Votes taken by Febh

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    La Congiura dei Serpenti

    Capitolo 3

    Febh e Makoto
    Con il bestione dalla vista corta al seguito e l'aspetto di Hebiko in uno dei suoi eleganti kimoni, Febh camminava scimmiottando i modi di muovere della ragazza, appresi dopo lunghi e tremendi addestramenti proprio a palazzo Yakushi e quindi a volte supervisionati dallo stesso Consigliere, che pure non era molto bravo e pareva più una chiassosa pantomima dell'eleganza, più vicina a uno spettacolo di drag-queen di bassa lega. Davanti alle guardie alzò lo sguardo, sprezzante come pensava che si comportasse normalmente Hebiko: Che c'è? Non posso fare un'ispezione a sorpresa? Tks! Sbottò, internamente divertito e quasi tentato di fare altre volte qualche scherzo con l'aspetto di lei. Ci mancherebbe altro che devo preannunciarmi, io sono Hebiko Do-Ku-Ji-ta. Capito? Erede di Orochimaru e Consigliera del Villaggio, non l'ultima arrivata! Eizo comunque acconsentì all'accesso ai registri, mentre Taro si arrischiava a una conversazione che fece alzare un sopracciglio allo Yakushi camuffato. In che senso? Ti pare che possa partire senza bagaglio e con uno sconosciuto? Se il mio fidanzato Kato, vostro ex collega, tornasse e lo scoprisse che figura ci farei col clan Yotsuki? Replicò con assoluta fermezza. Ma...perché proprio quel locale? Non ricordo di esserci mai andata, o mi ci hai visto?

    In ogni caso si accomodarono nella stanza, verificando le uscite, e sebbene Makoto non avesse trovato alcun riferimento, mentre Eizo era presente e non ci fu verso di allontanarlo, Febh nel corpo di Hebiko ebbe una breve intuizione. Aspetta...verifica un secondo anche quante volte IO sono uscita. Abbiamo avuto un piccolissimo problema con un impostore in amministrazione, anche se non era affatto aggraziato ed elegante come me! E fece una piroetta di scarsa qualità, convinto che quella fosse una forma di eleganza. E poi...sarai anche qui a controllarmi...ma non mi pare siate così zelanti: LUI è entrato qui l'altro giorno. Dove sono le sue foto? E la sua scheda? Batté di malagrazia un dito sul petto del Guardiano. Non mi sono mai andati a genio i guardiani e quando sono imprecisi è anche peggio. Sembrava aver dimenticato che non aveva il suo aspetto, ma certo non sarebbe stato un problema per la reputazione di Hebiko, no? Non mi dirai che mancano carte...o che ce ne sono alcune secretate persino per ME? Vero? Chiese infine con voce squillante, mentre diceva a Makoto di mettersi in posa per far ricordare meglio ai Guardiani dove fossero i documenti con cui era stato per forza schedato, visti i sigilli che erano stati analizzati. E se non avessero avuto niente del genere...allora i sospetti sarebbero immediatamente ricaduti sul personale medico che aveva dato a Febh quelle informazioni.

    Quartiere dei Piaceri
    Con l'aiuto degli abiti e del rivestimento mimetico Kuroshi era difficile da notare e ancor meno da seguire nelle penombre del Quartiere dei Piaceri, e sebbene all'interno si discutesse di questioni sensibili nessuno dei due dava l'impressione di essersi resi conto della sua presenza. Riuscì a sentire quasi tutta la conversazione, pur mancando di conoscere l'argomento del quale di discorreva, ma sentì abbastanza da capire che si trattava di qualcosa di molto serio e che, marginalmente o meno, riguardava il suo stesso clan!

    Concentratosi sui discorsi, dopo poco comprese che la donna aveva un accento straniero, non era di oto anche se camuffava bene la cosa, e sembrava vagamente simile alle inflessioni degli immigrati dai paesi del continente più orientale che qualche volta aveva sentito in degli sceneggiati televisivi, ma non avrebbe saputo minimamente come localizzarla, perlomeno sul momento. L'uomo invece aveva un accento tipico delle zone del Paese del Fuoco. Non riuscendo a comprendere altro il giovane Akadou decise di farsi coraggio e osare maggiormente, scivolando fino alla stanza accanto, fortunatamente vuota (ma per quanto lo sarebbe rimasta?), per cercare di spiare la stanza accanto da un sottile buco nella parete divisoria, creato ad arte. Ma cosa avrebbe visto? E per quanto? Dobbiamo tornare indietro di qualche minuto e vedere la vicenda da un'altra prospettiva.

    Abilmente camuffato, Saragi aveva ordinato del The e chiesto informazioni alla cameriera in merito ai cosmetici dopo aver ringraziato per la sua ordinazione. L'incentivo fu più che sufficiente per attirare l'attenzione della ragazza che annuì, intascandolo con grazia come se stesse semplicemente ritirando le vettovaglie dal tavolo mentre sorrideva. Naturalmente sarà un onore per me presentarvelo. Al momento la mia sorella maggiore lo sta intrattenendo, ma vedrò se sono disponibili a un breve incontro. Visto l'ambiente, con Sorella Maggiore certamente intendeva semplicemente una intrattenitrice con maggiore anzianità o con cui aveva un rapporto amicale anche se di rango superiore, comunque si fermò alla richiesta di "Hideo", soppesando la situazione e il guadagno potenziale, per poi annuire. Ma certo, seguitemi pure, vi annuncerò sulla porta.

    Fece cenno a Saragi e al suo piccolo serpente nascosto di seguirla, avvicinandosi con passi leggiadri fino alla porta scorrevole che aveva fissato poco prima, inginocchiandosi di fianco accanto a essa e aprendola leggermente: dall'interno uno shamisen strimpellava una melodia accattivante e piacevole che tuttavia si interruppe di colpo per quell'intromissione. Tsukino-chan, un onorevole ospite vorrebbe parlare di affari con il tuo onorevole ospite. Sono certa che sarebbe una discussione di grande interesse. Ci fu un pò di silenzio all'interno mentre una voce maschile iniziava a protestare ma venne fermata prontamente. Naturalmente, Makoto-chan. Prego, fallo accomodare. Dovevano aver usato un linguaggio in codice per indicare che si trattava di un facoltoso pronto a spendere.

    Quando Makoto si fece da parte per permettere a Saragi/Hideo di entrare, quasi in contemporanea Kuroshi faceva il suo piccolo foro nel muro, quindi di fatto avrebbero visto la stessa scena: diverse bottiglie di alcoolici e almeno due teiere ormai vuote davanti all'uomo che dovevano seguire, che sembrava molto seccato per l'interruzione, mentre una cameriera con una veste elegante sedeva vicino a lui con lo shamisen posato graziosamente sulle cosce.

    Benvenuto, onorato ospite. Io sono Tsukino e spero di potervi intrattenere qui e ora. Il caro Shoboshi-sama ascolterà sicuramente le tue richieste. Spiegò con un sorriso gentile, mentre con le dita prendeva a pizzicare dolcemente il suo strumento, creando un gradevole accompagnamento. L'uomo sbuffò, irritato, ma fece cenno a Saragi di sedere davanti a lui versandogli un pò di liquore di riso, prima di dire. Allora? Perché tanta urgenza di vedermi? Non proprio l'atteggiamento di un mercante in cerca di acquisti. Io fornisco molti negozi qui intorno, potresti rivolgerti direttamente a loro, perché proprio io? Se però Saragi avesse fatto menzione di qualcosa di speciale e memorabile, come aveva detto alla cameriera, l'uomo si sarebbe fatto meditabondo. Uhm...ho delle cose, ma per clientela molto esclusiva. Non so chi sei e di chi sei figlio, perché dovrei trattarti da VIP?

    Intanto nella stanza accanto Kuroshi avrebbe percepito chiaramente dei rumori oltre la porta della stanza: da là a pochi secondi qualcuno sarebbe entrato! Che fare? [Nota] Se fosse riuscito a risolvere la questione, tornando poi a sbirciare, avrebbe potuto seguire il resto della conversazione, ma non gli sarebbe certo sfuggito il fatto che la suonatrice fissava Saragi/Hideo con la coda dell'occhio, mentre questi era focalizzato sul mercante. Semplice interesse o era pronta a colpirlo alla prima parola fuori posto?

    Bosco dei Sussurri
    Kaji sorrise mentre lei gli chiedeva chi lo avesse accompagnato, ma attese che Hebiko si fosse cambiata e accomodata per rispondere, mentre Meredora la fissava ammiccante dopo la sua dimostrazione con l'abito in tela di ragno, che spiegava anche come mai indossasse un abito da sera nella prigione: poteva cambiarne l'assetto a suo piacere. Dopo aver parlato di Aji-Tae, l'Hakai si lasciò andare ad alcune indiscrezioni, in buon controllo di sé anche se era evidentemente attratto dalle forme di Hebiko, come pure Meredora. Ma non ho portato Aji Tae con me questa volta. Sono qui con un mercante di nome Shoboshu Miroku, originario del Paese del Fuoco ma è a capo di una compagnia molto attiva là dove mi sono insediato. Ha fornito lui gran parte di questo materiale e aveva degli affari da sbrigare a Oto quindi mi ha accompagnato. E c'è una terza persona qui nella caverna, ma al momento riposa in una delle diramazioni più periferiche. Una mia collega, si chiama Raizou Enna. Potrai chiamarla Enna-san, se lo vorrai, è una instancabile lavoratrice, ministro del conio. Disse mentre versava una bevanda fresca per entrambe, che Meredora rifiutò. Naturalmente c'è una porta a separare il suo ambiente dal mio. E ho io la chiave.

    Quindi hai una guardia del corpo in agguato e cerchi di farci abbassare la guardia? Interessante. Fu il commento sprezzante della carceriera, che pure si stava rilassando parecchio nella vasca, la cui struttura era al livello dei maggiori hotel di lusso. Ammetto che Enna-san sa combattere, ma non ho bisogno di tendere agguati. Non con te. Disse fissando Hebiko negli occhi (e rigorosamente negli occhi) con un sorriso caldo, mentre Meredora accusava il colpo: quello era un punto per Kaji. Quanto ad Aji Tae, mi viene quasi da pensare che ti abbia colpito più di me. Sono quasi geloso. Ridacchiò...ma fino a che punto era una battuta? Dopotutto Kaji ERA Febh. Alle successive parole della Dokujita fu lui a dover incassare, dopotutto lei aveva ragione. Sono lieto di essere una tua debolezza. Le avrebbe detto, porgendo una ciotola con dentro ossa di topo essiccate salate, uno dei principali aperitivi otesi (si era informato, era ovvio), note anche come Nezusnack. Ma so anche che ho molto da farmi perdonare.

    Sarebbe interessante sapere i vostri trascorsi. Io ed Hebiko abbiamo una relazione idilliaca, mentre mi pare di capire che tra voi ci sia stata della turbolenza. Affondò Meredora, accettando gli snack come fosse una metafora della sua mossa vincente sulla scacchiera, specie quando ne prese uno e lo avvicinò alle labbra di Hebiko, come a volerglielo offrire direttamente dalle sue dita, cosa che Kaji trovò ovviamente irritante, ma ribatté prontamente. Certo, è normale sapere poco quando ci si conosce da poco e superficialmente. Lo sguardo di lei lo avrebbe trafitto e scorticato, se avesse potuto. Stava a Hebiko decidere se e quanto raccontare, dopotutto. A mia discolpa, non avevo modo di chiedere direttamente il tuo aiuto la seconda volta. Ma non ci saranno più sorprese, questo te lo posso giurare.

    Il discorso andò avanti, mentre Meredora liberava alcuni piccoli ragni in esplorazione nella caverna. Se Kaji se ne era accorto non lo diede a vedere, ma Hebiko certamente lo notò perché la carceriera aveva deciso così. Alla menzione dell'attuale lavoro dell'Hakai e delle sue intenzioni la Consigliera rimase ovviamente stupefatta e con lei la sua accompagnatrice che cercò invano di minare la grandezza di quelle affermazioni, mentre Kaji sorrideva del tutto a suo agio. Tramite Aji Tae ho fatto in modo di intrattenere un fruttuoso rapporto epistolare con il Daimyo del Paese delle Valli, fornendo supporto e consulenze in modo da farmi un nome. Ho addotto a una malattia che mi impediva di vederlo di persona per l'assenza di contatti diretti, ma quando lo ho incontrato due settimane fa mi ha immediatamente dato la carica di Ministro degli Interni. Dopotutto, il suo paese era sull'orlo della bancarotta, e come sai dal mio corrispettivo...sono bravo a pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni apparentemente impossibili. Spiegò, mentre dal suo punto di vista accumulava punti su punti rispetto a Meredora e alle sue visioni ristrette. Non penso di poterlo spodestare subito, ma se tu volessi avere quel paese, che ora avanza fiorente e pronto a fruttare...penso che in un mese o due potrei farlo. Per avere meno contrasti sei mesi, lo devo ammettere, ma so che sai essere paziente per le cose importanti. Francamente mi pare una spacconata. Replicò Meredora, ostile, guardandolo con occhi socchiusi. E' lontano, vero, ma le notizie corrono e la mia nomina dovrebbe essere riportata in qualche trafiletto del giornale di oggi o di domani, qui a Oto. Cosa che avrebbero in seguito potuto confermare. Si sarebbe avvicinato, nell'acqua, prendendo una mano di Hebiko se lei lo avesse concesso, mentre la guardava negli occhi con serietà. Le uniche volte nella mia vita che sono stato una pedina, è stato per mia volontà...e solo per essere poi promosso a un ruolo vincente. Grazie a te ho superato anche il condizionamento che il mio maestro mi aveva imposto riguardo Orochimaru...anche se mi è costato la vita. Ma è qualcosa per cui ora sinceramente ti ringrazio. Meredora non sapeva cosa dire, ma tutto dipendeva da quali informazioni Hebiko avrebbe condiviso o meno.

    Il discorso tornò a farsi più faceto mentre Kaji offriva del fumo, prendendo nota sui gusti di Hebiko che sapientemente si mostrava difficile da raggiungere con una critica velata che tuttavia la faceva apparire comunque adorabile, mentre distrattamente poi chiedeva qualcosa su Aji Tae approfittando del cambio di tenore della conversazione. Ho una scorta di erbe sequestrate ai prigionieri che potrebbe essere divertente condividere. Avrebbe detto Meredora, intromettendosi nella conversazione e allungando la mano per chiedere una boccata a Hebiko...un bacio indiretto, ma chiesto con naturalezza come se fosse qualcosa che facevano sempre. Noi due, naturalmente. Tutto questo contribuì a indispettire Kaji quel che bastava per fargli scoprire qualche carta. Non credo sia qualcosa della sua infanzia ma più qualcosa di acquistato dalla sua famiglia in passato e da lui ereditato. Un libro indistruttibile, che credo sia una delle leggendarie Pergamene di Indra. Pare descriva come forgiare qualunque cosa: La Leggenda della Spada Eterna. Meredora non ne aveva mai sentito parlare, ma Raizen che da quel libro aveva studiato poteva averlo accennato alla Dokujita?

    E infine arrivarono al nocciolo della questione, con il gesto di condividere la pipa con Kaji, in un bacio indiretto, Hebiko ottenne un irrigidimento da parte di Meredora, ovviamente gelosa, mentre lui accettò con eleganza, prima di restituirla, gettando appena un'occhiata vincente alla carceriera. Stava per soffiare una nube di fumo dalla forma elaborata quando alla domanda della Consigliera venne preso alla sprovvista e iniziò a tossire rumorosamente. COFF! COFF COFF COFF! Cos...COFF! Che hai detto? Meredora rimase stupita da quella reazione così inaspettata. In che senso...Naga è tuo fratello? Non è un nome comune...e...COFF...non credo più alle coincidenze. Di che stai parlando? Raizo Enna è Ministro del Conio del Paese delle Valli. Suo marito, il Ministro della Guerra, si chiama Naga Uzumaki...e da quel che so conosce le arti della Progenie del Serpente Bianco, ma non mi sarei mai aspettato che foste...fratelli! Aji Tae probabilmente sapeva, ma non lo aveva informato, e questo ovviamente aveva un peso più che rilevante nella mente dell'Hakai, che si fece ombroso. Ma...ok. Continua. Non so cosa sia questo Bacio di Naga ma forse ci sono cose che nessuno dei due sa.

    Ho sentito degli accenni su questi Kemono, ma sono solo vecchi ricordi delle fiabe di mia madre. Pensavo fossero come l'uomo nero. Kaji non aveva avuto modo di studiare le arti Hakai, essendo cresciuto con un ninja traditore in giro per le strade del continente, e Homura aveva volutamente omesso ogni menzione dei Kemono, per quanto conoscesse perfettamente di cosa si trattasse e avesse in ultimo subito le sue ferite per colpa di uno di essi, ma Kaji non sapeva nulla al riguardo. In che modo vogliono danneggiarmi? E soprattutto...cosa hanno a che vedere con Naga? Sembrava aver fatto un collegamento che in realtà non esisteva, basandosi sulla sorpresa e sulle parole di Hebiko. Per lei sarebbe stato meglio alimentare l'equivoco o sventarlo? Come procedere con ciò che aveva scoperto di nuovo? In che senso...tornato dai vivi? E come hai ascendente su questi...primitivi? Anche Meredora non sapeva cosa dire...ma nel mentre uno dei suoi ragni aveva raggiunto la porta che dava ai locali di Enna...tuttavia non appena entrò dalla serratura il segnale sparì nel nulla,. Uh...forse potrebbero esserci ospiti. Sibilò la carceriera all'orecchio di Hebiko, volutamente per non farsi sentire da Kaji.

