Posts written by Febh

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    Dubbio

    Capitolo 9

    Shinryu aveva ignorato del tutto le provocazioni dell'Hokage, convinto di essere in una posizione di superiorità tale da non correre alcun rischio e poter condurre la trattativa a suo piacimento, come fosse un divertente intermezzo tra i suoi compiti, ma sembrò ancor più divertito nel vederlo litigare con me (eravamo piuttosto portati per recitare quella scena...sempre che recitassimo), dopo lo scambio mentale che si era concluso con un mio secco commento dopo che mi aveva ammonito sull'essere manesco. Non che mi abbiate mai trattato coi guanti... Ma era solo nelle nostre menti, mentre all'aria gli insulti iniziarono ad accumularsi in una distorta torre di oscenità unicamente a beneficio del nostro potente avversario.

    La pantomima andò a buon fine, con il drago che sparì senza un graffio, se non estremamente superficiale, mentre l'illusione prendeva il suo posto davanti alla mia spietata logica, reagendo anche al colpo di grazia con cui lasciai la spada piantata nel terreno. L'Hokage seguì la recita afferrandomi per il collo in quella che sembrava in tutto e per tutto un'esecuzione, quasi volesse spezzarmelo con un gesto mentre l'odio inondava il mio sguardo, ma ci fu un brevissimo istante di smarrimento nei suoi occhi dopo la battuta di Shinryu e il suo schiocco di dita.

    Dopo millenni di non-tempo, provato e sfiancato ma non sconfitto, Raizen aveva forse trovato per la prima volta un accenno di ciò che era l'Equilibrio di cui tanto si pronunciava Guardiano. Come se nel non-essere inconoscibile avesse trovato un punto di vista terzo, esterno, che gli permettesse di valutare e accettare l'essere perlomeno a livello intuitivo, e appena per un secondo. Ma in un tempo senza tempo ogni istante è infinito, e quando la mente di Shinryu andò a bussare per tentarlo, non trovò altro che pace ed Equilibrio, qualcosa che aborriva, poiché il Dominio non cerca Equilibrio ma solo sottomissione del tutto. Tu...tale padre tale figlio, eh? Pronunciò schifato, pronto ad abbandonare nuovamente la sua mente al nulla, quando lo stimolo esterno permise all'Hokage di fuggire con più informazioni di quelle che ci si sarebbe potuti aspettare anche se non fu in grado di strappare lo spirito intrappolato in Hakike e portarlo con sé. Dopo la sua furiosa offensiva, per quanto fuori bersaglio, Shinryu si sarebbe voltato facendo per andandosene mentre Hakike veniva pareggiato non avendo altri incarichi

    Comprendo che a stare vicino a voi si rischia solo la pelle. Replicai, per quanto una piccola parte di me gli fosse grata per avermi salvato, ma a dispetto di quanto immaginavamo il teletrasporto non era riuscito a portarci del tutto in salvo, non quanto credevamo! Restammo in guardia accertandoci della scomparsa dell'Esuvia, che tuttavia non aveva dato prova della sua presenza così come del suo allontanamento...ma fu solo quando fossimo stati sufficientemente sicuri che mi accorsi della presenza di quel fiore sulla spalla, originariamente cresciuto sul mio Mokuton e successivamente ritrattosi fino al corpo invece che degenerare come accadeva di norma. Ma cos'è questo? Cercai di strapparlo ma quel singolo movimento mi fece tremare mentre percepito chiaramente il chakra svanire e quel fiore crescere anche se impercettibilmente. L'Hokage non sembrava riuscire a vederlo o forse non lo aveva notato, e si era allontanato per controllare la situazione e iniziare qualcosa che sul momento non compresi.

    Hokage-sama, voi lo vedete? Cercai di produrre del Mokuton in quel punto per separarlo dal corpo ma la piantina sembrava intangibile per la mia arte e nuovamente consumò il chakra, mentre Raizen non sembrava affatto in grado di rispondermi, complice il pochissimo chakra che aveva e la strana reazione simile a una crisi epilettica che lo aveva preso, con del sangue che usciva dal naso e dalle orecchie! Cosa sta succedendo? Mi mossi verso di lui ma il nuovo assorbimento di chakra mi fece piegare un ginocchio. Deve avere un effetto simile al mio! Misi mano a un Kunai, avendo abbandonato la spada poco prima, ma anche tagliare la pianta non diede risultati, nemmeno quando riprovai con la Mortificazione. Dannazione! NO! Il fiore nero cresceva sempre di più e sembrava impervio a qualunque mio tentativo di rimuoverlo, mentre la mia riserva di chakra precipitava.

    Finirà per uccidermi e divorarmi... Quell'inetto dell'Hokage non era stato nemmeno capace di difendermi a dovere, e ora lui stesso giaceva in condizioni precarie, ma mai quanto le mie. Non riesco a credere che una cosa del genere possa fermarmi...non lo accetto! L'Odio avvampava, nonostante la crescente preoccupazione, seguendo i dettami del Maestro, ma anche con quell'energia che pure gestivo a stento non riuscii a rimuovere il problema, trovandomi infine con appena un quarto della riserva restante e il fiore grande quasi come la mia testa. Maledizione... Cosa mi restava? Forse, se avessi avuto Mugen vicino avrei potuto sfruttare la sua energia così contraria al chakra per recidere quel fiore che sembrava nutrirsene...o almeno contaminarlo, ma la spada era lontana e smontata, inutilizzabile! La Maschera del Cinghiale non poteva aiutarmi e nessuna delle mie arti aveva la benché minima efficacia...non restava nulla di me che potesse opporsi a quella condanna a forma di fiore!

    Mentre arrancavo, strisciando verso l'Hokage...mi sovvenne che forse avevo un'altra opzione. Qualcosa che fosse nuovo...i cloni! Ma in che modo poteva un clone aiutarmi? A meno di generarlo in modo che il fiore passasse sul clone stesso, lasciandomi in pace, ma senza tornare da me alla dissoluzione della tecnica. A stento ero riuscito a creare dei cloni stabili e dubitavo di avere ancora le possibilità di farcela, ma c'era forse alternativa? Attingendo alla mia già misera riserva attivai la Fioritura Senju al massimo potenziale possibile, così da affilare la mente e migliorare quanto più potevo il mio controllo sulle tecniche, mentre focalizzavo come creare il clone, proprio come in addestramento, tenendolo collegato a me proprio nel punto del fiore maledetto...ma come spingere quella maledizione a spostarsi dall'altra parte? Divora...il chakra. Ma un fiore si nutre di ciò che prende dal terreno...non discrimina. La sensazione di debolezza e di stanchezza mi avevano ricordato un evento di qualche tempo prima, quando ero giunto in condizioni disastrose per via delle intemperie e per la presenza di un'energia aliena che avevo forzatamente internalizzato, stabilizzandola solo grazie a Fudoh-san e al Maestro. Il seme. Il Freddo. Non è chakra, non del tutto almeno. Ed è dannoso per qualunque cosa. Sogghignai, gettando un'occhiata di sbieco al fiore. Vediamo se anche il mio chakra contaminato dal Freddo ti piacerà...o se sarà letale. Attivai il seme che giaceva vicino al mio tan'tien, in modo che il Freddo un tempo domato iniziasse a scorrere nelle mie vene e nel sistema circolatorio del chakra, danneggiandolo ma anche concedendo le sue capacità. Questo lo sopporti, fiore? Chiesi tra le labbra improvvisamente bluastre e tremanti, come tutto il corpo, mentre l'essenza stessa del Freddo alterava completamente il mio chakra, di fatto instillando anche nel fiore quel potere che dubitavo fosse capace di Dominare, non essendo semplice chakra ma qualcosa di diverso!

    Se anche il fiore fosse sopravvissuto, creare in quel momento un clone che non avesse il Freddo in circolo, collegato nello stesso punto, avrebbe forse spinto la maledizione verso il mio costrutto, unione della Moku Bunshin e della Kage Bunshin...che avrebbe poi consumato fino a farlo sparire, ma trovando il Freddo a opporsi al suo ritorno nel mio corpo! O questo...o sarei morto.

    Intanto l'Hokage affrontava la sua ultima sfida: aveva tentato di utilizzare il Richiamo e le sue arti per richiamare a sé Hanabe, o almeno parte di esso. Ma lui era legato al Contratto di Richiamo di tutti i Draghi, pertanto in realtà la sua tecnica avrebbe richiamato davanti a sé Hakike stesso...pur chiamando il suo nome originale. Una creatura non può opporsi al richiamo se viene fornito abbastanza chakra, e pertanto sarebbe stato Hanabe a doversi presentare andando in contrasto col dualismo tra Hakike e Hanabe. Un ninja di minor forza avrebbe ottenuto solo un pastrocchio e il fallimento della tecnica, ma Raizen conosceva quelle creature e le loro anime meglio di chiunque...e quindi la sua volontà pur con qualche ostacolo avrebbe sicuramente evocato Hanabe, rifiutando quindi Hakike. Ma anche se evocato il possente drago verde, il veleno che era Hakike comunque vi era indissolubilmente legato e da qualche parte sarebbe dovuto andare...trovando sfogo solo nell'unico canale aperto: l'evocatore stesso. Sia il drago appena apparso che Raizen sarebbero stati investiti dal temibile veleno che cercava uno sfogo non potendo apparire come avrebbe dovuto, e il danno per il corpo del Kage che era fortemente indebolito dalle spese di chakra poteva essere fatale! Il suo corpo prese a tremare e sanguinare mentre il veleno divorava gli organi e annebbiava la mente, e al contempo cercava di mantenere la presa sul corpo del drago che appariva per impedire ad Hanabe di emergere e lasciare che restasse Hakike. Raizen sarebbe stato travolto dalla situazione e da dolori lancinanti e indicibili, a rischio della vita. Poteva interrompere il richiamo, certo, ma lo avrebbe fatto? O avrebbe cercato un modo, come era stato con Kushami, per sopportare e purificare quel veleno? C'era una strada?
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    Secondo Atto

    Minarai - 4

    Messa a tacere la donna, io e Hideo tornammo a sedere assieme all'uomo che avevamo assoldato, mentre il mio cuore tornava a battere regolare. Avevamo dato spettacolo ma il solo fatto che il Pagliaccio si fosse interessato a noi aveva convinto tutti che la scelta migliore fosse non approfondire troppo l'argomento e questo cadeva a nostro favore...ma era il momento di parlare con Hideo, che stava in quel momento seguendo una strada molto pericolosa per la sua formazione. No, Hideo. Quello che stai descrivendo è il pensiero che avrebbe un ninja di Oto. O di Ame. Strisciare, servile davanti ai forti pur di avere salva la vita. E magari colpire di nascosto quando l'altro abbassa la guardia. Simili comportamenti possono essere efficaci, ma non sono ciò che persegue il Maestro. Scossi il capo mestamente. Non c'è niente di male nel ripiegare davanti a un nemico più forte, solo un folle attacca senza speranza di riuscita, a meno che non abbia qualcosa di importante da ottenere. Tuttavia...quella che hai mostrato era debolezza di spirito, non nel corpo. Si può ammettere la propria inferiorità e usare questa consapevolezza come sprone per crescere, ma non si può essere codardi come mercanti che cercano di comprare la propria salvezza con moine e sottomissioni. Puntai un dito contro di lui. Tu non hai aggirato il problema, tu ti sei sottomesso sperando che avesse pietà di te. Erano accuse pesanti, ma suffragate dai fatti. Ho sfidato quella donna per dimostrare che anche se inferiore potevo essere un pericolo da considerare. Ho mantenuto la mia integrità...tu la hai gettata al vento. Ho usato la mia paura per tenermi saldo, tu ti sei lasciato abbattere. Era tutta una questione di saper dosare e stimare le proprie forze e quelle avversarie.

    Quando poi minacciai la sua ricerca finalmente ebbe una reazione adeguata, e ancora una volta sollevai la mano. Ora mi stai minacciando. Sostieni il mio sguardo e la mia presenza sapendo che potrei spezzarti facilmente. Anche quella donna poteva ucciderti, interrompendo per sempre la tua ricerca, ma non hai reagito allo stesso modo. La mia non era un'accusa, era una constatazione. Come per prima...sostieni questa sensazione, USALA. Lascia che ripulisca la tua mente come il fuoco rovente libera le lame dallo sporco e dai batteri. Forse quell'espressione tradiva le mie conoscenze mediche ma mi ero lasciato trasportare. E impara a mantenere il tuo orgoglio anche nella sconfitta. Il Maestro non propugna la vittoria ad ogni costo contro il nemico, ma mai e poi mai perdonerà una sconfitta verso te stesso! Medita sulle mie parole.

    Poco distante al tavolo la donna aveva un'espressione affranta, nemmeno fosse un cucciolo rimproverato, ma ero troppo focalizzato su Hideo per seguire cosa accadeva, inoltre ero abbastanza esperto da sapere quando non disturbare un cane addormentato. La Liberalità aveva pronunciato parole pesanti verso Yuri, che tuttavia fu rapida nell'ammettere le proprie colpe e cercare di fare ammenda, trovando un dito del Pagliaccio che andava a cogliere la sua lacrima, asciugandola. Imparare è la virtù più grande degli uomini. Quando saremo eterni, non ci sarà limite alle nostre virtù. Ma non commettere mai due volte lo stesso errore. La ammonì, prima di tornare ai loro discorsi. L'indicazione è non averci a che fare, ma non so niente di più. Ci hanno anche chiesto di non indagare al riguardo, perché è una faccenda che riguarda solo loro e il Leader. Spiegò sul Dominio, mentre Yuri passava a un nuovo argomento.

    Non spetta a me raccontare le peripezie della Temperanza, ma posso dirti, come Pagliaccio di Prima Classe, che la morte di tuo padre è stata dettata sicuramente da una Profezia, anche se non ho idea di quale fosse. Tutte le azioni mirate verso singoli individui da parte del buon Tenson Korin sono frutto delle sue Profezie. Spiegò, dunque era possibile che suo padre non avesse fatto nulla di male in realtà, o forse non lo aveva ancora fatto. La successiva agitazione di Yuri invece venne accolta da un gesto conciliante. Calma, calma. Tisana? Sul tavolo era apparso un Thermos decorato con disegni di palloncini e contenente una camomilla. Un Pagliaccio di Prima Classe deve sempre essere pronto a ogni manifestazione emotiva. Spiegò. Non ti allarmare, queste tue informazioni sono sicuramente molto interessanti e meritevoli di approfondimento, ma non è facile pensare alla Mansuetudine come a qualcuno in pericolo. Dopotutto tra tutti noi è stato l'unico a incassare l'attacco del Leader e continuare a combattere senza difficoltà per alcuni minuti. Tuttavia, valuteremo la cosa nei prossimi giorni: non sei certo l'unica affiliata. Sorrise, promettendo di trasmettere lui stesso tutti i dettagli all'uomo che era stato in passato identificato come Spettro dei Miracoli.

    Intanto il tempo passava, ed era giunta l'ora dell'apertura della Corte. La porta del bagno del locale, una mera asse di legno assemblata alla meglio, iniziò a vibrare leggermente mentre da sotto l'uscio si intuivano luci e colori bizzarri. Ah, ci siamo. Vogliamo andare? Avrebbe detto a Yuri, porgendole il braccio e accompagnandola, mentre diverse persone si erano già recate alla porta, varcandola e sparendo apparentemente nel nulla. L'Isuka che era con noi si era già diretto alla porta. Non dimenticare i nostri accordi, traditore della Zanna. Quello fece un cenno come a dire di non preoccuparmi, mentre Hideo mi tempestava di domande a cui non avevo risposte. So solo che è molto esclusivo e che in genere ciò che accade alla Corte non influenza il resto...puoi comprare di tutto, ma difficilmente si viene uccisi o rapiti...però sono solo voci di corridoio. Sentite ad Ame, perdipiù, ma non serviva dire questo al Kiriano. In ogni caso ci accodammo, e avremmo in seguito scoperto che quello era solo uno dei possibili accessi, dato che da tutto il continente le persone invitate accorrevano alla Corte di Kusa, e che oltre la soglia erano già presenti parecchie persone.

