Posts written by -Hidan

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    Madonna se sei frogio
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    Una Promessa dal

    Passato


    V


    [Akira... & Febh]

    Avanzando tra le anime tormentate e le ombre assetate di vita, seguivo il mio misterioso salvatore, la cui però nebbiosa figura mi era, ad ogni passo, sempre più familiare. Con la luce di Tamashi sempre ben desta, riuscivo ad avanzare in quell'oceano oscuro, scortato come un pellegrino. Ma qual'era la mia destinazione? Dove mi stavo recando? Di Jotaro e Febh, per quanto non fossi ancora sicuro che quella figura che avevo incontrato con il Jaku all'ingresso del Bonshuno fosse realmente l'Amministratore di Oto o magari qualche criptico tranello di quel mondo infernale, ancora nessun segno, quindi il rimarcare i passi di quel mio traghettatore era, in realtà, poco più di una mera formalità... Se fossi rimasto nuovamente da solo, lo sentivo, non sarei più riuscito ad emergere dall'oscurità.

    Quando finalmente chiesi al mio salvatore chi realmente fosse, questo, sebbene non avesse un viso e neanche una bocca... Mi trasmise una sensazione di calore e benevolenza, come solo un vecchio amico sapeva e poteva fare.. Tu... Poteva realmente essere lui? No... No, non poteva essere lui... Lui era vivo... Ma anche Febh lo era, dopo tutto.. Ebbene era lì, forse.
    Fu in quel momento che vidi, come emergere dalla nebbia di quel luogo, una parete rocciosa.
    Ma non era una semplcie parete rocciosa... Era una montagna. Un'enorme montana. Così grande che mi chiedetti come non avevo potuto notarla prima di arrivarci pressoché nelle vicinanze. E, da quella montagna, come scolpito nella stessa roccia, un tempio... Un tempio che avevo già visto. Il Tempio della Valle Proibita... Ma... Allora tu sei... I miei sensi, il mio istinto, il mio cuore non mi aveva tradito. Era lui, e non era lui, allo stesso tempo.
    Era parte di lui.
    Sanjuro...? Un bisbiglio, mentre l'uomo mi toccò sulla fronte con la sua mano e, immediatamente sparì.
    Nello stesso istante, sentii il vento alzarsi verso di me. Un vento forte, gelido, come quello proveniente dalle lande ghiacciate di Genosha, che mi tenne quasi immobilizzato sulle mie gambe. Pensai per un istante che, sparito l'animo che mi aveva traghettato fin lì, le ombre e i morti stessero per tornare alla carica, pronte a depredare vita e luce, ma dovetti ricredermi quando una luce, minuscola e quasi impercettibile, schiarì la nebbia e il nero dinanzi a me.
    Poi quella luce fu sempre più luminosa, e vicina, e... Febh...?
    Ma non era da solo, visto che centinaia di ombre seguivano l'amministratore di Oto a gran velocità.
    Trasportato dallo stesso vento che mi aveva bloccato, questo prese ancor maggior vigore e divenne una vera e proprio corrente ascensionale... Il mio corpo si sollevò da terra e persi l'equilibrio e la percezione del mondo intorno a me. Salii tra nebbia e oscurità, incapace di oppormi, lungo quel tempio di roccia, finché, dal cielo scuro, delle luci emersero. Tamashi? No, erano simili alla sua luce, ma era diverso... Non solo più grandi, ma più pericolose... Morte, dolore e disperazione mi assalirono il cuore. Fu allora che lo vidi.
    Un essere mastodontico, colossale, con gli artigli conficcati nello stesso tempio.
    Un drago, perfino più grande di Masamune, che sembrava traboccare morte e marciume ad ogni respiro. Dalle sue fauci, anime venivano masticate e ingoiate, solo per lasciare che altre prendessero il loro posto, e i suoi occhi erano più splendenti di qualsiasi stella morente.
    Non seppi dire se sentii la sua voce veramente, o se fu solo nella mia testa, ma sentii il suo rantolo di morto.
    Era Amesoko, il guardiano del Bonshuno.

    In quello stesso momento ricadendo quasi su me stesso le mie gambe ritrovarono il suolo, e fui di nuovo vicino a Febh.
    Non potei parlare, prima che il rantolo del grande drago del Nadir fu di nuovo tra noi. Era un invito.
    Anff... anff... Stavo ansimando, senza neanche accorgermene. Eravamo dinanzi all'ingresso del tempio, e le sue luci adesso erano accese per noi. Cosa... Cosa facciamo? Cosa fai tu qui, volevi dire...! Replicai allo Yakushi. E mentre me lo dici, direi che è abbastanza chiaro cosa dobbiamo fare... Abbiamo ancora qualche migliaio di morti alle nostre calcagna... Entriamo... Non può essere peggio, o sbaglio? E, se in effetti avessero guardato alle loro spalle, gli spiriti stavano ormai incalzando.
    Quanto più ti avvicinavi alla luce, tanto più l'oscurità diventava grande.

    Entrammo nel tempio, che non era poi tanto diverso per clima e ambiente dalle desolate lande del Bonshuno, guidati dalla sola luce di Tamashi.
    Non mi piace... Ma... Ci pensai un attimo. In effetti non mi piace nulla di questo posto... Ma stiamo veramente seguendo le istruzioni di un drago grande come un'isola e che regna sul mondo dei mondi? Forse era meglio non pensarci.
    Fu solo poco dopo che, finalmente, percepimmo una presenza diversa.
    Una persona. Jotaro?! Esclamai, prima di osservare la figura. Ehm... No, decisamente no. Come se avessimo attraversato un invisibile confine, la stanza divenne un'ampia sala riccamente adornata e l'uomo, un anziano dal portamento regale e fiero, era immobile, seduto su un alto scranno dinanzi a una scrivania di marmo luccicante.
    L'uomo disse di chiamarsi Touki, ed era un servitore del Sommo drago. Un... Contratto? Il Tempio dei Contratti, così si chiamava, e lui era il suo reggente. Amesoko usava stringere contratti con il mondo dei vivi, ed era per me impossibile credere che non lo facesse per meglio governare il mondo dei morti.
    A differenza di me, Febh non fu trattato nello stesso modo. Non doveva essere lì... Ma cosa significava?
    Neanche io dovevo essere lì, e neanche Jotaro, ma allora perché soltanto Febh provocava quella reazione ai governanti degli Inferi?
    Forse era per Tamashi. Un Artefatto verso cui neanche il grande drago del Nadir poteva qualcosa... Ma doveva esserci di più.
    Le domande avrebbero avuto presto una risposta, ma adesso avevo davanti un'altra scelta.
    Un contratto con il Re degli Inferi era qualcosa che non si poteva prendere alla leggera.

    Rimasi quasi interdetto da quelle parole. Cosa potevo chiedere a colui che dominava sugli Inferi?
    Riportare qualcuno alla vita? No... La morte era qualcosa di naturale, qualcosa di giusto, qualcosa di necessario. Lo sapevo, lo avevo sempre saputo.
    Conoscenza? Potere? Cercavo il potere? Certo che lo cercavo, ma non fine a se stesso... Avevo preso un giuramento, avevo fatto un voto...

    Io... Io voglio...

    [Il Trio, di nuovo insieme]

    Nel frattempo, Jotaro era ancora nelle gelide e mortifere distese del Bonshuno, solo e circondato dalle ombre dei morti e dalle Ombre dei suoi fratelli.
    Oltre a questo, però, c'era altro. Il drago del Nadir, forse, si stava facendo beffe di lui, forse stava assaporando la sua vendetta nei confronti di quel mortale che così tante volte si era fatto beffa della morte, forse si stava solo divertendo a giocare con l'ultima delle Ombre.
    Lui non poteva vederlo, ma sapeva che gli occhi verdi di Amesoko lo accompagnavano ad ogni suo passo. E, ad ogni passo, l'ultimo dei Jaku sapeva che morte, disperazione, eterna sofferenza, lo avrebbero atteso... Il più a lungo possibile.

    Solo se avesse deciso di seguire le orme dei suoi compagni, Jotaro sarebbe arrivato nello stesso istante cui stavo per rispondere a Touki, il reggente del Tempio dei Contratti.
    Io... Mi interruppi, sentendo il rumore dei passi di Jotaro alle mie spalle. Jo... Jotaro... Finalmente... Uno sguardo verso Febh. Ma perché lui fa sempre entrate così ad effetto? Chiesi, anche con un leggero tono di fastidio.
    Anche tu sei qui?! Il Sommo Amesoko ha permesso anche a te di giungere fin qui, allora... Bene, ma questa situazione non può essere più tollerata... Ma verremo a te dopo, prima dimmi, Custode di Tamashi, allora... Cosa cerchi? Proponi il tuo contratto.
    Sapevo cosa stavo cercando... E sapevo che poteva essere una proposta molto appetibile per colui che regna sul mondo dei Morti. Io... Cerco il potere, ma non per dominare sugli altri... Io cerco il potere per difendere gli altri... E per farlo, ho bisogno che le regole del mondo dei mortali e dei morti vengano rispettate, perché molti di coloro che seminano morte e disperazione nel mondo sono proprio loro... Questo è il mio accordo, Touki! Concedimi il potere e la forza per distruggere coloro che si fanno beffa della morte! In cambio di un'arma che mi permetta di contrastare coloro che vagano nel mondo dei vivi in eterno... Io farò si di inviarli tutti qui, al cospetto del Sommo Amesoko! Questo è la mia parola... Il giuramento di Akira Hozuki, il Custode di Tamashi! [Note]Direi che la richiesta è abbastanza esplicita e chiara: un'arma per distruggere coloro che sono immortali. Non so come funziona il contratto, ma Akira è disposto a molto pur di avere un mezzo per distruggere il male.

    Dopo aver finito con il Jonin della Nebbia, Touki sarebbe passato nuovamente all'ultimo dei Jaku, guardandolo con uno sguardo ancor più serio. Appoggiò delicatamente la penna sul tavolo, incrociò le dita delle mani e prese fiato. Jotaro Jaku... Tu, come quell'altro accanto al mortale, non dovresti essere qui. Nessuno dovrebbe poter tornare nel mondo dei vivi, e tu, tu, lo hai fatto più di una volta. Il Sommo Amesoko è stufo, e la sua pazienza ha un limite. Di norma, neanche a te dovrebbe essere permesso avere un contratto con il Custode del Bonshuno, ma... Ma come per il custode della Lanterna, se tu sei qui, è perché il Sommo così ha voluto... Bene... La figura dell'anziano uomo si sporse in avanti. Un leggero ghigno, solo per un istante, avrebbe illuminato il suo austero volto. Propongo anche a te un patto. Il Custode del Tempio dei Contratti stava veramente proponendo un patto anche a colui che, più di tutti tra i mortali, si era fatto beffa di quel luogo. Ma, a differenza di tutti gli altri, il mio giudizio sarà più severo. Non voglio più correre inutili rischi con te. Non voglio più vedere te che ti fai beffe del Mondo dei Morti. Cosa cerchi, Jotaro Jaku? Il patto sarà valutato, ma il Sommo Amesoko richiede come prezzo... La tua anima. Quando giungerà la fine per te, la tua anima sarà reclamata, questa volta per sempre... E saranno... Si, mi pare equo.
    Mille anni.
    Mille anni tra le fauci del Sommo.

    Jotaro aveva camminato tra i vivi più a lungo di molte altre persone.
    Aveva combattuto più di tutti gli altri. Aveva amato, sofferto, sperato, goduto, disperato... Aveva vissuto più vite di tutti gli altri. Ma adesso aveva dinanzi una scelta complessa. Nel cuor suo forse sapeva che, se avesse mai rimesso piede in quel luogo, non sarebbe mai potuto più tornare indietro, ma stringere un contratto con il Custode del Tempio avrebbe significato condannare il suo spirito e la sua anima a essere divorata per un millennio dal drago del Nadir.
    Una tortura per lo spirito, che avrebbe probabilmente condotto alla follia qualsiasi anima... Essere dilaniato, giorno e notte, dalle fauci dell'immenso drago, per mille anni. Una tortura senza fini, forse troppo crudele anche per quel luogo, dove le ombre vagavano senza meta o scopo.
    Immane e indicibile sofferenza lo avrebbero atteso negli Inferi, ma con quello che poteva offrire un Patto di Amesoko... Cosa avrebbe potuto fare nella sua ultima vita?

