Posts written by F e n i x

  1. .

    Anti-Virus

    Old Man Raizen
    VIII




    L’opinione di Yato sulla situazione di Tian lo fece sorridere.

    Ho visto divinità venir ingannate, penso che anche le loro decisioni possano subire la stessa sorte.
    Basta avere le giuste conoscenze, e la conoscenza non ci è preclusa.


    Nemico o meno quella era un affermazione che Yato non poteva che condividere se voleva darsi una speranza contro quello che lo aspettava, purtroppo per lui non sapeva che presto quell’affermazione l’avrebbe messo alla prova.



    […]


    L’Hokage annuì, falsamente concorde all’affermazione di Shinryu.

    Vero, vero.
    Anche io sono immortale, sono ancora vivo.


    Fece qualche passo circospetto, osservandolo.

    È su questo che hai puntato quando hai fatto dimenticare della tua esistenza?
    Speravi che ciò che ti ha messo all’angolo subisse la stessa sorte?
    Perché un piano simile funzioni la tua corsa alla conquista deve essere più rapida della nostra evoluzione, malgrado tu abbia buoni argomenti.


    Indicò verso l’alto.

    Io temo che Tian sia ancora fuori dalla tua portata.

    Sentenziò senza ombra di menzogna.

    Escludendo che la sua maledizione sia qualcosa a cui puoi porre rimedio sarebbe comunque inutile controllarlo, la sua interpretazione della pergamena è un antitesi della tua, sempre che a te non sfugga la piena comprensione della stessa e tu lo voglia per essere più completo.
    Ma ammetto che se lo trovassi pesto, demoralizzato e affranto forse riusciresti a fargli le scarpe, tu sei uno di quelli che raccatta gli avanzi e dice di aver abbattuto la preda.


    Indicò nuovamente verso l’alto, e questa volta l’Esuvia, fortezza dall’innegabile potere assunse la forma di un mezzo fallimento.

    Già, mai sentito dell’albero che cadendo nella foresta da solo non fa rumore?
    Te la canti e te la suoni ma nonostante l’oblio non sembri uno di quelli che basa la sua esistenza con l’autoconferma… quantomeno per quanto ne so fino ad ora.
    Forse qualcuno che ha nascosto sotto il tappeto qualcosa di importante però si.
    In effetti mi chiedo, e lo faccio perché nutro una sorta di bieco rispetto per ciò che sei, come mai tu, un prodotto di Indra o supposto tale, sia riuscito a perdurare mentre lui no.


    Poco dopo la sua risposta Yato fece la sua proposta, ritrovando se stesso e Raizen nel mondo interiore per un rapidissimo scambio nel quale stava per dargli del cagasotto per via della sua proposta, fortunatamente elaborata quanto bastava da non danneggiare realmente il piccolo rettile.

    Va bene, ma sarò manesco, sappilo.

    Lo spostamento successivo di Yato annullò la tecnica ma non la recita.

    Debole io?
    Sei sempre pronto a chinare il capo alla soluzione più semplice senza renderti conto che ti accontenti a malapena di un pareggio che ti è stato imposto!


    A entrambi veniva naturalissimo recitare quella parte, tanto che pur sapendo della recita sarebbe stato impossibile comprendere dove iniziava e dove finiva.

    Mi basterebbe cacciarti una mano in bocca e sfilarti quella lingua saccente per renderti una marionetta se non l’ho ancora fatto è perché non è mio interesse!
    ...Tu cosa?


    Yato gli si avventò addosso scartando all’ultimo per poter intercettare Kushami, lui reagì normalmente aumentando la velocità grazie al chakra della volpe che fece scorrere in lui, afferrando le parti di legno ancora connesse al suo corpo per scansarlo dall’obbiettivo, ma non a sufficienza perché il suo colpo andasse fuori bersaglio.
    Kushami non era stata informata, e il suo stupore fu reale ma quella fu anche l’ultima interazione tra di loro, appena la spada gli sfiorò le carni venne pareggiata come suggerito dal labiale di Yato, ma lui finse sbigottimento e rabbia.

    Maledetto.

    Disse con gli occhi sbarrati.

    Infido verme codardo.

    L’avrebbe tirato a se ad una velocità inusitata, facendo sfilare oltre il suo fianco le propaggini artigliate per poi afferrarlo per il collo e sollevarlo come una bambola di pezza, anche se il peso era sostenuto primariamente proprio da qualcuno dei rami di legno.
    A quel punto però il suo piano aveva già preso forma ed avuto successo, nella sua parte fisica quantomeno, per il resto c’era ancora da lavorare. La presa su Yato vacillò ben più di quanto ci si potesse aspettare e se fosse stato sufficientemente rapido nell'osservarlo avrebbe potuto notarne gli occhi che vagavano nel vuoto per un istante prima di rigirarsi verso l’alto, nessuno dei due in quel momento sapeva cosa stava succedendo, quantomeno non mentre succedeva.
    Era il Vuoto.
    Il Nulla più totale circondò la mente di Raizen, riempendola di un assenza così assoluta che definirla in termini umani era impossibile, ne rimase frastornato e per un periodo indefinito terrorizzato in quanto l'abitudine a determinati stimoli era un abitudine così profonda che la loro assenza improvvisa era l'esperienza più vicina alla morte che si potesse sperimentare. Durò tanto e durò poco prima che si ricordasse che il Vuoto non era inafferrabile.
    Ma cosa era il Vuoto per una creatura che avesse coscienza di se?
    Nella sua definizione più superficiale uno spazio delimitato dentro il quale non erano presenti stimoli di alcuna sorta, eppure già in una visione così parziale del Vuoto questa affermazione era sbagliata, c’era aria e il suono poteva viaggiare attraverso essa e non solo, oltre l’aria c’era il muro che rifletteva i suoni generando echi. Se quella delimitazione spariva il vuoto diventava ancora più difficile da sperimentare perchè nuovi elementi riempivano lo spazio e non sarebbe mai stato possibile sottrarsene. Nella realtà di una creatura dotata di pensiero o memoria qualsiasi forma di vita esisteva in un ambiente che le permetta di vivere e la complessità della vita richiedeva troppe interazioni perchè fosse possibile privarsi della loro totalità, per questo non era banalmente il pieno ad essere l’opposto del vuoto, ma la vita.
    Fortuna volle che lui non fosse vita in quel momento, in quel momento era solo mente, una mente così dipendente dalle abitudini della vita, come era normale che fosse, che in loro assenza la prima necessità era rispondere a quell’assenza, non alla comprensione dell’assenza stessa. Tuttavia, in quel vuoto, l’esatto momento dell'apparizione della Montagna corrispondeva alla creazione di un vincolo, un pallino di yang dentro lo yin, piccolo, infinitesimale ma sicuramente presente. Nell’esatto momento in cui il vuoto gli era stato messo attorno aveva smesso di essere tale ma questo era un problema per la definizione di Vuoto, non una soluzione utile a comprenderne la natura, non ancora.
    Se voleva sopravvivere come Raizen Ikigami, no, come Raizen Ikigami Huangdì doveva impedirsi di diluirsi nel nulla e se voleva comprendere il vuoto doveva riuscire a lasciare indietro la sua concezione di vita nonostante questa fosse parte integrante di ogni aspetto di qualsiasi essere vivente. In quel momento era mente e nonostante l’assenza di tutto, persino di ciò che erano i gesti lui poteva comunicare. Avrebbe fatto due cose e quattro cloni nel più classico degli utilizzi della Kagebushin: accumulare esperienza.
    Quattro cloni senza memoria, neanche del più basico dei concetti della vita, mente pura e vuota, con due avrebbe comunicato, gli altri avrebbero avuto esperienza del vuoto senza che niente potesse inquinare ciò che avrebbero provato. Due cloni lo avrebbero salvato dalla pazzia, gli altri gli avrebbero permesso di comprendere.

    Tu chi sei?

    Si rivolse singolarmente ad ognuno dei due cloni adibiti al ruolo di ascoltatori, comunicando mentalmente ciò che il vuoto non permetteva di comunicare in nessun altro modo con le sue capacità.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì.
    Hai dieci dita, cinque per la mano destra e cinque per la sinistra, tutte sormontate da un unghia nella loro estremità... due gambe..... un naso....... una bocca.......... denti............ capelli..............


    Un eccellente sistema di comunicazione per descrivere ciò che la mente conosceva, il largo e disparato utilizzo di cloni infatti gli aveva permesso di conoscere il suo corpo da un punto esterno meglio di qualunque altro shinobi del continente, non c’era posizione, muscolo e angolatura che il suo corpo potesse assumere che lui non conoscesse: Raizen poteva ricostruirsi sbagliandosi di una qualche manciata di cellule e col passare di quell’eternità anche quelle due menti diventarono suoi cloni nascendo dall’argilla senza forma che lui stesso aveva prodotto. Gli avrebbe passato la sua intera esistenza in un misto di parole, sensazioni e pensieri che avrebbero illustrato il suo stesso IO in via teorica, come qualcosa da studiare, ma non per questo estraneo, erano infatti pensieri e sensazioni che si confacevano così tanto a loro quasi da appartenergli ma la virgola che separava le due esperienze sarebbe diventata la sfumatura che avrebbe permesso la futura integrazione possibile.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì, vivi nel presente agendo per il domani.
    Valuti il mondo cercando di evitare i preconcetti, le ingiustizie e perseguendo l’Equilibrio.
    Non c’è decisione che tu prenda se non dopo aver sperimentato ogni suo angolo e quando non lo trovi cerchi di immaginarlo in base a quelli in tuo possesso.


    Avrebbe raccontato a se stesso la sua vita, probabilmente fornendone una versione edulcorata tale da renderlo migliore di quanto in realtà non fosse e li dove le parole avrebbero potuto tradirlo generando contraddizioni e incomprensioni che avrebbero dato vita alle divergenze pericolosissime sarebbero subentrati ricordi diretti, sensazioni ed emozioni che avrebbero plasmato se stesso in un opera di autocreazione che avrebbe occupato quello spazio fino a quando quello spazio sarebbe durato poiché nel vuoto di tempo lo scorrere poteva essere determinato solo quando presente un concetto di inizio e uno di fine, ed al momento lui era l’unico concetto, l’inizio era se stesso e la fine sarebbe stata la fine, nell’eternità che intercorreva tra i due punti c’era spazio per qualunque infinito numero di mansioni, da uno a infinito.

    E dunque io chi sono?
    Cosa mi affligge?
    Cosa devo risolvere?
    Cosa definisce Raizen Ikigami Huangdì?


    Lo scambio sarebbe durato senza termine assicurandosi la persistenza della memoria e quindi di se stesso.
    Ma in quell’eternità di nulla cosa potevano fare due le altre due entità consapevoli?
    Pensanti era eccessivo, come si poteva pensare senza fertilità intellettiva?
    Tali erano quei due cloni, senza la guida di Raizen ma con solo il suo nome come seme staminale il primo istinto fu cercare, espandersi fino al contatto con qualcosa, e prima che si strappassero disperdendosi in quell’infinità si toccarono riducendo le dimensioni del nulla, accorgendosi seppur in maniera diversa che qualcosa poteva esistere lì. Un uno nello zero non poteva che restare uno, ma due uno potevano sommarsi e diventare qualcosa, sperimentando un esistenza nel vuoto. In quel modo ogni tocco diventava un barlume precluso alla vista di chi era abituato alla luce, la comunicazione cambiava, diventava tattile esprimendosi in tocchi gentili o forti repulsioni con le sfumature occorrenti a concetti che non fossero di primario interesse, crescendo in una reciproca influenza che li plasmava per rispondere a necessità completamente diverse da quelle di un essere umano. Sarebbe stato strano comprendere a pieno che anche per loro che erano mente pura esisteva il concetto di morte, le creature biologiche non vivevano a sufficienza per accorgersi che la mente poteva morire come il corpo anche se in maniera diversa, la morte della mente era lì: il vuoto. La totale assenza di stimoli, l’immobilità perpetua, il nulla più sconfinato insondabile dalla creatività poiché esso nessuno stimolo poneva dilemmi a cui dare soluzioni sfruttando ciò che era disponibile e andava rielaborato, in quel nulla l’unico e solo problema era l’esistenza oltre il dualismo che erano e che rappresentava il vincolo di partenza.
    Cosa c’era di vincente in quel vincolo?
    Il contrasto.
    La dualità di quel rapporto gli forniva il sostentamento necessario, essendosi sviluppati l’uno come reazione all’altro si erano polarizzati mantenendo la capacità di comunicare e comprendersi perché non potevano distanziarsi l’uno dall’altro: la loro parità e la loro non esistenza oltre quel rapporto li costringeva a trasformare ogni stimolo in due risposte opposte ed una terza di accordo generando una rete che trovava in quelle risposte i suoi nodi diventando in grado di riempire il vuoto con le proprie esperienze. Nell’eternità la scommessa di Raizen prese forma e i nodi diedero vita ad un sodalizio che proprio nella sua unione riusciva a decifrare il vuoto. Grazie all’assenza di preconcetti ed istinti potè accorgersi in maniera del tutto differente rispetto a Raizendi Come poteva esistere nel vuoto.
    Esisteva senza bisogno di esistere, quantomeno per la concezione che un essere fisico aveva del termine, dal suo punto di vista la sua era esistenza a tutti gli effetti anche se definita da necessità completamente diverse, l'interazione in primis e comprensione di quel “nulla” dopo, che ora mettevano in dubbio mediante la sperimentazione, se loro esistevano infatti il nulla era negato almeno in loro stessi, ma l’esterno come funzionava?
    Il rapporto era duale e complesso, l’esterno era sconfinato, così tanto che l’espansione non poteva abbracciarlo perché quanto più comprendeva le sue dimensioni tanto più dovevano crescere e quanto queste arrivavano ai limiti della sua comprensione per riempire lo spazio percepibile questo si ingrandiva in un continuo scambio di basi che non aveva modo di colmare. Compresero che espandersi non era la strategia migliore per comprendere e che il suo unico risultato era un cambiamento piccolissimo considerando il sistema di riferimento... ma non nullo. Nel momento in cui lui agiva il vuoto spariva a contatto con lui ma continuava ad esistere oltre lui impedendogli di sperimentare oltre ad esso.
    Ogni movimento della rete era lento, eternamente lento, eppure i contatti avvenivano ed ognuno di essi dava modo di comunicare qualcosa che in un tempo così dilatato era sempre nuovo ed al contempo delimitava una parte di nulla. Ci volle più di un tentativo per capire che quell'azione era inutile perché in quei limiti era contenuto comunque il vuoto e l'assenza di misura lo rendeva un frattale, infinitamente piccolo ed infinitamente grande. Solo attraverso uno studio eterno capì che il vuoto era dominato dalla stasi originata dall’equilibrio perfetto.
    Ne venne soggiogato e terrorizzato.
    Niente, neanche l'eventuale separazione dalla sua metà l’aveva mai impaurito come sapere che il concetto sul quale aveva basato la sua esistenza, ossia l’equilibrio del compromesso, se esasperato e portato ad uno stato di perfezione avrebbe portato al nulla più totale. Si agitò, urlò come aveva imparato a fare in assenza d'aria, si disperò come nessuno poteva capire perchè lui aveva compreso quel mondo e non si disperava della sua inesistenza si disperava per ciò che sarebbe potuto essere e non sarebbe mai diventato.
    Ma se qualcosa agiva e si disperava, se rifletteva e comunicava era indubbio che stesse modificando anche il suo stato, la sua disperazione non poteva essere uguale alla sua tranquillità: lui era ciò di cui quell’equilibrio necessitava per essere trasformato. Alla fine comprese realmente che lì dove l’Equilibrio era perfetto la minima fluttuazione nella giusta direzione avrebbe dato origine ad un effetto a catena in grado di generare il tutto purchè spinto nel giusto modo.
    Il vuoto prese ad esistere perché ora era compreso: un luogo di insondabile e immutabile equilibrio un grigio di una perfezione inscindibile in cui l’assenza di tutto si trasformava in oscurità per chi era avvezzo alle regole della materia, un luogo in cui era presente tutto a patto di saperlo estrapolare chiudendo il cerchio che permetteva alle cose di nascere nel vuoto e tornare in esso, qualcosa di possibile soltanto nel momento in cui si avesse piena consapevolezza dell’inizio, della fine e dell’eternità compresa tra una fine ed un nuovo inizio di ciò che si voleva creare.
    Nel momento in cui quell’essere duale giunse alla sua conclusione era quasi troppo tardi, se avesse iniziato ad agire l’eternità avrebbe giocato a suo favore e quella goccia si sarebbe trasformata in tutto, in troppo. Raizen non ne era consapevole ma quando il clone si dissolse la sua identità passò a quello che per comodità chiameremo Mente, portando con se ciò che aveva acquisito quando era in vita: Raizen Ikigami Huangdì.
    Due modi diversi di essere si incontrarono, dando a quell’esistenza una consapevolezza ulteriore: di essere parte di qualcosa di ancora più complesso, di un uomo che aveva reagito all’eternità sigillandosi in se stesso, preservandosi grazie al ricordo di sè, cosa stava facendo e perché era lì.
    Quando tutti i cloni vennero rilasciati percepì quel momento per ciò che era ed udì i passi distinti di qualcuno che voleva farsi annunciare da essi. Si voltò verso il Dominio, impassibile e insondabile, forse incapace di parlare l’idioma umano.






    Sei venuto a contrattare?


    L’immagine mentale della Montagna non poteva uscire indenne da quell’esperienza, e malgrado la sua mente stesse salda davanti a Shinryu, davanti al Dominio, negare che il vuoto l’avesse segnato era impossibile. Era un evidenza dalla quale il suo subconscio non gli permetteva di sottrarsi , ma le regole dell’equilibrio volevano che se qualcosa era morto qualcos’altro era sopravvissuto e fatto più forte, che se qualcosa era vecchio e debole qualcos’altro era giovane e forte, e la carne non doveva esserlo nel mondo della mente.

    Il Dominio non mi avrà mai e non avrai mai neanche Tian.
    Siete due facce della stessa medaglia, il vostro destino è coesistere.


    Il singolo clone di Raizen intanto si impegnava sull’altro versante, cercando un contatto con Hakike e trovandosi a dover fronteggiare quella massa velenosa che aveva percepito dall’esterno. Era qualcosa di permeabile tutto sommato, ma per il clone sarebbe stato fatale. Non era una protezione fisica era qualcosa di pensato per isolare la mente e come avrebbe potuto confermare dopo per distruggerla, non sapeva se il fine ultimo era la morte o l’assoggettamento ma a considerare dallo stato del drago non era qualcosa che badasse alla sua incolumità.
    La cascata d’acido costò tutto al clone, il dolore che percepiva non era quello della carne, non era quello il dolore che si percepiva in quel mondo. Il dolore di un cuore spezzato, di una cocente delusione, di una perdita irreparabile i dolori che appesantivano l’anima in vita li diventavano distruttivi lasciando niente più che cicatrici dolorose, dove un tempo c’erano amori, amici e fratelli. Un dolore che anche per l’originale sarebbe stato salato perché i ricordi cancellati non sarebbero tornati ma le sensazioni di quelle perdite si. Qualcosa però sopravvisse, il nocciolo della sua essenza riuscì ad oltrepassare quell’acido nelle parti più importanti del suo corpo, quella che poteva trasmettere un emozione e quella che poteva agire, aiutare.
    Di se non era rimasto che l’intento più forte, le consapevolezze più solide, quelle di essere un frammento che doveva tornare ad un unico e quella di dover aiutare, e con quelle poche briciole ascoltò e il suo occhio ne fu rattristato.
    Non poteva parlare perché la parola gli era preclusa ma lentamente la mano si sarebbe girata, faticosamente e dolorante mentre tremava per la fatica di un simile gesto veicolato esclusivamente dalla pura volontà mostrò il palmo, non ci sarebbero state proposte o soluzioni, non sapeva darle, non aveva conoscenze sufficienti, ma poteva aiutare sapeva di essere lì per quello.
    Ciò che non sapeva era che il corpo a cui doveva fare ritorno poteva essere un ricettacolo anche per quel rimasuglio e che se lui poteva farvi ritorno il drago poteva seguirlo tornando in un luogo dove la sua anima potesse trovare ristoro una volta libera dalla corruzione.
    Bastava un contatto, se lo sforzo di quel cammino fosse stato eccessivo per lui sarebbe bastata l'intenzione di accettare quell’alleanza dando a Raizen la facoltà di evocarlo puro come lo era in quel momento.
    Quando quel dolore fece ritorno nel corpo originale diede la spinta necessaria a sottrarlo da un conflitto che ancora non era pronto a superare ma lasciandolo in uno stato a dir poco pietoso, affaticato e spezzato nell’animo ma tutt’altro che vinto.
    Quando l’Aspetto sollevò quel dito sapeva che il bersaglio sarebbe stato Yato ed anche che gli attacchi delle esuvie erano imparabili con quell’oncia di preavviso. Chiese ai suoi muscoli ben più del necessario ma sarebbe bastato ad avere un contatto con Yato che dopo la loro recita era praticamente a contatto con lui, afferratolo si sarebbe teletrasportato con lui lontano da quel pericolo, vicino al guardiano con l’anima di Ou [SD + Teletrasporto]

    Ora comprendi perché il Dominio è al centro delle mie attenzioni.

    I due iniziarono a calarsi a terra e se non avesse percepito la presenza di Hanabe avrebbe tentato di evocarne l’anima, o una porzione sufficiente a permettergli di ritrovare le sue energie al suo interno, un corpo al cui interno scorreva la stessa essenza che lo animava.
    Intanto nei rami del Senju una sorpresa del Dominio, ben più infida dell'attacco appena evitato stava germogliano, un fiore nero come la pece che gli sottraeva il chakra per nutrirsi accrescendosi a sue spese, tagliarlo sarebbe stato impossibile, sembrava in grado di preservarsi anticipando le intenzioni di Yato con una resistenza pari alla forza che avrebbe usato per debellarlo, dopotutto era parte di se stesso. Raizen non dava segno di averlo notato, se ne sarebbe liberato? Come? [Acacia Oscura]


  2. .

    Hacking

    VII




    Il discorso sul Flagello si concluse con un cenno di assenso e un leggero aggiornamento delle informazioni allegate alla sua taglia, diverso fu invece per la questione Utakata.

    Non è comunque la migliore delle situazioni farti identificare come un konohaniano al servizio di Kiri.
    Non se vuoi mantenere pulita l’immagine di quel Senju in futuro, nasconderti e dare a qualcuno la possibilità di rintracciarti desterebbe sospetti sulla tua affidabilità come ninja della foglia, mentre un chunin che prende lezioni da un kage straniero è solo un buon esempio di collaborazione tra villaggi.
    Immagino dovrai agire.
    Finché l’immagine del villaggio non sarà danneggiata hai libertà di azione.


    Concesse chiudendo il discorso.


    […]


    Sia Raizen che Kushami si rabbuiarono alla domanda di Yato.

    Non ci sono certezze tranne una, i draghi sono creature complesse, non hanno il nostro ciclo vitale, vengono dalla natura, vivono per l’equilibrio e tornano alla natura.

    Kushami annuì.

    Ho vaghi ricordi, sempre più sfumati di ciò che ero prima che il mio uovo si schiudesse, una sorta di flusso in grado di sperimentare, di assorbire conoscenza e consapevolezza mediante ciò in cui scorrevo.

    Raizen continuò ad approfondire.

    Non possono nascere inclini al male perché sono oltre quella definizione, qualcosa deve portarli ad essa, può essere la pazzia, può essere un veleno, può essere la corruzione, forse determinate tragedie… e forse altri metodi a cui ancora non ho pensato.
    Non è semplice far capire cosa significhi essere chakra naturale, muoversi in esso e tornare ad esso.
    Tante creature lo sfruttano e lo comprendono a gradi più o meno elevati, a volte più dei draghi stessi, ma loro sono qualcosa che ha fatto un passo oltre, o dal chakra verso il mondo fisico o dal mondo fisico verso il chakra, non so quando ma al momento loro sono un tutt’uno con quel flusso, durante la loro vita fisica se ne separano, forse per acquisire esperienza per i loro stessi futuri.


    Non si sarebbe spinto a spiegare come Ryujin, Amesoko e Tenchou incarnassero concetti del creato stesso per non dilungarsi troppo in una spiegazione complessa che neanche lui aveva carpito a pieno.

    Quindi si, nel momento in cui i draghi dell’ovest hanno mosso contro i loro simili era evidente che qualcosa di esterno a loro li avesse influenzati.

    Le domande di Yato lo fecero sorridere, quella su Tian era una curiosità strana, sembrava quasi la domanda di un intervista o di un fan goloso di informazioni personali.

    Beh, che tu sia orfano dalla nascita, da dieci minuti o da un anno non cambia il fatto che tu sia un orfano, quantomeno finchè non sei abbastanza grande da rendere questa mancanza naturale

    Spiegò con leggerezza.

    Io lo sono dalla nascita, Tian non potè materialmente assistervi, un' antica maledizione lo costringe a saltare nel tempo e mia madre morì dandomi alla luce, anche se ho scoperto non per cause naturali.
    Cause che mi hanno dato grattacapi anche nella vita adulta.
    Diciamo che sono un orfano e un sopravvissuto, mio padre era una sorta di ronin quindi direi che da parte sua non ho una terra di appartenenza mentre mia madre si, lei era di Kumo e lo era da generazioni, uno dei miei avi era una sorta di Daimyo anche se gli piaceva più imbracciare le armi che la penna.


    Si fermò qualche secondo a riflettere.

