Votes given by Febh

  1. .

    Anti-Virus

    Old Man Raizen
    VIII




    L’opinione di Yato sulla situazione di Tian lo fece sorridere.

    Ho visto divinità venir ingannate, penso che anche le loro decisioni possano subire la stessa sorte.
    Basta avere le giuste conoscenze, e la conoscenza non ci è preclusa.


    Nemico o meno quella era un affermazione che Yato non poteva che condividere se voleva darsi una speranza contro quello che lo aspettava, purtroppo per lui non sapeva che presto quell’affermazione l’avrebbe messo alla prova.



    […]


    L’Hokage annuì, falsamente concorde all’affermazione di Shinryu.

    Vero, vero.
    Anche io sono immortale, sono ancora vivo.


    Fece qualche passo circospetto, osservandolo.

    È su questo che hai puntato quando hai fatto dimenticare della tua esistenza?
    Speravi che ciò che ti ha messo all’angolo subisse la stessa sorte?
    Perché un piano simile funzioni la tua corsa alla conquista deve essere più rapida della nostra evoluzione, malgrado tu abbia buoni argomenti.


    Indicò verso l’alto.

    Io temo che Tian sia ancora fuori dalla tua portata.

    Sentenziò senza ombra di menzogna.

    Escludendo che la sua maledizione sia qualcosa a cui puoi porre rimedio sarebbe comunque inutile controllarlo, la sua interpretazione della pergamena è un antitesi della tua, sempre che a te non sfugga la piena comprensione della stessa e tu lo voglia per essere più completo.
    Ma ammetto che se lo trovassi pesto, demoralizzato e affranto forse riusciresti a fargli le scarpe, tu sei uno di quelli che raccatta gli avanzi e dice di aver abbattuto la preda.


    Indicò nuovamente verso l’alto, e questa volta l’Esuvia, fortezza dall’innegabile potere assunse la forma di un mezzo fallimento.

    Già, mai sentito dell’albero che cadendo nella foresta da solo non fa rumore?
    Te la canti e te la suoni ma nonostante l’oblio non sembri uno di quelli che basa la sua esistenza con l’autoconferma… quantomeno per quanto ne so fino ad ora.
    Forse qualcuno che ha nascosto sotto il tappeto qualcosa di importante però si.
    In effetti mi chiedo, e lo faccio perché nutro una sorta di bieco rispetto per ciò che sei, come mai tu, un prodotto di Indra o supposto tale, sia riuscito a perdurare mentre lui no.


    Poco dopo la sua risposta Yato fece la sua proposta, ritrovando se stesso e Raizen nel mondo interiore per un rapidissimo scambio nel quale stava per dargli del cagasotto per via della sua proposta, fortunatamente elaborata quanto bastava da non danneggiare realmente il piccolo rettile.

    Va bene, ma sarò manesco, sappilo.

    Lo spostamento successivo di Yato annullò la tecnica ma non la recita.

    Debole io?
    Sei sempre pronto a chinare il capo alla soluzione più semplice senza renderti conto che ti accontenti a malapena di un pareggio che ti è stato imposto!


    A entrambi veniva naturalissimo recitare quella parte, tanto che pur sapendo della recita sarebbe stato impossibile comprendere dove iniziava e dove finiva.

    Mi basterebbe cacciarti una mano in bocca e sfilarti quella lingua saccente per renderti una marionetta se non l’ho ancora fatto è perché non è mio interesse!
    ...Tu cosa?


    Yato gli si avventò addosso scartando all’ultimo per poter intercettare Kushami, lui reagì normalmente aumentando la velocità grazie al chakra della volpe che fece scorrere in lui, afferrando le parti di legno ancora connesse al suo corpo per scansarlo dall’obbiettivo, ma non a sufficienza perché il suo colpo andasse fuori bersaglio.
    Kushami non era stata informata, e il suo stupore fu reale ma quella fu anche l’ultima interazione tra di loro, appena la spada gli sfiorò le carni venne pareggiata come suggerito dal labiale di Yato, ma lui finse sbigottimento e rabbia.

    Maledetto.

    Disse con gli occhi sbarrati.

    Infido verme codardo.

    L’avrebbe tirato a se ad una velocità inusitata, facendo sfilare oltre il suo fianco le propaggini artigliate per poi afferrarlo per il collo e sollevarlo come una bambola di pezza, anche se il peso era sostenuto primariamente proprio da qualcuno dei rami di legno.
    A quel punto però il suo piano aveva già preso forma ed avuto successo, nella sua parte fisica quantomeno, per il resto c’era ancora da lavorare. La presa su Yato vacillò ben più di quanto ci si potesse aspettare e se fosse stato sufficientemente rapido nell'osservarlo avrebbe potuto notarne gli occhi che vagavano nel vuoto per un istante prima di rigirarsi verso l’alto, nessuno dei due in quel momento sapeva cosa stava succedendo, quantomeno non mentre succedeva.
    Era il Vuoto.
    Il Nulla più totale circondò la mente di Raizen, riempendola di un assenza così assoluta che definirla in termini umani era impossibile, ne rimase frastornato e per un periodo indefinito terrorizzato in quanto l'abitudine a determinati stimoli era un abitudine così profonda che la loro assenza improvvisa era l'esperienza più vicina alla morte che si potesse sperimentare. Durò tanto e durò poco prima che si ricordasse che il Vuoto non era inafferrabile.
    Ma cosa era il Vuoto per una creatura che avesse coscienza di se?
    Nella sua definizione più superficiale uno spazio delimitato dentro il quale non erano presenti stimoli di alcuna sorta, eppure già in una visione così parziale del Vuoto questa affermazione era sbagliata, c’era aria e il suono poteva viaggiare attraverso essa e non solo, oltre l’aria c’era il muro che rifletteva i suoni generando echi. Se quella delimitazione spariva il vuoto diventava ancora più difficile da sperimentare perchè nuovi elementi riempivano lo spazio e non sarebbe mai stato possibile sottrarsene. Nella realtà di una creatura dotata di pensiero o memoria qualsiasi forma di vita esisteva in un ambiente che le permetta di vivere e la complessità della vita richiedeva troppe interazioni perchè fosse possibile privarsi della loro totalità, per questo non era banalmente il pieno ad essere l’opposto del vuoto, ma la vita.
    Fortuna volle che lui non fosse vita in quel momento, in quel momento era solo mente, una mente così dipendente dalle abitudini della vita, come era normale che fosse, che in loro assenza la prima necessità era rispondere a quell’assenza, non alla comprensione dell’assenza stessa. Tuttavia, in quel vuoto, l’esatto momento dell'apparizione della Montagna corrispondeva alla creazione di un vincolo, un pallino di yang dentro lo yin, piccolo, infinitesimale ma sicuramente presente. Nell’esatto momento in cui il vuoto gli era stato messo attorno aveva smesso di essere tale ma questo era un problema per la definizione di Vuoto, non una soluzione utile a comprenderne la natura, non ancora.
    Se voleva sopravvivere come Raizen Ikigami, no, come Raizen Ikigami Huangdì doveva impedirsi di diluirsi nel nulla e se voleva comprendere il vuoto doveva riuscire a lasciare indietro la sua concezione di vita nonostante questa fosse parte integrante di ogni aspetto di qualsiasi essere vivente. In quel momento era mente e nonostante l’assenza di tutto, persino di ciò che erano i gesti lui poteva comunicare. Avrebbe fatto due cose e quattro cloni nel più classico degli utilizzi della Kagebushin: accumulare esperienza.
    Quattro cloni senza memoria, neanche del più basico dei concetti della vita, mente pura e vuota, con due avrebbe comunicato, gli altri avrebbero avuto esperienza del vuoto senza che niente potesse inquinare ciò che avrebbero provato. Due cloni lo avrebbero salvato dalla pazzia, gli altri gli avrebbero permesso di comprendere.

    Tu chi sei?

    Si rivolse singolarmente ad ognuno dei due cloni adibiti al ruolo di ascoltatori, comunicando mentalmente ciò che il vuoto non permetteva di comunicare in nessun altro modo con le sue capacità.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì.
    Hai dieci dita, cinque per la mano destra e cinque per la sinistra, tutte sormontate da un unghia nella loro estremità... due gambe..... un naso....... una bocca.......... denti............ capelli..............


    Un eccellente sistema di comunicazione per descrivere ciò che la mente conosceva, il largo e disparato utilizzo di cloni infatti gli aveva permesso di conoscere il suo corpo da un punto esterno meglio di qualunque altro shinobi del continente, non c’era posizione, muscolo e angolatura che il suo corpo potesse assumere che lui non conoscesse: Raizen poteva ricostruirsi sbagliandosi di una qualche manciata di cellule e col passare di quell’eternità anche quelle due menti diventarono suoi cloni nascendo dall’argilla senza forma che lui stesso aveva prodotto. Gli avrebbe passato la sua intera esistenza in un misto di parole, sensazioni e pensieri che avrebbero illustrato il suo stesso IO in via teorica, come qualcosa da studiare, ma non per questo estraneo, erano infatti pensieri e sensazioni che si confacevano così tanto a loro quasi da appartenergli ma la virgola che separava le due esperienze sarebbe diventata la sfumatura che avrebbe permesso la futura integrazione possibile.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì, vivi nel presente agendo per il domani.
    Valuti il mondo cercando di evitare i preconcetti, le ingiustizie e perseguendo l’Equilibrio.
    Non c’è decisione che tu prenda se non dopo aver sperimentato ogni suo angolo e quando non lo trovi cerchi di immaginarlo in base a quelli in tuo possesso.


    Avrebbe raccontato a se stesso la sua vita, probabilmente fornendone una versione edulcorata tale da renderlo migliore di quanto in realtà non fosse e li dove le parole avrebbero potuto tradirlo generando contraddizioni e incomprensioni che avrebbero dato vita alle divergenze pericolosissime sarebbero subentrati ricordi diretti, sensazioni ed emozioni che avrebbero plasmato se stesso in un opera di autocreazione che avrebbe occupato quello spazio fino a quando quello spazio sarebbe durato poiché nel vuoto di tempo lo scorrere poteva essere determinato solo quando presente un concetto di inizio e uno di fine, ed al momento lui era l’unico concetto, l’inizio era se stesso e la fine sarebbe stata la fine, nell’eternità che intercorreva tra i due punti c’era spazio per qualunque infinito numero di mansioni, da uno a infinito.

    E dunque io chi sono?
    Cosa mi affligge?
    Cosa devo risolvere?
    Cosa definisce Raizen Ikigami Huangdì?


    Lo scambio sarebbe durato senza termine assicurandosi la persistenza della memoria e quindi di se stesso.
    Ma in quell’eternità di nulla cosa potevano fare due le altre due entità consapevoli?
    Pensanti era eccessivo, come si poteva pensare senza fertilità intellettiva?
    Tali erano quei due cloni, senza la guida di Raizen ma con solo il suo nome come seme staminale il primo istinto fu cercare, espandersi fino al contatto con qualcosa, e prima che si strappassero disperdendosi in quell’infinità si toccarono riducendo le dimensioni del nulla, accorgendosi seppur in maniera diversa che qualcosa poteva esistere lì. Un uno nello zero non poteva che restare uno, ma due uno potevano sommarsi e diventare qualcosa, sperimentando un esistenza nel vuoto. In quel modo ogni tocco diventava un barlume precluso alla vista di chi era abituato alla luce, la comunicazione cambiava, diventava tattile esprimendosi in tocchi gentili o forti repulsioni con le sfumature occorrenti a concetti che non fossero di primario interesse, crescendo in una reciproca influenza che li plasmava per rispondere a necessità completamente diverse da quelle di un essere umano. Sarebbe stato strano comprendere a pieno che anche per loro che erano mente pura esisteva il concetto di morte, le creature biologiche non vivevano a sufficienza per accorgersi che la mente poteva morire come il corpo anche se in maniera diversa, la morte della mente era lì: il vuoto. La totale assenza di stimoli, l’immobilità perpetua, il nulla più sconfinato insondabile dalla creatività poiché esso nessuno stimolo poneva dilemmi a cui dare soluzioni sfruttando ciò che era disponibile e andava rielaborato, in quel nulla l’unico e solo problema era l’esistenza oltre il dualismo che erano e che rappresentava il vincolo di partenza.
    Cosa c’era di vincente in quel vincolo?
    Il contrasto.
    La dualità di quel rapporto gli forniva il sostentamento necessario, essendosi sviluppati l’uno come reazione all’altro si erano polarizzati mantenendo la capacità di comunicare e comprendersi perché non potevano distanziarsi l’uno dall’altro: la loro parità e la loro non esistenza oltre quel rapporto li costringeva a trasformare ogni stimolo in due risposte opposte ed una terza di accordo generando una rete che trovava in quelle risposte i suoi nodi diventando in grado di riempire il vuoto con le proprie esperienze. Nell’eternità la scommessa di Raizen prese forma e i nodi diedero vita ad un sodalizio che proprio nella sua unione riusciva a decifrare il vuoto. Grazie all’assenza di preconcetti ed istinti potè accorgersi in maniera del tutto differente rispetto a Raizendi Come poteva esistere nel vuoto.
    Esisteva senza bisogno di esistere, quantomeno per la concezione che un essere fisico aveva del termine, dal suo punto di vista la sua era esistenza a tutti gli effetti anche se definita da necessità completamente diverse, l'interazione in primis e comprensione di quel “nulla” dopo, che ora mettevano in dubbio mediante la sperimentazione, se loro esistevano infatti il nulla era negato almeno in loro stessi, ma l’esterno come funzionava?
    Il rapporto era duale e complesso, l’esterno era sconfinato, così tanto che l’espansione non poteva abbracciarlo perché quanto più comprendeva le sue dimensioni tanto più dovevano crescere e quanto queste arrivavano ai limiti della sua comprensione per riempire lo spazio percepibile questo si ingrandiva in un continuo scambio di basi che non aveva modo di colmare. Compresero che espandersi non era la strategia migliore per comprendere e che il suo unico risultato era un cambiamento piccolissimo considerando il sistema di riferimento... ma non nullo. Nel momento in cui lui agiva il vuoto spariva a contatto con lui ma continuava ad esistere oltre lui impedendogli di sperimentare oltre ad esso.
    Ogni movimento della rete era lento, eternamente lento, eppure i contatti avvenivano ed ognuno di essi dava modo di comunicare qualcosa che in un tempo così dilatato era sempre nuovo ed al contempo delimitava una parte di nulla. Ci volle più di un tentativo per capire che quell'azione era inutile perché in quei limiti era contenuto comunque il vuoto e l'assenza di misura lo rendeva un frattale, infinitamente piccolo ed infinitamente grande. Solo attraverso uno studio eterno capì che il vuoto era dominato dalla stasi originata dall’equilibrio perfetto.
    Ne venne soggiogato e terrorizzato.
    Niente, neanche l'eventuale separazione dalla sua metà l’aveva mai impaurito come sapere che il concetto sul quale aveva basato la sua esistenza, ossia l’equilibrio del compromesso, se esasperato e portato ad uno stato di perfezione avrebbe portato al nulla più totale. Si agitò, urlò come aveva imparato a fare in assenza d'aria, si disperò come nessuno poteva capire perchè lui aveva compreso quel mondo e non si disperava della sua inesistenza si disperava per ciò che sarebbe potuto essere e non sarebbe mai diventato.
    Ma se qualcosa agiva e si disperava, se rifletteva e comunicava era indubbio che stesse modificando anche il suo stato, la sua disperazione non poteva essere uguale alla sua tranquillità: lui era ciò di cui quell’equilibrio necessitava per essere trasformato. Alla fine comprese realmente che lì dove l’Equilibrio era perfetto la minima fluttuazione nella giusta direzione avrebbe dato origine ad un effetto a catena in grado di generare il tutto purchè spinto nel giusto modo.
    Il vuoto prese ad esistere perché ora era compreso: un luogo di insondabile e immutabile equilibrio un grigio di una perfezione inscindibile in cui l’assenza di tutto si trasformava in oscurità per chi era avvezzo alle regole della materia, un luogo in cui era presente tutto a patto di saperlo estrapolare chiudendo il cerchio che permetteva alle cose di nascere nel vuoto e tornare in esso, qualcosa di possibile soltanto nel momento in cui si avesse piena consapevolezza dell’inizio, della fine e dell’eternità compresa tra una fine ed un nuovo inizio di ciò che si voleva creare.
    Nel momento in cui quell’essere duale giunse alla sua conclusione era quasi troppo tardi, se avesse iniziato ad agire l’eternità avrebbe giocato a suo favore e quella goccia si sarebbe trasformata in tutto, in troppo. Raizen non ne era consapevole ma quando il clone si dissolse la sua identità passò a quello che per comodità chiameremo Mente, portando con se ciò che aveva acquisito quando era in vita: Raizen Ikigami Huangdì.
    Due modi diversi di essere si incontrarono, dando a quell’esistenza una consapevolezza ulteriore: di essere parte di qualcosa di ancora più complesso, di un uomo che aveva reagito all’eternità sigillandosi in se stesso, preservandosi grazie al ricordo di sè, cosa stava facendo e perché era lì.
    Quando tutti i cloni vennero rilasciati percepì quel momento per ciò che era ed udì i passi distinti di qualcuno che voleva farsi annunciare da essi. Si voltò verso il Dominio, impassibile e insondabile, forse incapace di parlare l’idioma umano.






    Sei venuto a contrattare?


    L’immagine mentale della Montagna non poteva uscire indenne da quell’esperienza, e malgrado la sua mente stesse salda davanti a Shinryu, davanti al Dominio, negare che il vuoto l’avesse segnato era impossibile. Era un evidenza dalla quale il suo subconscio non gli permetteva di sottrarsi , ma le regole dell’equilibrio volevano che se qualcosa era morto qualcos’altro era sopravvissuto e fatto più forte, che se qualcosa era vecchio e debole qualcos’altro era giovane e forte, e la carne non doveva esserlo nel mondo della mente.

    Il Dominio non mi avrà mai e non avrai mai neanche Tian.
    Siete due facce della stessa medaglia, il vostro destino è coesistere.


    Il singolo clone di Raizen intanto si impegnava sull’altro versante, cercando un contatto con Hakike e trovandosi a dover fronteggiare quella massa velenosa che aveva percepito dall’esterno. Era qualcosa di permeabile tutto sommato, ma per il clone sarebbe stato fatale. Non era una protezione fisica era qualcosa di pensato per isolare la mente e come avrebbe potuto confermare dopo per distruggerla, non sapeva se il fine ultimo era la morte o l’assoggettamento ma a considerare dallo stato del drago non era qualcosa che badasse alla sua incolumità.
    La cascata d’acido costò tutto al clone, il dolore che percepiva non era quello della carne, non era quello il dolore che si percepiva in quel mondo. Il dolore di un cuore spezzato, di una cocente delusione, di una perdita irreparabile i dolori che appesantivano l’anima in vita li diventavano distruttivi lasciando niente più che cicatrici dolorose, dove un tempo c’erano amori, amici e fratelli. Un dolore che anche per l’originale sarebbe stato salato perché i ricordi cancellati non sarebbero tornati ma le sensazioni di quelle perdite si. Qualcosa però sopravvisse, il nocciolo della sua essenza riuscì ad oltrepassare quell’acido nelle parti più importanti del suo corpo, quella che poteva trasmettere un emozione e quella che poteva agire, aiutare.
    Di se non era rimasto che l’intento più forte, le consapevolezze più solide, quelle di essere un frammento che doveva tornare ad un unico e quella di dover aiutare, e con quelle poche briciole ascoltò e il suo occhio ne fu rattristato.
    Non poteva parlare perché la parola gli era preclusa ma lentamente la mano si sarebbe girata, faticosamente e dolorante mentre tremava per la fatica di un simile gesto veicolato esclusivamente dalla pura volontà mostrò il palmo, non ci sarebbero state proposte o soluzioni, non sapeva darle, non aveva conoscenze sufficienti, ma poteva aiutare sapeva di essere lì per quello.
    Ciò che non sapeva era che il corpo a cui doveva fare ritorno poteva essere un ricettacolo anche per quel rimasuglio e che se lui poteva farvi ritorno il drago poteva seguirlo tornando in un luogo dove la sua anima potesse trovare ristoro una volta libera dalla corruzione.
    Bastava un contatto, se lo sforzo di quel cammino fosse stato eccessivo per lui sarebbe bastata l'intenzione di accettare quell’alleanza dando a Raizen la facoltà di evocarlo puro come lo era in quel momento.
    Quando quel dolore fece ritorno nel corpo originale diede la spinta necessaria a sottrarlo da un conflitto che ancora non era pronto a superare ma lasciandolo in uno stato a dir poco pietoso, affaticato e spezzato nell’animo ma tutt’altro che vinto.
    Quando l’Aspetto sollevò quel dito sapeva che il bersaglio sarebbe stato Yato ed anche che gli attacchi delle esuvie erano imparabili con quell’oncia di preavviso. Chiese ai suoi muscoli ben più del necessario ma sarebbe bastato ad avere un contatto con Yato che dopo la loro recita era praticamente a contatto con lui, afferratolo si sarebbe teletrasportato con lui lontano da quel pericolo, vicino al guardiano con l’anima di Ou [SD + Teletrasporto]

    Ora comprendi perché il Dominio è al centro delle mie attenzioni.

    I due iniziarono a calarsi a terra e se non avesse percepito la presenza di Hanabe avrebbe tentato di evocarne l’anima, o una porzione sufficiente a permettergli di ritrovare le sue energie al suo interno, un corpo al cui interno scorreva la stessa essenza che lo animava.
    Intanto nei rami del Senju una sorpresa del Dominio, ben più infida dell'attacco appena evitato stava germogliano, un fiore nero come la pece che gli sottraeva il chakra per nutrirsi accrescendosi a sue spese, tagliarlo sarebbe stato impossibile, sembrava in grado di preservarsi anticipando le intenzioni di Yato con una resistenza pari alla forza che avrebbe usato per debellarlo, dopotutto era parte di se stesso. Raizen non dava segno di averlo notato, se ne sarebbe liberato? Come? [Acacia Oscura]


  2. .

    La Notte dei lupi

    1° Post



    Erano passati ormai diversi mesi dal ritorno a Konoha di Kairi, e si era ormai abituata al ritorno alla routine che tanto le era mancata durante i suoi mesi di assenza. Aveva ormai salutato tutti o quasi le sue vecchie conoscenze al villaggio, salvo alcuni che sapeva aver abbandonato il mestiere o che ancora non aveva avuto modo di salutare come il giovane Senju Yato, ed erano diverse le missioni che aveva ormai risolto da allora.

    La notte in cui viaggiava era splendida e a dirla tutta una delle atmosfere preferite dall'Uchiha: adorava viaggiare di notte, quando il mondo dormiva e regnavano pace e silenzio. La luna piena, sempre magica, era un'ottima compagna di viaggio e Kairi si era trovata più volte a fissarla mentre, cullata dalle placide onde del mare, si perdeva nei pensieri. Un paio di volte aveva in realtà dovuto combattere la tentazione di appisolarsi, la situazione sembrava perfetta per farlo ma non poteva indubbiamente permetterselo: era in missione ufficiale accompagnata da altri due colleghi accademici, uno dei quali era una sua conoscenza di vecchia data.
    Aveva lavorato con Hangetsu Uchiha diversi anni prima, nel paese della roccia, in una missione con Kato, Shin e Shunsui: le si strinse il cuore nel pensare come quella fosse stata l'ultima effettiva volta in cui aveva collaborato così a stretto contatto con i primi due, e la stretta si fece ancora maggiore nel ricordare le informazioni che Raizen le aveva dato mesi prima. Ancora non si capacitava di come i due potessero aver abbandonato i due villaggi accademici, di come forse fossero diventati Nukenin...Tra l'altro, proprio quella missione aveva garantito ai 3 la promozione a chunin
    Non conosceva l'altro shinobi, poco loquace e con uno sguardo che a dirla tutta un poco inquietava la kunoichi, che oltre ai classici convenevoli per questo motivo non rivolse troppo la parola al biondo.
    Ascoltò invece con attenzione Hangetsu, più loquace ed a pelle anche a lei più simpatico, probabilmente complice l'appartenenza allo stesso clan: era da anni che non partecipava ad una missione con un Uchiha e la cosa la rendeva più che sollevata, era sempre un piacere vedere qualcuno più esperto di lei con il suo stesso sangue in azione. Sapeva che l'uomo non fosse esattamente uno dei membri più amati del clan ma non le importava più di tanto.
    Se il suo amico a 4 zampe Ludo si fosse dimostrato propenso, si sarebbe chinata per concedergli qualche carezza: il canide le ricordava molto Kiba come modi, la lupa era tranquilla e gentile al contrario del fratello Tsume, decisamente più scontroso, e men che meno simile a Daikami, il burbero del branco.

    Due jonin ed una chunin per una semplice missione di raccolta informazioni? mantenendo comunque bassa la voce per non farsi sentire dai più presenti sulla nave O ci sottovalutano, o la missione è decisamente più difficile di quello che vogliono farci credere non fece altri particolari domande sul ladro, Hangetsu spiegò come ulteriori informazioni sarebbero arrivate da lì a poche ore e non era quindi necessario chiedere ulteriori specifiche, ma le faceva in ogni caso strano come avessero chiesto ninja di quel livello per una missione simile: forse le sfuggiva qualcosa, ma riteneva che bastassero due genin accompagnati da un chunin per risolvere un simile compito.
    Dubbio che sembrava non attanagliare Haru, che con modi affabili ma impersonali si rivolse alla kunoichi e quest'ultima pensò che il suo nome, "distante" gli calzasse come un guanto Non sono tornata da molto al villaggio, ma ho già affrontato diverse missioni. Non mi piace stare con le mani in manosorrise, cercando di sciogliere un po' la freddezza del jonin davanti a lei.

    Rimase poi qualche istante a riflettere su ciò che il suo branco le aveva detto poco prima di partire quella missione: a quanto pareva stavano praticamente entrando in casa loro, e questo portava alla squadra un vantaggio non da poco.
    L'Uchiha non era tuttavia intenzionata a condividere una informazione così sensibile al suo team, o perlomeno non voleva rivelare che da quella stessa montagna si poteva accedere al loro mondo: erano informazioni strettamente del branco, e non intendeva parlarne senza loro eventuale consenso, per non dover rischiare di mettere in pericolo tutto il branco
    Poteva però raccontare una parziale verità, ai fini della missione I membri del mio branco conoscono molto bene Tsukiyama. Una volta arrivati, potranno darci un'enorme mano nella ricerca del ladro d'altronde spesso e volentieri aveva chiesto aiuto ai suoi compagni quadrupedi per missioni di quel tipo.
    L'idea di poter incontrare altri lupi la incuriosiva non poco: Kiba e Daikami le avevano spesso parlato della coppia alpha che li guidava, anche se la ragazza non li aveva mai realmente conosciuti.

    Non si preoccupò troppo di ascoltare le conversazioni degli altri presenti sulla barca, rispondendo di tanto in tanto alle occhiate torve che lanciavano i ninja della luna. Delle altre persone presenti, nessuna le sembrava in realtà sospetta, si trattava probabilmente di normali viaggiatori che dovevano arrivare all'isola: tuttavia la prudenza non era mai troppa, e come spesso faceva decise di dare una rapida controllata alle persone a bordo, per avere una idea generale di come fosse la situazione, ma senza aspettarsi di trovare grosse sorprese [Sesto Senso]

    Se tutto fosse stato tranquillo, o almeno apparentemente tranquillo, avrebbe continuato a conversare amabilmente con i suoi compagni, senza lasciare trapelare troppe informazioni: per quello, avrebbe atteso il briefing della mattina. Sarebbe rimasta sveglia tutto il resto del viaggio, riposandosi e non sprecando energie ma tuttavia non abbassando mai totalmente la guardia, godendosi la dolce luce della luna che li accompagnava durante il placido viaggio. Se solo avesse saputo che il suo vecchio compagno di missione Kato era a poche decine di metri da lei...



    Edited by Kairi Uchiha - 23/4/2024, 16:10
  3. .

    La Notte del Lupo

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    Era una notte come tante altre ad Ame. E lo stesso valeva per la Lacrima d'Argento. La notte infatti era la fase centrale del locale, dove avvenivano le principali attività. Lì, nelle sale private o negli spazi più aperti, le gente di Ame (e beninteso solo chi poteva permetterselo) godeva dei servizi di una delle case di piacere ormai più rinomate della città. E forse a dirlo del continente conosciuto. Le mie Geishe erano completamente autonome nella gestione del locale, e generalmente il mio intervento era richiesto solo per servizi speciali o per clienti estremamente facoltosi che potevano permettersi la presenza del Fiore Lupo. E senza saperlo la quasi totalità delle volte avevano a che fare con una delle mie copie fisiche. L'originale, io, spesso risiedevo nelle mie stanze private. In primo luogo per una questione di sicurezza, ma anche per studiare o allenarmi. A perfezionare arte e abilità, nella costante e immortale ricerca di potere e forza.


    Al mio fianco molto spesso era presente il Maestro (sempre nella sua forma umana, ovviamente per evitare di farsi scoprire o riconoscere). Era come un mio braccio destro, e sovente partecipava direttamente alle feste, orgie o eventi che si tenevano alla Lacrima. Insomma, il nostro rapporto ormai era diventato speciale. Senza considerare che, ad esclusione di Shin, il Maestro era stato il compagno con il quale avevo affrontato più missioni in assoluto. Dunque senza dilungarsi troppo il rapporto che esisteva tra di noi era di completa fiducia, e di reciproca assistenza.


    Così quando quella notte raccolsi la missiva inviata da Hayate compresi fin da subito l'importanza della missione che andavo incontro. E lo sapeva anche il Maestro, in quanto lo avevo debitamente edotto sul nostro futuro insieme. Posai il mio bicchiere di sake sul tavolo e alzai poi lo sguardo sul capo dei Corvi. Era sdraiato su un letto, avvolto nei fumi della droga (la più selezionata che si poteva avere ad Ame) e attorno a lui giacevano tre donne nude e completamente obnubilate dalle sostanze assunte nell'arco della notte... oltreché sfinite dalla prestazione richiesta per star dietro al Corvo. Si poteva parlare liberamente, difficilmente quelle donne si sarebbero ricordate la sera stessa, figuriamoci il resto.


    Maestro, come ti avevo anticipato. Noi andremo insieme per l'ultima missione, li cercherò la mia via tra i Lupi. Il mio sguardo si fece tremendamente serio Tuttavia ciò non mi toglie dai miei doveri nei tuoi confronti. O il rispetto o fedeltà che vige tra di noi. Giuro che ti riporterò ai vertici del tuo clan. Lo giuro sulla mia vita. Conclusi, alzando il sake verso il Maestro, il quale sembrò apprezzare e accettare il mio voto. Non erano parole vuote, lo sapevamo entrambi. Ed entrambi ci rispettavamo. Il tradimento o la sfiducia erano pensieri che non ci sfioravano nemmeno di striscio. Non dopo tutto, davvero tutto, quello che avevamo passato insieme. Lui era un mio compagno di vita.


    Lasciando le opportune consegne alle Geishe per la gestione del Locale sarei partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Prima però di lasciare Ame se fosse stato possibile avrei chiesto alla Liberalità (il quale ormai era diventata la mia Virtu di riferimento e quella sulla quale riponevo la mia piu grande fiducia dopo il Coraggio), sempre tramite alle vie oscure di Hayate, di quanto Jins fosse a conoscenza della mia identità o passato in misura tale da comportarmi di conseguenza.


    La Liberalità aveva parlato di una questione di fede. Di un Cuore che richiedeva una prova di fede per essere accettato. Un Cuore che forse era custodito dai Lupi di Hayate. Un Cuore vivo e pulsante che forse avrebbe sostituito quello meccanico che batteva sul mio corpo.


    Ottenute o meno le informazioni sarei comunque partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Allo stesso tempo non mi sarei presentata con il mio stesso volto e corpo, quello di Yuri Zahard. Sarei stata fin troppo bella, e attraente, tale da richiamare attenzioni di ogni genere. Attenzioni che si sarebbero trasformate in curiosità e curiosità in problemi. Infondo stavamo parlando di una missione di Hayate, per Hayate, ed era bene seguire un percorso legato alla discrezione separando se possibile la mia vita ad Ame con la mia associazione alla Setta. Così mi sarei palesata (grazie alla Trasformazione) come un donna vestita in abiti comodi, definibile carina certo ma non tale da far battere all'impazzata il cuore di uomini e donne.




