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  1. .

    Test #1


    Post Introduttivo

    Test #1

    Schede:
    Harumi Miyazaki vs Kitori Kuro Kenkichi

    Durata:
    1 Post di Presentazione + 6 Attivi

    Regole:
    No Morte, No Danni Permanenti

    Arena:
    Mappa

    Speciale:
    Equipaggiamento modificabile rispetto la scheda


    Nella propaggine più estrema del Bosco dei Sussurri, dove gli alberi hanno ancora forme riconoscibili, si alzavano due colonne. Tra di loro si trovava una serie di scalini che discende in profondità. Un'iniziale penombra, subito rischiarata da fredde luci artificiali, ed un ampio corridoio accolsero il visitatore di Kiri. Aveva ricevuto un invito con le istruzioni necessarie a trovare quel luogo alcuni giorni prima. La sua presenza era richiesta per un'esercitazione, nulla di strano per un genin dell'Accademia. Ad attenderlo una donna bellissima, dai lunghi capelli arancioni. Lo yukata nero tratteneva a fatica il suo petto, sul punto di esplodere, lasciandone intravedere una generosa porzione.

    «Benvenuto, ti stavamo aspettando.» La voce è calda. Un piccolo neo vicino al labbro inferiore le conferiva ancora maggior sensualità. «Da questa parte, prego.»
    La kunoichi lo guidò fino ad una sorta di anticamera dalla quale si dipanano due corridoi più stretti ed una porta davanti a loro.
    «Prosegua a sinistra, troverà uno spogliatoio dove prepararsi se ne ha bisogno. Una volta pronto scenda al piano inferiore. Se non ha bisogno di altro mi congedo.»
    Con un lieve inchino, la donna appoggiò la mano sulla maniglia, fermandosi però prima di girarla.
    «Dimenticavo, il combattimento inizierà dopo l'annuncio e avrà un tempo limite. Faccia del suo meglio, mi raccomando.»
    Dopo avergli sorriso un'ultima volta sarebbe entrata nella stanza, richiudendo la porta dietro di sé.

    Dal lato opposto all'ingresso dello spogliatoio, che potrebbe ospitare un'intera squadra di atleti, una ripida scala conduce ancora più giù. Dopo una discesa di alcuni minuti, davanti agli occhi dello shinobi sarebbe finalmente comparsa l'arena sotterranea. Enorme a dir poco, sembrava una stanza rettangolare scavata nelle viscere stesse della terra. Il cancello da cui era entrato si trovava sul lato lungo, e dava su un prato dall'erba bassa. Sulla sua sinistra, avrebbe scorto una vasta distesa di sabbia, mentre alla sua destra poco più in là una zona rocciosa, con conformazioni irregolari nell'ampiezza e nell'altezza che si alzavano dal suolo. Se si fosse avvicinato avrebbe notato che la loro superficie era piana, alcuni abbastanza spaziosi per due o più persone. Dall'altra parte dell'arena un bosco, via via più fitto con l'approssimarsi della parete opposta. A mezza via, seppur decentrato, un lago circolare dalla profondità crescente allontanandosi dalla riva. Infine, nell'angolo alla sua destra, speculare alla zona rocciosa, si trovava un'area urbana. Costruzioni di diversa metratura e volume, case, capannoni e palazzine, intervallate da strade a doppia corsia e vicoli. L'arena era una prova del genio costruttivo del Suono, con le sue dimensioni spettacolari, quasi due chilometri per un chilometro, interamente sotto terra. Il kiriano avrebbe dovuto camminare ancora un po' quindi per raggiungere il centro dell'arena, dove lo attendeva la sua avversaria.

    «Dovresti essere pronta per la seconda fase ormai. Ho selezionato un elenco di accademici contro cui dovrai combattere.»
    L'uomo, alto e pallido, voltò pagina della tavoletta portablocco che reggeva tra le mani.
    «Metti in pratica quello che ti abbiamo insegnato durante gli addestramenti. Noi nel frattempo raccoglieremo dei dati.»
    La ragazzina annuì, in silenzio. Era leggermente tesa. Non che non avesse mai dovuto affrontare combattimenti prima di allora, ma farlo sotto la scrupolosa supervisione di Eiatsu la rendeva nervosa. Pura e semplice ansia da prestazione: desiderava che il jonin fosse contento dei suoi progressi e il pensiero di poterlo deludere la angosciava.
    «Un'ultima cosa: se doveste cercare di uccidervi vi interromperemmo, ma questo non vuol dire che non potrà ferirti o non proverai dolore. Tutto chiaro?»
    La kunoichi fece ancora di sì con la testa. L'uomo le riservò un'ultima occhiata con i suoi occhi di ghiaccio, prima di voltarsi.
    «Metticela tutta.»
    Varcata la porta dello spogliatoio, si allontanò. Alle sue spalle la ragazzina sorrise.

    Lo shinobi si accomodò nella poltrona davanti ai numerosi monitor che riproducono ogni angolo dell'arena sottostante. Al suo fianco nella stanza di controllo la donna sta premendo una serie di pulsanti.
    «Tutto a posto, siamo registrando.»
    Tutto ciò che ottenne fu un mugugno d'assenso. La kunoichi alzò un sopracciglio, girando un poco la sedia per osservarlo.
    «Preoccupato, Eiatsu? Non è da te.»
    L'uomo le rivolse uno sguardo gelido. «Concentrati sul tuo lavoro, Matsumoto. Siamo qui per raccogliere informazioni, non per fare conversazione.» Il jonin tornò a fissare lo schermo.
    «Distaccato come sempre, eh?» Considerata chiusa la discussione, spostò un dito sopra un bottone. «Quando vuoi.»

    Lo shinobi di Kiri, al centro dello spiazzo erboso, avrebbe trovato davanti a sé un volto noto.
    «Kitori-senpai, sono lieta di rivederla.» Nel chinarsi, il seno della kunoichi sarebbe rimbalzato leggermente.
    «Sono ancora inesperta, perciò spero che non ci andrà troppo pesante con me.»
    Harumi avrebbe sorriso, solare, esattamente come se la ricordava il giovane che le aveva fatto da maestro non troppo tempo prima. La distanza tra di loro era di dieci metri esatti visto che si erano posizionati sopra due piccoli cerchi d'erba pitturati di bianco, come richiesto dagli organizzatori.
    I due sarebbero rimasti a fronteggiarsi per mezzo minuto, durante il quale avrebbe potuto scambiare dei brevi convenevoli, ma sarebbero stati inevitabilmente interrotti dal suono prolungato di una sirena, il segnale acustico che dava inizio alla sfida. Un istante più tardi dagli altoparlanti una voce maschile diede il via.
    «Iniziate!»


    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 8
    • Bomba Sonora × 1
    • Bolas × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Makibishi × 2
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Kaiken × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Fumogeno × 1
    • Jitte × 2

    Note
    Editato per correggere il link alla mappa.



    Edited by Historia - 9/12/2018, 20:14
  2. .

    Fine e Inizio


    Post 7 ~ Zero

    Il corvo vola lento, tanto da sembrare a tratti fermo, permettendomi di seguirlo da vicino nonostante io non abbia le ali. Sarebbe bello poter volare come lui, senza rischiare di inciampare, di cadere ad ogni passo, senza i limiti e le costrizioni, con solo il cielo aperto e sconfinato davanti a sé.

    Con gli occhi rivolti verso l'alto, seguendo il rapace e anelando il cielo, non vedo la radice nerboruta e il mio piede l'aggancia. Vengo proiettata in avanti, ma riesco ad appoggiare le mani a terra prima di sbattere la faccia. Gli addestramenti intensivi sono serviti almeno a migliorare i miei riflessi, anche se rimango impacciata. Nel rialzarmi, le dita stringono zolle di muschio molliccio. Mi sbatto le mani per rimuovere la terra, perdendo ancora tempo. Me ne rendo conto e mi guardo intorno con ansia, cercando il corvo, nel timore di averlo perduto. Ma il volatile è lì, che vola in cerchio sopra la mia testa lanciando di quanto in quanto il suo richiamo. Ricomincio a camminare, nel folto del Bosco dei Sussurri.

    La vegetazione si fa meno densa. Tra i tronchi vedo squarci di un prato erboso. Ancora qualche passo e anche i raggi del sole fanno capolino. Mi copro gli occhi con il braccio, disabituata dopo tanta oscurità, ma ne apprezzo il calore sulla mia pelle. Alla radura mancano solo poche file di alberi. Avanzo un poco e mi fermo, chinandomi. Porzioni di corpi fanno capolino tra le fronde. Appoggiandomi con il palmo ad un tronco robusto, mi basta sporgermi di poco per riuscire a scorgere i loro volti. Quello in ginocchio è Eiatsu! Eiatsu. Come avevo fatto a dimenticarlo? Il mio tutore, colui che si prendeva cura di me. Mi aveva insegnato tutto quello che sapevo sull'essere una kunoichi. Un uomo di poche parole, con più familiarità con i morti che con i vivi, ma l'unico che si interessasse veramente a me. Prima di rendermene conto sto sorridendo. Le spalle irrigidite si rilassano. L'ansia si scioglie come neve al sole. Mi riprendo da quella visione e mi alzo per farmi loro incontro, ma mi blocco. Un refolo d'aria trasporta le loro parole, portandole fino a me.

    Mi porto una mano alla bocca, soffocando un lamento. Conosco l'altra voce, la conosco bene. Morire. Era quello il mio dovere. Dovere, che non ero riuscita a compiere. E a dirlo era il kokage in persona. Diogene, capoclan dei Mikawa. Il più potente tra gli shinobi di Oto, l'uomo a cui Eiatsu aveva giurato personalmente obbedienza, al di là del bene del Villaggio, nonché il mio ospite. Erano mesi ormai che vivevo nella sua villa, tanto da poterla chiamare casa. Casa. Un luogo dove tornare. Un luogo dove qualcuno mi aspetta. Un luogo che pensavo essere il mio posto nel mondo. Un mondo vasto, sconosciuto, eppure vuoto. Non c'era nulla ad attendermi là fuori, se non un vagare, priva di guida, in balia delle correnti. Oto era stato il primo porto nella quale avevo trovato rifugio e lì mi ero fermata, cercando un senso, uno scopo, un motivo per andare avanti. Uno qualsiasi.

    Le parole di Diogene sono come una doccia fredda, tanto che rabbrividisco. Mi stringo le spalle, cercando di contenere il tremore che le pervade. Persa nella tempesta, mi ero affidata a lui. Mi ero fidata di lui. I denti battono debolmente, il gelo si fa più intenso ad ogni frase. Sapevo che non era una persona buona. Nessuno a Oto lo è, quello mi era stato chiaro fin da subito. Se lo sapevo, perché allora ero rimasta? Conoscevo già la risposta. Perché era stato il primo a mostrarmi una strada da percorrere. L'unico ad offrirmi una mano per seguirla. Però mi ero illusa comunque. Avevo creduto, avevo voluto credere, che non ci fosse solo quello. Che mi vedesse oltre la mera utilità. Che mi considerasse una persona. I muscoli del petto si contraggono. Una, due volte. Non capisco, finché non esplode. Un principio di risata che a stento trattengo. Una persona, chi? Io?

    La fitta al petto mi paralizza, spegnendo quel sorriso amaro che mi era salito sulle labbra. Anche il cervello si rifiuta di funzionare, e non posso fare altro che osservare la scena che si svolge nella radura. Sono bastate tre lettere per far crollare il mio mondo. Kai. Rilascio. Un'illusione. L'ennesima. La più dura. La più crudele. Qualcosa mi si scioglie dentro. Il cuore mi liquefa e cola tra le visceri. Al suo posto rimane un buco, nero. Pulsa, e ad ogni battito è un'ondata di dolore che mi pervade, dal centro fino alle punte dei piedi, delle mani, dei capelli. Non respiro. Ci provo, ma non ci riesco. Apro la bocca, ma non inalo aria. Fa male, troppo male. La mia visuale inquadra solo fili d'erba e formiche che corrono affaccendate. Devo essere caduta in ginocchio ad un certo punto, ma non me lo ricordo. Una goccia cade su uno stelo. Un'altra poco distante da quegli operosi insetti, che si scostano impauriti. Sta iniziando a piovere? Un singhiozzo. Da dove arriva? Mi trema il busto. Le spalle si alzano e abbassano a sobbalzi. Ah, sono io che sto piangendo.

    È perché devo morire? No, non credo. Non so il perché, ma il pensare alla mia morte non mi spaventa particolarmente. Con entrambe le mani mi tappo la bocca. Le lacrime continuano a scendere lungo le gote e non accennano a fermarsi. Perché fa così tanto male allora? Alzo la testa. I due uomini sono ancora là, a guardarsi dopo la dichiarazione di Eiatsu. Fisso il suo volto sfocato. Il buco nel mio petto si allarga. Forse. Forse il motivo è quello. Qual è la parola giusta? Sì, dovrebbe essere questa. Affetto. Come suona strana, nella mia testa. Non sapevo dove l'avevo imparata, ma so dove l'avevo provato per la prima volta, anche se lo realizzo solo ora. Nessuno me lo aveva insegnato, ma lui me l'aveva mostrato. Uno sguardo carico di preoccupazione negli Inferi di Oto. Un accenno di sorriso dopo un esercizio riuscito. Una mano appoggiata sopra la testa. La cosa più simile ad una carezza che ricordo. Quando avevo un problema, era a lui che mi rivolgevo. La voragine che ho dentro si spalanca, pronta ad inghiottirmi. Quando ero preoccupata, era a lui che andava il mio pensiero. Eiatsu era la mia figura di riferimento. Il mio punto fermo. La mia ancora nella tempesta. La persona più vicina ad un padre che ho mai avuto.

    L'abisso al mio interno mi fissa, ed io fisso lui. Mi ha assorbito interamente. Buio. E vuoto. Quella sono io, quello è ciò che valgo. Nulla. Zero. Rei. Mi lascio andare, senza opporre resistenza. Lasciarsi assorbire dall'oscurità non sembra così male. Il mondo là fuori fa paura. Non voglio uscire. Non voglio uscire mai più.
    Allora non ti spiacerà se lo faccio io al tuo posto.
    La voce mi raggiunge attraverso il buio.
    Tu puoi restare qui, a riposare.
    Profonda, mi avvolge delicatamente.
    Puoi rimanere qui, al sicuro.
    Rilassante, mi blandisce dolcemente.
    Me ne occuperò io.
    Impercettibilmente, annuisco.
    Allora vado.
    Una scarica mi investe.
    Adrenalina.
    Paura.
    No!