    L'interno sembrava un enorme bazaar sotterraneo, con più livelli e centinaia di bancarelle con sopra le cose più varie, dal cibo esotico ad armi, passando per intrugli miracolosi. Il posto era immenso, con decine, se non centinaia di bancarelle, piccole casette prefabbricate ed ogni genere di persona accalcata in una bolgia priva di ogni senso del decoro e dell'ordine. Stand e strutture erano distribuite in tutto lo spazio disponibile...compresi i muri ed il soffitto (il che rendeva necessario l'uso del controllo del chakra per visitare agevolmente gran parte dei negozi), con corde, scale a pioli e passerelle che formavano una ragnatela estremamente intricata.
    La gente poi si addossava ovunque, con abiti tra i più sgargianti e bizzarri, sfoggiando maschere tra le più elaborate...anche se questi individui erano decisamente una minoranza, dato che la quasi totalità dei presenti non era mascherata od al più aveva una semplice mascherina per cammuffare un poco i lineamenti. Avevo sentito dire che molti tra i frequentatori amano mascherarsi per non essere riconosciuti. Mormorai, mentre alle nostre spalle ci fu un battito di mani: il Pagliaccio era dietro di noi. Ah, ma benvenuti, benvenuti! Un invito poco ortodosso ma siete in Benvenuti alla Corte, parola di un Pagliaccio di Prima Classe.

    L'usanza voleva che fosse lui ad accogliere tutti i nuovi avventori, o più probabilmente un suo clone dato che avremmo notato altri individui identici in giro per la sala, a parlare con altre persone (e l'originale non si era allontanato da Yuri). In ogni caso permettetemi di darvi qualche consiglio: alla Corte c'è tutto quello che fugge dal Sole, e se avete a che fare con questo mondo, allora alla Corte troverete quello che c'è bisogno di trovare. Nulla di più. Nulla di meno. Sempre che abbiate abbastanza determinazione, cari signori. Ma rammentate sempre che ciò che accade alla Corte rimane alla Corte. Non portate qui dentro le vostre antipatie e non portate là fuori quelle che avrete qui. Tutti seguono questa regola. Sempre. Concluse con un sorriso. Posso indirizzarvi verso qualcosa di particolare? L'Isuka non sembrava avere particolari interessi ma voleva solo gironzolare, e io intendevo evitare di perderlo di vista dato che lo avevo pagato. Quanto a Hideo...poteva volere qualcosa? Il Pagliaccio lo avrebbe sicuramente indirizzato nella direzione giusta prima di sparire nella folla. Avvisami quando sei pronto per una seconda sessione di terrore. Gli avrei detto, e in quel caso avremmo trovato un tavolo da qualche parte dopo esporlo nuovamente a quell'esperienza, cercando stavolta di apprendere qualcosa.

    L'Originale aveva invece portato Yuri verso uno dei bar in verticale che erano stati approntati su una delle pareti, con il pavimento che era stato trattato per facilitare l'uso del chakra adesivo, per quanto restasse molto strano ordinare da bere in quella posizione. Accomodati pure, mia cara. Forse dovremo invitare i tre che abbiamo maltrattato al nostro tavolo, successivamente, non è elegante aggredire così qualcuno, ma intanto dimmi pure qualcosa di più su questo fortunello. Dopo aver ordinato al cameriere (lui prese un bubble-tea) e avute tutte le informazioni avrebbe poi annuito. Da come lo descrivi, credo di sapere che fine abbia fatto...è il Cavaliere Nero al servizio della Signora di Taki. Si dice che chiunque lo abbia sfidato od ostacolato abbia fatto una brutta fine, e sempre per via di incredibili eventi sfortunati. Spero non abbia imparato a controllare il suo dono, qualunque cosa sia.
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    Black Stuff

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    Se anche lo Yakushi si era convinto di essere superiore, visto come tutto cadeva sotto i suoi piedi, era altrettanto vero che la sua vera mossa vincente era stata debilitare il nemico. A fronte di un avversario determinato e sicuro di sé probabilmente avrebbe avuto molta più difficoltà ad agire...e tuttavia, se il nemico era caduto vittima del veleno era pur sempre merito dello Yakushi, anche se casuale. Alla fin fine, la storia la raccontano i vincitori e i sopravvissuti.

    E proprio a proposito di sopravvivenza, appena messo piede fuori da quel luogo infernale lo Yakushi avrebbe trovato Shun Rai che boccheggiava, trafitta in qualche modo, mentre tutto intorno le lucertole stavano tenendo ancora a bada i servitori di Lussuria, che lui teneva con sé. La donna che doveva diventare sua moglie iniziò a contorcersi mentre enormi quantità di sangue uscivano dalla bocca e dal naso, come se avesse ricevuto un danno fatale, mentre Shun Rai blaterava qualcosa di irrilevante poco distante. Febh era ancora preda dell'euforia dettata dal chakra degli Hakai, che amplificava la sua già notevole teatralità, anche in considerazione del fatto che nonostante tutto quello che era successo, ancora non aveva raggiunto l'apice della concentrazione, forse a causa dei residui dell'illusione di lei. Mi sembrava di essere stato chiaro. Avrebbe detto, col chakra nero crepitante. Non hai il permesso di morire! E con un singolo gesto la avrebbe avvicinata a sé baciandola sulle labbra sanguinanti (in realtà perché avendo ferite interne era più facile trasmettere il chakra), mentre inondava il corpo di lei con il suo chakra, capace di guarire persino organi rimossi o arti amputati [Tecnica].

    Staccatosi, fortunatamente senza essersi reso conto di quanto fosse equivoca la scena per un osservatore esterno, si sarebbe rivolto a Shun Rai, camminando nella sua direzione. Perdonarti? Hai...ceduto all'influsso? Non credere di potermi ingannare così facilmente. Hai agito immediatamente appena mia moglie te lo ha richiesto. Sei al soldo di questa gente, ma non temere. Salverò Shinken...che lui lo voglia o meno. E te lo sbatterò davanti per farti capire che nessuno deve sottovalutarmi. Mai. Avrebbe teso una mano sopra di lei, mentre da una piccola ferita provocata con l'unghia faceva colare preziose stille di sangue rosso vivo sulla ferita della musicista...il tanto che bastava per guarire quel danno risibile, dal punto di vista di uno Yakushi [Azione]. Ora vivi...unicamente per mia volontà. E inginocchiati giurando fedeltà eterna. Così come controllo la vita e la memoria, io ho anche il potere di spalancare le porte dell'inferno e precipitartici. Io sono Febh Yakushi, nato nel Clan Hakai. Araldo della Fine Inevitabile, e ogni cosa inevitabilmente si sottometterà al mio volere. Stava un attimo partendo per la tangente, di solito Ssalar o qualcuno gli dava un manrovescio per disinnescarlo ma non c'era nessuno in quel momento.

    Come hai visto posso infrangere questo potere. Ora dimmi quello che sai davvero. Chi ha imposto questo fantomatico sigillo, o per meglio dire chi ti ha reclutata. Comincia dall'inizio. Io ho tempo. Tu...non credo. La lucertola assassina sarebbe uscita dalla sua ombra avvicinandosi alla ferita, a un passo dalla sua gola. Ssalsaluga è pronto a tagliartela al primo movimento fuori posto. Quindi è bene che cominci. Magari dicendomi chi è questa squinternata per nulla carina che avrà l'immenso onore di sposarmi. Spiegò dopo essersi allontanato di qualche passo, sempre con la Lussuria tra le mani, pronto a somministrarle una nuova dose di veleno se fosse stato necessario, ma riteneva che lo spettacolo offerto e il tradimento da parte del suo stesso potere fossero stati sufficienti a farle capire che era meglio stare dalla parte dell'otese invece che da qualunque altra. Poi potremo riposare e tu leccarti le ferite, magari spostandoci da in mezzo alla strada. Le lucertole avrebbero sicuramente aiutato per questo, trovando un rifugio, dopotutto il genjutsu della Lussuria prima o poi avrebbe esaurito il suo effetto sui presenti.


    Febh Yakushi (Kaji?)

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 775
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 775
    Chakra
    84/125
    Vitalità
    16,5/21.5
    Slot Azione




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    Slot Difesa







    Slot Tecnica





    Note

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    Pregiudizio

    Capitolo 8

    La spiegazione dell'Hokage sui draghi nascondeva una profondità che al momento non riuscivo a vagliare, ma mi trasmetteva l'impressione di non poter essere sfruttata a mio vantaggio contro di lui, per quanto meritevole di ulteriori riflessioni mentre le informazioni su Tian suo padre, mi lasciarono perplesso. Una maledizione del genere...non ne ho mai sentito parlare. Cosa avrei dovuto fare per sottoporre il figlio allo stesso destino del padre, così da liberarmene per sempre? Credo sia oltre le possibilità di un mortale. Ma nel mentre l'Hokage divagava per le sue vanagloriose ascendenze, come se qualcuno a Kumo potesse mai riconoscergli una qualunque forma di autorità per un governo di millenni prima.

    [...]

    Shinryu sogghignava. Solo perché una vittoria non arriva subito non significa che non sia già nelle nostre mani. Ci sono stati inconvenienti, certo, ma tutti coloro che si sono opposti a noi sono poi periti inevitabilmente, prima o poi. Anche se alle successive parole su come quelle sembrassero le giustificazioni di uno sconfitto sospirò. Oh beh...mi risulta di essere ora libero, potente, e in cerca di un nuovo aspetto per sostituire Ozma. Inoltre...ricorda sempre che gli Aspetti non sono che propaggini della mia volontà. A volte parlava in prima persona e a volte al plurale, era difficile capire fino a che punto fosse dotato di identità. Posso scartarli senza perdere nulla, e procurarmene di altri facilmente. Per esempio, ho sentito in giro che c'è un ninja quasi interamente sostituito da meccanismi. Sarebbe carino un analogo di Kugyo con un pò più di carne addosso. O magari lo stesso Tian, appena lo troveremo.


    Poi rise quando l'Hokage parlò dell'Esuvia, come se un bambino gli avesse fatto un complimento. Ahahaha! Incredibile? Sei davvero così limitato? Disse mentre si toccava la fronte con un dito. Non hai realmente compreso che ogni cosa dotata di chakra è alla mia mercé? Non importa che sia un Dio o un Mortale. Quanto a Ozma, gli era stata lasciata maggiore libertà d'azione, tutto qui. E' solo una questione di concentrazione, ma anche se bombardassi tutti gli aspetti di informazioni o illusioni non riusciresti comunque a farmi abbassare la guardia nemmeno per una frazione di secondo. Nessun commento su Amesoko ma si erse tronfio alla menzione del titolo di Erede di Indra. Egli mi ha scelto e insegnato, mostrandomi tutto. Non c'eri, nessuno era con lui a parte me. E questo che vedi è il risultato. La mia impareggiabile esistenza! Qualcosa che quel Veterano non può nemmeno immaginare!

    Kushami disse la sua mentre io elaboravo rapidamente il mio piano, e l'Hokage prese nuovamente tempo accusando l'Aspetto su ciò che aveva percepito negli altri Jinchuuriki, ottenendo solo un sorriso. La mia natura è perfetta, il Dominio è una luce pura per chi sa guardare, e appare come oscurità solo a chi ha gli occhi chiusi dal pregiudizio e dall'ignoranza! Non era chiaro se quella fosse un'ammissione ma fu a quel punto che mi feci avanti con la mia riottosa affermazione, ottenendo una brusca risposta da parte dell'Hokage che tuttavia celava un fugacissimo contatto mentale...avevo fatto molta esperienza al riguardo con Jushiro e non mi colse impreparato: anche se quel mondo interiore era rapido come un tornado di colori e sensazioni imprecise, l'Hokage si sarebbe trovato di fronte alla mia immagine con gli occhi azzurri che lo fissavano intensamente. Ovviamente, aveva deciso di non fidarsi (scelta saggia in realtà), contravvenendo alle sue parole che millantavano il voler cercare fiducia e aiuto. Ma non era il momento di puntualizzare. Sapete esattamente come me che concedere Kushami sarebbe un errore, ma non possiamo batterlo. Quindi ucciderla è la scelta migliore, da un punto di vista logico. Questa la mia lapidaria risposta alla sua domanda, ma una risposta a cui giunse una postilla. Tuttavia, dargliela vinta sarebbe solo un mostrare il fianco. Io posso salvare Kushami, e lui la crederà comunque morta.

    Nel mondo reale mi scostai con irritazione. Siete solo un debole e un arrogante! Ruggii. Sempre a sminuirmi e dirmi di abbassare la cresta! La verità è che non avete la determinazione per fare quello che serve! Siete solo un maniaco del controllo che vorrebbe tutti come marionette! Puntai un dito verso Shinryu. Tra voi e lui non c'è alcuna differenza! La mia reazione era furiosa, con occhi ardenti d'ira e quasi la bava alla bocca mentre gridavo tutto il mio disprezzo. Si trattava ovviamente di una pantomima a beneficio del nostro calvo avversario, ma ammetto che mi veniva naturale, aiutato anche dagli addestramenti del Maestro per canalizzare le emozioni negative. Speravo che lui stesse al gioco. Ci vorreste tutti come vostri Aspetti, pronti a fare tutto ciò che volete esattamente come lo volete! E voi sbagliate! Spesso, e di grosso! Come adesso! Arretrai di un passo o due, cominciando a comporre un gran numero di sigilli. E ve lo dimostrerò! Shinryu intanto rideva. Ha ragione, per questo saresti stato un ottimo Aspetto, ahahahah!

    Dal mio corpo sorsero diversi rami dall'aspetto minaccioso che terminavano in artigli adunchi e aggressivi, con i quali mi lanciai verso l'Hokage solo per poi deviare lateralmente all'ultimo, diretto a Kushami. Il legno si sarebbe abbattuto su Raizen con l'intento di tenerlo lontano e impedirgli di interagire (oltre che coprire un poco la visuale al nemico, sia nel suo corpo umano che in quello celeste, visto che quasi definirono una cupola, usando la massima quantità che ero in grado di manipolare [Azione 1]. L'unica scelta è togliergli ciò che vuole in modo definitivo! Gridai, sperando che l'Hokage non fosse tanto orgoglioso da impedire la mia azione, mentre la lama calava pesantemente su Kushami con tutta la velocità di cui ero capace per cercare di abbatterla [Azione EXTRA e Tecnica 1]...o almeno così sarebbe sembrato, dato che in mezzo a quei sigilli che dovevano sembrare legati al Mokuton avevo in realtà nascosto le posizioni magiche della Percezione Falsata...durante l'attacco rapidissimo a Kushami le avrei intimato con le sole labbra: "Pareggio" per poi generare l'illusione del drago che cadeva a terra mortalmente ferito e agonizzante. Ecco! Ci avrei anche piantato la spada, così da porre fine alle sue sofferenze. Questo è quello che andava fatto! Avrei ruggito sfidando l'Hokage (e sperando che lui reagisse a modo). A fronte di un danno fatale un'evocazione spariva invece che venire pareggiata, e contavo di ingannare così il nemico: anche alla percezione del chakra non avrebbe percepito nulla da Kushami, ed ero bravo nelle illusioni, specie così piccole [Tecnica 2].

    Contemporaneamente anche l'Hokage aveva messo in atto il suo piano. Durante la recita un suo clone che doveva avvisare il villaggio aveva cambiato obiettivo, focalizzandosi sulla furtività e ascendendo in cielo, anche se la cosa aveva richiesto parecchio tempo, e senza essere interrotto (Shinryu stesso aveva detto che il suo corpo quando occultato poteva fare ben poco) riuscì a portarsi grosso modo sul bersaglio anche se era impossibile stabilire esattamente dove nell'anatomia della bestia si fossero localizzati. Oh...è una recita per distrarmi? Avrebbe commentato Shinryu volgendo lo sguardo verso il cielo, come se si fosse accorto della presenza di quell'enorme massa di cloni che atterrarono in contemporanea sul suo corpo...cosa che aiutò a ridurre la sua attenzione su ciò che accadeva a Kushami e contestualmente a un singolo clone che invece si sarebbe gettato su Hakike. Ah-ahahahahah...AhAhAhAhAhAh!!! Volevi...scalzarmi dall'Esuvia? AHAHAHAHAHAHA!!! Shinryu iniziò a ridere vigorosamente mentre la mia lama fendeva una falsa Kushami mentre la prima spariva. L'Aspetto avrebbe guardato il corpo della dragonessa da me trapassata con irritazione. Tch...e sia...assaggiane un pò.