    E individuando il fratello Hayate grazie alla descrizione fornita dalla Confraternita [Nota per Febh] mi sarei avvicinata a lui, nella fase dell'imbarco, e con un sincero sorriso e un studiato inchino mi sarei presentata, truccando la mia voce [Recitazione] Eccomi, qui. Mio dolce Sato! Spero di non averti fatto aspettare troppo! un gesto che avrebbe avuto un duplice scopo, presentarsi in gran segreto grazie al saluto del Lupo e allo stesso tempo indicare la via a Jins su come relazionarsi. Ovvero come quella di una dolce coppietta, dai nomi falsi. Lasciando ovviamente a Jins la libertà di scegliere il mio. [Hayate]


    Non ci furono problemi nell'imbarco e la sera passò senza particolari eventi. In tutto ciò mentre la nave navigava solcando le onde e portandoci ad una destinazione specifica: Tsukiyama. Il Monte Luna, per dirla in altri termini. Lì, dove in teoria avrei trovato i Lupi di Hayate e il Cuore citato dalla Liberalità.


    Durante la cena non potei fare a meno che pensare a Jins Kaguya, mentre mi intrattenevo con lui parlando di fiori, profumi e vestiti. Forse come effetto collaterale di vivere ad Ame mi sorse il dubbio sulla sua affidabilità. Se da una parte non avevo la ben che minima remora sulle Virtù, e sul loro operato nel quale davo massima e totale devozione... potevo dire altrettanto di Jins? Lui infondo era un mio pari. E cosa lo spingeva a seguire Hayate? Potevo fidarmi ciecamente? Come matrona della Lacrima d'Argento conoscevo bene le Virtù e i Peccati degli Uomini e l'invidia o la gelosia erano tra le bestie più infime che potevano consumare chiunque. Tuttavia rispondere alle mie domande sarebbe stato impossibile da fare, mi trovavo davanti del resto ad un Jonin che aveva vissuto anni sotto copertura, senza lasciare tracce o creare dubbi, e quindi era un attore consumato. Molto più di me. Imperscrutabile. Restava solo un dato certo, se aveva ottenuto la fiducia della Liberalità allora aveva anche la mia... fino a prova contraria.


    A cena conclusa venne il momento di riservarsi del tempo, e per dare credito al nostra recita, ci ricavammo un posto a prua... intenti a scrutare oltre al mare alla ricerca della terra dei Lupi. E fu in quel momento che i miei occhi caddero sul ponte, a guardare chi era presente. E proprio lì che mi accorsi di tre individui singolari, erano Ninja o Samurai? Difficile dirlo, dalle armi e armature vistose che sfoggiavano. Notai poi la presenza di tizio un po' grassotto, un possibile e tipico cliente della Lacrima, sicuramente accompagnato da quella che poteva essere la sua guardia. Poi i miei occhi si spostarono su una giovane coppia, con due figli a carico e infine... infine il mio sguardo si posò su di lei.

    Lei.



    Kairi Uchiha.



    La mia compagnia di Team. Una persona di assoluta fiducia e onestà. Un persona a cui Kato credeva e a cui aveva svelato la sua anima. Aveva rischiato la vita per lei, e Kairi per Kato. Si erano pure affrontati, per conoscersi meglio. Lei era la luce che illuminava Shin e noi tutti. Una luce che quando si spense lasciò il vuoto. L'ombra. I Prodromi dell'Oscurità.

    Dovetti dare fondo ad ogni singola mia abilità e capacità attoriale, ormai frutto di infinite ore passate alla Lacrima, per gestire le emozioni che scaturirono dal mio cuore meccanico per mantenere la calma. Voltai leggermente lo sguardo, facendo finta di niente, restando neutra con il viso ma allo stesso tempo mi resi conto che sarebbe stato impossibile trattenersi completamente... così quando, quasi per fortuna o coincidenza, Jins iniziò a parlare di argomenti seri, in quei precisi frangenti mi avvicinai a lui, e fingendomi come la Lady Giulet Kurogane innamorata del giovane Romeo Iga in Occhi del Deserto, lo abbracciai forte stringendolo amabilmente, dando le spalle al trio di Ninja. Ma non solo, portando il mio indice sulla sua bocca bloccai le sue parole sussurrandogli all'orecchioSato-chan... non parliamo stasera. Godiamoci questo bellissimo chiaro di luna ... che si rifrange sui tuoi occhi. E concentriamoci sul suono delle onde del mare. Era da tanto che aspettavamo una vacanza insieme. Voglio sentire il tuo calore. E da meno di un palmo di mano l'uno dall'altra con un'occhiata velocissima che indicava la direzione, percettibile solo a Jins, suggerii all'Hayate una, anzi più presenze indesiderate. Una possibile minaccia. E lo volontà di ascoltare, raccogliere informazioni. [Nota Percezioni]


    Probabilmente Jins, stretti in quell'abbraccio, avrebbe percepito il mio cuore battere e sussultare. Questo perché avevo visto Kairi Uchiha. Sì. Lei. Jins avrebbe potuto notare una lacrima di sincera commozione scendere lungo il mio volto, memoria di una vita passata.

    Il mio pensiero volò nel passato, dove Kairi Uchiha insieme a Shin, Shunsui e Kato avevano agito alla città della Pietra e lì avevano cambiato le sorti di molti. Kato compreso. Lì, fu l'ultima volta che il team fu riunito. E da quell'evento nulla fu più come prima. Ancora da chunin accademico Kato aveva perso ogni rapporto con Kairi, la quale probabilmente si era allontanata dalla via Ninja. Se solo... se solo fosse venuta all'Abete pure lei, e ne ero certa, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Hayate colmando l'oscurità che si era formata nel nostro cuore dopo gli eventi di Iwa. Avrebbe compreso quante menzogne e quante castelli di carta circondavano il mondo accademico. Avrebbe visto la verità nell'azioni del mio Leader! Che spreco di talento incommensurabile!


    Sospirai, ritornando alla realtà. Forzandomi. E mi chiesi il perché della sua presenza, e anche del Jonin suo compagno di Clan. Hangetsu Uchiha, il nostro committente per la missione alla città della Pietra. Sicuramente anche il terzo era legato a loro, oltreché all'immancabile cane compagno dell'Uchiha. Era veramente plausibile che tre Ninja di quel calibro si stessero muovendo per catturare un possibile traditore? E se era veramente così allora di chi stavamo parlando? Tuttavia per un attimo venni colta da un flash. Possibile che anche loro fossero diretti dai Lupi? Infondo Kairi Uchiha era legata ad essi. Ma come era possibile? E perché proprio ora? Tale era la coincidenza?


    Così rimasi in silenzio, abbracciata a Jins, con i sensi in particolare l'udito acuito all'inverosimile e nel frattempo cercai di tranquillizzarmi. Non erano distanti, ma nemmeno troppo vicini. Dunque mi concentrai e cercai di ascoltare ogni loro parola, cogliere ogni dettaglio spingendo sicuramente Jins a fare altrettanto. Sperando di capire chi o cosa aveva spinto Kairi a ritornare in azione.


    Chiaramente non potevamo restare lì all'infinito, o sarebbe stato fin troppo sospetto. Quindi dopo un po' di tempo, e dopo aver provato a cogliere qualche loro conversazione, avrei suggerito a Jins di fare il giro della barca per capire chi fossero i presenti (ovviamente tendendo un orecchio al trio). A braccetto con il mio “fidanzato” mi sarei presentata in maniera cordiale a quello che non sapevo essere il mercante Una notte speciale, vero? Noi stiamo andando a Tsukiyama... come vacanza era da molto che aspettavamo un momento del genere. Lei è del posto? Mi sa suggerire qualche luogo speciale? Qualcosa che è conosciuto solo dai locali? Poi... per tutti i Kami! Ha visto anche lei quei Samurai? Mi incutono paura... non ho mai visto tutte quelle armi... Qualche frecciatina utile a sondare il terreno. Poi chiusa la conversazione con l'uomo passando a fianco del passeggino mi sarei limitata ad un ampio sorriso Chissà se al termine di questa vacanza arriverà una gradita sorpresa... dissi facendo l'occhiolino a Jins Quanti anni hanno? Così piccolo per un attraversata, seppur leggera. Un bel rischio, mamma! Per fortuna che il mare è tranquillo Commentai alla donna. E terminata quella conversazione non ci restò altro che tornare sottocoperta. Evitando ovviamente di incrociarci con il resto dei Ninja/Samurai.


    Chiusa la porta alle nostre spalle, lì avrei iniziato a parlare all'Hayate, sedendomi accanto e con giusto un filo di voce appena udibile Jins, i tre che erano vicino a noi... sono elementi indesiderati. Il primo, con la coda di cavallo, è un Jonin accademico. Hangetsu Uchiha accompagnato dal suo cane ninja. E' un suo valido alleato. La seconda è Kairi Uchiha. E' almeno un Chunin, sempre accademica. Abile anche lei. Non aggiunsi ulteriori dettagli Il terzo non lo conosco, ma presumo sia un loro alleato. E oltre a loro ci sono altri tre Ninja, o forse Samurai. Squadrai dall'alto al basso l'Hayate Ammettiamo che siano qui per ricercare un ladro. Per quale motivo l'Accademia smuoverebbe almeno un jonin e un chunin? Non solo, Kairi Uchiha so per certo che è legata ai Lupi. E io non credo nelle coincidenze, troppa gente in un posto così piccolo. Jins cosa sta succedendo nelle Foreste del Branco? Ti prego... di ascoltarmi e di rispondermi. La mia esperienza mi insegna che è fondamentale ottenere informazioni. Sta succedendo qualcosa sull'isola? Oppure hai ricevuto informazioni dal branco? Allarmi? Preoccupazioni? Hai modo di chiedere alle tue evocazioni? Avrei atteso una sua risposta o affermazioni In ogni caso ti volevo domandare... cosa devo sapere sui Lupi? Abitudini, comportamenti da evitare o doni da portare. Non solo, mi spiego meglio, è come se mi sentissi attratta... da quando avevo incrociato il lupo etereo, e lo avevo sconfitto ma questo forse non era ancora il caso di dirlo a Jins … come se alcuni di loro ululassero al vento e richiamassero la mia presenza. E' strano. Ma allo stesso tempo invitante. Accogliente, caloroso... come essere parte di un branco. Era proprio così. Non avevo al momento altri termini per descriverlo Per i Corvi invece... sono perfettamente consapevoli della mia scelta e non hanno obiezioni, l'importante è che rispetti il patto che ho siglato con loro e lo farò. Ho dato la mia parola. Al termine di quelle domande avrei lasciato Jins rispondere, avevo ancora diverse considerazioni da fare prima di chiudere la conversazione.

    Comunque al termine di tutto, quando sarebbe arrivato il momento di dormireOra è bene che facciamo a turno. Viste le premesse direi che è meglio che uno di noi resti sveglio, mentre l'altro riposa. Sei d'accordo? Ah, evitiamo di mangiare se non dalle nostre vettovaglie. O di muoverci da soli. Potremmo essere già dei bersagli.

    Naturalmente alla mattina, prima di uscire dalla stanza ingannando il tempo mi sarei preparata a dovere, mentre Jins riposava e dormiva. [Preparazione 1] [Preparazione 2][Preparazione 3]



  4. .

    Stop right there!

    XV



    Il grido E' SpIderboy!! con tanto di enfasi sulla I sarebbe probabilmente arrivato in unisono da padre e figlio, lasciando quest'ultimo a borbottare mentre discuteva con l'autore dei dettagli. Approfittando del momento di solitudine, Hikaru andò ad offrire il suo supporto al figlio, che reagì al suo discorso con un pesante sospiro, seguito però da un mezzo sorriso consolatorio. Lo so... Dirlo ad alta voce lo aiutava a crederci di più. Dopotutto, la consapevolezza di essere parecchio indietro rispetto al giorno della sua scomparsa lo faceva sentire in difetto, non era semplice autoconvincersi che il sè del presente fosse abbastanza, se la se stessa passata era diverse spanne avanti a lui. Si osservò la felpa che indossava, compagna di molte avventure, sorridendo all'idea di organizzare qualcosa di quotidiano e innocuo con la madre. Heh, finchè non sistemo il mio corpo dovrò vestirmi come i miei fratelli. Per quanto fosse pieno il suo armadio a casa, era passato parecchio tempo, e ancora non sapeva quanta poca stoffa adorava avere addosso la sua controparte. Mi piacerebbe una bella pelliccia calda. Commentò, giocherellando in modo distratto con la manica di Hikaru, il suo subconscio sapeva quanto adorasse quel morbido tessuto.


    La sua sfuriata scosse gli animi in un momento già parecchio delicato di suo, dove nessuno di loro poteva permettersi il lusso di perdere altro tempo. Raizen fu il primo ad avvicinarsi per consolarlo in qualche modo, trovandolo con la testa affondata tra le ginocchia, e la sua voce ovattata che si sentiva a malapena. Lo soOo. Mugolò, in una sorta di cantilena, anche se non sembrava crederci realmente. Ma prima ero da solo. Ora invece ho ritrovato qualcuno che mi conosceva, ho percepito dei ricordi... Attaccarmi unicamente al nuovo me sarebbe come rinnegare di aver fatto parte di quella famiglia. Poteva non essere del tutto corretto come ragionamento, ma la sua era una forte convinzione difficile da smuovere. Non voleva farsi semplicemente adottare di nuovo, voleva tornare ad essere la figlia che avevano cercato con così tanto impegno. Dopotutto Raizen lo aveva trovato al suo nuovo punto zero, non aveva aspettative per il piccolo Youkai, lo aveva visto crescere e ne aveva testato i progressi. Ma per la sua famiglia? Da come ne parlavano la storia era ben diversa. Ed ora, accettare di essere sempre un nuovo sè era diventato incredibilmente difficile. Se non altro, forse gli restava Raizen ad essere fiero dei suoi progressi, fino a che non fosse arrivato in pari con le aspettative passate.

    Fu il padre (seppur in formato spada) a parlare per primo quando finalmente riuscì a sciogliere il sigillo, dando sfogo a quelle deboli memorie nascoste che occasionalmente su facevano strada nella sua mente. Youkai era chiaramente un po' rigido, anche se le sue parole gli resero gli occhi lucidi, facendogli sbattere le palpebre più volte per resistere al lasciarsi andare ad un pianto consolatorio. Annuì vistosamente. Non sono tornato solo per mettermi comodo in una famiglia così unita. Voglio essere all'altezza delle vostre aspettative. Sorrise, osservando i presenti con determinazione, non voleva di certo che la sua scenata raffreddasse gli animi da battaglia. Gonfiò il petto con trionfo, preparandosi mentalmente allo scontro. Andiamo a spaccare qualche culo. Era pur sempre figlioccio di Raizen.


    Riunitisi con l'Inuzuka e lo Hyuuga, si iniziò a parlare della strategia, preparandosi ad ogni evenienza. L'Hokage aveva già messo in allerta Sokken, che doveva assicurarsi di qualsiasi variazione nel loro chakra ad ogni momento, e l'Uzumaki avrebbe aggiunto un dettaglio all'Inuzuka: La tua muta di cani potrebbe farci comodo come supporto contro i suoi genjutsu. Saprebbero liberarci da essi? Tenerli lontani dallo scontro principale e averli pronti solamente per attacchi di supporto poteva evitare loro inutili sacrifici.

    L'esplosione della porta sancì l'inizio di quella difficile battaglia. L'enorme quantità di cloni nemici era irritante, ma Youkai mantenne la calma: sapeva che il loro Hokage era un esperto in quel settore, e dubitava che i nemici potessero essere troppo vicini al suo livello. Erano semplici distrazioni, nulla di cui una buona strategia non poteva liberarsi. Per di più, Sokken individuò immediatamente le copie fisiche, cosa che non avrebbe fatto altro che semplificare loro il lavoro. Ma il primo approccio di Raizen, con Youkai ora fuso nel suo corpo, fu quello di un patto. Nello spazio mentale dell'Hokage, il piccoletto sussultò, osservando l'uomo con aria tradita. Scendere a patti!? Hanno fatto i loro porci comodi fino ad ora, cosa pensi di ottenere da un accordo, se non una pugnalata alle spalle?? Ruggì, irritato come poche volte lo era stato in vita sua. Di sicuro, Raizen avrebbe fatto leva sulla possibilità che una setta oggettivamente potente come gli Hayate si fosse potuta occupare di un simile assassino... Cosa che portò il giocane Uzumaki a mordersi un labbro, frustrato. Tsk! Nel migliore dei casi, finirebbero per usarlo come esca contro di noi. Sembrava assurda come conclusione, dopotutto il patto sembrava solido a sufficienza, uno scambio più o meno equo, sempre che avessero modi efficaci per eliminare una simile minaccia. Eppure a Youkai non piaceva, aveva ascoltato Yamato, li aveva visti all'Abete: un patto con loro non poteva che portare guai.

    Se la Speranza non avesse accettato il patto, inevitabilmente il combattimento sarebbe iniziato. Il piano di Raizen ebbe inizio, staccandosi dal suo corpo e attivando così il sigillo che trasformò l'Hokage in Youkai. Non appena lo vide scattare, preparò subito la sua difesa. Troppo veloce- Sokken! Difesa!! [Stratega] L'amicizia con Murasaki era stata utile per dargli una conoscenza approssimativa degli Hyuga: sapeva che erano maestri del chakra, e contava sul suo supporto repentino per difendere tutti, ora che stavano ancora sulla soglia, in attesa di farsi avanti. Raizen era partito in anticipo, ma attirato dalla trasformazione data dal Fuinjutsu, fu rapido nell'usare una delle tre catene che già lo avvolgevano per prendere l'ora esile corpo del Jonin con un rapido movimento ad arco, anticipando le sue mosse e trascinandolo con poca grazia nuovamente nel gruppetto, in modo che fosse alle spalle dello Hyuuga. [Slot Azione 1] Non si era detto di non essere affrettati?!

    Fu proprio la cautela a rendere vita facile all'Akimichi, che con una rapidità estrema andò a creare una spaccatura nel terreno, che in un secondo si aprì sotto di loro, rivelando pericolosi spuntoni. Youkai diede sfogo a tutta la sua energia per far attaccare due delle sue catene già estratte alla parete della porta demolita in precedenza, con un grido che, nascondendo a fatica il dolore per lo sforzo, avrebbe ordinato a tutti: AGGRAPPATEVI!![Slot Difesa 1] Era lento, ma la gravità non era rapida quanto quel temibile attacco, e la cosa gli avrebbe forse dato quel secondo in più di cui aveva bisogno per proteggere tutti. Il finto Youkai era ancora avvolto dalla catena dalla precedente presa, venendo trattenuto sospeso insieme a lui. [Slot Azione 2] A quel punto avrebbero tutti avuto tempo, dopo un rapido appiglio, di sfruttare muri o un semplice salto per riposizionarsi. Con un cenno della mano, Youkai indicò a Sokken di posizionarsi dietro tutti loro: avendo una mina vagante come l'Hokage pronta all'attacco con tanto di demone, preferiva che il potenziale del clan dagli occhi bianchi fosse usato per difese d'emergenza, e che il jinchuriki avesse modo di sfogarsi senza ostacoli. Un secondo cenno della mano per ordinare a tutti di mantenere la loro posizione, più vicina possibile all'entrata (pur evitando la fossa da poco creatasi), lasciò libertà a Raizen per caricare la sua Bijudama. Ed un'ulteriore trappola sarebbe scattata.

    La stanza precipitò nel buio per molti di loro. Fortunatamente, fu proprio la carica di quella tecnica dell'Hokage a causarlo, quindi ebbe tutto il tempo necessario per prendere la mira, e lanciare comunque la temibile sfera demoniaca nella direzione prevista, senza che nessun altro gli fosse d'intralcio. Nuovi colpi però sarebbero stati rischiosi. L'Hokage cercò riparo sul tetto nonostante la sua Bijudama fosse ben lontana da poterlo colpire, ma ciò, rendendolo uno dei bersagli più lontani, gli permise di evitare il genjutsu, così come a Sokken e Youkai, liberi dalla loro influenza. [Nota] Nel vedere i loro occhi saettare in modo confuso, sarebbe stato semplice intuire che qualcosa non andava. Grazie alle conoscenze di Seira, sarebbe stato l'Hokage stesso ad avvertirli del trucco, con Youkai e probabilmente Sokken a confermare la teoria. Maledetta strega... Non importa quanti trucchetti userai, stai solo rallentando il tuo destino, ma non puoi sfuggirgli in eterno!! Youkai, restando appeso alla porta con la terza catena, piantò le altre due delle sue catene nel terreno ora apertosi, tirando con quanta forza aveva in corpo per cercare di chiudere la pericolosa fessura, cercando di liberare tutti da quella nuova trappola. [Slot azione 3 + Nota] Era il più debole lì in mezzo, ma non voleva essere da meno. Avrebbe dato il suo supporto in ogni modo possibile, e al momento giusto avrebbe dato il meglio di sè per creare a tutti la situazione più vantaggiosa possibile. Sokken, Tetsuba! Avete la strada libera. Tu, usa i tuoi cani per liberarci di quanti più cloni di Seira possibili. Si voltò poi verso lo Hyuuga. Tu invece, fai lo stesso ma con Mineru, ma resta vicino a noi quanto più possibile. Voglio trovare l'originale. Aveva parecchie domande per la donna, ed era certo che potesse essere un bersaglio più semplice da catturare rispetto alla Speranza, forse con una rapida interrogazione mentre tenevano gli altri impegnati nel combattimento potevano scoprire qualcosa, e magari coglierla alla sprovvista una volta liberati i genitori dalla loro copertura. Siamo tutti in disparte al sicuro, quindi sentitevi liberi di sfogare i vostri attacchi ad ampio raggio finchè potete. Facciamogli vedere che non si scherza con Konoha.

    42/60 di chakra
  5. .

    Arena Sotterranea

    XVI




    Annuì alla proposta di Hojo sul costrutto dalla forma assai singolare.

    È uno di quei personaggi dei fumetti o sbaglio?
    Spoderboy tipo?
    Dovrebbe bastare, anche se avrei preferito che la sua funzione non fosse tanto palese, non vorrei che venisse distrutto troppo rapidamente.
    Tipo quel Vedomon che ha quell’appiccicume addosso.
    Non sarebbe male fondere l'utile al dilettevole a questo punto.
    I grandi palazzi delle tue città per tenerci lontano dal suolo e il vostro amato eroe che scorrazza tra me e loro con quella mansione lì


    Aveva visto troppe volte Youkai sfogliare quei fumetti per non averne intravisto l'ambientazione e nonostante la forma gli interessasse poco rispetto all'efficienza poteva essere affascinante considerando lo spazio ristretto in cui si sarebbero ritrovati, combattere all'interno di una città miniaturizzata, come se fossero dentro uno di quei souvenir di natale con la neve.

    A proposito di appiccicumi, in una missione ho recuperato qualcosa che potrebbe ispirarti, ma vorrei illustrartela in privato.

    Era una scusa, e tra gentiluomini era evidente che fosse il momento di alzarsi e di prendersi qualche secondo per parlare a quattrocchi.

    Mi serviva una scusa per tenerti da parte Hojo, ma credo fosse evidente.
    Il fatto che Hikaru dia precisazioni sul Giseigan mi sembra assai strano nonostante il tuo carattere, e non vorrei che lo faccia perché eludere le domande per una del suo calibro sia una specialità.
    Di certe armi si capisce il potenziale solamente quando si ha a che fare con loro e c’è stato un piccolo, piccolo dettaglio che raramente è sintomo di scelte assennate.
    “Anche se Yuuki è con noi dobbiamo continuare per il bene dei nostri figli.”
    Continuare a fare cosa, Hojo?
    Non mi sembrate una minaccia per Konoha, ma il segreto e l’impulsività sono sempre la crepa che anticipa il crollo della diga in questi casi.


    La mano che gli poggiò sulla spalla era il contatto necessario per portare quel dialogo ad un livello più profondo Hikihime inoltre era ancora con lui.

    Ho compreso da che parte state, ma devo chiederti quali fossero i piani originali con le lacrime e cosa vuoi sacrificare per attivare il Giseigan.
    Posso aiutarvi solo se me lo permettete, Hayate ha cercato di portarmi via tutto più di una volta, siamo dalla stessa parte.


    Il risultato di quel colloquio avrebbe potuto offrire qualsiasi tipo di risultato, ma visto che avrebbero mosso insieme nella medesima direzione ci sarebbe stato tempo per modificare il piano d’azione.




    [Sala Sotterranea]



    Le continue pressioni su Youkai e le sue prestazioni avevano infine eroso ogni suo limite di sopportazione, facendolo esplodere nel suo corpo in una scena quasi raccapricciante, un conto era vedersi agire o recitare, un altro era vedere la mimica e le movenze di Youkai nel suo corpo. Era terribile.

    Su su, ora non lasciarti scoraggiare.
    Ricordi cosa ti dissi all’inferno?


    Ricordare quell’ episodio rendeva qualsiasi meno credibile.

    Youkai può essere solo Youkai, non hai un passato se non quello che ricordi.
    È come se mi offendessi quando mi paragonano agli altri Kage.


    Si offendeva in realtà, ma la sincerità non era utile in quel momento.

    Puoi solo essere la migliore versione di Youkai, non di Yuuki o di chissà chi.
    Dimostra chi sei oggi, non chi eri ieri.
    Credo sia meglio farti amare per chi sei anziché fingere di essere qualcosa che non ricordi e recitare in eterno.


    Non aggiunse la parte sul non avergli fatto spendere soldi in vano, quello poteva risultare demoralizzante. Non sapeva se per merito suo, per uno slancio di Youkai o per quello dei suoi genitori, ma alla fine riuscì a rievocare qualcosa e disattivare il sigillo.

    Certo Fujiko, ma le evocazioni potrebbero tornare utili, non sono mica sassi da lanciare a caso solo per far scattare delle trappole.
    Meglio a quel punto richiamare un equipaggiamento, ma non ho mai avuto niente di legato ad un richiamo.


    Alla fine decisero di sfondare, evitando grazie alla previdenza di Raizen ed al suo clone le prime trappole. Gliene rimaneva solo un altro gozzilione davanti. Ebbero i primi segnali che qualcosa non andava come preventivato dal silenzio che li accolse dentro la stanza, nonostante i suoni uditi all'esterno infatti sembrava che la Speranza avesse già fatto beffe delle guardie di Shika, costringendolo ad arrestare il suo attacco a tre metri dall'ingresso vista la moltitudine di falsi obiettivi.
    La situazione all’interno sembrava essere sotto controllo ma era Seira a controllarla, ragione per la quale la sua primissima interazione fu proprio quella di ricercare la mente della volpe.

    Kurama, fino a cinque secondi fa sembrava che qui dentro infuriasse la battaglia, ora la situazione mi sembra fin troppo pacifica, come è il mio chakra?

    Accertatosi delle sue condizioni si sarebbe quindi rivolto a Soken.

    Dedica sempre qualche istante ai nostri chakra Soken, i tuoi occhi sono la nostra prima difesa contro le trappole.

    Se fosse stato attivo un genjutsu si sarebbe occupato del rilascio prima di darsi un accurata occhiata attorno, [ST 1, 2 e 3] la tensione era palpabile tanto quanto le corde delle trappole che lo circondavano per cui, intenzionato a non farle scattare, assunse una posizione eretta ma senza dar segno di aggressività, per quanto non era difficile capire che le mani mantenevano una certa rigidezza per una buona ragione.

    Ti sei preparata bene Mikumo, e vedo che sei parecchio convinta dei tuoi mezzi per rinchiuderti in questo modo in un vicolo cieco.
    Dimmi pure tutte le stronzate che vuoi ma che riesci ad uscire da qui senza rimetterci qualcosa lo vedo parecchio improbabile.


    Non gli importava eccessivamente di rivelare chi fosse, aveva modo di reagire prontamente per far fronte a qualsiasi minaccia.

    Io ti proporrei un patto, ma per via della tua pulciosa associazione Konoha ha perso importanti elementi, capisci che non va bene aprire un negoziato con questo presupposto.
    Potremmo quindi dire che suddetto negoziato ha una condizione d’accesso, ossia che Hayate saldi il debito di sangue che ha con la foglia o magari che li riportate in vita, dopotutto è qualcosa che sta nelle vostre corde, senza contare i disastri successi quando quei rincoglioniti anche per gli standard di Hayate cercarono di liberare il cinque code.
    Ovviamente Seira stessa rientra nel conteggio.
    Una volta seduti al tavolo, alleggeriti da ogni debito, potrei proporti di rendere inutile il concordato.
    Al momento non posso perderlo, esporrei il villaggio a troppi pericoli, ma se Hayate mi aiutasse con l’assassino degli Uzumaki non avrei più ragione di tutelare il concordato e la vostra setta di invasati eliminerebbe col nostro aiuto uno di quei brutti, bruttissimi esperimenti che mettono a repentaglio il suo primato.
    Elimineremo il problema alla base, ed aiutandoci lo faremo molto, molto più in fretta, inoltre servirà qualche tempo per metterli al sicuro entro le mura del villaggio.
    Non scomodarti, parla pure da dove sei.
    Se inizi a sparare puttanate vengo io a prenderti.


    In quel momento avrebbe intimato con un clone a Fujiko di farsi avanti con qualche insulto mascherato da complimento e tentare di scucirle la bocca con le parole del vanitoso, mirando con una domanda accusatoria a farle rivelare il suo piano accusandola di essere la più stronza del gruppo.
    Se non ci fosse stato margine di interazione avrebbe mantenuto parola, rilasciando il sigillo per tornare nel suo corpo, a pochi centimetri di distanza da lui, e avere a disposizione i suoi strumenti migliori ma di fatto compiendo il mezzo giro di ruota necessario a far spezzare la corda di quello stallo. Mosso il primo passo fu preso di petto da Mineru immediatamente intercettata in quanto l’unica ad eseguire i sigilli tra i suoi cloni, troppi sigilli per Raizen Ikigami, anche da quella distanza . [AdO ST 4 e 5]
    L’Hokage si staccò da Youkai svanendo per arrivare faccia a faccia col suo avversario in un istante, le mani già strette attorno all’elsa di Jigoku quando lei ancora non aveva ultimato i sigilli, avrebbe impugnato l'arma per colpire di piatto, la potenza non ne avrebbe risentito ma almeno non avrebbe tagliato. Il turbine partì con una rapidità devastante reso ancora più difficile da schivare grazie a una mossa elementare per un foglioso ma che in un ambiente chiuso quando ben gestita risultava assai antipatica, ma non fù l’unica cosa che fece, anche Kushinada infatti stava agendo e lui era consapevole dello scopo, fortunatamente il raggio di quel genjutsu gli permetteva di escludere alcuni dei cloni presenti nella sala per i quali sarebbe stato inutile eseguire la tecnica visto che nessuno ne sarebbe caduto vittima mentre quelli pericolosi restavano all'interno del suo raggio d'azione. Quindi l' Hokage agì per accertarsi di raggiungerli, se li avesse interrotti allora tutti sarebbero stati salvi dall'attacco, ma in caso contrario era probabile che qualcuno del team avrebbe dovuto prendere contromisure per salvaguardarsi contrariamente a lui che era fuori portata. Raizen era consapevole di cosa Seira avesse nel suo repertorio e quella tecnica tornava assai utile alla Yamanaka, purtroppo Garyu era in grado di ingigantirsi e il turbinio della lama avrebbe lambito parecchie copie della cagna Hayate. Il magistrale controllo che aveva acquisito sull’arma infatti gli concedeva di poter usare quella tecnica senza avere impiccio da qualsiasi ambiente, riuscendo a modulare l’aria di influenza rimpicciolendo la lama quando questa arrivava troppo vicino al muro, per quanto l’attacco fosse Rapido infatti quell’istante poteva essere spaccato con la necessaria maestria. Essendo consapevole delle dimensioni della stanza e della lama che stava maneggiando e di quanto questa sarebbe diventata abnorme sapeva che in un certo momento dell’attacco la lama poteva crescere per arrivare a colpire quanti più cloni possibili ma successivamente doveva decrescere per non impattare sul col rischio di arrestarsi su di esso ma concludere il giro colpendo anche chi sperava di trovare riparo in uno spazio angusto.
    Se per qualche ragione non fosse riuscito nel tentativo di combinare come si aspettava l'attacco avrebbe cercato di interrompere la Speranza in maniera altrettanto fulminea, accumulando una grossa quantità di chakra nella mano per creare una Bijudama e lanciarla tra le due Seira più vicine a lui in quanto consapevole che solo quelle entro una certo raggio potevano avere influenza con quel genjutsu. [ST 5] Non le avrebbe prese in pieno ma se fossero stati dei cloni sarebbe bastato a dissolverli o alternativamente interrompere l'esecuzione del Genjutsu.
    Tuttavia quella frenetica azione aveva dato fondo alla sua capacità di controllo delle tecniche e quell'ultima venne lanciata con meno accuratezza, costringendolo ad uno spostamento contemporaneo in verticale migliorato dal chakra repulsivo per salvaguardarsi dalla sua stessa esplosione e che l'avrebbe portato ad attaccarsi col chakra adesivo esattamente sopra Mineru, posizione sicura anche nel caso in cui i cloni fossero riusciti ad attivare il genjutsu in quanto fuori dalla loro influenza. [SA 1] Mentre Raizen cercava una strategia efficace contemporaneamente il clone più vicino al gruppo consapevole della strategia l'avrebbe fatto indietreggiare se necessario, permettendo all'originale di colpire quanti più cloni possibili e salvandoli dal fuoco incrociato. Se le tecniche avessero

    Se i cloni saltano sta a voi l’attacco aereo, ricordate che l’efficacia ora sta nella poca potenza ma nella grande portata, i cloni svaniscono in fretta anche se possono avere un equipaggiamento.
    Fujiko, cerca di utilizzare le parole del vanitoso, ma attenta, potrebbe esserci un fuuin in grado di ribaltartelo contro, quindi sii pronta a rilasciarlo oppure ad usarne altri prima per scaricarlo, sfrutta le mie sembianze in modo che non sospetti di quel genjutsu, ma salvaguarda il tuo chakra devi averne per la parte finale.
    Quando sentirò Kushinada cantare saprò che i Genjutsu sono nuovamente utilizzabili.