    Apro gli occhi. Tutto è nero, sono come immersa nella pece. Cerco di levarmi di dosso quella sostanza vischiosa, ma è tutta intorno a me. Apro la bocca per gridare, ma i miei polmoni si riempiono di quel liquido gelatinoso, impedendomi di emettere alcun suon. Protendo le mani in avanti, alla cieca, mentre soffoco. Le mie dita brancolano nel mare oscuro. Sfioro qualcosa, anche se forse è solo un'impressione. Sento che le forze mi stanno abbandonando. Distendo il braccio. Catene invisibili mi trascinano a fondo. Con un ultimo sforzo, mi slancio in avanti. Il pugno si chiude intorno a qualcosa di soffice. Una coda. La coda di un gatto.

    Un conato di vomito mi travolge. Mi piego su me stessa, portandomi le mani allo stomaco. Non capisco più dove sono. Quando sono. Perché sono. So solo che sono. Anche se non l'ho chiesto a nessuno. Ma ormai sono qui. È qualcosa che mi riguarda, non posso semplicemente girarmi dall'altra parte. Lasciar fare a qualcun altro. Troppo facile. Sarebbe l'ennesima fuga. Dalla realtà. Da me stessa. Le mie braccia stringono una sfera morbida. Con le dita ne seguo la forma. Batto le palpebre un paio di volte. Prima torna la luce, poi i colori. Le mani afferrano quelle che sembrano orecchie. Finalmente torno a mettere a fuoco. Due pupille feline, bicrome, mi fissano indispettite.
    Perché non mi hai lasciato andare? Era da tanto che non sentivo la voce di Matatabi. Il corpo del demone gatto è quello di un cucciolo, ma lo sguardo è adulto, serio. Con delicatezza sollevo una delle catene che lo avvolgono. Alcuni lucchetti giacciono a terra intorno a me, ma numerosi altri ancora lo bloccano, inseriti tra gli anelli metallici ad ogni intersezione. Gli angoli della mia bocca si abbassano e assumo quell'aria melanconica che tanto lo indispettisce.
    Hai capito che ti hanno sempre mentito?
    Sì. Ascolto quella voce, che neppure sembra la mia.
    Ti hanno inganato, fin dal primo istante.
    Sì. La voce è tanto sottile da sembrare un foglio trasparente attraverso cui si possono distinguere le singole fibre che compongono la carta.
    Il Nibi scuote le due code, nei limiti concessi dai legacci.
    Tu... Non sei arrabbiata.
    No. La risposta è trasportata da un sospiro lieve.
    E non vuoi vendicarti.
    No. Il monosillabo è, con la consistenza di un grumo di sabbia secca pronta a disfarsi tra le dita.
    Il demone alza un sopracciglio. Non ti capisco. L'odio è così semplice, così soddisfacente, così...potente. I suoi occhi lampeggiano, giallo e verde. Di ritorno, sorrido.
    Vuoi andartene anche tu? Matatabi è spiazzato da quella domanda improvvisa.
    Il bakeneko che ha sempre la risposta pronta abbassa lo sguardo, in silenzio, alla ricerca della replica migliore.
    Non ti ho lasciato andare perché ho avuto paura. Paura di rimanere sola, certo... Alzo il atto tra le mie braccia fino ad avere i suoi occhi alla stessa altezza dei miei. Ma soprattutto... Paura di non scegliere, per l'ennesima volta, il mio destino.
    E quindi? Che hai intenzione di fare?
    Davanti alla sua domanda mi limito a sorridere. Mentre sta per riaprire bocca, stringo il piccolo Nibi contro il mio petto, come se fosse un peluche.
    Grazie, è stato bello...
    Gli sussurro quelle parole all'orecchio peloso e una luce accecante tinge il mondo di bianco.

    Il Bosco dei Sussurri nel frattempo non è cambiato. Gli alberi contorti continuano a protendersi verso di me, minacciosi, ma impossibilitati a toccarmi. Le formiche continuano a trasportare il loro bottino verso la tana. L'erba continua a oscillare, lambita appena dalla brezza. Eiatsu e Diogene continuano a fronteggiarsi nella radura, in attesa di qualcosa. Di qualcuno. Di me. Mi pulisco la faccia con la manica della divisa. Per qualche assurdo motivo ci tengo ancora ad essere presentabile. Ispiro ed espiro profondamente. Devo solo fare un passo avanti, non è così difficile. Chiudo le mani a pugno, le braccia distese lungo i fianchi. Coraggio. Abbasso le palpebre e mi muovo. All'altezza dello stomaco percepisco una fitta di acidità, ma in realtà sono gli artigli del Nibi che graffiano dall'interno. Probabilmente è furioso. Il pensiero mi fa sorridere. Perdonami. Ancora un passo. Sembra che non si siano ancora accorti di me. Farei ancora in tempo a voltarmi e a correre via. Ma per andare dove? Scorlo la testa. Non è quella la ragione. Avanzo, sono quasi al margine della boscaglia. La mia vita non vale niente. Zero. Quello è il valore che le viene attribuito. Neppure una persona, solo un oggetto inutile. Uno strumento rotto. Abbasso la cerniera dell'uniforme, lasciando intravedere la pelle di porcellana. Respiro a fondo, ed esco nella radura.

    Mi dirigo verso i due shinobi con passo lento, ma sicuro. Sul volto un sorriso, tenue, come il primo fiore che sboccia a primavera. Con le mani, sposto i lunghi capelli raccolti in una treccia e scosto il bordo dell'abito, mettendo in mostra il collo d'un bianco candido. Sono abbastanza vicina da sentire l'odore di Eiatsu trasportato dal vento. È un profumo di morte, ma l'unica sensazione che mi trasmette è una profonda nostalgia. Quello, e i suoi occhi, mi fanno esitare per un istante. La mia determinazione rischia di abbandonarmi, la mia maschera di compostezza di crollare. A fatica, ma resisto. Affrontare la fine con dignità, è questo che fanno gli esseri umani. Per una volta, una volta soltanto, voglio affermarlo, a costo di mentire. Una persona. Sì, sono una persona. Inutile, di peso, indesiderata, quello che vogliono, ma comunque una persona. Il sorriso che si era affievolito torna a sbocciare sul mio viso.
    Anche se è stata tutta una bugia, vi ringrazio. Chino il capo educatamente. Mi sono divertita.

    Socchiudo gli occhi a mezzaluna, chinando il capo di lato, indicando dove colpire.
    Per favore, Eiatsu-sama, sia gentile. Non sono mai morta prima. Gli sorrido, per l'ultima volta, in attesa del sonno eterno. Nell'istante supremo, anche se solo per per un secondo, glielo mostrerò. No, gli altri non hanno niente a che fare con quella decisione. L'unico a cui voglio dimostrarlo sono io.

    Per un attimo soltanto, voglio saperlo. Sapere se uno zero può diventare un uno.

    [Conoscenze sbloccate]Ricordo: la vita a Villa Mikawa con Eiatsu, Diogene e gli altri inquilini e ospiti.

  3. .

    The Island


    Post 5 ~ Ritirata strategica


    A quanto pareva il biondino non sembrava interessato a tergiversare. Ignorando la lama puntata verso la sua gola, per altro nulla più che una blanda minaccia negoziale, si sarebbe fatto avanti, prendendo in controtempo il foglioso. Diversi spuntoni ossei, fuoriusciti direttamente dal corpo dell'avversario, corsero rapidi verso di lui. Il chunin fece immediatamente un balzo all'indietro, ma non avrebbe mai fatto in tempo ad evitarli tutti [Slot Difesa 1][Schivata] Rif. Viola+4
    [Impasto] Basso +3 Rif.
    . Le estremità affilate stavano per raggiungerlo, quando la sua figura venne avvolta da un'aura di chakra scoppiettante, che si espanse in ogni direzione andando ad impattare contro le ossa minacciose tra crepitii ed esplosioni [Slot Tecnica 1][Counter] Potenza 40. Le punte che lo raggiunsero erano ormai spuntate, intercettate dal corpetto, ma i muscoli sottostanti erano piuttosto robusti, causando un danno irrisorio rispetto le aspettative [Danno][Contusione] 1/2 Leggera (diffusa).

    Le trattative non stavano procedendo per nulla come sperato da Shin, e quella convinzione purtroppo non nasceva solamente dal tridente puntato al suo collo, ma dall'assoluta pervicacia del suo interlocutore. Farsi catturare poteva essere un modo per parlare con chi dava gli ordini, in effetti, ma l'idea di rimanere in balia di gente del genere non lo solleticava neanche un poco. Appena quello mollò l'arma, che non fece una piega infischiandosene della gravità, iniziando a comporre dei sigilli, il Kinryu arretrò con un salto all'indietro, portandosi ben oltre il raggio della sua tecnica [Slot Difesa 2][Spostamento] Rif. Viola+4 (11 metri)
    [Impasto] Basso +3 Rif.

    Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]
    . Scusami se non mi fido molto. Ispirò, preparandosi a parlare a pieni polmoni, risultando forse udibile anche a coloro che si stavano avvicinando ancora non visti. Facciamo un ultimo tentativo, te la semplifico così magari ci arrivi anche se hai il QI di uno scaldabagno: io NON sono con Hayate; ho già combattuto CONTRO Hayate in passato; sono sull'isola per FERMARE Hayate e l'arma. Chiaro? A quel punto, i suoi sensi avrebbero percepito qualcosa, rumore di passi e sagome nella nebbia. Non poteva permettersi di lasciarsi catturare così facilmente, nella migliore delle ipotesi l'avrebbero buttato in una cella dimenticandosi di lui. Aveva una missione da compiere. Quello che avevo da dire, l'ho detto. Non ho intenzione di sprecare tempo a combattervi, né mi interessano i tramacci tra Kiri e la Zanna. Riferisci questo ai tuoi capi, per favore. Gli lanciò un'ultima occhiata, significativa. Comunque ti sbagli. Ormai tutto il continente sa di quest'isola. Non sono affari miei, ma vi consiglio di regolarvi di conseguenza. Detto ciò, sparì [Slot Tecnica 2]Passo Lampo - Shumpo
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare le tecniche di spostamento accelerato senza bisogno di posizioni magiche, ma il tempo di caricamento rimane inalterato.[Da genin in su]

    Miraggio sfuggente
    Talento: L'utilizzatore può raddoppiare la distanza massima percorribile con la Tecnica della Sostituzione; può essere utilizzata una volta ogni due round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.[Da chunin in su]
    .

    Il Kinryu sarebbe ricomparso, salvo imprevisti, a oltre cinquanta metri dal Lupo d'Oro, e ancora di più dai rinforzi che non aveva fatto tempo a identificare, infilandosi prontamente nel primo vicolo laterale e allontanandosi di buona lena, senza lesinare sul chakra, e scomparendo di nuovo alla vista [Slot Tecnica 3] Movimento Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare il proprio movimento con 1 slot azione di 6 metri. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da chunin in su]

    Passo Lampo - Shumpo
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare le tecniche di spostamento accelerato senza bisogno di posizioni magiche, ma il tempo di caricamento rimane inalterato.[Da genin in su]

    Maestro del Passo Lampo
    Talento: L'utilizzatore può eseguire Attacco Improvviso consumando uno slot tecnica base invece che avanzato; può essere utilizzato una volta ogni due round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Passo Rapido
    Abile: L'utilizzatore durante Attacco Improvviso si muove molto più rapidamente: l'aumento della distanza massima dello slot gratuito concessa da Scatto Migliorato diventa di 6 metri.[Da chunin in su]

    Passo Veloce
    Talento: L'utilizzatore durante Attacco Improvviso può aumentare la distanza percorsa dagli slot azione di 6 metri o guadagnare 1 passo in inseguimento per ogni slot impiegato; può essere utilizzata una volta ogni due round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.[Da genin in su]

    Passo del Miraggio
    Speciale: L'utilizzatore, se utilizzata una tecnica di spostamento accelerato, non può essere soggetto ad AdO o S&M nello slot tecnica utilizzato o nello slot azione immediatamente successivo allo spostamento accelerato.[Da chunin in su]

    [Slot Gratuito Istantaneo] Rimozione Equipaggiamento Debilitante (no bonus)
    [Piano B] +2 Vel.

    Se NON parte l'Inseguimento:
    [Slot Gratuito Istantaneo] Movimento 12m
    [Slot Azione x3] 45m*3

    Se parte l'Inseguimento:
    Velocità Nera
    [Passo Veloce] +1 Passo
    . La scelta non era stata facile, soprattutto perché aveva dovuto lasciare indietro la giovane kunoichi affidatagli dall'amico. In una missione, tuttavia, andavano prese anche scelte come quella. Una novellina, senza arte né parte, era sacrificabile, ma il giovane era ottimista: alla fine era solo con lui che se l'era presa il nemico. Se anche solo una sola parola di quanto aveva detto l'aveva raggiunto, gli avrebbe insinuato il seme del dubbio, quel tanto che bastava per trattare l'accademica con un attimo di riguardo. Altrimenti, avrebbe dovuto trovare il modo di spiegare a Shunsui perché l'aveva lasciata indietro. Lui stesso si era sorpreso di quella scelta così drastica. Il sé del passato non l'avrebbe fatto, poco ma sicuro. Poco alla volta, da quando aveva intrapreso quella strada, era cambiato. Meno idealista, più disilluso, con il cuore più chiuso, alla ricerca continua di una forza che sentiva ancora gli mancava. L'eccidio di Città della Pietra, che loro avevano lasciato si compisse come compromesso per poter tornare a casa. L'attacco a Konoha, dove impotente non aveva potuto che osservare morte e distruzione seminata nel Villaggio. Le sue mani erano sporche di sangue e non riuscivano a stringere ciò che gli era caro, gli scivolava tra le dita, per quanti sforzi facesse era inutile. Il suo desiderio era uno soltanto: diventare abbastanza forte da proteggere ciò a cui teneva. Morire in quel posto era l'ultima cosa che aveva intenzione di fare.

