Votes given by -Hidan

  1. .

    La Chiamata


    IV


    Tra tutto ciò che venne dopo, Kensei fu quello che - più di tutti - attirò la mia attenzione e creò in me un moto di fastidio che urgeva chiarire. Potevo comprenderlo: comprendevo il suo desiderio di vendetta, la sua voglia di rivalsa verso chi aveva ferito così tanto il suo Villaggio e gli aveva portato via tutto. Ma io - a differenza sua - avevo chiuso la mente alla vendetta. Freddamente non consideravo la voglia di far soffrire coloro che mi avevano fatto soffrire, preferendo un approccio più pragmatico alla questione.
    Prima risposi a Raizen, quando fui interpellato, riguardo la possibilità di unire il Chakra della Volpe a quello del Veterano. Aggrottai le sopracciglia alla domanda e mi presi qualche secondo per rispondere.
    Non lo so. Devo analizzare questo Chakra. Se è un Cristallo Mugen, come credo che sia, è assolutamente indistruttibile, almeno con i metodi che conosco. Si potrebbe sperimentare Raizen, ma non ti assicuro nulla. Forse però, se è solo Chakra con un certo livello di consapevolezza potresti provare a soggiogarlo. Era l'unico suggerimento che potevo dare così, su due piedi.
    Poi venne il suggerimento riguardo i Bijuu. No. La mia parola fu secca. Attualmente, solo lo Yonbi è libero. I Bijuu sono già distribuiti equamente tra i quattro Villaggi, quando Suna avrà rimesso mani sullo Yonbi. La situazione da te descritta creerebbe squilibri in quanto c'è il rischio che un Villaggio possa avere più Bijuu degli altri e, come ha detto il Kazekage, la fedeltà è prima verso il Villaggio, poi verso l'Accademia.
    Dunque, mi rivolsi a Kensei.
    Kensei..., sospirai, non ero arrabbiato. Lo comprendevo. Io capisco cosa cerchi. Ti assicuro che anche io, dentro di me, profondamente, desidero che Shiro riceva la giustizia per i torti che ha subito, ma forse non sono stato sufficientemente chiaro riguardo il Veterano. Una nuova piccola pausa, per riorganizzare le idee. Lui ed i Cremisi ci travolgeranno come un'onda prima di riuscire a mettere piede a Chanta. Ci colpiranno e divisi, verremo distrutti prima di riuscire a capire dove si trova Shiro, in questo mondo. Forse non sono stato sufficientemente chiaro, o colorito nella mia spiegazione poco fa, per cui permettermi di essere cristallino: il Veterano è il nemico più potente che io abbia mai affrontato. Noi, in questa stanza, unendo le forze, avremo un briciolo di possibilità forse, ma niente di più. È in grado di controllare forze primordiali del mondo e, sopratutto, ha detto chiaramente che siamo il suo obiettivo. È alle nostre porte, ha un esercito ed è pronto a tingere il mondo di rosso. Se seguo la vendetta per ciò che è successo a Kiri, Kiri soccomberà sotto i colpi di un nemico. Io ho visto, ciò che è in grado di fare ed io, che sono il Mizukage, non sono stato in grado di fare nulla contro di lui. Ridotto ad un inutile straccio senza possibilità, umiliato nonostante la mia forze, nonostante il Nanabi. Ho visto e visto che non sono stupido, lo temo. Lo temo più di Shiro, Kensei. Sento il suo fiato sul collo e sono certo che presto questa sensazione sarà condivisa da parte di tutti noi. Sospirai, tamburellando un attimo le dita sul tavolo. Non ho mai inteso ignorare Chanta. Ma dobbiamo agire con ordine, Kensei. Il che significa avere tutto il Villaggio dalla mia, perché altrimenti non mi sarà possibile difenderci contro i Cremisi, attaccarli e scoprire di più su Shiro. Sostanzialmente su di lui non sappiamo nulla, per cui per iniziare, dobbiamo raccogliere informazioni su Chanta e su Shiro. Questo compito non esclude l'intervento contro i Cremisi, non di certo. Dunque mi rivolsi a tutti gli altri. Molti di noi si sono scontrati contro questi nemici, è facile pensare che essi siano la priorità. Io ho combattuto contro la Zanna, ne sono rimasto ferito. Ho combattuto contro i Cremisi, ho combattuto a Chanta e contro Chanta, come Diogene ricorderà. Unendo le forze, potremmo lanciare una missione di infiltrazione a Chanta, al solo scopo di raccogliere informazioni su Shiro in maniera tale da preparare una difesa ad una controffensiva. Stava agli altri approvare quel piano. Una missione di infiltrazione a Chanta, accuratamente preparata, poteva essere utile e poco rischiosa. Avremmo messo a rischio la vita di pochi uomini senza affrontare di petto un nemico di cui non conoscevamo nulla se non che era tremendamente potente. Questo ci avrebbe dato la conoscenza, necessaria a muovere guerra.
    I Cremisi sono sul'offensiva, di questo ne sono certo. Per cui le difese hanno la priorità. Diogene, lanciare lo Yonbi nel cuore di Kumo è inutile. Perderemmo solo lo Yonbi, il Veterano è in grado di metterlo a cuccia senza problemi e sospetto che, grazie ai suoi poteri sullo Spazio, non abbia grossi problemi a raggiungere qualsiasi luogo in cui decideremo di liberarlo. No, sarà una Guerra. Un'altra Grande Guerra contro gli stessi nemici che quarant'anni fa ci hanno fatto alleare. Motivo per cui, il mio suggerimento è espandere le nostre aree di influenza nei territori limitrofi extra-Accademici. Iwa, Taki e Kumo, che fanno parte di questa alleanza, avranno lo stesso obiettivo. La battaglia inizialmente si giocherà lì. Per quanto riguarda Ame, preferisco ascoltare prima di proporre. La mia conoscenza attualmente limitata. Dunque mi rivolsi ad Akira.
    Akira, cosa intendi fare? Sembra che tu stia parlando come se tu fossi una parte neutra qui, al pari di Jotaro. Hai delle responsabilità verso Kiri, ricorda. La Spada che porti con te non è tua.


  2. .

    Il Gioco


    Capitolo Uno


    Atto III
    Questioni di Fiducia



    Avrebbe potuto sentire la ferraglia dei miei arti stringersi e cigolare il mio Kage. Avrebbe potuto percepire tutta l'aria attorno a sé farsi più gelida e pesante mentre il mio volto, immobile nella sua fiera austerità d'acciaio, si contorceva segreto. Stava davvero dicendo che Cantha non era una priorità? Stava davvero dicendo che noi kiriani, primi ad aver perso tutto, dovevamo lasciar correre e far finta di niente?
    Io ... io non potevo accettare niente di tutto quello. Sbattei la mano sul tavolo con forza, evidentemente adirato ma ancora non parlai. Ero pur sempre un subordinato, anche se avevo avuto il via libera riguardo al poter discutere con tutti quei potenti - dovevo mantenere un decoro.
    Ma poi prese parola Akira, Akira che se ne era andato senza far sapere niente, Akira che aveva privato la Nebbia di uno Spadaccino e di due Leggendarie lame, Akira che mi aveva lasciato all'oscuro di tutto. Per lui dovevamo tagliare la testa al serpente, qualsiasi cosa questo potesse voler dire. C'è dunque una scala gerarchica tra i nostri nemici? cercai di rispondergli immediatamente. Sono organizzati organicamente cosicché io possa dire che esiste una testa ma anche esiste un braccio? Ed allora forse non è meglio colpirli al cuore? Le mie parole erano di evidente scherno. Non riesco a capire come due kiriani come voi riescano a parlare in questo modo di Cantha. La mia voce era ancor più grave del solito. Dopo quello che avete subito. Guardai Itai, riferendomi all'attentato di cui era stato vittima di modo che Kiri rimanesse scoperta e senza il suo Kage. Dopo quello che avete quasi perso. Guardai Akira. Che parlassi di Meika era evidente. Dopo tutte le persone che abbiamo seppellito quel giorno. La mia testa si chinò. Numerosi ninja erano periti. Keiji Kagome non ce l'aveva fatta. Nessuno ha mai parlato di lasciare i villaggi scoperti e dirigersi a Cantha. Nessuno è così stupido. Portai nuovamente lo sguardo su Akira. Nessuno di noi qui presenti credo sarebbe così stupido da lasciare il villaggio e la sua carica, oltre che i suoi doveri ed i suoi cittadini, sparendo per qualche giorno nel nulla. Mi fermai un secondo, mantenendo lo sguardo fisso. Anche se avesse le migliori intenzioni, come combattere un potentissimo nemico oltre oceano. E solo su quella frase tornai a guardare tutti i presenti. Cantha è il nostro nemico più recente, mi pare di aver capito. Avrei voluto essere interrotto, se stavo sbagliando. E mi state dicendo che voi Kage non avete mai lasciato il villaggio per qualche giorno, dovendo fronteggiare qualche grave minaccia? Mi vengono in mente almeno un paio di eventi dove ho visto la vostra faccia fuori dalle mura per questioni piuttosto importanti. Ero evidentemente schifato da certe bazzecole. Mi verrete a dire che non è la stessa cosa. E potrei anche credervi. Ma qual è allora la soluzione? Aspettare sicuri nei nostri villaggi? Abbiamo tanti nemici ed affrontarne uno significa esporsi ad altri cento. Questo vale che si decida di affrontare la Zanna, questi famigerati Cremisi che fanno dire al mio Kage che il nemico che ha distrutto metà del suo villaggio non è poi così cattivo rispetto a loro, quei terroristi dei Kurotenpi, Hayate o chiunque altro. Avevo quasi finito. Quindi prendiamo in mano la situazione e FACCIAMO qualcosa. Perché fino a quel momento nessuno aveva fatto molto, per lo meno per la questione Cantha. È passato così tanto tempo dalle fiamme della Settima Riunione di Kiri ... eppure sappiamo ancora così poco sul nostro nemico. Perché? Mi voltai un'ultima volta verso Itai prima di tornare a prendere il mio posto.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note Post che vorrei temporalmente si inserisse tra quello di Hidan e Penny. A quanto detto da Raizen risponderò al prossimo giro.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

  3. .
    Squalo-Tartaruga vs Toro-Fenice

    Akira non avrebbe potuto vedere il ghigno sul volto di Unalaq, ma l'Usurpatore non era del tutto dispiaciuto nello scoprirsi davanti ad un nemico di così elevate capacità, anzi, studiò attentamente le azioni di quest'ultimo, dimostrandosi quanto mai pronto a difendersi e, in fondo, aveva il potere di Suzaku dalla sua, che ne incrementava i movimenti e molto di più, come l'aura della fenice che lo circondò dimostrava.
    Al primo doppio colpo, il massiccio Usurpatore ruotò con estrema velocità il proprio tronco, per mantenere il ritmo con i movimenti dell'altro, ma finché immobile, Unalaq era una vera e propria Muraglia umanaTorre di Ferro [Combattiva]

    Posa Immota
    Speciale: L'utilizzatore è in grado di migliorare le proprie difese, purché non si sposti dalla propria posizione.
    Parate e Schivate permetteranno di ottenere Punti Riflessi (PR). Ogni PR ha una durata di 3 round. Spostarsi per più di uno slot difesa a turno annulla ogni PR accumulato. Ogni PR può essere impegnato in una sola abilità. È possibile accumulare massimo 3 PR.
    [Da genin in su]

    Parata Armata (Base)
    Abile: L'utilizzatore può aumentare i propri riflessi se para con un'arma un attacco avversario. Per ogni PR impegnato in questa abilità la potenza della parata aumenta di +1 i Riflessi.[Da genin in su]

    Parata Repulsiva (Base)
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare il Chakra Repulsivo per ridurre di 10 la potenza di un attacco nemico.[Da chunin in su]

    Parata Armata (Avanzata)
    Maestria: L'utilizzatore può aumentare la potenza difensiva del proprio corpo. Per ogni PA impegnato in questa abilità l'utilizzatore aumenta di 5 la potenza difensiva del corpo.[Da chunin in su]

    Parata Repulsiva (Avanzata)
    Abile: L'utilizzatore può aumentare la reattività difensiva. Per ogni PA impegnato in questa abilità i Riflessi aumentano di +2.[Da jonin in su]

    .

    L'attacco di Akira era quanto mai potente e veloce, ma l'Usurpatore aveva tanti assi nella manica, il primo fra tutti, l'Hozuki lo avrebbe conosciuto a breve, la reattività delle sue difese e della Fenice, che lo portò a schivare Stile di Combattimento Perfetto [0]
    Speciale: L'utilizzatore può selezionare 2 competenze combattive: le relative conoscenze avranno +3 tacche ad una statistica prescelta dall’utilizzatore. Non cumulabile con altri potenziamenti alle competenze. [Da chunin in su]
    (Torre di Ferro: Riflessi - Toro di Ferro: Velocità)
    con altissima velocità il colpo con un semplice movimento del corpo.
    Sul secondo movimento, Unalaq mostrò le qualità della sua Ascia (o almeno quelle difensive), ruotandola fra le mani per parare l'attacco successivo, per quanto stavolta l'impatto produsse comunque una contusione (dovuta all'impatto del piatto dell'ascia con le gambe del suo utilizzatore) più che leggera sul suo corpo.
    Al terzo attacco, bastò nuovamente usare al meglio la propria reattività, all'Usurpatore, seppur sfruttando un pò più chakra, per essere sicuro, dato il punto attacco, così da evitare che le due lame toccassero il suo collo o la testa.
    Sul successivo ed improvviso movimento di Akira, Unalaq non fece molto di più che emettere una fiammata di puro fuoco in sua difesa, una muraglia che le due lame riuscirono comunque parzialmente a tagliare, malgrado il chakra repulsivo usato da Unalaq gli permise comunque di contenere ancora una volta la ferita.
    E poi Akira sorprese il suo avversario sparandogli addosso con le dita, due proiettili d'acqua che, nonostante le consistenti difese fisiche
    Taijutsu Difensive [2]
    Maestria: L'utilizzatore guadagna una protezione naturale contro ninjutsu pari a 20, per 2 round, se utilizzata una taijutsu. Non è cumulabile. [Da chunin in su]

    + Parata Repulsiva + 10 Manto Animale => Pot Dif = 40
    , lo ferirono abbastanza corposamente al petto.

    Unalaq strinse le dita attorno alla propria ascia che non era un'arma normaleAscia delle Stagioni [Equipaggiamento]L'arma rituale degli Sciamani dell'Isola delle Creature Guardiane.


    Sinuosa come la Primavera
    Abile: L'utilizzatore ottiene un bonus in agilità per ogni turno d'uso dell'Ascia, fino ad un massimo di +3[Da genin in su]

    Dura come l'Inverno
    Speciale: L'Ascia delle Quattro Bestie, se l'utilizzatore viene ferito, si nutrirà del sangue dello stesso: ogni ferita Leggera incrementerà di 1 la capacità di perforazione, armi con durezza pari o minore alla capacità di perforazione si considereranno nulle come capacità difensiva.[Capacità di Perforazione: 2 ogni grado]
    [Da genin in su]


    Spietata come l'Autunno
    Arte: L'Ascia delle Quattro Bestie può, con un consumo pari a Basso, produrre un effetto Sanguinamento Grave ad ogni colpo.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Ascia delle Stagioni [Mischia]
    Una grossa Ascia da battaglia dall'asta lunga due metri circa, con la lama di ampie dimensioniTipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Gigante
    (Potenza: 40 | Durezza: 5)
    [Da chunin in su]

    Devastante come l'Estate
    Talento: Attacco x3 contro oggetti...[Da jonin in su]
    , brillante ora del rosso del sangue del guerriero stesso, che parve quasi volare dalla ferita al petto fino all'arma, che ne incanalò il potere, mentre l'Usurpatore andava alla carica con tutta la furia del suo stileToro di Ferro [Combattiva]

    Furia del Toro
    Speciale: L'utilizzatore raggiunge l'apice della concentrazione, focalizzandosi solo sulla battaglia. L'utilizzatore per attivare l'abilità deve ritenere l'avversario, degno della sua concentrazione e deve aver subito almeno una ferita medioleggera. Riduce di un livello la gravità delle ferite percepite (ma non l'effetto delle stesse). Se vengono meno i presupposti di attivazione, l'abilità si disattiva.[Da genin in su]

    Carica del Toro
    Abile: L'utilizzatore, 1 volta ogni 2 round, può effettuare il primo attacco con un bonus alla Velocità se serve per portarsi in corpo a corpo con il nemico.(Richiede Furia del Toro attiva)
    [Da genin in su]

    Toro di Fuoco
    Arte: L'utilizzatore può applicare le proprie fiamme su un'arma scelta all'attivazione della tecnica, per potenziare l'attacco portato con la stessa, una volta ogni due round.(Richiede Furia del Toro attiva)
    [Da chunin in su]

    Toro Selvaggio
    Maestria: L'utilizzatore può, 1 volta ogni round, convertire un bonus ad una statistica primaria verso una statistica secondaria.(Richiede Furia del Toro attiva)
    [Da chunin in su]

    Furia Selvatica
    Talento: L'utilizzatore è più difficile da ingannare: l'efficacia del rilascio è aumentata di 20. Utilizzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.(Richiede Furia del Toro attiva)
    [Da jonin in su]

    di lotta!
    E fu così che Unalaq caricò addosso ad Akira, spazzando lo spazio fra loro e bruciando la distanza con la sua arma, puntando a colpirlo allo sterno con la stessa.
    Subito dopo, Unalaq diede dimostrazione di grandi capacità d'uso dell'ascia: dalle mani calate verso il basso, in un unico sinuoso movimento, l'Usurpatore la sollevò verso l'alto, mentre già l'avvolgeva nelle fiamme emesse dalla maschera, cercando così di spazzare dall'inguine alla spalla sinistra, corpo dell'Hozuki.
    L'attacco, però, non era concluso: Unalaq avrebbe, infatti, mosso il proprio corpo e caricato ancora
    Doppia Rottura - Nibai Kyuukei Rendan
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare un numero elevato di colpi incrementando gli slot azione a disposizione: la tecnica concede 2 slot azione extra; gli slot azione extra sono concessi solo per azioni offensive. Gli attacchi non possono essere potenziati dal chakra.Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    !
    Dapprima un movimento a circolare dell'Ascia contro il tronco di Akira, per poi concludere con un movimento discendente dell'arma addosso alla spalla sinistra del guerriero.