    Sprecare chakra e tempismo per tecniche che gli sarebbero state rivoltate contro infatti sarebbe stato deleterio per quanto essendone al corrente potesse spezzarle senza problemi. Terminato quell’attacco a prescindere dall’esito avrebbe guadagnato un po' di spazio, e se gli fosse stata data copertura da qualche attacco avrebbe cercato di spostarsi verso l’uscita.
    I due genitori- spada vennero lasciati fuori da quel confronto momentaneamente.

    Non sarebbe male avere un po' di acqua sparsa sull’arena se restano troppi cloni in giro.

    Se Butsumaru fosse stato in grado di attaccare la spaccatura generata da lui avrebbe costretto il medesimo clone che aveva aiutato Soken a spingere via Raitei in maniera efficace grazie alla distanza a cui stava l’imponente Chunin, tuttavia per lui fu inevitabile cadere nella trappola essendo rimasto a corto di spazio. Uscire da quel cunicolo per lui diventava imperativo dovendo anche rilasciare Hojo e Hikaru.
    Appena Youkai avesse terminato la difesa Raitei sarebbe scattato oltre la porta guadagnando immediatamente il lato sinistro della circonferenza per poi fermarsi lì ed osservare la situazione, il suo obiettivo restava Kushinada o Mineru se non fosse stata liberata dal danno arrecatole da Raizen, ma quello che aveva in canna era un colpo assai efficace e non poteva sprecarlo.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    143.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attiv. Demon

    2. Rilascio

    3. Rilascio Demon

    4. Tifone

    5. Anima gigante - Bijudama

    Note





    [Quartiere Yamanaka]




    Tayoko sembrò esserci rimasto male quando Yato gli sottolineò che non era in vena di ascoltarlo, anche perché lui non gli aveva raccontato una storiella divertente, ma della sua nascita. Lo guardò di sbieco, sospettoso.

    Non sei carino, ne simpatico.

    Disse con gli occhi stretti.

    Io sono sempre concentrato.
    Mh!


    Era generalmente vero, per lui usare le sue capacità era molto più naturale di quanto non lo fosse per un ninja, addestrato all’uso del chakra per i grandi vantaggi che questo offriva, ma le creature di contratto ed ancor più quelle antiche come lui sfruttavano il chakra per mansioni che per loro erano molto vicine al respirare. Certo bisognava capire quali fossero per lui le cose sulle quali concentrarsi, le foglie, le palline, la carta colorata...

    Si, so aprire dei varchi quando mi viene chiesto con cortesia.

    Rispose leggermente scocciato.

    Ma non su distanze troppo elevate o in luoghi che non conosco, già con Youkai facciamo qualche strappo, farlo per te farebbe infuriare il vecchio.

    Spiegò come se dovesse essere noto a chiunque visto quanto era elementare come concetto.

    Il tutto entro... entro... come li chiamate... quindici metri!

    Disse orgoglioso.
    Una descrizione esaustiva che si aspettava sarebbe stata apprezzata, era nato di recente era un cucciolo in cerca di approvazione, soprattutto da quelli di cui doveva guadagnarsela. [Nota]
    I cloni intanto iniziarono a muoversi, quelli che si spostavano furtivamente parvero non attirare alcuna attenzione, dopotutto a meno di abilità perimetrali in grado di percepire oltre le pareti come era possibile scorgerlo oltre muri e finestre che parevano oscurate?
    Nulla li avrebbe interrotti ma le pareti della casa non sembravano giocare a loro favore: erano effettivamente in legno, ma la costruzione era recente ed il legname non era usato in purezza ma accorpato ad altri materiali, quantomeno nella parte del tetto e delle pareti, mentre per i sotterranei non era dato sapere, ma solitamente erano presenti delle rocce che isolavano la casa dall’umidità della terra. Le uniche cose attraversabili parevano essere le porte di ingresso anteriore e posteriore.
    Al clone sulla porta principale rispose un uomo longilineo dal portamento elegante e distante.



    Buongiorno Senju-san.
    È un onore fare la conoscenza di un celebre manipolatore del legno.


    Disse in tono freddo e asciutto.

    Ma temo abbia sbagliato dimora, qui non c’è stato alcun incendio, solo un singolare modo di attirare l’attenzione.
    Ora mi scusi, ho degli ostaggi a cui badare.


    Era chiaramente consapevole che quegli eventi fossero connessi.

    Le consiglio di prendersi la giornata libera se ha davvero interesse alla loro incolumità.
    O di tornare con l’offerta, assennata, per un negoziato.


    Senza aggiungere altro avrebbe chiuso la porta con una discreta forza, cercando di non farsi ostacolare nell’azione, un segno che forse era già pronto al contronto. [For. Blu]
    Sul retro, qualora il clone avesse deciso di entrare sfruttando la porta apparentemente non piantonata avrebbe trovato uno scenario agli antipodi ad accoglierlo, poco dietro di essa c’era un essere composto da una moltitudine di fili o cavi metallici come un unica matassa che pareva essere sostenuta da una maschera inquietante che gli faceva anche da viso, come se lo sigillasse e gli desse forma al contempo.
    Un qualsiasi movimento che non fosse quello di allontanamento avrebbe comportato un emissione da parte della maschera di una folata di vento tagliente con un preavviso ridottissimo. [ST 1]
    Se l’attacco fosse avvenuto lo shinobi alla porta si sarebbe leggermente irrigidito, sorridendo in maniera sfacciatamente forzata nel tentativo di simulare accoglienza.

    Non faccia l’errore di pensare che non ci aspettassimo visite.
    Il thè è versato da parecchio.


    Sorrise e chiuse la porta. Entrambi i cloni non avevano notato tracce degli ostaggi, ma le due porte erano quasi una di fronte all’altra e si poteva vedere poco più del corridoio che connetteva le stanze.
    Yato giunto sul tetto senza alcun ostacolo potè farne una rapida ispezione visiva: erano presenti due lucernai, delle semplici finestre vetrate grandi a sufficienza da far passare un adulto che servivano le due metà del tetto e un camino di roccia angusto ma abbordabile per uno smilzo come lui, di sicuro una versatilità che da quel punto di vista lo rendeva indiscutibilmente meglio dell’Hokage.
    Più lontano, sull’angolo opposto della casa una volta a vela che copriva il bovindo quasi alla stessa altezza del tetto e se avesse teso l’orecchio avrebbe potuto sentire la porta sbattere in faccia al suo clone.


    Edited by F e n i x - 15/3/2024, 19:44
  6. .

    L'ora del the

    XI



    Youkai sorrise verso Yamato, sperando che finalmente potesse star sereno, ma le sue idee erano in forte contrasto con quelle di Hojo, che non si risparmiava parole (seppur tempestivamente bloccato da Hikaru, non era ancora il momento di far saper loro che qualsiasi parolaccia l'aveva probabilmente già sentita pronunciare dall'Hokage) sulla capoclan. Il giovane fece un cenno di assenso alla madre, per poi occuparsi di nuovo di Yamato, posandogli una mano sulla spalla. Voglio riunire tutti. Ma la capoclan è il motivo principale della mia scomparsa, e non sappiamo come possa reagire ad un mio ritorno improvviso, nè se in qualche modo già sapesse del mio ritorno e ha tenuto tutto nascosto. Al momento, potrebbe non essere una nostra alleata. Serviva però una nota positiva, che gli avrebbe dato dopo un ulteriore sorriso. So che possiamo fidarci di Raizen però.

    Hojo si lasciò andare alla sua confessione, sciogliendo il cuore di Youkai... almeno fino alla menzione dell'essere stata carina, che lo colse leggermente alla sprovvista, spingendolo a mantenere un sorriso tirato almeno fino a che il padre non stramazzò a terra, osservando alcuni dei servitori affrettarsi per farlo riprendere, voltandosi con aria incerta verso la madre: ...Non sono carino? Borbottò incerto. Fissava un punto vuoto della stanza mentre ascoltava le parole di Hikaru, incredulo dell'esser passato davanti la casa dei suoi genitori chissà quante centinaia di volte, senza nemmeno rendersene conto. Ridacchiò nervoso. Ormai non sapevo più a cosa credere. C'erano talmente poche notizie su chi fossi e sul clan, stavo iniziando a pensare di non avere nemmeno origini a Konoha. Aggrottò la fronte nell'udire i due nomi, presto rivelati come suoi fratelli. Natsu e Haru... Ripetè, come fosse un jutsu in grado di sbloccare la sua memoria. I nomi da soli non sembravano però sufficienti, anche se un brivido gli percorse la schiena pronunciando il nome di Haru. Sembrò sorpreso alla menzione del triplice omicidio, ma avrebbe sorriso appena. Ah. Speriamo stiano bene e tornino a casa tutti interi presto! Commentò, fiero che i suoi fratelli fossero fuori a cercare un pericoloso assassino che aveva già compiuto ben tre omicidi.

    Hojo, finalmente ripresosi, tornò attivo nel momento in cui dovevano tirare le somme di tutto quel mistero. La sua teoria aveva senso, dopotutto se solo una frase era stata in grado di risvegliare dei geni dormienti in Youkai, qualcosa che lo "marchiasse" come membro del Progetto Y diventava quasi una certezza. Beh, su questo non ci sono più dubbi allora. Almeno uno di loro, se non tutti, sanno bene chi sono. E non è improbabile che, dato che sono stato portato via già una volta, volessero tenermi distanti da voi per evitare ulteriori influenze. ...Ma perchè non mi hanno contattato e messo al corrente del Progetto Y non appena sono arrivato? Youkai portò una mano al mento, pensieroso. Come stavano continuando a commentare i genitori, parte di quella storia non aveva senso: includere l'Hokage, visto che si trattava della chiave per sciogliere il sigillo, era logico solo se si pensava che chiunque fosse volesse o liberare gli Uzumaki, ma Hojo ne sarebbe stato a conoscenza, oppure attirare l'assassino, ma mettere a rischio tutti gli Uzumaki e potenzialmente tutta Konoha andava contro i principi stessi della Radice.

    Suo padre lo avvertì che erano indubbiamente coinvolti gli Hayate, e non scagnozzi qualsiasi ma uno dei tre Saggi, dato che poteva percepire una lacrima. Questo Sendo che aveva nominato era diventato immediatamente un sospettato, notizia alla quale la madre reagì con un pericoloso scintillìo negli occhi. Youkai si morse un labbro, mentre un preoccupato Yamato protestava. Non possiamo rischiare di lasciare anche un solo Hayate a piede libero. Dopotutto, chiunque fosse, ha cercato di incastrarmi, potevo finire male per colpa sua. Ma non temere, metteremo in chiaro che vogliamo solo che risponda ad alcune domande, e di non mentire. A bassa voce, avrebbe aggiunto: Terrò il mio Vuoto pronto se dovesse servire. Starà bene, Hayate o meno. Ma dobbiamo sapere la verità. Si sarebbe poi voltato verso Hikaru, facendo un leggero cenno con la testa. Voleva che fosse meno aggressiva nella sua interrogazione, ma non le avrebbe impedito di usare la sua corona per assicurarsi della verità. Se non avesse avuto niente da nascondere, non avrebbe avuto nulla da temere, e come membro del Clan proibito, non aveva motivo di tener nulla nascosto a lei o a Hojo, a meno di essere realmente uno degli Hayate. Avrebbero scoperto in fretta se fosse stato lui a dare la soffiata o meno, sarebbe bastata quella come domanda.

    Youkai aggrottò appena la fronte, di certo ammirava la loro dedizione nel voler ritrovare la figlia perduta, ma addirittura unirsi ad Hayate iniziava a sorpassare una linea di cui non sapeva se essere fiero. Reagì con espressione decisamente sorpresa, che mutò rapidamente in un breve pianto commosso quando Hojo confessò che fu proprio Spiderboy e di conseguenza il legame con la figlia a salvarlo da quella tentazione. Si sarebbe lasciato andare ad un breve abbraccio, affondandogli la faccia al petto. S-Spiderboy sarà sempre più forte di Hayate! Sono fiero di averti come padre! Confessò, tirando su col naso, probabilmente entrambi avrebbero avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi. L'argomento si fece ancora più serio: la reliquia apparteneva a Shennong stesso, o in qualche modo era stata creata da un suo frammento. Youkai era turbato. Non sapeva come un oggetto simile potesse reagire con... Shennong stesso. Di certo non aveva intenzione di farsi influenzare da quel potere, anche se ancora voleva recuperare quelle memorie, nonostante sembrasse che Sanako le custodisse sotto sua esplicita volontà. Di certo ammirava la dedizione del padre di arrivare a sacrificare un pezzo di sè pur di avere la speranza di ritrovarla, ma non potè che sentirsi colpevole, sia come figlia scomparsa, che come Shennong. Mi... dispiace. Commentò, con un filo di voce. Non era il momento di far saper loro tutta la verità, c'erano problemi ben più urgenti. Mi farò perdonare in qualche modo, lo prometto. Ma al momento, mi rincuora sapere che abbiamo qualcosa che potrebbe persino intaccare la Rinascita delle Lacrime. Se Shennong ha sconfitto Amesoko, sicuramente le sue reliquie possono annullare o distruggere le Lacrime. Fissò il padre, con evidente preoccupazione. E questo mette anche te in pericolo. Hayate vorrà impossessarsi o distruggere simili reliquie. Non esporti troppo, per favore. A quel punto, si sarebbe fatto un'ulteriore domanda: era forse lui stesso in grado di distruggere le Lacrime? Rievocare quel potere richiedeva un potenziale sacrificio non da poco, ma avrebbe potuto limitarlo o raggirarlo pur di sconfiggere gli Hayate, una volta che se li fosse trovati davanti? Sarebbe stato pronto a rispondere a quella domanda, se avesse avuto la perfetta occasione per sfruttarla? Se riuscissi a riprendermi il mio potere di controllare la mia anima, forse potrei fare qualcosa di più.

    Le carezze della madre lo fecero arrossire appena, agendo in modo polarmente opposto alle sue catene, donandogli una pace che solo il Vuoto gli aveva saputo dare fino ad ora. La sua influenza però non era intensa a sufficienza da non farlo sussultare quando sentì che la colpa del loro sterminio era dei Kaguya, uno dei quali ammirava come libero mercenario. Chissà se Feng stesso era stato complice di quel genocidio. Fissava un punto imprecisato del pavimento con gli occhi sgranati, non reagendo nemmeno alla notizia su Hayate, ritardandola invece di parecchi secondi, momento in cui lo stress aggiunto lo fece sobbalzare con un gridolino incredulo. Tuo fratello minore!? Respirava rapidamente, si aspettava di sentire che fosse parte del clan della madre, ma non immaginava che il loro legame fosse tanto stretto. E' mio ZIO?? Hayate?? Quell'Hayate?? Lo sguardo era vuoto e schizzato, mentre nella sua mente ronzavano i pensieri di una simile implicazione. Poteva ancora pensare di affrontare un membro del clan, ma suo zio? Aveva sempre detto a sè stesso che la famiglia veniva prima di ogni cosa, prima con Raizen che considerava quasi un padre adottivo, o più adatto un fratello maggiore, da meno di un'ora aveva ritrovato la sua vera famiglia e riscoperto il loro travolgente affetto... e con Hayate, come si sarebbe dovuto comportare? ...Mi serve un momento. Balbettò, incredulo di come la sua vita si fosse ribaltata per due volte nella stessa ora. Su una cosa era certo: non doveva per forza approvare le azioni di un suo parente, e di certo quel legame non si estendeva alle centinaia di membri della sua Setta. Almeno quello era chiaro. Di certo non sapeva rispondersi su come avrebbe reagito se si fossero mai incontrati. E mostrò un certo stupore nel sapere che non si era affatto ribellato alla decisione della sorella di non seguirlo. Si morse un labbro, visibilmente teso. Tutto qui? Forse almeno per la famiglia mantiene un lato più tenero... Io o i miei fratelli lo abbiamo mai incontrato? Hikaru poteva avere informazioni sensibili su una delle persone più misteriose del continente, grazie al loro legame di sangue, anche se per quel che ne sapeva Youkai, poteva essere sparito e aver creato la sua setta all'oscuro di tutti, senza dare accenni della sua follia ad alcun membro della famiglia. Hikaru ebbe la buona idea di distrarlo aggiungendo qualche notizia sui suoi fratelli, unita ad un buffetto familiare che lo fece reagire con una breve risatina, borbottando con la mente ancora un po' annebbiata: Mi piacciono le catene del Clan... Mi piacerebbe vedere Natsu in azione.

    Venne preso leggermente alla sprovvista dall'abbraccio della madre, ma quel caloroso gesto, unito a quella pelliccia dall'odore familiare, gli dava un senso di sicurezza e protezione ben radicato nel suo subconscio. Nonostante le tremende notizie di cui stava venendo a conoscenza, non poteva che affondare il suo viso in quell'abbraccio, stringendo la madre a sè percependo una profonda pace. La catena che andò a sfiorargli la guancia gli causò un brivido più grave del dovuto, facendogli scuotere la testa emettendo un lamento di dissenso, nascondendo ancor di più il volto nella pelliccia. Non gli serviva ricordare che la madre che gli stava dando quel sollievo morale era la stessa che lo aveva freddamente torturato senza un briciolo di pietà. Ascoltò la cronaca di quel tremendo periodo della sua vita, ricordando solo frammenti confusi sui quali non voleva concentrarsi, impressionato dal coraggio e perseveranza mostrate da Haru... e visto il trauma, iniziava anche a capire perchè quel nome gli mettesse i brividi nonostante tutto. Forse in futuro sarebbe stato tentato dall'esplorare ulteriormente quelle memorie perdute (forse spinto da Raizen stesso, dato che potevano esserci preziose informazioni o addestramenti ora perduti nel subconscio), ma al momento voleva concentrarsi sulla sua vera famiglia. Spero di incontrarlo presto. E che non resti deluso dal... diverso me.

    Presto arrivò il momento di partire. Vedere Yamato così carico lo fece sorridere, ma non nascose uno sguardo tremendamente preoccupato. D'accordo, ma fai attenzione. Ho avuto modo di vedere le potenzialità di alcuni degli Hayate all'Abete, oltre alla Speranza stessa. Fa in modo che non approfittino delle tue debolezze. Lo mise in allerta, ma ogni aiuto poteva far comodo. Lui stesso era un genin ai tempi, e seppur avere l'aiuto di Xu Shu fu un'occasione decisamente fortuita, aveva avuto modo di fare la sua parte.


    Il sollievo di Youkai nel rivedere sia Raizen che Hitomi venne momentaneamente spento dal suo freddo ordine. Con un leggero sussulto, avrebbe stretto le labbra, affrettandosi ad ubbidire a quel comando, dopotutto l'Hokage aveva ancora una certa influenza su di lui avendo conosciuto la sua famiglia da così poco. Si affrettò però nel spiegargli come fossero tutti alleati, ben più stretti di quel che credeva. Temeva uno scontro vista l'ostilità con cui Hojo si stava avvicinando a Raizen, forse per tutti gli anni che come padre gli aveva rubato, ma fu piacevolmente sorpreso e sollevato nel vedere la sua reazione, che causò una scioccata sorpresa nel resto dei presenti. E'... Particolarmente affettuoso nei miei confronti e ciò che mi riguarda. Spiegò, con un sorriso un po' tirato. Si fece aggiornare sulle condizioni di Hitomi, spiegandole a sua volta e in poche frasi che di fatto non spiegavano un bel niente cosa fosse successo dopo l'arrivo di Hojo.

    L'Hokage decise che la cosa migliore per tutti era di prendere un momento di respiro, rilassarsi e schiarire le idee. Chiese a Youkai delle sue condizioni, cosa che lo portò a guardarsi le fasciature ai polsi. Mh-mh. E' stata... intensa. Ma considerando cosa ci ho guadagnato, ne è valsa la pena. Sorrise appena, facendo scivolare lo sguardo verso i suoi genitori. Lo sai, ho anche due fratelli! E due zii! Oh... Commentò con orgoglio, anche se dopo qualche secondo si spense, mostrandosi più turbato, e facendogli cenno di avvicinarsi al suo viso, per potergli sussurrare all'orecchio: Non concentriamoci troppo sulla cosa per ora, ma uno degli zii è il... signor Hayate. Gonfiò goffamente le guance, tamburellando le mani sulle gambe, non avendo trovato un modo migliore per aggiornarlo su una simile notizia. Forse sotto sotto voleva ulteriori opinioni su come comportarsi a riguardo. Non sarebbe intervenuto granchè ad interrompere l'Hokage, se non quando entrò la reliquia in argomento, dettaglio su cui doveva metter bocca. La reliquia apparteneva a Shennong, un antico shinobi che aveva sconfitto Amesoko parecchio tempo fa. Non sappiamo molto di più, se non che le reliquie reagiscono alla presenza delle Lacrime. Aveva raccontato a Raizen delle sue visioni all'Inferno, dopotutto l'Hokage stesso aveva in parte subito quello stesso potere. Gli sarebbe bastato fare due più due per collegare le cose, ma doveva mettere in chiaro che non era il momento di rivelare certe informazioni. E a questo punto non è impensabile credere che le Lacrime a loro volta possano reagire a queste relique, anche se non ne abbiamo la certezza.

    In breve, Youkai avrebbe usato le informazioni di Hikaru per usare per la prima volta la sua identità fittizia, riapparendo come dal nulla davanti agli occhi di Yato. Si sarebbe fatto distrarre da uno specchio, controllando la sua nuova identità, non dissimile da quella che aveva ad Ame in una delle loro precedenti missioni. Aaaw- ora dovrò abituarmi anche a questo? Borbottò, forse poco prima di essere insultato da Yato (se non direttamente assalito, come presenza sconosciuta apparsa dal nulla al pari di un fantasma). Avrebbe alzato le mani, con un sorriso incerto. Youkai! Sono Youkai! Questa è la mia apparenza sotto Concordato. Tutte parole di cui il Senju non poteva essere a conoscenza, cosa che lo avrebbe portato a fare un pesante sospiro. Okai, da dove iniziare... Sono informazioni riservate, quindi concentrati sulla missione e vedi di non farti sfuggire niente con nessuno. Il Concordato è un potente fuinjutsu fatto per proteggere e nascondere tutti gli Uzumaki qui a Konoha, altrimenti un assassino impossibile da sconfiggere potrebbe arrivare e sterminarci tutti. Spiegò con semplicità, iniziando ad aggiungere informazioni senza che Yato potesse chiedere delucidazioni. Abbiamo scoperto che ci sono degli Hayate infiltrati e sospettiamo che vogliano rompere questo sigillo, tenuto in piedi da Shika, il precedente Hokage. Oh, e la Radice è ancora attiva, e temiamo che uno degli Hayate sia infiltrato proprio ai piani alti, e stia controllando gli eventi. Le informazioni divennero presto più personali, e forse più assurde, com'era solito capitare a Youkai. Ho trovato la mia famiglia, e hanno confermato che ero femmina alla nascita. In passato mi sono scontrata come Yuuki contro questo assassino, e pare che mi abbia ucciso, ma non abbastanza, e gli Ormoni che aveva usato su di me sono diventati permanenti mantenendo così la mia forma maschile. Per fortuna non è una cosa urgente da dover risolvere, ma grazie a questo abbiamo scoperto che facevo parte di un certo Progetto Y, e che i membri della Radice, e quindi forse pure uno degli Hayate, abbiano ora alcuni codici che possono risvegliare dei comandi subconsci in me. Gonfiò le guance, tamburellando un piede leggermente nervoso. Forse aveva detto troppo, forse troppo poco, ma riteneva Yato un suo fedele compagno di team, se non forse un po' brutale nei modi. Quindi, uhm... Se dovessi in qualche modo sembrarti ostile nei tuoi confronti o quelli di un alleato, hai il permesso di immobilizzarmi. Borbottò, dopotutto la madre gli aveva messo in chiaro che erano riusciti persino a farla andare contro il suo stesso fratello, il suo preferito da come lo raccontavano, la prudenza non era mai troppa. Certo, in queste condizioni non faresti che combattere contro nemici invisibili... Si strofinò la nuca, evidentemente a disagio, mordendosi un labbro mentre aspettava eventuali domande di Yato. Ma dopo di esse, con una certa fretta, avrebbe indicato il tavolo vuoto alle loro spalle. Okai, so um, se non ti dispiace. Torno un attimo da loro. Ti ri-aggiorno poi. Tu... aspetta un attimo qui. E, come aveva anticipato, sarebbe scomparso ai suoi occhi, tornando sotto Concordato.

    Era tornato al momento giusto per sentire Raizen che chiedeva l'aiuto della madre, e per sentire delle accuse su Hojo che non condivideva. Mi avevano spedito chissà dove solo perchè mio padre le pestava troppo i piedi! Lamentò Youkai. Pur comprendendo le responsabilità di un leader, c'erano semplicemente azioni che andavano oltre, e non sarebbe stato semplice convincere il diretto interessato che tutto il dolore ed il trauma causato ad un'intera famiglia fosse necessario per un bene superiore. Avrebbero potuto dare una nuova occasione a degli orfani che avrebbero sicuramente apprezzato una nuova famiglia, invece di separarci senza motivo. Avevo solo sette anni! Commentò, frustrato dal fatto che Raizen si fosse sentito in dovere di correggere un parere proprio su una capoclan dalla dubbia morale che lo colpiva personalmente. E non bastasse, per colpa del loro stupido progetto, per quel che ne sappiamo i capi della Radice, se non la capoclan stessa, possono controllarmi come un burattino! E se possono loro, può sicuramente l'Hayate infiltrato! Con una singola frase sono riusciti a far sparire anni di allenamenti in cui usavo la mia anima, ed ora invece ho le catene del clan! Potrebbe bastargli uno schiocco di dita per rendermi un vostro avversario. Aveva gesticolato animatamente durante tutta la discussione, prima di stringere i pugni sui fianchi, sforzandosi di calmarsi. Non tutti sono degni di essere Capoclan. Specialmente se fanno parte del gruppo della Radice, che hanno riformato alle tue spalle. Voleva ricordargli come entrambe fossero vittime.

    La discussione non sarebbe andata avanti ancora a lungo. I servitori della loro famiglia stavano già spargendo la voce sul ritorno di Yuuki, mettendo in guardia gli Uzumaki di possibili Hayate infiltrati, e non appena la riunione si fosse conclusa, si sarebbero affrettati nel contattare e portare da loro sia i genitori che il cugino di Yamato, preparandosi alla forse breve interrogazione che dovevano subire, con uno Youkai leggermente agitato dalla cosa. Yato era di vedetta, anche se fuori dal Concordato poteva fare ben poco, e Raizen sembrava incerto se includerlo o meno. Non mise bocca al momento, ma lo avrebbe certamente fatto se la situazione avesse richiesto un ulteriore alleato, sperando che ne avessero avuto il tempo.
  7. .

    Al tempo era chiaro a tutti che la grande otre dell'Accademia aveva iniziato a creparsi, permettendo ad ormai non più tanto piccoli fiotti d'acqua di bagnare quel terreno fertile che per anni ed anni aveva sfamato grandi politici, militari ed economisti dell'Alleanza.
    Quel terreno stava franando sotto i loro stessi piedi e gli sforzi di tenere in piedi l'egida del mondo derivato da lascito del grande Gaara non sembravano rallentare il tracollo. Semplicemente, quel mondo di cui Loro avevano imparato a conoscere dinamiche, giochi di potere, equilibri economici e militari stava cambiato, anzi...era cambiato. Semplicemente, nessuno era più incline ad ottemperare alle pretenziose richieste delle quattro grandi nazioni della storia.

    Questa storia, tuttavia, non ha come sfondo i i cieli tersi di Konoha o con la brezza marina di Kiri bensì la pioggia battente del paese più tenebroso e mistico che l'umanità abbia mai conosciuto.
    Io sono Te-Nashi, il cantastorie ciarlatano, che tutti allieto ma che nessuno ascolta davvero, e vi parlerò della seconda cantica dell'inferno, del Gioco di Potere tra pochi che tuttavia cambierà le sorti di molti.

    ::: Prigioni di Ame, nella base dei Quadri :::

    NLiwG6FKD


    " Pensavi davvero di poterla fare a noi, ai signori di Ame?! "

    E gli tirò un sonoro calcio sui denti, peggiorando la sua già precaria condizione fisica. Era stato torturato con pratiche indicibili, era palese dai solchi lasciati dai macchinari sulla sua pelle, ma nonostante tutto l'animo non gli era stato strappato via dal petto e piangente provava ancora a difendersi dalle accuse della sua gente.

    " Ve lo ripet....ripeto...Non ero in m..me...Il bastardo mi ha manip...manipolato per tutto questo tempo! "

    La ragazzina gli si avvicinò dunque all'orecchio, accucciandosi per sussurrargli con un filo di voce glaciale e terrificante, tale da mostrarne la natura immonda:

    " Sarebbe ancor peggio. Debole oltre che stupido...un inutile peso per le carte del Mazzo. "

    E si rialzò questa volta puntando lo sguardo in direzione del padrone di casa, seduto sull'unica seduta di quello spazio infinitamente grande, dove la luce si perdeva e i suoi si rincorrevano a vicenda in un empio ed inquietante canone. Lui, l'Asso, aveva lo sguardo serio ed entrambi i leggendari occhi puntati sul ragazzo in ginocchio, gettato a terra a pochi passi dal ciglio del baratro.
    Tuttavia non parlò lui, una voce più acuta e scherzosa catturò la scena; proveniva da dietro al trono e ben presto la figura si palesò ai 5 presenti generando non poco sgomento nei cuori di tutti loro.

    " Che c'è, il Principe non può tenersi qualche segretuccio per sé mentre VOI pensate di fare lo stesso con...ME? "

    Il Joker non dovette nemmeno chiederlo che Amachi fece per alzarsi in modo da cedere il trono al nuovo arrivato, padrone di quell'arte nel teletrasporto che nemmeno il Terzo Livello era in grado di arginare. Con un plateale ed ironico inchino, l'essere ringraziò il fidato suo vassallo per poi sbragarsi sulla scomoda seduta in pietra ed osservare ad occhi sbarrati lo stupendo spettacolo che solo la Prigione progettata dal numero uno dei Quadri poteva offrire.