    Era il momento di prendere decisioni.
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    Oh, no, un secondo Tasaki!

    Scelleratezza
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    Lo Yakushi rimase francamente stupito dalla reazione dell'altro, allargando lo sguardo mentre una serie di improperi via via crescenti uscivano dalla bocca di quello che fino a un secondo prima si era professato come fedele di Oto. Attacco degno di nota un normale taglio con la mano? Inarcò un sopracciglio, soprattutto perché l'altro aveva fatto ricorso a una protezione di chakra pur di salvaguardarsi, ma quello ne aveva ancora per parecchio, fraintendendo come tutti quelli che lo avevano fatto in passato, l'idea che lo Yakushi fosse un umorale caratterista pronto a perdere la calma per qualche insulto. Avrebbe perso la calma, quello si, ma uno Febh furioso non è un qualunque uomo furioso, come quel povero Tenjin avrebbe presto scoperto, mentre si avvicinava pensando di intimorirlo, arrivando persino a chiamarlo "nanerottolo" mentre partiva una strana filippica sui "guerrieri fuori dalle mura". Noi guerrieri chi? Replicò ancora più stralunato il Consigliere, preso alla sprovvista da quelle affermazioni che gli ricordavano fastidiosamente qualcuno. Ma chi?

    Mentre quello sputava sentenze sul fatto di sfidare lo Yakushi a raggiungerlo, con l'illusione di poter dettare le regole, finalmente Febh fece due più due, scoprendo l'identità del suo avversario e sedicente compatriota in maniera inequivocabile! Aspetta un secondo...pelle scura...un cervello evidentemente con problemi... Si schiaffò una mano sulla fronte. Oh no! Il fratello di quel Tasaki! Fece un lungo sospiro, guardando quasi con compassione il tizio che scappava, evidentemente forte sul piano fisico ma con incurabili ritardi mentali. Aveva detto qualcosa sul portare la sua famiglia a Oto, ma qui si esagera... Sospirò...con la rabbia che scemava e diventava più la seccatura di dover rimettere ordine nel caos di qualcun altro. Aveva punito Tasaki una volta e non avrebbe avuto remore a punire suo fratello. Dovrò portarlo a più miti consigli...

    Tenjin scappava di gran carriera e aveva un bel vantaggio, tale da rendere difficile provare a raggiungerlo per qualunque inseguitore normale. Ma Febh Yakushi non solo non era normale: non era un inseguitore e non giocava mai pulito o secondo le regole altrui. Se proprio lo ritieni necessario fuggi...Tasaki-bis. Il chakra intanto fluiva pericolosamente vicino agli arti inferiori di Febh, fino a definire una sorta di ali stilizzate e rossastre...e poi lui volò, incredibilmente veloce, coprendo quasi un chilometro con un solo salto, più che sufficiente per superare abbondantemente il nemico in fuga, nonostante la sua risicata superiorità fisica [Inseguimento: Tecnica]! Appena atterrato, verosimilmente davanti all'altro, avrebbe sorriso. Ma non è facile fuggire da me...parli grosso ma ti ho fatto parecchia paura, eh? Sei scappato come se avessi il diavolo alle calcagna.

    Ma ora che il diavolo ti ha raggiunto... Salvo problemi o suoi escamotage sarebbero stati a circa 20 metri di distanza [Testo Visibile] ...lo consideri una mia vittoria o devo proprio toccarti? E in ogni caso... Il chakra attorno allo Yakushi iniziò a farsi strano coinvolgendo tutto l'ambiente circostante mentre i suoi occhi diventavano neri come la pece e crepitanti di energia, man mano che componeva una manciata di sigilli per concentrare chakra intorno alla mano sinistra in una forma che ricordava vagamente un'eterea testa di leone [Tecnica 2]. Si può sapere che diavolo pensi di fare a provocarmi così? Chi ti credi di essere?

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    Primo Atto

    Minarai - 3

    Oh, sciocchezze mia cara, sciocchezze! Replicò lui con falsa modestia mentre Yuri lo lodava, andando quindi a scambiare poi alcune chiacchiere che terminarono nell'idea di Yuri di essere un supporto per il Coraggio. Ah, quale ammirazione, viene quasi da pensare che tu lo stimi più di quanto non stimi il leader. La punzecchiò, ma sempre affabile, prima di aggiungere: Non so quanto Maito potrebbe apprezzare, ma mi piace vedere l'ambizione. Dopo qualche altro scambio l'arrivo dell'Isuka e l'attenzione che aveva rubato, per quanto parziale, al Pagliaccio, fecero irritare la donna, con una reazione forse un pelo eccessiva...ma andiamo per gradi.

    All'altro tavolo respiravo sotto la maschera, che era stata progettata appositamente per essere scomoda e rendere il respiro quasi un rantolo, a meno di farlo esattamente secondo i crismi degli addestramenti in corso. Il mio addestramento non è completo. Non spetta a me istruirti su questo. Ma ho saputo brandire quel potere ad Azumaido, e in passato anche durante alcune missioni. Esso...è soddisfacente. Spiegai, senza dilungarmi in ulteriori dettagli. Le successive scarne informazioni su Kimiko erano qualcosa di molto importante per me: era il metodo perfetto per manipolare Hideo a mio vantaggio. Quanto a lungo avrei dovuto orchestrare per fargli credere che l'Hokage era in qualche modo responsabile? Quel suo offrirmi il fianco era oltremodo gradito, ma mi sarei mostrato supportivo, per quanto seguendo i freddi modi del Minarai. In questo caso, domina il potere e conquistalo invece di riceverlo. E affidati a qualcuno per la raccolta di informazioni. Ho dei contatti ad Ame, gli stessi che mi hanno permesso di contattare l'uomo che stiamo aspettando. Potrei chiedere in giro, se tu fossi meritevole di maggiore interesse. Prosegui il tuo addestramento, poi parleremo.

    L'arrivo del traditore della Zanna fu privo di dettagli particolari, dopotutto il nostro era un semplice incontro in un luogo malfamato come ne avvenivano tanti, e senza troppi convenevoli attivò le sue arti oculari coinvolgendo Hideo e la sua mente, attivando ogni sua possibile paura contemporaneamente. Le arti Isuka non erano raffinate o precise come il Magan o lo Sharingan, ma nel loro essere focalizzate sapevano come colpire a fondo. Osservai accuratamente Hideo mentre, guidato dalla tecnica derivata dall'Hijutsu avversaria precipitava nei meandri più oscuri e terribili delle sue paure, tremando e con aria sempre più disperata. Non parlai né lo incoraggiai: volevo che assaporasse la disperazione e l'assenza di appigli per quel primo assaggio, così che dalle volte successive (non era possibile "abituarsi" alle arti Isuka, esse stimolavano direttamente il cervello) iniziasse a comprendere come muoversi. Tuttavia le mie intenzioni vennero spezzate da un'importuna interruzione!

    La compagna del Pagliaccio si era alzata, precipitandosi su di noi con una velocità incredibile, che a malapena riuscii a intuire quando era già tardi, e con un tocco di mano andò a interrompere il Jutsu dell'Isuka, che a dirla tutta sarebbe stato interrotto a prescindere da una simile interferenza esterna. Hideo iniziò a scuotersi dal torpore mentre io mi focalizzavo sulla donna e sul pericolo che rappresentava [Abilità], lei attese che Hideo si fosse ripreso per chiedere cosa accadesse ma al contempo io ero scattato con tutta la velocità di cui disponevo, anche se certo inferiore a quella di lei, per cercare di portare la lama della mia spada, estratta rapidamente, verso il suo collo senza volerla ferire o danneggiare ma di fatto solo per minacciarla, tenendo l'arma puntata su di lei [Tecnica 1 e 2]. Sei tu che manchi di rispetto al nostro addestramento! EHI! Aggiunse l'Isuka. Io non ne voglio sapere niente, stavo solo facendo quello per cui sono stato pagato! Lui non si muoverà da qui finché non finiremo ciò che dobbiamo fare. E poi su Hideo, che si stava scudando. Ancora cedi alla debolezza? Questa donna ci ha aggredito e interrotto senza motivo alcuno, è nel torto eppure tu chiedi perdono? Dove è la forza in questo? Il Maestro ne sarebbe oltraggiato. Dissi, sferzandolo con le mie parole nemmeno fossero state uno scudiscio.

    In tutta risposta lei reagì con un pugno la cui velocità era nettamente superiore a qualunque cosa io potessi approntare, salvo forse difendermi all'ultimo col Mokuton, mentre inveiva su un qualche genere di Invito che, considerando la presenza del Pagliaccio, presupponeva che si riferisse alla Corte. Mia cara... La voce di Waru giunse alle spalle di lei un attimo prima dell'impatto: avrebbe fermato il suo attacco in tempo? Mia cara, non serve essere maleducati e sgradevoli, non credi? Non si confà a un Pagliaccio di Prima Classe accompagnarsi a comportamenti barbarici, no? Si sarebbe messo in mezzo con eleganza, afferrando la mia spada e spostandola senza che io potessi oppormi, con mia somma sorpresa. Che l'Isuka fosse stato ferito o meno non importava, perché il Pagliaccio gli avrebbe offerto un fazzoletto. Le mie più sentite scuse. Sorrise. Per sdebitarmi, sarei lieto di invitare tutti e tre a un piccolo evento esclusivo che avverrà tra qualche ora. Uno schiocco di dita e tre biglietti decorati apparvero sul tavolo con una piccola nube di fumo. Inviti alla Corte di Kusa. Siete i benvenuti. E poi su Yuri, con tono gentile ma decisamente meno caloroso di prima. Ora mia cara torniamo pure al nostro tavolo.

    Guardavo la donna con la massima ostilità dietro la maschera, ma quando avevo estratto la spada numerosi avventori si erano girati e realizzai che stavamo attirando troppo l'attenzione...inoltre senza nemmeno accorgermene avevo rinfoderato la mia arma dopo la spinta gentile del Pagliaccio...che doveva avere doti almeno pari al Maestro. L'Isuka, che sanguinasse dal naso o meno (non lo avrebbe certo reso più brutto) si sarebbe avventato sul suo biglietto con cupidigia. Non ci credo...che colpo di fortuna! Intanto sedetti. Poteva finire molto peggio: quella donna è più forte di me. Il tuo incarico comunque non è finito ma a questo punto...conviene continuare alla Corte. Non pensavo avrei ottenuto un invito in maniera così anomala...per certi versi la donna violenta era da ringraziare, ma in attesa dell'apertura del Mercato Nero avevo altro a cui pensare, pur guardando sottecchi Yuri, dato che il problema era Hideo. Sei stato...umiliante. Gli dissi. A fronte della paura incarnata eri sconvolto, ma davanti a una minaccia hai ceduto immediatamente. C'erano altri modi, modi più affini a quella che dovrebbe essere la tua formazione. Con l'Isuka che aspettava (dopotutto era stato pagato), attesi che Hideo si giustificasse. Dovrai esporti nuovamente al terrore, e sospetto che quella donna ora ne farà parte. E dovrai imparare a non piegarti come un codardo ma a sorreggere, a vedere la tua mente spezzata e trovare la determinazione di raccogliere i pezzi e rimetterli assieme. Posai una mano sul tavolo, prendendo il mio invito. O davanti alla codardia sarò io stesso ad assicurarmi che tu non trovi mai e poi mai Kimiko.

    Intanto Waru era tornato al suo posto dopo aver fatto accomodare Yuri, da gentiluomo, e sedette. Mia cara...un Pagliaccio di Prima Classe fa spettacoli di ogni genere. Ma nessuno può monopolizzarlo, anche uno spettacolo privato non può esistere per una e una sola persona in assoluto. Sono lusingato dalla gelosia che hai dimostrato, ma è stata eccessiva e fuori luogo. O forse... E il suo sorriso gentile sembrò per un secondo la lama di una ghigliottina pronta a cadere su Yuri ...o forse vuoi farmi intendere che sei l'unica a poter decidere ciò che mi interessa e ciò che non mi interessa? Lasciò depositare quelle fredde parole prima di continuare. Inoltre già una volta ti ho spiegato che ciò che accade alla Corte rimane alla Corte. E che è vero anche il contrario. Quei tre non avevano invito, e non sarebbero entrati anche se avessero fortuitamente trovato l'ingresso. Non avrebbero avuto che voci di corridoio sempre che la Corte fosse il loro obiettivo, cosa che dubito. Ma tu sei andata da loro a parlare della Corte, di inviti e di attese. Questo infrange le regole, mia cara. Per salvare la faccia ho dovuto invitarli...unicamente per rimediare alla tua leggerezza. Un modo assai diretto per dire che Yuri era in quel momento in debito con la Liberalità, per averlo costretto a invitare tre persone alla Corte, avendoli lei informati anche se in maniera indiretta della stessa...come se li avesse invitati lei. Maito gradirebbe il tuo temperamento. Altri no, ricordalo sempre. E non venire a dire a me cosa è tollerato alla Corte e cosa non lo è. Un Pagliaccio di Prima Classe non ama che altri si sporchino le mani al posto suo.

    Sarebbero passati lunghi minuti davanti a quel sorriso impassibile, prima che lui le accordasse nuovamente la parola. Credo tu non sia pronta per i discorsi sull'Autorità, ma forse in futuro...chissà? Avrebbe risposto con gentilezza, sorseggiando un pò di liquore senza che il suo trucco venisse rovinato per niente. Quanto ai nemici...chiunque ci ostacoli è un nemico, ovviamente, ma in senso lato non ne abbiamo: agiamo per il bene di tutti. Kurotenpi chiaramente, con questa mania di distruggere tutto, entra facilmente in contrasto con noi, mentre Ame che mette un prezzo a tutto può essere un fastidio ma anche un mezzo. L'accademia talora è troppo rigida per i nostri scopi e va purtroppo affrontata. L'uomo chiamato Dominio, invece, che vive da tremila anni, è qualcuno verso cui le Tre Virtù Teologali hanno il massimo rispetto, e sconsigliano qualsivoglia contatto. Come sai, invece, le Armi di Iwa sono un nemico, e lo stesso vale per la Bilancia Nera di cui ho sentito parlare, visto che senza chakra l'immortalità sarebbe praticamente impossibile da raggiungere.

    Poi annuì. Credo che le situazioni in cui sono stato maggiormente in difficoltà sono state quelle in cui i miei compagni sono andati avanti da soli a fare cose non richieste e senza parlarne prima, attribuendomi volontà e decisioni non mie. Disse con garbo quelle parole che erano come spiedi roventi conficcati nel petto della ragazza, prima di continuare: Città della Roccia è un posto molto intricato, ma per fortuna la cara Hana si è ripresa abilmente...dopotutto è allieva diretta della Speranza...e al momento riveste il ruolo di Temperanza. La aggiornò, lasciando che comprendesse quale potesse essere il peso di Hana nel suo futuro, visti i trascorsi. Sull'Era Glaciale aggiunse: Non sapevo di questi Pomi degli Dei, ma ci sono voci di un'azienda vinicola che produce un vino, il Sangue degli Dei, terribilmente esclusivo e pare in grado di allungare la vita, dicono. La Mansuetudine si sta occupando questo frangente, e potrebbe essere interessato a cercare correlazioni. L'ultima e più personale domanda invece trovò solo un sorriso gentile, ma nessuna risposta. Con la sua testa calda Yuri si era giocata alcune opzioni, purtroppo per lei.
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    3

    Shichifuko

    Annuii alla menzione del cibo, ma certo non mi sarei fidato di lei. Non temere, ho i miei metodi. Dopotutto la Mortificazione delle Arti magiche poteva essere applicata a un coltello come a un cucchiaio, si trattava solo di agire di fino, mentre non commentai la risposta riguardo all'alleato di Yuri, limitandomi ad annuire. Dopotutto avevamo una lunga strada davanti.

    [...]

    Dalle informazioni in mio possesso, una delle Armi di Iwa si nascondeva in una statua nel villaggio. Un complotto con al centro un ninja di Taki la ha liberata, ma con l'intervento di Hayate e dell'Accademia è stato sconfitto, chiedendo aiuto a un leggendario guerriero del passato, Pangu, che si era sigillato in forma di albero come guardiano dell'Arma. Per fermare il Gashadokuro è cresciuto fino a diventare questo albero colossale. Spiegai, dopotutto erano informazioni di pubblico dominio. Da allora questo è un luogo di pellegrinaggio, e il fatto che sia a cavallo tra i terreni del Fuoco e quelli della Cascata lo rende anche un centro strategico per la raccolta e diffusione di informazioni. Resta un paese di periferia, ma non mi stupirebbe vedere persone sempre più ricche e agiate scivolare in questa regione.

    Giunti sul posto ci accomodammo, notando sicuramente l'impresario, che indicai a Yuri con un semplice cenno del capo. L'obbiettivo era farci notare fingendo che non volessimo farci notare, così da attirarlo nella nostra trappola. La donna di Ame sembrava avere un piano al riguardo quindi la lasciai fare, mentre la cameriera si avvicinava per raccogliere le nostre ordinazioni, e mentre Yuri faceva le sue prime mosse e mandava via Shifu, io guardai con aria seria, accendendo una sigaretta e rimboccando la sciarpa con cui cercavo di mascherare la mia "identità".