    Chissà se potrei pretendere quelle terre per diritto di sangue, sono un discendente diretto dopotutto.

    Una considerazione a cuor leggero.

    A quanto pare nonostante il destino ho una mia storia.

    Concluse per poi porre la domanda sui genitori di Yato, aspettandosi una risposta ben poco diversa da quella che gli venne data.

    Non è esattamente scontato vista la situazione di Youkai, ma pare che per te non sia un problema.

    Non riporto ad alta voce la considerazione che avrebbero potuto abbandonarlo o condividere i terribili addestramenti necessari alla formazione di un agente di quel calibro, nonostante tutto gli sembrava troppo crudele. Ma considerando le esternazioni del chunin la sua era una limitazione che aveva valore esclusivamente per lui, Yato sembrava quasi contento e senza accorgersene mise dentro l’ultima considerazione una modesta dose di autostima.


    […]

    Shinryu pareva assolutamente a suo agio in quel contesto, dopotutto come biasimarlo, era lui la minaccia, Raizen per quanto pericoloso era una preda, certo in natura non era troppo raro vedere quel dualismo ribaltarsi, ma sulla carta ora era quello il suo ruolo, e se doveva ribaltarlo certo non l’avrebbe fatto a viso aperto.
    Le risposte del sibillino travestimento dell’Aspetto avevano un tono assai singolare, fine e pacato, non era qualcuno abituato a ricevere poca attenzione quando parlava, e snocciolava antiche verità come se fossero articoli scandalistici dell'ultim'ora, come il periodo in cui contavano i passi delle ospiti in casa sua. Fu per quella ragione che quando parlo del suo rapporto con Ryujin il Colosso inclinò leggermente la testa, porgendo l’orecchio. Sapeva di cosa si stava parlando, suo malgrado.

    Il… vecchio te… che cosa?

    Il proseguire del discorso lo riportò alla dura realtà, anche se non poteva che restare incredulo: il Dominio era realmente in grado di controllare un concetto come lo era l’Esuvia?
    Certo, i resti dei grandi draghi non erano che chakra e qualcosa di somigliante alla roccia ma chi li aveva abbandonati lo aveva fatto con un minimo di consapevolezza, l’interazione era possibile a patto che non si interferisse il concetto che i draghi incarnavano, il Domino aveva eluso quella parte o aveva trovato il modo di collaborare?

    Strumenti.
    Sembrano le boriose parole di qualcuno che cerca di convincersi di non aver mai subito sconfitte.
    Eppure fino a poco tempo fa eri impegnato a sorreggere qualche solaio come ci si aspetterebbe da un pilastro qualunque e non consideriamo il leggero problemino con le armi di Iwa, siamo a meno tre, lo sai, si?


    Ma più l’Aspetto parlava più si concretizzava la sua pericolosità, comprendere cosa avessero realmente davanti lo intimorì, cosa altro poteva fare ad una persona dotata di intelletto?
    Ma lo mascherò, in maniera sopraffina, con un moto di rabbia, la reazione più naturale davanti a qualcosa di così gigantesco da essere inafferrabile.

    Una specie di Ozma quindi.
    Pensavo l’idea di quell’inganno ti fosse venuta con lui, non che fosse una reinterpretazione di... questo.


    Disse indicando lo spazio aereo sopra di loro in maniera generica, più che certo che stava indicando correttamente.

    È incredibile che tu sia riuscito a corrompere l’esuvia, eppure il tuo modo di parlare mi suona... divisivo, qualcosa che non ho sentito in Ozma che era consapevole della sua natura e non citava i suoi legami come lo fai tu, sembra quasi che ci sia una fetta ingombrante del drago che eri in te.
    O forse la volontà di mantenere un possibile contatto con Amesoko o magari una malata alleanza... credo che in qualche modo volesse un nostro incontro sai?
    Di sicuro aveva una ragione per spedirmi nel luogo in cui le sue spoglie non si trovano da un pezzo, mi chiedo se io possa avere qualcosa a che spartire con te, o se gli fossi particolarmente sgradito.


    Non se lo chiedeva realmente ma nessuno dei due pareva avere fretta e lui poteva tenere l’attenzione su di se per far operare il clone. Clone che, saputo di cosa si muovesse sopra le loro teste si fermò.

    Erede di Indra.
    Titolo auto assegnato suppongo, la sua incapacità di legarsi con persone diverse da se stesso è diventata parte integrande della sua leggenda, non penso abbia mai nemmeno pensato di avere un erede, anche perché trovo difficile che un erede si perda l’unica eredità di Indra, le sue pergamene.
    Sembra quasi che sia questa presunta eredità a darti autorità sul mondo eppure sei uno tra tanti.
    Come il Veterano.
    Non so se l’Archivista ti vedesse come erede visto che gli ha passato una buona selezione di pergamene sottobanco.
    Tanti qui sono fili d’erba, ma lui sembra adatto ad essere un cipresso sulla tua lapide.


    Non lo guardò con aria di sfida solamente perché non era lui a lanciargli quel guanto, ma c’era una sorta di soddisfazione nel puntualizzare al Dominio quanto la sua strada fosse perigliosa, così come quando lo puntualizzò al Veterano.

    Anche se ha detto che può ignorarti completamente, sembra uno parecchio sicuro.

    Shinryu continuò a parlare spiegando perché Kushami fosse importante e la prima a rispondergli fu proprio lei.

    Oh, ma che vuoi?
    Sei sordo oltre che pelato?
    Non ho bisogno di apprendere niente da te e per ora neanche dal mio clan fino a quando non sarà liberato!
    Ed essere una suddita con lo sguardo assente come potrebbe farmi cambiare idea?
    Sono più che certa che nella fronte del clone di questo strano chunin non ci sia scritto scemo, e tantomeno nella mia!


    Affermò veemente.

    Sembra tu sia convinto di dover convincere me, ma devi convincere entrambi.
    E non ci riuscirai.


    Cercare di scorgere qualcosa che riguardasse Hakike si rivelò impossibile, qualcosa di estremamente sgradevole faceva da filtro tra le sue percezioni e il drago, come un sipario viscido e melmoso, spesso e appiccicoso. Era il Dominio o era legato alla fonte?

    Ma tutto questo è quasi superfluo, devi togliermi una curiosità.
    Ozma aveva detto che la sua presa su Kokuo si era ridotta dopo che io l’avevo liberato.
    Qualcosa che appariva come innaturale e corrotto, nero come l’abisso e appiccicoso come la peste.
    L’ho rivisto solo un altra volta, quando è venuto a riprendersi Sho.
    Non era un aspetto, giusto?
    Era il Dominio, quello vero.


    Dopo quella richiesta si sarebbe fatto avanti Yato, ponendo una soluzione sul tavolo che lo lasciò oltremodo sorpreso, neanche lui aveva una soluzione a quell’impasse, come faceva ad averla il chunin senza possedere alcun tipo di informazione?

    Ma fammi il piacere Yato, sta indietro e abbassa la cresta.
    Non hai davanti qualche tossico di Ame che ruba la dentiera alle vecchie qui...anche se ammetto che ci si potrebbe sbagliare.


    E nel dirlo lo fece indietreggiare con un tocco della mano come se volesse forzarlo a stare dietro di lui, protetto, una recita assai realistica che avrebbe probabilmente stupito Yato quando avrebbe scoperto che in realtà era solo una scusa per porre una domanda mentale. [ST1]

    Cosa vuoi fare?
    Io proverò a forzare il suo controllo su quelli che sono i resti di un Drago e Hakike.
    Non ci riuscirò molto sicuramente, ma potrei ottenere qualcosa di importante, se il tuo piano non danneggia in alcun modo Kushami e non stecca me agisci senza spiegare.


    Avrebbe avuto una piccolissima frazione di tempo per fermarlo altrimenti il suo piano avrebbe rapidamente preso forma. Il clone generato in precedenza avrebbe infatti ospitato l’anima di Ou ma non solo, le due menti in comunicazione modificarono la natura di quel guardiano donandogli la velocità e la silenziosità del vento, essenziale per il piano in quanto il Dominio per quanto temibile aveva bisogno di intenzione e la sorpresa avrebbe rallentato qualsiasi reazione. [ST2]
    Se percepiva come una normale creatura le sue dimensioni non gli avrebbero permesso di vedere il clone posto circa sotto la sua mascella per via della posizione degli occhi, li ci sarebbe dovuto essere un punto cieco, certo, posto che un essere simile lo reputasse una minaccia da ricercare attivamente. Il guardiano scattò rapidissimo in verticale, puntando proprio alla colossale distorsione che avevano visto in cielo, aveva già sperimentato un essere di quelle dimensioni e probabilmente la vicinanza l’avrebbe aiutato a percepirlo meglio, se così fosse stato, essendo ancora a portata per utilizzare le conoscenze di Raizen il Guardiano avrebbe attivato la kagebushin, avendo cura di farli comparire sopra l’esuvia in modo che la gravità li portasse a contatto, sapeva infatti che c'era un punto in cui era più semplice raggiungere la mente della fu creatura, una sorta di fontanella per chi avesse l'ardire di paragonare un essere lungo più di un chilometro ad un neonato. [ST3] La quantità di cloni sarebbe stata ragguardevole, a sufficienza da sfiancare uno degli shinobi con la riserva più grande dell’intera accademia e forse, a causa della natura del Dominio, una tecnica solitamente innocua poteva incrinarne pericolosamente le difese, non tanto quelle fisiche dell’Esuvia totalmente fuori portata al momento, ma quelle mentali prese alla sprovvista per reagire ad un infiltrazione di quelle proporzioni. Tutti gli ottanta cloni, generati se non fosse stata percepita una protezione superficiale in grado di dissolverli o prenderne il controllo, avevano chakra a sufficienza per un unica azione dopo la quale si sarebbero rilasciati: tentare di rubare il controllo dell’Esuvia. Era un termine applicabile esclusivamente se si parlava di cloni, ma nei termini attuali il discorso era realmente differente?
    Normalmente quell’abilità permetteva di sovrascrivere un clone sottraendolo al suo creatore, ma solamente in quanto costrutto, non ne assoggettava l’interezza del chakra che poteva tornare all’originale o le intenzioni, mentre per i ricordi la situazione era ben diversa anche se non si parlava di assoggettamento quanto più del furto di una copia degli stessi. L’Esuvia, colossale spoglia mortale di Amesoko aveva qualcosa in comune con un clone quantomeno ipoteticamente nei ragionamenti di Raizen. L’Hokage infatti aveva scelto quella scommessa memore del funzionamento del Dominio, un chakra privo di equilibrio e pesantemente sbilanciato verso lo yin che si legava a quello del bersaglio sostituendolo e piegandolo al suo volere, se quello sbilanciamento fosse stato turbato cosa sarebbe successo?
    Se un chakra estraneo non appartenente ad una singola persona bensì ad un drago, quindi vicino alla natura dell’esuvia, e ad un umano, si fosse infiltrato all’improvviso ed in quelle quantità quel controllo poteva vacillare?
    Non aveva risposte certe ma forse poteva dare una finestra di qualche secondo.
    Tutti gli ottanta cloni [rilasciarono] il chakra in maniera similare a quando lo facevano per rapire la proprietà dei loro simili e tutti si rilasciarono avendo terminato con quell’azione la loro riserva, l’attacco se così si poteva chiamare veniva da una quantità di fonti difficilissima da inquadrare nella sua interezza anche perché restarono sul campo solo qualche istante rendendosi praticamente impossibili da contrattaccare, se qualcosa di giusto c’era nella sua teoria avrebbe avuto una finestra di tempo sufficiente a capire se quell’unione era frutto di un alleanza o del pieno potere del Dominio. Normalmente quell’azione comportava il fluire delle informazioni accumulate dalla vittima direttamente a Raizen come se fosse stato rilasciato uno dei suoi cloni, ma lì correva il rischio di venirne sopraffatto per cui in caso di problemi si sarebbe concentrato su tre argomenti.
    La natura di Shinryu se schiavo o alleato per volere di Amesoko, un qualsiasi evento che avesse concretamente fatto vacillare il controllo del Dominio e i piani di costruzione delle armi, Raizen infatti sapeva che erano state commissionate dall’aspetto in quanto il vero Dominio era ancora intrappolato ai tempi.
    Nello stesso identico momento la stessa cosa avveniva al suolo, con Raizen che tentava di contattare Hakike sfruttando la capacità dei suoi cloni di superare quel velo oscuro, azione impossibile in assenza del flusso dell’equilibrio, ma aveva dalla sua parte una consapevolezza più elevata quando si parlava di simili questioni, e sapeva che per istinto di conservazione i draghi volevano tornare a svolgere il loro ruolo nell’Equilibrio. [ST 4]
    Terminate le azioni un ginocchio avrebbe ceduto per il crollo inusuale delle energie, anche se la sua riserva era sconfinata per la stragrande maggioranza degli shinobi un ammanco di quella portata in un unico istante era paragonabile al salto di un battito cardiaco.
    Non gli sarebbero mancate le forze per reagire ad un attacco, ma pensava che giocare su un piano differente potesse essere più vantaggioso, in una situazione come quella sarebbe stato assai complesso trovare un impiego migliore per quel chakra. Qualsiasi cosa succedesse i cloni dopo un tentativo di contatto si sarebbero rilasciati.

    Spero di non averti pestato i piedi -anf- Yato.

    Recuperò la posizione verticale pronto ad affrontare ciò che sarebbe venuto.


  3. .

    Decisioni Affrettate

    XVII




    Raizen attese le sue risposte in religioso silenzio, scuro in volto quando Hojo iniziò a cercare le giuste parole. Le pause in quelle occasioni non erano mai buone. Non lo avrebbe interrotto, limitandosi ad ascoltare e quando finì si ritrovò senza parole, inadatto a commentare la decisione di farsi carico di un simile sacrificio. Gli sembrava ancora inappropriato lanciarsi in dimostrazioni d’affetto espansive quanto quelle di Hojo per cui gli poggiò una mano sulla spalla, un tocco pesante, più di una pacca ma di sicuro non atto a ferire, ma a distrarre si.

    Il Giseigan non è uno strumento del bene, temo che niente in cui sia coinvolto possa realmente essere del bene.

    Strinse leggermente la spalla come a volergli fissare quel concetto così sintetico, rilasciandola prima di continuare a parlare.

    Inoltre, hai detto che emette energia, quindi hai una parte attiva nel piano, pensi quella donna ti lascerà fare?
    È vecchia Hojo, e non poco, ha passato migliaia di anni a sgusciare di mano a quelli come noi, rischi di sacrificare tua moglie per niente, inoltre, pensi che ridare le reliquie ad Amesoko sia positivo?
    Quel drago trama nell’ombra dall’alba del chakra, se adesso rivuole le gemme gli fanno sicuramente più comodo di quanto la loro sparizione non ne faccia a te.
    Se siete stati previdenti però Hikaru potrà immobilizzarsi o essere provvista di un sigillo che impedisca l’utilizzo del chakra, vero?
    Vero?


    Stava sperando di sentire un si.

    ...se questa condizione si potesse prolungare diciamo che ho delle buoni opzioni, ma avremmo maggiori certezze in uno stato comatoso.
    Prima ti accennavo di un eventuale prestito del Giseigan, se tu gli potessi dare la forma di un martello potrei usarlo per forgiare una lama in grado di risolvere i nostri problemi, sarebbe in grado di discernere tra le due anime nei miei progetti, ho già tutto il necessario.
    Ma a parte questo, se fosse tutto fattibile, come faresti a portarla esattamente dove la vuoi?


    Quale che fosse stata la conclusione avrebbe sospirato.

    Se state davvero pensando a vostro figlio… fatelo per bene.
    Youkai ne sarà distrutto in un modo che non riuscite ad immaginare.
    Non pensare che perderesti solo Hikaru, ma anche ciò per cui combatti, ti assicuro che non lo accetterebbe mai, l’ho visto rischiare la pelle per i ricordi di una vita che non gli appartiene, ora che vi ha nuovamente con se cosa pensi che succederebbe di fronte ad un simile evento?
    Al suo posto come tradurresti il sacrificio di tua madre da parte di tuo padre?
    Rifletti, riflettete… non avete in mano solo il vostro destino.
    Quando sono in ballo sentimenti di questa portata non esistono contrappesi.


    Gli avrebbe dato qualche minuto per pensare per poi concludere.

    L’ha proposto Hikaru vero?
    Tu non avresti il coraggio neanche di pensarlo.


    Non era detto con tono accusatorio, ma comprensivo.

    Riportala alla ragione.

    Gli disse con gentilezza ma lasciandosi sovrastare per un secondo da un dubbio.

    Anche se ho un dubbio... il fatto che lei sappia e decida rende lei padrona in quanto lei ha disposto l'utilizzo del sacrificio, tu stai solo includendo l'ascia, e si sà il boia non ha proprietà.
    Il matrimonio vincola il mostro rapporto ma di fatto non ti rende suo padrone peggio se lei è concorde... tu non stai esercitando una tua podestà, bensì sfruttando una sorta di prestito.
    Non causerà problemi?
    Diverso sarebbe con una schiava, magari raccattata dal fondo delle carceri.


    Un opzione decisamente più allettante dopo la quale, se gli avesse detto che Hikaru aveva scelto il suo destino, l'avrebbe messo davanti al peso di quella scelta.

    Si finge ghiaccio ma è come l’acqua cheta, vero?
    Una persona come lei dice poco ma agisce tanto, troppo, se non capirà ci costringerà a questa follia.


    Sospirò gravemente.

    Vi mancano alcuni dati in cima a tutto questo: la Speranza non ha un anima comune, la sua età non gli permette di avere solo esperienza ma di accumulare un karma fuori scala.
    Potrete odiarla ma Seira di queste cose se ne intende e non ha avuto la minima possibilità, è stata sopraffatta senza appello.
    La vittoria del vostro piano passa dalla capacità di proteggere l’anima e i ricordi di Hikaru che gli danno forza mentre viene indotta in uno stato comatoso.
    Se gli Uzumaki sono bravi con i sigilli quanto potrà esserlo una che li studia da prima che si inventassero un cognome?
    Sveglia Hojo, quella è stata accanto allo scriba del mondo e non è rimasta a rigirarsi i pollici.


    Non voleva lasciarli solo la vaga speranza che fosse lui a porre rimedio a quella situazione con qualcosa che ancora non possedeva, inoltre non conosceva la loro tenacia, per cui aveva cercato di dare al loro piano una forma più appropriata che permettesse azioni più oculate grazie al tempo guadagnato.

    E se vuoi un consiglio dimostra quanto sei felice di aver ritrovato tuo figlio: dagli fiducia, rendilo partecipe.
    Potresti restare sorpreso dei risultati.
    Youkai va spinto verso il bene perché è tentato dalla semplicità, dalla facilità del male.
    La stessa che state scegliendo voi.
    Vuoi insegnarli questo?


    Era un fratello maggiore dopotutto e quella una leva in grado di spostare il Sole per un genitore.
    Pregò tra se e se che Hojo non si mettesse a piangere.




    [Sotterranei]




    La scelta delle tempistiche da parte dell’Hokage fu… molto poco accurata. Come aveva anticipato il suo stile prevedeva di subire qualche danno per raggiungere ancor migliori guadagni ma il momento gli aveva fatto bere completamente il cervello, esponendolo ad un rischio assai elevato.

    Grazie Youkai.

    Sospirò nervoso. Come gran parte del gruppo riuscì a tenersi ancorato alle catene mentre Raitei sfruttando la trasformazione in Volpe riuscì a salvaguardare i [Cani] di Tetsuba, tenendosi nel tunnel in maniera similare a Youkai. L’allarme sul genjutsu, del quale non potè riscontrare gli effetti, gli fece riaffiorare un ricordo di Seira, permettendo di mettere in allerta il gruppo e identificare al meglio la minaccia.

    È la tecnica dell’oscurità, è un genjutsu.

    Notizia pessima che stava per comunicare anche a Soken, ma quel viscido verme con problemi familiari era impegnato a piantare un coltello nella schiena all'intero villaggio.

    SOKEN!

    La sua voce tuonò sopra ogni scambio di colpi, stentorea come quella del generale che era.

    Sapevo che ti avrebbero tentato colpendo dove eri più fragile, ti sfruttano grazie a ciò che sa Seira!
    Con quale onore cerchi di aiutarli e non di interrogarli fino allo sfinimento?


    E lo Hyuuga, purtroppo per loro, era un punto debole. Forse un tempo un grande esponente del clan ora era la sua stessa ombra, consumato dal dolore e schiavo di chiunque gli offrisse il più piccolo indizio che riguardasse il suo figlio disperso.

    E lo sapevo.

    Quella sentenza era una viscida stilettata, sottile come un sussurro riusciva a serpeggiare evitando tutta la violenza che si scatenava nella sala, scavalcando pugni lame ed echi di ossa infrante.

    Ma non faccio offerte a caso.
    Esiste un drago, un drago più in alto di ogni cosa che esista al mondo, più del cielo stesso, il suo compito è tenere memoria della sua storia, di ogni storia.
    Sa tutto perché vede tutto.
    Puoi ancora riportare Vergil a casa senza venderlo ad Hayate insieme al tuo onore.


    Puntava al cuore, con qualche sottile menzogna impossibile da rilevare per Soken, ed alla nota idea di giustizia che apparteneva a Raizen, leggermente diversa da quella degli Hokage più noti, non il più buono di tutti i tempi e che sicuramente non avrebbe riammesso Vergil nel clan o nel villaggio, abbandonandolo e braccandolo per i crimini del padre che aveva insozzato con la sua miseria. Ammesso e non concesso che già gli Hyuuga potessero a loro volta fargliela passare liscia. A chiarire gli estremi della sua offerta sarebbe stato il clone più vicino a Soken, distante poco più di un metro e decisamente fuori portata per Seira, la Speranza infatti era probabile che sapesse di Tenchou e dei suoi scomodi limiti e avrebbe potuto dire che ottenere quella risposta dal drago era praticamente impossibile, affermando il vero nella quasi totalità dei casi, e non voleva certamente che la sua proposta apparisse poco allettante. Stava mentendo, ma Soken aveva dimostrato concretizzato la sua pericolosità una volta di troppo.
    Che lo Hyuuga avesse o meno ritrovato la ragione lui doveva sbrigarsela con i rimanenti attacchi di quel gruppo che funzionava fin troppo bene per dipendere dalla capacità della Yamanaka. Non era positivo avere conferma di una simile notizia, se Seira non aveva nessuno sotto controlla la situazione era solo più pericolosa, significava che avevano altri modi per procurarsi alleati, e anche che Seira era libera di agire al pieno delle sue capacità se le servisse controllare qualcuno.
    Non da ultimo salvare la vita a Mineru e all’ Akimichi non sarebbe stato semplice visto che il termine dei loro attacchi non dipendeva dalla disconnessione dalla Yamanaka.
    Il salto dell’Akimichi era qualcosa di portentoso non solo per lui ma per chiunque vista la velocità con cui venne compiuto, ma il suo restava un attacco fisico e a quelli Raizen sapeva rispondere bene. [ST 1 e 2] L' impatto restava piuttosto pesante e non potè evitare di venire sbalzato, atterrando a terra in maniera scomposta ma con le proprie gambe.

    Colpi pesanti ragazzone.

    Torse il collo, facendolo schioccare senza reali danni.

    Vuoi riprovarci?

    Il corpulento avversario non si fece attendere, dando a malapena il tempo a Raizen di ripristinare le sue attenzioni su ciò che aveva attorno, i colpi di Butsumaru, anche grazie allo scheletro del demone pareva potessero essere subiti, ma le spinte potevano dar luogo ad impatti fastidiosi o movimenti fuori dal suo controllo a cui non voleva essere troppo esposto, troppe trappole da cui guardarsi. Quando giunse il secondo pestone trovò le braccia dell’ Ombra del fuoco incrociate armate da una solida armatura d'osso a fronteggiare quell’impatto devastante senza spostarsi di un centimetro grazie alle code ed allo scheletro che aggiungevano puntelli alla sua posizione difensiva garantendogli insieme al chakra adesivo una solidità invidiabile. [SD1] Poteva subire il colpo senza troppi pensieri e rischiare uno scossone anche se puntellato com’era lo reputava impossibile, quindi sfruttare due code non avrebbe tolto efficienza alla sua azione e gli avrebbe permesso di prendere in controtempo Seira che si avvicinava di gran lena. Non doversi focalizzare su una difesa impegnativa infatti gli avrebbe permesso di muovere le code con la precisione necessaria a fermare la Speranza con un rapido affondo mentre cercava di attivare uno dei suoi genjutsu, avvolte le code attorno a Garyu avrebbe eseguito un semplice affondo diretto alla coscia destra della vecchia, fortunatamente troppo focalizzato per portare a galla spiacevoli pensieri sulla stessa. [AdO]
    In condizioni normali avrebbe tentato un affondo mortale, ma Seira al momento doveva restare in vita e impegnare troppe risorse su un eventuale clone non andava a favore della buona riuscita di quello scontro.
    Normalmente sfruttare quella finestra di tempo non sarebbe stato possibile, ma l'azione di Raizen veniva coperta da un clone grazie all'estrema capacità collaborativa e comunicativa che permise ad uno di quelli presenti sulla porta di spiccare un salto repulsivo guidato da un pensiero di Raizen che per quanto alla cieca consisteva nell'intercettare un piccolo oggetto con un corpo gigantesco e portarlo con se totalmente fuori bersaglio, di fatto verso il centro della sala. [SD2] Il lancio inoltre per salvaguardare gli alleati era stato effettuato a campana e per quanto la fase di salita potesse essere rapida quella di discesa era guidata dalla gravità rendendolo un bersaglio facile. Per il clone Fujiko sarebbe stato fatale, ma la fiammata non avrebbe lambito l’originale. Butsumaru intanto era tornato all’attacco ed il clone rimasto vicino a Tetsuba come anche lei ebbero modo di percepire l’avvicinamento dell'ingombrante shinobi e del suo attacco portato da una rumorosa catena grazie all’udito, ma non sarebbe servito consumarsi in difese assurde soprattutto considerata la sua cecità. Il clone si sarebbe limitato a rilasciarsi quando sentito il tintinnio della catena spargendo una densa nube di fumo che oltre a far andare a vuoto il primo attacco avrebbe reso impossibile colpire gli altri due bersagli in quanto nascosti dalla stessa, infatti avrebbe suggerito all’Inuzuka di acquattarsi mentre Butsumaru recuperava l’ingombrante catena permettendogli di sfuggire agli attacchi che miravano alla zona alta del corpo cambiandone completamente la locazione rispetto a quella prevista dall'Akimichi. Una difesa efficace che tuttavia non aveva lasciato cloni sul campo.
    La cieca Inuzuka non era stata difesa quell’unica volta tuttavia, già in precedenza il cieco Raitei aveva dovuto farle da scudo umano sotto richiesta di Youkai, frapponendosi con un impasto ai limiti del suo corpo, ma avvantaggiato dall’estrema vicinanza alla donna. [SD3]

    Ohhffff!

