Posts written by -< Etsuko >-

  1. .

    LA NEBBIA E LA BRUMA


    IL PIANO



    FUDOH



    sebbene quello in cui si trovava l'attuale primario di Kiri, non fosse che un piccolo centro mercantile, si sarebbe sorpreso nel vedere la grande struttura d'avanguardia medica di cui era dotato. Il Centro Midori, in effetti era uno dei fiori all'occhiello del paese del Lupo, rinomato sia per grandezza che per efficienza e tecnologia.
    Insomma per Fudoh, doveva sembrare quello che per Pinocchio era il paese dei balocchi alla sua prima visita. Chissà che l'epilogo della storia, fosse lo stesso in serbo per il ninja della nebbia.
    Proprio mentre il primario, aveva imboccato il viale che conduceva all'ingresso principale, non avrebbe potuto non notare, lo spalancarsi delle porte scorrevoli e la fila di camici bianchi, rapidi che correvano sino a schierarsi in una perfetta formazione da cerimonia. Non so, se Fudoh per un momento si fosse illuso che quel genere d'accoglienza fosse riservato a lui, ma di certo, di lì a poco non avrebbe potuto ignorare il clamore delle trombe che accompagnavano l'arrivo del convoglio che qualche centinaio di metri più indietro, aveva varcato i cancelli della struttura e si apprestava ad arrivare all'accoglienza, a pochi passi dove si trovava addesso il ninja.
    Ciò che ne conseguì fu la discesa da cavallo di soldati in armatura di ordinanza, schierati a formare un corridoio umano tra la carrozza, pomposa si ma al contempo maestosa e intimidatoria, raffigurante l'emblema del Lupo. lo stesso che si poteva scorgere nel pieno petto dell'armatura che indossava colui che sembrava essere il motivo di tanta dedizione, il nobile Khotun Khan.
    Se il primario di Kiri avesse posto qualche domanda, non avrebbe avuto difficoltà nel reperire informazioni di ogni sorta.
    Khotun Khan uno dei generali supremi dell'esercito del lupo, paese militarizzato in contrasto diretto con il paese del Miele... strani erano anche i rapporti con la Bruma ed il cielo, con il quale il Miele aveva stretto accordi commerciali e forse anche di altra natura. Voci dicevano che in un imminente passato, Khotun Khan fosse stato uno dei più grandi fautori del fallimento diplomatico di avance di consoli del cielo e della Bruma, per riallacciare i rapporti con il vicino paese del Miele.
    Il generale si trovava lì, per un intervento di routine e per questo si era affidato ad uno dei migliori chirurghi del paese, tale Jin Shimura.
    Quale occasione migliore per Fudoh per attingere a informazioni preziose per il gruppo della nebbia?






    Etsuko

    le perplessità di Youshi erano fondate, la possibilità che la Bruma avesse usato Itai per estrarne la forza portante erano più che probabili. La cosa che però più mi sorprese fu l'atteggiamento malinconico del membro della mano nera, che conservasse un attaccamento particolare all'ex mizukage era innegabile, come aveva potuto sopportare i tentennamenti di Kensei in tutto questo tempo?
    Al pari contrapposto era invece l'interesse di Fudoh, che d'Itai, paradossalmente non aveva mai neppur sentito nominare.

    Buon riposo Youshi e buon riposo anche a te, Fudoh.



    decisi di non discutere ulteriormente i piani di Kensei e sebbene lui insistesse sul “cercare una visione d'insieme” io quella visione io proprio non riuscivo a scorgerla. Di una cosa era franco, del fatto che avesse accettato la mia proposta di spostarci a coppie. Così facendo, sarebbe stata più semplice la gestione d'infiltrazione, spostamento e organizzazione.

    Ma apprezzo la tua idea di viaggiare almeno in coppie. Per questo, Akuraguri, tu andrai con Youshi. Hideo, Sekiro ed Etsuko sarete insieme. Ed a questo proposito, l'idea della biblioteca è ottima. Vagliate tutti i percorsi possibili. Io agirò da solo.

    mmmm... ma non aveva appena detto il contrario? Vabbè pazienza.

    Sospirai ormai abituato agli atteggiamenti contraddittori del kage.

    Nel Paese Del Lupo

    fu così che dopo il confortevole viaggio in business class, con Baronessa Airlines che ci ritrovammo nel pressi di un centro abitato nel paese del lupo. Addentrandoci ovviamente dopo aver eliminato ogni traccia della nostra appartenenza al villaggio di provenienza. Notammo con estrema facilità le diversità culturali e cerimoniali del luogo. L'abbigliamento di coloro che sembravano essere guardie, era ben diverso dai tradizionali abiti ninja a cui eravamo abituati. Si avvicinavano piuttosto alla cultura “samurai” con spade e armature. Doveva trattarsi comunque di un paese militarizzato.
    A tal proposito, trovai ancor più sconveniente andare oltre la nostra semplice missione di raccolta d'informazioni. Dopotutto non conoscevamo le forze in campo.
    Mi dimostrai accondiscendente alla proposta dei ragazzi di optare per la biblioteca e non mi opposi alla scelta della locanda per riposare. Così mentre Hideo provvedeva ad accomodarci alla locanda, con lo sguardo seguivo l'azzardo di Sekiro, assicurandomi che le sue azioni non lo mettessero nei casino. Cosa che di certo non sarebbe risultata gradita a Kensei.
    La notte doveva essere trascorsa tranquilla e il trio raggiunse così la biblioteca, ivi entrai seguito da Hideo, Sekiro tendenzialmente meno inclini ai luoghi di cultura si mantenne all'esterno.

    Ci servono occhi vigili... non sappiamo come gli abitanti del posto prendano la presenza di stranieri impiccioni, è sempre meglio mantenere alta la guardia.

    La mattina, sarebbe trascorsa tra un manuale e l'altro, reperendo tutte le informazioni, alcune già note, sulla Bruma. Almeno quelle che narravano gli annali. Un mix tra miti e leggende, tra personaggi storici la cui fama puzzava di stereotipo. Di certo non potevano affidarsi esclusivamente a quelle informazioni.

    Trovato altro Hideo?

    Chiesi al ragazzo... mentre cercavo il bibliotecario per porli altre domande. Quando gli fui davanti.

    Interessanti questi libri, sorrisi mostrando i manuali sul continente. Cioè almeno lo sono per noi umili studiosi. Stiamo cercando di intervistare visitatori o viaggiatori di quanti più paesi possibili, può indicarci qualcuno che abbia viaggiato nei paesi del Miele e della Bruma? Ci piacerebbe raccogliere testimonianze effettive, trascrivere racconti tramite gl'occhi di chi li ha vissuti.

    Se il bibliotecario ci avesse dato qualche nome, l'avrei comunicato ai miei compagni di viaggio per raggiungerlo e cercare di ottenere quante più informazioni possibili. Altrimenti saremmo tornati verso la locanda in attesa di altre direttive.
    Fu proprio in quel tragitto e osservando una delle ronde di quelle guardie armate che mi venne un'idea!

    Hideo coraggio, prendi carta e penna... se il ragazzo avesse assecondato le mie volontà avrei dettato.

    Notizie allarmanti giungono dal mare,
    i bastardi del lupo sembra abbiano assoldato un ninja dai capelli color del cielo per un attacco alle nostre terre.
    Mantenete alto lo stato d'allerta e preparatevi a una dura ritorsione. Non sospettano di voi, ne di un attacco dall'interno del loro comando.
    Quelli hanno sottovalutato il potere della Bruma e la pagheranno cara.


    Avrei riletto la missiva, arrotolata e richiusa l'avrei posta nella mia mano destra a braccio teso, d'improvviso un losco figuro dal volto bendato e dal cappuccio alzato l'avrebbe afferrata. Il costrutto illusorio era appositamente apparso qualche metro indietro, nascosto agl'occhi indiscreti della gente e avrebbe preso normalmente a camminare a passo svelto. Sarebbe spuntato parecchi metri più avanti, tagliando per un catone, oltre le case sparse del villaggio, appositamente d'innanzi alla ronda. Sorprendendosi sorpreso, avrebbe fatto un balzo all'indietro e fermatosi pochi secondi ad osservare i cavalieri. Si sarebbe messo a correre in direzione opposta alla loro. Quell'atteggiamento avrebbe di certo insospettito i soldati.
    Il costrutto si sarebbe diretto ai margini della foresta poco distanti e una volta nella vegetazione, si sarebbe dissolto, lasciando dietro di se, incagliato in un cespuglio, la missiva che ad una attenta analisi dei luoghi non sarebbe stato difficile trovare.
    Noi in tutto ciò avremmo assistito alla scena da lontano così come decine di altre persone.
    Chissà se era questa l'idea del Kage. A quel punto avremmo visto cosa sarebbe accaduto.


  2. .

    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    IL SEGRETO DEL LAGO



    devono ferire la loro stessa mente per poi convincere quella altrui...
    devono ferire la loro stessa mente per poi convincere quella altrui...
    devono ferire la loro stessa mente per poi convincere quella altrui...


    quello che aveva luogo davanti ai miei occhi, ad opera di VERITA', ironia della sorte, l'avrei definito il più grande evento chiarificatore mai vissuto. L'addestramento sul Magan che mai avevo ricevuto. È paradossale quanto si possa vivere nell'inconsapevolezza del “COME” si sia vissuto.
    Così un giorno ti svegli, forte delle tue conoscenze, ti definisci maestro nel dissimulare la realtà ma la realtà è che essa dissimula il modo stesso in cui la si percepisce.
    Mi ritrovai così schiavo della mia stessa mente, vittima io stesso della mia fantasia, inconsapevole fautore dei miei costrutti illusoria. Ignaro del fatto che uno di essi un giorno avrebbe potuto cibarsi delle mie paure rendendosi IMBATTUTO. Un demone frutto dei miei pensieri capace di rendermi schiavo o anche capace di uccidermi.

    Una persona dalla mente perfettamente neutra potrebbe utilizzare la tecnica degli Akuma all'apice del suo potenziale sin da subito.

