Posts written by Shunsui Abara

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    Il Demone Coniglio


    Villaggio di Minshuto - I



    Nonostante i toni macabri di quella missione, Shunsui si era proposto come volontario quando la richiesta era arrivata in quel di Suna. La sicurezza della popolazione di Minshuto, in realtà, gli interessava relativamente, ma al contrario era la figura del Demone Coniglio che aveva acceso la sua fansia. Che fosse un vero demone o meno, Shunsui si tratteneva dal domandarselo finchè non lo avesse visto con i propri occhi. Per quello che si sapeva, stava facendo una strage in un paesino nella periferia del Paese, uccidendo innocenti e mangiandone le carni. Si muoveva rapidamente ed attaccava di notte, ed era estremamente sfuggente, tanto che nessuno del luogo era riuscito a porre un freno al massacro. Per questo la missione era stata affidata ai ninja di Suna. Shunsui aveva un interesse prettamente personale nelle abilità di quell'essere. Come sempre, era solo la conoscenza di nuove forme di arti ninja o di potere che gli interessava, ed il Demone Coniglio sembrava essere promettente. Se fosse riuscito a mettervi le mani sopra, sarebbe stato un vero e proprio piacere scoprire tutti i segreti che quel corpo possedeva. Come eliminatore, Shunsui avrebbe potuto estrarre tutte le informazioni che il cadavere del Demone poteva contenere, e non c'era cosa che gli avrebbe potuto dare più soddisfazione.

    Lui ed i due genin che erano stati mandati ad accompagnarlo per quella missione erano arrivati a Minshuto nel tardo pomeriggio. Dopo un rapido colloquio con la guardia cittadina, Shunsui aveva fatto una valutazione delle unità di cui i difensori della città disponevano e della loro preparazione. Purtroppo, non era un granché. Aveva assegnato compiti e posizioni, riservandosi un giro di ronda anche per la sua squadra. Le milizie cittadine iniziarono a pattugliare le strade della cittadina un'ora prima che il sole iniziasse a calare, e tutto andò bene finchè il massacro non iniziò anche quella sera.

    []


    Shunsui si trovava nella parte sud della città. Indossava la sua uniforme di chunin del villaggio di Suna, ed una maschera delle squadre speciali che ritraeva una scimmia stilizzata. Avevano incontrato un paio delle guardie cittadine messe K.O. dal Demone Coniglio e la loro condizione era talmente grave che aveva dovuto lasciare i suoi due sottoposti affinché questi prestassero soccorso immediato. Il marionettista, invece, aveva proseguito verso la parte meridionale denna città, dove era stato riportato l'ultimo attacco della creatura. Aveva appena passato la grande struttura posta al centro città, e stava percorrendo la stretta strada secondaria che, dopo poco, si sarebbe immessa su quella principale. Fu più o meno arrivato in quel punto che il chunin vide un movimento sospetto al limitare del circolo d'ombra creato dalle luci poste sui lampioni della città. Si avvicinò di soppiatto, ma l'essere dovette accorgersi repentinamente della sua presenza. Per nulla spaventato dall'essere stato scoperto, il Demone Coniglio avanzò verso il chunin, mostrandosi per quello che era: solo un uomo, vestito in abiti peculiari, appunto che ricordavano le fattezze di un coniglio. Doveva essere uno squilibrato, un pazzo omicida, ma questo pensiero non provocò nessun mutamento nell'animo del giovane, che era ormai diventato insensibile alle bassezze dell'animo umano. Le conosceva fin troppo bene. Anche per questo non si perse in tempo a cercare di ragionare con il folle che da giorni stava mangiando gli abitanti di que paesino. Lo avrebbe catturato e riportato al suo villaggio. Fortunatamente per il Demone, i suoi ordini erano quelli di riportarlo vivo al villaggio, e così avrebbe fatto.

    Al centro della strada principale, il chunin avrebbe assunto una posizione di difesa a lui congeniale. Si sarebbe abbassato sulle gambe portando la mano sinistra dietro la schiena, prossimo a prendere i rotoli che contenevano le sue armi da combattimento. Il braccio destro invece sarebbe stato esteso in avanti, in direzione del demone, con le dita della mano contratte nella posa della tigre incompleta. Non c'erano altre interpretazioni possibili: era battaglia!


    Chakra: 60/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  450
    Resistenza: 500
    Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 625
    Precisione: 550
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 6
    • Zona Extra × 5
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Maschera × 1

    Note
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    Linee di Sangue


    Paese del Fuoco - III


    [Clone di Kato I]


    Il clone che Kato aveva mandato a perlustrare la zona non avrebbe impiegato molto a percorrere il tragitto tutto intorno il campo per controllare lo stato del perimetro, che non mostrava segni di violazione. Le guardie che percorrevano la stessa strada per la loro ronda lo fermarono solo una volta per controllarne le generalità, ma poi lo lasciarono stare. Durante il giro di ispezione, il chunin di Oto si ritrovò davanti all'unica struttura che aveva una sorta di canna fumaria che spuntava dai tendaggi. Intorno quella zona c'era un leggero odore di bruciato nell'aria, anche se era davvero difficile da individuare perchè il profumo dei fiori di ciliegio era penetrante. Il capannone, che poi era di modeste dimensioni, aveva solo un ingresso che era sorvegliato da una guardia. Questa non avrebbe fatto passare in alcun modo Kato, ma gli avrebbe detto:Ehi amico perchè non ti fai un giro da un'altra parte? Ho ordini di non far passare nessuno qui dentro. C'è l'inceneritore in cui i defunti vengono bruciati...una brutta situazione, ma non si possono seppellire...capisci..i loro resti potrebbero comunque portare l'infezione... Anche i fumi della combustione potevano essere nocivi, e per questo venivano chiaramente filtrati. L'odore che si percepiva non era ad ogni modo dannoso. La gaurdia gli avrebbe detto che, se avesse fatto il giro del tendone avrebbe trovato un piccolo cimitero dove le polveri venivano conservate in barattoli ermetici prima di essere messi nei loculi. Se Kato fosse andato a vedere, avrebbe scoperto che il luogo di cui la guardia parlava non aveva nulla della sacralità di un cimitero. La necessità di evitare qualsiasi contaminazione impediva la sepoltura a terra, ed i vasi erano conservati in una zona protetta dagli agenti atmosferici, con una sterile targhetta che recava il nome della persona deceduta.

    Kato avrebbe avuto accesso alla maggior parte dei tendoni, ovvero tutti eccetto quelli dove erano i malati. Ce ne erano due di questi: il primo con i malati in uno stadio iniziale della malattia, dove si trovavano Shunsui e Akane, il secondo con i malati terminali che era anche il più lontano dall'ingresso. Kato avrebbe visto che il campo era ben organizzato e funzionale. Le persone che lì lavoravano avevano un'espressione molto triste in volto, ma erano instancabili nel cercare una cura. Gli avrebbero dato poco retta, e lui stesso non avrebbe individuato nessun tipo sospetto o diverso. Le guardie lo avrebbero trattato un po' in maniera poco simpatica perchè pensavano che la presenza di ninja li avrebbe messi in secondo piano, ma per il resto erano persone a posto.

    Se Kato avesse deciso di dare un'occhiata al padiglione dei malati altamente infettivi, avrebbe scoperto che il capannone era grande circa un quarto rispetto il suo corrispettivo per i malati meno gravi. Anche qui l'ingresso era sorvegliato, ma le guardie non erano ninja e, se avesse voluto, sicuramente il chunin avrebbe trovato un modo per eluderne la sorveglianza. In particolare, la struttura aveva delle aperture nei tendaggi per il cambio d'aria poste a cinque metri di altezza. Erano un po' piccoline, ma volendo il chunin sarebbe potuto entrare. Il motivo per cui quelle apature non erano sorvegliate era chiaro: erano sufficientemente in alto da essere reputate sicure, e comunque quale pazzo sarebbe entrato nel luogo dove i malati più gravi erano contenuti? Ad ogni modo, se il chunin avesse deciso di entrare, avrebbe scoperto che all'interno del tendone una passerella di manutenzione in metallo era presente poco più in basso, ed avrebbe potuto sostare lì sopra dando poco dell'occhio ed avendo una buona visuale sull'interno.