    L'usurpatore era bravissimo nell'usare quella grossa arma a breve distanza, come l'Hozuki d'altronde, ed ora aveva iniziato a mostrare le sue vere abilità offensive, mentre indietreggiava di qualche passo, rimettendosi nella medesima guardia immobile di prima.
    Intorno al duo in battaglia, intanto, tigri, anziani e sciamani stavano combattendo contro i guerrieri ipnotizzati da Unalaq, guerrieri che non si fermavano nemmeno se feriti o mutilati, ma solo quando uccisi.
  4. .

    Abete


    2



    Il Barracuda aveva appena riposto le armi con cui aveva squartato gli sfortunati pescatori che lo avevano estratto dal fondale, quando improvvisamente, un uomo, apparso come dal nulla, obbligò il corsaro a riportare le mani verso le lame. Attese con le dita sulle impugnature delle armi da lancio, mentre cercava di analizzare l'uomo, come fa un predatore a pochi metri dalla preda. Osserva e annusa, cerca di capire cosa ha davanti a sè e se sia il caso o meno di attaccare. Con il busto proteso in avanti verso l'individuo, lo sguardo di Kamasu era soffermo sul coprifronte della nebbia. Il simbolo era evidente, evidente anche la riga che lo caratterizzava da parte a parte. Quell'uomo doveva essere stato un ninja della Nebbia, un tempo. Magari non vi faceva più parte, magari era apertamente contro la Nebbia, in ogni caso non si trovava più al soldo dei Kiriani, e per Kamasu significava solamente che poteva essere un suo alleato nella caccia agli uomini del Mizukage.
    Con fare perso e quasi distratto, fu lo straniero a parlare per primo, spiegando chi fosse, e annunciando di chiamarsi Hayate.
    Il corsaro non conosceva, o aveva mai sentito nessuno con quel nome, quindi prese per buona l'informazione del traditore e la annotò nella sua mente.
    Di quello che l'uomo disse in seguito, Kamasu capì ben poco. Prese a parlare di sè stesso in terza persona, ma in soldoni aveva visto il corsaro tornare a riva, e gli stava offrendo un'alleanza, per qualunque cosa i Kami stessero combinando su quell'isola.


    Per quanto non fosse noto quanto dell'intelletto di Kamasu fosse rimasto intatto dopo la sua morte, sicuramente quello che gli interessava di più era vendicarsi della Nebbia; unirsi a organizzazioni e seguire altri non gli importava, avrebbe accettato qualunque cosa, fino a che gli fosse utile ad eliminare i suoi bersagli. Quindi, non potendo parlare, si espresse in maniera più semplice possibile. Tirò fuori una delle armi da lancio, la roteò tra le dita della mano destra come fosse una bacchetta da riso davanti alla faccia di questo Hayate e..si piegò. Disegnò a terra, sulla sabbia, in maniera evidente il simbolo della Nebbia, lo stesso sul coprifronte di Hayate, per poi indicare prima lui, poi se stesso, e infine scagliò l'arma su quello che aveva disegnato, facendola conficcare in mezzo al simbolo tracciato, ormai smosso, nella sabbia.
    Il gesto aveva sia il significato di domandare se seguire Hayate gli avrebbe permesso di uccidere Kiriani, sia che il suo obiettivo era quello, non gli interessava altro. In quel caso, avrebbe seguito questo Hayate.


    [...]

    In seguito, seguendo l'individuo che gli era apparso appresso, Kamasu venne condotto a una sorta di capanna ai piedi di una formazione rocciosa, un luogo peculiare, ignoto a Kamasu, molto più avvezzo alle onde e alle correnti, specialmente attorno all'arcipelago della Nebbia, che ai terreni che lo formavano.
    Ne seguì una spiegazione piuttosto dettagliata da parte del suo conducente, che indirizzò Kamasu verso l'obiettivo del gruppo che lo aveva accolto. Fondamentalmente si stavano opponendo a Kiri; questo bastava, il resto erano dettagli. Se questo Hayate gli avrebbe dato da distruggere dei sigilli li avrebbe distrutti. Se avesse dovuto proteggerli li avrebbe protetti, gli bastava sgozzare la gente giusta, nel farlo.
    Prima a gesti, poi a parole, Hayate invitò il corsaro a riposare nella stessa capanna che stavano controllando in cerca di informazioni e lì Kamasu si sedette a terra a gambe incrociate, con la schiena contro un muro. Forse stava dormendo, forse era morto; ma quando Hayate gli chiese aiuto, lui annuì con la testa.
    Dopo qualche minuto prese le lame che portava con sè, e prese ad affilarle con una pietra che aveva tirato fuori da una delle bisacce; così che alla prima occasione, fossero pronte a tagliare i tendini come burro.


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Fukibari × 5
    • Gomitiera Imbottita × 1
    • Shuriken × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Ginocchiera Imbottita × 1
    • Respiratore × 1
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1

    Note
    ///

  5. .

    La chiamata


    [3]



    << Non viviamo più nel mondo in cui probabilmente sei vissuto te...>>



    Mentre i kage battibeccavano tra loro, fondamentalmente insultando a turno Diogenes, o accusandolo di essere l'incarnazione dell'ambizione, e che buona parte dei loro problemi presenti o presunti derivavano dalla sua persona, con lui che di volta in volta provava a discolparsi, la mente di Jotaro si dissociò, le parole che gli aveva rivolto Akira la sera prima si ripetevano tra un pensiero e l'altro.

    << Non viviamo più nel mondo in cui probabilmente sei vissuto te...>>



    Era così, la nuova generazione non aveva vissuto il periodo dei tumulti, quasi tutti in quella sala avevano avuto la fortuna di nascere, o di crescere in seguito. Sebbene tutti loro fossero ben più forti dei combattenti del passato, non avevano mai vissuto nel terrore, nella paura che ogni istante fosse l'ultimo, che addormentarsi nel momento sbagliato avrebbe potuto essere l'ultimo errore da commettere. Avevano quindi la forza, ma mancavano della motivazione, mancavano della lucidità di capire che il male era presente, e sarebbe arrivato comunque, di tanto in tanto; che il capo di Oto cospirasse contro di loro o meno. Tutto il tempo passato a discutere, a pensare se Diogenes volesse tradirli o meno, se si poteva affidarsi a lui e volgergli la schiena fosse una buona idea. Per assurdo era stato il più giovane di loro, l'unico a voler davvero, senza remore, provare a tendere una mano. Proprio lui che tra tutti, aveva più motivazioni degli altri nell'odiare il Kage di Oto.

    Un suono come di serratura si fece strada tra i pensieri, mentre il suo sguardo diventava vago, la porta si socchiuse, nulla cambiò nella sua persona, ma non era più lui a parlare. Un po' del vecchio mondo doveva tornare a quel tavolo, altrimenti tra chi non si fidava dell'accademia, chi non si fidava di Gene, e chi non si fidava di se stesso, oltre che lo zimbello di chiunque fosse stato fuori da quel palazzo, lo sarebbero diventati anche di loro stessi. Jotaro alzò la mano, come per prendere la parola e sedare le chiacchiere. Parlando a voce tranquilla.

    Diogenes vi disprezza.

    Parole decisamente poco imparziali, il cui fine non era così evidente.

    Non ritiene Itai al pari del suo predecessore. Ha tenuto in vita Raizen, molto tempo fa, solo perchè gli è stato chiesto per favore, e Hohe si trova qui perchè il più quotato a Suna mi dicono passi più tempo dietro alle mutande, che a tenersi stretti i Biju. Non serve cercare motivazioni per credere che sia vostro alleato. Non lo è.

    L'arbitro guardò con lo sguardo tutti i presenti, uno ad uno, come per fare la lista dei loro fallimenti, alcuni più gravi di altri, ma che non mancavano in forza nello starnazzare come oche offese. Avrebbero dovuto incutere il terrore nei loro nemici, eppure erano stati stuprati uno dopo l'altro.

    Eppure nessuno di voi ha mai avuto il polso di opporsi a lui, fino ad oggi. Sembrava che gli ultimi secondi fossero carichi di astio, e che potessero solo peggiorare, ma improvvisamente il tono cambiò nuovamente, e divenne molto più diplomatico di prima.

    Questa è una buona opportunità per fondare un nuovo inizio. Per quanto forte, il Kage di Oto sa bene di dover abbandonare le sue vecchie ambizioni. Con l'aggiunta di voi 3, i suoi nemici sono più numerosi dei vostri, e non per forza un villaggio sceglie interamente di seguire l'ambizione del suo capo. Chiunque è in grado di capirlo. Kiri è stata rasa al suolo, non c'è mai stato momento migliore per conquistarla, eppure questo non
    è avvenuto. Konoha è stata umiliata, privata del suo Kage e del suo Biju più potente, eppure nemmeno stavolta Oto ha mosso un dito per attaccarla.


    A proposito di questo. Jotaro fece un cenno con la mano al messo accademico vicino a lui. Questo chinò la testa e congiunse le mani nella posizione della capra. Chiaramente a tutti eseguendo un rilascio di qualche tipo.

    In quel momento, da Raizen sarebbe fuoriuscita improvvisamente una forza abbagliante, come se il coperchio di una pentola a pressione fosse esploso, qualcosa era apparso dentro di lui, o forse era più corretto dire che adesso i presenti avevano cognizione di cosa era nascosto dentro di lui. Non solo, anche le capacità sensoriali più o meno avanzate avrebbero potuto constatare che Kurama era effettivamente presente dentro di lui. Flebile, ma presente.


    Quella che fino a un momento prima era stata il messo accademico, si privò della maschera, rivelandosi non un ninja qualsiasi, ma la donna che più di tutti era stata il simbolo dell'invasione alla Foglia. Taka, la consorte di Shiro. Sebbene con una benda sull'occhio sinistro, e il destro serrato.
    Ci metterà un paio di giorni a tornare in forze, ma Kurama non ha mai abbandonato il tuo corpo, ho trasformato il corpo dell'Hokage in un medium particolare. Shiro ha preso solo parte del suo chakra, non il Biju. Così come non ha ottenuto il mio sharingan. Gli ho dato il mio occhio ormai cieco, ma la stessa illusione è attiva su di lui, facendogli credere il contrario.

    La situazione generale, nobili Kage, è meno terrificante di quello che possiate immaginare. Anche se effettivamente lamentarsi e pontificare dà un senso di sicurezza, ci sono alcuni che stanno lavorando anche adesso per darci dei vantaggi. Grazie alla sensazionale capacità, ahimè ormai estintasi di Taka, Kamimusubi, almeno uno dei nostri nemici al momento pensa di avere qualcosa che non ha.

    Volenteroso di lasciare le polemiche alle spalle, per concentrarsi sul futuro, il ronin introdusse un'altra informazione, e poco dopo si sarebbe assicurato che tutti fornissero il loro contributo alla causa, non solo i capivillaggio. Si voltò un momento verso Akira, come per prepararlo, quindi si rivolse nuovamente ai presenti.

    Le buone notizie non sono concluse. Penso che tutti voi, o almeno buona parte, sappia chi è la persona al mio fianco. Si tratta di Akira Hozuki, di Kiri. Non si trova qui per caso ovviamente, l'ho convocato come testimone di quello che è successo al villaggio del Gelo, e perchè è in quel luogo entrato in possesso di un particolare manufatto. A quel punto Jotaro avrebbe invitato Akira a mostrare la Lanterna delle Anime ai presenti, come prova tangibile della speranza di poter abbattere non solo i nemici dei 4 villaggi, ma persino i loro dubbi. Questo oggetto fa parte di una piccola collezione di 6 reliquie. Si tratta di un gruppo di tesori molto simili ai leggendari tesori di Rikudo, il motivo della loro importanza, è che grazie a Taka, siamo ora a conoscenza del fine ultimo di almeno uno dei nostri nemici. Shiro sta cercando questi oggetti per consegnarli a qualcuno. Qualcuno che a quanto pare, dà ordini ad un individuo che con il suoi gruppo di turisti ha gravemente danneggiato non uno solo, ma due dei villaggi qui presenti. Capite ora l'importanza di concentrarsi sul futuro, e non su quello che il Kokage può aver o non aver pianificato.

    Tornato a sedere, si rivolse agli accompagnatori dei vari Kage.

    Voi 4 non siete semplicemente guardie. Se siete stati scelti, tra tutti nel vostri villaggio, per scortare il vostro Kage, significa che avete un ruolo fondante nella discussione, condividete le informazioni in vostro possesso, sono sicuro che saranno in grado di aggiungere valore al complesso.

    Le informazioni del Kazekage e dell'Hokage avevano già aggiunto molto al discorso, la lista dei nemici era effettivamente lunga, ma tutti con i loro pezzi stavano componendo un puzzle molto impegnativo. Il cambiamento dell'atteggiamento di Raizen in particolare, aveva sorpreso il ronin, che non si aspettava una crescita così repentina dopo quanto accaduto alla Foglia, motivo per il quale non aveva voluto attendere a far sciogliere l'illusione che era costata la vista a Taka. Restava da vedere se il gruppo si sarebbe realmente alleato, o se avrebbe continuato a far buon viso a cattivo gioco, fino alla sua inevitabile decimazione.

    Quale può essere il piano di azione, secondo voi tutti. Chi merita la nostra attenzione, e chi invece a parer vostro è da considerarsi una minaccia fumosa ma che può essere arginata? Non possiamo combattere contro tutti simultaneamente, dobbiamo ridurre gli avversari un po' alla volta. Farli combattere tra loro. Non possiamo muoverci contro Cantha con mezzo continente che ci pugnalerebbe nel sonno, così come non possiamo metterci a indagare sulle Armi e sulle Reliquie, con i cremisi e Kurotenpi che ci lanciano bombe incendiarie addosso appena ci voltiamo.

    Così come è fondamentale recuperare quanta più forza possibile. Dobbiamo assicurarci alleati e forze portanti. Come in passato dovranno essere addestrate e preparate alla lotta.

    C'era anche un'altra questione. Al momento infagottata dentro il mantello di Jotaro, in attesa di essere rivelata...

    [Il giorno prima]

    Quando il ragazzo si trovò davanti il tizio che aveva creduto morto, Jotaro avrebbe voluto dirgli che molti altri prima di lui avevano avuto la stessa reazione e che ormai c'era abituato, ma quello che era successo non era così importante come lo era il futuro.

    Oh lo vedrai domani, tutti chi. Riguardo al gelo, penso di poter affermare con sicurezza, che nessuno si aspettasse quello che poi è avvenuto. Sicuramente qualcuno lo ha organizzato, e a quel qualcuno faremo presto una visita.

    Jotaro lo mise a suo agio, ma neanche troppo, senza anticipargli nulla.
    Ognuno dei presenti ha qualcosa da poter offrire. Nessuno di loro è divenuto Kage con la volontà di prendere parte a qualcosa di simile, ma ora che ci sono finiti dentro, dovranno rendersi conto presto che a breve non solo non ci saranno più mulini, ma smetterà anche di soffiare il vento.
    Akira gli ricordava molto lui stesso dopo aver fallito per l'ennesima volta l'esame all'accademia. Ayato apparve, e con la promessa di potere e grandezza, il giovane ne sarebbe stato inebriato e in poco tempo corrotto. Così come lui aveva corrotto Raizen passandogli la sua boria, e Hohe, passandogli la sua ossessione per la verità, che aveva portato tutti e due a perdere molto. Stavolta non avrebbe permesso che una delle ultime speranze per il futuro venisse corrotta dalla vendetta.
    Quello che diceva il ragazzo in particolare lo aveva colpito. "Non era più il suo tempo", nessuna verità era mai stata più vera.

    Offgame

    Prossimo giro: 4 Gennaio, sentitevi liberi di aggiungere le tematiche che preferite.




  6. .

    La vendetta dei Nomura


    Post III°




    Il tipo con cui Jou doveva condividere il laboratorio a quanto pare non sembrava essere un tipo noioso e banale, anzi. Due cose colpirono l'occhio dell'afro immediatamente: la prima è che beveva whiskey, quindi era un libidinoso come appunto il sunese; la seconda è che non si presentò, Jou fece finta di niente ma se ne accorse perchè non è proprio una cosa comune non presentarsi. Jou sinceramente non aveva nulla da nascondere e non si pentiva di nulla quindi per lui rivelare il suo nome non era un grosso problema, ma a quanto pare il tatuato non era della stessa opinione. Si definì un mercante che a quanto pare se ne intendeva di veleni, ed era lì perchè pagato per essere in quel posto Ah beh allora due spicci li prentendo anche io alla fine di questa solfa eh... vedi di mettere una buona parola anche te magari eheheh

    Quindi Jou iniziò la preparazione per il suo tonico speciale. Dopo aver tritato per 10 minuti le foglie di Bridio e averle messe nell'acqua distillata, prese un'altra ciotola e un altro mortaio in cui ci rovesciò dentro metà dell'erba che si era portato da Suna. Iniziò a pestare anche quella, per renderla compatta e far uscire tutto l'olio contente il vero siero di quella speciale pianta. Ci mise meno di 10 minuti e tolta l'erba potè vedere come su tutte le pareti della ciotola c'era attaccata una sostanza appiccicosa. La raccolse tutta fino a farla diventare una pallina di color ambra per poi appoggiarla su un foglio sopra il tavolo, terribilmente vicino alla bollitrice...
    Tirò fuori l'ampolla con la soluzione di bridio e acqua distillata appena bollita e la lasciò raffreddare per qualche minuto. Il fato volle però che nel tirare fuori quell'ampolla, Jou mosse per sbaglio il foglio con sopra l'olio della sua erba e lo fece cadere nel bollitore: non se ne accorse, lasciando così che quella sostanza così pericolosa e particolare iniziasse a produrre fumi allucinogeni. I ragazzi non se ne accorsero immediatamente, ma nel giro di pochi minuti avrebbe iniziato a provocare i primi effetti.