    In quel momento la mente dell'Hokage, senza che io lo sapessi, sarebbe entrata in comunione con quella dell'Esuvia di Amesoko. Appena un secondo...di nulla. Il vuoto più assoluto, tale da generare orrore al solo concetto...un contatto immediato con quell'energia che Pangu aveva imbrigliato tempo addietro, ma pura, senza alcun filtro o contenzione. La natura ha orrore del vuoto, e la mente dell'Hokage era natura. In quel nulla cosmico dove persino il tempo non aveva significato, complice l'enorme dispendio di chakra, una voce sarebbe arrivata come la salvezza dopo eoni trascorsi in totale assenza di percezioni, una voce che sarebbe risuonata come salvifica e divina, qualcosa, purché fosse qualcosa. Ti è piaciuto? L'Esuvia è un Aspetto. Tutto di lei è ME. Senza di me essa è il vuoto più assoluto! Vuoi diventare un mio Aspetto, Raizen? Vuoi che ti tiri fuori di qui? Impossibile dire quanto orribile sarebbe stata per la sua mente quell'esperienza, ma fortunatamente l'Hokage faceva del dualismo e dell'alleanza i suoi punti forti, a dispetto del carattere e delle mie accuse: c'era un clone con la sua mente ancora attivo che si era diretto verso Hakike, e fu proprio recepire le sensazioni che fluivano da quel clone a scuotere l'Hokage e riportarlo alla realtà, una coincidenza che lo aveva salvato dalla follia. Nel mondo reale erano passati istanti, tanto che io non mi ero accorto di nulla e avevo continuato con la mia teatrale operetta, ma per lui doveva essere stata una tortura.

    Quanto ad Hakike, il clone si era dissolto a contatto col drago che aveva cercato invano di schivare il contatto (ma era nettamente inferiore sul piano fisico), proiettandosi all'interno come se volesse renderlo un Guardiano al contrario. La sensazione di disgusto che trovò era simile a quando aveva estratto il veleno dall'uovo di Kushami a forza di ripetuti teletrasporti fino a far impazzire l'impianto che manipolava i suoi spostamenti...era qualcosa di corrotto e malevolo, ma non si trattava del Dominio che aveva avvertito in Kurama ai tempi di Ozma. La coscienza del clone si sarebbe fatta strada nel drago come se attraversasse cascate di acido ribollente che ne annientavano interi brandelli, ma era stata sufficientemente determinata e potente da superare l'orribile e corrotta anima di quel povero drago ricolmo di veleno. Il clone aveva perso ogni ricordo delle tecniche che conosceva, ogni ricordo di Youkai, ogni ricordo di Hebiko, ogni passione o piacere dell'originale, non sapeva leggere né scrivere, non sarebbe stato in grado di camminare se avesse avuto un corpo e a malapena ricordava di essere un clone dell'Hokage, ma ricordava che quel drago era una vittima, e che lui era Raizen Huangdi Ikigami, o comunque una sua emanazione. Un occhio e una mano restavano solo del clone, se avessimo parlato di una mente nel mondo interiore, ma finalmente superò le orribili e fetide cascate di veleno che ammorbavano Hakike...solo per trovare qualcosa di debole...rachitico e stanco di esistere. Non lo si poteva chiamare drago, ma sembrava quasi un ramo secco che un tempo era stato vivo, ammorbato fino alla morte e poco più cosciente di ciò che restava del clone stesso. E' troppo...troppo...non serve più....grazie di avermi...trovato... Sibilò a quella mente che ancora si stava erodendo. Non puoi salvarmi...ma...grazie...ricordati di...me...io...mi sarei dovuto chiamare...Henbane. Il giusquiamo, una delle piante con le maggiori proprietà antiemetiche che esistano [Nota], ma questo forse il clone non lo sapeva, dato che non sapeva più niente...e in quel momento il danno fu eccessivo e ritornò al suo creatore, portando con sé quell'esperienza e permettendogli di uscire dal vuoto che restava nell'Esuvia.

    Ti sei divertito? Ma bravo...e tu, piccolo erede di Hashirama... Shinryu si era accigliato, rendendosi conto di cosa avevo fatto approfittando della distrazione data dall'Hokage. Era una recita? Fingere di litigare per distrarmi? Sbottò, furioso alle parole dell'Hokage che si era appena ripreso, prima di fermarsi a riflettere, con una mano sul mento. Beh...ma se Kushami è morta il problema è risolto, in realtà. E posso tornare a faccende più importanti. Poi alzò lo sguardo su di me. Ma non dimentico chi mi insulta. Sollevato un dito avrebbe generato un fascio di chakra nero concentrato che mirava a trafiggermi il petto [Attacco Shinryu]! Forse non mi avrebbe ucciso spaccando il cuore ma certamente sarebbe stato abbastanza per trapassarmi un polmone e lasciarmi agonizzante...ed era troppo rapido perché il mio Mokuton mi salvasse! Salvo interferenze di Raizen, sarei crollato a terra sputando sangue e prima ancora di poter gridare...forse prossimo al trapasso, mentre Shinryu si voltava per allontanarsi, facendo cenno ad Hakike di seguirlo [Abilità].
  5. .

    La Congiura dei Serpenti

    Capitolo 3

    Febh e Makoto
    Con il bestione dalla vista corta al seguito e l'aspetto di Hebiko in uno dei suoi eleganti kimoni, Febh camminava scimmiottando i modi di muovere della ragazza, appresi dopo lunghi e tremendi addestramenti proprio a palazzo Yakushi e quindi a volte supervisionati dallo stesso Consigliere, che pure non era molto bravo e pareva più una chiassosa pantomima dell'eleganza, più vicina a uno spettacolo di drag-queen di bassa lega. Davanti alle guardie alzò lo sguardo, sprezzante come pensava che si comportasse normalmente Hebiko: Che c'è? Non posso fare un'ispezione a sorpresa? Tks! Sbottò, internamente divertito e quasi tentato di fare altre volte qualche scherzo con l'aspetto di lei. Ci mancherebbe altro che devo preannunciarmi, io sono Hebiko Do-Ku-Ji-ta. Capito? Erede di Orochimaru e Consigliera del Villaggio, non l'ultima arrivata! Eizo comunque acconsentì all'accesso ai registri, mentre Taro si arrischiava a una conversazione che fece alzare un sopracciglio allo Yakushi camuffato. In che senso? Ti pare che possa partire senza bagaglio e con uno sconosciuto? Se il mio fidanzato Kato, vostro ex collega, tornasse e lo scoprisse che figura ci farei col clan Yotsuki? Replicò con assoluta fermezza. Ma...perché proprio quel locale? Non ricordo di esserci mai andata, o mi ci hai visto?

    In ogni caso si accomodarono nella stanza, verificando le uscite, e sebbene Makoto non avesse trovato alcun riferimento, mentre Eizo era presente e non ci fu verso di allontanarlo, Febh nel corpo di Hebiko ebbe una breve intuizione. Aspetta...verifica un secondo anche quante volte IO sono uscita. Abbiamo avuto un piccolissimo problema con un impostore in amministrazione, anche se non era affatto aggraziato ed elegante come me! E fece una piroetta di scarsa qualità, convinto che quella fosse una forma di eleganza. E poi...sarai anche qui a controllarmi...ma non mi pare siate così zelanti: LUI è entrato qui l'altro giorno. Dove sono le sue foto? E la sua scheda? Batté di malagrazia un dito sul petto del Guardiano. Non mi sono mai andati a genio i guardiani e quando sono imprecisi è anche peggio. Sembrava aver dimenticato che non aveva il suo aspetto, ma certo non sarebbe stato un problema per la reputazione di Hebiko, no? Non mi dirai che mancano carte...o che ce ne sono alcune secretate persino per ME? Vero? Chiese infine con voce squillante, mentre diceva a Makoto di mettersi in posa per far ricordare meglio ai Guardiani dove fossero i documenti con cui era stato per forza schedato, visti i sigilli che erano stati analizzati. E se non avessero avuto niente del genere...allora i sospetti sarebbero immediatamente ricaduti sul personale medico che aveva dato a Febh quelle informazioni.

    Quartiere dei Piaceri
    Con l'aiuto degli abiti e del rivestimento mimetico Kuroshi era difficile da notare e ancor meno da seguire nelle penombre del Quartiere dei Piaceri, e sebbene all'interno si discutesse di questioni sensibili nessuno dei due dava l'impressione di essersi resi conto della sua presenza. Riuscì a sentire quasi tutta la conversazione, pur mancando di conoscere l'argomento del quale di discorreva, ma sentì abbastanza da capire che si trattava di qualcosa di molto serio e che, marginalmente o meno, riguardava il suo stesso clan!

    Concentratosi sui discorsi, dopo poco comprese che la donna aveva un accento straniero, non era di oto anche se camuffava bene la cosa, e sembrava vagamente simile alle inflessioni degli immigrati dai paesi del continente più orientale che qualche volta aveva sentito in degli sceneggiati televisivi, ma non avrebbe saputo minimamente come localizzarla, perlomeno sul momento. L'uomo invece aveva un accento tipico delle zone del Paese del Fuoco. Non riuscendo a comprendere altro il giovane Akadou decise di farsi coraggio e osare maggiormente, scivolando fino alla stanza accanto, fortunatamente vuota (ma per quanto lo sarebbe rimasta?), per cercare di spiare la stanza accanto da un sottile buco nella parete divisoria, creato ad arte. Ma cosa avrebbe visto? E per quanto? Dobbiamo tornare indietro di qualche minuto e vedere la vicenda da un'altra prospettiva.

    Abilmente camuffato, Saragi aveva ordinato del The e chiesto informazioni alla cameriera in merito ai cosmetici dopo aver ringraziato per la sua ordinazione. L'incentivo fu più che sufficiente per attirare l'attenzione della ragazza che annuì, intascandolo con grazia come se stesse semplicemente ritirando le vettovaglie dal tavolo mentre sorrideva. Naturalmente sarà un onore per me presentarvelo. Al momento la mia sorella maggiore lo sta intrattenendo, ma vedrò se sono disponibili a un breve incontro. Visto l'ambiente, con Sorella Maggiore certamente intendeva semplicemente una intrattenitrice con maggiore anzianità o con cui aveva un rapporto amicale anche se di rango superiore, comunque si fermò alla richiesta di "Hideo", soppesando la situazione e il guadagno potenziale, per poi annuire. Ma certo, seguitemi pure, vi annuncerò sulla porta.

    Fece cenno a Saragi e al suo piccolo serpente nascosto di seguirla, avvicinandosi con passi leggiadri fino alla porta scorrevole che aveva fissato poco prima, inginocchiandosi di fianco accanto a essa e aprendola leggermente: dall'interno uno shamisen strimpellava una melodia accattivante e piacevole che tuttavia si interruppe di colpo per quell'intromissione. Tsukino-chan, un onorevole ospite vorrebbe parlare di affari con il tuo onorevole ospite. Sono certa che sarebbe una discussione di grande interesse. Ci fu un pò di silenzio all'interno mentre una voce maschile iniziava a protestare ma venne fermata prontamente. Naturalmente, Makoto-chan. Prego, fallo accomodare. Dovevano aver usato un linguaggio in codice per indicare che si trattava di un facoltoso pronto a spendere.

    Quando Makoto si fece da parte per permettere a Saragi/Hideo di entrare, quasi in contemporanea Kuroshi faceva il suo piccolo foro nel muro, quindi di fatto avrebbero visto la stessa scena: diverse bottiglie di alcoolici e almeno due teiere ormai vuote davanti all'uomo che dovevano seguire, che sembrava molto seccato per l'interruzione, mentre una cameriera con una veste elegante sedeva vicino a lui con lo shamisen posato graziosamente sulle cosce.

    Benvenuto, onorato ospite. Io sono Tsukino e spero di potervi intrattenere qui e ora. Il caro Shoboshi-sama ascolterà sicuramente le tue richieste. Spiegò con un sorriso gentile, mentre con le dita prendeva a pizzicare dolcemente il suo strumento, creando un gradevole accompagnamento. L'uomo sbuffò, irritato, ma fece cenno a Saragi di sedere davanti a lui versandogli un pò di liquore di riso, prima di dire. Allora? Perché tanta urgenza di vedermi? Non proprio l'atteggiamento di un mercante in cerca di acquisti. Io fornisco molti negozi qui intorno, potresti rivolgerti direttamente a loro, perché proprio io? Se però Saragi avesse fatto menzione di qualcosa di speciale e memorabile, come aveva detto alla cameriera, l'uomo si sarebbe fatto meditabondo. Uhm...ho delle cose, ma per clientela molto esclusiva. Non so chi sei e di chi sei figlio, perché dovrei trattarti da VIP?

    Intanto nella stanza accanto Kuroshi avrebbe percepito chiaramente dei rumori oltre la porta della stanza: da là a pochi secondi qualcuno sarebbe entrato! Che fare? [Nota] Se fosse riuscito a risolvere la questione, tornando poi a sbirciare, avrebbe potuto seguire il resto della conversazione, ma non gli sarebbe certo sfuggito il fatto che la suonatrice fissava Saragi/Hideo con la coda dell'occhio, mentre questi era focalizzato sul mercante. Semplice interesse o era pronta a colpirlo alla prima parola fuori posto?

    Bosco dei Sussurri
    Kaji sorrise mentre lei gli chiedeva chi lo avesse accompagnato, ma attese che Hebiko si fosse cambiata e accomodata per rispondere, mentre Meredora la fissava ammiccante dopo la sua dimostrazione con l'abito in tela di ragno, che spiegava anche come mai indossasse un abito da sera nella prigione: poteva cambiarne l'assetto a suo piacere. Dopo aver parlato di Aji-Tae, l'Hakai si lasciò andare ad alcune indiscrezioni, in buon controllo di sé anche se era evidentemente attratto dalle forme di Hebiko, come pure Meredora. Ma non ho portato Aji Tae con me questa volta. Sono qui con un mercante di nome Shoboshu Miroku, originario del Paese del Fuoco ma è a capo di una compagnia molto attiva là dove mi sono insediato. Ha fornito lui gran parte di questo materiale e aveva degli affari da sbrigare a Oto quindi mi ha accompagnato. E c'è una terza persona qui nella caverna, ma al momento riposa in una delle diramazioni più periferiche. Una mia collega, si chiama Raizou Enna. Potrai chiamarla Enna-san, se lo vorrai, è una instancabile lavoratrice, ministro del conio. Disse mentre versava una bevanda fresca per entrambe, che Meredora rifiutò. Naturalmente c'è una porta a separare il suo ambiente dal mio. E ho io la chiave.

    Quindi hai una guardia del corpo in agguato e cerchi di farci abbassare la guardia? Interessante. Fu il commento sprezzante della carceriera, che pure si stava rilassando parecchio nella vasca, la cui struttura era al livello dei maggiori hotel di lusso. Ammetto che Enna-san sa combattere, ma non ho bisogno di tendere agguati. Non con te. Disse fissando Hebiko negli occhi (e rigorosamente negli occhi) con un sorriso caldo, mentre Meredora accusava il colpo: quello era un punto per Kaji. Quanto ad Aji Tae, mi viene quasi da pensare che ti abbia colpito più di me. Sono quasi geloso. Ridacchiò...ma fino a che punto era una battuta? Dopotutto Kaji ERA Febh. Alle successive parole della Dokujita fu lui a dover incassare, dopotutto lei aveva ragione. Sono lieto di essere una tua debolezza. Le avrebbe detto, porgendo una ciotola con dentro ossa di topo essiccate salate, uno dei principali aperitivi otesi (si era informato, era ovvio), note anche come Nezusnack. Ma so anche che ho molto da farmi perdonare.

    Sarebbe interessante sapere i vostri trascorsi. Io ed Hebiko abbiamo una relazione idilliaca, mentre mi pare di capire che tra voi ci sia stata della turbolenza. Affondò Meredora, accettando gli snack come fosse una metafora della sua mossa vincente sulla scacchiera, specie quando ne prese uno e lo avvicinò alle labbra di Hebiko, come a volerglielo offrire direttamente dalle sue dita, cosa che Kaji trovò ovviamente irritante, ma ribatté prontamente. Certo, è normale sapere poco quando ci si conosce da poco e superficialmente. Lo sguardo di lei lo avrebbe trafitto e scorticato, se avesse potuto. Stava a Hebiko decidere se e quanto raccontare, dopotutto. A mia discolpa, non avevo modo di chiedere direttamente il tuo aiuto la seconda volta. Ma non ci saranno più sorprese, questo te lo posso giurare.