    Essere perfettamente neutro... qui non si parlava di una estrema forma di cinismo, la capacità analitica di estraniarsi dal momento situazionale, di non lasciarsi influenzare da sentimentalismi o ideali. Quello che richiedeva l'esecuzione perfetta della tecnica era l'inumanità.
    L'essere umano era per definizione il contenitore, il vaso di pandora dei possessori del Megan. Quello che Shinjutsu mi stava dicendo era che l'evoluzione naturale della possessione degli occhi demoniaci era lo scontro con il proprio demone. L'evoluzione prevedeva lo sfidare la morte.

    Non posso dirti come si può fare a sconfiggere il proprio Imbattuto perchè la prova, batterlo dopo un'esperienza di quasi-morte, verrebbe a mancare. Se non lo si sconfigge non si può recidere il legame che il Demone ha con chi lo ha generato. Ma posso dirti che comprendere la sua natura e il suo nome è fondamentale. Anzi...è l'UNICO modo, per questo li si chiama Imbattuti. Non li si può sconfiggere senza capirne l'intima natura.

    Ero affascinato dalla possibilità che il rituale offriva e l'esserne entrato a conoscenza, lasciava pochi dubbi sulle mie prerogative future. Avrei sfidato il mio Imbattuto e per quel momento sarei stato pronto. Adesso quelle informazioni era confuse, troppe per essere elaborate così. E nell'ordine delle priorità, avevo altro a cui pensare.
    Ero stato scelto dal mio clan per risolvere un problema, la cui natura avrebbe potuto svelare segreti scomodi. Ora dovevo riflettere sulle modalità e le cose da comunicare al resto del gruppo e a giudicare dal susseguirsi degli eventi, dovevo già essere in ritardo.

    Shinjutsu, hai detto che ogni imbattuto secondo il rituale si lega ad una statua come un fantasma con il suo tramite. Dunque ogni imbattuto dovrebbe percepire perfettamente dove quella statua si trovi.
    Avrebbe fatto una pausa.
    Mi è sembrato di capire che l'unico modo per bloccare questa serie di eventi sia rimettere al suo posto la tua statua, in modo che tu possa esercitare la funzione di controllo sugli imbattuti del tempio. Anche conoscere l'esatta posizione del tempio e come arrivarci potrebbe essere importante per guadagnare tempo.
    Un'ultima cosa, perchè gl'imbattuti operano solo di notte? Da quel che ho visto tu sei vivo e vegeto in qualsiasi momento della giornata.


    [… AL RADUNO …]
    avrei abbandonato Shinjutsu, lasciandolo alla sua funzione di custode, solo dopo aver ricevuto le risposte alle mie ultime domande. Consapevole del fatto che la volta in cui ci saremmo rivisti sarebbe stata per l'esecuzione del rituale.
    Il grado di consapevolezza raggiunto, contribuì ad assegnarmi uno stato di rassicurante leggerezza che quasi mi fece dimenticare l'incontro con l'essere mostruoso incontrato poco prima. Stato che mi accompagno per tutto il tragitto, fino all'incontro con i miei compagni.
    Ascoltai attentamente il resoconto di KATO.

    Kokai hai detto?
    Lo bloccai trovando un riscontro sul nome...
    alla villa abbiamo avuto un incontro poco piacevole con un mostro dalla forza spaventosa, inutile dirvi che siamo salvi per miracolo e solo perchè la sua forza e abilità non trovava adeguato riscontro nelle sue capacità intellettive. Sembrava... controllato... non so secondo quale modalità. Con l'inganno son riuscito ad ottenere qualche informazione.

    USCIRO' DA QUI, BAMBINA. E UCCIDERO' TUTTO E TUTTI, E KOKAI NON MI AVRA' PIU' SE UCCIDERO' IL PORTATORE.

    Ha parlato di Kokai e del PORTATORE.
    Lasciai che gli eventi fossero rivissuti simultaneamente nella mia testa. Avevo ancora vivide le parole pronunciate prima di quella frase che avevo reso nota ai miei compagni di missione.
    IO CERCO DI USCIRE...IO SERVO l'IMBATTUTO. IO ODIO l'IMBATTUTO. MA MI HA BATTUTO. LUI SAPEVA. SAPEVA! E ORA SONO SUO. IO NON SONO MAI STATO DI NESSUNO, MA ORA SONO SUO. SUO!
    Ma svelare quella frase, significava svelare parte del segreto che piuttosto sarebbe stato sepolto con me.
    Ascoltai le conclusioni dell'altro duo.
    Esatto Shin, al centro del lago vi è un tempio sommerso. Contiene cimeli, statue mi pare di aver capito. Bersagli di un rituale di risveglio demoniaco. Pare che queste creature siano in grado di assorbire l'energia mentale di colori con cui entrano in contatto e che siano esperto di una qualche arte illusoria non convenzionale. Ecco perchè il rilascio non ha avuto alcun effetto.
    Se i miei compagni avessero chiesto come fossi entrato in possesso di quelle informazioni, avrei costruito ad hoc una storia, su documenti, appunti, un diario forse. Lasciato nella villa, probabilmente appartenuto a colui che controllava quella creatura e che era andato distrutto previa superficiale lettura durante una delle offensive devastanti di quell'essere.
    Ovviamente avrei spiegato che Mugen era rimasto lì a sorvegliare l'uscita e a posizionare protezioni per assicurarsi che non potesse scappare dal luogo nel quale si trovava.


  3. .

    INSULSE PAROLE


    L'IMPORTANZA DELL'ONORE




    detesto le parole vuote, buttate al vento, alle quali preferisco i silenzi, che sono molto più potenti e hanno tanto più da dire… quella che andava in scena era la pantomima dell’inutilità. Tanto per Youshi e me, quanto per Kato.
    Non credevo nel tentativo di trovare un senso nelle azioni del kage. sul perché un prigioniero di Kiri fosse potuto giungere fin lì armato per affrontare un interrogatorio. Per quanto un imbarazzo di ninja inferiori, almeno sulla carta, alle abilità del lì presente, potesse soddisfare in una sorta di perverso gioco, le attitudini masochiste del capo della nebbia. Ne potevo capire il bislacco tentativo dell’Otese, il gioco del rinnegare sempre e comunque dove l’avrebbe portato? Avrebbe potuto funzionare con noi forse, ma non significava semplicemente prolungarsi l’agonia? O un tenue quanto inutile tentativo del pesce rosso nella pozzanghera per strada nella canicola del clima d’agosto, di annaspare cercando di reperire ossigeno?
    Sebbene le successive azioni del chunin della mano nera, vertessero verso una richiesta di aiuto, quanto mancanza di fiducia del sottoscritto. Risultavano diametralmente contrapposte alle mie intenzioni e prevalentemente discordanti dal mio unico credo.

    MAI MOSTRARE DEBOLEZZA… MORIRE CON ONORE PIUTTOSTO.

    TangibleWarpedFlycatcher-size_restricted

    Non sarei di certo corso a richieder protezione attaccato alla sottana del kage ne dei suoi “BRAVI” sottoposti. Ma avrei dato modo al mio compagno di guadagnare il tempo necessario, non facendo vivere a Kato l’esperienza visiva sensoriale che si sarebbe aspettato. non solo d’illusioni era fatto il mio mondo ma di dolorose realtà. Me l’aveva insegnato Mugen alla villa… d’altra parte il potere degli Akuma poteva essere sconfinato, come sconfinato doveva essere il mio orgoglio per gettarmi in quell’impresa, orfano dell’unica assicurazione possibile di successo, il mio compaesano.
    Ma non importava e non importerà di certo a voi, quanto invece di maggiore interesse potrebbero risultare le azioni che si susseguirono da qui andando avanti.
    Non sarebbe di certo sfuggita la posizione delle mani del ME, presente sul campo di battaglia. Quella sarebbe risultata all’otese la risposta a tutte le sue domande. Voleva scontrarsi con la mano nera, ma avrebbe dovuto incontrare la mia di mano, ben più umile, priva di titolo ma una mano pronta a dar battaglia.
    Una fitta nebbiafitta nebbia si sarebbe diffusa nell’ampio salone, la stessa che avrebbe coperto la ritirata dell’altro chunin. una tecnica che non avrebbe avuto bisogno di spiegazioni, la più distintiva dei ninja della nebbia. La sua fama avrebbe abbattuto persino i cuori più temerari ma avrebbe potuto scalfire quello di chi il cuor suo non ha? L’avrebbe scoperto subito Etsuko. Che avrebbe continuato a parlare attraverso le labbra di Youshi.

    Non ti scomodare a sciogliere i tuoi cloni, sappiamo perfettamente dove ti trovi.

    Non era un Bluff, le mie Abilità erano ora in grado di percepire la sua impronta vitale e dunque la sua precisa posizione. Non mi sarei dunque curato delle copie.
    I miei costrutti, quanto mai reali nella mente di Kato, avrebbero di poco modificato la loro posizione spostandosi il costrutto Etsuko in un movimento a sinistra, colui che invece possedeva l’abilità di spostarsi tra le ombre, abilità di cui sicuramente era a conoscenza Kato, si sarebbe portato all’attacco. Come un assassino, avrebbe agito coperto dalla nebbia, rapido, il costrutto sarebbe riapparso a 3 metri dall’otese, sul suo lato sinistro, pronto con le sue lame a squarciare l’angelico volto sulla guancia sinistra. Contemporaneamente un Kunai e uno spiedo, il primo sul lato destro, il secondo nella parte posteriore, apparsi a 3 metri avrebbero mirato al busto e alla gamba sinistra. L’attacco celava insidie nascoste, l’inganno nell’inganno... Kato avrebbe assaggiato l’infingarda percezione del mondo degli Akuma.
    Avrebbe concluso così la serie di attacchi Etsuko, conscio che presto come uno Tsunami, sarebbe sopraggiunta l’offensiva nemica.



    Chakra: 64,25/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  500
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 550
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: 2 bassi(18m nebbia)
    2:  2 bassi potenziamento
    Equipaggiamento
    • Contenitore di Elemento × 14
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi Potenziati × 13
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Kunai × 3
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Spiedi × 2
    • Cartabomba II × 1

    Note

  4. .

    CONTRATTACCO AL RE ROSSO


    E questo sarebbe un team d’infiltrazione?