    In effetti, una seconda struttura retta da pali metallici era contenuta all'interno del padiglione più grande. Le pareti di questa erano rivestite di una plastica trasparente che permetteva di vedere all'interno. Negli otto letti che ivi erano posti, giaceva bambini piccolissimi, sia maschi che femmine, connessi a vari apparecchi. Tutti avevano delle venature bluastre sui loro corpi ed erano sudati, febbricitanti, ma sembravano riposare. Tra di loro c'era anche la bambina che avevano visto uscire, un momento prima, dall'altro padiglione. In quel momento c'era una sola infermiera a fare il giro dei letti, con una mascherina sul visto. Uscita dalla zona interna, buttò i guanti che portava, e si diresse verso una delle due lì poste. Controllò una cartella medica che era stata lasciata lì, scorrendo con il dito una lista di nomi. Kato, dalla sua posizione, non avrebbe potuto leggerla. Finito di controllare la scheda, la donna prese una fialetta da un tiretto e rientrò nella zona interna per fare un'iniezione proprio alla ragazzina appena arrivata. Se avesse voluto e se avesse fatto attenzione, quello sarebbe stato il momento perfetto per Kato dare un'occhiata alla cartella.

    [Clone di Kato II]


    Gli interrogatori condotti dal secondo clone di Kato non avrebbero portato a molte nuove informazioni. Le persone erano molto affaccendate e rispondevano in maniera sbrigativa, in particolar modo quando si parlava della malattia che non riuscivano a sconfiggere. Le informazioni che il chunin ottenne combaciavano con quelle già fornite loro da Akane. Uno degli inservienti gli disse: Il primo infetto? Un marmocchio alto più o meno così, uno tra tanti. Sì ricordo bene quando è iniziata. E' successo subito dopo il classico festival dei ciliegi che prende luogo ogni anno durante il periodo della fioritura. Quest'anno i ciliegi erano più rigogliosi del solito e la città aveva organizzato la più bella festa da dieci anni a questa parte. E' stato una durissima batosta scoprire qualche settimana dopo il primo malato. Alla domanda di Kato su eventuali sospetti, l'uomo lo guardò in maniera strana:Sospetti? Ragazzo qui ci sono solo malati e per quanto sarebbe bello dare la colpa a qualcuno o qualcosa, questa è solo un'altra dannata malattia. Ora se vuoi scusarmi, ho di meglio da fare! Su Iroshi Sato il ragazzo avrebbe scoperto solo che l'uomo era un medico di quelle parti e che era uno stronzo e arrogante. Insomma nulla che non sapesse già.

    [Kato e Shin]

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    Il giro di perlustrazione fatto dalla coppia di shinobi li portò verso una serie di piccoli magazzini che si trovavano proprio all'ingresso del campo, dove era più facile far arrivare i mezzi con le scorte di medicinali e viveri. Qui giravano un'altra categoria di persone, che non era direttamente collegata alla cura dei pazienti, ma si occupava di gestire gli altri aspetti della vita del campo. In effetti, girando in quei luoghi, I due ninja si ritrovarono vicino ad una serie di casse che gli addetti stavano scaricando e portando dove necessario. Erano per lo più medicinali, e lì vicino i ninja avrebbero trovato una bolla di carico, contenente una lista di tutti i medicinali che erano stati portati. Continuando la loro esplorazione, poco lontano avrebbero anche trovato le celle frigorifere dove veniva conservate le provviste alimentari per tutto il campo. In quei frigoriferi c'era davvero di tutto dalle verdure, a diverse tipologie di carni, comprese grosse quantità di carne di maiale e pollo.

    Il piano di pedinare l'assistente del dottor Iroshi non sarebbe stato di facile esecuzione. In effetti, la ragazza seguiva il dottore come un'ombra, eseguendo in maniera remissiva tutti i suoi i suoi comandi e prendendosi le sue urla come se nulla fosse. Ad ogni modo, anche lei avrebbe fatto una pausa di tanto in tanto, e qui Shin avrebbe potuta approcciarla per farle le sue domande. La ragazza era schiva ed insicura, ed il modo di approcciarsi del ragazzo avrebbe determinato quanto la ragazza sarebbe stata disposta a rivelare.
  3. .

    Una vecchia questione


    III



    Come era facile immaginarsi, la risposta data da Shunsui non era minimamente sufficiente a soddisfare le giuste preoccupazioni del Kage della Foglia. Alla fine si arrivò a proporre quello che anche Shunsui era arrivato a pensare fin dal principio: l'interrogazione mentale. ...capisco perfettamente. Procedete pure. Come ho detto, sono pienamente intenzionato a collaborare. disse in tono piatto. La nota di colore aggiunta dall'Hokage per impedire al chunin di mentire non lo preoccupò affatto. Appunto, non aveva intenzione di ritenere informazioni, visto che, di fatto, nemmeno ricordava di averle. I due collaboratori di Raizen, tuttavia, presero la cosa meno bene del chunin, in particolar modo Asami, la quale, in quel momento, doveva sentirsi in colpa per quello che il marionettista stava passando. Una volta che Raizend ebbe spiegato meglio cosa intendesse, Shunsui decise di intervenire per tagliare la testa al toro:Quello che intende, Hokage-sama, è perfettamente chiaro. Possiamo procedere. e poi rivolse un sorriso ad Asami, facendole capire che non doveva preoccuparsi.

    Con le braccia appoggiate ai braccioli della sua sedia, il chunin sunese diede la mano destra a Raizen, che la prese tra le sue, mentre porse la sinistra a Taiga pronto a schivare i suoi colpi con l'arma improvvisata. Sebbene fosse un esercizio semplice, Shunsui avrebbe notato fin da subito che la maggior parte della sua concentrazione era effettivamente unicamente dedicata a quello scopo e che, anche avendo voluto, sarebbe stato davvero difficile trovare le energie mentali per resistere all'interrogatorio del più forte tra i ninja della Foglia.

    [....]


    CITAZIONE
    Ricordi qualcosa del 31 aprile dello scorso anno?

    Con un po' di sforzo, una serie di vaghe e sbiadite immagini apparvero alla mente di Shunsui. Ricordava vagamente una nave ormeggiata al porto e molte persone che vi salivano. L'immagine die due persone comparve poi per una frazione di secondo nella sua mente: erano le persone che dovevano scortare durante la crociera. C'era Asami...e poi il buio assoluto.

    CITAZIONE
    Come hai fatto a capire di che evento parlavo?

    Le immagini nella mente cambiarono. Era in quella che sembrava una stanza di ospedale. Doveva essere mattina perchè la luce che invadeva la stanza aveva un colore molto chiaro. Era sdraiato in un letto ed Asami era al suo capezzale, e gli stava raccontando tutto quello che era accaduto.

    CITAZIONE
    C’è stato un evento che ha cancellato i tuoi ricordi?
    Come è stata possibile tale cancellazione?