    Nel mentre però l'afro continuò con la sua preparazione e lesse le istruzioni che seguivano. Fece una veloce equazione matematica e arrivò con il capire che doveva usare 1.5 g di acido acetico, che avrebbe iniziato un processo chimico a contatto con le foglie di bridio tritate e bollite, e quella poverina particolare con su l'etichetta "terra di fullet". Non gli risultò difficile arrivare a quel punto, tanto che dopo una mescolatina a quel composto e dopo averlo messo a riposare, pure Jou si sarebbe stravaccato sulla sedia più vicina a riposare Ahhh tutta questa meticolosità e precisione mi fanno venire il mal di testa ahahah come vorrei anche una bella birretta... Era completamente stravaccato e si sentiva come sciogliersi su quella sedia, i muscoli erano completamente sciolti e rilassati e la testa viaggiava in tutt'altro posto, che sicuramente non era quel laboratorio freddo e buio.

    Nel mentre Namae lavorava sul suo banco da lavoro tritando i fiori dell'aconite, che avrebbero rilasciato una sostanza gialla e appiccicosa, nettare del veleno che quella pianta poteva creare. Per l'Oleandro non vi erano fogliettini con istruzioni o quant'altro, a quanto pare la famiglia Nomura doveva davvero fidarsi di quel particolare individuo che si spacciava come semplice mercante.
    Ma il danno che Jou che aveva provocato avrebbe colpito anche il temibile Nukenin di Ame, facendolo tornare ai vecchi tempi da giovane quando si fumava le cannette tra i vicoli bui del villaggio della Pioggia. Non si sarebbe allarmato più di tanto, quella sostanza che Jou aveva estratto e che senza volere aveva messo nel bollitore emanava un fumo dall'odore moto piacevole che quasi si riusciva ad ignorare, se non che in pochi minuti avrebbe colpito il cervello di entrambi. L'afro era già cotto e stava già viaggiando per i suoi mondi immaginari, e anche Namae inizialmente si sarebbe sentito ogni muscolo del corpo sciogliersi e avrebbe avuto bisogno di sedersi. Solo in quel momento il suo cervello avrebbe deciso di fargli un brutto scherzetto.
    Iniziò a sentire come una presenza malvagia e angosciante in quella stanza, una presenza tremendamente inquietante che non aveva una spiegazione logica: erano soli in quel laboratorio, lui e Jou.
    Poi l'afro scomparve, non era più in quel laboratorio. E poi anche il laboratorio venne a mancare, e così divenne una stanza completamente buia Namae... Una voce si fece sentire insieme a dei passi Sei veramente ridicolo... I passi si fecero sempre più vicini ma l'Oleandro non potè capire da che parte arrivavano Neanche avessi più 15 anni... Poteva sentire come quella voce era una voce critica e arrabbiata, come se fosse di qualcuno che lo conoscesse Te l'avranno sciuramente detto come li tratto io quelli che lavorano come te... Namae finalmente potè sentire a presenza di qualcuno alla sua destra, e una volta giratosi avrebbe notato una figura stranissima parlargli
    ade
    Non pensavo di conoscerti in una situazione del genere... ma lo sai benissimo come andrà finire questa situazione Sbarrò gli inquietanti occhi gialli e il fuoco blu sulla sua testa si fece più vivo e più acceso.
    Cosa avrebbe fatto e pensato l'Oleandro in quella situazione così irreale?
  7. .

    Finalmente anche Itai arrivò e la riunione ebbe inizio.
    Jotaro aprì le danze facendo un rapido sunto della situazione che ora i quattro Paesi "alleati" erano tenuti ad affrontare; parlò di Cantha e di Iwa proferendo parola di eventi noti ad Aloysius, anzi, tali da fargli passare non poche notti insonni. Shiro era nei suoi pensieri, così come quei dannati bifolchi di Kumo.
    Hohenheim sembrava il più incline al dialogo e non trattenne la lingua dal fornire dettagli sui Cremisi, sulla sua esperienza nell'Erba e sui Kurotempi che avevano di recente sconfinato nei territori del Vento...già c'erano anche loro nel calderone dei nemici da tenere in considerazione.
    In realtà Diogene non aveva ancora capito quanto le sue parole durante l'incontro preliminare con il neo Kazekage avessero attecchito; Febh d'altro canto non aveva portato lo Yonbi, bensì un tassello per arrivarci e questo indeboliva la posizione del Mikawa nei confronti di Suna. Ad ogni modo, la questione sarebbe emersa solo dopo, quando dal computo dei fatti si sarebbero tirate le somme e iniziato a progettare il contrattacco.

    Il Mizukage, giustamente, volle prima togliersi qualche sassolino dalla scarpa: era pacato, sembrava aver trovato un certo equilibrio, qualcosa di che di certo Aloysius non aveva visto durante l'ultima missione che si erano trovati a compiere insieme per contro dell'Accademia. Dalle sue parole trapelava il concetto di essere intenzionato a chiudere con il passato a patto di fornire una prova della lealtà che avrebbe dovuto contraddistinguere le azioni dell'Otese in questa nuova avventura.

    " Non c'è un bene di Kiri che sia stato danneggiato da queste mani. Le uniche attestazioni concrete riguardo il mio legame con Kiri sono le missioni portate a casa da leale compagno e, se vogliamo dirla tutta, di aver salvato anche la tua vita e quella del precedente Mizukage dalle follie di un certo Jashinista...coff coff. Riguardo Konoha non vi è mai stato alcun astio mentre per Suna l'unica persona che avrebbe potuto dire qualcosa sul mio operato mi ha già perdonato. Il resto sono solo parole. Quanto all'Accademia, alla quale ho solo dato e mai ricevuto nulla nel corso di questi anni, come Jotaro ha già detto non siamo qui riuniti in suo nome quindi la lascerei nel baratro cui è destinata. "

    Pausa. Avrebbe scrutato lo sguardo di tutti e tre gli altri leader per essere sicuro che nessuno avesse da obiettare...in quel caso avrebbe invitato l'insofferente a sputare il rospo. Quindi avrebbe continuato:

    " Godo del sostegno del mio villaggio perché ho fatto una promessa a Febh, che è qui presente come garante delle mie parole: Kumo è il primo della lista ma non darò adito a nessuna mio capriccio prima che ogni invasore o nemico esterno non sia sconfitto. Non c'è garanzia migliore di questo Yakushi per farti dormire sogni tranquilli, Itai. Non so cosa hai sentito sul mio conto ma non mangio bambini né stupro donne. "

    Avrebbe quindi tirato fuori dalla sacca che aveva con se dei fascicoli e con un colpi di dita li avrebbe lanciati agli altri 7 al tavolo.

    " Detto ciò, se vogliamo iniziare...spero che vi siate portati gente che ne capisce di guerra e non semplici scaldaposto.
    Questi li ha preparati Hebiko, una kunoichi del Suono; dentro trovate ogni tipo di informazione riguardo le risorse belliche di Oto. C'è uno storico sugli attacchi che abbiamo ricevuto in questi anni, i danni inflitti e le informazioni recuperate. Ogni brutto ceffo che si è presentato ai nostri Gathe o di cui abbiamo recuperato dettagli sono nelle carte ninja in allegato. Gli edifici del Suono sono stati distrutti più e più volte e non sempre a causa della sbadataggine del suo vecchio Amministratore. Il budget che possiamo mettere in campo per questa guerra è in grassetto. Accanto ad ogni ninja c'è la mansione, il grado, il numero di missioni svolte e le principali attitudini...i dati che aveva l'Accademia erano vecchi di anni e comunque l'organizzazione attuale di Oto è cosa recente. Oltre i ninja contiamo una trentina di abili combattenti, privi di conoscenze ninja ma addestrati finemente come spie. 9 navi da guerra e altrettanti macchinari da assedio...Sono numeri esigui rispetto all'esercito Canthiano ma è quello che sono riuscito a fare negli ultimi anni.

    Vista la nostra vicinanza con il Fulmine sono loro il nostro problema più urgente. Kamine, la Jinkurichi nell’Hacibi, potrebbe essere stata contaminata in qualche modo e il tuo aiuto Itai potrebbe scacciare una possibile minaccia nascosta. Sono forti, ci hanno messo alle strette durante l'ultimo assalto, ma è un nemico che in quattro possiamo schiacciare una volta per tutte. Non hanno i numeri di Cantha, né le ombre di Ame di cui ancora conosciamo poco. Abbiamo delle mappe sulle zone di confine ma dai rapporti accademici so che altri in questa stanza sono riusciti a penetrare fin dentro la capitale.
    Chi è stato in missione con me sa come lavoro e sa che non ho mai perso un duello, che sia a scacchi o sul campo vero di battaglia. Datemi tutte le informazioni in vostro possesso e vi tirerò tutti fuori dalla merda di cui siamo sommersi.


    s0mdTiT



    CITAZIONE
    OT/ Se riesco aggiungerò un sunto dei bei fascicoletti con rilegatura rosa che Gene vi ha dato. Post veloce ma tanto abbiamo tempo per dire tutto ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 9/12/2018, 23:06
  8. .

    Tutti in cerchio


    Riunione dei Kage [2]



    Lentamente, ma con una certa dose di sorpresa da parte dell'organizzatore, tutti i kage avrebbero riposto alla chiamata. Avere quelle personalità tutte in una singola stanza era già di per sè un'impresa complicata, riuscire a farli stare calmi evitando discussioni che si sarebbero trasformate in rappresaglie, lo sarebbe stato ancora di più, ma valeva la pena tentare. I primi ad arrivare furono i ninja della Foglia. L'Hokage era stato accompagnato dal fratello di Sho, con il quale Jotaro non aveva mai avuto molto a che fare, ma del quale conosceva molto, grazie ai racconti del jinchuuriki, che aveva trascorso molto tempo con il ronin. Jotaro rimuginò su quella scelta: in una situazione di sfoggio di potere, Raizen aveva scelto un altro ninja rispetto a Sho, probabilmente il ragazzo non si era ripreso dall'ultima volta, un peccato. I due si sistemarono sotto all'emblema della Foglia e restarono in attesa, senza dire una parola. Successivamente fece la sua entrata la coppia di Suna. Vedendo non altri che Hohenheim in possesso del copricapo del Vento, il ronin non potè che sentirsi per un attimo orgoglioso di quella vista, proprio lui tra tutti era divenuto il capovillaggio della sabbia; da qualche parte del cuore rancido del clone, era rimasto un posto speciale, riservato alla Sabbia e a quel ragazzo che a causa sua aveva sofferto grandemente, e ora proprio lui si stagliava sopra le dune. Fantastico.
    Assieme al Kazekage c'era un altro ninja che Jotaro non aveva mai visto; la Sabbia era senza dubbio il villaggio dove aveva trascorso meno tempo negli ultimi decenni, e nel quale non aveva alcuna spia, gli fu quindi impossibile anche provare a indovinare chi fosse quell'individuo al seguito di Hohe.
    Quindi fu la volta del gruppo della Nebbia. A meno che Diogene non lo avesse evocato come cadavere davanti a Itai, il ronin non aveva ricordo di aver mai più incontrato quello che un tempo era la guardia del corpo di Shiltar, dopo quel piccolo malinteso che per poco non rischiò di causare un vero macello diplomatico, molti anni prima. Il giovane ninja che aveva portato via un orecchio a Jotaro era decisamente cambiato per il meglio, e non solo per l'età, sembrava decisamente più sicuro di sè. Ad accompagnarlo, quello che sembrava uno scaldabagno, almeno a giudicare dal suono di ferraglia che si portava dietro. Un set up estremamente singolare, che Jotaro non aveva mai visto, ma che attirò la sua curiosità; non immaginava che simili equipaggiamenti fossero presenti in seno a Kiri. Entrambi, entrando, vibrarono attenzioni ostili verso chi era presente accanto a me, così evidenti da poter essere percepite da chiunque. Poi, però, si accomodarono al loro posto.
    Quindi fu la volta dell'ultimo gruppo, che per un momento rischiò di far preoccupare l'organizzatore, dal momento che proprio il neoeletto Kage di Oto aveva richiesto la riunione. Quando entrarono, l'aria nella sala sembrò gelarsi. Non tanto per Febh, tutti amavano l'amministratore di Oto, assieme a covare per lui una giusta paura, quanto piuttosto per chi lo precedeva. Seppur contenendo la sua solita presenza di spirito, il Mikawa era stavolta forte di un titolo che gli dava il diritto di parlare per Oto. Cosa che prima, seppur pochi erano stati in grado di comprendere, era uno dei pochi collari che ancora trattenevano Diogenes.
    Quando furono sulla porta, Jotaro sembrò per un momento cadere dalle nuvole, e, raggiunto dal messo accademico, il ronin sussurrò alcune parole all'indirizzo del personaggio vestito di bianco, il quale, componendo alcuni sigilli di Terra, fece sgretolare i due simboli della Nuvola e della Roccia, generando al posto di quest'ultima, il simbolo del Paese del Riso.
    Trasformando la sala a 5 posti, in una rinnovata sala a 4 posti. Rimuovendo l'unica sedia rimasta vacante. A quel punto, il Kage del Suono avrebbe potuto sedere al suo posto.


    Questo posto ha visto giorni migliori

    Quando tutti fossero stati al loro posto, coi copricapi sul tavolo, Jotaro si sarebbe alzato in piedi, inchinandosi ai presenti e dando il benvenuto a tutti. Che mondo strano, quello in cui quello che un tempo era il ribelle più ricercato, ora accoglieva le colonne portanti del mondo.

    Benvenuti tutti, grazie di aver risposto a una chiamata così particolare in così poco tempo. Sono sicuro che le presentazioni tra di voi non siano, purtroppo, necessarie, ma vi chiederei unicamente di abbandonare i vostri sentimenti verso chi vi siede accanto, fuori da questa sala, per quanto possibile.

    Voleva evitare le chiacchiere inutili, quell'incontro era molto più propenso a scatenare un parapiglia che a generare una vera alleanza, quindi era meglio gestire subito gli elefanti nella stanza, per evitare che screzi appena accennati iniziassero a uscire fuori controllo. Mentre era ancora in piedi, Jotaro aggiunse.

    Dal momento che io sono solo un rappresentante di qualcosa che so bene molti di voi non apprezzano, non starò a chiedervi di fare qualcosa in nome dell'Accademia, questo incontro ha lo scopo di mettervi tutti sullo stesso piano e condividere le informazioni di cui siamo in possesso perchè siate a conoscenza della situazione.

    Quindi si sedette rivolgendosi nuovamente ai presenti.

    Non vi mentirò, i funzionari, o meglio, i pigri panzoni che risiedono in Accademia hanno pausa di un nuovo incidente come quello che anni fa portò alla distruzione di quell'edificio, e alla morte di molti di loro. Temono che i villaggi siano così astiosi tra loro da non passarsi nemmeno le informazioni sulle minacce che incontrano. Sebbene io ritenga ridicolo preoccuparsi solo quando i nemici sono alle porte, non può essere una cattiva idea aggiornarsi su quelli che sono i principali nemici che attendono alle vostre porte. Inizierò io per dare il buon esempio e passare poi a voi la discussione, sono qui solo come moderatore, e non per rubarvi informazioni, dirvi come gestire i vostri villaggi, non avendone alcun diritto, o criticarvi facendovi notare che arrivare a una riunione segreta a cavallo di bestie giganti, non sia un ottimo inizio per evitare di essere bombardati dai nostri nemici.

    Quindi Jotaro pose la mano destra sospesa verso il messo accademico, che tirò fuori dal bianco mantello un rotolo di pergamena, che Jotaro distese sul tavolo davanti a sè. Era una grossa mappa del mondo conosciuto, compresa la terra Canthiana a sud-est. Quindi estraendo alcuni oggetti simili ai pezzi degli scacchi, ma terminanti in ideogrammi invece che nei classici simboli, il ronin pose una figura in piedi su ognuno dei grandi villaggi accademici, rappresentati quel giorno, per poi posizionare una figurina su Cantha.

    Uno di questi è l'Imperatore di Giada, autoproclamatosi tale, Shiro Tagachi. Sono state le sue forze ad invadere Kiri ed assassinare il Daimyo del Fuoco. Le informazioni in possesso dell'Accademia sono relativamente esili, dal momento che le comunicazioni con l'isola sono interrotte, e dopo gli attacchi vostri villaggi, poco è diventato di dominio pubblico. Sappiamo che hanno un esercito regolare sconfinato, ma formato da fanti privi di arti ninja, rendendo di fatto temibili solo i generali di spalla a Shiro.

    Quindi posizionò un'ulteriore figurina di legno con l'ideogramma del Fulmine, sulle terre della Nuvola.

    Quando ero bambino, Kumo sedeva in questa stanza. Oggi chi vive là sembra interessato ad altro.

    Un pezzo venne poggiato sulle terre di Iwa. Qualcosa è in agguato a Iwa. Ho girato molti paesi, ma non vi ho mai messo piede, a differenza di molti di voi. Alcune delle fazioni che osteggiano questa alleanza hanno dimora nella Terra.

    Quindi un ultimo pezzo venne posizionato quasi al centro del continente, sulle terre della Pioggia.

    Era un tempo tradizione di questo evento, il condividere a vicenda le maggiori taglie presenti nei villaggi, per far coincidere gli sforzi di tutti per dare la caccia non agli stranieri, ma a coloro dei villaggi che hanno scelto una strada diversa. Una strada che intende minare la certezza rappresentata da questa stanza.

    Alla fine il ronin tornò a sedersi, per concludere il suo intervento.

    Abbiamo una grande fortuna a differenza dei nostri predecessori. Molti di voi hanno avuto a che fare con questi nemici. Alcuni di voi sono persino stati a Cantha, anni fa, alcuni hanno incontrato Shiro, altri conosco i Cremisi, altri la Zanna. Vi prego, non come accademico, ma come vecchio maestro di alcuni tra voi, e come amico di altri, create un ponte, o non rimarrà nulla.