    Il colpo non era potente, ma la scarica di chakra fu come una marea che eruppe dal punto in cui calò il dito, malgrado scorresse la potenza della volpe in quel corpo l’interazione con un chakra estraneo riuscì a lederlo, danneggiando addirittura il fisico come se sottoposto ad una pressione interna. Se non altro il clone potè nuovamente guardarsi attorno

    Liberati dal Genjutsu Tetsuba, la sua presa è forte ma è la tecnica dell’oscurità Konohaniana.

    Raizen non sapeva precisamente come funzionasse il rilascio con i cani degli Inuzuka ma reputava probabile e assai conveniente che potessero potenziarlo vicendevolmente.
    Intanto Li Wen fece il suo ingresso, sorprendendo non poco Raizen visto quanto era improbabile la sua presenza lì sotto considerata la segretezza di quell'operazione.

    Un pizzino?
    In una situazione simile?


    L’arrivo del cuoco era gradito ma stranissimo considerata la situazione, tuttavia non si soffermò troppo sul momento, decidendo di indagare successivamente la sua posizione se fosse necessario, possibile che Mineru gli avesse scritto prima di essere ipnotizzata? O forse una terza figura legata alla radice aveva agito per aiutarli?

    Sfrutta il tuo naso Tetsuba, le Kagebushin emettono odore ma le bushin no: chi dobbiamo ignorare?

    Quella richiesta in realtà considerava anche un altra tipologia di cloni senza far capire alla Speranza che poteva star pensando anche a loro: quelli senza volto. Una tecnica poteva facilmente cambiarne le apparenze ma reputava che dargli qualcosa di fine come un odore proprio e distinto fosse su tutt’altra scala. Capito chi tra i cloni fosse corporeo e chi no grazie all'Inuzuka Raizen avrebbe ricordato a quel simpatico team che qualcosa su quella tecnica aveva imparato negli anni. Incrociò il singolo rapidissimo sigillo e sopra la testa dei cloni corporei avversari sarebbe comparso uno dei suoi. [ST3] Alcuni si sarebbero limitati a sfruttare il loro peso, costringendo chi non fosse bersagliato dal vero attacco ad evitarli per non venirne schiacciati e finire inevitabilmente impacciati dal loro peso seppur non danneggiati, il vero attacco tuttavia avrebbe preso come bersaglio principale il clone di Mineru kamikaze, i cloni corporei di Seira cercando con un tocco di sottrargli il controllo e costringendoli a pareggiarsi, di fatto reintegrando la riserva di chakra della vecchia visto che paradossalmente anche la morte poteva essere un opzione per lei. La priorità sarebbero stati proprio i cloni di Seira, successivamente quelli di Mineru e poi quelli di Butsumaru in tutti i casi l’importanza era definita da quanto erano vicini al gruppo di alleati in modo da riuscire ad allontanare la minaccia. [SA 2-3-4-5]
    Se fosse rimasto spazio per altre azioni i cloni avrebbero lanciato all'unisono quattro kunai ciascuno, tutti verso Mineru, chiudendola in un attacco multidirezionale assai insidioso considerando che uno dei tre lanci era angolato in modo da provenire dall'alto. [SA 3-4-5]

    Attenti ai genjutsu, la Speranza ha avuto modo di riflettermeli addosso già una volta, ma se sono contenuti potremmo scaricare il suo sigillo posto di farne un utilizzo adatto a tale scopo.

    I cani di Tetsuba poco prima che Raizen passasse all'azione avevano avuto modo di dare sfoggio dell'addestramento perfetto al quale si erano sottoposti con la capoclan Inuzuka. Erano infatti sufficientemente addestrati da comprendere che quei lanci erano poca roba per loro, così partirono di gran lena, testa bassa e ringhio sommesso verso i loro aguzzini, il fisico bestiale di cui erano stati dotati da madre natura gli permise di reggere l’impatto facilmente e con poco danno essendo l’attacco direzionato genericamente al fisico, quindi appena subito il colpo, inconsapevolmente togliendo o dando dei bersagli ai cloni di Raizen, avrebbero cercato di azzannare proprio chi aveva cercato di ferirli ed in caso avessero trovato resistenza sotto le zanne di intrappolarli, dopo un preciso fischio di Tetsuba avrebbero serrato la bocca come delle manette cercando di non danneggiare eccessivamente Seira. [S&M + SA 1-2-3 + ST 1] La loro attenzione era focalizzata proprio sui tre individui fin dall’ingresso nella sala in quanto definiti come prede comuni, cosa che rese l’azione ancor più semplice per loro. Che l’attacco andasse o meno a segno due dei cani con più bersagli a disposizione avrebbero utilizzato la marcatura dinamica in modo da non venir sorpresi nuovamente da dei genjutsu [ST2], uno di loro quello vicino a Soken mentre Tetsuba si spostava rapidamente verso Raizen. [SG]
    Immediatamente dopo la pioggia di cloni e quando questi fossero ancora un ostacolo per coloro che erano stati colpiti ma non assorbiti, Li Wen avrebbe caricato una pioggia di fuoco, concentrando quattro gruppi di sfere su quattro diversi cloni avversari. I cloni di Raizen consapevoli si sarebbero coordinati con quell'attacco, rilasciandosi poco dopo l'emissione delle fiamme in modo che gli obiettivi non avessero consapevolezza di quali di loro sarebbero stati bersagliati essendo le fiamme appena partite ed essendo complesso distinguere la loro traiettoria al loro vertice.

    Oh, suppongo tu voglia dare una definizione più appropriata alla parola chimera.
    Vediamo come evolve la situazione.


    Disse a Tetsuba ora accanto a lui e sbirciando le azioni di Youkai per vedere se avesse deciso di tirare fuori dal cappello i loro ultimi alleati.


    [Una Casa Yamanaka]



    Aprire il lucernario non fu semplice, un costrutto filiforme avrebbe potuto introdursi negli angusti spifferi ma la necessità di controllare una crescita così accuratamente da infiltrarsi senza rompere niente e quindi far rumore avrebbe preso qualche secondo extra.
    Al piano inferiore intanto la singolare infiltrazione procedeva con il clone che attraversava la porta, trovando inizialmente l’Hayate palesemente infastidito dall’azione, ma potè anche vedere come un cambio di idea l’aveva riportato a più miti consigli.

    Sai cosa?
    Non so cosa hai in mente, ma di sicuro è meglio non farlo all’aperto.


    Finì di chiudere la porta.

    Non penso camperai comunque a sufficienza.

    Appena la porta si chiuse i cloni del Senju passarono all’azione, che il clone si mostrasse aggressivo non era una sorpresa e la maschera reagì con la rapidità data da chi prevedeva il peggio, l’emissione partì, con una superficie di impatto avente un diametro di venticinque centimetri che si portò via la testa del clone, funzionale, ma incapace di percepire e di muoversi con le attuali capacità del Senju. [Nota]
    La maschera avrebbe atteso immobile cercando di capire se il clone potesse spostarsi dopo quel danno avendo compreso che il corpo non era umano considerando la totale assenza di sangue, solo dopo un round di osservazione sarebbe ritornata all’interno.

    Un Senju dunque.
    A considerare dal clone e dalla tua capacità di passare attraverso la porta.
    E tu?
    Sei l’originale?


    Su quella domanda, a porte chiuse, sarebbe partito un fendente ma non da una lama, bensì da un nugolo di fili appositamente disposti che sbucò direttamente dalla mano, da cicatrici sul polso e sotto le unghie, annullando qualsiasi tempo di preparazione e dando al colpo un’ efficacia impareggiabile. Il glaciale shinobi si espresse in un tondo magistrale, all’altezza del torace e particolarmente infido: se infatti gli fosse stato posto davanti un oggetto incapace di fare da scudo completo al suo attacco la lama si sarebbe ritratta per evitarlo per poi allungarsi una volta superato l’ostacolo. [SA + ST]
    L’attacco sarebbe proseguito senza che il corpo perdesse slancio, ma accorciando le distanze se ne fossero state messe tra i due. La spada sarebbe sparita dalla mano mentre era fuori dal raggio visivo per comparire improvvisamente sull’altra e tentare un secondo fendente atto a decapitarlo. [SA 2] Seguendo il flusso in maniera similare alla prima, spostato la lama sul ginocchio tentando un colpo fuori dalle sue attenzioni essendo quella una seconda lama. [SA 3]
    Al piano di sopra intanto Yato sarebbe riuscito ad introdursi in un ambiente leggermente soffocante, chiuso da tempo come avrebbe riconosciuto dall’odore, era il sottotetto e pareva sprovvisto di guardia. La luce era sufficiente da poter identificare un tavolato grezzo che componeva il piano orizzontale e poi in corrispondenza del corridoio una botola con annesso il meccanismo per far cadere delle scale a pioli, qualcosa di parecchio rumoroso soprattutto per la maschera che piantonava il corridoio davanti alla stanza in cui erano probabilmente tenuti i genitori forse storditi visto che non si sentiva neanche fiatare.


  4. .

    Il Nemico alle Porte

    V




    L’Hokage e il più infido dei suoi shinobi si misero rapidamente d’accordo sui rapporti e sulle indagini riguardanti Yuri, sarebbe stata una prova interessante per l’efficienza del Senju.

    Bene.
    Immagino saprai che per restare efficiente il codice va cambiato.
    È scontato dirlo, ma ne va della tua copertura.


    Terminato il resoconto sull’Artiglio poterono scambiare le proprie opinioni sul cane sciolto di nome Jeral.

    È completamente solo?
    Nessuno al suo servizio?
    Forse qualcuno che gli gravita attorno potrebbe risolverci delle rogne per aiutarci a sorprenderlo dove si sente al sicuro.


    La parentesi si concluse poco dopo, permettendo ai due di tornare sulla guerra civile che imperversava all’Artiglio, e iniziare a pensare su qualche soluzione, in particolar modo per un importante membro dell’accademia quale era Hohenheim.

    Tieni a mente quell’Utakata, se non a lei potremmo rendere il favore a qualcuno dei suoi quando capiterà, l’alleanza accademica ha assorbito un po' della buona civiltà Konohaniana, aiutare un alleato è un obbligo cui lei ha mancato, ammenochè non mi siano sfuggiti alcuni dettagli.
    Più in generale non rischia di essere un problema se ti ha identificato?


    I dettagli sul Soshi non aggiunsero troppo al quadro, trovandolo impreparato anche sul fattucchiere rosso, una figura di cui non aveva mai sentito parlare.

    Bene, quando sarai pronto comunicami il tuo team e si vedrà se è necessario qualche altro elemento o siete sufficienti voi.
    In caso, la kunoichi di Suna è Ryugi Nekki.


    Una discussione inusualmente priva di evidenti contrasti, in qualche modo era un passo avanti.



    […]


    L’addestramento procedeva con discreti successi, in realtà nonostante il ruolo non aveva avuto tante occasioni di essere un sensei ed avere qualcuno di recettivo era in qualche modo appagante, Yato inoltre mostrava un lato assai particolare che lo portava a spingersi più di quanto il suo corpo potesse sopportare. Il momento più alto di quell’addestramento però era tutto per Kushami che gonfiata dall’interesse di Yato gonfiò il petto, puntandolo col pollice.

    La giovane quanto pura promessa del clan dei draghi Verdi dell’Ovest.
    Non per questo meno velenosa, dopotutto i veleni puri sono i più pericolosi.


    Annuì a ste stessa, lievitando ad un metro da terra nonostante i suoi piedi fossero al momento ben piazzati sul terreno. Raizen sorrise, non interrompendo quella presentazione ma arricchendola di qualche dettaglio.

    Forse la più giovane tra i draghi verdi, la trovai in quel mercato strampalato che ha il nome di corte di Kusa, feci schiudere il suo uovo col mio chakra.
    Da allora ha imparato ad essere un drago al nord anche se ha bisogno di un po' di addestramento per combattere a pieno con me.
    I draghi dell’Ovest hanno un legame particolare con la materia organica, certo fare ciò che ha fatto ai tuoi cloni in condizioni normali sarebbe assai diverso, ma diciamo che nonostante la loro storia sono i più vicini alla natura intesa come terra e flora.


    Kushami annuiva vistosamente mentre il discorso filava liscio fino alle dimostrazioni di Raizen a cui Yato fu in grado eprsino di dare un parere.

    Non saprei onestamente.
    Un conto è fare un clone che faccia una cosa quando viene rilasciato, di fatto già lo faccio, un conto fare un fuuin apposito, hai visto le mie mani?
    È un miracolo che riesca a scrivere ordinato e fare delle spade dritte!
    Mentre sono in grado di fare cloni che compaiano con una tecnica attiva e che esplodano in un emissione elementare, sono a metà dell’opera almeno.
    Ma sai mai, magari mi toccherà imparare a pasticciare qualcosa, riuscire a mettere i cloni in un fuuinjutsu e fare ciò che ho suggerito di fare a te con i semi non potrebbe essere una brutta idea.
    Valuterò.


    Affermò con sincerità mentre un altro clone si disperdeva.

    Se ci riuscissi ammetto che non sarebbe vicino a ciò che fa mio padre con le sue abilità, anche se lui ha molto più controllo sul chakra e non è costretto a metterlo in un involucro come me.

    Si perse qualche secondo tra i suoi pensieri, forse immaginando diverse combinazioni che includessero proprio quelle sfumature, ma senza esternare nulla per via della scarsa elaborazione di quella idea che ancora la rendeva irrealistica.

    Ma piantala.

    Lo rimbrottò quando negò che lui fosse la sua missione.

    Ti ho detto che chi ti ha plasmato mi ha dato questa conferma.
    Tra l’altro non capisco come abbiano convinto i tuoi genitori, sarà stato terribile per loro, certo quelli di Youkai sono particolari, ma sapere di doversi separare dal proprio figlio… beh… se ha qualche valore mi dispiace.


    Non avrebbe citato le particolari condizioni in cui Youkai aveva trovato la casa di Yato, aveva trovato quell’incuria sempre strana per la sua persona.

    Anche se ammetto di non capire perché non sono morto, forse non è propriamente la vita ad importare?
    E non rimarcare che non sono un obiettivo, non ci crederei, vedo quanto è incrollabile per te questa… missione?
    È quella consapevolezza mista ad una particolare speranza che mi fa parlare così.


    Quell’aspro rimbrotto si chiuse con una più profonda consapevolezza per Yato del ruolo che aveva agli occhi di Raizen, e malgrado i due pensassero di aver chiari i loro ruoli nei confronti dell’altro il chiarimento era ancora lontano e la pace più che mai. Nonostante tutto l’addestramento potè proseguire e il Senju fu in grado di recuperare la concentrazione rapidamente.

    Ricorda, se le piante sono importanti per te in quanto tua estensione c’è una parte essenziale che può venirti incontro: il meristema.
    Possono essere qualsiasi cosa tu gli dica di essere, partire da quelle anziché dalla modifica di cellule che già hanno un ruolo potrebbe essere più semplice.
    Dovrebbero essere tipo cellule staminali no?


    Che il consiglio attecchisse o meno si sarebbe limitato ad osservare le rimanenti prove venendo sorpreso dal cambio di atteggiamento di Yato a cui fece eco il suo. Poco prima aveva dato dimostrazione di quanto poteva essere spietato se lo desiderava eppure adesso aveva uno sguardo ben diverso, focalizzato. L’aspetto non tardò a manifestarsi ma il duo, nonostante Hakike aveva qualche vantaggio: giocavano in casa, per questo venne creato immediatamente un clone anche se comprendere che fine avesse fatto o se addirittura avesse utilizzato una tecnica non era elementare visto che non ci furono effetti tangibili e di fatto era anche difficile comprendere che aveva eseguito dei sigilli visto che in parte vennero eseguiti con Kushami e la tecnica richiedeva tempo per concretizzarsi visto come era stata impiegata, non bastasse il clone sarebbe comparso dietro un albero ad oltre venti metri da loro, verso il villaggio. [Clone]

    Fiducioso come sempre, e senza neanche la buona creanza di presentarsi, seguace di Indra.
    Shinryu, giusto?


    Disse non nascondendo la sorpresa nel ritrovarsi nuovamente davanti Shinryu, pur non avendo memoria dei loro precedenti incontri l'aveva delle volte che aveva sentito quell’infausto nome.. Quasi come un automatismo mise un braccio davanti al Senju mettendo una protezione tra lui e l'Aspetto, come il resto dell'accademia era anche lui in possesso dei rapporti sugli aspetti e sul dominio ma al momento combatterli era fuori questione.

    Ci sono parecchie cose che vorrei sentire da te, vecchio nemico di Ryujin.
    Ma prima di tutto partiamo col dire che la scintilla di Kushami è al sicuro e quindi se speri di portartela dietro solamente mostrando quella pelata sbagli di grosso.


    Inevitabilmente il suo sguardo andò a Hikike, impietosito strinse le labbra.

    È da quando è iniziata questa storia che aspetto di capire cosa sia successo ai draghi dell’ovest ed ora arriva uno dei più grandi infami della storia, come tutti quelli che hanno intenzione di prendersi ciò che non gli appartiene, e me lo sputa davanti al naso.
    Adesso, assodato che Kushami non si allontanerà dal sottoscritto ne tantomeno tornerà dai suoi simili senza che quella fonte non venga distrutta cosa hai tu a che spartire con quella merdaccia di Tenso Korin?
    Non sei il tipo che gli va a genio considerando il tuo amore per le armi di Iwa e quella scomoda cosa che ti tiene ancorato al mondo dei vivi, eppure riuscite a spartirvi i draghi verdi a quanto pare e siete ben consapevoli di cosa fa quella fonte visto come la sfruttate.
    Non so quanto la regina voglia il male dei suoi sottoposti o perché tu debba abbassarti a fare il postino, ma è certo che se agisce contro i suoi simili la sua testa farà compagnia alla tua un giorno.


    La piccola draghessa fece serpeggiare la lingua fuori dal corpo di Yato leggermente trasfigurato in una scena leggermente comica vista la faccia di marmo che teneva solitamente il Senju.

    Già, e col cavolo che vengo con te.
    Sono stata abbandonata quando ero più fragile, dopo che la mia anima ha appreso del mondo grazie all’eredità di Tenchou e stava per incarnarsi dentro l’uovo l’ho trovato corrotto, non so come ne sarei emersa, viva probabilmente, ma non libera.
    Forse erano gli effetti della fonte, li ho già sperimentati una volta e sono molto più grata a chi mi ha liberato da loro facendomi nascere piuttosto che a chi mi ha generato maledetta.
    Anzi, se proprio ho qualcosa da rimettere alla mia stirpe è vendetta, anche se a riscuoterla sarà chi li ha ridotti così.


    Tra Kushami e Raizen c’era un rapporto di consapevolezza diverso rispetto a quello con Kubomi, la draghessa era nata nel dolore ed aveva maturato un carattere più definito e meno fanciullesco in alcuni frangenti rispetto a quello del drago bianco, nonostante in termini di età fossero separati da qualche anno per i draghi non erano che minuti.
    Raizen intanto avrebbe occultato quanto più possibile il suo clone, facendolo muovere verso il villaggio, era fattibile combattere con Yato, ma forse non sarebbero stati sufficienti a contrastare l’aspetto che sospettava essere tra i più forti se non il più forte.
    Ma con un villaggio dalla sua parte le cose sarebbero cambiate.

    Non penso che oggi avrai modo di concludere i compiti per casa.

    Farsi cogliere impreparato non era tra le sue priorità per cui avrebbe iniziato a preparare il suo corpo al meglio, iniziando a far scorrere il chakra della volpe e iniziando a dare a Kushami maggior energia dopo aver evocato al suo interno l’anima di Kubomi, non voleva che questo potesse essere il suo primo combattimento, ma se necessario sarebbe stato meglio combattere per la propria vita piuttosto che farsela sfilare tra le mani. Inoltre, non era solo quello il motivo di quella preparazione, aprire le sue porte all’Equilibrio gli avrebbe permesso di percepire Hakike in maniera differente: che potesse salvarlo in qualche modo?
    Inoltre grazie alla fusione con Kubomi avrebbe potuto comprendere di più sulla natura di entrambi analizzandone i chakra con le percezioni dei draghi, sapere che Shiryu era un clone e non il reale Aspetto poteva essere utile.


  5. .

    I Luoghi del Delitto

    XV






    La Genin si fermò subito quando sentita la voce risuonarle direttamente nella testa, nella giovane ragazzetta Suna poteva riporre grandi speranze, nonostante la buona volontà e il carattere necessario a compiere indagini di quella portata in prima persona conservava una modestia sufficiente da ascoltare le parole della senpai Kaede che la riportò a riflettere maggiormente sulle sue azioni.

    So che nella zona sono presenti edifici con ampi spazi interrati, è una delle parti più vecchie di Suna e un tempo si costruiva più sotto che sopra il deserto per difendersi dalle sue tempeste.

    Con quell’informazione Ryugi andò a perlustrare la zona, senza trovare particolari problemi nel trovare un luogo sicuro dove effettuare la trasformazione, la gente era preoccupata e qualcuno iniziava ad uscire di casa solo quando necessario. L’inizio di un disagio che da lì a qualche mese qualche nukenin avrebbe cercato di cavalcare.
    Trovare indizi sull’assassino non sarebbe stato possibile, era trascorso troppo tempo e la semplice vita del villaggio aveva da tempo cancellato tutto, ma come Ryugi aveva giustamente predetto poteva esserci altro da ricercare: ciò che non era immediatamente visibile agli occhi. Gli edifici erano ti fattura antica, più grezzi di quelli presenti in centro ma costruiti da mani sapienti che sapevano come combattere il caldo affidandosi alla terra cruda e alle temperature stabili che garantivano gli spazi ipogei. Nel piccolo spazio, necessario a concentrare le ombre degli edifici nella maggior parte delle ore del giorno, si affacciavano diverse finestrelle tutte troppo basse perché potesse passarvi un corpo umano. Tuttavia la tempesta di sabbia del giorno prima aveva sparso uno strato di sabbia che per i meno avvessi al deserto somigliava tanto ad una nevicata, liscia e ben disposta a rendere ogni spigolo più morbido tranne in un punto. Una delle finestre infatti aveva davanti a se un chiaro smottamento, dei detriti di terra compatta frutto di una manipolazione del terreno visto come tracciavano i contorni di un parallelepipedo assai preciso.
    Eccezion fatta per quel dettaglio la zona pareva essere abbastanza silenziosa e priva di minacce, infatti tentando i primi passi fuori dal suo nascondiglio nessuno avrebbe dato segno di notarla, neanche quando si fosse avvicinata ad osservare gli interni dell’edificio. Guadagnata una visuale all’interno dell’ambiente avrebbe visto un ambiente dismesso simile ad un ripostiglio: qualche scopa, delle vecchie sedie impolverate, vedeva anche le parti di una bici e degli indistinti blocchi coperti da teli di plastica, forse poltrone. Il tutto coperto da uno strato di polvere più o meno spesso.
    Doveva scegliere se la situazione poteva essere interessante da esplorare o muoversi verso il prossimo punto della mappa. Se avesse scelto il terzo, in una piccola cantinetta avrebbe trovato un uomo baffuto di mezza età, piuttosto provato, che trascinava una botte di discrete dimensioni, non era strano a Suna, coltivare i vigneti era difficile nel suo terreno aspro e arido, ma i risultati erano vini famosi in tutto il mondo e qualche privato si divertiva a sperimentare.
    Se Ryugi si fosse fatta vedere avrebbe ricevuto un saluto cordiale.

    Buongiorno piccola kunoichi.
    Qualche problema?


