Votes taken by - Hohenheim -

  1. .

    Colpo di mano


    XI



    Le prime esplosioni causate dal jonin furono sufficienti a distruggere la Shinka ed a spaventare il ninja che la accompagnava. Tuttavia, non bastarono a fermare la serie di attacchi al Kage bambino, dopo che nuovi nemici apparirono all'orizzonte. Probabilmente, e come sempre, il problema era il suo modo di combattere. Creare esplosioni non si sposava bene con la segretezza che doveva contraddistinguere un'infiltrazione. Se vi aveva fatto ricorso era, tuttavia, solo per proteggere il suo gruppo, ma quella scelta gli si stava ritorcendo contro. Infatti, non solo era quella specie di aquila umanoide a minacciarli, ma anche qualcosa che si stava avvicinando dal terreno. Forse combattere non era la scelta più saggia. O per lo meno, non era la scelta che meglio lo avrebbe avvicinato all'obiettivo di entrare nel covo delle shinka e salvare la piccola Kaia. Un'idea iniziò a formarsi nella sua mente.

    Ho già distrutto il vostro nido una volta, cosa vi fa pensare che non ci riusciremo ancora? disse per provocare.

    L'aquila-shinka si dimostrò essere un avversario di livello notevole. I suoi colpi erano eccezionalmente rapidi, e solo un corpo perfettamente allenato avrebbe potuto stare al passo di una tale perizia: non c'era dubbio, le Shinka erano diventate estremamente pericolose nel periodo di tempo in cui lui era mancato dal Paese dei Demoni. Irrorando le sue membra con il chakra, il jonin fece leva sulle gambe inferiori, destreggiandosi con un primo salto acrobatico che lo portò qualche metro sulla sua sinistra, lasciando che le piume fendessero solo l'aria.

    Qual è la distanza massima alla quale puoi teletrasportarti? chiese al suo compagno di Konoha, mentre con un secondo salto, si portava in salvo dal successivo attacco della Shinka....bene...passami il sigillo che ti serve come punto di arrivo. Avrebbe chiesto, dopo essersi posizionato dietro ad un albero, una volta schivato il terzo colpo della Shinka similmente alle due precedenti. Probabilmente il foglioso glielo avrebbe potuto procurare lanciandoglielo legato ad un kunai, o qualcosa del genere. Ma avrebbe dovuto fare in fretta. Infatti, mentre l'onda sonora emanata dalla Shinka si dirigeva verso di lui, il jonin avrebbe creato un clone d'argilla10 bassi di chakra, convertendo la terra intorno a lui. Ma qui il colpo di genio: avrebbe posto il sigillo appena datogli dentro l'argilla del clone.

    L'attacco della shinka lo avrebbe preso, visto che la protezione garantitagli dall'albero non lo avrebbe salvato. Ma il clone sarebbe sbucato da dietro l'albero, come per difendersi. Sarebbe stato a sua volta investito dalla tecnica che lo avrebbe fatto sbattere con violenza contro un albero poco lontano. Anche se quell'attacco non era in grado di danneggiarlo davvero, il clone avrebbe simulato la perdita di sensi, rimanendo accasciato a terra senza più muoversi. Al contempo, Hohenheim sarebbe svanito all'interno dell'albero alle sua spalle, sfruttando una tecnica tipica degli esploratori.

    Se avesse avuto fortuna, le due Shinka non avrebbero divorato il suo clone immediatamente nè lo avrebbero semplicemente ucciso. Se avesse avuto fortuna, lo avrebbero portato nel loro covo così che i loro capi potessero interrogarlo. Per allora, infatti, tramite i loro strani meccanismi, le due bestie avrebbero saputo che qualcosa aveva attaccato la loro base, e la sciocca minaccia del bambino di Suna forse li avrebbe fatti desistere dall'ucciderlo, preferendo interrogarlo e scongiurare nuovi attacchi. Inoltre, forse lo avrebbero riconosciuto anche come il ninja che, insieme al Mizukage, non molto tempo prima, aveva affrontato e battuto un generale della loro armata: non c'era dubbio che valesse molto, se portato alle persone giuste.

    Ma, se davvero avessero portato il clone nel loro nido, Hohenheim avrebbe potuto piazzare un cavallo di troia nella base avversaria. Il sigillo di teletrasporto remoto avrebbe dato loro la possibilità di infiltrarsi nel covo nemico, scavalcando ogni linea difensiva ed a questo il genio della sabbia mirava.

    In quel caso, una volta che le Shinka se ne fossero andate, Hohenheim avrebbe dato le seguenti istruzioni. Alla lucertola corazzata:Porta Oda lontano dalla battaglia. Se non si è ripreso a questo punto, avrà finito il chakra e non ci può essere di aiuto. Alla lucertola da trasporto: Trova Febh e spiega il piano, ci faremo trovare fra tre ore per teletrasportarci insieme all'interno della base. Se non ci saranno, assumerò che stiano seguendo un'altra pista o che siano stati trattenuti e ci muoveremo da soli. Disse aggiungendo le coordinate del luogo dell'incontro. Quanto al foglioso:Piazza qui un altro sigillo di teletrasporto: se le cose dovessero andare male, questa sarà la nostra via di uscita rapida. Attendiamo quindi che le Shinka abbiano portato il mio clone all'interno e che lo abbiano lasciato da solo. Se mantengo massima concentrazione possiamo non doverci avvicinare ulteriormente e possiamo usare questo tempo per recuperare un po' le forze.

    Chakra: 60.75/125
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Gambali in Ferro × 1
    • Fumogeno × 1
    • D-Visor × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Kunai × 8
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Contenitore di Elemento × 9
    • Kiseki Verde × 1

    Note
    ///


  2. .

    Come se il tempo non fosse mai passato


    VI



    Le parole di Diogenes gli calarono addosso come un macigno. Hohenheim sapeva che qualcosa di terribile poteva essere capitato al Rosso, ma sentire quella sentenza di morte uscire dalla bocca di Diogenes - proprio da lui, tra tanti - gli gelò le membra e gli strinse il cuore in una morsa terribile. Davvero così doveva finire la storia del più grande tra tutti i ninja di Suna? Morto in un paese straniero, manipolato da chi doveva essere suo alleato, perduto per sempre in un incarico nel quale non si sarebbe mai dovuto buttare. O forse ancora vivo ma prigioniero chissà dove. Una prospettiva migliore, che gli dava la speranza, forse mal riposta, di cercarlo fino in capo al mondo. E chissà se le parole del Colosso erano pure vere! Chissà che quello non fosse un articolato piano per ferirlo, distruggere la sua fibra mentale o condurlo alla pazzia! Questo era il potere di un uomo come Diogenes: forte nelle arti ninja quanto nella gestione e manipolazione delle informazioni.

    Davvero Hohenheim si sentiva sconfitto, ora ancora più duramente che non durante il loro ultimo scontro fisico. Le parole di Diogenes si erano insinuate nella sua mente, lo avevano scalfito e poi spezzato. Prima riportando alla sua mente gli eventi dimenticati della propria morte e rinascita, le terribili azioni che aveva compiuto nell'incubo della resurrezione impura. Quindi avendogli svelato il destino amaro riservato al suo amico più caro e leader della Sabbia. Quanti colpi si possono reggere prima di crollare? Anche per un ninja esperto come Hohenheim, quanti? Forse sarebbe riuscito a mantenere la compostezza nel viso e nel corpo, ma Diogenes avrebbe scorto nel suo silenzio la prova di aver colpito dritto al suo cuore.

    ...

    Le parole gli morivano in gola, permettendo al Mikawa di continuare il suo assalto verbale, ed attaccando l'incapacità di Suna di gestire lo Yonbi. Anche da questo punto di vista, la mancanza di informazioni rendeva il jonin della Sabbia debole. Non sapeva perchè lo Yonbi fosse libero di agire in primo luogo, come era stato perso e ritrovato. Da quando aveva assunto una carica di rilievo, ne monitoravano la permanenza nel territorio del Vento, ma l'ordine di recuperarlo non era mai arrivato, non a lui per lo meno. Sull'ultimo punto, il giovane ninja riuscì comunque a dire:

    Ebbene che allora sia l'Accademia a decidere. Ma, se come dici tu, sarò io a governare sulla Sabbia, allora io sarò il garante della custodia dello Yonbi. Ed io ed i miei compagni di villaggio non falliremo una seconda volta.
    oCUntdn

    Il jonin si alzò quindi dalla sedia, e si distanziò dal tavolo che li aveva ospitati fino a quel momento. Mi sembra che non ci sia altro che dobbiamo dirci, Diogenes dei Mikawa. Come al solito, la tua visita porta più dolore che piacere e qualsiasi intento di collaborazione tu possa mai avere avuto venendo qui, sappi che ha solo sfibrato ulteriormente i deboli rapporti che ci sono tra i nostri due villaggi. Fece quindi un gesto della mano ad indicare la porta. Shunsui chiamòscorta il nostro ospite verso l'uscita del villaggio e assicurati che la imbocchi. Disse in tono glaciale, non staccando gli occhi di dosso al Colosso dei Mikawa. Il tempo della conversazione era terminata.

    [...]



    Se Diogenes avesse deciso di andarsene, Hohenheim avrebbe preso il volo su uno dei suoi costrutti di argilla, mentre Shunsui accompagnava l'Otese alle porte del villaggio. Naturalmente, non si sarebbe sentito tranquillo nel lasciare che il chunin eseguisse quel compito senza supervisione. Quindi li tenne d'occhio dall'alto, fin quando il jonin del Suono non fosse uscito fuori dalle porte del villaggio, e queste non fossero state ben chiuse alle sue spalle. Daishin ormai avrebbe dovuto accorgersi della presenza del Colosso nel villaggio, e probabilmente aveva già messo in piedi tutte le precauzioni necessarie.

    Quindi Hohenheim avrebbe spinto la sua creazione a volare sempre più in alto sopra Sunagakrure. A 500 metri di altitudine, le case sotto di lui sembravano solo delle incomprensibili forme nel grande deserto dell'Anauroch. Era da solo e nella Casa del Vento - così amata da Hoshikuzu - lì dove i venti erano fortissimi ed il loro rombo era sovrano. Fu a quel punto che Hohenheim non potè più trattenersi. Urlò quanto più forte i suoi polmoni gli concedevano, cercando di svuotarsi di tutto il male che gli era stato inflitto in quel breve incontro con Diogenes. Urlò fin ben oltre le sue possibilità, fin quando il dolore che avvertiva nella gola non fu insopportabile, e le corde vocali gli si spezzarono. Potè quindi solo piangere della sorte che gli era stata inflitta, e di quella che era stata inflitta ad Hoshikuzu. Ora era solo lui a sostenere il fardello della Sabbia. Ora era solo lui ad abitare la Casa del Vento.




