva informato della chiamata del Kage. Migite - forse nessuno, fino a quel momento - aveva potuto vedere il mio viso così stravolto, non dalla fatica, non dalle ferite che riversavano copioso il sangue sulle mie vesti già scure, ma da un dolore dell'animo che affossava il mio occhio in profonde occhiaie, che rendeva il mio sguardo quasi vitreo, alla stregua di quello che mi aveva abbandonato poco prima tra le braccia. Ricordo, ecco uno tra i pochi che rimasero fissi nella mia mente, che non ebbi la forza di dirgli nulla; lo guardai intensamente, senza riuscire a dischiudere le labbra, senza muovere richieste che, come ero solito fare, avevano spesso la fisionomia e la perentorietà di un ordine.
    Fino al momento in cui il mio sguardo incrociò quello appoggiato nel vuoto della figura con cui si accompagnava la Kakita, un profondo senso di impotenza mi rendeva vittima degli eventi che attorno a me vorticavano troppo rapidamente per essere colti e compresi. Fu l'evocazione del Kage o il Migite stesso a dare conto della nostra persona a quei due che si frapposero a noi, mossi il mio occhio verso di loro, ma la mia attenzione venne invece attirata dall'ambiente che ci circondava, quasi non volessi vedere alcuna anima viva da quando lui esalò l'ultimo respiro. Ci trovavamo nella via che collegava il quartiere del clan del Mizukage alla piazza delle erbe, così detta per le spezie che venivano vendute dai mercanti che si riunivano all'alba di ogni luna nuova. Improvvisamente ebbi una difficoltà immane nel deglutire, un nodo mi serrava la gola mentre numerose immagini del mercato affollato assalivano la mia mente, mentre quel mix di odori e sapori tornavano a frizzare nel mio naso di bambino, membra del corpo di un giovane adulto chiuso in un kimono blu notte che seguiva a passo svelto l'ombra che a lui mostrava la via tra la folla; l'ombra di suo nonno, la via del suo maestro.

    Fu un tremito, uno spasmo involontario del mio corpo forse ben più desideroso della mia mente di sopravvivere, che mi permise di mettere a fuoco il viso dell'uomo, a riconoscerne le vesti, le rughe e la stempiatura evidente. L'immobilità che mi pervase fu rotta dalle parole dei due sconosciuti, delle cui cagioni mi disinteressavano, la mia bocca si mosse, ma il fiato venne bloccato dalle parole che l'uno diede all'altro: Ossuri Tokugawa era diventato un Teschio. "E' un nemico adesso" Ti sbagli dissi secco verso l'uomo armato di spade di fattura Kaguya Non può essere, mio nonno... No, non è possibile. Vi aiuterò a uccidere lei dissi guardando con odio quella donna e alzando minaccioso il dito in sua direzioneMa non avvicinatevi a Ossuri-dono, non provate a oltraggiare ulteriormente il suo corpo più di quello che quella Kakita ha già fatto. Fu il pensiero dell'oltraggio perpetrato al cadavere del maestro, la possibilità di punire la carnefice che mi fece smettere di ansimare e riprendere quello stato mentale che - solo tramite perfidi esercizi di concentrazione, continuamente attentata da Ossuri-sama e i suoi tranelli - avevo imparato a rimodulare nella mia testa anche in momenti di tensione come quello. Ti farò un dono, un dono che renderà il vostro scontro con la Kakita molto più semplice dissi rivolgendomi verso la kunoichi, con un tono di voce calmo e freddo, sicuro che le mie parole sarebbero state facilmente sentite da coloro che ci sbarravano la strada. Nel tragitto di quei pochi passi che ci separavano, composi i sigilli necessari celati dal mantello che copriva la mia figura, dopo di che la mia mano destra si allungò e toccò quella della donna verso cui, se avesse mostrato segni di dubbi o reticenze, avrei cercato di rassicurare con un gesto sicuro di assenso del capo. Ti prego di fidarti, ci aiuterà nel combattimento Infatti, l'illusione si sarebbe attivata solamente se mi avesse concesso di toccarle la mano e se almeno una delle vittime avesse guardato quel gesto. [Slot Tecnica Avanzato | [Tecnica della Distrazione - Kanzasushitī no Jutsu] Non avevo capito perché, ma quel Byakuei - che sembrava essere dietro ad ogni fatto nefasto di quella notte - voleva catturare l'uomo con cui la Kaguya si accompagnava, tramite la mia illusione però, ovviamente solo se questa avesse avuto successo, i due Teschi avrebbero attirato la loro attenzione verso la mano della donna, forse abbastanza da mettere in secondo piano l'uomo dal nome a me ignoto.

    Migite dissi a denti stretti, tenendo un tono decisamente più basso rispetto a quello usato in precedenza Ho già provato a nascondermi una volta ai sensi di quella donna tramite le arti segrete del mio clan una breve pausa ruppe le mie parole, pensando all'uomo che si era prodigato per trasmetterle Sono state del tutto inutili. Ora ho bisogno che lei non sia in grado di percepirmi, fa sì che i tuoi occhi scarlatti mi aiutino in questa impresa finché non sarò io stesso a desiderare di mostrarmi Non cercai il suo sguardo, non cercai un suo segno di approvazione, avevo bisogno che lo facesse o tutto il mio piano sarebbe fallito miseramente.

    Aspettai che i due sconosciuti iniziassero la loro offensiva prima di muovermi, ma non volendo lasciare nulla al caso, decisi che avrei tentato più mosse diversive per eludere i sensi del mio nemico e del mio maestro. Infatti, scattando di lato passando dietro alle due figure in corsa verso i nemici, tentai una prima volta di interrompere il contatto visivo con i due shinobi che ci sbarravano la strada [Slot Movimento Gratuito Migliorato, 9 metri | Vel 525] Il movimento in diagonale, tentativo di accerchiamento e avvicinamento al nemico, venne interrotto bruscamente quando una densa nuvola di fumo uscì copiosa da sotto i lembi del mio mantello, dove avevo lasciato cadere un fumogeno. Afferrando l'indumento e aprendolo in un gesto elegante, la mia figura venne completamente avvolta, augurandomi che ciò bastasse a interrompere definitamente il contatto visivo con i miei nemici. [I Slot Azione - Attivazione Bomba | Fumogeno]
    Fatto ciò scartai immediatamente la mia corsa, muovendomi nuovamente in diagonale in direzione opposta, ma sempre tentando di raggirare i miei nemici e avvicinarmi a loro. Se non fossero bastate le mie abilità a tenermi nascosto ai sensi dei due Teschi, allora speravo che potesse fare qualcosa Etsuko per avvolgere la realtà nella menzogna. [II Slot Azione - Movimento fino a 24 metri| Vel 525] [Furtività 9 | Movimenti Silenziosi | Movimenti Inodore] Avrei fermato la mia corsa una volta che la distanza tra me e la carnefice fosse di poco maggiore la decina di metri, fino a quel momento i miei passi erano stati attentamente misurati, i miei movimenti studiati al fine di non provocare rumori traditori, mi sarei concentrato per un attimo sul combattimento che, probabilmente, era iniziato tra i due sconosciuti e i due teschi. A quel punto le mie mani si congiunsero componendo i cinque sigilli necessari dopo i quali, riassumendo una posizione eretta di chi non vuole passare inosservato e lanciando uno sguardo di intesa verso il consigliere del Kage, avrei mosso qualche passo in direzione della donna e verso di lei avrei detto, con parole agonizzanti: Shigure... E' tutta colpa tua Grazie all'illusione di cui avrebbe potuto essere vittima, la donna - se fosse stata attirata dalla mia voce - avrebbe visto la persona amata in fin di vita, agonizzante caricarla di ogni responsabilità dello stato in cui verteva. [Slot Tecnica - Prima Impressione Vantaggiosa - Saisho no Yūrina Inshō] [Tecnica Rapida]