    Il discorso andò avanti, mentre Meredora liberava alcuni piccoli ragni in esplorazione nella caverna. Se Kaji se ne era accorto non lo diede a vedere, ma Hebiko certamente lo notò perché la carceriera aveva deciso così. Alla menzione dell'attuale lavoro dell'Hakai e delle sue intenzioni la Consigliera rimase ovviamente stupefatta e con lei la sua accompagnatrice che cercò invano di minare la grandezza di quelle affermazioni, mentre Kaji sorrideva del tutto a suo agio. Tramite Aji Tae ho fatto in modo di intrattenere un fruttuoso rapporto epistolare con il Daimyo del Paese delle Valli, fornendo supporto e consulenze in modo da farmi un nome. Ho addotto a una malattia che mi impediva di vederlo di persona per l'assenza di contatti diretti, ma quando lo ho incontrato due settimane fa mi ha immediatamente dato la carica di Ministro degli Interni. Dopotutto, il suo paese era sull'orlo della bancarotta, e come sai dal mio corrispettivo...sono bravo a pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni apparentemente impossibili. Spiegò, mentre dal suo punto di vista accumulava punti su punti rispetto a Meredora e alle sue visioni ristrette. Non penso di poterlo spodestare subito, ma se tu volessi avere quel paese, che ora avanza fiorente e pronto a fruttare...penso che in un mese o due potrei farlo. Per avere meno contrasti sei mesi, lo devo ammettere, ma so che sai essere paziente per le cose importanti. Francamente mi pare una spacconata. Replicò Meredora, ostile, guardandolo con occhi socchiusi. E' lontano, vero, ma le notizie corrono e la mia nomina dovrebbe essere riportata in qualche trafiletto del giornale di oggi o di domani, qui a Oto. Cosa che avrebbero in seguito potuto confermare. Si sarebbe avvicinato, nell'acqua, prendendo una mano di Hebiko se lei lo avesse concesso, mentre la guardava negli occhi con serietà. Le uniche volte nella mia vita che sono stato una pedina, è stato per mia volontà...e solo per essere poi promosso a un ruolo vincente. Grazie a te ho superato anche il condizionamento che il mio maestro mi aveva imposto riguardo Orochimaru...anche se mi è costato la vita. Ma è qualcosa per cui ora sinceramente ti ringrazio. Meredora non sapeva cosa dire, ma tutto dipendeva da quali informazioni Hebiko avrebbe condiviso o meno.

    Il discorso tornò a farsi più faceto mentre Kaji offriva del fumo, prendendo nota sui gusti di Hebiko che sapientemente si mostrava difficile da raggiungere con una critica velata che tuttavia la faceva apparire comunque adorabile, mentre distrattamente poi chiedeva qualcosa su Aji Tae approfittando del cambio di tenore della conversazione. Ho una scorta di erbe sequestrate ai prigionieri che potrebbe essere divertente condividere. Avrebbe detto Meredora, intromettendosi nella conversazione e allungando la mano per chiedere una boccata a Hebiko...un bacio indiretto, ma chiesto con naturalezza come se fosse qualcosa che facevano sempre. Noi due, naturalmente. Tutto questo contribuì a indispettire Kaji quel che bastava per fargli scoprire qualche carta. Non credo sia qualcosa della sua infanzia ma più qualcosa di acquistato dalla sua famiglia in passato e da lui ereditato. Un libro indistruttibile, che credo sia una delle leggendarie Pergamene di Indra. Pare descriva come forgiare qualunque cosa: La Leggenda della Spada Eterna. Meredora non ne aveva mai sentito parlare, ma Raizen che da quel libro aveva studiato poteva averlo accennato alla Dokujita?

    E infine arrivarono al nocciolo della questione, con il gesto di condividere la pipa con Kaji, in un bacio indiretto, Hebiko ottenne un irrigidimento da parte di Meredora, ovviamente gelosa, mentre lui accettò con eleganza, prima di restituirla, gettando appena un'occhiata vincente alla carceriera. Stava per soffiare una nube di fumo dalla forma elaborata quando alla domanda della Consigliera venne preso alla sprovvista e iniziò a tossire rumorosamente. COFF! COFF COFF COFF! Cos...COFF! Che hai detto? Meredora rimase stupita da quella reazione così inaspettata. In che senso...Naga è tuo fratello? Non è un nome comune...e...COFF...non credo più alle coincidenze. Di che stai parlando? Raizo Enna è Ministro del Conio del Paese delle Valli. Suo marito, il Ministro della Guerra, si chiama Naga Uzumaki...e da quel che so conosce le arti della Progenie del Serpente Bianco, ma non mi sarei mai aspettato che foste...fratelli! Aji Tae probabilmente sapeva, ma non lo aveva informato, e questo ovviamente aveva un peso più che rilevante nella mente dell'Hakai, che si fece ombroso. Ma...ok. Continua. Non so cosa sia questo Bacio di Naga ma forse ci sono cose che nessuno dei due sa.

    Ho sentito degli accenni su questi Kemono, ma sono solo vecchi ricordi delle fiabe di mia madre. Pensavo fossero come l'uomo nero. Kaji non aveva avuto modo di studiare le arti Hakai, essendo cresciuto con un ninja traditore in giro per le strade del continente, e Homura aveva volutamente omesso ogni menzione dei Kemono, per quanto conoscesse perfettamente di cosa si trattasse e avesse in ultimo subito le sue ferite per colpa di uno di essi, ma Kaji non sapeva nulla al riguardo. In che modo vogliono danneggiarmi? E soprattutto...cosa hanno a che vedere con Naga? Sembrava aver fatto un collegamento che in realtà non esisteva, basandosi sulla sorpresa e sulle parole di Hebiko. Per lei sarebbe stato meglio alimentare l'equivoco o sventarlo? Come procedere con ciò che aveva scoperto di nuovo? In che senso...tornato dai vivi? E come hai ascendente su questi...primitivi? Anche Meredora non sapeva cosa dire...ma nel mentre uno dei suoi ragni aveva raggiunto la porta che dava ai locali di Enna...tuttavia non appena entrò dalla serratura il segnale sparì nel nulla,. Uh...forse potrebbero esserci ospiti. Sibilò la carceriera all'orecchio di Hebiko, volutamente per non farsi sentire da Kaji.

    Era il momento di prendere decisioni.
  6. .

    Oh, no, un secondo Tasaki!

    Scelleratezza
    5

    Lo Yakushi rimase francamente stupito dalla reazione dell'altro, allargando lo sguardo mentre una serie di improperi via via crescenti uscivano dalla bocca di quello che fino a un secondo prima si era professato come fedele di Oto. Attacco degno di nota un normale taglio con la mano? Inarcò un sopracciglio, soprattutto perché l'altro aveva fatto ricorso a una protezione di chakra pur di salvaguardarsi, ma quello ne aveva ancora per parecchio, fraintendendo come tutti quelli che lo avevano fatto in passato, l'idea che lo Yakushi fosse un umorale caratterista pronto a perdere la calma per qualche insulto. Avrebbe perso la calma, quello si, ma uno Febh furioso non è un qualunque uomo furioso, come quel povero Tenjin avrebbe presto scoperto, mentre si avvicinava pensando di intimorirlo, arrivando persino a chiamarlo "nanerottolo" mentre partiva una strana filippica sui "guerrieri fuori dalle mura". Noi guerrieri chi? Replicò ancora più stralunato il Consigliere, preso alla sprovvista da quelle affermazioni che gli ricordavano fastidiosamente qualcuno. Ma chi?

    Mentre quello sputava sentenze sul fatto di sfidare lo Yakushi a raggiungerlo, con l'illusione di poter dettare le regole, finalmente Febh fece due più due, scoprendo l'identità del suo avversario e sedicente compatriota in maniera inequivocabile! Aspetta un secondo...pelle scura...un cervello evidentemente con problemi... Si schiaffò una mano sulla fronte. Oh no! Il fratello di quel Tasaki! Fece un lungo sospiro, guardando quasi con compassione il tizio che scappava, evidentemente forte sul piano fisico ma con incurabili ritardi mentali. Aveva detto qualcosa sul portare la sua famiglia a Oto, ma qui si esagera... Sospirò...con la rabbia che scemava e diventava più la seccatura di dover rimettere ordine nel caos di qualcun altro. Aveva punito Tasaki una volta e non avrebbe avuto remore a punire suo fratello. Dovrò portarlo a più miti consigli...

    Tenjin scappava di gran carriera e aveva un bel vantaggio, tale da rendere difficile provare a raggiungerlo per qualunque inseguitore normale. Ma Febh Yakushi non solo non era normale: non era un inseguitore e non giocava mai pulito o secondo le regole altrui. Se proprio lo ritieni necessario fuggi...Tasaki-bis. Il chakra intanto fluiva pericolosamente vicino agli arti inferiori di Febh, fino a definire una sorta di ali stilizzate e rossastre...e poi lui volò, incredibilmente veloce, coprendo quasi un chilometro con un solo salto, più che sufficiente per superare abbondantemente il nemico in fuga, nonostante la sua risicata superiorità fisica [Inseguimento: Tecnica]! Appena atterrato, verosimilmente davanti all'altro, avrebbe sorriso. Ma non è facile fuggire da me...parli grosso ma ti ho fatto parecchia paura, eh? Sei scappato come se avessi il diavolo alle calcagna.

    Ma ora che il diavolo ti ha raggiunto... Salvo problemi o suoi escamotage sarebbero stati a circa 20 metri di distanza [Testo Visibile] ...lo consideri una mia vittoria o devo proprio toccarti? E in ogni caso... Il chakra attorno allo Yakushi iniziò a farsi strano coinvolgendo tutto l'ambiente circostante mentre i suoi occhi diventavano neri come la pece e crepitanti di energia, man mano che componeva una manciata di sigilli per concentrare chakra intorno alla mano sinistra in una forma che ricordava vagamente un'eterea testa di leone [Tecnica 2]. Si può sapere che diavolo pensi di fare a provocarmi così? Chi ti credi di essere?

  7. .

    Primo Atto

    Minarai - 3

    Oh, sciocchezze mia cara, sciocchezze! Replicò lui con falsa modestia mentre Yuri lo lodava, andando quindi a scambiare poi alcune chiacchiere che terminarono nell'idea di Yuri di essere un supporto per il Coraggio. Ah, quale ammirazione, viene quasi da pensare che tu lo stimi più di quanto non stimi il leader. La punzecchiò, ma sempre affabile, prima di aggiungere: Non so quanto Maito potrebbe apprezzare, ma mi piace vedere l'ambizione. Dopo qualche altro scambio l'arrivo dell'Isuka e l'attenzione che aveva rubato, per quanto parziale, al Pagliaccio, fecero irritare la donna, con una reazione forse un pelo eccessiva...ma andiamo per gradi.

    All'altro tavolo respiravo sotto la maschera, che era stata progettata appositamente per essere scomoda e rendere il respiro quasi un rantolo, a meno di farlo esattamente secondo i crismi degli addestramenti in corso. Il mio addestramento non è completo. Non spetta a me istruirti su questo. Ma ho saputo brandire quel potere ad Azumaido, e in passato anche durante alcune missioni. Esso...è soddisfacente. Spiegai, senza dilungarmi in ulteriori dettagli. Le successive scarne informazioni su Kimiko erano qualcosa di molto importante per me: era il metodo perfetto per manipolare Hideo a mio vantaggio. Quanto a lungo avrei dovuto orchestrare per fargli credere che l'Hokage era in qualche modo responsabile? Quel suo offrirmi il fianco era oltremodo gradito, ma mi sarei mostrato supportivo, per quanto seguendo i freddi modi del Minarai. In questo caso, domina il potere e conquistalo invece di riceverlo. E affidati a qualcuno per la raccolta di informazioni. Ho dei contatti ad Ame, gli stessi che mi hanno permesso di contattare l'uomo che stiamo aspettando. Potrei chiedere in giro, se tu fossi meritevole di maggiore interesse. Prosegui il tuo addestramento, poi parleremo.

    L'arrivo del traditore della Zanna fu privo di dettagli particolari, dopotutto il nostro era un semplice incontro in un luogo malfamato come ne avvenivano tanti, e senza troppi convenevoli attivò le sue arti oculari coinvolgendo Hideo e la sua mente, attivando ogni sua possibile paura contemporaneamente. Le arti Isuka non erano raffinate o precise come il Magan o lo Sharingan, ma nel loro essere focalizzate sapevano come colpire a fondo. Osservai accuratamente Hideo mentre, guidato dalla tecnica derivata dall'Hijutsu avversaria precipitava nei meandri più oscuri e terribili delle sue paure, tremando e con aria sempre più disperata. Non parlai né lo incoraggiai: volevo che assaporasse la disperazione e l'assenza di appigli per quel primo assaggio, così che dalle volte successive (non era possibile "abituarsi" alle arti Isuka, esse stimolavano direttamente il cervello) iniziasse a comprendere come muoversi. Tuttavia le mie intenzioni vennero spezzate da un'importuna interruzione!

    La compagna del Pagliaccio si era alzata, precipitandosi su di noi con una velocità incredibile, che a malapena riuscii a intuire quando era già tardi, e con un tocco di mano andò a interrompere il Jutsu dell'Isuka, che a dirla tutta sarebbe stato interrotto a prescindere da una simile interferenza esterna. Hideo iniziò a scuotersi dal torpore mentre io mi focalizzavo sulla donna e sul pericolo che rappresentava [Abilità], lei attese che Hideo si fosse ripreso per chiedere cosa accadesse ma al contempo io ero scattato con tutta la velocità di cui disponevo, anche se certo inferiore a quella di lei, per cercare di portare la lama della mia spada, estratta rapidamente, verso il suo collo senza volerla ferire o danneggiare ma di fatto solo per minacciarla, tenendo l'arma puntata su di lei [Tecnica 1 e 2]. Sei tu che manchi di rispetto al nostro addestramento! EHI! Aggiunse l'Isuka. Io non ne voglio sapere niente, stavo solo facendo quello per cui sono stato pagato! Lui non si muoverà da qui finché non finiremo ciò che dobbiamo fare. E poi su Hideo, che si stava scudando. Ancora cedi alla debolezza? Questa donna ci ha aggredito e interrotto senza motivo alcuno, è nel torto eppure tu chiedi perdono? Dove è la forza in questo? Il Maestro ne sarebbe oltraggiato. Dissi, sferzandolo con le mie parole nemmeno fossero state uno scudiscio.

    In tutta risposta lei reagì con un pugno la cui velocità era nettamente superiore a qualunque cosa io potessi approntare, salvo forse difendermi all'ultimo col Mokuton, mentre inveiva su un qualche genere di Invito che, considerando la presenza del Pagliaccio, presupponeva che si riferisse alla Corte. Mia cara... La voce di Waru giunse alle spalle di lei un attimo prima dell'impatto: avrebbe fermato il suo attacco in tempo? Mia cara, non serve essere maleducati e sgradevoli, non credi? Non si confà a un Pagliaccio di Prima Classe accompagnarsi a comportamenti barbarici, no? Si sarebbe messo in mezzo con eleganza, afferrando la mia spada e spostandola senza che io potessi oppormi, con mia somma sorpresa. Che l'Isuka fosse stato ferito o meno non importava, perché il Pagliaccio gli avrebbe offerto un fazzoletto. Le mie più sentite scuse. Sorrise. Per sdebitarmi, sarei lieto di invitare tutti e tre a un piccolo evento esclusivo che avverrà tra qualche ora. Uno schiocco di dita e tre biglietti decorati apparvero sul tavolo con una piccola nube di fumo. Inviti alla Corte di Kusa. Siete i benvenuti. E poi su Yuri, con tono gentile ma decisamente meno caloroso di prima. Ora mia cara torniamo pure al nostro tavolo.