    Mamma mia quante chiacchiere… non se ne poteva più di sentirli blaterare. Per fortuna avremmo di li a poco dato il via alla missione e per quel che li riguardava, avrebbero dato sfogo a ogni forma di repressa mania a suon di BUM, BAM, BADABAM… si dice che il menar le mani e non solo, in quel caso sia in qualche modo terapeutico. Chissà forse sarebbero tornati più “Normali” alla fine di quella missione. Me lo auguravo vivamente.
    Adesso che io fossi finito dal bagno termale in una solta di talk show o peggio ancora una sorta di scherzi a parti, ero seriamente tentato di ammetterlo. Ma mi trattenni ancora per qualche tempo, prima di dovermi decidere a reclamare lo stop delle riprese, di far venir fuori le telecamere e farmi firmare una liberatoria sull’utilizzo della mia immagine se mai avessero voluto mandare in onda quel teatrino.
    Ma veniamo alle cose serie… gli uccellacci dell’otese Tasaki, avevano dato informazioni importanti prima di essere cancellati dai celi di Kaido, con estrema facilità. Farci spiegare il perché di quella voragine proprio al centro della città, sarebbe stata una delle cose da fare, non appena aver messo piede sulla terraferma. E se è vero che il trambusto generato da quella situazione avesse movimentato parte o la maggior parte dell’esercito, rendendo difficile ogni movimento. Era anche vero che probabilmente l’attenzione era focalizzata da qualche altra parte… ovvero sui responsabili di quel caos. E ritenni che, seguendo l’onda giusta, avremmo addirittura potuto trarne vantaggio.

    [… DOPO I PREPARATIVI…]
    Con il team MAusu…

    Ascoltai le parole di Kensei, osservando la mappa.
    Non credo sia una buona idea quella di sembrare pescatori, per lo meno… non nel tragitto che ci separa dall’ingresso della barriera.
    Osservavo la mappa e mi accinsi a spiegare ai miei compagni le mie perplessità.
    Ecco vedete. Si, pescatori al porto cittadino, non avremo problemi nel passare inosservati. Ma un gruppo di pescatori che si sposta in direzione dell’accesso della barriera, potrebbe destare sospetti. La zona civile pare trovarsi per la maggior parte al di fuori della barriera, all’interno non ci sono navi da pesca, solo navi da guerra. La fantomatica flotta di Kaido e la stessa flotta che noi siamo chiamati a distruggere.
    Mi presi una piccola pausa…
    Chi invece in questo momento non desterebbe sospetto perché la città ne è praticamente colma?
    Lasciai che i miei compagni, riflettessero sulla mia domanda retorica.
    È ovvio… i militari di Kaido. Così facendo potremmo spostarci indisturbati, raccogliere informazioni sulle cause di quella esplosione e persino provare a trovare il lascia passare per la barriera. In ogni caso questo espediente ci permetterebbe di avvicinarci a tal punto da studiarne la funzionalità.
    E poi… come da tuo piano Mizukage sama, riuscire a bloccare un ninja per raccolta d’informazioni, ci permetterebbe di utilizzare anche i suoi indumenti per il travestimento di Tasaki, che non conosce la tecnica della trasformazione.

    Sperando che le mie osservazioni fossero risultate utili ai miei compagni, lasciai al termine della pianificazione il gruppo variegato di ninja per prepararmi io stesso ad affrontare la missione.
    PREPARATIVI

    [… il porto di Kaido…]

    Seguendo le indicazioni del capitano, lasciammo la nave utilizzando la botola indicata, e trovandoci trasformati in anonimi pescatori, su una delle banchine del molo. L’odore di pesce e l’usuale operosità di un porto importante come era quello in cui ci trovavamo. Era amplificata dallo stato di subbuglio in cui versava la città. Gli autoparlanti a ripetizione inviavano il cacofonico messaggio. Alla ricerca dei responsabili del disastro. Così come le immagini dei ricercati. Mi avvicinai ad una bacheca non perdendo di vista i miei compagni e mi impossessai delle immagini di cui era tappezzata… chissà, magari mi sarebbero state utili.
    Attivai così le mie abilità da sensitivo, per sondare il terreno circostante. Ciò mi avrebbe permesso di individuare eventuali pericoli.
    I topi erano all’opera… e quanto è vero che si intrufolano da per tutto… noi saremmo riusciti ad entrare nel porto militare di KAido. Questa era una minaccia.



  5. .

    LA NEBBIA E LA BRUMA


    Post II



    La Saggezza invece avanza con gran cautela: le fan da battitori l'Attenzione e il Riserbo, che la precedono in avanscoperta perché possa inoltrarsi senza pericolo. Ogni Avventatezza è condannata dalla Discrezione alla rovina, anche se qualche volta interviene la Sorte ad assolverla. Conviene procedere adagio là dove si teme di trovare grandi precipizi; e perciò la Sagacia vada innanzi a tastar terreno e la Prudenza ad occuparlo

    L’avevo letto da qualche parte e a vedere l’atteggiamento dello spadaccino della nebbia, mi ritornò subito in mente. Ancora una volta, per troppe volte quel ninja si ritrovava ad essere l’ago della bilancia. Era schiavo irrimediabilmente di tutto.

    _Gli sbagli che ci perseguitano e che se guardi indietro vorresti non aver fatto.
    _Una frase sola ed è un pugno allo stomaco, un sorriso amaro. E qui è semplicemente crisi.
    _L’ago della bilancia impazzisce, non riesci più a stare sul filo, sei come un trapezista che sta per cadere a metà del percorso, e non ha voluto la rete.
    _Troppa sicurezza in se stessi, in ciò che ha sempre funzionato in passato.


    Per quante volte avrebbero dovuto tollerare quell’imprudenza? E per quante volte il fato gli avrebbe ancora inspiegabilmente sorriso?
    Ma alla fine siamo solo all’inizio di un’altra avvincente sfida e come una della migliori narrazioni che si rispetti comincia con un colpo di scena, la perdita di uno dei protagonisti. Non una dipartita, sia ben inteso ma una di quelle situazioni in cui, lui scompare per fare un percorso proprio, che sia pure di crescita personale magari. Poi riapparirà come un eroe, con un ingresso epico e scenografico.

    … SUBITO DOPO …

    Sta cosa del presentarsi illustrando le proprie abilità proprio non la sopportavo, un kage o chi per lui aveva chiaro le caratteristiche dei propri ninja. Soprattutto in una missione di quel tipo. Il dilungarsi in fronzoli era tremendamente noioso e spaventosamente accademico.
    Cosi come il decidere come agire. Perché rendere il piano così ironicamente democratico? Se avesse voluto il parere di qualcuno non l’avrebbe chiesto di certo nel giorno di partenza. La progettazione di una missione di recupero di quella portata, doveva essere stata progettata e ponderata nei minimi dettagli. Almeno così volevo sperare.

    Comunque trovai intelligente la scelta di procedere alla ricerca d’informazioni nel paese del Lupo. La conoscenza del territorio era la base della buona riuscita del piano. Conoscere difese, forze in gioco e eventuali carenze nemiche ci avrebbe dato una situazione di vantaggio.

    Non sono convinto del piano del coprifronte del Lupo, far ricadere le colpe di un attacco sul paese del Lupo, presuppone un coordinamento e occultamento sulle azioni dei responsabili dell’attacco e a dirla tutta non ho trovato molto incline Akira a tutelare riservatezza su eventuali azioni offensive. Rischieremmo che qualcuno di noi si faccia scoprire, compromettendo sul nascere la missione.
    Direi inoltre di viaggiare almeno a coppie nel reperire informazioni, per una forma di tutela e sicurezza.


    Avevo pochi appunti da fare e non mi sari tirato indietro nel farli.

    … OSSERVANDO IL MARE…



    Il mare sembra essere tranquillo oggi
    Sembrerebbe essere la quiete prima della tempesta…
    Constatai non scostando lo sguardo dall’orizzonte avendo gia riconosciuto la voce di Youshi.
    Ritenete che ci sia qualche speranza di ritrovare i nostri obbiettivi ancora in vita?


  6. .

    L'ASSASSINIO DEL RAMPOLLO


    LA RESA DEI CONTI



    KYUKE
    Masu c'è probabilmente una cosa che non vi abbiamo ancora chiesto, o almeno non che io ricordi.
    Sai dirmi dove si trovavano Akashi e sua moglie quando hai ritrovato il corpo ? Sai dove si trovavano nelle ore precedenti il ritrovamento e cosa hanno fatto in quella giornata ? E anche quali erano le tue mansioni, cosa hai fatto prima di trovare il corpo del rampollo e dove ti trovavi ?

    Gli occhi del comandante delle guardia diventano sospettosi, la domanda improvvisa l’ha colto alla sprovvista e per un attimo il tono del ferreo Masu, tentenna.
    Hemmm… come ti avevo probabilmente già detto… vedi… la signora da quel che riferisce la servitù non si è mai mossa dalle sue stanze, pare che la sera del terribile atto, fosse colta da insopportabile emicrania e avesse chiesto alla servitù di non essere disturbata in nessun modo. Aveva persino rifiutato la compagnia del signorino Akashi. Interrogate le guardie fuori dalle stanze della signora, mi hanno confermato la versione dei fatti. Solo un evento le aveva preoccupate, un forte tonfo nel mezzo della serata, come un oggetto che cadeva o una porta che sbatteva ma la voce della signora le aveva subito rassicurate. Nell’oscurità della stanza aveva per errore lasciato cadere una bacinella d’acqua da bere nelle ore notturne.
    In quanto al signorino Akashi… beh… lui è fuori ogni ragionevole sospetto. In quella ora della sera, era con me… come ben sapete, avevamo un evento importante da ospitare, evento che si svolgerà domani e stavamo ripassando le misure di sicurezza in atto… un normale incontro il nostro.

    Cerca di bypassare l’argomento, a quanto pare non ama rivangare quei ricordi. Masu non ha altro di rilevante da dire sul resto della giornata, dopotutto era stata una giornata come tante altre, prima che fosse rinvenuto il corpo.
    Erano state le 2 serve invitate nella stanza di Takashi a trovare la porta serrata e sospettose per l’evento avevano disturbato Masu, fino a che lui aveva aperto la stanza con le chiavi di cortesia che solo lui possedeva fino a scoprire il corpo. Le donne si erano riversate a bordo vasca inorridite dalla scoperta, tentando di rianimare il Rampollo e al contempo contaminando la scena del crimine. Le manate e le impronta sulla vasca erano il tentativo di sollevare il corpo ormai esanime. Fino a che il comandante chiamate le guardie le aveva fatte allontanare, restando da solo a cercare indizi nella stanza. Solo in un secondo momento aveva lasciato entrare Akashi, la signora invece era stata avvisata il mattino successivo, per non traumatizzarla visto il suo stato di attesa.