    " Susu fate come se non ci fossi, dopotutto non ero invitato a questa riunione. Lo capisco, dovevate trovare il modo di dirmi che il Flagello aveva il controllo sul Principe dei Cuori e quindi in questi anni ha avuto accesso a molti dei nostri segreti...Giusto? "

    " Joker-sama è tutta colpa di Amachi. Lui ha.."

    " La colpa
    non è di nessuno
    ma proprio
    di nessuno,
    la colpa è
    della stessa poesia
    che io amo
    fino alla vita
    e ormai fino alla morte. "


    NLiwGtaON

    Una nuove voce si unì a quel coro dissonante. Il Poeta, in qualità di vertice dei Fiori, era stato ovviamente invitato ma era una delle prime volte che si faceva vivo in eventi di questo calibro, da dopo la dipartita di Touya.
    Di rimando la bambina sbuffò e, anche se stizzita, si zittì incrociando le braccia e guardando il joker fisso come per invitarlo a prendere una decisione drastica. Difficile dire il motivo, ma quell'uomo dall'aspetto buffo e la forza discutibile era riuscito ad arginare la parlantina di Tensai-ji, un'impresa certamente impossibile a tutti i presenti, compreso Feng Gu il quale ancora non aveva preso parte alla discussione.
    Il silenzio imbarazzante, tuttavia, invogliò nuovamente l'ex principessina del Gelo a riprendere parola:

    " Dobbiamo far spostare lo specchio nelle miniere di Ku..."

    " Fatto. "

    " Dobbiamo mettere il sigillo di Oto in sicurezz..."

    " Fatto. "

    " E rinforzare i meccanismi di difesa del 5 co..."

    " Fatto. "

    Yu parlava per monosillabi, non era mai stato un tipo loquace ma sentirsi tradito dal suo alfiere, uno dei pochi a cui aveva concesso fiducia nella sua intera vita, era qualcosa di insopportabile.

    " Un padre campa cento figli e cento figli non campano un padre. Non essere troppo severo nel giudizio, finire nelle trame del Flagello non è un semplice sbaglio di gioventù bensì un maremoto che si abbatte su un villaggio di pescatori. Davvero vogliamo privarci di uno dei migliori nostri? Solo per far finta di appagare il nostro insaziabile orgoglio? "

    Gli si piazzò davanti per fermare quel contatto visivo e placare il fuoco che vedeva crescere nel petto del nukenin. Mise una mano sulla spalla e con un sorriso cercò di far tornare il sè il guardiano del villaggio, risaputamene l'Asso con maggiore credibilità e stabilità, nonché il combattente più forte...dopo il Joker.
    Ma evidentemente il Poeta non era un grande conoscitore della storia della Foglia e ben poco sapeva dell'animo rancoroso degli Uchiha.
    Con una spallata, Amachi si liberò dell'ingombro e continuò a camminare senza nemmeno degnare di uno sguardo l'uomo che voleva solo evitare l'esecuzione:

    " Non so perché Goemon ti ha lasciato spazio ma non mi piaci. Questa è una faccenda privata e i panni sporchi vanno lavati in casa propria. "

    Il chakra fluì nel tentien e l'occhio con le tomoe iniziò a sanguinare. Non si vedeva ma, miste al liquido vermiglio, vi erano le lacrime di un uomo che aveva salvato, cresciuto e amato quel ragazzo ora in ginocchio e ansimante. Non poteva fare altro, quella era la Sua legge, le regole che aveva scritto per un Villaggio intero e in cui lui stesso credeva e faceva applicare con estremo rigore.

    I traditori vanno eliminati, seconda legge di Ame.

    Amari Hātsu questo lo sapeva bene e infatti non si oppose a quell'ineluttabile destino: guardò il suo boia sapendo benissimo quanto quella scelta lo stava logorando dentro. Quindi sorrise, come a dire che andava tutto bene e che era giusto così. Chiuse dunque gli occhi e accolse la sua fine senza combattere.


    Proprio in quel momento un fulmine si abbatté tra padre e figlio, bloccando sul nascere il terrificante jutsu dalle inestinguibili fiamme.

    " Ho un'idea migliore. "

    NLiwGtaOc



    CITAZIONE
    OT/ Ciao bella gente, sorpresina!!! Ringraziate ~Cube per questo.

    Tutti quelli che hanno motivo per essere ad Ame sono invitati. Shiltar Kaguya, se fuole giocare, è proprio lì nella scena. Tutti gli altri hanno libera scelta di piazzarsi dove vogliono, con chi vogliono e a fare quel che vogliono nel villaggio ;) /OT


    Edited by F e n i x - 19/5/2023, 18:58
  8. .

    Le Parole Del Tradimento


    Le voci del passato




    E ricevetti le risposte alle mie domande in quel tour tra ricordi sottratti e mezze verità, si perché di quello si parlava… si parlava di come Byakuei fosse riuscito nell’intento di manipolare tutti, rendere suoi schiavi personaggi illustri del passato di Kiri, coloro che in nome della tradizione o di altre nobili cause si erano palesati deboli ai suoi occhi.
    Lui il burattinaio, colui che tesseva le trame di un nuovo capitolo della storia del villaggio, riprendendo pagine già sfogliate e intrise del sangue delle più nobili casate della nebbia. Ma son già andato oltre…
    Si, eravamo fermi a dove, dopo i giochi fanciulleschi acquietai Kana, che presa fiducia mi avrebbe raccontato delle intenzioni del suo burattinaio. Sebbene senziente, i suoi ricordi erano falsati, almeno in alcune parti ed era palese l’intrusione del manipolatore nella sua testa, tanto che la stessa Kana me l’avrebbe confermato parlando della maschera delle antenate. Non era affatto sorprendente! Come potevano accettare le anime di cui quella maschera era intrisa, l’estremo oltraggio che l’infingardo osava opporre? Il controllo su Kana era il controllo sulle anime degli Akuma, di cui quella maschera era il contenitore. LA NONNA però, come l’aveva chiamata la bimba, non doveva desistere, non poteva… o era troppo forte il controllo della BESTIA?
    Ricevetti anche informazioni fuuinjutsu, il segno dell’acqua stagnante… trafugato al lucchetto e sfruttato dai tradizionalisti, ora però non era più in possesso e chissà che non fosse un’altra arma nelle mani di Byaku. Di certo, avrei indagato a riguardo, me ne sarei ricordato in futuro.
    La visita nella vecchia camera del nonno si rivelò inconcludente e suscitò ancora stupore negl’occhi della bimba che tardava ad accettare il trascorso tempo dalla sua ultima apparizione lì, come se cercasse l’Etsuko ancora ragazzo, quando il realtà del nonno non vi era che una marmorea lapide e una statua a sugellarne la dipartita nella lontana villa dei Naminaka.

    A cosa fa riferimento la profezia?

    Chiesi mentre ancora ci dirigevamo in soffitta… aveva parlato di una profezia e magari avrei potuto scoprire qualcosa di più sui motivi per cui erano lì e soprattutto sulle modalità con cui avrebbero potuto attuare il loro piano di vendetta.
    Una volta saliti nell’ultimo luogo in cui avremmo potuto trovare qualcosa di inerente e interessante, frugammo con la vista che ci contraddistingueva in ogni anfratto. Non fu troppo necessario farlo, perché come era successo tempo addietro, con la stessa modalità per le incisioni delle tombe, così un baluginio fluttuava tra vecchi documenti e nascoso vi erano le memorie del nonno.
    L’inciso superava di gran lunga l’attesa sul contenuto, quello era il documento ufficiale che svelava quello che era avvenuto tempo addietro. A partire dal tradimento dei Bisnonni per sposare la causa della nebbia di Sangue e il ritorno alle tradizioni… della morte di quelli e di come Byakuei si fosse fatto carico dei fanciulli, di sicuro a detta del suo omonimo, aveva visto in loro un grosso potenziale. Così gli aveva sfruttati per i suoi scopi sino a quando l’avevano sorpreso, scoprendo le reali intenzioni. Trasformare Kiri nella sua casa delle bambole, un villaggio di fantocci al suo servizio con lui a capo ricoprendo la veste ufficiale di Mizukage… per farlo avrebbe dovuto liberarsi di Terumi ma per quello poteva a quel punto contare su un folto gruppo di alleati… così Etsuko aveva provato a osteggiare il piano ma a quel punto il vaso di Pandora era stato scoperchiato e Byakuei si era rivelato più astuto di quanto si pensasse. Ne era uscito pulito accusando i suoi stessi seguaci e facendo ricadere le sue colpe su altri. Il resto era storia…
    O almeno lo era rimasta sino ad oggi, lì infatti la storia bussava prepotentemente al presente reclamando il suo posto.

    Assurdo… riuscì a sussurrare guardando le pagine di quella trascrizione… e pure Kana era basita, scossa ma non per le stesse ragioni per cui lo ero io scoprì ben presto. Le parole infatti che uscirono dalla sua bocca erano contradditorie e accusatorie nei confronti del fratello, come se quello che era scritto in quelle pagine non fosse mai esistito o come in realtà gli aspetti fondamentali della vicenda gli fossero stati negati.
    E lì che pensai a quello che mi aveva detto poc’anzi…
    La voce di Byaku nella mia testa…
    Sembra che la NONNA non lo sopporti.


    Kana in realtà quelle pagine dicono tutt’altro

    Cerci di controbattere ma fu tutto inutile la bimba viveva nelle sue convinzioni che probabilmente non erano neppure troppo sue e a nulla servirono i miei solleciti se non a infastidirla e a trarre conclusioni che in realtà non mi piacquero minimamente. Intraprendere una lotta con quell’essere, probabilmente non mi avrebbe lasciato scampo. Ma quali erano le ragioni per cui era lì… il ricordo del passato, la speranza di trovare una risposta che per tempo aveva attesa. L’amore fraterno che trasudava in quelle pagine non poteva essergli negato, Kana meritava di sapere… di sapere come Etsuko per anni non si era dato pace gettandosi nelle ricerche e di come in realtà il nemico era da sempre davanti ai suoi occhi, anzi, l’udiva nella sua testa.
    Fu in quel preciso istante che ricordai le parole di Mugen
    “ la peculiarità degli Akuma è scrivere l’illusione nella propria mente, convincendosi che sia reale… così riescono ad ingannare gl’altri… perché in primis ingannano loro stessi “
    Dopotutto forse la nostra arte avrebbe potuto imprimere quelle parole nella testa di Kana senza che qualcuno potesse privargliele…
    Avrei tentato… farla sprofondare dentro se stessa, lì dove nessun altro avrebbe potuto raggiungerla, dopotutto non avevo altre possibilità.



    Cosi come un incantatore lasciai scivolare le mani a indicare punti nella stanza e ad ogni punto indicato un riflettore si accendeva nel passato. Da subito sarebbe apparsa una lapide con una scritta Etsuko Akuma, con un me e Mugen di fronte alla lapide del nonno nella villa dei Naminaka, un ricordo che subito cancellai con un movimento della mano, spostandomi in un altro punto della stanza. Lì adesso c’era il vecchio Etsuko che in soffitta leggeva le sue volontà rivolgendosi a KANA…
    Come se fosse lì presente, gli avrebbe parlato.

    Sorellina… ti ho trovata finalmente…
    La voce rotta dall’emozione , avrebbe proseguito…
    Non lasciare che qualcuno imbrogli la regina degli inganni, in fondo tu lo sai come sono andate le cose!!!
    Ti ho cercato per lungo tempo, si da quando i Kiriani attaccarono il rifugio temetti che tu fossi lì… ma non ti trovai. Foste ingannati e traditi, fu Byakuei ad avvisare Terumi, accusando il suo stesso fratello. Il suo intento era controllarci tutti… proprio come adesso sta facendo con te.
    Fallo per la nostra famiglia… fallo per me, fallo per la NONNA…
    speravo in realtà in un intervento della maschera a contrastare il potere persuasivo di Byaku…
    La figura avrebbe tentato di accarezzare il volto della bimba… magari un contatto con il suo chakra avrebbe potuto interferire in qualche modo con il potere della maschera delle matriarche.

    Fino a che l’illusione svanì lasciandoli nuovamente soli in quella stanza, fu in quell’istante che udimmo lo svolazzare per casa di un essere che riconobbi subito come l’evocazione del Kage. Non potevo tuttavia abbassare la guardia. Cosa ne era stato del mio espediente? Avrebbe ottenuto il risultato sperato?



  9. .

    Bodyguard all'entrata - Jin sei quasi...quasi peggio di Kuso


    Chapter XIII - Amegakure



    CITAZIONE

    Sì, non sono un Ninja di Ame e non conosco i meccanismi e le regole, se non quelle che sto imparando da quando sono con Madama. Mi dispiace averti offeso con le mie domande... Ti posso assicurare che non era mia intenzione. Cercherò di moderare i toni, questa è una promessa


    Si voltò verso Jin con un sopracciglio sollevato per tutte quelle scuse non dovute. Aveva solo dato la sua opinione, non aveva insultato né Namae né sua figlia.
    Rilassati. Esclamò. Una parte di sé credeva che la sua fosse una semplice recita con l'obiettivo di apparire debole e ingenuo, così da colpirlo al momento opportuno, quando le difese dello smemorato si sarebbero abbassate.
    O forse Jin era fatto così. In ogni caso, il nuovo arrivato avrebbe dovuto farci il callo. Ame ti insegnava a non abbassare mai la guardia e a non fidarti di nessuno. Era un mondo a sé, che nulla aveva a che fare con i paesi accademici. Prima lo avrebbe imparato, prima sarebbe stato pronto.
    E con la Madama come mentore, a un prezzo che non conosceva, Jin aveva il miglior aiuto possibile per bruciare le tappe e insediarsi nella Pioggia.
    I Fanti di Ame avrebbero sborsato casse di Ryo per averla come insegnante, compreso Namae; invece, fuori da quella stanza, la realtà era ben diversa: i nuovi arrivati morivano a grappoli al loro primo errore commesso, colpevoli di non aver intuito le leggi di Ame. I loro scheletri giacevano negli angoli più bui delle fogne, dimenticati e umiliati dai fluidi corporei in cui erano immersi.
    Madama non ci andava leggera con i rimproveri, usava la lingua come una spada e con due semplici frasi, pronunciate con la sua voce squillante, aveva umiliato Jin come uno studentello o un Genin alla sua prima missione, ma messo da parte l'orgoglio, l'ex guardiano di Oto avrebbe potuto giovare di quei insegnamenti nei suoi futuri giorni ad Ame.

    CITAZIONE
    Quello lo ha lasciato là mio figlio. Dopo la guarigione e dopo il tradimento di Touya è diventato sicuramente più accorto e si è rafforzato nell'animo, ma ha sempre amato gli enigmi, anche troppo. Suppongo faccia parte del suo fascino.



    Suo figlio? Il secondo pacco? Non riuscì a trattenere le sue emozioni. Non poteva crederci. Fu facile pensare che fosse una stronzata pronunciata da una madre ancora disperata per la scomparsa dei proprio figlio. Com'era riuscito a raggiungere la casa in via dell'arconte privo di cuore? Era assolutamente impossibile.
    Per quanto l'idea che il muscolo cardiaco riuscisse a restare attivo in un'urna riempita con un'acqua speciale fosse difficile da credere, Namae era in grado di percepire i battiti provenienti da quel piccolo contenitore. Ma un uomo vivo anche se privo di cuore?! Nemmeno sotto pesanti sostanze avrebbe pensato qualcosa del genere. In ogni caso, da genitore, non poteva biasimarla o deriderla. Poteva immaginare il suo dolore, quella sofferenza così intensa che la costringeva ad aggrapparsi a qualsiasi speranza che, prima o poi, si sarebbe sgretolata davanti alla dura realtà, gettandola nell'abisso della rassegnazione.
    Con una mano sul mento, Namae cercò di nascondere il suo scetticismo dietro un'espressione sorpresa, mentre davanti a sé Madama Umezawa continuava a dare voce ai suoi sogni, almeno fino a quando Jin non la interruppe, desideroso di sussurrarle qualcosa nell'orecchio destro.

    Per quanto avesse provato ad abbassare il tono della sua voce, il messaggio riempì la stanza.
    Un dono. Un dono a cui Lord Goemon è interessato. ll loro patto ruotava attorno a un oggetto o a un potere, qualcosa che nessuno dei due rivelò nel dettaglio.
    Alle spalle di Jin, piegato verso Madama, Namae mantenne un' espressione infastidita e accigliata.
    Quando l'anziana ninja sgridò Jin per la seconda volta, dentro di sé provò grandissima soddisfazione. Era sempre più ovvio che quel tizio fosse un ninja accademico, così abituato a soddisfare i bisogni e i desideri dei suoi superiori, sempre fedeli e pronti a battersi per difendere i loro allievi.
    Ad Ame, era tutto diverso. Non migliore, solo differente. Una giungla in cui si è preda e predatore, a giorni alterni, salvo casi particolari. Lui aveva appena tradito l'Asso di Fiori in persona e un domani forse sarebbe stata Madama ad accoltellarlo alle spalle.
    Tuttavia, per quanto Jin gli sembrasse antipatico e persino stupido, le sue azioni permisero allo smemorato di entrare in possesso di numerose informazioni su Lord Goemon. Con il suo modo di pensare accademico, il nuovo arrivato aveva sicuramente commesso l'errore di considerare Namae come un sottoposto molto vicino al Principe dei Fiori, ma la realtà era ben diversa: Namae non lo aveva mai visto, non conosceva i suoi interessi, i suoi obiettivi e ciò che amava. Ora, grazie a lui e al suo dono, Madama aveva appena rivelato l'obiettivo di Lord Goemon: diventare Re dei Fiori.

    L'attenzione dell'anziana si spostò nuovamente su Namae, elogiandolo per quella sua curiosità che ben si sposava con la capacità di saper stare al proprio posto. Lo smemorato la ringraziò delle belle parole rivolgendogli solo un sorriso fugace. La sua mente era impegnata a immaginare la forza e i poteri in possesso del Lord della Perdizione; poi da buon stratega, ci affiancò la possibilità che Toshiro fosse ancora vivo e ciò significava avere un altro Principe dei Fiori sulla scacchiera, in grado sicuramente di intrecciare i destini dei ninja dei Fiori.
    Ancora non credeva possibile che un uomo fosse in grado di muoversi senza cuore. Ma se la ricostruzione dell'Umezawa si fosse rivelata reale, l'Oleandro avrebbe dovuto colmare la sua ignoranza sulle arti ninja più segrete, anche a costo di investire quel piccolo gruzzolo che era riuscito a mettersi da parte. Per i pesci piccoli come lui, le informazioni costavano caro.

    CITAZIONE

    Mi si dice che non hai un tuo portfolio di affari ancora, ma solo qualche piccolo passatempo con cui grattare qualcosina. E perlopiù fai da galoppino per altri Fiori, sbaglio?


    Alzò nuovamente il capo sulla Umezawa. Le voci circolavano. In realtà, ci stava lavorando a un suo portfolio di clienti, ma preferì non rivelarlo.
    Esattamente.
    Subito dopo si cambiò discorso; Madama aveva nuovamente posato lo sguardo sul secondo pacco che Namae aveva portato fin lì. Nel pieno controllo di sé, l'anziana ninja cedette alla tentazione di scoprire cosa ci fosse all'interno. Per quanto le sembrasse sveglia e astuta, lo smemorato sperò che il giudizio della rigattiera di Ame su Touya non fosse stato influenzato dal suo odio.
    Trattenne il respiro e pregò di poter rivedere sua figlia. Un esplosione in quella piccola stanza avrebbe generato un onda d'urto devastante, uccidendoli sul colpo.
    Furono fortunati. Al contatto con la pelle rugosa di Madama, il chakra fluì nella scatola e questa si illuminò di una luce bianca accecante. Su un lato emerse un sigillo, forse un fuunjutsu, e un secondo dopo l'intero locale fu invaso da un fumo bianco e denso.
    Namae rimase fermo, immobile. Non osò neppure avvicinare la mano alla sua arma. Quando la nube si diradò, perdendo colore, lo smemorato vide un uomo di mezz'età baciare la mano della rigattiera. Un bacio gentile, privo di malizia. Era un tipo alto, mingherlino e con una curiosa coda di cavallo che gli ciondolava sulla schiena.

    CITAZIONE

    Oltre le tende
    una quieta profondità –
    fiori di prugno del Nord.
    L'uomo sorrise alzando lo sguardo sulla donna. E' un piacere reincontrarti, Madre.


    Gli occhi di Madama brillavano di gioia. Non poteva biasimarla. Chissà da quanto tempo desiderava incrociare lo sguardo del suo amato figlio, tradito da chi ora sedeva al trono dei Fiori.
    I due incrociarono lo sguardo quando quest'ultimo si issò da terra, raggiungendo i due metri di altezza.
    Namae non riuscì a cancellare la sua espressione da babbeo. Davanti a sé aveva un ex Asso del suo seme, vivo seppur privo di cuore, che affermava di essersi trasformato in un pacco, lo stesso che aveva trasportato fino a quella stanza senza alcuno sforzo fisico.
    Impossibile. Impossibile. Quando Toshiro gli prese la mano tra le sue dita calde e morbide, lo smemorato non osò ritrarle, ma continuò a fissarlo, incantato dai suoi modi e dall'Haiuku che citava l'Oleandro, il fiore che aveva adottato come simbolo del suo futuro potere.
    Nuovo germoglio dei Fiori. La reazione dello smemorato avrebbe potuto stupire tutti i presenti: i suoi occhi neri si accesero come due stelle. Tra tutti i ninja dei Fiori, Namae era forse l'unico che desiderava la ricchezza del seme stesso e di Ame.
    Ascoltò con attenzione il discorso di Toshiro e la sua dichiarazione di guerra contro il Fiore Artico. Prima che il suo sguardo lo abbandonasse per scivolare su Jin, Namae prese parola, visibilmente emozionato come un bambino di tre anni davanti al proprio supereroe.
    Io...sono onorato di fare la sua conoscenza. Abbassò il capo.
    E sono felice che lei mi abbia considerato degno della sua attenzione. Avrebbe voluto chiedergli del cuore mancante, dell'Henge no Jutsu, chi fosse quella ragazzina dei Cuori che lui aveva descritto come "vecchia" cara amica e molto altro ancora.
    Dietro al suo aspetto strambo, al suo modo di fare da bonaccione, Namae riusciva a scorgere una mente calcolatrice e criminale.

    CITAZIONE

    Mi pare di capire che anche tu cerchi un colloquio con Goemon, ultimamente, no?


    Alzò lo sguardo su Toshiro.
    Sì, l'ho cercato a lungo. Disse, senza sorprendersi che un ex Asso di Fiori sapesse dei suoi tentativi di incontrarlo.

    [Pre-partenza]

    Namae ebbe la sua missione, la seconda in poco tempo. Questa volta non avrebbe agito da solo. Gli Umezawa lo volevano al fianco di Jin nell'incontro con Lord Goemon al Grand Hotel Senma to Yorokobi. La loro missione era semplice e al tempo stesso complessa: guadagnare tempo al cospetto del Lord della Perdizione.
    Il suo carattere irascibile era ben noto tra i Fiori, ma l'Oleandro si sentiva pronto ad "affrontarlo".
    Dopo anni di onorato servizio, pensava di essere in grado di tenerlo occupato per un bel po' di tempo. Ma quel giorno, forse l'ultimo della sua vita, l'oggetto della discussione sarebbe stato il dono che Jin aveva per lui.

    CITAZIONE

    Fante, perdonami ma se dobbiamo seguire il piano di Toshiro-sama, e di Madama non posso non conoscere il tuo nome, o quello che hai fornito a Goemon.


    Si voltò verso lo sconosciuto sotto Henge.
    Oleandro. Era quello uno dei suoi nomi, insieme a Namae Taiyo, il nomignolo che gli era stato dato prima di rinascere con un nuovo volto. Oleandro di Ame. Accennò un sorriso, giusto per non apparire più burbero di ciò che era. Quel sorriso scomparì in pochi secondi, tempo impiegato da Jin per chiedere al Fante di abbandonare la sala al momento dell'incontro con Goemon.
    Riuscirai a tenere testa a Lord Goemon? Lui non era affatto come Madama. Comunque sì, non sono affari che mi riguardano. Ora come ora, la priorità va a Toshiro Lanciò uno sguardo verso gli Umezawa. Una lisciatina di pelo ci stava bene. In realtà, Namae non si sentiva sicuro al fianco di Jin. In un incontro privato non avrebbe avuto paura, ma se doveva dipendere da quel ninja sconosciuto, lo smemorato preferiva fare un passo indietro e scomparire dallo sguardo di Goemon.
    Quando l'altro rivelò le informazioni che aveva ottenuto da Madama, come prezzo da pagare per la sua richiesta, quest'ultimo sospirò, tra il deluso e l'avvilito.
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    Ok Jin, salviamo un attimo il fatto che non debba menzionare il suo grado Quando mai lo avrebbe chiamato Principe?! ma devi dirmelo tu che non devo sminuirlo, ridicolizzarlo, deriderlo o prenderlo in giro? AHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAHAHAAHAAHAHAHAHAHHAAHSi era promesso di non ridere, ma Jin era così stupido da essere divertente. Qua a tutti interessa il denaro. Forse avresti dovuto sganciare 2000 Ryo invece di dirmi ovvietà. Sarà per la prossima volta. Si mise una mano sui capelli, ancora bagnati. Jin, abbi pietà di me. Io ho servito Lord Goemon per anni. Ho ucciso per lui e per certi versi lo conosco. So benissimo cosa fa a tutti quei ninja che lo annoiano o che non gli vanno a genio. Quando i suoi nemici vedono me, sono quasi felici di morire per mano mia Fece una pausa. Comunque, lo ricorderò. Vai tranquillo Continuò a ridere sotto i baffi mentre Jin chiedeva agli Umezawa un'ora di tempo per prepararsi.
    Preparati, nessun problema.


    [Grand Hotel Senmà to Yorokobi]

    Grand Hotel Senmà to Yorokobi.
    Si trattava di un grande hotel nei pressi del Secondo Livello, uno tra i più lussuosi della Pioggia, in cui Namae aveva effettuato qualche consegna.
    Conosceva il direttore, Saboru-sama, e grazie a quell'aggancio, che non avrebbe definito amicizia, i due ninja avevano avuto il permesso di incontrarlo proprio lì.
    Prima di entrare, Jin si raccomandò con Namae di non distrarsi e di prestare massima attenzione.

    CITAZIONE
    Massima concentrazione, Fante di Ame. Per quanto ne posso sapere stiamo giocando una partita pericolossisima. Se Goemon pateggiase per la Regina di Fiori e venisse a scoprire troppo presto le nostre intenzioni ci aspetterebbe la morte, per entrambi.

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    Fortuna ci sei tu a ricordarmelo. Sembri la madre che non ho avuto. Preferiva di gran lunga la compagnia di Hounko. Almeno lei, otto anni di età, non dava fiato alla bocca per dire ovvietà.

    Nella reception placcata d'oro, circondati da poltrone rosse, luci soffuse e mobili costosi, l'Oleandro era calmo, freddo come un blocco di ghiaccio, pur conoscendo il trattamento riservato dal Principe per chi osava fallire le sue missioni: impalamento con rogo.
    L'aria era satura di odori e profumi: vaniglia, pino e mix di flagranze chimiche che potevano essere usate, qualora ce ne fosse stato bisogno, per celare veleni e droghe.
    Davanti alla tenda oscura oltre alla quale si apriva un lungo corridoio, percorso più volte in compagnia di Saboru, l'Oleandro attese in silenzio, senza dire nulla.
    Se Jin avesse desiderato scambiare due chiacchiere, gli avrebbe intimato per l'amore di Dio di restare muto. Era probabile che persino le piante avessero occhi e orecchia. Era troppo tardi per colmare altri dubbi.

    Quando ricevettero il permesso per raggiungere il Principe, Namae fece segno a Jin di seguirlo. Nel tragitto verso la suite, si sistemò i ciuffi di capelli che gli erano scesi sulla fronte, appesantiti dalla pioggia che si era abbattuta nuovamente sulle loro teste.
    Quando la porta della Suite venne spalancata, lo sguardo dell'Oleandro scivolò dalla moquette rossa fino alle giovani fanciulle distese a terra, semi svenute, nel pieno di un orgasmo infinito o degli effetti distruttivi delle droghe che erano sparpagliate a terra come caramelle.
    La distrazione durò solo due, forse tre secondi. Gli occhi dell'Oleandro saettarono verso il trono sul lato opposto della porta d'ingresso, chiusa da Saboru.
    Lord Goemon troneggiava come un Signore della Guerra. Grosso quanto Namae, doveva avere quarant'anni. Avvolto in una camicia da notte, sembrava già adirato. A portata di mano aveva la sua arma.
    Una minaccia diretta a noi o è solo paranoico? Si trattava di un messaggio. Se Lord Goemon non avesse avuto ciò che desiderava, per Jin e Namae sarebbe stata la fine.
    Per quanta dopamina circolasse nel suo corpo, deglutì al pensiero di un impalamento.
    Dietro a Goemon, vi erano due figure incappucciate, irriconoscibili. Che fosse Lashmi-sama? Colei che l'aveva fatto entrare nelle fila di Lord Goemon quattro anni prima?
    Una sola entrata. E un bagno da cui provenivano le risate di ragazze.

    CITAZIONE

    Allora, che cazzo volete?


    La sua voce gutturale echeggiò nella stanza come un ordine impartito da un Titano.
    Namae non trasalì né sobbalzò. Di inchini non ce ne furono. Lord Goemon non era il tipo che perdeva tempo dietro a riverenze o altre stupidaggini.
    Il Principe della Perdizione aveva i modi di chi desiderava chiudere i propri affari alla svelta e con i risultati che auspicava. Il peggior tipo di persona a cui far perdere tempo.
    Sono Namae Taiyo. Indicò Jin. Lui si fa chiamare Jin e ha qualcosa per lei. Spero vivamente possa aiutarla per i suoi scopi. Due frasi in croce. Il minimo indispensabile per presentarsi e spiegare il motivo della loro presenza. Sarebbe stato compito di Jin alimentare la discussione.
    A sorpresa fece un passo indietro, così da scivolare alle spalle dello sconosciuto.
    Cosa voleva dire quel gesto? L'abito di Namae si era aperto. Sul lato destro, visibile allo sguardo di Lord Goemon, vi era l'elsa della sua Doppia Lama. Un messaggio per il suo padrone, indecifrabile per un qualsiasi accademico.
    Lo tengo d'occhio. Gli occhi di Namae erano fissi su Jin. Non sapeva nulla dell'oggetto né del potere posseduto dall'otese. Si fidava di Madama Umezawa, ma sapeva come funzionavano le cose ad Ame.
    Oggi tradisco Touya, domani sarò io il tradito. Per non parlare di quei sessanta minuti di preparativi non giustificati.
    Uno scherzo, o qualcosa che avesse messo a rischio la vita di Namae, e quest'ultimo non avrebbe esitato un secondo a mozzare la testa di Jin.

    Quando Jin chiese a Namae di uscire, il Fiore non chiuse il proprio abito.
    Jin non mente. Con il suo permesso, qui avrei finito. Vi lascio conversare su cose che non è mio diritto sapere. Per qualsiasi cosa, saprà dove trovarmi. Sapeva già come muoversi. La sua mente non si era fermata un solo secondo. Per mettere in moto ciò che aveva ideato doveva uscire da quella stanza. Per farlo, era vitale mostrare a Goemon come la sua uscita di scena fosse un "-1" nella lista degli ospiti indesiderati. Per forza di cose, l'oggetto della sua attenzione sarebbe stato Jin, non Namae, il solito schiavo insignificante, così fedele che un giorno sarebbe morto per portare a termine una sua missione.