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    La Trama della Vita


    XV


    Addentratomi nelle profondità del tunnel, scavato da quella povera nukenin che era stata così brutalmente scossa e scazzottata solo per aver provato a seguire gli ordini che gli erano stati impartiti, mi accorsi ben presto che, sebbene l'intervento dei Kurotenpi fosse stato apprezzabile, quell'intercapedine subacquea era fin troppo complessa per un'introduzione al primo tentativo.
    Perdendomi tra rocce e vicoli ciechi, mi dovetti far forza solo per tornare sui miei passi, prima di ritrovarmi disperso tra le profondità marine del lago. Una volta riemerso, tramutato in castello d'acqua, iniziai la mia marcia verso il lontano covo delle Shishibacose o come si chiamavano.

    Allegro e spensierato mi avvicinavo sempre più al mio obiettivo, attraversando il lago e smuovendo ad ogni mio grande passo altrettanti grandi onde, fischiettando per passare il tempo con il mio modo scanzonato. Avete mai provato a fischiare da gigante acquatico? Ecco, di scanzonato c'è ben poco. Ma questo al prode Hozuki interessava ben poco.
    Quindi mentre ormai ero quasi giunto alla mia destinazione finale, in lontananza, vidi un luccichio in cima al l'Alveare. All'inizio pensai che le formiche mi avessero avvistato, e che quindi si stessero preparando ad un contrattacco. Poi, però, quel luccichio saltò... E che salto! Vidi la figura avvicinarsi sempre di più a me, arrivando a toccare il cielo per poi ricadere verso il lago, a qualche centinaia di metri da me.
    Solo prima di toccare l'acqua, una grande lucertola blu venne evocata sul limitare della superficie del lago. La stessa lucertola spara fulmini su cui Febh Yakushi aveva fatto la sua comparsa il girono prima, portando probabilmente più caos e distruzione di quelle terribilissime Formiche.
    Fu così che, dopo qualche altro passo, una volta giunto a poche decine di metri dall'amministratore di Oto, sollevai la mano con fare goffo ma buffo.
    Come solo un allegro gigante d'acqua poteva fare. [Immagine di riferimento]

    Ciao Febh! Sono in ritardo? Avete già schiacciato tutte le formiche? Esclamai, chinandomi per quello che in normali condizioni sarebbe stato un piegarsi sulle ginocchia, fino a portare il mio enorme volto acquatico e senza lineamenti precisi a pochi metri dalla grossa lucertola. Da quella che era la fronte - all'incirca - dell'essere, ne uscii, riformando la metà superiore del mio corpo, così da poter parlare con più comodità con lo Yakushi. Non sentivo esplosioni, o botti, o esplosioni e botti, e non vedevo quel coso lì cadere giù, quindi... Ho pensato che vi servissero i rinforzi e stavo arrivando con la cavalleria pesante. Indicai con il pollice alle mie spalle.

    Se Febh mi avesse messo al corrente di quello che era successo nei minuti precedenti al nostro strano incontro, sul mio volto si sarebbe dipinta una smorfia di disappunto. Uff. Che pizze. Niente botte quindi... Sgrunt. Broncio fanciullesco. Immagino che lui non serva più allora... In un istante fui ancora più vicino alla lucertola e, con un leggero balzo, cercai di atterrare su di essa. In solo pochi istanti, l'enorme massa d'acqua andò a schiantarsi nel lago, infrangendosi come un'onda sugli scogli, probabilmente facendo anche un piccolo bagno ai presenti. Che noia... Quindi abbiamo finito qui, immagino... Dobbiamo scarrozzarci dietro le formiche fino al continente, dopo le piazzerai in quel Bosco strano fuori Oto, giusto? Incrociai le braccia. Che grossa noia. Ma ok, immagino che comunque la missione sia risolta positivamente, quei Kariucosi saranno soddisfatti, immagino... Un secondo di silenzio. Ah, giusto, i Kurotenpi si sono ritirati. Il loro capo si è scontrato con FengO il mercenario. La calamità che li comandava è una sorta di prete, lo chiamano l'Eccellenza. Dovrebbe essere finita pari e patta per entrambi, ma hanno capito la malaparata e han preferito darsela a gambe... Tutto quello che si può sapere su di lui, lo sa il Kaguya, che adesso se ne è tornato al campo base... Non sarà stata una bugia, perché non le sapevo dire, tra l'altro, ma una mezza verità speravo che fosse andata bene, con cose più importanti a cui pensare.

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    La Trama della Vita


    XIV


    Imprevedibile... Imprevedibile... Mi piace! Imprevedibile! Ben detto! Esclamai, come soddisfatto per quel piccolo segno di riconoscimento che riconoscevo come una vittoria. Prego, continua uomo con il cuor di coniglio. Schernii, visto che il Kurotenpi rimaneva ancora nascosto ai miei occhi.
    A quanto pareva FengO il Kaguya mercenaria aveva combattuto con questa mitica Eccellenza, che era uno delle Calamità dell'organizzazione criminale. E... Basta...? Tutto qui? Quindi... Ricapitolando, il prete non è un prete, ma è comunque un'Eccellenza ed è uno dei Vostri capi, ma tu... Non l'hai mai visto... Devo dedurre che tu faccia molto schifo anche tra i ranghi di Kurotenpi. Uff... Non lo so mica se basta... Vediamo con la prossima, te che dici Mizzunime? Avrei bacchettato con la sua testa con Samehada. Vediamo se recuperi con Shibuki. Fu così che il nukenin mi infornò come Shibuki fosse in mano ad uno dei leader dell'Isola della Bruma di Sangue.... Un certo Vermiglio.
    La Scarlatta, il Vermiglio... Hanno tanta fantasia anche loro, devo dire... Quasi meglio il vostro prete. Tirai gli occhi all'insù, poi sbuffai. Ok, quindi immagino che le Zanne siano in mano ad uno dei ninja dei Cremisi... Non credo che tu abbia venduto uno dei tuoi compagni, quindi, per esclusione... Ok! Bene! Bacchettai ancora una volta con Samehada sulla testa della povera nukenin alla mia mercé. Allora... Ho deciso che... Non basta.
    Sguardo glaciale, un secondo di silenzio.
    Sto scherzando! Vai, Nizzuime, sei una nukenin libera, torna a giocare con le bolle di sapone. Richiamai Samehada. Immagino che tra te e questo cuor di leone siate così scarsi che non potete essere un pericolo neanche per dei genin neofiti di Konoha. Incrociai le braccia. Però, tu mi devi una vita... La tua. Guardai negli occhi la manipolatrice del sapone. E io voglio una vita, quindi... Mi darai la possibilità di prendere la testa di una Calamità. Non quella che segui te magari, ma voglio confrontarmi con una di queste. Se ci rincontreremo, questo sarà il tuo debito con me. Occhiolino alla Akira Hozuki. Forza! Che fate ancora qui? Forza, sciò! Sciò! Via! Io vado a fare un giro al Formicaio, vediamo se hanno già finito di schiacciare insetti... Ah... Avrei incominciato ad avviarmi verso il lago, dove avevamo combattuto precedentemente con l'amministratore Yakushi. Che cavolo mi invento con gli altri? Uhm... Dissenteria, ho avuto la dissenteria e lei scappata a galoppo di un cavallo alato. Dovrebbe funzionare.
    Puntavo sulla fantasia.

    Avrei velocemente fatto strada verso il lago, entrandoci. Stava scavando il tunnel quella tizia... Vediamo a che punto era arrivata. E, così dicendo, avrei utilizzato il potere del mio clan per vedere l'operato dei nukenin. [Corpo Liquido - Passo Liquido] Un po' di esplorazione non avrebbe fatto male, d'altronde.

    Se non avessi avuto modo di arrivare al Nido in quella maniera, non mi sarebbe rimasto altro che tornare in superficie. Pff, che scatole. Ok, ragazzi, non vi preoccupate! La missione infiltrazione è fallita, ma... Arrivano i rinforzi! E, così dicendo, l'acqua del lago avrebbe incominciato a ruotare vorticosamente. La mia figura sarebbe aumentata a dismisura, in qualche secondo sarei arrivato a prendere le dimensioni di un castello mobile. [STA]Replico le Spade Gemelle

    Gigantismo Acquatico
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può assorbire l'acqua dall'ambiente con la quale è in contatto, incrementando le proprie dimensioni fino a 40 unità, se presenti nell'ambiente. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale fino a 10 per livello della tecnica speciale. Formerà con la stessa acqua un'arma Da Mischia della stessa potenza, L'arma deve essere la replica di un equipaggiamento di lista o posseduto e ne replica eventuali conoscenze associate, le dimensioni dell'arma sono moltiplicate per cinque. Il mantenimento richiede slot tecnica avanzato. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso ogni 5 di potenza / Mantenimento: Metà dell'attivazione)
    [Richiede Corpo Liquido IV]
    [Da jonin in su]

    E così, avrai incominciato a muovermi verso il Nido attraverso il lago. Non aspettavo di passare inosservato, ma non mi interessava.
    Avevamo iniziato quella missione con una lunga marcia... E allora sembrava giusto finirla così.

    L'ultima marcia di Akira Hozuki!


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    Contrattacco al Re

    Rosso


    VI


    Fu abbastanza facile raggiungere la palazzina delle prigioni.
    O meglio, quella che chiamavano prigioni in quel luogo, non erano altro che una palazzina di medie dimensioni in mattonato, con delle spranghe d'acciaio alle finestre e un portoncino blindato.
    La criminalità in quel luogo doveva essere veramente terribile.
    Ovviamente, come perfetto contorno di quel bel quadretto, due guardie, più annoiate che sveglie, presidiavano la porta.
    Come? Un modulo da compilare... Uff...

    La burocrazia vinceva sempre su tutto.

    ...

    Ma, per fortuna di chi legge, io ero un ninja.

    Uno shinobi. Un servitore delle ombre.
    Spietato, preciso, ordinato, furtivo.
    Sarebbero serviti solo pochi istanti, una volta allontanatomi dagli occhi indiscreti dei due guardiani, osservare e poi analizzare la struttura. Punti di accesso, punti deboli, angoli ciechi agli occhi dei guardiani, trovare una via di accesso facoltativa, magari dal tetto, o perfino passaggi di scolo dell'acqua o le condutture per l'acqua potabile.
    Alternativamente avrei potuto prendere le sembianze di una guardia, simulare un cambio turno, intrattenere e confondere i veri carcerieri con l'arte oratoria e dissimulatrice che era insita in ogni spia guerriera del continente ninja.
    Sarebbe stato uno scherzo per un jonin esperto della Nebbia penetrare in quell'edificio lontano da occhi di curiosi o guardie fannullone.
    C'erano mille o più modi per raggiungere le celle.
    Un vero e proprio scherzo.

    ...

    Ma qui si stava parlando di Akira Hozuki.

    Ma se l'ho appena consegnato al vostro collega lì! Avrei indicato alla mia destra, attendendo una reazione delle guardie. In meno che non si dicesse, le mie mani sarebbero andate a cercare e trovare le loro teste, solo per utilizzarle come due noci di cocco. Con un poderoso e velocissimo doppio colpo, avrei spinto in direzioni contrapposte le loro teste che avrebbero finito, forzatamente, per scontrarsi. [Forza/Velocità Nera]
    Ecco qui... Con questo vi ci risveglierete domani mattina... E, in un istante, avrei cercato di prendere al volo i due malcapitati che probabilmente sarebbero stati ormai già tra le braccia di Morfeo, con un bel bernoccolo in fase di definizione... Aiutandomi con le braccia, li avrei sorretti entrambi, trascinandoli come se fossero due ubriaconi. A quel punto sarei entrato nella struttura, aprendo il portoncino rinforzato - se non fosse stato aperto, e le guardie non avessero avuto la chiave, il verbo "aprire" sarebbe stato sostituito con un più morigerato "calcio su portone". Solo a quel punto, una volta entrato, avrei esclamato, nel caso ci fossero stati ulteriori guardiani o impiegati. Aiutatemi, sono stati attaccati... Un cavallo! Un cavallo impazzito! Correva come un pazzo per la strada, loro si sono gettati a capofitto per cercare di fermarlo e... Hanno salvato un bambino! Perché nessuno pensa mai ai bambini! Loro lo hanno fatto però! I cavalli sono veramente persone cattive... Probabilmente ci sarebbe stata confusione totale nella struttura. Avrei letteralmente lanciato le due guardie alle prime persone che mi si sarebbero parate davanti. Una medaglia! Ecco cosa si vuole per questi due eroi... O quantomeno un encomio! Qualche secondo di imbarazzo. Guardate! Un cavallo! Dito indice puntato contro un muro alle loro spalle, quindi ulteriori scontri di teste e/o pugni ben assestati per eliminare le ultime forme di vita intelligente in quella struttura.
    A parte il sottoscritto, ovviamente.

    Se tutto fosse andato secondo i miei elaborati piani, mi sarei messo alla ricerca della cella e della ragazzina che mi avevano indicato le tartarughe dell'Amministratore di Oto.