    NOROI
    Mi scusi, sono uno degli ospiti del signorino Akashi. Volevo capire se un possibile assassino potesse abbandonare la residenza passando da qui, ma vedo che avrebbe trovato pane per i suoi denti. Esattamente che turni fate per questa postazione? Vi spostate o avete una postazione fissa?
    Nessuno può abbandonare la residenza.
    Avrebbe affermato sicuro il guardiano.
    Qui facciamo turni di 4 ore, la guardia preposta a sorvegliare il ponte da questo lato, pattuglia un’aria di giardino antistante al passaggio di circa 100mq, così come le altre guardie sparse per il territorio esterno alla villa. D’altra parte però dal lato opposto del ponte c’è una guardiola con 2 guardie fisse e residenti. Quindi escludo categoricamente che qualcuno possa attraversare, in entrata o in uscita la villa, senza essere visto e quindi fermato.
    La guardia si mostra estremamente collaborativa, sicuramente è a conoscenza di investigatori per il delitto del giovane rampollo e ha avuto ordine di massima disponibilità.

    Capisco, quindi non eravate presente. Qui ci sono alcune tracce, sembra che qualcuno sia stato cacciato dalla residenza in malo modo, avete idea di chi potrebbe essere stato?
    Insospettito dalle tue affermazioni, la guardia si avvicina sondando il terreno e sporgendosi verso il burrone, si accorge delle macchie di sangue che lambiscono le rocce. Uno sguardo di terrore si disegna sul suo viso e non cerca neppure di dissimularlo.
    Mi perdoni, ma dovrò informare subito il capitano di questi accadimenti, c’è qualcosa che non torna.
    E dette quelle parole si allontana, comunicando qualcosa alla ricetrasmittente di cui è dotato.
    Se prima di raggiungere la sala comune avessi deciso di ripercorrere a ritroso il tragitto che ti aveva portato lì, nel dubbio di aver trascurato qualcosa. Ti saresti accorto, che in un cespuglio, in direzione opposta dal quale eri arrivato in precedenza e per questo ti era sfuggito alla vista. Vi era una sacca, una specie di bagaglio di emergenza, abbandonato. Probabilmente il possessore aveva tentato di sbarazzarsene per non destare sospetto.
    Aprendolo avresti trovato pochi vestiti e soldi, racimolati e depositati in fretta e furia. All’interno una lettera, Aprendola:
    se qualcuno sta leggendo questa epistola è perché probabilmente non ci siamo più, è da giorni che qualcosa non mi torna, troppe coincidenze, troppi occhi indiscreti, persino i muri sembrano avere orecchie. Dalla morte del signorino Takashi, tutto è cambiato.
    Eppure non abbiamo detto a nessuno dell’oggetto che abbiamo trovato nella vasca del morto, pensavamo potesse essere fonte di guadagno extra, invece sta diventando la nostra sciagura. Però qualcuno sa… sa che abbiamo qualcosa che potrebbe far tremare le gambe al colpevole. Si perché pensiamo che qualcuno abbia commesso quell’atto. Akashi stringeva quel ciondolo nella sua mano destra e probabilmente l’aveva strappato a qualcuno durante il tentativo di salvarsi la vita.
    Tu che stai leggendo fai attenzione, questo oggetto potrebbe salvarti la vita o forse togliertela. Noi stiamo cercando di fuggire, una guardia si è offerta di scortarci fuori dalla magione, domani mattina tutto sarà finito e non vedo l’ora di tornarmene a casa.
    Probabilmente sono solo paranoica e tutto andrà per il meglio e rileggerò questa lettera sorridendo nel cortile di casa mia.
    IRUNE

    Cercando bene nella busta, avresti trovato il ciondolo


    A PRANZO
    Mentre Yukine lasciò scivolare il Diario che aveva scovato nella stanza di Takashi, non potè non notare l’atteggiamento nervoso del proprietario di casa, che seppur fingesse di non aver individuato e riconosciuto l’oggetto, dissimulava in modo maldestro la consapevolezza di ciò che quella scoperta, significava. Questo non poteva che significare che ne conoscesse il contenuto. Che avesse letto pure lui il diario del fratello? E se così fosse stato e essendo il colpevole, perché lasciarlo alla mercè di chiunque.
    A quel punto anche Masu avrebbe guardato preoccupato Akashi e seguendo il suo sguardo avrebbe posto la sua attenzione sul tavolo degli accademici… lui tuttavia sembrava spiazzato, evidentemente non sapeva minimamente cosa fosse quel diario e quali fossero che confessioni che possedeva.
    L’unica tranquilla appariva la signora della villa che gustava il suo pranzo senza lasciarsi distrarre da ciò che accadeva intorno accarezzandosi delicatamente di tanto in tanto il ventre.
    Yukine, dove sbucava il passaggio segreto? io ho seguito delle tracce dalla camera delle serve di Takashi fino alla cascata, sembra che siano state gettate nel lago, era lì vicino che portava?
    A questa domanda Yukine avrebbe potuto rispondere che non vi era nessun nesso con il luogo a cui faceva riferimento il ninja, in quanto il passaggio che aveva percorso fuoriusciva da tutt’altra parte e ben oltre i possedimenti della famiglia e oltre il ponte che aveva citato poco prima. Una specie di via di fuga usata in tempi di guerra per assicurare al padrone di casa di sopravvivere in caso di invasione.
    Scusatemi, ma esattamente di che affari vi occuperete nei prossimi giorni? Ci è stato detto che Takashi vi osteggiava su questa prossima manovra... finanziaria? Politica?
    Osteggiava? Chi vi ha mai detto questo?
    Takashi era semplicemente fuori dagli affari di famiglia, la sua sola presenza poteva disonorare la casata ma non avrebbe fatto mai il male dei propri cari… erano gli altri che avevano deciso che lui fosse inadeguato.

    Gli occhi del rampollo sopravvissuto si erano inumiditi, probabilmente erano vicini a cedere e rilasciare enormi lacrimoni simbolo della tensione a cui aveva dovuto sottostare negli ultimi tempi. Sembrava assolutamente un’altra persona, come se fino a quel momento avesse dovuto indossare una maschera che improvvisamente adesso, era caduta.
    In quel momento Eraya si sarebbe alzata andando in soccorso del marito.
    Caro, contegno, capisco che hai avuto giorni duri ma ricordati l’onore della famiglia e di… Tuo Figlio…
    Akashi avrebbe accarezzato il ventre di Eraya recuperando d’un tratto la lucidità perduta.
    Che fine hanno fatto Irune e la sua compagna di stanza? Sono state già allontanate?
    La domanda era chiaramente rivolta al comandante delle guardie.
    Cosa centra Irune? Saranno sicuramente alle loro faccende…
    Possibile che Masu non fosse a conoscenza che le due erano state allontanate, almeno per pochi minuti, almeno finchè non fosse stato raggiunto da un guardia che gli avrebbe comunicato qualcosa all’orecchio. Ancora una volta nel giro di poche ore, il viso impassibile del capitano sarebbe stato scalfito da una espressione di stupore. Qualcosa stava sfuggendo al controllo. In un gesto d’ira si sarebbe alzato trascinando indietro la sedia.
    Perdonatemi signorino Akashi, un imprevisto. E si sarebbe allontanato rapidamente seguendo la guardia.
    I più attenti avrebbero detto che in quell’istante un ghigno sarebbe apparso sul viso della signora ma che fosse impressione o un dato certo, chissà a chi fosse dato saperlo.
    Di lì a poco anche Akashi avrebbe lasciato la tavola lasciando la moglie a consumare l’ultima parte del pasto.
    Avete adesso l’opportunità di raccogliere le ultime informazioni utili sul delitto. Decidendo chi seguire e cosa fare. Separarvi o operare con la forza del gruppo. Forse però una cosa allo scaltro Noroi non sarebbe sfuggita. Perché solo in quel momento Masu era venuto a conoscenza di ciò che la guardia che aveva incontrato quasi 45 minuti prima aveva constatato sin da subito? Chi mentiva in tutta quella situazione? E chi smascherare per arrivare alla conclusione dell’ASSASSINIO?
    Una cosa era certa mancavano 5 ore alla convocazione e il resoconto delle indagini.



  7. .

    MORTE INNOCENTE


    L'IRA DEL CHUNIN




    Hibiko, stai di guardia alla caverna, in queste condizioni saresti solo d’intralcio e regalare la vita in questo modo non ti permetterà di consumare la bramata vendetta.

    Cercai di far presa sul desiderio dell’uomo per convincerlo a fermarsi e riposare, avevo barattato il mio unico tonico con una maestranza ben poco lecita che tuttavia aveva dato i suoi frutti. Ora era il momento di correre in soccorso del mio amico.
    Sopraggiunsi nella grotta e non badai all’offensiva istintiva che Akuraguri quasi mi avrebbe scagliato addosso, no, la mia attenzione fu colta dal neonato appena ammazzato. Quell’anima innocente, sacrificata come carne da macello. come l’animo umano potesse spingersi così oltre? non l’avrei mai compreso. Eppure l’esile corpicino giaceva inanime, accanto a quello dei suo pari ancora vivi ma di certo non per troppo, data la situazione e la piega che stava prendendo.
    Sentì montare l’ira dentro, di una cosa ero certo, quei due l’avrebbero pagata cara.
    Laconico risposi al commento di Akuraguri, il consiglio del Genin era chiaro, sbarazzarci del ferito, per poi concentrare l’offensiva sul sopraggiunto rinforzo. D’altra parte era palese che la loro strategia fosse la medesima.

    MORIRANNO ENTRAMBI, stanne certo… tu pensa a sopravvivere.