    Se Goemon avesse acconsentito alla richiesta di Jin, l'Oleandro avrebbe abbassato il capo in segno di rispetto e se ne sarebbe andato, uscendo dall'unico (probabile) accesso presente nella stanza.
    Bene, iniziamo a far uscire tutti da questo hotel. Nella suite trasformata in un harem, aveva notato un dettaglio importante: la stanza aveva una sola entrata (difficile che il bagno ne avesse una nascosta), accessibile da un lungo corridoio che partiva dalla reception.
    Non era solo importante tenere Lord Goemon occupato, ma evitare che qualche individuo si presentasse per avvertire il Principe dell'attacco a Touya. Così, chiusa la suite alle spalle, avanzò nel corridoio fino alla reception, contando i passi.
    Dodici metri da quella porta nera da cui era appena uscito. Senza comporre alcun sigillo, attivò il suo jutsu preferito. [TA]
    Chiunque si fosse trovato all'interno di un raggio pari a quei dodici metri, contati con molta cura, avrebbe udito una sirena echeggiare fuori dall'hotel, così forte da spingere ciascuno dei presenti ad uscire di fretta e furia.
    Senza avvicinarsi alla Suite, immerso nella penombra del corridoio centrale, Namae incrociò le braccia al petto, pronto a fermare chiunque avesse tentato di raggiungere Jin per informarlo dell'attacco al Fiore Artico.
    Un uomo alto due metri, con spalle larghe come un armadio a quattro ante, dotato di ormoni, veleni e cattiveria. Chi avrebbe osato superarlo con quella malia?

    Ovviamente, non avrebbe concesso un eccezione neanche a Saboru.

    jpg




    Chakra: 92.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///






    Edited by Roroo 2.0 - 22/4/2021, 01:05
  10. .

    All'Ombra di Sareshigami


    IX


    Ascoltai interessato la replica del giovane ninja della Foglia sull'andamento del mondo e la sua visione, sebbene intuii subito che non si sarebbe sbottonato così facilmente.
    Yato Senju era un ninja particolare, riservato, sicuramente, e con i pensieri che attanagliavano la sua mente continuamente. Ottima visione del mondo, sono d'accordo con te, come tra l'altro avrai notato... Chiaro riferimento al mio non prendere quasi mai seriamente le situazioni. Sei un ninja strano. Non riesco a capire cosa ti ronza in testa. Si vede che desideri qualcosa... Uhm... Avrei intraposto il mio corpo al ragazzo, bloccandogli il cammino e guardandolo negli occhi. Non è che stai pensando alle donne? Pieno di donne questo mondo, un gran bordello. A proposito della visione del mondo...
    Tornai immediatamente sui miei passi. Comunque, l'importante è riuscire a contattare Shunsaku Ban, con tutto il rispetto per i tuoi ricordi. Venne il momento del prezzo da stipulare, per quanto molte delle mie iniziali proposte vennero gentilmente rifiutate. Sei veramente difficile da accontentare, e pensare che tra alleati ci si dovrebbe aiutare sempre e comunque! Sbuffai, pensando a cosa potessi offrire al chunin. Battei il pugno destro sul palmo sinistro aperto. Ci sono, forse ho qualcosa che potrebbe interessarti. Se frequenti tanti ninja stranieri, immagino che sarai spesso fuori dalle mura di Konoha e... In quel caso... Immagino che avrai interesse a mantenere celata la tua identità ai più. Ho un mantello molto particolare che dovrebbe avere discrete capacità di mimetismo. Non l'ho mai usato, veramente, sai, è stato ricavato dalla pelle di un uomo e mi ha fatto sempre un po' senso... Guardai Yato in viso, con un po' di imbarazzo. Forse questo era un dettaglio che potevo evitare di riferirti. Comunque l'ho fatto lavare, eh. Aggiunsi, quasi a giustificarmi. Quando torniamo a Tsuya te lo mostrerò, valuterai te se può interessarti o meno. Alternativamente, posso sempre farti qualcosa di più affine ai tuoi gusti. Una pacca sulla spalla per sancire l'accordo.

    Il Senju iniziò quindi a parlarmi di Shunsaku Ban, conosciuto anche Kuchihige-san, probabilmente per via del suo aspetto fisico. Un uomo pingue, di mezz'età, amante della caccia e degli animali leggendari, circostanze che probabilmente gli avevano procurato quel soprannome altisonante de "Il Cacciatore di Leggende". A dispetto delle mie credenze, però, non sembrava essere un guerriero capace, quanto più un esperto cacciatore nel verso senso del termine. Il chunin riuscì anche a mostrarmi in scala ridotta le sembianze dell'uomo, il primo della mia lista. Notizie ben più utili, potevano essere quelle dei suoi precedenti con Hayate, informazione che mi permise di perfezionare il collegamento tra lui e la Speranza di Hayate, come avevo già compreso all'Abete grazie ai discorsi intercettati con il mercenario Kaguya e la Virtù. Molto interessante... Esclamai. Devo parlargli, questo è certo. E tu, mi accompagnerai. Organizza un incontro, poi mi fai sapere... Sirene... Sarà fantastico! Non ho mai visto una sirena! Avrei già cambiato discorso, soddisfatto delle risposte ottenute dal Senju.

    [...]

    Uscimmo dalla locanda a breve distanza l'uno dall'altro, preparandoci a muoverci verso la casa dell'anziano pseudo nonno della misteriosa kunoichi dai capelli viola. In effetti i tuoi capelli viola hanno avuto un discreto successo... Giriamo l'angolo, ho quel che ci serve. Avrei ottenuto il favore di un luogo appartato, prima di compiere i sigilli per evocare quella che Yato avrebbe chiaramente contraddistinto come una grande spada. Si, si, lo so, un attimo. E, lanciando la spada in aria facendo roteare, questa si sarebbe illuminata, iniziando a mutare. Una volta giunta sul terreno, la spada si era trasformata in un grande lupo dalla bianca pelliccia, che subito si sarebbe scagliato contro di me. Avrei abbracciato il lupo bianco, salutandolo. Ciao cucciolone. Senti, devi fare la guardia ad una taverna su questa strada. Resta sui tetti e non fatti vedere. Se vedi qualcuno di sospetto, fammelo sapere, sarò qui vicino. Magari non lo sbranare subito... O almeno dimmelo prima di saltargli addosso. Capito? Un rapido assenso mentale ed una leccata sul viso bastarono come risposta, prima di vedere Retar saltare sul tetto dell'edificio di fronte a noi per andarsi a posizionare in un modo utile per osservare l'entrata della taverna. [Retar]Retar, la Lama dello Spirito Lupo [Evocazioni]

    Animo Ferale [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può far uscire un arto o il capo di Retar dalla lama, fino ad un massimo di 3 metri di distanza, per sferrare un colpo di Potenza pari a 10 e che può causare, una volta a round, Sanguinamento (DnT Leggero). Le statistiche dell'attacco sono pari a quelle di Retar; può essere utilizzato in combinazione con un altro AdR, pagandone il relativo costo ma senza consumo di slot. Sferrato il colpo, Retar rientra nella spada.(Consumo: ½ Basso ogni slot)
    [Da genin in su]

    Ascensione dello Spirito: Vera Forma
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può evocare la Vera Forma di Retar; non potrà allontanarsi per più di 10 chilometri dall'utilizzatore e potrà sempre comunicare mentalmente con quest'ultimo. Finché attiva la tecnica Retar ottiene un bonus pari a +3 alla Percezione e alla Furtività. Se presente un ambiente innevato o similare, sarà sempre considerato parzialmente Occultato. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: MedioBasso)
    [Da genin in su]

    Retar
    Speciale: Retar è il kamui nato da Akira stessa e quello che, quindi, è il più legato al suo essere, tanto da incarnarne parte dello spirito dello stesso Hozuki. La creatura del Freddo ha, infatti, due forme: la prima è quella di una spada [Img] mentre la seconda, la sua vera forma, è quella di un grande lupo [Img] dalla pelliccia candida come la neve.

    Possiede le competenze Creature del Freddo: Guardiani dell'Inverno e Creature del Freddo: Kamui della Tempesta.

    Statistiche: Riflessi -4, Velocità +2, Resistenza +2.
    (Energia Blu: Vitalità 9 Leggere | Riserva 12 Bassi | Unità 6)
    [Da chunin in su]

    Lama dello Spirito Lupo
    Speciale: Retar, la Lama dello Spirito Lupo, è considerato un'arma da [Mischia] di tipo Lama con Potenza 40 e dimensione pari a Gigante. Retar rimane suscettibile al Pareggio. Retar non ha un valore di Durezza e per il calcolo dei danni annulla la potenza di ogni colpo ricevuto, se viene utilizzato per parare un attacco: non annulla il danno derivante tra la differenza di Forza e Resistenza.[Da chunin in su]

    Ululato Elementale
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore ottiene un aumento della potenza pari a 40 e può scegliere due potenziamenti concessi dalla Manipolazione della Natura invece che uno. L'utilizzatore può attivare la tecnica tramite slot tecnica solo se viene utilizzata la Manipolazione della Natura, con un'impronta di chakra Acqua o Vento, su Retar. Tipo: Ninjutsu - Hyoton
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medio a colpo)
    [Da jonin in su]

    [...]


    Dopo le prime, non esaustive, risposte, ci pensò Yato a velocizzare l'attività di investigazione. Se il chunin mi avesse spiegato cosa aveva ottenuto dalla mante dell'anziano, sarebbe stato lampante come quel povero uomo era solo una vittima in quella storia. Certo, a parte venire a conoscenza di una nuova oscura capacità ninja di Robai, probabilmente la stessa che avevo visto utilizzare sul Rosso, la maggior parte delle informazioni che avevamo raccolto erano poco più di una conferma dell'interesse di quel gruppo di Kurotenpi verso le antiche leggende e il Gashakoduro. Fu però nella stanza di Midori che riuscimmo ad ottenere qualche informazioni aggiuntiva. Sicuramente, Robai e il suo gruppo stavano cercando un posto ben specifico, probabilmente un luogo dove voler attivare una sorta di rituale... Ma non avevamo informazioni in merito. Tra i tanti libri che erano stati studiati da Robai, uno in particolare sembrava aver attirato la sua attenzione. Insieme a Yato sfogliammo quei libri, in cerca di risposte, e in un libro di eventi storici dei tempi della guerra Cremisi, una pagina era stata strappata. Una cartina, o una mappa, probabilmente, con un luogo ben cerchiato, tanto da lasciare il segno nelle restanti pagine. Guardai l'autore. Potrebbe essere... Il padre di Sanji? Chiesi a Yato. Di sicuro non possiamo immaginare cosa era impresso sulla pagina, ma se questo è il padre o un parente del nostro archeologo di fiducia... Potrebbe avere una copia a casa sua, giusto? Richiusi il libro. Tornati a Tsuya vediamo se Sanji può esserci di aiuto... O se morirà di ansia solo a vederci.

    [...]

    Nel frattempo, Retar si era posizionato in cima ad una palazzina dalla quale avrebbe immediatamente notato che un ragazzo, poco distante da noi, era rimasto in disparte fino a quando non abbandonammo la strettoia in cui ci eravamo riparati, con gli aspetti ben differenti di quelli precedenti. Rimasto sbigottito, attirò l'attenzione del lupo albino, in quanto era fin troppo evidente che quell'uomo stava seguendo i due ninja. Muovendosi silenzioso sul tetto, Retar avrebbe osservato come ulteriori due piccole creature stavano seguendo l'uomo, creature che avevano addosso gli stessi odori che aveva potuto sentire su Akira.
    Sospettando che fossero due evocazioni dei compagni di team dell'Hozuki, evitò di saltare addosso al roditore e alla tartaruga, continuando a seguire l'uomo che si fermò in una stradina stretta e chiusa. Silenziosamente balzò da un tetto all'altro - se fosse stato possibile, fino ad ottenere una visuale libera della scena. L'uomo, evidentemente preoccupato, tirò fuori un fogliettino dalla sua tasca, dal quale, dopo aver fatto cadere una goccia di sangue, uno strano ragno venne evocato dallo stesso. Inoltre, le parole erano inconfondibilmente una testimonianza dell'ostilità dell'uomo e del ragno.
    Dopo avermi comunicato la sua posizione mentalmente, Retar balzò contro il ragno, tenuto nelle mani dall'uomo. Entrambe le zampe del felino si sarebbero raggelate, con il chiaro intento di far cadere dalle mani dell'uomo l'aracnide, schiacciandolo a terra e, in quel modo, quasi congelarlo o almeno evitargli una possibilità di fuga. [SAI]Forza Blu
    Velocità Blu+2
    Causa Intralcio Medio

    Zanne Gelide [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore, se colpito l'avversario con una parte del corpo, crea una resistente patina di ghiaccio: causa Intralcio Medio. La patina di ghiaccio trattiene con Forza pari all'energia dell'utilizzatore. Rimuovere la patina richiede slot azione e causa AdO.(Consumo: ½ Basso ogni slot)
    [Da genin in su]

    Se l'uomo o il ragno avessero tentato di reagire, o anche solo di scappare, un gelido ululato immediatamente si sarebbe abbattuto su di loro. [SA II / IV]Il primo bersaglio è il ragno, se tenta di scappare / reagire e se non è intrappolato a terra, alternativamente l'uomo se tenta di scappare o reagire. Lo utilizzo fino a tre slot azione, mantenendo l'AdR.

    Tormenta [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può emettere un cono di aria ghiacciata. Il raggio è pari a tre metri, la gittata è pari a nove metri e la potenza è pari a 30; può essere mantenuto per più slot azione pagando il relativo consumo. Se mantenuto per almeno 3 slot azione può creare una struttura di ghiaccio delle stesse dimensioni dell'emissione che dura generalmente per 3 ore circa prima di sciogliersi: a discrezione del QM.(Consumo: ½ Basso ogni slot)
    [Da jonin in su]

    Forse anche le altre creature evocate avrebbe seguito Retar... O forse no.

    In qualsiasi caso, proprio nel momento antecedente al balzo, avrei guardo Yato, intento a proseguire il suo interrogatorio. Retar ha trovato un uomo che ci seguiva, e che stava tentando di comunicare con Robai, probabilmente, tramite un'evocazione. Qui non mi pare abbia bisogno di troppo aiuto, vado da lui. Si trova molto vicino alla locanda, a qualche strada di distanza... Avrei spiegato al Senju al meglio che potevo la posizione di Retar e del misterioso uomo, seguendo le indicazioni che mi erano state date da Retar stesso, prima di uscire da quella casa e dirigermi velocemente verso il lupo.
    Una volta arrivato, avrei accarezzato Retar, ancora ringhiante verso le possibili minacce. Bravo il mio cucciolone... Quindi, tu chi saresti? Avrei domandato all'uomo, mirando verso di lui con la mia mano e, in particolare, con il dito indice. Facciamo che vieni con noi adesso. Mi spiegherai lungo la strada. E sarà meglio per te se sarai convincente, qualsiasi cosa vorrai dire. Retar ha fame, e non gli piacciono i ragni. Certo, un piccolo bluff, ma non sembrava certamente un cuor di leone. Per quanto riguarda il ragno... Retar, congelalo. Ci penseremo poi. E, se non fosse stato già necessario, il lupo avrebbe scatenato la sua tormenta sull'animale, non direttamente per ferirlo, ma quanto più per congelarlo. A quel punto sarebbe stato semplice da portar via.

    [...]

    Dopo qualche ora, sulla via di ritorno per Tsuya, poco prima di arrivare nel piccolo villaggio sarebbe arrivato il momento per mantenere le promesse della sera prima. Da solo? Dove vuoi andare da solo? Abbiamo appena avuto la conferma che i nemici ci tengono d'occhio, o almeno ci provano... Yato, vai con lui. Non è un chiacchierone, riuscirai sicuramente a mantenere la concentrazione per le tue questioni eremiticose. Avrei replicato alla richiesta di Fudoh, prima di guardare Masayoshi e fargli un cenno con la testa. Forza, siamo vicini a Tsuya, pensavi che me ne fossi dimenticato. Andiamo. Avrei invitato il chunin della Sabbia a seguirmi. Avremmo camminato fino a quando la folta vegetazione non avrebbe concesso un po' di libertà.
    Una piccola radura circolare, di forse a malapena dieci metri di raggio, sembrava fare proprio al caso nostro. Qui dovrebbe andare bene... Almeno se svieni eviterai di colpire con la testa un ramo! Ahahah! Gli inizi non erano di certo promettenti. Bene, obiettivo del giorno, riuscire ad utilizzare il Simbolo del Vuoto senza fare la fine del pacco di patate. Mi sarei messo seduto, con le gambe incrociate, su un albero ai limitari della radura. Stamattina abbiamo parlato del Vuoto, e di che cos'è il Vuoto per te. Adesso non è mia intenzione lavorare sulla tua Declinazione, è troppo presto, voglio che tu attivi il Simbolo, Richiama il potere del Vuoto, fallo fluire nel tuo corpo, attraverso il tuo chakra, lascialo libero di mescolarsi con la tua energia. Accettalo, non respingerlo. Ti donerà un'enorme energia, ma ti richiederà un grande sforzo successivamente. Non pensare allo sforzo che verrà, non contrastarlo. Non è qualcosa di cui avere paura. E' qualcosa che può permetterti di sconfiggere la paura. Allargai le braccia, poi le incrociai. Attiva il Sigillo, incanala il Vuoto e poi, quando sarai pronto... Voglio che risvegli il tuo Demone. Sorrisi. Vediamo quel bestione come reagisce... Dobbiamo testare in che modo il tuo corpo risponde a questo doppio fattore... E soprattutto dobbiamo capire se riuscirai a sopportare lo sforzo. Quando avrei gestito entrambe le energie... Prova a colpirmi. La pratica era nettamente più interessante della teoria.

  11. .

    Scarecrow!


    Chapter VI - Nel Lago della Zanna



    L'aveva colta di sorpresa!
    Per alcuni istanti nuotò nel sangue dell'essere acquatico, rosso come il rubino e caldo come la lava di un vulcano.

    CITAZIONE

    Creatura inferiore! Come osi ferirmi! La mia vendetta sarà implacabile!


    Sebbene lo squarcio fosse ampio e le carni del drago esposte alla gelida acqua del lago, Namae non gioì. Finché non si fosse trovato al di là di quella barriera naturale, nel misterioso villaggio della Zanna di cui Feng Gu gli aveva parlato, la sua vita continuava a essere appesa a un filo. Doveva rimanere concentrato. Ogni distrazione gli sarebbe stata fatale, soprattutto ora che Nami era stata umiliata e bruciava dal desiderio di vendicarsi nel modo più sadico possibile. I suoi occhi ardevano di rabbia, come un incendio fuori controllo. Si preparò al peggio e per un momento pensò che forse, morire con la gola squarciata, sarebbe stato più onorevole che morire con i polmoni pieni di acqua. Ma non aveva intenzione di darsi per vinto.

    La draghessa non lo attaccò in modo diretto, ma iniziò a nuotargli attorno, come il più classico dei predatori, chiudendogli ogni via di fuga. Si muoveva nell'acqua come un sottomarino, mantenendo una distanza tale da risultare occultata alla vista limitata dal Fiore.
    Maledizione. L'acqua gli gorgogliava attorno, accecandolo e assordandolo con il suo ruggito.
    Fu costretto ad affidarsi agli altri sensi, dall'udito al sottovalutato tatto. Se si fosse concentrato, forse sarebbe riuscito a percepire l'origine di quel suono assordante, ovvero Nami stessa, che con il suo corpo affusolato squarciava il fluido come fosse semplice aria.
    Quando capì di essere al centro di un mulinello, fu troppo tardi. Il cuore gli schizzò in gola, con i muscoli contratti da quell'adrenalina che solo lui, e pochi altri nel mondo, riuscivano a sintetizzare a comando. Gli ormoni si erano riversati sull'organismo come un fiume in piena, spazzando via la sensazione di debolezza che lo aveva pervaso quando aveva capito di essere al centro di una trappola.
    Gli arti ripresero forza, i sensi si acuirono e la massa d'acqua rallentò ai suoi occhi. Dimenticandosi di essere in carenza di ossigeno, con una rabbia bestiale che riuscì a controllare a fatica, lo smemorato decise di non cedere a quel dolore sopportabile che si stava diffondendo su tutto il corpo. Rimase fermo come una statua, con l'arma impugnata a mò di lancia. [Danni]Due Leggere (diffuse su tutto il corpo) + Stordito
    È solo una trappola Sapeva che il drago continuava a nuotargli attorno, pronto ad azzannarlo quando avrebbe tentato di uscire dal mulinello. E invece Namae era rimasto lì, con le orecchia dritte e gli occhi ben aperti, pronto a intercettare ogni attacco in arrivo. Nami non si fece attendere e di certo non deluse il Fiore. L'acqua in movimento si arrestò di colpo nel momento esatto in cui la draghessa cambiò direzione, lanciandosi verso di lui, da davanti, con gli artigli esposti e bramosi di sangue.
    Il ninja non dovette nemmeno voltarsi; quando la sagoma nera gli apparì a poco più di un metro, tremolante per l'acqua in movimento, Namae ruotò il polso della mano sinistra, in senso antiorario, per coprire il volto con la lama e il cuore con il manico. L'impatto tra acciaio e artigli fu così violento da spingerlo un metro indietro. Il piatto della lama si era piegata verso la sua fronte, impattando con essa. [SD I]Riflessi: Viola + 3 (Basso+1/4 Adrenalina)
    Il drago non arrestò né rallentò la sua corsa; gli scivolò alle spalle per colpirlo dove la sua vista non poteva arrivare. Il cervello annebbiato dall'adrenalina gli urlò di voltarsi, di pensare alla schiena, al collo o alla giugulare, eppure non lo fece, come suggerito da quell'esperienza, sepolta nei meandri della sua mente, che gli stava impedendo di sottovalutare la pinna colorata che si stagliava sull'estremità della coda.
    Quando vide l'appendice piegarsi nell'acqua, con il timore che il drago avrebbe potuto azzannarlo alle spalle, il Fiore contrasse gli addominali, inarcò la schiena e senza pensarci due volte eseguì una rapida capriola all'indietro con le gambe piegate sulle ginocchia. Nella rotazione riuscì a intravedere il nemico, la sua coda e quello sguardo assetato di sangue che apparteneva più al mondo dei demoni che a quello degli umani. [SD II]Riflessi: Viola + 3 (Basso+1/4 Adrenalina)
    Era pronto a colpirlo. Ma dove? La coda lo mancò per pochi centimetri, sferzando l'acqua sopra il suo sterno. Intimorito da ciò che era riuscito a intravedere durante la capriola, il Fiore non attese di ritornare in posizione eretta; disteso con il petto rivolto verso il cielo, Namae capì di dover annullare ogni probabilità di essere colpito al cuore, al collo o al volto. Sentiva il fiato di Nami addosso, il suo desiderio di sottrarre al lago il piacere di uccidere quell'essere inferiore che aveva osato ferirla. Consapevole di essersi abbassato al di sotto del nemico con la mezza capriola, era probabile che quest'ultimo lo avrebbe attaccato di lato o dall'alto.
    Ma dove precisamente? Nascose il volto e il collo tra i suoi arti, evitando di ferirsi con la doppia lama con cui l'aveva umiliata. [SD III]Riflessi: Viola + 3 (Basso+1/4 Adrenalina) [SA I]Braccio DX era semi paralizzato

    png



    Mi dispiace Hounko. Era in completa balia del drago. Se fosse stata rapida quanto Feng Gu, era probabile che riuscisse ad arpionargli il collo o il volto e in quel caso la sua vita sarebbe finita lì, lontano da casa, in un lago oscuro e freddo, come un semplice Fante di Fiori. Davanti ai suoi occhi tristi e terrorizzati vi erano solo bolle d'acqua, rumorose come gli scrosci dei tipici temporali della Pioggia.
    Ad un tratto, un dolore lancinante all'avambraccio destro lo accecò e lo fece gridare in modo disumano, come un animale colpito a morte dallo sparo di un cacciatore. [Danni]Due Leggere e Mezze.
    Percepì i denti di Nami trapassargli la carne, quei muscoli che, saturi di adrenalina, non lo sottoponevano ancora alla reale sofferenza di quel colpo che era stato vicino dall'essere mortale. Con la mascella serrata per trattenere dentro di sé un altro grido di dolore, egli si mise nuovamente in posizione eretta, nuotando nel suo stesso sangue, pronto a difendersi da un altro attacco del mostro marino.

    Ora o mai più. Pensò, in mezzo a quell'acqua rossastra che gli impediva di vedere dove e come il suo nemico si era posizionato. Aveva intuito dove si fosse allontanato, ma non riusciva a vederlo con chiarezza con quell'acqua rossastra che si muoveva in tutte le direzioni.
    Non poteva perdere più tempo.
    Ultimi due respiri. Con uno slancio delle gambe si portò dove aveva visto il drago allontanarsi. [SG]Movimento 3 metri
    Vide la fiera draghessa lì dove aveva pensato di trovarla, in attesa del suo arrivo, con quei due piccoli occhi che divampavano ancora di odio e ferocia. Gli era stato sufficiente incrociare il suo sguardo per avere l'assoluta certezza che quel morso sarebbe stato solo l'inizio di molte altre ferite. Se fosse morto in quelle acque, il drago avrebbe fatto scempio delle sue carni, frantumando ogni suo osso, per poi sparpagliare tutto nelle profondità del lago.
    E forse era ciò che Namae attendeva!
    ORA! Approfittò di quella rabbia corrosiva per eseguire il suo genjutsu preferito, con la mano destra che era già uscita dalla sacca porta oggetti, posta appena sotto il rispettivo fianco. [SA I]Movimento Braccio DX Un movimento dell'arto che Namae sperò con tutto il cuore fosse passato inosservato, nascosto da quel sangue che continuava a muoversi attorno alla sua figura.
    Il dolore alla spalla ferita era stato insopportabile, seppur l'adrenalina circolasse ancora nel suo organismo.
    Per la prima volta nella sua nuova vita, il Fiore non combatteva per la sua ambizione, per il desiderio di conquistare un rango più elevato o per ingraziarsi un Asso del suo amato villaggio. Solo ora che la signora morte gli stava affilando la sua lunga falce davanti agli occhi, sogghignandogli, Namae capì finalmente ciò a cui teneva di più al mondo. Non i Fiori. Non Ame. Solo Hounkou. Era lei il suo presente e il suo futuro. Aveva così tanti progetti e prospettive per quella bambina che non poteva accettare di morire in quel villaggio sconosciuto.
    Una voce umana echeggiò sotto di loro, dove quelle piccole luci, simili a torce, illuminavano l'intero lago. Simile a una frase pronunciata da un uomo nascosto, quel suono illusorio era stato creato per catturare l'attenzione del nemico e per imbrigliare la sua mente in una malia piuttosto fastidiosa. [TA]
    Namae si era appena giocato tutto, con un coraggio che non aveva mai saputo di avere. Aveva appena scommesso la sua esistenza sul fatto che il drago fosse troppo arrabbiato con lui per allontanarsi. Sarebbe bastato che il nemico abbassasse il proprio volto in basso, verso quella voce illusoria, affinché il veleno, rilasciato dalle fiale spaccate al momento dell'attivazione del jutsu nel palmo destro del Fiore, che nel mentre si trovava aperto appena sotto il muso del nemico, fluisse nelle sue branchie e in tutto il corpo. [SA II]2 Dosi di Allucinogeno (Scoordinato)+ 2 Dosi Veleno C1 (Riflessi)
    Erborista Illegale -> Modalità assunzione ingerimento. (Sì, so che nell'abilità si parla di Tonici, ma penso sia una mancanza non voluta, perché nel resto delle abilità si parla di Tonici o Veleni. )
    Le dosi somministrate per iniezione e ingestione sono considerate raddoppiate (x2).

    Se devo morire... Grazie alle conoscenze del Fiore, le due sostanze miscelate avrebbero dato vita a un composto in grado di penetrare nell'organismo prevalentemente per ingerimento.

    jpg



    Che io usi le mie armi!!!La morsa del genjutsu e i primi probabili sintomi causati da quel mix di veleno, con cui Namae avrebbe dovuto catturare l'attenzione delle cinque Zanne, sarebbero stati (forse) più che sufficienti per distrarre il nemico per quel microsecondo necessario a sferrare l'affondo decisivo.
    Il braccio sinistro sarebbe scattato dal basso verso l'alto come un fulmine, con l'arma posta in verticale affinché la lama superiore, più vicina al nemico, si conficcasse nel suo mento, uscendo dalla sommità del suo capo allungato dopo avergli trapassato le mucose, la lingua e il cervello. L'adrenalina fluì nel suo corpo in quantità così elevate da cancellare il dolore prodotto dalle fibre muscolari che si strapparono per lo sforzo.
    Avrebbe potuto sferrare un fendente orizzontale, ma aveva deciso di minimizzare la corsa del suo arto per poter prendere alla sprovvista quel maledetto drago che era riuscito a metterlo in difficoltà. [SA III]Velocità: Viola+ 4 (Mediobasso)+3(Adrenalina) -> Nera+3 (OverCAP - CAP a 3 tacche + 4 Nukenin C) -> Semi paralisi
    Forza: Viola
    Potenza 25


    Tra i cunicoli di roccia in cui Feng Gu si trovava, quest'ultimo avrebbe udito un gemito al ricevitore. Sopra di lui, nelle fredde acque del lago, Namae aveva consumato tutto l'ossigeno a disposizione.


    Chakra: 78.75/100
    Vitalità: 10/18
    En. Vitale: 14.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Spostamento
    3: Parata
    Slot Azione
    1: Braccio DX semi paralizzato
    2: Veleni
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Tecnica del Richiamo Ammaliante
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///

  12. .

    All'Ombra di Sareshigami


    VII


    In quel mondo etereo, a metà tra quello fisico e quello spirituale, ero riuscito ad ottenere un incontro con colui che un tempo era uno dei più grandi maestri ninja di tutti i tempi. Con gli occhi quasi lucidi dalla felicità di rivedere colui che, in un modo o nell'altro, aveva di fatto cambiato la mia vita da shinobi. Ehm... Si, in effetti ha ragione... Esclamai a metà tra il dubbioso e l'imbarazzato quando lo Scriba del Mondo mi fece notare che era diventato con ogni probabilità il più grande albero del mondo.
    Si allontanò di qualche metro da me, sedendosi su una panchina che, fino ad un istante prima non c'era. Anche io, girandomi su suo invito, notai che una bella poltrona era stata originata alle mie spalle. Mi sedetti, ancora sbalordito da quella situazione. Per quanto ci avessi sperato, quasi come quando mi ero ritrovato nel mondo etereo di Natsuhime nell'isola dell'Abete, non credevo di riuscire nel mio intento. Ha cambiato la sua stessa... Esistenza? Chiesi conferma. Come la sua antica moglie, il sacrificio faceva da filo conduttore nelle loro esistenze. Ahahahah! In effetti sebbene sia un Hozuki un colpo della sua ancora sulla testa me lo risparmierei volentieri... Ridacchiai, sebbene ancora stranamente imbarazzato da quell'incontro. Sebbene la formalità non fosse sicuramente uno dei miei punti forti, lui come Natsuhime meritavano ogni possibile tentativo in tal senso.
    Ehm... Grattai la mia guancia, guardando un po' perplesso Pangu mentre provava a teorizzare cosa avesse potuto fare Natsuhime con il suo chakra, indovinando in pieno neanche fosse stato lì. Beh... Diciamo... Più o meno, ecco... Non approfondii il discorso per il momento, mentre lasciavo parlare il vecchio saggio, che nel frattempo mi stava spiegando come procedesse la sua esistenza da albero rigoglioso, che ovviamente portava con sé qualche problema, soprattutto quello inerente lo scambio di informazione tra le sue cellule e la sua coscienza. Giochetto con la scrittura fatto con Itai?! Guardai esterefatto il saggio. Pangu-sama, a che si riferisce di preciso? Non capisco, non credevo che conoscesse Itai. Domandai, mentre metabolizzavo che non sarei riuscito a fare nulla per lui.
    Strinsi i pugni, sconfitto ancora prima di iniziare. Il Mondo non può essere riscritto più di una volta da lei... Ma se provassi io a farlo? Guardai negli occhi Pangu, e lo Scriba avrebbe potuto notare tutta la convinzione di quelle parole. Non ora... Non ne sono in grado... Ma... Forse raggiungerò un giorno la capacità di Descrivere il Mondo secondo la mia visione. Replicai, attendendo una risposta dall'uomo. Non mi sarei dato per vinto così facilmente. Glielo dovevo.