    Quasi a leggergli nel pensiero, a proposito di morire, la voce di Daishin rimbombò nella testa, mettendolo al corrente delle novità portate dagli altri membri giunti con lui. Mentre ancora cercava le parole migliori per spiegare la situazione, venne a conoscenza di due cose fondamentali. Sull'isola, non si poteva morire, e Hayate aveva contattato quasi tutte le squadre. Trattenendo a stento una risata amara, prese a sua volta la parola, rivolgendosi al sensitivo della Sabbia che fungeva da ripetitore, e tramite lui a tutti gli altri. Ho preso contatto con chi protegge l'isola, sperando in una trattativa, ma sono prevenuti e non si schiodano di un millimetro dalle loro posizioni, almeno quello che ho incontrato. Gli ho messi sul chi vive, magari potrebbero decidere di collaborare, ma per il momento sono da considerare ostili. Se davvero Hayate voleva collaborare, sarebbe stato un divertente fraintendimento una volta scoperto. Ho optato per una ritirata strategica, ma non ho potuto portare Saru con me. Dovrebbe cavarsela, in qualche modo. La scoperta che la morte lì non era di casa, ammesso di credere ad Hayate, l'aveva un poco rassicurato sulla sorte della giovane. Ora, piuttosto, doveva pensare a cavarsela lui.

    Se gli inseguitori avessero desistito dal quell'inseguimento, il giovane si sarebbe fermato in un vicolo, o se già fuori dal piccolo abitato dietro al primo riparo che lo tenesse lontano dalla vista, mutando d'aspetto in quello di un popolano qualsiasi [Tecnica]. Era stato sul generico, non avendo ancora visto nessuno passare per strada, ma sicuramente un vestito da cittadino e una faccia anonima al posto della divisa da ninja e la maschera erano un miglioramento, per quanto minimo. Restava solo da capire dove fosse meglio raccogliere informazioni. L'esistenza stessa dell'arma era dubbia, perciò doveva essere nascosta da qualche parte da molto tempo. Luoghi poco frequentati, difficilmente raggiungibili. Dove avrebbe celato una minaccia del genere?Ricordando i fatti di Iwa, l'unica risposta plausibile che gli veniva in mente era sottoterra. La città però non gli era sembrata nulla di più che un ammasso di case, insufficienti per giustificare complessi sistemi fognari. Le catacombe erano fuori discussione, vista la peculiarità dell'isola. Forse delle conformazioni naturali? Dalla vaga mappa ricevuta con il messaggio, ricordava una montagna, o qualcosa che ci assomigliava. Si sarebbe diretto in quella direzione, andando a memoria, sperando che la nebbia si alzasse e gli permettesse di individuarla all'orizzonte.

    Se invece l'inseguimento fosse continuato, avrebbe semplicemente sfruttato il massimo delle sue capacità per distanziare gli avversari, tra le stradine cittadine e poi all'aperto, muovendosi dalla parte opposta rispetto a quella da dove si trovava la base, verso sud est.
    Chakra: 66,5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 650
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1
    • Equip. debilitante [-2 Vel.] × 1

    Note
    ///
  4. .

    Linee di sangue


    Post 7 ~ Preparazione

    Shin rimase immobile, nella sua perfetta imitazione di una guardia ferita. Passarono i secondi, che lo shinobi iniziò a contare mentalmente giusto per avere qualcosa da fare. La copia di Kato, che doveva fungere da esca, aveva ormai superato il corridoio senza incontrare niente o nessuno. Un'altra manciata di secondi scorsero senza che nulla accadesse, scanditi piano dal Kinryu che iniziava ad avere un crampo alla schiena per la posizione innaturale. Poi, il clangore di dardi, lo sferragliare di porte che si chiudono e, infine, un vago odore acro di carne bruciata. Non gli serviva attendere la spiegazione dello Yotsuki per sapere che il piano era fallito.

    Lievemente indispettito, il Kinryu si rialzò, pulendo gli abiti dalla polvere raccolta per terra. Beh, ci abbiamo provato. Ora che si fa? Probabilmente la loro fuga era stata scoperta, e si stavano preparando a riceverli. Shunsui, raccogli i tuoi giocattolini, potrebbero servirci più tardi. Però, magari, potresti preparare loro una sorpresa, se ci servisse ritirarci... Il chunin ragionava a voce alta, lasciando che fosse l'estro del sunese a decifrare le sue intuizioni e a mettere in pratica le sue intuizioni. Direi che si prosegue in ogni caso, andiamo là e pestiamoli per bene. Non posso perdonarli per ciò che hanno fatto. Vendicare il jonin e salvare la ragazza, erano questi gli unici pensieri nella testa del giovane.

    Grazie alla sua buona vista [Abilità] e alle sue volpi, lo shinobi sarebbe stato il primo ad individuare il pulsante per attivare il passaggio segreto, similmente a quanto accaduto nell'inceneritore. Eccoci. Non aggiunse ovvietà come prestate attenzione, i due compagni non erano certo sprovveduti. Proseguirono attraverso lo stretto condotto, prestando la massima attenzione ad eventuali trappole, ma quello doveva essere il passaggio sicuro, perché giunsero a portata di orecchi senza nessun tipo di intoppo. Il suono di alcune voci, infatti, li raggiunse prima che potessero scorgere la fine del tunnel. In un sussurro divertito, nonostante il frangente ben poco comico, il Kinryu si sarebbe voltato verso i colleghi. Non vi ricorda un po' quella volta a Città della Pietra, nei sotterranei? Sia che annuissero, sia che fossero scettici, il foglioso avrebbe proseguito sottovoce. Beh, speriamo che finisca diversamente. Anche se erano riusciti a cavarsela, più o meno, il prezzo da pagare era stato in quell'occasione eccessivo a dir poco. Shin ricontrollò il suo equipaggiamento. Anzu nel fodero, Harumi indosso. Se l'ingresso dava immediatamente sulla sala avrebbero dovuto creare un diversivo, altrimenti potevano provare a sgattaiolare dentro non visti per prenderli di sorpresa. Shunsui, meglio se vai avanti con una marionetta con le nostre sembianze, per fargli scaricare addosso la prima salva di attacchi. In alternativa una copia di Kato andrà bene uguale. Cortine fumogene o altre tecniche di mimetizzazione ne abbiamo? Una delle sue kitsune poteva fare qualcosa, ma non gli sembrava il caso di gravare eccessivamente sull'evocazione prima dello scontro. Quando dite, andiamo!


    Chakra: 65,25/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 650
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1

    Note
    [Anzu] Energia Blu: Vitalità 9 Leggere | Riserva 11/12 Bassi | Unità 6
    [Harumi] Energia Verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 3

  5. .

    Reclutamento





    Territorio: Kiri

    PG: Harumi Miyazaki

  6. .

    Missione tra i ghiacci


    Post 3 ~ Lupo travestito da agnello

    Shin deglutì, rabbrividendo. La causa non era però il clima rigido, ma lo sguardo sul volto dell'uomo davanti a lui. Oltre gli occhiali privi di lenti, brillavano due occhi terribili a vedersi. Quell'uomo mingherlino, dall'aria mite, si stava rivelando per ciò che era: un lupo, travestito da agnello. Quando il jonin del Suono gli aveva intimato, perché tale era il modo in cui il giovane l'aveva percepito, di utilizzare tutto ciò che aveva per incassare il colpo, aveva avuto paura. Di disubbidire. Di ciò che sarebbe giunto. Di Febh Yakushi.

    Il Kinryu sarebbe arretrato per la potenza scatenata contro di lui dall'uomo, barcollando e restando in piedi a stento [Difesa][Parata] Resistenza Nera, Protezione 35 (Corpetto)
    [Impasto] Mediobasso +4 Res

    [Danno] 3,5 Leggere (Busto)
    [Status] DnT Leggero (0,25 Leggere / 1)
    . Non avrebbe rimesso, nonostante il conato di vomito, ma l'acidità dei succhi gastrici gli risalì fino in gola. In vita sua, era la prima volta che provava un dolore simile per un semplice pugno. Ansimando, avrebbe ascoltato le parole del jonin, solo per avere conferma di quanto aveva già intuito: quell'uomo era pericoloso dalla pianta dei piedi fino alla punta dei capelli. Tuttavia, un ghigno che poteva essere frainteso per un sorriso avrebbe fatto capolino sul volto del foglioso mentre ne ascoltava la spiegazione. Perché aveva ragione. Aveva dei limiti, era debole. E, se voleva superarli, doveva necessariamente mettersi in gioco, ma non per finta, come nei soliti allenamenti, per davvero questa volta.

    Ciò non voleva dire che non fosse terrorizzato. Neppure uno stupido non lo sarebbe stato. Solo un folle avrebbe rinunciato a quell'emozione primaria, fondamentale per la sopravvivenza. Quando le due dita saettarono verso i suoi occhi, troppo rapide perfino perché potesse vederle quasi, tutto ciò che poté fare fu chiudere le palpebre, rimanendo perfettamente immobile al punto dal trattenere il respiro. Riaprendole, avrebbe osservato nel dettaglio la manicure dello Yakushi, e si sarebbe morso la lingua fino a sentire dolore per non esitare, dando a vedere quanto era spaventato mentre eseguiva l'ordine dell'otese, facendo fuoriuscire il chakra dagli tsubo sulla pelle e modellandolo affinché le dita, troppo vicine, ne fossero avvinghiate [Abilità] Tocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da genin in su]
    .

    Anche se avesse voluto, ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Ignorando l'ennesima frecciatina sul suo presunto essere perfetto, cosa nella testa del ragazzo quanto nella realtà lontanissima dal vero, avrebbe chinato rispettosamente la testa, rispondendo alla domanda retorica di quello che sarebbe stato il suo maestro in quei giorni. La prego di insegnarmi tutto ciò che sa, sensei. Sapeva che stava volontariamente mettendo la testa in bocca ad un predatore in attesa di sbranarlo. Poteva sentire il suo fiato sul collo, le gocce di bava tipiche della bestia che già pregusta il banchetto. Ogni fibra del suo corpo supplicava a gran voce che quel calice fosse allontanato da loro. Ma il Kinryu aveva deciso, con la sua volontà aveva sottomesso i suoi istinti. Voleva diventare più forte, ed era pronto a pagarne il costo. Anche al diavolo che sotto mentite spoglie si spacciava per un essere umano.

    Per prima cosa, il respiro. Esperto nelle arti marziali, Shin avrebbe ridotto al minimo l'ispirazione e l'espirazione, stabilizzando il suo corpo onde evitare vibrazioni pericolose, visti la tolleranza d'errore di pochi millimetri. Per seconda, avrebbe portato le mani dietro la schiena, stringendole tra loro, per combattere la tentazione naturale di usarle per difendersi. Per terza, il flusso di chakra. Nonostante fosse di base un marzialista, lo shinobi aveva raffinato il controllo dell'energia sia tramite l'uso, sia tramite jutsu, sia soprattutto attraverso l'esercizio con la sua tecnica proibita. Per quarta, espandere i sensi. Doveva percepire il movimento con una precisione inferiore al secondo. Impossibile o quasi nella concitazione del combattimento, vi avrebbe provato in quell'addestramento infernale, sapendo dove sarebbero arrivati i colpi. Ridusse i battiti di palpebre al minimo, concentrandosi esclusivamente sull'unico dito che il maestro avrebbe utilizzato.

    Al primo assalto, se tale termine poteva essere usato, Shin espanse la patina una sottile patina di chakra ad avvolgere la palpebra, quasi a proteggerla in via preventiva [Abilità]Tocco Adesivo [Base]. L'effetto ci fu, ma più labile di quanto desiderato: l'estremità del demone del Suono penetrò nello strato d'energia senza accusare rallentamenti percettibili. Solo la sadica attesa di vibrare un colpo inaspettato salvò l'occhio del ninja, sfiorando appena la cornea con il polpastrello. Le spalle del giovane tremolarono lievemente, come percorse da un brivido di freddo, ma sebbene fossero circondati dal ghiaccio, non era quella la causa.

    Ancora, e ancora, e ancora. Gli occhi del foglioso iniziavano ad arrossarsi, e lo sforzo di tenerli aperti, il vento rigido e l'impasto di chakra tutto intorno all'organo non ne erano il motivo primario. Il dito di Febh non esitava a posarvisi a turno. Shin iniziava a prendere il ritmo, ma ciò non l'aiutava particolarmente. Un poco alla volta stava raffinando il controllo, ma gli occorse più di un tentativo per capire l'errore di impostazione. Non doveva solo isolare la pelle, creando uno strato protettivo tra sé e il corpo estraneo. Era fondamentale espandere il chakra prima che intervenisse il contatto, per avviluppare il dito e frenarne la corsa per tempo. Affondati nel ghiaccio, aveva iniziato a perdere sensibilità ai piedi, ma era arrivato ad una concentrazione tale da escluderli dalla sua mente, dati superflui. Invece, ad ogni fendente vibrato, una scarica gli pervadeva i lombi, facendogli tremare la colonna. Nuova adrenalina veniva immessa in circolo, il flusso sanguigno aumentava e si faceva più vigile, ma come per le estremità che stava ignorando, il conto si sarebbe fatto sentire sul suo fisico, progressivamente sempre più spossato. All'ennesima ditata, il Kinryu sentì dolore, ma non perché la forza fosse superiore, bensì perché l'occhio, ripetutamente sollecitato, iniziava a gonfiarsi.

    L'attacco a sorpresa giunse, degno del suo nome, completamente imprevisto. Eppure, dopo aver visto lo stesso movimento un'infinità di volte, Shin capì subito che quella torsione del polso non era uguale alle altre. Impercettibile differenza, ma se voleva metterci tutta la forza che aveva minacciato non poteva semplicemente spostare il dito. Il problema vero era che lo shinobi non aveva ancora finito di calibrare il flusso di chakra necessario ad arrestare correttamente la corsa della propaggine demoniaca. Preso da un panico ancestrale, commise uno sbaglio da dilettante, che probabilmente gli salvò l'occhio, causandogli però un male dannato. Semplicemente, esagerò con la quantità di energia necessaria pur di tenerlo lontano da sé, concentrandone troppa in uno spazio troppo ristretto, e la bolla di chakra esplose, ottenendo un effetto simile al chakra repulsivo [Abilità] Tocco Adesivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere su mani e piedi oggetti di dimensioni Medie o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da chunin in su]

    (viso invece di mani e piedi -> bum)

    [Danno] 1/2 Leggera (Viso)
    . Il chunin perse la sua compostezza, portandosi una mano al volto e mugugnando a denti stretti per il dolore inatteso, evitando a stento di imprecare. Con la coda dell'occhio sano avrebbe avuto l'impressione che un'espressione di disappunto occupasse lo sguardo del jonin, ma sarebbe prontamente scomparsa, rimpiazzata nuovamente dall'intento omicida. Implacabile, Febh Yakushi era pronto per ricominciare, mentre con uno sforzo di autocontrollo il giovane si rimetteva in posizione. Continuiamo.