    Dovresti fare attenzione a quell'uomo, ragazza. Zami, giusto? La fissai intensamente negli occhi. Forse può sembrarti un sogno salire sul palco, ma esistono anche la maledizioni, e in un posto sacro come questo bisogna prestare attenzione a certe cose. Nessuna opera di quell'uomo ha mai avuto successo, e ha solo raccolto disastri e tragedie. Se ti attaccasse la sua sfortuna... Girava voce che Ebizo, l'uomo da me interpretato, fosse molto superstizioso, come un pò tutti coloro che giravano nel mondo dello spettacolo. In ogni caso lasciai cadere il discorso, per vedere cosa lei avrebbe raccolto...magari avrebbe da sola parlato di incidenti o stranezze successe da quando Taro era a Tsuya. Io prendo un liquore, in ogni caso. A tuo gusto. Ma se vorrai parlare di teatro....resto in città per qualche giorno. E poi uno sguardo verso Yuri. La mia amica qui non avrebbe da ridire.

    Poco dopo il piano di Yuri si concretizzò, con l'arrivo di un fan sfegatato, ovviamente Shifu sotto mentite spoglie, che come concordato ci avrebbe "scoperto" casualmente. Tks! Sbottai io, irritato, mentre toglievo la sigaretta e la spegnevo su un posacenere, guardando storto l'impiccione. Potrebbe anche parlare a voce più bassa, l'impresario iellato magari non ha sentito! Replicai stizzito mentre Yuri, in linea col suo personaggio, era più accomodante. Io penso che ti diamo i due autografi e tu giri al largo, che ne dici? Non siamo in pubblica piazza! Avrei firmato a casaccio su un fazzoletto (durante il viaggio mi ero esercitato nell'imitare la firma del vero Ichikawa) consegnandolo poi a Shifu. A quel punto non restava che vedere quali effetti potesse aver avuto la nostra piccola recita sui presenti.
  5. .

    Le mie Prigioni

    1

    Raramente avevo incontrato missioni che potessi definire "facili" nella mia carriera, tra avversari del calibro del Flagello o delle Calamità, o negli infiniti intrighi del Villaggio della Pioggia, passando per ciò che si nascondeva all'ombra della Foglia. Ma per una volta avevo pensato che un semplice corso di aggiornamento nelle prigioni di Suna, famigerate per la loro natura isolata, fosse utile per la mia formazione e relativamente abbordabile, richiedendo solo impegno e studio. Sospirai, in un attimo di rimpianto, mentre lavoravo il Bokken che mi ero procurato con le arti del Mokuton...ma ci arriverò. Per una volta, poi, avevo il mio vero aspetto, cosa tutt'altro che comune.

    Stanco e provato dalla carenza di cibo e dai maltrattamenti, oltre che dal dormire con un occhio solo per evitare aggressioni e abusi da parte di carcerieri o carcerati, dopotutto non stavo facendo nulla di troppo diverso dalle lunghe sessioni di anche un mese cui mi sottoponeva il Maestro abbandonandomi con una sola spada non affilata tra le tundre di Genosha e i boschi di Azumaido. Il mio corpo era straziato e non avevo potuto assolutamente recuperare chakra in maniera adeguata, ma i giorni passati a nascondersi, ad aggredire pesci piccoli e a origliare avevano dato frutto: ero alle calcagna di un pezzo grosso di Kurotenpi, o comunque qualcuno che aveva informazioni a riguardo. Qualcuno che avevo seguito per giorni mantenendomi adeguatamente a distanza mentre valutavo se usare le informazioni in mio possesso per farmi avanti o meno. Centellinando il chakra, l'unico lusso che mi ero consentito era stato creare un bastone di legno massiccio che avevo poi lentamente intagliato fino a ottenere un bokken adeguatamente bilanciato, ma non lo si poteva certo chiamare "arma" anche se era meglio di niente.

    Attaccabrighe e pericoloso, il mio bersaglio sembrava aver trovato l'ennesimo giocattolo in un ninja che tutto sommato mi somigliava, provocandolo per scatenare una rissa e gioire dei danni inflitti. L'altro prese la sfida abboccando all'amo come un cretino, ignaro dei rischi che correva, ma venni colto alla sprovvista quando il mio bersaglio dai capelli azzurri si voltò nella mia direzione, nascosto a parecchi metri dietro un grosso albero, invitandomi ad avanzare. Tks... Dopotutto era un pezzo grosso, avevo preso in considerazione l'opzione di venire scoperto sin dall'inizio, quindi dopo un attimo di esitazione uscii dal mio nascondiglio con le mani alzate (non che fosse realmente una condizione di resa...ero un Senju quindi ogni parte del corpo era potenzialmente fonte di dolore). Le mie ossa sono secche e poco allettanti. Avrei spiegato, facendo alcuni passi in avanti, ma sempre ad almeno otto o nove metri. In realtà sto cercando protezione...non ne posso più di dormire con un occhio chiuso e uno aperto. Sono... Sospirai, onesto anche se certo con secondi fini ...stanco. E ho pensato che restando vicino a un pezzo grosso avrei avuto qualche vantaggio. Poi sul ragazzetto. Se però questo ha un costo...sarò costretto a pagarlo. Alzai una mano guardando il giocattolo, cercando di ricordare se lo avevo notato in precedenza. Pensaci. Consegnare un occhio o due è meglio che farsi strappare tutte le ossa. E se sarai gentile potrebbe anche permettermi di reimpiantarteli. Ero un ninja medico, una volta. Perché nascondere qualcosa che poteva rendermi interessante? Anche il più grosso figlio di puttana della prigione poteva avere un problema di salute da risolvere.

    Posso sapere il tuo nome? Temo dovremo venire alle mani... Spiegai al ragazzino, laconico, aiutando la mia recita del prigioniero disilluso in cerca di comodità con l'effettiva stanchezza che provavo, ma in realtà la mia mente era affilata come un rasoio in quel momento.

    Avevo passato i primi giorni di prigione a nascondermi abusando della Tecnica del Mimetismo per tenermi fuori vista anche se questo riduceva la possibilità di trovare alleati e socializzare, cosa che permetteva l'accesso a cibo migliore, e per nutrirmi avevo rapinato senza alcuna remora alcuni prigionieri francamente più debole di me. In quel luogo la forza era tutto e per sopravvivere serviva la forza...non ero affatto debole ma mi ero impegnato per sembrare sempre al livello di un genin esperto invece che alle mie reali capacità appositamente per cogliere impreparato un avversario a me superiore. Per lo stesso motivo non avevo mai usato il Mokuton o le arti mediche, usando le arti marziali e le capacità di assassinio per agire nell'ombra mentre cercavo di identificare la maggior parte dei prigionieri e distinguerli dai carcerieri. Avevo origliato molte cose, alcune su Ame che trovavano riscontro, altre totalmente inventate che mi convincevano della natura da fanfarone di chi parlava, ma pochi riscontri relativi a Kurotenpi fino a quell'unico indizio, settimane dopo.

    Due Kurotenpi nel piano, una sola conversazione che fosse anche solo vagamente correlata...il bersaglio era papabile e assieme a lui lo era quello che era stato il suo interlocutore, ma questo non voleva dire automaticamente che fossero entrambi membri. per quanto ne sapevo anche il giocattolo era un Kurotenpi e quella era solo una trappola, ma non avrei ottenuto nulla continuando a nascondermi. La situazione, dopotutto, era praticamente una passeggiata rispetto agli eventi dell'Artiglio. Ad Ame di solito i regolamenti di conti hanno metodi alternativi...denaro più che altro. Mormorai, guardando il micidiale amante dei gioielli d'osso. Ma immagino che un pò di sano divertimento sia l'unica valuta seria per uno abbastanza forte da procurarsi cibo e comodità, no? Cosa vuoi che faccia? Togliere gli occhi forse è eccessivo, non preferiresti...non so...che gli amputassi le mani e le riattaccassi sulle guance? E poi all'altro. Se non è tutta una recita divertente...penso ti convenga cominciare a scappare, perché anche se io fallissi...poi ci sarebbe lui. Avevo abbassato le braccia: in che inferno mi ero andato a cacciare?
  6. .

    Pregiudizio

    Capitolo 6

    Annuii, accogliendo la missione riguardo Yuri che, dopotutto, non era molto diversa dalle richieste di tenerla d'occhio fattemi dal Sensei. Per ovvie ragioni, il Kaguya avrebbe sempre ricevuto il rapporto per primo, ma questo Raizen non avrebbe mai avuto modo di saperlo. Molto bene. Replicai riguardo i rapporti, accennando un lieve sorriso. Userò un codice criptato e indecifrabile. Avevo a tempo perso ideato un codice che nascondeva le informazioni in mezzo a infinite sfilze di insulti e critiche all'Hokage in forma di articolo di giornale. Si sarebbe lamentato qualunque cosa io avessi fatto, ormai lo conoscevo, quindi tanto valeva prendersi quella piccola soddisfazione. Vi farò avere la chiave di lettura entro pochi giorni, in maniera discreta.

    Dopo il breve resoconto sugli eventi dell'Artiglio l'Hokage si lasciò andare a una considerazione sul Flagello che mi trovò concorde. Ho avuto a che fare con lui anche in passato, come ricorderete. E' un mostro. Amorale, caotico, ma anche incredibilmente intelligente, con il peggior tipo di intelligenza possibile. Francamente avrei delle riserve sul cercarlo attivamente per raccogliere informazioni. Quanto all'Artiglio poi aggiunsi. Le mie conoscenze sono parziali: mi trovavo in una cella e so solo quello che chi è venuto alla cella mi ha riferito. Il ninja al servizio del padre di Jushiro è morto durante la fuga, mentre la donna del clan Utakata non ha avuto grande...empatia. Era evidentemente interessata a fuggire col bambino e lasciarmi là a morire anche dopo avermi identificato. Spiegai. Quanto all'inizio della vicenda: era semplicemente una questione di soldi, l'incarico era curare il ragazzino. Credevo che il paziente di prova fosse quello vero, e alle mie proteste hanno aumentato il compenso. Poi, quando mi hanno imposto il viaggio, ho pensato che rifiutare poteva voler dire finire ucciso: avevo visto l'ostaggio, quindi ho collaborato, pur lamentandomi. Inoltre non potevo lasciare quel ragazzino in pericolo...ma non ero nella condizione di poter fuggire.

    Poi corrucciai la fronte quando lui parlò dei possibili problemi con Suna dopo quanto era successo. Come se fosse colpa mia...come al solito non perdeva occasione per sottolineare quanto io fossi inadeguato o scorretto, senza mai guardarsi nemmeno allo specchio nonostante professasse di non farlo. Ma feci del mio meglio per non far trasparire nulla di tutto questo. Il Soshi continuava ad attaccare con capacità nettamente superiori alle mie. E' un miracolo che io o Jushiro non siamo rimasti uccisi...e non mi ha dato modo di spiegare chi fossi o di farglielo capire, sfortunatamente. E' stato un Kurotenpi a ucciderlo mentre fuggivamo...il...Fattucchiere Rosso? Un nome del genere. La situazione era stata talmente concitata che nemmeno io, noto per i rapporti meccanici e dettagliati, non avevo chiare informazioni. Quindi il Kage mi intimò di proseguire con un'opera di propaganda via via più sfacciata...come tutto quello che faceva, dopotutto. Ero convinto fosse diventato Kage a furia di fanfaronate, e il fatto che fosse effettivamente potente rendeva le cose molto complicate per me. In ogni caso la sua proposta successiva mi sorprese: nonostante le sue critiche pesanti (o almeno io le avevo percepite come tali) e la sua arroganza intendeva offrirmi una missione del genere come metodo per pareggiare i conti con Suna? Io ho grande stima di Hohenheim-sama. Non serviva sottolineare che per Raizen ne avevo molta meno. Sarei lieto di poter aiutare nella sua liberazione, se è realmente prigioniero. E Kairi Uchiha sarebbe un elemento su cui contare in qualunque situazione. Spiegai, anche se certamente sarei stato più felice di vederla mia alleata in un Kagecidio. Sarò rapido nei miei studi, almeno abbastanza da padroneggiare le basi della Hiraishin prima di partire. Promisi. Non avevo però altre informazioni sul confilitto, essendo stato coinvolto solo in maniera oltremodo marginale, ma suggerii che portare Jushiro con noi poteva essere utile, se le sue condizioni mediche fossero state sufficientemente stabili.

    [...]

    Parassitare i cloni altrui...questo si sarebbe un talento che potrei trovare utile. Mormorai, anche se sarebbe stato certamente difficile ottenere qualcosa del genere al livello di Raizen, e sicuramente lui aveva delle contromisure, ma nulla mi vietava di prendere il controllo dei cloni di persone a lui vicine e usarli contro di lui. In ogni caso non persi la concentrazione, ascoltando i commenti della dragonessa che aveva invaso il mio clone. Acqua e terra...in effetti sono tra gli elementi più abbondanti all'interno di un corpo umano. Borbottai, intuendo alcuni usi del chakra che avrebbero forse facilitato il perfezionamento di quell'arte nei giorni successivi. Ma...posso sapere chi è Kushami-san? Intuizioni e suggerimenti simili li ho riscontrati solo in una persona...il mio principale modello come Shinobi. Ovviamente escludendo la Missione dal quadro, naturalmente. Fudoh-san non sarebbe mai stato uno che agiva attivamente per uccidere il Maestro. Che Raizen scegliesse di parlare o meno, l'addestramento avrebbe poi seguito un percorso differente, per esplorare le altre possibilità concesse dai Cloni Corporei.

    Cloni capaci di generare coperture istantanee potevano essere utili per il mio stile, mentre catturare per pochi istanti non mi era poi così utile viste le mie altre capacità. L'esplosione elettrica poteva essere utile ma non sarebbe stata coerente con le arti Senju, mentre l'evitare la trasmissione del danno, con le mie tutto sommato ridotte capacità di incassare era sicuramente allettante. La dimostrazione della tecnica inclusa nel clone era portentosa ma imprecisa. Sospetto che un Fuuinjutsu riuscirebbe a fare la stessa cosa con più efficacia...a meno di creare voi un Fuuinjutsu dedicato per i cloni. Mi azzardai a suggerire, mentre il suggerimento coi semi mi riportava alla mente vecchie leggende di guerrieri che nascevano dai denti di un mostro sparsi come semi in un campo. Un'idea...decisamente interessante. L'arte dei Semi Senju era importante per tracciare le prede ma poter far germogliare un clone da un seme era una combinazione notevole...non a caso l'Hokage era il maestro indiscusso nelle arti di clonazione, anche se sospettavo lo fosse solo per avere qualcuno che lo ascoltasse fino alla fine senza ribattere.

    Quando poi mi rivolsi a lui con il titolo di Sensei ottenni però una reazione che non mi aspettavo, con il tentativo di puntualizzare e affondare le sue critiche come sempre. Osava anche paragonarsi al Maestro, come se il rapporto che mi legava a lui fosse anche solo lontanamente affine alla mia richiesta di aiuto con la questione dei cloni...e questo mi fece sbuffare appena, irritato. Se voi foste un mio Bersaglio, sareste morto quel giorno, Hokage-sama. Replicai piccato con la risposta che tante volte mi ero esercitato a pronunciare in modo da avere la giusta inflessione e suonare veritiera. Per quanto ne sapeva il Kage, avevo ragionato, il mio volerlo uccidere era solo UNA delle opzioni legate al Progetto Y, ma non sapeva che fosse l'UNICA che mi era stata trasmessa, almeno a quanto ne sapevo io. Feci un profondo respiro. Il mio unico scopo è e resta il bene della Foglia. Sappiamo già che non saremo mai amici, Hokage-sama. E non saremo alleati che si fidano l'uno dell'altro senza riserve. Avrei detto, ombroso. Ma voi siete molto superiore a me sotto ogni punto di vista, e so che se voglio migliorare devo affidarmi a voi. Sospirai. Non si trattava di una facciata per compiacervi né di un trucco. Ma finora mi sono sempre rivolto così a chi mi ha insegnato...se avete altre preferenze...seguirò le vostre preferenze su come chiamarvi. Conclusi con le labbra serrate, ottenendo in tutta risposta l'immensa e opprimente aura dell'Hokage che andava a schiacciarmi e farmi sentire piccolo. La sostenni, pur intimorito, perché avevo provato altre volte qualcosa di simile con il Maestro, il Sensei o il temibile Robai a Tsuya...ma restai comunque sottomesso e tremante perché non avevo altra scelta.

    Gettai tutta quella frustrazione nelle fiamme dell'Odio che il Maestro mi stava insegnando ad alimentare con cura e attenzione, ma ero ancora scosso quando lui concluse il discorso. Capisco... Dissi mogio, convinto che avesse usato per l'ennesima volta la situazione per umiliarmi e schiacciarmi col suo ruolo e potere, ma alzai lo sguardo su di lui. Era assurdamente convinto che io fossi qualcuno che poteva agire fuori dalla Missione...che sciocco! Non supererò il limite, Hokage-sama. Dopo qualche istante per far sbollire la situazione lui prese a indicare la foresta, suggerendomi un metodo per usare i Cloni e comunicare direttamente con essi, anche se probabilmente la cosa avrebbe richiesto una grande concentrazione. Le radici...si. Mormorai ancora un pò risentito per lo scontro, ma respirai profondamente mentre componevo i sigilli necessari a rendermi capace di manipolare il legno fuori dal mio corpo. Se ero in contatto con quelle piante, dovevo essere anche in contatto con ciò che producevano, quindi andai per gradi: prima il sistema di chakra rudimentale (che creare a distanza era parecchio più dispendioso) quindi il sigillo necessario alla Kage Bunshin.