    Un sorriso fugace e sarebbe tornato alle sue mansioni. Se l’avesse vista trasformata, inconsapevole della sua reale identità le avrebbe rivolto un saluto coerente con essa, senza però cambiare la domanda finale.
    Oltre la porticina ribassata rispetto alla strada, alla quale si accedeva con una piccola gradinata, l’interno della stanza era piuttosto scuro come si confaceva ad una cantina ma sul fondo, oltre botti e rastrelliere, si poteva vedere una grata ancora più buia che pareva non affacciasse su un ambiente vissuto essendo parecchio scuro.
    Se invece avesse deciso di dirigersi nel luogo in cui era stata attaccata lei, il punto quattro nella mappa , niente era diverso da come lei l’aveva lasciato, compreso il tombino che ome gli aveva detto il poliziotto al suo risveglio era in ombra rispetto alla visuale delle telecamere, mostrando una conoscenza capillare del sistema.
    La scena del crimine era ancora sigillata, cosa che aveva permesso di mantenerla inalterata e proprio vicino al tombino si potevano vedere impronte assai singolari: scarpe, strisciate forse dovute al combattimento, anche se molto poche considerando il numero di persone coinvolte nello scontro e delle impronte di ruote, abbastanza fini, simili a quelle di una bici anche se parallele tra loro anziché in linea. Per quanto le impronte fossero confuse in quanto calpestate da altre, era possibile vedere come fossero entrassero ed uscissero dal tombino.
    Un luogo assai scomodo per delle ruote.
    Se avesse aperto il tombino, qualche istante prima che potesse calarsi al suo interno sarebbe stata distratta da una voce.

    Lei!
    Cosa sta facendo?
    Non vede che quella è una scena del crimine ancora sotto sigilli?


    Era l’Iga, con un vistoso fiatone.

    Si muova verso di me, la informo che userò la forza se non sarà collaborativo, violare quella zona è un crimine, devo portarla in centrale.

    Cosa avrebbe fatto la giocane promessa di Suna?

  6. .

    Primi Risultati

    V




    Annuì mentre rirfletteva.

    Bene, cerca di vederla all’opera e raccogliere informazioni su di lei, non per forza in prima persona.
    Ad Ame si può comprare tutto no?
    Magari una delle sue cameriere ha servito il cliente sbagliato e per qualche spicciolo può scucire la bocca.
    Vedi tu, hai già ristretto il campo, sei sulla buona strada.
    Quando avrai aggiornamenti sai cosa fare.


    Sui rapporti però sarebbe stato meglio fare qualche rettifica e considerando l’espressione del suo viso pareva ci avesse già pensato.

    A proposito dei rapporti.
    Meglio farli.
    Indirizzali direttamente al mio ufficio come secretati se non potrai portarli di persona, non cadranno in mani di terzi se non per mia precisa intenzione e se ti senti più sicuro in quel caso verrà comunque oscurato il tuo nome.
    Oppure scegli una copertura che ti rappresenti, ma aggiornarci così di rado non è efficiente.


    Il discorso venne poi spostato su Jeral, nukenin problematico che a quanto pareva aveva iniziato a muoversi, anche se la ragione delle sue azioni restava ancora un mistero.

    Coinvolto dici.
    Recuperare informazioni su di lui per te è ancora troppo rischioso per cui nemmeno se ne parla, ma cerchiamo di inquadrarlo, per il momento sembra esclusivamente legato alla volontà di portare caos, ormai abbiamo qualche notizia delle sue azioni e onestamente neanche con un discreto impegno riesco a immaginare se abbia un vero fine.
    Che sia votato unicamente al caos?


    Probabilmente quella discussione non sarebbe durata a lungo, ma Yato aveva avuto modo di interagirci, forse qualcosa poteva supporre.

    Quanto alla situazione all’artiglio le dinamiche precise continuano a risultarmi poco chiare.
    I quadri hanno un ostaggio, ti ingaggiano per curarlo ma prima ti mettono alla prova, suddetto ostaggio era in realtà il figlio di un dignitario dell’ Artiglio.
    Anche i Kurotempi sono immischiati e… hanno ingaggiato i cuori?
    Strano, saranno dei pazzi scatenati ma non gli manca la forza per potersi prendere ciò che vogliono.
    Ma chiudendo questa parentesi tu vieni mandato di tutta fretta a consegnare tale Junishiro e zitto zitto parti senza porti nessuna domanda, strano da parte tua, come mai?


    La roccambolesca spiegazione dell’attacco alla carovana non fece che intorbidire le acque complicando palesemente la missione di Yato.

    E questo non va bene.
    Un conto è se la missione fosse stata sunese, ma era accademica, quale era l’obiettivo di quella missione?
    La tua copertura al momento inizia a traballare, la cosa va aggiustata prima che Suna possa sapere che hai contribuito al fallimento della missione, ci sarebbero delle attenuanti visto che dovevi preservare la tua copertura, ma non è comunque il miglior risultato ottenibile da questa situazione.
    Anche se comprendo le tue difficoltà dovremmo parlare di come rimediare, Suna è un alleata, dobbiamo tenerla stretta, potremmo tirare fuori una saldatura più forte da questa crepa.
    Forse possiamo portare avanti una relazione bilaterale che non coinvolga l’intera accademia e risolverla direttamente con loro in modo da non esporci a interpretazioni maliziose di terzi.


    Il suo sguardo si vece leggermente più severo.

    Inoltre, è anche arrivato il momento di iniziare a giocare più pulito, ma anche più sporco.
    Anche se già avevo iniziato quando ti incaricai di informare l'opinione pubblica in merito alle azioni della Foglia che avevano portato beneficio a Kiri.
    Quindi, qualora capitasse, vediamo di magnificare ogni atto di avvicinamento agli altri paesi come vanità comanda.
    Se gli raccatti una cartaccia dal marciapiede facci sopra una parata, per ora non chiederemo altro che riconoscimento, quando ci sarà da fare una tavola rotonda valuteremo se riscuotere o meno qualche debito.


    Chiuse la parentesi spostandosi nuovamente sulle questioni dell’Artiglio.

    Dunque tutto questo come è legato alla guerra civile scoppiata all’artiglio?
    Il funzionario è stato ricattato?
    Comunque direi che questa è l’occasione di cui ti parlavo.
    Se affiancato da qualcuno pensi di riuscire ad infiltrarti e salvare Hohenheim?
    Dovrebbe esserci una Kunoichi alla sabbia abbastanza fedele ad essa da apprezzare un simile gesto, in due sareste pochi ma con un terzo potrebbe funzionare, potendo scegliere chi aggiungeresti?
    Tieni a mente che è una cosa che vogliamo sbrigare tra Foglia e Sabbia, e Kairi è tornata al villaggio dopo tempo.
    Potrei suggerirti di muoverti dopo aver appreso la tecnica del quarto, ma non penso avremmo tempo a sufficienza.


    Stava valutando la situazione con una buona dose di cinismo mettendo al primo posto la salvezza del kage, ma non avrebbe dimenticato la situazione del paese.

    Sedare il conflitto potrebbe essere vantaggioso e sospetto che Junishiro potrebbe aiutare, ma se abbiamo scarsa conoscenza delle ragioni dello stesso è complesso agire per sedarlo, sai qualcosa?

    Quella missione probabilmente sarebbe stata la prossima occupazione di Yato ed era bene programmarla con quanta più precisione possibile.


    […]

    Il commento di Yato sull’essere ingenuo gli fece fare spallucce, non sembrava desse peso alla motivazione, quale che fosse.

    Poco importa, non fa niente.
    Cerchiamo solo di non ripeterci.


    Andò avanti sulla spiegazione dei cloni venendo seguito passo passo dalle deduzioni del chunin.

    Esatto.
    Tieni anche conto del fatto che le tue conoscenze mediche ti aiutano, io mi rifaccio grosso modo agli schemi che ci passano in accademia e poco più, ma non ho una conoscenza precisa come dovrebbe essere la tua, avrei più difficoltà e forse dovrei scegliere un altro approccio.


    Nonostante il presupposto astio pareva che fosse genuinamente interessato a trasmettere ciò che sapeva, anche a Yato, ed infatti aveva scelto un metodo più adatto alle sue capacità e col quale potesse interfacciarsi più facilmente.
    Sotto una guida più puntuale Yato iniziò a trovare la sua strada e scorgere il suo obiettivo anche se separato da qualche altra giornata di pratica considerati i risultati ancora instabili. Kushami intanto osservava i progressi così come Raizen e sull’ultimo clone reputò necessario dare un suo parere.

    Fà un po' vedere va’.

    Raizen si avvicinò ai due, quasi come se si fosse ribaltato il ruolo tra creatura ed evocatore e dopo qualche tocco Kushami si sarebbe nuovamente addormentata, risvegliando il clone di Yato dopo che questo era stato preso dal chakra di Raizen.

    Oh ecco.
    Ora si capisce un po' meglio.
    Scomodo, estremamente scomodo, ma è un inizio.


    I tratti del clone, che non era stato trasformato, erano diventati più femminili, mostrando uno Yato insolito e più fanciullesco che continuava ad osservarsi e saggiare il suo stesso corpo.

    Forse vale la pena ragionare sul fatto che la tua manipolazione è un unione di acqua e terra.
    Magari potrebbero non esplodere in attacchi potenti e pirotecnici ma del fango o l’interazione con i due elementi distinti potrebbero essere interessanti per iniziare.


    Raizen annuì, senza commentare immediatamente le parole di Yato, la sua prima reazione vedendolo in difficoltà era quello di sbeffeggiarlo e forse non voleva farlo.

    Partire da questo concetto potrebbe permetterti di interfacciarti meglio con cose che altrimenti troveresti complesso fare.

    Compose i sigilli necessari e un pugno di cloni comparve vicino a lui.

    Questi non sono esattamente kagebushin, sono una variante che abbiamo esclusivamente a Konoha.
    Certo, anche la Kagebushin è farina del sacco di Konoha, ma siamo misericordiosi che vuoi farci, comunque.


    Rilasciò i cloni uno alla volta mostrando a Yato quali effetti questi sviluppassero nel momento in cui in realtà dovevano limitarsi a sparire.

    I primi sono quelli di Konoha, al rilascio generano una potente scossa elettrica, sono la base per una cosa che sto sperimentando di recente, andiamo con ordine.
    Fumogeno.
    Un semplice incremento del fumo creato, una copertura momentanea dove in realtà io percepisco meglio.
    Imprigionamento.
    Li usavo di più un tempo, ma non sono mai state davvero efficienti per il mio stile, se imprigioni devi farlo bene e una sorta di acqua caramellosa non è sufficiente.
    Alcuni non mi trasmettono danni, al momento sono pochi ma sui grandi numeri è molto efficiente.
    Mentre quest’ultimo inizia ad essere più sperimentale.


    Uno dei cloni si allontanò dal duo, posizionandosi tra due alberi ed al suo rilascio non emise una scarica ma una folata di vento tagliente evidentemente instabile, alcuni fendenti avevano un potenziale chiaramente inferiore mentre altri andarono completamente fuori bersaglio.

    Come vedi quella non era un emissione elettrica, ma di vento, e non era elemento puro, era una tecnica impacchettata per così dire.
    I tuoi cloni di legno possono arrivare a livelli di efficienza superiori nel veicolari capacità legnose.
    I semi, ad esempio.
    Non potresti usarli per lanciare i tuoi cloni a distanza o farli apparire dopo un determinato lasso di tempo?
    L’immobilizzazione anche, a te verrebbe incredibilmente meglio, a patto di perdere il clone potresti avvolgerlo attorno ad un obiettivo rendendo molto molto difficile liberarsi.
    A questo punto però c’è un piccolo problema.


    Un clone senza memoria comparve alle sue spalle, già trasformato in sedia, dando l’impressione che avesse materializzato proprio una seduta dal nulla per prendervi posto ed osservare Yato, comunicandogli chiaramente che stava facendo un passo indietro.

    Io, chi sto addestrando?
    Perchè il tuo chiamarmi Sensei mi ha un pò deluso in un certo senso, hai fatto grandi discorsi sul rapporto tra sensei e maestro quando ti ho parlato male di Kensei, eppure nonostante siamo entrambi consapevoli di cosa ci leghi realmente e che uno dei tuoi cloni potrebbe pugnalarmi alle spalle mi chiami sensei.


    Mise una lunga pausa prima di porre una domanda essenziale.

    Vuoi chiamarmi sensei, Yato?
    O vuoi chiamarmi Bersaglio?


    Raizen sapeva essere intimidatorio quando voleva, ma in quel momento davanti a Yato stava solo ponendo la sua persona, un ninja la cui forza meritava il titolo di Kage. Un uomo a cui non serviva stare in piedi davanti a quel chunin.

    La mia memoria non è così corta e so a cosa ancora non puoi rinunciare.
    Avere qualcuno di fedele e abile a guardarmi le spalle sarebbe un sogno, ma ben pochi hanno realmente compreso che anche io sono carne e ossa e anche io potrei avere bisogno di protezione.
    Io ti sto addestrando consapevole della minaccia che comporti Yato, lo sto facendo per mostrarti un’ altra strada.
    Voglio aiutarti, ma se non ci riuscirò non sarai un problema che farò ereditare al mio successore.
    Tu non sei di sicuro qualcuno che può autosuggestionarsi indossando la maschera dell’allievo quindi... restiamo onesti.
    Siamo consapevoli dei nostri ruoli, non darmi in pasto facciate.
    Non osare.


    I suoi occhi fiammeggianti diventarono l’unico punto di luce in un mondo di oscurità dove solamente lui e la terribile quanto Opprimente presenza demoniaca dell’Hokage era presente, soverchiante come il nomignolo che gli era stato dato: Montagna.
    Yato non era il suo primo allievo che subiva quel trattamento, ma come in passato così come quella sensazione era arrivata sarebbe sparita, anche se era probabile che avrebbe lasciato qualche traccia.
    Quando i tremori fossero spariti e il battito del cuore tornato alla normalità Raizen era davanti al suo candidato killer, la sua soverchiante presenza svanita, sostituita da una mano tesa per aiutare il Senju a rialzarsi.

    Siamo ciò che scegliamo di essere.
    Sarò felice di chiamarti kohai quando sceglierai di non essere ciò che ti hanno detto che dovresti essere.
    Fino ad allora, fino a quando chiamarmi sensei ti costerà quanto sputare un drago dalla gola... meglio non montarsi la testa, e se proprio imparare a conoscerci e quando mantenere le distanza.
    Apprezzo lo sforzo, ma ti consiglio di non prodigarti nuovamente... diciamo che è un nervo scoperto.


    Quel cambio di approccio così repentino era al limite della bipolarità ma era chiaro su quali presupposti Raizen stesse fondando quel rapporto e lo spirito col quale offriva quegli insegnamenti.
    Prima di continuare se avesse notato che il messaggio non era passato come intendeva avrebbe preso qualche minuto per chiarirsi venendo poi avvicinato da Kushami.

    Non so quanto sia utile un simile approccio sai?

    Il piccolo drago verde non ricevette un occhiataccia, solo un lento movimento degli occhi nella sua direzione che la congelò all’istante. Era consapevole di quanto i suoi metodi fossero discutibili e quanto quel gesto fosse fraintendibile ma era utile a setacciare le persone che gli si avvicinavano, voleva poche persone attorno ed era vitale che capissero che approcciarsi a lui era sicuro soltanto se lo si faceva senza menzogne. Lo scontrino per le mezze verità era salatissimo.

    Immagino avrai notato la foresta.
    Che ne dici di farci apparire un clone dentro, percepire con esso e poi farlo uscire?
    Non farti troppi problemi, non vogliamo niente di bello, ci basta che senta e che si muova.
    Io comunico con i miei cloni in un modo per niente semplice, ma tu hai le radici, sfruttale.
    Dopo potremmo pensare a qualcosa più di impatto, ma per il tuo stile credo sia meglio giocare in questo modo.


    Lui intanto si sarebbe dedicato a perfezionare l’utilizzo dei cloni a tecnica speciale attiva, non potendo sfruttare tecniche similari a quelle delle manipolazioni doveva riuscire a mantenere un diverso tipo di connessione con i cloni, e doveva ancora comprendere se la chiave era usare il chakra demoniaco per la loro creazione o provare a stabilire un contatto successivamente che però non pesasse sulla sua concentrazione.


  7. .

    Vita Vegetale

    IV




    La discussione sulla donna tenne banco per qualche minuto.

    Pensi di poterci fare affari senza rischiare le penne?
    In questo caso approfondisci, il chakra ci da la possibilità di rendere le operazioni rapide e poco dolorose, ma accettare che un altro viso ci guardi nello specchio è ben diverso.
    Se l’ha accettato vuol dire che sul piatto della bilancia ci stava qualcosa di importante.
    Cerca di scoprirlo, forse capire chi e cosa era prima ti aiuterà, compreso le abilità che usa in corpo a corpo.
    Il legno per te è indubbiamente una firma è la tua abilità preponderante, se è così brava nei taijutsu ci sarà qualcosa di riconoscibile anche in lei che ci parli delle sue origini.


    Quelle le uniche richieste su tale Yuri Zahard.

    Per quanto riguarda i tre Hayate limitati a fornire degli identikit se non presenti nel rapporto in modo che siano individuabili da terzi.
    Per ora non mi sembra necessario scoprirti, non li stiamo ricercando attivamente dopotutto.
    Ed a proposito di Nukenin, hai più reincontrato Jeral?
    Il tuo precedente incontro ci ha permesso di aggiornare la taglia con importanti informazioni, ma stiamo parlando della… prima riunione se non sbaglio, ne è passato parecchio.


    Chiuso l’argomento Ame passarono alla Katana, con un cenno di assenso di Raizen.

    Si, si può, è abbastanza semplice.
    Quanto alla bilancia ci organizzeremo per raccogliere al meglio le informazioni, se vogliono ritagliarsi un posto in questo mondo glielo impediremo, il primo passo sarà capire in che modo riescono ad essere così influenti.


    Raizen si sarebbe allontanato dopo aver imposto un sigillo sulla piccola draghetta, avrebbe permesso ai due di comunicare e a Yato di addestrarsi senza una presenza che evidentemente risultava estremamente ingombrante. Nonostante tutto anche così non fu estremamente collaborativo, sicuramente si stava impegnando nel seguire le indicazioni di Raizen ma sicuramente non stava sfruttando l’esperienza di Kushami che, per carità dei Kami di sicuro non si sarebbe proposta, restando a svolazzare pigramente ma seguendo le direttiva di Raizen e raccogliendo informazioni sul clone di legno per poter preparare indicazioni migliori.
    Al suo arrivo l’Hokage venne accolto da Kushami che gli volò incontro.

    Io non ho ben capito chi sia questo tipo, ma sicuro quanto io sono verde che non si fida di te.
    Preferirebbe una trasfusione di acido piuttosto che ascoltarti.


    Scosse la testa accigliato e dopo la sua prima interazione ascoltò i risultati di quella giornata.

    No, forse non ci siamo intesi.

    Disse concedendo a Yato il beneficio del dubbio malgrado credesse che, mettendo un filtro alla sua persona l’avesse messo anche alle sue parole e dopo aver bollato lui come allocco incapace altrettanto aveva fatto con le sue istruzioni.

    Se mi accetti come sensei devi accettare anche gli strumenti e i consigli che ti do.

    Kushami annuì.

    Non mi hai degnato neanche di uno sguardo, altrimenti te l’avrei detto che stavi tentando di fare la cosa sbagliata.

    La Montagna non annuì ma lasciò passare qualche secondo per far rielaborare Yato.

    L’idea la hai, devi fondere queste due cose, ma non basta avere gli ingredienti per fare la ricetta, se metti acqua e farina in una ciotola e li inforni difficilmente avrai pane.
    Allora.
    Quando intendevo di emettere una tecnica sfruttando il legno ero letterale ma hai cercato di affrettare i tempi, riprova, genera un clone di legno ma non staccarlo dal tuo corpo.
    Dobbiamo andare per gradi, un ramo da cui puoi emettere una tecnica, un prolungamento dell’arto da cui puoi emettere una tecnica ed un corpo da cui puoi emettere una tecnica.
    Ogni passaggio nasconde un insidia differente, sul primo puoi prolungare le terminazioni di chakra che percepisci meglio, ma avranno una forma inusuale per il compito che vorrai dargli, il secondo prolungherà le tue percezioni e sarà strano avere un braccio più lungo e funzionale mentre il terzo avrà connessioni diramate e complesse.
    Su cosa stai lavorando?
    Sull’attribuire al legno un sistema circolatorio di chakra, così come lo hanno le Kagebushin, e questa sarà la base della fusione.
    Non sottovalutare quella tecnica, gli occhi migliori del mondo ninja non distinguono tra le copie e l’originale.


    Ragionò qualche secondo e con le poche nozioni che aveva sui Senju non potendo immaginare con precisione le proprietà del legno azzardò un consiglio.

    Forse un punto di partenza potrebbe essere una liana per mantenere connesso il tutto, inizia da un unico ramo per la prima fase, poi inizia ad attorcigliarlo e creare un circuito che abbia la forma di un arto attorcigliandolo più e più volte, in questo modo spezzando le estremità lontano da te avrai dei condotti che vanno verso l’esterno e possono sfogare qualcosa.
    Per il corpo inizia dalla spirale del tantien e poi falla germogliare negli arti.
    Kushami, guidalo e aiutalo a mantenere vitale tutte le parti della creazione, stiamo parlando di un sistema prima lungo e poi ramificato e complesso, le prime volte non riuscirà senza supporto.
    E mi raccomando, stai attento, cerca di non fare troppo affidamento alla struttura naturale degli alberi, l’abitudine potrebbe portarti a sbagliare per quanto alcuni concetti siano similari.
    Integriamola dopo che abbiamo capito cosa dobbiamo fare.


    Kushami si sarebbe rivelata molto più utile e attenta di quanto il suo carattere non lasciava trasparire, quando vedeva il legno invecchiare ripassava i canali di chakra con un suo artiglio, creando una nuova via perché quello di Yato potesse scorrerci nuovamente.
    Quando il costrutto di Yato avesse iniziato a somigliare ad una spirale umanoide, tipo mandragora Raizen avrebbe annuito.

    È questo il punto di svolta.
    Da adesso alla cima manca poco, ma la strada sarà più ripida.
    Hai creato qualcosa che ti drena costantemente il chakra e una volta separato perderà rapidamente di vitalità, ma è funzionale!
    Ora devi trovare il modo di lasciare il tuo chakra al suo interno, chiudere i condotti è impossibile ma sappiamo già dai cloni normali che è possibile.
    Qui quale può essere la soluzione?


    Raizen non diede subito risposte, ne esistevano di semplici e di complesse, e tutte si basavano sull’attitudine del singolo nella risoluzione dei problemi, Yato ne aveva una propria e bella forte suggerirgliene una forse l’avrebbe inutilmente portato fuori strada. Lui non avrebbe mai posto alcuna fretta, dedicandosi allo studio della spada eterna mentre Yato si esercitava.
    Quando il costrutto avesse raggiunto la minima funzionalità Raizen si sarebbe alzato facendo un cenno a Kushami per farla posare all’interno della sua tasca, pochi istanti dopo il piccolo drago sembrava essere caduto in un sonno improvviso e profondissimo.

    Mmmh.
    Dovremmo esserci.


    Disse mentre analizzava il clone.

    Rilascialo, sarà doloroso percepirmi.

    Quando il clone divenne poco più che legno Raizen ne afferrò una mano e forzando un dito sulla superficie ve lo immerse tentando di ripercorrere una traccia della vita che lo percorreva dalla mano fino al tantien. Il legno scricchiolava e si lamentava, ma risultava plastico sotto quel tocco e quando la mano arrivò al tantien con uno sbuffo prese le sembianze di Raizen.

    Ommioddio.

    Qualcuno con un po' di conoscenza storica avrebbe visto in quella creazione un ricordo dei cloni di zetsu, bianco pallido, mostruoso e somigliante ad una piante ben più di quanto non doveva essere.
    Venne rilasciato in un batter d’occhio con un sincero sospiro di sollievo del kage.

    È quasi pronto.

    Il suo sguardo ancora era pensieroso.

    Tu hai detto di voler avvolgere un clone normale con del legno… e potrebbe funzionare, ma le piante non hanno forse un modo più caratteristico di impossessarsi di qualcosa?

    Le sue dita mimarono delle fluide radici.

    Esatto.
    La tua mente ora è in grado di comprendere come deve muoversi il legno.
    Forse più che rivestire un clone puoi… lignificarlo.
    Non so se intendessi fare un armatura per cloni quando parlavi di rivestirli, ma le due nature a quel punto non sarebbero ben integrate e suppongo che tu voglia un lavoro di fino, non un ripiego.
    Potresti anche lavorare su un armatura, sarebbe più semplice, ma senza esperienze non esistono buoni lavori che siano anche semplici.


    Kushami si risvegliò dal taschino, leggermente stordita, sarebbe tornata operativa solo dopo qualche minuto.

    Dunque, hai intenzione di fare tutto da solo o ti fai dare una mano?


  8. .

    La Battaglia Contro l'Oni

    XIV




    Quel piccolo momento di pausa proseguì senza troppe tensioni nonostante tutti in un modo o nell’altro stessero piazzando delle pedine per le prossime battaglie, vicine o lontane che fossero e non sempre in favore di quell'alleanza momentanea che avevano stipulato

    Cara Maya, ci sono debolezze e debolezze, e quando si parla di carne ho una mia filosofia.

    Gli avrebbe dato due buffetti sulla testa.

    E no, non è un giudizio, è un parere, non farlo pesare troppo.

    Sorrise cordiale ma non complice, c’erano molte poche possibilità che l’attuale Maya gli facesse cambiare idea.

    Ah, capisco, non sapevo avessi la Hiraishin.
    Quindi ti sei portata dietro qualcosa dalla foglia nonostante tutto.
    Sempre a parlare di denaro e debiti ma vedo che anche a te non ne mancano.


    Disse senza mascherare un tono malizioso.

    Beh, anche se non puoi sfruttarli per ciò che avevo in mente restano parecchio comodi, non sarebbe male sfruttarli per connettere i due gruppi visto che ci separeremo.
    Potresti dargli la proprietà di venir richiamato anziché spostarti tu?
    Sai, per un estrazione rapida casomai servisse.