    Shin aveva perso completamente la cognizione del tempo. Sapeva solo che aveva entrambi gli occhi in fiamme, terribilmente irritati dai ripetuti appoggi e dagli spostamenti d'aria che li anticipavano. Un paio di volte, più per caso che per merito, era riuscito a raggiungere il compromesso ideale tra estensione e volume della patina di chakra, arrestando il colpo prima che raggiungesse il bersaglio, ma replicarne gli esiti era complicato. Doveva lasciar fluire l'energia oltre sé, aggrappandosi all'estremità saldamente, senza lasciarla andare. Febh non aveva più variato la potenza dei colpi, che penetravano la sua difesa con sempre maggior difficoltà. O almeno, questa era l'impressione del Kinryu, che provava al contempo un accenno di soddisfazione, sentendosi ormai vicino alla soluzione, e di crescente ansia in attesa del secondo affondo mortale. La frequenza con cui rallentava gli assalti al momento giusto dovette infastidire lo Yakushi, il quale desiderava, come era facilmente intuibile, prolungare quel supplizio, o gioco a seconda dei punti di vista, il più a lungo possibile. Temendo forse che il foglioso fosse ad un passo dall'appropriarsi del trucco, ad una minaccia normale fece immediatamente seguito, saltando l'intervallo che usualmente intercorreva tra una ditata e la successiva, l'attacco all'altro occhio. Fortuna, o abilità, o kami, o altre forze che stanno su questa terra o nei cieli vollero che quella fosse la volta buona. Con un balzo il chakra del giovane avvolse simile a dita ferme l'artiglio del demone, rallentando la sua corsa quel tanto che bastava perché non raggiungesse il bersaglio [Abilità]Controllo del Chakra Stabile
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere il Chakra Repulsivo Esteso contro un attacco fisico che sta per incassare, riducendone la Forza e la Velocità di 1 tacca. Non cumulabile.(Consumo: ½ Basso per difesa)
    [Da genin in su]
    . Un attimo solo di esitazione, e Shin avrebbe saputo cosa provava Kairi quando usava Amaterasu.

    Il ragazzo era sopravvissuto al primo giorno, ma anche la notte non era priva di pericoli, tutt'altro. Il chunin avrebbe volentieri preso delle contromisure al freddo della nave iceberg, se non fosse stato così stanco da crollare letteralmente sulla sua cuccetta una volta raggiunta. La mattina seguente se ne sarebbe pentito, mentre con estrema circospezione staccava la pelle, protetta da un insufficiente stato di tessuto, dal ghiaccio di cui era ricoperto il bordo del giaciglio. La lastra di legno aveva impedito il peggio, ma il giovane era stato meglio. Ovviamente l'unico da incolpare per tale leggerezza era lui, ma ciò non lo faceva stare meglio. Le dita delle mani e dei piedi in particolare non avevano sensibilità e dolevano ogni volta che le piegava o vi metteva peso, ed in generale la pelle era arrossata e ad un passo dal rompersi in alcuni punti. Gli occhi sembravano invece stare un poco meglio, dopo gli impacchi di neve fresca con cui li aveva coperti per un poco finito la terribile prova.

    Prima di colazione, con estrema lentezza, si tolse i vestiti, sostituendo con dei ricambi asciutti almeno l'intimo e le calze, sopra le quali posizionò il secondo paio. Sempre con circospezione, aiutandosi con l'unico piccolo fuoco concesso sul ponte, si scongelò, cercando che il passaggio non fosse troppo repentino per non causare più danni di quelli che risolveva. Al cuoco chiese con estrema gentilezza un piatto caldo, per rinfrancarsi nel corpo e nel morale, e non appena intravisto il medico, con altrettanta cordialità, avrebbe chinato la testa umilmente. Mi scusi, Dohko-san, non avrebbe qualcosa per i geloni? E magari qualche medicamento anche per gli occhi. Non vorrei arrecarle troppo disturbo, ma non ci aveva avvisato delle condizioni meteo. Onde non indisporli, non avrebbe fatto riferimento che il problema non era il tempo, ma la nave in sé. Ad entrambi, poi, avrebbe chiesto con la massima circospezione e al contempo un pizzico di ironia, se avanzassero coperte, o calzari, per evitare di morire congelati durante la notte. In ogni caso, il Kinryu aveva già pensato ad una contromisura. Composti i sigilli necessari, avrebbe fatto comparire una spada dal nulla [Tecnica]Tecnica del Richiamo [Anzu]. Nonostante l'apparenza, la katana era in realtà una kitsune, una creatura evocata che in forma di volpe aveva una dimensione riguardevole, ma soprattutto una calda e soffice pelliccia, come aveva già provato tempo prima diretto verso il Paese del Gelo. Quella notte, salvo doni dai marinai interpellati o novità, si sarebbe trovato un angolino al riparo del vento a ridosso del castello di poppa, tra il sartiame e le scialuppe, dove avvilupparsi tra le code di Anzu. Per quanto poco, almeno non sarebbe stato a contatto diretto con il ghiaccio. Con la lama al fianco, si presentò a rapporto davanti ad un Febh Yakushi. Pronto per un altro round di torture. Eccomi, sensei.
  7. .

    Mondo Senza Tempo


    I


    Lo sguardo di Shin Kinryu fu attratto dalla striatura verdastra fluttuante davanti a lui, a portata del suo braccio. L'efflorescenza pulsava emanando una luminescenza sinistra, che rischiarava da dietro due persone sconosciute. Il ragazzo batte le palpebre un paio di volte in rapida successione. Qualcosa non andava. Seguì l'alone di luce malata per vederlo spuntare dalle sue di spalle. Si tolse la maschera e si passò il dorso del braccio sugli occhi. La tecnica della trasformazione si era sciolta senza che se ne rendesse conto. Shin prese un respiro profondo, richiamando la memoria a breve termine ai suoi doveri. Era abbastanza sicuro di non essersi addormentato, anzi, aveva ben vivida l'immagine delle porte del tempio di Yon davanti a sé. Stava per aprirle, quando, quando... Oscurità.

    «Ehm...» Shin si voltò. Uno specchio, fu il suo primo pensiero. Peccato che i vestiti fossero diversi, così come l'espressione che vide riflessa nei suoi occhi. Occhi che erano i suoi, eppure non lo erano. «Per Inari...»

    Certo è ben strano, anche nel sogno, vedere il proprio doppio fissarti. Il chunin ebbe bisogno di un momento per realizzare l'assurdità della situazione, e l'altro sé glielo concesse, alle prese con interrogativi simili.

    «Va bene, per ipotesi, solo per ipotesi, mettiamo che tu sei me.» Il genin annuì poco convinto, concedendogli il beneficio del dubbio.
    «A chi hai dato il tuo primo bacio?» Le guance dello Shin più giovane si tinsero di porpora. Per rispondere si avvicinò abbastanza perché nessun altro gli udisse.
    «Beh, almeno le cose importanti sono rimaste immutate.» Il sorriso tirato tradiva la preoccupazione dello shinobi. Un cattivo presentimento, destinato ad essere confermato dalle parole del Veterano e del Mizukage. In pratica erano stati sbalzati direttamente nel punto di climax della storia, senza nessuna preparazione o preavviso, e dovevano combattere per la salvezza del mondo intero, niente meno.
    «E lotta sia!» Un incoraggiamento a se stesso, presente e passato.

    Come se non bastasse la minaccia di apocalisse pendente sulle loro teste, Shin si ritrovò circondato da ben due Kunihiro. Faceva fatica a sopportarne uno, quando stava tranquillo. Gestirne due, sovreccitati per l'imminente battaglia per di più, esulava dalle sue capacità. Per fortuna, scelsero il loro avversario per primi, concentrandosi su di esso.

    Entrambi i Kinryu studiarono con attenzione gli altri cremisi, soffermandosi infine sul tipo tutto muscoli dalla carnagione color ebano. Il Daishin del passato aveva parlato di elettricità e attacchi devastanti. Tra i presenti, forse l'unico più forte di lui era Kato, ma quello non era lo Yotsuki del suo tempo, bensì una sua versione più acerba, lontana dal pieno potenziale dell'otese che conosceva.

    «Noi prendiamo quello.» Il chunin fece un cenno del capo in direzione del ninja di Kumo.
    «Sì, ho detto noi.» Il genin si ristette e si girò a fissare il suo stesso viso. Non si oppose, ma sospirò.
    «Quello è Yuki? Prestamelo, per favore.»
    «D'accordo. Mi fa piacere vedere che Anzu si è finalmente ripresa.»
    «Già.» Shin dal Paese delle Valli sistemò la kitsune tramutata in wakizashi sul lato sinistro della cintura, poco sopra alla sua compagna. Nel farlo, estrasse un foglietto ripiegato dalla sacca porta oggetti posteriore nascondendolo nel palmo della mano.
    «Tieni uno di questi, potrebbe servire.» Raccolto da terra uno dei simboli distribuiti dal dislocatore, il chunin ne tenne uno per sé e porse l'altro al se stesso del passato, passandogli insieme anche la cartabomba.

    Il Kinryu si posizionò la maschera sul viso, impedendo al nemico di leggergli le labbra e di udirlo mormorando a voce bassissima. «Hai presente quello che facciamo di solito? Studiare l'avversario, conservare le forze, tenere per la fine la nostra mossa più forte? Ecco, dimenticatelo. Se non diamo da subito il cento per cento non usciremo vivi da qui.» Lo shinobi di Konoha mise mano all'elsa della katana. «E potrebbe comunque non bastare.»
    «Ho capito, cosa devo fare?»
    «Creami un'apertura. Punterò tutto sul primo attacco. Ma se non bastasse, dagli il colpo di grazia con quella
    «Che i kami ce la mandino buona.»
    «Se non lo faranno, potremo andare a lamentarci di persona, temo.»

    Il giovane Shin sparì alla vista, ricomparendo alle spalle del nemico prescelto alla distanza minima possibile [Slot Tecnica 1 - Shin Genin] Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    Passo Lampo - Shumpo
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare le tecniche di spostamento accelerato senza bisogno di posizioni magiche, ma il tempo di caricamento rimane inalterato.[Da genin in su]
    . Il suo corpo era avvolto da un'aura di chakra e vapore. Ciò poteva significare solo una cosa: aveva aperto le porte del loto [Slot Tecnica 2 - Shin Genin]Loto della Foglia
    Kinjutsu di Konoha

    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumentata (+3 Tacche)


    Porte di Chakra: L'utilizzatore può aprire le Otto Porte (Apertura, Riposo, Vita, Ferita, Chiusura, Visione, Stupore, Morte) incrementando il potenziale offensivo dell'organismo. Per aprire una o più porte sarà necessario uno slot tecnica/azione. All'attivazione l'apertura delle porte è gratuita. L'utilizzatore ottiene 1 tacca da distribuire alle statistiche primarie ogni porta aperta. L'utilizzatore ottiene 2 tacche in CAP in ogni statistica primaria ogni porta pari aperta. Ogni tacca ha un consumo ½ Basso a round. L'utilizzatore raddoppia la quantità di chakra posseduta se aperta l'ottava porta. Alla disattivazione l'utilizzatore subirà una ferita ¼ Leggera ogni due porte aperte ogni due round di utilizzo. Se attivata l'ottava porta alla disattivazione l'utilizzatore sarà ridotto in cenere e morirà.
    Apertura delle Porte: L'utilizzatore, se aperta almeno la prima porta, ottiene un bonus in Forza o Velocità e Resistenza o Riflessi.
    Loto della Foglia: L'utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.
    Backfire: Causa Scoordinato e Indebolito in tutto il corpo per un numero di round pari ai round d'utilizzo. Riattivare la tecnica speciale annulla gli status negativi. L'utilizzatore può attivarla 1 volta al giorno ogni livello pari della tecnica speciale, altrimenti alla disattivazione sarà Affaticato. Nei combattimenti in arena, il giocatore non avente backfire può decidere di incrementare la durata dello scontro: lo scontro potrà continuare, oltre i limiti prestabiliti, per tutti i round di backfire non conteggiati nei limiti di round dello scontro


    Livello I (Genin Verde)
    • L'utilizzatore può aprire la 2° porta.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca alla Velocità o Forza.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca ai Riflessi o Resistenza.
    • Loto della Foglia ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • L'utilizzatore guadagna 3 bassi temporanei di chakra.

    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    • L'utilizzatore può aprire fino alla 3° porta.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca alla Velocità o Forza.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca ai Riflessi o Resistenza.
    • Loto della Foglia ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    • L'utilizzatore guadagna 6 bassi temporanei di chakra.
    .

    «Ehi!» Tre kunai volarono in direzione dell'uomo, diagonalmente: uno a pochi centimetri dal suo piede, uno all'altezza della vita, uno a pochi centimetri dal braccio [Slot Azione 1 - Shin Genin][AaD] Forza Nera+2, Potenza 8 (Kunai)

    [Loto della Foglia] 1/2 Basso Forza +3
    [Impasto] 1/2 Basso Forza +2
    . Il ragazzo puntava chiaramente a mandarne almeno uno a bersaglio, ma l'obiettivo principale era attirare la sua attenzione e suggerigli la direzione verso cui spostarsi per evitarli.