    Ai primi due tentativi ottenni solo l'esplosione della corteccia di due alberi...cosa utile se usata in maniera differente ma decisamente non era il mio scopo. Dopo alcuni minuti riuscii finalmente a creare un sistema circolatorio funzionante a distanza, usando un piccolo trucco per avvicinare le radici dell'albero con il mio Mokuton, generato sotto la pianta dei piedi per andarle a lambire, anche se la cosa avrebbe richiesto moltissimo chakra. Avanti...e ora...con cautela... Edera, Albero dell'Acqua, Banyan. Il sigillo della Kage Bunshin e il clone venne generato, ma appena ritrassi il mokuton svanì nel nulla, strappandomi un gesto di stizza, forse acuito dal fatto che ancora ero preda delle emozioni negative generate dal discorso del Kage. Ci sarebbe voluta almeno mezz'ora prima di avere un risultato che sopravvivesse senza il Mokuton, ma restava necessario dover percepire tramite esso, e avevo ormai chiaro che la Crescita Controllata fosse la strategia migliore, dato che permetteva al mio chakra di entrare in risonanza con quello pur debole e volatile che permeava le piante, un chakra che normalmente tutti davano per scontato vista la sua esigua quantità ma non certo i Senju. Il Kage riteneva che le radici fossero la via, ma lo diceva perché non aveva una conoscenza profonda del Mokuton: non servono radici perché esistono radici aeree o metodi per ottenere vita da una pianta come per esempio... Una talea. Il clone è come una talea. Non servono radici, esso stesso le genererà. Sussurrai: dovevo figurarmi il clone composito come una parte di me, non come una copia. una parte di me che otteneva vita propria come un ramo che in acqua dopo un pò faceva nuove radici, ma restava connesso a me tramite il chakra, come un albero in risonanza con il mio sistema circolatorio. Era quella l'idea vincente, da declinare negli impasti e nei flussi di chakra secondo gli insegnamenti Senju, naturalmente.

    Presa confidenza col metodo, dopo aver generato un clone sufficientemente stabile chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sul legame che ci univa tramite l'albero e tramite il chakra dello stesso, un segreto che solo un Senju poteva in qualche modo percepire. E pur con occhi chiusi e orecchie tappate, sentii un fruscìo di foglie distante, trasmesso dal mio Clone. Niente di realmente utile o quantificabile, ma innegabilmente era avvenuto...e quando il clone aprì gli occhi, per un secondo notai una scena molto sfocata di alberi e piante...pochissimi dettagli, ma uno mi saltò subito all'attenzione, perché era un dettaglio impossibile: un albero non poteva avere su un lato le stesse identiche venature e nodi che aveva sull'altro lato, quello rivolto verso di noi, anche se a distanza!

    Hokage-sama, anche se debole sono riuscito a percepire qualcosa. Solo che... Deglutii. Solo che non siamo soli! Uno di quegli alberi è falso! Avrei detto, allarmato, mentre sollevavo un dito verso la pianta che il clone aveva chiaramente percepito come non tale. L'immagine dell'albero sfarfallò prima di deformarsi e svanire, come per la Percezione Falsata anche se chi si nascondeva doveva avere certo delle doti furtive non indifferenti se era sfuggito a tutti fino a quel momento. Dall'albero emerse una figura incappucciata con le mani dietro la schiena che avanzò fino a sette od otto metri da noi, prima di mostrare il volto: una testa calva, occhi gialli tutt'altro che umani e orecchie a punta che incorniciavano un viso capace di trasmettere malevolenza anche solo a un'occhiata superficiale. All'orecchio sinistro un monile simile a un drago, e sembrava avesse qualcosa di simile anche sul collo.

    Progenie del piccolo Hashirama, vedo. Molto, molto inopportuno, ma congratulazioni, devi essere esperto di quel gioco di prestigio che ho usato per camuffarmi. Avrebbe sollevato un dito adunco per indicare Kushami (anche se magari nascosta in un clone). Sono qui per riprendermi lei. Deve tornare al Faro e presentarsi alla Regina Verde. Bere alla fonte da cui si abbeverano i suoi simili...o perderà la scintilla divina che la tiene in vita. Poi verso Raizen. Ci incontriamo nuovamente, no? Un peccato che il tuo clone non sia diventato uno di Noi...sarebbe stato una buona aggiunta alla scuderia. Ma non sono qui per rivangare il passato. Allargò le braccia. Il mio ruolo qui è solo di portavoce per la Regina Verde cui manca tanto la sua cucciola, e non credo tu sia così crudele da separarli, no? Mosse appena una mano e un drago verde lungo almeno sei metri emerse dal terreno, forse evocato da esso, con gli occhi spenti e le fauci che grondavano una mefitica melma violacea dall'aria tossica. Mi ha anche fatto accompagnare da Hakike (Nausea), per avere un passaggio diretto al Faro. Come farebbe qualunque bravo Zio la ho accontentata, proprio perché so quanto sia difficile tenerti a bada, Raizen Ikigami Huangdì, ma non ho intenzione di combattere. Sono realmente qui per il bene della piccola. Non sapevo cosa stesse succedendo ed ero decisamente sul chi vive, anche se metà della riserva era andata a farsi benedire coi numerosi tentativi e l'addestramento. Tacevo, osservando la scena pronto a intervenire, e l'unica cosa che potei fare fu attivare la speciale arte della Fioritura Senju, così da acuire enormemente [Nota] la mia capacità di Concentrazione, estendendo il beneficio all'Hokage, a Kushami e a Raitei se fosse stato vicino.
  7. .

    Ululato nella Notte

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    Sul Mare
    La luna piena splendeva, pallida e troneggiante sulla testa dei naviganti, cullati dalle lunghe onde di un mare placido che prometteva solo una pigra e tranquilla traversata dell'oceano che dal Paese del The portava fino al Paese della Luna, o nello specifico, all'isola a settentrione dello stesso, sede della città portuale di Tsukiyama, nome preso dalla montagna che si ergeva sull'isola stessa. Diversi erano i motivi che potevano portare qualcuno a Tsukiyama: qualcuno tornava dalla famiglia dopo aver lavorato nel continente, altri rientravano da una missione e dovevano far tappa là, altri ancora erano solo di passaggio e dovevano cambiare nave. Altri invece avevano affari da sbrigare proprio sulla montagna che dava il nome alla città.

    Nella calma notturna la brezza era piacevole, e diverse persone si erano concesse qualche minuto per riposare al chiaro di luna dopo la cena frugale offerta a bordo...non erano nemmeno le nove di sera, dopotutto. Tra queste persone un gruppo di tre shinobi del Villaggio della Luna stavano in un angolo, con ampie maschere a coprire il volto e armature che non sarebbero sfigurate nelle gelide lande dei samurai, capaci di coprire i corpi massicci dei tre senza che nemmeno un brandello di pelle fosse visibile...le loro armi più in mostra erano una lancia, una grossa mazza e uno shuriken di dimensioni ragguardevoli, ma non erano là per fare del male a qualcuno quanto piuttosto per tornare a casa, facendo una piccola tappa a Tsukiyama. Non distante, più tranquillo per la presenza dei ninja, un mercante dal grosso naso e la sua guardia del corpo parlavano sottovoce mentre osservavano una luce in lontananza: la città dove avrebbero dovuto acquistare un pezzo raro per la collezione del ricco commerciante. A poppa una famiglia con due bambini, uno dei quali in un passeggino, riposava dopo la cena lasciando scorrazzare il maggiore, eccitato per la traversata. Una donna di bell'aspetto si accompagnava al fidanzato dai biondi capelli vicino alla prua, discorrendo a bassa voce dei loro piani per il giorno seguente, anche se lui ogni tanto gettava occhiate lontano dalle procaci forme di lei

    E poi c'erano tre ninja accademici. Qualche sguardo storto dai Ninja della Luna arrivava, ma non c'erano ostilità tra i due territori e i tre shinobi erano là per una missione ufficiale: il caposquadra aveva anche mostrato i documenti ai ninja locali e al capitano della nave quindi nulla era fuori posto. Salvo l'atteggiamento dei tre. Hangetsu Uchiha [Immagine] aveva dei capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e stava appoggiato al parapetto con la schiena, mentre il suo cane Ludo sonnecchiava a terra, in realtà attento a odori o rumori fuori posto. Era un Jonin di grande esperienza e aveva scelto personalmente i suoi sottoposti: Haru, dotato di una chioma altrettanto bionda [Immagine], era stato in squadra con lui in diverse occasioni e si era sempre dimostrato un elemento eccellente, con una promozione al grado Jonin pochi mesi prima, dopo una complessa missione di assassinio cui aveva partecipato col fratello...la sua espressione gentile tuttavia appariva quasi vuota, come una maschera che nascondeva continuamente qualcosa. L'altro membro della squadra era una Kunoichi, ella stessa del clan Uchiha come Hangetsu (anche se lui era un pò una pecora nera) e già ingaggiata da lui ai tempi di Città della Roccia. La missione è semplice. Stava spiegando il caposquadra. Una volta a Tsukiyama dobbiamo raccogliere informazioni su un ladro di opere d'arte e preziosi che pare si nasconda sulla montagna. Predilige quadri e vasi pregiati, ma forse anche armi. Hanno ingaggiato noi accademici invece che i ninja della Luna perché sospettano potrebbe essere un Accademico traditore, e ci lasciano la cortesia di lavarci i panni sporchi in casa...naturalmente a un prezzo stracciato. L'economia, si sa, era tutto. Approderemo domattina alle otto, ma credo potremo goderci ancora un pò la serata. Haru annuì. Naturalmente, Hangetsu-san. Era gentile nei modi e tradiva un'eleganza innata, anche se un pò distante. Kairi-san, ho sentito che non sei tornata da molto a Konoha. E' la tua prima missione dopo un lungo periodo? Se non altro era affabile.

    Quello che Haru e Hangetsu forse non sapevano era che prima di partire, dopo aver ricevuto il briefing iniziale, Kairi era stata contattata dalle sue evocazioni: Tsukiyama (il monte) era uno dei luoghi da cui si poteva accedere al loro mondo, le Foreste del Branco. E questo significava anche che conoscevano la montagna come le loro tasche...e che lei avrebbe potuto incontrare altri membri del branco. Avrebbe tenuto per sé quelle informazioni?

    Nessuno di loro sapeva che la coppia di fidanzati sulla prua, a forse quindici metri, non era affatto una coppia di fidanzati. L'uomo era uno dei membri di Hayate più fedeli al leader, pur senza avere il ruolo di Virtù, e rispondeva al nome di Jins Kaguya, traditore di Kiri [Immagine]. I suoi connotati erano cambiati parecchio e solo chi era stato all'Abete durante gli eventi turbolenti di qualche anno addietro poteva riconoscerlo, mentre la donna altri non era che Yuri Zahard, il Fiore Lupo che si giostrava all'insaputa di quasi tutti tra Ame e Hayate, usando le armi della seduzione che aveva conquistato al prezzo di un terribile intervento chirurgico per cancellare la sua vecchia identità....identità che non avrebbe certo faticato a riconoscere Kairi e Hangetsu. Si era incontrata al porto con Jins dopo aver ricevuto un messaggio tramite le vie segrete di Hayate, e dopo un breve incontro erano saliti sulla nave che sarebbe salpata da là a poco. Jins parlava sottovoce, difficile da sentire a differenza di Hangetsu che teneva un tono di voce normale (ma con la distanza e il rumore dei motori della nave sarebbe servita abilità per sentirlo). La montagna è il modo migliore per raggiungere le Foreste del Branco. Ciò che cerchi è là. Ma dimmi...cosa hai pensato di fare coi Corvi? E con quel tuo...si chiama Maestro, giusto? [Nota] Jins sapeva molto e fino a quel momento si era reso disponibile alla sceneggiata della coppietta, ma non si era mai realmente lasciato andare.

    L'intera notte era davanti a loro, fino a quando non fossero voluti andare in cabina. Avrebbero parlato tra loro o ci sarebbero state discussioni o chiacchiere con gli altri che ululavano alla luna piena su quel ponte, in mezzo al mare?

    Dove avrebbe portato quella Luna?
  8. .

    Ah, Capisco.

    Metodi alternativi
    3

    Febh Yakushi sembrava un perfetto idiota messo a capo di qualcosa solo per le sue conoscenze (non che la realtà fosse molto diversa...anche se restava un ninja dalle doti notevoli fuori dagli ambiti meramente amministrativi) Oh, mi spiace che tu sia uno sconosciuto. Ma capisco che solo poche persone sono degne della fama. Le comparse non dovrebbero crucciarsi di essere solo cittadini di second'ordine. Replicò lo Yakushi, magnanimo (nella sua testa). Sono sicuro che prima o poi farai qualcosa di importante. Intanto puoi già vantarti di avermi conosciuto. Aggiunse con quello che doveva essere un caldo sorriso ma sembrava più la vanesia rappresentazione di un cretino che verosimilmente non aveva colto il sottotesto delle affermazioni altrui. Se ti consola a quasi trent'anni ancora non mi cresce. Avrebbe fatto spallucce. Immagino per colpa dei Kemono o per qualche invettiva dei nemici. In realtà stimolando le cellule giuste avrebbe potuto farla crescere quanto voleva, ma si preferiva sbarbato: molta meno fatica.

    Raggiunte le mura, la situazione si fece immediatamente tesa, con l'imposizione del Sigillo di Tracciamento che lo Yakushi prese come un'onta personale, meditando immediata vendetta, anche se non poteva mettersi certo a demolire le mura (ci pensò per un poco, ma poi rammentò come Suna avesse sostanzialmente solo quelle), specie perché la cosa non sarebbe stata affatto umiliante per l'Usciere. Con un falso sorriso lo Yakushi promise eventi interessanti, come nel proverbio cinese che vede la frase "ti auguro tempi interessanti" come una forma di iettatura, e poi sempre sorridente rispose alla domanda dello sventurato. Una lucertola gigante, venne ferita in uno scontro di cui non so bene secoli fa e si è ritirata sottoterra a riposare. Ssalmertz e Ssalshield, due lucertole che evoco, lo chiamano il Nobile, leader della loro specie, e dicono che è strano che non si sia ancora ripreso, quindi volevo controllare. Spiegate le sue buone intenzioni, lo Yakushi colse ovviamente la tensione che trasudava da Tenjin, giudicandolo però non pericoloso ma interessante...e fraintese purtroppo le sue parole successive.

    In nome di Oto faremo ciò che serve per tenere alta la nostra nomea, naturalmente. Quindi...Usciere, vieni qui sotto e risolviamola da uomini. Tenjin...tendi la mano verso l'Usciere e io farò lo stesso. Come ha detto...porteremo con noi i Simboli di Tracciamento. Avrebbe detto, accomodante nel tono anche se trasudava un temibile istinto omicida al pari del Feidaikin (si era volutamente contenuto)...e se il Jonin di Suna si fosse azzardato a scendere, avrebbe di fatto lasciato che agisse, imponendo una sola condizione. Il simbolo sul dorso della mano. La mia destra e la sua sinistra. Che la gente sappia che Suna tratta Oto come animali marchiati. Disse, provocatorio anche se aveva ben altro in mente. Tenjin, per Oto questa è la cosa migliore. E Suna dovrà assumersi il peso della sua scelta. Disse, sempre diabolico nei manierismi.

    Non appena il Jonin avesse terminato, avrebbe guardato a lungo il simbolo impresso sul dorso della mano, avvicinandosi al suo conterraneo. Non so...a me non sembra fatto poi così bene. Tese il braccio verso l'altro, piegato. Affiancalo al mio, così. Se quello avesse obbedito le due mani sarebbero state una accanto all'altra, rivolte nella stessa direzione. Mmmh...si. Sono decisamente di infima qualità...ma li porteremo con noi esattamente come richiesto. Le sue parole sembravano quasi sibilare come quelle di un serpente mentre l'altra mano si muoveva con velocità impressionante dal basso all'alto, in un movimento tutto sommato di piccola entità e a partire da una posizione neutra e tutt'altro che offensiva, avvolta da un sottilissimo strato di elettricità che vibrava...per cercare di mozzare di netto tanto la sua mano che quella di Tenjin, verosimilmente inondando di sangue il Jonin sunese là davanti [Tecnica 1 e 2, Azione 1]!

    Dal moncone di Febh del chakra guaritore sarebbe emerso prepotentemente, come un fiume in piena multicolore e carico di energia, rigenerando istantaneamente il danno e lasciando una mano perfettamente normale e ovviamente senza il sigillo, sul dorso di quella caduta a terra in una pozza di sangue [Tecnica 3]. Ho acconsentito a portare il sigillo sul mio corpo. Ma non avete mai specificato che quella parte dovesse restare attaccata al resto del corpo. Porteremo le mani con noi...ma se involontariamente le dimenticassimo da qualche parte, allora chi non ce le ha ricordate sarebbe colpevole di mancanza...hai detto così poco fa, no? E poi un tono più duro. O preferisci che distrugga le mura? A me cambia poco...ma ricorda che io ho fatto esattamente ciò che hai chiesto. Se sei un pessimo guardiano incapace di fare il suo lavoro non è colpa mia. Ora noi entreremo...e prega il cielo che nessun Sunese ci attraversi la strada nella maniera sbagliata.