    Le immagini saltarono ad una parte diversa del discorso tra Shunsui ed Asami. Lei le aveva detto di un medaglione, ma non c'erano ricordi di tale medaglione nella sua mente. Shunsui si concentrò su quel particolare aspetto della faccenda. Davvero avrebbe voluto ricordare qualcosa di quella spiacevole faccenda, eppure c'era un blocco che gli impediva di accedere a quei ricordi. O forse erano stati semplicemente cancellati. Però, proprio mentre così ragionava, un flash di un oggetto di metallo, un medaglione attaccato ad una catena fatta del medesimo materiale, comparve nella sua mente. Il medaglione era completamente intarsiato, ma i disegni sopra di questo non avrebbero detto nulla all'Hokage.

    Ad ogni modo, non appena l'immagine rinvenne dalla mente del chunin, le pupille di questo di spalancarono, e Shunsui serrò la presa sulla mano dell'Hokage dicendo ad alta voce:Continua! Il suo tono era deciso, insistente, quasi ossessivo. Ora che aveva visto che qualcosa poteva essere recuperato, il marionettista voleva sapere! Doveva sapere!

    CITAZIONE
    Nessuno al villaggio si è preoccupato di questa tua perdita di memoria ragazzo?
    Se i ricordi non fossero stati cancellati ma rubati potrebbe essere un problema assai grave.

    Dalle immagini nella mente del chunin, Raizen avrebbe visto che il ragazzo era stato testato da membri del villaggio per possibili alterazioni della mente e del chakra, per possibili sigilli ed altre tecniche che avrebbero potuto alterare la psiche del ragazzo. Per quanto riguardava le informazioni che avrebbero potuto estrapolare, al tempo il giovane era solo un genin e le informazioni che possedeva erano limitate. Quelle di più alto valore erano quelle relative all'arte del marionettismo, ma il ragazzo era stato controllato: non aveva subito alcuna procedura di estrazione di conoscenze.
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    Benvenuta!
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    Sussurri


    VI


    [Ufficio del capo delle guardie]


    Il capo delle guardie era con il fiato corto dopo quel secondo round di mazzate. Gocce di sudore gli avevano imperlato il volto, e la stanchezza aveva leggermente incrinato quel ghigno di assoluta soddisfazione che aveva disegnato in viso. Lasciò cadere il manganello, e lui stesso si accasciò a terra, esausto ma raggiante. Aveva iniziato a ridere di gusto ad ogni cosa senza senso che il prigioniero aveva detto sotto tortura, credendo che fossero le sue stesse percosse ad averlo mandato fuori di testa. Alle richieste di Kuso, l'uomo si mise dritto con il busto, ma rimase seduto a terra. Certo che non perdi tempo eh?! Puoi scordarti che ti dia la mappa di questo posto. Intendiamoci, è impossibile fuggire da qui, ma certamente non ti darò un qualsiasi aiuto in questa direzione...non ora che ci stiamo divertendo così tanto ahaha disse con una nota malefica nella voce. Però non ti lascerò a mani vuote. Vuoi un incontro con Juno. Ok, si può fare. Cinque minuti, chiaramente sorvegliato. Come mai vuoi sprecare il tuo premio per una cosa del genere? Si rialzò ed aprì la porta della stanza, chiamando una guardia che sostava fuori dal suo ufficio. Riportalo in cella e dagli una ripulita..ah e portagli qualcosa da mangiare...non sono sicuro di cosa abbia voglia.... La guardia lo sganciò dal palo e con fare rude lo portò all'esterno dalla stanza delle torture. Una volta fuori, il capo delle guardie disse: Riposati stasera, domani mattina avrai il tuo piccolo colloquio con quel carcerato. Domani sera poi faremo un'altra piccola sessione...che dici? aahahha Gli diede una pacca sulla spalla, e lasciò che la guardia lo scortasse fuori dal suo ufficio, fino alla sua cella.

    [Lavanderia]


    L'incontro con Akai fu piuttosto breve per Zong Wu. L'uomo era preso dai suoi affari e disse senza mezzi termini al ronin di tornare più radi. Tuttavia gli confermò che un certo Juno era tenuto nel braccio della morte, aggiungendo qualcosa del tipo: ...oggi tutti mi chiedono di quel povero diavolo... Non gli diede indicazioni su come raggiungere il braccio della morte, ma quell'indicazione non sarebbe stata difficile da ottenere, perché un po' tutti i detenuti erano a conoscenza che la sezione in questione era un paio di piani più in basso rispetto alla loro, nei livelli interrati. Di Eizo nessuno sapeva nulla.

    [La fuga]



    Il combattimento fu violento e brutale, sicuramente più di quanto le gaurdie si sarebbero aspettate. Non avevano dimestichezza con le tecniche ninja, per cui si trovarono impreparati quando Zong iniziò a manipolare le sue stesse ossa! Nonostante la differenza di prestazione fisica, il contrattacco dello shogenin fu estremamente efficace. La sua lama ossea penetrò il cranio dell'uomo dove esso era più indifeso, alla tempia, e le forze abbandonarono il corpo esanime dell'uomo che si riversò a terra. Sfruttando uno stratagemma simile, anche Shi effettuò una tremenda presa ai danni del suo opponente. Riuscì a metterlo in ginocchio ed ad effettuare la sua presa mortale. Tuttavia, proprio spinto dal dolore, l'uomo sfruttò la sua superiore forza fisica per liberarsi dalla presa della ragazza ed a riprendere l'attacco. Sfortunatamente per il loro gruppo, le cose non si sarebbero messe bene. Passarono pochi secondi che una decina di guardie dotate di strane maschere con respiratori li accerchiò completamente. Una serie di fumogeni ben piazzati avrebbe riempito l'aria di un fumo violaceo che avrebbe fatto perdere loro i sensi di lì a qualche secondo. Avrebbero potuto sfruttare quel tempo per tentare un altro attacco disperato, oppure escogitare un modo per nascondere l'esplosivo così che non venisse loro confiscato. Infatti quell'esplosivo era la chiave per la loro libertà e sarebbe stato un problema perderlo.

    [Minoru]


    Sfruttando il trambusto che seguì alla mancata evasione del gruppo di nukenin, Minoru sarebbe stato in grado di fare un giro indisturbato della struttura dove erano confinati. La porta della sua cella era stata aperta al pari di quelle dei suoi compagni, quindi non avrebbe avuto problemi in tal senso. Aspettando il passaggio di una guardia, Minoru sarebbe riuscito a sgattaiolare fuori dal livello dei detenuti, per avere accesso per lo meno al gabbiotto delle guardie subito fuori. Qui, avrebbe trovato le informazioni che voleva sul detenuto chiamato Juno, e cioè la sua posizione all'interno della struttura. Sfortunatamente, la lista non riportava i crimini di cui si era macchiato. Ad ogni modo, da quella posizione il nukenin avrebbe potuto vedere una serie di porte chiuse che portavano verso altre direzioni all'interno della prigione, ma sfortunatamente non c'erano indicazioni ed alcune di queste non vennero aperte. Tuttavia, ad un certo punto, avrebbe notato una squadra di sei guardie trascinare a peso morto tre figure che conosceva bene. Erano Zong Wu, Densen e Shi. Una delle guardie stava dicendo: Questi pezzi di merda hanno fatto fuori Toshiro! Avranno quello che si meritano!Le guardie portavano maschere scure sul volto, quindi non era possibile vedere le loro espressioni, ma per Minoru non sarebbe stato difficile percepire il clima di tensione che c'era nell'aria. Il gruppo di uomini sarebbero passati davanti la figura invisibile di Minoru, per poi aprire ed attraversare una porta che non era quella che conduceva alle loro celle. Dove li stavano portando?