    Nel momento stesso in cui l'avversario avesse distolto gli occhi, infatti, il Kinryu del presente sarebbe scomparso a sua volta [Slot Tecnica 1 - Shin Chunin]Attacco Improvviso - Kyuu Batsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può aumentare la rapidità dei movimenti nel round rendendosi impercettibile finché non attacca. La distanza minima di percezione avversaria è azzerata e l'utilizzatore è considerato sotto copertura parziale.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]

    Passo Lampo - Shumpo
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare le tecniche di spostamento accelerato senza bisogno di posizioni magiche, ma il tempo di caricamento rimane inalterato.[Da genin in su]

    Passo Perfetto
    Talento: L'utilizzatore può eseguire Attacco Improvviso risparmiando il 25% del consumo di attivazione; può essere utilizzato una volta ogni due round. Alternativamente, è possibile risparmiare il 50% del consumo di attivazione; può essere utilizzata una volta ogni tre round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]

    Passo del Miraggio
    Speciale: L'utilizzatore, se utilizzata una tecnica di spostamento accelerato, non può essere soggetto ad AdO o S&M nello slot tecnica utilizzato o nello slot azione immediatamente successivo allo spostamento accelerato.[Da chunin in su]
    . Rimuovere i limiti del suo corpo [Slot Tecnica 2 - Shin Chunin]Loto della Foglia
    Kinjutsu di Konoha

    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumentata (+3 Tacche)


    Porte di Chakra: L'utilizzatore può aprire le Otto Porte (Apertura, Riposo, Vita, Ferita, Chiusura, Visione, Stupore, Morte) incrementando il potenziale offensivo dell'organismo. Per aprire una o più porte sarà necessario uno slot tecnica/azione. All'attivazione l'apertura delle porte è gratuita. L'utilizzatore ottiene 1 tacca da distribuire alle statistiche primarie ogni porta aperta. L'utilizzatore ottiene 2 tacche in CAP in ogni statistica primaria ogni porta pari aperta. Ogni tacca ha un consumo ½ Basso a round. L'utilizzatore raddoppia la quantità di chakra posseduta se aperta l'ottava porta. Alla disattivazione l'utilizzatore subirà una ferita ¼ Leggera ogni due porte aperte ogni due round di utilizzo. Se attivata l'ottava porta alla disattivazione l'utilizzatore sarà ridotto in cenere e morirà.
    Apertura delle Porte: L'utilizzatore, se aperta almeno la prima porta, ottiene un bonus in Forza o Velocità e Resistenza o Riflessi.
    Loto della Foglia: L'utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.
    Backfire: Causa Scoordinato e Indebolito in tutto il corpo per un numero di round pari ai round d'utilizzo. Riattivare la tecnica speciale annulla gli status negativi. L'utilizzatore può attivarla 1 volta al giorno ogni livello pari della tecnica speciale, altrimenti alla disattivazione sarà Affaticato. Nei combattimenti in arena, il giocatore non avente backfire può decidere di incrementare la durata dello scontro: lo scontro potrà continuare, oltre i limiti prestabiliti, per tutti i round di backfire non conteggiati nei limiti di round dello scontro


    Livello I (Genin Verde)
    • L'utilizzatore può aprire la 2° porta.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca alla Velocità o Forza.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca ai Riflessi o Resistenza.
    • Loto della Foglia ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • L'utilizzatore guadagna 3 bassi temporanei di chakra.

    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    • L'utilizzatore può aprire fino alla 3° porta.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca alla Velocità o Forza.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca ai Riflessi o Resistenza.
    • Loto della Foglia ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    • L'utilizzatore guadagna 6 bassi temporanei di chakra.
    . Puntare tutto su un unico attacco frontale, secondo i dettami del suo stile di spada, il Jigen-ryu [Slot Gratuito - Shin Chunin][Istantaneo] Movimento 12m

    Scatto Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si muove molto più rapidamente: la distanza massima dello slot gratuito aumenta di 3 metri. [Da genin in su]

    Passo Rapido
    Abile: L'utilizzatore durante Attacco Improvviso si muove molto più rapidamente: l'aumento della distanza massima dello slot gratuito concessa da Scatto Migliorato diventa di 6 metri.[Da chunin in su]
    . Superare i legami del fato.

    Avvolto dal vapore e dal chakra, terribile a vedersi con il volto coperto dalla maschera, Shin sarebbe apparso ormai a ridosso del nemico nell'atto di sferrare un fendente orizzontale all'altezza del collo con la sua katana, nell'intento di decapitarlo di netto [Slot Azione 1 / Slot Tecnica 3 - Shin Chunin][AiM] Velocità Nera +8, Forza Nera+4,
    Potenza 40 (Katana) + 30 (Tecnica), [Status] (DnT Medio) Sanguinamento

    [Loto della Foglia] 1/2 Basso Velocità +3
    [Impasto] Medio Velocità +4, Forza +2
    [Sovraimpasto] 1 Leggera Vitalità
    [OverCAP] CAP Velocità +4
    [Status] Semiparalisi Braccio Dx 0/2

    Scatto del Lampo
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 tacca a Velocità per il primo attacco eseguito dopo una tecnica di spostamento accelerato.[Da genin in su]

    Assalto del Lampo
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 2 tacche a Forza per il primo attacco eseguito dopo una tecnica di spostamento accelerato.[Da chunin in su]

    Spirito Selvaggio
    Arte: Se indossata la maschera, l'utilizzatore, a mani nude o con una qualsiasi arma posseduta, può causare 1 status Medio per 2 round (DnT fino al termine). E' utilizzabile 1 volta a round. [Da genin in su]

    Piano B [0]
    Speciale: L'utilizzatore può sfuggire facilmente dalle situazioni problematiche nella quale si è cacciato: ogni azione intrapresa per evitarla senza affrontarla direttamente è potenziata di 2 tacche in una statistica [Forza] a scelta dell'utilizzatore al momento della scelta della situazione. Questa abilità può coerentemente essere utilizzata quando il primo piano è fallito oppure quando scelto un piano inusuale per affrontare il problema.[Da chunin in su]

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi e oggetti x2
    - Potenza contro armi e oggetti x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.
    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    .

    «Ittou Shura»


    A meno che la testa decollata del cremisi non stesse volando per aria, speranza fin troppo ingenua considerato il contesto, il più giovane dei fogliosi avrebbe proseguito con il piano, portandosi non visto a portata di corpo a corpo, ancora una volta alle spalle del nemico [Slot Tecnica 3 / Slot Gratuito - Shin Genin][Istantaneo] Movimento 9m

    Scatto Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si muove molto più rapidamente: la distanza massima dello slot gratuito aumenta di 3 metri. [Da genin in su]

    Attacco Improvviso - Kyuu Batsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può aumentare la rapidità dei movimenti nel round rendendosi impercettibile finché non attacca. La distanza minima di percezione avversaria è azzerata e l'utilizzatore è considerato sotto copertura parziale.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]

    Passo Perfetto
    Talento: L'utilizzatore può eseguire Attacco Improvviso risparmiando il 25% del consumo di attivazione; può essere utilizzato una volta ogni due round. Alternativamente, è possibile risparmiare il 50% del consumo di attivazione; può essere utilizzata una volta ogni tre round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]
    . Qui avrebbe sferrato, mentre ancora la lama fendeva l'aria esaurendo il suo impeto, un diretto con entrambi i palmi delle mani aperti contro la colonna vertebrale, al centro della schiena poco sopra i reni [Slot Azione 2 - Shin Genin][A. Doppio] Velocità Nera+2, Forza Nera+2
    Potenza +20 (Fasce da combattimento)

    [Impasto] 1/2 Basso Forza +2
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso Forza +3

    Scatto del Lampo
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 tacca a Velocità per il primo attacco eseguito dopo una tecnica di spostamento accelerato.[Da genin in su]

    Assalto della Foglia [Base]
    Talento: L'utilizzatore se messo a segno un taijutsu può allontanare l'avversario di 6 metri; la spinta non provoca danni aggiuntivi all'avversario, ma potrebbe provocarli l'impatto, la spinta ha Forza pari a quella dell'ultimo attacco eseguito; una volta ogni due round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.[Da genin in su]
    . Nella stessa azione, se fosse riuscito almeno a sfiorare il corpo dell'avversario, vi avrebbe appiccicato due foglietti esplosivi, attivandoli con il tempo d'esplosione settato sul minimo [Slot Azione 3 - Shin Genin][Equip.] Cartabomba I + Cartabomba II.

    «Kunihiro!» Il genin della Foglia chiamò a gran voce il supporto del clone dell'alleato per togliersi d'impaccio, onde non essere coinvolto dallo scoppio.

    Nello stesso istante l'altro Shin, sfruttando la spinta dell'attacco alle spalle qualsiasi fosse l'entità, avrebbe tentato di trafiggere il volto dell'uomo rivolgendogli contro la punta della wakizashi animata, estratta prontamente con la mancina e puntata con un diretto con il braccio teso perpendicolarmente davanti a sé in direzione del suo occhio [Slot Azione 2 - Shin Chunin][AiM] Velocità Nera+3, Forza Nera+4
    Potenza 30 (Wakizashi) +20 (Tecnica)

    [Impasto] Mediobasso Velocità +3, Forza +1
    [Loto della Foglia] 1/2 Basso Forza +3

    Piano B [0]
    Speciale: L'utilizzatore può sfuggire facilmente dalle situazioni problematiche nella quale si è cacciato: ogni azione intrapresa per evitarla senza affrontarla direttamente è potenziata di 2 tacche in una statistica [Forza] a scelta dell'utilizzatore al momento della scelta della situazione. Questa abilità può coerentemente essere utilizzata quando il primo piano è fallito oppure quando scelto un piano inusuale per affrontare il problema.[Da chunin in su]

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi e oggetti x2
    - Potenza contro armi e oggetti x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.
    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]
    .

    Qualsiasi cosa fosse accaduta, il chunin sarebbe quindi saltato all'indietro, allontanandosi dall'esplosione appena prima che accadesse, e avrebbe continuato ad arretrare fino a trovarsi ad almeno otto metri dal nemico, tra il cremisi e il se stesso di Soyo [Slot Azione 3 - Shin Chunin][Movimento] 8m
    (di più se necessario per tenersi a distanza)
    (utilizzato anche in avvicinamento prima dell'attacco se più distante)

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    Movimento Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si sposta molto più prontamente: la distanza massima dello slot azione aumenta di 9 metri.[Da chunin in su]
    .

    Entrambi avrebbero osservato il campo di battaglia, ormai precipitato nel caos. Le loro azioni potevano davvero modificare il destino? O erano solo inconsapevoli marionette, mosse dal fato?

    [Scheda] Shin Kinryu delle Valli [Chunin]
    Chakra: 66.25/80
    Vitalità: 17/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 650
    Velocità:  700
    Resistenza: 600
    Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Fendente Katana
    2: Affondo Wakizashi
    3: Movimento
    Slot Tecnica
    1: Attacco Improvviso
    2: Loto della Foglia
    3: Manip. della Natura
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1
    • Katana [Anzu] × 1
    • Wakizashi [Yukichi] × 1

    Note
    [Anzu] Statistiche Blu: Forza -4; Velocità +2; Resistenza + 2
    Vitalità 9 Leggere | Riserva 12 Bassi | Unità 6

    [Yukichi] Statistiche Verde: Velocità -1; Resistenza + 1
    Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 3


    [Scheda] Shin Kinryu di Soyo [Genin]
    Chakra: 66.25/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 625
    Velocità:  725
    Resistenza: 600
    Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Kunai
    2: Diretto doppio
    3: Equip. Cartabombe
    Slot Tecnica
    1: Sostituzione
    2: Loto della Foglia
    3: Attacco Improvviso
    Equipaggiamento
    • Cartabomba I × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fasce da Combattimento × 8
    • Kunai × 7 4
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Accendino × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1

    Note
    ///

  8. .

    Fine e Inizio


    Post 6 ~ Bosco

    La schiena dell'uomo davanti a me si allontana sempre di più, nonostante faccia del mio meglio per seguirlo. Sfreccio tra gli alberi contorti, abbassandomi per evitare i rami più bassi o sterzando lateralmente quando un tronco obliquo mi si para davanti. Ansimo ad ogni respiro, con i polmoni in fiamme che chiedono pietà, ma non posso concedere loro nessun riposo. Stringo i denti e batto forte i piedi sul terreno coperto di foglie morte, con la paura di scivolare ad ogni passo.

    Forza Harumi! Sei lenta! Le parole mi raggiungono a fatica. Ashiro non si volta, preso dal suo inseguimento. Vorrei gridargli di aspettarmi, ma non posso, non voglio farlo. Diogene-sama si era fidato di me, aveva detto che ero pronta. Mi passo una mano sulla faccia, cercando di togliervi sudore e stanchezza. La mia prima missione. Ero rimasta sveglia fino a tardi, rigirandomi nel letto di Villa Mikawa, troppo agitata per prendere sonno. Finalmente potevo mostrare all'uomo che mi aveva accolta in casa sua che non ero inutile, che anche io valevo qualcosa.

    Una radice che spunta dal muschio mi fa perdere l'equilibrio e cadere in avanti. In qualche modo riesco a rimanere in piedi e mi fermo qualche metro più in là, esaurito l'impeto della corsa. Appoggio di istinto le mani sulle ginocchia e mi accorgo che tremano, spinte troppo oltre le loro capacità. Copiose gocce di sudore cadono a terra, assorbite dal folto sottobosco. La tentazione di rimanere in quella posizione è forte, ma mi obbligo a rialzare la schiena.

    Solo allora realizzo che qualcosa non va. C'è troppo silenzio intorno a me. Inizio a vagare con lo sguardo in ogni direzione con crescente disperazione.

    A...Ashi...ro...? Con la bocca spalancata fatico ad articolare il suo nome.

    L'incertezza dura solo un istante. Mi ha lasciato sola. E quel che è peggio, è la consapevolezza che la colpa non è sua. Ha una missione da portare a termine. La colpa è mia. Anche io ho una missione da portare a termine. Solo che io, a differenza sua, non ne sono in grado. L'ho appena dimostrato.

    Mi passo ancora una volta il dorso della mano sul volto e mi accorgo di stare piangendo. Sono lacrime quelle che scendono dai miei occhi. Ci tenevo, ci tenevo davvero. Eppure, continuavo a fallire. Mi raggomitolo su me stessa e cingo le gambe con le braccia, paralizzata.

    Non ci avevo fatto caso durante l'inseguimento, concentrata come ero sul mantenere il passo, ma la foresta è immersa nella penombra, con i suoi grossi rami frondosi aggrovigliati tra loro a formare una sorta di soffitto vegetale che impediscono alla luce di raggiungere il suolo. Uno scricchiolio alle mie spalle mi fa sobbalzare, mi volto, ma non vedo nulla.

    Il respiro accelera di nuovo, anche se sono completamente immobile. Fatico a mettere a fuoco davanti a me e batto ripetutamente le palpebre. Il sudore inizia ad appicicarmisi addosso, provocandomi dei brividi freddi lungo la schiena.