    A quel punto, sebbene desideroso di conoscere chi stesse vedendo la donna in quel momento così da avere un'arma per ferirla ancora di più, rivolsi la mia attenzione verso Ossuri. Rimasi bloccato per un momento, incapace di credere che fosse un burattino nelle mani di qualcuno, incredulo nel pensare che il suo corpo fosse presente e vivo lì dove la sua mente era obliata. E così, con voce ferma, come cercando di scavare in quei occhi vitrei appoggiati all'infinito, iniziai a ripetere il mantra, ciò che lui stesso mi aveva insegnato per rimanere concentrato e presente a me stesso durante i primi esercizi per raggiungere il chakra: Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Il mio occhio non si sarebbe distolto nemmeno un momento dai suoi, ossessivamente cercavo Ossuri-sama, il suo sguardo mai assente, sempre severo e attento, la mia voce non si sarebbe fermata per nessuno motivo. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via.
    Una lacrima iniziò a rigare il viso, ma non bastò a farmi tacere.


    Chakra: 34,7/60
    Vitalità: 8,7/15
    En. Vitale: 25,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Fumogeno
    3: Semiparalisi
    Slot Tecnica
    1: T. della Distrazione
    2: Prima Impressione V.
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Semiparalisi: 0/2 round rimanenti




  11. .

    l'Erba tinta di Sangue


    III

    Rivolsi un sorriso imbarazzato verso gli altri ninja di Oto mentre il loro amministratore mi cingeva il collo, le informazioni che diffuse ai suoi sottoposti non erano esatte, ma non ritenni di dover specificare: Febh-sama non solo mi credeva un guardiano di Kiri, ma mi considerava anche un suo allievo dei veleni, cosa che, se non del tutto errata per proprietà transitiva, non rispecchiava la realtà, in quanto il mio maestro fu Shunsui Abura di Suna.
    Malgrado il caloroso benvenuto da parte del Jonin, le due kunoichi del Suono sembrarono non volersi sbilanciare durante la loro presentazione e, verso la ragazza che si presentò al nome di Shinodari, risposi con voce calma accompagnata dalle labbra piegate in un sorriso: Permettimi di dubitare delle tue parole, Shinodari Kazekumo. La mia esperienza mi insegna che un ninja medico non è solo un medico il mio sguardo cercò il suo dopo aver sottolineato l'ultima parola, alzai leggermente le spalle facendomi distrarre da una nuvola in cielo Ad esempio, il primario di Kiri è secondo, come combattente, solo al Mizukage. conclusi, riportando lo sguardo su quella figura, non ritenendo necessario che fossi io a presentare Fudoh-san come quel primario appena citato. Infine mossi un leggero cenno del capo, in segno di saluto, verso la genin del Suono Piacere di conoscerti, Kamine Ashimi
    Rimasi leggermente interdetto e incuriosito dalle parole di Febh-sama: Shinodari aveva avuto una liason amorosa con un Tokugawa? Rivolsi la mia attenzione verso la kunoichi del Suono e leggermente divertito le domandai Chi era questo Tokugawa che hai avuto modo di conoscere, Shinodari-san?

    [. . .]

    Il mio sguardo divertito sostenne quelle dell'Hokage, al suo secondo benvenuto nella città di Konoha feci un leggero inchino, più canzonatorio che sincera dimostrazione di stima o rispetto, quindi risposi Le sono grato che abbia preferito cambiare argomento piuttosto che negare la realtà ai suoi alleati, Hokage dissi, non riuscendo a nascondere un sorriso sinceramente divertito. Le sue illazioni rispetto al mio modo di esorcizzare la paura, infatti, non avrebbero trovato nessun appiglio nella mia prossemica che continuò a risultare calma e rilassata, benché fossi riuscito nel mio intento di alzare la tensione. Reputavo, infatti, qualsiasi sua risposta una situazione vincente per i miei obiettivi e non ritenni di dover aggiungere altro, lasciando così che Etsuko si appropinquasse al meeting con l'altro consigliere del Suono e il capovillaggio della Foglia.
    Il giro che successivamente feci all'interno di Konoha, invece, mi permise di farmi un'idea piuttosto precisa del numero di milizie che il villaggio della foglia aveva intenzione di mettere sul campo di battaglia. [NotaInformazione datami dal QM in seguito alle azioni fatte nel post precedente da Youshi]

    [. . .]

    Lo stratagemma messo in atto da Etsuko riuscì perfettamente: vedendo un pipistrello avvicinarmisi in volo, smisi di prendere le misure per la costruzione del campo e ascoltai le parole del consigliere. Così, lasciando in sospeso il lavoro che successivamente avrei ripreso, mi diressi verso Kusa dove incontrai l'Akuma. Alle sue parole risposi con qualche cenno del capo Molto bene, mi trovi sostanzialmente d'accordo. Non più di quelle che saranno necessarie per raggiungere l'obiettivo dissi, in riferimento al numero di pedine sacrificabili, quindi proseguii Nel frattempo, puoi aggiornarmi sull'organizzazione accademica? chiesi, sperando che il consigliere di Kiri ritenesse opportuno condividere con me lo stato di preparazione degli altri villaggi ninja a quella guerra. Fu l'Hokage ad aprire le porte del sala del comando di Kusa alla richiesta di Etsuko-san Diritto e dovere verso il nostro villaggio e questa alleanza, direi, Hokage dissi con tono calmo superandolo sulla soglia, riferendomi ai suoi inespressi dubbi in filigrana tra le sue parole.
    Il rapporto che ci venne fornito dal capovillaggio di Kusa e il suo secondo non fu dei più felici: la situazione era critica e ciò si poneva a vantaggio dell'Asse.
    Nella sala erano presenti diversi ninja accademici, ma fu solo verso uno di questi che mossi i miei passi e, anticipando con un sentito inchino le mia parole, gli dissi E' un enorme piacere rivederla, Sensei. Se sopravvivremo a tutto questo, riterrei interessante parlare con lei dei nuovi veleni che l'accademia ha messo in circolazione, ho qualche informazione interessante su chi è riuscito a farsi diversi quattrini dissi calmo, cercando poi il suo sguardo Ma se ha avuto modo di studiarli, credo non abbia avuto difficoltà nell'individuarne la mente Avevo partecipato, infatti, tempo addietro, alla discussione tra Febh-sama e il Mizukage in cui, mentre mangiavamo al celebre Robatayaki Bistro, i due si misero d'accordo per pilotare le votazioni accademiche e appaltare le ricette dei veleni e tonici al Jonin del Suono. Se avessi avuto modo di parlare con Shunsui, a seconda delle sue reazioni, avrei valutato se riferire tali informazioni al fine di creare qualche attrito tra l'amministrazione sunese e quella del Suono. Nuovamente la finalità era una: alzare la tensione in attesa della goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