  6. .

    La Trama della Vita


    XIII


    Guardandomi intorno con il fare un po' annoiato, la voce del mio furtivo avversario non tardò a farsi sentire.
    Solo che, questa volta, le sue parole furono molto più interessanti.
    Amico mio, chiunque tu sia... Come cavolo fai a sapere tutte queste cose di me? Esclamai, mentre incominciai a battere sulla testa della kurotenpi con Pelle di Squalo, senza fargli del male ma per aumentare un po' la pressione. Eccellenza? Cos'è? Un prete? No, chiedo, perché sembra un prete con questo nomignolo... Sbuffai, guardandomi ancora in giro.
    La voce del nukenin si muoveva, spostandosi ogni pochi secondi da parte a parte nella zona.
    Allora... Fammi capire... Per essere un kurotenpi, era fin troppo prudente. Forse stavano iniziando a ragionare anche loro. Deve essere un tipo molto informato questo prete, se sa tutte queste cose di me... Eppure a me non pare proprio di conoscere nessun prete o similare... Uhm... Pensai a Sanjuro. Scartai l'opzione. No, confermo, nessuno che faccia a caso nostro... Quindi, il mistero si infittisce...
    Girai attorno alla povera manipolatrice, mentre Samehada continuava a bacchettare la sua testa e, di tanto, a ricordargli che era viva con un tocco di lingua. Va bene, va bene... Diciamo che mi sento curioso. Ma, ti avverto, non sono un abile mercante e le mie abilità di contrattazione sono... Modeste... Dovresti sapere anche questo, no? Assecondai le mie parole con un movimento del mio dito indice, mentre ascoltavo le informazioni del nukenin.
    In effetti doveva essere un discreto esploratore o sensitivo, visto che conosceva la posizione di tutti i miei compagni di missioni... Certo, magari le posizioni potevano essere assolutamente inventate, ma le descrizioni erano fin troppo accurate. Oh... Arrivò quindi alla parte veramente interessante.
    Ohhhh... Beh, sai come attirare la mia attenzione, non c'è che dire. Esclamai. La posizioni di due delle Sette era una notizia veramente molto succulenta.
    Forse fin troppo. Eheheh! Non male, non male devo dire... Mi conosci, o meglio, questo prete-calamità mi conosce veramente molto bene... Le Zanne e Shibuki, dici... E una di queste Due si trova addirittura in zona, mi stai dicendo... Tiriamo la moneta. Allora, facciamo così... Facciamo questo scambio: la Nizzuime qui davanti a me, per la posizione di... Ci pensai un secondo. Shibuki... Si, di Shibuki... Per metà Nizzuime. Mi spiego meglio, con questa informazione ti porti via la tua amica, ma io mi prendo un braccio e una gamba. E' anche più della metà, in effetti, ma non sono un bravo mercante, ripeto. Gli feci un occhiolino.
    Probabilmente non avrebbe capito come poteva reggere il gioco ad un ninja che la stava minacciando di tagliargli due arti. Se, e dico se, vuoi portartela indietro intera, mi dirai, e cerca di essere più convincente possibile quando lo farai... Chi cavolo è questa tua eccellenza, e perché diavolo mi conosce così bene. Feci spallucce. Allora, ci stringiamo la mano? Abbiamo un accordo?

    Le posizioni dei miei compagni erano almeno dubbiose, anche se vere, e ormai erano delle informazioni che mi aveva dato... Ma se una delle Sette era in quel bosco, se avevo scelto la spada esatta, avrei di fatti, saputo la posizione di entrambe... Una cosa era certa: una delle due a cui si riferiva il nukenin, era in mano o ai ninja di Taki, o alle Shinka... Ed era facile propendere per la prima di queste possibilità. Se la avesse avuta una dei suoi compagni, non credevo possibile che per salvare una di loro avrebbe venduto un altro.

  7. .

    La Fonte della Vita

    Eterna


    XXV


    Nel mondo di seppia che esisteva solo in Natsuhime, il raffronto tra me e la moglie dello Scriba del Mondo stessa si era trasformato in una sfida di volontà. Una delle prime grandi kunoichi del mondo, e una delle prime capostipite del mio clan, era rimasta assopita nel suo rituale di stasi, prigione ugualmente della Bakekujira e della sua mente. Potevo comprendere cosa stava succedendo, ed era, almeno in parte, simile allo stato d'animo che avevo trovato in Lianshi... Tremila anni di attesa, di speranza che nulla potesse scalfire le fatiche e i sacrifici fatti, di paura... E la paura, in quel momento, si stava concretizzando sempre più negli occhi e nello spirito della Regina dei Mari.

    Lasciai andai solo in quel momento la spada, accorgendomi che, per un breve istante, questa si fosse tramutata in Retar... Tanto più rendevo il mio spirito forte in quel luogo, tanto più quel luogo si assoggettava alla mia volontà, rendendolo reale. E'... Romantico? Anche se strano... Ridacchiai, mentre pensavo alla scena. Sarà una coincidenza, ma anche io e la mia fidanzata abbiamo creato il nostro rapporto dopo un naufragio, su un'isola di ghiaccio... E con una carcassa di orso accanto... Ok, questo forse era meglio non specificarlo. Balbettai leggermente, quasi imbarazzato.
    Avanzai di qualche passo. Io... Non voglio morire, Natsuhime-dono... Esclamai, debolmente. Io... Ho persone da rivedere, da riabbracciare... Ho ancora tante battaglie che voglio combattere... Ma non voglio che persone innocenti soffrano per guerre che non le loro. La guardai negli occhi. E... Se quello che dice su Pangu-sama è vero... Allora c'è qualcosa che, forse, ancora non possiamo comprendere... Se non ha visto in me solo una pedina... Allora non pensa che sia una motivazione in più per fidarsi? Non di me, non del mio piano, ma di suo marito e delle sue intenzioni. Sono sicuro che tutto ci sarà chiaro... Ma, dobbiamo fidarci... Dobbiamo andare avanti. Porsi la mia mano in avanti, il palmo aperto, verso il cielo. Facciamolo, mi aiuti a mettere in atto in tutto quello che le ho detto... E con lei al mio fianco, distruggiamo la Bakekujira...

    Natsuhime era lì, immobilizzata nel dubbio, consapevole di dover agire ma con l'animo ripieno di domande e paure, e proprio mentre stava parlando... Iniziò.
    Come d'incanto, la pace del mondo di spirito di Natsuhime venne infranta. Il cielo divenne rosso, e il dolore, il vero dolore, sopraggiunse.
    Cosa...?! All'inizio fu come un singolo spillo. Un singolo spillo che mi punse il cuore, come dall'interno. Portai la mano in prossimità del torace.
    Poi fu un altro, e un altro ancora, quindi ancora un altro.
    Decine, centinaia, migliaia di spilli, prima singolarmente e poi tutti insieme incominciarono a dilaniare il mio corpo.
    Il primo grido morì in gola, i successivi, no.
    AAAAHHHHHHHH! Fui in ginocchio, anche senza accorgermene. Le mani cingevano la testa. AAAAHHHHHHH! Gridai ancora. NATSUHIME-DONO! E' ATTIVA! Gridai, sconvolto dal dolore.
    La Forgia Divina era stata attivata, e centinaia di voci, anime e spiriti, avevano iniziato a soffrire. E oltre alla mia di sofferenza, iniziai a percepire anche quella degli altri.
    Gli occhi di Natsuhime erano spalancati, venature rosse si impossessarono dei lineamenti del suo volto, così come di tutto il mio corpo. Presto! Dobbiamo farlo smettere...! Il dolore... Tutte queste persone, stanno soffrendo! Mi rialzai a fatica, aiutandomi con le braccia e aggrappandomi all'ancora della Regina dei Mari. Cercai di calmare il mio respiro, mentre il mio corpo continuava a bruciare da dentro. Anff... Anff... Non abbiamo tempo! Dobbiamo agire... Ora! E fu con quelle parole che, come se fossi stato preso e trascinato dalla mia volontà e dallo spirito di Natsuhime, mi ritrovai sulla torre dell'orologio.
    L'orizzonte, ormai cremisi, sembrava bruciare, come tutti noi, allo stesso modo... La Forgia stava divorando tutto.
    Natsuhime utilizzò la sua ancora come una chiave, girandola nella torre dell'orologio stessa... Che si rivelò essere una cassaforte. L'intero quadrante della torre incominciò a vibrare, finché non divenne pura luce. Chakra, chakra come mani ne avevo visti, l'energia dello Scriba del Mondo era lì. Un'energia così intensa e pura che, anche senza doti sensitive, poteva essere percepito da qualsiasi persona.
    Ebbi un sussulto... Tutta quella energia... Sarei riuscito realmente a contenerla?
    Si... Si, sono sicuro...! Respirai profondamente. Sono... Pronto... Congiunsi i palmi delle mani tra di loro.
    Il Sigillo del Vuoto si accese, illuminando il mio volto, scendendo dalla fronte verso la bocca, attraverso il naso.
    Io... Sono pronto! [Sigillo del Vuoto]Guerriero del Vuoto [Equipaggiamento]

    Apertura al Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può attivare il Marchio del Vuoto, facendo comparire il sigillo sulla sua fronte: all'attivazione aumenta della metà la riserva attuale di Vitalità, eventualmente eccedendo il suo massimale. Il Marchio del Vuoto rimarrà attivo per 1 round ogni grado ninja: alla disattivazione l'utilizzatore sarà Affaticato e la Vitalità viene dimezzata rispetto alla riserva posseduta al momento dell'attivazione. Il Marchio del Vuoto può essere attivato 1 volta al giorno.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Manifestare il Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può mescolare il chakra del Vuoto al proprio quando esegue un impasto, ottenendo 1 tacca extra nella stessa statistica.[Da genin in su]

    Mescolarsi nel Vuoto
    Talento: L'utilizzatore può usare l'energia del Vuoto per potenziare una sua tecnica, 1 volta ogni round. La tecnica ignorerà le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni]. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Marchio del Vuoto [Vario]
    Il Marchio del Vuoto è un sigillo applicato su una qualsiasi parte del corpo, a discrezione dell'utilizzatore. [Img] Se rimosso il Marchio del Vuoto è costituito da un foglietto sui cui è applicato e disegnato il sigillo. Il Marchio si fonderà normalmente su qualsiasi oggetto organico toccato. Rimuovere e fondere il Marchio del Vuoto con un nuovo oggetto o parte del corpo richiede 1 ora di preparazione.Tipo: Supporto -
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da chunin in su]

    Servitore del Vuoto
    Arte: L'utilizzatore può ricoprire il suo corpo e le armi che impugna dell'energia del Vuoto stesso: l'utilizzatore, finché attivo il sigillo, guadagna 2 tacche da distribuire alle proprie statistiche e può estendere il raggio d'azione di ogni attacco di 2 unità. Il potere del Vuoto permette di rendere un attacco, 1 volta ogni round, in grado di ignorare le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni].(Mantenimento: Medio)
    [Da jonin in su]


    L'energia del Wu avvampò, intorno a tutto il mio corpo.
    Io sono il Vuoto... In me scorre il Vuoto... Io sono chakra... In me scorre chakra... E se nel Vuoto nel chakra del mio corpo può esserci l'assenza di tutto... La mano destra andò a toccare il simbolo sulla mia fronte, mentre la sinistra si allungava verso la sfera di energia pura di Pangu. Il Vuoto nel mio chakra può... Può essere l'Essenza di Tutto! Il sigillo vibrò ancora, ma in un modo come non aveva mai fatto prima.
    Chiudermi al chakra, rendermi Vuoto, era semplice... Ma concedere tutto il mio corpo al Vuoto, a tutto l'infinito potere che poteva concedermi, che potevo trovare attorno a me, in tutti gli esseri viventi, nel chakra naturale che circondava ed esisteva in natura... Era cosa ben differente... Soprattutto se si trattava di assorbire l'immenso chakra dello Scriba del Mondo.
    Mi aprii completamente, mi concessi al Vuoto.... E quindi al chakra di Pangu.
    Sentii la sua energia scorrere attraverso me, incanalarsi verso il sigillo, distribuirsi nel mio corpo.
    Fluida, veloce, costante, immensa, infinita.
    Perfino il dolore della Forgia scomparve, per un istante, e tutto fu sostituito dalla calda luce accogliente di quel chakra che adesso scorreva in me, in uno spazio che prima forse neanche c'era e che era possibile solo grazie al Vuoto.