    [ In Precedenza ]

    Senza dubbio fu strano per Akira scoprire chi lo aveva invitato alla festa.

    Ti assicuro che era quello che pensavo anche io. A quanto pare ho incontrato un inatteso alleato la sera prima di quell'inferno. Uno strano individuo deve avermi passato non solo informazioni ma anche dei sigilli. Quando ho ripreso coscienza erano passate settimane e io mi trovavo sotto terra, sotto molta terra, in una sacca tra le macerie, senza un graffio. Non so spiegarti nemmeno io che arte fosse, ma mi ha salvato la pelle. Ne riparleremo comunque, sistemati e riscaldati, tra poco inizieranno ad arrivare, fatti trovare decente per quando inizieranno a guardarti storto per aver lasciato il villaggio.

    [ Il giorno dopo]

    La riunione stava per iniziare, e Akira si era posizionato vicino al ronin in attesa dell'inizio di quell'incontro.

    Credimi, se li conoscessi come li conosco io, saresti venuto imbottito di gomma. Mi preoccupa più averli riuniti tutti in una stanza che avere una divinità drago impazzita sopra la testa...Noto che hai messo una tunica neutra. Ci sarà sempre posto per te in accademia, ma temo che le tue qualità andrebbero sprecate dietro una scrivania.

    Quindi il ronin fissò per un momento la tunica di Akira, in prossimità del bacino. Prima di voltarsi verso la porta, attirato dal suono di alcuni passi.

    Sono contento che tu abbia portato quella, dal villaggio del Gelo, sarà utile durante la spiegazione. Non immagini neanche cosa hai portato via da quell'inferno.

    Offgame
    CITAZIONE
    Lo scopo principale come avete intuito, è quello di rendere più semplice la diffusione delle conoscenze in-game dei vostri pg su nemici o ambientazioni che altrimenti sarebbero ancora ignote. Per rendere più semplice lo svolgimento della giocata, daremo per appurato il termine delle elezioni a Oto e a Suna, così da non perdere troppo tempo. Per risolvere la questione di "che fine ha fatto sho pg", dal momento che Gene lo ha fatto imprigionare, si determina che il personaggio, privo del 5 code è tornato alla foglia, e da lì ha svolto in seguito la giocata con me a Cantha, fornendo di fatto la Bussola di Giada al villaggio della Foglia.
    Altre eventuali incongruenze di timeline faranno puff :rew:



    Limite al prossimo giro: 20/12
  9. .

    Jotaro si era mosso in fretta, più di quanto Aloysius si aspettasse. La missiva arrivò nello stesso inverno di quell'anno e il Colosso gioì come un bimbo a Natale per il suo tanto sperato presente...i preparativi erano pronti ed era giunto il tempo di destare l'Accademia dal suo letargo.
    Dopo tre mesi dalla Riunione ad Oto diverse cose erano cambiate e la nuova rotta tracciata dal Mikawa iniziava a conferire nuovi connotati a coloro che erano considerati tra i più spregevoli e inaffidabili ninja dell'Alleanza. Parlo di questo poiché per motivare la scelta che aveva portato il Kokage a scegliere il suo accompagnatore è necessario un minimo di contorno: le casse del Villaggio e di quelli vicini erano state prosciugate nell'investimento sulle maggiori forme di guadagno del Paese ma non era da bordelli, servizi e banche che il Riso stava ricostruendo la sua fortuna...bensì dal primario.
    Avevano praticamente raddoppiato il loro prodotto interno lordo con una semplice operazione, l'unica che Diogene non aveva largamente pianificato fino al giorno della sua elezione...

    Mettere Febh nei campi, lontano da Oto e dalla vita dei ninja, era stata la svolta del villaggio: da solo era in grado di fare il lavoro di tutti gli agricoltori delle pianure e aveva bonificato ettari di terreno in brevissimo tempo, sgravando il villaggio di costi esorbitanti. Non solo, così facendo non vi era più alcun incidente a rallentare le operazioni burocratiche e nessun ritardo nell'attuazione dei medio/piccoli problemi organizzativi che una capitale militare viveva nel quotidiano....Quanto alla malavita poi, Aloysius aveva praticamente confinato ogni forma di vizio all'interno delle mura del quartiere dei piaceri. Per le via del villaggio non vi erano barboni, spacciatori, donnine o bancarelle di contrabbando. Come? Soldi per pagare tutti non ce ne erano e la politica del terrore non poteva piagare i più radicati malavitosi...cosa ne avesse fatto di quelle persone non era dato sapere. Qualcuno diceva di aver visto persone condotte con la forza nel cunicoli del villaggio, alcuni affermano che le fiere del bosco dei sussurri non avessero più appetito, altri ancora di navi prendere il largo senza mai fare ritorno o addirittura di una qualche creatura custodita nel profondo di un cratere non molto distante da un villaggio. Insomma...in qualche modo le cose sembravano funzionare ad Oto.


    Direi che è giunto il momento di appendere guanti e scarponi al chiodo e riprendere da dove eravamo rimasti. Domani all'alba, al South Gate, i 4 Villaggi si riuniscono. Ah, porta il Gorillotto...è giunto il momento che Suna se lo riprenda.


    Se lo Yakushi non si fosse presentato o se fosse arrivato a mani vuote Aloysius avrebbe intrapreso quel viaggio da solo, senza nessuno dei marmocchi del Suono a stargli tra i piedi...in caso contrario, rientrando dalla vita nei campi cui era stato rilegato, il ragazzo sarebbe stato accolto da una pesante pacca sulla spalla e dalle consuete parole dolci del Mikawa:

    " Spero tu non ti sia scordato come fare il ninja, Febh. Andiamo? "


    Probabilmente non era ancora il momento giusto per chiedergli se avesse risolto i suoi problemi...già, davvero pensavate che Aloysius avesse allontanato Febh solo per raccogliere riso? Ad ogni modo, i due mostri avrebbero raggiunto il Ferro procedendo a passo sostenuto; non portavano con loro un simpatico animaletto di compagnia e vi erano ancora nel continente diverse persone che avrebbero voluto metterci sopra le mani. Rintracciare però il messaggio di sangue recapitato all'ex amministratore sarebbe stato complicato poiché il corvo del becco rosso era stato monitorato durante l'intero tragitto e tutti i consoni meccanismi di protezione di sangue erano stati applicati su quel semplice foglietto di carta. Nessuno sapeva della scelta del Kokage.

    " Oggi è il mio compleanno...Jotaro non poteva scegliere un giorno migliore per questo regalo. Sai che non avrei potuto portare nessun altro con me: questo genere di riunioni finiscono in un modo o nell'altro sempre male e negli anni mi sono fatto più nemici che amici. Spero solo che ad Oto sappiano badare a loro stessi qualora il nemico si presenti in nostra assenza."

    Chiaramente Ogre avrebbe vegliato su Oto in sua assenza e tutte le giovani leve del villaggio avevano vissuto mesi di terrore nel tentativo di sopravvivere agli allenamenti del nuovo Kokage. Diventare più forti era stato il primo ordine impartito da Aloysius dopotutto.
    Le preoccupazioni del Colosso svanirono però quando vide il Palazzo incastonato nella montagna, tra il ghiaccio del Ferro. In quel momento il chakra repulsivo poteva anche non servire perché il calore nel suo petto sarebbe bastato a tenerlo caldo.

    Whothehellwouldbedumbenoughtotracekenpachi_4ab9957ebca831d1645185e77ca5f40a

    " Qualunque cosa accada oggi sappi che sei l'unica persona con la quale potrei vivere questa esperienza. "

    Fin troppo melodrammatico per gli standard di Diogene ma era vero e vista la posta in gioco e l'incertezza sul futuro trattenere quelle parole sarebbe stato semplicemente sciocco. Qui i ricordi si fanno confusi: il sapore insipido del manzo, il letto troppo morbido, una ragnatela enorme nell'angolo in alto della stanza...Aveva chiuso gli occhi un minuto, per svuotare la mente dei pensieri superflui, e un istante dopo si ritrovò in quella sala spoglia ma al contempo così carica di importanza. Vi erano volti nuovi e non ma tra tutti quella di Itai era l'assenza che più gli pesava...si convinse che sarebbe arrivato, prima o poi. Erano gli ultimi ma senza affrettare troppo il passo si incamminò verso la sedia vuota fissando con il suo solito sguardo indecifrabile e quel ghigno terrificante prima Raizen e poi Hohenheim. Quindi si sedette posando il cappello sgualcito sul tavolo.

    Quello era l'unico posto dove voleva essere.



    Edited by DioGeNe - 1/12/2018, 23:29
  10. .

    La Rottura


    I

    [In un tempo remoto, in un luogo perduto]

    Un uomo anziano sedeva davanti ad uno scrittoio nella penombra di una stanza senza finestra. Due candele bianche bruciavano lentamente lo stoppino e la luce illuminava la pergamena sotto di lui. Non c'erano penne o calami, in quel momento l'uomo stava solo leggendo. L'età gli aveva portato via gran parte dei capelli, che ora rimanevano corti come una corona candida attorno alle tempie e la sua vista non era più buona come un tempo. Leggeva molto e leggeva cose potenti. Forse era per questo che la sua vista stava venendo meno... era successo anche ad Indra, dopotutto. Ed ai suoi figli. Ma lui non aveva quegli occhi rossi maledetti, eppure la sua vista stava decadendo sempre di più. Ben presto l'oscurità eterna lo avrebbe accolto, ancor prima che la morte lo stringesse nel suo abbraccio.
    Accarezzò la pergamena sotto di se, quasi potesse leggere solo col tocco delle sue dita, dunque la richiuse con cura. Si rialzò, poggiandosi ad un bastone vecchio e nodo e con la mano sinistra sollevò un sacco di tela pregiata. Cercò la porta e la spinse, il rumore della pietra che scorreva leggera su altra pietra graffiò le sue orecchie.
    Quando fu fuori la luce colpì le sue retine e quasi gemette dal dolore. Ci vollero alcuni secondi affinché potesse riprendere a camminare in quella luce più accecante della più completa oscurità. Percorse vecchi corridoi di pietra e legno che conosceva bene, finché non fu in una stanza dove un tempo era solito ricevere graditi ospiti.
    L'Archivista poteva vedere ancora le forme dei tre che erano davanti a lui. Raggiunse una sedia e vi si lasciò andare, stanco.
    Ho trovato ciò che avete chiesto. Vi chiederei gentilmente di aprirle, qui, ed ora.
    Perché? Domandò uno degli uomini. Era un uomo sulla quarantina, il volto affilato e pallido, con lunghi capelli neri.
    Queste Pergamene mi furono affidate affinché le conservassi. Affinché fossero affidate a uomini e donne in grado di usare il loro potere. Vi ritenete tali?
    Una donna, dalla pelle scura ed i capelli chiari si fece avanti, inginocchiandosi con grazia. Non possiamo saperlo, Archivista. Ma l'unica eredità che ci ha lasciato Indra è un mondo sommerso di sangue. Se la mia vita dovrà essere messa a rischio per risolvere ciò, allora così sia.
    L'Archivista prese una pergamena e la porse alla donna, ne prese una seconda e la porse ad  un uomo biondo, agitato e dalla pelle chiara. Erano rotoli antichi e pregiati, avvolti attorno a supporti dorati. C'è un motivo per cui ve l'ho chiesto. Per proteggervi. Se non siete degni del potere che racchiudono potrebbe essere l'ultima cosa che leggete. Tu non hai chiesto nulla. Perché?
    Non prenderò in prestito poteri altrui, Archivista. Persino di Indra. Combatterò per riportare la quiete in queste terre. Combatterò per far sì che la visione di Ashura possa sopravvivere. Combatterò per la pace.
    Che mondo strano è questo, dove bisogna combattere per la pace. C'era malinconia nella sua voce. Lo Spazio ed il Tempo non sono entità facili da governare. Lo Spazio è infinitamente grande, il Tempo corre in avanti. La loro natura è strana e complessa ed essi sono legati. Ciò che creerete con queste Pergamene riverbererà per sempre nella storia del mondo. Spero ne siate degni. Tu... indicò l'uomo dai capelli scuri. Come ti chiami?
    Ho rinunciato al mio nome. Sono solo un veterano di mille battaglie, Archivista.



    Immaginate il tempo. Forse è qualcosa di difficile da fare. Se prendessimo in considerazione un sistema dove tutto rimane immobile e non cambia, come potremmo definire lo scorrere del tempo? Non abbiamo appigli per comprendere che il fiume temporale prosegue, se non una logica di fondo, un'abitudine intrinseca legata alla nostra esperienza di vita. Ma consideriamo un'immagine ferma. Poi una successiva, dove qualcosa cambia. Ed una successiva ancora diversa e così via, per migliaia, migliaia e migliaia di volta. Come un film, lo scorrere del tempo viene rivelato come una sequenza di immagini che scorrono davanti ai nostri occhi, dandoci l'illusione che il tempo stia andando avanti.
    Risolvere il mistero di cos'è il tempo non è possibile, ma una cosa è certa: tutte quelle vecchie fotografie passate, quei momenti vissuti, svaniscono spandendosi nel nulla. Ma non lì. Non nel mondo dove una Forza li attirava a se, ingurgitandoli e bloccandoli dal momento della sua creazione. La Forza del Tempo è una Forza che non crea tempo. È una Forza che lo mangia, che lo sottrae. Che prende il tempo passato in se, che ruba il futuro a chi vi si avvicina, intrappolando la sua esistenza in un cristallizzato eterno "presente".
    Mentre il Mizukage ed il Veterano combattevano in quella fonte, stava accadendo proprio questo. Nella lotta i due si erano spinti così profondamente nella Fonte che ormai fuori tutto scorreva veloce. I mesi passarono. Gli anni passarono. Del Mizukage e del Veterano non si seppe più nulla. Scomparsi entrambi assieme allo Stratega e Youshi. Bloccati in eterno in un presente che scorre troppo lento rispetto al resto del mondo.

    Ma facciamo un salto indietro, nel tempo.
    E facciamo un salto lontano, nello spazio.



    [Fine Settembre del 37 DF, Soyo]
    Gli Accademici che si alleavano con i Kurotenpi era una notizia davvero incredibile. In quello stallo alla messicana alla fine gli Accademici avevano scelto di allearsi con i folli e gli instabili per abbattere il potente nemico che gli si era parato davanti.
    Ehi, Gatou Warai, ancora avvolto nella sua armatura di fiamme, guardò gli Accademici. Provate a fregarmi e riduco allo stato molecolare voi ed i vostri antenati.
    Il ninjutsu di Kato stordì i nemici, che però non fecero una piega. L'uomo con i capelli viola si grattò la testa e tir un pugno all'aria, colpendo l'essenza stessa della tecnica di Kato [Difesa]Decreto di Raijin, annullata tecnica..
    Seccatura.
    Per favore, non sottovalutato i nostri nemici.
    Siamo in svantaggio numerico.
    Dobbiamo solo prendere Yobu. Nient'altro. Non ci interessa combatterli.


    [Aprile del 38 DF, Eiba]
    Il sangue del Daimyo bagnò il canale, tingendolo di rosso. E quel sangue rivelò un segreto celato. Il fiume all'improvviso iniziò a ribollire, ma non c'era calore. Come se una grossa quantità d'aria stesse venendo liberata all'improvviso. Poi dal pelo delle acque emerse un pilastro roccioso. Era alto almeno tre metri sulla superficie del fiume e su di esso c'era un cristallo che emetteva una luce bianca, continua e senza fine.
    Il segreto di Eiba.
    Il segreto della sua ricchezza.