    Aiuto... La voce è un sussurro roco. Qualcuno mi aiuti... Chiunque, andrebbe bene chiunque. Mi afferro la testa con le mani. Nessuno, non riesco a richiamare alla mente alcun volto. Neppure quello del mio compagno di missione, che avevo appena perso di vista. Stringo le palpebre, ma niente. Ci sono altre persone che abitano sotto il mio stesso tetto. No, non riesco ad essere sicura neppure di ciò. Non me ne ricordo. Perché non mi ricordo di nessuno? Spingo più a fondo le dita tra i capelli fino a farmi male. Niente, non mi sveglio. Non è un sogno: è un incubo ad occhi aperti.

    Ho freddo. Il muschio contro la mia guancia è umido, lo sento più che vederlo nell'oscurità. Non so come mi sono ritrovata a terra, ma mi raggomitolo in posizione fetale alla ricerca di un conforto che non trovo. Non capisco cosa sta succedendo, so solo che ho paura. Chiudo gli occhi. Decine di persone con il volto privo di lineamenti, simile ad una liscia maschera bianca mi fissano, emettendo rantolanti incomprensibili. Riapro le palpebre di scatto. Con uno spasmo, il mio corpo smette di tremare. Si è rassegnato. Morirò lì, da sola, come ho vissuto. Deve essere così, è naturale. Se non mi ricordo di nessuno, è perché non conosco nessuno. D'altronde, a chi potrebbe importare qualcosa di me? Di una stupida, debole ragazzina?

    Cra. Rimango immobile.
    Craa. Sono già morta?
    Craaa. Almeno sarò servita a qualcosa. Almeno riempirò la pancia a qualche corvo.
    Craaa! L'insistenza del rapace è fastidiosa. Con estrema lentezza, alzo la testa per cercarlo tra i rami. Mi fissa con i suoi occhietti intelligenti, così vicino che posso vedermici riflessa. Ha un'aria familiare. Lo fissò con attenzione. Il volatile si pulisce le penne con l'appuntito becco rosso. Rosso. Qualcosa mi si scioglie nel petto, il peso che mi opprimeva il cuore viene violentemente scostato e posso tornare a respirare pienamente. Non sono stata abbandonata.

    Il corvo si alza in volo, librando placidamente tra le fronde.
    A casa... Portami a casa... Lo intravedo appena, le ali nere immerse nel buio, ma seguo il suo gracchiare. Aggrappata disperatamente a quel filo di speranza.
    Portami a Villa Mikawa!

    [Conoscenze sbloccate]


  9. .

    La trama della vita


    Post 7 ~ Terze parti

    Il genin della Foglia sospirò rumorosamente, una volta portatosi a distanza di sicurezza da Gatou, volteggiante a diversi metri dal suolo ormai vittima del suo delirio fiammeggiante [Slot Gratuito][Istantaneo] Movimento 9m
    [Abile] Scatto Migliorato
    . La reazione di insoddisfazione non era neppure del tutto da attribuire all'inefficacia dei loro attacchi, incassati dall'uomo con una semplicità disarmante, ma piuttosto dall'apparire di un nuovo gruppo di persone, identificatesi immediatamente come nemici.

    Shin spostò lo sguardo da Gatou alla sua compagna Kurotempi agli shinobi di Kumo a Yobu. Non era sopravvissuto ai fatti di Città di Pietra e all'attacco a Konoha per morire in un posto del genere, e da una rapida occhiata a Kato e Kairi era sicuro che la pensassero come lui. Il loro obiettivo era chiaro: proteggere Yobu. Il problema era capire quale fosse il modo migliore per riuscirvi.

    Per quanto la voce di Kunihiro spingesse i suoi neuroni a supplicare una fine rapida e indolore, dovette concedere che la parlantina del collega, per una volta, poteva essergli utile a guadagnare tempo. L'amico di Oto, poi, appariva propenso ad accettare la proposta della ragazza. Considerando il colore dei suoi capelli, probabilmente il nome era dovuto al suo modo di vestirsi.

    Fate come vi pare. Il ragazzo sospirò ancora, mentre componeva alcuni rapidi sigilli, evocando una lama che solo un sensitivo avrebbe percepito come animata [Slot Tecnica]. Se la cosa avesse riguardato solo lui, avrebbe acchiappato al volo Yomu e sarebbe scappato a gambe levate, ma considerando tutto sarebbe stato più dannoso che salutare. Ad una prima occhiata Gatou appariva lontano dalla loro portata, e il tizio che aveva bloccato il suo jutsu doveva essere almeno altrettanto forte. Forse, dando il 101%, il Kinryu sarebbe riuscito ad affrontare uno solo dei due, ma considerando che non poteva né averne certezza né sdoppiarsi, e che le capacità degli altri tre gli erano ancora sconosciute, era meglio attendere gli sviluppi prima di fare all in. Terroristi da una parte, nemici con cui erano in guerra da più di trent'anni dall'altra. Ed in mezzo, un'accozzaglia di accademici senza nessuna coordinazione, né un leader chiaro, che non avevano mai combattuto insieme. Stupendo. Qualcuno aveva veramente il coraggio di chiedere perché, per l'ennesima volta, il giovane della Foglia stesse sospirando?


    Chakra: 68/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 650
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Note///

  10. .

    The Island


    Post 4 ~ Trattative


    Le parole dello shinobi di Konoha avevano colto nel segno come preventivato dal giovane. I due lupi, evocazioni o altro che fossero, si immobilizzarono, in attesa di ricevere istruzioni dal loro capo. Avevano ottenuto la loro attenzione, ma la parte difficile della trattativa doveva ancora arrivare. Ignorando la fastidiosa voce della sunese alle sue spalle, Shin si lasciò guidare dai lupi fino ai piedi della torre di osservazione che avevano intravisto in precedenza. Davanti ad essa vi era un uomo ad attenderli, il volto rischiarato parzialmente dalla tremula luce delle lampade ad olio.

    Il biondino si presentò, con voce saccente che fece emergere un involontario sorriso sul viso del ragazzo. Ah, stiamo usando i soprannomi vedo. Allora può chiamarmi Shin del Miraggio. Doveva ringraziare l'Abara per quel soprannome, che col tempo gli si era appiccicato addosso. Non ci fu però tempo per intavolare una discussione, come sperato dal Kinryu, perché l'uomo sembrava più prevenuto del previsto riguardo ad Hayate. Non che gliene facesse una colpa, dopo averli conosciuti, ma il chunin non poté che sospirare in risposta nell'osservarlo afferrare la sua arma.

    Il Kaguya scattò verso di lui, ma non poteva essere certo considerato un attacco a sorpresa e Shin era pronto. Nell'istante in cui venne effettuato l'affondo, ormai troppo tardi per modificare la traiettoria, fece un passo in avanti con il piede sinistro, più arretrato, diminuendo la possibile superficie d'impatto. Con il braccio destro reso più reattivo da una modesta quantità di chakra attese che i denti dell'asta fossero abbastanza vicini per colpire con un movimento dall'interno verso l'esterno il lato di quello più vicino con il parabraccio [Slot Difesa I][Parata] Riflessi Viola+4
    [Impasto] Basso +3 Rif.
    . Un tocco modesto, ma che sfruttando l'impeto dell'assalto fu più che sufficiente non solo per mandarlo fuori bersaglio, ma anche a sbilanciarlo presumibilmente, non avendo modo di arrestare il suo movimento contro una superficie. Approfittando del varco nella sua difesa, Shin vi si infilò con un repentino avanzamento, durante il quale estrasse con la mancina un piccolo coltello da lancio, rivolgendolo direttamente contro la gola dell'uomo, senza però attaccarlo realmente [Slot Azione I][Mischia] Velocità Viola+3
    [Impasto] Basso +3 Vel.
    .

    Senti, Lupo d'Oro, penso che siamo partiti con il piede sbagliato. Ora, perché non ci calmiamo un attimo e ne parliamo come gli alleati che dovremmo essere? Da quel che sapeva lui i Kaguya erano uno dei clan portanti di Kiri, e la sua presenza sull'isola sotto la protezione della Nebbia era coerente con le informazioni in suo possesso. Noi non siamo Hayate, e personalmente ritengo offensivo l'insinuazione che possiamo essere loro alleati. Abbiamo tenuto in conto l'idea che probabilmente ci stanno usando, ma se siamo giunti qui senza invito è solo perché i canali ufficiali sono troppo lenti. Mi credi se ti dico che me ne stavo tanto bene anche a casa al calduccio, piuttosto che in mezzo a questa nebbia che congela le ossa? Senza offesa per chi ama la nebbia... O le ossa... Stava parlando molto per i suoi standard, ma aveva bisogno di far capire all'uomo che non erano una minaccia, e se un po' di teatro poteva aiutare allo scopo ben venisse. Non so chi sia il Nara di cui parli, ma se veramente quest'isola pullula di Hayate, magari qualche uomo in più vi potrebbe tornare utile. O qualche donna. Con un cenno del capo, senza spostare gli occhi da Jins, fece intendere che si riferiva a Saru. L'Accademia vuole capire se il pericolo di cui parla Hayate è reale, o se si tratta di un qualche loro piano per fregarci tutti. Per questo mi sono dichiarato non appena abbiamo incontrato qualcuno, non abbiamo intenzione di combattere con voi, o di farvi perdere tempo inseguendo noi piuttosto che loro. A quel punto era tempo dell'affondo finale. Per fortuna i tuoi lupacchiotti ci hanno portato da qualcuno di importante, che sembra avere un cervello dentro quella testa, perciò te lo chiedo di nuovo: potreste accettare il nostro aiuto, lasciandoci lavorare al vostro fianco? Se poi viene fuori che va tutto bene meglio così, all'Accademia si mettono il cuore in pace e noi leviamo il disturbo. Non siamo certo venuti a mettere naso su con chi decidete di fare patti nella vostra intimità. Fintanto che non sono un pericolo per il resto del continente, si intende.
    Chakra: 78/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1
    • Equip. debilitante [-2 Vel.] × 1

    Note
    ///
  11. .

    A rapporto dall'hokage


    Post 4

    C'era qualcosa su cui erano d'accordo, in fondo in fondo. E cioè che non erano d'accordo.

    Le parole dell'uomo non erano sbagliate, ma erano ingiuste. Una differenza sottile, ma il diavolo si nascondeva nei dettagli. Ciò che il genin si aspettava, no, sperava forse era il termine migliore, era che si comportasse come ci si sarebbe aspettato dal suo ruolo: da guida. Ci aveva provato, fino all'ultima richiesta, schietta, forse troppo, di mostrare loro la strada. Raccogliere quello che avevano raccolto, analizzarlo con calma insieme, trovare gli errori commessi ed evidenziarli, proporre loro di correggerli. Tutto, allo scopo che alla fine crescessero, diventando capaci di camminare con le proprie gambe. Invece, ciò che avevano ricevuto era stato disprezzo, critica, sfiducia. Come delle tenere gemme che avevano fatto del loro meglio per sopravvivere ad una tardiva gelata, e che invece di cure e concime per dischiudersi al massimo del loro potenziale, erano state trapiantate con eccessiva fretta, invitate ad affrontare da sole un nuovo ambiente ostile. Non era quella la figura di guida che il giovane cercava. Quella era un'occasione, persa, per migliorare le risorse del Villaggio. Così non erano diversi da Oto, dove vigeva la legge del più forte, ognuno per sé. Dovevano arrangiarsi e imparare a correre con le proprie gambe. Se qualcuno non ce la faceva, voleva dire che non era abbastanza forte e nessuno l'avrebbe pianto. Quelle erano le regole della landa selvaggia. Le parole di un saggio Uchiha che aveva conosciuto tempo prima non poterono che tornargli in mente. Non reclamare le cose, ottienile; solo così sarai ricompensato. Solo ora il Kinryu ne coglieva fino in fondo il senso. Se questo era tutto ciò che il mondo aveva da offrire, se perfino il suo kage li invitava a prendere quell'impervia strada, non avevano alternative.

    Nel mentre, il capovillaggio pose la parola fine a quell'incontro, ma non prima di aver condiviso con loro alcune considerazioni. Il fatto che fosse consapevole di non piacere a nessuno in parte sollevò lo spirito del genin, convinto che ci fosse qualcosa di sbagliato in sé per trovare irritante il modo di fare del suo superiore. Allo stesso tempo gli apriva una serie di interrogativi senza risposta. Se lo sapeva e non agiva, era perché gli andava bene così? Perché credeva di essere nel giusto? Forse aveva ragione: in un muro contro muro, ciascuno sarebbe rimasto della sua idea. Era un errore, probabilmente, ma ripensando alla conversazione appena avuta il ninja si convinse di esservi stato trascinato dalla pervicacia del suo interlocutore. Accolto da modi duri, si era irrigidito a sua volta. Farò come dice, signore, ripenserò a mente fredda alle parole che ci siamo scambiati, per migliorarmi. Autocritica, agire, belle parole, condivisibili, ma di fatto non stava che dicendo loro di arrangiarsi a trovare la propria strada. E così avrebbe fatto.

    Tralasciò l'ennesima stoccata sui sensi di colpa, spostando appena lo sguardo per inquadrare con la coda dell'occhio la compagna, viceversa molto sensibile all'argomento, che sembrava essersi fatta piccola piccola, al punto da rimanere in silenzio per la maggior parte del colloquio. Nel male, il giovane era almeno sollevato per aver attirato la maggior parte delle critiche sulla sua persona, preservando il rapporto tra l'Uchiha e l'Hokage da possibili incrinature. Con un saluto educato, ma troppo formale, si sarebbero quindi congedato per primo, portando l'amica con sé mentre lasciavano la sala. I due si sarebbero allontanati dal palazzo dell'amministrazione senza scambiarsi una parola, ma il ragazzo poteva indovinare i pensieri nella testa della kunoichi. Se la conosceva un minimo, era entrata lì dentro sperando in una sorta di assoluzione. Magari non un "ben fatto", ma almeno in un "non potevate fare altro". Ora, invece, si ritrovava sola con il peso delle sue scelte, criticata dal suo capo. In un'altra occasione, le avrebbe offerto da mangiare per tirarla su, magari uno dei gelati che le piacevano tanto, ma dubitava che il suo stomaco fosse disposto ad accettare del cibo in quel momento. Sospirando, per l'ennesima volta in quella lunga giornata, Shin se ne uscì con una novità per lui, che probabilmente sarebbe riuscita a stupire anche la fanciulla, distraendola almeno per un istante dai suoi tetri pensieri. Andiamo a farci un bicchiere? Ho la gola secca dopo tutto quel parlare! Dai, offro io! Per la prima volta, pensava di capire i suoi colleghi che se ne uscivano con sparate come "ho bisogno di berci sopra".
  12. .