    [Ufficio del Direttore]


    Il divertimento per il povero direttore durò molto meno di quanto si sarebbe aspetto. Il colpo sferrato da Namae, nonostante l'effetto della droga, fu sufficientemente potente da scaraventare l'uomo contro il muro alle spalle del divano. Dopo l'impatto, il direttore giaceva a terra, privo di sensi, con una strana rientranza nella calotta cranica, dove il palmo del ragazzo aveva compito. La guardia che era con loro nella stanza subito intervenì per bloccare i movimenti di Namea, il quale, data la sua condizione, non riuscì a far nulla per impedire di essere immobilizzato. La guardia chiamò immediatamente i soccorsi e la stanza si riempì in breve di persone. Mentre veniva scortato fuori, Namae poté osservare gli inutili tentativi con cui il medico della struttura cercava di rianimare il suo datore di lavoro.

    [Braccio della Morte]


    Il braccio della morte si trovava due piani sotto terra. La struttura era composta da una serie di diramazioni che partivano tutte da un corridoio centrale. Ogni diramazione portava ad una stanza circolare, sulle cui pareti si aprivano le celle dei detenuti. Una materia plastica lattiginosa ricopriva sia il pavimento che le pareti della struttura, mentre le porte delle celle sembravano fatte di vetro, se non fosse stato che il romperle sarebbe risultato praticamente impossibile. Per una coincidenza del caso, Zong Wu, Shi, Densen e Namae sarebbero stati tutti e tre portati nella medesima stanza circolare, e segregati in celle singole. Nonostante questo, avrebbero scoperto che potevano comunicare tra di loro, perchè i muri non isolavano acusticamente. Al di là di questo non c'era molto che potevano fare. All'interno le celle avevano solo un letto ed un water, ed il bianco della struttura, illuminato da lampade dalla radiazione chiarissima, alla lunga stancava la vista obbligandoli a tenere gli occhi chiusi per la maggior parte del tempo. Eccetto loro, sembrava che la struttura ospitasse solo un altro paio di ospiti, per quanto potevano vedere. Il tempo sarebbe passato con una lentezza sconvolgente.

    Il mattino successivo, si sarebbe presentato una guardia che scortava un altro prigioniero: Kuso. La guardia avrebbe aperto una cella che era difficilmente individuabile dagli altri nukenin, data la loro posizione. All'interno un uomo bendato dalla testa ai piedi, era legato con quattro catene al soffitto. Le catene erano tirate corte, così che l'uomo era obbligato a stare in piedi. Dalle bende, spuntava un solo occhio che, quando Densen entrò, avrebbe iniziato a muoversi convulsamente in ogni direzione. La guardia avrebbe detto:Hai cinque minuti, capito? Infine almeno uno di loro lo aveva raggiunto: l'uomo bendato ed incatenato era Juno! Quando lo realizzarono, vennero tutti assaliti da una potente fitta alla testa, ed alla fine ricordarono qual era lo scopo di quell'infiltrazione: uccidere Juno! In quel momento, anche Juno iniziò a dimenarsi, come se si fosse appena accorto di essere in pericolo mortale. Dalla sua bocca bendata uscivano suoni disarticolati, che sarebbero state urla se fosse stato libero di parlare. eheh..tu guarda...sembra dia felice di vederti! Cosa avrebbero fatto i ninja?

    Minoru, nel caso in cui avesse seguito le guardie che scortavano Densen e gli altri, si sarebbe trovato anche lui ad assistere alla scena.

    Nel prossimo post lo scopo di tutto verrà rivelato!



    Edited by Shunsui Abara - 24/5/2018, 22:24
  6. .

    Una vecchia questione


    II



    Raizen ed il suo consigliere Taiga si presentarono ufficialmente, mentre Asami si chiuse nel silenzio. Un comportamento decisamente insolito visto che i due si erano comunque lasciati in buoni rapporti. C'era qualcosa che si stava perdendo? Forse la presenza di due suoi superiori la stavano inibendo. Questo però gli lasciava presagire che qualcosa di poco piacevole stesse per accadere. Nonostante questo, Shunsui rimase calmo e posato, impassibile sotto il caldo torrido di quella giornata, che ben presto spinse i tre visitatori a chiedere un posto più riparato dove poter parlare. Mi spiace Hokage-sama, ma se volete entrare nel villaggio il mio ruolo mi impedisce di lasciarvi passare armati. Tuttavia sia l'una che l'altra cosa non sono necessari. Non è la prima volta che arrivino ninja che intendono fermarsi per incontri brevi, ed abbiamo approntato una stanza a questo uso. Con un salto, Shunsui si fiondò dai nove metri di altezza delle mura fino ad arrivare in mezzo al gruppo di shinobi della Foglia.Da questa parte... avrebbe detto indicando un punto non meglio definito nella parete di roccia che delimitava il passaggio verso l'ingresso delle mura sunesi. Arrivato alla parete, il chunin poggiò la mano su di essa, ed in breve si aprì una porta, ed un corridoio in ombra oltre di essa. Il marionettista avrebbe condotto il trio di viandanti oltre il corto corridoio, fino ad una stanza al piano terra. Questa era arredata solo di un lungo tavolo con svariate sedie, e poteva ospitare al massimo una decina di persone. All'interno faceva molto meno caldo, ora che il sole non poteva più germirli direttamente, ed una leggera brezza spirava nella struttura sfruttando un intelligente sistema di condutture dove l'aria passava per moti naturali. Shunsui avrebbe chiamato un suo sottoposto così che portasse da bere ai loro ospiti e poi si sedette in mezzo a loro.

    L'Hokage partì subito in quarta, ma Shunsui notò che, sebbene duro, l'uomo fece il possibile per metterlo nelle condizioni di non sentirsi eccessivamente sotto pressione.Capisco... disse pensieroso, ma aggiunse poco dopo:...ad ogni modo sono disposto a collaborare con voi ed a rispondere alle vostre domande. Non credo di aver fatto nulla di male, almeno non volontariamente, quindi non penso di aver bisogno della protezione di un superiore. Inoltre credo sia volontà di entrambi non rendere questo episodio un affare diplomatico tra villaggi. Qualunque cosa si tratti... Date le premesse, era chiaro che l'argomento doveva essere piuttosto spinoso, eppure il chunin faceva fatica ad individuare esattamente l'argomento della contesa, tuttavia immaginava che sarebbero presto arrivati al punto. Quando l'Hokage gli parlò del 31 aprile dell'anno precedente, il chunin rimase un po' perplesso. Si riferisce alla missione di protezione che ho svolto con Asami immagino... Quella missione era stato un vero e proprio casino. La sua coscienza era stata alterata da un amuleto e, sostanzialmente, Shunsui aveva quasi sabotato la missione se non fosse stato per il pronto intervento di Asami. La cosa buffa era che, in quel momento, il chunin non ricordava nemmeno in quali circostanze avesse Shunsui ha perso questi ricordi a seguito della missione Anime di Pietra.ottenuto l'amuleto. Ad ogni modo l'oggetto aveva completamente distorto i suoi ricordi, quindi non ricordava esattamente cosa avesse fatto durante quella missione. Infatti le informazioni che lui aveva della stessa provenivano da Asami ,la quale gli aveva raccontato l' accadimento una volta averlo salvato. In effetti era probabile che i suoi interlocutori già sapessero tutto quello. Ad ogni modo, decise che fosse bene passare per ripetitivo piuttosto che supponente...come sicuramente saprete quella missione è stata ...complessa...per quanto mi riguarda. A quanto pare sono caduto sotto l'influsso di una sorta di tecnica che mi ha privato della volontà, ed anche dei ricordi. Dal racconto postumo di Asami sono venuto a sapere di aver attaccato vari membri della ciurma ed Asami stessa con le mie marionette. La tecnica sembra fosse stata veicolata tramite un ciondolo. In questo momento non ricordo come ne sono venuto in possesso...ad ogni modo la tecnica esercitata dal talismano ha rischiesto un prezzo troppo alto per il mio ficoso e se non fosse stato per Asami sarei morto. Grazie al suo intervento la missione si è conclusa con successo. In quell'anno che era passato i ricordi persi non erano mai tornati, anzi il chunin aveva come l'impressione che altri eventi anche relativi alla prima parte del viaggio fossero spariti con il tempo. Chiaramente, una volta ritornato a Suna aveva provveduto a farsi controllare in ogni modo e maniera per scongiurare il pericolo che una tale perdita di controllo si verificasse nuovamente.Questo purtroppo è tutto quello che posso dire su questo increscioso incidente.
  7. .