    Edited by - Hohenheim - - 7/1/2020, 19:48
  3. .

    Il trono nella Balena


    XVII



    [Mantenimento TS e Fili]

    Uccidi Youkai ed uccidi il Guerriero. Prendine il Simbolo e attiva l'Arma. Riuscita acquisizione sigillo: 50% (capacità di Shu Xu sconosciute). Mantenimento reputazione accademica: 50%. Riuscita distruzione Arma: 60%. ...insufficiente, riproviamo...

    Condiziona il Guerriero e spingilo ad attaccare Youkai. Uccidi il Guerriero e prendine il sigillo. Attiva l'Arma. Riuscita acquisizione sigillo: 70% (capacità di Shu Xu sconosciute). Mantenimento reputazione accademica: 70%. Riuscita distruzione Arma: 40%. ...insufficiente, riproviamo...

    Condiziona il Guerriero a darti il sigillo. Manda il Guerriero e Youkai a distruggere il nucleo. Attiva l'Arma. Riuscita acquisizione sigillo: 30%. Mantenimento reputazione accademica: 80%. Riuscita distruzione Arma: 70%. ..meglio, ma...

    Shunsui si riscosse dai suoi pensieri mentre, grazie alle sue marionette, riuscivano a passare il cunicolo che li avrebbe portati al centro di controllo. Nella sua mente, le infinite possibilità del prossimo futuro venivano vagliate accuratamente. Ci sarebbero state così tante cose che avrebbe voluto! Eppure tutti i ninja su quell’isola, per un motivo o per l’altro, si potevano trasformare da alleati a nemici e viceversa in ogni momento. La distruzione dell’Arma aveva la priorità, ma le possibilità di ottenere nuovo potere erano così alte, in quel contesto, da non poter essere trascurate. In tutto quello, molteplici fattori erano al di là della sua conoscenza, e le numerose variabili lo costringevano a ragionare solo in termini probabilistici. Shu Xu, per esempio: nonostante l’aspetto ed i modi insignificanti, doveva pur essere un guerriero notevole per aver preso il controllo della Balena da solo, chissà quanti anni prima. L’Arma stessa poi: al di là dei suoi poteri, quale sarebbe stato il prezzo da pagare per averne il controllo? Se un frammento del Gashadokuro gli aveva sottratto così tante energie per un così breve ed indiretto contatto, cosa gli sarebbe successo una volta preso il controllo della Balena? Forse il Guerriero del Vuoto sapeva qualcosa:Esattamente cosa può fare l'Arma? Cosa comporta controllarla per chi la manovra? chiese al Guerriero del vuoto mettendo piede nella sala di controllo ed ingerendo un tonico. Shunsui si guardò intorno, fissando solo all'ultimo il suo sguardo sul grande specchio al centro della sala. Quello che, secondo Shu Xu, era il posto dove la Chiave andava inserita.

    Quindi alla fine ci erano arrivati. Pochi metri lo dividevano dall'attivare l'Arma e quindi al compimento del piano di Hayate, per lo meno la sua parte. Non solo, pochi passi ed avrebbe avuto il controllo di una delle armi più potenti del continente. Eppure questa era maledetta e sotto assedio, per di più con l'ombra di un nemico ancora peggiore della Tregua, l'Oni, a minacciarli.

    Un suono e l'odore di bruciato ricordarono loro della loro condizione precaria. Nella stanza attigua qualcosa stava accadendo. Forse i loro nemici erano già alle porte. Non c'era tempo da perdere. Per questo, quando il Guerriero disse di voler andare a vedere, Shunsui lo fermò subito: No. Abbiamo una missione più importante da portare a termine. Non ci lasceremo distrarre. Disse con il tono di comando.Ecco cosa faremo: attiveremo l’arma e ne prenderemo il controllo. Sigilleremo questo posto usandone i poteri, quindi troveremo l’accesso al Cuore e manderemo un messaggio a Tregua ed Accademia così che tutti si dirigano lì per distruggerlo. Io, che sono l’unico probabilmente a poter combattere restando fermo, prenderò il controllo dell’arma, mentre voi due andrete a distruggere il cuore Si rivolse quindi al Guerriero: I tuoi poteri saranno fondamentali per distruggere il cuore, e Youkai verrà con te sia per proteggerti che per supporto. Siamo intesi? Se avessero avuto rimostranze, avrebbe detto: Non dovete temere, una volta sigillato questo posto, le probabilità che qualcuno entri sono bassissime. Gli Hayate saranno concentrati a terminare il loro rituale. Questo significa che avrete un’ora per distruggere il Cuore da quando si attiverà l’Arma. Siete pronti?

    Shunsui continuava ad essere diplomatico, perchè aveva visto che quello era il modo migliore per continuare quella collaborazione. Del resto, lui aveva bisogno del guerriero del Vuoto e di Youkai...sotto molti aspetti. Tuttavia, non si sarebbe fermato se avessero cercato di ostacolarlo con il suo piano, ignorandoli fin quando non lo avessero minacciato con un attacco vero e proprio. Se avessero tentato di prendere il controllo del trono, avrebbe usato i fili che gli avvolgevano le mani per bloccarliVel. Nera+1. Furtività 9., ma sperava di non arrivare a tanto. Innanzi tutto per risparmiare chakra, ed in secondo luogo perchè erano convinto che non li avrebbe bloccati per molto.

    Ad ogni modo, avrebbe proceduto con il suo piano. Mettendo in contatto l’osso del Gashakoduro con lo specchio, avrebbe attivato l’Arma. Un trono per il controllo della stessa si sarebbe materializzato, pronto per essere usato. Da quel punto in poi, gli Hayate avrebbero potuto iniziare il loro rituale. Shunsui non si voltò verso la Mansuetudine, nascosto nella sua marionetta. Il leader degli Hayate non avrebbe perso tempo a contattare i suoi, così che questi iniziassero con la Forgia DIvina.

    Shunsui si sarebbe quindi seduto sul trono. Non c’erano pulsanti nè manopole, quindi probabilmente l’arma reagiva semplicemente con il chakra. Il marionettista fece affluire la sua energia e la trasmise al trono, cercando di toccare quelle leve invisibili che la controllavano. Se fosse entrato in sintonia con l’arma, ne avrebbe cercato di comprendere ogni parte, meccanismo o significato. Il frammento di Gashakoduro gli aveva infatti insegnato che quelle armi avevano una componente biologica che lui poteva usare, anche se in minima parte, per estrarre più informazioni e più rapidamente di altre persone, e lo avrebbe fatto. Quelle informazioni gli servivano per attuare il suo piano, ma non era solo quello. Shunsui desiderava Sapere!

    Bene...iniziamo.

    Assoggettando l’Arma al suo volere, Shunsui avrebbe esercitato l’assoluto controllo che questa aveva sulla realtà per plasmare il mondo che lo circondava. I terremoti si interruppero. A partire dai confini di quella stanza, l’aria si sarebbe tramutata in dura pietra, sigillando tutti gli accessi a quel luogo. La trasmutazione sarebbe avvenuta progressivamente a partire dai confini della stanza verso l’esterno. Se il suo chakra e le sue capacità lo avessero permesso, anche considerando quello che doveva fare dopo, avrebbe tramutato tutta l’aria nell’arco di 500 metri dal centro di controllo. La trasformazione in progressione avrebbe dato tempo e modo alle persone di evitare di essere inglobate e morire, venendo invece allontanate. A Shunsui servivano tutti loro!

    Quindi, sfruttando i nuovi poteri e le informazioni acquisite, avrebbe aperto quanti più cunicoli possibili, in diversi punti della Balena. Tutti questi nuovi percorsi avrebbero portato al Cuore della Balena. Un unico cunicolo avrebbe connesso il centro di controllo al Cuore: questo avrebbero potuto usare Youkai e Shu Xu, prima che Shunsui lo richiudesse alle loro spalle. Il numero elevano di percorsi avrebbe reso facile l’accesso a tutti i ninja nell’area il raggiungimento del Cuore, ovunque esso fosse.

    L’ultimo pezzo del puzzle: in numerosi e randomici punti all’interno ed all’esterno della Balena, Shunsui avrebbe convertito piccole porzioni di aria ad almeno 2.5 metri dal suolo (per non uccidere nessuno nel processo) in tavolette di pietra. Sopra di queste, sarebbe stato inciso un messaggio, criptato con un codice standard accademico. Il messaggio tradotto riportava:

    CITAZIONE
    Il centro di comando è in mano all’Accademia ed alla Tregua. L’arma è attiva. Seguite i segni per raggiungerne il Cuore e distruggerlo. Un Guerriero del Vuoto e un Accademico sono diretti lì con questo obiettivo. Richiesto supporto immediato.

    Shunsui Abara


    Anche Youkai e Shu Xu avrebbero visto lo stesso messaggio. Questo li avrebbe tranquillizzati e si sarebbero fidati di più di lui.

    In tutto questo, Shunsui sperava che le sue forze fossero sufficienti. Se così non fosse stato, avrebbe chiesto ai suoi compagni di aiutarlo, con tecniche o tonici a sostenere lo sforzo di tutte quelle manipolazioni. Se però fosse riuscito nel suo intento, avrebbe ottenuto esattamente quello che desiderava: mentre il piano di Hayate si compiva, avrebbe in un colpo solo dirottato gli sforzi dell’Accademia e della Tregua verso la distruzione dell’Arma. Così facendo, non solo avrebbe fermato la corsa al centro di controllo, ma avrebbe aumentato la probabilità di distruggere l’Arma e, contestualmente, la sua reputazione presso l’Accademia se il piano avesse avuto successo. Rivelare il suo nome era necessario. Avrebbe convinto gli Accademici a seguire il suo piano, perchè erano alleati e perchè la situazione era critica. Avendo menzionato i guerrieri del vuoto e l’alleanza con la tregua, forse anche questi lo avrebbero seguito. Shunsui sperava che altri, come Youkai, si fossero avvicinati ai locali piuttosto che ad Hayate. Gli Hayate stessi avrebbero avuto tempo e modo per concentrarsi sul loro piano, senza essere disturbati dalle altre forze in campo alle quali era stato dato uno scopo diverso. Così il cerchio si chiudeva e l’obiettivo sarebbe stato raggiunto nella sua Volontà.

    E’ tempo che andiate Disse quindi ai suoi compagni.Avete solo un’ora prima che probabilmente tutti gli abitanti sull’isola impazziscano per via del rituale di Hayate. I messaggi che ho inviato faranno in modo che avrete supporto a breve, ma se così non fosse, tutto dipende da voi due. Io difenderò questa posizione: c’è sempre il rischio che qualcuno sia interessato solo al controllo dell’Arma. Se le forze me lo concedono posso comunque darvi un piccolo supporto.