    Quella parentesi si sarebbe comunque chiusa con quella risposta, permettendo al gruppetto di attendere l’arrivo del guercio con gli ultimi membri di quello spettacolo.
    Mancava all’appello Hagemono ma il suo arrivo fu ben poco piacevole, raramente le tecniche di Orochimaru lo erano alla vista. Ma per i presenti venir vomitato da un serpente era solo la punta dell’iceberg. Nessuno sembrava gradire Hagemono, aveva scelto la via del verme, e i vermi schifavano tutti. Lo osservò per qualche secondo in silenzio, scuotendo la testa, salvarlo non sarebbe stato facile.
    L'interrogatorio fu sostanzialmente una conferma delle idee che aveva su di lui, eppure la cattiveria che percepiva in quell'animo in qualche modo lo impietosiva, non c’era solo egoismo o volontà di primeggiare nel suo operato, nonostante l'orribile colpa di usare le vite altrui come moneta ciò che voleva acquistare non era soltanto per se stesso. L'Uzumaki non sembrava essere avvezzo agli interrogatori e tante delle domande poste da Raizen non erano aggressive proprio per quella ragione, dopo il picco di aggressività kiriana la gentilezza lo tranquillizzava, riprendere fiato l'avrebbe tranquillizzato esponendo le crepe delle sue falsità, alimentando la falsa convinzione che il suo interlocutore fosse in qualche modo dalla sua parte. Tuttavia le orecchie della Montagna e la sua attenzione erano ben focalizzate sulle risposte fornite: piccoli elementi di quelle risposte infatti intersecavano fatti a lui noti e le risposte fornite dal Veterano stesso permettendogli un paragone che mise in evidenza come alcuni piccoli dettagli si discostassero da ciò che lui sapeva, non tanto nei fatti quanto nelle motivazioni.
    Quelle discrepanze accuratamente ricercate però furono solo uno degli elementi insoliti dell'interrogatorio mentale. Hagemono infatti esternava qualche parola di quando in quando, e la sua espressione quando l'argomento passò all'intero clan sfarfallò rapidamente, da un primo stato di sorpresa alla più totale apatia, uno stato emotivo ingiustificabile in un simile momento. Oltre quel repentino cambio di emozioni che pareva indotto da uno psicofarmaco pareva non avesse fatto niente, quantomeno secondo le percezioni di coloro addetti al controllo… ma era per forza lui a dover fare qualcosa?
    Il circolo attorno a quell'interrogatorio era ristretto ma nessuno dei presenti sembrava interessato a quel dialogo; Osamu, più lontano ma sicuramente all'ascolto pareva avesse già messo in conto quello scambio, e come in altre occasioni aveva stampato in faccia un sorriso criptico quanto odioso, Orochimaru era intenta a schiaffeggiarlo realizzando probabilmente il sogno di qualche buon pervertito, mentre Hana sorrideva senza troppe preoccupazioni. L'unico che sembrava essere seduto sulle spine era Byakurei, la sua insofferenza protratta per tutto l’interrogatorio collimò in un espressione corrucciata sulle ultime risposte, impossibile non notarla perché corrispondeva grosso modo al cambio di atteggiamento di Hagemono. Impensabile che il suo ippocampo non si attivasse, facendogli dono delle parole di Fudoh quando rispondeva alla domanda sulle differenze apprezzabili che ricorrevano tra un cadavere manipolato da Byakurei e uno non controllato, rendendo quel cambio di atteggiamento ben sospetto e forse indicativo di una minor esperienza rispetto al Byakurei che conosceva Fudoh o di una minor conoscenza di Hagemono. Ma come era possibile che una comparsa come lui levasse la mano contro un viaggiatore?
    Certo non sapeva di quante volte Kotaro avesse sottolineato come le capacità di Byakurei fossero inspiegabilmente incrementate, ma forse qualcuno tra Fudoh o Youshi avrebbe potuto portare a galla quel dettaglio, dopotutto anche Fudoh gli riferì di avere il sospetto che ci fosse un rapporto conflittuale tra Byakurei e i colori in quella realtà. Connessi i due elementi notò anche che un maggiore grado di controllo per Byakurei aveva anche comportato un esposizione completa dei concetti che avrebbe dovuto esprimere mentalmente, segno che forse le parole precedenti dette ad alta voce altro non erano che momenti in cui si faceva più vivida l’intercessione del nanetto ora impegnato a soppiantare lo spirito di Hagemono. Oppure che li volesse far conoscere a qualcuno.

    Tappagli la bocca.

    Disse a Orochimaru prima di parlargli nuovamente mentalmente.

    Parole forti per uno a cui viene offerta la salvezza ad un passo dalla forca.
    Quasi folli, anzi…


    Parlava mentre si avvicinava ad Hagemono con lo sguardo di chi a breve avrebbe preteso risposte in maniera ben più sgradevole

    ...bipolari.

    Si sarebbe seduto tra Hagemono e Byakurei ma avrebbe fatto cenno a Orochimaru di mantenere il contatto mentale

    Nano infame.

    Interloquì mentalmente.

    Ti chiamano così no?
    Nomignolo perfetto.
    Salta fuori, se puoi rispondermi puoi anche partecipare a questa pagliacciata, non penso tu voglia tirare le cuoia con la faccia di chi sta seduto al cesso dopo una cena piccante.
    Orochimaru temo che Hagemono sia controllato e anche che sia carne morta, ti chiederei se puoi provare a sottrargli il controllo su Hagemono ma non so di preciso come faccia.
    Se tenta di muoversi fai in modo che nessuno venga ferito, lo ridurrò in cenere prima che possa ricordarsi l’ultima persona che ha pugnalato alle spalle.
    Farlo però mi renderà piuttosto esplosivo, quindi occhio.
    [Az.Prep.]

    Si rivolse quindi a Byakurei.

    Vuoi assolvere al patto o sei solo uno scarto che mi ha soffiato la più grande occasione di salvare il mondo?
    Te la faccio breve, tu mi servi, questa è la tua garanzia.
    Se ci stai e fai andare questo simpatico cagasotto nel suo tempo a fare ciò che gli dirò di fare eviterò di dire ai kiriani di questa chiacchierata.
    Scegli, da questa storia puoi uscirne facendomi un favore e con un serpente di Orochimaru dentro il culo per assicurarsi che non ci tradirai e sarò così gentile da chiedergli di controllare esclusivamente che rispetti i termini di questo patto e non ci tradisci oggi, o non ne esci per niente.
    Da parte mia beh, ti sto lasciando in vita nonostante tu abbia cercato di fregarmi e ti sto coprendo dai kiriani, non te la caveresti al momento contro di loro.
    Ovviamente il serpente sarà comunque necessario per farti mantenere la parola anche nel presente, ma sarà più discreto.


    Era un metodo efficace per assicurarsi la sua fedeltà, e Orochimaru aveva sicuramente qualche asso per mettere un lucchetto a quell'accordo.
    Dopo la domanda mentale restò a torreggiare tra i due fino a sentire la sua risposta ma scelse di non indagare, il tempo stringeva nonostante i sospetti su Byakurei fossero parecchi. Quel suo conoscente che stava alla pagoda pareva capirne di tecniche temporali e non sapevano da quanto lui era lì, senza contare che la scelta di Hagemono considerati i risvolti era stata parecchio fortuita, e le interazioni che c’erano con Osamu non promettevano bene: se avevano interagito era probabile che lui si fosse già assicurato che non potesse nuocergli nonostante tutto ma per Byakurei quell'evenienza si sarebbe trasformata in un trauma non da poco.

    Bene, vorrà dire che dovremmo applicare quello che ti ho detto alla lettera.
    Altrimenti a che servono le minacce?


    Lo guardò dritto nei suoi occhietti da pesce lesso.

    Un serpente.
    Nel culo.
    Alla prima oncia di chakra che spende senza che gli diciamo di spenderla inizierà a scavargli dentro.
    No, non piccolo, Byakurei ha parecchio da scontare, circa... una mano di spessore.
    Per un traditore che ha collaborato col Veterano e ancora poco, ma almeno potremmo saperne di più sul suo conto nel mentre.


    Disse servendosi della mano con le dita stese ed unite per mimare la testa di un serpente. Non sapeva se ci fosse stato realmente uno scambio tra Byakurei ed Osamu o se fosse stato un caso fortuito che giocava a suo favore, ma le malefatte del nano erano ben maggiori se Fudoh era arrivato ad odiarlo tanto, quello sarebbe stato un buon inizio.
    Ovviamente in quel caso avrebbe anche rivelato a Youshi e Fudoh cosa aveva appena appreso, mentre del dialogo tra i due seppe ben poco se non nulla, era occupato nell’interrogatorio per cui non sarebbe mai stato in grado di rivelare ai due l’esatta posizione del tempio in cui era stato personalmente. Tuttavia, cercando informazioni tra gli archivi accademici la missione era rintracciabile anche se con difficoltà. Era una missione per un privato senza l’intercessione del villaggio dopotutto, quindi non era stata catalogata come essenziale, ma era stato comunque fornito un rapporto per quanto generico che giustificasse l’uscita di due shinobi di alto lignaggio.
    Il fiume di parole e rivelazioni intanto scorreva e pareva che nonostante tutto il centro delle attenzioni non fosse tanto Hagemono e la quantità di informazioni in suo possesso, ne il fatto che lui brillasse come una stella, e nemmeno il Veterano in carne ed ossa fermo in un angolo a godersi la scena, bensì il suo cognome. Quando pronunciò Huangdì infatti fu impossibile non percepire un concreto cambio dei sentimenti in gioco e malgrado non li percepisse a pieno era chiaro che le cose non mutavano in meglio per lui, l'aria era rovente e non per il chakra che ardeva in lui.

    No, avevi citato Maya e altre due persone del presente, mi aspettavo Tenma o Q o chissà chi altri considerando che siamo un gruppo nutrito.

    Sospirò, non potè non notare che anche l’atteggiamento di Fudoh era cambiato.
    Possibile che per il santone andasse bene considerare degne di compassione delle armi di distruzione di massa piuttosto che il figlio di un uomo che imprigionandole aveva salvato chissà quanti umani?
    Se imprigionare un essere in grado di sterminare una nazione era una colpa che un figlio poteva ereditare da un padre che non aveva mai conosciuto allora Fudoh cosa aveva ereditato?
    L’odio verso di lui ovviamente e forse quell’odio non doveva provarlo anche verso i Guerrieri del Vuoto che però pareva rispettare?
    Ma questa risposta Raizen non avrebbe mai potuto darsela probabilmente, di Fudoh sapeva solo che aveva un curioso amore verso quegli esseri che chiamava Dei Guerrieri, un altisonante nome che aveva sentito pronunciare solo a lui ed Osamu poco prima. Una curiosità che non era il momento di togliersi.

    Si proprio grazie al suo saltare posso essere qui, quando l'hai visto l’ultima volta?

    Confermò gentilmente con un tono che difficilmente si poteva assegnare a qualcuno che aveva tentato di smolecolare Byakurei poco prima.

    Chissà piccolo Gyakuryū, chissà.

    Disse senza aggiungere niente riguardo Hagemono, ma osservando con occhi glaciali il nano.

    Comprendo, e ti ringrazio.
    È un momento difficile, basterà anche questo.


    La sua mano esitò sulla firma del contratto, in tutto quel caos stava per compiere un passo che non si aspettava avrebbe compiuto in quel modo, i contratti con i draghi avevano sempre nascosto grandi tribolazioni e anche questo forse ne nascondeva qualcuna, ma in quel momento tutto sembrava tranquillo e quando appose quella firma il suo chakra si stabilizzò ulteriormente. La stabilizzazione non aveva a che fare con quello dei demoni se non in seconda battuta, era qualcosa di più profondo, simile alle linee del fato che lo legavano a quella realtà, qualcosa in grado di rimettere ordine di riportare Equilibrio.
    Non potè avere completa percezione di tutte le reazioni, ma la porta della carrozza che si spalancava fu quasi comica nonostante risultò parecchio strano vedere una seconda Maya con quell’espressione e quel colorito insalubre. Con un po' di malizia si poteva pensare a cosa poteva fargli fare una simile espressione, ma non era nudo dopotutto per cui avrebbe dovuto togliersi quella curiosità un altro giorno.
    A prescindere dall’evoluzione della precedente situazione e da quella in corso la proposta di Byakurei venne prontamente fermata da Raizen.

    Stai seduto, verme in seconda.
    Ci penserà Orochimaru con un serpente a portarlo dove deve andare e con le restrizioni che ho enunciato, tu non hai un oncia della sua autorità rispetto a lui in questo momento, non sei sicuramente un membro del consiglio al contrario suo, o sbaglio?


    Avrebbe fatto un cenno della testa ad Orochimaru per approntare un trasporto che fosse identico a quello con cui l’avevano portato.

    Mi raccomando, perquisiscilo, non deve restargli niente addosso sigilli inclusi, non vorrei che ne creasse qualcuno per liberarsi.

    L’avvicinamento di Hana lo sorprese, anche se considerando quanto era sibillina non sapeva dire se in positivo o in negativo.

    La tua sensei?
    E chi sarebbe?


    Avrebbe continuato quell’interazione solo se avesse avuto risposta.

    Ah bene, ricordagli che è una vacca, miope se non si è accorta di chi sono figlio.
    Una vacca miope sia per me che per mio padre anche se lui non è il tipo da dire queste cose.


    Non ricordava con piacere il fatto che Tian avesse avuto una relazione con Kushinada, anche se non poteva fargliene una colpa, dopotutto non era detto che fosse l’invasata che era nel presente a quel tempo.
    La discussione si spostò sulla definizione del piano, con il Guercio che riuscì a pensare ad un piano elementare ma efficace per superare la barriera

    Oh bene, concordo anche io, anche se il dettaglio non è stato completamente svelato credo che per sicurezza farò spostare l’accesso ai draghi a prescindere.

    La successiva affermazione di Byakurei era un ulteriore conferma alle accuse che gli aveva mosso poco prima, quelle comparse era evidente che non potevano fare scelte di quel tipo, proprio come diceva Shuichiro e anche se il nano aveva sottovalutato la sua affermazione anche non agire era una scelta, una scelta che una comparsa non poteva fare. I kiriani l’avrebbero notato?

    Bene, dunque Liu Bei, Shotaro, Osamu, Shuichiro e Byakurei con me.
    Vi prego di non fare passi falsi signori, potrebbe essere l’ultimo, vediamo di darci una mano a sopravvivere.


    Sorvolare il mare con i rapaci di Osamu non lo ispirava particolarmente, ma se le cose si fossero messe male l’unico che aveva da salvare era Liu Bei.
    Solo quando furono in vista dell’Oni avrebbe evocato i dieci draghi che l’avrebbero supportato in quell’impresa in modo che fossero freschi per la battaglia che li aspettava, presentandosi a loro con un volto tutto sommato conosciuto, anche se i presenti ne avrebbero visti nove. Il decimo infatti era stato evocato al suo interno dandogli la capacità di camminare a mezz'aria come se fosse la terra a sostenerlo.

    Non ci siamo mai incontrati, ma anche se non ne siete al corrente voi siete già miei fratelli, concedetemi il vostro supporto.

    Il tocco tra quelle due specie, sia per Raizen che per i draghi fu ben più familiare di quanto non ci si potesse aspettare ed inevitabilmente entrambi potevano sentire ripristinato qualcosa di antico e forse dimenticato per la loro generazione.

    Ditemi i vostri nomi, non combatterò con degli sconosciuti.

    Guardò i draghi con gran rispetto, ascoltandone le voci, placide come ruscelli, profonde come l’eco di un fiume in piena e solo quando le presentazioni furono ultimate si voltò verso Oni.

    Non ci aspetta qualcosa di semplice.
    Osamu, dovrai aprire le danze.
    Probabilmente sei la minaccia che reputa più grande e dovrai agire come un fumogeno, fai un po' di spettacolo, non importa la potenza per ora, ma quanta copertura potrà fornirci, quindi è bene sia una cortina infusa di chakra per risultare davvero imprevedibili.
    Dobbiamo anche tentare di sperimentare con questo mondo, se è un sogno i genjutsu potrebbero avere un effetto amplificato, ma non quelli da attivare su un bersaglio.
    Tutto il sogno è il nostro obiettivo, dobbiamo convincere chi sogna, quindi devono essere ambientali e visibili a tutti, penso tu sia in grado di fare in modo che siano credibili, no?
    Ancora non è troppo tardi per la questione dei progetti.


    Il suo tono era leggermente provocatorio, le sue abilità paragonate al Veterano erano tristemente inadeguate in uno scontro in singolo, ma avendo lui potere decisionale era come avere a disposizione una delle armi stesse, con un goccio di competitività in più.

    Shotaro, sfrutta le tue percezioni per capire. Se mostra dei punti deboli se il Osamu non scuce la bocca, ha una sorta di logica biologica dopotutto.
    Noi attaccheremo, se ne sei capace sposterai gli attacchi per fare in modo che non riesca a pararli e se individui punti deboli per direzionarli lì.
    Liu Bei, supporto totale.
    Se sta riuscendo a difendersi tu devi fargli perdere tempo, se le nostre prestazioni calano devi farcene guadagnare, inoltre l’hai già visto all’opera potrai evitarci qualche spiacevole sorpresa.
    Mi hai detto di essere uno stratega, è il momento di dimostrarlo, voglio che le tue direttive facciano la differenza nell’interazione tra i nostri attacchi.
    Shuichiro e Byakurei, di voi so poco ma mi aspetto un uguale livello di collaborazione, potenziare noi o indebolire lui, scegliete e applicatevi.
    Forse Shuichiro puoi darci una mano con i tuoi sigilli, ci serve comunicare, non sarà facile stare vicini durante questa battaglia.
    Se qualcuno è in grado di teletrasportarsi potrebbe avere il compito di spostarci nel campo di battaglia.
    Come nota generale potenza e penetrazione fanno sempre bene ma la seconda più della prima, ha la pellaccia dannatamente dura.
    Per il resto apprenderemo dalla battaglia, non diamo il massimo, puntiamo a dare il colpo migliore dopo aver capito come renderlo davvero pericoloso.


    Con il supporto dei draghi il complesso flusso di chakra che gestiva si stabilizzò notevolmente e richiamare il chakra della volpe lo portò pericolosamente vicino ad uno stato non sostenibile alle membra di un essere umano, ma dove il paradosso portava scompiglio il contatto con i draghi portava le energie dell’equilibrio. L’attivazione del suo arsenale da battaglia lo rendeva quanto di più vicino potesse esserci alle raffigurazioni delle divinità, vestendolo di una pallida luce ora bianca e stabile che si concretizzava in un Haori grazie al controllo che aveva sul demone anche se la presenza dello scheletro gli dava un carattere più infernale che celestiale. La profonda comunione con l’anima di quelle creature millenarie si palesò nelle forme del drago che aveva richiamato al suo interno e che ora gli contornava le spalle come un Hagoromo. Mosse i primi passi senza il supporto dei volatili come se sotto ai suoi piedi le nuvole si creassero per sostenerlo come il carro che accompagnava i Kami che discendevano dalla luna. [Preparazione]

    Allaccia il pannolino Shotaro, da adesso non si torna indietro.

    Certo, questo non voleva dire che la sua apparenza si riflettesse in qualche modo nel suo carattere o nel modo di interagire.

    La sua natura non è organica, ma segue comunque una sorta di schema organico, accumula energia in dei punti per poi ridistribuirla e creare effetti.
    Quei punti sono punti deboli, colpirli non gli farà piacere, se abbiamo modo di individuarli saremmo già un passo avanti.


    Il sistema di alimentazione della Bakekujira e di come l’avevano combattuta era un ricordo vivido nella sua memoria e la vittoria era passata dalla distruzione del punto principale di accumulo o distribuzione. Lui stesso grazie alla percezione che i draghi avevano del chakra avrebbe tentato di individuare un flusso, ma non era scontato che ci riuscisse, anche se forse le dimensioni dell’essere gli potevano permettere di distinguere qualcosa. [Abilità]

    Inizia col moltiplicarci Osamu, fingici un gruppo più nutrito di quanto non siamo, poi una copertura come ti avevo anticipato e da quella fai spuntare attacchi illusori.
    Passatemi quattro shuriken o kunai, serviranno..


    Inoltre, se ci aveva visto giusto e con i genjutsu fosse stato possibile sognare nel sogno i cloni avrebbero scombussolato ulteriormente le idee all’Oni.
    Appena Osamu avesse dato copertura sarebbe partito insieme alla totalità dei cloni, avanzando in un fronte unito che per parecchie creature che non fossero statue colossali dotate di poteri quasi divini sarebbe stata una visione terrificante. Essendo ognuno di loro in grado di sviluppare il potere di un jinchuriki mediamente addestrato e lui il pieno potenziale forse anche l'Oni avrebbe dovuto imbastire qualche piano di reazione. Non poteva fortunatamente sfruttare i poteri della Bakekujira e credeva neanche quelli delle altre armi non essendo presenti in quella realtà, ma sembrava che avesse una connessione con i suoi simili in grado di muoversi oltre ad essa, tuttavia sapere cosa avesse compreso l'Oni di quella storia era probabilmente fuori questione.
    La cavalcata per raggiungerlo fu lunga [SA 1] ma sarebbe terminata con un attacco multiplo dalla magnitudo non indifferente, cinque cloni infatti avrebbero emesso un getto di elemento in contemporanea generando un unico turbinio allineato ad ogni impronta posseduta da Raizen più l'acqua dei draghi . [SA 2-6] La Montagna invece si sarebbe fermata ad una ventina di metri preparando un attacco dalla distanza sfruttando l'arma di Osamu. [ST 1 e 2] Un attacco semplice diretto al volto, ma che ad ultimo avrebbe stravolto la sua traiettoria venendo richiamato da un clone per dirigersi al centro del ventre dell'oni [SA 7 + extra] cercando di ledere un qualsiasi punto di accumulo che fosse posto in maniera similare al tantien per quella logica di similitudini tra creatori e armi. Recuperato il fulmine crociato i rimanenti oggetti adibiti a basi di teletrasporto si erano posti attorno all'Oni in punti differenti: uno alle sue spalle, circa all'altezza dei reni se ne avesse avuto, uno vicino al cuore, uno sopra la testa e l'ultimo sotto di lui. [SA 8]
    La più grande battaglia della sua vita era iniziata.


  9. .

    Le Radici della Bilancia

    XIV




    Sentendo le giustificazioni del cane che gli aveva consegnato il pizzino scosse la testa, fingendo un leggero sconforto.

    Le cose non vanno migliorando a quanto pare… aiutami a ricordare prima che sia troppo tardi, quando te l’ho consegnato?

    Gli avrebbe quindi poggiato la ma no sulla fronte in un gesto inutilmente solenne ma utile a mantenere quella recita.

    Ricorda per me.

    Stava in realtà applicando l’interrogazione mentale, porgendo quella domanda in modo da ottenere il ricordo di quell’esperienza e poter osservare la faccia di Kanashimi e di eventuali accompagnatori. Il pizzino successivamente gli diede qualche possibile risposta, ma non era ancora in grado di connettere quella doppia voce ad uno scambio di corpi ed all’effettiva morte di UN Kanashimi.

    Dunque mi attende ad Uzo no Tami.
    Salame.


    Pensò tra se e se.

    Mi sei fedele?
    Ti ho mai chiesto il perché?


    Aveva un volto cordiale quando porse quella domanda ed una volta avuta la risposta avrebbe continuato a operare al meglio in base ad essa.

    Ora sii cortese, fammi spazio tra questa folla, vorrei andare a farmi visitare.

    Distante ma entro l’accampamento intanto l’originale interagiva con quella frangia di nazione che sembrava essere fedele al Daimyo.
    Sbuffò vistosamente, i nobili sembravano essere onesti, ma sembravano anche tremendamente stupidi.

    Io ho ascoltato quella riunione, di preciso voi dov’eravate?
    Perché non ho sentito NESSUNA voce levarsi contro Kanashimi o sarei intervenuto a dar man forte.
    Riguardo le ferite ora faremo un salto in infermeria, se non vi daranno soluzioni penserò io a voi, ma dovrebbero essere attrezzati per simili ferite.
    Come ve le siete procurate di preciso?
    Inoltre, datemi dei dettagli riguardo il controllo mentale, potrebbero essere di vitale importanza.


    I discorsi farneticanti dei nobile lo sconfortarono leggermente.

    Comprendo perché le valli versano in questa situazione.
    Sà perché se cade il re cade la scacchiera?
    Durante una guerra non esiste re in torto, il nemico invasore è in torto, tutto l’odio è verso di lui, all’interno c’è unione nata dal dover contrastare un male maggiore.
    Il re non è più l’esattore, non è più il giudice scorretto, è il re diventa il simbolo del popolo di tutti gli ideali che legano alla terra, se cade cadono gli ideali, lo spirito.
    Se il re cade nessuno combatte.
    Per questo il re va difeso.
    Un re incapace che impugna la spada non è ne un buon re ne un buon condottiero.
    Respiri, si sieda, si preservi.
    Sia un buon re.


    Il discorso poteva prolungarsi in eterno colorandosi di migliaia di sfumature che prevedevano che anche il popolo andasse protetto, ma quello era solo lo specchietto dei deboli utile a rafforzare il morale del popolino. La verità era che senza un re il popolo era un gregge belante e disperato incapace di prendere delle decisioni ed organizzarsi senza piangere questa o quell’ingiustizia o farsi rapire dall’egoismo.