    Guardavo la donna con la massima ostilità dietro la maschera, ma quando avevo estratto la spada numerosi avventori si erano girati e realizzai che stavamo attirando troppo l'attenzione...inoltre senza nemmeno accorgermene avevo rinfoderato la mia arma dopo la spinta gentile del Pagliaccio...che doveva avere doti almeno pari al Maestro. L'Isuka, che sanguinasse dal naso o meno (non lo avrebbe certo reso più brutto) si sarebbe avventato sul suo biglietto con cupidigia. Non ci credo...che colpo di fortuna! Intanto sedetti. Poteva finire molto peggio: quella donna è più forte di me. Il tuo incarico comunque non è finito ma a questo punto...conviene continuare alla Corte. Non pensavo avrei ottenuto un invito in maniera così anomala...per certi versi la donna violenta era da ringraziare, ma in attesa dell'apertura del Mercato Nero avevo altro a cui pensare, pur guardando sottecchi Yuri, dato che il problema era Hideo. Sei stato...umiliante. Gli dissi. A fronte della paura incarnata eri sconvolto, ma davanti a una minaccia hai ceduto immediatamente. C'erano altri modi, modi più affini a quella che dovrebbe essere la tua formazione. Con l'Isuka che aspettava (dopotutto era stato pagato), attesi che Hideo si giustificasse. Dovrai esporti nuovamente al terrore, e sospetto che quella donna ora ne farà parte. E dovrai imparare a non piegarti come un codardo ma a sorreggere, a vedere la tua mente spezzata e trovare la determinazione di raccogliere i pezzi e rimetterli assieme. Posai una mano sul tavolo, prendendo il mio invito. O davanti alla codardia sarò io stesso ad assicurarmi che tu non trovi mai e poi mai Kimiko.

    Intanto Waru era tornato al suo posto dopo aver fatto accomodare Yuri, da gentiluomo, e sedette. Mia cara...un Pagliaccio di Prima Classe fa spettacoli di ogni genere. Ma nessuno può monopolizzarlo, anche uno spettacolo privato non può esistere per una e una sola persona in assoluto. Sono lusingato dalla gelosia che hai dimostrato, ma è stata eccessiva e fuori luogo. O forse... E il suo sorriso gentile sembrò per un secondo la lama di una ghigliottina pronta a cadere su Yuri ...o forse vuoi farmi intendere che sei l'unica a poter decidere ciò che mi interessa e ciò che non mi interessa? Lasciò depositare quelle fredde parole prima di continuare. Inoltre già una volta ti ho spiegato che ciò che accade alla Corte rimane alla Corte. E che è vero anche il contrario. Quei tre non avevano invito, e non sarebbero entrati anche se avessero fortuitamente trovato l'ingresso. Non avrebbero avuto che voci di corridoio sempre che la Corte fosse il loro obiettivo, cosa che dubito. Ma tu sei andata da loro a parlare della Corte, di inviti e di attese. Questo infrange le regole, mia cara. Per salvare la faccia ho dovuto invitarli...unicamente per rimediare alla tua leggerezza. Un modo assai diretto per dire che Yuri era in quel momento in debito con la Liberalità, per averlo costretto a invitare tre persone alla Corte, avendoli lei informati anche se in maniera indiretta della stessa...come se li avesse invitati lei. Maito gradirebbe il tuo temperamento. Altri no, ricordalo sempre. E non venire a dire a me cosa è tollerato alla Corte e cosa non lo è. Un Pagliaccio di Prima Classe non ama che altri si sporchino le mani al posto suo.

    Sarebbero passati lunghi minuti davanti a quel sorriso impassibile, prima che lui le accordasse nuovamente la parola. Credo tu non sia pronta per i discorsi sull'Autorità, ma forse in futuro...chissà? Avrebbe risposto con gentilezza, sorseggiando un pò di liquore senza che il suo trucco venisse rovinato per niente. Quanto ai nemici...chiunque ci ostacoli è un nemico, ovviamente, ma in senso lato non ne abbiamo: agiamo per il bene di tutti. Kurotenpi chiaramente, con questa mania di distruggere tutto, entra facilmente in contrasto con noi, mentre Ame che mette un prezzo a tutto può essere un fastidio ma anche un mezzo. L'accademia talora è troppo rigida per i nostri scopi e va purtroppo affrontata. L'uomo chiamato Dominio, invece, che vive da tremila anni, è qualcuno verso cui le Tre Virtù Teologali hanno il massimo rispetto, e sconsigliano qualsivoglia contatto. Come sai, invece, le Armi di Iwa sono un nemico, e lo stesso vale per la Bilancia Nera di cui ho sentito parlare, visto che senza chakra l'immortalità sarebbe praticamente impossibile da raggiungere.

    Poi annuì. Credo che le situazioni in cui sono stato maggiormente in difficoltà sono state quelle in cui i miei compagni sono andati avanti da soli a fare cose non richieste e senza parlarne prima, attribuendomi volontà e decisioni non mie. Disse con garbo quelle parole che erano come spiedi roventi conficcati nel petto della ragazza, prima di continuare: Città della Roccia è un posto molto intricato, ma per fortuna la cara Hana si è ripresa abilmente...dopotutto è allieva diretta della Speranza...e al momento riveste il ruolo di Temperanza. La aggiornò, lasciando che comprendesse quale potesse essere il peso di Hana nel suo futuro, visti i trascorsi. Sull'Era Glaciale aggiunse: Non sapevo di questi Pomi degli Dei, ma ci sono voci di un'azienda vinicola che produce un vino, il Sangue degli Dei, terribilmente esclusivo e pare in grado di allungare la vita, dicono. La Mansuetudine si sta occupando questo frangente, e potrebbe essere interessato a cercare correlazioni. L'ultima e più personale domanda invece trovò solo un sorriso gentile, ma nessuna risposta. Con la sua testa calda Yuri si era giocata alcune opzioni, purtroppo per lei.
  8. .

    3

    Shichifuko

    Annuii alla menzione del cibo, ma certo non mi sarei fidato di lei. Non temere, ho i miei metodi. Dopotutto la Mortificazione delle Arti magiche poteva essere applicata a un coltello come a un cucchiaio, si trattava solo di agire di fino, mentre non commentai la risposta riguardo all'alleato di Yuri, limitandomi ad annuire. Dopotutto avevamo una lunga strada davanti.

    [...]

    Dalle informazioni in mio possesso, una delle Armi di Iwa si nascondeva in una statua nel villaggio. Un complotto con al centro un ninja di Taki la ha liberata, ma con l'intervento di Hayate e dell'Accademia è stato sconfitto, chiedendo aiuto a un leggendario guerriero del passato, Pangu, che si era sigillato in forma di albero come guardiano dell'Arma. Per fermare il Gashadokuro è cresciuto fino a diventare questo albero colossale. Spiegai, dopotutto erano informazioni di pubblico dominio. Da allora questo è un luogo di pellegrinaggio, e il fatto che sia a cavallo tra i terreni del Fuoco e quelli della Cascata lo rende anche un centro strategico per la raccolta e diffusione di informazioni. Resta un paese di periferia, ma non mi stupirebbe vedere persone sempre più ricche e agiate scivolare in questa regione.

    Giunti sul posto ci accomodammo, notando sicuramente l'impresario, che indicai a Yuri con un semplice cenno del capo. L'obbiettivo era farci notare fingendo che non volessimo farci notare, così da attirarlo nella nostra trappola. La donna di Ame sembrava avere un piano al riguardo quindi la lasciai fare, mentre la cameriera si avvicinava per raccogliere le nostre ordinazioni, e mentre Yuri faceva le sue prime mosse e mandava via Shifu, io guardai con aria seria, accendendo una sigaretta e rimboccando la sciarpa con cui cercavo di mascherare la mia "identità".

    Dovresti fare attenzione a quell'uomo, ragazza. Zami, giusto? La fissai intensamente negli occhi. Forse può sembrarti un sogno salire sul palco, ma esistono anche la maledizioni, e in un posto sacro come questo bisogna prestare attenzione a certe cose. Nessuna opera di quell'uomo ha mai avuto successo, e ha solo raccolto disastri e tragedie. Se ti attaccasse la sua sfortuna... Girava voce che Ebizo, l'uomo da me interpretato, fosse molto superstizioso, come un pò tutti coloro che giravano nel mondo dello spettacolo. In ogni caso lasciai cadere il discorso, per vedere cosa lei avrebbe raccolto...magari avrebbe da sola parlato di incidenti o stranezze successe da quando Taro era a Tsuya. Io prendo un liquore, in ogni caso. A tuo gusto. Ma se vorrai parlare di teatro....resto in città per qualche giorno. E poi uno sguardo verso Yuri. La mia amica qui non avrebbe da ridire.

    Poco dopo il piano di Yuri si concretizzò, con l'arrivo di un fan sfegatato, ovviamente Shifu sotto mentite spoglie, che come concordato ci avrebbe "scoperto" casualmente. Tks! Sbottai io, irritato, mentre toglievo la sigaretta e la spegnevo su un posacenere, guardando storto l'impiccione. Potrebbe anche parlare a voce più bassa, l'impresario iellato magari non ha sentito! Replicai stizzito mentre Yuri, in linea col suo personaggio, era più accomodante. Io penso che ti diamo i due autografi e tu giri al largo, che ne dici? Non siamo in pubblica piazza! Avrei firmato a casaccio su un fazzoletto (durante il viaggio mi ero esercitato nell'imitare la firma del vero Ichikawa) consegnandolo poi a Shifu. A quel punto non restava che vedere quali effetti potesse aver avuto la nostra piccola recita sui presenti.
  9. .

    Invocazione alle Muse

    Minarai - 2

    Scossi il capo mascherato alle parole di Hideo. Amica? No, tu fraintendi e non sei ancora pronto. La paura non deve essere tua amica. La paura deve essere un tuo strumento. Devi renderla tua schiava, usarla per il suo scopo e nulla di più! Sentenziai, spietato, rammentando gli insegnamenti del Maestro che trovava immenso diletto nell'usare le Emozioni come mero combustibile per le proprie azioni, sacrificate all'Odio di cui era permeato. Una volta seduto chiesi al mio kohai di dirmi qualcosa, e feci un sorriso ben celato dalla maschera quando disse che ero il primo Kiriano a interessarsi della sua storia, dato che non ero affatto un Kiriano. Osservai in silenzio e senza movimenti del corpo la sua spiegazione, e mentre la sua ira montava sollevai la mano. Ecco. Fermati e respira. Non placare l'emozione ma assaporala...l'Ira è potente. Ti è stato strappato qualcosa e lo rivuoi indietro, il non averlo è causa di ira. Lascia che scorra, lascia che ti faccia male. E prendi tutta quella forza. Rammenta l'emozione, tieni il ricordo che la provoca in uno scrigno nella tua mente. La mia immagine mentale era una fiamma in cui gettare le emozioni come ciocchi di legno, ma ogni persona era diversa, e Hideo avrebbe presto trovato la sua. Aprilo e usala, quando hai bisogno di potere. Ma non permetterle di farti perdere la concentrazione, o tutto ciò che avrai sarà debolezza. Avevo semplicemente riportato, parafrasate, le parole del Maestro, non mi stavo certo ergendo a suo sostituto.

    Dunque qualcuno ti è stato tolto. Il potere è utile, certo. Ma non lo stai perseguendo realmente...sei stato traviato, distratto, sei stato debole. La tua mente deve essere una lama di acciaio indistruttibile, anche se flessibile, se vuoi qualcosa. La disciplina era tutto. Dimmi, hai cercato ciecamente potere per fronteggiare gli ostacoli...ma conosci almeno la natura degli ostacoli? Da come parli, sembra che tu non abbia la più pallida idea di dove sia questa persona o cosa sia successo. Il potere di cui hai bisogno è certo fondamentale, ma senza saggezza e informazioni...a che serve? Non ero realmente interessato alle sue vicende, ma ogni informazione poteva tornare utile, pertanto invitarlo a condividere quanto sapeva poteva in futuro essere usato a mio vantaggio, dopotutto. A chi ti sei rivolto per la tua ricerca?

    Poi parlammo di Momin e delle vicende di Azumaido e del Soketsu Sakura. Dunque un potere elargito. Tra me e me pensai a quanto fosse stato fortunato: io senza alcun talento né dono esterno avevo dovuto afferrare tutto con le unghie e con i denti, abbassando la testa di fronte a innumerevoli ninja esperti per ottenere aiuto e consigli. Gettarlo via a mio dire è sconsiderato. E' una resa...significa solo che non hai la forza né il coraggio di usarlo a tuo scopo. Un vero peccato. Come dissi agli eventi di Azumaido...potresti essere fondamentale contro i piani di Momin proprio perché lui ti sottovaluta e ti crede una pedina incapace di opporsi a lui. Alle sue domande poi rimasi in silenzio per alcuni secondi, pensando se ignorare del tutto la sua domanda o fingere di intessere un legame, magari attirando ulteriormente la sua attenzione. Io sono il Minarai. L'Apprendista. Questo è l'unico nome rilevante. Sono allievo del Maestro perché lo considero una persona degna di rispetto, qualcuno che ritengo degno di usarmi, mentre io lo uso a mio modo. E sospetto che il suo parere sia affine al mio. Ma questi sono pensieri e filosofie di chi segue la Via della Spada, non quella ninja.

    L'arrivo del Pagliaccio cambiò molte delle carte in tavola ma non sembrava immediatamente pericoloso per noi. Non conosco quella donna, ma non è strano che uno come lui abbia compagnia. Da quel che ho sentito ad Ame, la Corte di Kusa è un mercato nero itinerante, vincolato da fuuinjutsu e rituali di immensa potenza, dove si può partecipare solo se invitati. E chiunque arrivi per la prima volta... Feci un cenno verso il Pagliaccio. ...viene sempre accolto dal Pagliaccio, che si dice essere il creatore della Corte. Io lo incontrai tempo addietro, fuori dai contesti del mercato nero, ma non so molto altro. Spiegai.

    Poco distante, Waru il Pagliaccio, segretamente la Liberalità di Hayate, aveva preso posto assieme alla sua affascinante accompagnatrice, sebbene la bellezza di lei fosse appena un'ombra della sua elegante presenza. Un regalo per me? Oh, cielo, cielo, cielo! Mi chiedo cosa possa essere? Sono così poco abituato ai regali, a parte quelli dei fan! Avrebbe detto alla menzione di un regalo, battendo debolmente le mani come un bambino eccitato il giorno del suo compleanno. I suoi occhi si allargarono con tanto di una singola lacrima nell'aprire il pacco che conteneva il meraviglioso abito. Santi numi, è meraviglioso, ti sarà costato un occhio della testa, è della Maison Mizu di Kiri, vero? Riconosco i broccati! Passò la mano sul tessuto come se lo stesse respirando. Sarà un successone alla mia prossima esibizione, degna di un Pagliaccio di Prima Classe, assolutamente! Aggiunse mostrando a Yuri un piccolo volantino della Corte, con sopra Waru e il suo spettacolo di palloncini. Nell'immagine indossava esattamente lo stesso vestito che Yuri gli aveva portato. Sapeva forse che sarebbe arrivato? Ben lieto, accettò anche il saké anche se con meno entusiasmo, dopotutto era difficile eguagliare un vestito del genere. Ma naturalmente, sarei oltremodo felice di essere servito da una persona esperta. A patto di poter rendere poi il favore! Per una volta le offerte di Yuri non contenevano alcun accenno sessuale, anche perché verosimilmente il Pagliaccio le avrebbe rifiutate, stante il suo ruolo. Una volta avuto da bere avrebbe insistito perché anche lei sedesse, e fatto apparire un fiore tra le dita con un trucco di prestidigitazione, lo puntò in direzione della coppa di Yuri mentre da un ugello nascosto spruzzava la bevanda alcoolica, della medesima qualità portata dalla donna. Eccellente, no? E' così che un pagliaccio di prima classe serve da bere! Ma come faceva ad avere preparata la stessa identica cosa che lei aveva portato con sé?

    Avevo assistito alla scena e sentito tutto, come anche Hideo, dato che non si erano assolutamente dati pena di nasconderla, ma poi si chiusero in una fitta conversazione che il brusìo dei presenti sembrava voler ovattare appositamente. Oh cielo, cara, non dire così. Sei un ottimo elemento della nostra organizzazione, e anche quel lavoro ad Ame è stato assai gradito ai pieni alti. Replicò, tronfio per le lusinghe ricevute, anche se come si suol dire: un pagliaccio mostra sempre la sua maschera. Ma se hai qualunque dubbio sarò lieto di risponderti, naturalmente. E a quel punto lei si aprì, svelando le domande su cui si arrovellava invano da mesi.