    Se Tenjin si fosse prestato all'amputazione sarebbe stato il momento di ricompensarlo, mentre lo Yakushi faceva appena un taglietto sul dorso della mano, porgendola verso il suo sedicente conterraneo. Posa le labbra sulla ferita...e riavrai la tua mano, Tenjin. Non c'è di ché. Un empio baciamano che avrebbe permesso al Fedaikin (sempre che il suo aspetto falso non tradisse qualcosa) di riavere le sue dita, per quanto temporaneamente intorpidite [Tecnica (turno dopo)]. Se invece avesse evitato l'amputazione Febh lo avrebbe guardato con aria di sfida: La mano. Ora. Non rovinarmi lo spettacolo... La scena per umiliare l'Usciere era per lui infinitamente più importante di qualunque bega tra villaggi in quel preciso momento. Fammi aspettare più di tre secondi e non te la faccio ricrescere. Una minaccia che era oltremodo tangibile.
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    Epilogo

    Minarai - 9

    Non ero del tutto consapevole di cosa stavano parlando i presenti, dopo la dipartita dell'uomo che avevano cercato di curare, ma notai facilmente come un elemento fosse ricorrente: il Potere dell'Eremita delle Sei Vie, modificato in maniera radicale...e uno strano oggetto rituale che era completamente privo di acqua e dunque non sottoposto all'influsso del Freddo. Non c'è acqua...ma potrebbe contenere un liquido. Qualcosa di totalmente alieno al Freddo... Pronunciarlo acuiva le centinaia di spilli che sentivo sotto la pelle. Ma che potrebbe trattenere qualcosa che lo è. Se il Freddo è veicolato dall'acqua...allora a dispetto delle iconografie esso è Vita. Non esiste vita senza acqua. A giudicare dal...anf...motivo e dalle decorazioni, quello sembra qualcosa di affine alla Morte. Veicola un potere opposto al Freddo...per contenerlo, forse? Catturarlo? Mere illazioni, non avevo più informazioni dei presenti e forse persino meno, ma era un'idea che dava da pensare.

    In quel frangente, mentre Fudoh-san arretrava scoprendo le doti di Hideo, osservai la punizione che il Sensei riservava a chi non aveva abbastanza forza per opporsi alla paura, che doveva diventare uno strumento e non un legaccio, come rimarcai poco dopo. Mi chiesi piuttosto come mai Fudoh-san avesse tanto ribrezzo per una delle arti ninja più antiche...forse la sua immobile fibra morale e la sua esperienza rifiutava il ricorso a manipolazioni e a chi si opponeva alla storia naturale delle cose, seguendo le arti mediche. Mi ripromisi di parlargliene in un secondo momento. Poco dopo i due sciamani si congedarono, mentre il Primario compiva il miracolo aiutandomi a condensare il Freddo in un Kamui oltremodo atipico...un seme, silente ma dall'immenso potenziale, proprio accanto al mio tan'tien nel centro del corpo. Forse con il tempo avrei appreso come liberarne il potere in maniera graduale, a mio vantaggio. Respiravo, finalmente libero dal terribile dolore, ma la stanchezza ormai appesantiva i miei arti e tremavo ancora, per quanto a causa della fatica e non della temperatura.

    Mentre mi sollevavo Fudoh-san si diresse verso Youshi come da indicazioni, dopo aver ricevuto i miei ringraziamenti...e quindi mi prostrai davanti al Maestro, che si mostrò degno del titolo che portava. Comprendo, Maestro...eppure le mere briciole erano incredibili. Chinai il capo nuovamente. La stanchezza ha avuto la meglio e ho perso di vista la giusta prospettiva: troppa fretta e irruenza sono solo una perdita di tempo senza la comprensione. Apprendere che una tecnica proibita celava il potere ultimo di quell'Emozione mi trasmise sensazioni ambivalenti: un potere del genere era incredibile, ma avrei dovuto brandirlo in segreto per il resto della vita, uccidendo chiunque lo avesse visto o sarebbe diventato motivo di sfiducia e mi avrebbe allontanato dal Bersaglio. Anche se incredibile era una capacità che avrei potuto usare forse una volta contro l'Hokage e poi mai più coi successivi. Io...capisco. Vi ringrazio del tempo concessomi. Non era il momento e non ero nelle condizioni di ragionare a mente lucida, ma certamente quel dilemma sarebbe stato al centro delle mie meditazioni future.

    Sarebbe stato Hideo ad avvicinarsi mentre lasciavamo la scena, interrompendomi e portando avanti una richiesta a dir poco azzardata, specie considerata la presenza del Maestro e la sua influenza. Rimasi in silenzio alcuni istanti, stanco al punto da rispondere seccamente e con scarsa cortesia, ma mi obbligai a respirare a fondo dietro la maschera prima di replicare, lento. Hai un potere che apre all'incredibile, capace di raggiungere vette leggendarie. E tuttavia...te ne vergogni. E lo temi. Dissi, solenne. Come speri di migliorare te stesso se ti rifiuti? Come ho detto...se il problema è essere controllato da Momin, allora apprendi a essergli superiore. Alzai un braccio. Il Maestro ti ha castigato e ripreso per il tuo atteggiamento, non per le tue parole. Qualcuno che ha vergogna di usare il potere non merita il potere. Il Debole pensa allora di rinunciare al potere, e il Maestro odia i deboli. Lasciai depositare quelle sillabe. Il Forte uccide la propria vergogna e sottomette la propria paura. Io stesso lentamente con gli insegnamenti di Kensei stavo raggiungendo quell'obbiettivo. Fino a quando non saprai farlo, come potresti mai essere degno del Maestro?

    Quanto alla sua proposta avrei camminato, superandolo come per ignorarlo, ma aggiunsi, mentre mi allontanavo. Un Minarai è Apprendista, non Maestro. Non posso essere il Sensei di nessuno, poiché l'arroganza è il primo nemico di un Minarai, a meno che non sia pronto ad abbattere il suo Maestro. Figurativamente o letteralmente. Non ho ancora il potere per farlo. Ma se vorrai un supporto per semplice sparring o allenamenti di base, potrai chiamarmi Senpai. Con quelle parole mi sarei allontanato senza proferire altro. Una volta a Kiri il mio freddo e angusto alloggio sarebbe sembrato una reggia riscaldata mentre, senza nemmeno togliere la maschera, precipitavo nel sonno degli esausti, lasciando che il Freddo fosse solo un terribile ricordo...e un seme pulsante che portavo in corpo.
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    Regole del Kappa

    Il Kappa è un'Arma di Iwa, le sue azioni sono sempre soggette alla presenza di un QM e qualora venisse mosso contro qualcuno o qualcosa all’interazione con altri player perché l’azione sia validata e validabile. Il Kappa fa parte di un ambientazione creata da Febh ed in quanto punto focale della stessa non può essere manovrato da terzi, niente ON e OFF game può cambiare questo. Ha una mente capace di pensiero tattico e a breve termine durante la battaglia, quindi non risponde a ordini diretti ma solo a una direttiva generica, per cui agisce poi in autonomia per raggiungere quell'obbiettivo. E' possibile catalogare il Kappa secondo 4 competenze, cui il personaggio ha accesso senza necessità di stemmi o di inserirle in scheda.

    Corpo del Kappa
    Slot 1: Il Kappa è grande 60 Unità, ha l'aspetto di un bipede con numerosi tentacoli, con un torso vagamente umanoide ricco di bocche dentate e una testa priva di occhi o bocca. Percorre 30 metri con uno slot azione, non può mai essere furtivo. Ha 3 Slot azione e 2 Slot Tecnica, più due slot azione per ogni avversario che sta affrontando, ma non può eseguire più di 3 attacchi contro un singolo bersaglio se in condizioni di inferiorità numerica. E' Energia Nera con tutte le statistiche aumentate di 6 tacche, non può impastare nelle sue azioni.
    Slot 2: Il Kappa non può essere distrutto secondo metodi tradizionali. Se subisce 100 Leggere viene disattivato per 1 mese, poi riprende forza. Mentre è disattivato, non è possibile sigillarlo o danneggiarlo ulteriormente in alcun modo.
    Slot 3: Il Kappa ha un sistema circolatorio di chakra artificiale. Ha 300 Bassi. Non è possibile assorbire o sfruttare questo chakra da parte di terzi, anzi se assorbito o sfruttato risulta tossico, causando un danno pari a 1/2 Leggera per ogni Basso con cui si interagisce. Il Kappa rigenera 50 Bassi ogni 24 ore
    Slot 4: Il Kappa ha una difesa naturale pari a 30. Un suo attacco ha potenza 60 e ignora metà delle Protezioni. I tentacoli possono estendersi fino a 45 metri di distanza
    Slot 5: Il Kappa può muoversi liberamente in acqua o sul fondo del mare, è impervio ai danni ambientali quali lava, incendi o similari, ma non se questi sono veicolati dal chakra.

    Mente del Kappa
    Slot 1: Il Kappa ha una mente autonoma e può comunicare telepaticamente con gli altri Dei Guerrieri entro 10 Km. Non comunica mai direttamente con gli umani, nemmeno con il Pilota
    Slot 2: Il Kappa ha un Intermediario, entità mostruosa Energia Nera grande 6 Unità, dotato di tentacoli con Potenza 40 e Difesa Naturale 20. L'Intermediario comunica con il Pilota o altri esseri umani, riportando le volontà del Kappa. L'Intermediario non combatte mai, a meno di dover difendere un punto debole del Kappa o dover Scomunicare un Pilota che si riveli essere un traditore. Se distrutto, l'Intermediario impiega 1 mese a riformarsi, a meno di trasformare il cadavere di un PG o PNG energia Nera con un consumo di 20 bassi.
    Slot 3: Il Kappa non può essere bersaglio di Genjutsu, eccetto quelli che creano false immagini visibili a chiunque (vedi Percezione Falsata). Jutsu che cerchino di alterare pensieri o memorie del Kappa falliscono, a meno di rituali che coinvolgano almeno 10 persone, ma la durata dell'effetto è al massimo di 1 ora.
    Slot 4: Il Kappa è strenuamente fedele all'antica Iwa e agli ideali della stessa (Sconfiggere chi si oppone, conquistare chi viene battuto, sottomettere chi si arrende, guidare e proteggere il popolo annesso a Iwa). Cercherà di punire attivamente chiunque li derida o si opponga a essi. Azioni contro tali ideali o tentativi di sfruttarlo
    Slot 5: Il Kappa opera un effetto di plagio nei confronti dei suoi Piloti e Alleati, influenzando la loro mente per aderire agli ideali dell'Antica Iwa. Ogni giocata in cui viene utilizzato, la vittima subisce inconsciamente un effetto analogo a un Simbolo di Pensiero (senza reale fuuinjutsu), che aggiunge una parola della frase "Agisco solo per Iwa". Quando completa, questo effetto diventa permanente (questo effetto è comune a tutte le Armi di Iwa).

    Potere del Kappa
    Slot 1: Tecnica, il Kappa può curare chi viene toccato dai suoi tentacoli, rigenerando istantaneamente fino a 8 Ferite Leggere e ripristinando 1 Leggera di Vitalità. Caricamento (1) - Consumo: 5 Bassi
    Slot 2: Tecnica, il Kappa può potenziare chi viene toccato dai suoi tentacoli, causando una grottesca mutazione fisica che tuttavia aumenta di 2 tacche due statistiche primarie per il resto della scena. La mutazione non può essere furtiva. Rimuovere la mutazione richiede Conoscenze Mediche Intermedie e un'ora di chirurgia, ma rimuove anche il bonus. - Caricamento (1) - Consumo: 5 Bassi
    Slot 3: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, a patto che sia morto da meno di 3 round, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa e deforme grande 6 Unità. La creatura ha la stessa energia del cadavere, con tutte le statistiche aumentate di 1 tacca. Ha la metà della riserva massima di chakra e vitalità della creatura originale e ottiene 2 AdR con potenzialità da Chunin. Alla creazione può fondere tra loro più cadaveri rianimati tramite slot tecnica, aumentano solo le dimensioni della creatura risultante, ogni cadavere oltre al primo consuma 3 Bassi. Mantiene le conoscenze che possedeva, ma non ha una mente e risponde solo agli ordini del Kappa. Caricamento (1) - Consumo: 10 Bassi
    Slot 4: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, a patto che sia morto da meno di 3 round, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa e gonfia di chakra grande 6 Unità. La creatura ha la stessa energia del cadavere, con velocità aumentata di 3 tacche, e viene distrutta da qualunque danno ma alla morte esplode con Potenza 100 in una sfera di 9 metri di raggio. Caricamento (1) - Consumo: 8 Bassi
    Slot 5: Tecnica, il Kappa può rianimare un cadavere, morto in qualunque momento, toccandolo con un suo tentacolo e tramutandolo in una creatura mostruosa di dimensioni a sua scelta tra 3 e 10 Unità. La creatura è Energia Nera, con tutte le statistiche aumentate di 2 tacche. Ha metà della riserva di chakra di un'energia Nera e 15 Leggere di Vitalità. Ottiene 2 Adr con potenzialità da Chunin e 1 con potenzialità da Jonin. mantiene le conoscenze che possedeva e ha una mente rudimentale asservita a quella del Chakra o del suo Pilota. In caso di più Piloti è il Kappa a decidere chi ha il controllo della creatura. E' possibile creare un massimo di 5 creature di questo tipo. Caricamento (1) - Consumo: 20 Bassi

    Facoltà del Pilota
    Slot 1: Il Pilota può dare ordini all'Intermediario, che li riferirà al Kappa. Il Pilota è considerato un alleato del Kappa, che cercherà di difenderlo dove possibile. Il Kappa tuttavia esegue gli ordini secondo la propria indole e strategia. Può avere con sé una emanazione dell'Intermediario grande 1 Unità, identica nell'aspetto, dotata di Difesa Naturale 20 e 5 Leggere di vitalità per comunicare con il Kappa entro 10Km. L'emanazione non può combattere o collaborare se non per le comunicazioni, fluttuerà entro 3 metri dall'utilizzatore. Il Kappa può avere fino a 4 Piloti principali.
    Slot 2: Il Pilota può porre un Veto a un'azione del Kappa fino a due volte al giorno. Se il Pilota vieta una specifica azione, il Kappa rielaborerà la sua strategia per assecondare il Veto. Il pilota può porre un Veto anche per bloccare l'ordine di un altro Pilota, ma in caso di veti ripetuti o ingiustificati o non allineati agli ideali di Iwa, il Kappa potrebbe rivalutare la posizione dei Piloti, interrogandoli tramite l'Intermediario.
    Slot 3: Il Pilota può prendere alloggio all'interno della testa del Kappa, su uno dei 4 troni ivi presenti (uno per ogni Clan di Iwa Antica), teletrasportandosi all'interno semplicemente toccando il Kappa. Allo stesso modo dalla sala può teletrasportarsi in un qualunque punto della superficie del Kappa. Il Teletrasporto fa terminare il round, non è possibile compiere altre azioni. La sala è rivestita esternamente dalla protezione naturale del Kappa, inoltre è una stanza circolare con raggio 9 metri, le cui pareti hanno Potenza 40 e durezza 5.
    Slot 4: Il Pilota può richiedere un salvataggio di emergenza da parte del Kappa, tramite l'emanazione dell'Intermediario, venendo teletrasportato nella testa del Kappa entro 10 Km. L'azione consuma uno dei Veti della giornata e rende Affaticato l'utilizzatore per 24 ore.
    Slot 5: Il Pilota può utilizzare lo slot 3 e 4 della competenza Potere del Kappa, in presenza dell'emanazione dell'intermediario, come se fosse un tentacolo del kappa, tuttavia consumerà il chakra del Pilota. Ciascuno slot è utilizzabile una volta per scena, a patto che il Kappa sia entro 10 Km.

    Esistono tre metodi per distruggere il Kappa. Solo uno di essi è noto all'Arma stessa (e dunque al Pilota), ed è danneggiare contemporaneamente gli 8 Punti Deboli della struttura del Kappa (di cui conosce la posizione), causando a ciascuno di essi un danno di almeno 15 leggere. Il danno deve essere diretto e mirato precisamente a quelle zone, attacchi ad area anche di potenza immensa che coinvolgano il kappa in toto non danneggiano i punti deboli, che non hanno segni di riconoscimento evidenti.
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    Black Stuff

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    Davanti all'eclatante reazione di lei Febh, un pò imbarazzato, replicò con l'aria di chi non sta capendo più niente: No, no, Bilancia, ascendente Scorpione. Se conti l'oroscopo annuale invece...uhm...mi pare topo o maiale. Comunque continuò la sua forzata opera di "seduzione" arrivando al fatidico bacio e persino al giacere assieme, cosa che portò lo Yakushi a prendere una decisione che incarnava il caos nella maniera più assoluta: sposare il nemico...e quindi convincerla a non essere più un nemico!

    Mentre proseguiva il suo corteggiamento nella maniera meno ortodossa possibile, con un veleno che alterava la vittima (qualcuno senza conoscere il contesto potrebbe parlare di un aberrante reato oltre che atto malvagio...o forse lo era?), lo Yakushi pur traviato non poté fare a meno di sentire la sua futura moglie che chiedeva aiuto alla sua sedicente alleata. Come Shun-rai? Senti...io non so se sono pronto per una relazione poliamoros... Ne aveva sentito parlare in una tragica tripla puntata di Occhi del Deserto dove arrivavano ben quattro nuovi personaggi che avevano una relazione poligama, ma poi finivano per morire tutti schiacciati dall'evocazione bufalo di Fernanda, la servitrice di Don Pablo Chikuma, per errore. Ma non divaghiamo, perché con le sue ultime energie prima di perdere del tutto il controllo contro l'Invito all'Oblio, la donna liberò nell'aria il suo potere, potere che per potenzialità sembrava competere con la temibile forza della Fine Inevitabile, o così sembrava!