    Fui inghiottito, oppure inghiottii, non seppi bene dirlo, tutta la sfera di chakra.
    Divenni pura energia e incominciai quasi a brillare, mentre i miei occhi, già distorti dal rituale della Forgia, potevano ormai sembrare quasi due piccole stelle.
    Guardai le mie mani, mentre l'energia così densa quasi sembrava che stesse per farle esplodere. Ci ero riuscito... Lo stavo controllando.
    Concentrato come mai prima nella vita, riuscivo a percepire ogni singola molecola del mio corpo e ogni grammo del chakra che ormai stavo controllando. In certi istanti, distratto dal dolore del rituale, dove gli aghi continuavano a pungere e distruggermi dall'interno, perdevo il controllo, ma grazie al Simbolo riuscivo a recuperare, reintegrando il corretto flusso di chakra.
    Lì fui convinto di avercela fatta.
    Ma accadde una seconda volta, questa volta lungo il mio fianco destro, ma di nuovo riuscii a domare il dolore e l'energia.
    Una terza, la gamba sinistra.
    Quarta, dietro la mia nuca.
    Quinta, la scapola destra.
    E ancora, e ancora, e ancora.
    Prima erano singole parti, poi furono più e più zone insieme... E ogni volta era più difficile.
    Allora, lo capii. Capii che... Avrei fallito.

    AAAAHHHHH! Urlai, per non so quanto tempo. Portai le braccia intorno al mio volto che, durante l'urlo di dolore, emanò un vero e proprio fascio di luce.
    Sentii fuoco, fuoco e dolore. Ero di nuovo in ginocchio.

    Stavo bruciando.

    Nulla nel mondo riusciva ad avere più significato. Qualcuno mi chiamava, ma le voci non erano più distinguibili.
    Tutto si stava ammassando su se stesso.
    Energia, dolore, chakra, Vuoto. Tutto stava collassando... Ed ero lì, impotente, immobile, e sconfitto... Avevo fallito.

    Una ulteriore luce, però, intervenne in mio aiuto.
    Come d'incanto, la realtà si spezzò in due. Tutto ciò che stavo percependo, tutto il dolore che stavo provando, tutta l'energia che era incanalata nel mio corpo... Venne divisa perfettamente a metà.
    Con gli occhi ancora spalancati, densi di dolore, tornai presente a me stesso. Natsuhime-dono... Lei... Lei... Cercavo di parlare, sebbene ancora stordito da quello che era successo. Grazie... Sarei stato completamente sopraffatto... La Regina dei Mari stava sacrificando la sua esistenza per permettermi di continuare ad andare avanti. Per dare a tutti noi una possibilità.
    Il dolore continuava, ma adesso riuscivo a sopportarlo e contenerlo. Un... Piano? Mi rialzai.
    Il piano probabilmente avrebbe funzionato, sarei riuscito a controllare il chakra di Pangu, ma il potere distruttivo e immorale della Forgia Divina era qualcosa che non avevo preventivato... Però... C'era ancora una possibilità!
    Esisteva un punto debole nell'arma, il Cuore della Bakekujira, dove l'Arma stessa stava agendo per contenere gli effetti del rituale degli Hayate. Ma se fossimo riusciti a raggiungerlo e, al contrario, concentrare tutto quell'oscuro potere in quel punto... Probabilmente saremmo riusciti a distruggere l'Arma definitivamente. Può... Può funzionare... Si... Con lei... Posso farcela. Io e Natsuhime eravamo adesso collegati. Stavamo condividendo non solo il dolore della Forgia, non solo l'energia del chakra di Pangu, non solo condividevamo alcuni dei geni dei nostri clan di appartenenza... Eravamo pronti a condividere la morte, e la vita che ci separava da questa.
    Natsuhime-dono... Andiamo... Non cederò più... E' una promessa...! E così, mentre rimanevo concentrato per mantenere stabile il rapporto tra il chakra e il rituale, utilizzai i poteri degli Hozuki, lasciandomi trasportare dalla volontà di Natsuhime. Scorrendo rapido come un fiume in piena, viaggiai nel corpo della Bakekujira, fino ad arrivare ad una stanza quasi circolare, dove quello che doveva essere il Cuore ci attendeva... Un essere quasi serpentiforme, orrido, una carcassa di pura malvagità, nata da chissà quali oscure tecniche dei ninja di Iwa sui Colossi.
    La Regina dei Mari continuò a condurmi. Annuii, quando mi raccomandò di prepararmi. La mia esistenza venne trasportata, ed entrammo dentro alla creatura. Una flebile resistenza, ma che venne travolta come un granello di sabbia dalla forza dirompente delle onde oceaniche.
    Fu qualcosa, però, che cambiò. Percepii che anche Natsuhime si accorse di quello... Come quando lei mi aveva toccato, raccogliendo metà del dolore che la Forgia infliggeva al mio corpo... Nuovamente questa energia venne divisa. Né io né lei però fummo gli autori di quell'evento.
    Venni trasportato in un luogo oscuro. Una stanza avvolta costantemente dalla penombra, che ci fece lasciare il rosso distorto della Forgia Divina.
    Natsuhime-dono... Natsuhime-dono! Sta bene? Ha sentito anche lei... Non volevo dirlo, ma penso di esserne certo adesso... Deglutii. Qualcuno è come... Subentrato nel rituale. Esclamai, mentre riprendevo forma fisica. Attorno a me, tutte le mie spade stavano lievitando, come sospese nel vuoto.

    Fu allora che dinanzi a noi, ombre, chakra e odio incominciarono a vorticare, fino a formare una gigantesca figura umanoide... Un essere di pura malvagità e violenza, distorto nell'anima ancor prima di assorbire gli effetti della Forgia. Un essere alto più di due metri, dalla pelle grigia e a scaglie, con una chioma di fiamme e una spadona a doppio filo più grande di me impugnata con una sola mano. Ehm... E questo adesso da dove spunta fuori...? L'essere, che si rivelò essere la rappresentazione principale del Cuore della Bakekujira, il Dimenticato, alla fine si fece avanti, parlando con la sua voce roca e possente allo stesso tempo; era stato lui a dividere per assorbirlo il potere di Pangu e della Forgia. Le venature rosse su corpo e occhi, uguali a quelle che infuocavano il mio corpo e la mia anima, così come quella di Natsuhime, ne erano la prova.
    Il riturale che sarebbe servito per distruggerlo, era stato invece utilizzato da lui per potersi scontrare con noi e fermarci... Se avesse vinto, sarebbe riuscito ad asservirlo al potere della Balena che Cambia il Mondo.
    Natsuhime riprese coscienza di sé, informandomi su quanto stesse accadendo fisicamente nella Sala del Cuore. Molti dei ninja si erano riuniti lì, e stavano affrontando il Cuore... Danneggiandolo fisicamente, avrebbero permesso al nostro rituale di distruggere completamente l'Arma di Iwa. Ognuno ha la propria battaglia! Noi abbiamo la nostra, Natsuhime-dono...! Sconfiggiamolo... Ma...
    Un'idea. Folle, ma forse, inconsciamente, quell'essere, aveva appena aperto un nuovo spiraglio di luce.

    Non... Non dobbiamo distruggerlo, Natsuhime-dono! Guardai il Dimenticato. Ti ringrazio, Mostro! Tu... Tu sarai la nostra via d'uscita! Urlai, interrompendo il discorso che avrebbe lasciato la Regina dei Mari probabilmente confusa, mentre rapidamente portai l'impugnatura di Retar verso la mia bocca, serrandola con la mascella, mentre Sameha e le Spade Gemelle venivano impugnate, rispettivamente, nella mano sinistra e destra. La Prima delle Nuove Sette, venne immediatamente irradiata dal chakra, rivelando la sua vera forma. [Slot Gratuito Istantaneo + Combattente Esotico] [Sameha: Rilascio]Sameha: Rilascio
    Speciale: L'utilizzatore può evocare la vera forma della spada: Sameha si trasformerà in una spada lunga 2 metri, larga 30 centimetri, con un filo piatto e l'altro ricurvo, seghettata su entrambi i bordi e sul lato piatto nasce un artiglio metallico affilato lungo 20 centimetri che ricorda una pinna di uno squalo. La potenza dell'arma aumenta di 10. L'utilizzatore guadagna 16 Bassi extra da utilizzare solo per attacchi con la spada, non possono essere utilizzati con gli impasti. Ai fini della rottura la vera forma della Sameha è considerata un oggetto di potenza 20 e durezza 5. Se rotta la vera forma o esaurito il chakra extra la vera forma di Sameha non potrà essere evocata per 1 settimana. (Consumo: Quasi Elevato)
    [Da jonin in su]


    Adesso stava per iniziare, la battaglia che avrebbe scritto il finale di quella storia.

    L'abominio urlò, gettandosi contro Natsuhime con la sua spada che venne bloccata dalla sua ancora, sebbene l'impatto fece sbalzare in aria la moglie dello Scriba del Mondo, che fu costretta ad arretrare di qualche metro. Immediatamente dopo, divenni io la sua presa.

    Con un impeto distruttivo fu su di me, cercando di abbattere l'immensa spada contro la mia testa, dall'alto verso il basso. Dovetti sfruttare tutte le mie capacità per evitare che quel colpo distrusse la mia figura. Rapidamente sollevai entrambe le mie spade, mentre con il corpo scartavo leggermente verso la mia sinistra, in modo che tutte e due le mie spade, sovrapposte l'una sull'altra, cozzarono contro l'imponente arma. La forza del mio avversario, però, era qualcosa che non avevo mai affrontato prima. Tsk...! La spada mi spinse quasi verso il basso, spezzando la mia difesa e arrivando comunque a colpire la mia spalla destra. Le braccia dovettero abbassarsi e le gambe divaricarsi per evitare di perdere l'equilibrio, mentre la lama si scontrava con il mio corpo. Fu solo grazie alle capacità del mio clan che riuscii a non riportare grosse ferite da quel colpo. [Slot Difesa I]Riflessi 600 + Impasto MedioAlto (+6 tacche) + Manifestare il Vuoto = 775
    Resistenza 600 + Reidratare 3/4 Basso + Impasto MedioAlto (+3) = 800

    Liquefare 2,5 Bassi = Danno - 2,5 Leggere

    Giubbotto della Nebbia [Protezione]
    Indossabile sopra i vestiti, questo giubbotto smanicato è stato personalizzato per fornirgli una protezione ancora maggiore. Le spalline, leggermente più larghe rispetto al modello classico, sono personalizzate e presentano il simbolo della Nebbia. Garantisce un'ottima protezione del busto e presenta molteplici tasche.Tipo: Protezione - Supporto -
    Dimensione: Mediogrande
    Quantità: 1
    (Potenza: 50 | Durezza: 5 | Crediti: 190)
    [Da jonin in su]

    Manifestare il Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può mescolare il chakra del Vuoto al proprio quando esegue un impasto, ottenendo 1 tacca extra nella stessa statistica.[Da genin in su]
    [Danni]Ferita Leggera + Dolore (DnT Grave) = 2 Leggere

    Suddivido il danno in 1/2 Leggere ogni arto


    Non riuscii neanche a recuperare dal colpo subito che, immediatamente, mi scagliò contro le gambe delle saette oscure. Non avevo alcuna possibilità di poter schivare quel colpo, quindi mi preparai a subirlo. I fulmini arrivarono e mi investirono. Non sarebbero bastati quei colpi, però, a farmi desistere. [Danni]Resistenza 600 + Impasto Basso + Manifestare il Vuoto + Reidratare 1/2 Basso = 800

    Liquefare MedioBasso

    Converto Semiparalisi in Ferita Leggera

    Subisco Ferita Leggera e mezza che suddivido in Ferita Leggera al busto e Ferita Lieve per arto inferiore


    Non avrei mosso in alcun modo i miei occhi dal mio avversario, non mostrando alcuna smorfia di dolore. Avevo affrontato ben di peggio, e non avevo mai avuto così tanto da perdere. Non era solo la mia vita quella in gioco. Le mani strinsero ancor più forte le mie spade, mentre il potere del Vuoto si espandeva su di esse. [Servitore del Vuoto]Velocità +2

    Servitore del Vuoto
    Arte: L'utilizzatore può ricoprire il suo corpo e le armi che impugna dell'energia del Vuoto stesso: l'utilizzatore, finché attivo il sigillo, guadagna 2 tacche da distribuire alle proprie statistiche e può estendere il raggio d'azione di ogni attacco di 2 unità. Il potere del Vuoto permette di rendere un attacco, 1 volta ogni round, in grado di ignorare le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni].(Mantenimento: Medio)
    [Da jonin in su]