    Se glielo avessero concesso, Shunsui avrebbe quindi disegnato un complesso sigillo (Più complesso del necessario) sia su Youkai che su Shu Xu. Il simbolo del fisico1 tacca Li avrebbe potenziati in misura minima, ma quello non era lo scopo reale. In verità, il sigillo su Shu Xu avrebbe contenuto un altro disegno al suo interno, nascosto tra le inutili linee complicate che erano anche presenti su Youkai. Era un simbolo del pensiero che gli avrebbe inculcato l’idea: ‘Shunsui è il degno di ereditare il Vuoto dell’Esistenza’. Un pensiero che a Shu Xu sarebbe sembrato nascere spontaneamente visto la capacità che Il chunin stava dimostrando in quel frangente, e che avrebbe servito lo scopo di Shunsui di impadronirsi del Potere del Vuoto. In un’altra circostanza, Shunsui si sarebbe limitato ad ucciderlo e rubarlo dal suo cadavere, ma in quel frangente non poteva tentare più di quello. Se anche avesse fallito, non bisognava dimenticare che al Cuore si sarebbero radunati molti ninja di fazioni diverse. In queste circostanze, era probabile che qualcuno sarebbe morto, o fatto a pezzi, visto che si trovavano all’Abete. Di quei pezzi, Shunsui avrebbe potuto beneficiare in ogni caso.

    Se tutto fosse andato secondo il suo piano, Shunsui si sarebbe ritrovato solo con la Mansuetudine, nella sala di controllo completamente sigillata. A quel punto lo avrebbe invitato ad uscire dalla marionetta. Spero che il mio piano ti piaccia, Mansuetudine. Cos’altro va fatto? Se a corto di chakra o energia, gli avrebbe chiesto di ristorarlo, se possibile, e sarebbe stato pronto a ricevere nuovi ordini.


    Chakra: 40.75/80



  4. .

    Il Risveglio di un nuovo Potere


    X



    Katsu! le parole del jonin furono sovrastate un secondo dopo dalle urla della Nobile, le cui carni erano state lacerate da un'infinità di bombe microscopiche che erano filtrate nelle fibre dei centinaia di pipistrelli che la componevano. Un moto di soddisfazione si aprì sul volto del jonin vedendo che, ancora una volta, la sua arte aveva portato ad ottimi risultati: nessuno usciva fuori da un attacco del genere indenne...nessuno! Infatti, la nobile si era immediatamente scomposta in una nuvola di pipistrelli, per cercare la via di fuga. Tuttavia, Hohenheim era stato previdente e aveva evocato un doton su ampia scala che le aveva tagliato la via questa opzione. Ora non aveva più scampo: per lei ci sarebbe stata solo la resa o la morte e, in quello specifico caso, Hohenheim non si sarebbe fatto problemi a far sparire un tale essere dalla faccia della terra.

    Il contrattacco fu repentino quanto atteso. Prima, la creatura attaccò Kensei e, solo in un secondo momento, si concentrò sul jonin della Sabbia, lanciandogli contro un nugolo di pipistrelli. L'attacco, seppur rapido, era lanciato dal oltre 20 metri, ed Hohenheim non ebbe problemi a scansarsi di lato con un rapido movimento delle gambe per evitare i morsi ed i tagli dei chirotteri. Tuttavia, poi accadde qualcosa che non si attendeva! Come tante volte aveva visto i suoi costrutti gonfiarsi prima di esplodere, così il jonin vide i pipistrelli fare lo stesso. Presagendo quello che stava per accadere, Hohenheim si preparò al peggio, iniziando ad impastare un'ingente quantità di chakra per evitare l'onda d'urto. Eppure questa si rivelò avere una potenza superiore alle aspettative ed Hohenheim seppe che non avrebbe fatto in tempo ad allontanarsi a sufficienza: ne sarebbe stato coinvolto! Si preparò a sostenere l'impatto ed istintivamente portò il braccio destro a difendere la testa! Con tutti i muscoli del corpo tesi, un attimo prima che la detonazione lo coinvolgesse, Hohenheim spinse con quanta più forza aveva per portarsi lontano dal pericolo. Poi qualcosa di incredibile accadde: l'onda d'urto rallentò! Hohenheim poteva chiaramente vedere la sfocatura derivante dallo strato di aria compressa che si allontanava dal centro dell'esplosione. Non aveva mai potuto vedere tale fenomeno con tale chiarezza e lo trovò stupefacentemente bello.

    Ancora con gli occhi sgranati, semplicemente si ritrovò circa sei metri da dove era partito. Questo lo lasciò ancora più confuso....sono io ad essermi mosso...o l'esplosione ad aver rallentato..? Che cosa mi sta succedendo? Sono vittima di una nuova illusione? Con la perizia di cui solo un sensitivo è capace, immediatamente analizzò il flusso del suo chakra. I feromoni della Nobile chiaramente lo avevano scombussolato, ma c'era una nuova nota nel suo chakra, seppur flebile, che prima non c'era mai stata. Questa scoperta lo lasciò per un attimo paralizzato. Completamente stordito da questo avvenimento, il jonin si perse le finezze con cui Yato si era prodigato nell'analisi del loro nemico, e rinsavì solo quando Kensei urlò un nome, e solo perchè ora il jonin si trovava a pochi metri dal kiriano.

    In una frazione di secondo si ricompose quel tanto che bastava per realizzare che l'attacco di Kensei non avrebbe avuto effetto se non avesse avuto una mano. Hohenheim agì di puro istinto. Portò rapidamente una mano a terra ed il suo chakra si infuse in quello della struttura. La pietra sotto i loro piedi si trasformò in soffice argilla. Questa disegnò un cerchio sotto i loro piedi, come un lago tra la terra compatta. Da questo emerse prima il muso, poi le ampie ali membrate ed, infine, le corte zampe di due chirotteri, non dissimili da quelle che il jonin bambino aveva visto in quelle grotte. Le due creature scattarono verso il nobile, e portarono Kensei sufficientemente vicino al nemico da poter scaricare il suo jutsu. Poi, quello che portava Kensei rallentò, così che il secondo potesse completare gli ultimi dieci metri da solo per arrivare fino alla nobile e quindi detonare.

    Quando il cerchio di fuoco si espanse dal suo nucleo, Hohenheim trattenne il fiato, sperando che il miracolo si ripetesse, e la bellezza delle sue sculture si manifestasse nuovamente a lui con rinnovato vigore. Eppure non accadde, e l'onda d'urto proseguì a velocità normale per rimanenti metri, lasciando Kensei e la sua seconda evocazione intonsi. Intanto anche il chunin di Kiri aveva raggiunto il soffitto, cosa che gli sarebbe stata utile se il combattimento si fosse continuato a svolgere sulla sommità della cupola. Non contento, Hohenheim decise di terminare la sua offensiva facendo detonare ulteriori nano-bombe che la Nobile poteva aver assorbito durante la fuga dai loro precedenti attacchi.

    Ora che il pericolo si era spostato verso l'alto, Le distanze erano diventate congeniali allo stile di combattimento del jonin della Sabbia, e quindi non aveva bisogno di raggiungere il kiriano. Avrebbe quindi voltato la testa verso Yato.

    Sei ancora tutto intero Yato?

    Il suo volto non mostrava più alcuna traccia della rabbia che prima lo aveva avvolto, e l'unico residuo degli eventi precedenti era la mancanza del lobo sinistro, il quale continuava a sanguinare.

    Chakra: 90/125
    Vitalità: 19/20
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Comprimere il Flusso
    3: ///
    Slot Azione
    1: Convertire argilla
    2: Movimenti costrutti
    3: Detonazione
    Slot Tecnica
    1: Mantenimento Scorpione di Pietra
    2: Detonazione nano-bombe
    Equipaggiamento
    • Gambali in Ferro × 1
    • Fumogeno × 1
    • D-Visor × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Kunai × 8
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Contenitore di Elemento × 9
    • Kiseki Verde × 1

    Note
    ///

  5. .

    La mansuetudine


    Isola dell’Abete - XV



    Se il terremoto era stato quasi in grado di buttarlo a terra in superficie, nella caverne, ora, lo aveva quasi ammazzato. Shunsui dovette dar fondo a tutta la sua destrezza per usare il chakra adesivo e muoversi su quel terreno a cui piaceva cambiare e modificarsi, come se fosse pongo e non roccia.

    All fine, ad ogni modo, riuscì ad arrivare intoso alle rive di un lago molto vasto, che riluceva di una luce innaturale. Era nel posto giusto. Mentre si orientava, dall’acqua arrivò quella che all’inizio il chunin pensò essere una nave. Ritraendosi dietro una colonna di rocce che si era creato a seguito degli smottamenti, il chunin potè invece constatare che si trattava di una piccola isola. Questa si fermò ad una trentina di metri dalla riva ed il chunin potè distinguere tre figure. Una di queste era uno dei genin di Konoha ad essere arrivati con lui sull’isola.

    Youkai, sfruttando poteri a lui conosciuti, stava facendo da tramite per parlare con una donna emersa dall’acqua. Quello che si dissero fu quanto meno illuminante, ma anche terribile. Shunsui non aveva nozione di cosa fosse l’Oni, ma sicuramente non avrebbe fatto in modo che l’Arma cadesse nelle sue mani. ..perchè l’Arma deve essere mia....La sua stessa voce risuonò nella sua mente, fascinosa come sempre. La ricacciò nei meandri della sua testa, avvertendo dei passi alle sue spalle.

    Mentre tre fili di chakra Gli avvolgevano la mano sinistra, pronti ad imbrigliare chiunque gli si fosse parato davanti, il nuovo venuto si manifestò con le mani alzate in segno di pace. Ascoltate le sue domande, il marionettista avrebbe confermato di essere stato lui a rimuovere alcuni dei sigilli per liberare l’arma. Accettò i complimenti dell’Hayate, facendo un inchino a sua volta quando gli fu offerto un posto nell’associazione: ...non potrei chiedere altro, Mansuetudine.. Si sentì riempire di soddisfazione, essendo riuscito ad ottenere quello che bramava: Hayate lo avrebbe portato ad avere l’immortalità, e l’immortalità ad avere la Conoscenza!