    Il mio commento era una sentenza di morte, non potevo permettere che l’ingiustizia consumata in quella grotta, potesse passare impunita.
    Non avevo tempo da perdere, irrorai di sangue le mie iridi, attivando le innate abilità. Rapido un costrutto demoniaco si sarebbe frapposto tra il ninja ferito e Akuraguri, fattosi carico dei corpicini indifesi, uno per braccio, avrebbe evitato la tecnica nemica saltando indietro per circa 5 metri. Slot difesa 1, poggiando conseguentemente dietro di se gl’infanti e schermandoli a protezione.
    Ma non era finita, non ebbi difficoltà a scorgere la grande costruzione elementare destinata a me, contenente un regalino celato, non sarebbe sfuggito alla mia vista. Rapide le mie mani crearono la posizione del cane. Sfruttando la quantità d’acqua appena sprecata dalla tecnica nemica, avrei innalzato un resistente muro acquatico che avrebbe intercettato il kunai a circa 4 metri di distanza da me, assorbendo completamente pure gl’effetti della deflagrazione sopraggiunta. Difesa 2/3.

    Bene adesso, tocca a me…

    Il volto cupo non lasciava presagire nulla di buono, animalesco come il predatore che osserva la sua preda.
    Un costrutto demoniaco dalle fattezze di Etsuko sarebbe apparso a 3 metri del ninja posto in direzione opposta, lo stesso che aveva avuto il coraggio di sfidarlo, non avrebbe atteso e non gli avrebbe dato tregua.

    ADESSO MUORIIIII



    SLOT TECNICA AVANZATO Rapido avrebbe coperto la distanza che li separava, sferrando con il pugno destro un diretto alla parte sinistra dell’addome SLOT AZIONE1, lì il ninja sarebbe stato più vulnerabile, dato le ferite che aveva riportate all’arto medesimo. Che avesse tentato di difendersi oppure no in qualche modo, avrebbe abbassato completamente il baricentro sfuggendo alla visuale nemica, per eseguire un calcio, mirato a sbilanciare l’avversario, diretto alla caviglia destra SLOT AZIONE2. Se fosse riuscito nel suo intento risollevando rapidamente il baricentro, utilizzando lo slancio del calcio precedente avrebbe concluso la sua combo, con un montante diretto al mento avversario. SLOT AZIONE3
    Non amavo il combattimento corpo a corpo e probabilmente questo non poteva ritenersi tale, non amavo sporcare le mie mani, ma questa volta era diverso, seppur con la mia creazione demoniaca, volevo sentire l’odore di paura di quel ninja, la sensazione della sensazione del sangue sulle mie nocche.
    Se fosse riuscito a mettere fuori gioco quel nemico avrebbe potuto concentrarsi sull’altro che aveva preso di mira Akuraguri.


    Chakra: 68/75 

    <o:p>

    Vitalità: ???/15.5
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  500
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 550
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: 3 unutà creazione demoniaca
    2: muro d'acqua
    3:
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1:potenziamento illusione demoniaca
    2:creazione demoniaca
    Equipaggiamento
    • Contenitore di Elemento × 14
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi Potenziati × 13
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Kunai × 3
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Spiedi × 2
    • Cartabomba II × 1

    Note
    3 bassi creazione
    demoniaca + 2 bassi muro acquatico -50%economico + 2 bassi potenziamento
    demoniaco


  8. .

    Il lago degli imbattuti


    LASCITO FUNEREO




    Fu così che mi ritrovai solo nel cimitero monumentale della villa, parte del giardino era occupata da lapidi, non che fosse un piacere architettonico che avvallasse lo stile e la piacevole vista al verde della casa, ma di certo quella visuale rammentava la fugacità della vita, il memento mori. L’utilità nel ricordare il precetto, per apprezzare maggiormente la vita, in tutte le sue sfaccettature. Ricordare la mortalità dell’essere umano, l’importanza delle proprie scelte, di ogni singola, per non arrivare anzitempo ad occupare uno dei quei sacrari.
    Fu con lo scorrere lineare delle lapidi che mi ritrovai immerso nella storia del mio clan, molti di quei nomi che ora, attivata la mia abilità, riuscivo a scorgere su più tangibili caratteri, erano gli stessi scritti nell’albero genealogico raffigurato in una delle pareti del salotto di casa Akuma a Kiri.
    Troppi di quei nomi giacevano come foglie su rami spezzati di quell’albero, privi di eredi e di stirpe che ne perpetrasse la memoria.
    Sari Akuma, Engetsu Akuma, Koryo Akuma, Rei Akuma tutti nomi appartenenti al passato glorioso di quella casata, fu scorrendo tra essi, reo di non conoscerne ne volto ne storia che ritrovai un nome a me molto famigliare, Etsuko Akuma. fu paradossale ritrovarsi su quella lapide, seppur l’Etsuko in questione era l’Etsuko Senior, mio bisnonno mai conosciuto ma ricorrente nei racconti fanciulleschi e famoso membro del clan, dal quale avevo ereditato il nome.

    Nel mio principio è la mia fine… nella mia fine è il mio principio.

    L’epitaffio funebre era una riflessione sul significato della morte, un auspicio sull’immortalità dell’anima o cosa? Avevo imparato con il tempo che tutto ha un duplice significato, azioni, parole e persino sentimenti… nulla nella vita era da considerare certo e scontato.
    Lasciai scorrere la mano su quella lapide e magicamente vi apparve una corolla di fiori, era il mio modo di onorare i ricordi della mia famiglia nel rammarico di non aver potuto conoscere la persona che fu il mio omonimo. Lasciai indietro il passato non solo in senso metaforico e mi sofferma a visionare altre lapidi, dopotutto ero in cerca di qualcosa… LA Verità mi aveva detto… ma a cosa si riferiva.
    Dopo attente ricerche mi bloccai ad osservare una tomba DIVERSA sotto molti aspetti dalle altre, scarna nell’ornamento, priva di ogni intarsio o scultura e dalla quale i miei occhi, in un primo momento non potevano che scorgere la reale incisione, Shinjitsu

    信実

    Non ci volle troppo prima che la VERITA’ che probabilmente intendeva Mugen, si palesasse. Fu chiaro come la scritta che di li a poco si manifesto, rossa scarlatto più luminosa di tutte le altre che avevo analizzato.
    Shinjitsu Akuma, scandì leggendo lentamente quel nome e stranamente non fui sorpreso di percepire una improvvisa e inattesa presenza alle mie spalle. Non so spiegarvi il perché ma voltandomi non provai paura ne timore, semplicemente provai un profondo senso di sollievo. Nonostante l’uomo di cui non conoscevo i lineamenti mi invitasse a non far rumore, osservando la conformazione fisica e la balestra che stringeva a se, sussurrai.

    MUGEN… sei Vivo…

    [… DOPO LE DOVUTE SPIEGAZIONI …]



    Dopo che mi ebbe confidato chi o cosa fosse, mi ritrovai impietrito, con riserve di chakra dimezzate e incredulo accanto ad una lapide nel fissare Shinjitsu, alter ego di Mugen o il contrario… così mi stava dicendo che Mugen per tutto quel tempo era stata una mia creazione demoniaca, una capacità illusoria che non sapevo di possedere, grazie sicuramente all’entità che ora avevo davanti che ne aveva sicuramente potenziato e permesso la realizzazione.
    Di una cosa ero conscio, dell’immenso potere del Magan e di quanto io poco lo conoscessi. Come avevo potuto sprecare la mia esistenza fino ad ora? E perché non ero mai venuto a conoscenza prima di quella residenza? La discussione appena intrapresa, aveva risvegliato in me una sete di conoscenza indefinibile.

    Dici che il potere del nostro clan, ci permette di creare degli Imbattuti?

    Avrei chiesto seppur non conoscendo nel dettaglio cosa essi fossero, come quelli potessero risucchiare energia dalle proprie vittime e da chi fosse stato generato Kokai stesso.

    Voglio imparare a controllare il potere degli Akuma Shinjitsu, purtroppo la mia conoscenza del nostro potere è molto come definirla… accademica, me ne vergognai un po'. Purtroppo io faccio parte di quella percentuale che hanno risvegliato le proprie capacità quasi da autodidatta. Son venuto a contatto tempo fa, con una entità probabilmente simile a te, in un tempio sperduto del continente ninja che mi ha aiutato a risvegliare la sopita abilità del nostro clan. So prettamente che il nostro è un potere che si basa su arte illusoria, una abilità oculare, in grado di generare costrutti dal basso potenziale offensivo ma dall’ immenso valore strategico. Almeno questa è la mia condizione attuale.

    Ormai osservavo ammirato quella che doveva essere una creazione demoniaca…

    Se dici che tu sei qui e che sei in grado di controllare gli imbattuti, come mai son sfuggiti al tuo controllo? E perché vagano nella notte creando problemi agli abitanti del villaggio? Mi sfuggono diverse parti della storia. Probabilmente hai ragione però, forse sarà il caso di riordinare le idee prima. Sarà il caso di riunirci al gruppo. E con riunirci intendo entrambi… verrai con me vero? Potrebbe essere sospetto tornare da solo…
    Mi fermai un attimo a riflettere.
    O forse… devi restare qui per tenere a bada quel mostro? A proposito, potrò fare menzione con i miei compagni di lui? Indicai la villa, mentre un brivido mi percorse la schiena ricordando gli avvenimenti appena trascorsi.
    Se sei il guardiano della villa, saprai pure come è giunto qui… se solo e se già in queste condizioni, anche se non credo sia possibile questa eventualità.
    Restai per un po' in silenzio a riflettere.
    Shinjitsu, voglio aiutarti a liberare la villa, voglio renderla di nuovo il posto che era un tempo, voglio che diventi il quartier generale degli Akuma e voglio che tu mi insegni a rendere possibile tutto questo.
    Io sono pronto.



  9. .

    IL KAGE SCOMPARSO


    SALTI NEL VUOTO



    Diversi furono i tentativi dal kunai al messaggio, atti a capire come operare in quel salto temporale e soprattutto alla manipolazione del sigillo che lo permetteva. Era chiaro ormai il meccanismo ma non le modalità. Sebbene infatti fosse palese che si tornasse indietro nel tempo ad ogni tentativo subentrava la variabile imprevista e imprevedibile che era ancora tutta da decifrare. Per tale ragione mi opposi alla decisione insensata di Hebiko di utilizzarsi come cavia da laboratorio. Ma non potei far nulla, presa com’era dall’impeto di coraggio che la portò a introdursi nell’orologio. Quasi volesse sfuggire all’arrivo dei nuovi membri che di li a poco sarebbero comparsi.