    Etsuko-san, successivamente, ritenne di dover mettere i puntini sulle i, rispondendo così alle preoccupazioni e ai dubbi degli altri accademici. Il mio viso si fece impassibile, mentre lentamente il mio sguardo si posava sul viso di tutti i presenti nella sala, il consigliere di Kiri stava ottimamente compiendo il suo ruolo in tutta quella faccenda.
    Conclusa la riunione con il capo di Kusa ci saremmo diretti verso il campo base, sarei rimasto in silenzio finchè non fossimo usciti dal palazzo, poi mi sarei rivolto verso Etsuko-san Ottimo lavoro là dentro, Migite dissi, utilizzando un nome che avrebbe dato molto più senso alle mie parole e fatto comprendere al mio compagno a ciò che mi riferivo. Mosso ancora qualche passo verso l'uscita, una volta assicuratomi che non fossimo seguiti, feci un cenno con il capo al mio compaesano e così ci saremmo infilati in un paio di vicoli. Una volta stati soli, non fermando i nostri passi, mi sarei rivolto a lui Sarebbe utile avere un'idea sul centro di comando del villaggio di Kusa: riesci a recuperare le impronte di chakra di Zassou, la sua collaboratrice e le guardie personali? Oltre che ad altre importanti manifestazioni di chakra all'interno della città Conoscevo non solo le capacità del Magan posseduto da Etsuko, ma anche che il chunin era un ottimo sensitivo e, lasciandolo solo a concentrarsi mentre io mi sarei preoccupato che nessuno ci disturbasse o spiasse, avrei atteso le informazioni che gli avevo chiesto.

    [. . .]

    Al campo base avvenne un ultimo incontro tra i diversi capi gruppo, così come era avvenuto alla corte di Kusa, ci saremmo presentati sia io che Etsuko alla tenda dell'Hokage. Lì avvenne la suddivisione dei ninja in vari team, poi assegnati alle missioni che il momento richiedeva. Finalmente potei posare il mio sguardo su Yato-san, compagno di numerose missioni e battaglie, nonché allievo prediletto del Mizukage. Verso il Senju mossi un cenno di saluto, non avendo avuto tempo in precedenza per rispondere a quello posto da lui, dunque parlai con voce calma all'interno della tenda. Io mi posso occupare di spiare gli elementi di spicco dell'armata nemica incrociai le braccia e mossi lo sguardo verso i capivillaggio degli altri paesi accademici Potrebbe risultare utile il supporto di un sensitivo, non serve che sia in grado di infiltrarsi in territorio nemico, mi servirà solo per individuare gli obiettivi o sensitivi nemici quindi mi feci zitto, aspettando che qualcuno tra i presenti mi potesse indicare un compagno di missione. Se, però, qualcuno avesse suggerito di trovare un sensitivo tra le fila kiriane, avrei risposto senza perdere la calma Il nostro migliore sensitivo è già stato ingaggiato per la missione di livello S, mi dovrò accontentare di un altro A quel punto tornai in silenzio, abbastanza sicuro che la posta in palio - scoprire chi comandava le fila dei cremisi - avrebbe dato risposta positiva alla mia richiesta ai villaggi accademici.

    Una volta conclusa la missione e incontrato l'elemento che mi avrebbe accompagnato nella missione, mi sarei così rivolto a lui Sono Youshi Tokugawa, chunin di Kiri. Dovremo occuparci di raccogliere informazioni sul nemico, inizieremo dall'avanguardia nemica. L'obiettivo è un ragazzino dai capelli rossi, fornirò altre informazioni durante il viaggio. Partiremo tra qualche ora, quando il sole inizierà il suo moto discendente [Nota per il QMLa mia intenzione è quella di partire per le 16.00]
    Le tre ore che ci avrebbero separato dalla partenza le avrei sfruttate finendo di progettare il campo base che avrebbe ospitato le truppe kirane. [NotaSicché precedentemente Youshi è stato interrotto mentre progettava il Campo Base di Kiri, riprende il suo lavoro in attesa della partenza posticipata per potersi muovere con il favore del crepuscolo. L'accampamento ha le stesse caratteristiche descritte nel post precedente e vengono utilizzate le abilità necessarie per la sua creazione.]


    PNG:
    Noriyo Kakita
    Himeichi Terumi
    Umiko Akuma


    Edited by Youshi2 - 17/1/2022, 11:22
  12. .

    la Fiducia che dà la Guerra


    III

    Nella stanza il tempo era una dimensione ininfluente, esso sarebbe potuto scorrere rapido all'esterno della stanza o addirittura fermarsi che, forse, gli shinobi e la kunoichi non se ne sarebbero nemmeno resi conto, tanto erano coinvolti dalla discussione che stava avvenendo attorno a quella mappa, segnata da statuette cremisi forgiate dal sangue.
    Prima una e poi l'altro ninja del Suono misero in luce quanto mi fosse estraneo della situazione cremisi: pressoché tutto, sebbene avessi avuto modo - tempo addietro - di ritrovarmi nella stessa stanza con il Veterano e lo Stratega e fossi sopravvissuto per poterlo raccontare. Abbassai il capo verso Alosyus quando finì di rispondermi, un gesto di scuse per le mie parole avventate, motivato dal profondo rispetto che portavo verso il condottiero Mikawa. La mia è una visione parziale, vedrò di non farmi trovare nuovamente impreparato dissi, stringendo la mascella e portando una mano nell'altra dietro la schiena, assumendo così una posizione marziale. Quelle mie ultime parole, invece, erano rivolte tanto verso il Kokage, quanto - soprattutto - verso il Mizukage che, malgrado le mie proposte fossero state anacronistiche e rapidamente scartate, diede segno di fiducia e approvazione.

    Trovai particolarmente interessante, successivamente, le informazioni riguardo al Paese delle Sorgenti Termali e, soprattutto, ciò che riguardava il Paese del Gelo: tramite la rete d'informatori del Garth, infatti, egli ci rese nota la presenza sempre più radicata di Ame all'interno della loro politica interna. Dunque, il Kokage ritenne potesse essere più proficuo mantenere quei due stati indipendenti, così da affidargli la funzione di ammortizzatori ad una possibile avanzata dei Cremisi verso Oto. Ma se invece si fossero prostati all'invasore?