    Missione tra i ghiacci


    Post 2 ~ L'Era Glaciale

    Quello fu il giorno del suo primo incontro con Febh Yakushi. Un giorno che difficilmente il giovane avrebbe dimenticato, indipendentemente dal numero di giorni che la sorte gli avrebbe concesso di vivere. La prima accoglienza non sarebbe stata esattamente cordiale, visto il tono infastidito con cui scaricò prontamente sugli altri partecipanti alla missione il compito di ragguagliarlo, come se si trattasse di chi sa quale incombenza. E l'atteggiamento sarebbe solo peggiorato, passando ad insulti tanto gratuiti come superficiali. Ah, sì figuri, ci mancherebbe... Cercando di mantenere un accenno di rilassato sorriso sul suo volto, il ragazzo si affrettò ad accettare il commento del superiore con tutta la naturalezza di cui era in grado. Non intendeva di certo partire con il piede sbagliato con un compagno di squadra, considerando che sarebbero dovuti rimanere a stretto contatto per il futuro prossimo.

    Il giovane lasciò correre gli occhi sui suoi colleghi mentre venivano redarguiti dal jonin per non essere in grado di padroneggiare correttamente il controllo del chakra. In particolare riservò un sorrisetto di sberleffo per l'amico di Oto, che ormai era chunin. Solo se Febh avesse rivolto lo sguardo verso di lui, interrogandolo più o meno direttamente sulle sue capacità, il foglioso avrebbe preso la parola, ancora una volta accondiscendente davanti allo shinobi dall'aria minacciosa nonostante la corporatura tutt'altro che imponente. Ah, io sono in grado di utilizzare tutti e tre i controlli di base... Nonostante il carattere per nulla accomodante, l'otese si dilungò in una breve spiegazione, a beneficio soprattutto dei due genin. A quanto pareva aveva ben chiaro in cosa consisteva il loro compito, e la modalità per portarlo a termine. Shin sospirò. Aveva sperato che l'indole belligerante fosse un'esclusiva di Kato, ma a quanto pareva era un tratto caratteristico del Villaggio del Suono. A differenza dello Yotsuki tutto dovere e serietà, però, lo Yakushi aveva l'intenzione di divertirsi durante il viaggio. Ovviamente, il Kinryu non aveva la minima idea di cosa intendesse veramente il jonin con "divertimento".

    Che fosse pericoloso, invece, gli fu chiaro fin da subito. Le offese ricche di pathos del capitano, tratte direttamente dal manuale del vero lupo di mare, avevano decisamente il bersaglio sbagliato. Il giovane vide lo spostamento del jonin solo come un'ombra indistinta con la coda dell'occhio, ma venne investito dal portentoso spostamento d'aria che gli procurò una spiacevole pelle d'oca, per metà causata dal freddo e per metà dalla spaventosa dimostrazione di forza. Scambiando un'occhiata interrogativa con l'amico del Suono, sarebbe quindi salito a bordo tramite la passarella messa gentilmente a disposizione dalla ciurma, troppo sorpreso per anche solo pensare di imitarlo.

    La nave in sé era sorprendente. Il suo essere scolpita nel ghiaccio la rendeva meravigliosa alla vista, sebbene ciò comportasse più di un inconveniente, come avrebbe scoperto ben presto a sue spese il chunin. Anche le dimensioni erano strabilianti, quasi eccessive, e i trenta uomini dell'equipaggio sembravano addirittura pochi in rapporto alla sua stazza. I singolari personaggi che si alternavano sui ponti e sottocoperta avrebbero incuriosito il Kinryu, ma il tempo a disposizione per socializzare sarebbe stato molto meno di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi da una semplice missione di protezione. Per un motivo completamente sconosciuto allo shinobi, infatti, lo Yakushi iniziò ad assegnare loro un compito dopo l'altro, alcuni dei quali di dubbia utilità considerando l'ambiente su cui si trovavano. Shin non protestò, non avrebbe di certo messo in dubbio l'autorità di un superiore che intendeva "allenarli", ma mentre passava lo straccio avrebbe sospirato più di una volta, come era suo solito. Al termine della mattinata ormai la parte assegnata al foglioso brillava, più di quanto non facesse già di suo naturalmente il ghiaccio si intende, ma in compenso il giovane aveva guadagnato un principio di assideramento alle estremità. I pesi non erano stati invece così traumatici come forse il superiore progettava, essendo Shin abituato a portarli per i suoi addestramenti nelle arti marziali, ma ciò non l'avrebbe salvato dalla stanchezza e dall'indolenzimento alle spalle, solo parzialmente lenito dall'effetto anestetizzante del freddo.

    Durante la breve pausa pranzo approfittò avidamente del calore in rapida diminuzione del modesto piatto che era stato loro servito dal muscoloso cuoco, presentatosi come Dororo. Solo se fosse stato sicuro che il tremendo jonin si trovasse ben oltre la portata del suo orecchio si sarebbe azzardato a mormorare sottovoce all'amico. Beh, persona a modo questo Febh, eh? L'intonazione sulla parola modo poteva assumere una pletora di sfumature il cui unico limite era solo la malignità dell'ascoltatore. Tra una cucchiaiata e l'altra avrebbe chiesto al compagno informazioni sul jonin, che proveniva dal suo stesso villaggio, e più in generale come se la passasse ultimamente, aggiornandolo a sua volta delle poche novità.

    Infine, giunse l'ora del vero addestramento. A quanto pareva doveva stargli veramente antipatico, anche se probabilmente il suo odio era dovuto principalmente alla sua appartenenza, a giudicare da come apostrofò il capo villaggio. Non che potesse dargli del tutto torto visto i loro trascorsi. Il chunin avrebbe ignorato la punzecchiatura gratuita, finendo invece per sminuire le proprie capacità, ma non avrebbe neanche cercato di salvare le apparenze. Ah, a dire il vero non siamo esattamente in ottimi rapporti... Aveva inconsciamente assunto lo stesso tono di qualcuno dispiaciuto di deludere le aspettative di un conoscente. La successiva proposta allettò il Kinryu, che era alla continua ricerca di un modo per migliorarsi, desideroso di divenire più forte. Da qualche parte nel suo subconscio, sapeva che era una cattiva idea. Una pessima idea. Un'orribile idea. Purtroppo la sua voce non era abbastanza forte da sovrastare il desiderio del ragazzo di mettersi alla prova. Tutto ciò che il suo istinto di conservazione poté fare fu confabulare in un angolino della sua coscienza che se ne sarebbe pentito. Uh, sarebbe fantastico! La ringrazio per l'offerta, Febh-sama! O preferisce sensei? Ormai la sua sorte era segnata.
  13. .

    A rapporto dall'hokage


    Post 3

    Alla fine, Shin sospirò sul serio. Era un suo tratto caratteristico, tanto che un giorno Lavori, facendoglielo notare, gliene aveva chiesto il motivo. Il giovane aveva risposto che i motivi potevano essere principalmente due: la continua ostinazione del fato di metterlo di fronte a situazioni impossibili, oppure il suo essere continuamente circondato da idioti. Anche in quell'occasione, era difficile dire di quale delle due si trattasse. Il suo interlocutore aveva completamente frainteso o volutamente ignorato almeno la metà di quanto aveva appena finito di dirgli, ma il giovane era in dubbio se fosse a causa della sua incapacità di concentrarsi su due cose contemporaneamente, visto che aveva passato quasi l'intero colloquio a sfogliare il rapporto appena ricevuto dalle mani di Kairi, estrapolandone frammenti di informazione del tutto decontestualizzati, piuttosto il motivo fosse che il suo q.i. non raggiungeva la temperatura della stanza. Tenendosi quel dubbio amletico per sé, non tentò neppure di correggerlo, facendogli notare che non aveva affermato che quello era il miglior risultato ottenibile in assoluto, ma il migliore che potevano ottenere loro, messi in quella situazione. Stava scaricando le colpe sull'Accademia poi? Per nulla, se ne stava anzi prendendo la responsabilità. Il richiamo all'ente sovranazionale era piuttosto una critica alla leggerezza con cui avevano affidato una missione del genere, che si preannunciava complicata fin dalle sue premesse, a dei semplici genin. Tali sottigliezze sembravano però non essere state colte dall'Hokage, o forse semplicemente non gli interessavano.

    A dire la verità, difficile dire dove esattamente volesse andare a parare il capo villaggio. Il suo trucchetto di magia con il rotolo contenente i segreti della Foglia avrebbe probabilmente strappato più di un applauso ad una fiera di Paese, ma di fronte ad uno shinobi abituato ad evocare creature mistiche non ottenne che un'alzata di sopracciglio. Ancora una volta, il Kinryu non diede voce ai suoi pensieri, una critica sulla superficialità con cui trattava uno dei più preziosi tesori della nazione giusto per fare un esempio a, letteralmente, il rango più basso della gerarchia militare del Villaggio, volendo escludere gli studenti.

    C'erano talmente tante cose che l'uomo non aveva capito delle parole del Kinryu che il genin iniziò a chiedersi che tipo di percorso avesse fatto quella persona per arrivare nel posto su cui sedeva ora. Probabilmente tirava dei pugni potentissimi. Erano nelle condizioni per ottenere un accordo, quindi potevano ottenere di più? Era completamente fuori strada: avevano trovato un accordo solamente bluffando e facendo il doppio gioco con Hayate, ed in questo tutto il merito andava innegabilmente a Shunsui, ma anche le incredibili capacità del sunese sarebbero state vane se la sposa non avesse deciso di collaborare sua sponte per impedire nuovi inutili morti.

    Quello era però solo la prima che gli veniva in mente delle tante fallacie logiche del suo interlocutore. Con tutto il rispetto, signore, non crede che se fosse stata trasmessa ai posteri e qualcuno avesse avuto accesso ad una tecnica del genere, avrebbero resistito alla tentazione di usarla? A giudicare dalla sua reazione, invece, neppure lei ne ha mai avuto notizia. Non si trattava di ieri o il mese scorso: il rituale era stato eseguito quasi quarant'anni prima. Che qualcuno al di fuori di Città di Pietra ne fosse anche solo a conoscenza era già da sé eccesso di pessimismo, l'idea che potesse essere rivolto contro di loro da un momento all'altro era pura paranoia. Certo, la sicurezza del Villaggio veniva sopra ogni cosa per il suo custode, questo era corretto. Meno corretto la strumentalizzazione del senso di colpa per addossare su di loro una paventata strage. A disagio sia per sé che per la kunoichi al suo fianco, Shin cambiò lievemente posizione, attendendo che l'Hokage finisse di parlare.

    Solo con la domanda diretta aveva finalmente iniziato a capire che cosa voleva fargli comprendere il suo superiore, ma ancora una volta non si trattava che ribadire l'ovvio. Sicuramente dormiremmo tutti sonni più tranquilli conoscendo effetti e contromisure per un rituale tanto spaventoso, e perché no, magari anche il modo di attivarlo. Quell'ultima era un'insinuazione sottile, estranea al modo di fare del Kinryu, che tuttavia l'uomo con la sua supponenza era riuscito a strappare al placido ragazzo. Per l'ennesima volta Shin non replicò oltre, perché a ben vedere si era involontariamente avvicinato al punto focale. Era vero, non conoscevano il meccanismo esatto di funzionamento della tecnica, ma ne sapevano abbastanza per contrastarla, forse perfino prevenirla o ribaltarla contro l'utilizzatore. Ammesso che avesse ascoltato la sua spiegazione, cosa di cui a quel punto dubitava visto il tono del discorso. Chiunque avrebbe accolto tali preziosissime informazioni con gioia, e il loro portatore che aveva rischiato la vita per ottenerle con ringraziamenti. Chiunque, ma non il decimo Hokage. Ciò che gli stava chiedendo era impossibile, o nella più malevola delle interpretazioni perfino malvagio, e il giovane si persuase che le sue azioni erano corrette.

    Sorrise appena, amaramente, quando il suo interlocutore sfruttò contro di lui a sua volta un'argomentazione che aveva in precedenza criticato. Un jonin avrebbe fatto meglio di loro? Sarebbe stato grave il contrario! Ciò che fece però reagire con eccessivo fervore il ragazzo fu l'ennesimo rinfacciargli di aver permesso la sostituzione. Lo shinobi percepì distintamente il rumore del cuore di Kairi stretto in una dolorosa morsa: si era opposta a quel sacrificio insensato con tutta se stessa, finendo per acconsentire solamente costretta dagli eventi. Da quando erano tornati il suo umore era a terra, nonostante cercasse di darsi un tono, e aveva confessato al compagno di dormire poco e male a causa dei sensi di colpa. Le sarebbe servito tempo per accettarlo e accettarsi, sarebbe servito a tutti, ma questo l'uomo non parve coglierlo, tirando fuori ancora la questione con la stessa delicatezza di un elefante in una cristalleria. Il Kinryu rimase rigido sull'attenti, controllandosi per evitare di allungare la mano a sfiorare la kunoichi in un gesto consolatorio e frapponendosi di nuovo a parole tra lei e il jonin. Signore, mi perdoni se glielo ripeto nuovamente: quello che era in nostro potere fare, l'abbiamo fatto. Era abbastanza sicuro che il capo villaggio non si aspettasse delle scuse, e se stava ricorrendo al metodo maieutico affinché indovinasse ciò che aveva in mente non stava avendo molto successo.