    [Youshi, il Mizukage, il Veterano e lo Stratega]
    Quando ricomparimmo, trascinati dal potere del Veterano in un luogo indefinito, il mondo appariva strano. Non riuscivo a vedere null'altro che una nebbia verdastra in tutte le direzioni, distanze, come se costituisse le pareti di un'enorme sfera. Non c'era posto per poggiare i piedi, non c'era un centro di gravità. Richiamai le ali di Chomei per provare a muovermi e riassunsi il controllo. Yogan sbatté alle mie spalle, ancora dolorante ma viva. Avvolsi un braccio attorno alle sue spalle e la guardai, pensieroso.
    Dove siamo finiti? Mi chiese.
    Vorrei davvero saperlo anche io Yogan.
    Questo, Mizukage, è il luogo dove il Tempo non esiste. La voce del Veterano venne da sopra me. Lo vidi discendere elegantemente, mentre il gioiello al suo dito sinistro brillava.
    All'improvviso comparvero anche Youshi e lo Stratega. Quest'ultimo andò al fianco del suo signore. Sembrava emettere una specie di vapore scuro.
    Youshi, stai bene? Che ci fai qui? Ero chiaramente preoccupato per il genin. Avrei preferito non vederlo lì, era una situazione enormemente pericolosa.
    Le sorprese oggi non cessano. Sospirò. Prendi il cristallo, Mizukage.
    Sì certo, Veterano. Dissi con la voce carica di ironia.
    Dunque non vuoi capire? Te lo spiegherò. Ormai non puoi più fermare ciò che è iniziato.
    Spiegare cosa? Iniziato cosa? Inizio ad essere stanco di non capire un'accidenti di questa situazione del cazzo.
    Il posto che vedi, Mizukage, è il cuore della Forza del Tempo. Qui, in un tempo lontano, prima ancora che le Armi venissero create, Wei, fondatore del clan Koro di Iwa, ha creato una Forza che attirasse e conservasse il tempo di questo mondo. Ogni momento passato fluisce qui e qui vi rimane. Qui il tempo non scorre. Quando abbiamo messo piede qui, Mizukage, abbiamo deciso di abbandonare tutti. Quanto tempo credi sia passato?
    Solo pochi minuti... no?
    Sbagliato, Mizukage, intervenne mellifluo lo stratega, accarezzandsi le mani. Ciò che noi... sperimentiamo qui, non è altro che una piccola frazione di ci che sfugge dalle Fauci della Forza. Ogni secondo che passa qui, corrisponde ad anni lì fuori. Ogni frase pronunciata corrisponde a secoli. Cosa sarà del mondo che conosciamo quando usciremo da qui? Chi lo sa, ma chiunque lei abbia mai conosciuto, Mizukage, è morto.
    Per un secondo rimasi in silenzio. Poi nella mia mente passarono le immagini di Jukyu, Nana e Natsu. Li avevo abbandonati? Non sarei mai più tornato?
    Ma c'è una soluzione. Lo Stratega allungò la mano. Dacci il cristallo. Daccelo ed il mio signore potrà tornare indietro. Potrà annullare questo viaggio. Daccelo, Mizukage.
    Dunque... dissi con tono di voce appena più basso. Senza cristallo, anche voi avete abbandonate tutto. O no? Sospirai. Yogan, Youshi. Mi dispiace, mi dispiace davvero.
    Eh? Idiota. Io sono al tuo fianco, sempre. Yogan sorrise.
    Beh, Veterano. Se così è, voi siete prigionieri qui con me. E la cosa, sinceramente, mi va bene. La mia vita, quella del mio drago e di un ragazzo per quella dei due pezzi grossi Cremisi. Mi sa che a noi ci va meglio.
    Ammiro questo spirito, Mizukage, non c'era traccia di menzogna nella sua voce. L'ammiro davvero. Ma comprendi che è una visione davvero semplicistica. Non puoi fuggire di qui. Nessuno di noi puoi. Invecchieremo. Ma vedi, forse dovrei dire invecchierete perché questo corpo, Mizukage, è immortale. Sai cosa vuol dire?
    Lo so, presi il cristallo. Non era più trasparente. Stava diventando verde. Prenderai questo cristallo dal mio cadavere decomposto. E tornerai dove devi.
    Esatto, Mizukage. Perché, allora, non me lo dai?
    Guardai Yogan. Così potrei tornare da Ayame. Dalla mia famiglia. A Kiri. Sospirai. Mi dispiace Veterano.
    Allungai il cristallo davanti a me, iniziando a stringere la presa. Se lo distruggo...
    Sei libero di provarci, Mizukage. Questi cristalli non possono essere distrutti.
    Permettimi un tentativo allora. Così lasciai andare il cristallo e con un movimento rapido delle mani richiamai chakra di vento che spanse il suo suono simile ad un sibilo [Tecnica] e dunque colpii a piena potenza il cristallo. Non c'era materiale che la Zanna del Drago di Vento non potesse tagliare.
    L'impatto tra la tecnica ed il cristallo risuonò nel Mondo senza Tempo come un botto. Una luce verde e bianca illuminò tutto. Ma quando poi gli occhi furono di nuovo in grado di vedere, il cristallo era ancora lì. Intero.
    Sei dunque convinto?
    ... Provai a dire qualcosa, ma rimisi le mani sul Cristallo. Abbassai lo sguardo. Pensai ad Ayame, al giorno del nostro matrimonio. Pensai a quanto era bella, ai nostri figli che mi avrebbero atteso per sempre senza sapere mai che fine avessi fatto. Pensai a Natsu, che non avrebbe avuto alcun ricordo di me. Pensai a quanto desiderassi tornare indietro a quei giorni.
    Il cristallo si illuminò tra le mie dita. La nebbia divenne più fitta si deformò formando una specie di tornando che si fermò davanti a me. Ne uscì una voce di donna, una voce che conoscevo troppo bene.
    ...Natsu, Natsuhiko andrà benissimo...
    Ayame, dissi allungando la mano verso il ricordo. Quando le mie dita lo toccarono, tutto divenne buio.

    La pietra mi sfuggì dalle dita. E mentre succedeva, riaprii gli occhi. Lacrime, cadevano dalle mie guance. Cosa mi era accaduto? Che giorno era? Natsu era appena nato perché mi trovavo lì? La confusione nella mia testa durò quanto bastava per decidere le sorti di questo mondo. Il Veterano attivò il potere dello Spazio ed attirò a se la Pietra che conteneva il Potere del Tempo. La strinse nella mano sinistra ed urlò, mentre veniva percorso da scosse di potere.
    IL... IL TEMPO... IL TEMPO È MIO! Urlò il Veterano, abbandonando la sua solita compostura.
    Cosa... ho vissuto un ricordo. Io ero lontano. None ro qui. Cosa è successo?
    Non lo so sei tipo svenuto appena hai toccato quel vortice. Beh, non che importi ora. Dobbiamo fermarlo.
    Oh, miei cari, voi non fermerete nessuno. Qui, solo una persona ha potere.
    Ed il Veterano, con un sorriso sinistro sul viso, unì le due gemme che emisero una luce simile a quella di un'esplosione. Poi, diverse sfere di nubi orbitarono attorno al Veterano. Voci provenivano dall'interno.
    Ora comprendo, Stratega. Comprendo tutto.
    Questo è il moment che ha dato inizio. Questa è l'origine.
    Scusate, all'improvviso fui davanti ai due, spade in mano. Odio ess... Ma non feci in tempo a far nulla. Ricordai solo di essere stato scagliato via, ma gli altri oterono vedere che mi cristalizzai, immobile, per un istante prima di essere lanciato da un gesto dello Stratega.
    Non stavo scherzando, Mizukage. Non c'è nulla che tu possa fare. E dunque mio signore? Sai già cosa fare, suppongo.

    Quelle nubi vorticarono attorno a lui, si unirono fino a formare un unica nube sferica, percorsa da scosse elettriche. Le nubi divennero fuoco.
    Fuoco verde
    Oh lo so.



    [15 Anni prima, a Kessho]
    Il Mastro venne bloccato da una forza improvvisa. L'uomo, enorme, uscito da fiamme verdi. L'uomo lo guardò, spaventato, ma non riuscì ad urlare. Il Veterano parlò, l'uomo gli diede tre Cristalli che erano lì sul tavolo. Il Veterano sparì nelle stesse fiamme verdi.

    [Alcuni mesi prima della Liberazione del Veterano]
    Il Veterano diede ordini allo Stratega. Ordini vincolanti. Lo Stratega non poté vederlo, poté solo udirne la voce, ma seppe che era lui. Trova delle Cinque Forza. Scoprile. Non poteva dire tutto, lui doveva scoprire. Doveva mettersi in viaggio.

    [Circa un anno prima degli eventi di Soyo]
    Il Veterano comparve in davanti a Yobu. Lo spaventò. Lo atterrò con un colpo e lo fece svenire. Prese uno dei cristalli, il più piccolo e con brutalità lo incastrò nella sua fronte. Il potere di Yobu lo guarì. Il Veterano scomparve.

    [Nello stesso periodo, ad Eiba]
    Il Veterano comparve davanti la Fonte. Prese uno dei due cristalli e lo bagnò con il suo sangue, lasciandolo cadere nell'acqua. Vita infinita. Vita eterna. La Vita del Veterano


    Il Veterano era scomparso e ricomparso rapidamente più volte. Scompariva per un istante, poi tornava indietro. Scompariva, e dunque tornava indietro. Non comprendevo che stesse accadendo, ma non tentai più di avvicinarmi: dovevo attendere un'apertura, un momento che mi desse la possibilità di fuggire da lì.
    Ora, è giunto il momento di tornare indietro. A Soyo, qualche mese prima di entrare qui. Disse il Veterano allo Stratega.
    Quella era la mia occasione. Ehi, Veterano. Torni ai giorni nostri?
    Non dovresti continuare a parlare, Mizukage.
    Odio essere lasciato in disparte mentre i miei nemici fanno i fatti loro. Dissi facendomi avanti. Non mi arrenderò.
    Non ne avevo dubbi. Il Veterano affondò la mano nella nube. Ma questa non è una lotta che pu....
    Si udì un rumore di vetro infranto. Mi girai, ma lì non c'erano vetri. Il rumore si sentì ancora. Quella volta proveniva dal Veterano. Poi lo vidi. Era una crepatura, simile a quella di un vetro. Una crepatura che si andava sinistramente allargano dal fuoco che il Veterano stava usando per i suoi viaggi temporali.
    Uh uh... ai Kami non deve piacere che tu stia mettendo così a soqquadro il tempo. Dissi posando una mano sull'elsa della spada, ma non c'era molto che potevo fare.
    Questo è inatteso.
    Lo è davvero. Il Veterano ritirò la mano, ma ormai, qualsiasi cosa doveva succedere, sarebbe successa.

    Chiunque, nel mondo, avrebbe avvertito che c'era qualcosa di strano. Una sensazione di errato. Come se tutto fosse fuori fase. Come se il tempo non scorresse bene come dovrebbe. Magari qualcuno avrebbe visto un piatto appena frantumato ricomporsi, qualcuno avrebbe visto un cavallo imbizzarrito rallentare i suoi movimenti o magari altri avrebbero visto una lumaca accelerare e divenire per brevi istanti veloce come un topo.
    Nessuno che era vigile avrebbe potuto mancare di notare quelle bizzarrie. Il tessuto del tempo era stato rotto e con esso, quello dello spazio, intimamente legati ed abusati dal Veterano.

    C'erano due luoghi nel tempo e nello spazio che interessavano al Veterano. Un anno dopo aver piantato il cristallo nel cranio di Yobu e circa lo stesso periodo, mese più o mese meno, ad Eiba dove aveva lasciato il Cristallo assorbire il potere della Vita.
    Li aveva richiamati assieme agli altri ed erano lì che aspettavano di essere visitati. Ma qualcosa, a causa di quei continui e rapidi salti temporali, stava andando storto.


    LA ROTTURA



    Il potere dello Spazio e del Tempo assieme furono così distorti che il continuum spaziotemporale ne fu afflitto. I due momenti della storia che fino a quel momento erano rimasti separati, si mischiarono divenendo uno solo. E ciò che era destinato ad accadere venne modificato.
    Se avete avuto l'occhio attento avrete notato come ogni Viaggio del Veterano fosse in qualche modo destinato a succedere. Quando Daishin, Kitori e Shin hanno parlato a Yobu, egli aveva già incontrato l'uomo che gli avrebbe impiantato il Cristallo in testa. Egli aveva già ricevuto da se stesso le informazioni. Era un paradosso che normalmente non sarebbe potuto esistere, ma grazie a quel potere paradossale, esisteva.
    Eppure tutto era cambiato.
    La Rottura stava distruggendo il destino e tutti coloro che ne sarebbero stati coinvolti non sarebbero stati più gli stessi.

    Tutti i presenti a Soyo ed Eiba si sarebbero ritrovati in quello spazio nero e verde che era il Mondo senza Tempo. La realtà sarebbe semplicemente crollata attorno a loro ed ecco che passato e presente si sarebbero fusi in un'unica realtà, difficile da concepire e spiegare. Potete però immaginarla così: tutti coloro che indagavano sulla Tayo no Warai si ritrovarono assieme a tutti coloro che indagavano nel Paese delle Valli nello stesso punto. Assieme al Veterano e lo Stratega, davanti loro. Sarebbero comparsi vicino Yogan, Youshi ed il Mizukage.

    Ma un momento... ma alcuni non erano presenti sia a Soyo che ad Eiba?
    Il limite dal paradosso non ha fine. Ma in quel momento erano lì, entrambi. Due versioni passate e presenti, indipendenti l'una dall'altra. Chiunque avesse vissuto gli eventi di Soyo, ad Eiba, si sarebbe accorto che qualcosa nella sua mente non funzionava. Non ricordava cosa fosse successo dopo l'ingresso nel Mondo Senza Tempo.
    Benvenuti, signori, nel Mondo senza Tempo. Yobu. Ti ho appena rivisto. Dev'essere passato un anno per te. Il Veterano guardò l'uomo il quale tremò, aggrappandosi al braccio di Daishin.
    Lui. È lui.
    I tre di Soyo raggiunsero il Veterano, schierandosi dalla sua parte.
    COSA? Gatou, senza più limiti, urlò. Kurona era perpelssa. Nessuno comprendeva cosa stesse succedendo.
    Sareste così gentili da consegnarmi Yobu e quel cristallo bianco? Il Veterano era serafico come sempre. Se non opponete resistenza, vivrete.
    Non ho idea di cosa stia succedendo... ehi Akira, come sei arrivato qui? E perché vedo a doppio?
    Forse non è il caso di pensarci ora. però ehi, siamo parecchi adesso!
    Ascoltate. Quello lì è il capo dei Cremisi. Quello brutto è il suo braccio destro. Storia breve, vogliono questi sassi e non devono averli. Forse possiamo fermarli assieme. Ne ha presi due, con quelli riesce a controllarelo Spazio ed il Tempo ed è forte in maniera... innaturale. Cosa credete che potrebbe fare se riesce a mettere le mani su altre di queste? Guardai i nuovi arrivati. Dobbiamo lottare.
    Mizukage, lotteremo. Oh certo che lotteremo.
    Avete paura per caso?



    Ok, questa è complessa. Non fatemi spiegare tutto di nuovo, qui, ho già avuto difficoltà a scrivere un post che avesse senso. Sono su Discord per chiarimenti, ma se avete capito beh... questa è la continua per quese tre giocate:

    https://narutolegend.forumfree.it/?t=75682485&st=15#newpost
    https://narutolegend.forumfree.it/?t=74992428&st=105#newpost
    #entry626540615

    Se avete dubbi di qualsiasi tipo, sono a disposizione :guru:
    Time to stop the bad guys!
  11. .
    L'Eleganza della Notte
    Kenjutsu 3


    Non intendo appropriarmi dei segreti di alcun clan. Tutto ciò che desidero è una guida, dovessi anche seguire la strada più ardua e costruirmi uno stile da zero. Ma non posso farlo da solo, io conosco i miei limiti. Ammisi, aspettandomi un simile rifiuto, ma quando l'uomo mascherato propose la sua prova di forza acconsentii senza perdermi in chiacchiere. Usai il Mokuton, quello si, ma solo per guadagnare tempo. Una spada non era uno strumento con cui cacciare, aveva scopi più alti...o almeno questo era il modo in cui vedevo la faccenda.

    Attraversato l'ingresso delle grotte con l'appropriato rituale, tutti noi ci trovavamo nel buio, solo per essere accolti da un chirottero che effettivamente era lì solo di passaggio e sembrava piuttosto loquace. Ci consigliò di andarcene, ma non era una guardiano e il suo voleva solo essere un avvertimento amichevole, per quanto portato da una creatura che probabilmente mi poteva strappare in più parti con un solo attacco delle sue possenti ali. Desiderio, perchè è la parola usata da quel Kazuhiro. Quando gli chiesi cosa fosse venuto a fare, lui mi rispose che aveva un Desiderio. La parola mi ha colpito, normalmente i Kuei che vengono qui lo fanno perchè non hanno più motivo di restare tra gli esseri umani. I...Kuei? Mi pare che sia un clan della Zanna, o almeno così ho sentito dire alla Colonna Evanescente, o sbaglio? Sono umani molto affini alla nostra specie, vengono soprannominati i Fratelli della Notte. E i più potenti tra loro vengono a vivere tra noi, ma non spetta a me parlare della loro casata.

    Kyofu era poco distante ed emise una lenta serie di schiocchi. Non pensavo foste interessati ai Kuei, ma solo al mio precedente evocatore. Loro diventano pipistrelli...ma quando raggiungono l'apice della loro arte la trasformazione tende a diventare persistente. Diventano sempre meno umani...ma sarà la Baronessa a spiegarvi meglio cosa è accaduto dopo la Diaspora delle Lame. Dopotutto è stata la prima. Lasciato Du-Rui al sui riposo, tutti noi avanzammo per la città al contrario, dove fortunatamente erano state allestite delle passerelle e dei ponti per i pur rari visitatori umani...anche se nell'avvicinarci al nucleo della Colonia alcuni edifici diventavano maggiormente riconoscibili, con pavimenti veri e propri al posto dei soffitti, e tutto in buono stato, curato. Hohenheim, futuro Kazekage, aprì i suoi sensi all'ambiente circostante solo per scoprire un gran numero di fonti di chakra nascooste nel buio sopra di loro e negli anfratti, alcune grandi, altre molto piccole, altre ancora parevano frammentate, come se venti o trenta creature condividessero la stessa identica quantità e qualità di chakra. Difficile dire chi fosse la Baronessa, nessuna fonte raggiungeva le caratteristiche del Risorto o dell'Inquisitore...anche se entrambi parevano avere qualcosa all'interno, come una presenza non troppo dissimile dalla sensazione trasmessa dai Jinchuuriki. Io, al confronto, ero decisamente banale al suo occhio interiore.
    Ma quello che più di tutto lo avrebbe turbato sarebbe stato ciò che stava sotto di noi, nel buio impenetrabile di quell'abisso, dove un unico chakra, oscuro, oppressivo, ribolliva come un mare di lava pronto all'eruzione, tanto intenso e perverso che concentrarcisi più di qualche istante avrebbe provocato una nausea intensa al giovane Jonin, persino minando il suo equilibrio.

    Guidati più dalla Yakusoku che dalle percezioni del ninja di Suna, attraversavamo la città, non senza turbamento almeno da parte mia, che sentivo sempre più pressante la mia inadeguatezza e il bisogno quasi disperato di superarla. In tutto questo il Sensei non era utile per mantenere la concentrazione, visto che sembrava persino più agitato di me anche se ne ignoravo il motivo, mentre non conoscevo abbastanza Hohenheim per parlargli (era di alto rango, magari conosceva l'hokage e non potevo rischiare errori) e di fatto l'Inquisitore non mi aveva ancora accettato come allievo. Le torce che avevo acceso si spensero all'improvviso quando raggiungemmo una piattaforma sospesa, quadrangolare con un lato di forse dieci o dodici metri, trattenuta da quattro pesanti catene, una per lato. Io avevo sentito solo un brusco rumore, ma i sensi degli altri tre avrebbero certo percepito che era stato "qualcosa" a volare sulle fiamme spegnendole, veloce almeno quanto loro. Poi quel rumore crebbe, diventando un battito d'ali terribilmente confondente, con uno stormo di pipistrelli che calava su di noi da tutte le direzioni, in un caos che mi costrinse a portare le mani sulle orecchie, tendendo gli altri sensi al massimo.