    Sorrise alla menzione dell'identità del Coraggio, senza smentire né confermare. Forse. Forse Seiken potrebbe placarlo, e forse no. Il mio consiglio è tenere quel tirapugni lontano dalla sua vista. E non nominare mai quel mese e quell'aggettivo davanti a lui. Asserì, passando poi alla seconda domanda della donna. Hohohoh, non credo di poter insegnare nulla di nulla a Maito. Sono uno spadaccino migliore di lui, ma in termini di forza bruta mi è superiore. Insegnargli le finezze della spada sarebbe indebolirlo: non puoi pretendere precisione da un rinoceronte in carica, devi solo imparare a indirizzarlo dove ti serve che vada. Se la caverà, anche lui ha le sue debolezze: le abbiamo tutti. Anche tu. Per questo siamo Hayate. Concluse con gentilezza, aprendo quindi alla successiva riflessione di lei. E' esatto. L'obbiettivo è che tutta l'umanità sia immortale e perfetta. Tu chiedi il perchè? La risposta è semplice: perché no? La morte non è una bella cosa. Se ci ostacolano è perché sono ciechi, ma il nostro obiettivo è nobile e più alto. Replicò con candore. Per quanto inevitabilmente per fare una buona frittata devi rompere qualche uovo, e questo è ovvio anche senza essere un Pagliaccio di Prima Classe. [Nota se Hideo vuole origliare]

    Alla domanda finale poi annuì. Esatto. Numerosi rituali caricano quella frase di significato. Ci lega al leader in modo indissolubile, ci rende lui. Ed è il legame con il quale condividerà l'immortalità perfetta con noi per primi rispetto a tutti gli altri. Aggiunse, senza però entrare nei dettagli che ovviamente non erano di competenza di Yuri. Quando alla strada... Sorrise. Abbiamo fatto alcuni progressi: al momento il Leader è molto interessato a una cosa chiamata Autorità. Dice che senza di essa non sarebbe possibile nulla, e che sa dove trovarla finalmente.

    In quel momento la porta si spalancò, lasciando che un individuo alto quasi due metri e dal fisico possente facesse il suo ingresso, per quanto il suo volto fosse tra i più brutti che si fossero mai visti. Un dettaglio interessante erano gli occhi, di un azzurro meraviglioso, simile a un lago ghiacciato e che tuttavia stonavano in maniera quasi innaturale coi lineamenti sgraziati, nemmeno fosse stato picchiato più volte in volto da bambino. Ecco il nostro amico. Avrei detto a Hideo, mentre il Pagliaccio sussurrava alla donna qualcosa che non potevamo sentire ma che sarebbe suonata come: Un Isuka della Zanna, molto molto interessante, ma non credo abbia un invito alla corte. E sta andando da quei Kiriani. Che cosa divertente. A Yuri decidere se approfondire o meno, mentre l'omone sedeva al nostro tavolo, guardandoci. Tu sei quello del lavoro, no? La voce era forte, roca per il fumo. Esatto, il nostro comune amico ha già coperto i costi, corretto? Addussi, anche se in realtà ero stato io stesso nei panni del Fauno a reclutarlo, dopo avergli ricucito la pancia gratis. Mmmh. Si. Era di poche parole se non altro. Volete fare qui o fuori? Non sarà piacevole.

    Io scossi il capo. No. Qui. Poi a Hideo. Guardalo negli occhi. E in quel preciso istante, quando lo sguardo dei due si fosse incrociato, gli occhi dell'Isuka si sarebbero accesi di una luce sinistra e sovrannaturale, proiettando enormi quantità di chakra direttamente nell'amigdala del kiriano, attivando il sistema limbico come se fosse davanti alla cosa più spaventosa del mondo, come se ogni sua più terrificante paura prendesse vita proprio là, in maniera così forte e netta che la mente non poteva rifiutarla e il Rilascio non sarebbe servito a nulla (inoltre doveva imparare la Paura, quindi gli era vietato farlo, io stesso lo avrei fermato). Cosa avrebbe visto oltre a quegli occhi spaventosi Hideo? E come avrebbe fatto a non dare spettacolo davanti a tutti in quella sala? Come reagire al Terrore Incarnato? Assistevo oltremodo interessato alla scena e ai suoi sviluppi...e non ero il solo: anche il Pagliaccio gettava un'occhiata al nostro tavolo con la coda dell'occhio. Yuri avrebbe colto questo interesse e lo avrebbe fatto fruttare?
  10. .

    Le mie Prigioni

    1

    Raramente avevo incontrato missioni che potessi definire "facili" nella mia carriera, tra avversari del calibro del Flagello o delle Calamità, o negli infiniti intrighi del Villaggio della Pioggia, passando per ciò che si nascondeva all'ombra della Foglia. Ma per una volta avevo pensato che un semplice corso di aggiornamento nelle prigioni di Suna, famigerate per la loro natura isolata, fosse utile per la mia formazione e relativamente abbordabile, richiedendo solo impegno e studio. Sospirai, in un attimo di rimpianto, mentre lavoravo il Bokken che mi ero procurato con le arti del Mokuton...ma ci arriverò. Per una volta, poi, avevo il mio vero aspetto, cosa tutt'altro che comune.

    Stanco e provato dalla carenza di cibo e dai maltrattamenti, oltre che dal dormire con un occhio solo per evitare aggressioni e abusi da parte di carcerieri o carcerati, dopotutto non stavo facendo nulla di troppo diverso dalle lunghe sessioni di anche un mese cui mi sottoponeva il Maestro abbandonandomi con una sola spada non affilata tra le tundre di Genosha e i boschi di Azumaido. Il mio corpo era straziato e non avevo potuto assolutamente recuperare chakra in maniera adeguata, ma i giorni passati a nascondersi, ad aggredire pesci piccoli e a origliare avevano dato frutto: ero alle calcagna di un pezzo grosso di Kurotenpi, o comunque qualcuno che aveva informazioni a riguardo. Qualcuno che avevo seguito per giorni mantenendomi adeguatamente a distanza mentre valutavo se usare le informazioni in mio possesso per farmi avanti o meno. Centellinando il chakra, l'unico lusso che mi ero consentito era stato creare un bastone di legno massiccio che avevo poi lentamente intagliato fino a ottenere un bokken adeguatamente bilanciato, ma non lo si poteva certo chiamare "arma" anche se era meglio di niente.

    Attaccabrighe e pericoloso, il mio bersaglio sembrava aver trovato l'ennesimo giocattolo in un ninja che tutto sommato mi somigliava, provocandolo per scatenare una rissa e gioire dei danni inflitti. L'altro prese la sfida abboccando all'amo come un cretino, ignaro dei rischi che correva, ma venni colto alla sprovvista quando il mio bersaglio dai capelli azzurri si voltò nella mia direzione, nascosto a parecchi metri dietro un grosso albero, invitandomi ad avanzare. Tks... Dopotutto era un pezzo grosso, avevo preso in considerazione l'opzione di venire scoperto sin dall'inizio, quindi dopo un attimo di esitazione uscii dal mio nascondiglio con le mani alzate (non che fosse realmente una condizione di resa...ero un Senju quindi ogni parte del corpo era potenzialmente fonte di dolore). Le mie ossa sono secche e poco allettanti. Avrei spiegato, facendo alcuni passi in avanti, ma sempre ad almeno otto o nove metri. In realtà sto cercando protezione...non ne posso più di dormire con un occhio chiuso e uno aperto. Sono... Sospirai, onesto anche se certo con secondi fini ...stanco. E ho pensato che restando vicino a un pezzo grosso avrei avuto qualche vantaggio. Poi sul ragazzetto. Se però questo ha un costo...sarò costretto a pagarlo. Alzai una mano guardando il giocattolo, cercando di ricordare se lo avevo notato in precedenza. Pensaci. Consegnare un occhio o due è meglio che farsi strappare tutte le ossa. E se sarai gentile potrebbe anche permettermi di reimpiantarteli. Ero un ninja medico, una volta. Perché nascondere qualcosa che poteva rendermi interessante? Anche il più grosso figlio di puttana della prigione poteva avere un problema di salute da risolvere.

    Posso sapere il tuo nome? Temo dovremo venire alle mani... Spiegai al ragazzino, laconico, aiutando la mia recita del prigioniero disilluso in cerca di comodità con l'effettiva stanchezza che provavo, ma in realtà la mia mente era affilata come un rasoio in quel momento.

    Avevo passato i primi giorni di prigione a nascondermi abusando della Tecnica del Mimetismo per tenermi fuori vista anche se questo riduceva la possibilità di trovare alleati e socializzare, cosa che permetteva l'accesso a cibo migliore, e per nutrirmi avevo rapinato senza alcuna remora alcuni prigionieri francamente più debole di me. In quel luogo la forza era tutto e per sopravvivere serviva la forza...non ero affatto debole ma mi ero impegnato per sembrare sempre al livello di un genin esperto invece che alle mie reali capacità appositamente per cogliere impreparato un avversario a me superiore. Per lo stesso motivo non avevo mai usato il Mokuton o le arti mediche, usando le arti marziali e le capacità di assassinio per agire nell'ombra mentre cercavo di identificare la maggior parte dei prigionieri e distinguerli dai carcerieri. Avevo origliato molte cose, alcune su Ame che trovavano riscontro, altre totalmente inventate che mi convincevano della natura da fanfarone di chi parlava, ma pochi riscontri relativi a Kurotenpi fino a quell'unico indizio, settimane dopo.

    Due Kurotenpi nel piano, una sola conversazione che fosse anche solo vagamente correlata...il bersaglio era papabile e assieme a lui lo era quello che era stato il suo interlocutore, ma questo non voleva dire automaticamente che fossero entrambi membri. per quanto ne sapevo anche il giocattolo era un Kurotenpi e quella era solo una trappola, ma non avrei ottenuto nulla continuando a nascondermi. La situazione, dopotutto, era praticamente una passeggiata rispetto agli eventi dell'Artiglio. Ad Ame di solito i regolamenti di conti hanno metodi alternativi...denaro più che altro. Mormorai, guardando il micidiale amante dei gioielli d'osso. Ma immagino che un pò di sano divertimento sia l'unica valuta seria per uno abbastanza forte da procurarsi cibo e comodità, no? Cosa vuoi che faccia? Togliere gli occhi forse è eccessivo, non preferiresti...non so...che gli amputassi le mani e le riattaccassi sulle guance? E poi all'altro. Se non è tutta una recita divertente...penso ti convenga cominciare a scappare, perché anche se io fallissi...poi ci sarebbe lui. Avevo abbassato le braccia: in che inferno mi ero andato a cacciare?
  11. .

    Orgoglio

    Capitolo 7

    Scossi il capo alle domande sul Flagello. Le volte che lo ho disgraziatamente incrociato era sempre da solo, al massimo con alleati di fortuna recuperati tra i nemici contro un avversario comune. Spiegai. Immagino abbia anche lui una rete di qualche tipo, non fosse altro per l'alloggio o la raccolta di informazioni, ma incredibilmente sotto soglia: non ne ho avuto alcun sentore né diceria. Mentre riguardo gli eventi dell'Artiglio avrei aggiunto: La Utakata ha identificato un Senju che tuttavia è l'allievo del Mizukage, non conosce la mia vera identità. L'Uchiha invece sa chi sono, ma non sa della mia posizione alla Nebbia. In ogni caso annuii: dopo quella sessione di addestramento mi sarei dedicato a ritrovare gli elementi della squadra. Avevo un pò di tempo.

    [...]

    Durante l'addestramento ci fu il tempo di alcune chiacchiere, arrivando a parlare del giovane drago verde che accompagnava l'Hokage. La mia poteva sembrare una domanda di approfondimento ma celava come sempre la Missione: approfondire il legame coi Draghi del Kage era parte essenziale della raccolta di informazioni per circoscrivere il Bersaglio. Capisco, creature affini alla terra. Ma cosa intende con purezza? C'è qualche forma di corruzione nei Draghi dell'Ovest? Peraltro questo mi suggeriva che esistessero draghi anche negli altri punti cardinali.

    Il discorso si portò poi sui cloni e sulle speculazioni su come sviluppare quelle capacità in maniera più concreta, fino a quando dalla bocca del Kage non scivolò la parola "padre", che mi lasciò perplesso. Ero convinto che foste un orfano originario di Kumo. Accennai. Congratulazioni per aver trovato vostro padre. Aggiunsi anche se con tono piatto, vicino alle congratulazioni che si possono fare a un conoscente alla lontana per un successo personale che tuttavia non ci riguarda. Il discorso però passò ai miei genitori e al contrasto alla base della nostra inimicizia, lasciandomi perplesso per la sua affermazione. In che senso, Hokage-sama? E' evidente che loro sono parte del Progetto Y o io non sarei stato addestrato. Mi suonava ancora strano dare un nome all'organizzazione che mi aveva formato. Anche se a ben pensarci è plausibile che non siano i miei veri genitori ma dei membri del Progetto cui mi hanno affidato, dopotutto. A quel punto avrei fatto spallucce, privo di emozione nello sguardo come una bambola. Comunque è irrilevante, hanno fatto un ottimo lavoro dopotutto. Non potevo nemmeno immaginare la frustrazione o il cordoglio che qualcuno libero nella mente potesse provare nel sentire quelle parole: per me era la normalità. Fortuna che Raizen non era tipo da abbracci...probabilmente Youkai sarebbe partito in quarta con una stretta in mezzo alle lacrime.

    Non commentai i dubbi di Raizen su perché fosse sopravvissuto, e forse io stesso non avrei saputo metterli in parole, ma lasciai che proseguisse coi suoi consigli. Qualcosa di simile alle cellule staminali, si. E' un concetto necessario per accedere ai livelli più elevati del Mokuton, anche se non sono ancora là.

    [...]

    Il misterioso individuo aveva interrotto il mio addestramento era qualcuno che l'Hokage conosceva e, a giudicare dal linguaggio del corpo, in qualche modo temeva o comunque riteneva degno della massima allerta. Shinryu? Non avevo mai sentito quel nome, ma avevo notizie su Indra e sulle Pergamene che aveva lasciato. Al tuo servizio. Replicò il pelato con un mezzo inchino. E a quello della piccola qui presente. Ma non vedo perché definirmi un vecchio nemico di Ryujin, mi pare una cosa così sgradevole oltre che troppo di parte. Sogghignò, maligno. Eravamo fratelli un tempo, dopotutto. Prima che il Dominio mi trovasse e rendesse parte di lui, l'Aspetto di una creatura assai più grande di quanto Ryujin o il mio vecchio me stesso, Amesoko, potesse mai essere. Avevo sentito quei nomi in passato, ma cosa aveva appena confessato Shinryu? Un...Aspetto? Non ricordavo di aver già sentito informazioni simili.

    Inoltre, non sei preciso nel parlare di essere un Seguace di Indra. Noi, come Dominio, ne siamo il vero e unico erede! Puntualizzò, sollevando un dito mentre l'Hokage parlava di Tenson Korin ottenendo un sorriso da parte dell'Aspetto. Egli non è che uno strumento inconsapevole. Tutti lo sono per il Dominio, anche tu, anche il giovane Senju là accanto. Anche la Regina del Faro. Anche questi fili d'erba. Spiegò, un pò teatrale. Ah, per la cronaca...questo che vedi non è un aspetto alternativo...è più simile a quel divertente animale che chiamate rana pescatrice. Sopra di noi il cielo sfarfallò per un secondo, come se qualcosa di immensamente grande e traslucido fosse là presente e il corpo umano davanti a noi una mera estensione dello stesso. E'...immenso. Mormorai, francamente intimorito. Ma finché resto occultato non posso fare granché e non intendo certo scatenare il panico, sono qui solo per Kushami. Spiegò tendendo una mano verso la creatura mentre io mi facevo più vicino. Che quella fosse l'occasione per uccidere l'Hokage? In ogni caso la mia posizione era più per proteggere Kushami che per altro.

    Cerca di capire...lei ha il potenziale per essere la nuova Regina, visto che non è sottomessa alla catena di comando della Fonte Velenosa. La Regina non gradirebbe una concorrente, quindi va adeguatamente...educata. Aggiunse Shinryu, evidentemente convinto che la minaccia legata alla sua presenza fosse sufficiente, dato che le sue parole non avevano nulla di rassicurante. Il Kage rispose a tono, seguito da Kushami che erano ovviamente del tutto contrari a ogni mediazione, come era ovvio. Anche se schiacciato dalla frustrazione, non potevo impedire all'addestramento di fare il suo corso e meditare su come quella situazione poteva essere usata a mio vantaggio. Ma il problema era la motivazione: dovevo lasciare che l'Hokage combattesse quel nemico incredibile o dovevo supportarlo per ottenere la sua fiducia e fargli abbassare la guardia? La scelta era dilaniante...già una volta avevo sbagliato salvandogli la vita.