    Il Dimenticato spalancò le fauci, accumulando chakra all'interno di esse.
    Adesso non sarei stato fermo a guardare. Il chakra e il Vuoto si espansero attraverso le lame. Proprio mentre il getto di chakra venne scagliato contro di me, le lame si chiusero come le chele di un granchio, come le fauci di un predatore sulla preda. Un doppio fendente di una potenza devastante, che avrebbe tentato di tagliare di netto gli arti inferiori - proprio tra ginocchia e quadricipite - della proiezione dell'antico Dio Guerriero. Uno scontro di volontà.
    Fu a quel punto che attivai il sigillo di cui mi aveva fatto dono Itai all'inizio di quella giornata.
    La malvagità e l'oscurità della sua emissione, contro il Vuoto e le mie lame. [S&M - Slot Difesa II + Slot Azione I + Slot Tecnica]Forza 675 + Impasto MedioAlto (+2) + Reidratare 3/4 Basso (+3) = 800
    Velocità 650 + Impasto MedioAlto (+2) + Stile di Combattimento Perfetto + Vento Burrascoso + Manifestare il Vuoto = 800
    Agilità 600 + Tornado + Stile di Combattimento Perfetto = 725

    Resistenza 600 + Reidratare 3/4 Basso (+2) + Demone Orso + Impasto MedioAlto (+4) = 800

    Liquefare 2, 5 Bassi = Danno - 2,5 Leggere

    Danno Medio che suddivido in 1/2 Leggera per ogni arto inferiore e superiore e Leggera al busto

    Potenza Sameha 50 + 45 (Dono di Potenza) = 95 - Causa Sanguinamento DnT (Medio) + Capacità di Penetrazione 3 (Luna Calante della Spada Nera)

    Potenza Hiramakarei 50 + 10 + 45 (Dono di Potenza) = 105 - Causa Sanguinamento (DnT Medio) + Ferita Profonda (Colpo Singolo della Spada Nera)

    Entrambi i colpi ignorano Resistenza e Protezione Naturale (Servitore del Vuoto)

    Potenza contro oggetti Sameha 95 + 40 (Doppio Taglio Possente) = 135 x 3 = 405
    Potenza contro oggetti Hiramakarei 105 + 40 (Doppio Taglio Possente) = 145 x 3 = 435

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali.Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Taglio Sanguinario dello Squalo
    Maestria: L'arma causerà Sanguinamento (DnT Medio) se colpito l'avversario. Utilizzabile 1 volta a round. [Da genin in su]

    Rilascio: Carta
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può far scorrere la sua energia nella spada, che si riveste completamente di uno spesso strato di chakra, aumentandone notevolmente le capacità. La potenza della Rombosogliola aumenta di 10 per uno slot azione/tecnica. Può essere utilizzato anche sulle Spade Gemelle, pagando il relativo costo per ciascuna spada. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Rilascio: Forbici
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in una lama di chakra, aumentandone notevolmente il raggio d'azione. Dalla lama della spada verrà rilasciato un fascio di chakra tagliente che si estende fino a 9 metri; può causare Sanguinamento (DnT Medio). Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Vento Burrascoso - Reppū
    Maestria: L'utilizzatore ottiene un bonus di 1 tacca in Velocità per un Attacco Doppio con più spade, una volta ogni round.[Da genin in su]

    Demone Orso - Maguma
    Maestria: L'utilizzatore, se eseguito un S&M con un Attacco Doppio con più spade, ottiene 2 tacche in Resistenza per quel S&M.[Da chunin in su]

    Tornado - Tatsumaki
    Maestria: L'utilizzatore ottiene un bonus di 2 tacche in Agilità ogni round in cui ha effettuato almeno un Attacco Doppio con più spade. Non effettuare almeno un Attacco Doppio con più spade per un round azzera Tornado. Il bonus massimo è pari a 4 tacche.[Da jonin in su]

    Colpo Singolo della Spada Nera - Kokutō Issen
    Arte: L'utilizzatore può provocare gravi ferite attaccando con la spada: causa Ferite Profonde alla ferita. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.(Consumo: Basso a colpo)
    [Da genin in su]

    Luna Calante della Spada Nera - Kokutō Kōgetsu
    Arte: L'utilizzatore può rendere la spada capace di perforare qualsiasi difesa con valore di durezza pari o inferiore la capacità di penetrazione. La capacità di penetrazione è pari a 3. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.(Consumo: MedioBasso a colpo)
    [Da chunin in su]

    Doppio Taglio Possente - Nigori Zake
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi con le spade; la potenza del colpo contro oggetti e armi aumenta di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.(Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    (Consumo Massimo: 4 Bassi)

    [Da chunin in su]
    [Note per il QM]Ovviamente essendo un S&M non sto ancora considerando l'Ingombro del jutsu.

    Sfrutto il Fuinjutsu di Itai Nara, applicato su Akira a inizio giocata. La Potenza di 90 del Dono di Potenza viene suddivisa di 45 per ciascun fendente.


    Avrei voluto gridare, ma non lo feci. Le lame, esplosero di energia nel momento stesso in cui l'oscura emissione mi investì come una cascata. Due tenaglie che si abbatterono sul demone dinanzi a me, con una forza distruttiva dirompente. Le spade, grazie all'estensione del Vuoto e all'emissione delle Spade Gemelle, avevano anche aumentato in maniera vorticosa la loro estensione... Sameha aveva raggiunto un'estensione di circa 5 metri, mentre la Hiramekarei aveva superato i 10. L'emissione del Dimenticato si depositò su tutta la sala, nera come la pece, lasciandomi quasi stordito per quel colpo, e andando a rendere ancor più complessi i movimenti... Ma quello non sarebbe stato un problema, soprattutto se gli arti del mio avversario fossero stati mozzati di netto dal mio doppio fendente.

    Adesso era arrivato il tempo della Bestia Albina.

    Se, infatti, il mio attacco avesse centrato il suo obiettivo, almeno parzialmente, il Guerriero di Iwa sarebbe caduto a terra da un momento all'altro, o quanto meno sarebbe stato sbilanciato. Avrei girato rapidamente su me stesso in senso orario, portando entrambe le lame parallele, anche se leggermente distanti... Mentre anche Retar, ancora impugnata con i miei denti, sarebbe giunta a destinazione contemporaneamente alle altre due lame. Nella rotazione, invero, avrei giusto abbassato leggermente il mio baricentro, salvo poi risollevarlo all'ultimo istante prima di colpire... Il triplo fendente sarebbe stato così diagonale, giungendo dal basso verso l'alto verso il mio nemico.

    Contemporaneamente, però, poco prima che il triplice fendente fosse arrivato a destinazione, dalla lama di Retar, lo spirito Lupo si sarebbe destato, uscendo con il suo corpo ferale dalla lama stessa che stava per andare ad incidere le carni del nemico. Il Lupo albino, approfittando di tutta la sua estensione, avrebbe cercato di colpire il Dimenticato con i suoi artigli, proprio sulla spalla del braccio che - eventualmente - ancora impugnava la sua spada. [Slot Azione II]Forza 500
    Velocità 450

    Potenza 10

    Causa Sanguinamento (DnT Leggero) e Intralcio Medio

    Animo Ferale [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può far uscire un arto o il capo di Retar dalla lama, fino ad un massimo di 3 metri di distanza, per sferrare un colpo di Potenza pari a 10 e che può causare, una volta a round, Sanguinamento (DnT Leggero). Le statistiche dell'attacco sono pari a quelle di Retar; può essere utilizzato in combinazione con un altro AdR, pagandone il relativo costo ma senza consumo di slot. Sferrato il colpo, Retar rientra nella spada.(Consumo: ½ Basso ogni slot)
    [Da genin in su]

    Zanne Gelide [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore, se colpito l'avversario con una parte del corpo, crea una resistente patina di ghiaccio: causa Intralcio Medio. La patina di ghiaccio trattiene con Forza pari all'energia dell'utilizzatore. Rimuovere la patina richiede slot azione e causa AdO.(Consumo: ½ Basso ogni slot)
    [Da genin in su]


    Poco più di un'azione di disturbo, visto che da lì a pochi istanti, le tre lame si sarebbero abbattute... E ancora le Spade Gemelle avrebbe brillato, andando ad aumentare il loro spessore.
    Un grande martello che avrebbe spinto il mostro in direzione opposta all'attacco. [Slot Azione III]Forza 675 + Reidratare 3/4 Basso = 800
    Velocità 650 + Impasto MedioBasso + Manifestare il Vuoto = 775
    Agilità 600 + Tornado + Stile di Combattimento Perfetto = 725

    Potenza 50 (Sameha) + 50 (Hiramekarei) + 40 (Retar)
    Spinge fino a 9 metri

    Rilascio: Sasso
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in un martello di chakra, aumentandone la dimensione fino a Colossale. La potenza contro armi e strutture, anche irrorate di chakra, è aumentata x3 volte. Il colpo può causare una spinta che può allontanare fino ad un massimo di 9 metri l'obiettivo. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]


    Se fossi riuscito nel mio intento, adesso il Dimenticato sarebbe stato sbalzato via di quel che mi bastava per mettere a segno il mio ultimo colpo. Con uno sforzo immane presi la rincorsa, solo pochi metri, e poi avrei spiccato un salto...
    Iniziando a ruotare sul mio asse. [Slot Tecnica Avanzato]Potenza 90

    Causa Sanguinamento (DnT Medio)

    Ignora Resistenza e Protezione Naturale

    Diametro 12 metri

    Forza/Velocità 675

    Tornado del Drago - Ryū no Tatsumaki
    Villaggio: Specializzazione Perfezionista
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, se impugnate almeno due spade, può portare un attacco aereo, incominciando a roteare su se stesso sull'asse orizzontale, formando un turbine di aria tagliente. La tecnica necessità di una rincorsa di almeno 6 metri, che viene conteggiata come distanza percorsa del turbine; la distanza massima percorribile è pari alla lunghezza del movimento dell'utilizzatore, mentre la distanza dal terreno massima sarà pari all'altezza del suo salto. La Potenza è pari a 90 e può causare Sanguinamento (DnT Medio); la Velocità è pari alla Forza dell'utilizzatore. Il diametro del turbine sarà pari a 9 metri. Se l'utilizzatore impugna più di 2 lame, ogni lama in più aumenta il raggio della tecnica di 1,5 metri. Alternativamente, ogni 2 lame impugnate in più, la tecnica potrà aumentare di una categoria il Sanguinamento; se già Grave, il Sanguinamento durerà un round in più. L'utilizzatore può cambiare la traiettoria rettilinea rimbalzando su una superficie solida d'appoggio; cambiare traiettoria senza una superficie d'appoggio diminuisce la distanza massima percorribile di 9 metri. Cambiare traiettoria più di una volta richiede slot azione. Alla disattivazione l'utilizzatore avrà Stordimento.Tipo: Taijutsu - Kenjutsu
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Elevatissimo)
    [Da jonin in su]

    Mescolarsi nel Vuoto
    Talento: L'utilizzatore può usare l'energia del Vuoto per potenziare una sua tecnica, 1 volta ogni round. La tecnica ignorerà le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni]. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Taijutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa taijutsu, 1 volta ogni 2 round. [Da chunin in su]

    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione. [Da genin in su]
    [Slot Gratuito Istantaneo/Slot Azione IV - 6 m] [Azione Rapida] [Note per il QM]Non so bene se l'Intralcio Medio dimezza anche il movimento concessomi dallo slot movimento istantaneo gratuito di 6 metri; per evitare ogni problema, lo Slot Azione che mi concederebbe il bonus all'Agilità non lo utilizzo perché servirebbe per coprire i 3 metri che - eventualmente - rimarrebbero scoperti per il movimento che necessità la tecnica per l'attivazione.

    Un turbine di lame distruttivo avrebbe cercato di investire l'oscuro protettore del Cuore, distruggendo e dilaniando tutto ciò che avrebbe osato pararsi sul mio cammino.

    Terminai la rotazione, atterrando con entrambi i piedi ben saldi... Avevo portato un'azione offensiva incredibile, e il mio corpo adesso me lo stava ricordando.

    [...]

    Se la battaglia fosse giunta al suo termine, avrei lasciato cadere Retar dalla mia bocca... Lasciandolo tramutare in Lupo. Natsuhime-dono... Sta bene? Presto.. Dopo tutti i colpi che gli ho inferto, potrebbe venire sopraffatto da un momento all'altro dal potere della Forgia... Ma a noi ci serve! Avrei invitato la Regina dei Mari ad avvicinarsi al dimenticato, che eventualmente avrei terminato di rendere inoffensivo tagliando i suoi arti... O quello che ne rimaneva. Nel caso, avrei chiesto a Natsuhime di bloccare i suoi arti e il suo volto con il suo potere di manipolazione.