    Si gettò quindi nella spiegazione di come avesse rimosso i sigilli: ...bisogna quindi riconoscere il tipo di Vuoto a cui la rovina è dedicata, ed agire sulla rovina di conseguenza. Io, che non so riconoscere i vari simboli del Vuoto, mi sono affidato a delle inituizioni...ad ogni modo non è più necessario rompere altri sigilli. La dama del lago ha confermato che fra un’ora l’Arma si libererà nel cielo. Dobbiamo attivarla e distruggerla entro questo lasso di tempo, altrimenti sarà tutto perduto. Gli spiegò dell’Oni. Di rimando l’Hayate gli disse della forgia divina e del pegno che gli abitanti di quell’isola avrebbero dovuto pagare. Shunsui non era un medico, ma come eliminatorie aveva visto persone impazzire e morire per il dolore. Quel pensiero non gli produsse nessuna reazione, avrebbe fatto quello che doveva, così come aveva fatto ad Iwa. Abbiamo poco tempo allora, se il vostro rituale richiede un’ora...la sala di controllo per attivare l’arma è nel cunicolo qui sopra. Hai con te qualcosa da sacrificare? Credo che l’acqua difenda l’ingresso alla sala di controllo, ma un Accademico è riuscito a passare, quindi forse da lui riuscirò a sapere come. Lascia a me una chiave, ed io attiverò l’Arma. Intanto, potresti far convergere qui le forze di Hayate: è qui che si giocherà lo scontro finale. Cosa serve alla Speranza per attivare la forgia divina? Deve trovarsi in un luogo specifico? Se così non fosse sarebbe il caso che rimanesse in disparte ed operasse lontano dal caos.

    Se la Mansuetudine gli avesse dato una chiave, Shunsui avrebbe proceduto con il suo piano. Se invece fosse voluto venire con lui, Shunsui avrebbe evocato fukuro la marionetta armatura, ed avrebbe invitato la Mansuetudine ad entravi per approcciare Youkai senza essere visto.

    Ad ogni modo, Shunsui si sarebbe quindi avvicinato al bordo del lago, rendendosi finalmente visibile al foglioso ed al guerriero del vuoto. Al suo fianco, l’enorme marionetta armatura gli faceva da guardia, mentre i bagliori del lago li rendevano ben visibili.

    Youkai! Avrebbe detto a gran voce per farsi sentireChi è il ninja che è con te? Non abbiamo più tempo, dobbiamo distruggere l’Arma! Ho una chiave per attivarla,ma se non lo facciamo subito, gli Hayate non riusciranno a distruggerla! Come si passa questa dannata acqua?

    Se avesse ricevuto delle rimostranze da parte di Youkai o dal Guerriero del Vuoto: Non c’è tempo per tutto questo! Se non agiremo subito, tutti gli anni che i guerrieri del Vuoto hanno speso per imprigionare l’arma saranno andati perduti! Quanto peggio, se l’Arma andasse nelle mani sbagliate, il mondo intero potrebbe essere perduto. Se noi possiamo attivarla, sicuramente l’Oni o i Cremisi o chissà chi altro potrà fare lo stesso! Ma noi possiamo fermare tutto qui e subito! Ma io non posso farcela da solo, mi serve il vostro aiuto!

    Intanto, i fili di chakra del marionettista avrebbero tentato di colmare la distanza che li divideva. Praticamente Invisibili Ad occhio nudo, in caso di successo, i fili si sarebbero mantenuti ad almeno tre metri da Youkai ed al Guerriero del vuoto. Shunsui voleva prenderli con le buone, ma se così non fosse stato, non si sarebbe fatto scrupoli ad usare le maniere forti e costringerli all’obbedienza. Come aveva detto, non c’era tempo per i dubbi morali.

    Chakra 44.75/80

  6. .

    Reika


    VIII



    Hohenheim rimase sorpreso dalle parole di Yato, non aspettandosi che quella frase che aveva detto con leggerezza avrebbe causato un tale moto di ira e sdegno nel ragazzo. Leggermente interdetto, rimase quasi accigliato dalle parole che seguirono dell'inquisitore kiriano, che incitavano il ragazzo a coltivare sentimenti negativi. Hohenheim non potè trattenersi: Non c'è infatti bisogno che ti scusi Yato. Anzi, dovrei essere io a scusarmi per aver parlato con leggerezza, non sapendo di andare a toccare un argomenti chiaramente delicato per te. Tuttavia, a differenza del tuo maestro, penso che ci siano altre strade per diventare forti...strade che non prevedono l'essere consumati dalle proprie emozioni. Sussurrò quindi al ragazzo:...e la mia porta sarà sempre aperta se ne vorrai parlare nuovamente

    Si allontanò quindi dal genin per farsi più vicino a Kensei e parlare dei prossimi passi. Hohenheim gli stava dando carta bianca su come svolgere quella faccenda, così non ebbe nulla in contrario a recarsi da Reika, piuttosto che Ieiasu. Così come Kensei, anche lui non aveva voglia di spargere sangue inutilmente.Sì, tentare di convincere Reika con le buone è senza dubbio la soluzione migliore. Come ti ho detto, non ho idea di come combattere i suoi feromoni, ma mi inventerò qualcosa...al più vedrò di limitare i danni... concluse il jonin, lasciando intendere che qualcosa gli stava girando nel cervello.

    Mentre avanzavano verso l'elegante dimora (?) della Nobile, il suo piano aveva preso forma, dopo aver tagliato fuori le parti inutili. Per esempio, aveva pensato di mandare un clone al suo posto, così che i feromoni non avessero avuto successo su di lui, ma sarebbe stato improbabile non lasciarsi scoprire. Allo stesso modo, aveva pensato di ricoprire i loro corpi di argilla, ma i feromoni sarebbero comunque passati attraverso la respirazione ed a contatto con gli occhi. Poi gli venne un'idea, che non avrebbe quasi certamente funzionato, ma che, come minimo, avrebbe dato loro un po' di vantaggio in caso le cose fossero evolute verso il combattimento.

    Mentre Kensei infatti si prodigava in una strategia diplomatica di tutto rispetto, Hohenheim lavorava senza essere percepito. Il fatto era che la nobile non era l'unica a poter lavorare su scale nano. Mentre infatti, con ogni probabilità, la nobile inondava l'area con i suoi feromoni, Hohenheim faceva lo stesso con le sue nano-bombe9 unità, 13.5 metri di raggio. Queste si sarebbero diffuse tutto intorno al gruppo di ninja accademici fino ad arrivare alla figura della Nobile, ammettendo che si trattasse effettivamente della creatura e non di una delle illusioni contro le quali erano stati messi in guardia. Hohenheim, se avesse creato argilla dal terreno, avrebbe anche potuto estendere il raggio, ma così facendo, probabilmente, avrebbe in qualche modo scoperto il suo gioco.

    Il suo piano era duplice. Da una parte, le nano-bombe avrebbero tentato di attaccarsi a tutti i composti pesanti presenti nell'atmosfera giusto intorno a loro, inclusi i feromoni, distruggendoli istantaneamente. Hohenheim non aveva le capacità di distruggere selettivamente soltanto i composti nocivi, e nemmeno di capire se ce ne fossero, per questo avrebbe dovuto eliminare qualsiasi cosa fosse più complesso di ossigeno e azoto. Questa cosa aveva bassissime possibilità di riuscire, ma anche se fosse fallita, gli permetteva di preparare il terreno per l'eventuale combattimento. Infatti, le nano-bombe sarebbero probabilmente anche filtrate all'interno del corpo dei pipistrelli che costituivano Reika. Se lei avesse provato a fare mosse false, Hohenheim non avrebbe esitato a farla saltare in aria. Perchè la verità era questa: se ninja come Ru Wai e Kensei erano deboli contro le arti di quei pipistrelli, ninja come Hohenheim erano la loro nemesi.

    Chakra: 107.5/125
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Nanobombe
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Gambali in Ferro × 1
    • Fumogeno × 1
    • D-Visor × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Kunai × 8
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Contenitore di Elemento × 0
    • Kiseki Verde × 1

    Note
    ///





  7. .
    \

    Una nuova Leva


    Corso delle basi - I



    Entrando nell’ufficio del Kazekage, Odenokiru probabilmente non avrebbe saputo cosa aspettarsi. Era stato convocato qualche giorno prima con una missiva ufficiale del villaggio. Ora che era stato ammesso come studente, infatti, poteva essere chiamato per una missione. Chiaramente, essendo alle prime armi, sapeva che non ci aspettava da lui di essere mandato al di fuori del paese del Vento per salvare il mondo, ma qualcosa gli avrebbero dato da fare.

    Quella sarebbe stata anche la prima volta che avrebbe incontrato il Kazekage. Probabilmente, il giovane sapeva già diverse cose sul prodigio di Suna, il Kage bambino. Recentemente era stata indetta un’enorme festa per la sua elezione, e la sua faccia era stata replicata sui volantini di tutto il villaggio. Sebbene i tentativi di renderlo il più autoritario possibile, l’immagine non poteva nascondere la giovane età del ragazzo, con i suoi lineamenti glabri ed i capelli arruffati castani. A dispetto di ciò, gli anziani del villaggio gli avevano dato la fiducia di occupare la carica più alta all’interno del villaggio, e questo doveva pure dire qualcosa.

    A prendo la porta dell’ufficio, all’interno della sede amministrativa, Odenokiru sarebbe stato accolto da una calda luce che inondava la stanza per mezzo delle numerose finestre ritagliate nel materiale grezzo che componeva l’edificio. Il mobilio della stanza era davvero minimo ed era costituito da alcuni scaffali bassi, una scrivania, le sedie, ed una sorta di armadio. Alla scrivania, affollata di carte tenute in maniera ordinata, era seduto Hohenheim: Odenokiru? Sì vieni avanti...prego accomodati. Entrando nella stanza ci si accorgeva perchè il mobilio era così scarno. La maggior parte dello spazio, infatti, era occupato da tre sculture in argilla rappresentati tre persone. Vedendo che lo studente le osservava, Hohenheim intervenì: Ti piacciono i miei lavori? Raramente mi son dedicato alla rappresentazione di persone, preferendo di gran lunga altri soggetti naturali. Ma da quando ho preso questo incarico, ho pensato di usare la scultura per focalizzarmi sui miei obiettivi. Questo qui... Disse indicando la figura di un ragazzo dal volto crudele, con una cicatrice sul viso ed ammantato di un lungo mantello. E’ Jeral, il criminale al momento più ricercato dell’intero continente. Recentemente è riuscito a penetrare nel villaggio e ci ha arrecato notevoli danni, avendo anche ucciso molti dei nostri ninja... Non nascondendo la serietà del suo tono, il Kage passò davanti ad una statua di quello che sembrava essere un uomo, ma era difficile dirlo. Considerando la ricchezza di dettagli e realismo della prima statua, chiaramente Hohenheim aveva volutamente lasciato i contorni del volto di quell’uomo così vagli da essere solo abbozzati: Questo è un nemico ancora più grande e di lui sappiamo pochissimo, solo che è estremamente potente....ma non c’è bisogno che ti parli di lui...e quindi l’ultima statua...che probabilmente riconoscerai... Si avvicinò quindi alla raffigurazione di un terzo ragazzo, dai capelli sparati e dal volto sorridente. Sulla sua testa sedeva un piccolo fennek. Hoshikuzu Chikuma,..uno dei nostri...il migliore a dire il vero ed un amico di lunga data...sparito ed è tra le mie priorità ritrovarlo...