    Costretto a un cambio di scena che li aveva precipitati in una sorta di cimitero, sul momento lo Yakushi venne preso alla sprovvista dallo sdoppiamento del suo Jutsu che gli si avventò contro, ma non per questo interruppe il contatto con la Lussuria (lei ancora legata dalla sua Catena di Seiryu che era indipendente), cercando di riavvicinare le braccia al petto. Dopo un tentativo di scostarsi per evitare il colpo che non poté materialmente concretizzarsi, come se una forza esterna lo stesse intrappolando, Febh si vide costretto a focalizzarsi sulla difesa usando il chakra adesivo e un significativo impasto di chakra per resistere a quel jutsu che lui stesso aveva sviluppato...finendo prigioniero quanto la Lussuria, ma non per questo danneggiato pesantemente [Difesa 1]. Ecco...questo mi ricorda quando perdevo il controllo della tecnica mentre la sviluppavo...ahi... Se non altro il dolore, unito al fatto che la donna aveva perso la sua indole combattiva lo liberò in parte dall'influsso di chakra che alterava i suoi sensi, anche se sarebbe servito ancora un pò per dissolverlo [Nota], e aveva fatto in tempo a tenere le mani vicine casomai fosse stato necessario comporre delle posizioni magiche...anche sotto plagio un jonin resta un jonin.

    Legato strettamente dal drago che limitava le sue azioni, ma con un danno tutto sommato sopportabile senza alcun problema [Insensibile], Febh non si era ancora raccapezzato del tutto quando vide il lampo crepitante prendere forma pochi metri sopra di lui, carico di immenso potere. Questo non vale... Borbottò, affidando la sua difesa alla tecnica più veloce che conosceva, escluse le arti di rigenerazione, usando il suo stesso corpo trattenuto dal drago come punto di contatto per evocare una lucertola di proporzioni immense sopra di lui, accesa di folgori crepitanti come e più del drago che si abbatté sulla sua schiena. Spiacente...Ssaltzar...ma ora ho una futura moglie da difendere... Naturalmente l'enorme lucertola dalle scaglie dorsali che agivano come parafulmini fu più sorpresa e traumatizzata da quella notizia più che dall'incredibile Drago Elettrico di Shunrai. TU HAI CHE COS...??? L'esplosione elettrica fu mitigata lasciando incolumi l'evocatore e la sua futura sposa, ma spezzando il vincolo dell'evocazione stessa [Tecnica 1], con Febh e Lussuria soli in quel luogo spettrale che certo non ci si sarebbe aspettati di associare al concetto del peccato capitale di cui lei si fregiava. Ah, naturalmente c'era anche Shun Rai, ma di lei parleremo dopo.

    Futuro marito. Avrebbe puntualizzato alla donna in preda alla confusione da veleno. Prima devo pulirti la fedina penale... Sospirò. Detestava sentirsi obbligato a fare le cose ma chi avrebbe sentito Ogen lamentarsi se non si fosse preso le sue responsabilità? Certo, sarebbe stata meglio una come Kuroka...e siamo in una posizione parecchio scomoda quindi se hai attivato tu questo guaio perché non spegni tutto e pensiamo al da farsi? Perchè in caso contrario...dovrò essere io a farlo. Aggiunse, un pò irritato ora che iniziava a schiarirsi il cervello, specie per la consapevolezza di Shun Rai che da qualche parte aveva osato tradirlo dopo tutte quelle belle parole su come l'Accademia fosse inaffidabile. Ehi, Shun Rai. Il mio consiglio è arrenderti, altrimenti il Veterano ti sembrerà solo uno sbiadito ricordo di uno spavento...il vero incubo sono io! Disse, ma certamente avvolto da una catena di chakra assieme a una donna in posizioni equivoche la sua minaccia perdeva di validità. La Lussuria parlò di quelle che erano le sue sensazioni, e Febh che aveva visto nell'episodio sulla vita coniugale di Occhi del Deserto che esprimere le proprie emozioni con sincerità era importante le diede supporto: Certo che lo senti! Siamo nemici, mi hai sedotto e ora devi pagarne le conseguenze! Ma tranquilla, presto ti farò cambiare completamente ide...EHI!

    Dal nulla una bara traslucida era apparsa, simile a una vergine di ferro dall'aria oltremodo pericolosa, cercando di chiudersi sullo Yakushi che, bloccato in quella presa, non poteva fare altro che piccoli movimenti e in generale era influenzato dal Dominio, pur non essendosene reso completamente conto. Ma pure questa? E che cavolo! Aveva solo due opzioni con il poco tempo a disposizione: usare nuovamente un jutsu difensivo o fare affidamento sulla sua pellaccia dura, magari accentuandone le capacità liberando quella che era la sua eredità, la Promessa fatta anni addietro a una madre che ricordava appena. Una promessa che apriva a un potere che, al pari del Dominio, era qualcosa che stravolgeva ogni regola...e indeboliva ogni cosa. Ora basta! la sua voce si fece stentorea mentre gli occhi cambiavano colore invasi da un chakra nero e crepitante che subito si espanse tutto intorno...agli occhi di chiunque ogni ferita e ogni struttura sarebbero sembrati insignificanti...il Dominio stesso avrebbe svelato imprecisioni e punti di debolezza, poiché ogni cosa inevitabilmente ha una fine, e su questo potenziale verteva l'antico potere degli Hakai: avvicinare la Fine Inevitabile del tutto [Tecnica 2].

    Mentre la bara si chiudeva sulla vittima, decine di spilli pateticamente fragili si abbatterono sullo Yakushi, focalizzato sulla difesa come lo era stato quando la Catena di Seiryu lo aveva catturato e impastando persino una quantità di chakra superiore...ma con scarso risultato [Difesa 2]. AAAAAAAHHH!!! Aveva impegnato le sue migliori difese ma le decine di aghi che lo avevano infilzato li aveva sentiti tutti, indipendentemente dalla pelle o dalla protezione offerta dalla maglia del Prestigiatore...solo la sua innata resistenza era stata utile a mitigare il pur terribile danno...e il grido di dolore di qualcuno che incarna la distruzione non è qualcosa che si voglia sentire, quando si combatte dalla parte opposta. Mentre gli spuntoni lo avevano rinchiuso, pensando di restare prigioniero all'interno aveva dato fondo al suo chakra e alle sue risorse, complice la capacità di sopportare i danni, per attivare una tecnica [Tecnica 3 (S&M)] con cui distruggere quel sarcofago, ma esso svanì come fosse fatto di fumo...un genjutsu, forse? Respirava pesantemente mentre la sua energia invadeva tutto ciò che aveva intorno in un ampio raggio e la vibrazione, tecnica forse nota a Shun Rai, faceva fischiare le orecchie tutto intorno mentre il chakra crepitava come la più temibile delle bombe pronta a esplodere...e in tutto questo Febh aveva come ricevuto una secchiata d'acqua fresca. Tu, Lussuria. E tu, Shun Rai...preso imparerete che non ha alcuna importanza quello che fate a me. Dal momento in cui avete osato opporvi...la vostra fine è diventata un punto fisso nella storia. Il chakra Hakai continuava ad avere il piccolo effetto di farlo parlare come un cattivo megalomane di qualche telefilm di infima qualità.

    Non aveva realizzato appieno fino a che punto la situazione fosse labile, ma poteva reggere quel quantitativo di danni...per un pò, tuttavia non avrebbe mai e poi mai accettato di continuare a subire attacchi stando fermo e la sua pazienza, mediata e modulata dal problema della Lussuria, stava ormai arrivando al termine. Sono decisamente stanco di tutto questo...i giochi possono FINIRE. La Lussuria bloccata in quell'abbraccio fatale da parte della Catena di Seiryu confessò di aver perso qualcosa in maniera definitiva e che la sua vita era attaccata a un filo...ma questo avrebbe reso oltremodo complesso il matrimonio riparatore quindi pur accarezzando l'idea, Febh era di una diversa opinione. Oh, no. Non credo proprio. E dolce metà un corno, il nostro è un matrimonio dovuto, non voluto. In ogni caso...se è la regola della Bilancia Nera a doverti far morire...allora non morirai. Non hai il mio permesso. Tralasciando l'aria di patriarcato che trasudava da quella frase, il concetto principale era che lo Yakushi aveva deciso che avrebbe volutamente e attivamente distrutto ogni attività della Bilancia Nera, rea di averlo irritato e messo in una situazione complicata. Quindi non ci sarà alcun sacrificio! Al nuovo movimento di mano di lei giunsero nuovi attacchi, ma usare la stessa tecnica contro Febh Yakushi, autoproclamatosi genio, era qualcosa al limite dello sciocco, per non dire offensivo.

    Shun Rai...osserva. E decidi verso chi è più sicuro rivolgersi...se la Bilancia Nera...o ME! La bara era nuovamente comparsa e stava calando su di lui, ma considerata la minima possibilità di spostamento lo Yakushi attese fino all'ultimo, proprio mentre una seconda bara più grande e pericolosa compariva...ma ai suoi occhi maledetti le ferite apparivano come incurabili e gli edifici prossimi alla rovina per l'usura...e allo stesso modo quei costrutti di chakra, illusori o meno che fossero, erano solo pieni di errori e punti deboli pronti a essere sfruttati. Il suo corpo vibrava con forza indicibile, alimentato dal nero chakra degli Hakai che al contempo influenzava anche ciò che lo minacciava. Tutto era poco più solido di un castello di sabbia intorno a Febh Yakushi e la Fine Inevitabile sottolineava questa cosa in maniera netta e inequivocabile. Il chakra vibrante e carico di potenzialità distruttive avvolgeva il Consigliere di Oto che dovette fare una sola cosa: sollevare appena la testa un attimo prima che la bara si chiudesse intorno a lui...un movimento infimo, praticamente privo di forza, ma che era anche la cosa più devastante che l'Illusione delle Rose nemica avesse mai fronteggiato, mentre una spinta di chakra faceva saltare il ninja contro i due sarcofagi...riducendoli in briciole nonostante la loro natura illusoria [Difesa 3 (counter?)]!

    Le scariche nere degli Hakai bruciarono le Rose e spezzarono ogni speranza di quell'arma del Dominio di esercitare qualsivoglia influenza sullo Yakushi che mentre riatterrava allargò rapidamente le braccia per colpire la catena di Seiryu che lo legava, distinta e separata da quella della Lussuria, di fatto mandandola in pezzi [Azione 1]. Ora capite? O pensate di poter capire? Ebbene, questo è ancora nulla davanti all'Araldo della Fine Inevitabile. L'occasione ha una finestra stretta...sei ancora in tempo, Shun Rai. E poi verso la Lussuria. Non hai il permesso di morire. E non hai il permesso di tornare alla tua vecchia natura. Dobbiamo sposarci, poi starà a te sopravvivere a Ogen e a Palazzo Yakushi. Cos'è questo potere che ci circonda? La domanda ovviamente era rivolta anche a Shun Rai. Non lo conosco...ma valutiamo se è possibile andare via da qui. Tese una mano verso la Lussuria, sollevandola a distanza dopo aver provato ad afferrarla con il chakra adesivo esterno. Opponiti e finirai come quelle bare. Le intimò [Azione 2].

    Trascinandosela dietro, cauto nei confronti di Shun Rai, avrebbe cominciato a camminare [Azione EXTRA] per allontanarsi dal cimitero con la Lussuria in pugno (salvo sue strenue opposizioni) mentre il Serpente che la aveva morsa perfezionava la presa riducendola, speravo, all'impotenza [Azione 3], fino a raggiungere quello che sembrava il limite del Dominio in cui si trovavano. Uhm...sembra andare avanti ma è finto...una specie di prigione, o cupola. Commentò. Patetico...un potere che non è altro che una piccola stanza dei giochi, quanto credete che possa andare avanti? Non avete ancora compreso che la fine è INEVITABILE? Serrò il pugno della mano libera mentre il chakra nero e vibrante che lo ricopriva iniziò a ruotare vertiginosamente, accentuando l'effetto legato alla Fine Inevitabile e raggiungendo nuovi apici di potenza, incarnando la volontà del ninja di distruggere senza speranza alcuna quella prigione. Osserva, Shun Rai, se ancora non ti sei convinta. E osserva anche tu, Lussuria, quale è il potere del tuo futuro marito. Credi realmente che qualcosa possa opporsi a me? E scaricò quel pugno sulla barriera [Tecnica EXTRA, Azione 4 ed EXTRA].

    A meno di interventi esterni o elementi inattesi, il pugno avrebbe colpito proprio là dove gli occhi neri dello Yakushi vedevano le crepe nella struttura di ciò che aveva davanti, là dove faceva più male. Là dove il danno si sarebbe distribuito lungo tutta la cupola rendendo quelle crepe più evidenti, a tutti, fino a far esplodere quel Dominio del quale aveva sentito il nome gridato dalla Lussuria solo poco prima. Piacere senza Fine? No. Avrebbe sentenziato, fissando la donna con l'alterigia di un dio. La Fine è Inevitabile.

    A quel punto restava da sistemare Shun Rai e decidere l'abito nuziale.

    Febh Yakushi (Kaji?)

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 775
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 775
    Chakra
    84/125
    Vitalità
    16,5/21.5
    Slot Azione

    1. Incasso Catena di Seiryu

    2. Incasso Prima Bara///

    3. Distruggo Bare successive

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Distruggere la mia Catena

    2. Catturare Lussuria

    3. Camminare fino al muro (Extra)

    4. Il Serpente Lega meglio Lussuria

    5. Speso per Rotazione (Estra)

    6. Pugno Atomico!

    Slot Tecnica

    1. Tecnica del Richiamo Difensivo (T.Rapida)

    2. Attivazione seconda TS

    3. Tecnica della Vibrazione Mostruosa

    4. Rotazione: Kaizan (Extra, tratto Combinazione)

    Note

  12. .
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    A Spasso nel Tengu

    15d

    Interlude-End

    [Youshi e Kotaro]
    Hagemono era sfinito e martoriato, ma scosse il capo. Io...non ne ho idea. Sono qui da...un mese. Potrebbe essere ovunque, nel mondo reale... Poco dopo Kotaro sarebbe tornato con un buon risultato. Credo stesse andando verso la stanza del consiglio, ma forse voleva solo entrare nell'edificio da un punto qualsiasi. Poi batté le mani come una scolaretta eccitata. Ah, ma devo fare i complimenti a Ossuri, ti ha insegnato proprio bene a torturare! <3

    [Fudoh e Maya]
    Non credo di potermi fidare abbastanza da raccontarti queste cose, Fudoh Orihara. Ma se può consolarti, Rei ha preso la decisione migliore, stanti le circostanze. Non si scherza con Enuo e Ozma. Ma ovviamente avrebbe rifiutato di spiegare chi fossero quegli individui o cosa avessero fatto per portare a quella terribile situazione. Alla menzione della Maledizione si sarebbe però lasciata sfuggire qualcosa: Si, possiamo dire che sia anche lui vittima di Tian Huangdì, anche se in maniera diversa. Aveva pronunciato quel nome come se fosse un'emissione di catarro fetido, non dissimile da Sakura. Le sue fiamme non sono il potere che ha ereditato. Quelle sono la sua vera forma...un pastrocchio creato da quello stupido e fetente spadaccino. Ma non avrebbe aggiunto altro.

    [Raizen e Fudoh]
    Interessante che tu mi definisca inguaiata...io adoro il mio modo di essere. Replicò lei con un sorriso affabile e seducente, avvicinandosi poi al Kage per sussurrare al suo orecchio: Ma se proprio voi applicarmi i tuoi pregiudizi, possiamo metterli alla prova in separata sede. Intanto Osamu chiacchierava amabilmente con il Re dei Gabbiani, in una lingua incomprensibile che forse veniva usata millenni prima, poco prima di lasciarlo andare a preparare il passaggio verso il Faro del Nord. Lo Tsuchikage come giustamente supposto ascoltava tutti contemporaneamente, guardingo anche nei confronti dei gabbiani che vociavano di sottofondo, mentre la Signora di Taki scrutava dalla sua carrozza, intimorita dall'Hokage e dal suo potere strabordante.

    Quando poi lui chiese a Maya quanto potesse viaggiare lontano lei scosse il capo. Non ci sono miei sigilli di dislocazione remota qui...pensavo perché essendo il passato non erano ancora stati tracciati, ma dato che il mondo non è reale evidentemente non ci sono e basta, e non posso Dislocarmi là visto che siamo su un diverso livello di esistenza. Anche con tutte le mie capacità, penso potrei arrivare al massimo alle coste del continente, consumando però enormi quantità di chakra. Ma come mai? Ti dispiace così tanto tenermi vicino a te? Ammiccò, mentre Raizen parlava di Tsuya. Mai sentito un villaggio con questo nome. Avrebbe detto Orochimaru, ancora nel corpo di Liu Bei, mentre lei confermava di non poterlo raggiungere in così poco tempo. Stava comunque a Raizen decidere se condividere dell'Albero di Pangu o meno, anche sapendo che lei non poteva arrivarci. Tesoro, io ho scoperto la posizione di alcune riserve auree che spero siano là anche nel mondo reale. Non mi interessava altro, e certamente non verrò a condividerle con te. Avrebbe poi aggiunto, dandogli un bacio a stampo sulla guancia, a meno di essere allontanata a forza. E aveva già risposto alla questione sui sigilli che non funzionavano correttamente: non essendo nel mondo reale i suoi sigilli di dislocazione remota non esistevano.