    Il nocciolo della discussione tornò sull'argomento più scottante che, ovviamente, premeva e preoccupava entrambi i membri dell'asse. Si parlava di bijuu e del loro utilizzo in guerra, non solo, si parlava di dare e cedere quelli che rappresentavano delle assicurazioni per la sicurezza di un Villaggio, l'arma più potente e distruttiva che da sempre veniva protetta e celata agli occhi estranei. La mia espressione non avrebbe dovuto dare alcun pensiero agli altri ninja nella stanza, ma dentro di me sorgevano domande che solo qualche minuto più tardi il Kokage iniziò a dare risposta: esperimenti che risalivano a Orochimaru stesso, facevano pensare al Mikawa di poter trovare un modo per sottomettere i Codati nella loro forma ancestrale, dando così origine ad una vera e propria arma utilizzabile dal villaggio che ne aveva stretto le catene. Così propose uno scambio e nominò Harumi Mikawa come pedina da cedere a Kiri, in cambio avremmo dovuto concedere il Sanbi al Kokage. Il mio sguardo si pose severo sulla kunoichi del Suono, era stata posta sul piatto della bilancia con una facilità disarmante e, malgrado questo, sembrava potersi percepire un affetto e legame non indifferente da parte del Garth verso la giovane Mikawa.
    A quel punto seguì un giuramento di Sangue, l'ambiente tutto intorno a noi si fece testimone di ciò che stava avvenendo partecipandovi attivamente: le luci si offuscarono e le ombre sembrarono sparire, estraendoci dalla tridimensionalità, mentre l'aura del chakra dei ninja si mischiava e così il Sangue, da esso mosso, si allacciava agli avambracci dei due condottieri.

    Fu solo dopo quel momento che il tempo sembrò essere rientrato nella stanza della magione Kenkichi. Le parole del Mizukage tornarono non a parlare di guerra e i suoi piani, ma di coltivare un florido rapporto tra il villaggio del Suono e il villaggio della Nebbia. Tutto ciò tramite un più intenso scambio mercantile e culturale, facendo spargere tra la popolazione, che fino a quel momento mal sopportava la presenza di abitanti dell'altro villaggio o ninja, la novella della rinnovata e forte alleanza dell'Asse.
    Un sorriso, infine, si formò sulle mie labbra, Kensei-sama propose al Kokage di partecipare al rito della Nebbia di Sangue, un combattimento che, se avesse dovuto accettare (cosa che non dubitavo data la sua semenza), non mi sarei perso per nulla al mondo.
  13. .

    la Famiglia Igashi


    XIII

    Sorrisi scuotendo leggermente il capo, lo sguardo si mosse verso il mare scuro che rifletteva in lontananza il bagliore degli astri. Le parole di Minarai lasciavano intendere che non avesse una chiara prospettiva di ciò che lo coinvolgeva, ma era normale, un ninja straniero non aveva gli strumenti per comprendere la cultura kiriana. Eppure lui era l'allievo del Mizukage e, proprio per questo, doveva cogliere quella prospettiva se avesse voluto capitalizzare gli insegnamenti di colui che era Kiri. Lasciai che le sue parole di miele, nei confronti del Tokugawa da lui citato, venissero portate via dalla corrente e dal vento marino, mentre il mio sguardo calmo si alzava verso il cielo e le sporadiche nuvole buie illuminate parzialmente dalla luna. Perdonami ma, senza boria, penso che tu stia sbagliando l'approccio al tuo apprendistato, Minarai dissi calmo sorridendo, decisi che avrei fatto iniziare il mio ragionamento da distante, provando così a condividere pienamente la prospettiva che altrimenti sarebbe risultata claudicante. Nelle mie parole mancava supponenza o giudizio verso il chunin della foglia, era solo un candido tentativo di dimostrargli che lui non era solo l'allievo di spada di Kensei Hito Il motivo che ha reso celebri e immortali nella storia quei sette spadaccini, infatti, non è stato perché brandivano spade leggendarie e mai più forgiate il mio occhio si pose sulla maschera, era evidente a chi mi stessi riferendo E se il villaggio della Nebbia è riconosciuto in tutto il mondo per la qualità dei suoi spadaccini, non è per via delle nostre officine che producono katane di altissimo pregio aggiunsi, incrociando le braccia e appoggiandomi al legno della nave, mentre il mio sguardo si perdeva nelle assi che formavano l'imbarcazione Non è neppure per gli estenuanti addestramenti a cui i ninja vengono sottoposti, se le mie precedenti affermazioni fossero false - infatti - qualsiasi paese o villaggio con dei buoni fabbri e dei ninja dediti a rigidi allenamenti avrebbero potuto scalzare Kiri da questo suo primato, non credi? cercai nuovamente un fittizio contatto visivo, ma la maschera - così come l'elmo del Kage - non lasciava trapelare alcuna informazione sull'espressione del chunin della foglia. Ritenevo il mio ragionamento piuttosto lineare e non confutabile, per questo mi mossi rapido sul secondo argomento, prima di volgere alla conclusione: Dici: "Sono l'apprendista di spada del Maestro, che incidentalmente è anche il Mizukage" un sorriso si allargò sul viso con sincero divertimento, nuovamente mancava qualsiasi tipo di giudizio o derisione per le idee di Yato, comprendevo che essendo un ninja straniero non potesse cogliere alcune cose che, invece, appartenevano ad ogni ninja della Nebbia Quell'uomo non è più Kensei Hito dissi categorico, scandendo le ultime parole La sua essenza e il suo destino sono strettamente vincolati a Kiri, perché lui É Kiri mi fermai un attimo, forse quello era il ragionamento più importante e avrei dovuto spiegarmi per far sì che non ritenesse le mie parole semplice retorica Ha rinunciato da tempo, ormai, alla sua persona privata, lo ha fatto da quando ha iniziato a indossare la maschera su cui sono incise le onde del villaggio. Quell'uomo ha eliminato sé stesso per diventare Kiri, non l'hai mai forse sentito nominare la frase "dove appoggio il mio piede è Kiri"? il mio sguardo si mosse nuovamente verso l'apprendista del Mizukage, poi alzai le spalle Beh non è importante, ma rende in maniera chiara l'idea. Non sono solo sciocchi simboli o vane credenze, tutti i ninja del villaggio sanno che cosa significa quell'elmo ed è per essa, per colui che ha rinunciato alla sua persona per diventare collettività, e quindi per Kiri, che combattono Feci una pausa, nuovamente la prossemica celata dalle vesti e dalla maschera non mi permettevano di comprendere i pensieri che si annidavano nella mente brillante del Senju. Quindi ti sbagli, Minarai, tu non sei "l'apprendista di spada del Maestro, che incidentalmente è anche il Mizukage". Tu, Minarai, sei apprendista di spada di Kiri stessa. lasciai che il continuo sferzare del vento sulle vele della nave sottolineasse le mie parole E io credo che se tu vuoi diventare più di un bravo spadaccino, dovresti accettare questo. Perché non è la lama, non è l'addestramento o da chi viene impartito: i sette spadaccini leggendari della Nebbia sono diventati tali per l'ambiente culturale in cui sono cresciuti. Per le tradizioni che gli sono state insegnate, perché l'aria che respiravano era carica di riti che, coadiuvati agli addestramenti, li hanno resi leggendari Arricciai le labbra mentre le mie stesse parole mi risuonavano nella mente, quindi conclusi scuotendo leggermente il capo Ti pregherei di riflettere su queste mie parole, ma anche se decidessi di bollarle come le parole di un invasato non sarebbe importante: di spadaccini incredibili ne sono stati registrati a migliaia in tutto il continente (non dubito che tu possa diventare uno di questi, anzi ne hai in potenza tutte le caratteristiche), ma solo Sette sono rimasti nella Storia. Non è stato un incidente del destino
    Mossi un passo verso la scala che portava sottocoperta Ciò che dovevo dirti te l'ho detto, tra non molto saremo arrivati, Minarai-san. Vado a sincerarmi delle condizioni del genin della Nebbia, ma credo che sia saggio che ritorni a Kiri. Quando torneremo al villaggio, se vorrai, ci confronteremo in un'arena, sarebbe un onore lasciando che le onde cullassero i pensieri del chunin della foglia, mi allontanai.