    Andiamo in infermeria.

    Intanto il nobile spiegava a Raizen come le cose si erano evolute nel corso del tempo mentre lui evitava di commentarle reputando ormai abbastanza inutile criticare la carenza di sorveglianza e di come gli avessero lasciato briglie sciolte.

    Posso combattere, è nel mio interesse che un organizzazione simile non si diffonda, è evidente che riescano ad essere troppo influenti.
    Ma ora a chi vanno date queste prove?
    Di nuovo, non ho visto nessuno alzarsi dopo le parole di Kanashimi, ma ho visto tanti applaudire, tutti.
    E nonostante le prove lo indichino come mandante certo nessuno ha osato condannarlo.
    Quindi chi dovrebbero convincere e come?
    Credo sia bene riflettere sulla loro capacità di controllo mentale, potrebbe essere possibile disattivarla.


    Il gruppo si sarebbe quindi spostato in infermeria, trovando al suo interno anche la Kagebushin trasformata in Kanashimi, avrebbe cercato di arrivare li da solo, dicendo di necessitare di una visita dopo quel terribile evento ma promettendo grandi e imminenti cambiamenti.

    Kanashimi-sama.

    Avrebbe salutato l’originale con il clone che gli rivolgeva un taciturno inchino e iniziava a parlare con voce non sua.

    Necessito di cure.

    Sarebbero bastate due parole per far accorrere il migliore dei medici disponibili ma quando si fosse trovato al suo cospetto con un ordine perentorio l’avrebbe ridirezionato verso il nobile di Tani indicandolo con una mano.

    Dia pure precedenza a questo povero sfollato, sembra abbia passato dei brutti momenti, posso aspettare ma andrò a stendermi.

    Avrebbe quindi preteso la sua privacy in quel momento e trovato un posto letto con delle tende si sarebbe sostituito con l’originale, era sufficiente il rilascio di uno e la trasformazione dell’altro per avere accesso ad un livello di controllo ancor più elevato di quella situazione.


    OT/ sono costretto ad un interpostino per avere qualche risposta prima di settare il prossimo passo/OT
  10. .

    Rapporti e Contromissioni

    III




    Annuì, ne soddisfatto ne sorpreso, come se avesse ascoltato una qualsiasi affermazione.

    Comprensibile.
    Dopotutto sei stato messo su dei binari e hanno fatto in modo di fartici rimanere con quante più gabbie psicologiche possibili tra qui il darti come unico scopo e realizzazione proprio la missione.
    Penso che riuscire a cambiare questo valga ben più del grado Jonin.
    Continua a rifletterci, prova a non considerare gli incroci come dei fallimenti, persino i binari hanno degli scambi, è tutto ciò che si può fare ora.
    Ora hai la consapevolezza dalla tua parte, è un arma potente.


    Con quelle parole il discorso si sarebbe chiuso, lasciando a Yato un lungo, lunghissimo percorso da scegliere di intraprendere.

    Affascinante vero?

    Rinforzò la curiosità di Yato.

    Conosci la foresta di pietra no?
    Quando è in nostro possesso nascondiamo lì il demone.
    Forse per via della sua natura labirintica ma pare che, sia stato individuato lì con maggior frequenza.
    Vuol dire poco, davvero molto poco, ma potrebbe essere un inizio.
    Se tende a riapparire anche solo più di una volta lì potrebbe avere una sorta di base, o di sigillo più duraturo… non saprei.
    Di sicuro è un buon luogo per trovare riparo, mappare la zona è praticamente impossibile ma magari le piante possono darti una mano.


    L’affermazione di Yato in merito allo studio dei fuuinjutsu era più che corretta.

    Certo, certo.
    Se si considera la tecnica come uno spostamento di cose da un punto all’altro è perfettamente apprendibile da chiunque a patto di possedere quantomeno i testi.
    Però potrebbe venire in mente di creare trappole, sigilli che esplodono se si tenta di cancellarli che emettono fumo una volta che ti teletrasporti su di essi o che attivano effetti quando ti materializzi su di loro lasciandoti tempo per compiere sigilli per altre tecniche… ma magari qualcosa riuscirai comunque a fare.
    Beh, avrai tempo per rifletterci, dovrai comunque partire dalle basi.


    La discussione si spostò poi su Ame e sulla bilancia nera.

    Mh, poca roba dunque, non sai da cosa deriva la sua bravura?

    Avrebbe dato qualche momento per ricevere una risposta.

    Approfondisci quando ne avrai modo, sai che simili elementi è bene che siano ricattabili.
    Ogni nukenin di Ame ha almeno un villaggio che lo cerca, quando non sarà più utile potremmo fare un favore a qualcuno.


    La reazione di Yato sulla memoria dell’attentato di Konoha lo incuriosì, il chunin era indubbiamente uno shinobi tutto d’un pezzo e raramente lo si vedeva perdere il suo portamento, certo, meno di quanto lui stesso avesse voluto, ma di sicuro era un tipo freddo. Impossibile dimenticare che fu proprio lui a rianimarlo quando versava in quello stato penoso.
    Tacque, non voleva riportare quell’evento alla memoria inutilmente, se nel futuro fosse stato necessario ci sarebbe stato modo di affrontarlo.

    Tranquillo Yato, non è necessario spingerti così tanto oltre, ti verrà una sincope.
    Ma apprezzo il tentativo.


    L’indagine mentale del chunin fu strana, era chiaro che stesse osservando qualcosa di diverso dal chakra ma vicino ad esso.

    Mh.
    Diverso dal chakra dici.
    Eppure la sua logica ha delle assonanze.
    Hai visto se hanno qualche genere di ascendente sulle persone?
    Io ho notato una singolare servilità verso determinati elementi.


    L’estrazione della spada avvenne in completa sicurezza, senza alcun tipo di sorpresa.

    Già qui abbiamo un ulteriore stranezza, dicono che siano cose diverse eppure sono in grado di interagire.
    Non è affatto scontato che due forme di energia riescano a farlo.
    Se ti capiterà indaga al meglio su questo punto anche se ho la vaga sensazione che questa organizzazione abbia trovato un giocattolo che non ha ancora ben compreso come utilizzare.


    Giunti alla fucina la mancanza di dettagli fece sorgere qualche dubbio al Senju a cui Raizen diede presto risposta.

    Non saprei se fosse effettivamente l’inizio di quella setta o l’inizio di ciò che l’ha fatta sorgere, considerando quante persone lì erano disposte al suicidio però… diventa più impellente rispondere alla domanda dell’ipnosi.

    Quel rapporto iniziava a diventare per il chunin l’inizio di una nuova missione più che il termine.

    Si, è palesemente il loro intento.
    Cosa che me li fa reputare particolarmente stupidi.
    Certo, la stupidità non va sottovalutata ma il chakra resta qualcosa che col tempo ha permeato l’esistenza, considerando il rapporto con le evocazioni sarebbe questione di tempo prima che si diffonda quello naturale in alternativa a quello degli umani.
    Ed eliminare anche quello… beh, andrebbe contro le regole stesse del mondo, e gli effetti del loro Dominio sul corpo sono un chiaro segnale di questo.


    Scosse la testa in un tacito quanto negativo giudizio, se la setta non fosse stata un pericolo concreto per la sua capacità di manipolare le persone l’avrebbe lasciata a distruggersi da sola.
    Lo studio della lama avrebbe richiesto una certa quantità di tempo, fatto di un attenta analisi visiva e tattile ben più profonda di quanto non potesse apparire, ma i suoi tocchi tradivano una manualità invidiabile che non lo faceva sembrare in grado di tagliarsi accidentalmente. Malgrado la lama fosse ben salda nella sua fattura gli bastarono due colpi assestati come carezze per disassemblarla. Era una cosa normale, ogni katana di buona fattura doveva farlo, ed ora quella giaceva nel suo tavolo visibile in ogni sua parte. Oltre la superficie di materie e fattura poteva celarsi ben altro ed era qualcosa che avrebbe potuto approfondire in solitaria.

    Richiederà un po' di tempo, non è eccezionale come altre spade in alcuni aspetti ma ha le sue particolarità.
    È un dono dell’equilibrio eppure è l’arma più sbilanciata sulla quale io abbia mai posato lo sguardo.


    Confermò dopo essersi alzato dal suo studio ma senza riassemblarla.

    Se vuoi provare a sfruttarla te la farò riavere una volta concluso, insieme alle mie note.
    Altrimenti potremmo… modificarla in qualcosa di più adatto a te
    Quando apprenderai la hiraishin un arma da lancio potrebbe essere comoda e questa… sembra molto adatta a potenziamenti esterni anche se il controllo del tuo chakra ancora non ti permette di sfruttare questo aspetto.
    Poi, certo, una katana che taglia bene difficilmente sarà imprevedibile, ma un kunai per dirne una è un altra storia.


    Fece spallucce.

    Ma questa è una tua decisione, tieni solo a mente che potrebbe essere utile per nasconderla.

    Messa da parte la spada, le cui parti vennero poste con cura in una scatola di legno rivestita in cui non potevano muoversi o danneggiarsi tornò sui cloni.

    No, non penso, i campi di addestramento hanno scenari migliori, la forgia era utile per la spada in caso ci fosse stato bisogno di agire.
    Ma ti direi che ci ritroveremo lì domani, lavorerai per il resto della giornata in maniera indipendente.
    Kushami, smettila di rosicchiare quel legno e vieni qui.


    Una rastrelliera, colma di assi di legno, si agitò come se avesse starnutito e ne sarebbe emersa una coda a ciuffetti che lentamente avrebbe iniziato ad indietreggiare come se qualcosa cercasse di sfilarsi a fatica.

    Che vuoi?!?

    Chiese impudente un piccolo drago smeraldino, era strano ma in qualche modo si percepiva che non apparteneva al sesso maschile di quella specie, le differenze erano ridotte, quasi impercettibili ai più, ma era come se fosse la sua stessa natura a suggerirlo.

    Hei.
    Tono.


    Restò leggermente sorpresa nel vedere che non erano soli e subito si ricompose.

    Kushami, Yato.
    Yato, Kushami.
    Una dei pochi se non l’unica dei draghi verdi ad essere libera di essere ciò che vuole.
    In questo caso un po' scontrosa, ma tutto sommato disponibile.


    Andò sulla sua spalla saltellando da una nuvoletta all’altra.

    Dai un occhiata a quel clone di legno.

    La piccola vipera ascesa annuì e fece qualche spirale attorno al clone, soffermandosi sui dettagli e dopo un occhiata intensa molto simile allo sguardo di un gioielliere ci tuffò la faccia dentro, come fosse acqua.

    Ohhh capisco.

    La voce arrivava da dentro il clone in maniera singolare.

    È troppo dipendente, lo rende incompleto.

    Raizen annuì.

    Hai detto che immagini di crearli come tue diramazioni dopotutto, no?
    Forse dovresti staccarti leggermente da questo concetto per superare il muro.
    O scendere a patti col dover spendere più chakra.
    Non posso fare un simile sacrificio solo per un esempio ma col tempo ho superato qualsiasi limite della kagebushin.
    Qualsiasi.


    Non era una vana vanteria ma quella tecnica era sconosciuta a chiunque, e la sua segretezza era parte del suo potenziale.

    E per farlo ho dovuto fare quello che tocca fare adesso a te.
    I normali cloni sono poco più che chakra ben gestito i cloni di legno poco più che marionette animate.
    Una marionetta non può esprimere tecniche, un clone non può essere altrettanto concreto.
    Iniziamo col rendere le marionette più efficienti, le hai usate per più tempo, partire da lì è più semplice.
    Devi diffondere il chakra al loro interno, prova a mantenere una connessione, manipolali ed emetti tecniche attraverso essi poi separalo e cerca di rifarlo.
    Domani mi dirai dove e quando hai avuto problemi vuoi iniziare parecchio in alto, ma la Kagebushin è forte tanto quanti sono i problemi che risolvi nel suo utilizzo.


    Per esemplificare avrebbe creato un clone e mediante lo stesso altri due, al rilascio del primo i secondi non si rilasciarono, restando concreti in barba alle regole a cui dovevano sottostare generalmente i cloni.

    Non sai quante rogne risolva questa cosa, anche se la sto ancora affinando.

    I due cloni rimanenti si rilasciarono ma nel farlo uno dei due rilasciò una potente corrente di vento che non avrebbe gelato Yato solo perché sufficientemente lontano.

    È una derivazione dei cloni elettrici, quindi ti servirà un pò più controllo per arrivarci, immagina però se da un tuo clone potesse emergere un tronco spinato, o una treccia di liana.
    Ti ho dato una pista, puoi separarti e lavorare in altri modi se preferisci.
    Ci vediamo con i risultati domattina, campo di addestramento numero 4, nove del mattino.
    Kushami resta con lui se gli venissero dubbi.
    I miei draghi ne capiscono di cloni, fidati.


    La piccola draghetta prese una scheggia del legno che mordicchiava da prima e messolo tra i denti come uno stecchino si volto verso di lui. Non era un legno normale, frizzava infatti ad ogni morso e nonostante i denti del drago sembrassero essere abbastanza affilati non risentiva minimamente dei suoi morsi.

    Andiamo.

    Il piccolo gruppetto si sarebbe quindi separato, con Raizen che andava ad incontrare Raitei per recuperare il corpetto. La lama della Bilancia, conservata nella scatola imbottita, veniva trasportata con cura a mo di valigia.
    Il mattino successivo Raizen fu puntuale, arrivando sul campo con gli ultimi morsi di una colazione indigeribile per la stragrande maggioranza di qualsiasi animale diverso da un gabbiano.
    L’area aveva dei contorni abbastanza indefiniti ed era tra le più generiche erano presenti una moltitudine di ambienti, dalle rocce agli alberi, ai ruscelli d’acqua e al fango come anche una radura più pulita e sufficientemente estesa da rendere necessario combattere a carte scoperte.

    Qualcosa di nuovo, Senju-san?
  11. .

    La Taverna

    III




    L’Hokage annuì alla domanda di Mai, intenzionato a non nascondere nulla a meno di rischi inammissibili per l’incolumità di qualcuno.

    Si, pare così.
    Però per qualche motivo sei andata via, o forse sei stata portata a farlo.
    Non è per forza negativo, a volte succede di doversi allontanare dalla propria terra d’origine, ma nel mondo dei ninja è raramente qualcosa di positivo, soprattutto per chi comanda, tra il voler tenere i segreti e tutto il tradimento di ninja influenti è sempre un mezzo disastro.


    Aveva già fatto una scelta e soppesato il risultato di quelle azioni, e decise che, col rischio che queste potessero emergere autonomamente era bene essere presenti in modo da gestirne i risvolti e dare le giuste motivazioni a quella sorta di prigionia a cui era stata silenziosamente condannata.
    Non espresse particolari preoccupazioni quando le riferirono dell’attuale status dell’ex Kurotempi, aveva già vissuto qualcosa di simile con Youkai dopotutto, venir privati del passato generava non poca curiosità verso di esso, era come aver la possibilità di riscoprire se stessi, quasi di conoscersi una seconda volta. L’hokage però sapeva anche che l’estrema adattabilità dell’essere umano lo rendeva in grado di rigenerare la mente anche da un frammento quasi inesistente, adattandosi al nuovo ambiente per prosperare, e Konoha era il luogo dei legami, non dell’arrivismo o del rigore marziale. Konoha era un posto per purificare l’anima a patto di accettare di essere insufficienti da soli.
    Il viaggio iniziò senza troppi problemi, tutto sommato era quasi paragonabile ad una gita se Mai non avesse dato dei segni particolari che gli fecero ripensare a quanto lontano fosse l’orizzonte a cui i suoi collaboratori gli avevano detto che guardava. Fu quella la ragione che lo spinse, durante una pausa a fermarla prima che si mettesse in meditazione.

    Mei, cosa stai facendo?

    Sapeva cosa stava facendo, poteva percepire in qualche modo quel chakra grazie al suo legame con i draghi e dopo un po' di tempo divenne palese anche per qualcuno affetto da importanti deficit cognitivi.

    So che sei curiosa.
    Anche io mi son ritrovato a dover ricostruire frammenti del mio passato.
    Ma devi essere prudente, e non lo sei affatto.
    Tu non ti stai vedendo dall’esterno ma la tua meditazione non sta andando bene.
    Ti ho vista assumere tratti da primate, probabilmente perché stai ripercorrendo le orme sbiadite dell’addestramento con i babbuini se ti lasciassi abbastanza tempo in breve ti ritroveresti a fare da arredamento termale, il chakra naturale trasforma in pietra se deviato e io non possiedo gli strumenti per invertire quel processo.


    Se si fosse opposta avrebbe scosso la testa.

    Non ti sto dicendo di fermarti, ti sto dicendo di aspettare, non manca tanto.
    Credere che non si sbaglierà perché non si è ancora sbagliato è stupido.
    Il chakra naturale fluttua, così come il tuo stato di meditazione, se uno dei due eccedesse la discesa sarebbe ripida e improvvisa.
    Pazienta, stiamo molto probabilmente andando dai tuoi maestri.


    Sapeva che ci sarebbe stata della recalcitranza, alcune persone nascevano con un eco dentro, quello del richiamo della natura.

    Vuoi allenarti?
    Impara ad ascoltare quel richiamo senza avvicinarti ad esso.
    Non è esattamente una trappola, niente nella natura lo è, ma come alcuni animali si ubriacano mangiando troppi frutti tu diverrai pietra se ti avvicinerai a quel chakra senza una guida.
    Se ti abitui a seguirlo cosa succederà quando ti chiamerà durante la notte quando dormi?


    Lasciò immaginare a lei la sensazione di non risvegliarsi perché tramutata in peitra.

    Curioso come entrambe le cose siano Ebrezza.

    Lasciò quel commento divertito a conclusione dell’argomento, sperando di averlo chiuso senza risultare troppo soffocante, era importante mantenere un equilibrio, in caso contrario avrebbe ottenuto risultati diametralmente opposti a quelli sperati.

    Perché, cosa ti interessa?

    Disse illuminato dalle fiamme placide del fuoco, parlava mentre con abilità lo rimestava, ossigenando la parte bassa dei tronchi in modo che le fiamme si alzassero dandogli vividezza.

    Non so quanto io sia stato chiaro Mai, il nostro incontro non è stato pacifico.
    Non per colpa tua, ma quel pazzo che ti accompagnava non era certo un tozzo di pane ed in un modo o nell’altro collaboravi con lui per deturpare la terra.
    Io… mi son detto di averti salvata, e me lo dico perché in te ho visto purezza, bontà e un ingenuità che veniva sfruttata a tua insaputa.
    Ma se avessi mentito a me stesso?
    Sono solito valutare bene le mie azioni, quindi sono anche certo di ciò che ho visto, ma se adesso scoprissi di essermi sbagliato, cosa faresti?

    Era una domanda estremamente difficile, ma era anche l’unica a cui Raizen dovesse dare risposta, fin dal primo giorno. Dovette però pensare meno altruisticamente per un momento e ammettere che se qualcosa doveva venire a galla era bene che lo facesse quando la situazione era ancora controllabile. Per quanto positivo potesse essere un incontro con i babbuini lui rischiava di essere solo contro un esercito, certo le cose sarebbero dovute andare nel peggiore dei modi, ma tendevano a farlo.
    Quale che fosse la risposta avrebbe indicato lo spazio di tronco accanto a lui.

    Siediti qui.

    Quando l’avesse fatto le toccò la fronte cercando di riprendere il filo di quel ricordo.

    Chi ti diede quel coprifronte?
    Come vivono i macachi?
    Come combattono?


    Erano domande ampie e idealmente ben radicate nel suo passato, non sapeva cosa avrebbero riportato dalla sua memoria ma era pronto a tutto, per il momento avrebbe evitato la parte del tradimento, molto probabilmente era in quell’evento che stava una delle ragioni per cui si era unita a Kurotempi quindi era meglio sondarlo con metodo.

    [...]

    La locanda era un luogo tranquillo, ma non privo di sorprese.

    Metti giù quel dito Mai.

    Disse mettendoci sopra l’ampio palmo.

    Non sappiamo con chi abbiamo a che fare, per ora.
    Parla a mezza voce e solo con me.


    Si voltò quindi dall’oste.

    Buon uomo.
    Un boccale del vino più rosso che avete la più grande delle porzioni di carne insieme a uno stufato rovente e un acqua e miele.


    Avrebbe fatto strisciare sul bancone almeno cento Ryo in più rispetto al costo di quelle pietanze.

    E qualche voce di corridoio sui ragazzoni delle sorgenti termali, dove alloggiano e per quanto restano.
    Se avete una stanza disponibile con due letti la prenderemo per una notte occupandola adesso stesso.
    Ovviamente noi non siamo mai entrati in questo bar e lei non ci ha mai visto.


    Attese reazioni suggerendo in caso di portare le risposte alle sue domande insieme al pasto nella camera ritirandosi quando gli fosse stata assegnata, meno si facevano vedere meglio sarebbe stato.
    Abbandonato il bancone si preoccupò di lasciare ben visibile all’oste una moneta piegata due volte su se stessa con una certa cura e precisione. Probabilmente era bene non costringerlo ad usare quella manualità per altri lavori.



    […Suna To...?]



    La scimmietta sapeva di dover ascoltare con estrema attenzione quando una di quelle creature glabre parlava, non riusciva ancora a capirli troppo bene e gli ci voleva ogni oncia del suo giovane cervello per comunicare efficacemente. Annuì energeticamente quando gli venne chiesto se la fiamma era un fuoco diverso, con le mani che ad ampi gesti identificavano qualcosa di grande, potente, di prezioso.
    Si portò infatti le mani al petto dopo quei gesti, per loro la fiamma era importante.
    Quando la richiesta di Ryugi virò sul loro aiuto la scimmietta annuì e aggiunse qualche scarabocchio al suo disegno. Una freccia che dalla fiamma inestinguibile scendeva ad indicare una seconda fiamma più normale, senza intemperie attorno, connessa poi a Ryugi con un altra freccia e anche ad un simpatico autoritratto della scimmia. Erano accomunati dal fuoco.

    Si, scendeva verso sud, ma non sappiamo di preciso dove fosse diretto e tantomeno da dove venga.
    Però sembra sapere il fatto suo.


    Accettò di far compagnia al primate mentre Ryugi andava a prendere del cibo per lui, che sembrò gradire anche se prediligeva la frutta essicata, per lui erano letteralmente caramelle, nel suo mondo fatto di prodotti non conservati non esisteva niente di così dolce.
    Il momento della mappa fu invece più problematico, disposta la cartina sul foglio la scimmietta la osservò a lungo e sembrò anche capire chi era cosa e giunto il momento di interagire con la carta, che sapeva essere assai più delicata del legno, iniziò a disegnare.
    :
    )
    Solo una volta finito l’ultimo arco sembrò ricordare un dettaglio.
    -
    C’era poco da interpretare, Akayuge non sembrava aver compreso di preciso cosa avesse davanti. :-)
    Forse però l’assenza della mappa non era un gran problema, la piccola era arrivata fino ad un certo punto delle terre otesi, riportarla lì poteva forse farle ritrovare la via di casa, nessun animale si serviva delle mappe dopotutto, eppure sapevano bene dove mettere le zampe quando migravano.
    Il viaggio non fu fonte di imprevisti, anche se era evidente dai suoi comportamenti che il piccolo macaco era un cucciolo era educato anche se estremamente curioso e per quanto elementare la sua conoscenza delle arti del suo clan la rendeva in grado di difendersi da praticamente ogni tipo di minaccia eccezion fatta per animali fuori scala come tigri o orsi.
    L’unico comportamento curioso furono le indicazioni sulle quali ogni tanto il Macaco si mostrava categorico, tirando, indicando e quando impellente spiegare le sue ragioni, disegnando la solita fiamma, distinguibile dalle altre per le sue curve voluttuose, quasi spirali, nutrite da un influenza esterna. Non succedeva spesso, ma nelle pause notturne era una costante anche se si interrompeva quando venivano riportati su un percorso leggermente più impervio ma più diretto.
    Sarebbe stata la scorta di Ryugi a trovare per la strada delle impronte alcune minute ma ben distinguibili e delle seconde con il contorno quasi impercepibile ma molto più grandi. Era una strada battuta se ci si muoveva a piedi quindi non ci sarebbero dovuti essere problemi a prescindere da chi incontravano se si facevano gli affari loro, anche perché erano certi che Akayuge voleva condurli per quella strada.
    Muovendo verso Nord intanto il clima iniziò a farsi più frizzante e le notti abbastanza fresche da richiedere coperte o un fuoco, tranne per il macaco che durante la notte emetteva un tiepido vapore tutto attorno a se, la mattina sembrava svegliarsi affamato, ma la notte non era un problema.
    Superata la zona in cui il macaco era stato ritrovato, anche se erano lontani svariati chilometri dalla strada presa dalla guardia, la piccola scimmia parve avere qualche dubbio. Era freddo ma casa era a sinistra ed era ancora lontana, mentre il villaggio con la fiamma che pareva aver guidato la scimmietta a destra.
    Dove andare, cosa fare?
  12. .

    Arena Sotterranea

    XVI




    Annuì alla proposta di Hojo sul costrutto dalla forma assai singolare.