    Sussurri


    V


    [Locali del Direttore]


    La guardia a cui Namae si rivolse si fermò a guardare il ragazzo per un paio di secondi prima di fare un cenno affermativo con la testa. Dopo avergli messo delle manette intorno ai polsi, lo prese sotto braccio per portarlo oltre la zona dei detenuti comuni. Il direttore era la figura più importante di quel luogo infernale e dimenticato da dio. A differenza del capo delle guardie, aveva un vero e proprio mini appartamento al piano superiore della struttura. Namae venne condotto in un soggiorno illuminato con luce artificiale. Due divani di pelle erano stati disposti ad angolo al centro della stanza, intorno ad un tavolino di vetro. C'era un tappeto pesante sul pavimento di piastrelle consumate, e poco altro mobilio, tra cui una scrivania posta su un lato della stanza. Namae venne fatto accomodare su uno dei divani, ma le manette non vennero rimosse. La guardia rimase nella stanza.

    Passarono le ore, difficile dire esattamente quante, prima che un signore sui cinquanta, vestito in abiti da lavoro e leggermente in sovrappeso entrò nella stanza con un sospiro.Ah..questa vita mi distrugge! Disse come se sulle sue spalle pesasse l'onere di immense responsabilità. Ah non sapevo di avere ospiti questa sera! Disse l'uomo languidamente con un sorriso. Si avvicinò a Namae e si sedette accanto a lui. I suoi occhi esplorarono il viso ed il corpo del ragazzo, fermandosi sulle manette.Mi spiace per quelle...purtroppo sei un carcerato e non posso rischiare la mia incolumità. Come ti chiami? Tu puoi rivolgerti a me come Signore. Si voltò verso la guardia:Daisuke portaci due bicchieri e del vino per favore. L'uomo a cui si era rivoltò si spostò vicino ad un mobiletto basso da cui estrasse due bicchieri ed una bottiglia di vino rosso. Ne versò una buona quantità nei due calici e li servì a Namae ed al direttore.Prego non fare complimenti! Il vino aveva un sapore corposo con una nota dolciastra alla fine. Dopo aver bevuto, l'uomo si mise comodo sul divano, iniziando a parlare della sua sua giornata. Namae avrebbe potuto ascoltarlo come ignorarlo, ma ad un certo punto avrebbe sentito che qualcosa non andava. La sua percezione del mondo stava cambiando, la testa gli stava iniziando a girare, percepiva i suoi arti in maniera estranea, molli e deboli. E l'uomo divanti a lui continuava a sorridere:Ah la senti anche tu vero? Sta iniziando a fare effetto anche su di me! Rilassati e godiamoci questa serata! Ah non ti preoccupare di Daisuke, lui non ci disturberà anzi credo gli piaccia guardare! Il direttore si avvicinò a Namae. Come avrebbe reagito il ragazzo?

    [Bagno]


    Sanaka parve piuttosto infastidita dalle domande che i novellini avevano posto. Erano appena arrivati e già rompevano le palle:..non siamo mica idioti! Mi fanno proprio incazzare quelli che mi prendono per stupida! Fu nuovamente Hiroshi a farla calmare:... ehi ehi calma! I nuovi arrivati hanno tutto il diritto di fare due domande no? Allora questo esplosivo fa davvero poco rumore perchè corrode la porta invece che farla saltare in aria, mi capisci? Non allerteremo nessuno, credimi. Le guardie nei turni di notte non sono poi molte, e comunque non molte sul tragitto che dobbiamo fare noi! State tranquilli sarà una passeggiata! Ed un volta che saremo all'esterno, abbiamo un contatto che farà trovare un mezzo di locomozione, forse dei cazzo di cammelli, che ne so io, per svignarcela! E' stato tutto pianificato! Sanaka sembrava impaziente di finire l'incontro: Hai capito novellino? O hai altre domande idiote? Purtroppo nessuno conosceva un certo Juno, e Hiroshi confermò che poteva essere possibile che l'uomo si trovasse in un'altra parte della prigione, come il braccio della morte. Se glielo avessero chiesto, il ragazzo avrebbe detto che il braccio della morte era il luogo più sicuro della prigione, con porte speciali rinforzate.Chiaramente nulla che un esplosivo come questo non potrebbe buttare giù aahhaha! disse sottisfatto. Chiarite quelle questioni, il ragazzo avrebbe continuato:Allora ci state?! Con l'aria di uno che era certo di aver convinto i propri interlocutori.

    [...]



    Il piano si sarebbe svolto quella sera stessa. Alle due di notte, le celle del gruppo di evasori sarebbero state aperte, inserendo una piccola parte dell'esplosivo all'interno delle serrature delle stesse. Il C3D00r, così come aveva detto Hiroshi, faceva pochissimo rumore, e sollevava nell'aria una scarsa quantità di fumo. Una volta liberi, il gruppo di carcerati si mosse rapidamente nei corridoi deserti della prigione, aprendo le porte che si trovavano davanti a loro con una facilità disarmante. Sembrava che la prigione fosse effettivamente deserta, ed il piano stava procedendo a meraviglia.

    Sorpassata l'ennesima porta, Hiroshi si sarebbe fermato e si sarebbe rivolto al gruppo di nukenin.Perfetto, fin qui tutto liscio. Ora prendete questo esplosivo... disse consegnando al Risorto ed a Minoru, due panetti di C3D00r.Andate a sinistra e sbloccate la prossima porta. Vi ritroverete ad un passo dall'uscita. Noi vi raggiungeremo lì. Dobbiamo ancora prendere un paio di carcerati dell'altra ala prima di uscire! Senza dare ulteriori spiegazioni, tutto il gruppo di vecchi detenuti li avrebbe lasciati lì a decidere cosa fare. Qualsiasi cosa fosse accaduto in quel momento, non era positiva. Un cambio di piano così repentino cosa voleva dire? Erano stati fregati? Però avevano ricevuto l'esplosivo, forse potevano davvero farcela dopotutto.

    Sia che avessero deciso di inseguire Hiroshi ed il suo gruppo, oppure fare come era stato loro detto, la luce di una torcia li illuminò repentinamente! Una gruppo di guardi era comparso dal nulla.Fuggitivi! Allarme! Le guardie si gettarono contro il gruppo di nukenin e ronin, sfoderando i soliti manganelli. Le guardie erano molto forti e veloci e li avrebbero massacrati di colpi pur di renderli inoffensivi.

    [Ufficio del capo delle guardie]


    Mano a mano che i colpi cadevano sul corpo di Kuso, sul volto del capo delle guardie si dipinse un'espressione sempre più euforica e divertita. Vedendo che il prigioniero non sveniva e che anzi sosteneva i suoi attacchi come nulla fosse, l'uomo iniziò a ridere tra sè e sè in maniera folle. Ahahahahah! Ma sei eccezionale! Erano anni che non mi divertivo così! Straordinario! Come fai? Disse menando un'ultima manganellata nel costato di Kuso. Esausto, l'uomo si appoggiò al tavolo su cui aveva steso i suoi abiti, estrasse una bottiglietta d'acqua da un cassetto e ne bevve lunghi sorsi. Il resto lo gettò sul corpo della sua vittima:Tieni, te lo sei meritato! Il suo buono umore gli sciolse anche la lingua:Non conosco per quali crimini vi abbiano messo qui dentro, e nemmeno mi importa. Sono comunque grato di avere la possibilità di giocare con te! Sei davvero fuori di testa!?! Che significa che le vostre facce non sono le vostre? Forse ti ho colpito troppo forte? Di un certo Eizo non sapeva nulla, ma Juno era il nome di un nuovo detenuto messo nel braccio della morte! Però devo chiederti una cosa? Puoi fare un lamento la prossima volta che ti colpisco? Mi da davvero fastidio vedere che la mia vittima non soffra nemmeno un po'..che dici? Se lo farai posso concederti quello che vuoi! Meno la libertà, si capisce! Disse riprendendo in mano il manganello.
  8. .