    Il Dimenticato... Il Cuore, è entrato nel rituale perché voleva sfruttarlo... Bene, facciamolo! Adesso stiamo dividendo il potere della Forgia Divina in tre... Bene, possiamo provare a circoscriverlo solo al suo spirito! Solo al Cuore! Utilizziamo il chakra di Pangu e il potere del mio Simbolo del Vuoto per far convogliare tutto il potere della Forgia Divina nel Cuore... A quel punto dobbiamo solo assistere alla sua autodistruzione, mentre il rituale della Forgia lo consuma... Pensi sia possibile?! A quel punto non ci rimarrà altro da fare che utilizzare quel che resterà del chakra di Pangu per ricondurci ad una forma fisica, attraverso l'acqua dell'isola... E se serve... Potrai utilizzare il Simbolo del Vuoto per ritornare nel mondo... Senza la Forgia e i suoi effetti su di noi... Si... Guardai con speranza Natsuhime. Possiamo farcela... E lo faremo... Insieme!

    La speranza divampa.



    Chakra: 28.5/80
    Vitalità: 21.5/27
    En. Vitale: 23.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: S&M
    3: ///
    Slot Azione
    1: S&M
    2: Doppio colpo
    3: AdR Retar
    4: Eventuale movimento - Bonus Agilità
    Slot Tecnica
    1: Manipolazione della Natura
    2: Tornado del Drago
    Equipaggiamento
    • Maschera × 1
    • Giubbotto della Nebbia × 1
    • Guanto da Guerra × 1
    • Guanto da Richiamo × 1
    • Calzari Rinforzati × 1
    • Cartabomba III × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 3
    • Tonico di Ripristino Superiore × 3
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Sameha × 1
    • Pelle di Squalo - Samehada × 1
    • Rombosogliola - Hiramekarei × 1
    • Marchio del Vuoto × 1
    • Suijin - L'Armatura delle Quattro Fonti × 1

    Note
    Riserva chakra Retar 11/12 Bassi


    Edited by -Hidan - 1/5/2020, 21:19
  8. .

    Una Promessa dal

    Passato


    IV


    La mia zelante guida illuminava la guida, sebbene nessuna luce raggiungeva realmente quel luogo. La lanterna riusciva a malapena a restare al suo passo, costante e preciso, come se riuscisse a vedere lì dove nessun occhio poteva.
    Le sue erano parole di un uomo che aveva vissuto più di una vita, come voleva farmi credere, o era la storia di un uomo tormentato dal suo stesso oscuro destino?
    Una saggia guida, un folle guerrafondaio, un bieco burattinaio... Chi era veramente Jotaro Jaku? Io lo avevo conosciuto come un ninja saggio, errante, solitario... Ed avevo capito immediatamente che non avevo mai trovato un uomo del genere sulla mia strada. Non era la forza quello che lo faceva emergere. No, no, non era quello. Lo avevo conosciuto così debole di essere meno pericoloso di un qualsiasi genin, eppure... Eppure, generava in me un senso aulico di insano rispetto.
    Cronache di guerre, ombre, sangue e follie... Quelle erano tutte storie vere? Poteva un uomo aizzare una guerra tra villaggi solo per creare ninja? Poteva cedere la sua razionalità così pienamente alla follia?
    Jotaro... Hayate non può essere considerato solo uno dei racconti... Passato e presente son collegati, è vero, ma... Io credo che... Ma fu quell'istante che mi raggelò il sangue nel corpo.

    Potevo essere io il prossimo Hayate?
    Co...Co-me? Hayate.
    Capii immediatamente le sue parole.
    Nel flusso della storia, dove ognuno di noi è solo un'innocua pedina, anche un minimo accadimento poteva tramutarci in qualcosa di distorto, di sbagliato. Hayate era un compagno della mia guida, un ninja di Kiri, forse fu anche un uomo buono e giusto... Ma adesso, la moneta era girata, travolta dal caos e dall'immoralità.
    Cosa doveva essere successo?
    Cosa poteva succedere?
    Se fosse capitato a me, cosa avrei fatto?

    Se accadesse a me, cosa diventerei?

    Le parole mi morirono in gola e, incapace di reagire allo sguardo pesante di Jotaro, abbassai quasi gli occhi a terra. Io... Non... Avrei voluto dire che non lo avrei mai fatto, che non sarebbe stato possibile, che nulla avrebbe potuto trasformarmi in un mostro. Ma non ci riuscii.
    Era proprio questo quello che credevo pericoloso di Jotaro.
    La conoscenza divorava il mondo... E forse io ero lì per aiutarlo a non esserne divorato a sua volta.

    [...]

    Immobilizzato nell'oscurità, solo e senza guida, solo la verde luce di Tamashi impediva alle ombre di inghiottirmi.
    Mi ero presto accorto che camminare o spostarsi in quel luogo, era inutile.
    Lo spazio attorno a me sembrava, man a mano che i secondi passavano, restringersi sempre di più.
    I vivi non erano i benvenuti in quel posto, e i morti, presto o tardi, sarebbero venuti a reclamarmi.
    Ero ancora lì, nel cratere del Gelo, proiezione della terrore e della follia nella mia mente che si ripercuoteva anche sull'ambiente circostante. Volevo andarmene, superare la rovina e la distruzione del drago nero, ma non ci riuscivo. Più pensavo di muovermi e più, in realtà, restavo fermo.
    Gridai, o almeno così mi sembrava. Nessun rumore, nessun suono.
    Ombre di un verde maligno erano ormai ovunque attorno a me.
    Ero perso, e senza Jotaro non potevo andarmene. Tamashi, senza la sua guida, era completamente inutile.

    Disperso tra follia e vuoto, solo e senza voce, le ombre finalmente giunsero a chiedermi pegno.
    Due ombre si materializzarono dinanzi a me, questa volta però avevano una forma quasi corporea. Un uomo e una donna, sebbene sfocati, erano ora lì davanti a me. Erano ninja, era evidente. Un uomo dai capelli albini e una donna dai lunghi capelli blu, ma i loro volti erano impossibili da distinguere.
    Chi siete?! Cosa volete da me?! Urlai, sebbene non avessi certezza che quelle parole uscirono realmente dalla mia bocca.
    Si avvicinarono.
    Urlai, di nuovo.
    Erano ancora più vicini.
    Cercai disperatamente di agitarmi, ma ormai erano dinanzi a me.
    Le ombre mi toccarono, e si rivelarono essere nient'altro che incubi e terrori.
    Iniziai ad urlare davanti agli occhi verdi e furiosi della donna, ma qualcosa successe... Qualcosa non sapevo spiegare.
    Il mio corpo iniziò a brillare. Sempre di più, fino ad arrivare a illuminare una vasta area intorno a me.
    Stavo diventando... Pura luce. Il sangue parve trasformarsi in oro fuso, e così dalla mia bocca un piccolo sole avvampò, annichilendo i due spiriti davanti a me.
    Non seppi dire cosa stava succedendo, o quanto tempo durò quella fase, ma tutto finì quando un un fendente dall'oscurità tagliò in due le ombre.
    Ripresi fiato, ormai in ginocchio, mentre davanti a me era adesso distinguibile la figura di un uomo alto e magro, dai lunghi capelli bianchi.
    Anff... Anff... Non sei... Jotaro... Anff.. Mi rialzai. Ma... Grazie... L'uomo si chinò. Anche il suo volto, come le due ombre precedenti, non aveva una vera consistenza, ma... Era familiare. Io... Io... Ti... Conosco...? Era una sensazione, quasi come un déjà vu, ma ero convinto di conoscere quell'individuo. Lo avevo già incontrato.
    Forse di persona, forse nella mia mente, forse in un ricordo.
    Nel ricordo, di un altro luogo di ombre e morte... Non ne ero certo, ma era la prima entità che potevo considerare amichevole da quando avevo messo piede in quel posto. Fui invitato a seguirlo.
    Senza guida, immerso tra le oscurità e la morte, decisi di fidarmi.

    Arrancai, forse speranzoso, nella nebbia del Bonshuno.

    [Jotaro e Febh]

    Persi nello spazio dell'inferno, dove le distanze avevano poco o nessun significato, i due ninja avrebbero potuto cogliere un bagliore dorato spezzare l'oscurità. Come un fulmine nella notte, un istante o poco più, ma così caldo e intenso che, per qualche secondo, anche le ombre che circondavano e scrutavano lo Yakushi si ritirarono, spaventate da quell'evento.
    La luce non apparteneva a quel luogo, e non era ben accetta dai suoi abitanti. Alla fine di quel breve momento, il nero ricoprì interamente lo spazio attorno a loro... Una sola punta di luce verde, come una piccola stella lontana forse intere galassie e dispersa nel cielo nella notte, si muoveva lentamente.
    La loro via di uscita, si stava allontanando... Ma non era solo questo. Mettendo a fuoco, avrebbero potuto vedere come le ombre si stavano ammassando.
    L'evento aveva smosso qualcosa in quel mondo.
    E dove la luce era più luminosa, le tenebre accorrevano più numerose.
    Centinaia, forse migliaia di ombre, si stavano adunando. Anime disperse, tormentate, distrutte... Erano tutte dirette lì.
    Forse Akira non poteva neanche accorgersene, ma Jotaro sicuramente sì: la loro via di fuga era completamente circondata.
    Cercare di raggiungerlo, prima che fosse troppo tardi, era forse l'unica cosa da fare.

    Se si fossero addentrati tra le ombre, queste si sarebbero di volta in volta scansate per aprirgli la via. Sebbene le voci nella testa dello Yakushi non accennavano a diminuire di intensità, le oscurità intorno a loro avevano come perso di consistenza... Attirate, probabilmente come le altre, dal fascio di luce dorata. Eppure, alcune erano ancora lì, immobili e con gli occhi fissi sullo strano duo.

    Mezza persona... Mezza persona... Mezza persona...

    Continuavano a ripetere, ogniqualvolta si disperdevano per lasciare passare i shinobi e ugualmente quando si ricomponevano dopo il loro passaggio. Avrebbero potuto ignorarle forse, ma per quanto ancora?

    Febh era spezzato, era evidente, ma per quale motivo era rimasto ancorato al mondo fisico, se veramente era morto? Un essere ferito, in un limbo di dannazione, poteva veramente guarire completamente? Le domande probabilmente si rincorrevano nella testa dei due ninja, almeno finché qualcosa non variò intorno a loro.

    Le ombre si diradarono maggiormente, e vennero quasi lasciati soli in un'ampio spazio.
    Una singola, buia figura si stagliava dinanzi a loro, a circa venti metri.
    Era alta, possente, coperta da un lungo mantello nero, dello stesso colore dei suoi capelli, perfettamente in ordine.
    Lui sapeva che erano lì, potevano percepirlo.
    Brevi istanti, quindi voltò leggermente il capo.
    Un occhio rosso che Jotaro e Febh probabilmente avevano visto decine di volte, e che lo avrebbero potuto riconoscere tra altri cento.
    Vennero trapassati, come se la loro carne fosse passata a scandaglio.
    Forse l'uomo ghignò, prima di dissolversi nell'ombra ai suoi piedi... Ma da questa, altre Ombre si generarono.
    Non come quelle che avevano incontrato prima. Mutevoli come solo l'oscurità poteva essere, quelle figure potevano quasi essere assimilate a loro stessi.
    Tre, cinque, quattro, poi di nuovo tre, ancora sette. Figure emergevano e si immergevano dal vuoto, in costante mutamento. Loro non li vedevano, eppure gli occhi delle ombre li stavano fissando... Che stessero giocando con loro?

    Hayate era andato via da lì, ma forse un pericolo peggiore era in agguato.
    Con le Ombre, non si poteva giocare... Jotaro lo sapeva.

    Jotaro era stato uno di loro.

    Ed era stato Jotaro a mandare molte di loro all'inferno.



    Edited by -Hidan - 29/4/2020, 23:50
  9. .

    Contrattacco al Re

    Rosso


    V


    Annuii adeguatamente ad ogni singola parola dell'amministratore Yakushi. Ehhh, hai detto bene. Una gran rottura di scatole. Per fortuna Kensei ha pensato che gli facessi un piacere, quindi le scartoffie le ha prese con piacere... Beh... Continuai, distrattamente. In effetti si occupava anche di tutte le scartoffie che dovevamo portare avanti come Squadre Speciali... Però non è che faceva tutto lui, insomma, ogni tanto schematizzavo i report delle missioni attaccando sulla sua scrivania dei post-it con dei disegnini fatti proprio bene. E colorati, per giunta! [Immagine di riferimento dell'ultimo rapporto di Akira per Kensei]jpg Precisai, con un'aria di soddisfazione non ben comprensibile. Ma poi te sei amministratore del villaggio... Forse è addirittura peggio di fare il kage. Cioè, pensaci, se tu fossi il capo, avresti un potere di delega assoluto... Invece così comunque sei sempre ricattabile. Replicai a Febh, prima di assistere ad uno scappellotto verso quel ninja senza tanti ingranaggi in testa. Capisco che te lo abbiano lasciato davanti casa... Non dico di trovargli un orfanotrofio fuori città, ma almeno un canile... Il nesso tra i due luoghi era quantomeno sfuggente. Ok, attendiamo le lucertole e poi le seguiamo. Vediamo un po' che succede. Non è mai morto nessuno per una cupola di chakra cremisi su un villaggio che si restringe. Canzonai, leggero come solo io sapevo essere in quelle situazioni... Anche se accanto a me avevo un degno compagno di avventura.