    Hokage-sama...io posso risolvere la situazione. E' una decisione...difficile, ma io sono stato addestrato per le decisioni difficili che un Kage non può prendere o non dovrebbe prendere. Respirai a fondo. Avete abbastanza fiducia in me da lasciarmi agire come meglio credo? E credi che un ninja così debole possa impensierirmi? O possa risolvere la questione o salvare Kushami? Vedo che ti circondi di incapaci...non sarebbe stato meglio lasciare che il tuo clone diventasse un Aspetto, lasciando quindi il tuo posto e diventando un servitore del Dominio? Avrebbe reagito Shinryu, che non sembrava aver notato il clone creato dal Kage...ma se il suo vero corpo era in alto e aveva buone percezioni, forse in realtà lo aveva scorto?

    In un certo senso, tutti eravamo messi alla prova in quella situazione.
  12. .

    Quartetto di Pinze

    16

    [Colloquio a casa di Hitomi]
    Preso da parte Hojo dopo il breve scambio sulla sua opera letteraria, il padre di Youkai ascoltò attentamente le parole dell'Hokage finendo per fare un lungo sospiro. Mia moglie è molto più brava di me su queste cose, avete ragione. Distolse lo sguardo per un secondo, come a voler trovare le parole, quindi spiegò la questione. Il Giseigan non va per il sottile. Se qualcosa mi appartiene, posso sacrificarlo. Abbiamo elaborato delle strategie per usarlo con ciascuna delle tre Lacrime...e onestamente speravo che quella della Trasmigrazione fosse l'ultima. La strategia prevede di uccidere chi la porta e far possedere Hikaru, che in quanto mia moglie è considerabile come qualcosa di "mio". Al netto dei moralismi o del politicamente corretto, al Giseigan questo basta. Sacrificando il suo corpo e la sua anima, sacrificherei anche l'anima di chi ha la Lacrima, eliminandola in maniera definitiva. Concluse con voce tremante, respirando come se quanto aveva pronunciato fosse fonte di immenso dolore. E' l'unica strada che abbiamo trovato, anche se...certamente...io ne uscirò distrutto.

    Per le altre due Lacrime avevano ideato dei metodi leggermente diversi, ma che consistevano sempre nel far andare l'anima immortale in qualcosa che era di proprietà di Hojo, così da poterlo sacrificare...avrebbero acquistato il terreno su cui si trovava l'albero scelto da chi sorgeva con la Lacrima della Rinascita, mentre per la Lacrima della Reincarnazione avrebbero optato per adottare il suo portatore, o rapirlo, prima di sacrificarlo.

    Piani estremi, ma che avevano il 100% di possibilità di successo. E, Hokage-sama. Per mia figlia...o figlio che sia al momento. Lo farei senza pensarci due volte, e Hikaru è con me.

    [La Sala di Shika]
    Poco prima dell'ingresso nella sala Tetsuba aveva sottolineato come i suoi cani fossero abili e fedeli, ma al più potevano contribuire al liberare lei da un Genjutsu, mentre per aiutare altri avrebbe al massimo potuto farli attaccare per facilitare il Rilascio del Jutsu. Non appena il gruppo entrò nella stanza una trappola dopo l'altra scattò, inclusi i tre avversari che senza fiatare, forse perché sotto il totale controllo della Speranza anche se per motivi diversi, iniziarono un'impietosa sequenza di bombardamenti.

    Mineru scaricò una raffica di meteore incendiarie contro il gruppo mentre il buio calava sulla maggior parte di loro, anche se la proditoria azione di Soken intercettò il jutsu nemico disperdendolo grazie alla Rotazione Suprema, mentre Youkai impediva a Raizen di gettarsi a capofitto in quella che era l'ennesima trappola [Nota], solo per trovarsi esposto alla spaccatura nel terreno che arrivò a lambire tutti i presenti! Anche se incapace di schivare un colpo così rapido, quando il terreno gli sparì da sotto i piedi sfrutto grandi quantità di chakra per generare catene sufficienti a salvare tutti i presenti, che vi si aggrapparono fermamente anche se ciechi, così da evitare gli effetti più nefasti del jutsu...anche se in parte ne furono evidentemente influenzati [Nota]. Chi ha spento la luce? Sarebbe sbottata Tetsuba, coi cani che ringhiavano, scampati per un soffio alla caduta. Un genjutsu di Konoha, ne avevo sentito parlare. Replicò Fujiko, mentre Raizen si portava sul soffitto bersagliando Mineru con una Bijuudama come rappresaglia e di fatto spazzando via un buon numero di cloni avversari, senza che gli altri mostrassero il minimo risentimento.


    La situazione era tutt'altro che rosea, con tutta la squadra meno tre membri completamente accecata e appesa a una catena, ma Youkai usò immediatamente le sue arti per cercare di salvare il salvabile, e anche se era impossibile per le sue forze riuscire a richiudere la spaccatura come era sua intenzione se non altro devastò gli spuntoni all'interno e i bordi, rendendola non più pericolosa di un piccolo avvallamento. Come da indicazioni Fujiko cercò di mettere in atto la tecnica delle Parole del Vanitoso su Seira, ma pur riuscendo, il successivo ordine di Youkai di mandare i cani di Tetsuba contro le Seira avrebbe reso del tutto vano l'insidioso genjutsu [Nota].

    Anche Tetsuba ascoltò gli ordini con un fischio, inviando i suoi cani contro le Seira presenti. Lampo e Fiamma, il Golden Retriever e il Collie, si gettarono su uno dei cloni di Seira (C) che tuttavia al minimo impatto sparì come fosse una bolla di sapone, nonostante la sua natura di Kage Bunshin, e lo stesso accadde per Seira (H) che fu aggredita da Sasso il Chihuahua e Onda il Boxer. Contemporaneamente Brezza il levriero avrebbe assalito Seira (A) che tuttavia avrebbe evitato l'attacco scartando lateralmente [Seira: Difesa 1].
    In contemporanea Soken avrebbe seguito a sua volta gli ordini, concentrandosi per sfruttare il Juuken alla massima potenza [Soken: Tecnica 2], per poi scattare a tutta velocità...verso Tetsuba, che stava a pochissimi metri di distanza. Praticamente in contemporanea alla sparizione del clone di Seira più vicino, l'ex capoclan Hyuga avrebbe cercato di affondare un dito carico di chakra nel centro del torso della donna che, cieca anche se dai sensi possenti, certamente non si aspettava un tradimento del genere, non a quella velocità [Soken: Tecnica 3], specie con l'intervento di Seira e del suo Legame Psichico [Seira: Gratuito]. Se avesse avuto successo lei sarebbe stata sostanzialmente fuori gioco, ma Soken non aveva finito e andasse come andasse si sarebbe voltato verso Youkai, greve in volto con le vene pulsanti intorno agli occhi bianchi che ogni cosa vedevano. Mi dispiace. Ma Hayate sa dove si trova Vergil, e me ne ha fornito le prove. Non ho altra scelta. SOKEN...maledetto traditore!!! Fujiko e gli altri accecati certo non avrebbero capito cosa stava succedendo, ma se lui era un traditore allora anche le informazioni che aveva fornito sulla natura di cloni degli avversari potevano essere non attendibili!

    Si sarebbe avventato su Youkai qualunque cosa capitasse, cercando di colpirlo all'addome con due manate consecutive, seguite da altrettante sulle spalle, nel tentativo di causare danni significativi agli organi interni oltre a sigillare parte dei suoi punti di fuga [Soken: Azione 1, 2, 3 e 4]. Se non altro, se anche solo uno dei suoi attacchi fosse andato a segno, Youkai avrebbe percepito chiaramente qualcosa che reagiva nel suo corpo, come se il blocco imposto avesse causato un sovraccarico nelle parti restanti del suo sistema circolatorio...riattivando le sue capacità di controllo spirituale [Nota]! Senza aiuto esterno il chunin sarebbe sicuramente caduto sotto i colpi di un ninja esperto come Soken Hyuga, ma tutti erano accecati o avevano ben altri problemi da gestire!

    Durante l'attacco di Soken a Tetsuba infatti, Batsumaru (A) avrebbe sogghignato mentre guardava l'Hokage sul soffitto, prima di spiccare un balzo che mai ci si sarebbe potuti aspettare da uno della sua stazza, in un tentativo di sferrare un calcio volante dalle notevoli potenzialità [Batsumaru: Tecnica 1] cui partecipava Seira come con Tetsuba, anche se la cosa le avrebbe richiesto maggiore concentrazione, manifestata da tutti i cloni presenti [Seira: Tecnica 1 e Azione 1]. All'attacco avrebbe subito fatto seguito un tentativo di colpire nuovamente il Kage con un pestone durante la caduta, ovviamente con un piede ingigantito a dismisura [Batsumaru: Azione 1] cui avrebbe fatto seguito l'attacco di Batsumaru (H) che durante i primi attacchi avrebbe accorciato enormemente le distanze fino a raggiungere l'area davanti al gruppo a circa 2 metri per cercare poi con la sua enorme Kusari-gama di colpire appieno il clone cieco di Raizen davanti a tutti con il peso dell'arma [Batsumaru: Azione 2 e 3] e, richiamatolo, cercare di decapitare Tetsuba con la falce, magari approfittando del blocco del suo chakra, e poi nuovamente il clone o quello dietro di esso, se l'altro fosse sparito, amplificata da una lama di chakra che ne avrebbe reso oltremodo complessa la difesa [Batsumaru: Tecnica 2, Azione 4 ed EXTRA]!

    Nel mentre Seira (G) e Mineru (E) si erano avvicinate fino a stare a circa 12 metri dal gruppo, con la prima che intrecciò rapidamente dei sigilli per cercare di coinvolgere tutti in uno spaventoso Genjutsu [Seira: Azione 2 e Tecnica 2], grosso modo mentre Batsumaru (A) eseguiva il secondo attacco su Raizen e Batsumaru (H) il primo sul clone. Mineru (E) invece accanto al clone che eseguiva il genjutsu avrebbe scagliato una pericolosa bomba in direzione di Raizen, immediatamente dopo il termine degli attacchi di Batsumaru (A) [Mineru: Azione 1 e 2]. Senza lasciare un secondo di respiro, tutte le Seira avrebbero iniziato a quel punto a comporre la posizione magica della Tigre, alterando enormemente l'ambiente circostante in modo che tutti i presenti percepissero un calore intenso e asfissiante, tale da compromettere ogni loro possibilità di recupero [Seira: Tecnica 3], mentre Mineru (B e C) correvano fino ad affiancarsi a Mineru (A) che aveva composto una manciata di sigilli per poi scatenare un dragone di fuoco che minacciava l'intero gruppo [Mineru: Tecnica 1]!

    Non ci sarebbe stata necessità di difendersi, tuttavia, dato che mentre il gigantesco drago si sollevava in aria per poi cercare di avventarsi sugli ignari, accecati e martoriati shinobi del gruppo, ecco che un sibilo annunciò un coltello da lancio legato a una cartabomba che gettandosi nelle fauci del mostro di fuoco detonò dissolvendo il jutsu. MA CHI HA MESSO TUTTE QUELLE TRAPPOLE? Una voce che sicuramente Raizen avrebbe trovato familiare, e certo anche Fujiko e probabilmente Youkai. Con la sua enorme padella al seguito e il suo pessimo carattere, anche se con qualche acciacco [Li Wen], cuoco e shinobi ritiratosi era arrivato proprio nel momento del bisogno. Come può essere qui? Avrebbe borbottato Soken, mentre l'altro saltava oltre il gruppo e atterrava davanti a Batsumaru (H). Un messaggio in codice diceva che Mineru era nei guai, e che lo stesso valeva per te! Avrebbe detto puntando un qualunque clone di Raizen. E anche se tu sei un bastardo che mette le mani nella mia dispensa, Mineru-san è una cliente di tutto rispetto...inoltre il tuo conto da me non è ancora stato saldato, quindi sono qui! Impugnata la padella sotto la quale soffiò una fiamma, con una rapidità che era pari alle sole posizioni magiche di un Jutsu Li Wen gettò un pugno di riso in cottura mentre il chakra faceva il resto, generando dei semplici ma gustosissimi Onigiri che dalla padella saltarono fino alle mani di tutti i suoi alleati entro 9 metri [LiWen: Tecnica 1]. Cercate di concentrarvi e riprendervi! Non so cosa stia succedendo ma sono qui per aiutare!



    Stizzita, Mineru (A) avrebbe quindi tracciato un singolo sigillo sul suo addome, lo stesso che appariva nelle cartabombe, anche se verosimilmente di potenza superiore! Voleva diventare una bomba vivente! [Mineru: Tecnica 2]
    Mentre accadeva tutto questo, slegate dalle altre azioni, Seira (B), Seira (F) e Mineru (G) avevano bersagliato i cani di Tetsuba, rispettivamente Brezza, Sasso e Onda [Seira: Azione 3 e 4, Mineru: Azione 4] mentre Seira (A) si allontanava di due o tre metri da Brezza, anche se fosse stato sconfitto, per riavvicinarsi a Batsumaru (D) [Gratuito].



    [Yato]
    Dalla posizione sopraelevata avevo guadagnato un possibile ingresso nella presenza di due lucernai, mentre il mio clone aggirava l'edificio facendomi cenno di non poter passare dai muri o dalle fondamenta, dirigendosi quindi alla porta. Annuii mentre la attraversava, focalizzandomi sull'accentuare le mie doti furtive [Tecnica 1] mentre con un ramo generato dal Mokuton mi avvicinavo all'edificio cercando di fare quanto meno rumore possibile. Il mio intento era passare dal lucernario, usando la Crescita Controllata per manipolare il legno e aprire il passaggio senza rompere il vetro nè fare rumore, se non il rumore di un albero quando cresce, per guadagnare poi l'interno, ovviamente solo se nessuno fosse stato visibile dal vetro. Se fosse stato bloccato o ci fossero stati testimoni avrei invece optato per il camino cercando di muovermi nella maniera più cauta possibile.

    Contestualmente il mio clone, privo delle mie capacità ma non del mio intelletto, si sarebbe trovato davanti a uno sconosciuto che certamente aveva mangiato la foglia, ma non per questo avrebbe ceduto terreno, continuando invece con la sua opera principale: guadagnare tempo! Beh, mi chiedo quanto uno possa essere sicuro dell'incolumità di un ostaggio se non vi fa attenzione. Mi chiedo...non vorreste prendere anche me come ostaggio? Sorrise affabile. Sono a vostra disposizione. Dopotutto era completamente disarmato, ma informato dei fatti, e sebbene quella fosse evidentemente una trappola tesa dal clone, era pur vero che ridurlo all'impotenza come prigioniero sarebbe stato infinitamente più facile che lasciarlo fuori a elaborare chissà quale strategia.

    Nel mentre il clone sul retro era entrato, trovandosi davanti a un mostruoso amalgama di cavi intorno a una maschera, segno che l'ingresso era sorvegliato, ma al primo movimento venne bersagliato da una violentissima corrente d'aria emessa dalla maschera che, tuttavia, non bastò a dissolverlo! I Cloni di legno erano come oggetti, molto più resistenti di qualunque altro clone corporeo, pertanto venne danneggiato in più punti, ma senza che il jutsu si spezzasse [Difesa 1]. Pessima scelta. Mormorò, gettandosi in avanti contro la maschera con la sua spada, in un tentativo di spaccare quello che riteneva essere il centro di quell'essere, la maschera, appunto, con un rapido affondo [Azione 1]!

    Dall'altra parte della porta il mio clone, vedendo la reazione di chi aveva aperto la porta, rincarò la dose. Naturalmente se io fossi un ostaggio, non ci sarebbero ulteriori visite, almeno per un pò. E se la porta fosse stata comunque chiusa, il clone sarebbe andato avanti come se nulla fosse, sorridendo e passandoci attraverso dato che era di legno [Basso], di fatto senza alcun danno all'edificio. Non credo che abbiamo finito di parlamentare.

    Nel mentre io avrei agito in base a ciò che avessi trovato, naturalmente.
  13. .