    A specifica richiesta del saggio iniziai a raccontare tutte le vicende e gli accadimenti avvenuti nell'Abete. Narrai dell'origine e del viaggio verso quell'isola, del sacrificio di Natsuhime-dono, dell'effetto dato agli abitanti dell'isola di quell'immane sigillo e dalla Bakekujira, della Tregua e, infine, degli Hayate e della doppia missione (della Nebbia e Accademica). Terminai la narrazione su come avevo assorbito parte del suo immenso chakra, di come avevo sconfitto insieme a Natsuhime lo spirito guida dell'Arma di Iwa, di come era stata salvata da morte la Principessa dei Mari dai Guerrieri del Vuoto; infine, del tradimento di CaoCao e della sua misteriosa morte. Capisco... Risposi, quando Pangu mi rappresentò di non potere neanche immaginare chi fosse riuscito a condurre CaoCao quasi alla follia e al tradimento. Un nemico misterioso, l'ennesimo, forse bramava nell'ombra. Un nemico di cui nessuno o quasi conosceva l'identità.

    Arrivò poi il momento che stavo attendendo.
    Tutto ciò che stavo facendo, tutto ciò che avevo sacrificato... Era stato predeterminato fin dal principio, oppure erano state le mie azioni a condurmi lì dove ero.
    Che senso aveva tutto ciò se così non fosse stato?
    Poteva essere stata veramente solo casualità? Stavo percorrendo la mia strada solo perché sospinto dai casi fortuiti?
    Le parole dello Scriba del Mondo giunsero fin dentro alla mia stessa anima.
    In un silenzio assordante, i miei occhi si abbassarono per qualche secondo, prima di tornare a specchiarsi in quello di Pangu. Pangu-sama... Avevo sempre immaginato come sarebbe stato questo momento... Un sorriso apparve sul mio volto. E anche questa volta, malgrado tutto, ho sbagliato. Sono... Felice, adesso. Io so chi sono, e so chi voglio essere. Io scelgo la mia strada, sono io a percorrerla. Sono orgoglioso di questo, e sono orgoglioso della sua scelta. Non fa altro che... Responsabilizzarmi. Se qualsiasi altro ninja avesse ascoltato quelle parole, probabilmente non avrebbe riconosciuto in quelle parole Akira Hozuki. Ma era questo, forse, quelli che molti non capivano, e per quello solo pochissime persone potevano dire di conoscermi veramente. Adesso sono ancora più convinto della strada che ho intrapreso. Scossi la testa. Non dica così, lei non sa neanche quanto il mondo avrebbe bisogno di lei...

    Ricevetti invece un'ulteriore risposta negativa riguardo le possibilità intenzioni del gruppo di criminali che stava scorrazzando in quei lidi, accompagnato da un'ulteriore descrizione delle Armi di Iwa rimanenti e della scelta che avevano compiuto lui e i suoi compagni prima di imprigionarli.

    Pangu-sama io... Non potrò mai ringraziarla abbastanza. Sorrisi, sincero, e quasi con gli occhi lucidi, rinfrancato dalle parole del saggio. Io... Ce la farò. Porterò avanti al meglio delle mie possibilità le sue conoscenze... E non sarò Vuoto... La ringrazio... Di tutto, e del suo consiglio... Dirò a Natsuhime-dono di questo incontro e, magari tra qualche anno, riuscirò anche a farvi reincontrare... Sarà felice. Così come lo ero io. Il mondo intorno a me iniziò a sciogliersi, come inchiostro ancora fresco che scivolava via da una pergamena. La sua Speranza non sarà tradita. Farò si che Lei e il Mondo intero non perdano la fede nei miracoli. Questo non è un addio, Pangu-sama. Con quelle ultime parole mi ridestai, quasi come al termine di un sogno. Ero nuovamente seduto dinanzi al grande albero, stanco e provato dal potere del Vuoto.
    Una goccia scese lungo la mia guancia.
    Non era inchiostro. Ma ero felice.

    [...]


    Gyoza, hai stretto un contratto con questo giovane shinobi? D'altronde è un compagno di Akira-san... Esclamò con voce calma il reale pinguino, mentre il grosso tartarugone e il barbone di Kiri parlavano fin troppo. Fudoh avrebbe quasi fatto un passo prima di vedere sfilare un kunai di ghiaccio originatosi dalla lama danzante del pinguino. La piccola arma da lancio si sarebbe conficcata nel legno, ad una ventina di centimetri dal suo naso. Akira-san non ha richiesto il mio aiuto per... "Chiacchierare"... Giovane ninja. Ho già dato i limiti delle vostri azioni. Non amo ripetermi. Avrebbe concluso, mentre la tartaruga sarebbe stata probabilmente più fredda dalla paura del piccolo kunai che aveva modellato il pinguino.

    [...]


    Mh...? Ma non hai sonno te? Parli troppo per essere prima mattina... Avrei accompagnato quella frase con un lungo sbadiglio, mentre il Senju prendeva la parola dopo che ci eravamo riuniti. Non vogliamo fare colazione prima? Chiesi, cercando qualche conforto dagli altri. Ok, ok, la facciamo dopo la colazione... Aggiunsi, sconsolato, mentre Yato continuava il suo ragionamento. Si, confermo, Itai, Rasetsu e la testa calda di Seinji. Confermai al ninja di Konoha, mentre le sue parole iniziarono a scorrermi nella testa.
    Forse il ninja della Foglia, aveva condotto bene le sue indagini. Fu la sua tecnica a sciogliere ogni dubbio. E' lui R. Avrei esclamato, mentre il Senju terminava il suo ragionamento. Buon lavoro... Hai fornito sicuramente un grande tassello che ci mancava. L'uomo che il dottore seguiva era R., ed ecco spiegate le varie circostanze in cui Itai sembrava venire a Tsuya... Ma, la motivazione mi sfugge. Anche se fosse sfuggito qualcosa al momento della liberazione dei prigionieri, perché iniziare tutto questo così tanti anni dopo? Non ha senso, e non ha senso neanche la parte del rituale, che tenderei ad escludere, almeno allo stato attuale delle cose. Che R. volesse nascondere la sua identità? Non credo, o almeno lo tenderei ad escludere... O meglio, il discorso ritorna al punto morto del "perché proprio adesso"? Non so come sia possibile che sia apparso un ninja che assomigliasse così tanto ad Itai, ma... No, aspettate... I ricordi del giorno precedente tornarono vispi. Non che assomiglia ad Itai... E' come se R. fosse Itai. Nel vero senso della parola! Ecco perché abbiamo trovato quei disegni a casa di Rasetsu... Probabilmente ha vissuto lì per qualche tempo, e ciò spiega perché conosceva me, Meika, Sanjuro, e tutti gli altri... Non è una semplice somiglianza, sono la stessa persona! Ha i suoi stessi ricordi, gli stessi legami, gli stessi desideri... Ma... Come è stato possibile tutto ciò? Avrei parlato e domandato ad alta voce. Certo, tutto questo non spiega le sue azioni... E a cosa servono i guerrieri del Vuoto in tutto questo? Scossi la testa. Abbiamo fatto un passo in avanti, ma non vedo ancora soluzioni al problema. Speriamo che stasera le nostre idee saranno ancora più chiare, per adesso, non vedo possibili vantaggi da sfruttare. Mi alzai in piedi. Adesso, torniamo alle priorità della mattinata: andiamo a fare colazione.

    [...]


    Prima di partire per Urami, scendendo dal tempio, avremmo assistito ad una simpatica scenetta che vedeva coinvolti le due evocazioni evocate la sera precedente. Pen Gin, adagiato con estrema nobiltà sulla testa della tartaruga di nome Gyoza, bacchettava con l'elsa della sua katana sulla schiena di questa che, ad ogni tocco dell'elsa, effettuava un piegamento sulle braccia. Gyoza-kun, sfrutteremo questo tempo per il tuo allenamento... Lo sguardo glaciale si sarebbe abbattuto anche sulla seconda tartaruga spadaccina. Akira-san, vai pure. Resto qui io fino al tuo ritorno. Queste giovani creature hanno bisogno di qualcuno che li controlli... Nessuno avrebbe tentato di rispondere a quell'affermazione.

    [...]


    Non c'è niente di banale. Chiudi gli occhi, e rispondi alle mie domande. Gli occhi del ninja di Suna rispecchiavano in pieno quello che era il suo stato d'animo. Confuso, spaventato, forse inconsapevole del potere che gli era stato donato. Era insicuro, ma in quei tempi l'insicurezza non era ammessa. Bene... Continua... Parlai a bassa voce, quasi ad invogliare il chunin a continuare nella sua descrizione del sogno. E'... Un buon punto da dove iniziare. E credo che il tuo sogno sia stato molto affine al concetto di Vuoto, se così possiamo dire... Pensaci adesso... Pensa ad un oceano, che sia d'acqua o di sabbia, vasto fino a dove gli occhi possono vedere... Vasto fin dove il confine tra cielo e terra termina, si assottiglia, sparisce, lasciando spazio ad un'unica cosa quasi... Un confine che non è un limite, ma che è un punto di congiunzione tra due mondi, o addirittura tra più di due... Un punto esatto dove si la coscienza dello spazio, visto che non è dato sapere dove inizia l'uno o l'altro mondo... O a niente di tutto questo. Sorrisi. Allora, che ne dici? Indice e medio andarono a colpire nuovamente la fronte del ragazzo. I confini esistono solo nella nostra testa... Si dice così, giusto? Bene, perché non provare a cancellarli? Elimina i confini, cancella il significato dei corpi nello spazio, oppure ampliali all'inverosimile. E' un concetto similare al Vuoto di Distanza, ma rapportato e declinato in una maniera diversa. Può essere un concetto forte. Il Vuoto di Confini. Parti da qui, e sviluppa questo pensiero durante il resto della mattinata. Cercai ancora gli occhi del ninja. Abbandona la tua insicurezza, non ti servirà dove stiamo andando... Continuai, mentre riprendevo il cammino. Non riuscirai a completare la tua Declinazione in un giorno. Eliminalo dalla testa. Visto? RIsolto un problema all'origine. Ero sicuramente stato pragmatico con quelle parole. Fai quello che ti ho detto. Oggi pomeriggio vedremo di farti attivare il sigillo senza finire a dormire con i pesci. Domani potrebbe servirti. E' il meglio che possiamo fare con questo tempo a disposizione. Fu allora che vidi Masayoshi incupirsi leggermente.
    Mh? Ascoltai le parole del chunin, convinto che ci doveva essere una seconda parte del periodo, che però non arrivò. E... Quindi? Guardai un po' esterrefatto il chunin della Sabbia. Ti stai giustificando o cosa? Non ho ben capito, sinceramente... Cosa vuoi che me ne importi che sei un jinkukoso? La sincerità di quelle parole sarebbero arrivate, dritte come una freccia. Te l'ho già detto: basta con queste insicurezze. Non mi interessa nulla di tutto questo. Non mi interessa niente se dentro di te si trova una bestiaccia puzzolente sigillata. Sei tu che hai il comando. Non scordartelo. Se potessi scambierei io due parole con questo demone... Pff! Incorniciai le braccia al petto, fermandomi e guardando con occhi severi Masayoshi. Se ti sento ancora scusarti per una cosa del genere, o se ti sento ancora una volta parlarne con questo tono da cane bastonato... Ti darò io un buon motivo per essere triste e dispiaciuto. Sono stato chiaro? Sarei stato stranamente severo, ma non c'era tempo per l'eccessiva comprensione.
    Se avessimo superato indenni il giorno successivo, forse avremmo avuto tempo per un confronto più sereno.

    [...]


    Arrivammo prima del mezzodì al villaggio di Umari, un piccolo centro che si sviluppava attorno ad una piazza principale, con sei strade che si sviluppavano come i raggi di un cerchio. Ben detto Fudoh. Dividiamoci, ma questa volta cambiamo un po' l'ordine degli addendi. Masakoso, vai con Fudoh. La vostra prima tappa sarà il centro radio, controllate se hanno un registro, chiedente informazioni... Le date di interesse le conoscete. Yato, tu vieni a fare una passeggiata con me. Hai ricostruito bene i rapporti tra gli ex sopravvissuti, e hai preso molte informazioni sulle loro vite; se riusciamo a recuperare qualche notizia su questa Midori, potresti essere a conoscenza di dettagli che a me sfuggirebbero. Iniziamo dalla taverna: vediamo se da lì riusciamo a recuperare l'indirizzo di casa di questa fantomatica spadaccina dai capelli viola... Mmhh... Ci rivediamo qui tra due o tre ore. Bussai contemporaneamente alla testa di entrambi i ninja. Fate attenzione e NON separatevi. Li ammonii. Se succede qualcosa, fate tanto rumore. Ci penso io a raggiungervi... Ah, Masakoso... Mi rivolsi al chunin della Sabbia. Non pensare a quello che ti ho detto, concentrati sulla missione. Ci sarà tempo.

    Dopo aver guadagnato qualche centinaia di metri di distanza, mi sarei rivolto al ninja della Foglia. Sei sveglio per essere della Foglia, lo sai? Sono abituato ad avere a che fare con Raizen, o anche all'altro ragazzino un po' tonto... Nettamente sopra media. Avrei esternato. Sai, Yato, mi avevano parlato di te, e se non mi fossi dovuto spingere nuovamente fin qui a Tsuya, ero diretto proprio a Konoha per incontrarti. Sono stati Kensei e il mercenario Kaguya dai molti nomi a parlarmi di te, per inciso. Non ti preoccupare, non mi interessa del loro rapporto con loro; devi sapere che Kensei è kage perché l'ho scelto io, e con il buon Kaguya che nel tempo libero si diverte a fare l'Asso di Ame ho diverse questioni in ballo... Le parole erano scelte con cura, avrebbe dovuto capire che ero a conoscenza di più informazioni di quanto immaginasse. Venendo al punto, devo incontrare una persona, una persona che tu conosci: Shunsaku Ban, Il Cacciatore di Leggende. Un tipo baffuto, usa dei nomignoli a riguardo, forse Kuchihige Ban, o qualcosa del genere... Allora, lo conosci? Avrei necessità di incontrarlo...
    Il Senju, se mi avesse guardato, avrebbe notato una leggera smorfia apparire sul volto. Sai... Ho una caccia da proporgli...

  13. .

    Attacco a Oto


    Post 1


    Giocate antecedenti: X Z Y

    01/10//0039, 15,34 - Sala del Tempio di Somujo, Amegakure no Sato

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    Nel buio di una sala in cui erano accese solo un paio di candele, nelle ombre di uno spazio mal illuminato, ci sostava qualcosa di simile a una specie di statua. Non era una di quelle statue troppo grandi e maestose. No. Era una statua dalle dimensioni normali, che raffigurava il volto di un uomo, o qualcosa di simile. Sotto ai suoi piedi, non molto lontano dal suo centro, vi sostava una figura incappucciata in una specie di mantello. Le sue mani erano incrociate dietro la schiena; la posta era dritta. Nonostante tutto, l'uomo non sembrava troppo preoccupato, né troppo agitato, anche se quello che stava succedendo a qualche chilometro di distanza aveva una grande importanza sulla Setta che dirigeva. - "Chissà..." - pensò mentre nella stessa sala apparve, silenzioso, un altro uomo simile, che tra le braccia stringeva una donna. Quest'ultima non sembrava dar segni di vita. Per giunta, dal suo collo tagliato, stava scendendo il sangue a fiotti. - La liquirizia, - borbottò l'uomo leccandole il collo. - Ma scaduta. - Aggiunse. L'altro non se ne preoccupò, indicando per la donna un posto non troppo lontano, in un cerchio situato direttamente ai piedi della statua. Anche in quel caso riuscire a vedere tutte le particolarità di quel disegno non sarebbe stato semplice, ma chiunque avesse avuto un attimo di famigliarità con i cerchi della Setta dei Somujo non avrebbe trovato molte differenze, sebbene quello fosse un Simbolo Sacrificale e non uno di Teletrasporto. - Dov'è? - - domandò l'uomo con le braccia conserte dietro la schiena, ma passò più di qualche istante prima che il buio di quella stanza venne attraversata da una voce tremante. - Liquirizia... Fame... Tasaki... - disse questa avvicinandosi. - Sta combattendo, Luce. Ma c'è... un problema... Luce... - - Hum? - - Non è venuto da solo... Ci ha ingannati. Traditore. Oto. Si è portato un ninja di Oto. Sono a malapena riuscito a tagliarle la gola, Luce. E poi... era troppo forte... mi ha sorpreso... non l'avevo percepito... E' sbucato dal nulla... Veloce. - - "Oto?" - pensò l'uomo nel mantello girandosi verso la statua. Ai suoi piedi era già sistemata la donna con la gola tagliata. Non dava segni di vita, eppure... - Beh, la sua carne è ancora fresca. - Affermò l'uomo. - E sua sorella? - L'altro mosse la testa in senso negativo. - Purtroppo ci ha ingannati... Quel ninja di Oto... Tasaki come sempre... si è gettato a testa bassa come un bue... ma l'altro... l'altro è... è intelligente... è intelligente signore... - - Chiaro. - rispose Mitsuharu Ohara leggermente sbuffando. - "Le cose non vanno come dovrebbero..." - pensò guardando ormai il corpo morto. - Vi siete fatti fregare da un moccioso con il coprifronte di Oto... - sentenziò mentre altri ninja iniziarono ad apparire nella Sala, chi più e chi meno mutilato, chi più e chi meno triste.
    Solo uno di loro era decisamente felice. Solo uno di loro sorrideva avvicinandosi con la propria lancia, - o almeno quello sembrava, - verso il centro della Sala.

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    - AhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhAAhAhAhAhA - rise questi per poi per fermarsi e avvicinarsi alla statua. - Ce l'ho... - sospirò leggermente nell'orecchio di Mitsuharu. - Ce l'ho! Ce l'ho, LO HO, E' MIO, Ce l'ho... il Sangue! Sì! Ce l'ho! Ce l'ho, Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho,Ce l'ho. Il sangue di Tasaki Moyo è mio! IMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIOMIO... - - Quando si fermò era forse passato più di qualche minuto. Solo dopo alzò la sua armaArma rituale [Mischia]
    Particolare arma, dalla forma di uno spiedo allungato, completamente nera, viene trasportata della grandezza di circa 30 centimetri ed ha una apertura a scatto. Alla massima estensione raggiunge la lunghezza dell'arma è pari a 1.5 metri, in grado di perforare o tagliare. Quest'arma è utilizzabile soltanto se attiva la tecnica speciale.
    Tipo: Lama/Asta - Taglio/Perforazione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 95)
    [Da genin in su]
    verso quella poca fonte di luce che c'era. - Puoi scappare da Jashin. Puoi scappare da Somujo. Ma non puoi scappare da Jashin e Somujo insieme... - rise questi estraendo delle piccole provette tappate facendoci gocciolare diverso sangue. - Il ragno è caduto nella ragnatela... - bisbigliò l'uomo leccandosi le labbra. - Il ragnetto è mio! - - Bene. - Bisbigliò l'altro. - Dici che è stato un ninja di Oto a venire qui ad attaccarci? - chiese con la voce gelida. L'altro non disse niente; solo confermò con un gesto affermativo del capo. - Sì, le mie rondini... me lo hanno detto... confermato... Guardiano... Kato Yotsuki, di grado chunin. Ninja di Oto. Abile... sveglio... intelligente... tutto il contrario di Tasaki... Forse... Scegliere lui? - - No, scosse la testa Mitsuharu. - Dobbiamo recuperare Tasaki. Vivo. - Poi si girò verso un altro uomo, che fino a quel momento era rimasto nell'ombra. - Tsutomu Tawara, preparati alla Guerra. - disse. - Noi possiamo colpire dove vogliamo, quando vogliamo, come vogliamo, chi vogliamo. Non esistono limiti al volere di Somujo... Non esistono frontiere, per noi non esistono confini. Ogni sogno per noi è realtà. Non dormiamo, non ci fermiamo, non siamo misericordiosi e amiamo la vendetta. Cosa c'è di meglio? - - chiese alzando le braccia. - Quest'oggi Oto ci ha dichiarato guerra! E allora noi risponderemo! Che Guerra sia! - - "Insegneremo noi a quegli accademici cosa significa la nostra Fede, cosa comporta il nostro Rigore..." - Il suo sguardo si posò, un'ultima volta sul corpo della donna morta. - MANGIATELA FIGLI DI SOMUJO! SAZIATEVI! SBRANATE LE SUE CARNI! BEVETE IL SUO SANGUE! - - I denti di 12 persone differenti si fiondarono nelle carni della donna, sbranandola come i lupi fanno con le pecore. Urla di gioia e di felicità si sparsero presto nella sala mentre l'uomo con la sua arma rituale continuava a guardare la statua. - Figlio di due dei... - sospirò. - Voglio il mio ragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragnovoglioilmioragno...- - Lo avrai. - Rispose l'altro. - E anche Oto avrà ciò che si merita... -




    04/03/0040, 19,00 - Sala del Tempio di Somujo, Amegakure no Sato

    - Signore? - chiese l'uomo che rispondeva al nome di Tsutomu Tawara, ma che in realtà era conosciuto per essere il Generale dei Somujo. Uomo di una certa etàgeneral-soredemo-sekai-wa-utsukushii-58929, era forse l'unico in tutto quel gruppo ad avere costantemente uno sguardo particolarmente attento. Non si deconcentrava, non demordeva, non si lasciava andare alle passioni legate al cibo rappresentano dai bambini (nel senso letterale) e veniva chiamato unicamente quando dinnanzi alla Setta sorgevano delle difficoltà. - "Perché sono qui?" - si chiese guardando la statua. Dal suo viso, forse, qualcuno avrebbe potuto comprendere che non era affatto felice di trovarci in quel posto. Ma c'era. - "E non posso uscirmene..." - - Tsutomu... - disse Mitsuharu, il cui volto era ancora nascosto dalle ombre di un cappuccio. - L'hai organizzato? - - "Certo", - pensò l'uomo con i baffi. - "Se no morirei..." - - Ho trascorso alcuni mesi ad analizzare le difese di Oto e ho recuperato una mappa del villaggio. Sappiamo dove hanno le provviste e le armi. Credo che dovremo colpire 6 luoghi in particolare, lasciando una parte delle nostre forze al centro del Villaggio. - - Come pensi di entrare a Oto? - chiese l'altro. - Signore, - riprese Tsutomu. - Abbiamo già una nostra adepta a Oto, ma suggerirei d'introdurne altri due sotto forma di mercanti. In questo modo potremo raggiungere la zona più caotica e centrale di Oto, i Vicoli. Qui potremo sistemare diversi Simboli di Somujo creando un diretto collegamento con Ame e semplicemente comparire nel villaggio, di notte, quando le difese saranno indebolite e i ninja dormiranno. A quel punto distruggeremo tutti i principali edifici di Oto. Ripagheremo moneta per moneta. Morte per morte. Li metteremo in ginocchio.- - L'altro si girò di spalle osservando la statua. - E i Simboli? - chiese. - Li lasceremo nei Vicoli Signore. Li maschereremo a dovere. Non li troveranno mai. E quando vorremo, entreremo a Oto di nuovo e poi di nuovo, e di nuovo ancora... Di nascosto. Non ci vedranno, non ci sentiranno, non ci percepiranno. Proprio come piace a Lei. - - "Colpire dove vogliamo, quando vogliamo, come voglia..." - pensò. - "Proprio come ti piace". - Mitsuharu ci pensò su un attimo, evidentemente reputando quel genere di piano come, letteralmente, perfetto. - Tasaki e il Ragno? - - Fu in quell'attimo che Tsutomu si portò una mano verso i baffi, prima di sorridere. Quasi come se stesse pensando a qualcosa d'incredibilmente interessante e curioso. - Tutto a suo tempo, Signore. Tutto a suo tempo. - L'altro si girò nuovamente, guardando il proprio interlocutore direttamente negli occhi. - Non voglio fallimenti. Tasaki lo voglio vivo. Dillo al Ragno. Può essere svenuto, inconscio, ferito, mutilato, senza arti... ma lo voglio vivo. A qualsiasi costo. - - Certo mio Signore. - Rispose Tsutomi passandosi le dita sui baffi. - E Kato Yotsuki? - La domanda sembrò prendere il Capo della Setta dei Somujo in controtempo. Quasi non capì di chi si trattava e solo dopo si portò una mano alla fronte. - AH! Intendi il Guardiano del South Gate? - Basto un cenno affermativo da parte di Tsutomu per confermare il pensiero di Mitsuharu. - Beh... Voglio vivo anche lui. A qualsiasi costo... - sorrise l'uomo nel cappuccio mettendo una certa paura anche a Tsutomu. - "Spero che quel ragazzo abbia un sapore schifoso..." - pensò osservando il Simbolo di Somujo sulla schiena dell'uomo davanti. - "Lo spero per lui". - Gli altri... MANGIATELI TUTTI! Kokage, amministratori, consiglieri, guardinari, membri delle squadre speciali, genin, chunin, studenti, civili, alcolizzati, prostitute, padri di famiglia e, soprattutto bambini... La loro carne per voi è come il gelato durante una calda giornata estiva! COME IL GELATO! AHIAHAIHAIHA... -




    06/03/0040, 02,54 - Vicoli di Oto, Otogakure no Sato

    "Entrare a Oto è stato uno scherzo..." - pensò Hittori Omoe sistemandosi vicino ai resti di un edifico a più piani. Venne completamente bruciato. Stando a quanto diceva Satoko Akumamaxresdefault da quel maledetto Tasaki e da quel maledetto Kato Yotsuki. - Ma fregarlo è stato uno scherzo. Un gioco da ragazzi. Forte quel Kato, ma stupido... - - pensò Hittori iniziando il ritualeTracciamento del Simbolo speciale di Somujo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Rituale (1 round) (0)
    L'utilizzatore può tracciare un Simbolo speciale di Somujo. I sigilli speciali permettono un teletrasporto senza limite massimo di distanza. E' possibile avere un singolo sigillo speciale ogni livello nella tecnica speciale posseduto. Per disegnare il Simbolo Speciale di Somujo l'utilizzatore deve spendere un round, una quantità di sangue pari a Media e un consumo Alto. L'utilizzo di questa tecnica causa sempre AdO. L'utilizzo di questa tecnica rende Affaticato l'utilizzatore.

    Tipo: Fuuinjutsu -
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto)
    [Richiede La Strada di Somujo II]
    [Da genin in su]
    . Si ferì la mano con kunai al livello del polso e, ancor prima che il sangue potè scendere sul pavimento in cemento di quell'edificio quasi completamente bruciato, si leccò la ferita. - Non sono più buono come prima... - disse sospirando leggermente. Poi guardò le altre due bambine, una con gli occhi rossi e l'altra felice e allegra come se fosse appena entrata in un luna park. - Cosa diavolo aspettate? Procedete. - In tutti e 3 si diedero quindi da fare quella notte, usando l'edificio bruciato, o meglio, i suoi resti, per posizionare ovunque nello stesso ben 6 Simboli di Somujo di quelli che permettevano di teletrasportarsi senza alcun limite di distanza. Per riuscirci consumarono praticamente tutta la notte, ma non appena i primi raggi dell'alba uscirono da dietro l'orizzonte, tutti e 3 ebbero un'espressione soddisfatta, compiaciuta. Solo Satoko guardava tutto il sangue e i vari sigilli situati sui diversi piani dell'edificio con fare calmo e disinteressato. - Non dovrebbero venire qui. - Disse. - Non più. Non ora. - Poi guardò l'altra bambina. - Amae Omoe, - disse. - Sei sicura di volerlo fare? - Le due bambine, una lunatica e l'altra felice, si guardarono per qualche attimo prima che Amae Omoe789b6957cf66224cb3d831d222dfcdf4 s'inserì un dito nel naso. - Aha. - Disse. - Del resto... questo parco giochi è divertente, no fratellino??!! - "Aha..." - pensò questi prendendo Amae per mano. - "Voglio assaggiare Kato, ma non so se lo batterò. Cosa devo fare?" - si chiese prima di prendere anche Satoko per mano. - Ricordami, chi è che lasceremo a far da guardia ai sigilli? - - Il Coniglio... - rispose l'Akuma. - Non ti ricordi? - "Sì che mi ricordo... e per questo mi preoccupo..." - Un attimo e il Trio dei Somujo scomparvero dal posto lasciando tutti e 8 i Simboli ben nascosti e furtiviFurtività: 12 nelle ombre di quell'edificio: erano tutti e 3 sfiniti. E spariti. Non li aveva visti nessuno.



    19/03/0040, 23.00 - Vicoli di Oto, Otogakure no Sato

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    - Mio piccolo amico... Il mio cuore si spezza, la mia anima si divide... Così giovane, così incredibilmente giovane... - disse un uomo mezzo nudo, con il tanga che a malapena gli copriva, con i tacchi a spillo, una farfalla al collo e delle orecchie da coniglio sulla testa. - Così giovane, così... fantasioso... - Affondò le sue fauci nel polpaccio della vittima. - AR..! - Tentò di urlare questa prima di ritrovarsi una mano a tapparle la bocca. - Così... dolce! Sento... del gelato alla stracciatella unito a del ragù. Il riso un po' più giù. Sì, sento quell'odore... lo sento... - - annusò quel bambino portandosi vicino al suo collo. - E' qui... lo sento... il cuore... sta SBATTENDO HAHAHAHAHAH! IL TUO CUORE, QUEL MALEDETTO CUORE BATTE!! AHAHAHAHAH! - - "SBATTE, SBATTE, SBATTE..." - Amico mio, - continuò, - i tuoi occhi hanno... il COLORE DI OTO! IL PROFUMO DI OTO! L'ASPETTO DI OTO! YAY! - Prima che le dita del Coniglio cavarono gli occhi dalle loro orbite lanciandole sulla strada, il Coniglio diede un altro morso alla sua presa, questa volta alla pancia, staccando un altro bel pezzo, masticandolo. - Amico... Sai cosa sento ora? Sento una succosa delizia, di quelle che fanno venire l'acquolina in bocca. La SENTO! LA SENTO DAVVERO! Sento... la tua... bistecca... GNAM! - - "GNAM!" - pensò prima di lasciar definitivamente cadere il corpo a terra e trafiggerlo da parte a parte con un machete. - Oh! Mi sono fatto un nuovo amico! Ed è pure buono! - Egli compose alcuni sigilli, apparirono un paio di bare; una di queste era vuota. - Amico mio... dagli occhi dal colore del sole e dell'acqua... - - Lo mise in una bara che poco dopo scomparì a tutte le altre. - "Ci vediamo presto" - pensò. - SOMUJO! QUANTO VORREI CHE TUTTI NEL MONDO DIVENTASSERO MIEI AMICI!!! - e scomparve lasciando vuota quella strada, quasi come se non ci fosse mai stato.