    Il jonin si allontanò dalle statue, questa volta rivolgendo al giovane un volto privo delle tensioni e dei malumori che lo avevano travolto mentre aveva discusso di quegli argomenti.Scusami, non era davvero mia intenzione di parlarti di queste cose, mi hai solo preso nel mezzo di un momento di riflessione. Tuttavia è importante capire che quello che facciamo come ninja del villaggio è diretto verso uno scopo, che è il benessere del nostro villaggio, dei nostri ninja ed anche dei nostri alleati. Ora che ti ho mostrato quali sono gli obiettivi che mi motivano, tra le altre cose, perchè non mi parli un po’ di te? Del perchè hai deciso di servire come ninja? Si sedette quindi su una delle due sedie davanti alla scrivania, invitando il giovane a fare altrettanto. Ora Odenokiru aveva tutta la sua attenzione.

    Benvenuto al corso per le basi! Utilizzerò questo spazio per riportare le parti del regolamento che sono importanti relativamente alla serie di concetti che affronteremo. In questo primo post concentrati sulla descrizione delle tue azioni e sull’interazione con il mio pg. Facendolo, cerca di scrivere in maniera visivamente chiara: mi riferisco a colori e font! Utilizza il post creator: è un potente aiuto! In questo primo post ti ho anche linkato delle giocate rilevanti a livello di ambientazione generale di cui il mio pg è a conoscenza, che possono esserti utili anche per conoscere un po’ i personaggi che ci sono in giro per il forum. Altre giocate interessanti e sulla stessa falsariga sono:

    Aria di Tempesta (Oto)
    <spoiler>Al Tempio della Nebbia (Kiri)
    La Fonte della Vita Eterna (Kiri)

    solo per citarne alcune e tra le più recenti, ma puoi consultare la cronologia Per tutte le altre. In questo post si parla di ambientazioni che potrete trovare nell'introduzione al nostro regolamento. Ti segnalo anche questo topic dove troverai molte informazioni anche sulle associazioni criminali.

    Ricorda che vi è differenza tra ciò che il giocatore conosce e ciò che il pg conosce. Utilizzare conoscenze o informazioni in game che il tuo pg non conosce significa commettere Metagame, cosa che può essere anche punita con stemmi di infamia!





    Edited by - Hohenheim - - 27/3/2020, 17:10
  8. .

    Missione compiuta


    XII



    Mentre Hohenheim si ricongiungeva all’Inquisitore di Kiri, portando con se il corpo senza forse ma vivo del suo avversario sconfitto, il Risorto riusciva a scampare per un pelo al crollo della sede della Flotta d’Argento. Sebbene in salvo, i danni del crollo erano stati ingenti e diverse abitazioni erano state inghiottite dalla valanga di detriti e cemento. In molti erano morti, sebbene sarebbe stato difficile da stabilire, ora che le operazioni di ricerca non erano ancora iniziate. Ed anche quando lo furono, cercare i corpi sotto i detriti erano un lavoro lungo, che avrebbe richiesto numero settimane. Ad ogni modo, il corpo del finto ammiraglio non si sarebbe ritrovato, lasciando pensare che fosse anche lui sopravvissuto, in qualche modo, al crollo ed alle due ferite. Se il Risorto si fosse trattenuto ancora sull’isola, nonostante la missione fosse stata conclusa, si sarebbe reso conto che i danni di quello che era successo non si fermavano semplicemente alle consequenze di un edificio abbattuto.

    La perdita del loro centro operativo, e la caduta del secondo più alto in grado nella linea di comando, avevano tremendamente ridotto le operazioni che la flotta stava conducendo. Molti dati erano andati perduti, intere missioni erano fallite, e molti capitani di flotta erano stati richiamati per assolvere a processi interni. I giornali sciamavano che i danni economici diretti ed indiretti delle mancanze della flotta d’Argento, fin quando questa non avesse ripristinato tutte le sue funzioni, si aggiravano al fatturato di uno stato di medio/ piccole dimensioni! E la missione era riuscita! Chissà cosa sarebbe successo in caso contrario...

    [....]

    Non molto lontano da dove il Risorto si trovava, quel finto ammiraglio con cui si era battuto strenuamente, si trovava sul letto di una clinica temporanea, allestita momentaneamente solo per lui. Un paio di dottori si aggiravano guardinghi intorno al suo letto, osservano i monitori che riportavano le condizioni del paziente in tempo reale. Le ferite di Yatsuiro erano state da tempo bendate, sebbene qualcuna ancora sanguinasse, e diversi tubi entravano nel suo torace, aspirando il sangue di versamento interni.

    Una donna entrò nella saletta delimitata da pareti di plastica ed illuminata da riflettori industriali. Si sedette al fianco dell’uomo su una sedia di alluminio che cigolò sotto il suo peso leggermente. La donna passò una mano sulla fronte dell’uomo, e questo riprese conoscenza. Preso di sorpresa, e nonostante le sue condizioni, l’uomo si sforzò di rimuovere la mascherina dell’ossigeno che gli copriva naso e bocca, riuscendoci con estrema difficoltà:

    ...Ca...Carestia...mia signora..ho fallito...la flotta d’Argento ancora opera...io..

    Shhh mio amato...Anche se non siamo riusciti questa volta, non ci fermeremo...i mercati ed i governi cadranno ai nostri piedi, vedrai...ora riposa, la nostra guerra riprende domani!


    Il viso dell’uomo si distese alle parole della sua visitatrice e cadde in un sonno profondo e sereno. Come se la cosa che lei gli avesse appena detto, fosse come la ninna nanna di un bambino.
  9. .
    Certo!
  10. .
     

    Strategie


    III



    Hohenheim era rimasto in silenzio mentre le varie parti riunite intorno a quel tavolo mettevano sul piatto diverse idee, scambiavano informazioni e proponevano strategie. Sebbene all’inizio l’attenzione fosse concentrata sulle malefatte di Diogenes, era chiaro che il centro del discorso di stava rapidamente spostando verso il vero nocciolo della questione: quali nemici affrontare ed in quale ordine. A questo scopo, scoprire che il nove code era ancora in mano loro, fu decisamente una notizia positiva.

    Un’altra bella notizia gli arrivò dalle parole di Febh. A quanto pareva non era Diogenes a detenere possesso dello Yonbi, ma Febh stesso. Con Febh si poteva parlare: Tu non sei davvero in grado di mentire, vero Febh? Molto bene, io sono fatto della stessa pasta. Ti dico quindi che dovresti chiedere al Kokage il perchè Hoshikuzu non è qui al mio posto a difendere gli interessi di Suna. Non è così Diogenes? Il Kokage si ricorderà anche che l’unico modo per cui Suna consideri ancora Oto parte di questa alleanza sia la restituzione dello Yonbi e l’annullamento di qualsiasi tecnica sia stata usata sul Rosso che lo abbia costretto ad allontanarsi dal villaggio. Chiedo ai Kage di Kiri e Konoha di riconoscere queste richieste come legittime. Del resto Hoshi è il ninja più forte di Suna ed al momento è impossibilitato a combattere la guerra per la quale ci stiamo preparando.

    Tornando alla tua domand Febh, sono io a farmi carico delle responsabilità di questa carica. Io sono la stabilità di cui a Suna ha bisogno fin quando non verrà qualcuno più adatto di me a sostituirmi. Se ti può far star tranquillo, Hoshi nutre la massima amicizia e fiducia in me così come io ne ho in lui. Ma lo Yonbi deve tornare a Suna. Se Hoshi ve lo ha dato in custodia, questo è il momento di dimostrare la vostra lealtà riconsegnandocelo.


    Se Febh gli avesse consegnato il rotolo, Hohenheim lo avrebbe preso e posizionato all’interno del kimono che indossava. Sono molto contento che abbiate deciso di rispettare questa alleanza Kokage. Risolta la questione di Hoshikuzu, potremmo finalmente tornare a parlare come veri alleati.

    La parola era quindi passata a Raizen, Itai ed i loro sottoposti, fino a tornare all’Hokage. dopo il suo intervento e quello del Kenkichi, Hohenheim prese nuovamente la parola. Raizen cambiare adesso gli equilibri di potere tramite i bijuu mi sembra una mossa azzardata. Le conoscenze ninja sono prevalentemente accentrate nei villaggi e dovrebbero essere i villaggi a crescere questi Shinobi. Oltre il fatto che la lealtà di questi ninja andrebbe sempre prima al proprio villaggio e poi all’Accademia, rimettendo in discussione il bilanciamento degli equilibri. Se i tempi fossero più calmi, ti direi che potremmo sperimentare la cosa una volta ritrovato il monocoda, di cui stiamo cercando le tracce, ma adesso non sono d’accordo ad una tale manovra.

    Fece una pausa, cambiando discorso:Al contrario, lè altre tue idee mi piacciono. Tuttavia procederei con ordine. Dal mio punto di vista la nostra strategia deve basarsi su tre punti fondamentali: difesa, spionaggio, attacco. Disse il jonin con sicurezza, mostrandosi completamente l’opposto di Febh in quanto organizzzione.

    Difesa. Fino ad adesso i vari villaggi che hanno subito un attacco esterno si sono ritrovati da soli ad affrontarlo. Noi abbiamo un vasto territorio da difendere, ma ritengo che abbiamo la tecnologia e le capacità per aumentare la capacità di movimentazione di truppe nel nostro territorio. Infatti, abbiamo la tecnologia per comunicare da amministrazione ad amministrazione in maniera rapida e quindi possiamo tenerci informati di un possibile attacco. I nostri amici di Konoha hanno tecnichesigilli remoti in ogni villaggio, possiamo arruolare png per le giocate dove servono se non ci sono pg. di teletrasporto rapido che potrebbero poi servire lo scopo di movimentazione di truppe. Così facendo potremmo reagire meglio a nuove invasioni.

    Spionaggio. Non è possibile essere attaccati da un esercito tipo quello di Cantha e non saperlo con il dovuto preavviso. Siamo già riusciti ad infiltrare nostri ninja in Ame, Kurotempi ed Hayate. Dovremmo sponsorizzare missioni per infiltrare nostri ninja anche a Kumo e se possibile a Cantha. Se i ninja più forti di Kumo si muovono per attaccare Oto, dobbiamo saperlo con ore di anticipo, e solo un infiltrato potrebbe darci questo vantaggio.