    [. . .]


    Abbandonata la nave a qualche centinaia di metri dalla costa, all'altezza del sentiero segnato sulla mappa, corremmo tra le onde fino a guadagnare la riva. Da lì riuscimmo a trovare la via e l'occhio attento di Minarai individuò diverse trappole seminate lungo la stessa per impedirne il passaggio, la sua proposta di sabotarle venne accolta con diversi cenni d'assenso e poi lessi la parola d'ordine segnata a terraMolto bene. Mi sembra un po' lunga come parola d'ordine, ma è vero che essa debba nascondere il nostro sotterfugio dissi a bassa voce tirando le labbra Non sono assolutamente in grado di aiutarti, rischierei di farne scattare qualcuna nel tentativo di disarmarla, lascio per cui a te l'onere. Io mi assicurerò, nel frattempo, che nessuno interferisca E così feci, appostandomi qualche metro più avanti del Senju a controllare l'ambiente, consapevole delle presenza di trappole, fui molto attento a non rimanerne vittima controllando doppiamente ove posassi i piedi. Non ci vollero più di qualche minuto, nel frattempo nulla nell'ambiente tradiva la presenza di ninja appostati a controllare la via.
    Raggiungemmo il fiume senza ulteriori difficoltà, nascosti dalle fronde degli alberi potemmo studiare la situazione e, nuovamente, accolsi le proposte dell'allievo di spada. Ottimo, ma non simulare degli shinobi tramite la percezione falsata, non vogliamo creare alcun tipo di preallarme o preoccupazione alle possibili guardie attesi un secondo studiando l'ambiente Piuttosto facciamo scattare la trappola con qualcosa di più minuto e simula qualche animale, uccellino o daino tra le frasche che sia. Insomma, teniamo un profilo basso, non alziamo la tensione senza motivo, devono sentirsi tranquilli e al sicuro conclusi muovendo lo sguardo verso il Senju Vi sono delle ombre utili per compiere il Passo di Tenebra, appena la trappola sarà scattata e creato l'inganno, appoggia la mano sulla mia spalla, ti traghetterò dall'altra parte E così feci, appena sentii la sua mano, chiuso l'occhio, sfruttai il ponte delle ombre per raggiungere l'altra riva in maniera sicura e discreta. [I e II Slot Azione - Passo di Tenebra, consumo: Basso]

    Guadagnato il terreno verso la fessura nella roccia, dovemmo proseguire strisciando lungo un cunicolo per diversi minuti, alla fine del quale un'ampia stanza si aprì di fronte a noi. Lì un'unica scala saliva per diversi metri, studiandola da vicino ci accorgemmo di quanto fosse malandata e entrambi ritenemmo poco saggio sfruttarla per salire fino alla cima. Sorrisi, pensando che Kenku non l'avrebbe presa bene se avessi rivelato a terzi quella sua incapacità, quindi risposi solo No, Kenku-san non può aiutarci in questa situazione, dovremo farcela a piedi
    La patina di chakra estesa sulla pianta del piede, poi, ci permise di risalire quel lungo pozzo, non fu una salita breve e richiese una quantità di risorse non indifferenti, ma alla fine raggiungemmo la botola che apriva all'ambiente successivo. Lì, appropinquatomi alla botola, la alzai con la massima cautela, non ci fu bisogno di intimare Minarai a non provocare rumori e così potei concentrare i miei sensi al fine di cogliere possibili minacce oltre la stessa.
    Ci trovammo, una volta superata la botola, in un piccolo e silenzioso magazzino, il buio che ci avvolgeva mi portò immediatamente a richiamare a me l'arte proibita del mio clan, al fine di non muovere passi falsi e farmi un'idea più chiara dell'ambiente in cui ci trovavamo. [Slot Tecnica - Attivazione Movimento Oscuro, consumo: Basso] Tutto intorno a me si fece più chiaro e, stando attento di non cadere in altri tranelli, decisi di controllare con attenzione cosa era contenuto in quel magazzino, ovviamente senza però correre il rischio di provocare rumori che avrebbero potuto attirare attenzioni non richieste. Una volta studiata la stanza e il suo contenuta, guadagnata la porta e percepita la presenza di alcune persone al di là di questa, ci consultammo rapidamente tra chunin decidendo quale fosse la migliore linea da seguire. Rimasi un attimo in silenzio, ma non ci volle molto per proporre ciò che ritenevo più sicuro Rimaniamo fedeli al piano originario: non devono sapere del nostro passaggio, non devono essere allarmati. Evitiamo lo scontro, quindi, ma eviterei ancora qualsiasi cosa che possa alzare la tensione, come un incendio. Penso che debba proseguire tutto liscio come l'olio Aspettai qualche cenno di assenso da parte del mio compagno di missione, quindi proseguii: Come abbiamo fatto in precedenza, crea un innocuo diversivo, qualcosa che possa attirare la loro attenzione, io mi preoccuperò di spostarci lontani da questi per poter proseguire con la dovuta calma. Una volta superati, potremmo trasformarci assumendo il loro aspetto e muoverci verso il laboratorio Nendo. Sei d'accordo? domandai calmo.