    [Riuniti]
    Il grosso serpente aveva appena vomitato un Hagemono contuso e in pessime condizioni, ma nessuno dei medici presenti si azzardò anche solo ad avvicinarsi per sincerarsi delle sue condizioni o stabilizzarlo, Tenma in primis, e lui era praticamente un santo. Allo Tsuchikage non interessava quell'individuo e lo stesso valeva per la Signora di Iwa, mentre Liu Bei lo guardava senza comprendere appieno, ma aveva percepito tutte le emozioni del frammento di Orochimaru che aveva appena restituito all'originale, quindi non gli trasmetteva certo una buona impressione (senza contare un pò di nausea post-possessione). Q lo fissava in cagnesco mentre il Re dei Gabbiani chiese a gran voce se quello era un dono per la Corte, da consumare a loro discrezione.

    Il corpo femminile di Orochimaru si prestava molto più di quello di Liu Bei ai toni ammiccanti e sinuosi del Kokage, e sorrise amabilmente quando Raizen gli chiese supporto per proseguire a suo modo l'interrogatorio. A fronte delle sue accuse un tremante Hagemono replicò: Ho fatto quello che dovevo...per salvarmi. Non c'era rimorso né vergogna nelle parole di quel viscido traditore. E si...ero a Kumo dopo la fine della guerra. Dopo la sconfitta del Veterano. Impallidì tanto nel mondo reale che mentale quando le parole di Osamu gli arrivarono come una condanna. Gli sono fedele...perché è invincibile. Solo un pazzo si metterebbe contro di lui. Avrebbe detto, tremante, anche se la domanda successiva di Raizen già metteva in dubbio quell'affermazione. No...non ha perso. Sibilò con un filo di voce. Lui doveva perdere, ha perso apposta. Per il suo piano ha bisogno dell'Alleanza. Di ciò che diventerà...ha già piantato i semi e in pochi decenni germoglieranno. Agenti dormienti, che ne formeranno altri a loro volta. Non li troverete mai. Nemmeno io so chi siano o come identificarli. E poi...userà il futuro dell'Alleanza per distruggere il passato, un evento passato che non ha rivelato, ma gli permetterà di cambiare ogni regola. Di diventare...eterno.

    Le domande però erano incalzanti e lui era molto stanco. Ero nella mia casa, leggevo, nulla di importante, poi la luce verde, e i colori sono spariti. Ed ero qui. Coincideva con la risposta data a Youshi, come Orochimaru poteva confermare. Immagino mi voglia morto perché so troppe cose...perché ho creato IO l'Alleanza. Senza di me non ci sarebbe mai stata, ne ero il garante visto il numero di Uzumaki in tutti i villaggi...se il mio tradimento fosse diventato di pubblico dominio, le basi su cui posa l'Alleanza sarebbero franate e non ci sarebbe stato il futuro che desiderava. Sembrava riuscisse a pronunciare frasi con maggiore forza...forse nonostante il pestaggio si stava riprendendo? Le navi...anche nel mondo reale le mandai in quelle zone...appositamente per farle catturare dai Cremisi. Per dare loro le nostre risorse e rendere l'Alleanza disperata, per impedire che ci chiudessimo in assedio e andassimo al contrattacco disperato. Così il Veterano avrebbe potuto venire sconfitto proprio come voleva. Ho fatto la stessa cosa qui...in questo mondo solo parte del Continente orientale esiste, le ho mandate nello stesso posto in cui lo feci anni fa, solo che pochi di questi...di questi finti individui lo conoscono. All'esterno ogni tanto diceva a voce alta qualche parola di ciò che trasmetteva, con Osamu che non era interessato, come se Hagemono fosse una carta già scartata, mentre lo Tsuchikage, Orochimaru, Hana e Byakuei erano vicini. Quest'ultimo era quello che sembrava più indispettito dalla scena, come se non gli piacesse poter sentire solo una piccola parte dell'interrogatorio, o forse per le parole di Hagemono.

    Mi sono legato ai Draghi in gioventù, il mio Sensei era legato a loro e tramandò il contratto, si chiamava Shimon Kaguya, un traditore di Kiri che viveva a Konoha. Avrebbe spiegato (erano informazioni che Raizen avrebbe potuto facilmente verificare in seguito), senza commentare sul fare del bene o meno, e restando impassibile davanti alla menzione degli Uzumaki...o per meglio dire dopo una primissima esitazione, accompagnata da franco turbamento, i suoi occhi si spensero, come se avesse disattivato le emozioni. No. Sono certo che esistono ancora. Probabilmente si nascondono da qualcosa. Nessun senso di colpa, nemmeno mentre ammetteva di aver costretto l'Alleanza a uno scontro senza speranza togliendo le risorse, ma adesso era come se avesse completamente dimenticato la capacità di provare emozioni. Ho già fatto del bene. Ho agito secondo coscienza, per il mio bene e per quello del mio clan. L'ordine non era casuale, l'uomo era un grande egoista cui interessava in primis la propria sopravvivenza, anche se quel monotono era fastidioso, come se le grida di Raizen andassero a sbattere su un muro. E non voglio aiutarti a sconfiggere il Veterano. Non se non garantisci la mia sopravvivenza. Una garanzia certa. All'esterno Osamu avrebbe ridacchiato: Hagemono aveva detto quelle frasi a voce alta, mentre Orochimaru lo schiaffeggiava con violenza e Hana sorrideva. Byakuei invece era corrucciato, come fortemente concentrato.

    Osamu rispose allo sguardo di Youshi con un mezzo sorriso, ma non dava affatto l'impressione di averlo riconosciuto...forse perché in realtà dal suo punto di vista non si erano ancora incontrati. Scelte le armi Fudoh e Youshi si sarebbero appartati per parlare, mentre l'attenzione di quasi tutti era rivolta all'acceso colloquio tra Raizen, ardente come il sole, e Hagemono ferito. Senza un contesto sarebbe potuta sembrare l'esecuzione di un innocente da parte di un dio. Kotaro si sarebbe avvicinato loro sorridente. Allora, qualche problema del futuro sul quale zio Kotaro può dare una mano? Sarò anche un sogno di me stesso, ma sono sempre il migliore <3 Avrebbe detto. Sbaglio o parlavate del Paese del Ferro? Mmmmh? <3 Se può servirti, nipote, c'è un mio piccolo nascondiglio da quelle parti. Frugò nella sua tasca, estraendo un foglietto e consegnandolo a Youshi. Qui la sua posizione, e immagino esista anche fuori da questo mondo. Se non è successo qualcosa di grave, ci saranno risorse, informazioni e anche manuali di combattimento. Spero ti possano essere utili <3

    Pochi istanti dopo però una mano sarebbe calata pesantemente sulla spalla del Tokugawa, senza che lui, Fudoh o persino Kotaro se ne accorgessero: lo Tsuchikage si era avvicinato ed era arrivato a toccare il giovane Kiriano senza farsi notare per niente [Nota]! Kotaro stava quasi per estrarre la sua arma e colpire ma l'uomo di Iwa aveva la sua da dire. Due Tokugawa che parlano tra loro non sono mai una buona cosa. Specie quando sono accanto a uno che sa così tante cose sulle Armi di Iwa. Minacciò...ma quando si era allontanato dall'interrogatorio? Che fosse parte delle sue capacità di manipolazione temporale? Interessante scambio di opinioni con la mia...chiamiamola alleata. Ero nella carrozza anche io e sono molto interessato...veniamo tutti da tempi diversi, e non mi dispiacerebbe capire esattamente da che anno arrivate voi. Lei mi conosce, ma ancora non abbiamo stretto il nostro accordo commerciale, che certamente non spiegherò a voi. E da come parlate voi non avete idea di cosa accadrà alla Luna, o del Cavaliere Bianco. Aveva realmente origliato tutto ciò che veniva detto? Fino a quel punto si spingevano le paranoie di quell'uomo. Kotaro era particolarmente sul chi vive anche se l'espressione severa era durata solo un secondo e ora sorrideva nuovamente, pur in un sorriso forzato. Ma una cosa posso dirvela: Rei Yujin e sua sorella Kanna sono vivi anche nel nostro tempo. E vi dirò dove si trovano in cambio di tre informazioni: voglio sapere esattamente da che tempo arrivate. Voglio sapere dove si trova questo interessante monastero...e voglio sapere tutto ciò che sapete su Azumaido. Una scelta difficile, potevano fidarsi di quell'uomo? Kotaro fissava i due chunin ma in qualche modo non sembrava portato a intervenire...il suo ruolo di "comparsa" gli impediva di influenzare i contatti tra gli "attori" di quel Sogno, e adesso cominciava a rendersene conto.

    Tornati al mondo reale, Hagemono fu costretto a evocare il drago che portava il Contratto, che davanti a quella scene ebbe un mezzo attacco di panico, specie per il gigante acceso come un fuoco d'artificio continuo, ma la voce stentorea dell'Hokage calmò rapidamente la scena...almeno per il rettile mistico, dato che ebbe un notevole effetto a catena su altri. Il...figlio di Tian? Avrebbe ripetuto, a bocca aperta. Ma...pensavo non gli piacessero le ragazze! Non me ne ha mai presentata nemmeno una! E saranno secoli che non lo vedo! Sempre a saltare qua e là senza controllo! Batté le palpebre alcune volte. Incredibile...e hai anche conosciuto l'Esuvia di Ryujin, incredibile davvero! Poi quando gli parlò di Hagemono il draghetto si rabbuiò. Capisco...alla fine la sua indole egoistica ha preso il sopravvento, ma non posso certo rinnegarlo per questo. Non mi piace però che la metti come una minaccia, nemmeno lo stessi tenendo in ostaggio. O fai come ti dico o non lo curo, che cattiveria! Tian non lo avrebbe mai fatto, non sarebbe contento di sapere che ti comporti così! Parole che sembravano pronunciate da un bambino, o da Youkai, ma che potevano far male a meno di una spessa corazza di cinismo.

    Intanto Youshi non aveva avuto grandi reazioni alla menzione del padre di Raizen, mentre Fudoh certamente lo guardava con occhi nuovi e tutt'altro che accondiscendenti. Maya di Iwa non aveva battuto ciglio (salvo forse immaginarsi come fosse a letto un Raizen più anziano) mentre Hana si era irrigidita appena: per lei era un nome conosciuto e importante, ma la spessa frangia celava i suoi occhi. Q era impegnato altrove e Byakuei non disse nulla...però la porta della carrozza si era spalancata con la Signora di Taki che si sporgeva, guardando Raizen come se avesse appena sentito una cosa inaudita, tanto che Obi accorse a chiedere se tutto andasse bene...mentre Rei dopo l'iniziale sorpresa guardava l'Hokage con un misto di aggressività e tristezza. L'Imperatore, che era intento a discorrere con Osamu e con il Re dei Gabbiani, non ebbe reazioni, e così i suoi interlocutori.

    In ogni caso Gyakuryu accettò il contatto con Raizen, percependo il chakra del Guardiano dell'Equilibrio che lo permeava, sebbene in maniera molto diversa da Tian, avendo quindi la prova delle sue buone intenzioni e delle sue parole. Mi dispiace che tu senta così tanto odio...sembra quello dei miei fratelli, così ossessionati dalla loro condizione. Avrebbe scosso il capo. Ma ne parleremo magari in futuro...ora... Avrebbe teso il globo che portava con sé, generando una leggera luce di chakra multicolore che pareva quasi drappeggiarsi come un velo effimero e impalpabile, sul quale alcuni nomi erano leggibili come strie di luce più intense delle altre. Questo è il Contratto originale, anche se ogni faro ne ha una copia...scrivi pure il tuo nome e saremo legati! Non ci sarebbe voluto che un momento. Poi potrai evocarli tu stesso, intercederò io...potrebbero non fidarsi del tutto però, e non concederti il massimo delle loro capacità [Nota].

    Penso io a farlo portare via! Avrebbe detto Byakuei, dopo aver ammirato con aria seccata l'intera scena, imprigionando Hagemono in una Prigione Acquatica e poi evocando un clone che la trasportasse lontano grazie a una serie di tentacoli che uscirono dalla sfera, segno di grande maestria in quel complesso Jutsu della Nebbia. Orochimaru annuì, evocando un serpente per accompagnarlo. E ora? Hana si sarebbe avvicinata a Raizen. Figlio di Tian...la mia Sensei sarà felice di saperlo. Sorrise, ma non era chiaro se quella fosse o meno una minaccia.

    Durante la definizione del piano, Kotaro batté le palpebre alcune volte. Passare sotto...no. Onestamente non so come mai nessuno ci abbia pensato. Sarebbe stato Shuichiro l'Imperatore, ad avvicinarsi e chiarire. Probabilmente dipende dalle regole di questo posto...non possiamo pensare troppo al di fuori del nostro ruolo, a differenza dei viaggiatori. Byakuei avrebbe fatto spallucce. Parla per te, fratello. Parla per te. Io ho deciso di non fare assolutamente niente e vedere come vanno le cose. Obi, il Cavaliere Temporaneo avrebbe detto di essere in grado di usare dei Doton per quello scopo, ma con distanze molto lunghe sarebbe poi finito con meno di metà della riserva di chakra...però questo avrebbe permesso a Fudoh di non dover sprecare le sue energie. Maya sarebbe stata favorevole al tentativo col Simbolo di Pensiero, preparandone due analoghi. Abbastanza potente da confondere anche una divinità, almeno per qualche istante. Non era chiaro se si stesse vantando o meno, ma l'Imperatore aveva partecipato nella creazione e lui stesso era un grande esperto di Fuuinjutsu, almeno a detta di Kotaro.

    [Team Kumo]
    Una volta aperto il passaggio il gruppo avrebbe camminato in quello che sembrava un corridoio illuminato a metà tra un sottobosco e un edificio, impiegando comunque alcune ore.
    Maya di Iwa avrebbe confermato che arrivava dallo stesso periodo di Fudoh (giusto qualche settimana prima...e in effetti ne approfittò per chiedergli se ricordava di qualche particolare vittoria sportiva negli ultimi giorni, così da poter fare qualche scommessa). Non si imparano i Fuuinjutsu in poche ore, ma posso piazzarti addosso un simbolo del fisico e uno della psiche potenziati, se vuoi. Anche al tuo amico dall'occhio invitante. Ammiccò prendendo però nota del pericolo derivante dalle "comparse" se fossero andati contro il Sogno [Nota]

    La Maya di Taki invece avrebbe fatto sapere a Fudoh, tramite Obi che, testuali parole: "Non ho nulla di cui parlare con chi è alleato del figlio di un uomo spregevole...mi spiace dottor Fudoh, ha detto proprio così" L'uomo era ovviamente costernato, mentre Rei sembrava concorde con le parole della Signora.

    Se non altro Kotaro, maestro in molte armi (anche se non quanto sua moglie Shigure, che sapeva usare ogni cosa come arma) spiegò al chunin quantomeno le basi dell'uso del bastone...un ninja di esperienza le avrebbe fatte sue quel che bastava da usarlo senza farsi del male da solo.

    [Team Oni]
    A bordo di un volatile capace di muoversi ad altissima velocità e di trasportare tre persone, con un secondo volatile analogo, entrambi evocati dal Veterano, il gruppo di attacco sorvolava il mare e iniziava a intravedere una sagoma a mezz'aria. lo vedo. Avrebbe spiegato Osamu. Questi miei rapaci non sanno combattere ma ci faranno da piattaforma, dovremo occuparci di difenderli. Qualche piano d'azione preciso? Non lo coglieremo di sorpres...ah, ecco. Si è fermato. Ci aspetta. [Nota]

    Se avesse diviso le sue energie coi nove draghi, seppur evocati con riluttanza, Raizen avrebbe avuto un controllo nettamente maggiore della situazione, con potenzialità prima irraggiungibili [Capacità Raizen]. Ma sarebbe bastato con l'Arma che Domina le Armi? Il Dio Guerriero più potente di tutti?
  13. .

    Giochi della Pioggia

    Il Fauno / Shichifuko

    [L'Asso e il Sette]
    I suoi esperimenti riguardano gli esseri umani. Creature capaci di danneggiare la mente e la memoria con un solo tocco. Inoltre ha una sorta di strana predilezione per ridurre le persone in fin di vita e poi riportarle in qua. Non fidatevi di ciò che sembra morto se avrete a che fare con lui. Spiegai, pragmatico, mentre lui mi spiegava delle Carte e delle implicazioni che esse avevano, così come della Partita, che si giocava su due livelli contemporaneamente, anche se il fulcro restava ignoto: Comprendo, Asso. Ma...quale è la posta in gioco per noi? Cosa devo vincere? Denaro...informazioni? A cosa aspiriamo come Picche? Quindi dietro la maschera socchiusi gli occhi. E fino a che punto possiamo permetterci di perdere?