    Una vecchia questione


    I



    Nel punto più alto delle possenti mura Sunesi, il chunin si era ritagliato uno spazio appartato e leggermente riparato dal vento che proveniva da nord-est, trasportando con sè la finissima sabbia dell'Anauroch. Carta e matita alla mano, Shunsui era impegnato nel disegno di una parte meccanica piuttosto complessa, che doveva essere montata sulla sua ultima creazione. Tutto diveniva più chiaro e definito una volta messo su carta le proprie idee, e quel lavoro certosino, a metà tra l'arte e l'ingegneria, lo rilassava, ed occupava i lunghi periodi morti della sua ronda. Non per questo il marionettista stava eseguendo il suo compito con meno zelo del dovuto. Occhi meccanici erano opportunamente posizionati verso l'entrata del Villaggio, così che nessun ospite, gradito o sgradito, arrivasse non osservato.

    Identificare il terzetto di Konoha non richiese comunque particolari attenzioni. Prima ancora di sollevare lo sguardo dal foglio, il fine olfatto dello shinobi aveva captato un'odore nuovo nella brezza che veniva dalla direzione dei tre pellegrini. ...un drago e tre shinobi...però! Pensò stupito il giovane sunese osservando la peculiare scena. Dalla distanza tuttavia, aveva scambiato la delegazione della Foglia con una della Nebbia! Infatti non era la prima volta che una persona si presentava a cavallo di drago da quelle parti, bensì la seconda: il Mizukage aveva già strappato quel primato al suo collega del Paese del Fuoco. Mentre i tre scendevano dalla possente creatura, Shunsui posò il suo quaderno nella guardiola, e si portò al suo esterno, rivelando la sua presenza ed accogliendo i tre visitatori.

    Ora che poteva meglio osservarli, il chunin si rese conto di non essere di fronte ad un'ambasciata di basso livello. L'Hokage in persona capeggiava il gruppo, con la sua solita possanza che poteva essere ben percepita anche da quella distanza. ...mmm Normalmente Daishin avrebbe mandato un avviso per avvertire che una visita tanto importante stava arrivando. Evidentemente il vertice della Foglia non era atteso, il che voleva dire che la questione che lo aveva spinto fino a Suna era urgente. Anche la presenza di una scorta di due persone poteva rinforzare quella tesi. Uno di questi aveva il volto coperto da una maschera, al pari di Shunsui, ma l'altra il marionettista la riconobbe rapidamente come Asami, una sua vecchia compagna di corso, nonchè una delle poche persone con cui era in debito. In una missione passata, infatti, la ragazza gli aveva salvato la vita.

    I tre andarono diritti al punto, impedendo al chunin di dare loro il saluto formale da parte del villaggio. In realtà, la loro richiesta non poteva essere più curiosa: domandavano proprio di lui!...! Il chunin rimase per un attimo interdetto al sentire quella richiesta, ed al contempo un brutto presentimento si fece largo nella sua mente. Lo accantonò e rimosse la sua maschera. Benvenuti shinobi di Konoha...io sono Shunsui Jiro Abara...come posso esservi utile? Il suo sguardo, sebbene difficile da notare da lontano, si spostò rapidamente da Asami alla figura di Raizen. In altre circostanze sarebbe stato più cordiale, in particolar modo con Asami, ma la situazione sembrava essere estremante ufficiale e seria. Che diavolo volevano?
  9. .

    14!




    La chiave fluttuò semplicemente nella mani del genin senza farsi troppo pregare. Conclusa la prova, il marionettista sunese avrebbe semplicemente atteso che la porta si aprisse alle loro spalle. L'ausilio del ragazzo, che pure si era reso disponibile, non era infine servito. Dopotutto meglio così. Tornati nella zona centrale, Shunsui avrebbe appeso la pallina elettrica che avevano trovato nella stanza numero 17, contando quindi 14 palline finalmente collezionate sull'albero. Nonostante il Re dell'inverno avesse alzato il numero delle stesse da raggiungere, il gruppo di accademici e non era riuscito a completare l'incarico. Per Shunsui non era stato un compito particolarmente facile, perchè ne aveva risentito nel corpo e nello spirito con gran sacrificio. Ora la cerca poteva ritenersi conclusa. Venne comunque a sapere che Fudoh, il genin kiriano che lo aveva curato, era ancora impegnato nella stanza numero 13. Poco male, si disse fra sè e sè, una in più non avrebbe fatto male alla fine.

    Nella stanza dell'albero c'era anche Daishin. L'amministratore rivelò la presenza di due prigionieri all'interno dello strano marchingegno del re dell'Inverno e ne propose la liberazione. Shunsui lo affiancò facendogli un segno di assenso per dire che lui avrebbe partecipato volentieri a quella missione. Aveva subito troppo fino a quel punto e fremeva nel restituire quello che aveva dovuto patire.

  10. .

    Linee di Sangue


    Paese de Fuoco - II



    ...già belle domande... Akane avrebbe risposto in tono pensieroso....purtroppo non conoscendo la situazione in prima persona è difficile dare una valutazione. Ad ogni modo ho un brutto presentimento. Questa malattia non sembra essere simile a nessuna di cui siamo a conoscenza. La sintomatologia è troppo peculiare. Nella mia esperienza mi sono sempre imbattuta in forme più o meno forti di malattie già note o che comunque potevano essere ricondotte a qualcosa di già studiato. Ma questo sembra non essere il caso...comunque mi saprò fare un'idea migliore quando avrò esaminato qualche paziente. Intanto fermiamoci un secondo, prima di avvicinarci troppo al campo malati. La kunoichi avrebbe a quel punto fatto scoprire la pancia di tutti e tre i suoi compagni di squadra, ed avrebbe intrecciato una rapida serie di sigilli. Un chakra arancione avrebbe illuminato le sue mani che, una volta toccata la pelle dei ninja, avrebbe immediatamente dato vita ad un complesso fuuinjutsu che si sarebbe esteso a raggiera per una ventina di centimetri sul loro corpo. Contemporaneamente, un riflesso arancione avrebbe brillato intorno agli shinobi, prima di sparire.Questa è una semplice tecnica di difesa. Distrugge qualsiasi batterio o virus che entri in contatto con il vostro corpo per via aerea o contatto. Lo usiamo nel nostro reparto di malattie altamente infettive. Attenzione però, non blocca corpi fisici. Quindi se doveste tagliarvi, la barriera non vi difenderebbe.

    [...]