    Shin era ad un passo dal gettare la spugna, rassegnandosi ad abbassare la testa in silenzio. Ciò nonostante, scelse di fare un ultimo tentativo, cercando le parole più semplici e comprensibili, scandendole bene nella speranza che entrassero nella testa dell'uomo. Indagare sulla natura dell'arma era consigliabile, ma non era né il nostro obiettivo né la nostra priorità. Non c'è stato tempo di farlo durante la tregua con Hayate, perché avevamo impellenza di fermare il rituale prima di essere posseduti. Non c'è stato tempo di farlo durante la contrattazione con la sposa, perché avevamo urgenza di non saltare tutti per aria. Non c'è stato tempo di farlo una volta concluso tutto, perché abbiamo ricevuto l'ordine di ritirarci immediatamentePer come era stata strutturata la giocata da Febh non c'era la possibilità/necessità di ruolare la fase successiva al termine della minaccia, nessuno ci ha pensato o ne ha sentito il bisogno, quindi on-gdr questa è la soluzione più coerente con le indicazioni date dal quest master per spiegare tale mancanza. dopo aver fatto ciò per cui eravamo stati mandati: localizzare l'arma e renderla inoffensiva. Il giovane riprese fiato dopo la lunga tirata, aggiungendo però subito dopo. Ah e comunque abbiamo una trascrizione dei sigilli tracciati da Hayate nel suo rifugio, è tra gli allegati, nella terzultima pagina, signore. Il genin avrebbe spostato lo sguardo sul corposo plico consegnato poc'anzi dell'Uchiha e presumibilmente ora adagiato sulla grande scrivania. Pensava che Kairi avesse decisamente esagerato con le spiegazioni, che il giovane avrebbe riassunto in meno della metà delle pagine, ma la sua previdenza sarebbe stata utile per far comprendere al superiore che non avevano tralasciato nulla, nel limite del possibile. Le ha tracciate il nostro compagno sunese, che si intende un poco di sigilli. Ha un ottimo tratto, penso che li troverà sufficientemente fedeli agli originali per analizzarli. Per fortuna aveva pensato di farsene consegnare una copia dall'Abara, il quale progettava meccanismi e marionette ed era preciso al millimetro nei suoi studi preparatori. Dopo quell'inciso, che sarebbe stato superfluo se l'uomo avesse deciso di prestare attenzione ad una cosa per volta, restava poco da aggiungere da parte del Kinryu.

    Il giovane si prese alcuni istanti per analizzare mentalmente le diverse possibilità di dialogo, immaginando le risposte più plausibili in base a quanto aveva visto finora.
    Se si fosse scusato, si aspettava un "non è scuse che cerco".
    Se si fosse assunto la responsabilità, un "è inutile fare la vittima!".
    Se si fosse difeso, un "non scaricare la colpa su altri".
    Se l'avesse presa come una lezione per il futuro, un "non puoi cavartela con un: la prossima volta andrà meglio!".
    Se si fosse proposto di rimediare, una risata di scherno. O una qualche offesa alle sue capacità.
    Se avesse proposto qualsiasi altra cosa, un'occhiata di sufficienza o di disapprovazione.

    Rimase in silenzio, incapace di trovare una soluzione prima che la questione divenisse perniciosa. No, decisamente i due non erano sulla stessa lunghezza d'onda, e difficilmente il Kinryu sarebbe riuscito a comprendere cosa passava per la testa del jonin. Per questo l'unica cosa che gli venne in mente fu guardare in avanti, rivolgendosi all'Hokage con la massima sincerità e serietà. D'altronde del senno di poi erano piene le fosse, e piangere sul latte versato completamente inutile. Mi è concesso parlare francamente, signore? Se vuole dire qualcosa dovrebbe farlo senza tanti giri di parole, è il nostro capo villaggio, oltre che un ninja veterano, mentre noi non siamo che dei semplici genin alle prime armi, ignari di quanto sia realmente pesante la responsabilità che grava sulle sue spalle. Non può aspettarsi che comprendiamo da noi i suoi ragionamenti superiori. Ciò che né Shin né Raizen potevano sapere era che la minaccia paventata dall'uomo si sarebbe abbattuta su di loro da lì a poco, provenendo però da una direzione del tutto inaspettata.
  14. .

    A rapporto dall'hokage


    Post 2

    La reazione dell'Hokage era comprensibile, e il Kinryu l'aveva messa in conto. Lui non era là quando erano stati messi di fronte ad una terribile scelta da prendere in pochi minuti, non poteva veramente capire fino in fondo il peso che ognuno di loro si portava dentro da quel giorno. Tutti, dall'irascibile Kato al sardonico Shunsui, ne erano usciti cambiati, e i due fogliosi non facevano eccezione. Trattenendosi dallo sospirare platealmente davanti al capovillaggio, fece un passo avanti, con l'intenzione di anticipare Kairi sia per addossarsi la colpa proteggendo l'amica, che per prendersi la responsabilità delle sue parole. Le critiche ricevute erano legittime, e Shin si sarebbe guardato bene dal contraddire l'uomo più potente della Foglia, ma non avrebbe accettato supinamente senza spiegare la sua posizione. Visto che mi invita a parlare francamente, lo farò, e credo di poterlo fare a nome di tutta la squadra, signore. Hanno mandato dei genin a fare il lavoro dei chunin, se non dei jonin, e noi abbiamo fatto del nostro meglio. Avevamo altre opzioni? Certo, opporci ai posseduti e venire uccisi, permettendo comunque a loro di tornare, oppure opporci ad Hayate e permetterle di far saltare in aria l'intera città pur di fermare l'arma. Non è stata una scelta facile, penso possa capirlo da solo, ma era il male minore. Di questo, purtroppo, siamo tutti convinti. Inconsciamente, il suo sguardo corse alla compagna, che più di tutti si era opposta ed aveva sofferto per quel triste epilogo.

    Per quanto riguarda il funzionamento dell'arma, ancora una volta ripeto che non hanno mandato persone qualificate ad analizzarla. L'Accademia ha decisamente sottovalutato il problema, ma ormai era troppo tardi per chiedere rinforzi. Ciò che sappiamo l'abbiamo estorto da Hayate e dalla sposa, che si è rivelata piuttosto cooperativa ad onor del vero. La donna, il fulcro dell'intera vicenda, vi aveva rimesso una mano nello scontro con il Kinryu, ma non covava nei suoi confronti alcun tipo di rancore, comprendendo anzi il sacrificio che stava chiedendo alla città. Da parte sua, Shin aveva scelto, dopo una lunga riflessione, di non giudicarla: nelle stesse condizioni, avrebbe forse agito diversamente? Schiarendosi la gola, riprese, richiamando alla mente e alla bocca le parole della donna. "Il Grido è un'arma a uso singolo, ed è già stata usata...se lo paragonassimo a una bomba potremmo dire che semplicemente non ha ancora finito di esplodere in tutti questi anni, per via di un malfunzionamento." E ancora. "Questo Fuuinjutsu mi è stato imposto da mio padre, il generale dell'armata che doveva conquistare Città della Roccia. Io e lui abbiamo...avevamo, la stessa Kinjutsu, e il Grido può essere tracciato solo da uno spirito su un'altro spirito, assorbendo grandi quantità di chakra da alleati consenzienti. Non esiste quindi alcun rischio che il Grido delle Anime che ho addosso possa essere utilizzato da altri." Passo quindi a descriverne il funzionamento a sommi capi, parafrasando la complessa spiegazione ricevuta.Il generale cremisi, il padre della sposa, l'ha usata come catalizzatore per il rituale. Elaborati fuuinjutsu, completamente incomprensibili, tramandati da prima dell'invasione. Accumulare l'energia necessaria le ha richiesto diverso tempo, e lo scopo del jutsu era quello di strappare le anime degli avversari dai corpi, lasciandoli indifesi e permettendo di ucciderli senza quartiere. La tecnica è andata fuori controllo perché interrotta anzitempo dalla catalizzatrice, travolta dal dolore per la morte della persona amata al suo fianco e invece di farli trapassare li ha condannati ad un limbo eterno. Lì le anime sono rimaste in contatto tra di loro, riorganizzandosi ed infine infiltrandosi nei corpi più facili da conquistare, al fine di terminare il rituale incompiuto. A quel punto siamo giunti noi. Il resto lo sapeva. Restava da rispondere all'ultima, definitiva domanda. La sposa era solo il tramite, come dicevo. L'unico a conoscere il rituale nella sua completezza era il generale, ma la sua anima è stata bandita, impedendole di tornare. Nessuno possiede più i mezzi per portarlo a termine. Così ha affermato lei, e da quanto abbiamo visto corrisponde a verità. Fondamentalmente tutto ciò che ha fatto per portarlo a termine, invertendone gli effetti, è stato...sposarsi. Una conclusione che avrebbe avuto del comico, se non ci fossero finiti in mezzo così tanti innocenti. Una tecnica potentissima, legata alle emozioni di una singola donna. "Il Grido è legato all'anima e reagisce con forza alle emozioni", quelle erano state le sue esatte parole, che erano rimaste impresse nello spirito del Kinryu. Ammesso di fidarci di loro, ovviamente, per questo ritorno a suggerire la sorveglianza, signore. L'unica cosa che potevamo fare di più in quella situazione era aspettare che le acque si calmassero ed uccidere o rapire la sposa... Ma siamo stati richiamati prima. Un ordine che lo shinobi era stato ben lieto di non ricevere. Aveva fatto una promessa alla donna, ben diversa del patto obbligato con Hayate, pronto a pugnalarli alle spalle alla prima occasione, e intendeva onorarla. Abbiamo agito al massimo delle nostre possibilità senza lasciare niente di intentato, e siamo tornati per raccontarlo. Questo era il miglior risultato ottenibile, signore. Mi spiace non rispondere alle sue aspettative. Pur rimanendo sull'attenti, come ci si sarebbe aspettato da un soldato che conferiva ufficialmente con un superiore, il giovane non poté che abbassare lo sguardo, mostrando segni di rammarico. Lo sapeva da sé che in quell'inferno tutto ciò che poteva andare storto lo aveva fatto, ma non riusciva a dispiacersi di aver portato a casa la propria pelle e quella dei suoi cari compagni.

  15. .

    A rapporto dall'hokage


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    Il sorriso sul volto del giovane appariva tirato, stanco. Non necessariamente finto, ma piuttosto proprio di chi ha vissuto da poco esperienze stressanti e sta facendo del suo meglio per superarle. Kairi aveva chiesto di accompagnarla a fare rapporto proprio su quelle vicende, e il ragazzo non si sentiva di dirle di no in quel momento. Si trattava poco più di una formalità, avevano già pronta la relazione da consegnare all'Accademia, ma visto il peso delle informazioni in essa contenute informare l'Hokage era il minimo. Non che ci fossero differenze, tutti i Villaggi avrebbero appreso per sommi capi la minaccia che era stata sventata, ma il Kinryu capiva il desiderio dell'Uchiha di togliersi un peso dall'anima, scaricandolo su qualcun altro. E quello sarebbe stato il capovillaggio, che di certo aveva le spalle abbastanza larghe per reggere questo ed altro.

    A fare strada sarebbe stata la kunoichi, che a quanto pare era di casa nel palazzo dell'amministrazione. Sarebbero stati fatti accomodare senza troppe cerimonie, nello stile diretto proprio dell'uomo che ora li fissava con interesse. Raizen-sama, buongiorno. Un saluto educato, rispettoso della differenza di rango tra di loro. Non avrebbe avuto bisogno di presentarsi, si erano già incontrati in precedenza. Certo, si trattava di un paio di brevi colloqui insieme ad altri colleghi, ma a quanto pare si ricordava di lui. O forse si era dimenticato il nome, aspettando che fosse Kairi a dirglielo nel corso della sua esposizione. Resoconto tra l'altro piuttosto dettagliato, nel quale lo shinobi ebbe poco o punto da aggiungere. Già, in effetti non è stato piacevole. Al solo pensievo gli pareva di udire ancora il rimbombo di morte dentro la sua testa, esplosioni di un passato dimenticato che scandivano un atroce conto alla rovescia. Se l'erano cavati per un soffio, ma pagando un costo altissimo. Un conto saldato dagli sfortunati abitanti di Città di Pietra.

    Shin spostò appena il peso del corpo da una gamba all'altra senza muoversi dal posto. La compagna si stava dilungando in modo persino eccessivamente esaustivo, considerando il robusto plico di fogli consegnato nelle mani del superiore dove erano scritte esattamente le stesse cose, quasi parola per parola. Quando finalmente si prese una pausa per rifiatare, il Kinryu ne approfittò per rispondere alle domande poste al frattempo dall'Hokage. Sembrerebbe trattarsi di una tecnica originaria della Nebbia, atta a controllare i cadaveri tramite dei ricevitori inseriti nei corpi. Se usati contro i vivi ne alterano il flusso di chakra, e ci è tornato utile in questo caso. Trafiggersi non era stato piacevole, ma innegabilmente efficace a ritardare la possessione. Non aveva molto altro da aggiungere a riguardo, a parte quello rivelato da Hana e subito sulla sua pelle. Per quanto riguarda il resto della vicenda è presto detto: Shunsui Abara è arrivato ad un compromesso con la sposa, il loro capo, accettando che le anime vaganti si fondessero con gli abitanti della città nel modo più indolore possibile, risparmiandoci per la collaborazione. Ovviamente, a quel punto è stato necessario tradire Hayate, che è caduta a sua volta vittima della possessione. Indeciso se dilungarsi in una probabilmente inutile spiegazione dei vari passaggi tecnici e storici, scritti nel rapporto con minuzia di dettagli, preferì tirare le somme di quell'avventura, rispondendo eventualmente alle domande che sarebbero venute in mente al jonin. La nostra missione era trovare e fermare l'arma, se possibile. L'arma si è rivelata essere questa sorta di rituale usato durante la guerra e andato fuori controllo, riattivatosi dopo lungo tempo per azione delle anime rimaste nel limbo che desideravano tornare indietro. Lasciando che si compisse la trasmigrazione abbiamo esaurito il suo effetto, di fatto distruggendo la minaccia. Nessun è in grado di riattivarlo, tra coloro che sono tornati, e probabilmente la sua conoscenza è andata perduta per sempre. In ultimo, decise di contribuire con dei suggerimenti personali, nulla di più che considerazioni che stava all'Hokage decidere se accogliere o meno. Se mi è permesso, signore, Città di Pietra andrebbe immediatamente messa sotto osservazione. Qualcuno dei ritornati potrebbe decidere di infrangere il patto abbandonando il paese, o tramando qualcosa. In questo caso, il nostro referente dovrebbe essere la sposa stessa, in quanto loro garante. Non escludo che potrebbero avere informazioni utili dei tempi andati, tuttavia non sono ottimista a riguardo. Si tratta per la maggior parte di civili, ma mai dire mai. Inoltre, Hayate ha perso un suo membro nella vicenda, non escludo che potrebbero mandare qualcuno a cercarlo. Per quanto riguarda il controllore dei mondi non ne abbiamo più avuto notizia, ma ora che l'arma è distrutta non credo abbia motivo di tornare. A quel punto scambiò una rapida occhiata con Kairi, quasi a domandarle se si era dimenticato qualcosa che era meglio che il capo del Villaggio sapesse prima del resto dell'Accademia.

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