    [Delirio e Delizia]
    La donna era forte e sicura di sé, non sembrava una combattente ma al contempo nemmeno qualcuno che si potesse sottovalutare, ma per fortuna la maschera aiutava a coprire le mie espressioni, che pure cercai di controllare, piegando appena le labbra celate in un falso sorriso. Limitarsi a due possibilità soltanto? Comprendo. Avrei sussurrato, senza approfondire e per aumentare il senso di mistero: la donna avrebbe preso quella comprensione come un giudizio o un velato insulto? Difficile a dirsi, ma non avevo nemmeno impugnato le carte ancora, quindi quale che fosse la sua impressione di me, ancora avevo tutte le possibilità per modificarla. Ah, il margine di errore. La statistica. Avrei detto, senza gesticolare...avevo deciso che la personalità Shichifuko non avrebbe gesticolato, con al voce roca dietro la maschera. Le vostre deduzioni sono argute e sarà sicuramente un piacere giocare con voi. Le informazioni che mi avete appena fornito sono più che chiare per comprendere il tenore di ciò che verrà giocato. Avrei accennato un lieve inchino. E tuttavia, se davvero fossero solo le figure e le carte importanti a poter vincere...a cosa servirebbero quelle di basso valore? Chiesi, sibillino. Non siete una donna da sottovalutare, quindi forse è bene che nemmeno voi sottovalutiate mai qualcuno. La Sventura può spezzare un Poker quanto una Scala Reale. Un numero basso può cancellare le speranze di vittoria...o trasformare una mano priva di senso in un Colore vincente. Le carte di basso valore forse non vincono se non in casi eccezionali...ma certamente possono far perdere tutti gli altri. Mi voltai verso la porta, dove forse qualcuno entrava attirando l'attenzione, e senza guardare la mia interlocutrice aggiunsi: Perdonate la mia sfrontatezza, ma non credete che una riserva giunta dal caos possa essere molto più complessa da gestire di qualcosa di previsto? La statistica cerca di mettere ordine al caos con tutte le sue forze. Eppure...fallisce quando si tratta di persone. La mia era ovviamente una provocazione, mi chiedevo se avrebbe reagito chiudendosi nel silenzio o ribattendo, in ogni caso qualunque sua azione sarebbe stata rivelatrice, per me.

    Avevo appena terminato di parlare mentre la donna formosa si riversava su Goemon senza curarsi dell'attenzione che provocava. Una donna dall'aspetto particolare. Movimenti ampi, aggraziati, per catturare l'attenzione solo dove lei desidera. Sussurrai, cercando un commento da parte della mia interlocutrice. Latrice di sventura sicuramente, ma un nemico formidabile. Specialmente se Madama Umezawa, di cui ho solo sentito parlare bene, la ha scelta come suo rappresentante. Mi congedai proprio mentre quella formosa fanciulla si avvicinava a Sumire (della quale ancora non sapevo il nome)


    Poco dopo un avviso cambiò radicalmente l'atmosfera festosa che celava le occhiate guardinghe e la tensione fino a quel momento, precipitando la sala in una sorda pressione, nemmeno fossimo avvolti da un tuono silenzioso e costante, che rendeva ovattato tutto. Il suono del pericolo e dell'eccitazione...non eravamo a una festa. Goemon, la donna di nome Yume e anche quella con cui avevo parlato si mossero come indicato, e dopo qualche istante li seguii. Tutti gli altri avrebbero assistito come spettatori, forse con più di un interesse in gioco, nemmeno fossimo gladiatori che accedevano all'arena. Non avevo intessuto grandi relazioni ma avevo studiato quanto accadeva e percepito le antipatie più manifeste. A differenza di tutti i partecipanti però avevo un grande vantaggio: non mi interessava affatto vincere, quanto piuttosto scoprire quale fosse il gioco. La Partita era il mio premio, non la vittoria. Il fatto che Lord Goemon stesso dovesse farsi identificare senza manierismi e sfarzo lasciava intendere che tutto sarebbe filato secondo regole ferree e senza scherzi, ma francamente mi sembrò più una dimostrazione atta a placare gli stolti: in una partita a poker tra ninja le carte erano l'ultimo dei problemi.

    La donna dei quadri venne accolta come Sumire, mentre Yume passò senza dover pagare, ma trovandosi obbligata a sedere davanti a Goemon, che evidentemente la conosceva molto bene. Persino il Daimyo partecipò, ma lasciando la sua scorta a cinque metri...una distanza folle...eppure accettò! La Fortuna arride agli audaci. Commentai. Ma la fortuna di qualcuno non è forse la sventura di altri? Mormorai mentre mostravo la mia carta all'addetto, dato che la mia quota era già stata versata, prendendo poi posto tra Sumire e Tawara, davanti al Daimyo che in quello specifico frangente ritenevo l'avversario meno pericoloso...dava l'impressione di essere qualcuno che stava partecipando per puro divertimento. Ci sarebbe stato il tempo di svelare le carte di tutti, letteralmente.

    Potete chiamarmi Shichifuko. Avrei detto dopo la strana esultanza di Goemon nel vedere due sedie vuote, qualora fossero state necessarie delle presentazioni. Auspico che da questa partita nascano...Tempi Interessanti. Secondo l'antico proverbio, augurare Tempi Interessanti era come mandare il malocchio, e certamente chi sedeva al tavolo lo avrebbe saputo. Sistemai le mie fiches, osservando i presenti uno alla volta mentre pianificavo le mosse successive...non avevo piantato cloni perché sarebbe stato sciocco in mezzo a tanti ninja...dovevo avere la meglio con metodi differenti, affinando le mie capacità quanto possibile. Il Coupier si avvicinò al tavolo mostrando le maniche e preparando il tavolo...intanto un delicato odore floreale aveva iniziato a diffondersi intorno a me, con i fiori usati come decorazioni nella sala che si facevano più rigogliosi e carichi di vita: il chakra Senju, che un qualunque Sensitivo avrebbe percepito su di me sin da quando ero entrato nella sala, affinava la mia concentrazione e quella di chi era mio alleato, mentre il profumo avrebbe forse falsato chi si affidava a tracce olfattive per barare [Fioritura]. Se mi avessero contestato avrei fatto spallucce: Non vedo cosa ci sia di male nel concentrarsi con tutte le proprie forze. E se sapete cosa sta accadendo, sapete anche che non si tratta di qualcosa di esclusivo. Per un piccolo prezzo, ogni cosa può essere condivisa, dopotutto siamo ad Ame. Per una frazione di secondo avrei lasciato che tutti i giocatori fossero miei "alleati" incrementando la loro capacità di concentrazione e poi privandoli della stessa. Un assaggio...quanti avrebbero accettato di farne a meno dopo averla provata? Naturalmente chi non sapeva delle arti Senju avrebbe capito poco di quello scambio, ma ero certo che non ci fossero allocchi a quel tavolo.

    Avevo buoni sensi [Abilità] ma non sarebbe stato facile osservare eventuali giochi di mano del coupier durante la mescola, sebbene la mia elevata concentrazione mi permise di rilevare diverse carte e mantenerne la posizione e memoria, mentre il Coupier ci concesse di rivolgerci a lui come Mazziere, spiegando le regole della partita e le specifiche variazioni legate a dove ci trovavamo: ogni tot mani le tracce di chakra sulle carte sarebbero sparite, rendendo lo stesso metodo di imbroglio inefficace...e ovviamente imbrogliare includeva dover ingannare in primis il Mazziere stesso, che sospettavo avesse doti tutt'altro che ordinarie visto il piccolo capolavoro di innesto medico che portava sul viso. Una domanda. Qualora non si volesse puntare solo denaro...è possibile aggiungere altre condizioni? E se lo fossero...si occuperebbe il Mazziere di quantificarle, o potremo raggiunge un accordo sul loro valore tra noi partecipanti? Una domanda fondamentale e che forniva agli altri qualcosa di importante su di me: non volevo denaro, volevo altro. Se mi avessero dato ciò che volevo, non avrei avuto alcun interesse a vincere e sarei potuto essere un alleato. Uno che poteva incrementare le loro capacità a quel tavolo.

    Avuta la risposta avrei ringraziato, ma fummo interrotti dall'arrivo di un nuovo giocatore, trafelato e dall'aspetto decisamente atipico, che si presentava come Araldo di Miroku. Che fosse lo stesso al servizio del Sensei, e dunque un mio alleato? Sul momento sarebbe stato impossibile saperlo, ma studiai attentamente il mazzo durante la nuova mescola, cercando di localizzare le carte importanti. L'attivazione dell'arma di Ame che consumava denaro in cambio di potenza serviva a intimidirci ma non mi feci influenzare: era il Mazziere ed era là per la Partita, esattamente come me. In un certo senso eravamo alleati. Lasciai passare qualche mano senza scommettere più del necessario, rilanciando il minimo una o due volte, per mantenere una perdita di 1000 ryo al massimo, fino a quando notai un cameriere servire degli alcoolici fuori dall'area illuminata. Penso che un rinfresco sarebbe utile dopo questi turni di gioco...tuttavia...sarebbe scomodo per chi indossa una maschera. Ma siamo a un tavolo da gioco quindi...propongo un ultimo giro di carte prima della fortunata libagione. Solo che la prima puntata sarà appunto...il mio togliere la maschera e mostrare il volto, oltre a una base di 100 Ryo. Cosa ne pensate? In queste fasi iniziali un pò di elettricità renderà il gioco e la proposta della nostra deliziosa Yume più divertente. E poi al Mazziere. Certo, non tutti portano una maschera e non potrebbero reagire adeguatamente ma...il nostro Mazziere può dare un prezzo a un volto svelato...oppure, potreste togliere una Maschera differente. Per esempio...un segreto. Non sarebbe divertente? Siamo in un mondo di Sventura ma eccoci qui a giocare con il Fato. Che sia un gioco divertente, almeno.
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    Shichifuko

    Le domande di Yuri erano precise, pratiche e puntuali, quelle di una kunoichi di esperienza che sapeva come usare il suo corpo per suo tornaconto, e che cercava negli altri quelle debolezze che esulavano dal mero combattimento fisico e puntavano invece a una totale conquista su più livelli. Quanto a manipolazione altrui e menzogna doveva essermi quantomeno pari, se non superiore...motivo di più per non abbassare mai la guardia. Sarebbe utile avere informazioni accurate su uno degli attori scomparsi cui era legato. In caso di emergenza potremmo interpretarlo, ma il rischio di tradirsi potrebbe essere alto. A meno di avere l'aspetto del suo amico, ma fingere una perdita di memoria con una ferita ad hoc al capo...ci sarebbe stato tempo per vagliare quell'ipotesi. La presenza di una compagnia di teatro Kabuki ovviamente creava un'opportunità che sarebbe stato un peccato non cogliere, e non commentai riguardo la presenza di donne formose come punto debole: Yuri avrebbe coperto quell'aspetto.

    E' molto difficile riscontrare cambiamenti nei lineamenti, anche un medico esperto deve analizzare la persona da vicino, e in casi estremi potrebbe fallire comunque. Spiegai, essendo esperto dell'argomento, senza contare Yuri che ne era la prova vivente. Ma è più difficile far sparire tracce come vecchie ferite o cicatrici chirurgiche in altre parti del corpo, o anche i nei. Mi rivolsi a Lashmi. Quanto costerebbe procurarsi delle cartelle mediche delle tre persone che ci interessano? Immagino che i Cuori abbiano un modo...ma potrebbe essere troppo per il nostro budget.La notizia successiva su come Goemon non volesse includere i Quadri e su come i Cuori fossero implicati però rendeva meno percorribile quell'opzione.

    Annuii alla menzione delle capacità delle due guardie della nostra vittima, e avendo avuto un contatto con le arti d'argilla del Kazekage anni prima sapevo bene che mi sarei dovuto guardare anche dagli oggetti dall'aria più inoffensiva. Bella, Formosa e letale. Commentai alle parole di Yuri che tuttavia aveva centrato un indizio. L'arte dell'Argilla Esplosiva permette di creare bombe di aspetto innocuo, e anche cloni corporei con potenziale esplosivo. Dovremo sempre tenere la guardia alta. Avrei detto senza cambiare posizione con il corpo. Shichifuko non gesticolava, a differenza di Yato o dei movimenti oculati del Fauno. Shichifuko era immobile dietro la sua maschera. Ma cautela non è immobilità. Aggiunsi. La questione del teatro è allettante. Potremmo interpretare due attori famosi che sappiamo per certo non essere da quelle parti per attirare l'attenzione di Masao...e magari sabotare la rappresentazione ferendo una o due persone così da essere considerati come sostituti in emergenza. Potrebbe esporsi pur di salvare lo spettacolo. Yuri colse al balzo il mio suggerimento, espandendo il piano con altri dettagli: dopotutto se le sue Geisha avevano esperienza in materia, allora conoscevano anche i caratteristi più famosi.

    Verificherò quali informazioni ho a disposizione col mio Seme, sia sulla compagnia teatrale, sia sulle due guardie. Cercando di non dare nell'occhio. Avrei detto successivamente, mentre annuivo al consenso di Yuri di sottoporsi alla chirurgia. Naturalmente, nessuno ha interesse nel togliere a una kunoichi la sua arma principale. Commentai, per nulla lusinghiero ma anzi onesto e obiettivo, riferendomi al suo volto. A proposito di volti, una volta soli la reazione della donna davanti al mio aspetto suonò sospetta, anche se disse che il problema era il suo tabacco...possibile che conoscesse Kato Yotsuki? Io non potevo nemmeno sospettare che lei FOSSE Kato, dato che non avevo mai visto il suo aspetto maschile se non con maschere e camuffamenti, ma possibile che lo conoscesse? Si, sono un maschio. Un cambio di sesso sarebbe un'operazione fin troppo elaborata, non ho ancora necessità di un simile sotterfugio. Spiegai, senza sapere che quella frase poteva suonare come un'insinuazione. Questo è il volto di una persona conosciuta tempo fa, ma prenderò le fattezze di un attore famoso, le tue Geishe sapranno sicuramente quali sono gli ultimi pettegolezzi del mondo del teatro, dopotutto l'intrattenimento è il loro mestiere.

    In attesa della partenza avrei raccolto quante più informazioni possibili sulla compagnia teatrale di Tsuya e sulle guardie del corpo, studiando velocemente quanto non sapevo del mondo del teatro Kabuki, un tempo solo maschile ma in tempi moderni aperto anche alle donne. A meno di candidati più promettenti, avrei assunto l'aspetto e le sembianze di Ichikawa Ebizo, un famoso attore di Kabuki originario del Paese del Vento che al momento secondo indiscrezioni aveva preso un anno sabbatico per studiare le varianti Kiriane della sua arte. Per Yuri avrei scelto invece l'aspetto di Terajima Shinobu, una delle emergenti in quegli anni, al lavoro nel Paese del Fuoco per un'emittente televisiva secondo le indiscrezioni, e dal fisico simile a quello di Yuri stessa [Nota].

    Al nostro incontro Yuri non era da sola, vista la presenza di un suo servitore. Shifu, che in lingua occidentale significa Maestro. Nome altisonante per un servitore. Non potevo sapere che quelle parole aggiungevano spilli sui sospetti di Yuri, ma di fatto il mio era realmente un commento slegato dal resto. Da questo momento io sono Ebizo, mentre tu sei Shinobu. Avrei spiegato al termine della chirurgia. Raccolti abiti lussuosi (alla Lacrima non era difficile procurarseli) ci saremmo infine incamminati. Propongo di entrare usando occhiali scuri e copricapi, oltre a soprabiti per nascondere l'abito. Deve sembrare che non vogliamo dare nell'occhio, ovviamente finendo per attirare maggiore attenzione. Dal gossip avremmo saputo se gli attori interpretati avevano allergie o abitudini alimentari particolari, e proposi di ordinare qualcosa di strano ma affine al loro gusto. Naturalmente, se ci avessero chiesto chi cercavamo, non avremmo parlato di Masao ma del produttore della compagnia teatrale che portava lo Spettro in scena.
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    Infausto Avvento
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    Non erano passate che poche ore dall'arrivo dell'otese che aveva conquistato un ingresso a suon di chiacchiere e minacce, quando ecco che un polverone all'orizzonte annunciava l'arrivo di guai ben peggiori alla Sabbia. Informato da Ssalmertz che il sovrano della sua gente, ora ospite del Paese dei Vulcani, in realtà dormiva nelle profondità del sottosuolo da qualche parte vicino a Suna, lo Yakushi era partito alla carica sul dorso di una lucertola dalla pelle rossa fiammante con tanto di motivi che ricordavano dei fulmini, e indossando occhiali da sole alla moda e un cappello da beduino sfrecciava sollevando apposta immense quantità di sabbia così da farsi notare. Era stato a Suna almeno una mezza dozzina di volte e sicuramente i guardiani avrebbero ricordato le sue pirotecniche entrate, inclusa quella volta che gli avevano vietato di entrare e li aveva minacciati con i suoi rettili giganti.

    Non aveva alcuna idea di cosa stava accadendo da quelle parti né delle beghe del ninja di Oto arrivato poco prima e forse ancora abbastanza vicino da notare il caos e quella che presumibilmente era una certa apprensione da parte dei guardiani, ma era del tutto intenzionato a chiedere il permesso al Kazekage o a qualche Consigliere di bivaccare a Suna e scavare un pò di buche qua e là alla ricerca di quello che cercava, magari con delle bombe. Non sembrava aver considerato l'idea che porre la domanda in quei precisi termini poteva essere un tantino controproducente oltre che latore di complicazioni, ma quando stava per arrivare alle mura fece fare una derapata pazzesca al suo bolide a sangue freddo, sollevando un mezzo tsunami di sabbia che si sarebbe schiantato sulle porte del Villaggio.

    EHI DELLA SABBIA! Avrebbe detto togliendo gli occhiali da sole (e rivelando che sotto aveva i suoi tradizionali occhiali finti senza lenti). SONO TORNATOOOO!!! Sembrava l'inizio di un qualche film comico, ma non ci sarebbe stato nulla di comico se gli avessero imposto di restare fuori, avere sigilli addosso o consegnare i suoi effetti personali. Devo parlare con Hohe o qualche suo lacché, mi serve il permesso di bombardare qua e là! Aprite che parcheggio Ssalswift e mi levo un pò di sabbia di dosso! Non il migliore degli inizi.


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