    Superata la barriera, un senso di oppressione si avventò su di me e, probabilmente, su tutti noi,. Ok, forse sappiamo che non è una sfera di chakra messa qui solo per decorazione... Ha... Avuto qualche effetto... Mi sento... Disturbato, non so spiegare... E... Mi concentrai qualche secondo, passando il mio corpo e il mio speciale organismo a scandaglio. L'arte dell'idratazione del mio clan mi permetteva di avere una ottima coscienza sul mio fisico, ma non trovai nulla. Qualsiasi cosa sia, non agisce sull'organismo direttamente... Quindi o è un'illusione, oppure influisce il sistema circolatorio del chakra... Uhm... Ok! Vedremo più in là, non credo sia nulla di troppo importante... Anche se ad essere fastidioso, è fastidioso. Esclamai, seguendo lo Yakushi che nel frattempo riceveva informazioni dal suo compagno di Oto. Vermi?! Che schifo! Quella notizia mi destabilizzò molto di più rispetto all'assenza di malavita. Non voglio avere a che fare con vermi! Sia chiaro! Esclamai irritato, mentre si aggiungevano informazioni su vermi che divoravano tele invisibili nel corpo degli abitanti e altre cose molto inquietanti che feci finta (?) di non sentire.

    Così vi avvicinammo verso i bassifondi, mentre le lucertole esploratrici di Febh tornavano con notizie succulente, tra le quali la presente di ulteriori tre bambine sparse per la città. Attorno ad una delle ragazzine indemoniate nella zona povera si era creato un bel mucchietto di persone, cosa che finì per infastidirmi. Uff, che noia, facciamo che mentre voi guardate qui, io vado a vedere se anche le altre bambine hanno gli stessi sintomi... Facciamo che andrò... Mmmhh... Ma si, nelle prigioni del forte! Che cavolo ci fa una bambina in una prigione se in questo posto non c'è delinquenza? Eheh, non me la raccontano giusta. E fu così che mi avviai, pochi minuti prima che la situazione degenerasse completamente.

  10. .

    La Pioggia che Lava via Tutto


    IX


    Ah, allora ci sei... Feci spallucce, quando seppi di essere riuscito nel mio intento. Oh, bene, non ci avrei scommesso sinceramente... Siamo stati fortunati. Esclamai con leggerezza, e forse lì il Kaguya avrebbe capito in mano a chi si era messo: un ninja che si affidava al caso anche per trattare oggetti di una potenza oscura sconosciuta.
    Ascoltai con attenzione le parole.
    Terzo livello? Di che diavolo si tratta? Avrei esclamato, mentre il nukenin mi invitata a sedermi. Presi posizione sulla sedia, e lascia il Kaguya parlare.
    I segreti di Ame incominciarono a rivelarsi, uno dopo l'altro, a partire dalla sua divisione in tre fantomatici livelli... Tolta la periferia e il centro città, c'ero un terzo livello segreto. Un luogo solo dove chi aveva il potere della Pietra Cremisi si poteva addentrare.
    Ecco qual'era lo scopo del Mercenario: togliersi la pietra per poterla studiare. Studiandola, la avrebbe potuta controllare.
    Controllandola, avrebbe potuto scegliere il suo fato.
    E poi...
    Cuori, Fanti, Picche e Quadri. I Quattro Semi che, come quattro fazioni, quattro grandi famiglie, si contendevano e si dividevano gli affari nel Villaggio. E, come ogni grande famiglia, ciascuno di loro aveva un settore di interesse.
    Medicina, settore immobiliare, droghe e veleni, informazioni e mano armata... Era facile comprendere la decisione di quelle divisioni. I quattro settori su cui si poteva reggere un villaggio di criminali e rinnegati, egualmente distribuiti, così che nessun Seme possa sovrastare sull'altro.
    Se tutti erano alla pari, se tutti erano sullo stesso livello, la città poteva reggersi su quell'equilibrio sottile... E poteva essere dominata.
    Uhm... Incrociai le braccia, guardando il mercenario negli occhi. Non una parola su Shiltar Kaguya, ma era comprensibile. Anzi, ci avrei scommesso. Borbottai. Comunque... Direi che mi hai dato una buona visuale generica su cui pensare in queste ore che ti serviranno per addomesticare la pietra... A proposito, se ti serve aiuto, sono un discreto armaiolo anche io... Anche se poco interessato al guadagno. Il mio sguardo si fece più cupo.
    Pensieri attraversavano veloce la mia mente.
    Un domino si andava creando. Un domino che raffigurava la Pioggia.

    Sarei stato l'onda che lo avrebbe spazzato.

    Medico con la maschera di lupo? Eh? Ma di che stai parlando Feng? Avrei chiesto, evidentemente confuso da quella affermazione. E che cavolo c'entra il Gobi? Devo aver dormito più del necessario...

    Avrei scoperto così che, durante la mia assenza forzata a causa della pietra, era giunto anche Sho alla Pioggia... Ame aveva creato più danni di quanti ne immaginassi.
    Il Demone a 5 code era nelle loro mani, e Konoha voleva recuperarlo.

    Il domino, si allargava.
    La caduta, forse, poteva partire proprio da lì.

    Per una volta la Foglia sarebbe stata utile.

  11. .

    La Pioggia che Lava via Tutto


    VIII


    Addentrati in quel mondo di mezzo, non presente in nessun luogo e in nessun tempo, la sfera rossa sopra di me vibrava del suo potere.
    Il Sigillo del Wu probabilmente stava avendo effetto, ma lo spirito della pietra cremisi era forte e quello era il modo in cui cercava di auto difendersi.
    I ricordi furono confusi e spezzati, quando dinanzi a me il redivivo Shiltar Kaguya iniziò a combattere.
    Quello che ne seguì fu un'aspra battaglia, ma di cui i ricordi fanno fatica a sovvenirmi. Falce e spade si scontrarono più e più volte, finché un ultimo colpo non fece generare una violenta esplosione porpora che investì sia me che il Kaguya.
    A quel punto, solo buio e oscurità si impossessarono di me... Finché una leggere luce riapparve.

    Mhh? Mi svegliai, appoggiato su una sedia scomoda e la testa su un tavolo in quella bettola della pioggia. Oh dannazione... Mi grattai la testa. Che mal di testa. Mi guardai attorno. Ehy, Kaguya! Chiamai, ad alta voce. Dove cavolo sei? E che... Diamine è successo? Chiesi, rialzandomi con lentezza e confusione, finché il mercenario non fece la sua apparizione. Uff... Allora? Ci sono riuscito? La pietra? Chiedi, mentre cercando una bottiglia d'acqua, a cui mi attaccai e bevvi avidamente. Già mi sento meglio... Uff! Sgranchii il collo, muovendolo a destra e sinistra.
    Non ho idea di cosa sia successo, ma credo sia andata... Bene? Un vero parolone. Quella pietra ha veramente un potere oscuro... A cosa diavolo serve? Avrei chiesto. Mi dispiace essere svenuto, ma toglierti quella pietra è stata un'impresa più ardua di quello che pensavo. Zampettai un po' sul posto. E mi ricordo... Di un Kaguya, nella mia mente... Un kaguya molto simile alle foto che ci sono del Mizukage Kaguya di qualche tempo fa... Uno sguardo divertito. Ma lasciamo perdere queste questioni irrilevanti... Allora, io la mia parte dell'accordo l'ho mantenuta... Adesso, dobbiamo iniziare a muovere qualche pedina... E per muvoere le pedine, serve una cosa sola.
    Respiro profondo.
    Informazioni. Presi ancora fiato. Devo sapere come funziona Ame, chi sono i suoi personaggi di spicco, simpatie, antipatie, nervi scoperti. Alzai una mano rivolta al Kaguya, mostrandogli il numero quattro con le dita. Ci sono quattro semi, quattro fazioni... Quindi, immagino, quattro ruoli diversi... E poi c'è lui. Rimase alzato solo l'indice. Il Joker. Se è veramente un dio come dice di essere... Chiusi il pugno. Io renderò il suo regno divino ingovernabile. E poi...
    Guerra. E morte.
    Allora, Asso, adesso che la prima parte del mio accordo è stata rispettata... Chi mi può dare qualche cenno di geopolitica della Pioggia? Sorrisi, attendendo una eventuale risposta del nukenin.

    Prima di muovere i pezzi, i pedoni dovevano andare avanti.

  12. .

    La Trama della Vita


    XII


    Le giornate no capitavano anche ai migliori, era risaputo, ma quella che era iniziata come una mirabolante avventura per sconfiggere insetti formato maxi 3x2 nei fine settimana di sconti ai discount, si era presto trasformata in una passeggiata noiosa tra monti e verdi colline... Solo per diventare, infine, un'occasione come un'altra per essere drogato.
    Come da più antiche tradizioni, anche quella volta, contro la mia volontà, ero stato oggetto di qualche strana sostanza che mi aveva fatto, quasi del tutto, perdere i sensi.
    Sconfitti i primi avversari Kurotenpi, dall'acqua del lago si erano avventati su di noi tre strani esseri che tutto sembravano meno che formicone. Uno di quelli, un polpo, solo con un tocco mi aveva di fatti iniettato questa strana sostanza che sul mio corpo aveva avuto un effetto devastante.
    Era simile ai funghi di Sanjuro. No, non quelli delle ascelle, quelli dell'alluce destro.
    Il mio corpo liquido, forse, per una volta, mi tradì, peggiorando sensibilmente gli effetti dell'offensiva.
    Non saprei dire precisamente cosa successe, riuscii a malapena a difendermi e, per mia fortuna, il buon Febh pensò a dilaniare tutti i mostri al posto mio.
    Prima che potessi riprendermi e obiettare qualcosa a riguardo, Febh e Hohecoso si allontanarono, pronti a infiltrarsi nel Formicaio, lontano solo pochi chilometri dalla nostra posizione.
    Io, invece, venni lasciato indietro, a riprendermi dal veleno e a sorvegliare la donna dei Kurotenpi che avevo sconfitto precedentemente.
    Ma guarda te che mancanza di rispetto... Sto benissimo! IO. STO. BENISSIMO. Chiaro? CHIARO?! Mi rivolsi, evidentemente adirato, verso la povera ragazza, che aveva avuto la sfortuna soltanto di essere presa prigioniera. Allora Mizzunime, come dovrei sentirmi, eh? Il nome era stato ovviamente già dimenticato ma, se la ragazza avesse provato a farlo notare, non avrebbe sortito alcun effetto. Akira Hozuki, il prode Akira Hozuki... A fare il guardiano. Pff! Borbottai per altri svariati minuti.
    Probabilmente la nukenin avrebbe desiderato una botta in testa, piuttosto che continuare ad ascoltare tutte quelle lamentele.
    Pff... Mi fermai, piegandomi sulle gambe e osservandola dritta negli occhi. Ok, passiamo il tempo... Carte? Sai giocare a carte? Mi sedetti, incrociando le gambe. Non abbiamo le carte, ok, te lo concedo.. Uhm... Ecco! Idea geniale! Tris! Abbiamo tutto quello che ci serve. Presi un bastoncino, lo spezzai in due e glielo passai. Sai come si gioca a tris, vero? E' facile, io faccio le O, tu le X. Inizia te, forza. La donna parve paralizzarsi. Dai, non dirmi che non sai giocare a tris! Non ci credo! Che fai lì tutta imbambolata? La donna, evidentemente turbata, dopo aver scambiato un rapido sguardo verso di me, passò nuovamente a fissare terra. Ma guarda sei proprio strana te eh, e io che pensavo che ti stessi annoiando e... Mh?
    Uno strano rumore alle mie spalle mi riportò vagamente ad uno stato di semi euforia.
    Ahhh, ecco cos'era... Riuscii ad esclamare, mentre un costrutto di sabbia si alzò dal terreno e mi avvinghiò. Questo non è simpatico. Proprio ora che stavo iniziando a giocare. Il chakra fluì immediatamente nel corpo, attutendo dapprima il danno e, immediatamente dopo, distruggendo la presa di sabbia con un brusco e poderoso colpo di braccia. [Slot Difesa + Azione]Resistenza 700 + Reidratare 3/4 Basso + Impasto Basso = 900
    Liquefare 1/2 Basso

    Danno Lieve

    Forza 775 + Reidratare 1/2 Basso = 875


    Che modi! Ti pare proprio il caso di disturbarci così?! Ma guarda te che... Dove cavolo sei? Incominciai a guardarmi intorno, perplesso. Ehm... Dove vorreste andare, scusa? Sei proprio inopportuno... Pff... Con uno schiocco di dita Samehada apparve nella mia mano, e venne adagiata sulla testa della povera nukenin. Esci subito o Mizzunime avrà un incontro... Ok, un altro incontro veramente ravvicinato con la mia bestiolina qui... E fai presto... E poi mi dici anche chi sei, dove vorreste andare e... Ehy, hai visto qualcuno dei miei amici?