    Se il chunin della foglia non avesse avuto nulla da ridire, una volta distratti con le sue illusioni le guardie fuori dal magazzino e allontanatici dalla loro zona d'interesse nuovamente grazie al passo di tenebre, ci saremmo potuti trasformare - una volta tirata un'occhiata a due delle guardie - assumendo le loro fattezze e, con passo sicuro, ci saremmo potuti appropinquare ai laboratori della Nendo. [Slot Tecnica - Tecnica della Trasformazione]

    Chakra: 71/80
    Vitalità: 17/17
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Il chakra speso conta anche del basso per il secondo passo di tenebra

  14. .

    gli Abiti della Nebbia


    VI


    Era stata una riunione utile, non solo per i magnifici doni che Kiri aveva fatto ai suoi ninja con le conseguenti responsabilità, nemmeno per la necessaria riorganizzazione del villaggio o per la dovuta e essenziale dichiarazione d'intenti da parte del Kage nello scacchiere politico accademico e non, bensì - a mio modesto modo di vedere - per il mantenuto equilibrio di forze di chi avrebbe dovuto servire il capovilaggio nelle questioni più delicate. La mancata improbabile dimissione del consigliere dal ruolo di Migite, infatti, avrebbe assicurato un futuro più roseo al villaggio della Nebbia. Le sue parole e le sue tensioni avrebbero fatto da contrappeso, nell'arduo e florido futuro che ci attendeva, al mio spirito battagliero, fornendo, dunque, al Mizukage un ampio spettro di parole e pensieri che avrebbero potuto guidarlo a scelte più ponderate ed efficaci.
    Ma, sebbene fosse questo a farmi uscire soddisfatto dal palazzo amministrativo, altri non meno importanti eventi avvennero all'interno del palazzo di Kiri. La conclusione del dialogo avvenuto tra il capovillaggio e il primario di Kiri, a seguito di una discussione che poneva al centro il futuro del villaggio, mi faceva ben sperare in un possibile avvicinamento tra i due. Non ero uno sciocco, ne avevo mal interpretato le loro parole, era evidente, infatti, che le loro prospettive sul mondo fossero ancora distanti e dicotomiche, ma vidi nelle parole di riconosciuta fiducia da parte del Kage verso il primario un allentamento della tensione tra i due. Insomma avevo l'impressione che quella distanza che li separava non fosse incolmabile, ma che invece fosse avvenuto un passo tra i due che avrebbe potuto riavvicinarli, se fossero stati in grado di imparare a dialogare tra loro, togliendosi dalle loro inamovibili posizioni e mettendosi realmente nelle condizioni di avere una discussione degna di questo nome, cosa che ancora non gli avevo visto fare, né a Genosha, né realmente in quell'ufficio. Era evidente, visti i precedenti, che fossero uno più testardo dell'altro e, a fronte di quelli che erano i continui velati tentativi da parte del Kage di avvicinamento, il primario non avesse la maturità e capacità di mettere realmente in discussione le sue posizioni ideologiche e comprendere - non accettare, ma solo comprendere - le parole del capovillaggio.

    Raccolsi quegli indumenti con la destra, concreta dichiarazione di intenti da parte di Kiri, alzandomi lentamente dalla sedia, mentre la sinistra dello stesso colore della lama reggeva Utsubo. Rivolsi al Mizukage un cenno del capo, ero contento che avesse finalmente svelato le carte anche agli altri ninja del villaggio a lui più vicini, nel farlo aveva dimostrato ai tutti i suoi sottoposti non solo la propria ambizione, ma anche la fiducia che riponeva in ognuno di noi. Mizukage-sama, con permesso dissi congedandomi, lasciando che la stanza venisse occupata solo dai suoi consiglieri. Era vero, avevo di che parlare con lui circa la figura di Keiji, ma avrei trovato un momento più adatto, magari parlandogliene con maggiori informazioni e cognizione di causa.
    I miei salti da un tetto all'altro del villaggio che avevo raggiunto con rapidità una volta uscito dal palazzo, mi portarono in direzione della sede della Mano Nera. Lì, fin da subito, avrei iniziato la mia riabilitazione all'arte della lama, lì avrei saggiato le prime potenzialità di Utsubo.



    GG a tutti per la pirotecnica riunione :riot:
  15. .

    Nuibari


    XV

    La coordinazione con la ninja della Zanna risultò fatale - o quasi - all'arciera di Taki la quale, tentato come preventivato di affondare nel terreno, venne prima bloccata dalla bomba che smosse la terra creando una voragine e poi colpita dal Katon della Fukuro. Il sorriso con il quale avevo saluto Namae rimase quando, guardandomi attorno, notai che nessuno dei presenti sembrava fare ancora attenzione al sottoscritto, anzi, agirono come se non fossi più presente nell'arena di terra e fuoco. Lo sguardo si spostò verso gli altri shinobi e kunoichi presi dalla furia della lotta, apprezzai quel momento di distacco per poter studiare con più calma ciò che stava avvenendo, malgrado il dolore ai muscoli continuasse a risultare un ronzio fastidioso nella mia mente. La fedele kunoichi della Zanna si rivelò essere un'incredibile asso nella manica durante quella fase dello scontro, riuscendo a provocare non pochi danni all'uomo armato di lancia, contemporaneamente il primario di Kiri si stava confrontando con Benimaru Nikaido, li vedevo scambiarsi rapide parole sebbene la distanza e la concitazione della battaglia non mi permettesse di decifrarle. Ma ogni dubbio e curiosità venne annientato quando il guardiacaccia, una volta che la nuvoletta di fumo tipica di un'evocazione era sparita, mostrò - baciata dai raggi solari - Nuibari. Non ebbi il controllo sulla mandibola che si aprì stupefatta e così lo sguardo rimase ammaliato per un attimo nel vedere la magnificenza di quell'arma leggendaria. Quindi era tutto vero! Quel ninja di Taki era riuscito, chissà quando e come, a mettere le mani su una delle sette spade e ora era lì a solo qualche metro, quasi a portata di mano. Rimasi affascinato, fermo nella mia posizione sicura mentre tutto attorno a me vorticava nella furia della battaglia, studiando la lama fendere l'aria e Nikaido portare mortali attacchi ai danni del chunin della nebbia che, non senza difficoltà, riuscì in parte a sventare. La lama carpì ogni mia attenzione e ignorai bellamente, avendo portato in una situazione di parità lo scontro tra le kunoichi della Zanna e gli shinobi di Taki, la Fukuro e la sua guardia del corpo, avevano già dimostrato, infatti, di essere delle ottime combattenti e confidavo nelle loro capacità per sopravvivere a quegli assalti poco coordinati portati dai guardiacaccia.
    Grazie all'arte proibita del mio clan tramite la quale, con l'ausilio del chakra, ero in grado di rendere la mia figura sfuggente come un'ombra ai sensi dei miei avversari e aiutato dalla furia e la foga che coinvolgeva i presenti, non avrei dovuto avere troppa difficoltà a passare inosservato lungo il campo di battaglia muovendomi in direzione di Nikaido. [Slot movimento Gratuito - 9 metri | Vel 625] [Scatto Migliorato] [Furtività (intermedia) + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore + 3 Movimento OscuroMovimento Oscuro: L'utilizzatore assorbe la sua ombra, diventando una figura indistinta e sfumata: in questo stato sarà sempre Furtivo anche in piena vista come se avesse un occultamento parziale, non avrà ombra e la sua furtività sarà incrementata. Se utilizzato Passo di Tenebra l'utilizzatore può essere furtivo durante il teletrasporto ma il primo attacco dopo essere riapparsi avrà potenza massima pari a 10 per livello di tecnica speciale. Attivare Movimento Oscuro richiede slot tecnica e un consumo Basso; il mantenimento richiede un consumo 1/2 basso per livello dispari di tecnica speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento.