    Del fuoco si accese sulle strutture circostanti, creando una penombra appena accettabile, mentre lo stormo si condensava davanti a noi in una sagoma gigantesca, come se quelle decine e decine di volatili stessero disegnando un volatile più grande. Difficile per Shiltar Kaguya, dentro il Risorto, non riconoscere la Divina Danza Nottura che il Sanga aveva utilizzato nel loro grande scontro tanti anni prima. E tuttavia Kazuhiro era diventato un gigante umanoide fatto di pipistrelli, non un pipistrello gigante. Se non ci fossero stati attacchi da parte del Risorto (o se questi fossero stati fermati dai suoi alleati...io certo non avrei potuto fermarlo nemmeno volendo) la sagoma brulicante avrebbe parlato con decine di voci che si facevano una sola. Femminile. Stranamente sensuale.

    Kenkichi. Torni da me, finalmente. Le ali del grande pipistrello si muovevano come se le battesse, ma era lo stormo in realtà a muoversi per simulare quel movimento. Anelavo a incontrarti ancora, anche se è solo come Yakusoku che ti presenti a me. Sono felice, dopo tanti anni. Colui che ti porta ha tracce del tuo sangue e ha accettato di impugnarti, gliene sono riconoscente...la Diaspora è dunque finita? Sono la Hakushaku dei Kyoketsu Komori, molti anni fa, prima che io fossi ciò che sono, mi chiamavi Akayoru, la Notte Rossa.

    Tuttavia il mio nome è perso negli echi dello stormo. Ogni Lama ha scelto un nome per me e per ciascuno dei membri del mio clan. E' tuo diritto decidere come chiamarmi.


    Le stesse parole di Kyofu, mesi prima, e che era intanto volato via. Quello era un rituale a cui Kensei doveva sottoporsi, per etichetta, probabilmente.

    Una volta conclusosi e ricevuto un nuovo nome, assieme a quello del suo futuro evocatore, la Baronessa avrebbe concessu udienza a noi ninja, lasciando che le ponessimo qualunque genere di domanda, dimostrandosi accorta e presente, nonostante fosse ancora, sostanzialmente, uno stormo dotato di una coscienza collettiva. Una vita addietro era una umile kunoichi e servitrice di Kenkichi Mikawa. Dopo la nascita del suo gruppo di guerrieri mi unii alla sua causa, tra le prime, fino a diventare una dei suoi pià fidati collaboratori, ma non lasciai che la via della spada fosse la mia unica dote. Kenkichi ci spingeva a migliorare noi stessi, e io trovai nei Pipistrelli Vampiri, che da tempo immemorabile vivevano in queste grotte, un possibile sostentamento. Guardavano una pergamena lasciata loro dal potete Indra millenni prima, e da quelle parole, dopo lunghi studi, appresi come tramutarmi in una di loro per prendere il sangue del nemico e usarlo per potenziare le mie arti della spada...non potevo sapere che quella tecnica, portata all'apice, comportava il trascendere a un livello superiore, faceva diventare delle creature del tutto analoghe ai Pipistrelli cui mi ero legata. Ma anche con la fine della mia umanità non potevo cessare il rapporto di lealtà verso kenkichi, e divenni la sua prima evocazione. Assieme a lui riunificai i pipistrelli in un clan e costruimmo la colonia. Non rimpiango affatto la mia trasformazione, sono fiera di ciò che sono diventata...e altri umani cercarono il mio stesso potere, fino a formare un clan, i Kuei, che giurò alleanza coi pipistrelli e i Kenkichi.

    Dopo la Diaspora, i Kuei lasciarono la guerra, ritirandosi in un villaggio pacifico e continuando a intessere il loro destino col nostro. Molti Kuei sono divenuti come me e si sono trasferiti nelle Grotte del Silenzio, fino a formare una vera e propria casta, quella dei Nobili. Poi la loro vita venne stravolta, riportando i pochi sopravvissuti alla Guerra....e noi li abbiamo aiutati. Ma se i Kenkichi sono tornati a seguire la Yakusoku, allora loor sono la nostra priorità...per quanto i Nobili potrebbero avere da ridire. Essi non sono legati al Contratto, e tutt'ora spingono molti dei giovani a legarsi ai Kuei e rinnegare la Promessa che ci lega ai Kenkichi. Ho potere su di loro, ma alcuni mi sono quasi pari come capacità, e quando sono assieme non sono in grado di controllarli del tutto. Spietati giochi politici albergano la Colonia, da quando i Nobili hanno portato la loro mente e le loro ambizioni, anche se non sono più umani. Per rinnovare realmente l'alleanza anche con altri membri, Kensei Hito, dovrai convincere i Nobili a non ostacolarci...o ucciderli.


    Se interrogata riguardo ai Mostri Ombra (pareva fosse la domanda più pressante di Hohenheim) la Baronessa avrebbe temporaneamente dissolto lo stormo per poi riformarsi, forse il suo modo di esprimere sorpresa. Essi esistono da prima di me. I primi pipistrelli dotati di chakra vennero elevati dalla loro natura animale da Indra stesso, millenni fa, perchè uno dei suoi seguaci aveva maleinterpretato i suoi insegnamenti creando degli esseri oscuri e malvagi, di assoluto terrore, capaci di cambiare radicalmente l'animo umano rendendoli schiavi del male. Indra li raccolse e rinchiuse qui sotto, ponendo i pipistrelli a guardia del loro potere. Alcuni ogni tanto sfuggono alla loro guardia...e alcuni sono stati inviati qui molto dopo la morte di Indra stesso...segno che qualcuno ancora ha provato a crearli e li ha poi banditi...e questi ultimi creati sono ancora più potenti di quanto non fossero i precedenti, come se qualcuno avesse cercato di perfezionarli. Quattro di loro, pur nella loro brutale e animalesca intelligenza, si sono attribuiti il titolo di Re, e competono da secoli per dominarsi a vicenda...anche se hanno poi unito le forze contro l'ultimo arrivato: la creatura più malvagia e spaventosa che io possa contemplare. Un vero e proprio flagello per il creato...tuttavia questi cinque Mostri Ombra superiori non non danno segno di vita da alcuni anni ormai. Quando ho parlato di loro a Kazuhiro, egli ha deciso di recarsi nelle profondità della grotta per cercarli e sfidarli, per quanto siano formalmente immortali.

    Se interrogata riguardo Kazuhiro Kuei avrebbe detto che era giunto nelle loro terre. Quell'uomo trasporta un grande peso e una grande maledizione, ma non ha espresso maggiori dettagli. Cercava sfide, e pensava che i Mostri Ombra delle leggende del suo Clan potessero essere utilii...inoltre voleva ricevere consiglio da suo padre Kengai, che ormai ha abbandonato il suo nome diventando un Nobile, molti anni fa. E' disceso nelle tenebre seguendo la Spira Nera, la più grande tra le stalattiti qui vicino, che consente di raggiungere le Ombre di sotto. Non è ancora tornato, e non c'è modo di sapere quando lo farà. La nostra missione è fermare i Mostri Ombra, non addentrarci nel loro territorio, se non per le prove di raggiungimento della maggiore età dei nostri giovani, o per le tradizioni dei Megachirotteri, nostri lontani cugini, slegati dai Nobili e dai Vampiri.
  12. .
    Il Guardiano di Seiryu

    Il capo di quel piccolo gruppo che voleva opporsi ad Unalaq ascoltò le parole di Akira: il giovane era dunque stato scelto da Genbu ed il loro prossimo passo era raggiungere Seiryu ed il suo anziano guardiano.
    Sì, ti accompagneremo dal guardiano di Seiryu e manderò subito qualcuno presso la tribù dell'Artiglio, spero che le tigri vorranno accettare di collaborare con noi, per il bene di Byakko., confermò l'altro, prima di fare un cenno ad uno del suo seguito e quindi partire, con i restanti più Akira, in direzione del luogo dove sapeva trovarsi il Guardiano di Seiryu.

    [...]

    Il viaggio sarebbe durato poche ore, giusto il tempo perché il sole completasse il proprio sorgere ed il ristretto gruppetto con lo spadaccino Kiriano lo accompagnasse fino ai bordi di una cascata che scivolava verso il mare aperto su una sorta di grosso strapiombo.
    Non sarebbe stato difficile trovare lì un uomo dagli abiti parecchio acurati e "continentali" per quei luoghi, un uomo che stava seduto sul bordo della cascata, decisamente in bella vista.
    Sapevo che oggi si sarebbe fatto vivo un altro guardiano, Seiryu me ne aveva avvisato, temevo fosse Unalaq, ma vedo, con mia gioia, che anche Genbu ha scelto un proprio campione per questo giorno infausto.
    Dimmi chi sei, Guardiano di Genbu? Il mio nome è Dohko, Guardiano di Seiryu che è Primavera e Vita.

    Avuta una risposta dal ninja di Kiri, il fratello dell'Usurpatore di Suzaku si sarebbe intromesso: Sommo Dohko, mio fratello muoverà battaglia verso di lei! Vuole il potere di Seiryu prima di quelli di Genbu e Byakko., avrebbe avvisato.
    L'anziano guardiano sembrò valutare la cosa, prima di riprendere la parola: Se Unalaq attaccherà questo luogo, deve essere più vanesio e superbo di quanto potessi immaginare: perché è vero che l'occhio di Byakko ha un'intera stirpe di Tigri dorate a sua difesa, ma di certo il potere di Seiryu non è incustodito: due suoi figli sono sempre qui con me.
    E l'affinità fra passione e nascita non è poi così forte come la dicotomia fra Fuoco ed Acqua!
    , avrebbe continuato.
    Ma una voce avrebbe interrotto quella discussione, una voce leggermente ovattata, ma che riecheggiò dalla parte opposta della cascata: Ti sbagli, vecchio pazzo, fuoco ed acqua non sono poi così in antitesi!
    Ed ecco una figura comparire, vestita per la battaglia, con una maschera cornuta sul volto ed un'aura di fuoco che pareva circondarlo, una figura decisamente minacciosa, che rise da sotto la propria maschera.
    Giungi qui da solo, ragazzo, ed io sarei il pazzo?, ribatté Dohko, immobile nella sua posizione, Unalaq! Fratello, ti prego, fermati!, aggiunse l'altro alleato di Akira.
    Pazzo io? Solo? Voi siete gli stolti che non capite la vastità dei poteri e delle conoscenze che mi ha offerto Suzaku! ed a quelle parole, Akira lo avrebbe riconosciuto fare dei sigilli, sigilli per evocare un intero esercito, nemmeno lo tenesse in un rotolo da richiamo, un esercito proveniente da Canthia! Come gli abiti avrebbero dimostrato, anche da quella distanza, al Kiriano!
    Pochi altri sigilli ancora, mentre parte di quei soldati iniziava a scagliare4 lanci con statistiche viola e potenza totale 50 ognuno ad area, coprono un ventaglio di 20 metri a destra e sinistra della vostra posizioni.
    E Dohko, come da personaggio, non si muove ^^'
    frecce contro i tre lì riuniti ed i loro, ancora pochi, alleati.
    Ben presto, anche i figli di Seiryu combatteranno per me, Vecchio! Sei troppo debole per impedire che spezzi il vostro legame! Anelano la vita, non un essere avvizzito come te!, promise intanto Unalaq.
    E, nell'acqua, forse persino il ninja di Kiri avrebbe notato due figure che s'agitavano sotto il pelo dell'acqua, due kraken, pure belli grossi.
    Forse era meglio occuparsi dell'Usurpatore, prima che ne prendesse il controllo!

    CITAZIONE
    Ci vogliamo dare una data? Sicuro domenica prossima non risponderei, ma se ce la si fa per il 2 DICEMBRE 2018 non sarebbe male...
  13. .

    La Chiamata


    Riunione dei Kage [1]



    Nella storia sarebbe forse andato perduto come il figlio dei vecchi tempi andati fosse riuscito a scomparire dal luogo di impatto della furia di Masamune, per ricomparire tempo dopo alla riunione di Oto, quello che non sarebbe stato dimenticato invece, sebbene solo nel cuore dei pochi presenti, sarebbe stata la riunione dei Kage. La prima, vera riunione dei capovillaggio, che nell'anno 38 p.f. misero da parte le loro divergenze, o almeno provarono a farlo, per cercare di arginare le crescenti calamità che ammorbavano in quel periodo il mondo intero. Come unico reale super partes, ricadeva su di lui, il compito di prostrarsi e convincere ognuna delle grandi personalità, a recarsi in quel luogo remoto, per parlare. Per questa ragione, per limitare al massimo la diffusione della notizia, per essere certo che nessuno potesse interromperli, e perchè solo il dialogo sui temi più importanti, fosse argomento di discussione, non ci sarebbero state cene di gala, o invitati particolari, o feste, o messaggeri, nè camerieri o passanti. Il luogo sarebbe stato remoto, dimenticato, un vecchio maniero abbandonato da generazioni, con più polvere che danzatrici; il più spartano possibile, perchè niente potesse distrarre i presenti dal loro compito più importante, decidere.
    Nel Paese del Ferro, sulle vette delle montagne dove la neve regna in ogni momenti dell'anno, in mezzo ai forti abbandonati, utilizzati generazioni addietro dai minatori, uno era conservato in buono stato, almeno all'interno. Raggiungibile solo tramite un sentiero tra i massi, superando ghiaccio e tempeste di neve, chiunque lo avesse cercato, sarebbe giunto alla costruzione di legno e metallo, plasmata da sapienti costruttori ormai estinti, addentro alla nuda roccia gelata.

    M2NeLBe



    Non era così distante dal luogo in cui la follia del drago aveva spazzato via il villaggio del Gelo, nè così lontano dal regno dei ninja che avevano assaltato Oto, o distante dai luoghi stuprati dalla belligeranza di Shiro, eppure lì in mezzo al ghiaccio, forse, avrebbe potuto sbocciare il futuro. Oppure sarebbero stati tutti spazzati via.
    Per questo Jotaro aveva scelto quel luogo, perchè dalle innumerevoli finestre e loggiati del maniero, tutti i Kage potessero osservare il mondo che avevano giurato di proteggere e condurre, e ciò che ne restava. Era conscio però che sebbene il compito fosse elevato, i partecipanti erano comunque uomini, con le loro gioie e i loro dolori, le loro esperienze, la loro rabbia, il loro desiderio di vendetta. Per questo avrebbe dovuto prestare attenzione alla forma di quell'incontro. Per evitare che come in passato, altre riunioni si trasformassero in un circo di violenza, o in un nulla di fatto. Sarebbe stato tutto molto intimo. Quattro messaggi partirono, in forme diverse, chi come corvi, chi come ombre, alla volta di tutti e 4 i ninja più forti del mondo, o presunti tali. Ognuno di loro avrebbe avuto poche, semplici, ma impellenti istruzioni, consultabili solo dal diretto interessato, grazie ad un apposito sigillo, risalente alla fondazione stessa della figura dei Kage.


    A Suna

    CITAZIONE
    Sovrano della Sabbia, sebbene il mondo non conosca l'esito delle decisioni che hanno caratterizzato il villaggio degli ultimi tempi, la gravità della situazione richiede la presenza del vostro nuovo Kage alla riunione segreta che si svolgerà a queste coordinate (####) subito dopo il penultimo primo quarto di luna dell'anno. Il clima sarà severo, vi invitiamo a portare provviste per il viaggio. Data l'importanza della discrezione, e l'immediatezza della necessità, vi preghiamo di portare con voi un unico accompagnatore fidato dagli alti ranghi del villaggio.

    Speranzoso di ottenere una vostra risposta alla chiamata, il rappresentante accademico alla riunione,
    Jotaro

    A Kiri

    CITAZIONE
    Sovrano della Nebbia, l'ombra dei nemici dei popoli libri cresce di minuto in minuto alle spalle dell'Accademia e di chi ha scelto di farne parte. Le orde di nemici diventano sempre più numerose, e senza un'adeguata riunione dei Kage dei villaggi maggiori, temiamo il celere arrivo di una orribile disfatta. Affinchè orrori come l'invasione di Kiri non si ripetano, vi supplichiamo di prendere parte con un accompagnatore fidato, alla riunione segreta che si terrà a queste coordinate (####) un paio di giorni dopo il penultimo primo quarto di luna dell'anno.

    Speranzoso di vedervi a rappresentare il villaggio, il rappresentante accademico alla riunione,
    Jotaro

    A Konoha

    CITAZIONE
    A Raizen, non posso prometterti tutte le risposte, di una sono certo di essere arrivato a conclusione. Ho trovato Kurama. Vieni alla riunione segreta dei Kage che si terrà sui monti del Ferro a queste coordinate (####) un paio di giorni dopo il penultimo primo quarto di luna dell'anno. Porta un solo accompagnatore fidato. Ci sarà molto di cui parlare, con tutti.

    Jotaro

    A Oto
    CITAZIONE
    La chiamata è stata estesa a tutti i Kage. Porta con te un alleato del suono, a #### dopo che il penultimo primo quarto di luna sarà stato superato da 48 ore. Farà freddo.

    Jotaro

    Una ulteriore missiva sarebbe però partita dal maniero, alla volta non di un villaggio, ma di un singolo individuo. L'unico di cui Jotaro aveva bisogno come persona, per un compito futuro. Inoltre, voci erano giunte che dopo l'assalto di Masamune, tutta quella morte, tutta quella distruzione, lo avessero spinto a vagabondare lontano da casa in cerca di uno scopo. Forse erano voci infondate, ma se non lo fossero state, sarebbe stato un delitto far marcire per strada un simile shinobi.

    A ???

    CITAZIONE
    A queste coordinate #### nel Paese del Ferro, potrai ritrovare la strada. Sempre ammesso che il tuo coraggio non sia rimasto al Gelo. Scegli tu se mostrati o restare camuffato. Ci saranno tutti i grandi.
    Jotaro

    [...]