  13. .

    La Chiamata


    IX


    Nell'inferno di fuoco, sangue e acciaio dove stavamo combattendo, il folle Garth dei Mikawa sembrava ormai aver avuto definitivamente il meglio su Kensei, ridotto ormai a poco più di un essere umano.
    Le mie lame erano nuovamente pronte a saettare verso il Kokage che, probabilmente confuso dalla sua ira e dalla sua oscurità interiore, era evidentemente sul punto di crollare.
    Era una questione di tempo: sarebbe giunta prima la fine di Diogene o il mio fallimento nel cercare di tenere in vita il mio compagno Kiriano?
    Adesso... La finiamo... Le mani strinsero con ancor più forza le mie lame. Il chakra flui copioso nel corpo.
    Il potere delle Bestie Guardiane era pronto nuovamente a riecheggiare nel mio corpo, quando finalmente giunse, realmente, la fine.
    Il clamore della battaglia aveva richiamato l'alta rappresentanza ninja al piano di sotto, Kage e Amministratori in prima linea.
    In solo pochi secondi, il campo di battaglia venne riportato alla pace.
    Kensei venne scaraventato a terra, mentre Febh utilizzava le sue conoscenze per impedirgli di morire. Mi avvicinai, osservando come le sue ferite venivano chiuse. Ti ringrazio... E' molto forte... io sono riuscito a difendermi, ma non sono riuscito a difendere lui... Esclamai, mentre mi rimettevo in piedi. Vedi di farlo tornare a Kiri sulle sue gambe... Ehm... Ok, dai, mi hai capito. Mi voltai verso il Kage di Oto, che, a quanto sembrava, doveva essere posseduto, oltre che dalla sua bramosia, anche da uno strano essere che lo Yakushi definiva semplicemente "Mucca". Sei pericoloso Diogene. Se fossi una minaccia solo per te stesso, lo potrei anche accettare, ma il problema vero è che quella bestia che hai dentro... E' così a causa tua. Forse è solo la vera parte di te che esce fuori. Sei tu la maschera. L'oscuro burattinaio, avido di sangue e manipolatore... La bestia è il vero te. Mi ricomposi, rinfoderando le lame. Direi che adesso la situazione è sotto controllo... Con voi... Tutti avevano ripreso a sbraitarsi contro, nulla era cambiato.
    Da un tavolo erano semplicemente passati ad un campo di battaglia.

    La metafora era d'obbligo.

  14. .

    Una Promessa dal

    Passato


    III


    Venni inghiottito da una spettrale luce che sembrò assorbire il mio corpo e catapultarlo in un altro luogo.
    L'oscurità riempì il vuoto lasciato dalla luce di Tamashi e, come se mi fossi appena destato da un terribile sogno, mi ritrovai nuovamente desto... In un incubo.
    Jotaro era lì, accanto a me, e le sue parole mi avevano lasciato addirittura più sconvolto che l'essere catapultato nel mondo degli Inferi.
    Eravamo in una vasta landa desolata, rocce e sabbia, nebbia e polvere permeavano l'aria intorno a noi, e luci fioche spettrali si ergevano, ogni tanto, illuminando la via del mondo dei defunti.
    Tu... Conosci Hayate? Esclamai, debolmente, mentre gli occhi scrutavano il paesaggio intorno a me.
    Alzai Tamashi che, al contrario di noi, sembrava trovarsi perfettamente a suo agio. La sua luce verde, solitamente appena visibile, era più limpida e piena, e donava alle nostre figure una strana spettrale immagine in quel mondo.
    Jotaro, per favore, basta enigmi. Che cavolo significa che tu sei già stato qui? Sei morto e resuscitato, vorresti dirmi? I suoi passi mi precedettero, e, sebbene la Lanterna illuminasse solo la strada dietro di lui, sembrava saper dove andare. In che modo questo Mataza dovrebbe esserci utile? O meglio... Esserti utile... E non mi farò ingannare da questo posto... Non... Fui gelato.
    Le mie gambe, come congelate, si fermarono all'istante.
    Avevamo appena superato un lieve dosso roccioso, e dinanzi a me - o a noi, non potevo dirlo, si aprì, quasi come se fosse stato nascosto fino a quel momento sotto al mio naso, una vasta pianura...

    Terra bruciata.

    Macerie.

    Un solco nel terreno.

    Fuoco e fiamme, desolazione e morte.

    Ero tornato lì. Nel Gelo.

    Lei era lì, sopra di me.

    rul7qG2


    Gli occhi si sgranarono, tutte le vene del mio corpo iniziarono a pulsare congiuntamente. Il fiato si fece più pesante, sempre più pesante, finché non iniziai a digrignare i denti per lo sforzo. Tu...! In un istante le mie mani furono sulle lame, ma nello stesso preciso momento la pallida figura che nella mia mente sarebbe dovuta essere Tensai-ji, l'Asso di Cuori, sparì nel nulla, disperdendosi in nebbia e polvere.
    Non.. Cercai di ritrovare la calma, respirando lentamente. Non è... Reale... Proseguiamo, Jotaro... Se anche il ronin avesse visto quello che avevo visto io, non volevo saperlo.

    Continuammo ad avanzare nella gola, finché non raggiungemmo un promontorio, un rumore interruppe la nostra silenziosa noia.
    Era il primo rumore che sentivo in quel posto.
    Chi può essere? Non vorrei che i morti abbiano imparato a correre... E, se non sono morti, è sicuramente qualcosa di peggio. La mano destra andò ad impugnare Sameha.
    E in effetti era veramente qualcosa di peggio dei morti.
    Eh? Restai pietrificato dall'incredulità.
    Il mio indice andò a puntarsi contro la figura, minuta e occhialuta che era appena apparsa dinanzi a noi.
    Febh... Ma che diavolo ci fai tu qui? Chiesi, confuso, mentre voltavo il capo verso Jotaro. Ma non dovevamo essere... Dietro di me, solo nebbia e oscurità. ... Voltai nuovamente il viso verso Febh.
    Nebbia e oscurità.
    ... Soli...?

    La verde luca di Tamashi non si era mai interrotta, neanche per un istante.

    ... O dannazione...

  15. .

    La Fonte della Vita Eterna


    XXIV


    In un mondo fuori dallo spazio, il tempo, scoccato dal destino che incombeva, appariva comunque ben scandito ai miei sensi.

    Nel freddo mondo idilliaco di Natsuhime, specchiato dal mondo e, allo stesso tempo, tempio dei riflessi di coloro che furono, un tempo, parte di lei, ero finalmente giunto a confrontarmi con chi, da tempo, stavo inseguendo.
    Un neanche troppo velato sorriso dipinse il mio volto di una soddisfazione arcigna, ero riuscito nel mio intento. Stavo per parlare con la moglie dello Scriba del Mondo, regina, se non di titolo, almeno di fatto, dell'Abete.
    Il ghigno fu messo a vera e propria prova da quella che, nella realtà dei fatti, poteva essere un'ancora di una corazzata di grandi dimensioni. Un'arma assolutamente eccezionale, per una donna eccezionale. Per quanto amassi definirmi uno shinobi potente, quel colpo, non portato neanche con l'intento di ferire o minacciare, mi fece vacillare e indietreggiare.
    Anff... Anff... Mi... Dispiace, ma ho una certa fretta. Esclamai, rimettendomi in posizione eretta e buttando via l'arma impropria che impugnavo. Pace... Voglio la pace, ma sono abbastanza sicuro che non la troverò mai... Un leggero velo di oscurità e tristezza si impadronì dei miei occhi, per un solo istante. Io ti cercavo, ma non per la pace... E sai perché, allora. Guardai la donna negli occhi, mentre ascoltavo la donna. Io sono venuto qui per questo... Basta tentare di rallentarla. Basta nascondere. Distruggiamola. La mia voce era decisa. Non ho idea di chi sia queste persone con cui tu abbia parlato, ma non ho bisogno di informazioni, io... Io ho bisogno del potere di distruggere la Bakekujira. Sentii la mia figura specchiarsi nella sua.
    Per un istante, anche, mi parve di riflettermi in lei e riflettere, al contempo, la sua figura.
    Poteva essere, ancora, tutto questo, una coincidenza?
    No... Lo Scriba del Mondo non si affida alle coincidenze... Lui le crea, e lei lo sa bene. Risposi, violentemente, alle parole di rimprovero, prima, e diniego, dopo, della moglie di Pangu. Non posso ipotizzare come cosa stesse escogitando Pangu ma... Lui non è me. Io sono Akira Hozuki, sono il Nuovo Guerriero del Vuoto di Chakra, e le sto chiedendo di fidarsi di me, come suo marito ha fatto prima. Poggiai il palmo della mano destra in corrispondenza nel mio cuore. Basta nascondersi! Basta compromessi! Nessuno più deve soffrire per le mancanze dei ninja! Nessuno più deve morire, e non penserà veramente che io sia così folle da credere di poter resistere ad un potere simile?! Io SO di non POTERLO FARE! Ma la prego, non mi sottovaluti! Le mie dita sfiorarono la mia fronte, rivelando il simbolo del Wu. Il mio sigillo incanalerà il suo chakra e quello del sommo Pangu! Sono il Guerriero del Vuoto di Chakra, e se il Vuoto in me può essere Nulla, tutto in me, ed io stesso... Posso essere Chakra! Non un po' del suo chakra, non metà... TUTTO! Il mio addestramento non è completo, ma questo sarà il mio banco di prova! Utilizzerò il potere del Vuoto per cogliere tutta la sua immensa energia, l'energia naturale dell'isola... E la sfrutterò per distruggere la Bakekujira... Ma il piano non finisce certo così, non termina con la mia morte, la sua scomparsa e quindi quella di tutti gli abitanti di quest'isola... Una volta distrutta l'Arma, al termine del rituale, separerò il Simbolo del Vuoto dal mio corpo, e su di questo le permetterò di legare parte del suo chakra... Quel che basta che le permetterebbe, con l'acqua rimasta, di ritornare ad avere una forma fisica... In questo modo, gli abitanti ancora in vita, anche se con un po' di sofferenza, dovrebbero evitare il peggio... Presi fiato, attendendo un cenno della kunoichi pirata.
    Aprendomi al Vuoto della mia declinazione sarei riuscito a non essere soggiogato dall'immensa energia che mi avrebbe pervaso, e separandomi dal Simbolo avrei permesso a Natsuhime di sfuggire dalle grinfie del rituale... Questo avrebbe significato perdere per sempre il dono di Pangu... Ma un sacrificio andava fatto.

    Rimaneva ancora una questione irrisolta.

    Qualcuno doveva morire.

    Lo so... Lo immaginavo... La Forgia vorrà un'anima... Ancora silenzio.
    Non sapevo se avrebbe funzionato.
    La Lanterna delle Anime forse, malgrado i millenni di esistenza, non aveva mai avuto una sfida del genere.
    ... E un'anima avrà. Fui categorico.
    Non ho intenzione di morire, glielo ripeto, Natsuhime-dono... Ma lasci ad uno shinobi le sue conoscenze segrete... Ho un asso nella manica, e come sono sfuggito al suo mondo poco fa, sfuggirò alla presa della morte.
    O verrò distrutto, provandoci.
    Ma questo non lo aggiunsi.

    Abbiamo poco tempo... E io ho rischiato tutto per venire qui, per poter parlare con lei. CaoCao mi aveva avvertito, se non fossi riuscito nella mia impresa, sarei morto... Eppure non ho avuto dubbi... Adesso le sto chiedendo solo questo: si fidi di me, come si è sempre fidata di Pangu-sama. Non deluderò né lei, né Pangu. Non fallirò.

    L'orologio del destino continuava a ticchettare.

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