    Lv III +3 Furtività
    ]
    Precedentemente avevo sfruttato il ponte d'ombra provocato dalla kunoichi della Zanna per trasportarmi sul muro che recintava la radura, così facendo mi trovai frontalmente la Fukuro e gli shinobi che l'avevano assaltata mentre alla mia sinistra si fronteggiavano il primario della Nebbia e il guardiacaccia di Taki. Allontanandomi dai nostri momentanei alleati, non seguendo il perimetro del muro, ma mettendo qualche di distanza metro da esso, mi avvicinai a Nuibari e il suo possessore trovandomi a poco meno di una decina di metri da lui. Mentre cautamente muovevo i miei passi verso il ninja di Taki, cosparsi la mia mano di veleno, sicuro che si sarebbe potuto rivelare utile da lì a qualche momento. [Slot gratuito lento - Conoscenza dei veleni | Veleno Debilitante B1Caratteristica coinvolta: Riflessi]
    Avrei cercato di capitalizzare quel piccolo vantaggio che avevo, ossia quello di non essere individuato, oltretutto Nikaido sembrava piuttosto focalizzato nel combattimento contro Fudoh e non potevo escludere che non sapesse che non ero nei radar dei suoi sgherri, insomma mi poteva credere ancora alle prese con i suoi uomini, mentre in realtà da lì a qualche momento - tentato prima di far cadere la sua mente sotto l'influsso di un genjutsu - avrei tentato di attaccarlo mortalmente.

    Prima di comporre i sigilli necessari, però, estrassi uno dei coltelli nel cui metallo era rimasta intrappolata l'ombra della Bakekujira e, calcolata la traiettoria e la parabola adatta, lo scagliai in cielo senza un'evidente finalità offensiva ma, attendendo che la gravità lo riportasse a terra, composi rapidamente i sigilli necessari all'attivazione dell'illusione. [Slot Gratuito veloce - Lanciare 1 oggetto senza volontà offensiva] [Coltelli da LancioColtelli da Lancio [Distanza]
    Cinque coltelli da lancio rappresentano il bilanciamento perfetto tra potenza e velocità. Hanno una gittata pari a 15 metri. La loro lunghezza è pari a circa 15 cm. Sono completamente neri e trasudano chakra più buio della notte.Tipo: Da Lancio/Lama - Perforazione/Taglio
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 15 | Durezza: 5)
    [Da genin in su]
    ]

    Nel frattempo, grondante di sangue, il primario di Kiri stava attuando la sua controffensiva ai danni del guardiacaccia e, proprio Nikaido in quel momento, avrebbe sentito una voce a lui molto familiare. La sua mente avrebbe elaborato, illudendolo, la presenza della persona a lui più cara, non ci sarebbe stato bisogno di una mia particolare interpretazione scenica, tutto, infatti, sarebbe stato il prodotto dei suoi ricordi e di ciò che sobbolliva nel suo recondito passato. Avevo già usato precedentemente, prima del loro arrivo, quella tecnica, ma la persona che ne era stata vittima ora giaceva mezza sepolto sottoterra e non avrebbe potuto, nuovamente, svelare i miei inganni al suo capitano. Altresì, considerati i discorsi del guardiacaccia e la considerazione che aveva mostrato verso la Signora, sospettavo fortemente di chi avrebbe sentito la voce rompere il silenzio della natura e insinuarsi maligna nella sua mente: ... Haai fallito ... la voce era rotta da un dolore mortale e se avesse volto lo sguardo - d'altronde mi trovavo rispetto alla sua posizione sulla trequarti e quindi non gli sarebbe stato impossibile malgrado gli attacchi di Fudoh, soprattutto data la possibile fonte che la sua mente aveva generato - avrebbe visto la figura amata o venerata in fin di vita, il viso non solo contrito dal dolore, ma anche espressione di disprezzo nei suoi confronti. [Slot Tecnica Avanzato - Prima Impressione Vantaggiosa] [Impronta di Chakra: Oscurità]

    Quella figura poi, distorto il viso in un maligno sorriso, sarebbe esplosa in un nugolo di corvi neri e gracchianti che spiccarono il volo disperdendosi nella radura. Infatti, atteso il momento opportuno non perdendo di vista la traiettoria del coltello lanciato precedentemente a campanile, sfruttai l'ombra dello stesso - proiezione delle luci del campo di battaglia - per teletrasportarmi vicinissimo al mio obiettivo, comparendo così dal lato opposto a dove mi trovavo qualche attimo prima. [I Slot Azione - Passo di tenebra | ½ Basso] [Furtività (intermedia) + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore + 3 Movimento OscuroMovimento Oscuro: L'utilizzatore assorbe la sua ombra, diventando una figura indistinta e sfumata: in questo stato sarà sempre Furtivo anche in piena vista come se avesse un occultamento parziale, non avrà ombra e la sua furtività sarà incrementata. Se utilizzato Passo di Tenebra l'utilizzatore può essere furtivo durante il teletrasporto ma il primo attacco dopo essere riapparsi avrà potenza massima pari a 10 per livello di tecnica speciale. Attivare Movimento Oscuro richiede slot tecnica e un consumo Basso; il mantenimento richiede un consumo 1/2 basso per livello dispari di tecnica speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento.

    Lv III +3 Furtività
    ]


    Il buio ti sommergerà, Nikaido

    una condanna detta con voce secca, ma calma e fredda, mentre i miei piedi toccavano il terreno vicino a lui e, ancora una volta, tentai di avvolgere la sua mente in un secondo genjutsu. Questa volta, infatti, forse determinati dalle mie parole, la sua mente proiettò in un istante diverse immagini, rapidi e cruente, nei modi con cui avrei potuto ucciderlo e tutte mantenevano il leitmotiv dell'annegamento nell'oscurità. [Slot Tecnica - Tecnica dell'Intento Assassino] [Tecnica Rapida - Azione Rapida]