    Quando i presenti fossero giunti, avrebbero trovato un'accoglienza pressochè inesistente. Solo una persona, un messo accademico, completamente ammantato di bianco, con la maschera, privo di armi, avrebbe accolto i Kage uno ad uno, conducendoli ai propri alloggi. Per tutte le coppie era stata predisposta una stanza con il minimo indispensabile e un pasto caldo per il viaggio tra le intemperie quasi invernali. Una zuppa di manzo, riso, e qualche verdura bollita. Niente di eccezionale, ma fin troppo per l'assenza totale di personale. Tutto il maniero era in pessime condizioni, il segno dell'abbandono era evidente. Erano state vagamente pulite soltanto le zone adibite al passaggio dei presenti dal portone principale, che restava sempre socchiuso, fino alle stanze private, e dalle stanze alla sala del consiglio.
    Tutti i presenti avrebbero trovato nella propria stanza, un biglietto sul tavolo accanto al pasto, che li invitava a rifocillarsi e a riposare per qualche ora, dato che la riunione sarebbe iniziata la sera stessa. Data l'importanza dell'evento, si presumeva che chi avesse voluto partecipare, sarebbe arrivato per tempo, almeno appunto, si presumeva; quindi la riunione sarebbe iniziata a mezzanotte di quella sera.

    Nessun altro sembrava essere presente nel maniero, sebbene la sala del consiglio fosse stata mantenuta chiusa da un chiavistello piuttosto antico e malridotto. Quando la mezzanotte del 17 avrebbe portato avanti la data al 18, il messo accademico avrebbe aperto la sala del consiglio spalancando le porte, restando in attesa fuori dal salone, affinchè tutti i presenti fossero arrivati, restando a dare indicazioni a chi fosse sopraggiunto al portone.


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    La sala avrebbe riservato in realtà una sorpresa. Probabilmente non era la prima volta che quel luogo veniva scelto come sede per la riunione dei Kage. Il tavolo di forma ovale, aveva un paio di sedie nella zona più al vertice, e 5 sedie vuote, piuttosto rozze, dal lato opposto. Alle spalle delle 5 sedie, erano presenti 5 lastre di pietra incassate nel muro, ognuna con un ideogramma raffigurante il simbolo dei grandi paesi.
    La porta della sala avrebbe condotto i presenti su uno dei lati lunghi del tavolo, dal quale avrebbero potuto prendere posto. Per gli accompagnatori era presente una ulteriore sedia poco dietro quella del rispettivo capovillaggio.

    Il tavolo era praticamente vuoto. Non vi erano oggetti eccezion fatta per una piccola ciotola da alcolici e un calice di terracotta, probabilmente pieno di sakè caldo. Uno per ogni Kage. Sulle sedie, forse unica mobilia più vecchia del maniero stesso, erano stati posizionati dei cuscini, mentre non vi era alcun tipo di decorazione o reparto di cancelleria, ovunque nella sala.
    Dietro alle due sedie poste al vertice, si stagliava la piccola terrazza a colonnato, da cui era possibile vedere l'immensità della vale innevata.
    Lì, su una delle due sedie, i presenti avrebbero trovato un uomo mascherato ad accoglierli, con in testa un cappello simile a quello dei Kage, sebbene più ristretto, con disegnato il simbolo dell'accademia. Probabilmente colui che li aveva chiamati a raccolta.


    Nessuno avrebbe giurato loro la sicurezza, nessuno li avrebbe privati delle loro armi, nè li avrebbe sigillati. Erano i migliori di ogni villaggio, e avrebbero dovuto dimostrarlo da seduti. L'unica richiesta, al loro posarsi, sarebbe stata:

    Prego, il vostro copricapo come segno della vostra carica.

    OT
    CITAZIONE
    Benvenuti alla prima riunione da quando ogni villaggio ha un kage giocante.
    La riunione non sarà semplicemente una chiacchierata libera, ma avrà vari step relativi alle varie ambientazioni, e fungerà come caposaldo per una tradizione magari annuale, dove aggiornarsi in gioco su molte molte carinerie.
    Data l'importanza di salvare il mondo, e dal momento che siete tutti qui a rivelarvi o meno informazioni, per evitare un gargantuesco buco nero perchè il livello di figaggine dei presenti è oltre scala, cerchiamo di mantenere un ritmo di massimo 10-12 giorni prima che vada avanti con i miei post da arbitro.



    Edited by Jotaro Jaku - 17/11/2018, 17:21
  14. .

    Ombra del Gigante


    [8]



    La distruzione dell'ultimo idolo provocò una piccola scossa di terremoto che continuò per una buona decina di secondi, fino a che la parete davanti a loro non iniziò a generare una discreta massa di polvere e sedimenti, venendo lentamente abbassata verso il suolo. Quando le scosse terminarono, il duo avrebbe potuto ammirare una sala completamente circolare, di circa 30 metri di diametro, completamente scavata nella roccia del tempio. Al centro della sala, una sorta di vasca rivestita di pietra azzurrina, sebbene completamente asciutta. Sanjuro avrebbe preceduto Akira fino alla porta, ma non sarebbe andato oltre.

    Akira-san, non posso seguirti nella sala, l'accesso mi è precluso. Dentro troverai molte cose, alcune derivate dal lattosio. Sono sicuro che saprai cavartela, così da riattivare la corrente della cascata e tornare tutti a casa.

    Quindi lo sciamano lo avrebbe picchiettato sulla schiena con delle pacche come ad invitarlo a entrare, ma prima che questo fosse avvenuto, Sanjuro avrebbe nuovamente bloccato Akira. Componendo alcuni sigilli con le mani e toccandolo nuovamente sulla schiena:

    Coniglio, Serpente, Capra, Cinghiale, Coniglio, Serpente, Capra, Cinghiale, Cane, Serpente



    Bof, quasi mi ero scordato. Su su vai, non farli aspettare.

    Prima di varcare la soglia, se si fosse voltato, Akira si sarebbe reso conto che il figlio di Sanjuro era scomparso, così come il suo fido destriero, così come la ragazza poggiata sull'altra alla fine della sala. Qualcosa non quadrava affatto.

    [Nella Sala]



    Quando Akira avesse varcato la soglia, con un irritante sciamano che lo salutava come se stesse partendo su un battello a vapore, la porta si sarebbe lentamente richiusa dietro di lui con le stesse scosse con le quali si era aperta pochi minuti prima. A quel punto, la sala al suo interno divenne come viva. La vasca azzurrina prese a riempirsi di acqua cristallina fino a coprire completamente il rivestimento. Saranno state alcune decine di litri, non molta. Più che una piscina, sembrava una piccola pozza. Ad un certo punto, il liquido prese vita, e uscì dalla pozza disponendosi in 16 accumuli tutti attorno alla sala, i quali presero forma e si sollevarono, a formare delle figure umane. 15 di loro erano assolutamente simili agli spiriti che Akira aveva visto sulle tombe, mentre una era disturbata, come se non fosse completa, e andando ad esclusione, basandosi sui pochi dettagli che la figura fatta d'acqua sembrava mostrare, dai capelli e la fisionomia, pareva proprio l'idolo raffigurante un giovane Sanjuro.
    Poi delle voci invasero la testa di Akira, assieme a delle immagini, come dei ricordi che venivano riprodotti dentro la sala, chissà quanto tempo prima.


    Spirito: - Dobbiamo farlo, altrimenti il distruttore della valle sarà libero di raggiungere la superficie.
    Spirito: - Ha già preso con sè la giovane donna, basterà il sacrificio di 16 persone, non una di più, altrimenti l'equilibrio del rituale potrebbe danneggiarsi e chissà cosa potrebbe accadere. Solo uno di noi restarà come guardiano della valle, il più giovane.
    Immagine disturbata: - Mio figlio ha risvegliato il distruttore, voi non dovreste pagare per i suoi errori. -
    Spirito: - Abbiamo tutti prestato giuramento Gassan, tutti prenderemo parte, non incolparti. -

    In senso orario, partendo dal primo spirito accanto alla figura disturbata, uno ad uno, iniziarono a cadere a terra, con un bagliore che usciva dai loro corpi e andava a tuffarsi al centro della vasca. La figura disturbata era posizionata vicino alla porta, e sarebbe stata l'ultima ad essere sacrificata; ma prima che questo avvenisse, dei colpi sulla porta di pietra la fecero aprire improvvisamente, e una nuova figura, sarebbe comparsa nella sala, correndo e urlando. Junpei

    Spirito: - PADRE FERMATEVI, POSSO ANCORA RIUSCIRE, POSSO ANCOR... EEEWWGHHHHHH -
    Figura disturbata: - JUNPEI VATTENE, NOOOOOOO !!! -

    La figura sarebbe come rimasta un momento immobile, per poi terminare la corsa inciampando e scivolando in avanti verso la vasca, dove il suo bagliore sarebbe entrato nel giro di un istante. A quel punto, l'ultimo bagliore sarebbe uscito dalla figura disturbata, ma in maniera diversa, la luce sarebbe stata molto più debole, e la figura stessa non si sarebbe sciolta come tutti gli altri spiriti scomparsi fino a quel momento, ma si sarebbe accasciata al suolo, ansimante, e avrebbe appoggiato un lato del volto al pavimento, iniziando a fare strani versi con la bocca.

    Una nuova figura, un molto irriconoscibile Samoru, molto più giovane, magro, ma con la stessa benda sull'occhio, sarebbe apparso dalla porta, non in versione costrutto liquido ma come una sorta di fantasma, che arrivato nella sala sarebbe caduto sulle ginocchia, portandosi le mani al petto e iniziando a gridare. Ovviamente Akira non avrebbe sentito alcun suono. Dopo poco avrebbe afferrato la figura disturbata per gli abiti, cercando di trascinarla fuori dalla sala, urlandole contro parole che Akira non avrebbe potuto udire, mentre questa avrebbe racconto uno dei tanti pezzi di legno presenti nella sala, visibile nel flashback, mentre Samoru lo portava di peso lontano da lì.


    Figura disturbata: GAAAAASSAN, GASSAAAN, GASSAAAAAAAAAN.

    A quel punto, la vasca si sarebbe illuminata, e il treno di ricordi sarebbe scomparso.
    Quando il gioco di luci e ombre fosse terminato, Akira avrebbe potuto molto chiaramente scorgere una figura umanoide fatta d'acqua torbida, al centro della sala, posizionata proprio nella vasca asciutta, e qualcosa gli avrebbe fatto capire che a differenza di quanto appena accaduto, quello non era affatto un ricordo, ma proprio quello che le azioni sue e dello sciamano, avevano liberato.

    La storia della valle non poteva a questo punto essere più chiara. Dopo il fallito colpo di stato ai danni del Daimyo dell'Acqua, l'unico anbu sopravvissuto era fuggito, tornato a casa da suo figlio, nella valle segreta sotto l'oceano, vicino all'isola della Nebbia. Lì, si era riunito al gruppo di sciamani ninja che avevano giurato di tenere lo spirito del distruttore segregato, ma con la speranza di riportare in vita la sua amata, il figlio dell'anbu aveva ceduto alle lusinghe del grande malvagio, e lo aveva liberato, rischiando di scatenarne la furia sul mondo. Come ultima risorsa, 16 dei 17 guardiani avevano celebrato il rituale di sigillo come era stato effettuato in passato, un'arte proibita che avrebbe richiuso il maligno nella sua prigione, al corso della vita di quasi tutti i suoi carcerieri; ma durante l'esecuzione, il giovane si era messo in mezzo, nel tentativo di risolvere ciò che lui aveva causato, generando uno scompenso nel rituale e offrendo inavvertitamente la sua vita. L'anbu, ultimo nella linea di sacrificio, aveva perso solo parte di sè, restando come un folle che aveva causato la morte del figlio, incapace di distinguere se stesso da un pezzo di legno trovato a terra.

    Per qualche ragione, una parte di Gassan, l'anbu della nebbia, era perdurata, e aiutato da Samoru, l'unico guardiano recluta ancora in vita, era tornata nel mondo, alla ricerca di qualcuno che potesse riaprire la cella, per porre fine una volta per tutte a quel nemico.




  15. .

    "Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduto.
    Ti sei elevato, sei in qualche modo evoluto.
    Oto ti ha dato potere ma il fardello è pesante...nulla ti appartiene più perché ora sei Maledetto.
    Il rotolo è la chiave, è così elementare, ma allora perché è così difficile aprirlo?
    A poco a poco i frammenti riaffiorano ma il conto alla rovescia è iniziato e sempre più impervia diventa la via."



    [Modificare i Ricordi -> Non conoscete più nulla di voi stessi, solo la base fornita da Eiatsu. Ogni round potete sbloccare 5 conoscenze in scheda o 1 ricordo vero.]

    ::: Bosco dei Sussurri :::

    Anf anf anf

    Il passo di Ashiro era difficile da tenere. Stavano inseguendo un ninja di Kumo, scoperto tra le fila dei guardiani del Suono e in alcun modo doveva varcar il confine, oltre il quale sarebbe stato salvo. Per Harumi era la sua prima missione, Aloysius finalmente aveva dato il consenso di renderla operativa e quella era una grande opportunità per lei...doveva farcela, a tutti i costi.

    " Forza Harumi! Sei lenta! "

    E in effetti così era; in pochi secondi il gigante buono le avrebbe dato 20 metri e più il tempo passava più il distacco aumentava lasciandola indietro. A nulla sarebbero valse le sue urla...li avrebbe persi e in men che non si dica non avrebbe saputo più dove andare. Il bastardo di muoveva tra i rami in maniera irregolare e l'intricata vegetazione del Bosco non aiutava...Poco dopo avrebbe capito che continuare a correre non sarebbe servito a nulla: era da sola e in uno dei luoghi più pericolosi di Oto, un covo di bestie feroci che negli anni avevano aiutato i sensei del Suono negli addestramenti alla morte dei loro allievi. Probabilmente avrebbe avuto paura e lo sconforto di aver fallito la sua prima missione avrebbe preso il sopravvento; in un attimo il giorno più bello da quando era diventata Jinkurichi si sarebbe tramutato in un incubo.

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    I rumori della foresta, di quella in particolare, erano snervanti e terribili...nell'oscurità più prrofonda anche se fuori era giorno. Si accorse di non ricordare nulla apparte il volto di Aloysius e capì di essere in confusione, indifesa e incapace persino di impugnare un kunai.
    Poi, come un segno del destino, video un corvo dal becco rosso, di quelli del Mikawa...era venuto a salvarla, doveva essere così. Quello prese il volo e lei avrebbe potuto seguirlo per ritrovare la strada di casa.

    ::: Mura, South Gate :::

    Murato vivo, ecco il destino del giovano rampollo degli Yotsuki. Tra gli enormi massi della cinta muraria nessuno avrebbe sentito le sue grida: come era finito lì? E soprattutto perché? L'ultimo ricordo utile lo vedeva nella torretta di controllo, ovviamente: stava analizzando dei dati dell'ultima ondata....la guerra stava costando molto al villaggio sia in termini economici che di uomini. 14 morti e una cinquantina di feriti tra civili e ninja, brutte notizie, ma lui era fermamente convinto che la via intrapresa era quella giusta! Erano sotto assedio da settimane ma erano due giorni che i Canthiani sembravano aver rallentato; probabilmente anche loro avevano accusato il colpo e perso molti uomini. Ricordò poi che un uomo si presentò difronte il gigantesco portone: era solo e di poche parole. Vide un ghigno terrificante sotto il cappuccio e poi fuoco e fiamme divampare ovunque. Aveva mirato ai secchi di olio bollente e in un secondo una tremenda reazione a catena si innescò sgretolando la roccia sotto i loro piedi.

    Ecco allora cosa era accaduto, era finito tra le rovine, sommerso da metri e metri di dura roccia; non sembrava aver subito danni seri ma non riusciva praticamente a muoversi...a breve l'aria sarebbe mancata e doveva trovare un modo per uscire di lì [soffochi in 3 round]. Il punto era che più si sforzava di ricordare più nessuna delle conoscenze ninja che o aveva reso famoso gli venivano alla mente; la stessa sensazione di avere un concetto sulla punta della lingua ma essere incapaci di pronunciarlo.

    C'era qualcosa di anche peggio, però, che gravava sul suo corpo; una specie di sensazione, di cattivo presentimento difficile da scrollarsi di dosso [Impronta di Sangue] e che gli annebbiava ancora di più la mente.

    " Oto è mia. "

    ::: Amministrazione :::

    Si sarebbe risvegliata di soppiatto, come quando si rinviene da un pisolino durante l'orario di lavoro. " Cazzo, spero non mi abbiano vista! " Questo sarebbe stato il primo pensiero che le sarebbe saltato in testa mentre sentiva un po di bavetta colarle dalla bocca...Era vestita elegante, come sempre quando andava in sede, e non fosse stato per lo sguattero delle fotocopie avrebbe avuto l'ufficio tutto per lei e avrebbe potuto dormire quanto più desiderava, levandosi le scarpe e sbottonando un po la camicetta che le stringeva un po troppo sul prosperoso petto [Conoscenza Chirurgica Estetica].

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    Qualcuno bussò alla porta e avrebbe atteso il permesso di entrare per farlo; da chi? Ma ovviamente dall'Amministratrice Hebiko Dokujita che domande! Felicemente sposata, due pargoli di tre e cinque anni...Eiatsu le aveva persino fatto qualche ruga in più per farle prendere una decina di anni all'apparenza. Viveva in una villetta nel quartiere più ricco del villaggio ed era amata da tutti; da quando aveva salvato Oto, tre anni prima, dagli invasori del Nord erano state erette statue in suo onore ed era ormai prossima a fare l'ultimo passo per la scalata al successo:

    " Hebiko-sama ho qui la risposta del consiglio. Hanno accettato la sua richiesta di diventare Kage! Guardi, legga con i suoi occhi! Che bello, lo sapevo che era solo questione di tempo! "

    La missiva lo diceva a chiare lettere: lei sarebbe stata il nuovo Kokage.
    Gli uomini dei Garth avevano acchitato tutto nei minimi dettagli Gregari Tattici, ripulendo quel posto e imparando le parti a memoria. Lo stesso però poteva dirsi dello Yakushi?