    25/03/0040, 15,44 - Vicoli del Secondo Livello, Amegakure no Sato

    "Non dovevo farmi pagare così poco..." - pensò Hideto Kikuchi nel vedere un uomo con i baffi avvicinarsi a quest'ultimo con fare calmo e misurato. - "Ma almeno lui sembra razionale..." - Hideto Kikuchi, altresì detto Mercenario, viveva la sua vita in modo calmo e tranquillo. Era un maestro delle proprie Arti, le arti ninja, e proprio grazie a quelle si guadagnava il pane cercando di trarre il massimo da ogni possibile occasione che la vita gli offriva. - "Perché la vita è breve..." - si diceva Hideto mentre gli anni passavano e lui continuava a fare il suo mestiere. Non un nukenin, non un accademico, non un cremisi, non un ronin... Un Uomo Libero, o almeno così si definiva Hideto. Cresciuto nelle Terre dell'Ovest, non molto lontano da Iwa, ben presto Hideto si rese conto che una delle cose più importanti dell'esistenza umana erano i soldi. Così si staccò dal suo villaggio natale, decidendo d'intraprendere un'altra strada: quella del Ninja che eliminava i problemi dietro un equo pagamento. La sua bravuta, la sua reputazione, i suoi modi di fare, gli valsero presto il soprannome de Il Mercenario. Non faceva mai molte domande; eseguiva quello che doveva fare con un'estrema precisione. Eppure, quando notò il signor Tsutomu avvicinarcisi, sentì il cuore sussultare. - La notte dal 5 al 6 aprile. Fatti trovare qui. Ti benderò e ti porterò dove serve. Non fare giochetti. Non fare scherzi. Il tuo obiettivo è uno solo. - Tsutomu gli diede una fotografia con un ninja del Suono. Poi gli consegnò anche un piccolo portafoglio. - Qui hai la metà. L'altra metà dopo la fine del lavoro. Intesi? - Hideto misurò il peso del portafoglio nella sua mano, ma non sembrava avere alcuna voglia di mettersi a contare tutte le monetine per capire se vi era la somma prestabilita oppure no. - Intesi. - Rispose. - Ma gli Assi non... - - Non lo sapranno, lo interruppe Tsumotu. - Hai la carta bianca. Puoi distaccarti del gruppo, fare quello che vuoi. Ma completa la missione. - - "Completa la missione..." - si ripetè Hideto Kikuchi, pensando che forse aveva già sentito quella frase. Per giunta per la millesima volta nella propria vita, a essere buoni. Eppure quella volta sembrava differente, come se fosse la prima. Le stesse emozioni, le stesse perplessità. E qualcosa di sbagliato. Quel costante senso che ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto quello. Che ci fosse quel qualcosa di... strano? - "Sono loro." - pensò. - "E' quella dannata setta". -



    28/03/0040, 16,07 - Sala del Tempio di Somujo, Amegakure no Sato

    - E' tutto pronto, - disse il baffuto dinnanzi a un uomo con il mantello e il cappuccio a nascondere, costantemente, il volto. - E' tutto preparato per la notte dal 5 al 6 aprile. Alle 2 di notte iniziamo i teletrasporti da qui. Verso le 2.15 abbiamo finito. Quindi ci disperdiamo per Oto. Ho già assegnato i compiti ai rispettivi ninja. Alle 2,45 in punto, attacchiamo gli edifici scelti. I ninja hanno l'ordine di bruciare e radere a terra tutto, possibilmente mangiando vivi gli otesi e sacrificandoli a Somujo. Non appena l'edificio sarà completamente distrutto, ritorneranno all base. Il Coniglio difende i nostri Simboli nei Vicoli... - nel dirlo il Generale dei Somujo desistette a malapena dal mettersi violentemente a ridere, pensando soprattutto a quanto fosse buffo da quell'individuo. - "Aveva detto che s'ispirava a un individuo dei Somujo, ma non mi ricordo a chi..." - In ogni caso, poco dopo aver fatto quei pensieri, il Generale ritornò sul filo del discorso: - Non dovrebbero esserci problemi. Oto non è un villaggio conosciuto per il suo ordine e i ninja di Oto sono bravi in combattimenti, sì, ma non nel trovare nemici nascosti, furtivi o quelli che sono in grado di teletrasportarsi. Penso che dovrebbe bastarci una mezz'ora, al massimo. Con degli attacchi distruttivi simili ai nostri potremmo fare molti danni in poco tempo e andarcene...- - Calò per qualche attimo il silenzio, finché a interromperlo non sarebbe stato l'uomo nel mantello. - Bene. - Disse girandosi. - Sei uno stratega con una grande esperienza alle spalle, ma sei un servitore di Somujo. Fa che Oto paghi a pieno prezzo quello che hanno fatto. - L'uomo incappucciato estrasse una specie di lettera dalla tasca del mantello e la diede al Generale. - Non appena avrai terminato il tuo lavoro, catturato Tasaki e il Guardiano, lascia questa in un posto ben visibile, in modo che il loro Kokage possa trovarla. - Bastò ascoltare quella specie di voce minacciosa per capire: non c'erano alternative. Tsutomu abbassò leggermente il capo in segno di rispetto e prese la lettera. Vide che era sigillata e c'era il Simbolo dei Somujo sulla stessa. Era chiaro che era addressata solo e unicamente al Kokage di Oto, a Diogene Mikawa. Ma dove lasciarla? Come fare in modo che fosse stato proprio il Garth ad aprirla e leggerne il contenuto? Anche se la grande parte del piano era ormai descritta anche nei dettagli più piccoli, ora non c'era alcuna spazio per quella lettera nel suo piano. - "Un dettaglio che non ho considerato..." - pensò. - "Un dettaglio di troppo..."


    07/04/0040, 02.00 - Vicoli di Oto, Otogakure no Sato

    - BENVENUTI! MIEI AMICI!!! AMICETTI! AMICOOONI!! - Esclamò il Coniglio nell'osservare come nell'edificio semidistrutto da Kato pochi mesi prima, laddove furono trovati i vari piani e mappe, dove fu versato del sangue e dove anche Satoko subì dei notevoli danni, iniziarono a comparire persone varie. Alcune di queste erano nascoste da un mantello e una maschera. Altre, invece, erano vestito in modo casual, a viso libero. Il Generale dei Somujo comparì insieme a un uomo incappaucciato, ma senza la maschera. Il Simbolo dei Somujo svettava sul suo mantello, sulla sua schiena. A differenza di quanto avrebbe mai potuto pensare il Coniglio, fu proprio quest'ultimo e non il generale a prendere la parola: - Ricordatevi: colpiamo dove vogliamo, come vogliamo, quando voglia. Siamo imprendibili, come il vento; e devastanti, come il fuoco. Abbiamo fame. E voglia la vendetta. - E mentre tutta la gente che ci era comparsa si per le strade di Oto, solo il Coniglio rimase in quell'edificio insieme al famoso Generale dei Somujo, l'uomo che aveva messo a punto tutta quella strategia e l'uomo mascherato. - Hey... amici... dove sono andati gli amici? - chiese il coniglio guardando i due. Ciò che ottenne in cambio fu uno sguardo misto di curiosità, disprezzo e divertimento.

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    "Non mi piace quando mi guardano così..." - pensò il Coniglio nel vedere come le due figure si allontanassero saltando sui tetti delle case. - Non mi piace per niente quando mi guardano così... - - Sahara Goto, chiamato anche Coniglio, vide come le due figure sparirono del tutto dalla scena e compose alcuni sigilli evocando ben 3 bare. In una delle stesse c'era un uomo uguale-identico a lui. - "Il Maestro..." - pensò il Coniglio. Mentre in altre bare, beh... - USCITE AMICI MIEI! - - esclamò l'uomo sui tacchi a spillo misura 14 prima che allo stesso si unì un altro coniglio simile, dallo sguardo spento, il bambino che aveva ucciso poche settimane prima e una donna niente male. - Siete pochi... - disse il coniglio. - Andiamo a cercare gli amici e distruggere le cose! -




    06/04/0040, 02.20 - 02.45 - Ombre dello spiazziale vicino all'Amministrazione, Otogakure no Sato

    - Santi Kami, che sonno che ho... - bisbigliò uno dei 3 ninja che sostava di fronte a quel spiazzale. - Quando vivevo a Suna, ci davano da mangiare in orario e non ci faceva svegliare di notte. - Bisbigliò di nuovo portandosi una mano davanti alla bocca per nascondere il fragoroso sbadiglio. - E qua mi trovo in questa schifezza di villaggio... ad attendere che le 2.45... ma io dovrei già essere bello che sdraiato nel mio lettino a questo punto... sai... a bere il sangue dei bambini... magari... GNAM!.. - - Chiudi il becco e preparati! - ringhiò quell'altro portandosi la mano con l'orologio da polso verso il viso, in modo da vedere l'ora che indicava i display. - Questo palazzo sembra bello grosso, noi siamo in 3 e tu stai pure parlando troppo. - "E io voglio tanto restare vivo..." - pensò l'uomo che era riuscito ad affrontare Kato Yotsuki e restare vivo, nonostante tutto. Non poteva dire di non aver voglia di affrontarlo nuovamente, considerando il tutto. Ma non che avesse molta voglia di farlo. Lui, in effetti, era riuscito ad afferrare il corpo e scappare. Il Somujo che aveva lasciato fuggire Kato era ancora nell'ombra, a soffrire la fame. - "La fame..." - - Va bene, ora torno. - Disse il tizio sunese prima di uscire dall'ombra in cui i 3 si erano rifugiati e ad ampi passi, senza diminuire la propria furtività dirigersifurtività: Furtività Base (3) + Furtività Intermedia (3) + 3 (Bonus Oscurità dei Somujo) + 9 (Cammuffamento Oscuro - Spec. Assassino) = 18 verso l'amministrazione. Una volta arrivato lì, avrebbe subito usato del chakra adesivo per posizionarsi sulla parte frontale della stessa e mettere dei Simboli Esplosivi x3 - Tecnica Rapida + trattoSigillo Esplosivo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo, l'utilizzatore può creare un esplosivo che si attiverà, danneggiando chiunque nel raggio di 1,5 metri, ad una condizione scelta all'attivazione. Il danno è pari a 10 ogni basso immesso nel simbolo. Una volta attivato, il simbolo scompare.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Speciali
    (Consumo: Variabile)
    [Consumo: Mediobasso a grado]
    [Da chunin in su]

    Potenza: 60 + 15 (Simbolo della Psiche) + 20 (Chakra Oscuro) + 10 (Bonus Concentrazione) ognuno

    Raggio esplosione: 2,25 metri ognuno

    21 bassi consumati
    sulla parete frontale dell'amministrazione, non uno lontano dall'altro. - "Meglio così..." - avrebbe pensato l'uomo ponendo i Simboli soprattutto sui punti critici della struttura, come collegamenti vari e colonne portanti. Ovviamente, avrebbe provato a stare lontano dalle guardie, per quanto possibile. E sopo dopo sarebbe ritornato dagli altri due ninja. - Fatto. - Disse. - Bene, - rispose la bambina con gli occhi rossi. Tutto ciò, difatti, doveva essere fatto sempre dalle ombre, di nascosto.

    Alle 02,45 in punto i Simboli si sarebbero attivati provocando delle fragorose esplosioni, ma l'attacco all'Amministrazione di Oto non era che iniziato. Poco prima, difatti, la bambinafurtività: 12 avrebbe composto una serie di sigilliTecnica della Pioggia Nera - Suiton: Kokuu no Juts
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Drago, Tigre, Topo, Gallo, Drago, Tig (10)
    L'utilizzatore può creare una pioggia d'olio che investe un'area limitata di terreno, impregnandola con un lieve strato nerastro, infiammabile, che evapora dopo 3 round. Bruciando con una fiamma l'olio, esso s'infiammerà, danneggiando causando Ustione (DnT Media) ai corpi bagnati dal liquido e a chi transita nell'area. Qualora si appiccasse il fuoco attraverso un Katon, può Carbonizzare (DnT Grave).
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Mediobasso ogni 6 metri)
    [Raggio massimo: 6 metri ogni grado]
    [Da genin in su]

    Raggio: 24+24 (Chakra Oscuro + Manipolazione della Forma)
    generando una vasta pioggia nera che sarebbe caduta direttamente sull'edificio. Solo dopo, sempre lei avrebbe lanciatotre bombe liv. III verso il tetto dell'Amministrazione tre kunai con delle carta-bombe, facendo sì che i kunai fossero impattato in dei punti abbastanza differenti del tetto. Ovviamente, le bombe sarebbero esplose poco dopo causando altri danni.

    Al contempo sarebbe intervenuto anche il 3° ninja. - Facciamo velocemente, - pensò questi
    componendoMeteore di Fuoco - Kaji No Insei
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Drago,Scimmia,Tigre, Scimmia, Drago, Coniglio, Dra (7)
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca diverse sfere di fuoco, di raggio pari a mezzo metro, entro 21 metri. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. Appena si scontreranno con una superficie solida, esploderanno investendo con un'ondata di fuoco un raggio pari a 3 metri, con potenza pari a 40. Può causare Ustione (DnT Media). Scagliare diverse meteore di fuoco incrementa il raggio, ma non la potenza.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Medioalto a sfera)
    [Sfere Massime: 1 per Grado]
    [Da chunin in su]

    3 meteore, potenza 60 una, 40 le altre due
    anche lui una serie di sigilli per creare e lanciare verso l'Amministrazione di Oto ben 3 meteore di fuoco che sarebbero impattate all'incirca sul tetto. Successivamente, anch'egli avrebbe estratto 3 carta-bombeliv. 2 lanciandole verso la parete frontale dell'Amministrazione di Oto.

    L'esplosione dei Simboli sarebbe avventua al contempo con il lancio delle carta-bombe e il lancio delle meteore di fuoco.



    06/04/0040, 02.30 - 02.45 - Vicino alla porta della Sala del Demone, Otogakure no Sato

    Non ho nessuna visione da qui, - pensò Tsutomu Tawara osservando la porta della Sala Del Demone. Oltre a non avere alcuna visuale di ciò che succedeva, non era in contatto con i propri alleati; sapeva solo che non molto lontano 3 loro ninja, appositamente scelti poco prima, si stavano dando da fare per ridurre in cene e macerie il palazzo più importante di Oto, se così si poteva chiamare quest'ultimo. - "Devo finire il prima possibile, sperare che si faccia vivo quello lì e chiamare il Ragno..." - Il generale solitario attese nell'ombra, furtivo18 come non mai, aspettando finché le lancette del suo orologio non segnarono le ore 02,45. Non appena questo avvenne, il Generale si diede da fare. "Solo una porta" - si ripeté sistemando sulla stessa due Simboli EsplosiviSigillo Esplosivo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo, l'utilizzatore può creare un esplosivo che si attiverà, danneggiando chiunque nel raggio di 1,5 metri, ad una condizione scelta all'attivazione. Il danno è pari a 10 ogni basso immesso nel simbolo. Una volta attivato, il simbolo scompare.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Speciali
    (Consumo: Variabile)
    [Consumo: Mediobasso a grado]
    [Da chunin in su]

    Potenza 1: 80 + 25 (Chakra Oscuro) + 20 (Concentrazione, Sensitivo)
    Potenza 2: 80 + 25 (Chakra Oscuro)
    . - Bene, - pensò il Generale applicando vicino a quei simboli anche 2 cartabombeliv. III. Ovviamente, i Simboli di Somujo situati sulla porta della Sala del Demone sarebbero esplosi al contempo con le carta-bombe, precisamente alle 02.45, in concomitanza con tutti gli altri attacchi al villaggio.



    06/04/0040, 02.35 - 02.45 - Magazzino 1, Provviste, Otogakure no Sato

    "Imprendibili come il vento e devastanti come il fuoco" - si ripetè il chunin avvicinandosi all'edificio in cui, secondo le indicazioni del Generale, c'erano le provviste di Oto. - "Togliamogli le provviste e li metteremo in ginocchio..." Le mura di quel magazzino sembravano spesse e, ovviamente, forse era anche sorvegliato. Tuttavia, come tutti i ninja di Somujo, anche Hittori godeva di un'elevatissima furtivitàLe due abilitù furtività + 3 TS + Camuffamento Oscuro nelle ombre. Per questo era sicuro che non lo avrebbero preso se fosse riuscito a realizzare il suo piano in modo tale da non farsi in alcun modo scoprire dalle eventuali guardie del magazzino. Alle 02.40, nascosto a 30 metri di distanza dal magazzino, lasciò - 1 SADisegno Simbolo di Somujo un Simbolo di Somujo sul tronco dell'albero in cui era nascosto, quindi composeTecnica del Teletrasporto - Shunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 45 metri dal punto di partenza, è necessario conoscere il luogo d'arrivo. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo. Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno. Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da chunin in su]
    il sigillo della Capra per comparire poco dopo sul tetto del Magazzino delle Provviste, ad almeno una decina di metri da qualsiasi possibile guardia. Successivamente, non appena sarebbero scoccate le 02.44, Hittori si sarebbe dato ulteriormente da fare. Senza più nascondersi in alcun modo, egli avrebbe trovato una qualsiasi finestra letteralmente rompendola con del Chakra Distruttivo, quindi senza più nascondersi, per entrare all'intero del magazzino. E una volta lì, avrebbe dato il via a tutte le sue capacità distruttive. Nel magazzino, difatti, avrebbe composto - Tecnica RapidaTecnica del Gas Infiammabile
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Scimmia, Cane, Topo, Gallo, Drago, Tigre, Topo, Gallo, Drago, Tigre (12)

    L'utilizzatore emana un gas infiammabile in un'area limitata di terreno. Il gas non è tale da causare malus o danni. Bruciando con una fiamma il gas, esso s'infiammerà, danneggiando e causando Ustione (DnT Media) a chi transita nell'area. Qualora si appiccasse il fuoco attraverso un Katon, può Carbonizzare (DnT Grave). L'utilizzatore e un alleato sono esclusi dai danni della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Mediobasso ogni 6 metri)
    [Raggio massimo: 6 metri ogni grado]

    18 + 9 (Chakra Oscuro)

    [Da genin in su]
    altri sigilli inonando una vasta zona del Magazzino 1 con del gas infiammabile. Ciò che sarebbe venuto dopo, ovviamente, era una logica conseguenza: tenendosi lontano dalla zona con il gas, Hittori avrebbe estratto un accendino. - Imprendibile come il vento, devastante come il fuoco... - Subito dopo l'accendino sarebbe volato, acceso, verso il gas infiammabile. E il resto sarebbe stato storia pura.




    06/04/0040, 02.25 - 02.45 - Magazzino 2, Armeria, Otogakure no Sato

    Alle 02,35 in punto, una bambina con un orsacchiotto di peluche, delle cuffie strane e un lecca-lecca girava allegra e felice per le strade di Oto. Precisamente essa si trovava nella zona del Magazzino numero 2, ovvero dell'armeria, anch'esso forse sorvegliato in modo particolarmente attento dalle guardie dato che, sempre forse, in quel posto c'erano le armi. A dir la verità, l'ordine che le era stato dato, pur essendo molto chiaro, le sembrava anche particolarmente noioso. La chunin, in effetti, non capiva proprio il motivo per cui venne dato a lei: distruggere delle armi? TSK. Ma, in ogni caso, non spettava a lei decidere cosa fare e cosa non fare. - Devo solo fare tutto meglio di quel deficiente di mio fratello, sennò non mi daranno più da mangiare altri bambini! - pensò sfruttando le varie ombre per avvicinarsi il più possibile all'edificio. Lì, si sarebbe ulteriormente nascostafurtività: 9: la chunin femminile della famiglia Omoe non era così brava a nascondersi come gli altri membri della Setta. Ciononostante, le ombre le conferivano dei grandi vantaggi e non appena sarebbe stata abbastanza vicina alle guardine del magazzino, all'incirca alle 02.35, si sarebbe concentrata per eseguire sugli stessi la Tecnica del Sonno delle PiumeNemurihane no Jutsu - Tecnica del Sonno delle Piume
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (10)
    L'illusione si attiva in un'area di 21 metri centrata sull'utilizzatore. L'illusione addormenterà fino a 3 persone per ogni grado ninja posseduto. Gli avversari cadranno addormentati dopo un round di forte sonnolenza. Il sonno illusorio dura per 3 ore o finché non rilasciata. Può essere utilizzato anche in combattimento, rinunciando ad un intero round prima di eseguirlo. L'efficacia è pari a 60. Subire danni fa svegliare la vittima.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Efficacia: 60 + 20 (Chakra Oscuro)
    . Una delle sue specialità, difatti, erano proprio le illusioni e non appena le guardie sarebbero cadute addormentate, lei sarebbe senza alcun problema entrata nel magazzino. La tecnica sarebbe stata a tutti gli effetti rilasciata verso le 02.40 e qualora avesse funzionato, Amae avrebbe rapidamente percorso la distanza che la separava dell'edificio, avrebbe cercato una finestra attraverso la quale entrate e quindi avrebbe eseguito le stesse azioni di suo fratello: era una tradizione di famiglia. O quasi. Difatti, dopo aver evocato il gas infiammabile, Amae avrebbe composto 7 sigilli per dar vita a un dragone nero di fuocoDragone di Fuoco Nero
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: 7
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca un dragone di fuoco dal colore nero, di raggio pari a 2 metri. Hanno gittata pari a 20 metri e una traiettoria lineare. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. Ha potenza pari a 30. Il danno contro le strutture e gli oggetti è triplicato. Le fiamme causate dal drago causano una riduzione di durezza pari a 1 ogni turno in cui sono a contatto con un oggetto.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto ogni drago)
    [Da chunin in su]

    Potenza: 30 + 20 (Chakra Oscuro) + 10 (Bonus Concentrazione) = 60




    06/04/0040, 02.35 - 02.40 - Ospedale di Oto, Otogakure no Sato

    - OOOOH! Qui troverò sicuramente mooooolti amici! Tu non credi, Minoru? - - Sahara Goto aveva una di quelle vocine a metà tra il pauroso e il folle; abbastanza alta da farsi sentire comunque, ma, ahimé, nessuno parve averla sentita di quella compagnia fatta da 4 persone: due conigli, una donna e un bambino. L'ospedale di Oto era un posto particolare e forse anche difeso da qualche guardia qua e là. In ogni caso, Sahara non prestò alcuna attenzione a nessuna possibile guardia situata in quel posto. Non gli interessava. Guardava solo l'ospedale dinnanzi a sé; una struttura bellissima, certo, ma non senza difetti, uno di quali era sicuramente rappresentato dalla presenza del legno e di altri materiali che bruciavano abbastanza bene. Se vi chiedete se Sahara Goto avrebbe atteso lo scoccare delle 02.45 per dare pieno sfogo alle sue fantasie... No. - Guardate! - Esclamò all'incirca alle 2.35! Cos'è? - si chiese alzando quello che era a tutti gli effetti un gatto. - Oh! Brucia! Brucia! Brucia! - disse provando a rincorrere il gatto vicino all'ospedale con i machete in mano. Non che potesse essere in qualche modo aiutato. Non a quel punto. Indicando una finestra situata più o meno verso il secondo piano della struttura, Sahara avrebbe detto ai suoi 3 amici (e anche al gatto, che però avrebbero trovato poco dopo con la testa tagliata dal machete e le viscere fuori, di saltare verso il secondo piano dell'Ospedale e d'iniziare da lì. - Nono... voi non capite... Questo è l'ospedale. Qui ci sono sicurameeeente molti AMICI miei AMICI! Capite? No. Come sospettavo. Vabbè,- si girò verso la donna. - Dà fuoco ovunque a questo ospedale, che voglio avere taaaanti amici. Aspè... una voce nella mia testa mi dice: hey aspetta le 2.45. Ma io dico no. No. La voce nella testa chiudi il becco. No. Non ti scolto. Cosa dici? Capo dei Somujo? Minoru tu che dici? Dici che frega del Capo? Ah ma tu non puoi parlare! Aspè... ma perché parlo con me? Ma io non parlo con me... O parlo con me? No, parlo con me... E se io non io? E se io non esisto? E se la voce nella mia testa non è la voce nella mia testa? Nono... brucia tutto... - - Dopo quel breve dialogo, mentre il Coniglio andava ancora in giro con i machete, la donna del gruppo fece come le venne ordinato dando vita alla sua Tecnica SpecialeTecnica dell'Incendio Inarrestabile
    Kekkei Genkai di Taki

    A Utilizzo
    La tecnica speciale prevede un consumo a utilizzo. Non ci saranno consumi di attivazione o mantenimento.


    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumentata (+3 Tacche)


    Lanciafiamme: L'utilizzatore può espirare dalla bocca fuoco tramite l'utilizzo di slot azione/tecnica. L'emissione richiede un consumo ½ Basso ogni Unità emessa. L'emissione avrà forma conica. Ogni Unità aumenta la gittata dell'emissione di 1.5 metri ed il raggio alla base del cono di 0.5 metri. La Velocità in attacco e difesa del fuoco è parienergia l'utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Velocità si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco; non è possibile manipolarla dopo l'emissione. La potenza è pari a 10 ogni Unità.
    Jutsu Infuocati: L'utilizzatore può combinare le proprie fiamme con qualsiasi ninjutsu elementale. La tecnica acquisisce rispettivamente l'elemento Futton (se Suiton), Yoton (se Doton) o Shakuton (se Fuuton) o Katon (per tutte le altre). La tecnica avrà un incremento di potenza pari a 5 ogni ¼ Basso utilizzato. Se Katon, la tecnica subisce un aumento di gittata o dimensioni pari al 50% ogni livello pari. Se di altro tipo la tecnica causerà Ustione (DnT Leggero), il DnT sarà Medio a partire dal livello IV. La tecnica cambia il suo aspetto ma non le sue caratteristiche fisiche.
    Fiamme Blu: L'utilizzatore può aumentare la temperatura delle fiamme emesse tramite 'Lanciafiamme', rendendole blu. La potenza delle fiamme è ridotta di 15 e causano Ustione (DnT Medio). La potenza contro le struttura è aumentata di 1,5 volte. Se la struttura è di legno, la potenza è triplicata (x3) ad appiccherà un incendio, riducendo la potenza massima per distruggere l'oggetto di 10 ogni round. L'incendio dura 1 round ogni Unità utilizzata.
    Cuore Ardente: L'utilizzatore deve acquisire l'Impronta Fuoco non appena posseduti i requisiti minimi. L'utilizzatore può acquisire come terza impronta una tra Vampata, Vapore o Lava se la seconda è Vento, Acqua o Terra. L'utilizzatore avrà accesso a tecniche derivate dell'impronta combinata scelta.

    Livello I (Genin Verde)
    Il Fuoco ha potenza massima pari a 20.
    L'utilizzatore può emettere massimo 6 Unità di Fuoco.
    Jutsu Infuocati ha potenza massima pari a 10.
    La velocità delle fiamme è aumentata di 1 tacca.
    L'utilizzatore può usare Fiamme Blu 1 volta a round


    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    Il Fuoco ha potenza massima pari a 30.
    L'utilizzatore può emettere massimo 9 Unità di Fuoco.
    Jutsu Infuocati ha potenza massima pari a 15.
    La velocità delle fiamme è aumentata di 1 tacca.
    L'utilizzatore può usare Fiamme Blu 1 volta a round


    Livello III (Chunin Blu - Jonin Rossa)
    Il Fuoco ha potenza massima pari a 40.
    L'utilizzatore può emettere massimo 12 Unità di Fuoco.
    Jutsu Infuocati ha potenza massima pari a 20.
    La velocità delle fiamme è aumentata di 2 tacche.
    L'utilizzatore può usare Fiamme Blu 2 volte a round


    Livello IV (Chunin Nera - Jonin Viola)
    Il Fuoco ha potenza massima pari a 50.
    L'utilizzatore può emettere massimo 15 Unità di Fuoco.
    Jutsu Infuocati ha potenza massima pari a 25.
    La velocità delle fiamme è aumentata di 2 tacche.
    L'utilizzatore può usare Fiamme Blu 2 volte a round
    . Uscendo nel corridoio, quel Defunto generò tanto fuoco che da lì in poi avrebbe sicuramente invaso tutta la struttura, sempre se non fosse stato fermato. - Ah tu... - Sahara si rivolse al bambino. - Ti ho fatto mio amico l'altra sera, ma non è che fai qualcosa di utile? Tipo... - in mezzo al discorso, il Coniglio si mise a muovere la lingua sù e giù, su e giù, su e giù... - Diamine, mi sono scordato la cocaina. - In ogni caso, mentre Sahara pensava a dove diavolo fosse la sua polverina magica, il bambino parve capire cosa fare. Egli sembrò lavorare l'argillaManipolazione dell'Argilla
    Kinjutsu di Suna

    A Utilizzo
    La tecnica speciale prevede un consumo a utilizzo. Non ci saranno consumi di attivazione o mantenimento.


    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+25%)


    Manipolazione dell'Argilla: L'utilizzatore può modellare l'argilla esplosiva a contatto formando costrutti entro 1,5 metri da sé e muoverli entro il raggio d'azione. Il movimento richiede slot tecnica/azione; muovere più costrutti con traiettoria simile o speculare richiede uno slot tecnica/azione. Attaccare richiede slot tecnica/azione. Una Unità mossa richiede un consumo ¼ Basso ogni slot tecnica/azione utilizzato. Spendendo 4 round è possibile muovere l'argilla ad una distanza decuplicata (x10).
    Potenzialità dell'Argilla: Le statistiche dei costrutti sono pari energia all'energia dell'utilizzatore; la Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Un attacco di un costrutto ha potenza massima pari a 5 per livello di tecnica speciale; è possibile ridurre di 10 la potenza di un attacco per causare uno status Medio, 1 volta a round, che può durare fino a 2 round (DnT escluso). Ogni attacco richiede un consumo pari a ½ basso ogni 10 di potenza. Ogni costrutto e potenziale attacco deve essere descritto in fase di creazione per essere utilizzato.
    Detonazione: Detonare uno o più costrutti contemporaneamente richiede uno slot tecnica/azione. La Detonazione di 1 slot Unità coprirà un raggio pari a 1.5 metri e richiede un consumo ¼ Basso. Detonare più costrutti contemporaneamente aumenta solo il raggio d'azione: la potenza sarà quella maggiore. La potenza è pari a 10 ogni Unità. Se un costrutto subisce danni pari alla potenza di Detonazione, viene distrutto senza Detonazione.
    Trasmutazione: L'utilizzatore può creare argilla dall'acqua e dai liquidi presenti nei materiale organico vegetale (gli alberi, tessuti vegetali) e semi-organici (la terra) presenti entro la metà del raggio massimo ed oltre 3 metri da fonti di chakra diverse dall'utilizzatore. Richiede la manipolazione di Unità, ma senza consumo di chakra. Non è possibile la trasmutazione di strutture con chakra diverso da quello dell'utilizzatore.

    Livello I (Genin Verde)
    L'utilizzatore può controllare 6 Unità d'argilla.
    La Velocità dei costrutti è aumentata di 1 tacca.
    La potenza massima della Detonazione è 20.
    Il raggio massimo di Detonazione pari a 1.5 metri.
    La manipolazione ha raggio massimo pari a 100 metri.


    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    L'utilizzatore può controllare 9 Unità d'argilla.
    La Velocità dei costrutti è aumentata di 1 tacca.
    La potenza massima della Detonazione è 30.
    Il raggio massimo di Detonazione pari a 3 metri.
    La manipolazione ha raggio massimo pari a 300 metri.


    Livello III (Chunin Blu - Jonin Rossa)
    L'utilizzatore può controllare 12 Unità d'argilla.
    La Velocità dei costrutti è aumentata di 2 tacche.
    La potenza massima della Detonazione è 40.
    Il raggio massimo di Detonazione pari a 4,5 metri.
    La manipolazione ha raggio massimo pari a 600 metri.
    e dopo aver creato 3 animaletti4 Unità ognuno li mandò semplicemente in giro per l'Ospedale. Sarebbero esplosi poco dopo aggiiungendo del Caos ad Altro Caos. In tutto questo, Sahara si sarebbe ripreso inginocchiandosi dinnanzi ad altro Coniglio mezzo nudo, proprio come lui: - Maestro... Le va di sposarmi? Di ballare... un balbablablablablablablablabla... un ballo? Il ballo degli... innamora... DOVE CAZZO E' LA MIA COCAINA AME PUTTANA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA-



    06/04/0040, 02.15 - 02.45 - Mura di Oto/Bosco dei Sussurri, Otogakure no Sato

    C'erano dei luoghi che dovevano essere riservati solo ai religiosi. Fanatici per fanatici. In particoalre, il Tempio del Suono non poteva proprio essere attaccato da alcun altro se non dal Capo della Setta. Da colui che si era mostrato. Dopo essere uscito dai Vicoli, difatti, l'uomo mascherato e con un cappuccio in testa sarebbe giunto abbastanza facilmente verso le mura. Lì con un elevata furtività24 avrebbe provato a evitare le guardie e quindi dirigersi verso il Bosco dei Sussurri. Mitsuharu Ohara non conosceva per niente quel luogo ricco di ombre e segreti. D'altro canto, sapeva che vi si trovavano ben due luoghi che doveva radere al suolo. La priorità andava al Tempio del Suono, un posto che sapeva di sacro per Oto. Ma anche l'altro non era da meno. In ogni caso, Mitsuharu si sarebbe diretto prima verso il Tempio di Oto. Come richiesto dalla prassi, avrebbe atteso nell'ombra fino alle 2,45 e allo scoccare di quell'ora avrebbe provato a incendiare il Tempio di Oto con uno dei suoi migliori KatonGrande Dragone di Fuoco
    Villaggio: Persona
    Posizioni Magiche: Tigre, Capra, Drago, Capra, Cane, Scimmia, Drago
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca un grandissimo dragone di fuoco. Ha gittata pari a 30 metri e una traiettoria lineare. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. Ha potenza pari a 80 e può danneggiare le strutture con una potenza duplicata.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Quasi Elevato)
    [Da jonin in su]

    Potenza: 80 + 30 (Chakra Oscuro) + 30 (Onnipotenza)
    - I vostri falsi Dei si metteranno in ginocchio dinnanzi alla potenza dei Somujo! - Subito dopo, senza attendere oltre, l'uomo avrebbe composto i medesimi sigilli per ripetere la medesima tecnica - Tecnica RapidaGrande Dragone di Fuoco
    Villaggio: Persona
    Posizioni Magiche: Tigre, Capra, Drago, Capra, Cane, Scimmia, Drago
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca un grandissimo dragone di fuoco. Ha gittata pari a 30 metri e una traiettoria lineare. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. Ha potenza pari a 80 e può danneggiare le strutture con una potenza duplicata.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Quasi Elevato)
    [Da jonin in su]

    Potenza: 80 + 30 (Chakra Oscuro) + 30 (Onnipotenza)
    provando questa volta a colpire l'edificio, il Tempo del Suono, da un'altra angolazione e in un altro punto.