    Fu in quel momento, tramite la stessa Ago oppure attraverso i due shuriken giganti, che Fudoh tentò di attaccarlo frontalmente, mentre io mi sarei trovato al fianco di Nikaido non frapponendomi, quindi, nella traiettoria dell'attacco del mio alleato. Ero riuscito a raccogliere pochissime informazioni sul conto del capo dei guardiacaccia, ma una nello specifico riguardava il suo stile di combattimento: era molto simile a quello della Fukuro. Così, come fatto in precedenza, avrei tentato sia di provare a giocare in anticipo sulla sua possibile difesa, sia avrei tentato di renderlo incapace di attuare il suo particolare stile di combattimento. Rapido avrei abbassato il baricentro e, con la mano cosparsa di veleno, avrei tentato di perforare con forza il trigono femorale con un movimento molto simile ad un montante, dal basso verso l'alto, per accompagnare e seguire una sua eventuale difesa costituita da un salto. [Conoscenza Medica (base)] [NotaCome in altre giocate prima di questa, continuo a giocare questo aspetto dello stile di combattimento di Youshi: ossia che sfrutti l'anatomia umana per portare attacchi più pericolosi. Ovviamente, non avendo conoscenze che mi permettono di farlo, si tratta solo - al momento - di una questione scenica e di flexing, quando avrò la conoscenza medica intermedia proporrò un'adeguata competenza combattiva. Nel frattempo, però, gli eventuali effetti di questo attacco sarebbero determinati dall'illusione, che dà semiparalizzato, e da Oltraggio, che dovrebbe provocare una ferita sanguinante (dnt Medio)] La mia infarinatura di anatomia, studiata coadiuvandola al mio stile di combattimento, mi permetteva di sapere che, attaccando quella particolare zona del corpo vicino all'inguine, avrei potuto facilmente raggiungere sia l'arteria femorale - dove l'afflusso di sangue era più cospicuo e che in quel punto era maggiormente superficiale rispetto al resto della gamba - sia avrei potuto intaccare altri nervi, legamenti o vene che, se lesionati, avrebbero potuto contribuire alla mia causa, azzoppando o rendendo più difficile i movimenti a Nikaido. Così la mano si fece lama e, mantenendo la guardia alta a protezione del viso, tentai di affondare la mano in quel preciso bersaglio. [II Slot Azione - Attacco senz'arma | For 650+2 Impasto, Vel 750+2 Movimento Oscuro
    +1 Passeggero Privilegiato
    +2 Impasto
    , Impasto: MedioBasso; Pot 10 + 20 Oltraggio +10 Precisione -10 per DnT Sanguinamento (Medio), Consumo: Basso]

    L'attacco, se fosse andato a segno, sarebbe stato fortemente debilitante per il nostro avversario, avrebbe potuto provocare addirittura un'emorragia mortale al ninja di Taki, se fossi riuscito a coinvolgere l'arteria femorale. Il motivo per il quale non avevo provato a decapitarlo o a perforargli il cranio, conducendolo così ad un'inevitabile e rapida morte, era semplice: lo volevo vivo e lo volevo condurre dal Mizukage. Era un ninja evidentemente molto vicino alla Signora e sicuramente era in possesso di molte informazioni che ci avrebbero fatto comodo, inoltre avrei voluto sapere come fosse entrato in possesso di Ago e da chi l'avesse presa, oltre a raccogliere tutte le informazioni che riguardavano le strategie belliche di Taki. Dunque, l'attacco all'arteria femorale e i legamenti della gamba, avevano sì l'obiettivo di metterlo fuori combattimento, ma anche di lasciare una finestra al primario della Nebbia di assicurarsi che non morisse seduta stante. Fu a lui, infatti, che mi rivolsi, non perdendo di vista Nuibari e il suo portatore Lo voglio vivo, Fudoh-san. Deve essere portato al cospetto della lama insanguinata, ha molte cose da raccontarci, non credi? dissi con tono grave, lasciando però che le labbra si arricciassero in un sadico sorriso. Mi rendevo conto che la situazione fosse tutt'altro che rosea: il mio compaesano, infatti, aveva ricevuto delle ferite non banali da quell'uomo e, se fosse stato ancora in grado di combattere, avremmo dovuto spingerci ben oltre alle nostre capacità per sopraffarlo, soprattutto nel tentativo di riuscire a portarlo a Kiri al cospetto di Kensei-sama. Vi era, però, un un'unica nota positiva: sentivo i miei muscoli essersi ripresi dallo sforzo precedente, avrei potuto finalmente dare tutto me stesso in quel combattimento, malgrado questo, la fatica per il larghissimo consumo di chakra fatto fino a quel momento, iniziò a farsi sentire rendendo il mio respiro più pesante e l'espressione segnata dagli sforzi.

    Chakra: 13,5/80
    Vitalità: 12/17
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Passo di tenebra
    2: Oltraggio
    3: Semiparalisi
    Slot Tecnica
    1: Prima Impressione
    2: Intento Assassino
    Equipaggiamento
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Semiparalisi: 0/2 round rimanenti

    Questo non è l'equipaggiamento di Youshi all'interno della giocata, è che ho usato la tabella generata dal post creator per comodità


    [Fukuro]
    La kunoichi della Zanna guardò con aria soddisfatta la terra fumante e smossa, prima dall'esplosione della bomba e successivamente dal suo jutsu elementale. Ancora si intravedeva, in parte sommersa dalla terra che le avrebbe dovuto fornire la protezione necessaria, l'arciera di Taki immobile, forse morta, ma sicuramente incapace di proseguire il combattimento. Nel frattempo il ninja di Kiri era stato in grado di dileguarsi, lasciandola facile preda della furia del guardiacaccia che vide la sua compagna colpita dalla micidiale strategia messa in atto dai due ninja.

    Il bestione si lanciò con foga verso la kunoichi, tra le mani brandiva l'enorme spada e, facendola vorticare rapidamente, tentò tre rapidi attacchi portati in successione contro la bella ninja della Zanna. La ragazza dai capelli argentei, però, non si fece cogliere alla sprovvista e, aiutandosi con l'ausilio di una crescente quantità di chakra, riuscì a schivare gli attacchi: il primo abbassandosi repentinamente, lasciando così che la lama passasse sopra la sua figura; il secondo, rotolando di lato, mentre la lama cadeva rapida dall'alto schiantandosi sul terreno; il terzo, ben più rapido degli altri, la prese alla sprovvista e, appena rialzatasi dalla precedente capriola, dovette ruotare in maniera scomposta il busto, eludendo così l'affondo nemico. [IRifl: 725, Impasto: Mediobasso, IIRifl: 725, Impasto: Mediobasso e IIIRifl: 775, Impasto: Medio

    Overcap: Semiparalizzata 2 round
    Sovraimpasto: 1/2 leggera
    Slot Difesa]


    Fu quando, ritratta la spada e ruotato il busto per mostrare alla kunoichi la spalla pronto alla carica, che la Fukuro decise di sfruttare le sue eccezionali caratteristiche fisice per evitare completamente l'offensiva che, avendola già vista messa in pratica dal bestione precedentemente, riuscì facilmente a prevedere. Spiccò dunque un rapido balzo verso l'alto, un movimento completamente inaturale per qualsiasi umano, un salto che divenne volo permettendole di raggiungere facilmente i quindici metri d'altezza. [I Slot azione - Difesa totale *Difesa totale che avviene su ultima offensiva nemica, essendo quelle successive parate da Aiko, salto]

    Quando vide la sua compagna aggredire l'omone di taki, la kunoichi invertì rapidamente il suo movimento, gettandosi in picchiata verso il guardiacaccia preso di mira dalla sua protettrice. All'ultimo momento, spalancando le braccia e rallentando la caduta, invertì la sua posizione a mezz'aria portando così le gambe vicine al colosse e, armata degli artigli presenti sulle sue calzature, tentò una rapida serie di calci ai danni del viso dell'uomo, nello specifico, tentando di estirpargli i bulbi oculari dalla loro naturale posizione. [II, III e IV Slot Azione, Vel 750, For 650, Impasto: Mediobasso x3; Potenza XNon mi è nota la potenza degli artigli della Fukuro]
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