    Attacco. Sistemate le difese e predisposti opportuni osservatori e vedetti per prevenire e prevedere ulteriori attacchi, possiamo pensare a combattere attivamente. Innanzi tutto dai vostri racconti mi sembra che possiamo prioritizzare i nostri nemici come segue. Vi prego di correggermi se non siete d’accorto. I Cremisi, Ame e Cantha hanno priorità massima e con questo ordine di importanza. Le mie preoccupazioni sono di tipo geografico, chiaramente. Per quanto riguarda il Veterano, nemico di cui non so assolutamente nulla eccetto quello che si è detto in questa sede, direi che dovremmo studiare il guanto per capire se c’è un modo di batterlo sfruttando qualche sua debolezza. Kurotempi e la Zanna direi che hanno priorità inferiore, così come Hayate che, come dice l’Hokage, son stati anche utili.

    La domanda è come combattere. So che il Kokage, il quale invito a condividere i suoi piani senza aspettarsi Il nostro totale affidamento alle sue capacità, preferirebbe un attacco diretto al cuore di Kumo, usando il postere bruto di un demone non confinato, come lo Yonbi. Io non penso che questa sia una buona idea. Arrivare a Kumo non è così facile, ed arrivare con un numero considerevole di ninja al villaggio senza farsi scoprire sembra improbabile. Così come mi sembra improbabile arrivare con pochi ninja al villaggio di Kumo e riuscire a distruggerli.

    Al contrario mi piace l’idea di mettere i nostri nemici l’uno contro l’altro. L’interesse di Shiro per i demoni potrebbe metterlo contro Ame ed il 5 code. Credo, ad ogni modo, che il recupero del 5 code sia per noi fondamentale. Investigare piani in queste direzioni dovrebbero essere la nostra linea di attacco, Secondo il mio parere. Feng Gu è da considerarsi un’opzione. Sono sorpreso nel sentire che rivesta una tale importanza ad Ame, ma è sempre stato un alleato di Suna. Conosciamo anche le sue debolezze e la sua ossessione per la vendetta, quindi dovrebbe essere un elemento che potremmo usare, se serve. Anzi se riuscissimo a catturare l’uomo che si è prefissato di uccidere, penso che poremmo tranquillamente portarlo dalla nostra parte, con la promessa di consegnarglielo.

    Per quanto riguarda le Reliquie. Se non possono essere distrutte, devono essere studiate e protette fin quando non saranno impiegate in battaglia. Il jonin Akira è l’unico ad aver trovato un manufatto del genere che io sappia. Forse Jotaro potrebbe dirci qualcosa di più. Ad ogni modo sono sicuro che il Mizukage farà tutto il possibile affinchè un tale artefatto non vada perduto. Il ritrovamento di altre reliquie è anche importante, per impedire che sia Shiro ad averle per primo.-
    Era chiaramente assurdo che la Lanterna non fosse protetta dalle mura KIriane, ma Hohenheim non avrebbe scavalcato l’autorità di Itai dicendo ad Akira come comportarsi.


    Edited by - Hohenheim - - 4/1/2019, 13:26
  11. .

    Nuovo Patto - Vecchio Patto


    V


    La situazione tra i due ninja era in stallo. Sia Diogenes che Hohenheim rimanevano nelle loro posizioni. Il jonin bambino continuava ad attaccarlo mentre l'altro gli rispondeva che il sunese, come tutti gli altri, non capivano semplicemente nulla. Tuttavia, il colosso lo colse di sorpresa parlando di una riunione alla quale sarebbe stato invitato. La riunione di per sè non era importante, quanto il fatto che il jonin sarebbe stato presente in veste di Kage. Questo lo aveva in qualche modo turbato. Come faceva Diogenes a prevedere una cosa del genere? Era un'altro dei suoi vaneggiamenti. Eppure sembrava convinto, più che altro perchè chiaramente doveva sapere che Hoshi non avrebbe fatto in tempo a partecipare all'evento.

    Questa cosa lo preoccupò seriamente, a maggior ragione perchè Diogenes continuò a descrivere la condizione di Hoshi in maniera fumosa e quanto meno criptica. Tuttavia, qualsiasi cosa gli stesse accadendo, non era sicuramente una cosa positiva. Nonostante quella notizia, l'Otese continuava a parlare di collaborazione, di alleanze e di guerra contro un nemico che altrimenti li avrebbe spazzati via dalla faccia de continente. Certamente Hohenheim condivideva quelle preoccupazioni, ma davvero Diogenes non si rendeva conto di stargli chiedendo una mano avendogli già piantato un paletto nel cuore?

    Diogenes con che faccia tosta vieni a parlarmi di alleanze e nemici alle porte? Qualsiasi cosa tu abbia fatto ad Hoshi, hai privato Suna del suo ninja più forte e, quindi, hai reso l'alleanza di cui parli già tremendamente più debole. Non solo, hai uno dei nostri demoni e pretendi di poterlo usare a tuo piacimento, senza averne alcun diritto...

    Come si poteva formare un'intesa quando le premesse erano queste? Quale fiducia ci poteva mai essere?

    Ed ora vieni qui, con un nuovo patto! Sai cosa ti dico? Noi abbiamo già un patto tra i nostri villaggi, ed è l'Accademia. Per te potrà non aver significato, ma per me sì invece. Ed io non mento, non faccio giochetti nè tanto mento tramo alle spalle dei miei alleati. Vuoi formare un nuovo patto? Allora vedi di rispettare quello che già abbiamo! E giusto per essere chiari, ecco cosa devi fare per rispettare la promessa che i nostri villaggi si sono fatti 40 anni fa: 1) Qualsiasi cosa tu stia facendo ad Hoshi, smettila immediatamente. Fai in modo che torni al suo villaggio e che combatta per la guerra che ci aspetta. 2) Ridai a Suna lo Yonbi. Se il demone deve essere usato nella sua forma pura, sarà il consiglio dei Kage a deciderlo e sarà il Kazekage a donarlo alla causa, non Diogenes dei Mikawa.

    Diogenes era venuto a comprare, ed Hohenheim gli aveva detto il suo prezzo.


  12. .

    Test!


    Amministrazione di Suna - I


    Saru e Jou si erano appena incontrati quando una voce molto giovane li chiamò dalle loro spalle: Saru e Jou, giusto? Voltantosi, i due genin avrebbero notato la figura di Hohenheim ad un paio di metri da loro. Sotto il braccio del jonin c'era un notevole gruppo di fascicoli e tomi che rischiavano di cadere da un momento all'altro. Il neoeletto Kazekage vestiva con un kimono molto semplice, color panna, sul quale era ricamato il simbolo di Suna all'altezza del cuore. Non ci siamo mai presentati di persona, ma mi fa piacere fare la vostra conoscenza. Seguitemi! Il suo era cordiale e non metteva per nulla soggezione, nonostante la sua carica ed il fatto che fosse in quel momento il ninja più forte all'interno di Suna, visto che Hoshi non era nei paraggi.

    Con passo svelto, il jonin li avrebbe portati un paio di corridoi più in là, in una stanza che aveva posto per a mala pena una ventina di persone intorno ad un lungo tavolo. Li avrebbe fatti accomodare, ed avrebbe dato loro due buste sigillate. Probabilmente non sapete per quale motivo siete qui, giusto? Il volto confuso dei due ragazzi avrebbe parlato per loro:Le squadre dei Torturatori e dei Guardiani hanno aperto una posizione ognuno e cercano un genin per riempirla. I Torturatori hanno valutato il tuo profilo psicologico, Saru, come compatibile con le loro mansioni, ed i guardiani hanno fatto lo stesso con te, Jou. Questo voleva dire molto in realtà. Entrambi i gruppi svolgevano un compito fondamentale per il villaggio ed essere selezionati era un onore. Quello che avete davanti è un test per valutarvi in relazione alle vostre future mansioni. Si sarebbe quindi accomodato ad un lato dell'unico tavolo presente nella stanza, ed avrebbe aperto un paio di tomi che avevano portato con sè. Avete mezz'ora....da adesso!Hohenheim non avrebbe dato loro modo di fare nessuna domanda e sarebbe andato dritto al punto. Del resto, la capacità di adattamento era uno dei requisiti di entrambi i lavori.

    Aprendo la busta, Jou avrebbe trovato una matita, dei fogli bianchi per le risposte ed uno aggiuntivo con sopra riportate tre domande:
    CITAZIONE
    1) Stabilisci e giustifica la progressione con la quale implementeresti i vari potenziamenti alle mura di Suna, partendo dalla sua situazione attuale. Assumi di poter fare un solo potenziamento al mese, per questioni di budget, e che in sei mesi la probabilità di subire un attacco è del 100%.

    2) L'Hokage si presenta alle porte del villaggio con l'intento di entrare, ma si rifiuta di lasciare le proprie armi all'ingresso. Come ti comporteresti?

    3) Un individuo che non appartiene all'Accademia vuole entrare nel villaggio. Quale strategia adotteresti per capire quali sono le sue reali intenzioni? Alla fine decidi di farlo passare, ma non sei sicuro della sua sincerità, cosa fai?

    Alla stessa maniera, Saru nella sua busta avrebbe trovato lo stesso materiale di cancelleria ed un foglio contenente le seguenti domande:

    CITAZIONE
    1) Stabilisci e giustifica la progressione con la quale implementeresti i vari potenziamenti alle prigioni di Suna, partendo dalla sua situazione attuale. Assumi di poter fare un solo potenziamento al mese, per questioni di budget, e che in sei mesi devi essere in grado di poter contenere efficacemente un individuo di grado chunin.

    2) Un ronin si è infiltrato nel villaggio di Suna per rubare dei medicinali dal nostro ospedale. Tu lo intercetti e, tramite interrogatorio, scopri che i medicinali gli servono per curare la figlia malata. La bambina ha meno di un'ora di vita. Come ti comporti?

    3) Un dinamitardo ha nascosto 300 cartebomba in un palazzo all'interno del villaggio di Suna. Lo avete catturato, ma i metodi di tortura classici sembrano non funzionare: semplicemente l'individuo non sembra rispondere al dolore fisico. Quali alternative hai per scoprire l'informazione che ti interessa?

    Non proprio domande facili per i due genin vero? Ma avrebbero fatto bene ad iniziare a scrivere qualcosa ed non chiacchierare tra di loro. Hohenheim sembrava distratto, ma entrambi potevano immaginare che nessuna delle loro mosse sarebbe passata inosservata.
  13. .