    06/04/0040, 02.45 - Villa MIkawa, Otogakure no Sato

    Tasaki Moyo non si sarebbe svegliato, se non l'avessero svegliato. Russando un po', con il pigiama a stelline, dormiva beatamente ben protetto dalle mura della Villa che fu intoccata. Sognava di come diventava il miglior spadaccino del Continente, si prendeva la rivincita contro Febh costringendolo ad ammettere la sua inferiorità dinnanzi alla Leggenda della Spada di tutti i Tempi e popoli, sognava di battere Kato con una mano legata dietro alla schiena, di sposarsi Harumi e fare un sacco di figli, di prendere il posto della Consigliera Hebiko, poi di diventare il Kage di tutti e 4 i villaggi Accademici e di sottomettere anche il mondo al suo volere stabilendo un'epoca di assoluta sicurezza e pace per tutti. Non male, no? Nessuna esplosione, nessun incendio lo avrebbe mai distratto. No. E poco importava se tutto quello era per l'80% a causa sua (e per il 20% di Kato): il sonno era importante nella vita di un membro delle forze speciali. O forse no.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    NOTE


    La giocata è stata concordata con l'amministrazione ed è aperta a tutti coloro che desiderano parteciparci, quindi anche ai non otesi che però si ritrovano a Oto per qualche motivo nella notte del 6 aprile. Fondamentalmente si tratta di un preorganizzato attacco a Oto in seguito ad alcune giocate antecedenti. Riporto le due TS personali usate:

    Tecnica Speciale del Capo

    La Strada di Somujo
    Hijutsu di Minoru Satou

    A Utilizzo
    La tecnica speciale prevede un consumo a utilizzo. Non ci saranno consumi di attivazione o mantenimento.


    Caratteristica dei Portatori: Concentrazione Aumentata (+3 Tacche)
    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+3 Tacche)
    Caratteristica dei Portatori: Resistenza Diminuita (-3 Tacche)


    Scomparire: L'utilizzatore può teletrasportarsi sui Simboli di Somujo di dimensioni Piccole. Scomparire richiede slot azione/difesa/tecnica e un consumo pari a ¼ Basso. Non è possibile Scomparire se il Segno di Somujo è già occupato da un elemento solido. Scomparire in difesa può essere considerata Difesa Totale, facendo terminare il round dell'utilizzatore. L’utilizzatore può effettuare la Scomparsa se il punto d’arrivo è distante almeno 3 metri da fonti di chakra. È possibile portare con se, durante la Scomparsa, 1 persona ogni livello pari, a patto che questa si trovi entro 3 metri dall'utilizzatore e sia consenziente. Durante la scomparsa l'utilizzatore può portare con sé degli oggetti fino a un massimo di 3 Unità per livello dispari della Tecnica Speciale, a patto che non siano in contatto fisico con un'altra persona e si trovino entro 3 metri dall'utilizzatore. Per Scomparire bisogna conoscere il luogo in cui si deve Ricomparire oppure avere il contatto visivo con lo stesso.
    Simboli di Somujo: L'utilizzatore può emettere i Simboli di Somujo tramite l'utilizzo di uno slot azione/tecnica; non è possibile manipolarli dopo l'emissione. L'emissione richiede un consumo ½ Basso ogni Simbolo di Somujo emesso. Il Simbolo di Somujo è visibile a occhio nudo; può essere mimetizzato tramite un consumo extra pari a Basso. Un simbolo mimetizzato sarà percepibile come se fosse un ninja Furtivo; il simbolo avrà la furtività pari all'utilizzatore. I Simboli di Somujo vengono eliminati da qualsiasi danno; non hanno vitalità, durezza, potenza offensiva o difensiva. Possono muoversi entro il raggio di Scomparire prima di fermarsi. La loro velocità è parienergia l'utilizzatore; eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Concentrazione si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti. I Simboli di Somujo non possono oltrepassare le barriere di chakra, le difese fisiche e non possono uscire dagli spazi chiusi: vengono fermati da qualsiasi difesa. L'utilizzatore può distruggere i Simboli di Somujo con un consumo bassissimo per ogni simbolo.
    Onnipotenza: Se affettuata almeno un'emissione nel round l'utilizzatore può sfruttare il Chakra Oscuro per 1 slot tecnica, aumentando la potenza/efficacia di una tecnica di 5 per ogni consumo ¼ Basso impiegato. Per ogni livello pari della tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono aumentate del 50% per Emissioni o di una Categoria Dimensionale per Costrutti.
    Onniscienza: L'utilizzatore condivide la Percezione con i Simboli di Somujo, potendo Percepire tramite gli stessi. La Percezione dell'utilizzatore partirà anche da ogni Simbolo di Somujo. La Percezione è possibile solo entro il raggio di Scomparire.


    Livello I (Genin Verde)
    • Scomparire è possibile entro 18 metri.
    • È possibile emettere fino a 6 Simboli di Somujo.
    • La potenza massima concessa da Onnipotenza è 10.
    • La Percezione dei Simboli di Somujo è pari la Percezione dell'utilizzatore aumentata di 1.
    • La Furtività dei Simboli di Somujo è pari la Furtività dell'utilizzatore aumentata di 1,5

    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    • Scomparire è possibile entro 36 metri.
    • È possibile emettere fino a 9 Simboli di Somujo.
    • La potenza massima concessa da Onnipotenza è 15.
    • La Percezione dei Simboli di Somujo è pari la Percezione dell'utilizzatore aumentata di 2.
    • La Furtività dei Simboli di Somujo è pari la Furtività dell'utilizzatore aumentata di 1,5

    Livello III (Chunin Blu - Jonin Rossa)
    • Scomparire è possibile entro 54 metri.
    • È possibile emettere fino a 12 Simboli di Somujo.
    • La potenza massima concessa da Onnipotenza è 20.
    • La Percezione dei Simboli di Somujo è pari la Percezione dell'utilizzatore aumentata di 2.
    • La Furtività dei Simboli di Somujo è pari la Furtività dell'utilizzatore aumentata di 3.


    Livello IV (Chunin Nera - Jonin Viola)
    • Scomparire è possibile entro 72 metri.
    • È possibile emettere fino a 15 Simboli di Somujo.
    • La potenza massima concessa da Onnipotenza è 25.
    • La Percezione dei Simboli di Somujo è pari la Percezione dell'utilizzatore aumentata di 3.
    • La Furtività dei Simboli di Somujo è pari la Furtività dell'utilizzatore aumentata di 3.


    Livello V (Jonin Nera)
    • Scomparire è possibile entro 90 metri.
    • È possibile emettere fino a 18 Simboli di Somujo.
    • La potenza massima concessa da Onnipotenza è 30.
    • La Percezione dei Simboli di Somujo è pari la Percezione dell'utilizzatore aumentata di 3.
    • La Furtività dei Simboli di Somujo è pari la Furtività dell'utilizzatore aumentata di 6.


    Equip: Simboli di Somujo


    Tecniche:
    Tracciamento del Simbolo speciale di Somujo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Rituale (1 round) (0)
    L'utilizzatore può tracciare un Simbolo speciale di Somujo. I sigilli speciali permettono un teletrasporto senza limite massimo di distanza. E' possibile avere un singolo sigillo speciale ogni livello nella tecnica speciale posseduto. Per disegnare il Simbolo Speciale di Somujo l'utilizzatore deve spendere un round, una quantità di sangue pari a Media e un consumo Alto. L'utilizzo di questa tecnica causa sempre AdO. L'utilizzo di questa tecnica rende Affaticato l'utilizzatore.

    Tipo: Fuuinjutsu
    (Consumo: Alto)
    [Richiede La Strada di Somujo I]
    [Da genin in su]

    Onnipotenza – Simboli comunicanti
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore, se a contatto con un Simbolo di Somujo, può dislocare un proprio attacco a distanza, sia fisico che tecnica. L'utilizzatore può far ricomparire l'attacco immutato in corrispondenza di un altro Simbolo di Somujo, oltre 3 metri da un avversario. E' possibile utilizzare questa tecnica in combinazione con una qualsiasi altra tecnica, sfruttando un slot tecnica oltre che il relativo consumo.
    Tipo: Ninjutsu
    (Consumo: Medio)
    [Richiede La Strada di Somujo II]
    [Da genin in su]

    Onnipresenza
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Scimmia, Capra, Scimmia, Drago (4)
    L'utilizzatore, usando una grande quantità di chakra, può riattivare il suo collegamento con un Simbolo di Somujo spostandolo entro il raggio di Scomparire.
    Tipo: Ninjutsu
    (Consumo: Medio-Alto)
    [Richiede La Strada di Somujo I]
    [Da genin in su]

    Intoccabilità
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore può dislocare un attacco a distanza avversario, sia fisico che tecnica, a patto che l'attacco venga assorbito da un Simbolo di Somujo. L'utilizzatore può far ricomparire l'attacco immutato in corrispondenza di un altro Simbolo di Somujo, entro 9 metri da un avversario. La ricomparsa dell'attacco non deve danneggiare nessuno in alcun modo. L'utilizzatore può dislocare attacchi fino ad una potenza pari a 20 per livello della tecnica speciale. Se l'attacco ha potenza maggiore, la tecnica fallirà.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Basso ogni 10 di potenza)
    [Richiede: Simboli di Somujo III]

    [Da chunin in su]



    La TS comune dei Somujo





    Chakra: 80/80
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Katana × 2
    • Shuriken Gigante × 1

    Note
    ///


    Edited by leopolis - 9/4/2020, 15:04
  14. .

    Vendetta Compiuta


    Resta un'Arma Infuriata



    MUORI, MALEDETTO! MUORI!!!!!
    Lo sguardo di Akira Gen riluceva di riflessi cremisi mentre fronteggiava gli attacchi del Risorto, ma anche gli occhi del Kaguya di certo brillavano, di lucida follia, dell'ossessione di otto anni di desiderio di Vendetta ed incrollabile rancore.
    Occhi che videro le fiamme investire, seppur parzialmente il loro bersaglio, che videro tutta la furia dei colpi che ancora ed ancora calavano sul nemico, per quanto quello cercasse di darsi spessore ed apparire invincibile, ma alla fine le Falci recisero la sua testa.
    Le spade erano scomparse, ma in quel momento il Risorto non ci fece molto caso, le molteplici personalità del Kaguya stavano, in quel instante osservando il corpo dilaniato che era stato uno dei ninja causa della sconfitta di Shiltar Kaguya anni prima.

    E' morto! Abbiamo sconfitto Akira Gen, l'Illusionista Spadaccino!
    Il primo di una ricca lista, mi sembra di capire...
    Non così lunga, ma uno dei nomi focali per il nostro Ossicino, non è così?

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH



    MORTO! AKIRA GEN E' MORTO!


    VENDETTA!!!! FINALMENTE! VENDETTA!!!!



    Ora, duo di personalità esagitate, calmiamoci!
    Ha ragione, Discendente, siamo ancora dentro questa... Balena!

    Ed in effetti, il Risorto si guardò intorno e si avvicinò al cadavere di Akira Gen nel farlo, aprendo leggermente il mantello, quindi prese la testa di Akira.
    Fratello, che stai facendo?
    Un dono per la Muuga e qualcosina anche per noi...
    Io le donne sono solito mangiarle, come ben sai, ma sei sicuro che questa Muuga apprezzerà una testa in regalo?
    Vorrei darle giusto gli occhi, sembravano avere qualche strano potere, le ossa le terrei per me: un souvenir...
    Non avevamo finito con questa storia della collezione d'ossa?
    No, non avevamo!

    E così, che il Kaguya fosse riuscito o meno a celare la testa nel mantelloDimmi tu, Febh e comunque penso sia uno slot tecnica base, poco dopo si sarebbe riaperta la porta, catturando la sua attenzione.
    Sentì una voce che parlava ad una persona "Specchiata" e si voltò.
    Chi
    Diavolo
    Sono?
    Il primo dei tre era un essere quanto mai particolare sembrava uno...
    Uno Specchio! Una persona fatta di vetro? Che sia quella strana evocazione, Kagame?
    Poi c'era chi gli parlava, qualcuno di sconosciuto al Risorto.
    Che cos'ha con se? Giocattoli? Ah no, Marionette!
    E poi c'era lui.
    Guarda un pò chi si rivede!

    MANSUETUDINE!!!

    Poi c'era qualcun altro, un mostro, un essere che sembrava fatto di pietra e che ricordava vagamente un pesce.
    Il Marionettista parlò di una Forgia ed un vago ricordo balenò nella mente del Risorto di qualcosa che aveva detto NuwaFuji ai tempi del Kappa, ma ora non gli interessava.
    Abbiamo ucciso Akira e non di certo per morire qui!
    Il Risorto si alzò in volo, osservando il mostro dall'alto e portandosi in una buona posizione, arrivando in diagonale ad una decina di metri dalla porta e poco più dalla creatura.
    Da lì avrebbe potuto eventualmente partecipare allo scontro, mentre lasciava al Marionettista la possibilità di iniziare il suo attacco.

    Mansuetudine, ancora una volta saremo alleati, anziché nemici! Sei l'unico che non abbiamo ancora mai combattuto degli Hayate! Ma ci incontriamo sempre quando è più adatto collaborare!

    Rise alla fine di quelle parole il Risorto.

    E tu, Kagami, il tuo evocatore ha perso la testa per le mie falci, direi che se vuoi andartene da qui, dovresti aiutarci! Usa la tecnica dell'Hokage! Tu, Mansuetudine, usa qualche trucco dei tuoi! Noi... noi faremo la nostra parte!

    Osservava le azioni delle due marionette, veramente stupefacenti, mentre il suo corpo dava segni di stare un pò meglio, malgrado il chakra fosse ridotto di molto, il ché, per il Risorto era dire tanto. E nell'analizzare tutto ciò, il Kaguya ebbe anche un'idea delle sue attuali condizioniForza = Nera +2 (Possessione delle Ceneri in Attacco)
    Velocità = Nera +3 (Duro a Morire)
    Resistenza = Nera +3 (TS) +1 (Scheda) + 2 (Piano B)
    Riflessi = Nera +1 (Duro a Morire) + 2 (Possessione delle Ceneri in Difesa)

    Ferite Profonde e Dolore incrementato si annullano per fine turni
    e del suo attuale bersaglio: il mostroForza +2 pesce di pietra.

    Le due stanze non sono abbastanza larghe, non possiamo lanciarci contro di lui...
    Ma possiamo rendergli la vita difficile...

    Ed in effetti, non appena vide che le due marionette cercavano di bloccare l'essere per colpirlo con violenza, il Risorto si lanciò in picchiata contro lo stesso: la Falce di Luna scivolò dal braccio sinistro all'ascella, mentre nella mano le ossa lavoravanoRete Rafforzata [Mischia]
    Una semplice rete con le maglie di metallo molto resistente, presente all'interno di una piccola bomba che, tramite la semplice velocità, esplode scagliandosi contro l'obiettivo. Se colpito l'avversario, questi si troverà fortemente limitato negli spostamenti: causa Intralcio Medio. La rete ha un raggio di circa 1.5 metri, è cosparsa di una sostanza viscosa ed all'estremità della stessa presenta dei pesi per facilitare la cattura.Tipo: Catena - Immobilizzo
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 4 | Crediti: 40)
    [Da genin in su]

    Creazione: L'utilizzatore può creare equipaggiamento conosciuto o in lista di Ossa tramite uno slot azione/tecnica: un'Unità permette di creare fino a 60 crediti equipaggiamento. Il mantenimento non richiede chakra o unità da manipolare. L'utilizzatore può modellare la Creazione toccata, aumentandone la potenzialità. Modellare richiede 1 Unità ogni aumento di 5 di potenza; il potenziamento massimo è pari alla metà della potenza massima. Ogni azione richiede un consumo ¼ Basso ogni Unità impiegata.

    => 1 Unità - Slot Tec Base
    , per poi lanciare con un movimento, potenziato dal chakra, la rete addosso al mostro, mentre le due marionette si allontanavano, o qualora, in qualche modo, il mostro pesce li avesse evitato (o si fosse liberato).

    SE la rete avesse preso la creatura, il Risorto avrebbe urlato.

    Adesso! Kagami! Mansuetudine!

    Ed una gigantesca fenice di fuoco

    Influsso delle Ceneri: L'utilizzatore può sfruttare le Ceneri di Chakra per 1 slot tecnica, aumentando la potenza di una tecnica di 5 per ogni consumo bassissimo di chakra impiegato. Per ogni livello pari nella tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono incrementate del 50% per Emissioni o di 1 categoria Dimensionale per Costrutti.

    Mietitura Superiore
    Speciale: L'utilizzatore può eseguire un suo ninjutsu caricandolo attraverso una Falce, anziché eseguendo i sigilli necessari. Può causare AdO se la tecnica avesse causato AdO normalmente.[Da jonin in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    => Potenza = 60 + 10 + 20 (Influsso - Basso) => 90

    Slot Tec Avanzata (Tratto Combinazione semmai servisse)
    si sarebbe generata dalla Falce, volando furiosa verso la creatura di pietra, forse combinata con gli attacchi dell'essere specchio e della Mansuetudine di Hayate, possibilmente rafforzato dalla rete di ossa che avrebbe dovuto intrappolarlo.
    E mentre tutto ciò avveniva, le capacità del Kaguya gli permettevano di guarire, finalmente, da un'ingente parte delle ferite subiteGuarigione Ossea: L'utilizzatore può Guarire un proprio danno utilizzando uno slot tecnica/azione: ogni Guarigione Ossea ripristina 1 leggera e richiede ¼ Basso e 1 Unità d'ossa. Utilizzare più Guarigioni Ossee nello stesso danno non richiede slot tecnica/azione extra. La Guarigione Ossea permette di ripristinare i danni subiti dall'organismo ma non la Vitalità.

    6 Unità => Guarisco la Ferita Grave diffusa (1,5 bassi) - Slot Azione 3
    contro Akira.

    Finalmente, Fratello, stiamo un pò meglio così.
    E c'è ancora di che divertirci!
    Non so quanto sia divertente tutto questo, Mostro!
    Antenata! Questo è divertente, poi, dopo aver fatto l'utile, il dilettevole di quest'Arma di Iwa direi che è dovuto!
    Sei uno psicotico, fratello, c'è poco da fare...

    AHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!

    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 800
    Riflessi: 675
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Volo
    2: Lancio Rete
    3: Guarigione Ossea
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Inserimento nel Rotolo
    2: Fenice Scarlatta
    3: Manipolazione Ossea
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Antidoto Avanzato × 2
    • Rete Rafforzata × 1
    • Cartabomba III × 3
    • Mantello × 1
    • Superficie da Richiamo × 2
    • Mano del Bandito × 1
    • Falce Nera del Paradiso × 1
    • Falce di Luna del Purgatorio × 1
    • Sventura Dorata × 1

    Note
    ///
  15. .

    Calamità di Kurotempi




    Strage
    Kenko Mikawa Kenkichi

    Aspetto
    Ninja alto e dal fisico statuario che ha passato tutta la sua vita a combattere come mercenario su infiniti campi di battaglia. Si dice che abbia ucciso così tante persone da avere acquisito una certa affinità con la morte, così da poter intuire o prevedere quando eventi porteranno alla morte di un gran numero di persone. Per questo, è diventato il braccio destro di Eclissi e suo più intimo consigliere strategico. Veste quasi sempre con vestiti leggeri o a torso nudo, e porta sempre con sè le sue due Zambato, che si dice possano uccidere Demoni Codati ed Immortali. Parla sempre in tono pacato ma marziale e non si tira mai indietro da uno scontro.

    Capacità
    Jonin Nera. Manipolazione de Sangue V - Lama Insanguinata III. Ha fatto della forza il suo tratto distintivo con competenze personali che impediscono di rallentarlo o bloccarlo in qualsiasi maniera. E' sempre circondato da un alone lattiginoso, che si dice siano le anime delle persone che ha ucciso e che può usare per creare una fitta nebbia sul campo di battaglia. Possiede le spade leggendarie 'Kami o korosu - L'ammazza dei' e 'Akuma o korosu - L' Ammazza Demoni'.



    Carestia
    Ichizo Akadou

    Aspetto
    Ninja di colore e dai capelli castani, mediamente alto e dal fisico prestante. Viene detto il Santo per via della sua giovanile educazione Buddista. Dopo il misterioso incendio che ha distrutto il suo monastero, è stato arruolato tra le fila di Oto, dove è rimasto per poco tempo. Ha disertato dopo una missione per recuperare il Sutra del Cuore, uno dei 5 più famosi testi sacri Buddisti. La missione è terminata con lo sterminio del suo team, la sparizione del Sutra e la sua diserzione. Da allora viaggia di villaggio in villaggio predicando l'abbandono di ogni bene, ed usando questo messaggio come scusa per impossessarsi di tutto ciò su cui posi il suo sguardo. Dopo aver letto il testo sacro, infatti, Ichizo è rimasto così disilluso dal suo contenuto, da aver completamente abbandonato la via che invece predica. Notoriamente, il suo più grande desiderio è prendere il posto di Eclissi dopo averla fatta sua.

    Capacità
    Jonin Nera. Dominio della Materia V - Tecnica dell'Assorbimento III. Possiede una tecnica speciale in grado di assorbire materia ed equipaggiamento a contatto, così da privare i suoi nemici di qualsiasi arma. Al contempo utilizza la tecnica dell'assorbimento per privarli del chakra. Come retaggio della sua educazione buddista, non indossa mai una singola arma o armatura, ma solo tornici. Possiede il Sutra del Cuore, che può essere usato per spingere le persone a donargli qualsiasi loro bene.



    Atrocità
    Tamafune Akuma

    Aspetto
    Kunoichi di 26 anni, dai capelli rossi e di corporatura minuta che va sempre in giro con vestiti neri di pelle. Originaria di Kiri, è stata cresciuta nel carcere di Genosha, dal capo torturatore. Ha visto così tante brutture fatte ai carcerati da aver perso il senno. Una sera, con le sue capacità, ha fatto impazzire tutte le persone nella prigione, portando ad una carneficina di massa. Una volta tradita Kiri, è stata trovata da Strage che l'ha portata sulla strada di Kurotempi. Tiene sotto controlla la sua follia grazie a delle droghe passategli da Eruzione. Tuttavia, a volte deve rilasciare nel mondo le visioni che le occupano la testa, creando psicosi di massa in interi villaggi senza essere vista.

    Capacità
    Jonin Nera. Occhi Demoniaci V - Controllo Spirituale III. Ninja furtivo, capace di ricoprirsi di veli di illusioni per passare inosservata ed occultare i suoi movimenti in combattimento. Dotata di incredibili doti psichiche, coinvolge nella sua follia tutte le persone che posino su di lei il loro sguardo ed è in grado di controllare la mente delle persone in pochi secondi. E' in grado di realizzare illusioni che provocano danni fisici e non solo alla vitalità.



    Pestilenza
    Goemon Chikuma

    Aspetto
    Ninja di 38 anni dai lunghi capelli neri ed una benda sull'occhio, con il vizio del fumo. Ha passato gran parte della sua carriera come ricettatore ad Ame di sostanze proibite. Un giorno, i Fanti di Ame sono venuti a riscuotergli il pizzo e lui ha acconsentito. Quella sera, metà del quartier generale dei Fanti era in stato comatoso per via del veleno rilasciato dalle banconote che Geomon aveva dato. Da allora, ha lasciato Ame e si è unito recentemente ai Kurotempi. Non ama combattere e preferisce lasciare i compiti sul campo al suo braccio destro, la Serpe Nera. E' un uomo viscido e subdolo, che usa i suoi vasti poteri ed abilità strategiche principalmente per ottenere ricchezza. L'attacco a Himotara, poi divenuto famoso per la distruzione del suo Tribunale da parte del Flagello, mascherava una sua operazione.

    Capacità
    Jonin Nera. Manipolazione del Sapone V - Manipolazione del Vento III. Capace di usare le bolle di sapone come calderoni per miscelare, combinare e potenziare gli effetti di diversi veleni che poi può spandere grazie al controllo del vento. Possiede numerosi veleni personali, per paralizzare o limitare i sensi dei suoi avversari. Possiede un veleno leggendario che sfrutta i virus.



    Siccità
    Kyoden Senju

    Aspetto
    Ninja dall'età indecifrabile vestito quasi sempre in maniera trasandata. Ha una mutazione genetica del gene Hotsuki, per cui il suo corpo tende a disidratarsi molto rapidamente. Quando succede, Kyoden invecchia ed assume le sembianze di un vecchietto canuto, di buon cuore e di buon umore. Quando il suo corpo è sufficientemente idratato, appare come un ragazzo sui 28 anni dai capelli blu e muscoloso. La sua malattia ha avuto un forte impatto sulla sua psiche: soffre di bipolarismo. Quando è anziano, è alla perenne ricerca del suo io giovane, che identifica come un parente da ritrovare; è completamente all'oscuro della sua appartenenza a Kurotempi. Quando assume sembianze giovanili, diventa uno spietato sicario, e legittimo membro di Kurotempi. E' stato notato da Eclissi durante una transizione, quando, tramite il mokuton, ha drenato l'acqua della maggiore falda acquifera del Paese del Riso.

    Capacità
    Jonin Nera. Mokuton V - Corpo Liquido III. In forma anziana, Kyoden non ha praticamente alcuna abilità e viene supportato da due gregari d'elitè, mentre il suo subconscio è modellato dalla personalità giovane e malvagia. Nella sua forma giovane è un esperto combattente con qualsiasi tipo di arma che genera a partire da un bastone di legno dalle proprietà straordinarie. E' in grado di assorbire grandi quantità d'acqua dall'ambiente esterno e dai suoi nemici disidratandoli.



    Terremoto
    Omitsu Mibajin

    Aspetto
    Kunoichi di 55 anni, di fisico snello e moderatamente muscolosa. Originariamente ninja di Iwa, è stata arruolata da Eclissi che si è offerta di trovare il colpevole dell'omicidio di suo marito e dei figli, evento che ha causato un profondo senso di disillusione nella donna nei rigaurdi delle organizzazioni che avrebbero dovuto proteggerli. Secondo le malelingue, sarebbe stata Eclissi stessa ad uccidere l'uomo, ma Omitsu è fortemente convinta del contrario. E' guidata da un forte senso di persecuzione ed invidia verso coloro che possono vivere la loro vita tranquilli ed ignari. Normalmente va in giro con tuniche ampie e parla raramente. Senza controllarlo, infatti, riesce a far vibrare l'aria, come farebbe con la terra, quando parla, causando onde sonore estremamente potenti.

    Capacità
    Jonin Nera. Manipolazione della Terra V - Shinra Tensei III. E' in grado di far entrare in risonanza aria e terra quando genera un terremoto, causando gravi danni alle strutture e danni interni ai suoi nemici. Può creare dei pozzi gravitazionali dove vincolare le sue vittime insieme a parti di terreno che può controllare con la TS, annullando le capacità di teletrasporto e movimento rapido. Possiede il 'Flauto Vibrante', strumento musicale creato con lo stesso materiale del Rintocco di Morte, martello in possesso dell'Accademia, e facente parte dello stesso set.



    Uragano
    Robai

    Aspetto
    Clone di Itai Nara, divenuto reale dopo aver mangiato un frutto di un albero intriso del chakra concentrato di Pangu. Consapevole di non poter tornare a Kiri con semplicità, da quelle che per lui erano sua moglie e le sue figlie e privo del demone, che non poteva essere clonato, è impazzito. Inizialmente si è schierato con itai per risolvere il prolema dei Kijin, poi è scappato ed è stato arroulato da Strage. Invece di chiamarsi Itai (dolore) ha deciso di chiamarsi Robai (disperazione).

    Capacità
    Jonin Nera. Tocco Vitale V - Jishin no Justu (modificato) III. Possiede tutte le conoscenze di Itai Nara ad eccezione del demone. Ha corrotto l'orginale versione del JIshin no Jutsu per infondere chakra malefico nelle persone. Ha acquisito il tocco infermale per poter assorbire vitalità così da non tornare ad essere un semplice clone e scomparire.



    Eruzione
    Mai Terumi

    Aspetto
    Kunoichi di 42 anni, grassottella, esiliata dal villaggio delle Sorgenti Termali perchè 'incapace di concentrarsi e lavorare di squadra', come riferisce il suo fascicolo. Svampita, credulona e con la testa fra le nuvole, crede che il mondo stia per finire con una gigantesca esplosione di magma da sottosuolo o da un asteroide. Quando qualcuno la fa innervosire, normalmente fa in modo di far verificare un'eruzione vulcanica nei pressi del villaggio del miscredente. Così facendo si è fatta terra bruciata intorno a lei ed è andata a vivere in semi-isolamento sulle montagne, con la sola compagnia di macachi giapponesi. E' stata manipolata da Strage e Eclissi, e viene usata come arma senza che lei abbia troppo controllo di quello che fa. Del resto il suo potere è difficilmente controllabile, e tende ad essere una minaccia per i suoi stessi compagni. Nonostante questo, il gruppo spesso si rivolge a lei perchè è anche un ninja medico di vasta esperienza.

    Capacità
    Jonin Nera. Manipolazione del Calore V - Modalità Eremita III. Capace di richiamare magma dalle profondità del sottosuolo, riesce a crere ambienti caldi e velenosi che danneggiano pesantemente i nemici. Possiede il contratto dei Macachi Giapponesi. Unendo le tecniche di ghiaccio delle evocazioni alla lava, riesce a creare dei costrutti super duri, capaci di penetrare qualsiasi difesa o bloccare gli avversari in morse indistruttibili.



    Incendio
    Gatou Warai

    Aspetto
    Ninja di mezz'età che ha passato la maggior parte della sua vita come presidente dell'omonima compagnia a Soyo. Durante questi anni ha accumulato ingenti risorse, acquisendo grande peso politico, grazie anche alla sue conoscenze presso Ame. Quindi ha potuto sviluppare la sua più grande passione: la piromanzia. E' ossessionata dal sole che ritiene essere l'apice della bellezza su questa terra, perchè lo identifica come l'incendio definitivo. Saltata la sua copertura ad opera di ninja Accademici, Gatou ha perso gran parte del suo potere politico, economico e, con essi, i suoi buoni agganci ad Ame. Per questo si è rivolto a Kurotempi, associazione a lui più congeniale, guadagnandosi il titolo di Calamità grazie alla sua forza spregiudicata e spietata.

    Capacità
    Jonin Nera. Incendio Inarrestabile V - Tecnica delle Vampe III. Normalmente combatte grazie a potentissimi Katon che usa anche per rivestirsi con un'armatura di Fiamme. Può surriscaldare la materia fino a portarlo allo stato di plasma, che può usare per sciogliere qualsiasi metallo.





    PnG a cura di HOHENHEIM Secondo account, per quest e trame rivolgersi a lui o come consueto all'amministrazione.


    Edited by F e n i x - 12/4/2021, 12:10
152 replies since 7/2/2006
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