    POCO DOPO

    Hei… FERMOOOOO…



    L’esortazione a nulla sarebbe servita, come sempre aveva dimostrato in passato quel ninja di Kiri agiva in solitario e apparentemente incurante delle conseguenze delle sue azioni, una vera e propria bomba ambulante pronta a detonare in qualsiasi istante. Avrebbe dovuto ricordarselo il Mizukage, pronto a fare il gradasso con tutti ma incapace di “moderare” o meglio dire “controllare” i ninja fuori controllo.

    Ascoltai le parole sensate di Shunsui, l’unico che pareva avere un po' di senso critico in quella situazione. E aggiunsi:

    Esattamente e adesso come diavolo pensiamo di riportare indietro quella pazza di Hebiko?

    Era ormai passato un po' di tempo da quando la ragazza aveva deciso su suggerimento di entrare personalmente nel pendolo e tentare il balzo temporale, scelta infelice a mio dire che apparentemente alla situazione presente, doveva essere risultata infruttuosa. A differenza della lettera inviata che di rimando aveva prodotto un indizio prezioso su cui lavorare.
    L’avvento dei due membri ad arricchire la compagnia del Tempo fu solo una opportunità di controllo ulteriore e anche in questo caso arricchì le spiegazioni del Sunese.

    Esatto signorina Harumi, ognuno di noi ha una ragione per essere qui… ma non è di questo che dobbiamo discutere, la presenza di un membro della villa può rivelarsi estremamente utile per scorgere indizi che ci facciano capire quello che è successo.

    Il messaggio del Kage, era un riferimento diretto al marionettista, questo era chiaro, non poteva trattarsi di un caso e bastò osservare Shunsui per capire che qualcosa iniziava a collegarsi nella sua testa. Mi sarei accostato al ninja chiedendo un parere.

    Credi davvero che qualcuno potesse osservarci tramite quel frammento di specchio? E se così fosse non sarebbe stato quello un modo per noi stessi, imparando a sfruttarlo di avere uno sguardo in quella direzione?

    Ma ormai era probabilmente troppo tardi il frammento dopo l’intervento di Hakira sarebbe divenuto totalmente inutilizzabile. Mentre tutti esponevano la propria opinione, su libri da sfogliare o teatri da cercare. Tra coordinate e marchingegni da attivare, mi sarei allontanato leggermente dal gruppo, per ispezionare ora i luoghi privi dall’effetto del Genjutsu che finora li aveva artificiati. Avrei osservato con le mie abilità in cerca di ulteriori indizi utili a districare i difficili intrighi dei flussi temporali nei quali si erano e si sarebbero cacciati. Opera dell’asso di cuori, aveva detto. Non avevo la minima idea di chi fosse ma immaginavo vista la reazione del kiriano, di cosa potesse essere capace.
    Fu quando udì il dispositivo che si sbloccava e il nuovo accesso che si apriva che mi ricongiunsi al gruppo, tentando di capire dove quel nuovo percorso avrebbe potuto condurli.



  10. .

    Chiunque Tu Sia a Me non Interessa


    Tu sei Hayate?




    Portammo avanti quelli che erano i piani. Youshi mimava gesti, atteggiamenti e scriveva quello che avrei dovuto far dire al mio costrutto e lui, il falso prescelto della mano di Kiri eseguiva alla lettera. Parlavano d’incontri passati di cose che non conoscevo, degli eventi dell’Abete e di incontri alle mura di Oto. Mentre tutto ciò aveva luogo il vero me utilizzava le abilitàVISTA VITALE ATTIVATA derivanti dall’innata capacità per tenere sott’occhio le azioni di Kato. Era un ninja da non sottovalutare e il minimo errore avrebbe comportato grosse difficolta seppur in un combattimento 2 vs 1.
    Aveva giocato la sua carta Kato, istigando nei presenti l’ingannevole seme del dubbio. Quanto ingannevole fosse quel seme? Gli eventi sconosciuti del passato di Kensei avrebbero potuto insegnarcelo, ma aimè, come appena detto parliamo di fatti oscuri, insiti nell’oscura natura del Kage e a noi ancora ignoti. Le risposte di Youshi invece, erano le risposte di chi provava incondizionata fiducia nel suo più alto in grado, quello che io in totale sincerità non provavo io, non ancora per lo meno.
    Le parole pronunciate prima di lasciare la stanza ne erano la controprova:

    Akuma, stupiscimi. Ne va della tua rilevanza all'interno del Villaggio

    Eccolo, di nuovo, di nuovo a dimostrare il suo valore, ancora una volta un banco di prova per la sua amata Kiri, per coloro che aveva curato, accudito e studiato quando era primario dell’ospedale. per coloro che aveva difeso, per coloro per cui sarebbe morto e che ancora, oggi, lo giudicavano “inadeguato”.
    Cosa aveva di differente dal ninja che dovevano interrogare? in cosa o chi credeva Kato e perché il Mizukage era tanto interessato a capirlo?

    Questi miei pensieri erano dissociati da ciò che stava avvenendo nella sala interrogatori del palazzo amministrativo. L’Otese infatti iniziava a muovere le sue pedine nella scacchiera di quello che lui infidamente definiva “Allenamento”.
    Ciò che seguì fu frutto della sua interpretazione dello scontro, dai cloni generati, dall’esplosione di uno di loro in una nuvola di fumo e dalla strategia nell’ allontanarsi per rendersi estraneo ad attacchi massivi e ravvicinati. Poi la tecnica, quel suono stridulo e fastidioso che avrebbe colpito il costrutto. Quello avrebbe subito il colpo, resistendo e il suo clone invece sarebbe esploso in una nube di fumo…
    Il falso Youshi avrebbe inclinato leggermente il capo nell’evidente sensazione di fastidio provocata dal suono stridulo…
    Un battito di mani repentino e perentorio avrebbe sancito la fine dell’iniziativa offensiva del ninja di Oto, era un plauso, un plauso che Etsuko, sotto forma di costrutto illusorio volgeva al suo sfidante.

    Impressionante Kato… sono davvero impressionato… hai riconosciuto il mio clone o il tuo era solo un tentativo?

    Il costrutto sarebbe apparso da dietro una delle tende vicino al clone del ninja, quello che simmetricamente si era spostato alla sinistra di dove si trovavano inizialmente.
    Il colore degl’occhi dell’akuma, di un carminio acceso, palesavano l’attivazione della sua innata abilità.

    Paradossale non credi?
    Avrebbe sottolineato Etsuko che finalmente poteva parlare a suo nome…
    Paradossale quanto tu possa farci credere d’intendere di essere qui per un allenamento, TU guardiano di Oto, prelevato di forza dal Mizukage, condotto qui da noi per essere interrogato, reputi che questo attacco non possa essere definito come un attacco all’AUTORITA’ di Kiri?
    Sottolineò queste ultime parole…
    Forse hai ragione, Kensei, ci sta mettendo alla prova… probabilmente faremo la figura degli stolti…
    PROBABILMENTE…
    Ma bada… noi definiamo questo atteggiamento come una non intenzionalità nel collaborare…
    Sai cosa significa questo vero? Te lo spiego…
    Se quello che dici non è vero… tutto ciò che hai detto sui giochetti che è solito fare il kage e se invece il motivo per cui sei qui è quello che ci hanno ordinato.
    Beh questo atteggiamento per te significa una cosa sola… questo atteggiamento per te è UNA CONDANNA A MORTE



    Avrebbe incrociato le braccia Etsuko sperando in cuor suo che Kato, fosse pronto a collaborare deponendo le armi. D’altra parte cosa poteva dirci che già il kage non sapeva? Era stato perentorio nell’affermare che fosse un Hayate. Non avrebbe fatto un gesto così avventato che potesse ledere la stabilità dei rapporti con i villaggi se non ne avesse comprovate evidenze.

    Non essere stolto Kato, cosa potresti mai dirci che già non sappiamo? È solo un’ammissione di colpa la tua, una presa di coscienza… i veri ninja sanno di certo quando è il momento di farla finita.

    Avrebbe provato a incontrare lo sguardo del guardiano di OTo, sperando di poterlo fare rinsavire, quella che aveva intrapreso non era la via giusta per venirne fuori e su quella via non avrebbe trovato scampo.

    Conosci le abilità degli Akuma vero? Si, le conosci, ne sono certo… sai dunque che ti sarà inutile creare copie, prima o poi ti scoverei, lo sai meglio di me. O vuoi eliminarci prima?
    In tal caso dovremmo considerare di fare sul serio… venderemo cara la pelle Kato.


    Avrebbe assunto una posizione di attesa, pronto a contrastare l’eventuale contrattacco nemico.


    Chakra: 68,75/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  500
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 550
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Contenitore di Elemento × 14
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi Potenziati × 13
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Kunai × 3
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Spiedi × 2
    • Cartabomba II × 1

    Note
    ///
  11. .

    La Forza Del Chakra


    L'IMPORTANZA DI...



    mmm… quindi non mi sbagliavo!
    Avrei volto il mio sguardo in direzione di Youshi a confermare quelle che erano le mie impressioni iniziali, sorprendendomi tuttavia che pure lui fosse ancora nel folto gruppo di ragazzi impegnati con l’intralcio provocato dalla melma.
    Con una contrazione del core e facendo leva sul bacino mi rimisi in posizione eretta sull’albero maestro.
    In missione bisogna scorgere la forza dentro di se e raggiungere il giusto equilibrio in ogni situazione, non lasciandosi travolgere dalle emozioni.
    No… no vi prego, non fatemi del male…
    Le urla perentorie arrivavano dalla cabine, dove Sumiatsu era in evidente difficoltà.
    Coraggio accademici, non potete abbandonare la missione ancor prima di cominciare.
    Dovete concentrarvi sul controllo del chakra (チャクラコントロール , chakura kontorōru). Ricordate i fondamenti dell’utilizzo del chakra. Un ninja dotato di ottimo controllo del chakra impasta solo la quantità minima necessaria ad eseguire una tecnica. Se viene usato più chakra del necessario, la quantità superflua viene dispersa, con conseguenze negative per la resistenza dell'utilizzatore, che si stancherà più in fretta.
    Così come in questo caso… alcuni di voi stanno concentrando giustamente quantità più o meno giuste, più o meno variabile sulla pianta del piede probabilmente consci di saper utilizzare quello che conoscete come chakra adesivo, che vi permette di camminare su superfici verticali o in situazioni in cui la gravità non permetterebbe di farlo. Ma quello che io ho utilizzato in questo caso è il chakra che viene definito repulsivo.