    Il IX Kazekage


    I



    Buonasera, onorevoli anziani. Hohenheim entrò nella grande sala del consiglio, dove gli Anziani di Suna si erano riuniti per un'assemblea di emergenza il cui contenuto non era stato condiviso con il jonin bambino.Buonasera Hohenheim, grazie per essere venuto qui questa sera A parlare era stata una signora molto anziana, dalla voce tremolante ma dallo sguardo di ferro, la quale era vestita con le semplici toghe di tessuto bruno dei vertici della Sabbia. Era al margine una un semicerchio formato in tuo da cinque persone, tutte sopra i sessant'anni e tutti eccellenti shinobi del passato ormai in pensione. Questo consiglio ha deciso che da domani tu diventerai il nono Kazekage del Paese del Vento. Congratulazioni. Dritta al punto, senza giri di parole. Ma se quello era facile da dire, non era altrettanto facile da digerire.

    Hohenheim rimase impietrito. Si aspettava di essere mandato in missione, non di essere eletto alla carica Kage. Cercò di scegliere bene le sue parole successive. Onorevole Hatsue, sono onorato di questa possibilità...ma io credo di non meritarla. Hoshikuzu Chikuma dovrebbe essere il legittimo nono Kazekage di Suna, non io. Finito di parlare, rimase immobile ad osservare l'anziana consigliera. Hohenheim, non c'è bisogno che io ti dica che Hoshikuzu non è più un valido candidato a questa posizione. Parlare di lui ulteriormente è inutile.Capisco, ma Hoshi non è più sotto influenze esterne. Ha dato tutto per questo paese e questo villaggio. Non possiamo biasimare una persona per quello che gli viene fatto...Forse negli altri villaggi, ma non qui non a Suna. In effetti, tu stesso sui un candidato che noi non sceglieremmo se potessimo...sì sappiamo che anche tu sei stato manipolato e resuscitato da Diogenes Mikawa, e che adesso sei di nuovo in possesso delle tue facoltà di giudizio. Se scegliamo te invece che il Chikuma è solo perchè tu sei qui e lui no. Noi stesso non sappiamo la sua posizione attuale, solo che sta combattendo per salvarsi. Abbiamo te e useremo te.Quello fu un colpo basso che il jonin non si sarebbe aspettato. Eppure gli anziani avevano ragione, nemmeno il suo profilo era immacolato. Solo che sentirselo dire non era piacevole.Perchè allora non aspettare? Non abbiamo avuto un Kage fino ad ora, possiamo continuare così come abbiamo fatto fin'ora fino al suo ritorno.Questo non sta a te da decidere, giovane Hohenheim. L'uomo che aveva parlato era al centro del semicerchio. Il suo volto era un tracciato di rughe, ma la sua corporatura si manteneva forte.Non è più il tempo di attendere. Tutti i villaggi accademici hanno subito pesanti attacchi dai nostri vicini. Noi siamo stati risparmiati per ora, ed è stato un colpo di fortuna. Abbiamo bisogno di un leader militare e ne abbiamo bisogno ora. Accetti questa carica? Io..Questo non è il tempo di tergiversare, Hohenheim. Forse ti abbiamo valutato male...non vuoi servire il tuo paese?Hohenheim si ricompose. Lui era nato per servire il suo paese. Non ebbe più esitazioni: Accetto.

    [...]

    Hohenheim non si ricordava l'ultima volta che la pizza di Suna era stata così bella. Le persone del villaggio giravano tra le bancarelle e le lampade, parlavano, chiacchieravano eccitati per la proclamazione del nuovo Kazekage, la sua proclamazione. Dall'alto del palazzo, ad Hohenheim pareva quasi di riconoscere i volti di quelle figure troppo piccole in realtà per essere identificate. Che cosa avrebbe detto alla folla quel giorno? Ancora non ci aveva pensato. Gli era capitato lo stesso quando gli era stato chiesto di intervenire davanti ad i Daymio e gli ambasciatori di tutti i paesi per il concilio nel Paese dell'Erba. Alla fine se l'era cavata abbastanza bene, sebbene poi tutto fosse precipitato.

    In quel momento era vestito di tutto punto, con l'abito cerimoniale. Il cappello da kazekage gli ornava il capo, con i lunghi paramenti che scendevano fino sotto le spalle che lo faceva sentire un po' impacciato. Ci avrebbe dovuto fare il callo. L'ora era praticamente giunta, ed il jonin bambino attendeva dietro una pensante tenda che divideva il parapetto dal resto del palazzo del Kazekage. I Consiglieri erano già tutti seduti ai lati del tappeto che avrebbe dovuto percorrere fino alla balaustra, dove era stato posizionato un microfono. Si sentiva teso. Nessuna delle esperienze che aveva maturato fino a quel punto lo avevano preparato per affrontare quell'unico discorso.

    L'anziana Hatsue si alzò dal suo scranno e si portò al microfono. Con voce roca ma ferma disse: Abitanti di Sunagakure! Siamo qui riuniti oggi per annunciare al mondo ninja il nuovo leader della Sabbia. E' con mio sommo piacere che vi presento il Nanadaime Kazekage, Hohenheim Kakita! Si fece da parte mentre la tenda che occultava il jonin bambino si ritirava, lasciandogli libero il passaggio verso la balaustra. Hohenheim camminò pacato verso il microfono. Il chiacchiericcio della folla si intensificò, ma Hohenheim non riusciva a capire se era giubilo quello che sentiva o incredulità. Un sentimento comprensibile quest'ultimo, visto che pareggiava ciò che aveva provato quando gli era stato comunicato di essere stato eletto. La folla si acquietò quando fu sul punto di parlare, mentre la tecnologia potenziava la sua voce di mille volte.

    Shinobi ed abitanti di Suna, oggi è un giorno importante per tutti noi. Voi oggi avete un nuovo Kazekage ed io oggi acquisisco formalmente la responsabilità di una nuova famiglia che ho sempre considerato tale, sin da quando oltre dieci anni fa sono giunto alla vostra soglia. Nonostante il cognome esotico che porto, sono stato accolto come un figlio della Sabbia e mi è stato concesso il privilegio di servire al pari di qualsiasi shinobi nato in queste terre, ed io sono onorato ora di aver ricevuto l'incarico più importante di tutti: quello di prendermi cura di ogni anima di questo villaggio.

    Lo so. Non sono la persona che molti di voi si aspettavano di vedere su questo podio, in questo giorno, per questa occasione ed investitura. Onestamente, non me lo aspettavo neanche io. Allora cercherò di essere la persona di cui questo villaggio ha bisogno. Non vi mentirò. Questi sono tempi difficili, e ci aspettano molte sfide davanti a noi, che metteranno a dura prova la nostra forza, la nostra integrità e le amicizie che abbiamo coltivato per decenni con i nostri vicini Otesi, Kiriani e di Konoha. Ma quando sarete persi nel campo di battaglia e sentirete tutte le vostre certezze vacillare, io vi dico: non abbiate paura! Perchè oggi avete un nuovo Kazekage. Io sarò lo scudo e la spada che difenderà questo villaggio, io sarò il cemento che manterrà insieme il mondo per come lo conosciamo, ma riuscirò in questo compito solo con il vostro aiuto. Oggi quindi non celebriamo solo l'elezione di un nuovo Kazekage, ma celebriamo un nuovo patto di fiducia tra me e voi. E voi, che mi conoscete da sempre, sapete che metterò in gioco la mia vita per onorare questo patto rinnovato.

    Ma adesso basta con i discorsi. Godetevi la festa. Suna non è mai stata così bella come oggi!


    Salutò la folla e si allontanò dalla balaustra. Non sapeva esattamente cosa prevedesse il protocollo a quel punto, ma era sicuro che i Vecchiacci, come li avrebbe chiamati Hoshi, sicuramente gliel'avrebbero ricordato. Ad ogni modo, se non ci fosse stato altro, Hohenheim avrebbe deciso che il suo posto non era più lì, ma tra la folla. Era venuto il momento di andare dal suo popolo. L'unico suo rammarico era che tra quella folla non avrebbe trovato il Rosso.
  14. .

    Le buone azioni pagano


    II


    Poche cose possono resistere alla carica di un demone codato, in particolar modo del Kyubi. Così, le giunture che tenevano l'altare incastonato nel pavimento, già ammorbidite dalla tecnica del Turbine Rosso, cedettero alla forza di Raizen. L'altare venne scaraventato contro il muro del tempio, distruggendone una buona parte prima di piombare a terra con un rumore assordante. Tuttavia, quando i due jonin si fossero affrettati a recuperare il frammento di Shukkaku, avrebbero scoperto che l'altare non aveva subito nessun danno da quel trattamento poco gentile. Non rimaneva che prendere il tutto in spalla e volare verso l'uscita della piramide, sperando che l'intuizione del Rosso fosse corretta. Non un compito facile, ad ogni modo. Una forza inferiore a quella che solo un demone poteva esercitare non sarebbe stata sufficiente a trasportare l'altare, che, in verità, non era neppure così grande.



    Bastarono pochi minuti per tornare all'ingresso che li aveva visti entrare nel mondo interno della piramide. Le persone che avevano visto arrivare se ne erano andate, e non c'era nessuno davanti la porta chiusa che li divideva da Suna ed il mondo esterno. Una serie di complesse iscrizioni circondava l'apertura e si allungavano sterminate su tutta la superficie interna della piramide. Fu allora che Hoshi pronunciò le fatidiche parole! I sigilli brillarono leggermente e, per un attimo, il Rosso ebbe l'impressione che avrebbe funzionato. Ma qualsiasi effetto avesse indotto si interruppe dopo pochi secondi e la porta rimase chiusa, indifferente alla preghiera del Rosso di uscire.

    Che cosa dovevano fare per uscire da quella diavolo di piramide? Non perdendosi d'animo, Hoshi avrebbe iniziato a quel punto ad investigare i misteriosi sigilli che circondavano la loro via di fuga. Per un qualsiasi esperto di fuuinjutsu ci sarebbero voluti secoli a decifrare i complessi disegni che si estendevano a perdita d'occhio sulla parete. Eppure Hoshi, che pure era stato allievo dello Scriba del Mondo, qualcosa in più avrebbe capito. Il suo intuito ed istinto gli avrebbero permesso di individuare un unico simbolo, in mezzo al marasma delle scritture. Questo rappresentava una linea obliqua che si estendeva da un terreno stilizzato verso un apice prima di tornare a terra, formando un triangolo. Sulla base del terreno era posta una persona stilizzata all'interno del triangolo ed una all'esterno. La persona all'interno stendeva le braccia verso l'esterno, mentre quella al di fuori faceva un segno di accoglienza.