    Il campo sarebbe apparso ai loro occhi dopo un'altra ventina di minuti, nella forma di una recinzione elettrizzata....mai visto usare tali sistemi per contenere dei malati... avrebbe commentato asciutto il chunin sunese, osservando l'estensione e l'altezza delle recinzioni. Seguendone il confine, si potevano vedere al suo interno tre tendoni bianchi, alti almeno una decina di metri e molto ampi. Sporadicamente persone vestite con camici bianchi e delle mascherine entravano ed uscivano da essi. Tutto sommato regnava un'atmosfera di calma, ed un profumo delicato di fiori si avvertiva in tutta l'aria. Infatti un bosco di ciliegi si estendeva tutto intorno quell'area. Più avanti, tuttavia, si sentivano delle voci concitate che turbavano l'apparente armonia di quel luogo. All'ingresso della recinzione il gruppo di ninja trovò un nutrito gruppo di persone che si aggirava inquiete, ed urlava alle guardie che la sorvegliavano. Erano i genitori di quei bambini che, malati, erano stati portati via dalle loro cure e lontano dai loro occhi. Essi chiedevano a gran voce che fosse loro concesso di entrare, sebbene il loro supporto sarebbe stato praticamente nullo....mmm non mi piace questa situazione... Vedendoli avvicinare, la folla si sarebbe avventata sul gruppo di shinobi accademici con ogni sorta di supplica: di curare i propri figli, di farli entrare, di dare loro delle spiegazioni, fare previsioni. In sostanza di fare qualcosa, qualsiasi cosa, purchè portassero indietro i loro figli. La scena straziante si sarebbe protratta per una buona ventina di minuti. Tanto sarebbe servito agli shinobi per superare la folla di parenti e permettere alle guardie di farli passare senza creare troppo disordine. AKane aveva mantenuto il silenzio per tutto il tempo, nonostante quella scena le stesse effettivamente creando un cataclisma interiore non da poco. Era troppo facile per lei immedesimarsi nei panni di quelle persone. Allo stesso tempo, la sua professionalità le impediva di sbilanciarsi con loro e di promettere qualsiasi cosa. Le vite dei bambini malati erano appese ad un filo, e la speranza di curarli erano, a quel punto, minime. Anche Shunsui si era rintanato in un religioso silenzio ed e la maschera che aveva calato sul suo volto impediva di distinguerne le espressioni.

    Una delle guardie che li aveva fatti entrare, li avrebbe anche scortati al padiglione centrale, che era il più grande. Proprio mentre si avvicinavano, due uomini in camice bianco sarebbero sbucati dall'apertura della struttura chiusa da teli, reggendo una barella. Su questa c'era una bambina così pallida che sarebbe parsa loro morta. Eppure il suo petto si alzava ed abbassava lievemente. Una serie di venature blu facevano capolino oltre le maniche ed il colletto dei suoi indumenti. Una terza persona stava reggendo una serie di bombole e sacche, da cui partivano tubi che si infilavano nel corpo della sventurata. Il trio non degnò loro di uno sguardo, mentre si allontanarono per raggiungere il più lontano dei padiglioni. Ehm Ehm! avrebbe detto una voce alle loro spalle!

    L'uomo che aveva parlato era sul metro e settanta, calvo per la maggior parte eccetto poche ciocche di capelli che gli ricadevano sulle spalle. Aveva un volto serio, in quel momento deformato nell'espressione di evidente fastidio, barba incolta e piccoli occhi di topo dietro sottili lenti. Non portava alcuna maschera ed il suo badge recitava il suo nome: 'Dr. Iroshi Sato'. Alle sue spalle c'era una ragazza minuta, dai capelli biondi paglierini, anche lei pallida, occhialuta. Non guardava i ninja direttamente, bensì i suoi piedi, stringendo al petto una cartellina. L'uomo parlò per primo:Voi dovreste essere la squadra chiamata dal sindaco per "darmi una mano"...io sono il responsabile medico di questa struttura...Dr. Sato è un piacere conoscerla. Io sono...Chi lei sia non è importante...così come la vostra presenza è superflua. Voglio chiarire una cosa fin da subito. Questa è la mia struttura e questi sono i miei pazienti. Sono costretto a tenervi in giro perchè anche io ho dei capi, ma voi non toccherete nessuno dei miei pazienti. Farete un giro, osserverete, farete il vostro bel report e toglierete le tende o starete in un angolino senza starmi tra i piedi. Sono stato chiaro? La kunoichi, alla quale il dottore si stava riferendo direttamente, sulle prima sembrò interdetta dalla reazione dell'uomo ma, mano mano che questi parlava, la sua espressione sembrò placarsi diventando sempre più illeggibile. I chunin avrebbero potuto pensare che stesse per esplodere da un momento all'altro, eppure quando parlò, il suo tono era neutro:Siamo qui solo per aiutare, non saremo un peso.Mpf... disse stizzito l'uomo e si voltò per rientrare nella capannone:..andiamo Asai...e voi seguiteci...no non tutti voi! Che io sia fulminato se questi succhialatte capiscono un fico secco di medicina! Solo lei ed il suo portaborse! Avrebbe detto sparendo dentro la struttura.

    Rimasti da soli, Akane avrebbe detto loro in tono asciutto ed adesso chiaramente incazzato:Shin, Kato fatevi un giro e vedete di scoprire che diavolo sta succedendo in questo posto. Interrogate qualcuno dello staff, fate ricognizione, ma siate discreti. Shunsui vieni con me... Il gruppo si sarebbe quindi diviso in due. Akane e Shunsui sarebbero spariti oltre i pesanti tendaggi del capannone, lasciando a Shin e Kato il compito di organizzarsi per l'incarico che era stato loro assegnato.
  11. .

    Impertinente


    III



    Raccolse gli oggetti che gli vennero porti, constatando che si trattava di comuni armi da genin. ...mantieni il mantello ed i parabraccia... ma avrebbe controllato che sotto di essi il ragazzo non nascondesse altre lame, e che non ci fossero sigilli di evocazione. Nel caso in cui ne avesse trovati, li avrebbe immediatamente cancellati Fuuinjutsu Alterabili [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sciogliere qualsiasi tipo di fuuinjutsu tramite il chakra, cancellandolo senza attivare effetti. Richiede uno slot tecnica. (Consumo: pari al costo d'attivazione)
    [Da chunin in su]
    . Il ragazzo era libero di andare, entrare nel villaggio e godere dei suoi servizi. Tuttavia, al chunin non piacque affatto il suo modo di porsi. Il riconoscere l'abilità kiriana nella fabbricazione di spade era un gesto di pura onestà intellettuale. Definire invece quella sunese una fabbricazione senza arte nè parte era invece la stupidità di chi non sapeva di cosa stesse parlando. ...senza arte nè parte dici...eppure sei venuto fin qui per avere i servigi che solo noi possiamo offrire...la prossima volta ci penserei due volte prima di offendere coloro che sono disposti a mettere al servizio degli altri le loro conoscenze, non pensi? Lasciò andare quel marmocchio. Forse sarebbe davvero passato per il suo negozio, forse no. C'era da dire, tuttavia, che considerando quel suo atteggiamento, forse non gli sarebbe dispiaciuto perdere un tale cliente.
  12. .

    Cliente


    II



    Il deserto non è per tutti, ma ha un suo fascino una volta che ci si è abituati. Disse in tono asciutto il chiunin della Sabbia. Il ragazzo sembrava risoluto e fiero, ma alquanto inesperto. Tuttavia, conosceva le rigole base dell'ingresso in un villaggio ed iniziò a disarmarsi.Esatto. Puoi dare tutte le tue armi a me. Le armi verranno confinate in un rotolo che ti verrà restituito alla tua uscita. Disse il marionettista, il quale avrebbe preso in consegna tutte l'equipaggiamento del genin kiriano. ...un'arma particolare dici..? Sicuramente troverai quello che cerchi. Al DESERT possiamo realizzare praticamente di tutto. Solo nella realizzazione di spade penso siamo secondi a Kiri. Visto che tu vieni da quel villaggio, penso che non necessiti di una lama....sbaglio? Era piuttosto curioso di sapere che tipologia di arma servisse al ragazzo. In quanto a veleni e bombe lui era l'esperto di Suna. Se quindi avesse necessitato di qualcosa in quel settore, gli avrebbe potuto far risparmiare un po' di tempo.Se ti servono bombe e veleni, in realtà puoi chiedere direttamente a me, oppure andare al mio negozio, il Taipan, che è affiliato al DESERT.
  13. .