    Avrebbe osservato uno ad uno i ragazzi presenti davanti ai suoi occhi.

    Avrete mai visto una molla… si esatto una molla…



    il concetto è il medesimo. La legge di Hooke, che regola il principio d’elasticità della molla afferma che l'allungamento di un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza di trazione applicata, nel nostro caso il giusto quantitativo di chakra. Allo stesso modo, la contrazione è proporzionale alla forza di compressione. Impastando e trattenendo il giusto quantitativo di chakra nei nostri piedi, esercitiamo una forza ponendola in trazione.
    Quanto sopra vale entro il limite di deformazione elastica, definito come il limite di forza massima applicata, entro il quale il corpo elastico, rilasciato, ritorna alle sue dimensioni precedenti all'applicazione della forza; oltre questo limite, i legami atomici si rompono e si riconfigurano diversamente: la molla perciò rimane deformata
    Rilasciando giusto quantitativo, nel giusto momento di massima trazione, il nostro chakra repulsivo eserciterà il medesimo concetto di liberazione della forza accumulata, trasformandola in repulsione del nostro corpo. Andare oltre i limiti di chakra accumulato significherà spezzare l’equilibrio annullando il principio di repulsione, il caso in cui la molla si deforma senza allungarsi più.
    Adesso…
    Quantità, momento e spreco sono altamente soggettivi, ciò che oggettivamente utile è il concetto che vi ho espresso.
    Dunque sbrigatevi perché non c’è tempo da perdere… oppure volete giustificare voi a Kensei sama il motivo del rapimento di Sumiatsu?

    avrebbe lasciato il tempo ai ninja di assimilare le nozioni, si erano tante e sarebbero potute risultare complicate, in realtà bastava ragionarci un pò.



  12. .

    La Nebbia e LA Bruma


    RECUPERO



    Lanciai sull’elegante tavolo in mogano del salotto di casa Akuma, la missiva contenente la convocazione all’imminente missione che si sarebbe tenuta nel villaggio della Bruma. Lì seduto sulla poltrona in velluto rosa cipria con gambe in ferro dorato, sedeva Auron, fedele servitore e maggiordomo della dimora.
    Preparami i bagagli Auron, si prevede una lunga permanenza fuori casa…
    Afferrò la lettera leggendo il contenuto.
    Il villaggio della Bruma? Ancora…?
    I miei occhi si posarono sul vecchio.
    Che cosa intendi con ancora?
    Sicuro che avrei ricevuto presto chiarimenti a riguardo.
    Non è passato tanto tempo, da quando tutti i ninja di kiri ricevettero una missiva molto simile a questa, per partire d’urgenza in una missione di recupero del precedente mizukage e della facoltosa primaria dell’ospedale nonché appartenente al suo stesso clan… solo che…
    E le mani del vecchio sfiorarono il foglio
    Suvvia Auron, non farti pregare…
    Esortai il maggiordomo a parlare.
    Solo che pare che il mizukage kensei Hito, avesse cambiato idea, richiamando dalla missione i ninja convocati, ancor prima che potessero salpare alla volta della Bruma. Praticamente una missione bloccata al porto. Son tante le voci che circolano sull’accaduto. Sul perché il kage avesse ritirato l’ordine.
    PAURA , CODARDIA, TIMORE che Itai potesse ritornare soffiandogli la carica

    Osservai il vecchio negl’occhi senza proferire parola.
    Non credo si ripeta l’episodio… dopotutto, le possibilità attuali di ritrovare “vivi” Itai e Meika sono davvero esigue… chissà che non fosse sin da subito questo l’intendo di Kensei.
    Mi allontanai dal tavolo diretto al camino e mi riscaldai del rassicurante calore del fuoco, rinvigorì i tizzoni ardenti smuovendoli e donandogli legna che immediatamente si offrì alle fiamme, alzandole.

    …Il mattino successivo…

    Scivolai veloce e furtivo per le vie di kiri, accompagnato dalla nebbia, scelsi le vie meno trafficate, non avevo vogli d’incontrare nessuno e così fu, sino alla grande porta d’accesso al villaggio, per poi giungere lì sulla banchina. Diversi ninja si erano radunati, la missione richiedeva tutti gli sforzi possibili per il villaggio.
    Sul lato lungo della nave stazionava e troneggiava il kage a braccia incrociate. Lasciai che le operazioni d’imbarco avvenissero, per prendere io stesso, posto sulla nave. Quando levarono l’ancora, fummo richiamati sottocoperta per ricevere tutte le indicazioni del caso.



    Pffff… kraken e uomini pesce, una flotta potente, era ovvio che la via del mare fosse insormontabile, dovevamo avvicinarci il più possibile al luogo indicato per poi trovare una via alternativa.
    Sulla mano rossa e sui temibili ninja che la componevano, avevo sentito qualche racconto a riguardo per molti versi quella poteva rivelarsi una missione suicida. Dopotutto Itai, aveva pagato dazio per essersi spinto così oltre.
    Etsuko Akuma, chinin della nebbia. <p>



  13. .

    IL TEMPO


    "LA VERA VERSIONE DI..."



    Una successione d’immagini, una catarsi, come una pellicola che si riavvolge a velocità sostenuta. La polvere man mano sparisce e la villa che fino a pochi istanti prima puzzava di solitudine, ora rivive d’immagini sfuocate inizialmente, appena visibili, poi via via più nitide, fino all’apoteosi. Il THE END, uno di quelli che non ti aspetti. il colosso in persona su una poltrona, con il volto basito, più di quanto basito potesse risultare il nostro ed è tutto un dire. Pochi istanti e poche parole sospese in un altro tempo o in un’altra realtà, per poi affrontare lui, il viaggio di ritorno che come si sa, ha il sapore di essere più breve perché ormai già affrontate le aspettative dell’andata e in un battibaleno ci ritrovammo lì dove tutto era cominciato.
    Tutti lì nuovamente a riosservare il sigillo.
    Ma cos’è questa nausea? Il viaggio aveva richiesto un retaggio, uno sforzo, non solo a dispendio di chakra che più che altro avevamo usato per l’utilizzo del rilascio ma uno sforzo fisico non indifferente. Lo stomaco in subbuglio ne era l’evidenzia.
    Evidentemente il genjutsu di cui eravamo vittima, sembrerebbe essere un sistema di protezione della villa stessa. Che nulla ha a che fare con il sigillo e lo specchio che lo alimenta.
    E tutto questo mi da la tremenda sensazione di un dejavu…

    Mi soffermai a rielaborare le informazioni accumulate e a riosservare l’ambiente circostante, nel timore che mi fosse sfuggito qualcosa o nella quasi convinzione che qualcosa potesse essere cambiata.
    Se Kensei aveva ragione nella sue elucubrazione sul tempo, il gesto che avevano fatto pocanzi avrebbe portato in entrambe le ipotesi, delle variazioni nel modus temporale. Dopotutto erano apparsi in un tempo in cui non avrebbero dovuto essere, al cospetto di chi non avrebbe dovuto vederli? C’era poi una questione ancora più spinosa, il Kaiten di Hebiko, uno strumento del presente finito nel passato. Avrebbero causato senza dubbio delle conseguenze.
    Se così è vero Kensei… attese qualche secondo per riprendere a parlare, non per rendere più interessante ciò che aveva da dire ma per reprimere un conato di vomito. Ovvero se la linea del tempo fosse continua e così come l’hai definita, una semiretta, le nostre azioni nel passato avrebbero dovuto portare una conseguenza visibile nella nostra versione del presente che o son poco rilevanti e per questo non vediamo… oppure non è la visione corretta del TEMPO.
    Eppure non ne sono certo ma… qualcosa è cambiato o più semplicemente mi è sfuggito in precedenza.

    Osservava l’esterno il kiriano.
    Vi dicevo non so se fossero presenti prima… e si riferiva al mokuton con ghiaccio, la presenza dei fiori tra i grovigli di villa mikawa. Avrebbe condiviso ciò che riusciva a scorgere con i compagni di missione.
    Se invece. Avrebbe ripreso subito dopo, è vera l’altra versione del tempo, allora il nostro intervento avrebbe potuto comportare una distorsione e l’accumulo di variabili indefinite e se così fosse potremmo vivere in milioni di linee temporali differenti e viaggiare nel tempo sarebbe estremamente pericoloso oltre che impossibile a mio dire.
    Avrebbe ancora guardato nel vuoto mentre una smorfia di dolore di disegnava sul suo volto e fu un attimo, costretto a piegar le ginocchia e lo spasmo fu irrefrenabile questa volta, riversando così il contenuto dello stomaco del chunin sul pavimento antistante estremamente vicino alla consigliera del suono.
    Vogliate perdonarmi, avrebbe detto estraendo un fazzoletto di seta per pulirsi le labbra e riguadagnare il decoro perduto per poi gettarlo al terreno per coprire il frutto della sua debolezza fisica. E perdonami soprattutto tu Hebiko, non sono riuscito a controllarmi.
    Avrebbe ripreso subito dopo, avrei un’altra ipotesi …
    Per quanto questo manufatto sia potente e per quanto il ninja o chiunque per esso abbia potuto crearlo o manipolarlo sia potente allo stesso modo. Non credo esista nessuno al mondo capace di manipolare il tempo… o meglio non manipolarlo alle condizioni di cui stiamo parlando noi. Credo invece nella possibilità di una stasi tempo/dimensionale, un logo bloccato nel tempo e nello spazio, una sorta di prigione ecco la definirei cosi e noi che tramite questo sigillo riusciamo ad avere accesso a questa prigione. Credo inoltre che chi la abiti sia ovviamente inconsapevole, continuando la sua vita come una illusione temporale del presente… che magari si ripete inconsapevolmente.
    Avrei così esternato le mie riflessioni e l’ipotesi avanzata da Shunsui, mi trovò estremamente convinto. Ci avrebbe aiutato a dissipare qualche dubbio e a scartare qualche opzione.
    Direi che la tua ipotesi Shunsui sia la meno rischiosa e quella che ci potrebbe dare più conferme, buttare Hebiko nel passato, qualunque forma esso assuma, potrebbe risultare pericoloso per lei… e non mi prenderei rischi, almeno finchè non strettamente necessario.
    Direi che il messaggio da inviare a Diogene sia più che corretto. Riproviamoci.