    Forse allora sarebbe stato chiaro cosa mancava all'invocazione: per uscire dalla piramide bisognava essere invitati! Anche loro lo avevano fatto con il Pacha, chiamandolo tramite la lettura dell'invocazione all'esterno della piramide. Con questa consapevolezza forse sarebbe sopraggiunto anche un senso di disperazione perchè, anche se avevano alleati all'esterno, nessuna sapeva come aiutarli, nè tanto meno i loro mezzi di comunicazione avrebbero potuto passare la barriera che li divideva dal mondo esterno. Inoltre, non avevano tempo! Mentre leggevano le iscrizioni i loro corpi sbiadivano sempre più rapidamente. Presto la piramide avrebbe lasciato il loro tempo. La luce pulsante che si irradiava dalla Dimora del Signore della Luce iniziava a farsi sempre più rapida, mentre la loro realtà si allineava alla frequenza del del nuovo tempo e del nuovo spazio. La frenesia luminosa arrivò quindi al suo apice in un'esplosione di luce bianca che li avvolse, accecandoli. Il mondo intorno loro e loro stessi svanirono.

    [...]



    Raizen e Hoshi si ritrovarono all'aperto. Il bagliore che li aveva accecati ancora non permetteva loro di capire dove si trovassero, ma percepirono una brezza calda soffiare sul loro viso e tra i loro vestiti, mentre una sabbia pesante si insinuava tra le loro mani. Erano carponi a terra quando i primi contorni di quelli quello che si trovava intorno a loro si fecero sempre più nitidi e definite.Sono tornati! Sono vivi! Aahahahha La voce di Kankyou risuonò allegra. Il giovane che avevano salvato poco prima era su dorso dell'enorme Fennec che Hoshi aveva lasciato fuori dalla piramide. Sembra proprio che siamo arrivati giusto in tempo! Disse il sovrano del monte Hitozatohanareta, mentre aiutava i due jonin a rialzarsi. Fu così che Raizen e Hoshi scoprirono di essere di nuovo nell'Anauroch, all'ingresso del villaggio di Suna! Dietro di loro, la grande piramide era svanita, non lasciando alcuna traccia. Chiedendo spiegazioni, sarebbe stato proprio il Fennec a rispondere. Dovete la vostra vita a questo ragazzo. Quando abbiamo visto che la piramide iniziava a lanciare lampi di luce, e che i cubi mangia-sabbia stavano rientrando, abbiamo avuto un brutto presentimento ed il giovane Kankyou ha insistito perchè venissimo a vedere. Siamo arrivati a questo ingresso dopo aver superato una foresta difesa da un' illusione ed abbiamo visto l'iscrizione. Cì bastata recitarla e voi siete comparsi mentre la piramide è svanita con tutta la vegetazione che si era portata dietro. Certo, ho dovuto modificare l'iscrizione per poter evocare voi invece che qualcun'altro... nulla di troppo difficile ad ogni modo! Come il signore dei Fennec fosse riuscito a capire il significato dell'iscrizione e modificarla per i suoi scopi era fuori dalla loro comprensione. Ma del resto che cosa ne volevano sapere loro della conoscenza accumulata nei decenni dal sovrano del monte Hitozatohanareta?Uff sono così sollevato di rivedervi! Davvero non mi sarei perdonato di avervi abbandonato dopo quello che avete fatto per noi! Aspettato un momento, cos'è quella cosa che vi siete portati dietro?

    Cinque o sei metri più in là rispetto la loro posizione, l'altare contenente la reliquia di Shukkaku era mezza sotterrato nella sabbia, e ne sbucava solo una sua parte. L'altare era perfettamente intatto ed al suo interno il frammento del potere del chakra del Monocoda brillava di luce ancora più intensa rispetto a quando si trovava nella piramide. ...ma quello è...? Davvero incredibile! Esclamò il fennec, avendo intuito cosa si trovava in quella curiosa struttura. Davvero il ritrovamento di un frammento del Monocoda era un evento incredibile, che, chissà, forse avrebbe aiutato nel ritrovamento del demone perduto. Certo intanto c'era il problema di estrarlo dall'altare, ma sicuramente avrebbero trovato un modo. Del resto, erano sopravvissuti alla Piramide della Vita!


  15. .

    Chiamata


    I



    Erano un paio di sere che non riusciva a dormire. Più precisamente, i suoi sogni erano inquieti da quando gli era stato detto che sarebbe diventato il nono Kazekage. Quella era davvero l'ultima cosa che si sarebbe aspettato. Hoshi sarebbe dovuto essere il nuovo leader della Sabbia, non lui. Ma gli anziani avevano deciso, ed a poco erano servite le rimostranze del jonin, il quale, solo per spirito di servizio, aveva infine accettato. Era pronto a portarsi dietro quella responsabilità? Non davvero, o per lo meno non credeva di esserlo. Per questo la sera non dormiva. Come si poteva dormire quando così tante vite dipendevano dalle proprie decisioni? Certo, non era da solo. Daishin stava facendo un ottimo compito come amministratore. Ma alla fine sono i Kage che fanno la storia, ed Hohenheim, che lo volesse o meno, avrebbe anche lui plasmato il futuro del Paese del Vento e dell'Alleanza tutta.

    Quella sera, il jonin bambino era uscito dall'imponente Palazzo del Kazekage, la sua nuova casa, ed era salito in cima alla cinta di rocce che circondavano completamente il villaggio. Il deserto era freddo, svuotato rapidamente del calore che aveva accumulato durante il giorno. A quell'ora l'Anauroch mostrava la sua seconda natura che così spesso veniva dimenticata da coloro che non vivono in quei luoghi, ma vi passano solo di sfuggita. Una leggera brezza stava erodendo le dune a nord del villaggio, facendo salire nel cielo la sottile sabbia che a tratti brillava nel riflettere la luce della lune e le stelle. All'interno del villaggio non c'era quasi più nessuno per le strade e solo le guardie di ronda sulle mura davano l'impressione al jonin di non essere completamente solo.

    Chiuso nei suoi pensieri e nei suoi dubbi, il jonin tirò fuori un rotolo e ne fece fuoriuscire il contenuto. Era una piccola statua d'argilla: il busto incompleto di un personaggio immaginario che aveva sognato quando ancora la sua mente era sgombra da questioni più importanti. Aveva iniziato a lavorarvi in quelle sere, solo con le mani e pochi arnesi, non usando le arti ninja. Il lavoro manuale gli piaceva, lo calmava. Riuscì a lavorare in serenità solo una mezz'ora tuttavia, prima che un chunin del villaggio non gli si avvicinò con una busta sigillata. Il bambino prodigio la prese con un cenno di ringraziamene e l'aprì. Ne lesse rapidamente il contenuto ed aggrottò le sopracciglia. Anche quella sera probabilmente non sarebbe riuscito a riposare.

    [...]



    Daishin sarebbe stato convocato nell'ufficio del Kazekage il giorno successivo, di prima mattina. Il giovane volto di Hohenheim nascondeva bene le poche ore di sonno che era riuscito a dormire. Hohenheim stava cercando di aggiornarsi sui diversi affari del villaggio leggendo pesanti tomi e pergamene che il suo predecessore gli aveva lasciato, quando Daishin si fosse presentato. Buongiorno Daishin, accomodati. Mise da parte il volume che stava leggendo e tirò fuori la lettera che aveva ricevuto poche ore prima.L'ho ricevuta ieri notte, leggi. Cosa ne pensi?Avrebbe ascoltato l'opinione dell'amministratore.Sembra che avremo la possibilità di chiarire le cose con Oto e gli altri villaggi prima di quanto non ci aspettassimo, non trovi? Forse meglio così...la verità è che siamo in guerra, ed il nostro villaggio è stato fin troppo fortunato a non essere toccato dai nostri nemici, fino ad ora....ad ogni modo...vorrei che venissi con me alla riunione dei Kage come consigliere ed accompagnatore. Sono sicuro che sarà utile averti al mio fianco. Daishin non avrebbe detto di no, Hohenheim ne era certo.

    [...]



    Per l'occasione, il jonin bambino indossava un elegante kimono del color chiaro della sabbia che lambiva le coste a sud del Paese del Vento. Una serie di vortici stilizzati da semplici linee squadrate decoravano i bordi del suo indumento e richiamavano i bordi del cappello da Kazekage che portava per la seconda volta da quando gli era stato dato.

    Volavano rapidi su un enorme drago di argilla che il bambino aveva plasmato per se stesso e per l'amministratore, così da affrontare il viaggio verso il Paese del Ferro. Se c'era qualcosa che davvero lo incuriosiva in tutta quella storia era il coinvolgimento di Jotaro. C'era il suo nome in calce alla lettera che aveva ricevuto. Ma qual'era il suo ruolo in tutto quello? Esternò il suo dubbio al suo accompagnatore, ma le parole vennero risucchiate dalle forti e gelide folate di vento che dominavano quella quota.

    Il monastero, luogo dell'incontro tra i massimi vertici militari dell'Accademica, giaceva su un'altura difficilmente raggiungibile, tra i monti innevati del Ferro. Il gelo era penetrante, ma non riusciva a tangere il corpo minuto del Kazekage, schermato com'era dal chakra repulsivo. Ad accoglierli c'era un solo messo accademico. Nessuna cerimonia o calorosa accoglienza. Al jonin piacque quell'approccio spartano, che era così simile allo stile sunese. Entrando nell'edificio, la vista di Hohenheim si soffermò sulle vallate che si susseguivano infinite sotto i suoi occhi. Così dissimile da quelle di casa sua eppure ugualmente bellissime.

    L'accomodamento che gli avevano dato era semplice e minimalista. Mentre mangiavano quello che era stato loro offerto, Hohenheim avrebbe detto a Daishin: Qualche aggiunta finale prima che la riunione inizi? Finito l'aggiornamento, avrebbe detto:Andrò a meditare per qualche ora, quando tornerò ci potrai collegare con la comunicazione mentale, dovessi aver bisogno di informazioni durante l'incontro. Grazie Daishin. Si sarebbe quindi diretto nella sua stanza. Ignorando il letto, il Kazekage si sarebbe seduto a gambe incrociate a terra. Chiuse gli occhi e lasciò che la sua mente vagasse nei meandri della sua coscienza, così come gli avevano insegnato nel Monastero del Giglio molti anni prima.

    [...]


    Entrando nella sala dell'Alto consiglio, Hohenheim sarebbe stato colpito dalla magnificenza di quella sala. Nella sua semplicità, i simboli dei quattro Paesi sopra un unico tavolo era un simbolo tanto potente da togliergli il fiato. A dispetto di tutti gli egoismi, era per quello che combattevano ed in quell'idea erano riposte tutte le loro speranze per un futuro migliore. ...vale davvero la pena perdere la vita per questo...

    Si sedette alla destra dell'Hokage, dove il simbolo del Paese del Vento gli indicava il suo posto. Una bella sera per cambiare le sorti del mondo ninja, non trovi Hokage Raizen? La sua voce era calma e rilassata, la sua mentre era sgombra, ed il suo chakra silente.

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