    È uno di quei personaggi dei fumetti o sbaglio?
    Spoderboy tipo?
    Dovrebbe bastare, anche se avrei preferito che la sua funzione non fosse tanto palese, non vorrei che venisse distrutto troppo rapidamente.
    Tipo quel Vedomon che ha quell’appiccicume addosso.
    Non sarebbe male fondere l'utile al dilettevole a questo punto.
    I grandi palazzi delle tue città per tenerci lontano dal suolo e il vostro amato eroe che scorrazza tra me e loro con quella mansione lì


    Aveva visto troppe volte Youkai sfogliare quei fumetti per non averne intravisto l'ambientazione e nonostante la forma gli interessasse poco rispetto all'efficienza poteva essere affascinante considerando lo spazio ristretto in cui si sarebbero ritrovati, combattere all'interno di una città miniaturizzata, come se fossero dentro uno di quei souvenir di natale con la neve.

    A proposito di appiccicumi, in una missione ho recuperato qualcosa che potrebbe ispirarti, ma vorrei illustrartela in privato.

    Era una scusa, e tra gentiluomini era evidente che fosse il momento di alzarsi e di prendersi qualche secondo per parlare a quattrocchi.

    Mi serviva una scusa per tenerti da parte Hojo, ma credo fosse evidente.
    Il fatto che Hikaru dia precisazioni sul Giseigan mi sembra assai strano nonostante il tuo carattere, e non vorrei che lo faccia perché eludere le domande per una del suo calibro sia una specialità.
    Di certe armi si capisce il potenziale solamente quando si ha a che fare con loro e c’è stato un piccolo, piccolo dettaglio che raramente è sintomo di scelte assennate.
    “Anche se Yuuki è con noi dobbiamo continuare per il bene dei nostri figli.”
    Continuare a fare cosa, Hojo?
    Non mi sembrate una minaccia per Konoha, ma il segreto e l’impulsività sono sempre la crepa che anticipa il crollo della diga in questi casi.


    La mano che gli poggiò sulla spalla era il contatto necessario per portare quel dialogo ad un livello più profondo Hikihime inoltre era ancora con lui.

    Ho compreso da che parte state, ma devo chiederti quali fossero i piani originali con le lacrime e cosa vuoi sacrificare per attivare il Giseigan.
    Posso aiutarvi solo se me lo permettete, Hayate ha cercato di portarmi via tutto più di una volta, siamo dalla stessa parte.


    Il risultato di quel colloquio avrebbe potuto offrire qualsiasi tipo di risultato, ma visto che avrebbero mosso insieme nella medesima direzione ci sarebbe stato tempo per modificare il piano d’azione.




    [Sala Sotterranea]



    Le continue pressioni su Youkai e le sue prestazioni avevano infine eroso ogni suo limite di sopportazione, facendolo esplodere nel suo corpo in una scena quasi raccapricciante, un conto era vedersi agire o recitare, un altro era vedere la mimica e le movenze di Youkai nel suo corpo. Era terribile.

    Su su, ora non lasciarti scoraggiare.
    Ricordi cosa ti dissi all’inferno?


    Ricordare quell’ episodio rendeva qualsiasi meno credibile.

    Youkai può essere solo Youkai, non hai un passato se non quello che ricordi.
    È come se mi offendessi quando mi paragonano agli altri Kage.


    Si offendeva in realtà, ma la sincerità non era utile in quel momento.

    Puoi solo essere la migliore versione di Youkai, non di Yuuki o di chissà chi.
    Dimostra chi sei oggi, non chi eri ieri.
    Credo sia meglio farti amare per chi sei anziché fingere di essere qualcosa che non ricordi e recitare in eterno.


    Non aggiunse la parte sul non avergli fatto spendere soldi in vano, quello poteva risultare demoralizzante. Non sapeva se per merito suo, per uno slancio di Youkai o per quello dei suoi genitori, ma alla fine riuscì a rievocare qualcosa e disattivare il sigillo.

    Certo Fujiko, ma le evocazioni potrebbero tornare utili, non sono mica sassi da lanciare a caso solo per far scattare delle trappole.
    Meglio a quel punto richiamare un equipaggiamento, ma non ho mai avuto niente di legato ad un richiamo.


    Alla fine decisero di sfondare, evitando grazie alla previdenza di Raizen ed al suo clone le prime trappole. Gliene rimaneva solo un altro gozzilione davanti. Ebbero i primi segnali che qualcosa non andava come preventivato dal silenzio che li accolse dentro la stanza, nonostante i suoni uditi all'esterno infatti sembrava che la Speranza avesse già fatto beffe delle guardie di Shika, costringendolo ad arrestare il suo attacco a tre metri dall'ingresso vista la moltitudine di falsi obiettivi.
    La situazione all’interno sembrava essere sotto controllo ma era Seira a controllarla, ragione per la quale la sua primissima interazione fu proprio quella di ricercare la mente della volpe.

    Kurama, fino a cinque secondi fa sembrava che qui dentro infuriasse la battaglia, ora la situazione mi sembra fin troppo pacifica, come è il mio chakra?

    Accertatosi delle sue condizioni si sarebbe quindi rivolto a Soken.

    Dedica sempre qualche istante ai nostri chakra Soken, i tuoi occhi sono la nostra prima difesa contro le trappole.

    Se fosse stato attivo un genjutsu si sarebbe occupato del rilascio prima di darsi un accurata occhiata attorno, [ST 1, 2 e 3] la tensione era palpabile tanto quanto le corde delle trappole che lo circondavano per cui, intenzionato a non farle scattare, assunse una posizione eretta ma senza dar segno di aggressività, per quanto non era difficile capire che le mani mantenevano una certa rigidezza per una buona ragione.

    Ti sei preparata bene Mikumo, e vedo che sei parecchio convinta dei tuoi mezzi per rinchiuderti in questo modo in un vicolo cieco.
    Dimmi pure tutte le stronzate che vuoi ma che riesci ad uscire da qui senza rimetterci qualcosa lo vedo parecchio improbabile.


    Non gli importava eccessivamente di rivelare chi fosse, aveva modo di reagire prontamente per far fronte a qualsiasi minaccia.

    Io ti proporrei un patto, ma per via della tua pulciosa associazione Konoha ha perso importanti elementi, capisci che non va bene aprire un negoziato con questo presupposto.
    Potremmo quindi dire che suddetto negoziato ha una condizione d’accesso, ossia che Hayate saldi il debito di sangue che ha con la foglia o magari che li riportate in vita, dopotutto è qualcosa che sta nelle vostre corde, senza contare i disastri successi quando quei rincoglioniti anche per gli standard di Hayate cercarono di liberare il cinque code.
    Ovviamente Seira stessa rientra nel conteggio.
    Una volta seduti al tavolo, alleggeriti da ogni debito, potrei proporti di rendere inutile il concordato.
    Al momento non posso perderlo, esporrei il villaggio a troppi pericoli, ma se Hayate mi aiutasse con l’assassino degli Uzumaki non avrei più ragione di tutelare il concordato e la vostra setta di invasati eliminerebbe col nostro aiuto uno di quei brutti, bruttissimi esperimenti che mettono a repentaglio il suo primato.
    Elimineremo il problema alla base, ed aiutandoci lo faremo molto, molto più in fretta, inoltre servirà qualche tempo per metterli al sicuro entro le mura del villaggio.
    Non scomodarti, parla pure da dove sei.
    Se inizi a sparare puttanate vengo io a prenderti.


    In quel momento avrebbe intimato con un clone a Fujiko di farsi avanti con qualche insulto mascherato da complimento e tentare di scucirle la bocca con le parole del vanitoso, mirando con una domanda accusatoria a farle rivelare il suo piano accusandola di essere la più stronza del gruppo.
    Se non ci fosse stato margine di interazione avrebbe mantenuto parola, rilasciando il sigillo per tornare nel suo corpo, a pochi centimetri di distanza da lui, e avere a disposizione i suoi strumenti migliori ma di fatto compiendo il mezzo giro di ruota necessario a far spezzare la corda di quello stallo. Mosso il primo passo fu preso di petto da Mineru immediatamente intercettata in quanto l’unica ad eseguire i sigilli tra i suoi cloni, troppi sigilli per Raizen Ikigami, anche da quella distanza . [AdO ST 4 e 5]
    L’Hokage si staccò da Youkai svanendo per arrivare faccia a faccia col suo avversario in un istante, le mani già strette attorno all’elsa di Jigoku quando lei ancora non aveva ultimato i sigilli, avrebbe impugnato l'arma per colpire di piatto, la potenza non ne avrebbe risentito ma almeno non avrebbe tagliato. Il turbine partì con una rapidità devastante reso ancora più difficile da schivare grazie a una mossa elementare per un foglioso ma che in un ambiente chiuso quando ben gestita risultava assai antipatica, ma non fù l’unica cosa che fece, anche Kushinada infatti stava agendo e lui era consapevole dello scopo, fortunatamente il raggio di quel genjutsu gli permetteva di escludere alcuni dei cloni presenti nella sala per i quali sarebbe stato inutile eseguire la tecnica visto che nessuno ne sarebbe caduto vittima mentre quelli pericolosi restavano all'interno del suo raggio d'azione. Quindi l' Hokage agì per accertarsi di raggiungerli, se li avesse interrotti allora tutti sarebbero stati salvi dall'attacco, ma in caso contrario era probabile che qualcuno del team avrebbe dovuto prendere contromisure per salvaguardarsi contrariamente a lui che era fuori portata. Raizen era consapevole di cosa Seira avesse nel suo repertorio e quella tecnica tornava assai utile alla Yamanaka, purtroppo Garyu era in grado di ingigantirsi e il turbinio della lama avrebbe lambito parecchie copie della cagna Hayate. Il magistrale controllo che aveva acquisito sull’arma infatti gli concedeva di poter usare quella tecnica senza avere impiccio da qualsiasi ambiente, riuscendo a modulare l’aria di influenza rimpicciolendo la lama quando questa arrivava troppo vicino al muro, per quanto l’attacco fosse Rapido infatti quell’istante poteva essere spaccato con la necessaria maestria. Essendo consapevole delle dimensioni della stanza e della lama che stava maneggiando e di quanto questa sarebbe diventata abnorme sapeva che in un certo momento dell’attacco la lama poteva crescere per arrivare a colpire quanti più cloni possibili ma successivamente doveva decrescere per non impattare sul col rischio di arrestarsi su di esso ma concludere il giro colpendo anche chi sperava di trovare riparo in uno spazio angusto.
    Se per qualche ragione non fosse riuscito nel tentativo di combinare come si aspettava l'attacco avrebbe cercato di interrompere la Speranza in maniera altrettanto fulminea, accumulando una grossa quantità di chakra nella mano per creare una Bijudama e lanciarla tra le due Seira più vicine a lui in quanto consapevole che solo quelle entro una certo raggio potevano avere influenza con quel genjutsu. [ST 5] Non le avrebbe prese in pieno ma se fossero stati dei cloni sarebbe bastato a dissolverli o alternativamente interrompere l'esecuzione del Genjutsu.
    Tuttavia quella frenetica azione aveva dato fondo alla sua capacità di controllo delle tecniche e quell'ultima venne lanciata con meno accuratezza, costringendolo ad uno spostamento contemporaneo in verticale migliorato dal chakra repulsivo per salvaguardarsi dalla sua stessa esplosione e che l'avrebbe portato ad attaccarsi col chakra adesivo esattamente sopra Mineru, posizione sicura anche nel caso in cui i cloni fossero riusciti ad attivare il genjutsu in quanto fuori dalla loro influenza. [SA 1] Mentre Raizen cercava una strategia efficace contemporaneamente il clone più vicino al gruppo consapevole della strategia l'avrebbe fatto indietreggiare se necessario, permettendo all'originale di colpire quanti più cloni possibili e salvandoli dal fuoco incrociato. Se le tecniche avessero

    Se i cloni saltano sta a voi l’attacco aereo, ricordate che l’efficacia ora sta nella poca potenza ma nella grande portata, i cloni svaniscono in fretta anche se possono avere un equipaggiamento.
    Fujiko, cerca di utilizzare le parole del vanitoso, ma attenta, potrebbe esserci un fuuin in grado di ribaltartelo contro, quindi sii pronta a rilasciarlo oppure ad usarne altri prima per scaricarlo, sfrutta le mie sembianze in modo che non sospetti di quel genjutsu, ma salvaguarda il tuo chakra devi averne per la parte finale.
    Quando sentirò Kushinada cantare saprò che i Genjutsu sono nuovamente utilizzabili.


    Sprecare chakra e tempismo per tecniche che gli sarebbero state rivoltate contro infatti sarebbe stato deleterio per quanto essendone al corrente potesse spezzarle senza problemi. Terminato quell’attacco a prescindere dall’esito avrebbe guadagnato un po' di spazio, e se gli fosse stata data copertura da qualche attacco avrebbe cercato di spostarsi verso l’uscita.
    I due genitori- spada vennero lasciati fuori da quel confronto momentaneamente.

    Non sarebbe male avere un po' di acqua sparsa sull’arena se restano troppi cloni in giro.

    Se Butsumaru fosse stato in grado di attaccare la spaccatura generata da lui avrebbe costretto il medesimo clone che aveva aiutato Soken a spingere via Raitei in maniera efficace grazie alla distanza a cui stava l’imponente Chunin, tuttavia per lui fu inevitabile cadere nella trappola essendo rimasto a corto di spazio. Uscire da quel cunicolo per lui diventava imperativo dovendo anche rilasciare Hojo e Hikaru.
    Appena Youkai avesse terminato la difesa Raitei sarebbe scattato oltre la porta guadagnando immediatamente il lato sinistro della circonferenza per poi fermarsi lì ed osservare la situazione, il suo obiettivo restava Kushinada o Mineru se non fosse stata liberata dal danno arrecatole da Raizen, ma quello che aveva in canna era un colpo assai efficace e non poteva sprecarlo.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    143.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attiv. Demon

    2. Rilascio

    3. Rilascio Demon

    4. Tifone

    5. Anima gigante - Bijudama

    Note





    [Quartiere Yamanaka]




    Tayoko sembrò esserci rimasto male quando Yato gli sottolineò che non era in vena di ascoltarlo, anche perché lui non gli aveva raccontato una storiella divertente, ma della sua nascita. Lo guardò di sbieco, sospettoso.

    Non sei carino, ne simpatico.

    Disse con gli occhi stretti.

    Io sono sempre concentrato.
    Mh!


    Era generalmente vero, per lui usare le sue capacità era molto più naturale di quanto non lo fosse per un ninja, addestrato all’uso del chakra per i grandi vantaggi che questo offriva, ma le creature di contratto ed ancor più quelle antiche come lui sfruttavano il chakra per mansioni che per loro erano molto vicine al respirare. Certo bisognava capire quali fossero per lui le cose sulle quali concentrarsi, le foglie, le palline, la carta colorata...

    Si, so aprire dei varchi quando mi viene chiesto con cortesia.

    Rispose leggermente scocciato.

    Ma non su distanze troppo elevate o in luoghi che non conosco, già con Youkai facciamo qualche strappo, farlo per te farebbe infuriare il vecchio.

    Spiegò come se dovesse essere noto a chiunque visto quanto era elementare come concetto.

    Il tutto entro... entro... come li chiamate... quindici metri!

    Disse orgoglioso.
    Una descrizione esaustiva che si aspettava sarebbe stata apprezzata, era nato di recente era un cucciolo in cerca di approvazione, soprattutto da quelli di cui doveva guadagnarsela. [Nota]
    I cloni intanto iniziarono a muoversi, quelli che si spostavano furtivamente parvero non attirare alcuna attenzione, dopotutto a meno di abilità perimetrali in grado di percepire oltre le pareti come era possibile scorgerlo oltre muri e finestre che parevano oscurate?
    Nulla li avrebbe interrotti ma le pareti della casa non sembravano giocare a loro favore: erano effettivamente in legno, ma la costruzione era recente ed il legname non era usato in purezza ma accorpato ad altri materiali, quantomeno nella parte del tetto e delle pareti, mentre per i sotterranei non era dato sapere, ma solitamente erano presenti delle rocce che isolavano la casa dall’umidità della terra. Le uniche cose attraversabili parevano essere le porte di ingresso anteriore e posteriore.
    Al clone sulla porta principale rispose un uomo longilineo dal portamento elegante e distante.



    Buongiorno Senju-san.
    È un onore fare la conoscenza di un celebre manipolatore del legno.


    Disse in tono freddo e asciutto.

    Ma temo abbia sbagliato dimora, qui non c’è stato alcun incendio, solo un singolare modo di attirare l’attenzione.
    Ora mi scusi, ho degli ostaggi a cui badare.


    Era chiaramente consapevole che quegli eventi fossero connessi.

    Le consiglio di prendersi la giornata libera se ha davvero interesse alla loro incolumità.
    O di tornare con l’offerta, assennata, per un negoziato.


    Senza aggiungere altro avrebbe chiuso la porta con una discreta forza, cercando di non farsi ostacolare nell’azione, un segno che forse era già pronto al contronto. [For. Blu]
    Sul retro, qualora il clone avesse deciso di entrare sfruttando la porta apparentemente non piantonata avrebbe trovato uno scenario agli antipodi ad accoglierlo, poco dietro di essa c’era un essere composto da una moltitudine di fili o cavi metallici come un unica matassa che pareva essere sostenuta da una maschera inquietante che gli faceva anche da viso, come se lo sigillasse e gli desse forma al contempo.
    Un qualsiasi movimento che non fosse quello di allontanamento avrebbe comportato un emissione da parte della maschera di una folata di vento tagliente con un preavviso ridottissimo. [ST 1]
    Se l’attacco fosse avvenuto lo shinobi alla porta si sarebbe leggermente irrigidito, sorridendo in maniera sfacciatamente forzata nel tentativo di simulare accoglienza.

    Non faccia l’errore di pensare che non ci aspettassimo visite.
    Il thè è versato da parecchio.


    Sorrise e chiuse la porta. Entrambi i cloni non avevano notato tracce degli ostaggi, ma le due porte erano quasi una di fronte all’altra e si poteva vedere poco più del corridoio che connetteva le stanze.
    Yato giunto sul tetto senza alcun ostacolo potè farne una rapida ispezione visiva: erano presenti due lucernai, delle semplici finestre vetrate grandi a sufficienza da far passare un adulto che servivano le due metà del tetto e un camino di roccia angusto ma abbordabile per uno smilzo come lui, di sicuro una versatilità che da quel punto di vista lo rendeva indiscutibilmente meglio dell’Hokage.
    Più lontano, sull’angolo opposto della casa una volta a vela che copriva il bovindo quasi alla stessa altezza del tetto e se avesse teso l’orecchio avrebbe potuto sentire la porta sbattere in faccia al suo clone.


    Edited by F e n i x - 15/3/2024, 19:44
  13. .

    Risposte Rapide

    XIV-3






    Quando Ryugi diede segnale di lasciare nuovamente il centro Kaede scattò in piedi.

    Aspetta!
    Stai perdendo gran parte della tua giornata a fare avanti e indietro da qui, se proprio non riesci a farne a meno fatti piazzare un sigillo, potremmo comunicare liberamente scambiando pensieri e non rendere necessario questo vai e vieni.


    Difficilmente la genin si sarebbe sottratta e in poco temo le due sarebbero state connesse lasciando che la piccola ispettrice potesse indagare in autonomia e con maggior efficienza.
    La mossa pensata da Ryugi aveva delle potenzialità e proprio quando uscì dal vicolo sentì la voce dell’impiegata nella mente, forse restandone assai sorpresa non avendola mai usata.

    Ryugi san, pensi possa essere una buona mossa?

    Che l’avesse dedotto o meno Kaede puntualizzò che l’aveva vista attraverso una camera di sorveglianza.

    Non mi importa se hai preso le mie sembianze, so che lo fai con buone intenzioni, ma l’ingresso ti è stato proibito e stavi indagando… questo non ti aiuterà, anzi…
    In compenso…


    Lì la voce si fece più squillante, quasi allegra.

    Sto vedendo le attività recenti attorno ai luoghi degli attentati, e c’è un tipo abbastanza metodico che è comparso in già due dei luoghi, sono sempre complessi da vedere, uno era un tombino mentre l’altro un lucernario che sembra porti ad un interrato, ma si è allontanato da entrambi i posti.

    Ci fu un momento di pausa.

    Non so chi diavolo sia, mi sembra di non averlo mai visto, ma vedo un sacco di facce.
    Potrebbe dirigersi verso un altro dei siti degli attentati.
    A volte ci sono degli svitati ma non mi sembra quel tipo di persona.


    Dopo quell’informazione tutto tacque, in base alla descrizione di Kaede l’individuo aveva visitato il punto uno nella mappa fornita poco prima alla genin ed il punto quattro.
    Ryugi si trovava circa a metà strada tra i restanti due, dove sarebbe andata?

  14. .

    I Draghi Azzurri

    XVI




    Non aveva più proiettili, qualcosa tra le sue parole aveva convinto il Veterano di potersi difendere da qualsiasi suo colpo di testa, per cui abbandonò la tensione e si mise verticale, più rilassato.
    Senza accorgersene il supremo leader dei cremisi aveva ammesso che poteva rinunciare a quella vittoria.
    Si mise a braccia conserte.

    Perfetto.
    Direi che tutti abbiamo speso sufficienti parole.
    Io so che mi credi un povero scemo borioso, tu… che puoi perdere
    E adesso lo so anche io.


    Avrebbe alzato le spalle.

    Certo, mi sarebbe piaciuto farti capire dell’altro per guadagnarci di più, ma è evidente che per quanto tempo tu abbia controllato non sono stato in grado di spiegare che quello vissuto ha un valore differente.
    Ad ognuno i risultati dei suoi investimenti.


    Accennò una risata quando venne accusato di sapere poco sulle armi.

    Togliti quella faccia da grande investigatore, è palese che so poco, non ci sono mai state condizioni per studiarle realmente.
    Ma se credi di poter fare un prezzo sei decisamente… com’era?
    Fuori dal seminato.
    Hai scelto, Mezzo Veterano.


    Con quelle parole avrebbe avuto l’onere della vendetta da soddisfare.



    [Alla Scogliera]



    Guardò il Kiriano con positività, un ninja attaccato alla sua terra ma pronto alla collaborazione era una risorsa per l’alleanza, non certo un ostacolo.

    Com’è giusto che sia, Fudoh di Kiri.

    Sorrise con sincerità, se a Kiri c’era speranza era grazie a shinobi come lui.

    Non so Fudoh, non penso, ma questo non è il mio campo, considerando che cerchiamo delle soluzioni è bene avere tutte le ipotesi davanti.
    Se però è stato creato un presente che raduna persone da diverse epoche mi sembra plausibile che qualcuno possa tornare indietro.


    I discorsi andavano esaurendosi, e quando il concilio si restrinse per discutere del piano d’azione Raizen annuì.

    E non pensare che non siano in ascolto, Shotaro è come un adolescente davanti alla toppa del bagno delle ragazze.
    Nella tua lista hai anche dimenticato il simpatico Osamu, è tra quelli che possono uscire da soli da qui ma cerca in tutti i modi di ottenere qualcosa.
    Forse Maya potrebbe avere una buona destinazione da raggiungere se è così abile con i sigilli come dice, ma ce ne occuperemo dopo.
    C’è comunque un dettaglio da non sottovalutare che ho appreso da poco.
    Le armi hanno una mente, ma artificiale come i loro corpi, non so con precisione cosa possa comportare, ma sapere che seguono uno schema costruito da umani potrebbe darti una mano a trovare una soluzione, resto dell’idea che convincerlo di avere un malfunzionamento potrebbe essere una buona idea proprio perché artificiale e deve decidere cosa attivare e come, non come un essere vivente che non ha coscienza dei suoi sistemi.
    Ad esempio, tu non decidi ora muovo lo stomaco così per digerire meglio, le armi credo lo facciano e se così fosse potresti ingannarle.
    Ma deciderai davanti al problema.


    I lavori sul suo corpo e sul suo chakra intanto procedevano per il meglio, e grazie alle forze impiegate tutti quei puntelli aiutarono la diga a reggere nonostante la mostruosa mole di lavoro in più a cui doveva far fronte. Dopo il dono di Fudoh, qualcosa di differente da una semplice cura, ma che per Raizen era identificabile solo come la maestria di un abile medico, potè finalmente inspirare senza sentire l’armonia delle costole incrinate.

    Grazie.
    Per quanto avessi contato su un supporto non era scontato ottenerlo.


    Si sarebbe voltato verso Maya, avendo sentito che la sua ignoranza aveva una sorta di data di scadenza, un affermazione forte, sintomo del fatto che era certo che qualcuno l'avrebbe illuminata presto o tardi.

    Lavori ai più alti livelli di queste conoscenze e ancora hai dei limiti, non fraintendermi è proprio perché non ti sottovaluto che sono stupido.
    Sai… ho una sorta di debole per le inguaiate come te Maya.
    Hai custodito assai gelosamente i tuoi affari e ne son ben poco, ma sii prudente verso chi chiami maestro, di scriba del mondo ce n’è uno ed uno soltanto e la tua sete di conoscenza potrebbe essere una trappola.
    Questo non toglie che ho un debito con te, e lo salderò.


    Ripensare allo scriba del mondo in realtà gli fece balenare in mente l’idea che in quel tempo ancora poteva esistere il suo eco seppur sotto forma di colossale albero, e visti i fatti di Tsuya quella conoscenza era accessibile da ninja di quella caratura ma il tempo gli remava decisamente contro.

    Orochimaru, Maya.
    Mi serve un colloquio privato.


    Disse a mezza voce indicandosi le tempie.

    Una manipolazione così fine del chakra da parte mia ora non è possibile, rischierei di farvi saltare in aria la testa.

    Se ci fosse stato un contatto avrebbe fatto delle domande sbrigative.