    Prologo

    Minarai - 1

    Avevamo lasciato Kiri la sera prima su una nave che trasportava altri ninja che, una volta arrivati al porto nel Paese del The si sarebbero dispersi per missioni di vario tipo, ma io e Hideo non eravamo là per questioni ufficiali, pur avendo richiesto e ottenuto il permesso dal Maestro per muoverci da Kiri. Indossavo i pesanti e scomodi abiti di Minarai e sarei rimasto quasi tutta la notte sul ponte della nave a scrutare l'orizzonte, meditando per tenere sempre accesa la fiamma dell'Odio che a poco a poco stavo coltivando: il fastidio indotto dai vestiti e dalla carenza di sonno erano uno stimolo, continuo e frustrante, da usare a mio vantaggio proprio come da insegnamenti del Maestro. Avevo detto al giovane Hideo di non disturbarmi durante la traversata e che gli avrei fornito i dettagli sul nostro obiettivo solo una volta a terra, quindi stava a lui riempire le ore di viaggio: che scegliesse di dormire o addestrarsi non faceva differenza per me.

    Una volta sbarcati, la mattina dopo, mi sarei avvicinato a lui non appena toccato terra. Vieni, dovremo correre per mezza giornata. Il nostro obiettivo è tra i territori della Pioggia e quelli dell'Erba. E senza attenderlo avrei iniziato il viaggio, appena un pò più veloce di quanto Hideo fosse capace, così da costringerlo a usare tutte le sue energie o sporadici impasti per starmi dietro, a meno di inventarsi qualcosa, e naturalmente non mi sarei mai fermato per aspettarlo: se mi avesse perso di vista la colpa sarebbe stata solo sua. Sbrigati. Sarebbe stato il massimo della mia interazione, dietro la maschera austera di Minarai, almeno fino all'arrivo, nei pressi di una locanda dall'aria malfamata in un paesucolo di periferia che viveva perlopiù di pastorizia e agricoltura. Ame non è distante. Avrei commentato una volta a destinazione. Sono abituati a vedere shinobi o persone dall'aspetto bizzarro quindi non faranno domande. Il nostro obiettivo è la tua formazione, ma rammenta che non sono un tuo sensei quanto piuttosto un senpai. Anche per me questo è addestramento.

    Hai ripreso fiato?
    Quale che fosse la risposta la avrei ignorata, iniziando a camminare verso l'edificio. Hai avuto paura e sei arrivato a dire sciocchezze al Maestro. Non posso e non voglio sradicare la paura dal tuo animo, e farlo sarebbe un'inutile spreco di risorse. Noi siamo qui per farti avere più paura. Talmente tanta da impazzire. E il tuo addestramento sarà sopravvivere. Un traditore della Zanna è la persona che dobbiamo incontrare: Daigoro Isuka. Lui ci aiuterà, non pensare a chi ha coperto il pagamento della sua opera. Entrando nella sala comune avremmo notato un gran numero di persone in abiti civili, ma anche cinque o sei shinobi dal coprifronte celato ma con abiti che ricordavano le divise ufficiali tanto di Konoha che di Oto, mentre altri tre strani individui dotati di armi di grandi dimensioni (un'ascia, una naginata e una clava) e vestiti sgargianti stavano discutendo animatamente in un tavolo al centro. Noi sederemo là. Avrei detto, facendo cenno a uno dei camerieri, che non si sarebbe certo azzardato a fermarci (inclusi eventuali Mondi al servizio di Hideo). Daigoro arriverà a minuti. Fino ad allora...parlami di te. Perché questa necessità di diventare forte? Cosa ti ha fatto Momin per renderti così debole nell'animo? Cosa avrebbe risposto Hideo, e cosa avrebbe chiesto di rimando?

    Dopo pochi minuti la porta si sarebbe aperta, lasciando che una persona a me conosciuta entrasse mentre rideva di gusto. Ohohohoh! Mia cara, non vedevo l'ora di provare l'arrosto di questa locanda. Mi dicono che solo un pagliaccio di prima classe come io sono possa realmente commentarne il gusto! La persona che era entrata era vestita da pagliaccio, con colori sgargianti e un'aria completamente svampita, ma nel momento in cui entrò tutti nella stanza si irrigidirono, come se non si aspettassero affatto di vederlo là, come se lo conoscessero...e lo stesso valeva per me. Il Pagliaccio...non abbassare la guardia, è un formidabile avversario. Anche se non sapevo poi tanto di più, visto che lo avevo incontrato in condizioni di grave fragilità.

    Era accompagnato da una donna che aveva incontrato appena fuori dalla porta, dopo alcuni messaggi che si erano scambiati attraverso metodi noti solo a loro due. Accomodati, mia cara, accomodati. Sono anni che non siedo con una bella donna in un tavolo di una locanda malfamata, eppure uno dei prerequisiti di un Pagliaccio di prima classe è proprio intrattenere le signore in ambienti di basso rango. Si sarebbero seduti dopo uno sguardo del clown che mirava a calmare gli animi, un pò troppo lontano per origliare, e dopotutto non erano affari miei. Tornai a Hideo e alle nostre conversazioni, mentre il Pagliaccio sedeva con la sua accompagnatrice. Allora, per cosa hai voluto incontrarmi, mia cara? L'ultimo nostro scambio riguardava la pessima idea che hai avuto per la questione di Giugno, no? Detta così sembrava parlasse del mese e non certo della spada ora modificata. Sono tutto orecchi. Non badare alla gente qui intorno, si faranno gli affari loro: dopotutto la Corte di Kusa avrà luogo fra due ore proprio qui vicino, e tutti quelli che vanno alla Corte sanno che non è una buona idea inimicarsi Waru il Pagliaccio. Spiegò, serafico, in attesa della sua interlocutrice.
  14. .

    Caos ad Ame

    Yato e Youkai
    16

    [In Albergo]
    Anche se la mia tecnica illusoria era andata a segno, lo stesso non si poteva dire del Mokuton che trovò nel corpo acquatico del nemico la possibilità di generare senza problemi delle bolle di sapone dal potere difensivo, costringendomi a ricalibrare la mia intera offensiva. Tks...se solo avessi già perfezionato gli insegnamenti del Maestro... Mi ritrovai a sussurrare, dato che come avevo appreso era possibile estendere le capacità della Mortificazione anche ai Jutsu che rivestivano o trasformavano il corpo, ma la mia preparazione era ancora insufficiente. Scacciando quel pensiero, approfittai della frustrazione per alimentare l'Odio e la determinazione nei confronti di Kuii [Assassino] mentre stringevo la mano sulla spada, preparandomi al contrattacco del nemico reso gigante dalla pioggia e dalle sue capacità.

    Il ritorno di Korra, che si era dovuta allontanare per evitare il colpo precedente, giunse in concomitanza con la controffensiva di Kuii che con una manciata di sigilli generò cinque enormi squali d'acqua che si diressero contro tutti noi con una velocità a dir poco invidiabile! Forse non sono ancora al livello del Maestro...ma questo non è niente per me! Anche se lo squalo era molto rapido non mi sarebbe servito alcun movimento ampio, ma solo pungolare l'enorme massa d'acqua in arrivo con la punta della spada, coadiuvato dal chakra, per spezzare il chakra che teneva unito il costrutto [Tecnica 1 e Difesa 1]. Contestualmente però avevo notato lo squalo diretto al nostro datore di lavoro alle mie spalle...e se volevo che Toa ci aiutasse a distruggere l'avversario non avrei avuto altra scelta che proteggere il mercante, generando al contempo una rozza ma enorme copertura di legno da dietro la schiena che si sarebbe frapposta allo squalo a mò di ventaglio, sfasciandosi all'impatto ma preservando la vittima [Difesa 2]! Respiravo profondamente: non era facile mantenere l'attenzione su così tanti dettagli contemporaneamente, ma se non altro la Fioritura Senju aiutava a mantenere alta la concentrazione a dispetto della fatica che andava accumulandosi.

    Il quinto squalo venne affrontato in maniera simile, con un semplice movimento di spada per lambirlo appena mentre mi passava accanto (dopotutto Ushio era poco dietro di me), così che l'acciaio distorcesse l'acqua gettandola a terra e lavando via parte del sapone ancora presente [Difesa 3]. Il modo migliore per fermare tutto questo è uccidere il nostro aggressore. Sentenziai, rafforzando la mia determinazione anche se i miei alleati erano feriti in più punti. Facciamola finita! In quel momento mi focalizzai sul genjutsu che colpiva l'avversario, estendendo i germogli dal braccio fino al torace, limitando le sue capacità [Azione 1 e 2].

    Ora, approfittando delle liane che bloccano il torace, colpite alla testa! Avrei intimato tendendo una mano verso l'avversario dalla quale emerse rapido un tronco di grandi dimensioni che, a breve distanza dal bersaglio, si sarebbe aperta in un intrico di rami molto largo il cui scopo principale non era tanto ferire Kuii ma bloccare la sua visuale per qualche istante...istanti preziosi [Tecnica 2]! Contemporaneamente Toa approfittò del passaggio per mandare i suoi due Simulacri di forma canina proprio sopra il Mokuton, correndo su di esso e sfruttandolo per avvicinarsi quanto più possibile al volto del gigantesco avversario, mentre nuovamente li bersagliava con un semplice Jutsu elettrico per caricarli [Toa: Azione EXTRA, Tecnica 1 e 2, Azione 1 e 2]! Ottimo! Dissi, mentre segretamente facevo un cenno a Korra con la mano armata di spada, indicandomi il collo invece che il viso e mimando con la bocca la parola "Kai", per farle capire, non visto grazie al Mokuton che copriva la vista di Kuii, che in realtà intendevo mirare al collo e non al volto, chiedendole supporto.

    Appena il mio legno sparì i due Simulacri di Toa si sarebbero gettati sul volto di Kuii per cercare di danneggiarlo pesantemente, e usando quella posizione per poi attaccare le due braccia [Toa: Azione 3 e 4], mentre Toa usava le armi ormai abbandonate dei due ninja di Ame caduti per generare un nuovo Simulacro che si sarebbe recato vicino a Ushio-san [Toa: Tecnica 3]. Intanto io e Korra avevamo messo in campo la nostra azione: durante l'attacco dei cani e subito dopo la dissoluzione del mio Mokuton avevo preso a correre in avanti, generando un trampolo di legno sotto il tacco destro per aiutare il mio salto e portarmi a grandi altezze, oltre il foro nel muro e con la spada impugnata in entrambe le mani, come se volessi calare dall'alto sul volto del nemico [Azione 1 e Tecnica 3]! Probabilmente mi avrebbe scorto solo all'ultimo dopo l'assalto dei cani, mentre Korra lanciava un Kunai, se possibile con cartabomba o con un fumogeno, per colpirlo al volto immediatamente dopo l'attacco di Toa [Korra: Azione 1 (e 2 se c'è una bomba)], per nascondere la mia vera intenzione: generare un nuovo ramo dalla pianta del piede che si sarebbe puntellato sul muro dell'albergo dietro di me (usare il territorio intorno era la base per un ninja, figuriamoci un Senju) così da avere un punto d'appoggio "a mezz'aria" per saltare e proiettarmi con tutta la forza possibile verso il collo del gigantesco Kui, mentre i cani per mia fortuna tenevano occupate le braccia, e provare a decapitarlo con tutta la forza che avevo a disposizione [Azione EXTRA e 4], mentre Korra un secondo prima lanciava nella stessa direzione un Kunai carico della Mortificazione, con lo scopo di annullare eventuali bolle difensive create all'ultimo prima che la mia lama si abbattesse sul bersaglio [Korra: Azione 2 e Tecnica 1]!

    Io sarei forse precipitato oltre Kuii se lo avessi sconfitto, ma ne sarebbe valsa la pena, anche se forse Korra avrebbe trovato un modo per fermarmi o salvarmi...se invece non ne avesse avuto si sarebbe avvicinata a Ushio, per beneficiare del Simulacro di Toa poco distante.

    Yato Senju

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 525
    • Resistenza: 425
    • Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 525
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    29,5/75
    Vitalità
    9.5/14.5
    Slot Azione

    1. Perso per Semiparalisi

    2. Potenzio Germogli di Primavera

    3. Salto aiutato dal Mokuton

    4. Assalto aiutato dal Mokuton

    Slot Difesa

    1. Mortificazione

    2. Difesa con Mokuton

    3. Nuova Mortificazione

    4. //

    Slot Tecnica

    1. Mortificazione

    2. Attacco Mokuton

    3. Trampolino Mokuton

    Note

    Tecnica Rapida 3/3
    Ferita Mediograve diffusa
    Semiparalisi 2/2
  15. .

    Mi Rovini la Scena

    Fermezza
    4

    La scena madre dello Yakushi venne in qualche modo rovinata quando, davanti alle deboli rimostranze della guardia che non intendeva certo marchiare i visitatori, l'amputazione derivante fallì nel recidere il braccio di quel Tenjin, complice un'evidente protezione in chakra che un ninja esperto come Febh non avrebbe mai potuto evitare di notare...e quindi nonostante tutto e nonostante la reazione ottenuta nel Sunese si accigliò, cupo in volto. Ah, la tua cute sarebbe difficile da danneggiare? Gli rispose con un tono allegro che nulla aveva a che vedere con l'espressione terribile. A me sembra più che tu sia un codardo che non sa comportarsi come gli viene chiesto. Realizzi di aver rovinato tutta la scena, vero? Il punto era insozzare questo tizio e fargliela pagare, non me ne frega nulla di accusarlo di tradimento. Ma visto quanto sono generoso hai una possibilità per un secondo ciak. Indicò Tenjin. Tagliati la mano da solo, o quanto è vero il cielo il Kokage non potrà fare nulla per come ti renderò la vita. In cambio te la faccio ricrescere. Forse. Aveva appena rivelato di poter guarire gli alleati almeno quanto sé stesso, ma non era più quello il punto, e sembrava totalmente impervio al fatto che stava consumando una pessima figura con Suna, con quelle azioni da asilo nido.

    Quando l'altro accennò al fatto che lo avrebbe protetto dal Guardiano adducendo a una qualche debolezza, lo Yakushi avvampò di istinto omicida nemmeno fosse un Onryo, tendendo all'inverosimile i muscoli del collo che pure restavano quelli di un mingherlino non particolarmente alto e con occhiali finti. Oh...ma che tenero che sei. Si voltò verso il Guardiano. Torna pure sulle mura, qui abbiamo da ristabilire un secondo la questione della scala gerarchica Otese. Scala che vede me in cima, e gli altri al più al mio stesso livello. Spiegò, in maniera affatto lusinghiera verso il Kokage, ma anche a giudicare dalle parole successive di Tenjin, il sedicente otese aveva frainteso completamente ciò che Febh Yakushi riteneva importante e cosa no...probabilmente perché il Mikawa stesso aveva frainteso del tutto il suo Consigliere. Delle apparenze, del rigore, delle regole, dell'ordine delle cose...allo Yakushi non importava assolutamente nulla. Spesso per convenienza o pigrizia aderiva, ma l'unica regola a cui rispondeva era la sua. Era persino arrivato a dichiarare che piuttosto che essere fatto Kage avrebbe tradito il villaggio, dopotutto. Poi entreremo...perché come ha detto lui, il patto è rispettato, non hai detto che dovevamo tenere il sigillo attivo tutto il tempo.

    Tenjin, no? Riformuliamo un secondo la situazione, ti va? Ammetto di aver scelto qualcosa di leggermente pirotecnico e ci sta aver avuto paura ed essersi salvaguardati sul momento, ma amo essere ricordato. E tu ora ti opponi e mi apostrofi pure come arrugginito? Realizzi che una volta ho mutilato un tizio per avermi detto che il mio ufficio era un pò impolverato? Si accigliò. Chiunque sia otese con abbastanza esperienza da parare un mio attacco dovrebbe saperlo. Tenjin aveva commesso l'imperdonabile errore di attirare la sua attenzione. E che io sappia...forse solo due o tre persone ne sono capaci. Da dove salti fuori tu? E perchè non c'è ancora la tua mano insanguinata a terra? Aggiunse indicando il suolo. E se l'altro avesse citato archivi che lo Yakushi non aveva letto, la risposta sarebbe stata un lento scuotere della testa. No, no. Non ti ho chiesto dove sta scritto chi sei o quello che io dovrei sapere o dovrei ricordare o avrei dovuto vidimare. No. Ti ho chiesto chi diavolo sei. Raccontami la tua storia. Possibilmente con una mano mozzata.
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