    ::: Pozzo di Villa Mikawa :::

    "Mi chiedevo quando ti fossi svegliata...non ti ho fatto la completa apposta! Guarda qui! "

    Un tipo dalla pelle grigia, inquietante e evidentemente fuori di testa aveva in mano il suo braccio. Non sentiva dolore e aveva il collo bloccato da strette fasce che la ancoravano al lettino medico. Anche il suo busto era stato bloccato ma per gli arti non ce ne era stato bisogno...Erano stati rimossi tutti e quattro e, sebbene non provasse alcun tipo di dolore, Haru aveva altrettante ferite gravissime all'altezza di spalle e bacino [4 x Sanguinamento Grave]. L'unica spiegazione del perchè non stesse impazzendo dal dolore era che era stata sedata con qualche miracoloso medicinale.

    " Certo che tu sei proprio una strana creatura. Ti avranno ricucito almeno trenta volte visto il numero di cicatrici che hai addosso! Mai visto nulla del genere...Ma ora veniamo a noi. Mi hanno chiesto di creare il più cazzuto mostro che i bambini di Oto abbiano mai visto. Tu parti già da una bella altezza, quindi non dovrò segarti le ossa e aggiungere qualche centimetro. Avevo però pensato di metterti le gambe al posto delle braccia e viceversa! Che dici? "

    Quindi si alzò e evidentemente eccitato prese delle barre di metallo arrugginite e dei chiodi che aveva raccolto per l'occasione.

    " Pensavo di impiantartele un po in tutto il corpo, che escano per metà così fa ancora più effetto. Avevo pensato anche a qualcosa per inibirti alcune funzioni celebrali; ad esempio la capacità di trattenere gli stimoli viscerali....sarebbe divertentissimo se andassi in giro defecando e pisciando senza freno ahahahah "

    Non ricordava nulla se non la marea di esperimenti cui era stata costretta a sottoporsi.

    ::: Inferi di Oto :::

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    Il posto era angusto e sudicio. Una cella, un branda e un secchio per i bisogni...era quello lo stile del secondo livello delle prigioni del villaggio. Aveva commesso un errore, lo sapeva, era stata beccata e a breve avrebbero iniziato a frugare nella sua testa per estorcerle informazioni. Cambiata nell'aspetto fisico [Conoscenza Chirurgica Estetica] la sua vera identità era forse al sicuro ma era dei strani trucchetti di quei bastardi che aveva paura. Non doveva parlare a nessun costo.

    " Era solo questione di tempo, feccia. Ora parlerai...oh si se parlerai. "

    Era legata con spesse catene, ancorata alle sbarre della cella dal collo alle caviglie. Una seconda figura uscì dall'ombra...aveva una fiaccola in mano e il suo volto era coperto:

    " Cosa mi avete fatto l'ultima volta che siete venuti?! Eh, parla puttana! PARLA! "

    La voce le ricordava qualcosa ma in quella situazione critica era difficile ricordarsi cosa. Poi l'otese avvicino il fuoco al volto della malcapitata e senza alcuno scrupolo iniziò a bruciarle la faccia [Ustioni Medie].

    " Certo che sei proprio brutta, forse anche i Cremisi ti hanno cacciata per quanto ribrezzo fai. Ma sappi che io sono più crudele di loro: avrò quell'informazione, ad ogni costo. Pinze! "

    L'uomo al suo fianco le passo l'arnese e senza dare nemmeno il tempo alla prigioniera di dire qualcosa le stacco l'unghia dell'alluce usando tutta la forza a sua disposizione [Ferita Media, Dolore Grave].

    " Sai che ti ucciderò comunque ma almeno se parli potrei risparmiarti un po di dolore. "

    ::: Quartiere dei Piaceri :::

    " E ALLORAAAA! E' con immenso piacere che chiamo in pista il patron della serata! L'uomo che ha reso possibile tutto questo! Signori e signore Munisai Kanashige!!!! "

    Avete presente il classifico figlio di papà, buono a nulla ma con talmente tanti soldi da poter fare qualsiasi cosa nella vita? Ecco, quello era Munisai. Quelle strafiche che ballavano sui cubi? Sue. Le bottiglie che venivano stappate senza mai fermarsi? Sue. Le pasticche che giravano per mezzo villaggio? Sue. Ovviamente anche quella discoteca era sua.
    Raramente scendeva in pista da ballo ma per qualche strana ragione si era fatto convincere quella sera, ne aveva già tre di dosi in circolo. Si muoveva in modo ridicolo ma nessuno osava dirglielo, lui in fondo lo sapeva ma poi si consolava con tutto ciò che aveva e dimenticava la falsità di quelli che era solito chiamare amici.

    In un primo momento nemmeno si accorse che la musica si fosse interrotta. La folla si era diradata e dieci sicari con le bende sul volto erano piombati su di lui armati di coltelli [10 x Pot 10, Energia Gialla]. Un colpo ciascuno dato senza grande importanza sul dove si stesse colpendo o il tempismo: non sembravano volevo morto ma gli avrebbero fatto male, molto male. Nessun grido di paura né tentativo di salvataggio da parte di coloro che fino a qualche istante prima gli sorridevano come compagni fidati. Anzi, un coro iniziò ad echeggiare nel locale, sempre più forte:

    " MORTE MORTE MORTE MORTE "

    ::: L'Arena del Suono :::

    Forse l'avversario peggiore toccò proprio all'ultimo degli arrivati. La sua memoria era stata lasciata intatta dall'eliminatore poiché in un certo qual senso si era dimostrato il migliore tra tutte le giovani leve di Oto. Non accettare il sigillo era sinonimo di grande maturità, una scelta cauta ma saggia...tipica di shinobi affermati o con una grande esperienza. Forse si trattava solo di paura, forse si stava cercando l'oro in dello sterco di vacca e proprio per questo il rivale che il giovane avrebbe dovuto affrontare non aveva le sembianze del suo alter ego bensì del Kokage stesso.

    Un uno contro uno, con Aloysius Diogenes Mikawa nell'area di Oto, il palcoscenico che aveva visto grandi combattimenti e prove all'ultimo sangue in un passato non così recente.

    " Hai paura? "

    Disse il Colosso guardo il ragazzino dritto negli occhi. Erano soli, tra di loro semplice terra battuta, gli spalti vuoti.

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    " Ti concedo un colpo; da lì inizierà lo scontro alla morte. MA se vuoi puoi ancora andartene, non conosci nulla di Oto nè dei suoi segreti. Scappa in un altro villaggio o diventa un nukenin; è chiaro che questo posto non fa per te. Hai paura, lo vedo, lo sento...si, tu puzzi di paura! "

    ::: Un po' prima :::

    Per Shinken, il quale non si era sottoposto al sigillo maledetto, la sorte fu differente.

    " Non c'è nulla per te qui, ora. Ma il tuo clone è lì insieme agli altri e ti serviranno nuove motivazioni per batterlo. Vai alla villa, ala est; nella stanza dei trofei c'è un diario. Aprilo e trova la pagina giusta...hai un'ora di tempo, poi la tua opportunità passerà ad un altro. "

    Chiedere ulteriori spiegazioni non avrebbe trovato alcun riscontro; Aloysius si era già messo all'opera per i piccoli del suono e il Fedakin, dall'alto della sua esperienza, poteva benissimo percorrere la sua strada, quella nuova appena tracciata dal Mikawa per lui, da solo. La magione non distava poi molto ma se aveva appreso qualcosa in tutti quegli anni di conoscenza sul Garth era che con lui tutto era programmato e tempo per stare con le mani in mano non ve ne era.

    La sala delle reliquie non era un posto molto accogliente, metteva la stessa soggezione di quando si entra in un museo di guerra e la stessa aria che si respirava tra quelle mura era più pesante. Arazzi tinti con il sangue, armature, armi, antichi tomi sulle tattiche di guerra e molto altro era ivi custodito; Shinken stesso aveva lì ritrovato la Fremen Still Suite, la protezione del corpo speciale fondato da Sayaka. I due elementi evidentemente più importanti, tuttavia, erano collocati agli angoli più lontani della sala: il primo era un manichino spoglio con le sembianze del Dio Khorne; affianco vi era un tavolo con mappe del territorio della Rosa d'Acciaio e antiche rune Kenkichi sotto traduzione. Sembrava che Aloysius stesse cercando disperatamente qualcosa...
    Il secondo, invece, era un altarino in pietra nera sulla cui estremità era stato riposto un vecchio quaderno: il jonin lo aveva già visto in passato, era il diario di Yashimata, e aveva avuto modo di vederne il funzionamento. Serviva una pagina precisa e una combinazione univoca di pressione sui fori del leggio per attivare il meccanismo [I Segreti di un Covo]...peccato che al momento Shinken non conoscesse nessuna delle due cose!

    Le pagine erano ingiallite, la copertina consumata e la rilegatura fragile; oltre trecento pagine scritte ma solo poche erano quelle giuste per il dono che il Kage aveva riservato al suo ninja più esperto. Trovare qualcosa che si riferisse a lui non fu poi così complicato: 3 pagine erano le candidate (la 36, la 203 e la 157 ) ed rispettivamente custodivano le seguenti parole:

    " Villa Mikawa 18/07/30,
    Prometti di impegnarti fino al sacrificio estremo per la causa di Oto e per il mio progetto? Di mettere a mia disposizione le tue abilità da Jonin e da eliminatore? Di cambiare identità al fine di non far ricondurre ad una figura Otese il controllo dell'obitorio? Di sottostare ai miei voleri riguardo tutto ciò che interessi lo stesso? Di non parlare mai con nessuno, se non da me concesso, di quanto raccontatoci oggi e dei futuri movimenti? "

    " Pensieri sfusi 9/02/33,
    Jotaro è tornato, questa volta sotto le sembianze di uno shinobi di Suna che si fa chiamare Brando. La lunga attesa sta ripagando, il mio sogno può ancora realizzarsi...mancano ancor gli altri all'appello, Shinken è tra questi, ma se il Jaku ha trovato una cura forse anche per l'ultimo dei Fedaikin c'è speranza. Ah, ho ritrovato la sua armatura, era in uno dei laboratori di Sayaka e del primario folle...sarà contento di rivederla dopo tutto questo tempo. Sempre che torni..."

    " Tratto dal Saggio sui Mikawa di Loxion Mikawa,
    Troppe volte ho visto promesse infrante.
    Ma sembra che un modo per rompere il jutsu ci sia! Nel cuore della rosa d'Acciaio, loro sanno. Drake è partito alla ricerca della libertà e non so se lo rivedrò...volevo solo proteggerlo ma con il mio egoismo l'ho probabilmente ucciso. Come Shinken e Yashimata anche lui sembra avermi lasciato."

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    Vi erano 26 fori aperti e disposti uno di fila all'altro.

    Mancavano ancora Febh e Jotaro all'appello. Il falso figlio di Ayato si era sempre rivelato un ottimo alleato per lui e per Oto e un compito importante lo aspettava; rifiutando il dono del villaggio aveva mostrato ancora una volta grande sicurezza ma visto il futuro incerto che attendeva tutti loro forse avrebbe fatto meglio ad accettare quell'antico retaggio di Orochimaru.

    " Non sei ufficialmente un ninja del Suono e questo può esserci molto utile in questo momento. Ho bisogno che tu faccia una cosa per me; hai passato quasi un anno nella burocrazia accademica e so che ti sei fatto un nome tra quei politici panzuti...Devi organizzare una riunione tra i cinque Kage; scegli tu il posto migliore ma che si svolga a breve, i nostri nemici non ci concederanno molto tempo prima di riattaccare. Sia tu che Febh sapete benissimo quanto ci tenga a spazzare dalla faccia della terra Iwa ma il male che ci colpisce dall'est è qualcosa di ancora più preoccupante...nessuno meglio di te, Jotaro, può saperlo. Dovremo agire con forza e rapidità contro i Cremisi ma al tempo stesso prepararci per la guerra più brutale che avverrà; per vincere contro Cantha servono tutti i paesi accademici, quindi dovremmo riallacciare dei legami ormai praticamente logorati da anni. Servirà inoltre raccogliere tutto il materiale che abbiamo trovato su Shiro e il suo esercito: mappe dettagliate, studio dell'equipaggiamento, jutsu già mostrati in pubblico...negli anni l'accademia e i singoli villaggi hanno raccolto molte di queste informazioni, il tuo compito sarà raccoglierle tutte. Prendi inoltre la pergamena di Indra, studiala e trova un modo per estrarre altre informazioni...magari un legame che possa condurci alle altre. Spero tu abbia migliorato nel tempo trascorso dal nostro ultimo incontro il tuo legame con Lui. Mettiti subito all'opera, non c'è tempo da perdere. "

    Colui che era stato molti uomini avrebbe sentito tutto il peso di quel compito da parte del nuovo Kokage; per prepararsi alla battaglia contro l'Impero oltre il Mare di Giada serviva uno studio meticoloso e Aloysius aveva affidato quel compito delicato all'unico ninja in grado di adempierlo, almeno secondo lui. Quindi lo toccò sulla spalla, attivando un sigillo innocuo ma al tempo stesso molto utile [Simbolo di Richiamo]:

    " Mi servirai molto nelle settimane a venire, con questa traccia posso contattarti e i miei corvi sapranno dove trovarti. "

    Una volta rimasto solo con Febh, sarebbe arrivato anche il turno di quel ragazzo, il cui destino aveva da diverso tempo fatto passare notti in bianco al Colosso. L'ex amministratore era unico nel suo genere: fortissimo e al tempo stesso fragilissimo, un'uomo diviso in due o forse più nature altamente contrastanti tra di loro ma che lo Yakushi aveva saputo nel tempo bilanciare fino a diventare l'uomo che ora Diogene aveva difronte.

    " Sai bene la scelta di dare a me il controllo dove ci porterà...sono ancora deboli, troppo per quello che ci aspetta. I jinkurichi in primis; non possiamo scendere in battaglia fin quando non saranno capaci di badare a loro stessi. Tra poche ore una delegazione di Suna sarà qui...riguarda lo Yonbi. Dobbiamo toglierci subito tra i piedi questi cocciuti vicini di quartiere per concentrarci sul vero nemico e Omoi è da troppo tempo rinchiuso in un barattolo. So che non riuscirei a convincerti con le parole a consegnarmelo ma spero lo farai per quelle dei Sabbiosi e per il bene del tuo villaggio.
    Per ora però voglio che ti concentri sui nostri ninja: appena ho visto quei cloni ho capito dove volevi arrivare e sappi che approvo in pieno; la paura della morte è l'unico vero strumento che abbiamo per farli progredire in fretta. Ma nessuna scelta deve essere data loro, l'hanno già fatta facendo vincere il mio nome in questa "riunione", se così vogliamo chiamarla. Dovranno combattere per la vita: se prima hanno affrontato le loro paure ora dovranno affrontare la propria forza. I miei cloni ormai li avranno trasportati nei luoghi che ho pensato più idonei a loro e Eiatsu avrà già azzerato i loro ricordi per la seconda prova; prepara i tuoi cloni al meglio però...per quanto crudeli e bastardi ci crederanno, non lo saremo mai più di coloro che a breve dovranno affrontare ricorda. Magari un giorni ci ringrazieranno ma non è questo il giorno. Seguine quattro che ti stanno più a cuore, gli altri li supervisioni io...magari vai prima da Lei, i miei uomini ti daranno il copione. Dobbiamo capire se possono realmente giocare un ruolo importante nel futuro del villaggio. Ci rincontreremo qui tra due ore e non dimenticare di portare i cadaveri di chi non ce la farà. "


    Una ricetrasmittente e una mappa di Oto con sette grosse X sparse, ecco il dono che Aloysius fece al ninja più potente che avesse mai incontrato. Poteva non sembrarlo ma anche quella era una prova, probabilmente la peggiore che il Mikawa potesse dare a quello shinobi negato a gestire dei sottoposti. Ricevere ordini, seguire il piano e prendersi cura dei membri del team...l'abc che ogni buon capo delle squadre speciali doveva conoscere. A modo suo, Febh era stato il maestro di molte nuove leve del Suono ma questa volta era diverso, questa volta non c'era da improvvisare ma solo da attuare e di farlo con precisione chirurgica.

    " Ah Febh, davvero Hebiko è la figlia di Orochimaru? Sai cosa significa questo, vero? "

    jpLmpri

    Se ne andò così, senza nemmeno sentire la risposta.



    CITAZIONE
    OT/ Eccomi! Scusate per l'attesa, spero di aver accelerato con un post stimolante per voi, invece che le solite chiacchiere da riunione. Febh sentiti libero di andare da chi vuoi e di organizzare l'attacco dei cloni come meglio credi...l'ho impostata inizialmente come una mini quest di tortura/fuga ma può prendere qualsiasi deviazione ;) Ah se non si è capito siete senza alcun tipo di conoscenza su voi stessi, un foglio bianco, e piano piano qualcosa torna alla memoria. Non si tratta del Simbolo del Pensiero, in questo caso non sapete proprio un fico secco XD Apparte le ferite introdotte nel post, partite tutti full di chakra e vita.

    Shinken il tuo bottino è a portata di mano, devi solo capire come arrivarci! Info per la soluzione: il testo sottolineato non considerarlo.

    Ah, quasi dimenticavo:

    - Kato Yotsuki ottiene "Sigillo Maledetto del Fulmine"
    - Munisai Kanashige ottiene "Sigillo Maledetto del Sole"
    - Kamine Ashimi ottiene "Sigillo Maledetto del Cielo"
    - Haru Aikawa ottiene "Sigillo Maledetto della Terra"
    - Harumi Miyazaki ottiene "Sigillo Maledetto del Mare"
    - Hebiko Dokujita ottiene "Sigillo Maledetto della Luna"

    Have fun! /OT
361 replies since 29/1/2007
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