    Maya, quanto veloce puoi spostarti se viaggi completamente da sola?
    Sii sincera, devo valutare se fornirti o meno la più grande occasione della tua vita e io non mento sulle cose di valore che posso elargire gratuitamente.


    Inspirò leggermente preoccupato e solo se Maya avesse fornito un metodo rapido che le consentisse di percorrere mezzo continente e tornare da lui in tempi brevi avrebbe ceduto un informazione in grado di ribaltare il debito che aveva con lei ma fornire a lui lo scatto definitivo in quella situazione: rendere inaccessibile quel chakra a chiunque meno che a lui.
    Fece apparire una mappa come se fosse un gigantesco schermo, al di fuori di un piccolo raggio di tranquillità il chakra si muoveva in vortici terribili che sfogavano in onde grandi quanto palazzi in uno spettacolo fatto di echi lontani che faceva rabbrividire.

    Lì.
    Tsuya.
    Un piccolo villaggio oltre i confini della Foglia nelle terre della Cascata.
    Siete consapevoli di cosa ci sia lì?
    O se esiste qualcosa di particolare in quelle terre.


    Le armi da sigillate non avevano consapevolezza delle loro posizioni, o quantomeno così credeva, ma se ne sarebbe potuto accertare successivamente, ora era importante sapere attraverso Orochimaru se chi aveva il controllo di quel mondo ne era al corrente, in caso contrario avrebbe potuto escludere qualcuno dalla lista delle menti dietro a quel viaggio onirico. Dopo la risposta di Maya, se positivo avrebbe quindi proseguito.

    Se questa realtà è abbastanza fedele li… troverai un eco dello Scriba del Mondo trasfigurato in un albero colossale, potrai comunicarci e se lui ti reputerà degna chissà, potresti avere una buona scorciatoia verso tante delle risposte sulla tua arte che cerchi.
    Procedi con cautela, se il sigillo dei miracoli è fedele al suo nome potresti essere in pericolo, l'albero fa da guardia ad una delle armi.
    Ma il gioco vale la candela a quanto ne so, se grazie a Pangu imparerai qualcosa ti prego di completare la tua opera, isolare completamente questo chakra da chi l’ha generato potrebbe essere un discreto freno ai piani dello svitato che sogna questa realtà.
    Prima che si possa riorganizzare dovrebbe passare del tempo, e avrei anche la certezza che l’ Oni non può assorbirlo.
    Ah, visto che ci siamo, magari non sei esperta quanto questa signorinella Orochimaru, ma controlla se ha messo qualche sorpresa al mio sigillo.


    Prima che la connessione si interrompesse aveva un ultima domanda per la creatrice di sigilli.

    Maya, quando siamo arrivati qui stavi già facendo danzare queste comparse nel palmo della tua mano usando la tua influenza nel modo più corretto, non ti ho ancora chiesto cosa hai scoperto tu qui in mezzo e soprattutto Liu Bei non ha saputo scrutarti al meglio.
    Dovresti avere ricordo di questo evento avendo condiviso la mente con lui, Orochimaru.
    Mentre i tuoi sigilli che non funzionano che effetti avrebbero dovuto avere?


    Ricevute le risposte avrebbe dato ulteriori istruzioni.

    Orochimaru, collegami con Hagemono, con garbo possibilmente.
    È ora dello sbirro buono.
    Capirai quando farlo.


    Risolta quella questione e riaperti gli occhi sulla realtà, quale che fosse l’esito, sarebbe tornato alla riunione, realizzando il pessimo stato in cui avevano ridotto Hagemono: un interrogatorio indubbiamente fruttuoso, ma restava un lavoro ammezzato, se non altro Fudoh l'aveva alleggerito dell'onere di riportare tutte le informazioni raccolte fino a quel momento.

    Si, il tipo Inquietante è il Veterano comunque.

    Disse con un mezzo sospiro, accettando che probabilmente quello di Fudoh con i nomi era un limite.
    Una volta conclusa la parentesi per il kiriano guercio con la faccia paralizzata in un ghigno da kappa appassionato di mutandoni ingialliti giunse il momento di concordare la collaborazione con Hagemono.

    È triste sapere che i tuoi guai non sono che appena cominciati.

    Il suo sguardo rimase fisso su di lui, ma la comunicazione continuò mentalmente.

    Eccoci qua, il più gran pezzo di merda della guerra cremisi, e probabilmente della storia, ancora impegnato a merdeggiare nonostante sia consapevole che questa non è la sua realtà.
    Non voglio torturarti per quanto tu mi faccia schifo, così schifo che ho il timore che il tuo fetore mi si incollerà al naso fino alla fine dei miei giorni.
    Ma sai, c’è la puzza di merda e quella del cibo fermentato.


    Gli rivolse uno sguardo eloquente, dando un tono benevolo a quell'affermazione.

    Sai, lì fuori non mentivo, hai detto che sei venuto da Kumo, giusto?
    Quindi o hai abbandonato il tuo ruolo al centro di comando anzitempo, cosa che trovo estremamente improbabile visto il tuo fetore, oppure hai visto con i tuoi occhi la sconfitta del Veterano tuttavia… hai i giorni contati, forse le ore, me l’ha detto Osamu stesso dopo averti dipinto come il codardo che sei.


    Indicò il ricordo, impossibile da contraffare per lui, aiutandosi a delineare i contorni di una persona di cui era impossibile fidarsi e che l’aveva lasciato in vita solamente fino a quando poteva sfruttarlo.

    Adesso però hai una possibilità di fare una cosa buona nella vita, iniziando dal darmi delle risposte, per favore non essere stupido hai visto tu stesso che mentire non ti conviene ed è totalmente inutile.
    Perché sei così fedele al Veterano?
    Non puoi dire che sono tutti pazzi a non farlo, il mondo ha combattuto e ha vinto contrariamente a te.
    Cosa sai che gli altri non sanno per renderti così fedele?
    Cosa facevi quando sei stato portato qui?
    Perchè il Veterano dovrebbe volerti morto?
    Perchè le navi ormeggiate nei resoconti del nostro tempo non ci sono, quale è il loro scopo?
    Inoltre chi vive questa realtà sembra non sapere dove le hai ormeggiate, come se quel luogo non esistesse, tu però sei stato in grado di sfruttarlo, hai fatto qualcosa oppure il luogo esiste anche se tutti lo ignorano?


    La domanda a quella risposta poteva essere un utile rinforzo alla piccola missione laterale di Maya se l'avesse accettata.

    Dai draghi blu sei finito solo per sbaglio o hai voluto dirigerti al loro faro?
    Se i draghi non sono corrotti si legano a persone che hanno il potenziale di fare qualcosa di buono, ma tu non hai salvato gli Uzumaki, quello che ti ucciderà non sarà un assassino, sarà uno sterminio.
    Nel mio tempo non esistono Uzumaki.
    Neanche uno.


    Poteva vedere la verità negli occhi di Raizen, ed anche il bivio a cui aveva accennato poco prima, a disposizione di un animo saggio.

    Vuoi fare del bene, Hagemono?
    Un solo, singolo atto di bontà in grado di cambiare le sorti del mondo?
    Dopotutto sei un morto che cammina, nel tuo tempo non ti aspetta altro: morte o redenzione.


    Doveva vedere il senso di colpa nel suo viso, la sofferenza, la tristezza, lo spirito di sacrificio, l’ultima scintilla della foglia doveva essere da qualche parte nel suo spirito.

    SVEGLIATI PUOI ANCORA FARE LA TUA PARTE!

    L’avrebbe scosso solo imponendosi con la voce e una ventata di chakra.

    TU!
    Tu puoi fare di più che sterminare un villaggio di reietti che desiderava solo vivere in pace!


    Lo afferrò per le spalle.

    Tu puoi essere una trave tra le ruote nel destino del Veterano, solo grazie a QUESTO momento.
    Perché questo momento non è MAI esistito se non ORA.
    Lui non ha potuto prepararsi ad esso!


    Vicini, vicinissimi.

    Io sono il decimo Hokage.
    E so che il Veterano può essere sconfitto, ne sono la prova!
    Vuoi aiutarmi?


    Era una domanda diretta, che accettava solamente un si o un no, non poteva mentire.
    Una risposta positiva avrebbe rialzato il morale del Kage, giovane nel tempo e nell’età rispetto ad Hagemono ma con un tipo di saggezza a lui precluso, una saggezza la cui approvazione era in grado di portare speranza anche nell'animo esile ed egoista dell'Uzumaki.

    C’è un clan, i Kurogane, quei dannati ratti si sono nascosti alla foglia dopo la guerra, hanno con sé la mente del Veterano, può risorgere senza di essa, può essere il Veterano, ma le sue memorie, la sua vera essenza, la sua esperienza gli sarà preclusa, non so se per sempre o per un limitato periodo di tempo, ma lo fermerà.
    Se gli Uzumaki saranno uccisi vuol dire che per voi qualcosa è andato storto quindi non potrete agire, ma tu o chi per te potrà infiltrarsi, avrete anni a disposizione per prendere quel rotolo e distruggerlo e se non riuscirete, ti basterà cercare me, vengo da Kumo ma è Konoha la mia casa e tendo a farmi notare.
    Dimmi semplicemente ciò che ti ho detto e dammi informazioni per i Kurogane se mi dirai che sono figlio di Sanako ti crederò, nessuno lo sa, così potrò crederti.


    Organizzata una delle scommesse più grandi della sua esistenza avrebbe sospirato.

    Ora cerchiamo di risolvere i problemi del presente, tu… tu ancora sei il cattivo.
    Hai delle vite da pagare, tante, troppe... e per oggi ancora pagherai, per il bene di questa recita e di questo piano.
    Sigilla questo ricordo, impostalo per rilasciarsi quando tornerai nel tuo presente, fai in modo che si possa tramandare, lascia solo le domande che ti ho posto riguardo il Veterano, saranno una buona copertura.
    E accetta ciò che verrà, sarà una garanzia per te.


    Il ritorno alla realtà fu spiacevole per Hagemono, Raizen gli aveva chiesto di evocare i draghi puntandogli un dito sulla caviglia affondando tra nervi e tendini, neanche lui era pienamente consapevole di quanto potesse essere doloroso, ma fu ben attento a non fargli spillare ulteriore sangue. Una vita della zanna era stata vendicata. Ne restavano tante altre.

    Calmo, Latore del Contratto.
    Sei davanti al Guardiano dell’Equilibrio, figlio di Tian, Raizen Ikigami Huangdì.
    L’Esuvia stessa di Ryujin mi ha riconosciuto e insieme ad essa ho supportato la causa di Ogre, ancestrale amico del Grande drago.


    Nessuno aveva mai sentito il suo nome completo, ma tra i draghi quel cognome era sufficientemente antico da essere una prova della sua identità non essendo noto in tempi moderni avendolo il generale ideato per se stesso ed avendolo tramandato unicamente a lui. L’ Esuvia stessa non era stata citata a caso, il riconoscimento da parte delle spoglie di Ryujin equivaleva alla purezza di intenti verso la terra stessa.

    Il tuo evocatore si è macchiato di crimini incommensurabili tra gli uomini, tradendo fratelli, alleanze e amici.
    Sta cercando di redimersi col tuo aiuto, se ascolterai verrà curato e sarà trattato con più rispetto di quanto non ne meriterebbe.
    In questo tempo il mio nome non compare nei contratti dei draghi del nord e dell’ovest, quindi non posso evocarli, anzi, non sembrano neanche esistere qui, il tuo evocatore però non è stato influenzato da questo limite e sta dando a me la possibilità di stringere un patto con voi, così che io possa combattere col vostro supporto.
    Siete rimasti per tanto tempo lontano dai problemi del mondo, ma questa è la battaglia di Tian e io l’ho ereditata così come il legame con voi.


    Allargò le mani alludendo a se stesso ma si rese conto che forse la mente infantile del drago non era adatta a tutte quelle parole, tutti quei titoli, e concetti come giustizia e tradimenti. Forse nell’innocenza del suo animo era presente la chiave per convincerlo delle sue buone intenzioni, per cui gli indicò la sua spalla.

    Il mio ruolo dipende dall’interazione con il tuo popolo, è la connessione con voi che mi permette di esprimermi al meglio.
    Capirai da solo, posati qui, non potrò farti nulla, rilasciandoti sarai al sicuro.


    Non l’aveva evocato e non aveva firmato il contratto, ma restava un drago e lui restava Raizen. Chiusi gli occhi e ritrovato al suo interno un eco della sua anima nel frastuono creato dai demoni lo fece emergere espandendone le vibrazioni fino a toccare quella di Gyakuryu. La connessione che era in grado di stabilire con i draghi era profonda più di qualsiasi altro legame e l’anima poteva comunicare meglio di qualsiasi parola. Ogni concetto, ogni frase, ogni pensiero trovò conferma ed espressione in quel silenzioso contatto, gli altri draghi, l’esuvia, l’intenzione e i sacrifici per riunirli e scacciare il precedente guardiano, l’Hayate che li aveva ingannati e divisi e non da ultimo la necessità di combattere in mezzo all’acqua, terreno a loro favorevole.
    Gyakuryu avrebbe trovato anche un altro sentimento importante, l’odio verso Hagemono e verso i terribili crimini da lui perpetrati, era una verità che non poteva nascondergli così come non gli nascose la speranza che nutriva per la sua redenzione piccola come un granello di sabbia ma forte di una luce inoscurabile in grado di salvarlo dalla morte e dall’infausto destino che aveva costruito sul sangue dei suoi fratelli. Il suo non era un ricatto quindi, era stato sincero, e tentava di salvare quante più persone possibili con quel gesto, incluso il suo padrone anche se non sembrava dal suo stato.

    Ho il tuo benestare Gyakuryu, portatore del contratto?

    Chiese gentilmente una volta terminato.
    Se avesse ricevuto una risposta positiva si sarebbe alzato rivolgendosi agli indigeni di quella realtà.

    Curatelo e imprigionatelo.
    Che abbia di che sostentarsi nella sua prigionia, la pena di morte che lo attendeva è revocata e non accetto discussioni in merito.
    Ma riservategli la più profonda e impenetrabile delle celle, va sorvegliato costantemente al pari di Naruto, contenuto e nutrito, nessuna di queste disposizioni è revocabile da autorità alcuna fino al termine del conflitto quando il suo caso verrà esaminato.


    Orochimaru sapeva che quello era un articolato modo per dare delle istruzioni ben chiare: Hagemono andava messo al sicuro come il tesoro quale era e forse protetto anche da se stesso.
    Terminato con Hagemono avrebbe continuato ad interloquire con il piccolo drago.

    Dimmi, sei in grado di richiamare i nove esponenti più forti del tuo clan?
    Hai proposto ad Hagemono di chiamare la regina dopotutto.


    Quando quei preparativi furono ultimati venne il momento di definire al meglio il piano e il discorso di Fudoh lo lasciò esterrefatto!

    FudoH! Ma porca di quella grandissima puttana!

    Il chakra si agitò, distorcendone evidentemente i contorni, come se la luce gli esplodesse attorno.

    Ti ho affidato questo dettaglio una manciata di minuti fà chiedendoti di proteggerlo e ora stai pianificando di sbandierarlo a tutti!

    Lo guardava con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, il suo corpo era quasi privo di qualsiasi tensione per via dello stupore, non sapeva se essere infuriato per una conscia volontà di tradire la sua fiducia o esterrefatto da quella dimostrazione di totale stupidità.

    Ma a questo punto chiedi a Maya che ti trascriva la Shunshin no Jutsu con la sua arte e passate all’interno della barriera dopo che qualcuno di affidabile, magari tu, piazza il sigillo all’interno!
    O anche l’ombra del rospo così che possiate passare senza aver coscienza della strada!
    Ma almeno fingi di pensare ad una soluzione che non calpesti così platealmente la mia richiesta!


    Avrebbe tenuto quel punto fino a che la strategia di Fudoh non si fosse dimostrata l’unica via percorribile, procedendo con l'organizzazione soltanto una volta sciolto quel nodo.

    Si, credo anche io che sia opportuno avere il supporto di Liu Bei e Shotaro oltre ad Osamu che pare abbia bisogno di sgranchirsi le gambe.

    Messa l'arma in spalla non restava che attendere i draghi azzurri ed in caso Hagemono gli avesse dato lumi sulla geografia e gli elementi mancanti di quel luogo aggiornare Maya in merito.
  15. .

    Certezze dal Cielo

    XII




    La risposta del Mikawa giunse esattamente nella forma in cui era attesa.

    Certo, siamo qui per salvare anche un alleato dopotutto.
    Ti ricordo che Omoi mi ha dato una mano persino con la volpe, non sarei certo felice della sua dipartita.


    Dopo iniziarono i grandi dialoghi di quello che Raizen definiva il Diogene sognatore, diverso dal brutale conquistatore e con una certa inclinazione al bene comune, di larghe intese e facili alleanze. Quasi saggio se non fosse parte del suo animo manipolatorio.

    Certo che si può far qualcosa, il problema maggiore della sabbia è il vento dopotutto, costruire delle protezioni che impediscano all'acqua dei pozzi di asciugarsi dopo pochi istanti darebbe benefici istantanei, sono metodi noti, ma c'è da dire che le zone ad est confinanti con le terre dei fiumi, e ad ovest bagnate dal tortuoso fiume Dharma sono ricche e feconde e sanno sfruttare le esondazioni e persino comandarle con sistemi di dighe.
    La domanda è: a di questo ai sunesi importa?
    La sabbia e il vento sono il loro patto con la natura, non credo sia un caso che i Chikuma manipolino il vento e che alcuni dei loro ninja più forti manipolino la sabbia.
    La Foglia è stata e sarà disponibile qualora Suna mostri interesse, il deserto ha più diritti dell'uomo, ma anche l'uomo merita di vivere con dignità e credo che agire sui confini possa


    Alla proposta politica di ricorrere ai cloni per capire cosa stava succedendo all’esterno Diogene si ritrovò disarmato e con la rastrelliera vuota, dopo un infinita carrellata di espedienti che potevano essere plausibili solo per qualcuno che non lo guardava con la giusta malizia. Raizen aveva voluto pareggiare con lui il debito che aveva per avergli ingiustamente preso la vita, ma solo perché non voleva avere un legame simile col colosso di sangue, un individuo ormai divorato dalla cupidigia e dai suoi stessi vuoti desideri, figli di un epoca lontana a cui nemmeno lui apparteneva che l’avevano reso più viscido del sangue che l’aveva reso potente.

    Mi piacerebbe dire qualcosa per rassicurarti Diogene, ma quelle scosse non erano da sottovalutare.
    L’ultima volta che lo hai fatto un Colosso, uno vero, stava per seppellirci vivi, ed a proposito, me ne devi una da quel giorno.


    C’era ben altro da non sottovalutare in quella situazione, ma quell’avviso non era certamente diretto al colosso di sangue. Il clone comparve appena terminata la frase e appena l’amministratore volle precipitarsi verso il cunicolo lo fermò.

    Scusa, ma non è stupido rifare la stessa strada?
    Siamo in un edificio, saliamo in verticale no?
    Ammenochè non ci sia un cunicolo che ci permetta di farlo senza tornare alle mura, questo dedalo non penso abbia gallerie monodirezionali, ho visto svariati incroci all’arrivo!


    Quella dei cloni fu una corsa a perdifiato verso l’esterno in cui non venne ascoltato da Febh, ma guidato dall’amministratore per la strada già percorsa malgrado fosse più pratico di lui. Gli avrebbe messo una discreta fretta se l’avesse visto troppo rilassato, ricordandogli che qualcosa stava distruggendo il suo villaggio e che non era lui.

    Non sta succedendo niente di bello, Febh.

    Impossibile per lui non percepire un’ aria strana appena fuori da quella sorta di schermatura contro le evocazioni, parecchio strana, qualcosa che grazie al ruolo di Guardiano percepiva fin dentro le ossa. Non era qualcosa come l’evocazione di uno dei clan da parte di qualche poco di buono, no, non era uno dei draghi che dimorava nei fari: uno dei Grandi Draghi era lì.

    Più veloci.

    Giunti all’esterno bastò un occhiata per concretizzare quei timori, ad accogliergli c’era una gigantesca colonna di fumo e una Oto soffocata in un silenzio innaturale, neanche un singolo allarme se non l’eco lontano di palazzo Yakushi, messo in ginocchio da chissà quale attacco.

    Palazzo Yakushi...

    Sussurrò esterrefatto. La colonna che avevano visto torreggiava infatti dove un tempo era possibile scorgere l’antica dimora e sopra di essa, inconfondibile, Tenchou.
    Il clone mise una mano sulla spalla di Febh, rapido, reindirizzando la sua attenzione su di lui prima che questo potesse decidesse di rilasciarsi.

    Possiamo iniziare a muoverci se vuoi, avvisare gli altri trasmettendogli i ricordi come se mi rilasciassi non è un problema, potremmo tornare più utili, ho una discreta carica di energia in corpo.
    E una volta arrivati lì l’originale potrà teletrasportarsi insieme a te.


    Ma niente, il clone si era già dissolto lasciandogli due evocazioni colossali con cui aveva già avuto modo di interagire, ma non gli aveva lasciato alcuna istruzione e muoverle non sarebbe stato semplice.

    Stupido. Babbeo. Impulsivo.

    Il clone già furente si voltò verso i due rettili, del tutto ignari della situazione.

    Siete qui perché Oto è sotto attacco, Palazzo Yakushi è sotto attacco.
    Ma Oto dorme un sonno innaturale.
    Non so perché Febh vi abbia richiamati ora, forse per guadagnare tempo, ma non credo siate in grado di indagare in merito, per cui andiamo al palazzo, non sappiamo niente ma lo scopriremo una volta arrivati.
    Se avete modo di spostarvi rapidamente fatelo, mi sposterò con voi in un primo momento ma poi avanzerò da solo se potrò essere più rapido.


    Trasferite le informazioni il Clone per influenza di Raizen sarebbe stato circondato dall’anima di un Drago che prese a fluttuargli pigramente attorno alle spalle. [ST1]

    Ssalaard, Ssaltzar, condividiamo ancora il campo di battaglia pare.
    È triste ritrovarsi solo per combattere ma non riuscire a sanare i rapporti, spero possa cambiare qualcosa nel futuro.


    Era Ou, inconfondibile nei toni e nella portanza regale.

    Ma siamo alleati quantomeno, e questo è incoraggiante.

    Aggiunse con un tono di voce ugualmente cordiale.
    Metri di terra e cemento sotto di loro sia Febh che Raizen ricevettero l’informazione, lo sguardo crucciato di Raizen non tradì quell’oncia di concentrazione necessaria ad aprire una connessione unica con i draghi, forzando persino le regole imposte da quel luogo.

    A palazzo Yakushi è per caso conservato il quattro code, Febh?
    Ti ricordo che siamo qui per un preciso motivo.
    E che l'amicizia è qualcosa da onorare, non da mostrare come un vuoto trofeo.
    Ascolta e concentrati.


    Stava volutamente evitando il parere di Diogene poiché confermare che il demone era in pericolo gli avrebbe dato una maggiore libertà di azione e la risposta dello Yakushi fu bastevole a ricadere in quella casistica.

    Ho modo di spostarci molto più rapidamente di quanto degli sbarbatelli come voi possano fare.
    Posso portare con me due persone, Hohenheim DEVE poter difendere gli interessi del suo villaggio, e Febh è necessario per la conoscenza approfondita della sua stessa dimora.
    Andiamo?


    Sapeva che era Febh ad avere in mano il quattro code, e a quel punto immaginare che fosse a palazzo Yakushi richiedeva davvero poco sforzo mentale. Non voleva neanche pensare ad un accusa, non ancora, aveva un oncia di rispetto residua che gli impediva di credere che si potesse attaccare il proprio villaggio in nome di una visione, ma questo non lo privava del suo ruolo.
    Prima di scomparire però, vedendo Youkai allontanarsi, avrebbe preso una manciata di posate, circa cinque, e tra quelle avrebbe scelto un cucchiaino da dolce, e arrotolatolo attorno all’indice come fosse carta stagnola per un uomo normale lo lanciò al chunin. [ST2]

    Youkai.
    Mettilo al dito e NON perderlo.


    Probabilmente Youkai era l’unico che poteva capire la reale importanza di quell’oggetto, ma poco importava se così non fosse stato.
    Appena avesse avuto conferme da entrambi sarebbero scomparsi, ed a lui non serviva l’ordine di Diogene come a Febh, a lui bastava che lo Yakushi volesse andare insieme a lui, un qualsiasi segnale di insofferenza ad un divieto ed avrebbe preso lui quella decisione, ritrovandosi dopo un istante in groppa alle due lucertole, ovunque queste fossero, gli era stato detto di recarsi a palazzo dopotutto. [SAextra]

    Beh, che è quella faccia?
    Era penoso vederti quel collare addosso, ringrazia o stai zitto.


    Bengiunti.
    Non arriva una buona aria dal palazzo.


    Vennero accolti da Ou e si ritrovarono a confermare quelle parole, la presenza di un drago divino significava solamente che anche un Kage non aveva certezze riguardo alla sua incolumità.

    Hohe, non è saggio aumentare ulteriormente la tensione tra villaggi.
    Buttarti lì in mezzo se le cose volgessero al peggio e ne andasse della tua incolumità, ci farebbe andare incontro alla guerra che stiamo cercando di evitare.
    Un evento simile sarebbe facilmente manipolabile e non conosciamo le intenzioni di chi sta causando tutto questo.
    Prendi Hoshi e la genin ma non allontanatevi troppo, paradossalmente è importante che restiate qui.
    Certo, tutto questo se Febh concorda.


    Presa una decisione non gli restava che una meta.

    Possiamo andare.

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