    Visite alle mura


    I



    Il ragazzo incappucciato, che si era presentato alle mura di Suna, aveva decisamente l'aria di un pesce four d'acqua. Non abituato alla calura ed alla luminosità dei raggi solari che si irradiavano per chilometri una volta riflessi dalla moltitudine dei granelli di Sabbia, era portava un cappuccio che gli copriva il viso, proteggendone gli occhi sensibili. Shunsui era di guardia, come sempre, e ricevette il nuovo arrivato dall'alto dei nove metri della cinta muraria. Mostra il tuo volto ed il tuo copri-fronte, Youshi Tokugawa! Una volta che il ragazzo avesse obbedito, il chunin della Sabbia sarebbe sceso con un singolo salto, fino a portarsi di fronte a lui. Io sono Shunsui Abara. Dimmi, quali affari di piacere ti portano a Suna? Ultimamente avevano ricevuto parecchie visite, in particolar modo shinobi interessanti a visitare il DESERT. Che fosse anche lui uno di quelli? Forse addirittura un potenziale cliente per il Taipan?
  14. .

    Una nuova stanza


    XI



    Ci erano voluti un paio di tonici coagulanti, uno di ripristino e l'azione combinata di due ninja medici, ma alla fine Shunsui riuscì ad alzarsi ed a stare in piedi con le sue forze. Toccandosi il fianco, il genin scoprì che non provava più dolore e sentiva che il taglio si era chiuso. Anche la sua respirazione era tornata normale, cosa che, più di tutte, era fondamentale. Certo, quando aveva pianificato di ridursi in quello stato aveva anche pensato di potersi curare tramite un tonico. Non si aspettava comunque che così tanti ninja accorressero in suo aiuto. La cosa, in verità, lo metteva un po' in imbarazzo, un'emozione che non arrivava a provare spesso da quella fatidica missione con Asami. La ragazza, nemmeno a farlo a posta, era una dei due ninja medici che si era presa cura di lui. L'altro era invece un ragazzo di Kiri. Ad entrambi avrebbe detto: ....grazie Asami...e grazie anche a te, shinobi di Kiri...questo è molto più di quello che mi sarei aspettato. Sono in debito con entrambi....e chiaramente anche con te, Shin... avrebbe aggiunto poi verso il suo compagno di avventure della Foglia.

    Intanto la zona centrale dove si trovavano cominciava a riempirsi di persone, mano mano che i ninja tonava dalle rispettive stanze, chi con delle chiavi, chi senza. Fudoh, questo era il nome del ninja medico che gli aveva dato una mano, decise di recarsi verso la stanza 13, dopo aver constatato che serviva una sola chiave in più per chiudere quella storia. Shunsui invece sarebbe stato attratto da quello che diceva un ninja a lui sconosciuto, circa la stanza 17. Lì la chiave era appena al soffitto della stanza, in un posto difficilmente raggiungibile, visto che pareti e soffitto erano stati elettrificati. Se questo poteva essere un compito ostico per molte persone, la prova sembrava fatta per una persona con le sue abilità. ...ora che ci penso...ma dove sono finite le mie marionette..? Dannazione sono riamaste nel padiglione 18! Questa non ci voleva. Senza le sue marionette la sua potenza combattiva era molto ridotta e, sebbene il padiglione 17 non sembrava avere prove di quel tipo, non era saggio avventurarsi da solo.Io andrò nel padiglione 17. Se qualcuno vuole venire con me è ben accetto...anzi forse potrebbe essere necessario.

    [...]


    Il padiglione 17 era esattamente come era stato descritto. Da solo o accompagnato, le pareti ed il soffitto della stanza si sarebbero immediatamente elettrificati una volta chiusa la porta della stanza alle loro spalle. Guardando verso l'alto, Shunsui notò la sfera di metallo che era appesa al soffitto e che si sarebbe staccata non appena avesse premuto il pulsante rosso posto lì vicino. Lo stesso pulsante era già stato premuto una volta, ed aveva sganciato l'altro aggancio che anche si poteva vedere sul soffitto. Stando al racconto dello shinobi che ci era passato prima di lui, attaccato al soffitto c'era stato un elfo.

    Shunsui osservò meglio la sfera. Era di metallo, ma a parte questo non sembrava avere nulla di speciale. Con la semplicità di chi aveva compiuto quel gesto un milione di volte, Shunsui lasciò che un numero sufficiente di fili di chakraFili di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare fili di chakra con cui controllare oggetti. Ogni filo consente di muovere 2 Unità di oggetti. I fili hanno velocità pari all'intuito dell'utilizzatore e bonus in furtività pari a quello delle marionette, sono sempre considerati parzialmente occultati alla vista. L'utilizzatore può muovere gli oggetti con Velocità pari all'Intuito e Forza parienergia. Ogni cambio di direzione del filo costa slot azione/tecnica, movimenti con traiettoria speculare o identica richiedono uno slot azione, tentare di toccare l'oggetto o l'avversario col filo rientra nello slot utilizzato per il movimento.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso per filo / Mantenimento: ½ Basso per filo)
    [Richiede Marionettisti I]
    [Da genin in su]
    avvolgessero la sfera ancora bloccata al soffitto. Se Shunsui fosse stato da solo nella stanza, avrebbe a quel punto premuto il pulsante rosso, ed avrebbe attirato a sè la sfera tramite i fili fino a portarsela in mano. Se invece fosse stato in compagnia, il marionettista avrebbe detto al suo compagno/a: ..cercherà ora di prendere la sfera con dei fili di chakra. Se per qualche motivo questo tentativo non dovesse andare a buon fine, userò gli stessi fili per farti fluttuare sotto la sfera, così che tu possa afferrarla al volo, d'accordo? Una nuova serie di fili sarebbe quindi stata connessa al corpo del compagno. Se il tentativo di prelievo della sfera non fosse riuscito, Shunsui avrebbe fatto voltare il corpo di chi lo accompagnava in aria per afferrare il loro sfuggente premio.

    Chakra: 27/60
    Vitalità: 7/16
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  450
    Resistenza: 500
    Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 625
    Precisione: 550
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 6
    • Zona Extra × 5
    • Sonagli [x5] × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Mantello × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Maschera × 1

    Note
    ///

  15. .

    Capisco...


    III



    La cattura del nukenin fu un successo. Del resto, il divario di forza che li divideva era troppo grande. Nonostante sconfitto, lo shinobi avversario non si stava piegando ad essere collaborativo, ed anzi si era staccato la lingua con un morso per non proferire parola. ...che figlio di puttana... Tuttavia, la presenza di spirito di quel nukenin gli era piaciuta, e questo bastò per decretare la continuazione di una vita che, altrimenti, sarebbe stata stroncata senza troppi ripensamenti. Cieco, il nukenin difficilmente si sarebbe accorto del successivo attacco della marionetta. Una testata che avrebbe puntato a fargli perdere i sensi. Una volta che il nukenin non fosse stato più una minaccia, Cho avrebbe fissato i cavi di costrizione così che non si slacciassero da soli. ...porta questo inetto in prigione... avrebbe detto alla compagna di Suna. Almeno questo sarebbe riuscita a farlo da sola. ...vedi se ha sulla sua testa una taglia e se così è fammela mandare... Detto questo avrebbe fatto comparire nella sinistrorsa un rotolo ninja, nel quale avrebbe richiamato la sua marionetta. Avrebbe infine controllato che la ragazza facesse quando le era stato detto, quindi sarebbe tornato al mercato. Aveva ancora un affare da concludere.
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