  14. .

    CONTRATTACCO AL RE ROSSO


    LA FESTA DEI FOLLI



    L’ammetto, piombare nudo al centro di un interrogatorio non è il massimo della discrezione ma dipendeva da me? Per carità mi sarei assunto tutte le responsabilità del caso. Avrei dovuto leggere meglio la pergamena se solo non ci fosse stato quel pennuto a distrarmi e se solo l’accademia mi avesse lasciato il tempo di rilassarmi un attimo, nei miei momenti liberi.
    Invece no, subito Febh
    E VOI DUE CHE CI FATE QUI? Tu non eri morto? e subito in escandescenza… come se il fallimento dell’interrogatorio appena conclusasi, trovasse come pretesto la comparsa mia e di Youshi… mmm, evidentemente no? Risposi con tono interrogativo…
    Fummo condotti così al cospetto del kazekage bambino, almeno lui avrebbe mostrato un minimo di rispetto e di comprensione. Dopotutto eravamo stati sballottolati dalla nostra quotidianità nel pieno di una missione suicida. Abbattere delle navi, vermi giganti e nemici pericolosi… e pensare che ero a farmi un bagno caldo in una sauna. E sono loro quelli incazzati?
    Molto bene, mi fate ora un rapido breefing delle vostre capacità, dopo che torneremo a sorvegliare il nostro accampamento. Io prendo il lato nord, Youshi sud-ovet e Etsuko sud-est. Tutto chiaro? Abbiamo trovato nemici dalle capacità estremamente furtive in un precedente combattimento, quindi massima allerta.
    Si, si… un attimo… pensai lasciando che coprissi almeno in parte le intimità tirando fuori qualche indumento dallo zaino portaoggetti.
    Vestiti immediatamente. eccolo l’altro genio… pensai commentando l’ordine perentorio del Mizukage.
    Dopo che Youshi elencò le sue abilità e capacità, arrivò il mio turno. Etsuko Akuma, dell’omonimo clan, ninja eliminatore, esperto di Genjutsu e sensitivo.
    Non aggiunsi altro se non mi fosse stata posta altra domanda e mi apprestai a sorvegliare come richiesto il lato Sud-Est del perimetro. Tutto ciò finchè non fu sancito l’ordine d’adunata.
    Tutto quello che seguì fu una pantomima del ninja dai capelli blù e mi vergognai di essere kiriano.
    Ma... ma tutto questo è incredibile... Non posso crederci...! Nel porto... Si nasconde qualcosa! Per tutti i kami, ma è quel tipo di qualcosa o qualcos'altro? e cazzo se non ci credi è un problema tuo bello, così mi hanno detto di dirti e così ti dico, vuoi vedere che adesso è pure colpa mia? Dopo questa notizia veramente fantastica, direi che doppiamo cambiare il nostro approccio alla missione... Facciamo così, per semplicità di tutti, ignoriamola completamente. Non vorrei rendere le cose più difficili di quello che sono. ah beh… per quel che mi riguarda sei libero di fare quello che più gradisci. Forse, se mi hanno mandato qui per darti quella notizia, un minimo d’importanza l’avrà ma d’altra parte non mi aspetto che tu comprenda un concetto così complicato. La mente formulava pensieri in modo frenetico e quella situazione iniziava a infastidirmi.
    Seguirono poi indicazioni sulla composizione dei team che riassumendo erano pressappoco questo:
    Etsuko San, direi infiltrazioni per le tue abilità, si senza dubbio…
    Etsuko, le tue capacità sono adatte alla distrazione.
    Etsuko senza ombra di dubbio infiltrazione, potrai essere utile per celarmi ai nemici etc etc etc.
    Etsuko credo che sia adatto alla distrazione.

    Io mi limitavo a guardare e ascoltare a turno i pareri di tutti… rimbalzato come una pallina da tennis tra una squadra e l’altra. Ah però, hanno le idee chiare questi tizi…
    Fino all’apoteosi degli interventi
    Ma noi non dobbiamo entrare, mettere le cartabombe sulle navi e poi farle affondare? E poi tutti via, no? Il team di infiltrazione dovrà piazzare quante più bombe possibili. Quindi servono cloni e la capacità di usarli bene...o molte evocazioni. I perdenti che volete mettere nel gruppo infiltrazione lo sanno fare? Io non capisco perchè dovremmo dividerci in due gruppi da quattro.
    Corruccia la fronte perplesso e non riuscì a trattenere il commento che probabilmente flebile fu udito almeno da chi mi stava accanto.
    Eh si… se solo i vincenti che hanno svolto l’interrogatorio fossero stati capaci a ricavare qualcosa di utile, adesso non saremmo qui a inventare piani astrusi e squadre confusionarie, per cercare non so cosa nel non so dove per distruggere le navi quantificabili in numero tot…
    Se qualcuno si fosse girato in sua direzione chiedendo cosa avesse detto, avrebbe continuato ad osservare gli schizzi di Akira, fintamente impressionato dalle sue abilità artistiche, dicendo un semplice…
    No, no… scusatemi parlavo tra me e me…
    Ne approfitto invece per ribadire la mia umile volontà ad attenermi al piano che ha maggiore consensi. Purtroppo ho una dose sommaria e confusa di informazioni e preferisco lasciare l’azione a chi ha maggiori probabilità di proporre una strategia adatta alla situazione.

    Avrebbe poi taciuto e al cenno di Tasaki e al suo intervento avrebbe sbottato.
    - Hey Etsuko! Hai dato i tuoi vestiti a Fudoh? -
    Cavolo sembrerebbe che siate estrani alla vista di un membro maschile nudo, devo dedurre o che vi impressionino le dimensioni… oppure che proviate una strana e indefinita forma di omofobia che di solito sfocia in ben definite perversioni sessuali.
    Quali di questi casi è il tuo, Tasaki?

    Ascoltai poi gli interventi di Youshi e il piano d’azione di Akira. Pronto ormai a qualsiasi evenienza.


  15. .

    L'Interrogatorio


    NINJA TRADITORI?



    I passi rapidi scorrevano sul pavimento amministrativo, qualcosa di urgente aveva richiesto la presenza dei chunin in quel settore che mai aveva visitato del palazzo di Kiri. L’evocazione era stata alquanto approssimativa nel convocarlo e nello spiegare eventuali motivazioni. Sapeva che non sarebbe stato solo e ben presto le informazioni divennero concrete. Era lì, ad attenderlo, un membro della mano di Kiri, le squadre speciali erano implicate in quella faccenda. Perché io? Perché richiedere la mia presenza? Ero il reietto del villaggio della Nebbia, dal mio ritorno ero sempre stato visto con sospetto dalla nuova Elitè di Kiri.

    Buongiorno Youshi, allora mi vuoi spiegare?

    Era scontato che lui avesse più informazioni in merito anche perché potevo scorgere l’evocazione di Kensei che gli roteava attorno. Proseguimmo insieme nell’ultima parte di tragitto prima di entrare nella ampissima stanza a piano terra.

    Bene, capisco perfettamente… si tratta di ninja traditori? Chiesi, dopo che l’altro chunin gli ebbe spiegato che dovevano cavare più informazioni possibili dall’ospite che ben presto sarebbe arrivato.
    Dalle informazioni scambiate in quel frangente il ninja in questione apparteneva al villaggio del suono, era un ninja potente e non sapendo quanto fosse disposto a “collaborare” era imprudente accoglierlo così allo scoperto. Era pure vero che si trovavano nel fulcro di Kiri ma si sa… le precauzioni non sono mai troppe.

    Youshi… ho una idea… avrebbe spiegato cosi i suoi piani e ricevuto il consenso di di Youshi si sarebbe adoperato per metterli in pratica.
    La stanza come già spiegato era ampia, vi erano tavoli in acciaio e strumenti chirurgici, un sistema di tende da ospedale separava una zona operatoria dall’altra. qualche postazione era aperta, altre invece in cui le tende tirate nascondevano alla vista la maggior parte del contenuto. Una grande gabbia al centro della stanza, completava l’arredo. Quel luogo era a metà tra un laboratorio segreto e una sala di tortura. Luogo sconosciuto ai più, dove la legge poteva facilmente essere violata a discapito della conoscenza.
    Fu nel giro di ispezione dei luoghi che i due chunin entrarono in uno delle postazioni di attrezzistica chiuse alla vista per valutarne il contenuto.



    Qui è perfetto! Ribadì Etsuko valutando lo spazio di 3mq nel quale si trovavano. La distanza che li separava dal centro della stanza era di una ventina di metri e da essa così come dal resto dell’ambiente circostante erano completamente occultati grazie all’ausilio del tendaggio.
    Lo Youshi e l’Etsuko che ne uscirono poco dopo erano in tutto e per tutto Youshi e Etsuko, il primo però era un costrutto illusorio frutto dell’abilità innata dell’Akuma… l’altro una semplice copia della Bushin.
    Il costrutto illusorio Youshi, avrebbe atteso gli ospiti composto vicino alla gabbia, la copia dell’Akuma, in disparte, poggiava ad un tavolo d’acciaio con attrezzature chirurgiche a portata di mano.
    Così quando Kensei sarebbe giunto con il suo ospite, Etsuko, “quello vero” ebbe un sussulto, mentre il suo costrutto e la sua copia sarebbero rimasti impassibili.
    Ma quello, quello è Kato…
    Avrebbe udito le parole d’avvertimento di Kensei… riusciva a rendersi antipatico nei momenti in cui era sul punto di risultare simpatico. Doveva essere una qualche forma di abilità ninja.
    Lo Youshi avrebbe preso in consegna il prigioniero, indicando la sedia al centro della gabbia…
    Io e il mio amico Etsuko, avremmo piacere a scambiare qualche chiacchiera con lei… se non ha nulla in contrario.
    Il tono era calmo e cortese ma vi era un non so che di tremendamente inquietante, come una vipera appostata, pronta a scattare e a mordere in caso di necessità.
    Ora sì, l’interrogatorio doveva avere inizio. Poteri forti erano in campo, due villaggi a confronto. Cosa aveva quell’uomo di tanto importante da confessare? Perché Kensei bramava informazioni da lui? Presto avrebbero potuto scoprire qualcosa.



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